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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PHJ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
Al RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE TAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VOL. LUI.

wSflmtovfc, fi*/

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
KDCCCLI.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

PIE PIE

riENZA (Pietìtin). Citlà con resi- questa cattedrale fu arricchita dal fonda-
denza vescovile del granducato di Tosca- tore di preziose reliquie e di ricche sup-
na, capoluogo di comunità e di vicariato pellettili, non che della rosa a" oro be-
regio, nel compartimento di Siena in Val nedetta d'oncie i4, poi venduta per far-
d'Orda e alla destra sponda di quel fiu- vi due statuette d'argento. Non sono da
me. Giace nella sommità pianeggiante tacersi16 libri corali superbamente mi-
sopra il lembo australe d'una collina tu- niati ed una grossa campana fusa nel
,

facea dirupata dal lato di ostro, dove i463 da Tofani da Siena intorno alla ,

restano gli avanzi di sue mura castella- quale si leggono tre distici relativi all'e-

ne attualmente restaurate, a 32 miglia dificazione di Pienza. Il capitolo si com-


da Siena, a io da Montalcino e 18 da pone di 3 dignità, preposto, arcidiacono
Chiusi. Questa piccola città è di figura e arciprete , di 1 1 canonici compresi il

ovale e gira quasi un miglio, con 3 por- teologo e il penitenziere, di 4 cappellani


te aperte e due posterie chiuse: le aper- e di altri preti e chierici, essendo la cura
te si chiamano Murello, Ciglio, e al San- d'anime affidata al preposto. La morte
to, così detta perchè di qui entrò l'insi- di Pio lì, fondatore pure del capitolo, a
gne reliquia e un pezzetto della croce di questo sconcertò le sue disposizioni, cui
s. Andrea apostolo patrono della citlà e in seguito portarono rimedio i vescovi di
diocesi, che Pio II mandò da Roma. La Pienza e di verse persone pie. L'antica pie-
cattedrale o duomo dedicata alla Beata ve e chiesa matrice de' ss. Vito, Modesto
Vergine Assunta l'edificò Pio II in un al e Gio. Battista, di Corsignano, cui succes-
sottostante battisterio, con bella architet- se Pienza, come dirò, trovasi da questa
tura, ben intesa facciata ed elegante cam- lunge un 3.° di miglio: soppressa da Pio
panile. E a tre navate con 8 colonne per 1 1, perchè la trasferì nella cattedrale, è ora
parte, vasta tribuna e grandioso altare ridotta a oratorio, dove il preposto del-
maggiore. Oltre una pingue dotazione, la cattedrale è tenuto far la festa nel gior-
-

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4
no di s. Vito. La rozzezza de'bassorilre- e rèse 1' edifìzio capace di 5o giovani a
vi die ne adornano le due porte , il suo convitto, oltre i quartieri pei superiori e

sotterraneo a uso delle antiche basiliche maestri ; come pure ne aumentò i fondi.

e le finestre a feritoie sono segni suffi- ,


Inoltre in Pienza vi è il conservatorio del-
cienti per dichiarare qnestoedifizio di co- le cibiate di s. Carlo, già monastero del-
struzionede'pruni secoli dopo il mille. Vi le agostiniane, con convitto per le fan-

si conserva il battisterio di pietra ove fu- ciulle educande. Tra le altre pie isti-

rono battezzati Pio II e Pio IN, benché tuzioni va ricordato il già monte di pie-

la sanese famiglia del secondo fosse do- tà fondato nel i645 dal vescovo Spen-
miciliala in Sarleano, onde vi fu scolpi- nazzi, rna terminato nel 1820 per de-
to il distico seguente: rubamento. L' episcopio resta prossimo
alla cattedrale. Tra gli uomini illustri

Hic duo Pontifices sacri baptismatis iindas^ pientini, oltre Pio li ed altri Piccolomi-
Patruus accepìt, et Pius inde Nepos. ni, fiorì Giorgio Santi, uno de'più esper-
ti naturalisti. In vicinanza de' colli sono
Fuori di porta Murello era il monaste- molte scaturigini d'acque termali, oltre
ro di S. Gregorio delle benedettine;, che le salso-marine pullulanti in mezzo alle

nel i43q fu abbandonato, ed Eugenio crete del torrente Tuoma e la fiumana


IV nel i44 r autorizzò il vescovo di Sie- d'Asso; vi è l'acqua puzzola sulfurea nel
na a sopprimerlo e riunire i fondi alla luogo detto Casale. Il territorio abbonda
pieve di s. Vito. Dopo la morte Fran-
di s. di campi, di eccellente olio e spiritosi vini,

cesco si fondò il convento e chiesa ai mi- specialmente bianchi, ed è accreditato il

nori francescani, de' quali essendo bene- formaggio delicato fatto con latte di peco-
fattori i Piccolomini e Pio li, nella vaga re che si nutriscono di piante aromatiche.
chiesa si conserva il sepolcro gentilizio 11 castello di Corsignano esisteva nel IX

della famiglia collearmi pontificie. Il con- secolo e vi possedeva l'abbazia di Monta

gelilo fu soppresso nel 1 653 dal vesco- miata de'benedettini, come da istru men-
vo Spennazzi per beneplacito apostolico, to dell' 828 e privilegi dell'imperatore
nella mira di erigervi il seminario vesco- Corrado II del 1027 e io36. Nel 1272
vile iucontrò difficoltà dal governo di
; i magistrali di Siena vi destinarono un
Siena, ed Alessandro VII ad istanza dei giusdicente civile. Nel seguente secolo fu
pientini vi ristabilì i conventuali nel i65q istituito un monastero di recluse e nel

e vi restarono sino al i r-88. Allora il be- territorio l'ospedale di s. Gregorio. Una


nemerito vescovo Pannilini vi aprì uncon- gran parte dell' antico castello apparte-
\itto sullo il titolo di accademia eccle- nendo ai Piccolomini nobili sauesi, vi si
siastica, colle rendite de'soppressi religio- ritirò per economia Silvio, da cui nacque-

si, ammettendovi i chierici delle due dio- roEnea Silvio poi Pio TI nel i458eLau-
cesi di Pienza e Chiusi, finché il sovra- domia madre di Pio III. Nel 1 4^9 la
no nel 1792 tolse l'accademia oude isti- repubblica di Siena alle premure ester-
tuirvi il seminario. Ad accrescerne le ren- nate da Pio II fin da quando era cardi-
dite, vi furono aggiunte quelle de' con- nale, concesse agli abitanti di Corsigna-
ventuali di Radicofani e alcune rendi- no alcuni privilegi ed esenzioni di gra-
te del piccolo seminario di Chiusi a que- vezze, non che l'annua fiera, cui più tar-
sto riunito. Indi il Pannilini fece ingran- di ne aggiunse altre tre. Nel i4^9 recan-
dire notabilmente la fabbrica pel semina- dosi Pio li a Mantova, da Perugia passò
rio, la qua-
incominciata dallo Spennazzi, a Corsignano, dove celebrò la festa della
le di più venne accresciuta dal vescovo cattedra di s. Pietro in Antiochia a' 22
Pippi, che rinnovò il locale delle scuole febbraio, ricevuto con dimostrazioni in-
PIE P I E 5
descrivibili.Quindi volendo il Papa o- gioii disastri, incendi e saccheggi furono
Dorare il luogo dove nacque, servendosi sopportali da' pientini durante 1' ultima
dell'opera di Bernardo Rosellini già ar- guerra di Siena ,
per le tante volte che
chitetto di Nicolò V, edificò il duomo e Pienza dai combattenti fu presa, perdu-
la torre campanaria, il sottoposto baiti* ta e riconquistata; non credendo oppor-
sterio o tempio di s. Giovanni a simili- tuno di difenderla Giordano Orsini ca-
tudine di quello di Siena, il palazzo ve- pitanode'sanesi,si trasferì colle sue genti
scovile, la canonica, il pretorio o palazzo a JMontalcino, seguito dagli abitanti piìi
della magistratura con la torre, ed il gran- distinti di Pienza colle lore cose. Gl'impe-
dioso palazzo Piccolomini. Diversi cardi- riali facilmente se ne impadronirono a'

nali e prelati creature di Pioli, per far- 28 febbraio 1 554 e solo l'abbandonaro-
gli la coite v'innalzarono varie palazzi- no nel giugno. Ripresa dal conte di s. Fio-
ne private, essendo il clima salubre ed il ra per Carlo V, indi venne occupata dai
luogo fertile di squisite produzioni agra- francesi, che nell'aprile 555 furono cac-
1

rie. Pio li tornea Corsignano nel i/\.6o ciati dalle truppe cesareo-medicee, atter-
e per la terza volta nel i-\.6^., trovando randone le mura il Vitelli. Ritornati i fran-
le fubbróbe tanto sacre quanto profane cesi le rialzarono a secco, ma ne furono
molto avanzate e quasi che rivestita da distolti dal compirle da Pietro .Iacopo del -

tutti Itili la piazza. Adunati a concisto-


i la Stalla perugino, poi imprigionato dai
ro i cardinali del suo seguito , a' i3 a- francesi. Final mente morto Carlo V e
gusto colla bolla Pro excelienti ,
presso conclusa la pace, nell'agosto 1 55t) Pien-
l'Ughelli, pubblicata ai iq, dichiarò cit- za, Chi usi e JMontalcino furono conscsrna-
tà Corsignano, le impose il proprio no- ti a Cosimo I, divenendo pientini sud- i

me e la disse Pienza, e l'eresse in sede ve- diti del granduca di Toscana e ne segui-
scovile, dotandola coi propri beni ; indi rono i destini, dopo essere sempre stati
nel giorno della Decollazione di s. Gio. attaccatissimi a Siena : quindi per l'ame*
Battista dedicò la cattedrale col cardinal na situazione molti de' luoghi circostan-
d'Estouteville vescovo d' Ostia. Sembra ti passarono a stabilirvisi.

che nel maggio i4^4 Pioli tornasse ad o- La sede vescovile nel 1462 fu eretta
norare disua presenza la sua nuova e be- da Pio lì Montala' no (f^X
con quella di
neficata Pienza e si può vedere
,
suoi i dovendo un vescovo governare le due dio-
Commentari. La città nel 5o2 solfri gra- 1 cesi, formate con diversi popoli delle li-

vissimi danni da Cesare Borgia figlio di mitrofediocesidi Grosseto, Chiusi e Arez-


Alessandro VI, quando vi passò con nu- zo , dichiarandole immediatamente sog-
meroso esercito, onde sostenere in Siena gette alla s. Sede. Per assegnare a Pien-

il tiranno Pandolfo Petrucci, perpoisot- za una conveniente giurisdizione dioce-


leulrare nel suo posto. Nuovi danni nel sana, Pio li con bolla del 29 gennaio! 463
i53o riceverono i pientini dalle soldate- distaccò da Chiusi e da Arezzo diverse
sche di Carlo V imperatore. Dopoché l'e- pievi, che poi con altre della seconda a
sercito cesareo-papale ebbe soggiogalo questa furono incorporate. Il i.° vesco-
Firenze, fu in Pienza dove il generale Fer- vo fu Giovanni Chinugi nobile sanese,già
rante Gonzaga fermò qualche tempo le sullraganeo d'Ostia, a'7 ottobre 1^62 fat-

sue truppe per indurre il governo sane- to vescovo di Pienza e Montalcinoe sepol-
se a ribandire i fuorusciti e ribelli, e abi- to in cattedrale. Gli successero, nel 1470
litarli a tornare liberi in patria. Nel 53 1 i Tommaso Testa Piccolomini nobile sa-
il Gonzaga si mosse contro Siena. La cit- nese, traslato daSoana; nel i483 Ago-
tà fu visitata nel i536 da Carlo V e nel slino Patrizi Piccolomini sanese, celebre
1 538 da Paolo III reduce da Nizza. Mag- maestro di ceremonie (col precedente lo
e ri e PIE
celebrai a Piccolomini famiglia); nel 1 496 si legge nell'Ughelli t. 3,p. 585, e la con-
cardinal Francesco Piccolomitiì ammini- tinuazione nelle Notizie di Roma.Lz fede
stratore, poscia Pio III; nel 1 49^ Giro- si vuole predicata in Chiusi dai discepoli
lamo Piccolomini sanese che restaurò dai degli apostoli, ed il i.° vescovo fu s. Mar-
fondamenti il convento de' francescani ;
co o Florenzio del 462, indi Eulogio cui
nel i5ioGirolamo Piccolomini figlio di scrisse s. Gregorio I ; fra'successori me
Bonsignore sanese, che nel 028 passò a 1 rilano ricordo: A rialdo del 743, sotto il

reggere Montalcino per


la sola sede di ,
quale Rachis re de' longobardi fondò il

temporanea separazione di Clemente VII, celebre monastero del ss. Salvatore di


cedendo quella di Pienza al nipote Ales- Monte A miniato, le cui notizie si leggo-
sandro Piccolomini sanese, ed intervenne no nell'Ughelli; Francesco /Scardinale
al conciliodi Trento. Alessandro nel 1 535 nel i348; Gabriele Piccolomini sanese
occupò anche la sede di Montalcino, e II, da lui nomi-
de'minori, affine di Pio
lasciò questa al fratelloFrancesco Maria nato nel 1461; Antonio Sergi nobile
nel 554j il quale alla sua morte nel 563
1 1 di Corsignano nel i497j Nicola Bonafe-

ottenne anche il vescovato di Pienza. Es- de piceno di s. Giusto, celebre governa-


sendo moito nel 099, Clemente Vili tore di Roma nel i5o3 fatto da Pio III
separò affatto Montalcino le diocesi di (f.), alla cui elezione molto cooperò, e
e Pienza nel 1600. Nominò vescovo di vescovo nel i5o4; Bartolomeo Ferrati -

Pienza Gioia Dragomanni fiorentino ai ni d'Amelia, canonico vaticano e preside


9.0 dicembre 599, già di Monte Peloso,
1 pontificio nel 1 533 ; Gregorio Magalotti
egregio pastore. Tra'successori nominerò romano 534; cardinale Guid'Asca-
nel 1

Giovanni Spenuazzi nobile sanese del nio Sforza nel 538 ; cardinale Bartolo-
1

1637, di somma prudenza e integrità, che meo Guidiccioni nel 544> cardinaleGio- 1

istituì la prebenda del penitenziere la- , vanni Ricci nel 1 54-5 ; Gio. Battista Pic-
sciò fondi pel seminario e fu munifico colomini sanese già di Salamina nel 1 633;
colla patria metropolitana; nel 1668 Gi- Alessandro Piccolomini sanese nel 1657;
rolamo Borghese nobile sanese, traslato da Gaetano Maria Bargagli olivetano sanese
Soana, dottissimo benedettino, che cele- nel 1706; Gio. Battista Tarugi di Mon-
brò il sinodo e riformòi riti. La serie dei te Pulciano nel 1729; Pio Maglioni sa-
vescovi è nell'Ughelli, 7tà//rt sacra t. i,p. nese nel 1736 ed surriferiti. Nella dioce- i

1 1 r
j\ ì
e la continuazione ne\\e Notizie di si di Chiusi sono 5parrocchiee 36 in quel-
3
Roma.Ne\i 74 Fra ncescoM. Piccolomi- ' la di Pienza; ambedue sono suffraganee
ni nobile sanese. ClementeXIV con breve dell'arcivescovo di Siena.
del 17 giugno 772 stabilì in perpetuo l'u-
1 PIER DAMI ANI (s.), Cardinale.Mxc-
nione delle diocesi di Chiusi e Pienza ,
que in Ravenna verso il 998 di onesta
conferendo questa al vescovo di Chiusi ma povera famiglia, e perde i genitori au
Giustino Bagnesi olivetano di Firenze; cor fanciullo, dopoché madre lo avea la

indi furono vescovi di Chiusi e Pienza, barbaramente abbandonato senza nutri-


nel 1 776 Giuseppe Panmlini sanese,; nel mento, per cui uno de'suoi fratelli lo trat-
1 824Giacinto Pippi di Massa, t rasiate da tò aspramente, ne trascurò l'educazione
Montalcino; persua morteGregorioXVI, e lo mandò a guardare i suoi porci. Per
dopo sede vacante, dichiarò nel 8^3 l'o- 1 la sua felice inclinazione, trovato un pez-
r
dierno vescovo mg. Gio. Battista Ciofi zo d' argento, lo portò ad un sacerdote
della diocesi d'Arezzo. La sede di Chiusi onde offrisse la messa pel defunto suo pa-
è suflraganeadi Siena, questa di Pienza è dre. Iddio ispirò all'altro fratello Damia-
soggetta immediatamente alla sede apo- no arciprete di Ravenna e poi monaco di
stolica. La serie de'vescovi di Chiusiti^.) prenderne affettuosa cura, laonde crede-
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si che il sanlo per riconoscenza alle sue vore, dopo di che fu fatto abbate del suo
sollecitudini prendesse poi il sopranno- monastero Avellanense, che governò con
me di Damiano, benché per umiltà so- santità e saggezza. Fondò altri cinque ere-
lesse intitolarsi Pietro il peccatore j altri mi o monasteri e formò discepoli di emi-
lo confuserocon Pietro Onesti pur di Ra- nenti virtù, fra' quali s. Rodolfo vescovo

venna. L'amorevole fratello lo fece stu- diGubbio, s. Domenico \' Indurito ,s. Gio-
diare in Faenza, ed a Parma ov'ehbea vanni da Lodi pur vescovo di Gubbio, che
maestro il celebre Ivone. I progressi di poi scrisse la vita del suo abbate. L'im-
Pietro furono lapidi, imperocché a rara peratore Enrico III Io pregò di portarsi
penetrazione di spirito aggiunse smisura- a Roma per assistere co'suoi talenti econ-
to amore per lo studio. Sorpassò nel pro- sigli Papa Clemente II, avendo già resi
fitto i condiscepoli, divenne abilissimo pre- servigi a Gregorio VI, come fece a Vit-
cettore e per l'eccellenza de'suoi insegna- tore II. Dipoi Stefano X, informato del
menti si procacciò una gran moltitudine merito straordinario del Damiani, come
di scolari e copiose entrate. Questa agia- uno de'più illustri personaggi che allora
tezza e le generali acclamazioni che ri- fiorissero in Italia, lo trasse a forza dalla
scuoteva sembrandogli pericolosa tenta- solitudine, eda'aS febbraio io 58 Io creò
zione, adottò tutte le cautele della vigi- cardinale vescovo d'Ostia. Ripugnò for-
lanza cristiana, e se la voluttà veniva isti- temente il santo ad accettare queste di-
gandolo al peccato durante la notte, su- gnità, con resistere alle pontificie preghie
bito s'immergeva nell'acqua fredda; indi re ed a quelle di parecchi vescovi ; ma
si determinò a ritirarsi dal mondo nel l' intimazione dell' ecclesiasliche censure
i o34, in età di circa 29 anni, e si rinchiu- se non ubbidiva, n'espugnò la costanza,
se nel celebre e rigoroso Fonte eremo di dolendosi però sempre della violenza sof-
Avellana 3 ora nella diocesi di Pergola ferta, in un tempo che pur impiegavasi
(V .), dove ricevè l'abito monastico dal- nel sacro ministero. Dopo la morte di Ste-
l'abbate Guido, da alcuni sospettato per fano X, nel io58si oppose validamente
l'aretino benemerito della musica sacra. all'intrusione dell'antipapa Renedetto X,
Quivi applicossi con tal fervore di preghie- fulminando di anatema fautori e par- i

re alla pratica delle austerità, delle vi- tigiani. A tale effetto unitamente ai cele-
gilie e digiuni, delle discipline ecilicii (on- bre monaco Ildebrando, poi s. Gregorio
de a Disciplina penitenziale lo celebrai VII, procurò l'elezione di Nicolò II, il qua-
come uno de'maggiori suoi propagatori), le ad istanza degli ambasciatori di Mila-
che ne contrasse pericolosa infermità. Dio no spedi in quella città il cardinale come

illustrò col dono de'pi odigi una vita tan- legato a Intere, con s. Anselmo vescovo
to santa ed esemplate, de'quali ne operò di Lucca. Gli ecclesiastici indisciplinati,
senza numero. Divulgatasi per l'Italia la temendone la riforma, si sollevarono con-
sua mortificazione, lo splendore di sua tro e con temeraria sfrontatezza fecero
dottrina profonda eia famade'miracoli, loro intendere , che la chiesa di Milano
s. Leone IX ne concepì alta stima e gli non avea punto che fare con la romana.
scrisse lettere piene di amore e venera- Il cardinale fu pure avvertito dell'insidie
zione. Nel 1 o4o circa fu dai superiori de- che si tramavano, ma non rimase punto
stinato al monastero di Pomposa, dove diminuito il suo coraggio anzi dal pul- ,

si trattenne dueanni, applicato ad istrui- pito della metropolitanadeclamòcon tan-


re que'giovani nello studio e nella pietà; ta energica eloquenza, che indusse il po-
quindi fu trasferito a quello di s. Vincen- polo a promettergli quanto egli avesse
zo di Pietra Pertusa per riformare mo- i determinato. Le difficoltà erano grandi,
naci ch'erausi raffreddati nel primiero fei> essendo raro nel numeroso clero milanese
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chi non fosse infetto di simonia o concu- ripudiasse la virtuosa Berta sua moglie,
binato, e perciò secondo i canoni dovean- per sposare altra donna, d' accordo con
si sospendere. 11 cardinale tuttavia credè Sigifi ido debole arcivescovo di Magonza.

meglio usare discrezione, ed intimata sa- In questa città il cardinale tenne un si-
lutare e moderata penitenza , stabilì al nodo, ove dimostrò inammissibile la ri-
governo delle chiese soggetti rispettabili chiesta dell' imperatore, e ripresolo con
non meno per dottrina, che per integri- libertà sacerdotale, lo indusse a rispettar
tà di vita. Intanto il peso soverchio del- le leggi della Chiesa. Indifesa di Alessan-
l'episcopato eil suo amore per la vita mo- dro 11 moltoavea fatto per indurre l'im-
nastica gli fecero chiedere nel io5g a Ni- peratore ad abbandonar l'antipapa Ono-
colò li permesso di tornare alla dilet-
\l rio Il o Cadolao, persuadendo questi di

ta solitudine del monastero. In prima il sua falsa dignità. Tornato di Germania


Pontefice non volle consentirvi, ma il car- intervenne al sinodo romano convocato
dinale fermo nel suo proposito ottenne da s. Gregorio f/ II{ a questa biugrafìa
di malavoglia il consenso, senza venir li- toccai di qualche differenza ch'egli ebbe
berato dal peso del vescovato,anzi con ri- col cardinale ), secondo Cordella, ma sem-
serva d'impiegarlo negli affari della Chie- bra doversi ritenere convocato da Ales-
sa al bisogno , con penitenza canonica ,
sandro II, e di sua commissione promul-
ch'egli dentro un anno religiosamente a- gò per l'Italia l'osservanza esatta del di-
deiripì. Scrisse lettere al Papa piene di u- giuno nel venerdì in memoria della pas-
miltà per giustificare la sua insistenza, sione del Redentore, e quello della vigi-
recando le ragioni che l'aveano fatto ri- lia dell'Assunta, andato quasi in disuso;

solvere al ritiro, ad esempio di tanti san- altrettanto eseguì per la recita quotidia-
ti, breve però fu il soggiorno nell'ama- na dell'uffizio di Maria, di cui fu restau-
ta solitudine, perla quale avea rinunzia- ratore, a chi era tenuto alla recita delle
to alla superiorità de' monasteri da lui ore canoniche. Ritornato il cardinale al-
fondati, mentre nel 1062 d'ordine d'A- la solitudine Avellanense, di nuovo dovè
lessandro li, che avea consagrato Papa, lasciarla chiamato dal Papa agli atlari.
passò legato in Francia, dicendo nella pon- Essendo nel 072 legatoin Ravenna, per
1

tifìcia lettera ai cinque arci vescovi, che lo- ridurre i cittadini ali unità colla chiesa
ro spediva il personaggio più rispettabi- romana, dalla quale erano stati divisi per
le della romana, chiamando il car-
chiesa le frodi dell' arcivescovo Enrico scomu-
dinale occhio dritto e sostegno immobi- nicato, il quale favoriva l'imperatore; e
le della s. Sede; inoltre il Papa comandò vedendoli umiliati e compunti, impose lo-

loro uniformarsi alle prescrizioni del suo ro salutare penitenza, li assolse dalle cen-
legato, sotto pena d' incorrere nell'apo- sure ed ammise alla cattolica comunioue.
stolica indignazione. Giunto il cardinale Passato a Faenza per restituirsi in Roma,
in Francia, in Chalons sur Saone celebrò fu colto dalla febbre nel monastero della
un sinodo per esaminar la causa del ve- Beata Vergine del suo ordine, e pieno di
scovo Drogone coi monaci passò poi a ; meriti e virtù ivi morì d'anni 66, sili feb-
trattar quella d'Arderico vescovo d'Or- braio 1072,0 qualche anno dopo, quan-
leans e di Reginaldo abbate di s. JMedar- tunque non manchi alcuno che gli pro-
do, accusati di simonia. In seguito fu man- lunga la vita sino al 1080, e nella contigua
dato legatoa Firenze per istabilirvi, quan- chiesa restò sepolto. Zelatore della disci-
tunque indarno, la tranquillità e la pace plina ecclesiastica molto operò per ripristi-
turbata dal vescovo Pietro eletto per si* narla nel clero secolare e regolare, dando
monia. Venne poi spedito legato in Ger- egli l'esempio dell'esatta osservanza del-
mania j
per impedire ad Eurico IV che le pratiche monastiche e delle leggi del-
PIE PIE 9
la Chiesa : la sua divozione per la Reata come ascritto al patriziato. Quantunque
Vergine fu tenerissima. Mentre era car- dotato delle più belle qualità, pel focoso
dinale, tranne il suo scarso alimento, im- temperamento si die alle vanità e biz-
piegava tutte le sue rendite in sollievo zarrie, che degenerarono in libertinaggio.

de'poveri, a 12 de'quali, dopo aver lava- Recatosi in Roma


da Mariani suo zio,
to i piedi, dava ogni giorno da mangia- entrò a caso nella chiesa di s. Maria del-
re e li serviva colle proprie mani. Per Ro- l' Anima, dove predicava con gran fer-
ma andava in traccia de' pupilli e vedo- vore Gabriele Fiamma insigne oratore ;

ve per sovvenirli. Nel monastero, con- la divina grazia gli cambiò il cuore, e tut-
lento di frutti ed erbaggi, passava interi to si dedicò al di vili servigio. Abbraccia-
mesi senza prendere bevanda o gustare to lo slato ecclesiastico, si die allo studio
il pane. Molte sono le opere che lasciò, ri- ed ottenne per riguardo allo zio, assai ca-
tenutoli più dotto scrittore del secolo XI, ro a Gregorio XIII, diversi benefizi. Nel
nelle quali spicca un ardente zelo per la i574picse nel collegio romano la laurea
riforma de'costumi e degli abusi, per la dottorale, in cui ebbe compagni Valerio
purità della disciplina, ed una vasta eru- e Bandini poi cardinali, co'quali incomin-
dizione relativa a que'tempi, con stile as- ciò la fondazione delia congregazione del-
sai elegante, chiaro, facile e pieno di for- la ss. Annunziata nello stesso collegio. La
za, parlando con rispettosa libertà ai Pon- sua specchiata esemplarità , dottrina ed
tefici ed altre persone costituite in digni- elegante aspetto determinarono Grego-
tà; onde meritò che Leone XI 1 lo dichia- rio XIII a nominarlo nel 1077 vescovo
rasse dottore della Chiesa, con uflìzio e di Martorano, di cui ricevè la consagra-
messa propria, come dissi nel voi. VI, p. zione dal cardinal Peretti poi Sisto V. ,

2C)4, registrandolo tra' cardinali camal- Condottosi alla sua chiesa, da sé stesso
dolesi, con altre notizie. La sua festa si volle spiegare al popolo il vangelo, visitar
celebra ai 2 3 febbraio, ricorrendo nel la diocesi, correggere gli abusi, sovveni-
precedente quella della Cattedra in An- re largamente i poveri; fondò nuove chie-
tiochia. Le opere di s. Pier Damiani se, risarcì ed ornò le antiche, singolar-
sono divise in parecchi tomi , che si le- mente la cattedrale. Ben presto si gua-
gano comunemente in un solo volume. dagnò la stima dei vicerèe dei grandi, ed
1 primi tomi contengono lettere ai Pa- egregiamente fece la visita apostolica del-
pi ed ogni sorta di personaggi, sermoni le chiese di Calabria, con Fosso arcive-
per molle feste dell'anno, e vite di mol- scovo di Reggio. Nel 585 eletto Sisto 1

tisanti, come de' ss. Oddone di Cluny, V, lo chiamò in Roma, e come lo ama-
Mauro da Cesena Romualdo fondatore ,
va lo fece governatore, al modo detto nel
òe camaldolesi, Rodolfo e Domenico ve- voi. XXXII, p. 43; quindi a'14 dicem-
scovi ec. Negli altri tomi si trovano pro- bre i5Scj lo creò cardinale prete de' ss.

se, preghiere-, inni e 60 piccoli trattati Marcellino e Pietro , valendosi de' suoi
sotto il nome di opuscoli Queste opere consigli negli affari più ardui, ed accet-
sono state più volte stampate, e le più am- tando la rinunzia del vescovato. Grego-
pie edizioni sono quelle di Parigi 1642 rio XIV per l'alta stima che ne avea, gli

e i663, \enezia 1742. Abbiamo anco- conferì pingui benefìzi, dichiarandolo suo
ra dei p. Laderchi filippino, Vita s. Pe- gran elemosiniere. Innocenzo IX gli af-

tti Damiani S. R. E. card, cpisc. Ostien- fidò col cardinal Salviati la presidenza su
si s, Romae 702. t tutti i tribunali di R.oma,con ampie fa-
PIERREINEDETTI Mariano, Cardi- coltà e giurisdizione. Clemente Vili eoa
naie. Nacque in Sarnano da illustri e no- detto cardinale e col cardinal Mon tallo
bili genitori., altri dicono iu Camerino, nel i5()i lo deàtinò alla prefettura di Ro-
io IME PIE
ina, della consulta e delle città dello sta- renze nel suo convento dell'Annunziata,
to,con copiose rendite profittando del ,
indi collo stesso carico fu richiamato in

suo parere in gravi contingenze: aven- Roma, ed ebbe al tri onorevoli uffizi. Que-
do ricusalo vescovati di Viterbo e Fer-
i sti provocarono l'altrui invidia, che ser-
mo, il Papa die al fratello Roberto quel- vendosi della calunnia , lo fece depone
lo di Nocera. Leone XI, cui fu accettis- da reggente e preparòla sua fortuna. Im-
simo, subito Io volle prefetto della con- perocché ricorse contro il p. generale Ca-
gregazione di corwdta ; e Paolo V, di cui stelli, al cardinal Corsini protettore del-
si era guadagnato la grazia e il favore, l'in- l' ordine, il quale Io accolse sotto il suo
caricò della sopri n tendenza di tutti gli af- patrocinio, Io fece suo teologo e biblio-
fari dello flato, politici e militari, con al- tecario, e gli assegnò 5o scudi annui. Re-
tre incumbenze, finché non la concesse al nedetto XI li lo annoverò tra'consultori
cardinal Borghese: Paolo V lo voleva far dell'indice, dei riti e del s. offizio, tra gli

vescovo di Faenza e Benevento, ma non esaminatori de'vescovi, facendolo procu-


volle accettare. Bensì volontieri funse la ratore generale e poi con breve genera-
proteltoria dei minimi , e la prefettura le dell'ordine, confermato nel 1782 do-
della congregazione destinata sopra le al- po 6 anni dal capitolo. Divenuto il car-
luvioni delle accpie nelle tre legazioni, dinale Clemente XII, come che erasi ser-
passando nel 1608 al vescovato di Fra- vito di lui in affari gravissimi, a'24 mar-
scali. InCamerino abbellì la tomba di s. zo 1734 lo creò cardinale prete di s. Gio-
Venanziodi preziosi ornamenti; ed al suo vanni a Porta Latina e lo ascrisse alle pri-

titolo donò sacri arredi e vi fece vaghe marie congregazioni. Intervenne al con-
pitture. Ad onta di tante belle doti , il clave di Benedetto XIV, e dopo lunga
suo naturale fu aspro e iracondo. Inter- malattia sofferta con pazienza , morì in
venne a 5 conclavi e morì in Roma di Roma ne'primi del 1743, d'anni 63, e fu
anni ^3, nel 161 1, con vivo rammari- sepolto in s. Marcello avanti l'altare di s.
co di Paolo V che si dolse aver iti lui
,
Giuliana Falconieri, con nobile e prolis-
perduto un fedele coadiutore ed un ami- so epitaffio, postovi dai suoi correligiosi.
co santo. Lasciò un patrimonio di qual- PIERLEONI Giangrazuno, Cardi-
che entità e fu sepolto nella basilica Li- nale. V. Gregorio VI Papa.
beriana in nobile ed elegante avello, col PIERLEONI Pietro, Cardinale. F.
suo busto e bella iscrizione. Anacleto II Antipapa XXVIII.
PIER.I Pier Maria, Cardinale. Sane- PIERLEONI Ugo, Cardinale. Roma-
se di nobile epovera famiglia di Pianca- no, secondo Panvinio e altri mentre
il ,

slagno, venne educato appena cogli ele- il Ciacconio e altri lo credono della casa

menti della grammatica. II p. Ponzoli ser- Ricasoli di Firenze col Cardella. Ales- ,

vita suo concittadino, avendo penetrato sandro III nel 1 63 lo creò in Sens car-
1

la sua indole e talenti , lo consigliò per dinale diacono di s. Eustachio, e seguì


togliersi dalla miseria a vestir l' abito ilPapa in Venezia, di cui fu fedele e co-
del suo ordine, supplendo egli alle spese stante compagno. Anche 1' epoca e il luo-
necessarie. Di i5 anni entrò nell'ordine go della morte viene contrastato; chi di-
in Firenze, e dopo due auni passò al col- ce in Roma (e sepolto in s. Maria del Po-
legio di s. Marcello in Roma , dove fa- polo, se deve credersi a Ciacconio) o ,

cendo progresso negli studi, con ispirilo Benevento nel ri 77 o 1 182, lasciando
sostenne una conclusione di teologia, che molte sacre suppellettili e vasi d'argento
dedicata a Clemente XI, ne riportò il ti- alla chiesa di Piacenza, e loafferma Pog-
tolo di maestro, benché avesse 27 auni. giali. Lo Schiavo, nelle Notizie della casa
Fu mandalo reggente degli studi a Fi- Penti miglia di Benevento , a questa lo
PIE PIE 11
nltribuisce, ed il Pelrini lo creile forse ve- PIERLEONI Egidio, Cardinale. No-
scovo di Palestrina. bile romano, Clemente III nel 1 190 Io
P1ERLEONI Ugo, Cardinale.'Roma- creò cardinale diacono di s. Nicola in Car-
no, di nobilissima, potente e antica fami- cere. Celestino III lo spedì a Tancredi re
glia, per cui in tanti luoghi di essa ragio- di Sicilia per indurlo a liberare dalla pri-
no, nipote dell'antipapa Anacleto li, co- gione l'imperatrice Costanza, indi fu fatto
me insigne per dottrina e prudenza, nel •\icecancelliere di s. Chiesa, e morì dopo
i i55 fu cousagrato vescovo di Piacenza circa 5 anni di cardinalato.
da Adriano IV indi Alessandro 111 nel , PIERLEONI Guido, Cardinale. No-
i 164 o i65 io Sens lo creò cardinale
1 bile romano, erroneamente detto Guido
vescovo di Frascati Tusculano, e morì di Bisenzio d'Orvieto nella seiiede'car-
in Roma nel 1 1 66. dinali elettori d'Onorio III, fu creato car-
P1ERLEONI Ugo o Uguccione, Car- dinale diacono di s.Nicola in Carcere da
dinale. Patrizio romauo, Alessandro III Innocenzo III nel i2o5, e donò a tal chie-

nel 1171 o 173 lo creò cardinale dia-


1 sa il braccio di s. Alessio e le reliquie di
cono di s. Angelo in Pescheria e poi pre- s. Onorio III lo fece vescovo di
Ronifacio.
te di s. Clemente, arciprete della basili- Palestrina nel 1221 e vice cancelliere di
ca Vaticana, e nel 1 1 76 legato a lacere s. Chiesa, non che legato in Lombardia.

in Francia, Scozia e Inghilterra. Fu rice- Morì nel 1226 o 1227 prima dell'ele-
vuto in quesl' ultimo regno dal re En- zione di Gregorio IX.
rico II, il quale gli andò incontro col pro- PIETRA, Petra, Lapis. Concrezione
prio figlio, ed ottenne facoltà di citare ne di materia terrestre, per la quale si pro-
tribunali laici gli ecclesiastici accusati d'es- ducono in varie maniere corpi di diver-
sere stati a caccia nel recinto de'boschi di sa durezza, i quali si possono spezzare,
riserva regia , azione che gli provocò lo ma non tirare a martello a guisa de'cne-
sdegno del suo clero. Per le differenze tra talli. Pietre antiche si dicono quelle che
gli arcivescovi di Cantorbery e York in- portano iscritta qualche memoria anti-
torno la primazia del regno, convocò un ca, o che appartengono agli antichi mo-
concilio in Westminster ossia Londra, numenti, che diconsi pure marmi anti-
dove insorta controversia chi di loro do- chi. Delle pietre e loro principali cave
vesse sedere a destra del legato, mentre ne parlo in tanti articoli. Delle pietrepre-
vi si era collocato quello di York, su que- ziose, delle pietre antiche e di altre pie-
sto si scagliarono famigliari dell'emu- i tre, anche per uso sacro, tenni proposi
lo, lo calpestarono e percossero, onde l'a- sito a Gemma. Si possono vedere seguen- i

dunanza si sciolseappellando al Papa, ed ti autori : R. Rondt, Geminaruni et lapi-


il cardinale fuggì. Portatosi presso Enri- dimi historia, Hanoviae i6o5. A. Gor-
co figlio dell'imperatore Federico I, con- laei, Dactyliothecae seu variorum gern-
fermò la pace fatta con questi, il Ponte- rnarum itti solila scripturae cani Grò-
fice, i siciliani ed i lombardi, alla quale noviì, Lugduni Rat. 1693. Gimma, Sto-
era stato presente in Venezia. In Latera- ria naturale delle gemine, pietre e di lut-

no assistè all'assoluzionedi Guglielmo re ti i minerali, ovvero della fìsica sotter-

scomunicato dall'arcivescovo
di Scozia, ranea, Napoli 1730. Gemmaeveteris ad
diYork. Restituitosi Alessandro III in christianuin usura exsculptae brevis ex-
Roma, fu mediatore con altri cardinali planalio, Romae 732. Jannon de s. Lau-
1

nella pace stipulata coi romani, e gli riu- rent, Dissert. sopra le pietre preziose de-
scì imprigionare V Antipapa Innocenzo gli antichi e sopra il modo col quale fu-
III. Morì dopo essere intervenuto all'è» rono lavorale, Roma 1 7 5 1 Dissert. di .

lezione di Lucio III, circa il 1 183. Cortona t. 5 e 6. Duteus , Delle pietre


12 PIE PIE
preziose e delle pietre fine, con i mezzi grare le pietre sagre per incastrarle nel-
di conoscerle e di valutarle, Parigi 1776. le Mense degli altari 'F.) fissi o portati-
A. Raineri, Sulle pietre preziose, Firen- li mondo. L'altare portatile
per tutto il

ze 1 8 1 8. Ah med Teifasci te, Fior di pen- suole concedersi anche ai campi aperti
sieri sulle pietre preziose, Firenze 18 18. in occasione dì mietitura e di altre ne-
Hay, Dei caratteri fisici delle pietre'pre- cessità dicampagna, premesse le oppor-
ziose, Milano 18 19. Tommaso Belli, Ca- tune cautele. Ogni vescovo ha il diritto
talogo della collezione di pietre usale da- di consagrare le pietre degli altari per

gli antichi per costruire ed adornare le la sola propria diocesi, dentro i limiti del-

loro fabbriche, ora posseduta dal conte la quale può dar facoltà di consagrarle
Stefano Karoly, Pioma 1842. Marango- a qualunque altro vescovo, ma sempre
ni, Delle cose gentilesche, parla degnar- per uso della sua diocesi. I vescovi e vi-
mi forestieri, quando introdotti in Roma, cari apostolici talvolta ottengono dal Pa-
loro miniere in diverse regioni e paesi ;
pa la facoltà di consagrare pietre anche
differenza tra i marmi orientali egli oc- per altre diocesi e luoghi , non ex jure
cidentale di quelli adoperati per men- proprio, sed ex speciali apostolica dele-
se di altari. Nel capo 79, dell'uso di ogni gallone. Delle cerimonie e riti per la be-
qualunque sorta di marmi gentileschi nedizione de'foudamenti degli edifizi sa-
per servigio e adornamento delle chie- cri o profani, dell' imposizione della 1.

se ; e come questi eziandio colle iscrizio- pietra, ove si scolpisce analoga iscrizio-
ni debbano conservarsi e non si possano ne, con medaglie o altro, fatte anche dai
alienare. marmi di qualunque sorta non
1 Papi, come neile Porte sante (P.), e sen-
si possono togliere dalle chiese, sotto pe- za la benedizionedai principi e personag-
na di scomunica di Sisto IV. A Colonne gi, ne trattai principalmente ne'vol. XI,
di Roma narrai come romani ebbero
i in p. ?-33 e seg. sino a 2 38, 2^4 e 2 55, e
pregio di ornare gli edifizi con belli mar- XLIV, 70 e 77 che ne' fondamenti
p. :

mi, e del loro gran trasporlo per le pie- si pongono anche monete, lo rimarcai nel

tre fine, decorando vari luoghi di Roma voi. XLVI, p. 98 ed altrove. La nostra s.

cogli Obelischi (V.). L' Altare (V.) do- religione sanziona e benedice per mezzo
ve si celebra la AJessa (Z7 .) deve essere de'suoi ministri le opere dell'uomo, sem-
di pietra e consagrato dal vescovo, o al- pre che in esse nulla veda che tornar possa
meno con una pietra consagrata in esso spiacevole agli sguardi del suo diviuo au-
inserita, che sia tanto ampia., che possa tore. G. B. Lllathorne vie. gen. di Sidney
comprendere 1' ostia e la maggior parte ivi nel 183G pubblicò Le ceremonie della
:

del calice: chi celebra in altare senza pie- benedizione, e del posamenlo della pietra
tra consagrala pecca mortalmente. Tan- fondamentale di una nuova chiesa, tra-
to nell'altare che nella pietra si racchiu- dotte dal pontificale romano. 11 cardinal
dono le reliquie de' santi, come prescri- Ascanio M/Sforza vescovodi Pavia, rifab-
ve il Pontificale romano, e perchè si veri- bricando nel 1488 il duomo, ne'fonda-
a
fichi ciò che il sacerdote sino da tempo menti vicino alla t. pietra fece porre due
immemorabile dice nel baciare 1' altare vasi, uno pieno di vino vermiglio, l' altro

all'introito della messa, quorum reliquiae d'olio d' olivo. Benedetto XIII nel 728 1

lue sunt. Vedasi il Ratti, Trattato de* sa- pose solennemente la impietra fondamen-
53, dell'altare. Tra privi-
cri templi, p. i tale per la chiesa di s. Claudio de' bor-
legiche ha sempre goduto e tuttora go- gognoni (che descrissi nel voi. XXVI, p.
de la patriarcale basilica Lateranense, 229) e pronunziò erudito sermone. Nel-
come prima chiesa madie dell'orbe cat- la lamina ch'era dentro la pietra, l'iscri-

tolico, avvi quello di concedere e consa- zione espresse averla collocata Benedet-
PIE PIE 1

to XIII, regnando in Francia Luigi XV, s. Petri; Grabio, ad Spic'degium ss. PP.
il notne ilei santo cui si erigeva il tem- p.33o; Metrafaste in Cliron.j eCotelerio,
pio, e l'epoca. Inoltre pose nella pietra Oper. ss. Apostol. t. i,p. 557, anno '- 4°-
una pigna dorata con ampolla d'olio, tre Clemente Alessandrino dice che essa ri-
Agnus Dei grandi benedetti ed alcune me- portò la corona del martirio, avendola
daglie, altre ne collocò il cardinal j'oli- s. Pietro medesimo esortata a confessa-
gnac ambasciatore di Francia. re generosamente la inde Strom. t. 7,
:

PIETRO (s.), Papa 1. Principe degli p. 736. G. Mayer scrisse la Dissertatisi.


Apostoli proto -vicario
,
di Gesù Cristo in theol.de apostolismaritis, Grimae 1679;
terra. Simone figlio di Giona o Giovan- e G. Schimdt la Dissert. Irist, theol. de a-
ni, della tribù di Nettali, nacque in Bel- postolis uxoris Jiabita anno 'jo^.recusa, l

saida(F.), città dell'alta Galilea, j5 mi- Wittebergae 1 734. Dalla moglieebbe un


glia distanteda Gerusalemme, nella spon- figlio,ed una figlia detta Petronilla {V.),
da del mare di Tiberiade. Stangelio, in che alcuni meglio credono piuttosto fi-
Commentar, rei'.gest. s. Petti cap, i, vuo- glia spirituale. 11 fratello Andrea, ch'era
le che 1' anno di sua nascita fosse della stato il primo chiamato da Gesù Cristo,

creazione del mondo 4o34 del diluvio , avendo incontrato Simone, gli disseaver
23y8, della fondazione di Roma yS^del- trovato il Messia e lo condusse da Gesù.
l'impero di Augusto ì'8.°, della battaglia Questi dopo averlo guardato gli disse:
d'Azio il i 2°, 3 anni prima della Bea- Voi siete Simone figlio di Giovanni, voi
ta Vergine e 17 prima di Cristo ma se ; sarete chiamato d'ora in avanti Cefa, cioè
genuina sia questa cronologia, non è qui Pietra (orupe). Che Cefa o Cefas ripre-
luogo da esaminarsi. Ebbe a fratello s. so da s. Paolo non sia s. Pietro, per quan-
Andrea apostolo (delle cui reliquie par- to poi dirò, è sentimento di buoni auto-
lo meglioPatrasso ove dissi del suo
a , ri: Clemente Alessandrino dice presso Eu-
apostolato e morte, non che a Proces- sebio, Ilist. eccl. lib. 5, cap. 12, che. que-
sione), di Ini maggiore in età, secondo s. sto Cefas era uno de' 72 Discepoli, che
Epifanio, Haeresi 5f, § 17 ma per la ; avea l'istesso nome di s.Pietro. Doroteo
maggioranza di s. Pietro si dichiarano s. di Tiro, in Synopsi de vita et morte di-
Gio. Crisostomo, Homìl. 5q in Matth. p. scipulos, nomina questo Cefas fra' <ji di-
5if) ; Cassiano, De Incarnat. lib. 3, cap. scepoli, e avverte che a lui fu indirizzala
1 9 des. Andrea in Bibl.
1; Proclo, orai. 1 la riprensione di s. Paolo. L'istessa as-
PP. Lugdun. t. 6, p. 61 1, e Reda inJoan. serzione si legge nella Cronaca d'Ales-
cap. 7, quali non vuole Baronio, An-
i sandria, dove detto Cefas non è che il5i.°
nal. eccl. an. 3 1 ,n.° 2 3, che in ciò si an- discepolo. S. Girolamo scrivendo su que-
tepongano all'autorità di s. Epifanio, ag- sto luogo di s. Paolo, inepist. ad Galat.
giungendo che se Pietro fu minore in età 2, dichiara che sulla fine del IV secolo
ad Andrea, pel merito della confessione e l'opinione che s. Pietro non fosse il Ce-
della fede fu maggior di lui e degli altri fas, cui s. Paolo resistette si fortemente,
apostoli. Prima dell'apostolato era am- aveva i suoi partigiani fra'greci e latini :

mogliato, e dimorava con la moglie, pa- lo stesso dice s. Gregorio I. L'autore di


dre e suocera in Cafarnao (/'.) sul lago un' opera attribuita a s. Anselmo atfer-
di Genesareth, facendo il pescatore co- ma che questo sentimento era sparso nel
me il fratello, ed attendendo al manteni- suo tempo. Pinto gii clamino portoghese
mento della famiglia. Sua moglie, figlia abbraccia lo slesso parere in una disser-
di Aristobolo, fratello di s. Barnaba a- tazione, e in ciò fu seguito da Bartolo-
postolo, con diversi nomi viene chiamata meo di Cambray in un trattalo del di-
presso s. Massimo, in Comment. ad Ep. giuno, ed a suo esempio pure dal p. Ardo-
,

t4 l'iE PIE
vino gesuita con ingegnosa dissertazio- Alcuni vogliono che i ss. Andrea e
ne. La medesima sentenza fu sostenuta Pietro fossero del numero de'discepoli
dal p.Boucat dotto minimo, nel celebre di s. do. Battista, e curavano la santi-

suo Corso di teologia, e daMarcelIy in u- ficazione dell'anima propria'nella ferma


na sorbonica deli 726. Il celebre p. Cal- espilazione del Messia. primo aven- Il

niet confessa che questa opinione avea do udito dal suo maestro a chiamare
diviso gli antichi ne' primi secoli e che si Gesù, Agnello di Dio, si unì a lui e si
citano sì pei' una che per l'altra parte convulse ch'era il Redentore del mondo;
scrittori ragguardevoli e della maggior indi sua prima cura fu come dissi di por-
antichità.Per quella però che nega es- targli il fratello Pietro, che impaziente
ser s. il Cefas ripreso da s. Paoio si
Pietro non men di vederlo che udirlo si recò da

dichiarò con valore un anonimo con dot- lui, credette tosto in Gesù. Cristo e visi
tissima dissertazione iuseritanel Trinili- tratteune un giorno; dopo diche i fratelli

phe de la calholicité 011 reponses d' un ritornarono alla loro ordinaria occupa-
protestane nouvellement converti aux zione della pesca. Circa la fine dello sles-
dijjicultés, que lui propose sa soeursur so anno, ch'era il i.° della predicazione
la relìgion pretendile reforméej Paris del Salvatore, questi avendo veduto Pie-
1742. Il p. Alessandro della Croce car- tro eAndrea che lavavano le reti sulla
melitano scalzo in una dissertazione, su- sponda del lago, entrò nella barca del
per quaestionibus : .° Quaenarn fuerit
1 primo per sottrarsi alla calca e da colà si
controversia Inter Cepharn et Paulum. mise a istruire il popolo che lo avea se-
2. An Cephas iste a Paulo reprehensus guito. Finito il suo discorso disse Gesù
a
fuerit Petrus ? ed è la i. delle Disser- a Pietro di gettar la rete e prese sì gran
tazioni i storiche recitate in Brescia nel- quantità di pesci, che non solo riempì la

l'adunanza del conte Mazzucchelli t. 2, barca, ma ancora quella di Giacomo e


Brescia 1 755; e il Zaccaria nella Dissert. Giovanni. Come che inutilmente avea
a
su Cefa ripreso da s. Paolo, eh' è 1' 8. pescalo tutta la notte e solo per ubbi-
delle sue Dissert. varie italiane a storia dienza avea gettato la retej stupito Pie-
eccles. appartenenti, t. i,p. ig5. Si pos- tro del prodigio, si prostrò a' piedi di

sono inoltre consultare su questo pun- Gesù esclamando: allontanatevi dame,


to le Dissert. dell' ab. Boileau che nel o Signore, perchè io sono un uomo pec-
1 7 1 3 ne pubblicò una in Parigi contro cato' e. Questa umiltà lo rese degno di
l'opinione del p. Ardovino; del p. Dau- ricevere le maggiori grazie. Gesù avendo
de nel t. 1 IJist. unii: p. 336 ,
ove ri- detto a Pietro e ad Andrea di seguirlo,
sponde ancora agli argomenti dello stes- essi prontamente il fecero e con una di-
r
so p. Ardovino: di mg. Deling e del p. sposizione di cuore così perfetta, che il

Calmet, che tutti sostengono essere s. primo Ecco,o Signore, che noi ab-
disse:
Pietro il Cefas ripreso da s. Paolo. Il p. biamo tutto lasciato per seguir voi. II Sal-

Seccarelli filippino lungamente disami- vatore in ricompensa promise loro 1' e-


na questo punto nel t. 1 de'suoi Annal. lerua beatitudine e la pace d'animo in
cccl. } come pure 1' autore dell'Apologia questa vita, e li battezzò colle sue mani;
in difesa de' padri, che hanno supposto essi poi battezzarono gli altri apostoli, ed
essere sfato s. Pietro il Crfas ripreso i 70 discepoli lo furono da Pietro e da
pubblicamente da s. Paolo, uscita in lu- Giovanni. Che s. Pietro si separò dalla

ce nel 1768. A Nome de' Papi rilevai che moglie appena chiamato da Cristo, viven-
niuno per venerazione a s. Pietro ne volle do sempre continente, Io asseriscono di-
assumere il nome, ed avendolo Io cam- versi padri ; si veda Tertulliano, De mo-
biarono. nogamia e. 8,s. Girolamo aclv. Jovin. 1.
1
PIE P 1 E \ 5
e. ì^,eVepist. 22 ad Eustachio: s. Gio. apostolica come esprime il simbolo, il

Crisostomo, parlando della sua continen- primato concesso alla sola cattedra di s.

za, lo dichiara illustre modello di castità, Pietro, l'unità della Chiesa, di un solo
De virgin. e. 8?.. Che s. Pietro fu il i.° ovile e di un sol pastore, di un solo ca-
a confessare il Salvatore, e comechè fosse po; nelle tre chiavi triplex coeleslium
il più giovane Gesù lo scelse in capo di terrestrium, etinfernorum imperlimi. In-
tutti i s. E-
suoi discepoli, lo affermano oltre Gesù dichiarò l'infallibilità di Pie-
pifanio, Haer. 5i, e. 17; S.Atanasio, O- tro e confermare nella Cede
il fratelli: i

rat. 4 contro, Arianos; s. Ilario in alili. M Ego rogavi prò te, ut non defìciat fi-
cap. 16, § 7 ; e s. Ambrogio, De Incanì. des tua. Et tu ali quando conversus con-
Domin.myster. t. 4, cap. 4- Da detto mo- finila fratres tnos ,
pregando appunto
mento Pietro e Andrea si unirono al lo- perchè la fede di lui non si spengesse.
ro di vin Maestro, e non lo lasciarono più. Pertanto Gesù Cristo pose nella cattedra
Portatosi questi a Cafarnao, vi guarì la di Pietro l'inespugnabile fondamento di
suocera di Pietro, e poi riti rossi nella Ga- sua Chiesa, gli consegnò le mistiche chia-
lilea. Dopo Pasqua dell'anno
la festa di vi del regno de' cieli ,
per cui i romani
3 1 di nostra era, Gesù scelse suoi 12 i Pontefici suoi Successori hanno il Pri-
apostoli, e fin dal cominciamento del lo- mato sopra tutta la terra, sono veri i

ro collegio il i.° posto e la preminenza Eicari di Gesù Cristo, capi della Chie- i

sugli altri fu assegnata a Pietro, come sa, i padri, i maestri di tutti i cristiani
dichiarano gli evangelisti : il Salvatore (Matt. xvi, 18 e ig; Luca xxn, 3i e 3-2;

rivolgeva ordin;iriamente i suoi parlari Conc. fior. gen. nel fine , decreto del-
a lui, ed egli rispondeva a nome de'suoi l' unione). Nel pagare che fece Gesù il

compagni. Gesù Cristo sempre distinse tributo per se e per Pietro, volle confer-
Pietro dagli altri suoi discepoli, e gli pro- mare il principato e primato di questi
mise, circa un anno prima della sua mor- sugli apostoli. Questa preminenza su- ,

te, di affidargli la cura di tutta la C/j/e- blime potere e indefettibilità, ben me-
sa(F.), e glielo confermò appena risor- ritò Pietro, imperocché il divin Maestro
to, dopo aver voluto una testimonianza essendo fra i discepoli e volendone pro-
di sua fede, del suo amore per Iddio e del vare la fede, mentre essi erano tituban-
suo zelo per la salvezza delle anime. Gli ti e incerti nel dichiarare chi egli fosse,
disse Pasci il mio ovile, pasci le mie pe-
: s. Pietro prendendo la parola lo riconob-
core. Tu sei Pietro, e sopra questa pie- be pubblicamente senza esitare pel Fi-
tra edificherò la mia Chiesa, a te darò glio unico di Dio e Dio stesso in Gesù
le chiavi del regno de' cieli, e qualunque Cristo: Tu es Christus Filius Dei vivi.
cosa avrai legalo sopra la terra, sarà Nella Trasfigurazione Gesù fece parte-
legata anche ne' cieli ; e qualunque cosa cipe di sua gloria i tre diletti discepoli
avrai sciolta sopra la ieri a, sarà sciolta Pietro, Giacomo e Giovanni. Per ben due
anche ne'cieli. V . Chiavi pontificie, con volte il suo ardente amore lo indusse a
le quali venne rappresentato s. Pietro,, gufarsi nel mare percorrere incontro ;i

nel quale articolo oltre il potere spiri- Gesù, non potendo aspettare che la bar-
tuale delle chiavi, spiegai perchè s. Pie- ca approdasse. Quando Pietro ebbe in-
tro si trova rappresentato con una, con teso da Gesù predir la sua morte con
due e altre volte con tre chiavi, coi loro tutte le circostanze che l'accompagnaro-
significati. Vedasi T01 re, De duohuspsal- no, si sentì tutto fremere il cuore, e pro-
teriis, t. 48, p. 367, del Calogeri, che mise che mai avrebbe abbandonato.
I'

tra le spiegazioni dice figurarsi in una Allorché prima dell'ultima cena Gesù si
chiave la Chiesa, una, santa, cattolica e mise a fargli la Lavanda de' piedi [f•'.)_,
i 6 P 1 E PIE
gridò tutto ad un Come, o Signo-
tratto: amore: questa triplice confessione ripa-
re, voi mi laverete i piedi ? No, io noi rò lo scandalo del suo triplice rinunzia-
permetterò giammai. isoXo si arrese quan- mento. Fu allora che Gesù gli disse: .Se
do il Salvatore l'accertò, che senza que- voi mi amate, prendete la cura di go-
sto non avrebbe parte con lui. Egli ebbe vernare i vostri fratelli. Dopo di che gli
il privilegio di seguirlo all'orto di Get- predisse che terminerebbe la vita col
semani, ove con. Giacomo e Giovanni fu martirio e che la croce ne sarebbe lo stru-
ripreso dal Maestro peressersi addormen- mento. L'apostolo si rallegrò, sperando
tato. Gli ebrei, condotti dal perfido Giu- di espiare così il suo peccalo. Gii apo-
da, essendosi impadroniti di Gesù, Pie- stoli un monte
essendosi radunati sopra
tro, tulio cuore e zelo, trasse fuori la spa- della Galilea,apparve ad essi il Salvato-
da o il coltello e ferì o tagliò l'orecchia re, e loro ordinò che andassero a predi-

a Malco, uno de'suoi persecutori, ma ne car l'Evangelo^.) a tutte le nazioni, pro-


fu ripreso dal Maestro. Dove si conser- mettendo loro di essere sino alla fine del
vi tal ferro, Io dissi nel voi. IV, p. 7.3. mondo colla Chiesa di cui nuovamente di-
Mentre il Redentore nella sua passione chiarò capo s. Pietro. Ritornali gli aposto-
era portato avanti ai giudici, Pietro en- li in Gerusalemme, io giorni avanti la
trò in casa di Caifa, ove due fantesche Pentecoste (^.),Gesù. apparve adessi l'ul-

glirimproverarono d'essere discepolo di tima volta; raccomandò loro di predicare


Gesù, ma egli per debolezza negò due il battesimo, la penitenza, e promise con-

volte di conoscerlo: allora il gallo cantò, fermare con miracolila loro dottrina. Do-
secondo la predizione che avea fatto di po l'ascensione gli apostoli si adunarono

sua caduta il Redentore. Un'ora dopo, nell'anno 3 i in concilio a Gerusalemme,


ad altra simile interpellazione, rinnovò che fu il primo di tutti i concilii, e Pietro
Ja negativa con giuramento, ed il gallo esercitò il primo atto di giurisdizioue
cantò di nuovo (a Possesso dico del gal- pontifìcia, propose loro l'elezione d'un a-
lo che si presentava al Papa in tal fun- postolo in luogo di Giuda. Nel dì della
zione). Questo segno lece rientrare il col- Pentecoste in cui gli apostoli ricevettero
pevole in sé stesso, ed uno sguardo del- nel cenacolo lo Spirilo santo, con la sa-
liedenlore lo fece piangere amaramente pienza eia cognizione delle lingue, Pie-
e convertì nella più perfetta maniera. tro pel primo celebrò la Messa ( V.> e
Pietro trafitto dal più acuto dolore, la- Jo. Lami, De erudilione apostolorum,
sciò subito la compagnia, e die un li- Florentiae 1738). Pietro consacrò Gia-
bero sfogo alle sue lagrime, le quali di- como in vescovo di Gerusalemme e nel-
cesi formassero due solchi nelle sue gote, l'anno 34 celebrò altro concilio in detta
perchè non cessarono finché visse: menò città nel cenacolo. I giudei avendo ac-
eziandio una vita mortificata, non man- cusati gli apostoli di ubbriachi, pel ri-

giando che radici o erbe di spiacevole sa- cevuto dono delle lingue, Pietro prese la

pore ed lupini, tranne certe occasioni


i parola, li giustificò, fece solenne testimo-
in cui si cibò di quanto gli venne pre- nianza della risurrezione e ascensione del
sentato. Dopo la risurrezione Gesù ap- Signore, e 3, 000 persone furono conver-
parve alla Maddalena, e nello stesso dì tite e battezzate. Alcuni giorni dopo re-
anche a Pietro, esclusi gli altri apostoli, candosi Pietro con Giovanni nel tem-
assicurandolo che ne avea accettato la pio, sulla porta Speciosa risanò un nato
penitenza. Lo rivide sul lago di Tiberia- storpio di con un discorso rim-
4o anni ;

de e per tre volte gli domandò se lo a- proverò morte data a Gesù


al popolo la

mava più. degli altri discepoli, cui rispo- e convertì 8,000 persone. Con la sua
se ch'egli conosceva la sincerità del suo ombra e in nome di Gesù Cristo egli
PIE PIE .7
faceva miracoli. Lo Spirito santo con la nuovo divieto di predicare Gesù Cristo.

sua grazia avca oneralo in lui mirabi- Il numero di quelli che credevano in Ge-

li cangiamenti : al coraggio e all' intre- sù aumentandosi ogni giorno, diversi sa-


pidezza tini l'umiltà, la dolcezza, la pa- cerdoti abbracciarono la fede. I trionfi
zienza. Sempre pronto a cedere agli altri della parola di Dio cagionarono una per-
e ad umiliarsi innanzi a tutti gli uomini, secuzione in Gerusalemme. I fedeli per
dimenticava il grado che teneva nella salvar la vita si ritirarono in altri paesi,
Chiesa, solo esercitando la sua autorità ove sparsero la fede; ma gli apostoli ri-

quando ci andava la gloria di Dio. masero in Gerusalemme, per incoraggi-


I sacerdoti ebrei ed i saducei, gelosi re i fratelli che vi stavano nascosti. Di-
delle conversioni e miracoli di Pietro, lo poi Pietro e Giovanni andarono a Sa-
fecero imprigionare con Giovanni, sotto maria per rassodar nella fede i conver-
pretesto di prevenire sollevazioni. Con- titi dal diacono Filippo, ed amministrar
dotti nel dì seguente innanzi al sinedrio, loro la confermazione; ivi Pietro per la
Pietro dichiarò che lo zoppo era guari- prima volta combattè contro Simon ma-
to nel nome di Gesù, e come i giudici go (f-), e l'esortò alla penitenza; in Lid-
non poterono negare il prodigio, si con- da guarì Enea paralitico da 8 anni. Pas-
tentarono proibire ai due apostoli di sato in Joppe risuscitò Tabi ta vedova rag-
predicare in nome del Salvatore. Su che guardevole; quindi avvertito da Dio con
Pietro francamente rispose : Pensate voi visione in Joppe, per mezzo del lenzuolo
stasi) se sia giusto obbedire a voi anzi- degli animali, conobbe chiaramente il
die a Dio. Indi gli apostoli furono li- mistero della vocazione de'gentili alla fe-
cenziati. I novelli cristiani vivendo in co- de, e per ordine d' un angelo si recò in
mune non sospirando che beni eter-
e i Cesarea per battezzarvi Cornelio, il i.°
ni, ricchi vendevano le loro possessioni
i de'gentili che prese tal sagramenlo. Per
e ne mettevano il prezzo a pie degli apo- le disposizioni dell' imperatore Tiberio,

stoli, perchè se ne facesse un'eguale di- favorevoli ai cristiani, tornata la pace


stribuzione : ma A nania e Saffira sua mo- alla Chiesa, gli apostoli si dispersero per
glie, come avari, segretamente si riserba- propagare il Cristianesimo [V.), comin-
rono parte della somma ricavata. Pietro ciando dalla Siria e dalle altre contrade
istruito dal cielo di loro ipocrisia , rim- vicine alla Giudea. Pietro dalla Paletti'
proverò ad essi severamente il fallo, e na passò nella Soria, nella cui metropoli
caddero morti a' suoi piedi. Intanto gli Antiochia [V.) fissò egli la sede, chiesa
apostoli confermando la loro missione che fu la metropoli di tutto l'oriente:
con gran numero di miracoli, cacciando s. Girolamo, Eusebio e gli altri antichi

demonii e guareudo malati, ii gran sa- scrittori si accordano nell'affermare, che


a
cerdote Caifa e gli altri capi del sinedrio Antiochia fu la i. seile di s. Pietro. V.
dierono nelle furie, perchè senza riguar- Cattedra e festa di s. Pietro in Antio-
do a' loro divieti continuavano a predi- chia. Questa chiesa s. Pietro governò
care il vangelo ; fecero carcerare gli a- per 7 anni continui, come si legge in s.
postoli, ma un angelo nella notte aven- Gregorio I, lib. 7, epist. 4o siccome in :

do loro aperto le porte della prigione, essa i fedeli furono chiamati cristiani ,
nel dì seguente ricomparvero e predica- .° princi-
giustamente ebbe a 1 pastore il

rono Gesù Cristo pubblicamente. Con- pe degli apostoli. Durante il suo gover-
dotti poscia avanti ai magistrati, replica- no non lasciò di fare diversi viaggi in
rono ch'era d'uopo ubbidire a Dio piut- altri paesi, per dilatare la conoscenza del
tosto che agli uomini tuttavia furono : nome di Gesù Cristo, annunziando la fè-

battuti con verghe e poi licenziati con de ai gentili nelle provincie di Ponto,

Jv&ì>eKwani, reo.
8

1 PIE PIE
Galazia, Cappadocia, Asia minore e Bi- due edizioni fu eruditamente illustrata

linia. Verso l'anno 3.7 Pietro fu visita- nel 1770 dall'abbate Costanzi e da molli
r
to in Gerusalemme ila s. Paolo {V-), col altri. 7 Cattedra e festa di s. Pietro
.

quale passò i 5 giorni : gli raccontò questi in Roma. E' incontrastabile la venuta di

la sua conversione e lo riconobbe capo s. Pietro in Roma , che vi predicò, che


supremo della Chiesa. Nella divisione che vi fu martirizzato, che vi fondò la sede
i discepoli fecero delle diverse provincie pontificia ene fu i.° vesccovo e Papaj
per diffondere il vangelo, Pietro scelse ed è appunto per questo, che Pioma è
la città di Roma, capitale dell'impero chiamata dagli antichi concilii la sede di
romano, per principale teatro di sue a- Pietro. Giunto questi in Roma fu alber-
postoliche fatiche, nell'intendimento di galo nel rione Trastevere, vicino al luo-
assalire il demonio che ne avea fatto il go ove poi fu eretta la Chiesa di s. Ce-
centro della superstizione e dell'errore, cilia, V.
(
presso il Ponte rotto, nella
secondando Io scopo della provvidenza, casa dove oggi si danno gli esercizi spi-
la quale avea alzato l'impero de' roma- rituali, poi abitazione di s. Francesca ro-
ni al più alto grado di possanza, per age- mana), allora destinato agli Ebrei (^.)
volare la propagazione dell' evangelo e di sua medesima tribù, e molti ne con-
volea porre la rocca della fede nella me- velli. Ma appena la capitale del mondo
tropoli del mondo, onde di là potesse intese da lui pel primo predicarvi il van-
spargersi con maggiore rapidità ne' po- gelo e cominciò a riceverne i salutari lu-
poli soggetti al suo dominio, indi con- mi, Pudente senatore romano da lui con-
quistare alla croce tutto 1' universo. Gli vertilo, Io condusse ih sua casa nel vico
insormontabili ostacoli che si presenta- Patrizio alle radici del Viminale, ove è
vano all'ardito e vasto progetto, non fe- oggi la Chiesa di s. Pudenzìana (^.),
cero che infiammare Io zelo dell'apostolo. ivi esercitando (talvolta presso la Clvc-
Pietro recandosi a Roma, piantò la fe- sa di s. Prisca, F.) la suprema potestà
de in diversi luoghi, come a Pisa, in Sici- pontifìcia, celebrando divini misteri, am-
i

lia ed in Napoli (ove come dissi a quel- ministrando a' fedeli i sagra menti e di-
l'articolo consagrò il ."vescovo, celebran-
i spensandovi la divina parola. Da questo
do la prima messa sull'altare che vi eres- luogo scrisse la prima lettera ai cristiani
se nel luogo ove fu poi edificata la chie- dispersi nelle provincie nelle quali avea
sa di s. Pietro ad ararti) e vi giunse l'an- promulgato il vangelo; vi approvò quel-
no zjo o più tardi nel ^5 circa, secondo lo scritto da s. Marco sotto la di lui det-
Cuccagni e altri, ed a'i8 gennaio vi sta- tatura, vi ordinò s. Lino e s. Cleto che
bilì la pontificia sua sede, trasferita da An- gli successero, e spedì molti suoi discepoli
tiochia. Diversi protestanti negarono la a predicar la fede in diverse città d'Ita-
venuta di s. Pietro in Roma, fu però e- lia ed isole adiacenti, nelle Gallie, in Bre-
gregiamenle convinta la loro miscreden- tagna e probabilmente nelle Spagne e
za da Panvinio, De adventu Pelri ad nell'Africa. Sulla dimora di s. Pietro nel-
Urbein Romani, nella Biblìot. del Roc- la casa di Pudente sono a vedersi Ba-
caberti t. ij; da Schelstrate, Antìquit. ronio, Armai, eccl. ad an. 44; Costanzi
ìllustr. t. 2, dissert. 3, cap. i e 2 ; da Fog- citato, Armai, s. Petri ad an. f±i ; Gae-
ginio, De romano divi Petri itinere et tani in vita Gelas. II, in praef.j Bened.
episcopalu, e/usque anliquissimis imagi- XI V, const. 84 in Ballar, t. i,p. 270,
nibus, Florentiae i y4- * 5 dal p. Calmet, § 5o; Palazzi apostolici di s. Pudenzìa-
Comment. in Bibl. t. 8 dissert. de itìn. , na e di Prassede. Sulla dimora poi di
s.

roman. d. Petri p. 53g; da Cortese, De s. Pietro e di s. Paolo presso la Chiesa di


itinere roman. divi Petri, opera che dopo s. Maria in via Lata, va letto quell'ai-
PIE PIE 19
licolo e s. Paolo. Essendo Roma, Pie-
in l'apostolo vi godeva profonda tranquil-
tro se ne assentò di quando in quando lità, mentre la chiesa di Gerusalemme
per esercitare il ministero apostolico in agitata per lui, tutta si diede a fervoro-
altre contrade d'Italia, massime le sub- samente orare per ottenerne la liberazio-
urbane alla città. Non puòdubilarsi che ne, e fu da Dio esaudita. Scorse nuova-
s. Pietro abbia predicato il vangelo in mente molti paesi d'oriente, e vi fondò
tutta l'Italia e in altre provinole d'occi- dei vescovati, fondando la chiesa di Ales-
dente; alti elianto dicasi di s. Paolo, in sandria, di cui fece vescovo s. Marco. Cin-
molti luoghi. In tempo della persecuzio- que anni dopo esilio /J9 56 dell'era
il suo
ne esercitò pure suo ministero nelle
il morto Claudio, fece ri-
nostra, essendo
grotte e cimiteri. Passati 7 anni dalla sua lornoa Roma. Questa discrepanza di da-
venuta in Roma e nel 5ì di nostra era, la proviene da quelli che sostengono aver
altricredono 44> P er editto dell'impera- S.Pietro fatto tre o più viaggi da Gerusa-
tore Claudio fu esiliato cogli altri Ebrei lemme a Roma, cioè che dopo essere giun-
che si trovavano nella città, per avere to nella seconda, due o più volte tornasse
molti di essi fatto clamori pei felici pro- nella prima su ; di che può vedersi il Fel-
gressi di Pietro e per le questioni sulla lone, Dt viaggi de sommi Pontefici p. r

venuta del Messia da lui annunziata co- In Pioma Pietro trovò Simon mago
me effettuata. Verso questo tempo Pie- che godeva il favore dell'imperatore Ne-
tro si trovò presente alla morte della rone, il quale era fanatico per le super-
Beata Vergine. Tornato nell'oriente e stizioni della magia, come pure eravi ri-

inGerusalemme, Pietro vi celebrò il 3.° tornato s. Paolo. Avendo Simone pro-


ove a Paolo ed a Barnaba fu
concilio, messo all'imperatore e al popolo, che sa-
commessa la predicazione. In esso Pie- rebbesi innalzalo nell'aria per mezzo dei
tro con autorità di capo della Chiesa fu suoi angeli ossia demonii, pretendendo
il i.° a parlare, come a decidere la con- d'imitare l'ascensione di Cristo; mentre
troversia contro i ccrintiani, sulle osser- avea luogo il volo alla presenza di Ne-
vanze delle cerimonie mosaiche negli e- rone e di affollatissimo popolo, ss. Pie- i

brei e gentili convertili alla fede. Essen- tro e Paolo s' inginocchiarono per fare
dosi recato in Antiochia, Pietro man- orazione, e l'impostore abbandonato dai
giando indifferentemente coi gentili con- demonii, cadde precipitosamente a terra,
vertiti, senza osservare la distinzione del- si fracassò le membra e poi mori dispe-
le carni prescritta dalla legge mosaica, rato. L'odio che Nerone portava ai due

sul «ito tralasciò di farlo, per timore di apostoli pei felici progressi del vangelo
dispiacere ai giudei di fresco arrivati da in Pioma, si aumentò per l'avvenimento
Gerusalemme : fu per questo che s. Pao- di Simone, e die motivo alla sua perse-
lo lo riprese pubblicamente, chiamando- cuzione contro i cristiani, molti de'qua-
lo col nome di Cefa, come narrai diso- li già ne avea sagrificati. Ora trapelan-
pra. Mentre Pietro visitava la chiesa di do i cristiani di Roma che il crudele prin-
Gerusalemme afflitta dalla persecuzio- cipe meditava di avventarsi contro il ca-
ne di Erode Agrippa, zelantissimo del- po anche per aver nelle sue
della Chiesa,
la legge giudaica,
d'ordine suo e per prediche esortato il popolo alla custodia
farlo morire pubblicamente fu messo in della castità, scongiurarono s. Pietro di
carcere, donde venne liberato pel mini- sottrarsi alla furia di quel mostro. Egli
stero d'un angelo, che sciolte le catene., ricusò dapprima di farlo, ma alla fine si
lo condusse fuori della prigione, come arrese alle loro importunità amorevoli,
si legge in Ad. Apost. xii, 4> 7> ad on- e si salvò notte tempo, altri dicono do-
ta che 16 soldati la custodivano. In essa po eh' era nel carcere Mamertino e col
ao PIE PIE
favore de' custodi Processo e Marti*
ss. e ne' voi. XXIIT,p. 1 55, eXLIV,p. i56.
ninno, come dissi nel voi. XII, p. 8(3, i Ivi conPaolo soffrì innumerabili di-
s.

parlando della fascietta della gamba di sagi^ vennero ambedue battuti con sfer-
s. Pietro. Giunto fuori la porta s. Seba- ze, legati a due colonne, cbe si conserva-
stiano, incontrò Redentore; ciò bastò
il no nella Chiesa di s. Maria in Traspon-
per farlo retrocedere, e per quanto nar- tina: però questo supplizio si vuole cbe
rai nel voi. XIII, p. 35: oltre a ciò, in solo s. Pietro Io patisse percbè dovea esse-
questo luogo in tempo d'Adriano impe- re crocefisso, secondo le leggi romane, e
ratore furono arsi vivi 4>ooo martiri, non s. Paolo come cittadino romano. Con-
onde la cbiesina rotonda ivi eretta fu dannati due apostoli al martirio, più
i i

delta ancbe di s. Maria delle palme, rin- antichi scrittori dicono cbe avesse luogo
novata nel i536 dal cardinal Polo, rie- a'29 giugno dell'anno 69, sul quale non
dificata nel 1610 dal sacerdote Ignazio siaccordano gli altri posteriori molti ,

Floriani da Castel Fidardo, cbe vi pose de'quali sono impugnati dal citato Fog-
una pietra simile a quella cbe si venera gini , che assegna !' anno 66 , altri opi-

nella vicina chiesa di s. Sebastiano, per nando pel 65. Novaes, Baronio e San-
avervi il Redentore impronta
lasciato l' gallo, Gesta de' Pont. t. 3, art. 13, rife-
de'suoi piedi: finalmente il cardinal Fran- riscono la morte di s. Pietro all'anno 69,
cesco Barberini nel 1687 ne rinnovò la epoca tuttavia incerta per mancanza di
facciata. Le notizie si leggono nel Can- sicuri documenti.
cellieri, Notizie del carcere Tulliano o Nel luogo ove i due apostoli si sepa-
M amcrtìno p. 68. Appena s. Pietro rien- rarono per andare al martirio, cioè fuo-
trò nella città fu arrestato per ordine ri della Porta Ostiense, a sinistra della via

di Nerone e condotto nel carcere Mamer- che conduce alla basilica omonima, dopo
tino, ovvero vi ritornò, in unione con s. essersi abbracciali e onoratamente salu-
Paolo, per aver questi convertito una con- tati, fu eretta una piccola cbiesa o cap-
cubina o meretrice (due dice 1' Ensche- pella sotto la loro invocazione, e ne par-
nio, Propil. ad Act. ss. Maii, exerc. 4) lano Panciroli, Tesori nascosti p. 695;
dell'imperatore cbe ri era perdutamen- e Piazza, Emerologio t. 1, p. 4^8, il qua-
te innamoralo, collera cbe crebbe nel le dice ancora de'luogbi ove in Roma si
tiranno per aver poi Pietro guadagnato venerano le loro reliquie, come a p. 4^5
a Cristo ancbe il suo coppiere. Di al- e 44' • P'° IV die la cbiesa all' Ospizio
tre conversioni operate nel carcere dai della ss. Trinità de* pellegrini, la quale
ss. acqua
apostoli e battesimi fatti coli' si vede ornata di pitture antiche nell'in-
scaturita prodigiosamente, cbe sebbene terno, essendovi nell'esterno un bassori-
se ne tolga sempre si conserva allo stes- lievo esprimente l'abbraccio di congedo
so livello e tuttora si beve con divozione; de'ss. apostoli. Giunto s. Pietro al luogo
e del carcere stesso convertito in luogo del supplizio, domandò in grazia ai ma-
sacro, parlai a Carcere e ne' voi. II, p. nigoldi di essere crocefisso capovolto,
3o4, IX, p. 1 5 1 e ^58, XLVII, p. i5g. slimandosi indegno di morire nella stes-

In questa prigione stette s. Pietro lega- sa guisa che il suo divino Maeslro, per
to per circa 9 mesi con una catena, la umiltà e per più soffrire per amore al

quale poi prodigiosamente si unii a quel- medesimo. I carnefici lo inchiodarono


lacon la quale era stato avvinto in Ge- sulla croce o legarono con funi, ma è
rusalemme, destinandosi a custodirle la probabile che siasi fatto l'uno e l'altro.
Chiesa di s. Pietro in Finculis {V.), dei Si dice ne'pontificali e calendari antichi
quali vincoli si stabilì la festa nel i.°di che s. Pietro fu crocefisso e seppellito so-
agosto, come dissi a Catene di s. Pietro, pra il Monte Faticano (F.), nello stesso
PIE PIE 21
luogo ov'è la Chiesa di s. Pietro in Vali- limenli o pie unioni fondati sotto la lo-
cano t V. (ove parlo di tante cose che ri- ro invocazione, come le sedi vescovili, ed
guardano il culto del s. apostolo e della i cavalieri dis. Pietro edis. Paolo, ordini
lesta di stia dedicazione), come voglio- equestri pontiiìcii ora non più esistenti.
no Arrighi e Bosio, Roma subterranea, A s. Paolo narrai che subito dopo il lo-
con molti altri. 11 Baroni o, Annal. eccl., ro martirio si celebrò la festa nel giorno
ad an. 69, n.° iG, riferisce che fu sul in cui lo patirono; ma
con decreto apo-
Monte Gianicolo (V.), seguito da altri, stolicoPapa s. Gregorio I del 390 ordi-
nel sito dove fu eretta la Chiesa di s. nò che a'29 giugno nella Chiesa si cele-
Pietro Molitorio (V-). Di tali luoghi e brasse la festa e memoria de' due apo-
perchè vi furono martirizzati i dueapo- stoli, massime nella basilica Vaticana, e
li, come del giorno, resi ragione anche che nel dì seguente si facesse special fe-

ne' volumi che citerò, ne'qualisi potrà leg- sta della Commemorazione di s. 'Paolo
gere come il corpo di s. Pietro fu sepol- (della quale e della festa della Conversio-
to nel sito ov'è la sua Confessione (dice- ne di s. Paolo alla sua biografia netrat-
si dai giudei convertiti che abitavano quel to), come afferma Micrologo, nella Bibl.
rione), e quello di Paolo egualmente
s. PP. t. 18, cap. 42. Come il Papa, i car-
sotto l'altare della propria Confessione^ dinali ed i prelati celebrino tali feste so-
come furono rubati dai greci orientali e lenni, lo dissi ne' voi. IX, p. 70,78, i4o,
riposti neile catacombe di s. Sebastiano, i4 9 e seg; XII, p. 225e 226; XXXIV,
indi restituiti alle loro basiliche, posse- p. 1
54 ; in un a quanto decretò Benedet-
dendo ciascuna metà del corpo de' due to XIV per Ronia^onde rendere più so-
apostoli, sebbene molti sostengano che lenne la loro ottava, con celebrarsi ne-
nella basilica Vaticana vi sia il solo corpo gli 8 giorni in altrettante chiese, cioè in
di s. Pietro, e quello di s. Paolo (F.) quelle che conservano qualche memoria
stia nella Chiesa di Paolo nella via
s. de' principi degli apostoli, mentre come
Ostiense^ /-'.). Queste due patriarcali ba- pur dissi nel voi. XVI, p. 129, col breve
siliche, per contenere sì inestimabili te- Cum omnium, de' 1 6 ottobre 1 743> Bull.
sori, furono sempre oggetto della più te- Magn. t. 16, p. i5j, dispose ancora che
nera divozione di tutte le nazioni, come le Confraternite di Roma si recassero in
dichiarai a Lùnina Apostolo rum (F.). processione a dette chiese. A FuocOj par-
Però le Teste de' ss. Pietro e Paolo [F.) lando delle dimostrazioni di allegrezza
si venerano nella Chiesa di s. Giovanni pubblica, che per la festa de' ss. Pietro
in Laierano {V.). Argomento che trat- e Paolo si fanno in Roma, indicai l'illu-

tai ne' voi. 234; XII, p. 204 a 208,


X, p. minazione della cupola Vaticana e gi-
235 a 238, 248 a 25o e 263; XIII, p. randola di Castel s. Angelo.
35e 36, 60, 6r, 148, 149 e '5>o; XXIII, Vogliono alcuni che s. Pietro quando
p.279,e XXXII, p. 283, ed altrove. Del- sortii il glorioso martirio fosse allora in
le altre principali reliquie de' ss. Pietro età di 86 anni, come Stengelio, in Coni'
e Paolo ne parlo uè* luoghi ove si vene- meni. rer. gesl. d. Petri, cap. 49? e Bel-
rano, ed a s. Paolo; così delle loro vesti larmino, Desumili. Pont. 1. 2, e. 9, n.° 7;
agli articoli di queste. Innumerabili poi altri dicono 80, come Santorio, Fitae
sono gli articoli riguardanti questi due hh. Petri et Pauli, Romae 1597, p. 4 rJ
principi degli apostoli (oltre quelli qui ed 67 anni, con Euscheuio, Ada
altri
distinti con carattere corsivo), principali ss. /unii, t. 5, coinment. praevio de ss.

protettori della Chiesa, della sede apo- Petro et Paolo § 2, n.° io, ciò che ilNo-
stolica e dell'alma Roma; come innu- vaes crede il più probabile. Governò s.
merabili sono i luoghi sacri e pii stabi- Pietro la Chiesa 2 5 anni, uu mese e 8
22 PIE P1E
giorni. Il Baronio ad an. con Euse-
fir). Siro ( che Costantino con quella di s.
1

bio in Chron.,e la più ricevuta opinione, Paolo trovò eguali a quelle apparsegli),
appresso Sangallo, Gesta de' Pont. t. 3, p. che fu espressa in musaico nell'arco trion-
ioo,d.°io, 109, n.° r,assegnaas. Pie-
p. fale della basilica Liberiana, d'ordine
tro il pontificato di 24 anni, 4 mesi e i5 di s. il 43o, e nelle Chiese
Sisto III, verso
giorni. Quanto agli anni dell'apostolato, di Prassede e di s. Cecilia, da s. Pa-
s.

alcuni dicono 35. Abbiamo di Bernardino squale I, ed è il perfetto ritratto del prin-
Mezzadri, Disseti, criticonistorica de vi- cipe degli apostoli, secondo che afferma
giliti quinque annis romanae Petti ca- Adriano I aeW'epist. a Carlo Magno, pres-
thedrae adversus utrumque Pagium, Ro- so Labbé, Concilior. t. 7, p. qi5. Laon-
juae 1^50. Anche Vignoli, nel Liber Poti' de il Bianchini prese occasione di avver-
tifìcalis dell'Anastasio, appoggiato a'co- tire la licenza di quei pittori, che dipin-

dici Vaticani, assegna a s. Pietro il pon- gevano calvo il s. apostolo. Abbiamo


tificato della cattedra romana di 25 an- dal Baronio, che le immagini de'ss. Pie-
ni, un mese e 8 giorni., e conchiude che tro e Paolo mostrate da s. Silvestro a
questa è per lui la più probabile opinio- Costantino si conservano nella basili-
,

ne, giacche tutti i codici concordano nei ca Vaticana. A Aerina s. Agostino che già
25 anni, sebbene discordino nel nume- a suo tempo si solevano dipingere due i

ro de' mesi e de' giorni. E favola che apostoli tenendo in mezzo il Salvatore :

ai Papi nella loro Coronazione si can- questo si praticò ancora ne' vetri cimi-
ti,non videbis annos Petti; certo è che teriali, con diverse rappresentazioni, ari-

niuno arrivò agli anni del suo Pontifi- che simboliche. Vedasi gli autori che seri S*
cato, come dimostro, a quell'articolo. In sero sulle immagini de'ss. Pietro e Pao-
due ordinazioni s. Pietro creò 5 vescovi, lo, nel voi. XLII, p. 1 38, e Luigi Poli-
io preti e 7 diaconi. Era s. Pietro alto dori, Dissert. sulle immagini de'ss. Pie-
di statura o giusta e dritta, ma gracile; tro e Paolo, Milano i834- A Pallio e in
di volto assai bianco, ma scolorito; i ca- altri articoli ragionai delle vesti adopera-
pelli della testa e i peli della barba li a- te dagli apostoli. Delle immagini de' ss.

vea folti, ricci e corti, e calvo dal mezzo Pietro e Paolo ne parlo in molti artico-
del capo verso la fronte; gli occhi neri, li, non chea Monete, Medaglie, s. Pao-
ma rossi e sanguigni all'intorno dal con- lo, Stendardo, Sigillo, e descrivendo le
tinuo piangere, le ciglia inarcate e spo- chiese loro dedica te, ed ancora ne' voi. XII,
gliate,ed il naso lungo e curvo, non pelò p. 1 n, XVIII, p. 3i5e 3 16, XXXIV,
acuto in punta, ma piuttosto finoeschiac- p. 8, io, 11, 16.
ciato, come lo descrive INiceforo, Hislor. Si attribuiscono a s. Pietro un Evan-
lib. 2, cap. j
7, lib. 3, cap. 37, citato dal gelio (V.), alcuni Alti, ed un'Apocalisse,
Rinaldi, Annal. eccl. an. 6q, n.°3 1. Ve- un'opera sulla predicazione ossia dottri-
dasi Foggini, De rom. d. Pelri itinere, na di s. Pietro, ed un giudizio; ma quan-

de ima-
antiquiss.Jìctis pictisque d. Petti tunque alcuni di questi libri sieno stati
ginib. p. 453Se s. Pietro fu tosa-
e seg. citatida qualche padre della Chiesa, e
to ne' capelli, ond'ebbe origine la Ton- benché sia stata permessa per qualche
1

sura de Capelli, lo dico a tali articoli. Vi tempo la lettura del vangelo che gli ve-
sono antichissime immagini di s. Pietro, niva attribuito, tali opere sono general-
le quali lo rappresentano co' capelli ric- mente considerate apocrife. Lo stesso de-
ci come la barba, ma senza principio di ve dirsi della liturgia che porta il suo
calvezza. 11 Bianchini, in Anastasio t. 3, nome, ma va Ietto il voi. XXXIX, p. 45,
p. 128, ne produsse una conservata nel- 49 e 54; e di una prelesa epistola di s.

la chiesa romana nel tempo di s. Silve- Pietro a s. Clemente I, tradotta in elio-


PIE P1E ?.3

pico; bensì sono sue le belle epistole ai torio, Romae 5o7 Teodoro Bibliandro
1 ;

fedeli di Bil'mia, Ponlo, Galazia, Asia, luterano, Basileae i 55o Gaspare Odon-
;

Cappadocia ec, sugli ebrei e gentili con- zio tedesco in versi, Allorfii 1 584; Carlo
certiti, con salutari avvertimenti ed e- Slengelio benedettino tedesco, nel 1620.
soi fazioni a perseverare nella dottrina Ab. Luigi Cuccagni lettore del collegio
degli apostoli e nella pratica delle buone Roma, Vita dis. Pietro princi-
scozzese di
opere, lodando \' Epistole di s. Paolo (F.). pe degli apostoli, cavata dalla sacra scrit-
3Non pare ebe s. Pietro abbia scritto la tura ed illustrata colle considerazioni dei
2/ sua lettera nel carcere di Roma. Il ss. Padri, Roma 1
777, e poi coll'aggiuu-
principe degli apostoli fu potente in o- ta di 2 tomi, Venezia 1782, ope-
altri

pere ed in parole, lasciò ogni cosa per ra molto stimata. Ed il Palafox scrisse,
seguir Gesù Cristo, ebe amò tanto s. : Eccellenze di s. Pietro, Roma 1788 in 3
Gio. Crisostomo lo cbiama corifeo del tomi. Dopo
morte del la s. apostolo la
coro apostolico, bocca di tutti gli apo- sede romana non vacò, e gli successe s.

stoli, lesta e capo di quella santa fami- Lino, al quale senza interruzione i Pori-
glia, prefetto di tutto il mondo, salda romani successori di s. Pietro.
tejici

pietra della fede e il fondamento della PIETROdi Lampsaco (s.), martire.


Cbiesa. Come capo del collegio apostoli- Giovine fornito delle più egregie doti
co, s. Paolo si rivolse a lui, a preferen- dello spirito, ed assai commendevole
za di tutti gli altri. 11 principe degli a- per la sua fede e virtù. Preso uelle vi-

postoli e i.° romano sommo Pontefice cinanze di Lampsaco, città dell'Asia mi-
vive e presiede ne'suoi successori, la cui nore, durante la persecuzione di Decio,
sublime dignità non viene meno in uiun fu condotto davanti al proconsolo Otti-
suo erede, avvegnacbè indegno, come di- ino, il quale, dopo averlo interrogalo, gli
cbiarò s. Leone I, Senti, in anniv. as- comandò di sagrificare a Venere. Rifiu-
sumpt. Considerando Ennodio la
siine. tando Pietro di eseguire gli ordini del
•vita santissima de' Pontefici romani, di- proconsolo, sofferse intrepido la tortura
cbiarò ebe i meriti della vita di s. Pie- della ruota, quindi fu decapitato. Altri
tro venivano trasfusi ne' suoi successo- tre cristiani furono condotti davanti al

ri. A Mano, come avvertii nel voi. XLVI, proconsolo, Andrea, Paolo e Nicotuaco.
p. 1 12, dilucidai l'errore di conio o di L'ultimo di essi solFrì da prima con co-
pitture o altro, di porre s. Pietro al- raggio i tormenti, ma poi si lasciò vin-
la sinistra di s. Paolo, dichiarando co- cere e perdette miseramente la palma.
me anticamente la parte sinistra fu te- Una vergine per nome Dionigia, confes-
nuta più degna: ivi parlai ancora de- sando d'esser cristiana, sottentrò in di
gli scrittori delle immagini de' ss. Pietro lui vece. Il giorno appresso Andrea e
e Paolo. Oltre i citati autori, scrissero Paolo, dopo essere stati vergheggiati^ fu-
la vita di s. Pietro, Egesippo, nel t.
7, rono abbandonati alla ciurmaglia, che
Biblioth. PP.j Amato monaco cassinese legatili pei piedi e trascinati fuori della
e vescovo, con 4 libri iu versi che indi- città, li lapidò. Dionigia, che data iu ba-
rizzò a s. Gregorio VII; Alessandro Ca- lia a due perduti giovani, aveva conser-
praia gesuita bolognese; Alfonso Salme- vata la castità, venne decapitata. Ciò av-
ron pur gesuita, Opere t. 12, traci. 60, venne circa l'anno 25o. Il martirologio
Coloniae i5i4i A nnibaldoCeccano car- romano menzione di questi
fa santi mar-
dinal vescovo di Frascati iu versi ; Fran- tiri il giorno i5 di maggio.
cesco Bosio di Gubbio filippino; Federi- PIETRO BALSAMO (s.), martire.
co Nausia vescovo di Vienna d'Austria, Oriundo dal territorio di Eleuteropoli in
Panigarda, Veuetiis i5y5; Paolo San- Palestina, fu preso a Aulona durante la
24 PIE PIE
persecuzione di Massiruino e condotto a di Massimino Daia, ch'era venuto in A-
Severo governatore della provincia, il lessandria, e da esso condannalo a mo-
quale dopo avergli fatto subire i più cru- rire senza ninna formalità, fu decapitato
deli tormenti per indurlo a sagrifìcare insieme coi preti Fausto, Dione ed Am-
secondo l'editto dell'imperatore,
agli dei, monio. Il martirologio romano fa la com-
senra aver potuto vincere la sua eroica memorazione del suo martirio e di quello
costanza, ordinò che (osse appeso ad una de'suoi compagni il giorno 26 novembre.
croce. In questa maniera consumò il suo Egli compose diverse opere che non ab-
martirio verso il 3 i giorno 3 di gen-
i, il biamo più concilii di Efeso e di Calce-
: i

naio, in cui egli è onorato nel martiro- donia pongono alcuni passi del suo libro
logio romano ed in quello di Beda. sulla Divinità, e ci sono anche rimasti
PIETRO (s.), martire. Esorcista del- alcuni frammenti del suo trattato della
la chiesa di Roma, patì il martirio nella Pasqua.
persecuzione di Diocleziano circa l'anno PIETRO (s.), vescovo di Sebaste. Ul-
3o4,col prete s. Marcellino (f/ -)- In Ro- timo de'dieci figli di s. Basilio e di s. Eni-
ma vi sono due Chiese de' ss. Marcelli- meli;!, perde suo padre essendo ancora
no e Pietro; della suburbana parlo pu- in fascie e fu educato da s. Macrina sua
re in altri luoghi relativi. sorella. Poscia entrò nel monastero che
PIETRO (s.), vescovo d'Alessandria, era governato da s. Basilio suo fratello,
martire. Eccellente dottore della religio- al quale successe nel 362. Per molti an-

ne cristiana , ed ammirabile per la sua ni esercitò gli uffizi di abbate con pru-
virtù e sapere, siccome attesta Eusebio; denza e virtù, e dimostrò la sua carità
succedette a Teona sulla sede d'Alessan- nella carestia che afflisse il Ponto e la
dria l'anno 3oo. Governò la sua chiesa Cappadocia. S. Basilio, che nel 3^o fu
con eminente santità, e mostrò coraggio eletto vescovo di Cesarea in Cappado-
e prudenza nella violenta persecuzione cia, l'ordinò prete, ed egli applicossi con

di Diocleziano e de'suoi successori, esten- raddoppiamento di fervore a' suoi eser-


dendo le sue cure su tutte le chiese del- ed ai doveri del suo ministe-
cizi di pietà

l'Egitto, della Tebaide e della Libia, che ro. Divenuto vescovo di Sebaste nel 38o,
erano sotto la sua giurisdizione. Convo- trovò la sua diocesi infetta dall' ariane-
cò un concilio, nel quale fu deposto Me- simo, e nessuno era più acconcio di lui
leziovescovo di Licopoli nella Tebaide, a rimettere la verità sopra le rovine del-
convinto di avere apostatato e commessi l'errore. Intervenne al concilio generale
altri misfatti. Costui sparse varie calun- di Costantinopoli del 38 1, e sottoscrisse
nie contro il vescovo d'Alessandria, si cogli altri vescovi la condanna de'segua-
separò dalla sua comunione e die origi- ci di Macedonio, che negavano la divini-

ne allo scisma dei Meleziani [V.)', ordi- tà dello Spirito santo. La storia non ci
nò vescovi del suo partito, e ne pose uno rammenta ciò ch'egli fece durante il suo
sino nella diocesi d' Alessandria. Queste episcopato; ma tutta l'antichità concorda
sue usurpazioni restarono impunite, per- nel dire, che si rese commendevole per
chè s. Pietro era costretto a nasconder- la sua santità, per la sua prudenza e pel
si per salvarsi dal furore della persecu- suo zelo. Morì al più tardi verso il 387,

zione. Riferisce s. Epifanio ches. Pietro ed il martirologio romano ne fa menzio-


fu imprigionato per la fede sotto il regno ne a'9 di gennaio.
diDiocleziano, opiultostodi Galerio Mas- PIETRO GRISOLOGO (s), arci-
simiano; ma poco dopo riebbe la liber- vescovo di Ravenna. Nato in Imola, pro-
tà. Rinnovatasi nel 3 1 1 la persecuzione, babilmente dalla famiglia Avenali (Al-
1
il santo vescovo fu arrestato per ordine berghetti, Storia d'Imola par. 3.' p. 5,
PIE PIE a5
clic corregge gli errori corsi nella sto- Agostino. Passando in Francia nel 608,
ria di questo santo); fu istruito nelle sacre perì nel golfo di Ambleteuse tra Calais
lettere e ordinalo diacono da Cornelio e boulogne. I martirologi di Francia e
vescovo di questa città, sotto la cui guida d'Inghilterra ne fanno ricordanza sotto
apprese per tempo a domare le sue pas- il giorno 6 di gennaio.
sioni ed avanzare nella perfezione, e me- PIETRO NOLASCO (s.), fondatore
ritò l'arcidiaconato d'Imola (V-)> Ab- dell'ordine della Mercede pel riscatto de-
bracciò poi lo stato monastico e non , gli schiavi. V. Mercede, ordine reale,
uscì dalla solitudine che quando di 27 militare e religioso.
anni gli fu affidato il governo della chie- PIETRO D'ALCANTARA (s.), reli-

sa di Ravenna , di cui fu eletto vesco- gioso dell'ordine di s. Francesco. Veda-


vo circa il 433, per volere di Sisto III. si il voi. XXVI, p. 1 5 1 e seg.
Egli si diede con sommo zelo a rifor- PIETRO DAMIANI (s.). V. s. Pier
mare molti abusi che si erano intro- Damiani, cardinale.
dotti, ad estirpare gli avanzi delle su- PIETRO (s.), arcivescovo di Taran-
perstizioni pagane, ad istruire il suo po- tasia in Savoia. Nacque
Debbiato da nel
polo ed edificarlo colla santità de' suoi genitori di mediocre fortuna, ma di emi-
esempi. A confutazione degli ariani, ma- nenti virtù. Fatto con molto onore il
nichei, novaziani, pelagiani, donatisti, ne- corso degli studi, volle segregarsi dal
sloriani, ed a sostegno della morale evan« mondo, ed in età di 20 anni prese l'a-
gelica, nonché delie verità rivelate, scris- bito nel monastero ch'era slato fondato
se molte robustissime opere, nella mag- il11173 Donnevaux, cui religiosi vi- i

gior parte perdute, solo restando alcune vevano sotto la regola che s. Rernardo
omelie, la risposta data da lui a Eoliche avea posto a Chiaravalie. Pietro abbrac-
eresiarca, alcuni sermoni de'i83 che gli ciò con tutto il fervore e con tuttala con-
si attribuiscono dal p. Pauli , ne' quali tentezza le austerità di quell'istituto, né

spontaneo apparisce l'uso della Scrittura, alcuno possedeva più di lui l'obbedienza,
stile elegante e armonioso, frase fluida e la modestia e l'umiltà. Non aveva anco-

sempre aurea, che gli meritò dai greci il ra 3o anni compiuti, che fu nominato
titolo di Grisologo ,
aureo nel discorso: abbate del nuovo monastero di Tamies,
opinano alcuni critici, che tuttavia non nella diocesi di Tarantasia , nel quale,
debbansi riguardare come modelli della cogli aiuti di Amedeo
di Savo- III duca
vera eloquenza, bensì sono assai istruttivi. ia, fondò uno spedale pei forestieri e po-
Nel44^ accolse con molto rispetto s. Ger- veri malati, the pigliava piacere in ser-
mano di Auxerre, ch'erasi recato a Ra- vire egli stesso. Rimasta vacante la se-
venna; gli rese eziaudio grandi onori do- de arcivescovile di Tarantasia, I' abbate
po la sua morte, e non gli sopravvisse Pietro nel i4^ fu eletto ad occuparla:
1

lungo tempo. Secondo la più probabile egli però ricusava questa dignità, ma s.

opinione egli morì ad Imola il 2 dicem- Bernardo e il capitolo generale del suo
bre del 45o. Fu seppellito nella chiesa di ordine l'obbligarono ad accettarla. Sen-
s.Cassiano, dov'è ancora maggior par-
la za mutare in nulla la semplicità ed au-
te delle sue reliquie, mentre a Ravenna sterità della vita monastica, egli rivolse
si custodisce un suo braccio. Si celebra tutti i suoi sforzi per correggere gli abu-
la sua festa a' 2 di dicembre. si eh' eransi introdotti nella sua chiesa,
PIETRO (s.), abbate in Inghilterra. e farvi borire la disciplina e lo spirito di
Allievo del Papa s. Gregorio Gran-1 il pietà. Provedelle eziandio con pii stabi-
de, fu il i.° abbate di s. Pietro di Can- limenti alla educazione della gioventù
lorbery, che prese poscia il nome di s. ed al sollievo de' poveri; riparò molte
26 PIE PIE
chiese, e stabilì per tutto l' amore agli miglia, nacque nel1 igo in Aslorga, cit-

esercizi religiosi e la decenza del cullo tà del regno di Leone in Ispagna, e do-
esteriore. Rimesso il buon ordine nella tato di singolare penetrazione di spirito

sua diocesi, desiderando di vivere nella fece rapidi progressi negli studi. Avendo
solitudine e di sottrarsi agli onori che da abbracciato lo stato ecclesiastico, il vesco-
ogni parte venivano, avendogli Dio
gli vo di Astorga suo zio gli procurò un ca-
concesso anche ii dono dei miracoli, scom- nonicato nella cattedrale, indi gli conferì
parve tutto ad un tratto nel 55, e si i i la dignità di decano del capitolo. Com-
ritirò in un monastero di cisterciensi in prendendo la vanità delle cose mondane,
Germania, ove non era conosciuto. Fu si ritirò a Palencia per vivere nella soli-

però scoperto e costretto tornare alla sua tudine e nella pratica dell'orazione e del-
chiesa, ove fu accolto co'più vivi segni di la penitenza. Entralo poi nell'ordine di
giubilo. Egli riprese le sue funzioni con s. Domenico, si dedicò al ministero del-
nuovo ardore, e sempre pieno di carità la predicazione e ali istruzione de'fedeli

pei poveri, sovveniva ai loro bisogni, a- con abbondanti frutti. Giovossi della con-
limentando specialmente colle sue limo- fidenza del pio re Ferdinando III , che
111 osi ne gli abitanti delle montagne nei accompagnò in tutte le sue spedizioni con-
3 mesi prima della messe; e fondò de- tro i mori, per procurare la gloria di Dio,

gli spedali sulle Alpi a benefizio deman- e riformare i disordini che regnavano alla
danti. Fu egli quasi il solo suddito del- corte e fra le truppe. La presa diCor-
l'impero che osasse dichiararsi in favore dova aperse un vasto campo al suo ze-
di Papa Alessandro 111, contro l'antipapa lo, moderando egli l'empito de'vincitori,
Vittore IV detto V ch'era sostenutodal- e convertendo le moschee in altrettante
l'imperatore Federico I. Non limitando chiese la grande moschea di Cordova,
:

il suo zelo alla sola sua diocesi, annun- la più famosa di quante erano in Ispagna,

ziò la divina parola in Alsazia, in Bor- fu da lui tramutata in cattedrale. Vol-


gogna, in Lorena e in diverse contrade le finalmente lasciare la corte, per dedi-
d'Italia. Essendosi riaccesa la guerra nel carsi all'istruzione dei poveri e degli a-

i 170 tra il re di Francia e quello d'In- bitatori delle campagne. Nelle diocesi di
ghilterra, il Papa incaricò il santo pre- Tuy e di Compostela le sue predicazio-
lato di metter la pace tra questi due prin- ni produssero più che altrove maraviglio-
cipi, il che eseguì egli con felice succes- si frutti, e acquistarono maggior forza dai
so, ed ottenne eziandio che essi facesse- miracoli che Dio fece operare al suo ser-
ro tenere dei concilii nei loro stati per- vo fedele. Gonzales aveva un'attitudine
chè Alessandro III vi fosse riconosciuto particolare per ispiegare e far amare ai

per legittimo Papa. Un' altra volta fu poveri le verità della salute; andava a
mandato dal Papa al re d' Inghilterra, cercare i marinari sui loro vascelli, cre-

per riconciliare questo principe con suo dendoli bisognosi in modo speciale delle

figlio, ma questa deputazione non ebbe fatiche del suo zelo, né cessò di ammae-
il risultato che si sperava. Al suo torna- strarli finché visse. Perciò i marinari di
re in Savoia, cadde malato e morì nella Spagna e di Portogallo lo invocano nel-
badia di Bellevaux. dell'ordine de'cister- letempeste, e sperimentarono frequen-
ciensi 174, in età di 73 anni.
l'anno 1 temente il di lui patrocinio, laonde è ono-
Papa neh 191,
Celestino III lo canonizzò rato come il loro protettore. Gonzales mo-
e la sua festa si celebra il giorno 8 di rì Tuy, pieno di meriti, li i5 o 16 a-
a
maggio. prile 1246: il vescovo di Tuy, suo ami-

PIETRO GONZALES(s.), volgarmen- co , lo assistè nella sua malattia e rice-


te detto s. Telmo os. Elmo. D'illustre fa- vette il suo estremo sospiro. Fu seppel-
PIE P i E 27
] ilo in quella cattedrale, ed ivi si custo- tn il odiavano a morte e il
flagello, lo ,

discono le di lui reliquie, celebri per multi loro odio crebbe maggiormente quando
miracoli, rinchiuse in una cassa d'argen- lo videro investito dell'autorità della s.

to. Papa Innocenzo IV lo beatificò nel Sede contro di loro. Finalmente veden-
1254, e permise ai domenicani di Spa- do essi che il zelo del santo cresceva col-
gna di farne 1' ufficio il quel privilegio,
la sua autorità congiurarono alla sua ,

fu poi accordato anche alla città diTuy. morte, ed appostarono due assassini che
IN'on fu mai canonizzato, ma Benedetto lo uccidessero al suo ritorno da Como a

XIV ne approvò l'ufficio per tutto l'or- Milano. Uno di questi scellerati, essendo-
dine di s. Domenico, che ne celebra la gli accostato, gli diede due colpi d'ac-
festa a' i 5 aprile. cetta sul capo, e poscia si scagliò su fiate
PIETRO (s), dell'ordine di s. Dome- Domenico di lui compagno e lo ferì. Men-
nico, martire. j\ a eque a Verona ne! i 2o5, tre il santo ri zza vasi sulle ginocchia per
da genitori infetti dell'eresia de' catari. raccomandare la sua anima a Dio e re-
Tuttavia suo padre, volendo farlo alle- citare simbolo di nostra fede, ricevet-
il

vare nella letteratura, lo affidò alle cure te un colpo di pugnale nell'un de'lati, e
di un precettore cattolico, e poi lo man- finì così la sua vita a' G aprile 12*32, in
dò all'università di Bologna. Pietro sep- età di 46 aimi ed alcuni giorni. 11 suo cor-
pe preservarsi dalla corruzione de'costu- po fu portato a Milano nella chiesa di s.
mi, come ai era preservato dall'eresia, ed Eustorgio dei domenicani. Un anno do-
acceso dal desiderio di rendersi maggior- po fu canonizzalo da Innocenzo IV, il
mente perfetto, deliberò di allontanarsi quale stabilì la sua festa a'29 d'aprile. I
dall'umano consorzio. Si presentò dun- miracoli che Dio operò per meriti del i

que a s. Domenico, il quale, assicurato- suo servo fecero rientrare nel erembo
,

si di sua vocazione, gli diede l'abito del della Chiesa un buon numero di mani-
suo ordine, sebbene non avesse allora che chei; ed il suo assassino, chiamato Cari-
i5 anni. Esatto osservatore della rego- no, entrò fra'domenicani di Forlì in qua-
la, egli si distinse pel suo fervore e pel- lità di frate converso, e vi espiòilsuo de-
le sue austerità. Incessantemente occu- litto con austeiissima penitenza. F.ivol.
pato fra lo studio, la preghiera, la lettu- IX, p. 1
37, XVI, p. 22 1, e XXXVI, p.
ra e il servigio degli ammalati, esercita- 42 e 43 per la cappella cardinalizia e per

va ancora i più vili offizi della comuni- la distinzione dal santo omonimo di Ca-
tà. Essendo fregiato di tutte le doti ne- slelnuovo.
cessarie per annunziare con frutto la di- PIETRO PASCHAL o Pascasio (s.),

vina parola, allorché giunse al sacerdo- religioso della Mercede, vescovo di Jaene
zio, i suoi superiori gli ordinarono di martire. Dell'antica Simiglia Paschal, la
predicare. I successi de'suoi discorsi fu* quale aveva avuto la gloria di dare 5 mar-

rouo straordinari; convertì una smisura- tiri alla Chiesa, nacque a Valenza di Spa-
ta moltitudine di peccatori e di eretici gna nel 1227. Ricevette primi elementi i

nella Romagna, nella Marca d'Ancona, della pietà da s. Pietro Nolasco, che allog-

nella Toscana, nel Bolognese e nel Mi- giò in sua casa, ed avendo poi abbracciato
lanese, avvalorando Dio la di lui predi- lo stato ecclesiastico gli fu conferito- un
cazione col dono de' miracoli. Il suo or- canonicato di Valenza. Ebbe per precet-
dine, conosciutone appieno il grandissimo tore un prete di Narbona, dottore della
merito, gli commise la direzione dei con- ficoltà di teologia di Parigi , che i suoi
venti di molte città, e nel 1282 il Papa genitori avevano riscattalo dai mori, e
lo fece inquisitore generale della i'tde. Gli con esso si recò a Parigi, ove studiò teo-
eretici manichei, de'quali era sempre sta- logia e fu dottorato. Predicò poscia e in-
28 PIE PIE
segnò con molta riputazione propu- ,
penitenza e coli' assiduità delle sue ora-
gnando con molto zelo l'immacolato con- zioni e delle suecontemplazioni. Dopo la

cepimento di Maria. Compose alcuni li- morte del p. Villacretios fu eletto a suc-
bri contro la setta maomettana, e ad cedergli nel governo della congregazio-
erudizione de' fedeli. Ritornato a Va- ne riformata, e finì la sua vita ad A qui-
lenza, entrò nell'ordine della Mercede, leria a'3o marzo 1456, in età di 67an-
di cui vestì l'abito nel i25i, avan- ni. Fu canonizzato da Benedetto XIV nel
zandosi sempre più nella perfezione, sot- 1 74-6 ed è nominato nel martirologio
,

to la direzione di s. Pietro Nolasco. Gia- romano a' 3 di maggio, giorno in cui fu


1

como I re d' Aragona lo scelse per pre- fatta la traslazione delle sue reliquie.
celtore di suo figlio Sanco^ il quale en- PIETRO ACOTANTO (b.). Nacque
trò nell'ordine della Mercede. Questo a Venezia di nobile famiglia, e fiorì nel
principe, in giovanile età fatto arcivesco- secolo XIII. Inmezzo al mondo e in una
vo di Toledo, nel 1262 fece consacrare coudizione comunedella società, egli pra-
Paschal vescovo titolare di Granata, ed ticò le più ammirabili virtù, e si distin-
affidò a lui il governo della sua diocesi. se soprattutto perla sua carità verso i po-
Ucciso Sanco dai mori nel 1275, Paschal veri, a sollievo de'qualiimpiegò tutto il
ritornò nel suo convento; fecediverse mis- suo ricco patrimonio, dimodoché nella sua
sioni, e fondò molte case del suo ordine. vecchiaia fu ridotto a ricevere la picco-
Quando fu eletto vescovo di Jaen nel la limosina ch'eragli necessaria perii pro-
i2f)6, egli andava spesso a Granata, ri- prio sostentamento. Consumata la vita
scattando i prigioni, istruendo i cristiani nell'esercizio delle opere di misericordia,
e predicando agl'infedeli. I mori irritali e conservata intatta la sua castità nel ce-
dal suo zelo, lo imprigionarono e dipoi libato, morì ricco di meriti nel mese di
lo trucidarono a pie dell'altare, ove avea agosto 180 o 1 187, essendo discordi gli
1

appena celebrato la messa, il giorno 6 di scrittori in assegnarne il tempo. La sua


dicembre del i3oo, in età di 73 anni. I esequie fu considerabile pel grandissimo
cristiani Io seppellirono segretamente in numerodi poveri che vi assistettero, tutti
una grotta , donde fu poi trasportato a piangendo in esso la perdita del loro pa-
Baerà, città della Spagna, in cui ancora dre e benefattore ; e Dio illustrò la tom-
conservasi/Provasi il nome di questo san- ba del suo servo con parecchi miracoli.
to nel martirologio romano sotto il 6 di Il suo corpo, ch'era stato deposto in un

dicembre e sotto il 23 d'ottobre. angolosconosciutodelcimiterio,nel i25o


PIETRO REGALATI (s.), francesca- fu trovato intatto, enei i44° fu traspor-
no. Uscito da nobile famiglia di Valla- tato solennemente nella chiesa di s. Ba-
dolid in Ispagna, all' età di i3 anni per- silio, onorevolmente collocato
in cui fu
dette suo padre, e desiderando di slaccar- sopra un altare. Nel priucipio del cor-
si dal mondo, dopoavere con grave sten- rente secolo , chiusasi questa chiesa con
to ottenuto il consenso della madre, en- molte altre, il corpo del b. Pietro fu tra-
trò nell' ordine dei francescani a Valla- sferito in quella de'ss. Gervasio e Piota-
dolid, ove in breve tempo divenne mo- sio, dove tuttavia è venerato dai venezia-
dello di tutte le virtù religiose. Doman- ni con gran divozione. La sua festa si ce-

dò di essere mandato nel nuovo mona- lebra a' 26 di agosto per concessione di
siero che il p. Pietro Villacretios avea Papa Clemente XIII.
fondalo a Tribulos, poco lungi da Aqui- P1ETR-0 (b. ), domenicano. Uscito
legia, ed in cui avea stabilito una rifor- dalla nobile famiglia de' Capuzio, nac-
ma austerissima. Ivi agguagliò i più per- que a Tiferno o Città di Castello in 1-
fetti del suo ordiue colle austerità di sua lalia nel i3go, ed in età di i5 auni si
PIE P I E 29
consacrò a Dio entrando nel conven-
,
calo di Pio VI la sacra congregazione de'
to dei domenicani della sua patria. A- riti a' 5 agosto 1780 pubblicò il decre-
niante della solitudine ed intieramen- to riguardante il culto di questo santo
te abbandonato alla contemplazione, con- religioso.

servò tutto il tempo di sua vita 1 inno- PIETRO di Palermo (b.), domenica-
cenza ed il fervore della prima giovi- no. Della nobile famiglia De Jeremi di

nezza. Mandato dai superiori a Cortona, Palermo, nacque nel 38 1


1
, e fatti i primi
•vi ricevette il sacerdozio, e dedicossialla studi in patria, fu mandato nella cele-

conversione de'peccatori, ivi terminando bre università di Bologna per apprender-


santamente suoi giorni li 2
i ottobre i vi il diritto civile e canonico. Egli era per

i44^. Subito dopo la sua morte gli abi- addottorarsi allorché risolvette di con-
tanti di Cortona e quelli di Tiferno co- sacrarsi al servigio divino ed enti are nel-
minciarono ad onorarlo come beato. 11 l'ordine di s. Domenico; ma dovette su-
Papa Pio VII nel 1816 approvò il di perare molti ostacoli, poiché suo padre,
lui culto, e la sua festa è fissata a'22 di che Io vedeva con pena pigliare questo
ottobre. Le sue reliquie che nel ìjS6e- partito, vi si oppose da principio forte-
rano state trasferite a Colorno presso Par- mente. Avendo poscia pronunciali suoi i

ma, furono di poi riportate a Cortona, voti e finito il corso di teologia, si dedi-
ove si venerano. cò a procurare la salute del prossimo,
PIETRO di Moliamo (b), francesca- ascoltando le confessioni ed annunzian-
no. Nato a Mollano nella Marca d' An- do la divina parola. Rigido osservatore
cona, di onesta famiglia, si diede allo stu- della disciplina regolare, egli aggiungeva
dio delle belle lettere e a quello del di- i digiuni, le veglie e le più aspre peni-
che coltivò con felice successo, ot-
ritto, tenze. Divenne successivamente superio-
tenendo il grado di baccelliere all'uni- occupò questo
re di parecchi conventi, e
versità di Perugia. Dipoi entrò nell'or- posto con rara prudenza e con zelo in-
dine di s. Francesco, e distinguendosi defesso, inteso soprattutto a far osserva-
per la sua dottrina e riputazione di san- re fedelmente la regola e ravvivare Io

tità, fu scelto per aiutare s. Giacomo spirito religioso. 11 Papa Eugenio IV, in-
della Marca nelle sue predicazioni e fa- formato della santità e del sapere del
tiche apostoliche. Dopo la morte di que- servo di Dio, volle che assistesse al con-
sto sauto fu incaricato di subentrargli, cilio generale da esso convocato a Fi-
non può dirsi con quale ardore e carità renze nel 1 4^9» e dipoi lo incaricò della
egli siasi adoperato per condurre i po- riforma del clero di Sicilia. Pietro però,
poli a penitenza e correggere i costumi, per sua modestia, non consentì che di
la

avendogli Iddio accordato il dono dei adoperarsi nella riforma degli ordini re-
miracoli. Due volle fu eletto suo mal- ligiosi di questo regno, in uflizio di vi-

grado provinciale della Marca e una vol- sitatore apostolico, e la sua grande dol-
ta della Romagna. La sua attenzione nel- cezza gli -fece superare gli ostacoli ,
gli

1'adempiere esattamente tutti doveri i guadagnò i cuori ed assiemò il successo


della sua carica, la sua prudenza e la sua della sua missione. In pari tempo attese
carità, mostrarono quanto ne fosse de- con zelo veramente apostolico alle fun-
gno, e gli meritarono l'amore del duca zioni del ministero, e le sue predicazio-
di Camerino e la stima degli abitanti ni produssero frutti copiosi. Ritornato a
di questa città, dove passò parte della vi- Palermo, si ritirò nel monastero di s. Zi-
ta e terminò la sua santa carriera a'2 5 ta, ed ivi terminò la sua faticosa carrie-
luglio 1490. Clemente XI II lo inscrisse ra, morendo a' 3 marzo i4'J2,in età di
nel catalogo de' beati, e sotto il pontili- anni 7 1 . 1 miracoli operali alla sua toni-
3o PIE PIE
ba inspirarono a' suoi concittadini gran- governo di Siena erigere una ma-
gli fece

de confidenza nel suo palroci nio presso gnifica tomba, stabilendo che si dovesse
Dio. Il Papa Pio VI approvò il di lui celebrare ogni anno la sua memoria. Pa-
culto, e permise all'ordine domenicano pa Pio II, in un discorso che fece a Siena,
di celebrarne la festa. pubblicò la sanlilàdel servo di Dio, e Pio

PIETRO da Siena (b.). Nato a Sie- VII nel 1802 permise di farne la festa.
na, apprese 1' arte di fabbricare pettini, PIETRO da Pisa (b.), fondatore degli
cb 'esercitò infino alla sua vecchiaia, si le- eremiti di s. Girolamo. V. Girolamini
gò in matrimonio e visse saggiamente col- della Congregazione del b. Pietro da
la sua sposa. Morta questa senza lasciar- Pisa.
gli figliuoli, vendette tutto quello che pos- PIETRO FOURIER(b.), detto di /J/a-
sedeva, ne distribuì il prezzo ai poveri, e taincourt, perchè fu curato della parroc-
diedesi intieramente alla pratica della per- chia di questo nome. Nacque a Mirecourt,
fezione; avendo già prima della vedovanza città della diocesi diToni, a'3o novem-
abbracciato il terz'oi dine di s. Francesco. bre i565, da Domenico Fourier merca-
Egli passava in orazione gran parte del tante di mediocre fortuna, ma di rara pie-
giorno ed anche della notte, e molto fre- tà. Fu mandato all'università di Pont à-
quentava il celebre spedale di Siena, chia- Mousson per farvi suoi studi, e ne tras-
i

mato di s. Maria della Scala. Entrò po- se grande profitto. Cominciò fin d'allo-
scia nell'ordine de'l'rati minori di Siena in ra a darsi alle più rigorose mortificazio-
qualità di ospite, ove dimorò il restante ni della penitenza, e giunto all'età di 20
della sua vita. La meditazione delle cose anni entrò ned' abbazia dei canonici re-
celesti aveva sì (attamente acceso nei suo golari di Chaumousey, poco lungi da Mi-
cuore il fuoco della carità, che si manife- recourt. Dopo la sua professione, andò
stava all'esterno, e sembrava tutto cir- a Poirt-à-Mousson per farvi il suo corso
condalo Questo prodigio gli pro-
di luce. di teologia; indi ritornò a Chaumousey,
cacciò gran fama di santità, ma non isee- e ripigliò gli esercizi della penitenza. Le
mò punto la di lui umiltà. Coll'àstinen- sue virtù gli suscitarono l'odio dei più ri-

za colle veglie, colle lunghe orazioni e


, lassati fra' suoi confratelli, ed egli con
con frequenti pellegrinaggi, conservò sem- eroica pazienza ne tollerò gli oltraggi e
pre la purezza della sua anima e Iddio , le contraddizioni, fino a che fu nomina-
manifestò le virtù eminenti del suo ser- to alla cura diMataincourt nel i5gy. Que-
vo fedele con grazie straordinarie. Pietro sta parrocchia si trovava nello stato più
conobbe i secreti dei cuori; risuscitò un deplorabile :
1' irreligione l'eresia vi a-
fanciullo, e guarì il padre di male violen- veva intieramente sbandito lo spirito di

to : col segno della croce liberò u\\ abi- pietà. Pietro Fourier spiegò tutto il suo
tante di Siena chiamalo Ma ìlei da un do- zelo per farvela rifiorire, riformando gli
lore di testa. Diede e scrisse parecchi av- abusi, dissipandole tenebre dell'ignoran-
visi salutari, i quali dimostrarono ch'egli za, adoperandosi indefessamente alla con-
era ripieno della scienza dei santi. Questo versione dei peccatori, all' istruzione dei
povero artigiano divenne sì celebre, che fanciulli, alia santificazione delle anime.
i suoi cittadini Io consultavano negli af- Né era meno ammirabile la sua carità
fari più importanti, ed il p. Ambrogio di verso i poveri, cui sovveniva malgrado
Siena, dell'ordine di s. Domenico, ono- la tenuità della sua rendita parrocchia-
ravasi d'essergli amico e neseguiva con- i le, non vivendo egli che di legumi. Alcu-
sigli. Ricco di meriti pel ciclo, morì san- ne zitelle della sua parrocchia desideran-
tamente a'4 dicembre i 289, e fu seppel- do di consacrarsi a Dio nello slato di vir-
lito nella chiesa di s. Francesco, dove il ginità, egli le raccolse, ed in tal modoisli-
PIE IME Sì
tiùlacon2:re"azioneJel!emonacliediiTo- de'suoi e la benevolenza de'coetanei : le

stra Signora, delle quali parlai nel voi. sue divote occupazioni in far altarini e-
XLVII[,p.i 19, destinate alla pia educa- rana preludio all'apostolico ministero.
sione delle fanciulle, il quale istituto ven- Apprese la grammatica e altri studi nel
neapprovatodallebollediPaolo V deli." collegio de' gesuiti di Barcellona,, levali*
febbraio 161 5 e del 6 ottobre 1616. Uè- do fama d' uno de' più svegliati ingegni
golato eh' ebbe tutto ciò che concerneva pei progressi che faceva, maggiori essen-
te sue figlie spirituali, fu incaricalo del- do quelli della perfezione e della santità
la riforma della propria congregazione, di vita. Il vescovo di Solsona l'ammise al
e vi riuscì felicemente. Le abbazie che chiericato e gli conferì la tonsura nel 1 Ti) 5,

abbracciarono la unirono col


riforma si quindi nel 1602 si dedicò al divin ser-
titolo di Congregazione del Nostro Sai- vigio nella compagnia di Gesù in Tarra-
iv/tore, al modo detto nel voi. VII, p. 279. gona. Compiuti con istraordinario fervo-
Senediede ilgovernoal p. Guinet, ch'es- re i due anni del noviziato, e legatosi a
sendo morto 3 anni dopo, fu eletto a gè- Dio co'voli religiosi, studiò prima in Gi-
nerale il p. di Mataincourt. Questo uffi- rona le belle lettere, e poi la filosofia in
zio non gli fece mutare il suo primo gene- Maiolica, dove ebbe intima comunica-
re di vita: la sua dolcezza era inalterabile, zione di spirito col b. Alfonso Bodriguez

la sua carità senza limiti, né si finirebbe gesuita, a cuiDioin una meravigliosa vi-
più se si dovesse parlare minutamente sione manifestò d posto altissimo di glo-
di tutte le sue virtù, le quali furono ri- ria, che teneva apparecchialo a Claver,
compensale da Dio col dono della profe- in premio di sue eroiche virtùe delle in-
zia e de'iniracoli. Costretto a fuggire con numerabili anime che dovea poi nel T In-

parte de'suoi figli, per la guerra che tur- die occidentali guadagnare alla Chiesa,

bò la Lorena, ri li rossi a Grey nella Bor- Ottenuta dai suoi superiori la missione
gogna, dove passò io anni, e dove mi- dell'America, già destinatagli da Dio. nel
se l'ultima mano alle costituzioni della 1610 fece vela dalla Spagna, cominciati-
congregazione di Nostra Signora. Morì do il suo apostolato col predicare, istrni-
il 19 dicembre i636, e fu beatificato il re, correggere e santificare i passeggeri
29 gennaio 1730. 11 suo corpo si costo- e i marinai ch'erano nella nave; In S. Fe-
disce a Mataincourt. Oltre le costituzio- de compì gli studi, a Tunca fece il 3. an-
ni delle religiose della congregazione di no di provazione, ed in Cartagena si or-
Nostra Signora, compose pure gli statuti dinò sacerdote nel 1616, facendo la so-
de'canonici regolari di cui fu il riforma- lenne professione religiosa nel 1622. Fa
tore. La raccolta delle sue lettere mss. è sostituito inCartagena all'apostolico p.
considerabile e potrebbe formare 3 vo- Alfonso Sandoval,cheavea da parecchi
di
lumi in foglio. Mentr'era curato abbozzò anni intrapresa la grande opera della con-
un'opera intitolata Pratica de' parrocìii,
: versione de'mori, che rubati sulle spiag-
nia non la condusse a termine. gie dell' Africa si portavano fino a io
PIETROCLAVER(b.).' Nacque no- o 12 mila ogni anno in quel porto, per
bilmentein Verdù nel principato di Cala- farne, cjuasi di vili giumenti, barbaro ed
logon, diocesi di Solsona, da Pietro e An- inumano mercato. Durò oltre a 4o anni
na Sabocana nel 1 585. Subito la madre ad aver cura di que'meschini; e nonèa
Io consagrò a Dio e lo allevò con isqui- dire quante immense e indefesse fatiche
sita cura.Cogli anni cresceva nella divo- di stenti e di patimenti gli costasse il gua-
zione e nella pietà, essendo d'indole can- dagnarli a Dio, dovendoli prima da mez-
dida, affabile, manieroso, e di tale ange- ze bestie che erano, rifare uomini, poi
lica modestia che gli conciliava l'amore domesticarli, istruirli, ammaestrarli, dis-
.

32 PIE PIE
porli al battesimo, e battezzati coltivar- tagenn il p. Diego Ramirez Farigna per
li e promoverli nella vita cristiana e ci- dedicarti intieramente alla conversione
vile; il che importava un complesso di de' mori, soltentrando alla sua ardua e
inesprimibili so(Ferenze,pel continuo trat- laboriosa impresa, infermò gravemente
tare con quella gente, la più rozza, bar- a'6 settembre 1 654, e prevedendo la vi-
bara e selvaggia che a'quei tempi si co- cina sua morte, volle per maggiore rive-
noscesse. Per ie quali sue caritatevoli e renza essere portato nella contigua chie-
fervoroseindustrie, accompagnate da bel- sa pubblica a ricevervi con somma divo-
le maniere, trasse alla fede una moltitu- zione il s. Viatico. Finalmente asili 8 set-
dine sterminata d'infelici mori. Si è cal- tembre soavemente rese l'anima al Crea-
colato chepiù di 3oo,ooo ne battezzò col- tore d'anni ji. Tutti gli ordini religio-
le proprie mani, onde si acquistò il glorio- si, il magistrato di Cartagena, la nobil-
so titolo di Apostolo de Mori o degli Etto- tà ,
ii popolo in calca assisterono ai so-

^/.Concorrendo visibilmente Iddio ad au- lenni funerali, specialmente in gran mol-


tenticare con prodigi apostolato sì labo- titudine! mori da lui battezzati, che pian-
rioso, contasi ne' processi, che a più cie- genti, stretti al feretro, lo baciarono e ri-
chi donò la vista, a moltissimi malati spe- baciarono chiamandolo coll'anlico nome
diti dai medici la sanità, ed a tre morti di loro padre. Anche dopo morto volle
la vita risuscitandoli. Col suo mantello, Iddio glorificarlo con islrepilosi prodigi,
che adoperava in ogni più vile e stoma- che operò ad intercessione di lui, essen-
chevole uso e pur sempre netto e olez- done registrati 65 de'più illustri e de'più
Eanle di soave odore, operò infinite me- noli. Benedetto XIV, al modo che dissi
raviglie.Più volte fu veduto orando sol- ne' voi. V, p. 35, e XLI1I, p. 197, ne ap-
levarsi da terra, e restare sospeso in aria provò le virtù in grado eroico, e il regnan-
con tutto il corpo circondato e risplen- te Pio IX decretò la validità di due mi-
dente di viva luce. Questi doni sopran- racoli per la beatificazione che fece cele-
naturali Dio gli concedette in premio del- brale ai 21 settembre i85i. 11 gesuita
le sublimi sue virtù. Fu specchio d'osser- p. Longaro degli Oddi ci diede la sua Vi-
vanza a'suoi ed in 52 anni in
correligiosi, ta, Roma 18 5o ; ed ilcorreligioso p. Giu-
cui visse nella benemerita compagnia di seppe Boero il Compendio, Roma 1 85 r

Gesù, mai trasgredì le parti più piccole PIETRO, Cardinale. Prete cardinale
della mirabile resola. Poverissimo in tut- di s. Clemente, fiorì sotto s. Gelasio I

to, si avea eletta per abitazione la stan- del 4f) 2 -

za piùincomoda, servendogli per letto un P1ETR.O, Cardinale. Prete cardina-


bancone, coperto da vecchia e sdruscita le di s. Grisogono, è registrato nel pon-
coltre. Ad onta della illibata purità vir- tificato di s. Gelasio I del 49 2 -

ginale de'suoi angelici costumi , sempre PIETRO, Cardinale. Diacono cardi-


martoriò il suo corpo con asprissime pe- nale, zelantissimo delle cattoliche verità;
nitenze. Fra' tanti doni cui fu largo Id- sottoscrisse in Costantinopoli nel maggio
dio , ebbe quelli della contemplazione, 553 il decreto di Papa Vigilio.
della carità accesissima verso di lui, e co- PIETRO, Cardinale. Prete cardinale
stantemente operoso a benefìcio de'pros- di Maria
s. in Trastevere, fiorì sotto s.

simi, specialmente poveri e abbandona- Gregorio 1 5go. del


ti. Consumato più dalle fatiche, che da- P1ETR.O, Cardinale. Viete cardina-
gli anni, dopo avere ricevuto la conso- le di s. Balbina, viveva sotto s. Grego-
lazione di vedere pubblicata la vita del rio I del 590.
b. Rodriguez, che chiamava il suo san- PIETRO, Cardinale. Patrizio roma-
to maestro, e di vedere arrivato iu Cai- no, conosciuto sotto il nome di Pietro
P 1E PIE 33
-
(Vincono, fino dalla sua tenera età com- PIETRO, Cardinale. Vescovo cardi
parve specchio di tulle le virtù, quali nnl d'Osi in, fiorì sotto s. Leone III del 79?-
congiunse alla dottrina e all'eloquènza. P1ETRO, Cardinale. Del titolo di s.

Abbandonato il mondo e distribuito ai Grisogono, da Giovanni Vili fu spedi-


poveri il suo ricco patrimonio, verso l'an- to nell'878 o 870 a Costantinopoli, le-
no 1(1?. si ritirò nel monastero di S.An- gato col cardinal Eugenio. Ivi venne in-
drea sul Monte Celio, dove per le pre- gannato e circuito dalle frodi dell'impe-
clare sue doti divenne accettissimo a s. ratore Basilio, che con aperta menzogna
Gregorio I del 5qo, il quale lo creò car- gli die ad intendere, che non solo fau- i

dinale diacono e l'incaricò di predicar la tori di Fozio, ma quelli ancora del par-

parola di Dio nelle chiese di Roma, non lilo d'Ignazio e di Metodio aveano final-

conoscendo altro più abile e fervoroso. mente consentito che Fozio fosse resti-
Dopo la morte di sì gran Pontefice, ne fu a- tuito nella sede di Costantinopoli. Il Pa-
cerrimodifensoredella fama e degli scritti pa per tali testimonianze, senza verifi-
colsuccessore ed emulo Sabiniano, il qua- carle, ebbe la debolezza di scrivere al-
le, se deve credersi a Giovanni Diacono, in l'imperatore, ai patriarchi d'oriente e a
ciò rigettato dai critici, unito con la plebe tutti coloro che ricusavano comunicar

voleva bruciarne i libri , onde protestò con l'empio Fozio, che non avessero dif-
con gagliarda opposizione alla moltitudi- ficoltà di farlo, e senza più lo restituì a
ne che stava per gufarli alle fiamme, di detta sede, credendo ciò necessario alla
aver più volte veduto lo Spirito santo in pace della Chiesa ; bensì con la condizio-
forma di colomba sul capo e all'orecchio ne, che alla presenza de'legati domandas-
del santo, allorché li scriveva, e disse che seperdono dell'inique procedure e atten-
ciòavrebbe permesso se fosse sopravvissu- taticommessi contro la chiesa romana.
to al giuramento solenne che andava a Giunte queste lettere a Costantinopoli,
pronunziale. Salito il cardinale sull'am- quantunque il cardinale chiaramente co-
bone col vangelo, affermò giurando, che noscesse l'aperta frode cui l'imperatore
i libri di s. ciano pieni di sa-
Gregorio I avea ingannato il Pontefice, sedotto non
pienza celeste, e ciò detto placidamente pertanto dalle arti e maneggi di Fozio,
spirò a'i 2 marzo 606, anniversario della s'indusse a compiacerlo, onde il Baronio
morte di lui, indi sepolto avanti fon- i altamente riprovò questa irregolare le-
damenti d'un' antica torre. Sorpreso il gazione.Vero è però, che conosciuto Gio-
popolo da tal morte, desistè dal teme- vanni Vili l'errore, non solo proscrisse
rario disegno. Non solo questo racconto il conciliabolo di Fozio, tenuto da lui coi

è tenuto apocrifo, ma alcuni negano a legati traditori comprati col denaro, e da


Pietro Diacono la dignità cardinalizia, so- 383 vescovi, ma solennemente lo con-
lo riconoscendolo per intimo famigliare dannò, inviando a Costantinopoli il car-
dis. Gregorio I, come il Baronie Vedasi dinal Marino per annullarne gli atti.
i Bollandisti a 12 marzo, che attribui- PIETRO, Cardinale. Del titolo dis.

scono a Pietro la gloria de'miracoli. Lorenzo in Damaso, è registrato fra quel-


PIETRO, Cardinale. A rcidiacono del- li di Agapito li del 946.
a
Sede nella regione i. vivea nel pon-
la s. , PIETRO, Cardinale. Pretedi s. Pam-
tificato di s. Gregorio 111 del 781. macchio, ossia de'ss. Gio. e Paolo, in pie-
PIETRO, Cardinale. Diacono cardi- no concilio accusò nelg64 Giovanni XII,
nale, fu creato da Stefano III del 752. come reo di aver trascurato e omesso nel-
PIETRO, Cardinale. Umile arcidia- la celebrazione della messa di assumere
cono della s. romana Chiesa, si trova sot- il sangue di Cristo, come attestò di aver
toscritto nel concilio dely6 ,di 1 s. Paolo I. veduto.
VOL. LUI. 3
34 PIE PIE
PIETRO, Cardinale. Prete cardina- PIETRO, Cardinale. Romano, cardi -

le, fu spedito nelle Gallie dall'antipapa naie vescovo di Selvacandida, sottoscris-


Giovanni XVII del 997, ad istanza di se alla bolla di Benedetto IX, a favore
Fulcone conte d'Angiò, affinchè consa- della chiesa di Firenze, il quale gli con-
grasse una chiesa da lui fondata nella dio- fermò il privilegio concessogli da Giovan-
resi di Tours, locchè l'arcivescovo Ugo- ni XX. Mori nel io35 e fu sepolto in s.
iio erasi ricusalo fare. Ma nel giorno stes- Alessio presso la tomba di Marozia, sua
so della dedicazione crollò improvvisa- madre, con epitaffio in versi.

mente superbo edilìzio, quasiché Dio


il PIETRO, Cardinale. V. Mancio.
sdegnasse che la sua casa fosse consagra- PIETRO, Cardinale. Prete di s. Gri-
ta d'ordine e commissione d'uno scisma- sogono, sottoscrisse nel 1037 una bolla
tico usurpatole della s. Sede. di Benedetto IX.

PIETRO, Cardinale. Vescovo di Pa- PIETRO, Cardinale. Diacono e can-


leslrina, nel qq6 sottoscrisse la bolla di celliere della s. Sede, a nome di Grego-
Gregorio V, a favore del monastero di rio VI nel io45 scrisse al preposto del-
Monte Amiato di Chiusi, indi fu biblio- la chiesa di Firenze e nel , 1
047 per Cle-
tecario di s. Chiesa sotto Sergio IV e Be- mente Il all'arcivescovo di Salerno.
nedetto Vili. PIETRO, Cardinale. Romano, da s.

PIETRO, Cardinale. Di s. Damaso, Leone IX verso il io5o fu crealo car-


creato nel 101 3 da Benedetto Vili, fir- dinale vescovo Tusculano. Come pieno
mò il sinodo tenuto da Benedetto IX nel d'incomparabile zelo, cacciò dalla catte-
1037 emoiì nel iq4o. dra apostolica 1' intruso Beuedetlo X e
PIETRO, Cardinale. Diacono cardi- contribuì all'elezione di Nicolò li; morì
nale e cancelliere del sacro palazzo, sot- nel 1059.
toscrisse il privilegio accordato al patriar- PIETRO. Cardinale. Fu fatto cardi-

ca di Grado da Giovanni nel 1024. XX nale vescovodi Labico, da Vittore 11 del


PIETRO, Cardinale. Vescovo di Pa- io55, fu Laleranense di Ni-
al concilio

lestrina , sottoscrisse la bolla di Giovan- colò II, e sottoscrisse un suo privilegio al


ni XX, del 17 dicembre 1026, per la monastero di s. Felicita di Firenze, ed
chiesa di Porlo. altro nel 10.59 pel monastero dell' Ina-
PIETRO, Cardinale. Vescovo cardi- urimela.
nale d'Ostia, sottoscrisse una bolla di Gio- PIETRO, Cardinale. D'Ostia, fiorì
vanni XX, e nel 1 028 intervenne al con- sotto Stefano X e morì nel io58.
cilio romano, ed a quello del io36. PIETRO, Cardinale. Romano, pre-
PIETRO, Cardinale. Prete cardinale posto della cappella di S.Giorgio nel pa-
di s. Sisto, sottoscrisse nel 1037 il sino- triarchio Lateranense, e dopo due anni
do di Benedetto IX. venne elevato al grado di suddiacono di

PIETRO, Cardinale. Prete cardinale s. Chiesa e bibliotecario, indi da Ales-


del titolo di Marco, sottoscrisse il decreto
s. sandro II del 1061 fu creato cardinale
a favore dell'abbate di s. Benigno di Flut- e cancelliere; spedito legato in Inghil-
tuai ia, (atto nel 1037 da Benedetto IX. terra, presiedè al concilio di Vintoti o
PIETRO, Cardinale. Diacono cardi- Windsor morì poco prima del Papa.
e
nale e cancelliere del s. palazzo, sottoscris- PIETRO, Cardinale. Vescovo Tu-
se il decreto di Benedetto IX, fatto nel sculano, nel 1062 si trovò presente ad
1 037 a favore di Guglielmo abbate di s. una sentenza emanata da Alessandro li,

Benigno di Fruttuaria. a favore del monastero di s. Giustina di


PIETRO, Cardinale. Diacono cardi- Lucca, ed al concilio tenuto in tal città.

nale, visse sotto Benedetto IX del io33. PIETRO, Cardinale. Prete del titolo
IME PIE 3 ì

di s. Susanna, forse lo stesso che il car- cui bolle spedile nel 1 1 18 in Pisa appo-
dinal Cannano , cveaio óu Alessandro 11 se la sua soscrizioue, figurò molto nelle,

del 1061. vicende del suo tempo, epu lungo e de


PIETRO, Cardinale. Prete cardinale coroso cardinalato, lasciando molte ope-
e bibliotecario di s. Chiesa, crealo da s. re, fra le quali un trattato per spiegar le

Gregorio VII del 1073. lettere S. P. Q. lì. insegna del senato e


PIETRO (s.), Cardinale. V. Igneo. popolo romauo,e lo dedicò all'imperato-
PIETRO, Cardinale. Prete e poi ar- re Corrado 111 del 1 1 38.
ciprete cardinale de'ss. Silvestro e Mar- PIETRO, Cardinale. Nel dicembre del
tino a' Monti, creato da Urbano II del 1 1 22 o 1 1 23 fu da Calisto 1 1 creato pre-
1088, die inoltre lo nominò vicario di te cardinale di s. Sisto, ina poco visse.

Roma e continuò un tempo sotto Pa- PIETRO,


Cardinale. Ego Petrus
squale II e Gelasio li : fu al concilio di presbjter cardinali^ s. Mariae Aracoeli }

Guastalla con Pasquale li, e difese ala- trovasi nel registro de'cardinali di Cali
cremente Innocenzo II contro l'antipapa sto li del 1 1 19, ma il nome della chie-
Anacletoli , ond' ebbe un lungo cardi- sa deve essere sbaglio d'amanuense, solo
nalato. essendo divenuta titolo cardinalizio per
PIETRO, Cardinale. Fu creato car- Leone X.
dinale vescovo di Porlo da Pasquale II : PIETRO, Cardinale. Nato in Fontai-
forse lo slesso che Pietro romano, fattodal ne nella Borgogna da Calisto II fu nel ,

Papa carJinal vescovo diPorto neh 106, dicembre 1 1 20 creato cardinale prete di
intervenne con lui al concilio di Guastal- s. Marcello: indi Onorio li lo spedì le-

la, ed Laterauense del 1112, indi spe-


al gato in Francia per procedere contro Pon-
dito rettore a Benevento per istabilir la zio abbate di Clugny, per cui pronunziò
pace coi normanni. Quivi depose l'arci- la sentenza d'anatema. Per breve tempo

vescovo Landolfo per aver a pregiudizio seguì l'antipapa Anacleto II, ma tornato
della chiesa romana introdotti i longo- all'ubbidienza d'Innocenzo II, nell'ottava
bardi nella città. Divenne vicario di Pa- della Pentecoste 1 1 38 Io restituì al pri-

squale II, concorse all'elezione di Gelasio mo grado. Il concittadino s. Bernardo gli

Il e lo cousagiò confermandolo questi


, scrisse alcune lettere, per raccomandar-
nella carica partendo per Francia. A suo gli monaci di Dijon e I' arcivescovo di
i

tempo Calisto II uiù al suo vescovato quel- Reims. Morì nel 1 165.
li di s. Rufftna o sia Selva Candida. Ab- PIETRO, Cardinale. Va Onorio II nel
bandonato Innocenzo II, vituperosamen- dicembre 1 127 fu creato diacono cardi-
te seguì l'antipapa Anacleto li e perse- nale di s.Adriano, quindi lo mandò le

verò sino alla morte nello scisma. gaio in Francia s. Bernardo : gli scrisse
PIETRO, Cardinale. Detto Diacono, tre lettere, lodandone il fervore e ringra
celebre monaco cassinese, nacque in Ro- ziandolo de' favori compartiti a' suoi a-
ma da famiglia patrizia, fece graudi pro- mici. Ma abbandonato Innocenzo II, s^

gressi nello studio della sacra Scrittura, guì le parti dell'antipapa Anacleto II, che
della teologia e della storia sacra e pro- lo dichiarò pseudo-cardinale prete di s.

fana. Per le sue splendide doti fu da Pa- Eusebio.


squale II del 1099 creato cardinale dia- PIETRO , Cardinale. Monaco cassi-

cono Adriano e bibliotecario di s.


di s. nese e abbate del suo ordine, nel 1 1 3o o
Chiesa. Continuò la famosa Cronaca di 1 1 33 da Innocenzo li fu creato cardinal
Monte Cassino,i\\ cui e di altre sue opere vescovo d'Ostia, ma forse per poco tem-
parlai nel voi. XLVI, p. 1 63 e 171. In- po, allerinandolo il Ciacconio contraddet-
tervenne all' elezione di Gelasio lì , alle to da Ughelli, meglio da Maroni.
3G P I E PiE
PIETRO, Cardinale. Nel dicembre nnco benedettino di Mantova, nel dicem-

i 1
da Innocenzo il fu creato cardi-
4«> bre 1 178 Alessandro III Io creò cardi-
nale prete di s. Pudenziana, concorse al- nale vescovo Tusculano. Lucio III lo fe-

l'elezione di tre Papi e morì sotto Euge- ce vicario di Roma e vi perseverò sino
nio HI. alla venuta in tal città di Clemente 111.

PIETRO, Cardinale. Nel dicembre Morì nel 1 189, dopo aver assistito all'e-
1 i4o da Innocenzo II venne creato car- lezione di quattro Papi.
dinale prete del titolo di s. Susanna, e fu PIETRO, Cardinale. Fu da Alessan-
ai comizi di tre Pontefici. dro 1^9 o 1180 creato cardi-
III nel 1

PIETRO Cardinale. Fu nel marzo


,
nale, forse vescovo Tusculano e meglio
1 109 da Adriano IV creatocardinale pre- prete di s. Susanna.
te di s. Cecilia. PIETRO, Cardinale. A' 21 marzo
PIETRO , Cardinale . Vescovo di 1 88 Clemente III lo creò cardinale pre-
1

Meaux, venne da Alessandro III creato te di s. Clemente, e morì nel suo ponti-

cardinale nel 17 1 o 173 col titolo pres-


i 1 ficato.

biterale di Grisogono; poco dopo lo


s. PIETRO, Cardinale. A' 21 marzo
deputò legato in Francia per affari eccle- 1 188 fu da Clemente III creato cardi-
siastici, e poi in Normandia per riconci- Date diacono, poi pretedi s. Pietro in Vin-
liare il re d'Inghilterra col figlio Riccar- coli; sottoscrisse alcune bolle di Celesti-

do, fra' quali fomentavasi grave e scan- no IH.


dalosa discordia, lo che con la sua destrez- PIETRO Cardinale. A' 2 marzo
, 1

za eprudenza felicemente ottenne; come 1 188 venne da Clemente III creato car-
ancora per obbligare lo stesso sovrano ad dinale prete di s. Lorenzo in Damaso, e
eseguire la promessa già fatta d'indurre vuoisi che Innocenzo 111 lo facesse legato
Riccardo a sposare Alice figlia del re di in Francia eSpagna. Onorio III, alta cui
Francia. Inoltre il Papa nel 1 73 gli af- 1 esaltazione contribuì, per la sua eminen-
fidò la laboriosa legazione contro gli e- te dottrina lo deputò giudice in molte cau-
relici agennesi nella provincia d'Aquita- se gravi, e morì nel suo pontificato, do-
nia e nel 1 1 78 contro gli albigesi in quel- po un lungo cardinalato.
la di Tolosa. In essa gli furono assegna- PIETRO, Cardinale. Di Douay fiam-
ti per compagni i vescovi di Beziers e mingo, Innocenzo III nel 1212 o 12 i3
Narbona, ed Enrico abbate di Chiaraval- lo creò cardinale diacono di s. Maria in

le poi cardinale, il quale in una lettera A qui ro, ed Onorio III nel 12 Ci Io trasferì 1

al Papa fece glandi encomi della virtù e al vescovato di Sabina. Celebrò un sinodo

disinteresse del legato. Dopo aver usalo in Dijon contro il re di Francia, al qua-
il cardinale contro gli albigesi i modi più le col collega legato pronunziò la scomu-
soavi, fulminò la scomunica, e scrisse con- nica e interdetto del regno. Altro sinodo
tro loro una famosa lettera. Mori verso convocò in Montpellier-, in cui stabilì u-

il 1 180. Probabilmente egli è della fami- ti fissimi decreti per la riforma de'costu-
glia D andini, antichissima e nobiledi Sie- mi, non che le crociate contro gli albigesi,

na, che signoreggiò sulle castella di Pe- ed i Spagna e Miramolino loro


mori di

lota, Zalti, Montemasi e Monticciano nel- principe. Nel 1221 morì placidamente.
la diocesi di Volterra. Da essa uscirono PIETRO, Cardinale. V. Collemezzo.
molti uomini illustri, riportati dal Mar- PIETRO (da s.) Domenico, Cardinale.
chesi, Galleria dell'onore par. i,p. 180, Spagnuolo, fino dalla giovanile sua età si
e tre cardinali di cui feci le biografie, e da dedicò al divin servigio nell'ordine del-
Siena si Roma.
trapiantò in Cesena ed in taMercede, dove in breve arrivò alla più
PIETRO, Cardinale. Da Pavia, ma- sublime perfezione, segnalandosi singo-
PIE PIE 37
burnente nel T denegazione di sé stesso e piìi difficili circostanze d'un governo in-
nella mortificazione della propria carne, vasore e tra le aberrazioni di tanti ,ne
che con frequenti digiuni e vigilie assog- fece giustizia l'intera cristianità. Ut\ gran
gettava allo spirito. Bonifacio Vili a'i5 numero di vescovi e di personaggi rag-
dicembre t3oa lo creò cardinale, e moiì guardevoli ne resero le più illustri testi-

nel i3(>7 in Barcellona. Alcuni pongono monianze al nuovo Papa Pio VII, il quale
in dubbio la promozione di questo car- onorandolo al pari dell'antecessore della

dinale. sua stima,a' 22 dicembre 1800 lo pro-

PIETRO (di) Michele, Cardinale. mosse a patriarca in partibus di Geru-


Nacque in Albano a' 18 gennaio 747, ed 1 salemme; lo volle a parte de'molteplici
in quel seminario fece i primi passi nella affari rilevantissimi, che subito segnala-
virtù e nella scienza, proseguiti poi con rono primordii delsuo memorabile pon-
i

maggiore ardore in Roma, dove rapidi tificato, nò lasciò lungamente inesauditi

furono isuoi progressi negli studi più gra- i voti generali che desideravano premia-
vi, dandone nella sua fresca età applau- to colla porpora il complesso di tanti me-
ditissima prova in un alto pubblico su riti. Il perchè a'23 febbraio 180 1 Io creò

tuila la teologia sostenuto nell'accademia cardinale prete e riservò in petto, pub-


teologica, sotto gli auspicii di Clemente blicandolo a' 9 agosto 1802, conferendo-
XIV. Quindi ascese sollecitamente col gli per titolo la chiesa di s. Maria in Via,
suffragio de' dotti le cattedre del collegio quindi nel 1806 lo fece prefetto genera-
romano per dettare le teologicbe facoltà, le di propaganda, e lo fu sino al 1814,

la storia della Chiesa e l'ecclesiastica giu- avendolo nominato pio segretariode'me'


risprudenza. La reputazione ebe si acqui- inoliali nel 1 809. Sempre egualea sé stes-
stò il giovane professore indusse Pio VI so, mantenne il cardinale quel carattere
ad onorarlo di sua lìducia negli affari più di modestia che lo distinse inalterabil-
rilevanti , destinandolo segretario della mente, nuova dignità non fu per
e la lui
congregazione che straordinariamente a- che un nuovo slimolo a nuove e più in-
dunavansi per le tanto disastrose vicen- tense fatiche. Le sue applicazioni si con-
deebein quegli anni richiamarono le sol- tinuarono e raddoppiarono, quando Na-
lecitudini della s. Sede. Una delle più me- poleone divenuto imperatore de'francesi
morabili fu quella deputata all'esame del opprimeva Pio VII con inammissibili e-
famoso sinodo di Pistoia, ed è noto quan- compiere l'intero con-
sigenze, aspirando a
to studio e fatica v' impiegasse Michele, quistodei domimi pontificii, il cheellettuò
che in tali circostanze strinse la più in- nel 1809, venendo a'6 luglio il Papa tolto
tima amicizia col luminare di que'tempi, da Roma prigione. Inquesta fatale contin-
il celehre cardinal Gei chi. Ma lo stesso genza, il cardinale venne pure da Pio VII
Papa che già da più anni loavea promos- investito degli affari di tutta la Chiesa, es-
so all'arcivescovato d'Isauria in partibus, sendo anche questa volla dispersi, carce-
sopraggiunti tempi più calamitosi, non po- rati eperseguitali cardinali e prelati, nel-
tè meglio attestare in faccia a tutto il mon- l'apostolica delegazione commessagli per
do l'opinione che avea di lui, che affidan- la sua assenza. Ancor egli però soggiacque
dogli la pienezza delle facoltà per eserci- a deportazione, onde in Roma gli successe
tarla col titolo di delegato apostolico, al- nello spinoso incarico il degno prelato
lorché a'20 febbraio 1 798 fu strappato da Emmanuelede Gregorio (F.), a ciò auto-
Roma dai repubblicani francesi, disperso rizzato in precedenza dal Pontefice. Fu
o imprigionato il sacro collegio e la prela- il cardinale rilegato a Semur, e inoreu-
tura. Com'egli sostenesse tale geloso h do nel declinar di gennaio 1811 il car-
carico in mezzo acli urti continui e alle
ile diual Antonelli peniteuziere maggiore^
38 PIE PIE
subito gli conferì questa cospicua cari- Genova [P'.) ; indi lo dichiarò agli 8 mar-
ca Pio VII. Dispiacque assai a Napoleo- zo 18 16 vescovo suburbicario d'Albano,
ne di vedere inoltre investito de' poteri e fu il r.° albanese cardinale vescovo di

pontifìcii in Francia il cardinal di Pietro, sua patria, traslato poia'20, maggio 1820
che pel suo zelo riteneva per nemico, an- al vescovato di Porto e s. R.uffina,come

7\ autore della bolla Omini memoranda sotto-decano del sacro collegio; chiese che
di scomunica. IJ breve col quale Pio VII sperimentarono le sue cure benefiche, il
autorizzò il cardinale per gli affari spi- suo zelo e la sua carità. Presiedette co-
rituali di Francia, l'emanò da Savona. me prefetto alla congregazione dell'indi-
Nel messaggio o manifesto diretto da Na- ce edagli studi del collegio romano, es-
poleone al concilio di Parigi, ingiurioso sendo membro di altre o, delle primarie
al Papa quanto al congresso, riprovò al- congregazioni : fu protettore de' collegi
tamente la condotta del cardinale, cui maronito e greco e dell'accademia teolo-
accusò di allentati contro il trono e l'al- gica. Inoltre fu impiegato in tutte quelle
tare, e di aver ordito oscure trame coi congregazioni straordinarie, che pel rior-
ciitlivi preti di Francia. L'odio di Napo- dinamento degli affari ecclesiastici più gra-
leone contro il cardinale derivava dal cre- vi ebbero luogo sotto Pio VII, ed il suo

derlo uno degli autori de' brevi co' qua- voto fu sempre valutato e tenuto in som-
li il Papa avea negato l' istituzione ai ve- mo pregio, per le sue vastissime cogni-
scovi da lui nominati e disapprovato quel- zioni e lunga esperienza. Ma una vita lo-
la loro data dai capitoli,, per cui da Se- gora da tante fatiche e dalle angustie e
mur lo fece tradurre nelle pubbliche car- disastri sofferti per la Chiesa, soggiacque
ceri di Parigi e a'22 febbraio 1 8 i 1 trasfe- ad una complicazione di mali. Tormen-
rire nelle prigioni di Vincennes, con que- tato lungamente da dolorosa e molestis-
gli altri illustri campioni della Chiesa che sima infermità, vide avvicinarsi il suo fi-
nominai nel voi. XXXIII, p. i3- Nel voi. ne, e con quella fiducia che inspirata vie-
XXVII, p. i 32, e meglio a Pio VII, nar- ne dal testimonio della buona coscienza
rando preliminari del concordato diFon-
i incontrò placidamente la morte, come si
tainebleau e la liberazione de' cardinali, conviene all'uomo giusto, in Roma a' 2
dissi pure come Napoleone fece carcerar luglio 182 1, d'anni <j5i assai compianto.
di nuovo il cardinale, che pel primo avea I funerali si celebrarono nella sua chiesa
illuminato Pio VII circa quel fatale ac- parrocchiale di s. Carlo ai Catinari, in cui
cordo, e lo mandò in Auxonne. Lungo pontificò la messa il cardinal de Grego-
sarebbe il ricordare disastri in cui fra i rio. Nella sera, giusta la disposizione del
lecomuni perturbazioni fu involto il car- defunto, cadavere fu trasportato nella
il

dinale, mentre a gloria del vero gli si de- cattedrale d'Albano e tumulato con lapi-
ve lode di costanza, fermezza ed equa- de di onorevole elogio. Lo spirito di pie-
nimità che serbò immobile sotto gli urti tà, l'amore della religione, la purità del-
delle maggiori disavventure, lo che può si le massime, la costanza inalterabile la ,

leggere negli storici contemporanei, come placidezza delle maniere, la beneficenza


nella Storia dell'università rom. di Re- (che principalmente provarono \' Ospizio
nazzi, t.
4, p- 2òg ; nelle Memorie ist. del di Tata Giovanni (P.), ed isordo-mu-
cardinal Pacca; nell'Artaud, Storia di Pio tij, come dissi a Ospizio di s. Maria de-
III, e nella vita del medesimo di Pisto- gli Angeli), il disinteresse, la prudenza,
iesi. Detronizzato Napoleone nel 18 14, la dottrina, siccome gli meritarono in vi-
Pio VII ritornò alla sua Sede, ed il car- ta la comune estimazione e in morte il

dinale in Roma, nominandolo nuovamen- tributo de' comuni encomi e del commi
te delegato apostolico allorché partì por dolore, cosi ne perpetueranno il nome,
PIE P I E 39
quindi dolce e carissima ne renderanno cessila in cui trova vasi, assegnando loro
la memoria. l'annua rendita di 5 scudi per 100 del
PIETRO (s.) nel Rio grande del Bra- contribuito. Gli concesse diversi privile-
sile (s. Petri de Rio Magno). Città con gi, dichiarò i loro primogeniti nobili del-
residenza vescovile del Brasile nell'Ame- la primaria nobiltà e conti Lateranensi.
rica meridionale, nella provincia di s. Pie- Gli assegnò l'abito di corte simile a quel-
tro, la più meridionale dell'impero, sulla lo de camerieri del Papa, cioè di colore

riva destra del Rio grande do Sul, all'u- rosso nel dì della coronazione del Papa e
scita del lago Pathos, ed all'estremità di nero in quellodi sue esequie. Volle che por-
una lingua di terra. Caldissimo n'è il cli- tassero uua collana d'oro, da cui pendes-
ma, con case generalmente piccole, inco- se una medaglia simile, con l'immagine
modate spesso dalla finissima sabbia che del principe degli apostoli da una parte
vi porta il vento, mentre del resto è va- e dall'altra Io stemma pontificio, altri di-

go l'aspetto della città, chiamata pure s. cono la propria effigie. Nelle Memorie del-
Fedro, Rio grande es. Pedro de Riogran- l'ordine dello speron d'oro di Angeli, si

de. Ebbegrande importanza finoal 1763, legge che l'ordine fu sotto il titolo e pa-
in cui cessò d'esserecapoluogo della pro- trocinio de'ss. Pietro e Paolo, la cui im-
vincia , dato alla cospicua
onore che fu magine portavano appesa alla collana, con
città di Portalegre. Abbastanza attivo è l'obbligo di combattere per la s. Chiesa.
il commercio, che si fa particolarmente Siccome sotto Pio II presso Civitavecchia
pel porto del casale di s. Giuseppe, situa- ne'mouti della Tolfa si scuoprirono mi-
to di faccia alla città, sulla sinistra spon- niere d'allume, la cui rendita fu da quel
da del fiume, massime di cuoi e carni sa- Papa assegnata per la guerra contro i

late sfumate. Novera più di 8,000 a- turchi e per difesa della religione, cos'i

bitanti. Il regnante Pio IX con bolla del avendo Leone X decretata nel concilio di
1848 vreresse la sede vescovile, dichia- Laterano V tal guerra, affidò ai cavalie-
randola suflraganea della Baia di s. Sal- ri l'esatta amministrazione delle rendite,
vatore {J/ -)- come la vigilanza, onde l'allume non fos-
PIETRO (s.). Cavalieri e soldati di se venduto ai nemici della Chiesa. L'or-
s. Pietro, ordine equestre e collegio di va- dine fu confermato da Clemente VII, co-
cabili. A Milite dissi del Miles s. Petri, me rilevasi da questo opuscolo: Bulla e-

grado che Papi davano a quelli che in-


i rectionis officii dominorum Mililum s.

nalzavano alla dignità regia nel voi. : Petri de numero participantium nuncu-
XXIV, p. 107, riportai come Paolo II nel patorum, quamplurimis privilegiis deco-
1471 creò cavaliere di s. Pietro Borso rati a Leone X sum. Pont, una cum bul-
d'Este che elevò a duca di Ferrara. Nel la confirmalionis Clementis I' II et alio-
possesso di Giulio li si legge che a' 5 di- rum privilegiorum concessione, Romae
cembre i5o3 celebrò la messa in s. Pie- 1527 apud Bladium. Altra conferma i

tro alla presenza de'cardina!i,dopola qua- cavalieri l'ebbero da Paolo III, il quale
7
le creò milite di s. Pietro d. Girolamo, istituì cavalieri di s. Paolo (Z !). Narra
i

indi incominciò la cavalcata. Quanto al- il Ratti, Della famiglia Sforza par. 1, p.

l'ordine e collegio de' cavalieri e soldati 223, che Paolo III a*23 dicembrei534
di s. Pietro, fu istituito da Leone X col- creando un cavaliere di s. Pietro, gli cin-
la bolla, Sicut prudcns palerfamilias , se laspada il conte Bosio Sforza , capi-
de' i3 agosto i52o o 1 52 1 , componen- tano della guardia del Papa. Dopo la sua
dolo di 4 01 cavalieri, i quali contri- morte l'ordine mancò di splendore, mol-
buirono ciascuno 1000 fiorini d'oro, ti cavalieri rivocò s. Pio V, solo restan-
per sollevare il tesoro pontifìcio dalle ne- do quelli uffiziali di cancelleria detti va-
4o PIE PIE
cubili, di cui feci cenno nel voi. VII, p. albigesi; ne parlai ne' voi. XXX, p. 106,
l85, perchè con denaro ne compravano e XXXVI, p. 46- Tuttora forma un or-
1' uiLizio. Sisto V che aumentò tutti gli dine equestre nella Spagna e lo conferi-
uflizi vacabili, trovò che allora i cavalie- sce il sovrano. Il re Ferdinando VII a' 1
7
ri di s. Pietro erano 4° i e quelli di s. Pao- maggio 1 8 1 5 ordinò che i ministri del-
lo 200 ; de'quali appartenevano al vice- l' Inquisizione ogni giorno portassero o-
cancelliere 26 cavalieri di s. Pietro e i3 slensibile la decorazione di questo ordine.
di s. Paolo, cui li tolse Innocenzo XI nel P1ETR.O Venerabile. V. Cluxì e
il

1679. Riporta il Ricci, De giubilei uni- Ponzio Margoliesi.


versali, p. 160 e 3 18, che in quello del PIETRO Fullone. V. Gnìfeo.
i6'i5 pose 4 cavalieri di s. Pietro al- PIETROBURGO, s. Petersburg, Pe-
la custodia della porta santa della ba- Iropolis. Città capitale dell' impero rus-
silica Vaticana, ordinando loro tenere in so nell'Ingria, bella e celebre, la maggio-
mano bacchette con la epigrafe : Equi- re città dell'Europa, dopo Londra, Pari-
ics s. Petrij e che nel 1673 apertasi da gi e Mosca, secondo alcuni geografi, nel

Clemente X la porta santa della basilica nord-ovest della monarchia capoluogo ,

Vaticana, i cavalieri di s. Pietro incomin- di governo e di distretto, all'estremità


ciarono a custodirla, seduti su banchi da orientale del golfo di Finlandia, alla fo-
un lato e cou bastoni ove era scritto il ce della Nevka, sopra le due sponde e su
loro ulììzio. Quando nel 1750 l'apri Be- parecchie isole di questo fiume 174 , a
nedetto XIV, fece un zelaute discorso ai leghe nord-ovest da Mosca, 49° da Pa-
cavalieri per la diligente vigilanza, on- rigi, 679 da Roma e 1400 da Pekino.
de prevenire qualunque disordine in det- Latitudine nord 59°6i', longitudine est
ta basilica. Il medesimo Benedetto XIV 27° 58 3o". Residenza dell' imperatore,
in aiuto della camera apostolica, già nel del senato , dei diversi ministeri e delle
1 744 con moto-proprio degli 8 gennaio, primarie autorità dello stato; è pur sede
l'avea autorizzata a restituire il denaro del cosi detto santo sinodo ( di cui feci

ai cavalieri di s. Pietro esteri, qualora non parola nel voi. XXXII, p. 1 4g e relati-
fossero al servizio della s. Sede. Nel voi. vi articoli), dirigente gli affari generali
XVI , p. 129 , dissi che Leone XII nel del clero della religione greca , di cui è
1825, alla custodia delle porte sante, ai autocrate l'imperatore, d'un arcivescovo
cavalieri de' ss. Pietro e Paolo sostituì metropolitano, di un' eparchia diocesi
i guardiani delle confraternite. Antica- che comprende anche Revel, d'una uni-
mente celebrandosi nella chiesa di s. Pie- versità, la cui giurisdizione si estende so-
tro in Vincoli la festa di questi, vi assi- prai governi di Arcangelo, Kaluga, Mohi-
stevano i cavalieri di s. Pietro, e vi con- low, Oionelz, Pietroburgo, Pskov, Sino-
correvano i pescatori e marinari, perchè lensko, Vitepsco e Vologda, e di un am-
l'apostolo fu pescatore. Prima e sino a miragliato. Questa magnifica e illustre
Pio VI nella processione del Corpus Do- città, di forma quasi rotonda, che si an-
mini in due tratti di strada cavalieri
, i nunzia da lontano col gran numero di cu-
sostenevano le aste del baldacchino sotto pole e campanili ond' è coronala, ha cir-
cui incedeva il Papa. Il p. Bonanni nel ca otto leghe emezza di circonferenza e
Catalogo degli ordinicquestri, p. 9I, par- due leghe e uu quarto di diametro, ma
la di questi cavalieri e ne riporta la figura* sopra questa estensione si trovano vasti
PIETRO MARTIRE (s.). Ordine e- terreni vuoti, specialmente nell'isole Ba-
(jiifistre, istituito con l'invocazione di Ge- silio e s. Pietroburgo, una parte delle
sù Cristo e di s. Domenico, che se ne ce- (piali è coperta di paludi e di boschi; co-
lebra iondatore per le crociale coutro gli me molto spazio pur occupano la Nevka
PIE PIE 4<
ed i suolo che occupa Pie-
suoi rami. Il tediale de'ss. Pietro e Paolo, la zecca, il

troburgoè perfettamente piano, alquan- carcere, il cantiere per legai da guerra e


to basso e pantanoso. Le diverse coi ieri- la casipola di legno, nella quale dimorò
ti erami della JNevka, che prende no- i Pietro 1 il Grande (piando costruì que-
mi di piccola e grande formano nume- ,
sta città. Più al nord dell'isola degli Spe-
rose isole, le più importanti tra le quali ziali si trova il giardino botanico, e più
sono l'isole s. Pietroburgo e Basilio o Vas- case imperiali di delizie sono sparse da
sili; giace la prima tra la gran Nevka,che cpiesta parte in diverse isolette. L' isola
poi co'sooi rami determina quelle degli Basilio è abitata nella parte orientale, e
Speziali, Kamenoi, Yelaghine ec, e la pie- vi sono tutti gli stabilimenti pubblici e
cola Nevka, dove trovasi l'isoletta Petrov- commerciali, come la dogana, la borsa,
skoi ; 1' isola Basilio è la più considera- corderie, magazzini; diversi altri edilìzi
bile di tutte ed emporio del commercio; per le accademie delle scienze e belle ar-
mi piccolo braccio della piccola Nevka ti, l'università, la scuola delle miniere e
determina l'isola Golodai. La città si di- diverse caserme ; nell'ovest verso il gol-
vide amministrativamente in 12 parli, iodi Finlandia, nel bacino chiamalo por-
comprendenti 54 quartieri. La più vasta to delle Galere, vi stanziano i piccoli ba-

e più bella parte di questa capitale oc- stimenti della marineria imperiale , es-

cupa la sinistra sponda del fiume, dove sendovi nel villaggio il lazzaretto. Dal la-

trovansi 5 grandi quartieri divisioni, to di terra non è uè fortificata, né cinta


con diverse riviere attraversate da i56 di mura.
ponti, e ricorderò la magnifica rivie- La città è fabbricata sopra disegno re-
ra della corte, fiancheggiata da belli e- golare, con architettura italiana. Le slra-
difizi. Le divisioni sono: \' Ammiraglia- de sono dritte, quasi tutte lunghissime,
to, in cui oltre questo stabilimento, tro- larghe, ben illuminatela notte, con larghi
vansi i palazzi imperiali d' Inverno e di acquedotti nel mezzo, fiancheggiate da
Marmo, quello della Ragione, parecchi comodi marciapiedi da' quali nell'in- ,

niinisteri, il senato, la banca, la posta, i verno tolta la neve si sostituisce la sab-

teatrij gran bazar, belle chiese, in un


il bia, eda case ben decorate che vengono
alla cattedrale di Nostra Donna di Ka- rimbiancate tutti gli anni, per cui dan-
zan. Il quartiere della Fonderia racchi u- no sempre un elegante aspetto; molte
de, oltre gli arsenali, numerose caserme hanno frontoni sostenuti da colonne con
e la magnifica delle guardie a cavallo. In tal profusione, che Pietroburgo può dir-
quello di Narva ve n'é altra simile ; nel si la città delle colonne. Poco numerose
quartiere di Rojestvenskoi vi è il palazzo sono le piazze pubbliche, distinguendosi
di Tauride, il vasto convento di Smul- quelle di Pietro I il Grande, dell'Animi-.
noi ; in quello di Karelnoi è rimarchevo- ragliato e del Palazzo; in mezzo alla pri-
le il monastero di s. Alessandro Newsky ma sorge la celebre statua equestre co-
( F.). Sulla sponda destra , nel piccolo lossaledi bronzo di quel rigeneratore dei-
quartiere Vihurgo, trovansi gli ospedali la Piussia , eretta da Caterina II e scoi-
per l'esercito e la marineria, la scuola ve- pita dal francese Falconet in atto di slan-
terinaria, l'accademia medico-chirurgica ciarsi di galoppo dall'alto di una rupe,
ed un cantiere per le navi mercantili. L' i- su piedistallo mostruoso che mira bil men-
sola di s. Pietroburgo é occupata dagli te vi trasportò Carburi ionio : la piazza
spalti ed opere avanzate della cittadella del Campo di Marte presso ,
il palazzo
postasu d'un isolotto nel mezzo della cit- di Marmo e dove si sogliono fare le pa-
tà, ma inutile alla sua difesa , con torre rate delle truppe , riesce notabile per. la
alla odo piedi; nel recinto sono la cut- sua grandezza, bellezza di sue case e situa-
[Vx P 1 E PIE
zinne; da un uu obelisco di
Salo si eleva io vascelli, donde divergono tre prima-
marmo innalzato ad onore del conte Ro- rie strade, essendo in quella della Pro-
mantzow, dall'altro la statua pedestre spettiva di Newsky il palazzo della Cit-
diSuvarow. Questa metropoli possiede tà ornato di bellissima torre, il gran Ba-
un gran numero di belli edifizi, in mas- zar, immenso fabbricato irregolare coper-
sima parte opera dell'italiano architetto lo di latta, il piccolo teatro, la biblioteca
Quereughi : citerò primieramente il pa- imperiale, il palazzo d'Anitckow, e par-
lazzo d'Inverno, residenza dell'imperato- ticolarmente la magnifica cattedrale di
re, che contiene magnifici appartamen- Nostra Donna, nella quale vanno i sovra-
ti, una bella cappella ed una bella scala nisolennemente a render grazie a Dio
di marmo, senza dire della sala di s. Gior- degli avvenimenti felici che accadono sot-
gio, del deposito nel quale si custodisce to il loro legno, ed è ornata di bella cu-
il diadema, lo scettro e gli altri gioielli pola; riccamente ornata di dentro, pre-
della corona, tra' quali un diamante di cede un superbo portico semicircolare,
i
q4 cara ti che fregia lo scettro in questo : sostenente un terrazzo, essendo l'ingres-
palazzo nel dì i.° dell'anno si dà la Ma- so formato da colonne corintie e la porta
tollerata, festa brillantissima, alla quale maggiore di bronzo. Da ultimo venne
intervengono l'imperatore e la sua fami- terminato il Nouvel Ermiiage o nuovo
glia, e in cui ammesse sono egualmente museo di antichità, di scultura e di pit-

le persone di tutte le condizioni. Dal pa- tura, la cui costruzione fu principiata nel
lazzo d'Inverno per una galleria costrui- 1810. Questo vasto e magnifico edifizio
ta sopra una volta si passa in quello del- è tutto di pietra e metallo, tranne le por-
l'Eremitaggio, fabbricato da Caterina II, tee alcuni pavimenti: la copertura è di
che vi raccolse preziose collezioni di qua- ferro. Le mura sono di marmo , il pavi-
dri, una biblioteca di 4o,ooo volumi, ga- mento delle gallerie di musaico, ed il pe-
binetti di storia naturale e di fisica: qui ristilio che circonda il grande cortile in-
la sovrana, circondata da uomini di spi- terno si compone di 182 colonne corin-
rito, andava a ricrearsi , occupandosi in tie monolite di marmo di granito.
letteratura e in belle arti, lungi dall'eti- Presso l'Ammiragliato inoltre si pre-
chetta inerente al suo titolo d' impera- sentano il palazzo del senato e la chiesa
trice. Alquanto più all'est trovasi il pa- di s. Isacco, magnifici edifizi, distinguen-
lazzo di Marmo, costruito quasi tutto di dosi il secondo pei grandiosi lavori di fer-

granito, e più innanzi il giardino d'Esta- ro fuso; la chiesa di s. Nicola Taumatur-


te , mediante un superbo cancello e da go, una delle più belle della città, vicina

uu colonnato di granito separato dalla al gran teatro, bel monumento anch'es-


riviera della Nevka, e per la sua situazio- so, che occupa il centro d'una piazza qua-
ne nel centro della città frequentatissi- drata, con pubblici scaldatoi pei dome-
mo nella bella stagione ; vedesi in fondo stici che all'inverno attendono i loro pa-
il palazzo s. Michele, vasto edilìzio qua- droni alla fine dello spettacolo. Principa-
drato, fatto edificare da Paolo I nel sito le ornamento della via Bolchaia-Sado-
dell'antico palazzo d'Estate e nel quale vaia è la banca d'assegnazione, bell'edilì-

inori ; dirimpetto sta una statua di Pie- zio , colla facciata decorata di colonne e
tro I. Tra la piazza di questi e il palaz- di statue; l'ostello albergo di Malta, do-
zo d'Estate, un passeggio piantato a ti- ve tengonsi i capitoli di lutti gli ordini
gli contorna il paralellogratuma dell'Am- equestri di Prussia, e 1* elegante palazzo
miragliato, cui sormonta un'alta freccia del granduca Michele. Nella bella e lar-
di rame doralo, col tribunale della ma- ga strada Prospettiva della Fonderia ev-
rineria e cantieri da costruzioue per 8 o vi il palazzo imperiale di Tauride , con
PIE Pi! E 43
vaste gallerie e giardini,con vento Suiol- il verse collezioni orientali, come 3ooo vo-
noi sormontato dà numerosi campanili, lumi omss. cinesi, parecchi de'quali giap-
la chiesa di s. Gio. Battista, il monaste- ponesi, ed alcuni mongoli e tibetani, a-
ro di s. Alessandro Newsky e la vasta ca- rabi, persiani, turchi, con monete idoli ,

sa per l'arcivescovo metropolitano di Pie- e oggetti di quelle regioni; il museo e-


troburgo, con biblioteca di 3o,ooo vo- gizio, composto di papiri, di mummie e
lumi, seminario cimitero, giardino e 5
,
idoli raccolti in Alessandi io; il museo et-
chiese, Ih principale dellequali bellissima, nografico, con vesti e utensili delle tribù
possiede le reliquie di detto santo in cas- siberiane; il gabinetto di numismatica,
sa d'argento massiccio ben lavorato, e le arricchito nel i8a3 con collezione dello
tombe de' membri
non coronati della fa- monete e medaglie russe; il gabinetto di
miglia imperiale; vi si trova una cam- storia naturale, curioso soprattutto per la
pana di 26,400 libbre. I monumenti si- collezione di animali antidiluviani; il ga-
tuati ne'quartieri della riva destra della binetto d' ornitologia, ricco d'uccelli ra-
Nevka sono notabili più per grandezza rissimi ; l'erbolaio che contiene collezio-
che per architettura; luttavolta si deve ne di funghi e di piante americane; il ga-
ricordare la chiesa cattedrale de'ss. Pie- binetto mineralogico con una serie com-
tro e Paolo nel recinto della città, dove pleta di minerali di Siberia : in una ca-
sono sepolti da Pietro 1 in poi, tranne Pie- sa vicina si vede il famoso globo celeste

tro II, lutti i sovrani, sormontata da gu- di rame d'i piedi di diametro, di Got-
1

glia diramedorato alta ben 5 j tese. Nel- torp, un tempo collocato sulla torre del-
l'isola Basilio la Borsa, edifìzio moderno, l'accademia.
è cinta da colonnato e preceduta da ri- Numerosi sono in Pietroburgo gl'isti-

adorna ili Il uè
viera a foggia di terrazzo, tuti d'istruzione che contribuiscono a dif-
colonne rostrate e dalla quale si gode una fondere il gusto, l'amore delle scienze e
vista imponente ed estesa. Pumarchevoli delle arti che vi hanno fatto grandi prò*
pur sono la dogana : 3 collegi forman-; i i gressi, cioè : l'università in elegante edi-
ti lunga serie di bei fabbricati , occupati fìzio eretto nel 1 783, alla quale è addet-
dal santo sinodo e dagli archivi; il corpo to un istituto orientale, dove s' insegna
de'cadetli nobili, con cavallerizza, giuo- l'arabo, il persiano, il turco, il tartaro,
co di palla , immenso giardino e piazza il cinese, il manciù, il sanscrito, il tibe-
d'esercizi; l'accademia delle belle arti, tano, il mongolo, il calmucco, il giorgia-
uno de' più belli edilizi di Pietroburgo, uo e l'armeno; le accademie russe, oltre
eretto nel 1788, ove sono mantenuti 3oo delle scienze e delle belle arti, di medi-
alunni a spese dello stato, e possiede nu- cina e di chirurgia ; gran numero di so-
merosa collezione di modelli, di gessi, di cietà dotte, come quella degli amici del-
quadri originali e di abbozzi di grandi la lingua russa, la società libera degli a-

maestri; l'accademia imperiale delle scien- mici della letteratura russa, quella degli
ze, fondala insieme coll'osservatorio che amici della letteratura, scienze e arti, la

vi torreggia nel 1724 da Pietro I, diret- società libera per le scienze economiche,
to dai consigli di Leibnitz, indi continua- quella per lo stabilimento delle scuole di
ta da Anna e da Elisabetta, e dotata da insegnamento reciproco, le società mine-
Caterina Ihl^accademiasi divide in 3 clas- ralogica, farmaceutica e di mediciua, le
si, matematiche, scienze naturali, scien- altre di economia rurale e per l'incorag-
ze storiche e politiche possiede un pre- ;
gimeuto degli artisti, la società imperia-
zioso scientifico tesoro, cioè la biblioteca le filantropica, quella militate ec; uu isti-

di 1 10,000 volumi, con molti rari e cu- tuto calmucco destinato a somministra-
riosi; il museo asiatico che contiene di- re alla corona abili interpreti di lingua
44 PIE P IE
calmucca, una dozzina nobile dell' uni- nifatture producono stoffe, maiolica, por-
versità; 3 scuole di cadetti, una delle qua- cellana, lavori di fonderie, di eccellenti
li perla marina imperiale; 3 ginnasi, una orificerie e gioiellieri ec. ; vi sono più di
scuola superiore, un istituto pedagogico; 26 stamperie, delle quali 17 pel gover-
scuole di veterinaria, di paggi , di com- no. Il commercio favorito dalla Nevka vi
mercio marineria mercantile, cui è
, di conduce tutte le produzioni dell'interno
unita quella di navigazione, d'architettu- dell'impero e da tutti suoi punti vi af- i

re navale, militare, d'artiglieria, foresta- fluiscono i mercanti , oltre i negozianti


le, imperiale d'agricoltura, e scuola di mi- forestieri ivi stabiliti. Nel 1800 ebbe fi-

niere ricchissima di preziose collezioni ,


ne il nuovo arsenale, costruito sulla riva
coi modelli delle macchine impiegate nei destra della Nevka, ed ebbe pur termine
lavori delle miniere, con gabinetto di mi- la strada ferrata da Pietroburgo a Mosca,
neralogia, unico per cièche riguarda l'o- icui lavori incominciarono nel 1842. L'in-
rictognosia , e montagna artificiale nel augurazione di questa prima strada fer-
giardino, in cui differenti strati rappre- rata che conduce nell'interno della Russia
sentano la posizione de' metalli e mine- e congiunge le due capitali dell'impero (il

rali, come si trovano in seno della terra; cui viaggio si farà in 20 ore, come si dice),
istituto delle strade e comunicazioni, ar- l'eseguì a'20 agostoi 8 Ji l'imperatore Ni-
gini e ponti ; istituto tecnologico ; scuola colò 1 colla sua eccelsa famiglia, giorno del
di cavalleria per formare istruttori ai reg- i5. anniversario di sua coronazione. Nel
gimenti; i 5 scuole primarie, 4 delle qua- 1 85 1 fu compito il ponteSamson, median-
li di mutuo insegnamento,edu- case di te il quale con l'altro nuovo ponte Blaho-
cazione pegli orfani militari, perle don- vest la città venne intimamente unita al
zelle nobili o istituto di s. Caterina, oltre gran principato di Finlaudia. Alla testa
il monastero Voskrecensky che ha la
di del commercio trovasi il collegio, indi la
stessa destinazione; istituto de'sordo-mu- banca de'biglietti d'assegnazione fonda-
ti, i i biblioteche pubbliche, la più impor- ta nel 1786, quella dell'ipoteche, l'uffi-

tatile dellequali è l'imperiale di 3oo,ooo zio di sconto, la camera di assicurazioni


volumi e 12,000 mss. Vi sono superbe marittime e la banca di commercio fon-
collezioni di quadri e d'antichità, tra le data nel 1818. La popolazione ascende
altre quella del museo flomantzow; pa- acirca 5oo,ooo abitanti, generosi, ospi-
recchi orti botanici ben mantenuti, in i- tali, spiritosi, alquanto leggieri; le donne

specie quello di dove tro- Pawlowsky , ordinariamente sono avvenenti; il basso


vansi le piante più rare riportate dai na- popolo è religioso e laborioso. Poco nu-
vigatori lussi. Possiede Pietroburgo i5 i merosi sono i divertimenti pubblici, il

chiese pel rito greco oltre le cappelle, 33 principale ned' inverno, in cui il clima è
chiese o templi pei culti stranieri, come eccessivamentecrudo, consiste a farsi tra-

3 luterane tedesche, una svedese , olan- scinar giù in islitla sopra moutagne arti-
dese, riformata tedesca, armena altri pe- ; ficiali coperte di nevi gelate : la Nevka
rò d'assai diminuiscono il numero delle ordinariamente sta gelata 5 mesi. I con-
suddette chiese: delle cattoliche parlerò in torni della città sono ornati di numero-
fine. Vi sono due conventi, casa pei tro- se e belle case di villeggiatura, tra le qua-
vatelli, d' inoculazione, tre grandi ospe- li si nota sulla spiaggia del golfo di Fin-
dali militari, il monte di pietà, casa d'in- landia il palazzo imperiale di Catheri-
validi, ritiro di penitenza, asilo de'ciechi, nenhof, fabbricato da Pietro l nel 171 1,

parecchi ospedali civili, casa per le par- all'occasione del felice esito della guerra
torienti , tre teatri, russo, francese e te- contro la Svezia , e che forma la metà
desco. Fiorente è l'industria e le sue ma- d'un ameno passeggio; è di leguo, mu va-
IME P 1 E \~>

sto, e contiene parecchi oggelli rlie ap- no fatto di questa capitale una delle più
partennero al Conciatore, ed ha propin- belle del mondo ;
quell'imperatore ma-
qui ameni giardini, gnanimo nel i8i() fondò l'università
vi

Pietroburgo nel sito ovesorge nel 1 703 degli studi. Il rigore del verno vi cacciò
era il luogo delle capanne de' pescatori dentro nel 1821 una torma di lupi af-
svedesi, protette dalla fortezza di Nien- famati, che furono prestamente distrut-
schantz, che in quel medesimo anno cad- ti. La Nevka vi fece talvolta risentire di-

de in potere di Pietro il Grande czar


1 sastrosi straripamenti; citasi specialmen-
delle Russie, il quale colpito dai vantag- te quello del8 e 19 novembre 182/1, nel
1

gi ch'esibiva tale posizione pel commer- quale trovarono la morte ben 5,000 per- 1

cio del Baltico, determinò di edificarvi sone, numero che vuoisi di molto esage-

una città, che fece incominciare sul mo- rato; incalcolabili furono le perdite del
mento, trionfando degli ostacoli che ad o- commercio, che si valutarono circa 1 5o
gni ora riproduceva il terreno limaccio- milioni di scudi; ecome l'inondazione si

so, deificandola al principe degli apo- estese 5 leghe all'intorno, distrusse gran
stoli s. Pietro, di cui portava il nome, numerò di villaggi. Alessandro 1 prodigò
che fu quello impostogli. Non fu da prin- in tale infortunio i più generosi soccor-
cipio che una piazza d'armi, cui edilì- i si, e sì nobile esempio dalla nazione imi-
zi erano di legno e difesi da un terrapie- tato fece sparire ben presto le traccie di

no; ma la vittoria di Pollava, la conqui- tanta sciagura. Nel ib>25 per l'ammuti-
sta della Livonia, la Viburgo, presa di namento militare che scoppiò dopo la
decisero Pietro sua nuo-
I ad ingrandire la morte d' Alessandro I, vi rimase ucciso
va città ed a faine la capitale del suo im- il generaIeMiIoradowitch.il regnante im-
perodi Russia (F.) invece di Mosca (I7 .): peratore Nicolò I ha accresciuto i pregi
fortificazioni di pietra sostituironsi alle di questa floridissima metropoli, che in
prime, vi fu nel i y 1 4- trasferito il senato parte accennai, il cui nome va unito ai
e quattro anni dopo vennero a risieder- più grandi avvenimenti, per l'influenza
vi gli altri dicasteri, nello slesso mentre della sua potentissima corte. Ne'suoi din-
che il sovrano ingiungeva alle primarie torni sono i vasti castelli imperiali di Pe-
famiglie dell'impero di venire ad abita- terhow, Orianenbaum,Zarkoi-Selo, Gat-
re Pietroburgo, laonde alla sua morte schiua, Tchesmè, Pawlowsky, Rapscha e

nel 172^ già era grande e bella : la cit- Rammenoi -Ostrow.


tadella, l'ammiragliato, la cattedrale dei A Riovia e Mohilow parlai delle no-
ss. Pietro e Paolo, monastero Newsky il tizie ecclesiastiche riguardanti i cattolici

trova vansi fabbricati. 11 troppo breve re- di Pietroburgo, i quali sotto Caterina 1!,

gno di Caterina I niun cambiamento recò in un a quelli di Mosca e del Chersone-


alla città, non più di quello di Pietro li so, per le convenzioni fatte con Pio VI ed
che quasi sempre abitò Mosca; ma aven- istituzione d'alcune sedi vescovili e del-
dovi I' imperatrice Anna del 1730 fis- l'elevazione di quella di Mohilow a me-
sala la sua residenza, nuovamente fiorì. tropolitana, furono sottoposti alla giuris-
Questa principessa vi fondò numerosi e- dizione del nuovo metropolita latino di

difizi e fece nuove strade sulla si-


aprire Mohilow. A tal uopo Pio VI vi spedì le-

nistra sponda della Nevka sino allora , gato o nunzio Stelletti, il quale sottomi-
parte meno importante della città. De- se a quel prelato le missioni di Pietro-
\esi all'imperatrice Elisabetta del 1 7/4. burgo, Mosca, Riga e Revel, ma non po-
il palazzo d'Inverno, dove risiedono i so- premure del Papa che vo-
tè effettuare le
vrani ; ma i regni di Caterina II del 1 76?. leva creare due vescovi latini per Pietro-
e sopra tutti d'Alessandro 1 del 1801 han- burgo e per Mosca. Bensì alla presenza
46 PIE PIE
dell' imperatrice e della corte consagrò verno; i francescani riformali, i cappuc-
nella chiesa latina di Pietroburgo un ar- cini ed domenicani. L'arcivescovo di
i
Mo-
civescovo e tre vescovi, e solennemente hilow da ultimo vi teneva un proposto
impose il pallio al primo: così ebbe luo- con 5 vicari, il i.° con titolo di canoni-
go e fu condotto a termine ciò ch'era sta- co di Mohilow: nel I7q3 vi celebrò un
to immaginato da Pietro I, progettato da sinodo diocesano. Dipendono dallo stes-
Clemente XI e vivamente desiderato da so arcivescovo, nella provincia ecclesiasti-
benedetto XIV, cioè che restasse atterra- ca di Pietroburgo, la città vescovile di Ri-
to quel muro di separazione che da io ga {y.)t e la città di Pievel capoluogo del
secoli divideva la chiesa greca dalla lati- governo d' Estonia ove hanno chiese i
,

na, tranne poche e languide eccezioni. Lo russi ed i luterani. Avendo il regnante


stesso Pio VI spedì poi a Pietroburgo per Pio IX portale col mezzo del cardinal
legalo o delegato Lilla, che d'ordine pon- Lambruschini a compimento le negozia-
tificio comprese nella giurisdizione del- zioni per gli affari de'cattolici in Russia,
l' arcivescovo di Mohilow Pietroburgo. incominciate da Gregorio e appia- XVI
Nei citati articoli dissi pure dei due col- nate da esso col suo memorabile abboc-
legi cattolico e ecclesiastico, fondati nel camento coll'imperatore Nicolò I, nella
i8oi in Pietroburgo, uno sotto la pre- convenzione conchiusa il 3 agosto 18^7,
sidenza dell'arcivescovo di Kiovia rute- che riporto a Polonia, con la quale fu-
no, l'altro presieduto dall'arcivescovo di rono regolati gli affari ecclesiastici di Po-
Mohilow latino, al quale inutilmente ten- lonia e di Russia, venne stabilito: » Ar-
tò il nunzio Arezzo di moderarne 1' ec- ticolo XXIII. L'arcivescovo metropolita-
; come
cessiva autorità dell'innovazioni no di Mohilow esercita sud' accademia
operale dall'attuale imperatore in ambe- (il suddetto collegio o concistoro) eccle-

due i collegi o concistori cattolici di Pie- siastica di Pietroburgo la stessa autorità


troburgo pei latini e ruteni, in Pietro- che ciascun vescovo esercita sul suo se-
burgo vi sono tre chiese cattoliche la : minario diocesano. Egli n'è il solo capo
a
i. è magnifica e parrocchiale di s. Ca- e direttore supremo, il consiglio o la di-
terina de'cappuccini, erotta dalla pietà dei rezione dell'accademia ha soltanto un ca-
fedeli e col concorso di Caterina II, con- rattere puramente consultivo. Articolo
sagrata dal nunzio Archetti nel 1782, ed XXIV. La scelta del rettore, dell' ispet-
all' articolo Mohilow narrai come quel tore e dei professori dell'accademia si fa-
prelato avea in essa dato il pallio all'arci- rà dall'arcivescovo sul rapporto del con-
vescovo Sieslrzencewicz: l'allocuzione che siglio accademico. Le disposizioni riferi-
pronunziò Archetti nella dedicazione di te nell'articolo XXII della convenzione,
2
della i. chiesa cattolica aperta pubbli- sono parimente da applicarsi a queste scel-
camente Pietroburgo, si legge in Ber-
in te. Articolo XXVII. Dopo la nuova circo-
castel, Sloria del cristianesimo voi. 35. scrizione delle diocesi l'arcivescovo stabili-
a
La 2. chiesa fu fabbricata e aperta dal rà una volta per sempre col parere degli
conte Litta ambasciatore e bah dell'or- ordinari il numero degli alunni che cia-
dine gerosolimitano, del quale Paolo I scuna diocesi potrà inviare all'accademia.
trasferì la residenza a Pietroburgo, come Articolo XXIX. Lorquaudo il regola-
riportai nel voi. XXIX, p. 263 e 271. mento dell'accademia ecclesiastica di Pie-
a
La 3. chiesa l'edificò l'arcivescovo Sie- troburgo sarà slato modificato conforme
strzeueewicz. Vi erano i gesuiti (cui Pio ai principii su cui si è convenuto negli ar-
VI avea conferito facoltà di amministra- ticoli precedenti, l'arcivescovo di Mohi-
le la cresima in questa città ed in Mo- low dirigerà un rapporto alla s. Sede sul-
sca), con collegio poi confiscato dal go- 1'
accademia, uguale a quello fatto dal-
PIE P 1 E 4~

l'n rei vescovo di Varsavia Rhoromansky dinati al loro pievano o plebano. Pieva-
in occasione del riordinamento dell' ac- no dicesi tale perchè rettore della plebe,
cademia ecclesiastica di questa città ". giacché col vocabolo plebe, una volta si
Spero all'articolo Russia di potere avere designava l'unione de' fedeli posta sotto
la consolazione religiosa di riportare al- la cura dei sacerdoti, nel qnal senso tal-
trettanto de'ruteni e la ripristinazionedel volta ancora troviamo le diocesi appel-
suddetto loro collegio o accademia in late pievi ; e Sisto III del 4^2 nell' epi-

Pietroburgo. Quindi nel concistoro de' grafe della basilica Liberiana s' intitolò

3 luglio 1848 Pio IX dichiarò arcive- episcopus plebis Dei, come notai nel voi.

scovo di Mohilow mg.T Casimiro Dino- XII, p. 1 1


3, perchè pevplebs si disse tal-

chowski di Kuzmicz diocesi di Minsk, già volta tutto il popolo cristiano. Simili e-
da Gregorio XVI nel 84o fatto vesco- 1 pigrafi si resero anticamente comuni nel-

vo di Millo in partibus e suffraganeo di le chiese di Pioma. In unadelleduecap-


Vilna in Curlandia. Nello stesso conci- pelle del battisterio della Chiesadis. Gio~
storo Pio IX gli die in sulfraganeo e coa- vanni in Fonte, delle quali meglio parlai
r
diutore con futura successione mg. Igna- a Laterano, sulla cappella del Battista

zin Holowinski Luceoria, vescovo di


di Papas. Ilario pose questa epigrafe: fida-
Calisto in partibus, già canonico di Zy- rus episcopus sanctae plebis Dei. Rinaldi
tomeritz cui fu concessa la ritenzione, ret- all'anno3 3, n.29, spiega il senso per cui s.
1

tore del l'accademia cattolico-ecclesiastica Agostino chiamò il


J
l i\pc\, padre della ple-

in Pietroburgo, quale prelato risiedeva


il be cristiana. Si trova archiepiscopo ple-
nel palazzo arcivescovile, abitato in que- bano, poiché nell'antichità la diocesi fu
sta capitale dal metropolitano di Molli- sempre detta plebs del vescovo. La chiesa
low. Inoltre Pio IX colla bolla Vmver- Cattedrale si chiamò anche Plebium ca~
salis ecclesiaecura, emanata in detto gior- thedrae o Matrix da Matricolarvi). A.
no, oltre l'avere regolato la circoscrizio- Battisterio o Fonte battesimale (V.)ù\ss\
ne delle diocesi di rito latino nell'impe- comeledecaniedi campagnasi chiamaro-
ro russo, ed a seconda della convenzio- no matrici e plebanae pel gran concorso
ne summentovata eresse la sede vesco- della plebe e dei parrochi soggetti; impe-
vile di Cherson, Chersonen, la dichiarò rocché ogni plebanato è riguardato come
sulfraganea di Mohilow, e ne fece i.° ve- una congregazione ed un corpo di chiese e
scovo a'20 maggio i85o mg. 7 Ferdinan- capo l'arciprete ple-
di parrochi, di cui è

do Elano Kahn domenicano della Ga- bano, con preminenza nella propria chie-
1
lizia austriaca. Mg. Holowinski essendo sa e in quelle dei curati del plebanato. In-
succeduto nella sede di Mohilow, n'ebbe oltreil pievano arciprete è quel parroco,
il 5 settembre i85i.
pallio a' capo del plebanato, nella cui chiesa par-
PIEVANO. V. Parroco e Pieve. rocchiale con fonte battesimale ,detto anti-
PIEVE o PIEVANIA, Plebs. Chiesa camente titolo battesimale, si portano a
parrocchiale o arcipretale, che ha sotto battezzare anche quelli estranei alla par-
di sé chiese figliali o rurali, dette anco- rocchia plebanale.il Giovenardi riporta le

ra priorie e rettorie, e per lo più di ville preroga ti ve del le chiese pleba ne o a rcipre-
e castella. Piviere e Pivieri, plebaiialus, tali, dellepremineuzede'plebani arcipreti
dicesi contenuto della giurisdizione del-
il e de'parroehidel plebanato. Anticamen-
la pieve;e Pievano, plebanus ed arcipre- te il pievano era dignità nelle chiese cat-
te chiamasi capo del piviere. V. Par-
il tedrali, il quale avea cura di amministra-

rocchia e Parroco. Parrochi urbani so- re i sagramenti e segnatamente il batte-


no quelli della città, parrochi rurali simo. 11 Chardon parlando delle chiese

forensi sono quelli del plebauato, subor- battesimali e delle loro prerogative, ri-
48 P I E PIG
ferisce die anticamente si chiamavano le citta e poi nelle ville, affinchè sempre
Plebes, pievi, a cagione dell'affluenza del più crescendo il numero de'cristiani, più
popolo, che vi concorreva per soddisfare facilmente questi sacri ministri provve-
ai doveri del cristianesimo; e che di là vie- dessero al loro bisogno, in progresso di
ne senza dubbio il nome di pievani, che tempo battesimali furono appellate que-
si dà ancora ai parrochi in alcuni paesi. ste chiese, perchè il diritto del battesimo
Si chiamavano anche Oracoli, orari/la e di ministrarlo a'fedeli, una volta riser-

(lo slesso che Oratoria, perchè anche bato alla sola chiesa cattedrale della cit-

T Oratorio, V ., pubblico a comodo del tà, fu comunicato anche alle chiese ru-
popolo fu detto pieve, facendosi in quel- rali o forensi, acciocché la troppa distan-
li rurali o forensi quanto avea luogo nel- za òe\ fonte sacronon riuscisse di trop-
le chiese parrocchiali ), come si vede nei po incomodo e danno ai fanciulli che si
capitoli di Pipino re d'Italia ed altrove. aveano a battezzare. Quanto alle chiese
L'imperatore Carlo Magno, avendo ri- urbane, più tardi fu loro conceduta fa-
guardo alla dignità delle chiese battesi- coltà di ministrare il battesimo, poiché
mali, nel 798 fece una legge con cui proi- si trovava in ciascuna città una sola ba-
bì di darle in benefizio a persone laiche. silica battesimale, quasi sempre vicina
Osserva il Nardi, De'parrochi, che le par- alla cattedrale, a cui si doveano portare
rocchie rurali di campagna sorsero alla i fanciulli della città per ricevervi il sa-

line del III secolo, indi nel seguente si pro- gro lavacro: questo antichissimo rito si

pagarono da per tutto. Ogni pieve do- conservò in Pisa, Parma, Cremona, Fi-
veva aver un diacono per battezzare in renze, Bologna e in altre città, come ri-

assenza del prete o pievano parroco, detto marco a'ioro articoli. Il Col ucci nella Tre-
anche presbyter plehis, e più tardi presby- ia illustrata, parlando dell'origine delle
ter parochialis e preshyter plebitanus. pievi, dice a p. 1 83, che dividendosi ogni
Dopo il mille sorsero i parrochi figliali, territorio dell'antiche colonie o munici-
o rurali o forensi, che non aveano bat- pi in pagi, ed ogni pago in tanti vici o
tisterio,con dipendenza dalla pieve. I par- castella con nomi particolari, abbracciata
rochi figliali, benché abbiano il s. fonte poi dai popoli la religione cristiana, ai pa-
e sieno regolari^ devono nel sabbato san- gi si sostituirono le pievi e furono per l'or-

to intervenire alla rinnovazione del sa- dinario contraddistinte col nome di qual-

cro fonte nella pieve; dal pievano devo- che santo, con-
se col cristianesimo non si

no ricevere l'acqua consagrala quei fi- faceva il primitivo Quin- nome del pago.
gliali che hanno il diritto di battezzare; di a ciascuna pieve furono subordinate

tutti i parrochi della pieve debbono ri- molte parrocchie, nelle quali passarono
cevere l'olio degl'infermi dal pievano; quelli che prima chiamavansi vici, pren-
ninna parrocchia nel sabbato santo può dendo il nome anche di arcipreture. E
suonar le campane prima della pieve; il poiché ogni pago si stabiliva nel vico più
pievano ha il primo posto nelle funzioni popoloso e più frequentato, e dove si a-
entro il plebanato; in qualche diocesi cia- donavano maestri del pago per cele-
i

scun pievano conduce sotto di sé i figlia- brare le loro feste, gli spettacoli e altre
li, anzi precede i parrochi di città, come funzioni, così anche le pievi si costitui-
dice il Nardi t.2, p. 544; mentre il Gio- rono nel più frequentato luogo e nel vi-
venardi riporta altri accessi de'curali nel- co più popoloso. De'pagi parlai a Paga-
la pieve arci pre tale. Il Muratori nelle dis- nesimo. Vedasi G. Paolo Giovenardi, Dei
3
sertazioni, nella -/\.. tratta delle parroc- plebanati delle diocesi, Cesena 177^.
chie e pievi, antiche chiese battesimali ;
PIGI J INI Sebasti Am,Cardinale. Nac-
imperocché istituiti i parrochi prima nel- que in Arcete sotto Scandiano diocesi di
PIG PIG 4g
ReggiodiModenaepoineassunselostenr Discorsi delle famiglie nobili di Napoli,
ma. Applicatosi con successo alio studio par. 2, p. 88 a 169. Ronanni, Numism.
delle leggi, ottenne un canonicato nella Pontifìcum,i.i,\t. 83Summonte, Sto-
1.

metropolitana di Capua,indi eletto udi- ria del regno di Napoli. Mugnoz Sto- ,

tore di rota e spedito da Paolo III nun- ria de vescovi sicilianij e Gcncalogies hist.
zio a Vienna, nel 1 546 lo fece vescovo des rois etc.conlenanlles maisons souve-
d'Alife e nel i548 di Ferentino. Giulio raines d'Italie avec les familles Papales

111 nel i55o lo nominò alla chiesa di Si- depnis iSoatis, p. 666. In quattro prin-
ponto, lo rispedì all' imperatore, di cui cipali rami fu diviso il tronco di questa
vuoisi che ne fosse consigliere; quindi con nobilissima famiglia. i.°De'signori d'Or-
suo grande onore e come d'iucompara- ta e Turrita, poscia marchesi di Casal-
bile valore e soavi costumi, lo inviò nun- nuovo, duchi d'Alife e principi di Stron-
zio al concilio di Trento, perchè col car- goli. Stefano Pignattelli fu il i.° signore
dinal Crescenzi legalo lo presiedesse. Nel d'Orla pel matrimonio con Francesca del
breve di sua missione Giulio III lo chia- Giudice. Cesare loro figlio comperò Tur-
mò uomo di pietà, dottrina e sperienza ritada Ferdinando I re di Napoli, e Lo-
insigne e chiaro, protestando mandarlo dovico bisnipote di questo fu marchese
all'augusta assemblea co'suoi compagni, diCasalnovo; ma questo marchesato pas-
quale angelo di pace. In compenso dei sò ne'duchi di Palma, pel maritaggio di
suoi meriti a'20 dicembre 155 lo creò
1 Maria, nipote di Lodovico, con Nicolò di
cardinale prete di s. Calisto, colla soprin- Rologna duca di Palma. i.° De'marche-
tendenza a tutti i tribunali di Roma, co- si di Spinazzola e principi di Minervino,
me vicario del Papa, e nel i553 venne capo del quale ramo fu Marzio Pignat-
trasferito a Adria. Il Riganti afferma che telli i.° marchese. Francesco Pignattelli

fu datario,ma il Cardellane dubita. Mo- 4-° marchese di Spinazzola, avendo com-


ri nel 553, d'anni 54,e fu sepolto in s.
1 prato Minervino, neottenne dal redi Spa-
Maria del Popolo con elegante iscrizione, gna il titolo di principe, ma nel figliuo-
postavi dal fratello Stefano. lo suo ultimo Antonio, che fu cardinale
PIGNATTELLI Famiglia. Ebbe ori- e Papa Innocenzo XII (prestò estin-
gine dai longobardi, secondo gli storici di to questo ramo, essendo a lui premorto
Napoli, in cui ed ove Lucio Pi-
si stabilì, suo fratello maggiore Marzio 5.° marche-
gnatlelli nel i 102 e Giovanni Pignattel- se di Spinazzola e 2. ° principe di Miner-
li nel 1 190 furono contestabili di quel vino, al quale, sposato a Costanza di Gue-
regno, grado onorifico della primaria no- vara figlia del duca di Bovino , era an-
biltà. Avendo il re di Sicilia lìuggiero II cora premorto Francesco loro unico fi-
dichiarata la guerra a Emmanuele Co- glio. 3.° De' marchesi di Cerchiari, fat-
mneno imperatore de'greci, un suo capi- to per Fabrizio Pignattelli, il quale nel
tano chiamato Landolfo assaltò il palaz- i556 da Filippo II re di Spagna otten-
zo imperiale di Costantinopoli, e in se- ne il titolo di marchese di Cerchiali. Fa-
gno del suo coraggio tolse dalla cucina brizio suo nipote e figlio di Giulio fu di-
tre pignatte d' argento e le portò al suo chiarato principe di Noia per Filippo IH
sovrano, il quale in ricompensa gli diede nel 1600. Fabrizio nipote di questo e fi-

quelle pignatte per arma e percognome. glio diun altro Giulio, per la moglie Gi-
Sulla famiglia Pignattelli e suoi uomini rolauia Pignattelli fu duca di Monteleo-
illustri, fioriti nelle dignità ecclesiastiche ne e conte di Borello. Ettore suo figlio
e civili, armi e nelle scienze, si pos-
uelle sposò Giovanna, erede di Iacopo Taglia-
sono leggere Campanile, Dell'armi ov-
: va di Aragona duca di Terra Nuova e
vero insegne de' nobili, p. 1 5o. De Lellis, marchese del Vaglio nella Sicilia, che pe-
vol. lui. 4
e

H, P G I PIG
jò aggiunsequesti titoli aHa sua casa. Fa- se calunnie, e provocarono cardinali e
brizio loro figlio, morto iu Catalogna nel ambasciatori per rappresentare al Papa
fGrr per le guerre contro i francesi, la- essere Stefano pieno di detestabili vizi,

sciò Giovanna, che impalmata a suo zio per l'onore del nipote doversi onnina-
Nicolò, dell'altro ramo Pignattelli ducili mente allontanare. Paolo V cadde nel-

di s. Mauro e principi di Monte Corvi- l'inganno e lo fece sloggiare dalla casa del
no, vi trasferì la ricchissima eredità la- cardinal Scipione. Questi però conoscen-
sciataleda suo padre. 4°De'ducbi di Bel- done l'innocenza, raddoppiò il suo amo-
risguardo, cominciato da Iacopo fratello re per l'oppresso, anzi soggiacque a gra-
di Giulio principe di Noia, il quale acqui- ve malinconia per la sua disgrazia, e gli

stò questo ducato per averne sposata l'e- produsse lunga e pericolosa malattia. Ri-
rede Florenzia Vaez. Vi sono anche altri chiamò Stefano, che si die a servirlo al

rami Pignattelli descritti ne'citati storici. letto con tanta diligenza e premura, che
11 gran Pontefice Innocenzo XII, che re- ne restò commosso lo stesso Paolo V, che
gnò dal 1 6g i al 1 700 gloriosamente, non di sovente visitava il nipote, onde a poco

solo abolì il Nepotismo (F.),ma non la- a poco depose l'avversione concepita con-
sciò accostarsi a Roma i suoi parenti, in tro di lui, mentre nel cardinale si aumen-
luogo de'quali adottò i poveri che sole- tò l'affezione. Riacquistata la sanità, fece

va chiamar nipoti. La famiglia Pignattel- assumere a Stefano l'ahito clericale e con


li die al sacro collegio i seguenti 4 cai '" tutto impegno gli ottenne pingue bene-
dinali, tranne Stefano, oltre il vivente fiz'iOj indi la prelatura e la commissione
Ferdinando Maria Pignattelli, da Gre- di che discutendoli col
rilevanti affari ,

gorio XVI creato cardinale e arcivesco- Pontefice a questi divenne più caro di
_,

vo di Palermo [P.). Ad essa appartiene quello che lo era al nipote. Con pena e
ancora il ven. p. Pignattelli gesuita, la rabbia videro gli emuli di Stefano eh' e-
di cui causa è introdotta per la beatifi- gli correva a gran passi al cardinalato,
cazione. per cui tornarono per alcuni più auto-
PIGNATTELLI Stefano, Cardinale. revoli cardinali e per qualche ambascia-
Perugino di Piegato nacque da un la- ,
tore a ricorrere a Paolo V sui molti delit-

vorante di vasi di terra. Fino da fanciul- tiche gratuitamente imputavano a Ste-


lo fu chiamato a Roma dallo zio vasaio fano. Allora il cardinal Scipione volle che
facoltoso, coll'aiuto del quale fatti con suc- solennemente si riconoscesse l'innocenza
cesso primi sludi, fu rimandato in pa-
i del suo favorito, ne giustificò valorosa-
tria per applicare alle leggi. In Perugia mente la condotta e contro la bassa e,

coltivò l'amicizia d'alcuni nobili romani, infame maldicenza provò la probità, la


che si applicavano alla giurisprudenza, morigeratezza de'costumi e le altre qua-
tra' quali Scipione CafFarelli nipote del lità che fregiavano Stefano. A questo si

cardinal Borghese, di cui si guadagnò il unì la testimonianza di vari cardinali ri-

favore e la protezione, leale e intima a- putatissiini, che dopo rigorosa inquisi-


micizia. Elevato Borghese al papato col zione sulla condotta di Stefano, dichia-
nome di Paolo V , creò il nipote cardi- rarono false le accuse, mentre altri car-
nale, e questi ricordevole dell'affetto di dinali e ambasciatori fecero altrettanto
Stefano l'invitò a Roma e l'ammise nel- con Paolo V. 11 Papa, trar quillatoil suo
la propria corte, dove si acquistò tale a- animo dai concepiti sospetti, non curan-
scendente sulcardinale, che questo in tut- do l'ostinazione de'neinici di Stefano, volle
to si regolò co'suoi consigli. Tanto bastò premiare il perseguitato con crearlo car-
perchè I' invidia e gelosia de' cortigiani dinale prete di s. Maria in Via agli 1 1

lanciasse contro di lui maligne e veleno- gennaio 1621, 17 giorni prima di sua
IMG PIG "
St
inni onde subito entrò nel conclave per
te, dio promuovere le scienze e i buoni co-
l'elezione di Gregorio XV. A fronte che stumi. Fondò una sontuosa cappella al-
«lasse preclari argomenti di gravità e mo- la Beata Vergine nella metropolitana e
strasse gran pratica intorno alle cause fo- la fornì di sacri arredi e preziose suppel-
rensi e civili, vedendosi poco grato al nuo- né minor sollecitudine mostrò per
lettili;

vo Papa, si ritirò a Morlupo, feudo dei l'immunità ecclesiastica, per la cui difesa
Borghese. Morto Gregorio XV nel 1623, fece considerabili spese. Innocenzo XI F
ritornò in Roma e si mostrò impegnato nel 1700 lochiamo in Roma e spedì nun-
per l'esaltazione di Urbano Vili, alla qua- zio in Polonia, dove singolarmente per
le molto contribuì, ed ebbe luogo a'6 a- suo mezzo rimase estinto lo scisma de'ru-
j^osto. Ne avrebbe senza dubbio goduto teni, che ritornali al seno della chiesa ro-
J.i grazia e il favore; se non che avendo mana, in loro vantaggio e sotto gli au-
sofferto nella salute in conclave, torna- spicò diClemente XI prese cura di fon-
to in Morlupo, ivi colto da febbre acuta, dare un seminario in Leopoli, dove istrui-
ne mori poco dopo, cioè a' 3 agosto, d'an- 1 ta la gioventù uella vera credenza, potes-
ni 4^>- Trasportato il cadavere in Roma, sero i comunione
ruteni mantenersi nella
fu sepolto ins. Maria sopra Minerva senza cattolica.Finalmente Clemente XI, pie-
funebre memoria. L'A lessi, scrittore pe- no di stima per lui, nel 1702 lo promosse
rugino, fece grandi elogi di questo cardi- all'arcivescovato di Napoli, e a' 7 dicem- 1

nale, che tanto fu bersaglio de' capricci bre 1703 lo creò cardinale prete. II Pa-
della fortuna, dicendolo d'alti spiriti, di pa gli spedì la berretta cardinalizia pel
gran coraggio, d' incredibile costanza e proprio nipote Annibale Albani, che nel
nato fatto per trattare e condurre al bra- 1 704 l'incontrò a Loreto. Venuto in Ro-
mato fine qualunque scabroso affare. ma, ricevè il cappello rosso e per titolo
PIGNATTELLI Antonio, Cardinale. la chiesa de'ss. Marcellino e Pietro: ivi
V . Innocenzo XII Papa. si trattenne circa 4 anni, applicato in af-
PIGNATTELLI Francesco, Cardina- fari gravissimi riguardanti la Chiesa u-
le. De'dnchi .li Montelcone, congiunto o ni versale. Portatosi a Napoli governò san*
nipote d'In locenzo XII, mostrando sino la mente la diocesi e vi celebrò il sinodo
dall' adolescenza inclinazione alla pietà, che rese pubblico colle stampe ampliò :

di i3 anni in Napoli si fece teatino, indi il seminario, fondò un monastero per le

in Roma ed in Madrid spiegò ai suoi cor- femmine penitenti, ed un collegio pei no-
religiosi le filosofiche e teologiche facol- velli convertili al cattolicismo,oltre una

tà. Per la specchiata sua virtù nel iG83 magnifica e sontuosa cappella in onore
fu nominato da Carlo li re di Spagna al- della Concezione in ss. Apostoli, predi-
l'arcivescovato di Taranto, dove indefes- cando sovente non meno al clero che al
samente intento al vantaggio spirituale popolo. Nel 1725 divenne vescovo di Por-
di quella chiesa, chiamò uomini dotti e to, e dopo essere intervenuto a 3 concla-
santi a parte di sua sollecitudine episco- vi, morì in Napoli nel 1734, d'anni 83,
pale, ed in loro compagnia ne visitò la e fu sepolto in delta cappella, e secondo
diocesi più volte. Profuso co'po veri, libe- il Guarnacci era giunto al decanaio del

rale verso i sacri templi e amante dell'o- sacro collegio.


spitalità, si applicò ad accrescere anche PIGNATTELLI Francesco Maria,
il materiale di sua chiesa, da lui resti- Cardina /e.Nobi le napoletano,nacque nel-
tuita all'antico lustro e splendore: am- la città di Rosarno, tèudo di sua casa, in
pliò il palazzo degli arcivescovi, aggiun- Calabria, 19 febbraio 744-- Portatosi
a' 1

gendovi nuovi edilìzi, e risarcì pressoché in Pioma, nel 1758 entrò convittore nel
dai fondamenti il seminario, in cui si stu- collegio dementino, indi fu ammesso in
4

52 PIG PII
prelatura e fatto vice-legato di Ferrara, gnò tali gravi e difficili incarichi, lo re»
ponente di consulta, finché Pio VI nel sero accetto a Dio , caro agli uomini ed
1780 lo fece maestro di camera, per cui utile all'umana società.
nel 79 incontrò a Viterbo il re e la
1 1 re- PIGNATTELLI Domenico, Cardina-
gina di Napoli, ed a'2 1 febbraio 1 794 lo le. Di Belmonte, nacque nobilmente a Na-
creò cardinale prete di s. Maria del Po- poli a' 19 novembre 1730. Inclinato al-
polo, donde passò a s. Maria in Traste- la vita religiosa , ben presto entrò nella
vere. Pel credito che si era acquistalo in congiegazionede'chierici regolari teatini,
Ferrara, il Papa poco dopo lo dichiarò dove essendosi distinto negli studi ed in
legato. Quando Napoleone passò in Bo- vari gradi, meritò che Pio VI li 2 5 feb-
logna chiamò a sé il cardinale e lo dichia- braio 1782 lo facesse vescovo di Caser-
rò prigioniero di guerra, indi lo rilasciò, ta. Pio VII nel concistoro de' 29 marzo
per cui il cardinale si portò a Napoli : 1802 lo trasferì all'arcivescovato di Pa-
tultavolta avendolo nuovamente preteso, lermo, ed in quello de' 9 agosto lo creò
coll'intimazione di recarsi a Milano, Pio cardinale dell'ordine de'preti. Gliene die
VI pel bene della pace lo indusse a recar- la notizia col berrettino rosso pel cadetto

visi non che avuto cattivo esito le ne-


; se delle guardie nobili d. Pompeo de'princi-
goziazioni di Firenze, impedì che lo ef- pi Gabrielli, e nominò ablegato aposto-
fettuasse, il tutto narrando il Baldassari, lico per la tradizione della berretta car-
Relazione de'patimenti di Pio VI, t. j, dinalizia mg. 1 Caracciolo cameriere
'
se-

p. 33 e seg. Nel conclave di Venezia si


1 greto. Non essendosi recato in Pioma, non
portò per l'elezione di Pio \ II, che lo ricevette né cappello, né titolo, né l'anel-

fece prefetto della disciplina regolare, e lo cardinalizio. Colpito da fiero attacco


visitatore apostolico dell'ospedale del ss. di podagra che degenerò in cancrena, mo-
Salvatore, del collegio Capranica e pro- rì inPalermo a'5 febbraio i8o3, d'anni
tettore del medesimo, non che visitatore 73, e circa 6 mesi di cardinalato. I fu-
e protettore della chiesa e spedale di s. nerali si celebrarono in quella chiesa dei

Maria Loreto de'Fornari, e delle Con-


di teatini ed ivi restò sepolto. Le sue virtù,
vertite di s. Maria Egiziaca di Viterbo. il suo zelo e le belle qualità che lo di-
Nella biografìa di Pio VII narro come stinguevano , ne fecero compiangere la
lo fece depositario della sua rinunzia al perdita.
pontificato, nel caso che i francesi gli a- PII CAVALIERI, ordine equestre e
quando si recò a
vessero fatta violenza, collegio di vacabili. Avendo Pio IV tro-
coronare Napoleone. Nuove vicende dis- vato l'erario pontificio aggravato di mol-
piacevoli patì nella seconda invasione ti debiti e quasi del tutto esausto, per non
dello stato pontificio. Nel 1809 fu obbli- imporre ai sudditi nuovi pesi e gabelle,
gato recarsi a Parigi, ma per non ave- ad imitazione de'suoi predecessori e col
re assistito al secondo matrimonio del- consenso de' cardinali, nel marzo i559
l' imperatore , fu esiliato a Rhétel : nel con la bolla Pii Palris Altissimi (manca,
18 1 4- ritornato in Roma, vi morì a' come l'altra che citerò, nel Bull. Rom.
agosto 8 5, d'anni 72. Ai funerali ce-
1 1 del Mainardi) eresse il collegio di 375 ca-
lebrati in s. Maria in Vallicella, col sa- che chiamò Pii parte-
valieri vacabilisti,
cro collegio intervenne Pio VII, e cantò cipanti. Quindi a' 3 settembre 56o,con
1 1

la solenne messa il cardinal Gallefii; indi la bolla Cum nos, aggiunse al collegio al-
il cadavere fu trasferito al suo titolo e tri 160 cavalieri. A tutti assegnò l'an-
tumulato. Le sue morali virtù e special- nua pensione di 34,5oo scudi (poi aumen-
mente la sua fermezza e costanza, Io zelo, tata a scudi 73,000, secondo Giustinia-
l'attività e la prudenza con cui disirnpe- ni), come meglio dissi nel voi. Vii, p. 1 85,
PII PII 53
in retribuzione e ricompensa dei 267,000 ducali i5o liberamente ; che potessero
scudi d' oro dai medesimi cavalieri offer- testare di beni ecclesiastici da loro acqui-
ti al Pontefice, per sollevare lo stato ec- stali sino alla somma di ducati 1000; li

clesiastico e provvedere agli urgenti bi- fece immuni ed esenti dagli ordinari, sot-
sogni. Jl Giustiniani pretende che il col- toponendoli immediatamenle alla s. Se-
legio coìla detta ampliazione si compo- de. Pio IV impose l'obbligo ai cavalieri
nesse di 1 535 cavalieri, e che loro fosse pii di stare a disposizione del Papa per la
accresciuta la rendita di 104,000 scudi, spedizione della crociata contro gl'infedeli
oltre l'altra da lui riportata. Pio IV li di- o d'intervenire ai concilii generali senza
chiarò uftìziali della cancelleria apostoli- stipendio. Per insegna poi de' cavalieri il
ca, nella quale si radunavano, commen- Pontefice stabilì una medaglia d'oro pen-
sali, scrittori , camerieri e famigliari del dente dal petto, con l'immagine di s. Am-
Papa; nobili anche nella loro discenden- brogio (patrouo di Milano patria del Pa-
za,con titolo di conti del sacro palazzo pa) e dall'altra ilsuostemma decoratodel
Laleranetise ( titolo che secondo Angeli triregno e delle chiavi o quello del Pontefi-
vuol dire custode del principe e suo con- ce prò tempore.A\ Giustiniani, Historie
tinuo seguace e compagno), con facoltà ordini equestri p. 34o, ri-
dell' orig. degli
di delegare giudici in gius canonico e ci- porta medaglia e descrive l'istituzione,
la

vile e notati ; di legittimare i figli spuri affermando che il suo lustro finì colla vita
e promuoverli agli onori, derogando al- del fondatore, benché il collegio nel 1 56o
le leggi s'i apostoliche, che imperiali. Inol- avesse stampato i suoi statuti. Il p. Bo-
tre decretò che quan-
tutti i cavalieri pii, nanni, Catalogo degli ordini equestri, p.
to ai chierici, s'intendessero ipsojure no- 96, ne riprodusse la decorazione e la fi-
tari apostolici quanto ai laici cavalieri
,
gura, sebbene cavalieri non avessero a-
i

della milizia aurata dello speron d' oro bito particolare, notando che tutti gli ec-
(il Giustiniani chiama vacillante 1' opi- cessivi privilegi e prerogative furono an-
nione del Menenio e di Michieli, che at- nullati dagl'immediati successori di Pio
tribuirono a Pio IV la riforma di tale no- IV, cioè s. Pio V del i56G e Gregorio
bilissimo ordine ),
qualifica che restereb- XIII del i5y2 restando uffìziali vaca-
,

be loro, come di conti Lateranensi, an- bilisti della cancelleria e cavalieri pii. Nel
corché terminassero di essere partecipan- pontificato di Sisto V, che ampliò e ri-
ti alla quota della pensione. Abilitò i ca- formò i vacabili, erano 671,
i cavalieri pii
valieri pii, benché coniugali, a consegui- e quelli che conferiva a suo vantaggio il
re più benefìzi ed uffizi di ducali i5o cardinal vice-cancelliere 20, quale nomi-
d'oro di camera per cadauno, né fossero na abolì nel 1679 Innocenzo XI. IN'el se-
tenuti pagare alcuna componenda perle colo decorso ridotti a poco numero, que-
pensioni e benefìzi loro assegnati, anzi che sti cavalieri vacabilisti (che con torcia do-
gli oflizi de' cavalieri fossero compatibili veano intervenire alla processione del
con ogni altro. Coucesse pure al collegio Corpus Domini ) restarono col collegio
la precedenza sopra ogni milizia (Auge- soppressi. Nel 1847 '' regnante Pio IX
li aggiunge, in Roma e ovunque, ai ca- ripristinò sotto altre forme questo ordine
valieri di Malta e di Cracovia), e che iu col nome di Piano (P.).
mancanza d'alcun principe o ambascia- PII LUOGHI. V. Oblazione, Legati
tore, un cavaliere sottentrasse a sostener pii, Compagnie, Ospizio, Ospedale, Mon-

l'asta del baldacchino, sotto il quale in- ti di pietà, Conservatorio, Doti, Con-
cede Papa. Finalmente dichiarò che i
il gregazioni, Luoghi pii, e tulli gli artico-
cavalieri dopo due anni potevano confe- li relativi a benefiche e pie istituzioni.
rire pensioni, di cui potessero disporre, di PII OPERAI. Congregazione e comu-
54 P 1 1 PI I

nità regolare di sacerdoti. Il ven. p. Car- con tanto Ter vote e carità, che molte per-
lo Caraffe, nato in Napoli nel 1 56 1 dalla sone dabbene s' indussero ad imitarlo,
nobilissima famiglia de'duchi d'Andriu, ond'egli istituì di queste nello stesso spe-
ni eia di 16 anni entrò nella compagnia dale una congregazione sotto il titolo di
di Gesù ; ma perchè dopo 5 anni con- S.Francesco, obbligando*! confrali a man-
trasse una pericolosa malattia, come pro- tenere 1 2 letti a proprie spese. Stenden-
strato di forze, chiese ed ottenne di uscir- dosi il suo zelo ad ogni sorta di persone,
ne. Ritenne per qualche tempo nella ca- andava per le pubbliche piazze di Napo-
sa paterna l'abito clericale, ma ripristi- li istruendo il popolo nelle verità eter-
natosi in forza dedicò all'esercizio del-
si ue, nel modo di ben confessarsi e di star
le armi, nel quale dopo iter esercitate lontano dal peccato. Mentre egli si eser-
molte virtù cristiane, trasportato dal bol- citava in queste ed in altre molte opere
lore dell'età e dai cattivi esempi, si ab- di carità, due sacerdoti suoi conoscenti,
bandonò a vita disonesta. Iddio presto desiderosi di formare con lui una santa
gli fece conoscere i suoi errori in modo società, lo invitarono all'oratorio del s.

straordinario, onde lasciala la milizia, per Sepolcro fuori di Napoli, dove si aduna-
soddisfare alla divina giustizia decise di vano sovente in orazione.
applicarsi a vita austera e penitente. Si Benché il servo di Dio si sentisse in-
recise da sé i capelli e la barba, si portò clinato anon abbandonare poveri., ac- i

al collegio de' gesuiti per comunicare la cettò nondimeno l'invilo, ed essendo ivi
stia risoluzione al religioso che prese per un eremo a pie della montagna in cui ,

confessore. Cominciò pertanto ad afflig- erano due camere incavate nel masso con
gere il corpo con rigorosi digiuni e con cappella, egli vi si ritirò nella risoluzio-
sanguinose flagellazioni, con dormire sul- ne di proseguirvi le sue penitenze e di non
la nuda terra e con passare la maggior uscirne, se non per procurare la salute
parte delle ore in esercizi di pietà ed in dell'anime. Si portava perciò la mattina
sante meditazioni. Risoluto di abbraccia- alla ci Uà e nel quartiere delle meretrici
re lo stato ecclesiastico per consagrarsi faceva le sue missioni, esortandole a la-
tutto al servigio di Dio e de'prossimi, in sciare la loro vita infame; onde avvenne
età di 34 anni si applicò allo studio di che molte computile dall'efficacia de'suoi
filosofia e teologia , ed avendo ricevuti discorsi e mosse dalla divina grazia, si re-
tutti gli ordini sacri in tre giorni festivi cavano al suo eremo per confessarsi e far-
di seguito, per breve di Clemente Vili, si insegnarci' sentiero della salute. Giun-
celebrò l* messa nel dì della Circon-
la se a tanto il numero di queste converti-
cisione 1G00. Vestitosi allora di panni vi- te, che oltre lui congiunte in
le molte da
li e grossolani e contento d'un solo ser- matrimonio, riempì di esse 4 monasteri
vo, raddoppiò le sue penitenze, cingen- e procurò loro onesto sostentamento. Al-
dosi d'aspri cilizi e di catene di ferro sot- tre volte usciva dalla solitudine e anda-
to la camicia di lana; in breve ridusse in va ne' villaggi ad annunziare la divina pa-
tale stato il suo corpo, che sembrava uno rola ai poveri contadini, molti de' quali
scheletro animato. Mosso dalla carità ver- dalla via dell'iniquità ritornarono a Dio
so i poveri e bisognosi, lasciò la propria con sincera conversione. L'arcivescovo di
casa e andò ad abitare vicinoallo speda- Napoli ammirando copiosi frutti che il i

le degl'incurabili di Napoli, per essere pio sacerdote produceva nella vigna del
più pronto a sollevare gl'inferni inelle loro Signore, gli Ordinò abbandonare 1' e-
di
necessità, ed assisterli particolarmente nel remo e di portarsi ad abitare in una ca-
punto della morte. Si occupava giorno sa contigua alla chiesa di s. Maria di tut-
e notte in queste opere di misericordia ti i beni, ch'era nella città. I molti ec-
Vìi P 1 55
clesiastici, che viveano sotto la sua dire- Per siffatte contrarietà non si avvilì, an-
zione , si unirono a lui per aiutarlo nel zicon (jueste prove la di lui virtù diven-
ministero apostolico, ed alcuni abbando- ne più perfetta. Prese quindi casa a pi-
nando le proprie case per vivere iu sua gione presso il conservatorio detto lo ,

compagnia e soggetti a lui, si fecero suoi Splendore delle vergini, di cui era diret-
discepoli. Parve ciò al servo di Dio una tore^ quivi con tre compagni eh'eraugli
occasione opportuna per meglio intra- restati, proseguì i suoi esercizi con pie-
prendere le missioni, onde ottenne licen- na rassegnazione e fiducia in Dio, che pre-
za dall'arcivescovo di vivere in comu- sto lo consolò nell'accrescimento di sua
ne con quelli che avessero voluto farsi comunità, nella qualedomandarono l'am-
suoi discepoli, e di ricevere sotto la sua missione molte persone d'un merito sin-
direzione i sacerdoti ed i laici, che gli si golare. Sempre sollecito di procurare la
fossero presentati, quantunque non pen- salute de'prossimi, il ven. Carlo fondò al-
sasse egli allora di fondare una congrega- tro monastero perle zitelle, che per la po-
zione. Accomodata la detta chiesa, l'apri vertà erano esposte al male , si applicò
a
nella 3. domenica di Pasqua 60 1, in- 1 alla conversione degl'infedeli, che schia-
di cominciò con 8 sacerdoti suoi disce- vi si trovavano allora in Napoli, all'istru-
poli a procurare la salute de'prossimi, con zione de'catecumenijde'quali fu fatto su-
tanto zelo e profitto, che oltre il gran nu- periore, ed al governo del seminario, di
mero di peccatori da lui convertiti , fu cui procurò la riforma, dandogli nuove
obbligato a fondare due altri monasteri, regole ripiene di carità e di sapienza. Per
per collocarvi le molte meretrici, che al- istabilire poi la sua congregazione vol-
le sue prediche ed esortazioni risolveva- le che la prima sua casa fosse situata in
no di far penitenza della vita passata. In luogo solitario, acciocché servisse di ri-
seguito pensò d'istituire una congregazio- tiro ai missionari, onde la fece fabbrica-
ne, il cui principale scopo fosse di far le re un miglio lunge da Napoli, in mezzo
missioni in città e nelle campagne: comu- alla montagna, ed altra ne fece edificare
nicò il pensiero ai compagni che l'appro- in amena solitudine, detta la Madonna
varono. Ottenuta la permissione dall'ar- di Monte Decoro, nella diocesi di Caser-
civescovo,si portò a Roma per averne la ta. Ne fondò ancora due altre nella città

conferma da Clemente Vili. Il Papa l'e- di Napoli e quindi si portò in Roma per
sortò a non desistere dall' impresa, e gli ottenere l'approvazione del suo istituto e
comandò di stendere le regole pel nuovo delle regole da Paolo V, il quale ne com-
istituto con molta accuratezza,
: lo fece mise l'esame alla congregazione de' vesco-
tornato a Ptoma per farle approvare, tro- vi e regolari. Morto questo Papa, il suc-
vò Clemente Vili di sentimento diverso, cessore Gregorio XV nel 62 1, col breve 1

per le false rappresentanze d'alcuni ma- Ex quo divina Majestas, de' 2 aprile, 1

levoli. Il servo di Dio ricevè la negativa approvò l'istituzione. Il fondatore vole-


come in pena de'suoi peccati, e restitui- va intitolarla della Dottrina cristiana ,ma
tosi a Napoli duplicò le orazioni e le au- i cardinali deputati all'esame delle rego-
sterità, uniformandosi interamente al vo- le, osservando le molte opere di pietà in
lere divino, che volle provare la sua co- cui s'impiegavano i preti della congre-
stanza e fedeltà con altra mortificazione. gazione, la chiamarono de' Pii Operai.
Iddio permise che fosse costretto ad ab- Ottenuto ilp. Carlo in Roma quanto bra-
bandonar la chiesa di s. Maria e che molti mava, ritornò consolato in Napoli, e per
insorgessero con calunnie contro la sua fuggire gli onori si ritirò nella casa di Mon-
nascente congregazione per cui la mag- te Decoro, in cui passò il rimanente dei
gior parte de'discepoli si allontanarono. suoi giorni iu continue mortificazioni e
5

56 PII PII
nell'esercizio indefesso delle più eroiche al modo detto all'articolo Neofito, tras-
virtù, favoritoda Dio con estasi e con do- ferì da s. Lorenzo alla casa e chiesa di
ni di profezia e di miracoli. Oppresso in s. Maria de'Monti, che ivi pure descrissi,
fine dalle molte fatiche, sostenute per la i pii operai, affidando loro l'amministra-
gloria di Dio e per la salute de'prossimi^e zione del collegio de' neofiti e pia casa
dal rigore delle penitenze, cadde malato de' catecumeni, non che la cura, distru-
e fu portalo nella sua casa di s. Giorgio zione ed educazione de'neofili (che però
Maggiore in Napoli, ove dopo aver sof- tralasciarono prima della deportazione
fèrto con invitta pazienza mali eccessivi di Pio VII), in un alla chiesa e casa dei
per quasi due mesi, volò al cielo agli 8 catecumeni. La congregazione è proprie-
seìlemhre 633, d'anni 72. Moltissimo
1 Pioma della casa e chiesa di s.
taria in
popolo concorse a venerarne il cadavere, Giuseppe alla Lungara nel rione Tras-
illustrato da Dio con vari prodigi, quali tevere, residenza del p. procuratore ge-
operali eziandio ne' tempi successivi, se nerale. La chiesa venne fabbricata nel
ne spera la beatificazione pei processi fat- 1732 Clemente XI I, col disegno di
sotto
ti. Ne pubblicarono la vita il p. d. Pie- Giuseppe Lodovico Iiusconi Sassi, con-
1
tro Gi solfo della stessa congregazione, ed tribuendo a gran parte della spesa mg.
il celeb re vescovo Sarnelli, nel 3.° tomo Carlo Majella napoletano, segretario dei
del suo Specchio del clero secolare, Na- brevi a' principi e canonico vaticano. Il

poli 1679. quadro dell'altare maggiore è di Filippo


Dopo la morte del ven. fondatore, la Frigiotti, quel io da un lato colla sacra
congregazione fu altresì confermata da Famiglia è di Girolamo Pesci, l'altro in-
Urbano Vili col breve Mililanlis Eccle- contro è di Nicola Ricciolini. Nel 1730
siete, de' 9 novembre 1 634- Quindi dal nella detta casa de' pii operai ai Monti
capitolo Vaticano ottenne in Roma la ebbe principio in Roma l'accademia di
Chiesa di s. Dalbina (J7.), e ne prese liturgia, di cui si rese benemerito Bene-
possesso il giorno della ss. Trinità del detto XIV con istituirla più decorosa-
1689, restaurandone il contiguo con- mente, come narrai nel voi. XXXlX,p.
vento e la chiesa, con gran vantaggio 5j. L'accademia per le vicende de' tem-
J
de propinqi.i abitanti. Clemente XI vo- pi venendo sospesa, sotto Gregorio XVI
lendo trasferire i pii operai in luogo più fu riattivata nella casa della Missione
centrale, nel 1 704 concesse loro la chiesa (V. ) j se non che dal 1848 al sistema
parrocchiale di s. Lorenzo a' Monti pres- antico, come più proficuo, è stato sosti-
so Macel de' Corvi, nel sito detto già in tuito proporre un caso liturgico prati-
il

Olivo argentario , ora del Consertalo- co da risolversi nell'istessa guisa che in-
rio di s. Eufemia, al quale articolo la de- torno al caso morale usa la Pia unione
scrissi. Lo stesso Clemente XI per mag- di Paolo j onde non si sono più pubbli-
s.

gior comodo delle loro missioni, a' cati dagli Annali delle scienze religiose i

inaggio 1707 col breve SoIliciludo,cìie sunti degli argomenti liturgici che vi si
a
si legge nel Bull. Rom. t. io, par. i. trattavano.
, p.

1 68' ad essi concesse il privilegio di poter Benedetto XIV


con vari decreti ed
celebrare la messa un'ora prima dell'au- indulti e colla costituzioneQuarn pro-
rorae un'ora dopo mezzo giorno; ed a'9 pensa, de' 2 aprile 752, Bull. Bened.
1 1

gennaio 1 7 o, col breve rastoralis offi-


1 XIV, t. 3, p. 5 12, pròvvide ai bisogni
(li, loco citato p. 180, facoltizzò i pii o- ed incremento di questa benemerita cou-
perai a sentire le confessioni de' loro gregazione, nella quale hanno fiorito
compagni in qualunque
ove non diocesi, molti individui illustri per dignità ec-
fossero approvati, in fine Clemente XI, clesiastiche, episcopali, per zelo, pietà e
PIL PIL 57
dottrina. I pii operai non fanno alcun nedetta. Vaso di marmo di sasso du-
voto e sono governati da un preposi to ro, sostenuto da una colonnetta o pila-
generale, che al presente è il r.mo p. d. stro o statua, di più grandezze e forme,
Matteo d'Ambrogio, e da 4 consultori, che si pone all'ingresso delle Chiese, con
che esercitano per tre anni l' impiego, V Acqua santa benedetta {V'.) Ordina-
dopo i quali possono essere confermati riamente due sono pili, situati uno con-
i

dal capitolo generale che si celebra ogni tro l'altro, nell'ingresso principale delle
anno : i superiori delle case particolari chiese, ed in alcuni luoghi corrispondenti

sono chiamali rettori. Quantunque non dal lato per cui entrano gli uomini e le

facciano voti, tuttavia menano una vita donne. Si sogliono costruire non aderenti
alquanto austera, poiché non usano pan- alle pareti, e distanti da esse in proporzio-
ni di lino, e dormono sopra un paglia- ne dello spazio. Si fanno ancora sporgenti
riccio seuza lenzuola, con sole coperte di dal muro a guisa di tazza o di conchi-
lana. Osservano esattissima povertà e glia o altra cosa simile o a foggia di ba-
nulla tengono chiuso uua tavola, una : cino, il quale in qualche chiesa è soste-
sedia, e alcune immagini di carta devo- nulo da angeli di marmo in piedi o in
no essere le suppellettili delle camere. altri alteggiameuti, grandi e piccoli. In
Più volte nella settimana si accusano dei manico con
diversi luoghi vi è appeso pel
loro falli, alla presenza de' superiori ; una catenella un aspersorio d'ottone, di
digiunano ne' io giorni precedenti alla ferro d' avorio o altra materia. Nelle
Pentecoste, nell'Avvento, in tulli i ve- antichissime basiliche si vedono pile a-

nerdì e sabbati dell'anno, uelle vigilie venti nel fondo scolpiti di buon rilievo
delle feste del Signore e della Madonna; granchi, anguillelte, pesciolini e altre
fanno due volte la settimana la discipli- galanterie. Dei più singolari pili feci men-
na , ogni giorno 1' orazione mentale. Si zione parlando delle chiese ove sono. 11

alzano due ore dopo mezza notte pel Boldetti nelle Osservazioni sopra i cimi-
mattutino, ed all'uffizio del breviario ro- teri de màrtiri, discorre de'vasi di vetro,
mano aggiungono quello della Madon- di terra e di marmo in due e più palmi
na, le litanie de' santi e la Salve regina di diametro, trovali nelle chiesuole sot-
dopo la compieta. Esemplarmente si af- terranee; ma è difficile assegnar loro al-
faticano per la salute delle anime, nel- tro uso che l'acqua santa, mentre si co-
l'udir le confessioni, nel dare esercizi spi- nosce che a' tempi delle persecuzioni già
rituali e missioni. Vestono di lana nera erano in uso questi recipienti d' acqua
con abito talare e benché il collare ap- benedetta, giacché 1' uso di questa è di
parisca di lino, la camicia che pollano è tradizione apostolica, stabilito da s. Mat-
di lana ne riporta la figura il p. Bo-
: teo e ridotto ad uniformità da s. Ales-
nanni, nel Catalogo degli ordini religio- sandro I Papa del 121. Tultavolta si

si, par. i, p. i 3g. Scrissero de' pii ope- dubita dagli archeologi se tali vasi real-

raianche il p. Annibali daLatera, Com- mente fossero destinati per 1' acqua be-
pendio della storia degli ordini regolari, nedetta , o piuttosto per fanali onde il-

par. 3, p. 2o5; ed il Piazza neh' Euse- luminare le grotte e le catacombe. Nei


vologio romano, trat. i i, cap. i^,del- voi. XI, p. 228,XXXVlI,p. i 9 4 ed al-
l' istituto de' pii operai. 11 medesimo nel trove, parlai delle fonti che gli antichi
suo Cherosilogio, 124, tratta degli e- p. cristiani erigevano avanti la porta o ne-
sercizi segnalati e propri della congre- gli atri o portici delle chiese, per lavarsi
gazione degli operai della divina pietà, le mani e la faccia prima di entrare nella
istituto non più esistente. casa di Dio, poiché nell'antica discipli-

PILA o Vaso dell' \cqua santa o be- na {'Eucaristia si riceveva nella Coniti-
58 P 1 AI PIN
mone {V.) sulla mano, per poscia met- convento Croce di Segovia. Dopo
di s.

tersi in bocca, per cui la lavanda prece- essere slato prima rettore e poi reggente
dente delle mani facevasi per rispetto e dell'università d'Alcalà, dove insegnò la
politezza, quindi in alcune chiese si be- teologia con applauso, ottenne cospicui
nedicevano quelle acque, donde derivò gradi nel suo ordine, in cui fu esempio
il costume di metterle ne'pili all'ingres- agli altri di virtù, d' umiltà, di discre-
so delle chiese. Dissi pure che può es- zione e carità. Per l'innocenza e probità
sere derivato da quanto praticavano gli de' suoi costumi e per la nobiltà di sua
ebrei nel tempio, modo che dichiarai
al prosapia, nel i63o
nominato vescovo fu
anche a Fontana. Ad Aspersione notai d' Osma ad istanza di Filippo IV, indi
chi presenta V Aspersorio [V.) al Papa, nel 63 traslato a Cordova, dove stu-
1 1

al vescovo ead altri. La benedizione del- diossi di far rifiorire la pietà e la scien-
l'acqua col sale si fa ogni domenica, o za nel clero, d'istruire
ed edificare il po-
nel sabbato, per conservarsi incorrotta, polo. Col suo zelo bandi gli odii e le ini-
su di che può vedersi il Dielich, Dizio- micizie, distrusse gli abusi eie supersti-
nario sacro-liturgico, agli articoli : Ac- zioni popolari radicate nel paese per la
qua e sua benedizione; Acqua e sua be- lunga dimora de' mori. A tal effetto e-
nedizione nella vigilia dell'Epifania, del- manò savi decreti, celebrò sinodi, intra-
la quale feci parola in fine di Liturgia. prese la visita della diocesi più volle,
Nel giovedì e venerdì santo l'acqua be- predicando il vangelo e donando ai tem-
nedetta si toglie dai pili, quindi si ri- pli ricche suppellettili. Spedito da Filip-
mette dopo la benedizione di quella che po IV ambasciatore del clero ad Urba-
si fa nel sahbato santo. Si apprende dal no Vili, die nell'alma città luminosi e-
Nardi, De parrochì t. i, p. 125, che sempi di vita ecclesiastica vi fece lavo- ;

prima ne'sabbati santi di Pasqua e Pen- rare molti vasi preziosi e nobili candel-
tecoste (V.)t benedetto eh' era dal ve- lieri d'argento, per farne dono alla sua
scovo il sacro fonte (prima d'infondervi cattedrale, a cui nel i635 si restituì ter-
i sacri olii) era permesso ai fedeli porta- minata l'ambasceria. Nel 1649 fu tras-
re a casa di quell'acqua benedetta, ciò ferito da Innocenzo X all'arcivescovato
che in alcuni luoghi ancora si fa. Nel voi. di Siviglia, mostrandosi qui pure padre
XLVII, p. 223, parlai di tali benedizio- de' poveri e tutore de' pupilli e delle ve-
ni fatte coll'assistenza de'greci, e del rito dove. Finalmente ad istanza del re, il

di questi per l'altra dell'Epifania. Che Papa a' 19 febbraio 1632 lo creò cardi-
l'acqua benedetta fu praticata anco per nale prete di s. Silvestro in Capite, indi
le case ne' tempi di mezzo, si legge nel venne dichiarato ministro di Spagna
Calogeri 37, p. t. 1 io e i32. Vedasi, presso la s. Sede, e come vide che si oppo-
Riflessioni intorno uso che dee farsi all' neva la legge della residenza della dio-
dell' acqua benedetta nel giovedì e ve- cesi, questa rinunziò. Mori in Roma nel
nerdì della settimana santa , Perugia 1653, d'anni 63, e fu sepolto nella chie-
1 78 1 . Domenico Maria Manni, Intorno sa de' domenicani in s. Maria sopra Mi-
alle pile dell'acqua santa di Firenze de' nerva, in uu sontuoso monumento del
secoli bassi, nelle Memorie di varia eru- Bernini, presso la porta laterale dalla
dizione della società Colombaria, Fireu- . parte dell'altare maggiore, con la sua sta-
7e 1747. tua in atto di orare, con magnifico elo-
P1MENTEL Domenico, Cardinale. gio, che dichiara eredi i poveri già sue
De' conti di Benevento, nacque in Sego- delizie in vita.
via e lasciate le grandezze di sua casa PINAB.A. Sede vescovile della Licia
professò nell'ordine de' predicatori, nel sotto la metropoli di Mira, il cui vesco-
P I N P I N 7,,

vo fisca giiirjstlizione anche sull'isola massime negli abbellimenti della tribu-


di Didima e se ne intitolava vescovo nel na, e poi per l'anno santo 1600 ne aprì e
] V secolo. Riporta 5 vescovi f Oriens chiusela porta santa. Inoltre Sisto V Io
chr. 976.
t. i, p. diedeaprotelloreai carmelitani e certosi-
PINELL1
Domenico, Cardinale. Di Romagna, dove in meno
ni, e fece legato di

chiarissima famiglia di Genova, porta- didue mesi fa ridusse iti piena quiete, li-
tosi a Padova per apprendervi le leggi, berandola dai sicari e assassini che l'infe-
in 6 anni divenne professore dell' uni- stavano : in luogo del cardinal Aldobran-
versità. Restituitosi in patria, dopo poco dini lo nominò prò- penitenziere, pro-
piìi d'un anno venne ammesso nel col- prefetto di segnatura, ed ammise nelle
legio degli avvocali, indi passato a Ro- congregazioni del s.oflìzio, de'rili, di con-
ma vi allenii* da Pio IV, nell'età di 23 sultarle] concilio e degli affari di Fran-
unni, il grado di referendario di segna- cia, dichiarandolo legato delle pontificie
tura. Per la sua probità e talento s. Pio V galere e marina. Urbano VII gli affidò
nella riforma die fece del tribunale lo la prefettura di consulta, in cui lo con-
confermò, conferendogli l'uffizio di cor- fermò Gregorio XIV, il quale pur lo de-
rettore o uditore delle lettere contrad- stinò legato dell' Umbria e di Perugia,
dette e altri onorevoli impieghi, come lo dove fece risplendere la sua maschia vir-
deputò uno de' riformatori dei tribunali tù, lasciandone diversi monumenti. Cle-
di Roma, nominandolo luogotenente ci- mente VIII lo ascrisse alla congregazio-
vile dell'uditore della camera. Gregorio ne per la compilazione del settimo delle
XIII l'ebbe ia tal conto che Io negò al decretali, di cui in seguito Io dichiarò pre-
cardinal Sforza per suo vice-legato di fetto. Divenne vescovo Tusculano, poi di
Bologna, e lo destinò commissario apo- Porto, e nel 1607 d'Ostia, e decano del
stolico nella questione de' confini tra sacro collegio. Dopo aver assistito a sei
Narni e Terni, che esaurì con soddisfa- conclavi morì in Roma d'anni 70, nel
zione delle parti ; quindi lo die al cardi- 161 i, e fu sepolto avanti la confessione
nal Cornaro camerlengo per sostituto e della suddetta sua basilica, nella tomba
vice-gerente, carica che poi amministrò che si era preparata. Stefano Bui'One
come principale, avendola da lui acqui- ne pubblicò la vita in latino in R.oma nel
stata per 5o,ooo scudi. Nel $77, per ri- i 1616. Questo cardinale si guadagno la
nunzia del cardinal Perelti, poi Sisto V, stima universale pel suo amabile e mo-
ebbe il vescovato di Fermo, iti cui si mo- derato carattere, per l'incorrotta giusti-
strò padre degli orfani, delle vedove e zia e illibati costumi , solo tacciato di
de' miserabili per giovare al suo popolo
: eccessiva parsimonia, con la quale potè
introdusse nella città i filippini ed i ge- lasciare al nipote fondi e possessioni con -

suiti, a' quali fondò anche una casa a siderabili , ed alcuni feudi nel regno di
Montesanto , e restaurò diverse chiese. Napoli, tutti acquisti fatti da lui. L'OI-

Passati 7 anni, si dimise da quella chiesa, doino Ateneo Ligustico, parla del
nell'
e per 40,000 scudi acquistò un chieri- suo trattato rass. sali' autorità del Papa,
cato di camera, poscia funse molti e gra- che fu posto nella biblioteca Vaticana.
vi negozi e venne destinato nunzio in I- P1KEROLO (Pinerolitn). Città con
spagna da Sisto V. Nel punto però che residenza vescovile del Piemonte negli
slava per partire, il Papa a' 18 dicembre stati sardi, circondario di Torino, capo-
1 585 lo creò cardinale prete di
s. Loren - luogo di provincia e di mandamento,
zo iti Pancperna,poi arciprete della Chie- presso la sinistra sponda del Clusone o
sa dis. Maria Maggiore (V), del quale Clision, in bella situazione, alle falde d'u-
edilìzio fu benemerito per quanto vi fece, bertosa collina , ultimo scaglione delle
6o P N
I PIN
Alpi, che difende l'ingresso della valle di di Ratisbona e Cherasco doveva ren-
di
n
Peiosa ; sede d'un intendente di 2. clas- dersi al duca ma questi con
di Savoia;
se e di un tribunale di giurisdizione del un segreto articolo avea pienamente ce-
senato regio di Torino, da cui è distante duta la piazza ai re di-Francia, e per
q le^lie e 28 da Nizza. Cinta di mura, è non adombrare gli spagnuoli fìnse di la-
però irregolare e mal fabbricata, ma la sciarla in deposito per 6 mesi, però nel
sua cattedrale magnifica sulla piazza d'ar- 5 luglio i632 pubblicò la vendita, con-
mi è un edilìzio superbo. E dedicata a fermata poi dal trattato di Westfalia.
Dio sotto l'invocazione di s. Donato, con Durante la lunga occupazione francese
capitolo di 3 dignità, la 1." delle quali è furono condotte a perfezione le sue for-
l'arcidiacono, di 12 canonici, compresi il tificazioni, e vi si tenevano rinchiusi i

teologo e penitenzieri, di altrettanti man- prigionieri di stalo, Ira' quali fu il so-


sionari, e di altri preti e chierici. Vi è il printendente delle finanze Fouquet, che
batlislerio, e la cura d'anime è affidata vi mori nel 680; ma essendosi nel 696
1 1

a due preti eletti dal capitolo. L'episco- dovuto nuovamente cedere a Vittorio A-
pio è poco distante dalla cattedrale. Al- medeo 11 duca di Savoia, i francesi ne
tra chiesa parrocchiale e con battisterio smantellarono bastioni, e danneggiati
i

è sacra a s. Maurizio; vi sono conventi e pur furono castelli di Perosa e di s. Bri-


i

monasteri, cappuccini e salesiane, soda- gida che ne impedivano gli approcci. In


lizi, ampio spellale, monte di pietà e se- Pinerolo fiorirono diversi uomini illustri.
minario. Nel 1826 il p. Lanieri vi fon- La sede vescovile, ad istanza di Carlo
dò la congregazione degli Oliati di Ma- EmmanueleHI redi Sardegna, J istituì l

ria l'erg: ne di Pinerolo (f7 .). Avvi pu- Benedetto XI F, colla bolla In sacro-san-
re un collegio reale ed una bella caser- età, de'23 dicembre 7-^8, diesi legge 1

ma di cavalleria. Usuo commercio è con- nel suo Bull. t. 2, p. 520, dichiarandola


siderevole e alimentato da fabbriche fio- sulfraganea dell'arcivescovo di Torino,
renlissime di panni, retine, stolledi seta e come Io è tuttora, avendo allora 6 mo-
altre manifatture. Il nome di Pinerolo o nasteri, 2 ospedali, 2 collegiate. Il Papa
Pignerolo, Pinaralium, vuoisi derivato stabilì per mensa vescovile annui scudi
dalla moltitudine de' suoi pini, imperoc- 24 i 1 , per diocesi 44 terre, 1 5 delle qua-
ché venne edificato in mezzo ad un pic- li smembrò dal detto arcivescovo, e 27
colo bosco di pini. Appartenne al mar- dal monastero di s. Lorenzo de plebe
chesato di Susa, e nel 1078 la marche- Marlyrum, de' canonici regolari agosti-
sana Adelaide ne donò una parte all'ab- niani della congregazione Ulsieuse nel
bazia de' monaci di s. Benedetto da essa Delfinato, ch'egli secolarizzò e soppresse,
fondatavi presso la città, e poi de'cister- come fece dei monastero di s. Maria de
ciensi; ma passò in seguito in piena so- Oppido de' cisterciensi, unendoli ambe-
vranità alla casa di Savoia. Se ne impa- due alla mensa vescovile, onde i vescovi
dronirono nel 536 i francesi sotto Fran-
1 ne fossero in perpetuo abbati commen-
cesco I, e ne conservarono il dominio col- datari. Tassò questo nuovo vescovato
la pace di Chateau-Cambresis finché , in 624 d' oro alla camera apo-
fiorini
fossero in un triennio appianate le dif- stolica, e ne formò il capitolo con 6 di-
ferenze. Pressato Carlo IX ad eseguire il gnità, 18 canonici e 6 beneficiati con di-
patto, rendette le diverse altre piazze a- verse prerogati ve. Quindi Benedetto XIV
yutfi in ostaggio, ma
sempre Pi- ritenne nel concistoro de' 5 maggio 1749 di-

nerolo, restituito poi nel i.5v4 da Enri- chiarò 1 vescovo Giambattista d'Orliè
co 111. 11 cardinale Richelieu tornò ad de'marchesi di Saint-Innocent di Savoia,
impossessarsi nel i63o,edopo i trattati nato in Chambery, che celebrò il i.°si-
PIN PIN
nodo a'i4, 1 5T e 16 settembre 170-?,, ed zione, come il palazzo della città. Evvi
stampòdaSterpone.Gli suc-
in Pinerolosi pure un ospizio, scuole di lingua latina e
cesse nel 797 Giuseppe Maria Grimaldi
1 greca, di reltorica e filosofia : parecchie
di Moncalieri; maneliSol avendo Pio belle fontane ne fanno l'ornamento. Più-
VII soppressa questa diocesi e ritmila a hiel o Pinhel, Pinelhtm fu fondata da ,

quella di Saluzzo (!'), fu traslato alla Alfonso I, 39 divenne ,° re di


che nel 1 1 1

sede d'Ivrea, e nel 18178 i.° arcivesco- Portogallo, ed abbellita da Sancio I del
vo da Pio VII
di Vercelli. Ripristinata 1 85, da Dionisio del 12 79 e da altri re.
1

la sede nel 8 7, nominò vescovo Fran-


1 r La sede vescovile, ad istanza di Giusep-
cesco Maria Bigex di Balme della dio- pe I, l'istituì Clemente XIV con breve
cesi di Chambery, a cui fu traslato nel de' o luglio 1770, sotto l'arcivescovato
1

1 824 ; gli successe Pietro Giuseppe Rey di Braga, di cui è ancora su (Fraga nea, di-
1
della diocesi di Annecy, alla qual chiesa chiarando a 7 giugno 1771 per i.° ve-
1

fu trasferito da Gregorio XVI nel i832, scovo Gio. Raffaele de Mendoza mona-
affidandogli in amministrazione questa di co girolamino di Lisbona, cui successe-
Pinerolo fino al 1 834, i" cui preconizzò ro: nel 773 Cristoforo de Almeida Soa-
1

vescovo mg. Andrea Charvaz della dioce-


1
' res.y-Brito d'Alemtem nel 1782 Giu- ;

si di Taranlasia, istitutore de' reali duchi seppe Antonio Pinto de Mendoza Airaes,
di Savoia e di Genova, commendatorede' della diocesi di Coimbra; nel 1797 Ber-
ss. Maurizio e Lazzaro. Persila dimissione nardo Bernardino Beltrao di Guimaraens
il regnante Pio IX nel 1848 lo nominò diocesi di Viseu. Essendo da diversi anni
all'arcivescovato di Sebaste in parLÌbus, la sede vacante, il re d. Michele nominò 1

r
dandogli in successore nel 1849 nig. Gu- vescovo e Gregorio XVI preconizzò nel
1
glielmo M.' Ronaldi di Torino. Al presen- concistoro de'i 7 dicembre 1 832 Leonar-
te ogni nuovo vescovo è lassato in fiorini do Brandao di Vinho di Souto diocesi di
5oo, essendole rendile della mensa scu- Lamego, filippino. Dal 1839 la sede è va-
di 5oo, la diocesi si estende per circa 22
1 cante. Oqni nuovo vescovo è tassato in
miglia e contiene più di 5o parrocchie. 900, ascendendo le rendite a circa
fiorini
PliMIIEL (Pinchelen). Citlà con re- 10,000 crociati portoghesi, poiché dal re-
sidenza vescovile di Portogallo., nella pro- gio erario fu il vescovo esonerato della
vincia di Beira,capoluogo di comarca, a pensione che pagava al tribunale dell'in-
6 leghe da Guarda e 20 da Lamego, sul- quisizione. La diocesi si estende per qua-
la sommità e a ridosso del pendio meri- si 7 leghe, e contiene diversi luoghi e ca-
dionale d' una collina, presso la sinistra stelli.

sponda del fiume del suo nome, influen- PINSCO (Pinseien). Città con residen-
te del Domo ,
per cui viene irrigata. È za vescovile nella Lituania (F.), nell'im-
cinta di mura. Contiene la cattedrale, cioè pero russo a 5o leghe da Minsk e 7$
,

ne fa le veci la chiesa delle monache di da Varsavia, governo e capoluogo di di-


s. s. Lui-
Francesco., sotto l'invocazione di stretto, sopra la sinistra sponda del Pripet
gi, edilizioampio. Secondo l'ultima pro- che vi riceve la Pina. Giace in mezzo alle
posizione concistoriale non esisteva il ca- paludi di Pinsk ha fabbriche di corami :

pitolo. Vi sono5chiese parrocchiali mu- di Paissia e fa un gran commercio. La po-


nite di baltisterio, il convento de' minori polazione è un miscuglio di russi, polac-
riformati francescani, il monastero delle chi ed ebrei, i quali ultimi vi hanno la

nominale religiose sotto la giurisdizione sinagoga. Pinsco q Pinsk, Pinscium, già


dell'ordinario, alcune confraternite e l'o- nel palalinalo di Brzecia , sollo i polac-
spedale : mancava di seminario e monte chi apparteneva direttamente alla coro-
di pietà. L'episcopio è di recente costui- na ed era sede d'una dielina e d'un ve-
G2 P I N PIO
scovo greco- unito ruteno, come Io è an- gno Sierakowski vescovo di Prusn in
cora. Immense sono le paludi di Pinsk, partibus, il quale erasi usurpata l'ammi-
ed occupano la parte meridionale del go- nistrazione di Camieniecz. Divenuto im-
verno di Minsk ed il nord di quello di peratore Paolo I e curando Pio VI la re-

Voliuia. La sede vescovile è antica, suf- staurazione della chiesa rutena e la rein-
fraganea del metropolita di Kiovia (f/ .). tegrazione della latina, a mezzo del suo
Leonzio suo vescovo sottoscrisse al con- legato Litta, ottenne l'annullazione delle
Michele metropolitano di Kiovia,
cilio di due sedi di Pinsk e di Tatitschew, e l'e-

pel alla lettera di questo prelato al Papa spulsione da Camieniecz dell'intruso ve-
Clemente Vili, concernente l'unione del- scovo Sierakowski. Questo argomento lo
la chiesa romana. Gli successe Giona, in- toccai anche a Mohilow. V. Ruteni.
di Raffaele che divenne metropolitano di PINTERVILLE. Luogo di Norman-
Russia, Pacomio, Oranisco, come ripor- dia, in cui nel 13o4 fu tenuto un conci-
ta il p. Le Quien Oriens chr. t. i , p. , lio sulla disciplina ecclesiastica. Bessin.
1285. La chiesa di Pinsco fu unita a quel- PIO I (s.), Papa XI. Nacque
Aqui- in
la di Turovia (V.), pure di rito greco-ru- leia città della Rufino
Venezia, figlio di
teno. Nelle Notizie di Roma si leggono i e fratello di s. Ermete soprannominato
seguenti vescovi delle due chiese unite di il Pastore. Alcuni lo annoverano tra'ca-

Pinsco e Turovia, di rito greco- ruteno, nonici regolari, che in Roma viveano uni-
nella Polesia in Lituania. Nel 1 ^3o Gior- ti e si regolavano con leggi comuni, come
gio Bulhak basiliano della diocesi di Vil- osserva Sangallo, Gesta de' Pont. t. 3, p.
na. 1769 Gedeone Horbacki basiliano 202. Essendo prete, dopo la morte di s.
della diocesi di Polosko,succeduto per coa- Igino, meritò d'essere eletto Pontefice ai
diutoria. 1
784 Gioacchino Horbacki del- i5 gennaio del 1 58. Proibì che le pos-
l'ordine di s. Basilio: nel dicembre i"-88 sessioni date per il divin culto servissero
gli fu dato in coadiutore con futura suc- ad altri usi. II decreto, Si per neglige/i-
cessione GiosafatteBuihak basiliano, col liam, cap. 27, dist. 2 de consacra t., con
titolo vescovile di Turovia. Nel 1808 vi- cui dicesi aver stabilito le pene a' sacer-
veva ancora il vescovo Gioacchino, ma doti, che per negligenza avessero nelle
senza coadiutore : da lui in poi la sede messa versata qualche parte del Sangue
delle duediocesiè vacante. Per alcuni an- di Cristo, diceil Sandini, Vitae PP. t.
ni in Pinsk vi ebbe pure una sede lati- I, p. 28, che non si trova in autore an-

na, eccone l'origine e il termine. Cate- tico. Apocrifo è parimente quello che in-
rina II divenuta padrona della maggior dusse alcuni a scrivere, ch'egli ordinasse
parte di Polonia, nel 3.° suo smembra- di celebrare la Pasqua (f.) nella dome-
mento, violando trattati i in cui avea pro- nica, mentre ciò era stato già comanda-
messo conservare intatto lo stato della to dagli apostoli, come riferisce Pontaco,
chiesa cattolica de'riti Ialino e ruteno, an- in Chron. Eusebii p. 28 \. Ordinò bensì
nullò 4 de'5 vescovati Ialini di LWonia, che gli eretici venuti dall'eresia de' giu-
i cui beni parte incamerò e parte die ai dei alla religionecattolica, vi fossero rice-
suoi generali e uffiziali, compresi quelli vuti e battezzati. Per questa eresia de'giu-
de' capitoli , seminari e altri luoghi pii. dei vedasi il voi. XXI, p. i3. Condan-
Eresse in vece di. proprio talento li 28 nò Marcione e Valentino eresiarchi, capi
settembre 1
790 due vescovati latini, uno àn'/narcioniti e valentinianì. Ad istanza
a Pinsk, l'altro a TafitscheìV, ove il rito di s. Prassede, figlia del senatore s. Pu-
latino non era conosciuto nominò al : dente, s. Pio I eresse nel palazzo di lei,

1

Gasparo Casimiro Cieciscowski ve- in cui avea abitato s. Pietro, il titolo di

scovo di Kiovia, e al 2." destinò X inde- Pastore, dedicando in esso una chiesa, che
PIO IMO 63
porta il nome di s. Pudenziana , sorella pochecol resto della nobiltà fu Silvio cac-

di s. Prassede, come afferma il Rinaldi, ciato da Siena dalla plebe repubblicana.


Annal.eccl. an. 162, n.° l. Ma su que- Enea con due sorelle erano superstiti ai
sto punto sono a vedersi gli articoli Fa- 18 figli dati a luce da Vittoriane scarso
lazzo apostolico di s. Prassede, e Palazzo di beni patrimoniali, dissipati dal padre.

apostolico m s. Pudenziana. In 5 ordì- Ebbe dalla natura pronto ingegno, doci-


nazioni creò 12 vescovi, 18 preti, ed 11 le e piegbevole a qualunque buona di-
o 21 diaconi. Governò 9 anni, 5 mesi e sciplina. In Corsignano studiò le umane
27 giorni, e patì nella 4-° persecuzione lettere, ed arrivato circa a' 18 anni passò
della Chiesa, agli 1 1 luglio del 167. An- in Siena per proseguirvi il corso de'suoi
tonio Pagi, nella Critica agli annali del studi maggiori. Alla poesia e all'arte o-
Baronio, confessa cl.es. Pio I sia morto ratoria, cui sentivasi grandemente inoli-

confessore glorioso di Cristo, ma non già nato, rivolse tutti i suoi pensieri, laonde
martirizzato, ed all'autorità de'messali e ben presto si accpiistò fama di poeta esi-

breviari della Chiesa, che col rito di mar- mio e di oratore impareggiabile. A per-
tire l'onorano, risponde che in essi la venire a questa eccellenza s'informò alla
Chiesa non definisce per legittimo talli- scuola declassici latini e italiani ; studiò
to , ma si accomoda piuttosto in questi in Siena anche il diritto, ma poco, non a-
alla pietà e divozione de'fedeli. Fu sepol- vendo vi trasporlo, questo vivo invece mi-
to in Valicano e ne scrisse la vita Fon- trendo per le belle lettere e per l'erodi-
lanini, nella Storia letteraria, d'Aquile- zione, massime profana. La vivacità del

ia, lib. 2, cap. 3. Quatlro lettere si rife- suo spirito ed il criterio di cui fu larga-
a
riscono di questo Pontefice, la 1 . a tue- mente dotato supplì alla mancanza de-
a
ti i fedeli, la 2/ ai fratelli d'Italia, la 3. gli altri studi ecclesiastici, per cui fu in
d
e 4- a Giusto vescovo di Vienna. Tutte grado di trattareabilmente ogni piògra-
sono stimate apocrife dai moderni criti- ve affare e di salire in celebrità ili uot-
r
ci,non ostante che da mg. Godeau ve- lissirno, per avere arricchito I' intelletto
scovo di Vence, le due ultime principal- con altre cognizioni e perla felice sperien-

mente, sieno tenute per autentiche. La s. za acquistata ne' clamorosi avvenimenti


Sede vacò i3 giorni. di cui si trovò testimone e parte. Insorta
PIO li, Papa CCXX. Enea Bar- Silvio guerra tra'sanesi e fiorentini, Enea fu co-
tolomeo Piccolomini, nacquedaanlichis- stretto partire da Siena con soli. 6 scudi
sima e illustre famiglia di Siena a' 9 ot- 1 di viatico die potè dargli il padre, ed en-
tobre i4o5 in Corsignano, coni' egli at- Irò per segretario del cardinal Domenico
testa ut Commentari lib. ; ma Grego- 1 Capranica amico de'sanesi, fin da quan-
ìio Lolli, epist. 87 ad card. Papiensem, do erasi portato nella lorocitlàa scioglie-
dice che Enea nacque a'2 5 agosto 1406; re il onde da Martino V
concilio generale,
ed il Piatti che lo vuole nato a' 18 otto- fu trasferito a Basilea.Questo cardinale
bre i4o5, riferisce che il Lolli parente di creato segretamente da tal Papa, non vol-
Pio 11, nella citata lettera Io fa nato a'24 le riconoscerlo Eugenio IV, anzi perche

settembre 1406 ; quindi il Gigli nel suo credulo unito a'suoi nemici e al duca di
Diario saneseì. 2_, p. 329. lo dichiara na- Milano Visconti, lo privò de'beni laon- ;

to a' 8 ottobre, in che combina ancora


1 de col favore de'sanesi si rifugiò presso il
il Tizio, nella Storia di Siena, mss. che duca, ed alloraEnea fu preso in sua corte,
si conserva nella biblioteca Chigi. I suoi II duca inviò il cardinale al concilio diBa-

genitori furono Silvio e Vittoria Forti- silea, seguito da Enea, e per aver ricorso

guerri nobile di Pistoia, i quali si erano contro Eugenio IV, fu deposto da tutti gli
ritirali in detta villa per economia edo- onori e dignità, per cui cadde in povertà.
64 pio PIO
Restato Enea perciò senza impiego, en- quel monarca, che lo fece coronare culla
trò per segretario con Nicodemo Scali- poetica corona, lo prese per segretario e
gero vescovo di Frisinga ; indi con Bar- consigliere e lo trattò come amico. Intan-
tolomeo. Visconti vescovo di Novara, che to curando Eugenio IV l'estinzione del-
recandosi insieme a Firenze,, quivi ven- lo scisma sostenuto da Felice V, l'impe-
ne chiamato in giudizio da Eugenio IV, ratore per tanto grave negozio lo mandò
per cui Enea entrò al servizio coi b. car- suo ambasciatore in Roma. Giunto Enea
dinal Albergati, il quale molto si valse di in Siena parenti, suo padre e gli a -
, i

sua opera e consiglio, indi l'ebbe a com- mici procurarono impedirglielo nel ti- ,

pagno in alcune legazioni, come ad Ar- more che il Pontefice lo punisse per aver
ras per riconciliare il duca di Borgogna parteggiato e servito contro di lui il con-
partigiano degl'inglesi, con Carlo VII re ciliabolo e l'antipapa, ma non si lasciò
di Francia. Inoltre il cardinale spedì E- vincere da tali congetture.
nea suo segretario nella Scozia per paci- Appena Enea giunse in Roma, si pre-
ficare il re Giacomo II con Enrico VI re sentò ad Eugenio IV e gli diresse un di-
d'Inghilterra, con molto suo onore per la scorso così elegante e leale, che non solo
riuscita. B. educe dalla Scozia, Enea pas- pervenne a giustificarla sua condotta, ma
sò in Basilea e fatalmente prese parte al- ottenne generoso perdono, fu assolto da
le funeste discordie che divisero i pachi due cardinali dalle censure in cui era in-
da Eugenio IV. Imperocché il concilio lo corso, e divenne a lui ben accetto, e segre-
fece scrittore de' brevi, abbreviatole del- secondo alcuni, oltre di che lo uo-
tario
le lettere apostoliche, e diverse volle fu minò canonico di Trento: quanto allosci-
scelto a presidente della deputazione del- sma, il Papa spedì due legati in Germa-
la fede, tribunale di censura composto di nia a pacificare gli animi. Intanto a' 23
12 individui, cui ogni mese eleggevasi il febbraio i44? morì Eugenio IV, e ad E-
presidente. In questo uffizio di sovente nea, quale ambasciatore imperiale, fu af-
a
pronunziò eloquenti orazioni, e desiò me- fidata la guardia della 2. porta del con-
raviglia quella sulla traslocazione del con- clave, con gli altri ambasciatori, com'egli
cilio a Pavia, soggetta al duca di Mila- slesso narra nel Comment. de reb. Da-
no, rifiutando Avignone, Udine e Firen- sileae, nel descrivere l'elezione di Nicolò
ze. Per la sua integrità e destrezza nel V. Questi ammirando il parlar grave di
maneggio de'negozi, il concilio di Basi- Enea, concetti e lo stile gentile e robu-
i

lea tre volte lo mandò legato ad Argen- sto del suo eloquio, lo dichiarò suo se-
tina, una a Trento, due a Costanza, una gretario e suddiacono apostolico, e nella
a Francfort, due in Savoia, e da per tut- sua coronazione gli fece portare la croce
to conseguì quanto per lui si richiedeva pontificia. Ritornato Enea in Germania,
ad universale soddisfazione. L' adunan- Federico III se ne servì in altre amba-
za di Basilea, divenuta conciliabolo, ebbe come di Milano e di
scerie, Napoli, e lo
ordine da Eugenio IV di sciogliersi: ma nominò vescovo di Trieste, a cui lo preco-
in vece pretese deporre Eugenio IV, e- nizzò Nicolò V a'5 luglio 1 44? : a Mila-
leggendo nel 4^9 in antipapa Felice V,
1
no vi si recò per la morte del duca, onde
al cui conclave assistè Enea qua! chieri- far valere le ragioni dell' impero, a Na-
co di ceremonie. Pel di lui credito l'an- poli per combinare con Alfonso V re d'A-
tipapa lo volle per segretario, e ben pre- ragona il matrimonio di Federico III con
sto se ne guadagnò la stima e 1' amore. Leonora di Portogallo. Nel i4^o Nicolò
Dovendo Felice V mandare un amba- V lo trasferì alla sede patria di Siena, per
sciatore all'imperatore Federico III, scel- amore della quale ricusò quelle di Var-
se Enea, il quale si rese tanto accetto a mia e di Ralisbona che loaveano poslu-
PIO P I O 65
Inlo. Continuando il vescovo Enon n fun- la contentezza di convincere gli uditori;
gere l'uffizio eli ambasciatole imperiale, se non die per l'inattesa morte di Nicolò
avvisò il Papa del desiderio di Federico V, nuovi interessi e passioni insorsero, on-
III di recarsi in Roma a ricevere da lui de il congresso fu disciolto.
le insegne reali e imperiali, tranquillan- I principi di Germania consigliarono
dolo Dileguò pure quei
sui timori spaisi. l'imperatore di francarsi dalla soggezio-
de'sanesi che già aveano espulso nobi- i ne de' Papi dicendo esser e^li più ser-
,

li, ed a Pisa incontrò Leonora accompa- vo che signore in Italia ina Enea colla ;

gnata dai suoi portoghesi, che poi a' i3 forza del suo parlare e con valide ragio-
l'ebbra io ìf^i condusse a Federico HI ni persuase Federico III a rigettare sif-

fuori di porta Camollia in Siena e li con- fatte insinuazioni e mandare lui al nuo-
giunse in matrimonio, per cui ivi fu al- vo Pontefice Calisto III per prestargli giu-
zata una colonna monumentale e il Pio- ramento di fedeltà. Enea si recò in Ro-
turiochio rappresentò I' avvenimento in ma, e adempito l'incarico, si congratulò
un bel quadro nella libreria del duomo. col Papa della guerra stabilita contro gli
Enea precedette l'imperatore in Roma, infedeli. A toglierne gl'ini pedi nienti e per
'e nella sua assenza per l'andata aNapo- la necessaria paced'Italia, Calisto III man-
li custodì il giovane Ladislao re d' Un- dò in Napoli Enea, per indurre Alfonso
gheria, e poscia lo seguì in Germania, ove V a rimuovere il conte di Pitigliano e
disimpegnò anche le parti di nunzio di Giacomo Piccinino dalla guerra che fa-

Nicolò V in Austria, nell'Ungheria, nel- cevano a'sanesi, come quello che molto
la Boemia, in Moravia e nella Slesia, non poteva sull'animo del re, quale mosso il

che a tre diete di Germania, nelle quali dalle sue persuasive si associò alla sa-
fu arbitro assoluto, come egli stesso at- cra guerra. Ritornato dqpo alcuni me-
testa ne'suoi Commentari Uh. i. Federi- si in Roma , il Papa lo accolse con pa-
co III egualmente Io mandò con ampli role affettuose e per premiarlo di quan-
poteri ai boemi, discordi per volere La- to avea operato, a'18 dicembre i/\.56 lo
dislao in loro re. Riuscito con gran sod- creò cardinale dell'ordine de'preti, con-
disfazione del principe in sì difficile mis- ferendogli per titolo la chiesa di s. Sabi-
sione, Enea ricevè l'altra di recarsi alla na, non la diaconia di s. Eustachio, co-
dieta di Ratisbona per conchiudere la me erroneamentescrissero alcuni, confu-
guerra contro i turchi. Alla presenza di tati dal Cardella, lìlem. ist. de' cardinali
Filippo duca di Borgogna e Lodovico di t. 3, p. i34- Affranto Enea dalle fatiche
Baviera, parlòcon tanta potenza di ragio- e da tanti viaggi e ambascerie, celebrate
ni, che si deliberò la guerra ad unanimi- con elogio dal Campano, come per libe-
tà di suffragi, per liberare il gran sepol- rarsida un malore che di continuo lo tra-
cro di Cristo : tutta volta con dolore re- vagliava, andò ai bagni di Viterbo, tro-
stò deluso il suo zelo, poiché i principi vandosi assai bisognoso, non avendo po-
per diverse ragioni, senza aver nulla sta- tuto in 23 anni di carriera diplomatica
bilito, tornarono alle loro case. Federico sopperire ai più necessari bisogni, come
IIInon perciò si perde di coraggio, e con- si legge neW'epist. 365ad card. Papien-
vocata nuova dieta in Francfort volle , seni. In fatti molti patimenti soffrì per
cb'Enea v'intervenisse, onde colla sua ma- terra e per mare, sino ad essere spoglia-
schia eloquenza volgessegli animi alla sa- to dai masnadieri , ridotto in cattività e
cra guerra. Nel congresso provò con lu- gittato in prigione, e ben 20 volte cadu-
cida orazione, da quella santa guerra di- to in pericolo di morte. Mentre era ai ba-
pendere ancora la salute di Europa e la gni, morì Calisto III in Roma, ove resti-

conservazione del cristianesimo, ed ebbe tuendosi il cardinalcjfu ricevuto con gran-


VOL. LUI. 5
66 PIO PIO
de espetlnzione dal popolo che mosse ad Pio II trattò a lauto convito i cardinali,
incontrarlo salutandolo Pontefice. Que- gli ambasciatori e gli ottimati di Roma,
sta sublime dignità fu preceduta da di- ritornando la sera al palazzo Vaticano.
versi prognostici, che descrive il sunno- Tra gli ambasciatori che il Papa beni-
minato Tizio. Il i.° quando Vittoria la gnamente accolse, mandati dai principi
notte innanzi al suo parto sognò dare al- a congratularsi per la suprema dignità
la luce un figlio con mitra in capo, come cui era stato elevato, e a rendergli la con-
meglio notai in quell'articolo; il 2.° quan- sueta ubbidienza, vi furono i fiorentini,
do avendo 7 anni, i fanciulli vicino alla capo de' quali fu in con-
s. Antonino, che
casa di s. Caterina (da lui canonizzata) lo cistoro pronunziò un'elegante orazione,
crearono per giuoco Papa, lo fecero se- con cui pose fine alla sua Cronaca. Con
dere sull'erba, coronarono con mitra lo gli ambasciatori poi di Ferdinando d'A-

di foglie di malva e gli baciarono il pie- ragona re di Napoli e figlio naturale di


de uno dopo Tallio in atteggiamento ri- Alfonso V,già amico strettissimo di Pio
spettoso (alcuni di questi elettori erano II, trattando gli affari del regno, di questo
ancor vivi quando Pio li recandosi in Cor- lo investi col censo di 8000 oncie d'oro
signano si sovvenne della scena e rise con e altre condizioni, con bolla che mss. si

Joro) ; il 3.° quando portatosi in iNapo- trova nella biblioteca de' filippini, cod.
li, Alfonso V voltato a 'suoi cortigiani dis- let. b, n.°-i Si, p. 97, dopo avere invoca-
se loro : eccovi il Pontefice romanoj il to il decreto del predecessore, che avea
4-° lo ricordai nel voi.XXIX, p. i58; dichiarato il reame decaduto in favore
il quando in Roma un cardinale ve-
5.° della Chiesa per morte di Alfonso V, e
dendo nella sua arma le lune, disse esi- l' interdetto messo ai luoghi die ubbidi-

stere una predizione che il Papa futuro vano a Ferdinando. Essendo in cima dei
dovea avere quello stemma. Altre pre- suoi pensieri la difesa della minacciata
dizioni al pontificato riporta l'Oldoim, cristianità e di proseguire con più ener-
A cidi t. in Ciaccon. t. 2, p. 1 o 1 7. Ad es- gia la guerra contro gli ottomani, per re-
so fu esaltato nel 3.° giorno di conclave primere le formidabili conquis-te che fa-
o 8.° dice Dercastel), in cui si trova- cevano, pubblicò il congresso di Manto-
(7.
rono 8 cardinali, in età di 53 anni e con-
1 va, che descrissi nel voi.XLII,p. 189 e
cordemente nel i458 a' 19 agosto, secon- seg., mentre ne! voi. XVlII,p. 56 e seg.
do ISovaes, la Cronaca bolognese, il Mal- narrai quanto fece per riunire principi i

volli, Storia di Siena, e l'Infessura; a'20 cristiani a danno del nemico comune;
dice il Platina, a'21 ['Istoria sanese, ed a' s. Mariadi
dell'istituzione dell'ordine di
28 l'autore della storia di questo conclave^ Betlemme (F.) per difendere le isole del
die fu uno de'più fecondi di brighe, che mar Egeo della generosa ospitalità data
;

narrai ne' voi. XI, p. 67, 283, XV, p. in Roma a Tommaso Paleologo despota
XXI, p. 233, 240, 245, dicendo ancora di Morea e fratello dell'ultimo impera-
del saccheggio dato alla sua cella e alla tore de' greci, ed altri cacciati dai tur-
sua casa. chi, a cui die la rosa d'oro benedetta, e
Col nome di Pio II si fece coronare dono oltre il braccio di s. Gio.
ricevette in
nella basilica Vaticanadal cardinal Pro< Battista (chedonò a Siena), il capo ve-
spero Colonna i.° diacono, e nello stesso nerando di s. Andrea apostolo (1! quale
giorno in cavalcata si recò alla Latera- dai Piccolomini fu preso a patrono), che
nense pel solenne possesso, in cui corse nel 1462 portò alla basilica Vaticana con
grave pericolo di vita tra quelli che col- solennissima Processione^.) fra' canti-
le spade pugnavano avanti il suo cavallo ci, l'entusiasmo e la vivissima espansio-
per impadronirsene. Dopo la funzione ne de' di voti affetti di tutto il popolo di
PIO P I O 67
Roma ; finalmente dissi della lettera clic ri che lo molestava, come pure per ri-

il Pontefice scrisse a Maometlo 11 (que- costituirvi la repubblica. Giunto in Ro-


sti ebbe l'audacia di partecipargli la pre- ma vi canonizzò solennemente s. Cate-
sa di Corinto, come rileva il Torrigio, rina da Siena, dell'ordine de' predicato-
Grotte Vaticane , p. 229 , riportando ri j indi si recò a Tivoli per ricrearli in
vari brani delle lettere che tra loro si quel puro clima, e per frenare il popolo
scrissero), e che attribuì alla santa guerra unitosi a' nemici della Chiesa, erigendovi
il prodotto delle allumiere di Tolta sotto la rocca. Pochi sono i luoghi suburhani
di lui discoperte. Nel recarsi a Mantova a Roma che Pionon abbia visitati e
II

nel i4k)> °' ll e '

' e disposizioni narrate a insieme illustrati ne' suoi Commentari,


quell'articolo, in caso di sua morte lasciò come ricordo ne' loro articoli. Le guer-
in Roma legato il cardinal Cusa, e go- re che agitarono suo pontificato e lo
il

vernatore prefetto Colonna (di che


il furono diverse. Pri-
stato ecclesiastico
meglio nel voi. XXXII., p. 37), con altri mieramente estinse quella che Giacomo
cardinali, uditori, e avvocati, presso i qua- 'Piccinino faceva nell'Umbria; con tre-
li s'intendesse rimanere la curia romana. gua sospese quella tra Ferdinando d'A-
Da Perugia (F.) passò a Corsignano, poi ragona re di Napoli e Sigismondo Mala-
a Siena (V.), cui die Radicofani ch'era testa signore di Rimini, e dal primo non
della s. Sede, e l'elevò a metropolitana solo si fece restituire Benevento e Terra*
con suffragane'! le donò la rosa d' oro
, cina da lui occupate, ma ottenne una sua
e compartì altre beneficenze. Per Firen- nipote in isposa ad Antonio figlio della
ze, Bologna e Ferrara (V.) pervenne propria sorella, col ducato d' Amalfi e
Pio II a Mantova, ove colla bolla Exe- altre signorie e terre per dote. Prose-
crabilis condannò quelli che appellava- guirono le guerre tra Ferdinando e Gio-
no dal Papa al concilio generale, nel di- vanni duca d'Angiò pretendente al tro-
fendere il vescovo di Bressanone {F.) } no di Napoli, il quale tenne sollevala la

scomunicando il duca d' Austria, come Puglia, sostenuto dai francesi, e lo scon-
toccai nel voi. XV, p. 168 ed altrove. fisse a Troia : il Papa aiutò il primo. Ad
Alcuni dicono che in Mantova creasse un tempo i germani si battevano eontro
cardinale il nipote Francesco Todeschi- gli ungheri, gl'inglesi benché divisi tra il

ni,cheadottò nella famiglia Piccolo/nini, vecchio e il nuovo re guerreggiavano col-


poscia Pio III {V.); altri vogliono chela la Francia. La Toscana fu agitata da dis-
promozione la facesse in Siena in un allo cordie; le Marche molestate per ragione
zio Fortiguerri (V.). E qui noterò che a de' confini, per Pio II riacquistarono la
Piccolomini famiglia, oltre le notizie di quiete; confermò la sovranità della s. Se-
questa, raccontai quanto fu ingrandita e de su Pontecorvo (F\)j Viterbo insorse,
nobilitata da Pio II, e quali soggetti vi an- ma fu riconvenuta ed sabini che die- , i

noverò in adozione, concedendo loro col rono il passo al nemico comune ebbero
cognome il proprio stemma. Per le guer- la punizione. Il Papa espulse da'suoi do-
re ricordate a Mantova, descrivendo il mimi quelli che vaghi di novità e di pe-
congresso, le fatiche del zelante Pontefi- scare nel torbido, vi promovevano il di-
ce non ebbero effetto. Trattato sempre sordine. A mezzo di Federico signore di
magnificamente come nell'andata, Pio II Urbino e di Alessandro Sforza signore di
partito da Mantova ripassò per le men- Pesaro, impedì al Piccinino di unirsi ai
tovate città, e nel febbraio 1461 si re- francesi a danno di Ferdinando d' Ara-
Siena e vi si trattenne sino al
stituì a gona da lui protetto. Scomunicò il Ma-
settembre per profittare de'bagni di Ma- latesta, che per vendicarsi occupò alcu-
cereto e Petriolo per la flussione d'umo- ne terre della Chiesa, cacciò il cardinal
68 PIO PIO
legalo e manomise le Marche: però il P.i* Papi, ed essendo rovinale le sue scale le

pa eli mosse contro Federico d'Urbino e rifeceponendovi a'piedi le statue de' ss.
Napoleone Orsini, che ricuperarono Si- Pietro e Paolo e come Paolo V le col-
;

uigaglia, presero Fano e gli tolsero par- locò in nuove basi rispettando di lui
, i

te del territorio di Rimini, come raccon- stemmi, vi aggiunse i propri, come dissi
tai a s. Marino, dicendo che pei soccorsi 25o;però avendole il
nel voi. XII, p. re-

dati dai repubblicani per questa guerra, gnante Pio IX rimosse nel 1847 per so-

Pio li die loro in feudo alcune terre. stituirvi quelle magnifiche ch'erano nella
Inoltre il Pontefice s'interpose nelle ver- basilica Ostiense, fatte scolpire per essa

tenze tra'Manfredi dominatori di Faen- da Gregorio XVI,comeriportai a p. 223,


za.Procurò di fare abrogare la Piani- il capitolo Valicano collocò le vecchie sta-

malica sanzione in Francia, come nata tue coi basamenti al principio dell'in-
nello scisma di Basilea, presso i re Carlo grèsso interno della sagrestia, dopo aver-
VII e Luigi XI, avendo onorato il pri- le fatte ritoccare, per conservarne la me-

mo col titolo di difensore della fede. As- moria. A tale capitolo Pio li donò Pog-
salita Roma da 1^62,
fiera pestilenza nel gio Donadeo in Sabina, nella quale eres-
Pio II passò a Viterbo per prendervi i se la collegiata di Magliano, che onorò di
bagni, ma come neppur qui si trovava sua presenza nel viaggio d' Ancona. Nel

colla corte garantito dall'infezione, si tra- i464 fio II imposesilenzio sulla contro-
sferì a Bolsena e poi a Corsignano che versia insorta pel Sanguedi Cristo (f^.).
esaltò a sede vescovile col nome di Pieri' in mezzo a queste cure sempre più cre-
za, al quale articolo ho descritto tutte le sceva nell' animo del Pontefice l'ardente

munificenze che largamente comparti a brama di soccorrere 1' oriente contro il

quel suo luogo di nascita. In detto anno formidabile Maometto II, che estenden-
eresse ancora le sedi vescovili di Lubia- do le sue conquiste faceva deplorabile ec-
na e Montalcino. cidio de'cristiani. Formò una lega, armò
Nel i463 con la bolla In minoribus una flotta, eccitò alla crociata Luigi XI re
agentes, de' 26 aprile, Bull. Rom. t. 3, di Frauda eFilippoducadi Borgogna col

par. 3 , p.100, Pio II cassò ed aunullò donalivodello stocco benedetto, esi porlo
tutte le opere da lui scritte in favore del in Ancona per porsi alla testa della crocia-

conciliabolo di Basilea contro Eugenio IV ta, imbarcandosi pel Tevere a Pontemol-


e l'autorità della s. Sede, dichiarando a- le : pel fiume giunse a Fiano, visitò il ino -

vere errato nella gioventù come s. Pao- nastero del Soratte, e per Otricoli, dove
lo, per seduzione e ignoranza, e ritratta- sbarcòj'Narni, Spoleto, Asisi, Fabriano e
re gli errori propri come s. Agostino, e- Loreto^.), arrivò ad Ancona a' 19 luglio,

sortando tutti a seguirlo vecchio non gio- ricevutocon sommo applauso da un popo-
vane, Pontefice non privato, a rigetta- lo infinito. Il Lambertini,Z?e can. ss. 1. 2,
re Enea Piccolomini, ed abbracciare Pio n.° io, scrive che Pioli nel i464p a i"l' da
11. Eguale ritrattazione a vea fatto da ve- Roma per Siena, alfine di prendervi ba- i

scovo, come notai nel voi. XIV, p. i5c), gni petriolani, onde rimettersi da una ma-
mentre nel voi. V, p. 268, dichiarai co- lattia sofferta, e che dalla diocesi sanese
me annullò i preliminari tra il concilia- s'avviò per Ancona: in vece il Novaes nar-
bolo ed boemi. In Sieua eresse un por-
i
ra, che da Siena passò in Roma, indi si

tico di pietre quadrate, ed un monumen- recò ad Aucoua, assalito in principio del-


to in s. Francesco per racchiudervi le ce- la navigazione dalla febbre, che gli dava
neri de'suoi genitori. In Roma fortificò non piccolo incomodo, ma procurò occul-
il cortile della basilica Vaticana, che ab- tarla, affinchè i medici non lo costringes-

belf], disponendo con ordine i sepolcri dei sero a retrocedere. Ne' voi. II, p. 48 e 5o,
PIO PIO %
XII, p. ag6, XVIII, p.58,XXII,p. 120, e mollo ammaestrato nelle lettere demen-
XL1II, p. 23, XLIV,p ia5, XLIX, p. tili, eloquentissimo, stimato uomo buono
4<), con diffusione raccontai la lega con- e giusto, amatore della pace e zelatore
chiusa, In flotta pontifìcia armata, l'estre- della fede, come lo dichiararono s. An-
ma unzione che l*io li ricevette per la tonino, Cronaca par. 3, tit. 22, cap. 17,
2/ volta, e l'esclamazione contro i medici ed il cardinal Ammanati nelP orazione
per non averlo avvertito del pericolo di pel successore. Questi poi,
che tanto lo co-
vita la morte,
; solenni funerali, le ora-
i nobbe, neWepisl. 46 gli rese il seguen-
zioni funebri, precordi lasciali in Anco-
i te giusto e grande elogio. Era Pio 11 un
na, il cadavere portato in Roma nel Va- sovrano Pontefice pieno di belle virtù,
ticano e poi trasferito in s. Andrea della commendabile pel suo zelo per la religio-
Valle de'Tealrnì^y.), e (pianto lasciò per ne, per l'integrità de'suoi costumi, per la
la sacra guerra, alla quale istantemente fermezza del suo spirito e per la sua pro-
esortò il sacro collegio. fonda erudizione. Era di piccola statura,
Essendo Pio II in Ancona si aggravò, di capelli prima di tempo canuti, di fàc-
pel flusso si pose in dopo 2 giorni
letto, e cia bianca e dimostrante maggior età, di
di lenta febbre morì a'i4 agosto 1 4^4-5 a occhi spiranti severità insieme e piacevo-
2 ore di notte, per testimonianza ocula- lezza, di corpo robusto, ma stenuato dal-
re del vescovo Patrizi Piccolomini, da le fatiche de'lunghi e frequenti viaggi, dal-
preferirsi a quella di Platina e Ciacconio le vigilie e da continui incomodi della tos-
che dicono a'avendo domandato e
16, se, di calcolo e di podagra, che spesso lo
ricevuto i sagramenti. Nel momento che riducevano ad uno stato pericoloso. Fa-
spirò fu veduta l'anima sua portata in dare udienza ancorché ammalato,
cile in

cielo dagli angeli, dal b. Pietro Teutoni- parco nelle parole , ma giocoso e faceto
co o Cornelio calabrese, monaco camal- nella conversazione, nemico giurato de'
dolese. Visse 58 anni, 9 mesi e 28 gior- falsane dei relatori, e sempre ameno co-
ni, avendo governata la Chiesa con zelo gli amici, alcuni de'quali voleva ogni gior-
apostolico 5 anni, 1 1 mesi e 25 giorni ; no seco a tavola , la quale per quanto si

dopo aver creato in due promozioni 1 1 potesse faceva imbandire all'aria aperta.
cardinali, tra'cjuali il celebre Ammana- In essa fu sempre moderatissimo e con-
ti-Piccolomini. Dopo la sua morte, ben- trario a'eibi delicati o per qualità o per
ché assai compianta, fu mossa fiera per- condimento. Facile ad inquietarsi, ma più
secuzione a' suoi famigliari e general- facile a rimettersi incalma e a perdona-
mente al nome sanese, non senza scan- le le ingiurie; onde che non riprese mai
dalo ; calamità ch'egli vivente avea con chi di lui sparlasse volendo che in una ,

ripugnanza e fremito veduto nella mor- citlà libera tutti fossero liberi a parlare.
te de' predecessori, coi loro famigliari e L'Oldoino neìi' Addìi, al Ciacconio più
concittadini, massime contro quelli che ampiamente descrive il carattere di Pio
ne avevano meritato la benevolenza, co- II: ben a ragione dunque gli si adattò
me notai meglio a Famiglia pontificia. il verso di Virgilio: Sum Pius Aeneas fa-

II Gigli nel Diario sanese, celebrando i ma super Aelhera notus.


benefìzi fatti da questo Papa alla chiesa Nella zecca pontificia vi sono i conii di
a
cattolica e alla sua patria Siena, osserva tre sue medaglie colla sua effìgie. La i.

che gli stessi suoi paesani gli legarono le con lo stemma de'Piccolomini e l'epigra-
mani con tratti di mala corrispondenza, fe : Gloria. Senensis D. C. Piccolomini.
a
pure da magnanimo soleva dire Si fac- : La 2. con l'iscrizione: Velocìler scriben-
cia sempre bene a'sanesi, quando anche tis sobolcsj nell'esergo, Ne tanti ecclesia e
non lo vogliono. Fu Pio 11 savio legista pacisq. amantis ddealur memoria. Si
1

7o PIO PIO
vede pure una tavola con libri, in uno dei allredi diversi dotti fu stampala in Franc-
quali si legge Imposita turcarum lcx }
: fort, e colle opere del Pontefice nel 1 55
alludenti i libri alle molteopere che com- in Basilea. Incominciò a scriverla anche
pose. La 3." col motto: Optimo principi, AndreaContrario, che ne abbandonò l'im-
in memoria dell'insigni qualità del suo a- presa quando fu bandito da Pio 1 1 da Ro-
nimo. L'illustrazione di tali medaglie e ma e dallo stalo. Ciampini ae\YExamen
di altre 4 5
si legge nel Bòoafmi, Numism. lib.Pont. riporta l'epistola di Pio 1 1 a Carlo

Pont. t. 65. Quanto alle sue mone-


i, p. VII. Carlo Fea, PUH P. M.acalumniis
te d'oro, d'argento e di rame, ne tratta vindicatus lernis retractationibus ejus,
Scilla, Delle monete pontifìcie. Pio 1 amò 1 quibus dieta et scripta prò concilio basi-
le lettere e protesse i letterati, lasciando- leensiconlra Eugenium /^Piomae 82 3. 1

ci molteopere. Le principali furouo rac- Di recente nel 843 pubblicò in Parigi


1

colte in due tomi e stampate ad Helm- C. H. Verdière, Essai sur Aeneas SyU
stad nel i6pq, cioè la Cosmographiaj vius Piccolomini. Vacò la chiesa 5 giorni. 1

V Historia bohemica j In libros A. Panor- PIO III, Papa CCXV. Francesco To-
milae ec. Alphonsi regis commenta rins; deschini Piccolomini, nacque a'g maggio
ffistoria Friderici 111; Commentario- i439 in Siena, altri dicono inSarteano
rum historicorumj De concilio Basileen- nella contea sanese, altri in Corsignano
òij Epitome decadimi Biondi. Tra le al- poi Pienza : certo è, come dissi a quell'ar-
tre opere ricorderò : Della miseria dei ticolo, che ivi come lo zio vi fu battezza-
corti giani j Dell'arte della grammatica al to. Ne furono genitori, Nanno Todeschi-
giovine Ladislao re d 'Ungheria j il Poe- ni, uomo ricchissimo di Sarteano, e Lao-
ma sulla Passionej"òi orazioni tutte di- domia sorella di Enea Piccolomini poi
rette alla pace de' re, alla concordia dei cardinale e Papa Pio I1(V.), il quale lo
principi, alla tranquillità delle nazioni, prese in adozione e gli die il proprio co-
alla difesa della religione e alla quiete del gnome e stemma de' Piccolomini {V .). ' Si-
inondo; un gran numero di lettere, men- no dai primi anni mostrò speditezza d'in-
tre ne'suoi verdi anni dettò circa 3,ooo gegno, senno e inclinazione alla virtù. Sot-
versi, gran parte de'quali audò smarrita to l'amorevole cura del dotto zio, si ap-
a Basilea. In tutte queste ed altre opete plicò allo studio delle belle lettere, della
si ammira abbondante ed eletta proprie- storia, della teologia e singolarmente del
tà di vocaboli, vagbezza d'immagini, chia- diritto canonico , a cui diede opera nel-
rezza di frasi, stile elegante e dignitoso. 1' università di Perugia, dove ne ripor-
La sua biblioteca e quella di sua famiglia tò la laurea di dottore. Divenuto lo zio

l'acquistò Clemente XI per la Biblioteca Pontefice, questi nell'età di circa 21 an-


Vaticana (J7 .). Abbiamo la vita di Pioli 19 febbi aio 1460, lo fece arcivesco-
ni, a'

col titolo Commentarla, ec, riveduta da vo della comune patria Siena, in cui co-
Francesco Piccolomini arcivescovo di Sie- me zelante pastore sostenne molte e gra-
na, chela pubblicò in Roma nel 1 584» vi fatiche, per sedarvi i tumulti che te-

e poi fu ristampata in Francfort nel 1 6 4>


1
nevano crudelmente oppressa la città,

che si attribuì da lui a Gio. Gobelino Per- per la divisione della nobiltà de' monti.
sona famigliare dello stesso Papa, men- Nello stesso anno Pio II a' 5 marzo o
tre sono commentari scritti dal Papa
i maggio lo creò cardinale dell'ordine dei

stesso, di cui Gobelino fece copia, come diaconi e per diaconia gli assegnò la chie-
si apprende da un codice della bibliote- sa di s. Eustachio, indi fu dato in pro-
ca Corsiui. La medesima vita fu compi- tettore ai camaldolesi, e nel 1461 di-
lata ancora da Giannantonio Campano chiarato legato della Marca. Perla sua
vescovo di Teramo, la quale insieme con prudenza e valore, quaudo Io zio parli
PIO PIO 71
per Ancona onde porsi alla lesta della Detestò il cardinale simonia con cui
lu
crociata, lo lasciò suo legato e vicario in Alessandro VI consegui il pontificato;
Roma, dove ritornato cadavere lo fece Papa nel
tultavolta questo C)4- '° "'an- 1

tumulare nella cappella da lui eretta per dò Toscana legato a Carlo Vili redi
in
riporvi la testa di s. Andrea, nella qua- Francia, venuto armato contro gli ara-
le cardinale fondò una cappellania se-
il gonesi di Napoli e per rivendicar le ra-
condo alcuni, ma ilTorrigio, Grotte Pra- gioni degli angioni; ma non fu ricevuto,
ticane p. 23 1, attribuisce la dotazione né ammesso a trattative pel rancore che
a Francesco Bandini Piccolomini arci- i francesi conservavano contro lo zio Pio
vescovo di Siena, pronipote di Pio II. li perchè nella guerra di Napoli avea
,

L'imperatore Federico 111 avendo do- favorito e si era imparentato cogli ara-
mandato a Paolo II un legato per la die- gonesi, a danno degli angioni. Nel 1496
ta di Ratisbona, il Papa vi deputò nel il Papa lo nominò vescovo di Pienza e
1 47 i il cardinale, che univa a molto in- Monta Icino, che governò sino al 1498.
gegno e studio, perspicacia e modi gen- Nel i497 quando Alessandro VI in con-
tili, che gli procacciavano la benevolen- cistoro die il ducato di Benevento e Ter-
za de' principi. In quel congresso alla pre- ragna al proprio figlio Giovanni Borgia,
senza de' principi di Germania, perorò solo il cardinale vi si oppose con eroico
con gran zelo ed energia a favore della coraggio. Morto Alessandro VI ,
per la
a
cristianità nuovamente minacciata dal- 3. volta il cardinale entrò in conclave, il

l'impeto de'turchi, per le scorrerie fatte quale fu prolungato dalle violenze di Ce-
in Cari tv/ ia e nella Croazia, e rappresentò sare Borgia, altro figlio del defunto, e dal-
occorrere forze poderose, non le lievi sta- la presenza de'francesi in Roma, che poi
narrando il vescovo di Te-
bilite, tutto partirono per Napoli a guerreggiare cogli
ramo Campano che l'accompagnò. Tro- spagnuoli. Quanto riguarda il conclave,
vandosi in Germania seppe la morte del le prepotenze di Cesare amico del cardi-
Papa e l'elezione di Sisto IV, per cui ri- nale, onde poi per sicurezza lo fece cu-
tornò in Roma a render couto della le- stodire in Castel s. angelo, per salvarlo

gazione; indi si ritirò alla sua diletta dagli Orsini, e della cella toccata al car-
cbiesa di Siena, dove adempì tutte le par- dinale, lo raccontai ne' voi. VI, p. 47> XI,
ti di sollecito e vigilante pastore, facen- p. 67, XV, p. a85, e XLIX, p. 7 Nel- 1 .

dosi vedere rare volte in Roma. Sisto IV la Vita di Nicolò Bonafede, scritta in par-
nel i.}83 gli affidò in amministrazione te da lui stesso (del quale parlai anche
la chiesa di Fermo, che governò sino al ne' voi. XXXVI,
263, XL, p. 262), sip.
i5o3, come dissi con altre notizie, e se legge come essendo quel celebre perso-
!o zione fosse stato vescovo, nel voi. naggio di s. Gi usto diocesi di Fermo, mol-
XXIV, 36; quindi gli conferì la so-
p. to conosceva il cardinale, nonché era in-
printendenza di Massa Trabaria, colla trinseco di Cesare, il quale influenzan-
presidenza dell' abbazia di Farfa, dove do i numerosi cardinali spagnuoli creatu-
guadagnossi la stima e l'alletto di tutti re del padre e per la sua possanza vole-
que'popoli, non meno per la sua solleci- va un Papa di suo genio, ed agognava la
tudine, che per gì' illibati suoi costumi. siguoria di Siena a danno de'Petrucci.
Innocenzo Vili gli affidò la legazione Cesare preferiva il cardinale Antoniotto
dell' Umbria, sconcertata e divisa dalle fa- Pallavicini, che essendo nemico di Bona-
zioni, lacerata e sconvolta per le civili di- fede, riuscì a questi di persuadere Cesa-
scordie, che colla sua saviezza e pruden- re che le non sarebbero riuscite,
pratiche
za sopì ed eliminò, restituendo la pro- in vece proponendo il Piccolomini ama-
vincia all'anteriore quiete e tranquillità. to e rispettato da tutti e idoneo alla su-
-

7u
PIO PIO
prema dignità, come bei» accetto ai so- condanuò ed essendo il cardinal Piccolo-
vrani, e uon dare sospetti per non essere mini virtuosissimo, non si deve precipita-
passata buona intelligenza tra lui, Ales- re il giudizio sulle promesse fatte in ante-
sandro VI ei cardinali spaguuoli, ai quali cedenza da ambedue, e considerarle qua-
ed a Cesare resterebbe grato. Allora Bo- li dimostrazioni di riconoscenza pel favo-
nafede ebbe l'incarico di esplorare l'ani- re offerto e non per mercede del futuro
mo del cardinale Piccolomini, che udito benefìzio.
tutto il negozio, baciandolo e ringrazian- Ecco come il Novaes racconta questa
dolo cou elfusione, gli die facoltà di pro- elezione. Entrarono in conclave 36 o 3? o
mettere lutto quanto si bramasse, salvo 38 cardinali, che trattando dare al mon-
il proprio onore e quello della sede apo- do cristiano il successore di Alessandro
stolica, laonde veuue stabilito di pronao VI, vi agognava il cardinal ci' Amboise,
verne l'esaltazione, di concerto cou Gia- però deluso dal cardinal Rovere poi Giu-
como Piccolomini fratello del cardinale, lio II, essendo questi nulla meno deside-
che recatosi da Cesare ne combinò i patii, roso del triregno. Dopo alcuni contrasti
sottoscritti quindi dal cardinale. Intanto de'sacri elettori, in parte distratti dalle
Bonafede adoperò con altri potenti
si fazioni, in parte propensi a favorire le

cardinali per staccare da Pallavicini i brame di Cesare Borgia, passati io gior-


cardinali italiani sfavorevoli al Piccolo- ni elessero concordemente a'22 settem-
mini, ed i francesi ; laoude al Pallavici- bre il incardinai diacono Todeschiui-
ni riuscirono inutili tutte le sue prati- Piccolomini, il qualt in memoria dello
che, 5o,ooo ducati d'oro prestatigli da
i zio volle chiamarsi Pio III. A'3o dello
Cesare, ed 3o,ooo in polizze di ban-
i stesso mese fu ordinato sacerdotedal car-
chieri, eh' erasi portato in conclave. Il dinal Rovere, non essendolo, e perciò dal-
Pallavicini fu un degnissimo cardinale, lo zio gli era stato dato per sulfraganeo
per cui vuoisi notare di esagerazione la di Siena il b. Antonio Fatati, che ne sup-
penna Bonafede suo emulo, il quale
del pliva le funzioni episcopali. JNel dì se-
la calcò auche sopra altri non a lui be- guente i.° ottobre fu consagrato nella
nevoli. Vero è che più volte abbiamo camera de' pappagalli del Palazzo Va~
dovuto deplorare simili umane fralezze, ticano s ed agli 8 venne solennemente co-
mentre possiamo confortarci die da più ronato sulle scale di s. Pietro. j\V voi. VI II,
secoli l'elezioni pontifìcie procedono im- p. 172, e XXI, p. 3o, dissi che impedito
muni ancora dal più leggiero sospetto, di stare in piedi per un'antica piaga che
li Bonafede entrato in conclave per con- avea nella gamba destra, percui non po-
clavista del cardinal Loris non Flores tè geuuflettere in s. Pietro quando vi

spagnuolo, vescovo d'Elna non Elvas , fu condotto per la prima adorazione dei
accortamente si adoprò per la felice riu- cardinali ,
prese il possesso ueila basi-
scita; regolando il suo cardinale che di- lica Vaticana. Dichiarò governatore di
ligeva gli spaguuoli, e guadagnati fran- i Roma il Bonafede, poi confermato dal
cesi, l'elezione fu compita, onde nella successore Giulio li, promettendogli che

mezzanotte precedente molti cardinali si dopo un anno l'avrebbe creato cardina-


recarono in cella del Piccolomini a ba- le; e fece il proprio nipote marchese Sa-
ciargli i piedi e portargli memoriali. Sic- Rizzo capitano del palazzo, come dissi a
come poi il Bonafede agevolò l'elezione Cavalleggieri. Nel giorno seguente alla
di Giulio li, colla cooperazione di Cesa- sua elezione, contro l'uso convocò il Con-
re, avverte Leopardi annotatore della
il cistoro (f^-), vi trattò di pacificare il redi
I ita di Bonnf-dc, che mostrandosi Giu- Francia Spagna, e promise di a-
col redi
lio 11 fiero nemico della simonia che doperarsi eOicacemente per ripristinare
PIO PIO 73
l'antico splendore e la disciplina ecclesia- trasferito in quello di S.Andrea della Val-
stica, comedi riformare senza indugio la le àé Teatini (V.) : 1'epitallio posto al se-
corte romana nelle cose ove ve ne fosse bi- polcro, compendio di sue lodevoli gesta,

sogno, tanto riguardanti il Papaie i cardi- si legge in Oldoino, Addit. al Ciacconio,


nali, che i ministri loro. Quindi liberò il Vitae Pont. t. 3, p. 2 14- Agli 1 t ottobre
territorio diftoma dall'esercito ch'era fuo- Pio III fece vescovo ili Sutri e Ne pi An-
ri della città e che l'uvea lungamente ves- tonio de Albericis nobile d'Orvieto suo
sa lo; a'26 settembre perni ise che gì 8 joo i famigliare e intrinseco amico, ch'è l'uni-
francesi passassero il Te vere a Ponte Molle co suo vescovo che si conosca. Nella zec-
e s'avviassero pel regno di Napoli, pe' luo- ca pontificia vi sono i conii di due meda-
ghi vicini alle mura di Roma. Nel seguente glie, con la sua con l'epi-
effìgie. La i."

giorno peggiorando la sua piaga, fu ne- grafe : Gloria Scuensi D. C. Piccolomini y


due dolorosissimi tagli, fin-
cessario fargli collo stemma gentilizio, già fatta per lo
a
ché fu cagione di sua morte a' 8 ottobre 1 zio.La 2. con le parole Sub umbra ala- :

i5o3, con soli 26 giorni di pontificato, rum tnarum 5o3, vedendosi il Papa in
1

e di età anni 6^., mesi 5 e giorni io. Pe- trono in mezzo a due cardinali, che pren-
rì non senza sospetto di veléno, propina- de sotto la sua protezione Cesare Borgia.

togli per commissione di Pandolfo Pe- Il Bonanni, Numis. Pont. t. i,p. i3y,le
trucci signore di Siena, come il Panvi- riporta in un ad altre tre. Lo Scilla, Mo~
nio nella vita ed elogio di Pio III dice nete pont. , riferisce che per Pio III fu
essere stata la faina; della quale opinio- solo battuto lo scudo d'oro. Questo Pa-
ne furono molti secondo Mal volti, Hist.
il pa fu universalmente compianto, per l'e-
Seneiis. lift. Questo sospetto
8, par. 3. gregie sue virtù e per le speranze che di
non è fuor di ragione, imperocché Pio sé prometteva. Lo commenda Pietro Del-
III non vedeva di buon occhio che Pe- fino, Epist. 79 e 97, lib. 7; e Natale Ales-
trucci si fosse usurpato il dominio della sandro, Hist. eccl. t. 8, art. 12, come
patria eia tiranneggiasse; e Pandolfo a- insigne in eloquenza, prudenza, religio-
vea a confidente e consigliere Antonio da ne, innocenza e gravità. Più lungamen-
Venafro, uomo capace d'ogni macchina- te parla di sue virtù mordace Galim-
il

zione e di fomentar qualunque reo divi- berti vescovo di Gallese, Vite e fatiime»
samento, come osserva il Gigli nel Dia- vwrabilì. Vacò la s. Chiesa 12 giorni.
rio sanese t. 1, p. 2o3. PIO IV, Papa CCXXXIV. Giannan-
La morte gì' impedì di' eseguire lo- i gelo de Medici, nacque in Milano a'3i
devoli disegni che avea concepito, per la marzo i499 da Bernardino e Cecilia Ser-
riforma degli abusi con un concilio ge- belloni dama illustre: a Medici famiglia
nerale, ch'erasi proposto di convocare do- ho parlato da cui derivò, de'suoi
di quella
po due anni, e di partire contro il turco, parenti con altre notizie, ed a Palazzo
come si legge in Raffaele da Volterra, nel- Altemps, del suo nipote di tal cognome.
\a Storia de' Pont, j benché erasi progno- Narra il Ciacconio che essendo bambino
sticala la vicina morte, quando nella co- in culla, nella sua camera comparve una
ronazione si bruciò la stoppa, scioglien- innocua fiamma, che vagando per essa
dosi in pianto. Ne'novendiali ne pronun- accese poi la lucerna; fenomeno che fu
zio l'orazione funebre Domenico Crispi ;
preso per preludio di futura grandezza.
venne sepolto in Vaticano nella cappella 1 suoi studi con impegno li fece prima
di s. Andrea presso lo zio, in un bel se- in Pavia, poi inBologua, ove s'istruì nella
polcro di marmo che vivente erasi pre- filosofìa, medicina e giurisprudenza della
parato per sé e per Agostino Piccolomi- qua! ultima ottenne la laurea di dottoro.
ni suo nipote, donde poi nel 161 4 fu Ritornalo in patria ed insorta grave di-
74 IMO PIO
scordia tra'nobili, per la riputazione che questo Papa, pose al collo del cantore
erasi formato, fu scelto arbitro e felice- una ricca collana d'oro per giubilo.
mente compose le vertenze, come pacifi • Dopo la morte di Paolo /^Caraffa,
coil fratello Giangiacomo col duca Fran- a'g settembre r 55q entrarono i cardina-
cesco li. Assunto l'abito clericale d'anni li in conclave, che fu lungo per la discor-

28, si portò in Roma a' 26 dicembre dia de'44 saci- ' elettori e altre cagioni ri-

ì5i r
], cioè nello stesso giorno e ora in portate dal Rinaldi a detto anno n.° 35.
cui32 anni dopo ebbe il triregno. Cle- Si prolungò anche per le trattative fatte

mente VII lo fece protonotario aposto- per esaltare il cardinale Tournon, ma


lico partecipante, e Paolo III successiva- come francese gl'italiani temerono del
mente lo dichiarò governatore d'Ascoli, trasporto della sede in Avignone; non.
di Città di Castello, di Fano e di Parma; che per quelle del cardinal Pio di Carpi,
dondecon la qualificai di commissario del- cui si oppose fortemente il cardinal d'E-
le milizie pontificie comandate dal ge- ste co' francesi e altri, ed aspirando egli
nerale Alessandro Vitelli, lo mandò in slesso al papato procurava con pretesti
Ungheria e Polonia contro turchi e i lu- temporeggiare. Non andarono ancor mol-
terani. Restituitosi in Roma, nel 1 543 lo to lontani dall'esservi sublimati i cardina-
stesso Paolo III lo spedi a pacificare i li Du Puy di somma riputazione, candidi
ferraresi e bolognesi, discordi pei loro con- costumi ed eminente dottrina, Gonzaga
fini territoriali. Nuovamente fu manda- e Beauman ben degni dell'onore. Alcu-
to in Polonia con Giambattista Savelli, ni voti ebbero pure cardinali Bellay e i

condottiere delle milizie papali ausiliarie Cueva, e questo ultimo per l'industria
diFerdinando re d'Ungheria, donde re- del conclavista, che narrai nel voi. XVI,
catosi in Roma nel 1 5/f4 venne desti-
, p, l3. Nella notte di Natale o in quella
nato al governo d'Ancona, dal quale pas* seguentead ore 7 de' 26 dicembre i55g
so alla dignità di arcivescovo di Ragusi fu eletto Papa il Medici, non per iscru-
e nel 1 54-7 a v ice-legato di Bologna nel- tinio, ma per acclamazione, e meglio lo
la legazione del cardinal Moroui, quin- racconto nel voi. XXI, p. 219, per ope-
di nel i548 fu fatto governatore di Pe- ra de'cardinali Sforza, Guisa, Carlo e Al-
rugia (che visitò da Papa) e dell'Umbria. fonso Caraffa, e principalmente del car-
Finalmente Paolo 111 agli 8 aprile 1
549 dinal Farnese per terminare un concla-
lo creò cardinale prete del titolo di s. Pu- ve ch'era motivo a tante mormorazioni.
denziana, dal quale in seguito otto a quel- I medesimi si determinarono per lui ri-

li di s. Stefano al Monte Celio, di s. Ana- conoscendone meriti singolari, non già


i

stasia e di s. Prisca. Giulio III apprez- per la colomba che entrata nella cappel-
zandone egualmente il mento, lo nomi- la Sistina e girata per più giorni nel con-

nò prefetto delle due segnature, legato clave, si era fermata stanca sulla cella del
di Romagna con la soprintendenza delle cardinal Medici, ciò che alcuni stimaro-
milizie della Chiesa contro Ottavio Far- no prodigio. Col nome dunque di Pio IV,
nese duca di Parma. Dopo la pace, Car- perchè meglio fosse confermata f opinio-
lo V nel i553 lo nomiuò amministra- ne che si avea della sua pietà e mansue-
tore della chiesa di Cassano, donde Pao- tudine, fu solennemente coronato a'6 gen-
lo IV nel i556 lo trasferì al vescovato naio 1 56o (le disgrazie accadute pel get-
di Foligno {?.). Come l'' Antoniano gli tito del denaro, le ricordai nel voi. XXI,
predicesse il pontificato, lo notai a quel- p. 70), ondeil Panvinio osservò, che nato
1

labiografia; solo aggiungerò, che appe- egli nel giorno di Pasqua, fu eletto Papa
na improvvisato con versi sulla lira, Lo- in quel di Natale e coronato dell'Epifa-
dovico Madrucci, poi fatto cardinale da nia, tutti e tre chiamati Pasqua. 11 pos-
PIO PIO 7j
sesso lo prese in lettiga, corteggiato da 3 i i voi. XV, p. aoo, XXXII, p. 42 e luo-
cardinalia'28 gennaio. Ad istanza del sa- ghi relativi. Dopo di aver con questo
cro collegio e singolarmente del cardinal esempio di severità avvisato i suoi mini-
Carlo Caraffa, perdonò ai romani gli ol- stri della fedeltà cui lo doveauo servire,
traggi e vergognose violenze l'atte alla me- per esserne più sicuro creò cardinale e
moria del di lui zio Paolo IF (F.), ob- segretario di stato s. Carlo Borromeo fi-

bligando il senato ai risarcimenti notali glio della sorella (del quale e della no-
a quell'articolo. Non fu però cos'i clemen- bilissima famiglia meglio parlai a Mila-
te con Pompeo Colonna, uccisore della no e Padova), ed il di lui fratello Fede-
suocera sotto Giulio III, rispondendo a rico conte d'Arona generale delle milizie
chi implorava la grazia della pena capi- ecclesiastiche, con 1000 scudi il mese
tale: Iddio mi guardi dal cominciare il d' onorario. Fece terminare la causa e
pontificalo coli' assoluzione d'un pani' dichiarare innocente il celebre cardiual
cidio. Bensì s'imparentò colla famiglia, Moroni (F.)j come altresì furono di-
le restituì le terre confiscate, onde il re chiarati innocenti il pio edotto vescovo
diSpagna dodo Federico Bor-
al nipote di Modena Foscherari domenicano, ed
romeo il ducato d' Oria ( F. ). Quanto altro di quest'ordine già teologo al con-
riguardala famiglia domestica di Pio IV, cilio di Trento , che quale amico del
silegga nel voi. XXIII, p. 75. Poco do- Moroni, avea con questi patito il carce-
po confermò nella dignità imperiale Fer- re. 11 Papa restituì ancora la fama e la

dinando I, e ne ricevette gli ambasciato- libertà a Gio. Tommaso Sant'elice vesco-


ri. A sollevare la camera apostolica pie- vo di Cava, carcerato come preceden- i

na di debiti, eresse 1' ordine o collegio ti sotto Paolo IV, per falsi sospetti in
de' vacubilisti venali, cavalieri Pii^F.). materia di fede, avendo spiegato in senso
Ne'minislri e nipoti del suo predecesso- cattolico alcune proposizioni delle qua-
re Paolo IV, volle il Papa dimostrare qual li era stato incolpato. Quindi il Ponte-
fosse la giustizia ch'egli voleva praticare fice rivolse tutta la sua attenzione a ter-
nel suo governo, e di qual tempra dovea- minare il concilio di Trento (^.^inter-
no essere ministri della corte pontifìcia.
i rotto a cagione delle rivoluzioni d'Euro-
A'7 giugno 56o fece carcerare cardi-
1 i pa, e ciò maggiormente per essersi al suo
nali Carlo e Alfonso Caraffa, ed il duca proseguimento ohbligato in conclave: se
di Paliano nipoti Paolo IV, e due pa-
di ne celebrò l'ultima sessione nel i5G3, e
renti dell'ultimo, che tranne Alfonso tut- ad istanza de' padri l'approvò formalmen-
ti perderono la vita. Pio IV fu indotto te, istituendo per l'osservanza de'suoi de-
ad essere con loro severo dai molti loro creti la Congregazione del concilio (F.).
nemici, e dall'animosità particolare della Pel i.° il re di Portogallo accettò i de-
Spagna contro la memoria di Paolo 1 V, creti del concilio, ne felicitò il Papa e ne
eh' erasi impegnato liberare l'Italia dalla promise l'adempimento; ed avendolo ri-
dominazione spagnuola. Il successore s. cevutola repubblica veneta senza alcuna

Pio V fece accuratamente rivedere pro- i limitazione, Pio IV le donò in Roma il


cessi, dai quali risultò che Pio IV fu in- Palazzo di Fenezia (F.) , mentre la re-
gannato, onde fece decapitare il gover- pubblica regalò in Venezia un simile edi-
natore di Roma, ripristinando negli ono- lizio pel nunzio pontificio. Nella Spagna

ri e beui i superstiti Caraffa, e reinte- e in Francia il concilio trovò ostacoli.


grando i ministri e famigliari di Paolo Pio IV ricevette nel grembo della chie-
IV, accusati di aver abusato del favore sa romana gli armeni col patriarca di
di quel virtuoso Pontefice. Su questo gra- Ezmiazin, e concesse loro in Roma chie-

ve argomento vedasi Caraffa famiglia, sa ed ospizio, come ho dello a Patkur-


76
FIO P IO
cato armexOj allorché giunse in Pioma i vescovi alla residenza, condannò i be-
1' ambasciatore di quel prelato. Si recò nefizi di simonia, istituì la professione
ancora a"" suoi piedi, come abbiamo da di fede pei promossi ai benefizi e al ma-
Genebrardo, Chron. lib. 4» Abdisù,cioè gistero delle scuole; ordinò che i cada-
Servo di Gesù, monaco di s. Antonio dot- veri fossero sepolti sotto terra; riformò
tissimo, per ottenere la conforma di pa- diversi tribunali di Pioma regolò
; le prov-
triarca massimo de'cristiani di Muzale, viste concistoriali, come dissi nel voi. XV,
nella Soria orientale. Fece egli la profes- p. 2 i-c*. Molto si affaticò Pio IV nella ri-

sione di fede, che riporta Io Spondanoad forma del clero secolare e regolare, invo-
an. i 562, n.° 34, e fu letta nella sessio- cando le concessioni e privilegi contrarie
ne 32 del Tridentino e da lui sottoscrit- ai decreti del Tridentino, per secondare
ta a'7 marzo, laonde il Papa con s'ingo- il quale favorì 1' istituzione de' semiuari.
iar compiacenza gli die il pallio e colmo Rifiutò di scomunicare Elisabetta regina
di preziosi sommamente con-
doni l'inviò d'Inghilterra, ed ottenne con tal mode-
tento alla sua patria, come si ha da Ri- razione trattamenti meno severi contro
naldi, an. r562*n.° 28. Approvò l'ardi- i cattolici. Colla bolla Cani domus,'j idus
ne equestre di Stefano (P-); ampliò
s. oct. 1 56o, Pio IV per le benemerenze

quei lo di s. Lazzaro (V.)j e terminò la degli Orsini eresse il loro feudo di Brac-
controversia di precedenza tra' canonici ciano in perpetuo e nobile ducato eoa
regolari ed i monaci,' in favore de'prinii. giurisdizione, potestà d'impero e di san-
Esortò cardinali a non adottar
i l'uso del- gue, e con privilegi, stemmi e insegne
/
le Carrozze (f .) j proibì che i palazzi proprie. Elevò le sedi d'Urbino, di Lan-

de' cardinali e ambasciatori servissero di' ciano e di s. Fede in metropolitane; ed


asilo ai rei; essendo caduto gravemente in vescovati Monte Pulciano, s. Giacomo
inalato, nel i56i dichiarò che il Papa si del Chili, la ss. Concezione del Chili, Cor«
eleggesse solo in Roma, ed emanò prov- dova e altre chiese. Piegalo la repubbli-
vide leggi sul Conclave ed Elezione da' ca di Lucca della rosa d'oro; contribuì
Pontefici {V.). Come permise ai tedeschi all' erezione del Collegio Romano e del
la comunione sotto le due specie, vedasi collegio Borromeo Pavia ( f^.): dei
in
il voi. XV, p. r i4- Aiutò potentemente doni fatti al duomo di Milano e de' pri-
l'ordine Gerosolimitano e Malia (V.), vilegi concessi alla città per la nomina
contro i turchi, provocando eziandio i dell'uditore di rota e avvocato concisto-
soccorsi del re di Spagna, cui concesse riale, ragionai ne' voi. XLV, p. 36, 3 7 e
700,000 ducati sui benefizi del reerno; 69; mentre nel voi. XL1V dissi del mo-
siccome per soccorrere l'imperatore con- nastero eretto in Roma per le dorme con-
tro lo stesso comune nemico, impose so- vertite da vita impudica alla penitente.
pra a' suoi sudditi un tributo di 400,000 Fortificò i porti d'Ancona, Ostia e Civi-
scudi d'oro. Per soccorrere poi il re di tavecchia, e fu benefico con altri luoghi
Francia contro gli ugonotti, la camera dello stato, come di Velletri che visitò nel

apostolica contrasse il debito d'un milio- 1364. Ma soprattutto Roma sperimentò


ne di scudi. Come Pio IV difese da tali la sua munificenza, pei splendidi monu-
eretici armati Avignone e il Venesino , menti e memorie di cui l'arricchì, onde
dorninii della Chiesa, lo narrai nel voi. Ili, ben a ragione lo celebrò il Masson, Deepi-
p. 248eseg., avendo costituito generale scopis Urbis,p. 4' 2, col seguente distico:
delle milizieil cugino Serbelloni. Appro- Mannoream me flcit, crani culli terrea, Caesar,
vò {'Indice [V.) de' libri proibiti, forma- Aurea sub Quarto suni modo facla Pio.
lo dal concilio di Trento; confermò il Edificò nell' attuale grandiosa forma la
sodalizio per sollievo de pazzi j obb'igò Chiesa dis. Maiia degli Angeli (del cui-
IMO PIO 77
to de' quali e di quanto proibì il Papa to, poco dopo fu assalito da febbre ca-
pai-lai a Coro degli Angeli), coti mona- tarrale, che dopo 8 giorni lo tolse di vi-

stero annesso pei certosini, e la consa- ta, la notle del c^ venendo il IO dicem-
grò. Da DLpnle Quirinale, fece continua- bre [565, assistito da s. Filippo Neri e
re la bella strada fino alla Porla Pia, da da s. Carlo che con santa libertà mani-
lui costruita; come pure riedificò la Por- festò allo zio il suo pericolo e gli ammi-
ta angelica, Porta Castello., rinnovan-
la nistrò sagramtnli. Visse anni 66, mesi
i

do Porla Flaminia, fuori della quale re- 8 9; e nel "pontificalo anni 5,


e giorni
staurò la Villa di Giulio III, destinan- mesi 1 5, nel quale in [\ pro-
1 e giorni 1

dola pei solenni Ingressi in Roma. Edili- mozioni creò 46 cardinali, fra'quali mol-
co il Borgo Pio, cinse di altre mura la Cit- li benemeriti della Chiesa nel concilio di

tà Leonina, fortificando il propinquo Ca- Trento, i tre nipoti Borromeo, Serbelloni


stel s. Angelo. Restaurò molle cinese an- e Altemps,il pronipole Ferreri, deponen-
tiche e con immense spese continuò il do dal cardinalato Coligny, come notai
sontuóso edilìzio della Chiesa dis. Pietro nel voi. XV, p. 200. L'altro nipote Al-
in Faticano. Aumentò grandemente le temps lo fece generale di s. Chiesa e lo
magnificenze del Palazzo Vaticano con sposò solennemente alla sorella di s. Car-
nuovi edifizi, come il casino detto di Pio lo, promettendogli scudi 100,000 di do-
IV, il palazzino del giardino della Pigna te ; ciò che può vedersi ne' voL XXVMI,
e altri abbellimenti a quel giardino, che p. 233,eXLV,p.i 12. Fu sepolto nel Va-
difese con mura. Compì con pitture e ticano, donde a'4 giugno 1 583 le cene-
stucchi la maestosa sala regia, e >le cele- ri senza pompa vennero trasferite in s.

bri loggie con stupendi dipinti e ornati; Maria degli Angeli, nel deposito che de-
istituendo la stamperia Vaticana per ri- scrissi a quell'articolo, il quale vuoisi di-
produrre le migliori edizioni de'santi pa- segnato dal Buonarroti, io «un a quello

dri.Fece un gran tratto del soffitto nel- del cardinal Serbelloni. Vedasi il Vitto
la basilica Lateranense. Principiò il Pa- relli in Ciaccon., in vita Greg. Xlll, t.

lazzo de' conserva tori in Campidoglio, ed 4, p. Oldoino in Ciaccon. t. 3, p.


16. L'
abbellì il Palazzo apostolico il Aracoeli. 885, descrive PiolV,di staturaalta, gras-
Riaprì molte strade antiche e rinnovò le so e robusto, di viso largo e naso grande,
nuove, riconducendo in Roma l'acqua occhi azzurri, ma non affatto giusti, con
Vergine o di Trevi, come si può vedere barba mediocre propenso al riso piìi ; ,

a Fontane, ed ai citati articoli vi è il re- che alla gravità conveniente all'alto suo
lativo dettaglio. Siccome per queste e al- grado. Aveva così felice memoria che ,

tre opere Pio IV ebbe bisogno di esor- improvvisamente recitava intere pagine
bitanti somme di denaro, così fu costret- di giureconsulti, poeti e storici. La sua
to di aggravare Roma e lo stato d'impo- eloquenza fu grande, né minore la spe-
sizioni e gabelle, da cui derivarono com- rienza negli affari, come la pazienza nei
mozioni, salire, amare critiche di vana- travagli. E' vero che non gli mancarono
gloria per tante spese senza i corrispon- piccoli difetti, ma questi scompariscono
denti mezzi, non che congiura nel i565 in confronto alle sue grandi virtù e fasti
contro la sua sacra persona, Io che ricor- del suo pontificalo, come osserva Mura-
dai nei voi. XX, p. 1 58, e XL1 V, p. 1 83. tori, Annali d'Italia, an. 1 565. Ne scris-

Il che dovea ucciderlo, fra'tormen-


sicario sero la vita i biografi de'Papi. Vacò la

ti solo disse, con affettato riso, che il suo s. Sede 28 giorni.


angelo custode I' avea indotto a tale at- PIO Papa CCXXXV. Michele
V (s.),

tentato, ch'egli chiamava prodezza. Sal- Ghislieri,nacque in Bosco, territorio A-


vato il Pontefice da sì barbaro tradiinen- Jessandrino e diocesi di Tortoua, allora
9

78
p 1 O PIO
nel Milanese, a' 17 gennaio i5o4 e non Consigliato dai suoi correligiosi di prov-
altrimenti, da Paolo di nobile madeca- vedersi colle limosine del marchese d'un
duta famiglia, e da Dpminina o Dome- mantello, per difendersi dalla pioggia e
nica Augeria a Ghislieri famiglia orion-
: dal freddo in recarsi da lui, si protestò al-
da di Bologna parlai di sua antichità e tamente di giammai profittare, nemmeno
lustro (del suo casino Pio con contigua d'un denaro, delle limosine a lui affidate.

chi esina ora de' Pacca, Vedi), con al- Pel singolare credito ch'erasi acquistato
tre notizie su questaPapa e quanto fece anche in Roma, la congregazione del s.
pei parenti. I genitori conforme alla lo- oflìzio lo nominò inquisitore della fede
ro pietà educarono il figlio, che giunto in Como pel Milanese e Lombardia, do-
all'età dii4 anni, invece di applicarsi v'ebbe a soffrire gravi persecuzioni con
ad una professione, con Io stesso nome rischio della vita. Quindi fu spedito a
battesimale vestì l'abito de'domenicani Coirà de' Grigioni per terminarvi alcu-
nel convento di Vigevano, ove nel 1 5 1
ne differenze, e poi deputato inquisitore
fece la solenne professione: il Cardella di- a Bergamo, in cui essendone vacante la

ce in Voghera. Divenuto già modello di sede, sostenne coraggiosamente una lite

virtù, fu mandato dai superiori al col- col capitolo e col vicario capitolare, a ca-
legio di Bologna a studiarvi teologia e gione di alcuni libri eretici, la quale gli

poi a Genova per ricevervi il sacerdozio. acquistò molta riputazione presso i car-
Obbligato a dettare un corso di filosofìa, dinali di delta congregazione, che lo in-
sitrasferì dipoi al convento di Pavia a viarono nella Rezia, e nuovamente in
insegnarvi le discipline teologiche, del- Bergamo, non senza sua esposizione, per
le quali fu professore per 16 anni, con processare il vescovo Vittorio Soranzo e
istraordinario plauso. Nel 1 543 fu invia- altri infetti dell' eresia luta'ana. Infor-
to al capitolo di sua provincia, che si tene- mato il cardinal Caraffa i.° inquisitore e
va in Parma, a sostenervi pubbliche con- poi Paolo I V delle distinte sue qualità, lo
clusioni. Eletto per superiore in più con- elesse commissario generale dels. offizio

venti del suo ordine, in tutti dimostrò in Roma. Divenuto il Caraffa Pontefice,
che le sue grandi virtù non erano infe- malgrado la sua ripugnanza nel 556 lo 1

riori alla dolcezza, con la quale li go- promosse a vescovo di Sidri eNepi(V.),
vernava : in uno di tali conventi coll'ef- conservandolo nella carica con la quali-
J
ficacia di sue preghiere impedì che al- fica di prefetto dell'inquisizione, ed a 5 1

cuni soldati per cupidigia preda vi di maggio 557 lo creò cardinale prete di
1

penetrassero. La modestia e il candore s. Maria sopra Minerva, di cui fu inti-

de' suoi costumi gli acquistò il nome di tolare, dichiarandolo supremo inquisito-
secondo s. Bernardino, di cui seppe imi- re perpetuo, uffizio che in seguito fu ri-

tare lo zelo nelle fervorose prediche, che servalo al Papa.


faceva con immenso frutto degli ascol- La dignità cardinalizia diede nuovo
tanti, e nel mostrarsi rigido custode del- risalto alle virtù del Ghislieri e singolar-
la povertà religiosa, per cui sempre a pie- mente alla sincera sua umiltà, che gli

di col carico delle sue robe indosso fa- fece tenere lo stesso metodo di vita mor-
ceva i viaggi, ai quali o dall'ubbidienza tificata e nascosta, e fino l'abito religio-

o dalla carità veniva obbligato. La fama so che sempre portava, tranne nelle pub-
di sue virtù e zelo contro gli eretici mos- bliche funzioni. Da Pio IV nel i56o fu
y
trasferito al vescovato di flìondovi (f .)
se Alfonso d' Avalos marchese del Va- ,

sto e governatore di Milano, a sceglierlo onde si cardinale Alcs-


sottoscriveva il

per confessore ed elemosiniere, quantun- sandrino,pev essere nato nell'agro d A-


que fosse lontano 20 miglia da Milano. lessandria e per averglielo dato per co-
PI o PIO 70
gnome il provinciale quando si fece re- stratagemma il cardinal Pisani. Il car-
ligioso; ed ivi sradicò i disordini cagio- dinal s. Carlo onninamente voleva il car-
nati dalla guerra e dall'eresia. Poco vi dinal Moroni, quindi fu persuaso in fa-
dimorò, dovendo attendere in Roma al- vore de'eardinali SiiletoeBoncompagno,
la congregazione del s. ofììzio, ed a quel- ma incontrò per essi molte difficoltà ;

la destinata ad esaminare decreti del i laonde coadiuvato dai cardinali Moroni,


Tridentino per l'approvazione. Volendo Altemps e Farnese, tutto si adoprò per
Pio IV annoverare al sacro coNegio Me- l'esaltazione del cardinal Ghislieri- Alcu-
dici eGonzaga giovanetti, figli il primo ni colleghi però gli rappresentarono ch'e-
del duca di Toscana, il secondo del du- ra creatura di Paolo IV e perciò era da
ca di Mantova, richiesto il parere del temersi, che essendo stati puniti dal suo
cardinale, rispose con apostolica libertà, zio Pio IV i Caraffa, potesse esercitare lo
che sarebbe ben guardato di concorre-
si slesso rigore versola famiglia del mede-
re alla loro promozione per gravissime simo, di cui non avea goduto il favore,
ragioni, massime per lo scandalo che offeso allorquando si oppose efficacemen-
avrebbe prodotto ne'padri del concilio di te che la legazione di Avignone dal car-
Trento, che o< capandosi seriamente della dinal Farnese si trasferisse nel cardinal
riforma degli ecclesiastici, con pena udi- Bourbon, ad istanza del re Carlo IX, per
rebbero rivestiti della porpora due ra- loche Pio IV per dimostrare al cardinal
gazzi: luttavolta il Papa volle crearli Ghislieriil suo disgusto, gli tolse l'appar-

cardinali. Portatosi quindi l'ambasciato- tamento che avea in palazzo egli diminuì
re toscano in nome del suo principe a lagrande autorità che avea sul s. offizio.
ringraziare i cardinali, il Ghislieri fran- Ma s.Carlo che non maneggiava con ri-
camente gli disse, eh' era ciò per lui su- flessioni umane un affare di tanta impor-

perfluo, essendo stalo di contrario senti- tanza e solamente considerava la gloria di


mento , non già per la casa Medici, per Dio e l'utile della Chiesa, restò costante
cui nutriva somma stima, ma perche co- nel suo proponimento, sinché ottenne il
tìgli dettava la propria coscienza. Sor- consenso del suo numeroso partito e quel-
preso da seria malattia e vicino a soc- lo di tutti gli altri.

combere alla violenza del male, si elesse 11 cardinal Ghislieri, dopo aver per
la sepoltura avanti i gradini dell'altare qualche tempo resistito, anche alle pre-
maggiore Ma-
del suo titolo antico di s. ghiere de'suoi amici, fu eletto Pontefice
ria sopra Minerva, die quantunque cam- a'7 gennaio 1 566 e prese il nome di Pio
bialo con quello di s. Sabina (quanto fu V per ciò che dissi a Nome de' Papi. Ta-
benefico d'ambedue lo dissi ai loro ar- le fu la sorpresa e lo stupore che provò
ticoli^ da Pio IV eragli stato di nuovo nell'elezione, che si espresse con quelle
conferito. Nel proferire la sua sentenza, sentenze che riportai nel voi. XX, p. 62.
usava di Savia e prudente libertà, inca- Segni straordinari aveano preceduto e
pace di tradire la verità, per qualsiasi seguirono la sua assunzione al pontifica-
rispetto umano, onde soleva dire il car- to, già predetta da s. Filippo. A' 17 gen-
dinal Bozzuto che
, il di lui sentimento naio, giorno in cui 62 anni prima era na-
prevaleva ed era di maggior peso di to, seguì colle solite cerimonie la sua co-
quello di lutti MortoPio IV
i cardinali. ronazione, per la quale abolì l'uso del
entrarono in conclave 5o cardinali, o Si getlitodella moneta e volle che si dispen-
secondo Panvinio, tra' quali il Gonzaga sasse a mano, come può vedersi nel voi.
che vi mori nel d"i avanti l'elezione del XXI, p. 70; ed ancora abolì il Banchetto
1

successore. Poco mancò die non lo fos- {V.) annuo che si faceva a' cardinali ed
sero i cardinali Niocoiini e Pucci, e per ambasciatori. Frattanto avendo saputo
1

8o P 1 o PIO
che romani erano poco contenti di sua
i riformare la sua corte: della famiglia do-
elezione, temendone la inflessibile seve- mestica di
s. Pio V, e quanto di essa fu e-

rità, rispose: die confidava in Diodi fa- minentemenle caritatevole e munifico, si


re un governo tale, che ad essi recherebbe leggano i voi. XXI 1
j p. 76 e XLI, p.
maggior dispiacere la sua morte, di quel- 258 e 260. Nello stato ecclesiastico prov-
lo che avea loro cagionato la sua crea- vide i tribunali di giudici probi, dichia-
zione. Quindi a' 27 dello stesso genna- rando altamente di non volere che si das-
io prese possesso al Laterano in Lettiga sero le cariche se non al merito e alla
(V-), e fece subito castellano di Castel s. virtù, non già al favore e all'interesse.
Angelo Francesco Bastone del Bosco, o- Comandò ai vescovi e a quelli che avea-
norandone figliuoli, uno de' quali, Gu-
i no benefizi con cura d'anime, che secon-
glielmo, dichiarò referendario con l'uffi- do detto concilio andassero alla loro re-
zio di dateria del concessimi. A queste sidenza, concedendo loro un solo mese di
prime prove del paterno suo amore, al- tempo a disporsi alla partenza, od a ri-
tre ne aggiunse di sua magnificenza, di- nunziare, allrimenli li avrebbe privati
stribuendo 80,000 scudi a 38 cardinali, de'benefizi slessi.
200 a ciascun uditore di rota, e 5o,ooo Rinnovò ai medici l'obbligo di far con-
per dote alla sorella di s. Carlo in luogo fessare gl'infermi al 3.° giorno del male;
del doppio promesso ad Allemps dallo tolse I' abuso di celebrar la messa nella
zio Pio IV. Per mostrarsi riconoscente sera delle vigilie di Pasqua e Natale. Con-
olla memoria di Paolo IV (/^suo bene- formandosi ai decreti pontificii, con la
fattore, decretò quanto descrissi a quel- bolla Cimi primuni } del i.° aprile i566,
l'articolo e giustamente reintegrò nell'o- Bull. Rom. t. 2 p. 176 del Cherubini,
,

nore e ne' beni Caraffai perseguitali soito gravi pene ordinò la venerazione
z
(/ .); creò cardinale Antonio, colmò di nelle chiese, e vi fece togliere le sepoltu-
grazie e di rendite malmenati famigliari i re in forma di mausolei erette nel mez-
e ministri di detto Papa, e fece troncar la zo di esse. Impose severi castighi ai si-

testa al governatore di Roma per avere moniaci , bestemmiatori , concubinari e


ingannato Pio IV nella processili ade'Ca- sodomiti; e rivocò ai tedeschi il permes-

rafia. Ecco una delle tante prove dell'in- so di comunicarsi colle due specie sagra-
stabilità e incertezza degli umani giudi- mentali , come rivocò ai latini e greci di
zi , soprattutto negli affari politici ed in celebrare con diverso Per promuo- rito.

un governo elettivo: il giudizio inesora- vere la fiamminghi vessati


religione ne'
bile di Dio tarda, ma non falla. Non fu daglieretici, mandò loro Medaglie bene-
minore l'amor paterno col quale scrisse e dette (V.), onde meglio se ne stabilì 1' u-
soccorse a Maria Stuarda regina di Sco- so, donando lo stocco e berrettone bene-
zia, per parte della regina Elisabetta tri- detti al duca d'Alba che li combatteva.
bolata. Nello stesso teiripo trovandosi i Prolesse l'ordine Gerosolimitano (P'.)
romani nell'agosto 1 W6 afflitti da epide- contro i turchi, con milizie e denaro soc-
mia, a tutti i poveri infermi somministrò correndolo, e cooperò alla fabbrica del-
limosine e medicine. Quindi tutto si de- la "Valletta in Malta (V.), lo che trattai
dicò il santo Pontefice a formare mira- pure a Costantinopoli. Ivi inoltre nar-
bili regolamenti, per restituire al dovuto rai le leggi emanate sugli schiavi turchi,

splendore il culto divino e la disciplina. e quanto in diversi tempi fece il Papa col
Per riuscirvi più facilmente esorlò i ve- massimo zelo per abbattere la possanza
scovi a fare osservare i decreti del conci- ottomana, che dopo la presa di Fama-
lio di Trento e a riformare le loro chie- gosla minacciava d'invadere tutta l'Italia
se, dandone egli il primo 1' esempio col e di arrogarsi la signoria de'marij sia cou
P I o P IO « r

recarsi in Ancona, sia nelP implorare il rei. Dipoi i5 agosto con la bolla In-
a'

di vino tiiulo, sia nel formare la triplice defessa pasloralis, ampliò la precedente
alleanza e sacra lega che produsse la fa- contro fautori de' delinquenti, dichia-
i

mosa vittoria nel golfo di Lepanto, che randoli incorsi nella pena di vita, confi-'
pur descrissi bMabina ed a Minzu(ove scazione di beni, demolizioni di case e
parlai eziandio de'soccorsi dati alla Fin/i' perpetuo esilio di loro famiglie. Nel i56^
eia contro gli ugonotti, come è espresso uniformandosi al disposto di L'io IV, con
nei bassolie vi del suo sepolcro, anche a di- la bolla Licet alias, degli 1 1 luglio, proi-

fesa d'Avignone e suo contado, come me- bì che i banditi in contumacia potessero
glio dissi a tali articoli, ponendo nella essere ammessi prima non
alle difese, se

Chiesa di s. Giovanni in Luterano le ban- si Quindi per ov-


costituissero in carcere.
diere tolte ai nemici, come delle immense viare ai disordini che nascevano dalla
somme pereti) spese e delle Decime, Vedi, delazione delle armi corte, conferman-
imposte), perla quale concesse il solen- do e ampliando le disposizioni di Pio IV,
ne Ingresso in Roma (['.), cogli onori del per le quali erauo vietate le pistole più
trionfo al Colonna, aggiunse alle litanie corte di due palmi, ed annullando qua-
Auxilium Ctiristianoruni, e istituì la di- luncpie licenza di portarle e di conceder-
vozione delle Quarant'ore (V). La bat- la, estese la proibizione agli stili e altre ar-
taglia di Lepanto può risguardarsi come mi di punta minori di tre palmi, con la

l'ultima delle Crociate bandite in tutta la bolla Cam vìces efus, de' 1 2 febbraio 1 572,
cristianità contro gl'infedeli nemici della sottoponendo i contravventori alle pene
religione di Cristo, essendo stati promoto- de' rei di lesa maestà. A Palazzo Bra-
ri principali delle imprese di Terra santa scht,parlando delle pasquinate e satire,
i Papi. Si vedano Commentari della i ho riportato le severe provvidenze di s.
guerra di Cipro e della lega de'principi Pio V, contro la pubblica maldicenza ed
cristiani contro il turco, di Bartolomeo i libelli. Fece disposizioni sui testamenti

Sereno, pubblicali dai monaci della ba- e spogli de' benefiziati. Con particolare
dia cassinese. IV tipi di Monte Cassi- vigilanza promosse l'agricoltura, confer-
no i845. Fra le altre maggiori appli- mandone colla bolla Pia devotio, de'g
cazioni che tennero occupato l'animo di settembre i5G6, i nuovi statuti, e dando
questo gran Papa, una fu quella di soste- ampia facoltà ai consoli di giudicare de-
nere romana
la dignità e le ragioni della finitivamente tutte le controversie ad es-
chiesa a lui affidata, per cui emanò la sa concernenti, ancorché tra persone pri-
celebre bolla Admonet nos, de' 29 mar- vilegiate. A Lana si può vedere quanto
zo 1567, Bull. Rom. t. 2, p. 220, proi- di tal arte fu benemerito; a Mercante le

bendo infeudare o alienare dominii del- i leggi sui falliti; a Dote la prammatica su
la s. Stde, come riportai nel voi. XV, p. di esse. Con la bolla Quoniam nos più-
287. Pel buon regolamento dello stato ries, de'24 maggio 1567, Bull. Rom. t.
ecclesiastico, a'3 luglio 56G pubblicò la 1
4, par. 2, p. 38q, approvò e in essa in-
bolla Ex superna dispositionis, confer- serì il nuovo statuto del popolo romana,
mando quelle di Pio li, Paolo II, Sisto compilato per suo comando dai deputali
1 V , Giulio li Clemente VII
, Leone X , Antonio Vellio, Mario Gabrielli e Marco
e Pio IV,coutro gli assassini, sicari, ban- Antonio Borghese avvocati concistoriali,
diti e altri malviventi, e contro chiun- Domizio e Tommaso Cavalieri, Vincen-
que avesse dato loro ricetto o prestato zo Nobili, Piero Tharo, Vincenzo Pa-
difesa e assistenza. E per meglio riuscire renti Galeazzo Poggi, Antonio Massa,
,

nell'intento, convenne cogli stati di Napo- Luca Peto dottori in diritto, Mario e
li e di Toscana la reciproca consegna dei Cencio Frangipane, Ettore Muti, Orazio
VOL. LUI. 6
82 PIO PIO
Naro, Pietro Paolo Fabi e Girolamo Pi* somme da lui impiegate per abbattere
chi. Con la bolla Cum onus, del i.° feb- gl'infedeli e gli eretici armali, come pure

braio 1569, Bull.


275, Rom. t. 2, p. soccorse con denaro gì' inglesi cattolici

prescrisse la forma di legittimamente esiliati o carcerati da Elisabetta regina


creare, alienare e redimere censi; e con i d' Inghilterra (F.), che scomunicò e di-
la bolla In eam 3 de' 28 gennaio 1 5y r, chiarò eretica. Col medesimo coraggio
loco citato p. 325, ordinò che cambi i apostolico minacciò di deporre dall' im-
fatti contro il prescritto dalle leggi fos- pero Massimiliano II, se avesse permes-
sero nulli e invalidi e che si dovessero so la Confessione Augustana. Protesse i

punire i contravventori col castigo stabi- dotti e gl'innalzò alle dignità.

lito agli usurai. A Ebrei raccontai quanti L'applicazione che il s. Padre dovea
ne convertì, come ne limitò il vivere e dare a questi affari di tanta importanza e
il ghetto. Dichiarò dottore della Chiesa s. così scabrosi, nulla scemava la cura ch'e-
Tommaso d'Aquino domenicano, ed e- gli continuamente avea per la vigilante
resse i vescovati di Boulogne e di Ripa- amministrazione del suo ministero. Proi-
Iransone: alcuni gli attribuiscono la ri- bì negli spettacoli combattimenti delle i

pristinazione di quello di Barbastro,a\- fiere, e tuttociò che poteva avere dell'inu-

tri la riferiscono all'immediato successo- mano o troppo licenzioso, lo che toccai nel
re Gregorio XIII; altrettanto dicasi del voi. XXXI, p. 1 84- Con rigorosa pram-
J
vescovato d Elvas, di cui vuoisi fatta l'e- matica riformò il lusso degli ecclesiastici
rezione da Paolo IV. A Baianesimo si negli abiti, ne'giuochi, ne'leatri, ne'ban-

può leggere quanto operò s. Pio V nel chetti e in altri disordini. Volle che i

condannare le proposizioni di Baio, i cui cardinali che non pagavano i loro debi-
errori professarono poi i Giansenisti.Mol- ti, potessero essere costretti come gli al-

to si affaticò il buon Pontefice nella ri- tri in tribunale: bensì fulminò le pene
forma buon regolamento degli ordini
e a chi attentasse contro la loro vita, lo
religiosi, onde abbiamo: Compendio del- che dissi ancora nel voi. X, p. 6. Privò
le grazie e favori conferiti da s. Pio V delle rendite de' Benefìzi, al quale artico-
agli ordini religiosi, Roma 1 7 1 3. Questo lo notai quanto per essi ordinò, chiunque
argomento lo trattai a Mendicanti, Ira i lasciasse di recitare l'uffizio divino, a pro-

quali die la precedenza a'domenicani, a porzione delle ore canoniche ommesse,


Clausura, a Francescano^ a Serviti, a ed emanò ordine sui pensionali de bene-
Minimi, a GirolaminIj a Gerosolimita- fìzi. Pubblicò rigorose pene contro i si-

no, a Umiliati che abolì, ed altri. BJfor- moniaci ; dichiarò nulli i testamenti fatti
7
mò la Peitilcnzìei ia (P .), ed istituì i tre dagli ecclesiastici in favore de' loro ba-
collegi apostolici de Penitenzieri di Roma stardi quantunque legittimati, mediante
(F.). Nel voi. XVII, p. 182, riportai co- la bolla Quae ordini ecclesiastico, de'27
me s. Pio V dichiarò granduca il duca gennaio 1 57 1 . Avendo s. Pio V impo-
di Toscana, e della corona che gli donò sto altre riforme agli ecclesiastici, per le
a mezzo di Michele Ghislieri Bonelli suo quali qualcuno gli disse che molti si la-

nipote. Fece correggere e pubblicare il gnavano e che questo era il modo di ro-
Breviario romano, il Messale romano e vinare la corte, pieno di mirabile zelo
l' Uffizio della Beata Fergine, ed a questo rispose: £" meglio che perisca la corte e
concesse indulgenze. Indi permise a' ca- con essa periscano tutti coloro che vi vo-
nonici regolari di s. Agostino l'uffizio e gliono tali disordini e corruttele, e non
messa del b. Ivo vescovo di Chartres e perisca la Chiesa eia religione profana-
cardinale. A Luoghi di Monte ragionai di ta da abusi tanto enormi. Con editto del
quelli eretti da s. Pio V, per Je immense 1 5(x), per rimuovere le crapule, proibì
no PIO R3
rigorosamente romani die avessero
ai pressione dell'eresia e della potenza tur-
casa, di andare alle osterie per mangia- chesca, sono le opere più grondi di que-
re,bere e giuocare, dicendo ch'esse era- sto magnanimo Pontefice. A Conorec. \-
no solo istituite per comodo de'forastieri zione dei s. offizio dissi quanto operò per
che non hanno abitazione. Avendo rifor- la prima , donandole la vasta tenuta di
mata la pompa femmine, ed espul-
delle Conca e stabilendo in Roma l'ampio edi-
se le meretrici da Roma e da tutto lo lìzio medesima, cioè coi due palaz-
per la

stato, alle rimostranze del magistrato ro- zi già abitati da due cardinali (uno fab-

mano, pel danno che proveniva alle ca- bricato dal cardinal Lorenzo Pucci ) e
se spigionate, il Papa gì' impose silenzio comprati di suo peculio (il Catena, p. 148,
ed esclamò: Sarà dunque giusto e decen- dice il palazzo cominciato da Pio IV a
te, che il senato romano prenda la di- persuasione di Pio V, il quale bensì vi
s.

fesa delle donne pubbliche e la proiezio- spese 2^,000 scudi). Ridusse ì'edifìzio
ne dell'impudicizia ? Fi diremo, che se allo stato attuale con l'opera del Vignola,
queste non usciranno da Roma, ne par- atterrando una diruta chiesina detta di
tiremo noi con tutta la corte. Uscirono in s.Zenone e incorporandovi quella della
fatti molte, ed altre vi si tollerarono per confraternita degli avignonesi, trasferiti
ovviare a maggiori disordini, ma furono altrove, destinandola al servizio del luò-
confinale in luogo remoto. Alla bolla go, restandovi ancora un avanzo. Questa
Coena aggiunse ohe niun sovrano potes- chiesina fu edificata da s. Leone III, con

se imporre nuovi tributi a'ministri della scuola e ospizio eretto da Carlo Magno.
Chiesa, sotto pena di scomunica. Con- Si chiamò s. Salvatore del torrione per
fermò decreti in favore della Concezio-
i quello poi eretto vicino da s. Leone IV,

ne (f'.)j ed ordinò le congregazioni del- vimacello per quello ivi fatto de'cristiani
la Dottrina cristiana (E.). Nel voi. XLf, da Nerone (Torrigio, Gioite^. 5i 1, 5'JlVj,
p. 2o3, raccontai come s. Pio V dichia- de ossibus per la quantità dì quelle che
rò canonico teologodella basilica dis. Pie- ivi si seppellirono, principalmente di quel-
tro il p. maestro del s. palazzo, ma eb- li che sirecavanoa Roma in Pellegrinag-
be breve durata. Accordò agli spagnuoli gio (a questo articolo narrai l'ospitalità
di portare il corporale fuori della borsa che vi ricevevano), per ultimo ristorata

e di nominare il re nel canone; ordinò da Nicolò V: alcuni la confusero colla vi-


per precetto a tutti i sacerdoti la recita cina chiesa di s. Maria della Pietà di cam-
òe\Y Evangelo di Giovanni nella mes- s. po santo, onde si possono vedere le con-
sa j volle che prima del Confìteor, nel- trarie testimonianze, in Marangoni, Fst. di
l'introito della Messa, si dicesse il salmo Sancta ss. p. 85; Panciroli, Tesori p.487;
1

Judica ine Deus, e che sacerdoti al fine i Martinelli, Roma e x ethnica sacra p.^Hcj.
di essa (lasserò una sola benedizione. A Palazzo Vaticano parlai dell' area e
Emanò diversi brevi per le missioni pon- dell'acqua del palazzo dell'inquisizione.
tificia che si leggono nel t. i dell' Ap-
, Alle opere ancora di magnificenza si

pendix, Bull. prop. fide, cioè Exponi, estesero le cure di s. Pio V, in vantag-
per predicare e amministrare sagramen- i gio del pubblico. Terminò il soffitto del-
ti dai religiosi nell' Indie; Exponi, am- la basilica Lateranense e l'indorò. Edi-
pliazione del precedente; Romani, sul ficò il monastero e la chiesa de'ss. Dome-
battesimo e matrimonio degl'indiani con- nico e Sisto per domenicane, poi am-le
vertiti. Come s. Gregorio VII, volle as- pliati magnificamente da Paolo V a ,

sicurare l' impero della religione col vi- Monte Magnanapoli. Nel Palazzo Vati-
gore di sua potenza, preferendo l'opera cano(V.) fabbricò un appartamentocon
di Dio ai vani omaggi del secolo. La re- cappella, e l'abitazione degli svizzeri con
84 Pio PIO
chiesi na, diverge cose operando nella Cit- modestia e purità di lasciarsi vedere, né
tàLeonina ( V. ). Come dissi nel voi. toccare ove slava il suo male, non volle
XLVIIj p. 8],donòal museo Capitolino più ammettere medici, ma ricorse sola-
le statue ch'etano in Belvedere al Vatica- mente all'antico e familiare suo rimedio
no, per cui nel giorno anniversario di sua del latte di asina.Questo però o per la
nascita e coronazione a' i 7 gennaio il se- quantità o perchè il suo stomaco fosse
nato offre un calice d'argento e torcie di troppo indebolito, non lo poteva più di-
cera alla chiesa di s. Maria sopra Minerva, gerire, onde lascialo anch'esso, si appi-
assistendo alla messa; non convenendo il gliò all'unico rimedio deila pazienza, col-
Maffei, con Ciacconio, Cabrerà e Pan vi - la quale in mezzo al tormento de' calco-

nio, che gli fosse imposto il nome d'Anto- li, andava spesso ripetendo, rivolto a Ge-
nio, almeno pel i.°, ch'è la festa che in tal sù Crocefisso: Accrescete, Signore, i do-
di ricorre. All'università di Pavia ag- lori, ma
piacciavi di accrescere ancora
giunse il collegio Ghislieri (quello di Bo- la pazienza. In questi gagliardi attacchi,
raa non fu fondato da lui. pel quale si può che durarono per 4o giorni continui, egli
vedere il voi. XIV, p. 164)- Donò all'ospe- siconfessava quasi ogni giorno, e cele-
dale di s. Spirito 25,ooo scudi, 6.000 al brava la messa quando i dolori glielo per-
seminario romano,epiù di 5,oooaH'arci- mettevano.
confraternila della ss. Annunziata per do- Siccome in questo stato non poteva il

te alle fanciulle; ingrandì la casa de'ncofi- santo Padre dar più udienza a veruno,
ti, e concesse lachiesadiMaria Egiziaca s. così corse la voce che fosse morto, e ne
con ospizio agli in Bosco
armeni. Fondò spedirono la notizia con corrieri alcuni
sua patria un convento ai domenicani ,
ambasciatori. Alla sparsa voce seguì nei
con reudite per 5o religiosi. Restaurò i romani un amarissimo pianto onde a- ,

condotti dell'acqua Vergine, terminò la vendolo saputo il buon Pontefice, si fece


fabbrica dell'università romana, fortificò portare il giorno di Pasqua vestito pon-
Ancona, pose fine alle fortificazioni di Ci- tificalmente sulla gran loggia della ba-
vitavecchia, restaurò parte delle mura di silica Vaticana, per dare la solenne be-
Roma, fece e adornò le strade Alessan- nedizione al popolo, con
il quale lo rivide

drina e Bonella, così dette da lui e dal estremo piacere. A' 21 aprile volle fare
nipote cardinal Bonelli (per la qual via i l'ultima visita delle 7 chiese, ed a piedi
Bonelli ebbero un palazzo ) che come il camminò per gran tratto di quella stra-
Papa fu detto V Alessandrino : queste vie da, ad onta delle rimostranze di Marc' An-
incominciano incontro l'arco di Settimio tonio Colonna. La mancanza di vigore
Severo, e vanno sino alla crociera che con- gì' impedì la visita della scala santa e si

duce ai Pantani. In tre promozioni creò contentò baciarne l'ultimo gradino. Qui
21 cardinali, fra'quali il detto nipote e ascoltò molti cattolici inglesi . che fece
Sisto V; che a molti fece donativi, lo no- provvedere del bisognevole, e il celebre
tai a Piatto cardixalizio. Inoltre prov- Navarro gli parlò della causa di Carran-
vide 3o6 chiese di altrettanti vescovi. za arcivescovo di Toledo. Indi tornò al
Principiato il 15^2, cominciò s. Pio V palazzo Vaticano e dopo aver spedito 12
ad infermarsi per male d' orina. Con la memoriali , non avendo lena per far al-
cura sembrava di avere ricuperato la sa- tro, si mise a letto, dal quale non si alzò
lute ,
quando nel marzo gli ripresero i più. Con esemplarissùna divozione rice-
dolori con tanta veemenza, ch'egli stes- vette dal cardinal nipote i sagramenli
so si persuase di essere vicino a morire. della Chiesa, dopo i quali avendogli rac-
Sperando poco sui rimedi umani in età comandato con ardore la sacra lega con-
sìavanzata, e nou permettendo la sua tro gii ottomani, passò a godere in para-
PIO PIO 8j
eliso i fruiti delle sue virtù, nel i.° mag- dopo lunghissimo tempo riconosceva qua-
gio i J72, d'anni 68, 3 mesi e 1 4- giorni, lunque persona, sebbene l'avesse vedu-
assistito dai cardinali b. 15 ti ra 1 i e Caraf- ta una sola volta, laonde dopo il i.° an-
fa, dal Pontefice a ciò chiamati. Gover- uo del pontificato già avea perfettamente
nò con esemplar zelo la Chiesa anni 6, appreso gli affari del suo stato e quelli
mesi 3 e giorni 24. Nel cadavere furono della Chiesa. Alle moderate spese che fa-
trovate tre pietre della slessa grandezza, ceva nel cardinalato, fatto Pipa aggiun-
forma, colore, durezza e figura, le quali se 4 paoli il giorno; ma co'poveri la sua
eransi formate da lunghissimo tempo e liberalità non ebbe misura, poiché con
perciò cagione di sua indicibile sofferen- essi consumò due milioni di scudi d'oro.

za per lungo trailo distia vita, e dell'ul- Non ostante queste spese e le altre de-
tima sua malattia durata 5o giorni e scritte, alla sua morte lasciò nel tesoro
descritta dal Marenghi presso il Marini, pontificio un milione di scudi, oltre a 5oo
Archiatri, t. 2, p. 3 18. Fu sepolto nel mila chedopo tre mesi si doveano riscuo-
Valicano, nella cappella di s. Andrea, in tere. In questi non sono compresi 3, 000 1

forma di deposito, finché venisse il tem- scudi trovati nella sua camera, che te-
po di condurlo al convento de' domeni- neva per sovvenire bisognosi, e 100,000
i

cani di Bosco, come avea ordinalo. Che altri eh' erano in mani del suo maestro

da cardinale egli erasi apparecchialo il di casa, per lespese occorrenti. Nella zec-
sepolcro nel pavimento della chiesa di s. ca pontifìcia si conservano 16 i conii di
Maria sopra Minerva, come toccai di so- sue medaglie, celebranti pon-
i fasti del

pra, lo afferma il Marangoni riportan- ,


tificato, tre delle quali la chiesa di s. Cro-

done l'iscrizione fatta dal medesimo scol- ce e convento eretti in Bosco. Queste e le
pire, a p. 4 '4- Che da Papa edificò in altre medaglie sono illustrate dal Bonan-
Bosco il monastero di s. Croce de'dome- ni, Numism. Pont. : quanto alle sue mo-

nicani con rendile, biblioteca, chiesa e nete, vedasi lo Scilla. In s. Maddalena


preziosi arredi, erigendovi la propria se- di lioma si venera l'immagine della Ma-
poltura con ìstalua che lo rappresenta donna, che il Papa di frequente ossequia-
genuflesso avanti Cristo resuscitato, so- va con preghiere nella sua privata came-
vrastata da s. Michele, ed avente ne'lali ra, come ricordai nel voi. XLV, p. 188.
due con iscrizione iu cui è
altre statue, L'eroiche sue virtù, gli strepitosi od»
detto, prò cadavere suo reponendo, tut- racoli da Dio operali a sua intercessione,
to descrive il Catena a p. 1 4<)- M a Sisto sono descritti dai suoi biografi. Appena
V, non volendo privare Roma di questo morto la sua segnalata santità impegnò
tesoro, lo trasportò in magnifico mauso- la pietà de' fedeli, la divozione de' prin-
leo nella sua cappella in s. Maria Mag- cipi e la gratitudine di Sisto V da lui fat-
giore, di cuj era slato divolo il santo, al to cardinale, a procurare che si formas-
modo descritto ne'vol. XIl.p. 19 e 120, 1 se il processo di sua beatificazione, il quale
XLIX, p. 5o. Di Pietro Galesini si ha nel 5 1 6 sotto Paolo V, e poi uel 1621
1

De Iranslatione Pii V , quam Six-tus V regnando Gregorio XV, cominciò a trat-


solemni,tantoque pielalis officio celebra- tarsi efficacemente; imperocché la con-
vi), Piornae 1 588. Fu s. Pio V di giusta gregazione de'riti già nel 161 5 avea for-
statura, di aspetto grave, modesto e spi- mato un decreto, poi confermato da Ur-
rante santità, di sembiante lungo e ma- bano Vili, per sospendere suffragi che i

gro, ma
bianco con qualche mescolanza si celebravano per l'anima del santo, ed

di vermiglio; occhi azzurri, naso adun- in vece statuito di celebrarsi uel giorno
co,barba lunga e canuta, testa calva. Era anniversario di sua morte la messa della
dotato di profonda memoria, in guisa che ss. Trinità. La stessa congregazione agli
86 P1O P I

8 marzo 1672 emanò il decreto pei pro- Giacobilli, Feulclt, Miuorelli, Fila s. Pii
cedere alla sua beatificazione, con la con- V, Roruae 1712, ed i seguenti. Il bar-
cessione di in essa e uffizio proprio; decreto nabita Jo. Antonio Gabulio, De vita tt
che approvato da Clemente X, il quale
fu rebus gestis Pii V Pont. Max. } Romae
Io beatificò con solenne cereuionia nella i6o5. Girolamo Catena suo segretario,
basilica Vaticana il i.° maggio, mediante Vita del gloriosissimo Papa Pio 3 con V
la bolla Unigcnilus 3 de' 27 aprile, Bull. una raccolta di sue /eto'e,
647- Roma 1

Rorn. t. 7, p. i65. Innocenzo XII fece e- Paolo Alessandro Maffei, Vita di s. Pio
strarre il cada vere a pie del deposito, e for- V Papa, Roma 1712. Fr. Pio Ghislie-
malmente collocare nell'urna che apresi ri, Elogio islorico dis. Pio VP. 31. of-

nel giorno di sua festa, con celebrazione di ferto alla S. di N. S. Pio VI, Asisi 797: 1

soleune pontificale ed indulgenza plena- ne tenne proposito il Giorn. cccl. di Ro-


ria a chi ne visita il sepolcro per 8 giorni, ma 3 t. 12, p. 84- Visconte Alfredo de
1

per qual funzione un domenicano re-


la Falloux, Histoire de la vie de s. Pie 3
V
citò il panegirico. Dipoi Clemente XI cou Paris i844- Se ne legge 1' elogio ed un
decreto de' 4 agosto 1 7 1 o determinò la bel sunto negli Annali delle scienze relrg.
sua cauonizzazione, la quale soleuuemente voi. 19, p. 32 1. D. Gregorio Jannuccelli,
eseguì in detta basilica a'22 maggio 1 7 12, SS. Pii V
res gestae latina orationece-
cou la bolla Inter mulliplices, loco citato lebralae, Romae i85o. Vacò la Chiesa i 1

t. 1 o, par. i,p. 3o6, assegnando il giorno giorni.


-j di tal mese per festeggiarsi ogni anno la PIO VI, Papa CCLX. Giannangelo
sua memoria. Cappello pubblicò gli Al-
Il Braschi, uacque in Cesena nella Roma-
;
ti delia canonizzazione, e Cristoforo Bat- gna, a 27 dicembre 171 7, dal conte IWar-
telli pronunziò l' Oralio de laudibus s. Pii c'Aurelio, d'una delle famiglie più nobi-
V'Inibita in s. palriarc. Liba: bas. s. 31a- li, sebbene non delle più facoltose della
riat 31., ad dementerà XI, cu/u ejusdem provincia, e dalla contessa Anna Teresa
s. Pii V rtceiis divinis honoribus aneti Bandi, illustre dama della stessa città.
ioletnnia ibidem celebraret doni. IV od. Fatti i primi studi sotto gli occhi de'suoi
J
7 1 2. Inoltre Clemente XI col breve Re- genitori, che nou trascurarono di dargli
deinptoris, de' i3 febbraio 17 i3», Bull. la più virtuosa educazione passò ad i-
,

t. ii,par.i,p. 33o, concesse indulgenza struirsi nelle scieuze maggiori nelle scuo-
plenaria perpetua nelle chiese de'dome- le de'gesuiti, dove in breve tempo die a
nicani, de'quali il sauto avea professalo conoscere la sua mente felice, il suo per-
la regola, nel giorno di sua festa; e col spicace giudizio e la sua facilità nella p-
breve Cum
sacra, degli 8 luglio , Bull. preudere le cose più difficili, e uel con-
Magn. 8, p. 437, prescrisse l'elogio
t. servarle con sicuramemoria, cheuon mai
chesidovea mettere uel martirologio 10- poi l'abbandonò, laonde ancor dopo 5o
inauo, e che alla 6/ lezione del suo uf- anni recitava a meute de'pezzi iutieri dei
fizio si aggiungesse, ch'egli lo avea cano- più celebri autori greci e latini, come se
nizzato. Questo uffìzio comaudato a tut- li avesse letti poco prima. Non ave* com-
ta la Chiesa dalla congregazione de' riti piti 17 anni quando prese in patria la
a'28 geuuaio 1 7 o con rito semidoppio,
1 laurea dottorale in ambe le leggi, ed iu
Pio VI con decreto de' 20 aprile 1775 quel tempo risolvè di abbracciare lo sla-
l'elevò al rito doppio. Di lui abbiamo da to ecclesiastico, nou Ostante che fosse l'u -

Fr. Goubau, Pii V


P. 31. epistolarum 3 nico maschio di sua casa. Desiderando poi
Autuérpiae i54o, 1640. Scrissero la vi- diapprofoudarsi nelle scieuze e belle let-
ta di questo sauto Pontefice, Bzovio, Man- tere, e di estendere le sue cognizioni, da
fredi, Caraccia, Fuentemajor, Somma, Ceseua si portò a Ferrara, sotto la dire-
PIO PIO 87
7Ìone dell'avvocato Gio. Carlo Bandi, 6UO polelani, il re de' quali Carlo (poi Carlo
zio materuo , che in qualità di uditore 111 ) corse rischio d'essere preso e fatto
assisteva il Hujfo (qui
cardinal Tommaso prigioniero. In questa confusione potè il

avvertirò che per dovere di brevità e per Braschi salvare le carte di sua cancelle-
non ripetere ciò che di Pio VI e suo lun- ria e impedire che non cadessero in ma-
go pontificato, ferace di grandi avveni- no de' tedeschi , onde il re nel recarsi a
menti, ho detto in innumerabili luoghi, Roma ne lodò lo zelo, e gli disse diesi
i nomi che indicherò con carattere cor- sarebbe in ogni incontro ricordato di lui,

sivo sono principali che contengono le


i e sarebbe stato sempre suo amico, come
analoghe notizie, onde in quegli articoli in fatti lo dimostrò finché visse, divenuto
si possono leggere, limitandomi solo ad ac- re di Spagna. Non andò guari che nata
cennarle ) legato della provincia, Poco grave agitazione nel popolo napoletano,
durò il Braschi a cattivarsi la protezione con pericolo di sollevazione, per senten-
di quel porporato, gran conoscitore del ve- za che la curia arcivescovile voleva ema-
ro merito, il quale osservando nel giova- nare contro un prete accusato di magia,
ne amabile docilità e disinvolta mode- dalla qual sentenza temeva il popolo ve-
stia,unita ad avvenenza, religiosa condot- der risorgere il s. offizio da esso abbor-
ta di costumi e naturale facondia, subito rilo, ed esseudo da ciò nate diverse riso-

lo prese per dirigere la sua segreteria e luzioni del governo che offendevano di- i

lo ammise all'intima sua confidenza, per ritti della Chiesa, Benedetto XIV stimò

cui divenne suo amico e benefattore. Per a proposito «di mandar segretamente in
morte Clemente XII nel 174° '° di-
di Napoli l'abbate Braschi per aggiustale
chiarò suo conclavista, però prima di an- queste gelose vertenze, come in fatti gli
dare a Roma il Braschi die una scorsa riuscì, con soddisfazione delle due corti.
a Cesena per rivedere i genitori e con- Or per questo e per compensarlo del-
gedarsi dal vescovo Guidone Orselli for- la perdita che il Braschi avea fatto del
livese,che rispettava qual secondo padre suo cardinale , lo stesso Benedetto XIV
eslimava per amico particolare. Narra sottentrò a premiarne il merito, con con-
il Tavanti che essendo il Braschi nel-
,
ferirgli nel 1754 il posto di suo ama-
l'anticamera del prelato, il p. Leonardo nuense o sia aiutante di studio, dove sot-
da Porto Maurizio, poi da lui beatifica- to la dettatura d'un Pontefice disì emi-

lo, si prostrò a'suoi piedi e gli chiese la nente dottrina dovea riuscire ancor egli
benedizione, come predicendogli il pon- consumato nella scienza delle materie ec-
tificalo; ma Pio VI sull'av-
il silenzio di clesiastiche : ed in fatti scrivendo Pio VI
venimento, lo pone assai in dubbio; può di Benedetto XIV in un breve a Marti-
essere stato un tratto di riverenza o di ni arcivescovo di Firenze, gli dice: quem
umilia del bealo. Restituitosi dal cardi- No* . . . cum XlV)yìz-
in ej'us (Benedicti
nale, con lui si pose in viaggio per l'al- miliamfdicittr oliin adsciUfuerimus } ec-
ma città, ed entrò in conclave dove fu clesiasticae erudilionìs magistrum opti-
eletto Benedetto XIV. Divenuto il car- mum Imbuisse gloriamur. Nel luglio del
dinale vescovo d' Ostia eVelletri, Io de- medesimo anno Benedetto XIV lo fece
stinò per uditore del vescovato, nel qua- suo cameriere segreto partecipante, e nel
leimpiego si conservò per i3 anni, sino gennaio 1755 lo nominò canonico Vati-
alla morie del suo benevolo protettore, cano, di cui nello stesso mese prese pos-
da lui sofferta con estremo cordoglio nel sesso, determinandosi d'iniziarsi alsacer-
1753. Per ragione di tal carica si trova- dozio, col deporre ogni pensiero di ma-
va il Braschi in Velletri , (piando segiù trimonio con una nobile donzella, la qua-
il fallo d' armi tra gli austriaci ed i ua- le poi abbracciò lo stalo religioso. Tre
88 PIO PIO
anni dopo fu ammesso il Braschi in pre- cuiavea goduto il favore soltoLuigi XV),
latura, prestando nel settembre i^58 in che pose questo berrettino sulla mia te-
mano del cardinal Corsini prefetto di se- sta ! Il cardinal deBernis, benché sentis-
gnatura giuramento in qualità di re-
il se il motto frizzante, stimò bene di unir-
ferendario. Nel mese pur di settembre si coi cardinali italiani seguaci del car-
i y5g fu scelto dal cardinal Rezzonico ca- dinal Albani , che favoriva il cardinal
merlengo e nipote di Clemente X11I per Braschi, ed i sagri elettori si determina-

suo uditore civile, posto sempre occupa- rono per lui, sebbene il penultimo de'car-
lo da un prelato perito nella giurispru- dinafi ed uno di età più fresca, e lo e-
denza. Da questo Io promosse Clemente lesseroconcordemente Papa a' i5 feb-
XIII nel settembre 1766 all'importante braio 1775. 11 cardinal de Bernis mini-
carica di tesoriere generale, nella quale stro di Francia, scrisse alla sua corte, co-
sottoClemente XIV contribuì alla for- me talvolta sogliono fare gli ambascia-
mazione del Museo Faticano ed al mi- tori, che a sé solo era dovuta la scelta
glioramento delle Dogane, ma per la sua del Papa ad onta che il Braschi da
eletto,
inflessibilità nella gelosa carica e pei ma- tesoriere e da cardinale avea veduto con
neggi degli ambiziosi fu affrettata la sua pena perseguitare gesuiti, usando loro i

esaltazione. Questo Papa a'26aprilei 773 diversi atti di umanità, ma con tal mo-
lo creò cardinale dell' ordine de' preti e derazione da non provocar diffidenze nei
gli conferì per titolo la cbiesa di s. Ono- loro nemici bensì con Clemente XIV
;

frio,provvedendolo dell'abbazia di Su- non restò affezionato, né egli potè im-


biaco cbe ritenne da Papa: inoltre Cle- maginare che divenisse l'immediato suo
mente XIV lo annoverò alle congrega- successore. In memoria di s. Pio V, per
zioni dell' indice, concistoriale, fabbrica cuiavea particola!- divozione, prese il No-
di s. Pietro e visita apostolica. Per
la mor- me (al quale articolo riportai il distico
te del Papa, a'5 ottobre 1774 entraro- per esso pubblicato da Filippo Onorali
no in conclave 27 cardinali cbe poi si , canonico di s. Pietro) di Pio VI, col qua-
aumentarono fino a 43. Dalle circostan- le a' 22 febbraio fu consagrato vescovo
ze cbe in que'temp^ correvano sullo stato e coronalo dal cardinal Alessandro Al-
delle tose politiche, sia pei gesuiti dal de- bani i.° diacono, dopo aver deposto la
funto soppressi, che dalle mene che pre- parrucca: a'3o novembre prese con so-
paravano la rivoluzione di Francia, at- lenne cavalcata (con la quale poi si re-
taccandosi ovunque la libertà della Chie- cò alle quattro cappelle annuali dell'An-
sa e la disciplina ecclesiastica , ognuno nunziata, s. Filippo, Natività e s. Carlo)
prognosticava lunga sede vacante.
. Di il possesso della basilica Lateranense, a-
questo conclave feci pur cenno nel voi. vendo impeditola pioggia che avesse luo-
XV, p. 290. Si trattò d'innalzare al pon- go a' 9, con laqualdata vennero slampa-
1

tificato i cardinali Pallavicini e Negroni, ', te molle relazioni e composizioni. Quel-


il quale si bramava dalla corte di Fran- le dell'elezione coronazione e possesso ,

cia. Il cardinal Gio. Francesco Albani sono registrate dal Novaes nella Vita dì
decano del sacro collegio però dichiaros- Pio VI, eda Cancellieri ne Possessi. Du-
si uno degli oppositori alla fazione fran- rante il conclave il fiorentino ab. Gae-
cese, alloracon molta sagacità sostenu- tano Sertor con un dramma pose in ri-

ta dal cardinal de Eei.nis. In un alterco dicolo tutto il sacro collegio, con grave
ch'ebbe il decano con lui, si tolse il ber- scandalo del mondo cattolico. Dopo lun-
rettino rosso dal capo, e mostrandoglie- ga prigionia e rilegazione nel convento
lo, con ferma voce gli disse: Emineuza, de' minori osservami di Cori, Pio VI lo
non fu una cortigiana (la Pompadour, di pose in libertà coll'esilio; ed il cardinal
PIO IMO 89
Zelaila, benché il più olfeso dalle sue mal- sul/ilo rivoco,
annullò e soppresse; laon-
dicenze, eroicamente gli mandò un 1 seu- de con questa misura e di altre simili pen-
di pel viaggio, consigliandolo nel tempo sioni venne ad economizzare in vantag-

stesso d' applicarsi a professione più Liti- gio dellacamera apostolica 40,000 scudi
le e sicura del poeta mordace. Questo gè- annui. Per procurare ancora le risorse
neroso contegno servì di limite ai libelli del suo stato, troppo decaduto nelle li-
satirici e pasquinate, che continuavano a nanze, non mancò di risvegliare ne' ro«
danno della memoria di Clemente XIV. mani con utilissime leggi l'arte dell'a-
pio VI dopo l'elezione fece subilo ili- gricoltura, in cui v'era dell'indolenza nel
spensare denaro a'poveri, e nelle. prime coltivarla. Nominò una congregazione di
grazie ecclesiastiche preferì i più onesti cardinali, per prendere in considerazio-
e abili prelati ai meno ricchi. A' 5 apri- ne più gravi disordini dello stato, per
i

le pubblicò i due moto propri, Nos vo~ proporrei rimedi pi ìi opportuni, e dare
lentes, per concedere ai conclavisti e da- alle imposizioni e gabelle una forma più

pifferi le solite grazie eprivilegi. Suoi con- utile all'erario e meno gravosa pei par*
eia visti furono d. Giacomo Paris di Su- ticolari. Questa congregazione subito or-
tri che nominò i.° cappellano segreto e dinò a Nicolò Dischi, che goduto avea la
caudatario, e Stefano Brandi romano(il grazia di Clemente XIV, di render conto
cui figlio Giacinto divenne suo privalo de' 900,000 scudi ricevuti per compra-
maestro di casa) che fece aiutante di ca- re il grano nella carestia 77 1 -1 772, e 1

mera favorito, poi primo, dichiarando per lai" deg-T imprestiti ai mercanti, che
pure aiutante di camera Bai tolomeoNa- ne avessero bisogno per sementare la cara-
tali, secondo l'antica consuetudine, per pagna. Fatto processo al Dischi, che niu-
esserlo slato del predecessore. 11 dapife- no seppe condannar di frode, ma d'iner-
10 del cardinal Braschi fu il patente d. zia all' incarico, non polendolo garanti-

Gregorio Bandi che elesse cameriere se- re ministri che ne aveano preso dichia-
i

gieto partecipante, poi arcivescovo d'E- rata protezione, fu condannato a resti-


dessa, canonico Liberiano ed elemosinie- tuire alla camera apostolica 282,000
re. Ne' rispettivi luoghi notai le cariche scudi; onde per salvarlo dall'estrema mi-
primarie conferite nel suo pontificato, seria, il re di Spagna gli assegnò i5oo
ed a Famiglia poh tifici a quella che lo scudi l'anno di pensione, con una croce
servì e della quale fu amoroso e numi- per ornarsi il petto. Viceversa, essendo
fico, come de' privilegi che le concesse, stato processato nel precedente pontifi-
Uua prime cure dell'apostolico mi-
delle cato Pietro Oielti, accusato di furtiva e-
nistero fula celebrazione dell'Anno san- strazione di grano, senza difesa erangli
lo XIX. Quindi si applicò alia riforma, stati confiscati i beni. La sua vedova ri-

che in Doma si credeva necessaria sul ve- corse a Pio VI contro l' irregolare pro-
stiario e sulla mollezza introdottasi ne- cedura de' giudici e venuto in chiaro
,

gli ecclesiastici. Occupossi ancora nel ri- dell' ingiustizia, ordinò la rimozione di

cercare il modo di mettere rimedio al essi e la reintegrazione de' beni alla O-


gran bisogno che trovò nel ponlifieioe- ietti. Animato Pio VI dallo zelo chenu-
rario, accresciuto nel precedente cover- triva per la giustizia, si voltò a solleva-
no per la smoderata generosità con la re i benemeriti Gesuiti oppressi, e li con-
quale si erano fatte, contro le regole del- servò nella Prussia ad istanza del re. A
la cancelleria, molte disposizioni in van- queste prove d'imparziale equità molte
taggio di vari soggetti , accordando loro altre ne aggiunsejil Papa sul bel principio
la sopravvivenza sugli uffizi vacabili del- del suo governo, in vantaggio non me-
la curia romana, che con moto-proprio no del suo stato, che de' sudditi.
9° IMO PIO
Una prime magnanime imprese
delle gè a p. di Roma 1784»
2^8 àAY EJfemer.
di l'io VI fu 1' arduo prosciugamento encomiandolo per dottrina, santità di vi-
delle Paludi Pontine, per la cui gran- ta e candore di costumi, rara prudenza

diosa operazione in tulio il pontificato e incorrotta integrità, vigile e sollecito


non risparmiò uè spese né cure, recan- pastore, generoso, limosi ni ero e ornato
dosi quasi ogni anno in luogo di villeg- di altre virtù. Se Pio VI dimostrò subi-
giatura a Terragna, che ricolmò di be- to la sua gratitudine verso lo zio mater-
nefizi, per vegliare sulle operazioni, che no, non fu meno grato colla sua nutrice
convertirono un'immensa palude in fer- che ancor vivea. Si portò essa in Roma
tilissimo territorio, secondo il suo giusto per rivedere nel seggio sublime di s. Pie-
concetto. Per risvegliare l'industria na- tro suo allievo, e questi la ricevè a'suoi
il

zionale, si occupò particolarmente sulle piedi con indicibile clemenza e pari te-
miniere di piombo scoperte nelle vici- nerezza. Per abitazione di lei finché vis-

nanze di Civitavecchia, de\\a quale fu be- se in Roma assegnò parte del palazzo
nemerito, come del conservatorio. Sotto ch'egli teneva da cardinale a Campo
di lui si rinvennero ancora le cave di tre Marzo, ora Lavaggi ed ordinò che le
,

belli marmi, cioè l' alabastro di Civita- fosse somministrato conveniente mante-
vecchia, quello del Monte Circeo presso nimento per tu tto il tempo che le restas-
s. Felice, che riuscì adatto anco per la se di vita. Prima che il conte Lavaggi
scultura, e quello chiamato corallina, rin- acquistasse tal palazzo, I' edifìzio appar-
venuto nel territorio di Cori, con la qual teneva alle vicine monache benedettine,
breccia il Papa fece decorare la sagrestia che all' esaltazione di Pio VI, per me-
Vaticana. In diversi modi procurò l'in- moria di averlo abitato, posero sulle pa-
cremento del celebre Ospedale di s. Spi- reti del i.° ramo di scale la lapide mar-

rito, il cui edilìzio venne aumentato del morea che riprodusse il n.° 26 del Dia-
braccio pei pazzi e di altro edifìzio in- rio di Roma 17 j 5, e Cancellieri nelle No-
contro. Con severe leggi raffrenò l'ingor- tizie della nobil famiglia Lavaggi.
digia di que'fornari,che mescolavano al Entrato l'anno 1776 cominciò a ma-
grano altri generi. Colla stessa fermezza nifestarsimaggiormente l'animo genero-
rimproverò il governatore di Pioma Po- so di Pio VI, ed il suo vasto genio nel-
tenziani, pei disordini che non a vea sapu- l'intraprendere cose della più splendida
to reprimere. Per l'incendio della stam- magnificenza. Essendo rimasta sospesa
peria del Collegio Urbano di propagan- per mancanza di denaro la maestosa fab-
da, ne riparò le perdite; ed a facilitare brica annessa al Collegio Germanico e
il commercio, rese più comodo il porto di sua pertinenza, gli accordò un presti-
d' Ancona. Terminò la vertenza sulle to di 20,000 scudi sul monte di pietà,
pensioni da imporsi sugli arcivescovati, onde si potè condurre al suo compimen-
vescovati e altri benefizi di Toscana, sta- to, dopo il quale vi collocò a pigione il

bilendo che solo gravitassero sull'arci- ministero della Congregazione del buon
vescovato di Pisa e sul vescovato d' A- governo. Altri 10,000 scudi fece dare
jezzo. Nella 2.* sua promozione elevò al all' Accademia de' nobili ecclesiastici, di
cardinalato il suddetto zio Bandi che , cui fu benefico restauratore. Affinchè poi
Benedetto XIV nel 1744 avea fat0 ve "
tultociò che di più raro e di più per-
scovo di Bostra in partibus e sulfraganeo fetto nelle belle arti si trovava disperso
d'Ostia e Vellelri, indi vescovo d'Imola, in Roma o rinvenuto negli scavi che fa-

di cui parlai ancora nel voi. XXXI V, p. ceva eseguire, fosse riunito con decoro e
88, 89, io5 lo celebrò con elogio fu-
: vantaggio degli artisti e intendenti, conti-
r
nebre il d. Aldini cesellate, come si leg- nuò sontuosamente il Museo Faticano
PIO PIO 91
con grandiosi edifizi, ove collocò inunme- confini di Toscana con Io stato pontifi-
rabili inonunienti e moltissimi d'un pre- cio perla parte delle Chiane di Città del-
gio inestimabile, aumentando eziandio la la Pieve, di cui prosciugò le paludi, così
Biblioteca Vaticana, che arricchì di do- più tardi quelle di Perugia, Spoleto e Tre-
ni. Trasferendosi in quest'anno a Roma vi , onde si acquistò un vasto territorio
Cristina arciduchessa d'Austria (cui donò fruttifero e si eliminarono le malsane e-
la rosa d'oro benedetta), col maritodnca salazioni palustri. Il Conservatorio Pio
Alberto di Saxe-Teschen, per visitar il Pa- prese questo nome per riconoscerlo ma-
pa, questi li ricevè con amorevolezza: lo gnanimo benefattore , facendovi fiorire
stesso praticò dipoi'in diversi tempi cui il lanificio e altre manifatture. Conside-
landgravio d' Assia Cassel ; col principe rando il Pontefice quanto sia necessario
Augusto eli Saxe Gotha; col principe Au- per la pubblica sicurezza il rigore contro
gusto fratello del re d'Inghilterra; col re i facinorosi che la disturbano, estiman-
di Svezia e col real duca d' Ostrogozia do dall'altra parte erroneo il sistema di
suo fratello; con l'arciduchessa d'Austria Beccaria sopra i delitti e le pene con a-
Maria Beatrice d'Este e l'arciduca Fer- bolizione di quella di morte, dal princi-
dinando governatore di Milano suo spo- pio del suo governo attese con immuta-
so sovrani di Modena; con l'imperatore bile costanza a conservare l'autorità del-
Giuseppe II; col re e la regina di Napo- le leggi, ed usar la forza contro refrat- i

li, alla quale die la rosa d'oro, come alla tari : questi per difetto di educazione, in-
duchessa di Parma Maria Amalia; con fingardagginee speranza d'impunità, par-
Paolo granduca di Russia, e con altri so- ticolarmente in Roma dove a ogni passo
vrani e principi che nel suo lungo pon- erano i sacri asili, le franchigie e giuris-
tificatosi portarono in Roma perammi- dizioni di altri sovrani , commettevano
rarne da vicino le virtù eie distinte qua- alla giornata tanti atroci delitti, che nel
litàcome sovrauo temporale e qual capo pontificato benigno di Clemente XIII si

della Chiesa universale come pure le , coulavano ne' registri criminali più di
grandezze di Romada lui accresciute. Uno 10,000 omicidii in tutto lo stato e 4,000
di tali principi fu il duca di Charlres, da almeno entro le mura di Roma, dove Pio
cui nacque Luigi Filippo Ire de'france- VI trovò quasi abituati questi delitti, ai
si, cui Pio VI fece illuminare la croce (ne quali in breve riparò, secondato dall'in-
parlai uel voi. XII, p. 2 3g e 2 48, che d'or- flessibile giusto rigore del prelato Spino-
dine di Leone XII si tralasciò, solo rin- la, che nel governo di R.oma avea sosti-
novata nel venerdì sauto 1849 ^ a o°" ' Coruaro. Quindi ebbero luogo le
tuito al
verno repubblicano) della basilica Vati- clamorose giustizie capitali di Lunadei,
cana, ondegodesseilmirabileefletto delle per aver tolto dal braccio del marito la

sculture, uel dicembre 1782. Nel mede- moglie, dello spedizioniere ab. Anguilla
simo anno 1776 concepì la grandiosa i- e del fratricida ab. Cerocchi.
dea,che pose ad efletto, di erigere la ma- Inoltre nel 1776 eresse i vescovati di
gnifica sagrestia alla Chiesa eli s. Pietro Rowiavia, di Scepusio e di Neosolio nel-
in Faticano, al quale articolo narrai tut- l'Ungheria. In sostenimento de'di ri Iti del-
te le altre sue tnuuifìceuze per quella ba- la chiesa romana altamente protestò pel
silica,con palazzo pei canonici e arcipre- sospeso tributo della Chinea, pei regnidi
te, come pure la gran Campana, gli Ci- Napoli e Sicilia, ed i successori tuttora
tologi ed Musaici, del cui studio fu tanto
i protestano, come
dico nel voi. IX, p. 76,
benemerito. 11 genio suo intraprendente 77 e 8 1. Sebbene questo atto sia incomin-
tentò riunire col Tevere il lago Trasi- cialo più tardi, qui l'ho riportalo perchè
meno di Perugia; bensì potè stabilirei dei ivo dalie contestazioni nate in que-
92 PIO no
st'anno e dalle minacce fatte di restrin- lui usata da cardinale. Veramente il Pa-
gere le pubbli che di mosti-azioni. Per l'im- pa era contrario a tale determinazione,
pegno di alcuni personaggi, in Campido- ma riuscì al cardinal Giratici d'i superar-
glio ricevè la corona poetica Gorilla O- ne le difficoltà, in un tempo che ne go-
inimica pistoiese, poetessa arcade; ma la deva la benevolenza. 11 i.° fece maegior-
pubblica disapprovazione la dimostrò la domo e cardinale, per cui oltre alla sua
satira ed fischi cui fu accolta uscendo
i biografia, ne parlai nel voi. XLJ, p. 272
da Campidoglio. Nel 1777 gli all'ari reli- ed altrove. A Braschi famiglia dissi come
giosi del Portogallo si ricomposero, e Pio d. Luigi fu ricolmato di possessioni e di
VI istituì le sedi vescovili di Linares, onori, gli die il di Nemi e il Pa-
ducato
Gran Faradino, Crisio, Salaria e Al- lazzo Braschi Papa edificato. Il con-
(Jal

I/arcale, ristabilendo quella di Merida j te Marco Fantuzzi nel 1786 pubblicò in


quindi compì 1' unione dell' ordine di s. Cesena, De gente Honestia. Di questa il-

Antonio col Gerosolimitano, riforman- lustre famiglia raccolse i monumenti ed


do il clero di Malta. Edificò in Cesena i fasti, dai quali risulta , che gli Onesti
la biblioteca e le donò la sua libreria, fiorirono in antichissimi tempi e furono
ma per le vicende politiche ciò non ebbe molto potenti in Ravenna con tjtolo di
effetto. Per animare le manifatture di La- duchi; che quindi obbligati a fuggire di
na, nei 1778 emanò utili prescrizioni; e Ravenna perle fazioni civili, verso la me-
per ristabilire la decaduta finanza abolì tà del secolo XIII la famiglia si ritirò nei
parte degli appalli, pei quali si arricchi- propri castelli e singolarmente in quello
vano pochi particolari ; moderò diverse di Falcino, donde nel secolo XV passò
leggi, altre ne ampliò, laonde senza ag- a stabilirsi in Rimini e poscia si trasmi-
gravio de'sudditi impinguò il tesoro pon- grò in Cesena circa due secoli dopo ;che
tificio quasi d'un terzo di più. dell'ante- la nobilissima famiglia Onesti s'imparen-
riore introito. A vantaggio della religio- tò colle più illustriti! Romagna, fra lequa-
ne approvò gl'istituti delle monache del- li basterà nominare quelle de' Tra verso-
l' Adorazione e dell' oblate pie operaie ri, Polenta, Malalesta,.Ordelaffi, Faggio-
della Concezione per l'educazione delle li, Martinelli, Acca ri si ; derivando dalla
fanciulle. A Guardiano del s. Sepolcro stessa famiglia quelle degli Alidosi, Sassi,
narrai quanto per questo e altri luoghi Dusdei, Tiberti e de'conli di Berfmoro.
santi fece Pio VI , il quale fu consolato Inoltre fu opinione che gli Onesti ripetes-
dalla ritrattazione diFebronio o flou- sero l'origine dagli antichi duchi di Be-
t.'u-im, che toccai pure nel voi. XV, p.
il nevento, ritiratisi in Ravenna dopo essere
2 o. Volle che si rendessero più comodi
1 stati spogliati de' loro stati. Fra molli i

i bagni dell'acqua santa, spettanti all' O- uomini illustri che uscirono dagli Onesti
spedale del ss. Salvatore. Ad una gran principalmente si noverano, s. Romual-
quantità di contadini, che per le conti- do fondatore de'camaldolesi, il b. Pietro
nue dirotte pioggie non potevano lavo- Peccatore canonico regolare Lateranen-
rare, più volte fece distribuire pane nel se che fondò il monastero Portuense di
Colosseo. Aiutò l'ospedale e l'università Ravenna, e s. Pietro Damiani cardinale
di Ferrara. Inquest'anno, come nel 17B3, riformatore del monastero di Avellana
Papa preseprecauzioni sulla Pestilenza.
il (è assai dubbio), come afferma anche il
Egualmente nel 1778 chiamò in R.o- p. Flaminio da Latera, nella dedica del
mn Romualdo, e nel 781 Luigi Onesti, 1 Compendio degli ordini religiosi, al car-
figli di sua sorella; li adottò nella propria dinal Romualdo Onesti Braschi , cele-
famiglia col nome e stemma de' Braschi, brandolo quale zelante del culto divino,
concedendo loro per abitazione quella da amante dell'erudizione ecclesiastica, alfa-
PIO PIO 93
bile, prùdente, caritatevole, e fregiato di lori delle provincia , da cui derivavano
altre virtuose prerogative, come ili giu- perniciosi abusi e venalità, invitando i

sto criterio e prontezza nel dire il suo con- sudditi a ricorrere al trono o alla congre-
siglio. Nel i
770, Pio VI istituì la sede ve- gazione deputata a provvedere ai recla-

scovile di Chambcry, Brunii, Sonora e mi. Con dolore seppe ia persecuzione de-
Carpi, ripristinando quella di Gattelli. In gli armeni di Costantinopoli, adoperan-
questo anno fu in gran pericolo di vita dosi a loro vantaggio coi re di Spagna e di
per grave e lunga malattia, che superò Francia ; però ricevette consolazioni dal-
con estremo piacere de'sudditi. Provò an- le missioni di Cina e Giorgia. Ad istan-
che afflizione per le replicate scosse di ter- za dell'imperatrice Caterina II permise
remoto che spaventò Bologna e per la , nella Russia i gesuiti. Ai tanti disturbi che
siccità di 4 mesi che gravemente danneg- pativa Pio VI si aggiunse il
, nel 17S1
giò le campagne, per cui intimò per 8 gior- terremoto chegctlò nella desolazione Ca-
ni le processioni di penitenza. Nello stes- gli, Faenza, Brisighella ed altri luoghi di

so tempo un fulmine caduto sulla polve- Romagna e dell'Umbria; ed egli con ge-
riera di Civitavecchia cagionò molti dan- nerosa sollecitudine accorse al sollievo dei
ni , cui ripagò il Pontefice. Accrebbe il danneggiati: tale si diede a conoscere nel-
museo del p. Kircher nel Collegio ro- la straordinaria scarsità di biade, ripa-
mano j restaurò le antiche strade conso- randovi a mezzo de'mercanli di Genova.
lari,migliorando l'Appia. Nel 780 sop- J Avendo ordinato il Catasto e conoscen-
primendo la sede di Miranda la unì a _,
do mal corrisposto da'mi-
d'essere stato
Braganza. A. reprimere l'usure emanò nistri, ad esaudirei reclami elesse 8 com-

severe pene, come pel mercimonio della missari legalicon un agrimensore e li spe-
moneta e il cambio delle cedole; grave dì nelle provincie per rimediarvi: veda-
argomento che trattai a Moneta pontifi- siCongregazione del Censo. Rinnovò ai
cia. Fu pure zelante a' reprimere la Be- Medici l'obbligo di fare ricevere sagra- i

stemmia. In Città di Castello fece erigere menti agl'infermi. Per le pregiudizievoli


il conservatorio, ed in Roma beneficò il innovazioni sulla disciplina ecclesiastica
Conservatorio delle Mendicanti. Per l'in- di Giuseppe li, il Pontefice non volendo
fluenza di malattie fece distribuire 6,ooo limitarsi alle consuete comunicazioni di-
scudi ai poveri dall' elemosiniere, e soc- plomatiche, si determinò di recarsi aVien-
corse le famiglie danneggiate dall'incen- na, ad onta dell'osservazioni in contra-
dio degli alberghi del Solee della Lunetta; rio che gli furono (alte argomento che ,

Le massime funeste d'irreligione, che può vedersi a Germania, ed a' voi. IX, p.
si andavano divulgando con un torrente 180 e 181, XV, p. 210 e 273. Avendo
di pestiferi libri, pieni tutti di libertinag- alcuni cardinali latte rirnoslranzesul viag-
gio,preparavano le vicende infauste che gio nel timore che fosse soggetto di de-
ne furono deplorabili conseguenze. Pio risione ai maligni,sembrando certo che
Vi pieno di afflizione, a porre un argine non produrrebbe l'effetto bratnato,PioVI
alla crescente corruttela de'costumi, pub- rispose Anelerò dove ini chiama il do-
:

blicò un'enciclica a lutti i vescovi, ani- vere , nella stessa guisa che anelerei al
mandoli contro perversi scritti che mi-
i martirio per l'interesse della religione, in
navano l'altare e il trono, a difendere la difesa della (piale tanti successori di s.

religione e rimuovere fatali scandidi. i Pietro non hanno paventato di esporre la


Prese particolare cura ut' Maroniti. Per loro vita. Non mi è permesso di abban-
la retta amministrazione della giustizia, donare la navicella della Chiesa in mez-
nuove norme statuì pei giudici, moderò zo alle tempeste più violenti. Poco poi mi
l'illimitata autorità de'legati egoverna- prcrne che il mondo pei verso mi derida,
94 Pio no
insegnandomi pure il vangelo, clic dob- lato del libro : Quid est Papa ? pubbli-
binino anche comparire insensati per Ge- calo da Eybel in Vienna mentre vi si at-
sù Cristo. tendeva il Pontefice, per rallentare il di-
Quanto ai luoghi pei quali passò, ed voto trasporto de'popoli verso la s. Sede,
ai Concistori (ciò che toccai pure nel voi. indi condannato da Pio VI; ed a Germa-
IX, p. 180 e i8i)che vi tenne, in un a nia, ebe GiuseppeII proseguì nelle sue

tutte le altre funzioni e particolarità, si riforme ecclesiastiche, mentre protegge-


leggono ne' seguenti articoli. A' 27 feb- va una radunanza di uomini che in Pa-
braio 1 782 pallida E.otna fra gliapplau- via, facendo rivivere il Giansenismo, cer-
.si devoniani Piaggio fu descritto dal
: il cavano d'introdurre lo scisma, di abbat-
prefetto delle cereuionie Giuseppe Dìni tere las. Sede e di riformarne le sane dot-
col Diario pieno e distinto del vi aggio fat- trine: contro di essi inutilmente reclamò
to a Fie/in a dal sommo Pontefice Pio Pio VI. Questo Papa lasciò da per tutto
l'I, Roma 1782. I luoghi in cui si fer- dove alloggiò, ed a quelli che l'incontra-
mò furono Otricoli, Nami, Foligno, To- rono e accompagnarono considerabili re-
lentino, Loreto, Sinigaglia, Fano, Pesa- gali : quelli fatti alla corte imperiale li

ro, Rimini, Cesena, F01T1, Faenza, Imo- noterò a Vienna. Giuseppe II dispensò
la, Bologna, Ferrara, Clvoggia, Trevi- alla corte pontificia i seguenti. Ai prela-
so Udine, Gorizia, Lubiana, Gratz,
, tiMarcucci vicegerente, anello con gran
IVeustadt, I ienna, in cui arrivò a'22 mar- smeraldo contornato di brillanti Con- ;

zo e ne partì a'22 aprile, passando per le tessini elemosiniere, anello con topazio
abbazie di Molk o iUelk e di s. Floria- contornato di brillanti; Nardini segreta-
no, di cui feci parola nel voi. XLA 1
, p. rio delle lettere latine, scatola con minia-
84, indi per Monaco, Augusta, Bressa- tura contornata di brillanti; Dini prefet-
none, Trento, Verona, f icenza, Pado- to delle ceremonie, scatola d'oro smal-
va, Venezia, Ferrara, Bologna, Imola, tata contornata di pietre preziose; Rossi
Faenza, Cesena, Rimiai, Sinigaglia, An- medico, Ponzetti confessore facente le ve-
cona, Loreto, Recanati , Tolentino, Foli- ci di caudatario, eSpagna chierico segre-
gno, Spoleto, Nami, Otricoli, Civita Ca- to supplendo pel crocifero, ciascuno una
stellana, arrivando in Roma a' i3 giu- scatola d'oro smaltata. A Brandi primo
gno festeggiato dai romani, come lo era aiutante di camera,una scatola d'oro smal-
stato per tutto solennemente. Il Papa eb- tata, ed una chiave con diploma di ca-
be a lodarsi del viaggio, ma poco otten- merista d'onore di sua maestà cesarea;
ne, sicuroalmeno di aver accresciuto nei a Calvesi terzo aiutante di camera, una
luogbi in cui passò l'attaccamento alla scatola d'oro rotonda; simile a Morelli
religione e alla s. Sede. Non mancarono chirurgo di campagna e scopatore segre-
satire e mormora7Ìoni, ed il Papa trovò to; a due scopatori segreti, una gran me-
sulgenuflessoriouna carta inciderà scrit- daglia d'oro per ciascuno; al capitano An-
to: Ciòche s. Gregorio FU, il più gran- nibale Nelli direttore del viaggio, un a-
de de" Pontefici, aveva stabilito, Pio FI nellocon nove brillanti; ai due corrieri,
V ultimo de' preti lo ha distrullo. Senza al credenziere, al cuoco, altre medaglie
punto scomporsi, il Papa di suo pugno vi d'oro; più piccole l'ebbero i palafrenieri,
aggiunse: Ilregno di Cristo non e in que- cocchieri e carrozziere, con una ragguar-
sto mondo, e colui che distribuisce le co- devole somma da dividersi cogli scopatori.
rone celesti non si cura di cnielle cadu- Nel medesimo anno il Papa ristabilì

Rendiamo a Cesare cpiel-


che della terra. la sede vescovile di Iviza, e provò il con-
lo che è di Cesare, e a Dio ciò che ap- forto di vedere Gustavo III re di Svezia
parlicnca Dio. All'articolo Papa hopar- favorire il cattolicismo. Ad ovviare alla
PIO pio 97
carestia, lece abbondante acquisto di gra- per le opere grandiose, deve riflettersi che
ni dalla Sicilia, sollevando eziandio con ollrenll'abbeliimento della città) migliaia
utili disposizioni l'agricoltura ed i for- di artisti vi traevano il sostentamento, to-
nari. A decoro del Collegio Clementina, gliendosi all'ozio ed ai vizi. Nel dicem-
gli porse aiuto, ad onta delle tante spese bre Pio VI fu visitalo da Giuseppe II al-
ebe sosteneva per le sue grandiose intra- l'improvviso e da Gustavo III, ed al 1.

prese memorate di sopra. Nel i 788 pro- accordò la nomina ai vescovati di Lom-
seguendo le .mutazioni sulle materie ec- bardia ; il 2. si trattenne per le feste di
clesiasticbe, incominciate da diversi prin- Pasqua, e s'illuminò per lui la cupola di
cipi ne'loro stati, tuttavia Carlo III re di s. Pietro, come erasi fatto nel 1782 pel
Spagna per quelle ebe voleva operare si granduca di Russia. Mosso a compassio-
rivolse al Papa, non così fece il re delle ne che il terremoto avea devastato la Ca-
due Sicilie, ebe si regolò secondo il con- labria ulteriore, il Papa nel 1784 con-
siglio de'suoi ministri, ed insorse la con- cesse a Ferdinando IV re delle due Sici-
troversia sulla nomina de'vescovati. Ca- lie i fondi de' conventi e monasteri rovi-
terina II in vitò Pio VI a mandare un nun- nati. Nel medesimo anno eresse il vesco-
zio in Pietroburgo, come fece riconoscen- vato di Lintz e nel 1 785 quello di s. Ip-
done il titolo imperiale, quando prima la polito perla soppressione di quello di Neil'
s. Sede dava solo quello di Czar. Re-
gli stadt. Inoltre nel ! 785 eresse le sedi ve-
candosi in Roma
il duca di Baviera Car- scovili di Tarnovia e di Budweis, e die

lo Teodoro, il Papa lo fece incontrare ad il pallio al patriarca d'Antiochia de'siri,

Acquapendente dal nipote d. Luigi e dal convertito dal neslorianismo. Permise a-


marchese Massimo generale delle poste, gli armeni cattolici ottomani, che in man-
e l'alloggiò-nel Valicano. Continuandosi i canza di chiese proprie potessero accedere
risarcimenti delle strade pubbliche, me- a quelle de'scismatici; e mandò un vicario
rita menzione quella della montagna di aposlolico nell'America settentrionale.
Viterbo, tagliata di nuovo nel suo giro, Frattanto si agitava in Peonia la cele-
concorrendovi la comunità, per lo che si bré causa Lepri, sul ricchissimo fidecom-
lasciò l'antica ertissima. Per tante im- misso lasciato al Papa dal marchese d.
prese e vistosi dispendii, non essendo A malizio Lepri originario comasco, pos-
suflìcienli le rendite dell' esausto erario ponendo suoi nipoti Anna Maria Le-
i

della Chiesa, fu d' uopo aprire un pie- pri figlia del fratello,ed i due fratelli dir-
stilo di tre milioni di scudi coi genovesi, ti figli della sorella, ed il cugino Ambro-
colPipoteca di vari fondi e reudite came- gio Lepri. Questi quattro pretendenti do-
rali , da restituirsi nello spazio di q an- po la morte di d. Amanzio protestarono
ni. Quando il Papa palesò al sacro colle- contro la disposizione e fecero causa in-
gio questa risoluzione, niun cardinale ri- nanzi il tribunaledell'A. C : il Pontefice
spose , ed uno domandò, qual necessità dichiarò di non voler essere consideralo
obbligava a prender tanto denaro? Non come Pio VI, ma come semplice parti-
poco di questo fu impiegato nell'incoiag- colare, secondo la testamentaria disposi-
gimento dell' agricoltura molto trascura- zione di d. Amanzio. Il prelato Cioia Ino-
la nell'agro romano e nella provincia del golenentedel tribunale giudicò che il fi-
Patrimonio; quindi Pio VI ordinò che decommisso Lepri, spirando nella persona
ogni anno si rompesse la terza parte dei di d. Amanzio, ne poteva disporre libe-
terreni annonari, abilitando chiunque a ramente ; e come la donazione fu accet-
seminare in que'terreni che proprieta- i tata inter vivos fin dal 1 782, venne am-
ri non avessero lavorati, senza dar loro ministrala per la casa Braschi dal prela-
compenso. Quanto alle censurale spese to Nardinij eh' ebbe influenza nella do-
96 P I O PIO
nazione, per cui poi domandò l'assoluzio- ancora imposta la tassa sui testamenti e
ne agli scrupoli desiatisi in lui.I litignnti codicilli, e sul mosto a favore dell'ospe-
appellarono alla rota, la quale rivocò il dale degli esposti di Viterbo e dell' or-
decreto delCioia,colla-decisioneannullan« fanotrofio da lui creilo in Fabriano. In-
le la donazione di d. Aruanzio, per non es- coraggi l'insegnamento de' sordomuti,
sersi in questi purificato il fidecorn m'issò, incominciato in Roma, ed ora fiorente
clic andava a [lassare dopo la di lui mor- presso l' Ospizio di s. Maria degli An-

te alla nipote Anna maritata al milanese nuova nunziatura di Dio-


geli. Istituì la

Cusani. Inoltre d. Amanzio prima di mo- naco j la quale venne subito contesta-
rire con biglietti chiese scusa alla nipote ta da alcuni principi di Germania in- ,

e alla sua madre pel livore loro portato, sorgendo vertenze in quella di Colonia
e con testamento avea annullala la dona- per le Dispense, e celebrandosi il conci-
zione fatta Papa, sebbene irrevocabi-
al liabolo d'Ems nel 1786. In questo tem-
le, esponendo le ragioni che ve loavea- po, come narraia Francia, la buona ar-
no indotto e ingiuriose a Pio VI. Si pro- monia con quella corte fu in pericolo di

segui al terzo giudizio e il prelato Prioc- essere turbata, per l'affare della collana
ca luogotenente dell' A.C. dichiarò valida in cui si trovò implicato il cardinal Ho-
la donazione in virtìtd'apoca, rigettamlo han. Indi mandòad elletto l'erezione del-
qualunque eccezioneespecialinenle il po- le Dogane ai confini , a vantaggio del
steriore testamento. Quindi fu di nuovo commercio e dell'erario, misura che pro-
portata la lite in rota che emanò altra
, vocò le più mordaci invettive de' roma-
decisione in favore d'Anna Lepri, e fu mi- ni, facili a mormorare e a dimenticare i

rabile il con legno tenuto dall' uditore benefizi; mentre il disordine sulla mo-
Malvasia {l7 .), e lodato dallo slesso Pio neta divenne più grave. Altre amarezze
YI sebbene soccombente. L'uditore Aze- trafissero il cuore di Pio VI, pel nuovo
do progettò un accomodamento per via sistema di ecclesiastica disciplina da Giu-
di transazione , cui cooperò Aulici poi seppe II introdotto anche nel Belgio o

cardinale. Pio VI supplicalo da Anna e Paesi Bassi, che produsse l'insorgimen-


dalla madre vi convenne, e fu convalida- to di quelle floride provincie. Alle inno-

to dalla soscrizione di cinque cardinali e vazioni ecclesiastiche della Toscana, si

tre notati, con accordare adAnna4oo mi- unì con riprovevole ardore Scipione Ricci
la scudi e la mela delle gioie, mentre ce- vescovo eli Pistoia, ove celebrò il famoso

dendo ai propri nipoti resto del fide- il conciliabolo, poi con bolla condannato da
commissoe patrimonio di d. Amanzio, es- Pio VI, olfeso in più modi dal grandu-
si compensarono gli altri pretendenti, al ca, pei danni che recava alla Chiesa e per
inododeltoaBiiAsciiiFAMiGLiA. Perla mi- l'abolizione della nunziatura di Firenze.
nacciante peste, il Papa prese le dovute Nel medesimo anno 1786 dichiarò sedi
precauzioni ; come per l'inondazione del vescovili Cnenca e Leoben.
Tevere, terremoto in varie città, e per le Immerso Pio VI nelle amarezze per
locuste e cavallette che rovinarono mas- le riforme delle cose ecclesiastiche che
sime i territori'! d'Orvieto e Bagnorea, si vieppiù propagavano, nel 1787 eresse
si

offri largo campo allasua generosità. Cre- in sedi vescoviliPontrcmoli ed Avanaj


scendo sempre più l'enormi spese dello dichiarò arcivescovato Camerino, unen-
slato e la mancanza del numerario, e di- do Maidica a Fabriano. Sollevò Rimini
minuendo sensibilmente le risorse ester- quasi abbatluladal terremolo,e fece spur-
ne per le bolle, brevi e dispense, si trovò gare i porti di Terraciua e d'Anzo. Com-
costretto Pio VI a domandare alle pro- mettendosi per Roma furti e assassinii, vi

vinole il sussidio di oo mila scudi tu


i ;.
pose riparo. Favorì l'arte della Scia, mi-
PIO PIO 97
glinrb !a condizione de'detenuti ins. Leo, la sede vescovile di Balli mora. Fece ar-
tortezza di Montefeltre. Riconobbe il re restare il famoso Cagliostro, uno de'prin-
di Prussia, che trattava bene cattolici. i cipali propagatori della setta de' Mura-

Approvò la Messaiper la propagazione tori j e per le sue deposizioni illuminò


della fede. Nello stesso anno 1787 eres- tulle le corti sulle trame di essa. Nel 1790
se I' Obelisco Quirinale tra due Colos- i
1' assemblea nazionale della sconvolta
si che fece voltare : qui aggiungerò che Francia, apertamente incominciò la di-
nel 1788 fece elevare Y Obelisco della ss. struzionedella religionee della gerarchia
Trinità al Pincio e che nel 1792 fece
,
ecclesiastica, onde Pio VI riprovò la co-

drizzare Y Obelisco eli Monte Cilorio. Nel stituzione civile del clero e si die ad e-
1788 Pio VI tentò terminare le diffe- sorlare il buon re Luigi XVI a non la-

renze colla corte delle due Sicilie, quan- sciarsi sorprendere da siffatti attentati.
do fu cagione di nuovi dissapori il Di' Intanto francesi fecero ri bel lare Avigno-
i

i'orzio tra il duca ili Matalona e sua mo- ne e il contado V&udasìnos dominii che
glie, e terminò definitivamente la corte la s. Sede possedeva in Francia, riuscen-

di far presentarela chinea,ondeebbe luo- do inutili le proteste del Pontefice, per-


go la succennata protesta. Il re di Spa- chè quel regno l'incorporò ai suoi stati.
gna donò al Papa un bellissimo Calice di A Giuseppe II successe Leopoldo II_, ma
piatii la. Sollecito in rimuovere gli abu- seguì proponimenti del fratello. Dal-
i

si, proibì i giuochi d'azzardo, le armi da l'^ rciconfraternità de' ss. XII Apostoli
fuoco e da taglio a motivo delle frequen- fece somministrare 1 2, 000 scudi alle mo-
ti risse e omicidii; aumentò i botteghini nache del Bambin Gesù, per estinguere
del Lotto, soccorse le fabbriche di tele, ca- i loro debiti; ed in questo o nel seguente
lancà, bambacina e panni; accordò pre- anno eresse la sede vescovile di Guara-
mio a chi seminasse il cotone ne'territo- nà. Ad Egidio Petit e sua moglie con-
lii di Civitavecchia, Terracina e Mon tal- cesse una pensione , per avere il i.° co-
lo. Nel 1789 Pio VI si recò a Subiaco municato l'arte di fabbricare le carte do-
per consagrare la cattedrale da lui edifi- rate, inargentate e colorite ; ed a Luigi
cala, e con tale sua abbazia fu largo di Lazzarini appaltatore della stamperia ca-
beneficete, abbellendo il palazzo abba- merale ne accordò la privativa per fab-
ziale. Scoppiando più apertamente le tur- bricarle per 20 anni, dando al Petit un
bolenze di Francia, ii Papa ne fu trafit- terzo d'utile. Premiò Mariano Pandolfì
to di dolore e incominciò a risentirne le per la scoperta d'una vena di terra, atta
funestissime conseguenze e tribolazioni, a fabbricar vasellami; e per garantire le

di cui gli annali della Chiesa non davano fabbriche e manifatture indigene, aumen-
esempio, e che riportai a quell'articolo e tò i dazi ai generi che producevano. Nel
nel voi. XV, p. 2 1 1 e seg., laonde qui 1 791 per la settimana santa si recarono in
appena indicherò le principali. Si vide pe- Roma il ree la regina delle dueSicilie,che
rò pregalo da Giuseppe II, ad interpola- Pio VI fece incontrare a Viterbo dal mae-
si coi ribelli belgi, dopo essere stato sordo stro dicamera Pigna ttel li, e giunti nel loro
alle paterne sue insinuazioni, perchè de- palazzo Farnese, mandò loro dal Maestro
sistesse dalle religiose riforme. Lo spirito di casa il solito decoroso regaìodi squisiti
di vertigine invase anche la Polonia, che commestibili, che Roma usavala corte di
ad esempio di Francia attaccò le rendite coi sovrani al loro arrivo:non fu però ac-
de' vescovi e degli ecclesiastici, ed inutili cettato, bensì accolsero con piacere qua- i

riuscirono le cure del Papa per impedir- dri di musaico che poscia loro rimise. Do-
lo. Contro gli elettori ecclesiastici difese po scambievoli visite, ebbe luogo il Con-
l'istituto àé Nunzi Apostolicij ed eresse cordato fra Pio FI e Ferdinando IF.
VOL. LUI.
98 PIO PIO
Contiminndo la Francia rivoluziona- e quindi la convenzione nazionale abolì
ria a dare funesti colpi alla religione, il ogni culto religioso,' tutto disponendo per
Papa lasciata la moderazione, stimò ne- abbattere la s. Sede e democratizzare Ro-
cessario con brevi apostolici di far sen- ma con lo stato pontifìcio. Si cominciò
tire la sua voce, condannando Giura- il ad esigere il riconoscimento della repub-
mento civico edi vescovi Per l'im- intrusi. blica francese, ma Basville che tentò ri-
menso peso degli spinosissimi affari, anche voluzionare romani, da questi fu ucci-
i

in diverse notti dovette applicare pel be- so. Allora Pio VI prevedendo la vendetta
ne della religione; ne risentì il fisico an- de'suoi connazionali pensò a prendere mi-
cora e fu più volte costretto guardare il sure di sicurezza per la capitale e per le
letto, e nel settembre il male si aggravò provincie, cui dovè imporre nuove gra-
a segno che il re di Napoli gli orni il suo vezze, ed il popolo vi si rassegnò convin-
medico. Portandosi ogni giorno ad orare to dalle imponenti circostanze. I romani
nella basilica Vaticana, quando abitava per meglio attestargli il loro sincero at-
il contiguo palazzo, mentre si avvicinava taccamento, volevano innalzargli una sta-
al genuflessorio, un fulmine gli fece ca- tua di bronzo, e per l'opposizione del Pon-
dere vicino un lastrone, per cui nella con- tefice il senatore si contentò di porre una
fusione alcuni lo temerono morto. Ter- lapide onorevole in Campidoglio. A fron-
minò rinnovazione più elegante e de-
la te di tante calamità, Pio VI continuan-
corosa de' quattro Triregni e Mitre pre- do a beneficare i sudditi, nell'università
ziose, con le quali avea arricchitola sa- romana istituì la cattedra di ostetricia,
grestia pontifìcia, oltre diverse suppellet- aprì nuove strade pubbliche, fece coniar
tili per uso dei le Cappelle pontificie. Nei moneta plateale: proteggendo l'utile isti-

1792 Pio VI accordò ampie facoltà ai tuto delle Scuole cristiane , edificò loro
vescovi di Francia, dove l'assemblea le- la casa di s. Salvatore in Lauro per l' i-

gislativa abolì tutti gli ordini religiosi, e struzione gratuita. Inoltre nel i7q3 e-
die asilo nel suo stato agli ecclesiastici e- resse il vescovato di Nuova- Orleans nel-
migrati che non aveano giurato, previa V America. Le assidue cure e i disgusti
dichiarazione che non fossero gianseni- provati di somme angustie, sconcertaro-
sti, colla carità d' un pastore e colle la- no la Papa e soggiaccpie
salute del vecchio
grime d' un padre. In tanta affluenza di a diverse febbri.Quindi rassegnato ai de-
forasti eri il governo vegliò sui malinten- creti del cielo e considerando che de- i

zionati ed in fatti si scuoprirono emis- litti degli uomini avean'o provocati ca- i

sari, finti vescovi, falsi preti, e la maggior stighi della guerra e di quanto affliggeva
parte della corte delle zie di Luigi XVI, tutta Europa, per implorare la divina
eh' eraiisi rifugiale in Roma, della setta misericordia, il Papa nel 1794 fece P ro "
de' giacobini. In mezzo a tanti pericoli, cessioni di penitenza, pubbliche preghie-
Pio VI per la sicurezza dello stato e dei re, giubilei e missioni, lo che dai fran-
sudditi aumentò la Milizia, cooperan- cesi veniva interpretato per muovere il

dovi i cardinali , i prelati , i feudatari ; popolo a prendere le armi. Non manca-


quindi rivolsea implorare il divino pa-
si rono di fomentare la ribellione, e si or-
trocinio, sospendendo teatri, gli spettaco- i dì un'infame trama contro il magnanimo
li ed il Carnevale, facendo pubbliche pre- Pontefice cui riuscì scuoprire furono
, :

ghiere con giubileo. Proseguendo laFran- raddoppiate guardie nell'anticamera


le

eia nella più orribile anarchia, nel 1793 pontificia e non si accordarono più udien-
decapitò suo re; il Papa fu penetralo
il ze segrete ; si visitarono le lettere alla po-
dal più profondo cordoglio, che manife- sta e molte persone sospeltefurono espul-
stò al modo che dissi nel voi. XV, p. 212, se dalla capitale, anzi persino alcuno del-
PIO P I O 99
In bassa famiglia palatina. Nelle provin- lagna, Ferrara e altri luoghi, senza re-

cie si presero misura energiche contro i sistenza, perchè il Papa vedendola inutile

malvagi ed ingrati alle sue taute bene- e provocatrice di maggiori disastri lavca
ficenze;mentre emissari francesi da per impedita. Frattanto per timore partiro-
tutto procuravano sollevare il popolo e no da Roma le zie di Luigi X VI, i prin-
corrompere la truppa. cipi reali Augusto d' Inghilterra e Save-
Nel 795 sapendo Pio VI che il diret-
i rio di Sassonia, molti cardinali, prelati e
torio di Parigi avea decretata la sua de- famiglie cospicue. Privo di mezzi di di-
tronizzazione, continuò ad accrescere le fesa e per impedire ulteriori occupazio-
milizie; ed a rimediare alla penuria della ni, Pio VI fu costretto dalla Francia al-

moneta, invitò tutti a portare alla Zec- l'armistizio de' 28 giugno 17965 a 23 e

ca loro argenti, accordando il frutto del


i domandar scusa della morte di Basville,
quattro e mezzo per cento; ma questa a cedere le legazioni di Bologna e Ferra-
provvidenza ancora venne delusa dagli ra e la città di Faenza, a pagare 2 1 mi-
avidi monopolisti. Pose una tassa sui be- lioni di lire tornesi ossia 5 milioni di
, 1

nefizi, sospese i lavori del museo, ven- franchi , e consegnare per Parigi 100
dette più di 4o cavalli della scuderia pon- codici della Biblioteca Vaticana e 100
tificia, moderò le spese del palazzo apo- pezzi di pittura e scultura i più 'famosi,
stolico per riparare alla scarsezza de'mez- ed i busti de' due Bruti,
dai musei tolti

zi in cui trovavasi l'erario e le scadute Valicano e Capitolino. A supplire alle


finanze ; ma erano tenui queste risorse in convenute imposizioni Pio VI condiscor
confronto de' bisogni dello stato. Nel cor- so tenuto a'cardinali e riportalo nel voi.
so di 20 anni
erano creali 8 milioni
si X V, p. 2t 3, levò da Castel s. Angelo il
di cedole, quali superando il denaro in tesoro ripostovi da Sisto V; spedi a Ge-
commercio, si dovette pensare a ritirarle nova il marchese, poi duca Torlonia, a
dal suo corso e lacerarle. A tal effetto la prender a cambio un milione di scudi ,

camera pose in vendita diverse sue pos- con l'ipoteca di lutto lo stalo pontificio;
sessioni, come Albano; spedì a Genova finalmente fu intimata la consegna al-
il marchese Gnudi per prendere a cam- la zecca di tutti gli ori e argenti, a riser-
bio 5oo,ooo scudi, dando per garanzia va de' vasi sacri e de'personali abbiglia-
la M esola nella legazione di Ferrara, ac- menti, ricevendosi quale imprestito frut-
quistata da Pio VI , e l'affitto dell'allu- tifero , e produsse più di 4o milioni di
me di rocca ; e prese molle somme a cen- scudi. In questo tempo l'erario pontifi-
so dai privati, onde dalla sola Marca di cio si trovava gravalo di circa 100 mi-
Ancona s'introitò 3oo,ooo scudi. Segui- lioni di scudi di debito, fra cedole, Luo-
tando laFranóse Spagna, a
guerra tra ghi di Monte e Vacabili. Nel medesimo
questa il Papa concesse d'imporre 36 mi- anno in Roma ed altrove molte sacre Im-
lioni sul clero e 3o su quello d' ameri- magini della Madonna prodigiosamente
ca, oltre le rendite de' benefizi vacanti. aprirono gli occhi, il che fece concepire
Per loslesso motivo permise al redi Sar- speranze e timori : dipoi Pio VI concesse
degna d'alienare per 3o milioni di beni 1' uffizio e messa alla Beata Vergine per
ecclesiastici. A tante afflizioni si aggiunse memoria di tal prodigio, pel clero ro-
a Pio VI la detronizzazione del redi Po- mano a' 9 luglio. Commosso il Papa da
lonia, e per non disgustare il re d'Inghil- questi miracoli, per infervorare il popolo
terra, che mostravasi favorevole ai cat- a confidare nel patrocinio della B. Vergi-
tolici, convenne alle variazioni operale in ne, volle che si facessero missioni m6prin-
Corsica. Nel 1
796 la Francia, pei prete- cipali piazze di Roma e diverse processio-
sti riportati a quell'articolo, occupò Bo- ni di penitenza, per cui si operarono in-
ioo prò PIO
finite conversioni in lutti i ceti di per- pie i romani; ma
loro malgrado dove-
sone. rono rendergli giustizia dopo morto e
Quando Pio VI per tanti enormi sa- quando poterono istituire de' confronti,
grifici sperava tranquillila, venne a sape- onde il biasimo si converti in non peri-
re che il direttorio di Parigi, per artico- tura lode. Era però sicuro Pio VI di non
lo preliminare della pace definitiva, vo- aver procurato se non che il bene della
leva pubblica ritrattazione de' brevi con Chiesa e de' sudditi, nulla aversi a rim-
cui condannò la costituzione civile del cle- proverare e perciò niun pericolo spaven-
ro di Francia. Sommo ne fu il dolore che tarlo: ne diede prova quando recandosi
provò, e radunata la congregazione dei alla quotidiana visita in s. Pietro, un cer-
cardinali deputati agli affari di Francia, to Alessandro Deodati, per procacciarsi
tutti furono concordi in rigettare la ri- premio, lo avverti non inoltrarsi, essen-
chiesta del direttorio, consigliando il Pa- dovi due persone impostate per uccider-
pa ad esporsi piuttosto ad un glorioso lo, avviso ch'egli disprezzò. Intanto po- i

martirio, che tradire il suo onore, il suo poli si accorsero quali erano le mire dei
dovere e violare le massime della Chiesa. francesi, predicanti libertà ed eguaglian-
Questa decisione non poteva essere più. za; insorti al grido di viva Gesù, viva Ma-
conforme ai sentipienti di Pio VI, escla- ria, viva Pio FI, non pochi ne massa-
mando con aposlolica franchezza Io tro- : crarono, vendicando gli oltraggi d'ogni
vo la corona del martirio molto più sorte cui erano segno, le rapine, i tradi-
brillante di quella die io porlo in capo, menti, le brutalità cui furono esposte le
e dichiarò la negativa al direttorio, non donne d'ogni età. Il Papa prima di dar
senza tentare la pace a mezzo del cav. principio ai militari preparativi volle ren-
Azzara ministro di Spagna di dubbia fe- dere intese tutte le corti cattoliche, come
de, e di altri, ma senza risultati. Allora avea fatto in tutti gli altri avvenimenti,
deciso di difendersi per quanto potesse, delle ragioni che l'aveano costretto a da-
benché fosse l'erario esausto e le finanze re l'assoluta negativa alle pretensioni del-
rovinale afìalto, approvò il piano di for- la repubblica francese, come di difender-

za armata per difendere Pioma e le prò- si nel caso che i francesi tentassero inva-
vincie rimastegli. Si formò la guardia Ci- dere il resto dello stato: si lusingava che
vica, si fecero reclute, si aumentò la Mi- esse sarebbero concorse ad aiutarlo, ma
lizia anche colle offerte di vari signori, restòdeluso, perchè i sovrani aveano ben
ebbe luogo nuova requisizione d'ori e di da pensare per loro e tutti cercavano la
argenti, e spontanee contribuzioni; si rin- pace col formidabil nemico. Sospese le
novarono pubbliche preghiere, obbligan- rate dell'imposizione convenuta nell'ar-
dosi tutti gli ecclesiastici a far per dieci mistizio, e fece partire le milizie colla sua
giorni gli esercizi spirituali di s. Ignazio, benedizione e tra le pratiche divote, con
nella sua chiesa e in quelle del Gesù e il generale austriaco Colli, man-
alla testa
de' ss. Apostoli; inoltre il Papa rinnovò dato dall'imperatore Francesco II.
gli ordini sul rispetto ai sacri templi e il La sorte de'dominii della s. Sede già era
donne. Queste e altre cure lo-
vestire delle stata decretala dal direttorio di Parigi, e
devolissime,che infaticabile l'opprimeva- per consumarne l'occupazione attese la su-

no, sebbene dovessero rendere il suo no- periorità dellesuearmi sulle tedesche. In-
me caro a lutti, pure ebbe nemici in tutte tanto il generale in capo Bonaparte, chia -

le classi di persone, perchè in esse erano mato a sé in Brescia il cardinal Alessan-


scostumati che non sopportavano il freno dro Mattei, lo volle mediatore tra la re-
della correzione, mentre lo spirito d'in- pubblica e Pio VI, per evitare la sua ro-

contentabilità più o meno dominò sem- vina equella deluciditi, ritrattando i sud-
PIO P I O i oi
detti brevi : ma il Papa fidando nella cau- l'armistizio, lo che toccai anche nel voi.
su della fede e ne' soccorsi promessi da XIX, p. io'). Quindi si fecero tornare in
Vienna e da altre corti, rispose non te- Castel s. Angelo gli elfelti preziosi spe-
mere i perìcoli e le minacce, hi vece l'o- diti il governo
a Terracina, ed si occu-

na parte da Verona scrisse al cardinale di pò ad eseguire il trattato di pace, e per-


essere risoluto di far marciare le sue trup- ciò nuovo prestito di requisizione d'ori e
pe contro Roma, non già per vendicarsi di argenti,compresi sacri arredi delle i

del Papa o del popolo, ma di quelli solo cinese. Queste contribuzioni unite ad al-
che lo consigliavano alle ostilità. Fermo tre enormi che francesi aveano tolto in
i

Pio VI nel proponimento di respingere molti luoghi, insieme ai più preziosi mo-
la forza con la forza, ordinò a tutti i sud- numenti ov'erano entrati, esacerbarono
diti suono delle campane a martello al-
il talmente i popoli che molti ne massacra-
l'avvicinarsi del nemico, di levarsi inmas- rono, di che ebbero a pentirsi per l'aspra
sa e colle armi affrontarlo, con quel co- veudetta che ne fecero. Pio VI bisognòche
raggio che ad un cattolico ispira la fede, e ricorresse a nuovi prestiti, prese 800,000
ad un buon cittadino l'amor di patria, a- scudi dai banchieri e col metallo dei can-
nimando tutti a difendere col propriosan- noni fece battere moneta ; adottò la più
gue la religione de'loro padri, l'onore di strettaeconomia, incominciando dal Pa~
Dio e quanto vi ha di più caro al mon- lazzo apostolico, diminuì la milizia e fe-
do. Il general Bonapai te intercettò la let- ce altri risparmi. Di tutte le gioie spet-
tera che il nunzio di Vienna Albani scri- tami ai triregni, mitre e altri indumenti
veva al cardinal busca segretario di sta- pontifìcii cedute ai francesi, solo potè con
to, sui soccorsi che avrebbe mandalo indennizzi ricuperarne piccola parte.
Francesco II laonde fece marciate la sua
; Adempiti i patti della pace, fio VI si

vanguardia, che avendo incontrato la Mi- guardò bene di fornire pretesti ai fran-
lizia pontificia presso Faenza la sbara- cesi di lagnarsi, anzi li trattò colla più lea-
gliò, e continuando la marcia s'impadro- le confidenza, ricevendo sempre con par-
ni di Forlì e di Cesena, quindi occupò s. ticolare distinzione il ministro Cacault
Leo, Sitiigaglia ed /I/icona, avanzandosi e tutti i francesi che recavansi in Roma,
a Macerata, derubando in Loreto il su- i quali ne restavano commossi. Intanto
perstite tesoro e trasportando al museo Pio VI accordò al re di Napoli per una
di venerando simulacro della
Parigi il sol volta la nomina di tutti i vescovati;
Beata Vergine. Caduta Roma nella più indi soggiacque a pericolosa malattia che
gran costernazione, si consigliò il Papa a fece temere de'suoi giorni, derivata dal-
porsi in salvo e partire perTerracina, on- le tante sofferenze patite, neh' età di 79
de passare in Napoli , il cui re s' inter- anni. Perciò die la facoltà al segretario
pose poi con Bonaparte; ma il general de' brevi e al datario, per la spedizio-
Colli gli fece sapere che stante la buona ne degli affari, cui applicava ,
quando i

posizione che avea occupato, se vi fosse molli suoi incomodi glielo permetteva-
stato pericolo l'avrebbe avvisato. Sospe- no. Ricevette il cardinal Lorenzana, Des-
sa la partenza, Pio VI mandò a Terra- puig arcivescovo di Siviglia e Musquiz
cina i più preziosi oggetti del tesoro di arcivescovo di Seleucia, mandati da Car-
Loreto, de' musei e di Castel s. Angelo. lo IV re di Spagna per le riforme che
Finalmente in Tolentino iq febbraio
a' voleva fare sid clero, ed assicurarlo del
i
7Q7 fu conchiusa la pace con durissime suo patrocinio coi francesi. A rimborsa-
condizioni, che riportai anche a Francia, re quelli che aveano somministrato gli
cedendo il Papa la Romagna, Avignone ori e gli argenti, ed i suddetti banchieri,
e il Veuaissino, oltre il convenuto ucl- fece stampare due milioni di cedole. INel-
102 PIO PIO
la penuria de'comnieslibili, Pio VI si die preghiere, processioni di penitenza ; fece
tutta ia premura perchè nulla mancasse. esporre in s. Pietro le reliquie maggio-
A riparare poi il discredito delle cedole ri, Sancta Sanctorum l'immagine del
nel
e per diminuirne il numero, ordinò la Salvatore, quella di s. Maria in Portico

vendita della quarta parte de'beni eccle- alla sua chiesa e le catene di s. Pietro. Per
siastici rustici in tutto lo stato, compre- conservare la pubblica quiete prescrisse
si quelli de'luoghi pii. Mandò le Fascie la pena di morte a chiunque insultasse i

benedette al re di Portogallo, al quale ar- francesi o le milizie pontificie. A distrug-


ticolo dissi pure di quelle donate pei fi- gere l'infame calunnia di aver cooperato
gli de' re di Spagna e di Francia, e per alla morte di Duphault, Pio VI ordinò
Ferdinando I imperatore d'Austria. Es- un giuridico processo che trasmise a Pa-
sendosi formata la repubblica Cisalpina, rigi, sottoscritto dal corpo diplomatico,

il cui centro fu Milano, per obbligare il ma senza effetto, perchè la prepotenza e


Papa a riconoscerla, venne occupata la la forza non ascoltano ragioni.
legazione dì Urbino e la fortezza di s. Leo. Nel 1798 il general Berthier nel gen-
Ciò non pertanto si proclamò la repub- naio entrò nello stato pontificio e suc-
blica anche in Pesaro, Fano, Sim'ga- cessivamente l'occupò, protestando voler
glia, Gubbio ed ancona, che vollero in- solo punire gli assassini di Duphault, il
corporarsi alla Cisalpina, tutto per ma- governo di Roma e gl'insulti fatti all'am-
novre de'francesi. Pio VI protestò e poi basciatore Bonaparte; ed alla deputazio-
gli convenne tacere per non provocare ne inviatagli dal Papa, del cardinal So-
peggiori mali. Bensì avvertì i vescovi ita- maglia, principe Giustiniani e due pre-
liani sopra le massime che contenevano lati, rispose che avrebbe trattato quando
le costituzioni repubblicane, dichiarando fosse giunto sulla piazza di s. Pietro. In
illecito giuramento che si esigeva, per-
il Roma tutto fu terrore e confusione, pel-
chè conteneva l'odio contro personee go- le mene de* sediziosi; altre deputazioni
verni, che non erano dal vangelo ripro- spedite a Berthier nulla ottennero, anzi
vali. Frattanto emissari francesi più vol- venne obbligato Pio VI a tranquillare il
te tentarono rivoluzioni in Roma, e nel- popolo per evitare massacri. Fu insi-
,

la vigilia de'ss. Pietro e Paolo si die fuo- nuato al Papa di ritirarsi a Napoli, ma
co ad un magazzino di polvere in Castel egli fidando nelle promesse del genera-
s.Angelo con funeste conseguenze. Es- le si ricusò. L'avanguardia entrò in Ro-

sendo ambasciatore della repubblica Giu- ma a' io febbraio impossessandosi di Ca-


seppe Bonaparte, giunse in Roma il ge- stel s. Angelo, e Berthier si accampò a

neral Duphault per democratizzarla coi Monte Mario, attendendo 1' invito dei
domimi restati a Pio VI, al modo nar- suoi fautori repubblicani, cioè la feccia
rato a Fraxcia; restò vittima nel procla- della città prezzolata, scostumati, falliti,

mare la repubblica, nel tumulto de' 28 truffatori, avanzi di galera, che recativi-
dicembre, senza colpa del governo. Tan- si nel dì seguente, trepidante fece il suo
to bastò perchè il direttorio di Parigi or- ingresso in Roma, e prese alloggio nel pa-
dinasse 1' intera occupazione dello stato lazzo Quirinale. Subito mandò il general
papale, la detronizzazione e carcerazione Cervoni, fatto comandante di piazza, ad
di Pio VI, il quale inutilmente offrì qua- assicurare Pio VI di uulla temere per la

lunque soddisfazione. Trovandosi egli sua persona e sovranità, e fu allora che il

sempre cagionevole di salute, fu dolen- Papa si convinse che francesi aveano in-
i

tissimo dell'accaduto, fece chiudere tea- i vaso Roma, poiché si lusingava che ciò
tri per evitate la riunione del popolo, in- non avrebbero effettuato. Tuttavolta il
timò uu giubileo, le missioni, pubbliche goveruo pontifìcio proseguì ad agire, ma
PIO PIO io3
per poco. S'incominciò con imporre la imperocché il general Cervoni ebbe l'au-
contribuzione di 200 mila scudi, con la dacia di consigliarlo alla rinunzia de' suoi
requisizioue di 3, 000 cavalli, col seque- stali, per conservare la dignità spirituale
strare gli elfetti de' portoghesi, inglesi e e conseguire dalla repubblica francese
russi; iu finea'i5 febbraio sul Campido- l'annua pensione di 3oo mila lire, altri-
glio fu proclamata la repubblica Tiberi- menti avrebbe perduto tutto e la sua li-
na e cambiato il governo, al modo detto bertà. A questo nuovo assalto, Pio VI di-
ne' voi. VII, p. i^5, XX, p. 16 e 17, gnitosamente rispose La potestà in vigo- :

XXII, p. 1 7. Questa effimera repubblica re d'una libera elezione proviene da Dio


romana durò iq mesi e fu divisa in 8 di- solo e non dagli uomini, e perciò non pos-
partimenti, che presero il nome dai fiu- so io, uè debbo rinunziarvi. Mi appresso
mi divisori de' territorii, cioè Cimino, all'anno 8o.° della mia vita, onde non ho
Circeo, Clitunuo, Meta uro, Musone, Te- di che temere, e lascio che si usino sopra
vere, Trasimeno, Tronto. Si crearono il mio corpo tutte le violenze, gli strazi e

consolle ministri repubblicani; si distrus- indegnità, ad arbitrio di chi ha la forza


sero gli stemmi gentilizi, si soppressero i in mano. Ma l'anima mia è ancor tal-
titoli di nobiltà, e si ordinò a lutti, coni* mente libera, talmenteforte e piena di tal
presi gli ecclesiastici secolari e regolari, coraggio, che prima incontrerò la morte,
di portare la coccarda tricolore, bianca, che offendere il suo onore ed il suo Dio.
rossa e nera. Indi nella maniera più inso- In vece francesi caratterizzarono sì eroi-
i

lente, il calvinista svizzero Haller, com- ca fermezza per insensata ostinazione e


missario francese, si presentò a Pio VI proseguirono contro di lui i più barba-
circondato dai cardinali, dichiarandogli ri trattamenti. Con prelesto di pubblica
che il popolo romano avea proclamata la tranquillità cominciarono a imprigiona-
sua indipendenza, che più non lo ricono- re i cardinali, alcuni de'quali s'erano già
sceva per sovrano, onde il suo regno era messi in salvo; al Papa gli si allontana-
finito. Furono licenziate le guardie ponti- rono i parenti ed i più affezionati fami-
ficie, rimpiazzate da 5oo francesi, quali i che avea destina-
gliari, e toltala libreria
con avidità procurarono saziare la loro to per Cesena, indi venduta per 12,000
ingordigia con quanto nel palazzo capitò scudi; alla sua presenza i commissari
loro alle mani. Il general Cervoni si recò francesi frugarono nelle sue intime stanze
dal Papa a presentargli la coccarda na- eguardarobe, ma non trovarono che abi-
zionale, eccitandolo a farsi vedere con ti e biancherie e solo qualche tenue og-
questo segno, promettendo pingue pen- getto prezioso; 1' Haller si appropriò la

sione. Ma Pio VI, imperturbabile e sere- scatola a forma di urna che conteneva il
no, francamente Io nonconosco
gli disse: tabacco che soleva donargli il re di Spa-
altre divise, che quelle di cui mi ha onorato gna, ed ordinò che si portasse in sua casa
la Chiesa. Voi avete lutto ilpoteresulmio perchè gli piaceva. Pio VI si limitò a dire:
corpo, ma non già sulla mia anima, che E voi mi volete ancora privare del tabac-
si ride e disprezza i vostri attentati. Non co ? Sì sequestrarono le porte dei palazzi
lio bisogno di alcuna pensione. Un basto- apostolici, de' musei e gallerie in favore
ne ed un abito il più rozzo bastano ad della repubblica francese. A questa si ap-
uno, che in difesa della fede deve quan- plicarono i beni confiscati alle famigliedcl
to prima spirare sulla cenere. In tal guisa cardinal decano Albani e di Braschi: di-
Pio VI si dimostrò sempre superiore agli poi nel seguente pontificato, a mediazione
obbrobri e persecuzioni de' suoi nemici. di Cacault, alle due famiglie furono re-
Questi eroici sentimenti non bastarono stituiti gli oggetti d'arte sequestrati, non
a confondere i suoi accanili persecutori, però tulli quelli della Villa Albani. I la-
io4 Pio PIO
tirocini e dilapidazioni corti messe dai frati •
ci alquanto oppresso di spirito, questo ri-

cesi leggono nelTavanti,nelBeccatini,


si prese dopo preghiera al Crocefisso, per
nel Baldassari e in altri autori, insieme cui con calma esclamò : Dìo lo vuole, sia

agli strapazzi e contumelie sofferte da Pio fatta la sua volontàj rassegniamoci ai


Vie dalla gerarchia ecclesiastica. In Ve- suoi giusti decreti. Quindi unicamente
nezia si stampò il libro: Vicende di Ro- occupato nel dare provvidenze agli affa -
ma in varie epoche, confrontate con quelle ri della Chiesa, impiegò le 48 ore che ri-

sofferte nel 1 798, o sia V ottavo saccheg- mase in Roma. A'20 febbraio prima che
gio di Roma dato dai francesi, coli' elen- spuntasse il sole, per timore d'una sol-
co delle pitture, statue, sculture e busti comparve al Vatica-
levazione popolare,
trasportate a Parigi. A Medaglie parlai no un distaccamento di feroci soldati per
delle collezioni che si presero i francesi, i istrapparvi il Pontefice e condurlo a Sie-
quali si calcola che abbiano tolto dallo sta- na, vomitando bestemmie in attendere
to pontificio 200 milioni di lire tornesi. che ascoltasse la messa. Gli fu data una
Credendosi dai francesi necessario l'esilio piccola somma pel viaggio, come spoglia-
del capo della Chiesa, a' 18 febbraio, to di tutto, e tra'gridi d'Haller per sol-

mentre desinava, si presentò PHaller col lecitar la partenza e le lagrime de' suoi,
cappello in testa, benché non fosse mili- con pena si recò alla carrozza. Ad accre-
tare, e con orgoglio disse a Pio VI che scerne il dolore un indegno suddito da
gli dasse V Anello Pescatorio, impadro- luiperdonato, ^)be la temerità di dirgli:
nendosi pure d'una scatola di biscotti e Tiranno, il tuo regno è finito. E il Papa
confetture, credendo contenesse gioie. Nel si contentò rispondere: Se io fossi stalo

partire, Haller disse ai famigliari: Noi tiranno, voi non potreste essere a quest'o-
non sappiamo che far qui del Papa, on- ra in vita. Rivolgendosi Pio VI verso il
de ordino di fargli sapere, che si pre-
vi tempio di s. Pietro colla più tenera divo-
pari a partire domattina alle ore 6. Un zione, partì dalla sua capitale e sede, eoa
prelato gli rispose: Andate voi stesso a tre carrozze e due altri legni con pochi
dargli sì trista nuova ; io non devo né vo- famigliari, oltre un carro con pochi equi-
glio farmi ministro delle vostre crudeltà paggi : i famigliari furono i notati ne' voi.
contro mio sovrano. Adunque Haller
il XX11I, p. 9 5, XXX, p. i53, XLI, p.
rientrato nella camera del Poutefice, bru- 13^, 2y4> 2 7^j ove pure accennai le lo-
scamente gl'intimo di preparai si alla par- ro peripezie. Per Monterosi, Viterbo, s.
tenza. Ma Pio VI con mirabile coraggio Lorenzo nuovo e Radicofani giunse Pio
replicò: Vicino agli 80 anni , logorato VI a Pontecentitio, avendo trovato il con-
dalla vecchiaia e dagl'incomodi di salu- forto del nipote d. Luigi, il quale era sta-
te sofferti in questi due mesi, pe quali to spogliato del suo palazzo e ricche sup-
ogni momento mi sembra eli esser debba pellettili. Il duca montato in carrozza con
l'ultimo di mia vita, io non so se potrò lo zio proseguì il A s. Quirico il
viaggio.
sopportare la fatica d'un viaggio. Il mio Papa fu ricevuto da Zondadari arcive-
dovere poi mi vuol qui enon possoabban- scovo di Siena e poi cardinale, e prese
donare senza delitto le funzioni del mio alloggio nel palazzo de'suoi nipoti Chigi,
ministero ,iìè il mio popolo, onde qui vo- come si legge nella lapide monumenta-
glio morire. Soggiunse Haller con arro- le. A'25 febbraio il Papa arrivò a Siena
ganza, che quanto a morire si muore da ricevuto con ogni venerazione, mentre
per tutto, non valere ragionamenti e pre- in Roma accadde terribile sollevazione

testi, e se non partiva colle buone, par- con molta strage, che si estese ne'luoghi
tirebbe per forza. vicini. Imperocché divulgatasi per la cit-

Rimalo solo Pio VI co'suoi domesli- tà la prigionia del Pontefice, gran parte
PIO PIO io5
del basso popolo avviddc che la sua pro-
si ti; altre n'ebbe dai vescovi di Francia e
clamala sovranità allro non era clic la d' Inghilterra, di Germania e di altre par-
dilapidazione delle comuni sostanze, non ti, oltre gli attestati di divozione che ri-

esclusi i sepolcri, a vantaggio de' più fa- ceveva da quelli di Toscana. La repub-
cinorosi e de'minislri repubblicani. Del- blica francesetemendo del luogo centra-
l'avvenimento furono incolpati e carce- le ove dimorava Pio VI, invitò il gran-
rali più probi ecclesiastici, per colora-
i duca a licenziarlo, ed il buon principe di
re la fiera persecuzione de'ininistri della concerto con l'Austria gli stava procuran-
religione, la quale ad ogni modo si vole- do un asilo nella summentovata abbazia
va distruggere. Indi furono pure arresta- di Molk presso Vienna, quando scoppiata

ti quasi tutti i cardinali e prelati, fra 'qua - nuova guerra coi tedeschi, restò impedi-
li de Gregorio poi cardinale, che si pen. ta l'esecuzione. Si trattò dai francesi di
sava creare antipapa, come può vedersi mandarlo in Sardegna (si disse elicla Spa-
alla sua biografia; si voleva da loro giu- gna ebbe qualche mira di fissare in quel-
ramento in favore alla repubblica e odio l'isola la residenza papale, e far cedere
alla monarchia, più da'cardinali la rinun- le provincie della Chiesa al
Borbone du-
zia della porpora; ma tutti eroicamente ca di Parma, onde ingrandirne il domi-
ricusandosi, furono deportali o esiliati in nio), ove l'avea invitato il re, ma il ti-
varie parli, come dico alle biografie dei more che domi-
lo liberassero gl'inglesi
cardinali, tranne Altieri ed Anticiche ri- natori del Mediterraneo, mandò a vuoto
mmziarono la Porpora, e Rezzonico per- ilprogetto; anzi essendo accaduti gravi
chè languiva infermo nel Ietto. Pel terre- tumulti ne'confini pontificii contro la de-
moto che afflisse Siena, il granduca di To- mocrazia, se ne incolparono il clero, il du-
scana Ferdinando III, invilo il Papa a re- ca Braschi e lo zio Pio VI, che fu perciò
carsi nella certosa presso Firenze , come obbligato farlo allontanare, con sommo
narrai nel voi. XXV, p. 46, e vi fu condot- suo rammarico, per le affettuose cure cui
to in forma d'arresto ili.°giugnoi 798, se- segno che gli produsse gagliar-
l'assiste va, a

guito dalla piccola sua corte e dal cardinal da febbre. Disfatti gli austriaci, la Tosca-
Lorenzana che per ordine di Carlo IV na divenne preda de'francesi, che subito
soccorreva il Pontefice del bisognevole. intimarono al Papa la partenza dal suo
Ivi fu visitato dal granduca e dai sovrani tranquillo e salubre soggiorno, dove con-
di Sardegna detronizzati. Essendo il Pa- tinuava ad occuparsi del governo della
pa nella certosa, si occupò come in Siena Chiesa, avendo a'6 marzo istituito il ve-
degli altari della Chiesa, e principalmen- scovato di Supraslia. Pertanto a'27 mar-
te sul Giuramento che in Pioma si esi- zo 1799, scortato da 200 soldati, senza
geva dai professori delle università Ro- riguardo all'età e all'infelice stalo di estre-
mana e Gregoriana; sulla futura elezio- ma debolezza e numerosi incomodi di Pio
ne del successore.derogando a di verse leg- VI, fu portato a Bologna, indi a Mode-
gi, nel modo detto ne' voi. XV, p. 273, na, e Parma, ove giunse quasi moribon-
e XXX, p. 1 1 ; sull'istituzione dell'arcive- do. Ivi gli fu staccato il cardinal Loren-
scovato di Mohilowe di altre sedi vesco- zana, e per forza fu strascinato a Piacen-
vili in Russia, comedi Minscko. Mentre za, e fu sul punto d'essere liberato dagli
nel 1798 e nell' istesso luogo eresse il ve- andavano in traccia. Ai
austriaci che ne
scovato di Varsavia. 16 aprile arrivò il Papa a Castel s. Gio-
Dimorando Pio VI nella certosa , ri- vanni, a' 7 a Voghera, il 18 a Tortona,
1

cevette molte consolazioni dai principi e il 19 ad Alessandria, il 2 1 a Casale nel

dai vescovi. L'imperatore Fraucesco li Monferrato, il 22 a s. Crescentino, dove


e Carlo 111 gli scrissero lettere coufortau- fu alloggiato dai filippini. Per Torino
-

io6 PIO PIO


proseguì il viaggio per Chiavasso,in cui piuttosto die veder allontanati da noi
come per popolo a festeg-
tutto accorse il abbiamo riposta la no-
que'soli ne* quali
giarne il passaggio e dimostrare il filiale stra confidenza. Noi- non possiamo sla-
dolore per tanti strapazzi diesi faceva- re un sol momento senza di loro, poiché
no inumanamente ad un vecchio infer- ci sono necessari e indispensabili i loro
mo e gerarca della Chiesa innocente. A- servigi. Per maggiormente esprimere la
vendo il Papa saputo che si concluceva in sua desolazione, benché divenuto parali-
Francia, ad onta del suo stato deplora- tico, ebbe tanto d'impetod'alzarsi per mo-

bile, si sottomise pienamente alla volon- strarsi disposto a parti reanch'esso, anziché
tà di Dio. A' 25 arrivò a Susa, ma ad soggettarsi a sì amara separazione. Dal
Oulx mancandogli le forze, con voce fle- l'altri} lato non è a dire il profondo ram-
domandò che vi si lasciasse morire,
bile marico e le lagrime de'suoi affettuosi fa-
vedendo le scoscese balze del Moucenis, migliari nellostaccarsidaunpadresì amo-
che dovea varcare, coperte di perpetua roso, massime dell'arcivescovo Spina fa-
neve. Per quelle altissime vette, tra'rigo- cente funzioni di maggiordomo e Carac-
ri eccessivi del freddo, il Papa fu com- ciolo maestro di camera, poi cardinali, e
mosso in vedere ovunque que'montana- di Ma rotti ex gesuita segretario. Rimasto

ri accorrere a ricevere la sua benedizio- Pio VI privo di tali domestici, che lo con-
ne, e trepidare quelli che a braccio lo por- solavano nelle sue continue afflizioni, e-
tavano tra enormi massi di ghiaccio. Sot- gli non trovò altro compenso che nell'o-
to le ali della prolettrice provvidènza, a razione e nel meditare sull'incostanza del-
traverso di tanti disagi e pericoli, il ve- l'umane grandezze, sempre benedicendo
nerando viaggiatore giunse finalmente le disposizioni della provvidenza che in

sulla frontiera di Francia, dove il diret- tante maniere avea messo a prova la sua
torio lo faceva inoltrare, per fargli sem- costanza e rassegnazione. I più libertini

pre più perdere la speranza di riacqui- ed increduli furono costretti confessare


stare il suo trono e la sua libertà. Fu Brian- che nel Vicario di Gesù Cristo Pio VI
coli la 1
."
città che a'3o aprile accolse fra tutto era soprannaturale e degno di sin-
le mure l'augusto prigioniero: vi di-
sue goiar ammirazione. Temendo il diretto-
morò 58 giorni in una casa meschina pres- rio di Parigi che il Papa fosse troppo vi-

so l'ospedale, senza mai lagnarsi, a fron- cino al teatro della guerra, ordinò diesi
te di tulle le privazioni e rigori de'suoi trasportasse aValenza nel Delfinato, nul-
custodi, interamente rassegnato ai vole- lacurando le proteste de'medici, che cor-
ri divini. Non essendo più in grado di ce- reva rischio di perire nel viaggio. In una
lebrare messa, dupo la malattia sofferta carrozza fu collocato il Pontefice col con-
alla certosa, quella che ascoltava era per fessore e i due aiutanti di camera, dichia-
istrada assistita da numeroso popolo. randosi dal direttorio non doversi spen-
La tranquillità dell' animo del Papa dere più di 1800 lire per tutto il viag-
fu un continuo rimprovero ai persecuto- gio; ma Pio VI non volle essergli di al-
ri, che si videro delusi in tutto quanto cun peso e prese perciò le sue misure. Ai
fecero per avvilirlo, sino a privarlo del 27 giugno parti da Briancon, pernottò
conforto che riceveva da'suoi famigliari, a s. Crispino, traversò Ambrun, eda'28
quali in gran parte furono allontanati, fu albergato a Savines nella capanna di
incolpandoli di segrete iutelligenze.Quan- un contadino; il 29 proseguì per Gap,
do gli fu intimalo questa disposizione, e- ove si fermò tre giorni. A'2 luglio il Pa-
gli non potè far a meno di sentire tutto pa giunse a Cors, il 3 a Lamur, il 5 a
il nuova sventura con escla-
peso di si Vizi Ile, il 6 a Grenoble (a questo artico-
mare: Noi siamo pronti a sacrificarci, lo ed anche a Gap riportai i particolari
PIO PIO 107
ilei viaggio Briancou a Valc/iza sul
tla doppiando gli atti di sua rassegnazione e
Rodano tla Pio VI e
e la gioia provata le pratiche di pietà. A' 19 agosto fu as-
dai suoi famigliari che trovò a Grenoble) salito da violento vomito, e sempre più
ove fu ricevuto dal cav. Labrador inca- aggravandosi, ricevette il s. Viatico a'27,
ricalo dal re di Spagna di restare presso previa la professione di fede, che recitan-
di lui, per diminuire con tutti mezzi le i dola il prelato Caracciolo, egli la confer-
pene della schiavitù. A' io luglio partì per mò ponendo una mano sul petto, l'altra
Tullins,in cui cattolici e protestanti cor- sul vangelo. Nel ricevere la s. Eucaristia
sero a rendergli loroomaggi; si distinse-
i pregò caldamente Dio a restituire a Pioma
ro una vedova con due figlie, che corren- la residenza pontifìcia, ed alla Francia la
do dietro la carrozza, sempre gridavano : religione, la prosperità, la pace. Perdonò
noi siamo cattoliche apostoliche romane, a'suoi nemici di tutto cuore, come gli avea
e si meritarono d'essere ammesse dal Pa- perdonati e benedetti nell'entrare sul ter-
pa alla sua presenza e lodate di loro vi- ritorio francese. Nel di seguente, sacro a
va fede. Lungo la strada, drappelli di don- s. Agostino, peggiorando, il prelato Spina
zelle vestite di bianco sparsero fiori. La che avea comunicato, gli somministrò
lo

sera degli i i giunse a s. Marcellino, spet- l'estrema unzione, che il moribondo Pon-
tacolo della divozione de'popoli, che da tefice ricevè con edificante sommissione
per tutto accorrevano per venerarlo; e co- tra le lagrime degli astanti. Regolate le
me gli ahi ta<i ti celebra vano la festa di s. Pio cose dell'anima, donò qualche momento
l,gli offrirono un gran mazzo di rose, desi- a sottoscrivere il codicdlo al suo testa-
derando ch'esse fossero per lui senza spine. mento, il quale già fatto in Roma avea
A'i 3 luglio si portò a pernottareaRo- consegnato con esso volle
al confessore:
mans, benedicendo come altrove la mol- dimostrare, secondo le forze, la propria
titudine che con ardore religioso lo cir- gratitudine verso i suoi fedeli domestici
condava, incontrato da 200 donzelle ve- e compagni di sue sciagure. Si legge nel
stite di bianco e dalla municipalità. Chi Viaggio del pellegrino apostolico il soni'
dovea alloggiarlo, essendo uno degli spi- mo Pontefice Pio VI, da Roma a Va -
riti forti, non volle fare alcun preparati- lenza, malattia e morie ivi accaduta, ed
vo, ritenendolo uomo come gli altri; ma altri falli posteriori, e suo codicillo pre-
quando vide la maestosa serenità del Pon- messo al ragguaglio di quanto avvenne
tefice romano, benché da'suoi portato dì in Roma nel 1798, Venezia 1799. Im-
peso dalla carrozza allesue stanze,sicom- pedito di parlare, stendeva la mano a tut-

mosse^ cadde genuflesso e sbalordito lo ti i famigliari e la stringeva loro con af-


accompagnò, convertendosi subito a Dio. fetto, per ringraziarli del loro inalterabi-
Molte di queste conversioni operò la pre- le attaccamento. Offrendo a Dio il sagri-
senza di Pio VI in Francia, ove Io spi- fizio di sua vita, tra la recita delle gia-

rito di pietàgrandemente si ravvivò, con culatorie e versetti di salmi passò gli ul-

salutari conseguenze. Finalmente a' i4 timi momenti: benedi medaglie, croce-


luglio arrivò a Valenza, che Dio avea sta- fissi e corone, si congedò con abbracci e
bilito per termine di sue sciagure, accol- benedizioni dai suoi domestici, tutti ge-
to con entusiasmo religioso, ma guarda- nuflessi e lagrimanti. Cominciata l'ago-
to qual prigioniero di stato. A. Valenza. nia, monsignor Spina gli die la benedi-
narrando quanto riguarda la dimora fat- zione papale in articulo morlis, recitan-
tavi da Pio VI, solo (jui dirò, che andan- do il Papa le preci degli agonizzanti col
do la sua salute di giorno in giorno de- suo cappellano, essendo sempre libero di
clinando, sentendosi avvicinare il suo fi- mente, e col Crocefisso in mano, finché
ne, si andò preparando alla morte, rad- spirò placidamente la notte venendo il
io8 PIO PIO
29 agosto 1799 (secondo il suo presen- nal decano Albani la morte del Papa e
timento, essendosi più. volte ammalato restò alla custodia del corpo, insieme con
1
gravemente nel giorno di s. Agostino), mg. Malo cameriere segreto di Cuenca ;

nell'età di anni 81, mesi 8 e giorni 2, e a'9 novembre fu permesso ai famigliari


di pontificato il più lungo dopo s. Pietro, incamminarsi per l'Italia, negando loro il
di anni 24, mesi 6 e giorni i4- governo tenui ricordi che avea ad essi la-
i

Della sezione del cadavere, come dei sciatoil Pontefice, perchè il meschino e-

medici e chirurghi di Pio VI, parlai nel quipaggio era stato dichiarato proprietà
voi.XLI V, p. 1 37, ed a p. 79 delle mo- nazionale, laonde furono costretti ricor-
nete poste nella cassa di piombo col ca- rere al direttorio. La piccola pisside en-
davere imbalsamato, vestito degli abiti tro la quale Pio VI soleva portare la ss.

papali di raozzelta cou armellinOj stola, Eucaristia sospesa sul petto in Valenza
camauro e cappello, con iscrizione delMa- e nel doloroso viaggio, in cui talvolta al
rotti (di cui è il laconico, magnifico e giu- medesimo modo la portavano i prelati
sto elogio di Pio VI, che riportai nel voi. ch'erano in carrozza, donde il Papa rice-
VI, p. 99), venendo la cassa sigillata da vette lume, conforto e il viatico, essendo
quattro sigilli cioè dell'amministrazione
; pervenuta in proprietà dell'attuale vesco-
dipartimentale di Drome, del cav. Labra - vo di Valenza mg/Chatrougse, la donò a
dor, de'prelati Spinola e Caracciolo, ol- Pio IX, il quale ne fece lo stesso uso nel
tre la cifra del chirurgo che fece la se- suo breve e memorabile viaggio da PiO-
zione: il vaso di piombo coi precordi fu ina a Gaeta nel 1848.
sigillato dal Caracciolo. A'3o agosto nella Al doloroso annunzio della morte di
cappella del palazzo della cittadella i pre- Pio VI, non solo Valenza e la Francia,
lati e sacerdoti della corte umilmente e ma tutto il mondo ne rimase commosso,
poveramente cominciarono funerali no- i né vi fu città alcuna che non gli rendesse
vendiali, con quattro candellieri sopra la i funebri onori, e persino in Londra co-
cassa mortuaria, non volendo il governo me narrai ne' voi. XXII, p. 63, e XXXV,
che si facessero pubbliche dimostrazioni p. 1 12; in Pietroburgo nella chiesa cat-
di onori funebri. Ggni mattina dicevano tolica cou l'intervento dell'imperatore
tutti la messa e poscia l'uffizio de'morti; Paolo I; Vienna dall'imperatore Fran-
in
in ultimo celebrava l'arcivescovo Spina, cescoll, nella metropolitana, benché non
che faceva l'assoluzione senza incensare, fosse consueto; e per non dire di altri ,
non essendovi uè incenso, né turibolo, e solenni esequie si celebrarono nella cer-
per l'aspersione dell'acqua benedetta u- tosa di Firenze e nella metropolitana di
sava l'issopo, in mancanza d'aspersorio. Siena con orazioni funebri, molte delle
Però queste esequie pel gran concorso e quali sono ricordate da Cancellieri nei
pietà fcrventissima de'fedeli, che venera- Possessi, p. 420. Ben note erano all'uni-
vano Pio VI come un santo, furono più verso tutte le gloriose qualità, che a que-
di qualunque
decorose e più memorabili sto gran Pontefice meritarono gli ultimi
magnificentissimo funerale. Tutti bacia- uffizi del cornuti dolore, per confessione
vano la cassa, la toccavano cou sacre im- slessa de'suoi nemici. All'elogio che gli

magini e corone, e seminando di fiori il feci nel voi. XXVII, p. 1 12 ed altrove,


coperchio, li ripigliavano e donavano co- aggiungerò ch'egli si mostrò sempre con

me reliquie: felice poi si reputò chi po- tutti umano, accessibile, laborioso e tem-
tè avere qualche memoria del defunto. perante. La sua affabilità a tutti fu co-
Finiti i novendiali, la cassa fu deposta mune: non vi era fbrastiere alcuno, che
nella camera sotto la cappella, come più egli non ammettesse alla sua presenza ,

r
fresca. M. Spiua scrisse subito al cardi- nella qualerestava ognuuo sorpreso della
PIE PIO 109
prontezza de'suai talenti e delle graziose sto genio, benefico, splendido e magnifi-
accoglienze con che riceveva tutti. Quan- co, giustificano l'enormi somme da lui

do l'u ti' uopo sostenne tutta la maestà spese in tante grandiose intraprese. Fu
<lclsuo trono, alquanto scaduta nel pre- alquanto disapprovata la eccessiva pre-
cedente pontificato, come nelle sagre fun- dilezione ch'egli ebbe pei suoi due nipo-
zioni ; l'orse non fu mai circondata la cat- ti, ed il troppo favore che accordò a di-
tedra di s. Pietro di più grande e di più versi suoi famigliari, permettendo che ri-

imponente decoro, quanto in tutto il suo cevessero gratificazioni per grazie che lo-
pontificato, anche per l'incremento delle ro faceva ,
però sei)7a altrui pregiudizio.

preziose suppellettili, quando egli com- Nella zecca pontificiasi conservano 3o

pariva rivestito delle pontificie insegne. conii delle medaglie coniate per memo-
La sua dignità acquistava maggior risal- ria de' fasti del suo pontificato. Celebrò
to pel taglio di sua persona maestosa, li- le solenni beatificazioni del b. Bonaven-
na delle più belle del suo tempo, essen- tura da Potenza conventuale nel 1775;
do di alla slatina e insieme proporziona- del b. Lorenzo da Brindisi generale cap-
to e gentile, di tratti nobili e cortesi, d'un puccino, e della b. Giovanna Bonomo be-
bel colorito fresco e d' un portamento , nedettina nel 1783; del b. Pacifico da
non meno nobile che venerabile, per lo Sanseverino min. osser.. b Nicolò Fatto-
che fin dagli eretici e dagli spiriti forti re siciliano ni in. ossei-., b. Gaspare de Bo-
riscuoteva giustamente una compunzio- no spagnuolo dc'minimi, e b. Nicolò dei
ne insolita e non mai inlesa. A tutte le Longobardi de'minimi nel 1786; del b.
cure del governo temporale, come del suo Sebastiano Apparisiomin. oss. nel 1789;

apostolico ministero, Pio VI si prestava del b. Andrea Hibernon spagnuolo fran-


di buon animo, come pure ad ascoltare cescano, b. Maria dell'Incarnazione fon-
tulli ricorsi e reclami deluciditi, ciò che
i datrice delle carmelitane scalze di Fran-
dichiarai nel voi. XLIV, p. i85. Somma cia nel 79 e del b. Leonardo da Por-
1 1 ;

fu la di lui fermezza nelTamininistrazio- to Maurizio min. rifor. nel 1 795. Inoltre


ne della giustizia, massime quando a suo Pio VI approvò il culto immemorabile
danno concorreva la prepotenza, senza ri- de'seguenti beati: nel 1775 del b. Giro-
guardo ai più grandi signori. Riformò la lamo Ranuzzi servita di Angelo in Va-
s.

polizia per eliminare i disordini che di do nel 1776


; del b. Amato Ronconi ri -
continuo accadevano in Roma e nelle pro- minese e del b. Sebastiano di Gesù min.
vinole. La trascurata educazione, l'ozio, osser.; nel 1777 del b. Giovanni Binali
il fanatismo per le novità, lo spirito ir- di Parma generale de' francescani, e del
religioso introdotto dai sedicenti filosofi, b. Goudisalvo di Laghos portoghese ago-
e soprattutto l'ordinaria impunità dere- stiniano, oltre 1' uffizio e messa concessi
litti per le franchigie e immunità che in al b. Egidio compagno di s. Francesco;
Roma pretendevano i ministri esteri, a- nel 1 793 del b. Pietro Marchioni daTreia
veano resi frequenti i delitti, con la ple- francescano; nel 798 del b. Andrea Ven-
1

be propensa al sangue e munita d'armi, turi Gallerani. In 23 promozioni creò j5


non ostante severi divieti. Il Papa pro-
i cardinali (e non 73 come dissi altrove),
curò prevenire delitti e renderli meno
i fra'quali il celebre Gerdil, Chiaramonti
frequenti, anche con pregare detti mi- i suo parente che gli successe
e concittadino
nistri a non proteggere rei. Soprattutto i col nome di Pio VII, e de Brienne che
Pio VI fu generoso mecenate delle scien- depose in Concistoro, al quale articolo
ze e delle arti, con erigere nuove accade- parlai di quelli più interessanti convocati
mie ed abbellire Roma ed altre città del- da Pio VI, in uno all'affare del cardinal
lo stalo, che dando un' idea del suo va- de Rohan. Il di lui cadavere restato a Va-
no PIO PIO
lenza, per ordine di Bonaparte divenuto lingue. Il prelato Despnig poi cardinale,
primo console, a'2q gennaio 1800 fu ono- come ministro straordinario al conclave
rato con solenni esequie, die descrive Can- del re di Spagna, donò al sacro collegio
cellieri ne Possessi a p. 4 '
7j dicendo nel 3.ooo scudi per la spesa di dette esequie.
decreto, ch'era degno del nuovo suo go- Eletto nel marzo 1 800 Pio VII, prin-
verno il riparare gli affronti e le ingiu- cipalmente pel favore del cardinal Bra-
stizie,con che dall'aholito e distrutto di- schi,che nominò camerlengo di s. Chiesa,
rettorio, già divenuto poco meno tiran- fece replicate istanze al governo francese
no di Robespierre, si era cercato di con- per la consegna del cadavere del suo pre-
culcare ed opprimere il rispettabile vec- decessore, per deporlo secondo i di lui de-
chio Pontefice, il quale per le sue sven- siderii nella basilica di s. Pietro. Final-
ture e pel sublime grado che avea occu- mente per lettera del prefetto delDrome,
pato in terra, avea un diritto ai più lu- de'2 dicembre 80 r,a'24 fu disumata
1 la

minosi attestati della pubblica conside- cassa pontificia, ed a' 1 o gennaio 1 802 con-
razione. Si ritiene che se Pio VI fosse so- segnata all'arcivescovo Spina. Posto il sa-
pravvisuto all'elevazione di Bonaparte, crocadavere sopra un carro tirato a 4 ca-
questi lo avrebbe restituito alla sua se- valli, agli 11 partì il lugubre convoglio

de. Adunatosi il conclave in Venezia sotto <\n Valenza e giunse a'12 a Sorgues, ed ai

gli auspicii dell'imperatore Francesco I f, i 3 a s. Cannat, accorrendo in gran folla


i cardinali a'23 ottobre 1 "99 incomin- il popolo coi più teneri sensi di venera-
ciarono funerali novendiali per
i la gran- zione pel defunto. A'i4 arrivò a Marsi-
de anima di Pio VI, cou solenne messa glia, donde pel vento contrario non potè
ogni giorno cantata da un cardinale, ed partire in un bastimento per mare prima
assistita dai prelati colà accorsi; mail pre- de' 18. La sera del 20 prese porto a Mo-
fetto delle cerimonie Dini potè interve- naco di Piemonte, e la sera del 2 1 giunse
Dire al solo 1

novendiale, e persila mor- nella rada d' Oueglia da dove passò a
,

te gli successePacini : di questi novendia- quella di Lingualia. La mattina del 22 ri-


li parlai nel voi. XLIX, p. 52, come del- partì e la sera prese porto a Savona, che
l'orazione funebre e di quella pronunziata lasciatola mattina del 23, il vento respna-
nel Vaticano pel cadavere di Pio VI ivi se il bastimento alla rada di Varese, in
trasportato. Abbiamo il Diario de' no- cui restò rimanente del giorno e della
il

vendiali celebrati nella chiesa patriar- notte. Nella mattina del 24 proseguen-
cale e primaziale di s. Pietro in Castello do il viaggio, la sera approdò a Genova,
di Venezia, per suffragare l'anima di Pio ove si^ celebrarono solenni esequie, indi-
VI, Venezia 1799- Relazione delle fun- cate nel voi. XXVIII, p. 343.A'3i il ba-
zioni eseauiali eseguite in Venezia, per stimento partì per Sestri e vi pernottò,
Vanima del sommo Pontefice Pio FI, in ed il i.° febbraio s'avviò per Lerici in cui
cui si contengono varie notizie, che possono giunse la sera, e nel dì seguente le sacre
servire di appendice al suo elogio storico, spoglie furono sbarcate e col loca te nel car-
Venezia 1 ^-qq. Funus adornatimi Pii VI ro con la scorta di numerosa guardia fran-
P. 31. a collegio palrum cardinalium ad cese. In mezzo a numeroso e divoto po-
Pelri apostoli ecclesiam } Venetiis 1799- polo si condussero a Sarzana, patria dello
Oratio ad S. R. E. cardinales a Caesa- Spina, il quale nelle magnifiche esequie

re Drancadoro etc. habita Venetiis in pa- che si celebrarono nella cattedrale cantò
triarc. basilica prid. kal. novem. 1799, la messa solenne, coll'intervenlo di tutte
Venetiis. Cum elog. Jos. Marinovich,in- le autorità civili e militari. Agli 8 il con-
script. Mauri Boni, etelogio Aloysii Lan- voglio procedette per Massa, ovegli fu re-
zi. Di cui si hanno traduzioni in diverse so un religioso tributo di ossequio ; ad ore
PIO PIO iti
21 giunse a Pietrasanta,i cui abitanti la p. 3 12, ed a' 1 5 si fermò alla stazione del-

mattina del g fecero solenne funerale nel- la Storta, nella cappella ove Gesù, appar-
la collegiata, e nelle ore pomeridiane il ve a s. Ignazio, come dissi nel voi. XXX,
convoglio pervenne a Pisa. A Porta Nuo- p. i53, col funere celebratogli.
va l'attendevano de Gregorio nunzio di A'i6 febbraio il sacro deposito passò
Firenze, e l'arcivescovo Franceschi col a Pqrta del Popolo nella propinqua villa

clero secolare e regolare, confraternite, già Bracciano, sotto il portico ridotto a


magistrature, nobiltà, ufficialità francese cappella, dove si celebrarono molte mes-
e toscana, ed immenso popolo, scorta dei se, alternando l'uffizio de'morti gli ordi-
reali cacciatori e banda funebre. Quindi ni mendicanti. La pioggia fece dilaziona-
posta la cassa su bara sontuosa, fu tras- re al dì seguente il magnifico ingresso
portata piocessionalmente sotto baldac- trionfale in Roma, pel quale Pio VII ne
chino alla metropolitana, dove ne'due affidò la direzione ai prelati Gazzoli udi-
giorni che si trattenne gli furono celebra- tore della camera e Laute tesoriere: i car-
ti colla slessa assistenza magnifici funera- dinali, i prelati, la nobiltà, il corpo di-
li, dopo i quali colla stessa forma la cassa plomatico, il clero secolare e regolare of-
fu riportata sul carro a Porta Fiorentina, frirono i5oo torcie di cera, per accresce-
donde la mattina del ro colla scorta di re lustro e splendore alla funzione, an-
dieci uffiziali de'cacciatori, che si dierono nunziata la mattina del mercoledì 17. da
la muta fino a Siena, il convoglio partì 24 colpi di cannone. Pel buon ordine e
pers. Romano, ed agli i i si fermò a Pog- decoro la truppa si schierò da Porta del
gibonsi, ne'quali luoghi ricevuto il sacro Popolo al palazzo R.uspoli,da questo sino
deposito alle porte delle chiese, gli furono a Ponte s. Angelo, e pel Borgo sino a s.
5
fatti solenni funerali. A 1 2 febbraio le ce- Pietro, che fu la strada che percorse la
neri di Pio VI entrarono in Siena, dove pompa funebre. La cassa coi preziosi a-
egli avea comincialo il glorioso esilio, on- vanzi di Pio VI fu collocata su magni-
de gli vennero celebrate pompose esequie fico Ietto coperto di damasco paonazzo
nella metropolitana (ove nella cappella con trine e frangie d'oro, e ricca coltre
della Vergine una lapide ricordai due
ss. d'oro con fregio di velluto nero frangiato
avvenimenti e le lagrime affettuose spar- d'oro,avente ne'qualtro angoli gli stemmi
se dai sanesi), con l'assistenza del capitolo, del defunto ricamati in oro: sopra gran
delle magistrature e ordini della città, e cuscino di lama d' oro sovrastava il tri-

d'immenso popolo. Qui il prelato Spina regno. Le guardie nobile e svizzera si re-
ebbe ordine, che senza ulteriore ritardo carono a circondare il feretro, che fu in-
proseguisse il viaggio sino alla Storta, on- contrato alla Porta dal senatore, conser-
de il Tolomei non potè recitare l'ora-
can. vatori e nobiltà romana in abito, coi ca-

zione funebre. Dopo mezzodì del i3 partì potori ad ore 18, mentre il clero secola-
il convoglio pel confine di Toscana, ove re e regolare l'attendeva nella piazza del
si trovarono d'ordine di Pio VII a rice- Popolo. Al i.° colpo di cannone di Ca-
verlo un corpo di cavalleria,
i
prelati Ma- stel Angelo tutte le campane di Roma
s.

lo e Marotti, da lui fatti il i.° prolono- incominciarono il lugubre suono, prose-


tario, il 2.° segretario de'brevi a'princi- guito finché il cadavere entrò nella ba-
pi,i quali aveano da Roma a Valenza ac- silica Vaticana; ogni tre minuti si esplo-

compagnato l'illustre defunto, non che i se un colpo di cannone, ed una salva con-
propri camerieri segreti IVlancurti cop- tinuata d'artiglieria incominciò quando
piere e Ginnasi guardaroba. Indi il con- il feretro giunse sulla piazza del Ponlee
voglio partì perAcquapendente,aBolsena continuò fino al suo ingresso nel Borgo.
ricevette gli omaggi ricordati nel voi. V, La processione progredì con quest'ordi-
uà PIO PIO
ne, precedala da plutoni tli cavalleria e pontificii, cantando le preci de' defunti,
fanteria. Seguivano due cursori del car- come tutti gli altri della processione, che
dinal vicario con soprane e mazze d'ar- la Chiesa prescrive nella loro associazio-
gento, tulli i palafrenieri de'cardinalicon ne. Assistevano lateralmente al feretro 6
torcie accese e livree di gala, la croce del- canonici delle tre patriarcali che regge-
la basilica di s. Pietro, gli alunni dell'o- vano i fiocchi d'oro della coltre, gli al-

spizio di s. Michele, i due primi con tor- tri venivano sostenuti dal senatore e con-
cie, gli altri con candele accese, così tut- servatori, e da'4 prelati spediti al confi-
te le allre corporazioni ; cioè gli orfani, ne dello stato ; in due ale incedevano an-
i religiosi frati della penitenza, gli ago- cora i cursori apostolici, con soprane e
stiniani scalzi, i minimi, i cappuccini, i mazze d'argento, e la guardia svizzera,
girolamini, i francescani del terz'ordine, ed ai quattro lati altrettanti esenti delle
i conventuali, gli osservanti riformati, i guardie nobili. Seguiva il letto, il sud-
minori osservanti, gli agostiniani, i car- detto baronaggio romano, coi capotori
melitani calzali, i serviti, i domenicani, i e fedeli di Campidoglio. Quindi incomin-
canonici regolari lateranensi, i monaci ciava la cavalcata, lungo la quale cam-
cisterciensi, icassinesi; il clero romano, minavano i palafrenieri pontificii, con
cioè gli alunni del seminario, i narrochi, quest' ordine. Il capitano degli svizzeri,
j vicari perpetui; i capitoli delle colle- due mazzieri pontificii con mazze d' ar-
giate di s. Girolamo, di s. Anastasia, dei gento e due ceremonieri pontifìcii. Alla
ss. Celso e Giuliano, di s. Angelo in Pe- testa della prelatura cavalcava il mag-

scheria, di s. Eustachio, di s.Maria Via


in giordomo, in mezzo a due vescovi assi-
Lata, di s. Nicola in Carcere, di s. Mar- stenti al soglio, seguiti dagli altri vesco-

co, di s. Maria ad Marlyresj il camer- vi, dai protonotari apostolici, uditori di


lengo del clero, col curato di s. Pietro; i rota, chierici di camera, votanti di se-

capitoli delle basiliche minori, di s. Lu- gnatura, abbreviatoli di parco maggio-


cia della Tinta, di s. Maria in Cosmedin, re e referendaridelle segnature tutti ,

di s. Maria in Trastevere, di s.Lorenzo montati su mule bardate a lutto e vesti-


in Damaso, quelli delle basiliche patriar- ti di rocchetto e mantelletta. Poscia ca-

cali di Maria Maggiore, di s. Pietro in


s. valcavano i camerieri segreti di spada e
Vaticano e di s. Giovanni in Laterano; cappa e di mantellone, quelli d'onore e
r
mg. vicegerente di Pvoma, col tribuna- le guardie nobili con tracolle di velo ne-

le del vicariato, e l'arcivescovo Spinache ro, quali portavano eziandio tutti gli al-
avea accompagnato da Valenza a Roma tri ufhziali. Chiudeva la pompa funebre

il venerando cadavere pontificio. Indi un battaglione di linea con bandiera po-


200 torcie precedevano il feretro e 200 sta a lutto e piegata a terra, 4 pezzi di
loseguivano, portato da otto alunni di s. cannone guarniti di velo nero, la cavalle-

Michele e da altrettanti religiosi degl'in- ria, le carrozze del senatore, conserva-


tervenuti alla processione. Indi sacerdoti tori ebaronaggio di Pioma. Con questa
in cotta, cioè i monaci camaldolesi, Oli- imponente, grave e commovente solen-
vetani e girolamini di s. Alessio; i sacer- nità, il cadavere del gran Pontefice fu
doti filippini, di s.Girolamo della carità e portato in s. Pietro, tra le copiose tenere
della missione; i carmelitani scalzi; i chie- lagrime del foltissimo popolo; religioso
rici regolari ministri degl'infermi, scolo- spettacolo che si può immaginare, non
pi, minori, dottrinari, barnabiti, della Ma- descrivere. Pio VII per solenne attesta-
dre di Dio e passionisti. Circondavano il to di venerazione e riconoscenza al de-
letto i penitenzieri di dette basiliche pa- gno suo predecessore, col sagro collegio
triarcali , ed era preceduto dai cantori in cappa paonazza, si trovò a riceverne
PIO PIO . . 5

ilcadavere sulla porta della basilica ene no. Dopo la messa Gioacchino Tosi se-
fece l'assoluzione, che incombeva al car- gretario delle lettere Ialine recitò w\ e-
dinal arciprete, vestito pontificalmente, legantissima e grave orazione funebre,
indi eseguì In solenne, dopo che il letto colla (piale rappresentò le virtù grandi,
fu collocato al luogo stabilito. singolari e gloriosissime di Pio VI, ed i

Verso un'ora di notte la cassa mor- suoi patimenti. Questa fu pubblicata col
tuaria fu portata nella cappella del coro, titolo: In inslauralìonc funeris Pii FI
ovecolle consuete formalità, alla presen- P. lì/, ej'us corpore e. Gallia reportato,
za de'cardinali e di Marianna arciduches- oratio liabìta in Vaticana basilica, Ro-
sa d' Austria, si fece la ricognizione dei maei8o2. Terminata l'orazione, Pio VII
sigilli delle casse e del cadavere che fu ed i quattro cardinali vescovi più degni
trovato intiero ma contraffatto: gli si ag- fecero le cinque solenni assoluzioni ; ed
giunsero gli abiti pontificali, il pallioed in tempo della funzione il battaglione del-
una borsa di raso rosso con le medaglie le milizie schierate nella piazza Vatica-
del suo pontificato, postavi dal tesoriere; na, con le artiglierie esplosero tre salve
quindi chiusa nuovamente la cassa, fu ne' consueti tempi rispondendo ad o-
,

sigillata coi consueti sigilli, di tutto ro- gnuna il Castel s. Angelo con dieci colpi
gandosi atto. Fu collocata la cassa nella dicannone, mentre tutte le campane di
gran macchina dignitosa e magnifica, e- Roma durante il funere suonarono a lut-
retta con disegno di Tommaso Zappati to. Innumerabile fu il popolo accorso,
architetto, avanti la quale formò
qua- il molti in vesti nere, ed il corpo diploma-
drato per contenervi i personaggi che do- tico, diversi forestieri e signori con vesti
veano assistere al solenne funerale; men- lugubri. Nel dì seguente ebbe luogo la
tre innanzi la confessione eresse un gran- cappella cardinalizia per invilo del cardi-
de altare isolato, ed il trono papale in- nale Braschi a tutto il sacro collegio, a
contro la statua di s. Pietro. Nella notte molti vescovi e prelatura, facendo i primi
molti ecclesiastici e divote persone resta- lecinque solenni assoluzioni ; finalmente
rono a recitar preci di suffragio al de- nel 3.° giorno del funerale, lo celebrò il

funto, e nella mattina seguente un'ora capitolo Vaticano, che inoltre per grati-
prima dell'alba Pio VII fece incomincia- tudine condonò quanto gli si spettava
re la celebrazione delle messe con copio- per le descritte funzioni, di cui si ha il

se limosineda lui somministrate, avendo Distinto ragguaglio della funebre solen-


dichiarato per tre giorni gli altari privi- ne pompa, ec, Roma 1802. Separata'
legiati. Vi si recarono ancora cardinali, mente si leggerne Diari di Roman. 1 iqa
prelati, ed i più ragguardevoli del clero 1 24- La sera del 20 febbraio la cassa del

secolare e regolare; ma non fu possibile cadavere con l'urna de' precordi fu po-
soddisfare alla pietà di tutti, e dovettero sta temporaneamente nel solito luogo a
molti celebrare le messe in altre chiese; destra dell'ingresso della cappella del co-
quelle dette in s. Pietro fino a due ore ro, donde dopo morto Pio VII fu tras-
dopo mezzodì furono circa mille. Il car- portata avanti la tomba del principe de-
dinal Antonelli i." creatura di Pio VI ce- gli ove fu posta la di lui statua
apostoli,
lebrò la solenne messa, con 1' assistenza scolpita da Canova, di cui parlai nel voi.
del sacro collegio e di Pio VII, che con XII, p. 3oi.
raro esempio fece il funerale al prede- Il cuore poi ed precordi furono ri-
i

cessore praesenlc cadavere, e di tutti portali a Valenza, per cura del cardinal
que' personaggi che hanno luogo nelle Spina, onde soddisfare alle richieste del
cappelle pontifìcie, cui si aggiunse per af- governo francese e de'valentini e loro ve-
fettuosa venerazione il baronaggio rotua- scovo, per essere deposti nel luogo do-
VOL. LUI. 8
n4 pio PIO
v'ersi morlo, nel monumento a lai fine e dellacorvelta francese l'Alcione coman-
eretto e in Roma scolpito da Francesco data da Crisostomo Laguée. Dopo l'as-

Massimiliano Laboreui", per onorare que- soluzione, formalmente la cassa fu reca-


sta vittima della persecuzione, ed a ser- ta a bordo della corvetta, salutata dalle
vire di qualche riparazione alle crudeltà artiglierie della fortezza e de'legni men-
usate contro padre comune de' fedeli.
il tovati, come dalle moschetlerie delle mi-
La Relazione del trasporlo de' precordi lizie. I prelati Vaticani, riconosciuti i si-

si legge nel Diario di Roma i8o3 , n.i gilli, fecero la formale consegna dell'ur-
2 io, 220,225, 240 e 247 ; ne darò un na con rogito al sacerdote Giovanni Du-
cenno. A' 29 dicembre 1802 si tolse da eda Gio. Bat-
fau Fortis de'Bassi Pirenei,
detto luogo il vaso de' precordi, e rico- tista Domai Digny comandante di divi-

nosciuta legalmente la sua identità e il sione e Laguce mentovato, mentre la cor-


sigillo del cardinal York arciprete, vi fu- vetta esplose tutta l'artiglieria, replican-
rono aggiunti quelli del vicario arci ve- do le salve i soldati francesi. A'i4 gen-
scovo Coppola e del sagrestano maggiore naio 180 3 la corvetta sbarcò a Tolone i

del capitolocan.Olgiati, facendo il primo precordi di Pio VI, ricevuti con solenne
l'ecclesiastica assoluzione. L'urna fu po- cerimonia dal parroco e trasportati in
sta dentro cassa di noce con l'iscrizione ; cattedrale, ove gli si resero gli onori fu-
Praecordia Pii VI Poni. Max. Con de- nebri ;
quindi ripreso il sacro deposito,
cente accompagnamento fu la cassa tras- a' 23 marzo approdò ad Aix, ricevuto
ferita sul carro funebre, il quale prese la con solennissima pompa da tutto il cle-
via di Civitavecchia, preceduto eseguito ro, magistrature e popolo, colle più gran-
dai dragoni edalla carrozza defletti pre- di dimostrazioni di rispetto, e portato al-

lati, non che da altra carrozza col can- la metropolitana, ove riconosciuta l'i-

celliere, soprastante e manuali della ba- dentità dell'urna, gli fu celebrato magni-
silica. La fortezza di Palo e tutte le torri fico funerale, indi depositata nella sa-
del litorale salutarono il convoglio con grestia parata a lutto. Finalmente a'29
colpi di cannone. In Civitavecchia fu ri- marzo il cuore e le visceredi Pio VI giun-
cevuto la sera dalla milizia francese e sero al loro destino in Valenza, fatte ac-
pontificia a lutto con solennità e da un compagnare dall' arcivescovo d' Aix da
cerimoniere pontificio, al suono funebre due sacerdoti e dal Dufau Fortis. Fu ri-
di tutte le campane, dal clero secolare e cevuto il vaso fuori di porta s. Felice dal-
regolare e dalle magistrature , facendo le autorità da popolo
civili e militari e
nella chiesa parrocchiale di s. Maria, ove innumerabile plaudente e Iagrimante,
fu portata la cassa, l'assoluzione il pio- con tenerissimo spettacolo, al suono del-
vicario generale. Nella notte salmeggia- le campane e allosparo de'cannoni, rico-
rono i religiosi, come ne! dì seguente, ed nosciutisi legalmente! sigilli dal vescovo
all'alba la fortezza fece il saluto con tiri Becherel. Questi pronunziando analogo
di cannone, accompagnati dal suono del- discorso, ricevette i preziosi avanzi pon-
le campane delle chiese. Pio VII avendo tifìcii alla porta della cattedrale nobil-
dichiarato tutti gli altari privilegiati, vi mente apparata, in cui si celebrarono so-
si celebrarono gran numero di messe, lenni suffragi con orazione funebre di Mil-
quindi la cantata da detto vicario, con veaux , avendo detto prima opportune
l'assistenza del clero secolare e regolare, parole il prete francese Dufau Fortis, cui
de'due prelati Vaticani, delle magistra- in Civitavecchia erano stati consegnali
ture, delle milizie e de'consoli esteri. Nel i precordi, dichiarando che Pio VII a-
tempo della messa seguirono salve di rno- vea esauditi i fervidi voti de'valentini. Il

schetteriaede'cannoni de'brick pontificii Baldassari ci diede nelt. 4, p-^97 eseg.


PIO PIO n5
l.i relazione dell' accoglimento fatto in ristretto della vita e gesta di Pio FI, Ve-
Valenza al cuore e viscere di Pio VI; co- nezia. Vita e fasti ec, Milano 1800. P.
me furono riconosciuti e collocali sotto ab. d. Enrico Sanclemcnte camaldolese,
il monumento eretto nel coro, il quale è Quinquennalia prò salute. Pii FI. Pre-
di marmo bianco con ccnotafio e busto ziosa poi è l'opera importante di Pietro
di Pio VI. Il cenofafio è ornato di bel- Baldassari compagno d'esilio del glorio-
lissimi bassorilievi, rappresentanti da una so Pontefice, come segretario del prela-
parte la Religione e la Speranza, dall'al- to Caracciolo, fatto cameriered'onore da
tra il Papa in abito pontificale, oltre l'i- Gregorio XVI, e giustamente lodata da-
scrizione del vescovo Becberel. Il monu- gli Annali delle scienze religiose, dal cb.

mento fu con splendida pompa funebre ab. Zanelli nel n.° 90 del Diario di Ro-
inaugurato a'25 ottobre 18 1, celebran- r ma 84 e da altri è in 4 tomi col ti-
1 1 :

do' la messa solenne il cardinal Spina ,


tolo: Relazione delle avversità e patimen-

assistito dai vescovi d'Avignone e di Va- ti del glorioso Papa Pio FI negli ultimi
lenza, pronunziando il can.° Bisson un (reanni del suo pontificato, edizione ?.."
discorso relativo alla funzione. corretta cdaumentata,Mo<.\ena 8{o-43. 1

Tutte quasi le nazioni fecero a gara Le bolle, brevi ed altre lettere di que-
i

per onorare la memoria dell'immortale sto Papa sono riportate dal Bull. Rom.
Pio VI con medaglie, rami, elogi, poesie, continuatio, in numero di ! 177. La s.

iscrizioni e orazioni funebri, come molti Sede vacò mesi 5 e giorni 16.
scrittori ne compilarono le gesta, ripro- PIO VII, Papa CCLXI. A Chiaramon-
vandosi l'autore anonimo òeWeMèmoires ti famiglia ho riportato oltre le notizie

historiqucs, et philosophie/ues sur Pie VI di questa, quelle di Barnaba, poi Grego-

etson pontificai. Senza critica e discer- rio, nato nobilmente in Cesena a' 14 a-

nimento è la Vita pubblicata in Milano gosto i74?-> monaco cassinese, fatto dal
da Giacinto Ferreri , come insulsa è la suo concittadino e parente Pio VI ab- ,

pretesa Storia imparziale del papato di bate, vescovo di Ti voli, poi d'I mola, e car-
Pio FI, Poschiavo 1
797. Sono da lodar- dinale dell'ordine de' preti a' i4 febbra-
si i seguenti savi e veridici storici , die io 1785. Gli conferì il titolo di s. Cali-
vendicarono la memoria di Pio VI dalle sto, le congregazioni del s. offizio, dei ri-

odiose calunnie de'suoi detrattori. Storia ti, di propaganda e de' vescovi e regolari,
civile, politica e religiosa di Pio V^com- non che le protettone delle confraterni-
pilata sopra documenti autentici da un te di s. Anna
Terni e del ss. Sagra-
di
cattolico romano, Avignone 1 801. Fran- mento di Fusignano. A Tivoli dirò del
cesco Beccatini, Storia di Pio FI P. O. suo governo episcopale, essendo sue prin-
M, Venezia 1801. Fila Pii TIP. M. cipali virtù, sincera umiltà, zelo aposto-
auctore. Joh. Bapt. Ferrari (ex gesuita), lico e candore d'animo. Ad Imola rac-
Patavii 802. Giambattista Tavantiji^-
1 contai quanto operò a vantaggio di essa
sii del S. P. Pio FI, con note, critiche, e della diocesi; come si regolò nell'inva-
documenti autentici e rami allegorici, I- sione de'repubblicani francesi e dell'ome-
talia 8o4- Di questa e di quella del Bec-
1 lia pubblicata a impedire inutili rivolte,
catini si servì il Novaes per scrivere la di cui tanto si parlò; come fu allontana-
Fila di Pio FI in due volumi, e del qua- to dal gregge rifugiandosi altrove, donde
le mi sono giovato come in tutte le bio- si recò al conclave,oveesaltato al papato

grafie de'Papi sino n Pio VI. Altre vite continuò a governare la diocesi imolese
meno copiose sono : Elogio storico poli- sino al 18 16 dopo averla in più modi
,

tico, ec, Roma


'7Q9- Compendio ed e- beneficata.Morto Pio VI a' 29 agosto
logia storico ec. Venezia 1799- B reve
, 1799, nello stesso giorno una colomba
i iG PIO P IO
entrò nella stanza del cardinal Chiara- snero collegio il prelato Consalvi, in luo-
monti e vi si trattenne lungo tempo ab- : go del Negroni che lo era, per la condot-
biamo ancora che la pia sua madre gli ta tenuta dopo la rivoluzione di Roma,
predisse il pontificato e le tribolazioni che per cui gli aveano intimato di non re-

dovea patire. Divenuto 1' imperatore carsi a Venezia. A tale carica concorse il

Francesco II sovrano delle provi ncie ve- celebre Devoti vescovo d'Anagni, ma di-

nete, orni al sacro collegio Venezia per cesiche nelle votazioni de' cardinali il
tenersi il conclave, facendolo a sue spese Consalvi lo superasse per un voto. Si ha
costruire nel monastero di s. Giorgio, ed stampato in latino e italiano il Discorso
il redi Spagna somministrò quanto dis- (c/iuto nella cappella del conclave il i.°

si nel precedente articolo parlando de'no- dicembre 1^99 dall' Em. card, decano
vendiali in tal città celebrati per Pio VI. Gio. Francesco Albani al sacro colle-
Invitato il cardinale a Venezia, vi si re- gio de cardinali congregato, ec. Intanto

cò nell'ottobre, e non trovando alloggio Roma e le provincie non cedute nella pa-
dai cassine», lo prese nel convento de'do- cedi Tolentino, eranostatesgombrate dai
menicani in ss. Gio. e Paolo. A Pio VI francesi, ed occupate da Ferdinando IV

narrai le sue disposizioni per 1' elezione re delle due Sicilie pel futuro Papa, co-

del successore, e nel voi. XXI, p. 2 28, qua- me accennai nei voi. X, p. 190, XX, p.
li cardinali componevano il sacro colleg- 17, 18 e 19, e XLVII, p. 2o3.
gio, cioè 45, ma intervennero soli 34, h"- Il cardinal Bruschi, come nipote di Pio

pediti gli altrida diverse circostanze di VI, era seguito ne' voti da 2 cardinali, 1

recarvisi. Essendo incomodato il cardi- compresi Albani e York, benché non


nal Albani, cantò la messa dello Spirilo creati dallo zio. Da un altro canto car- il

a
santo il p. abbate Scardi benedettino. dinal Anlonelli, quantunque creatura
1 .

Abbiamo ¥ Oratio ad Eminen. et Rever. eh Pio VI, si dichiarò capo d'un partito
S. R. E. cardinales eligendi stimmi Pon- contrario che contava i3 voli, bastanti
causa conclave ingressuros, habita
tificia a formare l'esclusiva, poiché per l'elezio-

in tempio s. Georgii Majoris Venctìarum ne occorrevano Per quasi due


24 voti.

kal. decembris 799, ab Antonio Maria 1 mesi il cardinal Belùsomi n'ebbe 22, ed
Gardini ord. s. Bened. et cong. carnai- il cardinale Mattci ogni giorno dal parti-

dulensis episcopo Cre/nensis, Venetiis. Il to Antonelli ne otteneva i3: bastavano


monastero di s. Giorgio ridotto a concla- questi per impedire, ma non per riusci-
ve fu diviso come descrissi nel voi. XI, p. re. AlBellisomi ostava l'essere vescovo di
64- L'ingressode'cardinali inconclaveeb- Cesena, onde credevasi che i Bea scili a-

be luogo il i.° dicembre, prima domeni- vessero continuato a regnare; pel Maltei
ca dell'avvento, con tutta la calma e per- si opponeva il debole carattere, per cui
fetta apostolica libertà, garantita dall'im- non solo non avrebbe il coraggio necessa-
peratore Francesco li, mentre il sacro col- rio per ridomandare all'Austria le tre le-

legio ricevette pure lettere confortatrici gazioni che avea conquistale sui francesi,
da vari sovrani, che ricordai nel voi. ma il nepotismo saiebbesi posto sul tro-

XXVII, p. 1 i4- I vescovi e prelati fu- no, e come principe romano la famiglia

rono deputati alia custodia delle iole, ed facilmente avrebbe dominato negli affari
ilprincipe Chigi maresciallo di s. Chie- di stato. I partiti erano vivi, costanti, in-

sa a quella del conclave, restando a di- flessibili, ad onta delle vicende politiche

sposizione de'sacri elettori le milizie au- e in un momento che le armi francesi a-


striache. I cardinali pel favore del car- veano sofferto diffalte che presto poteva-
dinal York, non opponendosi il cardinal no riparare, secondogli eventi della guer-
Eraschi, dichiararono pro-segretario del ra, la quale sembrava dover di nuo\o
PIO PIO 117
straziare l'Italia. Si pensò al cardinal Fa- zione Braschi, cui era attaccato per co-
lenti, senza effètto, comedi volo si parlò nnine patria, parentela e riconoscenza.
di Calcagnòli; dal partito Braschi si ado- Quindi vedendo che invano si aspettava
perarono alcuni voti pel cardinal Ger- il ritorno del corriere da Vienna, a molli
si propose pure inutilmente l'Ai-
</</(/'.); cardinali francamente fece considerare,
baili, essendo parente della casa di Mo- che nelle infelici circostanze in cui tro-
dena anche dell'Austria; quindi
e perciò vavasi Sede, era conveniente sceglie-
la s.

un'altra volta gli sguardi si portarono sul re un Pontefice dolce, affabile, modera-
dottissimo Gerdii, ma ricevette l'esclusi- to, la cui paterna voce s'impiegasse a di-
va formale dal cardinal llerlzan, ch'era minuire il male. Esaminò la situazione di
entrato in conclave quulche giorno do- tutti i cardinali proposti, e conchiuse che
po, in nome dell'imperatore Francesco doveansi raccogliere tutti i voti sulla per-
11. Rappresentavano la Spagna due car- sona un cardinale che fosse indipen-
di
dinali spagnuoli, ma senza missione di dente dall'influenza di qualunque gover-
loro corte; il cardinal Maury agente del no. L'ingegnoso prelato con eloquenza vi-
ram miugo Luigi XVI 1 1 re di Francia, nou vace dimostrò l'imperiosa necessità di por
osava pronunziare nelsuonomeiui'esclu- fiue allavedovanza della Chiesa, con la
siva che poteva essere contrastata. Frat- pronta elezione del suo capo e sovrano
tanto per !a lunghezza del conclave, per do'dominii pontificii, cui sudditi aveano
i

la noia cagionata dalle privazioni, si stac- bisogno del suo governo per far cessare
carono due voli dcll'Antonelli percom- il provvisorio de' napoletani. Col quadro

piere l'inclusiva di Bellisomi e già stava energico che fece dello slato presente e
per consumarsi l'elezione, allorquando il futuro delle cose politiche, cominciò a far
cardinal llerlzan fece osservare, che es- trapelare quel carattere diplomatico che
sendo il conclave raccolto in una città gli assicurò poi la stima e la confidenza
dell' imperatore, da cui i cardinali rice- degli uomini di statoedi tutti gli altri di-

vevano cortese ospitalità, sarebbe conve- plomatici suoi contemporanei. Senza in-
niente far conoscere la scelta a Francesco dicare una scella, per le qualità che cre-
JI per un corriere, non dubitando di sua deva necessarie nel futuro Papa, tracciò
soddisfazione, anche per essere il candi- quelle che fregiavano il cardinal Chiara-
dato nato di lui suddito, il partito che monti. Egli fu ascoltato dai cardinali con
favoriva Bellisomi vi convenne, ma tra- molta attenzione, ma quello che il Con-
scorso un mese senza risposta, gli animi durò maggior fatica di trarre a'suoi
salvi

cominciarono a raffreddare, molti voli


fci disegni, fu il cardinal Chiaramonti, cui
siritirarono, ed capi de'due partiti poco
i avea significato che procurava farlo eleg-
erano ascoltati nel porre nuovi soggetti gere Pontefice. Più di due settimane im-
sul tappeto, hensì nell'escludere questo o piegò egli per rispondere agli scrupoli del-
quell'individuo. Nella Storia di Pio VII l'antica chiesa, che opponeva l'umile e
del (defunto da ultimo) comm. Artaud, modesto porporato, che finalmente dopo
che per lungo tempo fu ministro di Fran- la resistenza consigliala dalla mansuetu-

cia in R.oma, ecco conle si riporta la sua dine del suo carattere, parve piegarsi a
elezione. quello che si desiderava da lui. Piestava
L'accorto Consalvi segretario del con- a Consalvi la cura di guadagnare suf- i

clave, lasciò che i partili stancassero le fragi raccolti da Maury divenuto capo
,

proprie forze, persuaso che Bellisomi e d'un piccolo partito di 6*voti, per le sue
Matlei non sarebbero eletti, credette per argute considerazioni e celebre facondia.
molle ragioni meritare la preferenza il Vi si accinse con tutta la finezza del suo
cardinalChiaramouti, trascurato dalla fa- genio, facendogli manifesto., che per le
nS rio PIO
belle qualità del candidalo Chiara mon- Braschi rispose, questo mi piacerebbe
ti probabilmente la sua esaltazione era molto, perchè Io stimo e l'amo assaissi-
\iciua, onde sarebbe grave fallo l'oppor- mo, ma ignoro cosa ne pensano i mieia-
visi: felicemente riuscì nell'intento, on- mici. Soggiunse decano, dunque li con-
il

de ai 19 voti già guadagnati al Chiara- sulti e da mia parte ancora li preghi a

monti, si unirono altri 6. In questo mo- ponderare, se gl'infruttuosi tentativi per


do procedette la conclusione dell'elezio- Bellisomi possono lecitamente prorogar-
ne, secondo la narrativa del rispettabile si a tempo indefinito. Prontamente il car-
istorico comm. Artaud. dinal Braschi li consultò, e contro ogni sua
Ma il Baldassari, ch'era a Venezia se- speranza trovò che tutti erano favorevoli
gretario del maestro di camera, e come al Chiaramonti, compreso il Bellisomi, il

il suo padrone compagno d'esilio di Pio quale già più volteavea pregato isuoi pro-
VI, nella Relazione delle avversità e pa- motori a non pensar più alla sua persona.
timenti di quello, t. 2, p. 4o5eseg., nel 11 cardinal Autouelli, capo dell'opposto
rettificare quanto riguardò la scelta del partito, attento e sagace com'era, s'avvi-
segretario del conclave e poi quella del de che qualche novità rilevante era in
pro-segretariodi stato, dichiara che l'ele- conclave, e volle ancor esso abboccarsi col
zione di Pio VII non segui ne'modi ripor- cardinal decano, il quale gli fece un'esor-
tati e Io prova con testimonianze inecce- tazione che in sostanza guidava allo stes-
zionabili, rigettando la cooperazione e in- so fine della ricordata, e gli disse in confi-
fluenza del Consalvi , del pari disonore- denza ciò che avveniva in favore del Cina-
vole per lui, pel sacro collegio e pel can- ramouli. Rispose l'Antonelli, sentire an-
didato. Solo mi limiterò a indicare la ve- ch'egli la necessità di non ritardare ulte-

ridica storia di questo importante esalta- riormente la creazione del Papa, e quan-
mento, con l'autorità sicura del Baldas- to alla persona del Chiaramonti, non op -
sari. Il merito e la gloria di aver fallo e- pose difficoltà, solo si riserbò interrogar-
leggere Pio VI I appartiene soltanto al de- ne cardinali amici. Ancor questi abbrac-
i

cano cardinal Albani, imperocché come ciarono subilo tal partita e la sera del ,

altri suoi colleghi infastidito della lunga 12 marzo 1800 tutti cardinali erano i

clausura, avendo inutilmente replicato e- unanimi in eleggere Chiaramonti, ma per


sortazioni per la concordia de'suffiagi,e maggior pouderazionesi stabilì, che l'alio
continuando due partiti nell'ostinazio-
i dell'elezione si differisse alla mattina del
ne di sostenere Bellisomi e Mattei, prese 1 4- Della qual mirabile concordia il Bel-
la risoluzione di segregarsi da tutti, ricu- lisomi stesso lidissimo virtuosamente la
sando ogni visita o conferenza in cella. celebrò con versi, dicendo de' cardinali
Alle replicate istanze del cardinal Bra- che papeggurono: Quelli volea la terra,
schi l'accettò a colloquio, quindi come va- e questo il cielo, parlando di Chiaramon-
lente parlatore lo persuase dell' impossi- ti. Nella mattina del i3 si seppe pel con-

bilità di superare il partito contrario a clave il convenuto nella sera precedente


Eellisomi, lagnandosi perchè la Chiesa si nelle celle de'cardiiiali, per l'uuione dei
lasciava senza il pastore con iscandalo dei discordi Braschi e Antouelli, fatti quasi
fedeli, danno della religione e detrimen- compromissarii del restante del sacro col-

to degli interessi della s. Sede. Fra le al- legio (d'un compromesso toccai nel voi.
tre cose disse l'Albani al Braschi : e che, XXI, p. 224), perchè d'unanime consen-
mancano altri cardinali meritevoli del suo so si procedesse all'elezione di Chiara-
favore e di quello de'suoi seguaci? E qui monti. Quindi dopo lo scrutinio Grego-
annoverando i meriti d'alcuni, comme- rio Speroniromano, che faceva da 2.
morò ancora il Chiaramonti. Allora il maestro di cerimonie, inlese confermarci
PIO PIO 119
la notizia da molti cardinali, essendo per* partecipò l'esaltazione di proprio pugno
ciò tutti in molo d'esultauza, onde si por- al fratello ch'era in Bologna, ed alla co-
tò a significarlo al cardinal Chiai amonti. gnata che stava in Cesena. Altro corrie-
Questi cambiò di colore e non pronun- re recò la nuova a Faenza alle cugine di
ziò parola, ma lo Speroni giuslificòla sua Pio VII, A una Cantoni e Maria Livia Con-
presentazione per domandargli quando ti rampollo de' conti Severoli. La pub-
voleva misurarsi il vestiario, perchè non blicazione del nuovo Papa si fece dal (i-

ve n'erano tre di diverse grandezze co- nestrone del monastero, con gran giubilo
me il consueto, ma soli due; il cardina- de' veneziani, indi nella chiesa ebbe luo-
le rispose che fosse andato alle ore 24, go la solenne adorazione del sacro colle-
come fece, e perchè riuscirono larghi su- gio. Nello stesso giornoe ne'seguentiPio
bito furono ristretti. Divulgatasi per Ve- \ Il fece diverse cariche, confermò la da-
nezia nello stesso giorno i3 tal novella, teria al cardinal Roverella, e la segreteria
il maestro di camera si portò alla ruota de'brevi al cardinal Braschi, cui aggiunse
del conclave, ed intese dal cardinal Bra- la dignità di camerlengo di s. Chiesa; co-
schi ch'era verissima, anzi sopraggiunto me pure confermò il raaggiordomo,mae-
il maggiordomo, ad alta voce gli disse camera, segretario delle lettere la-
stro di
che preparasse quanto era necessario pel tine, ed
il cameriere segreto soprannu-
nuovo Pepa, la elezione del quale suc- mero del predecessore. Col consiglio di
cederebbe nella mattina seguente, e pre- diversi cardinali, nominò prosegretario
parasse eziandio il desinare pel Papa Chia- di stato mg/ Consalvi. Fece lo Speroni
1 a monti. Nella sera a questi si recarono cappellano segreto crocifero e soprannu-
iu cella a baciargli la decano e mano, il mero ai ministri della cappella pontifì-
gli altri cardinali. Nella mattina del 14 cia, per non diredi altri. Delle feste e per-
nello scrutinio unanimemente fu eletto manenza di Pio VII a Venezia e quanto
Papa, non essendovi bisogno di accesso, vi operò, vedasi quell'articolo, avendo
ed egli die il suo voto al cardinal Alba- parlato del i.° concistoro ne' voi. IX, p.
ni ; indi fu vestito degli abiti pontificii 181, XV, p. 2 1 3. Il lungo pontificato di
dai suoi conclavisti, coli' aiutode' maestri Pio VII, tanto memorabile di strepitosi
di cerimonie; ed in memoria del prede- avvenimenti, esigerebbe una diffusa bio-
cessore prese Pio VII, e con
il nome di non si confà col metodo di
grafia, quale
sembiante tranquillo e sereno ricevè al- questo mio Dizionario; laonde dovrò
l'ubbidienza i cardinali. Tali particolari- limitarmi a registrare i fasti e le cose
tà volli riportare perchè appunto con esse principali, giovandomi in parteanche de-
il Baldassari corresse il lodato biografo. gli encomiati Pistoiesi e Artaud. Per non
Non tacerò che il eh. Pistoiesi, Vita di ripetere poi tante notizie già pubblicate
Pio VII }
asserisce che avendo il cardi- in moltissimi articoli, e che darò nei suc-
nal Chiara monti dichiarata la sua inet- cessivi, li rimarcherò in corsivo, per po-
titudine al governo temporale, ed a reg- tersene legger meglio l'argomento qualo-
gere la Chiesa in tempi tanto scabrosi, lo ra piaccia, avvertendoche delle tante cose
persuasero il cardinal Ruffo e Consalvi. operate da Pio VII, ne tratto anche in
Subito si spedì in Roma il corriere Ca- altri che in questo non saranuo nomina-
tenacci colla lieta notizia, come ad Imo- ti. Si vociferò che gli austriaci volessero
la e a Cesena, proibendo il Papa ai pa- impeguare il Papa a fermarsi in Vene-
renti che niuno si movesse, lo che dissi zia, ed anche passare in Vienna, finchègli

a Chi 4RAM0NTI famiglia, raccontando pu- affari politici d'Europa avessero preso un

re che mai permise che si recassero in andamento alquantostabile, ma Pio VII


Roma e quanto fu con essi moderato : non volle avere altra residenza che quella
iao PIO PIO
de'predecessori, stabilita da s. Pietro. La ileorpo episcopale, partecipandogli la sua
sua fausta esaltazione piacque a tutti, fu assunzione al pontificato : in essa richia-

assai festeggiala, ed i sovrani dichiara- mò le facoltà provvisorie concesse da Pio


rono la loro soddisfazione a mezzo de'rap- VI al medesimo nelle anteriori dolorose
presentnnti. A'*2 i marzo, festa di s. Be- vicende, dichiarò la sua riconoscenza al-

nedetto, la cui regola a vea professata, eb- l'imperatore Francesco li, e fatta la pa-
be luogo la solenne corona? ione nel la chie- tetica prospettiva de' inali che affligge-
sa di s. Giorgio. Il cardinal York, come vano la Chiesa, tracciò i vigorosi rimedi
arciprete Vaticano, pronunziò secondo il che inculcò adottare. Indi Pio VII desti-
consueto una breve allocuzione; fecero da nò legati ad assumere il governo di Ro-
i

diacono suddiacono greci due Mecìd-


e ma, cioè i notati nel voi. XXXV II, p.
tarisli, e nella gran loggia, appositamente 284. A'2D maggio recòa Padova, per
si

eretta, il cardinal Antonio Doria .°


dia- i visitare il santuario di s. Antonio, e re-
cono gl'impose il triregno, indi il Ponte- stituitosi quindi a Venezia decise por- ,

fice comparti la solenne benedizione apo- tarsi a Roma, per cui il ministero austria-
stolica. Recaronsi a visitare il nuovo Pon- co si occupò del modo di condurvelo col
tefice molti ragguardevoli personaggi, e decoroconvenienteal supremo capo del-
il duca e la duchessa di Par-
fra gli altri la Chiesa. Nel concertare il viaggio i com-
ma, duca di Berry, il principe di Condè
il missari austriaci giudicarono prudente
col duca d'Enghien,e l'arciduchessa Ma- evitare il passaggio delle legazioni con-
rianna sorella dell' imperatore, la quale quistale sui francesi dall'imperatore, che
implorò il pontificio favore pel p. Pacca- non gli si restituivano per allora, per ri-
nari e suo istituto. Coi due moto-propri, muovere qualunque dimostrazione po-
Nos volentes,ùt\ i.° maggio 1800, Bull. polare; laonde si stabili che per mare si
Roni. continuaiio (nel quale sono ripor- conduces-e ad un porto de'suoi domiuii,
tate le bolle, i brevi, le lettere, le allo- ponendo a tale effetto in disposizione la
cuzioni , ec. di Pio VII, incominciando fregata imperiale Bellona di 4° pezzi di
dal t. bi), concesse le solite grazie e pri- cannone, l'i ima di partire, Fio V pub- 1 1

vilegi ai conclavisti edapiferi del suo con- blicòun giubileo universale, pel felice go-
clave. Furono conclavisti del cardinale versamento della Chiesa. A'6 giugno tra
Chiaramonli gl'imolesi d. Giacomo Bra- ilplauso de' veneti il Papa s'imbarcò col
ga (zio dell'attualecardinal Giovanni So- cuore colmo di paterna affezione e rico-
glia vescovo d'Osimo e Cingoli, anch' es- noscenza, invocando loro dal cielo tulte
so intime famigliare di Pio \ 11) che no- le benedizioni. A motivo de' venti contra-
minò i.° cappellano segreto, e Giuseppe ri, la fregata dovette fermarsi alcuni gior-
Moiraghi che fece i.° aiutante di came- ni a Spignon
ed in questa circostanza
,

ra, dichiarando i.° Andrea Morelli aiu- visitòiMalamocco. Tornato ii mare in


tante di camera del predecessore, giusta la calma e ripreso il viaggio, a' 1 7 giugno ap-
costante consuetudine: Pio VII fu il pri- prodò Pesaro festeggiato come lo fu
a ,

mo ad avere due soli aiutanti di camera; per luoghi che tragittò. Frattan-
gli altri

prima e ue'ponlifìcati precedenti furono to a'22 giugno il governo provvisorio na-


12, io, 8, 6, e sotto Pio VI non meuo poletano di Roma, in nome di Ferdinan-
di 4- Per servo entrò in conclave col car- do IV proclamò la restituzione al Papa
dinale, Bartolomeo Isè: il dapifero fu d. di Pioma e delle pro\ incie, che il re avea
Francesco Cappelletti di Rieti e canoni- tolte agi' invasori francesi, annunziando
co di quella cattedrale. J'immiuenle arrivo di Pio VII. Altrettan-
A' i5 maggio emanò la lettera enci- to pubblicarono in dello giorno i cardi-
clica Din satis videmur, diletta a tutto nali legati, deputali a ricevere i doininii
PIO PIO 12 l

Chiesa da loro amministrati, pereui


titilla repubblica, e denominati beni naziona-
subito assunsero il governo e il pieno po- li, indi demaniali, sui quale grave ogget-
tere. Accompagnato dalla cavalleria au- to si pubblicò Un regolamento a' 24 ot-
striaca e dal marchese Gliislieri ministro tobre 1801. Nominò ancora altra con-
e commissario dell'imperatore, Pio VII gregazione pegli affari di religione, tro-

proseguì il viaggio trionfale, per Fano, vandosi la Chiesa in deplorabile condizio-


Sinigaglia, Ancona, Loreto e Recanati, ne, facendo intanto riassumere l'abito ai
ove ricevette l'imperiai commissario Ca- monaci del sacro Speco di Subiaco. Ri-
vallai", che iti nome di Francesco II gli stabilì la rota di ^lacerata e la deposi-
restituì il governo politico di quella par- teria generale d'Ancona; deputò una vi-
te delle proviucie del suo stato, che di- sita oposlolica al santuario di Loreto. E-
pendevano dagl'imperiali commissari di manò leggi annonarie, proibì l'esporta-
Ancona e di Perugia, per cui Consalvi ai zione de'grani, fece venire grano da Sar- il

2 5 pubblicò un manifesto che il Papa degna, ne introdusse commercio, il libero


rientrava ne' suoi sovrani diritti, ristabi- come dell'olio, e pubblicò il regolamen-
lendo il suo governo in dette città e di- to giudiziario per le materie annonarie:
pendenze. Devesi eccettuare i fotti d'An- questi furono preliminari del commer-
i

cotta che ritennero i tedeschi, cui succes- cio liberoche si organizzò nel seguente
sero i francesi dopo la vittoria di Maren- anno, e sul quale fu tanto detto e scrit-
go e vi restarono sino al giugno 1802. to, se vantaggioso o pregiudizievole. Es-
Inoltre tanto i napoletani, chegli austria- sendo di questo ultimo avviso il cardinal
ci continuarono a guarnire gli altri forti Braschi, allorchèebbe effetto tal sistema,
e posti militari dello stato pontificio. Pro- subito rinunziò i! camerlengato. Sulle
seguì il cammino per Macerala., Tolen- provvidenze prese in questo tempo e in
tino, Nana, Civita Castellana Monterò- , altreepoche del pontificato per l'Anno-
si come dissi nel voi. XIII, p. 6f), facen- na, V Agricoltura e le Dogane, ne par-
do il solenne ingresso in Roma a' 3 lu- lai a tali articoli ed ai relativi.
glio, che descrissi nel voi. XXXV, p. 83, 1 Verso quest'epoca, per la seguita rivo-
di cui fu stampata la Relazione. Ai 6 Pio luzione di Napoli, nella punizione de'col-
\ II per prima uscita volle celebrare mes- pevoli vi furono compresi religiosi , ec-
sa sull'altare papale di s. Pietro, ed iu al- clesiastici e vescovi distinti, ed alcuni an-
tro giorno nella cappella Sistina assistè che innocenti. In questa circostanza Pio
al solenne funerale iu suffragio del pre- VII die saggio della fermezza del suo ca-
decessore. A regolare lo ristabilimento del rattere in difesa delle leggi della Chiesa e
governo pontifìcio nelle proviucie ricu- contro un tribunale laico che avea fatto
perate, il Papa a'c) luglio istituì quattro perire gli unti del Signore, soppresso mo-
a
congregazioni: la i. per gli affari del go- nasteri, ed appropriato beni senza il be-
a
verno provvisorio; la 2. per occuparsi neplacito pontifìcio. Energicamente scris-
alla ri pi islinazione dell'antico sistema, a- se aFerdinando IV, e punì colle censu-
venio i francesi e la repubblica lasciato re i che aveano influito alle con-
prelati
disordini iu ogni ramo d'amministrazio- danne. Questo atto irritò numerosi a- i

ne, cioè ripose in attività la Congrega- genti di quel governo, che fecero circola-
a
zione economica; per l'economica la 3. re libelli e calunnie contro il Papa per
riforma del palazzo apostolico e famiglia renderlo odioso. In questo frangente il

pontificia, di che trattai nel voi. XLI, p. governo di Pio VII offrì quella felice li-
a
2746282; per gli acquisti fatti dei
la 4- mone di moderazione e di rigore, di sa-
beni ecclesiastici e dello stato, messi al- viezza e di equità che dovea produrre
,

l'incauto nell'epoca rivoluzionaria della nella cristiana repubblica il totale rista-


122 PIO PlO
bili tnenlo della religione, della inorale e to il Papa conservò l'istituzione francese

«Iella giustizia, e spandere inestimabile de' Pompieri, ripristinò le guardie di fi-

gloria e lustro nel suo pontificato. Lo stato nanza, creò corpo de' carabinieri, die
il

in cui le rivoluzionarie vicende avevano nuova organizzazione alla truppa provin-


ridotto luoghi piijecase degli ordini re-
i ciale pur da lui istituita; il tutto può ve-
ligiosi e gli Ospedali, eccitò la vigilan- dersi a detto articolo. Quanto alla mili-

za del Ponteficea nominare una congre- zia urbana e de'feudi del senato e popo-
gazione,acciò sollecitamente prendesse in lo romauo, perciò che riguarda l'opera-
esame la loro infelice situazione, e ne pro- to da PioVII, vedasi Capotori. Dalla ci-
ponesse que' mezzi riconosciuti validi e tata bolla nel darsi un migliore ordina-
opportuni. A benefìzio eziandio dell'in- mento anche al tribunale del governo, al
digenza ordinò, die si attivasse di nuovo modo che dico nel voi. XXXI I,p. 12 eseg.,
WDlonte dipietà. Perturbando alcune vo- ebbe origine l'abolizione de' fc/rri, l'orga-

ci l'ordine sociale, a'28 luglio proibì tut- nizzazionedella polizia, ed i presidenti de


te le conventicole e adunanze sospette, e rioni, de' quali meglio parlo nel voi. Vili,
la propagazione ancora di notizie allar- p. 70. Intanto la vittoria riportata a' i4

manti, non che qualunque pubblico di- giugno da Bonaparte ,
già divenuto 1

scorso o sediziosa espressione tendente a console della repubblica francese,, nelle


popolari sommosse pene minacciate
: le sue mani avea posti i destini di Francia,

furono severe, inclusivamente alla mor- che di nuovo fu padrona d'Italia sino al-

te. Tutta volta per ridonar la calma a tan- l'Adige ed ai confini degli stati della Chie-
te agi tate famiglie, ed abbonacciare gì ispi- sa. Avendo Bonaparte rovesciato la co-

riti irrequieti, accordò generale perdono stituzione e riunito gli elementi del po-
a tutti quelli ch'erano rei delle anterio- tere, manifestò a Pio VII il desiderio di
ri rivoluzioni, ancorché ecclesiastici. Non ristabilire in Francia la religione , per
furono corrisposte le sue paterne cure e quanto dissi a Francia, al quale articolo
mal si retribuì a tanta clemenza. Fece riportai tutto ciò che riguarda Pio VII e
cessare la dispendiosa bonificazione delle mi
quella regione, per cui nelle cose dette
Paludi pondne; ed emanò ordini sull'im- limiterò accennarle. 11 prelato Spina che
modestia delle donne. Agli 1 1 agosto 1800 avea raccolto l'ultimo respiro di Pio VI,
tenne in Roma il 1

concistoro di 3o ve- fu accreditato ministro pontificio a Parigi.

scovi, creando cardinali Caracciolo suo Nel 180 1 Pio VII rivolse le sue sol-
maestro di camera, compagno d'infortu- lecitudini al sussidio de'poveri, eccitando

nio di Pio VI, ed il celebre Consahn che la pietà de'fedeli a mensili oblazioni. Ap-
dichiarò segretario di stato effettivo. Ai provò e beneficò {'Accademia di religio-
3o ottobre fu pubblicata la bolla , Post ne cattolica. Agli marzo emanò il mo-
1 1

diuturnas, per riformare tutti irami del- to-proprio sul commercio libero, indi il

le amministrazioni dello stato, sopprime- regolamento del sistema daziale: nel mag-
re vari impieghi inutili, regolatela giu- gio istituì il corpo delle Guardie nobili
risdizione de' tribunali civili e criminali, pontifìcie, ove notai come Pio VII sta-
ec: le vicende politiche ne impedirono la bilì l'odierna coccarda papale, e nel voi.
totale esecuzione. Pio VII assegnando XLIX, p. 9, feci parola degli anteriori
nuovo ordinamento alle provincie, istituì colori della chiesa romana. 11 i.° conso-
le Delegazioni aposlolicìie di Viterbo, le Bonaparte restituì la statua della Ma-
Spoleto, Perugia, Camerino, Macerata e donna di Loreto al Papa , e questi non
Ancona. A Milizia riportai le provviden- senza penosi sagrifizi conchiuse il Con-
ze prese su di essa, e senza ritornare su cordato fra Pio Vile la repubblicafran-
questo punto, qui uoterò, che in segui- cese , di che parlai pure a Francia, ri-
no P[Q 123
portando le fatali leggi organiche del cul- pestivi, perchè non preceduti daque'mez-
to cattolico, che alterarono lo spirito e zi di economia, che garantiscono il prin-
l'essenza dell'atto. L'andata a Parigi del cipe eia nazione. Altri premi furono pro-
cardinal Consalvi ,
per consiglio di Ca- messi ai coltivatori delle terre dell' agro
cault ambasciatore in Roma e già so- Tiomano, del Pontino, di Castro, Montal-
scrittore della pace di Tolentino, facilitò to, Corneto e Toscanella, ma non ebbero

la avendo
stipulazione del concordato, buon effetto, per cui venne prescritta l'as-
guadagnato Bonaparte co'suoi seducenti segna de'terreni seminativi. Nel giugno,
modi: nell'assenza del porporato, fu pro- per l'interposizione di bonaparte, Ferdi-
segretario di stato il cardinal Giuseppe nando IV restituì alla s. Sede Beneven-
Doria. In questo tempo era segretario del- to e Ponte Corvo, principati ch'erasi ri-
l'ambasciata francese il comm. Aitami, tenuto quando consegnò a Pio VII le pro-
storico e ammiratore personale del Pon- vincie da lui occupate. Quindi lo stesso
fice. Quindi Pio VII per l'esecuzione del i.° console fece restituire al Papa la cit-

concordato nominò legato a lettere e spe- tà di Pesaro. Frattanto Bonaparte con gli

dì inParigi il cardinal Giambattista Ca- articoli organici concordato fece co-


al

prara, delia cui legazione tenni eziandio noscere il principio d'un sistema ch'esegui
proposito nel voi. XXXVII, p. 2.85. Ri- in ogni operazione nel politico suo cor-
pristinata magistratura romana, il Pa-
la so. Egli considerava i pastori della Chie-
pa a' 24 novembre si portò a prendere sa, come funzionari civili e militari del
solennepossesso della basilica Lateranen- suo governo: la un
religione era per lui
se,con quella pompa che descrissi nel voi. ramo dell'amministrazione pubblica, che
Vili, p. 179, ed il Cancellieri con mi- dovea essere sottomessa alla sorveglian-
za d' un ministro, come il dipartimento
1

nuto dettaglio nell'opera de Possessi che


gli dedicò. Fu presente alla funzione Ma- della guerra e della finanza. Pio VII pian-
rianna arciduchessa d'Austria, che dimo- se quando vide che toglievasi all'eserci-

rò vari anni in Roma e protesse l'istitu- zio della cattolica religione quella liber-
to del p. Paccannri. Indi reintegrò il pa- tà, che nella convenzione erasi come ba-
triziato sabino. Nel 1802, con la coope- se spiegata, pa'tuila e promessa; inutil-
razione del tesoriere Laute, ripose in e- mente reclamò. Sebbene il concordato
quilibrio il sistema della Moneta. Aven- salvò la chiesa in Francia forse da irre-
do papa ottenuto dalla Francia il cor-
il parabile rovina, pure fu 1' oggetto di a-
po di Pio VI, che si custodiva a Valen- inare critiche, massime di de Pradt, Dau-
za, ove mori, fece celebrarne la traslazio- nou e Potter: Pio VII si dimenticò d'es-
ne e il funerale in s. Pietro con quella , sere giudice, e rammentò soltanto ch'era
gratitudine e splendida magnificenza che padre; a Pace parlo della natura e ca-
narrai a quell'articolo. La libertà del com- rattere essenziale de' concordati. Il rista-
mercio riguardo ai commestibili, contri- bilimento del culto preparò quello della
buì non poco a quella delle arti, laonde monarchia, ed agevolò il trono a Napo-
a' 1 3 marzo promulgò la libertà dell'in- leoneBonaparte. Cedendo alle istanze del-
dustria : furono abolite le università ar- l'ex vescovo d'Autun Talleyrand, mini-
tistiche , le patenti, ed alcune privative, stro degli affari esteri di Francia, lo seco-
come quella delle galangà presso la fon- larizzò. A' 2 ottobre il Papa emanò un
tana di Termini. Inoltre si stabilirono al- chirografo con alcune leggi relative alle
cune leggi sulle manifatture e sulle arti, antichità e belle arti di Roma ,
per im-
e si accordarono privilegi e premi sull'e- pedire l'esportazione d'ogni genere di pit-

strazione de'generi di patria iuduslria. Ta- tura e scultura e altri oggetti loro appar-
li provvedimenti però riuscirono intem- tenenti, massime i capi d'opera, slabilen-
i2| Pio Pio
do un fondo di annui scudi 10.000 pei' dre, noi abbiamo tutti, chi più clii me-
l'acquisto delle cose interessanti pei mu- no, al nostro fianco un Marianino. Il or-
se i , acciò non partissero da Roma. Indi dinaie volle alludere alla gran confiden-
fece una gita a Ostia, incominciandone za e potere, che il Papa concedeva al Coli-

gli scavia benefìcio di quella città, ed al- salvi; ma per quanto altri ancora ten-
tra a Frascati. A Marina ricordai i due tasserò di rovinarlo, a aitino riuscì, e Pio
brick da guerra, donati da Bona parte a VII sempre Io sostenne. II Papa approvò

Pio Vii, per proteggere il commercio pon- le monache servite di R.oma e ne vestì la
tifìcio; ed il Papa invitò il sacro collegio fondatrice. Per memoria del luogo in cui
a scrivere lettere di felicitazione per Na- era stato eletto, donò a s. Giorgio di fe-
tale al i.° console,come faceva col redi nezia alcuni .sagri arredi, opera delj'esi-
Fraucia. Quindi Papa mandò al i.°con- il mio artefice Righetti. Nel luglio prescris-
sole un cammino di grandissime dimen- se provvedimenti sulla dimissione de'de-
sioni, ornato di marini preziosi, ed un o- bili gravanti le comunità dello stato, in-
rologio a pendolo di sommo valore. camerandone i loro beni, esclusi i fondi
Nel i8o3 in gennaio nella promozio- dati antecedentemente in enfiteusi. Pro-
ne de'cardinali, ad istanza di Napoleone lettore delle belle arti e dell'antichità, fé-

vi comprese il suo zio Fesch corso, e tre ce sgombrare e isolare l'arco di Settimio
altri francesi, Boisgelin, Belloy e Cani' Severo nel Foro romano e cingeredi mu-
baceres. A'g marzo con la bolla Divina ra, altrettanto facendo più tardi nel iSo }
1

disponente, cit. Bull. t. r i , p. 463, rista- con quello di Costantino e nel 1823 ri-
bili la sede vescovile di Bisarehio con re- sarcendo I' altro di Tito. Nell'ottobre si

sidenza in Ozieri. Per la rinunzia del ha- recò alla villeggiatura di Castel Gandul-
lì Papa nel precedei!-
Rnspoli, eletto dal fo (quando vi ritornò e ciò che vi fece,
te anno gran maestro dell'ordine Gero' lo narrai aquelfarticolo), \isitandoanco-
solimilano.gW sostituì il Tommasi di Cor- ra circostanti Marino, Grollaferrata,
i

tona ; dopo di lui surrogò que' luogote- Frascati, Albano, Genzano e Riccia, al
nenti del magistero, di cui ragionai alci- cui santuario di Galloro coronò la Ma-
tato articolo. Già era ritornata la corte donna. Ripristinò la festa di precetto di
romana nel dignitososuo carattere, e l'ai- s. Giuseppe, ed a favore dell' Ospedale di

ina città di nuovo ritenevasi centro ina- s. Spirito statuì una sovvenzione ne' te-
portantissimo degli affari europei; il per- slamenti. Il concordato con la Francia
thè anco le corti d'Austria, di Portogal- non produsse quel bene che generalmeu-
lo e di Russia vi tenevano rappresentan- te spera vasi; pure bisognò conchiudere
ti. Inoltre la Francia avea nominato li- il Concordato tra Pio e la repub- FU
ditore di rota nazionale Isoard, poi car- blica italiana, che Bonaparte presidente
cimale nel 1827. Essendo morto il cardi- di essa ratificò in novembre. Il ministro

naie Gian Francesco Albani, divenne de- francese Cacault fu richiamato, benché
cano il cardinal Antonelli. Il defunto a- potente in Pioma amato e stimato dal ,

vea cameriere Marianino che per ri-


il Papa e dal suo favorito cardinal Consal-
provevole fatalità Io governava dispoti- vi;il Papa onorò il ministrodi nuovi doui,

eamente, concedendo protezioni interes- ed all' Artaud fece consegnare la colle-


sale nel vescovato e governo di Ostia e zione delle medaglie pontificie; amatore
Veilelri del suo padrone. Un giorno Pio delle beile arti il Cacault, la sua patria
VII dolcemente disse qualche cosa al car- Nantes possiede un museo derivantedal-
dinaie su Marianino arbitro degli all'ari la sua importante raccolta. Quindi il l.°

in Velletri. Il cardinale colla solila finez- console nominò ministro plenipoteuzia-


za del Suo spirito, rispose: Beatissimo Pa- rio in Roma Io zio cardinal FesLu e se-
PIO PIO i25
grclario d'ambasciata il celebre Chateau- nelle Provincie Marittima
suburbane di
briand, per istringere vieppiù amichevo- e Campagna Lazio, Sabina e Patrimo-
,

li relazioni colla s. Sede. Nel voi. IV, p. nio, per ottenere una maggiore divisio-
2 ì cenno del battesimo ammini-
3, feci ne de' latifondi. Quindi fece una gita a
strato da Pio VII alle due figlie gemelle Civitavecchia, anche per dar luogo a di-
del re di Sardegna, ora imperatrice Ma- versi utili provvedimenti, fra'quali la fab-
rianna l'ima, l'altra madre del duca di bricazione delle tele nella darsena. Ad
l'arma e Piacenza. In questo anno rad- istanza del re delle due Sicilie in que're-

doppiò le sue paterne sollecitudini per la gni ristabilii Gesuiti, eziandio pel riflesso
chiesa di Germania, che ivi raccontai con che essi fino dalla loro istituzione si era-
qualche diffusione, come pure a Magon- no resi benemeriti della religione, della
za ed agli altri articoli delle grandi chie- società, delle scienzee delle lettere. Ema-
se alemanne, anche per gli anni succes- nò premi a favore de' drappi di Lana ,
sivi, narrando la perdita de'dominii tem- visitando perciò V Ospizio apostolico e la
porali che fecero prelati tedeschi, e le ri-
i fabbrica delle galangà di sopra ricorda-
forme religiose ulteriormente introdotte, ta. Con le bolle In universa e Quum in
per cui un numero immenso di cattolici supremo, degli t 1 agosto 1804, eresse le

divennerosudditi di potentati protestan- sedi vescovili di Cassovia e Szlniar, che


ti, con profondo dolore di Pio VII. Egli dichiarò suffraganee di Erlau (la cui se-
desiderava di riordinare e ristabilire sul- de fu istituita verso il io io) colla bolla
la base de' trattati fra le potenze la ge- del 12, Super universas, nell'elevarla ad
rarchia ecclesiastica di Germania ; i prin- arcivescovato: Bull. cit. t. 1 2 , p. 196,
egualmente lo bramavano, ed
cipi di essa i 204, e 21 1. Ai 3i agosto eresse la sede
cattolici lochiedevano istantemente. Per- vescovile d' Antiochia nell'America me-
ciò il Panasi decise nominar nunzio l'ar- ridionale. Frattanto per una prelesa con-
giura scoperta in Parigi contro 1. "con-
civescovo della Genga, poi suo degno suc- il

cessore, anche a richiesta dell'elettore di sole, di cui tenni proposito a Francia, a-


Magonza,per risiedere in Ratisbona, on- gli 8 maggio senatori proclamarono Na-
i

de raccogliere tutte le domande, e ren- poleone bonaparte imperatore de' fran-


der conto de'bisogni de'fedeii e degl'in- cesi :contro questa usurpazione protestò

teressi de' governi: il prelato però parti pubblicamente il solo conte di Lilla os-
da Roma 8o5. Con la bolla In u-
nel i sia Luigi XVIII ; la repubblica francese
niversalis, de'24 novembre i8o3, Bull. venne adunque ad un tratto cangiata in
cil. t. 1 2, p. 97, elevò in arcivescovili le impero, variandoNapoleone politica; ma
sedi vescovili di s. Giacomo di Cuba, e senza accorgersene , tenendo dietro alle
di .v. Giacomo de Benezuelao Caraccas segrete disposizioni della provvidenza ,

eretta nel i53o da Clemente VII. rialzò quel trono che un giorno egli stesso

Entrato l'annoi 804, Pio VII neh. "feb- dovea restituire alla casa reale de'Borbo-
braio con la bolla In universalis, Ice. cit. ni di Francia.Fece scrivere al Papa dal
p. 261, eresse Ratisbona in arcivescova- legato cardinal Caprara di portarsi a ,

to; indi agli 1 1 febbraio si portò al col- Parigi per consagrarlo e coronarlo im-
legio romano per osservare dalla specola peratore de'francesijCou le più lusinghie-
la celebre eclisse del sole, presso noi qua- re promesse e vantaggi per la religione.
si totale: di moltissimi luoghi onorali di 11 Pontefice a questa notizia cadde in un
sua presenza, ne fo menzione a'ioro ar- grande abbattimento, e risolvette di chie-
ticoli. Nell'aprile emanò un moto-pro- dere consiglio a' cardinali : i più furono
prio per favorire ulteriormente 1' agri- per l'affermativa con alcune condizioni,
coltura dell'agro romano, non meno che che l'imperatore facesse l'invito diretta-
mG PIO Pi O
niente nuche per trattare di persona gli ci cerimoniere; Andrea Morelli 2." aiu«
affini ecclesiastici eda presentarsi da due tante di camera, Ceccarini chirurgo, Tar-
vescovi; che favorevolmente ascollerebbe ghini cuoco; i cappellani de'cardinali, i

i rilievi sopra alcuni articoli delle leggi segretari del maggiordomo, maestrodi ca-
organiche aggiunte al concordato, i qua- mera, elemosiniere e segretario de'brevi
li oltrepassano le libertà della chiesa gal- mentovato. Il cardinal Fesch partì il i.°
licana ed abrogando quelle della con-
, novembre, per raddolcire colle sue ze-
sulta diMilano; che il ricevimento e le lanti sollecitudini le fatiche del viassio,
DO *
cerimonie della consagrazione fossero se- come per rimuovere gli ostacoli; e le guar-
condo la sublime dignità pontificia e il die nobili per accompagnare il Papa al
prescritto dal pontificale romano, ed al- confine del suo stato. Nello stesso gior-
tri patti. Tutti sono riportati, in un alle no Pio VII spedì le facoltà necessarie pel
ragioni gravissime de'cardinali che opi- cardinal Consalvi, per reggere politica-
narono perla negativa, dali'Artaud voi. mente tulli gli affari di Roma: il cardi-
j, cap. 35, il quale a questa solenne epo- nalFesch lasciò la cura degli affini «li
a
ca fu nominato per la 2. volta segreta- Francia all'Artaud ed all'Isoard. Nel se-
rio dell'ambasciata francese in Roma. In- guente venerdì a ore i3 Pio VII si portò
di nel cap. 36 produce i negoziati per que- alla basilica Vaticana, ricevuto dal sacro
sto adare sommamente delicato, che tan- collegio, prelatura, senatore, ec. : celebrò
to esponeva il pacifico Pio VII, insieme la messa all'altare papale, ed ascoltò quel-
ai nuovi reclami indirizzati al Papa dai la del cappellano segreto all'altare della
vescovi francesi e la loro dichiarazione cattedra, quindi recitate le preci del viag-
sui diritti di Luigi XVIII. Tutte le dif- gio, ascese in carrozza coi cardinali An-
ficoltà furono appianate, ed ilgeneralCnf- tonelli e Borgia, uscendo da porla Ange-
farelli romano fu incaricato di portare lica. Il suo seguito si formò anche de'car-

al Pontefice la lettera d'invito dell'impe- dinali Di Pietro, Caselli, Braschi e Cava-


ratore; Pio VII domandò un'altra let- ne; del p. Fontana barnabita poi cardi-
9
tera,ed acconsentì al viaggio. Di questo nale, come de prelati Gavotli
teologo ;

argomento, della funzione umilia nte della maggiordomo, Altieri maestrodi camera,
consagrazione e de'regali che l'imperato- Menochio sagrista e vescovo di Porfirio,
re fece fare in Roma a Pio VII, come del- Testa segretario delle lettere latine, Man-
fattualc triregno, parlai ne'vol. XVII, p. curii cameriere segreto,Braga cappella-
225,e XXVII, p. i 19, ed altrove; laon- no segreto, Zucche cerimoniere, Speroni
de qui appresso toccherò le sole cose prin- crocifero, Frediani caudatario, Porta me-
cipali del viaggio e ritorno. De'luoghi per dico, e Moiraghi i.° aiutante di camera;
dove passò o vi fece stazione, se hanno del duca Braschi eprincipe Altieri coman-
articoli o in essi ne ho trattato, li qua- danti le guardie nobili; Mauri e Meni-
lificherò col corsivo. cocci uflìziali di segreteria di stato, e Fo-
Disposte le cose del viaggio, li 3.i ot- schi de'memoriali. Per Monlerosi e Ron-
tobre precederono Pio Vii il marchese VII pervenite a Viterbo, poi
ciglione, Pio
Sacchetti foriere maggiore soprintenden- ad Acquapendente, ove si fermò un poco
te generale del viaggio e degli alloggia- nell'episcopio. Entrato nello stato tosca-
menti, il baronPiccolomini cavallerizzo, no pernottò a Radicofani, in cui si riunì
ed prelati Bertazzoli elemosiniere e arci-
i tutto il corteggio; a s. Quirico nel pa-
vescovo d'Edessa,Fenaja vice-gerente ar- lazzo Chigi-Zondadari visitò il cardinal
civescovo di Filippi, Devoti segretario dei Fesch incomodato di gola. Da Siena passò
brevi a' principi, Calderini segretario di a Firenze, indi ^Modena, Reggio, Parma,
ambasciata e cameriere segreto, e Forni- Piaecnza, Alessandria, Asti, e Torino, ove
no no 127
fu complimentato in nome dell'imperato* domimi ecclesiastici occupati dalla Fran-
re dai personaggi perciò inviati: ricevette eia,con la risposta di Napoleone di non
lettela del medesimo, cui die risposta, e aver facoltà di farlo, avendo giurato il
nel riscontro apprese che l'avrebbe in- mantenimento dell'integrità dell'impero,
con tra lo a Fontainebleau per goderlo ptfi però sperare circostanze in cui gli sia per-

presto. Per Sùsa, giunse a IMont-Cenis, messo di consolidare ed estendere il do-


dove erano state preparate sedie pel pas- minio pontificio, dichiarandosi intanto
saggio della montagna, anche qui festeg- sostenitore e protettore della s. Sede,
giato. Da Maurienne e Chambery, arri- In Fontainebleau il Papa vide l'inope*
vò a Lione, ove dovette restare e poi vi ratrice Giuseppina e se ne chiamò sod-

moiì il cardinal Borgia; proseguì per Ren.' furono presentati mi-


disfatto, quindi gli i

ìtes, Moulins, Nemours in cui pel primo Distri ed grandi uffiziali. Pio VII giun-
i

liagitlò il nuovo ponte. A'a5 novembre se in Parigi a'28 novembre, ove lo avea
nelle vicinanze di Fontainebleau, fu in- annunziato una pastorale commovente
contrato da Napoleone che lo abbracciò, dell'arcivescovo. La capitale della Fran-
senza far alto di genuflettere al capo eia contemplò sulla fronte del vicario di

della Chiesa. Si fecero avanti 6 vetture, Cristo ilineamenti d'una bontà lotta ce-
nella prima montò Pio VII, con Napo- leste e d'una maestà tutta paterna. Nel
leone a sinistra, e nelle altre il corteggio, giorno della funzione Napoleone arrivò
In mezzo ad una moltitudine di soldati nella metropolitana un'ora e mezza dopo
e cittadini, allo strepito delle artiglierie il Papa, nel qual tempo il Pontefice in tro-
giunsero nella città, ricevuti al palazzo no fu immerso in una profonda mestizia ;
dal cardinal Capraia e dai grandi uffi- egli compi l'augusta funzione senza che il

ciali della corte. Dopobreveiiposo il Pon- suo volto acquistasse qualche serenità ed
(elìce visitò l'imperatóre, dichiarandogli allegrezza. L'imperatore, l'imperatrice e
volere dai vescovi costituzionali indivi- il Papa si fecero reciproche visite: nel con-
duale assicurazione di essere ritornati nel ferirecon Napoleone, Pio VII non rin-
seno della Chiesa ortodossa, e n'ebbe cer- venne que'principii di saviezza, che lui
ta promessa: ma Pio VII esigendo che si incoraggivano, a solo fine d'adoperarli
elfettuasse prima di partire dal palazzo, a vantaggio della Chiesa. Ebbe però al-
Napoleone si turbò, pure per non ritarda- tre consolazioni: ogni volta che usciva,
re la coronazione subito ordinò soddisfa'- un concorso immenso di popolo correva
lo, ed in fatti fu contentato prontamente, a'suoi piedi con tal fervore e raccoglimen-
Onestotrionfo,ed il poco altro che ripor- to, che formava la disperazione del par-
lai a Parigi, descrivendo la dimora fat- ti to filosofico. Alcuni tentarono turbar-
la vi da Pio VII, fu il solo di cui questi ne la divozione con ironie e segni di dis-
polègloriarsijdopoavereattraversato l'I- prezzo, ma i tentativi dell'empietà con-
talia, il Piemonte e la Francia, bensì in Iribuirono al trionfo della religione; un
mezzo alle acclamazioni de'popoli, e sen- esempio lo registrai nel voi. V, p. 66.
si bile egli si rese ai segni di pietà e di re- Mentre il Papa riceveva tante testimo-
ligione che incontrò in ogni passo del suo nianze di rispetto e affezione dai fedeli,

cammino. L'Artaud nel cap. 4 2 riporta nell'interno del suoalloggioalleTuileries


la memoria di Portalis ministro de'culti, pativa umiliazioni, aspri omaggi, e gli
delle domande ecclesiastiche del Ponte- sguardi fastidiosi de' cortigiani imperia»
fice, con le sue risposte in nome di Na- li, come erano attentamente sorvegliati
poleone; nel cap. 43 la memoria del Pa- tutti i suoi famigliari e personaggi del se-
pa sugli affali politici dello stato ponti- guito. Inoltre Pio VII restò afllittonel-
ficio, circa i reclami sulla res'tituzione dei l'udire i gravi danni cagionati in Roma
4

i 28 PIO IMO
nel febbraio i8o5 per il grande strari- di Pistoia, poscia giunse epernottò in
pamento del Tevere; e le precauzioni pre- Arezzo: sotto Cortona nel villaggio Ca-
se per timore della peste suscitatosi in moncini si fermò nel casino Tom masi e
Livorno. Si sparse voce che a Pio VII fa vi trovò lauta refezione. Proseguì per Pe-
proposto di stabilirsi in Avignone e di rygia, s. Maria degli Angeli, Asisi, Spo-
accettare UO palazzo nell'arcivescovato di leto, Terni, N;trni, Civita Castellana, Nepi
Parigi, con permissione di formare un in cui ebbe il conforto di trovarvi il car-
quartiere privilegiato pel corpo diploma- dinal Consalvi, e arrivò alla Storta. Co-

tico. Ma Pio VII prevedendo il caso che me fu incontrato, e quale formale ingres-
gli fosse tolta la libertà e ritenuto in Fran- so fece in Piomaai i(3 maggio, lo descris-

cia, prima di partire da Roma sottoscris- si nel voi. XXXV, p. 184, dicendo pure
se regolare abdicazione e rinunzia al pon- che per questa circostanza trovò restau-
tificato,da aver valore quando fosse im- ralo il Ponte Molle. Quindi in concisto-
prigionato; ed acciocché l'atto non po- ro Pio VII partecipò al sacro collegio l'edi-
tesse cadere in mano de'francesi, ne fece ficanti dimostrazioni di rispetto ricevute
depositario il cardinal Pignattelli in Pa- dal clero e fedeli di Francia, che più volte

lermo. Tanto asserisce l'Arlaud. Invano lo fecero lagrimare di consolazione; ma


Pio VII prolungò il suo soggiorno in Pa- quanto agli affari della Chiesa, dichiarò
rigi per attendere quanto si lusinga va con- solo avere riportato delle speranze, poco

seguire in favore della Chiesa. La par- essersi ottenuto dal viaggio: rammentò
tenza dell'imperatore per farsi coronare con paterna soddisfazione la ritrattazio-

in Milano, agevolò e affrettò quella del ne del Pucci vescovo di Pistoia, come un
Papa, che ad effettuare le promesse rice- rilevante trionfo della Chiesa. Dalla co-
vute, sempre gliene rinnovava le istanze; ronazione in poi, Napoleone si diportò col-
il perchè la loro separazione fu meno ami- la s. Sede, come il capo di un esercito;

chevole dell'incontro. L'imperatore gli egli voleva distruggerne la sovranità, e


fece offrire ricchi doni che ricusò; altret- minare ad un tempo il suo potere spiri-

tanto a suo esempio fecero cardinali, e i tuale. Al ritorno del cardinal Fesch, l'Ar-

neppure accettarono le pensioni che loro laud fu destinato primo segretario di le-

voleva assegnare, per non legarsi. A' gazione a Firenze; indi Pio VII mandò in
aprile i8o5 Pio VII partì da Parigi, e dono all' imperatore un cammeo di sor-
giuntoa Fontainebleau visi trattenne un prendente bellezza, rappresentai) te la con-
giorno; indi passò a Troyes, a Semur ove tinenza di Scipione, e diversi altri ogget-
allodio nella casa del maire, ed a Cha- ti preziosi.
OD
lons sur Saóne, in cui celebrò la Pasqua. Desolando il brigantaggio la provin-
Per Macon, L/cwe/Chambery, dove per- cia di Frosinone,s\ presero rigorosi prov-
nottò nel palazzodi prefettura, Maurien- vedimenti, poi rinnovati. Intanto in Pio-

ne, Suso.) Torino, ove Io visitò l'impera- ma il Papa fece restaurare il bel tem-

tore, Asti, Alessandria, in cui pernottò nel pio di Bramante, propinquo alla Chiesa
palazzo Corsini, Voghera, fermandosi in di s. Pietro Molitorio, ed eseguire lo sca-

quello del conte Dattili, e Brani, ove tro- vo intorno al Pantheon, ad oggetto di ve-
vò un arco trionfale, pervenne a Piacen- derne il meraviglioso piantato; contribuì
za. In Parma scrisse lettera di ringra- all'erezione del Conservatorio ritiro del-

ziamento a Napoleone per gli onori ri- la Croce di s. Francesca romana: negli

cevuti nel viaggio, e meglio ripetè la sua Chiese e Conservatorii si


arljcoli delle

gratitudine appena giunto in Roma. In- può vedere quanto ne fu benemerito. Ri-
di passò a Reggio, Modena, Firenze, in provò nuovamente i sostenitori dello sci-

cui ricevette la ritrattazione del vescovo sma della chiesa ù' Utrecht j e benedì so-
PIO PIO 1
59
Illunemente \eCampane d\ Campidoglio, pubblicazione iti Italia del codice di Na-
per le quali a vea somministralo 20,700 poleone, contrario alle leggi della Chiesa
libbre di metallo, disegnate dallo Spada per que' molivi narrati a tale articolo,
e fuse dal Casini, onde per gratitudine il quindi nell'ottobre i francesi occuparono
magistrato romano pose un'iscrizione nel- Ancona; ed alle proteste e reclami pon-
la sala ove segiù la funzione. Con la bolla tificii l'ingrato Napoleone rispose con in-
IiKlffes.sU/n, de'c) giugno, eresse la sede ve- Pio VII; on-
sulti e violentissima lettera a

scovile di Riesce o Kielcense nella Ga- de facilmente si prognosticarono piavi i

lizia (poi soppressa nella ripristinazionedi disegni, che ad onta delle promesse pose
Tarnovia); e con l'altra Quemadmodum, in esecuzione colla prepotenza delle for-

de'22 settembre, istituì il vescovato di Lu- tunale sue armi, a danno dell'inerme Pio
blino, cit. Bull. p. 3 07 e 374- Ad istanza VII, che tanti sagrifizi avea fitto per lui

dell'imperatore Francesco II, dichiarò e tanteamatezzeaveano angustiato ilsuo


coadiutore d'il fratello Rodolfo
Olmiitz animo. Quanto alla serie de'dolorosi av-
di soli i 8 anni Papa accordò un a-
circa. 11 venimenti, coi quali l'orgoglioso Napo-
silo nel suo stato al senatore Luciano fra- leone tormentò il buon Pontefice, aven-
tello di Napoleone, per non essere con que- doli riportati a Francia, qui appena gl'in-
sti in buona armonia. Ma per non viola- dicherò, tranne altre notizie e qualche
re le leggi diDio e della Chiesa, ricusò punto d'indispensabile rimarco. Prima di
di dichiarare nullo il matrimonio con- questo tempo si voleva che il maggior-
tratto in America fra la protestante Pat- domo del Papa ed il nunzio di Ratisbona
terson e Girolamo altro fratello dell'im- fossero due prelati francesi; ma Pio VII
peratore, ad onta che questi vivamente vi si rifiutò, e scrisse in favore del nun-

ne avesse domandato lo scioglimento. Il zio della Genga nel modo per questi il più
governo imperiale esigeva che il Papa in- distinto, per cui Napoleone promise as-
cessantemente si occupasse solo degl'in- sisterlo.

teressi di Francia, che a torto od a ra- Nel 1 806 al Pa-


l'imperatore dichiarò
gione voleva difendere, onde venne tur- pa, che Roma
dovea eseguire il suo in-
bata anche la buona intelligenza che pas- timo volere, che le relazioni fossero quel-
sava tra 'cardinali Fesche Consalvi; que- le stesse che suoi predecessori avevano
i

stine fece sfogo con Talleyrand, per l'in- avuto coi Papi, poiché reputavasi pel san-
tima amicizia che avea stretto con lui, to Padre qual Carlo Magno (questo in-
chiamando giorni felici e pacifici quelli signe principe calunniato fu tutt'altro e
del ministero Cacault, vantaggiosi ai due me ne appello alla storia ed al prezioso
governi, e lagnandosi del Fesch che si at- documento pubblicato dall' Artaud nel
tribuiva il merito del viaggio, mentre tut- cap. 5i ; egli, i predecessori e successori,
ta Roma, come il concordato, Io riferiva confermarono, restituirono o amplifica-
al Consalvi. Tullavolta dopo la pace di rono, non fondarono il principato tem-
Presburgo, temendosi che Napoleone fa- porale della Chiesa romana, come provo
cesse domande più assolute sul concorda- descrivendo suoi dominii), e che rego-
i

to italico, il cardinal Fesch che ignorava landola sua condotta con questi principi»,
si fosse scritto di lui, si ravvicinò gene- non avrebbe cambiato l'attuale sistema
rosamente al Papa ed al suo segretario ecclesiastico; ma che in caso contrario se-
di stalo. Tutto sembrava assicurare a Pio parerebbe lo spirituale dal temporale, in-
VII ed a' suoi sudditi una pace perma- vierebbe a Roma un senatore di Parigi
nente e perfettissima calma, quando in- a governare in suo nome, ed indurrebbe
cominciarono ad insorgere gravissimi dis- il Papa ad essere solamente il vescovo di

sapori fra la s. Sede e la Francia, nella Roma, essendone egli l'imperatore. Pio
VOL. LUI.
9
i3o PIO PIO
VII scosso da questo tuono minaccevo- deva l'investitura alla s. Sede, Napoleo-
le, disse al cardinal Fesch e scrisse al ni- ne protestò che non avrebbe più ricono-
pote Napoleone le più valide ragioni in sciuto la potenza temporale del Papa.
difesa e decoro della s. Sede, ina inutil- L'Alquier gli raccomandò ClermonlTon-
mente. Le inammissibili esi^enzedell'ùn- norie, già vescovo di Chalons, che altra
peratore le riportai a Francia, ed il Pon- volta avea aspirato ad essere maggior-
tefice le rifiutò dopo aver consultato il domo pontifìcio, il quale dicevasi suo pa-
sacro collegio. Si fecero dall'imperatore rente. Pio VII rispose: » Noi ignoriamo
nuove minacce di privarlo della sovra- d'esser parenti de' signori Clermont di
nità temporale, se Pio VII non si univa Francia, e certamente ci terremmo molto
interamente alla sua politica, e perciò ri- onorati d'appartenere ad una sì illustre
guardasse i nemici di come propri,
lui famiglia, che qui si dice essere stata in
mentre era il padre comune de'fedeli, pa- parentado persino coi re di Francia ; ma
cifico eneutrale, il custode de'dirilti della noi abbiamo a noi medesimi promesso di
Chiesa romana che avea giurati. Saran- tener lontani i nostri parenti di Cesena,
no sempre monumenti gloriosi per Pio e non potremmo, in nessun caso, chiamar
VII le lettere, le noie, le proteste da lui a Roma parenti foraslieri ". Però nel 820 1

emanate con inalterabile coraggio, a tu- fu nominato da Luigi XVI il alla sede di
tela delle ragioni della sede apostolica Tolosa, e nel 1822 creato cardinale da
e della disciplina ecclesiastica ; come riu- Pio VII.
sciranno ributtanti e quasi incredibili ìe Fra le molteplici sue sovrane cure me •

aspre e fulminanti risposte e le prepoten- rita special menzione l'ardua intrapresa


ti esigenze con cui Napoleone tormentò delle saline di Co melo. Con la bolla Re-
il cuore del Pontefice, conculcando i più gallimi principimi, del 27 marzo, ripri-
Benché inebriato dalle vitto-
sacri diritti. stinò la sede vescovile di Cordova e isti-
rie, Napoleone confessò: » Trovo nel mio tuì quella di Salta nell' America, Bull.
secolo un sacerdote più possente di me, cit. t. 1 3, p. 2 ; istituì ancora il vescovato
poiché egli regna sugli spiriti, ed io non re- di Livorno. Approvò la regola della ri-
gno ebe sulla materia " Il cardinal Fesch . forma del terz'ordine dis. Francesco, del
essendo accusato in Parigi di non saper monastero fondato presso la basilica Li-
essere abbastanza energico nella sua con- beriana dal sacerdote Giuseppe Marco-
dotta, d'usare troppi riguardi e circospe- ni. Istituì i Cavalieri o ordine de' presi-
zioni , fu richiamalo in Francia ad eser- denti della pontificia accademia di s. Lu-
citare la sua carica di grande elemosi- ca (detto del lìlorelloda parte dello stem-
niere, e gli fu sostituito Alquier ministro ma 11 nuovo re di Na-
de'Chiaramonti).
in Firenze, che desiderava ardentemen- poli avendo domandalo all'imperatore
te l'ambasciata di Roma e ne principiò d'impossessarsi di Benevento e di Pon-
l'esercizio in maggio. Quando il cardina- tecorvo, dominii della Chiesa, Napoleone
le si licenziò dal Papa, questi gli disse: conferì in proprietà il i.° a Talleyrand,
-•» Dite all'imperatore che gli siamo affe- ed il 2. al generale Bernardotte, senza
zionali, ma vogliamo essere indipendenti, affatto prevenirne il Pontefice, che recla-
perchè siamo sovrani; e s'egli ci facesse mò offjcialmente. Intanto le truppe fran-
violenza, protesteremmo innanzi a tutta cesi inondavano da ogni parte lo stato
l'Europa e faremmo uso dei mezzi spi- pontificio, violando anche la sua neutra-
rituali e temporali chelddioha posto nel- lità occuparono tutte le città in riva al-
:

le nostre mani". Essendosi rifiutato Pio l'Adriatico, Civitavecchia, Pesaro, Sini-


VII di riconoscere re di Napoli Giusep- gaglia,Fano,ed altri luoghi benché fuo-
pe fratello dell'imperatore, se non richie- ri del litorale. Invano si fecero reclami
PIO PIO i3i

e proteste; anziben presto gl'invasori vi d< re i francesi le occupazioni, se non chiù


esercitarono anco diritti civili. Allorché i deva i porti agl'inglesi, col pretesto della
Alquier insisteva pel riconoscimento del sicurezza d'Italia, e che si sarebbe limi-
1 VII persistendo nella ne-
e di Napoli, Piò tala la sovranità del Papa al solo Patri-
gali va, si lagnò che minaccia vasi non ri- riionio j in Ancona i francesi incorpora-
conoscersi più la sua sovranità, se non ac- rono alle loro le milizie pontificie, ed a
cedeva al sistema federativo e se non con- diversi appaltatoli di dazi camerali or-
sentiva che fossero compresi ne' distretti dinarono di versarli nelle loro mani.
dell'impero suoi stali. Soggiunse il Papa:
i Le rimostranze del santo Padre per que-
« A torto viene incolpato il Consalvi, e sti nuovi attentali alla sua sovranità, non
credesi dirigere la nostra volontà quasi andarono del tutto vuote d' elicilo per
fossimo un fantocci no; se gli daremo allora, ma poi si fece di peggio, reclaman-
un successore, la nostra opinione non dosi inulilmenle. A inalisi orreudi, si ag-
va riera. Tutti i punti importanti de'no- giunse a' 26 agosto una replicala scossa
Stri stati sono occupati da truppe impe- di terremoto, che ne' romani produsse
riali, alla cui sussistenza non possiamo or- grande spavento.
mai più provvedere, ordinando anco nuo- Rinnovandosi l'intimazionedella chiu-
ve imposte ". Lo prevenne, che se i fran •
sura de' porti, altrimenti l'imperatore si

cesi volessero impossessarsi di Roma , a- sarebbe impossessato dello stato , e sta-


vi ebbero da spezzare col cannone le por- bilitoun re od un senato in R.oma,Pio
te di Castels. Angelo, e l'Europa vedreb- VII nuovamente gli scrisse a mezzo del
be come si tratta il Papa. « Se ci toglie cardinal legato, ch'era iucompatibile al
l' imperatore la vita, ci onorerà la tom- suo ministero l'associarsi ad uno sialo di
ba ; noi saremo giustificali innanzi a Dio guerra; obese egli ha in mano la forza,
e nella memoria degli uomini
A' 17 ". sopra tulli monarchi vi è un Dio vin-
i

giugno il cardinal Consalvi diede la sua dice della giustizia e dell'innocenza, a cui
dimissione , e vi fu sostituito il cardinal soggiace ogni umano potere; e nuova-
Casoni : tuttavia fu spesso consultato dai mente insistette sulla cessazione di tanti

successori nelle più gravi emergenze per mali, che ferivano anche la religione , e
regolarsi. Avendo Napoleone collocato sulla restituzione di Benevento e Pente-
sul trono di Lucca e Piombinola sua so- corvo, pei quali si erano promessi com-
rella Elisa, pretese che vi fosse esleso il pensi. Distratto Napoleone per la guerra
concordato di Erancia e il suo codice: co- cominciata con la Prussia, non die rispo-
me si regolò il Papa, lo dissi nel voi. XL, sta, e ritardò l'occupazione di Roma ed

p. 5j. Partecipatosi alla corte di Roma, ilcambiamento del governo. Ma in Ber-


che Luigi fralellodell'imperatore erasla- lino commise al prelato Arezzo di ripe-
to creato re tl'01anda,Pio VII fece rispon- tere al Papa le minacce se non accudi-
derebbe professando la religione deYatlo- va alla federazione, che l'avrebbe delio-
liei, avrebbe protetto il loro cullo nel nuo- nizzaloedato un assegnamento perla sus-
vo regno. Vedendo l'imperatore France- Pio VII stabili provvedimenti
sistenza.
sco II l'impossibilità di corrispondere a- sugli studi dell' Università romana, vi e-
gli obblighi di sua dignità, la rinunziò e resse il museo mineralogico e lo visitò;
prese il titolo di Francesco I imperatore come pure recandosi alla basilica di s.

d'Austria, ereditario nella sua discenden- Paolo, volle rivedere la stanza abitata da
za. 11 Papa Fermo un conso-
concesse a monaco, ove fu posta un'iscrizione. Nel
lato o tribunale di commercio, durante 1807 Napoleone per la sua persecuzione
la fiera de' 27 giugno. Continuandosi a coulro il Papa , lo pose in amara situa-
minacciare il governo pontificio, «li esteri- zione col proibire l' introduzione delle
i32 PIO PfO
uieici e manifatture inglesi ne'porti pon- zionenon mancarono nella stessa Roma
tificii. A ciò si aggiunsero l'esigenze del insulti alla sovranità papale, poiché l'aiu-
governo italico, sulle nomine de' vescovi tante generale Ramel vi si condusse con
olle sedi vacauli, diverse delle quali a- 24 dragoni con sciabola sfoderata, ad on-
veanoricusatoaccettarei cardinali adesse ta della contraria convenzione «tipolata
destinati, rifiutando Pio VII la canonica col cardinal Fesch, che uiun soldato ar-
istituzione per non essere stati eseguiti o mato dovesse entrare in città il perchè ,

falsamente interpretati alcuni articoli del non mancò Pio VII di lagnarsi e prote-
concordato da detto governo, e non esi- stare. Intanto in Parigi a Talleyrand
stere concordato per regolare gli alfari nel ministero degli alfari esteri successe
ecclesiastici ne'paesi veneti, riuniti al re- Champaguy.
gno dopo concordato, le cui nomine
il Dopoil trattato di Tilsit, in cui Napo-
alle sedi potevano considerarsi come ap- leone stipulò I'adesione della Russia e
partenenti a Roma. Il principe Eugenio Prussia al blocco continentale contro gli
viceré d'Italia e principe di Venezia, su inglesi (credesi principalmente a impedi-
questo proposilo rispose alla lettera del re l'introduzionedegli scritti co'quali sve-
santo Padre, difendendo i voleri del suo lavano le sue gigantesche e insaziabili
patrigno l'imperatore e re d'Italia, e fa- mire), bloccando la Gran Bretagna, men-
cendogli considerare che la nomina dei tre essi lo assediavano entro il continen-
vescovati milanesi e veneti non era stata te; egli tornò a sollecitare Pio VII per la
conlesa ne a Giuseppe II, né a France- federazione, diversamente minacciò ter-
sco II, allorché ne furono sovrani, il i.° ribili conseguenze. Rifiutò due cardina-
del solo milanese, il 2. anche del vene- li, il Litta e il Pacca, che il Papa vole-
to, quindi attribuì ai consiglieri del Pon- va spedire a Parigi per appianare le ver-
vedovanza delle chiese e l'irri-
tefice la tenze (poiché il cardinal Capraraera di-
tamento di Napoleone. Il Papa rispose venuto troppo vecchio, per trattare col
colla solita energia, e rettificò le preten- ministrode'culti Portalis, il più gran par-
sioni ed assertive contenute nella lettera latore del mondo), in vece mostrò propen-
del viceré, confutandone le imputazio- sione pel cardinal Latier de Bayane, ed esi-
ni ; tuttavia promise l'istituzione de' ve- gette che il concordato germanico si do-
scovi, salvo le consuetudini che ne pre- vesse trattare nella sua capitale e sotto i

cedono la preconizzazione. In vece l'im- suoi occhi come capo della confederazione
peratore corrispose con invettive e sar- delReno.Si continuarono fra le parti le let-
casmi i piìi riprovevoli, volendo che i ve- tere e le note, pacifiche e ragionevoli le
scovi fossero dispensati dal portarsi a Ro- pontificie, insultanti e pienedi nuove esi-
ma. Già a'6 febbraio Pio VII con la bol- genze le documenti sono
imperiali: questi
la, Quae potissimum ratioiiem, presso il riportali nelle opere che citai a Francia.
Bull. cont. t. i3, p. 92, avea provvedu- Essendosi sparsa voce che Napoleone si
to con nuova legge l'elezione del succes- recasse in Italia e quindi in Roma, Pio
sore, nel caso che avvenisse la sua mor- VII lo fece complimentare in Milano dai
te, durante le politiche perturbazioni. A. cardinali Opizzoni e Caselli e gli offrì il

p. 1 1 3 e seg. del Bull, sono riportati gli palazzo Vaticano, che alla meglio avreb-
atti e le bolle, co'quali Pio VII a'24 mag- be fatto ridurre; e fece partire da Roma il

gio nella festa della ss. Trinità, superati cardinal Latier de Bayane francese, ben-
gli ostacoli e facilitati i mezzi, solenne- ché molto sordo, con istruzioni e poteri
mente canonizzò Angela Merici, Colela necessari alle trattative, associandogli il

Boi let, Giacin la Marescolti,FrancescoCa- Genga; mentre Napoleone


prelato della
racciolo e Benedetto moro. In questa fun- temendo gl'intrighi degl'inglesi che non
PIO PIO i33
lo riconoscevano , sempre insisteva die stesso giorno PioVII ricevette simili co-
Roma tlovea camminare col sistema «lei- municazioni dal cardinal Capraia per ,

li Francia, e quale creduto erede de'di- quanto aveagli detto l'imperatore, e te-
ritti di Carlo Magno, voleva arrogarsi un mere che questa volta il torrente non si
sovrano potere su Roma e domimi eccle- sarebbe potuto arrestare. Però, contem-
siàstici die quel monarca non ebbe né
,
poraneamente si presentò l'Alquier, non
esercitò, come dichiarai in tanti articoli. in tutto fece le stesse domande , ma ri-

Si vociferò die Napoleone vagheggiasse chiese poteri pel cardinale, adozione del
il titolo d'imperatore d'occidente, pel qua- sistema politico contro gl'inglesi e gli ot-

le si mostrava favorevole il nuovo cardi- tomani; e per l'Italia la soppressione del-


nal legato; ma Piò VII ben sapeva che le case religiose, la dispensa ai vescovi di
quanto più concedeva, tanto maggiori do- essere consagrati in Roma, e l' applica-
mande gli verrebbero, con tutte le am- zione del concordato italiano allo stato
biziose citazioni del medio evo. Una nuo- veneto e altri paesi conquistati ; in fine
va insidia si tramò al santo Padre: gli si dicendo, che in caso di rifiuto avea or-
partecipò il matrimonio di Girolamo Bo- dine di dichiarare la guerra , abbassare
naparle divenuto re di Westfalia colla ,
learmi e partire colla legazione e che ,

principessa di Wiirtemberg; ma Pio VII immediatamente sarebbe seguito il pos-


sempre eguale nella difesa de'dommi, ri- sesso delle provincie.
spose che forse nuove ragioni avranno Pio VII ad evitare gli estremi malie
dichiarato invalido il .° matrimonio, che i il sagriilcio de'sùoi sudditi, come le spi-

Napoleone riteneva nullo secondo le leg- rituali conseguenze, si determinò a chiu-


gi civili di Francia. Essendo in viaggio il dere i suoi porti ai legni inglesi, i quali
cardinal de Bayane, il ministro Chainpa- aspiravano a guarnirli; di entrare nel si-

gny scrisse un dispaccio oltraggioso a Pio stema di Francia contro gli ottomani ;

VII; alle antiche pretensioni ne aggiun- d'inviare i necessari poteri al cardinal de


se delle nuove, dichiarando che se il det- Bayane per stipolare, bensì dichiarando
to cardinale non era munito di poteri il- che mai avrebbe preso parte attiva né nel
limitati e plenipotenza sugli altari eccle- sistema politico, né nella guerra. Inoltre
Germania Francia e Italia
siastici di , ,
conferì al cardinal de Bayane, come al
r
come per entrare nella federazione con- cardinal Capraia della Gen-
ed a mg.
tro lutti i nemici dell'imperatore, era ga, la plenipotenza anche pel concordato
inutile che giungesse a Parigi. In fatti a germanico, riserbandosi di esaminarne gli

Torino fu obbligato retrocedere a Mila- articoli prima della stipolazione formale.


no, ove gli fu significato dal viceré, che Si lusingò poi che l'imperatore avrebbe
se poteri ricevuti non erano pieni e sen-
i desistito, come altra volta, di esigere la
za condizioni per sottoscrivere il tratta- soppressione delle case monastiche, che
to a tenore del dispaccio di Champa- non dovea il capo della Chiesa distrug-
gay, gli vietava di proseguire il viag- gere. Con tali istruzioni recossi il cardi-
gio, ed andavasi al possesso delle provili? nal de Bayanea Parigi, ma prima del suo
eie, cioè le delegazioni d'Urbino, Mace- arrivo, il general Lemarois si dichiarò
rata, Fermo ed Ancona, percui il gene- governatore generale delle suddette pro-
rale Lemarois marciava per occuparle. vincie pontifìcie, stabilendo in esse com-
]n pari tempo ricevette lettera di Chain- missioni militari e altre disposizioni, se-

pagny , che gli annunziava la stessa co- condo il decreto imperiale de' i4 o il
sa. Il cardinale dichiarò ch'egli non avea ottobre. Pio VII nel vedersi togliere quel-
poteri di tale natura, e spedì un espres- le stesse provincie, la cui perdita era sta-
so al Papa informandolo di tutto. Nello ta minacciata solamente in caso conila-
134 pio PIO
rio alle fatte domande, fu compreso dal unito alla Toscana, parte della Campa-
più profondo dolore, scorgendo posta dai gna incorporata al regno di Napoli, si sa-
francesi in non cale la buona fede, e co- rebbe iu perpetuo perduto il rimanente
nobbe cosa dovea aspettarsi in qualun- Roma, ed ogni speranza di
dello stato e
que ipotesi non tardò un momento a
: accomodamento svanì. Subito le minac-
far conoscere a Parigi la sua sorpresa e ce si verificarono, ed al modo narrato a
giusto risentimento , scrivendo al cardi- detto articolo e al voi. XX, p. 20 e seg.
nal de Bayane che in vista dell'attenta- (ove dissi quanto dispiacque a Pio VII
to sospendesse ogni trattativa, quale sol- la Gazzetta romana fatta dai francesi,

tanto riprendesse qualora si dasse pron- e diedi un cenno de' loro successivi gior-
ta riparazione. Poco dopo il Papa rice- nali e di quanto riguarda l'amministra-
vette dal cardinale il progetto per l'ac- zione francese sino al i8i4)j d general
comodamento degli affari, e per le nuove ISI iollis con inganni e dicendo di andare

esigenze gravissime, consultato il sacro a Napoli, a'2 febbraio occupò Roma colle
collegio, con negativa lo dichiarò inam- truppe francesi di circa 6000, e pose otto
missibile, lagnandosi altamente di essere cannoni con tra la porta del Palazzo Qui-
trattatoda nemico, dopo tante condiscen- rinale residenza del Papa, che senza effèt-
denze, sagrifìzi ed umiliazioni ; facendo to protestò a mezzo del segretario di sta-
sapere ai due cardinali chesubito partis- to cardinal Casoni, rispondendosi con pre-
sero, se l'imperatore persisteva nelle sue testi ; ma di tutto con notificazione Pio
ulteriori pretensioni. Quindi subentrò nel VII ne informò il pubblico, ed inviò so-
Papa e nella corte il fondato timore di lenne protesta al sacro collegio della mi-
vedere occupare Roma e violata la pon- litare occupazione e lesione della sovra-
tificia residenza. Nello stesso anno 1807 nità temporale della s. Sede, chiamando
Pio VII accordò la sua protezione all'i Dio in testimonio e 1' universalità delle
cartiera fabbricata in Jesi dal conte Pal- genti ; facendo la descrizione delle insi-
panti; fece terminale il grande sperone al dieeseriedi pretensionidel governo fran-
Colosseo j fu benefico colla ripristinala cese, le più ingiuste e ripugnanti alla co-
J
Accademia de Lincei j emanò provviden- scienza del capo della Chiesa, che onni-
ze sulla vietata estrazione deli' olio, sul- namente si voleva fuori di Roma e lon-
l'amministrazione de' beni commutativi tano dai suoi sudditi e dalla sua sede. Dal
non alienati, e sulla liquidazione de'de- giorno dell'occupazione il Papa fece in-
biti delle comunità dello stato; fece tor- formare ciascun ministro diplomatico del-
nare a festa di precetto quella di s. Mi- lo stato delle negoziazioni, avvertendoli
chele arcangelo , e protestò contro l'e- che d' ora in poi avrebbero ricevuto co-
sportazionearmata inFi ancia degli ogget- municazione di qualunque atto, come fu
ti d'arte della villa Borghese, venduti dal eseguito, protestando intanto solenne-
principe, dicesi, per i4 milioni di franchi. mente contro 1' occupazione de' suoi do-
Nel 808 la persecuzione francese di-
1 mimi. Miollis prese alloggio nel palazzo
venne più manifesta e crudele; forza a- Doria. Pio VII nel ricevere a'3 febbraio
perta e occulta, corruzione, tutto fu po- Alquier e Miollis, loro dichiarò ch'egli si

sto in opera a danno della Chiesa e del considererebbe come prigioniere, fioche
saio dominio temporale, da un principe le truppe fossero in Roma, e che nessun
ambizioso e potente. Fu presentato al Pa- negoziato era più possibile in questa cir-
pa quell'ultimatum che riportai a Fran- costanza ; nondimeno 8 ricevette gli
agli
cia, con novelle esigenze da non potersi uffiziali dello stato maggiore. Avendo il
affatto ammettere altrimenti Alquier
,
Papa cessato di fare le ordinarie sue pas-
sarebbe partito, occupato il Perugino ed seggiale al di fuori del suo palazzo, si io-
PIO PIO i3j
ce una legge di non più uscirne, finche dina! Gabrielli 3 nella carica di pio-se-
in Roma si trovassero truppe .si laniere, gretaiiodi stato, a'27 marzo. Non volen-
e costantemente l'osservò. La salute del do il Papa condiscendere alla lega offen-
cardinal Casoni avendo date vive inquie- siva e difensiva colla Francia e ritenen-
tudini, il Pontefice nominò pio-segreta- dosi intimala la guerra, il legato partì da
rio di stato nello stesso febbraio il car- Parigi e Lefebvre da l'ionia. Nell'aprile
dinal Giuseppe Doria, il quale per rimuo- i francesi di forza entrarono nel palazzo
vere qualunque insulto o danno ai fran- Quirinale, occuparono i quartieri de'cd-
cesi, subito emanò il Carne-
divieto del potori e delle guai die nobili, ed intima*
vale, cbe non fu celebrato neppure nel rono agli svizzeri dover dipendere dal lo
seguente anno. A.' 24 febbraio V amba- ro generale; indi imprigionarono il go-
sciatore Alquier non ottenendo conces- vernatore di Roma Cavalchini, e lo tra-
sione alcuna dalla corte di lloma, doman- dussero alla fortezza di Fenestrelle. In-

dò i passaporti, ed accreditò come inca- tanto governo imperiale prese posses-


il

ricato d'affari Lefebvre suo segretario di so delle provincie d'Urbino, d' Ancona,
ambasciala , il (piale nelle sue relazioni di Macerala e di Camerino, e le dichia-
diplomatiche dimostrò gentilezza e ri- rò irrevocabilmente riunite al regno d'I-
guardi, ed il vivo desiderio di conciliare talia, per decreto di Napoleone de'2 a-

le cose; ma
ben presto egli pure ebbe or- prile, eseguito l'i 1 maggio. Continuò Pio

dinedi lasciare Roma, ove il general Miol- VII ad energicamente reclamare e pro-
lis rimase padrone della polizia del pae- testare, sempre inutilmente confutando

se, e poi incorporòallesue le milizie pon- le asserzioni le più impudenti, false e con-
tificie. Pei rovesci che provavano le ar- tradditorie, usate dai francesi per giu-
mi francesi in Ispagna a Roma furono ,
stificare le usurpazioni e gli oltraggi. In
arrestati il ministro Vargas, e i due u- oltre inviò ai vescovi delle provincie pon-
ditori di rota spagnuoli Gardoqui e Bar- tifìcie del regno italico, una istruzione ri-

daxy, come reputati nemici del governo guardante il giuramento, le case religio-
francese. S'intimò ai cardinali napoleta- se, l'immunità ecclesiastica, con oppor-
ni Pignattelli, Sai uzzo, Caracciolo e R.uffo tune facoltà; più una lettera con ordini
Scilla, di recarsi in Napoli a giurare fe- circa la clausura, [' amministrazione dei
deltà e ubbidienza a Giuseppe Napoleo- beni delle comunità religiose, esortandoli
ne, ma il Papa lo impedì e con allocu- a difenderei diritti della Chiesa, ed a non
zione al sacro collegio lo animò ad esse- prestare il giuramento che e illecito, di
re costante ne'suoi doveri, affrontando i della deportazione di molli vescovi par-
patimenti e le persecuzioni. Le violenze lai a quell'articolo. Nel palazzo Quirina-

francesi vieppiù progredirono, spoglian- le francesi arrestarono il cardinal Ga-


i

do il governo dell'amministrazione della brielli, misero il sigillo alle sue carte e lo


giustizia, e de'suoi attributi e sovranità: deportaronoa' 18 giugno. Pio VII dichia-
Pio VII su tutte protestò, come fece del- rò allora pro-segretario di stato il cardi-
le successive. nal Pacca, che malgrado de'suoi princi-
Nel marzo furono colla forza portati pi! moderati non era in favore presso i

a Napoli i detti cardinali, ed intimato di francesi: egli in fatti avea accettato il mi-
partire da Roma per le loro patrie ai nistero per resistere e morire coraggio-
cardinali italiani Giuseppe e Antonio Do- samente, e la sua condotta venne altamen-
ria, Somaglia, Roverella, Braschi, Scot- te approvata dal cardinal Consalvi. Quin-
ti, Lilla, DugnauijGailefh e Crivelli, co- di francesi deportarono ancora il pre-
i

me nativi de'doniinii uniti alla Francia. lato Riganti segretario di consulta, e po-
Laonde al primo Pio VII sostituì il cai- sero in Castel s. Angelo il benemerito li-
i 36 PIO PIO
scale generale Barberi, Caccili vice eco- alla guardia svizzera di non lasciar entra-
nomo della fabbrica ili s. Pietro, e Ruf- re in palazzo qualunque soldato francese.
(ini luogotenente dell'A.C; più fu impo- Dopo
questo clamoroso e significante
sto al prelato governatore di Viterbo di fatto, governatore imperiale altro non
il

impedire 1' accesso a Roma degli eccle- pensò, che ad impadronirsi della persona
siastici. Agli i i luglio Pio VII pronun- del Pontefice per allontanarlo da Roma.
ziò ai cardinal? in concistoro, che dopo il I ministri esteri al solito furono istruiti
16 marzo non avea più adunato, la cele- dell'accaduto, per parteciparlo alle loro
bre allocuzione nella quale fece il raccon- corti; ma dolenti e freddi, quello d'Au-
to di tutte le ingiurie ed usurpazioni fat- stria Lebzeltern manifestò mn<™ior im-
te dai francesi; vi protestò colla consueta pegno, e Vargas di Spagna rispondeva
inalterabile fermezza, dichiarando essere con coraggio generoso. Però con la forza
pronto a subire il sagrifizio di sua vita dovè partire da Roma il cardinal Anto-
pei doveri inerenti alla sua dignità. Frat- nelli decano del sacro collegio, ed il pro-

tanto Napoleone nominò il fratello Giu- governatore Arezzo; fu bloccato di trup-


seppe re di Spagna, ed il cognato JMurat pa il palazzo Quirinale, traducendosi al
re di Napoli, Papa di ri-
ingiungendo al comandante di piazza chi ne usciva, per
conoscerli. In questo tempo dimorando soggiacere a rigorose ispezioni. Con que-
Ferdinando IV in Sicilia, spedi segreta- ste ed altre violazioni del dirittodellegen-
niente una scialuppa a Fiumicino per ti , ed annunzi di nuovi sdegni e prote-
prendere Pio VII e condurlo sopra una ste, 1808. Non si
prosegui e terminò
il

fregata inglese ; ma il Pontefice non ac- deve tacere che Pio VII emanò provve-
consentì a rendersi fuggiasco, ed il car- dimenti per impedire l'infezione schiavi-
dinal Pacca con savie osservazioni lo rin- na, eh' erasi sviluppata nelle pecore, e
francò nel nobile rifiuto. Questi gover- quella delle locusteche desolavano alcu-
nava lo stalo con molta calma ,
quando ne tenute dell'agro romano; e che gli af
a'6 settembre si presentò al cardinale un fari ecclesiastici col resto dell'Europa, per
uffiziale, intimandogli la partenza per quanto era possibile, aveano proseguito
Benevento sua patria , sotto pretesto di il loro corso. In diverse epoche istituì nel
aver pubblicato notificazione che poteva 1808 le seguenti sedi vescovili: ai 1
7 feb-
recare ostacolo agli arruolamenti fatti dai braio con la Supremo pastorali,
bolla
francesi. Il cardinale protestò che non par- quella di Monlauban, cit. Bull. p. 253;
tirebbe senza gli ordini del santo Padre, agli 8 aprile con la bolla Ex debito pasto-
cui per mezzo
un biglietto partecipò
d' ralis } p.282,lesedi di Nuova- Forck, Fi-
l'avvenuto. Nel medesimo istante Pio VII ladelfia _,
Boston e Bards-Town in Ame-
pieno di collera corse negli appartamen- rica, dichiarandole sulfraganee di Balli-
ti del cardinale, ed ingiunse all' ulliziale more che elevò ad a rei vescovato col la bol-
che dicesse a Miollis, d' essere stanco di la Pontifìcii muneris, p. 280. A'c) aprile
soffrire tanti citrali ed insulti: che ben istituì il vescovato di Versailles^ e nello
capiva dove tendevano tante violenze; che stesso annoquello di Louis ville, Lodovico-

gli si volevano togliere ad unoad uno tut- politana seu Luvisvilleu negli Stati Uniti
ti i ministri, per impedirgli l'esercizio del dell'America settentrionale nel Kenlu-
suo ministero apostolico e de' diritti del- chy, capoluogo della contea di Jefferson

lasovranità:comandò al cardinale di non sulla riva sinistra dell'Ohio, in situazione


ubbidire ai pretesi ordini e di seguirlo deliziosa ed elevata, chiamata la Città di
nelle sue camere per essergli compagno Luigi. E' grande, regolare, commerciale
nella prigionia, e presolo per la mano ve con fabbriche e grande opificio di mac-
io condusse. In pari tempo Pio VII ordinò chine a vapore; con edilizi di buona ai-
IMO PIO i3 7

chUetlnrn, come il palazzo di giustizia; non. Miollis circospetto e moderato, non


Ila tre chiese, collegio e stabilimenti d'i- persecutore di natura, ma puntuale ese-
bliii/iniie: il bel catiiile di Louisville-Port- cutore degli ordini, a' 1 o giugno due ore
LiudCaiKil, da ultimo annientò la sua avanti mezzodì, allo sparo de'cannoni di
importanza, l'io VII ne fece ,° vesco- i Castel s. Angelo, fece abbassare lo stem-
vo il venerando, zelante e insigne Bene* ma pontificio e inalberare la bandiera
detto Giuseppe Flaget, come di Bards- francese; nello stesso tempo a suono di
Town; Gregorio XVI , che ricevette i trombe pubblicò in tutti i quartieri della
di lui personali omaggi, gli diede in coa- città il decreto che comandava la riunio-
r
diutore a'21 marzo i832 mg. Guidone ne all'impero, di tutto quello che ancora
Chabrat vescovo di Bolena in parlibus, rimaneva degli stati romani. Uditosi ciòda
che gli successe: al presente n' è vescovo Pio VII e dal cardinal Pacca, esclama-
mg. r Martino Spolding fallo vescovo Len- rono Et con^um Hiatus est. Il Papa pre-
:

gonense in parlibus a' q maggio 1848, vedendo questi ed altri estremi mali, avea
succeduto per coadiutoria agli 1 1 feb- fatto compilare dal cardinal di Pietro e
braio i85o. In quest'anno elevando Pio principalmente dal p. Fontana suddetto,
IXlasededi Cincinnati in arcivescovato, la bolla di scomunica, di cui parlai a Fran-

tra le suffraganee vi comprese Louisvil- cia, onde nello stesso giorno la fece pub-

le. Valga questo cenno ali 'om missione del- blicare in modo cosi straordinario, che
l' omonimo articolo; fino al i847>incui sbalordì il romani, a mezzo
generale ed i

pubblicò nome di questa sede le No-


il di Lorenzo Mengacci e figli con s'ingoiar
tizie di Roma, generalmente se ne igno- coraggio, onde furono poi ben ricompen-
rava anche perchè governala
l'esistenza, sati anche con appalli. Nella notte me- i

già dal vescovo di I3ardsTown,col quale desimi l'affìssero ne'luoghi soliti e nelle
si è compenetrata. tre basiliche patriarcali, senza che la po-
Il Papa in occasione delle buone feste, lizia lo penetrasse. Un trasunta delia bol-
imperturbabile ricusò di ricevere il ge- la fu pure affisso all'esterno di molte chie-
nerale Miollis ed il suo stato maggiore. se di Roma. Contemporaneamente alla
Incominciò il 1809 con dichiarare Na- fulminata bolla scomunica, Pio VII
di

poleone ai suoi agenti, e nel modo il più pubblicò un breve, in cui riprovò lo spo-
virulento contro la dignità pontificia, che glio della sovranità temporale, cui è stret-
se Pioma dasse i cerei benedetti per la Pu- tamente legata l'iudipendenza spirituale;
rificazione, si rifiutassero, non avendone disse che la fiera persecuzione non fu pro-
mandato nello scorso anno, e che altret- vocata, e perciò protestò contro lo spo-
tanto facessero i re suoi parenti : Ortoli glio, rigettando qualunque assegnamento
agente consolare in Roma comunicò l'or- si volesse fare a lui ed ai cardinali. 11 Pa-
dine ricevuto governo papale. A' 7
al 1 pa dopo quesli atti, si chiuse più che mai
maggio, dal campo imperiale di Vienna, colle più grandi precauzioni nel suo pa-
Napoleone con decreto riunì tutti gli stati lazzo, le cui porte erano occupale dalla
del Papa all' impero francese; dichiarò guardia svizzera. Nella bolla di scomuni-
Roma città imperiale e libera; che una ca, Napoleone non fu direttamente nomi-
consulla dovea prendere il possesso di nato, ma vi era compreso siccome uno dei
detti stali, perchè vi potesse essere or- fautori di tanti spogli, che la s. Sede avea
ganizzato il regime costituzionale pel i.° solì'erti, anzi vi fu designato a tratti abba-

gennaio 1810, la quale consulta doveva stanza chiari. Napoleone si scagliò con in-
dipendere dal ministro delle finanze. Fu vettive contro la scomunica e uè fu sensi-
fallo presidente della consulta Saliceti, e bilissimo, non ostante la sua indifferenza
prefetto del dipartimento di Roma Tour- religiosa. Temeudosi ad ogni istante nel
i38 PIO PIO
palazzo apostolico che venisse arrestato il narra con mirabiledettagliol'Artaud nel
Pupa, nella notlesi vegliava, perchè non cap. 58, anche coll'autorità delle Memo-
l'osse sorpreso, sulla torre presso il por- rie scritte dal cardinal Pacca, e della re-
tone. Dall'altro canto Miollis temeva che lazione che lo stesso R.adet poi diresse a
l'io VII potesse uscire vestito de'suoiabi- Pio VII a' 2 settembre 18 i4- Di questo
i

li papali, per tentare una rivoluzione in grave punto ne diedi un cenno ne' voi.
suo favore. Napoleone con sua lettera or- XXVI I, p. 124,
XLV1I, p. 2o3, dicen-
dinò al general francese Radei, coman- do pure, che forse la determinazione del
dante la gendarmeria in Toscana (già ca- rapimento del Papa la provocò Murat,
nonico penitenziere d'una cattedrale di quindi Napoleone l'ordinò genericamen-
Francia, secondo Pistoiesi), di recarsi a te a Miollis, il quale credette la misura
Roma. Miollis gli manifestò le sue inquie- indispensabile per la quiete e si servi di
tudini, per la generale fermentazione che R.adet, che l'esegui con quelle disposizio-
metteva a sommo rischio francesi in la-i I ni dette ai citati luoghi. Però da un do-
lia, ove l'imperatore guerreggiando sulla cumento posteriore pubblicato dall' Ar-
sponda del Danuhio non poteva inviar- taud nel t. 2*, cap. 33 della Storia di Pio
\i aiuto di truppe, e che altro non gli ri- Vili, risulta : che Murat investito di po-
maneva per ristabilire la calma, se non teri straordinari nell'Italia meridionale,
che allontanare da Roma il Papa: quin- duratitela campagna del 1809, edell'alta
di come generale governatore era ornai polizia sugli stati romani, temendosi del-
determinato a far eseguire rapimento il le cospirazioni e de'vesperi siciliani in Ro-
del Pontefice e l'arresto del cardiual Pac- ma, scrisse a Miollis, che se la presenza
ca, e di averlo scelto per si importante del Papa era un ostacolo reale, bisogna-
operazione. Iiispose Radet,che un atto di va allontanarlo, per neutralizzare l'in-
tal natura uou poteva eseguirsi senza or- fluenza ch'egli esercitava sullo spirito dei
dini superiori dati in iscritto, seuza ma- romani. Quindi Miollis decise di far par-
ture riflessioni, e soprattutto senza trup- tire Pio VII. Che giunto in Toscana, la

pe. Soggiunse Miollis che subitosi prepa- principessa Elisa sorella di Napoleone,pei
rerebbero ordini e truppe, ma bisogna- dubbi eventi della guerra., affrettossi di
re occuparsi delle convenienti disposizio- dirigerlo in Alessandria; da dove il prin-
ni, in maniera di evitare sino il sospetto. cipe borghese cognato dell'imperatore,
Radet si ritirò vivamente agitato per ta- poco sicuro dell'opinione del Piemonte
le impresa, e chiuso nella propria abita- che governava, l'inviò a Grenoble, per at-
zione per pensare ai mezzi opportuni, si tendervi le disposizioni di Napoleone, il

trovò nella dura alternativa, o di non a- qualequando seppe l'operalo, beuchè non
vere riguardo a'dirilti più sacri, ovvero di l'avesse comandato, approvò la determi-
violare i giuramenti colla disubbidienza. nazione presa da Miollis. All'esecuzione
Giunte alcune truppe napoletane in Ro- dell'orribile misfatto si stabib la notte del
ma e ricevuto Radet 1' ordine in iscrit- 5 al 6 luglio, con la coadiuvazione dei
to da Miollis, d'arrestare il cardinal Pac- birri e di alcuni infami romani malcon-
ca, ed il resto un guazzabuglio di can- tenti, noti loro avversione al go-
per la

cellature e sostituzioni, iu cui era detto, verno pontifìcio ed armati, essendo gui-
che in caso di opposizione dalla parte del da principale per l'assalto del Palazzo
Papa si arrestasse ancor egli, e condurli Quirinale Francesco Rossola, già facchi-
ambedue per la posta a Firenze, si de- no di esso e condannato a morte quale
r
cise di eseguire il mandato. Quanto pre- ladro di mg. braga. Disposte le cose e
cedette, accompagnò e segui sì enorme fatto centro di operazione il quartiere del-
sacrilego attentato, oltre il Pistoiesi, lo ia Pi lotta, Miollis si portò a vederne l'è-
PIO PIO ]3 ;)
.silo una casa del vicino giardino Co-
in giungere sino al cardinal Pacca che non
lonna, e Radet si avanzò al palazzo, do- conosceva, perciò attendere nuovi ordi-
po aver mandato a custodire le porte del- ni, che furono di assolutamente arrestare
le chiese de'contomi, per impedire il suo- il l'ontelìce ed il cardinale, indi condurli
no campane a
delle martello. Spuntava fuori di Uuma immediatamente a teno-
il giorno quando con fiaccole accese e sca- re del concertato. 11 cardinale era stato
le, un drappello d'uomini scalò le mura avvisato dal cameriere die i francesi era-
presso il pollone della Panetteria pro- no entrali in palazzo, onde pel nipote Ti-
pinque al giardino pontificio; altra ball- berio, poi governatore di Roma-, fece sve-
ila condotta dal colonnello Siry coman- gliare Pio VII, indi visi recò egli stesso,
dante di piazza, salì per le finestre delle col cardinale Desvuig (che con altri col-

camere rispondenti verso la chiesa di s. leghi anteriormente erasi rifugiatone! pa-


Andrea, sfasciandole a colpi di accetta; e lazzo), il quale confermò il Papa nel co-
Kadetcon buon numero di soldatesca cer- raggio, oltre qualche prelato palatino, fra
cò l'ingresso pel portone grande del pa- i quali il maestrodi camera Doria, e Pao-
lazzo, che gli fu aperto da Siry, già pe- lino Maslai-Ferretti sotto segretario dei
netrato nel cortile. memoriali Papa che regna, che as-
(zio del

Allora Radet riunite le sue truppe, si sunse il nome


Pio VII come suo prede-
di

mise alla loro testa e disperse un drap- cessore nella sede d'Imola), ed alcuni al-
pello di gente che nel cortile sembrava tri famigliari pontifìcii ed uftìziali e scrit-

voler fare resistenza, mentre parecchi del- tori della segreteria di slato, come l'ab.

l'esecrabile con) iti va andavano esploden- Mauri: tutti questi circondavano il Papa,
do i fucili pei corridoi per intimorire i pa- che si portò avanti al tavolino e quasi nel
latini e impedire resistenza. Quindi Ra- mezzo della stanza, vestito di mozzetta e
dei montò le scale e di appartamento in stola, essendosi voluto porre in petto il

appartamento, gettando a colpi di accetta suo Crocefisso e nel dito l'anello con cui
tulle le porte chiuse, pervenne alla sala morì Pio VI (il quale avea disposto che si
del trono, ove trovò /\.o svizzeri col ca- dasse al suo successore), donatogli dalla re-

pitano, cui intimò posare le armi, il che gina Maria Clotilde, che lostessoPio VII
fecero secondo l'istruzione precedente- asea dichiarato venerabile. Intanto Radet
mente avuta. Proseguendo il cammino, avendo fatto entrare nella camera, senza
alla fine del passetto, ora anticamera se- cappello e riverenti, di versi ufiìziali e sot-

greta, cou sorpresa si trovòalcospeltodel t'uflizialide'gendarmi e di altre armi, con


Papa circondato dalla sua corte, nella ca- i o 3 ribelli romani, chea veano condotte
mera d'udienza illuminata, Radet con- e dirette le scalate, dopo il silenzio pro-

fessa che da stupore e da santo


fu colpito dotto dallo sbalordimento, pallido e con
rispetto, nella più penosa situazione, non voce tremante, disse al Papa » cheaveva
essendosi preparato a tanta inesprimibile una commissione disgustevole e penosa,
impressione, prodotta dal complesso delle ma cheavendo fatto giuramentodi fedeltà
circostanze e da Ila duplice dignità che rav- e di ubbidienza all'imperatore non poteva
visava in Pio Vii. Ripreso coraggio, fece fare a meno che per parte
di eseguirla;
allontanare la truppa in detta sala e pel adunque dell'imperatore doveva intimar-
palazzo mandò pattuglie,
oltre birri che i gli di rinunziare alla sovranità temporale

vi sierano introdotti; ed imbarazzalo sul di P«.oma e dello stato,e che non prestando-
paitito da prendere, spedì subito il Car- si a ciò, avea ordine di condurlo dal gene-
dini toscano e maresciallo de 'suoi gendar- rale Miollis, il qualegli avrebbe indicato il

mi, aaliollis, per significargli ch'era alla luogodella sua destinazione". Papa sen- 11

presenza del Papa, ma non avea potuto za scomporsi, con voce ferma e in tuono
i4o pio PIO
pieno di dignità gli rispose a un dipres- 4 del mattino. Dal suo lato la persiana
so così. « Se ella ha creduto di doverese- era inchiodata, ed un gendarme chiuse
guire tali ordini dell'imperatore pel giu- a chiave i due sportelli; il generale col
ramento fattogli di fedeltà e d'ubbidien- Cardini posero nella parte davanti e-
si

za, s'immagini in qual modo dobbiamo steriore del carrozzino. Uscito questo dal
noi sostenere i s. Sede, alla
diritti della portone grande, il Papa benedì la trup-
quale siamo legati con tanti giuramenti! pa numerosa e schierata sulla piazza, ve-
Noi non possiamo cedere né rinunziare nuta di Napoli poche ore prima, e la sua
quello che non è nostro (altro testimonio diletta Roma. La carrozza accompagnata
oculare, poiché questo racconto lo desu- dai gendarmi prese la direzione di Por-
mo da quello del cardinal Pacca, asseri- ta Salara e fuori di questa fece il giro del-
sce che il Papa dicesse: Noi non possia- le mura lino a Porta del Popolo, ch'era
mo, non dobbiamo e non vogliamo). do- 1 1 chiusa come tutte le altre, incontrando-
minio temporale è della Chiesa romana, si per la strada brigate di cavalleria. Ivi
e uoi non ne siamo che gli amministra- si trovarono pronti i cavalli di posta, e
tori. L'imperatore potrà farci a pezzetti, mentre si attaccava ao, il Papa dolcemen-
tua non otterrà mai questo da noi. Do- te rimproverò Radet, della menzogna det-
po tutto quello peraltro che avevamo fal- ta di condurlo da Miollis, e si lagnò del
non ci aspettavamo questo trat-
lo perlui, modo violento cui Io faceva partire, sen-
tamento". Santo Padre, disse allora il ge- za seguito, sprovvisto di tutto. Il genera-

neral Radet, so che l'imperatore le ha le rispose che ben presto lo raggiunge-


molte obbligazioni. Più di quello ch'ella rebbero alcuni di quelli che avea stabi-
sa, riprese il Pontefice in un tuono al- lito nella nota col necessario equipaggio,
quanto risentito: poi continuò, e dobbia- e ad accelerarlo spedì un gendarme a
mo andar soli? Il generale soggi unse Vo- : Miollis. Radet rivoltosi al cardinale, si di-
stra Santità può condurre seco il suo mi- chiarò assai contento che tutto fosse riu-
nistro il cardinal Pacca; il quale inter- scito pacificamente e senza alcun ferito :

pellalo Pio VII che ordinasse, ed avuta ma che? rispose il cardinale, eravamo for-
l'affermativa, nella camera contigua as- se in una fortezza da fare resistenza? Il

sunse gli abiti cardinalizi, guardato a vi- Papa si trovò nella borsa un papelto os -
sta da due uflìziali. sia 20 baiocchi, che fece vedere a Radet

Intanto il Papa fece di proprio pugno come avanzo del principato, e i5 baioc-
la nota delle persone che desiderava Io chi mostrò il cardinale: a questi poi ri-
accompagnassero, ed ebbe qualche collo- volto, con aria di compiacenza, si lodò
quio col Radei. Mentre il santo Padre della pubblicata scomunica , altrimenti
rassettava alcuna cosa nella stanza, Ra- ora come si farebbe? Perle misure pre-
det gli disse, non dubiti che non si toc- se dal Miollis, romani non seppero su-
i

cherà cosa alcuna; ed il Papa replicò: bito rapimento del Papa, ma venuti
il

Chi non prezza la propria vita, molto in cognizione dell'esecrabile fatto, pene-
meno cura la roba. Quindi losolleeitòalla Irati da profonda costernazione, si vide-

partenza, senza dar tempo agli aiutanti ro incedere taciturni per le strade e co-
di camera di mettere in una valigia qual- municarsi dolentissimi la trista notizia.
che poco di biancheria. Fra'gendarmi, i Nella seguente uotte innome di Pio VI I
birri ed i sudditi ribelli, passando sui fu aflìssa in Roma una commovente sua
rottami delle porte gittate a terra, seguito notificazione, che può riguardarsi come
per un tratto dai suoi, Pio VI si recò al I l'addio d'un amoroso padre, che nel di-
carrozzino o bastarda di Radet, e vi asce- vidersi dagli amati figli, li benedice e in-
be col cardinal Pacca, essendo circa Icore vita a pregare per lui. Abbiamo una Rda-
PIO PIO \\\
n'fiwms. deH'assalloescalata data al Qui rozze eo'prelali Dori a, Pacca nipote del
i'i uà le, ed imprigionamento di Pio VIF, cardinale, e Soglia cappellano segreto e
che quanto alla sostanza, avendone profit- maestro di casa particolare, ili. aiutali-
tato, corrisponde al narrato,e sembra che te di camera Moiraghi, il chirurgo Cec-
il Pistoiesi l'abbia avuta in mano quan- cariui, il cuoco Targhi ni, lo scopatore se-
do scrisse la f' ila di Pio P IL Da tale re- greto Palmieri ed il sediaro Cotogni. Tra
lazione si rileva, che la forza impiegala le ore 607 della sera del 7 luglio il

da Radei fòsse di quasi 1000 uomini., che Papa partì da Radicofani col suo segui-
gli scellerati traditori, sedicenti patriot li, to mostrando per lutto le popolazioni
,

icui nomi sono riportati, furono circa 6(>, toscane fervorosa divozione, e pel sanese
compresi alcuni statisti e diversi benefi- pervenne a Poggihonsi, ove ebbe luogo
cati dal governo, qualche sacerdote, mol- la stazione dell'albergo nelle ore più co-
ti della guardia civica organizzata dai centi. Alle 3 dopo mezzodì parli per Fi-
francesi, coi loro nobili capi: inoltre vi renze , in mezzo a popolo immenso che
si legge, che dopo l'empia cattura, Mio!» implorava la benedizione; ma a poca di-

lis disse a'suoi ufliziali: licenziate questa stanza dalla porta, per negligenza de' po-
canaglia. Egli notificò a Napoleone l'ese- stiglioni, la carrozza ribaltò con grande
cuzione degli ordini ricevuti e la tran- impeto, una iota si ruppe e la cassa sbal-
quillità di Roma, non senza falsità, fra le zò in mezzo la strada. Il popolo accorse
quali, che il Papa erasi difeso con barrica- soluto ad alzarla, e Pio VII sulle brac-
te e trasformato il palazzo in fortezza! on- cia di esso ne discese e tranquillo montò
de giustificare la effettuata risoluzione. in quella del Doria il generale fu lan-
:

Giunta la carrozza alla stazione della ciato a gran distanza, in una frana piena di
Stolta, i postiglioni che l'aveano condot- animali immondi, restando ferito e con-
ta, al Papa genuflessi e lacrimanti do- tuso. Verso un'ora di notte giunse alla
mandarono la benedizione, che ricevero- certosa, ove era stalo tenuto come in o-

no colle parole: Coraggio, figli miei, co- slaggioPio VI, ricevuto alla porta da Le
raggio ed orazione. Indi il viaggio cele- cronsier luogotenente colonnello della
remenle seguì, colle cortine tirale a pre- gendarmeria, permettendosi al solo prio-
ghiera di Radet, per timore che popo- le complimentare il Papa,
re di accostarsi a
lazioni si accorgessero del rapimento, e prendendone la consegna da Radet che
con gravissimo incomodo del Papa; que- qui finisce la sua relazione, da lui fatta per
sti col cardinale discese alla meschina lo- conoscersi la verità dalle alterate descri-
canda di Radicofani, un'ora avanti mez- zioni di altri. Egli cercò nell'adempimen-
zanotte, ove pernottarono dopo una ce- to di sua missione di riuscire gradito a
na frugale. Radet scrisse a Miollis la re- Pio VII più che potè, per cui fece rap-
lazione del viaggio, e come il Pontefice presentare in un quadro la partenza del
era stanchissimo, con un po'di dissente- Papa da Roma , col proprio ritrailo in
ria e di febbre ; rimarcò il suo animo de- attitudine del più profondo rispetto, in-
bole, rinvigorito dal cardinal Pacca, che nanzi al suo augusto prigioniero. Questo
lo rese ostinato a non cedere gli stati della generale rimise a Napoleone V stuello
Chiesa. Nella mattina il generale voleva Pescatorio, dopo aver munito di sua im-

subito partire per la certosa di Firenze, pronta alcuni atti che ne mancavano !

ma Pio VII si oppose, volendo ivi atten- Nel voi. XXV, p. 43, indicai come poco
dere i suoi domestici, come sprovvisto di dopo Pio VII venne svegliato, e invita-
tutto e persino degli occhiali; fortunata- to a riporsi subilo in viaggio, ma per di-
mente con sua gran consolazione, qual- sposizione di Miollis, senza il cardinale,
che ora dopo mezzodì, giunsero duecar- che l'avrebbe raggiunto in Alessandria,
i\->. IMO PIO
cmI appena ehhe. tempo di domandare un la Francia. Cambiati i cavalli presso To-
breviario al priore della certosa. Col san- rino, il Papa pernottò a Rivoli, e giunto
to Padre partirono i prelati Doria e So- allacima del Mont-Cenis, nell'ospizio dei
glia, e Moiraghi, scortato dai gendarmi monaci, col permesso del capo squadro-
e dal general Mariotti, d'ordine d'Elisa ne Galliot,potè il cardinal Pacca baciar-
sorella di Napoleone pei motivi suindi- gli ia mano e trattenersi un quarto d'o-
cati. 11 viaggio. sino ad Alessandria du- ra. Proseguendo Pio VII con tre carroz-
rò sette giorni, cioè dal q al 5 luglio, e i ze il viaggio, a'20 luglio arrivò a Mont-

) insci fecondo di commoventi episodi pel meillan, ultima città della Savoia, india
Pontefice: presa la direzione di Genova, Lumpin,ove fu concesso al cardinale en-
figli i i giunse a Chiavari in casa Gri- trare nella sua carrozza sino a Grenoble,
maldi, come si fermò alla Castagna, luogo donde fu separato e condotto alla fortez-
di campagna degli Spinola, 3 miglia da za di Fenestrelle, che separa il Piemonte
Genova, ove al Mariotti subentrò Boisard, dal Delfìnalo: quanto inespugnabile, al-
altro comandante della gendarmeria. In trettanto orrida per la situazione, incle-
due lettighe entrarono il Papa e Doria, menza ed asprezza del clima; allora chia-
gli altri proseguirono il viaggio a piedi mavasi la Siberia d'Italia, essendo popo-
sino al mare. Là giunti montarono tutti lato il suo villaggio da circa 800 abitan-
a bordo d'una feluca, e all'alba si trova- ti. Pio VII in questo tempo ebbe il con-
rono a s. Pietro d'Arena ;
quindi presa forto di sapere la cattolica intrepidezza
la via della Bocchetta, per Campo Mo- de' vescovi della Dalmazia in suo favore
rone e Novi giunsero in Alessandria, ac- e contro l'imperatore. A Grenoble par-
colti dalla famiglia Castellani,che pro- lai del soggiorno che vi fece il Papa, in-
digò a Pio VII delicate cure, mentre an- contrato dalla guarnigione di Saragozza,
datagli scemando quella specie di febbre che vi stanziava prigioniera di guerra :

nervosa convulsiva, che 1'


avea assalito non fu dato al vescovo di ossequiarlo, e
dal primo giorno del suo arresto. Al car- due vicari generali del cardinal Fesch
dinal Pacca non fu dato di aver comuni- gli fecero esibizioni d' ogni genere e gli
cazione col santo Padre, come che guar- consegnarono 100 mila franchi in cam-
dato con gran rigore, cui raggiunsero in biali,con singolare gradimento di PioVIl.
Alessandria gli altri famigliari che Miol- Sempre accompagnato da Boisard, per
lis avea fatto partire a compimento del Valenza e Avignone ove teneramente fu ,

suo seguilo, cioè, medico Porta, il i.°


il festeggiato, come per
tutta la Provenza,
aiutante di camera Morelli, Paolo Cam- a'4agostogiunsead Aix, indi passò a Niz-
pa imolese addetto alla floreria, ed il pa- za, ove narrai quanto gli avvenne, e fi-
lafreniere Bertoni. Però non furono tutti nalmente a Savona in casa Santon e vi
quelli designati da Pio \' li, e tra gli esclu- dimorò 4 giorni. Nel dì seguente I' epi-
si vi fu il pio sagrista Menochio suo con- scopio venne sloggiato dal vescovoMng-
fessore, chiamato da Miollis uomo fana- gioli, e dal governo fu posto a disposizio-

tico e facitore di miracoli. 11 principe ne del Papa e del suo seguito; ma per pro-
Borghese, per quanto ho già detto, or- prio usoglisi assegnò una camera ed una
dinò che il Papa si conducesse a Greno- piccola anticamera, e fu tenutocon som-
ble, ricusando di essere il suo carceriere. mo rigore ,sempre però trattato lauta-
Dopo 3 giorni di fermata, il dolente mente, e con corte decorosa, senza pro-
corteggio venne diretto alla volta di Mon- fittarne : alcuni di questi particolarie ri-
dovi, in cui l'entusiasmo del popolo pre- guardanti la cattedrale, come luogo sta-
se un carattere grave pei suoi custodi, ed bilito perla dimora del Papa, riportai nei
esso vieppiù si aumentò avvicinandosi al voi. XXI II, p. u6, XLI,p.276. L'Ai-
PI o pio 143
lauti dice, assegnarono 100 luigi
che si l'imperatore, soggiacquero alla stessi sor*
al mese a ciascuno de' famigliari ponti- le, aspirando Napoleone a formare nel-
ficii ; e Pistoiesi in vece riferisce , che il la sua capitale il centro del cristianesi-
santo Padre vietò loro di accettare cosa mo. Quali conseguenze ebbe il giuramen-
veruna di là del necessario. E vero die to che si esigeva dai vescovi e dagli ec-
si offrirono i 100 luigi ai famigliari, ma clesiastici , come dai curiali e impiegali
questi nella maggior parte ricusarono ,
pubblici, con la dichiarazione di Pio VII,
massime quelli che poi furono tolti dal le narrai nel voi. XXXI, p. 199 e seg.;
fianco del Papa, il quale si compiacque mentre nel voi. XXV li, p. 125, dissi dei
di tale disinteresse. PioVII ricusò i 100 decreti di Napoleone, quanto a Roma ed
mila franchi mensili offertigli , ed il di- ai Papi e cai disiali. Egli inoltre restrinse
rettore della posta gli portava le lettere. le diocesicon abolire quelledè* vescovi re-
Finché non gli fu vietato, si recò a visi- nuenti giuramento, riunendolea quel-
al

tare il sanluariodella Madonna pocolun- le di chi lonven prestalo, ma beni ven- i

gè dalla città, limitandosi poi a passeg- nero incorporali al demanio con quelli
giare nella sua camera e nel contiguo giar- delle abbazie soppresse: quindi vescovi,
dinetto; ed in tutto fu modello di pazien- parrocbi, canonici e altri ecclesiastici del-

za e rassegnazione, poiché non si poteva lo stato pontifìcio, per non aver giurato,
parlargli che in presenza del maire o del subirono deportazioni, esilio e prigionie

capitano de'gendarmi. Iduecardinali Do- in diversi luoghi d'I talia, Francia e Cor-
ria andando non poterono ve-
a Parigi sica. Ai cardinali Di Pietro, Despuig, Ca-
dere il Papa, che mentre benediceva nel- soni, Del la Poi ta,Vi ncenti,Erskine e Con-
la piazza il popolo, che da tutte le parti salvi, ch'erano rimasti in R.oma, fu ordi-

accorreva a venerare capo della Chie-


il nato partire per Parigi entro 24ore,ove
sa. Perciò la la compartiva
henedizione avrebbero il trattamento de' cardinali
due volte il giorno; ogni mattina riceve- francesi. Al cardinal Di Pietro delegato
va al hacio del piede circa 3oo persone. apostolico, successe il prelato de Grego-
Non gli si permetteva di scrivere, né di rio poi cardinale però il cardinal Caso-:

parlare col vescovo di Savona, portando- ni fu il solo che potè restare in Roma e
si anche nella notte; somma
la vigilanza vi morì più A Napoleone vincito-
tardi.
poi era quella che si esercitava sui fami- re dell'Austria e di altri potentati, una
gliari pontificii. deputazione romana andò a fargli omag-
Roma rimasta a vivere nel pianto, vi- gio, dimentica del suo sovrano prigionie-
de precipitare fra le rovine le leggi di XIX ro a Savona. Roma col suo dipartimen-
secoli, indi sciolto il tribunale della pe- to era governata dalla consulta di stato,

nitenzieria, abolitala dateria, distrutte le composta di Miollis governatore generale


congregazioni cardinalizie, e lutti i dica- Napo-
e presidente, di Saliceli ministro di
steri ecclesiastici, cui solevano spesso ri- Degerando ministro del culto e del de-
li,

correre i fedeli, inviandosi a Parigi i pre- manio Jannet ministro delle finanze o
,

lati de'nominati uffìzi, in un a tutti i su- intendente del tesoro imperiale, Dal Poz-
periori degli ordini religiosi , sparsi poi zo ministro de'tribunali, e Balbo. L'Ar-
in diversi luoghi dellaFrancia in rilega- taud loda olire il governatore, quattro i

zione. Gli Archivi del Vaticano e di Ca- primi, e gli amministratori della giusti-

stel s. Angelo si riunirono agli archivi zia Gregory e Legonidec : soprattutto il

imperiali di s. Dionigi j e quelli delle con- prefetto Touruoiiautoredell'interessan-


gregazioni e tribunali mentovati si tra- Studi statistici di Roma. Radei:
te libro ^
sferirono a Parigi. Gli arredi della digni- fu fatlocapo della polizia, e Fortia ebbe
tà pontifìcia ed il triregno donalo dal- l'amministrazione del collegio Urbano di
1
44 P « o PIO
propaganda. La eletta consulta diviselo tasserò più, tolse loro sussidi, dichiarò
i che
stato romano , ridotto a circa 800,000 vestissero rli nero e poi li esiliò in diver-
abitanti, in due dipartimenti detti de! Te- si luoghi della Francia. Questi furono
vere e del Trasimeno , de' quali fossero chiamati cardinali nerir a differenza dei
i

città principali Roma e Spoleto. Nel 18 io cardinali rossi che intervennero alle due
il prelato de Gregorio venendo deporta- cerimonie del matrimonio, cioè Fesch,
to nominò dejegato apostolico di Ro-
, Maury, Giuseppe Albani, Spina, Casel-
ma mg. r Domenico Anastasio pro-vice- li, Cambaceres, Giuseppe Doria, Duglia-
gerente di Roma. Nei voi. XLVIII, p. ni, Fabrizio Rullo, Roverella, de Baya-
2 9 5, e XLIX, p. 58, riportai clie in Ro- ne, Erskiue, e Capraia, il quale poi mo-
ma, nell'assenza di Pio VII, la consagra- rì nel luglio in Parigi. Così la questione
zione degli olii e le ordinazioni le fece il del matrimonio di Napoleone divise Uss-
sagristaMenochio, tranne una volta ese- ero collegio, in cardinali che volevansi
r
guita da mg. Carenzi. sacerdoti della 1 allontanare dal Papa, ed in cardinali che
cbiesa nazionale di s. Luigi de' francesi l'imperatore non vedeva più con piacere
astenendosi da Ile pubbliche preci per l'im- intorno a sé. Questo punto lo toccai nei
peratore, avendole sospese la scomunica, voi. XXVII, p. 126, XXIX, p. i
9 5. In-
furono trasportati in Alessandria. Tut- tanto nel maggio all'eccellente cav. Leb-
ta volta si osserva dall' A itancl, die nel bre- zeltern, portatosi a Savona per ossequia-
ve che Pio VII scrisse nell'agosto pre- re Pio VII e regolare alcuni affari reli-
cedente al cardinal Capraia, nel dichia- giosi pegli stali dell'imperatore d'Austria,
rare che prega per l'imperatore onde ri- fu permesso di trattare, per la parente-
torni a migliori consigli, gli pare che at- la stretta tra le due corti imperiali. E-
tenui in qualche modo, ma senza debo- gli fu ricevuto come un conforto , nello
lezza, il colpo che gli ha incontro scaglia- stato di solitudine e desola/ione in cui era
to colla bolla di scomunica. il Pontefice. Lo trovò coslanle nella par-
Continuava Pio VII ad opporre la sua ziale affezione verso il suo sovrano; gli

costanza alla forza, quandoNapoleone sen- die alcune spiegazioni sul matrimonio
tilo il suoconsiglio intornoalla convenien- conchiuso per una pace durevole; lo in-

za di nuove nozze, a vea domandato lama- teressò occuparsi de' bisogni della chiesa
nodi MariaLuisaarciduchessa d'Austria e di Germania. Il Papa però rispose, che
figlia di Francesco I; ma l'arcivescovo di gli pesavano sul cuore ma come agire ,

Vienna prima il matrimonio


richiese che senza libera corrispondenza, senza rice-
con l'imperatrice Giuseppina fosse dichia- vere notizie, eccettuate le incerte del A/o-
rato nullo in Parigi dall'ordinario e lo fu. nkeur che gli favoriva il suo custode ge-
Al 1.° aprile a s. Claud si celebrò il ma- neral Berthier, del quale, come di Cha-
trimonio civile e v'intervennero invitati brol prefetto di Montenotte., si lodò e chia-
i 26 cardinali ch'erano in Parigi; ma nel mò soddisfatto; nulla volere, solo la li-

dì seguente alla cerimonia religiosa fat- bertà delle comunicazioni co' vescovi e
ta al Louvre, per non essere Pio VII in- co'fedeli; privo d'aiuti e costretto a crea-
tervenutoalla dissoluzione del primo ma- re un segretario nella persona d' un fa-

trimonio, si astennero di assistervi i i3 migliare, pure aveadasèsolo spedito più


cardinali seguenti : Mal tei decano ( essen- di 5oo dispense; si dolse della prigionia
do morto Antonelli), Pignattelli, Di Pie- del cardinal Pacca e del nipote, intera-
tro, Saluzzo, Brancadoro, Gaietti, Oppiz- mente innocente, mentre avea fatto di
zoni, Litta , Scolti ,
Gabrielli, Consalvi, lutto per non esporlo durante il suo mi-
Ruffo Scilla e Somaglia. Napoleone ne fu nistero, scrivendo da sé le proteste; co-
dispiacentissimo, ordinò che non s'invi- me ancorasi lagnò delle deportazioni dei
no PIO 145
cardinali, prelati, vescovi, ed ecclesiasti- dinali col prelato Bertazzoli, fra'quali IÌO'
ci secolari e regolari, e di non aver po- verellas che manifestò sentimenti di so-
tuto ottenere il suo confessore, i segreta- verchia condiscendenza alle pretensioni
ri de'brevi e lettere latine Devoti e Te- dell'imperatore. I cardinali strapparono
sta, ed altri cari. Finalmenteconsegnò al un breve, compilato dal Roverella, con
cavaliere un importante breve pel conte, cui approvò il decreto del concilio di Pa-
poi principe di Mettermeli. Intanto Na- rigi, benchèsenza un rappresentante pon-

poleone , sempre chiamandosi il succes- tificio emanato, e sovvertivo d'uno de' pri-

sore di Carlo. Magno (con l'erronea per- mi diritti della Chiesa. Fortunatamente
suasionech'egli avesse da-to al Papa il do- il breve non fu accettato da Napoleone,

minio temporale, e perciò potere e vole- per diverse cose che non gli piacevano.
re ritorglielo, ad onta che più volte pro- Alla biografia del cardinal di Pietro si

curò d' illuminarlo il celebre Emery su- può vedere come Pio VII lo avea inve-
periore di s. Sulp'rzio ), con 60 milioni di stito de'siioi poteri in Francia, e perchè
sudditi, da otto a novecento mila solda- fu rilegato a Semur. La maggior parte
ti e cento mila cavalli, forza che non eb- de' vescovi segretamente sdegnati dall'op-
bero gli antichi romani padrone di Fran-,
pressione che si andava esercitando con-
cia, di tutta Italia e di gran parte della tro il capo della Chiesa, gli restarono fe-
Germania, avendo dato quaranta batta- deli, e fecero tornare a vergogna e con-
glie e sparato cento mila colpi di canno- fusione de' suoi nemici le vili manovre
ne in quella di Wagram, era sempre a- impiegate da essi pel concilio, affine di
gitato di veder Francia e Italia quasi sen- staccarli dal suo seno.
za vescovi, per avere Pio VII dopo l'oc- Pei brevi emanati da Pio VII contro
cupazione ricusato approvarli e dar loro i vicari capitolari e per le dichiarazioni

lacanonica istituzione, anzi proibito che i sui giuramenti , da Parigi si ordinò se-
vescovi nominati dall'imperatore fossero vero esame di tutte le carte de'famiglia-
eletti vicari capitolari. Ma alcuni vesco- ri pontificii. Mentre il Papa a'7 gennaio
vi nominati, cedendo agl'impulsi del go- 181 era in giardino, si giunse a fate le
1

verno, si fecero investire dai capitoli col più accurate perquisizioni nelle sue ca-
titolo di amministratori spirituali e ne e- mere; si ruppero i sigilli pontificii e le co-

sercitarono le funzioni : con sì scandalo- se sequestrate si mandarono a Parigi ,

sa condotta essi riconobbero la dignità compresi i breviari e l'uffizio della Bea-


per la sola elezione dell'usurpatrice po- ta Vergine. Di tante insolenze Pio VII
destà temporale, reputandosi in tal mo- simostrò indifferente, ma gli si tolse il
do indipendenti dalla s. Sede. Quindi Na- modo di scrivere e si minacciò che in ap-
poleone aspirando alle prerogative del presso sarebbero visitate tutte le carte che
pontificato, e a provvedere allesedi vacan- avrebbe ricevuto, su di che il Papa fece
ti senza l'istituzione canonica di Pio VII, rimostranze. Alcuni giorni dopo gli fu
formò una commissione ecclesiastica e più svelto dal fianco il 2. aiutante di came-
tardi convocò nel 181 un concilio na- 1 ra Morelli, che dopo avere sostenuto va-
zionale a Parigi, ove brevemente lo de- ri interrogatorii, venne mandato alla for-
scrissi, e tentò trattative con Pio VII per tezza di Feneslrelle , indi a Parigi nelle
negoziare l'istituzione de' vescovi, senza pubblichecarcerijincui restòsinoal 181 4,
riuscita. Questo grave argomento lo trat- e pei patimenti sofferti, poco sopravvis-
tai pure nel voi. XXVII , p. 127 e seg. se al ritorno in Roma morendo prima ,

ed altrove; narrando le offerte fatte da dell'arrivo del Papa, per cui divenne 2.°
Napoleone al Papa, ma inammissibili, co- aiutante di camera il Palmieri. Agli 8
me le deputazioni di vescovi, e poi di car- gennaio fu ancora arrestato Paolo Cam-
vol. un. io
i4G pio PIO
pa che serviva utilmente di amanuense mente il più dolce, il più candido, il più
al Pontefice, sottoposto a costituti, indi mansueto. Arroge l'espressione vivace che
col Petroncini cameriere del prelato Do- un giorno uscì dalla bocca di Talleyrand,
ria mandali a Viterbo; ma quando spe- parlando di Napoleone :Qual peccato che
ravano rivedere in Roma le loro fami- un uomo sì grande siasi malcreato Pio !

glie, Miollis li mandò ambedue a Fene- .VII tollerò questi amari colpi con fer-
strelle. A'3i gennaio 1811 il maestro di mezza eroica, senza dar segno di scorag-
camera Doria, che si supponeva godere giamento o debolezza. Intanto gl'inglesi
r
gran influenza, fu rilegato a Napoli; mg. che aveanonel 1804 tentato d'impedire
Soglia che prestava al Papa interessanti il viaggio del Papa in Francia, lo avver-

servigi, anche in qualità di segretario, il tirono che ima fregata l'avrebbe libera-
chirurgo Ceccarini ed il palafreniere Ber- to dalla sua cattività; ma i suoi custodi
toni, vennero mandali prigioni a Fene- raddoppiarono la sorveglianza, e la libe-
strate ; quindi rimasero pressò il Papa razione si rese impossibile.
circa quattro famigliari, questi e quello Incominciò il 1812, come il termine
trattati collemaggiori durezze e rigori i del precedente abbastanza tranquillo per
più scrupolosi. Il general Berthier fu ri- Pio VII, nella sua prigionia di Savona,
chiamato, a Chabrol imposto severità, ed quando ne' dipartimenti di Roma e del
alprimo si sostituì il colonnello de'gen- Trasimeno si dichiararono colpevoli di
darmi Lagorse o Lagosse; ai superstiti fellonia chi ricusava il giuramento, per
domestici fu dichiarato, che d'ora in poi cui furono esiliati e soggettati alla confì-
percepirebbero soli paoli 5 ogni giorno. sca de'beni.I francesi andavano regolan-
Quest' ordine assurdo e ridicolo non fu do le provincie pontificie come quelle
eseguito che per due settimane, poiché della Francia,sopprimevano conventi e
gli abitanti di Savona inviarono prov- monasteri, ed romani pativano le con-
i

visioni al Papa ed al suo ristretto nu- seguenze dell'invasione straniera, avviliti


mero Moiraghi i.° aiutan-
di domestici. e dolenti per le vicende del Papa. I car-
te di camera, essendo depositario di vari dinali ch'era usi portati a Savona, de'co-
oggetti preziosi, volle restituirli à Pio VII sì detti rossi, nel febbraio ebbero ordine
r
che glieli avea consegnati, il quale si ri- di ritornare a Parigi, e mg. Bèrlazzoli
cusava nella certezza che non lo avreb- tanto amato da Pio VII (lo creò poi car-
bero privalo anche dell'intimo fedel ser- dinale, e ne parlai anche nel voi. XXIV,
vo ; con giusto presen-
questi insistette p. 47) perchè da cardinale se n'era ser-
timento, e poco dopo fu condotto aFe- vito nel governo della diocesi d' Imola,
nestrelle. Al prefetto del dipartimento fu chiamandolo in corte elevato al pontifi-
da Napoleone ingiunto di scrivere a Pio cato e nel 1802 facendolo elemosiniere,
VII, la proibizione « di comunicare con fu rimandato a Lugo sua patria. Calun-
qualsivoglia chiesa dell'impero o suddito niosa è la taccia di Botta, che il prelato
dell'imperatore, sotto pena di disobbe- nelle vertenze religiose consigliò al Papa
dienza dal canto suo e di loro; che cessa ubbidienza governo; e se pianse, fu
al

d'essere l'organo della chiesa cattolica quando lo vide imprigionalo e non altri-
colui che predica la ribellione, e la cui menti questo esemplare e virtuoso pre-
:

anima è tutta fiele, che nulla ornai va- lato si mantenne sempre fedele a Pio VII
lendo a renderlo, saggio, egli vedrà esse- e ne divise patimenti e deplorò con lui
i

re Sua Maestà abbastanza possente a de- i mali della Chiesa. Egli fece di tutto col
porre anche un Papa » Ecco una sin-
! prefetto di Montenotte per restare con
golare miuaccia di contro-scomunica po- Pio VII, ed i cardinali presso Napoleone
litica, ad un innocente, all'uomo abitual- ne appoggiarono le premure; ma essen-
PIO pio i4 7
dosi stabilito die il Papa clovea essere i- traversandole Alpi marittime, il Ponte-
solato, il prelato soggiacque all'amaro di fice giunse in Savoia alle radici del Mont-
stacco, con dolore di Pio VII. Osserva Cenis, nel lìtio della nolte, languente e
l'Artaud, che una delle persone che go- febbricitante, e pure gli si fece ascende-
deva maggior credito appresso il Ponte- re la disastrosa montagna. Neil' ospizio
fice, dopo il favorito cardinal Consalvi, per stranguria il male si aggravò, onde
era l'arcivescovo Bertazzoli, uomo tran* il i4 volle dal prelato munirsi del s. Via-

quillo, gentile, ma
d'un carattere alquan- tico, e ciò non ostante pei precisi ordini
to debole: egli avea somministrato al car- delgoverno, nella mattina seguente si ri-

dinal Chiaramonli suo amico mezzi per i prese il accompagnato da ogni


viaggio,
portarsi al conclave di Venezia con de- strazio, perchè camminava anche la not-
coro : dicesi che anco Marconi contribuì te, meno qualche ora che la passava nel-
unasomma pei bisogni del cardinale, per la carrozza chiusa a chiave, dentro la ri-

cui poi fu arricchito con appalti. Aven- messa, cibandosi nella medesima.
do Napoleone rivolti tutti i suoi pensieri A' 20 giugno Pio VII arrivò a Fon-
alla tanto famosa e sventurata spedizione tainebleau, alloggiato nelle anguste ca-
di Russia. per quanto tlissi ne' voi. XX\ 11, mere del custode del castello, perchè que-
p. i3o,eXXIX,p. 196, fece trasportare sti non avea istruzioni di riceverlo. Si po-
da Marsiglia a Roma Carlo IV ex redi se subito a Ietto e vi giacque gravemen-
Spagna, e da Savona a FontainebleauPio te infermo per più settimane. Gli strapaz
VII , al modo ivi indicato. Pertanto la zi sofferti nel precipitoso viaggio, si attri-

sera del 9 giugno il colonnello Lagorse buirono alla crudeltà degli esecutori del-
4>1' intimò di prepararsi a partire per la l'ordine del governo, o per abbattere le

Francia nella seguentemattina alle 4- Ad forze fisiche e intellettuali del Papa, o


onta della segretezza, qualche giorno a- per stancarne l'eroica pazienza. Nel gior-
vanti savonesi aveano penetrato l'ordi-
i no seguente fu tradotto nell'appartamen-
ne, e si erano ammutinati con gran spa- che da soggiorno de' re di
to imperiale,
vento de' francesi; per calmarli compar- Francia divenne sua prigione, mentre
ve il Papa stilla loggia, con dolci parole eravi entrato trionfante quando si recò a
li quietò, ed affettuosamente benedì. Per Parigi,sempre custodito da Lagorse. In
nascondere poi la partenza fu travestito apparenza sembrò accordarsi a Pio VII
Pio VII, e con Lagorse ed Ilario Palmie- molta liberlìi, cavalli e carrozze a sua
ri, al loia, scopa tore segreto e poi come dissi disposizione, di poter ricevere fedeli ed i

2. aiutante di camera, montali in carroz- ammetterli alla sua messa, per cui diver-
za fui tivamente partirono, dicendo l'uf- si personaggi assai religiosi di Parigi, e
fìziale che Io scortava ai postiglioni, es- fra gli altri i Montmorency, gli fecero per-
sere il vescovo d'AIben°a Dania. Nella venire replicate testimonianze d' inalte-
o
residenza pontificia per diversi giorni si rabile divozione. In questo carcere do-
continuò a far tutto come vi fosse il Pa- rato, diligentemente sorvegliato, massi-
pa, finché saputosi dai savonesi eh' era me nelle lettere epistolari, il Pontefice
partito, ne rimasero desolatissimi. In vi- fu visitato da diversi ministri di stato e

cinanza di Torino, cioè a Stupiniggi, de- dai cardinali rossi di Parigi, cui fu per-
lizia de 'duchi di Savoia, il governo fran- messo di vederlo spesso, onde superarne
cese gli fece trovare con sua tenera con- l'inflessibilità. Essi gli rappresentavano
r
solazione mg. Bertazzoli , che apposita- lo stato deplorabile della Chiesa univer-
mente avea richiamalo dalla patria, che sale divenuta acefala, non essendo per-
entrò nella di lui carrozza, ed in appres- messo ai membri di comunicar col capo,

so non gli fu più tolto dal suo fianco. At- quello non menolagrìmevole della chic-
i48 Pio PIO
sa particolare di Roma, privata quasi in- palazzo, e rispondeva agli agenti imoe-
teramente del clero, l'abbandono di loli- rraliche Io invitavano a sollevarsi: pri- i

te cinese vedove de' pastori. Deducevano gionieri non sortono; piangendo la Chie-
per conseguenza di tante sciagure, da te- sa, non convenire il divertirsi; ed un gior-
mersi lo scioglimento de'legami clie uni- no vessato da tali inviti, disse che dal pa-
vano le diverse chiese al centro dell'uni- lazzo di Fontainebieau solo sarebbe par-
tà qualche scisma e sicuramente V a-
,
tito per ritornareal Quirinale, donde fu
narchia del cattolicismo. Esageravano
o la strappato dalla violenza di Napoleone :

potenza della setta filosofica, cui lo stes- più volte assicurò chesarebbe tornato in
so Napoleone dovea blandire; e per muo- Roma e riacquistato i suoi siati. Neppu-
vere di più il cuore di Pio VII, gli ram- re volle celebrare o ascoltare la messa
mentavano l'esilio de' colleghi cardinali nella cappella del castello; ciò adempiva
neri, dipingendo al vivo le vessazioni e nelle sue camere col Rertazzoli. Ritor-
le pene alle quali erano segno tanti pie- nalo nel dicembre l'imperatore in Pari-
lati ed ecclesiastici dello stato pontificio; gi umilialo, si occupò a riparare i disa-
mali penosissimi, che non potevano aver stri sofferti, e sentì il bisogno che in que-
termine, se nou nel caso d'una riconci- sta suprema circostanza una riconcilia-
liazione con Napoleone. Benché siffatti zione col Papa, vera o almeno apparen-
discorsi facesserogrande impressione sul- te, potrebbe tornargli vantaggiosa. Sa-
l'animo del Papa, egli resisteva costante peva bene che cattolici sempre più si
i

nelle sue determinazioni. Frattanto l'im- alienavano da lui, per l'operato contro
peratore nella campagna di Russia pro- la s. Sede; in Germania anche gli acat-

vò la nota spaventevole catastrofe, ed ai tolici s'indispettirono sul trattamento del

suoi soldati i più valorosi, per la neve e Papa, ed polacchi di ciò altamente lo
i

per la fame, caddero le armi dalle ma- rimproveravano. Spinto da sì forti mo-
ni. Deve qui ricordarsi col Pacca, che de- affrettò rinnovare le pratiche d'ac-
tivi, si

ridendo Napoleone gli effetti della sco- cordo col Papa, per ottenere il suo as-
munica, che
tra le altre ironie diceva
, senso definitivo alle proposizioni dei ve-
siccome scomunica non faceva cader
la scovi deputati a Savona.
le armi dalle mani de' suoi soldati, cos'i Nel principio del Napoleone 1 8 3
1 ,

egli se ne rideva Tuttavolta avea do-


! prese occasione dal nuovoanno per man-
mandalo l'elenco delle scomuniche ful- dare a Fontainebieau un ciambellano
minate dai Papi 1 nemici stessi di Na-
! per complimenlare il santo Padreechie-
poleone riconobbero che andavano de- dere 'notizie sulla sua salute. Questo at-
bitori ad una potenza superiore dei suc- to d'urbanità mosse il Pontefice a spedi-
cessi riportati sulle piìi belle armate del re in Parigi il cardinal Giuseppe Doria
mondo, malgrado il valore de'francesi di- per ringraziare l'imperatore, come per-
venuto in vincibile,guidati dal genio diNa- sona a lui gradila. In tale incontro il car-
poleone, il piùgrandeguerrierodei tempi dinale promosse il riaprimento de'nego-
moderni. Il magnanimo imperatore del- ziati col Pontefice, e Napoleone incaricò
le Pitissie Alessandro attribuì la vittoria l'abile e destro Duvoisin vescovo di Nan-
di Deipzig al solo Ente supremo, così tes a sostenere i suoi interessi. Il prelato
gli altri gloriosi successivi fatti d' armi giunto al cospello di Pio VII, in nome
che spezzarono lo scettro di Napoleone. dell'imperatore gli presentò un foglio
Nella lunga dimora di Pio VII in Fon- contenente diverse proposizioni, alcune
tainebleau non sortì mai dal suo appar- delle quali esigevano. i.°HPapae succes-
tamento, ad onta che di frequente la mu- sori nulla ordinare contro le 4 proposizio-
ta di corte si presentasse alle porte del ni gallicane (le riportai nel voi. XX\ II,
PIO Pio 149
p. 48, e parlai del gallicanismo anche nel collera, calpestando la terra e percuoten-
voi. XXVIII, p. i35). 2. Il Papa e suc- do il vicino sci ittoio, prendesse il Papa pei
cessori poter nominare uu terzo del sacro capelli e 1' ingiuriasse villanamente; ma
collegio, le altre due parti principi cat- i Pio VII interrogato più volte su questo
tolici. 3.° Il Papa con breve disapprove- punto, positivamente affermò non essere
rà la condotta de'cardinali neri, clie non vero. Certo è che Napoleone tenne col Pa-
assisterono alla sagra cerimonia del ma- pa un alto tuono d'autorità, ed anche
trimonio dell'imperatore con Maria Lui- qualche volta di disprezzo, giungendo per-
gia: il quale breve sottoscritto da talicar- sino a dirgli che non era abbastanza ver-
dioali, essi rientreranno nel favore di Na- sato nelle scienze ecclesiastiche, oltre il

poleone, che permetterà loro di riunirsi rimproverò del coraggio con cui lo sco-
al santo i cardinali Di Pie-
Padre, esclusi municò. Pio VII più volte lo invitò a cal-
tro e Pacca. Cominciarono allora le confe- marsi, gli parlò con apostolica semplici-
renze fra' vescovi di Tre veri e diEvreux, tà e nel partire Napoleone l'encomiò. In-
i cardinali Giuseppe Doria Dugnani , tanto cardinali che aveano promesso il
i

r
Fabrizio Ruffo e Bayane, e mg. Bertaz- loro appoggio al governo, andavano as-
zoli, quali in quel tempo dimoravano
i sediando il Pontefice egliripetevanosem-
nel palazzo imperiale. Quando i regola- pre i succennati argomenti, ch'essi nelle
tori de'negoziatisi accorsero che il Papa, sue circostanze avrebbero subito sotto-
affranto dal male e dai patimenti, seni- scritte le basi che si proponevano per un
brava impotente a resistere alle doman- concordato, lo che erano sicuri che ap-
de molteplici ed alla loro insistenza, cal- proverebbero anco i colleghi detenuti;
colarono sulla di lui prostrazione di for- avendo indotto il buon prelato Bertaz-
ze,cuinon vadisgiuntoildesideriodi mor- zoli ad insistere colle più vive istanze, per-
te quando si assicurarono che non do-
: e chè a tutto consentisse. Fatalmente a'2 5
veano combattere se non contro un cor- gennaio sottoscrisse il foglio del concor-
po debolissimo, senza energia e che ap- dato, facendogli credere ch'erano segre-
pena poteva cibarsi, vollero lasciar la glo- ti articoli semplicemente preliminari, fin-
ria della finale conclusione all'imperato- ché si fosse convenuto il modo, col con-
re. Nella sera de' i<) gennaio Napoleone siglio di tutto il sacro collegio, di porli in
con l' imperatrice portossi improvvisa- esecuzione. Il cardinal Giuseppe D01 -a gli

mente a Fontainebleau, e andò diretta- presentò penna e dopo aver fatto la sot-
la

mente dal Papa; l'abbracciò, lo baciò in toscrizione, fece la sua Napoleone presen -
volto, e gli fece varie dimostrazioni di cor- te all'azione. Eccone il testo: documen-
dialità e d'amicizia, ma non parlò di af- to della violenza esercitata contro un Pa-
fari.Pio VII che avea sempre amato al- pa prigioniero.
cune buone qualità di Napoleone, e che » Concordalo. Sua Maestà l'imperato-
nella bontà del suo animo avea attribui- re e re, e Sua Santità, volendo porre un
to i sofferti cattivi trattamenti ad iniqui termine alle vertenze che sono slate fra
parve oltremodo contento del
consiglieri, loro, e provvedere alle difficoltà soprav-
trattamento e ne rimarcò con piacere le venute circa molti affari della Chiesa, so-
particolarità: lo stato di suadebolezza non no convenuti negli articoli seguenti, co-
poteva fargli ben conoscere lo scopo del- me dovendo servire di base a un aggiu-
l'esterne dimostrazioni, e quello che que- stamentodefìnitivo. Articolo .°Sua San- 1

sta visita presagiva. Ne'giorni seguenti eb- tità eserciterà il pontificato in Francia e
bero luogo di verse conferenze tra Pio VII nel regno d' Italia nella stessa maniera e
e Napoleone. Si disse che in una di queste colle medesime forme, che i suoi prede-
l'imperatore, trasportato da uu eccesso di cessori. 2. ° Gli ambasciatori, ministri, in-
i5u PIO PIO
canditi d'affai delle potenze presso il sau-
ì
Sua Santità si concerteranno in lem pò op-
to Patlie, e gli ambasciatori, ministri, o portuno sulla riduzione da farsi, se vi è
incaricati d'affari, clie il Papa potrebbe luogo, ai vescovati della Toscana e del
avere presso le potenze estere, godranno paese di Genova: lo stesso pei vescovati
delleimmunità e privilegi, de'quali go- da stabilirsi in Olanda e nei dipartimen-
dono membri del corpo diplomatico. 3.°
i
ti Anseatici. q.° La propaganda, la peni-

1 domimi o beai stabili, che il santo Pa- tenzieria,gli archivi saranno ristabiliti nel
dre possedeva, e che non sono alienali, luogo del soggiorno del santo Padre. io.°
saranno esenti da ogni specie d' impo- Sua Maestà rimette nella sua graziai car-
sizioni;saranno amministrati da'snoi a- dinali, i vescovi, i laici ebe han-
i preti,
geuti, o incaricali d'affari. Quelli che si no incorso la sua disgrazia per ragione
trovassero alienali saranno rimpiazzati degli avvenimenti attuali. 1 r.° Il santo
lino alla somma due milioni di fran-
di Padre s'induce alle disposizioni suddette
chi di reudita. 4-° Dentro f 6 mesi, che in considerazione dello stalo attuale della
seguiranno le notificazioni, secondo l'uso Chiesa, e nella fiducia ispiratagli da Sua
dellanomina dell'imperatore agli arcive- Maestà, ch'essa accorderà la sua polente
scovati e vescovati dell' impero e del re- protezione ai numerosi bisogni, che ha la
gno d'Italia, il Papa darà l'istituzione ca- religione ue'tempi in cui viviamo. Fon-
nonica conformemente ai concordati e in tainebleau li 25 gennaio 181 3. Napoleo-
virtù del presente indulto. La previa in- ne. PiusPP. VII, S. S. (cioè servatis, ser-
formazione sarà fatta dal metropolitano. vandìs). »
Spirati 6 mesi senza che il Papa abbia
i Dopo la sottoscrizione si parlò subi-
accordata l'istituzione, il metropolitano, to del richiamo de'cardinali esiliati, e del-
e in ili lui mancanza, oppure se si tratta la liberazione di quelli che stavano nel-
del metropolitano, il vescovo più anzia- le prigioni. Insorsero solo gravissime dif-
no della provincia, procederà alla istitu- ficoltà pel cardinal una vera
Pacca, e vi fu
zione del vescovo nominalo; di modo che battaglia per ottenersene da Pio VII la
una sede non resti più d'un anno vacan- liberazione, poiché Napoleone si ricusa-
te. 5.° 11 Papa nominerà, sia in Francia, va ostinatamente, con dire: » Pacca è mio
sia nel regno d'Italia, a io vescovati, qua- nemico; ma io non fo le cose per metà,
li sarauno ulteriormenlelìssati di concer- e l'accordo". In forza di questo trattato,
to. (>.° 6 vescovati suburbicari saran-
1 il Papa abbandonava la sovranità di Ro-

no ristabiliti; saranno di nomina del Pa- ma, di cui non veniva ad avere che l'am-
pa. 1 beni attualmente esistenti, saranno ministrazione, come sovrano eletto. Pres-
prenderanno delle misure
restituiti, e si so a poco dovea dimorar sempre in Fran-
pei beni venduti alla morte de' vescovi di eia, e là o\i piacesse all'imperatore di
Anagni e di Rieti; le loro diocesi saran- mandarlo. Nel dì seguente Napoleone di-
no riunite ai detti 6 vescovati in confor- chiarò uffiziali della legione d'onore i sud-
mità dell' accordo cheavrà luogo Sua
fra detti cardinali Doria e Ruffo, ed vesco- i

Maestà e il santo Padre. 7. Riguardo ai vi di Nantes, Treveri ed Evreux cava- ;

vescovi degli stati romani assenti dalle lo- liere della corona di ferro il prelato Rer-
ro diocesi perle circostanze, il santo Padre tazzoli: a tutti donò una scatola d'oro col
potrà esercitare in loro favore il suo di- suo ritratto contornato di grossi brillan-
ritto di dare de'vescovati in partibus. Si ti. Il cappellano del cardinal Doria che co-
darà loro una pensione eguale alla ren- piò gli articoli, ricevè un anello con bril-
dita di cui godevano, e potranno essere lante solitario; e furono distribuite som-
rimessi nelle sedi vacanti sia dell'impero, me di denaro ai famigliari del Papa. Di
sia del regno d'Italia. 8.° Sua Maestà e più l'imperatore contro le solenni prò-
IMO PIO ot
messe di tenere occulto il trattalo, subi- potuto trovare un qualche rimedio. Ai
to gli die la massima pubblicità, volen- 8 febbraio giunse il cardinal Consalvi,
i

do che in tutte le chiese si cantasse il Te ansiosamente aspettato dal Papa, e l'avea


Deum, e si facessero salve di artiglierìe, già destinato suo ministro per intavola-
per la conclusione del concordato. L'Ar- re un nuovo trattato col governo impe-
taud, il Pistoiesi e altri scusarono e di- riale; quindi ondavano arrivando gli al-

fesero Pio VII, ed il secondo anche il pre- tri cardinali. A tutti d'ordine del Papa
r
Iato Bertazzoli, con affermare ch'egli non mg. Bertazzoli fece invito di scrivere il

solo non ebhe parte alcuna nel concor- loro parere sugli articoli del concordalo,
dato, ma Io disapprovò e fece di tutto per quindi consegnarlo in mani di Pio VII.
ricusare la decorazione e il douativo; la Il sacro collegio era apertamente diviso
prima mai l'usò, il secondo l'applicò al in due partili, rossi e neri, ed anche fra
conservatorio delle zoccolale di Roma, i secondi non eravi perfetta armonia e
come rinunziò alla pensione inerente al- uniformità di pensare, per timidezza. Non
la decorazione. Finché Napoleone rima- ostante,Diobenedì le sante intenzioni del
se in Fontainebleau, Pio VII occultò il Pontefice, che ottennero quella vittoria
suo pentimento, ma appena partito cad- che meritavano. Molti cardinali trovaro-
de in profonda melanconia, ed ebbe nuo- no gli articoli contrari alla disciplina ec-
vi assalti di febbre. Contemporaneamen- clesiastica, perniciosi ai diritti della s. Se-
te uscirono dalle prigioni i prelati Pacca de, ingiuriosi al Papa ed al corpo eccle-
e Soglia; Moiraghi, Ceccarini, Campa e siastico.

Bertoni, ritornando in Roma alcuni, gli Malgrado le di vergen ti opinioni de'car-


altri alle loro case: tutti poi si portaro- dinali, sul temperamento da prendersi,
no ad Imola quando vi ritornò il Papa e in fìue si convenne sulla ritrattazione e
con lui rientrarono in Roma. All'arrivo revoca del concordato, sostenuta dal car-
de'cardinali tornati dall'esilio, e partico- dinal Consalvi, ed anche dal cardinal Pac-
larmentedelcardinalDi Pietro, come pu- ca, con molla energica franchezza e so-
re dalle avvertenze de'cardinali Gabrielli lide ragioni, che vinsero l'animo de'car-
e Litta, Papa concepì un giusto terrore
il dinali più influenti: questa determinazio-
conobbe leconseguenze che po-
del fatto, e ne, di cui ne avea dato esempio Pasqua-
tevano emergere dalla malaugurata sot- le IJ, fu teuuta come il porto di salvez-
toscrizione, benché a precauzione vi aves- I due porporati assunsero eziandio l'ar-
za.
se apposta la clausola S. S. Pieno d'ama- duo impegno di persuaderne Pio VII, per
rezza e di dolore, per più. giorni si asten- confessare l'incauto suo gravissimo fallo.
ne messa, né celò la ca-
di celebrare la Il Papa pieno di vera virtù, docile ascol-
gione della costernazione ai vescovi fran- tò le voci amiche della sua'gloria, le ac-
cesi che dimoravano nel palazzo. Allora colse con gioia benedicendo il Signore, ria-
fu che Napoleone, temendo che il Papa nimato suo coraggio. Quindi
di tutto il

ritrattasse conceduto, ne
e rivocasse il di tutto suo pugno scrisse a Napoleone la
rese pubblici gli articoli, incominciando solenne ri trattazione, a più riprese per evi •

dal senato a' 1 3 febbraio. Appena Pio VII tare la vigilanza degli agenti imperiali, e
rivide il cardinal Pacca, esclamò sopraf- la sottoscrisse a'24 marzo. In questo bel
fatto d'angoscia: » Ci siamo in fine spor- documento della leale umiltà e saviezza
cifieati... quei cardinali mi strascinaro- di Pio VII, riportato nelle Memorie del
no al tavolino e mi fecero sottoscrivere! Io cardinal Pacca e dal eh. traduttore di Ar-
morrò pazzo, come Clemente XIV 1" Il taud, lavorarono precipuamente car-
vi i

cardinale procurò fargli coraggio, e fida- dinaliDi Pietro, Pacca e Consalvi, che vi
re nel sacro collegio, nel quale avrebbe espressero degnamente con dignità e for-
i5a PIO PIO
za gli argomenti religiosi ed opportuna- nità, ricuperò l'appetito, il sonno e la gio-
mente i politici. Nelte lettera di ritratta- vialità, come pure accennai nel voi.
zione, il Papa che paventando giu-
dice, i XXVII, p. 1 3 1. 1 cardinali formarono
dizi di Dio, era compreso dai più gran ri- infoino a Pio Vii come un muro di bron-
morsi, dacché avea segnato gli articoli zo,che l'empietà e la violenza non po-
che doveano servire di base al trattato de- terono superare. Tutti gli addilli al Poti
finiti vo; quindi la coscienza ed i giura- tefice palpitanti attendevano l'effetto che
menti fatti, presentare insuperabili osta- dovea produrre in Napoleone l'inaspetta-
coli all'esecuzione de'medesimi, e lo co- ta ritrattazione e la revoca del concorda-
stringeva a confessare di avere errato e to, che rendeva ridicolo il trionfo che ne
scandalezzato la Chiesa, con la pubblica- avea menato e rovesciava i suoi disegni.
zione che l'imperatore neavea fatto. Espo- Multe cose si dissero allora. \ enne scrit-
se le ragioni che l'obbligavano a proscri- to da Parigi che l'imperatore nel ^consi-
vere molti articoli, altri dichiarandoli di glio di stalo partecipasse a'consiglieri l'ac-
indispensabile emendazione: perciò qua- caduto, e prorompesse in minacce ed in
lificava anche erroneo il breve dato in Sa- invelli vecontro il Papa, chiamandolo/}/^-
vona e per buona avventura non accet- te ostinato, e voler fare saltar la testa dal
tato dall'imperatore, altrimenti dovea re- busto a qualcuno de' preti di Fontaine-
vocarlo. Che essendo le obbligazioni sti- bleau. Certo è che Napoleone prese il par-
pulate in opposizione alle divine istitu- tito di non darsi per inteso della ponti-
zioni e ai doveri del pontificato, illecita fìcia lettera. JNulladimeno furono richia-
n'era l'osservanza. Desiderare un accomo- mati i vescovi francesi, non fu più per-
damento su altre basi, conciliabili cu'pro- messo ad alcuno ascoltar la méssa del Pa-
1
pri doveri, e pregare l'imperatore di ve- pa odi mg. Berlazzoli, ed il primo non
nire a conciliazione tale che produca ve- potè più ricevere che soli cardinali. La i

ra pace alla Chiesa. Supplicare Dio di dif- notte de'5 aprile venne destato il cardi-
fondere le sue celesti benedizioni su di lui. nal Di Pietro., e subito condolio ad Au-
Queste ultime espressioni doveano riu- xonne e non ricuperò la libertà die do-
scire a .Napoleone qual balsamo ripara- po l'abdicazione dell'imperatore, il qua-
tore alla ferita della scomunica che tan- le fece sapere al Papa pel colonnello La-
to lo cruciava; e qui devesi notaresche gorse, averlo rimosso, come nemico dello
da quando esso avea cominciato a tene- stato. Questi inoltre partecipò ai cardi-
re il Papa sì strettamente prigioniero, la nali l'irritazione di Napoleone, perchè te-
gloria delle armi fraucesi era passata in nevano il Papa nell'inazione, il quale so-
declinazione. Pio Vii, chiamato Lagorse, lo doveano visitare, e di non .scrivere let-
gli consegnò la lettera per l'imperatore, tere riguardanti aliali. Poco dopo si pub-
con premure che la portasse egli stesso a blicarono due decreti imperiali, co'quali
Parigi, come subito esegui. Quindi il Pa- il concordato di Foutainebleau fu dichia-
pa chiamò ad uno ad uno cardinali, e i rato legge dell'impero, ed obbligatorio
disse a ciascuno che avrebbe bramato riu- per tutti gli arcivescovi, vescovi e capi-
nirli per narrare loro la sua condotta in toli dell'impero e dell'Italia. Allora i car-
si grave afìare, supplire con copia di una dinali provocarono dal Papa una forma-
sua allocuzione e della lettera spedita a le e ragionata protesta contro que'due de-
Napoleone, in cui ritrattava e revocava creti, nel l'ai locuzione de'q maggio dispen-
le concessioni fatte nel fatale concordato. sala al sacro collegio, come la preceden-
Dopo il coraggioso passo, si manifestò in te, e ambedueleggono nelle Memoria
si

Pio VII un significantecambiamento, poi- del cardinal Pacca, la questo tempo Pio
che al profondo dolore successe la sere- VII, d'accordo coi cardinali, formò una
PIO IMO i53
Lolla pel regolamento del futuro concia- chimerico sistema della monarchia uni-
Te, onde provvedere alle calamitose cir- versale.L'imperatore benché non fosse
costanze se fosse venuto a morte. Non u- più tempo, fece due tentativi per ac-
in

scendo mai il Papa dal palazzo, fu segno comodarsi col Papa, ma inutilmente, a
al ridicolo di alcuni francesi, e ad altre mezzo della marchesa Anna Brignole, e
indiscrete censure, sulle sue famigliari di Beaumont vescovo di Piacenza, che si
conversazioni, e perchè si rattoppava da recarono a Fontainebleau.
sé gli abili o si lavava le soltane che fa- Nel 8 4- Beaumont tornò a' 8 gen-
1 1 1

cilmente imbrattava di tabacco, avendo naio da Pio VII, offrendogli Pioma e le


portalo sul trono i costumi e le virili del provincie sino a Perugia, ed ebbe in ri-
monaco. rs'ello stesso maggio l'imperatrice sposta da lui, che non potevasi negozia-
con lettera partecipòals. Padre la vittoria re, essendo la restituzione de' suoi stati
diLùtzen; eia risposta si limitò al solo rin- un atto di giustizia, e che tutloquelloch'e-
graziamento, per non irritare le allre po- gli facesse fuori della sua sede, sembre-
tenze, niassimel'Austria eh 'erasi mostra- rebbe 1' effetto della violenza e sarebbe
ta piena d'impegno e d'affezione per Pio uno scandalo pel mondo cristiano; altro
A II, il quale bensì v'inserì una vivissima non domandare, se non di ritornare in
lagnanza sulla condotta del governo colla Boma, al più presto possibile, ove avreb-
corte romana e per la deportazione del be fatto lutto quello che fòsse convenien-
cardinal Di Pietro. Deplorando Pio VII i te, ed intanto assicurasse l'imperatore di
mali che affliggevano la Chiesa, ne attri- non essergli nemico. Anche Lagoise teu-
buiva in parte la cagione alla soppressio- tò un accomodamento coi cardinali Pac-

ne fatta da ClemenleXIV de' gesuiti; fin ca e Consalvi, ma questi risposero come


d'allora andava divisando il modo di po- poterlo fare, se avea loro vietato parlare
terla nuovamente ristabilire per lutto. Te- d'affari colPapa Allre prò ve sì col Pon-
!

nendone proposito col cardinal Pacca, tefice che coi cardinali non riuscirono
<juesti lo confermò nella sanla e lodevo- migliori. Continuando intanto disastri i

le idea, dicendo clie giudicava la restau- di Napoleone, malgrado gli sforzi del suo

razione della compagina di Gesù utilis- genio, le potenze collegate avvicinandosi


sima alla religione e alla società ; laonde a Fontainebleau, abbandonato dagli al-

il cardinale ebbe il merito di cooperare leatiedallostessoMurat re di JNapoii suo


asì giandee felice ripristinaziooe,chedel cognato, che per conservare il regno e au-
resto il Papa non vi fu indotto da altri, mentare il territorio erasi allealo coll'Au-
a
ma di libera e spontanea volontà l'effet- stria ed avea occupato la 28. di visione mi-
tuò appena ritornato a Boma. Celebran- litare, cioè i due dipartimenti di Boma e
dosi nell'estate un congresso in Praga per delTrasimeno, preferendoche questi piut-
la pace generale, il Papa scrisse all'im- tosto fossero in mano del Papa e per fare
peratore Francesco 1, reclamando i di- un diversivo al parente ribelle, per possi-
ritti della s. Sede e l'occupazione del suo bilmente salvare il suo decoro, ordinò a
slato, prolesta necessaria dopo il promul- Lagorse di ricondurre il Papa in Boma,
gato concordato: segretamente la portò e gli mandò due carrozze. Il colonnello
a Maeslricht il conte Bernetti, ora cardi- ai 2?. gennaio si presentò a Pio Vile con
nale, o\e la consegnò pel ricapito al pio parole rispettose gli partecipò 1' ordine
Waudervrecken. Intanto riaccesa la guer- della partenza pel dì seguente, e alla do-
ra, la battdglia di Lipsia de' ig ottobre manda di portarsi qualche cardinale, ri-
r
pose fine alla colossale potenza di Napo- spose non potere seguirlo che il solo mg.
leone fu l'epoca memorabile della de-
, , e che nell'altra
Berlazzoli carrozza a»
cadenza del suo impero, e distrusse il suo vrebbero preso luogo il suo medico Por-
V

i54 PIO PIO


r
la, ed un chirurgo dell'imperatore, il d. cesco I Dell'occupare l'Italia, u'o, febbra-
Ribes, coi famigliari Palmieri e Cotogni. io fece pubblicare la restaurazione delle
Il 23 dopo avere ascoltato la messa, il antiche dinastie e del trono pontificio, e
Pontefice ricevè nella sua camera i car- come il Papa proseguì il viaggio sino a
dinali, li esorlò alla costanza e ai giura- Bologna, sempre tra le più grandi ed u-
menti fatti in sostenere la s. Sede, proibì niversali dimostrazioni di affetto. Alla li-

loro di prestarsi ad alcun discorso di trat> berazione del capo della Chiesa , seguì
tato e consegnò al cardinal decano un fo- quella de' cardinali, de' vescovi de'prela-
glio d'istruzione che sarebbe loro comu- ti, degli ecclesiastici e dei laici tutti, car-
nicato, ed in cui eransi preveduti tutti i cerati o esiliali, come dirò.
casi, come leggesi nelle Memorie del car- L' Artaud accennando il memorabi-
dinal Pacca. I cardinali commossi sino al- le ritorno di Pio VII a dice che Roma,
le lagrime, promisero fedeltà e ubbidien- il governo provvisorio (del ripristinato
Luigi X 1 1 ) a*2 aprile rimosse con suo
7
za, eda'26 in numero di sedici, il gover- 1

no li fece partire per diversi luoghi. Indi decreto gli ostacoli e qualunque ritardo
il Papa orò nella cappella del castello, al sollecito ritorno di Pio VII in Roma,

benedì il popolo afflitto per la sua par- e che per tutto gli si rendessero gli ono-
tenza e pel timore che gli fossero riser- ri Aggiunge, che il viceré trat-
militari.

bati nuovi guai, e cou alfettuose benedi- tò il Papa con grande rispetto e gli a- ,

zioni die l'addio ai cardinali e montò in gevolò mezzi per recarsi a Parma. Nello
i

carrozza. Nel suo glorioso viaggio- per- stesso giorno 11 aprile, in cuiaFontai-
corse Orleans, Ferie, Motte-Beuvron,Bri- nebleau Napoleone, avendo perduto in
ves, ove Lagorse gli presentò i genitori, 18 mesi le conquiste di 20 anni abdi- ,

Cahors, Montauban, Castelnaudary,Car- cava all' impero e al regno (dicesi sullo


cassona , Beziers , Montpellier, sotto ii slesso tavolino presso quale avea mal- il

nome di vescovo d'Imola, ma in ogni luo- trattato Pio VII opportune rifles-
: altre

go era riconosciuto e festeggiato. Passa- sioni sulle coincidenze del luogo si leg-

to il Rodano, proseguì per Beaucaire, Ta- gono nel Botta, Storiali Italia ), da Lon-
rascona, poscia ad Aix, da per tutto in dra il di lui fratello Luciano scriveva le
modo trionfante. A'2 febbraio ri vide Niz- sue congratulazioni al Pontefice, per la
za, e per la costiera di Genova e s. Re- sua tarda liberazione, per la quale inai

mo giunse a Savona ai 3. Tripudinoti 1 avea cessato innalzar voti a Dio; e che


i savonesi, slaccarono i cavalli e trassero quantunque perseguitato da Napoleone,
Ja carrozza a braccia, tra le più liete ac- nel compiangerlo ne faceva altrettanti
clamazioni: dalla Liguria e dalle Alpi ma- perchè rientrasse alfine nel seno della
rittime accorreva con divolo entusiasmo Chiesa. Dopo late abdicazione il governo
il popolo d'ogni età e sesso. Restò Pio VII provvisorio di Parigi subito emanò 1' or-
a Savona pei molivi che notai nel voi. dine della liberazione de' cardinali. Nel
XXVII, p. 1 34) narrando i rapidi avve- giorno 3 marzo, in cui entravano a Pa-
r

nimenti delle potenze collegale che di- Pio VII fece il suo solen-
rigi gli alleati,
a
struggevanola potenza di Napoleone, che ne ingresso in Bologua, 2. città del suo
a'io marzo con atto gli restituii dipar- stato, incontrato dal clero, dalle autori-
timenti suddetti, e siccome ormai non po- tà e dal popolo, che ridondante di gioia
teva più custodirlo, ordinò che fosse po- staccò i cavalli dalla carrozza e lo con-
sto in libertà e scortato da Lagorse sino dusse all'episcopio, ove fu visitato da Mu-
alTaro, ove con ossequio l'accolse il reg- ra t, cui restituì la visita. Avendo questo
gimento del celebre e valoroso Radetzky. re in nome degli alleati occupato due i

l\i dissi ancora come l'imperatore Fran- dipartimenti di Roma e del Trasimeno,
PIO PIO 1 55
con lettera de' ^ aprile li rimise sotto l'au- avea spedite da Napoli truppe che si le

torità del Papa, che felicitò pel ritorno credei tero necessarie per assicurare il suo
che avea rallegrato lutti fedeli, perciò i rapimento e questo provocato ". A'3o a-
ordinò in tutte le chiese del regno e dei prilePio VII scrisse da Cesena al re di
paesi occupali , pubblici ringraziamenti Francia LuigiXVllI, congratulandosi di
a Dio. Murai interpellò Pio VII per es- avere occupato il trono degli avi, racco-
sere riconosciuto re; ma il Papa rispose mandandogli gì' interessi della religione

che prima bisognava discorrere dei dirit- e gli siati di s. Chiesa, malgrado gli osta-
ti della s. Sede sopra il regno di Napo- coli che poteva far nascere Murat, che an-
li. Allora i ministri napoletani consiglia- cora occupa vali, ridomandando gli archi-
rono al lorosovrano, che si adattasse alle vi di Roma. Da Cesena a'4 maggio ema-
circostanze, chiedesse a Pio VII l'investi- nò il proclama ai suoi sudditi, col quale

tura del regno e promettesse il pagamen- rende ragione del ritardalo ritorno in
to della chinea; ma il re alteramente ri- Roma , ove intanto deputò un delegalo
gettò tali proposizioni, quasi fossero dis- apostolico.
onorevoli. Di poi Murai a' 25 aprile no- Pio VII a'7 maggio riprese il viaggio
con proclama, in Bologna ed in Ro-
tificò per Rimini, Pesaro, Fano ,
Sìnig<iglia t
ma, il ritorno e reintegramento della so- raggiunto la sera degli 1 1 dal cardinal
vranità di Pio VII, la cui prossima ve- Pacca che rivide con giubilo nella se-
,

nuta era stata annunziata ai romani a'tì guente mattina. A' 12 maggio arrivò
oprile da mg. 1 Atanasio delegato apo-
, in Ancona tra le più sincere dimostra-

stolico e pro-vicegerenle. Pio VII vide zioni di sudditanza, benché fosse occupa-

una folla di personaggi riunirsi intorno ta dai napoletani, succeduti il 18 febbraio

a lui, e tra' prelati pei primi Rivarola e ai francesi. Una fòlla di marinari unifor-
Morozzo, ond'ebbero quindi la maggiore memente vestili slaccarono i cavalli dal-

influènza negli affari. IlPapa celebrò la la mano la tirarono frapiù


carrozza, ed a
settimana sanla e la Pasqua nella sua lieti evviva; ed al rimbombo delle arti-

Imola , ove rivide i sunnominati suoi glierie e suono delle campane, il Papa
degni famigliari , ivi licenziando però il smontò nella piazza s. Agostino, dove sot-
medico Porta, cui die 1,000 scudi e un to un arco trionfale diede la benedizio-
legno pel viaggio. Pio VII a' i5 aprile ne. Sulla porta della chiesa fu accolto
passò a Faenza, indi a Forlì, ai i6a Ra- dal clero , e ricevuta la benedizione coi
venna, poscia a Cervia, ed a' 20 aprile ss. Sagramento, si trasferì alla loggia
giunse a Cesena sua patria. Narra l'Ai- de' mercanti addobbata riccamente. Ivi
taud che in questa città Murat volle ren- benedi il mare e quelli ch'erano lungo
dere i suoi omaggi
Papa, e se deve cre-
al la spiaggia e ne' legni, recandosi ad al-

dersi al suo racconto, dice che il re gli ma- loggiare in casa de' conti Fichi suoi pa-
nifestò d'iguorare lo scopo del suo viag- renti, dalla cui finestra spesso benedice-
gio tanto più che i romani gli aveano
, va popolo. Nel dì seguente celebrò la
il

spedito un foglio con sottoscrizioni ( da messa sull'altare maggioredella cattedra-


luì provocate per inoltrarlo alle poten- le, e coronò l' immagine della ss. Vergi-
),

ze alleate, con la richiesta di voler essere ne, sotto il titolo Regina sttiictomm o-
governati da un principe secolare. Nel mnium. Nelle due sere vi fu splendida il-

ricevere Pio VII la copia della supplica, luminazione; una guardia d'onore com-
senza leggerla la gittò nel fuoco, indi gli posta di cittadini, con ricco uniforme ros-
disse : » Ora, non opponeè vero? nulla si so, servì il Pontefice e poi l'accompagnò

alla nostra andata in Roma'/' Dopodiché sino a Loreto. A' 7 maggio erano giunti

congedò cortesemente» colui che nel 809 1 in A neonati cardinal Fesch, con la sorella
j

i56 PIO PIO


madama Letizia madie di Napoleone, che tincio, e fece inalberare sul detto forte gli
portavansia Roma, e la seconda per chie- stendardi di Pio Vile della chiesa roma-
dervi un asilo: Pio VII trattò il cardi- na, riorganizzando ancora la guardia Ci-
nalecon particolare bontà, ed ordinò che vica. Dipoi il capitolo Vaticano offrì un
siaccogliesse madama con benevoli ri- calice d'oro al Pontefice, in attestato di
guardi, sostenendoli con gli altri membri esultanza pel suo felice ritorno. Essendo
della famiglia, contro l'odio di coloro die ilPalazzo apostolico Quirinale trasfor-
neaveano mendicato i favori nella sua mato in soggiorno elegante e splendido
prosperità. 11 14 il Papa volle rivedere di secolari e di donne, prima di ridurlo
illuminata la loggia de'mercanti e il suo ad uso due mesi il Papa
pontificio, per
magnifico addobbo, ed in bellissimo tro- abitò l'appartamento del maggiordomo,
no ammise al bacio de'piedi le mogli dei conferendovi i primi ordini sacri all'in-
mercanti ; indi partì per O situoLo- , e fante di Spagna Francesco di Paola, pa-
ri-Io overestòsino ai i6. Passò per Reca- dre dell'attuale re. Fu a Rimici che Pia
ìtali, e pervenuto a Macerata vi pernot- VII rivide il cardinal Consalvi, e prose-
17 proseguì per Tolentino, Foligno,
tò. Il guendo insieme il viaggio sino a Foligno,
Spoleto ,Terni,Nar ni, Civita Castellana ivi lo spedì a Parigi aaiba'sciatore al re
fu a Nepi a' 2 3 maggio e nel dì seguen- per reclamare contro il trattato di To-
te Pio VII entrò in Roma con memo- , lentino e risiedere presso i -sovrani colà
rabile trionfo ed entusiasmo universale, riuniti ; ma siccome il Papa vi avea già
sempre e sino dal Taro accompagnalo mandatoli nunzio della Geuga, per com-
dalla cavalleria austriaca, ebeperuu tem- plimentare Luigi XVIII e restarvi come
po supplì in Roma alla guardia nobile, a- straordinario, nacquero tra i due perso-
\ente seco in carrozza il cardinal JVfattei naggi sinistre intelligenze. Dall'altro can-
decano e Pacca ch'era stato con lui slrap- to il re, nell' intendimento che Pio VII
patodaIQuirinale,edesseudocomandan- non vorrebbe mantenere quello eh' era
te le truppe napoletane quel generale Pi* slato fatlosotto l'impero della frodeedella
gnattelli ebe avea ordinato le truppe in forza, con ottime relative intenzioni man-
battaglia sulla piazza di detto palazzo, per dò in Pvoma una straordinaria ambasce-
appoggiare rapimento di Radei! 11 ri-
il ria , cui presiedeva mg. r Pressigny ,
già
cevimento de'romani fu il più affettuo- vescovo di s. .Malo, e Ira'segretari vi fu il

so, il più tenero, il più riconoscente , il lodatostorico Arlaud, tanto affezionato a


più magnifico che si possa ideare. L'an- Roma ed ai !Papi, che per la terza volta
niversario di questo felice giorno fu reso ben stimato riavvicinò. Egli fu interessato
immortale dal Papa, con renderlo sacro dal general Ptadet del permesso di ritor-
aNaiìaauxiliu/nchristianorum.TalesO' nare ih Roma, onde rivedere il suo fon-
lennissimo ingresso, con tutte le sorpren- do di s. Pastore (che ricuperarono do- i

denti particolarità che lo precedettero menicani); ma il cardinal Pacca che avea


e accompagnarono, lo descrissi nel voi. subito riassunto le funzioni di pro-segre-
XXXV, p. 186 e seg. Ne' voi. X, p. 190, tario di stato, non credette conveniente
XX, p. 22, XLVII, p. 204 ed in altri, esaudirlo, come pieno di riservatezza in
raccontai cornei napoletani a' re) gennaio tutte le sue azioui, per cui ad outa delle
aveano occupato Pioma e poi Castel s. , belle provedi coraggioclieavea dato nel-
Angelo ed alcune provincie pontifìcie ,
l'assenza delcardinal Consalvi, non si mo-
entrando in Pioma ai 25 Murat; e come strò propenso d'immischiarsi negli afta ri
a 10 e 11 maggio al delegato apostolico diplomatici, che veramente non tratta-
Rivarola, poscia cardinale, fu consegnata vansi in Roma. Prime cure di Pio VII,
Roma, onde egli ripristinò il governo pon- appena ritornato alla sua sede, furono la
no PIO 1
57
diminuzione di alcuni dazi, dimostra- baronali, che poi invitò n rinunziare, re-
rioni ili beneficenza e clemenza, e prov- golando la giurisdizione di que'pnchi che
videnze sull'amministrazione de'beni ec- vollero conservarli, con la dipendenza dal-
clesiastici, onde conoscerne gli alienati e le Congregazioni di Consulta e del Buon
gli esistenti. Pel riordinamento degli af- governo. Premiò le virtù ed sofferti pa- i

fari ecclesiastici di tutto il mondo catto- timenti del marchese Giovanni Naro Pa-
lico istituì la celebre Congregazione de' trizi, con dichiararlo senatore di Roma ;

gli affari ecclesiastici, e ira'mecubri vi come Camerlengo al


conferì la carica di
comprese il p. abbate Cappellai-i poi Gre- cardinal Pacca, nominato fino da quan-
gorio X F/ I j quindi per la considerazio- do si trovarono in Foligno, nel celebre
ne che n' ebbe gli conferì quelle prima- Concistoro de' 26 settembre, in cui par-
rie consultorieche notai nel voi. XXXII, tecipò al sacro collegio la storia di sua de-
p. 3 3, ed erosi proposto di crearlo car-
i porta zione, i mali da cui fu profonda-
dinale. Ripristinò interamente le attri- mente afflitto, le tenere scene di pietà di
buzioni e giurisdizioni governative, inco- cui fu testimonio, allorché venne trasci-

minciando a dare le consuete udienze ai nato attraverso le provincie d'Italia e di


2 i giugno; indi fulminò severe pene con- Francia: avrebbe voluto ringraziare ogni
tro le sette de'liberi Muratori. Beneficò città e borgata per le affettuose dimostra-

con pensioni non solo i benemeriti im- zioni ricevute, ma non lasciò di encomia-
piegati delia segreteria di slato, ma quan- re la divozione de'genovesi, milanesi e pie-
ti nelle passale triste vicende aveano sof- montesi ,
quella de'francesi e delle loro
ferto persecuzioni. Nella collazione delle mirabili matrone, terminando la com-
cariche e degl'impieghi preferì coloro che movente allocuzione con rendere vive a-
eransi distinti per zelo e fedeltà olla s. Se- zioni di grazie alla ss. Vergine, ai bb. Pie-
de.À'27 luglio con ampio indulto gene- tro e Paolo, e a diversi santi Pontefici.
rosamente perdonò lutti quelli rei d'in- Nel medesimo concistoro Pio VII noli-
fedeltà e disubbidienza, macchiati di gra- fico la restituzione de'dominii folti alia

vi colpe: lutti applaudirono a questo li'at- s.Sede, nelle ambascerie del cardinal Con-
todisingolar clemenza, come per aver im- salvi in Francia ed in Inghilterra , es-
pedito ad ogni reazione. Indulgente anche sendo stato accolto favorevolmente in
coi vescovi ed ecclesiastici prevaricatori, li Londra la bella nota diplomatica avan-
:

soggettò a lievi pene. Nello slesso tempo zata dal cardinale ai ministri delle prin-
fece rinnovare le disposizioni, onde estir- cipali potenze d'Europa, si legge nell'Ar-
pare i malviventi che desolavano la pro- taud e. 67, in un ai reclami e proleste su
vincia di Fi osinone. ìi' ^. agosto recandosi Avignone e contado F'enaissino, non che
nel monastero de' ss. Domenico e Sisto, sui ducati di Parma e Piacenza, essendo
amministrò la cresima e l'Eucaristia a a ciò obbligatoli Papa come amministra-
Carlotta di Borbone infanta di Spagna, tore del patrimonio di s.Pietro. Nell'otto-
ora principessa di Sassonia: fece da madri- bre Pie VII riprese l'uso della villeggiatu-
na d. Elena benedettina, uipotedel Papa. ra di Castel Gandolfo,ed ivi dimorando,
Ad esaudire il volo generale del mon- per dare un solenne attestato di ricono-
do cattolico, ed il proprio intimo convin- scenza e affezione al reggimento ungalo
cimento, con bolla de' 7 agosto Pio VII dell'encomiato Radetzky, nella cappella
formalmente ripristinò per tutto l'orbe benedì una ricca e nobile bandiera e glie-
cristiano i benemeriti Gesuiti, compien- ne fece dono, in memoria di averlo rice-

do l'opera incominciala dal [ire decessole vuto Turo, accompagnalo in Roma e


al
e da lui già in parie proseguita. Indi so- proseguilo a servire per un tempo, con
spese la giurisdizione de Feudi e diritti mirabile disciplina. Da una parie della
i58 PIO PIO
bandiera erano ricamati Io stemma im- tre Murat re di Napoli trattava col Pa-
periale di casa d' Austria e vari emble- pa di guarentire suo regno con pon-
il

mi militali; dall'altra vi fu espressa l'im- tifìcia investitura e pagamento dell'annuo

magine della Beata Vergine col divin Fi- censo, ritenendo ancora Ancona, le Mar-
glio, in alto di porgere la destra a Pio che e gran parte dello stato romano, co-
VII per ricondurlo al suo seggio, con di- me dissi nel voi. XXVII, p. 1 38, oltre
stico allusivo, in cui è celebrata la Ma- porzione del ducato d'Urbino, improv-
donna, Ungariae patronaj inoltre visi visamente cambiò linguaggio, simulò te-
rappresentarono il genio di Roma e quello mere ostilità e si preparò alla guerra, ec-
di Ungheria. Grato Francesco I a que- citando i popoli degli stati pontifìcii alla
sta dimostrazione , nell'anno seguente ribellione, in fa vore dell'indi pendenza d'I-
mandò al Papa oo i cavalli scelti dai reg- talia, di cui si fece promotore per domi-
gimenti ungheresi, con altrettante pistole narla e riunirla sotto il suo scettro. Era

e sciabole dritte ad uso di dragoni, oltre con Murat in segreta intelligenza Napo-
2000 fucili per la fanteria. Qui noteremo, leone, che risiedeva all'isola dell'Elba avu-
che Pio\ Il dichiarò pr itici peroni ano Nu- ta insovranità, quando egli salpò da Por-
gent, già comandante imperiale dell'ar- to-Ferraio a'26 febbraio con piccola flot-
mate austriache in Italia, e per distin- tiglia;pose il piede in Francia il i.° marzo,
zione Io prese seco in Carrozza. 1/ ac- ed a'20 rientrò in Parigi e risalì sul trono.
cademia di s. Luca riconoscente ai be- Questa notizia immerse Roma nella de-
nefìzi ricevuti, e aumentate scuo-
per le nuovamen-
solazione, e l'Europa tutta fu
le di disegno, nella sala gli eresse un bu- te in armi; mentre Elisa sorella di Na-

sto marmoreo. Ritornato in Roma Lu- poleone diceva in Bologna: se mio fra lei-
ciano Bonaparte, dedicò a Pio VII il suo losarà arrestato, prenderemo ilPapaqua-
poema: Carlo Magno, ossia la Chiesa li- le ostaggio. Frattanto Murat proponendo-
berala. Il Papa eresse il suo feudo di Ca- si il conquisto degli stali che l'Austria pos-
nino ( ne parlai a Farnese famiglia) in sedeva in Italia, mosse il suo esercito ver-
principato, e gli continuò la sua amo- soil Po nella metà di detto mese, do-
revole ospitalità in Roma, ove si stabilì mandò alla corte romana passaggio di il

il ramoprimogenito. Versolo stesso tem- 12,000 uomini, però ordinando ai co-


po l'ambasciatore Pressigny invitò ad un mandanti che per Terracina e Ceprano
sontuoso pranzo il cardinal Fesch, qual marciassero sollecitamente sopra Roma,
generoso sentimento di concordia e di ob- prendessero il Papa e lo conducessero a
blio al passato; ma avendo il cardinale Gaeta. A tal passaggio e per avere Mu-
dato le buone feste al re di Francia non rat dichiarato considerare la causa di Na-
ebbe risposta, anzi non gli fu permesso poleone come la sua, e promulgato l'in-

ritornare alla sua sede di Lione. dipendenza e l'unione d'Italia, Pio VII
Nel i8i5si aumentò l'attiva corrispon- per conservare la neutralità e accortosi
denza coli' Austria, relativamente alle le- del pericolo, vi si rifiutò, decise abban-
gazioni sempre occupate e tenute in de- donare Roma, ed inteso che i napoleta-
posito in nome di Francesco I; ma tutte ni aveano passato il confine, ne partì ai
le speranze erano rivolte al congresso di 22 marzo coi prelati Bertazzoli, Doria,
Vienna, in cui si trattava di regolare l'e- Sala, Mauri e Soglia, quali due ultimi i

quilibrio europeo e compensarci sovra- furono ammessi nella sua carrozza, indi
ni temporali restati privi de'loro domi- seguito dal sacro collegio e dal corpo di-
mi: ivi era 1' infaticabile e destro cardi- plomatico: lasciando al governo della cit-

nal Consalvi, ministro plenipotenziario tà e dominii una giunta di stalo, e per


presso le alte potenze. Nel febbraio men- delegato apostolico il cardinal Di Pietro.
PIO PIO i5 9
Di tutto e di questo viaggio a Genova, gio, e da Alessandria si recò a far visita

descritto dal cardinal Pacca, oltre agli ar- al re di Sardegna in Torino, indi si di-

ticoli che citerò, vedasi i voi. VIHj p. 288, resse alla volta di Roma, festeggiato per
XXVII, p. 1
9 , XXVII I, p. 23 9 XLIV, ,
tutta la strada, per Modena, Pistoia, Pra-
p. 19. Pio VII pernottò ad Acquapen- to e Firenze. Proseguendo il viaggio per
dente, il 24 a s. Quirico nel palazzo Chi • la via di Siena, passando per Radicofàni
gi-Zondadari,eper Siena, nella qualeal- il Papa vi si trattenne qualche ora e vol-
quanto riposò nell'episcopio, giunse il 25 le rivedere le stanze che abitò prigionie-
in Firenze, ove lo raggiunse il cardinal ro. 5 giugno entrò nel suo stato, e per
Il

Pacca pro-segretario di stato. La sera del Acquapendente e Viterbo rientrò in Ro-


28 partì, e nella mattina seguente arri- ma a'7 giugno, dopo un nuovo trionfo
vò a Livorno , donde nelle ore pomeri- della religione, facendo il 4-° solenne in-

diane del 3i s'avviò per Pisa, alloggia- gresso nell'alma città, tra la sincera gioia
to splendidamente nella notte dall'arci- degli abitanti. Prima di entrarvi si fer-

vescovo. Il i.° aprile per Viareggio e Mas- mò nella villa del conte Cini ,
ricevuto
sa pervenne a Sarzana, ove dormi nel- dal cardinal Di Pietro, dal cardinal So-
l'episcopio,complimentato in nome del maglia presidente della giunta di stato,
re di Sardegna, quindi proseguì per Gè- e dai membri di questa prelati Sanse- i

nova nelle feluche, in cui approdò a'3a- verino pro-governatore, Ercolani tesorie-
prile. La città di Savona l'invitò a co- re, Riganti segretario di consulta, Falza-
ronare la statua della Beata Vergine del- cappa segretario del buon governo, e Ri-
la Misericordia, funzione che descrissi valsola segretario della medesima , tutti

nel voi. XVII,


244- Intanto Napoleo-
p. poi cardinali. Presso la chiesa di s. Ma-
ne a'4 aprile, con lettera del ministro de- ria in Traspontina, Pio VII fu incontra-
gli affari esteri Coulincourt, partecipò al to dai capitoli Lateranense, Vaticano e Li-
cardinal Pacca di avere ripreso le redini beriano; e nella basilica di s. Pietro dai
dell'impero, onde lo manifestasse al Pa- cardinali , dai prelati e dal resto del cle-
pa , e di bramare la pace: questi stessi ro secolare e regolare. Quindi si carilo il

sentimenti Napoleone scrisse direttamen- Te Deum, si die la benedizione col ss.

te a Pio VII, di volere una calma gene- Sagramento, e coi due nominati cardi-
rale, nell'annunziargli questo i.° avve- nali rimontato in carrozza si portò al Qui-
nimento al trono. Gli originali di tali let- rinale, dalla cui loggia benedì il plauden-
tere non pervennero al loro indirizzo, ed te popolo, che nella sera e in quella se-
alle copie non si die risposta. Nello stes- guente fece generale illuminazione. Po-
so tempo Napoleone nominò suo mini- co dopo il prelato de Gregorio presentò
stro in Roma il cardinal Fesch, collo sti- a Pio VII il triregno, l'anello pescatorio
pendio di 200_,ooo franchi e l'incarico di e la maggior parte de'codici tolti a Ro-

dichiarare, non aver l'imperatore alcuna ma, che avea ricuperato in Parigi, gli ul-
pretensione sul temporale del Papa. Co- timi con l'opera di mg. r Marini, come a
me Pio VII dichiarò al clero di Francia, ciò deputato, e lo dissi ne' voi.II, p. 287,

che non si poteva giurargli fedeltà, si ve- V, p.222, XXXIII, p. 233.


da il voi. XXXI, p. 202. Intanto perle Per la disastrosa battaglia di Water-
sconfìtte avute da Murat li 2, 3 e 4 mog- loo {di cui feci cenno anche a Paesi Bassi),
gio (che fato il movimento italico trop- a' 18 giugno Napoleone cadde per sem-
po tardi per eseguirlo colle forze proprie, pre, abdicò di nuovo e si die agli inglesi;
troppo presto per tentarlo coll'appoggio così il gigante delle battaglie, vincitore di
di Napoleone, perdette il trono e poi la tanti popoli, prigioniero fu rilegato al-
vita), Pio VII partì óaGcnova a' 1 8 mag- l'isola di s. Elcna, che descrissi nel voi.
i6o PIO PIO
XXXV, 120 (in un alla sua morie e
p. sino, per In perduta riva sinistra del Po,
trasporto del cadavere in Parigi, ove ri- e per le guarnigioni austriache delle f >r-
parlo di lui e del sepolcro in cui giace; tezze di Ferrara eComaccbio. Coadiu-
quanto alla famiglia Buonaparte si può varono nel congresso di Vienna alla re-
vedere il voi. XLV, p. 1 58). Due giorni stituzione de'douiiuii pontificii, i ministri
dopo giunsero in Roma il prelato Mazio di Francia, di Russia e d'Inghilterra.
poi cardinale, e Giovanni Luelli cameriere Quanto riguarda Luoghi di Monti e il i

e maestro di casa del cardinal Consalvi, debito pubblico, vedasi il voi. XL, p. i5q
quale corriere straordinario (per cui eb- e seg. Ritornato da Parigi in Roma il car-
be una pensione di mensili scudi 1 5), spe- dinal Fescb e madama Letizia, il Papa
dili a Pio VII dall'illustre e benemerito continuò il benigno asilo, ad onta delle
porporato, col decreto del 9 giugno fatto contrarie opinióni; ma quando il cardi-
dal congresso di Vienna, per la restitu- nale tornò a felicitare il re di Francia per
zione alla Sede delle tre legazioni Bo-
s. la ricorrenza natalizia, con più di ragio-
logna, Ferrara e Ravenna, delle Marche, ne non ebbe risposta neppure questa vol-
di Benevento e Pontecorvo (avendo la ta. Indi Pio VII fece le sue congratula-

caduta di Murat semplificato la questio- zioni a Luigi XVIII, pel suo ristabilimen-
ne di Napoli e dei compensi) con alcuni to al trono, e gli spedi Canova a recla-
vincoli di amnistia assoluta, mantenimen- mare diversi capi d'opera di scultura e
to degli acquisti fatti dai particolari, ri- pittura, olire gli arazzi, trasportati a Pa-
conoscimento del debito pubblico, paga- rigi, di che ragionai nel voi. XLVII, p.
mento delle pensioni (ond'ebbe luogo lo 98 e 94, dicendo ancora di altri oggetti
stabilimento del console pontificio in Mi- e degli archivi ricuperali dalla s. Sede.
lano, come narrai nel voi. XVII, p. 4-5), Veramente Francia sostenne le
il re di
e concedendosi all' Austria il diritto di stipulazioni di Tolentino, ch'erano l'ope-
presidiare le fortezze di Ferrara e Co- ra della violenza, e nel congresso di Vien-
macchio, come meglio riportai nel voi. na non si fece menzione di quegli arti-
XXIX, p. 302. Ai rispettivi articoli nar- coli; per cui Canova si regolò secondo
rai come il Papa riprese possesso de'luo- l'istruzione di Pio VII » abbiate dei ri-

gbi restituiti, ai quali il cardinal Consal- guardi coi francesi che noi amiamo » e
vi ritornato in Pioma a'2 luglio e ripre- fu alquanto condiscendente, lasciando in

se le funzioni di segretario di stato, il 5 dono al museo di Parigi la statua colos-


partecipò il decreto nel pontificio no- sale del Tebro, la magnifica Pallade di
me. Papa ricuperò l'intiero slato,
Cos'i il Velletri, la Melpomene ed altre opere.
tranne piccole frazioni, dopo essere stato Sotto gli auspichi del Papa si aprì in Ro-
in pericolo di perdere nuovamente quel- ma Conservatorio di s. Dionigio.
il

la porzione chegli era slata restituita nel- Roma nel 816 fu rallegrata dalla1 ce-
l'anno precedente. Come poi Pio VII ne lebre promozione di 21 cardinali, oltre
rese grazie a Dio, lo dissi nel voi. IX, p. 10 che il Papa si riservò in petto, tra i

87. Nel citato voi. XXIX, p. 2o3 e seg. quali uscirono due immediali degni suc-
i

riprodussi quanto con somma lode e be- cessori , Leone XII e Pio Vili. A ri-
nemerenza operò il cardinale al congres- muovere l'accattonaggio, Pio VII asse-
so, siariordinamento della cbiesa
pel gnò annui scudi 5o,ooo per fondare li-
di Germania, protestando contro pre- i no stabilimento, donde ebbe origine l'O-
giudizi recati alle prerogative e diritti spizio di s. 31 aria degli Angeli. Il re di
della medesima, non cbele solenni pro- Francia sostituì all'ambasciatore Pres-
teste lui e da Pio VII conva-
emesse da signy il duca di Blacas, al cui figlio il Pa-
lidate, per Avignone e contado Vtnais- pa fu Padrino. Per dotazione dell'ex vice-
IMO PIO iG r

re Eugenio, secondo convenuto delle il mane con di piìi positivo. Tra le istitu-

potenze alleate oltre cinque milioni di


, zioni francesi che si conservarono, nomi-
fianchi che gli sborsò il re delle due Sici- nerò gli utilissimi pompieri j e tra le or-
lie, gli fu assegnato il possesso di alcuni be- ganizzazioni e miglioramenti che onora-
ni ecclesiastici nello stato pontificio, cioè no le sollecitudini di Pio VII, ricorderò
nel Bolognese, nel Al archegiano e nell'Ur- quantofeceper la Congregazione delcen-
binate, i quali furono contrastati, non a- so. Nell'agosto Pio VII dalla congrega-
vendo la s. Sede acceduto all'atto che at- zione de' vescovi e regolari fece restituire
tribuì ad Eugenio tali beni, di loro na- i beni invenduti ai luoghi pii ed agi' i-

tura inalienabili, onde Fio VII protestò di stituti religiosi cui spettavano. Quanto ai
non cedere che alla forza ; ma per le pre- locali acquistati che non avevano cangiato
mure di alcuni sovrani , essendo Euge- la forma, ordinò che si restituissero con in-
nio genero del redi Baviera, Pio VII su- dennizzo agli attuali possessori. Una par-
però le difficoltà e col nome di Appannag- ticolare congregazione ad referendum re-
gio prese il mezzo termine di concederli golò questo delicato argomento. Nel no-
in enfiteusi, col patto che pagasse un lau- vembre l'Artaud fu trasferito dall'amba-
demio di 160,000 scudi e l'annuo cano- sceria francese di Roma a quella di Vien-
ne di 4°°o questo appannaggio
scudi (
na,colmo delle pontificie gentilezze, del
deriva da quello nel 1810 assegnato da dono d' un bel rosario e dell'apostolica
Napoleone al figliastro Eugenio e forma- benedizione. S'intavolarono de' negozia-
to d'un milione di lire coi beni ecclesia- ti fra il Papa
e il re delle due Sicilie pel
stici delle Marche ); inoltre si riserbò la cambio Benevento e Pontecorvo, do-
di
facoltà di redimere nello spazio di g an- mandando Pio VII la chinea ma nulla ;

ni i beni concessi, sborsando 3,170,000 si conchiuse. Nel 18 16 eresse diverse se-

scudi : l'investitura ebbe Iuogocon istro- di vescovili: a'26 febbraio Chilapa in A-


inento degli S maggio 1816. Non essen- merica (poi incorporata ad altra chiesa)
dosi fatta la redenzione, però si deve a con la bolla Universi Dominici, cit. Bull.
Gregorio XVI il ricupero di tali beni, per p. 4^9> ne Messico; a'3i maggio con la
l

quanto riportai nel voi. XXXII, p. 326. bolla Assidua, t. i4 5 p-32, istituì nella
Ne' primi di giugno Pio VII cadde leg- diocesi di Canaria un vescovo con tito-

germente infermo di disuria e creden- , lo in partii usj a' 1 2 settembre con la bolla
do che il regime di vita che gli facevano Romanus Ponti/ex, p. 222, ripristinò la

tenere ne aumentasse i dolori, dichiarò sede di Callagirone ; a' 1 7 marzo con la

di volere mettersi egli stesso alla testa di bolla Super, p. 274, eresse la sede di Ni-
sua salute. Da quel giorno si creò una cosiaj restituì a Treia il seggio vesco-
specie di metodo di vitto, che appellava vile e ne affidò l'amministrazione all'ar-
il suo calendario, regolando le vesti se- ci vescovo di Camerino. Nel gennaio 8 1
1

condo l'atmosfera. Ai 6 luglio fece pub- furono ultimali gli affari della corte di
blicare il celebre moto-proprio sull' or- Vienna, relativamente all' ordinamento
ganizzazione dell'amministrazione pub- del suo clero, alla vendita di vari dominii
blica e la classificazione delle Delegazio- ecclesiastici ed alla navigazione del Po,
ni apostoliche, del quale parlai ai luoghi avendo il Papa dichiarato porlo franco
che ne riguardano le provvidenze. Que- quello di Pontelagoscuro. Uopo aver fis-

sta legge che il cardinal Consalvi promi- sato col suddetto moto-proprio gli onorari
se al congresso di Vienna cambiale le , di tutti gl'impiegati, con altro del 26 feb-
forme e Ia(ìsonomia,in molte cose fu una braio formò la cassa per le giubilazioni
imitazione delle leggi francesi , le quali a loro vantaggio. Il re di Spagna Ferdi-
non sono che un compendio di quelle ro- nando VII, il cui padre Carlo IV colla
vol. lui. 1 1
i62 PIO P 1 O
madre sempre dimoravano in Roma, ot- cune sedi vescovili ed in arcivescovili Ver-
tenne da Pio VII di prendere sul clero celli e Chambery j altra ne pubblicò ai
del regno per 6 anni sei milioni di reali. 27 luglio perla circoscrizione delle dio-
]\el 1 8 i
7 Pio VII aggiunse al Museo Va- cesi di Francia. A'22 novembre Pio VII
ticano il braccio nuovo, cioè il nobilissi- sottoscrisse il moto-proprio sul nuovo co-

mo e splendido Museo Ckiaramonli. In- dice di procedura civile.


oltre egli v'incominciò l'attuale galleria Il nobile veneto Catterino Corner, in
di quadri, e nella Biblioteca Vaticana, testimonio di profonda gratitudine alla
oltre altri doni ed abbellimenti, vi col- generosa bontà di cui lo avea onorato Pio
locò parte del museo sacro Mariotti da VI I, con testamento de'2 2settembre 1802
lui acquistato. I ministri delle grandi lo supplicò a ricevere in legato il suo pa-
potenze richiamarono intanto dal gover- lazzo Corner (dello della Regina, da quel-
no una particolare sorveglianza sul prin- la di Cipro uscita da tal famiglia, onde
cipe Luciano Bonaparle.e sua famiglia* nelle pareli sono affreschi rappresentan-
In questo tempo mori il cardinal Mdttryt ti la sua storia, ospitata e morta in Ilo-

cbe la giunta di stato avea fatto arresta- ma, come narrai nel voi. XIII, p. 189 )
re, indi liberato da l'io VII, il quale cadu- situato in Venezia nella parrocchia di s.
to malato, nel maggio passò in Castel Gan- Cassiano, e la galleria de'quadii.Nel 1816
dolfo.Con la bolla Assidua , del 3 mag- i Pio VII volendo destinare il palazzo in
gio^). 3 1 3, assegnò un nuovo suffraga neo pio uso, consultò il nobile Lorenzo Giù •

a Canaria; con la bolla Romanus, p. 222, stiniani veneto, alla cui custodia l'avea

de' 1 2 settembre, concesse privilegi a Cai- affidato, quale fosse da preferirsi. Giu-
la girone e deputò il nuovo vescovo. Ele- stiniani propose il benefico istitutoe con-
vò a metropolitana Varsavia, ed eresse la gregazione ecclesiastica delle Scuole di
sede di Piazza. Pio VII accordò all'im- Carità (V.), fondate in Venezia circa il
peratore d'Austria la nomina de'vescovi 1802 dai benemeriti e zelanti sacerdoti
veneti e di Pvagusi, argomento toccato a Anton'Angelu e Marcantonio fratelli Ca-
Germania, Venezia e Uagvsi.ì^cI giorno vanis,dopo averne ad essi fatta proposi-
giugno fu sottoscritto il Concordato tra
.'">
zione e riportata l'adesione. Pio VII ac-
Pio VII e Massimiliano Giuseppe re di colse benignamente la proposizione nel
Baviera j nell'anno seguente il Papa pub- maggio 1817, reputando che nel palazzo
blicò la bolla per la circoscrizione e re- si potessero trasferire le donzelle dell' i-

golamento delle diocesidi Baviera. Agli stituto, e questo esonerare dall'annua pi-

f 1 giugno ebbe luogo il Concordalo tra gioneche pagava nel localeoccupato, tifili
Pio I II e Luigi XVIII re eli Francia, avvertendo che attesa la molta distanza
che fu seguito dalla bolla del 19 che lo le attuali figlie tnccolte restavano abban-

conferma. A'26 il Papa, essendo ancora donale. Tutto questo avendo gl'istituto*
in Castel Gandolfo, feceuna caduta ac- ri fatto gustare al loroamorevole media-

compagnata da circostanze inquietanti, tore, Pontefìcecon sovrana munificen-


il

che però non ebbe conseguenze: tuttavia za a'6 settembre 1817, con foglio da lui
i carbonari profittarono della circostan- sotloscrilto, si degnò concedere ai nomi-
za per insorgere a Macerata a'24 giugno, nati fratelli Cavanis per benefizio del lo-
ma furono subito repressi. Nello stesso ro istituto il pieno dominio del maesto-
mese si conchiuse il Concordato tra Pio so palazzo Corner, dell'annessa galleria
V II e Vittorio Enimanitele re. di Sar- e di tutt' altro compreso nel surriferito
degna, ed a' 17 luglio il Pontefice emanò legalo, autorizzandoli a valersene, sia per
la bolla Beati Pelri, per la circoscrizione uso di abitazione, che alienandolo o af-
delle diocesi del Piemonte, erigendo al- filiandolo, profittando eziandio mediante
PIO PIO i63
vendita de'quadri e mobili ivi esistenti, poslolico dell'isole dell' America setten-
i»l perpetuo vantaggio della suddetta ope- trionale ed altri vicariati. Più tardi e sot-
ra pia, che essendo allora precaria e pri- to i di lui auspicii in Lione ebbe princi-
vata venne perciò generosamente e con pio l'utilissima istituzione della Propa-
autorità pontifìcia incoraggiata e promos- gazione della fede. Egualmente nel pon-
sa. A compimento del singolare benefìzio tificato di Pio VII deve l'origine la con-
e perchè non restasse a carico dell' isti- gregazione de'missionari del preziosissimo
tuto il mantenimento del domestico che sangue^ de'quali parlai ne' voi. XLV, p.
avea tenuto cura del palazzo, il Papa gli 224,eL,p. 2C).EIevòalgrado arcivescovi-
fece continuare l'assegno vita durante. A le le sedi di Bambergae Smirne, ed istituì

maggior vantaggio delle scuole di carità i i vescovati di Sandomir, Podlachia,Sey-


provvidi istitutori tutto venderono, laon- na, Eperies e di s. Cristoforo. Incomin-
de di presente nel palazzo risiedono il ciò 18 iq con la morte
il di Maria Luisa
monte di pietà e la cassa di risparmio. regina di Spagna, per cui si celebrò quel
Nel 1818 a'28 gennaio fu combinato solennissimo funere, che descrissi nel voi.
il concordato con 1' imperatore di Pms- X, p. 3o6 : il marito Carlo IV, ch'erasi
sia per la Polonia, onde poi ebbe luogo portato in Napoli a trovare il fratello, la

la circoscrizione delle diocesi. La salute seguì nella tomba pochi giorni dopo. Pio
intanto del Papa era sempre debole, ma VII ordinò utili provvidenze sulle Ac-
non dava serie inquietudini. A' 16 feb- que, Fontane e Strade di Roma. Agli 1 1

braio venne terminato Concordalo ira il febbraio il cardinal Consalvi fu prevenu-


Pio Vile Ferdinando I re delle due Si- to dal governo austriaco del disegno che
cilie : di poi il re si portò in Roma a rin- avea formato 1' imperatore Francesco I

graziare il Pontefice, e pel resto si può di recarsi a Roma


ed a Napoli ; intanto
vedere Sicilia. In questo frattempo si il granduca Michele di Russia si portò
r
permise a mg. Isoard , uditore di rota ad ossequiare il santo Padre, che I* ac-
per la Francia, di recarsi in Roma e rias- colse con cordialità e tenerezza, e l' inca-
sumervi la carica. Crescendo la recipro- ricò di preseutareall'imperatore Alessan-
ca benevolenza tra la s. Sede e la corte dro I suo fratello i più lusinghieri com
d'Inghilterra, per cui gl'inglesi in Roma plimenti, esternando il vivo desiderio di
ricevevano dal Papa e dal cardinal Con- vederlo in Roma, che pure lo era di quel
salvi le più grandi considerazioni, il princi- degno principe. Sino dal maggio del pre-
pe reggente, contro le consuetudini, scris- cedente anno Napoleone ed i francesi che
se una lettera piacevole a Pio VII , che gli facevano compagina in s. Elena , a
destò significante sensazione tra'romani, mezzo del cardinal Fesch, domandarono
che già da molti anni vedevano tra loro al santo Padre d'inlerporsi col governo
stabilito un console generale britannico. inglese per avere un sacerdote cattolico.

PiofittòilPapadelle ottime relazioni con L'ottenne Pio VII e convenne sul con-
quella corte a vantaggio dell' Irlanda e corrente ab. Bona vita corso, quasi ottua-
per l'emancipazione di tutti i cattolici di genario, ma pieno di coraggio. Il Papa
Inghilterra. Nel 1

maggio Pio VII spedì nell'aprile rivide il cav. Artaud suo sto-

la bolla sopra la circoscrizione di alcune rico, che nuovamente fu eletto 1 segre-
diocesi di Venezia. Tratto a 'loro articoli di tario dell'ambasciata francese in Roma,
quantoappartiene alle missioni pontificie, onde sempre più potè far tesoro di uo-
che dal zelo religioso del Papa ricevettero zioni per la sua opera. Per morte del se-

un grande incremento, e quanto riguarda natore Patrizi, Pio VII gli sostituì il prin-
la fondazionedinuovesedi vescovili, come cipe Corsini, che prese possesso con quel-
per l'America, dove eresse il vicariato a- la pompa che descrissi nel voi. X, p. 3 i4;
-

164 pio PIO


indi per sua rinunzia nominò senatore Nell'ingresso di Porta del Popolo co-
di Roma il principe Altieri. I preparativi minciarono le salve dell'artiglierie poste
pel ricevimento di Francesco I annun- sul Monte Pincio , cui fecero eco quelle
ziavano grandi dispendi, sebbene taluni del Castel s. Angelo, alternando le altre.

si aspettassero cose maggiori. Non man- Pervenuta la carrozza dell'imperatore a-


cò chi insinuò al cardinal Consalvi d'in- vanti la scala regia del Quirinale, si tro-
contrare l'imperatore a Venezia; ma egli varono a riceverlo il prelato maggiordo-
se ne dispensò, dicendo ch'era rivestito mo che ne aprì lo sportello, il maestro
d'una specie di civile dittatura negli stati di camera, gli arcivescovi e vescovi assi-

papali. Alla frontiera fu mandato a rice- stenti al soglio, i protonotari apostolici,


verlo marchese Massimo generale del-
il i prelati domestici, gran parte della ca-
le poste pontificie, ed a Viterbo si trovò mera segreta pontifìcia^ principi eleprin-
r
ad ossequiarlo mg. Etano maestro di cipesse destinate al servigio de'due sovra-
camera poi cardinale (egli ed il cardinal ni. Negli appartamenti papali l'impera
Oppizzoni sono porporati superstiti del
i toree l'imperatrice vennero inchinati dal-
gran Pontefice). A Ponte iMolle, sotto un l' ambasciatore , dal principe di Metter-
padiglione elegantemente ornato, l'impe- meli loro i.° ministro, dai prelati capi dei
ratore e l'imperatrice il 2 aprile nelle ore tribunali e altri della prelatura, e dai co-
pomeridiane vennero complimentati dal mandanti le guardie nobili. Avvisato Pio
cardinal Consalvi con il corteggio cui era VII dell'arrivo dell'imperatore e dell'im-
partito dal Quirinale, cioè 8 mute pala- peratrice, si avanzò ad incontrarli nelle
tine con 3 camerieri segreti partecipanti sue anticamere, annunziando ili. il pre-
e 4 soprannumeri secolari, oltre il mar- fetto de' maestri delleceremonie pontifi-
chese Sacchetti foriere maggiore il ba- ,
cie. L'incontro fu veramente commoven-

rone Piccolomini cavallerizzo maggiore, te, massime pel Papa e per Francesco I,

ilcapitano degli svizzeri Pfy(fer,edil mar- per la reciproca consolazione ; gli augu-
chese Giberti Mattoli. L' imperatore e sti coniugi testimoniarono la loro divo-

l'imperatrice aveano il seguitodicji per- zione e riverenza verso la sacra persona


sonaggi compreso mg. r Leardi nunzio
,
del capo della Chiesa, che li accolse con
di Vienna, con 33 carrozze, onde occor- dimostrazioni de' più speciali riguardi e
revano 162 cavalli per ogni stazione po- paterna affezione. Dopo un conveniente
stale. I diversi corpi militari schierati fe- colloquio, Pio VII li accompagnò per va-
cero gli onori, e dalla torre del Ponte fu rie anticamere, ove ricevette gli omaggi

salutato da una salva d'artiglieria. Dopo del corteggio imperiale, e dal cardinal
breve riposo l'imperatore e l'imperatrice Consalvi furono accompagnati i sovrani
con l'arciduchessa Carolina loro figlia ed nel contiguo appartamento decorosamen-
il cardinal Consalvi entrarono nella car- te addobbato, destinato per loro alloggio.
rozza nobile palatina, e nelle altre prese- La corte imperiale venne collocata par-
ro luogo i primari della corte imperiale te nello stesso Palazzo apostolico Qui-
a
e la corte pontificia, seguendo la i. la rinale e parte nel Palazzo della Consul-
guardia nobile del Papa. 11 treno era pre- ta. Nella sera i cardinali si portarono a
ceduto dal principe di Raunitz ambascia- riverire gl'imperiali coniugi, e poscia la
tore imperiale con la legazione, eda4cor- corte e nobiltà romana ed il corpo di-
rieri pontificii, con quell'ordine descrit- plomatico, non che di Cha- la duchessa
to dal ti. 2 7clel Diario di Roma, il qua- blais (che per la sua lungadimora in Ro -
le ne'seguenti riporta tutte le feste cele- ma lasciò al Museo Faticano diversi mo-
brate in Roma nel soggiorno de'sovrani numenti) sorella del re di Sardegna Car-
e tutto ciò che li riguarda. lo Felice, e la duchessa di Lucca infan-
PIO P I O 16 5
ta di Spagna, col principe e principessa seo furono bellamente disposti, per de-
suoi figli , che per tanti anni abitarono corare l'interno degli appartamenti: lo
Roma. In questa alma città per sì fau- sfarzo e la splendidezza vennero ammi-
sta circostanza si recò un numero immen- rali dai sovrani, dai cardinali, dai prin-
anche per
so di forestieri e personaggi , cipi,dal corpo diplomatico e dai perso-
goderne Vi si portarono ancora
le feste. naggi che vi assisterono. Dopo aver essi
il principe Antonio di Sassonia con l'ar- veduto un bellissimo fuoco artifìziale sul-
ciduchessa moglie e la principessa loro lapiazza di Campidoglio, furono invita-
nipote; l'arciduca Palatino del regno di ti nellasaladel palazzo senatorio,alla cau-
Ungheria la duchessa di Wùrtemberg
; tatacomposta in onore dell'imperatore
colle liglie ; il principe ereditario di To- ede'monarchi cheaveano contribuito al-
scana, che fu alloggiato nel Quirinale, ed lo stabilimento della pace d'Europa. In-
il corpo diplomatico di Vienna. A tutti di l'augusta comitiva passò, sopra un pon-
questi principi e personaggi il Papa fece te appositamente costruito, alla lauta ce-
le più graziose accoglienze, ed il cardi- na preparata nell'appartamento de'con-
nal Consalvi prodigò loro le maggiori cu- servatoli di Roma, trionfando nel mezzo
re ed alti riguardi. della mensa la famosa Lupa di bronzo.
L'imperatore, l'imperatrice, la loro L'imperatore invitò alla cena cardina- i

figlia e tutti nominati personaggi inler-


i lie gli ambasciatori: diverse tavole per
venneroaliepiùsolennifunzioui ed a tut- mille persone erano state disposte in al-
te le feste ch'ebbero luogo durante il lo- tre sale. Terminato il banchetto, l'impe-
ro soggiorno nella capitale del cristiane- ratore e l'imperatrice attestarono al car-
simo. Le funzioni cui assisterono furono dinal Consalvi la piena loro soddisfazio-
quelle della settimana santa e di Pasqua, ne delle sue cure indefesse e della gran-
nella quale l'imperatore per indisposizio- diosa festa loro stata offerta in nome del
ne non ci fu ; Pio VII per debolezza solo santo Padre. L'imperatore, l'imperatri-
assistè alla messa pontificata dal cardinal ce e gli altri principi visitarono con pia-
Mattei, ma poi die la solenne benedizio- cere i principali monumenti di Roma, le
ne. Nel giovedì e venerdì santo l'impera- chiese, i palazzi, gli stabilimenti, le vil-
tore con altri diecisette principi e prin- le. Onorarono eziandio di loro presenza
cipesse di case sovrane pranzò nell'appar- Canova, Wicar, Lin-
gli studi artistici di

tamento del cardinal segretario di stato di , Cam ucci ni , Thorwaldsen Fabris, ,

nel Vaticano, mentre in altra sala desi- Alvarez e Schaller; come pure quello dei
narono cardinali, gli ambasciatori e al-
i pensionati italiani nel palazzo di Vene-
tri ministri del corpo diplomatico, non zia, e l'esposizione delle opere degli ar-
che le più illustri persone di varie na- tisti tedeschi nel palazzo Caffarelli. Visi-
zioni. Le dimostrazioni di pubblica alle- tarono inoltre i luoghi suburbani di Fra-
grezza furono la cantata della Gerusalem- scati, Castel Gandolfo, Albano, Ariccia,
me liberata del Zingarelli, nelle sale del Genzano e Tivoli. A'26 aprile partirono
Vaticano; l'illuminazione della cupola di per Napoli seguiti dal corpo diplomatico
s. Pietro e la girandola nella sera di Pa- di Vienna. Ritornati in Roma a' 1 giu-
squa ; la festa di ballo al teatro Alibert gno, il 4 i sovrani si trovarono alla pro-
e nell'anfiteatro Correa; la corsa del fan- mozione al cardinalato dell'arcivescovo
tino in piazza Navona ; la festa che l'am- di Olmiitz, fratello dell'imperatore, e al-
basciatore Kaunitz diede a'suoi sovrani la solenne processione del Corpus Do-
nel palazzo Braschi, ove ahi lava, e quel- mini. Prima di partire l'imperatore e l'im-
la magnifica e sontuosa di Campidoglio. peratrice tornarono a visitare nel novi-
1 capolavori che arricchiscono quel mu- ùato de gesuiti Carlo EmmanueIcIV,già
166 PIO PIO
re diSardegna; indi fecero visita ad. Ele- vette un ricco donativo, il governatore
na Chiaramonti nipote del Papa, nel mo- di Roma una scatola col ritratto dell'im-
nastero delle carmelitane della ss. Incar- peratore contornato di brillanti, e rag-
nazione dette le Barberine, perciò fre- guardevoli donativi si distribuirono alla
quentato da Pio VII (d. Elena benedet- corte e famiglia pontificia. In questo tem-
tina, avanti 1* invasione francese si recò po giunse in Pioma il celebre pittore in-
in Roma monastero e vi restò sotto
in tal glese Lawrence, incaricato dal principe
il governo francese, sempre però come pri- reggente di fare il ritratto del santo Pa-
ma vestita da secolare, nel qual tempo a dre (per la collezione di quelli del red'In-
dette monache si unirono le propinque ghilterra, cioè de'sovrani che aveano avu-
carmelitane di s. Teresa. Di poi il Papa to parte nel trattato di Vienna), non che
volle che riprendesse l'abito monastico in quello di Consalvi, e fu alloggiato nel Qui-
un monastero dell'ordine, e la collocò in rinale qui noteremo che ritrassero egre-
:

quello delle benedettine di Campo Marzo, giamente l'effigie di Pio VII, in marmo
ove mori). Ringraziato vivamente il Papa Canova, in medaglie Cerbara e Giromet-
di tante singolari dimostrazioni di affetto ti in pittura Wicar, David e Camucci-
,

e di distinzione, agli i i giugno l'impera- ui. Divenuto il principe reggente Gior-

tore e l'imperatrice partirono da Roma gio IV, mandò il proprio ritratto esegui-
con il loro corteggio, accompagnati alla to da Lawrence al Papa, che Gregorio
carrozza dal cardinal Consalvi e dai pre- XVI collocò poi nel Palazzo apostolico
lati maggiordomo e maestro di camera, Laleranen.se. L'ani mi lustrazione dello sta-
rinnovandosi che ne
le salve d'artiglieria to progrediva felicemente, poiché le ren-
aveano annunziato l'ingresso. dite sommavano a cinque milioni, 885
Nel giorno precedente l' imperatore mila scudi, lespese a cinque milioni, 289
conferì diverse decorazioni equestri, cioè mila scudi circa, per cui sopra vanza va-
al Ma ilei come decano del sacro
cardinal no le rendite in scudi 5g5 mila circa: le

collegio,ed a quei signori riportati nel spese pel ricevimento dell' imperatore d'
n.°4-8de] Diario di Roma. L'arciduches- Austria ammontarono a 8 0,000 scudi, co-
sa figlia, avendolo preceduto in Perugia, me riferisce l'Artaud, mentre erasi detto
vi cadde inferma, onde tosto il cardinal che toccavano li 3oo,ooo. Volendo ogni
Consalvi vi si recò a fine di vegliare, per- potenza profittare dell'ingegno e della
chè le più sollecite cure le fossero prodi- sorprendente altitudine delcardinal Coli-
galizzate. L'imperatore restò assai com- salvi per terminargli affari, i principi pio-
mosso e sensibile a questa prova di at- testanti di Germauia desiderando essi pu-
taccamento. Per tulio il tempo che la cor- re di veder compiuti i loro negoziati, per
te diVienna dimorò in Roma, né l'im- la sistemazione degli affari de'catlolieisot-
peratore, né il principe di Mettermeli fe- tomessi al loro dominio, per mezzo di due
cero alcun motto sia al Papa, sia al se- inviati fecero presentare a Pio VII una
grelariodi stato, relativamente agli affari nota intitolata: Dichiarazione de' prin-
religiosi e politici degli stali austriaci ; si- cipi e degli stali protestanti riuniti della
lenzio che recò molto stupore a Pio VI I, confederazione germanica. Il Papa ri-

laonde il viaggio altro scopo nun ebbe che spose con una Esposizione contenente i

di piacere e d'istruzione. Quando il prin- suoi sentimenti su tutti i punti di questa


cipe di Canino e sua sorella Paolina prin- dichiarazione: quaulo all'elezione de've-
cipessa Borghese domandarono di vedere scovi, convenne che il capitolo prima di
il principe di Mettermeli, questi rispose procedervi trasmettesse la nota de' can-
non poter prendere relazioni colla fami- didati al governo locale, il quale esclu-
glia Bonaparte. Il cardinal Consalvi ricc- de! ebbe una parte di quei che uuugli riu-
PIO PIO 1G7
scissero graditi. Quale successo ebbe poi, Giorgio IV come re d'Anuover accredi-
con la formazione della nuova provincia tò il suo ministro in Roma, terminando
ecclesiastica dell'alto Reno e l'ordinamen- le credenziali con raccomandarsi alle pus-
to di cinijue sedi vescovili, lo dissi nel voi. sirne sue orazioni. Egli andava riceveudo
XXIX, p. io4- Uno di quelli che con- omaggi inauditi, precipuamente dai so-
corsero alla buona riuscita del negoziato vrani acattolici; altrettanto dicasi del suo
fu il cav. Roelle incaricato d'alfari del re- gran ministro Consalvi, amato in modo
gno di Wiirtemberg presso la s. Sede. In- singolare dai re di Francia e d'Inghilter-
oltre nel 1819 Pio VII eresse Pergola in ra. Terminate le guerre che per lo spa-
vescovato, e promosse ad arcivescovato zio di 24 anni avevano sconvolta l'Eu-
Quebech: nuovamente riunì le sedi ve- ropa, sembrava che si dovesse alla fine
scovili di Belluno e Fé lire, alla cui bolla godere una lunga pace e profonda quie-
contribuì il bellunese p. ab. Cappellai-i poi te. Ma era rimasto o sorto in Europa uno

Gregorio XVI. Con la bolla Curri nos, c\t. spirito propendente alla libertà, che mi-
Bull. t. i5, p. 199, fece una nuova di- se nuovamente in agitazione vari popo-
stribuzione della diocesi di Ferrara ; men- li. Così infatti accadde in Ispagna, in Por-
tre colla bolla In apostolicae, cit. Bull. togallo, nel regno delle due Sicilie ed in
p. 245, fece restituire ai cassiuesi ilmo- Piemonte. Scoppiata la rivoluzione a Na-
nastero e chiesa di s. Maria del Monte poli per opera de' Carbonari3 che Pio VII
di Cesena.A'24 dicembre 1819 colla bol- condannò nell'anno seguente, Beneven-
la Dominici gregis } c\t. Bull. p. 259, ap- to e Pontecorvo, domimi della Chiesa,
provò la congregazione delle figlie o so- furono occupati dai rivoltosi, indi si eres-
relle della Carità di s.Vincenzo de Paoli. sero in governi provvisorii. Di questa af-

Al 1820 dobbiamo l'origine della pro- flizione e di quella provala per l'assassinio
tomoteca Capitolina de'busti ed erme de- del duca di Berry per mero odio contro
gli uomini illustri, formata da Pio VII; i Borboni, il Papa fu consolato nell'udi-
ne feci la descrizione a Museo Capitoli- re la nascita del duca di Bordeaux ed e-
no, narrando altre benemerenze del Pa- sciamò: Quel Dio che percosse Boi bo- i

pa sul famigerato luogo; mentre nel voi. ni, oggi li benedice. Ritrovato nella ba-
XV, p. 86, parlai della commissione da silica A' Assisi ^\\xv\à\camtnie il corpo del

lui istituita per la conservazione de'mo- patriarca s. Francesco, Pio VII fece il de-
numenti antichi, per gli acquisti di og- creto constare de identitate: (pianto pre-
getti di antichitàad ornamento de'pon- cedette e accompagnò questo religioso av-
tifìeiimusei e pinacoteche, e per le altre venimento, Io riportai nel voi. XXVI, p.
dipendenze di belle arti. A questo Pon- yoeseg., i3i eseg. Nello stesso anno 1820
tefice si deve ancora il compimento di eresse la sede vescovile di Riclunond e
quanto aveano incominciato francesi i Charlestown nell'America. A questa epo-
perchè meglio si godesse la Colonna di ca essendosi compita la restaurazione del-
Traiano, rinvenendo fondamenti del fo- i la Chiesa di s. Lorenzo in Datnaso, alla
ro, dopo la demolizione dell'isola di ca- quale il Papa concorse, il capitolo tornò
se, della chiesa e monastero dello Spiri- ad uffiziarla.In dettoauno rianimò il com-
to Santo e del conservatorio di s. Eufe- mercio di Civitavecchia, con ristabilire il
mia. Essendo stati collocali gli avanzi del- lazzaretto, migliorare l'arsenale e cingen-
l'antiche colonne ai loro posti, una si tro- do di muro il luogo di pena pei rei, on-
vò più alta di tutte; allora si disse: Le de troncare le comunicazioni colla città.
colonne sono il sacro collegio; la più al- Per la rivoluzione di Napoli, nel 1821
ta è Consalvi! Nel maggio Pio VII pro- Pio VII spedì rappresentanti alle confe-
vò particolare soddisfazione del modo cui renze di Lubiana il cardinal Spina e mg.
1
1 08 PIO PIO
Mazio. I costituzionali vieppiù allarma- le fu chiamato da Napoleone e gli disse:
rono lo stato pontificio con proclami, per Io sono nato nel grembo della religione
cui ebbero luogo energiche provvidenze, cattolica, e voglio compiere doveri che i

per opporsi alle minacciate invasioni ed essa impone, io voglio ricevere conforti i

ostilità: a questi movimenti de'settari era che amministra; quali ricevè con ve-
i

collegata l'ideata sollevazione generale di nerazione e raccoglimento, e pronunziò


Italia. Per precauzione alla fine di feb- il nome di Pio VII con rispettosa effu-
braio si allestirono in Civitavecchia alcu- sione di cuore, il quale tante volte e al-
ni appartamenti pel santo Padre; ed il l'ora estrema gli comparti la benedizio-
cav. Artaudper difenderlo riunì in quel ne apostolica. Nel 1822 diversi potenta-
porto diverse forze navali francesi, men- ti insinuarono al Papa, che nell'ammini-

tre all'intorno delle mura di Roma pas- strazione civile introducesse un sistema
sarono gli austriaci, per restituire l'ordi- più spedito e conforme ai desideri del ce-
ne al regno di Napoli. Intanto Pio VII to laicale, a mezzo di quel Memorandum
ristabilitosi bene da una malattia, cedet- che fecero presentare dai loro diploma-
te alle istanze de'suoi famigliari, di rinun- tici. Il santo Padre passando dal suo ga-

ziare alla rigorosa quaresima cui si as- binetto nella camera da letto, il 18 apri-
soggettava ogni anno. Con soddisfazione le 1822 cadde fra una sedia e il gemi-
de'due governi, la Prussia conchiuse un flessorio: accorsi i famigliari lo rialzaro-
concordato colla s. Sede. Pio VII eresse le no senza che si fosse fatto male meno
, ,

sedi vescovili di Rotlemburgo, di Limbur- una doglia a un fianco che poco durò.
go e di Cincinnali , elevando quelle di L'imperatore di Russia e il redi Prussia
Spoleto e Friburgo ad arcivescovati. Con- avendo desiderato visitare Pio VII ,
pel
temporaneamente che gli austriaci oc- 1 .°si prepararonogliappartamentialQui-
cuparono Napoli e comprimevano la in- rinaie, poiché il 1° dichiarò di andare in
surrezione del Piemonte Benevento e ,
un albergo; ma l'imperatore non potè ef
Pontecorvo tornarono all'ubbidienza del- feltuare il suo disegno, e quello d'Austria
la Chiesa. Essendo morto Napoleone a ch'era stato invitato, rispose profittarne
s. Elena il 5 maggio, quando Pio VII altra volta. Adunatisi i sovrani in congres-
lo seppe, mostrò il medesimo spirito che so a Verona, il Papa vi mandò il cardinal
r
l'avea indotto a piegare il ministero bri- Spina con mg. Mazio. Reduce da esso e
tannico di raddolcire la cattività del gran- sotto il nome di conte di B uppin agli no- 1 1

de guerriero, e permise che una pompa vembre giunse in Roma il re di Prussia


funebre in suo onore venisse celebrata in incompagnia de'reali suoi figli, incontra-
Roma Pa-
per cura del cardinal Fesch. Il to aPonte Molle dal fratello Enrico che
pa disse pure in questa circostanza mol- dimorava in Roma. Fu con sensi di vi-
te di quelle tenere e generose parole che va gioia accolto dal santo Padre, che fe-
caratterizzavano la sua bell'anima. Egli ce illuminare la cupola di s. Pietro ed
avea perdonato il tutto a Napoleone e le incendiare la girandola sul Castel s. An-
protestedi benevolenza che gl'in viava do- gelo. ammirate le cose principali di
II re,

veano contribuire a risvegliare nel cuore Roma, a'iy novembre parti per Napoli.
di lui gli antichi sentimenti di religione; Già nel precedente mese Pio VII avea
né potè ignorare che fratelli Luciano,i elfettuala la circoscrizione di diocesi della
Luigi e Girolamo, la sorella Paolina e la Francia, poiché il Concordalo del 18 17

madre ricevevano in Piotua cortese ospi- non avea ricevuto esecuzione , pei tanti
talità. A'17 marzo essendo partito per motivi che adduce 1' Artaud, che toccai
l'Europa l'ab, bona vita, lasciò presso Na- nel voi. XXVI, p. 22.5. Nel partire da Ro-
poleone l'ab. Vignali, il quale a'2 1 apri- ma l'ambasciatore Blacas ricevette Tana-
PIO PIO 169
Ioga bolla; gli successe il duca di Lavai- lazzo fece l'ordinaria residenza, per cui
Montmorency. Avendo la Spagna sop- vi fece vari miglioramenti, massime nel-
presso l'inquisizione, i gesuiti e circa 3oo la cappella Paolina. Nella zecca ponti-
conventi e monasteri, e cessato paga- i ficia si conservano 3 7 conii di medaglie
menti per bolle, dispense e altre mate- coniate per celebrare i fasti del suo im-
rie ecclesiastiche, odi-end o in vece alla s. mortale pontificato, molte delle quali de-
Sede annui scudi q,ooo, il Papa ricusò che le riguardano. Ce-
scrissi agli articoli
di ricevere il Dai oistro VilIanuova,percui lebrò le seguenti solenni beatificazioni:
nel gennaio i8a3 da Madrid fu caccialo nel i8o3 del b. cardinal Giuseppe Ma-
il nunzio Giacomo Giustiniani, poi car- ria Tomruasi; nel 1804 della b. Vero-
dinale. A'i6 maggio 1823 Pio VII fece nica Giuliani cappuccina; nel 1806 del
l'ultima promozione di cardinali, in cui b. Francesco Girolamo gesuita, e del b.
pubblicò cardinale il p. ab. Zurla camal- Giuseppe Oriol di Barcellona; nel 1809
dolese: prima voleva compartire tale di- del b. Giambattista della Concezione fon-
gnità al p. ab. Cappellai-i pur camaldo- datore de' trinitari scalzi. Inoltre Pio VII
lese (dopo avere ricusato d'essere vesco- riconobbe il cullo immemorabile di vari
vodi Tivoli) in premio de'servigi resi alla beati e santi, ed a molti ampliò il cul-
s. Sede; masi dice che il segretario di stato, to; immenso poi fu il numero delle in-
geloso della sua profonda dottrina, quale dulgenze che concesse. In 2 1 promozioni
avea sperimentata in rilevantissimi affari, creò 98 cardinali, Ira'quali rinunziarono
determinòil Papa in favoredelZurla. Però poi alla porporaMarino Caraffa (ne par-
il p. ab. Cappellai-i vide la preterizione con laianche nel voi. XLI, p. 274) e Carlo >

mi rabi le disio voi tura, con aumento di sti- Odescalckì per entrare nella compagnia
ma presso tutti, onde Leone XII lo creò di Gesù. Una delle ultime cose di Pio
cardinale con isplendido e singolare elo- VII fu la destinazione di mg/ Giovanni
gio, a quell'articolo riportato, e poscia Dio Muzi arcivescovo di Filippi in vicario apo-
esallòla sua umiltà alla cattedra apostoli- stolico del Chile, cui furono dati in com-
ca col nome di Gregorio XVI. Nello stesso pagni il conte can.° Maslai, ora Pio IX,
anno Massa di Carrara e
eresse le sedi di e d. Giuseppe Sallusti che pubblicò la
di Moulins. Logorato dall'immense fati- Storia della missione.
che, il cardinal Consalvi soggiacque nel La sera del 6 luglio, anni versariodella
1823 ad una febbre che lo distruggeva; sua prima uscita dopo venuto da Vene-
mentre poi riacquistava la salute, quella zia e del fatale rapimento, avendo Fio
di Pio VII andava ogni giorno indebolen- VII congedata la corte, s'intrattenne al-
dosi, il perchè fece porre subito due iscri- quanto con il prelato Bu Kaoni suo udi-
zioni sulla Piazza del Popolo, per me- tore. Rimasto solo volle alzarsi dalla se-
moria degli abbellimenti incominciati dal dia a bracciuoli, appoggiando una mano
Papa. Nel propinquo Monte Pincio aven- sulla tavolaecercandocon l'altra un pun-
do Pio VII proseguito i lavori de' fran- to d'appoggio ad una fune, che era stata
cesi, per ridurlo a pubblica passeggiata, collocata a tal uopo intorno alle pareti;
nell'anno precedente vi avea innalzato un ma essendosi alzalo con islento non potè
obelisco. Questo Papa protettore delle bel- afferrarla e cadde sul pavimento di mar-
le arti e delle lettere, coadiuvato dagli mo, fra la tavola e la sedia. A He sue gri-
alti sensi del suo diletto ministro, curò da accorsero tosto vari famigliari, che Io
l'abbellimento ulteriore di Roma, di die collocarono sul letto, essendosi rotto il

tengo proposi toa'luoghi loro, benché qui collo del femore. I medici e chirurghi pe-
noucitatijcomedelia decorosa fonte eret- rò gli tacquero la frattura, egli tuttavia
ta nella Piazza del Quirinale, nel cui pa- richiese il s. Viatico, passando la noi le in-
170 PIO PIO
quieta, ina senza febbre. Il cardinal Con- aerando infermo al cardinal decano del
salvi raccomandava sempre agl'intimi
si sacro collegio ed al corpo diplomatico. Si
domestici di non lasciarlo solo, onde fu- espose il ss. Sagraraento nelle basiliche
rono biasimati, ma a torto, perchè fu un Laleranense, Vaticaua e Liberiana, non
caso fortuito che non si poteva prevede- che nella chiesa de'ss. Vincenzo ed Ana-
re; piuttosto nella caduta a Castel Gan- parrocchia del palazzo apo-
stasio, allora
dolfo il Papa giacque per un qualche tem- stolico concorso del popolo nelle chie-
: il

po sul suolo, dicesi per mancanza di vi- se a pregare Dio pel Pontefice fu signi-
gilanza in chi aveadoveredi stargli vici- ficante.Nel 19 peggiorò; ne'suoi vaneg-
no. A questo disgraziato avvenimento do- giamenti andò ripetendo Savona, Fon-
po circa io giorni successe l'altro fune- tainebleau, luoghi del suo esilio; ben pre-
stissimo dell'incendio della Chiesa eli s. sto si alterò la voce, e da alcune desinen-
Paolo fuori delle mura, ma al Pontefi- ze di parole latinesi potè dedurre ch'era

cesi fece ignorare per non affliggerlo inu- costantemente in orazione. IlcardinalCa-
tilmente. Prima della caduta, avendo sa- stiglioui penitenziere maggiore (poi Pio
puto l'imperatore d'Austria che il santo Vili), antico suo amico e consigliere di
Padre era minacciato da grave debolez- fiducia, gli conferì l'estrema unzione e lo
za e languore, gli mandò il più prezioso assistè nel puuto
morte; ed il cardi-
di
e più vecchio vino di Tokay; ed il re di nal della Geuga Leone XII)
vicario (poi
Francia dopo la disgrazia, a domanda del- ordinò al clero di recitare 1' orazione prò
l'ambasciatore, gli spedi un letto mecca- infirmo Ponti/ice morti proximo. Nella
nico, allora di recente invenzione, che per- sera l'infermo non potè più prendere cibo,
metteva di alzar l'infermo senza tormen- e nel seguente mattino a cinque oredel 20
tarlo, ed arrivò in Roma a' 12 agosto. Ap- agosto 1823 spirò tranquillamente l'ani-
pena Papa fu posto su questo letto, senti
il ma di Pio VII, nell'età d'anni 8 1 e gior-
qualche sollievo, ed ordinò che al corrie- ni 6, e di pontificato anni 23, mesi 5 e
re che l'avea celeremeute portatosi das- giorni 6.
sero i oo doppie d' oro ; ed avendo chie- Universale fu il cordoglio per la per-
sto un po' di nutrimento, prese la sua so- dita dell'amato Pontefice, il cui cadave-
lita cioccolata. Gli si parlò del dolore di re dopo imbalsamato si espose nella gran
tutta Roma per la sua infermità, cui ri- ed precordi
sala de' concistori pubblici, i

spose col segno della benedizione. Nel se- furono portati nella suddetta chiesa par-
guente giorno trova vasi meglio, ed invitò rocchiale. Nella sera del 22 con pompa
circondavano a parlar fra lo-
quelli che lo funebre il cadavere fu trasportato nella
rodegli avvenimenti della città. Fra quelli cappella Sistina del Vaticano, circonda-
che nominò, immaginando l'afflizione che to dai penitenzieri di s. Pietro, recitan-
proverebbero pel suo stato, vi fu ileav. Ar- do preci con voce bassa. La mattina del
taud, cui in segno di all'etto e di benevo- 23 il sacro collegio e il capitolo della con-
lenza, il 16 fece spedire onorevole breve tigua basilica in questa portarono il ca-
per l'uso dell'oratorio privato. Aumentata davere, ed furono celebrati
ivi noven- i

la debolezza e la forza del male, il delirio diali, pronunziando l'orazione funebre \\


venne a manifestarsi con allarme di tut- prelato Foscolo, ora patriarca d'Alessan-
ti. Il giorno 18 fu abbastanza tranquil- dria. La macchina del catafalco, disegno
lo, onde alle 5 del mattino richiese di co- del cav. Valadier, compose d'un vasto
si

municarsi, ed il cardinal Bertazzoli gli e alto basamento quadrilatero, avente ne-


partecipò la s. Eucaristia. Allora il de- gli angoli quattro candelabri; negli spec-
solatissimo ed aflettuoso cardinal Consal- chi delle basi i bassorilievi rappresentava-
vi notificò formalmente lo slato del vc- no il ripristinamento de'gesuiti, la resti-
PIO PIO 171
lozione delle provincie, l'ingresso solenne minato con bolla la setta de' carbonari.
in Roma, la protezione delle belle atti', 11 santo Padre vi ordinava che si proce-

nel pietl istallo dell'urna si legge vano quat- desse all'elezione subilo dopo la sua mor-
tro iscrizioni dell'Amati, in lodedelle vir- te per via d'acclamazione, se fosse pos-
tù del Pontefice, che riporta il Pistoiesi. sibile, e per cos'i dire alla presenza del
JNel voi. XII,
3oi, p. descrissi il magni- cadavere ancor tiepido; che questa ele-
fico monumento, che gli eresse in detta zione si facesse in segreto, senza aspetta-
basilica il cardinal Consalvi, col prodotto re i cardinali fuori di Roma, senza pre-
di parte delle scatole con brillanti rice- venire i ministri accreditati, senza rag-
vute dai sovrani pei tanti trattati con- guagliarne le corti, senza occuparsi dei
chiusi. Quanto alle statue laterali a quel- funeraliprima che il grande atto fosse
la di Pio VII, ed esprimenti la Fortezza consumato. Ma tutti cardinali saggia- i

e la Sapienza, per questa seconda altri mente riconobbero che gli ordini del de-
credono significare la Mansuetudine o la funto Pontefice essendo stati emanati
,

Moderazione. La basilica Vaticana essen- ne' giorni e in conseguenza delle rivolu-


do mirabile pietra di paragone, l'esimio Spagna, Portogallo, Napoli e Pie-
zioni di
Thorwaldsen che scolpi tale monumen- monte, per cui era agitata l'Italia, non
to, non corrispose alla grande espilazio- potevano essereapplicabili alle circostan-
ne che si avea del di lui sommo merito; ze attuali , la prima
e decretarono per
rimarcandosi l'errore principale nel con- volta celebrarsi Conclave ne\ Quirinale.
\l

cetto e nella composizione quasi priva del La vita del glorioso Pio VII presenta
carattere cristiano, nou proporzionata al- un singolare complesso di virtù e di sven-
la località, monotona epoco maestosa. Ne ture, ed una specie di luminose ripara-
fece la descrizione e la disamina il eh. zioni che la provvidenza non sempre con-
Gasparoni, Prose, p. i. Appena raduna- cede agl'illustri infortunii, laonde può
ti i cardinali nelle congregazioni , scop- formare argomento di serie e utili me-
piarono le lagnanze contro il cardinal ditazioni cristiane, all'uomo di stato, al
Consalvi, che siuoaquel puntoavea eser- cittadino, all'ecclesiastico; perocché essa
citato il potere in tutto: il cardinal Fesch contiene i più grandi precetti di religio-
capo dell'ordine de' preti ebbe il corag- ne, di morale e di politica. Pio VII fu
gio d' assumere le sue difese e fu viva- dotato di possente dialettica, di serenità
mente applaudito dai cardinali restati d'eloquio, e sovente adoperava diverse
amici al graud'uomo. Il cardinal Soma- espressioni di s. Agostino. La dignità non
glia decano, alla presenza del sacro col- cambiò le sue abitudini semplici e fru-
legio, disuggellò un piego, e vi trovò due gali, la sua modestia ed il suo disinteres-
brevi in data di Fontainehleau. i\el i.° se. 11 suo carattere e animo retto, gene-
il Papa ordinava ai cardinali dopo la sua roso, pio, limosiniero, mansueto e dol-
morte di radunarsi subito sotto la pre- ce, fu accompagnato da candore d'animo
sidenza del cardinal decano, e di elegge- e da graziosa urbanità, da conciliabile po-
re il successore senza le antiche forma- litica e da paterna condiscendenza; però

lità a pluralità di voci. Il 2. conteneva capacedispiegarequella fermezza ed eroi-


le medesime disposizioni, colla differen- ca fortezza, di cui ne riportai brevemente
za che prescriveva i due terzi de'voti se- tanti saggi. Sull'amministrazione del go-
r
condo 1'
uso autico. Quindi mg. Mazio verno civile Pio VII facilmente deferiva
segretario dello stesso sacro collegio lesse alla volontà di quelli che n'erano inca-
ai cardinali altro breve di Pio VII, di ricati; ma in tutto ciò che spettava al-
cui era stato compilatore e depositario, l'autorità di supremo capo della Chiesa,
dell' ottobre i 82 1 , cioè dopo aver ful- egli ordinariamente non consultò che se
i
7a
PIO PIO
stesso. La posterità non obblierà raai le ino tante edizioni e traduzioni in diverse
virtù patriarcali nelle grandezze, la co- lingue, legge ancora nei voi. 3, p. 388,
si

stanza nelle umiliazioni e la fermezza nel e 5, p. 2g4 degli Annali delle scienze re-
5

guidare la mistica nave della Chiesa. Ad lig., riportando quello del eh. prof.Barola.

onta di tanta gloria e splendide beneme- Innumerabili poi sono le orazioni ed elogi
renze, in Roma particolarmente non lo funebri pronunziati ne'funerali che si fe-
risparmiarono gì' infami calunniatori e cero da per tutto a Pio VII, indi nella
maldicenti, poiché osarono dopo morto maggior parte pubblicati con le stampe.
deturparla con satire (di queste licenze Già di sopra notai che nel Bull. Rom. con-
parlai a Palazzo Braschi) e sarcasmi, cui tinualiol.i i eseg., si riportano le sue bol-
è sempre esposto chi esercitò il potere, le, brevi, lettere apostoliche, molo- pro-
massimamente se elettivo e per molti an- La Chiesa
pri, chirografi, allocuzioni ec.
ni: egualmente fu segno alle satire ed alle romana vacò 39 giorni.
umiliazioni il cardinal Consalvi, accusato PIO VIII, Papa CCLIII. Francesco
di dispotismo, cui servigi troppo presto
i Saverio de' conti Castiglioui, nacque in
vennero dimenticati, tacciandosi di quan- Cingoli a'20 novembre 1761 di famiglia

to forse era stato necessario. Per altro il nobile e molto onorata , da Carlo e da
nome di Pio VII suona benedetto e im- Sanzia Ghislieri di Jesi, della stirpe di s.

mortale in ogni luogo, ed il suo pontifi- Pio V [V '.). Nel rinomato collegio Cam-
cato segna un' epoca memorabile nella pana di Osimo ricevè la prima educa-
Chiesa; e se la storia è utile a tutti, quella zione studiosa e si formò alla virtù, indi
di sì magnanimo Pontefice è necessaria a passò nel celebre collegio Montalto e nel-
sapersi da ogni cattolico, per conoscere 1' università di Bologna, ove fece rapidi
nelle sue vicende le mirabili cure di Dio progressi non meno nella pietà, che nelle
in favore della Chiesa. Tale fu la divo- scienze e particolarmente nel diritto ca-
zione che si ebbedi lui vivente e dopo mor- nonico , come dotato di felice acuto in-
to, che si stimò ben contento chi potè ave- gegno, laonde ben presto si rese noto e
re qualche sua memoria, un pezzetto di caro a quanti aveano in pregio religione
abito o i suoi capelli. Finalmente Pio VII e dottrina. Lungi dal profittare delle con-
insegnò come si possa essere Papa senza suete ricreazioni, unode'suoi maestri per
nepotismo : al momento del suo innalza- lieve mancanza a castigo gl'intimo diver-
mento tronoavea 7 nipoti, e giammai
al i tirsi. Ornato di tale condotta riservata
permise che neppure un solo veuisse in e ben istruito nelle discipline teologiche,
Roma; soltanto li beneficò cori modera- si recò in Roma, ove il suo illustre con-
zione, mediante tenui assegni e regali fin- cittadino Felice de Paoli, vescovo prima
ché visse, e lasciò in morte un patrimo- di Fossombrone, poi d' Anagni e diLo-
nio che appena ascese al valore di circa reto, lo prese in aiuto nell'impresa di con-
i5o,ooo scudi, provenienti dai risparmi futare gli errori de' giansenisti, promul-
del suo appannaggio e dai regali ricevu- gati dal sinodo di Pistoia. Indisi associò
ti. Molti descrissero le sue gesta e confu- allo studio del dottissimo prelato Devo-
tarono le calunnie, ed oltre quelli che no- ti, col quale travagliò nella di lui bell'o-

minai a Chiaramonti famiglia, mi limi- pera intitolata: Institutiones j'uris cano-


terò qui a ricordare il comm Alessio F. nici, che fu stampata più volte in Roma,
Artaud: Storia di Pio F/ I1, tradotta dal- come nel i8i4(del Devoti abbiamo pu-
l' ab. e cav. Cesare Rovida, edizione i? re : Juris canonici universi publici et
,

con correzioniedaggiunle, Milano 838. i privati, che egualmente meritò di essere

L'esame, l'elogio ed i pregi di questa ve- stampata più volte in Roma come ,
nel
race e pregiatissima opera, di cui abbia* 1827). Si ritengono del Castiglioui le co-
PIO PIO i
7
3
piose ed erudite note alle Fnxtittttìones sore dc'doveri e diritti della Chiesa. Ri-
die a guisa di commentario perpetuo le cusando quel giuramento, di cui pallai
accompagnano e completano. Applicossi nel voi. XXXI, p. 109, l'ordine di ar-
ancora con genio e riuscì erudito assai restarlo giunse ben presto, e nel 1808 fu
nell'antiquaria e nella numismatica, per esiliato a Milano, quindi deportalo a Pa-
cui più tardi formò un'importante col- via e Mantova, nelle quali città dai me-
lezione di medaglie: presto si guadagnò desimi dominatori fu tenuto sotto la più
l'estimazione de'più insigni letterati, per penosa e importuna vigilanza. Quegliche
cui soleva ricordare le conversazioni eru- ne'suoi scritti annunziava tanta forza di
ditissime tenute col Zaccaria ecol Ciislia- zelo e fermezza d' opinioni, si condusse
nopoli. Successivamente fu vicario gene- nel civile consorzio dolce, cortese^ circo-
rale prima del lodato Devoti vescovo di spetto, per cui gli agenti stessi incaricati
Anagni (poi arcivescovo di Cartagine e a spiare la sua condotta non poterono ,

segretariode'brevia'principi), poi in Fa- non confessare che da per tutto il vesco-


no del vescovo Severoli in seguito cardi» vo di Montalto ispirava profondi sensi di
naie, ed in Ascoli del vescovo cardinal stima e venerazione, riconoscendosi dai
Archetti. Ritornato in Cingoli., fu dalla buoni un confessore illustre della
in lui
patria festeggiato per la famacb'erasi ac- romana un profondo conoscitore
chiesa,
quistata la sua dottrina e virtù, indi me- dell'erudizionesacra e profana, ed un di-
ritò di essere nominato prevosto del ca- stinto teologo e canonista. Dai nemici si
pitolo della cattedrale nel declinar del sarebbe voluto trovarlo temerario, spar-
secolo passato. Avendo dato chiare prove latore del governo di cui era disubbi-
di sapere, di prudenza, maturità di con- diente, per punirlo con rigore. Egli mo-
siglio e sagacità, a premiarne il merito stravasi sempre più rassegnato e sommes-
Pio VII agli i i agosto 1800 lo promos- so a tutte le leggi del conquistatore d'I-
se al vescovato di Montalto, dove si fece talia, non contrarie alla disciplina eccle-

ammirare per lo zelo e per tutte le qua- siastica ; ma difendendo lo spirito della
lità che lo formarono modello de'pasto- pura religione contro gli errori che im-
ri. Per la riputazione che godeva, nelle perversavano in cjuei tempi di tanta li-
gravi vertenze che insorsero tra Napo- cenza. Quantunque lontano, non trala-
leone e PioVII, questi incominciandodal- sciò di pascere le pecorelle del suo greg-
la compilazione del concordato lo con- ge con (|uelle sollecitudini consentile dal-
sultò, e altrettanto fecero, oltre il cardi- le circostanze, tenendo corrispondenza col
nal Consalvi, i pio segretari di stato, on- suo vicario generale.
de scrisse diversi pareri e consulte ripie- Nel 1 8 1 4- distrutta la potenza di Na-
ne di ragionamenti calzanti e robusti, sen- poleone e ripristinata la pace, 1' ottimo
za temere di mostrarsene autore, pel suo prelato ottenne da Pio VII che perdonas-
coraggio apostolico. La severità di sue se e rimettesse nella sua grazia il prelato
dottrine e la franchezza con cui alzò la Devoti, che dopo avere ricusato le ono-
voce contro 1' esigenze dell' imperatore, rificenze di Napoleone, avea sottoscritto
destò la sorveglianza de'suoi commissari. una formola condizionata, con cui crede-
Il vescovo venne avvertito che il suo ze- va salva la sua coscienza; per lo che nel
lo spiaceva governo francese invasore;
al 3.° tomo del suo Jus cananicum dedica-
ma egli solotennecontode'comandi pon- to al Papa, ben palesò quali fossero sta-

tifìcii, e tanto nelle pubbliche esortazio- ti sempre i suoi sentimenti. Indi il ve-
ni ed omelie quanto nelle risposte su
,
scovo Casliglioni tornò alla sua sede tra
diverse questioni che mandava a Roma, gli applausi del popolo, ed una nuova cor-

continuò a mostrarci 1' intrepido difien- rispondenza si stabilì tra lui e Pio VII
,

1.74 PIO P IO
felicementerestituitoa Roma. Questi non in morte suo benefattore Pio VII, ed
il

tardò a ricompensarne il valore, poiché entrò nel conclave del 1823, in cui fu e-
agli 8 marzo 1816 lo creò cardinale del- letto Leone.XII A questo articolo nar-
l'ordine de' preti e per titolo gli conferì pre valenteopinione dei zelanti delle
rai la

Ja chiesa di s. Maria in Traspontina. In- cose antiche di tener lontano dal potere
oltre il Papa nel medesimo concistoro lo il cardinal Consalvi, e perciò dal ponti-
trasferì alla sede vescovile della propria ficato chi lo avesse ripristinato nel po-
patria Cesena, nel quale articolo dissi co- sto di segretario di stato, lo che fece e-
me lodevolmente governò, che fatto
la scludere il cardinal Castiglioni, ritenuto
Pontefice la chiamò seconda patria, in un tra'moderati, detti volgarmente diploma-
ai doni che le inviò. Aumentandosi la fa- tici, e perciò non del numero de'zelanti ;

ma di sue virtù e profonde cognizioni in che altrimenti sarebbe immancabilmen-


ogni genere di sacre dottrine volendo , te uscito Papa , non solo pel numeroso
sempre più Pio VII giovarsene, essendo partito de'cardinali zelanti, massime au-
mortone' primi di luglio 1821 il celehre striaci, che volevano esaltarlo, ma pel fa-
cardinal di Pietro, lo chiamò in Roma, vore di Francia che desiderava rimanesse
gli assegnò la di lui ragguardevole cari- ministro Consalvi. La politica di questi
ca di penitenziere maggiore, ed a' 1 3 ago- fu sorpresa quando s'interpellò sulla scel-
sto lo traslatò alla sede suburbicaria di ta del cardinal Castiglioni, il quale pure
Frascati, indi nel 1822 lo dichiarò pre- dopo 1' esclusiva di Severoli interrogato
fetto della congregazione dell'indice. Dal che pensava dell'altro, francamente e sen-
medesimo Papa e dal successore fu ag- za esitazione dichiarò la sua propensio-
gregato a diverse principali congregazio- ne, a mezzo del cardinal Arezzo, ai car-
ni, e fatto protettore di alcuni luoghi pii, dinali Ruffo e de Gregorio. Tanto bastò
qualifica chealquanto ripugnava. Le con- perchè si abbandonasse. L' eletto Leone
gregazioni cardinalizie, di cui fece par- XII mostrò dispiacere che non si fosse
te, furono quelle del s. oflìzio, concisto- innalzato il designato da Pio VII, car-
immunità, propaganda, in-
riale, concilio, dinal Castiglioni, e che avrebbe preso il
dulgenze, esame de' vescovi in sacra teo- suo nome; indi soggiunse che presto gli
logia, lauretana, affari ecclesiastici e de- avrebbe lasciato il luogo, come meglio
gli studi. Le protettone furono del col- può vedersi nel citato articolo, ed intanto
legio greco, dell'accademia teologica, del- lo avrebbe aiutato a compiere i suoi do-
l' ospizio e congregazione de' sacerdoti a veri.
s. Lucia de'Ginnasi, della città di Mon- In fatti si verificarono ambedue le pre-
talto, di Monte Monaco in detta diocesi, dizioni, poiché Leone XII visse soli 5 an-
e delle pie unioni de' terrari in s. Mar- ni e più di 4 mesi, e ne raccolse lo spi-
limano e de'calzolai in s. Anna di Cese- rito il cardinal Castiglioni quale peniten-
na. Tutti questi carichi ben gli si addice -
ziere maggiore, onde il Baraldi fece bel-
vano pel suo profondo sapere ed auste- le allusioni di Elia ed Eliseo nelle sue dot-
rità di vita esercitala sino dalla giovinez- te Memorie di religione, t. i5, p. 263,
za. Dalla venula in Roma egli fu ulte- con l'argomento: Leone XII e Pio Vili,
riormente impiegato negli a (fari i più di- il quale nel 1829 fu riprodotto in Ve-
licati e gravi della s. Sede, forte della con- nezia da Giuseppe Battaggia, con lettera
fidenza di Pio VII e del consentimento allo stesso prelato JSaraldi. Celebrandosi
del cardinal Consalvi, cui vieppiù riuscì i novendiali al defunto Leone XII, nella
assai gradito e maniera di nego-
la cui sera del 2. giorno il suo cadavere fu po-
ziare avea da molto tempo ben interpre- sto nella cassa di cipresso; il maggiordo-
tala. Come penitenziere maggiore assistè mo con velo bianco ne cuoprì il volto
IMO PIO r7 5
altro lo distese il maestro camera, ed
di sta trionfante e dignitosa così si espri-
un 3.° rosso lo pose su tutto il corpo il me: » Pirebbesi quasi che il cardinale
cardinal Cappellai-i alla testa delle crea- aveva un segreto presentimento della e-
ture del medesimo, comeil più degno per levazione sua al pontificato, e che par-
anzianità delle presenti. Nell'ultimo gior- lava di già al cattolico mondo come suc-
no de'novendiali vi assistè nel coretto del- cessore di Leone XII. E mentre l'am-
la cappella del coro e in incognito il re basciatore esponeva le sue idee al sacro
di Baviera. Nel di seguente 7.3 marzo collegio , e perdevasi nella rigenerazio-
1 829, dopo la messa dello Spirito santo, ne attuale, mostrando di volere strasci-
il prelato Testa pronunziò l'orazione per narvi la Chiesa, il cardinale elevandosi ad
l'elezione del Pontefice, indi nelle ore po- una maggiore altezza, cercava in cielo le
meridiane entrarono in conclave 3j car- promesse divine, onde ricordarle autore-
dinali, che giunseroa 5o, cioè uno di Pio volmente all'ambasciatore ed insegnargli
VI, 3oPio VII e 19 di Leone XII,
di che il caltolicismo è ben superiore all'u-

poiché 8 non v'intervennero. Il conclave mana civiltà e alle mondane rivoluzioni;


durò 36 giorni, ed i pochi cenni che ne che desso può ben solfi irne, ma non re-
darò li estraggo dal dettaglialo mio mss. starne oppresso giammai ".
checompilai nel medesimo(altrettanto fe- Agli 1 1 marzo il conte di Celles am-
ci in esso nel successivo concia ve i83o-3 1) basciatore del re de'Paesi Bassi lesse una
con documenti, intitolandolo : Giornale allocuzione ai cardinali, da parte de'qua-
storico-politico ccrenwniale della sede li, come capo d'ordine, replicò il cardi-
vacante e conclave per l'elezione di Pio nal Bertazzoli, rammentando le tratta-
FUI. tive pendenti fra il suo sovrano e la s.

Sinodal primoscrutinio chiaramentesi Sede pel conchiuso concordato, e mani-


vide quali erano principali candidati; Ca-
i festò la speranza d'una migliore intelli-
stiglioniebbe 1 1 voti, Pacca sotto decano genza, con sode riflessioni e gravi massi-
r de Gregorio 9, e Cappellari 7. Questi
o, me. 11 com. Attaud biografo di Pio VIE

quattro cardinali divisero 1' attenzione e Leone XII, nella Storia di Pio VIIF,
particola re del sacro collegio in tutto il con- t. i,cap. 5, osservò sul ricevimento al con-
clave, ed ebbero sempre la maggioranza clave di questo ambasciatore d'un prin-
9 marzo si presentò al conclave
de' voti. 11 cipe protestante : » Alcuni rimarcarono
il Lutzow ambasciatore d'Austria,
conte che se talentasse alla Prussia pe'domiuii
cui degnamente rispose il cardinal Casti- renani, alla Russia per la Polonia, all'In-
glioni, encomiando la pietà e la prote- ghilterra per l'Irlanda, d'inviare un am-
zione praticata in vari incontri dall'im- basciatore al conclave, l'ammissione del
peratore Francesco I verso la Chiesa ed conte di Celles toglieva ogni ulteriore dif-
i tre ultimi Pontefici. Nel dì appresso il ficoltà, e che le ammonizioni, i consigli
-visconte di Chateaubriand ambasciatore potevano d'ora innanzi piovere da tutte
di Francia si recò al sacro collegio in le parti sui cardinali, se ciascuno de'so-
nome del re Carlo X e pronunziò un di- vranidi que' paesi si assumesse l'impegno
scorso romantico , non conveniente alla di guidare nel senso de'suoi interessi, pro-
chiesa romana. Gli rispose il cardinal Ca- testante o scismatico, gli elettori riuniti

stiglione continuando ad essere capo di in conclave per procedere alla scelta del
ordine, e fu applaudilo, non senza qual- supremo gerarca del nostro grande cal-
che confusione del celebre e dotto diplo- tolicismo ". Ai 24 si recò al couclave il
matico. Avverte il citato Baraldi che se cav. Labrador ambasciatore di Spagna;
ne può vedere un saggio nel Conserva- ne' termini i più. onorevoli die risposta
teur, livr. 48, p. 36?., che per tale rispo- il cardinal Arezzo. I discorsi desìi amba-
176 PIO PIO
sciatori eie risposte de' cardinali sono pomeridiani. Tpartitanti del cardinal Ca-
riportati ne Diari di Roma. \'i5 marzo stiglioni temendo sulla dilazione e che il
poco mancò che il cardinal Cappellari non ritiro d'un voto poteva mandare a vuoto
fosse elevato al ti iregno, ma ebbe soli 22 la prova fatta, inclinarono di rifarsi su-
voti de'37 cardinali che lo aveano pro- bito per battere il ferro allora caldo, ben-

messo, mentre 33 erano in quel giorno ché l'Albani suo principale promotore,
sufficienti all'elezione. In una adunanza pel caso inaspettato erasi alquanto raf-
de' primari cardinali nella sera de' 3o freddato. Il tutto meglio narrai nel voi.
marzo si discusse seriamente di por fine XXI, p. 225 e 233. In talesenlenza con-
alle divergenti opinioni, posto che non e- venendo il sacro collegio, annullato il pre-
rano riuscite le pratiche pe'cjuattro por- cedentescrutinio, procedette all'altro. Ne
porati che aveano riunito la principal par- fu risultato voti al cardinal Castiglio-
47
te de'suffragi, e di altri. Si confessarono ni, il quale si vuole che dasse il suo al
riunirsi nel cardinal Castiglioni tutte le cardinal Fransoni, edue n'ebbe il de Gre-
qualità che si richiedono nel Papa e nel gorio, dicesi dai cardinali MarcoePuva-
sovrano , ma insuperabilmente ostare i rola. Compiuta canonicamente l'elezione,
tanti suoi incomodi fisici che gli avreb- fra le lagrime il cardinal Castiglioni ac-
bero impedito celebrare le pontificie fun- cettòil pontificalo, ed in memoriadel suo
zioni, avendolo reso curvo e attrappito, benefattore Pio VII e secondo la ricor-
massime nel collo, un inveterato e fiero data predizione, prese il nome di PioVIIF,
umore erpetico, il quale lo rendeva tal- col quale fu annunziato al popolo che si
volta strano, incomincialo sino dai primi era affollato nel Quirinale per la tardanza

anni del cardinalato, sebbene di robusto avvenuta, non ostante la pioggia, dal car-
temperamento. Venne conchiuso che non dinal Albani come j.° diacono; riuscendo
si poteva pensare a lui, anco perchè po- di comune piacere l'elevazione d'un per-
co avrebbe vissuto. Ma la divina prov- sonaggio chegodeva fama universaled'in-
videnza avea stabilito l'elezione del Ca- temerata vita, di scienza e di attitudine
stiglioni nella seguente mattina, contro a ben governare ed a dirigere tulli gli af-
le regole e 1' esperienza de'conclavi, che fari della s. Sede; solo si trepidò in ri-
non riesce ordinariamente Papa chi lun- flettere agl'incomodi fisici che pativa. In-
gamente papeggiò. di si chiamarono conclavisti dell'eletto,
i

Mentre nel conclave si stava in qual- per vestirlo degli abiti papali. Ricevendo
che incertezza, ecco le votazioni delloscru- Pio Vili all'ubbidienza cardinali, come i

tinio del mattino 3t marzo 1829. Nello notai nel voi. XV, p. 3 16, all'abbraccio
scrutinio: Castiglioni 28 voti, de Grego- confermò a Pacca la dateria, salutò de
rio 1 5, Cappellari 4> ed uno Somaglia, Gregorio penitenziere maggiore e vesco-
Giustiniani e Fransoni. Nell'accesso: Ca- vo di Frascati, carica e sede da lui già
stiglioni 7 voti, Cappellari 8, de Grego- occupale; ed a Cappellari disse due vol-
rio e Somaglia 5, Giustiniani 4, nemini te: a lei toccava, lei avea da essere. Pel
o escludenti 2 1 . Numerate le schedule e tempo piovoso e per l'ora tarda, molti car-
aperte perchè eravi l'inclusiva pel cardi- dinali restarono a pranzo in conclave, e
a d
nal Castiglioni, precisamente appuntino la 2. e 3. adorazione si fecero nella se-
si trovarono i 35 voti o due terze parli guente mattina. Nello stesso giorno del-
necessarie all'elezione. Ma essendo sba- l'elezione, il Papa con biglietto di proprio
gliate tre schedule, il cardinal Marco di- pugno nominò segretario di stato il car-
chiarò nulli gli atti, quindi si ventilò il dinal Albani; scrisse lettera di parteci-
dubbio se doveansi rinnovare immedia- pazione e di benevolenza al conte Chia-
tamente o tralasciarli e riportarsi a quelli ra monti nipote di Pio VII (si legge nel
PIO PIO 177
Baraldi a p. 24), P ei
'
testificare alla me- li, confermando gli altri del predecesso-
inolili di questi la propria gratitudine; re; cappellani segreti, d. Michele Mate-
e di disinteresse al proprio fratello d. Ber- razzi e crocifero, giàsuo segretario, e d.
nardo arcidiacono di Cingoli, proibendo Gaetano Leonetti caudatario, uffizio che
ai parenti la pompa e la venula in Ro- esercitava nel cardinalato; confermò suo
ma. Questa lettera riportai a Castiglioni maestro di casa particolare Gioacchino
FAMIGLIA^ con le notizie sulla medesima, Spagna e lo nominò scalco segreto. Per
lodandola moderazione e il contegno del le altre cariche ed uffizi si possono leg-
Pontefice e de'suoi parenti, cui vietò titoli gere ne Diari e Notizie di Roma. Asse-

e trattamenti particolari, e il recarsi in Ró.- gnò 5oo scudi annui di pensione ai car-

ina; inculcando loro non porsi in lusso, ma d'inali Naro, Pallotta, Odescalchi, Bertaz-
continuare l'antico sistema, e non pren- zoli e Giustiniani. Ai conclavisti concesse
der impegni ; cose tutte che ai parenti la spartizione di io,oooscudid'oro,ecp.iei
fece replicare a voce da mg. r Leonetti privilegi che riportai nel voi. XVI, p. 22,
quando a loro lo spedi. Inoltre siili' an- e di tutto partecipai anch'io come con-
tichissima e nobilissima famiglia Casti- clavista del cardinal Cappellari. Sono pu-
gl'ioni si può vedere la lettera del p. Pai- re grato a Pio Vili per avermi concesso
trinieri al marchese Pompeo del ramo la licenza di leggere e ritenere libri proi-

di Milano, ne\Y Elogio dt-l collegio Cle- biti, sebbene poco ne ho profittato, e ad
inculino. Antonio Negrini Bessa, Elogio istanza dell'immortale miopadrone,ilse-
historico di alcuni personaggi della fa- greto del s. offizio, come occupato talvolta

miglia Castiglioni, Mantova 1606. Lo- a scrivere gli affari di esso, oltre gli ec-
renzo Cantini, Memorie appartenenti al- clesiastici della s. Sede, pel medesimo mio
la vita di s. Appiano, e notizie ìstoriche cardinale. Siccome nel detto voi. p. 24
de' signori Catelinida Castiglione patrizi parlai delle pensioni date da Pio Vili ai
fiorentini e marchesi di Birago e Cava conclavisti ecclesiastici, Giuliano Nicolai
Curia, Firenze 1829. L'autore crede che coniugato che lo fu del cardinal Albani
il ramo di Cingoli, proveniente da quello in vece dell'ecclesiastico, ne fruì eziandio
di Milano (chediè alla Chiesa diversi car- la pensione di scudi 4°j ed altra simile
dinali, fra'quali uscì Celestino I V), appar- l'ebbe poi da Gregorio XVI, essendo co-
tenga probabilmente per agnazione au- me tale intervenuto nel suo conclave: ciò
che al fiorentino de'Catelini. serva di correzioneal luogocitato. Egual-
Pro Vili dichiarò subilo i conclavisti, d. mente Pio Vili accordò ai dapiferi del
Silvio Lanciani tivolese scrittore della pe- conclave que' privilegi di cui tenni prò-
nitenzieria, cappellano segreto, e Candido posilo nel voi. XIX, p. 107: fu suoda-
Boldrini cingolano suo cameriere, i.°aiu- pifero il suddetto Leonetti della cittàdi
tante di camera, riconoscendo giusta il Monte s. Giovanni, delegazione di Fro-
solilo per 2. il r.° del suo predecessore, sinone. Nell'opuscolo: Collezione de 'bre-
Nicola Panfoli: inoltre donò al Boldrini viemanati dalla santità di N.S. Pio Fili
tutto quello ch'era nella cella del concia- P. O. M. con altre lettere rìsguardanti
ve, e 2,000 scudi; gli coucesse il consueto il di lui esaltamento al supremo ponti'
botteghino vitalizio del lolto e finché non ficaio, dirette a Cingoli sua patria , Ma-
fosse vacante un compenso mensile di scu- cerata 1829, si leggono i.° la sua lettera
eli 1 o;più gli conferì il posto di spendilore al fratello, e quelle del prelato Polidori
segreto del Papa. Dichiarò segretario dei scritte nel pontifìcio nome; 2. allo slesso

memoriali il cardinal Pedicini; prefetto fratello per la partecipazione dell'assun-


dell'indice il cardinal Caprano; camelie- zione al pontificalo; 3.° al gonfaloniere
re segreto partecipante d. Silvestro Bel- e anziani di Cingoli; 4-° ea*
al capitolo e

vot. ini. 12
5

178 PIO PIO


canonici della cattedrale per eguale noti- la funzione della coronazione. Dopo ri-
zia, tutte modello di moderazione e di ca- cevuto il pallio dal cardinal Albani, pon-
rità; 5.° e 6.° i brevi co' quali dichiarò tificò la solenne messa e portatosi nella

marchesedi Verdefiore Luigi Puccetti pa- gran loggia, ove il medesimo cardinale
trizio c'ingoiano, e conte Francesco Per- gl'impose il triregno, compartì al popolo
a
goli Campanelli nobile cingolano, in un per la i. volta la solenne benedizione;
ai loro discendenti, oltre di aver anno- indi passò nel contiguo palazzo per farvi
verato nominati tra'suoi camerieri se-
i residenza, alternandola poi con quella del
greti di spada e cappa soprannumerari; Quirinale, al modo detto a Palazzo A-
7. la risposta alle felicitazioni de'cugini postolico. L'illuminazione della faccia-
Giulio, Carlo e Antonio Castiglione 8.° ta, colonnato e cupola di s. Pietro fu di-
9. io. "quelle al pro-gonfaloniere ed an- ferita nella sera di Pasqua, e nella sera
ziani di Cingoli, ed al priore e canonici seguente s'incendiò la girandola sul Ca-
di s. Esuperanzio; 1 i.° il breve col quale stel s. Angelo. Per la funzione della co-
concesse al prevosto della cattedrale, di- ronazione, il Papa fece dispensare ai po-
gnità già da lui esercitata, l'uso del roc- veri dall'elemosiniere 4,000 scudi, rimos-
chetto e della mantelletla col resto del- se dalle osterie i cancelletti stabiliti dal
l'abito paonazzo, dichiarando prelato do- predecessore, fece distribuire una dote di
mestico quello d'allora d. Paolo Onori ;
5o scudi ad una zitella d'ogni parrocchia
1 breve al capitolo e canonici della
i.° il di R.oma, comprese le suburbane, resti-
chiesa Cingolana, sui doni che ad essa fa- tuire tutti i pegni non eccedenti i bai. 5o,
ceva; 1 3.° il breve al priore e capitolo del- e vollechesi somministrassero oggetti di
la collegiata di s. Esuperanzio; i4-° le tre vestiario a 1 000 poveri. Agli 8 Pio VI ri- 1 1

iscrizioni incise ne'calici regalati alle chie- cevette la visita della granduchessa Elena
se, ove fu battezzato, a quella di s. Spe- di Russia, col di lei padre principe Paolo di
r. india e de'ss.Giacomo e Giovanni ove Wiirtemberg; agli 11 la restituì al redi
j Castiglioni hanno la sepoltura gentilizia. Baviera e poi alla granduchessa. Piccan-
All' articolo Cingoli, patria di Pio Vili, dosi in Pioma il principe sovranodi Reuss-
narrai le sue beneficenze e doni che le Lobenstein-Ebersdorf, anch'egli si recò
fece, cioè la Rosa doro benedetta, nobili ad ossequiare il santo Padre. A'18 e 2 1

candelieri e altri arredi e paramenti sa- tenne i primi concistori e quanto vi fece
cri, la sua croce e anello vescovile pel bu- lo descrissi nel voi. XV, p. 243 e244 :

sto di s.Esuperanzio (in onore del quale nel i.° creò i3 vescovi, nel 2. 5. Dome-
e di s. Sperandia fece battere la moneta nica 24 maggio anniversario del glorioso
del testone) vescovo e protettore della cit- ritorno di Pio VII in Roma, il Papa prese
tà; rifabbricò monastero delle france-
il solenne possesso della basilica Lateranen-
scane, ed incominciò la via provinciale se, con quella pompa che descrissi nel voi.

Pia. Il 2 aprile il Papa partecipò con af- Vili, p. 179, in un alle beneficenze che
fettuose lettere la sua elevazione al tro- comparti. A queste aggiungerò la pro-
no pontificio, al vescovo, capitolo, gon- messa che si sarebbe pubblicata ta nuova
faloniere e anziani di Cesena, sede già da tariffa doganale, ed ebbe effetto nel se-

lui occupata. guente anno; l'incarico dato al prelato


Essendo in tempo di conclave ritorna- tesoriere Mattei per l'erezione nelle pro-
to in Roma il re di Baviera, il 3 aprile vincie di qualche stabilimento per le ma-
si portò a visitare nuovo Papa nel Qui-
il nifatture nazionali di maggior consumo,
rinale. Da questo palazzo Pio Vili a' non che per assegnare premi alle nuove
aprile, domenica di Passione, con treno piantagioni d'ulivi. Nel citato volume feci
pubblico si recò alla basilica Vaticana per menzione dell'importante enciclica Tra-
PIO PIO 1
79
ditihlimililalì ISoslrac, spedita in tal gior- vigilanza che sulle sette segrete Pio Vili
no a lutto il corpo episcopale. Animato avea raccomandata ai vescovi nella sua
dalle ispirazioni di s. Pietro,con tale let- enciclica. Questa con pub-
l'altra per la

tera gettò il grido di allarme sui pericoli blicazione d'un pienissimo giubileo, ema-
della nostra condizione, aggravata dall'in- nala a' i5giugno, per ottenere da Dio il
dilferenza in materia di salute, dalle ve- lume e l'assistenza necessaria per ben go-
nefiche opere edite dalle società bibliche, \ernare la Chiesa e sviare i fulmini della
dai torrente de'libri cattivi, dagli sforzi collera divina, sono riportate dall'Artaud
nascosti ancora, ma presloaperti delle so- nella Storia, della quale in parte profit-
cietà segrete, e dagli assalti alla santità terò in questa compendiosa biografia. Ma
coniugale. La veemenza con cui la parte le lettere apostoliche sul giubileo^ d'or-
irreligiosa calunniò l'enciclica, provò che dine del re de' Paesi Bassi si pubblicaro-
il Papa avea colpito nel seguo. Quanto no in quel regno con alcune clausole, men-
alle iscrizioni poste nella basilica Late- tre il solenne concordato sotto Leone XII
ranense per celebrare il possesso, si leg- conchiusodalcardinal Cappellai-i colcon-
gono in latino e italiano Dell' opuscolo di te di Celles era rimasto per metà senza
Caraldi, p. 27. Nello stesso mese di mag- effetto ; poiché sventuratamente il pro-
gio venuta in Roma la regina Maria Te- testantismo continuava le imprudenti
resa vedova di Sardegna, colle principes- sue resistenze ne'consigli di Guglielmo I,
se sue figlie, si portò a venerare il Pon- quantunque questi avesse modificato i

tefice, il quale dipoi la visitò nella sua re- suoi decreti sulla frequenza del collegio
sidenza. Conferì il titolo di duca ai mar- filosofico e sull'ammissionede'chierici nei
chesi Massimi d'Aracoeli, così detti dal seminari. Intanto l'appello che il vica-
palazzo che vi hanno vicino. Avendo in- rio apostolico di Scozia fece alla carità

dicato le prime beneficenze e provviden- de'caltolici francesi, trovò tostoascolto in


ze di Pio Vili, ora passerò a riportare le Roma. Il Pontefice in mezzo ai dolori del
principali azioni del suo breve pontifica- suo corpo infermiccio accoglieva con gioia
to, e come di molte ne trattai a'Joro luo- i missionari. A'27 luglio il Papa preco-
ghi, questi ini limiterò citare con carat- nizzò 1 1 vescovi, e creò cardinali Nan*
tere corsivo, mentre di altre disposizioni brini, ed il cassinese Crescini vescovo di
ne parlai in diversi articoli. Parma (al quale articolo ne riporto la bio-

Nel declinare di maggio il Pontefice grafia) in restituzione di cappello, come


fu afflitto dalle frequenti scosse di terre- si suol dire, alla congregazione cassinese
moto che pose in ispavento gli abitanti cuiappartenne Pio VII. Sempre grato
di Albano esuoi dintorni. Siccome si pre- Pio Vili alla memoria di Pio VII,a'2o
tendevano accompagnate dai fenomeni agosto intervenne al funerale anniversa-
dell' abbassamento delle acque de' laghi rio che gli celebravano le sue creature in
di Castel Gandolfo e di Nemi, e dell'al- s. Pietro. A vendo il duca di Modena Fran-
terazione del colore delle acque, la com- cesco IV inviato a Roma il conte Pucci-
missione de'scienziati che il governo spe- ni, per trattare alcuni affari ecclesiastici,

dì a verificarli, trovò i fenomeni insussi- si ultimarono in breve tempo con reci-

stenti. 11 Papa ordinò pubbliche preghie- proca soddisfazione. Il Papa accettò la


re in Roma, ov'erasi intesa qualche leg- Conclusione che gli dedicò il genovese ora
gera scossa, per la cessazione del flagello. prelato Arnaldi, e si fece rappresentare

In questo mentre i carbonari tentarono dal cardinal Albani. A'28 settembre ten-
di suscitare nuove turbolenze nelle lega- ne concistoro per provvedere io chiese
zioni pontificie; ma una più severa vi- di vescovi. Il governo troppo dolce di Pio
gilanza bastò a trattenerne i progressi, Vili e la forma d'amministrazione trop-
. .So pio PIO
pò moderala e indulgente, adottata dal la cupola, facciata e portico Valicano; in-
card ina! segretari odi staio, rendendo ani- cendiare la girandola sul Castel s. Ange-
mosi carbonari, ad onta della rinnova-
i lo, e nella Piazza Navona la corsa del fan-
ta pubbl icazione delle leggi repressi ve, n i
• tino a cavallo. Dopo la loro partenza, il
sorsero con segrete mene e cospirarono sauto Padre venne visitato dal duca di
nuovamente in Roma, mentreinsede va- Lucca infante di Spagna. Avendo per-
cantea Cesena erasi tentato suscitare tur- messo la celebrazione del concilio di Bal-
bolenze. Adunque per ordine del cardi- timore in America, dipoi ne approvò gli
nal Albani, ondedistruggere settari, ven- i atti.Il Papa nel suo giorno onomastico

ne istituita in Roma unacommissionespe- battesimale si recò ad ascoltare la messa


ciale presieduta dal prelato Cappelletti nella cbiesa del Gesù all'altare di s. Fran-
governatore, per esaminare 26 imputa- cesco Saverio, ricevuto dal p. Ptoolbaan
ti: un capo settario fu condannatoa mor- d'Amsterdam, nuovo generale de'gesuiti.
te, e gli altri riconosciuti colpevoli a re- Trasferitosi quindi nel contiguo oratorio
clusione; ma il Papa commutò al primo de'nobili, ordinò la lettura del decreto di
la pena in carcere a vita dentro s. Leo. approvazione de'due miracoli operati da
Procedendogli affari religiosi de'Paesi Dio ad intercessione del b. Alfonso Li-
Bassi con movimento retrogrado, esigen- guori ; dipoi nel seguente anno confermò
dosi dal governo il placet alle bolle dei quello per procedere alla sua canonizza-
nuovi vescovi di Liegi, Gand e Tournay, zione. Ad onta del suo coraggio, lo stato
ilcardinal Albani col suo carattere fermo della salute del Pontefice non gli permi-
e vivo,spinlodalzelo di Pio Vili pel Bel- se assistere alle funzioni della vigilia e
gio e dai consigli e lumi del cardinal Cap- giorno di Natale; il suo spirito era affililo

ottenne la remozione dell'impe-


pellaio, conoscendo gli sforzi ebe facevano settari i

dimento. Con lettera apostolica sciolse la per uua nuova terribile rivoluzione, le
1

deputazione de Conservatorii di '

Roma, e cui funeste conseguenze non si potevano


volle ebe come prima ciascuno si gover- prevedere. Temeva la rinnovazione delle
nasse separatamente. Dipoi con altre si- vicende cui soggiacquero! gloriosi Pio VI
mili lettere soppresse l'amministrazione e Pio Vii e con qualcuno più volle si
,

centrale degli Ospedali di Roma, ripri- espresse, ebe non gli avrebbe recato sor-
stinando quelle parziali d'ognuno. Sop- presa di essere forse come essi deportato.
presse ancora la congregazione di vigilan- Nel gennaio i83o, il re de'Paesi Bassi
za sugi' impiegati e lo spionaggio alquan- a sollecitazione del cardinal Albani, sop-
to dilatato nei precedente pontificato. Re- presse il collegio filosofico,, congiunto ab
candosi nella Spagna il re e la regina del- l'università di Lovauio, istituito nel 1 82$
le due Sicilie, colla principessa Maria Cri- con tanto danno de'cattolici. I dolori ebe
stina lorofiglia permaritarlaa Ferdinan- Pio Vili soffriva di gotta, massime nelle
do VII, passando per Puima a'3 ottobre ginocebia e con pena movendo le braccia,
si. portarono dal Pontefice,, cbegli avea gl'impedivano celebrare e assistere le sa-
fatti incontrare in Albano, come notai nel cre funzioni, laonde registrerò in seguito
voi. XLI, p. !45.; avendo già ricevuto il qualifeceo intervenne. A'28 di detto me-
fratello del re principe di Salerno, colle se ristabilì il tribunale d'appello com-
principesse moglie e figlia^ in viaggio per merciale d'Ancona, sotto la cui delega-
Vienna. Pio Vili volle restituire la visita zione è Cingoli, per esservi stato antica-
al re, alla regina ed alla reale sposa, e per mente lungo tempo. Avendo cessato l'am-
dimostrazione di giubilo fece dar loro una basceria di Cbàteaubriand, ebe avea sa-
festa notturna nell'anfiteatro Correa, ric- puto poi meritarsi la stima del Papa, nel
camente illuminato a giorno; illuminare marzo gli successe il conte di La Ferro-
PIO PIO 181
nays, che riuscì assai ben accetto come Mentre la religione gemeva pei l'oppres-
cognato del duca di Blacas, alfezionatis- sione dell'insegnamento cattolico, e per
sioio del Pontefice nel cardinalato. A'i5 le sventure che l'aflliggevano in una par-
di talmese Pio Vili creò i<) vescovi.com- te della Germania, li autorità ecclesia-
presoil patriarca di Gerusalemme, e pub- stiche dell' Irlanda facevano risuonare
blicò cardinali TVcld inglese, Alazioede parole di consolazione e d'allegrezza, an-
Simone j ne creò e riservò 8, ma il po- nunziando che la condizione presente do-
co che sopravvisse gl'impcdì manifestar- vea essere riguardata, dopo l'emancipa-
li. Avvicinandosi le funzioni della setti- zione, beneficio incominciatoa provocare
mana santa, la corte, i romani ed i fo- da Pio VII e conseguito da Leone XII,
rastieri videro con dispiacere impotente come un tempo di gioia. Nel medesimo
il Pontefice a celebrarle; il suo infelice marzo Pio Vili pubblicò il celebre bre-
stato di salute, che gì' impediva di agire ve sui matrimoni misti, con istruzioni, a-
e di muoversi , solo gli permise dare la veudone commessa la grave compilazio-
solenne benedizione nel giovedì santo e ne al cardinal Cappellai*!, anche in questa
nel giorno di Pasqua. All'alto della for- importantissima materia profondamente
mazione in Germania d' una provincia dotto; ne tenni proposito a Matrimonio
ecclesiastica dell'alto Reno, nel 1821, era § V. Il ministro di Prussia Bunsen ac-
stata proclamata una prammatica in nome cettò con riconoscenza queste concessioni
degli stati dìWurtemberg, di Baden, del- conciliatrici offerte dalla s. Sede, eie tras-
le due Nassau e di Francfort. Di
Assie, di mise a Berlino in quattro originali simili,
questa prammatica, lavoro esclusivo dei cioè in numero eguale a quello de' pre-
ministri protestanti, giacché i vescovati lati delle provincie occidentali del regno.
cattolicinon erano ancora lutti provve- Nell'aprile il Papa riconobbe il cidto
duti, uon se ne parlava più e pareva che immemorabile della b. Chiara Gamba-
i reclami della s. Sede avessero ottenute corta, fondatrice delledomenicane di Pi-
alcuue spiegazioni favorevoli. Improvvi- sa; e conferì marchese alla fa-
il titolo di

samente la città libera di Francfort, nel miglia Ferrari di Ceprano. Per morte del
marzo emanò la dichiarazione, che l'Ar- cardinal Somaglia, di venne decano il car-
taud riporta nelcap. 5. Ogni linea di que-
1 dinal Pacca, cui in seguito il Ponteficeira-
sto documento, la pretesa tolleranza dei pose il Poco dopo Pio VIII per-
pallio.

protestanti, manifesta il carattere di un dette nel cardinal Bertazzoli uno de'suoi


sistema di tirannia adottato contro il cle- amici antichi ed un savio consigliere, a-
ro cattolico; ilgoverno è quello che re- vendolo consultato in rilevanti affari ec-
gola tutto, l'autorità civile quella che de- clesiastici, come aveano fatto Pio VII e

cide delle qualità de' vescovi, de'canonici, Leone XII che tanto l'aveano amato, es-
de'decani, che determina le loro attribu- sendo slato del primo il fedele compagno
zioni, che stabilisce le ammissioni ue'se- de'suoi patimenti, mentre il secondo in
minari, che assegna le relazioni possibili piova di sua gran confidenza gli avea affi-
de' vescovi con Roma e col loro clero. I re- dalo la prefettura degli studi da lui rior-
clami di Pio VI II non tardarono ad essere dinati. Questo degno porporato avea ce-
inviati primamente in via non officiale ai lebrato il sapere e le virtù del Castiglio-
diversi stati, che
unitamente al senato di ni nei ragionamento che pronunziò nella
Francfort avevano sottoscritta la costitu- Solenne adunanza tenuta dagli arcadi
zione tirannica, e poi anche officialmente: per l'esaltazione di Papa Pio Vili, Ro-
siebbero successivamente alcune spiega- ma 829. Qual pastore massimo, PioV III
1

che per qualche tempo almenodo-


zioni, ebbe in arcadia il nome di Eupcmcne
vevano rassicurare 1' autorità pontificia. Naùpalteo, cioè pastore che porta liete
i8a PIO PIO
avventure, possessore delle campagne di loro fatto espiare gli errori della falsa po-
Lepanto, nome fausto per la vittoria ot- litica, colla perdita eziandio degli stati.

tenuta dalle armi cristiane per la coo- Inoltre Pio VIIT, senza designarlo, disse
perazione e preghiere di s. Pio V. Della che fra' vescovi uno ve n'era , il quale
tariffa daziaria, pubblicata nel medesi- avea consentito a novità colpevoli ed a
mo aprile ,
parlai a Dogane. Nel mag- principii falsi ed erronei. Ai 5 luglio ten-
gio il re di Baviera ritornando in Roma, ne concistoro e creò 2 1 vescovi, compresi
1 innovò di persona la sua divozione a Pio quello d'Ostia e il patriarca de'caldei, e
Vili, il quale attribuì quindi il titolo di Rollati cardinale.Quindi dichiarò pre-
venerabile al sacerdote Mariano Arciero lato domestico Gabriele della GengaSer-
della diocesi di Conza, approvando il de- mattei nipote di Leone XII, e più tardi
creto per l'introduzione della causa alla gli conferì un canonicato Lateranense.

sua beatificazione. Giunta la festa del- Di nuovo i carbonari agitandosi, pei so-
l'Ascensione, il Papa fece celebrare la cap- spetti che la corte di Napoli concepì di
pella nella Paolina del Quirinale, vi pie segrete intelligenze colla famiglia di Na-
sto assistenza e poi dalla loggia die la so- poleone, ed inquieta che la sorella Ca-
lenne benedizione; intervenne pure alle rolina vedova Murai fosse domiciliata
cappelle palatine della Pentecoste e della nella vicina Roma, domandò ed ottenne
ss. Trinità, come alla processione del Cor- che fosse licenziata dagli stati pontifìcii, e
pus Domini, portato sulla nota macchina di recarsi in Austria ove troverebbe cor-

o talamo. Nel giugno il Papa ordinò la tese ospitalità.


pubblicazionedi provvidi regolamenti sul Gli armeni cattolici soggetti al vicario

dazio del macinato, per eliminare qua- apostolico patriarcale latino di Costan-
lunque vessazione a carico de'macinan- tinopoli ottennero dalla Porla ottomana
ti. Intanto Pio Vili si sforzò di assiste- la loro emancipazione dal patriarca sci-
re alla messa pontificata in s. Pietro dal smatico, ed un capo cattolico per eserci-
cardinal decano. Per l'accennata dichia- tare il proprio culto. Pel loro governo
razione de'principi e governi tedeschi del- spirituale Pio Vili eresse la sede metro-
la provincia ecclesiastica dell'alto Reno, politana primaziale di Costantinopoli, e
siccome essi esigevano rigorosa esecuzio- per i.° arcivescovo preconizzò d. Anto-
ne de'Ioro mandamenti, il saggio Pon- nio Nouri"ian. A. Costantinopoli e Pa-
tefice conoscendo bene lo stato delle cose triaecato Armeno, non solo narrai le par-
in Europa, ove gli uni attaccavano la re- ticolarità di questo memorabile avveni-
ligione, gli altri lasciavano fare, si deter- mento, ma notai la principale parte che
minò scrivere all'arcivescovo di Fribur- n'ebbe il Ca ppel lari, quale zelan-
cardinal
go ed ai vescovi di Magonza , Roltern- tissimo prefetto generale di propaganda
burgo, Limburgo e Fulda, componenti fide, pel decretato, essendosi Pio Vili
la provincia. Pertanto col breve de'3ogiu- esclusivamente attenuto al di lui parere.
gno, i principi vennero prevenuti de'pe- A'23 luglio il Papa segnò il moto-pro-
ricoli, cui andavano incontro; poiché prio pel regolamento e amministrazione
quanto accadeva in Europa doveaaprir delle poste pontifìcie. Alla consolazione
gli occhi anco ai sovrani protestanti, e provata per la presa d' Algeri fatta dal-
non armarsi di precauzioni e diffidenze le armi francesi, pei vantaggi che pote-
contro la s. Sede. Dovere piuttosto te- vano derivare a quella chiesa liberata
mere il sistema che tendendo a indebo- dal giogo maomettano (dipoi Gregorio
lire la Chiesa e lo stato, presto o tardi i XVI vi eresse la sede vescovile sotto il

rivoluzionari ne raccoglierebbero i frutti. nome di Giulia Cesarea: degli altri


Ricordarsi le anteriori vicende, che avea successi religiosi feci parola anche a Ir-
IMO PIO i83
tona e relativi articoli spettanti nWjéfri* savie, utili e indispensabili rettificazioni,
ca) l'animo di Pio Vili fu desolato dalle
y
a quanto pubblicò dopo la morte del Pa-
notizie di Parigi: gli amari suoi preseli* pa l'inviato arci vescovile. Ammirò il dott.
timenti, da cui avea dilaniato il cuore, di Caillard nel colloquio la presenza di spi-
nuove rivoluzioni, fatalmente si verifica- rito, il contegno diplomatico, il buon sen-
rono io quella città 27, 28 e 29 lu-
il so e il coraggio di cui era dotato il degno

glio. Carlo X fu detronizzato e con la fa- Pontefice. Questi si dimostrò sorpreso che
miglia reale con pena potè fuggire, e Lui- le domande si facessero dal solo arcive-
gi Filippo fu proclamato re de'francesi : scovo di Parigi, senza aver consultato i

di questo strepitoso fatto parlai a Fran- vescovi di Francia, cui fu risposto man-
cia, Inghilterra e Parigi. Fra le vittime care il tempo; volle alcuni giorni di di-
limaste in quella capitale, e che furono lazione per ponderare con-
le richieste e

il bersaglio delle maggiori violenze, bi- sultare, indiavrebbe risposto, essendo la


sogna noverare fra i primi Quelen ar- decisione della più alta importanza e im-
civescovo di Parigi, il cui palazzo fu sac- barazzante. Il doti. Caillard passò quin-
cheggiato e più tardi spogliato del super- di dal cardiual Albani, che trovò dispo-
slitee reso inabitabile : questo eroico pre- stissimo a riconoscere il nuovo re, aven-
lato fu salvato dalla motte da parecchi do altrettanto deciso le potenze. Credè
cittadini d'un eminente coraggio. Vedasi bene l'inviato di compilare una MemO'
la bell'opera del celebre barone Henrion: ria, cogli schiarimenti opportuni a prova-
Vie et travaux aposloliques de HI. le Que- re la necessità di quanto s'implorava, e
len, archevéque de Paris, 1840. Questa l'urgenza della risposta, facendola umi-
rivoluzione pose il clero in una posizio- liare alla considerazione del santo Pa-
ne ben critica. In vece dell'esiliata dina- dre. In essa egli affermò, che la Francia
stia, una nuova ne occupava il trono, e era divisa in tre opinioni: i.° repubbli-
la differenza de'pareri intorno all'argo- cana, la più debole, ma pericolosissima;
mento delle preghiere d'uso pel capo del- 2. legittimista per l'antica monarchia,
lo stato, univasi all'incertezza, in cui era- composta dell'alta nobiltà e di quasi tutto
no i vescovi pari di Francia, relativamen- ilclero, però in discredito per la sua ma-
te al giuramento, che d'ordine della ca- niera di governare; 3.° della classe me-
mera de'deputati doveano prestare d'ai- dia e dominante, composta di quasi tutti
légeance, atto anti-cattolico, perchè di gli uomini d'ingegno e de'facoltosi, che
ubbidienza e sommissione al re, per la voleva la monarchia limitata al potere di

sua sovranità temporale e indipendenza far eseguire le leggi , risolute dalle due
dal Papa. Per invito del nuovo re e se- camere, congiuntamente al re; chiuse la
coudo il parere de'più ragguardevoli del memoria con ripetere la minaccia fatta
clero., 1 arcivescovo di Parigi spedi a Ro- nella conferenza, del pericolo in cui era
ma per consultare il Pontefice, come che la .chiesa di Francia, d'essere separata per
a lui solo spettando risolvere la questio- una ripulsa dal centro della cattolicità.
ne, il dott. G. L. Caillard, quello ch'erasi Nel riprodurre l'Artaud anche la Me-
più distinto tra' suoi liberatori, essendo moria, osserva che in essa come nel col-
difficile e pericoloso mandarvi un ecclesia- loquio si tennero modi e si dissero cose
stico; ciò egli fece per evitare uno scisma, e opinioni esagerate, che mai possono at-
r
da cui credeva minacciata la Francia. Il tribuirsi alle istruzioni di mg. di Que-
diligentissimo e pio storico Artaud, nei len, per cui uon senza fondamento fece
cap. 23 e seg. riporta il dettaglio della i rilievi critici. Ritornalo il dott. Caillard
grave lunga conferenza e viva discussio- da Pio Vili, questi gli consegnò un bre-
ne che il dottore ebbe con Pio VIII, con ve per l'arcivescovo di Parigi, in cui e-
184 PIO PIO
spose il dolore provato per le ultime ca- ta e della Natività. Preoccupato il Pon-
lamità del regno, di avere ricevuto la sua tefice dagli avvenimenti di Francia, ri-
lettera e quella di altri vescovi di Fran- cevette la consolante notizia, che la re-
cia per salvare la religione e conservare pubblica di Colombia, nell'America me-
ed ottenere il suo parere so-
la disciplina, ridionale, in una costituzione avea decre-
pra gravi dubbi insorti nelle lorocoscien- tato che la religione cattolica era la re-
ze; confortarsi nell'assicurazione datagli ligione dello stato. Nel settembre il Pa-
dal re Luigi Filippo, pei suoi sentimenti pa accolse il conte Antonio di Montes-
verso vescovi ed il clero, e pel mante-
i quieu, inviato del rede' francesi Luigi Fi-
nimento della tranquillità, die tanto a- lippo, con lettere di partecipazione del suo
veagli raccomandato; che quanto ai dub- avvenimento al trono. Ricordevole Pio
bi fatti dai vescovi sul giuramento di fe- Vili di essere stato vicario generale del
deltà e sulle preghiere pel medesimo nuo- celebre Devoti vescovo d'Anagni, con suo
vo regnante, essere l'uno e le altre leci- breve donò a Ila cattedra le un prezioso ca-
te, com'era stato anteriormente dichia- lice d'argento d'elegante lavoro. L'incen-
rato da Pio VII. Quanto poi all'oggetto dio eh 'efasi desto in Francia, per river-
dell'inviato dall'arcivescovo, il Papa dis- bero arse anche nel Belgio, ed il movi-
se a voce al dott. Caillard, che l'arcive- mento di Brusselles rapidamente si pro-
scovo poteva prestare il giuramento, se pagò in tutte le altre città del mezzodì
gli veniva chiesto, e ciò per semplice del regno òe Paesi Bassi: prima causa
consiglio; esortarlo a dare la dimissione fu la falsa politica del governo, il quale
dalla dignità di pari, la quale ora non po- avea preteso rendere i belgi olandesi e
teva essere d'alcun vantaggio alla reli- protestanti; tutti i favori erano pegli o-
gione, ed anche per evitare di compro- landesi, tutti i pesi pei belgi, che poi si

mettersi nelle leggi ad essa contrarie che costituirono in regno separato con loro
vi potevano essere discusse nella came- re particolare, terminando così i catto-
ra; opinare che il clero non dovesse pun- lici d'essere più tormentati nelle loro più
to immischiarsi in affari di politica. Mg. r care affezioni: i cattolici che sono poco
di Quelen non prestò il giuramento, e inclinati alle rivoluzioni, furono perciò
quindi fu tenuto come dimissionario. In obbligali a prendervi parte. Il Papa sem-
questa occorrenza la s. Sede concedette pre oppresso dai suoi dolori, non senza
tutto quello che le grandi potenze avea- incomodo, intervenne tuttavia alle cap-
no già conceduto; più sapiente, serbò in- pelle d'Ognissanti, dell' anniversario dei
tatti propri diritti; compressa un con-
i defunti e de' l'api, ed a quella di s. Carlo
sentimento politico, e salvò insieme gli che fu l'ultima per Questo stato del
lui.

interessi della religione. Pontefice dava serie inquietudini, anche


Nell'agosto Pio Vili confermò gli sta- per le manovrede'nemici dell'ordine, che
tuti della congregazione e accademia di non cessavano dal cospirare. Gli amici di
Musica in Roma, sotto l'invocazione di Pio Vili pensarono di chiamare aR.oma
s. Cecilia; conferì il titolo di conte alla almeno per un istante alcuni dei suoi pa-
famiglia Folicaldi di Bagnacavallo; este- renti, perchè ricever potessero gli ultimi
se la convenzione, ch'era tra il governo abbracciamenti di lui, che tanto onorava
pontificio e il duca di Modena sull'arre- il loro stipite; ma consultato il Papa su
sto e consegna de'delinquenti e disertori, questo affettuoso divisa mento, ripetè al cu-
anche pel ducato di Massa e Carrara; di- ne parole della celebre lettera chescrisse al
chiarò e confermò il titolo di dottore del- fratello:nessuno si muova. Tulli meravi-
la Chiesa universale a s. Bernardo, e non gliarotjodella fermezza, colla quale egli ri-

potè intervenire alle cappelle dell'Assun- nunzia va a così giuste e dolci consolazioni.
PIO PIO i85
Non si era preso mai un sollievo, tran- ziosa e copiosa raccolta di rari ed eccellen-

ne qualche gita ad una sua vigna fuori ti quadri, quasi di tutte le scuole, e per-

di Porta Pia, che avea comprato da car- ciò una delle principali di Roma), il Pa-
dinale, condecente casino addobbato con pa che meritamente lo amava, prima del
semplicità e belle stampe incise. Avea fat- pontificato gli avea procurato per ispo-
to abbellire l'appartamento di Cantei sa la nipote del suo prelato Devoti ; il 24
Gandolfo con le suppellettili è mobili che ottobre 1829 onorò il di lui studio della
erano alla Cecchignola (luogo ameno ac- sua presenza, poscia con breve dell'agosto
quistato da Leone XII e venduto da Pio i83o gli conferì il titolo di barone, tra-
Vili, che descrissi nel voi. XXXV1H, p. sferibile a'suoi discendenti.

82), nell'intendimento di farvi la villeg- Frattanto politici subugli gli avve-


i ,

giatura. Proseguì la riedificazione della nimenti di Francia, la rivoluzione del

basilica di s. Paolo, che alcune volle vi- Relgio, le dimissioni di sii* Roberto Peel
sitò, onde il successore Gregorio XVI po- e del duca di Wellington, che sembravano
se il suo stemma con quelli di Pio VII lasciar libero il campoai wighs d'Inghil-

e di Leone XII nel soffitto; altro stem- terra, la morte di Francesco I re delle due
ma si vede nel fonte presso il Porlo Leo- Sicilie, amico sincero della s. Sede, la ri-

nino, de! quale feci cenno nel voi. XXV, bellione di Polonia non ancora compres-

p. i5cy. Istituì le sedi vescovili di Mobi- sa, il disordine che tutte queste impres-
le e Charles town j di altre parlai a'Ioro sioni aveano gettato nel sistema nervoso

luoghi, come dell'ampliazione di quella di Pio Vili, l'impossibilità fisica di re-

di Gorizia. Nella zecca pontificia vi sono sistere a tante angoscie, a dolori divenuti
G conii disuè medaglie con l'effigie, cioè insopportabili per l'alterata massa del
due della Lavanda pel giovedì santo; quel- sangue, annunziarono ben tosto che la s.
la del possesso; altra con l'epigrafe, La- Sede era per vacarequanto prima. Frut-
crimae Palris laeùtia fìliorum, allusive to delle veglie protratte e de'contiuuati

a quelle sparse nell'esaltazione, con la li- lavori, quell'umore maligno, che tormen-
gula della Religione in mezzo a due an- tava esternamente il Pontefice da tanto

geli; altra per premio col motto, Bene- tempo, avea intaccato ormai gli organi
inerenti; ed altra con l'iscrizione, Justi- interni,onde infermatosi a' 7 novembre, 1

tia et Pax oscula tae. sunt, con la figura il male fece funesti progressi, ed il car-

della Giustizia in mezzo a due geni ala- dinal vicario a'23 ordinò al clero 1 ora-
ti, uno de'quali sotto le forme della Pa- zione prò suinmo Pontifice infirmo. Quin-
ce, oltre un leone, simboli delle virtù del di gli accessi d'asma lo afflissero talmen-
Pontefice. Ritrassero ancora le sembian- te 25, 26 e 27, che fecero ben preve-
il

ze di Pio Vili il cav. Vernet, rappresen- dere non lontano il funesto istante. Con-
tandolo in sedia gestatoria, in attodi pro- servando tutte le facoltà mentali, chiamò
nunziar la protesta in s. Pietro; il cav. •a sé il tesoriere generale e gli ordinò as-
Cava Nero, perciò decorato dell'ordine del- segnare la vitalizia pensione annua di scu-
lo Speron d'oro; il commendato!' de Fa- di 3oo al servo prudente, fedele e anti-
bris in marino, cui donò due medaglie co Candido Boldrini i.° aiutante di ca-
d'oro, col pontificio stemma contornato mera, che tanta indefessa e diligente as-
da 24 brillanti; ed il cav. Vincenzo Ca- sistenza aveagli prestato, per cui erasi me-
muccini in figura intiera, che mandò alla benevolenza; e scudi 72 di
ritato la sua
sua famiglia in Cingoli. A questo celebre annua pensione a Giovanni Sinceri 1.
piltore(di suebenemereuzeedistinli pre- scopatore segreto. Per maggior fatalità
gi parlai in più. luoghi, come a Palazzo Candido era presso le camere del santo
CAMUcciNr, dove si ammira la di lui pre- Padre in letto, con resipola nella testa e
,

i86 PIO PIO


perciò impotente di prestare l'ultime sue titubanza e ponderazione scelse Io stato
cure all'amato e benefico padrone. 11 28 ecclesiastico, per cui fece gli esercizi spi-

ad ore i4 mg' Barbolani suo camerie- rituali presso i gesuiti; quindi n'eseguì i

re segreto lo confessò e comunicò col s. doveri con lodevole esattezza, e si ordi-


Viatico, che ricevè col più esemplare e nò sacerdote. Nominato dal genitore alla
cristiano fervore; indi a ore 21 e mezza prelaturaCastiglioni, fu accolto amorevol-
il sacrista gli amministrò l'estrema un- mente da Gregorio XVI, che lo annoverò
zione, le cui preci il Papa accompagnò tra' prelati della congregazione del con-
con molta compunzione e tenera divo- cilio, lo dichiarò canonico Vaticano ed
zione. Indi sopraggiunsero pp. genera- i abbreviatole di parco maggiore; indi il

li degli ordini mendicanti, per parteci- regnante Pio IX (che nel 1827 era stato
pare al moribondo le indulgenze de'lo- dal di lui zio consagrato in arcivescovo di
ro ordini. Entrò poscia il cardinal de Gre- Spoleto) lo nominò votante di segnatura
gorio penitenziere maggiore, che restò e lo ammise nella congregazione della rev.
sempre, tranne brevi momenti, nella ca- fabbrica di S.Pietro. Minacciando un len-
mera e presso il letto pontificio (ch'era to malore la sua vita, passò a Napoli, e vi
bassissimo a cagione degl'incomodi del morì il 3 maggio 847? assa compianto1 '

Papa), per tutti gli spirituali conforti e per le belle speranze che si erano su di lui
per raccomandazione dell'anima, fino
la ragionevolmente formate, e pel complesso
alla al can.° Giu-
sua pia morte, insieme di sue esemplari qualità e squisita genti-
seppe Canali confessore del Papa (da Gre- lezza, da me slesso sperimentata. Fu se-
gorio XVI fatto patriarca di Costantino- polto nel camposanto nella cappella della
poli, vicegerente e canonico Lateranen- reale a rciconfra terni tadellaMadonna del-
se) ; mentre il cardinal vicario avea in- le Grazie, e fu fatto rimarcare a Pio IX,
giunto al clero l'orazione prò summo quando la visitò a'20 dicembre 849 -Que- 1

Pontifice morti proximo. Compartitagli sto Papa nel maggio 85 i,per ledistin te e
1

la benedizione apostolica dal cardinale, virtuose qualità che si riuniscono nel con-
a mezza notte del 29 cominciò l'agonia te G. Stefano fratello primogenito del de-
di Pio Vili, ed 3o nella notte a ore 4
il funto, meritamente lo scelse a gonfalonie-
rese l'ultimo respiro, dopo (jq anni e gior- re della propria patria. Quanto al cocnu-
ni io di età, e di pontificato un anno e negenitoreconteFdippo, eglidiscese nella
8 mesi compiti. tomba fino dal 2 1 gennaio846, lascian-
1

Apertosi il testamento, si trovò chea- do di sé onoratissiina memoria


e degna
\ea istituito una prelatura di famiglia, di un fratello di Pontefice dotto ed esem-
di che feci cenno nel voi. X, p. 217, la- plare; poiché fu personaggio distinto per
sciando ai parenti la sua libreria, la col- rare virtù domestiche e civili, come per
lezione di medaglie edaltrieffetti.il i.° la sua profonda erudizione nella storia,
a godere della prelatura fu l'ottimo mg. r nella archeologia e nella numismatica
Luigi Castiglione figlio del conte Filip- per la quale fu lodato dal eh. Cinagli a
po fratello del Papa. L' egregio prelato p. iv della bella opera: Le monete dei
fu educato nel seminario di Cingoli e di Papi.
Ancona, ove sempre die le maggiori pro- Inoltre Pio Vili dispose col suo testa-
vedi umiltà, di relisione, di senno e d'in- mento alcuni suffragi per la propria anima,
gegno. Dopo la morte dello zio si portò donò 2000 scudi agli aiutanti di camera,
in Roma a compiere gli studi nell'acca- scopatori segreti e decano, lasciando il go-
demia ecclesiastica, e vi rimase 7 anni, dimento dellamentovata sua vigna e ca-
dopo avere riportato le lauree di gius ca- sino al lodato Candido Boldrini finche vi-
nonico e civile. Nella sua prudenza, con vesse , e la proprietà de' mobili. Questi
IMO PIO 187
divenuto mio compagno affettuoso, come gonio pronunziò l'orazione funebre, nel -

2." aiutante di camera del successore Gre- la quale con elegante facondia percorse

gorio XVI, secondo l'antica consuetudi- le predacissime doti che fregiarono l'a-
ne, il quale Papa sempre lo riguardò be- nimo di sì buon padre e sovrano. Per que-

nignamente, starnino insieme in perfetta ste esequie furono impiegati circa 20,000
armonia 12 anni, amandoci lealmente, e scudi. Nella sede vacante, in tempo dei
con mio dolore lo perdei nel 842, lascian- 1 novendiali (si sventò una congiura che
do un figlio nato dal matrimonio con- voleva sollevare Roma, istituire un nuo-
tratto nel pontificato di Gregorio XVI, vo regno italico, e farne re il figlio di
che gli concesse scudi 20 mensili di pen- Girolamo Iìonaparte, fanciullo di 1 1 an-
sione, benché avesse un capitale di circa ni ) e del conclave si manifestarono in
1 1,000 scudi mentre la maldicenza e
; alcuni punti d' Italia , dello stato pon-
l'invidia, di cui sono principalmente se- tifìcio e in Roma stessa que' torbidi po-
gno gli amati dai sovrani, riteneva che il litici che Pio Vili vedeva vicini ad 'scop-
defunto possedesse molte ricchezze, quali piare, poichéda tutte le parti si rimar-
col timore Dio e con l'onestà, ed a-
di cavano sintomi di turbolenze, mentre la
mando il Pontefice padrone, non si pos- diplomazia avea adottato il principodel
sono affatto accumulare, ad onta che il non intervento. Pur troppo l'insurrezio-
pontificato abbia lunga durata. Gregorio ne si effettuò in gran parte dello stato
XVI fu eziandio generoso e benefico con pontificio, ignorandosi che in Roma erasi
gli altri della famiglia di Pio Vili. Seguen- eletto Gregorio XVI, il quale seppe vin-
do l'uso da molto tempo introdotto, con- cerla con la costanza del fortissimo suo
fermò nel posto di scopatore segreto Sin- animo (difese anche diritti della s. Sede
i

ceri, ed altro pure ritenne, conservando il con una dottrina e coraggio religioso, di
decano nel consueto uffizio di sotto-deca- cui pochi esempi vantano gli annali del
no; mentreal 2.°aiutantedi camera, agli pontificato romano, come si espresse il
altri scopatori segreti ed al maestro di eh. Artaud, e che io celebrerò ,
permu-
stalla, con raro esempio, assegnò a cjascu- tante Deo). Passato a miglior vita Gì ego-
no una pensione vitalizia mensile: di più rio XVI nel i.°giugno 1846, la cassa
confermò primari della famiglia di Pio
i contenente il cadavere di Pio Vili, fu ri-
Vili, li promosse a cariche maggiori, ed mossa dalla nicchia presso la cappella del
esaltò anche al cardinalato, come notai coro, indi trasportata nelle grotte vati"
in diversi articoli. cane.
Il cadavere di Pio Vili fu esposto nel- Pio Vili venerabile a tutti per la pie-
la cappella Paolina del Quirinale, donde tà, scienza, saggezza e bontà fu pianto ,

con la solita pompa funebre fu trasferito dall'orbe cattolico ed encomiato con e-


a quella Sistina del Vaticano, indi nella logi funebri, pubblicati con le stampe, in
contigua basilica per la tumulazione e ce- occasione de' funerali che da per tutto si
lebrazione de' novendiali. La splendida celebrarono alla sua bell'anima. Egli de-
macchina del tumulo fu eretta con dise- gnamente ne'pontificati de'suoi due pre-
gno del cav. Valadier, e se ne legge la decessori fu l'autore d'importanti ope-
descrizione nel n.° 1 00 del Diario di Ro- razioni dornmaliche della s. Sede che ,

ma, in un alle 4 iscrizioni latine, con cui sempre fermo coraggio e


difese col più
l'Amati lodò le virtù del defunto. Nel- intemerata fedeltà. Profondo giurecon-
l'ultimo giorno de' novendiali mg. r Ca- sulto, volle che quelli quali dovevano i

inUlo di Pietro protonotario apostolico e amministrare la giustizia fossero ciotti in


ponente di consulta ( ora internunzio e ambe le leggi e pieni di probità. Evitò
delegato apostolico in Lisbona) dal per- le innovazioni e preferì il temporeggia-
s 88 P I O PIO
re Fabio, the coll'indugiare vin^e An-
eli nostri giorni, quelle eziandio operate e
nibale. 1 sudditi tuttavia avrebbero de- riguardanti Pio IX come Papa e sovra-
siderato che avesse provveduto ai molti no, ò avvenute nel suo pontilicato e re-
bisogni dello stato; ma egli vedendo le gno, le riporto ne' corrispondenti e rela-
calamità de' tempi e inevitabili turba- prima della loro stam-
tivi articoli (cioè se

menti alle cose pubbliche, circospetto e pa argomenti eransi effettuati o mi


gli

cauto com' egli era, preferì nulla intra- furono cogniti), massime in quelli che in
prendere nel timore di far peggio con in- questo distinguerò con carattere corsivo,
novazioni ; imperocché soleva dire che la col quale inoltre rimarco diverse deno-
catena si componeva di quasi tutte allei- minazioni. Laonde, come praticai viven-
la guaste o cattive, ed essere impossibile te venerando predecessore Gregorio
il

ricostruirla senza provocare triste conse- X VI in tale articolo, conegual sistema


guenze. Laonde furono assai indiscreti co- nel presente cronologicamente parlerò

loro che ne fecero argomento di lagnan- delle principali cose suindicate, quali ri-

ze,formandone soggetto di satire; come cavai dai giornali ufficiali e letterari di

ebbe solenne mentita la voce sparsa alla Roma, dalle bolle, brevi, encicliche, allo-
sua morte, ch'era disceso nella tomba l'ul- cuzioni,atti concistoriali, moto-propri e

timo de'Papi. Ma la sua dottrina ed eru- altridocumenti pontificii.


dizione, la sua rettitudine, sagaci tà, mo- Giovanni Maria Mastai -Ferretti nac-
derazione, zelo e temperanza ricorderan- que in Sinìgaglia a' i3 marzo 1792 dal
no sempre onorata la sua memoria, Del- conte Girolamo e dalla contessa Cateri-
l'aver saputo sostenere lo spirito del suo na Solazzi della slessa città. Ricevè l'e-
ministero, concordando i bisogni del se- ducazione morale e studiosa nel collegio

colo coi più puri principii della cattolica delle scuole pie di Volterra, indi la com-
religione. Le principali gesta di Pio Vili pì in Roma, essendo slato pure alcuni an-
furono lodate dal JNodari, FiMe Pontifi- ni sotto la paternale disciplina del pio e
ci un, e dall'Henrion, Storia de'Papi. M. r dotto vescovo di Pesaro suo zio. Abbrac-
Benedetto de' conti Folicaldi vescovo di ciato Io stalo ecclesiastico, fu ordinato sa-
Faenza ci diede: De Pio Vili conimeli- cerdote neli8ic), quindi si dedicò all'a-

tarz'zz?, Rornaei832.Nel vol.42 del Gior- postolico ministero, anche della predica-
nale arcadico p. 53, se ne legge la tra- zione e cura degli orfani, per cui fu de-
duzione in italiano, fatta dal prof. G. J. putato della pia casa degli orfani e a di-
Montanari. 11 benemerito delle storie di rettore dell'. Ospizio di Tata Giovanni.
Pio VII e Leone XlI,comm. Artaud di Pio VII lo fece canonico di s. Maria in
r
Montor,ci diede: Storia del Pontefice Pio Via Lata e lo dièa compagno di mg. Gio-
Vili, opera che serve di continuazione vanni Muzi arcivescovo di Filippi vica-
olle storie di Pio VII e Leone XII, fat- rio apostolico del Chili (perciò il i.°che
ta italianadal traduttore delle storie dis. sia stato in America avanti d'essere Pa-
Bernardo, d' Innocenzo III, di Pio VII pa); partendo da Roma a'3 luglio 1823,
e di Leone XII, cav. Cesare Rorida, Mi- vi ritornò a'7 luglio 182.5. Riassunta la
lano i844- ^ e Bull. Poni, cont., in cor-
' cura dell'ospizio, Leone XII lo nominò
sodi stampa, è promessa la pubblicazione presidente dell' Ospizio apostolico di s.
delle bolle, brevi, lettere ec. di Pio Vili. Michele, segretario della commissione dei
La chiesa romana vacò due mesi e due Conservatorii di Pioma, ed a'2 1 maggio
giorni. 1827 lo promosse ad arcivescovo di Spo-
PIO I X, Papa CCLV regnante. In que- leto, consagrandolo il cardinal Castiglio-
stomio Dz'szb/irtnolrattandocompendio- ni poscia Pio Vili, nella chiesa drs\ Pie-
samente delle cose che contiene lino ai tro in Vincoli, a'3 giugno, festa di Pen-
no PIO i8(>

lecosle, nel qual giorno emanò la Pasto- Agosto 18^6.


rale. Gregorio XVI
dicembre! 832 a' i
7 Nominò segretario di slato il cardinal
lo trasferì aHa sedei]' Imola, a' 4 dicem- 1
Gizzi, affidandogli eziandio ilramo de-
bre i83o, lo creò cardinale prete, e pub- gli affari distato interni, col nome di.?e-
blicandolo a'i4 dicembre 1 84ò gli con- zione 2.", avendo attribuito quello di se-
a
ferì per titolo la chiesa de'ss. Marcellino zione i . al ramo degli esteri. Istituì la

e Pietro, e le congregazioni de'vescovi e commissione, consultiva per la costruzio-


regolari, de'riti, della disciplina regolare ne delle strade ferrate, onde introdurlo
e della rev. fabbrica di s. Pietro. ne'dominii pontificii, fatta poi direttrice.
G iugno 846.1 A*23 promulgò il decreto per procedere
Per morie di Gregorio XVI, entrato alla beatificazione della veti, suor Mar-
il cardinal Mastai nel conclave del palaz- gherita Maria Alacoque.W re dc'francesi

zo Quirinale, non senza mirabile dispo- Luigi Filippo lo fece ossequiare dal figlio

sizione divina, nel 4-° scrutinio a' 16 fu principe di Joinville. Donò al gabinetto
eletto Papa, ed in memoria di Pio VII zoologico dell' università romana rara
antecessore nella sede d' Imola, prese il collezione di uccelli della Nubia e di mam-
nome di Pio IX. Nel dì seguente fu pub- miferi del Senegal.
blicalo ed a 2 1 coronato. Stabilita in det- Settembre 1846-
to palazzo la residenza, poscia lo abbellì A' o assistè nel seminario romano al-
1

nell'appartamento che guarda la piazza, la disputa pubblica in teologia e storia

migliorando i conduttori elettrici, e ope- ecclesiastica, sostenuta dall'alunno d. Ca-


randovi quelle altre cose che descrissi a millo Sanlori. A'21 tenne concistoro in
Palazzo Quirinale, come la riduzione cui provvide 3 chiese vescovili compre-
dell'Orologio a ore astronomiche, siste- sa Imola, un titolo arcivescovile in par-
ma che fu adottato dagli altri di Roma. tìbus, e concesse 2 pallii.
Luglio 1846. Ottobre 1846.
Deputò la congregazione dt cardina- Creò la commissione con l'incarico di
."
li per gli ojfarì di stalo più interessan- presentare un progetto: 1 per la miglior
ti ;e rimunerò militari e diversi impie-
i divisione delle materie delle attribuzioni'
gali die si distinsero contro l'insurrezio- tra' diversi uflìzidi amministrazione pub-
ne di Rimini nel 184^. A' 6 con 1 l'atto: blica ; 2. per l'istituzione d'un consiglio
1S e giorni in cui ci commoveva, pubbli- di ministri, nel quale si discutano le ma-
cò ampio perdono di amnistia ai colpe- terie degne di considerazione in ogni ra-
voli per titolo politico, compresi i fuoru- mo governativo. Il granduca di Toscana
sciti, ciò che per tutto fu celebrato con Leopoldo II accreditò un suo Ministro
entusiasmo di applausi e feste splendidis- (dal novembre 1 85 1 incaricato d'affari)
sime. A'20 effettuò l'eiezione di Oregon residente in R_oma; ove portatasi la re-
in arcivescovato, e di TI alla- fi alla e gina de'Paesi Bassi, col suo secondogeni-
Vancouver in sedi vescovili sufl'raganee. to principe Alessandro, visitarono il Pa-
A'27 tenne concistoro in eui provvide 3 pa. Questi ai 7 recossi in Albano e Ca-
cinese vescovili ed un monastero nul- stel-Gandolfo ; ai i4 a Tivoli nel colle-
lius, dopo avere ringraziato il sacro col- gio de' nobili; ai 21 a Frascati nell'ere-
legio di averlo co'suoi suffragi sostituito mo de'camaldolesi. Non solo confermò la

a Gregorio XVI di gloriosissima memo- commissione di abili giureconsulti isti-

ria, con l'allocuzione: Amplissimum con- tuita dal predecessore e incaricata a pro-
sessum vestrum 3 non che falla la profes- porregìi occorrenti miglioramenti pel re-
sione di fede e giurate le costituzioni a- golamento penale e per quello di proce-
postolicbe. dura criminale, ma ne eslese 1' incarico
j
9o PIO P IO
all'esame ancora del regolamento legisla- te di Natale, secondo l'antico costume dei
tivo giudiziario per gli affari civili. predecessori, nella basilica Liberiana in-
Novembre 1846. tonò il Mattutino e celebrò la solenne
a
Ai 9 emanò la lettera enciclica Qui pia- Messaj disse la 2. nella sua capella se-
rìbus, a tutti patriarchi, primati, arci-
i greta pontificando la 3." nella basilica
,

•vescovi e vescovi,
per annunziar loro di Vaticana.
essere succeduto a Gregorio XVI « del Gennaio 1847-
quale ammireranno certamente i posteri Col i.° dell'anno concentrò e riunì nel
la memoria e le gesta gloriose, registra- tribunale del governo quelli pur crimi-
te con auree note ne'fasti della Chiesa". nali dell'uditorato della camera ossia del-
Nello stesso giorno prese solenne Posses- l'A. C. e del Campidoglio ( pel quale e-
so della basilica Lateranense (per cui fu sonerò V arcicon fraternità della ss. An-
coniata Medaglia ) con maguifica caval- nunziata di', supplire alle spese dell'uffi-
cata, incedendo in carrozza; nella quale zio criminale), perciò ambedue aboliti;
funzione i camerieri segreti soprannume- sottoponendo i tribunali delle provincie
rari e d' onore di spada e cappa per la alla vigilanza del supremo tribunale di
prima volta indossarono il nuovo abito consulta, con aumentarne i Ponenti, cui
loro concesso alla spagnuola e già di an- assegnò uditori. Neil' ultimo giorno del-
tico costume romano, ludifu visitato dal- Tottavario dell' Epifania si recò in s. An-
la principessaMarianna consorte del prin- drea della Valle e asceso il pulpito die pii
cipe Alberto di Prussia, e poscia dal prin- ricordi,minacciando la divina vendetta
cipe Massimiliano ereditario di Baviera contro la bestemmia e la scostumalezza.
e dal principe Leopoldo conte di Siracusa Febbraio 84-7- 1

fratello del re delle due Sicilie. Giù ai 20 Nel i.° giorno fu prescritto di toglie-
dello stesso mese aveva pubblicato la let- re dall'altezza degli edilìzi 1' uso dei ca-
tera apostolica, Arcano divinae provi- nali e di condottare le acque pluviali con
dentine, pel giubileo universale, onde im- appositi tubi internati nel muro sino al
plorare il divino aiuto per 1' ottimo go- piano delle strade e poi introdotti nel-
verno del pontificalo. Nel medesimo gior- le chiaviche. Devastando la carestia tut-
no segnò due moto- propri, Nos volen-
i to il cattolico regno d' Irlanda ordi- ,

tes, coi quali concesse grazie e privilegi nò pubbliche preghiere ; per soccorrerlo
ai conclavisti e dapiferi del conclave in permise una questua e pel primo offrì
cui fu eletto Papa. 1000 scudi, indicoll'enciclica de'2 5 mar-
Dicembre i 846. zo, PraedecessoresNostros, eccitò lo zelo
Per la disastrosa inondazione del Te- caritatevole de' vescovi e de'fedeli in aiuto
vere de' io accorse a sollievo de'danneg- degl'irlandesi, travagliati dalla famee de-
r
giati. Conferì gli ordini sacri a mg. Bor- cimati dalla pestilenza. Dal segretario dei
romeosuocameriere segreto, e assistè al- Memoriali fece emanare il regolamento
la celebrazione della messa, come notai pel migliore ordinamento della segrete-
a Ordinazioni. Ai 21 tenne concistoro in ria. Avendo esteso agli ebrei la franchi-
cui provvide 8 chiese vescovili , conferì gia che godono i padri di 12 figli, ed as-
2 titoli in partihus arcivescovile e vesco- segnato sulla commissione de'sussidi an-
vile, concedendo 2 palili, dopo aver crea- nui scudi 3oo pei poveri israeliti roma-
to 4 cardinali e pubblicato Gaetano Ba- ni, prima del carnevale sospese la pub-
?'.'//? anconitano, vescovo d'Imola, prete blica prestazione di vassallaggio, che fa-
del titolo de'ss. Marcellino e Pietro; e Pie- cevano al seuato e popolo romano, che
tro filarini romano, diacono di s. Nicola poi soppresse in un al tributo col moto-
in Carcere, poi legato di Forlì. Nella not- proprio sul senato. Con breve del 7.6 di-
PIO PIO 191
chiaro duca romano ci. Marino Toi'lonia ArnaE 1 847-
esuoi discendenti primogeniti. Ricevè gli Agli 8 con la bolla Inslabilis rerum,
omaggi del principe ereditario di Mona- effettuò la separazione de' vescovati diCoi-
duca di Valentiuois; ai Gaccolsequcl-
co, i ra e di s. Gallo. Nel sabbaio M albis fe-
li Chckib-Eflendi ambasciatore otto-
di ce la solenne benedizione e distribuzio-
mano alla corte di Vienna, che in nome ne degli Agnus Dei nella cappella Paoli-
del sultano AbdulMegid Ivan lo felici- na del Quirinale. Ai 12 tenne concistO'
tò pel suo avvenimento al trono, espri- ro in cui provvide 3 chiese arcivescovili
mendo la brama d' entrare in relazioni ed 8 vescovili, concedendo 4 pallii, uno
col governo pontificio: l'ambasciatore de'quali pel vescovo di Puy. Ad istanza
n'ebbe cortese risposta e donativi, in un del 6.° concilio di Baltimore, ai 23 isti-

al sovrano ritratto contornato di brillan- tuì le sedi vescovili d' Albany, Bulfalo e
ti, smeraldi e rubini. Cleveland in America, dichiarandole poi
suffiaganee, le prime di Nuova- Yorck, la
Maezo i 847- a
3. di Cincinnati. S'incominciò la costru-
Ai 4 approvò gli statuti del pontificio zione del grandioso ponte consentilo al-

istituto statistico agrario e ci' incoraggi- X Ariccia. Dispose lo stabilimento in Ro-



menlo, e se ne dichiarò protettore e 1 ma d'un consiglio di deputali nelle pro-
socio, essendo composto di alcuni possi- vincie, per coadiuvare alla pubblica am-
denti ed agronomi, per tentare qualche ministrazione ed occuparsi d'un miglior
miglioramento nella deserta campagna ordinamento de'consigli comunali. L'in-
romana. Promovendo gli stabilimenti di Spagna d. Enrico di Borbone si
fante di
morale ecivile educazione, nella sera de' recò a visitarlo, ed il simile fece il conte
r
del tutto incognito (con mg. Piccolomi- di Siracusa.
ni cameriere segreto) si portò alle seno- Maggio 1847.
le notturne del rione Monti in via dell'A- Aderendo alle istanze, del suddetto
gnello, per incoraggile l'utile istituzione. concilio di Baltimore, nel 1
." giorno eresse
Ai 12 elevò la sede vescovile di Udine la sede vescovile di Providence, ed ai 4
in arcivescovile. Ai i5rieevè la visita del quella di Galveston (sulfraganea di Nuo-
principe reale di Svezia e Norvegia O- va-Orleans), elevando in arcivescovile
scar-Federico duca d'Ostrogolia. Indi fu l'altra di s. Louis, cui assegnò per suf-
istituito in Roma e nelle provincie un fiaganee Cliicagia, Dubuque ,
Mihvan-
consiglio di censura sulla stampa, con a- chia,Nashille e poi s. Paolo di Minesota,
nalogo regolamento. Proseguendo i la* tutte chiese d' America. Con moto-pro-
\ori pel compimento della nuova basili- prio de'5 si dichiarò ordinario dell' ab-
ca di s. Paolo, ordinò che le .statue co- bazia nullius di Subìaco, recando visi pel
lossali rappresentanti i principi *legl i a- possesso nel declinardel mese, poscia mol-
postoli e destinate per quel tempio fos- to la beneficò. Ai 26 fu visitato dal prin-
sero trasferite e collocate agli angoli e- cipe Massimiliano di Baviera.
sterni della vasta gradinala della basili- Giugno 1847-
ca Vaticana, ove si eressero in questo stes- Ricevè la regina Cristina di Spagna.
so mese su proporzionale basi coi pon- Ai 4 istituì le sedi vescovili di Nord-Ovest
tificii stemmi e dopo rimosse
iscrizioni , o s. Bonifazio (suCfiaganea di Quebech)
quelle di Pio II. Per ornamento della e Terra Nuova. Agli 11 tenne concis lo-
medesima basilica di s. Paolo commise ro incui provvide 3 chiese vescovili, com-
allo studio vaticano del Musaico la for- presa quella suburbicaria d'Ostia e Vel-
mazione de'ritralti in musaico per la se- letri pel cardinal decano,cui conferì il pal-
rie de'Papi. lio, dopo aver con l'allocuzione Cimi ve-
j

IQ2 PIO PIO


luti probe noscilis, creato e pubblicato i 3 si conchiuse il trattato e convenzione
seguen ti cardinali, il i.°de'quali già crealo commercio col regno di Sar-
di reciproco

e riservato in petto ai dicembre 846


i 1 : degna. Ai 5 ricostituì e ampliò la guar-
Giuseppe Bofondi di Forlì, diacono di s. dia civica di Roma e poi anche nelle pio-
Cesareo, poi legatodi Ravenna, segretario vincie. Agli 1 1 venne visitato dal prin-
di stato, ora presidente del censo; Pietro cipe e principessa di Salerno. Nominò se-
G irand di Clermont, arci vescovo diCarn- gretario di stato il parente cardinal Fer-
Lray,prete di sJMaria della Pace, morto a' retti, che avea fatto legalo d' Urbino e
27 aprile 1 85o; Giacomo ÌUaria Du Pont Pesaro. Fece riaprire e dotò l'accademia
di Villafranca diocesi di i\izza,ari:ivescovo pontificia de'nuovi lincei.
di Bourges, prete di s. Maria del Popolo; Agosto 1847.
Giacomo Antonelli di Terracina, nato In Approvò la protesta falta a'6 dal car-
Sonnino, diacono di s. Agata alla Subur- dinal Ciacchi legato di Ferrara sulle dif-
ra ,
poi presidente della consulla di sta- ferenze insorte col comando austriaco del-
to, al presente pro-segretariodi stalo, pie- la fortezza, rinnovata ai i3. Concesse il

fello de' ss. palazzi apostolici. Ai 1-3 se- titolo di pontificia alla congregazione e
gnòil moto proprio, Coinè nostro prin- accademia di Musica sotto l'invocazione
cipale desiderio, perla istituzione del con- di s. Cecilia. Visitò nel monastero di s.
r
siglio de' ministri: nello stesso giorno pro- Croce in Gerusalemme il d. Newaiaiie
mulgò il decreto die constava l'eroismo altri illustri inglesi, che abiurato il pro-
delle virtù teologali e cardinali esercita - testantismo, assunsero 1' abito de' filip-
te dal veti. Antonio Lucci conventuale pini per istituirne la congregazione in
e vescovo di Bovino. Ai 14 tenne con- Inghilterra. Ai 25il pro-governatore Mo-
cistoro iu cui provvide una cbiesa arci- randi con editto rinnovò l'altro pur da
vescovile e 2 vescovili, concedendo alla lui emanato contro la stampa clandesti-
a
i. il pallio. Ai 17 emanò la lettera en- na e perturbatrice.
ciclica, Ubi prinium arcano , diretta a Settembre 1847.
tutti i generali, abbati, provinciali ed al- Approvò il culto immemorabile della
tri superiori degli ordini religiosi , isti- b.Antonia da Firenze dell' ordine di s.
tuendo in pari tempo la particolare con- Chiara e della b. Margherita Colonna
,

gregazione de siala regularium ordinimi fondatrice delle Clarisse in Palestrina.


enciclica ebe inviò ancora a tutto l'epi- Con breve del 24 concesse al capitolo di
scopato conia lettera Cum hisce. Inol- s. Petronio di Bologna 1' uso del collare
tre in detto giorno istituì l'ordine eque- paonazzo e di portare appesa al petto una
stre Piano, poscia ampliato. A '2 5 eres- croce con catenella d'oro, con l'effigie del
se i vescovati di Porto- P'illoria ,Ma'd\and, santo e l'epigrafe: Plus PP. IX 1847-
Bytown, Melbourne Cocbabamba: que- Ottobre 1847-
stosuffraganeo di Piata, Bytown di Que- Nel r.° giorno sottoscrisse il moto pro-
bech,\e altre di Sydney. Per l'ottava del- prio, Quando la provvidenza divina, per
la festa dis. Luigi, nella chiesa dis. Igna- la concessione del Municipio e organiz-
zio comunicò la scolaresca del collegio ro- zazione del Consiglio e senato di Roma,
mano, festeggiato dai gesuiti. Pose nel sue attribuzioni e prerogative. Con bre-
museo Gregoriano egizio alcuni antichi ve dello stesso giorno investì del titolo
monumenti egiziani donati daClot Bey. di principe romano d'Umbrianodel Pre-
Luglio 1847. cetto duca Luigi di Monthulon. Ai 4
il

Avendo soppresso i canonici regolari convocò il concistoro nel quale creò il ,

dell'Ospedale dì s. Spirito, nel 1 ."del me- patriarca di Gerusalemme con giurisdi-


se vi sostituì i ministri de«l' infermi. Ai zione e residenza, pronunziando l'alio-
PIO P 1 O 201)

Gaeta amministra le sacre ceneri al re e repubblica, ai 29 istituì un triumvirato


alla real famiglia, nel i

giorno di qua- e vi elesse l'avv." Carlo Armellini, Giu-
resima. Quindi ai 27 fece protestare dal seppe Mazzini (già fatto cittadino roma-
cardinal Antonella al corpo diplomatico, no e rappresentante del popolo ) e Au-
contro l'alienazione de'inonumenti d'ar- che stabilirono la loro residen-
relio Salii,
ie del museo Vaticano, che il sedicente za nel Palazzo della Consulta ai Quirina-
governo di Roma con nuovo spoglio trat- le. 1 triumviri nominarono ministri: per
tava a Londra., e ciò per meglio diffida- l'estero Rusconi, per l'interno Berti- Pi'
re i contraenti di qualunque patto, di- chat, per l'istruzione Sturbinetti, per le
chiarandoli nulli e di niun valore, doven- finanze Manzoni, per grazia e giustizia
dosi considerare come fatti da ehi con Lazza ri ui, pel commercio e lavori pubbli-
pubblico latrocinio ha usurpata l'altrui ci Monlecchi, restando il ministero delia
proprietà. Ai 28 istituì il vescovato di Co- guerra affidato ad una commissione.
starica, suffragando di Guatimala. Aprile 1849-
Marzo 1849- Ai 2 il Papa tenne in Gaeta concislo-
r
Ai 2 mg. Canali vicegerente di Ro- ro,incuiprov vide 5 chiese vescovili, con-
ma , con circolare ai superiori de' corpi ferì 2 titoli in parlibusavcivescovWe e ve-
inorali, religiosi, ecclesiastici e de'Iuoghi scovile, e concesse un pallio. Ivi celebrò
pii, protestò contro gli effetti della circo- le funzioni della settimana santa, perle
lare del sedicente ministro dell'interno sul calde preghiere del re, cioè nel giovedì
richiesta inventario di tutti i loro beni santo con dire la messa nella cattedrale,
anche semoventi, invitandoli a protesta- ove comunicò le famiglie reali delle due
re e tenere una condotta puramente pas- Sicilie e granducale coi loro augusti ca-

siva. Con decreto del 2 il re del le due Si-


1 pij il sagro collegio e il corpo diploma-

cilie sciolse in Napoli le camere de'deputa- tico; indi eseguì la lavanda, distribuendo
ti. 11 conte Radetzky coll'armata austrìa- a chi lavò i piedi (il sunnominato d. Se-
ca a*a3riportò segnalata vittoria a Novara bastiano Liebl, due spaglinoli, due gae-
sui piemontesi: ivi Carlo Alberto colpito di tani, un cinese, un francese, un missio-
dolore per le immense perdite e per l'ar- nario iudiano, ec.) la medaglia d'oro co-
mistizio che a dure condizioni dovè ac- niata nel 184? per la collocazione delle
cettare, abdicò la corona al figlio Vitto- statue de'ss. Pietro e Paolo nella piazza
rio Emmanuele II e partì pel Portogallo Vaticana si coniò quella col molto
poi :
(

(morendo Porto a'28 luglio); di con-


in Caietae. In Coena Domini. A. 8 4 e) ) 1
;

seguenza furono sgombrate quelle par- dopo di che visitò 5 sepolcri, accompa-
ti de'lerritorii di Modena, Parma, Pia- gnato dai nominali personaggi; nel ve-
cenza e Toscana, che tenevano piemon- i nerdì santo coi medesimi, dopo l'adora-
tesi,! quali successivamente occuparono zione della Croce , si recò processional-
gli austriaci; quindi per l'impossibilità men te a Ha chiesa della ss. Tri ni là in Mon-
dicontinuar la guerra, nuovo redi Sar- il spaccato; nel giorno di Pasqua cele-
te,

degna convenne alla pace. Ai 25 il Pa- brò nella cattedrale, poscia dalla loggia
pa in Gaeta celebrò la messa nella chie- dell' episcopio, in abiti pontificali e tri-

sa della ss. Annunziata, ascoltala dal re regno compartì la solenne benedizione,


e famiglia reale, dal granduca e grandu- Già ai 6 le truppe napoletane, progre-
chessa di Toscana e loro regie famiglie. dendo nel domare l'insorta Sicilia, dopo
Pei trionfi riportati in Piemonte dagli glorioso combattimento occuparono Ca-
austriaci ,
1' assemblea romana onde ri- tania; poscia ai 12 in Firenze si ristabi-

concentrare i poteri esecutivi per un più lì la monarchia di Leopoldo II. Verso


energico provvedimento alla salute della questo tempo in Roma ad Armellini fu
VOL. LITI. »4
2IO PIO PIO
dato il ministero delle finanze, ad Avez- corsOj che tutti promisero con mirabile
zana quello della guerra e marina; e Ga- condiscendenza , ed in particolar modo
ribaldi,famigerato capitano di ventura, aver invocato il possente intervento del-
111 nominato comandante i corpi dell'e- l'Austria, della Francia, della Spagna che
migrazione. Ai io il Papa tennein Gae- perla prima eccitò le nazioni ad allearsi
ta concistoro, nel quale provvide i chie- onde ricondurlo alla sua sede e rivendi-
se arcivescovili, io vescovili, conferì un careil dominio temporale, ed in fine al

titolo vescovile in partibus, e concesse 3 regno delle due Sicilie, dal cui re riceve-
pallii.Pronunziò Y allocuzione Qui bus, va affettuoso ospizio; quindi quando sa-
quantisque malorum procellis, in cui de- rà conseguito l'intento, doversi affatica-
plorò le frodi de'lristi perturbatori, che re a rischiarare col lume del vero sem-
ingannarono e corruppero gran parte dei piterno gli animi e le inclinazioni mise-
suoi sudditi, dopo il perdono largito e le ramente illuse dagli empi, non che a sra-
concessioni fatte, riepilogandone la storia, dicare tante perverse dottrine. In Roma
non meno quella de'successi vi avvenimen- ai16 venne eletto senatore di Roma Stur-
ti, la serie delle cospirazioni, insidie e pa- binetti,dopola formazione del nuovo mu-
titi oltraggi ; come si pretese dai faziosi nicipio e consiglio comunale con 8 con-
invece della costituzione accordata , la servatori.
proclamazione della repubblica, colla mi- Ad effettuare l'intervento armato del-
ra d'introdurre il fatalissimo socialismo le 4 potenze per comprimere la ribellio-

o comunismo; come per la sfrenata li- ne negli stati romani e restituirli al Pon-
cenza e pei commessi orrori fu costretto tefice, mentre si consultava sul modo a

allontanarsi dalla propria sede, quindi le Gaeta, il governo francese giudicò essere
diverse illegali forme di governo impron- conveniente alla sua posizione, di eserci-
tate e quanto operarono turbolenti per
i tare di suo moto proprio un'azione di-
abbattere dai fondamenti il civile princi- retta e indipendente, per cui nella metà
pato della chiesa romana, secondo il lo- di questo mese deliberò di spedire un e-
ro antico e costante proponimento; co- sercitoa Roma pel ristabilimento del Pa-
me i faziosi impedirono la venuta in Ro- pa. Affidò al generale Vittorio Oudiuot
ma de'reggimenti svizzeri, per difendere di Reggio il comando
capo del corpo in
l'ordine pubblico manomesso; come il di spedizione del Mediterraneo, il quale

centro del cristianesimo era divenuto sel- con l'avanguardia presentatosi a Civita-
va di bestie frementi, riboccante di apo- vecchia l'occupò traila 3 e 24 a fronte del-
stati o o maestri del comunismo
eretici, le repubblicane proteste, onde incomin-
o socialismo, animati dal più terribile o- ciarono gl'indirizzi e le protestazioni di a-
dio contro le verità cattoliche, dissemi- desione al proposilo dell'assemblea e dei
nando pestiferi errori ; per cui accennò triumviri, di opporre ostinata difesa per
le usurpazioni, le imposizioni, le uccisio- l'incolumità della repubblica e della pa-
ni, i derubamene e gli enormi misfatti tria, respingendo la forza colla forza. Sif-

commessi, e la tristissima e lagrimevole fatti indirizzi de'municipii dello stato ro-


situazione degli ecclesiastici ede'sudditi mano, sono riportati nel Protocollo della
fedeli di tutto lo stato, senza tregua tra- repubblica romana, collezione degli atti,

vagliati e atterriti dall'audacia furiosa dei indirizzi e. proleste trasmesse all'asserii'


nemici, non essendo loro dato nemmeno blea del governo dopo l'invasione fran-
gemere sui mali immensi che gli opprime- cese, Roma dalla tipografia nazionale
vano. A rimuovere tante desolanti cala- 1849- Ai 3o avanzatasi una porzione
mità, avere a'4 dicembre 1848 domanda- della divisione francese verso Roma, so-
to ai principi e alle nazioni aiuto e soc- pra i punti di porta s. Pancrazio, e la
P IO PIO 211
cinta che circonda il Vaticano e altri luo- Ritornando alla metà maggio, ar-
di
ghi, per esplorare le forze della città, fi- rivali già i rinforzi al general Oudinot,
dando troppo nella speranza d'una rea- questi si accostò di nuovo alle mura di
zione e sulle lusinghe di que'repubblica- Roma^ mentre pur vi giunse Ferdinan-
ni che aveano fatto credere ai francesi do Lesseps inviatodella repubblica fran-
facile il loro ingresso in Roma o al più cese, per trattare col governo romano di
un simulacrodi difesa, non pensarono che fatto, dell'ingresso pacifico dell' armata

la disperazione loro preparava una città francese e verificare lo stato delle cose,
da espugnare; quindi oltre non poche vit- onde evitare I' effusione del sangue ed i

time, quasi un battaglione si trovò pri- guasti che poteva cagionare l'assedio re-
gioniero e gli altri respinti. golare, secondo le brame del Papa. Ma
Maggio i 849- questa diplomatica missione prolungò l'a-

Frattanto nelle provincie intervenne- gonia di Roma, attraversò i disegni del


ro gli eserciti napoletano, austriaco e spa- general Oudinot, crebbe l'orgoglio de're-
glinolo. Seguì l' ingresso de' napoletani pubblicani, ch'ebbero campo di andare a
nelle provincie di Marittima e Campa- combattere i napoletani, i quali creden-
gna, col renila testa; e ne' paraggi di Fiu- dosi assaliti dai francesi e dai-romani, al-
micino comparve squadra navale spa- la lora si ritirarono in buon ordine, dopo
glinola. Gli austriaci occupata a'6 Fer- i d'armi del q a Palestrina, e dehq
fatti

rara, vincendo la resistenza oppostagli da a Velletri che fu sanguinoso pei repub-


Bologna, vi entrarono a' 1 6 mediante ca- blicani. Lesseps intanto meravigliatodel-
pitolazione, e governo pon-
vi ricostituì il l'aspetto militare di Roma, conchiuse un
tificio mg/ Bedini commissario straor- armistizio, non badando che un re ospi-
dinario per le 4 legazioni, quindi occu- te del Papa e amico di Francia, recato-
parono B-omagne, le provincie di Ur-
le si nel territorio romano collo stesso fine
bino e Pesaro; poscia a' 19 giugno per dell'esercito francese, veniva attaccato e
altra capitolazione entrarono nella for- insidiato dalle soldatesche romane. Indi
tezza e città d'Ancona, ed alla resa di que- Lesseps 3i conchiuse col triumvirato
ai

sta piazza il cardinal de Angelis ne uscì (che avea fatto di tutto per renderselo
dopo 00 giorni di prigionia; ai i/\ o me-
1 favorevole) una stipolazione, che rende-
glio a' 28 giugno fecero il loro ingresso va vano il fine nobilissimo della spedi-
in Perugia, laonde fu compita l'occupa- zione francese. Il general Oudinot in ve-
zione delle Marche Umbria, per
e dell' ce, munito d' istruzioni del suo governo
tutto gli austriaci in nome del Papa in- più recenti di quelle del diplomatico, ri-
stallarono giunte di governo e posero fiutò di approvare il suo operato e dichia-
guarnigioni di truppe. In Ancona a'
27 rò al triumvirato rotta ogni tregua.
giugno prese le redini della pubblica ani- Giugno 1849-
r
ministrazione mg. Savelli commissario Per conseguenza Oudinot ordinò al-
straordinario delle provincie di Urbino, l'esercito che si ripigliassero le operazio-
Pesaro, Macerata, Ancona, Fermo, A- ni militari contro Roma, le quali prose-
scoli, Camerino e Loreto. I napoletani ai guite con una serie di combattimenti, per
1
7
giugno occuparono Frosinone, Vero- la grande resistenza de' repubbliaui ro-
li, Anagnij Ferentino e altri luoghi del- mani e stranieri avventurieri, e median-
la provincia di Frosinone Campagna. te le sorprendenti opere di assedio (de-
Gli spagnuoli nel luglio guarnirono Spo- scritte neh' Album t. 16 p. i\i, 252, ,

leto, Rieti e luoghi di loro provincie, Vel- 273 ), a'28 e 29 aprirono la breccia nel
letri e altri luoghi della provincia Ma- bastione laterale di porta s. Pancrazio, e
rittima. nella mattina del 3o lo assaltarono e pie-
2 12 PIO PIO
sero. Pertanto l'assemblea costituente ro- no del terrore. Così terminò la rivolta -ro-
Diana, pei tanti fatti d'armi di detti gior- mana che avea nelle viscere un carattere
ni, nella sera del 3o dichiarò essere di- irreligioso e demagogico per distruggere
venula impossibile un'ulteriore di fesa do- ilpapato, siccome fomentata e sostenuta
po due mesi di lotta secondo il parere
, da Mazzini fondatore della giovine Ila-
del general in capo Roselli, di Garibaldi Ha, che avea preso per sua divisa Dio e
fi decretò che cessasse;
e altri generali, popolo , e che volea piantare la pretesa
mentre nel medesimo giorno l'assemblea riforma nel centro del caltolieismo ,
per
avea finito di volare la costituzione del- poi bandirlo da Roma e da Italia. Su que-
la repubblica. 11 triumvirato mandò il de- sto gravissimo argomento, oltre le opere
creto dell'assemblea al comando generale che citerò, scrisse il celebre cau.° Audisio
militare repubblicano, perchè d'accordo l'applaudito e interessante libro: La re-
col municipio lo comunicasse al general pubblica italiana del S {q: suo processo, 1

Oudinot,ediedelasua dimissione ad onta Perugia i85i. 11 general Oudinot con-


che l'assemblea Io pregasse a conservare centrò tutti i poteri nell'autorità milita-
i poteri. Una commissione del municipio re, ed emanò disposizioni per la conser-
e un'altra del corpo consolare residente vazione della sicurezza pubblica. Inolile
in Roma recaronsi al campo , e fu con- ilgeneralefece occupare i dintórni di R.o-
sentito un armistizio per trattare delle ma, la provincia di Viterbo o Patrimo-
norme, secondo lequaii l'esercito france- nio di s. Pietro, ed inseguire le bande di
se entrasse pacificamente nella città. Garibaldi, restaurando la sovranità tem-
Luglio 1849. porale di Pio IX. Principalmente poi il

Quindi nel i.° giorno del mesel'assem- generale esegui le seguenti cose: fece im-
blea nominò un potere esecutivo ne'cit- primere nuovo bollo sui boni del tesoro,
tadini Saliceti , Calandrelli e Mariani. guardia civica, ordinò il dis-
sciolse la
Nella sera poi l'assemblea votò definiti- armo generale, la remozione degli stem-
vamente la costituzione della repubblica mi, uniformi e segni epubblicani; ripri- 1

agonizzante, decretando che si scolpisse stinò i presidenti regionari, restituì ai pro-


in due tavole di marmo e si collocassero prietari le esistenti cose requisite, com-
in Campidoglio, dalla cui loggia nel me- prese le sacre; distrusse tutte le barrica-
riggio del 3 fu promulgata, onde il Ilio- te e le opere di fortificazione, libeiò i de-
nitore la riportò nel foglio di detto gior- tenuti per molivi politici o sia di fedellà
no, che fu l'ultimo di sua esistenza, poi- al Pontefice, provvide alla direzione dei
ché dopo 3 giorni di silenzio il giornale vari rami della pubblica amministrazione
officiale ricom parve a'6 col nome di Gior- con ministri laici col litolodi commissa-
nale di Roma e tuttora prosiegue. Ai 2 ri, come il cav. Galli pel ministero delle
i francesi occuparono le porte s. Pancra- finanze, ed altre misure provvisorie. Ai
zio, Portese, s. Paolo, Cavalleggieri e del 4 in Velletri ristabilì il governo pontifi-
Popolo, abbandonate dai difensori, e vi di- cio mg. T Berardi commissario straordi-
strussero le barricate, per cui ai 3 il ge- nario pontificio delle provincie di Ma-
neral Oudinot fece presentare le chiavi rittima e Campagna. Aii4 il municipio
d'una di tali porte al Papa in Gaeta. Nelle e Oudinot nominò una
romano si dimise,
ore pomeridiane dello stesso giorno il ge- commissione provvisoria municipale, di
neral Oudinot in mezzo all'esercito entrò cui fu fatlo presidente il principe d. Pie-
in Roma e ne occupò i posti militari: la tro Odescalchi. D'ordine di
1

mg. Canali
maggioranza de' romani accolse le truppe vicegerenle, in nome del cardinal vicario
francesi come liberatrici del duro giogo e del general Oudinot, nella domenica del
sotto cui erano slati oppressi nel gover- 1 5, dopo aver il general rialzalo lubandie-
PIO PIO 1 3

ni pontificia in Castel s. Angelo, nella ba- diuvata dal ministero, regolasse il gover-
silica Vaticana si cantò solenne Te Deum no dello stato. Ai a5 tornò in Roma il

in rendimento ili grazie a Dio pel rista- cardinal Patrizi vicario della medesima.
bitimenlo della sovranità pontificia e pel Il Papa nominò mg. 1 D' Andrea commis-
armi francesi. V'inter-
felice suocessodelle sario pontificio perle provincie dell'Um-
vennero cardinali Castracane che intim-
i bria e del Patrimonioj e mg. 1'
Bella de-
ilo l'inno, Bianchi e Tosti (che resta- legato apostolico della provincia di Rie-
rono sempre in Roma nascosti), il gene- ti. Ai 3 1 giunsero in Roma i cardinali
ral Oiulinot accompagnato dai generali Della Genga-Sermattei , Vannicelli ed
e dallo stato maggiore generale, de Cour- Altieri, destinati a formare la commissio-

celles inviato straordinario della repub- ne governativa di stato, e stabilirono la


blica francese a Roma ed a Gaeta, ed i loro residenza nel palazzo apostolico Qui-
rappresentanti diplomatici e consoli este- rinale, onde il general Oudinot rimise alla
ri. Mg. r Marini in nome del capitolo va- medesima i poteri che gli avvenimenti
ticano, ed il cardinal Tosti indirizzarono della guerra aveano momentaneamente
due commoventi discorsi al generale Ou- concentrato nelle sue mani. La commis-
dinot, il quale cou energia egregiamente sione nominò 4 consiglieri e mg. 1 Milella '

rispose, come pur lem- fece nel l'uscir dal per segretario, ed esercitò il potere sino
pio a quello improvvisato da Annibale al ritorno in Roma del Papa. Qui indi-
Piccoli in nome de'romani: i circostanti cherò le cose principali che operò duran-
proruppero in evviva il Papa, la Fran- te l'esercizio del suo alto incarico.
cia e Oudinot. Eguale Te Dcum si can- Agosto 1849.
tò nelle altre patriarcali Lateranense e La commissione successivamente an-
Liberiana, e tutte le campane della cit- nullò le leggi e disposizioni emanate dal
tà suonarono a festa. Nella sera vi fu ge- i(5 novembre 1848 in poi; ripristinò i

nerale illuminazione, inclusive alla cupo- tribunali e gl'impiegati dimessi dal go-
la di s. Pietro. Il generale nominò altre verno intruso ; nominò consigli o com-
commissioni , cioè sui monumenti pub- missioni di censura per conoscere la con-
blici per esaminare qual detrimento ri- dotta e le qualità degl'impiegati e de'mi-
ceverono durante l'assedio ; per ricono- li tari, anche quiescenti o giubilati, della
scere e verificare quanto contenevano i civile fece presidente mg. 1 d'Avella, della '

musei, gli archivi, le biblioteche e altri militare il colonnello cleGregoris; inoltre


stabilimenti, onde conoscere quali sottra- destinò altre simili commissioni parziali.
zioni fecero i repubblicani; pel ricupe- Sciolse tutte le autorità municipali, e fa-
ramento e restituzione delle robe, mobili coltizzò i presidi delle provincie a nomi-
e suppellettili requisiti dall'abolilo gover- nare provvisoriamente commissioni mu-
no, pubblicando poscia le note di quan- con un presidente pei capo d'o-
nicipali
to restituì. Ai 16 dal delegato apostolico gnuna. Riconobbe boni emessi dai go- i

1
mg. Badia fu ristabilita la sovranità pon- verni provvisorio e repubblicano per la
tificia inFrosinone e sua provincia. Ai somma di vari milioni, ridotti perla tan-
17 il in Gaeta emanò l'atto, Iddio
Papa gente al r>5 per 100 del loro valore no-
ha levato il suo braccio, col (piale annun- minale, riconoscendo pure temporanea-
ziò ai sudditi, che avendo 1' onnipotente mente la moneta erosa fatta coniare dal-
Dio guidatole armi cattoliche per disper- la repubblica, poscia ritirata nel fine di
dere l'anarchia, ritornerebbe fra loro, e ottobre. Nominò ministro dell'interno e
intanto per riordinare la cosa pubblica polizia mg. 1 '
Savelli, di grazia e giustizia
nominava una commissione governativa l'avv. Giausauti, pio-ministro delle finan-
mimila di pieni poteri, che, eoa-
di stato ze il cav. Galli, del commercio, agrieoltu-
ai4 PIO PIO
ra, belle ai ti e lavori pubblici Jacobini,del" zio l'imminente ritornodel sovrano Pon-
armi il principe Orsini. Destinò mg. A-
1
le ' tefice, colla venuta del quale terminò il

mici commissario straordinario pontificio suo mandato.


delle Marche, che comprese le provincie A' 7Papa battezzò in Gaeta la prin-
il

di Urbino, Pesaro, INIacerala, Loreto, An- cipessa Maria Pia figlia di Ferdinando,

cona,Fermo, Ascoli e Camerino ad o- : li e della regina cui donò la rosa d'oro

gnuna fi.uono assegnati pro-delegati laici, benedetta. A'24cessòil governo della re-
tranne le due prime e la peuullima, di cui pubblica di Venezia e passò al munici-
sinominarono delegati prelati Milesi ei pio, indi la rioccuparono gli austriaci. In
Dialti, ed Ancona della quale fu fatto de- Pioma si trovarono due insigni iscrizio-

legato lo stesso commissario. A Loreto fu ni isteriche disotlerrate nella parte occi-


r
eletto pro-commissario mg. Narducei. I- dentale del foro Traiano (Giornale di Ro-
stituì un 5.° commissarialo per la pro- man.° 63) e delle cose per cui si ha mi-
vincia del Patrimonio, distaccandola da glior cognizione della basilica Ulpia, co-
quella dell'Umbria, a cui alle delegazioni struendosi nel luogo della scoperta una
di Spoleto e Perugia aggiunse quella di volta per visitarlo comodamente. Altra
Pdeli e Sabina, ed eleggendo a commis- insigne lapide rinvenne con altri og-
si

sario straordinario pontificio del Patri- getti nel foro romano, nell' ampliare lo

monio mg. r Pila. Diede delle disposizio- scavo della basilica Giulia. A Palazzo Va-
ni al dipartimento militare e suoi im- ticano e di Campidoglio registrai quanto
piegati, e sullo scioglimento e riorganiz- di pregievole vi fu collocato, proveniente
zazione delle milizie pontifìcie. Istituì li- da altri scavi romani.
na commissione per giudicare rei dei i Settembre i84g-
misfatti commessi nell'epoca della ribel- A' 4 il Papa
partì da Gaeta (lascian-
lione. Nominò presidente di Roma e Co- do oo doti a povere zitelle) in compagnia
marca mg. r Pioberti. D'ordine del Papa del re, seguito dalla regia famiglia, da di-
fece coniare la nuova moneta di rame di nunzio di Napoli mg. r
versi cardinali, dal
baiocchi 5, e nominò gì' individui for- Garibaldi, sul vapore il Tancredi : ne vi-
manti commissione per V ospedale di
la sitò 1' oratorio e concesse alcune indul-
r
s. Spirito, e per visitatore apostolico mg. genze immagine
alla della Beata Vergi-
Monchini colle prerogative di commen- ne. Approdò al porto di Grar.atello, don-
datore. Abolì il corpo de'carabinieri, so- de asceso in carrozza passò nella reggia
stituendo per nuova arma politica i ve- diPortici suburbano di Napoli e sua nuo-
liti pontifìcii e le guardie di pubblica si- va residenza, degnamente apparecchiata
curezza. Piestituìa ciascuna chiesa me- il dalla munificenza di Ferdinando II. Da
tallo equivalente al peso delle campane questo giorno si pubblicò dal cav. Aloe
distrutte dai repubblicani. Putirò i boni un nuovo importante giornale col pon-
de'sedicenti governi provvisorio e repub- stemma: Diario della venuta e del
tificio

blicano per scudi 2,6g2,ooo, valore ri- soggiorno in Napoli di sua Beatitudine
dotto, sostituendovi boni del tesoro in so- Pio IX P. 31. Contiene la narrazione di
stituzione, e per l'estinzione di questi e- tutti i particolari delle gite e soggiorno
mauò analoghe disposizioni. Curò l'esi- fatto dal Papa nella meravigliosa Napoli
stenza della banca romana, cambiando i e ne' paesi circostanti, colla descrizione
suoi biglietti coi boni del tesoro. Pubblicò erudita e storica de' luoghi visitati, non
il regolamento di polizia e quello organi- che delle celebrale sagre cerimouie, feste
co pei veliti pontifìcii, non che quello per civili e militari, in uno agli innumerabili

gì' impiegati e funzionari dipendenti dai omaggi resi al capo supremo della Chie-
ministeri dello stato. A suo tempo annua- sa, ed ai doni olTerli e dispensali insieme
PIO pio ii.-;

alle equestri decorazioni; cogli eloquenti dal Papa su note de' consigli provincia-
discorsi estemporanei del Papa, preziosi li; stabilì che le rappresentanze e ammi-
pei loro concetti, dignità e dolcezza cui nistrazioni municipali sarebbero regolate
furono pronunziati. Le bolle, brevi ed da larghe franchigie, i cui capi sarebbero
altri diplomi e atti pontifìcii die nella scelti dal sovrano, e gli anziani dai capi
permanenza del Papa
Gaeta aveano in delle provincie sopra proposte de'consi-
la data: Dalum Ca/ctae, iti quella di Por- glicomunali; promise riforme e miglio-
tici ebbero questa Datimi Neapoli in
: ramenti sull'ordine giudiziario; perdonò
suburbano Portici. Ai 6 si recò alla me- ai traviati trascinati alla fellonia dalla se-
tropolitana di Napoli a celebrare la mes- duzione e dall'altrui inerzia. Su questo ul-
sa, lasciandovi il calice d'oro di cui era- timo punto la commissione governativa,
si servito; visitò la cappella di s. Genna- a seconda dell'analoghe sovrane disposi-
ro e nell'episcopio prese una refezione of- zioni, dichiarò perdonati quanto alla pe-
ferta dall'arcivescovo cardinal Sisto Piia- na i delitti politici, eccettuandone i mem-
rio-Sforza,che con maggior frequenza di bri del governo provvisorio e dell'assem-
prima fu quasi in tutti i luoghi al suo blea costituente che vi presero parte, i
fianco. A' 7 ricevette gli ossequi tanto del membri del triumvirato e del governo
corpo diplomatico che l'avea seguito da repubblicano, i capi de'corpi militari, gli
Gaeta , che di quello residente presso il amnistiati nel luglio 1846, i rei di de-
re, primo de'quali fece poi omaggio a
il litti comuni, riservandosi procederesul-
Ferdinando II per la filiale ospitalità pra- la permanenza degl'impieghi, secondo la
ticata con Pio IX e per quella da esso condotta tenuta nelle trascorse vicende
ricevuta in tale contingenza. Ai 9, do- da tutti gl'impiegati civili, municipali e
po aver celebrato la messa nella chiesa militari. A' 1 3 il Papa si recò in Napoli a
del Gesù vecchio, si portò alla reggia di visitare il grandestabilimento dell'alber-
Napoli , ricevuto rispettosamente a pie go de' poveri, ed il collegio di musica o-
delle scale dal re, dalla regina e dai rea- ver 00 voci con4o suonatori
di strumen-
li principi e principesse, e nella cappella ti un sorprendente melo-
fecero sentire
palatina dal sagro collegio; indi dalla gran dioso coro. Ai 1 4- andò a Torre del Gre-
loggia del palazzo solennemente benedì co, e nel dì seguente sul vapore il Delfi-
le reali milizie composte di circa 16,000 no passò a venerare la Beata Vergine di
uomiui. A' 12 il Pontefice diresse ai sud- Pie'di-grotta, visitando le francescane e
T
diti il moto-proprio, I\ on appena, in cui carmelitane. Ai 6 siportòalla reggia di1

celebrò il ristabilimento di sua indipen- Napoli , accolto come nella volta prece-
denza nel governo dei domini! tempora- dente con ogni segno di ossequio; celebrò
li dellaSeàe , liberandoli dalla tiran-
s. nella cappella palatina , e poscia assunti
nide che opprimevano ; istituì il con-
gli gli abiti pontificali e il triregno, assisti-
siglio di stato per dare pareri de' pro- i toda due cardinali diaconi in cappa, so-
getti di legge da sottoporsi alla sovrana lennissimamente benedì il religioso po-
sanzione, ed esaminare le questioni d'o- polo napoletano, calcolato 70,000 per-
gni ramo di pubblica amministrazione; sone indi col sagro collegio visitò son-
: i

istituì la consulla di stato per la finan- tuosissimi appartamenti, la biblioteca e


za, per la disamina de'preventivi e con- il gabinetto delle scienze fisiche, quindi
suntivi, pel parere sulla imposizione dei si assise a splendida mensa coi reali con-
nuovi dazi o diminuzionedegli esistenti, iugi e la regia famiglia , ed il sagro col-
pei mezzi di fare rifiorire il commercio, legio, mentre il principe di Cisignano
e per tuttociòche riguarda il tesoro, dis- maggiordomo maggiore e soprintenden-
ponendo che i consultori sarebbero scelti te della real casa, nella tavola di stato in-
,

2i6 PIO PIO


vi lo le corti nobili pontificia e regia, ed del gran Gregorio VIT, ed il corpo di
s.

altri personaggi. Ai 20 si recò nella me- s. Matteo apostolo, benedicendo dall'epi-

tropolitana a venerare coi cardinali il pro- scopio la popolazione calcolata più di


digio della liquefazione de) sangue di s. 3o,ooo persone; per ultimo visitò le mo-
Gennaio, baciandone l'ampolla, e celebrò nache di s. Giorgio.A'iosi recòallachie-
sul suo altare, in cui lasciò il calice d'oro sa parrocchiale di Portici; nel d'i seguen-
da lui usato : indi passò nella chiesa di te in Napoli andò dalle monache dome-
s. Chiara, nella quale i Papi hanno giu- nicane di s. Maria della Sapienza, dalle
risdizione ordinaria, che esercitano pei agostiniane di s. Andrea, dalle dome-

nunzi. Ai 23 visitò il maestoso opifìcio di nicane di s. Gio. Battista, e dalle carme-


Pietra rsa ; ai 27 l'ospedale degl'incura- litane della croce di Lucca. A' i5 ricor-
bili, ed i monasteri delle benedettine di rendo l'onomastico della regina M." Te-
s. Patrizio, delle cappuccine 33 eremite, resa, onde felicitarla, per la strada ferrata
e di Regina coeli delle suore della carità. andò a Caserta, ricevuto alla stazione dal
A' 28 il Papa tenne in Portici concisto- re e dai reali principi genuflessi, mentre
ro, nella gran sala d'udienza, in cui prov- la regina colle principesse trovossiiuginoc-
vide 2 chiese arcivescovili e i3 vescovi- cbioni a pie delle scale della reggia; orò
li, conferì 5 titoli in parlibus e concesse nella cappella palatina, benedì dalla gran
alle prime il pallio. Ai 29 eresse la sede loggia popolo e le reali truppe, visitò i
il

vescovile di Auckland nell'Oceania. magnifici appartamenti, poscia sedè a


Ottobre 1849. mensa coi monarchi e real famiglia, ecoi
Nel mese da Portici mosse per
i.° del cardinali ; nella tavola di stalo presero
Napoli, alla chiesa emonastero delle mo- luogo le corti pontificia e regia: nel po-
nache di s. Gregorio armeno, di s. Giu- meriggio si recò a s. Leucio. Ai 7 in Na- 1

seppe de'Ruflì delle adoratrici perpetue poli visitò la chiesa e l'ospedale de'pelle-
del ss. Sagramento, delle dame france- grini, i benedettini de'ss. Severino e Sos-
scane di Donna regina. A* 4 andò nel- sio, e l'archivio generale del regno, singo-
la chiesa Antonio e
de'conventuali di s. lare stabilimento che per la sua impor-
vi celebrò messale nelle ore pomeridia- tanza dicesi il i.° d'Europa; indi passò al
ne alla magnifica villa Favorita del prin- secondo reale educandato Maria Isabella
cipe di Salerno. Ai 5 alla chiesa delle mo- Borbone, detto di s. Marcellino. Ai 19 in
nache di Gesù;al primo educandato re- Napoli si diresse alla rea le chiesa di s. Fer-
gina Isabella di Borbone; al real museo dinando della nobile regia arciconfrater-
borbonico, ove 200 alunni del conser- nita de'sette dolori ( cui erasi ascritto in
vatorio di musica fecero echeggiare dei Gaeta ),
poi alla chiesa della Madonna del-
soavi molivi del Te £>«<«/_; indi alla conti- le Grazie da delto sodalizio; dal-
ufficiata
tigna biblioteca Borbonica ed all'offici* le monache teatine di s. Orsola e al ro-
nade'papiri ercolanesi. A' 7 celebrò nella mitaggio della ss. Concezione. Ai 22 per
parrocchiale cappella palatina di Porti- la strada ferrata giunse il Papa alla sta-
ci ; nel dì seguente per la strada ferrata zionedi Pompei, ove si portò ad osservar-
(perla i." percorsa da un Papa) si con- ne (il r.° tra i Papi) i monumenti, venen-
dusse a Nocera de'Pagani a celebrare la do alla sua presenza operalo un saggio di
messa nella chiesa di s. Michele, dove ri- scavamento, in cui si rinvennero diversi
posa il corpo di s. Alfonso de Liguori pregievoli oggetti; poscia gustando 1' im-

nel cui dito pose il proprio anello; ed a- bandita mensa per cura della real casa ,
sceso in carrozza col re e col fratello di trovando quindi diverse migliaia di per-
questi conte di Trapani, por tossi a Saler- sone plaudenti nell'arena dell'anfiteatro :

no, venerando nella cattedrale le ceneri per la via ferrala giunse a Castellamare,
PIO PIO 217
donde passo per Vico Equense a Sorren- di dimostrò la sua contentezza. Ricevè il

to. Quivi visitò il duomo, le benedettine clero secolare e regolare, e tutte le auto-
di s. Paolo, il monastero di s. Maria delle rità municipali , amministrative, giudi-
Grazie, dove portaronsi le oblate della pie- ziarie e militari. Ai 3i visitò il tesoro del
tà; nel ritorno Madon-
venerò a Meta la duomo, baciò il braccio di 8. Bartolomeo
na del Lauro, a Vico entrò nel mona- apostolo, e nell'archivio vide la prezio-
stero, a Castellamare orò nel duomo, re- sissima raccolta di documenti di ecclesia-
candosi ne'tuouasteri della Pace e di «Bar- stica e civile erudizione ivi racchiusa, non
tolomeo. Ai 25 si portò all'antico teatro che l'altro archivio diocesano. Si portò
di Ercolano, percorrendo il vicolo di lìe- ancora dalle monache orsoline e bene-
•ina che conduce all'antica città di Ered- dettine, a 1 l'ospedale de'ben fratelli, al san-
itino e al mare. A'27 mos«.e per Napoli a tuario della B. Vergine delle Grazie.
s. Giacomo degli spaglinoli, ricevuto dal Novembre i84<)-
nunzio apostolico, quale ha giurisdizio- il Nel r ."giorno, festa d'Ognissanti, cele-
ne ordinaria sulla chiesa, poscia in quella brò messa nella metropolitana, e dal bal-
di Donnalbina delle salesiane, ed in quel- cone dell'episcopio benedì il popolo; di
la dello Spirito santo de' confrati bianchi; poi visitò l'ospedale di s. Gaetano per le
nella chiesa de'gesuiti venerò il corpo di donne, il palazzo delegatizio ove com-
s. Francesco di Girouimo, e visitò pure i partì varie beneficenze alla popolazione
contigui oratorii di dame napoletane, non e provincia beneventana; osservò poi il

che quello de'co valieri napoletani, al qual famoso arco Traiano, il gran ponte sul
sodalizio siascrisse; in fine andò al mo- Calore costrutto da Van vitelli d'ordine
nastero di damedel divino amore,sul qua- di Pio VI. A' 2 discese nel duomo a ce-

le ha giurisdizione ordinaria il pontificio lebrare la messa, e dall'altare e poi dal


nunzio. A' 28 ricevè gliaugurii del buon balcone ribenedì il popolo, partendo do-
viaggio per Benevento dal re, dalla regi- po le 11 antimeridiane per Portici e ri-
na e dai reali principi e principesse, co- facendo la via- ferrata della stazione di
me ancora per ordine del re gli furono Cancello. A' 5 convocò in Portici il con*
presentati quegli oggetti in sua preseuza ristoro, in cui provvide una chiesa arci-

trovati negli scavidi Pompei. A'3o parti vescovile cui concesse il pallio, e 5 vesco-
da Portici e per la via ferrata giunse a vili.A' 7 mosse per Mugliano del Car-
Cancello, donde si portò a Benevento, l'u- dinale a venerare il santuario di s. Filo-
nico suo dominio che non soggiacque al- mena, ove trovò a riceverlo il re, la re-

la rivoluzione,passando per Arienzo, Ar- gina e la famiglia reale, con d. Alfonso


paia, Montesarchio. Al confine fu incon- d'Avalos marchese di Pescara e Vasto,
r
trato dal delegato mg. Gramiccia, quin- cerimoniere di corte,capo onorario di cor-
di percorse 2 miglia di strada giunse al- te e governatore del pio luogo, dichiara-
la porla Bulfina, innanzi la quale il ma- to poi Pi ìncipc assistente al soglio. Ce-
gistrato municipale beneventanogli pre- lebrata la messa, fu udita dai nominati
sentò le chiavi della città e le proteste di eccelsi personaggi, che poi l'accompagna-
fedele sudditanza. Sotto l'arco discese dal- rono nella visita alle suore della carità
la carrozza ricevuto dall'arcivescovo car- cui è affidato il santuario,donde benedì
dinal Carata di Traetto e dal capitolo il popolo. Quindi il Papa ascendendo in

metropolitano, recandosi al duomo sotto carrozza col re e col conte di Trapani,


baldacchino, le cui aste erano sostenute si portò a Nola, ne visitò la cattedrale e

dai componenti il magistrato municipa- l'episcopio, ed i monasteri di s. Chiara,


le, quindi dal balcone dell'episcopio be- del collegio di canonichesse, e dis. Ma-
nedì il giubilante popolo che in più mo- ria Nuova; benedì alla stazioue della slra*
si8 PIO PIO
da ferrata i nolani, e coi mentovati ree Papa a pie del vestibolo del tempio, dal
fratello andò ad osservare i ponti della quale benedi poi l'esercito. Con encicli-

Valle o Maddaloni, opera monumen-


di ca di detto giorno, Nostis, et nobiscum
tale di Vanvitelli, e quindi passò a pran- una conspicitìSf diretta agli arcivescovi e

zare nella reggia di Caserta, e per la via •vescovi d'Italia, ricordò loro le turpitu-

ferrata fece ritorno a Portici. Ricevè 6 dini che la sfrenata licenza de'nemici del-
quadretti in cui il cav. Fergola ritrasse la verità, della giustizia e d'ogni onestà
dal vero le più solenni cerimonie fatte al- avea commessi per indebolir nell'Italia
la pontificia presenza, cioè 2 lo sbarco al la cattolica religione, massime in Roma,
Granatello, 2 la benedizione alle milizie donde fu costretto partirne , sicché im-
e al popolo, la sala di musica dell' edu- perversarono più liberamente sino a im-
candatode'Miracoli, e la benedizione nel pedire l'opera dello specchiatissimo clero
teatro di Pompei. A' io per Napoli si di- romano, per cui talvolta gl'infermi sprov-

resse alla chiesa di s. Paolo de'teatini e veduti de'conforli della religione esalaro-
venerò i corpi di s. Gaetano e di s. An- no lo spirito tra inoneste lusinghe. Dopo
drea Avellino, indi alla chiesa e monaste- tali avvenimenti, sebbene la capitale eie

ro di Maria Egiziaca, di ordinaria giu-


s. provincie fossero ridonate al suo ci vii reg-
risdizione dimg. r nunzio, alla s. Casa del- gimento e le guerre fossero cessate nelle
l'Annunziata rinomato asilo de'trovatel- altre regioni d'Italia, nulladimenoi nemi-
li, al monastero delle gesuitesse. Ai 2 1 ci di Dio e degli uomini non cessando dai
andò alla chiesa della Sanità degli alcan- loro occulti e malvagi arlificii, pel zelo

tarini, a quella di s. Malia della Miseri- che animava i vescovi d'Italia, gl'invito a
cordia e visitò la cameretta abitata da s. combattere le guerre del Signore, dichia-
Gaetano e l'ospedale de'poveri sacerdoti rando le detestabili astuzie usate dagli av-
mantenuto dal nobile sodalizio, al quale versari della Chiesa, cioè che la religio-
il Papa die il suo nome: indi passò nel- ne si oppone a Ile glorie d'I tali a, qui ndi do-
la chiesa di s. Giuseppe della reale arci - versi introdurre le dottrine protestanti-

confrateruita dell'opera di vestire i nudi, che, per cui enumerò i sommi vantaggi
cui pure erasi ascritto in Gaeta; visitò che derivarono alla regione per l'intro-
inoltre le canonichesse laleianensi di Ge- duzione della fede e la gloria di avere
sù e Maria d'ordinaria giurisdizione del nel suo centro la cattedra di s. Pietro.
pontifìcio nunzio; le monache cappuc- Inveì contro le macchinazioni per pro-
cinelle a Pontecorvo,e le teresiane della pagare sistemi del nuovo so-
gli scellerati

Maddalenella. cialismo o comunismo; pregò Iddio che


Dicembre i 84q- l'Italia non sia manomessa dai lupi rapaci,
Agli 8, sacro all'immacolata Concezio- eccitando l'episcopal vigilanza ad oppor-
ne Maria Vergine protettricedella real
di si a tanti mali; infiammando a tal fine
casa de'Borbonij mosse per Napoli a ce- il ministero degli ecclesiastici, raccoman-
lebrare il s. sagrifizio nella regia basili- dò ad essi i fedeli commessi alle loro cu-

ca di Francesco di Paola, nella cui va-


s. re, perchè sieno bene ammaestrati nei
sta piazza erano ingegnosamente schiera- domini e precetti della religione, ricevi-
te le milizie di terra e di mare: vi assi- no per tempo il sagramento della con-
sterono il sagro collegio, il re, la regina fermazione, frequentino quello della pe-
e la real famiglia, non che i corpi diplo- nitenza e spesso si accostino alla ss. Eu-
matici accreditati presso la s. Sede e il caristia; inculcò gli esercizi spirituali e le

re delle due Sicilie, i generali e gli ulìì- missioni, onde i fedeli concepiscano or-
ziali superiori delle milizie, dopo avere rore dei tanti peccali e scandali che si

i cardinali e le persone reali ricevuto il commettono; gl'invito ad allontanare la


PIO PIO 219
peste de'catti vi libri, e di scolpire profon- alla quale assisterono i sovrani e la regia
1
damente nell'animo de' fedeli la venera- famiglia; alle ore o vi celebrò la 2.' coi
zione per la s. Sede, l'ubbidienza alle au- medesimi eccelsi assistenti, che comuni-
torità costituite, che ognuno si contenti cò dopo un commovente sermone; po-
a
della propria condizione, rispettando be- i scia celebrò la 3. nella cappella palati-
ni altrui; raccomandò di nuovo usar di- na, udita pure dalla real famiglia. Con
ligenza nella scelta della milizia eccle- questa passò alla prossima villa di s. Leu-
siastica, di fare rifiorire la disciplina re- cio, visitò la chiesa e l'ospizio, e tornalo
golare ammettendovi chi abbia dato pro- olla reggia sedè a mensa colla medesima
ve di vera vocazione; di curare con ogni e il cardinal Antonelli. Nella mattinatici
stiidioi!caltolicoinsegnamento,ed i par- 26 tornò a Portici, ove nel dì seguente
lochi quello della dottrina cristiana e del ricevè augurii pel suo onomastico
i lieti

catechismo romano, per ammaestrare i dai monarchi e regia famiglia, che resta-
fanciulli e le fanciulle, sperando che so- i rono a pranzo col Papa. A' 3 gli stessi 1

vrani d'Italia porgeranno valido aiuto ai reali personaggi si recarono a Portici per
sacri pastori nell'esercizio del loro mini- assistere al solenne Te Deur/i e rendi-
stero. A'i8 il Papa visitò la parrocchia- mento di grazie a Dio per l'ultimo del-
le chiesa di Resina e benedì il popolo. Ai l'anno, cantato nella cappella palatina.
20 in Napoli entrò nel grande ospizio di Per avvenimenti politici che negli
gli

s. Gennaro de'poveri, e nella omonima ultimi anni rapidamente si successero, in


chiesa, in uno alle propinque catacom- Pi orna le arti belle furono dimenticate e

be; poscia visitò il conservatorio delle don- languirono, per cui ne profittarono gli

ne povere, trovando nella corte dell'ospi- usurai ricevendo con esorbitanza d'inte-
zio i piagnoni poveri vecchi di s Geiir ressi gli oggetti, che artisti e altri pro-
naro. Indi si trasferì alla reggia di Ca- prietari si trovarono costretti deporre
podimonte, vedendo i deliziosi giardino nelle loro mani. A riparare tanta immora-
e bosco, come pure l'eremo de' cappuc- lità^ ed in sollievo dei proprietari di pro-
cini , donde ritornò ai regi splendidis- duzioni antiche e artistiche di un meri-
simi appartamenti per goderne le singo- to distinto, il commendalo!' Campana di-
lari parti; quivi fu imbandita squisita rettore generale Monte di Pietà nel
ilei

mensa, cui si assise coi cardinali, prelati )84q ottenne dal Papa l'autorizzazione
ed primari della real corte. Nelle ore
i eia sanzione di un suo progetto, pel qua-
pomeridiane si recò nel Camposanto na- le il Monte, senza allontanarsi dallo sco-
poletano per ammirare quel meraviglio- po e dallo spirito della istituzione, potes-
so cimitero e le 100 cappelle di altret- se estendere i suoi benefici soccorsi a mag-
tante confraternite della città; pregò pei gior vantaggio della società, sommini-
trapassali che vi sono sepolti e tre volte strando eziandio prestiti sopra oggetti di
li benedì, visitando per ultimoconven- il «irte, particolarmente di pittine auliche.
to de' cappuccini. Nelle ore pomeridiane E perchè all'utile della lodevoleistituzio-

del 24 P ai 'tì per Caserta nel convoglio ne andasse aggiunto il decoro di Roma
della strada ferrala, percclebrare in quel- e il vantaggio de'proprietari, acciò tro-
la reggia la festività del s. Natale, venen- vassero onesti acquirenti (ed in fatti mol-

do ricevuto alla stazione dal re e da due te opere si venderono convenientemente)


principi, coi quali in carrozza si recò al vennero destinate nel vasto stabilimento
palazzo, attendendolo a piedi della scali- molte nobili sale alla custodia delle pittu-
nata la regina, il duca di Calabria, con re e altri oggetti, che bellamente ordina-
tutta la real famiglia. Suonata la mez- te e disposte formarono come per incan-

zanotte, Dell'oratorio privatodisse messa, to una magnifica galleria e raccolta di pit-


230 P I O PIO
Iure di quasi tutte le scuoio antiche, da reali personaggi e cardinali. Con questi
poter gareggiare colle più insigni d'Ita- si avviò alla chiesa di s. Pietro ad ararti
lia. A garanzia del pio luogo e degli acqui- de'frati riformati, ov'è tradizione che l'a-

renti, fu incaricato il commendato!* Agri- postolo celebrò quando fu in Napoli; indi


cola ispettore delle pitture pubbliche di coimedesimi si recò alla chiesa del Car-
Roma, onde periziasse il valore e l'intrin- mine maggiore, venerando l'effigie di s.
seco merito di ciascun'opera; quindi nei Maria la Bruna portata dal Carmelo e il
primi del i85r fu formata una commis- prodigioso Crocefissodi legno. Nella not-
sione di 5 accademici di Luca, compre- s. 5 il circostante Vesuvio incominciò
te del
so l'Agricola, per esaminare e stimare i lesne eruzioni, terminate ai i.5: quella
dipinti che si vogliono impegnare. del q fu terribile, recandogravissimi dan-
Gennaio i85o. ni la sua fiumana di fuoco alla terra d'Ot-
Nel i.° dell'anno il Papa ricevette il taiano ed in altri propinqui luoghi; tra
corpo diplomàtico, che gli rassegnò i voti gli edilizi distrutti, vi fu la chiesa di s.

di prosperità propri di sì solenne giorno, Felice. Ai 6 in Roma il cardinal vicario


facendo altrettanto quello residente pres- de! Papa pubblicò il Metodo per le dot-
7 tenne in Portici concistoro in
soi! re. Ai trine domenicali, da osservarsi in tutte
cui provvide g chiese vescovili e conferì le parrochie di Roma; e nel dì seguente
un titolo arcivescovile in partibus. Agli l' Esortazione pastorale intorno la dot-
i i si recò alla reggia di Napoli per felici- trina cristiana, ai parrochi, sacerdoti e
tare Ferdinando 11 pel suo natalizio che padri di famiglia, per ravvivare la fre-

ricórreva nel di seguente; ed ai 1 4 io Por- quenza alla medesima, per eliminare la

tici fu visitato dai monarchi e real fami- funesta sorgente dell'irreligione e dell'i-
glia. Ai 16 per le benefiche disposizioni gnorare i primari elementi fondamentali
del cardinal Serra- Cassano ripristinò la de'eristiani, cioè la conoscenza di Dio e
sede vescovile di Caiazzo. della sua legge. Per coadiuvare parro- i

Febbraio i85o. chi nell'esecuzione delle cose prescritte,


Ai 3 partì per Napoli, recandosi nel in ogni parrocchia fu istituita una congre-
duomo a coronare la prodigiosa immagi- gazione di 12 scelle persone o deputati,
ne della ss. Vergine Addolorata, secondo 4 ecclesiastici, 4 laici e 4 donne, nomi-
i pii desideri del re , del popolo e di nali dai parrochi e approvati dal cardi-
1
mg. Roverso curato depositario della nal vicario. Ai i 3 il re con tutta la reale

medesima nella chiesa parrocchiale di s. famiglia si recò a Portici per ricevere le

Maria madre d'ogni bene de'setle dolori sacre ceneri dal Papa.
(la quale Papa col breve Cum velma-
il Marzo i85o.
xime, dichiarò basilica, coi pri vilegie pre- Ai i fu visitato dai reali coniugi, ed
rogative di quelle di Roma): furono pub- ai 6 per Napoli si diresse alla chiesa di
blicati due opuscoli : Cenno storico della s. Agostino maggiore degli agostiniani,
divozione e statua miracolosa, ec. ; De- indi a quella piossima della Croce della
scrizione della festa. Alla porta fu rice- congregazione laicale della disciplina del-
vuto inginocchioni dai sovrani, dalla real la croce , alla chiesa di s. Filippo Neri
famiglia, dal cardinal arcivescovo e dal ufficiata dai pp. dell' oratorio detti giro-

capitolo metropolitano, oltre diversi por- lamini, a quella di Lorenzo maggiore s.

porati. Celebrò messa nell'altare maggio- de'conventuali, ed a quella di s. Maria


re, benedì la corona d'oro fregiata di della Carità del sodalizio omonimo. A'<)
gemme. e l'impose sul capo della stafua convocò il sagro collegio in congregazio-
della Regina degli angeli, indi nel conti- ne segreta, perdecidere l'epoca del ritor-
guo semiuario prese una refezione coi no in Roma, ricevendo nel dì seguente lo
PIO IMO 9.7.1

visite del re e della regina. In questo gior- un


zeltn e.stola restì dell'abito chiericale
no il cardinal Antonelli con nota diplo- cinese, dopo averlo benedetto, premessu
matica, nel pontificio nome protestò con- la coita del Peni creator Spiritila e le
i

tro la legge Siccardi emanata nel Pie- preci proprie del rituale. Ai 28 giovedì
monte, pei 6 articoli riguardanti il foro santo per la via ferrata si portò a Caser-
l'immunità locale e la ossei -
ecclesiastico,
-
la, ricevuto alla stazione dal re e princi-
vanza delle feste, appellando ai concor- pi reali, e nella scala della reggia dalla re-
dati concimisi tra la s. Sedeela Sardegna gina e rcal famiglia. Cresimò le princi-
a
pi essi, natura e carattere essenziale dei pesse M. Annunziata e M." Clementina,
concordati parlai a Pace). Agli i i lostes- tenute dalla principessa M. a Luisa di Sas-
so cardinale adunò nel suo appaltameli- sonia cugina del re; dopo di che celebrò
to i ministri delle 4 potenze intervenu- la messa, comunicò i monarchi e tutta la

te al ripristinauiento del potere tempo- regia famiglia, la quale passò poi nella
rale del Papa, e tenne con essi una conle- cappella palatina ad assistere alle sagre
renza diplomatica sul medesimo argo- funzioni celebrale dal cappellano mag-
inenlo del ritorno in Roma del Ponici! - gioie, ed alla processione del sepolcro, cui
ce; nelle ore pomeridiane nuovamente i intervenne il Papa con torcia accesa, se-
monarchi visitarono il Papa. Nel dì se- gui lodai reali personaggi. Indi in vasta
guente il cardinal Antcnelli con nota au- sala il Pontefice lavò i piedi a i3 sacer-
nunziò al corpo diplomatico che nei pri- doti, dando una medaglia d'oro e
loro
mi del prossimo aprile il santo Padre si altra d'argento con V epigrafe: Casti-
restituirebbe alla sua sede., confidando tat. In Coena Domìni. A. i8'jo; poscia

che le stesse potenze avendo domata la li servì alla mensa e fece ritorno a Por-

ribellione, lo garantirebbero nel pieno e liei. Quivi nella cappella del palazzo as-

libero esercizio della sua autorità sovra- sis tette alla sacra funziuucdcl venerdì sau-
na. Ai i5 reali principi e principesse si
i to, e la sera ascoltò le ore di Maria de-
recarono a Portici per ossequiare il Pa- solata, rappresentata da mg. 1 Gentiluc-
'

pa,ed primi col gran cordone dell'or-


i ci. Nel dì seguente nella medesima c&p-
dìne piano, che agli 8 aveano ricevuto pella ascoltò la messa della risurrezione,
dalle sue mani. Nel giorno appresso il Nel giorno di Pasqua tenne a mensa i

conte Ludolf ministro plenipotenziario monarchi e tutta la rea! famiglia: be-


del re, con bel discorso fece il ringrazia- nedì l'agnello pasquale, che fu servito au-
mento al Papa per gli ordini cavaliere- che nella tavola di stato,
sebi e medaglie concesse ai generali, uf- Aprile i85o.
fìziali e soldati, della spedizione napole- Nel i.°del mese accolse dai due corpi
tana negli stati pontificii. In Roma a' 1 6 il diplomatici gli auguri] di felice viaggio,

visitatore apostolico dell'ospedale di s. altrettanto e in diversi tempi fecero mol-


Spirito rinunziò ai diritti baronali sui tissimi prelati, vescovi, la corte regia, per-
Manziana e Monte Romano, ce-
feudi di sonaggi napoletani e stranieri, i duecle-
dendo gratuitamente alla s. Sede la re- ri secolari di Resina, donando a ciascuno
'
sidenza governativa e giudiziaria, per le mia ricca pianeta, ed i corpi municipa-
carceri e altri uffizi in Manziana. A' i
7 li di Resina e Portici, non che il capito-
ed ai 20 con nuove visite i reali coniugi lo metropolitano di Napoli, concedendo
in Portici confermarono al Papa la loro ai canonici l'uso della cappa rossa nelle
devozione. A'24 nell'oratorio privato co- solenni cerimonie della chiesa. A' 4, be-
inimicò la propria corte, e benedì i ra- nedetti i famigliari che l'aveano servito,
mi di palme di olivo che inviò a Caserta partì da Portici accompagnatodai cardi-
a tutta la regia famiglia; poscia in moz- nali ai civescovo di Napoli, Anlonelli pio-
222 PIO PIO
.segretario distato, e Da Pont invilito ap- sa. Nelle ore pomeridiane tra indicibili
positamente da Francia per seguirlo in festeggiamenti pervenne per Uri a Fondi,
Boina, da! nunzio e dai prelati di corte. ove orò nella cattedrale e benedì il po-
Per la via ferrala giunse alla stazione di polo. Fermatosi il convoglio all'Epitaf-
Caserta, ricevuto dal re e dai principi, fio, termine del regno e degli stati della

the al solito gli baciarono la mano e il Chiesa, disceso dalla carrozza il Papa, il
piede, alla reggia incontrandolo la regi- re e il duca di Calabria ambedue con te-
na e le principesse in uno a quella di Sas- nere lagrime gli baciarono il piede: Pio
sonia, che baciamogli il piede: visitata IX affettuosissimamente li benedì , alta-
la cappella, sedette poi a mensa me-
coi mente encomiò il re che nuovamente ,

desimi alti personaggi ; nelle ore pome- ringraziò in nomedella cristianità perla
ridiane si recò a s. Leucio, pernottando sincera e nobilissima ospitalità ricevuta;
in Caserta. Nel dì appresso con affettuo- strinse al cuore e baciò il monarca, prese
se benedizioni si accomiatò dalla regina mani il capo del degno figlio e
fra le gl'im-
e dalla regia stirpe, e alla loggia benedì presse un bacio, implorando su di essi le

il numeroso popolo, ed asceso in carroz- benedizioni del Signore, e rimontò in car-


za col re e il duca di Calabria principe rozza. Questo momento sublime della
ereditario , i quali indossavano il gran penosa separazione tra il supremo ge- ,

cordonedell'ordine piano, si pose in viag- rarca della Chiesa e l'invitto difensore del-
gio per restituirsi ne'suoi stati. Per s. Ma- la s. Sede, fu uno spettacolo di dolcezza e

ria giunse a Capua; ne visitò la cattedra- di amore ebe commosse al pianto presen- i

le e dall'episcopio compiuti la benedizio- ti, cui non è dato alla mia penna degna-

ne al popolo e alle milizie: visitò il mo- mente ridire, dovendo porre ogni studio
nastero delle salesiane di s. Gabriele, e a strettissima brevità; ma ben vi suppli-

tornato all'episcopio alla mensa fatta pre- rono altri avventurosi scrittori. All'Epi-
parare dall' arcivescovo cardinal Serra* taffio, per questo avvenimento divenuto
Cassano infermo, vi sedè col re e gli al- storico, si trovarono a incontrare il Pa-
r
tri personaggi. Nel pomeriggio partì per pa mg. Berardi commissario apostolico
Sessa, ricevuto alla cattedrale dal vesco- delle provincie di Marittima e Campa-
vo, benedicendo dall'episcopio la popo- gna, e le deputazioni de'consiglieri pro-
lazione, e vi restò la notte; il re col prin- vinciali della legazionedi Vel'elri. Pon- Il

cipe abitarono il palazzo del marchese di tefice avendo Medi-


in carrozza i prelati
Transo. Nel dì seguente celebrata e udi- ci maggiordomo e Borromeo maestro di

ta secondo il consueto la inessa del cau- camera, proseguì il viaggio. Giunto ai 6


r r
datario mg. Antonio Cenni, continuò il a Ter r acino, fu ricevuto dui vescovo mg.
viaggio : scese al ponte di ferro del Ga- Arelini-Sillani dalla commissione mu-
,

figliano e ricevè omaggi del clero di


gli nicipale, dalle autorità pontificie, da di-
Traetto, compartendo la benedizione al- verse deputazioni anche di Pioma dal ,

la moltitudine. Ripreso il viaggio, traver- cardinal Asquiui e da altri personaggi ,

sò Mola di Gaeta, e per la nuova strada che tripudiami festeggiarono cogli abi-
fatta appositamente aprire dal re, come tanti sì sospiralo ritorno. Agli 8 partì
più vicina al mare, pel sobborgo giunse da Terracina col suo seguito, e coi cardi-
ulìa fortezza e città di duo- Gaeta : nel nali Asquiui, Du Pont e Autonelli per :

mo fu ricevuto dall' arcivescovo, avendo Fossanuova che visitò, Piperno e Pros-


già fatto donare al tempio un elegante o- sedi, giunse a Frosinone, il cui consiglio
stensorio d'oro gemmato, colla raggiera provinciale con medaglia monumentale
intarsiata di perle e diamanti. Dall'episco- celebrò il fausto avvenimento, ospitato
pio benedì il popolo, indi si assise a meu- da mg. r Badia nel palazzo delegatizio. Ai
PIO PIO 223
q da Fresinone si portò in Alali i (la cui commissione di slato, dalla commissione
cattedrale dichiaro basilica), chiara per municipale elicgli presentò le chiavi del-
le prove di fedeltà date ne' passati scon- la città, dal corpo diplomatico e da altri.

volgimenti, visitandone! ritorno la gran- Dentro il tempio ricevè la benedizione


gia de'certosini di Ticchiena. Ai io par- Eucaristica per mano del cardinal Bai be-
tìda Prosinone, onorando di sua presen- rilli, e venerò le sagre teste de' ss. Pie-

za Ferentino, Valuiontone e Monlefor- tro e Paolo. B-imontalo in carrozza coi


tiuo. A La viano oLarianofu ricevuto dal mg.i Medici e Borromeo, per la via pa-
cardinal Macchi decano del s. collegio, palesi condusse alla basilica Vaticana ,

vescovo e legato di Velletri, da mg. r Be- corteggiato dalle guardie nobili, dal prin-
rardi e da una deputazione; prese in car- cipe Altieri, e dalla cavalleria francese e
rozza il cardinale e giunto in Ve Ile tri fu pontificia col general Baraguay, seguito
da esso magnificamente ospitato nell'e- dai cardinali vicario , Barberini, Della
piscopio: tra'personaggi che ivi trovarmi- Genga, Vannicelli, Altieri, Asquini, Du
si a ossequiare il santo Padre, ricorderò Pont e Antonelli, dalla commissione mu-
il general Baraguay d' Hilliers coman- nicipale, dal corpo diplomatico. Alla por-
dante capo l'esercito francese di spe-
in la della basilica venne ricevuto dal car-

dizione nel Mediterraneo e ministro di dinal Mattei arciprete col capitolo, eden-
Francia presso la s. Sede. Finalmente ai tro il tempio dal s. collegio. Dopo avere
12 partilo da Velletri, traversando Geii- orato alla tomba de'principi degli aposto-
zano (ove alla cavalleria napoletana sot- li, assistito al Te Deum , ricevuta la be-

lenti ò la francese al seguito pontificio col nedizione del ss. Sagrameuto, salì al con-
general Baraguay), l'Ariccia ed Albano, tiguo Palazzo Faticano (al quale ar-
proseguì per Roma. Tutto il viaggio fu ticolo descrissi gli abbellimenti operati
u n con tinuato trionfo, ovuncjue accorren- nelle stanze domestiche, nella biblioteca
do le popolazioni col più divoto entusia- e altro), ove fermò la sua residenza, ac-
smo e strepitose acclamazioni a render compagnalo dal s. collegio e dal corpo
omaggio al sovrano Pontefice ,
come si diplomatico. Nella sera vi furono brillan-
legge nelle diverse descrizioni pubblicate ti e variate illuminazioni per tutta la cit-

e nell'opuscolo del comm.Barluzzi e avv. tà, oltre laluminaria della cupola di s.


Carnevalini : T'ìaggio di S. S. Papa Pio Pietro,ripetute le prime nelle due seguen-
IX da Portici a Roma nell'aprile 85o, i ti. Il Papa di suo peculio fece dispensa-
Roma i85o. Tra le salve delle artiglie- re ai poveri scudi 2 5,ooo.La municipa-
rie e il suono di tulle le campane prose- lità romana in diverse guise solennizzò

guito pei 2 ore, nelle ore pomeridiane l'avvenimento, e la nobiltà romana fece
dello stesso giorno i 2, seguii! solenne in- coniare una medaglia con relativa epi-
gresso di Pio IX in Roma per la porta grafe: simili medagliesi coniarono in Na-
s.Giovanni, dopo 16 mesi e 18 giorni poli e Lione, lo questo giorno la religio-

dacché u'era partito, con quello splendido ne trionfò deli' empietà , con quell'ap-
apparato e pompa, con quelle manifesta- parato solenne con cui la verità suole
zioni di riverenza e giubilo, che ampia- schiacciare l'errore. L'inno del rendimen-
mente descrissero il citato opuscolo, i n.i to di grazie fu poi cantalo in tutte le chie-
85 e o,3 del Giornale di Roma, ed il n.° se di Roma e dello stato ,
per tutto fe-

8 del t. 18 deW Album. Discese il Papa steggiandosi


DO il ritorno del Pontefice alla
alla basilica Laleranense, ricevuto dall'ar- sua sede, siccome pur ebbe luogo nel cri-
ciprete cardinal Barberini col capitolo, stianesimo. 11 Papa concesse un grandis-
dal cardinal Patrizi vicario col clero se- simo numero di decorazioni e medaglie
colare e regolare, dai tre cardinali della con l'ep\gralì,fìdclitatì e benemerenti, agli
224 PI ° PIO
uffizìali e militari delle truppe liberatri- niquamente usurpatogli. Per ogni dove
ci, non che a molti di que'suddili cbea- e nelle parli più riinote del globo (mo-
veano dato prove di fedellà e che meri- no raccolte cospicue e copiosissime offer-
tarono del governo della s. Sede, ai qua- te didenaro per sovvenire bisogni del i

li compartì pure altri contrassegni di so- padre comune de'fedeli, denominate de-
vrana soddisfazione con promozioni ci- naro di s. PietrOj pia opera ebe inizia-
vili e militari. Dipoi il Papa nella chie- ta a Parigi ueldicembre 84^> ^u n 1 ' m'e-
sa di s. Luigi fondò una cappeilauia per ve accolta da tutto il cristianesimo. A
la celebrazione della messa quotidiana, Gaeta ed a Portici un grandissimo nu-
per le anime de'solduti di Francia cadu- mero di deputazioni e indirizzi delle cit-

ti nel liberare Roma dall'anarchia. le città e luoghi dello sialo ecclesiastico,


L'intiero orbe cattolico in più solenni non che di corporazioni, resero omaggio
modi testimoniò al vicario di Gesù Cri- di fedeltà e di gratulazione al Pontefice.
sto esule in Gaeta la profonda sua vene- Egli è questo un trionfo novello che la

razione, riconoscendolo e ri verendolo non chiesa cattolica può giustamente segnare


meno capo augusto della Chiesa, clic so- ne'suoi fasti a scorno de'suoi nemici. Cen-

vrano e signore degli stati romani. i\el suo to penne tramandarono alla posterità i

esilio il Pontefice comparve più grande e portenti che operò la provvidenza divi-
più maestoso che al Vaticano. In Gaeta si na in tanta catastrofe, con vertendo il ma-
ammirò l'imponente significato della gran- le in bene -.meritano menzione due gros-

dezza del supremo pontificato, immagi- si volumi, in cui con saggio divisamenlo
ne sublime della cattolicità della Chie- furono raccolti buona parte degl'indiriz-
sa il suo scoglio vide infrangere le pro-
: zi che in Gaeta e Portici ricevè il Papa,

celle suscitate dall' inferno contro la so- con questo titolo: L'Orbe caUolicoa Pio
cietà e contro la Chiesa stessa. Quasi tut- IX Pontefice Massimo esulante da Ro-
to l'episcopato, quasi tutti i sovrani d'Eu- ma i848-i85o, Napoli coi tipi di An-
ropa scrìssero a Pio IX affettuosissime. let- dreosio all'uffizio della Civiltà Cattolica,
tere. 11 corpo diplomatico che aveà de- i85o.Neparla il voi. 3,p,646 della pub-
plorato e condannalo l'operato de'ribel- blicazione periodica: La CìviltàCattoUca.
li, con mirabile accordo riconoscendo nel Questo benemerito e applaudito perio-
Papa il tipo universale dell'autorità, del- dico contiene importantissimi svariati e
l'ordine e del diritto, a Pio IX fece vigo- fecondi argomenti sull'incivilimento cat-
roso scudo in Roma, lo seguì a Gaeta e tolico , e la diffusione delle pure e sane
Portici,ove gli fece nobile corona, rien- dottrine, la rivista della stampa e la sto-
trando con esso nella città eterna. I più riacontemporanea, e perciò quella ezian-
eloquenti oratori propugnarono nelle as- dio riguardante il pontificato di Pio IX.
semblee di Francia e di Spagna i diritti Rifulge in esso l'elegantissimo e dilette-
della sede apostolica, la necessità e l'u- vole racconto storico-morale, ['Ebreo di
tilità della totale indipendenza del roma- Verona con appendice, che in sostanza
no Pontefice reggimento de'suoi sta-
nel medesimo
descrive la storia veridica del
ti e neir esercizio della spirituale pode- pontificato nel complesso de'memorabi-
stà. L'imperatore d'Austria, la repubbli- li avvenimenti che rapidamente si suc-
ca di Francia, la regina di Spagna (che cessero in Italia e oltremonte, laonde me-
ne prese l' iniziativa), ed il re delle due ritò che si stampasse a parte dalla tipogra-
Sicilie, col consenso delle altre potenze, fìa dell' Osservatore romano, altro pie-
riunirono insieme le loro armi per iscac- gievole periodico, come quello che pro-
ciare da Roma e dalle provincie i ribelli, pugna peli' altare e pel trono, massime
e restituirono al Pontefice il dominio i- per la sovranità temporale della s~. Sede,
P IO PIO uj3
dizione Quisque vèstrumj indi provvi- pidoglio volarono la tema per l'elezione
de 3 chiese arcivescovili e 5 vescovili, del senatore, ed il Papa scelse il princi-
conferì atitoli in partibus arcivescovile pe d. Tommaso Corsini. Successivamen-
e vescovile, concedendo 3 palili. Con bre- te accolse in particolare udienza ai 3 il

ve dello stesso giorno dichiarò patriar- conte di Siracusa, ai 5 il principe Gior-


ca d''Alessandria mg. 1 Daulo Augusto Fo-
" gio di Prussia, agli 8 il principe Massi-
scolo, dimissionario di Gerusalemme. Ai miliano di Baviera. Quindi ai 1 o decre-
io nella cappella Paolina del Quirinale tò che le doti de'lotti si conferissero, quel-
consagrò prelati Valerga patriarca di Ge-
i le di Pioma dal cardinal vicario, l'altre
rusalemme e Ferrieri arcivescovo di Si' delle provincie dai vescovi, onde conce-
da,i\\ i.° imponendo il pallio. Ai ^se- derle alle zitelle più meritevoli.
gnò il moto-proprio, Quando colla cir- Dicembre i 84^7.
colare iq aprile, per Y istituzione della Spedì a Costantinopoli per ambascia-
Consulta di stato, componendola del pre- tore pontificio alla Porta ottomana l'ar-
sidente cardinal Antonelli, del prelato vi- civescovo Ferrieri con alcuni donativi ,

ce-presidente, di 24 consultori e deputati pel sultano sovrano della Turchia e per


della capitale e delle provincia, di nomi- alcune chiese d'oriente. Ai 17 tenue con-
na sovrana su terne de'consigli comunali : cistoro in cui creò il patriarca dell' In-
perciò cessarono le attribuzioni della Con- die occidentali, provvide 3 chiese arcive-
gregazione di revisione, e siccome quelle scovili e17 vescovili, accordando il pal-
àeUaCongregazione economica già da tan- lioa 5 arcivescovi. Vi pronunziò l'allo-
to tempo erano passate alla segreteria del- cuzione Ubi p rimimi, che fece distribui-
l'interno, così essa cessò di figurare tra le re a tutti i patriarchi, arcivescovi e ve-
congregazioni nelle Notizie di Roma. Nel scovi dell'orbe cattolico. Con essa notifi-
giorno medesimo si recò in Albano e al- cò continuare in bene gli affari di Spa-
l'A riccia a visitare il magnifico ponte che gna incominciati a trattare dal prede-
,

congiungerà due luoghi, indi passò a Ca-


i cessore Gregorio XVI di felice ricorda-

stel Gandolfo. Ai 6 fece da Padrino al-


1 zione, mediante le pratiche del delegato
la principessa Maria Pia figlia del duca apostolico mg. 1 Brunelli arcivescovo di

e duchessa di Savoia ( ora re e regina di Tessalonica,onde proseguire a provvede-


Sardegna ), donando a questa la Rosa d'o- re quelle sedi vacanti. Disapprovò 1 as-
ro benedetta. Ai 25col breve Nilàl certo serto da ragguardevole personaggio ec-
nobis gralius, encomiando compagnia
la clesiastico su certe dottrine ch'egli chia-
di Gesù ed il celebre p. Perrone gesui- ma tradizioni di sua chiesa , coartanti i

ta, accettò la dedica della sua Disquisi- diritti della s. Sede. Altamente riprovò
vo {/teologica, riguardante l'immacolato quanto i nemici delle verità cattoliche si

concepimento di Maria Vergine, se que- sforzano per eguagliare le dottrine di Cri-


sto privilegio possa finalmente con dom- sto ai mostruosi errori d'ogni genere per
matico decreto definirsi dalla Chiesa. Ai propagare vieppiù Y indifferentismo, o-
27 andò a Porto d'Anzo e Nettuno. sando essi con atroce ingiuria attribuir-
Novembre i 84-7- gli di favoreggiare l'empio loro sistema.
Per disposizione de'22 ottobre, nel i.° Riprovò le dimostrazioni festive che si

del mese al presidente di Comarcadièil fecero in Roma sulla guerra intestina su-
titolo di Presidente di Roma e Cornar' scitatasi nella Svizzera, quale compian-
ca, cui attribuì la superiore autorità so- se. In fine si confortò coi prosperi even-
pra il consiglio e magistrato di Roma, ti delle sagre missioni e degli aiuti dati
conferendo tal carica al cardinal Altieri. dai popoli cattolici agi' irlandesi, secon-
Questi coi 100 consiglieri ai 24inCam- dando i propri desiderii. A'23 le truppe
VOL. LUI. i3
i
94
pio PIO
pontifìcie tornarono a guarnire in Fer- vescovi di vegliareal bene del gregge, l'i-

rara i posti militari che aveano occupa- struzione e 1' esempio, e di eccitare al ri-

to gli austriaci. Col moto proprio de'2g, torno alla fede cattolica quei che ne so-
Quando coi due moto-propri , sul con- no separati. Ai 7 con breve onorò del ti-
siglio de'minisli i responsabili, riformò gli tolo di principe romano il conte Carlo
ordinamenti già emanati, coordinandoli di Caslelbarco. Ai q ricevè a udienza la
colle nuove istituzioni della consulta di principessa Carlotta di Danimarca land-
stato e della comune di Roma, passando gravia d'Assia, colla principessa figlia e

nel ministero dell'interno le attribuzio- il principe cognato. Ai 1


7 tenne concisto-
ni àe\\a Congregazione delbuon governo, ro, in cui provvide 2 chiese arcivescovi-
onde cessarono ancora prelati Ponenti i li e 6 accordò alle prime il
vescovili, ed
e il cardinal prefetto. Pertanto l'organiz- dopo avere con l'allocuzione Non
pallio,

zazione del consiglio de'ministri e di tut- dubitamus profecto, creato duecardinali,


te le amministrazioni dello stato fu ripar- uno riservandolo in petto, l'altro pubbli-
tita ne'seguenti ministeri : i.° Estero, il candolo, cioè Carlo V izzardelli della cit-
cardinal segretario di stato presidente del tà di Monte s. Giovanni, prete del tito-

consiglio con ingerenza su tutti gli affa- lo di s. Pancrazio, poi prefetto della con-
ri ecclesiastici. i.° Interno, segretario per gregazione degli studi e ministro della i-

gli affari di stato interni. 3." Istruzione slruzione pubblica, morto a'24 maggio
pubblica, cardinal prefetto della congre- i85i. Nel medesimo giorno s'incomin-
gazione degli studi. 4° Grazia e giusti- ciò la pubblicazione della Gazzetta di Ro-
zia, uditore della camera. 5° Finanze, ma, giornale officiale, cessando il Diario
tesoriere generale. 6.° Commercio, belle di Roma e le Notizie del giorno. Ai 20
arti, industria e agricoltura , cardinal ca- convocò il concistoro, nel quale provvide
merlengo. y.° Lavori pubblici, cardinal una chiesa arcivescovile e 3 vescovili, con-
prefètto delle acque e strade. 8.° AmH3 ferì un titolo vescovile inpartibus e con -

presidente dell'armi, q." Polizia, governa- cesse 2 pallii. Ai 21 nominò il cardinal


tore di Roma, il quale poi restò solo vice- Bofondi segretario di stato ,
presidente
camerlengo. Al consiglio fu dato un pre- del consiglio de'minislri e ministro degli
lato segretario, e 24 uditori, metà eccle- affari esteri, quello delle armi essendo sta-
siastici, metà secolari. to secolarizzato sino dai 16. Luigi Filip-
Geivnaio 1848. po re de'francesi gli donò magnifico o-
Jn quest'anno eresse le sedi vescovili slensorio.
di s. Pietro nel Brasile, di Porto -Nikol- Febbraio 1848.
son,tà elevò ad arcivescovile la chiesa di Ai 10 pubblicò l'atto, Romani, in cui
Babilonia. Ai 6 con la lettera enciclica, accennando le civili istituzioni date, il
In supremo Pelri, diretta agli orientali, riordinamento della milizia, anco con nf-
ricordò ad essi come tra loro un Dio vi fiziali stranieri, accresciuti nel consiglio
operò la redenzione; i vescovi, i marti- i ministri laici , rassicurò gli animi ina-
ri, i padri dottissimi che vi fiorirono, ed spriti contro i ministri per false voci di
i concilii che si celebrarono. Dichiarò la guerra straniera e d'interne congiure:
sollecitudine e cura che ha per le varie quindi nominò secolari ai ministeri di po-
nazioni cristiane d'oriente di qualunque lizia, de' lavori pubblici, e del commer-
rito ; di avere a mezzo dell'ambasciatore cio, belle arti, industria e agricoltura. De-
che inviò al sultano, fallo vive premine stinata una congregazione per l'esame di
affinchè le protegga; raccomandò l'osser- tutti i consuntivi nelle diverse ammini-
vanza delle loro liturgie, rammentando strazionidello stato a tutto il 1 84" e sot-
i relativi decreti de' Papi, ed inculcò ai to la presidenza d'un cardinale, segui la
PIO PIO np
nomina d'una commissione con voto, a lo popolare scoppiato in Palermo a' ri
lineili sviluppale e meglio coordinare le gennaio la propagò per tut-
rivoluzione si

istituzioni già date e di proporre quei si- ta la Sicilia che si eresse in governo prov -

stemi governativi die fossero compatibili visorio; inutilmente il re Ferdinando II


con 1' autorità del Pontefice e i bisogni a'21) concesse la costituzione , volendo i

del giorno, componendola di 7 cardinali siciliani quella del 181 2, che promulga-
e 3 prelati. Ai 12 ammise la guardia ci- rono costituendosi in regno separato. Di
vica a prestare per turno il servizio del- conseguenza e per lo spirito di libertà svi-
l'anticamera pontificia. Ai i4 fece invi- luppatosi in Italia, gli altri principi ita-
tare con biglietto i cardinali al concisto- liani di Toscana, Piemonte ec. accorda-
ro, ed in questo fu determinato lo sta- rono la cofl/luzrotteailoi'osuddili. Laon-
tuto fondamentale pegli stati della Chie- de il Papa nel concistoro de'i3 notificò
sa. Ai 2 1 ricevè a particolare udienza il al sacro collegio lo statuto fondamenta-

principe Guglielmo di Wurtemberg cu- le. Ai 14 con l'atto, Nelle istruzioni, e-


gino del re. mano lo statuto fondamentale pel gover-
Marzo 1848. no temporale degli slati della Chiesa, ai
Agli 8 autorizzò l'affrancazione de'fon- quali concesse quelle forme di politico
di gravati di canoni e altri pesi, verso i reggimento costituzionale di sistema rap-
luoghi pii e stabilimenti ecclesiastici. Ai presentativo, richieste dall'esigenza dei
9 fu a visitarlo il principe Giorgio di Prus- tempi e conciliabili colla natura del pon-
sia. Ai 10 tenne concistoro per trattare tificio governo; il perchè istituì due con-

sullo statutofondamentale , avendo la sigli deliberanti per la formazione delle


commissione nominata per coordinare un leggi, cioè l'alto consiglio ed il consiglio
sistema governativo, con quei stabili mi- de 'deputati j membri del .° nominati
i 1

glioramenti che corrispondessero alle at- a vita dal Papa in numero non limita-
tualità delle circostanze d'Italia, piena- to, comprendendoci alcuni prelati; quel-
mente compito il suo lavoro. Nell'istesso li del 2. scelti dai collegi elettorali sul-

giorno nominò segretario di stato e pre- la base approssimativa d'un deputato per
sidente del consiglio de'ministri il cardi- ogni 3o, 000 anime. Di più istituì il con-
nal Anlonelli ,
conferendo ai laici i due siglio di slato,composto di io consiglie-
ministeri dell' interno e di grazia e giu- ri ordinari e di 5 straordinari e di un ,

stizia. Vari superiori delle religiose cor- corpo di uditori non eccedente iln.°24,
porazioni residenti in Pioma d'ambo i ses- tutti di nomina sovrana incaricò que- :

si e di pii stabilimenti, conoscendo la ri- sto consiglio , sotto la direzione del go-
strettezza delle finanze pontificie, per far verno, di redigere i progetti di legge, i

fronte alle spese indispensabili alle cor- regolamenti di amministrazione pubbli-


renti condizioni del tempo, con nobile e- ca, e di dar parere sulle difficoltà in ma-
sempio fecerospontanee offerte al gover- terie governative; dichiarando che con
no con diverse somministrazioni di gra- apposita legge può essere conferito al me-
zioso prestilo, contribuendo il Papa scu- desimo consiglio di stato il contenzioso
di 9,000. Intanto mano empia e sacri- amministrativo. Nello stesso giorno fu
lega rapì dalla basilica Vaticana la testa pubblicalo il regolamento per l'elezione

di s. Andrea apostolo: per la ricupera fu de' 100 deputati del consiglio, rappresen-
celebrato in essa solenne triduo, e pro- tanti di tutte le provincie. Ai i5i signo-
messo scudi 5oo di premio al delatore. ri del feudo di Soriano rinunziarono al-
Con l'atto, Romani equanti voi siete fi- la giurisdizione baronale, cedendo al go-
gli e sudditi pontificii'.del i4j gl'invito a verno le fabbriche della Rocca e preto-
rispettategli unti del Signore. Pel tumul- rio. Ai 18 con pontificia autorità si pub-
1
96 P ! PIO
blicò il decreto della s. congregazionedei me per regolare le cose della religione e
vescovi e regolari , Super stala regula- della chiesa ne' domimi granducali. La
riunì. Ai 20 alle bandiere pontifìcie fu- fortezza di s. Agostino ed forti circon- i

rono poste cravatte bianco- verde- rosso, vicini di Comacchio, che pel trattato di
dc'quali'colori si formarono le nappe del- Vienna tenevano gli austriaci, questi per
le guardie civiche e delle milizie. A dife- capitolazione del 3i, in uno ai materia-
sa e sicurezza de'dorainii pontificii si for- li da guerra, resero alle milizie e guardie
mò un corpo di operazione,
quindi seguì civiche pontificie: di poi a'i4 ottobre il

nello stato la mobilizzazione volontaria ministero fece demolir la fortezza colla


di parte delleguardieciviche e lo straor- terribile cinta.
dinario armamento de'corpi volontari. Ai Aprile 1848.
22 il principe Odescalchi riuunziò alla Ritrovatosi nel i.° de! mese il prezioso
giurisdizione baronale del feudo di Brac- capo Andrea, il Pontefice con solen-
di s.

ciano e contado Pisciarelli. Frattanto in- nissima Processione lo restituì alla basi-
sorsero i ducati di Modena, Parma e Pia- lica Vaticana, A'2 giunse in Roma l'in-

lenza, la Lombardia e il Veneziano, e- viato della repubblica francese per la ge-


rigendosi in governi provvisori!, e inco- stione dell'ambasciata e per mantenere
minciando la guerra per la indipenden- officiosamente le relazioni che il suo go-
za italiana e sgombramene totale degli verno amava continuare colla s. Sede. Ai
austriaci dalla regione; corsero altri ita- 5 il principe Rospigliosi, quale ammini-
liani a sostenere la guerra, da principio stratore del principe Pallavicino, rinun-
consuccesso, in fine disastrosa. L'AIema- ziò i diritti baronali sui feudi di Galli-
gna allontanandosi dalla confederazione cano e Colonna, cedendo gratuitamente
ordinata nel 18 5, si sollevò in gran par- 1 alla s. Saie locali per la residenza del
i

te per riunirsi in nuovi modi, quindi per governatore, delle carceri e altri pubbli-
la dieta di Francfort ricostituitasi la Ger- ci uffici (il che si effettuò poi a'27 dicem-
mania in impero e in confederazione na- bre 1849)- Ai io furono eletti de'laici a
zionale con governi costituzionali, affidò pro legati di Ravenna, di Urbino e Pesa-
il potere centrale esecutivo al vicario del- ro, come il delegato di Rieti. Il ministro
l' impero. La Francia per la rivolta di dellefinanzedicliiaròagli 1 1 chei bigliet-
Parigi del 24 febbraio e detronizzazio- ti della banca romana per un tempo de-
ne di Luigi Filippo (poi morto nell'ago- terminato si ricevessero come moneta le-

sto i85oa Claremont in Inghilterra, o- gale. A'i4il Papa tenne concistoro, in cui

v'erasi ritirato colla reale famiglia), già provvide 8 chiese vescovili, conferì un ti-

governavasi a repubblica. In Vienna e tolo vescovile in partibus e concesse un


Berlino si sparse sangue cittadino, e Lo- pallio. A' 7 fu tolto il recinto che segre-
1

dovico re di Baviera abdicò la corona al gava gli ebrei dagli altri cittadini; quindi
figlio Massimiliano. Agitando un genera- a' i5 il ministero delle finanze fu affida-
le movimento Europa, e per tanti
tutta to ad un secolare, ed al prelato cessio-
strepitosi e rapidi mutamenti e vicende nario il Papa conservò il titolo di teso-
politiche, il Papa ai 3o con l'atto, Gli riere della R. C. A , e le prerogative di
avvenimenti , deplorò le offese recate in prelato di fiocchetti j così non vi resta-

diversi luoghi ai ministri della religione, rono altri prelati nel consiglio de' mini-
onde da Roma dovettero
allora eziandio stri. Ai 29 venne decretata la creazione
uscire gesuiti, poi pienamente ripristi-
i di due milioni e mezzo di scudi in boni
nati. Ai 3 fu sottoscritto il concordato
1 di carta del tesoro e fruttiferi in ragione
tra la s. Sede e il granduca di Toscana, di 36 paoli per cento ed anno, per aver
in cui furono stabilite le principali uor- corso dal 1

maggio come moneta legale,
PIO PIO 197
ed ipotecati sui beni camerali, d istituti ne d'ingiusta alla combat-
guerra che si

ecclesiastici e di corporazioni religiose con teva per essa in Lombardia, ebbero luo-
precedente beneplacito apostolico del 9.8, go gravi dimostrazioni e deplorabili at-
e regolamento per la vendita di tali bo- tentali contro il governo ed cardinali i

ni ,
per la emissione e ammortizzazione principalmente, molti de'quali il Papa ac-
de'boni stessi: ai proprietari de' boni fu colse nel Quirinale.
assegnata la rendita che ne ritraevano sul Maggio 1848.
consolidato romano, ed il pontificio chi- Nel 1 mese con 1' atto, Quando
.° del
rografo per la speciale ipoteca e garan- Iddìo, rammentò quante disposizioni pa-
zia de'boni fu poi firmato a'29 maggio. terne avea emanato e le dimostrazioni di
Nel detto giorno 29 aprile il Papa pro- alletto prodigategli dal popolo; che se le
nunziò in concistoro V allocuzione Non proleste emesse nell'allocuzione, d'essere
semel, colla quale confutò le calunnie di alieno dalla guerra, aveano prodotto com-
essersi allontanato dalle santissime nor- mozioni tali da minacciare atti violenti,
me de'predecessori; dichiarò l'origine del- designandosi vittime innocenti personag-
le operate riforme nell'amministrazione gi, dichiarò sentir tutta la grandezza del-
civile e municipale; riprovò d'essere te- la propria dignità e suo po- la forza del

nuto come autore de'movimenti italiani tere, che non potrebbe restare ozioso se
e d'Europa, e di coltivar l'idea di esten- s'irrompesse ad abbominevoli sfrenatez-
derei! temporale dominio, perciò tentar- ze; supplicando Dio di voler illuminare

si alienare dall'unità cattolica gli aleman- chi non vuol ragionare e non ascolta la
ni. Protestando, che vicario del Dio di pa- voce del suo vicario. Ai 3 il senato e con-
ce, non poteva intraprendere guerra co- siglio di Roma umiliarono al Papa un in-

gli altri principi italiani contro l'Austria, dirizzo analogo all'allocuzione e sue con-
tuttavia non aver potuto frenare l'ardo- seguenze, difendendo la necessità e giu-
re di quei corpi che infiammati dallo spi- stizia della guerra, chequal sovrano tem-
rito di nazionalità vollero concorrere nel- porale poteva permettere a mezzo di co-
la causa comune cogli altri popoli d'Ita- commise
loro cui le cose temporali. Nel
lia , avendo ordinato alle milizie e alle medesimo giorno il Pontefice con lettera
guardie civiche spedite ai confini, soltan- esortò l'imperatore d'Austria a far ces«
to di tutelare l'integrità e la sicurezza dei sare la guerra. Ma in Roma i faziosi e gli
domimi della Chiesa; disapprovò i frau- amnistiati volendo dominare con un go-
dolenti disegni di coloro che vorrebbe- verno, secondo alcuni ministeriale, secon-
ro il Pontefice presiedesse ad una certa do altri repubblicano, a segno che avan-
nuova repubblica da formarsi da tutti i ti la pubblicazione dello statuto fonda-
popoli d'Italia, ammonendo gl'italiani a mentale aveano proposto il ristabilimen-
rimanersi fedeli ai loro principi e pacifi- to della repubblica romana e poscia eransi
carsi; in fine deplorando la funesta e in- adoprati per indurre il Papa a farsi presi-
vereconda stampa de'libercoli, co'quali dente d'una repubblica italiana, per ciò
si faceva guerra atrocealla religione ealla vedendo resi vani tali tentativi, si appiglia-
morale, o si eccitavano turbolenze e di- rono al mezzo termine d'imporre al Pa-
scordie ,lacerandosi con false accuse la pa un ministero secolare, onde colle mi-
fama di persone specchialissime, ed atten- nacce de'circoli politici ottennero in par-
tandosi ancora a'beni e diritti della Chie- te l'intento. Quindi il Pontefice ai 5 cam-
sa. Questa allocuzione avendo prodotto biò il ministero Recchi, cui successequel-
agitazione e concitamento d' animi in , lo ili Mamiani, con un laico per ministro
quei che interpretavano l'alio colpo fata- degli affari esteri secolari, dichiarando se-
le alla causa italiana, per la quulifieuzio- gretario di stato e presidente del consi-
198 PIO PIO
glio de'minislri il cardinal Ciacchi e per
Giugno 1848.
interim il cardinal Orioli; ma il i.° rinun-
ziò senza esercitare la carica. Indi per i- Ai 1 indirizzò agli arcivescovi e vesco-
spontanea dimissione del principe Rospi- vi dello stalo pontificio l'enciclica, In ses'
gliosi, fece tenenle generale della guar- sione X concilii Lateranensis , sulla cen-
dia civica il priucipe Aldobrandini ed ; sura canonica de'libri; ed ai i 3 col moto-
a' 9 insigni del titolo di città Monte Fal- proprio, Essendoci noi riservato, regolò
co. Ottenutosi dai faziosi siffatto ministe- con apposita legge repressiva la libertà
ro, non tardarono ad annunziare solen- politica della stampa già accordata con
nemente doversi il potere civile separare altre libere istituzioni. Non potendo il

affatto dallo spirituale, e trovando nella cardinal Orioli, per motivi di salute e oc-
fermezza del Papa uu ostacolo insupera- cupazioni, proseguire nell'esercizio della
bile, si prepararono ad agire con aperta vacante carica disegretario di statoe pre-
violenza. Il nuovo ministero proseguì la sidente del consiglio de'minislri, alla me-
guerra che facevano in Lombardia le mi- desima il Papa ai 4 nominò il cardinal
lizie e civiche pontificie, decretò la for- Soglia vescovo d'Osi mo e Cingoli, dispen-
mazione d'un corpo di 6,000 uomiui, e sandolo prò tempore dalla episcopale re-
che il palazzo del collegio de'nobili si a- sidenza. Nel dì seguente i due consigli de-
dattasse ad uso de'ministeri di stato. Ai liberanti dello stato aprirono le ordina-
i5 furono tumulti conlemporanei in Pa- rie sessioni nellesaledella Cancelleria, con
rigi, in Vienna ed in Napoli, e si dovet- tutta la pompa conveniente alle rappre-
tero usare le armi per sedarli l'impera- : sentanze ,
per cui cessò l'esistenza della
tore Ferdinando I a 7 abbandonò Vien-
1 consulta di stalo. In treno vi si recò il

na e si ritirò in Innsbruck e poi ad 01- cardinal Altieri delegato specialedel Pa-


mùtzjed il re delle due Sicilie sciolse le pa, ed in suo nome con discorso analogo
camere de'deputalijnondimeno prosegui- aprì i due consigli legislativi. Le tornale
rono le sollevazioni in Francia e Germa- osedutes'incominciarono a'q, cioè quelle
nia. Carlo Alberto re di Sardegna con- dell'alio consiglio nelle sale di s. Apollina-
tinuando la guerra sul territorio lombar- re del seminario romano, quelle del con-
do- veneto per l'indipendenza italiana, di- siglio de' deputati nelle dette sale della
1
chiarò che tutte le truppe papali rego- Cancelleria. A' o si restituì in Roma mg.
1

lari , civiche e volontarie, le quali vi si Ferrieri ambasciatore straordinario pres-


trovavano impegnate, erano sottoposteal so la sublime Porta : questa gli usò tutti i

suo comando, in conseguenza godevano possibili riguardi per onorare l'inviato


di que'diritliche la guerra ha saputo con- pontificio; ne riportò la decorazione del
servare nel gius delle genti. Successiva- Niscian e dono, come pure gli addetti al-
mente si nomiuarononelle principali citta l'ambasciata. Il prelato da parte del sulta-
dello stato ecclesiastico vari comitati di no offrì al Papa 1 suoi ritratti contornati
guerra, per aiutare il governo nelle straor- di brillanti, 6 cavalli arabi, ed una sella
dinarie circostanze e vegliare alla tran- con staffe d'oro, gualdrappa e testiera, la
quillità pubblica gravemente alterata. Ai 1
.' ornata di 4> 00 ° brillanti, la seconda
27 partì da Roma mg. Monchini T
de- di 2,000, non che stoffe, tappeti e drap-
legato apostolico straordinario al re sar- pi, alcuni de'quali il Pontefice regalò al-
doeall'imperatoreFerdinaudo 1, per in- le basiliche Lateranense, Vaticana e Li-
terporre in nome del Papa trattative eli beriana : di tutto ciò feci eziandio parola
pacefra'combattentijma il gabinetto im- a Patriarcato armeno e nel voi. XLVI1I,
periale non trovò le proposizioni confà- p. 168. Dopo diversi combattimenti , i

centi agl'interessi della monarchia. civici, i volontari e le milizie pontificie


PIO IMO Kj(,

dovettero capitolare cogli austriaci il io blicare 3 volle la settimana quanto ri-

a Vicenza, ili4 a Treviso. guardava precipuamente la s. Sede, lesa-


Luglio 1848. ere funzioni e le cose ecclesiastiche, ma
Ai 3 lentie concistoro, in cui provvi- terminò a'21 novembre. Le truppe au-
de una chiesa arcivescovile e io vescovi- striache comandate dal principe di Liech-
li, conferì 5 titoli in partibus, cioè uno tenstein avendo passato il Po ai 14 ed
,

arcivescovile, gli altri vescovili, e conces- occupato Ponte Lagoscuro, Francolino


se un dopo a vere pronunziato l'al-
pallio, e la spianata della fortezza di Ferrara,
locuzione Probe noscilis, sulla conven- il cardinal Soglia ne fece solenne prote-
zione (che riporto a Poloma) conchiusa sta. In Ispagna ai 22 mg. r Brunelli pre-
con l'imperatore delle Russie e re di Po- sentò alla regina Isabella II la lettera pon-
lonia, rappresentato dal conte di Bion- tifìcia che lo accreditava nunzio aposto-
do! l'pleni potenzia rio straordinario e con- lico ordinario, ed ai 23 in Roma fece al-
te Bouteneff inviato straordinario e mi- trettanto al Papa l'ambasciatore straor-
nistro plenipotenziario presso la s. Sede, dinariospedito dalla regina,essendosi per-
pel miglioramento e conservazione della fettamente ripristinate le relazioni fra la
fede cattolica e della legittima autorità Spagna e la s. Sede.
pastorale nella chiesa di Russia e Polo- Agosto 1848.
nia, seguendo le orme illustri del prede- Pei rovesci sollerti da re Carlo Alber-
cessore Gregorio XVI di venerabile me- to e dalle armate italiane in Lombardia,
moria, ed a mezzo del cardinal Lambni- ai 2 la commissione del consiglio de'de-
schi ni ragguardevole per virtù, dottrina putati, volendoin più modi accorrere al-
e perizia nel maneggio degli affari , cui la difesa e aiuto d'Italia, presentò al Papa
avea dato iti aiuto il prelato Corboli-Bus- analogo indirizzo, ricevendo in risposta,
si. Mediante tali accordi, il Papa oltre a- chequanlosi domandava meritava matu-
vere regolati gli affari ecclesiastici di Po- ra deliberazione. Nell'istesso giorno il Pon-
Ionia e di Russia, nutrendo buone spe- tefice mediante l'atto, L' agitazione che
ranze per la composizione di quelli della presentemente si è impadronita degli a-

chiesa rutena, eresse in Kherson oCher- procurò tranquillarli, giacche si oc-


ninii,

son una nuova sede vescovile con vescovo cupava col conte Fabri d'una nuova con-
che nominai a Pietroburgo^ con soffra- binazione ministeriale in luogo del mini-
ganeo in Suratow di rito latino, fissando stero Mamiani (si effettuò a'6 senza il mi-
nuova circoscrizione di altre 6 diocesi; e co- nistro laico degli affari esteri, i quali furo-
me dissi a Patriarcato armeno finché , no riuniti al cardinal segretario distato);
nonavranno il proprio vescovogli armeni, dicendo aver ordinato la difesa de'confi-
i vescovi di Raminech e di Kherson do- ni dello stato e posto Roma sotto il pa-
vranno provvedere ai loro spirituali biso- trocinio della Beata Vergine e de' prin-
gni. Con lettere apostoliche dello stesso cipi degli apostoli, quantunque più d'un

giorno, JJniversalis ecclesiae cura, rego- sacrilegio l'avesse funestata. Ai 4 appro-


lò la circoscrizione delle diocesi di rito vò il culto immemorabile del b. Mauro
latino neh' impero russo. Nel medesimo vescovo di Funfkircken, e del b. Damiano
giorno, per rinunzia del cardinal Ciacchi Furcheri domenicano della diocesi di Sa-
legato di Ferrara, fu sostituito un laico vona. Avendo gli austriaci d' ordine del
pro-legato, altrettanto poi a'27 ebbe luo- tenente maresciallo Welden esteso la loro
go per Bologna. Ai 17 l'ambasciatore del- occupazione nello stato pontificio, ai 6
la repubblica francese presentò al Papa il cardinal Soglia nel pontificio nome al-
le sue lettere credenziali. Nel dì seguente tamente riprotestò sud' invasione, ed il
principiò il Giornale Romano, onde pub- 8 notificò la so-
consiglio de'ministri agli
200 PIO PIO
vrana risoluzione di difendere lo stato pri. L'incaricato degli Stati Uniti d'Ame-
contro l'occupazioneaustiiaca, incarican- rica venuto in questo mese a Roma per
do il cardinal Marini legato di Forlì, il se- risiedere presso la s. Sede, poco dopo mo-
natore Corsini e Guarini di recarsi dal ba- rì. Ai i5 il Papa approvò il culto imme-
rone Welden a domandare ragione del si io morabile del b. Pietro Giacomo agosti-
operato, intimandogli di ritirare le sue niano di Pesaro e della b. Elena d'Udi-
truppe. Intanto gli austriaci, avendo in- ne agostiniana. A'26 sciolse due consi- i

vaso dopo Ferrara altri paesi, si avanza- glideliberanti, prorogandoli al 1 Snovem-


rono ancora per Bologna, onde garantire bre. Nel seguente giorno portatosi in s.

gli stati veneti dall'influenza de' volon- Pantaleo, fece pubblicare il decreto per
tari che in grosso numero stavano mi- procedere alla beatificazione del ven. Pie-
nacciosi in Bologna per passare in Ve- tro Claver gesuita, nella quale circostan-
nezia a danno delle altre loro truppe che za deplorò i tentativi del protestantismo
la bloccavano : però insorti in massa i bo- per proni uoverlo non meno in Italia tut-
lognesi, agli 8 respinsero gli austriaci che ta cattolica, che in Roma centro del cri-

aveano cominciato ilbombardamento ;


stianesimo; essendo alcuni intenti ad in-
il perchè agli i i il Papa dichiarò che si trodurre nell'Italia stessa il pessimo seme
facesse tutto quello occorrente per la sal- della separazione dall'unità della fede per
vezza della patria comune e per difender- ottenere l'unità della nazione. Solenniz-
ne i A'i4il ministero protestò di
confini. zandosi in Colonia nella metà d'agosto
voler porre un argine contro gli eccessi il 6.° centenario della fondazione della
r
della sbrigliata stampa, divenuta virulen- metropolitana, mg. Viale-Prelà nunzio
ta e licenziosissima. Per dare unità e spe- di Vienna vi si recò qual delegalo del Pa-
ditezza all'azione governativa nelle 4 le- pa, il quale donò alla chiesa un ostenso-
gazioni per la difesa dello stato e tutela rio guarnito d' oro, di gemme e d' inci-
dell'ordine pubblico manomesso partica- sioni, col breve lìJullis qnidem, diretto
iarmente in Bologna, il Papà istituì in essa all'arcivescovo Geissel. La società costi-
un commissariato straordinario , nomi- tuita pel compimento del magnifico duo-
nandone presidente il cardinal Amatgià mo , umiliò al Pontefice uno spleudido
legato di Bologna. Frattanto la missione libro in pergamena con maestrevoli ele-

Rovigo ottenne dal baione


pontificia in gantissime miniature e la pianta ed il pro-
Welden che 1' armata imperiale sgom- spetto esterno ed interno del tempio, ce-
brasse il territorio della Chiesa, il che ter- lebrandosi coloro che contribuirono al
minò di effettuare ai settembre, meno sontuoso edilìzio, come ancora Pio VII,
la cittadella di Ferrara, che gli austriaci Gregorio XVI e Pio IX, il quale collocò
ritengono dal 18 1 5. Dopo le perdite guer- il libro nella biblioteca Vaticana, cui pure
resche sofferte dall' esercito di re Carlo fu largo d'altri doni. Ai 3r indirizzò al-
Alberto, questo fu costretto diconvenire l' arcivescovo di Vienna il breve Inter
a'g agosto col feld-marescialloRadetzky, gravissimas angustiai, eccitando il di lui

comandante in capo degli austriaci in I- zelo a salvare il suo gregge dal grave pe-
falia, all' armistizio di 6 settimane ( poi ricolo che gli minacciavano i tentativi dei
prorogato ), lasciando al conte Radetzky seguaci di B.onge, falso e preteso fonda-
l'occupazione di tutta quella parte di stati tore d'una nuova chiesa.
e fortezze d'Italia presi o datisi al re sar- Settembre 1848.
do, tranne Venezia peressersi nuovamen- Agli 1 1 tenne concistoro, in cui creò il

te costituita indipendente: quindi il duca patriarca de'caldei, e provvide alla chie-


di Modena rientrò ne'suoi dominile quel- sa arcivescovile di Parigi, ed a 3 chiese
lo di Parma e Piacenza ricuperò pro- i vescovili, dopo di avere con l'allocuzio-
PIO PIO 201
ne Cam illustris melropolitanae Pari- avendo poi il clero offerto al pubblico e-
sìensis, altamente encomiato l'arcivesco- rario la sovvenzione di 4 ruilioni di scu-
vo di Parigi DionisioAngusto Alfre, le di in 1 5 rate, colla condizione dellosvin-
sue virtù e il suo eminente amore pel greg- colode'beni ipotecati a garanzia de' 3 mi-
ge che lo mosse a sacrificarsi per esso
, lioni di scudi pei boni del tesoro, il Papa
nel giugno nel feroce e sanguinoso con- concesse il beneplacito apostolico col chi-
flitto che miseramente desolò la capitale rografo de'28, Quantunque per le regO'
di Francia. Già a'i3 luglio gli avea lat- le. Anzi qui aggiungerò che più tardi ai

to celehrare onorevoli esequie nella ba- 2 luglio 85o il Papa ridusse l'imposta
1

silica Liberiana , essendovi intervenuto a scudi 100,000 annui, con altre facili-
coi cardinali palatici, coi vescovi assisten- tazioni, dovendo però tutti tassati dare i

ti al soglio e col capitolo. Ai 12 si decre- nota de'loro capitali o credili fruttiferi.


tò la coniazione della moneta di rame del Frattantogli ungheresi insorti minaccia-
valóre di baiocchi 2, indi a delegato di rono Vienna. Ai 27 venendo decretata la
Ancona fu nominato un laico. Per rinun- cessazione del comniissarìato delle 4 fe-
zia del ministero, a' i5 confermò il car- gazionij il cardinal Amat fu riconferma-
dinal Soglia, e nominò ministro dell'in- to legato di Bologna. Progredendo il com-
terno e per interim delle finanze il con- pimento della basilica dis. Paolo, il Papa
te Pellegrino Piossi di Carrara (del qua- nel visitarla trovò finito il magnifico la-
le feci cenno a Massa), dell'istruzione pub- cunare e gli stucchi delle alte pareti del
blica il cardinal Vizzardelli, di grazia e 2. ordine architettonico della nave ret-
giustizia l'avv.° Cicognani, del commer- ta,non che sgombra la fabbrica dalle ar-
cio il prof. Montanari, de lavori pubbli- mature; disponendosi la doratura del la-
ci e per interim dell'armi (delle quali fu cunare, marmi di granilo pel pavimen-
i

poi fatto il general Zucchi ) il duca di Pu- to, le architetture marmoree interne del-
gnano Massimo, senza portafoglio Olia- le porte, le pareti delle navi laterali e le

rmi, sostituto per le finanze il cav.Piighet- altre parti del risorgente edilizio. Per cu-
ti. A' 18 fu soppresso il ministero di po- ra del ministero del commercio e delle
lizia, riunendosene le attribuzioni al mi- belle arti, gli scavi della chiesa di s. Ni-
nistero dell'interno, dal quale edaquello cola in Carcere, neU'anlico foro olitorio,
di polizia si tolsero l'annona e grascia, i discoprirono gran parte de'templi di Ma-
boschi e le foreste, la statistica delle po- tuta, della Speranza, della Pietà: monu •

polazioni, l'industria e l'agricoltura, il tut- munenti l'uno d'Antioco vinto alle Ter-
to concesso al ministero del commercio, mopoli, l'altro del valoroso Colatoio, il

che per la natura delle cose meglio gli con- 3.° di quel prodigio di filiale affetto, che
venivano. valsea mutare un carcere in religioso de-
Ottobre 1848. lubro.
Ai 3 il ministero richiamò all'osser- Novembre 1848.
vanza le leggi sulla pubblicazione delle Avendo il Papa istituito la palatina
opere figurate, come quelle che parla- carica cardinalizia di Prefetto de'ss.pa*
no ben più che all' intelligenza, agli oc- lazzi apostolici, la conferì al cardinal An-
chi e alle passioni della moltitudine. Ai tonelli il i.° di questo mese. Mentre il mi-
6 il cardinal vicario nel pontifìcio no- nistro Piossi intendeva energicamente a
me impose al clero secolare e regolare ricomporre l'ordine e la fermezza dello
e pii luoghi la tassa prestito di scudi stato, a reprimere la diabolica stampa,
200,000 per l'estinzione de' boni, onde resa più infame col giornale di caricatu-
impedire l'alienazione dei loro beni a tal re politiche, a ringagliardire la polizia, a
fine ipotecati, come dissi più sopra j ma discipliuarela milizia, ad estinguere il de-
aoi PIO PIO
bilo pubblico e levare io credito le finan- dire un maggiore spargimento di sangue

ze, venne accusato di voler restaurare una fraterno e l'estremo eccidio della più tre-
politica retrograda fra l'elemento respon- menda carnificiua, avendo inteso con do-
sabile e irresponsabile, ed il flusso e ri- lore T uccisione del suo segretario delle
flusso del potere per gli affari esteri fra lettere latine mg. r Palma palatino. Di-
il laicato e il elencato , laonde tragica- messosi l'anteriore ministero, il Papa lo

mente fu ucciso col pugnale a* i5 sulle ricompose coi richiesti seguenti indivi-
scale della Cancelleria ( tumulato uella dui : ab. Rosmini presidente del cousiglio
contigua chiesa, ove poi a spese del Pa- de'ministri e all'istruzione pubblica; con-
pa gli fu erettomi marmoreo monumen- te Mamiani agli affari esteri ;avv.° Gal-

to col busto scolpito e donato dall' illu- letti (fatto anche generale de'carabiuieri)
stre concittadino cornai. Tenerani ),ove all'interno; avv.° Sereni a grazia e giu-

si recava alla riapertura delle camere dei stizia; d.r Sterbini al commercio e lavo-

deputali, per pronunziarvi discorso ana- ri pubblici ; conte Cauipello alle armi ;

logo ai suoi proponimenti. Ad onta che avv.° Lunati alle finanze. Avendo I' ab.
l' infelice fosse replicatamele avvertito Rosmini ricusato di accettare, gli fu so-
del triste fato che gli sovrastava ,
pieno stituito mg. r Muzzarelli. Quanto alle ba-
di coraggio volle affrontarlo e ne restò si che si desideravano stabilite, il mini-

vittima; quindi obbrobriosamente si fe- stero l'avrebbe proposte alla discussione

steggiò Tassassimo del primario ministro, delle camere, soprattutto il principio del-
il che fu infausto preludio d' inaudite e la nazionalità italiana , la convocazione
orribili sciagure per Roma, per lo stalo d'una costituente in Roma e l'attuazio-
papale, pel clero e pei buoni. Il circolo ne d'un atto federativo. Per rinunzia del
popolare s'impadronì subito del governo, principe Aldobrandino fu surrogato Gal-
nella confusione e smarrimento della ca- lieno nel comando della guardia civica
pitale, designando democratici a reggere (cui poi successero Masi, il duca Sforza,
lo stalo, onde venire alla vagheggiata re- Ferrari, De Angelis quando già la guar-
pubblica. Nel dì seguente grave e tem- dia avea assunto il titolo di nazionale ro-
pestosa commozione popolare scosse tut- mana, e Sturbinetti), la quale a' 17 pre-
ta Roma : una massa imponente di po- se la custodia del palazzo Quirinale, do-

polo, congiunta a drappelli e ad officiali po il disarmo della guardia svizzera. Nel

di tutte le armi, audacemente si recò a medesimo giorno il Papa diresse una let-
Monte Cavallo, innanzi al palazzo apo- tera di ringraziamento a quei del corpo
stolico, per imporre al Papa un ministe- diplomatico, chel'aveano la sera prece-
ro democratico e le basi sulle quali bra- dente assistito. Intanto nella camera dei
mava che marciasse il governo, con quei deputati a'20 fu rigettata dalla maggio-
modi e sacrilega ribellione che lamia pen- ranza la proposizione di spedire al Pa-
na rifugge riportare (perchè abitando nel pa una deputazione, che in nome de! con-
palazzo di tutto fui testimonio), assaltan- siglio de' deputati gli rassegnasse i sensi

do furibonda armata mano col fuoco e di fedeltà e sudditanza.


col cannone il sacro palazzo. A cousiglio Conoscendo il Pontefice che stava per
del corpo diplomatico che in esso circon- esplodere altro crudele ammutinamento
dava il Pontefice , questi cede alla vio- per isforzarlo a rinunziare alla sovranità
lenza atroce delle circostanze, dopo repli- degli stati romani, confinarlo al Laterano
cate proteste all'Europa e a tutto il mon- e correre rischioanche di morte, si decise
do, non intendere di prender parte agli partire, facendo segretamente avvertire
atti del nuovo governo , e che se a ciò i cardinali di porsi altrove in salvo, on-
ripugnante aderiva, lo faceva periuipe- de quasi tutti con prudenti cautele ripa-
PIO PM) *o3
parano nell'ospilalissiino regno di Napo- lai al citato Formia, sopra le rovine del
li. 11 primo a far paiola al Papa dipar- quale vuoisi fabbricata la locanda. Dopo
tenza fu l'ambasciatore di Spagna Mai'- mezzodì Papa scrisse una lettera al ma-
il

tinez della Rosa, poi il conte Carlo di gnanimo Ferdinando 11 re delle due Si-
Spaur ministro diBaviera modificò il pro- cilie, annunziandogli il suo (èlice arrivo,

getto dell'ambasciatore di partire da Fiu- e ch'era nel di lui stato per condursi a
micino con un vapore spagnuolo, in un Gaeta ; ed il conte di Spaur partì per Na-
viaggio per terra a Gaeta, ed indi con tal poli onde consegnarla al re, ciò che ese-

vapore in Majorica nelle isole Baleari guì dopo le io della notte del sabbato. Il
(che descrissi pure a Palma* Iviza e Mi- re commosso ruppe in pianto, e colla re-
n

norca), com'era desiderio del Pontefice: gina M. Teresa, col primogenito prin-
il conte affidò il suo progetto a De Boti- cipe d. Francesco duca di Calabria e la
tene!! ministro di Russia e al duca d'Hai'- famiglia reale, carico di suppellettili, im-
court ambasciatore della repubblica fran- mediatamente per mare corse a Gaeta,
cese. IlPapa convenne nel divisamente, arrivandovi nel dì seguente passato il

ed ai 11 novembre fece sapere al conte mezzogiorno. Frattanto il Papa eia pas-


di Spaur, che accettava la sua generosa sato a delta città nell'albergo del Giar-
offerta di accompagnarlo a Gaeta, e la dinetto. Nel palazzo regio seguì il memo-
sera del 24 effettuò la partenza, vestito rabile incontro tra Pio IX e Ferdinando
da prete (e col ss.Sagra mento in petto li colla regina e real famiglia, che si pro-
nella pisside di Pio VX). La divina sa- strarono divotamente: chi mai può de-
pienza ispirò al santo Padre questo tem- scrivere tal sublime spettacolo, pei vicen-

peramento, e fu l'ancora di salvezza an- devoli adetti, in carta misurata! Il re sic-


che per tutti buoni sudditi. Fu il duca
i come eminentemente religioso, con elo-
d'Harcourt che coperse l'uscita del Pa- quente amor figliale, offrendo sé e il re-
pa di palazzo; ed il cav. Filippani scalco gno, supplicò il sommo Pontefice a re-
segreto lo condusse al conte di Spaur a- stare in Gaeta, ove sarebbe difesoda 3oo
vanti la chiesa de' ss. Marcellino e Pie- cannoni in batteria, dal proprio petto e
tro. Alla porta s. Giovanni il conte an- dal suo esercito, senza arrischiarsi a lun-
nunziò il ministro di Baviera col doti. A- ga navigazione in contrada lontana. A
lertz(commendatore d'Aquisgrana, sotto questi e altri affettuosi riflessi, il Papa pie-

il quale nome celò il Pontefice): ambe- gossi a soggiornare in Gaeta, restandovi


due per la galleria di Castel Gandolfo, e- ancora il re colla real famiglia per ap-
vitandoAlbano, giunsero alla fontana tra prestargli l'assistenza più riverente e a-
l'Ariecia eGalloro, ove si unirono alla fa- morevole, le più squisite e sincere atten-
miglia del conte, cioè la contessa Teresa, zioni, un'ospitalità veramente regia. Nel-
Massimiliano suo figlio e il sacerdote Se- l'ora del pranzo il Pontefice invitò alla
bastiano LiebI di Ratisbona aio del me- sua mensa i monarchi e la regia fami-
desimo, venuti d'Albano. Giunti in Ter- glia. Il cardinal Antonelli, conservando
carina, senza fermarsi entrarono nel re- la carica di prefetto de'ss. palazzi apo-
gno di Napoli: nell'accostarsi a Mola di stolici, fu fatto prosegretario di stato, re-
Gaeta, l'antica Forrnia, il Papa e il conte stò sempre al fianco del Papa, e gli fu
furono incontrati dal cardinal Antonelli ad un tempo di sostegno e conforto nel
e dal cav. Arnau segretario dell'ambasce- difendere e rivendicare con prudente e
ria di Spagna, quali i gli a veano preceduti maturo senno conculcati diritti della s.
i

in incognito; indi tutti smontarono alla Sede. A'27 il Papa trasmise al conte di
villa di Cicerone, nome che prese dal ce- Spaur una eortesissitna lettera, nominan-
lebre Formianum di Cicerone, di cui par- do lui gran croce dell'ordinePiano,e Mas-
-

2o4 pio PIO


similiano suo figlio cavaliere di Cristo. nassi segretario del vicariato le facoltà
Quindi ai 28 e colla lettera, Le proteste necessarie, benedicendolo con tutti i buo-
Jatte, invilo i membri del corpo diplo- ni e quelli che pregheranno per lui. Ai
matico, tuttora residenti in Roma, a riu- 27 il Papa emanò il moto-proprio, Le
nirsi intorno a lui in Gaeta. Presto in violenze usate contro di noi, in cui disse,
questa avventurosa città, destinata dalla che per quelle e perla manifesta volon-
provvidenza ad asilo di più Pontefici (co- tà ne' ribelli di prorompere in altre, fu

me descrissi al suo articolo), convennero costretto separarsi dai sudditi, indotto


gran parte dei cardinali, prelati e altri per- vi per la piena libertà nell'esercizio del-
sonaggi, oltre gli ambasciatori e ministri la suprema podestà. Deplorò la ingrati-
diplomatici, tutti intenti a rendere osse- tudine de' perversi e protestò solenne-
quio e assistenza al sovrano Pontefice. mente contro gli atti derivati dal 16 no-
L'intiero regno fece a gara in tributare vembreinpoi,che essendo soggiaciuto al-
splendidi omaggi all'eccelso ospite, cbe l'impeto della violenza, non aveano lega-
con grato animo invocava le benedizio- lità e vigore. A non lasciar poi acefalo in

monarca, su tut-
ni del cielo sul generoso Roma il governo dello stato, per la tem-

ta quanta la regia famiglia e sopra i suoi poranea direzione de' pubblici affari, la
sudili ti. I noi tre inGaetaa'2 8 successe altro quiete econservazionedell'ordine, nomi-
commovente avvenimento. 11 Papa si re- nò una commissione governativa , com-
cò fuori di città al santuario della ss. Tri- posta del cardinal Castracane peniten-
nità di Monte spaccato, procedendo in ziere maggiore, di mg/Roberti, de'prin-
carrozza col re e colla regina, seguiti dai cipi di Roviano e Barberini dei mar- ,

principi e corteggio. Udita la messa del chesi Bevilacqua di Bologna e Ricci di


priore de'religiosi cbe l'banno in cura, Macerata, e del tenente general Zucchi.
il Papa col ss. Sagramento volendo be- Inoltre incaricò il cardinale di prorogare
nedire i sovrani e real famiglia, genu- i due consigli, con facoltà alla commis-
flesso innanzi al medesimo, con fervoro- sione di deliberare in tutti gli affari del-
so trasporto e lagrime invocò su di essi lo stato, riunendo in sé le incumbenze
le più elelte benedizioni, estensive ai sud- ministeriali, tranne quella degli affari e-
diti, alle fedeli milizie, ai cardinali, all'epi- steri che esercitava un cardinale presso
scopato, al clero. di lui :l'autorizzò a emettere 600,000
Quando già il Papa avea passate le scudi di boni e di trasferirsi in altra città
frontiere de' suoi dominii , nel sabbato dello stato, qualora in Roma le fosse im -
mattina in Roma con islupore si seppe la pedito l'esercizio dell'autorità conferita-
sua partenza, producendo spavento espe- le. Ma perchè il ministero e le camere di-

ranze ne'sndditi fedeli, rabbia e dispetto chiararono non autentico il pontificio at-
ne'ribelli cbe si trovarono compiutamen- to e non firmato da alcun ministro co-
te sconcertali. Si pubblicò l'autografo stituzionale, come per la terribile condi-
marchese Sacchetti
pontificio lasciato al zione delle cose, la commissione non po-
furiere maggiore, con l'incarico di parte- tè esercitare lasua alta missione, solo
cipare la sua partenza ai ministri, impe- carteggiando col Papa e suo pro-segreta-
gnandoli alla sicurezza de'sacri palazzi e rio di stato. Bensì avea fatto stampare un
de'suoi famigliari, alla quiete e all'ordine indirizzo ai popoli di Roma e dello sta-

della città. Altro biglietto il Papa scrisse to pontificio colla data di Castel Gan-
al cardinal Patrizi vicario di Roma, on- dolfo (18 gennaio), ov'erasi ritirata nella
de inculcasse ai buoni di raddoppiare le pontificia residenza, in cui ricordando il

loro preghiere a Dio, concedendo a lui, tenore del moto-proprio 27 novembre ,

r
al vicegereute mg. Canali ed ul cau. Tar- dichiarava che non avea potuto dargli
PIO PIO 200
pubblicità nò esecuzione, per gli animi ol- per le angoscie da cui il Papa era com-
trcmorio esagitati e il timore de'cittadi- preso e la commozione destala nei fran-
ni conflitti, e per la speranza che le po- cesi per la domandata momentanea ospi-
polazioni avrebbero tolto gli ostacoli al talità,che saprebbe Francia rendere de*
ritorno del Papa; perciò facendo appello gna di se e del Papa. 11 perchè Pio IX
agli uomini onesti, alla fedeltà delle guar- con due lettere vivamente lo ringraziò,
die cittadine e della milizia, alla ricono- narrandogli ove la provvidenza l'avea
scenza di quei cui dal Papa era stata ri- condotto, e sperando che non mancherà
donata la libertà, onde operare in modo opportunità in cui potrà in Francia stes-

chefosse ripristinata la concordia e la pre- sa di persona versare le sue apostoliche


senza del sovrano; protestando solenne- benedizioni. Per ristabilire l'ordine nei
mente contro gli atti illegali diesi anda- suoi stali, il Papa ai 4 implorò l'aiutoe
vano consumando, attendendo che venis- soccorso de'principi edelle nazioni, e tro-
sero accolti i consigli dati per istabilire vò spontanee propensioni anche nei non
un pacifico avvenire. Non vedendosi la cattolici. Non riconoscendosi dunque in
commissione riconosciuta, si astenne dal Roma il pontificio moto-proprio dal con-
pubblicarlo. IMamiaui avea diramato una sigliode'deputati, questo dichiarò che gli
lettera al corpo diplomatico per provare attuali ministri dovessero continuare nel-
la legalità e costituzionalità del ministe- l'esercizio governativo, e spedì a Gaeta
ro del iG novembre. Si pretendeva dal- due deputazioni, una composta di alcu-
l'intruso governo che il Papa cedesse a ni suoi membri, l'altra di quelli dell'al-
tutto, confermasse i fatti compiuti, pro- to consiglio, alla quale si accompagnò al-
clamasse la costituente, ed in vece di pla- tra del municipio, per invitare il Papa a
carlo pegli oltraggi ricevuti, esigevasi che tornare in Roma. Intanto si ritirarono
egli solo fosse condiscendente. molti membri de'due consigli deliberan-
ti, e rinunziarono i ministri Lunati e Se-
Dicembre 1848.
reni, i cui portafògli assunsero Mamia-
Ai 2 Olmiitz per l'abdicazione di
in ni e Muzzarelli. Il Papa non credette ri-

Ferdinando I imperatore d'Austria e del cevere le tre deputazioni, fece dir loro dal
suo fratello arciduca Francesco Carlo, il cardinal Antonelli, che mediante la com-
primogenito di questo, Francesco Giu- missione governativa avea provveduto a
seppe I, divenne imperatore (il quale do- quanto era didovere, onde nemmenofu-
po aver gloriosamente reso più formida- rono ammesse nello stato napoletano. Con
bile e compatto il suo vasto impero, nel ordinanza del 7 il Papa prorogò l'attua-
1 85 r abolì la guardia nazionale divenu- le sessione dell'alto consiglio e del con-
ta armata deliberante e guardia dei cir- sigliode'deputati, riservandosi poi ricon-
coli ; soppresse la costituzione de'4 mar- vocarli. Ai io cresimò il i.° figlio della

zo 1S48, liberando l'impero dall'anarchia regina, principe d. Luigi conte di Trani,


parlamentare; e imbrigliò la sfrenatezza nel qual giorno in Francia fu eletto pre-
della stampa). Uditisi in Francia i casi suc- sidente della repubblica il principe Luigi
ceduti in Roma
a'16 novembre, il capo Bonapartefigliodell'exred Olanda e ni-
del governo general Cavaignac a' 28 no- pote di Napoleone. Agli 1 1 tenne con-
vembre avea comandato che tre fregate cistoro in Gaeta, iu cui provvide 2 chie-
con 35oo uomini si recassero a Civita- se arcivescovili (fra le quali per singoiar
vecchia per assicurare la persona del san- coincidenza quella d'Avignone, già resi-
to Padre, la sua libertà e il rispetto che denza di 7 Papi) e io vescovili. Ai 12 in
gli si deve; indi a'3 dicembre con lette- Roma i due consigli deliberanti, per la

ra gli dichiarò l'afflizione della Francia protesta pontificia, costituirono la piov-


io6 rio PIO
visoria giunta suprema dì stato, che in lui direttamente loro domande, poiché
le

nome f lei principe esercitasse il potere ese- intendeva che da ogni suo atto datato da
cutivo finoal ritorno del Pontefice, com- Gaeta, l'orbe cattolico potesse aver sicu-
ponendosi del senatore di lioma princi- rezza, che ivi il vicario di Cristo libera-
a
pe Corsini, del senatore di Bologna no- mente governava la sua Chiesa. Alla 2.
bile Zuccliini, e del gonfaloniere d'An- messa che il Pontefice celebrò nella matti-
cona conte Camerata (dopo pochi giorni na di JNatale nella cappella del palazzo, vi
pei' la rinunzia del Zucchini, gli fu so- fu presente il re e la famiglia reale, come
stituito Galletti): la giunta ricompose il fecero alla3/ che celebrò nella cattedrale,
ministero, e vi annoverò gli avv. Armel- assistendovi ancora il corpo diplomatico
lini e Galeotti, e Livio Mariani, il quale che poi felicitò il Papa e il sagro colle-
ebbe pure la prefettura di polizia eia pre- gio: a nome di questo il cardinal Macchi
sidenza di B_oma e Comarca, ritirandosi decano felicitò il Pontefice, insieme alle
il Mamiani. Ai i" il Papa con la prote- proteste di esser pronto a versare il san-
sta contro gli alti del governo di Roma. gue in difesa della religione, per la s. Se-
Per divina disposizione _,ricordando le be- de e pel vicario di Gesù Cristo. In R.oma
neficenze e concessioni impartite ai suoi il governo intruso ai 26 per mancanza
sudditi, come la loro ingratitudine, ed i di numero legale de'consigli deliberanti,
barbari avvenimenti del i 5 e [6 novem- ne chiuse le sessioni, quindi a'2q convo-
bre,onde fu costretto sotti-arsi dal luogo cò inPioma v\n assemblea nazionale, oco-
ove furono commessi, rinnovò le prote- stituente, composta di 200 elettivi rap-
ste contro gli abbominevoli attentati e vi presentanti, scelti per suffragio diretto e
aggiunse quelle contro l'illegittima rap- universale, per ordinare e costituire sta-
presentanza governativa della giunta di bilmente la cosa pubblica secondo le ten-
stato, e perciò dichiarò nulli e illegali tutti denze delle popolazioni, ed uscire dal di-
gli alti emanati dopo gli accennati giorni, sastroso stata rpto. Per la rinunzia del
solo appartenendosi il pubblico reggimen- principe Corsini (disgustato perchè il de-
to, durante la di lui assenza, alla com- creto della costituente portava la sua fir-

missione governativa da lui statuita. Il ma che non avea fatta), restando la giun-
governo di Spagna, con nota del giorno ta priva d'un membro, si disciolse e su-
21, propose ai governi d'Europa ed alle bentrò commissione provvisoria di go-
la

nazioni cattoliche, di stringere una fi- verno dello stato romano, formata dal
gliale alleanza per ricondurre alla sua ministero medesimo. Ai 3i il Papa con
sede il padre comune de'fedeli;ed il Por- la bolla Episcopalem sederti Cajetanam
togallo offrì immediatamente all'uopo in archiepiscopalem ^ insignì Gaeta (la cui
tulte le sue forze di terra e di mare. Ai cattedrale sacra alla ss. Vergine ed a s.
22 il Papa tenne concistoro in Gaeta, e Erasmo fu cousagrata da Pasquale II)
provvide \ chiese arcivescovili e 2 ve- del grado arcivescovile,e nominò i.° ar-
1
scovili, e conferì un titolo arcivescovile civescovo Podierno mg. Luigi Parisio.
in partibus. Ai 2 3 il cardinal Anlonelli Dichiarò basilica la stessa cattedrale, con-
con nota circolare ai rappresentanti delle ferendo in perpetuo ai canonici l'uso del-
potenze presso la s. Sede, riepilogò la sto- la cappa magna in coro e l'abito prelatizio
ria di lutto l'avvenuto sino a quel giorno, col rocchetto, la damasco bian-
mitra di
protestando sull'operato dal governo in- co orlata d'oro, uli valeant cum eorum
truso. Il Papa fece poi sapere ad alcuni ve- Antistes ponlijìcalia } aut solemnem sup-
scovi degli sta ti cattolici, che se nel le attua- plìcationem egerit, ed in queste come nel-
lità de'bisogni desiderassero facoltà spe- le messe e ne' vesperi solenni che cele-
ciali per le diocesi, facessero pervenire a brassero medesimi canonici 1' uso an-
i ,
PI o PIO 207
cora del faldistorio, il tulio in fra i limili cattolico, nella quale dichiarò, che veden-
della diocesi. do come nel pontifìcatodi Gregorio XVF
Gennaio 18/j.r). meravigliosamente ardesse in tutto l'or-
Nel i.n giorno dell'anno il Papa ema- be cattolico il desiderio che dalla s. Se-
nò la prolesta e dichiarazione delia sco- de si pronunziasse alfine con solenne giu-
munica contro gl'invasori del dominio dizio che la ss.Genitrice di Dio fu con-
della s. Sede, col moto-proprio, Da que- cepita senza la macchia dell'originale pec-
che
sta pacifica stazione , nel quale disse, cato, per cui il nominato predecessore con-
mentre attendeva il rimorso de'figli tra- cesse a chi lo domandasse di usarsi la pa •

viati pei misfatti commessi, solo vide uno rola immacolata nelle sacre liturgie e nel
sterile invito per ritornare alla capitale, prefazio della messa della Concezione;
senza neppur garanzia dalle violenze di per definire e decretare poi a suo tempo
quei forsennati che tiranneggiavano con come dottrina dellaChiesa il concepimen-
dispotismo Roma. Avendo inutilmente to diMaria Vergine essere stato assolu-
atteso gli effetti delle proteste e ordina- tamente immacolato e immune affatto
zioni emesse, anzi conoscerle disprezza- da ogni macchia di colpa originale, aven-
te, e con nuova fellonia e vera ribellio- do incaricato alcuni cardinali e dotti teo-
ne intimata la convocazione della sedicen- logi dell'esame di sì grave oggetto per
te assemblea generale nazionale dello sta- sottoporsi alla loro opinione, invi tò il cor-
to romano, per istabilire nuove forme di po episcopale d'ordinare pubbliche preci
governo ; nel protestare contro tal mo- acciò Dio lo illuminasse nella risoluzione
struoso decreto de2Cj dicembre in pre- di tanta importanza, e di manifestare il

giudizio della pontificia indipendenza e proprio sentimento e quello del loro cle-

sovranità, e perchè niuno tra' sudditi si ro e popolo fedele; e siccome avea con-
illuda per le seduzioni de'predicatori di cesso al clero romano l'ufficio propriodel-
sovversive dottrine, proibì a tutti di pren- la Concezione, compartì ai vescovi la fa-

der parte alle riunioni per la nomina de- coltà di accordarlo ai loro cleri. In Roma
gl'individui da inviarsi alla condannata nelle saledellaCancelleriaa'5 si aprì \\:s-
assemblea, rammentando che decreti dei i semblea nazionale costituente romana,
predecessori ede'concilii fulminarono le inaugurandosi la rappresentanza del po-
censure e la scomunica maggiore, da in- polo; ad essa la commissione di governo
corrersi senza bisogno di dichiarazione, rassegnò il potere. L'assemblea pertanto
a
da chiunque attenti alla temporale so- a'n nella 3. sua seduta decretò : il Papa
vranità de'sommi pontefici; dichiarali' decaduto di fatto e di diritto dal governo
doesservi già incorsi lutti quelli che han- temporale dello stato romano il pontifi- ;

no dato opera all'atto suddetto ed ai pre- cato avrà le guarentigie per l'indipenden-
cedenti diretti a danno della slessa sovra- za nell'esercizio della podestà spirituale;
nità, ed inqualunquemodo abbiano per- la forma del governo sarà la democrazia

turbata e usurpata la sua autorità; pre- pura e prenderà il nome di Repubblica ro-
gando Dio per la conversione e salvezza mana, la quale si proclamò in Campido-
de'figli traviati, per vederli rientrale nel- glio. La rivoluzione fu compiuta, dalCa in-

l'ovile del Signore. Ai 3o la Gazzetta pidoglio si pubblicò la libertà italiana,

romana prese nome di Monitore ro-


il l'anarchia giunse al suo colmo; indi per
manOj giornale egualmente ufficiale. quanto accadde in Toscana, il granduca
Febbraio 1849- colla real famiglia riparò a Gaeta. Lun-
A'2 il Papa diresse l'enciclica Ubipri- gi dal riportare i deplorabili atti del go-
nutnt nitllis certe, ai patriarchi, primati, verno repubblicano, che si leggono nel
arcivescovi e vescovi di tulto l'universo Monitore romano, proseguirò a indica-
. -

2 o8 P O
I PIO
re le cose principali e solo relative a que- bligava implorare. S'istituirono pertan-
sto articolo, essendo infinite le stampe u- to in Gaeta diplomatiche conferenze, per
scite in Roma che vi possono supplire, deliberare sul modo di eseguire l'intra-
come la Storia della repubblica romana presa. L'assemblea costituente romana,
corredala di documenti. Gli ultimi 69 liriche non fosse deliberata la costituzio-
giorni della repubblica romana. Alfonso ne della repubblica, avendo decretato go-
Ealleydier, Histoire de la revolution de vernare lo stato mediante un comitato
Rome, Genève 85 1 r esecutivo, lo compose di Armellini, Sa-
Il Papa ai i4 in Gaeta, alla presenza liceti e Mon lecchi. Questo potere esecu-
del sagro collegio e del corpo diplomati- tivo ai i4 formò il nuovo ministero, col
co, protestò solennemente contro il decre- nominare ministri: della pubblica istru-
to del 9 febbraio della sedicente assemblea zione e presidente del consiglio, Muzza-
costituente romana j lo qualificò ingiu- relli; dell'interno, Saffi; di grazia e giu-
sto, ingrato, stolto ed empio, dichiaran- stizia, Lazzaróni; degli affari esteri, Ru-
done la nullità, come avea fatto degli atti sconi; delle finanze, Guiccioli (pochi gior-
precedenti, incaricando i membri del cor- ni dopo si dimise e gli successe Manzoni);
po diplomatico di ripetere le sue prote- de'Iavori pubblici e commercio, Sterbi
ste alle loro corti e governi. E vedendo ni della guerra e marina, Campello: di
;

i sudditi pontificii nell'abisso della più più riunì al presidente di Roma e Co-
profonda miseria, onde sciogliere le ca- marca la prefettura di polizia, e ne no-
tene da cui erano oppressi per opera del- minò o confermò presidente Mariani. Ai
l'ardita nemica fazione, douiandòche fos- 7 dall'assemblea fu stabilito, che tutti gli
se mantenuto il temporale dominio del- impiega ti ci vi li do vesserò dare la loro ade-
la s. Sede,necessario al l'esercizio dell'apo- sione alla repubblica sotto una forinola
stolato cattolico. Nello stesso giorno il car- determinata, ed i militari prestassero al-
dinal Antonelli con nota diplomatica in- la medesima giuramento di fedeltà: que-
dirizzata ai medesimi rappresentanti del- sta leggesparse l'agitazione in tutto lo sta-

le potenze, per invocare il loro soccorso to; molti si astennero dall'ubbidire, per-
al ristabilimento del Pontefice ne'suoi do- dendo il loro impiego grado, gli altri

mimi temporali, premessa la breve espo- per bisogno dovettero accedere, oltre
sizione de'precedenti fatti, in nome del quelli che partigiani del nuovo ordine di
Papa chiesespecialmente l'intervento ar- cose, di buon grado aderirono o giura-
mato d'Austria, Francia, Spagna e delle rono. Ai iq il cardinal Antonelli in no-
due Sicilie, come potenze che per la lo- me del Papa formalmente protestò con-
ro posizione geografica potevano pronta- tro la legge repubblicana, che avea di-
mente e più facilmente concorrervi col- chiarato proprietà dello stato tutti i beni
le armi, per liberare lo stato della Chie- posseduti nello stato romano dal clero se-
sa dalla fazione che vi esercitava ogni sor- colare e regolare, e dalle pie istituzioni,
ta di delitto e di atroce dispotismo, es- dichiarando nulle e di niun valore le lo-

sendo sacro dovere del Pontefice di con- ro vendite, ipoteche o enfiteusi, pregan-
servare il patrimonio ricevuto nel suo av- do ministri diplomatici a dare la più e-
i

venimento al pontificalo, per trasmetter- slesa pubblicità a questo atto, onde dif-

lo nella sua integrità ai propri successo- fidare anche gli stranieri ad astenersi da
ri, ed ancora per essere la sua causa quel- qualunque contratto. Egualmente ai 19
la dell'ordine e del catolicismo. Alle al- gli austriaci capitanati dal general Hay-
tre potenze poi il cardinale domandò il il Po, imposero a Ferrara li-
nau, passalo
loro appoggio morale all'intervento ar- na somministrazione di denaro e si riti-
mato, che la gravità delle circostanze ob- rarono con 6 ostaggi. Ai 2 1 il Papa in
PIO PIO 2i5
tanto attaccata, e per Pio IX. In fine, al- ed Hispahan; non che le sedi vescovili di
tra verace e critica storia con 55 docu- l'art d' Espagne e lioseau iu America.
menti e pcrciòassai interessante, su quoti* Maggio iftjm.
r
to precede, accompagnò e segui la rivo- Ai i5 mg. Fornati nunzio di Parigi
luzione romana, si riporta nei benemeri- d'ordine del Papa indirizzò una lettera
ti /limali delle scienze religiose serie 2.*, a tutti gli arcivescovi e vescovi di Fran-
t. 5 e seg. nella bella Memoria sto-
7, p. cia, intorno a qualche di versila di opinio-
lieo polemica sulle ostilità della rivolta ne nella legge sul pubblico insegnamen-
contro il cattolicisino negli avvenimen- to, migliorata e modificata dalle prece-
ti di Roma di 31. B. D. S. La rivolu- denti prescrizioni, tracciando all'episco-
zione del 1848 provò a sovvertile in Eu- pato una direzione per calmare le ansietà
ropa l'ordine religioso, morale e politi- di alcuni e le domande di altri sull'ap-
co, ma fu vinta ne'campi di battaglia, nei plicazione della legge stessa. Ai 20 tenne
parlamenti ene'consigli delle nazioni 3 an- concistoro in cui provvide 5 chiese arci-
zi gli uomini dell' ordine se ne valsero co- vescovili,^ vescovili è conferì 4 titoli ift

me opportuno strumento a pio della


di partibus, uno arcivescovile e 3 vescovili,
religione e della morale, onde la Chiesa concedendo 7 palili, fra'quali per l'arcive-
si fece più libera nella sua azione bene- scovo d'Armagli e pel vescovo di Pavia,
fica, i vescovi celebrarono molti utilissi- dopo aver pronunziato 1' allocuzione Si
mi sinodi, ed uno splendido novero d'il- semper antea. Con essa rese grazie a Dio
lustri conversioni dilatò quel cristianesi- e alla Vergine immacolata per averlo ri-
mo che si tentò distruggere. condotto dopo dolorose vicende alla pro-
L'accademia ecclesiastica, chiusa nel pria sede encomiò con isplend.de pa-
:

1847 , fu riaperta con migliori metodi. role di riconoscenza la singolare pietà e


Ai 18 l'imperatore d'Austria Francesco il generoso albergo e le officiosità con cui
Giuseppe pubblicò il decreto col quale
I lo avea ricolmato re Ferdinando li, con-
appagando voli del Papa e de' vescovi
i correndo a difendere il ci vii principato,
del suo impero, ivi apri l'adito a quelle eziandio col capitanar le sue truppe. Rin-
libertà della chiesa cattolica che tanto si graziò solennemente la nazione francese
desideravano. Ai 29 si pubblicarono le e il presidente principe Luigi Napoleo-
disposizioni sovrane sulla istituzione in ne Bonaparte , che senza risparmio di
Fioma della Banca dello stato pontifìcio spese decretarono la spedizione de'valo-
o banca di sconto, in cui si fuse la ban- rosi comandanti e soldati, che liberando
ca romana con due banche succursali
, Roma dall'infelice stato in cui giaceva, ve
in Bologna ed Ancona, il cui programma lo ricondussero. Lodi e grato animo di-
uscì poi ai 21 giugno. Avendo il Papa chiarò all'imperatore Francesco Giusep-
preso cognizione degli atti de'consigli di pe I,che colle vittoriose sue armi liberò
censura, lodandone la moderazione, non- le provinciespecialmente dell'Emilia, del

dimenoper sua ci eutenza ridusse alla me- Piceno e dell'Umbria da un ingiusto do-
tà del tempo la sospensione dall'uffizio cui minio. Altri encomi e sensi di riconoscen-
erano stati sottoposti vari individui: per za rese alla regina di Spagna Isabella li

quelli poi colpitida misura più gravi, sta- e suo governo, per aver eccitalo le na-
bilì una commissione perchè lo coadiuvas- zioni cattoliche a sostenere la causa del
se in conoscere chi potesse godere qualche padre comune de'fedeli, e spedilo le sue
tratto di sua clemenza. A'3o istituì vesco- i milizie a rivendicare i possedimenti della
vati armeni di cui parlai a Patriarcato s. Sede. Esaltò pure tanto i sovrani acat-
armeno, cioè Ancira,Erzerum o Teodosio- tolici per aver contribuito colla loro for-
poli, Artuin, Trebisonda, Bursa Pi-usa, za morale in sostenere i diritti temporali
VOL. LIU. 1 5
qi6 PIO PIO
della romana chiesa, che
corpo diplo- il Nesqnaly nell'Oregon; e fece pubblicare
malico pei averlo difeso prima di sua par- il decreto Qinim s aneli s sì niwn, col qua-

lenza da Doma, ed accompagnalo nell'e- leinnalzòadoppiodÌ2."classeil rito della


silio e nel ritorno. Altamente gioì ifìcò le festa della Visitazione di Maria Vergine.
dimostrazioni d'ossequio e liberalità date Giugno i85o.
dall' universo cattolico e dall' episcopa- A' 3 la commissione comunale di Ro-
to; non che i cardinali pel conforto e sol- ma decretò l'onore della cittadinanza e
lievo recato nella comune sventura sos- nobiltà romana ai conti Antonelli fra tei -

lenula con animo invillo, e pei consigli li e loro discendenti, in attestato di civi-
dalie fatiche sofferte nelle gravissime lot- ca riconoscenza verso il cardinal Anto-
te. Indi dalla gioia passò a gemere per la nelli pro-segrelario di slato, per le fati-

terribile guerra suscitala contro la reli- che diplomatiche con tanto senno e con
gione , la virtù e la cattedra aposlolica, tanta felicità d'esito da lui sostenute, nel
incoraggiando i vescovi a sostenerla co- cooperare alla ripristinazione del domi-
ine compartecipi delle pastorali sollecita- nio temporale e poni ilìcia residenza inPio-
dini. Si consolò per le libertà concesse ma: molti sovrani decorarono il porpo-
alla Chiesa dal religiosissimo impelatole rato de'più insigni ordini equestri, per lo
d'Austria; e sfogò il dolore da cui era op- motivo e in alteslatodi stima eam-
slesso
presso per vedere ne' dominii del re di umazione. Nell'intendimento di stabilire
Sardegna abbaitele e conculcare i diritti tra quelli che in Roma professano le va-
della Chiesa e della s. Sede, ad onta di so- rie arti e mestieri un'intima unione che
Jenni trattali concinosi, come pei' I' ai- presti garanzie, a' 6 commise ad una par-
resto di mg. r Fransoui arcivescovo di To- ticolare congregazione di cardinali con
lino, avendo già per tullociò fortemen- prelato segretario, la proposta di quelle
te reclamato. In line esaltando il zelo re- provvidenze, che prendendo l'uomo pel
ligioso della nazione belgica, paventò sui duplice interesse della vita spirituale e
pericoli che sovrastano agi' interessi dei della vita materiale, valgano a rannoda-
cattolici. Ai 26 nella eappella Sistina con- re con più stretti vincoli, sotto l'autorità

sagrò in arcivescovo di Ferrara il cardi- della Chiesa, che solo può renderle vera-
nal Vannicelli, in arcivescovo di Neoce- mente utili e profìcue alla società, le cor-
sarea mg.r Gonnella e in vescovo di To porazioni industriali e leconfralernilere-
ronto mg. 1 Charbonnet. Indi deposti sa-
"
i volendo riorganizzare le antiche
ligiose,

gii paramenti e assunta Iamozzelta e sto- benemeri le Università artistiche, per por-
la, al i.° impose il pallio dopo di che fé- ; re un argine alla irreligione e alla on-
ce leggere il decreto sull'approvazione dei moralità della presente età. A' 7 il Papa
miracoli del ven. Pietro Claver gesuita a eresse in sede vescovile Modigliana, di-
potersi procedere alla sua bealifìcazione chiarandola suftraganea di Siena. Nel vi-

e canonizzazione ; ed il decreto intorno sitare ai io la basilica di s. Paoloj si coni-


alle virtù in gradoeroico della ven. Ger- piacque in vedere notabilmente progre-
mana Cusin pastorella di Pibrac. Per di- dire compimento del tempio e le sue
il

vozione verso s. Pietro donò alla basili- decorazioni. Volendo poi accorrere alla
ca Vaticana il ricchissimo ed elegantissi- riparazione delle chiese povere danneg-
mo ostensorio (descritto nel n.°i26 del giate nelle ultime vicende, olire la visto-
Giornale di Roma), ricevuto dai vesco- sa somma già erogata a benefìzio di al-
vi e cleri della provincia ecclesiastica di tre, dispose che una ragguardevole som-
Resa neon monumento di riverente at-
,
ma di suo peculio fosse impiegata pei In-
taccamento verso il capo visibile della sugni delle medesime. Agli 1 1 fece notifi-
Chiesa. A' 3i eresse la sede vescovile di care la nuova orgouizznzionedella milizia
PIO PIO 227
papale e gl'importanti vantaggi concessi. lioni di scudi, da ammortizzarsi inìo an •

Ristabilì il delegalo ecclesiastico tli Civita- ni, restando i boni di sostituzione, ed isti-
vecchia,nominandovi mg. 1 Lo Schiavo. '
tuendo per le relative operazioni la com-
Luglio i85o. missione per l'ammortizzazione della car-
A' 2 per mezzo del cardinal Orioli pre- ta monetala, col cardinal Marini per pre-
fetto della s. congregazione de' vescovi e sidente: questa commissione emanò un
regolari, diresse lettere circolari, Per di- regola mento e successivamente bruciò cir-
vina disposizione 3 e Universale jubi- ca lametà del valore nominale de'boni.
laeum, a tutto l'episcopato del mondo cat- Agosto i8to.
tolico sid giubileo accordato per api ire ai Ai i5 segnò il moto-proprio, Gli ospe-
fedeli il tesoro dell'indulgenza plenaria e dali, sulla commissione degli ospedali di
pel ravvedimento de'peccatori, anche per Roma, per soprintendere a lutti, regola-
supplire in qualche modo al giubileo del- re e mantenere l'uniformità delle massi-
l'unno santo che le imponenti circostanze me, l'ordine, la disciplina e la buona am-
non permisero pubblicare nel corrente ministrazione, che veda i bisogni d'ognu-
anno in Roma, conferendo ai vescovi le no, ne esamini i conti, ne formi il sinda-
opportune facoltà, eziandio per l'assolu- calo, venendo considerati gli ospedali par-
zione di qualunque peccato e censure ec- ti d'un medesimo istituto e costituenti la

clesiastiche. A' i5 annuì che l'arma po- pia opera della ospitalità per tutti i ge-
litica de veliti prendesse il nome di Gen- neri di malattia.
darmeria pontifìcia indi nominò cap- • Settembre 18^0.
pellano maggiore con grado di generale determinò la commissione per esa-
Si
delle milizie papali, il vescovo mg. r Tiz- minare gli articoli che si volevano man-
zani, accordando ai cappellani, che godo- dare alla grande esposizione di Londra
no il grado di capitano, l'onorifico distin- de' prodotti industriali e manifatturieri
tivo del triregno e chiavi in ricamo d'oro di tutto il mondo ove , furono raccolte
da portarsi sul petto; dipoi ai 19 soppres- tante meraviglie della natura, dell'arte e
se l'uso delle spalline nella milizia ponti- dell'ingegno umano. Il cardinal Antonel-
fìcia,surrogando pei distintivi stelle d'o- licon editto del io notificò nel sovrano
ro o argento in ricamo ai lati del colletto, nome l'ordinamento de'5 ministeri dell t

oltre il gallone simile anche sui paramani pubblica amministrazione, presieduti dai
ai capi, distinguendosi dagli altri ricami ministri dell'interno, di grazia e giusti-
i gradi degli ufficiali generali. Nello stes- zia, delle finanze, del commercio , agri-
so giorno 19 istituì le sedi vescovili di coltura, industria, belle arti e lavori pub-
Sav annali TVeheling, , s. Paola de Mine -
blici, e delle armi, lutti coi sostituti, ol-
sotaj elevando in arcivescovili quelle ve- tre que' ministri titolari di stato che il

scovili di Cincinnati, Nuova Orleans e Papa riputerà opportuno nominare, i

Nuova Yorck. Considerando che la mas- quali non avranno funzioni abituali si ;

sa di carta monetata ascendeva a scudi determinarono le attribuzioni comuni ai


G,948 85o,troppo eccedente al movimen-
j)
5 ministeri e le speciali d'ognuno; di-
tocommerciale, e volendola togliere dalla chiarandosi che le relazioni del governo
circolazione e ammortizzarla, a' 27 fece della s. Sede con le altre potenze sono
pubblicare l'espediente di creare certifi- sempre affidate al cardinal segretario di
cati di credito sul tesoro fruttiferi al 5 slato, a\ si conservavano le sue at-
quale
per 00 ed anno, rappresentanti il capi-
1 tribuzioni, venendo qualificato l'organo
tale di scudi 100 l'uno, contro il paga- del sovrano, anche nell'emanazione de-
mento di scudi 8 j, 90 e 9^ in carta-mo- gli alti legislativi, e presidente del consi-
netata per la somma in capitale di 5 mi- glio di detti ministri. Questo consiglio si
s -

3*8 P I O PIO
(ululerebbe nelle adunanze e delibera- Tonlouso, prete, morì a' 29 settembre
zioni, che vi si dovranno prendere nella 1-85 1. Gio. Giuseppe Bonnel y-Orbe
discussione degli affari più gravi. Inoltre dell'arcidiocesi di Granata, arcivescovo
nello stesso giorno enei nome sovrano il di Toledo, prete. Giuseppe Cosenza na-
cardinale pubblicò la legge sul consiglio poletano, arcivescovo di Capua, prete di
di stato, gli affari da trattarsi e loro di- s. Maria in Traspontina. Giacomo Ma-

visione; esame, discussione e opinameli- ria Adriano Cesareo Jllathieu parigino,


ti ; la presidenza fu attribuita al cardinal arcivescovo di Besancon, prete. Giuda
segretario di stato, la vice-presidenza ad Giuseppe Romo dell'arcidiocesi di Tole-
un prelato. A'26 istitiù le sedi vescovili do, arcivescovo di Siviglia, prete. Tom-
di Martiniccae Guadaloupe(di esse parlai maso Gousset dell'arcidiocesi di Besan-
ne' voi.XXX, p. 1 3 1 , X L V, p. 2 56) e di con, arcivescovo di Reims, prete dis. Ca-

Reunion, k'iq emanò la bolla Universali listo. Massimiliano Giuseppe Goffredo


eccle.siae, pel ristabilimento della gerar- libero barone de Semeran-Beekh di Vien-
chia ecclesiastica de' vescovi ordinari inlri- na, arcivescovo d' Olmùtz prete. Gio- ,

ghilterra (avuto riguardo al numero ben vanni Geissel della diocesi di Spira, ar-
grande ed ogni dì crescente dei cattolici civescovo di Colonia, prete. Pietro Pao-
nel regno) ne'singoli distretti de'vicariati lo de Figueredo de Cu/dia e Mello della
apostolici (tutti li descrissi a Inghilterra) diocesi di Coimbra, arcivescovo di Bra-
di cui presero nome, con formare una
il ga, prete. Nicola IViscman inglese, na-
provincia ecclesiastica composta del me- to in Siviglia, arcivescovo di Westmin
tropolitano e di 12 vescovi suffraganei. ster ,
Pudenziana. Giuseppe
prete di s.

Cioè nel distretto di Londra eresse la se- Pecci eugubino, vescovo di Gubbio, pre-
de arci vescovileemetropolitana di West- te di s. Bai bina. Melchiorre de Diepen-
minsler e quella di Southwark, la quale brock della diocesi di Miinster, vescovo
al pari delle altre che nominerò, assegnò di Breslavia, prete. Roberto Roberti di s.
alla medesima sede arcivescovile per suf- Giusto dell'arcidiocesi di Fermo, diaco-
fraganea. Nel distretto settentrionale e- no di s. Maria in Domnica.
resse la sede di Hexham ; in quello di Ottobre i85o.
Yorck, la sede di Beverley; in quello di Ai 3 couvocò il concistoro pubblico,
Lancastro, le sedi di Liverpool e di Sai- indi il segreto, nel quale provvide 4 chie-
foni; in quellodi Galles, la sededi Shrew- se vescovili e conferì due titoli in parti-
sbury, e le sedi unite di Newport o Me- bus, uno arcivescovile, l'altro vescovile,
nevia e s. David ; nel distretto occiden- poscia postularono il pallio i cardinali
tale, le sedi di Clifton e Plymonthj nel Cosenza e Wiseman. La repubblica di
distretto centrale, le sedi di Nottingham Costarica accreditò un ministro residen -
e Birmingham ; nel distretto orientale ,
ziale presso la s. Sede. Ai io si pubblicò
la sededi Northampton. A' 3o tenne il il regolamento per le franchigie postali.

concistoro, in cui dopo breve allocuzione Neil istesso giorno per cura del ministro
provvide 4 chiese arcivescovili e 7 vesco- del commercio si aprì il tratto della via
vili, conferì un titolo vescovile in parti- Appia al 3.° miglio da Roma, oltre il se-
bus, concedendo 7 pallii; quindi pubbli- polcro de'Servili, discoprendosi negli sca-
cò cardinaliseguenti Raffaele Fonia-
i : vi diversi cospicui monumenti, iscrizioni,
riromano, creato e riservato in petto ai frammenti di sculture, statue, bassorilie-
2i dicembre 84'3, prete di s. Maria so-
1 vi, architetture e cippi, laonde furono
pra Minerva, poi prefetto della congre- lungo la via rimesse in vista e collocate
gazione degli studi. Paolo-Teresa-Da- ne'margini le importanti rovine deglian-
vid d' Astros di Tours , arcivescovo di tichi sepolcri colle loro decorazioni, lo
PIO PIO .,,
die si continuerà nelle successive esca- toro generale di polizia, affidandola a
vazioni, che principiate al 4-° miglio cir- mg. Ridilli. Ai 22 il cardinal Antonelli
ca dalla Porla Capenti, furono protratte d'ordine sovrano pubblicò la legge divi-
verso Albano. Ad istanza del cardinal sa in (> governo delle provili-
capitoli sul
Mai titolate della chiesa di s. Anastasia, eie e sttlf amministrazione provinciale.
avendo con breve ripristinato il suo ca- Con essa Io stato pontifìcio fu diviso in \.

pitolo, separandolo da quella di s. Maria legazioni, oltre il circondario della capi-


in Cosmediu,il porporaloa'i) die il posses- tale; le legazioni divise in provincie o
so ai nuovi canonici. Per l'equilibrio del- delegazioni, le provincie in governi, i go-
le rendite colle spese dello stato e per far verni in comuni. Il circondario della ca-
fronte alle conseguenze degli ultimi de- pitale si formò con Roma e sua Coruarca,
plorabili avvenimenti, dal ministro delle e dalle provincie di Viterbo, Civitavec-
finanze fu imposta una tassa sull'eserci- chia e Orvieto (col titolo di Roma e cir-
zio delle professioni, arti, mestieri e in- condario). Le provincie appartenenti a
dustria. Ai i3 accettò la rinunzia che i ciascuna delle 4 legazioni si determina-

ministri degl'infermi fecero della direzio- rono: i.° (col titolo di Legazione di Ro-
ne spirituale e temporale dell'cspedaledi magna), Bologna, Ferrara, Forlì, Ra veli-
s. Spirito ; ed ai i 7 si recò a Castel Gan- na. 2." (Legazione delle Marche) Urbi-
dolfo e ritornò la sera in Roma. Ai 22 e- no, Pesaro, Macerata con Loreto, Anco-
resse la sede vescovile di Diano, sostituen- na, Fermo, Ascoli, Camerino. 3.° (Lega-
dola a Capaccio, alla quale è unita quella zione dell' Umbria)Perugin, Spoleto, Pue-
antica di Pesto; ai 28 ebbe luogo il trat- ti. 4-'''{Legazione di Marittima e Campa-

talo riguardante la libera navigazione gna) Vellelri, Frosinone, Benevento (la


del Po, conchiuso con l'imperatore d'Au- quale legazione nuovamente fu stabilita
stria, con accessioneaquello che l'Austria per sempre pel cardinal decano). 11 go-
avea conchiuso coi governi di Modena e verno di ciascuna legazione sarà affidato
Parma il i3 luglio 1 84<> ad un cardinale legato della s. Sede, rap-
Novembre 85o. i presentante il sovrano e da lui nominato
Nel i.° del mese dopo la messa solen- con breve, ed il luogo di residenza lo sta-
ne adunò il concistoro segreto in cui pro- bilirà il Papa: il cardinale legato corri-
nunziando l'allocuzione, In consistoriali sponderà ordinariamente col cardinal se-
oratione, tornò a lamentare le cose fatte gretario di stato, avente dipendenti de- i

edecretate contro il diritto e le immuni- legati apostolici eletti dal Pontefice con
tà della Chiesa, eil solenne concordato breve. Ogni provincia prenderà il nome
couchiuso con indulgente condiscenden- di delegazione, iu cui eserciterà l'autorità
za da Gregorio XVI di sa. me. pei domi; governativa e amministrativa il delegato,
nii di terraferma e d'oltremare del re che ordinariamente coi risponderà col suo
di Sardegna, narrandone tutta la storia legato. Il circondario di Roma verrà pre-
e le rimostranze vane fino allora pratica- sieduto da un cardinale nominato con
le contro tante innovazioni, massime i breve dal Papa, col titolo di presidente
reclami avanzati pel giudizio e le pene in- di Roma e Comarca, il quale eserciterà
flitte a danno degli arcivescovi di Torino, nel circondario di Pioma le attribuzioni
di Sassari e di Cagliari, della religione e de'Iegali, tranne quelle riguardanti il po-
del pubblico insegnamento, e perle pe- litico e il movimento della forza pubblica,
stifere opinioni e sentenze sulla dottrina riservati ai ministri competenti; a queste
della Chiesa, protestando nuovamente eccezioni fu pure assoggettato il cardinal
sopta ogni cosa con apostolica energia. Ai decano. La Comarca di Roma saràaniim-
7 ripristinò l'importante carica di dirci- uistrata^luuu prelato col titolo di delega-
.

2 3o rio PIO
10 apostolico, scelto dal Pupa con breve, e- palatina. Ai 7 col decreto della ceremo-
sercilando le attribuzioni come gli altri uiale, Firma, stabili con più regolarità
delegali. A ciascuna delle altre Provincie il melodo per accedere alla pontificia u-
comprese nel circondario di Pioma, pre- dienza, dai cardinali e prelati, con vesti
siederà un delegalo. I legati saranno assi- da potersi adoperare uelf uso della vita
stili da un consiglio composto di 4 consi- privata. Pel magnifico compimento del la
glieri, da un segretario generale, da uu di- basilica di Paolo e suo maggiore or-
s.

rettore di polizia e altri impiegati. I dele- namento, ordinò la costruzione del su-
gati saraunoussistiti dal segretario di poli- perbo tabernacolo con 4 fustl di colon-
zia, dal segretario di delegazione, dalla ne di alabastro egiziano, per contenere
congregazione governa ti va di4 consultori l'antico che sovrasta il sepolcro dell' a-
e da altri impiegali.il cardinal presidente postolo ; contribuì alle dorature del va-
diRoma e Coruarca avrà il consiglio co- sto lacunare della nave retta, e donò alla
me le legazioni e il segretario generale. cappella del ss. Crocefisso preziosi parati
11 delegalo della Comarca di Roma avrà di velluto paonazzo ed oro ; dispose che
un consiglio amministrativo, organizza- la statua colossale rappresentante Gre-
lo come le congregazioni degli altri de- gorio XVI, già destinala per Y Ospedale
da uu segretario. Gli
legati, e sarà assistilo dis. Giacomo, fòsse trasportata nella ba-
ultimi due capitoli riguardano governi i silica ed ivi eretta per attestare ai poste-
e i governatori de'capoluoghi, uou che ri la gran parte presa da quell'immor-
l'amministrazione provinciale. Il mede- tale Pontefice nello splendido edifìzio; e
simo prò -segreta rio di stato ai 24 P u ^' con generosa munificenza pose a dispo-
blicò la legge sui comuni dello slato pon- sizione della fabbrica scudi 3o,ooo di suo
tificio e loro divisione; sulle rappresen- peculio per la costruzione della facciata
tanze municipali; sulle attribuzioni dei principale della basilica. Ai 23 con edit-
consigli e delle magistrature de'comuni; to il cardinal Anlonelli pubblicò la spe-
sulle rendite de' comuni; sulla tutela go- ciale sovrana disposizione sulla rappre-
vernativa delle comuni; sulle adunanze sentanza e sulla amministrazione del co-
e disciplina de'consigli e delle magistra- mune di Roma, composta da un corpo
ture; sulla elezione de'cousiglieri; sulla municipale di 48 consiglieri, 8 de'quali
elezione delle magistralure e dei consi- col nome di conservatori , oltre il capo
glieri provinciali. Ai 3o furono soppres- chiamato senatore. Con questo atto ces-
se le giurisdizioni de' tribunali ci vili e cri- sarono di aver vigore le speciali dispo-

minali, residenti in Foligno e Loreto, sizioniorganichedel moto-proprio 1 ot-

veuendo riuniti a quelli di Perugia e tobre 1 847;come aucora le ingerenze dei


Macerata. sussidii, sanità regionaria e lavori di pub-
Dicembre i85o. blica beneficenza , che vennero affidate
Ai 20 fu couclnuso Ira il governo pon- alla commissione de' sussidii, nominando
tificio e quello del granduca di Toscana il Papa in presidente il cardinal Mattei,
un trattalo per reprimere il contrabban- cui fu pure nuovamente soltoposto V O-
do esercitato sulle frontiere de' due slati spizio di s. Maria degli angeli.
limitrofi, con facilitazioni al commercio Febbraio 1 85 1

e all'industria. Ai 7 tenue il concistoro segreto, in cui


Gessaio i85i. dopo l'allocuzioue Inter novos , riguar-
A Palazzi apostolici narrai la fusione dante l'arcivescovo di Palmira, che fece
delle guai die palatine decapatori e della coadiutore con futura successione dell'ar-
civica set-Ita effettuata nel i.° del mese civescovo di Braga, provvide 2 chiese ar-
nel nuovo corpo di pontificia guardia civescovili compresa la nominala, e i5
PIO P IO 23
vescovili, conferì a tiloli inpartibus, uno cazione del circondario cumerale pontino
arcivescovile, l'altro vescovile, e concesse di Pio VII, volleancora stabilire di bonifi-
un pallio. care i campi impaludati, massime dalle ac-
Marzo i85i. que del Teppia, non compresi nel circon-
Ai i a nominò 48 i consiglieri eia *up dario, e prò v vedere alla maggior sicurezza
pienti del corpo municipale eli Roma; ed del circondario medesimo, icui risultali
ai a4 elesse senatore di Roma il principe vantaggiosi saranno immensi] dappoiché,
Del Drago-Biscia-Geutili (che mori a' 2.5 portandosi ad elfelto le reciproche obbli-
luglio) e gli 8 conservatori, oltre a de- gazioni del governo e degli enfiteuti, non
putati ecclesiastici presso il consiglio di appariranno più que' danni causali dai
Roma, in rappresentanza del clero seco- non compiuti lavori o dall'altrui infingar-
lare e regolare romano. Verso questa e- daggine e particolare interesse, e si avrà
puca si pubblicò il libro delle Notizie di totalmente e radicalmente bonificata la
lloma,clìe dopo il 1847 llou eras P' u '
palude pontina. Ai a il cardinal Antonel-
stampato. Sempre memore della cordia- lipubblicò con editto le disposizioni so-
le ospitalità ricevuta da re Ferdinando II vrane per porre in armonia colle nuove
e dalla real famiglia, al defunto zio prin- leggi organiche dei ministeri, delle pro-
cipe di Salerno Leopoldo, ai 37 fece ce- vincie e de'comuni l'esercizio della giu-
lebrare uu solenne funerale nella basili- risdizione contenziosa negli affari ammi-
ca Liberiana. nistrativi, ritenuto il disposto del § 19
AfRILE i85t. della legge io settembre i85o. Essendo
A' 4 riconobbe il culto immemorabile stata annullata circa la metà della carta
del b. Lorenzo da Ripafratta domenica- monetata coi certificati di credito sul pub-
no. Ai 6 ricevè il Toscana
granduca di blico tesoro, a regolare il corso della su-
Leopoldo II. A' io leune concistoro pub- perstite nella quantità di scudi 3,7 10,000,
blico, cpiiudi il segreto in cui provvide il cardi ual Autonelli cou editto delio ne
3 cinese vescovili, conferì 3 titoli inpar- ordinò la fusione in una nuova carta di
tibus, cioè di patriarca di Costantinopoli boni del tesoro in surrogazione di 6 ca-
a ing.r Lucciardi, uno arcivescovile, l'al- tegorie, cioè di scudi 1 oo,5o,ao, io,5, 1,

tro vescovile, e concesse uu pallio. A'i5 avente corso coattivo come moneta lega-
fu stabilito tra i governi pontificio e to- le, fino alla loro ammortizzazione. IMidio
scano, cou dichiarazioni diplomaticbe, il stesso giorno il Papa col breve Multi-
reciproco eguale trattamento di bandie- plices iuter, condannò e proibì 1' opera
ra ue'porti d'ambedue gli stati. A' 17 ri- spagnuola : Difesa dell'autorità del go-
cevè il re Luigi di Baviera, che poi vi- verno e de' vescovi contro le pretensioni
sitò nella sua villa di Malta. A'a3 accol- della curia romana, di Francesco dePau-
se Carlo III duca di Parma e Piacenza. la G. VigH, Lima 1848. Con essa si rin-

Maggio 85
1 1 novarono molti errori del sinodo di Pi-
Di suo peculio fece eseguire il magni- stoia, e perciò le proposizioni e dottrine
iico restauro e abbellimento delT altare contenute si qualificarono scandalose, te-

papale, ciborio e tabernacolo della basi- merarie, false, scismatiebe, ingiuriose ai


lica Lateianeuse e contenente le sagre le- Papi e ai concilii, eversive dell'ecclesia-
ste de ss. Pietro e Paolo, rimoveudo tut- stica libertà e giurisdizione, errouee, em-
te le cose aggiuute. pie ed eretiebe. Agli 8 approvò la con-
Giugno i85i. venzione cou^biusa in Roma il 1. mag-
Nell'in tendimento di completare la bo- gio dal cardinal pro-segretario di stalo
nificazione deUePaludi Puntine, oltre l'u- coi plenipotenziari d'Austria , Modena,
vei e ordinato il compimento della burnii - Parma e Toscana ,
per la costruzione
232 PIO PIO
delle linee di strada ferrala che per una Luglio i85r.
porte debbasi da Piacenza dirigere per Nelle ore pomeridiane del i.° giorno
Parma a Reggio, e per l'altra parte stac- partì per la villeggiatura di Castel Gan-
candosi da Mantova proceda egualmen- dolfo , ove a' 3 ricevè la gradita visita
te a Reggio, e di colà per Modena e Bo- del re e dellaresfinadelledue Sicilie con
logna a Pistoiaoa Prato. Con lettere del la reale famiglia, che da Gaeta erano di-
2 i dirette all'episcopato toscano, gli par- scesi a Porto d'Anzio, ivi complimentati
tecipò convenzione stipulata con Leo-
la dal cardinal Antonelli. Atteso il mare
poldo granduca di Toscana, per ordi-
11 burra«coso gli eccelsi ospiti prolungarono
nare e comporre le leggi vigenti di armo- la loro dimora nel palazzo apostolico fi-

nia con tutte quelle che alle leggi eccle- no pomeriggio del giorno 5, in cui ri-
al

siastiche appartengono, onde si provvi- partironoaccompagnati dal cardinal An-


de al regime e alle ragioni degli affari tonelli per Porto d' Anzio, donde s' im-

ecclesiastici, con alcuni articoli e dispo- barcarono per Gaeta. In questa lieta circo-
sizioni interinalmente convenute special- stanza si rinnovarono le edificanti dimo-
mente a difesa de'diritti della Chiesa; ec- strazioni de'monarchi e regia famiglia di
citando i vescovi ad esporrei particolari venerazione verso il vicario di Gesù Cri-
bisogni delle loro diocesi alla s. Sede, co- sto, e di questi nella corrispondenza di

me a raddoppiare i loro sforzi nel com- paterni all'etti. Il Papa in carrozza col re
battere e difendere la guerra suscitata e col principe ereditario, seguili dalla real
contro la religione cattolica e di zelare il famiglia, si portarono ai 3 a visitare la

loro pastorale ministero. Ai 25 il pro- chiesa di Galloro presso 1' Ariccia, che
ministro delle finanze pubblicò lo statu- traversarono in uno ad Albano , tra il

to della banca dello stalo pontificio, ap- generale tripudio degli abitanti. Ai an-
provato dal Papa a'3o aprile, notifican- darono nell'esultante Marino (la cui per-
do ch'essa il .° di luglio darà principio
i insigne collegiata il Papa dichiarò poi ba-
alle sue operazioni con scudi 600,000 di minore con breve de*23settembre) e
silica

capitale, restando autorizzata ad emet- nelle orepomeridiane vi ritornarono per


tere biglietti che rappresentino il valore passare a Grottaferrata, nel cui tempio
di scudioo,5o,2o, io,5, ed auchedi som-
1 riceverono la benedizione col ss. Sagra-

ma minore, non mai al di sotto dello scu- mento. Nel palazzo apostolico di Gandol-
do. Ai 3o recandosi a celebrare la messa fo il Papa tenne alla sua mensa sovra- i

nella basilica di s. Paolo, poi potè osser- ni e la real prole, cou la principessa di

vare con soddisfazione le pareli dell'edi- Sassonia , ed i cardinali Patrizi vescovo


lizio arricchite e nobilitale con nuovi la- d' Albano e Antonelli. Nelle ore pome-
vori, ed il vasto lacunare della nave gran- ridiane del 1 5 il Papa si restituì in Roma,
de compiutamente dorato negl'intagli e dopo aver onorato di sua presenza oltre
ornali, non che preparativi per ultima-
i i nominati luoghi, Frascati e quell'ere-
re altri grandiosi abbellimenti. Nel me- mo de'camaldolesi, non che Genzano.
desimo giorno dal pro-ministro delle fi- Agosto 1 85 1.

nanze si pubblicò il Rapporto sulla ta- A maggior comodo della classe più po-
bella preventiva generale dello stato pon- vera della popolazione di Roma onde ,

tificio per l'esercizio 1 85 1 : da esso risul- far pegni al monte di pietà, furono sta-
ta la rendila in scudi 7,665,364; la som- bilite 4 cas e succursali ne' rioni di Tras-
ma da pagarsi in scudi cj,332,i io, non tevere, Monte e Parione. Ai 22 col bre-
compreso il fondo di riserva calcolato ve Ad apostolicae, condannò e proibì le
scudi 100,000. opere del professore Gio. Nepomuceno
Nuytz : Juris ecclesiastici inslitntionesj
PIO P i O 233
In jus ecclesìasticunt universum tracia- aversi indubitata certezza del suo mar-
tioncs. tòrio , confermato e illustrato da prodi-
Settembre i85i. giose operazioni laonde potersi prose-
,

Ai 5 tenne il concistoro in cui prov- guire adatti ulteriori, senza che sia d'uo-
vide 3 chiese arcivescovili ei8 vescovili, pò compi ovaie il duplice miracolo ope-
conferì un titolo in partibus e 5 palili. A, rato per la benevola intercessione dello
Dottrina cristiana arciconfraternita stesso servo di Dio.
parlai delusamente della dispula genera- Ottobre i 85 1

le che su di essa annualmente si faceva Ai 7 il cardinal camerlengo pubblicò


nelle sue chiese. Conosciutosi viemmeglio la norma prescritta dalla congregazione
col volgere dell'età, come questa genera- degli studi per la regolare ammissione dei
le dispula favoreggiasse più la memoria giovani allo studio delle facoltà superio-
che l'intelletto, e volendosi anche a ciò ri, pel conseguimento de' gradi, lauree e
provvedere, si stabilì in quest'anno un matricole. Pubblicò ancora i program-
duplice insegnamento, l'uno cioè di me- mi della stessa congregazione per l' am-

moda, sostenuto secondo il consuelonel- missione alle scuole dell'università ro-


la della chiesa dinanzi ai deoutati; l'ai* mana. Ai 23 il Papa celebrò la messa
tro d'intelligenza, fatto avanti il cardi- sull'altare sotterraneo de'ss. Pietro e Pao-
nal Patrizi vicario ed a 7 ragguardevoli lo della basilica Vaticana, e vi lasciò in
ecelesias'ici da promuove-
lui destinati a dono un calice prezioso per materia e
re sentenza del profitto ricavato. Le qua- per lavoro. Poi visitò lo studio del mu-
li cose eseguite nella domenica del 7, si saico, e sulla porta d'ingresso trovò col-

pubblicò nella vasta chiesa de'ss. XII A- locato il suo ritratto in musaico con a-
postoii, l'imperatore, i
4 principi, il ca- ualoga lapide di sue benemerenze per
pitanoeralfìere,chericeveronocolle ero- l'incremento di tal nobil'arte.
ci premi meritati; quindi ad incorag-
i Novembre i85i.
giar gli altri, si distribuirono non meno Nel 1

giorno alla sua vigna Pia fuo-
di altri 55 premi ai giovani cheaveano ri di porta Poi tese, ove tiene uno st ibi-

dato saggio di maggior perizia nelle ri- limento agricolo di alcuni giovani, per-
sposte. Ad istanza del s. collegio a'o con- mise che vi si trasferisse il pio artistico
donò la pena inflitta ai colpevoli de'dan- istituto de'figli di s. Giuseppe, inconiin-
ni e guasti recati alle carrozze de'cardi- ciato nel i85oin s. Prisca, pel rico\ero,
nali in tempo dell'anarchia. A' 12 fu ri- educazioneed istruzione religiosa ed ai li-

conosciuto l'incaricato della repubblica stica de' giovanetti dell'infima classe del
di Guatimala presso la s. Sede. A'2 1 so- popolo, poveri, vagabondi e incori eggibi-
lennemente beatificò il ven. Pietro Chi- li, sotto la direzione de'fialelli di s. Giu-
re/* gesuita. Autorizzò il ministro de'la- seppe di Francia, moderno sodalizio già
vori pubblici a procedere alla prelimina- in riputazione. Colla lettera enciclica Cor
re concessione del tronco di strada fer- nostrum, del 21, diretta ai vescovi dei-

rata da Roma ad Ancona, con le norme l'orbe cattolico, invitò lutti i figli della
e cautele convenienti. A'2q nella chiesa Chiesa e vivamentegli esortò a porgere
dell' ospizio apostolico fece pubblicare il pubbliche e fervorose preghiere al Si-

decreto In universum, sopra la causa di gnore, acciò si degni volgere uno sguar-
beatilìcazione del ven. servo di Dio Gio. do pietoso alla sua Chiesa, e donarle pa-
de Dritto portoghese gesuita, apostolo ce e tranquillità, intimando un giubileo
del Madore nelle regioni indostaniche universale con indulgenza plenaria, il

dell'Indie orientali e ucciso in odio del- quale avrà principio in Peonia circa la

la predicazione evangelica, riconoscendo metà di marzo i8j2 e dorerà un me-


-

2 34 PI ° PIO
se. Per le circostanze poi minacele voli e blieani rossi, i socialisti e comunisti for-
spaventose, in Roma
vennero prescritte mando barricate dierono il segnale del-
particolari pubbliche preghiere con pro- l'insurrezione che era da tanto tempo mi-
cessioni, da principiarsi a'9 dicembre e nacciata, solo anticipata per l'impensato
terminarsi la vigilia di Natale. avvenimento: ai 4e5 continuarono! loro

Dicembre i 85 i . sforzi, ma inutilmente perchè sempre vinti


Si fecero in Roma edificanti proces- dalla truppa che distrusse tutte le barrica-
sioni di penitenza alle patriarcali basi- te, uccise disperse i ribelli, vinse ognio-
liche ed ai più celebri santuari della B. stacolo, laonde la tranquillità fu ristabili-
Vergine, dai capitoli, corporazioni reli- ta. Quanto alla votazione, l'esercito aderì
giose, collegi, seminari, confraternite e all'appello del presidente della repubbli-
dal Papa, col sagro collegio e la cappel- ca, tutto facendo sperare ohe l'imiterà il

la pontificia. Ebbero inoltre luogo le ac- popolo. E' generale opinione, che 1' as-
cennate preghiere con molto concorso e semblea divisa in partiti preparavasi ad
fervore,accompagnate da innumerabili annientare il presidente, il quale la pre-
comunioni. Aveva ben ragione il Poute- venne con quel gran colpo di stato, ap-
lice d'implorare il divino aiuto pei tristi e provato e applaudito dalla maggioran-
terribili prognostici che generalmente si za de' francesi, come dal resto d'Europa.
facevano peli 852, e ben dal cielo furono Al d'i d' oggi è ritenuto da tutti che lo
esaudite le sue ferventi preghiere. Ai 2 strepitoso e singoiar fatto del 2 riuscirà
Luigi NapoleoneBona par te presidentedel- in tutta Europa a vantaggio dell'ordine,
]arepubblicafrancese,in Parigi fecesolen- la mercè d'un colpo di stato, iu cui si vi-

ne appello al popolo, nella gran li te insorta de manifesta la mano dell'onnipotenza


tra lui ed il potere legislativo dell'assem- divina, alcui favore il principio dell'auto-
blea diveuuta quasi torre di Babele e im- rità la vinse su quello della rivoluzione e
potente in faccia alla crisi formidabile della demagogia; le preparazioui funeste
che minacciava. Perciò energicamente di- pel i852 andarono compiutameute falli-
sciolse la stessa assemblea e il consiglio di te, e compievasi nello stesso annoi 85 1 la
stato, ristabilì il suffragio uuiversale,con- sconfitta di quella lotta sociale, che minac-
tocò il popolo francese ai comizii, acciò o ciava gli orrori del i852; avvenimento
fosse egli eletto a capo dello stato per io memorando e supremo, perchè decisivo
anni con pieni poteri di ristabilir la co- nei destini futuri della Francia e di Eu-
stituzione data alla Francia nel 1804 ropa.
dal 1.
° console suo zio, o se la maggiorati Roma 28 dicembre i85i.
/a non gli fosse per essere favorevole, fos-
Vicariali apostolici istituiti, separati
se convocata una uuova assemblea cui
o ampliati.
avrebbe rassegnato i suoi poteri e i de-
simi di Francia. In pari tempo dichia- Separò quello dell'Erzegovina, che fa-

rò Parigi in istato d'assedio altamente ,


ceva parte del vicariato di Bosnia.
annunziando di voler troncare ogni ner- Indie orientali. Nel 1848 istituì il vi-

bo di rivoluzione e di reprimere ogni cariato di Ro-kouor nella Cina. Neli85o


tentativo di politica agitazione. Tutti i istituì quello della Coch'mchiua setten-
punti strategici di Parigi furono gremi- trionale , smembrandolo dall' orientale.
ti di soldati. Vennero imprigionati gli Istituì il vicariato di Cambodia o popoli
ex. deputati più temerari o più influen- Laos. Provvide all' ampliazione del vica-
ti, mentre sopra 200 altri ex deputati riato di Bengala, istituendo 1' orientale,

aderirono al presidente. La città restò smembrandolo dalla parte orientale. Isti-


quieta, ma ai 3 i montagnardi, i repub- tuì quello di Visagapatam e di Mayssour,
PIO V I O :3

staccandolo da altro, non die ili Coùnba- talia era sconvolta e agitata. Allorché il

toui'.Con breve de'20 maggio 85 smem- 1 1 Papa si assentò da Roma pei viaggi di
brò dal vicariato di Madras la missione di Nizza e Busseto, lo lasciò prefetto e lega-

Hyderabad ebe eresse in vicariato. to dell'alma città, e con lo stesso carat-

Africa. Nel 1 847 divise il vicariato del tere governò la Marca d'Ancona in tem-
Capo Buona Speranza e formò il di-
di pi travagliosi e di tumulti , ed in quel-
stretto orientale. Nel 1848 da prefettura l'occasione moderò e illustrò le costitu-
dichiarò vicariato Madagascar. Neli85i zioni pubblicale dal cardinal Albornoz,
istituì quello di Natal con breve dei 3 i a vantaggio di qtie' popoli, indi confer-

gennaio, uella colonia Afro-Britannica. male da Paolo III. In seguito fu destina-


America settentrionale. Con diverse to alla legazione del Patrimonio, dove la

separazioni istituì i vicariali, nel 1846 sua singolare integrila e giustizia gli ac-
di Surinam, neli85o di Nuovo-Messico, quistò somma riputazione e il nome di
e del territorio all'orientale delle Mon- gran cardi naie. Paolo 111 inoltre lo costituì

tagne rocciose. censore e riformatore della corle e palaz-


Oceania. Nel 1848 istituì il vicariato zo pontificio, non tanto per la sua molta
di Tbaiti,e nel i85o quello dell'Arcipe- dottrina e prudenza, «pianto pel cando-
lago de' Navigatori. re de'coslumi. Lo stesso credilo gli con-
PIO Ridolfo, Cardinale. Della nobi- ciliarono le sue virtù ed erudizione pres-
lissima famiglia de' principi di Carpi(F.) t so i letterati, in vantaggio de'quali avea
divenuto chiaro per candore di costumi aperta scella e copiosa biblioteca, in cui
e straordinaria letteratura appresa nel- tra' preziosi volumi si distingueva il fu-

l'università diPadova, nel 527 Clemen- 1 moso emendato nel V secolo


Virgilio,
te VII Io promosse a vescovo di Faen- dal console T. Rufo Aproniano. Da Car-
za , in riguardo de' meriti di suo padre lo V fu dichiarato protettore de'suoi sta-
Leonello, del cui valore eransi prevalsi il ti impero presso la s. Sede e
e del sacro ;

detto Papa Leone X ue'più ardui nego-


e Filippo Spagna gli conferì 1 0,000
II re di
zi della chiesa romana e soprattutto per scudi di pensione. L'ordine de' cappuc-
mantenere la Marca nell'ubbidienza del cini ebbe in lui un amorevole e valido

Pontefice. Inoltre Clemente VII l'esentò difensore, mentre era travagliato. Papi I

dalla residenza per valersene in alluri gli conferirono le protettone di Scozia,

gravi, e tra gli altri nella nunziatura a de' francescani e del santuario di Loreto
Carlo V. Dopo di essa rinunziata la sede, (7^.), al quale compartì segnalati bene-
nel i535 Paolo III lo mandò nunzio in fizi. Per esso ottenne da s. Ignazio 1 4 g e *

Francia, per intimare il concilio genera- suiti per ascoltarvi le confessioni, e si ailo-

le e per istabilire la pace tra'prineipi. Nel prò per l'istituzione del loro collegio dei
concistoro di Piacenza rese conto della penitenzieri. Nel santuario fondò la cap-
nunziatura durata un anno, e fu rimanda- pella del ss. Sagramento e l'abbellì con
to a Parigi con la qualifica di nunzio or- fini marmi ed eccellenti pitture, presso
dinario presso Francesco I, cui riuscì gra- la quale costruì case per abitazione de'sa-
tissimo, nel qtial tempo Paolo III a' 22 cri ministri del tempio, a vantaggio del
dicembre 536 lo creò cardinale prete di
1 quale con l'autorità di Giulio 111 stabili

s.Pudenziana. Indi lo rinviò come an- alcune savie leggi, da osservarsi dal cle-
gelo di pace, due volte a Carlo V, che lo ro e popolo di Loreto, conducenti ad un
nominò al vescovato di Girgenti, e se de- più decoroso servigio della ss. Vergine.
ve credersi al Ciacconio, ebbe pur quelli Fece fortificare il porto di Ancona, rifor-
di Salerno e Nola ; quindi una 3." volta mò nella provincia gli abusi e curò l'esatta
per sopii e la guerra di Parma, da cui l'I- amministrazione della giustizia. 11 suo pa-
i

236 PIO P IO
lazzo in Campo Marzo, la sua galleria, gli della Marca, e lo afferma anche il Leo-
orti Carpensi (poiché fu chiamato il cardi- pardi. Dalla diaconia di s. Nicola in Car-
nal di Carpi) da lui formati sul Quirinale cere passò all' ordine de'preti e al titolo

con istatue, urne, iscrizioni e con immen- di s. Lorenzo in Lucina. Urbano Vili
sa spesa, la cobite e copiosa biblioteca da successivamente lo fece vescovo, nel 62 7 1

lui raccolta, la collezione di medaglie e di Albano, neli63o Porto e neli63g


di

altre antichità, dimostrano quanto ma- d' Ostia e Velletri, divenuto decano del

gnanimo fosse. Venne ascritto tra gl'in- sacro collegio. Benché alquanto tenace,
quisitori supremi della fede, ed ebbe a fu caritatevole coi poveri, e ad un luogo
teologo il p. Peretti poi Sisto V, che gio- pio somministrò 5oo scudi. Geloso assai
vò all'onore e dignità del porporato. Nel del suo grado e nobiltà di sua prosapia,
1062 divenne vescovo d'Ostia e Velletri, fu difficile e inquieto co'famigliari, gra-
decano del sacro collegio, e morendo nel ve e sostenuto cogli amici, di soverchio
1 564, dopo essere intervenuto a 4 concla- vanaglorioso. Gran fautore de' teatini ,

vi, d'anni 65, Pio IV disse che la chiesa comprò loro in Ferrara parecchie case,
romana e il senato apostolico aveano sof- affinchè potessero fabbricarvi la chiesa
ferto gran danno, imperocché poco man- con comoda abitazione, e fu zelante pro-
cò che in di lui luogo, per lo splendore motore della canonizzazione di S.Andrea
di sue virtù, fosse eletto Papa. Ebbe se- Avellino. Dopo essere intervenuto a 4
poltura nella chiesa della ss. Trinità dei conclavi, morì in Roma nel i64', d'anni
Monti, nella cappelladis. Michele,in ma- 73, e fu sepolto nella chiesa del Gesù ,

gnifico monumento col suo busto ed e- sotto gran lapide presso l'altare maggio-
pitaffio composto dal cardinal Ghislieri, re, con ornamenti di metallo.Lasciò 2000
poi s. Pio V, che lo chiamò difensore de scudi alla chiesa di Velletri e 6000 ai ge-

diridi della Chiesa e sua illuminila, na- suiti, oltremolte migliaia ai nipoti, es-
to pel pubblico bene e costantemente a- sendo divenuto molto ricco.
lieno dalle lusinghe e piaceri del secolo. PIO Carlo, Cardinale. Di Savoia, det-
Lasciò esecutori testamentari il detto car- to ilgiuniore, come nipote del preceden-
dinale ed cardinali s. Carlo Borromeo
i te, nacque nobilmente in Ferrara, e con-

e Boncompagno, poi Gregorio XIII. dottosi in Rotili nel 1639, d'anni 17, si
PIO Carlo Emanuele, Cardinale. Di pose sotto la direzione dello zio; dopo la

Savoia, così chiamato per quanto dis- cui morte fece un viàggio nelle principa-
si nel voi. XX.1V, p. 181, nacque di ge- li città d'Europa. Datosi alla milizia, al-

nerosa stirpe in Ferrara, dotato di per- quanti anni l'esercitò fuori d'Italia, e re-
spicace ed acuto ingegno e di elegante a- Roma in tempo di guerra, im
stituitosi in -

spetto, 9 giugno 1604


Clemente Vili a' pugnò valorosamente le armi in difesa
lo creò cardinale diacono di s. Nicola in del proprio sovrano, col grado di colon-
Carcere, per fare cosa grata ai ferraresi nello in un reggimento di corazze, ma
che di recente erano ritornati sotto l' im- nel calore d' una zutìa restò prigioniero
mediato dominio pontificio; ma essendo de' fiorentini a Moncessino. Annoiato di
morto poco dopo non ebbe tempo di,
una vita piena di pericoli e fatiche, dopo
provvederlo, onde il cardmale, per non la morte del genitore Ascauio stabilì il ,

gravarsi di spese, nel pontificato di Pao- suo soggiorno in Roma, ed Innocenzo X


lo V si trattenne in patria, ove colla fru- nelt65o lo ammise tra'chierici di came-
galità e parsimonia adunata buona quan- ra, e nel 65 £ con lo sborso di 2 5,ooo
1

tità di denaro, si trasferì poi in Roma e doppie avanzò a tesoriere creandolo


1'
,

potè sostenere con decoro la dignità. cardinale diacono di s. Maria in Domni-


Gregorio XV nel 1621 lo fece legato ca a'2 marzo 16 54, facendolo nei 16 55
PIO PIO 237
Iconio d'Urbino, dove risplendelte In sua mochè notissimofino dai più remoli tem-
liberalità nel sovvenire i poveri, la giusti- pi, il più diffuso nella natura dopo il fer-
zia nell*amministrazione del governo, la ro e il nichel pochi metalli
: tranne il ,

pietà verso pupilli, le vedove e luoghi


i i ferro, sono più usati del piombo, che il

pii, con applauso di tutta la provincia. A- più micidiale di tutti. Alcuni rilevano nel-
lessa ndro VII in detto anno lo trasferì l'Iliade, che loscudo d'Agamennone fos-
all'ordine de'preli col titolo di s. Maria se ornato con piombo. L'uso di
strisele di
in Trastevere, e lo fece vescovo di Fer- scrivere sul piombo risale ad una gran-
rara, dove visitò la diocesi ,
provvide ai de antichità leggendosi in Giobbe che
,

bisogni de'miserabili, promosse gli studi, bramava fossero suoi discorsi scolpili
i

e degli uomini dotti Cu patrono ed amico. sul piombo o sul marmo. Il console Ir-

Inculcò premurosamente il catechismo zio assediato in Modena , fece giungere


pei fanciulli e idioti, eia dottrinactistia- avvisi scritti sopra una lamina di piom-
na nelle parrocchie. Istituì bellissime for- bo a Decio Bruto, che gli rispose inegual
me di divozione, procurando la frequen- modo. Pausania fa menzione di alcuni li-
za de' ss. sagramenti. Accolse con isplen- bri diEsiodo, scritti sopra lamine di piom-
dida magnificenza la regina d> Svezia nel bo. Narra Plinio che gli alti pubblici fu-
suo passaggio per Ferrara. Ma o fosse il rono consegnati in alcuni volumi o piut-
fervore del zelo apostolico a difesa del- lamine sottili di
tosto scritti sopra foglieo
l'immunità ecclesiastica, o l'intolleranza piombo. Poche medaglie ci sono perve-
della gioventù essendosi disgustato coi
,
nute di tal materia ma è certo che gli ,

cardinali legati per controversie di giu- antichi aveano monete di piombo e va-
risdizione, scelto a protettore dell'impero levano assai poco corrispondendo alle ,

e poi di Spagna, con estremo rammari- erose. Pei sigilli se ne fece grande uso,
co de'ferraresi nel 1682 si portò in Roma, massime dai Papi coi sigilli, bolli e piom-
dove Innocenzo XI lo fece prefetto della bi apostolici; ed all'invenzionedella stam-
congregazione del buon governo, e per pa fu applicato a formare i caratleri.il si-

lui lo stato economico delle università gillo più comune ne' remoti tempi usato

riconobbe notabile vantaggio e allevia- da'Papi per firmare loro brevi e diplo- i

mento. Indi divenne nel 683 vescovo di 1 mi, tradotto fino a'giorni nostri, è il sigil-
Sabina, in cui si mostrò diligentissimo pa- lo volante nella bolla di piombo, per cui
store, pel zelo verso Dio, 1' amministra- ne Imiterò a Sigilli pontificii. Oltre l'u-
zione de' sagramenti, la cura de' luoghi so de'Papi nelle loro firme plumbee nel-
pii e la riforma de'costumi. Provvide le le boi le e apostoliche costituzioni, per con-
cinese parrocchiali di vasi sacri e suppel- validarle e autenticarle, vi sono esempi
lettili e visitò la diocesi, edificando con che colle medesime autenticavano anche
la pietà ,
giustizia e paterna sollecitudi- le sacre reliquie. Nel cronico Binano be-
ne. Intervenuto a 5 conclavi, nel 1689 nedettino viene descritto un piombo mar-
lasciò di vivere in Roma, d'anni 67, e fu calo colla firma di Adriano 1 col preno-
sepolto nella chiesa del Gesù, nella tom- me di Papae, che serve di autentica fir-
ba dello zio, senza memoria. Ecclesiastico ma ad una sacra reliquia di s. Benedetto,
di gran zelo, godette di alto credito e ri- e riferisce per la tradizione esser prove-
putazione. nuta a quel monastero per dono fatto da
PIOMBINO. V. Toscana. Carlo Magno. Altra conferma si legge in
PIOMBO, Plumbum. Metallo di co- Ciacconio, nella relazione delle sacre re-
lor bianco-turchiniccio, molto arrende- liquie de'ss. Quattro Coronati, esistenti in

vole al martello e uno de'più pesanti me- Roma nella lorochiesa.Mabillon ne\l'4r-
talli. Antichissimo è l'uso del piombo, co- le diplomatica, e Muratori nelle sue opere
238 PIO PIO
cidiedero molte notizie e produssero le for- le di piombo, la qual sorte di tormento
ine di molle inarche di piombi pontificii. soleva darsi alle persone di qualità, co-
Del piombo e de' vari suoi usi neparloagli me l'eculeo per solito era tormento pro-
articoli relativi, come agli articoli delle prio del volgo. A Benedetto XIV Fran-
chiese per la copertura variata delle cu- cesco de' Ficoroni dedicò l'opera: I piom-
pole o tetti, fra'quali rimarcai le tegole bi antichi, Roma 174°- Questa impor-
della Chiesa-di s. Marco j non che agli ar- tante raccolta di piombi e sigilli antichi
Stampa, Medaglie BENEDETTE, ME-
ticoli contiene: i.° Alcuni medaglioni di piom-
DAGLIE pontificie, Monete pontificif.,Mo- bo, colle teste d'imperatori, ritrovati in-
nogramma, Mano, Bolla, Sigillo ed altri. seriti ne'marmi e nellecolonne, 1. ° Iscri-
A Palazzo Lateranense parlai de'piombi zioni d'altri imperatori e de' privati in-
scritti ivi trovati. 3oy,
Nel voi. XV, p. cisi nelle colonne e ne'marmi. 3.° Picco-
feci il novero di que' personaggi che in le crete figurate, servite di sigilli agli an-
lempodi conclave coniano medaglie, an- tichi. 4-° Sigilli di piombo d' imperato-
che di stagno o mistura. Del collegio dei ri e del governo imperiale. 5.° Altri si-
piombatori o bollatori delle bolle ponti- gilli latini e greci della gerarchia eccle-
ficie o Diplomi (F.), e de'così dettiyrrt- 6.° Sigilli di piombo de' primi
siastica.

ti del piombo trattai a Cancelleria a-


,
sommi Pontefici. 7. Medaglie piccole di
postolica, ne'vol. VII, p.iBGe 187, ove piombo figurate e scritte. 8.° Alcunefor-
riportai il distintivo del presidente del me di pietra e di creta da fabbricar me-
piombo (anche nel voi. IX, p. 198), XXI, daglie di piombo, e da gettarvi figurine e
p.162 e in altri luoghi, essendo ora uf medaglie d'ogni metallo. Negli Alti di ar-
fìziali di quel tribunale il depositario ge- cheologia,1. p. 36-, vi è la Diss. sopra i
1 ,

nerale del piombo ed il piombatoie. Nel- piombi pontificii i?i genere, e due inediti
la /congregazione generale che celebra-
1 recentemente scoperti di Benedetto TX e di
no cardinali dopo la morte del Papa,
i s. LeoneIX,di d. Giuseppe Lelli. Nel n. "62

particolarmente per ordine de'cardinali del Diario di Roma 1837 si ragiona del-
camerlengo e vice-cancelliere,il prefetto l'illustrazione del cav. Andrea Belli, del

d elle ceremonie pontifìcie, dopo a ver spez- Piombo opi^tografo del monastero de'ba-
zalo V Anello Pescatorio, cancella l'ira* sili ani, presso la chiesa detta in oggi di
pressorio o matrice del piombo della can- s. Silvestro in Capite. Neil' Album t. 17,
celleria , presentato dal presidente del p.4o8, si legge, che l'encomiato cav. Bel-
piombo al cardinal decano, o per sua as- li, memore di aver fatto gli studi nel col-

senza decano o cardinal subur-


al sotto legio romano, nel i85i donò al museo
bicariopiu degno. Se ne rileva un antico Kircheriano de' gesuiti parecchi piombi
esempio dal concilio di Costanza, che fe- greci di molta entità dal canto dell'eru-
ce spezzare i couii del deposto Giovanni dizione, e tutta la serie delle rocce ch'e-
XXIII. Questo uso divenne comune nella gli stesso raccolse nelle sue escursioni dei
romana chiesa, e venne esattamente os- contorni di Roma. In Roma il cardinal
servato per evitare le viziature delle false Lodovico Altieri possiede una preziosa
bolle, delle quali molti falsari abusaro- collezione di piombi antichi scritti e fi-
no per interesse. A Pellegrini dissi del- gurati, de'quali abbiamo le due seguen-
le antiche medaglie di piombo, che per ti opere, di cui tennero proposito i Dia-
divozione acquistavanoinRoma. Si chia- ri di Roma, n.° °° del
16 del 1 84 ', n -° '

marono piombate o piombatole (ne feci 1847- Francesco Carrara, Teodora Du-
parola nel voi. XX, p. 1 1 i), il tormento caina Paleologa piombo unico inedito ,

dato ai martiri, e consistente in funicelle della collezione ,ec. illustrazione, Vienna


dalla cui estremità pendevano alcune pai • 1 840. Raffaele Garrucci gesuita, / pioni-
PIO P1P 23g
ìli antichi raccolti dall' Tini, principe il colline , che specialmente dalla parte ili

cardinal Lodovico Altieri, ordinali e de- levante impediscono la libera ventilazio-


scritti, Roma 1847. ne : i luoghi che si vedono formano bel-
PIONI A. Sette vescovile dell'Ellespon- la e pittoiica corona o specie d' anfitea-
to, sotto la metropoli di Cizico, eietta nel tro. Mancava Piperno d'acque di fonte,
secolo V. Registra 4 vescovi YOriens dir. cui supplivano aeque pluviali, ma da le

t. j, p. 780. ultimo con enormi spese fu per eccellenza


PIONIO (s), martire. Prete della chie- provveduto mediante lontano e sotter-
Smirne, di gran dottrina ed eloquen-
sa di raneo acquedotto, che le conduce in cit-
za,che usò a gloria di Gesù Cristo, con- tà purgatissime. La piazza principale cor-
vertendo una gran moltitudine d'idola- nata delle più ragguardevoli fabbriche e
tri. Fu arrestato l'anno i5o, a' 20 feb- decorala di annosi ed enormi alberi di Por-
braio, mentre celebrava la festa di s. Po- togalli di pubblico diritto, e specialmen-
licarpo, con Asclepiade ed una donna cri- te per gli stranieri che ne vogliono pro-
stiana nomala Sabina. Polemone, sacer- fittare. Il palazzo municipale, già isolato,
dote degl'idoli, adoperassi a tutto potere di forma quadrata, è di costruzione goti-
per indurli a far sagrificio, n.a nulla a- ca ,contemporanea o poco posteriore a
vendo potuto vincere la loro costanza, quella della contigua cattedrale, già re-
vennero condotti in un oscuro carcere. sidenza de' cardinali legali, rettori o altri
Poco dopo trassero fuori per condurli
li presidi delle provincie di Marittima e
al tempio e forcarli ad adorare gl'idoli. Campagna, ed al presente del governa-
l'ionio resistette con eroica fortezza a tut- tore. Esso è ancora rimarchevole pei suoi
te le violenze usategli perchè aderisse al- balconi, la luce de'ciuali resta divisa da
meno esteriormente alle cerimonie del pa- varie colonnette pure a foggia gotica , e
ganesimo, e confuse in singolare manie- da un vasto portico, che prima ornan-
ra gli stessi giudici colla fermezza di sue dolo con molta magnificenza formava li-
risposte. Quindi d'ordine del proconsolo na piazza coperta ma di cui archi dì , i

Quintiliano fu disteso sopra un cavallet- sesto acuto osservansiora chiusi onde for-
to, e laceralo il di lui corpo con unghie marvi lecarceri. La strada principale, che
di ferro, venne bruciato vivo. Altri i5 traversa la città, è abbellita di fàbbriche
confessori patirono con esso il martirio. importanti di diverse epoche, in alcune
Il martirologio romano ne fa menzione delle quali sono affisse varie antiche iscri-
sotto il giorno i.°di febbraio. zioni rinvenute begli scavi de'contorni e
PIPERNO (Prive, nen). Città con re- riportate nella descrizione di Piperno (al-
sidenza vescovile della delegazione diFro- ta da Giuseppe Marocco, Monumenti del-
sinoue nello stato pontificio, antica e no- lo italo pontifìcio, t. [\. p. 1 62 e seg. Una
bilissima, vicina alle Paludi Pontine (/'.), vasta gradinala rende elegante l'accesso
colle quali confina il territorio, 1 1 e più alla cattedrale, con porticato gotico di tre
miglia distante da Terracina : l'antica sor- archi , fra' quali è diverso ilmedio per
geva in pianura sulla sponda dell' Ama- struttura e vastità di luce. Questo atrio
seno o Ninfeo, e se ne vedono le vestieie: fu costruito giudiziosamente dall' archi-
l'attuale s'innalza sul colle non molto al- tetto Antonio Baboltopipernese con pie-
to, in clima poco salubre. Il fabbricato è tra di vicine cave, su cui vi sono fre-
mollo esleso, circondato da mura castel- gi di viti e di grappoli, come di capitelli
lane, in qualche parte dirute, ove furo- abbelliti con figure d'animali, secondo il

no sostituite abitazioni , e si vedono fre- costume de'bassi tempi. Le colonne po-


quenti avanzi di ben intese torri merla- sano sul dorso di leoni, tranne l'ultima
le". La cillà è attorniala da monti e da a sinistra che sta sopra un cavallo insel-
i\o PIP PIP
lato, pine di marmo, allusivo forse alla e guardiano Bernardino. Le notizie le
s.

celebre Camilla regina de'volsci. Sull'ar- riporta il Theuli, neW Apparato minori-
co di mezzo è scolpito un angelo che de- ticoj mentre il Fontana descrive quello
nota il tempio dedicato al vero Dio; sul- de' domenicani, De rontana provincia:
l'arco sinistro vi è un'aquila, che forma un tempo vi furono pure le monache eia-

parte dello stemma del comune. La cat- risse ed il luogo è ora occupalo dalle
,

tedrale munita di fonte battesimale è de- maestre pie per la educazione delle fan-
dicata all'Annunziazione di Maria Ver- ciulle. Per l'istruzione de'giovani vi è un
gine, fu consagrata nel 83 da Papa Lu-
i 1 collegio di dottrinari, con scuole prima-
cio III, indi restaurata nel 1782, come rie, in cui s'insegnano rudimenti gram- i

si legge nella memoria esistente sotto l'a- maticali. Vi sono diverse confraternite,
trio, scolpita in versi leonini. In essa si ed conventi suburbani di s. Francesco
i

venera un' antichissima immagine della de' cappuccini e di s. Tommaso de' do-
Beata Vergine, trasferita dalla distrutta menicani citati. Eravi un monastero di
Pi perno e restala illesa dall'incendio av- camaldolesi, soppresso da Innocenzo X,
venuto sotto Carlo Magno, come narra in parte diruto e reso romitorio, situato

ilMarocco, non che le insigni reliquie del sulla via provinciale circa unmiglio dalla
capo e due aropolledelsanguedis. Tom- città. Gli avanzi dell'antica sono in poca
masod'Aquino. principale protettore del- distanza dalle falde del colle, su cui giace
la città ivi trasferiti dal monastero di
, la presente, di dove principia il piano,
Fossanitova dove mori come narrai a , detti/ comunemente Piperno vecchio, in
qiiell' articolo. Nella tribuna merita os- migliore aria dell'odierna, avente ne'din-
servazione il bassorilievo in marmo, rap- torni deliziose ville con terme, come di
presentante il santo dottore die spiega Seiano. Colà sopra i ruderi d'un antico
l'evangelo, situato a destra del i.° alta- tempio venne eretta nel 1820 la chiesa
re, scultura famosa del Bernini. Il capi- Vergine Assunta. Di prospet-
della Beata
tolo si compone della dignità dell' arci- to a questotempio ed a fianco della mo-
prete, che ha la cura delle anime, di i4 derna strada provinciale si osserva uu
canonici compresi il teologo e il peniten- gran terreno quasi quadrilatero, ov'è au-
ziere , di altri preti e chierici addeLti al lica tradizione che vi fosse un celebre pa-
servizio divino. lazzo di T iberio, convalidata dagli scavi e-

Vi sono altre 4 chiese parrocchiali, s. seguiti nel 1 707 d'ordine del governo pon-
Cristoforo, s. Lucia, s. Benedetto, s. Gio- tificio da Petrilli, ne'quali tra le altre co-

vanni, e la chiesa collegiata di Maria Ver- se pregievoli si rinvenne la superba sta-


gine del Suffragio, con capitolo compo- tua sedente di tale imperatore, trasferi-
8 canonici, ai quali
sto del preposto e di ta nel museo Vaticano, ed un bel busto
Pio VII col breve Quantum splendoris, di Claudio. In questa pianura fu trovato
de' 5 aprile i8o3 Bull. Rum. coni. t. ,
un gran Priapo, che ora si vede situato
12, p. 7, concesse
1' uso del rocchetto e nella pubblica piazza , ritenendo alcuni
della mozzetta paonazza. I religiosi con- che suo delubro e venerato qual
ivi fosse il

ventuali hanno la chiesa ed il conven-


vi nume. pure v'ebbe un tempio e se
Iside
to di s. Lorenzo levita e martire, già bel ne vede qualche avanzo, come delle due
monastero de' benedettini, quali aven- i porle e mura fortissime. Ma de'sontuosi
dolo abbandonato s. Francesco vi sta- ,
edilizi di Priverno e delle sue antichità
bilì suoi religiosi. Vi dimorò ancora e
i ed oggetti rinvenuti, tratta il p. Valle.

mori il b. Leonardo di Foligno 3.° di lui Il ed abbondante


territorio è fertile
compagno, e divenne più celebre per es- principalmente di frumento, legumi, o-
servi stati quali lettore s. Bonaventura lio, fruiti molte ghiande per le vicine
,
PIP P I P 2 \ I

foreste,con legna da combustione e co- di legge, profondo astronomo e scudiere


struzione , copiosi erbaggi ed ottimi pa- di Bonifacio Vili. Nella musicasi resero
scoli. Pi perno è capoluogo dellecomuni ciliari Eustachio Ricci maestro della cap-

di Roccasecea, Macnza, Prossedi, Pistcr- pella pontificia, ed Agostino de Felice mu-


zo e Roccagorga, le cui notizie riportai sico di soave voce. Mario Agostino Cam-
nel voi. XXV li, p. 2tS8eseg. Queste terre piani professore di diritto nell'università
e castelli con Sonniuo, the ripete l'origi- diTorino,autore d'opere. Tolomeo Gua-
ne da Pri verno (lo descrissi a p. 2<)6, ed rini cavaliere dis. Stefano. Antonio Bar-

ora onorano la patria il cardinal Anto- bato o B-abotto valente anche nella pit-
nelli e mg. 1 '
Pellegrini votante di segna- tura e nelia scultura. Valorosi guerrieri
tura), sono soggette al comune di Piper- furono Ruggiero ed altri antichi, Massi-
no e gli danno in tributo denaro e cera, mo Valeriani generale «li Carlo 11 re di
per porzioni di territorio dal medesimo Napoli duca di Bertinoro e vicario ge-
,

quando si eressero in co-


loro coucesse, nerale in teinporalibus del fratello car-
mune, avendoancora l'obbligo di contri- dinal Duraguerra Vincenzo de Bellis,
,

buire le decime in grano alla cattedra- Francesco de Oddis, Curzio Setacci, Mar-
le, eccettuato Prossedi appartenente alla co Colapietro de Rocchis, il quale donò
diocesi di Ferentino. Tra gli uomini più alla cattedrale le bandiere tolte ai nemi-
illustri di Piperno nominerò seguenti, i ci. Nella palestra si distinsero Antonio
le notizie de'quali si possono leggere nel Dionisio e Feliciano Zaccaglioni. A Car-
li icch Teatro degli uomini illustri volsci,
i , nevale Roma, ed altrove, parlai dei gio-
di
cap. 8. B. Rcginaldo domenicano missio-
1 stratori che vi mandava Piperno pei giuo-
nario, ebe dopo aver convertito mille mo- chi di Agone e Testacelo. Il eh. Mercu-
ri fu martirizzato; b. Reginaldo vescovo ri, nel Panorama^ p. 202, pubblicò un

di Marsico e domenicano giuniore ec- , erudito articolo tratto dalPdcchi,£rt reg-


cellente predicatore, compagno e confes- gia de\'olscicap. 56, sull'antica Piperno^
sore di s. Tommaso d'Aquino, aneli 'egli e fra' viventi illustri pipei nati nomina
martire secondo alcuni; il servo di Dio l'avv. Agostino Zaccaleoni valente giuris-
Torquato Pennazzuolo, arciprete di Pi- perito, e la colta botanica Elisabetta Fio-
perno morto in Roma e sepolto in s.
, rini ed io aggiungerò 1' avv.° concisto-
;

Giovanni de'Fiorentini ; cardinal Pietro riale Angelo Giansanti, odierno ministro


Valeriani Duraguerra , della nobile fa- di grazia e giustizia del regnante Pio
miglia Valeriani poi Guari ni furono ve- : IX. In Piperno ebbe eziandio la culla
scovi, di Fondi, Leonardo Tacconi e Ro- la famosa Camilla regina de' volsci, in cui
berto monaco e priore di Fossanuova ; onore tuttora a molle bambine s'impone
di Anagni, Pietro e Vittorio Guarini; di il suo nome. L'impresa o vessillo della

Chicli, Pietro Ferri. Antonio Volsco fu città nuova si compose d'un leone ram-
autore d'opere egregie ; Mamereo figlio pante, avente sotto la zampala testa guer-
di Pitagora, Marco Guarini lllosofoe me- riera di Camilla, ed un albero verdeggian-
dico insigne, Bernardino Leo celebre poe- te di lauro, non pare di pepe come al-
ta e oratore, autore d' opere come lo fu cuni vogliono, onde farne derivare il no-
Gio. Pietro Leo eccellente nell'oratoria, me alla città, che altri lo dissero prove-
e Favoriuo Leo scrisse De laudibus Pri- niente dalle pietre peperine. L' arme
verai. Istorici patrii furono Pietro Paolo della regia antica città formasi d' un' a-
Benvenuti e fr. Teodoro Valle domeni- quila armata negli artigli d'arco e di frec-
cano. Pietro Gravina poeta e oratore, fr. eie, cui poi fu aggiunta nel petto una tar-
Domenico Gravina domenicano dottissi- ga con serpe. 1 significati e 1' origine di
mo, Teodoro B.ossi letterato, professore questi stemmi seno spiegati dal p. Valle
voi LUI. 16
2 42 PIP PIP
A Lazio narrai la venuta in esso di zio e da una parte del regno, con pode-
Saturno e del suo regno, il p. Valle rac- roso esercito si mosse contro il nipote Me-
conta poi, ch'egli prima dell'edificazione tabo e lo debellò talmente che abbando-
di Saturnia, con alcune fabbriche, di cui nalo dai sudditi fu costretto salvarsi col-
se ne vuole inventore, forma di picco-
in la fuga, colla sua diletta bambina Camil-

la città die origine alla città che deno- la, lasciando Preiverno e il regno. Inse-
minò Lazio dal suo nascondimento, la Metabo dai vincitori e giunto al fiu-
guito
quale è credibile che dasseorigine a quel- me Amaseno, lo trovò gonlìo e rigurgi-
la in seguito chiamata Privernuin, come tante per le pioggie , e trepidando pas-
vado a indicare con la sua autorità pel- sarlo coll'amalo peso della figlia, la col-

le prove che ne adduce: certo è che i locò dentro la corteccia d'un albero e le-

primordi di Pi perno sono antichissimi, gato il sugare all'asta d'un suo dardo, con
comeafTermanogli storici. La città in pro- forza lo lanciò all'altra riva, ove si con-
gresso di tempo fu ampliata con molti ficcò sulla terra senza offesa della bam-
edilìzi e resa forte per difendersi dai ne- bina, avendo prima invocato il patroci-
mici, con (\ue porte, l'Amasena e la Re- nio di Diana , ed a sua ministra votata
gia, templi sacri a Saturno ritenuto i.° Camilla. Intanto Metabo sopraggiunto
fondatore della città, a Marte, a Diana, dai nemici si gitlò a nuoto nel fiume e
ed altri sontuosi edilizi ,
divenendo me- salvo all'altra sponda giunse, e con la fi-

tropoli e capo del regno privernate e dei glia riprese la fuga, errando tra le insi-

volsci, derivando da essa altre città e ca- die pei monti e per le selve. S' imbattè
stelli. In tempo che regnava il vecchio re in alcuni armenti e per nutrire la figlia

Fauno discendente di Saturno, si vuole siraccomandò ai pastori, quali lo por- i

che popoli abitatori delle sponde del


i laronoin una caverna, acciò col latte d'i n«
Rodano dov'è ora Avignone, s'impadro- domita cavalla la potesse lattare. Ivi e-

nissero di parecchie città, fra le quali que- gli restò e fece alimentare Camilla dalla
sta di Lazio, guidali da certo Osco, il qua- cavalla, edappena incominciò a reggersi
leavea per insegna un serpente o vipe- in piedi il maneggio delle ar-
gl'imparò
ra detto oscorzone, per cui lo divenne mi che seco avea condotto, con felice sue»
anche degli osci o volsci od opici.I con- cesso. Desolando gli ospiti pastori una

quistatori attribuirono il nome di Lazio tigre, riuscì a Metabo di ucciderla co'suoi


a tutta la contrada, secondo l'opinione del dardi con loro sommo tripudio. Della pel-
citato scrittore, e dal nome di osci gli a- le ne formò una veste per Camilla, che

tritanti della regione presero quello di sempre più fece destra e valorosa in lan-
volsci, poiché è noto che altri fanno de- ciar dardi e la fionda : datasi al correre
rivare gli osci dagli etruschi. Dopo Osco e alla caccia, riuscì abile cacciatrice e guer-
successe il che cambiò
figlio Preiverio, riera. L'esule Metabo venuto a morte pel*
nome Lazio e col proprio la
alla città di l'età e pei travagli paliti, scongiurò i pa-
chiamò Preivernum , quindi detta Pri- stori suoi benefattori a prendere la pro-
vermim. A Preiverio nella città di Prei- tezione della figlia, la cui virginità avea
verno e regno privernate succedette il fi- consacrala a Diana ed avutane assicu-
,

glio Metabo, che dalla moglie Cassami!- razione spirò. I pastori posero Camilla
la o Casmilla ebhe una vezzosa bambi- tra le donne, e fatta adulta le narrarono
na, che per la morte della madre nel par- la sua reale origine e gli avvenimenti

torirla denominò Camilla. Intanto a Fau- del perduto regno.Quesli racconti infiam-
no re del Lazio essendo succeduto il fi- marono Camilla a ricuperarlo ed a ven-
glio Latino, volendo vendicarsi di Osco dicare il defunto padre. Recatasi fra' vol-

che avea cacciato il padre dalla città di La- sci, si fece conoscere per l'erede di Mela-
PIP PIP 243
Ih), dichinraruìo volerli liberare dalla ser- finse che fosse sepolta nell' inconsolabile
vila di Latino, ed unitasi coi principali patria sua Priverno, che tanto nobilitò,
pervenne a cacciarlo e fu acclamata re- prima chesorgessero Alba Longa metro-
gina del regno privernate. La fama del poli del Lazio e Roma. Quindi restò Enea
suo coraggio e animo virile, ed fatti il- i vincitore e signore del Lazio, del regno
lustri e valorosi che operò, in un all'av- privernate e de' volsci. Tutto questo rac-
venenza del volto e della persona, la fe- conto di Metabo e di Camilla, presso mol-
cero ben presto celebre e temuta. Fedele ti critici è ritenuto un'invenzione poetica
al voto fatto dal genitore a Diana, rifiu- di Virgilio, sulla cui autorità molti storici
tò sempre di maritarsi, incedendo arma- anche patrii lo ripeterono ; mentre tanti
ta e vestita da guerriero, e governando storici anteriori al poeta nou ne fecero
i sudditi da saggia. parola, e lo stesso Tito Livio suo contem-
Volendo il re Latino muovere guerra poraneo non ne fece motto, sebbene mol-
a Camilla, per acquistare maggior forza to egli abbia scritto de' volsci. d'istorici
si unì a Turno re de'rutoli e gli promi- che riportano le avventure di Camilla
se (a mano di sua figlia Lavinia di sin- riferiscono che la sua morte fu cagione
goiar bellezza. Intanto approdato nel La- di un cambiamento di governo in tutto
zio il troiano Enea, ruppe guerra mici- il regno volsco, e che perciò ciascuna cit-
diale a Latino, ebe fu costretto alla pa- tà prese un regime il più confacente al
ce ed a cedergli in isposa Lavinia. Arse numero eall'indolede'cittadini, come os-

di sdegno Turno e per vendicarsi si col- serva il eh. Banco nella Storia Veliltr-
legò con Camilla, con altri principi e po- na. Tuttavia le città volsche non si dis-
tenti città, movendo atrocissima guerra unirono e sempre in istretta lega si man-
a Latino , di cui ne presero le difese E- tennero, percui temute dai principi con-
nea e altri, come riportai a Lazio. La re- finanti, mai caddero sotto il giogo de're
gina alla testa de'suoi volsci si portò al latiui ede're d'Alba Longa, de'quali par-

campo, accompagnata dalle valorose Ac- lai a Lazio. A conservare i volsci questa
ca, Larina e Tulla, e ben presto formò scambievole unione, scelsero alcune cit-
lo stupore degli eserciti, salutata da Tur- tà principali, ove secondo le urgenze di

no quale ornamento e decoro d' Italia. pace o guerra radunavano, ed ivi quan-
si

Dopo prodigi di valore, agilissima su fo- to fosse utile alla nazione o di difesa alla
coso cavallo nel gran conflitto reso im- comune libertà risolvevano. Tali adunan-
mortale dagli aurei versi di Virgilio, e ze non si facevano sempre in un mede-
dopo aver ed age-
fatto strage de'troiani simo luogo, ma ora in una città, ora in
volato la menti e era im-
rotta de' nemici, un'altra, per cui gli contendono il prima-
pegnata a combattere Corca sacerdote di to e sono pure chiamate capitali de'volsci,
Cibele, per impadronirsi delle sue splen- Eccetera, Ferentino, Suessa, Anzio, Ter-
dide e ricche vesti, fu uccisa per le insi- racina, Velletri. Questa ultima nell'anno
die del troiano Arunte , ed esalò lo spi- 137 di Roma saccheggiando il territorio
rilo Ira le braccia delle amate compa- romano, fu la prima mossa d' armi che
gne. Morta la regina de'privernati, sbi- i volsci fecero contro la nuova metropo-

gottiti i volsci per l'acerbo caso, i nemi- li; ne fu risultato la confederazione di Vel-
ci rinfrancando le forze, da soccombenti letricon Anco Marzio re di Roma. Dipoi
divennero vincitori. Camilla fu pianta, e Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma,
per le sue gloriose azioni le furono e- intraprese guerra a danno di Suessa Po-
rette statue anche equestri, e non peri- inezia , e quando Roma, proclamata la

tura ne restò la memoria illustre, ricol- repubblica, cacciò quel tiranno, solo An-
mata di alti elogi dagli scrittori. Virgilio zio ed Eccetera a lui si unirono, e Velie-

a44 P p PIP
tri siconfederò col genero Mamilio Tu- ed ostinata difesa, prese a palli la città in
sculano, come narrai a Frascati, dicen- dedizione, e vi lasciò un presidio. Ripre-
do della vittoria riportata dai romani sero però ardire i privernati appena i ro-
nel a5c). mani furono da altre guerre sviati e in
Passali 4 anni, i romani per assicu- dissensione per alcune nuove leggi, recan-
rarsi de'volsci, con esercitosi condussero do verso il 4' 3 molti guasti alle colonie
sul loro territorio, e ne riportarono 3oo romane di Norma e di Sezze. Queste ri-
ostaggi. \ olendo i volsci vendicarsi, si corsero al senato romano il quale in- ,

mossero contro Roma, ma furono scon- viò il console C. Plauzio con numeroso
ti tti, perdendo vari luoghi e territorii,indi esercito, onde abbattere la pertinacia del
Vellelri quando ritentarono la sorte del- popolo vernate
pri e dopo vari attac-
,

le armi con poderoso esercito. Erano i chi ed abbattimenti finalmente occupò


volsci risoluti di piombare sui nemici, al- la città con l'acquisto della maggior par-

lorché una fiera pestilenza li percosse, te del campo, e postovi un vigoroso pre-
bensì ripresero le armi nel 7.65 insieme sidio il console ritornò vittorioso in Ro-
agli ernici con la peggio. Tralasciando al- ma con doviziosa preda inoltre da T. :

tri combattimenti nei quali presero par- Manlio furono multati di due terzi di ter-
te privernati, nel 35 1
i romani soggio- i ritorio, che si assegnarono alla plebe ro-
garono Artena ed Ansure o Terracina. mana. Fremendo privernati di rancore,
i

Dopo aver sofferto Roma l'invasione dei si unirono a Vitrurio o Vilruvio Vacco

galli, si vide sopra le armi de'volsci, che principe di Fondi, ribelle ai romani, che
vinse però nel 367 pel dittatore Cannilo. li persuase a disprezzarne le leggi ed a
Non pertanto avviliti nel 3j 1 volsci ten- i congiurare a danno delle loro colonie,
tarono di opprimere la crescente repub- specialmente di Cori, Norma e Sezze, che
blica, e il dittatore Cornelio Cosso li rup- oltre l'incendio de' campi e le prede de-
pe e fugò. I volsci sempre più audaci e gli armenti, nel 4^5 o 4 2 7 furono sac-

animosi, di nuovo nel 3y3 incominciaro- cheggiate con stragede'cittadini,eledue


no la guerra cogli che prolunga-
alleati, prime smantellate nelle mura più di Sez-
tasi per alcuni anni, finirono con soggia- ze. Ritornando Vitrurio colle rapite ric-
cere a diverse perdite. Questa indomabi- chezze a Priverno , si vide rapidamente
le nazione, compressa e mai interamen- a fronte il console L. Papirio, spedilo con
te vinta, volle fare ulteriori sforzi. I ve- squadre dal senato per vendicare gli af-
literni coi privernati nel 3qy di Roma, fronti fatti alle sue colonie, ma egli non
mentre consoli C. Fabio e C. Plauzio e-
i ebbe felice incontro e ritornò in Roma
rano intenti ad espugnare galli senoni i 1 luminili e privernati corsero a ricovrar-
in Palestrina, si mossero ostilmente, in- si in Piperno,ove sopraggiunte con im-
vestirono il contado romano, lo devasta- peto romane, comandate dal
le milizie

rono e saccheggiarono; ma romani co- i Emi-


console C. Plauzio e dal collega L.
noscendo allora di non avere forze ba- lio Mamerco, dopo ostinati combattimen-

stanti per punirli, dissimulandoci miti- ti, presero valorosamente Piperno, fece-
gò il furore de' nemici, poscia si vendi- ro prigione il predatore, manomisero le
carono con Velletri e Priverno verso il mura ed i ponendo il
fortilizi della città,

4 1 7j quando già la loro dominazione da tutto a ferro e a fuoco. Indi due con- i

Priverno si estendeva al fiume Voltur- soli si dierono a danneggiare campi che i

no, essendo la nazione volsca in decaden- ridussero in cenere. Al console Plauzio il

za. Pertanto marciò contro Priverno il senato decretò gli ouori del trionfo, pre-
console C. Marzio con forte esercito, e ceduto da Vitrurio e dai prigionieri suoi
giunto alle sue mura, dopo vari assalti aderenti incatenati, quali tutti furono fat-
PIP PIP 245
ti morire. Narrano il Ricchi e il p. Val- vi condonassimo, qual pace mai sperar
le, che il fondano ebbe confiscati
ribelle potremmo? Replicò il sagacissimo prin-
i tlel tempio di Semo-
beni a vantaggio cipe ; Ferace ed eterna, ove l' onore i

ne Sango, e prima di morire vide dalla patti ne comporti ; effimera, ove segnas-
plebe atterrato il maestoso e vasto pa- se il nostro vitupero. Allora i senatori fu-
lazzo che possedeva in Roma, non lun- rono compresi , parte di ammirazione,
gi dal Campidoglio, nel luogo che dal no- altri di risentimento, ed ebbe luogo ani-
me di Vitrurio Vacco si disse indi Cam- mata discussione. L'esito felicesi deve alla
po Vaccino ma su questa denominazio-
: protezione del console Plauzio, che qua-
ne vedasi Fori di Roma. Inoltre il senato le altro Achille seppe colla sua asta fe-
concesse a Plauzio, nel giorno del trion- rire e nel medesimo tempo sanare, di-
fo, la facoltà di battere moneta, e ad E- chiarando pri vernati degni di essere ro-
i

milio Ma merco invece di questo cogno- mani, perchè altro non pretendevano che
me gli die quello di Privernate, in pre- libertà. In fatti i senatori sentenziarono
mio di aver soggiogato una regia città in loro favore, ed i furono crea-
pri vernati
capo de' volsci, come ancora per avere ti cittadini romani, aggregati alla tribù
altre volte raffrenato sì bellicosa nazio- Ofenlina, onde godere la pienezza degli
ne, che per lo spazio di 200 anni avea onori di Roma, pel gius di votare e per al-
guerreggiato con la repubblica. Quindi il tri privilegi. Fu loro resa la città, edifica-
senato a rendere immortale il soggioga- te nuovamente le mura, e dichiarata mu-
mento de' volsci ed i vincitori di Pri ver- nicipio romano, prefettura e colonia al
un marmoreo elogio in
no, fece scolpire tempo di Cesare, restando privernati i

Campidoglio a Plauzio e ad Emilio. riconoscenti e fedeli amici de'generosi ro-


Essendo stato il resto della moltitu- mani. Priverno seguì i destini della re-
dine de' pri vernati coi loro senatori e pubblica e dell'impero romano, come al-
principe confinati in Roma nella regio- l'invasione de' barbari dopo il suo deca-
ne di Trastevere,, la loro causa fu pero- dimento, passando verso il 730 col ter-
rata avanti il senato, dallo stesso console ritorio pontino per ispontanea dedizio-
Plauzio, che mitigò lo sdegno de' padri, ne al paterno dominio della chiesa roma-
preparò il loro animo a clemenza e pro- na, e soggiacendo alle vicende politiche
pose che il principe si ammettesse alla lo- della provincia. L'estremo eccidio Pri-
ro presenza per udirne le discolpe. Intro- verno non l'ebbe all'improvviso dai teu-
dotto il duce, fu con rigore ripreso della toni e dai bretoni, nelle contese fra la Chie-
poca vigilanza verso de'sudditi, del dan- sa e l'impero, condotti dall' imperatore
no recato alle colonie romane, della ro- Federico I, come narra il Castellano, Lo
vina e distruzióne di Priverno e de'suoi stato pontificio,^. 222, e perciò dopo la
abitanti, dell'odio verso i romani e del- metà del secolo XII; ma sibbene e coni'3
l'aver dato ricetto ai ribelli, laonde egli eziandio rilevasi da un documento pro<
stesso pronunziasse la sentenza colla pe- dotto dal citato Marocco, questa cataslro-
na adequata ai demeriti ancora de'suoi fé avvenne molli
secoli prima, ed a'tem
soggetti. Sentita dalduce privernate pro- pi diCarlo Magno, cioè verso l'anno 796,
posta si acerba , con intrepidezza infles- nel quale s'incominciò la fabbrica della
sibile rispose: Qual debbe averla chi li- nuova città. Il furore e la fierezza de'ne-
bero nacque, e degno si crede di esserlo. mici nulla risparmiò; col ferro e col fuo-
A questa audace e spiritosa risposta, mag- co tutto fu distrutto, mura, abitazioni, pa-
giormente si accese l'animo de'senatori, lazzi e chiese, uccidendoi rimasti incittà,
nulladimeno si contentarono dirgli per la quale spianarono al suolo. Gli abitan-
bocca di Plauzio : E se ogni punizione noi ti avendo conosciuto inutile qualunque
4

24G P P
I PIP
difesa, fuggirono raminghi col più prezio- Annibaldeschi, e la definitiva concordia
so pei monti, per le selve e pei luoghi cir- fu dipoi stipulata nel i3o8, dovendo il

costanti,onde alcuni edificarono poi Son- prato di Murello dividere con la linea,

nino,PiOCcasecca, Maenza, Prossedi, Roc- lo scavo d'un nuovo canale, lavoro che
cagorga ed Asprano di questi luoghi par-
: fu differito al i332. I pipernesi ebbero
lai a Prosinone. La maggiore e più no- ancora lunghe questioui e dissapori con
bile parte de'cittadini, partiti i nemici, si Sezze, altra città confinante. Nel 1 4 1
C ' 1
'•

stabilirono sopra un colle vicino, allora ca fu dato il governo di Piperno ad Ai-


chiamato Colle Rosso dal colore di sua vernino Conti, famiglia ch'ebbe quasi in
terra, e determina rono fabbricarvi una eredità per alcune generazioni il gover-
nuova città, chiamandola coll'istesso no- no di Marittima e Campagna. Nel pon-
me dell'anticae poi fu detta Piperno. Do- tificato di Leone X
piperuesi reclama-
i

po la partenza de'bretoni e de'gei mani rono perchè ne'loro campi era giunta l'i-
o tedeschi e altri barbari, narra il Valle, nondazione dalla parte superiore del ter-
che alcuni pri vernali si portarono tra le ritorio pontino. Riferisce il p. Maffei negli
rovine della distrutta patria ,
per osser- Annali di Gregorio XIII, che questi non
vare se nulla era scampato all'universa- fece più passare per la via Appia nelle Pa-
le sterminio, e con stupore trovarono il- ludi Pontine, ma per quella di Piperno :

lesa dal fuoco in una chiesa diroccata la nel voi.XL1II, p. 39, parlai del riapri-
immagine della Beala Vergine col Bam- mentodell'Appia. Determinandosi da Si-
bino, che una pia tradizione dice dipin- sto V la bonificazione pontina, nell'otto-
ta da s. Luca. Con gran divozione la por- bre 1 589 si recò alle Paludi Pontine, ed ai

tarono nella nuova città e collocarono 1 3 da Sezze passò a Piperno, indi a Ter-
nella chiesa di s. Benedetto, se deve cre- racina. Neh 729recandosiBenedettoXIII
dersi al Castellano, giacche ora si venera a Benevento, ai 29 marzo da Sermone-
in cattedrale. È chiamata s. Maria d'A- ta la sera giunse a Piperno } cenando e
gosto, perchè ne celebrano la festa ai 5 i pernottando dai domenicani, al cui ordi-
di tal mese con gran venerazione e so-
, ne avea appartenuto nel dì seguente si :

lennità, rimontando la sua invenzione si- portò al monastero di Fossanuova, ed orò


no dal IX secolo. ove morì s. Tommaso , e presa la cioc-
Il Papa Lucio III nel 1 8 3 si portò a1 colata proseguì il viaggio per Terracina.
Piperno, e come dissi vi consagrò la chie- Dalla bonificazione pontina intrapresa
sa cattedrale. Ne'primi del secolo seguen- da Pio VI, ne provò benefìci effetti an- i

te , Piperno fu onorata di sua presenza che Piperno, che poi con la provincia sog-
dal Pontefice Innocenzo III. Nel 1233 i giacque nel declinar del secolo passato e
pipernesi ebbero gravi questioni pei con- ne' primi anni del presente alla domina-
fini, con Terracina, e per le terre e Pa- zione francese.
ludi Pontine [V.). Il cardinal B.omano Nel i843 visitando Gregorio XVI le

governatore di Marittima e Campagna Provincie di Marittima e Campagna, ai


nel 12 33 sentenziò sulle vertenze, ed as- 5 maggio reduce daFrosinonee passan-
segnò alle parti i termini de'territorii. I do pei limitrofi paesi, verso le ore 4 ar- 1

pipernesi ne rimasero malcontenti e di- rivò a Piperno, le di cui vicende legge-


vertirono le acque sul territorio terraci- vansi espresse nell'iscrizione col locata sul-
'^ese, riempiendola fossa. Il cardinal Do- l'ingresso della PortaRomana. Ivi alla
no presidente della provincia nel 12 35 li testa d'immenso ed esultante popolo fu
r
condannò a riparate il mal fatto, e per il Papa ricevutoda mg. Pila delegato di
1'
la loro ostinazione nel 12 43 vi prese sta- Frosinone, da mg. Lolli vice legato di
bile provvedimento il cardinal Riccardo Velletrie dalla magistratura di Piperno.,
P1P P P
I 247
che gliene presentò le chiavi per mezzo nal Pacca, ed essendo il Polverosi agoniz-
del gonfaloniere Gio. Ballista Colabuiii, zante in Roma, figli Bartolomeo e Gia- i

mentre uno stuolo di 24 giovani unifor- como accolsero decorosamente ils. Padre
memente vestiti ottennero di staccargli i in un appartamento mobilialo con ma-
cavalli e tirare la carrozza sulla via con- gnificenza, ove coi più cortesi modi im-
solare tutta coperta di sabbia rossa smal- bandirono al Pontefice ed alla corte un
tata di variopinti fiori fino dentro la cit- squisito trattamento, per cui u'ebbero il

tà , sulla di cui piazza principale erano particolare pontifìcio aggradimento cou


due armoniose bande ed un grandioso paterne benedizioni. Alle ore 8, accom- 1

arco trionfale sormontato dal pontificio pagnato alla carrozza dai lodati fratelli
stemma, con due iscrizioni del cav. Giu- Polverosi , Gregorio XVI vi salì tra gli
seppe Martelli. Alla gradinata della cat- evviva fragorosi de'pipernesi, cui egli cor-
tedrale, tutta coperta di arazzi e di fiori, rispose con ogni amorevolezza, scenden-
Gregorio XVI fu ricevuto da mg. r Gu- do da Piperno verso le Paludi Pontine,
glielmo Aretini Sillani, da lui fatto vesco- e costeggiando il fiume Amaseno, le di cui
vo della diocesi, preceduto dal suo clero acque scorrendo nel mezzo di folta selva
col baldacchino, e da due fanciulli vesti- presso le mura merlate della celebre ab-
ti da angeli, che spargevano rose e altri bazia di Fossanuova , offrono una scena
fiori ; e così tra'vivi e di voti applausi del romantica e pittoresca, si diresse a Ter-
popolo ti ipudiante ed il suonodellecam- racina. Il Gregorio
breve soggiorno di
pane ascese al tempio nobilmente parato. XVI e le nominate
leggono iscrizioni si

11 vescovo die la benedizione col ss. Sa- DO ? scritta dal


nella Relazione del viaggio,
gramento precedentemente esposto, indi principe Massimo. Restituendosi da Por-
il Pontefice salito sull' altare maggiore liei a Roma ilregnante Pio IX agli 8a-
venerò ed osservò la testa di s. Tomma- prilei85o, dopo avere visitato il mona-
so d'Aquino in urna d'argento, ed il suo stero di Fossanuova col seguito di sua cor-
sangue custodito in due ampolle, per cui te, Dupont, Asquini e Anlo-
de'cardinali
la magistratura donò al Papa le reliquie uelli, Ludolf ministro pleni-
e del conte
del santo dottore, in un'elegante slatuina potenziario del re delle due Sicilie, ono-
d' argento rappresentante il medesimo. rò di sua presenza Piperno. Il municipio
Passato in sagrestia, benignamente am- e i cittadini festeggiarono in più modi il

mise al bacio del piede il capitolo e clero, fausto avvenimento. 11 sullodato Zacca-
la magistratura , ed anche i canonici di leoni presso un suo oliveto, sopra un ba-
Roccasecca, che implorarono e consegui- samento decorato di analoghe iscrizione
rono un distintivo pel loro capitolo. Il e pittura, eresse il busto del Papa. Nel-
santo Padre ascesa la loggia ben addob- F interno della città, sull'ingresso della
bata che si eleva sulla fronte della cat-
, piazza, il comune fece costruire un arco
tedrale sopra l'atrio, compartì la solenne sormontato dalla statua della Religione
benedizione apostolica all' affollatissimo con due iscrizioni. Nel mezzo poi di tal
e numeroso popolo. Sceudendo poi dalla piazza alzòuna colonna trionfale, abbel-
porta laterale, Gregorio XVI uon curan- litacon pitture esprimenti la storia del
do la pioggia che cadeva e preferendo , temporale dominio della s. Sede e la re-
appagare la divozione de'sudditi che a- stituzione di questa a Roma eseguita da
nelavano di vederlo, anziché rientrare in Gregorio XI: il capitello sosteneva un glo-
carrozza, si avviò a piedi con tutto il se- bo simbolo del triregno e delle chia-
col
guito per la strada principale alla casa vi. Al suono delle campane e delle ban-
r
diCamillo Polverosi, affittuario della te- de fu ricevuto il Papa da mg. Badia de-
nuta di Fossauuova e ben affetto al cardi- legato della provincia, dalle autorità go-
248 P I P P1P
vernalive e municipali, ed il presidente no in Terracina, Foro Appio e Priverno,
delle seconde Luigi Zaccaleoni nel pre- ricevendo alcuni il martirio. Nella per-
sentar le chiavi con breve discorso ricor- secuzione di Claudio, essendosi molti cri-

dò la spontanea dedizione de'privernati stiani rifugiati in Priverno, aumentaro-


al dominio pontificio e la loro costante no il numero de' fedeli. Anche s. Paolo
fedeltà, ricevendo dal santo Padre beni- nel portarsi a Roma passò per Foro Ap-
gna risposta e l'invocata benedizione. Di- pio , onde si congettura che il nascente
sceso da carrozza il Pontefice fu accolto, cristianesimo vi ricevesse incremento,
sotto baldacchino sostenuto dai canoni- massime per le successive glorie di mar-
ci, dal clero alla cui testa era l'encomiato tiri anche privernali, dilatandosi la fede

vescovo e si portò alla cattedrale bella- eziandio pei miracoli operati da Gesù Cri-
mente ornata, celebrando l' iscrizione la sto ;
quindi distrutti i templi degl'idoli
generale esultanza. Ricevutasi dal Papa furono edificate le chiese, quali vennero
per le mani del vescovo la benedizione erette anche in Piperno dopo la distru-

col santissimo splendidamente esposto ,


zione di Priverno. Nei primi del IX se-
venerò la prodigiosa immagine Ma-
della colo fu fondata in Piperno la sede vesco-
donna e la testa del dottore s. Tommaso, vile, soggetta immediatamente al Papa:
ammettendo quindi in sagrestia ai bacio la serie de' vescovi si riporta nell' Ilei'
del piede tutti i nominati e altri distinti Ha sacra d'UghelIi, t. io, p. 160, e dal
cittadini e forestieri. Tornato in chiesa Contatore,//^/. Terracinensi,p. ^11. E-
osservò la cappella dei Zaccaleoni, ove con leuterio intervenne e sottoscrisse il con-
altre reliquie si custodisce quella di s. cilioromano dell'B^o o 826. Maio sot-
Tommaso, ed asceso alla loggia sopra l'a- s. Leone IV nel concilio
toscrisse sotto
trio, in trono die l'apostolica benedizione Vaticanodell 855 per la clamorosa depo-
all'infinita moltitudine; poscia in mezzo sizionedelcardinalAnaslasio, indi fu nun-
a fragorose acclamazioni e fiori che da zio straordinario di Benedetto III a Co-
ogni parte si gettavano, rimontato in car- stantinopoli all'imperatore greco. In Pi-
rozza, partì alla volta di Frosinone, come perno vuoisi che ancora esistano gli avan-
e meglio riporta il n.° 96 del Giornale zi di sua abitazione, presso il vicolo che
di Roma, dicendosi nel n.° 91 cheRoc- dicesi di Maio. Benedetto nel o,g3 fu al
casecca ne festeggiò il passaggio con son- concilio Lateranense e convenne nella i.1
tuoso arco di alloro e di palme, ed altre canonizzazione solenne che fece Giovan-
dimostrazioni. ni XV detto XVI di s. Udalrico. Marti-
La fede cristiana fu introdotta nell'an- no fiorì 1000. Pietro fu inviato
avanti il

tica Priverno ne'primi tempi della Chie- nel o 1 o da Sergio IV in Francia a con-
1

sa. Narra il p. "Valle che s. Pietro ordi- sagrare la chiesa del monastero di Bel-
nò i.° vescovo di Terracina
s. Epafro- 1) loci ; intervenne al sinodo romano del
dilo, eche forse passò per Foro Appio, 101 5 di Benedetto VII, e nel io 17 sot-
ov'è Fossanuova, e per Priverno, quan- toscrisse la bolla di quel Papa per l'ere-
do si recò in Roma, e vi predicò l'evan- zione del vescovato Bisuldunense in Ca-
gelo; certo è che al santo apostolo fu e- talogna, quindi nel 1 029 fu al concilio pel
rello un tempio, probabilmente nel luo- patriarca di Grado. Avendo pipernesi i

go in cui sorgeva il palazzo regio, veden- donato alla s. Sede la chiesa di s. Pietro
dosi ancora gli avanzi nel piano del vec- di Priverno vecchio, Adriano IV in ri-
chioPriverno, insitoelevato detto il colle guardo alla povertà di rendite dell'ar-
di s. Pietro. Predicando la fede per la ciprete e canonici della cattedrale di Pi
provincia di Campagna Campania Ro- perno, con breve del 1 1 58, Aequitatis et

mana s. Epafrodito, molti riconvertirò- juslitiac ratio postulai, presso l'archivio


P1P P I P 2 io

capitolare, loro donò la chissà e il colle- scovi. Reg. t. 28 ; Labbé t. io ; Angl.


Restata interrottala serie de' vescovi, per t. 1.

mancanza di rendite, Onorio III con bol- PIPIA Agostino, Cardinale. Nacque
ladata in Lateranoi5kal.februarii 1217, ad Oristano in Sardegna da onesti ge-
uni la sede vescovile di Piperno a quel- nitori, professò nell'ordine de'predicalo-
la di Terracina (f.) acque principali-
t
ri, dove i suoi rari talenti gli meritarono
ter, continuando però la città di Piper- le cariche di reggente del collegio di s.

110 e sua diocesi, cioè Sonnino, Roccasec- Tommaso in Roma e di teologo della
ca, Maenza e Roccagorga, sotto la giu- propinqua biblioteca Casanatense. Infor-
risdizione dell' arciprete della cattedrale mato Clemente XI del suo raro merito,
di Pi perno , che appellavasi vice-domi- lo dichiarò segretario dell' indice e con-
no, con estese facoltà quasi vescovili, on- sultore de' riti. Nel 1721 con pieni voti
de rappresentare l'anteriore sede vesco- l'ordine l'elesse generale, nel cui gover-
vile, come rilevasi da analogo decreto del no si guadagnò l'affetto e l'applauso uni-
cardinal di s. Angelo ( (orse Stefano da versale, per la sua prudenza e saviezza.
Ceccano detto di Fossanuova), emanalo Benedetto XIII suo correligioso, allorché
nel 12 i5 e che si conserva nell'archivio non volendo accettare, a-
fu eletto Papa,
capitolare, confermato poi nel i44' dal vendolo sempre riguardato come suo su-
cardinal Aquilense legato (probabilmen- periore, ricevette da lui il precetto d'ub-
te lìlezzarota), residente allora in Piper- bidienza di prestare il consenso, indi a'20
no, che mostrò molto propensoal pub-
si dicembre 724 1 lo creò cardinale prete di
blico vantaggio. Benedetto XI li non so- s. Sisto , colla ritenzione del generalato
lo confermò l'unione della sede vescovi- sino al capitolo generale. 11 duca di Gra-
le di Sezze {V?) a quella di Terracina ,
vina nipote del Papa gli assegnò 600 scu-
ma con la costituzione Super, de' 1 o set- di annui e promise fare altrettanto coi
tembre! ]'ì5,Bull.Roni. t. i2,p. 3G, con-
r
futuri cardinali domenicani. Fatto vesco-
fermò pure quella di Piperno, che a poco vo d'Osimo fu il i.° ad esserlo pure di
a poco avea perduto diritti di concatte-
i Cingoli; nel 1 726 vi celebrò il sinodo, e
drale (secondo Novaes), per cui mg/ Cou- comeehè inclinato al rigore, ed amando
ventati a'3 ottobre ne prese possesso. Il ve- la quiete e la vita religiosa, rinunziò le

scovoalterna la residenza nelletre città, e diocesi nel 1727. Divenne protettore di


l'episcopio di Piperno resta fuori della cit- Sardegna e de'vallorabrosani, e fu assi-
tà, nel palazzo di s. Martino, come si ha duo alle congregazioni in cui era ascrit-
dal Contatore. Oltre i citati autori, scris- to. Morì placidamente in Roma a'a feb- 1

sero di Piperno : Pietro Paolo Benvenu- braio 1730, poche ore prima del Ponte-
ti , La regia et antica Piperno città no- fice, d'anni 70, e fu sepolto nella chiesa
bilissitna de' volsci nel Lazio, dall' origi- di s. Maria sopra Minerva, al cui titolo
ne sino (dia sua distruzione, cavata dai era passato, con magnifico elogio, aven-
manoscritti del p. Teodoro Falle e po- do lasciato le proprie sostanze ai con-
sta in luce, Napoli i637. La città nova venti del suo ordine.
di Piperno edificala nel L,azio dai vol- PIPINO o PEPINO (b.), da Landen.
sci della regia e antica città Privernale, Figlio di Carlomano e prefetto del palaz-
dopoché dai teutoni e brillonifu distrut- zo sotto Clotario II, sposò la beata Itta,
ta, dallasua edificazione sino al 1646, d'una delle principali case d' Aquitania,
Napoli 1G46. da cui ebbe un figlio nomato Grimoaldo,
PIPEWEL. Luogo d' Inghilterra in e due figlie, cioè s. Gertruda e s. Begga,
cui fu tenuto un 89, per
concilio nel 1 1 dalla cpial ultima nacque Pipino il Breve
mettere fra loro d' accordo alcuni ve- redi Francia. Pipino prese sempre la giù-
2 5o P R I PI R
slizia norma della sua condotta: era
per sloliea e dell'indice. Dopo essere interve-
a un tempo il protettore dell' innocenza nuto al XIV, per
conclave di Clemente
ed flagello del delitto, non che zelan-
il breve malattia di febbre mori in Roma
tissimo protettore della religionee di tut- d'anni 63 noncompiti, a' o gennaio 77 1. 1 1

ti quelli che la professavano. Allorché I suoi funerali si celebrarono nella chiesa


ClotarioIIfeceil figlioDagobertored'Au- di s. Maria in Vallicella de' filippini, in
strasia, commise a Pipino 1' educazione cui cantò la messa il cardinal Pamphilj

del giovane principe e la cura di gover- con I' assistenza di Clemente XI V, che fe-
nare in suo nome. Divenuto Dazoberto
o ce l'assoluzione, ed ivi restòsepoltoavanti
re di Francia, per la morte del padre, si la cappella di s.Filippo, a tenore della sua
abbandonò alle più vituperose passioni ; testamentaria disposizione, lodato per le

ma Pipino ebbe il coraggio di riprender- sue belle qualità e per singolare probità.
lode'suoi disordini, ed egli sdegnato dap- PIRGI o PERGA, Pyrgus. Sede ar-
a
prima contro di lui, rientrò poi seriamen- civescovile e metropoli della 2. Pamfi-
te in sé stesso, e gli diede prova della sua lia nell'esarcato d'Asia, eretta nel secolo

stima , dichiarandolo tutore del suo fi- IV, e nel XIII divenne esarca di Pamfi-
gliuolo Sigeberto, poi prefetto del palaz- lia. La città avanti che fosse distrutta
zo di questo principe, quando lo elesse era situata sulla riva destra del fiume Ce-
re d' Austrasia nel 633. morte Dopo la stro, distante 60 stadi dal mare, e fu ce-
di Dagoberto, Pipinosi ritirò a Metz con lebre pel tempio di Diana. Sembra da-
Sigeberto , il quale l'onorava come suo gli atti degli apostoli , che fosse illumi-
padre e suo precettore. Mori nel castel- s. Pao-
nata nella vera fede dagli apostoli
lo di Landen a'21 di febbraio del 64o, lo e Barnaba. Questa chiesa , che fu
s.

ed il suo corpo fu poscia trasportato a metropoli di tutta laPamfilia, prima che


Nivella, ove conservasi con quelli della b. la regione si dividesse in due proviucie,
Illa e di s. Gertruda. Trovasi il suo no- fu in seguito unita a quella di Sileo. I
me nei martirologi di Fiandra e nelle li- seguenti vescovi ne occuparono la sede.
tanie pubblicate per ordine dell'arcive- Epidauro die sottoscrisse il concilio di
scovo di Malines; ma non è slato mai o- Ancira ; Callinico fu a quello di JNicea ;

norato nell'oftìcio pubblico della Chiesa. Cereniano E-


sottoscrisse quello d'Efeso;
PIR.ANO (*.), vescovo. V. Chenerlvo pifanio trovossi al brigandaggio d'Efe-
o Chierano (s.). so; Ilariauo fu presente al concilio di Co-

PIRELLI Filippo Maria, Cardinale. stantinopoli in cui furono scomunicali


,

Nacque in Napoli da nobile famiglia a'


29 Antimo e Severo d'Antiochia; Eulogio
aprile 1 7 08, di venne dotto nella giurispru- intervenne al V concilio generale; Aper-
denza, non meno che nelle belle lettere gio,famoso monotelita, venne condanna-
latine ed italiane. Ammesso in prelatura, to nel VI concilio generale; Giovanni I
Clemente XIII lo fece luogotenente civile assistette a tal concilio; Sisinuio Pastillo,
dell' A. Gì, indi segretario della congrega- fautore degl' iconoclasti, fu condannato
zione del concilio e della residenza de' ve- nel VII concilio generale; Costante o Co-
scovi, e nel 176? arcivescovo di Dama- stantino sottoscrisse al detto concilio;
sco in parlibus e vescovo assistente al so- Giovanni li, contemporaneo di s. Igna-
glio. A premiarne i molti meriti e le esi- zio patriarca di Costantinopoli, è quali-
mie virtù, a'26 settembre 1766 lo creò ficato come metropolitano di Perga e di
cardinale dell'ordine de'preti, gli conferì Sileo negli atti dell' Vili concilio gene-
per titolo la chiesa di s. Grisogono e lo rale.Oriens chr. t. i,p. ioi3. Pirgi eb-
ascrisse alle congregazioni del concilio, be queste sedi per sulTraganee. Altalia o
dell' esame de' vescovi, della visita apo- Satalia,poi arcivescovato, Mandu o Ma-
PIR P1S >.m

£ÌJo, Eudocia o Eudosie, Telraissp o decenti abitazioni, una delle più belle
Termesso, IsindooPisinda, Massimiano- prospettive clic si possano vedere in gran-
poli, Coritlalo, Pellincs^ooPentcnisso, A- diosa città. Pisa trovasi in mezzoad uber-
diocetanaura, Pugia, Adriana, Perbana, tosissima pianura, fra il Monte Pisano e
Trimopoli, Olbium, Paleopoli, Panemo- il vaga situazione, distante 52
litorale, in

tico, Lagania, Ariasso, Talbando, Lisa- miglia da Firenze, Go da Siena e 5 cir- 1

uia,Corbasa, GilsaleoUnzela, Pella, Co- ca da Livorno, a 3 lcglie dalla foce del-


dri, Tebenua, Cremne, Sandida, Barbe l'Arno clie sbocca nel Mediterraneo, ed
e Coum. Pirgi, Pcrgen, è un titolo arci- alla testa d'un canale die termina nel

vescovile in partibus coi titoli sulfraga- mare stesso a Livorno. In generale il suo
nei di Magalo, Eudosia, Termesso, Pa- clima è più tiepido che nell'interne pro-
leopoli eCodri. Nel secolo passato portò vince della Toscana, l'aria però in mol-
il titolo arcivescovile di Pirgi Giovanni ti mesi dell'anno suole esservi maggior-
vescovo di Mantova (V.). Leone XI 1 nel mente agitata dal sodio impetuoso del li-

1826 lo conferì a Luigi Bottiglia, die beccio. E' pure sede d'un governatore ci-
creò cardinale Gregorio XVI. Questi nel vile e militare, della cancelleria dell'ordi-
a
i845 lo die a mg/Gaetano Baluflì, fat- ne di s. Stefano, d'un tribunale di i. i-
J
to cardinale nel 1846 da Pio IX, dopo ,stanza, d'una deputazione idraulica, d un
averlo traslato a' 2 1 settembre alla sede dipartimento doganale. Fra tutte le altre
d'Imola, già dal Papa occupata sino al- città del granducato, Pisa può dirsi la più

l'esaltazione al pontificato. Inoltre Pio IX ricca di memorie e di avanzi di fabbriche


con breve de' 7 settembre 848 nominò
1 : dieci ricliiamano ai primi secoli del ro-
1
arcivescovo mg. Alerame Pallavicino già mano impero: terme sussi-
delle antiche
Maggiordomo {V-\ il quale ricevette la ste intero il fondamenti del-
sudatorio, i

consagrazione a' 1 o dicembre nel santua- l'anfiteatro, il vestibolo d'un tempio pa-
rio della Madonna di Savona. ganogià ricchissimo di marmi. Soprattut-
PIRGI oPERGA,/yrg.7/m. Sede ve- to qualificano l'importanza di Pisa lo-
scovile di Messenia, nella diocesi d'IUiria ntana i molli sarcofagi e le iscrizioni su-
orientale, sotto ia metropoli di Patrasso. perstiti, fra le quali sono insigni quelle dei
Riporta 4 vescovi V Orienschr. t.2, p.224. cesari Caio e Lucio, figli adottivi di Au-
PIROVANO Uberto, Cardinale. Mi- gusto, illustrate dal Noris nelle Ccnota-
lanése, canonico della metropolitana di jshia pisanae, che insieme a tanti altri
Milano, ne fu eletto arcivescovo nel 1 206. frammenti antichi sparsi qua e là veg-
Innocenzo III lo creò cardinale circa 4 gonsi riuniti nel bel camposanto. Gli an-
anni dopo, avendo già esercitato l'inca- tichi abitanti per provvedersi di acque

s. Sede. JN'el 1 2
rico di legato della o co- 1 perenni di fontana, le condussero in città

ronò Ottone IV imperatore nella basili- dal Monte Pisano, per mezzo di acquedot-
ca ambrosiana, e mori nel 121 r. ti elevati sopra degli archi, 8 de' quali sus-
PISA (Pisan). Città con residenza ar- sistono, oltre altre vestigie. Dipoi Ferdi-
civescovile, capoluogo di vicariato e di nando I e Cosimo II con regia magnifi-
a
compartimento 2. provincia del gran- cenza sopì a archi vi condottarono l'acqua
ducato di Toscana^ antichissima e bella, salubre e leggera del poggio di Asciano.
già cospicua repubblica del medio evoj A poca distanza della città, presso al Mon-
sul fiume Arno die sotto tre ponti di pie- te Pisano, sono celebri bagni d'acqua
i

tra le passa in mezzo mediante un alveo minerale di s. Giuliano, in pregio fin da-
spazioso, e la divide cpiasi in due parli e- gliantichi romani ; ne furono benemeriti
guali, considerandosi il Lungarno di Pisa, Ferdinando 1, Cosimo III e Francesco I:
latamente arcuato e decorato di palazzi e dei Bagni di Pisa scrisse il Cocchi, Fi-
,

2$2 PIS P ÌS
lenze 1 7J0. Il giro più antico del cerchio rette da 58 colonne di granito e di mar-
di questa città può perduto ne' mo-
dirsi mi fini , mirabili per sveltezza di forme
numenti storici, avendo lambito le mura e squisitezza di lavoro: le sovrapposte gal-
l'Arno, il Serchio e l'Oseri, innanzi che lerie formano una specie di loggiato in-
influissero in un solo letto: fiancheggiata torno alla nave maggiore. La lunghezza
e quasi circondata da due fiumi, era al- interna è di braccia toscane 162 172, la
quanto difesa dalle frequenti aggressioni larghezza della crociata 55 1/2, l'altez-
de'liguri. Dopo circa il 1000 ampliò la za 5j 1/2. Da un architetto pisano fu di-
a
sua periferia e cambiò un poco la sua si- segnato nella 2. metà del secolo XI, e re-
tuazione: non si ripartì più per quartieri, stò compito nel breve periodo di 56 an-
ma per porte, che poi cambiarono in
si ni, vale a dire in un'epoca nella quale i

terzieri. Il terzo giro delle mure urbane pisani annunziarono i primi l'alba forie-
cominciò prima del 1 i5i e se ne ha do- ra alle belle arti da lunga età abbrutite e
cumento negli statuti de' consoli di Pisa, quasi spente in Italia; indi fu consagrato
pubblicati nel i.° ilei 1 162, corrisponden- nel 1098. Contribuirono all'erezione la

te al cerchio attuale di figura quadrila- munificenza dell'imperatore Enrico IV e


tera, continuato e fortificato ne'secoli suc- della contessa Matilde, ed pisani colle i

cessivi secondo lo stile de'guelfi, con 5 spoglie tolte a'saraceni in Palermo, perciò
porte. La città conta molte vie ampie e con preziosi marmi presi da Costantinopo-
quasi tutte lastricate di pietra serena, li e dalle città greche d'Asia e d'Europa.
senza dire delle strade che con largo mar- 11 pulpito è decorato di antiche sculture

ciapiede adornano i suoi inimitabili Lun- con ornamenti di bronzo. Fra molli i

garno, passeggio deliziosissimo, essendo monumenti che vi si ammirano è rimar-


altri ameni passeggi quelli della Cascina chevole la tomba del Kuschetto, uno degli
presso Porla Nuova e quelli che condii- architetti dell'edilizio, e quella dell'impe-
a
conoall'acquedotto. Pisa forse fu la i. cit- ratole Enrico VII: il monumento della

tà d'Italia a praticare l'illuminazione not- conlessa Beatrice, madre della celebre


turna verso il 1286. Matilde, fu trasportalo al camposanto
Ma se questa città in Toscana è tut- nel 1810. Nel voi. XLIX,
1 36, rimar- p.
tora la più doviziosa di monumenti an- cai che dall'oscillazione del lampadario
tichi, con maggior diritto è da qualificar- di bronzo, sospeso in mezzo alla chiesa,
si quasi dove risorsero mercè dei
la culla Galileo trovò moto del pendolo. Il ca-
il

suoi figli le arti belle per l'Italia, e dove pitolo si compone dell'arciprete, dell'ar-
si ammirano riuniti in un solo punto del- cidiacono e del decano (prima anche il

la città 4 edifizi de'primi secoli dopo il primicerio e vicedomino), di 2q cano-


il

1000, ciascuno de' quali farebbe onore nici compresi il penitenziere ed il teologo,
alla stessa Roma, cioè il duomo, il balli- di 60 beneficiati, e di altri preti e chie-
stero, campanile e il camposanto. La
il rici. Le dignità ed i canonici godono il

licca e sublime facciata del duomo è di- singoiar privilegio dell'abito prelatizio,
sposta in 5 ordini di colonne con intagli rocchetto e cappa magna rossa, porpora
squisiti di marmo: adorna di 3 porte di che loro accordò Gelasio con fodere II,

bronzo storiate; fuse e distrutte le antiche d'armellini: allorché poi non usano le
dall' incendio del 2 5 ottobre iSc)?, fu- cappe, sul rocchetto assumono la mozzet-
rono rifatte le attuali nel principio del ta rossa. L'arcivescovo egualmente per
seguente secolo, sui disegui di Giovanni privilegio apostolico ha l'uso della cappa
Bologna, con bassorilievi rappresentanti rossa e dellacappa violacea, come riporta
Ja passione di Gesù Cristo. L' interno è l'Ughelli. Pio VII col brev e Sincera/idei,
in forma di croce Ialina a 5 navate, sor- de' 2 aprile 1817, Bull.Rom. COMA, e
j
PIS PIS 2 )3

j). K), concesse ai canonici l'uso del colla- sorgono altrettanti tabernacoli fiancheg-
re e calze paonazze. Questa cattedrale giali da due colonnine, e terminali da Ire
metropolitana è sacra alla Beata Vergi- sottili piramidi adorne di rabeschi e di
ne Assunta tra le relìquie insigni che in
: delicatissimi intagli, il lutto di marmo di
essa si venerano è il corpo di s. Ranieri Carrara. II3.°ordiucèscoiupartitoin 1
<">

confessore e patrono della città, in urna pilastri alternati con ?.o finestre, sui (pia-

preziosa. Qui noterò, che fra le splendide li sorgono de' tabernacoli con 3 colonnine

feste che celebravasi nelle città italiane, che sorreggono altrettante piramidi, men-
una è quella di s. Ranieri. Iti questa oc- tre sovrappone alle 20 finestre un nume-
casione e nella notte del ifial 17 giugno ro eguale di triangoli di marmo aventi
si eseguisce l'inimitabile spettacolo della in mezzo dei rosoni. Da questo 3.° ordine
tanto decanta tal unii naria a disegno, lun- staccasi lagran cupola, formata a guisa
go la via Lungarno; al qual maestoso d'una pera, che termina in uncupolino,
spettacolo, che ha luogo ogni triennio, sulla cui cima è la statuetta di bronzo di
prima si aggiungeva anche il combatti- s. Gio. Battista. La circonferenza ester-
mento o lotta al [ionie di marmo o vec- na del battistero è di braccia 239, com-
chio o di mezzo., eseguito dagli abitanti preso l'imbasamenlo, sopra di essa è
delle due parli di Pisa, formati in 12 braccia if)5, essendo c)4 l'altezza totale
compagnie di 60 uomini cadauna, arma- della fabbrica senza della figura. Sebbe-
ti di corazza. Quanto al sontuoso duomo ne4 porte scompartite in croce dieno ac-
di Pisa, vedasi il Martini, Thealriun ha- cesso al battistero, una sola resta aperta,
silicat Pisanac crectae in honorem Dei- ed è quella incontro al duomo, la più a-
parete P irgittis in coclo Assumptae, Ro- dorna di colonnelli bassorilievi, di lavori
mae 170 5. Chiese principali d'Europa, di ornato e di statue. L'interno del tem-
Milano 824, incili si tratta pure e vi so-
1 pio ha nude pareli, divise in due ordini
no riportati disegui del batlislerio e del
i di architettura, il i.° de'quali è scompar-
campanile. tito in 12 arcate sostenute da 8 grandi
Nell'agosto 1 1 52 l'architetto naziona- colonne e da 4 pilastri slaccati dal muro.
le Diotisalvi , riinpetto alla facciata del Altro simile peristilio circonda la parte
duomo, gitlò le fondamenta del batlisle- superiore del tempio, sopra il quale si al-
rio, quale per maestria e magnificenza
il za la parte interna della cupola. Nel mez-
di lavoro dovea sorpassare qnanti altri zo della rotonda sorge il fonte batlesìma-
dai cristiani in simil genere erano stati forma ottangolare, intagliato di mar-
le di

innalzali a s. Giovanni Battista. Ha la for- mi: ma l'opera che richiama gli amatori
ma di grandiosa rotonda con cupola, che del bello è il portentoso pulpito di Nicolò
si alza su d'un basamento di 3 scalini. È Pisano. Questa composizione del secolo
ripartito l'edilizio esternamente in 3 or- XII, di forma esagona, della circonferen-
dini, nel i.° de'quali girano 20 colonne, za di 14 braccia, tutta di marmo statua-
sui di cui capitelli voltano archi tondi in- rio, è sorretta da q colonne, alcune delle
taglialissimi di marmobianco: nel 2.°or- (piali premono il dorso ad animali feroci
dine contano 60 colonne più piccole,
si o a figure umane insieme aggruppale.
staccate dalla parete per formare intorno Dai capitelli delle 6 colonne che formano
un peristilio con capitelli e archi semicir- le parti prominenti dell'opera esagona,
colari, alternali da triangoli scorniciati staccansi altrettanti archi, ciascuno dei
di marmo lunense, ciascuno de'quali sor- quali è ornato di 3 piccoli archetti con fi-

regge sulla punta superiore una statui- gure scolpite in alto rilievo, mentre negli
na e nel centro una mezza figura più scompartimenti atlornianti il parapetto
grande, mentre nell'interno degli archi veggonsi lavorate miigislralmenle 5 sto-
2 7 ; p s i PIS
rie rappresentanti la natività del Salva- colonne, con 6 finestre grandi e G piccole
tore, l'adorazione de'Magi, la presenta- per le campane, è di un cerchio più ri-
zione al Tempio, la crocifissione e il giu- stretto degli altri, laonde assai più largo
dizio universale. Questo pulpito è consi- è il suo da una ringhie-
peristilio difeso
derato ilpiù felice slancio fallodalla scul- ra. Una scaletta di 87 scalini, pure di mar-
tura nel suo risorgere in Italia. Due be- mo bianco, conduce alla terrazza del cam-
neficiati del duomo, nominati dal capito- panile, anch'essa riparata intorno da un
lo, hanno la cura delle anime della catte- terrazzino di ferro al pari di quello del-
drale, ed in questo battisterio, che è l'uui- l'ordine sottostante delle campane, che
codella città, amministrano il battesimo. sono 7. Sorge questo singolare monumen-
Illàmoso campanile pendente di Pisa to della possanza e grandezza pisana nei
è una gran torre cilindrica di marmo tempi di mezzo, a fianco della cattedrale,
bianco e fascialo da 207 colonne, che sor-, versodi essa inclina estrapiomba. Questo
reggono 7 logge circolari: questa torre ha campanile è una delle principali torri d'I-
promosso sempre lo stupore non meno talia, se non la più alta, almeno la più
che la curiosità di ogni classe di persone bizzarra e curiosa, venendo chiamata la
perla sua meravigliosa pendenza di brac- torre reale.
cia 7 172, in un'altezza di g3, poiché a 11 camposanto pisano, vicino al duo-
chi vi passa vicino, sembra che ad ogni i- mo, è un altro monumento dell'opulen-
stante sia per rovinare; essendo sempre za, della grandiosità d'animo e del valore
questione, se la sua pendenza sia dovu- de' pisani, destinandolo a conservare le
ta al caso per avvallamento del suolo ceneri de'cittadini più benemeriti della
indebolito, piuttosto che all'arte con de- patria, a costituire il Pantheon degli uo-
terminato disegno dell'architetto, il qua- miui più illustri pisani: quest'opera subli-
le dicesi volle così esprimere la non sal- me, principiata nel secolo XIII, si lascia
da potenza della repubblica pisana fu : indietro tutte le altre di simil fatta, per
resa anche più celebre dà Galileo, quan- l'originalità, ampiezza, simmetria, varie
d'egli dalla caduta de' gravi, cui per tal bellezze artistiche, rarità archeologiche
pendenza la torre si presta, basò d' anni che la decorano, e per l'alto suo scopo.
25 fondamenti della dinamica. Questo
i Laonde il professor Gio. Rosini, Descri-
campanile per opera dell'architetto pi- zione delle pitture del Campo santo di
sano Bonanno, ebbe il suo principio nel- Pisa, ivi 18 16 con figure, dichiarò che
l'agosto 1 1 74. d proseguimento e fìneda il camposanto di Pisa è il testimonio
altri maestri, forse Guglielmo d'Inspruck dell'architettura nel suo rinascimento,
o Giovanni Ennipont.mo tedesco, oltre oltre che esso offre nelle sue grandiose
Tommaso figlio dello scultore Andrea pareti la storia della pittura ne' secoli
Pisano, che verso la metà del secolo XIV XIV e XV, dovendosi anche riguardare
edificò nella torre l'ultimo ordine delle qua! galleria di bassorilievi antichi nei
campane e compì la mole. Le
5 colonne 1 numerosi sarcofagi e urne ivi trasporta-
del i.° ordine sono addossate alla mura- ti, molti de' quali servirono di modello e
glia, le 3o colonne di ciascuno de'6 ordi- di eccitamento a Nicola, Giovanni e An-
ni, 180 fra tutte, sono dislaccale dal mu- drea scultori pisani superiori a tutti i loro
ro in guisa da formare altrettanti peristi- contemporanei, che possono dirsi i veri
li passeggiabili. Si sale sino al 7. ordine precursori di Donatello, Ghiberti e Bo-
per una scala di 2g3 gradini di marmo narroti.Per due porte s'apre l'ingresso
bianco, praticala nella grossezza del mu- una delle quali sopra l'archi-
all'edifizio,
lo, al quale essa gira intorno a spirale. trave è terminata da un tabernacolo di
L 8." e ultimo ordine, circondato da 12 marmo con G statue lavorate da Giovan-
PIS PIS 255
ni Pisano, architetto dèlia fabbrica. Que- sudore dell'agonia dell'unigenito Figliuo-
st'opera, di cuisi gettarono fondamenti i lo di Dio, e fu inzuppata del sangue della
nel 27 8, sembra che sia stata compita nel
i redenzione.
i4&4- Nulla di piti semplice e di più auste* Le chiese parrocchiali sono 22, com-
io poteva immaginarsi dell'esterna sua ar- prese le 4 suburbane e la collegiata di s.

chitettura, nulla di più nohiie e di mag- Stefano I Papa e martire. Contemporanea-


giore armonia dell'interna sua struttu- mente al duomo si edificarono le chiese
ra, ovevedono riunite leggerezza, uni-
si di Paolo a Ripa d'Arno, di s. Michele
s.

formila, buon gusto e delicatezza di la- in Borgo, di s. Margherita, di s. Matteo,


voro, tanto nel pavimento a disegno, co- di s. Pietro in Grado fuori di Pisa, don-

me ne'pilastri e ne'iìnestroni, i quali ul- de si deduce quanti bravi artisti allora


timi, unoa contatto dell'altro, sono ador- fiorivano. Fra le più belle chiese antiche
ni di colonnine a spirale sostenenti gra- figura la grandiosa di s. Paolo nominata,
ziosi archetti di stile gotico italiano, e che la cui facciata tuttora sorprende per la

girano intorno al claustro interno rettan- squisitezza, la varietà e quantità di lavo-


golare. Il camposanto di figura quadri- ri di scultura e di ornato di cui è fornita;
lungo con portici, è lungo braccia 2 1
7, lar- nell'annesso monastero vi furono collo-
go 72, alto sino alla soflitta 24, essendo il cati i vallombrosani ne'primi del secolo
giro totale braccia 578. Imponente e bel- XII. E' a croce latina in 3 navate, con
la quanto semplice, è la gran tettoia a ca- colonne di granito orientale e capitelli
valietti chi sorregge il lacunare difeso da variati di marmo, ma le pareli dipinte
lastre di piomho. Ma soprattutto mira- da Buffalmacco, Cimabue,SimeoneMem-
bili sono le pitture dei vecchi e più valen- mi e altri maestri, furono ricoperte e de-
ti maestri che da capo a fondo ricuopro- turpate con più pennellate di calcina. La
no le interne pareti dei portici, massime chiesina della Spina è un gioiello e sem-
dove lavorarono Giotto, Orgagna e Be- bra un modellino per le tante gugliette,
nozzo Gozzoli fiorentini, Spinelli aretino, tahernacolini, statuine, ed altri minuti
Simone Memmi e Pietro Laura ti sanesi. marmo, che da cima a
e squisiti lavori di
Le quali pitture furono con giudizio arti- fondo adornano l'esterna fabbrica, e spe-
stico descritte dal lodato Pvosini nel detto cialmente la sommità della facciata e del-
opuscolo più volte ristampato, unitamen- le sue pareti laterali. Questa chiesuola
te all'indicazione de'monumenti di scul- detta di s. Maria della Spina, per esservi
tura, che per cura del prof. Carlo Lasi- stato riposto un frammento della corona
nio, come dissi adornano a
a Cimiteri, di spine del Redentore, è il più bel mo>
guisa di galleria questo sacro edifizio, con nuinento che fino ai giorni nostri si con-
42 tavole, dellequali vi è pure V Illustra- servi in Italia in simile genere di architet-
zione. Si ha poi del di lui figlio cav. G. P. tura, la quale ripetuta assai più in gran-
Lasi nio: Incisioni delle pitture a fresco de si ammira duomo di Mi-
nel magnifico
del camposanto di Pisa , disegnate da lano, eretto dal duca Gio. Galeazzo Vis-
Giuseppe Rossi, Firenze i832. Pisa nel conti nell'epoca in cui fu signore di Pisa,
flore di sua possanza, per la flotta che ve- dove da gran tempo esistevano due hel-
leggiò per la Palestina, s'ebhe la terra del lissimi esemplari, come sono questa chie-
Calvario e qual prezioso tesoro ne riem- sa e il battistero. Sono ancora rimarche-
pì il camposanto; quella terra che fu cal- voli le chiese, di S.Nicola per l'arte con
cata dai piedi sanguinosi di Cristo, che cui è costruita la scala del campanile; di
s'aperse ad accogliere la punta del duro s. Francesco per la sua forma svelta e
stipite della croce, che sostenne la Dolo- l'arco arditissimo di 3o braccia di corda
rosa fra le donne, che bavelle le stille del che si alza nell'interna crociata, non che
2?6 PIS PIS
per i' alto suo campanile, e pei due gran- servì di carcere e di tomba al conte Ugo-
dissimi ed uniformi loggiati del contiguo lino, a due figli e a due nipoti. Si nana
claustro, per esser cjui i sepolcri delle fa- che tal torre esistesse accanto all'arco sot-
miglie più cospicue di Pisa. Altri edifizi to cui passa la strada che guida al duo-
più segnalali della città sono i Lungar- mo, attualmente disfatta ed incorporala
ni, i 3 ponti che li attraversano, alcuni al palazzotto dell'orologio^ ed in questo
palazzi che li fiancheggiano, il luogo do- luogo era il centro dell'antica città di Pi-
ve fu l'arsenale. delle galere, la cittadella sa. Vi era perciò il palazzo degli Anziani
vecchia, le sontuose fàbbriche die ador- o flcl Comune Pode-
e vicino quello del
nano la piazza de'Cavalieri, le pubbliche stà, dove furono presi nel .° luglio 288 1 1

fonti, il teatro e la dogana. Il Ponte vec- i nominali 5 infelici individui di casa


chio o di mezzo, famoso pel suindicato Gherardesca. 11 Vasari rifacendo il pa-
giuoco chiamato del Ponte, fu eretto nel lazzodegli Anziani, costruì il nobilissimo
1 040, e rifabbricato in marmo per muni- palazzo conventuale de'cavalieri di Papa
ficenza di Ferdinando Ponte a mare II. Il s. Stefanol [V.) ed }
in luogo della chiesa
o alla fortezza, presso la città detta nuova, di s. Sebastiano, fu fondata per ordine
vuoisi edificato verso il 1 33 1 però la citta- : di Cosimo I quella conventuale di detti
della incominciata nel 1 4 6 ^compita circa cavalieri, essendo stata in Pisa fissata la
ili 5i 2, fu atterrata nel declinar deli 700. residenza di quell'ordine militare. Il ma-
II Ponte nuovo della Spina, già esisteva gnifico tempio, recentemente fu restau-
nel 1286. Al i.° ponte fanno un bel cor- rato ed abbellito, con superbo altare
redo, alla coscia meridionale, le grandio- maggiore di porfido orientale, su cui in
se Loggie di Banchi, quali stanno in le mezzo a pregievoli lavori di scalpello, si
mezzo de'Gambacorti,
all'antico palazzo vedono la statua e l'urna dels. prolettore.
ridotto ad uso di dogana, alla pubblica In questa stessa piazza de'Cavalieri, Co-
torre dell'orologio, ed al palazzo del go- simo I innalzò pure superbi palazzi, per
verno^ stato con magnificenza riedificato cui pisani quivi gli eressero una statua
i

sopra due antichi palazzi, municipale e pedestre. Il suo figlio Ferdinando I non
pretoriale, col disegno del valente archi- solo incoraggi il commercio de'pisani, ri-
tetto pisano Alessandro Gherardesca; stabilendo fiere e mercati, ma abbellì la
mentre dirimpetto alla coscia settentrio- città di sontuosi edilizi e di monumenti
nale dello stesso ponte apresi la principa- insigni, fra'quali il grandioso collegio
le strada di Pisa, quella del Borgo co'suoi che ne porta il nome, vari palazzi e la i

portici, e presentasi ad esso di fronte col chiesa che fece terminare in detta piaz-
palazzo del Casino la piazza più animata za, la Loggia di Banchi ode'Mei canti, ed
cìi Pisa, la quale fino dal secolo XIII por- il palazzo granducale. Per ordine di Fer-
tava il nome del Ponte, dove anche allo- dinando I fu aperto il fosso de'navicelli
ra adunavano
si gli oziosi artigiani ed il fra Pisa e Livorno, furono incominciati
minuto popolo. gli acquedotti dalle sorgenti di Asciano,
Dopo la piazza del Duomo , dopo i per cui i pisani riconoscenti gl'innalzaro-
Lungarni, per bellezza e magnificenza 110 un monumento sulla ripa destra del-
viene la piazza de'Cavalieri, artisticamen- l'Arno, consistente in un gruppo di mar-
te e storicamente descritta dal Morrò na mo scolpito da Francavilla e rappresen-
e dal Grassi, il quale ultimo non solo rap- tante la città medesima sotto l'allegoria
presentò in disegno la piazza moderna, della Fecondità, nell'atto di essere solle-
ma ancora quella più antica degli Anzia- vata dal granduca suo benefattore. Mos-
ni colla Torre della fame, già de'Gualan- si da un simile scopo i pisani moderni
di alle Sette vie, torre infausta perchè eressero nel 1 833 una statua colossale in
PIS PIS a5 7
marmo, scolpita dal Pampaloni e collo- In Pi'a vi sono di versi monasteri e con-
cata in una delle più grandi piazze, cori venti religiosi d'ambo i sessi, e parecchie
questa iscrizione : Al granduca Pietro confi atei ni le, fi a le quali quella della Mi-
Leopoldo l quaranC anni dopo la sua sericordia modellata ingran parlesuquel-
morie. Sebbene debbasi a Cosimo J prin- il la di Firenze, ed isti l uti di beneficenza
cipio dell'arsenale Mediceo, sul disegno ne' quali la città precede le più illustri.
del Bontalenti nel Lungarno, pure un La pia casa della Misericordia risale al
grande arsenale ivi esisteva presso la chie- 1 o53,e fueretla pel riscatto degli schiavi,
sa di s. Vito che ora si vede fu
; e quello come per sovvenire lefamiglie vergogno-
terminato neh 588 da Ferdinando I. So- se. In progresso di tempo accresciuto il

pra 607
pilastri che sorreggono le ar- suo patrimonio dalla pietà de' nobili pi-
cate, in origine aperte, si leggono le me- sani, massime nel 1 34 1 dal conte Boni-
morie di alcuni fatti gloriosi spettanti ai facio della Gherardesca ,
potè estendere
cavalieri di s. Stefano. Merita menzione le sue beneficenze sopra molte altre ope-
la gran fabbrica di Sostegno, presso il Pon- re misericordiose, fra le quali quella che
te a mare, là dove entrano i navicelli nel tuttora si pratica , di dotare proporzio-
fosso artificiale per trasportare le merci natamente alla nascita e al destino non
a Livorno e viceversa, opera ordinata da poche fanciulle. Pei legati di tre genero-
Pietro Leopoldo I con tettoie, affinchè le si pisani, dal secolo XVII si dotano ogni

barche vi stassero al coperto. Tra pa- i annocirca 80 oneste fanciulle. Molti pic-
lazzi di Lungarno è quello Medici presso coli spedali erano in Pisa annessi a va-
s. Matteo, ora del conte Pieracchi ,
pri- rie chiese, prima che Alessandro IV nel
ma abitazione di Cosimo I, dove si dice 1257 accordasse a' pisani l'assoluzione
che uccidesse il figlio d. Garzia, e dove dalle censure a condizione che fondasse-
era slato alloggiato Carlo Vili redi Fran- ro un vasto ospedale da doversi termi-
cia : altri cospicui palazzi sono quelli dei nare in 5 anni colla spesa di 10,000 li-
Lanfranco.!, ora Toscanelli; quello delle re.Appena eseguita la fabbrica fu chia-
Stanze civiche; quello de'Lanfreducci, ora mata ospedale nuovo di Papa Alessan-
Upezzinghi. Un poco distante dal duo- dro, poi della Misericordia di s. Spirito,
mo e quasi contiguo al camposanto sor- ed ora di s. Chiara. Vi vollero circa 80
ge il graudioso palazzo arcivescovile, rie- anni per ultimarlo, ed in seguito il suo

dificato di pianta presso l'antico episco- patrimonio fu accresciuto con rendite di


pio sul fine del secolo XVI dall'arcive- altri minori spedali riuniti e di altri luo-
scovo del Pozzo, accresciuto e decorato ghi pii; indi nel declinar del secolo XIII
due secoli dopo dall' arcivescovo Fran- vi furono sottoposti lo spedale de'trova-
ceschi, e sontuosamente addobbato dal- telli e l'annessa casa del rifugio de' po-
l'attuale arcivescovo mg. r Panetti. Nel- veri. Da ultimo per munificenza del re-
le stanze terrene del grandioso cortile ,
gnante granduca Leopoldo II, ne fu au-
circondato d'un loggiato sorretto da co- mentata la dote, edificata l'infermeria per
lonne di marmo di Carrara, esiste il ric- le donne, aumentata quella degli uomi-
co archivio arcivescovile fornito di qua- ni, e costruito il teatro anatomico con ga-
si 3ooo pergamene, a partire dal 720 binetto fisico- patologico. Quanto all'ospe-
fino al secolo XV avanzato, tutte crono- dale degl' innocenti o trovatelli, due ne
logicamente disposteeeopiate in vari vo- esistevano, uno sotto il titolo di s. Dome-
lumi, con più. una riunione di molte al- nico efondato in via s. Lorenzo nel 12 18,
tre membrane, appartenenti al monaste- denominato di s. Spirito, cui ven-
l'altro
ro di s. Matteo di Pisa e di altre case re- ne incorporato il .° nel 323 dall'arcive-
1 1

ligiose della Toscana. scovo, indi nel 1 4^1 il 2.° fu traslocato


VOL. LUI. 17
a58 IMS PIS
presso s. Giorgio. La casn poi del rifugio gcvn Pisa, che fu dal S^q ali 34 Im- i 1 .

pei noveri fu istituita da Pietro Leopol- perocché ad intuito di lui furono invita-
do J nel soppresso monastero delle con- ti al nuovo ginnasio i professori più di-
vellile, poscia trasferita nel locale con- stinti di quel tempo;
e fu allora che il

tiguo allo spedale de'trovalelli. Vi sono concorso degli studenti da varie parti di
due orfanotrofi pei maschi e femmine, Europa accrebbe gente e celebrità alla
istituiti nel i 688 e mantenuti da una ge- città, a favore della quale il Papa Clemen-
nerosa società di cittadini. II monte di pie- te VI, con bolla data in Avignone a' 3
tà è nel luogo detto il Castelletto, ove fu settembre 343, l'approvò e le concesse
i

il palazzo pretorio della repubblica pisa- privilegi, dichiarando dalBorgo, che l'o-
na. Avvi una scuola infantile pei pove- rigine l'università solo la ripete dalla re-
a
relli, la i . che si eresse in Toscana, altra pubblica che avea ilgins non d'istituirla,

tli reciproco insegnamento, ed un istitu- mai da alcun diploma imperiale. Man-


to pei sordo-muti fondato da Ferdinan- cando essa d'un locale capace a riunire
do III, aumentato e migliorato da Leo- insieme un maggior numero di scuole,
poldo II ,
quali istituti si collegano con per le vicende de' tempi andò talmente
quelli dell'istruzione pubblica, di cui va- decadendo, dopo la dedizione di Pisa a
ilo a far cenno. Fii enze,che i reggitori di quest'ultima cit-
Pisa negli stabilimenti d'istruzione tà si determinarono di restituire alla pri-

pubblica ancora fu chiamata l'Atene della ma la sua università. A tale effetto fu crea-
Toscana, perle dovizie che racchiudono ta una deputazione di 4 distinti fioren-
eli archivi pubblici, come quelli arcive- tini,uno per quartiere, presieduti da Lo-
scovile, del capitolo, dell'opera del duo- renzo de Medici il Magnifico, sotto il ti-
mo, dello spedale, della pia casa della Mi* tolo di ufliziali dello studio fiorentino e
sericordia, oltre gli archivi di molle co- pisano, incaricati specialmente di rialti-
spicue famiglie, fra quali è doviziosissimo vare con decoro 1' università di Pisa. A
quello del cav. Rondoni; pei molli e an- favore della quale i deputati a ciò nomi-
tichi monumenti di belle arti,, più nume- nati nel i
478 riformarono gli statuti del-

rosi che altrove; e pei comodi che presta l' antico ginnasio, aumentarono salari i

agli studiosi con la sua università, centro ai professori, chiamando a Pisa più fa- i

dell'educazione scientifica della Toscana, migerati dottori di quell'età; finalmen-


pel merito de'suoi 4° professori, per le te diedero principio all'edifizio della Sa-
numerose cattedre di varie facoltà, per pienza nel i4q3, stato poi neh 543 gran-
J' abbondanza di libridioltre 35,ooo vo- diosamente da Cosimo I ampliato di co-
lumi, di macchineedi esemplari esisten- modi anche pel convitto, di cattedre e di
ti nella pubblica biblioteca, nell'anfitea- onorari; il qual principe assegnò all'uni-
tro fisico, nel laboratorio chimico, nel versità rendite stabili, ne riordinò gli sta-
museo di storia naturale e nell'orlo bo- tuii e concesse agli esteri privilegi e im-
tanico, che nato col risorgimento dell'u- munità. Cosimo III accrebbe l'orto bo-
niversità variò più voile il silo,ed ora tro- tanico, e di non pochi oggetti minerali e
vasi in via s. Maria, liceo di piante eso- fossili il museo contiguo. Indi Gio. Ga-
tiche. Ammesso che Pisa sin dal secolo stone vi eresse nel 17 34 il celebre osser-
XII avesse un pubblico liceo, specialmen- vatorio astronomico. Sotto gli auspiciidel
te per le scuole di diritto umano e divi- granduca che regna nel centro del cor-
no, ciò non ostante la i .
a
fondazione, piut- tile fu eretta la statua di marmo del som-
tosto che la restaurazione della sua uni- mo Galileo, il r.° ottobre 83g, con co- 1

versità, devesi al conte Bonifazio Novel- niazione di medaglia, cioè nel giorno me-
lo della Gherardesca nel tempo che reg- desimo che si aprì nella Sapienza pisana
PIS PIS a5g
il i. "congresso degli scienziati italiani: gli i\cr>
ì
ma col formare fin dell*? ai male na-
altri ne'successivì anni ebbero luogo in vali contro i saraceni, onde Pisa diven-
altre principali città d'Italia. Nel 1840 ne ricco emporio del Mediterraneo. Il
fu stampalo in Napoli : Atti (iella prima popolo permetteva che saraceni venis- i

riunione de' scienziati italiani tenuta in sero a negoziare non solo in Porto Pi-
Pisa. Vi fiorirono nell' università i più sano, seno di mare ora interrato nel luo-
celebrati professori e vi uscirono innume- go attualmente occupato dalla Padulet-
revoli uomini celebri pera verne frequen- ta di Livorno (f.), ma anche nella stes-

tato gli studi, fra'rpiali i Papi fiorentini sa città di Pisa, contro il qual costume
Urbano Vili, Clemente IX e Clemente si scagliò il monaco Donizone. Vuoisi
XII, che vi riceverono le insegne di dot- che i saraceni classerò il nome di Kinsi-

tore. Vedasi il cav. Flaminio dal Borgo, ca o Chinsica a quella parte della città
Dissertazione epistolare sull'origine del- dove quegl'infedeli abitavano e tenevano
l'università di Pisa, i vi i jG5. A ngelo Fa- botteghe. Non solo i pisani acquistarono
broni, fhstoriac academiae pisanae, Pi- gran credito e divennero più ricchi de-
sis yq i Il granduca che regna con de-
1 . gli altri popoli ma crebbe talmente la ,

creto de'28 ottobre 85 1 unì in una so- 1 loro potenza in oriente, che gì' impera-
la generale e completa università le due tori greci nel secolo XII pagavano loiOj
università di Pisa e di Siena ; in questa come ai genovesi, un'annua pensione, e
saranno le facoltà di teologia e di giu- dicesi che fossero primi a procurare nel
i

risprudenza, ed in Pisa le altre facoltà di 1 075 delle leggi marittime, approvate da


filologia e filosofia , di medicina e chi- s. Gregorio VIIedaEnrico IV, ed appel-
rurgia, di scienze matematiche, di scien- late il consolato del mare del quale par- ,

ze naturali, con tutto il corredo de'mu- lai a Consoli ed a Porto, donde invalse il

sei e gabinetti che si richiedono all' uo- costume di creare consoli de' mercanti, i

po. Il seminario ecclesiastico di Pisa è con ampia autorità sulle controversie


veramente splendido e grandioso, si- mercantili. Dal trasportare crociati nelle i

tuato nel soppresso convento di s. Cate- navi in Palestina, pisani ricavarono mol- i

rina de' domenicani, provvisto di mae- tissimo oro e argento, ed unendo le lo-
stri e di biblioteca con un collegio an- ro armi coi re di Gerusalemme, riporta-
nesso. Inoltre vi è il collegio Ferdinan- rono a casa ricche spoglie e prede, ed e-
do, istituito nel i5g5 da Ferdinando I, ziandio si procacciarono molti diritti, ca-

per 4° studenti pensionati di vari luoghi stella e città in oriente che assaissimo ,

di Toscana; i collegi Puteano e Ricci, fon- servirono ad ampliare il negozio della


dati da due arcivescovi, il i.° per man- loro mercatura. Ottennero privilegi dal
tenere 8 alunni del Piemonte, l'altro per principe d' Antiochia in questa città, in
altrettanti giovani di Montepulciano che Laodicea ed altrove, dai re di Gerusa-
venissero eletti per recarsi a studio in Pi- lemme in Acri o Tolemaide, dal conte di
sa. Evvi l'accademia poetica, figlia del- Tripoli , con esenzioni , diritti e libertà

l'Arcadia di Roma, sotto il titolo di Co- alle loro navi , estese alle contrade ove
lonia Alfea y antico nome di Pisa. L'ac- si stabilirono. Così in Tiro, ove eravi la
cademia delle belle arti ha lo studio pub- compagnia degli umilii mercanti pisani
blico di disegno. che vi attendevano al traffico, eia dife-
Il Muratori nella dissert. 3o, parla del- sero allorché fu attaccata dai saraceni,
la celebrità de* pisani nella mercatura e onde sempre più dilatarono nel levan-
Dopo mil-
de'Ioro privilegi in oriente. il te la loropotenza e nome. Ma l'emula-
le cominciarono ad esercitarla come , i zione e gara coi genovesi e veneti non ,

genovesi, non solamente col darsi al traf- tardò a produrre odii, inimicizie e guer-
2 6o P I S PIS
re, nelle quali in fine toccò ai pisani di ficenza e vastità di questa certosa la ren-
soccombere, com'era avvenuto agliarnal- de la più bella d' Italia , dopo quella di
iltani, senza avere mai più rimessa in pie- Pavia. Vasto n'è il chiostro con colonna-
ili l'antica loro potenza. Al presente il to di marmi, vasta è la chiesa divisa in
commercio è limitato a cagione della vi- tre corpi con vaga facciata : le interne pa-
cinanza di Livorno; però l'industrie ma- reti sono nobilitate da egregi lavori del-
nifatturiere della città di Pisa hanno pro- le arti belle , fra iBrunone del
quali s.

gredito sotto il regnante sovrano, con fab- Vanni, il quadro dell'altare maggiore di
briche di tessuti in cotone , lana e seta, Franceschini, s. Gio. Evangelista, ed i ss.

drappi di varie qualità, grandiosa stam- Gorgonio Doroteo con due a fresco del
e
peria d'indiane all'uso di Svizzera eretta certosino Cassiani, cui pure si devela pit-
ai bagni di Pisa, manifattura di berret- tura della cupola nel 3.° recinto, men-
ti, due fabbriche di ter-
filanda di lana, tre appartengono al suo maestro Poccetli
raglie fonderie di campane, ec. Il me-
,
le pregievoli pitture della cappella con-
desimo Muratori nella dissert. 27 tratta tigna alla sagrestia. Ferdinando III ripri-

delle monete di Pisa, la cui zecca già e- stinò neli8i4 questa certosa e quella di
sisteva nel 1 170, sebbene ne' più vecchi Firenze, le più magnifiche superstiti di
secoli avesse goduto questo pregio, come Toscana. Il compartimento o provincia
nel 782 ( ed anche assai prima per con- pisana in origne abbracciava il perime-
cessione de' longobardi), facoltà confer- tro territorialedellasua repubblica, can-
mata ai pisani da Corrado II e Federico giato poi in distrettodella fiorentina, com-
I imperatori. Le antiche monete hanno presovi il territorio disunito del grandu-
il motto, Gloriola Pisa, l'immagine del- cato, insieme all'isole del Giglio e di Gor-
la Beata Vergine coli' epigrafe : Prolege gona, ed ai paesi di terraferma colle iso-
Virgo Pisas, ed anche con la croce e il le che costituirono il principato di Piom-
nome degl'imperatori. Neh 161 la città bino : comprende pure Livorno, l'isola
ne'suoi sigilli a vea l'aquila, col verso: £/r- dell'Elba ed altre, Calci e Porto Barat-
bis tue dignum Pisanae nomine signum. to, con circa 35o,ooo abitanti, de'quali
Il territorio pisano fu sempre feracis- 45,ooo circa popolanoPisa e la sua comu-
simo, e abbondante di grasce e d'alberi nità, che anticamente ne contò i5o,ooo
d'alto fusto, buoni afabbricar navi, di uve o 200,000 secondo altri. Da essa fiori-

pregievoli, di olio squisito, di pietre da rono molti celebri uomini in santità di


lastricare e da far calcina, di marmi, di vita, in dignità ecclesiastiche, nelle scien-
acque minerali, di terra opportuna per ze, nelle armi, nelle arti e nella politica,
vasi, mattoni e terraglie, di eccellenti pa- riportati dal Grassi , nel suo Catalogo
scoli, di ampi boschi, di vasta pineta che cronologico, laonde mi limiterò a ricor-
fascia il litorale pisano. Presso Calci nel dare il Papa Eugenio III Paganelli da
:

Val d' Arno, in pianura e alle falde de- Monte Magno; Nicolo V Parentucelli di
gli Apennini, si trova la certosa di Pisa, Sarzana ebbe per padre un pisano let-
,

che sembra una residenza regia più che tore nello studio; i cardinali Angelis Ja-
un monastero dicenobiti, la quale ripe- copo, b. Balduino, Bernardo di Kennes,
te l'origine neli36Gdaun pisano oriun- Fmocchietti Raniero nato in Livorno ,

do di Armenia.venendo edificata con la Gaetani Gherardo Gaetana Goffredo, ,

chiesa de'ss. Efeso e Polito, con annuen- Gaetani Gregorio, Gaetani Pietro, Gae-
za dell'arcivescovo Moricotti, indi arric- tani Villano (di questa antica e nobile
chita da vari benefattori, unendovi Gre- famiglia che passò a Gaeta ed altrove, ol-
gorio XI il monastero e beni de' bene- tre quanto dissi a Caetani faviiglia, ve-
dettini dell'isola di Gorgona. La magni» dasi Pietro Farulli, Cronologia della fa-
PIS PIS 2Gi
miglia Gattoni da Pisa ), Gherardcsca più noto per la sventurata sua tragica
Pietro, Graziano, lì fosca Landolfo, Mer- morte, peggiore di quella che era tocca-
coite Giovanni, Matteo } Malcondini Gii- ta a Napoli allo zio Gherardo : dopo 2(>
sogono, S&oricotti Enrico, Nigelli Ridol- anni i pisani innalzarono al grado stesso
fo , Frignano Francesco, Ralla Uberto, di podestà i pai enti di lui, cioè nel i3iG
Soffredo Gaetani, Vico Guido di Capro- il conte Gherardo Novello ,
poi il conte
mi, Visconti Ugo, le notizie de'quali ri- Ranieri suo zio, il conte Bonifazio Novel-
porlo alle loro biografìe.! principali e som- lo tìglio del primo ed il conte Ranieri
,

mi delle altre categorie in lettere, scien- figlio di questi, che esercitarono il pote-
ze e arti, che successivamente fiorirono, re supremo della repubblica. Altri poli-
sono: Pietro diacono maestro di belle let- tici sono, Andrea, Pietro e GiovanuiGam-
tere sotto Carlo Magno, in Pavia e Pa- bacorli,Jacopo d'Appiani e Giovanni d'A-
rigi , dove si distinse Bernardo da Pisa gnello. Per non dire di altri, l'incompa-
°
insigne teologo : Pietro fu il i professo- rabile Galileo nacque in Pisa a' 18 feb-
re italiano, che insegnò le belle lettere in braio i 564, da geuitore fiorentino e da
Francia. Cuschettoarchitetto e direttore madre pescialina.
dell'edilìzio del duomo. Uaiberlo vesco- Pisa, Pisae e già Alphaea, la sua pri-
vo d'animo grande e di singoiar valore. ma epoca precedei tempi istorici e si na-
Bulgaro eBurgimdio profondi giurecon- sconde nelle tenebre della più remota an-
sulti. Leonardo Fibonacci fumoso male- tichità. Gli scrittori concordano nel dire
maticOj che alcuni dicono il .° introdut- i che esisteva alla presa di Troia, essendo-
tore in Europa dellecifre arabiche e delle visi fermata una colonia greca, ed alcuni

operazioni di algebra scritte con trattato. la fecero originata da Pelope e dai pisei,
Diotisalvi e Bonanno già lodati e som- greca gente capitata nelle coste d' Italia
mi architetti. Il patrono s. Ranieri, l'ar- i3 secoli avanti la nostra era. Senza ri-

civescovo Moricoui. Nicolò Pisano mae- portare altre tradizioni , la più abbrac-
stro e restauratore del buon gusto nella ciata è quella che chiamandola l' Altea
scultura, capo-scuola del medioevo. Ni- de' greci, la dice conquistata dagli etru-
cola Pisano, altro celebre scultore e su- schi, i quali l'incorporarono al loro ter-
blime architetto. Giunta Pisano insigne ritorio, quindi i pisani fornirono 1000
pittore. Altri scultori e architetti d' un guerrieri ad Enea , esseudo già la città

merito distinto furono Giovanni figlio di assai ragguardevole, sia perla vantaggio-
Nicola Pisano Guglielmo Agnelli,
, fra sa posizione e come molto opportuna al-
Andrea Pisano e Tommaso e Nino suoi le operazioni marittime. I pisani primeg-
figli. Letterati rimarchevoli furono Do- giarono fra gli etruschi per valore guer-
menico Cavalca, Bartolomeo da s. Con- riero, trovandosi spesso alle prese contro
cordie, il b. Giordano e Ranieri due , i i liguri loroimportuniviciuijiionche per
ultimi di Castel Puvalto nel contado pi- nobiltà, opulenza , copia di vettovaglie,
sano. In politica e giurisprudenza figu- per opere in marmi e per materiale ad
rarono Michele Laute e Pietro suo fi-
di uso navale : tuttavolta la loro storia ri-

glio, oriundi di Vico Pisano, corneoriuu- mane oscura prima che cadessero in po-
do da Buli fu Francesco di Bartolo, che tere de'romani, essendo questione a qua!
sotto il governo di Pietro Gambacorta, parte di suolo etrusco appartenessero.
commentando spiegò la Divina Comme- Sembra probabile che romani uell' an- i

dia nello studio pisauo. B. Pietro Gam- no 5i6 di Roma conquistassero l'Elru-
bacorta fondatore de'Girolantini. Cele- ria, e poco dopo la i." guerra punica i

bre scrittore, poeta e ingegnoso politico, pisani erano già alleati de'romani, e ver-
fu il conte Ugolino della Gherardcsca ,
so l'anuo J20, 232 avauti Gesù disio, il
262 P I S P1S
cousoie Q. Fabio Massimo , veleggiò da rina, nel cui porto molte volte il governo
Pisa culle sue legioni nell'isola di Sarde- di Roma faceva imbarcare le sue legioni
gnu, dove riportò vittoria: due anni do- per la Liguria marittima, per la Gallia
po da Pisa il console M. Papirio partì Narbonese, per le Spague , e spesso per
per detta isola e per quella di Corsica. Al* l'isole di Corsica e Sardegna. I coloni eb-
tio fatto dell'amicizia de'romani coi pisa- bero i loro collegi, magistrati e sacerdo-
ni, è l'approdo nel 528 dalla Sardegua ti.L'imperatore Adriano o il succe>sore
del cousole C. Attilio, come la partenza Antonino fecero innalzare in Pisa terme,
contro Annibale del console P. Cornelio teatri, anfiteatri ed altri pubblici edilì-
Scipione nel 535; altrettanto fecero al- zi ; certo è che ilsecoudo fece ingrandire
tri duci romani uelleguerre contro i gal- e ricostruire la via Aureliao Emilia, ver-
li boi, ed iche affluivano iutor-
ligustici so l'anno i4o di nostra era.

noalla città di Pisa alleata di Roma, quin- Nel principio del secolo V discesi i bar-
di vinti nel 56 1 da Q. Miuucio. Gl'in- bari in balia, l'impero d'occideute rice-
domabililiguri minacciando sempre d'ir- vette 1' ultima scossa dagli uuni, eruli e
rompere nell'agro pisano, di frequente i goti, i quali dominarono in Italia. 11 re
romani doverono combatterli, massime Teodorico marina militare
ripristinò la
gli apuani. Nel 5y4 di Roma i pisani ve- e mercantile, per far fronte alle forze na-
dendosi liberati da sì feroci vicini, otten- vali greche dell'impero d'oriente : aven-
nero dai romani che nella loro città vi do t successori trascurato la difesa deile
mandassero una colonia di cittadini, con coste, facilitarono ai greci la venula nella
diritto latino, privilegio di suffragio e penisola e il ricuperodell'impero.Pisa era
triumviri. Dalla dedizione di questa co- col restante di Toscana in mano de'go-
lonia latina pare che Pisa cessasse di es- ti,quando Narsete generale dell' impe-
sere federata del popolo romano, e che ratore Giustiniano I, dopo la vittoria ri-
qual capoluogo di prefettura militare in- portata su Totila nel 552 mosse por- ,

sieme col suo contado restasse unita al- zione dell'esercito verso l'Etruria. Tutte
l'Italia romana, venendo aggregata alla le città, meno Lucca, accolsero senza o-
tribù Galena. Mentre per le guerre qua- stacolo i vincitori, i quali non pare che
si per tutta Italia scemavasi la popola- alterassero gran fatto il sistema organi-
zione, a Pisa si aumentò l'agro pubblico, co delle gotiche magistrature , mentre
a proporzione che le colmale dalle tor- conservarono le cariche di provincia e
be strascinate dal Serchio e dall' Arno di municipio, con la differenza che gre- i

spingevano il delta pisano verso il litora- ci iu vece de' prefetti di provincia, suc-
le, stato in tempi più antichi fondo di ma- ceduti ai presidi o correttori, sostituiro-
re. Quiudi riuscì facile all'imperatore Ce- no comunemente i duchi. Irritato Nar-
sare Augusto, piuttoslochè allo zio dit- sete dalla sua corte , nel 568 chiamò i

tatore Giulio Cesare, di assegnare alle longobardi in Italia, che ben presto ne si-
legioni reduci in Italia dalle vittorie ifou- gnoreggiarono gran parte in un alla To-
di pubblici de'muuicipi, col ripartire ad scana ma Pisa per molto tempo conti-
;

una di quelle tante colonie de'suoi vete- nuò a mantenersi libera governandosi ,

rani i terreni del litorale pisano; sicché a repubblica. tempo del re Ro- Però al

i nuovi ospiti di Pisa in ossequio del lo- tali, che regnò dal 636 al 652, a lui ap-

ro benefattore chiamarono la pisana Co- parteneva la marina di Pisa. Allorché uel


lonia Giulia Ossequiosa, militare e ma- 773 Carlo Magno espulse i longobardi
rittima. Fu vantaggioa Pisa di avere gen- dall'alta Italia, trovavasi in Pisa un du-
te laboriosa e forte, onde coltivare le sue ca militare e politico incaricato di guar-
vaste campagne e fornire operai alla ma- dare e difendere dalle scorrerie piratiche
PFS PIS it-

de'greci le spiaggie toscane, coti palazzo nel cui nome, qual re d'Italia, governa-
e corte de'duchi, avendo i re longobar- va la Toscaua il marchese Ranieri, le cui
di concesso a Pisa il mo-
diritto di batter città erano presiedute i\a un conte.

neta. Carlo Magno conservò o nominò Per averi saraceni devastato la caden-
duca il longobardo Allone, pel governo te Limi,il Papa Benedetto Vili eccitò i

di Lucca e di Pisa, collo stesso incarico pisani ed genovesi non solo a liberare
i

di difenderne le spiaggie dai greci, essen- la Corsica dai saraceni , ma a cacciar di


dovi allora nella seconda il principale em- Sardegna M ugeto, come nel 1018 con fe-
porio e il maggior arsenale di Toscana. lice successo eseguirono , costringendo
Papa Adriano 1 ricorse due volte contro que' corsari a tornare in Africa col re ,

il duca, per trascurare la difesa delle co- che altri dicono condotto a Genova, altri

ste toscane, e per danneggiare l'abbate mandato prigione in Germania, impadro-


Guufredo pisano e figlio di s. Walfredo, nendosi della parte più litoranea dell'i-
il cui padre Radgauso cittadino pisano sola.Ma non tardò fra'pisani e genovesi
avea fondato l'abbazia di s. Pietro a Pa- a insorgere discordia tale che fu foriera
lazzuolo. Carlo Magno donò alla s. Sede di ripetute guerre terribilmente accani-

le isole di Corsica e di Sardegna, ciò che te Ira i due popoli; che sebbene i geno-
confermò Lodovico I suo figlio ed i suc- vesi facessero ogni sforzo per scacciar di
cessori.
J
L rima dell'8 1 o ad Allone succes- Sardegna i non ostante pisani ne
rivali, i

se Wincheramo, duca della provincia e restarono poi padroni per quanto riguar-
:

conte o capo del governo di Lucca; coi da le gare tra' pisani e genovesi, può ve-
medesimi titoli gli successe Bonifazio F, dersi anche Genova, Corsica, Sardegna.
cosi il suo figlio Bonifazio II , ed i due Tale fu il principio luminoso della po-
Adalberti duchi di Toscana, ma circa dal- tenza pisana nel medio evo, tuttoché la
l'87i questo titolo fu alternato con quel- Toscana continuasse ad essere soggetta
lo di marchese, equivalente a governa- ai marchesi. Ritornato nel 1020 circa Mu-

tore civile e politico. Talvolta Pisa fu ca- geto più forte nella Sardegna, per ritoglie-
po della provincia di Toscana, cioè quan- re le perdute possessioni ai pisani, questi
do vi risiedeva il marchese, dalla cui re- si associarouodi nuovo ai genovesi, e mal-
sidenza alla città derivava tal qualifica. grado l'ardore e la rabbia de'mori furo-
Nel 926 vi sbarcò Ugo re d' Italia, indi no fugati, ed il ricco tesoro tolto al re fu
divenne marchese di Toscana Ober lo, cui ceduto ai genovesi in ricompensa deltfi fa-
successe il figlio Ugo. Preferendo mar- i tiche e spese solferte. Allora i pisani for-
chesi la dimora di Lucca a Pisa, la qua- tificato Cagliari e gli altri luoghi più im-
le considera vasi capitale della Toscana, portanti dell'isola, diviseroil governo di

forse fu origine delle fatali discordie che Sardegna ne'4 giudicati o reami di Ca-
si le due popolazioni
accesero fra limi- gliari, Torres o Sassari, Gallura ed Ar-

trofe,donde o per altre cause ili. fatto borea Oristano, ovvero riconobbero il
d'armi fra Pisa e Lucca nel ioo3, in cui regime preesisteule, obbligando solamen-
3
perdette la seconda, come fu lai. guerra te i giudici delle 4 proviuciea riconosce-
de' municipi italiani , die cattivo esem- re l'alto dominiode'conquistatori, eserci-
pio. Ma la vittoria de'pisani fu ben pre- zio di dominio che forse fu consolidato
stoamareggiata nel seguente anno dalla più tardi. Intanto i pisani dopo avere ri-

comparsa de' saraceni, che in numeroso cevuto il vessillo di s. Pietro dal delega-
stuolo posero la città a sacco e fuoco, d'or- to della s. Sede, cou uumeroso naviglio
dine del loro re Mugeto padrone di Sar- nelio33 o io34 andarono a punir Mu-
degna. Nc'primi del secolo XI fu in Pi- geto sulle coste d' Africa, s'impadi uniro-
sa o ue'suburbi l'imperatore Lnnco II, no di Bona, e caduta nelle loro mani la
a64 PIS PIS
corona del re, ne fecero dono all' impe- di Pisa,come anche di ailre città di Tosca-
ratore Corrado 11 , altri dicono in vece na^ almeno il suo maggiore sviluppo.
della persona di Mugeto
mezzo dei e a Non cessando pirati africani d' in- i

genovesi, che alcuni vogliono morto pri- festare le coste d'Italia, e sapendo Papa
gione in Pisa, mentre governava la To- Vittore 111 quanta fosse la bravura e po-
scana pel detto Corrado 11 qual re d'I- tenza nellecose marittime de'pisani e ge-
talia, il marchese Bonifazio padre della novesi, li pacificò e indusse a partire con

contessa Matilde. Nel marchesato di Gof- poderoso naviglio per 1' Africa a guisa
fredo di Lorena, marito di Beatrice ve- di crociati , onde espugnarono Tunisi e
dova del predecessore, probabilmente i altri luoghi con ricchissima preda. Il re
pisani guerreggiarono con lui a difesa di fu obbligato a pagare grossa somma di
Papa Alessandro II e de'suoi diritti, con- denaro, di cessare le scorrerie sulle coste

tro i normanni e in Roma contro l'an- italiane e di lasciar liberi i cristiani falli
tipapa Onorio II. Nel 1062 per la crescen- schiavi. Avendo i genovesi difesa la Cor-
te potenza, i pisani mandarono in Sicilia sica dai saraceni e occupate varie parti,
copioso naviglio in soccorso ai conti nor- aspiravano all'intero conquisto, quando
manni Roberto e Ruggiero contro i sa- nelio88 Urbano II la consegnò ai pisa-

raceni; e nell'impresa di Palermo pote- ni, allineile la governassero sotto l'alio


rono impadronirsi di 6 navi de'saraceni, dominio della s. Sede: tutta volta geno- i

cariche di oggetti preziosi, co' quali nel vesi continuarono a signoreggiarla in di-
io63 dierono principio alla fabbrica del- versi punti e se ne impadronirono inte-
la primaziale del duomo. Nel 1069, per ramente nel secolo XV, dopo avere pi- i

la morte di Goffredo, assunsero il mar- sani ceduti i loro diritti nel precedente.
chesato Beatrice, la conlessa Matilde e d Neh 099 i pisani col loro celebre arcive-
marito di questa Goffredo il gobbo, che scovo Daiberlo per duce e delegalo del-
nel 1073 dimoravano in Pisa. Ivi mori la s. Sede in orieute, coni 20 navi salpa-
Beatrice e fu onorevolmente sepolta, re- rono dal le sponde dell'Arno per la incro-
stando al governo Matilde (nel 1076 di- ciata di Palestina, perciò Pasquale II rin-
venuta vedova) non solo di Pisa, ma di graziò consoli. Reduci
i pisani dall' o- i

Lucca e di tutta la Toscana, eroina del- riente, portarono in patria le più insigni
la chiesa romana, cui donò il suo patrimo- suppellettili, alcune reliquie di corpi san-
uioedivotissima di s. Gregorio VII e suc- ti, molla terra de' luoghi santificali dal

cessori, il quale fece concessioni sulle isole Redentore e del Monte Calvario, che po-
Sardegna domimi della Chie-
di Corsica e sero poi nel camposanto, ottenendo mol-
sa, in comune coi pisani e genovesi. Quel te franchigie dai principi cristiani stabi-
Papa ed Enrico IV approvarono le re- liti in quelle parti dopo la conquista. Nel
gole commerciali per le controversie ma- 1 io per mediazione dell'imperatoreEn-
1

rittime de'pisani, e l'imperatore ciò fece rico V ebbero fine le guerre tra
, luc- i

in Pisa nel108 r, la quale pagava agl'im- chesi ed i pisani, e si pacificarono. Riso-


peratori uu tributo come sovrani d'Ita- luti i Ba-
secondi di estirpare dall'isole
lia. Nel suo diploma Enrico IV promise leari d'Ivica,Maiorca e Minorca mori i

di uon più nominare il marchese, senza saraceni che le dominavano portando la


1 approvazione de' 12 consoli di Pisa e- desolazione sulle coste d'Italia, con ben
letti dal popolo, poiché già i diritti e le fornito armamento di 3oo barche, equi-
prerogative di conte erano stati trasfe- paggiale di numerose falangi, con appro-
riti corpo decurionale delle città ila-
nel vazione di Pasquale II e con alla lesta
liane. Fu
al tempo di quell' imperatore l'arcivescovo Monconi, nel 1 1 i4 mossero
ch'ebbe luogo lo stabilimento del comune le vele a quella volta, e dopo glui iosi com •
PIS P1S 2 G5
battimenti le presero con stinge tli mol- si delle Pandette che vi ritrovarono, che
le migliaia d'infedeli, liberando gli schia- portate in patria furono dette Pisane, le
vi cristiani e ritornando in trionfo cari- secondo alcuni già conoscevano e
«piali
chi di bottina a Pisa neh i 16. Persegui- possedevano non che espugnarono per
;

tato Papa Gelasio ii da Enrico V, fog- cesare eziandio Ravello, Scala e Fratta
gi da Roma nel i i 18, ed imbarcatosi con munitissime; ma per le vertenze fra il Pa-
(j cardinali, molti nobili e chierici, per- pa e l'imperatore sul dominio di Sicilia,
venne con grandissimi
a Pisa, accoltovi per gelosia sdegnatosi Lotario II coi pi-
onori. Con gioia del popolo a'26 settem- sani, s. Bernardo li giustificò con molti
bre vi consagrò la primazialedel duomo, elogi e quali costanti difensori dell' im-
recitandovi un eloquentissimo sermone. pero, e divoti al Pontefice che soccorse-
In questa circostanza Gelasio II concesse ro contro Ruggiero redi Sicilia che avea
ai pisani in feudo l'isole Baleari e loro do- procurato guadagnarli. Conquesti si pa-
nò il vessillo rosso con croce argentea ; cificarono nel 38, dopo aver fatto il si-
1 1

come pure confermò alla chiesa pisana mile coi genovesi, cui succedettero le con-
il primaziato spirituale sui vescovi di Cor- cessioni dell'imperatore di Costantinopo-
sica, che servì di esca ai genovesi e pisa- li pel dono fatto al duomo de' pisani e
ni di reciproche aggressioni marittime, per l'estensione de' privilegi e di giuris-
ritenendosi i primi lesi ne' propri dirit- dizione speciale al proprio console in
ti. Il successore Calisto II portandosi nel quella capitale, sempre più procedendola
1 120 in Toscana, si recò a Pisa e con- repubblica indipendentemente dagl'im-
sagrò alcuni altari nella cattedrale. Nel- peratori germanici e dai loro rappresen-
la guerra che duròi3 anni, in principio tanti e marchesi. Però a difesa de! mar-
fu infelice pei genovesi sconfìtti a Porto chese Ulderico, nel 1 i44 s collegaronocoi
'

Veuere, ma con 80 galee, 4 gi'an navi e fiorentini e altri contro i lucchesi, coi quali
Go navilii minori, con 22,000 combat- principiò nuova sanguinosa e lunga guer-
tenti vinsero i pisani; nel 1 128 assedia- ra, anche per alcune castella del contado :

rono la città e solo si ritirarono con la il concittadino Eugenio III procurò paci-
strana condizione, che tutte le case si do- ficarli, ma fu solo una breve tregua. In-
vessero spianale fino al 1

solaio, come tanto F imperatore Federico I, nato dal
riportano gli storici genovesi. A pacificare matrimonio che dovea por fine alle de-
le due inferocite repubbliche non vi vol- plorabili fazioni de''guel/l e ghibellini die ',

le meno che l'intervento di s. Bernardo desolarono l'Italia e specialmente la To-


e l'influenza del Pontefice Innocenzo II, scana, a ricuperare i diritti imperiali con
venuti entrambi nel 1 1 32 a Pisa per Pon- numerose falangi calò in Italia e spaven-
tremoli. Addolcito il verno passò in To- tò i popoli diesi governavano a comune;
scana l'imperatore Lotario II che si ab- onde Pisa con altre città fu costretta giu-
boccò a Calcinala col Papa il quale ri- , rargli ubbidienza e pagargli le annue re-
tornò in Pisa nel 1 1 33, e nel concilio che con qualche eccezione pei che loaiu-
galie,
vi tenne stabilì la pace fra esse e vi di- tavano colle forze loro contro la lega lom-
morò quasi sino alla morte dell'antipa- barda e per la ricupera di Sicilia. Tut-
pa Anacleto 11, accaduta a' i5 gennaio tavolta riuscì ai genovesi , che Federico
1 1 come altri dicono n'era partito
38, o I Sardegna Barisonegiu-
investisse della
nel marzo precedente, dopo avervi crea- dice d'Arborea e lo coronasse re in Pa-
to cardinali e canonizzato s. Ugo vesco- via, ma il suo potere riuscì effimero. Riac-
vo di Grenoble. cese le animosità tra' genovesi e pisani,
I pisani alleali di Lotario II con flotta questi fecero valere con l'imperatore le
presero la poteute Amalfi (P^.), ove dis- ragioni antiche sulla Sardegna, con Fot-
•2GG P S 1 P1S
feria di 1 5,ooo fiorini d'oro, onde il co- fìci e molteplici servigi loro resi, e che
mune di Pisa fu investito dell'isola a' 17 Pisa sino dalla sua origine erasi distinta
aprile 1 i 65. In tale anno servendo le ga- in rispetto e fedeltà verso gl'imperatori.

lee de'pisani Federico l,ed essendo que- Confermò loro i privilegi e quanto il co-
sti in guerra con Papa Alessandro III, ten- mune riteneva spettante all'impero, con-
tarono indarno di prenderlo in mare, es- cedendo ai pisani stabiliti in Italia e Si-
sendosi rifugiato in Magueloue. Nel i 1
74 cilia diverse franchigie, massime e smo-
1' imperatore proibì di guerreggiare tra datamente in Sicilia; ma il Muratori di-

loro ai pisani e genovesi collegati coi luc- stingue il promettere dall'effettuale, pei
chesi , assegnando nel tempo medesimo feudi largamente concessi per riceverne
fra Genova e Pisa divisa la sovranità del- gagliardi soccorsi. L'odio inveterato tra
la Sardegna vietando ai pisani battere , i genovesi ed i pisani li fece dividere do-
moneta coi conii lucchesi, dovendosi il lu- po aver combattuto in Sicilia per l'impe-
cro delle zecche dividersi fra loro. Fino ratore, ed i primi nel 1 194 tolsero ai se-
dal 1 1
7 1 i pisani ricuperarono in Costan- condi Siracusa che presidiavano : la loro
tinopoli i fondachi e altro loro tolto, pro- guerra si ancora sopra l' isole di
estese
mettendo 1' imperatore greco, forse in Sardegna e Corsica, ove aveauo pisani i

compenso, pagar loro per i5 anni 5oo di fabbricato il Castel Bonifazio, con diversi
bisanzi d'oro; indi nel 74 fecero con- i 1 successi. Non solo il giudicalo di Arborea
venzioni con Corneto e Grasse. Nel 1 187 fu d'inquietudine ai pisaui, ma quello pu-
Papa Gregorio FUI (/"'.) si recò in Pi- re di Gallura per le lagnanze d'Innocenzo
sa a disporre gli animi per la ricupera di III supremo signore dell'isola di Sarde-
Gerusalemme; la pacificò con Genova, gna , che fulminò loro l'interdetto per
avendovi raccolto i principali signori, ed proteggerlo, e solo Io ritirò quando pro-
essendovi morto a' dicembre fu sepol- 1 7 misero costringere il giudice a ubbidirlo.
to nella cattedrale. Quindi in Pisa a'ig Per avere pisani nel 1211 aiutato l'im-
i

fu eletto il successore Clemente III, ed peratore Ottone IV neli' oppugnazione


ivi coronato nel dì seguente, restandovi di Sicilia di ragione della Chiesa, il detto
sino a' s 3 marzo che partì per Roma, do- Papa sentenziò l'interdetto contro di essi
po avere fatto giurare a' i3 febbraio la e Ottone IV. Per soccorrere i cristiani di
concordia fra le due repubbliche, assicu- Palestina e di Egitto, nel 12 16 Innocenzo
rata la loro navigazione per la Sardegna III partì da Roma per riconciliare geno- i

e conchiusa la crociata. La ilotta pisana vesi coi pisani, ma morendo in Perugia,


con alla testa l'arcivescovo Ubaldo, ve- il successore Onorio III effettuò il divisa-
leggiò per la Palestina, rinforzata de'ua- mente e con nuova crociata li fece parti-
vigliveneti e genovesi dando prove in , re, senza risultato per le discordie insor-
due anni di costauza e valore. te. Intanto nel 12 i5 i pisani aveano edi-
Nel 1 1 qosembra che sia stato riformato ficato in Cagliari la rocca per dominarla,
il governo di Pisa, con sostituirsi a'cousoli per cui la signora dell'isola si scusò con

e senatori gli anziani col consiglio di cre- Onorio III di non averlo potuto impedi-
denza, mentre il podestà surrogalo al ret- re, protestandosi riconoscere il supremo

tore fu incaricato del comando degli eser- dominio della s. Sede. Nel 1222 si ruppe
citi e di presiederealla giustizia, spettando l'amicizia de'fiorentini coi pisani, per uà
gli affari commerciali alla magistratura cagnolino promesso agli ambasciatori dei
poi appellata consolato del mare. Frat- due comuni; incominciarono scaramuc-
tanto l'imperatore Enrico VI con diplo- che furono seguite da atroci combat-
eie,

ma dichiarò i pisani fedelissimi suoi e timenti e crudeltà. A questi nemici, ai


se Qjpre all'impero di votissimi, per magui- genovesi, si aggiunsero di nuovo i Iucche-
IMS P I S 367
si; pure Pisa armò una (lolla di 5j gale- morte di Federico II, Pisa si trovò espo-
re, per mandarla nel 1228 alla crociala rla contro le repubbliche genovese, fio-

d'oriente con Federico li imperatore. rentina e lucchese, per cui si confederò


Gregorio IX nel 1236 vedendo intenti i coi sanesi e pistoiesi, ma dovettero sotto-
pisani a sottomettere la provincia di Sas- mettersi a dure condizioni nel 1254, di
sari o Torres in Sardegna, vivamente re- detta lega guelfa. Unita coi ghibellini of-
clamò come feudo della Chiesa, e scomu- corona imperiale ad Alfonso VIII
frì la

nicò Ubaldo giudice di Gallura, che avea redi Casliglia, che rilasciò ai pisani am-
dichiaralo il comune di Pisa tutore dell- pli privilegi. Collegatisi coi veneti fecero
glie possessioni, il quale pei ciò sottomise diverse conquiste in Sardegna, fiorendo
al Papa le sue lene di Sardegna, come ovunque nel commercio. Siccome Pisa
fece la moglie Adelasia pel giudicalo di era centro del ghibellinismo seguace de-
Torres e per tutta la sua eredità. Restata gl'imperatori, tutte le città guelfe di To-
vedova, quando Gregorio IX voleva dar- scana divole mossero guerra;
al Papa le

le altro pisano per isposo, Federico li ma uniti a Manfredi naturale di Federico


che nutriva fiducia di riconquistare la li, nel settembre 1260 i pisani riporta-

Sardegna, la indusse a dar lu mano ad rono strepitosa vittoria a Montaperto.


Euzio suo naturale, che dichiarò re di Nel 1266 i pisani esercitavano libera si-
Sardegna. Per V inimicizia impera- dell' gnoria in Sardegna e sui giudici, e fu l'e-
tore con Gregorio IX, questi convocò in poca più gloriosa e potente della repub-
Roma nel 1241 un concilio generale, on- blica, quando per la battaglia di Bene-
de prelati, massime francesi, imbarcatisi
i vento e la morte di Manfredi capo dei
su 20 galere genovesi, furono imprigio- ghibellini, i pisani furono i primi a ri-

nati e parte allogati da Euzio e dai pisa- sentirne i più tristi effetti. Furouo scac-
ni, ed i primi con alcuui cardinali furono ciati di Sicilia dal re Carlo I, come soste-
portati ad Amalfi ed a Pisa, tutti perciò Corradiuo nipote di Federico II,
nitori di
scomunicati dal Papa e successori. scomunicali e privati della sedearcivesco-
Nel 1242 pisani con numerosa flotta,
i vile da Clemente IV, meditando ricupe-
fugando giudici di Sardegna, vi surroga-
i rare i diritti della Chiesa sulla Sardegna.
rono altre illustri famiglie pisane. Ve- 11 giudice di Gallura Giovanni Visconti
dendo però le loro cose peggiorare, im- maritò con Niuo suo figlio una figliuola
plorarono perdono da Innocenzo IV nel diUgolino di Douoralico de'couli Glic-
1245 e di ritornare alla Chiesa abbando- rardeschi reggitore di Pisa, il quale le-

nando Federico li, onde il Papa li assol- nendo pel giusto mezzoj fece di tutto per
vette con alcune condizioni, e meglio A- ridurre la città se non guelfa, almeno
lessaudro IV li prosciolse dalle censure, ghibellina moderata, nella cui operazio-
come narrai di sopra, poiché come fauto- ne si associò il giudice; ma i più violenti
ri dell'imperatore aveano incorso anche ghibellini persi improvvida politica nel
quelle fulminate poi da Innocenzo IV. 1274 con decreto d'ostracismo espulsero
Perchè il giudice d'Arborea si gettò nelle ambedue, morendo nel 127.0 il Visconti,
braccia de'genovesi, nuove guerre com- dopo essersi impadronito di Monlopoli
batterono pisani, huchè
i le parti elessero con l'aiuto de'guelfi. Il conte Ugolino fie-

nel 1208 arbitro della pace Alessandro ro per l'esilio, co'suoi fautori si collegò
IV, che mandò all'effetto due deputati io coi fiorentini e lucchesi guelfi; con ma-
Sardegna, mentre in oriente pisani coi i snade di corsi devastò i confini del Pi-
veneti impiegarono le loro forze contro i sano e ne'catnpi d'Asciano nel 1270 in
genovesi, cou danno della cristianità che conflitto restarono prigioni più migliaia
le reclamava contro gl'infedeli. Dopo la di pisani. Per lai mudo il popolo di Pi-
S

268 P 1 PIS
sa vieppiù inasprito contro Ugolino ne popolo, genero Nino Visconti conte di
il

incendiò le case, ed il governo ne confiscò Gallura, e riformarono gli statuti del co-
i beni. I pisaui ricevettero altra rotta, e mune. Tergiversando ambedue la paci-
solo ottennero la pace a mediazione dei ficazione, come di riavere da Genova i

ministri pontificii, con gravose condizio- prigionieri della Meloria , l'arcivescovo


ni, col richiamo del conte Ugolino, dei Ruggiero II unitosi ai capi ghibellini, se-
Visconti ed altri fuorusciti, restituendo colari e sacerdoti, mosse il popolo con-
loro i beni. Innocenzo V nel 1276C011- tro il capitano per cacciarlo di signoria
chiuse la pace tra' lucchesi ed i pisani; allo spirar di giugno 288, ed uscì dalla
1

mende i genovesi ricominciarono aspra città, mentre per altra porta e reduce dal-
guerra nel 1282, ed una serie lagrime- la sua villa di Settimo rientrava il conte
vole di ostilità e rabbiose fazioni. Erano Ugolino, dicesi tacitamente connivente
ammiragli delle flotte di Pisa Andreotto all'espulsone del genero. Magia l'arcive-
Saracini ed il conte Ugolino sempre so- scovo Piuggiero II era entrato nel palazzo
spetto di guelfismo, quando nel 1284 si del popolo, acclamato in podestà dai Si-
dovea decidere tra Pisa e Genova il di- smoudi, Gualandi eLanfranchi capi del-
ritto di preminenza sul dominio maritti- la fazione ghibellina, onde porre un fre-
mo. A questo agognando pisani ave- i no alla prepotenza del conte di Donora-
vano armalo 72 galere con altri mino- lieo, cui i rivoltosi volevanodare un com-
ri legni, sui quali montò il fiore della pagno del loro partito. Nella mattina del
nobiltà e delia cittadinanza. Provocan- i.° luglio il conte Ugolino e l'arcivesco-
do i genovesi avanti il loro porto, essi u« vo si riunirono per*ti altare sulla riforma
nirono 88 galere con altri piccoli legni, del governo, ma non accordandosi pei 1

la
ed in vicinanza dello scodio della Me- betta, fissarono tornare a colloquio ad
Joria, nel luogo ovei pisani aveano pre- ora di nona. In questo frattempo Nino
so i prelati che si conducevano al con- Brigata nipote del conte si preparava a
cilio di Gregorio IX, e perciò non senza introdurre nella ciltà qualche centinaio
giudizio di Dio, a'6 agosto seguì tal di- d'uomini, onde i rivoltosi temendone gri-
sperata battaglia, che forse in tutti i se- darono armi quelli della parte del-
all' ,

coli di mezzo non era accaduta in mare l'arcivescovo suonarono a stormo la cam-
la più sanguinosa, ostinata e fatale. Gran- pana del comune, mentre l'altra de! po-
de fu la mortalità d'ambe le parti, ma polo chiamò i pisani a difesa d'Ugolino.
sommo e incalcolabile danno il de'pisani, Nella sanguinosa mischia de'due partiti,
che perderono la metà del naviglio, con rinculando quelli del conte si rinchiuse-
i 2,000 fra morti e prigioni, i quali per ro nel palazzo del popolo e dovettero dar-
molti anni restarono in Genova , donde si prigionieri de'loro feroci nemici, con
il proverbio : Chi vuol veder Pisa vada a Ugolino e due suoi figli e due nipoti, per
Genova. Per tanta perdita la repubblica aver preso parte nella sommossa, e non di
pisana non potè alzar più il capo, e tanto un'età novella, come li chiamò Dante ;i
anelò declinando, che perde la libertà pri- quali dopo essere stati messi a' ferri e
ma d'ogni altra repubblica toscana. guardati più di 20 giorni nel palazzo stes-
A maggior desolazione di Pisa, ne par- so, furono trasportati nella torre Gua-
tirono i mercanti fiorentini, la cui repub- landi dalleSetle vie, cioè il conte Ugoli-
blica si confederò con Genova, onde u- no, Gaddo ed Uguccioue suoi figli, Nino
niti coi lucchesi nel 1 285 mossero a suo Brigata ed Anselmuccio nipoti. Ivi tutti

danno. Per consiglio del conte Ugolino morirono di fame, ed i nipoti essendo po-
divenuto podestà, la guerra fu sospesa; destà e capitano generale Guido di Moti-
indi d conte si associò qual capitano del tefcltro, cioè nella 1
.* settimana del suo
PIS P I S 269
governo, incominciato a' 1 3 moggio i^.Sq In di Sassari, esentandoli dai dazi e pa-
o nel novembre. Dante dichiarò l'arcive- gando 160,000 lire, onde furono lasciali
scovo traditore e lo fece autore dell'ordine liberi i superstiti prigionieri della Melo-
di vietare il cibo ai Gherardeschi, cru- ria. A vendo Giacomo II re d'Aragona ot-
deltà che sembra doversi attribuire al fu- tenuto da Bonifacio Vili in investitura
rore del popolo, il (piale avrebbe gilta- la Sardegna, si propose di cacciar dall'i-
to nell'Arno le chiavi della torre. Il di- sola i pisani, i quali colf oro e col dichia-
vin poeta nel più bel canto che uomo rare Capitano della repubblica l'arago-
giammai nel genere terribile,
scrivesse nese, stornarono il divisamento nel 1 3o8,
pone Ugolino nell'inferno, in cui nel sog- anzi nel 1 3 \ /\. fondarono la chiesa mag-
giorno de'traditori rode il capo di Rug- giore di Cagliari e continuarono ad eser-
giero li , parente e che forse
di cui era citare il potere in quella provincia e nel-
per sua influenza divenne arcivescovo, la- l'altra di Gallura. Calando in Italia l'im-
sciando immemori i delitti d'Ugolino. I peratore Enrico VII a ristorare il parti-
principali che gli si attribuiscono sono di to del governo ghibellino, nel i3i 1 pi- i

aver procurato l'indebolimento della re- sani ripromettendosi da lui il ritorno al-
pubblica per signoreggiarla, di essere ami- l'antico splendore, gli mandarono 60,000
co de'guelfi a danno de'concitladini e di fiorini d'oro ed altrettanti ne promisero
aver ceduto loro diverse castella, diavere al suo arrivo in Pisa, ove fu ricevuto con
inveito contro quelli ch'erangli nemici, di gioia e straordinaria pompa, e vi si trat-
a veresercitatol'assolutismo e d'aver ucci- tenne per 46 gioì ni fìnoal?,2 aprile 1 3 1?..

so il nipote di Ruggiero II. Questi viene Morto ne'contorni di Siena a'24 agosto
difeso dagli storici contemporanei,
quan- 1 3 1 3, dolenti i pisani per tale disavven-
to alla condanna della morte di fame, e tura, non lasciarono di onorarne la me-
chiamato a Roma pacificamente ritornò moria. Il cadavere dell'" imperatore cot-
alla sede; egli poi non appartenne alla to e spolpato in Suvereto, ove restarono
fiorentina famiglia Ubaldini di Mugello, due anni le ossa, fu poi trasportato a Pi-
né a quella pisana de'Lanfranchi, ma ai sa e rinchiuso in apposito sarcofago s con
conti di Panico del contado bolognese. gran dolore della popolazione. Vedendo
Crescendo contro i pisani l'odio de'po- per tal caso gli anziani di Pisa esposta la
1290 danneggiarono
poli limitrofi, nel città all'ira di tanti nemici, fecero capita-
Porto Pisano, comechè il Montefeltro li no e podestà il famoso ghibellino Uguc-
schermì da mali maggiori per parte dei cione della Faggiuola luogotenente im-
fiorentini, ma con patti a loro ed ai guelfi periale in Genova, il quale ben presto as-
favorevoli. Essendo Montefeltro scomu- soggettò Lucca, e nella battaglia di Mon-
nicato, i pisani erano stati interdetti, on- te Catini in Val di JXievole, a'29 agosto
de pentiti di averlo chiamato al gover- 1 3 1 5, vinse la lega guelfa (i cadaveri dei
no, nel i 20,6 ricorsero a Bonifacio Vili, più distinti capitani furono cotti e spol-
dandogli l'amministrazione di Pisa, con pati in Buggiano, indi le ossa si porta-
4,ooo lire o fiorini d'oro, per sostenere rono a Pisa); ma inorgoglito e reso in-
ilmaestrato, che il Papa assolvendoli ce- sopportabile, agli 1 1 aprile 1 3 6 fu cac-
1

de al conte di Colle di Valle Elisa, da lui ciato a furia di popolo da Pisa e da Luc-
deputato in vicario. Intanto pisani i as- ca, venendo dai pisani acclamato per si-
saliti con forze preponderanti dai geno- gnoreGaddodellaGherardesca ossia Ghe-
vesi, in Sardegna, in Corsica e nel lito- rardo Novello, parente del famoso e in-
rale toscano, dovettero tornare a com- felice conte Ugolino cugino di suo padre.
prare una pace umiliante, cedendo loro Saggio ne fu il governo,procurò una quie-
l'intiero dominio di Corsica e il giudica- te stabile ai suoi amministrati, si pacifì-
27 P ^S PIS
co co'guolfi, e sposò a sno figlio Bonifa- dal conte e si sottomise a Giovanni X\IT,
zio Novello, Sancia figlia di Cantuccio si- che riconciliato coi pisani gli avea assolti
gnore eli Lucca. Morto nel i32o Gaddo, dall'incorso interdetto per gli eccessi com-
mentre slava riparando i sofferti danni, messi nella città contro la s. Sede, per cui
i pisani gli sostituirono lo zio conte Ra- aveano domandato perdono come co-
nieri. Risolvendo Giacomo d'impadro- II stretti dalla forza delle armi offrendo ,

nirsi della Sardegna, promosse l'insur- 12,000 scudi d'oro. Nel dì d'Ognissanti
rezione de'gi odici e con poderose forze l'arcivescovo autorizzato dal Papa li pro-
l'occupò, riuscendo inutili gli sforzi de'pi- sciolse dalle censure, e nel i33o l'anti-

sai)i,chenel i326 l'abbandonarono e so- papa fu dato in mano ai ministri pon-


lo ottennero qualche preferenza circa al tificii, imbarcarono nel porto per
che lo

commercio. Avignone, ove dimorava il Papa, dopo


Nel 32 5 per morte del conte Ranie-
i che Clemente V vi avea stabilita la re-
ri, successe poi nella signoria Bonifazio sidenza pontificia. Adonta che il conte
Novello figlio di Gaddo, noto ancora col Fazio si fosse reso benemerito nel suo
nome di conte Fazio della Gherardesca. governo, anche con abbellire la città e
Altre sventure afflissero Pisa nella di- restaurare l'uni versila, nel 1 33 5 si tentò
scesa in Italia di Lodovico il Bavaro, pre- una rivolta dai capi delle principali fa-

tendente ali 'impero e scomunica todaGio- miglie. Alla sua morte nel 1 34- 1 fu pian-
vanni XXII. Benché gli offrissero i pisa- to sì benefico signore, acclamando i pi-
ni 60,000 fiorini d'oro, si videro arre- sani per successore il figlio Ranieri, ben-
stati gli ambasciatori e assediata la città, ché d'anni 1 1. Volendo i fiorentini acqui-
onde doverono sborsare 100,000 fiorini stare Lucca, i pisani si collegarono con
d'oro e ricevere per vicario imperiale Ca- altri signori ghibellini per opporvisi , e
struccio partitante dell'imperatore, e poi venuti a battaglia, trionfarono a' 2 otto-
senza riguardo a lui se ne insignorì, mo- bre e nell'anno seguente s'impadroniro-
reudo nel i328. In quest'anno Lodovi- no di Lucca (^-), che ritennero per 27
co si fece coronare in Roma, ed elesse l'an - anni, liberandosi dalla guerra collo sbor-
tipapa Nicolo V; ma cacciati dai roma- so di 80,000 fiorini.
ni si portarono a Pisa prima Lodovico Per morie del conte R.anierij soggiac-
l' poi Nicolò V a' 3 gennaio 1 3 20, segui- que Pisa alle violenti fazioni dei Raspan-
to dai sette anticardinali creati da lui. ti e de' Bergolini ; alla testa de' primi e-
Questi fu incontrato da! clero, dal Ba- rano i Gherardeschi, de' secondi i Gam-
varo e da solenne processione, con dis- bacorti A tante sventure si asrsnunse
00 la

piacere de' buoni, scandalezzati del ser- micidiale peste del r 34-7 e '348> pre-
mone 8 fece contro Giovanni
che agli ceduta dalla carestia, che spopolarono la

XXII, invitando tutti a rinegarlo. Dipoi città. Prevalendo i Rergolini , Andrea


Ji'iCj febbraio in formale parlamento e Gambacorti fu proclamato capitano del
allapresenza di Lodovico scomunicò Gio- popolo ; se non che nel
e signore di Pisa
vanni XXII, il re di Napoli, il comune 1 355, alla venuta dell'imperatore Carlo
di Firenze e chiunque lo seguisse, men- IV, la fazione opposta ripreso animo, i

tre il cielo sdegnato fece orribile lem- Gambacorti dierono la signoria al mo-
pesta. Appena Lodovico tornò in Ger- narca alemanno nipote d' Enrico VII;
mania, i pisani coll'opera del conte Fa- ma per le durezze de'suoi soldati, le due
zio scossero il giogo della guarnigione te- fazioni accordarono in implorare e ot-
si

desca e del vicario imperiale, ed insor- tenere perduta libertà, benché poi per
la
sero contro gli scismatici che fuggirono, e sospetto Carlo IV fece decapitare 5 com-
l'antipapa per salvare la vita si rifugiò plici della famiglia Gambacorti, ed altri
F 1 S PIS i7 \

bandi dalla patria come faziosi. Avendo li, sbarcando a Pisa a'G novembre. Vi si

i pisani tolto ai fiorentini l'esenzioni che trattenne 8 giorni e ricevette molti do-
godevano, e volendo impedire che si ser- ni coi cardinali; indi passò a Piombino
vissero del porto sanese di Talamone, eb- e per Corneto giunse in Roma.
bero luogo diverse ostilità, l'esilio di tutti Per tale pace e per essersi posto alla
i Gambacorti e nel i36i aperta rottura testa del governo Pietro, il duca di Mi-
tra due governi. Per mare e per terra
i lano nemico delle repubbliche toscane,
i fiorentini riportarono segnalali vantag- fornì armati all'ex doge per sorprende-
gi, quando i pisani assoldate delle ma- re Pisa con scalata alle mura, ma bra-
snade tedesche e inglesi fecero loro gravi vamente fu respinto dal popolo e dai fio-
danni, tentando persino di prender d'as- rentini, onde Pietro restò pi 11 potente e
salto Firenze, la quale si liberò dal pe- fu dichiarato capitano generale, difenso-
ricolo col pagare 100,000 fiorini alle com- re del popolo e del comune di Pisa, colla
pagnie di ventura segretamente. Allora medesima autorità de! glorioso conte Fa-
i fiorentini ripresa l'offensiva su Fisa e zio. Realmente conte Pietro Gamba-il

sulForto Pisano, riportarono luminosa corti durante suo governo fu un mo-


il

vittoria a'28 luglio i364- Costretti alla dello di saviezza; modestissimo per na-
pace, v'interposero Papa Urbano V; ma tura, volle tener la città contenta, il po-
mentre si trattava in Pescia, riuscì a Gio- polo unito, la nobiltà onorata, estende-
vanni dell'Agnello, borghese del partito re il commercio, incoraggire l'industria,
Raspanti, di farsi eleggere doge di Pisa, fondale monasteri, abbellii e Fisa di gran-
e si obbligò pagare ai fiorentini 100,000 diosi palazzi e altri edifizi; bramando li-

fiorini d'oro. Nel 1 36y deliberando Ur- na federazione di principi e repubbliche


bano V di ristabilire la residenza di Ro- per espellere dall'Italia le compagnie o
ma, servito da 3 galere pisane, e da al- masnade forestiere che n'erano il flagel-
tre genovesi, venete e napoletane, arri- lo, pei vantaggi commerciali e per scio-
vò a Porto Pisano nell'ottobre, ma sbar- gliere le vertenze non più colle anni, pia
cò a Cometa. Nell'anno seguente tornò con mature deliberazioni, sublime pro-
a Pisa Carlo IV, che corteggiato dal do- getto che posto in atto nel 1 388 in Pisa,

ge Agnello in Lucca, questi ruppesi una per malafede de' collegati e del signor di
coscia, onde in Pisa si credette morto. Op- Milano, ebbe corta durala. Intanto cagli
presso popolo dalla tirannia del suo go-
il sgherri di quel duca, Jacopo A ppiant .se-

verno,ne cacciò figli e ripristinò il go- i gretario traditore di Pietro, mentre gli

verno degli anziani, 6 Raspanti e 6 Ber- porgeva la destra in. segno di fedeltà, nel
golini ,mentre Carlo IV nel 36g sot- 1 luglio i3c)2 lo fece trucidare e s'impa-
trasse Lucca dai pisani, la dichiarò libe- dronì del governo. Un grido d'infamia si

ra e vi pose un vicario imperiale; indi con levò in Italia contro l'assassino del Gam-
l'oro Pisa ottenne dall' imperatore il ri- bacorti, la cui bontà e la generosità con
chiamo de' Gambacorti esiliati, con Pie- la quale avea elevato Jacopo, servì di gran
tro capo della famiglia, il cui ritorno fu pei contrapposto all'atroce ingratitudine e
pisani un'allegrezza e per esso un trion- destò 1' onore universale. Fattosi l'Ap-
fo; poscia seguì la pace con Firenze ed il piani signor di Pisa, proscrisse tosto i

ristabilimento dell'esenzione de'dazi. Re- Gambacorti e le famiglie aderenti, rup-


stituendosi nel 1370 Urbano V in Avi- pe la pace con Firenze e Lucca, mentre
gnone, le galere pisane fecero parte del il duca di Milano mirava all'acquisto di
seguito. Dipoi il successore Gregorio XI Pisa, per poi riconquistare la repubbli-
decretando il definitivo ritorno in Roma, ca fiorentina sua implacabile nemica. Con
nel 1 3^6 partì d'Avignone coi cardina- artifizio introdusse in Pisa alcune coni-
272 PIS PIS
pagnie di masnade, quindi nel 1398 alla de viveri impediva di sostenere più a lun-
morie di Jacopo il figlio Gherardo che go la città, ne trattò segretamente la de-
gli successe nella signoria, infamemente dizione agli antichi suoi amici, e la mat-
vendè la patria a Gio. Galeazzo duca di tina del q ottobre 1406 i pisani dovet-
Milano per 200,000 fiorini d'oro, riser- tero trangugiare il calice della schiavitù
vandosi Piombino e altri castelli, non- e Gino Capponi con mirabile ordine nelle

ché Tisole dell'Elba, Pianosa e Monte- milizie ne prese possesso, con immenso
cristo; iniquissimo contratto che fu con- tripudio de'fìorentini pel gran conquisto.
suma to 399. Morto nel 1 402
nel febbraio 1 Sebbene poi, divenuti essi signori di Li-

il duca, lasciò Pisa col contado al suo na- vorno, procurassero di diventare una po-
turale Gabriele Maria Visconti, il quale tenza marittima italiana, come erano sta-

colla madre ne prese possesso. Per le sue ti i pisani, non poterono mai stare a fron-
vessazioni,il malcontentode'siulditi giun- te di quelle di Genova e Venezia. Bensì
to al colmo, ne profittarono i fiorentini con l'acquisto di Pisa la riputazione della

nemici del tiranno, tentando di sorpren- repubblica fiorentina aumentò imineu •

dere la città nel i4°Ì) e quando si trattava samen te, come quando procurò colla sua
di venderla ad essi, risvegliatosi I' odio mediazione di tentare l'estinzione dello
antico de' pisani per Firenze, si ribella- scisma che divideva la Chiesa, col con-
rono al Visconti, ed a'2 1 luglio i4oj lo cilio aperto a Pisa, di cui parlerò in fi-

fugarono. Giunto a Sarzana contrattava ne, essendosi i pisani nel i4o5 accosta-
coi fiorentini la vendita delle fortezze e li all'antipapa Benedetto XIII. Per la
della cittadella di Pisa ,
quando questa guerra con Lucca e per quella incomin-
fu presa dal popolo. I pisani domanda- ciata da Nicolò Piccinino, sospettando i
rono a Firenze quelle acquistate di Pupa- fiorentini che Pisa cadesse in mano del
fialla e s. Maria in Castello, prometten- nemico, ordinarono che tutti cittadini i

do rimborsi al prezzo pagato; ma reg- i dai i5 ai 60 anni l'abbandonassero, te-


gitori della repubblica deliberarono il mendone il malcontento per l'aspro go-
conquisto di Pisa. verno, il quale inprogresso di tempo mi-
Ambe le parli fecero preparativi di glioròad utile e abbellimento della città.
guerra, pisani richiamarono Giovanni
i Nel i434 ribellali i romani contro Eu-
Gambacorti nipote di Pietro e lo fecero genio IV, questi su d'una galera fuggi a
capitano del popolo, e pacificarono per Pisa a' vi fu onorevolmen-
18 maggio e
la comune difesa le fazioni de' Raspanti te ricevuto. Per alcuni giorni vi aspettò
coi Bergolini. 1 fiorentini con l'aiuto dei il suo seguilo, ed il 2 3 giugno si trasfe-
sanesi, del legato di Bologna, de'Mala- rì a Firenze. Intanto i fiorentini curaro-
testa e di Orsini conte di Soana , mar- no sotto Lorenzo de Medici il migliora-
ciarono verso Pisa sotto il comando di mento dell'aria, infetta per l'acque im-
Bertoldo Orsiui, e impedirono ai pisani paludate, con l'istituzione della^nagistra-
qualunque soccorso d'armi e vettovaglie lura de'fossi ; l'incremento dell'universi-
con blocco, mentre andavano impadro- tà e la difesa di Pisa con la costruzione
nendosi de'castelli. Essendo la citta for- della Cittadella nuova; ma neli494> nei *
tissima e i pisani decisi di difenderla fi- la calata in Italia di Carlo Vili re di Fran-

no alla morte, riuscito fallace l'assalto da- cia, i consegnarono le for-


fiorentini gli
to verso quartiere di Chinsica a' giu- tezze per di Pietro de Me-
imprudenza
il
g
gno 1406, dai valorosi Muzio Attendolo dici. pisani indispettiti per la durezza
1

Sforza e dal Tartaglia, i fiorentini con- del governo e fomentati dal duca di Mi-
vertirono il blocco in assedio. Persuaso lano, ricorsero popolarmente al re per es-
il Gambacorti che l'assoluta mancanza sere rimessi in libertà, a fronte che il cai-
IMS P1S r>.
73
dina! Rovere poi Giulio II, con gravi ri- lessandro de Medici fu fatto duca di Fi-
flessioni li avvertisse delle conseguenze, renze. Negli ultimi istanti della repub-
e l'ottennero. Dopo la sua partenza coi blica, Pisa dovè accogliere fra le sue mu-
soccorsi stranieri mantennero i pisani si ra il prode guerriero fiesolano France-
indipendenti da Firenze, finché abban- sco Ferrucci, per accozzarvi un piccolo
donati, i fiorentini ricuperarono i castelli esercito, che quasi per intiero perì alla
del pisano, assediarono con assalti la città battaglia di Gavinana, soggiacendo pi- i

nel 1 499> i5o3 e i5o5, ne' quali sino sani a severe misure militari, violenze e
le donne fecero prodigi di valore, e ten- allontanamento a Firenze di tutti cit- i

tarono deviare il corso dell'Arno per de- tadini atti alle armi. I pisani intesero con
solarla. I fiorentini coll'opera de'fratelli piacere l'umiliazione di Firenze, ed am-
Sangallo con un ponte di barche impe- be contadi formarono l'as-
le città coi

dirono che le sussistenze fossero intro- soluto dominio del duca, che accolsero
dotte in Pisa, onde in penuria di viveri con smodato plauso. Nel i533 recandosi
Giovanni Gambacorti cacciò fuori vec- i Clemente VII a Marsiglia, a'9 settembre
chi, le donne e altre bocche inutili, ma da Roma s'avviò a Pisa, imbarcandosi a
pel bando già fatto, i fiorentini impicca- Porto Pisano. Nel 537 '' duca cne 8°*
1

rono gli uomini, e alle donne scorciati i vernò con pari tirannide fiorentini e pi-
panni sopra il ventre, le bollarono nella sani, fu assassinato^ gli successe Cosimo
gota. I fiorentini raddoppiati maneggi i I, dal quale Pisa sperimentò solidi van-
politici, nel i 5o8 bloccarono la città e taggi, toccati di sopra; riunì ai suoi stati
formarono campi
trincerati: per tal
tre la repubblica di Siena, destinò Pisa re-
modo i da ogni lato, ed e-
pisani, stretti sidenza invernale della corte e fu il i.°

slenuati da circa i5 anni di guerra, ca- granduca. Assai benemerito di Pisa fu il

pitolarono a'4 giugno 509, onde l'eser- i figlio Ferdinando I, per avere riparato
cito pacificamente entrò nella città agli i gravi danni cagionati dal fuoco alla cat-
8 con tutta moderazione. Però molte fa- tedrale; emanalo nel i5q3 indulto a fa-
miglie di nobili, mercanti e cittadini di- vore degl'individui di qualunque nazio-
stinti emigrarono all'estero e specialmen- ne, che si domiciliassero a Pisa o in Li-

te a Napoli ed a Palermo. vorno; aperto il Fosso o Canale de'Na-


Appena fiorentini entrarono in Pisa,
i vicelli, ad oggetto di rendere più spedi-

per Giuliano da s. Gallo fecero compi- to e sicuro il trasporto delle merci fra
re la Cittadella nuova, poi Fortezza alle Pisa e Livorno, senza che uscissero, co-
Piaggie, con altre fortificazioni, nel limo- me per l'addietro per bocca d'Arno in
re di perderla in qualche sommossa. Nel mare; e fatto quelle altre cose che narrai.
i5i 1 cardinali ribelli a Giulio li v'in-
i Nel 1607 Pisa si rallegrò per veder de-
cominciarono un conciliabolo, per cui il positati nella chiesa di s. Stefano I i tro-
Papa interdisse i fiorentini per averlo fei riportati dai cavalieri alla conquista
permesso e favorito ; fu rimosso Pier So- di Roua o Ippona nell'Africa, donde re-
derini gonfaloniere perpetuo di Firenze, carono bandiere, cannoni ed un migliaio
ove di nuovo fu introdotta l'espulsa fa- e mezzo di schiavi. Cosimo II suo figlio
miglia Medici,il capo della quale nel i5i 3 curò il credito dell' università ed il bo-
divenne Leone X. Questo Papa per rav- nificamento delle vicine campagne. Nel
vivare la decaduta università, le attribuì i63o e 1 633 la peste portò l'estermi-
tutte le decime eccle>iastiche dello stato nio a Pisa. Terminata nel 1737 la casa
fiorentino. Dipoi per opera del suo cu- Medicea, montò sul trono la regnante di-
gino Clemente VII, nel 1 53 1 fu estinta nastia Austro-Lorena e pel i.° France-
la repubblica fiorentina, ed il nipote A- sco IJ,che molti miglioramenti operò in
vol. tur. 18
a 74 PIS PIS
Pisa e alle sue campagne, e maggiori ne bilato che in Pisavenne fondata una del-
prodigò il secondogenito Pietro Leopol le prime Toscana. Il ve-
sedi vescovili di

do I. A questi successe il secondogeni scovo di Pisa fu sempre considerato pri-


to Ferdinando lionato in Pisa nel 1769 mate di tutta la Toscana e dell' isole di
che nel marzo 1 799 ritiratosi in Germa Corsica e di Sardegna, ed in quelle re-
nia, occuparono la Toscana francesi che i gioni ebbe somma autorità, come anco-
la venderono a Luigi I re d'Etruria, cu ra il più antico metropolitano di Tosca-
nel 1807 successe Elisa granduchessa, fin na. L'arcivescovo di Pisa eziandio eser-
che nel 18 4 ritornò Ferdinando III. Nel
1
citò giurisdizione su alcune chiese di Co-
l'anno seguente onorò Pisa di sua pre stantinopoli, di Tunisi, di Alessandria di
senza Pio VII a'3 1 marzo (l'esequie flit Egitto e di altre parti. Quasi tutto il suo-
te alcadavere di Pio T'I3 proveniente d lo davanti alla spiaggia di Pisa, abban-
Francia, le ricordai alla sua biografia) donato dal mare da i5 e più secoli, per-
giuntovi da Livorno nelle ore pomeri venne per ragione di sovranità nella li-
diane tra i più vivi applausi de'pisani sta civile de're d'Italia, dai quali o dai lo-

pernottò presso l'arcivescovo Alliata, che ro ministri fu donato alla mensa arci ve-

lo trattò in un alla corte con isplendidez- scovileo primaziale ed al capitolo, quan-

za, e nel dì seguente proseguì il viaggio do erano frequenti le oiferte alle chiese,
per Sarzana,per condursi a Genova. Dal prò remedio animae, onde gli arcivesco-
1834 che regna il granduca Leopoldo IT, vi di Pisa per qualche secolo esercitaro-
Pisa ha ottenuto grandi benefizi, oltre la noanche giurisdizione temporale su mol-
strada ferrata Leopolda, per avvicinarla le castella e corti; potere signorile che già
a Livorno. Altre notizie su Pisa si pos- ilcomune pisano avea scorciato verso il
sono leggere nell'Ughelli, Anecdota, ove 1286. La repubblica concesse agli arci-
riporta i trionfi de'pisani su Gerusalem- vescovi il diritto di pedaggio, quanto al-
me e Maidica, la cronaca pisana dal 688 la dogana del sale e ferro, nell'isola del-
al 1 1 36, gli annali dal 971 al 11 76, la l'Elba, ed a Castel del Bosco nel 1280
cronaca dal ioo4al 1 178, altra dal 1 ior trasferito a Calcinaia. Nel tempo della re-

al 1262 ; nel Fontani, Viaggio pittorico pubblica pisana più d' una volta l'arci-
della Toscana j in Alessandro Morrona, vescovo ne fu anche di essa il supremo
Pisa illustrata nelle belle arti j in Ra- moderatore. Nel 1464 fiorentini cede- »

nieri Grassi, Descrizione storica e arti- rono agli arcivescovi vasto terreno bo-
stica di Pisa j ed in Emanuele Repetti, schivo, prativo e pai 11 desco nel suburbio
Dizionario geografico fisico storico della occidentale di Pisa. Il Papa s. Gregorio
Toscana. VII in Canossa concesse al vescovo di Pi-

La fede cristiana vuoisi predicata in sa la perpetua legazione dell'isola di Cor-


a
Pisa da s. Pietro, anzi la città vanta di sica, con la 4- parte delle rendite del-
averla per la prima ricevuta in Toscana, l'isola. Urbano li con bolla del «oqr,
e circa al tempo può vedersi nel Davan- Cimi ornnes, confermò la concessione; in-
zali, Notizie al pellegrino, p. 5. K tra- di colla bolla Curii universist deì 3o mag-
dizione che l'apostolo vi battezzasse molti gio, dichiarò il vescovo arcivescovo, as-
cittadini e vi celebrasse la messa, nel luogo segnandogli per suffraganei i vescovi di
ove poi venne eretta là chiesa di s. Pie- Corsica, della quale, come della Sarde-
tro in Grado (il cui altare si vuole il i.° gna, lo nominò primatee legato apostoli-
eretto di pietra in Italia, consagrato da co, concedendogli il pallio. Dipoi a'2 1 a-
s.Clemente I,che vi lasciò memoria col prile ioq2 elevò al grado di metropoli-

sangue chegli uscì dalle narici), ordinan- tana la cattedrale di Pisa. Gelasio II nel
dovi per i.° vescovo s. Pelino: è indù- 1 1 18 confermò la dignità metropolitica
PIS PIS 575

Bell'arcivescovo di Pisa, ed in suoi suf- dinato da s. Pietro nell'anno .|5 o 5i.


fragatici i vescovi di Corsica, che domi Non si conoscono altri vescovi fino a Gau-
nandola i genovesi, vietarono ad essi di denzio, che intervenne nel 3 1 3 al con-
farsi consagrare da lui e mossero ostina- cilio romano di s. Mclchiade. Alessan-
taglieria ai pisani. A Genova narrai co- dro governava la chiesa nel (>43, il qua-

me avendo ricorso i genovesi nel i 123 le da Scozia venne in Italia col b. Pelle-

a Calisto II, nel concilio Lalerancnse I, grino. Ricorderò i più distinti successo-
il Papa annullò i diritti della chiesa di ri. Lamberto del 101 3, a sollecitazione
Pisa su quella di Corsica, e come se ne del quale e del legato vescovo d'Ostia,
sdegnò l'arcivescovo Ruggiero I. Poco do- i armi contro Mugeto
pisani presero le
po Onorio li reintegrò Pisa del tolto. A re di Sardegna, impadronirono dell'i- s'

terminare le gravi vertenze tra i pisani sola e ne ritennero il dominio eolla ap-
e genovesi, Innocenzo 1 1 colla bolla Tane provazione della s. Sede. Wido nel o 19, 1

Jposlolicac sedis, del i.° maggio i i 38, zelante della vita regolare de' canonici.
ne compose le discordie, con esaltare Ge- Opizo Upizinghi nel io44i cu s Leone ' -

nova adarci vescovato, attribuendogli per IX concesse un privilegio pel monastero


bene della pace in suffragane! tre vesco- di s. Maiia nell'isola Gorgona, nella dio-

vi di Corsica, gli altri confermando a cesi di Pisa, cui fecero concessioni Vit-
quello di Pisa. A questa inoltre confer- tore II e Alessandro II. Guido o Pucho
mò grado metropolitico, la dignità di
il pavese nel io63, sotto il quale si getta-
legato pontificio in Sardegna, di prima- rono i fondamenti del duomo. Landolfo
te della provincia di Sassari o Torri, e milanese nel 1077, fallo legato aposto-
sue suffraganee le sedi di Gallelly e Ci- da s. Gregorio VII. Nel
lico di Corsica

vita (poi unita ad Ampurìas e a Tem- 108 1 Gerardo pisano, col cousenso del
pio) nello stesso giudicato, assoggettan- quale Gregorio VII pose il monastero
s.

dogli qua! suffraganeo il vescovo di Po- di s. Zenobio di Pisa solto la protezio-


pulonia in Toscana. Tuttociò conferma- ne della sede apostolica l'imperatore ;

rono Eugenio III, Adriano IV e Alessan- Enrico IV confermò privilegi della chie- i

dro III. Questo ultimo ampliò il prima- sa e altri ne concesse. Nel 1088 il cele-
to sulle provincie sarde di Cagliari ed Ori- bre Daiberlo fatto .° arcivescovo da Ur- 1

stano o Arborea, lo che fu approvato da bano II, che ricevette in Pisa colla gran
Lucio III, Celestino III ed Onorio III. Ma conlessa Matilde, in dicembre 1 og4j '""
dopo espulsi i pisani dal dominio di Sar- di partì coi crociati pisani per la Pale-
degna, anche i loro arcivescovi perderò- stina, ove divenne i.° patriarca latino di
no di fatto, se non di diritto, ogni giuris- Gerusalemme, morendo in Messina nel
dizione spirituale, restando loro il titolo 1 107, meutre ritornava da Terrasanta.

di legati apostolici e di primati nelle pre- In suo luogo nel io3 era stato eletto 1

nominate isole. Inoltre Pio VII staccò la arci vescovo Pietro Monconi pisano,abba-
diocesi di Massa o Populonia dalla me- te camaldolese, cui da Pasquale II bada-

tropolitana pisana, per darla alla nuova to il comando della flotta pisana, quan-
di Siena. A Mariana dissi come Pio VII do andò nell'isole Baleari a combattere
nel 1 80 soppresse le sedi di Corsica, con-
1 i saraceni, lodato per la sua condotta di-
centrandole in quella d'Aiaccio, che fece gnitosa e edificante: dice l'Ughelli che
suffraganea di Aix. AI presente sono suf- fu accompagnato dal cardinal Bosone, le-
fraganee di Pisa le sedi di Pontremoli dal gato apostolico nell'impresa, e che fatti

1778, Livorno dal 1806, e


di di Massa prigionieri il figlio del re e la regina, l'ar-

di Carrara dal 1828. civescovo lì convertì alla vera fede in Pi-


Il 1

vescovo di Pisa fu s. Perino, or- sa, e amministrò loro il battesimo, preu-
276 PIS PIS
dendo il figlio il nome di Lamberto, fat- se Federico Visconti pisano, cappellano
to poi canonico della cattedrale. d'Innocenzo IV, che visitò l'isola di Sar-
Azzo arcidiacono di Piacenza fu elet- degna: sotto di lui per aver Pisa aderi-
to arcivescovo nel 1 120 e creato cardi- to a Federico II e Corradino suo nipote,
nale da Calisto II: Pandolfodi Pisa, scrit- Clemente IV la privò della dignità arci-
tore del secolo XII, ed accurato storico vescovile, che poi le restituì Gregorio X
di Gelasio li e de'cardinali de'suoi tem- con la bolla Sicnt magni benefìcii,óe' 20
pi, non fa menzione del cardinalato di giugno 1273, assolvendo pisani dallei

Azzo. Noterò che i cardinali arcivescovi censure da cui erano allacciati. Nel 1278
di Pisa hanno biografie in questa mia o- Nicolò III creò arcivescovo il famoso Rug-
pera. Nel 23 di venne arci vescovo Rug-
1 1 giero II Dnraldo de'conti di Panico bo-
giero I traslato da Volterra, che nel di- lognese e arcidiacono di Bologna, chee-
fendere le prerogative di sua chiesa con letlo podestà fece imprigionare il conte
Calisto li, si fece trasportare dall'ira, ma Ugolino, morto di fame eoi due figli e ni-
come dissi fu reintegrato dal successore poti: laici vescovo terminò suoi giorni i

Onorio li. Questo Papa fece cardinale nel 1296 in Viterbo e fu sepolto con sem-
Uberto Ratta o Fiosso Lan franchi pisa- plice iscrizione presso la porta della chie-
no, che nel 1 i32 divenne pastore del- sa di Maria de'Gradi. Bonifazio Vili
s.

la patria. Nel 1 38 gli successe il concit-


t nel 1 creò arcivescovo Teodorico Ra-
295
tadino cardinal b. Balanino cisterciense, nieri orvietano suo camerlengo, poi car-
che per aver dato occasione ad un'osti- dinale e vescovo di Città Papale o Pa-
nata guerra tra' pisani e lucchesi, patì a- lestrina, onde nel 1299 gli surrogò Gio-
troci pene come racconta
in purgatorio, vanni de Provinciali o Gaetani nobile pi-
il p. Maltei. i45 il cardinal Villa-
Nel 1 sano e domenicano, traslato a Nicosia nel
no Villani Gaetani pisano, che fedele ad i3i2: gli successe fr. Oddo de Sala già
Alessandro 111, l'antipapa Pasquale HI arcivescovo d'Oristano e domenicano, poi
sostenuto da Federico I lo cacciò in esi- amministratore di Monte Cassino e pa-
lio, ed intruse nella chiesa pisana Benin- triarca d'Alessandria, di somma virtù. Nel
casi canonico della cattedrale, che il Pa- i323 fr. Simone Saltarelli nobile fioren-
pa nel deporlo chiamò Malincasa. Nel tino e insigne domenicano, lodatissimo
i iy4 Ubaldo Lan franchi nobile pisano pastore : prima che l'antipapa Nicolò V si

intervenneal concilioLateranense IH nel portasse a Pisa col scismatico Lodovico,


1 179 e fu campione di altra crociata. In- fuggì a Firenze, onde nel i328 venne no-
nocenzo III nel 1209 vi traslatò da Ver- minalo amministratore Gerardo Rolan-
celli Lotario Rosario cremonese, indi nel do o Orlandini agostiniano vescovo d'A-
1 2 1 6 patriarca di Gerusalemme. Il capito- leria, scomunicato per aver coronato il
lo sostituì Aliprando, che rifiutato da O- secondo in imperatore; ma ritornato in
norio III, questi nel 1 2 8 elesse M. Vita-
\ Aleria, fu intruso dal pseudo-pontefice
le de Marzi nobile pisano, insigne dottore, Giovanni Lan franchi pisano, finché nel
il quale sostenne lunga lite col capitolo i334 Simone si restituì alla sua chiesa ,

pei privilegi concessi in gran copia dai compianto in morte. Gli successe nel 342 1

Papié imperatori, e riportati coi diplomi Dino de Visconti signore di Radicofani


dall'UghelIi. Il Papa gli diresse una bol- sanese; nel i349 Giovanni Scarlatti pi-
la di scomunica contro Ubaldo Visconti sano, eletto di Corone e legato al re d'Ar-
invasore del giudicato di Gallura; e quan- menia; nel 363 Francesco Pucci nobile
1

do Gregorio IX privò Lucca della sede, pisano canonico della cattedrale, che fece
ne affidò una parte all'arcivescovo a be- il pellegrinaggio ai luoghi santi. Nel 1 363

neplacito della s. Sede. Nel 1254 succes- Francesco Moricotli de Vico o Prignani
IS PIS 377
nobile pisano, che nel 1378 lo zio Urbano Nel i5t>7 il cardinal Giovanni Ricci
VI creò cardinale, sostituendogli Barnaba di Monte Pulciano fondò il collegio Ric-
de' marchesi Malaspina, traslato da A- ci per 8 concittadini da nominarsi dai
driae Penue. Nel i38a Lotto Gambacor- suoi parenti. Nel 1^74 Pietro Giacomo
ti nipote di Pietro signor di Pisa, canoni- de'marchesi Bourbon del Monte s. Ma-
co della cattedrale, designato dal capito- ria, al cui tempo il legato apostolico as-
lo econfermato da Urbano VI, d'animo solse Pisa dall'interdetto. Nel iS'jSa' 2
superbo, trasferito a Treviso nel 3<)4- 1 dicembre Lodovico Antinori nobile fio-
Gli successe Giovanni Gabrielli di Pon- rentino traslato da Volterra e Pistoia; in
tremoli, già vescovo di Massa, prudente febbraio 1^76 Bartolomeo Giunio fio-
ed erudito in ogni scienza, legato di Bo- rentino in grazia di Francesco I : essen-
nifazio IX in Polonia e Lituania, ove com- do morto uel giuguo 1577, nell'agosto
pose vertenze col gran maestro de'teu-
le ne occupò la sede Matteo Rinucciui fio-
tonici.JXeIi4oo da Bergamo vi fu tras- rentino, chiaro letterato, destro ne'negO'
lato Lodovico Bonito d' Agrigento poi ,
zi ecclesiastici. Nel i582 Carlo Antonio
arcivescovo di Taranto e cardinale. Da de' marcbesi del Pozzo nobilissimo pie-
questa chiesa nel i^oG passò alla pisana montese di Biella, fregiato d'ogni virtù
Alemanno ^a/mrtrniobile fiorentino, poi e dottrina, liberale co'poveri e cogl' in-
cardinale. Nel i4' 1 Pietro Ricci fiorenti* fermi, giusto e rigido conservatore della
uc, già vescovo d'Arezzo, succeduto nel disciplina ecclesiastica e pieno di pietà.
1 4 9 dal nipote Giuliano
1
Ricci; nel 1 /\.G 1 Compose alcune opere, come De polt-
fu traslato d'Arezzo Filippo Medici fio- state principis, de feudis : restaurò l' e-
rentino di singoiar prudenza, nunzio in piscopio, fece il nobile lacunare in s. Fre-
Francia, che morì nel 474 quando dovea
1
diano e vi pose i barnabiti , introdusse i

esser promosso al cardinalato. Sisto IV minimi in s. Torpeto, dai fondamenti e-


gli sostituì Francesco Sai via ti nobile fio- resse in Camposanto la cappella di s. Gi-
rentino, che per cacciare da Firenze Me- i rolamo , istituì per la sua famiglia una
dici entrò nella congiura de'Pazzi, maa'27 commenda nell'ordine di s. Stefano,fòn-
aprile r
478 fu appesoad una fiuestra, per dò il Puteano per 8 piemontesi.
collegio
cui il Papa fulminò l'interdetto a Firenze. Nel 1607 Salustio Tarugi Poliziano, già
Neli479 Sisto IV surrogò proprionipo- il fatto da Clemente Vili commendatore
te cardinal Ptaffaele Riario di Savona, cui di s. Spirito, da Ferdinando I ambascia-
successe nel i499 Cesare Riario di Sa- tore nella Spagna. Nel 16 1 3 Francesco
vona patriarca d'Alessandria, nel 1018 Bouciani nobile fiorentino arcidiaconodi
traslato a Malaga. Indi Onofrio Bettoli- Firenze, ornato nelle scienze e di grande
ni uobile fiorentino, vessillifero e priore autorità, lasciò la libreria ai domenica-
di Firenze, che nel sacco di Roma corse ni di s. Maria Novella. Nel 1620 Giu-
pericolo di vita e si salvò al modo detto liano de Medici prudentissimo, impiega-
nel voi. VII, p. 193, lodato per pruden- to in diverse ambascerie, fondò il semi-
za e probità. Nel i556 Scipioue Rebiba nario, edificòmonastero di s. Pietro in
il

siciliano, poi cardinale, traslato a Troia Grado, donò per ornamento de' succes-
nel i56o, per cui Pio IV conferì la chie- sori preziosa croce, uella peste fu largo
sa al cardinalGiovanni Medici figlio di co' poveri , introdusse i barnabiti in Li-
Cosimo I, facendone eseguire le veci al- vorno e fece altre belle azioni. Nel i636
l'ultimo Lodovico Beccadelli bolognese Scipione de'conli d'Elei sanesi, traslato da
arcivescovo di Ragusi. Morto il cardina- Piacenza, poi cardinale : gli successero,
le nel 562, uel i564 fu eletto
1 il cardi- nel i663 Francesco d'Elei nobile fioren-
nal Angelo Nicolivi fiorentino. tino e canonico vaticano, nel 1 702 Fran>
2<?8 PIS PIS
cesco Fiosini trasferito da Pistoia sua pa- Arduino t. 6. 11 2. nel 1409, comincia-
tri^. Riportano la serie de' vescovi e ar- lo il 25 marzo, ebbe fine a'7 agosto, per
civescovi I' Ughelli. Italia sacra t. 3, p. l'estinzione del gran scisma che descrissi

34'» e le Notizie di Roma, incomincian- ad Avignone e ne' tanti relativi articoli.


do nel 1734 da Francesco de'couti Guidi Essendo ad un tempo venerati per Pon-
di Volterra trasferito d'Arezzo: a di lui tefici Gregorio XII e Benedetto XIII

istanza Anton Felice Maltei conven-


il p. antipapa (f^-), i quali ciascuno avea un
tuale diede alla'luce l'importante e com- primo ve ne in-
collegio di cardinali, del
pleta storia della chiesa pisana e de'suoi tervennero i4 (quelli che Io abbandona-
prelati. Gli successe nel 1778 Angelo rono in Lucca fuggendo a Pisa, li regi-
Franceschi pisano traslato pure d'Arez- strai nel voi. XL, p. 52 ), del 2. io, i

zo, assai benemerito. Nel 1806 Ranieri quali essendo ricorsi a Carlo VI re di
Alliata traslato da Volterra. Dopo sede Francia per invitarlo a cooperare al loro
vacante di circa due anni, Gregorio XVI divisamento, fu concluso che nelle circo-
nel 1839 trasferì da Fiesole il zelante arci- stanze d'allora, i cardinali per consenso
r
vescovo mg. Gio. Battista Panetti dell'ai'- della maggior parte de'principi e prelati,
cidiocesi di Firenze, morto nel novembre aveano diritto di radunare il concilio,che
i Su.I/a rei diocesi pisana è ampia e si e- giudicasse due sostenitori del pontifi-
i

stende per circa 1 00 miglia; prima lo era cato, e facesse l'elezione di un Papa. In-
maggiore. I cangiamenti recenti li fecero, vitati Benedetto XIII e Gregorio XII a
nel 1
789 Pio VI con dare a Lucca il pie- mandarvi loro nunzi, il i.° non corrispo-
i

vanato di Massaciuoccoli, e in vece da es- se ed in vecegli celebrò contro il concilia-


sa ebbe la pieve di Ripa fratta coi popoli bolo di Perpi guano {V '.); il 2. si ricusò co-
del vicariato di Barga, e da Pontremoli inechè eletto canonicamente e gli oppo-
j pievanati di Vallecchia e di Seravezza; se 7
il concilio di Cividale (I .)- Questa as-

nel 1806 Pio VII con smembrare dalla semblea, presieduta dal cardinal Alale-
chiesa pisana tutti i popoli della diocesi sec , fu delle più auguste e numerose:
di Livorno, per la formazione di quel ve- ne accennai gli elettori anche uel voi.
scovato. In tutta l'arcidiocesi le parroc- XV, p. 281 ; l'Ughelli p. 4-65eseg. re-
chie sono 1 33 con 33 pivieri pievanati, gistra i nomi di chi ne fece parte , cioè
esseudovi collegiate in Barga e in Pie- 22 cardinali, i patriarchi d'Alessandria^
trasanta. Ogni nuovo arcivescovo è tas- Antiochia e Gerusalemme, 12 arcivesco-
sato in fiorini 80 5 ascendendo le ren- , vi e 80 vescovi , oltre 126 procuratori
dite della mensa a circa 12,000 scudi. di altri simili prelati, 87 abbati, ed i pro-
Altri scrittori sulla storia ecclesiastica di curatori di 200, 45 generali e priori de-
Pisa sono citati dall'Ughelli a p. 35i. gli gran maestro del-
ordini religiosi, il

Concilii di Pisa. l'ordine gerosolimitano con 16 commen-


11 i.° nel 1 1 34 convocato dall' arci- datori, il priore generale de'cavalieri del
vescovo Piatta in nome d'Innocenzo II s. Sepolcro, il procuratore de' cavalieri
che lo presiedette, e v'intervennero i ve- teutonici, i deputati delle università de-
scovi d' Italia di Francia e Germania
,
,
gli studi, quelli de'capitoli di oltre a 100
con s. Bernardo abbate di Chiaravalle chiese metropolitane e cattedrali, più di
che n'ebbe la direzione, e riuscì rispetta- 3oo dottori in teologia e gius canonico;
to da tutto il mondo. Si confermò la sco- finalmente gli ambasciatori di alcune cit-
munica contro l'antipapa Anacleto II e tà, di 7 re, di 5 duchi, del marchese di
suoi fautori, e vi si trattarono affari ec- Brandemburgo, del landgravio di Tu-
clesiastici e secolari importantissimi per ringia e di quasi tutti i principi sovrani
tutt' Europa. Reg. t. 26; Labbé t. io; di Germania. Tutlavolta il Bellarmino,
PIS P1S » 79
De concil. lib. i, cap. 8, chiama questo Da (Benedetto XIII) e Angelo Corralo
concilio, che altri dicono generale, uè ap- (Gregorio XII) sedicentisi Papi, per sa-
provato, né riprovato; anzi s. Antonino pere se vi erano presenti, e nessun com-
3
in Chron. par. 3,
22, cap. 5, § 2, lo tit. parve in loro nome. 3o mar-
3. sessione
chiama conciliabolo, per non essere sta- zo. Furono citati di nuovo
due concor- i

to congregato da alcuno di quelli che si renti, e nessuno comparendovi, furono


trattavano da Papa, e nel § 3 aggiunge, dichiarati contumaci nella causa della fe-
che Alessandro V (^.), in esso eletto, de e dello scisma con una sentenza, che
a
abbia governato la sede di Pietro per fu affissa alla porta della chiesa. 4- ses-
un anno, seguendo la comune opiuione, sione 7 aprile. Si die udienza agl'inviati
significando con queste parole, che se- di Roberto re de'romani, e dalle questio-
condo lui non fu Alessandro V legittimo ni ch'essi proposero si vide che avevano
Pontefice, ma sì Gregorio XII ,
perchè per iscopo di attraversare i disegui del
tutte le provincie della cristianità non gli coucilio e si ritirarono senza aspettare
ubbidirono. Martino Ve successori non che si rispondesse alle loro difficoltà. Es-

lo chiamarono assolutamente Pontefice, siappellarono ad altro concilio generale,


bensì diedero autorità a'di lui atti e costi- diceudo che questo non era legittimo ,
tuzioni che videro utili alla Chiesa. Ciò per non essere stato convocato con l'an-
nondimeno vi contraddicono altri, affer- nueuza del re dei romani. 5. 1 sessione 24
mando che tanto il concilio , quanto il aprile. Furono di nuovo accusali due i

Pontefice eletto in esso, fossero legittimi, contendenti di contumacia, e il promo-

come si può vedere nel Funaldi all'anno tore del concilio fece proporre coutro di
149, n-° 79 e 80; nell'Azorio par. 2, lib. loro 37 articoli, che contenevano tutta
5, e. 17 ; e nel Natale Alessandro, Hist. la storia dello scisma e che facevano ve-
eccl.saec.XV elXVI^Ussert. 2,n.°i9. Il dere quanto la loro causa fosse cattiva;
concilio posteriore di Costanza^.) ap- si nominarono commissari, perchè infor-
provò questo concilio, di cui era una con- massero della verità di questi fatti, quan-
seguenza e tenne legittimi Alessandro V tunque fossero lutti notori. 6. a sessione
e il successore Giovanni XXIII. I fran- 3o aprile. Il vescovo diSalisbury fece ve-
cesi riguardarono per generale il conci- dere in un discorso, che prima di anda-
lio pisano. L'apertura del concilio si fece re più avauti era necessario che la sot-
a
a' 25 marzo i4°9 e tutta la i. intera trazione fosse generale, e dichiarò ch'e-
sessione si passò in assegnare i posti, se- gli e i suoi confratelli avevano la facoltà
1
condo il grado. 2.' sessione 26 marzo. Do- di promuovere uuioue e di
l'affare dell'
po le solite preghiere il cardinal Filargo, acconsentirea tuttociò chefosse ordinato
'

poi Alessandro V, fece un discorso per e- dal concilio, n. 3 sessione 14 maggio. Ild. 1
sortate il concilio ad accudir seriamente Pietro d' Ansavano professore dell' uni-
all'unione della Chiesa. Poscia 1' arcive- versità di Bologna, confutò tutte le pro-
scovo di Pisa Adimari lesse il decreto di posizioni degli inviati del re de'romani.
Gregorio X sulla processione dello Spi-
a
8. sessione. I vescovi di Salisbury e di E-
rito santo e un canone del concilio di To- vreux rappresentarono che non poteva -
ledo intorno alla modestia e alla discre- si fare l'unione de'due collegi, finché i

zione richiesta in siffatte assemblee. Fu- cardinali di BeuedettoXIII gli ubbidiva-


rono eletti gli ufìiziali del coucilio e pre- no e glialtri riconoscevano Gregorio XII,
starono giuramento. Si lessero le lette-
il e eh' era necessario che la sottrazione fos-
re de'cardinali de'due collegi, per la con- se generale. In conseguenza il coucilio di-
vocazione del concilio. Si fecero chiama- chiarò l'uuione de'due collegi legittima,
re alle porte della chiesa Pietro de Lu- e il concilio debitamente convocato; e ai
5

280 PIS PIS


pronunziò una sentenza, la quale porta- della Chiesa, dichiarache Pietro de Lu-
va che ognuno poteva e doveva sottrarsi na detto Benedetto XIII, e Angelo Cor-
all'obbedienza di Gregorio XII e di Be- raro chiamato Gregorio XII, sono tutti
nedetto XIII, dacché vedevasi che coi lo- e due notoriamente scismatici , fautori
ro artifizi eludevano la voce della cessio- dello scisma, eretici e rei di spergiuro;che
ne, come Io avevano promesso con giu- eglino scaudalezzano tutta la Chiesa col-
ramento. c). a sessione 17 maggio. Si lesse la loro ostinazione; ch'eglino sono deca-
il decreto della sessione precedente , col duti da ogni dignità, separati dalla Chie-
quale ritiravansi dall'obbedienza dei due sa ipso facto : proibisce a tutti i fedeli,
a
contendenti. io. sessione 22 maggio. Si sotto pena di scomuuica, di riconciliarli
fecero chiamare i due contendenti alle o di porger loro favore : cassa ed annulla
porte della chiesa, per udire le deposizio- tuttociò che hanno fatto contro quelli
ni de'testimoni. Si lesse poi una parte dei che hanno procurato l'unione, e l'ultime
3y articoli di queste deposizioni, e si no- promozioni dei cardinali che ambedue
n
tò sopra ciascuno da quanti testimoni fos- hanno fatto ". i6. sessione. Si lesse uno
a
se provato. 1 i. sessione 23 maggio. Si scritto col quale i cardinali proinelteva-
continuò la stessa lettura e si domandò nOj che se alcuno di loro fosse eletto Pa-
che il concilio dichiarasse , che tuttociò pa, egli continuerebbe il presente conci-
eh' era contenuto in queste deposizioni lio, finché la Chiesa fosse riformata nel
era vero, pubblico e notorio, il che fu ri- capo e nelle sue membra; e che se si e-
messo alla sessione seguente. 12/ sessio' leggesse un assente, gli si farebbe fare la

ne 25 maggio. Si pronunziò il decreto, stessa promessa, prima di pubblicare la


intoi no la notorietà de'fatti prodotti con- sua elezione. 17.° sessione. Si convenne
tro Benedetto XIII e Gregorio XII. 3/ 1 che i cardinali creati dai pretesi Papi, se-
r
sessione. 11 d. Pietro Plaid, uno de'de- parali l' uno dall'altro, procederebbero
putati dell'università di Parigi, mostrò per questa volta alla elezione sotto l'au-
inun discorso, che Pietro de Luna era torità del concilio, senza pretendere di
uno scismatico ostinato, anche eretico e derogare a! diritto de' cardinali per la e-
a
decaduto dal pontificato. Il vescovo di lezione del Papa. i8. sessione. Si fece
Navarra lesse uuo scritto, provando che una processione solenne per domandare
tutti dottori ivi radunati peusavano co-
i a Dio le grazie necessarie per l'elezione
me 1' università di Parigi , così quelle del Papa: in conseguenza cardinali ìu i

3
di Firenze e Bologna. 1 \. sessione. Ser- numero di 24, essendo entrati in concla-
vì di preparazione alla seguente, dichia- ve, ch'era stato preparato nell'arcivesco-
rando che il concilio rappresentando la vato, e la cui guardia fu affidala al gran
Chiesa universale, a lui spettava la cogni- maestro Gerosolimitano (F-), vi resta-
zione di questo affare, come quello che rono rinserrati per giorni, cioè dai
1 1

non aveva iu ordine a questo superiore giugno ai 26, nel quale restò concorde-
in terra. Si stese l'atto della sottrazione menle eletto Alessandro V. Alla sua pre-
generale d'ubbidienza a'due contenden- senza e del concilio subi toGersone cancel-
a
ti. i5. sessione 5 giugno. Si pronunziò liere del l'uni versi làdi Parigi pronunziò uu
la sentenza definitiva in presenza dell'as- discorso, provando la validità del conci-
semblea e del popolo che si eia biscia to lio pisano e la sua autorità; esortò il nuo-
entrare. » Che il s. concilio universale, vo Papa a non dispensarsi da alcuno dei
rappresentante tutta la Chiesa, alla qua- suoi doveri e troncare senza indugio la
le appartiene di conoscere e di decidere radice dello scisma , collo stringere vi-
di questa causa, dopo d'aver esaminalo vamente due concorrenti; declamò con-
i

tuttociò eh' crasi fatto intorno 1' unioue tro il rilassamento del clero e soprattut-
PIS PIS 28.
to de' religiosi mendicanti ;
porlo degli ce della Chiesa riconobbe per veri cardi-
abusi nella collazione de' benefizi, ed e- nali quelli creati non solo da Gregorio
sortò il Papa e i padri del concilio alla XII e predecessori, ma ancora quelli de-

riforma della Chiesa, iq* sessione i lu- gli antipapi Clemente VII e Benedetto
glio. Alessandra V vi presiedette e vi re- XIII, ed ebbe origine ne' cardinali VO-
citò un discorso: vi si lesse il decreto di zione (F.). Vedasi, A età concili i Pisani
sua elezione, e nella domenica seguente et Senensis ad lollendum schisma, Pari-
7 luglio fu solennemente coronato nulla siisiGi 2. J. Lefont, Histoire da concile de
cattedrale, da cui partì in pomposa ca- Pise, Amsterdam) 724. Alessandro V ac-
valcata per figurando il posses-
la città, colse in Pisa e riconobbe Lodovicod'An-
so e presentandogli la legge gli Ebrei (F.). giò per re di Sicilia; vi si trattenne per
a
2 0. sessione. Fu letto a nome del Papa tutto 1' ottobre e nel novembre passò a
un decreto col quale egli approvava e ra- Prato e Pistoia, dicesi a cagione della pe-
tificava tutte le dispense di matrimonio ste.Benché Alessandro V fosse riconosciu-
e di altro genere , concernenti la peni- to da una gran parte della cristianità, i
Papi deposti. 2 i.'
tenzieria, accordate dai fedeli restarono rammaricati in vedere
sessione 27 luglio. Si pubblicò un decre- Gregorio XII e Benedetto XIII trattarsi
to per parte del Papa e del concilio, che da Papi ed essere ubbiditi da alcune na-
confermava tutte le collazioni ,
provvi- zioni cardinali e prelati. Per le conse-
,

sioni, traslazioni di dignità, di benefìzi e guenze vedasi Avignone, Costanza e gli


ordinazioni fatte dai contendenti, purché articoli relativi.
fossero state fatte canonicamente, tolto- Il 3.° concilio fu tenuto nel if\iz. Gali,
ne quelle ch'erano state fatte con pre- chr. t. 3, p. 700.
3
giudizio dell'unione. 22. sessione 7 ago- Conciliabolo di Pisa del 1 5 r 1 . Giulio
sto. Si lesse un decreto , che ordiuò ai II per pacificarsi coi veneti si ritirò dal-
metropolitani di convocare de' concili» la lega di Cambray, con sommo dispia-
provinciali, e a' generali degli ordini di cere di Luigi XII re di Francia, che pro-
tenere i loro capitoli, dove vi sarebbero teggeva il duca di Ferrara e rivolse con-
de'presidenti da parte del Papa. Del ri- tro di lui le armi per cui il Papa sco-
,

manente Alessandro V ratificò tuttociò municò i condottieri dell'esercito e passò


ch'era stato fatto e regolato dai cardina- in Bologna per affrontare la guerra. Ma
lidopo il 3 maggio i/|.o8, epoca dell'ab- non approvandolo diversi cardinali, se-
bandono di Gregorio XII, e particolar- dotti dal re di Francia, cospirarono con-
mente ciò ch'era passato a Pisa, ove ai tro Giulio II per deporlo e fuggirono a
3i luglio avevano risoluto di costringer- Genova. I cardinali furono Carvajal spa-
lo alla rinunzia in un a Benedetto XIII, glinolo del titolo di s. Croce, Drissonel
o deporli in un concilio adunato d'am- francese arcivescovo di Narbona, Fran-
be le parli. Si regolarono gli affari della cesco Z?o/\;,'?a spaglinolo arcivescovo di Co-
Chiesa ,
per riparare a' mali cagionati senza, Renato Prie, francese, e Federico
dallo scisma. Quanto alla riforma della Sanseverino milanese o meglio napole-
Chiesa nel suo capo e nelle sue membra, tano. Lo Spondano, Ann. eccl. an.ioi 1,
il Papa dichiarò, eh' egli la sospendeva n.°i aggiunge cardinali Filippo di Lii'
1, i

fino al prossimo concilio che ludico pel xemburgo francese, Castelli di Corneto,
1 1 2 > llori potendo farsi allora per la del Carrello genovese Ippolito d' Esle ,

partenza di molti prelati ; indi congedò ferrarese. Massimiliano I re de' romani e


il concilio, con indulgenza plenaria per Luigi XII divenuti nemici di Giulio II
lutti quelli che ci avevano assistito o a- {F .), impegnarono per mezzo de'loro am-
derivauo. Nel concilio il Papa per la pa- basciatori i cardinali Carvajal, Brissonot
2 8ct PIS PIS
e Borgia a convocare un concilio in Pi- chiesa di Parigi, molli dottori di essa, i

sa, come luogo più confacente per la co- deputati delle università di Tolosa e di
ai molti prelati diSpa-
modi tà che offri va Poitiers, con gli ambasciatori di LuigiXII.

gna edi Francia che dovevano recarvisi; l." sessione. Il cardinal Carvajal vi pre-
desiderando che questo concilio fosse gè- sedette. Vi si decise che la convocazione
nerale,onde lo qualificarono con tal no- del concilio di Pisa per la riforma della
me, allorché fu denunziato ai 16 mag- Chiesa nel suo capo e nelle sue membra
gio. Nella convocazione si esposero i mo- era giusta e legittima, e tutto ciò ch'era
tivija riforma della Chiesa nel suo capo stato fat f o o fosse per farsi in suo pre-
a
e nelle sue membra, e di punire certi de- giudizio era nullo. 2. sessione. Sì rego-
litti notori che da lungo tempo scanda- lo ciò che risguardava buon ordine del-
il

lezzavano la Chiesa universale; che la ne- l'assemblea. Si nominarono giudici per


cessità di tenere tali adunanze era urgen- udire le cause concernenti la fede, lo sci-
te; che Giulio II aveva trascurato e de- sma e la riforma della Chiesa, i vescovi
hiso la proposizione tutte le volte che gli di Lodeve, Lucon ,
Rhodez e d' Angou-
a
fu fatta, e vi fu citato in termini rispet- lème. 3. si fece un decreto
sessione. Vi
tosi a comparirvi. Oltre a ciò, per rispon- perchè il non potesse separarsi,
concilio
dere alle querele di Giulio li, pubblica- finché la Chiesa non fosse riformata nel
rono un'apologia di loro condotta, e sta- suo capo e nelle sue membra: vi si rin-
-

bilirono come principi ! della convocazio- novarono i decreti del concilio diCostan-
ne del concilio pisano. Primieramente sul za sopra l'autorità de'concilii generali. Ma
precetto della Chiesa, tratto dalla sessio- siccome il Papa fece allora una lega tra
ne 3q.
a
del concilio di Costanza; poi so- Ferdinando V re di Spagna e venezia- i

pra il voto del Papa cheavea promesso ni, ed egli vi die principio coll'attaccare

di far tenere un concilio; sopra il giura- lo stato di Firenze, che aveva interdet-
mentode'cardinali, e per evitare un gran- to, non che Pisa, per cui gli abitanti in-
dissimo scandalo; in fine esposero, che i sorsero contro il detestabde congresso;
canoni i quali insegnano che Papa de-
il cosi i padri del concilio credettero di do-
ve convocare il concilio, devono inten- verlo trasferire a Milano e vi si recaro-
dersi di legge ordinaria, ma che vi sono no; e come gli svizzeri fecero allora una
dei casi, ne'quali un concilio può essere incursione nel milanese, la 4-* sessione
indicato e radunato senza il sommo Poti- non si tenne che ai 4 gennaio i5f2. In
tefice. Giulio li lungi dall'abbattersi da questa l'assemblea fu più numerosa. Icar-
questo spauracchio di conciliabolo, poco dinali Sanseverino, e di s. Angelo forse

dopo la pubblicazione determinò di op- Alèrelche certamente v'intervenne, si u-


porgli il concilio generale Laterano V n'irono agli altri. Il procuratore genera-
7
(Z- .), e con bolla de'18 luglio ne stabili ledell'ordinepremostratense vi fece lun-
l'apertura pei iq aprile i 5 12. Citò i tre go discorso sui disordini che devastava-
cardinali che avevano intimato il conci- no la Chiesa, ed esortò i padri a ripa-
lio di Pisa a comparire in Pioni a dentro rarli. Vi si lessero decreti coi quali si i

un tempo illimitato, sotto pena d'essere accordavano 3o giorni al Papa per de-
privati dell'autorità cardinalizia, come fé- terminarsi a riformare da sé gli abusi che
ce coi primi 5 prenominati. Ma questo eransi introdotti, o di radunare un coti-
llon impedì l'apertura del conciliabolo pi- cilio generale, o di unirsi a quello che ce-
a
sano il i.° novembre i5i 1. Vi si trova- lebravasi. 5. sessione 1 1 febbraio. Si riti-

rono 4 cardinali, colla procura di altri novo decreto del concilio di Costanza,
il

assenti, parecchi vescovi di Francia e molti contro chiunque maltrattasse le persone


abbati, i procuratori del cancelliere della che si portassero al concilio. 6. sessio-
P1S P1S 2b3
fie ^4 marzo. Un dottore deputato del- ne, dove vollero continuare il conedia-
l'università di Parigi vi fece un discorso. bolo, ma inutilmente. Quanto riguarda le

Fu citato formalmente Giulio II, e non due città, le censure fulminatevi da Giu-
essendo comparso, si domandò die fosse lio II, meglio ne parlai ne'vol. XXX.VIII,
dichiarato contumace. Si pubblicarono p. 277, eXLV, p. 67, con altre notizie
diversi decreti e tra gli altri sopra la vi- sul conciliabolo. Ad onta di questo esi-

ta esemplare ebe devono menare gli ec- to infelice, Luigi XII accettò il decreto
clesiastici, sopra l'ordine da osservarsi nel del falso concilio, ebe sospendeva il Pa-
concilio, riguardo alle sessioni e alle con- pa^ da
proibì a'suoi sudditi d'impetrar
gregazioni. Si confermò come legittima Iioma alcuna provvisione, e di avere ri-
la indizione del concilio, per le ragioni e- guardo alle bolle ebe Giulio II potesse
nuneiale nell'apologia suddetta, e sopra il spedire, con lettere patenti date a Blois
giuramento solenne dato da Giulio II e il iG giugno [5i2. Il ebe avendo inteso
dai cardinali, di radunare dentro due an- Giulio II, mise sotto l'interdetto il regno

ni un concilio; ebe siccome il Papa non di Francia, ma Luigi XII protestò con-
aveva osservato il giuramento, il diritto tro la bolla. Nel concilio di Lalerano 3 V
era devoluto a'cardinali per radunare il terminalo da Leone X, furono riprova-
concilio; si annullò e cassò la convoca- ti gli atti di questo conciliabolo, contro
zione del concilio di Lalerano V, fatta a del quale e a favore di Giulio II scris-
a
Roma da Giulio lì. 7. sessione 19 apri- sero eccellentemente Angelo romito di
le. I promotori domandarono ebe fosse Vallombrosa, il celebre cardinal Tom-
diebiarato Giulio II incorso, come con- maso de Vio e Francesco Poggio. Vedasi
tumace, uella sospensione ipso farlo per Io Spondano an. i5i e i5i2. 1

l'amministrazionede! pontificato. In con- PISANI Francesco, Cardi naie..Vene-


seguenza fu cbiamatoper 3 volteapiè del- to di senatoria famiglia, ad istanza del
l'altare e alla porta, e fu rimessa alla ses- doge e d'anni 2 3, ili. luglio i5i 7 Leo-
sione seguente
o la decisione dell'affare. 8. ne X lo creò cardinale diacono di s. Teo-
sessione 21 aprile. Il vescovo di Mague- doro, indi neli5ic) vescovod'Adria. Cle-
lone vi cantò la messa. Si fece il decreto mente VII nel i524 gli conferì la sede
ebe sospendeva il Papa Giulio li. Il con- di Padova, e l'arcivescovile di Narbona,
dopo di aver esposto tuttociò ebe a-
cilio ove fece celebrare il sinodo e presiedere
\eva fatto presso di lui per indurlo ad dal vicario generale Gerbinato, con l'in-
accordargli la sua protezione, esortò car- i tervento di o vescovi, stampato poi nel
dinali,! vescovi e i principi, non ebe tutto 1646 : indi neh 528 gli die in ammini-
ilpopolo cristiano, a non riconoscerlo più strazione Treviso e Città Nova, con l'ab-
per Papa, come diebiarato notoriamen- bazia Alcobaziense. In Padova fabbricò
te contumace, autore dello scisma, in- dai fondamenti la cattedrale e ne abbel-
correggibile ed indurato, e come lalea- lì l'episcopio. Fedele a Clemente VII nel-
vendo incorso le pene fulminate ne' santi le sciagure, per lui fu ritenuto in ostag-
decreti de'concilii di Costanza e di Basi- gio 18 mesi nella fortezza di Napoli. As-
lea (in parte conciliabolo), e sospeso da salita la sua repubblica dai turchi, la sov-
ogni amministrazione pontificale, la qua- venne generosamente. Dopo avere come
le era devoluta di pieno diritto al conci- i.° diacono coronato Marcello li e Pao-
lio. Questa fu l'ultima azione di questa lo IV, divenne titolare di s. Marco, e suc-
riprovevole conventicola imperocebè , i cessivamente vescovo suburbicario d Al-
francesi essendo stati costretti ad abban- bano, Frascati, Porto, e nel 1 564 d'Ostia
donare il milanese, i prelati furono ob- e decano del s. collegio, ove pel i.° otten-
bligati a lasciar Milano e a ritirarsi a Lio- ne il suffraga ueo dus. Pio V.Fua8cou-
2 84 p s ' PI S
Pio V poco gli mancò
eluvi, e in quello per tiochia o A nlakia d'i Pisidia, poi esarca-
ad essereeletto Pupa, per uno stratagem- to, con le sedi suflì aganee di Napoli poi ar-
ma del seguente cardinal nipote (lo ripor- civescovile, Salagazzo, Sozopoli, Apamea,
tai nel voi. XVI, p. i3),per la cui morte Bari, Adriauopoli, Cimenopoli, Laodicea,
tanto fu il suo cordoglio, che terminò di Seleucia, Dada o Adada , Timomaria o
\iverea'2q giugno 1 570 in Roma, d'anni Timbria, Tonando, Mallo, Sitriando o
76, con riputazione d' illibati costumi e Situando, Titiano, Metropoli, Pappa, Pa-
d integrità: fu sepólto in s. Marco, in ma- rala, Biudeo, Filomela, Prostama , Al-
gnifico monumento. rnenia o Atenoa, Auapoli, Giustiniano-
PISANI Luigi, Cardinale. Patrizio ve- poli, Zarzela,Conona e Ti reo.
neto , nipote del precedente e imitatore P1S1TA. Sede vescovile dell'Africa
di sue virtù, per sua rinunzia nel i528 proconsolare, sotto la metropoli di Car-
ebbe il vescovato di Padova, che gover- tagine. Afr. dir.
nò con gran prudenza e zelo, mudando PISSIDE, Pixis,Pyxis, cibori/ini au-
un monastero per le povere vergini espo- guslissimae Eucharistiae. Vuso sacro che
ste; indi chierico di camera e poi presi- serve a conservare le Ostie o Particole
dente della medesima, intervenne al con- {V.) consagrate per la comunione de'fe-
cilio di Trento. Pio IV a' 12 marzo 565 1 deli : quello pel Viatico degl' infermi è
lo creò cardinale prete di s. Vitale, nel più piccolo. Allorché cambiano le ostie
si

cui conclave col parente cardinal Corna- devesi purificare. E iu forma di pomo con
lo tentò l'esaltazione dello zio. Mori d'an- suo piede, per cui fu detta Pyxotnelum,
ni 4) i5yo in Venezia, e fu sepolto
nel ffierotheca, Ciborium, Turris. De' suoi
in s. Maria delle Grazie, presso l'altare diversi nomi trattano, Macri in Pyxis j
maggiore, con semplice iscrizione. e Sarnelli, Lett. cccl. t. 8, let. 36. 1 gre-
P1SCICELLO Rinaldo , Cardinale. ci l'appellarono anche vaso o porta Pa-
Nacque nobilmente in Napoli, di cui di- ne [V.), ed i cassa o capsa, come
latini
venne per la sua dottrina e probità ca- riferisce Durando. Negli articoli che cito
nonico, vicario generale e neh 45 1 arci- in questo, dissi come ne'primi secoli! cri-
vescovo. Zelante pastore, provocò da Al- stiani in simili vasi o ne' cibori o in co-
fonso V e dai cittadiui la riedificazione lombe d'argento custodivano il pane eu-
più magnifica della cattedrale. Tenendo caristico, per distribuirlo agl'infermi, per
il re in gran conto i suoi consigli e peri- portarlo ue'viaggi, per conservarlo nelle
zia nelle leggi, a di lui istanza Calisto III abitazioni onde cibarsene e riceverne ro-
a'17 o 18 dicembre i456 lo creò cardi- bustezza nella fede quando loro era mi-
nale prete di s. Cecilia, con la ritenzio- nacciato il martirio. Perchè la pisside, in
ne dell'abbazia di s. Pietroall'Allare. Mo- cui si conserva la ss. Eucaristia si bene-
ri nel i4^7j dopo 7 mesi, in Roma d'au- dice e non si cousagra come il calice. Al-
ni 43, per iucuria de'medici. Trasferito cuni teologi sostengono che questo vaso
iu Napoli, fu tumulato presso i gradini si deve consacrare con 1' unzione sacra,
dell'aliare maggiore, in avello di marmo come il calice; ma la comune opinioue
con la sua effigie e onorevole iscrizione. tiene che basti la semplice benedizione
PISIDIA. Provincia ecclesiastica del- di quello che ha la facoltà di benedire i

l'Asia minore, confinante colla Licaonia, corporali, perchè questo vaso non serve
Pamfilia, Cilicia, Cappadocia e provincia al sacrifizio della messa. La pisside si cu-
d'Asia. Fu separata nel IV secolo dalla stodisce serrata con chiave nel Ciborio
Licaonia, colla quale formava una sola o Tabernacolo: a questi articoli e ad Eu-
provincia : questa ritenne Iconio per me- caristia parlo de' vasi e luoghi in cui si

tropoli, ed alla Pisidia fu asseguala Ali- couservòed ora si couserva. Auticameu-


PIS PIS a85i

te in vece della pisside si usava la Pa/r> per In comunione de'cardinali diaconi e


ria, il Calice, forse diverso da quello pel nobili laici, se ne legge la descrizione in
sacrifizio, e pendente sopra gli altari in Cancellieri, Pontificali
§4 e § 5 dell'Ap-
colombe d'oro o d'altra materia. La ma- pendice. Merita menzione la nobilissima
teria della pisside non fu ancora deter- pisside d'argento dorato con coppa d'oro,
minata , ma deve seguire la condizione assai ricca di brillanti e altre pietre prezio-

del calice, e ciò per riverenza dovuta ad se, di cui nel gennaio i85i mg. r Antonio
un tanto sagramento. Perciò con suo pie- Felice Dupanloup, dotto e zelante vesco-
de è di solida, decente e nitida materia, vo d' Orleans, fece splendido dono alla
d'oro, d'argento, almeno la coppa, il cui basilica Vaticana con analogao epigrafe-.
in
interno dev'essere liscio e dorato, chiusa Mirabile è l'arte, grande l'intelligenza e
col suo coperchio sovrastato da crocetta, l'eleganza con cui fu eseguito il lavoro.
coperta con un velo bianco di seta orna- Nella base è scolpilo lo sposalizio della
to o di broccato tessuto d'oro o d'argen- Vergine, la nascita del Salvatore e la sua
to. Chardon, Storia desagr. 1. 1 , cap. i 3, presentazione al tempio. Intornoal piede
narra che in oriente le pissidi d'argento in nicchie sono
statuine del Redento-
le

si custodivano in sacchetti di o di tela re, dellaVergine e di s. Anniano vescovo


drappo di seta a fiori d'oro, ed aggiunge d'Orleans. La coppa è decorata da rilie-
che ve ne furono anche di agata, anzi Du- vi esprimenti l'adorazione dei magi, la

rando afferma diesi fecero pure di cri- fuga in Fgitto e il riposo in quel paese.
stallo e di legno, e li chiama capsa. Pis- La parte superiore checuoprela pisside
sidi di legno ancora si conservano nelle è abbellita con svariati arabeschi, nonché
chiese parrocchiali di s. Nicola e di s. E- sormontata da croce in brillanti.

gidio di Tngliacozzo, di cui parlai a Pe- PISTESoPISTRES. Luogo in Fran-


scina. Nelle chiese del regno di Napoli cia presso il Pont de l'Arche in Norman-
sopra il ciborio avvi un piccolo taberna- dia, diocesi di Rouen , in cui furono ce-
colo di pietra con baldacchino e menso- lebrati 3 concilii. Il i.° d'ordine di Carlo
la per situarvi la pisside^ prima di dare ilCalvo neH'862.pubblicandovisi uno dei
con essa la benedizione, recitandosi e can- suoi capitolari contro ruba menti. Ro- i

tandosi innanzi delle preci. Il Sarnelli t. rado di Soissons appellò al Papa dalla
4,let.26, parlandode! rispettocomesi de- scomunica, che Incmaro di Reitns avea
ve portare la pisside e della sua privata pronunziata contro di lui, il quale fu ob-
esposizione, in cui debbono essere sull'al- bligato a deferire all'appellazione. Dessin.
tare almeno 12 lumi, avverte che cele- Il 2. nell'864 sullo stesso argomento. 11

brandosi avanti di essa si devono usare 3.° nell'868, in cui Incmaro vescovo di
le stesse cerimonie che si fanno avanti Laon fu investito del possesso dei beni
Yostensorio con l'osliascoperta:anchecon di sua chiesa, de'quali era stalo spoglia-
la si dà la benedizione. A Paolo
pisside to dal re Carlo. Mansi t. r, pag. ioor.
IV Pio VI narrai come questo ultimo
e PISTOIA con resi-
(Pistoricn). Città
e Alessandro VI solevano portare indos- denza vescovile, capoluogo comunità, di
so una piccola pisside colla ss. Eucaristia. compartimento di Firenze, nel grandu-
L'Ayala nel Victor christianus eruditila, cato di Toscana, sede d'un commissario
p. 33 t, tratta de picturis etimaginibus regio e di giurisdizione, con tribunale di
a
s. Clarae V. manibus i-wcrenler gestan- i. istanza ed altre autorità. Risiede in
}

ti s pyxìdern Ulani, qua ss. Eueharislia fertile valle percorsa dal fiume Ombrone
continetur, et guani vulgo custoditali ap- pistoiese, lambendone le mura il fiumi -

pellamus. Della celebre pisside d'oro fat- cello Rrana, a io miglia da Prato e 20
ta da Benvenuto Celli ni per Paolo IH ,
da Firenze. Vaga e di figura roruboida-
e

2 86 P S I PIS
le, vi si entra per 4 porte, le quali danno Atto, avendola ricévuta dall'arcivescovo
il nome alle cortine o comunità suburba- di Compostella. Ne' ristauri del 838 fu- 1

ne di Porta al Borgo, Carratica, Lucche- rono diseppelliti dal pavimento 8 amboni


se e s. Marco, piene di ridenti e popo- di marmo bianco, con purgato disegno

lose borgate, sparse di ville, in clima be- diligentemente intagliali, forse dell'anti-
nigno e salubre, in mezzo a terreni fer- co battisterio di s. Giovanni R.otondo,
tilissimi. Era già circondata di mura nel- traslocati nel palazzo della comunità. Il
lametà del secolo Vili; nel declinar del capitolo si compone di 1 1 dignità, la i."

XII fu incominciato il 2. "cerchio con mu- è il preposto, chi 5 canonici compreso il

ra bellissime, merlate, con fortificazioni penitenziere, di 23 cappellani corali , di


e fossi; dopo il 1829 si fabbricò il 3.° gi- altri preti e del collegio de'20 cherici. Cle-
vo delle mura con la fortezza di s. Barna- mente IXchedonò alla cattedrale un va-
ba, proseguendosi ne' secoli XV e XVI, so col prezioso sangue di Gesù Cristo, con-
indi restauratene! iG43. 1 palazzi più co- cesse alle dignità e canonici l'uso della cap-
spicui sono: quello del pretorio, già del pa magna con pelli d'armellini o fodere
podestà e capitano di Pistoia, situato nel- di seta cremisi, ed il rocchetto ; nelle fun-
maggiore del duomo e rifatto nel
la piazza zioni particolari il rocchetto con mozzet-
i3o7;quello della comunità, già detto de- ta con cappuccio di seta cremisi. Pio VII
gli anziani, rimpetto al precedente, gran- col breve Roma no rum _,
de' 6 dicembre
dioso e incominciato neli2g4> con ca P" 181 4, Bull. coni. t. 12, p. 344; alle in-

pella di s. Agata patrona della città, co- segne concesse da Clemente IX e Bene-
pioso archivio, e gli uffizi della dogana e detto XIV alle dignità ecanonici, aggiun-
della posta ed il bel palazzo vescovile
; se il collare paonazzo e la croce con ca-
nuovo, alquanto distante dalla cattedra- tenella d'oro da portarsi sul petto: quin-
le, innalzato 11^1787, ov' è la singolare di avendo Clemente IX accordato ai cap-
sala eretta alla fosrqia del Trullo di Co- pellani corali la cappa con pelli cenerine e
stanlinopoli : altri rimarchevoli palazzi nell'estate con fodere elisela paonazza, Pio
sono quelli di Pancia tichi ora Cellesi, A- VIIcolbreveQ.7rt/j^m,de' i5lug!io 18 16,
roati, Rossi, Vivarelli-Colonna e de'Can- Bull. 1. 14, p. 200, aggiunse il rocchetto e
cellieii. La cattedrale sotto l'invocazione la mozzelta nera con cappuccio, filettata

de'ss. Zenone vescovo Martino e martire, di seta rossa con fiocchi simili, da usar-
vescovo (ch'era anticamente il i.° patrono si ne' dì feriali e nei mattutini, quando i

«titolare della cattedrale), Felice, Rufino canonici assumono la paonazza. Vi è il

e Procolo, risaleahnenoal VI secolo; rin- battistero con cura d'anime spettante al


novala in principio del XII, col concorso capitolo ed esercitata da un prete eletto
della gran conlessa Matilde, e nel XIII dal vescovo : le altre io parrocchie non
nmpliata col disegno di Nicolò Pisano ,
hanno battistero, tranne una.
incrostata di fuori e ornata di dentro di Le altre principali e più belle chiese
marmi bianchi e neri. Il bellissimo bas- sono: quella di s. Bartolomeo edificata nei
sorilievo di terra della Robbia sulla por- primi dell' Vili secolo, eretta in abbazia
ta principale è opera d'Andrea nipote di pei benedettini nel 767, rifabbricata nel
Luca della Robbia, già dorato. E a 3 na- secolo XII con bel pergamo ; indi passò
J
sate con colonne di macigno, con confes- ai canonici regolari, poi a vallombrosa-
sione sotto l'altare ma™iore ; la volta è ni soppressi nel secolo passato. La chie-
del 1657, e fra le cappelle è rimarchevo- sa di s. Andrea con battistero fin dal 000,
r

le l'antica dis. Jacopo maggiore aposto- forse edificata nel secolo Vili, a 3 nava-
lo, con superbo altare d'argento: la reli- te con colonne, con celebre pergamo scoi -

quia del santo ivi la collocò il vescovo?. pito da Giovanni figlio di Nicolò Pisano;
PIS P 1 S 287
quella di s. Giovanni Fuorcivitas, perchè corridore lo unì al monastero già degli o-
era fuori della città, rinnovata nel seco- livetani, che il vescovo Ricci avea ridot-
lo XII o nel seguente, in cui fu scolpito to ad uso di collegio per l'istruzione dei
il bellissimo pergamo di marmo bianco; sacerdoti destinati alla cura delle anime,
quella di s. Giovanni Rotondo in faccia cui die il nome d'accademia ecclesiasti-

al duomo, di forma ottagona, tutta incro- ca ; perciò lo stabilimento è il più vasto


stata di marmi bianche e nere,
a strisele dei toscani di simil genere, può contene-
edificata nel secolo XII o prima, e servi re i5o seminaristi e vene sono 100 con
di battistero alla città: il corpo di s. Atto 1 1 scuole. 1 1 collegio de'chierici nella cat-
che vi riposava fu trasferito in cattedra- tedrale fu istituito nel 1 4-35 da Eugenio
le ; e la chiesa dell'Umiltà, la più bella IV a similitudine di quel di Firenze, per
di Pistoia, di mirabile architettura, eret- istruzione letteraria di io poveri chieri-
ta neli5oc),di figura ottagona, d'ordine ci tenuti a prestar servigio alla cattedra-
Corinto, con cupola. Fra le altre chiese, le, aumentati di altri io dal vescovo Pan-
quelle di s. Domenico de' domenicani e dolfini coi fondi che gli assegnò: sonoe-
di s. Francesco de'minori osservanti, coi letti metà dal capitolo e metà dal magi-
grandiosi conventi contigui, contengono strato comunale. Sono pregievoli gli ar-
pitture a fresco e quadri di artisti assai chivi del capitolo, ricco di codici in par-
distinti. GÌ' istituti di beneficenza sono te descritti dal p. Zaccaria nella Biblio-
l'ospedale delCeppo originato nel 1218, teca pistoiese; quello della comunità; co-
ampliato da Leopoldo I neh 784> ed as- sì ledue pubbliche biblioteche della Sa-
sistilo dalle oblate della carità, del con- la Fabronia-
pienza o liceo Fortiguerri, e
tiguo grandioso monastero della Madon- na fondata dal cardinale Fabroni. Fra le
na del Letto; l'orfanotrofio fondato nel varie accademie letterarie e scientifiche
1 722; la pia opera dei poveri convalescen- sorte dal secolo XVI , e poi estinte, so-
ti e la cassa di risparmio. Vi è la con- pravvive l'imp. r. accademia di scienze,

fraternita della Misericordia istituita nel foudata nel 1747 e avvivala


lettere e arti

1000, e il monte di pietà originato nel nel i8i3,che tiene le adunanze nel sop-

147 1, pei' cura del vescovo Donato Me- presso convento de'carmelitani.
dici, ed ora assai ricco. Quanto agli stabi- La città ebbe la sua zecca, ed è certo
limenti di pubblica istruzione, il liceo che nel 12 70 vi furono battute monete d'o-
Fortiguerri si deve al cardinale omonimo ro ed'argenlo, con l'impronta degli scac-
nel i473, aumentato da Ferdinando III; chi, l'immagine di s. Giacomo apostolo
l'insegnamento è diviso in 4 classi , ele- protettore di Pistoia e la parola libertas.
mentare, lettere, scienze, disegno; dalla Essendosi trasandata la coniazione, nel
stessa famiglia Fortiguerri traggono 0- i346 fu ripresa con facoltà e bolla di Cle-
rigine 9 posti per mantenere nelle uni- mente VI, riprodotta dal Zaccaria nella
versità studenti in legge, medicina e teo- Storia leu. ci Italia, voi. 3, p. 200. 1 pi-
logia. La principessa Pallavicini ne'Pio- primeggiano nell'industria agraria
stoiesi

spigliosi nel 17 io assegnò rendite per del granducato. Quanto alle industrie
mantenere 4 pistoiesi in Roma, allo stu- manifatturiere, forse l'arte della lana può
dio delle belle arti. Il [."seminario e col- essere siala introdotta dagli umiliati, ac-
legio vescovile fu fondato nel 1690 dal colti in Pistoia verso il 1240: si lavora
vescovo Strozzi, ampliato nel 720, il ve- 1 nel conservatorio delle fanciulle perico-
scovo Ricci nel 1783 ottenne il grandio- lanti, dette le Crocifissine, mentre drap-
so locale delle francescane e lo fece ridur- pi di seta si tessono nel conservatorio del-
re a seminario: il vescovo Toli ne rad- le abbandonate di s. Caterina da Siena,
doppiò i comodi e mediante magnifico La lavorazione del ferro è florida; vi so-
,

2 88 P I S PIS
no filande di seta, cartiere ed altre fàb- architetti Ventura Venturi e cav. Cosi-
briche, distinti artisti e fabbricatori d'ec- mo Bossi Melocchi.
cellenti organi: due mercati settimana-
i Quanto all'etimologia e origine di Pi-
li sono riputali fra i più ricchi dello sta- stoia molte cose si dissero, vaghe o poco
to. Lungo sarebbe il novero di tutti co- probabili, come essere d'ignota origine
loro che si distinsero per virtù morali e o sorta dagli avanzi dell'esercito di Catili-

religiose, per valore militare e per dot- na. La cosa meo dubbia è che il territo-

trina e dignità ecclesiastiche, riportati nel rio pistoiese appartenesse alle tribù ligu-

catalogo del p. Zaccaria, nella citata Bi- stiche innanzi ch'esse fossero da' romani
blioteca: mi limiterò solamente a ram- espulse di là, lo che accadde forse la pri-

mentare i più insigni nelle scienze profa- ma volta nell'anno di Roma 566, per cu-
ne, nelle lettere ed arti, oltre cardinali, i ra degli eserciti condotti dai consoli M.
che furono due Banchieri, Fabroni, For- Emilio e Flaminio nell' Apennino pi-
tìguerri zio di Pio II, tre Rospigliosi da apuani ed friniati. Egual-
stoiese fra gli i

cui uscì Clemente IX, e Tolomei ; Pan- mente è incerto che il popolo di Pistoia
datici fiorentino eia oriundo pistoiese: dopo d'essere divenuto suddito di Roma,
tulli hanno biografia. Guidoaldo dell' Vili facesse parte della Gallia Cisalpina piut-
secolo e Antonio Malani medici ; Pietro tosto che dell' Etruria media compresa
Petrini chimico fisico. Fr. Leonardo da nell'Italia romana. Scarsissime sono le me-
Pi>toia domenicano, profondo teologo e morie superstiti relative a Pistoia sulla fi-
matematico, autore d'opere. Corrado da ne della repubblica romana e de' primi
Monte Magno milite. Cino Sinibaldi det- secoli dell'impero. Al tempo de'longobar-
to di Pistoia, maestro in giurisprudenza di e dopo il 5q4> > pistoiesi ottennero a
di Bartolo e distinto scrittore in versi; Fi- mediazione di s. Zenone vescovo di Ve-
lippo Lazzari giureconsulto. Bonaccorso rona, il miracolo della liberazione della
giuniore da Monte Magno oratore; can. pianura pistoiese dall'acque che la inon-
Sozzomeno cronista; Cosimo Trinci agro- davano perchè non avevano libero il lo-

nomo. Poeti, Bonaccorso seniore di Mon- ro corso. In quest' epoca il territorio e-


te Magno, Selvaggia Bracali-Bracciolini ra sotto Pam mi nis trazione de' gastaldi di-
Francesco eNicola Bracciolini, NicolaFor- pendenti dai duchi di Lucca; visi osser-

tiguerri segretario della congregazione di vavano le leggi romane e longobarde.


propaganda autore del Ricciardetto, Co- Durante il regno di Carlo Magno e suc-
nila improvvisatrice coronata in Campi- cessori, quando presiedeva alla Toscana

doglio sotto Pio VI, Bartolomeo Sesti -


un duca o marchese, Pistoia aveva il suo
ni, cav. Tommaso Puccini traduttore di conte e il gastaldo. Dopo la morte della
Catullo. Letterati, Scipione Fortiguerri gran contessa Matilde il popolo si eman-
nelle lettere greche e latine, Michelangelo cipò dai conti e marchesi e da altri mi-
Giacomelli arcivescovo di Calcedonia gre- nistri imperiali , si costituì in regime a
cista, Matteo Soldato latinista, p. Pagni- comune coi propri consoli, rettori e con-
ni, Giuseppe Pagnozzi geografo. Eruditi, con statuti municipali, forse pri-
siglieri, i

Francesco Frosini arcivescovo di Pisa, e mi conosciuti fra quelli delle repubbliche


Francesco A. Zaccaria gesuita. Il Viscon- italiane; indi nel secolo XII ebbe il pò-
ti nell' Elogio di Francesco Cancellieri desta e neh 182 riformoglistatuti.il par-
romano, lo dice figlio di Pier Tommaso tito abbracciato dal popolo e comune nei

di Matelica, uscitod'una famiglia nobile primi secoli dopo il 1000 fu il ghibellino


di Pistoia e della contessa Maglioni di
,
o dell'impero, sicché Federico I riguar-
Ferrara. Pittori, Gelino Germi, Leonar- dò con distinzione la città per essere stata
do Malatesli ; Y incisore Bai tolozzi ;
gli in Italia una delle più fedeli alla sua co-
PIS P 1 289
rana. Trovandosi la città posta fra Fi* continuare a radersela), almeno essere
lenze e Lucca clic professavano principi! osi ranco alle rifórme progressiste. Quan-

politici contrari, cioè seguaci del Papa e to al nome di sanfedisti provenne da quei
ile' guelfi', diverse volte dovette combat- napoletani e calabresi the presero la di-

tere or con l'ima ora con l'altra repub- fesa del loro re contro gl'invasori fran-
blica. Dopo la morte di Manfredi natu- cesi repubblicani, combattendo in nome
rale di Federico II, nel 1267 i pistoiesi della santa fede, molli de'quali però com-
abbracciarono il parlilo della Cbiesa o misero eccessi che non la d' uopo ricor-
guelfo, essendo podestà Cialdo de'Cancel- dare.
Lieri, giurando fedeltà a Curio re di Si- 1 Nel 1294 il podestà Giano della Bella
cilia capoparte. All'articolo Bianchi bo introdusse il gonfaloniere di giustizia. La
narrato come pei discendenti de'polenti prima metà del secolo XIV per Pistoia
Cancellieri ebbero origine in Pistoia le fu l'epoca più copiosa di fatti lagrimevo-
fazioni At bianchi e neri che fecero pub- li per la ferocia delle fazioui, che distrug-
bliche le private discordie, cui presero ge vansi a vicenda e invadevano anche be- i

parte le famiglie magnatizie con lunghe, ni di chiesa, perciòscomunicate dal ve-


tenibili e funeste conseguenze per lacit- scovo ven. A udrei neh 3oi; onde gli an-
là e contado. Propagandosi tali fazioni ziani si trovarcnocoStretli affidare per tre
principalmente in Firenze, Pisa, Lucca e anni governo alla signoria di Firenze,
il

in altri luoghi d' Italia, si trasfusero coi e vennero cacciati neri. Questi però con i

guelfi e ghibellini in un alla denomina- l'aiuto di Carlo di Valois, de'fìorenlini e


zione, cioè iunirono ai ghibel-
bianchi si lucchesi vinsero i bianchi, e neh 3o6 s'im-
lini , ed i Fatalmente da
neri ai guelfi. possessarono di Pistoia, che aveva fatto
qualche anno in Italia si sono rinnovate governatore generale il cardinal di Pra-
tali denominazioni, ma con qualche di- to come loro aderente , lo che narrai a
versità nel politico significato ; imperoc- Bianchi, dopo l'assedio di circa un anno,
ché diconsi bianchi progressisti o pro- i in cui i pistoiesi dierono prove di costau-
pugnatori delle riforme o di un gover- za e gran coraggio, a nulla giovando la

no libero e costi tuzionale o democratico (e mediazione di Clemente V. Presa la cit-


rossi gli ultra-democratici: del comuni- tà furono espulsi più caldi di parte bian-i

smo e socialismo feci cenno a Panteismo); ca, riformato il governo, abbattute le mu-
chiamatisi neri, oscurantisti, retrogradi, ra, le torri, ed palazzi de'principali bian-
i

codini, sanfedisti, divoti al regime mo-


i chi, ripartendosi il contado i lucchesi coi
narchico e al dominio temporaledei Pa- fiorentini : tutte queste sanguinose scene
pi, ed agli antichi sistemi e consuetudi- furono immortalate dai versi di Dante,
ni. La Civiltà Cattolica, nelt.4^9, 4 S p- e per le vessazioni e spogli de' vincitori,
spiega l'origine di tali vocaboli, massime molte famiglie abbandonarono la patria,
l'etimologia de codini e sanfedisti. Dice che restò povera di persone e di averi.
pertanto che il nome di codini derivò dai I fuorusciti bianchi riunitisi nel castel-
codini dei capelli e delle parrucche pro- lo di Piteccio, dopo lungo assedio ne fu-
scritti dalla repubblica francese del seco- rono cacciati in quello di Sambuca, che
lo passato, giacché ne'pochi capelli ristret- poi acquistò la città. Non pertanto lasciò
ti iu un nastro ci vedeva un'idea politi- di essere travagliata dadiscordie intesti-
ca di tenacità alle antiche leggi e costu- ne ed odii famigliari, per cui fu detta la
manze non che avversione e diffidenza
, città parlila.Nel 3 14 fiorentini obbli- 1 i

alle innovazioni moderne (come ai nostri garono pistoiesi a restare sotto l'acco-
i

giorni fu preso per professione politica il mandigia di Roberto re di Napoli capo-


nudiire iu diverse foggie la barba o il parteguelfo, dominandosi tuttaviailpae-
VOL. LUI. '9
5*0,0 P S
I PIS
se dall'abbate eli Paccinna Ermanno Te- duca imperiale, anche della città e terri-
dici e dai Fiossi, die allontanarono tutti torio. Mentre cjuesto fulmine di guerra

i loro nemici delle case Cancellieri, Laz- erasi portato in Roma col suo protetto-
zari, Taviani e consorti. A' io dicembre re, i fiorentini ai 28 gennaio 1 3s8 s'im-
i pistoiesi valorosamente cacciarono le padronirono di Pistoia, e la saccheggia-
snida esche diUguccione della Faggiuola,
t rono, sotto la condotta del vicario regio
che con l'assistenza dei fuorusciti bian- di Toscana Filippo da Sanguinelo, che
chi erano penetrati nella città. In premio riformò la città in nome del re Roberto.
i fiorentini restituirono ai pistoiesi il con- Saputosi ciò da Castruccio, volò a Lucca
tado e le castella, col patto che mai si ri- e riprese Pisloia, con vergogna e immen-p
ducessero a parte ghibellina; ed allora ri- sodanno de'fiorentini, morendo poco do-
tornarono in città le dette famiglie cac- po in Lucca (f). A'4 febbraio 329 il 1

ciale di parte nera, continuando il re a Sanguinelo coi fiorentini ricuperò la cit-


mantenervi i suoi vicari residenti. Quin- tà, venendo eziandio occupati castelli i

di il re pacificòi pistoiesi coi fuorusciti ghi- del contado: indi pistoiesi fecero paci- i

bellini che occupavano il castello di Ser- fiche convenzioni coi fiorentini , onde la

ra vali e. Signoreggiando Lucca Castrac- città fosse retta a comune; reintegrati i

elo, nel i32o invase il pistoiese, e col fa- guelfi, riformarono gli statuti e poi an-
si

vore de'Tedici che agognavano a domi- che il governo quando potenti Vergio- i

nare più assolutamentela patria, s'impa- lesi volevano tradire la patria. I fioren-
dronì i322, cac-
di Pistoia l*il aprile tini edificarono il Castel di s. Barnaba, ed
ciandone guelfi e le famiglie nemiche:
i aspirando Filippo Tedici a riprendere la

i Tedici si obbligarono pagai e a Castruc- città, restò ucciso, e la sua testa scolpila in
cio annui 4ooo fiorini d'oro, per cui l'ab- marmo fu murata ne'luoghi più. frequen-
bate di Pacciana fu investito del supre- ti. Divenuto Gualtieri duca d'Atene ca-
mo potere sulla città e contado, indi do- po della repubblica fiorentina, a'26 ot-
po i4 mesi il nipote Filippo lo costrin- tobre i342 si fece proclamare signore e
se a cederglielo col titolo di reggente dello principe di Pistoia; ma dopo circa un an-
slato, e poi imprigionò lozioquando mac- no i fiorentini lo espulsero e i pistoiesi

chinava la ricupera del dominio. ritornati liberi si allearono con Lucca e


Filippo si rese insopportabile a'suoi Pisa. Intanto Riccardo Cancellieri tenlò
amministrati, e deluso dalle promesse di di farsi signore assoluto di Pistoia nel
Castracelo, a'5 maggio 325 lo ricevette i i35o, fu però fugato da Giovanni Pan-
in città, ma egli se ne rese padrone e fe- cialichi e incendiata la casa, per cui la cit-
ce costruire la fortezza di Belvedere, men- tà restò sotto l'influenza di parte bianca
tre la rocca di Caimignano si die ai fio- e ghibellina, ed il reggimento di Giovan-
rentini. I guelfi furono dolenti del tradi- ni. Perciò e temendo che se ne imposses-
mento di Filippo, ed occuparono il ca- sasse il Visconti di Milano, i fiorentini non
stello di Animino: i fiorentini armaro- avendo potuto occuparla con tentativi,

no un poderosissimo esercito per pren- l'assediarono, e gli abitanti colla media-


dere Pistoia, ma Castruccio ai 23 set- zione de'sanesi cederono la cittàalla guar-
tembre ne* campi d'Altopascio con me- dia edifesa de'fiorentini nel i35o, die vi
moranda vittoria lo sbaragliò e vinse, fa- rimisero fuoruscili Cancellieri. Indi ifìo-
i

cendo da Filippo riprendere Carmigna- rentini impedirono alle milizie viscontee

no. Calato in Italia Lodovico il Bavaro, che prendessero Pistoia, e neh 353 perla
con Castruccio si recò in Pistoia, ed intru- pace ribandirono Tedici ghibellini fauto- i

sovi in vescovo del loro partito Giovan- ri dei Visconti. Neh 355 Carlo IVqualifì-

ni Sodagi, il Bavaro dichiarò Castruccio cògli anziani del comuue col titolo di vsca-
pis PIS 291
ri dell'impero, esercita odati l'ulto patroci- vernatole della città, che per essere di •

nio, mentre comandava Firenze. Succes- vota di sua famiglia Medici, lo accettò
sero moti di ribellione Ira'Cancellieri ed i per signore e ne innalzò l'arme in bron-
Panciatichi,a frenarci quali alzarono nuo- zo sulla facciata del palazzo della comuni-
re torri intorno ai forti muri i fiorentini. tà ancora sussistente. Indi soggiacque al •

Altri tentativi nel i3qy fecero i Visconti la signoria del nipote duca Alessandro,
coi Cancellieri per togliere la città a Fi- alla morte del quale nel 1 537 Pancia- '

renze, che nel i4o3 potè aver le fortez- tichi sottocolore di mantenere Pistoia
ze del contado e la conferma dall'impe- all'ubbidienza de'Medici, insorsero con
ratore Sigismondo di vicari imperiali e stragi, incendi e rapine contro i Cancel-
capi del governo di Pistoia i priori e gon- lieri. Ma asceso al trono Cosimo I, levò
falonieri fiorentini. ai pistoiesi tutti gli onori e uffizi pubbli-,
Eletto nel i4oqin Pisa Alessandro V, ci, e con altremisure energiche equiva-
nel novemdre passò ovepub-
in Pistoia, lenti ad uno stato d'assedio, avvilì par- i

blicò la bolla control wiclefìsti,enel i4io titi e contenne facinorosi; pel moto ri-
i

si trasferì in Bologna, ove giunse a' i 3 gen- voluzionario de'Cancellieri per vendicar-
naio. Nel i44' s ' riaccesero le solite tur- si de'Panciatichi nel 1 53g, Cosimo I con
bolenze per causa di fazioni di famiglie, le milizie e nuove fortificazioni compres-
e più crudelmente nel 1^55. A cagione se i faziosi e per io anni privò i pisto-
di peste per poco fu trasportato nel 1 47*^ iesi degli onori e uffizi municipali. Dopo
in Pistoia lo studio pisano; flagello die la queste risoluzioni le cose di Pistoia cam-
città ebbe a patire più volte, come nel minarono con tranquillità senza alcun
1 347 e 1482. Dopo quest'ultimo, ucci- fatto clamoroso sino al i643j quando per
cisioni e incendi rinnovarono dalle fa-
si la guerra delle Chiane tra Urbano Vili
zioni, più facinorosi seguitando Can-
i i e Ferdinando II, la città corse pericolo
cellieri. Alla venuta di Carlo Vili pi- i d'esser presa dai papalini. Francesco II
stoiesi tentarono scuotere il giogo de'fio- fece aprire con magnificenza la nuova stra
rentini, ebe poi li perdonarono nel i4q6. da postale modenese; Leopoldo I stabilì
Sulla fine del secolo XV insorsero più fe- le scuole regie e normali pei fanciulli po-
roci i partiti, con immensi danni, per le veri dei due sessi, oltre altre beneficen-
nimicizie de'Cancellieri e Panciatichi, i ze; altre ne compartirono Ferdinando
primi dominatori nella città, i secondi nel- III ed il regnante Leopoldo II, massime
la campagna. La pace conclusa dai fio- per la via Leopolda tanto vantaggiosa. Nel
rentini nel i5or, ben presto fu turbata 18 i5 in aprile ne'suoi contorni gli au-
per nuovi tumulti delle pertinaci fazioni striaci disfecero i napoletani capitanati da

con guerre civili, ad onta delle provvi- Murai; Pio VII da Modena giunse
indi
denze di rigore de'fiorentini; ma per un a Pistoia il 27 maggio e pernottò nell'epi-
filale destino proseguì Pistoia ad essere scopio, onorato con segni di di voto giu-
agitata e sconvolta dai discendenti dei bilo e visitato dalla regina reggente d E -

bianchi e neri, lacerandosi scambievol- truria, indi nel seguente giorno partì per
mente, ed i Cancellieri furono di nuovo Prato. Altre notizie su Pistoia si posso-
esiliati nel i5i^. Contro questa fazione no leggere in Fioravanti, Memorie sto-
e col favore di Clemente VI nel 52g il I 1 riche, della città di Pistoia, Lucca 17.58;
fiero Nicola Bracciolini di parte Pancia- Ciampi, Notizie della sagrestia pistoiese
fica commise uccisioni , incendi e ster- Salvio, Flistoria Pisloiensis; cav. To!o-
minio della fazione e de'castelli. solda- I mei, Guida di Pistoia; Fontani, Viag-
ti di Carlo V l'occuparono in detto an- gio pittorico della Toscana; Repetti, Diz
no pel Papa, il quale nominò Corsini go della Toscana.
P

2 92 P S
I PIS
La fede cristiana vuoisi predicata da s. letterato, e nel 1 356 fr. Remigio fioren-
Romano apostolo delIaToscana, spedito vi tino, agostiniano dottissimo. Nel 1 383 il

da s. Pietro. La sede vescovi le si attribuisce ven. Andrea Franchi pistoiese, dotto do-
al V secolo, quando Pelagio I vi mandò il menicano; indi nel i4oo il degno con-
i.° vescovo, ma è assai dubbio. Il i.° vesco- cittadino e nipote Matteo Lazzari. Nel
vo certo fu Piestaldo, inviato nel 5 9 4 da i4^6 fr. Ubertino Albizi fiorentino, do-
s. Gregorio I. La sede restò immediata- menicano di gran scienza e probità; Do-

mente soggetta alla s. Sede, finché Mar- nato Medici fiorentino nel i436; Nicola
tinoV, dopo aver elevato Firenze ad ar- Pandòlfini nel i474> cardinale; Lo- '

civescovato, nel 1 4^o ne dichiarò sutfra- renzo Pucci suo coadiutore, poi cardina-
ganea Pistoia e lo è tuttora, benché In- le e nel i5i8 effettivo, ma rinunziò al
nocenzo X erigendo nel i653 a'22 set- nipote Antonio Pucci, indi cardinale, cbe
tembre Prato (f7 .) in sede vescovile, che nel i54i cede il vescovato allo zio Ro-
apparteneva alla diocesi pistoiese, l'uni berto Pucci, poi cardinale, per cui tutti
in perpetuo al vescovo di Pistoia. Delle hanno biografie. Nel i5y3 Alessandro de
cerimonie con cui il vescovo dava l'anel- Medici, poi cardinale e Papa Leone XIj
lo alle abbadesse, feci cenno nel voi. II, nel i5y5 Lattanzio de Lattanzi nobile
p. 72. Dopo Restaldo s'ignorano suc- i orvietano; nel 1600 Alessandro Caccia
cessori fino a Giovanni del 700 altra la- : fiorentino, morto nel i64qdecano de' ve-

cuna si ha sino a "Wiltreradoo Vallerà- scovi. GiovanniGerini fiorentino nel 1 653,



do dell'801. Nominerò vescovi più i di- il 1 vescovo di Pistoia e Prato; indi nel
stinti. Antonio, al cui tempo Ottone III i656 Francesco Rinuccini fiorentino ,
dichiarò sotto la protezione imperiale 19 nel 1679 Gherardo Gherardi fiorentino
pievi della diocesi. Ildeprando del 1 io5 che celebrò sinodi, nel 1 690 Leone Stroz-
che ottenne molti privilegi alla sua chie- zi fiorentino, abbate vallombrosano, nel
sa dalla contessa Matilde e da Pasquale 1700 traslato a Firenze. Francesco Fro-
11 s. Atto del 1 1 35 portoghese e abbate
;
sini pistoiese nel1700, trasferito a Pisa;
•vallombrosano, il cui corposi venera nella nel 1702 Michele Vicedomini Cortigia-
cattedrale; gli successero i pistoiesi Trec- ni fiorentino, benemerito del seminario;

cia e Graziano. Soffiedo del 1200, cui Ot- neh 7 1 5 Colombino Bossi abbate vallom-
tone confermò i privilegi della chiesa, fa- brosano, col quale nell'Ughelli, Italia sa-
cendo altrettanto Onorio III con appio- cra t. 3, p. 282, termina la serie dei ve-

Tare quelli concessi dai predecessori. Gra- scovi, proseguita dalle Notizie di Roma.
ziadioBerlinghieri fiorentino, insigne le- Pio VI nel 1780 fece vescovo Scipione
gista e di gran probità, consagrato da O- Ricci nobile fiorentino, d'infelice fama pel-

norio III nel i223.Guidalaste Vergiolesi le tentate riforme dannate, in un al si-


patrizio pistoiese, nel 1 i5i eletto dal ca- nodo o conciliabolo, comelochiamanoal-
pitolo e consagralo da Innocenzo IV cbe cuni, del quale qui appresso ne riporto
autorizzò il capitolo a procedere all'ele- un cenno. Dopo la sua rimozione, il Pa-
zione, come riporta Zaccaria a p. 495, E- pa a' 19 dicembre 1 79 1 preconizzò ve-
pistola de mss. codicibus gai in bibliolhc- scovo di Pistoia e Prato Francesco Fal-
ca Pistoriensis, ut ajunt, Sapituliae ad- chi Picchiniesidi Volterra. Gregorio XVI
servantur. Indi il ven. Tommaso Andrei nel 1837 vi traslatò da Pescia Gio. Bat-
sanese, postulato dal capitolo nel 1285; tista Rossi di Signa arcidiocesi di Firen-
il medesimo capitolo elesse pure nel i3o3 ze : per sua morte Pio IX nel 1
849 gli die
r
Bartolomeo Sigismondi, e nel i322 Ba- in successore mg. Leone Nicolai fioren-

renzo Ricciardi pistoiesi, cui nel i34g suc- tino e certosino. Le diocesi unite di Pi-
cesse Andrea Ceutori pistoiese e insigne stoia e Prato si estendono per circa 80
PIS P 1 S 293
miglia: in Pistoia sono 1 1 parrocchie, nel- clinare del secolo passato. Il Ricci appog-

la diocesi 17G. In essa prima delle rifor- giato alle abbracciate erronee massime e
me di Leopoldo I era n vi 3 o conventi di che voleva propagare con fervore ad ogni
religiosi e 1
7 monasteri di monache. Leo- costo, a' q settembre 78G die principio
1 1

poldo I in Pistoia ridusse conventi da i in Pistoia al concilio o sinodo diocesano,

i4 a 3, ed i monasteri di donnea 7, dei che in 7 sessioni fu chiuso ai 28. Persua-


quali 4 ne convertì in conservatoci per so che non avrebbe trovati nelle sue due
l'istruzione delle fanciulle. Ogni nuovo diocesi tutti i preti disposti a favorire le

vescovo è tassalo in fiorini 4^, ascen- sue intenzioni, fece venire da altri luoghi
dendo le rendite della mensa a circa scudi i suoi partigiani, principalmente alcuni
4ooo. professori dell'università di Pavia, noti
Concila di Pistoia. pel loro giansenismo, Tamburini, Zola,
Il i.° nel i3o8 in cui fu regolato che Natali ed altri. Fece il i.° promotore del
gli ecclesiastici e religiosi porterebbero l'a- sinodo, benché non avesse diritto di as-
bito e la tonsura convenienti; più che non sistervi. Furono impiegati io giorni in
sarebbe ricevuto alcun canonico o reli- quest'assemblea, composta di 2 34 preti,
gioso, senza il permesso del vescovo. Man- a'quali il Pucci avea assicuratoche lo Spi-
si t. 3o3. 11 2. o sinodo famoso nel
3, p. rito santo sarebbe in mezzo a loro, e che
1 786, presiedutodal vescovo Ricci. Que- i loro oracoli diverrebbero quelli di Dio
sti in epoca ch'erano in voga più peri- i medesimo. Permeglio guadagnarli a'suoi
colosi progetti di pretese riforme religio- piopouimenti, ordinò che curati i di sue
se, direttamente contrarie alla sana dot- diocesi nell' esercizio delle loro funzio-
trina della s.JSede, fece rivivere gli scritti ni portassero il rocchetto e la mantel-
degli appellanti contro la bolla Unigeni' letta paonazza come i prelati, e fuori delle

tus di Clemente XI, e li propose per mo- funzioni il nastro di lai colore : questi di-
delli, essendo per lui i Giansenisti più fa* stintivi e le altre carezze del vescovo ser-
natici luminari della Chiesa, onde nefece virono a mettere alcuni curati ne'suoi in-
tradurre le opere. Il granduca Leopoldo teressi, attribuendo loro l'eguaglianza ai
I, ardente per le innovazioni ecclesiasti- vescovi nel giudicare al suo concilio. Alla
che, comesecondava e favoriva, il pre-
lo qualità dei congregati nel sinodo, corri-
lato ne provocò l'esecuzione nella sua dio- spondenti ne furono gli alti ed i decre-
cesi, ove istituì accademie per insegnare ti. In questi si adottò il sistema di Caio
la teologia novella. Indi il Pucci cangiò o Quesnello; si approvarono alcune pro-

i riti, riformò l'istruzione, distrusse la di- posizioni già condannale dalla bolla Uni'
sciplina, e sotto pretesto di stabilire gli genilusj si ammisero 24 articoli di quei
usi dell'antichità, spogliò il culto d'ogni che la Lovanio aveva
facoltà teologica di
maestà e splendore; tolse alla Chiesa i presentalo nel 1677 a Innocenzo XI, a-
suoi diritti e la religione dal rispetto dei dottati dal conciliabolo di Utrecht; si ap-
fedeli, proibendo le più utili pratiche di provarono i 12 articoli inviati a Pioma
pietà, come la divozione al s. Cuore di nel 1275 dal cardinale Noailles, quali fal-

Gesù. Si oppose alla dottrina delle in- samente si fecero credere autorizzati da
dulgenze, pubblicò pastorali ed opuscoli Benedetto XIII; si riprovò la divozione
che fomentarono vieppiù le questioni re- al s. Cuore di Gesù, disprezzandosi altre

ligiose a favore de'giansenisti appellanti, pratiche di pietà e le sacre immagini. Si


ed in difesa degli scismatici d'Utrecht; in- proposero molte riforme all'antica disci-
di tenne il siuodo in cui si annunziato - plina della Chiesa, sul gran numero de-
noardile innovazioni, le quali eccitarono gli ordini religiosi, quali Ricci voleva i

gii sforzi de' sedicenti riforma lori nel de- che si riunissero tutti io un solo, che si
a 94 P»S PIS
sopprimessero i voti perpetui e che si a- Roma per difendere la sua causa j ma egli
dottasse la regola giansenistica di Porto ricusò di farlo. Intanto appena lo scan-
Reale. In una parola nel sinodo furono daloso sinodo venne pubblicato, Pio VI
statuili decreti, sulla scorta degli scritti de- lo sottopose al rigoroso esame d'una con-
gli appellanti dalla bolla Unìgenitus, e ven- gregazione di rispettabili cardinali, pre-
nero particolarmente adottate le loro idee lati e teologi, i quali per 6 anni indefes-

sulla grazia e predestinazione, sulle in- samente vi si occuparono. Ne fu risulta-


dulgenze, sul matrimonio e sulle diffe- to la celebre bolla dommatica, Auctorem
renti, riforme, abbracciandosi le 4 cele- /zefe/, chePio VI emanòa'3o agosto 1794
bri proposizioni del clero gallicano del Bull. Rodi. coni. t.
9, p. 3g5, che si ri-
1682. Un ristretto de'decreti del sinodo tiene compilazioue del cardinal Gerdil 3
si leggono in Cercaste), Storia del crist. pronunziando il solenue giudizio e for-
t. 35, p. 285, ediz. ven. d'Antouelli. Gli male condanna di 85 proposizioni estrat-
atti ed i decreti furono pubblicati in ita- te dal sinodo, delle quali
7 qualificaron-
liano e tradotti in francese nel 788. La 1 si di eretiche, altre scismatiche, erronee,
storia è riportata da Jauffret, Mémoires. sovversive della gerarchia ecclesiastica,
Appena fu terminato questo malaugura- false, temerarie, capricciose, ingiuriose
to sinodo, iucoutrò in Toscana stessa for- alla Chiesa e allasua autorità, conducen-
tissime contraddizioni, per sopire le quali ti al disprezzo de' sacramenti e delle pra-
Leopoldo I nel 1787 fece adunare in Fi- tiche di s. Chiesa, offensive alla pietà dei
renze l'assemblea de' vescovi toscani, qua- i fedeli; che turba vauo l'ordiue delle di-
li riprovarono il sinodo pistoiese, come verse chiese, il ministero ecclesiastico, la
narrai nel voi. XXV, p. 69 e 70. Cosa quiete delle anime; che si opponevano ai
ordinasse governo lo riferisce Beccati-
il decreti Tridentini, offendevano la vene-
ili nella Storia di Pio VI, e tra le altre razione dovuta alla Madre di Dio, i di-
cose soppresse la nunziatura di Firenze, ritti de'coucilii generali, e che furono già
dopo 4oo anni che sussisteva. Mentre suc- condannate in Wiclefo, in Lutero, iu Baio,
cedevano tanti disordini che dilaniavano in Giausenio ed iu Quesnello ; con si-
il seno della Chiesa, Pio VI diresse al Puc- mili altre qualificazioni , che dichiarano
ci alcuni brevi per correggerne la con- l'indole del sinodo, di cui scrisse pure il

dotta con dolcezza e calma, e perchè ri- Tavanti, Fasti di Pio VI. Vedasi Fel-
parando i suoi errori abbandonasse le ler, Aiiimadversion.es in notas, anas non-
massime che sosteneva, opposte alla dot- nullis Pistoriensis synodipropositionibus
trina della Cluesa; ma amare furono le damnatis in constitutione Auctorem Fi'
risposte del vescovo ostinalo. Meutre si dei, R.omae 1795. Molti analoghi scritti
temeva uno scisma in Toscana, con iscan- sono citati nel Giornale eccl. di Roma e
dalo de'buoni cattolici, nel 1790 le dio- suo Supplirne/ito. Jauffret celebra la bolla
cesi di Pistoia ePrato riconobbero o"li er- e l'adesione generale di tutti i vescovi a
rori del nuovo
sistema, ed due capitoli i questa decisione della s. Sede, tranne il

si dichiararono contro il vescovo, che es- vescovo Noli (V.) e due vescovi di To-
di y

sendosi ritirato, né potendo rientrale iu scana che poco si mostrarono favorevoli,


diocesi, rinunziò a'3 giugno, poiché le sue come partigiani del Ricci. Uno scrittore i-

riforme turbolenti estravaganti aveano taliauo si sforzò d'appoggiai e le opposizio-


irritati tutti gli animi. Quindi comuni- ni del vescovo di Noli, ai cui sofismi vit-
cò a Pio VI tale determinazione con le toriosamente rispose il cardinal Gerdil.
più solenni proteste di attaccamento e Col medesimo spirito di traviamento Le
sommissione: il Pupa gli rispose pater- Plat canonista di Lovanio, fautore di Ey-
namente, tuttavia fu invitato a recarsi in bel e promotore delle riforme di Giù-
P1T P I S 29Ì
seppe II ne'Paesi Bassi, pubblicò nel (
796 te ritrattato, vedasi il IJellomo. Abbiamo
alcune lettere contro il giudizio di Pio del Guidetti, Difesa contro la falsa dot-
VI in questa bolla. Il Ricci conosciuta la trina che si contiene nella vita di Scipio •

condanna del sinodo, si querelò amara- ne Ricci, data alla luce da de Potter,
mente col governo toscano, come d'un'e- Lucca 1826. Si può vedere auche Nar-
norme ingiustizia; dipoi nell'agosto 1799 di, DeiparrochijOpeva dedicata ai vescovi.
si trasferì nel convento de'domenicani di PITANE. Sede vescovile della pro-
s. Marco in Firenze, il cui arcivescovo ot- vincia d'Asia, sotto la metropoli d' Efe-
tenne una formale ritrattazione, tenuta so, eretta nel V secolo: riporta 4. vesco-
insufficiente, che mandala a Pio VI al- vi ì'Oriens chr. t. 1, p. 706.
lora prigione in Valenza, ignorasi se la PITIGUAXO (Pitilianen). Città con
ricevesse. Ritiratosi Ricci nella sua villa residenza vescovile della Val di Fiora ,

di Rignano presso Fireuze, si tentò più compartimento di Grosseto, nel grandu-


volte d'una ritrattazione col nuovo Papa cato di Toscana, capoluogo di comunità
Pio VII, la promise, ma non effettuò. Nel con vicario regio e altre autorità. E' si-
i8o4 recandosi Pio VII in Francia, giun- tuata in mezzo ad una vasta pianura pro-
to iu Firenze, a mediazione della regina di fondamente ricoperta di tufa vulcanica.
Etruria Maria Luisa di Borbone, il prela- Trovasi da tre lati isolata mediante tre
to dimostrò docili disposizioni a sottoscri- torrenti, Melata, Prochio e Lente, 1 mi-
vere quelb forinola cbe al Papa fosse pia- glia da Soana (F.) Non ha mura castel-

ciuto proporgli. Ritornando Pio VII a Fi- lane, rendendola forte la sua posizione,
renze nel i8o5, Ricci nuovamente mani- meuo dalla parte di levante, dove prov-
festò il desiderio di riconciliarsi colla s. vide l'arte, mediante i bastioni d'un ca-
Sede. Avuta iu fatti una lunga conferen- stello che forma baluardo al paese ed al
za con l'arcivescovo di Filippi Fenaja vi- palazzo ahitato già dai conti Orsini (P .)
cegerente, nel 9 maggio sottoscrisse sin- che furono per 3 secoli continui signori

ceramente una solenne ritrattazione con di Pitigliano. Questo solido palazzo, do-
forinola di assoluta adesione tanto alle ve fu il castello degli Orsini, è ridotto a
pontificie bolle contro il giansenismo ,
residenza del vescovo di Soana e Pitiglia-
quanto alla bolla Auctorem Fidei, e di no. A levante è il palazzo pretorio con la
voler vivere e morire nella fede della Chie- chiesa cattedrale sotto l' invocazione dei
sa cattolica apostolica romana e di una ss. Pietro e Paolo, con battistero. Pri-
totale soggezione e ubbidienza al Papa ,
ma era dedicata a s. Maria , nel i5o9
cornee meglio si legge nella Continuaz. fu eretta in collegiata e riedificata dai
della storia del crisi, dell'ab. Bellomo voi. fondamenti dal conte Nicolò III Orsi-
i, p.189. Presentatosi Ricci a Pio VII, ni. Il capitolo componevasi dell'arcipre-

fu ricevuto con evangelica carità, ed ot- te e 8 canonici. Gregorio XVI con bol-
tenne l'amplesso di pace e la riconcilia- la degli 1 gennaio 844 l'eresse incon-
1 1

zione colla Chiesa. Ricci scrisse nuova- catledrale di Soana, sulfraganea di Sie-
mente a Pio VII in Roma per ratificare na, elevando questa grossa terra iu cit-
r
ciòche avea fatto iu Firenze, e poi morì tà, e 11
'è il primo vescovo l'attuale mg.
a'27 gennaio 18 o. La ritrattazione per-
1 Francesco Barzellotti di Pian Castagnaio
venuta nelle mani di Gregorio XVI la diocesi di Soana, che il Papa gli avea con-
potei vedere, prima che la deponesse nel- ferito nel i832. Vi si trasferì il capitolo

l'archivio Vaticauo. Quanto ai dubbi pro- di Soana, composto delle dignità del pre-
mossi sulla sincerità dell'alto, per avere i posto e arciprete, e di 8 cauonici com-
discepoli del R.icei che perseveravano nel- preso il penitenziere , e d' altri ecclesia-

l'errore, predicato non avere apertameu- stici. Quindi nella chiesa di 5. Maria As-
296 P T I P1T
sonta fu aperta altra parrocchia. Vi è il nastia per l'ungo tempo non offre che fat-
monte pio, l'ospedale ed il ghetto degli ti crudeli e lacrimevoli violenze di figli
ebrei con bella sinagoga, ed una buona contro il padre e viceversa, di fratelli con-
scuola di reciproco insegnamento. Nella tro fratelli, di continue divisioni intesti-
piazza davanti al castello è una bella fon- ne, alimentate da opposti partiti eh' essi
te pubblica, opera di Gio. Francesco Or- presero, ora a favore, ora contro il gover-
sini del i545, avendo allacciato varie no di Siena, madie terminarono sempre
sorgenti nel poggio di s. Augelo, circa 4 con danno specialmente de'vassalli pi li -

miglia distante. Tra gli uomini illustri glianesi, il di cui paese in grazia della si-

nominerò Giovanni Vignoli archeologo


: tuazione servì d'antemurale a que'signo-
e numismatico autore d' opere, France- ri. Il conte Bertoldo Orsini nel 1389 fu
sco Zuccherelli abile paesista che molto ricevuto in accomandigia 'per 5 anni da
figurò in Londra, ed il prelato Maria U- Firenze, ma piùspesso i conti di Pitiglia-
golini letterato. Vi sono fabbriche di pan- no furono costretti a sottomettersi all'ac-
ni e si fa buon commercio di bestiami. comandigia della signoria di Siena, con
Nel suo territorio stato abitato dagli e- Pitigliano e suo territorio, con annuo
I'

truschi, vengono frequentemente trova- tributo alla cattedrale d' un a5


palio di
li, vicino alla città, sepolcri e vasi che si fiorini d'oro, cui nel
i 1 529 si aggiunse una
riconoscono a quella gente spettanti. tazza d' argento di 5 libbre, ma poche
L'originedi Pitigliano si pretende an- volte fu pagato. Nicolò III conte di Piti-
tica e derivare dall'antica Petilia; nel se- gliano ristorò le perdite de'veneti, per la
colo VII! incominciano le notizie certe e lega di Cambray , e sali in rinomanza
de'conti palatini Aldobraudeschi di Ma- d'essere il Fabio degl'italici capitani. Nel
remma, esseudo già il più popolato e il i553 il re di Francia concesse Pitiglia-
più vicino paese alla deserta Soana, pel no al maresciallo Pietro Strozzi, pei ser-
cui clima meno insalubre co'suoi abitan- vigi che prestava nella sua guerra di Sie-
ti si aumentò e prosperò, onde nel secolo na; ma alla caduta di questa repubblica,
XI era importante, e Nicolò II nelia bol- Pitigliano con tutta la contea ritornò a-
la del 1061 tra le chiese baltesimali di gli Orsini. 11 conte Nicolò IV maltrattò
Soana nomina quella di Piligliano avan- i vassalli, spogliò della contea il padre Gio.
ti Sino dal secolo IX faceva par-
l'altre. Francesco e lo chiuse in carcere : essen-
te della contea Aldobrandesca, della qual dogli riuscito di fuggire in Roma, Paolo
famiglia feci cenno nel voi. XXXII, p. 88. 1 IV ai suoi reclami costituì il nipote du-
Nelle divisioni fatte nel 1274 b -a due ' ra- ca di Paliano arbitro delledilferenze.Sem-
mi di tale stirpe, toccarono al conte llde- pie più imperversando Nicolò IV, gli uo-
bsandino Guglielmo paesi di Soana,
di i mini di Pitigliano si ribellarono I' 1 1 gen-
Pitigliano, Vilozzo Sorano, Orbetello,
, naio 1 56 1, offrendosi spontaneamente al
Marsiliana ec. Piesiduata la famiglia dei duca Cosimo che ne fece prender pos-
I,

conti Aldobrandeschi di Soana nella con- sesso il 27 col castello di Sorano. Quin-
lessa Margherita, unica figlia ed erede u- di il duca riconsegnò al legittimo conte
niversale di detto conte Udebrandino Gio. Francesco ambedue i paesi, il quale
,

che sposata al .conte Guido di Monfort co'suoi sudditi si sottopose con accoman -

n'ebbe la sola Anastasia, la quale nel 1293 digia perpetua alla corona di Toscana.
*>posò Romano de'conti Orsiui di Roma, Però nel 1 588 il conte Nicolò IV rinun-
da questi nacque Guido che portò nella ziò al granduca Francesco I il castello di
famiglia Orsini con le ragioni della casa Pitigliano, con la villa di Monte Vitoz-
Aldobrandesca il titolo di contedi Piti- zo e pertinenze, mentre il suo figlio A-
gliano. La storia per altro di questa di- lessaudro aggiunse la donazione della 4oc-
PIT PIT 297
ca e terra di Sorano. Tuttavolta il do- molina, ai piedi australi dell' Apennino.
minio sui popoli di Pitigliano e Sorano Romano suo vescovo assistè al concilio

e su tutta la contea mantenne agliOr-


si romano di s. Simmaco nel 409- Ughel-
siui. NeliGo4 il granduca Ferdinando I li, Italia sacra, 1. 1 o, p. 1 58. De'due Pi-
rilasciò con titolo di contea feudale per tini Mergente z Pisaurpnse parlai a Pe-
ordine di primogenitura al conte Gio. saro: vedasi Cimarelli, Umbria Senonia,
Antonio Orsini la terra di Monte s. Sa- p. 1 35.
vino (già contea e feudo nel i55o dato PITTSBURG (Pittsburgen), Città con
da Cosimo Baldovino del Monte ['ra-
I a residenza vescovile nella Pensilvania oc-
teilo di Giulio III con le seguenti terre, cidentale negli Stati Uniti d'America, ca-
ritornato alla Toscana nel 1 56q per mor- poluogo della contea di Alleghauy, a 36
te di Fabiano figlio di Baldovino, col qua- leghe da Filadelfia, al confluente dell' Al-
le si estinse la famiglia del Papa), Gar- leghauy e della Monongahela che forma-
gotta, Palazzuolo, Verniana e Alberoro no l'Ohio. Giace tra due fiumi ed in for-

con le appartenenze e giurisdizioni, oltre ma di triangolo, con due sobborghi al di

la villa e fattoria di Lappeggi, un palaz- là de'fiumi, a'quali due ponti danno a-


zo con giardino annesso dentro Firenze, giala comunicazione; consideratisi pure
ora Stiozzi, ed una prestazione di i i ,664 come altri sobborghi 4 piccoli villaggi vi-
scudi d'oro. Invece di che il conte Orsi- cinissimi. Questa città è importante per
ni cede a Ferdinando 1- e successori in le sue manifatture, navigazione e com-
perpetuo, salvo il consenso imperiale, la mercio fiorente; ha le strade diritte e per-
contea di Piligliano e Sorano co'furtili- pendicolari ai due fiumi e delle case ben
zi, territori Benché il fratello Ber-
i e ville. fabbricate, ma annerite dal fumo del
toldo Orsini nel 1606 ratificasse la per- cai bon fossile , di cui si fa grandissimo
muta, essa solo ebbe completa esecuzio- consumo per le fucine e per riscaldarsi,
ne nel giugno 1608, dopo essere stata fi- il che dà alla città assai tetro aspetto. Vi
no allora la contea di Pitigliano e Sora- sono chiese cattoliche, s. Paolo, s. Patri-
no il pomo della discordia e il solfanello zio e pei tedeschi, e luoghi di diverso cul-
delleguerre d'Italia. Nel 1640 con la mor- to ;
palazzi municipale e della ragione,
te del conte Alessandro di Bertoldo Or- arsenale, polveriera, casa penitenziaria,
senza successione, la corona di Tosca-
sini accademia, biblioteca, 4 banche, com-
na restò libera d'ogni onere, e ricuperò preso un ramo di quella degli Stati Uniti.
anche la contea di Monte s. Savino. Di- Possiede gran numero di officine, ove si
poi il granduca Ferdinando II cede ad fabbrica del ferro lavorato, fìl d'acciaio,
usufrulloal principe Gio. Carlo di lui fra- macchine a vapore, ec; numerose birre-
tello e discendenti, le contee di Pitiglia- rie, gualchiere, cartiere, vetraie d' ogni
no, Sorano, Castell'Oltieri e s. Giovanni specie di vetri e cristalli, fonderie di can-
«-Ielle contee, che goderono con giurisdi- noni, manifatture di lana e di cotone. Nel-
zione i cadetti de Medici, estinta la qual le vicinanze abboudadi minieredi eccel-
famiglia s'incorporaronoallo stato. 11 ve- lente carbon fossile, di ferro ed altre pro-
scovo di Soana vi fissò la sua residenza duzioni minerali e vegetali. All'ovest so-
sino dal 1672; ed il regnante granduca no antichi monumenti indiani, come trin-
Leopoldo II talvolta viaggia sotto il no- ceramenti e forti. I francesi edificaro-
me di conte di Pitigliano. no in quest'area il Forte Duquesne , il

P1TINO, Pilinuin. Antica città vesco- quale ceduto poi agi' inglesi prese il no-
vile dellUmbria, in oggi interamente di- me di Forte Piti, indi Pittsburg, quan-
che occupasse il luogo in
strutta; credesi do versoi!761 incominciarono a gillar-
1

cui presenlemeute sta il casale di Pietra- si le fondamenta dell'attuale città, cui i


298 P1T PIT
abitanti già superano 20,000. Nel fine i dea esatta della forma e della circoscri-
dì maggio i845 soggiacque al disastro che zione o del contorni degli oggetti; il co-
le fiamme divorarono 4o case. Altro ter- lorilo offre al pittore il mezzo d'imitare
ribile incendio del 6 maggio 8 5 distrus- 1 1 il colore di quegli oggetti medesimi eoo,
se la cattedrale fabbricata 20 anni prima tutte le tinte e le degradazioni, delle
qua-
collaspesadi circa 33, 000 colonnati (dol- li la ha arricchiti. Oltre l'imi-
natura gli

lari). Mediante sforzi sovrumani si pote- tazione delle forme fisiche, la pittura si
rono salvare le decorazioni dell' altare sforza, adoperando lutti mezzi che sono i

maggiore, non così l'organo, uno de'più in suo potere, di rappresentare la natu-
graudi, costato 3, 000 colonnati. Nel 5.° ra trascendente e invisibile in tutto quel-
concilio provinciale di Baltimora, tenu- lo ch'essa olire d'intelligibile, e ne'feno-
to in maggio i843, venne supplicato Gre- meni che possono sofloporsi all'occhio,
gorio XV 1 ad erigere Pittsburg sede ve- come l'espressione del viso, i gesti, gli at-

scovile suffraganea di Baltimora come , teggiamenti, le passioui e simili; essa fa


eseguì DO asili 1 1 agosto,
O
vasta provincia dellaPensilvauia occiden-
'
dismembrando la ancora parlare
corso dell' allegoria. Divise sono
le sue produzioni col soc-
le opi-
tale dalla diocesi di Filadelfia, dichiaran- nioni sull'origine della pittura, come sul
do nello stesso giorno per i.° vescovo l'at- luogo e sul tempo ; alcuni la ripetono dal-
tuale mg. 1 Michele O'Gounor. Ora si sta l'ombra (noto è il proverbio, ogni pittura
erigendo la cattedrale lunga circa 400 ha le sue ombre), ed greci finsero que-
i

piedi in luogo signoreggiante tutta la st'arte aver avuto la prima origine dall'a-
città. more: altri dichiararono nulla potersi di-
PITTURA o DIPINTURA, Piclura. re di certo sull'origine e invenzione della
L'arte del dipingere, il rappresentare per pittura. E questa una di quelle arti che
via di colori la forma o figura d'alcuna souo nate con la civiltà, ed è credibile che
cosa, l' imitazione delle cose che si veg- sia stata coltivata con più o meno riu-
gono. S. Gregorio I disse che la pittura scita da tulli i popolici vili; il disegno (for-
è pegl' ignoranti ciò che la scrittura è ma o pittura lineare che appartiene alla
pei dotti; altri cb'è una poesia tacita, co- più remota antichità ) che n' è la base,

me la poesia è una pittura loquace, ed i 1ha preceduta. Tuttavia quanto all'ori-


poeti e pittori nascono, lo studio non fa gine della pittura debbonsi distinguere
a
che svilupparli e perfezionarli. Il Borghi- due generi : la 1 . e la più antica, che no-
Di definisce la pittura un piano coperto bilitava il disegno e ne accresceva il pre-
di vari colori in superficie di tavola odi gio col mezzo di colori adoperati ia gran-
a
tela, il quale per virtù di linee, d'ombre, ili masse e senza fusione; la 2. quella che
di lumi e d'un buon disegno, mostra le dopo lunghi sforzi giunse col mezzo di co-
figure tonde, spiccate e rilevate; altri es- lori temperati e mescolati tra di loro a
sere la pittura un'arte, la quale per mez- rappresentare fedelmente la natura. I gre-
zo di linee e di colori riproduce su di u- ci non furono gl'inventori delle arti, poi-
nasuperficiel'apparenzadegli oggetti vi- ché essi e dagli egizi e dai fenicii le rice-
sibili. Abbraccia la pittura tre cose o par- vettero; ma ad un tal grado di perfezio-

ti principali, la composizione, il disegno ne le portarono, che a loro è d'uopo rie-

e il colorito. La composizione, compren- correre per rintracciarne l'origine.


de l'invenzione, ch'è una scelta degli og- Al diredi Plinio la pitturaa'tempi d'E-
getti che entrar deggiono in un quadro, rodoto non esisteva ancora, poiché Ero-
e la disposizione che è iu sostanza la di- doto parlaudo della Scul(ura(F'.), nul-
stribuzioue convenevole, più o meno fe- la disse di quanto ha rapporto con la pit-

lice degli oggetti; il diseguo fornisce l'i- tura ; in generale è vero che i greci at-
P1T PIT 299
tendevano più alla scultura che alla pit- il Pecile d'Alene, con le immagini al natu-
tura, imperocché Pausante non cita che rale e perfettamente somiglianti ai prin-
88 quadri e 43 ritratti, e descrive 2827 cipali duci de'due eserciti ateniese e per-
statue. L'onore di questa invenzione era siano. In alloraaveafattograndi progres-
conteso fra Sicione e Corinto. Ne' suoi si la pittura e molto vi contribuirono Po-
principi*! non consisteva la pittura che nel lignoto e iMicone. Ma l'epoca del più gran*
delincare de'contorni, e ciò chiamasi pit- de splendore dell' arte pare che comin-
tura lineare. Da alcuni ne vieu credulo ciasse verso la q4-"* olimpiade, e fia'pit-
inventore Cleante corintio, da altri Fi- tori più rinomati di quel tempo trova-
lode egiziano. L'aggiunta di altre linee o si Apollodoro d'Atene. Secondo Plutar-
tratteggi alla pittura lineare si attribui- co, questi fu ili. che diede a 'suoi qua-
sce da alcuni a Telefanedi Sicione, aCor- dri l'ornamento e il merito del chiaro-
dice di Corinto da altri. L'altro passo di scuro. Ciò che Apollodoro avea comin-
questa nobile arte fu di riempire il con- ciato, fu ben continuato e migliorato da
torno d'un dava il nome
sol colore, cui si Zeusi d'Eraclea suo scolare, che vi vea4oo)
di mouocroma, perchè solo adoperavasi anni avanti detta era. Pa infilo di Mace-
il colore cavato dalla terra cotta o dai donia peli. uni l'erudizione alla pratica
mattoni per rappresentare i lineamenti dell'arte sua. Finalmente fiori A pelle che
del viso, e l' invenzione si attrihuisce a oscurò tutti i suoi contemporanei e tut-
Cleofane di Corinto nel IX secolo prima ti quei che l'aveano preceduto: il belle»

dell'era volgare. 11 1 che fece distingue- risplendè nelle sue opere ; la grazia, la
rel'uomo dalla donna fu Eumaro. Quin- semplicità, la vivezza erano cose per lui
di Cimone di Cleone perfezionò il dise- naturali, dimodoché fu il solo che Ales-
guo, feceoblique lefigure, cheprima non sandro Magno riputò degno di poterlo ri-
fàcevansi che dritte, e ne variò gli atteg- trarre, colmandolo de' suoi favori ; ma
giamenti, facendole guardare da banda e quando Alessandro volle parlare di pit-
di dietro. Prima di lui tutto era informe tura, costrinse il sommo artista a dirgli
nella pittura; ie figure di profilo presen- all' orecchio: sire, degnatevi di parlare
tavano sempre il medesimo aspetto, i ve- onde i miei operai che maci-
sotto voce,
stitierano rappresentati colla stessa uni- nano colori non vi sentano, perchè io
i

formità,! panneggiamenti non erano che non potrei ritenerli dal farvi uno scop-
una stoffa formante una superficie pia- pio di lisa in faccia! Altri credono che
na ma da Cimone si formarono delle
; tale ardila risposta la facesse al sacerdo-
pieghe, e fece il rilievo del corpo sotto i te che avea dipinto in atto di condurre
panni. III." quadro, di cui facciasi men- la pompa al sacrifizio. Docile all' osser-
zione negli autori antichi, è quello fatto vazione del calzolaio, quandoquesti com-
da Bularco, rappresentante la battaglia parve indiscreto censore, nou
gli disse :

de'magnesi in Lidia. Candaule re di Li- oltrepassare il calzamento. Apelle com-


dia lo comprò a peso d'oro prima della 8." 1 pose 3 volumi sui principali metodi e se-
olimpiade, tempo in cui fu dipiulo. Ti- greti dell'arte sua; i più meravigliosi suoi
magora di Calcide fu vincitore nel ." con- 1 quadri rappresentarono l'infame Calun-
corso di pittura che si tenne a Delfo. Pli- nia e la dea della bellezza Venere. Pan-
nio cita il celebre scultore Fidia per qual- sia o Pausania allievo di Pamfìlo si di-
che raro quadro che fece. Il fratello di stinse in quel geuere di pittura, che allo-
Fidia, Paneno , era riputato il miglior ra fu detto encaustico, e fu il i.°che in
pittore de'suoi tempi: viveva 44^ anni quelniodo adornò le volte ed i fregi in-
prima dell'era volgare e dipinse la bat- feriori e superiori delle camere; vuoisi
taglia di Maratona, quadro che ornava che rapprendesse dal maestro, indi vi si
3oo P I T PIT
distinse; egli si die altresì a pingerei fio- varono in quell'epoca un asilo nella Gre-
ri. ìVicia d'Atene pel i

adoperò la biacca cia; ma dopo la morte di Costantino ne
la calce di piombo non bruciata. andarono debitrici alla pietà de'fedeli. I

Benché guerra abbia allontanata Ro-


la pittori di quella età nou si proponevano
madailostudiodellearti liberali, pure ol- altro scopo se non quello di rappresen-
tre i musaici fra le aulichità si trovano pit- tare senza alcuna eleganza, studio e co-
ture fattesui muri, e nel 4?i di Roma Caio gnizione della natura, gli oggetti della re-
Fabio dipinse affresco tutte le mura del ligiosa venerazione; que'quadri o piut-
tempio della Salute sul Quirinale. Vuoi- tosto quelle immagini, rozzamente deli-
si che da Grecia sia passata a Pioma la neate e coperte talvolta d'oro e di gem-
pittura, ma niun progresso vi fece, che me , traevano tutto il loro merito dalle
anzi restò poi sepolta anche nella Grecia, materie preziose di cui venivano arric-
mentre faceva parte del vasto impero ro- chite, e ne pallai in tanti luoghi, come
mano. Gli avanzi delle antiche pitture e- delle loro allegorie. Le pitture non sacre
sistenti in Roma sono le nozze Aldobran- dispiacevano agli antichi cristiani, ezian-
dine (ne feci cenno nei voi. V, p. 223, e dio se poste nella corte imperiale. Di quel-
XLV1I, p. 96), freschi delle Terme di
i le delle Catacombe e de' Cimiteri a que-
Tito, della piramide di Caio Cestio, dei sti articoli ne feci memoria, ed altrove,
colombai dell'Appia,dellequali parlai al- come nel voi. XXXIV, p. q e io, discor-
trove; ma
ne'primi del 1849 sull'Esqui- rendo de'simboli usati dai primi cristia-
lino in via Graziosa si rinvennero dipin- ni nelle pitture e sculture.
ture riputate in pregio forse superiori a Il merito di ritogliere a' nostri giorni
quelle d'Ercolano per l'antichità, che il- le catacombe romane dall' oblio e dallo
lustrò il eh. archeologo cav. Grifi, come si squallore in cui giacevano , e con esse le

legge nel t. 16 òel\'4lbum t p. 337 e 346. pitture dei cimiteri di s. Agnese, dis. Si-
Questi meravigliosi affreschi, che hanno sto e altri della via Appia, si deve al dot-

per soggetto l'arrivo di Ulisse nel paese tissimo p. Giuseppe Marchi gesuita con-
de'lestrigoni e leconseguenze narrate nel- servatore de'sacri cimiteri, il quale inco-
1 Odissea da Omero, furono collocati nel minciò a pubblicare! preziosi monumen-
museo Capitolino. Prima di Roma i gre- ti (Iella arti cristiane primitive nella me-
ciavevano trasmesso l'arte agli etruschi, tropoli del cristianesimo, ivi sin dal 1
844>
quanto allo stile, poiché la maniera ita- essendone già alla luce 48 tavole di ar-
liana è antichissima e si distinsero gli e- chitettura, cui seguiranno le pitture e le

truschi : dicesi che i greci maestri furono sculture: anzi avanti del p. Marchi s'i-

condotti daDemaratodi Corin-


in Italia gnorava l'esistenza del cimiteriodi s. Si-
to, avo Tarquinio Prisco. Anzi si vuo-
di sto, e dopo 4 secoli il medesimo pel pri-
1

le che gli etruschi abbiano imparato le mo scese nel pozzo in cui giacquero per
arti dagli egizi, che greci le apprendes- i qualche tempo i corpi de'ss. Pietro e Pao-
sero dagli etruschi, e che caduta l'Italia lo. Ora il francese Perret si vanta sco-
nel barbarismo, greci abbiano restitui-
i pritore de' nominati monumenti sotter-
to ai loro antichi iustituloi i le arti e le ranei di Pvoma, che sono ritratti ne'suoi
scienze, come dissi a Italia. In fatti do- disegni, ma opportunamente fu confuta-
po il regno di Nerone la decadenza delle to dall'architetto delle catacombe roma-
arti un al colosso
divenne inevitabile, in ne F. Fontana nel n.°i 17 dell' Ossenvz-
dell'impero romano. Però nuova reli- la tore romano 1 85 } con plauso di 1 tutti
gione cristiana e la erezioued'una nuova quelli che propugnano l'onor patrio e l'i-

capitale dell' impero furono propizie al storica verità.Prima che il p. Marchi si


colli vamcnlo delle belle arti, le quali tro- accingesse a nuovamente percorrere e ìli-
PIT PIT 3pi
vestignre In Roma sotterranea (illustrata eccezioni di pittori anteriori, che dipin-
dai celebri Bosio, Boldetti,. Marangoni gevano ordinariamente a fresco ed a lem-
Aringhi ed altri), le pittino che l'adorna* pera per lo più quadri, tabulae } eva-
: i

no si credevano perdute, ma la rinoman- no dipinti sul legno, preferendosi il lari-


za e la vita ch'egli loro restituì, col mo- ce o il rovere, rare volte sulla tela. Ilhuon
strarle a Papa Gregorio XVI nel cimi- gusto delle arti potè ampiamente svilup-
terio di s. Agnese (punto donde partiro- parsi in Italia e in progresso di tempo
no gli studi del p. Macchi), ed io feci par- passò per tutta l'Europa. DaCimabuee
te del suo seguito come degli ammirato- Giotto la pittura andò sempre aumentan-
ri, agli stranieri d' ogni nazione ed allo dosi in Italia, fino a Michelangelo, giun-
stesso Perret, a quest'ultimo fece conce- gendo poi all'ultimo gradodi perfezione,
pire il suo disegno, del quale polrebbesi cui fu portala dal genio dell'immortale
(orse due, che fu un mettere la falce* nel- Raffaele pittore e architetto, principe dei
l'altrui messe. Da ultimo furono scoper- pittori e meritamente detto X A pelle'd'I-
te interessantissime pitture anche simbo- talia. Il vario modo di colorire usatosi dai
liche nei cimiteri di s. Sisto e di Prete- pittori d' un paese, ove l'arte sia stata

stato :' nei recenti scavi diretti dall' en- condotta a somma perfezione, è ciò che
comiato religioso e dal cav. Gio. Batti- nel termine tecnico chiamasi scuola, ed
sta de Rossi si rinvennero oltre 200 iscri- ecco l'elenco delle primarie scuole di pit-

zioni cristianede'primi secoli di nostra era, tura. Neil' antica pittura si annoverano
che forse vedremo pubblicate nella rac- la scuola asiatica e la ellenica, e questa

8,000
colta dal cavaliere fatta di più d' divisa poi in attica e sicionia, cui succe-
e consegnata alla stampa. 1 Papi a mez- dettequellaro'/'fl/jtf. La più celebre scuo-
zo della dateria da due secoli e mezzo la, dopo il risorgimento delle arti, fu Vi-

mantengono le escavazioni ognora attive talica,che riconobbe per capi, a Roma


ne'sacri cimiteri della Roma sotterranea. il sommo Raffaele, a Firenze Leonardo

L'invasione de'barbari, le persecuzioni da Vinci (anche a Milano, onde formò la


de'cristiani e i furori massimamente de- scuola lombarda) e Michelangelo Buo-
gl' iconoclasti, annientarono a così dire narroti, a Venezia il Tiziano (cui l'im-
le belle arti. Ne'secoli IX e X passarono peratore Carlo V raccolse il pennello, ca-
in Italia vari artisti greci, specialmente dutogli mentre lo ritrattava), a Parma
musaicisti ed anche alcuni pittori, i qua- il Coreggio, ed a Bologna i Caiacci. Cia-
li fecero rinascere il gusto dell'arte, ben- scunomostrò ne'suoi dipinti ungeniosin-
ché l'opere loro non fossero di molta fi- golare, percuisorseinaltissima rinoman-
nitezza e generalmente si risentissero del za : Raffaele cioè la grazia delle figure
cattivo gusto che faceva sempre d'oro i (ecclissò isuoi predecessori, unendo in sé

fondi o campi, e profondeva altresì l'o-


i solo tutte le parti della pittura; sublime
ro nelle vesti e negli altri ornamenti del- nel disegno, nella composizioue, nella di-
le figure, lumeggiandosi con oro fino le sposizione delle figure, nel colorito, ed
piante e gli animali, quindi anche mar- i anche nella diligente esecuzione degli ac-
mi, il che uolai pure nel voi. Vili p. ,
cessorii e sino nella bellezza de'paesi;non-

129 ei 34- Gl'italiani che ne adottarono dimeno osservano i critici che se Raffae-
il metodo furono detti grecizzanti, e po- lepiù viveva, se soffocava iigenio a do-
ne dubbio in alcune opere de'secoli X e vizia fornitogli dalla natura, sarebbe di-
XI se sieno loro o de'greci. Finalmente venuto un imitatore servile); il Vinci (an-
nel Secolo XIII e verso il 240 rinacque 1 chescultoree architetto, applicò a ritrar-
la pittura in Italia, cioè a Firenze, sotto re la natura e perfezionò il dettaglio ) e

il pennello di Cimabuc , tranne alcune il Buonarroti la grandiosità (pure sculto-


3u2 PIT PIT
r#t architetto e poeta, si die allo studio tnltavolta mostraronsi inferiori al Tizia-
degli antichi, ed a quello dell'anatomia no, a Poussin, ed a Claudio Lorenese, che
in addietro affatto trascurato); Tiziano portarono ad un sublime grado il bello
]a vivezza e tuono ne'colori; il Coreggio ideale di siffatto genere. gusto degli o-
Il

l'incantevole dolcezza e grazia, ed i Ca- landesi diretto verso la qualità della pit-
racci la prodigiosa imitazione della na- tura, vienechiama to di genere, perchè più.
tura. I cinque incomparabili pittori die- si distinguono nella magia del chiaroscu-

dero il nome ad altrettanti rami della ro, nella morbidezza e il finito, che non
scuola italica, cioè romano, fiorentino, verso la sublimità della pittura di storia.
veneziano, lombardo e bolognese, donde Ps'elle tappezzerie poi e arazzi de' Paesi-
vennero le altre scuole minori. La scuola Bassi si vede ciòche può fare l'eccellenza
bolognese, che fu l'ultima a fiorile, do- perchè siccome maestridi mu-
dell'arte, i

po avere appreso da ogni scuola, forse di- lavorando con piccioli sassetti rap-
saico,

venne la i. a nell' ammaestramento sic- ,


presentano diverse immagini di cose, co-
come quella che tolse ad imitar la na- sì gli artisti arazzieri con minutissimi fi-

tura, inesausta sorgente d'ogni bellezza: li di lana e di seta non solamente ador-
tua un seguace di tale scuola, Carlo Ma- nano le opere di vari colori, ma ancora
ratta, cadde nel difetto che dicesi manie- fìngendo artificiosamente 1' ombre ed i
rato. La Germania, la Fiandra, l'Olanda, lumi, mostrano i rilievi delle figure con
la Francia, la Spagna e l'Inghilterra ebbe- quelle misure che sanno fare i pittori più
ro anch'esse diverse scuole pittoriche as- eccellenti. Sono queste le primarie scuole
sai celebri, ma su tutte primeggiano Io- pittoriche, ciascuna d<dle quali acquisis-
scuolefiamminga ed olandese. Quella si rinomanza pe'suoi pregi caratteristici,
fiamminga cui recano cotanta gloria
, i che saranno sempreammirati, finché l'a-
nomi di Gio. Van-Eyck da Bruges, cre- more dell'arte domini ne'generosi. Su ta-
duto inventore della pittura a olio, del- li diverse scuole e loro diramazioni
o asr-

l' immortale Rubens, del Vandick poco girasi la Storia pittorica dell' Italia del
minore di Ini, de'Teniers e di Masseys, Lanzi ( Milano i8i5); quanto ai diversi

chiamato anche Mesio congiunse alla , generi di pittura, vado brevemente ad


magia del colorito un disegno corretto, accennarli.
grandioso e molto espressivo, donde pro- Le pitture antiche erano fatte a tem-
venne una specie di bellezza nazionale, pera o guazzo ed a Musaico (V .), non
ben diversa da quella delle sunnomina- conoscendo gli antichi la pittura a olio,
te scuole. L'altra olandese, che vantò il della quale tutti i colori sono stempe-
celebre Piembrandt, riguardato come il rati e macinati con olio di noce o di li-

principe di essa, Gio. di Laer (che essen- no; servi vansi di colori stemperati con
do malfatto fu detto il Bamboccio, e da l'acqua più o meno gommati, ovvero sciol-
questo soprannome e da quanto egli rap- ti in colla di limbellucci o ritagli di pelli,
presentava, chiamatisi bamboccialeì qua- e facevano poi sopra de'quadri un'into-
dri di piccole figure rappresentanti azio- nacatura di cera, che chiama vasi pittura
ni volgari e comuni), VanOstade, Ge- alt encausto, perchè i greci riscaldavano
rardo Dow o delle Notti, Metzu, Mieris, la cera quasi bruciandola nel preparare
Potter e Van-Huysum, non riportò fra i i colori, per cui questa pittura fu detta
pregi della scuola fiamminga che il co- anchea fuoco. Posteriormente si scioglie-
lorito ; giacché può dirsi che gli olandesi vano colori con la colla o chiara d'uo-
i

Meno giunti a dipingere nei suoi svaria- vo, ma più facilmente si mescolano con
ti colori la luce medesima. Essi non co- 1' olio. Il genere di pittura
a olio è im-
nobbero rivali ne'paesaggi,per la fedeltà, portantissimo perchè ad esso devono
,
i
P1T r»iT 3o'
moderni la conservazione della maggior eseguisce d'ordinario sur un intonaco an-
parte de'capi d'opera dell'arte. L'inven- cora fresco di calce e sabbia, esi adope-

zione della pittura ad olio si deve agl'i- rano colori stemperati nell'acqua, che si
provò il Tambroni nel Trat'
taliani, come combinano colla calce medesima. Questo
d'i Cennino Cennini, pub-
tato di pittura genere di pittura fu conosciuto dagli an-
blicato in Roma nel 1821, mentre altri tichi e particolarmente dai romani. La
pretendevano darne il pregio al mento- pittura a pastello si fa con matite o roc-
vato Gio. da Bruges verso il 1
/f 1 o, dicen- chi etti di pastelli di diversi colori rasso-
do cbequesti ne confidò il segreto ad An- dati, co' quali senza adoperare materia
tonello degli Antoni da Messina, dal qua- liquida si coloriscono sulla carta le figu-
le lo apprese Gio. Bellini, cbe sotto le ve- re. Conoscevasi questo modo di pingere
sti di patrizio veneto volle essere da lui ri- in Italia sino dal tempodi Benvenuto Cel-
trattato,evidecome Antonellosenza pre- imi, fiorito ne'primi del secolo XVI. La
cauzione preparò colori, onde ne profit-
i pittura in miniatura è l'arte del dipin-
tò Bellini e dopo di lui tutti pittori ve- i gere coli' acquarello o colori stemprati
neti. Bensì Tambroni accorda a Gio. da coll'acqua di gomma, sulla caria pecora
Bruges l'avere reso il metodo dell' olio, o pergamena, sull'avorio o altra super-
come versatoanche nella chimica, più gra- fìcie bianca, servendosi del bianco del fón-
dito e più acuto, lavorando con lodevole do in vece di biacca pei lumi della pit-
finezza, e ch'egli forse adoperò il i.° l'o- tura. Questo genere di pittura in picco-
lio di noci, quando quello di semi di lino lo è antichissimo in Italia, di cui sono ar-
era il soloadoperoto per l'innanzi. In fa- ricchiti gli antichi codici e manoscritti,
vore degl' italiani il Rambelli , Lett. in- massime ecclesiastici, rituali o corali, spe-
torno invenzioni e scoperte italiane, let. cialmente nelle iniziali, ed alcuni rimon-
io, prova la priorità dell'invenzione e l'o- tano ai secoli IV e V. Rilevò Melchiorre
rigine italiana, sia con due opere italia- Missirini sulla sua contemporanea Ma-
ne del X e XI secolo che insegnano la pit- rianna Pascoli A rigeli, che apprese do Ca-
tura a olio , sia col nominare i pittori i- nova il disegnoe le primevie del colorito,

taliani che prima del fiammingo l'usaro- che ad evitare il danno che l'esalazione
no Bologna, Napoli, Modena e Firen-
in delle tinte a olio e minerali reca alla de-
ze, sia col noverare diverse pitture ante- licata complessione delle femmine pittri-
riori a olio; e cbe Nicola Antonio del Fio- ci, ed a prevenire le alterazioni e anneri-
redi Napoli, nato nel 352, insegnò l'arte 1 menti cui è soggetto il pingere a olio,
all'Antonello, e questi portatosi in Fian- come a perpetuare solide , fresche, bril-
dra l'insegnò a Gio. da Bruges, e ciò in lanti e trasparenti le pitture, con la tem-
opposizione al narrato contraddittorio di pera adoperata dai quattrocentisti vi unì
Vasari, il quale die al fiammingo in ve- i risultati de' suoi esperimenti. Pertanto
cedei merito della perfezione, quello del- immaginò tavole di legno fattesicure dal-
l'invenzione. Su questo interessante pun- le fenditure e incurvature con ingegnosi
to può anche vedersi la Lettera del Ta- artifizi, cui sovrappose un intonaco com-
furi intorno ad alcune invenzioni uscite patto, dipingendo su di esso non pure le

dal regno di Napoli, nel Calogerà t. 6. tinte leggiere e trasparenti , ma ancora


Da principio si pinse a olio sulle tavole le mastiche robuste e vigorose de' colori
di legno, come facevasi anticamente a con mirabile e sorprendente effetto, da
tempra, poi si dipinse sopra lamine di ra- ritrarre compiutamente la magia del ve-
me, massime piccoli quadri, e più tardi neto pennello, anche per la velatura del-
si passò a dipingere sopra tele e sopra una la vernice da sé composta che rende il di-
specie di tallettà. La pittura a fresco si pinto durevole e inalterabile, quale può
3o4 P1T PIT
rimuoversi se qualche bruttura avesse noi imitiamo scolpendo. La pittura a
o/leso le pitture. La pittura in ismallo si sgraffio o graffio è quella eseguita per lo
eseguisce con lo smalto o materia di più più nelle facciate degli edifìzi per orna-

colori che si mette sulle orerie e in altri mento, tratteggiando con isgrafliare l'in-
oggetti per adornarli, diversa dalla pit- tonaco per cavarne il chiaroscuro. E di-
tura sul Vetro (/'.). Lo smaltoè una pie» segno e pittura insieme, che non può gua-
parazione particolare di vetro, al quale starsi dall'acqua, perchè tutti contorni i

sicomunicano diversi colori, conservan- sono tratteggiati con un ferro, e si disse an-
dogli talvolta una parte della sua traspa- che sgraffio. Polidoro da Caravaggio si
renza e togliendogli dall'altra qualunque mostrò eccellente in questa sorta di la-
diafanità, per cui vi sono smalti traspa- vori, e siffatta invenzione è certa mente ita-
renti e smalti opachi. Antichissima è liana, non trovandosene vestigio presso
l'aite di smaltare sulla terra cotta e sui le altre nazioni. La pittura a scagliola o
metalli. L'arie di smaltare e vernicia- a mischia, si fa con la pietra speculare o
re la terra e le porcellane rinacque in I- selenite, che si cuoce in fornello e si stri-

talia alla fine del secolo XV o al principio tola sottilmente, poscia si stempera con
del X\ ],e fece progressi sorprendenti in glutine di pelli conciate e vi si uniscono
Vae?iza,\n PeM/o^.) ed altrove; ma più i colori per imitare qualunque fino mar-
ancora progredì tra le mani di Luca del- mo o pietra preziosa; nèsolofingonsi mar-
la Robbia, che esibì bellissimi bassirilie- mi ma si rappresentano su tavole ben
,

\i. In Italia era già in uso nel secolo XUI lisciate paesaggi o fabbriche o qualsivo-
lo smalto sull'oro e sull'argento, e sicco- glia figura, disegnato prima e inciso leg-
me gl'italiani cominciarono i primi ad i- germente col bulino l'oggetto che vuoisi
mitare sull' oro e sui diversi monili le dipingere, come riporta Piambelli nel- il

pietre preziose con Io smallo , trovaro- la lett. 16. Ne fu primo inventore Guido
no ben presto tutte le gradazioni deco- del Conte, nato in Carpi nel i 584; quin-

lori necessari ed metodi per formarle,
i di il concittadino Gibertoni fu il che i

de'quali parla lungamente il Neri nell'or- sulla scagliola imprese a dipingere a o-


(e vetraria, che servì d'istruzione e uor- lio. Il Griffoni scolare e concittadino di
ma a tutte le nazioni europee. Quindi in Guido, fece progredire l'arte fino ad imi-
Napoli, in Germania, a Berlino, in Francia tare le stampe in rame e qualunque fi-
nella fabbrica di Sevres in Parigi, ed in gura e immagine. Nuova perfezione die
altri luoghi si fecero bellissime opere di a quest' arte il sacerdote carpense Gio.
smalto sulle porcellane e fino de'quadret- glassa, dal quale ne apprese il segreto un
ti de'capolavori della pittura, così in Sas- religioso che forse l' insegnò al toscano
sonia a Meissen, oltre l'arte di smaltare Gori. La pilturaeludorica si eseguisce con
e verniciare la terra. Antichissima è poi olio e acqua, di cui in ventoredicesi Vin-
la pittura de' cinesi sulle porcellane, co- cenzo Monti del i y49> ma llou e cne una
me sul legno, sulle stoffe e sulla carta di miniatura applicata ai più piccoli ogget-
riso, ec. : distinto talento hanno i cinesi ti, come ritratti chiusi entro anelli, brac-
sulla scala armoniosa de'loro brillanti co- cialetti, collane o cose simili; ed il Mont-
loriti, nell'eleganza e delicatezza de' loro petit a questa pittura applicò i colori dei
lavori. Però il maggior difetto delle pit- miniatori ed i colori a olio. Il Piambelli
ture cinesi è l'ammissione totale degli ef- nella lett. 6o tratta eruditamente sull'ine-

fetti della luce e delleombre, provenien- stimabile segreto del trasportare le pittu-

te dal rappresentaregli oggetti, non qua- re dai muri, tele, tavole, ec. sopra tela; di-
li appariscono, ma quali sono effetti va- chiara che ne fu i .°in ventoreAntonio Con-
riente, cosichèimitauo dipingendo, come tri ferrarese del i 7 29, quindi celebra
l'ai-
PIT PIT 3o5
(io italiano Domenico Michelini, dopo i scepolo.Ved.Sirmondo, voi. 5, p.34ediz.

quali e nel i
j5ì in Francia fu Pica ut. il i veneta, e se ne fa menzione anche negli
Tutlavolta in arancia già altro italiano scrittori pubblicati all'occasione dell'ere-
avea fatto altrettanto , cioè il marchese sia degl' iconoclasti. Inoltre si possono
Francesco Riario senatore di Bologna, il consultare: Cancellieri , Memorie di s.
quale per diletto esercitò la pittura re- , Medico, p. 49 e 5o, se s. Luca fosse me-

staurando antichi dipinti, che da vecchie dico, pittore e scultore ; cav. Belli , La
trasportava in nuove tele, e morì nel 1676 chiesa di s. Maria delle Grazie, p. 22 ;

nella sua villa del Giardino nell'Imolese. e l'ab. Bini, Cennisulla s. immag. di M.
Il merito di aver perfezionato il distacco V. della eh. ahhaziale di Farfa, p. ig,
de'dipinti alcuni l'attribuiscono a Nicola ilquale non rigetta l'antica persuasione,
Lapiccola di Crotone morto nel 1
790, al- cheal santosi attribuisce l'esercizio della
tri a Giacomo Succi imolese morto in Pio- pittura, per mancanza di sicuri argomen-
ma 809. Pietro Palmaroli nel 8 1
nel 1 1 1 ti. Agli analoghi articoli parlo della pit-
in lloma nella chiesa della ss. Trinità tura, delle più celebri pitture e sue col-
de'Monti trasportò sulla tela il famoso lezioni principali ( massime de' Palazzi
quadro della Deposizione dalla croce di di Roma, V., avendo fatta menzione di
Daniello da Volterra. quella del celebre pittore Camuccini a
Molto si è scritto e disputato se s. Lu- Pio Vili che lo fece barone, mentre nel-
ca evangelista o no pittore, at- 1' articolo Pio IX
sia stato in fine di dicembre,

tribuendosi a immagini del


lui diverse 1
849, parlai della raccolta formatasi nel
Salvatore e più della Beata Vergine a : Monte come de' più rinomati
di pietà),
Chiesa di s. Maria in via Lata narrai pittori. Si possono vedere Altare, Chie-
che ivi il santo vi dipingeva, e delle sa- sa, Dittici, Musei, Immagine, in cui ol-
cre immagini credute dipinte da lui ne tre diverse erudizioni sulla pittura e sul-
fo menzione a '"loro luoghi. Domenico M. le immagini della ss. Trinità, del Salva-
Manni nelle dissert. Del vero pittore Lu- : tore, dello Spirito santo, della B. Ver-
ca santo, Firenze 1764; Dell'errore che gine, dissi come i pittori devono rappre-
persiste nell 'attribuirsi le pitture al s. E- sentare e ritoccare le sacre, e se nelle fi-

vangelista, ivi 1766, pretende di prova- gure de'santi si possono ritrarre persone
re col d/Lami, che le immagini che cre- particolari. Il Sarnelli, Lelt. eccl. t. 5, let.

donsi opera di s. Luca, debbonsi creder 55 : delle licenze che si prendono i di-
lavoro Luca pittore fiorentino nel se-
di pintori, rimarca quelle sacre rappresen-
colo XI, chiamato per la sua santità Lu- tate a loro modo. Delle improprietà dei
ca santo. Inclina a questa credenza il Zac- pittori scrissero: Sterapel, Deceptus a na-
caria, Stor. leti. d'Italia voi. 2, p. 4i e tura pictor, alios parìter arte sua deci-
46, nel ragionare della (Usseri, sulle s. im- piens,Jenae 1703. Henmannus, De pi-
magini del p. Frova, che afferma s. Lu- clorum fìgmentis ex hist. eccl. eliminali'
ca non essere stato pittore. Il Crespi, Dis- dis, Jenae
7 io. Rhor, Pictor errans in
1

sert. anti-crilica nella anale si esamina- hist.sacra, Lipsiae 1779. Koecheri ,

no alcuni argomenti contro il sentimen- Observat. de pictura, verilalis, maxime


to di chi crede che s. Luca evangelista auae ad morum. Borromeo card. Frid.,
fosse pittore, Faenza 1766. Ma il Tira- De pictura sacra. Molanus^ De s. ima-
boschi, Storia della lelt. it. t.3,p. 354, ginibus. Ayala, Pictor chrìstìanus erudi-
riflette che Michele monaco greco, molto tus. Il Marangoni, Delle cose gentilesche,
prima del secoloXI fa espressamente men- p. 66, loda gli antichi artefici cristiani,
zione delle pitture di s. Luca nella vita massime greci, nel rappresentare decen-
di s. Teodoro Studila, di cui era stato di- temente velate e coperte leimmagini sa-
vot. mi. 20
3o6 PIT PIT
ere e di angeli nella chiesa, dichiarando tra parteper la biblioteca e adunanze del-
detestabili e contro la purità le figure l' accademia d'archeologia. Rammento

rappresentate con nudità scandalosa. che parlai della congregazione artistica


Grave è poi il cap. 8 dell'anonimo Trat- de' virtuosi al Pantheon ne' voi. I,p. 5i,
tato de giuochi, Pioma 1 768, in cui è di- XXXII, p. 235, non che del suo mirabile
scusso questo argomento. De'peccati che scopo di richiamare le menti degli artisti
si commettono contro la castità nel fare dalle profane coseallesacre, dal produrre
o rimirare pittine o statue disoneste; sen- opere delle quali possano un giorno aver
timenti de' ss. padri e di altri gravi au- pentimento e rossore, a quelle che sieno
tori su di questa materia ; decreti della per esser loro sempre di soddisfazione e
Chiesa che proibiscono di assolvere quel- decoro; comechè intenta a promuovere
li che fanno o ritengono nelle loro case la trattazione di religiosi argomenti, ri-
tali pitture o statue. 1 Papi come le altre conducendo le arti del bello a quella
arti hanno protetto anche la pittura : a grande e profittevole missioue d'ispirare
Commissario delie antichita'komane nar- negli uomini sentimenti di virtù e mo-
rai quanto fecero per la conservazione ralità , come dichiarò neh' ultima Pre-
de'mnnumenti d'arte in Roma. Aggiun- miazione il commendator deFabris ; es-
gerò, che Clemente XI a decoro di Ro- sendo fonte di nobili ispirazioni le sa-
ma e dello slato, perchè le statue, mar- i cre carte, gli argomenti religiosi, i con-
mi antichi emedaglie fossero più si-
le cetti sublimi della cattolica religione. Nel
curamente conservate, con editto de'28 voi. XXXVI , p. 162, 170, 171, 175,
luglio 1701, Bull. Ulagn. t. 8, p. 263, riportai il novero cie'più distinti pittori,
rinnovando le proibizioni de' suoi pre- scultori e architetti italiani viventi, e del-
decessori , vietò che queste antichità si le opere che trattano delle loro arti e pro-
mandassero all'estero senza pontificia li- gresso. Inoltre si possono consultare le

cenza. Lo stesso fece altresì con editto seguenti opere. Vasari, Vile de pili ec-
del3o settembre, Bull. p. 267, per ri- cellenti pittori, scultori e architetti , Li-
J
guardo alle pitture, musaici, codici anti- vorno 1767. Milizia, te vite de pih cele-
chi ed iscrizioni, ordinando che se alcune bri architetti d'ogni nazione e tempo, con
di queste cose fossero trovate negli scavi, saggio suW architettura , Pvoma 1768.
dovessero restarci finché non ne avesse Della Valle, Pile de' pittori antichi gre-
disposto il commissario deputato, e che gli ci e latini, Siena 1793. Baldinucci, No-
scavi non sipotessero intraprendere sen- tìzie de "professori del disegno da Cima-
za licenza. APio VII dissi delle leggi e- bue in qua, con annolaz. e suppl. di Ra-
manate nel 1802 per impedire l'esporta- nalli, Firenze 1846. Bellori, Vite delit-
zione da Roma d'ogni genere di pittura tori, scultori ed architetti moderni, Ro-
e scultura, e della commissione istituita ma 1728. Dati, Vite de' pittori antichi,
nel1820 per la conservazione de'monu- Padova 82 1 1 . Junii, De pittura veterum,
menti antichi ed acquisti pei musei. V. Rotterdam! 1694. Vinci, Trattalo della,
Palazzi di Roma. Per le pitture pubbli- pittura, Napoli 1733. Più, Trattalo del-
che di Roma avvi un ispettore. Della ro- la pittura tratto da un codice della Va-
mana pontificia accademia di s. Luca pel ticana , Roma 8 1 7 con testo e tavole.
1

disegno, pittura, scultura, architettura, Requeno , Saggi sul ristabilimento del-


ec. parlai ne'vol. I, p. 4<)> XI, p. 1 6, LI I, l'antica arte de greci e romani pittori,

p. 278, dicendo come Gregorio XV I con- Parma 1787. Appendice , Roma 180G.
cesse per le scuole parte dell'edilìzio da Borghini, Il riposo, in cui della pittura
lui eretto presso il Porto di Ripetta,del e della scultura si favella, e de'più illu-
qualedi recente Papa Pio IX accordò al- stri scultori, Milano 1807. Minardi, Ra-
P1T PIV 3o 7
gionamento delle qualità essenziali del- lebrante sta senza pianeta , in camice e
la pittura italiana, dal suo rinascimen- stola soltanto. Sul piviale si sovrappone
to/ino all'epoca della perfezione, Roma 1' Umerale (P.), quando si porta la ss.

1835. Winkelmann, Storia delle arti del Eucaristia e quando con essa si benedi-
disegno, tradotta e aumentata da Fea, ce. A Manto pontificale o pluviale de-
Roma i7"3. Gio. Rossini , Storia della scrissi la forma e l'uso di quello del Pa-
pittura italiana, Pisa i84j con testo e pa, che meno lo strascico, gli ornamen-
tavole. ti e la grandezza , è simile al piviale co-
PITUSSA , Pithussa, Pilyusa. Sede mune, però con qualche diversità ne'co-
vescovile del PontoPolemoniaco, già chia- lori. Ivi parlai ancora dei significati sim-
mata Tlityus e Opius, sotto Neocesarea, bolici del piviale, della forma, delsuo an-
eretta nel secolo XIII. Fu anche arcive- tico Cappuccio [V.) e dell'indizio che ne
scovato onorario, prohabilmente credesi restò da quello che in figura semicirco-
la Priuvita di Mingrelia. Un vescovo re- lare e pendente serve d'ornamento a ter-
gistra VOriens chr. t.i, p. 5io. go ; dell'origine e uso del piviale, deri-
PIVIALE, PEVIALEoPLUVIALE, vato dal cappuccio e dalla Cappa(P".)j
Pcslis pluvialis, cappa, caputius,tnan- del piviale de' vescovi latini , mentre di
lus, amiculum, amictus. Veste ecclesia- quello de' greci e altri orientali, oltre il

stica e paramento sagro che usa il Pa- cenno del voi. Vili, p. 164 e 232, trat-
pa, i cardinali, i vescovi, gli abbati, i sa- tai a Grecia e negli articoli che li riguar-

cerdoti, i diaconi, i suddiaconi, i cantori dano o de'riti diversi dal latino. A For-
nelle processioni benché non sieno chie- male parlai di quelli coi quali si unisce
rici, e diversi laici, come gli avvocati con- sul petto il piviale del Papa (per ;uello
cistoriali. È un manto che si pone sulle di Giulio II si veda il voi. XXVIII , p.
spalle, lungo fino ai piedi , aperto nella 2o4); di quello usato dai cardinali ve-

parte anteriore , ed unito sul petto con scovi suburbicari (nella cui forma vuoi-
uncinelli e anelli, fibbie, bottoni o forma- si figurata la ss. Trinità), avvertendo che
li, pendendo dietro le spalle un pezzo di prima ne' vesperi tutti i cardinali assu-
drappo della stessa qualità in forma se- mevano il piviale del colore corrente;
micircolare. 11 drappo è della materia per- non che del formale de' vescovi.
messa ne' Paramenti sagri (P-), con or- Il piviale ebbe origine colle pubbliche
namenti di frangie, galloni e ricami di processioni fuori di chiesa, onde riparar-
oro, argento e seta : i colori sono bianco, si dalla pioggia, per cui si chiamò pili'

rosso, verde, paonazzo e nero, secondo le viale. Non sembrando conveniente pro-
cerimonie e riti della Chiesa, che ho de- cedere per le pubbliche strade vestiti di

scritti a' loro luoghi ed a Colori eccle- pianete, dalmatiche e altre sagre vesti, o
siastici Diclich,nel Diz. liturg., diceche quando era vietato dai Papi , ed invece
il piviale si usa nelle processioni e bene- volendosi comparire in abito più decente
dizioni che si fanno nell'altare. Parimen- del chiericale, si adottò quellodel pivia-
ti neh' uffizio delle laudi e de' vesperi, le, per rispetto alle croci che precedeva-
quando si dicono solennemente. Si usa no le processioni , alle reliquie de' santi

dall' assistente al celebrante nella messa martiri che si portavano, e pel canto dei
pontificale (ed al celebratitela prima mes- salmi e altre orazioni. Verso il secolo X
sa), e dal celebrante dopo la messa de'de- si fece distinzione nel vocabolo, nella for-
l'unti per 1' assoluzione. Quando il cele- ma e nell'uso delle vesti cappa e pivia-
brante usa il piviale depone il manipolo; le,servendopercopertura del capo in ve-
e dove non si può avere il piviale nelle ce del cappuccio la berretta. L'uso della
benedizioni che si fauno all'altare, il ce- cappa piviale anticamente fu comune
3o8 PI V PL A
a iiiolt! laici, per non essere prima anno- simile al manto reale e atto a significa-
verato fra le vesti sagre, ma puramente re eminente autorità sacerdotale, fer-
1'

tenuto per civile, non rinvenendosi di es- mandosi la clamide sopra la spalla (de-
so ne'riluali benedizione alcuna partico- stra secondo Costadoni presso Caloge-
,

lare ; comechè abito non destinalo al sa- là t. 45, p. 3o4), come portano il pivia-
crifizio della messa, sebbene poi si adot- le i laici avvocati concistoriali (sulla spal-
tò fra le vesli sagre , secondo Macri in la sinistra), e come lo portarono gli an-
Ilierolexicon. Anticamente nelle funzio- tichi ministri della chiesa romana difen-
ni pontifìcie intervenivano in piviale i sori ,
giudici, scrinari e prefetti navali,
giudici palatini ed i prefetti navali laici, ch'erano egualmente laici.

Giudice e Marina. Ad Av-


ciò che dissi a PIZZUTO Giovanni, Cardinale. Pa-
vocati concistoriali, e descrivendo la trizio napoletano, canonico regolare di s.

coronazione e possesso de' Papi, narrai Vittore di Parigi ,


pio, savio e di vasta

come gli avvocati assumono il piviale per letteratura j Adriano IV nel dicembre
cantar le Laudi (F.)o acclamazioni, pri- 1 155 lo creò cardinale diacono di s. Ma-
ma col cardinal priore di s. Lorenzo fuo- ria Nuova o di s. Maria in Portico nel ,

ri le mura, ed ora col cardinali. prete. 1 58 trasferito nell'ordine de' preti col
1

Che gli avvocati concistoriali sono gli an- titolo di s. Anastasia. Restituì al suo lu-
tichi Difensori della chiesa, lo rilevai a stro l'abbazia di s.Pietro all'Altare in Na-
quell'articolo e a Difensori. Dell'uso del poli, facendo edificare amplissima abita-
piviale il Cartari parla p. 2 ,
Advoc. s. zione pei canonici del suo istituto, ponen-
consistorii syllabum. Quando le cavalca- dovi a superiore l'abbate Nicolò di s. Vit-
te pei possessi de'Pontefici si facevano in tore. Gran difensore di Alessandro III

paramenti sagri, incedevano in piviale e contro gli antipapi, lo segui a Venezia per
mitra il Papa, cardinali, vescovi e gli
i i la pace con Federico I. Indi fu decora-
abbati; inoltre vi usavano il piviale gli to di parecchie legazioni in Francia e In-
uditori di rola e gli avvocati concisto- ghilterra, quali sostenne con molto suo
riali.Nel voi. IX, p. 107, parlando dello onore e decoro della s. Sede. D' ordine
stocco e berrettone benedetti, parlai del d'Alessandro III si portò a quella di Co-
piviale che assumeva il principe che lo stantinopoli, ad istanza dell'imperatore
riceveva o l'imperatore, e con esso can- Manoello,a fine di richiamarci greci dal-
a
tavano la 5. lezione del Mattutino. A Co- loscisma all'unione della chiesa romana;
ronazione degl'imperatori dissi del pivia- ma fu da essi per odio alla medesima tru-
leche assumevano in tal funzione, mas- cidato verso ili 180 e strascinato per le
sime Carlo V, benché ordinariamente si pubbliche vie della ciltà legalo insieme
vestissero della Tonicella. Sull'origine e con un cane, poscia arso e consumato in
uso del piviale, oltre quanto riportai in una fossa. Questo glorioso martirio Id-
altri analoghi articoli, che qui non citai, dio illustrò nel suo sepolcro con molli e
si può vedere: Zaccaria, Onomaslicon ri- strepitosi miracoli.

tualis in Pluviale; Donati ne' Dittici, p. PLACENCIA o PLASENCIA ( Pia-


iqi;Bernini, Trib. della /o/ar,p. 37,Sar- centin ). Città con residenza vescovile nel-
nelli, Lett. eccl. t. 2, lelt. 28 ; Bonanni, la Spagna, provincia d'Estremadura, si-

Gerarchia eccl. cap. 62, ove riporta le tuata su ameno poggio in fertile valle, sul-

figure del piviale antico, e quelle della la destra riva del Jerte che si attraversa
clamide o paludamento imperiale (alcuni per 3 ponti. E circondata di mura forti e

con Feslo chiamano veste militare il pa- antichissime, con 6 porte, strade grandi e
ludamento e lo distinguono dalla clami- ben lastricate; è fornita di belle case, tra

de) in due forme, dicendo che il piviale è le quali il palazzo del marchese di Mira-
PLA PLA 3oc
bel che racchiude importante collezione z'<e di Roma: dal 1 826 lo era mg. 1'
Cipria-
d'antichità. Le 7 piazze pubbliche hanno no Sanchez Vai eia dell'arcidiocesi di To-
fontane, alimentate da magnifico acque- ledo, e per sua morte nel settembre 1 85
dotto, con delizioso passeggio nella spon- Pio IX sostituì mg. r Martino a Pena del-
da del fiume. Lu cattedrale magnifica co- Calahorra. La diocesi è am-
la diocesi di

struita in granito di forme gotiche, con- pia con 74 parrocchie con battistero
1
,

tiene diverse egregie sculturedi G. Ilei- prolraendosi 36 leghe in lunghezza e 20


nandez è sagra alla B. Vergine Assunta,
: in larghezza con 1^0 luoghi. Ogni ve-
con capitolodi 8 dignità, prima delle qua- scovo è tassato in fiorini 1800, ascenden-
li è il decano, 6 canonici compresi il teo-
1 do le rendile a 700,000 reali, secondo
logo e il penitenziere, 8 porzionari, diversi I' ultima proposizione concistoriale.
beneficiati e cappellani. Vi è il battistero e PLACIDO (s.), martire. Romano, fi-

la cura d'anime, amministrata da un pre- glio del patrizio Tertullo, in età di 7 an-
te di nomina del capitolo: contiguo è il ni fu posto sotto la guida di s. Benedet-
bel palazzo vescovile. Sonovi altre 8 chie- to, che viveva a Subiaco con grau fama
se parrocchiali 7 dellequalicols. fonte,3 di santità. Placido crebbe nelle virtù e
conventi di religiosi, 4 monasteri di mo- pervenne a tanta perfezione, che s. Be-
nache, diverse confraternite , ospedale, nedetto ebbe sempre per esso peculiare
casa per gli esposti e seminario. La chie- tenerezza e Io condusse seco a Montecas-
sa de'domenicani ha bella facciata d'or- sino l'anno 02 8. Avendo il santo patriar-
dine composito Vi fiorisconodiversefab- ca fondato un novello monastero presso
briche, vantando tra gli uomini illustri i a Messina, Placido ne fu eletto abbate in
cardinali Giovanni e Bernardino Curva- età di 26 auni. Esso mise fra'suoi confra-

jal, ed iluè fu vescovo, il celebre giu-
1 telli quello spirito di penitenza, di distac-

reconsulto Acevedo, Alonzo Fernaudez camento, di preghiera, di mortificazione,


storico ed altri. Bellissimi sono i con- che avea acquistato da s. Benedetto; ma
torni, e credesi contenere miniere d'oro poco durò la tranquillità che avea spe-
e di rame. La città fu foudata da Alfonso rato di godere nella solitudine. Una 'lot-
IX re 170 per servire di
di Castiglianel 1 ta di pirati pagani avendo approdato in
baloardo contro maomettani ; re suoii i Sicilia, in odio della religione cristiana
successori e particolarmente Ferdinando trucidarono il santo abbate co'suoi reli-
IV contribuirono al suo accrescimento, giosi ed incendiarono monastero circa
il

accordandole grandi privilegi. 11 cardinal l'anno 546. Si fa menzione di s. Placido


Ralla(F.) legalo di Spagna d'Onorio li e de'suoi compagni nel martirologio ro-
\i convocò un sinodo pio viuciale, riporta- mano sotto giorno 5 di il ottobre.
to da Labbé nel 1. 2, p. 1 206, a cui inter-
1 PLACITO, Plachimi. Giudizio pub-
vennero Alfonso VII redi Casliglia, Die- blico, detto anche Mallo, tenuto ne'seco-
go Gelmiro arci vescovo di Compostella e li di mezzo
in Italia, in faccia al popolo e
altri vescovi perdiscuteresulla donazione di chiunque vi voleva intervenire, nel pa-
di Merida alla chiesa di Compostella. La lazzo e nelle corti regie, in luoghi e ca-
sede vescovile fu istituita dallo slesso re se altrui con licenza del padrone, ed a cie-
Alfonso IX nel 180, secondo Commau-
1 lo aperto in campagna e nelle piazze. Di
ville, sulfragauea della metropoli di Com- due sorte principalmente furono tali giu-
postella, di cui è tuttora. Ne fu i.° vesco- dizi, cioè il Mallo ed il Placito secondo :

vo Brizio che morì nel laii. Suoi suc- alcuni, il primo fu pubblica adunanza di
cessori furouo Domenico, Adamo, Perez, popolo o giudizio generale incoi si trat-
Simone, Pietro Fernandez ec. Quelli del tavano le cause maggiori, onde fu chiù-
secolo passalo sono registrati nelle Noti- mato generale piatitimi, essendovi invi-
,

3 1 o P L A. PLA
tato non obbligato il popolo libero : l'al- tichità italiane, dissert. 9, dei messi re-
tro fu giudizio particolare, al quale ba- gali ossia giudici straordinari, e dissert.
stava che concorressero! giudici, gli sca- 3i,dei placiti e malli de' secoli di mezzo,
leni e le persone interessate nella lite ;
loda siffatte giudicature , ed i x*iti come
laonde di rado o almeno due volle all'an- allora si amministrava dfii magistrati al
no si tenevano i malli, sovente piacili, col i popolo la giustizia e si decidevano pron-
(jual nome erano chiamati noti solo i mi- tamente le liti , queste essendo a quei
nori, ma maggiori giudizi. Colla paro-
i tempi poche, come le analoghe leggi (o
la mollare intendevano gli antichi citare differenti, come leromane, le longobar-

in giudizio, e però fu esleso pure ai pla- de, le saliche, le alemanne,


le bavare ),
citi tal vocabolo. Nei placiti gli ecclesia- pochi essendo ancora i giurisperiti ed i
stici secolari ed i monaci imploravano il motivi delle controversie e quistioni la :

patrocinio del re o imperatore, contro sola ragione naturale induceva i giudici


usurpava o inquietava loro beni
di chi i : a distinguerei! bianco dal nero, il giusto
allorail principe ovvero suoi messi inv i dall'ingiusto, non conoscendosi le sotti-

ponevano bannum, cioè una pena contro gliezze de'nostri giurisperiti, che prolun-
i rei. Tenevano placiti i re ed impera- gano le decisioni.

tori, ed incombeva tenerli ai duchi, mar- Non bastò ai regnanti de'secoli di mez-
chesi e conti entro i confini di loro giu- zo, per mantenere la giustizia fra'loro po-
risdizione. Anche i conservatori del luo- poli, l'avere \ Conti palatini,] Duchi, Mar-
go, servalores loci, potcvanoedovevano chesi, Conti o Governatori, ed altri infe-
tener placiti, quando il couteo governa- riori Giudici {V-), destinati a questo im-
tore della città era assente. Coi duchi portante impiego; non bastò l'iuterveni-
marchesi e conti e fino a quando v'in- re spesso anche gli stessi ree imperatori ai
tervenivano re e gl'imperatori, sedeva-
i sebbene minori, in compagnia di
placiti,

no nel placito i giudici del sacro palaz- detti giudici,ma deputarono giudici stra-
zo, i giudici dell'imperatore, gli scabini, ordinari, o presi dalla corte o scelti dalle
e vi assistevano i notari ,
gli avvocati o Provincie, i quali muniti d'ampia auto-
difensori, ed altri periti della legge, af- rità scorressero per tutto il regno per co-
finchè il più rettamente possibile ne u- noscere s'era fatta giustizia, o se alcuno
scisse sentenza conforme alla giustizia. si dolesse di non averla ottenuta, e con
Perciò vi assistevano quali testimoni e facoltà superiore di correggere tutti i di-
protettori della buoni uomini -verità i fetti ed eccessi dei conti, duchi, marche-
o persone di lodevole fama, non che i si o altri ministri e giudici ordinari della
nobili. Sopra le altre cause era costume giustizia. Si chiamavano tali giudici stra-
e obbligo di conoscere e sbrigare quel- ordinari missi regii, missi discurrentcs,
le de' poveri, orfani, vedove, dovendo il missi dominici , regii legati } per tacere
conte provvedere alla mancanza di di- altrinomi: istitutore di essi in Francia fu
fensore. Carlo Magno proibii giudizi nel Carlo Magno, anzi sembra gl'introducesse
dopo pranzo, a fine d'allontanare Pub- in Italia, con facoltà per ogni controver-
briachezza daiyòro. Erasi provveduto e- sia civile ecriminale, sinché durava la lo-
nergicamente a chi si ricusava recarsi ai ro precaria dignità e siccome sul prin-
;

placiti,per non venire a fronte dell'av- cipio erasi servito per questo salutevole
versario davanti a'giudici talvolta rei : i impiego ds'vassi o cortigiani, che atten-
si appellavano ai futuri placiti, obbligan- devano al proprio guadagno, poi deputò
dosi con sicurtà e giuramenti a presen- personaggi maggiori d'ogni eccezione e
tarsi, onde produrre documenti e testi- non bisognosi di succhiare il sangue al-
moni. 11 Muratori nelle Disseti. ddFan- trui. La loro autorità era ristretta ad una
PLA PLA 3m
o più pioviocie, e questa si appellava Mis- ri, dissert. i o.riV ministri minori della giu-
iaticum: la provincia era obbligata som- stizia, giudici, scalini, sculdasci, gastal-
ministrare ai messi cavalli e alimenti, se- di, decani , silvani, ec. Anche in Roma
condo la tassa delle leggi; ma messi non i si tennero placiti dagl'imperatori e loro
poteano esigerlo, se esercitavano ì'iuTizio messi, ma con permesso e podestà delega-
nel proprio contado o diocesi. Ove alza- ta [V. Patrizio di Roma) del Papa, come
vano tribunale, doveauo assistere ai giu- rilevai nel voi. XX11I, p. 184, riportan-
dizi per onore o necessità e per evitare do il solenne placito tenuto da Enrico I
le frodi, i conti e altri ministri, talvolta nella basilica Vaticana, e ne fu oggetto
pure i vescovi, se non impediti, cioè coi una controversia deh' abbazia di Farfa ,

messi più ragguardevoli, potendo ognu- esente e sotto l'immediata protezione im-
no dire il suo sentimento; impedeudo la periale. Roma era dell'imperatore, come
venerabile presenza de' vescovi prepoten- del Papa, con questa differenza però, che
Quando i messi non po-
ze nel giudicare. il dominio dell'imperatore era di prote-
teano terminare una causa, veniva por- zione e difesa, equesta per patto giurato;
tata all'udienza dell'imperatore o re, che quello del Papa era di piena e assoluta
non si esentava di udirla e deciderla. I sovranità, argomeuto che svolsi a Difen-
messi regi aveano facoltà di delegare al- sore della Chiesa, a Imperatore, Coro-
tri giudici per assistere ai placiti e deci- nazione degl'imperatori, Elezione e Con-
dere le controversie, scegliendo al nobile sagrazione del Papa, ed Esclusiva 1 Bor- . 1

incarico persone ricche e ragguardevoli, gia, Breve istoria p.4^ e 3 1


G, parla dei
in cui non cadesse sospetto di tradir la messi regi ed imperiali , e loro autorità
giustizia, come conti, vescovi e abbati: nelle terre della Chiesa romana come re-
laprecedenza tra'messi regi toccava sem- golata; come dell'assistenza che presta-
pre ai vescovi, quali la cedevano ai conti
i vano alla promissione che faceva nella
se spontaneamente intervenivano ai loro elezione il nuovo Papa prima di sua con-
placiti. I placiti temiti da' messi chiama- sagrazione. Dalla dignità del Pattìzio di
vansi maggiori, e minori quelli convocali Roma (P.), conferita dai Pontefici ai Ca-
dai conti nel distretto delle loro contee: rolingi, per la protezione e avvocazia di
questa convocazione però de'conti non pò- Roma e altre terre della romana chiesa,
tevasi fare durante il tempo de' placiti e difesa della fede ortodossa, trasfusa po-
maggiori, uè quando da un conte limitro- scia nella dignità imperiale, si rende fa-
fo si teneva il suo. Inoltre erano incanì* cile l'intelligenza degli atti di giurisdizio-

benze de'messi, far ristorare! ponti pub- ne, eh' eglino poi esercitarono in Roma
blici ed palazzi regi; deporre i cattivi
i e nelle terre della Chiesa. Da questa tu-
scabinie i giudici malvagi, sostituendone tela e difesa debbonsi eziandio ripetere
de'buoui; impedivano il corso alle mone- i messi regi e imperiali, ed placiti che i

te false, punivano i ladri, provvedevano tenevano in Roma e nelle altre provin-


alle inimicizie private, concedevano la rea- cie soggette alla s. Sede, poiché precipua
le protezione, e toglievano le gabelle o ispezione del patrizio era quella d'invi -

consuetudini ingiuste. A correggere poi i gilare che si facesse giustizia ai popoli e


disordini e abusi degli ecclesiastici, fu uso che questi ubbidissero al Papa, come di-
degl' imperatori francesi nominar messi chiarasi nella costituzione fatta uell'824
vescovi e abbati, ai placiti de'quali do- dall'imperatore Lotario I, di consenso del
veva assistere il vescovo della città. Que- Papa Eugenio II, in cui è chiara la pre-
sti messi reali durarono sin dopo la me- minenza pontificia a fronte de'messi im-
tà del secolo XII, mutandosi le norme periali, daudosi il primo luogo ai messi
sulle giudicature, come riporta Muralo- del Papa, uè si attribuisce altra autori-
.

3i2 PLA PLA


tà che la delegatagli, cioè di supplire col promissione del nuovo Papa, argomen-
comando suo,ove non avesse potuto giun- to egualmente discusso ne'menlovati ar-
gere soave potenza del Pontefice, ou-
la ticoli, secondo la memorata costituzione
d'esso fosse ubbidito e rispettato. Era co- d'Eugenio II e Lotario I, il Pontefice si

s'i opportuna la presenza di questi mes- obbligava amministrare rettamente la


si, che Papi talvolta piegarono! re ed
i giustizia , e governare con placidezza i
imperatori Caroliui a spedirli uelle ter- popoli soggetti alla s. Sede, come toccai

re della Chiesa,, per quietare le rivolte nel voi. XL Vili, p. 1 52, parlaudo de'mes-
de' popoli e per fare giustizia ai delin- si o nunzi regi, imperiali e pontificii e lo-
quenti, come rimarcai nel voi. XXXIV, ro uffizi. A questo decreto e altre con-
p. 1 20, ove dissi che dopo i Carolini i Pa- suetudini volute dalle epoche turbolen-
pi adottarono qualche principe per Figlio ti, Papi successori, come A-
derogarono i

(F.), nel quale passò l'uffizio dell'avvo- driano III, difeci pur memoria nei
che
cazia. Alla medesima protezione e tutela voi. XXI, p. 206, XXXVI p. 225. Si ,

appartengono giuramenti di fedeltà, chei può vedere per la difesa generica, Difen-
dai romani e popoli sudditi della s. Se- sore, Curia. Patrono egli articoli relati vi
de si prestavano ai re Carolini come pa- PLATA Charcas (De Piala)
(de la) o
trizi e poi come imperatori, e questi giu- o Chuquisaca. Città con residenza arci-
ramenti davansi di cousenso del Papa, vescovile nell'America meridionale, ca-
salva la fedeltà dovutagli, come ingeuua- pitale dell'alto Perù, del governo della
meute confessò De Marca, De concorri. repubblica di Bolivia e metropoli della
hb. i, cap. 12, n.° 4* e rilevò Garampi, medesima siuo alla t-dificazioue di Su-
De nummo argenteo Benedirti III, p. 8g, cre, capoluogo del dipartimento di Chu-
di che trattai ne'succilati articoli; ed è quisaca: dal fondatore fu dettala Piata
noto che il principale oggetto di essi era e Argentea, per la ricca miuiera d'ar-
di non impegnarsi guerra contro dei
in gento di Porco, rinvenuta ne'diutorni.
Carolini: la lòrmola del giuramento 6Ì Giace iu amena pianura, presso le sor-
leggenel Borgia, insieme a quella dell'im- genti del piccolo affluente del Cachyma-
peratore, di essere protettore e difenso- yo, circondata da colline che la difendo-
re della stessa Chiesa, iu uno all'altra va- no dai veuti, da ben coltivate campague,
riata degl' imperatori tedeschi , cou al- da giardini e da case di delizia anche in
cune cautele aggiunte, acciò non preten- riva al fiume, in dolce temperatura. E
dessero l'autorità che Papi aveano per- i ampia, con case ordinariamente d'un pia-
messo ai Carolini esercitare iu Roma e no, tranne quelle della piazza e altre, aven-
nelle terre della Chiesa in benemerenza do tutte bei giardini forniti di piante e al-
dell'amplialo dominio e d'averlo sempre beri fruttiferi d'Europa. L'acqua è poco
difeso e protetto; e qui mi piace citare comune, quantunque vi sieno delle fonta-
ilvol.XMl, p. 2 ig, ove riportai perchè ne. Fra'suui edilizi meritano menzione il

Innocenzo VI non volle che pernottasse palazzo governativo, il collegio, l'univer-


in Pioma l'imperatore Carlo IV. Conque- sità assai frequentata da tutti gli argen-
sti egualmente si spiegano
tratti storici tini, a cagione di sua tranquillità e della
le date delle carte odiplomij e delle mo- biblioteca forse la più ricca dell'America
nete più antiche, come notai nel voi. meri di ona le. La cattedrale è magnifica sot-
XXXIV 7
, p. i ig, e XLVI, p. i io, segna- to l'invocazione dell'Immacolata Conce-
te colnome non solo del Papa, ma an- zione di Maria Vergine, cou capitolo com-
che dell'imperatore, dalle quali pretese- posto ili G dignità e peri." il decano, di 6
io alcuni dedurne sovranità e dominio. canonici compresi il teologo e il peniten-
Quanto poi all'assistenza de'messi alla ziere, di 8 tra poizionari e seuii-porzio-
PLA P LA 3 1 3

nari, ili altri preti e chierici con congrua le vicinanze contro Mardonio generale
dote. La cura delle anime si esercita da de' persiani. Al presente Platea, Platea-
2 parrochi nella propinqua chiesa suc- rum, è un titolo vescovile in parlibus sot-
a
cursale con battisterio. Poco distante è to Atene, che porta mg.r Giuseppe M.
il palazzo arcivescovile, glande e hnon Diaz, fatto coadiutore nel 1 848 del vica-
edilìzio. Nella città vi sono altre 4 cine* rio apostolico del Tonkino centrale.
se parrocchiali col s. fonte, alcuni bei con- PLATO o PIATTI Flaminio, Cardi-
venti di religiosi e monasteri di mona- nale. Patrizio milanese, per la straor-
che, molti sodalizi, ospedale, seminario dinaria sua perizia nel diritto civile fu
e altri stabilimenti, essendo popolata da fallo da Gregorio XIII avvocato conci-
più di 20,000 abitanti. L una delle più storiale, edaSisto V uditore di rota. Gre-
antichecillàdellareg one, fabbricata dal- gorio XIV suo affine a'6 marzo i5yi lo
le fondamenta nel 1 538 circa da Pietro creò cardinale diacono di s. Maria in Do-
Anzures, uno de'capitani di Francesco ninica. Venne deputato coni 2 cardinali
PizzaiTO,sull'area dell'aulica Chuquisaca sopra gli alfari del duca di Ferrara, ed
degl'indiani. La sede vescovile fu eretta ascritto alle congregazioni de' vescovi e
da Giulio 111 a*27 giugno 1 552 01 553, regolari, s. ollìzio e consulta, colla pio-
e fatta suflraganea di Lima. Paolo Vai tetloria de'canonici regolari lateranensi.
2 luglio 1609 l'elevò ad arcivescovile, di- D'illibati costumi, superiore a ogni uma-
chiarando suffragaoee lesedi vescovili di no riguardo, con apostolica libertà e sa-
Pace, s. Croce della Sierra, Paraguay, via prudenza esponeva il proprio senti-
Cordova, Uuenos-Ayres, alle quali a'no- mento, onde fu chiamato 1' inesorabile.
stri giorni furono aggiunte Salta es. Gio- In tutte le ore riceveva chiunque Io ri-
vanni de Cuyo; e Pio IX nell'erigere il chiedeva. Padre amorevole de'suoi fami-
vescovato di Cochabamba a*2 3 giugno gliari, li visitava ogni giorno se infermi,

1847, '° fece suffragane») a questa me- ne' bisogni li sovveniva, ne'difètti li cor-
tropoli. II i.° vescovo di Piata fu il p. reggeva con moderazione e dolcezza, non
Tommaso di s. Martino domenicano, ed sembrando superiore, ma eguale, mai fa-
Alfonso di Perai ta reggeva questa chie- ceudo atti impazienti o di sdegno. Cele-
sa quando fu dichiarata metropoli. Gli ar- brava quotidianamente, digiunava nei
civescovi del secolo passato e del corren- sabbati in pane ed accpia, essendo parco
te sono riportati dalle Notizie dì Roma. e frugale nella mensa, per cui lasciò ai ui-
a
L'ultimo fu mg. r Giuseppe M. de Men- poli pingue eredità, ben presto dissipata.
dizahal traslato da Pace. Ampia è l'ar- Intervenne a 4 conclavi, fornito delle più
cidiocesi, ed ogni nuovoarcivescovo è tas- belle qualità, tranquillo per coscienza sen-
sato in fiorini 33, con scudi 4o,ooo di za macchia, mori in Roma nel 161 3, di
rendile senza gravami, secondo l'ultima G3 anni, e fu sepolto in mezzo la chiesa
proposizione concistoriale, in cui è detto del Gesù con adorna lapide e magnifica
che si dovea circoscrivere. iscrizione.
PLATEA. Sede vescovile di Grecia nel- PLATONE (s.), abbate. Nacque ver-
V, sotto Atene
la Beozia, eretta nel secolo so l'anno 734, e perduti ancor giovinet-
o Corinto; ebbe 3 vescovi. Oriens dir. to i suoi genitori, restò ailidata la cura
t. 2, p. 207. Le rovine della città si ve- della di lui educazione ad uno de'suoi zii,

dono presso il villaggio di Kokla: dopo il quale era gran tesoriere. I rapidi avan-
averla distrutta i tebani, gli abitanti pas- zamenti ch'egli fece nelle lettere e nelle
sarono fondarono Piazza
in Sicilia e vi virtù, lo resero oggetto di universale am-
(P •). Fu celebre per la vittoria chei greci mirazione, ed i più ragguardevoli perso-
comandati da Puusauia, riportarono nel- naggi cercarono avidamente il suo pareri-
3i4 P LA PLE
tado; ma il di lui cuore era occupato del- vendo il santo ripreso Costantino dell'e-
le cose del cielo, per cui allontanandosi normità del suo delitto, fu posto in pri-
dalla compagnia degli uomini, non usci- gione, ove rimase sino alla morte dell'im-
va di casa che per visitare le chiese ed i peratore, che fu nel 797. A cagione delle
monasteri. Aveva 3 fratelli, a'quali dipin- scorrerie che facevano i saraceni, i mo-
se sì bene le vanità del mondo, che gli naci di Saccudion dovettero ritirarsi nel
indusse a darsi interamente al servigio di monastero di Stude, posto nel mezzo di

Dio. Riscattò suoi schiavi e vendette tut-


i Costantinopoli: ivi Platone si rinchiuse
to il suo, di cui distribuì una parte a'biso- in una piccola ove visse da sem-
cella,

gnosi, impiegando l'altra al collocamen- plice religioso, sotto reggimento di Teo- il

lo coniugale delle sue sorelle. Quindi si doro suo nipote, occupandosi unicamen-
ritirò Sili monte Olimpo nella Bitinia, do- te nella preghiera e nel lavoro. Fu di nuo-

ve si pose sotto la direzione di Teottisto vo posto in prigione, maltrattato ed esi-


superiore del monastero dei Simboli, che liato,per non aver voluto comunicare con
lo sperimentò colle più diligenti prove. Giuseppe ecouomo della chiesa patriar-
Egli diedea tutti religiosi continuiesem-i cale, che avea celebrato il matrimonio

pi di ogni virtù e soprattutto di una pro- scandaloso di Costantino cou Teodota.


fonda umiltà. Morto Teottisto nel 770, Dopo4 ann di patimenti fu richiamato
i

fu eletto abbate Platone, ed il suo grado dal suo esilio nell'Si 1, e tornato a Co-
lo fece divenire vieppiù umile e peniten- stantinopoli si rinchiuse nella sua cella
te. Non beveva che acqua e tutto il suo per non uscirne mai più. Morì a' 19 di
cibo consisteva in pane, fave ed alcune marzo 8 1 3, in età di 79 anni, ed è ono-
erbe senza olio. La sua fatica non solo lo rato il 4 d'aprile dai greci e dai latini.
forniva di che provvedere a'propri Inso- PLECHELMO (s.),aposlolodella Ghel-
gni, ma eziandio di che sollevare molti dria. Uscì di una famiglia illustre fra gli

poveri dalle loro miserie. Nel 77.5 si re- anglo-sassoni nella parte meridionale del-
cò per alcuni affari a Costantinopoli, e la Scozia. Ricevali gli ordini sacri, fece
spese il tempo ch'egli passò in questa città un pellegrinaggio a Roma, e ne portò se-
inoperebuone, ravvivando co'suoi esem- co molte reliquie. Qualche tempo dopo
pi e discorsi lo spirito di pietà, e combat- passò con s. Wirone vescovo e con s. Ot-
tendo vizi. Paolo patriarca di Costan-
i gero diacono a predicare il vangelo nella
tinopoli volle consacrarlo vescovo di Ni- bassa Alemagna,e sostenuto dalla prole-
comedia, ma non potè ottenerne il con- zione di Pipino, maestro del palazzo di
senso, che anzi Platone ricusò pure di ri- Austrasia, convertì al cristianesimo il pae-
cevere gli ordini sacri, e condotti a ter- se formato dalla Gheldria, dai ducati di
mine i suoi affari, ritornò nel suo mona- Cleves e di Giuliers, e di parecchie altre
sterodei Simboli. ZS'el 782 fu costretto di contrade Wahal e la Mo-
fra il Reno, la

uscire della sua solitudine per andare a monte s. Pietro


sa. Ritiratosi di poi sul

reggere il monastero di Saccudion, vicino presso Ruremonda, donde usciva di trat-


a Costantinopoli, fondato dai figli di una to in tratto per fare delle missioni agl'i-
delle sue sorelle nomata Teottista ; v'in- dolatri cherimanevano ancora in quei
trodusse la regola di s. Basilio, e vi eser- contorni, quivimorì ai 1 5 di luglio 782.
citò per li anni le funzioni di superio- Molti miracoli operò Dio in virtù delle
re, poscia cedette questo incarico a s. Teo- reliquie del santo, le quali si custodisco-
doro suo nipote. Verso quel tempo l'im- no per la maggior parte e Odenzel nella
peratore Costantino Porfirogenilo ripu- provincia d'Over-Yssel. Il nome di s. Pie-
diò Maria sua moglie legittima, per ispo- chelmo è celebre nei martirologi dei Paesi
sare Teodota parente di Platone, ed a- Bassi, e da Bollando è detto vescovo di
PLE PL 3 1

OdenzeI e di Ru remonda. Leggcsi nell'an •


sede a Torri Sassari, di cui era su (Fra-
tica sua vita, ch'egli fu consagralo ve- ganea. Mattai, Sardinia sacra, p. 224.
scovo prima di abbandonare la patria per PLOSRO o PLOCK
(Placai). Città
andar a predicare la fede agl'idolatri. con resilienza vescovile nella Polonia me-
PLESKOW o PSKOW, Plcscovia. ridionale, dominio russo, capoluogo di
Ci ttà a rei vescovile di Li vouia nel la Russia, voivudia e obvodia, sulla sponda destra
capoluogo del governo e distretto omoni- della Vistola, a 20 leghe da Varsavia. Cir-
mo, sulla sponda destra del Velikaia. Vie- condata di mura, è divisa in nuova e vec-
ne formata di 3 parti, cinte di solide mu- chia città, in questa essendo la più no-
ra con torri, e di ragguardevole sobbor- tabile delle sue 25 piazze. Vi sono diver-
go, le cui fabbriche sono in legno, tranne si stabilimenti d'istruzione, di beneficen-
il palazzo arcivescovile ed il concistoro za , teatro e giardino pubblico. La cat-
stabilito ìiell' antico palazzo de' principi. tedrale d'antica struttura col s. fonte, è
Ha 56 chiese e parecchie ricchissime in sotto l'invocazione di s. Sigismondo, da
vasi sacri e ornamenti del culto; nella cui è alquanto distante l'episcopio. Il ca-
a
cattedrale di s. Sofia vi è il sepolcro di pitolo si compone di 4 dignità, i. delle
s.Timoteo o principe Domante guerriero quali è il prevosto, di 8 canonici com-
famoso; fuori della città vi sono 2 mo- presi il penitenziere e il teologo, e di al-
nasteri 2 conventi e il seminario. Que-
, tri ecclesiastici. La cura d'anime si eser-
pretende formata a poco a po-
sta fittasi cita in separata chiesa, essendocene altra
co intorno alla chiesa della ss. Trinità, parrocchia le con batlisterio. Vi sono altre
nel finir del secolo X eretta dalla celebre chiese,un convento di religiosi, ospeda-
principessa Olga, nata nel vicino Sibut. le monte di pietà e seminario, ne'sobbor-
Nel detto secolo Vladimiro I la die in ghi esistendo la bella chiesa della Madda-
parte a Sudislau, ma pare che non aves- lena. La sede vescovile fu eretta dal car-
se sempre propri sovrani, essendo spes-
i dinal Egidio, spedito legato in Polonia da
so governala da quelli della repubblica Papa Giovanni XIII del 96?, ad istanza
di Novgorod, onde ne seguì i! regime. del duca Micislao I, dichiarandola suffra*
Fortificata nel 1266, fu 4 volte assediata ganea di Gnesna, dicendo Commanvil*
inutilmente dai livoni. Il principe Do- le che il suo vescovo era sovrano del ter-

mante, che dal 1269 al 1299 fu capo di ritorio di Pultauk. Pio VII colla bolla
questa piccola repubblica, si rese immor- Ex imponila, de'3o giugno 18 18, nella
tale pel suo valore e virtù civili e religio- nuova circoscrizione delle diocesi di Po-
se. Nel i5ogfu soggiogala dal granduca lonia sottomise Plosko alla metropoli dì
Gio. Basilio(Vasilievitch), perdendo il suo Varsavia, assegnando alla diocesi 232
governo libero. La sede arcivescovile di parrocchie, oltre 7 della città. I vescovi
rito russo, la cui giurisdizione si estende su del secolo passalo e del corrente sono re-
Narva,fu eretta nel secolo Xll sotto il pa- gistrati nelle Notizie di Roma: al pre-
r
triarcato di Mosca. Orienschr.t.i p. 3 17. ,
sente lo è mg. Francesco di Paola Paw-
PLOAGHE,PLOVAGA,PLUVIUM, towski di Czersk, fatto coadiutore a il
Plovaca. Città vescovile di Sardegna, di- maggio 1829, indi successo a'6 febbraio
visione del Capo Sassari. La cattedrale è j 836. Ha 2 suffragane'! , cioè i vescovi
sotto l'invocazione di s. Pietro, ed ebbe d' Ermopoli e d'i Gerasa(F.). Amplissima

capitolo con arciprete e 7 canonici. Il 1 è la diocesi, comprendendo il palatinato
suo vescovo Jacentinum fiorì nel 1090, di Masovia. Ogni nuovo vescovo è lassa-
ch'ebbe i4 successori, l'ultimo essendo to in scudi 2000, essendo le rendite cir-
Giovanni del 149 5. Quindi Giulio II del ca annui scudi 10,000, secondo l'ultima
1 5o3 ne'primi del suo pontificato unì la proposizione concistoriale.
3id PLO POD
PLOTINOPOLI.Sede vescovile ili E- vanti il regno di Guglielmo III, sotto il

nnmonle sollo la metropoli di Adriano- quale fu stabilito il regio arsenale, non era
poli, eretta nel V secolo. Ebbe 2 vesco- Plymouth che un casale, aumentando dal
vi. Orìens dir. t. 1, p. 1 i85. 1760 in poi rapidamente. Quanto a Ply-
PLUTARCO (s.), martire d'Alessan- mouth propriamente detto, è una città a u-
dria. Discepolo di Origene e fratello di tichissima,che al tempo de'sasso'ni chiama-
s. Eracle, die fu poi vescovo di Alessan- vasi Tamerworth ; ricevè titolo di borgo

dria. Uomo di sdnta vita, essendo assai regio sotto Enrico VI, ed avendo abbrac-
noto nella città, fu uno dei primi che ven- ciato le parti del parlamento contro Car-
nero presi nella persecuzione destata dal- lo I, fu assediala dal principe Maurizio, cui
l'imperatore Se vero, 'che durò dall'anno oppose celebre resistenza. Nel 168 3 le fu

202 al 2 1 1 .Durante la sua prigionia, Ori- tolta l'aulica sui carta, indi restituita nel
gene visita vaio spesso per confortarlo al- 1697, in virtù della quale la governa il
la perseveranza; lo accompagnò eziandio maire, 12 alderman e 24 membri del
al luogo del suo supplizio, e fu pel suo consiglio comune: manda 2 membri al

zelo a repentaglio della vita, perciocché parlamento, senza che Plymouth-Dock


la famiglia di Plutarco, ch'era pagana, gli partecipi a tale diritto. La sede vescovile
attribuiva la di lui morte, per averlo es- fu eretta da Pio IX nel i85o, dichia-
so convertito alla fede. Plutarco fu il i.° randola suflraganea di IVesltninsler {V .),
martire della scuola d'Origene, ed è in- formando la diocesi colle contee di De-
serito nel martirologio romano ai 28 di von, Dorset e Cornwall, nel vicariato oc-
giugno, con vari altri martiri che usci- cidentale che descrissi nel voi. XXXV,
rono della medesima scuola. p. 107, in cui eresse pure la sede di Clif-
PLYMOUTH (Plymulhen). Città ve- ton, della quale fece i.° vescovo a'29 set-
r
scovile e porto d'Inghilterra, la più gran- tembre i85o mg. Giuseppe Hendren
de della contea di Devon
ed una delle , de'tninoi i, traslatoda Uranopoli, non che
più importanti piazze marittime del re- amministratore apostolico di Plymouth.
gno, a 70 leghe da Londra e 5o da Brest. Quindi nell'agosto 1 85 1 dal cardinale
Si compone della città di Plymouth, si- Wiseman fece consagrare vescovo di Sai-
tuata alla foce del Plym, e di Plymouth- furti mg. 1 Erringtou.
Dock, città separata sul Tamer con can- PODALIA. Sede vescovile di Licia,

tiere e magnifico arsenale. E" difesa da sotto la metropoli di Mira, eretta nel V
parecchie opere fortificate e fosse pro- secolo. Ebbe 4 vescovi. Oriens chr. t. i,

fonde. Tra gli edilizi mediocre è l'antica p. 97 3.


chiesa parrocchiale, bellissimo il teatro PODESTÀ', Praetor. Quegli cheèco-
che primeggiala quelK delle contee^qua- slituito in podestà ed ha imperio sopra
si tuttodì terrò fuso, meritando pur men- coloro che gli sono da li in governo. Gl'ita-
zione il palazzo della città, la biblioteca liani chiamano in molli luoghi podestà al-
grande, la borsa, il mercato coperto, le la maniera antica, e maire dicono france- i

caserme militari, la chiesa anglicana, di- si il i.° l'ufficiale municipale di una città,

Tersi templi presbiteriani, la sinagoga, di un borgo n d'un villaggio. Questo uf-


numerosi stabilimenti di carità, ospedali ficiale in Francia era anticamente alla
civici e della marineria. II porto notabile testa degli scabinie de' consoli, com'era
per l'estensione e la sicurezza, è uno dei altre 'volte in Parigi il prevosto tle'mer-
più mondo; adatto ai legni da
belli dei cauti; in Italia è il capode'consiglieri mu-
guerra e di commercio, può contenere 200 nicipali. A Citta , Colonie, Comunità,
navi, essendo scompartito in varie di visio- Municipio ed altri articoli ho parlato dei

ni. Ragguardevole u'è il commercio. A.- diversi magistrati the goveruarono le


POD POD 3.7
città ed i luoghi, così in quelli de'prin- in tirannia). Pertanto nel 1177 il mar-
c'inali tra gli accennali magistrati. A Gon- chese Obizzo d'Esto, in erodilo di pru-
fai.omf.re indicai i motivi perchè ai con- denza e valore, fu eletto dal popolo della
soli(incominciali nell'istituzione delle Co- potente Padova per suo podestà, e me-
intinge tribuni prima del 1180 si sosti- ritò di essere confermato nel 11 78. In

tuirono podestà, prendendoli dalle vi-


i
molte storie municipali si leggono gli e-
cine amiche o collegate città (guelfo o lenchi de'podestà. Leopardi, I ita di Bo-
ghibellino secondo le parti che si segui- nafede, p. 8, osserva che l'uffizio di po-
vano) nella persona di qualche prudente destà era all'incirca quello degli attuali

personaggio sangue illustre, da cui si


di Governatori (f^.) , se non che adesso i

governasse popolo e amministrasse la


il governatori vengono messi dal principe
giustizia, richiedendosi anche scienziato, e governano in suo nome, e allora, al-

armigero e bellicoso, come notò Sanso- meno nelle città e luoghi principali, era-
vino, Famiglie illustri. Con. tal mezzo si no scelli dalle comunità, e governavano
venne a evitare ogni affezione particola- a nome e per autorità delle stesse co-
re , credendosi ragionevolmente che tal muni. A quelli che si erano ben condotti
uomo maneggierebbe rettamente le bi- le comunità facevano doni fregiati con

lancie della giustizia civile e criminale, lo stemma del pubblico, e davano anco-

dove non avea attaccamento di patenti, ra licenza d'inquartarlo nelle armi pro-
e altri legami che potessero travolgere prie quali si scolpivano o dipingevano
(

l'inclinazione a ben fare. A questi nuovi ne'monumenti pubblici con quelle del co-

rettori delle città e luoghi fu imposto il mune). Parlando delle podesterie eserci-
nome generico di podestà, vocabolo che tate da Tommaso Bonafede, narra che

trae l'origine dall'antica lingua latina, in riceveva sempre in attestato di gradi-


significato di magistrato del popolo, per mento corone, stendardi, tazze e celate for-
le testimonianze addotte da diversi au- nite d'argento, oltre la riferma negli uf-
tori, e dal Muratori, Dissert. sopra Iran- fìzi. Compagnoni, De' presidi della Mar-
46: Dei magistrati delle
lieh. iteti., dissert. ca p. 83 193 e 288 tratta del come
, ,

città libere d' Italia.} latini dicevano Pre- e significato del podestà ; che si elegge-
tore quello che poi fu detto podestà, eser- va dalle città , terre e castella; riporta
citando ancor esso l'autorità, l'imperio il novero di alcuni nobilissimi e di al-
ed il governo. Il medesimo Muratori nel- ta condizione che vi furono prooiossi
,

le Antichità Estensi 346, riporta t. i,p. (talvolta si procurarono questo uffizio i

l'epoca più antica dell'origine del pode- principali baroni delle stesse provincie,
stà nel 1 77, dicendo che in questi tem-
1 principi e gran signori, dicendo se chia-
pi il grado di podestà era molto cospi- mati a qualche podesteria ,
andare in si-

cuo nelle città libere d'Italia, come quel- gnoria) j che quanto all'autorità avea la
lo che portava seco autorità principesca prevenzione sul Rettore della Marca, per
almen per un anno, il comando delle ar- l'impero supremo che esercitava contro
mi, il morte sopra
gius della vita e della qualunque persona benché privilegiatis-
icittadini, laonde era costume scegliere sinia, occupandoli grado più sublime del

per cotal carica personaggi prudenti eno- luogo, assistito da notabile numero di mi-
bili e d'ordinario forestieri, aflìnchèaves- nistri; non che doni fatti da Macerala
i

sero sì eglino minori impegni nell'eser- al podestà Landò da Gubbio in presen-

citar la giustizia, come le città minor pe- za del popolo, cioè uno stendardo rosso
ricolo della loro libertà (giacché il go- dipinto, ed uno scudo di legno con l'ar-
verno imperito e arbitrario de'consoli a- me del comune, una corona d'argento
veo prodotto infiniti mali e degenerato dorato con dello stemma, promettendo
3 8 j POD POD
ilpodestà con solenne stipulazione tuffo Fiorino d'oro, p. 363, dice che nel 1207
usare e governare con indefessa giusti- ebbe principio in Firenze
il podestà, di-

zia. Di tulli questi argomenti moltissimi gnità equivalente al Dittatore per obbe-
esempi riprodussi negli articoli delle cit- dirgli tutti gli ordini della repubblica,
tà e luoghi. secondo Malaspina ; ma l'Ammirato af-
L'origine de' podestà viene attribuita ferma che sino dal 1 1 84 se ne trova men-
all'imperatore Federico I, ed ai Papi A- zione, citandoove può leggersi la forino-
lessand.ro III e Innocenzo III. Narra Ma- la dell'eleziouedel podestà), meutreeran-
rangoni, Memorie di Novana, p. 210, si governali con quella de'propri consoli
che Alessandro III reduce da Venezia cittadini, e perciò in quel tempo ordina-
(non prima come rimarcò Benigni, San- rono alcun gentiluomo forestiere fosse
ginesio,p. 5o), ov'erasi nel 11 77 pacifi- loro podestà , come repubblica libera e
cato con Federico I, in Tuscolo trattò coi padrona di sé stessa. Non così potevano
romani per levare il magistrato de'con- fare le repubbliche o città del Piceno e
soli di Roma, che dovevano giurare fedel- altri luoghi della Chiesa, poiché per eleg-
tà al Papa , e che nelle altre città dello gersi il podestàconveniva impetrare uno
stato ecclesiastico in questo tempo ebbe special privilegio dalla s. Sede, riportan-
origine la dignità del podestà, attribuen- done Marangoni le prove. Il privilegio
dola alcuni ad Alessandro III. Nondime- dell'elezione del proprio podestà pre-
no Gio. Villani, Ciacconio,Panvinioed al- tore, ad alcune città fu conceduto asso-
tri dicono che pei domiuii della Chiesa luto, in modo che 1' elezione fosse indi-
nel 199 sotto Innocenzo III fu tenuta
1 pendente da qualsivoglia ministro pon-
un'adunanza in Orvieto, e determinalo tificio; ad altre però con la riserva, che

che nelle città si eleggesse un podestà, il il candidato eletto dal consiglio ne otte-

quale soprastasse ai ciltadiui, al popolo nesse la conferma dal legato o altro mi-
ed a tulli i magistrati delle medesime, nistro pontificio della provincia. Quando
sì governo di pace, come di guerra ;
nel principiò tal facoltà è incerto; esisteva
poiché il governo sino allora tenuto dai nel 1 199, come ncli522. A p. 382 Ma-
consoli elelti dai cittadini, non avea più rangoni aggiunge altre analoghe nozioni,
valore, dividendo i popoli in contese e come del cerimoniale pel formale giura-
fazioni , con loro danno e disprezzo del mento sul vangelo, che podestà pre- il

supremo sovrano. Perciò fu ordinato che stava avanti il magistrato, di fedeltà e


il podestà fosse forestiere, uobile e pe- divozione al Papa, alla romana chiesa e
rito nelle leggi, durasse un anno, più o suo stato, al bene pubblico; di osservare
meno ad arbitrio del consiglio delle cit- gli stalliti, decreti e privilegi municipali
tà, che amministrasse la civile e crimi- e della provincia.
nale giustizia, e che vi fosse pure un ca- Martorelli nelle Meni, e? Chimo p. 89
pitano. Questa maniera di governo riu- e seg., narra che avendo Federico I isti-

scita utilissima alla pubblica quiete, fu tuito la dignità di podestà, in progresso


poi abbracciata da molte altre città, an- di tempo arrogandosi essi maggiore au
che non soggette al pontifìcio dominio. torilà anche sopra gli ecclesiastici, deter
La libertà poscia di eleggersi le città sud- minò Innocenzo III nel 1207 a spedi
dite il proprio podestà, dipendeva da un nella Marca il legato cardinale Cencio Sa
indulto o privilegio particolare del Papa, velli. Nota che podestà talvolta si eleg
i

pei che erano al suo dominio soggette (in gevano per 6 mesi, quali a piacere coni

altre concedendolo i re, imperatori e al- ducevano un vice gerente o delegato giù
tri principi ). I fiorentini fino dal 1027 inconsulto con qualità di giudice, ser
ebbero signoria forestiera ( Vettori nel genti e fanti, stallieri, donzelli e cavalli,
POD POD 3 19

risiedendo col magistrato nella corte pre- e 1 i5cy, sembrando che Verona già l'a-

toria. Hurter nella Storia d'Innocenzo vesse nel 1 169. Non però tutte le città
UT, all'anno i
199 riporta le sue prov- nel medesimo tempo ammisero al loro
videnze sulle magistrature, e che statuì governo podestà, come neppure furono
i

che nessun forestiere più verrebbe chia- costanti in tale regolamento, alcune tor-
malo alla podesteria delle città; ma que- nando a) governo de'consoli, quando nel
sta frase generica deve interpretarsi per podestà trovarono maggiori disordini dei
non propriamente per quello
altri uffizi, patiti, come fece Genova ne! 1 i<)2 con
del podestà, pei tantidocumenti che in successive alternative. Nel 1284 in Lucca
contrario abbiamo. Anche Tommaso Bai- sussisteva ancora il reggimento de'consoli.

dassini, Notizie di Jesi p. 29, citando Mo- Abusandosi diversi podestà della pre-
na Ideschi, Hist. d'Orvieto, parla dell'adu- caria signoria di 12 mesi, non poche cit-
nanza generale tenuta in quella città nel tà presero due podestà, che nel medesi-

1 199, in cui fu deliberato, che nello stato mo anno reggessero il comune, l'uno dei
pontifìcio in luogo de'consoli fossero eletti quali comandava e terminava il suo mi-
i podestà ed i capitani, qnesti per ammi- nistero ne'primi 6 mesi, e l'altro ue'6 se-
nistrare la giustizia criminale ,
gli altri guenti. Nella scelta de'podestà si prefe-
la civile, e per stabilire un governo paci- riva chi fosse già creato cavaliere ed ac-
fico.Sull'adunanza orvietana e suo sco- coppiasse all'esperienza il valore, impe-
po aderì Colucci, Antichità picene, t. 22, rocché al podestà, oltre il politico reggi-
Aleni, di Filottrano,p. 19. Lostessoau- mento del popolo, incombeva porsi alla
loie, Tre/a p. 7 1 e seg., parlando de'po- testa delle milizie , e condurre l'esercito
destà, citando Marangoni confuta l'U- dovunque richiedeva il bisogno. L'eser-
ghelli, che lo pretese originato da Gio- cizio della podesteria recò alle famiglie
vanni di Velletri vescovo di Firenze, di- grande lustro e nobiltà. Quelli scelli a ta-

cendo ch'egli fu il i.° che nel i2o5 nel- le carica s' invitavano per ambasciatori
le sue terre e castella introdusse il po- ad assumerla, ed alcune città per precau-
destà , e quindi ebbe luogo in Firenze zione inviavano religiosi, affinchè i seco-
e nelle altre città d'Italia; poscia descri- lari per tempo non s'introducessero nel-
ve come si eleggeva, notandosi se non la grazia del futuro signore. Vi furono
era ornato del cingolo militare ( di che delle piccole città, che per patti si .obbli-

parlo a Milite e altrove), promovendosi garono ricevere i podestà dalle poten-


a spese pubbliche al grado di cavaliere ti e vicine. Inoltre si concedeva licenza
se si faceva merito; come si accoglieva o comandava al podestà eletto di con-
si

con pompa solenne tra le acclamazioni durre almeno due giudici e due cavalie-
del popolo, talora recitandosi orazione in ri , i primi per sbrigar le cause crimina-
sua lode; e che taluni abusandosi contro li e decidere le liti civili, i secondi per
il giuramento di ritener l'uffizio piti di la guardia del palazzo e del podestà, ed
un anno, in diversi luoghi si eleggeva per assisterlo colle armi nell'esercizio della
6 mesi, e non potevano seco condur la giustizia egastigo de' malviventi : per lo
moglie, né i fratelli, né i figli. Nell'erro- più erano salariati dal pubblico. Termi-
re T Ughelli fu seguito dal Borgia, Ist. nato l'uffizio di podestà, questi restava in
di Felletrijf). 261. Dichiarando Mura- città al sindacato, per udir le querele di
tori che prima del 1 180 cominciò alcu- chi si riputasse aggravato da lui, il per-
na città d'Italia a valersi de'podestà, non- chè era obbligato a dare idonea sicurtà.
dimeno accenna qualche documento di A Modena il podestà per 6 mesi riceve-
anteriore introduzione parziale, massime va in salario 1200 libbre modenesi 01 000
in alcuni diplomi di Federico I del 1 158 lire bolognesi ; a Ferrara 1 5oo libbre ve-
^OOUU !

320 POD POD


nele. Ad ammaestramento dei podestà zioue o per averlo Maidica perduto. Il ci-

nel 1222 fu scritta l'operetta: Oculus pa- tato Colucci in Trcja, poi Montecchio, ri-
sloralis, anche per le allocuzioni che do- porta un breve di Nicolò IV del i2qo,
vevano fare. In seguito trovatasi troppo in cui dà licenza al pubblico di Montec-
autorevole la dignità del podestà, o per- chio di eleggere in perpetuopodestà e
il

chè popolo sovente discorde coi nobili


il ufficiali pel civile e criminale, obbligando
volesse un capo suo particolare, o perchè il comune all'annuo pagamento di 120
fosse creduto meglio dividere il governo libbre ravennati, menti e prima lo elegge-
civile dal militare, nelle città libere fu isti- va liberamente. Bonifacio Vili nel 1299
tuito l'uffizio di capitano del popolo, per- fu eletto dal comune di Velletri pode-
sonaggio anch'esso forestiere e preso da stà egovernatore pei soliti sei mesi, ciò
altre città, come nella repubblica roma- che non isdegnò accettare per esservi
na erasi introdotto il tribuno della ple- stalo da fanciullo educalo da' france-
be. Era incombenza del capitano regge- scani. Nel secolo XV pel geloso e con-
re la milizia in tempo di guerra, frenare siderabile ufficio del podestà, godendoan-
i tumulti e gastigare i sediziosi. Si eleg- cora molta estimazione, talvolta s'impe-
gevano per 6012 mesi, e talvolta per- gnarono Papi a raccomandare con bre-
i

sonaggi di gran riputazione militare, cui vi alcuni soggetti perchè fossero eletti, co-

ubbidivano tutti combattenti della terra


i me fecero Camerino, Pio
Calisto III con
o stranieri. Siena uel 1257 assegnò per li con Velletri es. Quirico, Sisto IV con

salario al capitano 1000 libbre di dena- Imola, riportandolo Marangoni e Mario-


ri senesi. Morendo nell'uffizio, come al po- relli. Colucci, Antichità, p. 4° osserva che }

destà, a spese pubbliche e con sommo ono- per evitare i disordini che serpeggiavano
re si eseguiva il funerale, come a prin- in ogni parte,specialmente per gl'intri-
cipi o signori del luogo. In qualche città ghi delle elezioni, fu d'uopo che la s. Sede
nel palazzo del comune abitava il pode- definitivamente richiamasse a sé la no-
stà, nel palazzo del popolo risiedeva il ca- mina da tempo lun-
dei podestà, laonde
pitano. Dipoi s'istituirono i priori, \ gon- ghissimo e immemorabile le comunità
falonieri dalla bandiera del popolo, nei dello stato papale piò non eleggevano il
mutamenti di governo; assistendo i po- podestà, ma lo spediva la Congregazione
destà i consiglieri, i savi, gli anziani. Tal- di consulta {^-)- Era giudice ordinario
volta la plebe dominante elesse Yabbate nel civile per qualunque somma, e nel
del popolo, in cui ripose la principale au- criminale se vi era effusione di sangue, le

torità, Doge, e
il altre cariche. .cose più gravi appartenendo ai legati o
Dissi a Nicolò 288, che eser-I V del 1 governatori. Presiedeva ai pubblici con-
citò la podesteria d'Ascoli. Questo Papa sigli, ed eseguiva tutti gli ordini superio-
introdusse una nuova imposizione chia- ri. L'onorario ascendeva a mensili scudi
mata censo, da pagarsi ne'dominii eccle- 5o oltre le propine. Quanto dispose Leo-
siastici da quelle comuni che volevano ne XII podestà con autorità di gover-
sui

godere del diritto di eleggere il podestà, natori e ad essi soggetti, e come li sop-
dicendo Acquacotta,/l/ew. di 3Iatelica, presse Gregorio XVI, lo dichiarai nel voi.
p. 97, che questa pagò 1000 fiorini
città XIX, p. 208 e 21 4- Ne'luoghi ove esi-

d'oro per avere eletti due podestà, con- stono i podestà, esercitano un'autorità
tro le proibizioni del rettore della Marca, ani ministrati vo-politica.
esseudo quasi abolito il diritto di tale eie-

FINE DEL VOLUME CINQUANTESI.MOTERZO.


DA Otl IO
. lOtU
I /

SMCR
Noroni, Gaetano
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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