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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA* PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VOL. LV.

IN VENEZIA
BALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLII.
^ S* \ * > v ^j
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

POV POV
1 OVERO. Egens, Egenus, Inops, sono fare dal cristiano, tanto comandate,
Mendicus, Pauper.Cheha scarsità e man- quanto eseguite di propria elezione, e che
camento delle cose che gli bisognano; formano l'osservanza della legge e l'eser-
contrario di ricco. La povertà volontaria cizio delle virtù, soglionsi anche riportare
a
è lodata nel vangelo, come la i . delle a 3 soli capi, cioè all'orazione, al digiu-
beatitudini. Gesù. Cristo l'ha santificata no, all'elemosina ; nella parola elemosi-
nella sua persona e in quella de'suoi ge- na s'includono tutte le opere di miseri-
nitori, in quella de'suoi apostoli e de'più cordia corporali e spirituali. Vi sono dei
perfetti discepoli. Mala povertà involon- poveri industriosi e onesti che vivono del-
taria, soprattutto quando essa è estrema, le loro braccia, ma non tutti apparten-
è uno scoglio sì grande perla virtù, che gono a questa classe; vi sono molti di
Salomone domandando a Dio che lo pre- quelli che quantunque il vogliano non
servasse dagli scogli contro quali corrono
i possono guadagnare il pane coli' opera
pericolo di urtare coloro che posseggono delle proprie mani, ed altri che quantun-
grandi ricchezze, lo supplicò altresì per- que molto fatichino, non giungono però a
chè non permettesse d'essere esposto ai procurarsi il necessariosostentamento. Di-
pericoli d'una estrema miseria. La pover- ce ilcardinal Monchini, Degl'istituti di ca-
tà è considerata in alcuni luoghi della s. rità, che questi secondi a parlar propria-
come un castigo e talvolta co-
Scrittura mente diconsi i poveri : e perchè gli ope-
me una prova. Non vi è nulla di più rac- rai possono facilmente cadere in questa
comandalo nella legge antica e nuova condizione, a voler abbracciare il sog-
quanto l'elemosina e la compassione pei getto nella sua universalità, non vi si pos-
poveri; essendo l'elemosina un douo fat- sono escludere. Ma lo statode'primièan-
to ai poveri per motivo di carità e per sol- cor più infelice, e voglionsi dinotare con
levarli. Mg. r Bronzuoli, Istituzioni cai' più accurato termine indigenti. In una
toliche, dice che le buone operechesi pos- parola, indigente è quegli che nou ha nul-
4 pov POV
la e però si trova in estrema necessità,; del cristianesimo; che la moderna filan-
povero chi ha poco e però si trova in ne- tropia non da
è già quella carità tanto
cessità anch'egli, ma solo comune: la re- Gesù Cristo raccomandata, quando dis-
ligiosa carità invita al soccorso dell'uno se: ama il tuo prossimo come te stesso,
e dell'altro. Sembra che nelle provincie fa del bene a tutti per amor mio. I ne-
d'oriente, culla del cristianesimo, si apris- mici del cristianesimo, gelosi della virtù
sero i primi pietosi asili e si destinassero ch'esso insinua, soppressero il nomedi ca-
ai Pellegrini (V.): ben presto vi si prese rità, sostituendo quello di filantropia. Ma
cura altresì degl'infermi, quindi degli or- fu la caritàcristiana che innalzò tra noi gli
de'mendi-
fani, de'vecchi, degl'invalidi, asilide'poveri ede'malati, degli orfanelli e
ci. Col volgere del tempo furono istituiti delle vedove, e vennero in soccorso di detti
Ordini militari ed equestri (f), non che asili i moderni, quando si trattò di presie-
ospitalari per esercitarsi nell'ospitalità e dervi per lucro e interesse, diminuendo
nel ricovrare i poveri malati. Galvagni, così quelle rendile destinate al sollievo
Il povero, distingue due sorte di poveri, Questa tanto celebrata filan-
degl'infelici.

di Gesù Cristo e del demonio. I poveri tropia non ha indotto sin qua alcuno a
di Cristo, pazienti, umili, modesti econ- consacrarsi Missionario (F^),o suora del-
tenti dello stato in cui si trovano posti dal- la Carità(F.), per tutto il corso della vi-

la divina provvidenza e del sussidio che ta a traversar mari, a curare le più schi-
ricevono, non si saziano di ringraziareld- fose malattie, a sprezzare il pericolo del
dio e benedicono quelli che lo fanno. I contatto pestifero e della morte; e ciò
poveri del demonio, nemici del buon or» non per acquistar la fama del mondo, ma
dine, infingardi, mentitori, ubhriachi e per piacere a Gesù Cristo, cjie fu piagato
disonesti, mormorano sempre, non sono e confitto in croce per noi. La Chiesa com -

mai contenti, sempre petulanti; se rin- balle nelle sue causela povertà, ma vuole
chiusi in qualche stabilimento di pubbli- che si rifletta che il Salvatore nacque po«
r
ca beneficenza, maledicono i fondatori e veroin un Presepio[J .) per insegnar la po-
gli amministratori. Mg.rCiofi vescovo di ca stima ch'ei fece de'comodi terreni; essa
Chiusi e Pienza osserva in una pastora- vuole che si rifletta, che se nascemmo tra
le, che la Chiesa fino dal suo principio gli agi fu pure suo dono, che di questo
mise in onore la povertà, visto nascere dono facciamo parte ai poverelli che lan-
nella miseria il Redentore: essa sa che vi guiscono; che Gesù Cristo reputerà fat-
saranno sempre tra noi de'poveri, sa che to a se stesso quanto faremo ai disgra-
bene spesso la povertà è il frutto de'vizi ziati e ci colmerà di premi. La Chiesa

e delle passioni; e mentre combatte le vuole e comanda che si soccorrino mi- i

cause e gli elFetli, porge benefica la ma- seriche per malattia o altri casi sonoespo-
no a chiunque ne rimase vittima quan- sii a strettezze. La beneficenza è un do-

tunque volontaria. Insegna che la cari- vere pel ricco, per lo stalo. nel limite di
tà è il vincolo della perfezione, che uni- sua potenza, un benefizio della religione
sce e conserva le altre virtù, per cui l'uo- che comanda di porgere aiuto ai nostri
mo si rende perfetto; insegna l'amore ai simili bisognosi. Ma il socialismo o Pan'
patimenti, e addita i tesori di virtù, a'qua- teismo {V-)> il più assurdo e funesto tra
li nascosti nella povertà e nel dolore apre i vaneggiamenti, dice all'uomo: tulli i
la via colla povertà volontaria e colle vo- beni di questo mondo sono di tuo dirit-
lontarie privazioni. Applaude a tutte le to; la proprietà è furto. La religione al

sagge prove che la società immagina a contrario proclama: ama il tuo prossimo,
miglioramento della miseria, chiede solo comanda con dolcezza se devi comanda-
di esservi unita, onde prestarvi lo spirito re, obbedisci con gioia se devi obbedire,
d

POV POV 5
il mio regno non è di questo mondo, il Pranzo poveri nel proprio Palazzo a-
ai

più umile della terra sarà il più innal- poslolico, oltre la Lavanda de'piedi (V.).
zato nel cielo. Ad Elemosina discorsi del precetto e vir-
Roma
centro della religione d'amore, tù dell'elemosina a chi può farla, e del

che ha per principio l'amar il proprio si- vantaggio immenso che se ne ritrae. Che
mile come se stesso, seguitando la vera le Oblazioni (Pedi, dicendo a questo ar-
indole della carità cristiana, ridonda di ticoloche la Chiesa le ricusò da quelli
venerande e benefiche istituzioni versoi che opprimevano poveri eche questi era-
i

poveri e gl'infelici. E ben può dirsi cat- no dispensati dalle oblazioni) si divide-
tolica la carità romana, poiché quasi tut- vano in 3 parti (quanto alla durata di tal
te le nazioni contribuironoa fondarvi uti- disciplina V. Palazzo), una delle quali
li istituti, Ospizi, Ospedali, Collegi, Do- pei poveri e Pellegrini (V.). Avvertirò
ti (F.) e altri soccorsi, essendo grandis- con Berlendi p. 170, Delle oblazioni, che
simo il numero delle Arciconfraternile i poveri non avendo che olferirepel sa-
e Confraternite che fra gl'istituti limosi - grifìzio se non il desiderio, acciò non re-
nieri tengono il primo luogo, come per stassero privi del frutto del sagrifizio, il

opere di carità cristia-


l'esercizio di tante sacerdote per renderli partecipi in tal mo-
na, anche a vantaggio delle Verghile Ve~ do a Dio li raccomandava: Suscipe Deus
dove {V.), e d' ogni specie di bisognosi. miniera eorum,qui offèrre volunt, et non
] Papi luminosamente cooperarono alle habent. Ciò anche in ordine ai defunti,
tante belle opere che risplendono nell'al- cheavendoavutoun tal volere, non han-
ma città in favore de'poveri d'ambo i ses- no avuto poi il potere; poiché essendo an-
si, col proprio peculio, con l'erario pub- che poveri membri della Chiesa, non era
i

blico e colle casse de Lotti (F.), della Da- conveniente chele loro anime restassero
teria e de Brevi (F.)j cardinali, prelati, senza sulfragio perchè lóro parenti si pre-
i

signori e persone d'ambo ne imi-


i sessi sentavano senza oblazione. Inollrea Ele-
tarono i generosi esempi, come vado ce- mosina ricordai le antiche Collette(F) o\e
lebrando quanta questa mia ope-
in tutta si facevano le Collette questua (F.) pei :

ra. E impossibile impresa il volere no- poveri; la grande carità de'primi fedeli, si-

verare tutte le limosine, che sotto svaria- no a vendersi Schiavi(V.) per nutrire ipo-
te forme e maniere si distribuiscono ai veri; delle necessità di questi, delle provvi-
poveri d'ogni specie nella beneficenlissi- denze prescsull'elemosineda'concilii, e su-
ma Roma, oltre le private largizioni pe- gli antichi accattoni dissi pure delle mae-
:

riodiche o mensili d'ogni ceto di perso- stre pie, dellespezierie, de'medici, chirur-
ne. Ad Elemosiniere parlai dell'uffizio gi e levatrici pei poveri di tutti i rioni, dal
dell'elemosiniere, dell'antico Sacellario Papa regnante attribuitealmunicipioro-
cui spettava dare le limosine del Papa, mano. 1 Diaconi Cardinali (F.) furono
poi chiamalo Elemosiniere del Papa(F.), istituiti dai Papi, dopo quelli degli apo-

e degli elemosinieri de'sovrani. A questo stoli, anche per soccorrere ipoveri,e pren-
articolo feci la storia di tale ministro e der cura degli orfani e de' pupilli, onde
della Elemosineria apostolica. Dei tanti ebbero case, ospizio e ospedale per ricet-
diversimodi e tempi dell'elemosina fatta tarli, alimentarli e curarli, presso le Dia-
esemplarmente dai Papi colle stesse lo- conie [V.), essendole maniche larghe del-
ro mani, essendone restata memoria nel la dalmatica simbolo di loro liberalità;
Succintorio (V), o per mezzo d'altri con mentre le Diaconesse (F.) presero cura
ispleudida generosità e animo veramen- delle povere orfane. A Matricola (V.)
te paterno; avendo notato quali Ponte- ragionai ancora di quella che ne' primi
fici vi si distinsero, siuo a imbandire il secoli della Chiesa conteneva la lista dei
6 POV POV
poveri de'due sessi, alimentati a spese del- quelle del proprio onorevolissimo uilicio.
la medesima, specialmente le vedovee pu- A Mantellone non solo meglio dissi del
pilli,con rendite chiamate vialricularii, suo abito, ma che non può ammogliarsi
nella casa detta Matricida pauperum
,
dopo essere insignito della carica. A Go-
contigua al tempio, ove abitavano que' po- vernatore di Roma egualmente ne tenni
veri denominati matricolari. A Difenso- proposito, comechè fece parte del suo tri-
re parlai purede'difensori de'poveri e del bunale,inun agli altri procuratori dei po-
popolo, non che della Chiesa, come quel la veri subalterni, dicendo del loro accesso
chesempre prese la protezione de'poveri, alla visita delle prigioni, nonché alla visita
afflitti, vedove, orfani, contro gli oppres- generale delle carceri con altre notizie. O-
sori, potendo giudicar le cause tra'poveri ra fa parte del Tribunale crimina le di Ro-
e il popolo minuto sino a una certa som- ma, componendosi la procura de' pove-
r
ma. Il Patrizio di Roma (P\) doveva di- ri, di mg. Filippo Baffi avvocato de'pove-
r
fenderei poveri. A Possesso de'Papi ram - ri, edi mg. Bonaventura Orfei avvocato
mentai l'anlico rito di tal funzione, di dei poveri coadiutore d'Orvieto, di 4 Pro-
spargere monete al popolo, con versetti curatori de'poveri, d'un procuratore ag-
risguardanti i poveri. A Difensori della giunto, d'altro onorario, del procuratore
chiesa romana istituiti ne'pi imi suoi tem- dei poveri per la carità de' carcerati, e del
pi, notaiche loro spettava patrocinar le sollecitatore delle cause de'poveri. A No-
cause anche de' poveri, perciò spediti dai menclatore dissi che a lui è succeduto l'av-
Papi in remote parti per accorrere inaiulo vocato de' poveri, altri dicono 1' Uditore
a quelli che imploravano l'autorità della della camera: il nomenclatore cavalcava
s. Sede. Ivi dissi ancora de'7 difensori re- vicino al Papa per ricevere Memoriali i

gionari di Roma, o meglio sta-


istituiti [V.) di chi avea bisogno di aiuto, di gra-
biliti da s. Gregorio I, che si mandava- zia o di soccorso. Cartari, Syllabum ad-
no per le provincie anche per distribui- vocalorum s. Consistorii, riporta le no-
re ai poveri i danari lasciati dai testatori, tizie di molti avvocati de'poveri, profon-
e come a questi difensori successero gli di giureconsulti, insieme a quelle del dot-
avvocati concistoriali (V.). A questo ar- tissimo padre di Paolo V, cioè Marc'An-
ticolo parlai di uno del medesimo cospi- tonio Borghese decano degli avvocati con-
cuo collegio, che funge l'antichissimo e ri • cistoriali, che si meritò il titolo di padre
levante ufficio di Avvocato de poveri, per e protettore de'poveri: nel moto-proprio
l'obbligo che ha di difenderli, massime se di elogio splendido di s. Pio V, ed in cui si

carcerali o condannali a morie, dicendo parla delle grandi sue benemerenze e del-
che prima avea parte doppia dal palazzo le attribuzioni e prerogative del nobile e
apostolico, come famigliare del Papa, con meri torio uflìzio.questo magistrato si chia-
altroché lo riguarda. Morcelli lo chiama ma Advocati pauperum, uffizio stabilito
advocatus plebis, advocalus populi, ad- ab antiquo, ad defensionem pauperum,
vocatus public. A Concistoro lo ricordai praesertim carceratorumj e uella lapide
per le perorazioni che vi fanno perle Ca- sepolcrale, Magno pauperum advocalo.
nonizzazioni, e di quelle che si fecero Garampi, Osserv. delle monete poni. p.
sino ad Urbano Vili su gravissime cau- 278, nel documento della zecca di Roma
se criminali. A Camera apostolica ripar- del i545j rogato da diversi camerali e
lai dell'avvocato de'poveri per appaile- dall'avvocato de'poveri Gio. Luigi d'A-
nerea quel tribunale,del suo posto in cap- ragona, che lo era fino dal 1 l'òi, avverte

pella pontificia, del suo titolo di monsi- che i De Rubeis nel Defensor redivivus,
gnore e abitodistinto di manlclletlone, e Roma 1657, a p. 28K nel darci il cata-
che non può trattare altre cause olire logo di quelli che hanno esercitato l'uf-
POV POV 7
avvocato de'poveri nella curia ro-
fizio di far orazione ed essere ammessi alla sa-

mana , essendo assai digiuno quanto ai gra mensa insieme coi principi. I poveri
tempi più antichi e senza notare il tempo abitavanoallora fuori della Porta Ostien-
in cui visseciascuno, ne riportai seguenti, se e la Porta Trigemina, e vi riceveva-
e potranno servii edi supplemento a detta no la limosina, come attestano Plinio e
opera e a quella di Cartari. Gio. Bruni Plauto, dicendo Ammiano che poi la lo-
Doknsis advocatuspauperum in romana ro abitazione fu trasportata al Vaticano.
curia seguitò Papa Urbano V allorché da I poveri di ciascun rione di Roma, sta-
Avignone si trasferì a Roma nel 1367. vano sotto la cura di 7 cardinali diaconi;
Gio. deMilisdi Eugenio IV. AntonioRo- il Papa ne sapeva il numero, e soste- li

sellid'Arezzo insignegiureconsulto. Lelio neva abbondantemente. Papa s. Solerò


della Valle del 1472. Francesco Pellati del 175 fu sommamente liberale co'bi-
da Padova del i479- Coronato Planca sognosi ed aumentò generosamente il pio
ammesso nell'officio da A lessandro V nel I costume usato fino dalla nascente Chiesa
i495. Paolo Planca del i5o4; gli suc- dai 12 suoi predecessori, nel soccorrere
cesse nel 1 5i 1 Melchiorre Baldassini. Ve- con copioso sovvenimento i poveri, anche
spasiano Cesi del 1 53 Pietro Paolo San-
1 .
di rimotissimi luoghi e nelle più lonta-
guinei del i548. M. A. Borghese sud- ne parti del mondo. Malgrado le perse-
detto lo era già nel 1 54*). cui successe nel cuzioni nel pontificato di s. Cornelio del
1574 Lorenzo Campeggi arcidiacono di 254 in Roma si contava numeroso clero,
Bologna. Vedi Plettemberg, Notitiacon- i5oo vedove e moltissimi poveri , tutti

greg. p. 55 1 , De procuratore pauperum, mantenuti dalla pietosa carità della chie-


parlando di questo e di quello del soda- sa romana. Nel concilio romano tenuto
lizio di s. Girolamo della carità. Piazza da s. Silvestro I alla presenza di Costan-
a
riell'Eusevologio trat. 3 cap. 5: Del- , tino, venne stabilito che la 4- parte del-

l' avvocalo e procuratore de'poveri, eru- le rendile della Chiesa fosse impiegata a

ditamente discorre di loro origine e pre- beneficio de'poveri e degl'infermi. Nel


gi, come di quanto fecero le altre nazio- 4oo circa si aprì in Trastevere un Ospe-
ni, anche gentili e idolatre per la difesa dale pei malati, mentre altri se ne erige-
de' poveri. Del modo come procedono vano a Ostia ed a Porto, quali istituti i

alla difesa de' poveri, colla prescrizione se cedono per anteriorità di tempo a quel-

di s. Pio V
che debbono rilasciarsi car- i li aperti in oriente, furono al certo pri- i

cerati per debiti se non sono mantenuti mi d'Italia e delle regioni occidentali. In
in prigione dai creditori, in uno alle be- Roma le più nobili e antiche matrone, i

nefiche disposizioni degl'imperatori e dei patrizi e persone consolari, e soprattutto


Papi. Riporta il giuramento imposto da i Papi, furono esempi di carità fin dai pri-
Innocenzo li agli avvocati e procuratori mi secoli e in ogni tempo, imperocché in
de' poveri, non che le belle prescrizioni Roma si tenne sempre carissima questa
di Paolo V all' avvocato de' poveri per splendida eredità trasmessale da'suoi il*

la loro difesa e patrocinio, dovendone vi- lustri antenati, sicché può affermarsi con
sitare spesso le carceri o per mezzo de- sicurezza che nessun'allra metropoli ne
gli altri procuratori o sostituti. fu più doviziosa. Nicolai, Meni, sull'an-
Dal Rinaldi si apprende come sin dal nona di Roma, celebra i frequenti sussidi
principio del cristianesimo solevano i po- che Papi distribuivano alla plebe di Ro-
i

veri mendicar fuori delle chiese nel por- ma, specialmente in tempo di calamità,
tico, non essendo loro lecito entrare in sino dai primi secoli della Chiesa, e delle
chiesa a domandare limosina, bensì co- loro paterne cure ne'tempi di carestie, on •

me agli altri era loro aperta la chiesa per de provvedere la città de'generi necessari
9
1

8 PO V POV
ni sostentamento. Nel L 3, p. 377 e seg. gine in pregiudizio della coltivazione del-
degli Alti di archeologia si contengono le terre, indusse Augusto a ridurre tali

le 3 seguenti erudite e importanti disser- distribuzioni frumentarie per quadrime-


tazioni. Di Nicola Ratti, Sopra gli stabi- .° quin-
stri. Nérva però fu il 1 istitutore,
limenti di pubblica beneficenza degli an- di Traiano, dei sussidi alimentari a van-
tichi romani: Delle opere" di pubblica be- taggio di Roma e degli oppidi d'Italia pei
neficenza de' cristiani de'primi tre secoli. poveri d'ogni età, oltre i congiariodonio
Di Giuseppe de Mattheis, Sulle inferme- largizioni di grano e altri generi, che go-
dai mo-
rie degli antiehie loro differenza deva la capitale (larghi donativi che ave-
a
derni ospedali. Nella i. Ratti, nell'illu- vano luogo nelle festi ve ricorrenze, e di cui
strare gli stabilimenti di pubblica benefi- trattai altrove, gratificazione che la prepo-
cenza degli antichi romani, diceche non tente soldatesca e la turbolenta e petulan-
ve ne furono sotto la repubblica, in cui te plebe pretese poi per obbligo). Quest'e-
a Roma non v' erano indigenti e persone sempio fu imitato da molti ricchi privali
prive d'ogni maniera di sostentamento, romani edi non poche città d'Italia, ed A-
uè oziosi a carico dello stato, perchè ogni driano favori e protesse questa beneficen-
cittadino dovea esercitare un impiego o za, cosi Antonino eM. Aurelio, de'quali
un mestiere, almeno e quasi tutti erano le rispettive mogli si distinsero per que-
agricoltori e militari. Nondimeno nel voi. sta parte al pari di loro. Tutto variò sotto
IX, p. 264 riportai l'erezione del tempio Comodo, che non prendendo cura degli
alla Pietà romana, in onore di quella fi- afFurj, molto meno si occupò della pubbli-
glia, che alimentò il carcerato genitore, ca beneficenza. Nella peste poi che nel 8 1

portandosi poi alla propinqua Colonna afflisse I talia, per morte perirono padro- i

lattaria del Foro Olitorio i bambini spu- ni de'terreni che corrispondevano annuo
ri per trovare le nutrici (della pia casa censo agi' istitutialimentari, e niuno ac-
degli esposti trattai a Ospedale di s. Svi- correndo a rimediarvi cessarono a un trat-

bito). Col declinar della repubblica ab- to le rendite, per cui Elvio Pertinace fu
bandonate le antiche virtù, la sobrietà, costretto farli cessare. Dipoi nel secolo IV
e introdotto il fatale Lusso^P^.), si scon- sMncontrauo esempi di distribuzioni fru-
volse e disorganizzò l'ordine pubblico; a mentarie sotto gl'imperatori cristiani. A
tuttociò si aggiunga la popolazione man- queste beneficenze sovrastava il prefetto
data alle colonie 3 le guerre civili e le pro- degli alimenti. Il mensile assegnamento
scrizioni, che fecero restare prive di sussi- del vitto della femmina era un terzo meno
stenza una classe di persone, che necessa- del maschio, mentre i maschi alimentari
riamente ricadde a carico delle altre clas- erano nel numero di gran lunga superiore
si de'cittadini e del pubblico, sì in Roma a quello delle femmine e poco più della
che nell'Italia. In questo stato trovavasi io." parte. Al convitto alimentare non
la regione quando Augusto divenne im- si ammettevano due sessi prima de'
i

peratore, il quale compassionando la mi- anni, e ne godevano sino al i41efemmi«


seria di tanti infelici, nel fare il giro del- ne, sino al 18 i maschi, cioè gl'italiani,

l' Italia fece una distribuzione pecunia- mentre gli abitanti di Roma sino dall'in-
ria a ciascun padre di famiglia in pro- fanzia si ammettevano alla percezione.
porzione del numero de'figli, e colla plebe Ratti crede che in alcuni luoghi d' Ita-
di Roma fu più generoso, ed in tempi di lia i fanciulli e fanciulle povere fossero
carestia dispensò grano, gratuitamente alimentate in case di convitto, avendosi
o a bassissimo prezzo, com'erasi talvolta in mira l'educazione peraverne utili citta-
praticato dalla repubblica mensualmen- dini altri istituti alimentari furono ope-
:

te. Ciò fomentando l'ozio e l'infinga! dag- ra di privati cittadini. Ma di questi stabir
PO V POV 9
menti di pubblica beneficenza di Roma
li mariti, moltissimi fanciulli de'loro geni-
pagana, n' ebbe assai piùe piùpregievoli tori, quindi come già rilevai, dall'unione

Roma cristiana fin dai primi secoli; pri- i de' fedeli e dalle chiese particolari erano
mi furono l'è (Ietto di sentimenti d'urna* mantenute le vedove egli orfani de' quo-
nità, i secondi il prodotto dello spirito tidiani alimenti e dell' occorrente vestia-
di carità evangelica , sentimento tanto più rio ; beneficenza che si estese per tutta
nobile, perchè della legge di natura è più quanta la Chiesa, e finché il bisogho lo ri-

perfètta la legge di grazia, onde dai pri- chiese, dimostrandosi maggiore la libera-

mi cristiani si aprì vasto campo alle più lità de'cristiani verso gli orfani de'mar-
a
belle opere di beneficenza. JNella 2. dis- tiri. Questi alimentati non vanno confusi
sertazione Ratti fa considerare, che in- coi mendici pubblici, che si radunavano
nanzi che la religione di Cristo divenisse presso le carceri de'confessori, o avanti i

quella dell'impero pacificamente, e fin- monumenti de'martiri, e vi ricevevano la


ché fu punito il pubblico esercizio di es- limosina da'fedeli che in folla viaccorreva-
sa, fu allora che più risplendette la fra- no, in quella guisa medesima che poi il

terna carità de'fedeli tanto inculcata dal luogo destinato ai mendici fu il portico
divin legislatore, e lasciò esempi così lu- esterno delle chiese dopo l'atrio, aderen-
minosi, che invano se ne cercherebbero di tealle porte delle medesime. Interessòpu-
simili nelle altre religioni. Ricorda la ge- re il cuore benefico de'primitivi cristiani
nerale e spontanea comunione de'beni che tutti quelli che per vecchiezza o infermi-
fu introdotta sotto gli apostoli, che trat- tà erano divenuti inabili a esercitare un
tai aDiacono, a Gerusalemme ove inco- mestiere, dal quale potessero ritrarre il

minciò, e negK articoli relativi (a Disci- sostentamento. La beneficenza degli an-


plina regolare parlai della vita comune tichi cristiani era diretta a sov venire i veri
del clero),con generale vicendevole bene- impotenti, di venuti tali o per moti vodelle,
ficenza, che si rese necessaria ne'secoli di persecuzioni o per cause naturali; quei
Persecuzione (F.)j mentre pii personag- che lo fossero stati per inclinazione alla
gi e divote matrone ne' propri fondi die- "vita oziosa o per avversione al travaglio,
rono onorata sepoltura ai martiri e altri non entra vano in questo numero. Agi' in-
defunti, edificando Cimiteri e Catacom- fermi somministra vano necessari alimen- i

be {V.). Ricorda l'istituzione di Papa s. ti e nelle proprie case apprestavano loro


Fabiano de'7 memorati Diaconi della gli opportuni rimedi,amorevolmeute ser-
Chiesa romana, terminando la comunan- vendoli nelle cose più vili , non esclusi
za de'beni ne'primi del IV secolo al fi- quelli che cadevano malati nelle Pesti-
nire delle persecuzioni (dopo le quali i soc- lenze (f-), imitati dai posteriori Ospe-
corsi della privata beneficenza non furo- dalieri e Ospedaliere {V.). Pei medesimi
no più sufficienti al sollievo delle umane primi cristiani fu opera benefica la pub-
miserie, o per l'aumento de'bisognosi o blica ospitalità, quale fu praticata anche
perchè si scemò il primo fervore della ca- dagli antichi romani e da altre nazioni ,
rità, di che si lagnò s. Gio. Crisostomo, come dissi a Ospizio. Fu tanto affettuo-
in Manli. 27, io, Homil.25). Car- JNelle sa ed esemplare, clie mosse l'invidiosis-
ceri (F.) i Confessori della Ftde{fr.) ri- simo Giuliano apostata, per fare risorge-
ceverono ogni sorte di aiuto dai loro fra- re il paganesimo, ad ordinare al sacerdo-
telli, così quelli condannati negli scavi ad te degl'idoli Arsace, di stabilire in ciascu-
metallo, sormontando per questi carita- na città case o ospizi pei pellegrini e pei
tevoli uffici i più grandi ostacoli e gravi poveri, affinchè i gentili non fossero in
pericoli. A cagione de'frequenli martini, ciò inferiori ai cristiani, come toccai a
moltissime donne rimasero prive de'luro Ospedale. Ad evitar le frodi depellegri*
io POV POV
ni impostori, anche i cristiani usarono le Iute, come Apollo, Se-rapide, Minerva,
tessere ospitali e poi le lettere formate, Lucina, ec: ivi accorrevanoin folla gl'in-

ed in Roma si esercitò mirabilmente l'o- fermi d'ogni specie, per esser guariti dal
spitalità,ove accorrevano i fedeli qual cen- medico potere di que'numi, che lo eser-
tro del cristianesimo e capitale dell'im- citavano per mezzo de' loro sacerdoti fur-
pero, d'onde ebbero origine i tanti ospe- bi e avidi de'grandidoni che percepivano
dali e ospizi che vanta, come descrissi a per l'interpretazione de'sogni e pei rime-
Ospedali di Roma, a Ospizi di Roma, a Pel- che insegnavano,
di vani e superstiziosi
legrinaggio parlando delle case e bagni onde Luciano chiamò il tempio d'Escu-
(questi si erigevano presso le chiese per lapio in Pergamo: bottega del nume. In
lavarvi pellegrini, come notai a Lavan-
i Roma fu prescelta l'isola Tiberina, fra i

da delle MANi)convertiti in alberghi ospi- ponti Cestio e Fabricio, a contenere il

tali alle radici del Viminale ed Esquili- tempio e la casa d'Esculapio, ove surse
no, regione in cui secondo Baronio esi- poi \' Ospedale di s. Gio. di Dio, tanto
stevano molti alloggi de'pellegrini, ma non benemerito dell'umanità languente,men-
pare essendo piuttosto la Vaticana. A tre iviesponevano o abbandonavano gli
si

Palazzi di Roma accennai le provviden- schiaviincurabili, che! se guarivano di-


ze de'Papi contro gli abusi de'proprietari venivano liberi. I ricoveri e infermerie
delle case, a vantaggio de'pellegrini e dei presso i templi sorgevano ne' luoghi più
a
poveri. Nella 3. dissertazione il doti. De salubri, con bagni, abitazioni e altre co-
Mattheis sulle infermerie o ricettacoli di modità. Essendo tenuti per santuari, il

infermi presso gli antichi, a differenza dei non ricuperare lasanitàeilmalesitodella


moderni ospedali, prova che vi furono cura si ascriveva a mancanza di fiducia
presso i greci e presso i romàni, e spe- o di obbedienza alle prescrizioni. Sulle
cialmente dopo che le malattie divennero porte o parelio colonne di questi templi,

assai frequenti, anche pegli schiavi, per detti anche Asclepii, a pubblico vantag-
interesse de'proprietari più che per uma- giosi scrivevano i farmachi di nuovo sco-
nità, avendone pure il bestiame ammor- perti, e con iscrizioni si scolpivano le sto-

bato, chiamandosi siffatti ricettacoli va- rie delle guarigioni. Altre infermerie era-
letudinarium : anche le milizie ne dovea- no quelle di ricchi proprietari, destinate

no avere pei' accogliere i feriti e gl'infer- a ricevere i loro servi malati. Ma il bal-
mi. Presso gli antichi le case stesse dei samo soavissimo della carità che dirige
medici e le loro officine o botteghe servi- i nostri stabilimenti di tal genere, non
vano a ricevere i malati anche a dimora, era conosciuto dai gentili : sotto l'influs-
per meglio assisterli e sottoporli a cure so benefico di tal sentimento, provenne
più o meno lunghe, come al presente si una nuova specie di ospitalità e di bene-
pratica da alcuni medicj di Germania e ficenza , unicamente a favore della po-
di Francia, a convitto o pensione. In que- vertà e del bisogno. GÌ' infermi più po-
sto senso adopravano gli antichi la paro- veri ,
più schifosi , i più derelitti , i più
la Medicina (V.), vale a dire officina di incurabili, sono nella morale cristiana i

medico fornita d'istromenti e di farma- soli prescelti e distinti. De Mattheis ri-

chi, oveaccoglievansi gl'infermi o per me- tiene che avanti il IV secolo e di s. Fa-
dicarli o per curarli se vi restavano , lo biola, che celebra prima istitutrice degli
che accennai a Medico. Però veri ospe- i ospedali in Roma anzi del cristianesimo,
dali e le pubbliche infermerie degli an- ne in oriente, ne in occidente esistessero
tichi greci e romani erano i templi delle tra'cristiani case e ospedali particolar-
deità salutari, come Esculapio, i suoi fi- mente destinati a ricevere infermi, mas-
gli, ed i numi protettori dell'umana sa- sime i poveri; bensì pare che in oriente
POV POV . t
J
oltre i luoghi per accogliere i forestieri toni de tempi antichi, già parlai a Elemo-
e pellegrini che si recavano a visitare i sina.
santi luoghi di Palestina {V.), dipoi si A Elemosiniere del Papa riportai mol-
moltiplicassero le infermerie e ospizi dei tide'Pontefici che ne'bassi tempi furono
lebbrosi, chiamati in seguito Lazzaret- veramente padri de'poveri, qui aggiun-
ti ( V. ) , assistiti da' monaci di s. Basi- gerò s. Felice III detto IV , Pelagio II,

lio che ne viene considerato principale i- Severino, Teodoro Conone, Costanti- I,

stitutore, e da altri ospitatali; utilissimi no, s. Gregorio III, Eugenio II, Grego-
stabilimenti con chiese contigue, desti- rio IV, Benedetto 111, e per non diredi
nati ad accogliere i poveri infermi, som- altri, descritti nelle biografie, Stefano V
ministrando loro gratuitamente alloggio, detto VI
885, che pei poveri e per
dell'
vitto e assistenza religiosa e medica, che si riscattare gli schiavi eminentemente si di-
propagarono ovunque a precipua utilità stinse. II Muratori trattò nella Dissert.
de'poveri, onde Giustiniano I concesse e- 37 : Degli spedali de'pellegrini, inalati,
senzioni e privilegi per favorirne la mol- fanciulli esposti de' tempi di mezzo, es-
tiplicazione , rifabbricando magnifica- sendo .stati i poveri grandemente a cuo-
mente quello eretto da Sansone in Co- re ne'secoli chiamati barbari, anche pei
stantinopoli, ed erigendone altro in An- tanti pii luoghi fondati per essi. Impe-
a
tiochia. Nella i. città Alessio Comneno rocché dopo la declinazione del romano
il seniore fondò nel secolo XI il più no- impero, nellosfoggiodi liberalità de'fede-
bile, vasto e sontuoso stabilimento di tal li verso i sacri templi, i collegi de' cano-
natura che sia stato fabbricato non solo nici ed i monasteri non furono trascu-
in oriente, ma in qualunque altra parte rate le turbe de'poveri e bisognosi, pre-
del mondo; era una specie di città che dicandosi da per tutto con quanta pre-
occorrevano 24 ore per vederla, popo- mura Iddio nelle divine scritture racco-
lata da circa 10,000 poveri invalidi d'o- mandi la misericordia versoi poveri, con
gni specie, orfani, feriti; ammalati, e tutti promesse di splendidi premi ai miseri-
provveduti assai bene d'ogni cosa. Anche cordiosi, anche come efficace aiuto e suf-
in occidente e prima del 1000 si molti- fragio pei fedeli Defunti (P.) le cui ani-
plicarono per ogni dove presso le Chiese me penavano in Purgatorio \W. .). Perciò
ei Monasteri^.) ospizi pegl'infermi po- anche ne' secoli rozzi e di ferro la mu-
veri e pei pellegrini, come si apprende nificenza de' cristiani verso i poveri fa
dalla storia degli Ordini religiosi (V.)t grandissima e maggiore de' posteriori.
tanto benemeriti de'poveri. Dopo il 1 000 Primieramente l'illustre storico fa osser-
tali luoghi incominciarono ad essere più. vare, che di tutte le facoltà trasferite dai
ampi e più ricchi, meglio diretti e gover- fedeli nelle chiese e monasteri o lasciatela
nati, e quasi ogni
genere di malattia co- morte, n' erano una volta partecipi an-
minciò ad avere il proprio ospedale, co- che i poveri; giacché si donavano Beni i

me pei Pazzi (F.), Alle opere di carità (F.) agli ecclesiastici con questa condi-
cristiana verso i poveri fu lodevolmen- zione o tacita o aperta, che ne servissero
te accoppiato lo studio della salute, on- le rendite per ornamento delle chiese, per
de gli ospedali come gli antichi Ascle- l'alimento ai sagri ministri, e insieme per-
pii e meglio contribuirono grandemen- chè il popolo de'poveri per quanto fos-
te all' incremento della Medicina co- , se possibile ricevesse aiuto e sollievo dal-
me già notai a quell' articolo coli' au- l'erario loro: innumerabili furono i ca-
torità eziandio del De Maltheis tanto noni dei concilìi ed i passi de' ss. Padri
dotto Dell' arte salutare. Della disser- che in proposito riunì Tomassini nella
tazione poi che questi fece Degli accat' par. 3, lib. 3 de Beneficiis. L'imperato-
12 POV POV
re Lodovico I neli'8i 6 statuì ne' Capi- me alle osterie o taverne, le quali come
tolari, Uh. 1, cap. 80, qual parte delle le caritatevoli ospitalità particolari pati-
rendite ecclesiastiche si dovesse conferi- rono inconvenienti per parte di pellegri-
re a' poveri, acciocché l'umana malizia ni e poveri, ladri e di male affare, onde
non assorbisse quello ch'era destinato dai in alcuni luoghi furono proibite le oste-
canoni a sollievo della povera gente, ri- rie, per la mancanza delle quali si aumen-
guardandosi que' beni patrimoni a pau- tò il numero degli ospizi pei viandanti. A.
perum, non già de'soli chierici e mona- cagione della malattia del Fuoco [F.) sa-
ci. Inoltre gran copia di liuiosine quoti- cro , molti ospedali vennero eretti per
diane raccoglievano allora poveri dal- i curarlo. I Papi ed vescovi, gl'impera-
i

la carila de'fedeli, molli de'quali lascia- tori, i re ed altri principi protessero tut-
vano l'intiera eredità o una porzione per ti gli stabilimenti a vantaggio de'poveri,
distribuirsi subito a' poveri e bisogno* furono larghi di beneficenze e privilegi,
si. In tali secoli fu pio costume a bene- e moltissimi furono da loro fondati. Il

ficenza della povertà la frequente fonda- medesimo Muratori nel libro Della ca-
zione di luoghi pii per gl'infermi, per i rità cristiana, a quo multi ex neotheri-
pellegrini ,
per i fanciulli esposti e altri cis hauriunt, cap. 3i, dice: » Si dovreb-
fanciulli poveri, per gli orfani, per gl'in- be toglierete mai si polesse, la mendici-
validi, per i poveri vecchi, in una paro- tà tutta di mezzo
ben regolate,alle città
la per ogni sorta di miserabili e bisogno- enongià per locontrario accrescerla. Per
maniera che ognuno di essi trova-
si, di quanto è in vostra mano (grida lo stesso
va dove ricorrere per sollievo alle pro- Dio nel Deuteronomio ) fate che non vi
prie necessità, per abitazione, vitto e cu- sia fra voi alcun povero e bisognoso ".
ra nelle infermità, con assistenza eziandio L'origine del rispettabile collegio dei
spirituale. Gareggiarono perciò in Italia i Procuratori del s. palazzo apostolico
fedeli per fondare somiglianti case di per- (y.) risale al pontificato d'Innocenzo II
petua carila, non meno nelle città, che deli 3oo, anche per tutelare i diritti de'po-
fuori dicesse, reputandosi il maggior de- veri, de'quali dice Fanucci, Opere pie di
coro degli ecclesiastici e insieme de'laici Romajp. 121, esserecostume, ad ogni cau-
ilfar simili fondazioni anche con ispe- , sa per cui venissero richiesti di patrocinio,
ranza di conseguirei! regnode'cieli. Mu- estrarre a sorte il nomedi unode'colleghi,
ratori dichiara, che per l'esercizio della e se il procuratore sortito per qualchegiu-
carità furono commendati assaissimo i sta ragione non piacesse al povero, altro
Papi ed vescovi, mentre nelle iscrizio-
i surrogarne in egual modo, perchè l'assi-

ni sepolcrali di molti Papi, la più. usata stito avesse piena fiducia nel suo difenso-
loro lode fu quella di aver sovvenuto i re. 11 magnifico ospedale di s. Spirilo di
poveri; le monache ed i religiosi non tra- Roma lo dobbiamo a Innocenzo III, co-
scurarono questo elogio, massime mo- i me Conservatorio delle proictte (P.),
il

naci. Particolarmente fu in uso di quei figlie di poveri genitori o abbandonate:


tempi il fabbricare ospizi di carità per all'articolo Ospedale di s. Spirito parlai
sussidio e comodo de'pellegrini, dove si del benefico istituto pei bambini esposti
doveano passare fiumi senza ponte e va- i e abbandonati. Questo Papa approvò
licare le cime de'monti. Andati in disuso 7
l'ordi ne/llendicante. ( A .) francescano dei
i pubblici alberghi degli antichi romani, minori, miracolo della provvidenza, che
principalmente nelle stazioni delle Posta fondato nella più stretta povertà, si dif-
/
(f .) } dopo l'invasioni barbariche, riferi- fuse in tutto il mondo: gli ordini men-
sce Muratori, a poco a poco si rinnova- dicanti vivono di elemosina, altri lo sono
rono segnatamente nel secolo IX, iusie- per privilegio. A detto articolo pai lai del-
i

POV POV '3

In famosa questione della povertà di Ge- nal Alessandro Farnese, fondò diversi pi

sù Cristo e degli apostoli, e delle false luoghi, onde gli orfani, le vergini, le ve-
dottrine che ne derivarono, sostenute da dove, gli schiavi ,
gli esuli ed misera-i

diversi eretici , terminata da Giovanni bili ebbero sempre in lui un padre un ,

XXII. Alessandro Vnon avendo Parenti tutore e un benigno avvocato. Altro car-
(f'.),\>i'ese in loro luogo poveri, cui da-
i dinale di Paolo 111 fu Gio. Alvarez di
va quanto avea, per cui diceva ch'era sta- Toledo, diesi meritòil titolo dipadredei
to vescovo ricco, cardinale povero e Pa- poveri per le sue limosine. Nel voi. XXI,
pa mendico, con allusione all'ordinedei p. 171 ricordai l'istituzione fatta sotto
mendicanti francescani in cui avea pro- Pio IV dell' Arciconfralernita de' ss. A-
fessato. Al citato articolo dissi pure, che postoli (/ .)con spezierie e medici percu-
gli ecclesiastici possono aiutare i paren- rare i poveri e soccorrerli con limosine.
ti,come lo sono tenuti pei poveri. Eu- Nel suo pontificato morVil cardinal Er-
genio IV e Nicolò V furono assai aman- cole Gonzaga, che distribuì a'poveri più
ti de'poveri, ed il secondo precipuamen- di 565,ooo scudi. Nipote di Pio IV fu
te coi nobili ridotti in povertà; altrettan- ilcardmal s. Carlo Borromeo, che in un
to può dirsi di Paolo II, il quale per tut- sol giorno distribuì 4o.,ooo scudi ai po-
ti i rioni di Roma avea persone destina- veri e 20,000 in un altro. Il concittadi-
te a distribuire mensili limosine ai roma- no Piazza nel Menologio romano, p. 378,
ni indigenti, ed ai cardinali privi di ren- dice che nella cappella a lui dedicata nel-
dite stabilì il piatto di cardinale povero la chiesa d'Araceli si espone la di lui bor-
ossia il Piatto cardinalizio {^-)- Que- sa, con cui in Roma fece quelle limosi-

sto Papa fu il i.° ad approvare a utilità ne per le quali fu denominato padre dei
de'poveri i Monti di pietà (I7 -), al quale poveri. Osservò il cardinal Monchini nel
articolo parlai di quelli frumentari e del e. ^Degl'istituti di pubblicacarità in Ro-
Monte di pietà di Roma, con quanto fe- ma, che collo spuntar del secolo XVI si
cero i Papi per frenare le usure gravose, cambiò fortemente la condizione econo-
a vantaggio de'bisognosi. Nel pontifica- mica e politica della città e d'Italia, per-
to di Paolo III fondarono YAr- i curiali chè il commercio che avea fatte ricche le
ciconfralernìta per prendere la cura di repubbliche italiane fuggì dal Mediter-
educare e istituire nelle arti poveri or- i raneo, scoperta l'America e il passaggio
fani d'ambo sessi, di che trattai nel voi.
i alle Indie pel Capo di buona Speranza;
XIX, p. 33, ove descrissi la bella istitu- più alla commerciale libertà di tali re-
zione di s. Ivo che tanto onora la curia pubbliche essendoprevalsi i privilegi del-

romana , per la caritatevole difesa che le maestranze o università artistiche, la


prende ne'tribunali delle cause civili dei ricchezza di pochi produsse miseria in
poveri, orfani, pupilli, minori e delle ve- molti. La condizione di Roma si fece sfa-
dove, contro i prepolenti. Inoltre a p. 39 vorevole anche pei diminuiti soccorsi del-
parlai dell'arciconfraternita di s. Girola- la cristianità, a cagione della defezione
mo della carità (Z7 .), la quale patrocinia dell'Inghilterra, di gran parte di Germa-
eziandio ne'tribunali le cause de' pupilli nia e di altri paesi dall'ubbidienza della
e delle vedove, e sollecita il disbrigo del- s. Sede, quindi quegli accattoni ch'erano
le cause de'carcerati, come della Prela- poco molesti ne'secoli precedenti, comin-
tura (JT.) Amadori istituita pel patroci- ciarono a divenire assai pesanti e petu-
nio de' poveri. Ad Arciconfraternite e lanti , per cui seriamente si applicarono
Confraternite ne descrissi le principali i Papi a bandir la mendicità (come no-
istituzioni, nella maggior parte benefiche tai nel voi. L, p. 6), con fondare istitu-
pei poveri. Il nipote di Paolo 111, cardi? ti per racchiudervi i poveri questuanti
4 3

1
pov POV
e vaganti per le strade, vecchi, donzelle alle vergini pencolanti e per liberar dalle
e fanciulli, cui aprironsi ricoveri negli O- carceri i muni-
debitori. Imitatore di sua
spizi di Roma (/^.) e ne' Conservatorii di ficenza co'poveri fu A-
il nipote cardinal
Roma (f7 -), per reprimere l'ozioso ac- lessandroPer^«/(F.).ALANAnotaiquan-
cattonaggio e le sue funeste conseguen- to l'animarono s. Pio V e Sisto V, ed al-
ze. Il Piazza nelle Opere pie di Roma,p. tri Papi inclusivamente a Gregorio XVI

72 , e nell' Eusevologio romano ( dedi- (e lo rilevai anche nel voi. L,p. i4), per
cato ai poveri di Gesù Cristo),, p. 56, ri- togliere dall'ozio e dalla miseria uomini
ferisce, che desideralissima in ogni tempo e donne. Urbano VII nel i5o,o si fece
fu in Roma, anzi necessaria la provviden- descrivere tulli i poveri di Roma per soc-
za che i poveri non vadino mendicando correrli, e voleva pagare i debiti de'luo-
per la città, né per le chiese, pel disturbo ghi pii di tutto lo stato ,
quando fu ra-
e distrazione che recano colle loroimpor- pito dalla morte. Gregorio XIV che gli

tunità, oltre l'irriverenza che cagionano successe si distinse co' poveri , massime
ne' sagri templi , nella celebrazione e- nella tremenda carestiadi grano: ad An-
ziandio de'di vini uffizi, e il disturbo del- nona e ad Agricoltura parlai delle pon-
le private orazioni de' fedeli. A togliere tificie benemerenze per la classe indigen-

tal pernicioso abuso, s. Pio V con bolla te. Clemente Vili fu assai pietoso e lar-

proibì rigorosamente a'poveri mendican- go co' poveri, massime neWAnno santo


ti di vagar nellechiese accattando limo- (/^.), tempo in cui Papi, cardinali e i i

sine, esortando il popolo a non darle, co- altrifurono generosi coi pellegrini e coi
me corruttela assai disdicevolè ne'luoghi bisognosi: fu munifico cogl' indigenti il
sagri, come fomento all'insolenza di mol- nipote cardinal Pietro A Idobr andini (di
te persone vagabonde, che vivendo ozio- cui meglio nel vol.XXVII,p. 157). Nar-
se e viziose, tolgono le limosino alle per- rano Piazza a p. ^^uStW'Eusev. ed il car-
sone veramente miserabili per difetto di dinal Monchini, Istituti voi. 1, p. i4 r >
beni di fortuna oper disgrazie corporali. che i romani ciechi e storpi de'due ses-
Per lostesso motivo nella chiesa di Milano si, come le vecchie inabili al lavoro, e-
fece simile divieto s. Carlo, onde snidare sclusi i ragazzi e le ragazze, fino al de-
dal suo popolo sì molesta turba d' inu- clinar del secolo passato, formavano un
tile e perniciosa gente , stabilendo pene tempo in Roma la compagnia di s. Eli-
ai custodi delle chiese se l'avessero tolle- sabetta o della Visitazione. Pare, che ve-
rala.GregorioXIII, nell'intendimento di dendosi non potersi togliere dalla ciltà
togliere affatto mendicanti da Roma, i l'accattonaggio, almeno si volle discipli-
ne affidò la cura a\Y Ospizio della ss. Tri- narli con vincoli religiosi. Questa aggre-
nila de' pellegrini e convalescenti (F.) t gazione formatasi nell' ospizio presso la

onde i poveri furono riuniti nel mona- chiesa di s. Sisto, da Paolo V nel 161
stero contiguo alla Chiesadis. Sislo(F.) t fu canonicamente eretta e trasferita da
al mòdo che narrai nel voi. XXIX , p. detta chiesa ad un oratorio già esistente
279. Ivi purdissi comeil sodalizio otten- presso la parrocchia di s. Lucia del gon-
ne da Sisto V di essere sgravato da que- falone, ove adempivano a diverse prati-
sto peso, ma volendo Papa efficacemen- il che religiose, vestendo gli uomini abito
te sbandir da Roma la mendicità e dan- i celeste. Il cieco guidato dallo storpio cui
ni degli oziosi questuanti, fabbricò l'ospi- egli sorreggeva, e scortati dalla milizia,
zio a pon le Sisto e vi trasporlo inendi- i facevano anno una processione di
nell'
ci due sessi del monastero suddetto.
de' penitenza visitando 4 chiese. Chi ad es-
Inoltre Sisto V applicò frutti di 1 00,000 i sa non apparteneva non poteva questua-
scudi da impiegarsi ogni anno per doti re per la città; si permetteva ciò tal voi-
POV POV i5
ta ai forastieri nell'inverno, quindi si ri- millo Pamphilf (/'.) fu magnificamen-
mandavano ai loro paesi. Esercitavano te liberale cogl'indigenti. Nella sede va-
anche massime se in-
fra loro la carità, cante per l'elezione d'Innocenzo X cosa
fermi. Nelle domeniche il camerlengo fece di limosina il cardinal Lante, può
storpio, il signore e il guardiano ciechi, vedersi nel voi. XXXVII, p. 1 13. Ap-
accompagnali da 2 violini, da una viola pena fu eletto Alessandro VII, fece ven-
e da un poeta, andavano pei caffè, oste- dere le suppellettili cardinalizie in van-
rie e altri luoghi offrendo tabacco, quin- taggio de'poveri, acciò gli ottenessero da
di improvvisavano e cantavano orazioni Dio un salutare governo della Chiesa. A
sagre. Il denaro raccolto, tranne una pic- Innocenzo XI celebrai la sua innata libe-
cola porzione per loro, Io portavano all'o- ralità coi poveri, che esercitò in più mo-
ratorio per la festa titolare. De'ciechi sor- di: lo imitarono in parte i suoi cardi-
do-muti feci parola nel voi. L, p. 26, ed nali Francesco Bonvisi, e Stefano Ca-
il cav. Renzi ci diede un trattato Sugli mus che lasciò l'eredità ai poveri. Inno-
ospìzi de ciechi e siili' indole morale di cenzo XI nel i685 approvò la congre-
questi, pubblicato in Napoli. De' ciechi gazione della Divina pietà con molti pri-
J
delle Qu aranl ore vedasi tale articolo. vilegi, istituita pei poveri vergognosi dal
Paolo V, splendido in tutte le sue azioni, sacerdote Giovanni Stanchi, onde racco-
nel suo pontificato di circa 16 anni di- gliere limosine da dispensarsi a povere e
spensò manualmente un milione e mez- onorate famiglie, nella chiesa di s. Ve-
zo di scudi d'oro, oltre a 800,000 scudi nanzio, donde fu trasferita propinqua al
r
che impiegò nell' annona, dicendo con Ponte quattro Capi (f .). Prima confra- i

Gregorio XIII, che il fabbbricare era ca- ti o deputati, con sacco paonazzo questua-

rità pubblica. Tra'cardinali che creò, fu- vano alla porta delle chiese. Mirabile è il
rono teneramente propensi egenerosi coi modo che adopera nella distribuzione dei
poveri Gaspare Borgia, Baldassare San- soccorsi, celebrato da Piazza nell'jEWei'o/.
doval, Francesco Rojas Sandoval, Ago- p. 146, e dal cardinal Monchini, Istituti
stino Spinola. Altro porporato limosi me- t.
, p. 1
1 96. Ciascun rione di Roma ha un
ro fu Lodovico Ludovisi nipote di Gre- deputato, assistito da due visitatori, qua- i

gorio XV, anche per maritare le zitelle li prima verificano bisogni. Ne'soccorsi
i

e rimuovere dal male le Meretrici (f^.). si preferiscono i generi al denaro, savia-


Urbano Vili nel 1682 istituì l'uffi- mente piuttosto ad una famiglia che ne
cio di avvocato de'poveri nelle cause ci- risenta sollievo, di quello che poco a mol-
vili al quale dovesse nominarsi un no-
, te: gl'infermi, le zitelle pericolanti, le ve-
bile cittadino , dal prefetto o senatore dove, le maritale derelitte, i carcerati, i

di Roma, al modo detto nel voi. XIX ,


disimpiegati ed egualmen-
i pellegrinanti
p. 4i. Nel voi. XXIII, p. i38 riportai te sono presi di mira nelle diverse bene-
l'istituzione de' nobili aulici , a sollievo ficenze. Ordinariamente consistono soc- i

di quelli bisognosi, di cui fu benefattore corsi in letti, vesti, pagamento di pigio-


Urbano VIII; e nel voi. L, p. 2 19 rac- ne, riscossione di pegni- e distribuzione di
contai le provvidenze prese da Urbano pane 3 volte all'anno, e quando la con-
Vili sul gran numero de'poveri, e quel- gregazione ha cognizione di qualche ur-
le d'Innocenzo X, il quale come dichia- gente bisogno di povera e onorata fami-
rai nel voi. XLV, p. 22 3, istituì il giu- glia; questi si chiamano casi segreti cui
dice de'poveri senza appello, da cui de- sono destinati 4 deputati, i quali non re-
rivò il giudice delle mercedi. Questo Pa- gistrano i sussidiati. Il sodalizio si carica
pa fu affettuosissimo coi poveri, al modo di distribuire le limosine che riceve, nel
detto nella biografia: il suo nipote Ca- modo il più giusto. Il marchese Giusep-
iG POV POV
pe Origo che lodai a Pompieri, gli lasciò vigore parlai ne' voi. XX, p. 161, LUI, p.
gran parte di sue sostanze, ascendendo 1 go; solo qui aggiungo, che se tale padre è
quelle del pio luogo circa ad annui scu- di condizione nobile gode annui scudi 1 00,
di 5,ooo.Ad Ospizio apostolico di s. Mi- come sotto Gregorio XVI fu accordato ad
chele a Ripa grandemente celebrai i be- un uffiziale degli svizzeri, benché non na-
nemeriti fondatori di sì meraviglioso sta- to nobile, ma per appartenere alla fami-
bilimento, ed successivi benefattori, pre-
i glia nobile pontificia. Nella chiesa di s.

cipuamente il principalissimo e magna- Stefino in Piscinola (di cui nel voi. LI,
nimo Innocenzo XII {fr.)> ove sono zi- p. 245, filiale della chiesa di s. Lorenzo
telle e fanciulli poveri, ed i vecchi e vec- in Damaso,ondeneparlaBovio, Lapietà
chie invalide. Riuniti dal Papa in detto trionfante p. 1 85, dicendola probabil-
ospizio i poveri, in quello a ponte Sisto mente edificata da un re d'Ungheria cioè ,

vi fu trasferito l'istituto pei poveri sacer- incontro la Lucia del gonfalo-


chiesa di s.

doti, come raccontai nel voi. XXIX, p. ne; pare che passasse alla nazione boema
28 1, finché Gregorio XVI Io concesse al- con ospedale di cui trattai nel voi. XXIX,
l'ordine Gerosolimitano, con diverse con- p. 1 1 4> divenne collegiata e l'ebbero in
dizioni. Innocenzo XII formò il grandioso cura canonici ungheresi), così detta dal-
stabilimento per toglierela pubblica men- l'esservi statonel luogo il mercatooi ban-
dicità; prese poveri per parenti, e lasciò
i chi del pesce, prima che si trasferisse al-
adessi la sua eredità; in questo Io imitò Fe- trove, il sacerdote Pietro Mire nel 1747
derico Cacciala lui creato cardinale, già vi fondò la congregazione del sussidio ec-
elemosiniere d'Innocenzo XI. Quanto fu clesiastico, sotto l'invocazione della ss.

limosiniero Clemente XI,\o rimarcainel- Concezione e de'ss. Pietro e Paolo, com-


Ja sua biografìa, ed il b. Tommasi da lui posta di 1 a sacerdoti, i quali prendono
creato cardinale, risplendette per amore cura di altrettanti poveri chierici romani
verso poveri, componendo la famiglia
i e studenti, che sono soccorsi nelle feste di
di gentedeforme, come accennai nel voi. Natale e di s. Pietro: divenuti preti ter-
XXIII, p. i3i; altro suo cardinale fu O- mina il sussidio e l'amorevole vigilanza
descalchiErba che distribuì ai bisognosi dell'istituto. I chierici si esercitano in det-
un milione e 100,000 lire imperiali. Re- ta chiesa in varie opere di pietà, adde-
nedetto XIII fu un altro padrede'pove- strandosi alla predicazione, e fanno il ca-
ri, che essendo arcivescovo Beneven- di techismo nelle proprie parrocchie. In fa-
to propagò monti frimientari e fatto Pa-
i vore de'poveri Clemente XIII, come altri
pa insinuava ai vescovi che si recavano suoi predecessori, prese cura dell'abbon-
in Roma a procurarne l'istituzione nelle danza de'commestibili, come dissi ad An-
loro diocesi: di recente li ha lodevolmen- nona parlando de'pozzi dell'olio fatti da
te promossi il magnanimo Ferdinando II lui costruire9ul!a^v7zz2a di Termini^pres-
re delle due Sicilie. Fornir la semenza, so granai, di cui feci menzione nei voi.
i

riscuoterla dopo.il raccolto con lenuissi- XL1V, 236, L, p.18 ed altrove (locali
p.
moaumenlOjdareilcontoincapoaun an- chedopo l'abolizione del com-
vastissimi,
no, ecco la somma deregolamenti impo- mercio libero di Pio VII, e dopo essersi
sti agli amministratori degli utilissimi e conosciuto pregiudizievole l'acquisto di
benefici monti fiumentari. Negli annali grano, olio e altri generi annonari per
rivili del regno delle due Sicilie fase. 3g parte del governo,con lodevole pensamen-
il cav. Fittoli ci diede: De' monti frumcn- to furono impiegati a beneficio dell'uma-
tari. Benedetto XIII ripristinò ai padri nità per diminuire la pubblica mendici-
di 1 >. figli la franchigia ed esenzione del- tà), accorrendo al sollievo di tutti nella
la gabella del vino, di che e di quanto è in carestia che tanto afflisse, facendo aprire
— -

POV POV 17
in Roma un altro (bino per rione, oltre monasteri e conservatorii bisognosi, pe-
frequenti e copiosissime distribuzioni di gli esercizi spirituali e per mantenere pò-
limosine. Siccome per la penuria de'vi- veri giovanetti ne'pubblici istituti, che fu
veri i poveri delle circostanti provincie il principalescopodella benefattrice, dap-
si rifugiarono in Pioma, Papa ordinò il poiché sono innumerevoli le Congrega-
che gli uomini si riunissero in un reclu- zioni, Luoghi pii 3 Pie unioni che furono
sorio di detta piazza, e le donne coi figli istituitepelbenespiritualeelasaluteeter-
di tenera età in nitro locale propinquo nade'poveri, come ancoragli stabilimen-
a s. Anastasia, facendoli alimentare con ti di pubblica istruzione, di che tratto nei
pane, minestra e carne; gli uomini asce- tanti articoli che li riguardano. Pio VII
seroa 3ooo,ledonnecoifanciulli a 5ooo, prese diverse provvidenze, massime nel
assistendo i primi nello spirituale i gesui- 18 16, per liberare Roma oppressa da un
ti, gli altri diversi preti col vicegerente, grandissimo numero di accattoni, veri o
Nelle inondazioni del Tevere (V.), Pio simulati o per speculazione, che turbava
VI fece distribuire panein quantità e ca- no la pubblica quiete anche ne'luoghi sa*
ritatevole assistenza alle povere famiglie gii, eccitando
facoltosi aconcorrereallo
i

bloccate dall'acqua, carità che ha luogo stabilimentod'un luogo pio, onde poieb-
in simili disastri, e ne'tempi delle nevi e be origine ['Ospizio di s. Maria degli An-
"delle grandi pioggie,come toccherò a del- Avendo il Papa esentato dal paga-
geli.

to articolo. Ne' primordi del corrente se- mento delle tasse di registro la congre-
colo Gregorio Chiesa lasciò 1 0,000 scu- gazione di s. Ivo che difende poveri, que- i

di al cardinal vicario, acciò n'erogasse il sii per tutto lo stato esentò dall'obbligo
frutto per sollevare le povere zitelleche di registrare e di pagar le lasse di regi-
possono pericolare. Il medesimo cardina- stro negli atti giudiziali delle proprie cau-
r
le e mg. vicegerente dispensano isoccor- se inclusi vamentealle sentenze. Nel 1820
r
si ordinati nel 18 12 da mg. Severo Car- Benedetto Greco d'Olevano fece quella
migliano de'marchesi d'Acquaviva colla generosa lascila per le povere condanna -
sua eredità, per le persone più derelitte te, che dichiarai ne' Voi. XXVIII, p. 2 3, 1

e più bisognose, vecchi impotenti, infèr- XLIV, p. 237. Assai benemerito si rese
mi, vedove, pupilli orfani, ciechi e storpi Leone XII per eliminare l'accattonaggio
inabili, a que'senzaappoggi e protezioni, massime nel le chiese, ove pose svizzeri per
agl'incapaci a procacciarsi il proprio ali- espellerli; avendo parlato a Elemosiniere
mento o che colle loro fatiche non pos- della bella istituzione della commissione
sono sostentare le proprie famiglie, esclu- de' sussidi, e dell'incremento dato all' O-

dendo gli oziosi o viziosi, o caduti in mi- spizio di s. Maria degli Angeli. Le suore
seria per loro colpa, esigendo e preferen- della Carità (l 7 .), da tal Papa e dal pre-
do ne'sussidiati timorati di Dio che fre-
i decessoreintrodottenell'O^er/a/ei/e/^.
quentano sagramenti, che educano be-
i Salvatore, furono approva te da Gregorio
ne figli e li mandano alla dottrina cri-
i XVI e da questi propagate nel Conserva-
stiana, in fine la somministrazione di let- torio del Rifugio, e negli Ospedali di s.
ti per separare i maschi dalle femmine. Gallicano, s. Giacomo, s.Spirilo,neìqiìa-
Nell'anno seguente 8 3 la contessa Gi-
1 1 le di recente sono state aumentate an-
rolama Carpegna vedova Cavalieri lasciò che pel noviziato stabilitovi, a corporale
il suo patrimonio per opere di pietà, dal e spirituale vantaggio delle povere infer-
quale ne stabilì Pio VII 25,ooo scudi, me e infermi. Il pontificato di Gregorio
il resto avendolo preteso parenti fu lo- i XVI anche
fu assai benefico pei poveri,
ro concesso. Col fruttatosi eressero 3 cap- nel morale per l' Scuo-
istituzione delle
pellanie, si accordarono annui assegni a le notturne {V), per quanto operò col-
vol. lv. _ _— ^ - « —*V*"k 2
,

.8 POV POV
l' Ospizio apostolico di s.
(
Michele, per alle classi medie che sogliono pur trop-
quanto fece nella Pestilenza ( V), per l'or- po essere abituate a spendere più di quan •

dinamento ed accrescimen lo dell' Ospizio to guadagnano, precipuamente nel ripro-


dis. Maria degli Angeli (V.), propinquo vevole e fatalissimo lusso che prima avea
al quale eresse l'istituto de'sordo-muti, santissime e salutari prammatiche , concie
che descrissi a quell'articolo, per l'au- vi era anche nel Lutto (V.), divenuto

mento quanto dissi


di Orfanotrofi, per quasi ornamentale e ostentati vo senza di-
a Elemosiniere ed a Conservatorio del stinzione. Il medesimo Papa dal cardina-
buon Pastore, per quanto operò colla le segretario per gli affari di stato interni

commissione de' sussidi cui accrebbe il nel 1837 fece promulgare l'editto, col
reddito colla cassa de' Lotti {V.), con ap- quale si proibì l'accattare in Roma sen-
provare e incoraggiare i promotori delle za permesso del governo, i! quale rilasciò
casse di risparmio, onde fioriscono in Ro- una patente ed una placca per conoscersi
ma, Forlì, Bologna, Ravenna, SpoIeto,Ri- quelli che furono abilitati a questuare,
mini ed altri luoghi, delle quali erudita- cioè que'poveri che non potevano lucra-
mente scrisse il lodato cardinal Monchi- re il pane colle proprie fatiche, e soltanto
ni, e "quelli che citai in molti de'luoghi dal levare del sole sino all'Ave Maria del-
ove sono, avendo parlato di loro origine la sera; gli statisti e esteri rimanda-
si

nel 1778 in Amburgo, e in Ginevra nel ronoalleloro patrie. Si deve anche a Gre-
1782, e loro mirabile propagamento gorio XVI l'accrescimento de' fondi pei
Mengigi coll'articolo che si legge nel Sup- pubblici lavori, detti volgarmente di be-
plemento al n.° 63 del Diario di Roma neficenza, già riattivati da Leone XII e
i843, ed il Malcus, Sulle casse di ri- aumentati da Pio VIII, assegnando 1000
sparmio in Europa, Heidelberg 1 838. scudi per settimana. Gregorio XIII, Si-
Osserva il i.° che le consorterie di arti sto V,Paolo V
e Innocenzo XII già vi si
e mestieri in Italia, o Università artisti- erano distinti, dimodoché il sussidio ai po-
che, le corporazioni degli artefici coi lo- veri validide'/raW/ici'/awr/stabilito nei-
ro capi in Francia, le società degli ope- l'amministrazione imperiale francese, in
rai pei soccorsi mutui in Inghilterra, pos- sostanza è molto antico in Roma. Sono
sono riguardarsi come altrettante casse diretti da una commissione presieduta
di risparmio prima che queste s'istituis- dal cardinal presidente de' sussidi, ma il

sero , da esse possono essere de-


e forse regnante Pio IX col moto-proprio sul se-
rivate. In Roma si pubblicò il Regola- nato di Roma deli. ottobre 1847 l'attri-
mento per l'istituzione della cassa di ri- buì al municipio di Roma e poi ne rein-
sparmio, Roma i836, nel quale annosi tegrò i' encomiata commissione: quan-
.stampò pure Altra istruzione sulla cassa, to ha fatto questo Papa pei poveri, lo ac-
e dal 1837 progressivi annui bilanci.
i cennai al suo articolo. Del resto, de'prin-
Questo felice concepimento di carità e di cipali stabilimenti a benefizio de'poveri
politica economia Via prodotto nelle clas- e di tante notizie che li riguardano, ne
si povera e media, giacché la povertà è tratto agli articoli relativi, ed in quelli de-
relativa anche alla condizione delle per- gli stati, città e luoghi ove sono. I men-
sone, eccellenti risultamenti morali, re- dicanti che vanno accattando di città in
ligiosi ed economici. Si può depositare città, ritengonsi domiciliati nel luogo ove
col fruito del 4 pei' 100 da un paolo a trovansi attualmente, al pari de'soldati;
20 scudi per volta, e si può ritirare il de- dal che ne consegue, non aver essi altri
posito,quanto e sino scudi 10 subito, il vescovi e curati propri, se non che quelli
resto dopo 5 giorni. 11 risparmio non
1 de'luoghi ne'quali si trovano. Su questo
è solamente utile al popolo, ma anche argomento de'poveri si possono consul-
,

i
POV P OZ 19
tai e.Mebochio, Sluore t. 3, cent, i o, cap. L'elenco si legge nella Notizia necrolo-
5 e 6: Dell'amore di gran personaggi ver- gica del barone de Gerando di Boula-
so i poveri, i aitali anticamente non si la~ tignet, versione italiana dell' avv. Filip-
sciavano mendicar nelle chiesej Indu- po Friggeri, Perugia 844- 1

stria de'poveri per cavar limosine. Sar- POVERO DI LIONE. V. Valdesi,


nelli, Lett. eccl.: Della povertà conlenta Lione.
e che non e giusto motivo il trasferimen- POVERO VOLONTARIO. Ordine
to de' vescovi per la povertà delle chiese, religioso che non esiste più. Si vuole co-
t. 3, let. 2. Se agli ordini sagri debbonsi minciato nel decliuar del secolo XIV e
promuovere poveri e ricchi, t. 5, let. 36. nel i47° abbracciò la regola di s. Ago-
Ipoveri non devono essere disprezzati^ e stino, formando una congregazione di
de'poveri dispirito, t. i o, let. 4g- Nel voi. semplici laici quali si occupavano
, i di
i
7 , p. 264 degli Annali delle scienze re- diversi mestieri e servivano i malati se
r
li g. si loda il Ragionamento di mg. Gio. erano richiesti. Vivevano di limosine da
Corboli -Bussi: Sulla mendicità e sulla loro questuate in tutti i giorni. Il loro
beneficenza presso i gentili, presso i cat- vestito era grigio, con scapulare e cap-
tolici e presso i protestanti. Carlo Ilario- puccio neri in casa, fuori usavano la cap-
ne Peti Iti, Saggio sulla mendicità, ed isti- pa grigia. In Fiandra le vesti erano co-
tuti di beneficenza, Torino i83y. Felice lor tanèo lionato scuro e portavano ,

Ciccognaui, Dissertatio de mendicantibus sempre uu lungo bastone cuti in cima un


validis, Romae 844- 1 Giambattista Gal- piccolo Crocefisso.
vagni, Il povero, il lavoro , la questua POZZO, Puteus. Luogo cavato a fon-
ossia l'istituto di lavoro e beneficenza, Ro- do in fin che si trovi l'acqua viva per be-
vigo 1 846. L'opera del cardinal Monchi- re o altro : dicesi Cisterna quel ricetto a
ni, lib. 1, cap. 25: Concordia de' pria- guisa di pozzo, nel quale si raccoglie e si

cipii dell'economia politica e della cari- conserva acqua piovana. Il contorno


1'

tà cristiana pel benessere del povero; lib. degli antichi pozzi era d'una intiera pie-
2, cap. 1 : Condizione morale e intellet- tra, scavata alla guisa delle are rotonde.
a
tuale del povero. Giuseppe M.barone I modenesi delti artesia-
pozzi italiani o
de Gerando, // visitatore del povero, Mi- ni, o pozzi forati o trivellati , sono fon-
lano 1828, traduzione del conte Schiz- tane salienti che si fanuo zampillare dal-
zi. Le visiteur dupauvre, Bruxelles! 838. la superficie del terreno, anche da una
De la bienfaisancc publique, Paris 83g. 1 profondità maggiore di 3oo piedi e ;

A Pio VII dissi come il de Geraudo fe- quelle acque sono tanto limpide e pure,
ce parte della consulta straordinaria pegli che in alcuni paesi sono le sole che si a-
stati romani nel 1809, nel qual tempo doperino.agli usi ordinari della vita. Nel-
pose affetto alla città e università di Pe- la s. Scrittura in diversi luoghi si fa men-
rugia, alla quale lasciò in morte la Gran- zione de'pozzi e sottq questo nome s'in-
de opera sull'Egitto, compilata da quei tendono talvulta le Fontane {V.). 11 poz-
dotti che accompagnarono Napoleone in zo di Giacobbe quello della Samarita-
,

quella regione, della quale parlai nel voi. na sono più rinomali per quanto vi av-
i

XXI, p. 1 23. De Geraudo fu uno di quei venne. Gli antichi romani chiamarono
grandi uomini che hanno contribuito a Puleal una bocca di pozzo o ara vuota
ridurre la beneficenza a scienza positiva, che si poneva sui luoghi dove il fulmi-
essendo stato in corrispondenza co'prin- ne ascondevasi sotterra, affinchè non si
cipali filantropi del mondo intero. Le sue profanasse col camminarvi sopra e re-
opere si distribuiscono in tre classi : Fi- stasse sempre a cielo scoperto. Nel foro
losofia > Amminisli azione3 Beneficenza. romano Bravi il Puleal del pretore L.
20 POZ POZ
Scribonio Libone presso l'arco di Fabia- sa de' ss. Vito e Modesto. Nella Chiesa
no, da lui edificato in luogo toccato dal di s. Lorenzo in Lucina {V.)v\ è un poz-
fulmine, e fu detto pozzo sacro: avendo zo in cui si crede vi sieno molti corpi di
poi tal pretore introdotto 1' uso di am- ss. martiri, dicendo Piazza nel Santuario
ministrare ivi dappresso la giustizia, P«- romano che di quell'acqua si beveva per
teal divenne sinonimo di Tribunal. Can- molte infermità. La Chiesa di s. Maria
cellieri nelle Selle cose fatali di Roma in Via (V.) fu fabbricata per l'immagi-
p. 22, riporta diversi autori che tratta- ne di Maria Vergine dipinta sopra una
rono De Puteali Scribonii Libonìs. Nei pietraegalleggiante sull'acqua che da un
bassi tempi e di poi per Roma si vende- pozzo sboccava in gran quantità. Dice
va YAcqua cavata dai pozzi e dalle fon- Piazza che in tal pozzo vi fu posta una
tane particolari. Dei pozzi più rinomati pietra di quello su cui sedè Gesù Cristo
parlai in diversi articoli, come del Poz- nel colloquio colla Samaritana.
zo di s. Patrìzio, ad Irlanda e Down; POZZO, Cardinale. V. Pur.
del Pozzo d'Orvieto, a Orvieto. Il bel POZZOBONIÌLL1 Giuseppe, Cardi-
pozzo eh' è nel mezzo del cortile della naie. Patrizio milanese, si aprì la strada
canonica contigua alla Chiesa di s. Pie- agli onori ecclesiastici con soda dottrina
tro in Vincoli, con decorazioni di mar- e colle più belle virtù. Successivamente
mo bianco ed eleganti sculture, è dise- nella chiesa di Milano fu canonico , de-
gno di Michelangelo, quantunque il Ti- cano, visitatore della diocesi e vicario del-
fi lo dica di Simon Mosca. I pozzi servi- le monache, per morte del cardinal Stam-

rono di Martirio [V.) e dierono origine pa vicario capitolare, e da Benedetto XIV


a diverse chiese, come all'antica catte- nominato arciprete; quindi senza che Io
drale di Porlo (V-) quello in cui fu get- immaginasse fatto nel 1743 arcivescovo
tato s. Ippolito. Il pozzo in cui fu butta- di Milano, ed a'q settembre lo creò car-
to s. Calisto I è nella Cliiesa di s. Cali- dinale prete di s. Maria in Via, consa-
sto (V.), beve l'acqua per divozio-
ove si grandolo il Papa nella chiesa di s. Car-
ne, e vi è la pietra che gli fu attaccata al lo al Corso. Diede principio al governo
collo, al dire del Piazza nel Menologio ro- adempiere nella sua
della sua diocesi con
mano, le cui acque celebra come salutifere persona quel tanto ch'esigeva negli al-
e venerabili, ovvero nella propinqua basi- tri. Frequenti e piene di gravità e zelo

lica di s.Mariain Trastevere, secondo Se- erano le sue prediche; assidua la sua as-
verano, Meni, sacre. Questi parla de'poz- sistenza alle accademie per promuovere
zi esistenti nelle catacombe e cimiteri, e nel clero la sana dottrina e il gusto pei
di quello ove furono nascosti corpi dei i buoni studi; industriose le maniere per
ss. Pietro e Paolo (V.), nonché de' pozzi destare la pietà e la divozione. Genero-
o puticoli de' romani fuori della porta so e compassionevole colle povere fami-
Esquilina, dove si gettavano e putreface- glie, impiegò le proprie rendite nel sol-
vano i cadaveri de' plebei e malfattori, levar le loro miserie. Non lasciò di visi-
sebbene altri collocarono tali pozzi altro- tare con indefessa sollecitudine la diocesi,
ve ; certo è che il luogo fu frequente car- penetrando ne' luoghi più montuosi e
BtGcìna di cristiani nelle persecuzioni. inaccessibili, e d'intervenire con assidua
Nella Chiesa di i. Pudenziana (V.) que- frequenza nelle chiese in tempo della dot-
sta santa vi seppellì 3ooo martiri, e nel- trina, come d'istruire ne'divini misteri il

la cappella di s. Pastore li venera il poz- suo popolo. Fu ai conclavi di Clemente


zo ove la santa con una spugna vi spre- XIII e Clemente XIV, non intervenne a
meva il loro sangue, clic raccoglieva nel quello per Pio VI , morendo in Milano
luogo del martirio, in cui ora è la Chic- nel 1783, d'unni 87, dopo aver governa-
POZ POZ 21
ta la sua chiesa santamente, e istituiti e- tri edifìci migliorò la coudizione della cit-

redi i poveri. Fu sepolto nella metropo- tà. Dall'altro lato della piazza sorge la

litana con onorevole epitaffio, universal- statua consolare con maestoso panneg-
mente compianto. giamento, rinvenuta nel 1704 presso il

POZZUOLI (Puteolan). Città con re- giardino del palazzo vicereale, rappre-
sidenza vescovile del regno delle due Si- sentante Q. Flavio Mesio Egnazio Lol-
cilie nella provincia di Napoli, capoluo- liano protettore di Pozzuoli. Non è a ta-
go di distretto e di cantone, sopra una cersi il bel monumento di marmo bian-
piccola baia della costa nord del golfo di co che servì forse di piedistallo ad una
Napoli, da cui è distante leghe 2 172, ap- statua di Tiberio, vedendosi nel basso-
poggiandosi alle falde d'un monte, il qua- rilievo scolpite 1 4- provincie dell'Asia, da
le sporgendo nel mare forma un picco- quell'imperatore sovvenute largamente
lo capo, nell'antica Campania Felice. Se- in occasione d'un orribile terremoto. At-
de d'un tribunale civile e piazza di guer- tiva vi è la pesca, ed il territorio produ-
a
ra di 5. classe. La costa vi forma un ce buoni frutti, ottimi vini e legumi ab-
porto naturale perfettamente riparato. bondanti, e l'industria vi annovera una
La cattedrale è fabbricata sulle rovine rinomata fabbrica di saponi. Una brec-
d'un tempio dedicato ad Augusto da Lu- cia rossastra vulcanicache trovasi in quei
cio Calfurnio sotto il nome di Giove. E' contorni, e che si usa per fare un cemen-
intitolata aldiacono martire s. Proculo, to della maggior solidità nelle opere mu-
di cui ivi si venera il capo , ed uno dei rarie, specialmente nelle idrauliche, dal-
compagni di s. Gennaro, con battisterio la città prese il nome di pozzolana, e fu
e cura d'anime affidata al capitolo che poi dato alle simili materie terrose cac-
vi nomina il vicario curato approvato dal ciate fuori da' vulcani che trovansiin altri
vescovo. Il capitolo si compone di 3 di- luoghi, come ne'dintorni di Roma abbon-
gnità, il decano, l'arcidiacono, il canto- dantemente e di eccellentequalità. La co-
re , di i3 canonici compresi il peniten- modità e l'importanza di questa terra la
ziere e il teologo , di 16 beneficiati , di fece adotta re e ricercare in Francia e in al-
6 mansionari e di altri preti e chierici. tri stati europei. Celebrato fu soprattutto
L'episcopio ed il seminario sono aderen- in Pozzuoli il porto, che ancora è ben sicu-
ti alla cattedrale , e come questa buoni ro e potrebbe offrire comoda stazione al
edifici. Vi sono inoltre nella città due al- naviglio napoletano ed ai bastimenti mer-
tre chiese parrocchiali coKs. fonte, alcu- cantili nella remota età veniva guarnito
:

ni conventi di religiosi, un monastero di da 25 robusti pilastri insieme collegali


monache, di versi sodalizi, ospedale e mon- con solidissimi archi che costituivano un
te di pietà. Nella piazza sorge da un la- piano e ameno passeggio, cuichiamossi
to sopra colonna la statua con isplendi- per eccellenza Moles Puteolana e corrot-
do elogio del benemerito vescovo Mar- tamente Molo di Pozzuoli, avendosi me-
tino de Leon eCardenas agosti nianospa- morie de'riattamenti Antonino Pio. Il di
gnuolo, insigne teologo, di candidi costu- volgo deturpando denominollola storia,
mi, caritatevole, che rifabbricò dai fon- Ponte di Caligola, confondendo quest'o-
damenti e ornò la cattedrale con pittu- pera col Ponte di barche, mediante il qua-
re e marmi, la forni di sagre suppellet- le l'imperatore Caio percorreva a caval-
tili, fece esprimervi con colori la serie dei lo la marittima via da Pozzuoli a Baia,
vescovi e consagrò neh 634» aumentò
la ponte famoso che incominciava all'estre-
l'episcopio ed i redditi della mensa; in- mità di detto molo, di cui più pilastri sono
grandì l'area della propinqua piazza, vi ancora in piedi e vedesi sott' acqua una
aprì la via e vi eresse il fonte, ed in al- parte degli archi, ed attraversando una
,

22 POZ POZ
patte della baia avea circa 176 di lega in per la sua gravità maggiore specificata-
linea retta. mente dell' aria atmosferica , si chiami»
Ne' remoti tempi fu amenissima, salu- dagli antichi mofeta sulfurea e ne descri-
berrima e di sontuose ville ridondante vono con esagerazione mortiferi effetti. i

comedi folta popolazione, la costiera oc- E certo però che un lume acceso a quel
cidentale di Napoli , che dalla punta di livello subito si estingue, e che negli a-
Posilipo si estende infìno al capo Mise- rumali che ne respirano l'esalazioni pro-
no {P-), formandosi nell'intervallo il va- duce secondo la diversa costituzione più
ghissimo golfo puteolano. Nella nostra o meno pericolose asfissie. A pochi passi so-
età, sia pei naturali fenomeni, o per le no le stufe dette di s. Germano, per avervi
neglette acque minerali o pei variati co- albergalo per malattia quel celebre ve-
stumi, tutto vi è solitudine, ed anche l'ae- scovo capuano. Vi sono 8 piccole came-
re è divenuto dannoso pei stagnanti la- re ove per P incessante decomposizione
ghi. Non si muove passo per questa clas- delle piriti sottoposte si sprigiona il calo-
sica regióne, donde trassero i pagani le rico e aggiunge nelle prime 4 siuo a3o
più sublimi'mitologiche idee, senza che gradi del termometro di Reaumur, e nel-
ti arrestino le meraviglie naturali. Ap- le altre 4 che più si addentrano nella col-
pena usciti dalla grotta posilipana, si pre- lina fino a 4o, superandosi il calore del-
sentano gì' immensi campi Flegrei, e ti l'acqua bollente dal gas solforoso uscen-
rassembra ne' solforosi laghi, ne' monti te dagli elevati pertugi. Antiche celle di
fiammanti, nelle bocche vulcaniche ri- bagni si trovano al di sopra, che furono
mirar tuttora contrassegni della teme-
i forse le terme Angolane (incuipatìilcar-
raria pugna titanica, ed Ercole agitante dinale Pascasio, Fedi) ovvero accessori!
la clava micidiale esterminar que'feroci. delle ville lucullane. Grandi sono van- i

Gli elisi campi (di cui a Paradiso), l'a- taggi traiti dalPuso delle fumigazioni sul-
cheronzia palude, l'ingresso all'Averno, furee nelle stufe artificiali di Assalili! ,

così graficamente da Virgilio descritti ,


maggiori se ne ponno trarre da questi na-
ti penetrano d'alto inconcepibile stupo- turali e più attivi sudatoria Alle falde di
re. E ben ti avvedi di calcar la beata ter- Montesecco scaturisce l'acqua de'Piscia-
ra, ove trovò requie il saggio Ulisse dal e da per tutto sono sparse le vulca-
relli

suo vagare, e dove in magnifiche case di niche materie,eil gas solforoso esce dal-
piacere correvano più celebri personag-
i le screpolature, sviluppandosi portento-
gi dell'antica Roma. Nulla è paragona- so calore nelle varie sue grotte. Di egual
magico incanto che moderni pun-
bileal i natura è la Solfatara, altro estinto vul-
ti producono e le vetuste rimem-
di vista cano che gli antichi chiamarono Forum
branze. Se non ti spiacc deviare un mo- Vulcani} z consiste in pianura lunga 1 3oo
mento dalla nuova via de' Bagnoli, ove palmi e larga 100, circondata da colline, e
l'altra si riunisce che costeggia Posilipo, risponde a' campi Flegrei. In alcuni luo-
tisi presenta il rotondo lago Aniano det- ghi il calore supera 80 gradi e senza fuo-
to Agnano, che ha più di mezza lega di co artificiale vi si fa l'acqua e si
bollir
perimetro e vi svolazzano frequenti uc- purifica lo zolfo nelle rinomate fabbri-
celli acquatici. L'acqua talora vi sobbol- che. Dalle screpolature o fumarole tal-
le, e le arse materie e le piriti giustifica- volta escono fiamme. Lungo l'antica stra-
no P opinione che vi ardesse ne' remoti da consolare per a Pozzuoli, die si chia-
tempi un vulcano. Su d' una sponda si mò Antiniana, sul vertice de' colli Leu-
apre la piccola grotta delta del Cane; lo cogei è un antico e lungo sepolcreto. In
sprigionamento del gas acido carbonico prossimità poi s'innalza la chiesa dedi-
1he s' innalzi ad un palmo dal terreno cata a s. Gennaro, nel luogo ove fu de-
POZ POZ 23

collato co'martiri compagni, di che feci solidissime costruzioni , ma tutta la via


parola a Napoli, ove fu eretto un altare n'è disseminata, senza che si faccia uso
di fino marmo
con isculture del Vacca- della grotta per salutari stufe con un ca-
ro. La cappella che lo contiene è bene lorico di 4o gradi.
ornata, col busto del santo e la pietra in- La cospicua città di Pozzuoli ebbe un
sanguinata ovecadde.I cappuccini vi han- tempo più alta rinomanza, e la sua o-
la

no il convento e vi si gode la vista di e- rigine rimonta per lo meno a due secoli e


stesissimo orizzonte e su tutto il delizio- mezzo innanzi a Roma: secondo Strabone
so cratere puteolano. Domina queste con- la edificarono cumani, al dire di altri al
i

trade, che precedono Pozzuoli, la mon- tempo di Policrate vi cercarono ricovero


tagna che racchiude la real caccia di A- i samii, la favola dicendola eretta dal fi-

struni,famosa campagna circolare cinta glio di Nettuno. T suoi nomi di Puleoli


da monti e ornata da spessi boschi e da e Dìcearchia&i credono sinonimi dedot-
3 angusti laghi. Si vedono gli avanzi di ti dal rendervisi esattamente giustizia ,

un vulcano, ad ogni passo scaturendo le sebbene altri traggano il primo dal pu-
acque minerali e termali. Diverse pisci- tire del zolfo o dalla moltitudine de' poz-
ne e serbatoi d'acqua s'incontrano nel- zi , ed
controvertono se in origine
altri

l'avvicinarsi per questo lato a Pozzuoli, fosse detta Puteoli, quindi dai greci Di'
e ad una vasta e ben conservata si discen- cearchia, e poi fendutole dai romani il
de nella Villa del principe di Cardilo, e- nome primiero, oppure se dell'odierna
dificata sopra l'antico fòro, presso la qua- denominazione stati sieno autori roma- i

vede qualche traccia d'acquedotto,


le si ni medesimi. Divenne Pozzuoli il com-
onde 1' acqua del Serino probabilmente raerciale emporio, ove confluivano le ric-
si trasmetteva alla piscina di Cauli. Le chezze orientali , perfino da Tiro e da
altre due piscine si vedono nella Villa Berito , e molti mercanti alessandrini e
del duca di Lusciano, ed altra di esse di- sirii viprendevano stanza. Prima Fabio
cesi il Laberinto per la moltitudine e ir- Massimo e poi Augusto vi dedussero una
regolarità delle camerette che la compon •
colonia, essendo municipio romano, co-
gono. Si giunge poi al trivioformatodal- me la chiama Cicerone, et gitasi pusil-
la via Campana boreale, dalla Cumana lam Romani. A bordo della nave mer-
occidentale edall'orientale Anliniana. Da cantile alessandrina Castore e Polluce vi
ogni banda qui s'incontrano sepolcri e ve fu tratto l'apostolo s. Paolo ,
proceden-
ne ha magnifici presso la chiesa di s. Vi- do da Cesarea a Roma per sostenere il

to, l'un de'quali ha 45 nicchie per urne, giudizio di appellazione a Cesare che a-
e l'altro a due piani desta l'ammirazio- vea provocato. L. Cornelio Siila elesse
ne dell'osservatore per la grandiosità del Pozzuoli a suo pacifico ritiro dopo abdi-
lavoro. L'odierna via per giungere a Poz- cata !a dittatura, e molti famosi romani
zuoli marina, venne agevolata
lungo la vi ebbero ville e delizie; introdottivi quin-
dal viceré Parafan de Rivera nel 1571, di dagl' Roma, che inco-
imperatori di
incominciando da Bagnoli a tagliar da ci- minciando da Augusto ne amarono il
ma a fondo il Monte Dolce di fragile tu- soggiorno, la mollezza, il lusso, gli spet-
fo, ed il Monte Olibano di materia cal- tacoli, sicché dopo quella città teneva il

carea ricoperta d'ammassi di lava duris- principale posto. Dopo i terribili danni
sima dai prossimi vulcani eruttata, ve- ch'ebbe a soffrire in rimota epoca da An-
dendosi entro gli scavi vestigia dell'acque- nibale, e quindi uel medio evo dai goti,
dotto. Non solo il nome di Bagnoli ri- dai longobardi , dai saraceni e dal fon-
corda i celebri bagni minerali già ivi an- datore della pirateria algerina, l'eruzio-
ticamente esistenti , essendovi avanzi di ne della Solfatara del 1 198, poi i terre-
,

24 poz POZ
moti deli 448 e deli 538 rovinarono la na historia cui accessit de balneis libel-

e resero deserta. Estendevasi da prima bis, Neapolii6o4- La vera antichità di


insino alla via Campana e trova varisi nel Pozzuolo, Napoli 1607.
suo recinto due templi di Diana e di Net-
i Il vangelo vi fu predicato da s. Patrona,

tuno, le reliquie de'quali veggonsi ora al- uno de'7 2 discepoli del Redentore, allievo
.° vescovo:
l'esterno, ed
superbo anfiteatro, detto
il de'ss. Pietro e Paolo, e ne fu il 1

ad imitazione di Roma Colosseo ed an- converfi colle sue prediche molti infedeli
che Carceri per esservi stali esposti mi- aGesù Cristo, e governò contemporanea-
gliaia di martiri alle fiere, e specialmen- mente alla chiesa di Pozzuoli quella di
te s. Gennaro co' suoi compagni nella Napoli, come era in uso ne' primi lem-
persecuzione di Diocleziano : la prigione pi del cristianesimo. Gli successe s. Celso
del sauto nel 1689 fu ridotta a cappella. di lui allievo, ordinato nell'anno 60 da
L'edilìzio capace di 25,ooo spettatori, s. Pietro, che convertì quasi tutta la dio-
dà idea della popolazione di Pozzuoli. cesi e morì nell'anno 80, celebrandosene
Dal lato occidentale facevauo pure par- la festa a Pozzuoli il 5 novembre. Que-
te della città il magnifico tempio di Se- sta sede da tempo immemorabile su lira -
rapide, disotterrato per cura di re Car- ganea della metropolitana di Napoli lo
lo Borbone, ov'era il Serapeum, vasta è tuttora. La chiesa puteolanaè insigne
parte dell'edilìzio, nella quale tratta van- per la copia de'suoi martiri per molte ,

si gì' infermi incurabilivede pure , e si prerogative e privilegi concessi dai Papi


la gran piazza sulla quale sono erette
, edai sovrani. Dopo s. Celso fiorì per san*
16 colonne di marmo cipollino che do- tità il vescovo Giovanni, indi Florenzio
veano sostenere una gran cupola. Intor- che pe'suoi demeriti fu deposto, Teodo-
no al basamento stavano 12 marmorei ro di santa vita , Giuliano dottissimo e
vasi cilindrici da serbar l'acque salutari legalo di s. Leone I al concilio d'Efeso,
o lustrali, e ne rimangono due. Vi sono e Stefano. Nominerò i vescovi più insi-
ancora qui prossimi de'sudatorii. Vicino gni.Dopo Gaudioso del 680 vacò lo se-
al mare sono gli avanzi de'due templi del- de sino a Leone deho3o,che rinunzia-
l' Onore e delle Ninfe* Nello scavare il to il vescovato si ritirò all'eremo. Dona-
terreno trovansi sempre nell'area di Poz- to fiorì nel 1 1
1
9 e ricuperò da Roberto e
zuoli numismimonete, corniole, cam-
, Giordano principi di Capua i diritti e pos-
mei e pietre preziose. Ridotto Pozzuoli ad sessioni di sua chiesa. Mauro del 1 135
uno scheletro di città, salutò ristorato- ottenne da Riccardo principe di Capua
re della sua grandezza il viceré Pietro di la conferma delle decime in favore del-
Toledo sotto il regno
Carlo V, il qua- di la cattedrale: altre decime re Carlo I con-
le fahbricandovi un sontuoso palazzo vi- cesseal vescovo Angelo nel 277. Landol-
1

cereale, trasse cosi i grandi di Napoli a fo de'nobilissimi Capecelatro del 1


344»
imitarlo. Si comprendono nel distretto Nicola del 1389, Tommaso Brancacci
di Pozzuoli i circondari di Marano, Pro- traslato da Triedrico nel i4o5 e poi car-
cida, Ischia e Foria. La città conta cir- dinale. Gli successe Lorenzo de Gilotto
ca 12,000 abitanti, compresi i villaggi di vescovo di Vesti, a cui Giovanna II con-
Bacoli e Nisita, la quale è un'isola roton- fermò decime. Fr. Lorenzo de'inino-
le
da con uhertose vigne e fruiti squisiti ri nel 1 435. Lodovico di Costanzo di po-
col Porlo Pavone di comodo accesso, ed tente famiglia neli447- Giacomo Orsi-
ove Porzia* ingoiò carboni ardenti, ri-i ni romano del 1 49^- Antonio Jaconi di
nomala pure per altre memorie. Dei fa- Lecce deli494> virtuosissimo. Neli5i4
sti di Pozzuoli e de' suoi uomini illustri Leone X fece commendatario il cardinal
scrisse Giulio Cesare Capaccio, Pulcola- Bernardo Divizi, Nel 537 da Ugcnio fu 1
PRA PRA 25
trasferitoCarlo Borromeo nobile mila- le primarie autorità della Boemia, come
nese , chiaro per pietà e dottrina. Gio. di quelle del circolo diKaurzim.È cin-
Matteo Castaldo nobile napoletano del ta da un muro e da un fosso di circa 3
i5/[i benemerito pastore, restaurò la
, leghe 172 di circuito, ed attraversala dal
cattedrale rovinata dal terremoto e dal sud al nord dalla Moldau, che vi forma
fuoco: per questi Sebastiano monaco o» parecchie isole e la divide in due porzio-
livetano e suo correligioso scrisse V opu- ni ineguali riunite da un bel ponte di pie-
scolo , De dìguitate et antiquitale eccle- tra di 16 archi, lungo 790 piedi, ed or- 1

n'ae Puteolanae. Leonardo Vairo bene- nato di statue di santi, tutte di metallo,
ventano canonico regolale lateranense tranne due di pietra, tra le quali si ve-
del 1587, per la sua dottrina e probità nera particolarmente quella di s. Gio-
fu ornamento di questa sede. Girolamo vanni Nepomuceno maestosamente at-
Bernardo de Quirosspagnuolocistereien- teggiata, il quale d'ordine di re Vence-
se deli6o4- Fr. Martino de Leon e Car- slao VI fu gettato da questo ponte nel
denas sullodato, per ventura di questa fiume (per cui si suole erigere la statua
chiesa neh 63 1 vi fu traslato da Triven- del santo ne'ponli), essendo il ponte de-
to, celebrò il sinodo, fece rifiorire la di- corato di emblemi riguardanti quel pro-
sciplina ecclesiastica , edificò tutti colle tomartire del segreto della confessione ,

sue virtù, fu padre de'poveri ede'luoghi per cui meritò che dopo 342 anni fosse
pii, nel i65o fu trasferito a Palermo col- trovata incorrotta e fresca la sua lingua,
le dignità di arcivescovo, luogotenente e come si legge nella bolla In sede, del 1 2
capitano generale del regno di Sicilia, ove agosto 1624, di Urbano Vili. La porzio-
morì neh 655, avendone celebrato le ge- ne più ragguardevole della città occupa
sta l'Uglielli, Italia sacra t. 6, p. 2676 la destra sponda , ed ha il sobborgo di
286. Carlo de Palma teatino, insigne teo- Smichow In 4 parti si divide Praga
. :

logo del 1675. Pietro Cavalcante nobile i.° la Città Vecchia, Altsladl, bislunga
di Cosenza dotto teatino del 161 3, col di forma, che estendesi lungo la destra
quale termina nell' Ughelli la serie dei sponda fiume, e racchiude il quar-
del
vescovi, proseguita dalle Notizie di Ro- tiere degli ebrei, Judenstadtj 1° la Cit-
ma. Per morte di Pietro Ignazio Marol- tà Nuova, Neustadt, che avvolge l'anti-
da, Gregorio XVI nel i8{3 preconizzò ca all'est, al nord-est ed al sud-est ;
3.°
r
l'attuale vescovo mg. Raffaele Purpodi il I Inu Ischi n, sulla sinistra della Moldau
Sorrenlo,giàcanonico teologo di sua pa- e fabbricata sopra una montagna scosce-
tria e vicario generale. La diocesi si e- sa, donde
gode di bellissima vista sul
si

stende per 24 miglia di territorio e con- fiume e su gran parte della città; 4° il
tiene 4 luoghi. Ogni vescovo è tassato in Lato Piccolo, Eleinseite, all'est ed al nord
fiorini 1 33, ascendendo le rendite della del Hradschin, e che dicesi la parte più
mensa a circa 3,ooo ducati napoletani. antica della città ; al sud di Praga è il
PRAGA (Pragen). Città con residen- Wischerad appartenente al circolo di
za arcivescovile, celebre ed antica, capi- Kaurzim, cioè l'antica cittadella che tro-
tale del regno di Boemia (J7 di cui oc- .), vasi ancora benissimo fortificala e che
cupa appresso a poco il centro, tra i cir- contiene l'arsenale. Quantunque la città

coli di Raurzim e di Rakonitz, a 54 le- siamunita ed abitata da più di 120,000


ghe da Vienna. E' pur sede del soprin- anime, è troppo estesa e dominata dalle
tendente della Confessione augustana alture troppo vicine per essere capace di
(%'), la cui giurisdizione si estende so- lunga difesa. Le strade vi sono in gene-
pra tutto il regno, d'un governo genera- rale dritte, regolari e guernite di mar-
le militare, delle corti di giustizia e del- ciapiedi ; le più belle trovatisi nella Cit-
26 PRA PRA
tà Nuova ; le case per la più parte sono tri ecclesiastici addetti al divino servigio,
costrutte in pietra sul gusto moderno, cui assistono anche i seminaristi. Vi è il

così i palazzi. Tra le piazze pubbliche si os- fonte sagro e la cura d'anime esercitata
serva nella Città Vecchia il Grosse-Ring, dal curato cappellano della cattedrale ,

il Kleine Ring, il Kohlmarkt, Tandel-


il dalla quale è alquanto distante il palaz-
markt; nella Città Nuova il Grosse-Vich- zo arcivescovile, grande edifizio. Inoltre
markt, massima piazza di Praga, ed il vi sono altre 22 chiese parrocchiali con
B.ossmarkt; nel Lato Piccolo il Ring eia battisterio e due collegiate: la chiesa di
Welsclierplatz ; nel Hradschin il Hrad- s. Giacomo è sormontata da alta torre,
schiner-Ring e laLoretto-pIatz. Vi ha u- e di cui si ammira l'altare maggiore, co-

na quantità di edifizi pubblici ; si fanno me pure la cappella della B. Vergi ne or-


specialmente distinguere I' cstello della nata di due belle colonne di cristallo di
città situato sul Grosse- Ring e adorno rocca. Vi sono 1 1 conventi di religiosi,

d'una torre con bell'orologio, di una co- 4 monasteri di monache , 5 ospedali e


lonna sormontata dalla statua della B. orfanotrofi , il monte di pietà ed se- , il

Vergine in bronzo dorato, e d'una fonte minario, la cui fondazione approvò Ur-
con vasca a 1 2 faccie, nel centro delle qua •
bano Vili col breve Romanus Ponti/ex,
li su piedistallo sorge una statua. La cat- de'22 dicembre 1628, Bull, de prop.fi-
tedrale ampia e di magnifica architet- del.i, p. 92, ad istanza dell'arcivescovo
tura gotica, per la sua situazione sul fian- cardinal de Harrach, e lo fece degno di
co della montagna Hradschin ', olfre un tutti privilegi che godono
i seminari i

aspetto imponentissimo; è sotto l'invo- pontificii. Rimarcabile è l'abbazia delle


cazione di Vito martire e racchiude le
s. benedettine di s. Giorgio, ch'è il piìi an-
tombedi parecchi sovrani di Boemia, fra tico monastero Boemia, fon-
di tutta la

le quali quella di s. Venceslaore di Boe- dalo verso ilyg dalla principessa Milada
1

mia che fece fabbricare questa chiesa, ed sorella di Boleslao il Pio duca di Boemia.

avente un prezioso tesoro. Tra le insigni" L'abbadessa, che d'ordinario è una prin-
reliquie vi è in grandissima venerazione cipessa, godeva in passato dell'autorità
il corpo di s. Giovanni Nepomuceno, già sovrana, ed ha ancora il diritto dimet-
canonico della medesima. Papebrochio, tere la corona sulla testa della regina nel
Junii p. 4^ 2 narra che Gio.Pessina de-
>
giorno dell'incoronazione. Questo mona-
cano di Praga, poi vescovo di Samandria, stero è esente dalla giurisdizione dell'or-
tessendo l'elenco delle reliquie di questa dinario e soggetto immediatamente al
metropolitana, dice che Carlo IV impe- Papa. I protestanti vi hannodue chiese;
ratore vi mandòda Roma parte delle os- vi è l'ospizio per le partorienti, un gran
sa de'ss. Pietro e Paolo, e parte del pal- teatro, un sontuoso palazzo municipale
lio del i.°: di più che Carlo IV ottenne decorato delle statue de' re di Boemia. Sul
parte del bacolo dello stesso s. Pietro e molo un monumento a Fran-
fu eretto

lo fece rinchiudere nel pastorale dell'ar- cesco I, bronzo


colla statua colossale in
civescovo di Praga, col quale, officiante che lo rappresenta, ed adornato da 8 sta-
archiepiscopo, sole t sibi subdiaconns con • tue scolpite da Max, ed esprimenti 8 cir-
celebrare. Le dignità del capitolo, che coli boemi,. oltre altre 8 piccole figure.

hanno l'uso della mitra nelle solennità, L'università situata nella Città Vecchia
sono notate nel voi. XLV, p. 279; esso e che ricevette il nome di Carlo Ferdi-
si compone di due dignità ^ prima delle nando, è la più antica della Germania ;

quali è il preposto, di 12 canonici com- fondata nel 34.7 dall'imperatore Carlo


1

presi il teologo e penitenziere, 3 vicari IV, Papa Clemente VI a di lui ittanza


sii, 5 sallerisli, diversi beneficiati, ed al- l'approvò e ornò di privilegi colla bolla
PRA PRA 27
la snpremaè dignitatis, 7 kal. fcbr. an. pontifìcio collegio di Bartolomeo pergli
s.

v, Bull, cit., Appendix t. 1, p. 5. Da scolari della nazione tedesca, collegio che


questa università sorti I' eresiarca Gio. Urbano Vili colla bolla Quoniam divi-
Huss boemo, fatto bruciare nel \[\.\5 dal nac, presso Bull, de prop. fidel.i, p.
il

concilio di Costanza, pena che soffri an- 5i, riformò e ristabilì, riducendo a 20
cora il suo discepolo Girolamo da Pra- gli alunni ch'erano 4o e sottoponendolo
ga, professore di teologia, ambedue se- ai cardinali della congregazione di pro-
guaci degli errori di TViclefo. L'univer- paganda fide, iaqualedava al nunzio di
sità nel secolo XV
godeva molta riputa- Vienna ampie facoltà pel buon regola*
zione, ed oggi pure è in rinomanza, con- mento di esso: era diretto dai gesuiti, ed
tando circa 55 professori e intorno a 1 4oo avea dalla s. Sedei 53o talleri. In Praga
studenti munita di copiosa biblioteca,
, nel 58o fu istituito un convitto dis. Ven-
1

osservatorio ,
gabinetti di fisica e storia ceslao de'poveri studenti, ch'ebbe un as-
naturale, e d'istituti artistici e scientifici. segno annuo somministrato dall'ospeda-
Praga ha 3 pubbliche biblioteche forni- le de'boetni di Roma del quale parlai ,

te di stanze per lettura: quella dell'uni- nel voi. XXIX, p. 14, ed a Povero. A Uro
1

versità con33oomss.
e 109,529 volu- seminario e collegio esisteva in Praga sot-
mi rami della letteratura ; la
di tutti i to la denominazione di s. Norberto, fon-
biblioteca del museo boemo con 200 1 dato dall' abbate de' premostratensi pei
mss., 5ooo opere stampate nazionali, suoi canonici e pei chierici secolari, che
7000 storiche di varia sorte e i5,ooo vo- Urbano Vili approvò col breve AUiludo
lumi; la biblioteca della società industria- divinae, a'3o luglio 1 63q, Bull, cit.p. 107.
le diPraga con 5oo opere in 10,000 vo- Urbano Vili confermò i privilegi con-
lumi. Praga ha inoltre 22 biblioteche cessi da Gregorio XV al collegio dis. Gia-
private, fra le quali quella del principe como del convento de'minori conventua-
diKinski con4o,ooo volumi, quella del- li, mediante il breve Alias, de'2 settem-
la società agricola nazionale con 4°°° bre 1625, Bull, cit., Appendix t. i,p.
volumi, e il gabinetto di lettura della fa- 162. Sembra ancora degno di memoria,
coltà medica. con 3ooo volumi. Nell'ar- che beni ecclesiastici di questo regno,
i

chivio civico si trovano olire a i3oo vo- essendo stati invasi dagli eretici seguaci
lumi di antichi mss. della città, il più an- di Lutero, riceveva il clero un compen-
tico èdel 1 3 1 o. Altri stabilimenti d'istru- so sulla cassa del sale, e di questa inden-
zione pubblica, di scienze e arti sono 3 nizzazione si trattò a lungo nella detta
ginnasi, scuola normale, scuola politec- congregazione di propaganda. Contiene
nica, di disegno, di pittura, conservatorio questa città manifatture di stoffa d' oro
di musica, l'accademia delle scienze as- e di argento, seterie, cotoncrie, minute-
sai inpregio nella Germania, edallredot- rie fine e false, strumenti di musica e di
te società; quella del museo nazionale è matematica, fabbriche di maioliche, bir-
ricca ancora di oggetti d'arte e di storia rerie considerabili, manifatture d' armi
naturale: da ultimo questo museo con e tabacchi. Questa città è il centro del
graudi spese andavasi riordinando, e commercio della Boemia ed il deposito
Schwanlhaler lavorava in Monaco per 2 1 generale del regno, e vi si fanno molti
statue di bronzo, che il mecenate delle affari di transito ; vi si contano meglio
arti possidente Veith gli ordinò pel Pan- clie 3o grandi case di' commercio, quasi
theon boemo di Liboch. Sino dal pon- la metà delle quali ebree, mentre parec-
tificato di Gregorio XIII, come si ha dal chi ebrei si dedicano alla politura degli
p. Maffei, Annali t. 4> all'anno i5y5, si eccellenti cristalli di Boemia. Praga fu
trova in Praga stabilito da quel Papa il patria di molli uomini illusili che fiori-
,

28 P A FRA
rono nelle armi, nelle scienze e nelle di- l'ordinaria sua residenza in Praga. Ne
gnità ecclesiastiche e "civili; di alcuni car- i85i il ceto commerciale ha fatto conia-
dinali avendone parlato a Boemia. re, in memoria dell'apertura della stra-
Praga è una città antica, ed alcuni cre- da ferrata diFraga-Dresda una meda- ,

dono che sia la CasurgistW Tolomeo, masi glia incisa da Seidau che da una parte
,

Tageneralmented'accordo nel considerar- rappresenta la Boemia e la Sassonia in


la come la Boviasmum di Strahone o la atto di porgersi la mano da una carroz-
Marobadum di Tolomeo. Nel XV secolo za a vapore, dall'altra la così detta Tor-
fu lungamente turbata pergli eretici Us- re del ponte della Città Vecchia.
siti (V.). L'imperatore Ridolfo II vista- La sede vescovile fu eretta nel 971,
bili la sede dell'impero, ma nel 1612 il Comnianville protraendo l'istituzione al
successore e. fratello Mattia la restituì a 998, sufFraganea Magonza. Di linaio di
Vienna. Essendo morto nel 1619,! boe- o Dietrnaro, monaco benedettino di Mag-
mi già ribellati con gettare dalle finestre dehurgo, viene riconosciuto come il i."
del palazzo di Praga ministri cattolici,
i vescovo di Praga e morì nel 980, gettan-
simostrarono contrari anche col nuovo do orribiligrida pel timore di andare
imperatore Ferdinando li , offrendo il nelle pene eterne, per aver trascurato i

trono a Federico V elettore Palatino doveri del proprio stato, e ricercato con
al modo detto a Palàtinato, a Boemia passione gli onori e piaceri mondani. Suo
ed a Germania. Quindi cogli aiuti di Pao- successore fu Adalberto conte di Wog-
s.

lo V dagl'imperiali nel 1620 si die sotto tiech nel g83


parente dell'imperatore
,

le mura di Praga tremenda battaglia, che Ottone II, chiamato l'apostolodella Boe-
perdette il Pala tino col la sconfitta de'boe- mia, Ungheria, Moravia, e Polonia do-
ini, onde seguì la presa della città; quin- ve lasciò il fratello Gaudenzio i.° vesco-
di Ferdinando li ricuperò tutta la Boe- vo Gnesna. Egli erasi trovato presen-
di

mia e altre provincie. Nel 174 s'impa- 1 te all'infelice morte di Dilmaro,onde pre-
dronirono della città francesi, che nel-
i so da spavento e compunzione detestò i

l'anno seguente vi furono bloccali dall'e- suoi falli, si rivestì di cilizio e distribuì

sercito imperiale, ed il 2 gennaio 1743 larghe limosine a'poveri. Elelto vescovo


rendettero la piazza, uscendone cogli o- non più fu veduto ridere, dicendo: >» E'
nori della guerra, dopo essersi segnalali molto agevol cosa portare una mitra e
con vigorosa resistenza. 1 prussiani se ne un pastorale; ma è ben assai terribile do-
rendettero padroni nel 744> ma gl'im- 1 ver render conto d' un vescovato al su-
periali la ricuperarono in quello stesso premo giudice de'vivi e de'morli ". Fe-
anno; nel 1757 poi soffri molto per la ce il suo ingresso in Praga a piedi nudi,
guerra tra gli austriaci ed prussiani i quindi divise le rendite in 4 parti, per lu
medesimi, quali rumatala in parte col
i chiesa, pei canonici ,
pei bisognosi e per
bombardamento, non però se la potero- sé. La diocesi era allora nel più deplora-
no pigliare. A' 14 settembre 1847 P'' a g a bile stato. Una parte di quelli che l'abi-
.''
fu per la 1 volta illuminata a gas, in o- tavano erano ancora avvolti fra le tene-
nore del giorno natalizio dell'arciduca bre dell'idolatria; gli altri professando il
Stefano, Per l'insurrezione del 848, nel 1 cristianesimo, disonoravano la loro fede
giugno fu bombardata, per cui restò in coi piìi detestabili vizi. Adalberto si ado-
diverse parti incendiata , venendo però però a tutto potere per far fiorire la ve-
vinta la rivoluzione e distrutte le barri- ra pietà, rna invano, per cui si dedicò al-
cate. Nel declinar di detto anno avendo la conversione degl'idolatri delle memo-
l' imperatore Ferdinando 1 abdicato al- rate regioni , venendo dai boemi truci-
l' impero, dipoi coli' imperatrice stabilì dati diversi parenti, saccheggiati e iucen-
PRA PR A 29
diati i loro beni. Patì glorioso martirio gere in vescovato l'abbazia premostra-
in Polonia, ed il suo corpo venerasi nella tense diLittomische! o Lylhoniysliense
cattedrale diGnesna. Gli storici della fa- (soppresso poi le turbolenze degli ussiti),

miglia Orsini fanno di questa s. Adalber- che altri chiamarono o confusero con
to e altro vescovo di Praga chiamato Gau- Leitrnerilz( P'.), e dismembrò da Magon-
denzio, forse il fratello del santo e vesco- za il vescovo d'Olmiitz, e quello di Meis-
vo Gnesna. Fragli altri vescovi di Pra-
di seu in Sassonia da Magdeburgo, come
ga noterò, s. Severo Berzkowsky, morto afferma Micovia, Rerum Polonicarwn
nel 067, dopo aver dato il consenso che
i lib. 4 : eretti poi i vescovati di Leitme-
la sede vescovile d' Olmiitz (^.)> da tanti ritz, Konigtgratz e BudweU, questi sol-
anni unita a Praga, fosse separata e fatta tanto restarono suffraganei di Praga e lo
suffraganea di Magonza; s. Andrea di sono tuttora, giacché Littomischel e Meis-
Guttensteyn, che fu perseguitatoe man- sen furono soppressi, ed Olrniitz diven-
dato in esilio da Premislao re di Boemia ne arcivescovato. Ernesto fu inoltre da
e morì in Roma nel 1224. L'ultimo dei Clemente VI decorato del pallio solen-
vescovi di Praga fu Giovanni di Driazez, nemente, in vigore della bolla Atteneteti-
discendente dalla famiglia reale di Boe- tes Pragensem ecclesiam nwgnae, de'25
mia, prevosto di Wischehrad, canonico di agosto i344>^ fó ^- Rom.t. 3, par. 2, p.
Praga ei.° priore del convento dis. Gio. 2g5, e lo conferma Stranskiz nella sua
diGerusalemme a Praga, eletto vescovo Repubblica Boernaj per cui furono de-
neli3oi e morto neh 343. Narra Rinal- volute le ragioni di ungere i novelli re
di all'anno i344> n -°64j che i demeriti diBoemia all'arcivescovo di Praga e co-
di Enrico arcivescovo di Magonza e del me prima in questa città, ad esclusione
suo chiericato , tolsero la Boemia dalla degli arcivescovi di Magonza (P.), an-
sua giurisdizione anche per I' odio che
, che pel diploma speditoa'5 maggio 1 34^-
nutriva contro Enrico il marchesediTl/o- InoltreI' arcivescovo di Praga ebbe da
ravia [V.) Carlo ( poi imperatore Carlo Clemente VI il titolo di legato della s.
IV) figlio di Giovanni re di Boemia, co- Sede, in seguito la dignità di primate
me osserva Vettori, Fiorino d'oro, p. 72. ed il grado di principe dell'impero. Non
Vi contribuì l' imprudenza del vescovo debbo tacere, che da quanto riporta Vet-
di Wratislavia Nauchero, il quale mal- tori, pare che già Benedetto XII prede-

contento di re Giovanni, per certa dif- cessore di Clemente VI, con diploma dei
ferenza lo chiamò regolo e richiesto dal- 9 ottobre i34' avesse ordinato, che sen-
l'offeso re di dichiararsi, gli rispose: » Chi za derogare all'avvenire si facesse peral-
non ha nel suo regno alcun metropoli- lora in Praga la coronazione, e si unges-
tano, e nella sua coronazione conduce con se in re Carlo primogenito di re Giovan-
preghiere e con prezzo gli arcivescovi (di ni e Bianca sua consorte in regina della
Magonza), egli è regolo, e fra tutti i re Boemia ad hoc ipsius regis accedente
cattolici il minimo ". Allora Giovanni, consensu. Morì il 1
,° arcivescovo Ernesto
aiutato da Filippo VI redi Francia, pre- nel 1
347 e gli successeTommaso Gio.
gò caldamente Clemente VI di elevare Oczko (f' .) di Wallassim, già vescovo di
la chiesa di Praga in arcivescovato e me- Olmiitz, che neh 365 ottenne da Urba-
tropolitana, e fu esaudito pienamente nel no V il titolo di legato nato della s. Sede
1 343, togliendola dalla giurisdizione me- e fu creato cardinale da Urbano VI. L'ar-
tropolitica di Magonza ; allora essendo civescovo Corrado de V edite r.° vescovo
vescovo di Praga Ernesto Pardubiez o di Verden poi d'Olmiitz e neh4i3 ar-
Pardubicio ne divenne il i.° arcivesco- civescovo di Praga , dopo di avere per
vo. Il Papa formò isuflraganei con eri- qualche tempo governato con prudenza
,

3o PRA PRA
e zelo l'arcidiocesi, dichiarossi protetto- lessa ndro VI, fallo legato Orso vescovo
re degli eretici ussiti, mettendosi alla lo- di Trani, l'incaricò di tal missione, per

ro testa quando saccheggiavano mona- i cui ottenne che i pragesi, condannati gli
steri, ed è perciò che Martino V lo de- errori, promettesero osservare perpetua -

pose nel 1426, morendo Corrado 5 anni mente i riti e le verità cattoliche, paci-
dopo. Martino V fece amministratore ficando ancora i principi boemi. Avendo
Gio. Bacca di Praga, già vescovo di Lit- re Ferdinando I ottenuto da Giulio III

tomischel (Sior. eccl. d'Alemagnai. 2, il ristabilimento dell'arcivescovo di Pra-


p. 172) e d'Ohniitz, e nello stesso 1426 ga, neh 562 vi nominò Antonio di Mu-
(non 1406 per errore tipografico quali- glitzdi Moravia, già vescovo di Vienna,
ficato nella biografia) lo creò cardinale: il quale fu ambasciatore imperiale al con-
col zelo e colle armi combattè gli ussi- cilio di Trento e inori neh 58o. Quan-
ti e ne riuscì vittorioso in diverse batta- to ai successori fino al principio del pas-
glie , facendo l'ufficio d' intrepido capi- sato secolo, vedasi la Storia eccles. di
tano ,
poi nel i4^o sepolto nella catte- Germania t. 2 , p. j3 (, e da quell' e-
drale di Vaccia. Giovanni di Rochizana poca sino ad oggi le Notìzie di Roma.
o Rockyczana, distinto personaggio di Essendo arcivescovo Gio. Maurizio de
Boemia, pretese all'arcivescovato vacan- Manderscheid Clemente XIII col bre- ,

te di Praga verso il 1 436, ma siccome a- ve Apostolicae benignalis, degli 8 mar-


pcrtarueute favoriva l'eresie di Wiclefo zo 1763, Ball, cont.t. 2,p. 336, abrogò il
e di Huss, così venne escluso dal conci- privilegio d'esenzione concesso da Boni-
lio di Basilea e da Eugenio IV ,
poi ri- facio IX al capitolo Viscehradense, e lo
conosciuto dal conciliabolo di Basilea, al sottopose alla giurisdizione dell'arcive-
modo detto a Boemia, ove parlai ancora scovo di Praga. Gregorio XVI neh 83?.
della legazione del cardinal Carvajal a fece suflfraganeo e vescovo di Satala in
1
Praga, e quanto questa città soffri per le parlibas I' attuale mg. Gio. Francesco
gravi turbolenze degli eretici principal- Tippmann della diocesi di Praga, quin-
mente da Ziska e dai taboriti,
suscitale di neh 838 preconizzò arcivescovo Lui-
che vi distrussero le chiese ed mona- i gi Antonio libero barone di Shrenk. Per
steri, massacrarono la maggior parte dei sua morte Pio IXa'20 maggio i85o vi
cattolici, e misero tutto a fuoco ed a san- trasferì l'odierno cardinal Schwartzem-
gue. Continuando Rochizana nell'usur- berg, di cui ue'vol. XXI, p. 1 64) XXXII,
pazione, restò vacante e quasi soppressa p. 324- L'arcidiocesi è assai vasta, conte-
la sede per molti anni , solo la s. Sede nendo diverse città, castella e luoghi. O-
sempre zelante pel bene de' veri fedeli^ in gni arcivescovo è tassato in fiorini 2800,
quel disastrosissimo periododi tempo no» le rendite ascendono a circa 60,000 fio-
minò di quando in quando amministra- rini di convenzione, gravate dall'annua
Corrado ba io-
tori all'illustre chiesa,come pensione di 8000 in favore del vescovo
ne di Zwole vescovo d'Ohniitz nel 1 434» di Budweis e d'un luogo pio.
Filiberto di Montjoyeux vescovo di Cou-
Concila di Praga.
tances nel 4^9> Giovanni di Doba ve-
1

scovo d'Eichstadt nel 1462. Nuove stra- Il 1



fu celebrato dall'arcivescovo Er-
gi di religiosi e spogliamene di mona- nesto, ed in esso si fecero regolamenti re-
steri fecero nel 474 8 n eretici in Praga.
1 lativi alla cognizione ed alla fede della
Ad Alessandro \1 finalmente riuscì ri- Trinità, all'osservanza de'decreli dei si-

conciliare colla chiesa romana i pragesi, nodi, alle elezioni, ai benefizi e all'eser-
dopo aver essi riconosciuti i loro errori. ciziodelle cariche e dignità ecclesiastiche
Racconta Rinaldi all'annoi 493 che A- all'alienazione de'beni di chiesa, alle se-
PRA PR A 3 1

polirne, ai monaci e monache, alla con* zione, divisa in G articoli; bensì istituì un
sagrazione delle chiese e degli altari, al- consiglio di coscienza presieduto dal ve-
la messa, al battesimo, ec. Mansi, Suppl. scovo di Parigi, cui raccomandò non no-
ai concilii 543. Il 2. fu tenuto
t. 3, p. minare che gli ecclesiastici più pii e più
nel i4o5 contro 1' antipapa Benedetto atti a servire utilmente la Chiesa colla
XIII. Il 3." nel f4o8 contro wiclefiti. i convenevole distribuzione delle loro ren-
lì 4-° nel i434 per la riunione degli us- dite, onde assicurare ottime elezioni ca-
siti. Labbét. 1 1. Arduino t. 7. Cochlaeus, noniche. Il i.° riguarda le chiese, i pre-
Hist. Hussit. lati, i patroni ed i collatori ordinari dei

PRAMMATICA o PRAGMATICA, benefizi, i quali godranno de'loro diritti

Lex sumptuaria. Riforma delle pompe, e giurisdizione. Il 2. che le chiese cat-


delle vesti , del lutto , de' titoli, fieno e tedrali e altre avranno la libertà delle e-
limite al lusso, alle spese pubbliche e pri- lezioni. Il 3.° che la simonia sarà bandi-

vate; legge suntuaria, municipale, di con- ta dal regno. Il 4-° che le promozioni,

suetudine, del quale argomento tratto a collazioni, provvisioni e deposizioni di pre-


Legge, Vesti, Convito, Funerali, Lut- lature ed altri benefìzi e uffìzi ecclesia-
to, Titoli di onore e relativi articoli, stici, si faranno secondo il diritto comu-
principalmente a Lusso. ne de' concilii e le istituzioni degli anti-
PRAMMATICA SANZIONE, Prag- chi padri. Il 5.° che le libertà, le franchi-
matica sanctione. Questo termine che gie, i privilegi accordati dal ré dì Fran-
dal latino sanctio, ordinanza, legge, sta- cia alle chiese, monasteri e altri luoghi
tuto, e dal greco pragma, affare , viene pii, ed anche alle persone ecclesiastiche,

usato particolarmente per distinguere le saranno conservate. Il 6.° riguarda le tas-


ordinanze che concernono i grandi affa- se pecuniarie a vantaggio della chiesa ro-
ri dello stato, della chiesa, delle comu- mana. Diversi scrittori sono d'avviso che
nità, oppure le ordinanze che si faceva- questa prammatica non sia di Luigi IX,
no per affari pubblici colla riunione e col sebbene sia citala negli articoli presentati
consiglio di molti dotti giureconsulti, o a Luigi XI negli stati riuniti a Tourse
finalmente quelle che i re e gli altri prin- nell'atto d'appello dell'università di Pa-
cipi sovrani facevano in un'assemblea rigi del 1 49 1
, e per vera l'abbiano cre-
composta di grandi. Molle costituzioni duta il p. Alessandro e Velley : altri at-
imperiali , riguardanti massime i diritti tribuiscono a s. Luigi IX solo i primi 5
e le successioni degli Elettori dell'impe- articoli. Si riporta nel t. 7 de' Concilii
ro (/ .), ottennero il nome di pramma- d'Arduino, ed affatto supposta la dichia-
tica sanzione e sotto questo veggonsi re- ra Tomassini, De velerà et nova eccles.
gistrate nel corpo del dirittogermanico, disc. par. 2, I. 2, cap. 3, e par. 3, lib. /,
nelle leggi imperiali raccolte da Golda- cap. 43, e dimostra Lambertini, De ser-
sto. Parlerò de' due famosi regolamenti i'orum Dei beat. lib. 3, cap. 36, sì per-
di Francia che portano il medesimo ti- chè solo se ne parlò circa due secoli do-
tolo, il i.° supposto e creduto promul- po la morte del santo re, come ancora
gato da s. Luigi IX , il i.° emanato da perchè se fosse stata vera se ne sarebbero
Carlo VII. Mentre s. Luigi IX nel 1269 serviti i francesi nelle discordie tra Boni-
si preparava al viaggio d'oltremare per facio Vili e Filippo IV. I Bollandisti se-
la crociata, per gli aiuti della quale im- guirono l'opinione di Tomassini ad dieni
plorò coi franchi mediazione della s.
la 25 aug., per la qual sentenzapropende
Sede, ad onta ancora di sua pietà e ma- il p. Griflèt, Istoria di Francia. Di re-
gnanimità si pretende che facesse un'or- cente la provò con buone ragioni, criti-
dinanza col titolo di Prammatica san- ca ed erudizione una favola, tendente a
,

32 PRA PRA
palliare col manto della sant'ila l' ingiu- proibizione di conferir prebende, abba-
stizia e la prepotenza, il libro encomiato zie, vescovati ecommendea persone non
dagli Annali delle scienze rei. serie 2. a , nazionali francesi, venendo così tolta al
voi. 6, p. 3o5: Della Prammatica san- Pontefice quasi ogni facoltà di conferir
zione attribuita a s. Luigi IX per Rd. benefizi, e di giudicar le cause ecclesia-
Tlwmassy antico allievo della scuola rea- stiche del regno di Francia ,
perciò in-
le di CharlreSj Parigi i844- giuriosa a lui, al suo regno ed alias. Se-
Avendo il conciliabolo di Basilea (l7 .) de, onde fu causa e fomento di mille di-
molte cose disposto sopra la riforma dei sordini. Osserva Rinaldi a tale anno, che
benefìzi e sopra il giudizio delle cause, i francesi non ricevettero tutti i decreti
Carlo VII re di Francia, prima zelante del conciliabolo, ma quelli che loro piac-
di riconciliare coi Papa quella congre- quero ; ma mentre prelati si sottraeva- i

ga, poi vietato a'vescovi d'intervenire al no dall' autorità pontificia, colla pram-
Eugenio IV presie-
concilio generale da matica si sottomisero alla servitù laica-
duto in Ferrara (F.) e sempre più ade- le. Bercastel , Storia del cristianesimo
rente a quegli scismatici, attento a pro- narra che dopo la traslazione de'Papi in
cacciarsi de' vantaggi allora die la Chiesa, Avignone, re e il clero di Francia si tro-
i

sconvolto l'ordine delle cose, travaglia- varono privati de'loro migliori diritti al-
va nella divisione dello scisma, come os- la collazione de'benefizi, per mezzo del-
serva Bernini , Hist. dell' eresie t. 4> P- le riserve e aspettative principiate in A-
237, nel i438 a' 7 giugno convocò, se- vignone, per disporne anche prima che
condochè narrai ne' voi. II, p. 2i3, e i medesimi fossero vacanti. Laonde fu
XXVI j p. 3i5, una grande assemblea questo il motivo per cui precipuamente

a Bourges (F.) di vescovi ed ecclesiastici i francesi seguirono il concilio di Basilea,


francesi contaminati dagli erronei princi- quindi per trovar qualche via di conci-
pii de'padri basileesi e coll'intervento dei liazione tra esso ed Eugenio IV, o alme-
loro legati (secondo alcuno pure di quel- no per resistere alle conseguenze d' una
lid'Eugenio IV). La presiedè il re assi- discordia, che faceva languir la discipli-
stitoda Luigi il Delfino suo figlio , da na nella più parte della Chiesa, si venne
molti principi del sangue e da numeroso alla compilazione della prammatica san-
stuolo di potenti signori. In questa assem- zione, sempre dipoi tanto cara ai france-
blea secondo la mente de'basileesi e de- i si, sino a nominarsi da alcuni il baluar-

creti spediti al re, tendenti al ristabi- do di loro chiesa. Abbracciata e promul-


limento della libertà nelle elezioni ca- gata siffatta prammatica da Carlo VII
noniche, pregandolo farli ricevere nel a*7 luglio come legge del regno e regi-
suo regno, tali decreti furono la base del- strala nel parlamento, tutto si risvegliò
la formazione della costituzione o rego- lo zelo sacerdotale di Eugenio IV che la
lamento di disciplina ecclesiastica in 2 3 condannò solennemente con autorità a-
articoli, con varie modificazioni rela- postolica, come afferma Novaes, e fece pòi
tive alle libertà della chiesa gallicana, grandi istanze al re perchè l'annullasse
che si disse Prammatica sanzione, cioè quando si ritirò dal conciliabolo , come
costituzione riformatoria di alcuni dai riporta Rinaldi all'anno i44o>n.° 4- ^c-
basileesi chiamati abusi o inconvenienze. cone i 23 articoli o titoli, che subito ap-
Essa riconoscendo 1'
autorità de' conci- provò il conciliabolo di Basilea. i.° Ap-
li'! ecumenici superiore a quella de' Pa- prova il pseudo-concilio di Basilea e lo
pi, tutta si raggirò nell'abolizione delle dichiara superiore al Papa, il quale solo
censure ecclesiastiche e delle antiche Ap- col suo parere potrà destinare luoghi i

pellazioni interposte al Papa, e nella pei concilii. 2. Prescrive chele elezioni


PRA PRA 33
sieno falle liberamente da coloro cui ap- teria, Bretagna, nella quale in parte la
partengono di diritto. 3.° Abolisce tutte permise Nicolò V.
le riserve generali e particolari de'bene- Pio II come quello che avea cancel-
fìzi. o nomine a-
4-° Proibisce le grazie lato e annullato tutto ciò eh' egli stesso
speltative. 5.° Vuole che ne'Iuoghi lon- avea da privato dettato in favore del con*
tani 4 giorni da Roma, le cause sieno deci- ciliabolodi Basilea contro Eugenio IV,
se dai giudici che ne hanno diritto, tran- e precedentemente ritrattate le opinioni
ne le cause maggiori enunziate nelle leg- manifestate contro le prerogative della s.

gi e quelle concernenti le elezioni delle Sede con lettera a Giordano rettore del-
chiese cattedrali ede'monasteri. 6.° Trat- l'uni versila di Colonia (esistente nella Bi-
ta de frivolis appellaliouibus. 7. Ordi- blioteca Chigìana, Vedi) ,'come quello che
na che colui il quale avendo un titolo prima del pontificato avea potentemen-
colorato avrà posseduto un benefizio per teimpugnato questa prammatica nel suo
tre anni pacificamente e non l'avrà ot- libro De moribus Germanorum , repli-
tenuto per intrusione o per forza non , catamene pregò Carlo VII perchè l'a-
debba più esser molestato. 8.° Tratta de brogasse. Venendo poi rimproverato dal
nuin. et qual. card. g.° Tratta de annot. re con una lettera d'essere a luimal'af-
io. Tratta de quomodo divinimi offi- fetto, si giustificò pienamente con un bre-
r
cium sii celebrandum. 1 .° Tratta de 1 ve diretto a tal sovrano, presso mg. Bian-
quo tempore quisquis debeai esse in eho> chini, Parergon ad examen libri Ponti-
ro. 12. Tratta de qualiler horae cano- fìcalis, sive Epistola Pii II ad Carolimi
nicae sunt dicendae extra chorum. i3.° FU regem Franciae ab haereticis de-
Tratta de his qui tempore divinorum af- pravata et a Launojana calamuia via-
fi dorimi vaganlur per ecclesiam. i4-° dicata, Romaei688. Quindi Pio II con
Tratta de tabula pendente in choro.i5.° maggior risentimento se ne querelò nel-
Tratta de his qui in missa non complent l'assemblea di Mantova^.), cogli am-
Credo, velcantanl cantilenas. 1 6.° Trat- basciatori di Carlo VII ,
perchè ancora
ta de lenentibus capitula tempore missae, sisosteneva in Francia la prammatica ,

parrocchiale o solenne, senza un'urgen- mentre era ingiuriosissima all' autorità


te necessità venne proibito. 17. Tratta papale, sebbene chiamasse il re difenso-
de pignorantibus cullimi divinimi ciò , re della fede. Si difesero gli ambasciato-
ch'è proibito. 1
8.° Tratta de spectaculis ri col dichiarare la legale convocazione
in ecclesia nonfaciendis. 1 q.° De con- del concilio di Basilea, che perciò il re a-
cubinariis } ordina che il concubinario vea creduto dover accettarne i decreti,
pubblico, senza alcuna eccezione, sia so- con alcune modificazioni e addizioni con-
speso ipso facto e privato di tutti i suoi venienti alle consuetudini del regno e alla
benefizi , se egli non abbandona la sua condizione de' tempi, le quali non dero-
concubina , appena ne sia avvertito dal gavano in ninna
maniera ai privilegi del-
suo superiore. 20. Della comunicazione la s. Sede. Tornali in Francia gli amba-

cogli scomunicati. 2 1 ,°T ratta de interdici, sciatori e riferite le parole di Pio II il ,

indijjtrenler non ponend. 22. Riguarda procuratore generale Dauret d'ordine del
le enunciazioni nelle lettere apostoliche, re, senza riguardo aila proibizione fatta
che un tale è privalo del suo benefizio da Pio II d'appellare dai suoi giudizi al
o di altro diritto. 23.° Contiene la con- concilio, appellò al prossimo concilio ge-
clusione della chiesa gallicana pel rice- nerale tuttociò che avea detto il Papa in-
vimento de'decreti ovvero del sedicente torno alla prammatica sanzione, onde
concilio di Basilea. V. Primato, Benefi- prevenire gl'inconvenienti che potessero
zi ECCLESIASTICI, CONCILIO, GaILIA Da- , succedere in caso di scomunica, su di che
VOL. LV. 3
34 PRA PRA.
si presero misure nel parlamento. Mor- appellò al futuro concilio di tutti gli at-

to nel 1461 Carlo VII, gli successe il fi- tentati occorsi e da farsi contro questa
glio Luigi XI, al quale subito si rivolse legge. Inoltre il clero di Francia ricu-
Pio lì, domandando pel nunzio Geojfroy sò di ricevere un breve di Sisto IV, fu
l'abolizione della prammatica, come na- indocile alle ammonizioni d' Innocenzo
ta nello scisma e come distruttiva del Vili e di Alessandro VI fatte sotto re
diritto del Papa , da cui derivano tutte Carlo Vili ; può quindi facilmente im-
le sacre leggi. Luigi XI vi acconsentì e maginarsi qual disordine invadesse le co-
l'abrogò, più per condiscendenza di com- se ecclesiastiche del regno. In questo sta-
piacere Pio 11, che per risoluta riprova- to di cose non sembrando a Giulio II
,

zione. Vedasi 1' epistola del re al Papa lasciar trascorrere altro tempo per sanar
presso Rinaldi, all'anno i46i,n.° 188; questa piaga della Chiesa, regnando Lui-
Labbé, Coutil, t. 14, p- 97> Natal Ales- gi XII, ne intraprese coraggiosamente la
sandr., Hisl. eccl. t. 8, dissert. Char-
1 1; cura nel concilio generale di Lalerano f,
las, De liberlatib.eccles. Gallica ime ,lib. che descrissi a tale articolo, nella cui 4 •
'

1, cap. 16. La nuova fu ricevuta in Ro- sessione volle che si leggesse la revoca
ma con solenne applauso; ma il parla- fatta da Luigi XI, per venire al decre-
mento, prelati di Francia e altri dei clero
i to conciliare della totale abolizione, al
non desisterono dall' osservare la pram- modo riportato dal citato Bernini e da
matica. Anche il re, non vedendo man- me nel medesimo concilio. In questo alto
tenute le promesse di riconoscenza fat- preparatorio si citarono i padri francesi
tegli da Pio II, non si prese molta cura a dire le loro ragioni, perchè abolir non
di fare eseguire la sua dichiarazione, a- si dovesse la prammatica sanzione. La
vendogli fatto impressione le rimostran- risoluzione di Giulio li riuscì sensibilis-
ze energiche del parlamento e dell'uni- sima a Luigi XII pei gravi dissapori in-
versità sui vantaggi riportati dalla pram- ne portò ulte doglianze
sorti tra loro, e
matica, massime per le chiese provviste quasi a tutti i potentati cristiani ,
que-
di buoni prelati. relandosi del Papa, che togliere a lui vo-

Terminando di vivere Pio II nel i4^4i lesse il più prezioso gioiello di sua coro-
la prammatica d'ordine regio ritornò al na. Essendo morto Giulio II, continuò la

suo antico vigore , per cui il successore celebrazione del concilio Leone X, laon-
Paolo II a mezzo de' cardinali Geoffroy de Luigi XII vi aderì , rinunziò al con-
e Salve (/^.) volle tentare l' esecuzione ciliabolo di Pisa e pocodopo morì. Que-
dell'abolizione, impegnando il parlainen- sto Papa portassi in Bologna (/".) nel
to a verificare le lettere patenti colle qua- 1 5 5 per abboccarsi col nuovo re diFi an-
1

li Luigi XI l'avea soppressa: però il pro- cia Francesco 1 (di che parlai purea Fran-
curatore Gio. di Romano vi si oppose cia )
, il quale con caldissime istanze lo
vigorosamente , dicendo tra le altre ra- supplicò, che abrogandosi nel concilio la
gioni, che l'abolir l'ordine delle antiche prammatica sanzione, gli fosse permes-
elezioni era un togliere agli ordinari il so proporre in luogo di quella altri pro-
diritto di eleggere , ristabilir le riserve, getti di disciplina, che poscia, muniti di
le espettati ve, l'evocazioni in prima istan- apostolica autorità, servissero di norma
za delle cause alla corte di Roma un ; in tutto il suo reame. Assentì ilPapa al-
togliere ai patroni il diritto di presen- lepreghiere di Francesco I, e di comu-
tare ai benefizi, e agli ordinari quello di ne accordo concertati gli articoli della
conferirli, il che non poteva a meno di nuova disciplina , col Concordato tra
non introdurre nella chiesa gallicana una Leone X e Francesco I{Tr .), il Papa for-

orribile confusione: di più Y università malmente abrogandola Prammatica , lo


,

PRA PBA 35
sanzionò colle bolle, Primitiva ilici eccle- ne la chiamasse Palladio della Fran-
sia, de' 8 agosto 1 5 1 6; Paslor aelernus,
1 cia.
de' 19 dicembrei5i6; Divina disponen- PRANZO, Prandium. Il desinare, il

te, de' 1 9 dicembre i5i6; Romanus Pon- mangiare. Remotissima è la consuetudi-


tifex, del .° ottobre 5 7, Bull. Hom. t.
i 1 ne di congregarsi gli uomini a mensa
1

3, par. 3, p. 43o, 433, 44 2 e 443, Sa- onde col cibo ristorare il corpo e dare e-
cro approdante concilio. In tal modo si ziandio breve riposo alle membra stan-
conchiuse quel celebre concordato, segna- che e faticate dalle giornaliere occupa-
tamente per quei motivi che indussero i zioni, onde diversi autori scrissero intor-
Papi a convenire a concordati, e che di- no all'uso delle mense e del modo di ce-
chiarai a Pace. La bolla JPrts for,colIa qua- ,

lebrare i Erodoto, Strabo-


conviti, cosi
le Leone X condannò, annullòe riprovò la ne, Plutarco, Mela, Stuchio, Ciacconioe
Prammatica sanzione, con plauso e gene- Bulangero. Il costume di cibarsi con par-
rale approvazione fu letta a' 19 dicembre simonia fu proprio di tutti popoli, tan- i

a
1 5 1 6 nella sessione 1 1 del concilio Lu-
. to nella loro primitiva semplicità, quan-
terano, in cui rimarcai in che consisto- to nell'adolescenza. Ma tal costume de-
no le differenze tra lasoppressa pram- generò ben presto, e si sostituirono son-
matica e convenuto e sostituito con-
il tuose mense, e alle ruvide sedie si sosti-
cordato , il quale precipuamente estinse tuirono letti con morbide piume. Perciò

le elezioni ai benefìzi, molto allora tra- sipromulgarono leggi suntuarie di pram-


lignate dall'antica loro purità e sogget- matiche^ ma con poco successo. Gli egizi
te a infiniti abusi, a cui vari illustri pre- anticamente sedevano a mensa, ma non
lati della stessa chiesa di Francia giudi- apparecchiavano le tavole; venivano lo-
carono conveniente rimedio, come
tale ro successivamente portati piatti, affin- i

riferisce Bercastel. In conseguenza, con- chè ciascuno si servisse a piacere. I ric-


servandosi nel concordato alcuni rego- chi al fine de' conviti facevano presenta-
lamenti della prammatica, le elezioni del- re ai convitati il simulacro di una mum-
le prelature ecclesiastiche, che per la mia, dicendo loro : Mangiate e state al-
prammatica erano libere ai re di Fran- legri, che in breve sarete simili a questo.
cia, pel concordato restarono nomina
di I primi greci erano grandi mangiatori,
regia , ma soggette alla suprema ponti- ed il il grano edi
cibo più ordinario fu
ficia approvazione, per convalidarle col- legumi, come ed i romani; spre-
gli egizi
l'autorità apostolica. Clemente VII creò giavano il pesce come troppo delicato e
cardinale Antonio de Prato o Pradt, per leggero. Gli ebrei adottarono il costu-
aver contribuito all' abolizione definiti- me di cibarsi parcamente in comune in
va della prammatica e alla conclusione vari tempi dell'anno; dipoi la legge
del concordato. Nella Chronica latina scritta ordinò i conviti religiosi nelle fe-
pubblicata nell'i Monumenta histor. pa- ste di Pasqua e Pentecoste {V.) e nella
triae, t. 619, viene qualificata la
3, p. solennità de''Tabernacoli {V.): tali con-
prammatica la maggior peste della Chie- viti si ripetevano negli sposalizi o altre
sa, stabilita nel concilio di Basilea. Non- liete circostanze. Gli ebrei dividevano in
dimeno francesi non acconsentirono su-
i due mense i loro conviti; nella i. ci-
bito che fosse cassata, come notai al ci- bavansi delle carni della vittima , nella
a
tato Concordalo j anzi negli stati di Blois 2. portavano le frutta e facevano gira-
del 1576 si trattò di rimetterla in vi- re il vino con la tazza detta delle bene-
gore, mediante un ardito ragionamento dizioni e delle lodi , dai brindisi ed ac-
deli. presidente del parlamento, che per clamazioni che facevano. Come altre na-
altro non produsse alcun effetto, sebbe- zioni gli ebrei mangiavano giacendo. Nei
36 PRA PRA
tempi eroici facevano d' ordinario due in De legibus,eà in Apu-
Paolo Manuzio,
pasti il giorno, l'uno a mezzodì, l'altro la T^ttno d'oro, lib. io. I romani gia-
leio,
sera; questo ultimo era più abbondan- cevano a mensa 5 per Ietto: letti li por- i

te e considerabile, l'altro era una specie tò in Roma


da Cartagine Scipione Afri-
non pasto o pranzo. Gli spar-
di colazione, cano e perciò chiamati punicani, poi ar-
tanimangiavano insieme, ed il loro ali- chiani dal fabbro Archia che li imitò, ed
mento era assai parco e regolato dalla anche tricliniares^B distinzione de'letli cu-
legge die toccai a Grecia e relativi arti- biculares desti ria ti al riposo. Il lussogiun-
coli. Gli aborigeni avvezzavano i figli a se aformare mense di legno prezioso, co-
cibarsi di frutta e bere acqua, della qua- perle di lamine d'argento e oro e di ric-
le parlo pure a Fontane e Pozzi. 1 siba- che coltri: ornavansi con vasi di tali me-
riti, popoli della Calabria, attesero smo- talli, di superbo lavoro. Il solenne con-
deratamente agli agi, alle delizie, ai pas- vito de' romani si divideva in due portate
satempi, alle gozzoviglie, per cui furono o parti : la i." era destinata al servizio
ritenuti inventori di cibi delicati e demoti- delle carni e del pesce; la 2." per le frut-
viti. Erano tanto dediti al mangiare che ta e pel vino. I commensali si portavano
premiavano gl'inventori di nuove vivan- ade mense colle vesti cenaloria, Inclina'
a
de e nuovi intingoli, ed anche li corona- ria,convivalis e facevano brindisi alla 2.
vano. Gli epicurei fecero consistere il be- tavola, bevendo in onore di Bacco, degli
ne principale nel piacere, uno de'qualie- altri dei massime ai tutelari, e degli uo-
ra il mangiare assai e delicatamente. I mini che si volevano onorare. In mezzo
romani (licevano 3 pasti; colazione, de- della tavola si poneva il vaso cratere pie-
sinareeeena: la colazione di mattina con- no di vino e in questo ognuno attingeva
sisteva ordinariamente in pane inzuppa- il suo vaso, come praticavano gli ebrei.

to al vino; il pranzo era una specie di Le mense, letti, pavimenti si sparge-


i i

déjeunerj la cena era il più importante vano di fiori e d'acque odorifere, anzi di
de' loro pasti e corrispondeva al nostro tratto in trattosi versavano profumi so-
pranzo: talvolta dopo la cena facevano pra i convitati. In alcuni luoghi i pigmei
un quarto pasto, una specie di merenda ed i nani servivano ne'convili al lusso dei
(pomeridiana), equivalente alla nostra ce- grandi: romani storpiavano in culla i
i

a
na. Pranzavano all' ora 6. cioè a mez- bambini, per impedire che crescessero re-
a
zodì, cenavano all'ora q. sebbene ognu- stando nani. De'buftòni e improvvisatori
no poteva sciegliere l'ora a piacer suo. Si cheassistevanoallemense dei grandi, par-
ricava da Isidoro, Stor. Aug. t. r, n.° 38, lai nel voi. XXXI, p. i y5. Alla seconda
che gli antichi imbandivano lauti pranzi portata o tavola i romani ponevano i dei
a vanti d'intraprendere qualche fiera pu- /r/rtw(A\),o lari o geni domestici, sia per
gna : a pud veteres prandi'uni vo-
Proprie, religione, che per ornamento, donde eb-
rallini fuissc omnern militimi cibimi ante be origine il dessert che serve per la se-
pugnam. Poiché per la testimonianza di conda portata, sebbene si ponga in mez-
Casaubono, parandium ancora dicevasi, zo di essa per ornamento la parte deco-
quasi pararci militcs ad pugnam, cui aule rativa e consistente in vasi con fiori, la-
pugnarti fumerelur. In questa occasione vori di fini marmi, metalli ed altro. Tra
/
si beveva gran varietà di l ino(f
/ co- iromani l'infimo lungo nel teatro era pei
.),

me si legge nel Calogeri, Opuscoli t. 3j t senatori, e il supremo pei plebei; nel trion-
p. a3o. Convertitasi la romana parsimo- fo l'ultimo luogo era per l'imperatore, nel
nia in istra vizzo abbominevole, si pubbli- convito quello del console: nel sedere, nel
carono leggi suntuarie di prammatiche camminare, alla mensa, l'ultimo luogo
per porvi un limite, come si può vedere veniva ad essere il primo. Per gli antichi
PR A PRA 37
romani e delle loro mense e banchetti, ctus. Cortìì, Deprandiiac cenae modo,
si possono leggere, Descrizione de' riti de- Romae Aldus i56si, et Venetiae
i565.
gli antichi romani: delle mense devonia- Petioni, arbitri de victu romanorutn et
ni. Compendio delle antichità romane: de sanitale luenda, Romae 58 Pisa- i 1 .

de'banchetti de'romani. Buonarroti nei nelli, Trattalo della natura dei cibi e del

t'asidi vetro eruditamente parla de' con- bere, Venezia 1587. Peulingeri, Sermo-
vili reali, di quelli con divertimenti di rap- nes convivales, Yienaae 1689. Vittorio
presentazionij balli, armeggiamenti, suo- Lancellotli, Lo scalco pratico, Roma
ni, canti,con intervento di poeti a reci- 1627. Antonio Persio, Del bere caldo co-
tare sopra le azioni de'maggiori per istru- stumato dagli antichi romani, Venezia
zione de'figliuoli, sopra le favole degli dei i683. Fr. Ganassoni, Opuscoli Caloge-
e sopra cose di filosofia; dell'antico uso ro, t. 44- Parere intorno al mangiare de-
d'introdurre ne'banchetti una figura che gli antichi romani. Filippo Venuti, Dis-
rappresentasse lo scheletro dell'uomo,per seri, di Cortona, t. 5: Del nettare e del-

prenderne un incentivo più forte ed ef- l'ambrosia cibo e bevanda degli dei. Me-
ficace di affrettarsi (come rimarcai negli morie sloriche sopra l'uso della ciocco-
egizi) a godere pazzamente di tutte le de- lata in tempo di digiuno, Venezia 748. 1

lizie e dissolutezze. Discorre pure de'con- Pietro Ciacconio, De triclinio, sive de mo-
vili ne'giorni natalizi degli imperatori, do convivandi, apud priscos romanos y
de'pubblici fatti da principi, consoli e ma- Lipsiae 758. Lezione accademica delle
1

gistrati in occasione di giuochi, e regali cene sontuose de'romani, negli Opuscoli


in essi dati; de'conviti fatti dagli amici di G. B. Vivo raccolti e pubblicati da C.
ai vincitori dei giuochi, o dai vincitori A. de Rosa, Napoli 18 18. Giuseppe d'E-
medesimi, e di quelli imbanditi in Roma ste,Ragionamento sul così detto Dessert
ai vincitori de'circensi ; de'conviti trion- moderne, Roma 1829. Nel-
delle tavole
fali de'trionfanti e di quelli epinicei dati V Album t. 4, p- 273 si riporta la de-
1

dai vincitori di battaglie; de'conviti agapi scrizionediunbanchettosotto Luigi XIV,


e pel Battesimo (P'.). Mai-torelli, Opere e si cita un manuale di cucina del i655,
t. l, p. i85 ci diede la Dissertazione del' degno d'essere studiato dai moderni Lu-
la cena de'romani. I setlemviri Epuloni culli : Delizie della campagna o manna-
e i Tizi, anziché sacerdoti, erano cuochi, lecite insegna a preparare per l'uso della
ed anche ogni Sagrifizio avea termine col vita quanto cresce sulla terra e nelle ac-
banchetto. Altri li chiamano una specie que. Neil' agosto 85 1 fu famoso il con-
1

di sacerdoti, che supplivano ai pontefici vito dato dalla città di Parigi splendida-
per presiedere ai convili in onore di Gio- mente a lord maire e altri della muni-
ve e degli altri dei. Formavano un col- cipalità di Londra, in cui Chevet, inca-
legio e aveano 1' incarico di fare osser- ricato delle mense, accumulò tutte le me-
vare le ceremonie ne' conviti sagri e nei raviglie del genio gastronomico della na-
pubblici sagrifizi, riportando ai pontefici zione: la lista delle vivande che fu data
i disordini quando accadevano. .Nel 553 agli invitati fa comprendere come gl'in-
di Roma ne furono istituiti 3 ,
poi ne signi gastronomi, di cui Chevet seguì le
furono aggiunti altri 4 , finché il ditta- norme, Crillat-Savarin, Grimod, de-la-
tore Cesare ne creò altri 3, e in tutti fu- Heynièree Carème, hanno un merito di-
rono io. Si costruirono cucine grandio- stinto. Abbiamo molti trattati sulla cu-
se e proporzionate all'eccesso della lau- cina, come il Cuciniere perfetto italiano,
tezza delle cene e de' pranzi. Inoltre su Firenze 1826. I greci chiamarono Ar-
questo argomento si possono vedere: Ere- chimargirus il soprastante alle vettova-
tam M. Mensa romana
} sive urbana vi. glie; Archioenochus il coppiere maggio-
38 PRA PRA
re o capo de' coppieri ; Architriclìnus o rea mensa sedendo sui letti, mangiando
Tricliniarcha soprastante o capo del con- di fianco per facilitar la digestione, poi-
vito,© capo del luogo ov'erano 3 Ietti so- ché corcandosi dalla parte del piloro o ori-
pra i quali si giaceva per mangiare: fu fìzio inferiore dello stomaco,aveapiùcam-
costume degli ebrei assegnare nelle nozze po il cibo d'insinuarsi e di triturarsi ne-
un capo, acciò colla sua presenza e au- gli intestini. Per quali circostanze si ce-
torità ordinasse il convito con modestia lebrarono i conviti. De'conviti delle cord
e quiete. bandite {V. Giuoco). Di alcuni pomposi
Del modo di cibarsi, de' cibi piti usa- come di quello del patriarca di
conviti,
ti, e de' vasi e altre suppellettili adope- Mosca nel suo installamento, e di quello
rate parlai in moltissimi articoli e prin- ch'ebbe luogo nel i838 in Milano per
cipalmente ne'seguenti; mentre a Digiu- la coronazionedell'imperatore Ferdinan-
no, santa e morale astinenza dalla qua- do I, qual re del regno lombardo-vene-
lità e quantità di alcuni cibi, che include to, in cui intervenne il nunzio pontificio.
la virtù della temperanza, dichiarai che A Lavanda de'hedi dissi che ne derivò
fu praticato dai popoli più antichi an-
i l'uso dalcamminare a piedi e per non
che idolatri, dicendo pure delle ore del lordare letti mangiando a tavola, ed an-
i

mangiare, come di alcuni cibi e bevande. che dal bagnarsi prima di prender il ci-
Del famoso convito di Baldassare feci bo, come rimarcai a Letto, dicendo dei
menzione nel voi. XLII, p. 1 35 e altrove. lettisterni o conviti solenni cui invila vali-
A Convito parlai degli splendidi desinari si a Gemma notai che con que-
gli dei (

O cene, dell'uso de'con viti in tutte le na- ste ornarono i Ietti, formarono i vasi
si

zioni, della s. Scrittura, del Salvatore, delle bevande e si posero co'fìori tra'frut-
de'primi cristiani in cui cantavano inni ti); che nel convito di Pasqua (F.) de-
e salmi, si segnavano colla croce, facen- gli Ebrei (V.) due erano le lavande , e
dosi questo cogli anelli segnatorii (di cui parlai d'altre loro cene: nello stesso ar-
Boldetti ne' Cimiteri de 'ss. Martiri lib. 2, ticolo Lavanda deViedi narrai come Pa- i

rnp. i4) dal più degno della famiglia sui pi dopo averla fatta ai Pellegrini o Po-
cibi e le vivande; della sagra lettura a veri (P-), servono loro a mensa. Anche
mensa e del ringraziamento a Dio dopo nel Triclinio [V.) pontifìcio si sedeva su
di essa (7^. Benedicite, anche per la so- banchi forma di letti, perciò chiamati
in
lenne mensa del Papa e per quella che Icllislerni. A BAGNienel voi. XXXVII, p.
serve ai pellegrini); de'conviti funebri de- 1 (
) ì notai che prima di porsi a mensa vi si
gli antichi cristiani; de'banchelti imban- lavavano i gentili ed i cristiani; e siccome
diti dagli ecclesiastici e dai secolari; co- in detto articolo dissi che gli antichi man-
mesi debbano dare e come vi si deve sta- giavano una volta al giorno, intesi parlare
re, lodando il tacere e il silenzio, con di- de' greci, i quali propriamente facevano
versi esempi della sacra o morale lettu- verso sera un pasto solido e succoso, al
ra praticata a mensa anche da molti so- quale si preparavano con una leggera co-
vrani e personaggi; nonché sulla bene- lazione nel mattino o al mezzodì. Venuto
dizione de'cibi, di che trattai pure nel voi. Platone in Italia meravigliò che allora
LI, p. 260. Come e dell'ora in cui man- gli abitanti facessero due pasti al giorno,
giavano e bevevano gli antichi cristiani, cioè le persone sobrie; i soldati, gli ope-
e delle preghiere che prima e dopo vi fa- rai e le persone dedite ai travagli face-
cevano. Delle leggi suntuariedi/?/Y7wiwrf- vano 3 pasti, colazione, pranzo e cena, e
tica. Del convito d'Assuero, de' persiani talvolta anche la merenda nell'estate.
e di altri. Della mensa in cui il re vedeva L'aw. Camilli, Album 1. 13, p. 349, pub-
i convitali senza esser veduto, e dello sta- blicò un saggio de'conviti e delle cucine
PR A PRA 39
degli antichi greci, registrando gli scritto- do promosso al cardinalato Gualtieri nun-
ri greci sull'arte del cucinare, oltre la Ga- zio in Francia, con breve scritto di pro-
stronomia, poema di cucine in versi di Ar- prio pugno delegò Luigi XIV a impor-
chestrato, che qualificò l'opera più dotta gli la berretta. Questa il re gli pose sul
e compiuta in argomento. capo a'4 agosto 1706 nella cappella di
Ad Agapi, pasti, cene o hanchetti fatti Versailles dopo la messa, tenendo poi a
dai primitivi cristiani ne' Cimiteri o Ca- desinare il cardinale, il quale sedette in
tacombe (P*.), e poi nelle chiese o loro distanza di 4 luoghi dal re. Luigi XIV
vestiboli con fratellevole concordia, par- nel bere alla salute del Papa, si levò in
lai delle loro diverse specie per fomen- piedi e si scuoprì, poi si rimise a sedere
lare la carità cristiana e sollevare i poveri, e bevette col capo coperto, stando il car-
cioè nuziali o connubiali se pel Matri- dinale in piedi e scoperto. Quindi car- il

monio {V.); natalizie e onomastiche {V, dinale volendo bere alla salute delie, si
Nome e Nata le) se correva la festa di qual- scuoprì e si levò in piedi, bevendo in que-
che Martire (^.)j funerarie se per occa- sta positura. Tra gli antichi danesi la fe-
sione di esequie ai Defunti (f/ -)- A Fu- sta di Natale si chiamava del corno, per
nerali con qualche diffusione trattai delle quello che vuotavano pieno di vino per
cene o banchetti funerariide'genlili, in cui la solennità. In tal giorno i norvegi beve-

avea luogo ilbagno; delle agapi funerali vano in onore di s. Olao da cui avea- ,

de'cristiani, ed anche delle natalizie pei no ricevuto la fede cattolica, e per abo-
martiri ; de'cibi che si ponevano sulle se- lir l'uso di bere in onore delle false di-
polture [V. Lutto), con distribuzioni ai vinità. Tra gl'irlandesi si beveva in onore
poveri eziandio di limosinejcome de'pran- di Gesù Cristo e de'santi, in corni dorati.
zi lasciali pei suffragi anni versarli o Com- Pegli abusi introdotti fu proibito di bere in
memorazione de' fedeli defunti (ad Anni- amorem sanclorum, dal concilio di Nan-
versario de'defunti ed altrove parlai del- tes, presso Incuiaro di Reims, in cap. ad
la distribuzione di fave ai poveri per ta- Presbytcros, e. 1 4- A Cappelle pontificie,
le ricorrenza, dell'origine della quale me- nella generica descrizionedelleantichesa-
glio a s. Odilone). Inoltread Agapi, dissi gre funzioni celebrate da'Papi, raccontai i

che ne'primi tempi della Chiesa desunte solenni conviti disposti in più mense, una
le agapi dai precetti ceremoniali mosai- delle quali era pel Pontefice vestito (di
ci, Deuteronomio cap. i4> 28, in v. 2 4 a questo, oltre la mitra, lodichiarai nel voi.
seguito degenerate in abusi gravi, furono XLII, p. 1 70) pontificalmente con mitra
proibite, indi definitivamente soppresse aurifregiata, piviale rosso e Fanone (V.),
nel secolo XV, solo ne restòqualche vesti- alla cui destra e sinistra eranoquelledei
Le feste de' Pazzi(f:/ .)
gio in diverse chiese. vescovi, preti e diaconi cardinali, e in ap-
ebbero origine dalle innocenti agapi. A presso le altre de'prelati e signori, e me-
Brindisi, invito o saluto diesi fa a pranzo glio dichiarai nel voi. IX, p. 1 16: che i

in atto di bere, ragionai delle antiche ac- mensa per ordine


cardinali sedevano alla
clamazioni convivali e loro ceremonie (an- con mitra bianca, ed aveano superpelli-
che a Laudi), ricordando quello fitto alla cium(o Colla,Vedì)cum camisiis, et man-
salute di Giacomo
III da Clemente XIII te Ilo. 11 cardinal Stefaneschi nel codice va-
nella sontuosa mensa in cui ammise il fi- ticano presso Gallico, Acta caeremonia-
glio cardinal York che avea consagrato Ha t. 1, p. 28, scrive : Cardinales omnes
vescovo, altro ai cardinali commensali, tamsaeculares, quam religiosi, habebunt
altro al sagro collegio; e quello detto per cottas ,cum succissive camisiis (rochetis)
Gregorio XVI. A p. 627 del Diario di albis, et mitris simplicibus de guarnello
Cccconi si legge, che Clemente XI aven- (panno di bombagia, imperocché fu Pao •
4o PRA PRA
lo II che loro le concesse di seta a lavo- giavano,ead altri a piacere. Versola me-
ro di damasco) incapile, et manlellisad tà del convito l'arcidiacono faceva legge-
scapulas: sed religiosi habebunt manlel- re al diacono una lezione e poi gli faceva
limi coloris suae religionis : et ita parali cenno di finire. Allora il Papa ordinava
comedent, et alii praelati similiter. Ter- all'accolito che chiamasse i Cantori pon-
minato il convito, riconducevasi dai car- tificii per cantare la sequenza, indi rice-
dinali il Papa alla sua camera, ibique se- vevano come pel Natale una moneta e dal
dei in faldistorio, ipso et eis paratis, ut Papa una gran tazza piena di vino già da
Juerunt in mensa. Dopoch'erasi spogliato lui gustalo, come narrai a tale articolo
il Papa degli abiti sagri, i cardinali ed i (e nel voi.VIII, p. 3 e seg.), ove dissi
i

prelati tornavano alle loro abitazioni,*:»/?! del canto eseguito dai cantori ne'solenni
milris equitanles, et parali, sicut incoine- conviti del Papa. Ne'due giorni seguenti
slioneslelerunl.lnohve riportai come nella alla Pasqua si faceva nel triclinio il me-
solenne messa e dopo {'Agnus Dei, il iVo- desimo convito, senza la rappresentanza
r
menclalore (P .) che chiamava o nomina- dell'agnello. Noterò che nel voi. XLVI1I,
va quei chesi dovevano invitare alla men- p. 2i 8, dicendo delle oblazioni che si fa-
sa pontificia, il Sacellario (V.), e il no- cevano all'altare in commestibili, parlai
taio del Vicedomino (V.), ascendevano dell'agnello arrostito che si benediceva dal
all'altare per prender nomi dal Papa i Papa nel giorno di Pasqua, prima all'al-

dei commensali: il i ."invitava quelli prò- tare, poi in una sala lateranense della ba-
priamente per la tavola del Papa; il 3.° silica Leoniana, ed a chi lo dava a man-
quelli della mensa del vicedomino (co- giare in figura della cena del Signore. Nel
me pur dissi nel voi. IX, p. io e 1 1 5). medesimo articolo Cappelle pontificie
Che ne'vesperi di Pasqua i primati della (e nel voi. Vili, p. 296 e 3oo) descrissi
chiesa romana si refocillavano con be- la tavola che nel giovedì santo s'imban-
vande di vini diversi, pachis, pactysi, disce dal Papa ai i3 apostoli e come la

e la return vimini, ciò che si continuava a serve (non sogliono assistervi i cardinali,
fare sino a tutta la domenica in Albis > al pure nel 1846 Gregorio XVI permise al
modo riportato pure nel voi. XLI, p. 243 cardinal La Tour vescovo d'Arras che se-
e 244- Parlai del pranzo del giorno di Na- desse dopo l'ultimo apostolo su d'una se-
tale (/'. e ne parlai ancora ne' voi, lX,p. dia a bracciuoli, vestito dell'abito cardi-
1 i5, XXI, p. 161) nel triclinio del Pa- nalizio paonazzo: tutte le volte che il Pa-
lazzo Laleranense (F .), dopo le 3 Messe, pa si avvicinava a lui, egli si alzava d'in-
come dell'ordine in cui sedevano a men- chinava): delle tavole del giovedì e ve-
sai cardinali,! vescovi e gli altri. Del pran- nerdì santo (ne.W Ordine romano XIII,
zo nel giorno di Pasqua (V.) nel tricli- n. 29,51 leggecheinquesto giorno il Papa
nio leoniano, ove mangiavano sull'accu- non dava alla sua famiglia veruna vivan-
bito o lettislernio intorno alla mensa del da cotta, né vino da bere, ma solo erbe,
Papa in figura de' 12 apostoli, cioè 5 Car- Pane ed Acqua, V.) che il palazzo apo-
dinali, 5 Diaconi, il Primicero{F'.), ed il stolico dava ai cardinali (le quali già si
Priore basilicario sedente su sgabello: si facevano nel 1G27 e meglio stabilite da
benediceva l'agnello dal Papa, il quale in Clemente XI, come osservò Cancellieri,
memoria dell'ultima cena del Signore, ne Settimana santa, p. 226), ed al princi-
poneva un poco in bocca del priore di- pe assistente al soglio, come di altre ta-
cendo: Quod facis,fac citius, sicut ille vole che aveano luogo; descrivendo al-
accepit ad damnationem, tu accipe ad tresì la mensa che conservatori di Ro-
i

irntissionem. 11 resto dell'agnello dava ma facevano imbandire ai pellegrini 111


agli altri i i personaggi che seco man- sede vacuale, ed altre notizie di essa ri
PRA PRA 4t
poitaiaLAVAjfDADE'piEDr, mentre nel voi. que aquarum, come li chiama Cencio Ca-
XLIX notai la disposizione in vigore. A merario neh' Ordine XII, spesso si trova
Cena dissi di quella del Signore eseguita rammentata; poiché a p. 8 si diceche 1

nel cenacolo di Gerusalemme (F-), in cui nella vigilia di Natale, redeuntead aulam
Gesù Cristo istituì la ss. Eucaristia (F.), Papae, ubi parala sunt vina multa et di-
dopo la Lavanda de'piedi agli apostoli, versa, et claretum, et species eo-
per memoria delle quali si fanno dal Papa dem die Poenilentiarii cum eorutn fami'
nel giovedì santo a 1 3 sacerdoti; della ce- liis, Eleemosinarius , et Vicecancella-
et

na in figura dell'antica refezione sum- rius cum


tota cancellala vtniunt videre
nientovata, che avea luogo nella notte di Paparn, et Papam dat omnibus species,
Natale ne Palazzi apostolici Quirinale e et vinum. Il clareto si nomina spesso ne-

Faticano (ai quali articoli rimarco luo- i gli Ordtni\romanij Vegio lo chiamò opti-

ghi ove pranza il Papa sotto baldacchi- mum vinum, oplimus aromatibus tondi'
no, ed ovest fecero conviti, lo che dichia- tum; Bullandisti, aromaticum vinumj
i

rai pure negli altri simili palazzi), la quale Marlene e Durando^ecoc/z^/jj vinumfa-
cena descrissi nel voi. IX, p. io4> in uno clitium, dulce pigmentum, gcrmanis da-
alla cantata che sole va farsi; come ancora rei, gallis kipocras. L'autore del ceremo-
r
trattai delle Quaresima (I .),de\-
cene di niale, parlando del solenne convito papa-
r
l' Avvento (I .), e di digiuno, non che del le, dice: Ponuntur deinde vinum, et con-

modo di sedere a mensa degli antichi. Qui fectiones, sive species. Si può dunque cre-
aggiungerò che ad Anni santi riportai dere che con queste parole sieno indicate
quando Pontefici somministrarono le
i le confetture o il pepe, il quale dabalur
vivande ne\V Ospiziode Ila ss. Trinità dei in collatione post prandium, anche nel
r
pellegrini (f .), a quelli che vi sono ospi- giorno diPasqua,comedissi nel voi. Vili,
tati, e le altre mense da loro servite o nel p. 1 1 9, e come si legge in Gattico p. 4 2 7-
proprio palazzo o in altri locali ove allog- Anno i4'o Barellinone die dominicae
giarono vescovi, ecclesiastici d'oltieraonte Paschae, Benedictus XIII Petrus de Lu-
e pò veri pellegrini. Per la mensa del giove- na dedit piper in collatione. Di che for-
dì santo ricordai nel voi. L1I, p. 1 63 che il se rimane un vestigio ne'garofani dispen-
comune di Perugia somministrava buon sati dal capitolo lateranense, come notai
pesce; il nunzio di Napoli varie casse di nel voi. XII, p. 40, e nelledispensedi pe-
mostaccioli, canditi, conserve di frutti e pe che in alcuni tempi fanno diversi so-
uva ; ed il tesoriere della provincia di dalizi. A Ebrei dissi del loro tributo d'u-
Ferrara scatole di caviale (preparato pei na libbra di pepe, piperis, e due di can-
primi dai sibariti, come rile vòTafuri,iT>e/- nella, cinnamomo. Moretti, De presby-
tere) e de'sturioni pescali nel Po: al pre- terium p. 222 e 232 parla di doni e ,

sente solo da Ferrara vengono tali pesci distribuzioni di pepe, piper in collatio-
e caviale. Anticamente lo stesso Papa in- ne post prandium, largizione che faceva
terveniva alla cena del giovedì santo al il Papa nel giorno di Pasqua. » Donis,
modo già detto, con piviale rosso, e fano- et praestationibus nobilioris,cariorisque
ne sul capo colla mitra sopra, lìlus. hai. generis accensebatur piper , antequam ,

t. 2, p. 487; restandovi pure a desinare patefactis industria nationum maribus,


i cardinali coi descritti paramenti sagri, ac detectis ignotis regionibus , veteres
dicendo il citato Gattico a p. 3o,quibus ai-ornatimi species copiosiores fierent, no-
omnibus lolis danlur species, et vinum. vaeque adveherentur in Europam". Nel
Questa doppia distribuzione che il Papa voi. I, p. i85, parlai della cena che il
iuceviiai cardinali di spezie edi vino, cam- cardinal vescovo di Albano dava alla cu-
biato poi in rinfreschi rigenti uni aptarum* 3
ria nella vigilia di Natale, cui donava
4» TRA. PRA
due porci ; ad vesperas et ad vigiliani 206, parla de' Subpulmentari e de' Da-
dtbet (nel palazzo del cardinale) ibi re- piferi della s. Sede; crede i primi prepo-
tnanere Ponti/ex per totani noctem, co- sti forse alla cura de' cibi, i secondi per-
me riporta Ordine romano XI e
l' ; il sone nobili che servivano a tavola; e che
XV, post vesperas fìt potus in aula. Di nel 1 177 Alessandro III mandòa pren-
alcuni rinfreschi per la festa di s. Loren- der possesso di Bertinoro e suo contado,
zo e per l'Ascensione si legge nel Gatti- che Cavalcante suo signore in morire a-
co p. 86, infesto s. Laurenli si vea lasciato alla s. Sede suprema signora
moraretur d. Papa juxla eccl. s. Lau- del medesimo, un cardinale, un suddia-
rentìi, habel vesperos solemnes canlan- cono ed un suo dapifero. Nardi parla pu-
dos in ecclesia, et datar potus praelalis re de' Paracellari della s. Sede, che ras-
in aida; ed alla pag. 88 e 89, sunl ve- somigliaai moderni impiegati della guar-
speri papales solemnes in vigiliis Ascen- daroba e Floreria pontificia (P-). Dice
sionis cantatali in ecclesia, et dalur po~ però Macri, Not. de'vocab., che Paracel*
tusin aula. A Banchetti o splendidi con- larius era uffizio del palazzo apostolico,
viti riportai diversi canoni che ne vieta- il quale avea la cura di distribuire ai po-
no l'accesso agli ecclesiastici, e che la ta- veri tutto quello che men-
rimaneva alla
vola de'cardinali dev'esser specchio di sa del Papa, e cli'era ancora chiamatoci-
moderazione (meglio nel voi. XXIII, p. pulmenlarius, uno de'quali fu suddiaco-
i36 s. Eusebio Papa del 3og prescris-
: no, aggiungendo che sotto Adriano I la
se moderazione ai vescovi nelle mense); dispensa pontifìcia fu nomata Paracel-
che in quello de' Papi principi sovrani i larium. Anticamente nella mattina del
e ambasciatori davano loro l'acqua per concistoro pubblico, in cui i nuovi car-
la Lavanda delle mani (F.), servivano dinali ricevevano il cappello dal Papa,
de'due primi versavano nel bic-
piatti e tanto essi che i cardinali vecchi restava-
chiere per la il vino.
1.* Ricordai
volta no a pranzo col Papa. Il Lonigo, Delle
i banchetti splendidissimi per l'Elezione, vesti purpuree p. 4^ e 5o, riferisce che
Consagrazione, Coronazione e Possesso ai banchetti solenni ai quali interveniva
del Papa (f.), e dei cardinali, ambascia- anticamente ilPonteficeco'paramenti sa-
tori ed altri personaggi che vi era no con- gri ne'giorni di sua coronazione, di Nata-
vitati, tolti e aboliti da s. Pio V, Grego- le, Pasqua e di s. Pietro, sedevano car- i

rio XIII e Sisto V, come pur notai nei dinali colia cotta sopra il rocchetto, con
voi. VIII, p. 162, XXI, p. 170 e 171, e manlelletto paonazzo sopra la cotta lun-
ne derivò l'uso della dispensa a'poveri di go fino a terra senza coda e aperto di-
un paolo per la coronazione, e di un gros- nanzi sino ai piedi, senza manicheo fo-
so nell' Anniversario della coronazione rame alcuno alle braccia e colla mitra in
nel cortile di Belvedere, imperocché tale testa. 1 cardinali religiosi vestivano nello
banchetto talvolta si faceva anche per stesso modo, del colore dell'ordine a cui
l'anniversario. A Conclave Cella par-
e appartenevano, assumendo la cotta sulle

laiove pranzarono i Papi appena eletti, vesti comuni per non usare il rocchetto.
che per la confusione talvolta solo pote- Ai banchetti ordinari senza paramenti, i

rono refocillarsi. A Conclave e Dapiferi cardinali intervenivano col mautelletto


trattai della quantità del cibo prescritto sopra il rocchetto senza la mozze Ila, ed
ai cardinali in conclave, somministrato il più anziano di promozione dava lo a-
loro dai dapiferi. Galletti, Del primicc- sciugamani al Papa, prima e dopo il ban-
ro a p. 87, parla di Giacinto dapifero chetto. Che in tali vesti intervenivano al
del Papa del \ , in cui
1 regnava In-
1 1 pranzo pontificio, per la benedizione de-
nocenzo II. Nardi, De' parrochi t. a, p. gli Agnus Dei, de'quali parlai ancora nel
PRA PRA 43
voi. IX, p. 35. Come vestivano i cardi- pifero e ne'solenni banchetti portava ili.
nali ne'pranzi del giovedì e venerdì santo, alla mensadell'imperatore4scodelle d'ar-
lo dichiarai nel voi. Vili, p.3o ; come al-
i gento coi cibi. L' elettore di Brandebur-
la cena e cantata nel voi. IX, p.io5. L'ac- go, quale arcicameriere, ne'pranzi solen-
qua ne' pranzi solenni la versa sulle ma- ni porgeva da lavare le mani all'impera-
ni del cameriere segreto coppie-
Papa il tore. Riporta il p. Tosti, nella Storia della
re, di cui parlai nel voi. VII, p. 2 5, a Fa- lega lombarda, che Federico I prenden-
miglia pontificia e negli articoli che lo ri- do in Corona diferro nel dì del-
Pavia la

guardano, ovvero un cardinale, il mag- la Pasqua, dopo la mensa tenne lauto ban-

giordomojiin principe, essendovene esem- chetto, cui fece sedere i vescovi ed gran- i

pi. Nel vol.VIII p. 443 rammentai l'usodi


s
di feudatari di Lombardia, egli colla co-

farsi de'concerti cantati alla mensa papa- rona in capo, i vescovi colle mitre. An-
le nel 1

d'anno. A Coronazione degl'im- che nelle coronazioni de're, Papi li ten- i

peratori e ad Imperatore descrissi queste nero alla loro mensa, in cui ricevettero
funzioni eseguite dai Papi, i quali poi trat- l'acqua allemani egli altri ossequi toc-
tarono a convito solenne i medesimi, non mentre gl'imperatori nella
cati di sopra,

le imperatrici benché le avessero coro- Cavalcata fungevano l'uffizio di Pala-


nate, le quali erano convitate in altra ca- freniere (V.) t gli uni e gli altri colla co-
mera, che praticò Clemente lì, con En-
lo rona in capo.

rico IH ed Agnese. Talvolta pranzaro- Ai sagri o solenni conviti de'Papi pre-


no gl'imperatori al palazzo Laleranense, siedeva e dirigeva la mensa il Vicedo-
senza Papa, come Federico III. In Bo-
il mino, poi Maggiordomo : a questo arti-
logna Carlo V
non pranzò con Clemente colo trattai di quanto Io riguarda, e che
VII; bensì l'imperatore al primo atto di spetta a lui di servire a mensa nel gio-
bere s' alzò dalla sua sedia e con graziose vedì santo i 1 3 apostoli ( che prima uno
parole disse un brindisi al Papa; per que- di questi era confrate della dottrina cri-
sto, e inchinandosi insegno di gradimen- XX, p. 249) se
stiana, lo notai nel voi.
to, rispose il nipote cardinal Ippolito de ilPapa non fa la funzione; che il prela-
Medici; gli altri convitati di seguito imi- to se non è prete benedice la mensa un
r
tarono l'imperatore, e quindi fu bevuto vescovo o \ Elemosiniere (l .')jclie invi-

alla salute e onoranza del l'imperatrice as- tava i cardinali alla mensa del giovedì e
sente, del redi Boemia edell'infante reale venerdì santo, ed alla cena della vigilia
principe di Spagna, fratello e figlio di Car- di Natale, oltre quelle tavole che tuttora
lo V, come si legge in Giordani, Della imbandisce ai primari della famiglia pon-

venuta in Bologna di Clemente VII e ne'due primi giorni; e che ne' Viag-
tificia

Carlo V
y p. i43, che descrive il magni- gi e Villeggiature de'Papi (V.J, invila i
fico pranzo di cui feci parola nel voi. XV 1 1, commensali ai pranzi cui presiedere al-
p. 22 5. Inoltre a Imperatore ricordai il la mensa interviene il Papa, questi li de-
convito sontuosissimo che si faceva in A- stina , nel qual caso lo Scalco (V.) e il
quisgrana per la sua prima coronazione. coppiere prestano qualche assistenza in
E ad Elettori dell' impero dissi che il principio a piacere del Papa, presentando
conte Palatino era lo scalco e l'arcida- il i.° la minestra, il 1° versando vino nel
pifero che portava le vivande in tavola; bicchiere, indi in lutto sunnWsceV Aiutati-
ed il re di Boemia avea l'uffizio di gran te di camera (V.) eh' è quello che sem-
coppiere e dava da bere al nuovo impe- pre serve a mensa il Pontefice sia dome-
ratore ne'solenni conviti la prima volta sticache solenne, non dovendo servire
e colla corona in capo o senza. Antica- altri ne muoversi dal fianco del Papa,
,

mente l'elettore di Baviera era l'orrida* cui presenta le vivande e altro, e versa il
e,

44 PRA. PRA
vino e T acqua ne) bicchiere. In questi gnali per radunare le persone a mensa)
pranzi la tavola del Papa è aderenteal- assisteva il Pontefice durante la mensa;
ìa mensa degli altri, ma circa un palmo presiedeva all'assaggio delle vivande edel-
più. alla, sedendo in sedia a bracciuoli e le bibite prima diesi ponessero sulla men-
su pradella. Ne'pranzi solenni il coppie- sa pontificia (quanto si fa ora perla mes-
re e lo scalco devono prestare servizio in sa solenne, lo toccai nel voi. L, p. 43)
tutto il tempo che dura la mensa , coa- questa terminata somministrava al Pa-
diuvati dall'aiutante di camera, il quale pa il rocchetto, la mozzetta e l'acqua al-
è assistito dai famigli pontificii chiama- le mani se non vi era persona a lui su-
ti impropriamente scopatori segreti. Di- periore. Alla sua tavola invitava militi e
minuiti gli uffizi della Famiglia ponti- altri. Inoltre presiedeva all'imbandigione
ficia {V.) e semplificate le ceremonie e de'solenni conviti nel palazzo apostolico
costumanze riguardanti la mensa ponti- nel giorno della coronazione del Papa,
ficia, anche se il Papa pranza in pubblico, nel giovedì santo e in altri. A Famiglia
cioè se animelle cardinali, prelati e altri pontificia, a Palazzi apostolici, a Mag-
peisonaggie l'intima famiglia nobile, tut- giordomo, riportai il novero delle oflìci-
to procede con semplicità e con poca eti- ne e dispense palatine de' commestibili
chetta. Al presente ne'pranzi ordinari è il della cantina, della panetteria, della cu-
credenziere che mette i piatti intavola, li cina, della credenza, del lineilo, de'luo-
leva, scalca, distribuisce i vini (non essen- ghi ove si mangiava e altro. Siccome in

dovi più il bottigliere, esercitandone il cre- molte ingerenze dell'antico Vicedoniino


denziere le veci) e dirige la mensa ; lo aiu- successe il Maestro del sagro ospizio, le
tano gli scopatori segreti, i palafrenieri e attribuzioni di questi furono poi riunite
Papa benedice la men-
altri inservienti.il nel prelato maggiordomo e prefetto dei
sa, equando beve la prima volta tutti palazzi apostolici. All' articolo Foriere
devono genuflettere (su di che può ve- maggiore, offiziale laico palatino, narrai
dersi il voi. XXXVII, p. 1 88); i cardi- che ne' solenni pranzi pontificii eserci-
nali ed i vescovi si alzano in piedi e fanno ta delle ingerenze dipendentemente dal
un inchino, i cardinali cavandosi il ber- maggiordomo, e che ne'viaggi del Papa
rettino rosso. Altre particolarità speciali lo precede, prepara gli alloggi, fa imban-
le dirò in seguito. A Maestro del s. o- dire le mense pel Pontefice e per la cor-
srizio, ministro laico palatino, raccontai te, supplendo il maestro di casa in sua
che anticamente avea la cura del desina- assenza. A Maestro di casa oe'sagri pa-
re e della cena di que' cardinali che ce- lazzi apostolici enumerai le attribuzio-
lebravano nella basilica Vaticana. Spet- ni di questo offiziale laico palatino, del-
tava a lui domandare al Papa chi do- la cura che aveva della mensa pontificia
veasi invitare a mensa, per regolarsi nel e lavanda delle mani del Papa, come dei
£ue le provviste corrispondenti : che in pranzi e delle cene che si davano in pa-
tempo di desinare si chiudevano le porte lazzo ai famigliari pontificii o ad invitati
di palazzo e posava le chiavi sulla mensa cardinali e signori ; che in nome del Pa-
del Papa o consegnava al Camerlengo,
le pa presentava i donativi di copiosi com-
se questo primario ministro pranzava o mestibili ai sovrani e ambasciatori nel lo-
pernottava in palazzo. Nell'ora del pran- ro arrivo in Roma, e se i secondi appro-
zo e della cena faceva suonar \aCampa- davano in Civitavecchia erano trattali di
nao Campanella^.) di palazzo (ciòche pranzo, da lui, dai bussolanti, dallo scal-
ricorda l'usodella campana Pulnumtaria, co della foresteria e da altri famigliari ;

di cui parlò Stuchii, ^Nltdr. Conv.ì. 12, la della mensa palatina che imbandiva nel-
qua le si usa va nelle vaste abitazioni dc'ina- la villeggiatura di Castel Gandoljo y di-
PRA PRA 4$
cencio chi v'interveniva, come dell'attua- liche aveano cantalo messa nella cap-
li sue attribuzioni in tal tempo e ali re cir- pella palatina, o assistita quella del Pa-
costanze, circa i pranzi e le cene de'pa- pa o cantato l'evangelo. Che ne'pranzi in
latini ; del pranzo annuale che il Papa cui i Papi vi ammisero cardinali, amba-
dava in palazzo agli Uditori di rota , e sciatori e altri personaggi o principi, ac-
di quelli che ai medesimi offriva il cardi- compagnavano lo scalco e il coppiere ;

nal cancelliere. Quanto agli ambasciato- questi pranzi anticamente si facevano nei
ri aggiungerò con Amati, annotatore del primi 9 giorni dopo l'elezione. A Fami-
Maestro di camera del Sestini nel 634- 1 glia de'cardinali e prelati parlai anco-
» Il Papa suole onorare gli ambascia- ra de'loro coppieri, scalchi, credenzieri e
tori (/^.) regi straordinari d'ubbidienza, cuochi, come de'sodalizi de'nobili aulici,
col tenerli mangiar seco
una volta a : de'cuochi,de'credenzieri e pasticcieri (dei
questo onore è stato fatto anche ai due fornari , osti e altri a Università' arti-
capi delle due case Colonnae Orsini; da stiche); ricordando nel voi. VJIIjp.'ìSoe
s. Pio V a M. Antonio Colonna nel ri- 3o2 quelle colazioni che dal palazzo pon-
torno dalla guerra navale (di cui nel voi. tifìcio ricevevano i famigliari de' cardi-
XXXV, p. 180), e da Clemente Vili a nali nelle sagre funzioni, ede'pranzi nel

d. Virginio Orsini allorché si trattenne giovedì e venerdì santo. 11 Sestini, Mae,~


alcuni giorni per diporto a Palo (di che stro di camera cap, 4 1> riporta che i car-
parlai a Porto); il quale onore non fa dinali legati o altri in ospitare personag-
il Papa agli ambasciatori benché regi e gi anche reali, allorché gì' imbandivano
straordinari se non sono d' ubbidienza , la mensa pubblica vestivano per distin-
non solo in Roma, ma neppure in Fra- zione 1' abito cardinalizio col rocchetto
scati e in Castel Gandolfo dove vanno ,
scoperto ,
per gli altri non assumevano
essimolte volte a trovare sua Santità e il rocchetto. Nel cap. 11 dice che i car-
sono trattenuti a mangiare dal cardinal dinali intervenivano alle ceremonie degli
nipote del Papa ". A Bussolanti, fami- sposalizi e al banchetto pure in abito car-
gliari palatini, già divisi in Bussolanti, dinalizio col rocchetto scoperto; se trat-
Camerieri extra e Scudieri, dissi che fra tenevansi al ballo, indossavano sottana
iprimi erano lo scalco della foresteria di e ferrai uolone. Delle parti di palazzo o
palazzo e il trinciante, fra 'secondi il sot- pane di onore parlai in più luoghi, cioè
to scalco e due trincianti della foreste- delle quotidiane e altre distribuzioni di
ria, che i terzi versavano l'acqua alle ma- pane, vino, commestibili e altro che da-
ni del Papa in alcune funzioni. Che i va il palazzo apostolico, e chi ne gode-
bussolanti nel giovedì santo assistono al- va, come ne'vol.XLI, p. 9.87, L, p. 2o5
la tavola de'pellegrini e fanno altrettan- ossia Palazzo apostolico, ove feci memo-
to ne'solenni conviti de' Papi ; assisteva- ria dell'antica vita comune che ivi si u-
no alle mense de'cardinali nel giovedì e sava ; quali persone il Papa invitava a
•venerdì santo, ed alla cena di Natale. Che mensa pel Nomenclatorej de'luoghi o ti-
il bussolante sotto -guardaroba assiste nelli, caenaculum, t rie Un aria, ove si ci-

quelli che fanno da apostoli ,li accom- bava la famiglia pontificia; delle vivande
pagna alla colazione e alla mensa dopo che si cucinavano nelle officine palatine

la Lavanda de piedi leggendo ', alla stes- pel gran numero de' famigliari, per cui
sa mensa dopo il Caudatario del Papa eranvi i cacciatori per somministrare i

{V)- Nell'articolo Mazzieri del Papa e prodotti della Caccia (V), e de'tributi
nel voi. Vili, p. 234 , rilevai che dalla di questa perciò imposti dai Papi. Che
cucina della foresteria pontifìcia piglia- intermesso l'uso della mensa ai famiglia-
vano le torte e le portavano ai cardina- ri s'introdussero le parti di palazzo, pri-
-

46 P RA PRA
ma copiose, poi modificate, indi soppres- saePapae. Apudparietcm erit sedes pa
se nel fine del passato secolo. All'arti- palis, ad quam parvo, et demum ma-
colo Famiglia pontificia, nel pubblicare gno scabello ascendetur. Ornabilurque
diversi anticbi ruoli, riportai gli uffizia- sedes panno aureo pendente super ca-
li della panetteria, cucina, tinello, creden- put. Mensa erit alla adjustam proporlio-
za, cantina e foresteria pontificie, tan- nem sedeniis. Ad dexteram aulae par-
to per la persona del Papa , che de' fo- te m parabitar prò cardinalibus, eie. Ma-
resteri e de' famigliari palatini. Nel se- gisterdomus provideal in tempore de or-
colo XIII eravi la Coquina parva et ma' dine, et modo ferculorum de servitori'
gnaj i brodariij Yosliario o custode del- bus, quis primus
et secundus, et quis a-

le porte della cucina, I' arcicuoco, il su- lius debetportare fercula. Pontifex re-
perquoqus. A Maggiordomo, in descrive- mota prius mensa ad partem sedeat in

re l'antico / icfdoiniiìo i minisi io del- sede. Cardinale^, et principis alii stent
lacasa del Papa, descrissi quanto riguar- ante paratos mensae . Dopo la lavan-
. .

da l'antica vita comune tenuta nel me- da, Papa benedicit mensam stans capi- ,

desimo palazzo, essendo egli preposto al le nudo, et lune diaconi assistimi. Fini-
sostentamento del Papa e de'famigliari; ta benedictione sedet, et diaconi vadunt
che nel Patriarchio ospitava forestieri i ad loca sua. Primum ferculum por labi t
e li riceveva alla sua mensa nel Vicedo,- nobilior princeps , sive imperator , sive

minio, ove pure ammetteva gli ufliziali rex sitjsecundimi ferculum dignior a-
maggiori della s. Sede nelle solennità, e lius post eum, et sic successive j et por-
dove li faceva refocillare in alcune fun- tato ferculo ,
quisque sedei si debet se-
zioni con iscelte bevande e vini preliba- dece Quimi Papae bibel,consueverunt
...

ti, per tornare a cantare dopo ristorati, omnes astantes, prae ter episcopos et su-
cioè in sedili intorno al Triclinio j che perioris dignitalis viros, genufleclere ...

di questi ve n'erano parecchi nel Late- Omnibus lolis redduntur gratiae per Pa-
rano pei sagri conviti papali ,
quali di- paia stanlem, ut prius. Ora riunirò alcu-
rigeva e presiedeva. A Palazzo Vatica- ne altre erudizioni speciali , relative al
no parlai delpollaro, del custode dell'or- modo di cibarsi de' Papi, ed ai loro so-
to o giardiniere e del fornaio, che caval- lenni pranzi.
cavano ve possessi e altre funzioni. Ve- Papa s. Gregorio I del 5go per l'ar-

dasi il Caerem. Rom. sectio 3. De con-


a
dente sua carità ogni giorno nel suo pa-
vivio solcmni Pontificis cimi cardinali- lazzo faceva imbandire la mensa a 12
bus, et praelalis, p. 29. Caerem. elecl'iO' poveri e li serviva a mensa, ed un gior-
nis et coronationis Ponlf., Francofurti no peri 3.° vi si assise un Angelo, quel-
1732 et Romae : De. convivio solemni lo di cui parlai nel voi. XII, p. 49: laon-
Pontificis cimi cardinalibus et praela- de da questo pio costume di s. Grego-
tis e. 1 1, p. 186. Vergeri, Ord. eligendi rio 1 isuccessori fecero altrettanto al mo-
Pontificii; Tubingae 1 556 De : convivio do che narrai nel voi. XXI, p. 158, 1 6\
solcmni Pont, cimi cardinalibus et prae- e altrove (ivi celebrai i Papi s. Zaccaria,
lalis, e. 4- Quanto riguarda la lavanda Adriano 1 s. Nicolò I e Adriano II, pel
,

delle mani Io riportai nel voi. XXXVII, pranzo e alimenti che facevano sommi-
p. 188; quanto spetta al maggiordomo nistrare ai poveri). Riporta il Libro Pon-
nel voi. XLI , p. 286. In capite aulae tificale, che Carlo Magno allorché ven-
erit suggeslum ad quod triplici grada
, ne in Roma nel 774 stette a mensa vi-
ascendtlur, longumpro latitudine aulae. cino a Papa Adriano I, dopo la solenne
In medio surget quadrus thalamus pal- messa, e l'ospitò , ed altrettanto fece s.

mi altitudine, super quo paratur meri- Leone III, come notai a Palazzo Vati-
PRA PRA 47
cvjfo, dicendo della gran sala pei convi- render grazie al donatore d'ogni bene ,

ti edificata da questo ultimo. A s. Nico- io domando, che avendo voi memoria


lò I raccontai die solennemente convitò nelle vostre orazioni del santissimo e cat-
nell'858 l'imperatore Lodovico II, il qua- Papa Nicolò I padre e predecessore
tolico
le fece altrettanto al Papa a Tordi Quin- mio, rendiate graziealla di vi ria bontà ,che
to lungi dalla porta del Popolo 3 miglia mossasi a compassione della sua chiesa
e 3/4 ( ora i prati omonimi hanno due l'abbia elettoa rimedio de'mali del mon-
fondi cosi detti dalia torre distrutta , do. Le quali parole non sì tosto ebbero
appartenenti alla basilica Vaticana per udito que'servi del Signore, cioè i geroso-
quanto dirò a Primicerio, e al princi- limitani, gli antiocheni, gli alessandrini,
pe Borghese). Rinaldi all'anno 867, n.° i costantinopolitani , alcuni de' quali e-
7 riporta, che essendo divulgato che A- rano ambasciatori de' principi del mon-
driano II volesse annullare decreti del i do, che in subita meraviglia venuti e qua-
predecessore s. Nicolò I , i vescovi occi- si attoniti a chiarissima voce dissero: Deo
dentali gli scrissero solenni lelttvc in lo- gratias, Deo gratias, il quale ha dato per
de del defunto. » Or essendosi per tal capo della sua chiesa te , che fai al tuo
cagione alcuni servi di Dio greci e d'al- predecessore tanta riverenza. Deo gra-
tre nazioni dimoranti in Roma, ritratti tias, Deo gratias, il quale non ha posto
occultamente dal collegio del santissimo nella sede del suo apostolo un Papa a-
a
Adriano li, egli l'invitò la 6. feria del- postatico; il quale collocato ha i fonda-
la seltuagesima a convito, secondo il co- menti della sua casa non su l'arena, ma
stume, ma
maggior numero dell'or-
in sopra fermissima pietra ; il quale t' ha
dinario, e con esempio di molta umiltà fatto succedere al santissimo Nicolò I e
diede a tutti l'acqua alle mani ,
pose le mantenere i decreti di lui. Cessi dunque
vivande in tavola e porse da bere. E (che l'invidia e la sinistra fama pur cessi. E
sapeva non aver fatto nessun altro Pon- sì (con acclamazione convivale) gridaro-
tefice) affinchè più volontieri si mettes- no tre volte: Al nostro signore Adria-
sero a desinare, si pose a tavola con es- no II eletto da Dio sommo Pontefice e
so loro. E lodando Dio con cantici spi- Papa universale vita lunga. Dopo que-
rituali, si levò e gittossi in terra, dicen- sto, Adriano! I imponendo col cenno del-
do: Prego vi e supplichevolmente vi chieg- la mano silenzio, intonò
(
questa accla-
go o padri, fratelli e figliuoli, che faccia- mazione convivale): Al reverendissimo,
te orazione al Signore per la chiesa cat- santissimo e cattolico don Nicolò I, de-
tolica e pel cristianissimo nostro figliuo- stinato da Dio sommo Pontefice e Pa-
lo Lodovico li imperatore, acciò voglia pa universale sempiterna memoria j il
sottomettere al dominio di lui la nazio- che disse tre volte. Al nuovo Elia vita
ne de' saraceni per nostra perpetua pa- perenne e gloria immarcescibile; simil-
ce.Anche orate per me fragile e debole, mente tre fiate disse Al nuovo Finces, :

acciocché Cristo mi dia grazia e virtù di che merita gli ornamenti dell'eterno sa-
santamente governare tanta moltitudi- cerdozio, eterna salulej si disse pur tre
ne della sua chiesa, il qual Signore com- volte, e altrettante: Ai seguaci suoi pace
mise al b. Pietro apostolo, che reggesse e grazia ".
tutti quelli ch'egli col suo sangue pre- Stefano V detto VI dell'885, chiamava
zioso ricomperò. E rispondendo essi a ogni giorno a pranzo i nobili caduti in po-
gran voce, che anzi egli dovea porgere vertà. Leggo in Borgia, Memorie di Be-
preghiere per loro, essendo più accetto a nevento t. 3, p. 128, che nel 1 137 In-
Dio, il Pontefice soggiunsecollelagrime. nocenzo II convalidò il diritto de' Papi
Conciosiachè il pregar per li buoni è tra di confermare l'abbate di Monte Cassi-
48 PRA PRA
no, e eli essere in quel monnslero trattali LII, p.164. Giovanni XXII, fece nutrire
di pranzo e alloggio nell'andare e ritorna- nel suo palazzo coi cibi della sua mensa
re da Benevento, cosa che in que'tenipi as- l'antipapa Nicolò V, dopo la sua conver-
sai spesso accadeva. Alessandro III perdo- sione. Del magnifico banchetto dato nel
nò l'antipapa Calisto III del suo scisma e 1 34o in Parigi
a Benedetto XII, per cui
con carità lo fece sedere alla sua mensa. In- il popolo mangiò la carne di venerdì, si

nocenzo III imbandiva la sua tavola con può leggere tale articolo. Nel voi. Ili, p.
tre soli piatti (come costantemente ammi- 193 raccontai come una squadra d'as-
rai per più di i i anni praticarsi da Gre- sassinibloccò Avignone, ed a che costrin-
gorio XVI nel cardinalato e nel ponti- se Urbano V: Novaes chiama il capo
ficato, il cui semplicissimo pranzo si com- Arnaldo de Servole detto l'arciprete, che
pose di tre frugalissime vivande; in pro- vi fu accolto come fosse un figlio del re

porzione la sobrietà del vino fu maggio- di Francia, che più volte mangiò a men-
re e più parca della mensa, non avendo sa col Papa e coi cardinali. Portatosi Ur-
mai adatto usalo di bere liquori : meglio bano V in Roma, nel 1369 imbandì un
spero celebrarne le virtù con apposita o- solenne pranzo all'imperatore d'oriente
pera); dopo a ver coronato imperatole Ot- Giovanni I Paleologo, per 1' abiura che
tone IV lo tenne a mensa, facendo questi ricordai nel voi. XL1X, p. 3o4- Euge-
imbandire un banchetto a tutti gli abitan- nio IV (P.) , mentre mangiava voleva
ti di Roma (ridotti allora a 35,ooo come sapere cosa di lui si diceva, pel fine vir-

notò Cancellieri, Aria, p. 1 9), lo che ripor- tuoso che notai nel voi. VII, p. 23. Ni-
tai nel voi. XXXV, p. 2 7 1 .Nel voi. XV, p. colò V eletto nel 1 447 > ^ece restare a
192 dissi che s. Celestino V creò un cardi- pranzo nello stesso giorno nel Vaticano
nale a cena. Eletto nel 1 294 a successore la maggior parte de'cardinali; poscia fu

Bonifacio Vili, nel giorno della corona- calunniato, come altri , di dilettarsi dei
zione e possesso gli addestrarono a pie- vini squisiti. Pio II nel giorno della co-
di la chinea Carlo II re di Napoli e Car- ronazione e possesso con reale convito nel
lo Martello suo figlio, detto re d' Un- palazzo Lateranense trattò i cardinali, gli
gheria, i quali colla corona reale in te- ambasciatori de' sovrani ,
gli ottimati et
sta Io servirono in quel giorno in tavo- proceribus di Roma. Ne' viaggi ricevè
la delle due prime vivande e poi resta- in Firenze splendido banchetto da Co-
rono ancor essi al convito coi cardinali: simo de Medici , in Ferrara magnifico
altro simile anteriore esempio 1' accen- pranzo da Borso d'Este. Sempre ameno
nai nel voi. 187. A Curso-
XXXVII, p. cogli amici, alcuni ne voleva ogni giorno
ri apostolici notai che attingevano l'ac- a mensa, la quale ordinaria mente face-
qua che beveva Bonifacio Vili, il qua- va imbandire ad aria aperta : modera-
le nella prigione d'Anagni, come riferii tissimo, fu contrario ai cibi delicati o con
nel voi. XIV,
283, per timore di ve-
p. ricercatezza conditi(come lo fu l'enco-
leno non si cibava die di ovi al citato : miato Gregorio XVI). A Paolo II rile-
articolo dissi della vivanda bevande o , vai che gli piaceva pranzare in compa-
colazione che ricevevano i cursori dai car- gnia (oggidì è inveterata consuetudine
dinali, se li trovavano a tavola nelle in- che il Papa pranza sempre solo, tranne
timazioni. Nel voi. XXVII, p. 275 dissi qualche rara volta nell'ottobre in giar-
dell'obbligo del vescovo'e capitolo di A- dino o in qualche gita ne'suburbi di Ro-
nagni,di offrire ogni sabbato 7 pania'Pa- ma, con qualche cardinale, prelato, fa-
pi, recandosi nelle provinciedi Marittima migliari e alcun personaggio, e talvolta
e Campagna. Se il b. Benedetto XII morì coi religiosi de' conventi o monasteri in
per fichi avvelenati, vedasi i voi. V, p. 5, cui si recano , locchè notai parlando di
PR A PRA 49
tali luoghi ; bensì sogliono i Papi gradi- bove ucciso allora, perde i capelli e mu-
re la semplice compagnia di qualche in- tò la pelle: tutto riportai ne' voi. I, p.
timo famigliare, e talvolta pure di alcun 242, VI, p. 46, LI, p. 128. Giulio li
personaggio, il quale fanno sedere), ri- nella sua elezione trattenne alla sua men-
portai l'improvvisata che fece a un pranzo sa diversi cardinali : il solenne convito
di cardinali, e che come nel cardinalato, del possesso viene descritto ne' Possessi
vegliando la notte, soleva pranzare a ora raccolti da Cancellieri p. 59. Il Papa man-

di vespero e cenare verso l'alba, talvol- giò con diversi cardinali, altri pranzaro-
ta in giardino, confutando le calunnie no nella camera de'canonici. In palatio
contro di lui lanciate. A Palazzo aposto- card. Eslensis ordinetur et repareturlo-
lico di s. Marco dissi de'banchetti dati cuspro colanone Papae, et cardinalium:
in esso,anche nel Carnevale di Roma (al et in domo de Mellinis prò praelatis, et
quale articolo, a Carnevale, a Giuoco e offìcialibus capellae. Palatiwn s. Joan-
nel voi. L, p. 73, trattai de relativi sol- nis reaptetur, ubi opus est. A p. 62 e 65
lazzi, se il vocabolo derivò dal tralasciar- si descrive il convito di Leone X per la
si l'uso della carne) , che imbandiva al medesima funzione del possesso che Giu-
senato romano ed ai forestieri per : la lio II avea separata dalla coronazione.

pace d'Italia e per amore verso il popo- De'solenni conviti dati da Agostino Chi-
lo romano die un sontuoso convito, e fu gi a Leone X ed al sagro collegio dei car-
coniata la medaglia descritta dal p. Bo- dinali, parlai ne' voi. XIII, p. 77 e 78,
nanni, Numism. Pont. 87, coi cor- t. 1, p. XXIII, p. 207 e 208. Alla sua biografia
ni dell'abbondanza e l'epigrafe Convi- : ed a Poesia dissi dei versi che Leone X
viurn pub. erga populum romanurn. Ro' gradiva sentire improvvisati a mensa con
ma. Paulus Ilvenetus P. M. Pacisfund. allegrie non lodate.Del solenne convito
Innocenzo Vili dopo essersi coronato in imbandito in Campidoglio^ per la crea-
Vaticano, si portò con magnifica caval- zione in patrizi romani del fratello Giu-
cata al Lalerano pel possesso ; quindi/e- liano e del nipote Lorenzo, ne pubblicò
cit prandium solus ami suis domesticisj la descrizione il comm. r Visconti nel t. 4-»
i cardinali pranzarono nella canonica; p. 264 e 272 dell' Album. Adriano VI
per gli officiali baronaggio della curia e nel giorno della coronazione fece il con-
romano furono imbandite molle mense vito nella sala d'Innocenzo Vili in Va-
con abbondanza di cibi, cum magna coti' ticano. La sua morte fu attribuita alla
fusione. Nel i4^9 stampò in Roma l'in- birra che beveva, o al pranzo che nel con-
signe medico Gabriele Zerbi di Verona vento della Chiesa di s. Martino gli die
e dedicò a Innocenzo Vili: Gerentoco- il cardinal Carvajal a'5 agoslo, nel ritor-
mia, opera intorno al metodo di vivere no da s. Maria Maggiore per la festa del-
pei vecchi, del vitto, del vestito e delle la Neve, affermando l'Ortiz che non man-
loro occupazioni. A Medico parlai delle giò. Nel voi. XXVII, p. 12 rimarcai co-
opere scritte pel sano nutrimento e flo- me Clemente VII in Marsiglia si assise a
rida conservazione de' Papi : si può ve- mensa colla regina di Francia , ad onta
dere anche il voi. LII, p. 226. Eletto nel che il Caeretn. Rom. di Patrizi prescri-
1492 Alessandro VI fece restare a pran- veva Numquam aliqua mulier come-
:

zo il cardinal Ascanio Sforza e alcuni al- ditinpraesenlia Papae, etiamsi esset ini-
tri. Mentre il suo figlio Cesare voleva in peratrix, regina vel Pontificis consan-
una cena presso il cardinal Castelli av- guinea. La morte di Clemente VII si cre-
velenare i cardinali, ne restò invece vit- de provenuta dal cambiamento del teno-
tima col padre, il quale ne mori secondo re di vita nel cibarsi. Paolo III amava
alcunij Cesare fu messo subilo dentro un avere presenti alla sua mensa filosofi e
VOL. LV. 4
5o PRA PRA
teologi, cuisomministrava argomenti per sua coronazione coi cardinali e prelati
istruttivi ragionamenti. Giulio HI che della corte e molti altri personaggi di
nel 55o gli successe, tenne a pranzo nel
1 conto, Venezia 590. Nel palazzo di s.
1

dì dell'esaltazione quasi tutti i caldina» Marco trattò di lautissimo ospizio Al-


li: alla biografia osservai che dai cibi gros- fonso li duca di Ferrara; altrettanto fe-

solani essendo passato ai delicati, lo con- ce Innocenzo IX col duca di Mantova:


dussero al sepolcro ; e che banchettava questo Papa si cibava una volta il gior-
spesso i cardinali nelle frequenti ricrea- no, cioè Clemente Vili teneva
la sera.

zioni che si prendeva alla sua Villa dì ogni giorno accanto alla sua mensa tanti
Papa Giulio. Celebrai Marcello II (F.) poveri, quanti erano gli anni del suo pon-
per la sua parsimonia anche nelle sup- tificato; a questi versava l'acqua sulle ma-
pellettili della mensa , ove si faceva leg- ni, benediceva la tavola e regalava di qual-
gere la scrittura o i padri. Paolo IV ad che piatto della sua. A Ferrara descrissi i
onta della sua virtuosa sobrietà ne' cibi matrimoni che vi fece Clemente Vili tra
e nel vino, tenne solenne convito per la Margherita d'Austria e Filippo HI re di
coronazione, e voleva che s' imbandisse Spagna assente, e di Alberto d'Austria
la domestica mensa da principe ne'suoi : ex cardinale con Isabella di Spagna. Ab-
austeri costumi pure in carnevale invi- biamo da Ferlone , De' viaggi de' Papi,
tava a pranzo tutti i cardinali. Le belle che Clemente Vili nobilmente alloggiò
particolarità si possono leggere ne'vol. X, la regina Margherita nel Castello ov'e-

p.93, XLI, p. 258, LI, p. 1 29, 1 3o e gli abitava, componendosi il suo seguito
i32. Pio IV nel dì del possesso si fermò madre e del co-
e quelli dell'arciduchessa
a pranzo in Castel s. Angelo (^.), indi gnato arciduca Alberto di 7,000 perso-
nell'anni versai io di sua coronazione pran- ne, compresi i grandi di Spagna, baroni
zò in pubblico nella sala di Costantino e nobili. Papa invitò la regina a pran-
Il

al Vaticano, col sagro collegio egli am- zo. Un palmo distante la mensa pontifì-
basciatori pegli sponsali del nipote, che cia e un poco più bassa era quella del-
descrissianco ne'vol. XXV111, p. 233, la reginaj alla quale contigua fu l'altra
XLV, p. 1 12. I 1000 scudi annui che della madre e del cognato. L'etichetta
si spendevano nel banchetto pei cardinali delle mense fuosservata scrupolosamen-
e ambasciatori, nell'anniversario della co- te, anche pegli scalchi e pei piatti. Nella
ronazione^. Pio V li dispose in favore dei cattedrale Clemente Vili fece gli sponsa-
poveri ede'monasteri econvenli bisogno- li, pontificando la messa dello Spirito san-

si. Alle moderate spese che nel cardinalato to. Letto dal papa l'offertorio dal trono,

faceva per la mensa, s.PioV divenuto Pa- due cardinal lanciarono a levare la regina
pa aggiunse 4paoli il giorno. Auche Gre- dalla sua tribuna e la condussero ai pie-
gorio XIII non permettendo il convito, di del Pontefice, con l'arciduca Alberto
soccorse copiosamente i poveri e i luoghi procuratore del re di Spagna, e li con-
pii;magnificoin tutto, pel pranzo non vo- giunse in matrimonio. Partita dal soglio
leva che si spendesse piò di mezzo scu- la sposa , Clemente Vili sposò Alberto

do. Sisto V dopo il possesso si recò a pran- con l'infanta Isabella, per la quale fece
zo cogli ambasciatori del Giappone^.), da procuratore il duca di Sessa 1' arci- :

che gli versarono l'acqua sulle mani, nel* duca ringraziò il Papa, dopo avergli ba-
la sua vigna a s. Maria Maggiore ; ma ciato i piedi, la mano e il volto. Alla co-
non volle l'aulico convito, tanto piò che munione dal trono il I' Euca-
Papa die
allora inHoina cravi penuria di viveri. ristia alle due arciduchesse, ad Alberto
Di Gregorio XIV abbiamo: // solertissi- ed a Sessa: gli ambasciatori imperiali ,

mo convito /allo in Roma nel giorno di veneto e bolognese versarono l'acqua sul-
.

PR A PRA 5
mani. Indi la regina ricevè
le pontificie de'penitenzieri liberiani, di «.Clemente,
in ginocchio da Clemente Vili la rosa di s. Matteo in Merulana, di s. Sabina,
doro benedetta. Nel dì seguente il Papa di Monte Mario {F.), assumendo l'abi-
imbandì ai medesimi nuova mensa, e la to dell'ordine, e con questo interveniva
replicò nel dì appresso, donando alla re- al refettorio de'minori osservanti d'Ara-
gina la carrozza di velluto cremisi mes- celi nella festa di S.Francesco e poi inco-
sa a oro, colla quale l'avea fatta incon- ro. A Ospedali di Roma raccontai come
trare da due cardinali legati. Urbano VI II Clemente XI e Benedetto XIII serviva-
creò il nipote d. Taddeo Barberini pre- no gì' infermi nel desinare, ricreandoli
fetto di Roma, indi lo tenne a desinar seco con dolci e brugne altrettanto fece Be-:

in mensa distinta. A Morte ( ove ripar- nedetto XIII recandosi a Benevento. Nel
lo de'con vili funebri) notai che Alessan- 1725 [nel Diario di Roma n.° 1 173 si
dro VII per averla presente., la fece di- legge come Benedetto XIII , dopo aver
pingere sui piatti e scodelle della mensa consagrato vescovo il cardinal Ottobo-
e scolpile nella tazza d'argento in cui be- ni, 1' ammise a mensa coi cardinali assi-

veva a Letterato dissi quale tratteni-


: stenti. Nel n.°2472 del Diario di Roma
T
mento faceva dopo la mensa. J\ el voi. del 1733 si descrive l'alloggio dato da
XXXV, p. 82 trattai dell'ingresso solen-
1 Clemente XII nel palazzo Quirinale, al
ne in Roma di Cristina regina di Svezia, viceré di Sicilia conte d. Giulio Viscon-
ed a Confermazione riportai quella che le ti milanese, dopo averlo fatto incontrare

somministrò Alessandro VII, alloggian- a Civita Castellana. In tavola separata lo


dola nel Palazzo faticano: la mattina tenne alla sua mensa, ricevendo dal vi-

seguente il Papa 1* invitò a pranzo, e la ceré il quando si lavò le ma-


tovagliolo
sua tavola fu inferiore d'un palmo a quel- ni, sedendo il Papa sotto baldacchino. La

la delPontefice, con partecipare del suo mensa era adornata di eleganti trionfi ,

baldacchino. Mentre desina vano fece bre- due de'quali decoravano l'altra. 11 vice-
ve ragionamento sagro il gesuita p. O- ré genuflesse alla benedizione della men-
liva predicatore apostolico,ed il resto del sa, e portatosi alla sua, avendo rice-
tempo si passò col canto di parole spiri- vuto il segno colla benedizione , sedette
tuali. Levate le mense, la regina si fermò e si coprì. III. "cappellano segreto lesse:
per alcun tempo a discorrere con Ales- De officio principi christiani del cardi-
sandro VII , il quale poi la visitò nelle nal Bellarmino , indi si fecero concerti
sue stanze, come avea fatto ClementeVI II dai cantori coll'organo. Dopo il pranzo in
in Ferrara colla regina di Spagna. Cle- uno sgabello a sé vicino trattenne alquan •

mente IX ogui giorno faceva nel palaz- to il viceré in conversazione. La sala e-


zo imbandire il pranzo a 12 pellegrini, ra piena di prelati e nobili, collocati en-
e spesso dava loro le pietanze e da bere. tro steccato. Dipoi gli fece mostrare in
Innocenzo XII, padre de'poveri, non vo- s. Pietro le reliquie maggiori, e lo regalò
leva spendere più di 3 paoli pel desina- d'un corpo di s. Clemente, di Agnus Dei,
re, poiché la sera secondo le stagioni pren- de'4 Evangelisti in arazzo copie di Gui-
deva la cioccolata o il sorbetto. Modera- do, e di due corone di lapislazzuli con in-
to Clemente XI nella tavola , durante dulgenze. Benedetto XIV fu parco nel
questa si faceva leggere un libro spiri- vitto, percolazione prendeva il thè e la
tuale ; digiunava spesso e ne' tre piatti sera il calle. Fu a pranzo a Marino } a
delle vivande voleva spenderei 5 baioc- a Porlo, a Frascati (F.) nella villa Ruf-
chi. Benedetto XIII soleva andare a pran- ed altri luoghi cornea Porlo d'An-
lineila,
zo ne' rcfellorii de' domenicani già suoi zio. A
Castel Gandolfo parlai del pran-
col-religiosi uè' conventi della Minerva, zo solenne (atto da Clemente XIII per la
fe PR A PRA
consagrazionein vescovi de'cardinali O- e levavano i tondini e davano loro da
descalchi e Valenti, descritto dal n.°6 ^97 bere. 11 servizio della tavola pontifìcia

del Diàrio di Roma del 1 j5g (altra Re- era di argento dorato ,
quello della ta-
lazione stampò a parte Gio. Reffini), col- vola de'cardinali di argento, la quale era
le medesime ceremonie e splendidezza di diretta dal foriere maggiore. Dopo la let-
quello imbandito nel Quirinale e servi- tura i cantori cominciarono alcuni mot-
to dai primari della corte pontificia, per tetti sagri con organo, violoncello e con-
la consagrazione fatta dal Papa del car- trabasso, e proseguirono fino al termine
dinal Yorck, descritto nel n." 6456 del delconvito.ilPapa dallasua mensa man-
Diario di Roma 758» Nella sala duca- 1
dò a quella de'cardinali, pel suo scalco
le del palazzo Quirinale si alzò il trono accompagnato dal coppiere, un bacile di
con baldacchino, sotto il quale era la men- sturione e a Uro di fagiani portati dai bus-
sa pel solo Papa, in terra sopra elevato solanti. 11 caudatario fece il ringrazia-
gradino era gran tavola bislunga deco- mento. Levate le tovaglie si servì il caffè,

rata con 3 bellissimi trionfi. In qualche il Papa e i cardinali si lavarono le ma-


distanza a destra altra oblunga , ornala ni e ripresero le mozzette ; indi i cardi-
di 20 graziosi trionfi di cristallo guar- nali in semicircolo si trattennero su sga-
niti di vari dolci, pei 9 cardinali assisten- belliin breve colloquio col Papa, ringra-
ti e palatini invitati dal maggiordomo, e ziandolo dell' onore compartito, ed ac-
pel consagrato, i quali v'intervennero in compagnatolo alle sue stanze si ritiraro-
abito, solo deponendo la mozzetta come no. In diversi ripari furono ammesse ad
fece il Papa, a mezzo del maestro di ca- osservare il magnifico trattamento , la

mera, che rimase col rocchetto scoperto, prelatura e un distinto luo-


la nobiltà, in

mentre cardinali restarono col rocchet-


i go collocandosi due nipoti del Papa con- i

to coperto dalla mantelletta e sedendo su vittori nel seminario romano. Nei voi.

sgabelli. Il cardinal York versò l'acqua VI, p. 98, XI, p. i3o, narrai come Pio
sulle manidi Clemente XIII, bussolanti i VI recatosi in Cesena sua patria, ammi-
fecero il simile coi cardinali ai loro posti. se alla sua mensa tutti i parenti , com-
11 caudatario lesse la benedizione della prese le donne ed i fanciulli. GÌ' insulti

mensa, cui risposero i cantori pontificii e che Pio VI ricevette a mensa nell'inva-
la comparti il Papa ; maggior-
allora il sione de' repubblicani francesi , li notai
domo pose la bavarola o salvietta al Pa- alla biografia e nel voi. II, p. 63. All'ar-
pa:quindi tal cappellano fece la lettura ticolo Pio IX accennai quando desinò
d'alcuni capitoli delle opere di Gre- s. colla real famiglia dei monarchi delle due
a
gorio 1 fino alla i. volta che beve il
, Sicilie a Gaeta, a Poi liei, a Napoli, a Ca-

Papa , il quale fece sapere dal ceremo- serta, a Castel Gandolfo.


niere che beveva come ho detto di so- PR ASSE ANI. Eretici seguaci di Pras-

pra : allora i cardinali si alzarono in pie- sea o Praxea filosofo della Frigia, che fu
di e levaronsi le berrette dal capo ,
gli condannalo in un concilio da Papa s. Vit-
altri e gli spettatori genuflessero. 11 cop- tore I che mori nel 20 3, perchè erronea-
piere avea fatta la pregustazione del vi- mente sosteneva che non era vi che una
no e dell'acqua chedovea bere Clemen- persona sola in Dio, che era Padre, Fi-
te XIII, ed i prelati Gazzoli e Rinali gli glio e Spirito santo , sotto differenti of-

presentarono ogni volta le sottocoppe: fizi : da ciò concludeva che il Padre e-

assistevano mensa papale gli altri ca-


la rasi incarnato, ed avea patito sulla cro-
merieri segreti, compreso il medico. I car- ce. I Noeziani _, i Sabelliani, i Monar-
dinali aveano ai fianchi propri maestri i chici, Palropatsiani^F.), impilarono
i

di camera ed coppieri, che porgevano


i il medesimo errore. Tertulliano lo con-
PRA PRA 53
futòcon molta forza: Contra Praxeam, nel i52g legato a latere in Francia, ove
cap. 2. fece la ceremonia della coronazione della
PRASSEDE(s.), vergine. Nobilissima regina Eleonora sorella di Carlo V, on-
romana, figlia del senatore Putlente , e de Clemente VII gli mandò a Parigi il

sorella di s. Pudenziana. Viveva nel pon- cappello e le altre insegne cardinalizie


tificato di s. Pio I, eletto nel i58. De- ch'egli ricevè solennemente nella chiesa
dita assiduamente alla preghiera, alle ve- degli agostiniani. Nel 1 526 fece celebra-
glie e ai digiuni, edificò la città di Roma re un concilio in Sens, altro ne tenne a
collo splendore di sue virtù, impiegan- Parigi nel i528. Ricolmò di favori l'o-
do le sue ricchezze a sollievo dei pove- spedale Lusitano, che aumentò d'un brac-
ri e pei bisogni della Chiesa. Alimentan- cio e considerabilmente nelle rendile, e
do in sua casa molti cristiani nella per- fondò un convento ai minimi in Beaure-
secuzione imperatore Antonino Pio
, l' gard, diocesi di Clermont. Benché favo-
ordinò che ivi si uccidessero, ed ella ne rito da Carlo V e Francesco I, indarno
seppellì i corpi nel cimiterio di s. Priscil- vagheggiò il papato. Con rimorsi per non
la. Morì in pace e fu sepolta presso a sua essere mai stato nella sua chiesa di Sens,
sorella sulla via Salaria. V. Chiesa di morì d'anni 68 nel i538, nel castello di
s.Prassede e Palazzo apostolico di s. Nantovillet da lui fabbricato, dopo esser
Prassede. Beda e gli altri martirologisti divenuto tanto pingue, che per sostenere
le danno il nome di vergine, e la sua fe- il suo ventre fu d'uopo incavargli la ta-

sta si celebra il 21 di luglio. vola innanzi. Ebbe onorevole sepolcro in


PRAT o PRATO Antonio, Cardina- delta metropolitana.
le. Francese de' Verrieres, nacque in Issoi- PRATA Pietro, Cardinale. Vedi il

re nell'Ai vernia e divenne avvocato. Am- voi. Ili, p. 216.


ministrate con lode in Francia le più co- PRATIS o PRATO PRETIS Pie-
spicue cariche e di maestro delle suppli- tuo, Cardinale. V. Desprez.
che nel 1 5o5 di Luigi XII, 1

presiden- PRATO ALBERTI o ALBERTINI,
te del parlamento di Parigi nel 1507 e Cardinale. V. Alberti Nicolò, ed i voi.
gran cancelliere del regno nel 5 5, nel- 1 1 XXI, p. 223, XXVI, p. 3oi, XXXIII,
la prigionia di Francesco I fu associato p. 184.
dalla regina madre al governo della mo- PRATO (Praten). Città con residen-
narchia, valendosene negli affari più ri- za vescovile nel granducato di Toscana,
levanti, pel credito che godeva d'uno dei nobile, industriosa e bella, già fino al se-
più gran politici del suo tempo, onde po- colo XVII uno de'4 primari castelli d'I-
tè determinar il re ad abolir la Pramma- talia capoluogo di comunità e di giu-
,

tica Sanzione (F.), ed al concordato con risdizione nel compartimento di Firenze


Leone X. Dalla moglie de Veni ebbe nu- da cui è distante circa 1 1 miglia e io da
merosa prole, che morta nel 5 1 7, nella 1 Pistoia, sede d un vicario regio e di al-
florida età di 3o anni si dedicò allo stato tre autorità, giace sulla riva destra del
ecclesiastico, fu fatto canonico di Meaux fiume Bisenzio, in amena, fertile e irri-
e abbate di Fleury, e da Clemente VII gata pianura. Tra le fabbriche pubbliche
nel 1 5a 5 arcivescovo di Sens, a fronte d'antica costruzione è il Castello dell'Im-
che il capitolo avesse eletto l'arcidiaco- peratore ora detto Fortezza, il palazzo pre-
no. Lo stesso Papa nel 1 528 gli aggiun- torio già del popolo rifatto nel secoloX VI,
se la chiesa d'Alby, poi quelle di Meaux, il casone de'conti Alberti, il palazzo Da-
Valenza, Die e Gap, e ad istanza di Fran- tini Ceppo dei pò-
ridotto a residenza del
cesco Iedella regina a'2 1 novembre 1027 veri.Fra le buone fabbriche moderne può
lo creò cardinale prete di s. Anastasia e contarsi il monastero e la chiesa di s. Vin-
54 PRA PRA
cenzo straricca d'ornati, il grandioso edi- cattedrale sono un capolavoro le pitture
fizio del collegio Cicognoni, e l'elegante a fresco di Fr. Filippo Lippi, colle storie
teatro costruito nel i83o, senza dire di di s. Stefano e di s. Gio. Battista : dello

molti palazzi de'parlicoIari,'avendo quel- stesso è la morte di s. Bernardo. Sono an-


lode'Vaj bel cortile e grazioso oratorio. che rimarchevoli, il Crocefisso fuso dal
Vi sono 5 fonti pubbliche d'acqua pota- Tacca, ed il cenotafio del proposto Carlo
bile, essendo la più copiosa in piazza del de Medici naturale di Cosimo il Vecchio,
duomo. La cattedrale sotto l'invocazione scolpito da Vincenzo Danti. 11 capitolo ha
di s. Stefano protomartire con battiste- 5 dignità, primicero, arciprete, arcidia-
ro e cura d'anime, è un antico edilìzio cono, decano e tesoriere; 1
9 canonici com-
riedificato verso il 1 200 e aumentato nel presi il penitenziere e il teologo,molti cap-
1 3 1 7 forse dal celebre Giovanni di Ni- pellani del coro e altri ecclesiastici. Pio
cola Pisano, del quale pur si crede la gran- VII col breve In summo apostolati^, dei
diosa torre quadrata o campanile: que- 2 dicembre i8o3, Bull. cont. t. 12 p. ,

sto tempio è incrostato nell'interno e nel- 101, concesse l'uso della Palmaloria o
l'esterno di bel serpentino verde e nero ifagza allediguità e canonici. L'episcopio
del vicino Monferrato a strisce alternanti è prossimo alla cattedrale. Nella città vi
con quelle di pietra alberese di tinta bian- sono altre io chiese parrocchiali (7 dice
castra. Ha 5 navale e quella di mezzo con l'ultima proposizione concistoriale, senza
colonne e basi di serpentino. Sulla porta il s. fonte). Tra le chiese di Prato per me-
principale si ammira bellissimo bassori- rito artistico gode il primato quella del-
il famoso
lievo di terra invetriata, di*cui la Madonna delle carceri, come gioiello

Luca della Robbia è reputato autore. Del fra tutte, per l'armonia e grazia delle par-
maestro di Donatelloè il pergamo di mar- ti architettoniche, a foggia di croce gre-
mo con mirabili e artificiose sculture,esi- ca, in cui Giuliano da s. Gallo facendo
Meute sull'angolo della facciata, donde si opera divina superò se stesso, avvicinan-

mostra al popolo la sagra Cintola di Ma- dosi la cupola nella forma al Pantheon
ria Vergine, di cui feci parola a Cintura di Roma. Fra le chiese più grandi e più
z Domenico
(f ), che dicesi portata dalla Soria circa antiche nominerò quelle di s.

il 1 da un pratese che l'avea ricevuta


1 1 1 e di Francesco; contribuì al compi-
s.

per dote della povera giovine da lui spo- mento della prima e del convento il ce-
sata.Questa insigne reliquia si conserva lebre cardinal Alberti di Prato: sono nel-
nella ricchissima cappella de\\a sagra Cin- la 1.* i domenicani, nella 2. a i minori os-
loia dipinta da Gaddi e restaurata dall'a- servanti. Prima del 1780 Prato poteva
bilissimo pratese Marini, con cancello di- dirsi un seminario di conventi e di mona-
segnato da Filippo Brunellesco: la sta- steri: tra i superstiti delle monache vi so-
tuina della B. Vergine sull'altareè di Gio- no quelli delle domenicane, delle bene-
vanni Pisano, ed i lavori dell'altare an- dettine, e delle Clarisse ridotto a conser-
tico riposti nella contigua sagrestia della vatorio; né vi mancano pie confraternite.
sagra Cintola sono di scuola pisana. Nel Fra gli stabilimenti di beneficenza il Cep-
luglio 1 3 1 1 fu tentato il furto di questa po vecchio e nuovo per le famiglie povere
venerabile memoria, e nel 1
399 con so- e pegli stabilimenti utili ; il conservatorio
lenne rito qui fu collocata. Si ha di Giu- delle pericolanti per le orfane senza do-
seppe Bianchini, Notizie isteriche intor- te; di s. Caterina per le fanciulle pove-
no alla sacratissima Cintola di Maria re,con lanificio e altre manifatture, non
/ ergine, che si conserva nella città di che scuole per le povere; l'orfanotrofio
Prato in 7b.?Cflrt<z, Firenze 1 722 pelMan- dellaPietà istituito a'nostri giorni dal pra-
pt. Nella cappella maggiore di questa tese Gaetano Maguolfi pei fanciulli, e sic-

PRA PRA 55
come fiorisce per le zelanti cure del fon- rebbe il novero degl'illustri pratesi, laon-
datore, si ammettono all'istruzione arti- de indicherò i più celebri. Nelle scienze
stica e religiosa anche i non orfani. L'o- teologiche e politiche fiorì il cardinal Ni-
spedale della Misericordia con vasto edi- colò degli diberli o libertini (F'.) di Pra-
7
lizio e patrimonio cospicuo, ebbe insigne to (Z preceduto d'un secolo da
.), fr. Ar-
benefattore il pratese Pier Francesco Ric- lottoda Prato de'minori e creduto r.° au-
ci, già pedagogo di Cosimo I, e vi si riu- tore delle Concordanze bibliche. Gemi-
nirono diversi antichi ospizi. II monte di nianolnghirami bravo canonista, Antonio
pietà ripete l'origine dal i^j6 } e fu im- Martini arci vescovo di Firenze celebre per
pinguato col patrimonio ecclesiastico dei ecclesiastica dottrina, Jacopo Guidalolti
soppressi luoghi pii e monasteri. Le scuo- profondo politico. Nelle scienze fisiche e
lepubbliche cominciate nel secolo XIV, matematiche si distinsero, Paolo Dago-
furono aumentate in progresso di tem- mari il Geometra, Francesco Buonamici,
po; nel conservatorio di s. Nicolò ricevo- Jacopo Bettazzi autore dell' Opus Pasca'
no adatta coltura le fanciulle di agiata le o correzioni al calendario Gregoriano,

condizione. Inoltre vi è il seminario, le principalmente Francesco Vacchiani e


scuole pei chierici, il magnifico collegio Gioacchino Carradori;in belle lettere fio-
fondato dal can.° Cicognini e già diretto rirono il Convenevole maestro di Petrar-
dai gesuiti,la biblioteca pubblica fonda- ca, e Giovanni di Gherardo espositore iti
ta nel 1676 dal pratese Rondoni, aumen- Firenze della Divina commediaj in eco-
tata dal can.° Giannini, e da ultimo dal nomia e nelle arti industriali figurò il mer-
dotto mg. r Alessandro Lazzarini biblio- cante Francesco Datini e i lodati di so-
tecario della Corsiniana di Roma e Ma- pra; in erudizione e storia, ed autori d'o-
stro delle ceremonìe pontificie {V.). Per pere, nominato Bianchini e Gio. Bat-
il

P industria Prato si può dire la Manche- tista Casotti; fr. Bartolomeo della Porta,
ster del granducato e l'emporio manifat- uno de'pr inci pi della pittura, nacque a Sa
turiero della Toscana; imperocché le ar- vignano presso Prato e si vesti domeni-
ti industriali fin dal secolo XIII erano con cano nel convento di Prato.
favore coltivate dai piatesi, e nel seguen- Prato già esisteva nel principio del se-
te die prove di maestria nell'arte de'pan- colo XI colla qualifica di castello de'con-
ni : ne' tempi moderni diversi ingegnosi ti Alberti di Vernio, posto poco lungi dal-
cittadini migliorarono le manifatture, e la sua pieve di s. Stefano nel Borgo Cor-
Vincenzo Mazzoni v'introdusse quella dei nio, i quali sono rammentati in un pri-
berretti rossi di Levante, coadiuvato dal vilegio del 99 d'Ottone
1 III, che confer-
tintore Pacchiani; altro progresso lo de- ma al vescovo di Pistoia la corte e la pie-
ve a Gio. Rallista Mazzoni. Tra i diversi ve nel Borgo Cornio di sua giurisdizione.
lodevoli opificii nominerò 5stamperie, la Nel 1 o 92 nel palazzo torrito o cassero del
maggiore delle quali de'fratelli Giacchet- castello di Prato abitavano i conti Alber-
ti, distinta per le opere classiche pubbli- ti. Altri dissero fondata Prato da una po-
cate, pei buoni caratteri, pei torchi da cal- polazione del vicino Monte Giavello e-
cografia e da tipografia di ferro fuso in- mancipatasi dai conli Guidi, e che sta-
glesi e francesi. Molte strade notabili fan- bilitisi in una terra prativa da loro com-
no capo a Prato, e nel luglio i85i s'inau- prata, chiamarono Pratoìa nuova patria;
gurò la strada ferrata da Prato a Pistoia. perciò altri affermano che i pratesi non
11 clima è temperato, le acque ottime, l'a- furono soggetti né né ad
ai detti signori,
ria salubre: le acque incanalate del Bi- altro barone imperiale. Nel 1 107 Prato
senzio favoriscono l'industria manifattu- difesa da fossi, dal fiume, forse da mura
riera e le produzioni del suolo. Lungo sa- e dal valore degli abitanti, sostenne un as-
56 PRA PRA
sedio contro gran contessa Matilde e
la tica. Machiavello che lo dice ghibellino

il vescovo di Pistoia; altri pretesero che e voleva ripatriare i fuorusciti, venne in


i fiorentini a punire la ribellione de'pra- sospetto di tutti e fu costretto pieno di
tesi disfecero il castello: le controversie sdegno lasciar Firenze e Prato sua pa-
per giurisdizione ecclesiastica fra'pistoie- tria, nella più parte guelfe, in mezzo alla
si e pratesi sono assai antiche, mentre ri- confusione e all'interdetto che gli fulmi-
guardo alla giurisdizione civile i pratesi nò; ed il Papa per vendicar gli oltraggi
al pari de'fìorentini sostennero quasi sem- fatti al suo legato, con alto del 2 1 giu-
pre la parte guelfa. Nel 1 1 54 i piatesi gno scomunicò i guelfi ed i neri, e con
furono in grado di far guerra a Pistoia essi i cittadini di Prato. Ma nell'aprile
pelcastellodiCarmignano.Nel i i56sem- 1 309, quando la residenza pontificia fu
bra già Prato costituito in comune, anzi Provenza per pri-
trasferita fatalmente in
taceva guerre e paci prima di questo tem- maria cagione del cardinale da Prato, i
po; accresciuto il paese di borghi ,di chie- ghibellini pratesi cacciarono fuori i guel-
se e di abitanti, comune provvide per il fi, i quali però subito coll'aiutode'pistoie-
circondare con più vasto cerchio di mu- si e de'fìorentini ripatriarono ed espul-
ra e fortificare con torri le nuove porle sero i loro emuli : in benemerenza i pra-
della Terra di Prato nel
192, in cui go- 1 tesi mandarono poi aiuti a Firenze con-
vcrna vasi dai consoli, ai quali erano uniti tro Enrico VII, ed alla lega guelfa to-
i consiglieri, i militi, i mercanti e rettori scana per battagliare il Serissimo ghibel-
delle arti: nel ia5o i pratesi ai consoli lino Uguccione della Faggiuola, ed è per-
sostituirono gli anziani con un podestà ciò che pratesi si posero con altri guelfi
i

ed un numero di consiglieri, ma da un at- sotto la protezione di Roberto redi Na-


to del 1241 si rileva ch'erano governati poli capo e difensore de'guelfì in Italia e
e protetti dal vicario imperiale. Nel1 191 benemerito della concordia di essi: il re
Enrico Vi, nel I2i3 Ottone IV impe- mandò quindi nel 1 3 4 un vicario re- 1

ratori eransi recati a Prato di passaggio, gio in Prato. Nel i326 il goufaloniere e
per cui il Castello o palazzo che allog- li gli 8 difensori di Pialo dierono il gover-
giò prese il nomed'Imperatore.Dipoieb- no della patria al figlio del re Carlo du-
bero pratesi il capitano del popolo, co-
i ca di Calabria. Da un diploma di Rober-
inè nel 1 284 in cui venne edificato il par to del i328, riportato dall' LJghelli, Zta-
lazzo pretorio o palazzo del popolo. Ver- lia sacra t. 3, p. 3 19, si rileva che Pra-
so il 1289 fu adottato il regime popo- to fu ornato del titolo di città. Intanto
larcene! 1292 si fecero lastricare le stra- per difendersi da Castruccio signore di
de interne a spese degli abitanti. Frati- Lucca, si nuovo cer-
fecero nuovi fossi e
tanto i partiti de' guelfi e de' ghibellini chio di mura, ed sommini- i fiorentini
avendo trovato in Pistoia (F.) e in Fi- strarono pronto aiuto a Prato, quando
renze nuovo fomite sotto il nome di bian- quel prode capitano la voleva ad ogni
chi e di neri, misero in apprensione go- i modo tributaria e occupare; e siccome
vernanti fiorentini, che per timore in Pra • più volte ne danneggiò il contado, il co-
to accadesse altrettanto, la signoria in- mune compensò aveano sof-
quelli che
dusse i reggitori della Terra a consegnar ferto, con esenzioni di dazio e con terre-
nel l'ini a un capitano guelfo fiorenti- no per fabbricarvi case. Divenuta regi-
no il Castello dell'Imperatore. Nel i3o4 na di Napoli Giovanna I figlia del duca
Benedetto XI mandò in Fireuzea paci- Carlo, nel i348 Prato prestò omaggio
ficare i due opposti partiti il legalo car- a'suoi ministri; di poi nel i352 lo cede
dinal Nicolò da Prato, di vasta e profon- col distretto ai fiorentini per 1 7,5oo fio-

da dottrina, soprattutto celebre in poli- rini d'oro. Firenze prese possesso di lui-
PRA PRA 57
to il contado, l'incorporò alla signoria e i5oi), avendo fornito aglispagnuoli due
mandò uflìziali a governarlo, accrescen- cannoni per aprire la breccia alle mura
do le fortificazioni con una specie di Roc- castellane. Assediata Firenze dalle mili-
ca detta nuova, per distinguersi dalla vec- zie di Carlo V e Clemente "VII , i reggi-
chia o Castello dell'Imperatore, ad am- tori di essa fortificarono Prato come uno
bedue mandando il castellano. I fioren- degli antemurali della loro città, indi la-
tini accordarono a Prato molte esenzio- sciarono in libertà pratesi di accomo-
i

ni e immunità, e fecero istanza ad Ales- darsi col Papa che mandò a governarla.
sandro V a'3o agosto i4°9 perchè l'eri- Sotto il i.° granduca di Toscana, reg- i

gesse in città vescovile, ed in cattedrale gitori del comune di Prato, lasciato il ti-

la chiesa collegiata de'ss. Stefano e Lo- tolo degli 8 difensori del popolo, presero
renzo, come dal documento pubblicato quello di priori, presieduti come innanzi
da Ughelli, nel quale si legge il luogo e la dal gonfaloniere di giustizia e in nume-
."
mensa assegnata alla diocesi, il cui i rodi 8 come le porte della Terra, la qua-

vescovo dovea essere il preposto di Pra- lecontava 6 sobborghi. D'allora in poi


to, indipendente da quelli di Lucca e di Prato seguì destini del granducato, ed
i

Pistoia, accordandosi però a quest'ultimo 8*29 maggio 8 5 fu onorata dalla pre-


1 1

in compenso diversi luoghi. Il Papa an- senza di Pio VII, che da Pistoia recava-
nuì, da Pisa si recò a Prato, ed ivi si vuole si a Firenze, che produsse un divoto en-
che dettasse il breve d'erezione del ve- tusiasmo.
scovato, che però rimase senza effetto o La brama del clero, pieve e preposi-
per la morte del Papa accaduta poco ap- tura di Prato, di emanciparsi dal vesco-
presso in Bologna, o per effetto delle vicen . vo di Pistoia, è molto antica, restando-
de calamitosedel grande scisma, o per gli ne traccia nell'assedio del 1 107, e dal li-

ostacoli che vi avranno opposti i vescovi berarsi che fecero i pievani fino dal 1 1 33
di Pistoia. Nel 1470 il fiorentino Nalcli con dall'autorità feudale de'conti Alberti: le
alcuni fuorusciti tentò una inconsiderata controversie fra' proposti di Prato ed i

rivoluzione, prese la Rocca, una porta del- vescovi di Pistoia incominciarono nel
laTerra e il palazzo pretorio, ma tutti fu- 1207, essendo già questa pieve la 1 .'del-
rono impiccati. A cagionedella peste qui- la diocesi pistoiese. Si aumentarono nel
vi nel 1 485 fu provvisoriamente trasferita seguente secolo, e per quelle sui ponti-
Fuepoca lacrimevole
l'università di Pisa, ficali del vescovo e sul mostrare la s.

per Prato il 29 agosto 5 2 sino a' 9 set- 1 1 1


Cintole/) come sulla visita, nel 1408 di-
tembre pel fidissimo sacco, cumulo di vio» chiarò Gregorio XII la pieve di Prato
lenze e barbare stragi d'innocenti e rispet- esente dalla visita del diocesano e con-
tabili persone, operato dai soldati spa- seguentemente nulliiis dioecesis; ed è
gnuoli, con intesa de' fuorusci ti; per cui perciò che la signoria di Firenze pregò
Giulio II con tre bolle autorizzò l'arci- Alessandro V ad erigere la sede vesco-
vescovo di Firenze, il preposto di s. Ste- vile di Prato. In vista pertanto de'gran-
fano di Prato e il vicario del vescovo di di privilegi in più tempi a questa insigne
Pistoia a fulminar scomunica contro
la collegiata pieve di Prato concessi dai Pa-
i detentori dei mobili o immobili tolti pi e imperatori, essendo proposto il sud-
nel saccheggio agli ospedali. Da questa detto Carlo de Medici, Pio li colla bol-
epoca Prato come Firenze soggiacque ai la Etsìcunctaj presso l'Ughelli, nel i463
comandi del cardinal Gio.de Medici, poi la qualificò nullius dioecesis, esentando il
Leone A', che godeva benefizi della col-, i suo clero dalla giurisdizione del vescovo
legiata e dell'abbazia di Vaiano (la pre- di Pistoia e dichiarando i proposti no-
positura in commenda la godè dal 492 al 1 tali della s. Sede. Ne ottenne conferma
58 PRA PRE
daPaoloHIcolIa bolla Cunisicut nel i543 allalum, ut decenter tervaretur, tradii
il cardinal Nicola Ridolfi proposto com- tumfuitj il cardinal Giovanni Colonna
mendatario della medesima. Paolo Vcon- nel 34
1 1 ; Giovanni da Parma medico
fertnò l'uso de'pontificali ai proposti, col- del Papa
dal i35o al i35r; cardinale
la bolla Decet Romanum del i6o5, per Ferdinando de Medici dal 1 574 al i588
le suppliche del proposto Filippo Salvia- divenuto granduca; cardinal Alessandro
ti, e nel 1608 l'estese a tutte le chiese de Medici dal 1 588 al i6o5 in cui di-
soggette alla prepositura. Finalmente ad venne Leone XI. Altre notizie su Prato
istanza del proposto commendatario car- si possono leggere in Repetti, Dizionario
dinal Carlo de Medici edel fratello Fer- geografico fisico- storico della Toscana.
dinando II granduca, Innocenzo X col- Il Beccaste!, Storia del cristianesimo, t.

la bolla Redemploris nostri, de'22 set- 35, p. 1 85, racconta i disordini avvenuti
tembre 1 653, Bull. Rom. t. 6, par. 3, p. in Prato sotto il famoso vescovo di Pi-

258, eresse in cattedrale la prepositura stoia ePrato Scipione Ricci, il quale non
di Prato e questa in città vescovile, an- contento di avere ridotto templi del- i

che per decreto sovrano, e l'unì perpe- l'Altissimo ad una pretesa antica nudità,
tuamente suffraganea dell'arcivescovo di e non volere altari oltre il maggiore, scris-

Firenze al vescovatodi Pistoia, colla con- se al suo vicario di Prato che si portas-
dizione aeque principalìter, e d'essere il se nelle chiese di s. Vincenzo e del Duo-
vescovo di Pistoia pastore tanto della sua mo, per coprire le memorie d'indulgen-
cattedrale che della nuova di Prato, la ze e poi toglierle. Essendosi sparsa voce
cui giurisdizione venne limitata dentro che il vescovo volesse demolire l'altare
i confini delle sue mura castellane. Il ve- ove con tanta venerazione gelosamente
scovo assunse i titoli di vescovo di Pi- si conserva la s. Cintola, il popolo insorse

sloia e Prato. Ben presto il capitolo pra- con furore religioso per difenderlo, ed ai
tese ebbe cura di richiamare i suoi chie- 20 maggio 1787, armato di accette e ba-
rici dal capitolo di Pistoia, fondando un stoni, tumultuosa mente s'impossessò del-

seminario che aprì nel 1680, prima che l'altare della Cintola, onde la sera non fu
il vescovo Basi fondasse quello di Pistoia. possibile chiudere la chiesa eie campa-
Dopo diverse traslazioni, il seminario di ne suonarono per tutta Accad-
la notte.

Piato nel 1780 fu stabilmente collocato dero lagrimevoli fatti, si bruciarono lo


nell'antico monastero vallombrosano di stemma e la cattedra del vescovo, le carte
s. Fabiano, i cui beni Leone X avea as- degli uffizi e delle messe, e si fecero molti
segnati al capitolo della collegiata. L'U- truppa spedita da Fi-
attentati strani: la
ghclli dieci dà importanti notizie su Pra- renze quietò l'insurrezione e ne punì i
to e sua diocesi, dichiara godere le di- capi.Nel monastero di detta chiesa di s.
gnità e canonici l'uso della colta sopra Vincenzo prese 1' abito del terz' ordine
il rocchetto e della cappa magna viola- de'predicatori e ne fu priora s. Caterina
cea, e gli altri cappellani corali o porzio- Ricci nobile fiorentina, ed ivi si venera il

nari l'almuzia nera oltre la cotta. Ripor- suo corpo. Abbiamo nel 1. 1 .°delCalogerà,
ta la serie de'35 proposti, che incomin- Dell'origine e progressi, e dello stato pre-
ciata nel 1070 terminò nel 653, coi pri-
1 sente della città di Prato, ragionamento
vilegi concessi da Innocenzo II, Adriano istorico del conte Giambattista Casotti
1V, Alessandro 111, Lucio III, Urbano 111, canonico pratese.
Gregorio IX, Innocenzo IV ed altri. Ol- PREADAMITI. Abitanti della terra,
tre rammentati proposti, lo furono li-
i che alcuni hanno supposto avessero esi-
berto deli ì/fi, cui a Michaele pratensi stilo avanti Adamo. Nel i655 Isacco de

B. ./)/. /Irgmis cingulum Hierosolymis la Pcrreyre o Peyrere francese, infetto


PRE PRE %
degli errori di Calvino, fece stampare in spirituali; e quando la prebenda è unita
Olanda un libro, nel quale pretese pro- alcanonicato diviene spirituale. La pre-
vare che furono uomini avanti Ada-
vi benda, distinta così dal canonicato, po-
mo, e questo paradosso assurdo trovò su- teva esser divisa e conferita anche a lai-
bito de'settatori; ma la confutazione che ci, e di là le semi-prebende che si vede-

pubblicò Desmarais, professore di teolo- vano maggior parte de'capitoli con-


nella
gia a Groninga, soffocò sì strano vaneg- feritea cappellani. Queste semi preben-
giamento, avendo inutilmente Perreyre de essendo possedute da ecclesiastici co-
tentato di farlo rivivere con una repli- stituivano titolo di Benefìcio (^.), irre-
ca. Egli chiamò gli ebrei Sdamili, sup- vocabile o amovibile secondo le diverse
ponendoli da Adamo, ed appellò
discesi costumanze de'capitoli. In molti di que-
Preadamiti i che secondo le sue
gentili, sti i cappellani semi prebendati non po-
pretensioni, esistevano già molto tempo tevano essere rivocati dal capitolo che li
avanti Adamo. Fu il Perreyre arrestato aveva nominati e potevano anche qual-
in Fiandra d'ordine dell'inquisizione, che che volta rassegnare le loro semi preben-
lo condannò; appellò alla s. Sede e gli fu de. Oltre le prebende teologale e peni-
permesso recarsi a Roma. Alessandro VII tenziale, vi èia prebenda precettoiiale o
lo persuase del suo errore, quindi im- scolastica nelle cattedrali o collegiate, as-
plorando perdono alla sua aberrazione, segnata ad un maestro o precettore per
pubblicò solenne ritrattazione del suo li- insegnare la grammatica ai chierici di
bro e abiurò suoi errori. Il Papa ne fu
i quelle chiese e ad altri ; questa in Fran-

consolato e gli offrì de'benefìzi ecclesia- cia se data a un laico non gli conferiva
stici che ricusò; e ritiratosi presso i pa- gli onori canonicali e non era un bene-
dri dell'oratorio della Madonna di Ver- fìcio, ma il solo reddito annesso. Nell'età
tus, morì pentito nel 1676. Della vita e di mezzo si chiamò prebenda la distribu-
scritti di Perreyre e delle confutazioni che zione di viveri che si faceva ai soldati, il

furono pubblicate, scrissero: Gio. Conr. quale significato passò alle distribuzioni
Dannhawer, Praeadamita ulis, o Fabu- che facevansi ai canonici ed ai monaci,
la priniorum hominum ante Adamutn poscia alle porzioni delle rendite de Beni
conditorumexplosa. Filippo Priori o Eu- di chiesa (P-), che toccarono agli eccle-
sebio Romano, Animadversion, in librum siastici dopo la divisione che fu fatta di
Praeadamilarum.NalaWlessandvoféisl. detti beni. Che prebende furono dette le
eccl. veter. leslam. t. 1, disser. 3, ar. 1, p. porzioni della massa canonicale, anche a
07. Niceron, Memorie t. 12 e 22. tempo di Bonifacio Vili, lo afferma Ga-
PREBENDA,Pmeèe«rfrt.Rendita fer- rampi, Memorie, 298. Cecconi, Istit.
p.
ma di cappella o di canonicato. Benché de' seminari, p. 9 e 18, dice che benefizi i

la parola prebenda confonda ordina-


si furono chiamati prebende, perchè l'en-
riamente col Canonicato (^.),avvi però trate de'chierici beneficiati o prebendati
la differenza, che la prebenda è un di- derivavano dalle pie oblazioni fatte pel
ritto che l'ecclesiastico ha di riscuotere comune mantenimento del parroco e dei
certe rendite in una chiesa cattedrale o suoi chierici, i quali lo assistevano nelle
collegiale, mentre il canonicato è un ti- sagre funzioni e dal medesimo erano di-
tolo spirituale indipendente dalla rendita retti alla pietà e nella buona erudizione;
temporale; di maniera che la prebenda quindi chi gode di qualche porzione di si-
può sussistere senza il canonicato, ma il mili prebende èobbligato a servir la chie-
canonicato è inseparabile dalla prebenda sa di cui furono le offerte, ed in essa deve
del Canonico (V.). Non alla prebenda, intervenire ai divini offìzi ne'giorni deter-
bensì al canonicato sono annessi i diritti minati, particolarmente festivi. Dell'origi-
6o PRE PRE
ìic prebenda del Penitenziere vedasi
della ciò col quale il Papa accordava agi' Im-

tale articolo: quanto a quella teologale e peratori (f.) la facoltà di poter conferi-
scolastica, dice Cecconi che derivadal di- re le dignità e benefizi ecclesiastici, va-
sposto de'concilii generali Lateranensi III canti la prima volta dopo la loro elezio-

e IVjdie a rimediare alla grave ignoranza, ne, precedendone 1' analoga petizione al

determinarono che in ciascuna cattedra- Papa mediante lettera, chiamandosi per-


le si stabilisse un maestro di grammatica ciò preci primarie, perchè il Papa con-
per ammaestrare giovani della chiesa
i cedeva le dignità e benefizi ad primas
medesima; e il 2. aggiunse che nelle me- preces imperaloris, e con questa forato-
tropolitane si eleggesse anche un lettore la: Devotionem titani rogamusj\eg^en-
teologo. Dal medesimo decreto ebbero o- dosi in quella di Rodolfo I del 1 273: Prae-
rigine le prebende teologali eie scolasti- decessoritm vestigiis inhaerere volentest
che oscolasterie. Prebendario, era noma- primarias preces noslras prò devoto, etc.
ta quella vergine, che nel monastero vi- ad vox porreximus, etc. Vos adhortan-

vea separata dalle monache, sostentando- tes, et prò conservalione jurium,el con-

si colle limosine, quasi come le attuali e- sueludinem Rom. Imper. expresse requi-
ducande, convittrici o pensionate. renles, come rilevasi dalla lettera di Giu-
PRECANTORE. V. Precettore. seppe 1705, presso Bohemero 1. 3,
I del
PRECA USA. Sede vescovile della prò- tit. 353. Diverse forinole sono in
5, p.
\incia Bizacena dell'Africa occidentale, Append. ad Gervasium Tilberiensem de
sotto la metropoli d' Adrumeto. Adeo- Imperio Romano, p. i3, ed in Leibni- 1

dato suo vescovo nel 484 portò alla con- tium iu Codice diplomatico juris gen-
ferenza di Cartagine. Africa chr. tium par. 1, § g8, p. 222. V. Investi-
PRECENTORE o PRECANTORE, ture ecclesiastiche. Lodovico Anasta-
Praecenlor. E il primo o il secondo Can- sio Islor. degli Antipapi t. 2, p. 2 55,
,

tore {V), ed il maestro del Coro (P-), riferisce , che 1' imperatore Sigismondo
r
dignità di alcune chiese cattedrali o col- partito dal concilio di Costanza(J .) per
legiate. Alacri, Notizia de'vocab. eccl., lo pacificare i re di Francia e Inghilterra,
chiama Archiparaphonista, capo degli nel viaggioraccomandò al concilio di non
acclamatoti tra'greci (delle Acclamazio- decider prima del suo ritorno sopra il
ni parlai anche a Laudi), del quale trat- diritto imperiale delle prime preghiere.
tai ad Arcicantore (V-) e perchè si chia- Ne' voi. V, p. 86, e XXIX, p. 1 56, par-
mò Precenlorej mentre a Cantore dis- lando de' Benefizi ecclesiastici e loro no-
si, che siccome il prefetto della scuola dei mina, e di Germania, trattai delle cagio-
cantori si chiamava Primicerio (V.) , il ni chedeterminarono il Concordato Ger-
suo compagno fu detto Succenloro Prae- manico (f^.) tra Nicolò V e l'imperato-
centor, cioè Secondicerio. V. Canto ec- re Federico III (confermato poi da Cle-
clesiastico, Cantori, Musica sacra. Can- mente VII 534, quando volevano
nel 1

torinum , ad eorum instructionem qui ,


violarlo alcuni prelati tedeschi, da Giu-
cantimi ad cliorum pertinent, Venetiae. lio III, e da Gregorio XIII che ordinò ai

Giuseppe Frezza, // cantore ecclesiastico collatori ordinari de'benefizi, che non po-
ovvero notizia del canto fermo, Padova tessero conferirli dopo 3 mesi dalla loro
J699. Vincenzo Requeno, Saggio sul ri- •vacanza, se dentro quel tempo ne aves-
stabilimento dell'arte armonica de' greci se provvisto la s. Sede), col quale il Pa-
e romani cantori, Parma 798. Lorenzo
1 pa meglio Io regolò nel i/{52 in Roma,
Berti, Regole del canto Gregoriano rica- dopo averlo coronato a* 19 marzo, nel
vale da rinomati autori, Roma 836. 1 qual giorno Federico III ottenne da Ni-
PRECI PRIMARIE. Indulto pontili- colò V l'indulto delle preci primarie con
PRE PRE Gì
bolla presso Rinaldi, an. 1 4^2,11. 3;Gioan- rono occultarsi mg. r Fontanini, per or-
netti, De Rom. Pont. cap. 1 86, p. 3 1 4, dine di Clemente XI, che nel 1706 avea
e presso Corradini. Ma non avendo Ni- riprovalo l'editto di Giuseppe I scrisse ,

colò V espressamente derogato al concor- l'erudita dissertazione, Deprimariis pre-


dato, il qualeescludeva tali preci, nacque- cibus imperialibus ,Fi\buig\\ Brisgoviae
ro gravi difficoltà , a togliere le quali il 1706. Vi si oppose il protestante Miche-
Papa diede nel i4^4 un nuovo indulto leEnrico Griibner, con altra, De pri-
con espresso derogamento al concorda- mariis precibus imperialibus } 1707. E-
to, e questa medesima concessione fu con- rudita, forte, ingegnosa e con bel meto-
fermata dal successore Calisto III nel do distribuita è altresì quella del gesui-
i455. Giovanni a Cochier , Scholia in ta p. Faure, Dissert. polemica de j'ure
primarias preces imperatoris illustrò e , regaliae, et primarum precuni contra
discusse T indulto di queste preci prima- publicistas protestantes, acpraecipue Vi-
rie, concesso da Paolo V nella bolla dei Irìarium, PfefJìngerum,Grubnerum ì Bo-
4 giugno 1620 all'imperatore Ferdinan- hemerum, Romaei 753. Sono pure a ve-
do II. Della vertenza insorta tra Giusep- dersi, quella del p. Biner , De /tire pri-
pe I e Clemente XI nel 1705, per volere il martini precum nel t. 3 del suo Appa-
primo conferire benefìzi senza aver do-
i ratus eruditionis ad jurisprud., Augu-
mandato le preci primarie, feci cenno nel stae 1752; quella del p. Schwartz nel t.

voi. XXIX, p. 171, ed il Papa non ac- 8.° Coli. hist. quaest. 6; quella di Acazio
cordò l'indulto. Ivi raccontai die il suc- Antonio de Ripoll nel Tractalus rega-
cessore Carlo VI avendolo domandato, liarum, Marcinone 644-i e ^ •' Moreri,
1

nel 1 714 l'ottenne. Il contemporaneo Dissert. de fu re primarum precum. Tra


diarista Cecconi ne riporta la formalità i protestanti vi scrissero, Adamo Cortrejo,
a p. 643. Il marchese di Prie ambascia- Repraesenlatio primariarum pre-
j'uris
tore imperiale a'i5 febbraio si portò al- cinti sacratissimis Imper. Rom. German.
l'udienza di Clemente XI, coi cardina- sine praevio Ponlìficum assensu com-
li Adda, Colonna e Imperiali, e con un petentis,Fvancofurl\ ad Moenum 1706 :

corteggio imponente e decoroso. In nome poi l'inserì nel t. 1, par. 6, Corporisju-


dell'imperatore domandò al Papa 1' in- ri» publici p. 93. Biondi , De jure Cae-
dulto per poter conferire per una sol vol- sareo primarum precum , il quale trat-
ta in tutti i luoghi dell'impero, tutte le tando donde abbia avuto origine il di-
dignità ecclesiastiche vacanti alla colla- ritto delle preci primarie, conchiude: Hoc
zionedella s. Sede. Clemente XI ricevet- fus primariutnprecum quoad substan-
te il ministro sotto il baldacchino vestito tiam antiquae consuetudini quod mo- ,

degli abiti pontifìcii, assistito


da una par- dum vero qualificatimi, quo exercelur,
te dai cardinali Sacripanti , Paolucci e indulto pontificio deberi. Nel succitato
Albani, dall'altra i suddetti. Il ministro, volume dichiarai che Carlo VII doman-
spiegale le credenziali, fece la domanda dò e ottenne le preci primarie da Bene-
e ottenne l' intento. Aggiunge Cecconi, detto XI V,quindi pel conciliabolo d'Ems
che questa ceremonia che in Germania (V.) , e per le innovazioni religiose di
si chiama ['Indulto delle prime preci, non Giuseppe I, ivi e altrove descritte, Leo-
era più stata praticata dopo Urbano Vili poldo II abrogò il concordato germani-
e l'imperatore Ferdinando III. Questo co, terminando col successore Francesco
indulto del Papa fu poi sottoscritto dai I la serie degl' imperatori del sagro ro-
cardinali nel seguente concistoro. Il car- mano impero.
dinal Corradini , sotto il nome di Con- PRECONIO, Praecono, Praeconium.
rado Oligenio, col quale alcuni crede- Preconizzare, bandire e pubblicare; Prae-
62 PRE PRE
conabilis, lodevole, degno di lode. Così vavn e condizionava con erbe odorose e
il Macri nella Not. de'voc. eccl. A Conci- aromi daìV Elemosiniere (f^.), dai Peni-
storo, Proposizione concistoriale, Pro- tenzieri (F.), dai cubiculari e altri con

tettore, parlai del preconio o dichiara- molta diligenza e venerazione. Che nel
zione o pubblicazione de'vescovi e abbati secolo seguente si ha che probabilmente
nullius che in esso fa il Papa. Ad Exul- fu aperto il cadavere di Alessandro V, e
tet parlai di questo inno o preconio pa- che morendo Pio 1 1 in Ancona {f^.), nel •
squale o benedizione del cereo pasquale ,
la cattedrale furono deposti precordi, i

perciò detto ancora Laus o Consecralio ed corpo fu portato a Roma. Che il ca-
il

cerei. davere di Giulio II fu certamente aper-


PRECONNESO o PROCONNESO to e imbalsamato, così quelli di Clemen-
o MARMORA. Sede arcivescovile del- te VII,Paolo IV, Pio IV, s. Pio V. Tu-
l' Ellesponto nell'esarcato d'Asia, nella mulandosi ordinariamente cadaveri dei i

Propontide , eretta in vescovato nel V Papi nella basilica Vaticana, ne feci l'e-
secolo, suffraganea di Cizico, ed arcive- lenco nel voi. XII, p. 292 ; anche pre- i

scovato onorario nel IX, nell'isola del suo cordi ivi si deponevano nelle sagre grot-

nome. Questa fu chiamata anche Elapho- te, finche essendo Sisto V morto pel 1

nesos, perla gran quantità de'cervi che vi nel palazzo Quirinale, i suoi precordi fu-
si trovavano, non che Marmorao Mar- rono portati nella propinqua chiesa dei
mava per le celebri cavedi marmo bian- ss. Vincenzo e Anastasio come parrocchia

co ancora in attività. h'Oriens chr. t.r, palatina e tuttora si continua a farsi. Fi-
p. 786 registra io vescovi greci, e nel t. no a Leone XII vi si tumularono soltan-
3, p. 946 parla de' vescovi latini, come to quei precordi de'Papi defunti nel Qui-
di Gallerò Strasburgo domenicano.
di rinale, e sebbene per di lui disposizione
Al presente Preconneso, Praeconnen, è tale chiesa non sia più parrocchia di det-
un titolo vescovile in partibus sotto Ci- to palazzo, egli ordinò non solo che vi si

zico. deponessero i precordi de' Papi che ter-


PRECORDI DE* PAPI, Praecordia minassero di vivere nel Quirinale ma ,

Pontificum. Il cuore, le viscere e interio- ancora quelli che morissero nel Vatica-
ra del corpo del Papa divenuto cadave- no. Benedetto XIV edificò una cappella
re. In termine anatomico si chiamano sotterranea sotto l'altare maggiore della
precordi le parti immediatamente vici- medesima chiesa e al modo che si legge
no al cuore, la regione precordiale , da 86 de\Diario di Roma del 1 757,
nel n.°6 1

prar, avanti, e cor, dis, cuore : per vi. per contenere i precordi de' Pupi, i cui
sceri e viscere s' intendono le parti in- nomi si leggono nelle iscrizioni marmo-
terne del corpo umano, come fegato, cuo- ree di ognuno, poste nelle pareti dell'al-
re e simili, extaj per interiora e inte- tare maggiore. Tutto riportai nel voi.
J
riori s intende ciò eh' è rinchiuso nella XLV,p. 190 eigi, insieme al ceremo-
cavità del petto e del ventre, laonde vi niale come vi si trasportano i pontificii
si comprende il cuore nobilissimo visce- precordi , non che ne' voi. VI , p. 202,
re muscoloso, centro della circolazione, Vili, p. 186, XXVIII, p. 4i, cioè den-
che incomincia a muoversi sino dai pri- tro un vaso mortuario ben sigillato, di-
mi istanti di nostra vita, né cessa mai di cendo ancora che nelle pareti esteriori
pulsare sino al totale estinguimene di della chiesa de'ss. Vincenzo e Anastasio,
questa. A Cadavere e Egitto trattai del- ora de' ministri degl'infermi, si attaccano
l'antichità della lavanda e imbasalmazio- gli slemmi e le morti dipinte del defunto.
ne de' cadaveri. A Cadavere del Papa A Chirurgo ed a Medico parlai dell'a-
raccontai che già nel secolo XIV ni la- pertura, sezione eimbulsamaturadc'cu-
PRE PRE 63
daveri de'Papi. A Pio VI raccontai co- la cattedrale di s. Stefano, ricevendolo
me Pio VI I accordò alla cattedrale di Va- il proposto dopo averlo asperso con l'ac-
lenza, ov* era morto, i di lui precordi e qua benedetta. Anche precordi di mol- i

cuore, insieme alle formalità della spe- ti servi di Dio si conservano separati dai

dizione che ne fu fatta da Roma (in una loro corpi. Nel santuario di Porziuncola
Praecordia Pii VI
cassa coll'iscrizione : (V.), vi è l'insigne cappella de Precordi
P. M.),o\e col cadavere erano stali de- per quelli di S.Francesco d'Asisi ivi de-
corosamente mandati, come delle cere- posti alla venerazione de' fedeli.

monie funebri e dimostrazioni religiose PREDICA PREDICATORE , , Sa-


ch'ebbero luogo, descrivendo il monu- cra concio, Concionator. Ragionamento
mento marmoreo in cui furono colloca- che si fa in predicando da quello che ,

ti. De'cadaveri de'cardinali, imbalsama- predica , dicendosi predicazione il predi-


zione, precordi, funerali e tumulazione, care e la predica stessa. La predicazione
trattai ne'citati voi.VI,p. 2o6,XXVUI, è di due sorta, una maggiore, ch'è la pre-
p. 44; che alcuni cardinali lasciarono ad dicazione propriamente detta, chiamala
uua chiesa il corpo, ad altra precordi; al- i anche tractare , V altra minore o sia la

tri vietarono l'apertura de'Joro cadave- catechistica. La predicazione è una di-


ri.Abbiamo la Disterlation sur un toni- spensazione legittima della parola di Dio,
beau de Philippe le Hardij et sur V u- è antica quanto la religione cristiana e
sage d'inhumer le coeur et les entrailles non finirà essa, essendo uno dei
che con
des prìnces, séparément de leurs corps. mezzi necessari per conservarla nella sua
Mercure de France , ann. 1718, mois purezza. Per mezzo della predicazione si

d'Aoùt. Enrico IV ordinò che il suo cuo- promulgò \'Evangelo(V.), si stabilì lai*e-
re fosse depositato nella chiesa del col- de (V.) , si convertirono gì' IdoLilrì , i

legio della Flecheda lui fondato ai ge- Pagani, i Gentili (V.), e si propagò il

suiti : simili esempi li notai in diversi luo- Cristianesimo (V.), e dai Missionari {V.)
ghi. Nei n.i 3g e 4o del Diario di Roma tuttora si esercita per convertire gl'in,

1847 si legge la solenne e splendida pom- fedeli, ricondurre nel grembo dellaChiesa
pa funebre colla qualein Vienna furono gli eretici egli scismatici, come per istrui-

portati nella chiesa di corte il corpo, il re e perfezionare cattolici. Gesù Cristo


i

cuore entro cappa d'argento e il vaso dei ne confidò il ministero ai vescovi nella
visceri, ambedue coperti da taffettà nero, persona degli apostoli da lui scelti ; la
dell'arciduca Carlo d'Austria padre della predicazione de' 72 Discepoli (V.) non
regina regnante delle due Sicilie. Sulla fu predicazione propriamentedetta e for-
bara furono poste le insegne dell'illustre e se neppure catechistica secondo Nardi,
,

celebre defunto, la corona principesca, il De'parrochij poiché che se


egli osserva,
cappello arciducale, la collana del Toson Gesù Cristo li mandò per la Giudea, fu
d'oroe altre decorazioni, il cappello mili- dopo aver data la Missione (V.) della
tare e la spada, il bastone di feld-mare- predicazione agli apostoli, e non si leg-
scialloed guanti bianchi. A'piedi della
i ge che dasse loro l'incarico di predicare,
bara si deposero la coppa del cuore e il ma solo di andare ne'circonvicini luoghi
vaso de' visceri. Il cadavere fu sepolto dov' egli si sarebbe portato per fare la
nella chiesa de'cappuccini , dopo conse- predicazione; e siccome allora i discepo-
gna al p. guardiano. I vasi contenenti il li erano laici, non aveano che commis- la
cuore e portarono ili." nel-
le viscere si sione di preparare le vie non , e al più
la cappella di Loreto degli agostiniani, erano che Catechisti ( V.). Essendo la pre-
che previa benedizione prese in consegna dicazione propria funzione de'vescovi, ad
il priore; il 2. in carrozza fu recato al- essi soltanto spetta il delegare e appio-
64 PRE PRE
vare i predicatori. Questi per il loro sa- mente può condurre a salvamento quelli
gro e sublime ministero essendola luce che vivono nelle tenebre e nell'errore. E
del mondo, il sale della terra , i dottori perciò, pel comando del Redentore , in
de'popoli, i dispensatori delle verità di- ogni tempo ministri evangelici pieni di
vine, gli araldi e gli ambasciatori di Dio vivo zelo tollerarono gravi fatiche , per

medesimo, devono essi partecipare delle istruire e richiamare quelli che sedotti
qualità di colui del quale esercitano le da scandali e da perversi insegnamenti,
finizioni , alla sua scienza cioè , alla sua o si erano allontanati dalla retta via, ov-
purezza, alla sua santità; non devono a- vero stavano per incontrare disgrazia si

vere in vista che la sua gloria e la salu- deplorabile. Cosi furono corretti i costu-
anime, sostenere i loro discorsi
te delle mi, tanti traviati tornarono al buon sen-
con una vita esemplare e colla pratica tiero, ed abbandonatoli vizio intrapre-
di tutte le virtù. Lo spirito di novità del- sero la pratica delle cristiane virtù e la
la sella filosofica, nello scorso secolo fe- osservanza di quelle massime divine, le
ce tutti gli sforzi per impedire col mezzo quali in loro produssero copiosi vantaggi;
del ridicolo e del disprezzo la predica- cosi in fine quella chiesa che si stabili e
zione; andato a vuoto il malvagio divisa- dilatò col mezzo della predicazione, con
mento, novatori moderni cangiando me-
i essa si è sempre conservata mirabilmen-
todo sono divenuti eglino stessi più. i te, e si conserverà fino al terminare dei
grandi encomiatori della predicazione ; secoli. Nelle Lettere del Compagnoni si

ma la vogliono secondo lo spirito e l'in- legge.» Chiamato l'oratore sagro a per-


civilimento de' tempi , e con pompa o- suadere ai cristiani la fuga dai vizi e la
stentala di frasi ricercate ed elegauti ,
pratica delle virtù morali e religiose, chia-
che il più delle volte non s' intendono ra cosa è che perciò conseguire gli con-
che da pochi , tutta spirante fantasia , viene operare nelle menti di chi lo ascol-
amore, dolcezza, beneficenza, senza mai ta un assoluto convincimento, senza del
permetterle di levare a tempo la voce quale ogni mossa ed agitazione di affetti
per iscuotere l'empio dal letargo in cui ch'egli pure tentasse, ri marrebbesi inuti-
dorme. I banditori del vangelo che si le e vana, per l'ovvia considerazione che
appigliano a queste massime erronee , P effetto a cui tende non è di strappare
tradiscono la loro missione, deviano dal una deliberazione dell'istante, come suc-
modello che ce ne hanno lasciato gli a- cede negli arringhi o politici o forensi ;
postoli e i santi padri, e cambiano il Pul- ma un proposito fermo e durevole anche
pito (J7 .) o cattedra dell'eterna verità in dopo cessato il suo impulso ".
vera scranna di una filosofica e poetica Alcuni scrittori furono giustamente
accademia; per cui in vece di essere ri- di avviso, come Pulfendorff e Fabricio,
formatori utili della sagra eloquenza e- che i romani niente ebbero di
greci ed i

vangelica , come li celebrano i lodatori, somigliante alle nostre prediche ; Zornio


sono piuttosto pericolosi difformatori, sic- però, negli Opusc. sacr. 1. 1, p. 227, Dis^
come provò il p. Teodoro di Maria ss. seri, de rilibus sacratimi concionimi in
carmelitano scalzo , nella Dissert. sulla sacrisgentiunijSì studiò e pretese di pro-
prelesa riforma intorno al predicare, la vare il contrario con molte antiche te-
divina parola , di cui se ne legge un cen- stimonianze e con interpretare l'autorità
no nel voi. 8 degli Annali delle scien' di s. Pietro; cioè secondo il costume dei
ze /*<?//#., p. g 3. Fu sempre ed è senza dub- protestanti, di trarredal gentilesimo l'o-
bio la divina parola uno de'mezzi più ef- rigine delle cristiane ceremonie e usi, ma
ficaci per In riforma de' costumi, e per le prediche certamente non derivarono
abbracciare la vera strada , che unica- dui paganesimo (non ne fa parola il dot
,

PRE PRE G.o

to Marangoni , Delle cose gentilesche e l'opinione di Ferrari, e s. Agostino gene-


profane ,tr asportate ad uso e ornamen- ralmente chiamò trattati le sue prediche;
to delle chiese), non solo perchè il divin altri notano differenza tra il trattato e
Maestro, non avendo bisogno di confor- il sermone, che prima dicevansi trattati

marsi alle costumanze gentilesche, predi- i soli sermoni de' vescovi , e sermoni si
cò tante volte; ma tra gli ebrei fu comune chiamarono i discorsi di tutti gli eccle-
questo rito , lo che dimostra il gesuita siastici ; dipoi furono detti trattati ra- i

p. Carlo Regio, nella Dissertalo, slam- gionamenti loro,comedel prete Origene.


pala in Roma nel i6i2nel suo Orator Le prediche si trovano dette anche Di-
christianus, anzi a tenore deli' epìst. di s. sputationes, massime quelle che tratta-
Giuda v. i4> se ne trova menzione ai vano punti di religione contro gli eretici,
tempi de' patriarchi. Imperocché fu co- ovvero contenevano istruzioni sulla 9.
stume mosaica Sinagoga, che nelle
nella scrittura, controverse o dubbie. Le pre-
pubbliche assemblee del sabbato si leg- diche furono eziandio denominate Dot-
gessero alcuni luoghi della scrittura , e trine , o conferenze ascetiche. Col nome
che poi i rabbini interpretandoli ne trae- di Locuzione le dichiararono diversi, co-
vano argomento di morale esortazione. me Tertulliano, s. Gregorio I e altri.
Questo costume consagrato dall'esempio Francesco A.Zaccaria, Dissert. t. 2, Del-
medesimo del divin Maestro e dagli apo- le antiche concioni ecclesiastiche, divide
stoli ( Luca iv, 16 ; Act. xiv, i4), pas- le prediche, secondo il metodo usato dai
sò alla Chiesa cattolica, la quale lo riten- padri, indue classi. La 1 ." è di quelle ch'e-
ne come il più ordinario e più legittimo vanolibere o non legate a verun capo del-
modo di predicare a' Fedeli. A Lwgua la scrittura, e queste furono per lo più
dissi in quale idioma predicarono Gesù estemporanee; furono le te-
l'altra classe

Cristo e gli apostoli ; ed a Predicatore stuali , comechè concepite per spiegare


apostolico dirò del predicare in volga- uno o più testi della scrittura, ed avea-
Con vari nomi furono dai padri chia-
re. no il loro esordio o principio o prologo;
mate le prediche. I padri greci le nomi- per altro e specialmente quando le pre-
narono Omelie {f.), che fra tutti ge- i diche erano concatenate, solevano i pa-
neri di cristiana predicazione è il più an- dri per tutto esordio brevemente ripe-
tico, e più costantemente raccomandato tere l'argomeuto della precedente ome-
nella Chiesa. I padri latini le chiamaro- lia, e soggiungere quello che intendeva-
no Sermoni (V.) o trattati : della paro- no trattare. Non mancano per altro ome-
la Sermo ne abbiamo prove ne'sermoni lie, in cui l'esordio non che la sempli-
è
di s. Agostino. Frequente fu pure il vo- ce proposizione. 11 corpo dell'omelia era
cabolo di Trattati sebbene fu pure u- , composto quasi sempre in due parti, una
sato per significare formole di fede le esegetica,nella quale spiega vasi il testo let-
e le sessioni de'vescovi per gli affari del- teralmente o allegoricamente; l'altra mo-
la Chiesa. Francesco Bernardino Ferrari, rale, in cui s'inveiva contro i vizi,o alla
De ritti sacrarum ecclesiae catholicac virtù studiava d'infiammare gli ascol-
si

veteris concionimi, Mediolani 1620 , et tanti. Ordinariamente così terminavano


Veronae y3 1 1, vuoleche la parola Tra- le omelie, ovvero con qualche buon au-
ctatus specialmente significhi quelle pre- gurioagli uditori, ocon preghiera a quei
diche, nelle quali si spiegava qualche luo- santi cheerano celebrati, e quasi sem-
si

go della s. scrittura, anzi che la stessa co- pre coll'invocazione e lode della ss. Tri-
sa fosse Trattato , ed Esposizione o le- nità. La lingua era greca o latina, secon-
zione della s. scrittura. Nondimeno al- do le nazioni ; i nomi che i predicatori
tri scrittori non seguono intieramente davano agli ascoltanti, erano vostra san-
VOL. LV. 5
66 PRE PRE
tifa, vostra carità,santa fraternità, fra- di onorevoli tapezzerie. In alcuni luoghi
telli carissimi, dilezion vostra, dilettissi- i preti non potevano predicare che in pre -
mi e somiglianti , i quali erano nali dai senza del vescovo, d' onde ebbe origino
nomi d'i fratelli e di santi con che scam- di domandarsi dal predicatore la bene-
bievolmente chiamavansi i primi cri* dizione del vescovo presente alla predi-
sliani. ca. I tempi destinati alle prediche erano
11 vescovo come ministro della predi- primamente ledomeniche in secondo ,

cazione ha obbligo di predicare, ed è il luogo le altre feste; anche neh. giorno

solo che può delegare a predicare il prete in cui i vescovi erano creati, predicava-
e diacono anticamente non predica-
il : no al popolo, e l'anniversario di tal crea-
va che il vescovo, talora faceva recita- zione era pure giorno di predica; inoltre
re le proprie omelie dai diaconi e preti. lo era nelle consagrazioni di chiese, di al*
In Roma fuori del Papa niun vescovo tari, di vescovi. Talvolta si predicava nel-
poteva predicare. Non potevano i vesco- le vigilie delle solennità, ed in alcuni gior-

vi predicare pubblicamente nelle altre ni feriali destinati alle prediche. In certi

diocesi senza licenza dell'ordinario, ben- luoghi il sabbato e la domenica; oltre


sì scambievolmente i vescovi s'invitava- questa, in altri mercoledì e venerdì ;
il

no a predicare nella propria città e dio- alle volle si predicava ogni giorno, mas-
cesi. Tardi i vescovi commisero ai preti simamente nella Quaresima (F.) ,
poi
la predicazione maggiore. I primi esempi anche ne\V Avvento ( V.). Anche nella set-
che si conoscano di sacerdoti incaricati timana di Pasqua eravi predica ogni dì.
dai vescovi di predicare sono, nelle chie- Quanto all' ora, si predicava ordinaria-
se orientali, di Origene (secondo alcuni mente nella mattina, alle volte dopo il
prima che fosse prete) e di s. Gio. Criso- pranzo, tale altra mattina e giorno, ed an-
stomo; nelle chiese occidentali, di s. Fe- che la sera. Per lo più subito dopo letto
lice di Nolaedi s. Agostino. Sugli esempi Y Evangelo della messa (/^.) faceasi la pre-
apostolici che i ss. Stefano e Filippo dia- dica: a tale articolo notai che s. Cesareo
coni predicarono il vangelo, i vescovi tal- dopo l'evangelo faceva chiudere le porte
volta permisero a'diaconi la predicazio- della chiesa, affinchè popolo restasse a il

ne massime in tempo di persecuzione


,
sentire il sermone. Quando s. Gregorio I
a sui principii di qualche novella chie- non poteva predicare, faceva leggere la
sa. I canonici furono i primi a prèdica* sua omelia da un notaro regionario. Inal-
re ,
quindi furono delegati anche i dia* cuue chiese d'oriente fu costumechedo*
coni monaci ed altri religiosi. Ad e-
, i pò aver predicato uno, seguisse un altro,
sempio che Gesù Cristo e gli apostoli pre- e dopo questo un terzo.
J
dicarono da luoghi elevati per essere me- 11 predicatore innanzi d andare in pul-
glio intesi (comeda luogo elevato perora- pito si raccoglieva un poco nel segreta-
vano gli oratori, ed capitani e gl'impera- i rio o salutatorio e si raccomandava a Dio.
tori facevano leloro arringhe eallocuzio- Se il predicatore era vescovo sette dia-
ni a'soldati), i preti, diaconi egli altri dal-
i coni l'assistevano sul pulpito, secondo il

V Ambone (/"'.) o pulpito predicarono al decretato da Papas.Evaristo : se non era


modo descritto a
Pulpito; anche i vescovi vescovoandava prima a prendere la bene-
talvoltadall'ambone predicavano, spe- dizione dal suo prelato. Forse montato
cialmente quando grande era il numero sul pulpito il predicatore colla mano inti-

del popolo: alcuna volta preti e gl'inferio- i mava silenzio agli ascoltanti, come in più
ri ministri predicarono in piedi, forse dal* occasioni fecero gli apostoli. Cominciava
l'altare, senza salire sul pulpito: i vescovi dal farsi segno della croce. L'uso del-
il

anche dalla cattedra., alle volle coperta la lecita delire Maria (P.) al princi-
PRE PRE 67
dopo l'esordio, si vuole
pio della predica o ziare; bandivasi pure agli uditori, che ma-
introdotto da Papa Urbano II, secondo nifestassero se alcuno ne sapessero ereti-
Burio, Vitae Pont., ciò che altri attri- co. Quando sovrastavano giorni delle i

r
buiscono a s. Domenico o
Vincenzo a s. pubbliche Collette di questua (T .) pei
Ferreri; è probabile che prima si faces- poveri, si avvertiva il popolo di venirvi
se qualche orazione innanzi la predica, con buone limosine per sovvenirli. Ol-
almeno gli antichi padri avanti di sermo- tre queste collette, nel tempo della pre-
nare frequentemente imploravano le o- dica si raccomandava l'elemosina, pres-
razioni del popolo. Alle volte il predica- soché al modo nostro. Finita la predica,
tore tornava a leggere il sagro testo già facevano comune orazione il predicato-
letto o d'altro sagro libro, essendo costu- re e il popolo. Quanto agli uditori del-
me de'predicalori di portare sul pulpito le antiche prediche, vi erano ammessi, ol-
il codice degli evangeli o della s. scrit- tre i fedeli, anche i catecumeni, gli ener-
tura, e talvoltapure codici de' ss. padri gumeni, i penitenti, eziandio gl'infedeli,
per leggervi qualche testo. Innanzi l'e- i gentili, i giudei, gli eretici : finita la pre-
sordio alcuna volta in poche parole si dica e fatte alcune preci sopra lutti, era-
accennava l'argomento della predica. Se no licenziati, ed allora cominciava la Mes-
il predicatore era vescovo, sul principio sa (F.) de'fedeli. Fu costume de'padri di
pregava agli ascoltanti la pacecon varie voltarsi ora agli eretici, ora a'giudei, ora
forinole : Grada vobis , et pax a Dco a'gentili, dirizzando loro espressamente il

Palre nostro et Domino


Jesu diritto: discorso; ed è perciò che parlavano con
Gratia Domini Dei nostri Jesu Chi isti, riserva de'sagri misteri, per la Discipli-
et caritas Dei Patris
3 communicatio et na dell'Arcano (F.). Nelle Gallie e nel-
Spiritus sancii sit cttrn omnibus i'obis , le Spagne soli i fedeli potevano udire le

Amen. Le più usate erano Pax omni- : prediche, finche si mutò questa discipli-
bus: Pax vobis (fy .). Il popolo rispon- na ne'concilii d'Oranges nel 44 l > di Va-
deva Cum spirilu tuo. Quando sovra-
: lenza nel 546. Ne' tempi delle persecu-
stava qualche calamitàosi fosse dissipato zioni e prima dell' introduzione delle
il pericolo o il danno, solevasi dar prin- Campane (^.), fedeli erano invitati al-
i

cipio col Benedictus Deus. 1 preti e cle- le prediche collo strepito delle tabelle (di

ro, e sino gli abbati, come discepoli do- cui nel voi. Vili, p. 291), dai Diaconi,
vevano udire la predica del vescovo. Si e dai Cursori (F.) sui quali ripugna l'Us-
scomunicava chi fosse sortito di chiesa serio nelle note a\V epistola di s. Ignazio.
mentre il vescovo predicava. Doveva il Il luogo in cui slavano gli uditori alle
vescovo predicare ogni domenica sotto prediche era distribuito cosi : gli eccle-
gravi pene, anzi dovea perciò lasciare le siastici entro i cancelli del coro erano se-
altre cose gran conto si faceva de'sermo-
: parati dai laici, le donne divise dagli uo-
ni de' vescovi. Sembra che gli antichi padri mini, e ancora dalle maritate e dalle ve-
poco o nulla gestissero. In Italia predica- dove erano separate le fanciulle, al mo-
vano sedendo; in Africa e nell'Asia in piedi, do detto a Chiesa ed analoghi articoli.
se deboli sedevano. Un'ora circa dura va la In alcuni luoghi sedevano, in altri sta-
predica, e forse misura vasi colla clepsydra vano in piedi a udir la predica , in altri
(di cui a Orologio). Nella predica propo- soltanto sedevano sinché veniva il vesco-
ne vasi alle volte l'argomento della futura; vo per predicare, e allora si rizzavano; a-
imploravansi le orazioni degli ascoltanti; gl'infermi davasi licenza di sedere; i vec-
il giorno dell'Epifania s'intimava Pa- la chi ed i deboli si appoggiavano al basto-
squa; anche il principio della quaresima ne e lo deponevano alla lettura del van-
dentro la predica era costume di denun- gelo. L' uso di acclamare il predicatore
68 PRE PRE
da principio fu convenevole alla venera- no de'Iuoghi in Calabria, in cui si parla-
zione che si deve alla casa di Dio, ma di- va latino. Francesco Colonna autore del-
poi divenne abuso le forinole d' accla-
: l'opera del Polifìlo pretese sul principio
mazione erano gridare, Amen, Amen, o del i5oo di restituire in Italia uno stile

che il predicatore era Ortodosso (V.) o di scrivere, che avesse del latino; contro
che era un tredicesimo apostolo. Varie la quale novità inveì Aonio Baleario iu
poi erano le maniere di plauso; muover un dialogo che si legge in fine della sua
le mani, pestare co'piedi, volgersi dall'u- grammatica latina, opera di egual rarità
na all'altra banda, spiegar per aria i faz- a quella del Polifìlo, di cui parla Cancel-
zoletti, scuotere penne d' uccelli, toccar lieri,Mercato p. 177, e Settimana san-
d
l'armi. Vedasi il citato Ferrari, De ve- ta p. 244- Domenico M. Manni dimo-
teribus acclamalionibus etplausu. I pa- strò non essere vero che nelle chiese si
dri tollerarono per degni motivi questo predicasse solo iu latino, come alcuno
abuso : Io biasimarono s. Gio. Crisosto- pretese poiché ivi si predicò anche in
,

mo e s. Agostino. Durarono le acclama- volgare, non solo nel secolo XV, ma an-
zioni sino a'tempi di s. Bernardo nel se- che sul principio del precedente. Si può
colo XII; un qualche vestigio ne resta in vedere la sua erudita prefazione al t. 1

alcun luogo, ed in segno di plauso spu- delle Prediche di F. Giordano p. 36.


tano al fine dell' esordio o della prima Il dirittodi approvare predicatori ap- i

parte, come osserva Zaccaria, almeno al partiene ai vescovi nella loro diocesi, on-
suo tempo; ora si applaudono general- de possono negare il permesso di predi-
mente con composizioni poetiche in lode care a chi loro piace, senza che vengano
del predicatore, col farne il ritratto econ obbligati ad accordarlo, ed i religiosi seb-

altre dimostrazioni. Fu già uso anche tra i bene esenti non possono predicare nelle
greci di scrivere con abbreviature le pre- chiese stesse de'loro monasteri e conven-
diche mentre si recitavano, quindi soven- ti senza la benedizione del vescovo, né
te miseramente tronche girarono le pre- contro la sua volontà. Iparrochi non han-
diche. A Letterato riportai esempi di no bisogno della espressa approvazione
uditori che ritenevano a mente le predi- del vescovo per predicare nelle loro par-
che., di altri che le dettavano, e d'un pre- rocchie, perchè la predicazione è una fun-
dicatore che ritenne a memoria il qua- zione attaccata al titolo del loro benefi-
resimale perduto in mare il citato Va-
: zio. Essi possono, se vogliono predicare,
lentini seudiva predica o lezione la reci- impedire a qualunque altro sacerdote se-
tava tutta senza lasciarne o mutarne pa- colare o regolare di predicare nelle loro
rola ; Domenico A. Franceschi talvolta parrocchie. Non avvi che il solo vescovo
ripeteva quasi intieramente qualche pre- ed in persona, il quale in qualità di pri-
dica udita: riportai ancora vari esempi mo pastore di tutta la sua diocesi, possa
di oratori che perderono la memoria e predicare nella parrocchia d'un parroco
si confusero nella perorazione ; Bartolo- senza bisogno del suo consenso. Allor-
meo Sozzino si confuse innanzi Alessan- quando i parrochi trascurano di predi-
dro VI ; l'eloquentissimo predicatore p. care, il vescovo dà l'incarico ad altri pre-
Vipera conventuale si dimenticò di qua- dicatori perchè predichino nelle loro par-
si tutte le cose per la mente stanca datante rocchie ed alle loro spese. Il concilio dì
fatiche. Ne'bassi tempi nelle prediche si Trento ordinòa'Ptf/rocVw (//.), che in tut-
r
parlava un linguaggio (f . Lingua), che ti i giorni festivi o solenni dovessero spie-
partecipava molto del latino, come pro- gare in lingua volgare la divina parola
vano fra le altre le prediche del p. Bar- e le salutari istruzioni, spiegando V/ivan-
letta. Fino al tempo di s. Pio V vi era- gelo, nella Messa, quasi interpreti del me-
PRE PRE 69
desimo, dopo letto l' evangelo. Il Nardi, Borgia arcivescovo di Fermo, come ve-
De' parrochi, riporta importanti nozioni desi dalle di lui Omelie {dette in varie
sulla predicazione, massime nel t. i, cap. funzioni pontificali nella stessa città dal
io: Sul predicare e catechizzare, di chi 17 53 fino alla festa dell' Assunta del
siano propri. Anticamente i vescovi do- 1 758, Fermo 1 75g) dedicate a Clemen-
vevano girare per la diocesi per predi- te XIII, ai predicatori di quaresima dava
carvi. Dovevano allora parrochi andare i a tutti in una volta in cattedrale la be-
coi parrocchiani ne'luoghi fissati per udir- nedizione e gl'istruiva. Tali omelie sono
vi la predica del vescovo. Il vescovo al- 28, le ultime 3 sono espressamente per
lora dovea essere mantenuto. Talora il labenedizione de 'predicatori. Nella 1 ."leg-
popolo della diocesi doveva venire in cit- go che a motivo del terribile terremoto
tà alla predica del vescovo. Talvolta il di Lisbona, inculcò ai sacri oratori di an-
vescovo mandava per la diocesi predica- nunziare al popolo la Penitenza(V.) } xim-
tori a spese de'parrochi. Più tardi fu da- co e sicuro scampo da tanto male: che
ta la predicazione agli Arcidiaconi (F.) i predicatori supplendo le veci de' vescovi
nel visitare la diocesi fu data anche agli
: in ogni luogo della città, massimamen-
arcidiaconi minori, che pure erano ca- te nel tempo di quaresima, perciò devo-
nonici, nel visitare il loro arcidiaconato. no predicare, non in persuasibilibus hu-
I vescovi andavano all'armata per pre- manae sapientiae verbis s sed in ostensio~
dicarvi, benedirvi e riconciliarvi i pub- ne spiritus, op-
et virlutisj oltre diversi

blici penitenti. Anticamente si riservaro- portuni ricordi per esercitare con pro-
a
no anche la predicazione minore o cate- fitto l'apostolico ministero. Nella 2. si

chistica. Alle monache si predicava con cerca la cagione per cui da tanti predi-
licenza del vescovo: per la catechistica catori e da tante prediche si ricava poco
alle monache tocca all'abbadessa; per profitto da un fatto notabile registrato
:

quella ai regolari non in sacris tocca a negli Alti Apost. cap. 19, v. i3, si de-
uno deputato dal loro superiore. Il ve- duce essere necessaria ne'sacri oratori la
scovo per la predicazione maggiore non purità dell'intenzione, e un ardente de-
può delegare che i soli preti e diaconi ;
siderio tutto diretto alla gloria di Dio e
per la minore o catechistica può delegar alla conversione de'peccatori, lodandosi
tutti, anche laici; Io stesso dicasi perle
i l'uso d'uno stile facile e adattato alla scar-
scuole sacre. parroco non ha la pre-
Il sa capacità di parte dell'uditorio, ma av-
dicazione maggiore, bensì la minore o ca- valorato sempre da un tenore di vita ir-
a
techistica. Tutti i preti che dicono messa reprensibile. Nella 3. proposto l'esempio
negli oratorii rurali debbono nella festa di Gesù Cristo e suo celebre sermone
il

catechizzare e istruire il popolo. II vesco- del monte, si esortano predicatori a es-


i

vo deve con grande attenzione vegliare sere brevi, chiari, sugosi e ben acconci a
sulla predicazione e sulla catechistica. Non persuader gli uditori, i quali quasi per la
sipuò predicare dall'altare col capo co- maggior parte sogliono essere persone
perto di berretta o altro. Vi è la scomu- volgari ed idiote: raccomandò loro d'in-
nica a chi predica senza licenza del ve- sistere spesso nelle prediche per la buo-
scovo. I preti che predicavano dovevano na educazione e cristiana istruzione dei
edebbono chiedere pubblicamente la be- fanciulli e delle fanciulle, come pure di
nedizione al vescovo. A forma del decre- fare in un giorno festivo di consenso dei
tato del concilio di Trento, confermato vicari foranei la predica controia bestem-
da Urbano Vili, predicatori dell'av-
i mia. In Roma la benedizione ai parrochi
vento e della quaresima devono pren- per la predicazione catechistica, ed ai pre-
dere prima la benedizione dell'ordinario. dicatori per la predicazione maggiore la
7o PItE PRE
dà il Papa prima quaresima con
della a- nedizione e partono. Nel n.° 4o5 del Dia -

naloga esortazione, ovvero supplisce il rio di Roma del 1 720, si legge come Cle-
cardinal vicario, come si legge nel n.°2002 mente XI esortò i predicatori quaresima-
del Diario di Roma 1794» dicendosi che li a predicare con istile veramente apo-
il cardinal Corsini in tale occasione fece stolico, gli ammisebacio del piede e al
un dotto e zelante discorso ai parrochi, benedì. Nel n.° 22 3 del Diario di Roma
esortandoli ad aver cura delleanimeloro del i8o3 è riportato, che nella feria 5/
affidate; che altro sermone fece ai pre- di sessagesima i parrocchi di Roma uni-
dicatori, esortandoli specialmente a non tamente ai predicatori destinali ad an-
fare dissertazioni filosofiche e di gius pub- nunziare la divina parola sì al popolo,
blico, ma promulgare le massime e la mo- come alle monache ne' propri monasteri
rale evangelica, colle interpretazioni dei e conservatorii nella prossima quaresima,
santi padri, ed in tal guisa rendere utile conforme il consueto si portarono al pa-
la loropredicazione alla moltitudine del lazzo Quirinale; nelle stanze pontificie i

popolo. Di quanto praticano Pontefici, i predicatori fecero avanti il vicegerente la


eccone il ceremoniale. Nel giovedì di car- solenne professione di fede; quindi me- i

nevale si recano nelle pontifìcie stanze il desimi insieme coi parrochi dal cardinal
segretario del tribunale del vicariato col- vicario e dal vicegerente furono presen-
la formola della professione di fede e l'e- tatia Pio VII, il quale con dotto e fer-
lenco de'predicatori; mg. r vicegerenle, i voroso discorso inculcò vivamente a tutti
parrochi delle Parrocchie di Roma (/"'.) d'inveire contro il libertinaggio ed il vi-
r
ed i predicatori. Mg. vicegerente nel- zio, non che contro profanatori i del tem-
l'anticamera d'onore seduto in un banco pio di Dio, indi compartì loro la bene-
al muro riceve la professione de'predica- dizione apostolica. Nel n.° 1 3 del Diario
tori, ai quali il prefetto delle ceremouie di Roma del 1847 si legge, che agli 1 1

già ha fatto deporre il cappello, ed il man- febbraio tutti i banditori evangelici de-
tello se religiosi. Il predicatore della ba- stinati nellaprossima quaresima a pro-
silica Lateranense genuflesso avanti il vi- mulgare dal pergamo la dottrina di Ge-
cegerente legge senso per senso, e gli al- sù Cristo aveano prestato il giuramento
tri predicatori genuflessi in circolo ripe- consueto a mg. r vicegerente, quindi il re-
tono le sue parole: in fine ognuno fa il gnante Pio IX, secondo l'antico costu-
giuramento, Sic me Deus ad/uvei, ba- me, li convocò tutti in una sala del Qui-
ciando il Crocefisso emettendo la mano rinale e tenne loro discorso sul gran mi-
sul vangelo. Quindi il detto ceremouiere nistero a cui venivano chiamali, alla pre-
introduce il vicegerente, il segretario ed senza del vicegerente, del segretario del
i parrochi dal Papa, il quale vestito con vicariato,degl'individui della camera se-
soltana e mozzetta siede in Irono avente greta, avendo ai lati il maggiordomo e il
il maggiordomo e il maestro di ca-
ai lati maestro di camera. Disse che la parola
mera, e da una parte camerieri segreti i di Dio non ha bisogno di Panegirico (F-),
e d'onore. Il vicegerente, il segretario, i imperocché porta l'elogio in se slessa, ap-
parrochi, in circolo si prostrano avanti pena di lei s'imprende a far motto. Che
al Papa e si alzano se ne fa cenno. 11 Pa- Dio mandò la parola sua nel mondo, e
pa, fatta analoga esortazione, gli ammet- questa s'incarnò, commettendo l'ufficio
te al bacio del piede e benedice. Parliti di far circolare la religione vera per mez-
i parrochi sono ammessi i predicatori,! zo della predicazione al suo vicario, e que-
quali devono dire al Papa la chiesa ove sto n'suoi successori, e da questi fa echeg-
predicano, e praticano quanto si è detto giarsi per l'universo fino alla consuma-
de'pan'ochi, ricevono l'esortazione, la he- zione de'secoli per mezzo de'ba odi tori e-
PRE PRE 71
. angelici. Fece considerare, che in quel nense, istruì nella dottrina cristiana i fan-
momento ricevevano dal Pastore de Pa- ciulli della parrocchia. Leone X [Ida pre-
stori la facoltà di predicarla dai pulpiti. lato recitò avanti Pio VI l'orazione fu-
Invocò su loro lo spirito di Dio, e ricor- nebre per Giuseppe II: a Orazione per
dò che i caratteri di questo spirito sono l'elezione de'Pontefici, che si fa al sacro
due: la fortezza e la dolcezza. E virtù san- collegio, parlai ancora delle Orazioni fu-
ta del primo strappare i peccatori dagli nebri pei Papiche si pronunziano ne'no-
adescamenti della colpa, sbarazzarli dal vendiali avanti l'assoluzione. All'articolo
vischio delle prave abitudini ; è dono del Cappelle pontificie notai in quali anti-
secondo l'allettare soavemente con pie- che funzioni Papi, cardinali ed ve-
i i i

tosi artifizi colpevoli, sì che il pie che


i scovi predicavano: tra'cardinali predica-
stornarono dall'ovile di Cristo, di Cristo tori si distinsero, Ruffini, Canisio, Lo-
Poi aggiunse,cheque-
all'ovile riportino. rerio,Berlrano, Petow, Baronio, Tole-
sto è poco, se non s'imita meglio Gesù do, Bellarmino, Micara già Predicatore
Cristo, predicando con l'esempio : esem - apostolico (V). Ad Anni santi riportai
pio che riveli spirito di carità, di umiltà, le prediche in essi fatti dai cardinali. Il

di castità.Quindi terminò facendo loro cardinal71/orr<7 compilò un dizionario per


coraggio, ed animandoli a porsi con ge- l'arte del predicare coi passi della sacra
neroso e santo ardimento all'opera; non A Bolle, a Encicliche, a Let-
scrittura.

stando in forse, che fruito larghissimo a- tere apostoliche trattai di quelle colle
vrebbero raccolto dalle loro evangeliche quali i Pontefici istruiscono tutto il mon-
quaresimali fatiche. Dipoi il Papa am- do cattolico, ed aCoNcisTORO ragionai del-
mise al bacio del piede tutti i predicatori le allocuzioni che vi pronunziano. Tal-
edi parrochi. All'articolo PioIX feci men- volta Papi sono andati ad ascoltare
i i pre-
zione di altri sermoni pronunziati in pub- dicatori quaresimali in s. Pietro. Clemen-
blico. Gli antichi Papi incominciando da te XI nel 1
7 1 9 calò dal contiguo palazzo
s. Pietro (^.),di frequente predicavano, alla basilica per la predica pomeridiana
distinguendosi s. Leone I e s. Gregorio I del giorno di Pasqua. Gregorio XVI tal-
ne'primi secoli; poi vanno nominati A- volta andò nel coretto della stessa chiesa
ariano 1\Innocenzo 1 Inclemente IV; A- per ascolta requalche predica lore.Nelvol.
li'ssandroIIIchepred\cò in Venezia avan- Vili, p. 3o2 notai, che uno de'migliori
tiFederico I, come notai a Pulpito; Gio- predicatori quaresimali faceva il discorso
vanni XXIIin Avignone e sul Purgatorio ai cardinali dopo il pranzo del giovedì
{V.)j Giulio III, che recitò un'orazione santo, che suole udirsi dal Papa dietro
essendo ancor giovane nel concilio di Lu- la bussola. I cardinali nelle chiese ove so-
terano V, e altra nella domenica di Pas- no arcipreti, titolari o diaconi, assistono
sione avanti Adriano VI; Sisto Scheda alle prediche in cappa e vesti paonazze,
religioso illustrò molti pulpiti d'Italia; Be- ed il caudatario è tutto vestito di uero.
nedetto XIII,d\ cui scrisse il p.GaelanoM." Nelle altre chiese sogliono andare in abi-
da Bergamo cappuccino, nel libro: L'Uo- to corto ne' coretti , ovvero in qualche
ino apostolico al pulpito, Venezia i 762, cappella.
che predicò da cardinale e da Papa 4^92 I Papi furono sempre zelanti e sol-
volte, oltre le Pastorali (V.) che scrisse leciti della predicazione, come dimostrai
per istruzione del gregge, e spiegava la in tanti articoli e principalmente a Mis-
Dottrina cristiana (V.) ai fanciulli; o- sioni pontificie. Paolo III approvò gli
gni sabbato udiva il sermone del p. Ca- Esercizi spirituali di s. Ignazio (V.).
ra vita gesuita. Benedetto À7f nell'aprile Gregorio XIII prescrisse l'istruzione cat-
la visita apostolica nella basilica Latera- tolica e la predica agli ebrei di Roma, co-
70 PRE PRE
me XXI, p. a 3. 11 suo
riportai nel voi. dry insegna che i prepositi e altri inferio-
predecessore Pio V, secondo il concilio
s. ri al vescovo,che predicano all'ai tare,deb-

di Trento, ordinò l'erezione delle congre- bono stare col capo scoperto in cornu E-
gazioni della Dottrina cristiana (f^.), ove vangelii, né si estingueranno i cerei del-
dissi delle benemerenze di Clemente Vili l'altare. Se altra persona in luogo del ce-
e successori, edella istruzione che ne fan- lebrante dovesse predicare, prima che a-
no i domeniche, come dei
parroclii nelle scenda il pulpito se sia chierico assumerà
catechismi da BenedettoXIVnel-
istituiti la colta, e anche la stola se sacerdote; in
la quaresima, pei sagramenti della peni- Roma la nou si assume per riveren-
stola
tenza e della Eucaristia. Delle prediche za al Papa che l'usa sempre anche fuori
di Roma ne parlò l'Amidenio, Depieta- dell'amministrazione de'sagramenti. Se
le romana, p. 123. A Oratorio toccai l'oratore è regolare rimarrà vestito del
de'notturni ove si fanno prediche. A Mis- solo suo abito; se canonico o dignitario,
sione parlai delle missioni ordinarie e predicherà colla cappa o colla almuzia
straordinarie fondate in Roma; di quel- sopra il rocchetto; se poi sia vescovo e
le pei Giubilei (P~.) e altre circostanze ; non celebri solennemente, sarà vestito del
delle diversecongregazioni omonime col suo abito ordinario, aggiuntavi la stola
santo fine di predicare, il quale l'hanno sulla mani .elicila o sulla mozzetto per chi
molti Ordini religiosi, come i Predica' ne ha l'uso; né ad esso conviene l'assi-

tori, i Gesuiti, i Pii operai, i signori del- stenza de'canonici e delle dignità, perchè
la Missione, i Francescani, Pas sioni-i questa compete soltanto al vescovo che
sti e tanti altri, come si può vedere ai lo- predica col piviale e colla mitra : se pre-
ro articoli. A Gerusalemme, ed a Guar- dicherà fuori di diocesi non userà la moz-
diano dei s. Sepolcro dissi delle questue zetta,ma la mantelletta. Se si predica in-
ordinate nelle prediche dell'avvento e nanzi al cardinal legato della s. Sede, al
della quaresima dai Papi pei luoghi san- patriarca, all'arcivescovo, o al vescovo
ti, alla liberazione de'quali fecero predi- ne'luoghi di sua giurisdizione, allora l'o-

care la Crociala {f^.)j ed a Schiavi delle ratore colle dovute riverenze, prima di
pontificie ingiunzioni ai predicatori pel- ascendere al pulpito, genuflesso chiederà
le limosine a vantaggio di essi e pel loro la benedizione, sia ecclesiastico secolare
riscatto. Ecco le rubriche che sulla Pre- o regolare, dicendo: Jube donine bene-
dica pubblicò Diclich nel Diz. sacro-li-; dicere. Se sia qualche dignità o canoni-
turgico. deve fare nella messa so-
Se si co, profondamente inchinato chiederà la
lenne, si faccia dopo l'evangelo se deve benedizione. I vescovi non la domanda-
versar su questo, altrimenti si deve fare no né agli altri vescovi, né ai cardinali.
Ila la messa; la consuetudine però di- Dopo che l'oratore avrà asceso il pulpi-
spensa da questa prassi, cosi nella recita to, tosto farà alla Croce o all'altare un
de'pancgirici: anticamente si predicava profondo inchino o genuflessione sevi sia
dopo il Credo. Dopo l'offertorio è vietalo in esso il ss. Sagramento, poi saluterà il
qualunque sacro ragionamento. Se il ce- clero e il popolo. Se vi sono prelati, pri-
lebrante predica, sederà sopra uno scan- mati o principi, si dovranno salutare col
no nudo in cornu Evangelii col capo co- capo scoperto prima del popolo. Se vi so-
perto, o senza pianeta in pulpito. Il dia- no canonici, il magistrato o governatore
i

cono e suddiacono sederanno sopra uno del luogo devesi fare altrettanto, distin-
scanno nudo, fuori però dell'altare colla guendo il suffraganeo se vi è sedente nel
faccia ad esso volta e col ca*po coperto, presbiterio. Se saluta i ministri dell'al-
o potranno sedere dove sedevano col cele- tare, questi possono corrispondere sco-
brinlcnientresi cantava il Gloria. I3aul- prendosi il capo. Fatte poi dall'oratore
PRE PRE 73
le dovute riverenze, sederà, si coprirà il che si legga, sia che in qualunque ma-
capo; dopo breve momento si alzerà, sco- niera si reciti, lettere, Milano 1827. Di
prirà ecolle mani giunte, tenendo la ber- queste bellissime lettere del eh. Compa-
retta innanzi al petto se l'usa, cogli oc- gnoni sono rimarchevoli pel mio argo-
chi alzati a Dio, si farà il segno di croce, mento tre. 1 7.' L'eloquenza sacra è la so-
dicendo sotto voce: In nomine Patris, ec. la che nello stato presente sia aperta agli
e nel fine giungerà le mani, dicendo: A- ingegni italiani. Vantaggi che ha sopra
men. Genuflesso subito verso l'altare, di- gli altri l'oratore sacro, edifticoltà rispet-
rà a chiara voce l'Ave Maria } non mai tive. I santi padri sono i suoi veri mo-
a
la Regina Coelij compiuta la quale, sor- delli. Di alcune parti che nella co-
i8.
gerà, si coprirà il capo, incomincerà il ser- struzione delle prediche paiono atte a ri-
mone e Io proseguirà. Nel fine benedirà cevere qualche perfezionamento. 19. "Del-
il popolo, purché non sia presente il ve- l'azione oratoria. Necessità speciale del
scovo del luogo, che se vi è qualche al- predicatore per formarsi una buona vo-
tro gran prelato, prima di benedire gli al- ce. Precetti generali dell'azione oratoria
tri s'inchinerà profondamente a lui, e poi applicati ad ogni particola!' caso. Adeo-
volto dall'altra parte benedirà il popolo. dato Turchi, Opereinedile, omeliee pre-
Finalmente, se la predica si fa o in pul- diche, Modena 18 18. G. J. Montanari,
pito, o innanzi l'altare i« conni Evan- Discorso sulla eloquenza sacra, Pesaro
gW»,quando il ss. Sagramento è esposto, 1 833 : osserva la diversità che passa tra
l'oratore starà sempre coi capo scoperto. l'eloquenza sacra francese e quella degli
Sulla predicazione e sui predicatori si quali declamano loro discorsi,
italiani, i i

possono consultare seguenti autori. Me-


i mentre francesi li leggono,giovando me-
i

nochio, Stuo re t. 2, cent. 6, e. 46 e seg. glio alla commozione e alla persuasione


De' riti degli ebrei circa le prediche delle il metodo italiano. Collezione di oratori
loro sinagoghe. De' riti antichi de' cristia- sacri francesi, Firenze 1 835. Gio. Finaz-
ni circa le prediche. Se le prediche de~ zi, Dell'omelia nel voi. 9, p. 358 degli
n
vono essere brevi o lunghe. Se nelle pre- Annali delle scienze relig., serie 2.' L'elo-
diche si devono addurre autori profani. quenza moderna del pulpito, opuscolo
Qual sorte d'eloquenza convenga ai pre- dedicato alla s. Sede apostolica ed ai
dicalori. Sainelli, Lelt.eccl. t. 3, lett. 4& : vescovi cattolici, Modena 836. Giusep- 1

Non doversi dal curato intermettere la pe Defendi, Lettere intorno alla s. elo-
predicazione benché vi sia della gente che quenza, Parma 844- Gaetano Lenzi, 1

si stanchi di udirlo; t. io, lett. 35: Se al Lettere intorno all' eloquenza singolar-
chierico d'ordini minori sia lecito il pre- mente del pergamo, Imola 1 844- Antonio
dicare. Gio. Sigismondo Susckio, De mo- Rosmini, Dell'ecclesiastica eloquenza di-
re surge ndi, standique in ecclesia quurn scorso, Milano i832. Giovanni Granel-
divinaverba /'ecita/ifr/r,Magdeburg 732. 1 li, Opere ossiano lezioni della s. scrittu-

G. 13. Braschi, Idea del pulpito mitrato, ra, prediche e panegirici, Venezia 828. 1

Roma 1725. Lohner, Bibliolheca ma- Felice Peraldi, Lettera sulla predicazio-
nualis concionaloria, Venetiis 1730. Bi- ne, Lucca i833. Francesco Finetti, Sto-
blioteca predicabile o scienza universale ria evangelica esposta in sagre lezioni,
del pulpito, Venezia 1775. Houdry, Bi- Roma 1 836. Storia dell'antico Testamen-
bliolheca concionaloria continens helices to esposta in sagre lezioni, Roma i83g.
christianae praecipua argumenta, Ve •
Atti apostolici esposti in sagre lezioni,
1750. Musatti, Prediche, Venezia
netiis Roma i83g. Prediche postume, Roma
1772. Dell'arte della parola considerata 1 843. Panegirici e discorsi sagri, Roma
ne' vari modi della sua espressione, sia 1 845. Gorla, Prediche quaresimali, Ve-
,

74 PRE PRE
nezia 1703. Bourdaloue, Quaresimale, per l'ornamento di altre virtù, onde mol-
Venezia 1 7 1 3. Di Fromentiere, Quare- ti meritarono d'essere confessori de' Pa-
simale, Milano 1730. Giroust, Quare- pi e da loro ebbero cospicui incarichi e ,

simale, Venezia 734. Simonetta, Qua-


1 furono insigniti delle dignità cardinalizia

resiniate, Venezia 736. Siniscalchi, Qua-


1 e vescovile. Prima di parlare del luogo
resimale, Venezia 1 738. Manfredi, Qua- e modo come predica il predicatore apo-
resimale, Venezia 1748. Segneri, Qua- stolico, accennerò quanto a Predica (F.)
resimale, Roma 1752. Rossi, Quaresima- e in altri articoli trattai sulle prediche,
le,Venezia 1 764. Tornielli, Quaresima- sermoni , discorsi , orazioni pronunziate
7e,Cassanoi76g. Granelli, Predìchequa- innanzi all' augusta presenza del Papa
resimali e panegirici, Venezia 1772. An- de'cardinali, de' vescovi e altri dignitari,
selmo, Prediche quaresimali , Venezia. perchè meglio si conosca lo stabilimen-
Venini, Prediche quaresimali, Venezia to del rispettabile e gravissimo uffìzio del
1 796. Trento, Prediche quaresimali, Ve- predicatore apstolico. Nel voi. Vili, p.
nezia 1798. Deani, Quaresimale, Brescia 236 ragionai delle prediche e discorsi
1825. Buffa, Prediche quaresimali ele- come del modo cui si recitano nelle Cap-
Milano i833. Quaresimale
zioni sagre, pelle pontificie (F.), dopo che li ha rive-
formalo dalle prediche più scelte de' mi- duti maestro del s. palazzo. Che men-
il p.
gliori autori sagri italiani, Parma 844- 1 tre il predicatore o sermonatore dopo ,

PREDICATORE. V. Predica. avere alquanto orato verso l'altare, ge-


PREDICATORE APOSTOLICO. nuflesso recita 1' Ave Maria ( nel qual
Ponlificiae Aulae Orator, Concionator tempo tutti debbono gemi/lettere, secon-
Palata apostolici. Religioso dell'esempla- do il Ceremoniale di s. romana chiesa),
re e benemerito ordine de' Cappuccini dai Mazzieri (V.) si chiude la porta che
( Fedi, avendone parlalo pure in altri conduce al presbiterio e ninno può en-
luoghi, come nel voi. XXVI, p. 168 e trarvi né sortirvi durante la predica o re-
169), che predica nell'avvento e nella citazione del discorso o Orazione fune-
quaresima nell'aula pontificia al più ve- bre (F-) , in modo che venendo un car-
nerando consesso, cioè al sommo Ponte- dinale in detto tempo si trattiene fuori fi-
fice, al sagro collegio de'cardinali, ai ve- noal termine. Della domanda chel'orato-
scovi, ai prelati e ad altri notabili perso- re fa ai piedi del Papa, dopo il vangelo, del-
naggi. Lo nomina il Papa con biglietto la benedizione e dell'indulgenza(non nelle
del maggiordomo , scegliendolo fra' più cappelledell' Ascensione e dell'Assunta, a
dotti e facondi oratori di cui l'encomia- cagione della solenne benedizione); con
lo ordine è doviziosamente fornito. Fa quale formola la promulga (ricevendola
parte della famiglia nobile pontificia, ed dal ceremoniere) dopocheha terminato
ha luogo nella Cappella papale tra' pro- (va notato che l'oratore nell'incomincia-
curatori degli ordini regolari e il Con- re la predica o il discorso, nominando il

fessore dellafamiglia pontificia ( V'.). Dal Papa si scuopreil capo e genuflette verso
palazzo apostolico ha l'uso della carrozza di lui), della quale parlai anche a p. 248
detta frullone, la dispensa delle medaglie (e nel voi. XXXIV, p. 278 per l'antica
d'argento, e riceve mensili scudi 4$, fa- formola); dell'indulgenza che egualmen-
cendo l'ordinaria residenza nel conven- te si concede quando non ha luogo la pre-
to de' cappuccini di Roma. L'onorevole dica osermone,pubblicandola il celebran-
e distinto uffizio fu disimpegnato da illu- te, lo che rilevai pure a p. 253, la quale
che risplenderono per pro-
stri soggetti si domanda dal 2. ceremoniere, ed al-
fonda scienza , per maschia eloquenza , lora la pubblica il celebrante prima di
per vivo zelo nell'apostolico ministero e dire l'è vangelo di s. Giovanni colla for-
PRE PRE 75
mola che trova posta nel messale. Assen- mcntreincappella pontificiaal Papa eal-
te il Papa, il ceremoniere conduce l'ora- la gerarchia ecclesiastica, con lui rappre-

tore avanti il celebrante e genuflesso gli sentante laChiesa, è in osservanza l'antico


bacia l' anello, gli chiede la benedizione l'itodi predicare in latino. Ma Zeno, Leti.

e l'indulgenza (già concessa dal Papa), e t.2,p.423, contraddice l'opinione di Fon-


cominciando la predica non genuflette tanini, solo accorda che ciò sia seguito
nominandoil Papa. Dell'antichissimo uso al più, prima del secolo XIII, ma non
eli fare prediche e sermoni in latino nel- in appresso, dimostrando che è stata sem-
la cappella pontificia sopra l'evangelo cor- pre usata la predicazione in volgare nel-
rente ed a chi spettava nominarne gli
, le chiese di città e di campagna, poiché
oratori. Che anticamente predicavano e non fu mai prescritto dalla Chiesa, che
sermocinavano que' medesimi che cele- anco le prediche fossero latine al pari del-
bravano la messa, Papi, cardinali i
i i , la sagra ufficiatura e della liturgia. Nel
vescovi, prelati; e ciò anche descriven-
i più volte citato luogo e articolo, rimar-
do a Cappelle pontificie e cardinalizie, cando a chi spetta sermoneggiare, dissi di
individualmente le funzioni d' ognuna, quali discorsi se ne fa la stampa (al pre-
ove raccolsi altre speciali erudizioni, ol- sente, mentre prima se ne stampavano
tre il di più che notai descrivendo le cor- un maggiore numero, come notai ai ri-

porazioni religiose e collegi cui appar-


i spettivi luoghi) e la dispensa alla porta
tengono quelli che predicano o sermo- della cappella pontificia e della camera
neggiano. Se il Papa legge Y Omelia (V^ de' paramenti al termine della funzione
dopo il vangelo, il cardinal vescovo assi- n chi vi ha luogo, compresi i ceremonic-
stenle pubblica l'indulgenza. Che sebbe- ri, oltre un esemplare pel loro archivio
ne ora in cappella pontificia si predichi per la collezione, e quello che si umilia
e sermoneggi in idioma latino , vi sono al Pontefice. Finalmente nelle p. 3o2 e
esempi che fu fatto in altre lingue, spie- 3i5 dissi dei sermoni recitali ai cardi-
gando perchè il predicatore apostolico nali che intervenivano ai pranzi del gio-
soltanto predica in italiano. Come della vedì e venerdì santo, nel .°
giorno in ita-
1

lingua italiana parlai a Italia ed a Lin- liano, nel 2. in latino, che talora i Pa-
gua, a questa ultima ed a Lazio discor- pi udirono dietro la bussola. A Orazio-
si della latina, dichiarandola propria del- ne per l'elezione de'Pontefici, ed Ora-
laChiesa e del Papa, perciò esso udire le zione funebre pei Papi, parlai di chi le
prediche in latino, stando dietro una bus- pronunzia e il modo, come di chi li de-
sola privatamente quando leascoltr. in i- stina : a Funerali delle orazioni pei so-
taliano; inoltre a Lingua ragionai della vrani e altri principi defunti recitale nel-
celebrazione de'divini che uffizi in latino la pontificia cappella. A Maestro del s.

non s'intende da tutti si può vedereLi- : palazzo apostolico descrissi le sue prero-
turgia (nel voi. 9, p. 3 degli Annali del- gati vee autorità, nella quale si compren-
a
le scienze relìg. serie 2. vi è l'importan- de approvazione delle pre-
la revisione e
te Ragionamento siili' uso della lingua diche, sermoni e orazioni funebri che si
latina, di Rari). Fontanini, Eloquenza dicono nella cappella pontificia; che pri-
ital. p. 268, rese ragione per cui il Pa- ma nominava soggetti che dovevano
i

pa ascolta le prediche del predicatore a- pronunziarli, quali potea ri prendere pub-


postolico in sito nascosto, dicendo che il blicamente se lo merita va no eziandio pre-
rito di predicareinchiesainlatinoenonin sente il Papa; parlai di sua origine sot-
volgare, mantenne sino ai secoli a noi vi-
si to Onorio III che l'incaricò di predicare
cini e in Roma
durava ancora (su di che e catechizzare la fa miglia pontificia e quel-
può vedersi quanto ho notato a Predica); le de' cardinali e prelati, mentre questi
76 PUE PRE
erano a trattare col Pontefice gli affari; e vi hanno da stare con cappa paonaz-
quindi istituite da Paolo IV le prediche za; e li venerdì di marzo dopo la predi-

dell'avvento e di quaresima nel palazzo ca il Papa cala in s. Pietro , accompa-


apostolico, il maestro del s. palazzo con- gnato dal s. collegio. Usava ancora Cle-
temporaneamente fece altrettanto, nel mente Vili farsi sermoneggiare in cap-
Quirinale nella Cappella paolina , nel pella la sera; chi faceva il sermone sede-

Vaticano nella Cappella segreta di Gre- va uno sgancilo nella porta della cap-
in

gorio XIII o sala contigua; affermando- pella, ma in luogo che il Papa noi vedesse,
lo il de Luca, Rom. Cur. relat. par. 2, ed i cardinali sedevano intorno al predi-
disc. 8, n.° 8, ed il Catalano, De Magistro catore ne' soliti sgabelli d'appoggio, stan-
s.pal.ap. p. 16. Aumentate poi ledi lui do con l'abito di cardinale. Ma fuori della
incombenze, si fece supplire dal p. com- cappella ordinariamente quelli sermoni
pagno, il quale tuttora l' eseguisce , ve- li facevano i predicatori che predicavano
nendo anche stabilito, che il medesimo per le chiese di Roma, che in questo mo-
facesse ai famigliari palatini l'istruzione do la Santità sua veni va a sentire la mag-
catechistica per le annue comunioni ge- gior parte di loro, e se trovava de' pre-
nerali , di che feci parola nel voi. XLI, dicatori valenti, che li dessero gusto, da-
p. 292. va loro delle pensioni, e alcuni ne face-
L'origine delle prediche nell'avvento va vescovi. Sermoneggiavano alcune vol-
e nella quaresima nell'aula pontificia ri- te i signori cardinali Tarugi , Baronio,
sale a Paolo IV deli 555, riportando il Bellarmino, Antonianie Monopoli (Mar-
p. Carrara, Storia di Paolo IV, t. 2, p. zali), e assistevano sempre a questi ser-
5oi. » Nel palazzo apostolico introdus- moni tutti li cardinali di palazzo, che al-
se una novità, cioè un predicatore, di- cune volte furono al numero di 10 ".Del
nanzi a cui si radunassero i cardinali e frequente sermoneggiare per le chiese

prelati di Roma, e che lorodovessespie- dai cardinali nell'anno santo 1600, par-
gare le verità, ed inculcare le massime la pure Ricci De giubilei , p. 116. Se-
,

convenienti al loro stato. Novità che se slini, 77 maestro di camera, stampato


allora fece strepito come odiosa ades- , nel i634, cap. 12, dice che cardinali i

so pel continuato uso come decorosa e usavano la cappa paonazza a tutte lepre-
giusta pacificamente viene praticata. Ma diche che si fanno nel palazzo apostoli-
predicava anch'egli ai cardinali e prela- co, come in altre chiese, tranne nelle fe-
ti ne'concistori, nelle congregazioni e in ste solenni. Aggiungerò, che se ha luo-
altri incontri : Riforma, riforma all'ec- go la predica ne' venerdì di marzo dopo
clesiastica gerarchia ". Aggiungequesta Pasqua in questi ,
cardinali incedono i

testimonianza dell'altro storico Carac- in vesti e tutto altro rosso , bensì colla
ciolo : Palatinas concìones instituitquas cappa paonazza. Gabriele Chiabrera, ce-
audiebat clanculum, inclusus lignea ceU lebre poeta di Savona morto 1637,
nel
lula. Lunadoro , Relazione della corte scrive nella propria vita e si gloria, che
di Roma, edizione del 1646, a p. 121 ri- da Urbano Vili fu ammesso nella bus-
ferisce: »Ordinariamente l'avvento e la sola ad ascoltare con lui tutta la predi-
quaresima una volta la settimana si pre- ca, ed il Giustiniani, Lett. memorabili t.
dica innanzi al Papa Clemente Vili. La 3, p. 247> lo conferma. Questa bussola
Santità sua sia in una bussola dove non è di noce con grata o gelosia simile e ten-
ù veduta da nessuno, nella propria stan- dine di seta rossa: chi vi ammette il Pa-
ca, dov'è il predicatore che sta in pulpi- pa, lo dissi ne' voi. Vili, p. 273, IX, p.
tetto all' ordinario. Li signori cardinali 1 54, insieme al modocui v'incedono chi
seggono per ordine come in concistoro, vi ha luogo. Nel n.° 5574 del Diario
,

PRE PRE 77
di Rornai'j53 si legge, che GiacomoIII sta dell' Immacolata Concezione si cele-
re cattolico d'Inghilterra ascoltò la pre- bra nel mercoledì, la predica si trasferi-
dica dell'avvento dietro una bussola, co- sce al venerdì. La predica di quaresima*
me Benedetto XIV in altra, nel palaz- ha luogo in tutti i venerdì , in vece di
zo Quirinale. quella del venerdì santo perla Passione,
La predica dell' avvento e della qua- si fa il martedì santo. Beuché non sia en-
resima Palazzo Faticano o Pa-
si fa nel trata laquaresitna, si fa la predica ali.°
lazzo Quirinale [F.) ove abita il Papa, venerdì di marzo, e nel venerdì poste-
nella sala del concistoro se nel Vaticano, riore alla Passione quando é ancora nel
nella 2/ camera della gran galleria (co- mese di marzo. Se la festa di s. Tommaso
me in dicembre 1839 ) o in altra se nel d'Aquino vienedi venerdì, celebrandosi la
Quirinale. Sotto il baldacchino si colloca cappella semipapale, si anticipa la predi-
il pulpito nel luogo del trono, baldacchi- ca nel mercoledì. Notai nel lX,p. 137,
voi.

no che prima si levava per la predica : che se la cappella di s. Francesca cade di


rimpeUo vi è sempre il Crocefisso} da un venerdì ha luogo la predica, e la cappel-
lato la bussola ove siede il Papa, col mag- la si celebra il giorno innanzi, ovvero si
giordomo e maestro di camera su due canta la sola compieta nello stesso gior-
sgabelli. In un quadrato di banchi siedo- no. Vacò la predica a'7 aprilei843 per
no cardinali per ordine. Dietroal qua-
i malattia del predicatore. Neil' avvento
le ne' tre lati sono banchi pei vescovi i845 vacò una predica e altra fu trasfe-
prelati, capi degli ordini religiosi e altri rita, per le due visite che fece a Grego-

che hanno luogo , compresi


in cappella rio XVI l'imperatore delle Russie Nico-
gl'individui della camera segreta eccle- lò I. A'27 marzo 1846 «I predicatore a-
siastica possono intervenirv anche ve-
: i i postolico dopo l'esordio, sentendosi man-
scovi eletti, benché non preconizzati in care, si pose a sedere e tralasciò di pro-
concistoro; mg. r maestro di camera può seguire, essendo debole per indisposizio-
accordare licenza a qualche ecclesiastico ne di stomaco. Gregorio XVI braman-
forestiere che lo desideri, i quali restano do che si ristabilisse bene, non volle che
e la porta in mo-
in piedi tra la portiera predicasse nelle altre dm: prediche de'3 f
do non essere veduti la quale porta
di , marzo e del martedì santo. Di vacanze
custodisce un bussolante. I cardinali che di predica per impotenza del predicato-
arrivano cominciata la predica non pos- re apostolico vi sono altri esempi, come
sono più. entrare nella sala: si trattengo- di sostituzioni. Leggo nel n.° 2002 dei
no con un ceremoniere nella cappella se- Diari di Roma 1794, che per indisposi-
greta del Papa se al Vaticano, nella sa- zione del predicatore apostolico, Pio VI
grestia se al Quirinale. Un cardinale vol- vi surrogò mg/ Cristiani sagrista , che
le entrare alla predica benché comincia- ammalandosi (n.° 2006), avendolo fatto
ta; il predicatore si trattenne dal prose- sapere al Papa nella slessa mattina che

guire finché non fu seduto. Altro busso- dovea predicare, Pio VI con una carrozza
lante sta in piedi vicino al pulpito, met- fece subito prendere il p. Luigi Costagu-
te e leva la tavoletta ove siede il predi- ti agostiniano e predicatore in s. Agosti-
catore apostolico. Il laico cappuccino del no, il quale supplì egregiamente, anche
predicatore, sta in piedi alla destra del una 2. "volta (n.° 2008). Ristabilitosi mg/
pulpito. La predica dell'avvento ha luo- sagrista, pronunziò la 4-' predica ( n.

go ne'mercoledì , ma nelle due settima- 20 io), quindi ne recitò altre 3, con che
ne, nelle quali cadono le feste di s. Lu- compì il corso quaresimale ( n.° 2012 ,
cia edis. Tommaso, in questi giorni, pur- 201 4)- I giorni della predica sono indi-
ché uou vengano di domenica. Se la fe- cati uell'opuscolo annuale, di cui fecipa-
78 PRE PRE
rola nel voi. IX,
avviene va-
p. i3s : se che consegna al compagno. All'arrivo del
riazione, il prefetto delle ceremonie eoa Papa il predicatore s'inginocchio, bacia il

«ìschedula ne avverte il predicatore, il sa- piede e domanda


benedizione dicen-
la
gro collegio e gli altri, ed eccone un e- do :Jube Donine benedicere. condotto E
sempio. Monitum. Concio inPalatio a- quindi dal ceremoniere al pulpito , nel
poslolico quae tempore Advenlus in li- quale asceso, genuflette primaal Crocefis-
bello notatiti' habenda die o.? mensis de- so, poi verso il Papa, senza il saluto in giro
cembris fer. 4 hoc anno habebilur die ai cardinali. Alzati gli occhi al cielo si fa
3o novembris, in quam inciditfestum s. ilsegno della croce e quindi recita ingi •

Andrene apostoli. Allorché vacala pre- nocchio V Ave Maria: siede e comincia
dica il disintimo lo fa mg. r maestro dica- la predica senz'altro genuflessione. Dopo
mera al prefetto delle ceremonie, come la prima parie avvisa all'eccelso uditorio
notai nel voi. XLI, p. i/f-i, il quale con ilgiorno della predica futura e l'ora quan-
ischedula stampata avvisa i cardinali e do debba variarsi. Finita la predica il me-
chi altri vi hanno luogo, ed il predica- desimo ceremoniere conduce il predica-
tore se l'impedimento proviene dal Pa- tore dove sorte il Papa dalla bussola e
pa. Eccone un esempio. Monitum. Die genuflesso gli bacia il piede. Avantiedo-
7 aprilis feria 3." majoris hebdomadae, po le predicazioni dell'avvento e di qua-
vacabit concio in Palatio apostolico. — resima il predicatore apostolico si reca
Joseph de Ligne apost. cacrem. praefe- ad ossequiare il Papa.
ctus. Se il Papa è assente da Roma, come Prima di produrre un elenco di quei
quando Pio VI nel 1 782 andò a Vienna, predicatori apostolici che mi fu dato rin-
ovvero è incomodato, la predica ha luo- venire nelle mie studiose ricerche, dopo
go e nel palazzo di ordinaria residenza, V istituzione dell'uffizio, parlerò di due
come la visita della basilica Vaticana nei più antichi. Leggo in Benoffi, Storia mi-
venerdì di marzo. In questo caso il pre- noritica, p. 1 66, che Martino V nel 422 1

fetto delle ceremonie domanda al car- volle predicatore apostolico il sanese fr.

dinale più anziano il permesso di fare in- Antonio da Massa de'minorij dotto pre-
cominciare la predica. Allora un cere- dicatore, già suo nunzio apostolico in
moniere conduce nella sala il predicato- Costantinopoli, indi nel \lp-Z lo desti-
re apostolico senza domandare e pren- nò vicario apostolico dell'ordine dei mi-
dere la benedizione pontificia , ne altra, nori francescani, il quale lo creò poi ge-
restando il ceremoniere nella sala e siede nerale , ed il Papa vescovo di Massa e
in tempo della predica. Salito il predi- Populonia. Leggo ne'dueBaldassini, No-
catore sul pulpito, genuflette al Croce- tizie di Jesi, p. 197, Memorie, p. 2 3 {,
fisso, fa il saluto ingiroaicardinali edo- che il ven. fr. Francesco Ripanti di Je-
po la prima parola dice Eininentissinii si, zelante e sapiente predicatore, mino-
padri, & prosiegue senza alcuna variazio- re osservante, fu fatto predicatore apo-
ne. Il predicatore apostolico condotto col stolico e procurò presso il Papa Clemen-
suo laico dal convento de'cappuccini col te VII la riforma dell' ordine ; verso il

frullone al pontificio palazzo, si trattie- I 534 passò nell'ordine de'cappuccini, ne


ne in qualche cappella o sagrestia ov- , divenne generale e mori santamenle nel
vero in una camera, nella quale il creden- i549- * n ceile Notizie bibliografiche tro-
ziere segreto del Papa lo serve di cioccola- vai di un Mautini o Manlini Prediche :

ta cade o altro che desideri. L' ultimo


, dette nel palazzo apostolico, Roma 532. 1

ceremoniere a ora della predica lo va n IIgran Papa s. l'io V amando la com-


prendere e Io porla presso la bussola ove pagnia di Gesù, come si badai suoi sto-
il Papa l'ascolta, levandosi il mantello rici, dopo averle affidato la penitenzie-
PRE PRE 79
ria Vaticana, decretò che fosse gesuita Dini prefello delle ceremonie pontificie,
il predicatore apostolico : fu il primo il vi sono le notizie di alcuni predicatori
p. Benedetto Palmij poi il p. Emmanue- ringraziati coli* assegno di scudi sei al
le Sa; quindi il p. Alfonso Salmerong\k mese. Il p. Gio. Paolo Oliva genovese
compagno di s. Ignazio e teologo di Pao- fu predicatore apostolico d' Innocenzo
lo III al concilio di Trento; indi il p. Fran- X, Alessandro VII, Clemente IX e Cle-
cesco Toledo (Z^.) celebre predicatore e menteX, avendoritenuto l'impiego ben-
profondo teologo, egualmente nominalo ché assunto al generalato neh 644 e '°
da s, Pio V, confermato dal successore fu sino alla morte avvenuta a'26 novem-
Gregorio XIII come suo predicatore or- bre 168 1, lasciando : Prediche delle nel
dinario nel pontificio palazzo, come di- palazzo apostolico, Roma 1670 tre vo-
ce Novaes, e continuò con plauso ad es- lumi. Di lui parlano Alegambe, Bill,
serlo ne'pon tifica ti di Sisto V , Urbano script. S. /., e Galeoti, Imagines prae-
VII, Gregorio XIV, Innocenzo IX e Cle- pos. S. J. A Innocenzo Xdissich'erasuo
mente Vili, dimorando nel palazzo apo- confessore e che lo dispose a ben mori-
stolico, confessore eziandio di Clemente re; a Pranzo che predicò a quello di A-
Vili che nel i593 lo creò cardinale, ed lessandro VII e della regina Cristina. Pel
alle biografie riportole notizie de'predi- conclave del 1676 per morte di Clemen-
calori apostolici elevati a sì sublime gra- te X
ed elezione d'Innocenzo Xi", fu fat-
do. Altro predicatore apostolico di Cle- to confessore del s. collegio il p. Bona-
mente Vili fu il domenicano p. Bran- ventura da Recanali cappuccino e predi-
di , di cui parlai nel voi. XIX, p. 252. catore apostolico, del quale sono ìePrc-
Indi fu celebre predicatore del palazzo diche dette nel palazzo apostolico , Ve-

apostolico Anselmo Manali cappuc-


fi*. nezia 1709. Innocenzo XI nel1688 di-
cino che neli6o4 Clemente Vili elevò chiarò fr. Tommaso M 3
Ferrari dome-
al carditialato.il Papa gli sostituì nell'uf- nicano maestro del s. palazzo e predi-
fizio fi*. Pietro della Madonna della Pe- catore apostolico, onde di lui scrisse Ca-
gna carmelitano spagnuolo poi confes- ,
talano a p. i 6 Romani evocatus ab In-
:

sore di Leone XI che assistè in morte. nocentio XI magisler s. palatii, et con-


Il p. Girolamo da Narni cappuccino e cionalor palalii apostolici, anno scilicct
celebre predicatore apostolico , contri- 1688 conslilutus juit ... e che, ut Poti-
buì a persuadere Gregorio XV ad isti- tificem , et purpuratos patres suis con-
tuire la mirabile Propaganda fide. Ur- cionibus mirifica Spirilus sancii unctio-
bano Vili aglii i giugno 1629 fece pre- ne perfusis per quadragesimalis tempo-
dicalore apostolico fr. Nicola Riccardi ris curriculum in admirationem rapue-
maestro del s. palazzo, morto nel i63g rit. Innocenzo XII nel Gq 1) cieò Ferra- 1

a'3o maggio e lodato da Fontana, Syl- ri cardinale.Questo Papa avendo Ietto


labus rnagistr. p. 1 6 1 e da Catalano, De , il Quaresimale lìti p. Paolo Segneri ge-

magislro, p. 16. Racconta il diarista Gi- suita, stampato in Firenze nel 1679, per
gli, che nel i643 era predicatore aposto- la splendida riputazione che gli procac-
lico il p. (Luigi) Albrizio gesuita, il qua- ciò, desiderò di sentirlo nel Vaticano, e
le fu privato dell'uffizio, per aver delto Segneri predicò nel 1692. In mezzo
vi
una sentenza che sembrava favorire le alla corte pontificia ed ai più distinti
domande che allora faceva al Papa il du- dignitari ecclesiastici, il religioso conser-
ca di Parma (F.). Di questo religioso vò le sue abitudini semplici e modeste,
abbiamo: Prediche falle nel palazzo a- ed occupossi indefessamente alle curedel
postolico,Roma e Venezia due volumi. suo apostolico ministero. Inoltre il Papa
Nell'appendice al t. 2 de' Diari di mg. r lo fece suo teologo, e morì nel 1694, in
,

80 PRE PRE
cui a Napoli furono stampale le sue Pre- uso de'predicatori apostolici successori, i

diche dette nel palazzzo apostolico. In- quali perciò sogliono recarvisi nella sta-
nocenzo XII moto-proprio elesse pre-
di gione estiva, diche trovo testimonianza
fr. Francesco M." Ca-
dicatoreapostolico anco in Falaschi, sebbene non esatto, Ge-
sini d'Arezzo rinomato oratore, lo che rarchia p.ioi,del Predicatore a-
eccl.
riuscì di tanta soddisfazione del s. colle- postolico. Il Novaes nella Stor. de' Pont.,
gio, che nominò due cardinali a ringra- 1. 1
3, p. 264, narra, che avendo Clemente
ziare il Papa per sì bella scelta, come no- XII voluto che lo assistesse in morte, con
tai alla sua biografia, mentre a Confes- apostolica libertà fr. Bonaventura l'esortò

sore del Papa registrai come lo fu d'In- a pentirsi diqualunque difetto che avesse
nocenzo XII. Continuando col successo- potuto commettere nel supremo pontifi-
re Clemente XI l'apostolico ministero, a cato. Rispose il Papa: che per tal mo-
questi tanto piacque che in premio di , tivo non avea di che dolersi, mentre per
sua dottrina e zelo, a'3o gennaio 17 i3 quello che si ricordava, avea sempre pro-
Io creò cardinale, facendolo proseguire curato di amministrarlo il meglio possi-

a predicare nella quaresima (ino all'av- bile. E ripigliando il religioso, che il Pon-
vento seguente, dopo il quale cessò dal tefice può essere reo di qualche ommis-
cospicuo incarico che avea esercitato i5 sione, Clemente XII lo assicurò, che nep-
anni: di lui si hanno, Prediche dette nel pure di questo sentiva rimorso di coscien-
palazzo apostolico, Milano 1714» *• 3, za. Nel conclave del 1 74° per la se de va-
1722, t. 4> Venezia 1724, t. 3. Lessi in cante di tal Bonaventura, ben-
Papa, il p.
certe memorie mss. che il cardinal Ca- ché non decorato della porpora, con ra-
sini predicava sul pulpito coperto d' un ro esempio ebbe 9 voti pel pontificato,
cielo paonazzo con frangie d'oro, ed alla come rimarcai in diversi luoghi: l'elet-
scaletta per ascendervi si fece un para- to Benedetto XIV subito lo creò arcive-
petto. Qui noterò che nelle citate Noli- scovo di Ferrara (F.) , dopo che avea
zie bibliografiche trovai di un Pietro Fal- per 22 anni disimpegnato il predicato-
le : Prediche dette nel palazzo aposto- rato apostolico onde avea domandato
,

lico,Venezia 1713. Rilevo dal diarista d' esserne esouerato per riposo. Del p.
Cecconi, Roma sacra, p. 63g, che Cle- Barberini vi sono le Prediche dette al
mente XI fece dopo il precedente, pre- palazzo apostolico, Venezia 17 52 tre to-
dicatore apostolico il p. Pellegrini della mi. Benedetto XIV gli die in successo-
missione. Innocenzo XIII nel 1 721 di- re fr. Michelangelo Franceschi da Reg-
chiarò predicatore apostolico fr. Bona- gio, lodato dalCatalano citato: quindi col-
ventura Barberini da Ferrara cappuc- la bolla 7 5, Inclytum fratrum minorimi,

cino che divenne generale del suo or-


, de'2 marzo 1743, Bull. Bened. XIV, t.

dine. Racconta Petrilli, Memorie Prene- 1 , in perpetuo stabilì 1' onorevolissimo


sline, p. 272, che il p. Bonaventura per uffizio di predicatore apostolico neh' or-
molti anni nella stagione di estatesi por- dine de' cappuccini, imperocché, dice il
tò nel convento de' cappuccini di Pale- dotto Pontefice: abundal cappuccino-
strina e procurò delle somministrazioni, rum religio illustribus concioiialoribus
con cui formò una scelta biblioteca che et melius in ore cappuccini, quam cujus-
donò al convento: ne ampliò la fabbri- cuinque alterius sonanl veritales , quac
ca, e restaurò il recinto della clausura, in pulpito, Papae, cardinalibus ,etprae-
e la chiesa che nel 1 726 fece solennemen- latis annunciari debent.Neì 1 j55 lostes-

te consagrare dal cardinal Barberini pro- so Benedetto XIV nominò predicatore


tettore dell' ordine. Da altre memorie apostolico il p. Francesco Maria da Ber-
apprendo, chela biblioteca la destinò per gamo, autore di quell' opera che citai n
PRE PRE 81
Predica. Clemente XIV nel 1773 con- vereto, fatto come il predecessore consul-
ferì l'uffizio al p. Giuseppe Maria Luigi tore della congregazione de' riti, morto
da Lugano. Pio VI successivamente fe- a'21 aprile 1847, e meritò quell'elogio
ce tre predicatori apostolici, nel 1 786 il che è nel n.° 33 del Diario di Roma 1 847;
p. Pietroda Como; neh 791 il p: Pie- mentre nel n.°5i si riporta la nomina
ranlonio da Parma j neh 79 3 il p. Gio- del regnantePio IX con bigliettodel mag-
vanni dal Bosco di Lugano. Altrettanti giordomo, del p.Nazarioda Prato, il qua-
ne nominò Pio VII, nel 1800 il p. Fede- le rinunziò poco dopo. Finalmente lo stes-

rico das. Giovanni; neh8i7 il p. Giu- so Papa ai 25 novembre 1847 scelse a


seppe Mafia da Pesciaj nel 18 19 il p. predicatore apostolico l'odierno rmo. p.
Lodovico Micara da Frascati. Questo Lorenzo da Brisighella definitore gene-
ultimo, come dissi alla sua biografia, fu rale dell'ordine e consultore della con-
pubblicato cardinale da Leone XII a' 1 3 gregazione de'riti.

marzo 1826, continuando a predicare PREDICATORI, Ordine religioso.


nella quaresima colla cappa cardinalizia; Così chiamato da Innocenzo III, secondo
quindi gli diede in successore il p. Loren- le antiche tradizioni dell'ordine conser-
zo Serafini da Camerata che il s. colle- vate nel Chronicon Magistrorum gen. p.
gio nel 1829 elesse a proprio confessore 6. Venne da questo, che Innocenzo HI
del conclave. Amato daGregorioXVI, lo volendo scrivereas. Domenico ed ai suoi
volle a confessore nelle villeggiature di compagni nelle parti di Tolosa, chiama-
Castel Gandolfo, da dove il Papa piti vol- to lo scrittore delle lettere apostoliche,
te si portò a pranzo nel refettorio de'cap- gli disse : Scrìvi afrate Domenico e suoi
puccini d'Albano, nel quale convento il sodi. Poscia ripensando alquanto, sog-
religioso passava alcuni mesi dell'anno, giunse: Mainò così, ma scrivi a frale Do-
ammettendolo alla pontificia mensa coi menico, ed a coloro che predicano insie-
correligiosi da lui egualmenteassai amati, me a Finalmente considerando an-
lui.

vantandosi di avere avuto a zio un cap- cor meglio, ordinò cne si scrivesse aìMae-
puccino di santa vita. A Corico dissi che slro Domenico e Frati Predicatori. Ma-
Gregorio XVI conferì nel 1840 quel ti- gistro Dominico et Fratribus Praedica-
tolo colla dignità vescovile al p. Loren- toribus. Laonde da quel tempo e con tal
zo, che morendo nel 1 845» fu tumulato nome, col quale li nominò Innocenzo III,
nella chiesa de'cappuccini di Roma, con cominciarono a chiamarsi nella curia ro-
quella lapide marmorea che riporta il n.° mana ed ovunque Frati Predicatori. Ap-
2 delle Notizie del giorno 1 846. Grego- provato da Innocenzo III, indi il succes-
rio XVI nello stesso annoi 840 nominò sore Onorio III lo confermò, e commise al
predicatore apostolico il p. Luigi Petro- suo glorioso fondatore s. Domenico {V.),
ni da Bagnaja procuratore generale dei che Dante qualificò « Della fede cristia-
cappuccini, come si legge nel n.°35 del na il forte atleta » l'istruire nella scien-
Diario di Roma 840 de'2 maggio,1 poi za de'santi le sommità del sacerdozio e
generale del suo ordine, morto in Vi- lafamiglia pontificia fra le pareti me-
terbo a' 1 4 ottobre 1 845, e sepolto nella desime del Palazzo apostolico (F.), e
chiesa de' cappuccini con iscrizione in quindi a lui ed all'ordine suo assegnò in
marmo riportata nell' Elogiofunebre pro- perpetuo 1' uffizio ed il titolo illustre di
nunziato ne' solenni funerali fatti nel- Maestro del sacro palazzo apostolico
la chiesa dell' ordine in Roma, dal p. m. (V.). Non è poi vero, come scrissero al-
Angelo Vincenzo Modena de'predicato- cuni, che Onorio III volle che dalla sua
ri, Roma 1 845. Gregorio XVI elesse pre- straordinaria eloquenza apostolica l'or-
dicatore apostolico ilp. Ignazio da Ro- dine si denominasse ptrcagion d'onore,
vai. TiV. 6
82 P RE PRE
l'ordine de jroti predicatori, mentre già un grandissimo numero di martiri, di san-
godeva di questo nome. Tultavolta dal ti e sante, con moltissimi personaggi il-

nome del santo istitutore Domenico, Do- lustri per nascila ,


per dottrina e per le
menicani eziandio si appellano religiosi i dignità ecclesiastiche, vescovile, cardina-
die professano la di lui regola, non che lizia e pontificia ; si distinse per meravi-
Domenicane le religiose o monache al gliose imprese, a vantaggio della Chiesa e
medesimo ordine addette, de' vari rami de'popoli; dal suo ceppo derivarono mol-
in cui venne l'ordinedi viso in diversi tem- ti istituti religiosi d'ambo i sessi, ospi-
pi colla qualifica di mendicante. Dio su- talari ed equestri, ed i cui fasti sono re-
scitò questo celeberrimo e benemerentis- gistrati in voluminose opere.Eaonde par-
simo istituto, quando la Chiesa ne avea lando di esso con venerazione per dovere
bisogno, come il Francescano (P.), e co- istorico in tutto questo mio Dizionario,
me quello altro miracolo della provvi- qui appresso mi limiterò ad un sunto di
denza l'ordine de'predicatori si diffuse quanto lo riguarda, incominciandodall'o-
mirabilmente per tutto il mondo, mo- rigine,colle notizie di alcuna dellesue con-
strandosi ovunque sempre sollecito della gregazioni, delle chiese che ha in Roma,
gloria di Dio e della salute eterna delle co Ile missioni ad esse affidale, nonché de-
anime. Imperocché s. Domenico suo pa- scrivendoilsecondoordineele chiese che
triarca, divoralo com'era da ardentissi- in Roma posseggono le monache, ed in-
mo zelo, non si con tentò di travagliarselo fine dicendo del terz'ordine. E' gloria del-
nel campo evangelico, ove tanta zizzania l'ordine domenicano l'essere stato sem-
aveva sparso il nemico dell'umanità nel- pre uno, senza scisma, senza separazione,
l'empia eresia degli albigesi, la di cui con- senza riforma, ma sempre con la slessa
versione viene riguardata come il mag- legislazione, regola e costituzioni per tut-
giorde'mira coli, per a venie arrestato l'im- ti. L'ordine è composto di provincie, le

petuoso torrente; ma concepì etl effettuò provincie di conventi. Le regole non ob-
il generoso disegno cu associare a sé una bligano a peccalo, ed i superiori posso-
schiera di eletti compagni, i quali accop- no dispensare intorno alle medesime.
piando gli esercizi della vita monastica a- Quindi le congregazioni dell'ordine do-
gli sludi delle scienze sacre, si rendessero menicano non sono sfmili a quelle che for-
abili a predicare l'evangelo, a difendere mano speciali corporazioni nell'ordine di
la purità della fede, e a diffondere per tut- s.Benedetto, ma esse si devono conside-
to quell'incendio di carità, di cui era sim- rare, come in sostanza propriamente fu-
bolo la fiaccola portata in bocca dal ca- rono e sono, alcuni conventi ove si fa uso
gnolino, e veduto in sogno misterioso dal- più parco delle dispense e vita più au-
la madre innanzi di darlo alla luce, che stera. Le congregazioni non hanno mai
,
partorito incendiava tutto il mondo;sim- avolo luogo e voce ne'capitoli generali
boloche fu adottato per insegna e stemma dell'ordine, né voce attiva per eleggere
dell'ordine. La 15. Vergine Maria ispirò il generale.
a s. Domenico il felice pensiero d'istituire Per la visione accennata, gl'illustri e
ad onor suo e propagare per tutta la
di nobilissimi genitori dis. Domenico s'im-

terra la santa divozione del Rosario (F.), pegnarono a curarne l'educazione, quan-
di cui parlai ancora a Corona dìvozio- do, esercitando già la virtù, di 6 anni Io
nale; divozione che salvò tante volle il consegnarono al dotto e degno zio ma-
popolo cristiano da gravissimi imminenti terno arciprete di Gumiel d'Issan, poco
disastri, per averne zelato domenicani i distante dalla comune patria Cala roga o
costantemente l'incremento. L'ordinedei Calaruega della vecchia Casliglia. Pro-
predicatori o domenicani die alla Chiesa fittando de'virtuosi esempi clic riceveva
PRE PRE 8ì
e colla sua bella inclinazione a santificar- drone della casa che gli alloggiava. Con -
si, divenne segno agli elogi di chi lo am- chiuso l'affare del matrimonio, il vesco-
mirava. Di i4anni fu mandatoalle scuo- vo con s. Domenico tornarono in Ispa-
le di Palenza, dove allora fioriva la più. gna, indi furono rimandati in Francia a
celebre università delle Spagne, le quali prendere la sposa, cui in ve^ce assisterono
poco stante furono trasferite a Salaman- a'funerali. Allora si determinarono recar-
ca. Fece ivi rapidi avanzamenti nella ret- si in Roma, ove narrando a Innocenzo III

torica, nella filosofia e nella teologia, e i mali che recavano gli eretici, ottennero
acquistò perfetta conoscenza della scrit- licenza di fermarsi in Linguadoca per at-
tura e de'padri; lontano sempre dalle va- tendere alla conversione degli eretici, il

ne allegiezze de'mondani, ed applicato Papa limitando al vescovo lo spazio di


alla pielà e alla mortificazione, *per io 1 anni. L'eresia degli albigesi minacciava
anni si astenne adatto dall'uso del vino. di gravissimi mali la Chiesa, mentre chi
Ottenuta nella università la laurea di dot- la professava trucidavano i preti, spezza-
tore, vi spiegò con somma lode le divine vano gli arredi sacri, convertivano i pa-
scritture: la sua dottrina e la esemplare ramenti in abiti femminili, e colle armi
sua condotta gli procacciarono eslimato- commettevano ogni sorte d'iniquità (tie

prendendosi cura degli orfani, delle ve-


ri, trattai in tanti articoli, come ad Avigno-
dove e de'poveri,a favore de'quali vendè ne e nelle biografie d' Innocenzo III, O-

i libri e le suppellettili. Per l'ardente sua norio III e Gregorio IX, per non dire
carità voleva vendere se stesso per ri- altri). Ritornati ambedue in Francia si

scattare uno schiavo, e piangendo i pec- unirono nell'apostolico ministero ai le-

cali altrui, co'suui efficaci ragionamenti gati pontificii, ai qualis. Domenico, do-

converti a penitenza moltissimi. Conci- po fervide orazioni easprepenitenze,per-


liatasi coi suoi grandi talenti singolare ri- suase che se volevano ricavarne frutto,
putazione in chi lo conosceva, era con- bisognava come gli apostoli viaggiare a
sultato qual uomo pieno di sapienza e piedi senza fasto, provvisione o denaro,
d'intelletto, e comedo etlore esperto nelle vivere e predicare comeessi, per opporre
vie della perfezione. Questo concetto in- ali' eretica pravità, 1' umiltà e la virtù.

dusse il proprio vescovo d'Osma Azebe- Pel primo s.Domenico* col suo vescovo
do ad ammettere s. Domenico tra'cano- pose in pratica quanto avea propostoci
niei regolari di s. Agostino, che nella ri- che fu poi imitato dai missionari, dai le-
forma del suo capitolo avea introdotto gali, dai vescovi e da altri prelati con feli-
nella cattedrale: appena nel i198 il sali- ce successo. Dopo qualche tempo s. Do-
to entrò in possesso di sua prebenda e menico restò come capo e superiore a so-
ne vesfi l'abito di sottana nera e rocchet- stenere tutto il peso della missione: la
to, brillò come un astro novello nella chie- proseguì con vivissimo zelo e invitto co-
sa d'Osma, massime nella predicazione. raggio per io anni, espouendo se stesso
In breve vescovo l'ordinò sacerdote e
il che anelava di sagrifìcare la vita per Ge-
nominò capo o sottopriore del capitolo. sù Cristo, alle insidie e insulti degli ere-
Intanto re Alfonso IX volendo dare a tici che più volte tentarono di trucidar-

suo figlio Ferdinando in isposa la figlia lo. Li attaccava e convinceva colle dispu-
del conte della Marca, destinò per le trat- te li confondeva e av-
pubbliche e priva te,
tative Azebedo, il quale condusse seco s. vili va con islupendi miracoli che per vir-
Domeuico. Giunti a Tolosa capitale del- tù divina operava, e cogli scritti pieni di
la Linguadoca, dove l'eresia degli Albi- dottrina e di vittoriose ragioni; ed il li-

gesi (/'.) piìi che altrove erasi moltipli- bro da lui composto in difesa delle ve-

cata, il santo potè subito convertire il pa- rità cattoliche, gittate dai nemici 3 volle
84 PRE PRE
nel fuoco, sempre saltò intatto dalle fiam- che educavano le fanciulle a Pro ville. Nel
me, siccome avvenne di altro foglio del 1207 molte persone di alto lignaggio ri-
santo in cui avea riportato testimonian- nunciarono all'eresia, onde molti Cistcr-
ze scritturali per illuminare l'eretica ce- ciensi {V?) ritornarono a Castello, ed il

cità. In questo# lempo S.Domenico, mosso santo vescovo d' Osma alla sua diocesi.
da lume soprannaturale, dalla tenera di- Allora s. Domenico, eh' egli avea scelto
vozione per la ss. Vergine oppugnata da- per succedergli nell'incarico di superiore
gli albigesi, e da fervore per la salute delle della missione nella Linguadoca, e che
anime, pel primo cominciò a predicare Innocenzo III nello stesso anno confermò
la salutevole divozione del Rosario, spie- nell'uffizio, fece delle savie regole perla

gando ai popoli i misteri della nostra re- condotta de'missionari chefaticavano in-
denzione e legrandezze di Maria, che re- sieme con lui. Alcuni scrittori prendono
citando il medesimo debbonsi meditare. da ciò la data dell'origine dell'ordine dei
Innumerabili furono peccatori e gli ere-
i la ritardano dopo l'isti-
predicatori, altri
tici, che con questo efficacissimo mezzo tuzione dell'ordine della milizia di Gesù
convertì e illuminò, confermando Iddio Cristo, di cui parlai nel voi. XXX, p.
con prodigi quanto riuscisse accetta. a lui 1 o5, mentre a p. 106 descrissi l'ordine
e alla sua Madre questa formola di pre- equestre di Gesù Cristo, s. Domenico e
ghiera, dipoi cotanto propagata, quale s. Pietro martire. Da questo si fa deriva-
potente rimedio per abbattere l'eresia e re il terz 'ordine di religiose viventi ne'mo-
ogni sorte di vizi. nasteri, o nelle proprie case con certi re-
Si sentiva s. Domenico trafìtto di do- golari esercizi per santificare i doveri del-
lore, considerando che a'figli de'cattolici la vita civile, e di terziari che ne osser-
mancava il soccorso per avere una buona vano le regole nelle proprie case. Por-
ed ucazione, donde a v veni va ch'erano tra- tando s. Domenico l'abito de'canonici re-
scurati nella giovinezza, o cadevano in golari di s. Agostino e seguendone la re-

precettori che corrompevano la purità gola, era sempre acceso d'un vivissimo
de'costumi e della loro fede. Egli cercò desiderio di eccitare lo spirito apostolico
di arrestare il male dalla sua sorgente, ne'ministri del Signore, lo scandalo d'al-
ed aiutato dalle liberalità di molti vesco- cuno de'quali era servilo di pretesto al-
vi, fondò nel 1206 il monastero di Pro- l'eresia. Egli sapeva bene che questo spi-
ville o Provilla, assoggettando le religio- rito avea per fondamento il disprezzo del
se che vi si ritirarono alla regola di s. A- mondo ed un perfetto distaccamento dai
gostino, e diede loro alcune costituzioni beni caduchi. Avvisò quindi che il mezzo
particolari;monastero che fu riguardato più. certo di riuscirvi era quello d'istitui-
da alcuni domenicane e dei
la culla delle re un ordine di uomini religiosi, i quali
domenicani, e ne parlerò meglio trattan- accoppiassero gli esercizi del ritiro e della
do del secondo ordine, il quale dopo l'isti- contemplazione, allo studio delle scienze
tuzione dell'ordine de'predicatori vi fu ecclesiastiche, affinchè potessero applicar-
annoverato, ed ecco perchè sebbene isti- si alle funzioni della vita pastorale, e spe-
tuitoprima è il secondo, essendo il pri- cialmente alla predicazione. Il precipuo
moquello degli uomini. Quanto alla fon- suo scopo era di moltiplicare con ciò nel-
dazione del monastero di Proville fu cosa la Chiesa predicatori zelanti, quali coi
i i

isolata per bisogno locale;. perciò stret- discorsi ed esempi fossero in islato di spar-
tamente ragionando non fu creazione gere la luce della fede e di difenderla, di
d'alcun ordine né primo né secondo. La accendere il fuoco della divina carità, e
religionedomenicana cominciò coi frati di aiutare i pastori a guarire le piaghe
che predicavano e non con le monache che il vizio e l'eresia avevano fatto alla
PRE PRE 85
loro greggia. Dopo aver fatto lungo tem- crollasse. Allora il Papa chiamato il san-
po orazione per conoscere la volontà di approvò a voce l'istituto da lui fon-
to, gli
Dio sopra il suo disegno, lo comunicò ai dato e gli promise di confermarlo, qua-

vescovi di Linguadoca e di Provenza, i lora avesse scelto co'suoi religiosi una del-
qualj tutfci vi applaudirono e lo pressa- le regole approvate dalla Chiesa. Men-
rono a condurlo ad effetto. Era da tutti tre s. trovavasi in Roma con-
Domenico
stimato degno di essere il padre de'pre- trasse amiciziacon s. Francesco e diven-
dicalori, come quello che n'era il perfetto ne intima per questa visione. Orando s.
modello. Nel 207 invitòa seguirlo quelli
i Domenico una sembrò vedere
notte, gli
che ben conosceva essere animati dal suo Gesù. Cristo adirato con 3 freccie in ma-
spirilo, e 16 si unirono a lui di cui 8 , no in alto di scagliarle.contro il mondo,
erano francesi, 7 spagnuoli ed uno in- per le grandi scelleraggini che vi si com-
glese. Fra questi furongil fratello Marco mettevano, e che si placava alle preghie-
o MamesoMamete (beatificato per equi- re della B. Vergine, prostrata a lui ed in
pollenza da Gregorio XVI: l'altro fratel- atto di presentargli Domenico e France-
lo Antonio sacerdote morì in concetto di sco, i quali avrebbero atteso alla con-
santità in un ospedale, nel quale erasi de- versione de' peccatori. Il di seguente s.

dicato al servizio de'poveri), Guglielmo Domenico incontrato s. Francesco , che


Clareti, Domenico detto lo spagnuolo mai avea veduto, Io abbracciò, baciò e
perchè di tal nazione, i fratelli Pietro e gli disse Tu sei il mio compagno , noi
:

Tommaso Cellani o Sillan di Tolosa che faticheremo insieme; stiamo uniti e nes-
cederono la propria casa presso portaNar- suno ci potrà vincere. Gli narrò quin-
bona, dove il santo fece coi compagni la di la visione, ed i due santi strinsero tra
prima dimora. Di poi nel 12 i5 per ri- loro perfetta amicizia e fratellanza, esor-
stabilire il suo ordine con l'approvazio- tando poi i rispettivi figli e discepoli acon-
ne della s. Sede, si portò in Roma con servarla sempre scambievole e cordiale,
fr. Giovanni di Navarra, in compagnia come eseguirono e dura ancora al modo
di Folco vescovo di Tolosa che si recava che notai nel voi. XXV I
?
p. 56. Ritor-
al concilio generale di Laterano IV per nato s. Domenico in Linguadoca e rife-
la condanna degli errori degli albigesi. rito ai compagni quanto gli avea detto
Innocenzo III che governava la Chiesa lo Innocenzo IH, dopo molte orazioni per
accolse con contrassegui di grande affe- intendere da Dio a quale regola si doves-
zione, avendo inteso parlare della sua san- sero appiglia re, convennero di abbraccia-
tità e zelo per annunziare la parola di Dio. re la regola di s. Agostino , che pure si
Il Papa che avea egli stesso scritto il de- era segnalato nel predicare, e vi aggiun-

creto conciliare che ha per oggetto d'in- sero alcune osservanze tratte da quella
culcare la predicazione, per istruire l'i- de'premostratensi, con certe costituzioni
gnoranza e combattere l'eresia, non potè particolari. I principali articoli coman-
che lodare il divisamente del santo, ma dano il silenzio e di non parlare tra re-
essendo stato decretato nel concilio, cui ligiosi senza licenza del superiore; il di-
assistette s. Domenico, che in vece di ap- giuno dai e 4 di settembre sino a Pasqua;
provare nuovi ordini religiosi si riformas- l'astinenza continua dalle carni, fuorché
serogliesistenti,fece delle difficoltà. Frat- in caso d'infermità; V uso della lana in
tanto Innocenzo III, come avea avuta vi- vece del lino, una rigorosa povertà* ed
sione per l'ordine di s. Francesco, l'ebbe altre molte austerità ed asprezze. Si di-
per Domenico, e gli sembrò vedere la
s. spose che i frati vivessero di limosine,
chiesa del Laterano cadente e s. Dome- ma non fu proibito alle case di avere al-
nico reggerla colle spalle affinchè non cuni beni, purché fossero posseduti in co-
86 P.R E , PRE
mime. A Comumone ed a Messa parlai voti religiosi, seguitando con essi a por-
de'particolari riti de'domenicani per la tar l'abito de'canonici regolari, ch'egli a-
liturgia speciale nella celebrazione del s. vea ricevuto dal vescovo d'Osma, con-
sacrifizio, oltre un rito particolare per la sistente in sottana nera con sopra il roc-
recita dell'uffizio divino, ch'è quella del chetto, come apparisce da alcune antiche
messale di Parigi, al dire eziandio del p. pitture del santo e de'suoi primi disce-
Le Bruii, x\e\V ExpUcatio missae t. 4,dis- poli, i quali continuò a mandare in di-
sert. 1 5, art. 4. Pei' rendere Domenico
s. verse parti perchè si affaticassero nella
più utile l'ordine suo, mandò un certo predicazione.
numero de'suoi discepoli nellaSpagna, in Disposte così le cose, il santo intrapre-
Portogallo, ed aJParigi col fratello Mar- se nuovamente il viaggio d'Italia, fondan-
co o Mames, inculcando loro l'umiltà, il do diversi conventi ne'luoghi pei quali
disprezzo di se stessi e la fidanza in Dio, con passava; e siccome avea risoluto di por-
cui sarebbero vincitori nella guerra ch'e- tarsi poi nell'Africa perannunziare il van-
rano per sostenere contro ilmondo depra- gelo agl'infedeli, incaricò del governo del-
vato e le forze infernali. La straordina- l'ordine Matteo priore del convento
fi*.

ria riputazione che si guadagnarono no- i di Parigi, quale ebbe il titolo che però
il

velli religiosi, trasse nell'ordine molti e- finì con lui di abbate generale, sebbene

ruditi dottori e uomini di grandissimo non avendo s. Domenico passato l'Italia,


merito: ben presto si videro conventi in fr. Matteo ese.icitògiurisdizione nella sola

Lione, a Montpellier, a Bajona e in mol- provincia di Francia, di cui mentre era


te altre città di Francia. Nel 12 16 s. Do- provinciale fondò il convento nella sua
menico tornò in Roma, ricevuto nel Pa- patria, che per essere posto nella via dis.
lazzo apostolico dì s. Sabina (V .) dal Giacomo in quel regno derivò ai dome-
nuovo Papa Onorio III con dimostrazio- nicaniil nome di Jacobins o Giacobini,

ni di paterna amorevolezza, ed in esso ap- vocabolo innocentissimo fino al declinar


provò l'ordine de'predicatori colla bolla del secolo passato, in cui mutò senso e
Religiosam vilam, de'22 dicembre, Bull. divenne segno a fazione quando il locale
Rom. t. 3, par. 1 p. 178, che si legge
,
fu preso dai nuovi pigionali che dichia-
anche'nel bollarlo domenicano. Fu il pri- rai all'articolo omonimo. Giunto
s. Do-

mo s. Domenico ad obbligatisi, rinno- menico in Roma


ebbe subito da Onorio
r
vando solennemente i voti e la profes- HI la Chiesa di s. Sisto (f .), ove istituì
sione nelle mani dello stesso Papa, che la divozione del s. Rosario per Romn,col-

(prima s'intitolava superiore)


lo costituì l'abitazione annessa, invitandolo a fon-
maestro generale di tutto l'ordine, con fa- darvi un convento. Il santo perdargliene
coltà di ammettere all'abito e alla profes- la forma I' edificò di nuovo colle limosi-
sione suoi compagni e altri, di eleggerei
i ne de' fedeli, presso i quali sempre più.
superiori e gli ufìiziali. Dopo un esito co- acquistava gran concetto per la predica-
sì felice s. Domenico tornò a Tolosa, ed eb- zione e pei strepitosi miracoli, risuscitan-
be laconsolazionédi veder compita la fab- do un muratore morto sotto le rovine
brica del convento di s. Romano in quel- d'una grotta di detta fabbrica, ed un fan-
la città, che fu il primodcll'ordine dome- ciullo spirato nel tempo che la madre
nica tio, mediante la diligenza de'suoi frati, ascoltava la sua predica nella chiesa ili s.

il cui numero erasi aumentato, e le libe- Marco. Eranvi delle religiose in Roma
ralità del vescovo, di Tolosa e di Simone che non osservavano la Clausura, altre
contedi Monlfort. Subito si applicò il san- erano disperse in piccoli monasteri, ed al-
to a ristabilir la disciplina regolare egli tre vivevano COparenti e amici. A rime-
affari domestici ; ricevè dai compagni i diarvi non riuscì Innocenzo III, onde ()•
PRE PRE 87
norio III diede la cura di questa riforma polacchi s. Giacinto e s. Ceslao, e mutò

a s. Domenico, il quale per riuscirvi ot- l'abito di canonico regolare in quello che
tenne il concorso di 3 cardinali, Conti poi ora usano domenicani, perchè la B. Ver-
i

Gregorio IX, Romanis e Stefano Cecca- gine apparve a Reginaldo canonico d'Or-
no. Trovò molte difficoltà nelle monache leans gravemente infermo, l'esortò a en-
di s. Maria nella regione di Trastevere, trare nell'ordine de'predica tori, mostran-
ma colle sue maniere le persuase a pas- dogli l'abito che avrebbedovuto portare,
sare con altre religiose nello slesso suo ed in fatti Io assunse nel farsi religioso.
convento di s. Sisto e le obbligò tutte a I laici o exinversi portano la sola tonaca
"vivere in perpetua clausura, adottando bianca; la cappa, lo scapolare e il cappuc-
esse la sua regola. Essendo stato il con- cio sono neri. Nota,il p. Malvenda negli

vento di s. Sisto ceduto alle religiose, O- Annali dell'ordine p. 214, che la tonaca
uorio III die a s. Domenico la Chiesa di e la cappa già si usavano dai domenica-
s.Sabina (Jr-), con una parte del conti- ni prima della visione di Reginaldo, e

guo palazzo apostolico per abitazione dei che la B. Vergine aggiunse il solo scapo-
frali e per le scuole palatine che loro af- lare bianco. 11 p. Flaminio, Istoria lib.

fidò, come narrai a Lettori del sacro 2-, spiega il significato dell'abito: la to-
palazzo. Indi per quanto riportai ne'vol. naca bianca significa la purità delìammo
Vili, p. 236, XLI, p. 20 1, ed a Predi- che deve avere chi la porta; la cappa ne-
catore apostolico, in questa pontificia ra essere simbolo di pianto, di penitenza
residenza e nel 12 18 Onorio 111 istituì e di macerazione della carne. I religiosi

l'onorifico e autorevole uflìziodi Maestro di Spagna e Portogallo portarono cappe



del s. palazzo apostolico , nominò pel 1 bigie fino al generalato del p. Marziale
s. Domenico e lo stabili in perpetuo nel Auribel, die gli obbligò ad usare le nere.
suo ordine che tuttora n'è in possesso. In questo tempo s. Domenico inviò i

Dice Novaes, che i predicatori nel con- suoi religiosi in Polonia per istabilirvi il

vento di s. Sabina nel 1219 mutarono suo istituto. Terminati gli affari pei quali
l'abito in quello che presentemente por- il santo erasi portato in Pioma, ne partì

tano. Bonanni, Catalogo degli or-


Il p. a piedi per passare nella Spagna, e nel
dini rei.86 ne riporta la figura e
a p. viaggio si trattenne alcuni giorni in Bo-
dice: Hanno questi religiosi la veste o to- logna nel convento Maria della Ma-
di s.

naca, la pazienza o scapolare e cappuc- scareila del suo ordine; quindi da quello
ciotondo e largo, tutto bianco, e fuori di di s. Romano di Tolosa giunto in lspa-
con venloassumono inoltre una cappa ne- gna, visitò i conventi fondati dai suoi com-
ra più corta della veste con altro cap- pagni, ed egli stesso ne eresse degli altri,

puccio simile. La qual veste la B. Ver- come Segovia e Madrid. Recatosi po-
in
gine prescrisse al ven. maestro fi*. Regi- scia a Parigi, inviò diversi religiosi in mol-
naldo, alFennando'10 anche il p. generale te città di Francia, come in Avignone,
Bandelio, ne Commentari delle costitii' ed anche nella Scozia a richiesta di re
zioni, dist. i,cap. 1 5. Aggiungerò che Alessandro II, per predicarvi e fondarvi
la materia di lana di tali abiti è di scotto conventi; mentre altri ne fondò poi egli

o saia, usando calze bianche e cappello medesimo tanto in quel regno, che ad A •

ecclesiastico: dal cingolo di cuoio tengo- sti e a Bergamo in Italia, dove essendo

no appeso il rosario. A Mozzetta e Man- ritornato si fermò per qualche tempo a


telletta parlai degli abiti de'cardinali e Bologna co'suoi religiosi ch'erano passati
vescovi domenicani. Gli storici dell'ordi- a s. Nicolò delle Vigne, così detto dai ter-
ne narrano ches. Domenico indetto con- reni adiacenti, di cui è superstite una cap-
vento ricevè diversi discepoli, fra'quali i pella, imperocché per cessione del suolo
88 PRE PRE
fatta dagliAndolò o Carbonesi al b. Re- via,Bosnia e Servia, e soffrì il martirio
ginaldo, fu eretto l'attuale tempio dal con 90 religiosi del suo ordine. Ne man-
1 2 g al 22 i In Bologna ricevè la pro-
i 1 . dò ancora in Irlanda, ne'paesi del Nord,
fessione di altri religiosi, altri ne inviò a come inlsvezia(di recente GregorioXVI
predicare e fondar conventi nella Tosca- riconobbe il culto del b. Enrico Susone
na, in Lombardia, nella Catalogna. Per svedese) e Norvegia, nella Grecia, nella
Firenze si recò a Viterbo ov'era Onorio Palestina e in altri luoghi di Levante, in
111, indi in Roma a riprendervi i suoi uf- Marocco: i3 domenicani diretti da fr.

fici, dopo di avere da per tutto colle sue Gilberto andati inInghilterra,aveano fat-
orazioni ottenuto da Dio molti prodigi; to edificare conventi aCantorbery, a Lon-
ivi rivide l'amato S.Francesco. Nel 1220 dra, a Oxford. Il fondatore passò in Ve-
tornò inBologna percelebrarvi nellaPen- nezia per abboccarsi col legato cardinal
u
lecoste il i. capitolo generale, a cui in- Conti, e dopo il giro di alcune città tornò
tervennero i frati d'Italia, di Francia e a Bologna; quivi un angelo Io avvertì
di Spagna. Vi furono stabilite diverse leg- che presto avrebbe ricevuto il premio in
gi conducenti all'osservanza della regola, paradiso, onde egli disse ad alcuni che
alla disciplina e al buon ordinamentodel morirebbe prima della festa dell'Assun-
crescente ordine. Quanto alla povertà fu ta. Caduto gravemente infermo negli ul-
ordinalo che in avvenire non si riceves- timi di luglio 1221 nel convento di s. Ni-
sero più possessio'.i ne rendite, e che si colò, dal suo nome delto poi s. Domeni-
rinunziassero quelle di Tolosa. Il santo co, muuito de'ss. sagramenli, dopo aver
con sincera umiltà pregò di essere depo- benedetto i suoi figli e raccomandato lo-
sto dal generalato, ma di commi consen- ro la carità, la povertà, l'umiltà e le al-
so volendosi superiore dell'ordine finché tre virtù, tenendo le mani alzale verso il
viveva, si piegòalla volontà de'padri. Ter- cielo,soavemente volò in paradiso, il ve-
a
minato il capitolo scorse molte città di nerdì 6 agosto all'ora 6. d'anni 5i Im- .

Lombardia efecevi nuove fondazioni, co- menso fu il concorso di popolo per ve-
s'i di Brescia, di Faenza, di Viterbo. Re- nerarne il sacro corpo, che Dio illustrò
stituitosi in Roma vi stabilì meglio le co- con molli miracoli nel sepolcro di detta
sedell'ordine. Ritornato a Bologna econ- chiesa, ove si venera in quella mirabile
tando già l'ordine 60 conventi, nel 1 22 1 arca marmorea scolpita nelia36da Ni-
vi celebrò il 2. capitolo generale, in cui cola Pisano superbo coperchio la-
, col
fu diviso l'ordine in 8 provincie, Spagna, voro esimio di Nicolò da Barri delto-per-
Tolosa, Francia, Lombardia, Roma, Pro- ciò dell' Arca s avendovi lavoralo anebe
venza, Alemagna e Inghilterra, assegnan- l'eccellente scultore bolognese Corlelli-
do ad ognuna un capo col titolo di prio- ni. Questo magnifico tempio, uno de'più
re provinciale: fu inculcala con calore la vasti di Bologna, non che ricco di cose
predicazione e raccomandato efficace- d'arti e di storiche patrie memorie, fu con-
mente lo studio della teologia, per ircir sagrato nel i25i da Innocenzo IV. Mi-
piegarsi con frutto nell'apostolico mini- nacciando rovina e contribuendovi Be-
stero. Il santo esorlò tutti a leggere so- nedetto XIII ne fu incominciato il restau-
vente le divine scritture, ed a portar seco ro nel 1730 con disegni di Francesco
il vangelo di s. Matteo e l'epistole cano- Dotti. Di recente altro superbo e magni-
niche. Spedi religiosi in.diversi paesi, spe- fico restauro ed abbellimento lo ricevet-
cialmente nel!' Ungheria, ove fr. Paolo te per opera di fr. Girolamo Bianchedi
/ondò conventi di Gevcr e Vesprim, coq-
i
converso domenicano di Faenza,che dal-
vi rtendo molli idolatri di Croazia, Schia - la natura ricevuto il genio delle arti, fu
vonia, Transilvanin, Vallachia, Moldq- l'anima di grandi e faticosi lavori, mira-
PRE PRE 89
bilmente facendo da architetto, da mec- nemiche; in quella combattuta da Mont-
canico, da plasticatore, da intagliatore, fort ne'campi di Mureto,s. Domenico qua-
onde giustamentecolmatodi lodi, losplen- le altro Mosè sulla montagna, se ne stava
dido tempio potè riaprirsi nella festa del orando a pie degli altari, perchè Iddio be-
santo nel 844> come si legge nel n.° 65
1 nedicesse le armi cattoliche e convertisse
del Diario di Roma. Vedasi Leandri Al- i pertinaci albigesi, che per le loro furiose

berti ord. praed., Declivi Dominici obi- devastazioni, protetti dai conti di Tolosa,
tu etsepultura, Bononiae i535. March. di Foix e di Bearn, costrinsero cattolici i

Virgilio Davia, Memorie storico-artisti- ad armarsi per respingere la forza colla


che intorno all'arca dis. Domenico , Bo- forza. Ches. Domenico in quelleguerre fa-
logna 838. Di sue esequie, canonizzazio-
i cesse orazione e non avesse parte alcuna
ne, festa e biografi, parlai al suo articolo. bellicosa, fu vittoriosamente provato da
Nella basilica Vaticana I* ordine pose la gravissimi scrittori. Qui aggiungerò, che
sua statua tra quelle de'fondatori di or- da Giulio III che nominò Commissario
r
dini religiosi, facendola scolpire da Pietro del s. offìzio (t .) fr. Michele Ghislieri
le Gros. domenicano, poi glorioso s. Pio V, sem-
Nel 1111 i predicatori radunati nel ca- pre l'ordine ha goduto questo importan-
pitolo generale di Parigi elessero generale tissimo posto, e chi lo esercita risiede coi
ilb. Giordano di Sassonia, che spedii suoi religiosi suoi compagni domenicani nel
frati in Germania, ovefondarono 4 nuovi palazzo della s. Inquisizione di Pioma, es-
conventi; e nella Palestina, onde l'ordine sendone maestro di casa uno de conversi.
sotto di lui seguitò a moltiplicarsi tanto, Anche a Congregazione della s. Inqui-
che nell'altro capitolo tenuto a Parigi nel sizione dichiarai, che Innocenzo 111 dopo
1228 furono erette 4 nuove provincie, i cisterciensi, delegò inquisitori in Fran-
cioè di Grecia, Polonia, Danimarca e Ter- cia predicatori, avendo meglio a Inqui-
i

ra santa. Fiorendo per molti uomini insi- sizioNEdistinto i due s. Pietro martiri del-
gni in dottrina esuntitù, Gregorio IX potè l'inquisizione, quel di Castel Nuovo no-
trarre dall'ordine 33 vescovi, oltre il pa- minato cisterciense, l'altro di Verona do-
triarca d'Antiochia e 9 legati. Questo Pa- menicano, pel quale ogni anno si celebra
pa dopo il 1 229 approvò il tribunale del- nella chiesa principale dell'ordine in Ro-
l'inquisizione istituito in Tolosa da Inno- ma la cappella cardinalizia che descrissi
cenzo IH, ne nominòinquisitori idomeni- nel voi. IX, p. 137. Il generale b. Gior-
cani,com mettendo all'oidi ne il gravissimo dano governò i5 anni l'ordine, e navi-
uffizio dell'inquisizione, sebbene in altri gando per la Palestina restò sommerso
luoghi he' primi tempi l'esercitassero altri Tolemaide. Nel 1237 Rieletto
in vista di
religiosi, e nella stessa Tolosaall'inquisito- successore s. Raimondo di Pegnafort, che
re domenicano fu dato a compagno un ridusse in iscritto le costituzioni, edivi-»
francescano. L' Inquisizione^.) già esi- dendole in due parti diede loro miglior
stevaquando Innocenzo 111 più formal- forma: in un capitolo generale fece de-
mente la propagò ad insinuazione di s, cretare che generali potessero rinun-
i

Domenico, e secondo alcuni lo fece 1 .° in- ziare il generalato e che la loro rinunzia
quisitore per impedire la funesta diffu* dovesse essere ammessa, del qual decreto
sione dell'eresia albigese; altri dannoquer si approfittò egli medesimo, rinunzian-
sto onore a s. Pietro protomartire del- dolo dopo due anni, per cui fu eletto in
l'inquisizione. Però nella guerra de'cro- sua vece il p. Giovanni di Waldesusen
ciati contro i crudeli albigesi, s. Dome- di Weslfalia. Nell'anzidetto capitolo del
nico assistè a una battaglia col Crocefis- 1228 furono fatte delle costituzioni, nelle
so in mano, che fu trafitto dalle frecci? quali fu confermato quanto s. Domenico
-

9° PRE PRE
avea ordinato nel capitolo del 1220 in- il Benedetto XI, già generale del me-
b.
torno alle possessioni e beni stabili, cioè desimo, che creò cardinali i domenicani
di rinunziare gli accettati e di non rice- Alberti di Prato, Mahlesfedd, e Winter-
verne più in avvenire, tanto più che il bum. A Francescano ordine parlai del-
santo nell'ultima infermità avea minac- la famosa questione eccitata nel 1 322 tra
ciato la divina indignazione e la sua con- i domenicani ed francescani sopra la
i ,

tro chi avesse introdotto di nuovo l'uso povertà di Cristo e degli apostoli, che e-
di possederli. Furono poi queste costitu- stinse Giovanni XXII. Quest'ordine eb-
zioni dispensate da vari Papi e con fa- be sempre un solo generale che lo gover-
cilità, perchè l'ordine de'predicatori fu nò sua vita durante, se si eccettui il tem-
istituito e canonicamente confermato nel po dello scisma, chedopo la morte di Gre-
12 16 con tutti i terreni, entrate e ren- gorio XI durò sino a Martino V, poiché
che allora già possedeva ed avreb-
dite, allora fu che nel capitolo generale tenu-
be potuto possedere in avvenire: dice O- to in Bologna nel i38o ebbe due gene-
norio IH nella sua bolla a S.Domenico: rali eletti dai diversi partiti. Seguitò cosi
Confinnamusordinc.nl tinnii, cuni omni- fino al 14.18 in cui Martino V soggettò
bus castri*, et possessionibus habitis et tutto l'ordine al p. fr. Leandro da Firen-
hàbtiidis. In vigore di queste dispense ze ch'era stato eletto dalle provincie d'I-
pertanto furono i frati predicatori resti- talia e dalle altre unite, e sotto il di lui
tuiti allo stato della primitiva istituzio- successore p. Bartolomeo Texier, per
fr.

ne, e quindi è che Clemente IV conce- privilegioconceduto dallo stesso Martino


dendo loro di poter lecitamente succede- V, cominciò l'ordine a possedere univer-
re nell'eredità, colla bolla Obtentu divini salmente beni stabili e rendite fisse.

nomini*, e Sisto IV, e poscia il concilio Elevato al pontificato V, gloria


s. Pio
di Trento accordando loro la facoltà di di quest'ordine, ne fu magnanimo bene-
possedere in tulli i conventi presenti e fu- fattore. Avendo dichiarato quali fossero
turi, non li dispensarono dalla regola, ma gli ordini mendicanti, decretò che tale
soltanto dalle costituzioni; e perciò di- veramente si riconoscesse quello de'pre-
venuti possidenti per tali dispense, non dicatori, sebbene possedesse in comune
mutarono la formola della professione, beni stabili, volendo che godesse de'pri-
ch'è sempre quella fatta dai loro primi vilegi conceduti dalla s. Sede, così alle
padri, i quali in realtà furono possidenti monache domenicane. derogando a Indi
in virtù della propria regola, benché poi qualunque concessione o consuetudine in
si costituissero mendicanti per costituzio- contrario, colla bolla Divina disponente,
ne, la quale, come dicono i canonisti, può de'27 agosto 568, presso CherubiuijSta
f

mutarsi senza pregiudizio dell'essenziale bili che all'ordine di s. Domenico si do-


dell' istituto, consistente nella regola. vesse la precedenza e il luogo più degno
Sebbene Clemente IV nella citala bolla sopra gli altri ordini de' fra li mendicanti,
Obtentu, come è riportato nel bollano tanto nella cappella pontificia e ne'con-
de'predicatori, altro non coucede a que- cilii ,
quanto nelle processioni ed altre
sti non che possono, honorum posses-
se pubbliche funzioni. Ai domenicani con-
sioneut apprchendere, ac véndere libere segnò il coUegio de Penitenzieri Liberia-
bona ipsa, torumque pretium in utilità- ni (f^.) j e creando cardinale il nipote fr.

lem eorum converlere, lo che non è di- Michele Bottelli domenicano, gli ordinò
chiararli possidenti, o dar loro la facoltà di continuare a vestirne l'abito e di non
di possedere beni stabili, come ognun ve- usare il cappello rosso. Inoltre elevò al
de. Nel 1276 l'ordine ebbe il 1." Papa cardinalato gli altri domenicani, Bianchi
domenicano in Innocenzo V ; il 2. fu e Giustiniani, il quale colla qualifica di
PRE PRE 91
generale dell'ordine era intervenuto al sua casa professava all' ordine, coli' ap-
concilio di Trento. Il concilio di Trento provazione dello stesso Benedetto XUI,
avendo istituito la Congregazione del- perpetuo, che la sua famiglia
stabilì in

l'Indice (V.), ne fece segretario un do- somministrasse eguale pensione al car-


menicano; quindi s. Pio V un conven- dinale domenicano prò tempore. Mentre
tuale; ma Gregorio XIII nel i58o aven- Benedetto XIII era cardinale, l'ordine
do in sua assenza fatto il domenicano p. contava 3 altri porporati, Kovard, Ca-
Gio. Battista Lancio, il cospicuo uffizio pizucchi e Ferrari: esso ne creò 4j Pi~
del segretario deU'Indicc (/^.) restò rid- pia colla ritenzione del generalato fino al
i' ordine. Inoltre Gregorio XIII stabili seguente capitolo, Gotti, Seller i e Fcr-
l'istruzione cattolica per gli ebrei di Ro- reri. Il successore Clemente XII, come
ma, e ne affidò la predica ad un dome- dissi a Dottore, autorizzò i domenica-
nicano, al modo cbe narrai nel voi. XXI, ni a conferirne il grado agli scolari teo-

p. 23. Clemente Vili colla bolla Inter logi. Sarebbe troppo lungo il riportare
caetera , de' i5 settembre 1592, Bull. tutti gl'insigni privilegi che meritamente
Born. t. 5, par. I, p. 395, assegnò ai do- gode questo préclarissimo ordine, trat-
menicani negli atti pubblici e privati il tandone suoi storici ed il bollano pro-
i

luogo più degno, dopo i canonici rego- prio; come sarebbe tentare l'impossibile
lari, chierici regolari e secolari, ed i mo- il voler qui riferire il bene immenso fatto
naci degli ordini antichi. Quindi nel 1 602 in ogni tempo dai frati predicatori alla
restituì all'ordine la chiesa di s. Sisto in Chiesa. Basti il dire che non si radunò
Roma , coli' annesso convento. Allorché mai o provinciale o generale concilio,. in
nel 1672 Clemente Xcreòcardinale Vin- cui la sapienza domenicana non si al-
a
cenzo M. Or^'/zf domenicano, avendone zasse tra' primi a difesa del dogma ed a
3 volte ricusata d'uopo per-
la dignità, fu sterminio dell'eresia; che in moltissime
chè l'accettasse del precetto d'ubbidienza università del mondo cattolico, special-
del p. Roccaberti generale. Eletto Papa mente le teologiche discipline, furono
nel 1 724 col nome di Benedetto XUI, fu con successo insegnale dai figli di s. Do-
ripugnante nel dare il suo consenso, e so« menico; e che non v'ebbe convento in
locedettequandodalp. geuerale Pipiagli cui fra gli esercizi di pietà non si col-
fu imposto per ubbidienza, avendolo nel tivassero indefessamente le scienze sagre
cardinalato tenuto sempre per suo su- e profaue, a vantaggio non solo de'gio-
periore; volle poi nell'atto di accetta- vani allievi religiosi, ma di tutti eziandio
zione, che vi si dicesse appartenere al- i chierici secolari che amarono profittar-
l'ordine di s. Domenico. Nella medaglia ne e vi trovavano sempre scuole gratui-
del possesso vi fece esprimere s. Dome- te, libri opportuni, saggi e amorosi mae-
nico i-n gloria con angeli, e sotto il cane stri; i quali esercizi edificanti, la coltura
con torcia accesa. in bocca, allusivo allo delle scienze, e l'utile insegnamento tut-
stemma dell'ordine. Di frequente si por- tora fioriscono, solo a cagione de'politict
tava nel coro delle chitfse dell'ordine a sconvolgimenti del passato secolo e del
salmeggiare coi frati, mangiava nei loro corrente, comeèawenulo in tutte lecor-

réfeltorii coll'abito religioso, baciando la porazioni religiose, sonodiminuitelepro-


mano al p. generale. Il nipote duca Or- vincie dell'ordine, come il numero dei
sini asseguò 600 scudi annui napoletani, conventi e novero de'religiosi, mentre
il

con polizza anticipata, al cardinale Pipia prima giunse ad avere ^5 provincie o


quando fu elevato a tpie.sta dignità dal- congregazroni, di alcune poche delle «pia-
lo zio,egli mandò 3 carrozze e livree pel li vado a dare un cenno, onde potersi
suo servizio : e per la gratitudine che la prendere un' idea delle molte altre.
,

92 PRE PRE
Di alcune provincie o congregazioni Pavia, che n'era stato due volte vicario
dell' o rdin e de' Predica tori. generale, fu estinta ed eretta in provincia
L'ordine di S.Domenico ossia de'pre- da Clemente VII, il quale fece lo stesso
dicatori, è statoancor egli soggetto di anche colla Congregazione di Calabria.
quando in quando, come tutti gli altri, a Fu eretta ancora la Congregazione d'O-
qualche rilassamento, a cui sempre si op- landa, che comprendeva 28 conventi, al-
posero con ripararvi con pronto successo cuni de'quali si erano separati da quella
jgenerali, ed altri zelanti religiosi, che di Lombardia; ma nel 1 5 1 4 Leone X, ad
inai mancarono nell'ordine domenicano, istanza di Luigi XII re di Francia, or-
i quali in diversi conventi fecero rigo- dinò generale p. Tommaso Gaetano,
al
rosamente osservare le regole e menando di separare conventi di questa congre
i

vita più austera, come accennai in prin- gazione situati nella Francia e di forma
cipio. Verso il i 389 il generale b. Cor- re di questi la Congregazione Gallica
rado di Prussia restituì la regolare os- na, i di cui religiosi si fecero allora degl
servanza a tutti i conventi di Germania, statuti più austeri di quelli degli olande
ne' quali era decaduta fin dal 1
349 a '" si. 11 medesimo Papa accordò alla Gal
lorchè la peste proveniente dall'Asia de- lioana tutte le grazie, ch'erano moltissi
solò quasi tutta Europa. Nel 1^01 il b. me, delle quali godeva la congregazione
Bartolomeo Domenico di Siena re-
di s. d'Olanda, e nel i5i8 rinnovando e ac
staurò la medesima osservanza ne'con- crescendo con un breve gli slessi privi
venti d'Italia, ne'quali era rilassata a mo- legi alla congregazione olandese, dichia
tivo della stessa pestilenza,
che fu cagione rò di concederli ancora a quella di Fran
di altrettanto nella maggior parte degli eia,ed approvò l'autorità del vicario gè
ordini regolari. Il p. Bartolomeo Texier nerale di questa ultima. Verso il fine de

francese, già ricordato, generale dell'or- medesimo secolo il p. Paolino Bernar


dine, impiegò la sua autorità per man- dini lucchese istituì la Congregazione d,
tenerla o restituirla in tutti i conventi, s. Caterina di Siena nell'Abruzzo, ac
e nel suo zelo eresse ancora la Congre- cresciuta dipoi coli' aiuto del p. Nicolò
gazione d'Aragona che durò gr anni, Masio da Perugia, che di questa mede
tlopo quali passò a formare una pro-
i sima congregazione fu vicario generale
vincia dell'ordine. Molto celebre astata Il p. Paolino morì nel i583, ed il p. Ni

la Congregazione di Lombardia, a cui colò verso il 6 1 1 nel convento di s. Do


1

diede principio il p. Matteo Boniparti o menico di Chieti, ambedue con fama di


Bonimperti di Novara, eletto poi perla gran santità. Quasi nello stesso tempo e
santità della vita vescovo di Mantova. II nel/ 5g6ilp. Sebastiano Michaelis, il qua-
p. generale Gioacchino Tulliani accordò le si era fatto religioso in Marsiglia, fon-
a questa congregazione molti privilegi, dò in Tolosa la Congregazione di Occi-
ma con tutto ciò durando ancora il suo tania o hinguadoca , di cui fu il 1

vica-
governo fu smembrata, ed conventi di i rio generale, approvata nel 1608 da Pao-
s. Sabina di Roma, di Pisa, Ili s. Gemi- lo V; sotto la protezione di re Enrico IV,
liiano, di Viterbo, di Siena e di s. Marco fabbricò io Parigi-in vias. Onoralo il con-
di Firenze si unirono, separandosi dagli vento dell' Annunziata, in cui morì nel
altri, per formarne altra che fu detta Con* 1 6 1 8, dopo le sue gloriose fatichee le pa-
gregazione di Toscana, incominciata nel titecontraddizioni. Nel 1669 questa con-
l493 dal p. Girolamo Savonarola fer» gregazione fu da Clemente IX eretta in
farete. Dopo 5 anni si riunì alla congre- provincia sótto il titolo di s. Luigi, ed era
gazione di Lombardia, la quale nel 1 53 1 la 45/ e ultima provincia de' domeni-
essendo generale il p. Paolo Botligellada cani, come in provincia furono erette le
PRE PRE <j3

Congregazioni di Faglisi, dell Abruzzo ma forma degli al-


dello stesso colore e
e alcune altre. Negli ultimi tempi riten- tri domenicani, poiché possedevano tut-
nero il nome di congregazione ed erano te beni stabili e rendite fisse, a riserva di

governate dai vicari generali coi soggetti quella del ss. Sagramento la più celebre
conventi, ed alcuna con monasteri di mo- di tutte.
nache: la Congregazione di s. Vincenzo La Congregazione del ss. Sagramen-
Ferreri o di Brettagna nella provincia to , detta ancora della primitiva osser-
di Parigi, aveva i4 conventi; quella de- vanza, (a istituita dal p. Antonio le Quieti
gli Angeli in Provenza 6; quella di Al- nato a Parigi nel 1601. Mostrò sino da
sazia 4 di frati e 8 di monache; quella fanciullo un' indole assai inclinata alla
del Nome di Gesù nell'isole Antille d'A- pietà, alla mortificazione ed alla ritira-
merica un convento e 20 parrocchie; tezza. Da giovinetto entrò nell' istituto
quella di s. Domenico in altra isola d'A- di Domenico, di cui vestì l'abito nel
s.

merica os. Domingo 2 conventi e 10 cure; 1622 nel convento dell' Annunziata di
quella di s. Sabina di Roma 8 conventi; Parigi, in cui fioriva mirabilmente la re-
quella di s. Marco di Firenze 6; quella di golare osservanza. Comparve subito egli
Venezia del b. Giacomo Salomoni 7 ; adorno di tante virtù, che poco dopo fat-
quella à\Napoli dellaMa donna della Sa- ta la professione e ricevutigli ordini sa-
nità 1 3; quella di s. Domenico Soriano in gri, e perciò molto giovine, fu fatto mae-
Sardegna 1 o e un monastero di monache; stro de'novizi, prima nel convento di Pa-
quella di s. Marco de' Gavoni nel regno rigi, poi in quello d'Avignone. Riusciva

di Napoli 1 3. Nelle congregazioni di Bret- egli così bene in questo impiego , che il

tagna, degli Angeli e de'Gavotti i priori p. generale Ridolfo, essendo il p. Anto-


de'conventi avevano voce ne'capitoli pro- nio capitato in Roma, lo mandò coi no-
vinciali delle rispettive provincie, e dopo vizi afìinchè gì' istruisse nelle obbligazio-
dato il voto per l'elezione del provinciale ni della regola, lo che eseguì con tanto
siradunavano nel d'i seguente, ed eleg- profitto di que'giovani, che dovendo e-
gevano essi soli il loro vicario generale. gli ritornare in Francia , tutti lo prega-
La congregazione di s. Sabina di Roma rono restare in Roma o di condurli seco
non interveniva al capitolo della provin- per -vivere nella congregazione che me-
cia di Lombardia, dalla quale anticamen- ditava d'istituire, ma permesso al
ciò fu
te dipendeva, e il provinciale di questa Domenico
solo p. Paravicini. Giunto in
non aveva alcun gius di visitarne la con- Avignone si diede tulio il p. Antonio al-
gregazione, siccome neppur quello di Ve- l'esercizio delle opere di misericordia ed
nezia interveniva a quello di sua provin- all'aiuto de'peccatori nel tribunale della
cia, ma il provinciale di questa aveva il penitenza, e quindi manifestò per lettera
diritto della visita onoraria nella sua con- al p. generaleRidolfoilsuodisegnodidar
gregazione. I vicari generali di Alsazia e principio alla Congregazione del ss. Sa-

di Sardegna non dipendevano da alcuna gramento o della primitiva osservanza,


provincia, ma erano eletti dal generale, in cui rinunciandosi a tutte le possessio-
che nominava ancor quelli dell'Ameri- ni, ed osservandosi una rigorosa pover-
ca. Tutti i vicari non aveano autorità se tà, tornasse a rivivere lo spirito del pa-
non dopo confermati dal generale di tut- triarca s. Domenico. Si opposero gli altri

to l'ordine. Non differivano tutte le no- religiosi del convento d' Avignone e per
minate congregazioni dalla religione ma- impedirne l'esecuzione fecero molte sup-
dre, che nell'astinenza dalle carni, la qua- plicheal p.generale,il qualechiamòa Ro-
le si osservava in esse rigorosamente, e ma il p. Antonio, ed avendo udito da lui

nell'abito di lana alquanto più grosso, che la stretta povertà, tanto in parlico-
94 P RE PRE
lare che in comune, era la base dell'os- vita apostolica di questo sant'uomo in-
servanza che intendeva di stabilire, non dusse varie persone qualificale d' Aix,
solo l'approvò, ma sene incaricò egli stes- Arles e Marsiglia a scrivere al p. gene-
so come di affare suo proprio, e slimolò il rale, pregandolo di acconsentire ch'egli
p. Antonio a dar principio al più presto fondasse un convento nelle loro città: il

possibile. L' esortò ancora ad escludere p. generale accordò la domanda e proi-


le fìgliuolanze de' conventi , e gli diede bì agli altri religiosi di molestare il p.
con lettere patenti la piena autorità d'in- Antonio, il quale neli63g fondò il con-
trodurre la detta osservanza. Ritornato vento della Madonna della Rota mezza
ad Avignone nel i636 mise immedia- lega da Marsiglia. Alcune persone ma-
tamente le mani all'opera, ed avendo a- ligne cercarono di oscurare la sua ripu-
vuto nel borgo di Langues 5 leghe di- tazione con nere calunnie, ed ottennero
stante una casa da Tronquet signore d'u- con frode un decreto dal parlamento di
na parte del borgo, quivi gitlò fonda- i Aix per farlo uscire dal territorio di Mar-
menti di sua congregazione col solo p. siglia, ma egli se ne procurò altro che in
Paravicini, coll'approvazione del vesco- vece l'abilitò a fondare un convento nel
vo diCavaillon, nellacui diocesiera Lan- sobborgo della città. Non contento que-
gues. Presto questo ."convento i si popo- sto servo di Dio delle molte austerità
lò d'un sufficiente numero di religiosi ,
che si praticavano nella sua congrega-
accorrendovi pel buon odore di santità zione, nel 1640 volle aggiungere la nu-
r
del p. Antonio, tanlodagli altri conventi dila de'piedi, con autorizzazione di mg.
domenicani, che dal secolo per vestire il Sforza vice-legato d'Avignone. Appena
sagro abito. Si osservavano qui prime
le i religiosi comparvero in pubblico scalzi

costituzioni senz' alcuna dispensa, onde e vestiti d'un abito dell'antica forma u-
perpetuo era il silenzio, continuo il rac- sata das. Domenico, che somiglia in par-

coglimento, ed oltrea due orelamedita- te a quello de' certosini, si suscitò con-


zione che tutti in comune facevamo ogni tro di loro fiera tempesta. Lo stesso ge-
giorno , sempre affaticandosi di mante- nerale gli proibì la nudità de' piedi, ed
nersi alla presenza di Dio. Dormivano il cardinal Barberini protettore dell'or-
sopra un saccone di paglia esoventeso- dine e legato d' Avignone fece rivocare
pra le tavole o la nuda terra, e 3 ore in- la concessione. In seguito di ciò i reli-

tiere stavano in coro la notte. Il loro giosi espulsi dai conventi di Langues e
cibo era piuttosto mortificazione che ri- di Thor, si ritirarono in quello di Mar-
storo del corpo, non cibandosi che di er- da cui parimenti poco dopo furo-
siglia,

be mal condite o di radici, digiunavano no costretti partire, onde il p. Antonio


con pane e acqua 3 giorni della settima- non avendo avuto tempo da trovare al-
na e non vi tra atto di virtù che questi tra abitazione, con 8 de' suoi compagni
religiosi con fervore spontaneamente non s'imbarcò per Roma. Quivi egli soffrì con

esercitassero. Uscivano nelle feste e tal- invitta costanza e pazienza molte avver-
volta anche ne'giorni feriali a predicare ed essendosi alla fine
sità e tribolazioni,

ne'luoghi vicini, molti de' quali offriva- calzato ed uniformato agli altri domeni-
no loro delle fondazioni , sebbene il p. cani nel vestire, ottenne di ritornare in
Antonio non accettò che quella di Thor Francia , anche ad istanza di re Luigi
nella contea \ enaissiiia,di citi prese pos- XIII , per ristabilirvi suoi conventi e
i

1637, e ricusò eziandio conven-


sesso nel i vivere in essi coi suoi seguaci nella ri-

ti d'Oranges e ih' Cavaillon, perchè era- gorosa povertà, come pel passato. Andò
no dotati di rendile e perciò contrario subito a Parigi e vi predicò la quaresi-
alla sua riforma. La fama della virtù e ma, poscia nel i645 si portò a Thor, e
PRE PRE 95
due anni dopo il p. generale Tommaso guadoca. Andava in cerca di eretici per
Turque gli accordò di ritenere questo convertirli , e vi riusciva così bene che
convento come immediatamente sogget- ridusse moltissimi al cattolicismo; ed al-
to a se; fu quindi eletto priore del con- cuni di essi più ostinati, considerandolo
vento di s. Onorato di Parigi, ed essen- come il loro maggior nemico, lo maltrat-
do morto nel 1649 '' generale, si por- tarono più volte e tentarono di levargli

tò per la 3." volta a Roma e vi fu rice- la vita. Informato Alessandro VII dei me-
vuto e trattato molto amorevolmente. riti del p. Antonio, nel 1662 gli accordò
11 nuovo generale p. Gio. Battista de Ma- molti privilegi e gli die il titolo di mis-

rinis fu pregato dal p. Antonio di con- sionario apostolico, ed il p. generale Roc-


fermare la sua congregazione, ma lo tro- caberti neli6y5 approvò il tenore di vi-

vò tanto alieno dal fai Io,che voleva an- ta che si osservava nella sua congrega-
zi unire il convento di Thor alla provin- zione, come fece ancora il di lui succes-

cia di Tolosa o a quella di Provenza. II sore p. generale Antonio di Monreale.


vescovo di Cavaillon che si trovava in Oppresso alla fine il servo di Dio da y5
Roma parlò in suo favore al generale e anni di età, dalle fatiche e dalle peniten-
lo fece mutare di sentimento, ed essendo ze, morì nel convento di Cadeneto a'
7
poi questo prelato trasferito alla chiesa ottobre 1676. Il p. Arcangelo Gabriele
di Carpentrasso, nel 1 65o diedeal p. An- di questa congregazione, compilò la Vie

tonio un convento nella città di Sault ,


(hip. Aniome le Quieti religieux de l'or-
ch'era stato abbandonato dai cappucci- dredes. Dominique, inslituieur delacon-
ni. Due anni dopo ne fu edificato altro grégation du s. Sacrement dti niesme or-
nel borgo di Cadendo
Provenza e in , dre, et fundaleur de l'ordre des rcligieu~
nel 1664 questi religiosi furono chiama- ses du s. Sacrement de Marseille Avi- ,

ti dai vescovi di due altre città di Fran- gnon 1682.


cia. Vedendo il p. Antonio che la sua L'ordine domenicano ha un cardinale
congregazione andava crescendo, colle o- per prolettore; attualmente lo è l'am-
pere e colle parole aumentò la vocazio- plissimo cardinal Angelo Mai. A Geive-
ne ne* suoi frati che accesi di fervore
, rale de' religiosi dissi qualche cosa ri-
raddoppiarono le austerità. Alcuni digiu- guardante eziandio quello dell'ordine dei
navano con pane e acqua più giorni del- predicatori al presente per nomina del
:

la settimana, altri non mangiavano per Papa Pio IX n'è vicario generale il rmo.
3o o 4° giorni alcuna cosa cotta, altri p. m. Vincenzo Jandel, e procuratore ge-
dormivano sul pavimento sebbene stan- nerale il rmo. p. m. Francesco Gaude.
chi dalle fatiche, ed altri dopo il mattu- Lo stemma dell'ordine si compone d'un
tino non prendevano più riposo, passan- campo nero e bianco, di un giglio e di
do il resto della notte nell' orazione e una palma incrociati dentro una corona,
nello studio. Tutti poi uon si accostava- sovrastati dalla stella, e di un cane seden-
no al fuoco nell' inverno il più rigido , te sopra un libro e avente in bocca tuia
non mitigavano leasprezzedel vivere nep- torcia ardente. Negli articoli geografici de-
pure nelle malattie e finché aveano for- gli stati, città e diocesi parlai molto del-
ze intervenivano agli atti comuni. Il p. le principali chiese e conventi de' dome-
Antonio avendo stabilita la sua congre- nicani, de' vescovi e uomini illustri del-
gazione, che giunse ad aver 6 conventi, l'ordine; e negli articoli biografici vi so-
s'impiegò tutto «elle missioni che ordina- no quelli de' \ summentovati Papi, dei
riamente faceva ne'luoghi piccoli e inac- cardinali secondo Cardella, de' più cele-
cessibili situali nelle montagne della Pro- bri scrittori ecclesiastici, de'princi pali san-
venza , del Delfinato e della bassa Liu- ti e beali , come delle principali sante e
,

96 PRE PKE
beate. Quanto Papi qui ricorderò, che
ai nobbeGregorioXVIjil quale inoltre bea-
n Porpora notai che due domenicani sen- tificò gli altri domenicani Gio. Massias e

za esserne decorati ebbero de' voti pel pon- Martino de Porres, approvando il culto
tificato, a vendo scritto il domenicano Bzo- che si rendeva al b. Giordano da Pisa),
vio, che nel 1281 fu eletto Papa fr. Gio- Farinola, Ferrari, Ferreri, Frangipane,
vanni di Vercelli generale de'predicatori Galantina, Giustiniani , Goditi, Gotti
e che mori prima di saperlo; mentre nei (dottissimo), Guardia, Hovard, Joice,
conclavi del 52 e del 523 il domeni-
1 1 1 Kiluvarbio, Loaisa, Lucuti, Maculani,
cano Scomberg arcivescovo di Capua, ri- Maklesfeild, Mazzarini, Natta, Orsi (il-
cevè diversi voli pel triregno. Benedetto lustre storico della Chiesa), Orsini Mat-
XIII in una sua allocuzione disse che il teo , Piinentel, Pipia, Roselli, Scaglia,
suo ordine avea avuto 55 cardinali. No- Scombergh Selleri Soudre, Teobaldi,
, ,

vaes nella vita d' Onorio ///diceche l'or- Tor ree remata. Felzi (l'ultimo creato da
dine va glorioso per aver prodotto In* Gregorio XVI nel i832), Vio, TVinler-
nocenzo F, il b. Benedetto XI, s. Pio V bum, Zavierre. Fra'santi nominerò, oltre
e Benedetto XIII più di 60 cardinali,
,
imemorali Papi b. Benedetto XI e s. Pio
più di i5o arcivescovi, più di 800 vesco- V, e Domenici, Tommaso d' Aquino, Vin-
vi (numero aumentatosi, poiché pubbli- cenzo Ferreri, Giacinto, Alberto Magno,
cò -T opera nel declinili* del secolo passa- Antonino, Raimondo di Pegnafort Lo- ,

to), un numero grandissimo di santi ca- dovico Bertrando, Pietro Martire, Anco-
nonizzati, ed un numero senza numero nino, i bb. Francesco de Posadas e Gia-
di scrittori e uomini insigni in ogni ge- como di Varaginc, ed altri. Fra gli scrit-

nere di pietà e dottrina. Seguendo e con- tori ecclesiastici, oltre i diversi cardinali
tinuando Cardella , come il più recen- e santi nominati, i
pp. Mamachi,Bzovio,
te storico de' cardinali non che critico Le Quien, Melchior Cano, Sante Pagni-
oltre le biografìe de' ho pub-
4 Papi , ni, Ciaccolilo, Valsecchi , maestri preci-
blicalo le biografie de' seguenti 5o car- pui di rami delle scienze sagre. Me-
tutti i

dinali, oltre Papi che pur furono car-


i ritano menzione egualmente , Cavalca ,

dinali mentre ad Avignone riportai le


; Bartolomeo da s. Concordio , Giordano
notizie degli anticardinali fr. Nicola da da Bivalto il migliore prosatore del tre-
s. Saturnino generale dell' ordine, fatto cento; Ignazio Danti e Fr. Giocondo gran-
dall'antipapa Clemente VII nel 1378, il di nelle matematiche; fr. Angelico da
quale neh 383 fece altrettanto col con- Fiesole e fr. Bartolomeo celebri pittori. In-
sobrino Giovanni Novocastro domenica- numerabili altresì sono gli altri dotti d\in
no; a Basilea dissi che l'antipapa Felice merito distinto,mentre fra quelli di cui ne-

V nel i444 fece anticardinale Giovanni gli ultimi tempi si deplorò la perdita cer-
de Ragusio de'predicatori; nella serie poi tamente deve ricordare il commissario
si

de'maeslri del s. palazzo riportai altre no- del s. oflìzio p. m. Maurizio BenedeltoO-
tizie degli a'nticardinali s. Saturnino e No- livieri stato anche maestro generale di

vocaslro mentovati. Ecco il novero dei tutto l'ordine, profondo cattedratico nel-
cardinali. Alberti di Prato, Alvarez, An- le lettere e scienze latine greche ed e- ,

nibaldeschi, Badia, Begaignon, Berne' braiche, ornato di un complesso di virtù.


rio, Berlano, Bianchi, Billomo, Bonelli, Però a questa mia brevità suppliscano le

Boxadors, Capizucchi,Caracciolo Nico- collezioni de'seguenti storici domenicani.


la, Caro (il primo cardinale domenica- Giacomo Echard continuatore dell'altro
-

no, crealo nel 1244 da Innocenzo IV ). domenicano Quielif: Scriptores ordini»


Casanova, Dati, Domenici ( il cui cul- praedicalorum recensiti, notisque histo-
to immemorabile col litolodi beato lieo- ricis et criticis illustrati , Parisiis 1 7 1
9.
PRE PRE 97
Leandro Alberti, De viris illuslribusor- de' generali dell'ordine, già esistenti nel
dinis praedicatorum , Bononiae 1 5 7. 1 pavimento della chiesa), e la celebre Bi-
VincenzoM. 3 Fontana, Sacrimi theatruin blioteca Casanalense (V.), la prima in
do/ninicanum, Romaei 666. De romana Roma dopo la Vaticana. Di questa oltre
provincia ordinìs praedicatorum, Romae aquanto dissi a Chiesa di s. Maria sopra
1670. Monumenta domiaicana breviter Minerva, parlando del chiostro e del con-
in xynopxim collecla , de fìdis obsequiis vento, sulla primitiva fondazione, aggiun-
ab ordine praedicatorum s. Dei eccle- gerò, che fra'suoi preziosi libri distingue-
siae usane modo praestitis, Romae 1 675. si gran Bibbia in pergamena impres-
la

Antonio Touron, Storia degli uomini il- sa a mano


con lettere a punzone, la qual
lustri dell'ordine di s. Domenico, Roma cosa costituisce quell'anello di congiun-
1 743-49.
Questa opera, colla sua Vita zione che unisce il manoscritto alla stam-
di s. Domenico, forma una storia com- pa : un lavoro rarissimo, da ta-
è questo
pita dell'ordine, dalla sua fondazione al luni chiamato chirografia. Nel n.°7 del 1

1748. Gio. Michele Pio, Vita degli uo- Diario di Roma 1 840 si legge, che la bi-
mini illustri di s. Domenico e storia del- blioteca fu magnificamente restaurata ,
la nobile progenie dis. Domenico. Tom- abbellita e ampliata nelle stanze aggiun-
maso Mal venda, A miai. Orci, praedica- te a quelle ch'erano contigue alla vastis-
torum. Inoltre dall' ordine le belle arti sima sala. Questo utilissimo stabilimen-
ricevettero lustro e incremento, come di to , ricco di rarissimi codici ed edizioni
recente ha dimostrato il p. L. Vincenzo antiche e moderne d'ogni specie, situato
Marchese dello stesso istituto, Memorie nel centro di Roma, frequentato da una
de più insigni pittori, scultori e architetti gran folla di studiosi, faceva da alcun tem •
domenicani, con aggiunta di alcuni scrit- pò temere di qualche rovina. Il eh. p. m.
ti intorno le belle arti, Firenze 1 845. Se Giacinto de Ferrari dell' ordine de' pre-
ne legge l'elogio e il trasunto nel voi. 4 dicatori, appena nominato prefetto della
degli Annalidelle scienze religiose, serie biblioteca Casanatense (ora è commissa-
»/ Ferdinando delCastiglio,Z?e//'wtorùz rio del s. offizio), non pago di averla già
generale di s. Domenico e dell' ordine dei fatta accrescere di moltissime recenti o-
predicatori, Venezia i58g. P. Giacobbe, pere, si diede tutta la premura perchè si

Memor. sulla canonicità dell'istituto di s. eseguissero subitamente gli opportuni ri-

D omenieo, Beziersi 75o. Ant.° Bremond, parile si prevenisse così qualunque dan-
Bullarium Domenicanum, Romae 740 1 no cheavrebbe*essa potuto un giorno sof-
in 8 tomi. LeCordaire, Memo ire pour le frire. Inoltre noterò, che nel convento vi

rélablUsement en France de l'ordre des è altra importante libreria per uso pri-
ftìres Piécheurs, Paris 1839. I domeui- vato de'religiosi, già splendidamente ar-
caui hanno in Roma le seguenti chiese. ricchita di libri pregievolissimi del car-
Chiesa di s. Maria sopra Minerva dinal Torrecremata; preziosa raccolta che
(V.) con ampio e magnifico convento an- pati qualche perdita nelle vicende che
nesso propinqua alla Piazza della Mi-
,
afflissero Roma ne' primi anni del cor-
nerva (V.), residenza del generale e pro- rente secolo ; tuttavia si mantiene e con-

curatore generale dell'ordine, del segre- serva i suoi 3o,ooo volumi, alcuni mss.,
tario della congregazione dell'indice. In ed una ricca collezione di miscellanee.Nel-
esso dai cardinali si tiene la Congrega- la biografia del domenicano cardinal Giu-

zione del s. offìzio (V.); vi è il Collegio stiniani, non solo riportai che nella chie-
di s. Tommaso d'Aquino, V. (nel chio- sa eresse la cappella di s. Vincenzo, di cui
stro è il deposito cou busto di marmo portava il nome ma che
, edificò buona
del fondatore ,
presso 5 antichi sepolcri parte del convento } con una biblioteca
VOL. LV. 7
98 PRE PRE
pei' uso de'religiosi. Quanto alla chiesa, Chiesa di s. Sabina (V.). Ne parlai an-
oltre la descrizione che ne feci al citato cora a Palazzo apostolico di s. Sabina. In
suo articolo ed a quelli relativi (anche al- questa chiesa crede Panvinio che vi fosse

la sagrestia pei Conclavi lenuii e pei Pa- sepolto Giovanni XVII (V.)j ed alcuni
pi eletti vi), come de'pregiatissimi monu- che vi fosse la Porta santa (V.).
menti sepolcrali di cui è doviziosa , che Chiesa di s. Sisto (V.). Ne parlai an-
in gran parte descrissi ancora nelle bio- che a Poveri, per quelli che un tempo
grafie o dove parlai di quelli che vi so- furono collocati nel convento.
no tumulati, come di cinque Papi, mol- Chiesa de' ss. Quirico e Giulitla (V.).
ti cardinali, vescovi, prelati e altri per- Chiesa di s. Clemente (V.). Dei dome-
sonaggi. Ivi si celebrano quelle funzioni nicani d'Irlanda (V.). Nel voi. XVI, p.
papali e cardinalizie che indicai nel cita- 198 dissi che Benedetto XIII vi consagrò
to articolo e descrissi ai luoghi loro, solo l'altare maggiore e vi tenne l'esame dei
qui aggiungendo che ve n'ebbero luogo vescovi; qui aggiungo che vi pernottò per
anche straordinarie, avendo detto nel voi. portarsi nella seguente mattina alla cap-
IV, p. 2i2cle'batlesimiche vi fecero Be- pella della Natività di s. Giovanni. Cle-
nedetto XI 11 e Benedetto XIV, ed a Fa- mente XI soleva visitarla per la festa. Del-
scie benedette di quelle che Pio VI vi la favola che ivi fosse sepolta la papessa
benedì. Prima nella processione del Cor- Giovanna, vedi tale articolo. Quivi era
pus Domini in mollo numero v'interve- un collegio di missioni, dipendente dalla
nivano cardinali e nel 1721 furonoig,
i congregazione di propagandai/e.
come si legge nel n.° 612 del Diario di Chiesa di s. Nicola de' Prefetti. Nel
Roma. Nel n.°io3deliyi7SÌ riporta co- rione Campo Marzo già parrocchia sino
me Clemente XI le donò per mg. r sagri- a Leone XII, così chiamata forse dal vi-
sta uno stendardo preso ai turchi. Del- cino palazzo del Prefetto di Roma (V.) ,

la processione solenne chiamata del Du- ed anche de' Perfetti probabilmente dal
rando, che i religiosi eseguiscono nella nome d' una famiglia romana ivi dimo-
festa dell' Ascensione , in memoria del rante, come osserva Venuti, Roma mo-
viaggio di Gesù Cristo e degli ppostoli al derna, 348, il quale aggiunge che fu
p.
Monte Oliveto per farli testimoni distia detto anche s. Nicola de' Medici dal Pa-

andata al cielo, ne parla il Dia-


n. "39 del lazzo di Firenze (V.) de %rand\ic\i\ di To-
rio di Roma 1801. Nel 1. 1 5 dell'Album, scana di lai nome, poco distante, così chia-
p. 1 i,vi è un erudito articolo sulla rifor- mandola Panciroli , Tesori nascosti, p.
ma della chiesa della Minerva in islile go- 637. Martinelli Roma sacra p. 193 ,
,

tico, ossia ogivale, coli' interno di essa e e 263 la denomina de Perfectis seu de
il dettaglio della sezione longitudinale, Praefeclis poiché riproducendo la Cro-
,

incominciata nel 1848 coll'opera del ce- nica (secondo la quale fu Clemente IV
lebre religioso li. Girolamo Bianchedi che die a'domenicani la chiesa delta del-
lodato di sopra. La condizione de' tempi la Minerva; forse l'immediato successore

ne ha ritardalo la totale riduzione e ab- Gregorio X


ne effettuò il disposto , rite-
bellimenti: ma già il tempio è stato mae- nendosene concessore) del monastero di
stosamente ridottoalla pristina forma go- Campo Marzo di fr. Giacinto de' Nobi-
tica. Avrà le pitture a tulio il coro ed al- li domenicano questi la dice s. Nicoli)
,

la crociera. Le basi già finile a marmo ci- dei Prefetti. Questa chiesa è antichissi-
pollino fauno bella mostra : le colonne o ma, dicendosi che s. Zaccaria (o fabbricata
pilastri saranno di scagliola del medesi- da lui, secondo Piazza, Emerologio t. 2,
mo colore cipollino. In complesso riusci- p. 719) la diede alle monache basiliane
rà magnifica e decorala. (poi benedettine) di Campo Marzo: cerio
PRE PRE 99
è che nel jlo
da Costantinopoli si
esse rato Gio. Vittorio de Rossi romano, cui
rifugiarono in Roma ben accolte da quel piacque nascondersi sotto il nome ana-
Papa che le provvide di tutto e diede , grammatico di Giano Nic io Eritreo che
loro le chiese di s. Maria sopra Minerva significa l'istesso in lingua greca, edificò
e di s. Maria in Campo Marzo. Nel i568 nel 1628 colle limosine di persone pie
s. Pio V donò la chiesa ai domenicani di questa chiesa, cui donò la miracolosa im-

s. Sabina per loro ospizio. Benedetto XI II magine di Maria della Febbre donde
s.

la fece restaurare e ridurre in miglior for- ne prese il nome. Qui osserverò con Can-
ma, insieme alla volta in cui De secretariis, t. 4, p. i()5j, De
Giacomo Tri- cellieri,

ga dipinse a fresco s. Nicola in gloria con imagine Dominae no s trae Mariae Febri-
angeli. Nella 1." cappella a dritta s. Vin- fugiae, et de ceteris imaginibus B. M.Fe-
il

cenzo Ferreri è pittura di Ferrari da Ro- briuni nomine itisignitis ; e con De Mat-
vigo, nella »." il s. Nicola è d'autore in- theis, Dissert. sul culto reso dagli anti-
cognito, ha merito. La Ma-
mala pittura chiromani alla dea Febbre, che sicco-
donna del Rosario sull'altare maggiore me in ogni tempo più o meno domina-
fu eseguita da Lazzaro Raldi, ed i5 mi- i rono in Roma le febbri (per cui molte
steri all'intorno sono dello stesso Triga, affluenze furono prese pev Pestilenze, co-
come il ricordato Ferrari dipinseils. Do- me provai a quell'articolo),! romani in-
menico ch'è sul l'ai tare a sinistra. Neh y43 trodussero il culto della dea Febbre, le
vi fu sepolto 1' ab. Francesco Lorenzini eressero templi, e ne invocarono il patro
2.°custode generale dell'accademia d'Ar- cinio per essere esenti dai molesti suoi at-
cadia. Vi si celebrano le feste dell'ordine, tacchi, in tempi che al dir di Asclepiade
e quella del santo titolare a'6 dicembre. e Celio Aureliano , ivi erano comuni le

Nel vicolo contiguo vi è l'oratorio del ss. febbri quotidiane letargiche , come con-
Sagramento della parrocchia, dedicato a fermasi da Galeno intorno le febbri pe-
s. Caterina da Siena. riodiche , da lui chiamate semiterzane.
Chiesa di s. Maria del Rosario e del- Cessata la superstizione, ai templi profa-
la Febbre y a Monte Mario. Nel rione Bor- ni sostituite le chiese, ed ai simulacri le
go fuori la Porla Angelica a poco più di sante immagini massime di Maria Ver-
due miglia, parrocchia per avervi Leone gine ,
questa fu venerata anche sotto il

XII unita quella di s. Lazzaro, come no- titolo della febbre, cui ricorrevano i feb-
tai nel voi. LI, p. 246 nel luogo detto
, bricitanti, ed i sani per esserne preserva-
la Croce di Monte Mario. A Monti di Ro- ti. Una venne posta nel tempio ro-
di esse
ma, descrivendo e celebrando l'elevato e tondo che servì di sagrestia nella Chiesa
delizioso Monte Mario, narrai come Be- di s. Pietro in Praticano (F.), e fu lai."
nedetto XIII amò di frequente trattener- ad essere coronata dal capitolo, ed altre
si diversi giorni dell'anno nel convento due sotto lo stesso titolo sono nelle pro-
annesso, vestendo l'abito domenicano, fa- pinque Grotte sagre. La chiesa di Monte
cendo funzioni e consagrando vescovi nel- Mario compita che fu venne benedetta ,

la chiesa che restaurò col convento, quin- a'20 settembre 1629. Indi vi fu istituita,
di solennemente la consagrò nel 1726, la confraternita del s. Rosario, per cui ne

come rilevasi dall'iscrizione posta nel suo prese il nome cumulativamente al pre-
interno : raccontai pure come Gregorio cedente, ed Urbano Vili nel 1
644 ' e
XVI rifece la strada più comoda per a- concesse indulgenze e privilegi. Con te-

scenderealMonte,equestoe la chiesa più stamento del 1646 l'illustre fondatore,


Narra Martinelli, Roma sa-
volte visitò. per aumento del divino culto lasciò la
gra p. 2 7, che ad onore di s. Maria del-
1 chiesa ed eredi de'suoi beni, consistenti in
la Febbre e nella sua villa il celebre letie- ? vigne della rendita di circa scudi 1000,
ioo PRE PRE
i Girolamini del b. Pietro da Pisa (/'.) operibus publicis , p. 5j. Dipoi nel con-
coll'obbligo che si fabbricasse propinquo vento fu istituita la prima Scuola (/)
un convento, per comodo di que religio- della carità educatrice. Dal piano della
si che vi avessero voluto menare una vi- strada si salisce alla chiesa per la detta
ta ritirala e più perfetta; non adempien- scalinata a 4 branche, due per parte. Nel
dosi alcune condizioni, altri venivano so- ripiano superiore s'alza la facciata di sem-
stituiti.Per diverse vicende e liti colla plice architettura , adorna di 4 pilastri
congregazione della B. Vergine Assunta ionici sorreggenti l'architrave, nel mezzo
della Chiesa del Gesù, ed preti che sub- i L' interno della chie-
ai quali è la porta.

entrarono alla cura, il convento e la chie- sa è dittico con cupola in pilastri ionici :

sa passarono nel 1 7 i o ai domenicani del- ha 4 cappelle concave, oltre il cappello-


la congregazione di s. Marco di Firenze. ne maggiore e 2 cappelline laterali chiu-
ClementeXI nell'approvare(egli dichiarò se sotto V arco d' ingresso, sopra di cui è
parrocchia la vicina chiesa di s. Francesco la cantoria. Di queste cappelline in una
sul Monte Mario, che tuttora posseggono si venera il ss. Crocefisso , nell' altra s.

i Girolamini) col breve Exponi nobis 3 Vincenzo Ferreri di buona pittura ; in


de' 3 febbraio, Bull, de prop. fide, Ap- questo altare è pure 1' antico dipinto in
pendix Li, p. 390, questa convenzione, tavola esprimente la B. Vergine col Bam-
ordinò che dopo 6 anni nel convento si bino in campo d'oro o Madonna della
a
aprisse un collegio di missioni di 6 alun- Febbre. La 1 . cappella a dritta è dedi-
ni sotto la dipendenza della congregazio- cata ai ss. Angeli, la 2." a s. Domenico; il
ne dipropaganda fide. Furono stabilite cappellone ha bell'altare isolato di mar-

le congregazioni donde prendersi i colle- mo e sotto la mensa riposa il corpo di s.


giali, la loro età, qualità morali, gli stu- Colomba martire, collocatovi da Clemen-
di, il giuramento. Ogni 4 mesi il vicario te XI. La ." cappella che segue a sinistra
t

generale, ed ogni 6 mg. r segretario di pro- è sacra alla B. Vergine del Rosario, gra-
paganda doveano visitare il collegio. Pas- devoledipintodi Michelangelo Cerruti; la
sati i 6 anni e non essendosi aperto il col- 2." ha il quadro col transito di S.Giuseppe.

legio, Papi accordarono diverse proro-


i Missioni de' Domenicani,
ghe, finché Benedetto XIII assolvè il con- Descrivendo gì' innumerabili luoghi
vento di mantenere i 6 alunni, col bre- ove in tutto il mondo sono vicariati e
ve Alias prò parte, de'io marzo 1727, Prefetture apostoliche (F.) e altre parti
Bull, cit., Appendix t. 2,p.2i; ma Be- dipendenti dalla Congregazione di pro-
nedetto XÌV col breve Ecclesiae catho- paganda fide {F.), per le Missioni pon-
licae regi/nini, de* 10 luglio 1748, Bull, (F.) 3 descrissi ancora quelle del be-
tificie

de prop. fide, t. 3, p. 237, riassumendo nemerito ordine de' predicatori , i quali


tutte le anteriori disposizioni della s. Se- noverano moltissimi martiri , ed anche
de, eresse nuovamente il seminario delle recenti come notai a Indie orientali par-
missioni nelconventodis. Mariae de Ro- lando del Tonkino, in difesa delle quali

sario et Febri in Monte Mario. Questo missioni, contro le pretese di altri missio-
però non ebbe mai governo
effetto, ed il nari, scrisse il p. Mamachi{V.) con suc- t

imperiale francese ne alienò Per i beni. cesso a favore del suo ordine. Gregorio
Je vicende di quel tempo avendo la fab- IX fu il primo Papa che impiegò dome- i

brica della chiesa solferto, Gregorio XVI nicani nelle missioni straniere, coll'inviar-
la restaurò nel i838, e vi fece eseguire li nell' Asia. Poco dopo si propagarono
innanzi l'ampia scalinata di travertini, tanto , che a' 2 3 luglio 12 53 potè loro
essendovene memoria marmorea, che ri- Scrivere Innocenzo IV. » Ai nostri cari
produsse l'aw. De Dominicis Tosti, De figliuoli i fruii predicatori, che predica-
,

PRE PRE 011


no nelle terre de' saraceni, de'greci , dei di Nubia e convertì molti infedeli, fu e-
bulgari, de'cumani, degli etiopi, de' siri, letto vescovo e vicario apostolico di quel
de' goti, de'giacobiti, degli armeni, de- paese. Fino dal i49° s trovavano in A- '

gl'indi, de'tartari, degli ungheresi, e del- frica missionari domenicani, comeal Con-
le altre nazioni infedeli d'oriente, salute go al , Senegal, alla Gambia e alle due
e benedizione apostolica ". Ov'è da no- Guinee il re e la regina del Congo fu-
:

tare che allora l'ordine era bambino, co- rono battezzati dal p. Giovanni di s. Ma-
mechè approvato da Innocenzo III e nel ria domenicano. Nel i5o3 fiorivano in In-

1216 confermato da Onorio III canoni- dia, avendovi navigato col famoso ammi-

camente, quindi ancora non avea potuto raglio duca d' Albuquerque: il p. Plato
svilupparequelle forze colossali, che spie- gesuita, De borio status religioni, scrive

gò poi largamente e si distese per tutta che domenicani in detto anno avea no per
i

quanta la terra. Sotto Innocenzo IV inol- tutti i paesi dell'India, dell'Arabia e del-
tre ebbe origine la Società de pellegrini la Persia convertite un numero infinito
di Cristo, rinnovata in molti de' seguen- d'anime a Dio. Appena scoperta l'Ame-
ti pontificati e formata di domenicani e rica e neli5o5 fu evangelizzata in ogni

francescani, per scorrere l'oriente e il set- parte dai domenicani. Vi furono s. Lo-
tentrione a diffondere la luce del vero a- dovico, fr. Tommaso Ortiz e fr. Barto-
gì' idolatri, infedeli, eretici e scismatici lomeo Las Casas questo ultimo prese :

di che feci cenno nel voi. XXVI, p. 96. l'abito domenicano nel 1 5^2 al convento

Il famoso Nicolò Fortiguerri, nella cele- dell'isola di s. Domingo, laónde non so-

bre Relazione delle missioni d'Africa, A- lo vi esistevano conventi, anche no- ma


sia ed America, estratta dalle memorie viziati. Nel 556 il p. Gaspare della Cro-
1

dell'archivio di propaganda fide e offerta ce, al diredegli storici domenicani, entrò


a Benedetto XIII, come dal codice Vati- primiero tra tutti nella Cina, e compose
cano 726, dice che i domeni-
colla data 1 un trattato delle cose cinesi stampato ad
cani furono destinati da Innocenzo IVper Evora nel i56q. Nel 1600 domenicani i

missionari dell'Etiopia; che domenicani i erano penetrati nel Giappone , e fr. Al-
della provincia di s. Croce neli53g furo- fonso Navarrate vicario provinciale nel
no primi a portare la fede nel Perù e
i 1617 vi fu martirizzatocon altri religio-

che penetrati nella Cina,


in altre regioni; si. Altre notizie si possono trovare ne'ci-
vi ebbero martiri verso il i635 {V. A- tati articoli. Iti una recente statistica del-
iessandro Natale); che nel i65i anda- le missioni cattoliche in tutto il mondo,
rono alla missione della Guyana; che in leggo che l'ordine de'predicatori è diffu-
quella della Guinea succedettero ai cap- so in 34 missioni, con padri e vescovi. O-
puccini, la cui prefettura nel 1 700 fu da- vunque e sempre itigli di s. Domenico si
ta alla congregazione di s. Vincenzo Fer- portarono risoluti di piantarvi la croce
reri. Nel 1 3og fr. Ricoldo da Monte Cro- del Redentore o di lasciarvi per suo amo-
ce fiorentino fu missionario celebre in tut- re la vita. Attualmente domenicani esi- i

ta 1' Asia. Quanto fece in Armenia il b. stono nelle seguenti missioni. Inghilter-
Bartolomeo pochi anni dopo, lo dissi nel ra, convento e missione. Irlanda 1 3 con-
voi. LI , p. 3 1 6 fondò 1' arcivescovato
: venti. Olanda 4 1 stazioni. Russia, oveso-
di Naxivan e altri sei vescovati secondo no il principal sostegno della fede catto-
gli scrittori domenicani , dai quali pure lica, hanno 53 conventi, come in Pietro-
si apprende che tutti furono retti per tre burgo, Vilna, Riga, Smolensko, Lituania,
secoli dai loro religiosi. Nel i33o il p. ec. religiosi sacerdoti e novizi 107, co-
:

Bartolommeo da Tivoli, seguito da mol- mesi legge in un catalogo impresso a Vil-


ti religiosi pledicatori, fondò la missione na nel 1 8 44 Costantinopoli convento a

ioa PRE PRE
Calala. Smirne ospizio. Naxiail vescovo, quali non solo approvarono il suodisegno,
Mossul e Kurdistan, missione e prefetto ma conlribuironoanche moltissimo per la
apostolico. Cina un vicariato apostolico, fabbrica del monastero, cbe in poco tem-
due vescovi, 17 religiosi, parte europei, pò con chiesa dedicataa s. Maria fueret-
parle indigeni. Tonkino due vicariati a- lo in Provilla, luogo situato tra Carcas-
postolici, 46 religiosi sacerdo-
4 vescovi, sona e Tolosa un 4.°di lega da Fanjaux,
ti Macao casa di procura. Fi-
e novizi. dolalo a sufficienza dalla pietà de'fedeli.
lippine isole, un vescovo, Pertanto nel giorno di s. Gio. Evangeli-
4f) parrocchie,
circa 200 religiosi: missioni tra'moiifi- stai2o6 vi furono introdottei 1 donzel-
hppini delle montagne di Guajangan, di le, 9 delle quali già convertite dal santo,
Mayoyao, di Yleab-bon, di Aua, ed al- che tutte vestì colle proprie mani, e die-
tre. Capo di buona Sperauza un vesco- de loro ad osservare la regola delle Ca-
vo e missionari: lo stesso nella Gujana nonichesse di s. agostino, con l'aggiunta
inglese. Stati Uniti 3 conventi, 9 stazio- di alcune particolari costituzioni, confer-
2 monasteri di monache educatrici,
iti, mate poi da Gregorio IX. Comandò Io-
ed un vescovo a Nashville. California il ro l'osservanza della clausura, rigoroso
vescovo di Moutrey e missionari. Nell'A- silenzio, evitare l'ozio col filare lana e li-

merica meridionale vi sono altre missio- no per gli usi del monastero, ed avendo-
ne Vedasi, De Martyr. Sinens. ordinis ne preso la direzione ne restò priore fi-
Traed. Commentairais. P. Alberto Gu- no al 12 16. Quando si dovea allontana-
glielmotli de'predicatori, Memorie delle re da Provilla ne commetteva la cura ,

missioni cattoliche nel regno del Tunchi- a fi\ Natale ed a fr. Guglielmo Clareli.
no o sieno brevi notizie degli alti de' mar- Stabilì inoltre , che alcuni de' suoi frati
tiri, e delle persecitzioni ehe si sono levate
}
abitassero vicino al monastero, in un con-
111 fjiiel reame contro alla Chiesa di Dio vento distinto e separato, non solo a fine
e contro ai missionari dell' ordine di s. di prestar loro ogni aiuto nelle cose spi -
Domenico, Roma x 844- rituali, ma ancora nell'amministrazione
j „ de' beni temporali che in breve furono
,1 1
Del secondo ,. ,.
ordine di
, , ... s.
.
Domenico o
.

. , ,. \
loro donati da molti di voli, particolar-
,

.
1 •• .1
monacne domenicane e loro chiese in
meule dall arcivescovo di ISarbona„ «k.
, .., .
i- tv
„ .
che 1

nel 207 donò ad esse la chiesa di s. Marti-


1

Meutre s. Domenico attendeva con no di Limoux con tutte le rendite che le


fervore e zelo alle missioni per gli ereti- appartenevano in quel borgo e in quel-
ci albigesi (come già dissi), e molti di lodiTax. Vivevano delle medesime re 11-
quesli de'due sessi per le di lui prediche dite le mouache e i frati destinati alla
e miracoli si convertivano alla fede, ve- loro assistenza, e sebbene le religiose pre-
mendo che molli cattolici, anche nobili, stavano ubbidienza al priore, nondime-
per essere stali spogliati dagli eretici nel- «0 aveano la pi iora, la prima delle qua-
le sostanze, si riducevano alla necessità li e costituita da s. Domenico fu Guglie!'
di consegnare le loro figliuolead altri al- metta di Fanjaux che governò il mona-
bigesi per l'alimento e con 1' istruzione, stero di Provilla sino al 1225. Fioriva
manilèsto pericolo di sovversione, pensò quivi l'osservanza della regola e delle co-
di fondare un monastero per collocarvi sliluzioni,esercilandovisi le più belle v'ir-

le donzelle. In Linguadoca ne parlò col tu, il buon odore delle quali trasse inol-
suo vescovo d'Osimi Azebedo, con Ber- te nobilissime vergini a prendervi l'abi-

ti andò arcivescovo di Narbona, con Fol- aumentarono in modo che


lo, le quali si

co vescovo di Tolosa e con altri perso- bisognò decretare non superassero nu- il

nuggi umauli della religione cattolica, i moro di 100. Anzi si diffuse tanto la fa-
PRE PRE io3
ma della lorosanta vita, che dopo pochi miracolo operato da s. Domenico a' ao
anni furono fondati parecchi monasteri febbraio nel di delle Ceneri, giornodel lo-
in diverse città e luoghi di Francia, d'I- ro ingresso (altri lo stabiliscono a'24 do-
a
talia e di Spagna, particolarmente dopo menica 1 . di quaresima), alla presenza di
la fondazione di quello di Roma, da cui esse e de' cardinali Conti, Romanis e Ste-
uscirono le monache per stabilirne altri fano di Ceccano, nel risuscitare nella chie-
io o 12. Poscia la superiora la nomina- sa il nipote di questi Napoleone Orsini,
va il re di Francia e la prima ch'ebbe
, fracassato nellemembra per orribile ca-
tale onore fu Giovanna d' Amboise , la duta da cavallo, dopo aver celebrato eoa
seconda Maddalena di Borbone, dopo le lagrime la messa, acconciate le membra
quali fu governato da due principesse del- nella naturale situazione, e ad alla voce
la famiglia reale. Queste religiose e altre chiamato nel nome di Gesù Cristo laon- :

simili si dissero del secondo ordine di s. de restandone sbalordite anche le mona-


Domenico, benché fondate prima dell'or- che , si sottomisero pienamente alla sua
dine de'predicatori, per dare giustamen- ubbidienza e alla perpetua clausura. Ne
te a questi la precedenza , chiamandosi assunse il santo la direzione, ed avendo
delprimo ordine, mentre per il tempo loro prescritto alcune regole proprie della
della fondazione tale dovrebbe dirsi quel- vita religiosa, si vide presto fiorire tra
lo delle monache. Fino al 1 2 8 s. Dome- 1 esse ogni virtù, massime la povertà, cui
nico non fondò altri monasteri di don- obbligarono volontariamente, dovendo
si

ne ma in quest' anno avendo avuto in


, ciascuna donzella il 4-° giorno dopo la
Roma da Onorio III la commissione di sua accettazione in s. Sisto rinunziare a
raccogliere in un luogo solo molte reli- tutti i beni che possedeva o potesse pos-
giose, che sparse per la città in piccole co- sedere. La i." che vestì l'abito, simile a
munità, come le monache di s. Bibiana,o quello che dopo la visione del b. Regi-
case private, vivevano poco regolarmen- ualdo assunsero e portano frati e mona- i

te,ed avendo il santo ceduto loro il con- che dell'ordine, a riserva del cappuccio,
vento di s. Sisto , venne questo ad esse- in vece del quale le religiose hanno un
re il 2. monastero da lui fondato per le velo nero posto sopra altro bianco, fu la
monache. Toccai superiormente quanta b. Cecilia Cesai ini romana priora del mo-
fatica durò s. Domenico per effettuare nastero di da dove con permes-
s. Sisto,
siffatta riunione, come della resistenza di so di Gregorio IX uscì nel 2 33 per fon- 1

quelle che dimoravano nel luogo detto darne altro a Bologna, in cui morì san-
s. Maria della Torre presso la chiesa di tamente di 89 anni nel 1280. Che se le
s. Cecilia di là dal Tevere, ov'era una di- monache domenicane del monastero di
vota immagine della B. Vergine in mol- Roma non furono fondate primadi quel-
ta venerazione del popolo romano; e poi- le di Provilla, però prima di queste ve-

ché una delle ragioni che alimentava la stirono l'abito, che tuttora usano le do-
loro ripugnanza era di non voler abban- menicane. Ilp. Bonanni nel Catalogode-
donare la sagra immagine, avendo il Pa- gli ordini religiosi , delle Vergini a Dio
pa accordato di trasferirla a s. Sisto, ve dedicate^ a p. 46 e 47 riporta le figure
la portò di notte s. Domenico accompa- dellamonaca senza cappa e con questa,
gnato da due cardinali e da molti divo- avvertendo che le monache assumono la
ti i quali lutti incedevano con fiaccole
, cappa nelle funzioni sagre e quando ri-
accese e piedi nudi, siccome scalze per ri- cevono la ss. Eucaristia. Il GarampijTI/e-
verenza la riceverono le religiose. Queste morie della b. Chiara di Rimini, p. i35
subito furono confermate nel santo pro- e 40, parla del colore dell'abito di que-
1

posito, particolarmente per lo strepitoso st'ordine e del terzo. Le religiose del se-
.

io4 PRE PRE


condo ordine di s. Domenico hanno mo- de' tempi Gregorio I, imperocché
di s.

nasteri in tutte le parti del mondo, sog- questo Papa la portò in processione nel
getti quasi tulli ai superiori dell'ordine, giorno di Pasqua, con quelle della basi-
ed alcuni soltanto agli ordinati de' luo- lica Liberiana e d'Araceli), e da esso per

ghi ne'quali sono fondati. In vigore del- visione l'ottenne il pioTempuio, il quale
le loro costituzioniad esse non è lecito la ripose nella chiesa dis. Agata in Tras-

mangiar carne fuorché nelle malattie;


la tevere, che poi prese il nome di s. Ma-
è loro vietato l'usodellino nelle camicie ria delle Grazie per quelle che faceva, e
e ne'lenzuoli, i quali devono essere di la- in Torre (forse per quella accanto eleva-
na; sono tenute a digiunare in tutti i ve- ta nell' 848 da s. Leone IV in ripa del
nerdì da Pasqua fino alla festa dell' E- Tevere, poiché al presente lachiesina di
saltazione della Croce, ec. , ed oltre l'uf- s. Maria in Torre, dai marinai chiama-

fìzio hanno da recitare in coro


divino ta s. Maria del buon viaggio, rimane con-
quello della Madonna. Nel secondo ordi- giunta all'ospizio apostolico, dal lato che
ne in grandissimo numero fiorirono le guarda il fiume) o Tempulo, apparte-
sante e le heate, e per la prima meritò nente alle monache benedettine. Papa
gli onori dell'altare s. Agnese da Mon- Sergio 111 del go4 la fece trasportare al-
tepulciano; sono innumerabili quelle che la basilica Lateranense, nella seguen- ma
vissero santamente, ornate di tutte le vir- te notte prodigiosamente l'immagine tor-
tù, contandosi fra queste monache indi- nò nella sua chiesa Papa donò , onde il

vidue di sangue regio e di nobilissimi li- ricchi assegni al monastero, e si aumen-

gnaggi, di tutto trattandone gli storici e tò la divozione per essa del popolo roma-
biografi dell'ordine rammentati di sopra, no; restando pel patrocinio suo le mona-
oltre gli scrittori degli ordini religiosi e che in s. Sisto esenti dalle barbarie del
precipuamente ilp. Helyot. Ecco le chie- mentovalo saccheggio. Terminato sotto
se che hanno in Roma le domenicane. GregorioXIII l'edilìzio del monastero a-
Chiesa de' ss. Domenico e Sisto. Nel gli 8 febbraio i5j5 visi trasferirono da

rione Monti, sulla punta del Monte Qui- s. Sisto 62 monache colla santa imma-
rinale già detto Colle Laliaris. Ne' voi. gine, collocandola poi nella chiesa ove si

Il, p.68, XI , p. 43, XIII, p. 45 e 46, venera a'3o luglio 1640 con solennissima
narrai che divenuta insalubre l'aria ove pompa, in cui prese parte tutta la città,
abitavano monache domenicane in s.
le ed il capitolo Vaticano nel
64 la coro- 1 J

Sisto, massime dopo il sacco di Borbone nò con corona d'oro, come si legge in Bom-
del 1527, per essersi spopolato il sito, s. belli, Raccolta delle immaginii. 3, p. 5 r

Pio V con la tassa dell' anello cardina- A p. 5g parla della coronazione seguita
lizio ed altre somministrazioni di scudi nel 1647 dell'altra miracolosa Madonna
1 0,000 d'oro eresse un piccolo monaste- delle Grotte, egualmente portala in que-
ro con chiesa annessa, indi quivi passa- sto luogo da s. Sisto, il cui Bambino la

rono le religiose, portando con loro la B. Vergine nel 1570 pose nelle braccia
suddetta miracolosa immagine di Maria di suor Filippa. Quando s. Pio V con-
che dicesi dipinta da s. Luca e illustra- cesse questo sito , esso apparteneva alle
ta da quelleoperechecitai di questa da- : monache terziarie domenicane di s. Ma-
rò un cenno coll'autorilà del Torriggio, ria della Neve, le quali si ritirarono in-
Ilistoria della ven. immag. di Maria V. sieme con altre terziarie dell'ordine dette
posta nella chiesa del monastero delle RR. le monache di s. Caterina, che abitava-
monache de' ss. Sisto e Domenico di Ro> no vicino alla chiesa di s. Maria sopra
ma, ivi 1641. Un pellegrino da Gerusa- Minerva, in una casetta ov'era morta la
lemme la porlo in Roma («embra prima santa : dipoi queste religiose con l'aiuto
j

PRE PRE io?


di Porzia Massimi eressero un nobile mo- Urbano Vili riedificarono eziandio ma-
nastero sotto il titolo di s. Caterina da gnilicentemente la chiesa, con facciata
Siena, e commutando il 3.°ordinecol a.° esterna di travertino e con architettura
ne professarono Avendo tro- la regola. di Vincenzo della Greca, cui si ascende
vato le monache di s. Sisto un ampio lo- per doppia grandiosa scala. Entrando in
a
cale da potervi innalzare una comoda fab- chiesa nella i. cappella a sinistra Roma-
brica, diedero subito mano all'opera, for- nelli dipinse il quadro della Madonna del
marono un nobile interno coro o chiesa, Rosario , s. Domenico e s. Caterina ; la
che arricchirono di reliquie e della mano tavola dell'altare seguente si crede d'Al-
di s. Caterina, collocando sulP altare la legrini ; il Cristo in croce della cappella
detla immagine di s. Maria delle Grotte che segue è copia d'altro quadro del Lan-
ed in vece della precedente chiesuola con franco. La tribuna era stata colorita da
un solo altare (secondo Martinelli, Roma Baglioni,che vi avea rappresentati i fat-

sacra , p. 36g, era dedicata a s. Maria ti di s. Domenico; oggi però si vedono a


e giuspatronato di Nicola Conti signore di fresco di Baldini la battaglia , di Genti-
Poli), dierono principio a quella che no- le l'Evangelo di s. Domenico illeso nelle

bilissima si ammira, trasferendovi anco- fiamme mentre i libri degli eretici resta-

ra dalla chiesa di s. Sisto un antico Cro- no consunti. Del Gentile sono pure le pit-
cefisso trafitto con 4 chiodi, che si crede ture che decorano l' immagine della B.
già esistesse a s. Sisto quando consagrò Vergine delle Grazie trasportatavi da s.
quel tempio s. Silvestro I in onore di s. Sisto. Le pitture della volta e della tri-

Sisto 1 1; queste monache posseggono e ve- buna sono di Canuti , e figurano la glo-
nerano altra immagine della B. Vergi- ria dell' ordine de' predicatori , espressa
ne detta di s. Aurea per esservi dipinto nelle immagini del fondatore e delle san-
ai lati il suo martirio. Quanto alla chie- te domenicane. Nella cappella seguente
sa di s. Maria Torre o Tempulo, fu
in Mola rappresentò s. Domenico portato
data ai dottrinari di s. Agata nella stes- a Soriano da tre sante. Il s. Pietro mar-
sa regione. Inoltre il Torriggio parla del tire nel seguente altare è un'imitazione
monastero di s. Sisto e suoi benefattori, di quello del Tiziano. Nell'ultima cappel-
principalmente Onorio III , Innocenzo la architettata da Bernini , le statue del
IV, Benedetto XI, Gregorio XI;che Eu- Redentoree della Maddalena sonodi Rag-
genio IV vi riunì le benedettine del vi- gi. In questa chiesa, che risplende per mar-

cino monastero di s. Cesario ; che Leone mi, pitture e stucchi a oro, si celebrano
X vi riunì le domenicane di s. Aurea del le feste di s. Domenico 4 agosto, di s.
a'
monastero posto a strada Giulia nel luo- Sisto II a' 6; ed il senato romano ogni
go detto Castrimi Senensej che anche le quadriennio fa l'oblazione del calice d'ar-
«benedettine del monastero de' ss. Cosma gento con torcie di cera.
e Damiano in Trastevere furono traspor- Chiesa dis. Caterina da Siena a Mon-
tate in s. Sisto ed unite alle domenica- te Magnanapoli. Nel rione Monti, nella
ne, dicendo pure de'divoti della B. Ver- contrada detta ne' tempi bassi Dalnea
gine che si fecero oblati nel monastero Pauli, per esservi ivi stati bagni del con- i

di s. Sisto. Prosperando il monastero dei sole Paolo Emilio, sulla quale etimolo-
ss.Domenico e Sisto, per la purezza del- gia Cancellieri die erudite notizie uè Pos-
si aumentò il numero delle signore
l'aria sessi e nei Mercato. Il contiguo mona-
romane, laonde ora si compone di qua- stero contiene quell'alta e gigantesca tor-
si tutte nobili. Ed è perciò che neliGi i re d'ottima costruzione, di cui parlai nel
ampliarono decorosamente il monastero voi. XVII, p. yo ed altrove. Conti e Ric-
sutlo Paolo V, quindi nel pontificato di chebach , Posizione geogr. de luoghi di
.

io6 PRE PRE


Roma, 77, la dicono eretta sotto In-
p. sono pitture di Garzi. Tutte le pitture
nocenzo III verso il i2i5, perciò poste- dell' ultima cappella di s.Maria Madda-
riore a Nerone, del quale il volgo le ha lena, effigiata in atto di comunicarsi, so-
dato il nome; ma altri l'attribuiscono al no di Luti. La chiesa fu consagrata nel
12 io e a Pandolfo della Suburra sena- 1640 e vi si celebra la festa della santa
tore di Roma; certo è che la sua forma titolare a'3o aprile o la domenica dopo.
la dimostra eretta in tempo di fazioni ci- In tempo del governo imperiale france-
vili. 11 monastero ebbe origine da quello se, nel monastero fu collocata la fabbri-
di s. Caterina, che accennai nel preceden- ca de'tabacchi; ma dopo il ritorno di Pio
te articolo, e lo fondò nel i563 Porzia VII furono ripristinate le monache.
vi

Massimi figlia di Luca e di Virginia Co- Ad Adoratrici perpetue del divin Sa-
lonna , la quale rimasta vedova di Gio. cramento, nel vol.XLII, p. 58 ed altrove
Ranista Salviali neli573 vi si rinchiuse. riportai come Gregorio XVI concesse a
Narra Novaes, nella Vita di Gregorio tali monache il monastero e chiesa di s.

XIII , che volendo stabilire il collegio Maddalena al Quirinale nel 1 838, trasfe-
de'.neofiti o catecumeni nella casa ove già rendo le poche
domenicane ga-
religiose
•visse e morì s. Caterina da Siena, levan- votte che l'abitavano in questo di s. Ca-

do le monache che ivi erano sotto V in- terina: il monastero neh 58 1 l'aveva e-
vocazione della santa, edificò loro un mo- retto Maddalena Orsini e vi prese l'abi-
nastero più comodo nel Monte Magna- to religioso , quindi sotto Clemente XI
napoli. Avrà forse ingrandito quello del- fu rifatta la chiesa con disegno di Borio-
la Massimo, o con essa contribuito po- ni; il quadro dell'altare maggiore è del-
tentemente all'edificazione e sistemazio- la scuola de'Caracci, la volta e le lunette
ne. Quando il Panciroli nel 1600 pub- di Garzi; il senato ogni quadriennio fa
blicò i Tesori nascoiti, era del 3.° ordi- l'offerta del calice e delle torcie.

ne, poi lodivenne del i.° La chiesa fu rin- Chiesa della ss. Annunziata. Nel rio-
novata ne'primi anni del secoloXVIIcon ne Monti all'Arco de' Pantani, presso gli
architettura di Gio. Rattista Soria e con avanzi del tempio di Marte Ultore e del
facciata di travertino. L'interno è orna- recinto del foro d' Augusto, già sagra a
a
to di marmi e di stucchi dorati. Nella i. s. Basilio e dei monaci del suo ordine. A

cappella a sinistra Nelli dipinse s. Nicola; quanto dissi ad Annunziata monache, a


i 3 Arcangeli nella cappella seguente sono Neofite per quelle che vi sono, colloca-
di Fabio della Cornia, ma le pitture del- tevi nel 566 da s. Pio V, e nel vol.XL VI I,
1

la volta sono di Tedesco. Nella 3/ cap- p. 271, 274, 275, aggiungerò, che nel-
pella vicino alla sagrestia, Passeri colori la chiesa il quadro dell'Annunziata del-

la B. Vergine del Rosario, nella volta Spe- l'altare maggiore è di Lapis da Cagli; le
ranza vi espresse variestoriedellass. Ver- pitture a fresco all'intorno sono di Moti-
gine; il sott'arco fu dipinto da Ruggieri. tagna : i quadri degli altari laterali dis.
1 due ovati sopra la sagrestia sono di Pas- Basilio, dis. Gio. Battista e di s. Giaco-
seri. L'altare maggiore decorato di 4 co- mo Consolano. Oltre la festa ti-
l'eseguì
lonne di marmo bianco e nero, fu edificalo tolare a'25 marzo, vi si celebra quella di
coi disegni del maltese Cafa , che vi scol- s. Basilio a' \ giugno. 1

pì ancora in rilievo la statua di s. Cate- Del ter z ordine di s. Domenico.


rina che è il più bello ornamento della Gli albigesi sovvertendo i cattolici per
chiesa. Nella cappella seguente s. Dome- trarli ai loro errori, se non riuscivano sfo-
nico che risuscita il fanciullo è di Pucci- gavano la loro rabbia con crudeltà inau-
ni, del Vasconio sono i freschi. La glo- dite e con violenze, sagrificando le [ter-
ria con vari santi nella cappella appresso sone e spogliandole de' beni. Lo zelo di
P II E PRE 107
cui s. Domenico ardeva perla chiesa cat- catalogo de' santi, determinarono, gli a-
tolica e pei suoi figli lo spronò a porre ri- scrittial terz'ordinedi farsi chiamare fra-
medio a tanti mali. Dopo averne delibe- telli della penitenza; poiché essendo ter-
rato con persone savie e zelanti della reli- minati gli eretici e cessato l'istituto di
gione, determinò di fondare nel 1209
si combatterli s non rimaneva loro altra
o 12 io un terz'ordine ovvero una santa guerra che col nemico interiore e le pro-
milìzia oordiuemilitareintitolatodi Ge- prie passioni, laonde fu l'ordine della mi-
sù Cristo , il cui articolo citai in princi- lizia di Gesù Cristo chiamato terz' ordi-
pio, composto d'uomini di provota virtù, ne della penitenza di s. Domenico. Tra
obbligo de' quali fosse di prender le ar- le persone de'due sessi che in questa pro-
mi e combattere secondo i bisogni della fessione seguitarono a vivere , vi furono
Chiesa per opporsi alle usurpazióni e uc- in grandissimo numero, commeiidevoli
cisioni degli eretici, e per la difesa e ricu- per sublime pietà, ed appartenenti ad o-
pero de'beni e diritti delle chiese. L'ab- goì ceto,ecclesiasticie laici, di cui gli an-
bandono quasi generale cui si vide tal- nali dell' ordine domenicano sono pieni
volta ridotto Simone di Monfort coman- di elogi, massime pel gran numero delle
dante de'crociati, per la partenza di que- sinte e beate che diede questo terz'ordi-
sti , fu altro motivo di stabilire questa ne. La che si meritò il titolo di bea-
i."

milizia, in cui il conte volle esservi rice- ta fu la b.Margherita d'Ipri che abbrac-
vuto, come
si rileva da un breve d'Inno- ciò l'istituto nel 1228. Altre accese del
cenzo de*28 giugnoi2io. Vi ammi-
III divino amore e a più alta perfezione a-
se s. Domenico gli uomini eziandio am- spirando,si separarono dal mondo, e sen-
mogliati, ma con di verse cautele, affinchè za abbracciare lo stato religioso, ai loro
il loro impegno non potesse pregiudica- statuti aggiunsero la clausura e il volo
re alla pace e tranquillità delle famiglie, semplice di castità. La b. Emilia di Ver-
non dovendo tornare a danno de' parti- celli nel 1 255 fondò uno di quesli mona-
coiai lo stabilito pel bene comune. Vo-
i steri, di cui poi fu fatta priora dai supe-
lendo le spose e le figlie di quelli chea- riori dell' ordine contribuendo col suo
,

veano abbracciatoquesto terz'ordine, ol- esempio e saggio governo alla perfezione


tre avere dato il loro consenso, eziandio d'un gran numero di vergini. Non aven-
partecipare al fruttospirituale degli eser- do s. Domenico dato al suo terz'ordine
cizi e buone opere loro, s. Domenico le regola alcuna in iscritto, accadde che le
aggregò alla sagra milizia, acciocché an- superiore de'monasteri o congregazioni,
cora esse combattessero per la Chiesa con e talvolta loro direttori vi mischiarono
i

orazioni e colla pratica delle virtù cristia- alcune pratiche, che non erano sempre
ne e con opere di misericordia, onde si conformi agli statuti. Ad evitare la confu-
chiamarono suore della milizia di Gesù sione che ne proveniva, le suore d'Italia
Cristo. Agli uomini e alle donne a voce pregarono il p. Muzio di Zamora 7. "ge-
prescrisse una certa regola di condotta, nerale dell'ordine de'predicatori, di fis-

una forma d'abito bianco e nero per e- sare una perfetta conformità in tutte le
sprimere l'innocenza e l'umiltà, ed alcu- case e congregazioni del terz'ordine. In
ne preghiere. Il fervore e buon esempio quésta occasione la regola data das. Do-
furono cos'i efficaci, che molte vedove e menico di viva voce fu scritta, e distri-
vergini fecero istanza d'essere annovera- buita poi da un successore nel 1 285 , e
te nel terz' ordine, il quale divenne ben fu chiamata la Regola del terz'ordine, che
presto celebre e si dilatò poi tanto, quan- approvarono neh4o5 Innocenzo VII, e
to l' ordine slesso de' frati predicatori. neh 43c) Eugenio IV. Adunque il terz'or-
Morto poscia il foudatore e ascritto nel dine di s. Domenico fu diviso in più va-
io8 PRE PRE
mi ed ebbe uomini fu-
diversi stati. Gli Giulio Leone X, Paolo III, s. Pio V,
II,

rono i primi ad abbracciarlo: tra le don- Clemente Vili e Urbano Vili lodarono
ne che vollero poi esservi ricevute, alcu- assai il terz'ordine e gli accordarono di-
ne si rinchiusero ne'chiostrie vissero po- versi privilegi. BenedetloXIII nellabol-
co differente dalle religiose, le cui auste- la Pretiosus rinnovò le lodi date dai pre-
rifa erano minori; sorte di monache
tal decessori e confermò lutti i privilegi, per
si Europa e in Ame-
moltipJicò assai in muovere più efficacemente i frati e le suo-
rica, essendo vere monache e religiose di re a compiere sempre con fervore tutte
voti solenni. Sono però in maggior nu- le obbligazioni della loro regola per la pro-
mero terziarie le terziarie che nelle ca-
i pria perfezione e ad edificazione altrui. Il
se de'Ioro congiunti, nel mezzo delle lo- p. Bonanni, Catalogo degli ordini,^. 48,
ro famiglie, procurano di santificarsi tra i riporta la figura della monaca domenica-
doveri della vita civile, con regolati eser- na del terz' ordine, vestita con tonaca e
cizi didivozioneecon una parte delle pra- scapolare bianco e manto nero pendente
tiche del chiostro : numero di queste
nel dalla testa ai piedi, mentre sul capo usa-
terziarie furono s. Caterina da Siena che no un velo bianco.
contribuì alla restituzione della residen- PREDIZIONI. V. Profezie.
za pontificia in Roma (
per le cui stim- PREFAZIO, Praejatio. Orazione che
mate fu grave questione sopita da Sisto precede immediatamente il Canone (P.)
IV, mentre per quelle della b. Lucia di della Messa (P.), parte di questa e qua-
Narni, pure del 3."ordine, si riconobbe- si preparazione al sagrifizio o rendimen-
ro); s. Rosa di Lima che per tutta I' A- to di grazie a Dio per quanto è per e-
ruei ica diffuse il buon odore di Cristo ; seguirsi. Dice Piscicelli, Riti della messa
la b. Colomba da Rieti, la b. Benvenuta par. 4> che la Chiesa venera tanto il ca-
Balani d'Udine, la b. Osanna Andreasis none, come quello che in sé contiene l'a-

di Mantova, s. Caterina Ricci, ealtre bea- zione del sagrifizio, che prima abbia prin-
te. Verso il declinar del secolo XVII il cipio, s'introduce colla Prefazione, la qua-
domenicano veneto istituì in
p. Piccini le per brevità chiamasi in latino Praefa-
Conegliano un monastero di terziarie,la tic (nel!' errata-corrige scrive Praepha-
I.* delle quali fu suor Giacinta Bosso ve- tio), in italiano Prefazio. Nel rito gotico
neziana, le quali nel Macerala 1690 in il Prefazio è chiamato Immolazione, nel
con essa fondarono quel monastero per mozarabico Illazione, e nel gallicano Con-
1' adorazione del ss. Sagramento, di cui testazione. Gli scrittori di Liturgia (V.)
parlai nel voi. Ij p. 9 5, con austerissime e insegnano che questa preghiera ed a-
costituzioni. Più comunemente in Italia, zione di grazie che serve di preparazio-
nella Spagna, nel Perù, in Avignone si ne alla consagrazione trovasi in tutti vec- i

videro suore portare in pubblico l'abito chi sagramentari e nelle liturgie le più
religioso, visitando modestamenteecon- antiche, come in quelle di s. Giacomo ,

solando gl'infermi, gli afflitti, i poveri. Pel di s. Basilio, di s. Gio. Crisostomo, delle
buon odoredi santità e cristiane virtù, che costituzioni apostoliche. Fino dal 3.° se-

questo terz' ordine sparse nella Chiesa, colo s. Cipriano ne parlò nel suo tratta-
massime nel fervore del suo principio, to dell' orazione domenicale, con queste
mosse Gregorio IX a scrivere al b. Gior- parole: Ideo,et sacerdos ante orationem,
dano 2. generale de' fra ti predicatori, per praefatione praemissa , praeparal fra-

ordinargli a coltivarlo sempre con dili- trum mentes dicendo, Sursum corda. I
genza e a dilatarlo di più. I successori O- padri del 4-° secolo ne fanno spesso men-
noriolV, Giovanni XXII, Innocenzo VII, zione. Alcuni reputano autori del Prefa-
Eugenio IV , Sisto IV, Alessandro VI, zio i Papi s. Dionisio del 261, o s. Leo-
PRE PRE 109
ne Idei 44°> ° s Gelasio I del 492, che - la messa composta, ma in essa gli fu dal
Durando, lib. 4, e. 33 dice che ordinò si cielo, ispirala, come riferisce Battaglili!
cantasse nella messa. Novaes afferma che nel 1.
1 ,
Misi. um\>. Concilior. ad an. 5qo,
s. Gelasio 1 alle antiche Prefazioni del- 3o2, e dallo Spirito sanlo, con istupore
p.
la messa ne aggiunse delle altre. Si leg- il popolo presente,
di lutto come vuole
ge nel libro Pontificale, che s. Gelasio I Macri nella Not.de' vocab. eccl., a Prae-
ferii sacramenlorum Praefationes, et o- fatio. Siccome poi diverse sono le feste
raliones cauto sermone, onde alcuni cre- della Madonna, cosi la Chiesa a tenore di
derono essere stato 1' autore delle Prefa- queste feste comincia il prefazio proprio :

zioni; maLambertini, Del sacrifizio del* Et te in Assumptionej Et te in Nari la-


la messa t. 2, par. 4 3 sez. I, n. 192, con te, ec. In quanto alla festa della Conce-
Gavanto Bona e Meniti, opina che ciò
,
zione (P\) soleva dirsi , Et te in Conce-
devesi intendere cosi, che s. Gelasio I ne pitone, ma. Gregorio permise e Pio XVI
abbia fatte alcune, non già che sia stato IX(F.)\\a poi prescritto che si debba di-
ili. "ad introdurre nella messa questa ora- re, Et Immaculala Concepitone. I
te in
zione, facendosene prima menzione nel- francescani hanno unaPrefazionepropria
la liturgia di s. Giacomo, e nelle opere del sanlo loro fondatore, che fu compo-
di s. Cipriano e di s. Cirillo più antichi di sta dal b.Giovanni d' Alvernia, e la di-
dello Papa; per lo che insegnano i men- cono nelle messe dei sanli»del loro ordi-
tovati scrittori, doversi attribuire questa ne. Il Pagi nella Vita di Pelagio II, n.°
istituzione agli apostoli, ovvero agli uomi- 17, e Bona, Rer. litur. lib. 2, cap. io, n.°
ni apostolici.Secondo la risposta di Pe- 3 dubitano con gravi fondamenti, che
,

lagio Il del £78 ai vescovi di Germania possono vedersi anche in Merali t. i,par.
e di Francia, cpist. 4, sono q le Prefazio- I, n.° 6, della verità di questa lettera di
1 a
ni, cioè 1.' del Natale, 2. dell'Epifania, Pelagio II, ma certo è che ne' Messali
3." della Quaresima e in tempo di digiu- dopo 1200 anni non si trovano che le
9
3 a
no, 4- della Croce, 5." della Pasqua, 6. Prefazioni riferite nel decreto di Pelagio
dell' Ascensione, 7." dello Spirito santo, II, alle quali fu aggiunta dipoi un'anti-
8.° della ss. Trinità (la quale per decreto chissima comune, che credesi di s. Gela-

di Clemente XI 11 de'3 gennaio 759, che 1 sio I o di Gregorio I, e l'altra della B.


s.

si legge nel t. 9 Decrel. S. R. C. n.° 602, 1 Vergine laonde oggi sono 11 le Prefa-
,

si deve dire in tutte le domeniche dell'an- zioni di cui si serve la chiesa romana. Ve-
no, nelle quali non è assegnata Prefazio- dasi Giorgi, Liturgia Rom. Pont. Il Mu-
ne propria), 9/ degli Apostoli ( le quali ratori nella Liturgia romana osserva, che
sono riferite nel can. Invenìmus, de cpns. erasi finora creduto che prima di s. Gre-
disi, i), ed a queste, al dire dello stesso gorio I avesse la chiesa romana molti Pre-
IVovaes, nel concilio di Piacenza aggiun- fazi e che altri ne aggiungesse quel Pa-
1
se Urbano li nel iog5 la io.' della B. pa, altri ne riformasse. Laonde Bona re-
Vergine (Bona, Liturg. cap. 1 o, § 3, e Di- puta falsa la lettera di Pelagio li a'vescovi
vina psaltnod. cap. i2,§ 2), ch'egli avea suddetti, in cui asseriva che a que' tempi
composto mentre era cardinale (come di- la chiesa romana non usava che 9 Pre-
ce Poggiali nella Storia di Piacenza, seb- fazi, quindi ne verrebbe che s. Gregorio
bene altri l'attribuiscano a s. Brunone, I troppi più ne avesse fatti, il che non pa-
per cui Ruinarl nella Storia letteraria di re verosimile in un Papa immediato suc-
Francia, ne crede incerto l'autore), can- cessore di Pelagio II e tenace delle sagre
tandola egli stesso nel celebrar la messa costumanze. E siccome nel Sagramenta-
nella chiesa di Maria di Campagna di
s. 1 io di s.Gregorio I pubblicato da Menar-
Piacenza, la quale non avea prima del- dosonovipiù Prefazi, Muratori li dichia-
-

i.io PRE PRE


io aggiunti, non da Grimoldo abbate o mente risponde dal ministro o dai can-
si

da Roclrado prete, come altri dissero, ma tori pel popolo, Et cum spirila tuo: al-
da A Icuino abbate, di die fa testimonian- za le bracciagià estese sino al petto in mo-
za Micrologo autore del secolo XI. I greci do che una palma guardi 1'
altra e dice
non barino cbe una Prefazione, die si dice Sursum corda; e gli si replica, grazie al
in tutte le messe.I mozarabi hanno Pre- abbiamo unito
cielo i nostri cuori al Si-
fazioni proprie, nelle quali si parla o del gnove } Habemus ad Dominumj per tan-
mistero della festa cbe si celebra , o dei to bene adunque alza le mani sinoal pet-
ineriti del santo in onore del quale si ce- to e poi l'unisce e solleva lo sguardo in al-
lebra la messa. Nei nuovi messali delle to, ripigliando il sacerdote, Gratias aga-
diverse diocesi furonocollocati nuovi Pre- mus Domino Deo nostro, e tosto china
fazi per tutte le solennità , composti sul il capo alla croce; egli è degno, egli è giu-
modello degli antichi. Nella liturgia del- sto, rispondesi, Dignum, etjustum est. Fi-
la cbiesa Ambrosiana a tutte le messe nite queste divote espressioni del popolo
,

fuorché ad alcune de' santi cbe l'hanno per la voce del ministro o de'cantori, il

comune, sono assegnati Prefazi propri, i sacerdote alzate ed estese come prima le
die si variano secondo la diversità delle mani incomincia o prosiegue come dice
feste e de'giorni. Di molti di tali Prefazi Diclich il Prefazio, Vere dignum et fu-
se ne fa autore s. Ambrogio, il di cui sti- stimi est. Quando dice, Per Christian Do-
le in alcuni si ravvisa; sebbene poi altri minimi nostrum non china il capo ( lo chi-
ne'secoli bassi siano stali intrusi assai sci- na nella Prefazione della B. Vergine, e con
piti e barbari, per cui furono nelle poste- una inchinazione maggiore fa altrettan-
rioririforme levati dai messali. Vedasi to verso la croce nel pronunciare il nome
Fumagalli, Antich.Longob.Milan.t. 3. Jesum, ciò cbe fa pure il ministro). Di-
11 Prefazio lo definisce Piscicelli ren- cesi con voce alta e chiara o intelligibile,
dimento di grazie a Dio pel gran prodi- essendo un fervore sincero, sì del sacer-
gio, che in virtù delle divine parole è per dotecome del popolo, questo ringrazia-
eseguirsi, mentre facendosi questo rendi- mento che si fa al divino benefattore; e
mento di grazie imita la Chiesa il divino non contenta la Chiesa della propria esul-
istitutore, il quale prima di consagrare tanza in ringraziare il suoDio,invita an-
nell'ultima cena il pane e il vino, ringra- che gli angeli, come pure il cielo e la ter-
ziò l'eterno Padre, gratias agensfregil, ra e gli uomini, acciò tutti dicano insie-
et dixit, ec, e per ringraziare degnamente me: Sanctus Sanctus Sanctus. Dipiùs'in-
annunzia il sacerdote di bel nuovo al po- vitano gli angeli a cantarlo come Tri-
pola la santa unioneconDio, mentre dopo sagio {V.) e canto angelico, avendolo la

Je parole dell'ultima segreta, Per omnia Chiesa preso da Isaia che rapito in ispi-
soccida saccidorum, stando in mezzo del- rilo 1' udì cantare alternativamente dai
l'altare e deposte sopra di esso le mani, serafini. Alle parole del trisngio, per de-
seguila a dire con voce alta Dominus notare maggiore riverenza al santo dei
vobiscum (senza però rivoltarsi al popo- santi unisce il sacerdote le mani innanzi
lo, o perchè coll'aver detto prima Orale al petto col capo chinato alquanto , ed
fralres , si è come congedato da esso, o abbassa la voce, in modo però che sia u-
perchè secondo le antiche liturgie serran- dito, econ questa variazione di voce in-
dosi le porte del santuario e tirandosi pri- tende di risvegliare sempre più l' atten-
ma del Prefazio alcune cortine attorno zione degli astanti, che è l'oggetto prin-
all'altare, fu riputato inutile che il sacer- cipale della Chiesa , siccome il suonare
dote si rivoltasse per salutare il popolo, diesi fa del Campanello (V.), altro non
die non poteva vedere), ed immediata è che per avvertire il popolo darsi prin-
PRE PRE ni
cipio dal sacerdote a quel canone che o- l'eterno Padre; al Trisagio s'inchina coti
perar deve il miracolo della transustan- riverenza perchè adora il gran Dio con
ziazione del pane e del vino in Corpo e umiltà e tremore (cui allude il suono dei
Sangue di Gesù Cristo, e quindi appli- campanelli degli orientali, come n olai nel
cati tutti a raddoppiare la riverenza, il voi. XXV, p. 91), laddove il Benediciti*
rispetto, il la meditazione, dicesi
silenzio, eh 'è acclamazione di gioia (come rilevai
tre volte Sanctus per adorare Dio uno e a Hosanna) esige azione festevole. Que-
trino nelle persone (nelle messe cantate al sto inno o cantico, qaantunque di gioia
detto suono si unisce quello delle Campa' e di allegrezza, è slato ed è di sì gran di-
ne per invitare fedeli a trovarsi presenti
i vozione, che la Chiesa ha stabilito che si

a Ila Consagrazione ed Elevazione dell' O- dica anco ne'giorni di penitenza e perfi-


slia). Segue il sacerdote a dire, ma sotto no nelle messe de' defunti. Dato fine al
voce Dominus Deus Sabaoth, pieni sunt
: Prefazio , si dà principio allagrande a-
coeli,el terra gloria tua, Hosanna in ex- zione del sagrifizio e pertanto il sacerdo-
eelsis, ed erigendosi dice Benedictus tjui te alza le mani e gli occhi al cielo e di-
venit in nomine Domini, e si fa il segno ce : Te igilur. 11 Diclich, Diz. sacro-litur-
della croce. \J Hosanna (a questo arti- gico, all'articolo Praefatio avverte, che
colo dichiarai perchè si dicedue volte con si dice come si trova notato nell'ordine
quel che segue) in excelsis, ed il Dominus della messa e quelle Prefazioni che si
:

Deus Sabaoth con quel che segue, che di- dicono nella quaresima, nel tempo di pas-
cesi sotto voce, Pisciceli! è di parere es- sione enei tempo pasquale, o che vengo-
sere provenuto dalle messe solenni, in cui no assegnate come proprie fra le Ottave
cantandosi dal coro il Sanctus , il cele- (si eccettua però la festa di s. Gio. Evan-

brante insieme coi ministri con voce bas- gelista, nella quale sebbene abbia la pre-
nomina Iddio Signore de-
sa lo recita. Si fazione propria, pur si dice quella de Na-
gli eserciti, Dominus Deus Sabaoth,che tivitate, per antico uso della cappella pa-
in ebreo significa armate ed eserciti, eia pale. Si devono eccettuare eziandio la mes-
Chiesa come le altre parole l'usa nel tra- sa d' una feria privilegiata, come quella
durla in latino, poiché è ben giusto a- delle litanie maggiori nella festa di s. Mar-
d ora re il Signore qual Dio degli eserciti, co secondo la sua rubrica propria, e la
,
a
perchè Egli cosi si gloriò nominarsi e si messa della feria 4- delle tempora, che
compiace d'essere nominato dal popolo occorre nell'ottava della Natività di Ma-
eletto , e perchè Egli è padrone di tut- ria Vergine, nelle quali messe si dice la
tociò che vi è di bello di delizioso e di , prefazione comune, come decretò la s. con.
grande ne' cieli, e di tuttociò che nasce, de'rili, la quale inoltre ordinò. » Qui in
fruttifica e vive sulla terra ,
perciò sog- sabbaio recitat officium B. M. Virginis
giunge il sacerdote pieni sunt coeli et ter- volens celebrare missam votivam de san-
ra gloria tua. Ma l'amore e la gratitu- cto,nondebet dicere Praefationem B. M.
dine di cui meritamente per Gesù suo spo- Virginis, sed communem ". Le messe vo-
so è ricolma la sua Chiesa, dopo il canti- tive del s. Natale non hanno altra Prefa-
co in onore della sagrosanla Triade, non zione che quella de Nativitate, per la
,

le permettono si tralasci d'onorare in que- stessa ragioneaddotta per la festa di s.


sta occasioneil suo Redentore, ed è per- Giovanni Evangelista), si dicono eziandio
ciò che prosegue festosamente adireZte- nelle domeniche e nelle feste, che in quei
nediclus qui venit, ed a questo Benedictus tempi si celebrano, purché le dette feste
il sacerdote si erige nella persona e si fa non abbiano la Prefazione propria. Sefia
il segno della croce, perchè in questa il l'ottava di qualche festa occorra una fe-
Verbo umanato rese il dovuto onore al- sta delle maggiori, che non ha prefazio-
ii2 PRE PRE
ne propria si dirà quella dell' ottava
, ,
zioni perciò si dissero Pi<efetlure(F'.).V en-
quantunque di essa notisi faccia comme- ne l'impero, ed Augusto intitolò prefetti
morazione nella messa, Nelle messe si dice i governatori delle provincie eletti da lui

la Prefazione propria, se l'abbiano; se poi e molti altri uiìi/.iali anche inferiori, che
non vi siasi diranno quelle de tempore o aveano piuttosto il titolo di onore che im-
dell'ottava, fra la quale accaderà di cele- piego di prefetto. 11 Prefetto di Roma V ) (

brare la messo; altrimenti si dirà la Pre- era uno de'primi magistrati che la go-
fazionecomune. E' quando si celebra so- vernava nell'assenza de're, de'consoli e
lennemente qualche messa votiva per una degl'imperatori. Il suo potere fu alquan-
causa pubblica, allora si dirà la Prefa- to diverso secondo tempi, ed ebbe un'au-
i

zione incanto solenne, Doppi. come ne' torità molto maggiore sotto gl'impera-
Nelle messe de'defunti,in qualunque tem- tori. Aveva soprattutto il governo della

po, sempre si dice la Prefazione comu- città, di R.oma,ene trattai a Governatore

ne. Leggo nel Macri, che si deve dire il e Governatore di Roma. 11 Prefetto del
Prefazio comune nelle vigilie di s. Gio. pretorio era il comandante della guardia
Battista e de' ss. Pietro e Paolo, se ven- dell'imperatore e ne parlai a Porte di Ro-
gono fra l'ottava del Corpus Domini, co- ma, dicendo della Porta Pretoria e del Ca-
me decretò la s. cong. de'riti. Nola Can- stro pretorio, il quale come alloggiamento
cellieri, Lett. sul Dominus, che l' antica dei soldati pretoriani, era di verso dal luo-
formola del Prefazio che comunemente go ove il Prelore(P.)ammhì\slva\a\a giu-
sidice, Domine sancte, Pater omnipotens, stizia: meglio è a vedersi Pretorio. Au-
aeterne Deus, è malamente interpunta gusto creò questa carica, che comandava
e cantata, dovendosi dire : Domine san- la legione pretoriana. Questo prefetto e-

de Pater (come Gesù. Cristo medesimo ra ordinariamente dell'ordine de'cavalie-


pregando il divin Padre chiamollo Pa- i*i romani, ma dopo l'elevazione di Ma-

ter sancte), omnipotens aeterne Deus. Sul crino furono a tal carica scelti senatori i

Prefaziosi possono leggere, oltre i citati o quei ch'erano stati consoli. Gli altri im-
scrittori, e gli articoli a questo relativi, peratori accrebbero considerevolmente il

Musica sagra e Organo, anche Henr. suo potere, poiché divenne come l'arbi-
Gravius,Z?e rilibus antiquis Baplismi, tro e il giudice sovrano degli affari, e po-
et Confessionibus, et Praefalionibus, Co- trebbe paragonarsi ai Maestri del pa~
loniaei53i. Fr. Ant. De Monelia, Sur- lazzo che aveano anticamente tanto po-
sum corda, Bononiaei522. Barili. Bor- tere in Francia. La prepotenza del pre-
snoei, De formula, Sur sum corda, dis- fetto del pretorio giunse al colmo: lo inti-

seti,dune, Hafniae 1696, 1698. Adam tolavano chiarissimo, padre dell'impera-


Rechenbergius, De formula Sursum cor- tore; e di fitti l'imperatore era divenuto
da, Lipsiaei7o4elin ejus Exercit. ad N. il ministro d'un violento governo eletto
T., et Hist. Eccles. ^Lipsiae707. Bingha- 1 per la particolare utilità de'soldati, e si

miis, Deusitata Praefalione, dieta Sur- videro parecchi prefetti del pretorio giun-
sum corda, t. 6, p. 3o(). gereal seggio imperiale, facendo trucida-
PREFETTO, Magister, Praeftctus. re, quando pareva loro opportuno, colui

Preposto, che è sopra gli alili, che tiene che l'occupava. Ma Costantino abolì le
ragione o grado di dignità. Un tempo vi guardie pretoriane e il pretorio di Ro-
erano in Roma molte sorte di prefetti, ma, e per diminuire l'autorità del prefet-
le cui funzioni erano assai diverse. Que- to del pretorio divise l'impero in 4 parti,
sto nome sotto la repubblica era dato ad cioè l'Italia, l'Illirio, le Gallie e l'Orien-
alcuni magistrati della città ed ai gover- te, e creò un prefetto del pretorio per go-
natori d'Italia, i quali luoghi e giurisdi- vernare ciascuna di esse o per ainmini-
PR E ni
strarvi la giustizia e le finanze, senza ve- poggi del potere, ciò che li rese insolenti
runa ingerenza militare. Per tal modo la e disgustò le provincie donde si traevano
carica del prefetto del pretorio, che nel- i generi necessari al sostentamento. Bene
l'origine sua era militare e presso a poco ne scrisse Nicolai, Memorie sull'annona
simile a quella del generale di cavalleria, di Roma. Eraviil Prefetto de'vigìli, di
Magisler equilum, sotto questo impera- cui tenni proposito a Pompieri. 11 Pie*
tore divenne una carica civile. L'impera- fedo de'fabri nelle legioni, essendovi nel-
tore Giustiniano I creò un 5.° prefetto del l'esercito molti maestri legnaiuoli e di fa-

pretorio per governare l'Egitto, che fu di- re i carri, di ferrari, di fabbricatori pei'
viso dal governo d'Oriente dopo l'inva- edificare lestanze per l'inverno, come pei"
sione de' vandali, e riunito all'impero sot- fare le macchine, le torri di legno, le ar-
to un ed invigilava per-
tale imperatore, mi e le altre cose necessarie, de' quali
chè non mancasse popolo la sussisten-
al maestri il prefetto n'era capo. Prefetto del-
za. Questi 5 prefetti non aveano più il l'erario era il custode del tesoro, uffizio

comando delle armate; essi giudicavano che prima spettava ai pretori e da Nerone
definitivamente gli affari e godevano di fu attribuito a questi. Si disse Prefetto
lutti gli onori dovuti ai sovrani, senza a- dell'agricoltura l'ispettore ai lavori ru-
venie ne il nome né l'autorità, poiché rali. Prefetto delle ale il primario uffi-

niente facevano senza il consentimento ziale delle ale degli eserciti. Il Prefetto
degl'imperatori. Dopo di questi aveano aurarium era l'ispettore delle miniere o,
il primo posto, e tutti gli altri magistrati comealtri vogliono,all'imposta detta Mu-
ed i governatori di provincia erano loro raria istituita da Costantino.il Prefetto
soggetti. Delle dignità dell'impero in Ita- della flotta equivaleva ai moderni am-
lia feci il novero nel voi. XXXVI, p. i85e miragli. Prefetto delleferie latine si disse
seg. coi diversi prefetti delle legioni e delle quello che ne presiedeva la celebrazione,
provincie, e ne riparlai a p. 209 e seg. A.- e si sceglieva tra'palrizi. Il Prefetto della
gli altri relativi articoli trattai delle digni- giurisdizione era il nome de'giudici sta-
tà e prefetti delle diverse regioni. Quan- biliti ne'municipii; Prefetto de' naviganti
tunquegli edili (ne ragionai anche a Mae- era il soprastante ai rematori di una na-
stri ni strade) fossero incaricali in Ro- ve. Prefetto degli alloggiamenti dicevasi
ma d'aver cura de' vi veri, ed il prefetto chi curava la posizione del piano de'trin-
della città ne avesse l'ispezione, nondi- cera menti e di tutte le ispezioni de'cam-
meno nelle glandi necessità e in tempo pi. Il Prefetto della legione era un uomo
di carestia o di fame creavasi un magi- consolare che comandava agli eserciti iu
strato chiamato prefetto de'viveri, Prete- qualità di luogotenente. Il Prefello del-
feclus Annonae, il quale avea l'incarico l'Egitto detto Angus tale non era diverso
di comprare le vettovaglie nelle provin- dai prefetti o governatori delle altre pro-
cie (così chiamavansigli stali e paesi con- vincie,se non in questo, ch'egli conserva-
quistali fuori .d'Italia), di farle vendere va la sua autorità sino a tanto che il suo
al popolo ad un prezzo ragionevole, e di successore fosse entrato in Alessandria,
far punire coloro che facevano monopo- mentre per la legge generale il successore
lio per aumentarne il prezzo: ne parlai di un governo esercitava il suo uffizio ap-
in diversi articoli, ed anche a Povero. pena posto il piede nella provincia. Par-
Il prefetto dell'annona divenne carica e- tecipava a tutti gli onori de'proconsoli,
minente, quando gl'imperatori per tener tranne i fasci e la pretesta; ed era sua
provveduta Roma de'viveri necessari, a principal cura di spedire a Roma quella
profusione ne distribuivano ai soldati e quanti tàdi frumento che l'Egitto doveva
ulla plebe, creduti da loro due grandi ap- somministrare. Vedasi Emmanuele Du-
vot. tv. •«.
__-^- 8

^ IX, _
i>4 PRE PRE
ni, Origine e progressi del cittadino e Agli antichissimi Archivisti della Chiesa
del governo civile di Roma, ivi ij63. romana (V.) } de'quali parlai ancora a
Con questo vocabolo sì denominarono Notaro e in altri luoghi, degli Archivi
tlai Papi diversi uflìziali della s. Sede, ci- della s. Sede {V.), successero idue pre-
ed ecclesiastici, uggendosi in Morcelli
vili latiPrefetti dell'archivio Vaticano fon-
lanomenclatura di molli nell'idioma la- dato da Clemente Vili e da Paolo V, il
tino. Di questi titoli e uffìzi di prefètti ne i.° de'quali perfezionò ancora quello di
parlo ai loro articoli. I prefetti navali ,
Castel s. Angelo ch'ebbe pure il suo pre-

di cui parlai nel voi. XLIIJ, p. 22 ed al- fetto, avendolo notato eziandio nel voi.
trove, sono i più antichi uffiziali della s. Xj p. 187 e 88. Il Castellano di Castel
j

Sede che ebbero il titolo di prefetto, ve- s. Angelo (V.) godeva talvolta anche il
stivano coi piviali e portavano bandiere titolo di prefetto del medesimo. A Ma-
corrispondenti alle insegne de' rioni di rina, a Porti ed altrove notai che vi fu il

Roma. Dal secolo XV ebbe origine il pre- cardinal Prefetto delle pontificie galere,
letto della Biblioteca Vaticana (ne'primi e che il prelato Tesoriere (V.) esercitò
tempi in uno a\V Archivio, presieduta dal la carica di Prefetto o commissario del
Primicerio della s. Sede, Vedi, poi dai mare o della marina pontificia, delle ga-
cardinali vescovi di Selva Candida, e lo lere, fortezze, torri, porti, spiaggie o ripe
riportai a Porto), come notai a Bibliote- marittime. Di poi fu data la prefettura
cario dis. Chiesa, e meglio nel voi. XLII, ad un chierico di camera, anche col titolo
p. 24 '> cne ben presto ne fu aggiunto di Prefetto di Castel s. Angelo, indi suc-

altro, esono gli odierni i.° e 1° prefetti cessero variazioni. Il prelato Maggiordo-
O custodi di detta Libreria. Egualmente mo (V.) era prefetto de'ss. palazzi apo-
hanno il titolo di prefetto i bibliotecari stolici^ èantico uffizio: il Papa che regna
delle BibliotecheCasanalensee Angelica ha diviso la prefettura, dichiarando un
(V.).Neì tribunale della Dateria aposto- cardiuale Prefetto de' ss. palazzi aposto-
lica sono antichissimi il Prefetto dell'of- lici, come riportai nel voi. L, p. 196. il

ficio per obitum, il Prefetto del conces- i.° de Maestri delle ceremonie pontifìcie
simi, jl Prefetto delle date (a Primicerio (/'.) ha il titolo di Prefetto delle cere-
dellas. Sede dissi ch'era incombenza sua monie pontificie. A Depositerà Urba-
il datate le Diplomi pontifìcii
bolle e i ni rimarcai che n' è sempre prefetto il
colla formola, Dalum per manum N. Pri- cardinal camerlengo. A Congregazioni
micerii, ingerenza che poi passò al Bi- cardinalizie trattai di tutte , inclusiva*
bliotecario di s. Chiesa), de'quali ragio- mente a quelle che più non esistono, in
nai nel voi. XIX, p. 123, i4', i4 3 > J 44- uno alla loro origine che risale al stcolo
All'antica carica del Prefetto dell' anno- XVI, ad ognuna delle quali il Papa no-
na e col medesimo titolo successe il pre- mina per prefetto un cardinale, per cui
lato Chierico di Camera (V.), pel quale ad ognuna ne formai la serie, notando
sipuò vedere anche Agricoltura e An • nel voi. XVI, p. 1 38 e 139 ciò elle piti
kona. A detto articolo Chierici di Ca- particolarmente riguarda i cardinali pre-
mera dissi del decano ch'è prefetto del- fetti, i pro-prefetti, o chi ne fa le veci nella
l'ergastolo di Cornelo. Anticamente se- i loro assenza o impotenza : che il cardinal
r
gretari de' Brevi (f\) etano prelati, con Decano (f .) è sempre prefetto del la con -

titolo ili Prefetto de' brevi o della segna- gregazioue ceremoniale; che la Congre-
tura de brevi; avevano posto in cappella gazione di propaganda fide ha 3 cardi -

«: l'uso del fiocco paonazzo al cappello, nali prefetti, cioè il Prefetto generale, il

quando pochi prelati lo potevano usare: Prefetto dell'economia, il Prefetto della


sivedanoi voi. Vili, p. Ì06, IX, p. 199. stamperia, la quale prefettura suole e-
PI! E v ue 1 1 ;

sercitarsi dui primo.; che della Congre- pubblica tenevano luogodi principe, sen-
gazione della rev. fabbrica di *. Pietro za consultarne il senato e fuori de'comizi.
n'è sempre prefetto l'arciprete. NeHo stes- Sotto i re la carica fu a vita, sotto la re-
so articolo notai pure che il Papa suo- pubblica e gli annui magistrati non ebbe
le ritenere le prefetture delle congrega- più tal durata, perchè niuna carica per-
zioni della s. romana ed universale in- petua avea luogo nella repubblica. L'es-
quisizione, della visita apostòlica e del- sere. il prefetto eletto dal principe fuori
la concistoriale, come per ultimi fecero de'comizi, non godendo perciò l'onore di
Gregorio XVI ed il regnante Pio IX. magistrato e perciò non avendo autorità
Del resto il titolo di prefetto fu attribui- di consultare il senato e di radunare i co-
to a diversi individui. Nel voi. XXXI V, mizi, non poteva
conseguenza niente in

p. 3q dissi che il prefetto dell'immunità deliberare o risolvere nelle grandi emer-


ha ingerenza sulla cappella cardinalizia genze,adducendone le proveil Cenni con-
di S.Tommaso. Quando Leone XI si por- 1 tro le asserzioni di Livio e le sue interpre-
tò nel 1828 al Collegio Urbano per una tazioni. Solo nel dedinar della repubbli-
novena, il cardinal Cappellai'! l'incontrò ca il prefetto ebbe l'autorità di radunare
e apri lo sportello della carrozza, come il popolo e il senato in assenza de' con-
prefetto di propaganda, benché ivi fosse soli, prima essendogli stata contrastata.
il decano del s. collegio; poi il cardinale Avanti di questa epoca la podestà del pre-
die la benedizione col Santissimo. Chia- fetto consisteva nel comandare le trup-
masi Prefello il superiore d' una delle pe destinate alla difesa di Roma e ad in-
7 andamenti
Prefetture delle missioni apostoliche^ .); vigilare sugli de'cittadini per
Prefetto generale il superiore generale prevenire disordi ni con avvisarne
i il prin-
de' Ministri degl' infermi (f^); ne' Col- cipe,ed a riparare a quegli sconcerti, che
legi e Seminari quello che presiede agli senza senato e comizi potevano rimediarsi
studi, ed altri ancora che sono preposti con privata autorità e consiglio.Nell'anno
a vari uffizi minori ; vi sono i prefetti del- di Roma 3 1 2 colla formazione del poi tan-
le congregazioni pie, degli oratorii, della to temuto magistrato de'censori si dimi-
dottrina cristiana, ed altri. nuirono per allora le brighe del prefetto,
PREFETTO DI ROMA, Praefectus indi nel 387 o 388 tribuni con podestà i

AlmaeVrbis. Primaria, nobilissima*; au- consolare, non partendo mai tutti daRo-
torevole dignità della città di Roma, che ma, tolsero il bisogno del prefetto, crean-
ebbe origine prima del senato romano do il Pretore (F.), magistrato il più ri-

(7^.) e dei comizi, da Romolo i.° re dei ro- spettabile dopo i consoli, amministrando
mani, quando (come dice Dionisio d'Ali- nella loro assenza la giustizia in Roma,
caruasso) ordinò alle tribù e alle curie che solo restandovi il prefetto delle Ferie la-
r
ognuna eleggesse 3 senatori dentro alla tine (t .), di cui feci cenno a Prefetto.
sua compagnia, uno n'elesse egli medesi- Risorse la dignità di Prefetto di Roma
mo per dar loro norma in affare di tanto quando Augusto sulle rovine della repub-
peso edichiarollo insieme senatore e pre- blicarinnovò il governo monarchico, imi-
fetto pei' governare laquando egli ne città tando e di gran lunga oltrepassando il
partisse coll'esercito. Questa dignità durò fondatore di Roma giacché di questo le :

per 23oo anni sino a Urbano Vili che disposizioni urbane si restrinsero entro
nominò l'ultimo prefetto di Roma, re- gli angusti termini de Monti di Roma
standola dignità sospesa, ma non estinta. (f^.), da lui racchiusi nel circuito, dove
Come Romolo creò il prefetto di Roma, quelle d'Augusto riguardar doveano un
così sempre fu crealo dai re successori, vastissimo impero e un'ampia illustre ca-
dal dittatore e dai consoli che nella re- pitale di vaste proviueie in oriente eoe-
nG PRE PRE
cidente. In quanto a Roma, col consiglio magistrato annuo la prefettura; laonde
dèi suo gran ministro Ciluio Mecenate, nel catalogo de'prefetti presso Bucherio
egli la divise in proporzione della esten- si osserva che dal 254 al 352 contiene
sione in i4 regioni o Rioni, ed assegnò prefettiannui confermati talvolta sino al
loro annui magistrati: ordinò anche Ita- 3.° anno. Nondimenochi veramente fissò

lia e la divise in 1 1 gran regioni con sta- il corso alle usurpazioni del prefetto fu
bilirvi 4 prefetture. Accrebbe alcuni dei Costantino, il quale nella nuova generale

magistrati antichi e fra gli altri la pre- ordinazione dell'impero alzò in Roma un
tura, e ne istituì molli di nuovi; e tutti tribunale al vicario del prefetto del Pre-
questi magistrati, comprese le prefetture torio d'Italia, e venne per tal via a di-
<f/ta//<z, soggettai li al prefetto di Roma. videre la giurisdizione del prefetto di
Mecenate fu il i.° ad essere crealo pre- Roma. Segui il di lui esempio Costanzo,

fetto e benché semplice cavaliere fu fatto pochi anni dopo togliendo alla prefettura
principe del senato, ed ebbe autorità e il pregio d'esser singolare, con creare il

giurisdizione in Roma e nell' Italia sen- suo prefetto nella nuova Roma o Costan-
za limitarla all'assenza del principe. Inol- tinopoli, in cuinon avea posti il padre
tre Augusto al prefetto di Roma sottopose senon de'pretori. Scernimento tale d'au-
tra tanti altri magistrati anche quello torità e d'onore che non sembra com-
della censura e della pretura, gli diede pensato dal nuovo splendore che gli ac-
il jus gladii, che fu un dichiararlo tri- crebbe poi Valentiniano, preferendolo in
bunale supremo nel criminale, come lo senato ai patrizi, consoli, consolari, pre-
eia, in assenza del principe, nel civile, fetti del pretorio e altri illustri. Decadde
invigilando col prefetto dell' annona pel vieppiù la prefettura nello smembramen-
buon mercato e giustezza de'prezzi dei to dell'impero, né valse l'emulazione di
come uno
"viveri, degli oggetti di polizia; Teodoi ico re de'goti a ristabilirla sul pie-
però nell'accordargli il jus giaciti, salva de primitivo; che invece succeduti nel
la di lui superiorità agli altri magistrali, 568 ai goti i longobardi, questi oscura-
l'accordò pure a'consoli eda'pretori che rono affatto magistrati romani e tulio
i

furono detti giudici massimi, determina- empirono di barbarie, ponendo quasi in


zione che confermò Adriano nella sua silenzio la prefettura; mentre appena due
nuova ordinazione dell'impero. Quindi soli prefetti in sì lungo tempo ci sono ri-
sotto il successore Antonino Pio, l'anno masti secondo Cenni (cinque pare nella
i 38 di nostra era, il prefetto Publio nella serie di Contelori, compreso s. Gregorio
causa di s. Felicita e de'suoi 7 figli fece I), ignorandosi chi li creava, com'erano
solamente il processo e altri giudici li tornati ad essere perpetui, e quale autori-
condannarono a morte o almeno fecero tà ritenessero. Solo trovasi rimasta inalte-
eseguire l'imperiale condanna. Il che non rabile in essi la criminale giudicatura ne-
segui 1 6 anni dopo sotto M. Aurelio, che gliultimi anni del regno longobardo.
anzi il prefèllo Urbicio nella causa di To- Cenni ne'due prefètti non vi comprese s.
lomeo e altri martiri, e Rustico in quella Gregorio I, non convenendo che avanti
di s. Giustino, in qualità di giudici con- il pontificato avesse esercitata la prefet-
dannarono assolutamente a morte. Tale tura, come alieno dal carattere del santo
usui pacione di potere l'aveano tanto este- condannare; piuttosto con Giovanni
il

sa i prefetti nel 2. secolo, ch'ebbed' uopo Diacono ritiene che fosse stato pretore,
d'esserecon precello imperiale ristretta convenendovi Noris. L' Almeloeven ag-
dentro a 100 miglia. Altro freno posto giunse ai fasti consolari la Serie rie Pre-
a queste e altre usurpazioni fu quello di fetti eli Roma e eli Costantinopoli fino al
avere ridotto gl'ingelositi imperulori a 478 ; l'Eccardo pubblicò il Catalogo nel
PRE PRE 117
t. i, Scrìptores medii nevi, inserito dal Giovenzio o Vivenzio e Vezio Pretesta-
devio nel t. 3, Thes. ant. Rom. Cassio- to: questo ultimo disse a s. Damaso I:
doro e Salrnasio trattano della sua giu- Fatemi vescovo di Roma e mi farò cri-

risdizione nelle regioni suburbicarie fino stiano. Gl'imperatori Valentiniano, Teo-


a 100 miglia, e della facoltà di giudicare dosio ed Arcadio commisero al prefetto
nelle cause de'senatori e degli altri ro- Saluslio l'ampliazione e ornamento della
mani fino nelle provincie. Joh. Strau- Chiesa di s. Paolo fuori le mura. II pre-
c\\'u\s,De cenlumlapidibus suburbicariis, fetto Gracco del 383 ottenne il battesimo
seu de Praefeetura Urbicaria, ad tit. da s. Damaso 7, a condizione di atterrare
Digest, de Officio Praef. Urbis , Vit- la spelonca del dio Mitra, come fece. Il

tebergae 1660 Arn. Drakenborgii, Dis- prefetto Simmaco nel 4 ' 8, contro s. Bo-
sert.phil. histor. de Praefectis Urbi, 704 1
nifacio!, favorì l'intrusione dell'antipapa
e Ultrajecti 1 752. Jo. Tob. Krebsy, Com- JStilalio,onde l'imperatore Onorio dando
mentatici de Praefecto Urbis romano, Li- ragione al Papa fu cagione che lui e altri
psiaei 747- Edoardi Corsini, SeriesPrae- principi si frammischiassero ne\Y Elezio-
feclorum Urbis, ab Urbe condita ad an- ne de'Pontefici. Il prefetto Germano in-
mini usane i353,sivea Christonato6oo, tercettò la lettera che Gregorio Iscrìsse
s.

colicela et illustrata, Pisis 1763. Difesa all'imperatore Maurizio acciò non appro-
per la serie de' Prefetti di Roma del p. vasse la sua elezione, ed invece gli mandò
Corsini, contro la censura fattale sulle il decreto di questa. Prima di parlare del-
Ossen>azioni del Giornale Pisano, in cui la serie de' prefetti di Roma sotto i Papi
la detta serie si supplisce in assai luoghi divenuti sovrani, dirò di sua creazione,
e si emenda, Bologna 1772. Ne parlano abito, ollicio, podestà, giurisdizione, pre-
Y Effemeridi di Roma 1772, p. 33g. Let- rogative e altro. Felice Contelori, De
tera scritta a mg.r Guarnacci dall' ab. Praefecto Urbis,1\.omae 1 63 I, trattando
Amaduzzi sopra la difesa per la serie tutti i nominati argomenti, ecco come
de' Prefetti di Roma del p. Corsini, Pisa descrive il ceremoniale col quale il Papa

1 773. Lettera di Clemente Cardinali in- creava il prefetto di Roma, e fu osservato


torno la serie de' Prefetti di Roma redat- principalmente da EugenioI V, Sisto IV,
ta da Eduardo Corsini, Velletri 1 836. Paolo III e Urbano Vili. »» In pontificio
Fu riprodotta con Aggiunte nel voi. 2, sacello praesente sacro cardinalium coe-

p. i5 e 235 degli Atti della società Ve* to, vel in aliquo tempio, qui praefecturae
Ulema. Oltre la controversia per questa insignibus donandus est, inter sacrorum
serie, nel t. 1 degli Annali leller. d'Ita' solemnia duobus ex procerum nùmero
Ha p. 4j si rende conto d' un'altra que- primoribus utrinque associatusad Pon-
stione insorta tra il p. Branda che soste- tificem ducitur: Tum flexis iu imo solii
neva doversi dire Praef. Urbis, e il can. gradus genibus ad ipsum accedit, pedi-
Irico che sosteneva doversi scriverePrae/! busque de more exosculatis nixus geni-
Urbi. bus, fidei ac subjectionis juramentum
Le relazioni principali tra' prefetti di praestat: Inde ad solii imum regredieiis
Roma ed i Papi, prima che questi dive- consuetum pallium, sagumque exuit, ac
nissero sovrani temporali, sono le seguen- solio iterimi conscenso genibus iucubens
ti. Ermete del i32 con
circa fu convertito suarum vestium consecrationi interest,
tutta la Alessandro I
sua famiglia da s. dum a Pontifico veteri precatione pera-
e patì glorioso martirio. Viene dai critici gitur: Tum ab eodem dalmatica, cla-
tenuta apocrifa la lettera scritta da s. Dio- mydeque induitur. Demum pileo capiti
nisio al prefetto Urbano. L'antipapa Or- imposito, ad osculimi oiis admittitur;
sicino fu cacciato da Roma <lai prefetti exinde a sacrarum caeremoniarum ma"
,

i.8 PRE PRE


gistro insupremo solii gradu proxime sisleva al soglio pontificio, che caval-
posi diaconum cai dinalem inibì adsiden- cava immediatamente dopo il Papa coi

tern ad Pontificis dexteram collocatur, giudici all'intorno, e riceveva il presbi-


eisque ad sacri fìnem adstat paridi in- terio di 20 soldi e la mancia per Natale;
cumbens. Mox Pontifìcera discendentem ed a p. 222 che per la Candelora riceveva
assectatus pone pluvialis vestis oras su- la dispensa della cera anche la moglie del
stinet. Postremo Pontifexeumdem non- prefetto, chiamata prefettessa , Praefe-
dum depositis magistrati^ insignibuse clissae, avendone parlato in diversi luo-
pulo publice exceptum collocutioneque, ghi relativi. Riceveva in cappella le can-
coram omnibus in scam.no sedentem di- dele, le ceneri e le palme benedette prima
gnatusdioiittitjEtdemumsolemni pom- degli ambasciatorf: questi somministra-
pa revertitur, ut inferius dicetur ". Le vano l'acqua al Papa per la Lavanda
vesti del prefetto di Roma eletto dal Pa- delle mani (V.) ma l'ultima volta, come
y

pa consistevano: nelle calze (za nchas, cai- la più degna, la versava il prefetto. In
ceos),una tessuta d'oro, l'altra rossa; Ma- cappella semper Praefeclum omnibus
cri le chiama scarpe preziose e ricamate: post cardinales, illosque principe*, qui
nella forma che produsse Contelori sono in eodem scartino cardinalibus adsident,
una specie di stivali allacciati nella par- sive clericis, sive laicis sine lilla contro-
te anteriore della gamba cogli speroni versia anteferendum esse docent: neque
Nella tunica, dalmatica o funicella det- excipiunt praesules cujuscunique digni-
ta anche veste senatoria, aperta dai Iati, tatis ac muneris, etìam si sacris vesti-
e secondo altra forma soltanto davanti, bus induli sint. Tanto il prefetto che la
con maniche corte e larghe di drappo prefettessa aveano la parte di palazzo,
rosso,ricamata d'oro nelle aperture e nel - pane, vino, ciambelle, di che nel voi. L,
laestremità. Nella clamide, o paludamen •
p, 2o5 e 206. Nel giorno della corona-
to, o pallio, o piviale, o manto prezioso zione, così leggesi per Gregorio IX nel
(come dissi nel voi. XL1I, p. i6S)holo- 1 227 che addestrava per la briglia il ca-
serica punicea confeclum àuroque, rica- vallo su cui cavalcava i) Papa
Sena- col
mata d'oro intorno all'apertura davanti tore di Roma (P.), e per Bonifacio Vili
manto che
e nell'estremità: tanto questo nel 1294, manto quod splendidus una
la tunica discendevano sino ai ginocchi, auri subcinclus caliga, subeinctus et una
e si legava il manto sull'omero destro con scarle ti, ponendus erat Praefeclus,et al-
legaccia d'oro. Nel pileo o tiara con co- mae Urbis aposlolicum juxla, corni tan-
rona (ne parlai nel voi. XVII, p. 1 83), tibùs illuni judicibus coperti di piviale,
o berretta ducale colle code pendenti, ros- ancorché in questa funzione v'intervenis-
sa e ricamata d'oro con gemme nel cer- se Carlo 11 re di Sicilia e altri principi,
chio, essendosi usata di forme di verse, co- osservando Contelori che il prefetto pre-
me di berretto frigio, di tiara e di mi- cedeva il Papa o gli era al lato o imme-
tra chiusa ,
Garampi nel Sigil-
per cui diatamente lo seguiva. Altrettanto faceva
lo della Garfagnana p. 75, scrisse che nel giorno di Pasqua cavalcando, e ne ri-
da Benzone vescovo d' Alba si raccoglie porta la figura (insieme ad altre tra tic
che nel secolo XI portava la mitra an- dai monumenti di Viterbo e Caprarola),
che il prefetto di Roma. Nel voi. Vili ricevendo 4o soldi o denari di Pavia, nec
p. 117 e seg. narrai del suo interven- raro quindecim sportulam, unumque vi-
to, per documenti de' primi del secolo ni, alterimi vero secundarii cadum ac-
XII, alle sagre funzioni pontifìcie, vesti- cipiebat. Nella 4* domenica di quaresima
to di manto prezioso e calzato d' oro in 1 iceveva dal Papa in dono la Rosa d or,,

ima cianca e di rosso nell'altra, che as- benedetta {V-), per avere accompagnato
2

PRE PRE. 119


a piedi il Papa e condolici per la briglia ministrare al Papa i cerei, era ammesso
il suo cavallo e sostenuto la staffa a guisa al solenne convito e riceveva le decime.
<li Palafreniere [V.) } come fecero impe- Nelle funzioni che il Papa celebrava nel-
ratori e re, e nel modo che riportai nel la basilica Lateranense, il prefètto vi as-

citato volume p. 277. Riferisce Borgia, sisteva coi Giudici (F.) Palatini (f'-)j
Memorie 1. 1, p. 4 parlando degli ar-
1
>
con questi e altri primari uffiziali della
civescovi di Lione, che amministravano s. Sede ne'primi secoli interveniva a\VE-

il governo temporale pel senescalco, sen- lezione del Pontefice. Allorché l'impera-
za interloquire nelle cause criminali e in tore veniva in Roma, il prefetto l'incon-
quelle massimamenteche esigevano pena trava, e nell'ingresso della cittàsosleneva
di sangue, per cui gli davano l'autorità baldacchino quadrato, con quei
l'asta del
rog/ioscendi et defìniendi nello stesso mo- , personaggi che indicai nel voi. XXXV,
do che il prefetto di Roma, qui punien- p. 173 e 174: conservatori di Roma
i

dis criminibus specialiter praeest, prae- conducevano il cavallo pel freno, che nel
jeclurae suae auctoritatem a domino Pa- discendere prendevano il prefetto e il se-
pa recipere dicitur. Ut et in dominion natore, ed il i.° sorreggeva la staffa nel
Laetare, expleta solemni processione, in discenderel'imperatore. Ro- Il prefetto di
qua rosam auream idem summus Poti' ma nell'ingresso di Lodovico il Bavaro
ti/ex circum portai, ipsum quasi prò de- lo precedeva; così nel 1468 quando tor-
biti exequutione eadetn rosa remunerai. nò in Roma Federico III, dopo il re d'Un-
Nel r5o6 Giulio II nel dì della Purifi- gheria e Boemia cavalcava il prefetto or-
cazione die la candela al prefetto prima nato di sue insegne, seguito dall'impera-
de'vescovi assistenti al soglio e del prin- tore in mezzo a due cardinali. Nella co-
cipe di Macedonia. Nel precedente anno ronazione dell'imperatore o quando con
e per tal funzione, reliclo majori cereo, solenne pompa fece il suo solenne ingres-
(pieni ad dexteram lenebal, ce-
Pontificis so inRoma, gli andava innanzi colla spa-
retini ab ipso minorem anteSalernitanum da imperiale nuda, come aveano prati-
principali acccpit, qui tanica accepcrat cato cogl'im pera tori romani i prefetti del
ante praesides assistens. Ma devesi te; pretorio, ed i proto-spatari con quelli di
ner presente che allora il prefetto era il oriente. Tanto eseguì nelle coronazioni
duca d'Urbino. Nel solenne ingresso che d'Enrico VII e Carlo IV. In Bologna per
fece Giulio II in Bologna cavalcava dopo la coronazione di Carlo V, nella splendi-

gli ambasciatori, sosteneva la fimbria o dissima cavalcata che in più luoghi de-
a
coda posteriore del manto papale e lo co- scrissi, Francesco M. I della Rovere du-

priva con l'ombrella. Nella processione ca d'Urbinoe prefetto di Roma fatto dal-
del Corpus Domini sostenne il lembo po- lo zio Giulio II, col marchese di Mon-
steriore del manto di Giulio II nel recarsi ferrato, il duca di Baviera e il duca di Sa-
alla cappella e poscia incedette nella pro- voia, cavalcava per 3.° Come prefetto di
cessione dopo il principe di Macedonia, Roma vestiva la dalmatica di raso cre-
cogli ambasciatori di Francia e di Vene- misi che sino alle ginocchia gli cadeva,
zia : con questi sostenne l'asta del ponti- con manto di broccato d'oro e allacciato
ficio baldacchino quadrato. Il prefetto alla spalla destra. In capo aveva un ber-
interveniva alla solenne funzione della rettone a forma di piramide, lungo e co-
lavanda de'piedi dell'immagine del ss. perto di raso rosso, con fodera d'armel-
Salvatore, istituita da s. Leone IV nel- lino, splendido per oro e gemme, con alla
1'
847> come narrai ne' 83, voi. IX, p. sommità rotonda e bianca duestriscie au-
XLIX, p. 287. Al prefetto apparteneva ree formanti la croce. Gli pendevano sul-
nel giorno di s. Andrea al Vaticano som- le spalle due altre strisele rosse colle croci
,,

lao PRE PRE


di trine d'oro a guisa delle Gode delle mi- risdizione sulla Città Leonia a [F.). Inno-
tre vescovili. Egli teneva lo stocco o spa- cenzo III aggiunse al prefetto il cardinal
da dell'imperatore ben ornata di gemme Gregorio diacono per provvedere energi-
nell'elsa e nella vagina. Dopo che Carlo camente contro ladroni. Il prefetto crea-
i

V per circa 6 passi guidò per la briglia va giudici ed notari ne' secoli XIII e
i i

la chinea che cavalcava Clemente Vlf, XIV, usando nel diploma questa fòi mo-
ad istanza di questi montò sul suo ca- la: » Ego N. Dei graliasacrae romanae
vallo, sorreggendo la staffa il prefetto di praefecturae judex et scrinarius ". Cali-
Roma. Nel convito imperiale, questi sedè sto III nel 14^7 e Alessandro VI nel i497
nella mensa poco disgiunta dall'impera- gli restituirono la giurisdizione sui ca-
tore con 4 cardinali e nominati princi- i stelli, »» Vetus Montagnola, Ca-
Civitas,
pi. Dice Giovio che lo creò cavaliere, co- prarola, Vetralla, Carbonianum, Julia-
me solevano fare gl'imperatori dopo co- nellum, Tulpha nova,praelerea Castrum
ronati sul Ponte s. Angelo (P.), con di- Valeranum, Rispampanum, Orchia seu
Tersi. Orclae, Arx Mons Romanus, Mons Ma-
Della podestà, giurisdizione e preroga- jor, Casamarii, et alia quaedam, quorum

tive Contelori tratta ai


e. 4 e 5, ed il Co- regimen ac dominatus Urbanae oliai
heW'io, Noi. cardinalalus,p. i56: dell'an- praefecturae conjuncta erant". Vedasi il

tica ne parlai in principioenel voi. XXXI, p. Casimiro, Memorie de' conventi della
p. 3o8. Amplissima era l'antica podestà e provincia romana, p. 54- 11 prefetto co-
giurisdizione sotto Cesari e sotto ire goti i niava anche la moneta, di che parla Con-
tanto in Roma che nel suo distretto e Co- telori riproducendone due con sei pani
marca [V.) nel raggio di ioo miglia, e la lettera P, Praefecti, dicendo essere
nel criminale e nel civile, cui appellava- loro insegna l'aquila che sostiene una ro-
no dai pretori delle provincie chi si cre- sa, per quella che gli donavano Papi, i

deva gravato de' loro giudizi , essendo ed i sei pani che ogni giorno riceveva in
molti gli avvocali che ricorrevano al sup Roma da ciascun fòrmi ro per la sorve-
tribunale. Presiedeva ai pubblici spetta- glianza che esercita va sul pane ealtre vet-
coli, puniva i servi infedeli, nominava i tovaglie, perchè osserva Nicolai t. 3,p. 6 r

curatori e tutori, vegliava sugli artefici chene'lempi di mezzo tra gli antichi ma-
e venditori de'commestibili, alla ripara- gistrati della città più stabilmente si tro-
zione de'pubblici edifizi, sulle pubbliche va la carica del prefetto di Roma, essen-
strade contro i ladri, e sopra altre cose, do molto probabile che avesse la ispezio-
venendo la sua podestà e giurisdizione ne egiurisdizione sopra l'annona. GÌ' im-
ampliala o ristretta secondo la volontà peratori ed Pontefici concessero ai pre-
i

de'principi. Sotto i Papi conservò diverse fetti di Roma diverse prerogative. Nel
dellememorate e altre attribuzioni. A- senato era il primo a parlare. Venne de-
J
driano I di comune consenso coi romani, coralo de ti Ioli d' Illuslre,d' Illustrissima,

volendo punire misfatto commesso nel-


il di Gloriosissimo, di Eminentissimo, il

le persone de'due- primari palatini Cri» quale dava anche al prefetto del
titolo si

stofano e Sergio, d" cui pàrlaGalletti, Del pretorio, come notano Salmasio, Depri-
primicero 5i, Jussit contradere Cai-
p. mala Papae p. 1 55, e Seldeno, De titulis
vulum eubicularium,el Campanos Prat- honorum 1. 1, p. 6G8. Seri vendogli o par-
fedo Urbis, ut more homicidarum eosco- landogli si usavano quelli di tua magni-
ram universo populo cxaminaret. Nel tudo , sincerilas _,
illustris auctorìtas
loto nella causa tra Ugo abbate di Far- sublimilas, nobilitas, exiniiclas ,ampli-
la e altri giudicò il prefetto. Calisto II nel ludo, eminenlia, gravitas, culmen, ma-
i 123 concesse a questo magistrato giu- gnificentia. Fu equiparato al prefètto del
PRE PRE 121
pretorio. e al maestro de'militi. Da Adria- a quell'epoca il senatore di Roma era di-
no I a Benedetto X poco si conoscono le gnità maggioredel prefetto. Daidiaridei
prerogative del prefettodi Roma. DaGre- maestri delle ceremonie, in gran parte
gorio XI ad Eugenio IV egualmente, a pubblicati dal p. Gattico, si apprende co-
cagione del grande e lungo scisma, co- me ne'posteriori tempi il prefetto di Ro-
me per l'assenza de'Papi da Roma. Così ma era trattato nella cappella pontifìcia
Contelori descrive i rapporti tra il pre- e nelle pubbliche funzioni, divenuto però
fetto e i magistrati del municipio roma- quanto all'esercizio della carica prelato
no, ossia della precedenza del prefetto sul Governatore di Roma j imperocché es-
senatore, sui conservatori e sul vessilli- sendo duchi d' Urbino (panche prefèt-
i

fero o gonfaloniere di Roma, tutti ma- ti, rare volte si recavano in Roma. Conte-

gistrati primari, ma inferiori al prefetto. lori riporta molti tratti ditalidiari,ed al-
« Atq-ue ut ab Urbis senatore ordiamur, cuni appunto riguardano i governatori di
eum ubique,Praefecto loci dignitate ces- Roma, la loro assistenza alle sagre funzio-
sisse, neque uspiam ea de re in contro- ni papali, la precedenza sugli ambascia-
versia m venisse reperio. Ex eoflt non mo- toriincappella e nelle cavalca te. Nel i5oG
do Urbis conservatores, sed etiam populi Giulio II pranzando coi cardinali nel mo-
romani vexilliferum (V. Gonfaloniere nastero di s. Paolo a'-i5 gennaio, fece as-

della s. r. Chiesa, dal quale si rileva cbe sidere a mensa solo praefectus, così nel
maggiore, di questi era la dignità del pre- convito di Pasqua il nipote prefetto di
fetto), qui dignitate senatori inferiores Roma; nel pranzo fatto nel Valicano pel
sunt, praefecto posthaberi. Atque, haec matrimonio di Felice figlia del Papa con
ut juredebentur, semper servata fuis-
ita Orsini, pracfectus post cardinalessedit,
se memoriae proditum est ''. A Paggio secundum illuni Urbis gubernator, dei/i-
dissi di quelli del prefetto di Roma e co- ceps suo ordine regis Galliae, atque Ili'
me nobilmente vestivano nelle cavalcate spaniae oratores. Nello stesso anno Giu-
colla livrea del prefetto, precedendolo con lio li recandosi da Ferrara a Imola, il

una frusta in mano, in segno che casti- nipote duca d'Urbino e prefetto di Roma
gava i malfattori. Il Vitale, De senatori cavalcò tra due cardinali. Recandosi in
di Roma, riportando l'ordine e la magni- Roma il prefetto era incontrato da una
ficenza de'magistrati romani nelle pub- cavalcata de'famigliari del Papa, de' car-
bliche cavalcate, nel tempo che il Papa dinali e de'baroni romani, che descrive
colla corte stava in Avignone, scrive che Contelori, insieme a quella per l'ultimo
dopo gli oratori dei re, de'principi e re- prefetto reduce dall'aver preso possesso
pubbliche, preceduto dai paggi del gon- dello stato d'Urbino in nome dello zio
faloniere e propri » seguiva il Prefetto Urbano VIII, anche coi famigli degli am-
di Roma a man dritta del Confaloriiero. basciatori. Nella distribuzione delle pal-
E questo officio dopo il Senatore ha il pri- me nel i5o5 e i5o6, in questo tempo
mo luogo, esercitato da baroni romani il prefetto palmata gestabat ad Pontifi-
(massime dai Caelani e Orsini, f.)jet cis dexleram, princeps vero Salernita-
avendo carico di mantenere la patria ab- nus, atque Urbis senator gestabant ad
bondante, e di tenere purgate e sicure sinistram. Garampi citato a p. 6 1 parla
le strade della campagna di Roma, nette del sigillo del prefetto di Roma Pietro
da la troni et assassini, e con vigore li ca- de Vico, rappresentante l'immagine d'u-
stigava Dietro a questo venivano 4 na donna colla spada (segno della giu-
paggi, i palafrenieri, i gentiluomini, gli a- stizia, dice Valesio) in una mano e colla
labardieridel seuatore,il quale cavalcava rosa nell'altra coll'iscrizione abbreviata:
con maestà". Laonde chiaro risulta che Signuta pracfcctoriae dignitàtis, perde-
i22 l'UE PRE
notare che quella figura rappresentava soleva avere dai fornì della città ogni gior-
l,i Prefettura di Roma. Vettori nel Fio- no nel medio evo, dice Nerini,che ripor-
rino d'oro p. i 29 diede un intaglio in le- ta diverse notizie sui prefetti di Roma,
gno col sigillo del prefetto, colla detta fi- De tempio ss. Bonifacii et Alexii. Can-
gura sedente su trono adorno delle teste cellieri ne' Possessi p. 499 crede che il

di cane (persimbolo di fedeltà, dice Va- Palazzo di Firenze (f.) in Roma fosse
lesio), egualeaquelloch'è nell'arco trion- già del prefetto di Roma o della fami-
fale della basilica Liberiana, nella cui pre- gliade Vico che ne' vecchi mss. è detta
della è l'epigrafe: Justilia indicat. Late- anche de'PrefeUi, il quale nella confisca
ralmente sono 3 figure in atto di suppli- de'beni fatta ad essa da Calisto III, co-
anche genuflessa, ed una pre-
care, alcuna me edifizio spettante alla prefettura lo
sentando istanza sovrastate da due i-
, die al nipote quandogli conferì la digni-
scrizioni. Dice là 1/ All'inai Papae Ma- tà, il quale in più luoghi vi fece dipin-

rais Aurea Rosaj la »;- Sig. Praefeclo- gere sul muro, graffito a chiaroscuro, il
riae dignità ùs. Sotto alla predella si leg- bove stemma gentilizio de'Leuzuoli Bor-
ge: Haéc die. fideliter scrii, notarli et/'u- gia. Da questa denominazione la vicina
dices,con l'aquila coi 6 pani. Intorno al chiesa di s. Nicola de' Predicatori (P.)
sigillo è l'iscrizione: Joannes Dei gratia prese il titolo di s. Nicola de' Prefetti, ed
Ahnae Urbis Praefectus Cesare absen- in una bolla di Urbano II presso Mont-
te sanimi Pontifìcis daclor. Sotto nella faucon, Diar. ital. p. 244» e scritto de
maggior parte del diametro vi è l'epigra- Praefecto, che il volgo dice de' Perfelti.
fe: hnperii sacri jasliliae cani mucrone. J
Serie de prefetti di Roma in tempo dei
Il citalo p. Casimiro a p. 386 dice clie
sovrani Pontefici.
il sigillo della prefettura che usava Gio-

vanni de Vico prefetto di Roma nel 34', 1 Gaetano Cenni, Dissert. 10 del Pre-
si vede impresso con incisione nella Sto- fetto di Roma, supplì a Contelori nel ri-
ria di T'iterbo del Bussi (Garampi ritie- portare le notizie di alcuni prefetti di Ro-
ne che questi errò sul nome, essendo il ma, dal fine del regno
longobardo fino a
sigillo di. Pietro), illustrato dal Valesio. Innocenzo III, cioè dal 774circa ah rg8,
Osservo che nel Bussi a p. 20*1, il sigillo per più di 4oo anni, lasciando così Con-
è eguale a quello di Vettori, meno qual- telori correre l'opinione di coloro, i quali
che piccola diversità; esse consistono, che leggermente credono avere avuta gl'im-
nell'ultima epigrafe è detto: Juslicieq. peratori suprema giurisdizione in Roma
inaerò; che in vece delle 6 figure ne so- (cièche confutai in moltissimi articoli ed
no scolpite 4, cioè 2 giudici in ginocchio a Placito) e ne'di lei magistrati ; tanto
colmotto sotto, Judicet, e sopra Jusleju- più che gli atti del medesimo Innocenzo
dicanl, con un libro a piedi della Prefet- III , non si esamina direttamente la
se
tura; e dall'altra parte 2 notali in simile Storia,parche confermino tale falsissima
atto con un calamaio, sotto vi è Notarii, opinione. Mentre che Papi assoluti si- i

e sopra Dieta ips. fidclltè. scribi". Si al- gnori di Roma e dello stato della Chiesa
lude alla vigilanza del prefello nello sce- fin da Gregorio II, prima ancora che
s.

gliere giudici e notali dotli e fedeli: i l'Impero (P.) ài Occidente,


ristabilissero
primi hanno il cappuccio, forse segno di non si spogliarono mai del loro diritto,
giurisdizione. L'aquilaarme dell'impero molto meno lo perdettero, benché ora dal -

romano lo divenne della prefettura e pro- l'incostanza de' sudditi, ora dalle usur-
babilmente l'adottò la famiglia de Vico, pazioni imperiali fosse loro contrastato.
per il lungo tempo che eserciti) la digni- Appena ripristinato l'impero da s. Leo-
tà :pani ricordano quelli che vi prefetto
i ne III in Carlo Magno, i successori fu-
,

PRE PRE p* 3
rono costretti dalla instabilità de'roma- re volle scompagnali da sedizioni, conti-
ni a chiamare in aiuto gl'imperatori Ca- nuò fino a buona parte del secoloXH.Qui
rolingi, e questi in tali occasioni ebbero termina Cenni e tace fino al 4o, per cui 1 1

autorità delegata negli affari- anche più riempirò il vuoto. Pompili Olivieri, lise-
gelosi del principato e del sacerdozio; ma nato romano, p. 166, confutò Platina, per
non però si mai alcun di-
arrogarono essi avere asserito che nel pontificato di Gio-
ritto pontificio come osarono fare Fe-
,
vanni XII in Roma erano creati due con-
derico I e suo figlio Enrico VI, ai quali soli l'anno, e un prefetto della nobiltà, il

spettano memorati atti. Pertanto indi-


i quale rendesse ragione al popolo, e dalla
cherò le cose principali di detti prefetti plebe si creavano 12 decarconi (o-tribuni
diRorna colla scorta di Cenni, e di quan- della plebe o caporioni), quali sostenes- i

to mi riuscì riunire, avendo presente e sero 1' officio del Narra poi che
senato.
profittando di ciò che scrisse il Carli ,
Giovanni X1II{ V.), essendosi inimicati i
Ossen'azioni in quanto appartiene alla romani, Roffredo prefetto di Roma lo po-
zecca pontificia e a Roma, opera loda- se in Castel s. Angelo indi cacciò dalla
,

ta dal Zaccaria , Storia letteraria d' 7- città. Ne prese le difese Ottone I, per cui

lalia t. 3, con importanti rilievi. Nel- i romani lo richiamarono, ma l'impera-


l'andare unite alla podestà del Papa le tore fece impiccare i3 de'principaii ro-
forze imperiali ne nacquero frequenti
, mani o tribuni , e secondo Baronio fece
sedizioni in Roma, che andarono per lo cavar dal sepolcro il cadavere di Roffre-

più a finire nella mutazione di governo. do, squartare in pezzi e attaccare in va-
a
Cominciò la i vivente ancora Carlo Ma-
. rie forche. A Pietro poi successore di Rof-
gno, iiquale da alcuni e da Torrigio, Grot- fredo nella prefettura, dopo avergli fatto
te vaticane, p.269, citando Alamanni, radere la barba e attaccare pei capelli al

De late.r. par iet., dicesi che fu anche pre- cavallo di Costantino, a ritroso sopra un
fetto di Roma, forse perchè ne'mooumen- asino (con un campanello alla coda, dissi

ti ci viene rappresentato con berrettone nel voi. VII, p. 1 1 5) con un otre in testa

in testa, e come dice Eginardo, era solito e due alle coscie, lo mandò a girare per
vestirsi con longa tunica et clamyde a- la città zimbello del popolo, battuto con
mie tua, come suole figurarsi il prefettodi verghe; indi posto in oscura prigione vi

Roma. Che a suo tempo enell'Boolo era restò lungo tempo, finche fu esiliato da
Costantino Orsini, lo afferma Contelori, Roma. Tuttociòcon qualche piccola dif-
Da questa epoca e per più d'un secolo Ro- ferenza Io racconta pure Contelori. Fer-
ma non ebbe prefetto, cioè fino al 928, rucci, Investigazioni su Bonifazio VII
al dire di Cenni, non intendendosi perciò p". io, riferisce che Ottone I abolì la ca-
come ebbe Muratori a far le meraviglie nondimeno nel 794 Cre-
rica di prefetto;
trovando nel g65 il prefetto Pietro men- scenzo Nomentanoera capo d'una fazio-
tovato dalconlinuatore diReginonee da ne popolare, con attribuzione equivalen-
Contelori, quando erano già 38 anni da te a prefetto o decarcone: di questo fa-
che era stato nel 928 sotto Leone VI in moso personaggio che s'insignorì di Ro-
una nuova sedizione ristabilito benché , ma, trattai nel voi. XLVIII, p. g4- Con-
in compagnia di due consoli e de'tribuni telori lo registra prefetto di Roma al ioo3,
della plebe, il qual governo durò a tutto laonde non pare esatto quanto si legge nel
il secolo X; finché avvedutisi Papi mi- i Compendio della famiglia Trasmondo,
drirsi nella podestà consolare i semi di p. 79, che Contelori loavea riportatoal
sedizione, ridussero il governo, aiutandoli 990, bensì è vero che il Nomentanoera
gl'imperatori, al solo prefetto, il quale tra stato punito nel 998, per curii prefetto
gli scismi orribili degli Antipapi (f/ .) )
ra- deve essere quello che 1' erudito storico
lai PRE PRE
riporta, Crescenzo figlio ilei conte Berar- avea giurisdizione, con bolla de! 1 1 23 lo
do seniore. Altro prefètto di Roma è Cre- privò di tal diritto. Neh i3o Ugo figlio
scenzo conte di Sabina, tanto ili voi ito dai ili Leone Frangipane seguì le parti del-

l'api, che morì nel o o, e da cui i i si vuole l'antipapa Anacleto li contro Innocenzo
discesa la nobilissima famiglia Crescenzi, lì. Nel 1 1 34 Tebaldo e Pietro Lattoni.
per cui nelioi i lo divenne il preceden- Sdegnati romani irragionevolmente con
i

le; ed Galletti citato dall'eliconi iato sto- Innocenzo II per non aver voluto loro ac-
rico, sull'opera di Gobio, ne parla anco- cordare di vendicarsi a loro talento de'ti-
ra, e de'suoi giudicati a p. 80 del Primi' burtini, mutarono il governo municipa-
cero chiamandolo Crescenzo glorioso
, le, ristabilendo il senato, cui diedero per
Roma. Questo Crescenzo di
prefetto di capo il Patrizio (V.), a ciò istigati da Ar-
Berardo fu detto de Arce, de Turre } del naldo da Brescia {F/ .), le cui false e per-
Castello munito, perchè stabilitosi presso verse dottrine il Papa avea condannate
il foro di Nerva lo cinse di torri e di ben nel conciliogeneraledi Lalerano 77, qua-
muniti ripari. Così in vece di uno,inquei le fanatico eresiarca e nemico furibondo
tempi vi furono successivamente 3 Cre- della sovranità pontificia e delle posses-
scenzi prefetti dell'alma città. Furono in- sioni ecclesiastiche e Mani (Z7 .) morte.
di prefetti, nel 1060 Giovanni, nel 1061 Delle sedizioni de' romani ne' successivi
Stefano, nel 1076 Cencio o Cinzio, che pontificati, infiammati dagli errori del
crudelmente oltraggiò s. Gregorio Vile perturbatore Arnaldo, parlai ancora nel
fu punito, di cui parlai nel voi. XXXII, voi. XLVI,p. 1 1
3, per cui vollero interve-
p. 216 e seg. , ed all' articolo Ponte s. nire all'elezione di Celestino II nel r 1 4-3.
Angelo. Nel 1080 Riccardo de Vico, Sotto il successore Lucio
elevarono al II

nel 1088 Benedetto', nel ogg Pietro de 1 patriziato Giordano, cui volevano ubbidi-
Vico. Per sua morte il figlio Pietro, gio- re come a principe, con che restò allora
cane di pochi anni, col favore- di alcu- abolito il prefetto, intimando al Papa di
ni romani prelese di succedere nella pre- deporre nelle sue mani i diritti regali, e
fettina, con quella sedizione del 1 16 che 1 giusta i falsi d'Arnaldo doversi
principii
accennai nel voi. Ll,p. i65; ma Pasquale con tentare per se e pel clero delle decime e
Il la die a Pierleoni, il quale ebbe colla oblazioni de'fedeli. Lucio II restò vittima
fazione contraria gran contrasto come , del suo coraggio col quale voleva caccia-
leggo in Carli. Notabili sono le parole del re dal Campidoglio patrizio e senatori.
Papa nell'in vestirlo; Quianostra, inquit, Divenuti più orgogliosi i romani e volen-
ante tempus occupant, merito et non sua do nel14^ impugnar l'elezione di Eu-
1

in tempore perdant. Vade Pelre , et tu genio III, se non confermava le innovazio-


Constantine s elex omnibus quae ad prae- ni da loro fatte, il Papa partì da Roma, e
fec.turam pcrtinentad curìae commoduni come racconta Muratori, vi ritornò l'e-
in testimonio venerabile hujus nostri dia- resiarca Arnaldospargendovi liberamen-
coni le inveslias. Nel 1 1 18 appena eletto te il veleno di sua dottrina, ad onta che
Gelasio 1I(V.), fu imprigionatóda Fran- Innocenzo II l'avesse espulso da Italia, fo-
gipane ma Pietro Pierleoni, che il Pa-
, mentandoil popolo alla libertàea restau-
pa nel divider le cariche avea conferma- rare l'antica repubblica, privando il Pa-
to nella prefettura urbana, lo liberò e l'aiu- pa dell' autorità civile, per cui Eugenio
tò a fuggire. Il successore Calisto II, per HI avvertì con lettera il clero romano con-
l'abuso che facevasidel privilegio poc'an- tro le fallaci lusinghe dell'insidioso sci-

zi ila lui accordato al prelètto di succe- smatico. Inferocito il popolo si diede ad


dere nell'eredità di coloro che morivano atterrare i magnifici palazzi e le torri dei
senza figli nella Città Leonina, dove egli nobili che abbonivano queste sacrileghe
PRE PRE ia5
novità, e le case de'cardinali, alcuni dei vano questa la favola di quello per A mal-
quali ne riportarono ferite. Venuti poi i do.Contro gli antichi e moderni apologisti
romani a concordia con Eugenio III, que- benissimo chiari le cose riguardanti nar- i

sti m contentò che sussistesse il penato con rati fatti d'Arnaldo la Civiltà cattolica nei

senatori deputati dalla pontificia'autori- voi. 4. p.35 e 129 però e per quanto :

tà , ma
ordinò che abolito il patrizio si vado a dire, non posso convenire intie-
rimettesse nel primiero decoro la digni- ramente nell'asserzione. » Il prefetto di
tà del prefetto di Roma, che sarebbe e- Roma rendeva sì omaggio al Papa, m?i
Jetto dai Pontefici,ed a prestare l'ubbi- rappresentava l'imperatore, da cui in se-
dienza dovuta Papi padroni legittimi;
ai gno del suo potere riceveva una spada:
quindi è manifesto perchè Lucio II ed Eu- questo uso non fu abolito che posterior-
genio III tanta premura avessero che dai mente sotto Innocenzo Ili ". Per quan-
sediziosi romani abolito il patriziato si re- XXIX, p. 142, do-
to dichiarai nel voi.
stituisse la prefettura , dipendendo essa po coronazione insorse accanita zulfa
la

assolutamente dai Papi, come riflette Cai' •


tra'romani ed tedeschi; oltre 1000 che
i i

li.Nondimeno per le violenze de'romani de'primi morirono, Federico I ne fece da


arnaldisti il Papa parti daRoma nel 1 5o, i 200 prigionieri, che liberò alle suppliche
e- vi ritornò nell'ottobre 1 i52 perla nuo- d'Adriano IV, venendo consegnati a Pie-
va pace fatta co'romani. Gli successe A- tro prefetto di Roma.
nastasio IV, sotto il quale Arnaldo prese Neh i5g per l'elezione di Alessandro
maggior audacia ad eccitare e sedurre il III, insorse l'antipapa Vittore V, che Fe-
popolo colle sue utopie e co'suoi condan- derico I sostenne colle armi,prolugando-
nati errori, dispregiando la scomunica e si lo scisma da altri 3 pseudo-pontefici.
1' esilio da Roma, da cui era allacciato. Uno di questi, Pasquale III, neh 166 in
Il prefetto venne ristabilito ed a tempo presenza de' vescovi e religio sor uni di
di Adriano IV lo era nel i 55 Pietro del i Lombardia e Toscana elesse per prefetto
Papa. Per quanto dissi nel voi. XXXVI, Giovanni Frangipani figlio del preceden-
p. 5i ed altrove, romani dopo l'inter-
i te, cui Adriano IV avea dato 2000 mar-

detto d'Adriano IP (P~.), esiliarono da che d'argento. Federico blandis verbis I

Roma e dal contado Arnaldo ed isuoiset- allocutus legalòs romanorum eos d'uni-
tatori, ma non cessando l'agitatore dalle sit, et in Urbem legavil Otlwnem Pala-
riprovevoli e false sue dottrine, veneralo tiimm, et Heribertum Acquea, archiepi-
quale profeta presso i Visconti di Cam- scopimi quibus mandavil... consensu prae-
pagna o Campagnatico in Val d'Ombro- sulisj atque lotius populi veterem reno-
ne a Bricole in Val d' Orcia, ed avvici- vare senalum, reddere primaevo prae-
nandosi a Roma Federico I per esservi fedo jura vigori. Nel 1 170 Otto o forse
coronalo, il Papa gli domandò che facesse Ottaviano del Papa prefetto, quiConstan-
prendere l'eretico, il quale arrestalo fu tiani imperalricein ex Apulia redeuntem
consegnato al prefetto di Roma, che lo fe- ad itnperalorem deduxit. Riferisce Carli
ce morire strangolalo alle forche, per le che Federico 1 ne' tanti tumillti eccitati
tante sentenze che aveano colpito la sua contro la Chiesa, s'impadronì anche del-
malvagità; ed affinchè la scipcca plebe la prefettura urbana; che però nelle ca-
non lo venerasse come martire, fu in Ro- pitolazioni di pace stabilite in Anagni trai
ma cadavere e gittate le ce-
bruciato il suoi ministri e i cardinali deputati da A-
neri nel fiume; s. Bernardo, che ne fu il lessandro III fu convenuto espressamen-
martello, lochiamò pesle, dicendo ai ro- te: Possessionem quoque praefcc tu rae Ur-
mani, che mentre loro padri a veano sog-
i bis d. imperator libere et plenarie resti-
gettalo l'universo a Roma, allora rende- tu€l d. Papae Alexandro et romanae ec-
1*6 PRE PRE
desine, e nel fine i ministri medesimi si l'imperatore Enrico VI traltaiancora nel-
obbligarono con giuramento; che d. im- la biografia d' Innocenzo III ed a Ger-
perator d. Papae Alexandre) et sneces- mania. Avendo Enrico VI invasa 1' Ita-
soribus suis, elpraefecluram Urbis, et ler- lia e occupato poco meno che tutto lo sta -

rant comitissae Matildis restituet. Quali to della'Chiesa, tra'pregiudizi che recò a


sebbene neh 177 fossero mutati
capitoli, Celestino 111, creò a suo talento il prefetto
da Federico I in Venezia, nondimeno fu di Roma e l'obbligò al giuramento di fe-
osservato il patto di rimettere in mano deltà all'imperatore, nella persona di Pie-
del Papa la prefettura urbana ; per cui tro j ad onta che suo padre Federico 1 a-
nel 1178 avendo il suddetto Giovanni vesse rinunziato ad eguale usurpazione.
prefetto fa volito l'antipapaCalisto III con- Nel voi. XXXV, p. 222 e 223 raccontai
tro Alessandro 111 ,
questi vedendolo ai che nel 1 198 Iunocenzo III, chiamato il

suoi piedi compunto dell'errore, con atto prefetto Pietro, l'obbligò a prestargli il

generoso perdonò e confermò nel gra-


lo giuramento d'ubbidienza e fedeltà, e che
do. Cenni riporta Una testimonianza, dal- altrettanto fece col senatore nel concisto-
la quale sembra non esservi dubbio che ro di Laterano; per cui Muratori scrisse:
a tempo d'Alessandro III vi fosse il pre- Spirò qui l'ultimo fiato 1' autorità degli
fetto da lui dipendente, benché resti oscu- Augusti in Roma. Hurter nella Storia di
ro quanto durasse. Lucio III e Urbano III quel Papa, lib. 2 , narra che Innocenzo
dovettero star lontani daRoma per le per- IH il giorno dopo la sua consagrazione
turbazioni non finite. Di Gregorio Vili chiamò il prefetto a prestar giuramento
del 1 1 87 riferisce Vitali citato, che non » di non alienare né dare a pegno né a
potè altro ottenere dai romani, mediante feudo alcuno de'dominii a lui confidati,
l'interposizione di Annibale degli Anni- di rintracciare i diritti e le tasse della chie-
baldi del Coliseo, che di nuovo fosse tol- sa romana, d' impossessarsene e di con-
to il patrizio e restituito il prefètto: ma servarle; di custodir fedelmente le castel-
il senato restò nella stessa forma di prima non lasciarvi entrar chicchesia e di
la, di

e proseguì. a far coniare la sua Moneta, non fabbricarne alcuno senza 1' autoriz-
al quale articolo molte nozioni relative zazione del Papa; di render conto in ogni
a queste rivoluzioni riportai. Ivi parlai tempo dell'esercizio della sua carica e di
ancora della celebre concordia fatta nel licenziarsene ad ogni richiesta. In luogo
1 187 tra' romani e Clemente III nella , della spada che soleva essergli data dal-
quale fu pure stabilito, come riporta No- l' imperatore (il manto dice INovaes), il

vaes citando il libro de' Censi della chie- Papa lo vestì pubblicamente d'un man-
sa romana, che levato il titolo e la digni- to in segno della sua investitura, e gli fe-
tà di patrizio , sarà restituito il prefello ce presente d' una coppa d' argento, co-
di Roma. Vitali narra che Clemente III me simbolo della sua benevolenza da su-
tollerando il governo del senato, concor- premo signore
-
". Brevemente, ma nella
dò che prender si dovesse dal Pontefice sostanza disse altrettanto Contelori. Pe-
l'investitura delle dignità per Mantum o rò Carli e Cenni egregiamente difendono
altra veste magnifica, della quale erano questo punto dall' asserzione generica e
dal Pnpa rivestiti senatori ed il prelèt-
i illimitata di alcuni storici seguaci d'un a-
to urbano (piando ricevevano l'investitu- nonimo pubblicato da Baluzio, che ripor-
ra. Torrigio citato a p. 396 dichiara che tarono nominare l'imperatore il prefetto
in un isttomento del 190 lesse Pietro 1 di Roma e dipendere assolutamente da
Paolo Angelo Andrea Matlei sacrac , lui lìtio ali 198; rimarcando le contrad-
prarfccltirae aacloritale jndex et noia- dizioni di silfalti scrittori uell' allennan:
rius. Delle vertenze tra Celestino 111 e che il prefetto ul Papa rendeva omaggio,
-I

PRE PRE 127


dall'imperatore prendeva la spada nuda ebbe degeneralo in tirannide, la quale
in seguo di sua podestà, ma piuttosto al vieppiù si accrebbe un secolo dopo, quan-
dire di altri come da patrizio e Difenso- do ne!i3o5 fu trasferita la sede in Fran-
re della Chiesa (F.) } dovendo sostenere cia e in Avignone (F.). Abusatisi allora

in Roma le sue veci (come notò Geroo), i prefetti della fede giurata al Papa e al-
quando la storia e' insegna che per pre- la Chiesa, tentaronodi perpetuarsi in ca-
potenza ciò fecero soltanto Federico I ed sa, contro ogni legge, la giurisdizione fi-

Enrico VI. Anzi Carli dice che il prefet- dala, loro pel bene della repubblica. Non
to andò ai piedi d'Innocenzo III, temen- più intenti a conservare il patrimonio del-

do d'esser privato della prefettura, a giu- la sposa di Cristo, si diedero a fomentar


rargli fedeltà, ligium homininm, e che il sedizioni e ad attizzar città malcontente
Papa col nuovamente investirlo per Mari- affinchè ribellassero , e fecero in somma
timi, venne a dichiarar nulla l'imperiale oggetto di rapina ciò che con sagrameli
elezione, e col dono gli diede un contras- ti eransi obbligati a custodire.
segno d'averlo restituito alla grazia della Tale trovò la prefettura di RomaGre-
Chiesa. Osserva Cenni che eziandio Inno- gorio XI, quando neh 377 restituì la re-

cenzo HI provò la sedizione de' romani, sidenza pontificia a Roma ; imperocché


e per compiacere il popolo accrehbe nel Francesco de Fico potentissimo prefet-
i2o3 senatori fino a 56, ma ben tosto
i to fin dalr36(j, era divenuto tiranno di

i romani si trovarono pentiti; ed oppressi Filerbo{F.), ed avea usurpaloaltri luo-


dalle tirannie e dall'ingiustizie, supplica- ghi della s. Sede; nondimeno si trovò co-
rono il Papa a ridurre il senato a un so- stretto a pacificarsi con lui, e siccome gli

lo senatore,, come egli voleva fare, e ta- era nata una figlia, da Viterbo la fece por-
le con poca variazione ha poiduratosem- tare in Roma, la battezzò e le die il proprio
pre fino al presente. In quello passò al- nome. Tuttavolta il prefetto perseverò
lora l'autorità del prefetto, rimanendo a nelle prepotenze, per cui nel 378 da Ur- 1

questo l'amministrazione civile di Roma bano VI ebbe un aspro rimprovero il car-


e del Patrimonio ad nutum del Pontefi- dinal d'Ambuosa (cosi lo chiama Cenni)
ce e della Chiesa , coiti' è manifesto dal perchè aderiva al tiranno. Nel gran sci-

giuramento di fedeltà Et quandocum- ; sma insorto contro Urbano VI per ope-


que j'ussus a Domino Papa , vel ab ec- ra dell'antipapa Clemente FU, tra 'suoi
clesia romana, integre et libere resigna- principali fautori , che
vi fu Francesco
bo. Dopo Innocenzo III, pretende Cenni mostraudosisempreavversOjilPapa man-
(giacché in Contelori leggo Teobaldo dei dò un esercito a combatterlo, per cui nel
1219; Gotlofredo suo figlio suddiacono 1387 fu ucciso da Angelo di Palino, il

e cappellano del Papa, legato di Sarde- quale poi da un naturale del defunto fu
gna e Corsica del 1224» Giovanni di Po- fatto in minuti pezzi e dato per pasto ai

li conte d'Alba e senatore deli23o; Pie- cani, come apprendo dal Russi. In vece
tro de Fico del 297; Manfredoàeì 1 3o4;
1 Contelori nel 1378-1379 registra dopo
Giovanni de Fico del 1 346 che fu depo- Francesco il prefetto Angelode Fico pu-
sto dalla prefettura dal famoso tribuno re seguace dell'antipapa, ed ilNovaes scris-
Cola di Rienzo, ma fatta la sottomissio- se che fu fatto a pezzi dai soldati d' Ur-
ne ne fu reintegrato, inseguito giurò ub- bano^!. Cardella poi nella biografia del
bidienza aNegato cardinal Alboruoz; Pie- cardinal Gherardo Puy (F.), chiamato
tro de Fico del 1 366) che per più di 00 1 1' abbate di Monte Maggiore, riferisce
anni poca o ninna menzioneincontrasi del- ch'ebbe amari rimproveri da Urbano V
la prefettura, finché abbracciando anche per aver consegnata la fortezza di Castel
essa il pessimo costume di quella età, non s. Angelo a Pietro prefello di Roma; la-
128 PRE PRE
vorendo poi il cardinale l'intrusione del- re non ebbe effetto, o perchè Calisto III
l'antipapa. Nel 1 390G/0. Sciarmele. Vico morì nel /\.!)S, o perchè Sicuranza e Me-
1

nel pontificato di Bonifazio IX profittan- nelao figli di Giacomo de Vico persistes-


do occupò diversi domina
dello scisma , sero nella contumacia di non rilasciare
della Chiesa, saccheggiò Nepi e fu tiran- i castelli che aveano occupati. Pio li nel
no di Viterbo. Il prefetto Giovanni de i458 nominò Antonio Colonna
prefetto
fico non fu diverso dai predecessori, e principe di Salerno, e nel diploma d'in-
terminato lo scisma nell'elezione di Mar- vestitura, con distinzione non mai usata
tino V, questi neh 4^0 gli condpnò ogni per l'addietro, vi comprese il di lui pri-
crimine commesso nella precedente epo- mogenito, esempio imitato dai successo-
a
ca. Gli successe nella prefettura il figlio ri che estesero la concessione fino a 3.
Giacomo de Fico, che ribellatosi ad Eu- generazione; inoltre Pio II partendo pel
genioIV volendo questi finirla con sì
, congresso di Mantova lo lasciò al gover-
torbida e sediziosa famiglia e insieme li- no di Roma. Mentre il senatore nel se-
berare Viterbo dal suo giogo, nel i4^4 colo XIV avea presa la precedenza sul
spedì un formidabile esercito capitanato prefetto ,
questo si reintegrò nella supe-
dal famoso Vitelleschi, che vinto il tiran- riorità, lo che destò meraviglia in Fede-
no e presolo con la famiglia , tutti fece rico 111 quando ri tornò in Roma sotto Pao-
uccidere nel i435. Trovandosi il Papa in lo II. Agostino Patrizi che fu spettatore
Firenze , nel 1 435 investì per Mantum della comparsa pubblica, così descrisse il

della prefettura Francesco Orsini conte maestoso vestire del prefetto Colonna, che
di Trani, col diploma Duin ad insignem, peli. assunse la mentovata specie di co-
riportalo da Contelori, colla fede del giu- rona. Pileurn in capite gestans oblungum,
ramento che prestò. In questo tempo, co- vittisab aure pendentibus inmodum tia-
me descrissi a Governatore di Roma, già ra e pontificalis, coloris autem rubei, ac
fioriva questo nuovo magistrato, che fa- signis quibusdam in longum porrectis di-
cente le vecidel cardinal Camerlengo ( .), V stinctum. Essendo prefetto Pietro Anto-
riunì le antiche prerogative del prefello nio Colonna figlio d'Antonio, fu abroga-
di Roma, la quale carica era divenuta più to in concistoro nel 1 4-7 1 a' i3 febbraio
onorifica che autorevole, con diverse pre- da Sisto IV, il quale
i5 creò prefetto ai

roga ti ve di quelle ch'erano state attribuite il nipote Leonardo della Rovere (/.), in-
a\ senatore, la cui giurisdizione venne così di nel 1 47^ l'altro nipote Giovanni, il cui
diminuita. 11 prefetto Orsini nella coro- fratello fu poi Giulio II. Il figlio di Gio-
nazione falla da Nicolò V a Federico 1 1
T,
vanni, Francesco Maria della Rovere di
porlo lostocco imperiale, dopo averlo in- annii i,per disposizione del defunto Si-
contrato nella venula in Roma. Calisto sto IV divenne prefetto-neli5oi,con ap-
III neh 4^6 dichiarò prefetto Gio. An- provazione d'Alessandro VI fu poi du- :

tonio Orsini conte di Tagliacozzo e Al- ca d'Urbino e lo zio Giulio II gli conces-
a
ba; indi nel i4^7 C1 e °
'
prefetto il nipote se la prefettura a 3. generazione, onde
Pietro Borgia, di cui parlai nel voi. VI, nel i5i3 pel possesso di Leone X inter-
p. \">, aggiunse alla dignità una corona, venne alla funzione e gli addestrò il ca-
per cui ne'prefetti seguenti si trova la fra- vallo, incedendo nella cavalcata dopo il

se coronamento, e gli concesse le terre e senatore e i principi assistenti al soglio.


palazzo confiscati alla famiglia de Vico. Leone X neh 5 6,per que'moti vi che pro-
1

Queste terre erano quelle della giurisdi- dussi nel vol.LII,p. 199, spogliò Francesco
zione che enumerai di sopra, avvertendo M." I della prefettura e dello slato d'Ur-
Galletti nel ìestarario di s. Chiesa, p. bino, e tutto conferì al proprio ni potè Lo-
37, che la pontificia disposizione sulle ter- renzo de Medici, che morto ueh 5 1 9, gli
PRE PRE 129
sostituì Giovanni Maria barano duca mera paramenti del Vaticano , dice
de'
di Camerino nel luglio i520 e la succes- Novaes) Urbano VIII gli diede solenne-
sione al primogenito. Adriano VI nel mar- mente la Rosa d'oro benedetta e fu ac-
io i523 reintegrò di tutto il Roveresco. compagnato da 34 cardinali, incedendo
Dopo la sua morte Paolo 111 fece prefet- il prefetto fra'due primi diaconi France-

to il nipote Ottavio Farnese duca di Par- con


sco Barberini e Ippolito Aldobrandini
ma (/"'".), neh 538 in concistoro, benché molto applauso. Collasua morte avvenu-
avesse i5 anni e ad onta che domanda- ta nel 1647 questa cospicua dignità non

va la carica Guidobaldo 11 figlio del de- venne più conferita ad altre famiglie. Per
funto, secondo il privilegio di Giulio li. lui Contelori compose e dedicò il libro :

Ottavio avendo dimessa la prefettura ,


DeAlmac Urbis Praefecto, Michele Lo-
Paolo III nell'aprile 1
547 la conferì al di nigo pubblicò; Lettera intorno all'ufficio
lui fratello Orazio, cui in sede vacante del prefetto di Roma ad Urbano FUI
i cardinali affidarono la custodia di Ro- che per la morte del duca d' Urbino lo
ma. Alla sua morte Paolo IV nel giugno conferì fino alla 3." generazione a Tad-
1 555 fece prefetto Guidobaldo II duca deo suo nipote, che ne prese possesso con
d'Urbino, e neh 574 '° divenne il figlio solennissima cavalcata, nelle Lettere me-
Francesco Maria II che terminò di vi- morabili di Michele Giustiniani, t. i,p.
vere a'28 aprile i63i, ricadendo lo sta- 76. Notai nel detto voi. IV, p. 1 14, che
to alla s. Sede e restando vacante la ca- quando Innocenzo X nel i652 creò car-
rica. Urbano Vili in concistoro nel Qui- dinale Carlo figlio primogenito di Tad-
rinale creò prefetto di Roma a'12 mag- deo, lo facoltizzò a ritenere la carica di
gio 1 63 1 il proprio nipote Taddeo Bar- prefetto di Roma, essendo successo al pa-
Verini principe di Palesi rina } del quale dre, come leggo in Ciacconio, ViL Pont,
discorsi nel voi. I V, p. 1 1 2 e 1 3 ed al- 1 et Cardinalium t. 4> P- 696. Anche Lu-
trove, mentre qual generale della Chiesa nadoro (ediz. del 1646), Rèlaz. della cor-
stava colle milizie al campo. Narra Tor- te Roma, p. 27, dice che la prefettura
di
rigio contemporaneo a p. 269, che fece la conferì Urbano Vili a 3." generazio-
l'ingresso in Roma con molto splendore ne, ed in fatti lessi in un ruolo palatino
domenica 3 agosto per la porta del Po- del 1706 d. Urbano Barberini prefetto
:

polo sino al suo palazzo posto quasi in* di Roma. Prima di Urbano, in cui si e-
contro la chiesa di s. Salvatore in Cam- stinse la linea mascolina de' Barberini, lo
po, con numerosa comitiva di gran per- fu d. Maffeo secondogenito di d. Taddeo,
sonaggi e titolati, e nella mattina del 6 che morì nel i685, per cui sembra che
nella cappella apostolica del Quirinaleal- il cardinale a lui cedesse l'onore, perchè

la presenza di 3o cardinali, il Papa con morì nel 1704: tutto ho potuto verifi-
grandissima solennità gli die 1' antico a- care nell'archivio dell'eccellentissima ca-
bito prezioso del prefetto, cioè dalmati- sa. Ma di questi tre successori di d. Tad-
ca, manto ec, indi lo ritenne seco a pran- deo, non se ne fa menzione dagli stori-
zo in mensa distinta, e ad ore 22 con no- ci,per quanto ho potuto leggere, tran-
bilissima cavalcata e l' accompagno dei ne Cardella sul cardinale; tutti dicendo
principi e conservatori di Roma ritornò ultimo prefetto d. Taddeo. In una delle
al suo palazzo , alla cui pompa accorse relazioni del possesso d'Innocenzo X, i ca-
quasi tutta. Roma. A' 20 settembre per po-rioni sono chiamati partiitm Urbis
memoria dai conservatori di Roma fu po- praefecli 3 quello di Trastevere partis
sta in Campidoglio un'iscrizione marmo- Transtiberinae prarfectus, ed il senatore
rea, che riporta Torrigio. Finalmente nel- di Romapraefcctus civitatis supremus.
la domenica laetare del i632 (nella ca« Cancellieri nel Mercato, stampato nel
VOL. LV.
9
, ,

i3o PRE PRE


1 8 1 r , dice che allora era prefetto di Ro- ma s'inviava ogni anno col prefetto delle
ma per P imperatore Napoleone (ma di- leggi il pretore urbano. Nel Lazio (F.)
verso dall' antico) il barone Camillo de o vicino ad esso, alcune città non erano
Tournon. Sallengre in Thes. p. 5i 8, pro- ne colonie, né municipii né prefetture, ,

dusse la serie de'prefetli di Roma sino al come Tivoli , Palestrina, Napoli e altre,
i63o. che vivevano con leggi diverse e coi loro
PREFETTURA, Magisterium.Prae- magistrati a seconda delle convenzioni fat-
feclura. Dignità di Prefetto [F.). Le pre- te coi romani, e si nominavano città fede-
fetture romane erano alcune Città (F.) rate, per socialeamicizia e alleanza; poiché
d' Italia (F.) } governate da prefetti an- alcune erano in tutto libere, altre tributa-
nuali mandati dal Pretore (F.) urbano rie, altre stipendiate, altre dellefundi pò-
o di Roma , sotto la repubblica e sotto puli , si arrogavano
cioè quelle le quali
J
] i raperò di cui erano riguardate suddi- qualche legge privata come propria e fatta
te, senza que'diritti che godevano le Co- inRoma. A vverte Ricchi, che questa gene-
lonie [V.) ed Municipii (F.), e perciò
i rale distinzione di città, terre e castelli
ad essi inferiori, imperocché gli abitanti segui inltalia avanti la legge Giulia eguer-

non solo non aveano proprie leggi , ma ra Marsia mentre a tempo di Cicerone
,

non potevano creare magistrati, e sicco- le colonie e prefetture si chiamarono pu-


me magistrati che le governavano si de-
i re municipii. Anche Adami , Storia di
nominavano prefetti, cosi le città e i loro Folsenol. 2,p.44>dice che incerti tempi
governi si dissero prefetture; tali essendo si confusero metodi de'governi, ed no-
i i

divenute quelle colonie e que'municipii mi cui distinguevansi le città, laonde un


che ribellali ai romani e decadendo dal medesimo paese or dicevasi colonia, or
loro grado, vennero spogliati della loro prefettura or municipio. Marangoni
,

libertà, prerogative e diritti, cessando di Meni. diNovana, p. 200, parlando delle


essere Comunità (F.) e venendo gover- prefetture del Piceno, osserva, che la vir-
nate colle leggi romane. Inoltre l'infeli- tù e temperanza degliantichi romani, do-
ce condizione di prefettura portava di po leconquiste, volendo le città e provin-
conseguenza la privazione del dominio eie amiche e non ischiave, dopo averle per
delle terre e delle rendite a piacimento qualche tempo tenute nella condizione dì
de'vincilori, i quali per mezzo del reggi- prefetture , donavano loro il titolo ed i

mento del prefetto imponevano leggi ai privilegi di municipio o di colonia , col


soggiogatie facevano tuttociòche per con- fus del suffragio. In tal guisa , come av-
quista si poteva fare sì nel pubblico che venne alle città e prefetture del Piceno,
nel privato. Di alcune città che merita- ripigliavano l'antico essere di repubbliche,
rono siffatta degradazione parlai ad Ita- rimanendo libere coli' uso delle proprie
lia. Queste prefetture erano costituite di leggi e de' suoi magistrati. Vedi Compa-
due specie, l'una portava seco quelle cit- gnoni, Memorie à! Osimo, t. 1, p. xxxix.
tà, nelle quali mandavano prefetti
si i Fu la legge Giulia per la quale tutte le

creati col suffragio, chiamate Decempo- città italiane furono ammesse alla citta-
pulit e Ricchi, Reggia de' volsci, p. i4, dinanza romana , e molte cambiarono i

pone in questa condizione Capua, Cuma, nomi di colonia, o municipio, o prefet-


Casilino, Volturno, Linterno, Pozzuoli, tura. Nelle prefetture il primo ordine dei
Acerra, Suessa, A Iella, Calutia; quelle di cittadini chiamavasi convento. Si può ve-
altra specie erano Fondi, Forrrtia, Cere, dere Pomponio Festo, De veter. verb. si-
Venafro, Piperno, Anagni , Prosinone, gnif, all'articolo Praefeclura. Sigonio
Reata, Saturnia, Nursia, Lanuvio, Ilo vil- De antiquo furo Ital., cap. de Praefectu-
li, A rpino e moltealtre, alle quali da Ilo- ris. Prefetture si dissero anche gover- i
PRE PRE i3t
ni delle provi nciej e la prefettura d'A- governate da vice -prefetti, e tanto que-
lessandria d'Egitto ebbe il titolo d'Augu- sti che i prefetti debbono fare alla con-
stale dall'imperatore Augusto. Così pre- gregazione di propaganda la relazione
fetture furono dette quelle Provincie\V!) dello stato delle loro, missioni dettaglia-
d'Italia soggette al Prefetto diRoma(Pr.)e ta, secondo le prescrizioni contenute nel
alla sua prefettura. A Ducato dissi che t. i, p. 233 e seg. del Bull, de prop. fi-
diversi ebbero origine dalle prefetture ,
de. Fiorendovi il cristianesimo, e per la
conferite dagl' imperatori ai benemeriti troppo grande vastità delle prefetture,
della corte. 11 vocabolo poi si rese comu- sono poi elevate a Vicariati apostolici
ne e inerente all'esercizio e alla giurisdi- (f-), ed allora vengono d'ordinario sot-
zione di prefetto, anche nelle cose eccle- tomesse alla giurisdizione d'un vescovo in
siastiche , come i cardinali prefetti delle partibus residenziale. 1 Papi eziandio per
Congregazioni cardinalizie , dicendosi l'organo di detta congregazione cardina-
Prefetture delle missioni apostoliche quel- lizia accordarono a diversi prefetti delle
le Missioni governate da un missionario missioni gli abiti prelatizi, privilegi e pre-
prefetto. rogative particolari ; come ancora asse-
PREFETTURE delle missioni apo- gnarono ad ordini e congregazioni re-
stoliche e pontificie. Luoghi delle Mis- golari e altre pie istituzioni, una o piti
sioni Pontificie (/"*".) di tutte le parti del prefetture, massimamente se quelle cor-
mondo, ne' paesi idolatri , degl' infedeli, porazioni furono benemerite della mis-
degli eterodossi o di culto misto, gover- sione ,
per essere affidate ai zelanti loro
nate da un Missionario ( V.) ecclesia- membri, per l'uniformità e piena cogni-
stico secolare o regolare. Il sommo Pon- zione della coltivazione di quelle vigne
per mezzo della Congregazione di
tefice del Signore, delle quali missioni parlai,
propaganda fide dà la Missione (Jr-) oltre ai citali articoli, anche a quelli di ta-
ai missionari destinati a predicare il van- li ordini , congregazioni e pie istituzioni.
gelo per convertire gì' infedeli ed i pa- Così la s. Sede conserva non interrottala
gani , o pel mantenimento della fede in successione de' presidi ecclesiastici, rim-
istruire e coltivare i cattolici, e condurre piazzando con degna scelta i prefetti che
nella via della salute eterna gli eretici e dispensa dairesercitarel'oflìzio, o i defun-
gli scismatici nelle indicate regioni, i quali ti; accoglie le loro domande, concede sus-
missionari sono subordinali e regolati o sidi , sebbene alcune prefetture hanno
dai vicari apostolici o dai prefetti- delle proprie rendite pel mantenimento della
missioni apostoliche cui la sagra congre- missione, altre venendo sostenute con as-
gazione comunica le necessarie opportu- segni annuali o della congregazione di
ne facoltà, piti o meno estese nelle forino- propaganda, o della pia opera della Pro-
r
le, secondo i luoghi ed i bisogni spirituali pagazione dellafede (f .) } o da quella del-
delle popolazioni, per l'amministrazione le Missioni straniere (^.),o da altre si-
de' sagramenli, e per adempiere il mini- mili istituzioni, ad altre accorrendovi la
stero di tutte le funzioni ecclesiastiche, ed pietà de'fedeli colle oblazioni. Inoltre sol-
alcune vescovili ne' luoghi remoti e lon- lecita eprovvida la s. Sede , con lettere
tani dai vescovi; istituisce prefetture apo- accorda grazie, di cui è fonte inesauribi-
stoliche, determinando 1' estensione ed i le pel bene spirituale de' fedeli , scioglie
contini del territorio di loro giurisdizio- dubbi , decide le questioni , termina le
ne come fossero diocesi o provinole eccle- controversie, mantiene l'autorità, rinvi-
siastiche, e tali si possono chiamare quel- gorisce la disciplina, emana decreti e con-
le che hanno un'immensa estensione. Al- ferma colla sua autorità suprema le ec-

cune prefetture temporaneamente sono clesiastiche costituzioni dalle autorità lo-


i3 2 PRE PRE
cali ne* sinodi o in qualunque altra ma- la missione e data in governo a delti pa-
niera statuite. Roma centro della cristia- dri, componendola d'un prefetto e 8 mis-
nità deve necessariamente esserlo di tut- sionari, i quali vi continuarono sino al
te le missioni cattoliche. Nel citato arti- 1668. Vi furono ancora un tempo gli ago-
colo CONGREGAZIONE DI PROPAGANDA FIDE sliniani, nel 1642 i carmelitani destinali
riportai catalogo non solo de' vicariati
il dalla congregazione di propaganda, cui
e prefetture apostoliche ad essa soggette poi tolse la prefettura, che nel 1697 die
meli' africa, America, Asia, Europa, O- Di questa missione
agli agostiniani scalzi.
ceania, ma de'patriarcati, arcivescovati, parlai nel voi. XLV, p. 255. Le isole Nos-
vescovati e delegazioni apostoliche di Gre- sibè, s. Maria e Mayotte nel 848 furono 1

cia, Mesopotamia, Monte Libano e Per- separate da Madagascar, allorché questa


r
sia {f .) 3 da essa dipendenti per la s. Se- prefettura fu eretta in vicariato, e di esse
de, i quali e le quali tutti hanno articoli venneformata l'omonima prefettura apo-
in questa mia opera. Delle prefetture al- stolica. 4-° Senegal, ne trattai ne'detti voi.
lora esistenti, cioè ne'primi del 1842, al- XLV, p. 256,XLVIII,p. 32. 5.° Tri-
cune divennero vescovati, come Guada- poli (F.).
lupe e Martinica, delle quali trattai nel America: i.°Cajenna,vediil voi. XLV,
voi.XLV, p. 256 e 257, e della 2. a an •
p. 256 (per le colonie francesi anche il
che nel voi. XXX, p. 1 3 , ed a Pio IX 1 voi. XXVI, p. 247): a Prigioni ho detto

perchè neli85o l'eresse in diocesi vesco- che la Francia ha formato nella Gujana
vili e provvide di vescovi ; altre furono la sede de'suoi stabilimenti penitenziari.
c
dichiarate vicariati apostolici, come Abis- 2. S.PietroeMiquelon,vediil vol.XLV,
sinia, Tunisi, Curacao, Surinam,Batavia p. 257. 3. Nell'America meridionale v'è
e Australia neW Oceania (V.), Madaga- un prefetto apostolico, che dirige le mis-
scar e l'isola di Borbone, delle quali per- sioni composte da diverse corporazioni

ciò parleròa Vicariati apostolici. Al pre- religiose in aiuto de' vescovi residenziali.
sente esistono le seguenti prefetture apo- 1 Minori osservanti (F.) hanno collegi
stoliche. nella Bolivia, nel Messico, nel Chili, nel

Africa: i.° Congo, vedi il vol.XLVIII, Perù, in Panama con religiosi per le mis-
p. 32, e s. Salvatore di Congo. i.° Ma- sioni.

rocco (F.). 3.° Nossibè, s. Maria e Ma- Asia: i.° Hong-Kong, vedi il vol.XL,

yotte nell'isole Comore, nella parte set- p. 22 1 Qui noterò, die mentre a Pekiivo
.

tentrionale di Mozambico, che hanno re e nel voi. XLV, p, 248 mi rallegrai sulla

particolarie trafficano coi portoghesi, es- condizione del cristianesimo nella Cina,
sendo gli abitanti idolatri e maomettani ora apprendo dalle pubbliche notizie de-
nella maggior parte. Gl'indigeni ricevet- gli Annali della propagazione della fé-
tero fra loro degli arabi naufragati, e ne i/e, che la persecuzione abbia cominciato
adottarono costumi e la religione mao-
i a funestare le cristianità di quel vasto im-

mettana. Patirono molto dai pirati del pero, in Pekino, nel Toncbino occidentale
Madagascar, ove nel secolo XVlIessen- col martirio del sacerdoleSchoefller, nella
dovisi fondata una colonia francese sulle Cocincina, e cheil missionario Guillemin
rovine della fortezza demolita e già de- fu in preda a crudeli violenze, perchè la
gli olandesi, ne eressero un'altra; indi dai sua cappella vicino a Hong-Kong fu di-

signori della Missione (F.), che si erano strutta, alcune famiglie gittate in prigio-

imbarcati sui vascelli di Francia, fu ope- ne, un giovine morto sotto le catene, ed
rata con tanto zelo per la propagazione il missionario Vachal spirò in carcere. Il

della fede, che in pochissimo tempo con- reTu-Ducha rinnovato i decreti di per-
vertirono 5ooo barbari e vi fu stabilita secuzione, e dichiarato che farà cacciai
.

PRE PRE i33


i»el fonti o del mare o de'fiumi i missio- gr anima sinoUÌco(della Palingenesia ita-

nari, ed i loro ricettatori farà tagliare a liana tratta dalla statistica generale del-
pezzi, i. "Colonie francesi nell' Indie orien- l' 'orbe cattolico apostolico romano) e l'ul-
tali {T'.), essendo in Pondichery la resi- timo manifesto della Palingenesia succe-
denza della prefettura, vedi voi. XXXI V, duto a quello della statistica cattolica . .

p. 236 e seg. e 263. La menzione onorevole di Lei e de' suoi


Europa: i.° Mesolcina e Calanca nel- dotti lavori si ripeterà per dovere ad ogni
la Svizzera (P.). 2.° Rezia ue'Grigioni, pagina, ma frattanto leggerà nel mani-
nella Svizzera {F-)- fèsto la mia ingenua confessione, che sen-
Altre prefetture apostoliche sono quel- za la sua opera, del mio scritto neppure
le di Bagdad {Vedi in uno a Caldea), avrei potuto coltivare il pensiere". Al-
prefettura dei carmelitani scalzi. Bey- tri non fecero così, sebbene profittarono

rulh o Berito (F-), de' cappuccini. Cai- de'miei indefessi e coscienziosi studi; anzi
ro de' minori riformati, vedi voi. XXI, dopo essersi armati di lente, cercarono

p. 1 36. Costantinopoli diverse prefettu- qualche ragnatela nel vasto e dovizioso


re descritte nel voi. XVIII, p. 107 eseg. museo! Ciò non mi sorprende, poiché ne
Diarbekir {V) t
de' Cappuccini {V.), ed insegna l'istoria maestra della vita, che
i voi. VI, p. 245, XLVU p. 20. Gad- ,
il gran Colombo volendo confondere la

da in Arabia de'serviti, vedi voi. XXI, malignità degl'invidiosi suoi emoli, fece
p. 1 36. Giorgia (f-), de'cappuccini. las- quanto vado a ricordare. Alcuni di essi
si (/"'.), de'couventuali, vedi voi. XLVI, estenuavano il merito nelle sue scoperte
p.
r
27. Mossul (F .), de'domenicani. Al- d'America, che spacciavano per assai fa-
tre prefetture per le vicende de' tempi cili e casuali, sostenendo che soltanto si

non più esistono, come di Mosca (f^-)j dovessero a poca arditezza e a molta for-
di Bahia e Fernambuco in Rio Janeiro tuna. Egli dunque scherzando, propose
(F.), e il voi. XXVI, p. 170. Delle altre loro di trovare il modo di far stare ritto
missioni che non sono vicariati o prefet- di punta un uovo sopra di un piano. Tut-
ture o delegazioni, tratto ai rispettivi ar- ti si provarono, un dopo l'altro, ma niu-
ticoli, Guardia-
e principalmente citerò no il seppe fare. Colombo allora sorriden-
no del s. Sepolcro. Ecco un'altra pietra do, schiacciò alquanto la punta dell'uo-
pel mio grandioso edilìzio, col quale in- vo e comprimendolo un poco sulla tavo-
tesi supplire, nelle proporzioni imposte la, Io fece restar fermo ed in piedi. Beffan-
alla condizione di questo mio Dizionario, dolo tutti, dissero immantinente, che in
al divisamente concepito dal celebre car- quel modo nulla era più agevole. Non
dinal Garainpi (/".), come dichiarai in uiego, rispose Colombo. A buon conto
altri luoghi e nel voi. XLV, p. 241. Per- niuno di voi ha sapulo pensarvi. In que-
ciò non senza religiosa compiacenza spe- sta guisa ho io scoperto le Indie. Dopo
ro e mi lusingo di avere pel primo riem- il fatto ciascuno sa fare. Mi sarà condo-
pito un tanto vuoto, ciò che piacque spon- nato questo parlare, se si leggerà quanto
taneamente e apertamente dichiarare ad dissi ne' voi. XL1V,
i43, L, p. 223, p.
uno de più illustri geografi de'nostri tem- ed a Letterato, sempre essendo il mio
pi, il eh. avv. Pietro Castellano autore di precipuo fine quello indicato nei voi.
diverse opere e benemerito pel suo clas- XXIII, p. 3 .
, XXXVI, p. 1 74, XLI, p.
sico Specchio geografico -storico politico 218.
di tutte le nazioni del globo in io gros- PREGHIERA, Orazione, Precatio,
si tomi ,
per la lettera autografa e non Prex } Preces, Supplicalio, Oralio. La
provocata che favori scrivermi a' 24set- preghiera o l'orazione, ch'è antica quan-
te mbre i85i . » Le compiego il Pro- to il mondo, considerata nel più lato sen-
i34 PRE PUE
so, è una elevazione dell'anima a Dio. ritti insieme, è più efficace della partico-
In questo senso ogni pensiero di Dio, con- perchè tutta la Chiesa che prega ha
lare,
giunto con un buon movimento della vo- maggior forza per ottenere ciò ch'essa do-
lontà, è una preghiera. L'orazione pro- manda, e perchè quelli che pregano con
priamente delta è una domanda fatta a tiepidezza partecipano al fervore de'per-
Dio di qualche cosa conveniente, che pos- feltipregando con essi. Gesù Cristo ha
sa servire alla sua gloria e alla nostra sa- detto Allorché due o tre persone saran-
:

lute. L' Adorazione {V?) } i Cantici^.) no radunate in mionome, io sarò in mez-


di lode, il rendimento di grazie de'bene- zo ad esse. Egli vi si trova dunque a più
fìzi ricevuti, e l'impetrazione de'nuovi, forte ragione quando tutta la Chiesa è ra-
l'offerta di se stesso, i santi desiderii, le dunata. L'orazione per gli adulti è di ne-
buone risoluzioni, con domandargli per- cessità assoluta per salvarsi; in quanto
dono de'peccati, e il soccorso nelle pri- che Dio ha stabilito e ordinato che per
vate e nelle pubbliche necessità, tuttociò l'orazione, siccome mezzo convenientissi-
chiamasi preghiera un senso genera-
in mo, si ottengano gli aiuti indispensabili
le. Tale si è la definizione che ne danno per conseguire l'eterna salute. Pregate ed
i ss. padri Basilio, Agostino, Gio. Dama- otterrete,itu perocché chiunque prega ri-

sceno e Tommaso Aquino. Quindi la


d' ceve. E ogni qualunque cosa chedoman-
preghiera si fa in due maniere, o solo in- derete nell'orazione, credendola otterre-
ternamente, o internamente ed esterna- te. È essenziale piegare in nome e pei
me-
mente iusieme, che equivale all'orazione riti Gesù Cristo, avendoci promesso
di
mentale e vocale. L'orazione mentale è che suo Padre non esaudirebbe le nostre
quella in cui nel silenzio della lingua si orazioni che allorquando le avessimo fat-
applica solamente lo spirito alla conside- te in suo nome. Il precetto poi esplicito
razione della deformità d'un vizio e della di Gesù Cristo, l'esempio di lui che be-
bellezza d'una virtù, d'una verità, d'un ne spesso passava le notti in pregare Id-
mistero della religione, per eccitare la vo- dio, determinano anche più chiaramente
lontà a produrre di voti affetti e a formare questa obbligazione. Urge il precetto del-
dellebuone risoluzioni. La vocale è quella la preghiera nelle tentazioni, nel doversi
in cui si esprimono pensieri del cuore
i eccitare a contrizione, nel dovere riceve-
con parole corrispondenti. Da questa de- re i sagrameuti, intraprendere arduo ne-
finizione si rileva, che l'attenzione della gozio e massimamente in pericolo di mor-
mentee l'affetto del cuore formano l'ani- te. E cosa poi utilissima che si faccia in
ma della orazione vocale. La preghiera ogni tempo, e specialmente ne'giorui fe-

vocale poi è di due specie, privata e pub- stivi per santificarli, e al principio e al
blica la prima è quella che si fa dalla
: termine d'ogni giorno; e ciò con quegli
persona privata e in proprio suo nome; esercizi di pietà, i quali sogliono com-
la pubblica è quella che si fu dalla Chiesa prendere gli alti de'principali doveri del-
per mezzo de'suoi ministri. A questa spe- l'uomo verso Dio. Benché Iddio per la sua
cie appartiene il sacrifizio della Messa infinita sapienza conosca le nostre richie-
(V.), che i primi cristiani chiamarono ste, quando gli sono fatte colla mente sol-
orazione solenne; il divino Uffìzio (F.), tanto, nondimeno devesi praticare anche
anche qua ndo.si reciti privatamente dalle l'orazione vocale, sia per eccitare cou l'e-

persone dedicate al servizio della Chiesa, sterno segno della voce l'affetto interio-
le solenni preghiere e le supplicazioni, re, sia per dare a Dio un tributo d'onore
come le litanie e le processioni intimate ai coll'anima e col corpo, essendo l'uomo
fedeli dal superiore ecclesiastico. Inoltre a lui debitore dell'una e l'ultra sostanza;
la preghiera pubblica, fatta dai fedeli riu- sia per dimostrare che l'affetto veemente
PRE PRE i35
per cui arde il cuore, ridonda anche nel mando prima di tutto che si facciano sup-
corpo.La necessità della preghiera non de- pliche, orazioni* voti, ringraziamenti per
roga alla somma liberalità di Dio, per la tutti gli uomini, per i regi, e per tutti i

quale parrebbe che dovesse elargire suoi i costituiti in posto sublime. L'obbligo di
doni senza die gli fossero domandati. Im- pregare per tutti gli uomini è fondato
perocché, oltre al conferirci di fatto alcu- sul precetto che ci obbliga ad aver ca-
ne grazie, senza che gli sieno da noi richie- rità per lutti gli uomini, e ad amare il
ste., a nostra grande utilità ha ordinato poi prossimo come noi stessi, come dichia*
che tante altre non si ricevano se non , ra s. Tommaso. L'ordine delle
preghiere
per la preghiera, porgendoci così l'occa- che fanno a Dio consiste: a pregare per
si

sione di tener viva la fede, di muoverci se stesso, per coloro che ci sono più spe-
a confidenza verso di lui, di esercitar l'u- cialmente uniti coi vincoli della carne e
miltà nella confessione delle nostre mi- del sangue, per quelli che ci tengono luo-
serie e bisogni. La preghiera fatta a Dio go di padre come i pastori e i superiori
con fede, con confidenza, con perseveran- temporali, per quelli cui abbiamo qualche
r
za, e nel nome
Gesù Cristo, è infalli-
di obbligazione, ec. Nel Paternoster (^ -),
bilmente esaudita tempo congruo, se-
in o orazione domenicale, si contengono tut-
condo divini consigli, quando è fatta per
i te quelle cose che si possono domandare
sé, e purché se fatta per altri, questi non e sperare da Dio. L'orazione squarcia le
\i pongano ostacolo. Chiedere pel no- nubi della tribolazione e assicura la pa-
me di Gesù Cristo, vuol dire chiedere pei ce, come dice s. Gregorio Nisseno. Mai
meriti di lui, e chiedere quello che ap- Israele supplicò invano il Dio de'suoi pa-

partiene alla grazia e alla gloria e che con- dri nel suo pellegrinaggio verso la terra
tribuisce al conseguimento di essa : le co- promessa, e mai pregò indarno la Chiesa
se temporali, quando sieno oneste e buo- il suo Maestro e Signore nel cammino al-

ne per loro stesse, possono pure doman- la celeste Gerusalemme. Un popolo che

darsi, ma sempre secondariamente e con prega è invincibile in Dio. Imperocché


spirito di rassegnazione. La promessa in- non solamente Cristo egli Angeli si uni-
defettibile diGesù Cristo di esaudire le scono pietosi a coloro che pregano, dice
orazioni nostre,non cade su queste cose Origene; ma ancora santi di Dio ne pren-
i

temporali, se non quando alla mente o- dono parte onde assicurare alla preghie-
gniscente di Dio esse compariscono cer- ra fatta con ispirilo di umiltà e di divo-
tamente utili per la nostra eterna salute. zione la sua efficacia. E' l'orazione un'o-
La Chiesa sempre animata dalla carità, pera essenzialmente buona, che conduce
non esclude alcuno dal partecipare del l'anima alla prosperità. Quindi le belle
frutto delle orazioni sue. Offerendo il sa- immaginide'ss. padri Ambrogio, Loren-
crifizio incruento, il sacerdote dice: Di- zo Giustiniani e Bonaventura; ora danno
nanzi alla divina maestà tua salga in odo- le ali all'orazione per ispiegare la sua pie-
re di soavità per la salute nostra e di tut- na efficacia, ora la rappresentano sotto la
to il mondo, nessuno eccettuato. Si pre- forma di grazioso uccellino che penetra
ga adunque per tutti gli uomini giusti o nel gabinetto di Dio, ora all'armatura di
peccatori, amici o nemici: si prega anche un guerriero che sta in propria tutela ,

per gl'infedeli, per gli eretici e scismati- ora ad un Incenso ( V.) odoroso che spi -
ci; purché non si considerino come mem- ra soavità dinanzi al Signore. I pregi prin-
bri della Chiesa, e per loro sidomanda cipali della preghiera sono tre: i.° che
la fede, la grazia della conversione e la il cuore sia puro, e chi opera bene è si-

remozione de'castighi temporali ed eter- mile a chi prega senza interruzione; 2.


ni. A Timoteo scrisse s. Paolo: Racco- che l'orazione nasca propriamente dal
i36 PRE PRE
cuore non dalla lingua, e sia fondata
e nella Chiesa, raccomandandolo i ss. padri
nelloslanciodegli affetti, non già nel mo- e tutte le liturgie.Delle preghiere pe'morti
to o qualità dell'espressione; 3.° che l'o- parlai in diversi articoli. /^.Commemora-
razione sia continua, senza interporre di- zione de'fedeli defunti. si può pre- Non
mora, dissero il Salvatore e s. Paolo, ciò gare pei dannati, sì perche essi non sono
che può anco intendersi dirigendo con- più uniti col vincolo della carità, per mez-
tinuamente a Dio le stesse proprie ope- zo della quale vivi comunicano le loro
i

razioni cou una locuzione mentale, pie- opere buone ai morti, come perchè essi
gando il cuore del supremo giudice le sono giunti a quel termine fatale edim-
continue orazioni. Inoltre l'orazione ha mutabile, in cui hanno ricevuto l'ultimo
la virtù di soddisfare perchè è un'opera castigo dovuto alle loro colpe, cioè l'eter-
laboriosa e penosa, alla quale Dio ha pro- na dannazione, che non può essere né tol-
messo la remissione delle pene dovute al ta, né diminuita Dio però colla sua as-
:

peccato, e perchè rinchiude in sé l'ubbi- soluta e straordinaria potenza può far tut-

dienza e l'umiliazione dell'uomo in pre- to. AInferno dissi favola la pretesa li-
senza della maestà divina. Essa è qual- berazione di Traiano infedele, persecu-
che volta impetratoria senza essere me- tore della Chiesa, senza battesimo né pe-
ritoria, né soddisfaltoria; tali sono le pre- nitenza.
ghiere che i santi fanno per noi in cielo. Il tempio o Chiesa (F.) è chiamata
La preghiera ottiene qualche volta una la casa dell'orazione. I primitivi cristiani
cosa e ne merita un'altra. I difetti prin- oravano nelle Catacombe e Cimiteri(F .),
cipali della preghiera sono tre: t.° che nell'epoca delle atroci persecuzioni, ve-
non sia timida; 2. che non sia temera- nendo costi-etti in Congregazioni divole
ria per eccesso di fiducia, onde non può (V.) ad intervenire ai Divini uffizi [V.) y
3.° 7
essere disgiunta dal dovuto rispetto; e praticare i santi Riti (Z ".) nelle latebre
non dev'essere tiepida o mista d'indiffe- di tali luoghi d'infortunio e d'affanno,
renza odi rincrescimento. Vi sono diver- però nobilitati dal consesso de'padri del-
si errori sulla preghiera, in cui caddero la Chiesa e santificati per la celebrazione

i pagani, i pelagiani, i messaliani, i vicle- del divino sagrifizio dalla presenza di Dio
fiti ed altri eretici, oltre i quietisti. Con- vi vente. Severano, Memorie sacre p. 3o8,
tro i vodpsi , i viclefiti, i luterani, icab riporta l'orazione particolare detta dai
vinisli,il concilio di Trento definì essere vescovi, nel congresso de'cristiani de'pri-
permesso e utile di pregare Santi (F.), i mi secoli. Deus et Pater D. 2V. Jesu Cliri-

che regnano in cielo, perchè intercedano sti, qui dispersa congregai, et congregata

per noi presso Dio; però invocandoli dob- conservaSj auge /idem, et fiduciam ser-

biamo aver presente; che nulla possono vis luis. A Genuflessione parlai dell'uso
ottenere senza la mediazione di Gesù Cri- di pregare genuflessi e che non è essen-
sto. V. Culto. Non si deve pregare pei ziale alla preghiera; degli antichi cristia-
r
santi che sono nel cielo, perchè essi non ni che da Pasqua a Pentecoste (f .) ora-
hanno bisogno di nulla; si può nondi- vano in piedi; dell'elevazione e distensio-
meno chiedere qualche gloria accidenta- ne delle mani, disapprovando Tertullia-
Je pei santi. Quanto alle anime del Pur- no il sedere (Z7 Genuflessorio e il voi.
".

r
gatorio (f .)t sono de'teologi che pen-
vi XI, p. 25g); e dissi inoltre delle diverse
sano esser cosa vana il pregarle, altri so- genuflessioni, e di quelle di culto e di ri-

stengono che possono ottenere pei vivi, verenza. Ad Inchino elNciiiNAziON Binan-
perchè non si può dire che Dio abhia sta» do si devono fare o nella celebrazione del-
1>ilito il contrario. Però il pregare per loro le sagre ceremonie o nelle orazioni: r.
( huona e utile coso, e fu sempre in uso Nome di Gesù. In America e altrove al-
PRE PRE i3 7
forche le Campane danno il segno del - con ambedue le ginocchia piegate, che il

l'Angelus Domini (F.) t mezzodì e nel al senon fosse rimarcabile, non avrebbe Id-
cominciar della notte, nelle pubbliche vie dio fatto notare nella s. Scrittura, Reg.
si fermano pedoni adorando in pie-
i , 3, 54> cheSalomone così orò nel suo tem-
di col capo chino la gran Madre di Dio pio, utrumque eniin genu in terram fi-
fino al 3.° tocco della campana. LeBrun, xeralj et manus expanderal in coeluni.
Explicalion des prieres, racconta che Abbiamo di s. Giacomo apostolo detto il
ne'primi quattro secoli della Chiesa non Minore, ch'era tanto assiduo nel pregare
vi fu cosa tanto raccomandata, quan- genuflesso e per umiltà colla fronte sulla
to P orare in piedi nelle domeniche e in terra, che gli si formarono calli tanto sul-
tutto il tempo pasquale, poiché fede- i le ginocchia, che sulla fronte. I ss. Pietro
li vollero onorare in tal guisa la risurre- e Paolo s'inginocchiarono per fare ora-
zione di Gesù Cristo, per far conoscere, zione, nel volo di Simon mago. Donati
anche colla positura del corpo, la spe- ne' Dittici p. 1 18 parla dell'orazione fat-
ranza che nutrivano di partecipare della ta colle mani aperte ed alzate, anche dai
gloriosa risurrezione e ascensione di lui. gentili. Il vedere ne' monumenti le mani
Anzi Tertulliano, De Corona e. 3, non alzate verso il cielo, fu pure talvolta segno
solo dice che nelle domeniche e dalla Pa- di orazione, quantunque conciò mostrasi
squa sino alla Pentecoste non s'inginoc- qualche volta ancora l'azione del bene-
chiavano punto per 5o giorni, ma che dire. Riporta le testimonianze di Tertul-
l'avevano come per peccato. Questo rito liano, Pamelio, Muratori e altri. Nel voi.
tuttora si osserva, e lo stesso in tutte le XXXIV, io parlai dell'immagine di
p.
domeniche dell'anno, le quali sono spe- Maria Vergine dipinta nel cimiterio di
cialmente consagrate a onorare il miste- Ciriaca colle braccia aperte e sostenute
ro della risurrezione. Osserva Butler nel- dai ss. Pietro e Paolo in allodi pregare,
le Feste mobili p. 4oo, che tale rito è os- rilevando che il simile si ha di Mosè, co-
servato negli uffizi una pra-
pubblici, ed è me di sua efficacia. Gli antichi cristiani
tica lodevole il conformarvisi almeno in alzando le mani, quando oravano, le te-

parte nelle nostre particolari orazioni. Ma nevano ancora talvolta in forma di cro-
se preghiamo in presenza degli altri dob- ce, per dimostrare la rimembranza an-
biamo evitare ogni singolarità affettata cora cogli atti esterni che sempre inter-
che potrebbe offendere o scandalezzare; namente avevano della passione di Gesù.
cosa savia è allora non («costarsi dall'uso. Cristo. Vicino a morte s. Ambrogio, col-
A Evangelio e a Te Deum dissi che nel- le mani in croce porgeva fervorose preci
la loro recita o canto si deve stare in pie- all'Altissimo. Eusebio racconta che Co-
di. Sarnelli, Lelt. eccl. t, 5, lett. 2: Che stantino fece scolpire la sua effigie nelle
l'uomo deve orare col capo scoperto e la medaglie d'oro col volto rivolto verso il

donna capo coperto, scioglie diverse


col cielo, e le mani aperte a guisa di chi fa
difficoltà e rende ragione di tali usi, che orazione. Altri vuole che simil gesto sia
io toccai a Berretta, Berrettino, Paruc- fatto per rappresentare l'elevazione dei
ca e altre coperture del capo, ed a Don- nostri cuori alle cose celesti, e tale uso
na. Sarnelli nelle pubbliche preci incul- conferma s. Gio. Crisostomo nello spiegar
ca agli uomini l'orare col capo scoperto, le parole del salmo i4o. Borgia, Meni,
per cui inveisce contro le perucche , ri- di Benevento t. r, p. 1 4-8, parlando del-
cordando al sesso femminile le prescri- l'antico rito di orare colle mani distese,
zioni di s. Paolo e di diversi Papi d'in- dice che ve n'è rimasto qualche vestigio
cedere nelle chiese col capo coperto e ne'sacerdoti, quando celebrano la messa
velato ; aggiungendo che si deve orare e proferiscono le sacre orazioni; osservali-
i38 PRE PRE
do che anco gli ebrei oravano con le ma- le nazioni nell'atto dell'orare, il tenere
ni alza te, e specialmente Davide, uso pra- le braccia alzate e distese, ed in questa
ticato pure dai gentili. Anche Buonarro- guisa porgeva le preghiere ai falsi dei la
ti, T etri antichi p. me 270, parla del- folle gentilità: così fecero gli ebrei, Mo-
l'uso restato a'sacerdoti nelle sacre pre- sè, e Daniele nel lago de' leoni; laonde
ghiere specialmente della messa, di tener stima probabile che questo rito sia de-
le braccia in gesto di orazione, non del rivato dalla prima legge di natura. Es-
tutto nel modo antico, secondo il quale, sendo anticamente comune a tutti i fe-
egli dice, si tenevano le braccia totalmen- deli questo modo di stare nell'orazione,
te distese in fuori a forma di croce. 11 me- inun Eucologiode'greci avanti certe pre-
desirnoap. 78 racconta chegli ebrei nel- ghiere si dice al popolo: Alzate le mani
le pubbliche orazioni e particolarmente vostre. Dalle pitture de' sacri cimiteri si

il popolo minuto, fu solito di portare so- Tede il costume di orare in piedi, impe-
pra le spalle e sopra gli abiti un panno, rocché quantunque vi fosse il rito di se-
e si crede che fosse una specie à'Efod, sem- dere, dopo data o intimata l'orazione, con
plice e piccolo manto che circondava le dire Oremus (f.), tacciato come di su-
spalle e qualche volta si affibbiava e con- perstizioso da Tertulliano (neW Edipo di
giungeva sul petto. Crede quindi che al- Sofoclei t ebani siedono nell'atto di sup-
trettanto praticassero i primi cristiani nel plicare), come già notai, e vi fosse quello
tempo della preghiera, ritenendo verosi- di fare orazione in ginocchioni, ed altre
mile che nel comandare s. Paolo alle don- volte col volto e colla persona prostrala
ne di stare capo velato, e vo-
in cliiesa col per terra che trattano Tertulliano, ad
(di
lendo che uomini stieno scoperti, in-
gli TJxorem e. 8, et Advers. Marc. I. 3,
I. 2,
tenda di questi veli o manti usati dai due e. 18, et Apol. e. 4o; Eusebio in Isaiam

sessi nelle loro di vote adunanze, e che essi e. 49i »• 23; il Nazianzeno, Orai. XI, p.

dierono occasione a quell'apostolica or- 1 83 ; Prudenzio, De s. Laur.j s. Girola-

dinazione. India p. 120 dichiara con mo- mo, De vita s. ffilarìonis, et Epist. 1 3 ad
numenti, essere stata consuetudine degli Paulinunt), pur tuttavia quello di stare
mani e brac-
antichi cristiani di starecolle in piedi era più usato e comune. In que-
cia distesequando facevano le loro pre- sto c'insegna la Chiesa, secondo s. Basi-
ghiere esprimendosi quasi un modello
, lio lib. de Spirita Sanclo, di dover noi

ed una immagine della passione; e sic- anteporre beni eterni a tutti gli altri,
i

come il martirio è il cimento più forte, quasi trasportandoci con quell'ammoni-


quindi è che molti ss. martiri nel tempo zione sensibile dalle cose presenti alle fu-
istesso de'loro tormenti, per ottenere da ture, ed inoltre ogni volta che c'inginoc-
Dio costanza e valore in quel fiero con- chiamo e dinuovo ci rizziamo nella po-
trasto, stavano orando, qualora il poteva- situra in piedi, mostriamo che noi, qua- i

no, colle braccia distese in modo di cro- li a cagione del peccato eravamo afflitti
ce, come in un vetro fu rappresentala s. ed siamo richiamati al cielo per
in terra,
Agnesenelle Gamme. Eusebio vide un san- mezzo che ci creò; alludendo il
di colui
to giovane che nel martirio stette sem- santo a quel rito del Flectamus genita,
pre in orazione, colle inani alzate e diste- conservato rn alcuni giorni ancora dalla
se. Altrettanto si ha de'ss. Fruttuoso e Chiesa, dell'inginocchiarsi il popolo nel-
Augurio, dicendosi di loro, che bruciati l'atto di dire o inlimare l'orazione il sa-
i legami einginncchioni,t/z signoquetro- cerdote, e rizzarsi e stare in piedi nel tem-
phaei Doni in i constituli, Doni inuni depre- po dell'orazione,al Levate. De'catecume-
cabantur. Anche Buonarroti afferma che 11 e neofiti parimenti si ha, che oravano
i

fu uni versai costume presso quasi tutte in piedi, colla differenza solamente, che
PRE PRE 139
dove i fedeli tenevano la faccia mediocre- a fare orazione, trattai a Lavanda delle
mente elevata, facevano tenere ai cate- MUTI.
cumeni il capo basso, non avendo essi an- A Oremus o invito all'orazione, che
cora ottenuto, medianteil battesimo, l'a- termina con V Amen (V.), dissi dell' in-
dozionee la confidenza di figliuoli di Dio. timo o forinola: H
umiliale capita vestra
A Oriente notai costume de'primi cri-
il Deoj degl'inviti Fleclamus genita e Le-
stiani di orare verso quella parte, per mol- vate, e nel voi. XXIX, p. 19020: notai
ti misteri e ad imitazione degli apostoli. ancora perchè non si dice il Fleclamus
Si può vedere anche Severano, Memo- genita pregando per gli ebrei. A Dittici
r/ep. 55, e Rinaldi agli anni 34, n.° 232, rimarcai, che non solo in essi erano regi-
58, n.° io5, 106, e nel n.° 109 e io 1 strati sovrani, ma che se ne faceva com-
i

tratta de'di versi modi d'orare, notando memorazione nella messa; erano poi can-
che i fedeli, trovandosi in qualche gran cellati quando abbandonavano la fede or-
calamità, costumavano pregare prostrati todossa. Neil' annalista Rinaldi si legge
in terra; nel n.°i 1 1 che tutti i fedeli de- come i primitivi cristiani oravano ezian-
vono slare nell'orazione con riverenza, dio per gl'imperatori gentili e per la pro-
modestia e umiltà anche esteriormente; sperità dell'impero romano: per le loro
che talora alcuno si batteva il petto, co- preghiere a Dio gì' imperatori ottennero
me fece il pubblicano che meritò gli elogi diverse vittorie. Quanto alle orazioni che
del Piedenlore, il quale segno mostra il la Chiesa fa per gl'imperatori, vedasi E-
pentimento del peccato [V. Penitenza); xuLTET.eilvol.XXXIV, p.146. Nel voi.
e cosi coloro che dopo la passione di Cri- XXVIj p. 272 riportai che Adriano I
sto tornavano dal Calvario baltevansi il istituì l'uso di fare orazione nella messa
petto. Di questo parlò s. Nicolò I nelle pel re di Francia, costume che venne ab-
risposte ai bulgari e circa al rito di con- braccialo dai regni cattolici, onde pre-
giungere e piegare le mani, dice fra le al- gare pel proprio sovrano; ed a p. 293
tre queste parole: » Quid aliud isti a- dissi dell'indulgenze concesse dai Papi a
gunt, qui manus suas corani Domino li- chipregava Dio per la felicità del re e del
gant, Domino quodammodo dicant:
nisi regno di Francia. Papa s. Pio concesse V
Domine ne manus mea ligari praecipias, ai vescovi e sacerdoti spaglinoli di no-
utmittas in tenebrasexteriores;quoniam minare il re nel Canone della messa ( V.).
ecce ego jam eas ligavi, et ecce in flagella Però convenendo alla maestà della no-
paralus sum ". Furono anche soliti i fe- stra religione l'orare pei principi secola-
porgere a Diodivote preghiere au-
deli di ri, come prescrive s. Paolo, ad Thimo-
dando in Processione (V.) , di che par- leus 2, e fu sempre 1' uso della Chiesa ,

lano Tertulliano ad Uxor., lib. 2, e. 4» non può tuttavia la podestà secolare sta-
e s. Girolamo, Epist. 7, 12 e 22 : del- bilire uè ordinare queste preci, come già
le processioni si fa menzione nel conci- scrisse il grande Osio vescovo di Cordova

lio di Laodicea. Che le stesse si chia- all'imperatore Costanzo: Tibi Deus ini-
massero Litania (F.), perchè pubblica- perium iradidit, nobis guae Dei ec;
sutit
mente s'intimavano per placare Iddio, quindi Benedetto XIV perchè non pre-
Io dichiarano molti esempi. Sulla distri- valesse l'abuso a questa incontrastabile
buzione delle ore per pregare, ne par- massima della Chiesa, colla bolla Quem-
lai a Ore canoniche. Delle preghiere che admodum j de' 22 marzo 1 743., Bull,
sifanno in latino e perchè, e del loro Magri, t. 16, p. i45, avvertì tulli ve- i

valore benché non s'intenda quell' idio- scovi,che ad essi solo spettava il diritto
ma, ragionai a Lingua. Dell' uso di la- di ordinare le preghiere pubbliche; che
varsi le mani prima di entrare iti chiesa se la podestà secolure li pregherà di or-
i4o PRE PRE
«linai le, eglino Io facciano; se però senza alsuo servigio. Carlo restò edificato, e
il loro permesso la podestà le ordinerà, colmò d'elogi il santo vescovo. Con tanto
i vescovi dovranno opporvisi, anzi non fervore pregano santi, che moltissimi
i

cedendo quella alla loro resistenza, usino meritarono elevazioni edestasi durante
i vescovi de'loro diritti e de'rimedi ec- la preghiera, sollevandosi in alto anche
medesimo Be-
clesiastici a ciò necessari. Il genuflessi e colle braccia stese, per gode-
nedetto XIV per maggiormente accresce- re ledelizieineffabiliches'incontrano nel-
re l'uso dell'orazione mentale, non sola- le consolazioni celesti, circondati di bril-
mente confermò tutte le indulgenze già lante splendore. Di questo dono di Dio
concedute a quelli che la facessero, colla parla dotto annotatore di Butler, Vite
il

bolla Quemadmodum, de'16 dicembre de'padri, martiri e altri principali santi,


1746, loc. cit. t. 17, p. 22, ma vi aggiun- in quella di s. Filippo Neri, narrando le
se l'indulgenza di 7 anni e
7 quarantene sue miracolose elevazioni, e quelle di s.

a quelli che ne insegnassero ad altri il Ignazio Lojola,di Domenico, di s.Dun-


s.

metodo per farla, e indulgenza plenaria stano, di s. Filippo Benizi, di s. Gaetano,


tanto a questi, quanto a coloro che im- di s. Alberto di Sicilia, del b. Bernardo
parassero questo metodo, i quali si con- Tolomei, di s. Francesco d'Assisi, di s.
fesseranno e comunicheranno una volta Edmondo arcivescovo diCantorbery, e di
il mese, pregando nello stesso tempo i ve- s. Teresa. Finalmente dicesi anche ora-
scovi che esortassero i fedeli a così pio zione certa preghiera ch'è propria del-
esercizio. Innumerabili sono\e Indulgen- l'offizio del giorno o per la commemora-
ze (V.) concesse per le diverse specie di zione delle feste e ferie, e che èquasi sem-
orazioni e pie opere, riportate nella Rac- pre preceduta da un'antifona oda un ver-
colta di orazioni e opere pie per le quali setto. L'orazionedel giorno termina le lo-

sono slate, concedute dai sommi Ponte- di, prima, terza, sesta, nona, ed i vesperi.
fici le s. Indulgenze, Roma 84 1 Egual- 1 • Vedasi Diclich, Diz. sacro- liturgico, O-
mente non si possono enumerare i pro- razione dell'uffizio: Orazione della messa
digi ei portenti, le grazie spirituali e tem- o colletta: Oraziou»? domenicale e Salu-
porali ottenute da Dio pel potente mez- tazione angelica nell'uffizio: Orazioni di
zo della preghiera tanto a lui gradita.! ritosemidoppio, delle feste, ottave, ferie,
santi, i Dio ne formarono il
beati, i servi di messe votive. Gli articoli poi di questa
loro principale pascolo. Racconta Rinal- mia opera sono in grandissimo numero,
di di s. Ludgero vescovo di Munster, che che lungo sarebbe indicarli, sia riguar-
chiamato 3 volte da Carlo Magno men- danti la preghiera, sia per tuttociò che
tre salmeggia va co'suoi, solo vi andò dopo si comprende nella categoria ampia delle
terminato. A vendo perciò trovalo inquie- preghiere e delle orazioni. Si possono con -
to l'imperatore, perchè gl'invidiosi avea- sultare: Pr. Pelliccia, De Christ. eccl. tuni
110 dipinto il ritardo come un dispregio publica, tum privata prece prò princi-
della maestà sovrana, rispose al rimpro- bus, Neapoli 1
778. S. Alfonso de Liguo-
vero che sebbene sempre era stato som-
: ri,Del gran mezzo della preghi era. io.
messo ai di lui ordini, non dubitò di pre- Pricaeus et Claudius Expencaens, De o-
ferire Dio a lui in ogni cosa, anco per le ranlium, sive sid>latis inter precandum
imperiali ingiunzioni, che nell'affidargli manibus. Coro. Seb.Schurtzfleischii,/?/*-
la cura pastorale, gli dichiarò dover pri- sert. de Chirotonia, Vittebergae 68(>,et 1

ma Dio e poi soddisfare al so-


servire a inter ejusdem Dissert. historico politicns
vrano volere; non essere stala irriveren- t. 2, n.°Oy. Adam Rechenbergius, De eie-

za il ritardo, ma soddisfazione di debito catione manum inter precandum ,


Li -

ai Signore, e perciò più pronto offrirsi psiae 1 688, et in ejus Exercil. in N. C,


PRE PRE 141
i4^. De more manus et digitos inler il Da. della lingua italiana. Alcuni opi-
oranclum complicarteli, Lipsie. P. Luigi nano che impropriamente si chiamino
Tappa rei li gesuita, Ragionamento sulla prelati i referendari di segnatura, ed i fa-

reghiera cattolica considerata in ordine migliari del Papa prelati domestici, men-
1
alla civiltà de' popoli. Nel voi. 3, p. i53 tre questi sebbene abbiano un grado di
Annali delle scienze relig., serie 2." dignità non hanno giurisdizione, non pre-
PREJETTO (s.), vescovo di Clermont siedono, cosa essenziale per un vero pre-
e martire, detto in Francia s. Prix o Priest. lato, che vuol dire presiedere, essere su-
Nacquein Alvergna,efu iniziato nel ser- periore, dal verbo latino praeesse. Feli-
vigio ecclesiastico da s. Genesio arcidia- ci,nell' Onomasticum romanum, chiama
cono e poi vescovo di Al vergna. Esercitò la prelatura, honores ecclesiastici, digni-

da prima il suo zelo nella parrocchia d'Is- talis gradus. Morcelli qualifica il prelato
soire, poscia nel monastero delle religio- di Roma, Antist.es urbanus; ed il prelato
se di Candedin. Eletto vescovo di Cler- domestico di sua Santità, Adleclus inter
mont nel 666 fondò monasteri, chiese,
, antistes domus Ponti/., Anlistes domus
ospedali, stabilì case di carità per prov- Pont. Max. Nardi, Deparrochi voi. 1,
vedere ai bisogni dei miserabili , e si a- p. 3g5, definisce la prelatura, nel senso
doperò a far fiorire nella sua vasta dioce- generale, un grado onorifico con giuris-
si le pratiche di religione e il fervore cri- dizione sui sudditi, che propriamente col
stiano. P*rejetto dovette recarsi alla corte vocabolo prelato senz'altro aggi un to s'in-
per gli affari della diocesi, ed in quel tem- tende il vescovo, e quando si vogliono no-
po Ettore patrizio di Marsiglia, che avea minare altri prelati, vi si mette l'aggiun-
rapito una delle suediocesanee commessi to o di regolari, o di esenti ec, per di-
altri misfatti, venne condannato alla mor- stinguerli. Quantunque questi pure sieno
te dal re Childerico. I partigiani di Et- nella classe de'prelati, pure vi è la dif-
tore riguardarono la sua morte come una ferenza, che hanno la giurisdizione per
conseguenza dei lagni che Prejetto avea concessioneecclesiastica, mentre i vescovi
fatto al re contro di lui; quindi mentre sono posti da Dio al regime, pel quale
il santo vescovo ritornava dalla corte lo hanno Praelationisconsecralione.m,a per-
fecero assassinare a Volvic, insieme ad ciò ne'primi secoli la parola Praeses, si-

un sant'uomo chiamato Amaritio, che lo nonimo di Praelatus, era adoperata per


accompagnava. Ciò avvenne nel 674 a' significare il solo vescovo. Prelati mag-
2 5 gennaio , nel qual giorno si celebra giori sono i vescovi, ed i cardinali perla
la sua festa, avendone la Francia onorata parte che hanno al regime della Chiesa
la memoria subito dopo la sua morte. La universale. Prelati minori sono le persone
maggior parte delle sue reliquie si con- di grado inferiore ai mentovati, e che ab-
servano nell'abbazia di Flavigny. biano I' onorifica distinzione di grado e
PRELATI Pietro, Cardinale. Fran- la giurisdizione esterna. 1 prelati minori
cese, che Frizonio dice creato cardinale da sono in gran numero: tra questi i prin-
Giovanni XXII, ma non vi è nel registro cipali sono gli ordinari nullius 3 gli esenti,

del s. collegio, né tra'cardinali di Panvi- gli abbati, gli aventi usi di pontificali con
nio eCiacconio, ed il Contelori lo esclude giurisdizione, i superiori supremi o pro-
espressamente dal numero de' cardinali. vinciali de'regolari, i vicari generali, gli
PRELATO, Antisles, Praesul. Quel- arcidiaconi antichi; gl'inferiori tra questi
lo che ha la dignità ecclesiastica con giu- prelati minori sono, per esempio, supe- i

risdizione, come cardinale, vescovo, ab- riori de'con venti, le abbadesse (come le
bate esimili; dicendosi Prelatura la di- chiamò nell'8 1 3 il concilio di Reims, e
gnità de'prelali, Praesulis dignitas. Così nell'816 il concilio d'Aquisgrana, e au-
i4* PRE PRE
che pastore), ec., i quali anch'essi sono vernati dai rettori, difensori, notari, car-
veri prelati, perchè hanno una giurisdi- tulari o archivisti, diaconi e suddiaconi,
zione, benché assai limitata, esterna e rea- tutti primari chierici della romana chie-
le sui sudditi, che possono comandare e sa, ed in alcuni vi esercitavano anche il
punire. Vi sono ancora altri che hanno dominio temporale, tutti ministri mag-
l'ombra della prelatura, o per grado ono- giori della s. Sede che formavano, come
rifico o per qualchegiurisdizione esterna, oggidì, il fiore della prelatura romana ;

cornei corepiscopi nell'antichità, a'quali inferiori ai cardinali, superiori ai preti,


con minori facoltà successero vicari fo- i diaconi ed altri ecclesiastici minori. Nar-
ranei, ed altri notati da Nardi. Aggiunge di somiglia i prelati maggiori e minori
che prelati erano appellati i capi delle antichi, agli odierni prelati di mantel-
collegiate e le dignità de'capitoli, e pre- letta e manlellonej i quali tutti giurava-
lato era il preposto de'capitoli che pre- no ubbidienza e fedeltà al Papa e rende-
siedeva alle canoniche. Il concilio di Toul vano conto al medesimo dell'operato, co-
dell' 859 chiamò prelato chiunque pre- me fa oggidì la prelatura romana. Il nu-
siede ad una comunità religiosa. Delledi- mero di tali prelati si aumentò colla pro-
verse classi de' prelati parlò ancora Bo- pagazione del cristianesimo e col la Sovra-
naccorsi, Del protonotariato p. 55 e seg. (/"'.), incominciata con s.
aita pontificia
1 prelati della s. Sede sono veri prelati, Gregorio II dopo il 726. Tali prelati nei
perchè oltre la precedenza, hanno anche patrimoni avevano la loro corte, di per-
delle incombenzedi giurisdizione, le qua- sone condotte da Roma, come notari, di-
li riguardano la cattedra apostolica, e fensori, azionari; poscia divennero Go-
quindi regime universale. La remota
il vernatone Delegali ( V.) delle città e Pro-
antichità della prelatura romana, Nardi vincie. Quindi ne'primi dell'VIH secolo
la fa risalire ai 7.5 preti e 7 diaconi che già erano primari uffiziali della s. Sede i
ne'primi tempi della Chiesa formavano il prelati Primicero, Secondicero, Arcario
presbiterio del Papa, o sagro senato ro- o Tesoriere, Saccellario, Proloscrinario ,
J
mano {V. Sagro collegio). Aggiungerò Prìmicero de difensori 3 Nomenclatore
che fiorivano ancora i notari regionari, (V.), che formavano le 7 più grandi cari-
poi Protonolari apostolici (F.) } ed i Di- che palatine. Di questi e altri uffizi prelati-
fensori dtllachiesa romana ( V.), poi ,4i>- zi ne ragionai anche a Camera apostolica.

vocati concistoriali^^ .),lull\ primari pre- \ Legati, gli Jpocrisarieà i Nunzi (V.),

lati. Vi erano io 1 chierici, tra suddiaconi sono altri prelati di prim'ordine, che nei
regionari e minoristi, uomini di matura primi secoli della Chiesa erano dai Papi
età al servizio della s. Sede pel regime spediti in tutto il mondo. Antichissima

universale, e che servivano nelle funzioni origine hanno pure prelati Cubiculari i

ecclesiastiche pontifìcie, ed erano ciò che ( V.) della Famiglia Pontificia ( V.), sot-
è oggidì la prelatura, essendo allora tali to la direzione del Vicedomino (V.), cui
chierici della sede apostolica in grandis- successe WMaggiordomo 3 con titolo e pre-

sima stima, per cui di versi suddiaconi fu- rogative di prelati domestici, famigliari e
rono elevati al vescovato. Nel pontificalo commensali del Papa,qualifiche e privile-
di s. Gregorio I abbiamo più esempi di gi che furono estesi ai prelati domestici,
notari, di suddiaconi e di rettori cui com- titolo che godono i vescovi assistenti al so-
mise gravi aftari delle chiese, de' vescovi, glio ed altri prelati : il novero dei prelati
presiedere alle loro elezioni, vegliare sul- domestici di sua Santità si legge nelle ttt-
la loro condotta, riprenderli e anche pu- nua\\ Notizie di Roma, dopo Camerieri i

nirli. Inoltre a'tempi di s. Gregorio I i segreti partecipanti (^.).Nel VI eVII se-

Patrimoni della chiesa (F.) erano go- colo già vi erano i consiglieri della s. Se-
PRE PRE i43
de, poiché Gregorio I scrisse a Teodo-
s. sta nomina nell'altra di ministro alle cap-
ro Consiliarium nostrum, forse quel Teo- pelle pontificie. Non sono Referendari di
doro che il precedessere Pelagio II chia- segnatura (V.), e solo possono prestare
mò magnifici Consiliari nostri. Nel 63g il giuramento in segnatura, con che di-

fioriva Giovanni servus Dei Consiliarius ventano referendari, se hanno il biglietto


apostolicae sedis. Sotto Stefano III tro- di prelato domestico diviso dall'altro,
vasi Cristoforo Primicerius et Consilia- perchè quello e non questo dà loro il di-
rius. Questo uffizio, dice Nardi, spesso fu ritto di prestare il giuramento.
dato Giovanni VIII lo con-
ai vescovi, e Dovendo prelati concorrere al go-
i

ferì agl'imperatori Carlo il Calvo e Lo- verno della Chiesa universale, come esa-
dovico ilBalbo; indi nell'88onominaVal- minatori della Congregazione dell'esame
perto episcopo Consiliario nostro, presso (V.), Prefetti, Consultori, Segretari del-
Ughelli, leggendosi nel Mansi, un prete le congregazioni cardinalizie (V .),ec, ed
Consiliarios nostros di quelPapa.La mag- al governo temporale dei domiuii pon-
gior parte de' nominati ministri e digni- tificii (Paolo II affidò loro la custodia del-

tariformavano collegi prelatizi, e diversi le fortezze, e Paolo IV in diverse provin-

aveano per capo il primicero, che ne'col- ole ai legali sostituì prelati governatori),
legi de'prelati successivi si disse presiden- quali Presidenti, Delegali, ec, devono ri-

te e più comunemente decano. Gli odier- splendere per pietà, virtù, dottrina, zelo
ni collegi prelatizi sono quelli de Vescovi ed esemplarità, imperocché dal loro il-
assistenti al soglio, de"* Prolonotari apo- lustre e cospicuo ceto, dopo avere eser-
stolici, Uditori di Rota, Chierici di ca- citato gravi uffizi ed eminenti^ cariche,
mera, Ponenti di Consulta, Potanti di vengono dal Papa elevati oal venerando
segnatura, Abbreviatoti di parco mag- episcopato o alla sublime dignità di Car-
giore (V.), ec. Avendo parlato ai rispet- dinale (P.), quindi elettori del Papastes-
tivi articoli d'ogni ceto prelatizio e di cia- so. Delle loro qualità parlai in più luoghi,
scuna carica prelatizia, come de'prelati come a Chierico, Digttità', Carica, Lus-
di Mantellone (V.), lungo sarebbe qui il so, Corte, Promozione Famigliari dei ,

riepilogarli, avendo articoli anche quei prelati, ec. Vedasi il moto- proprio di
collegi e-ministeri prelatizi che più non Paolo III, Cum sicut, de'2 1 aprilet545,
esistono, a tutti avendo i Papi accordato Bull. Rom. t. 4> pai'- *> P- 232: Fa-
privilegi, prerogative e distinzioni, egual- miliareset servi lores praelatorum roma-
mente da me notati. Il Parisi, Istruzioni nae curiae, salarium, et stipendium prò
per la segreteria t. 2, p. 1 5j, dice che il biennio tantum, et infra annum a die o-
nome di prelatoabbraccia tutti i Patriar- bilus illorum petere possint. Per quan-
chi, Arcivescovi, Vescovi (V.), ed altri to riguarda il coruccio e quarantena pei
che servono il Papa e la s. Sede in vari famigli de'cardmali,ne trattai anche nel
oflici e magistrature della corte e dello voi. XL, p. 206: pei famigli de'prelati
stato pontifìcio, e che hanno l'uso del- si può inoltre leggere Palafreniere. Mar-
l'abito prelatizio e manlelletta. Nei voi. tinelli, Codice de' doveri, p. l5a e 56l,
VII, p. 241, VIII, p. 1 44» dissiche i 3 avverte che i prelati della romana Cu-
canonici Lnteraneu.se, Vaticano e Libe- ria (V.), detti prelati secolari, siano inca-
riano, appena sono eletti a ministri assi- rica o senza , sono considerati come su-
stenti delle cappelle pontificie,sono ascrit- periori ecclesiastici, e sono ad essi appli-
ti fra'prelati Domestici. Essi sono i primi cabili i doveri prescritti in quanto ai pre-
prelati domestici, poiché lo sono colla no- Iati domestici nella bolla 7." d'Innocenzo
mina all'officio senza bisogno di biglietto X, Etsiea,e in quella d'Alessandro VII,
di prelato domestico, essendo inclusa que- In sublimi, de 22 agosto 656: 1 in quan-
,

144 PRE PRE


Ioni prelati assistenti in corte onella cap- le deludono i superiori.
Fuggirla super-
pella pontificia, delti anche di mantello- bia. Moderar che collegata al pote-
l'ira

ne, nella bolla Romanorum di Giulio III, re rende fulminante e vitando. Evitar l'e-
nella bolla 32 Ci rcumspecla di Gregorio strema severità e 1' estrema indulgenza.
XV, trovansi molti privilegi e prerogati- Essere famigliare con tutti. Avercura de-
ve loro concesse. Bisogna però avere pre- gl'infermi. Stimare e avere riguardo per
senti le bolle limitative di tali privilegi ,
le persone attempate. Studiar la condot-
cioè la 45 di Pio IV, e la 60 dis. Pio V. ta degl'inferiori. Non pronunciare la dis-
Quanto poi ai prelati in genere, tra cui grazia d'alcun inferiore, senza fargli noti i

si comprendono estensivamente anco i motivi. Finalmente osservare per la pro-


cardinali, bisogna aggiungere alla rubri- sperità dell'erario e degli amministrati i

ca de'loro doveri, il testo canonico nel cap. precettidella scienza economica parte del-
ClemensSy qu. i.»Clemens tamquamqui l'elica, norma e regola d'ogni umana am-
omnibus praeesse le noveris singulto, , ministrazione, come della prosperità del
prout potueris juva, et singulos releva, qui buon reggimento d'ogni governo politi-
etsingulorumonus, etsollicitudinem por- co e privato.
las ". Vedasi anche la bolla xi di Paolo Tra' Papi che fecero accurata inqui-
V, In Maximis , § 12, che si riferisce a sizione sopra costumi de' prelati per
i
,

tutti i prelati della Corte di Roma (F.). rimunerare gli esemplari e correggere
Dice dunque Martinetti che il dettaglio e lasciar in dimenticanza nelle promozio-
de' doveri de'superiori, in genere appar- ni e provviste quelli che non si emenda-
tiene ad ogni sorta di superiori tanto , vano, Alessandro VII certamente va no-
della gerarchia ecclesiastica che secolare, minato, ed a lui dobbiamo la bolla Ales-
forma un ramo della filosofìa morale sandrina, Inter caeteras, degli 1 1 giugno
chiamata Poliarchia, ossia prudente e re- 1 65g, Bull. Rom. t. 5, par. 5, p. 1 1 , nel-
ligiosa supremazia. Questi sono Avere : la quale prescrisse quanto è necessario per
timore di Dio e fiducia in esso. Umanità ottenere la prelatura romana della s. Se-
e cortesia cogl' inferiori. Usare modesto de, delta di giustizia per quanto vado a
contegno. Esercitare la clemenza. Avere narrare , chiamandosi prelatura di gra-
animo pronto e sollecito per le necessità zia quella che conferisce il Papa per suo
degl'inferiori. Candore e sincerità ne'fal- beneplacito , derogando a questa bolla ,

ti e nelle parole. Animo grato ai benefizi mentre delle prelature particolari genti-
ancorché si ripetano dagl'inferiori. Man- lizie e altre simili parlerò dopo. Pertan-
tenere le promesse. Conservare silenzio to, secondo la bolla Alessandrina, il can-
ne' segreti affidati. Essere magnanimo e didato che aspira a servire la sede apo-
generoso. Dimostrare fortezza nelle av- stolica con la prelatura di giustizia, deve
versità, maturi tàne'consigli, costanza nel- sottoporsi ad un processo, ed esibire i

le esecuzioni degli ordini dati, amore del- seguenti documenti. i.° Fede del batte-
la giustizia. Osservare in tutte le azioni simo. 2. Attestato de'buoni costumi. 3.
1 '

la temperanza e la riservatezza. Evitare Documenti che provino se la propria fa-


d'interloquire sopra cièche s'ignora. Fug- miglia è addetta ad alcun patriziato , se
gire T estrema fiducia e l' estrema diffi- abbia esercitate cariche onorifiche nella
denza. Non attribuire a taluno un pote- magistratura, o che sia almeno di civile
re soverchio sugli altri inferiori. Ne'rap- la quale sia qualunque non è
condizione,
porti assumere la difesa della persona in- impedimento neppure a\ Pontificato (/'.).
colpata. Punire l'invidia e l'emulazione. 4-°Se ecclesiastico, la fede del chiericato,
Allontanare dell'allori. Disapprovare gli
i ovvero la dimissoria del vescovo se sacer-
adulatori, che in parte inganuuuo, inpar- dote. 5.°A ttestato degli studi fatti alla leu-
PRE PRE i4^
rica legale per 5 anni , e non provando giorni prima va in giro da lutti i prelati vo-

ciò ottenerne la deroga, 6." Attestato di tanti il processo, quindi nel tribunale si

avere esercitato la pratica legale nel foro discute prima a voce, e se talvolta si bra-
per due anni, e mancando esibirne la de- mano dai votanti degli schiarimenti senza
roga. 7. Presentare la laurea originale, passare il bussolo si dà il dilata, per dar
e qualora non l'abbia domandare la pro- tempo d'impinguare il processo, diversa-
roga per prenderla. 8.° Possedere una mente si passa il bussolo, e ciascun pre-
rendita netta di scudi i5oo, la quale de- lato dà il suo volo con palla biancao ne-

ve provarsi con I' esistenza di tanti fon- r#,a seconda del suo coscienzioso convin-
di di proprietà dell'aspirante o per asse- cimento, se favorevole o contrario. Il car-
gno a lui fatto dai parenti , su di che si dinal prefetto ha due voti, sette prela- i

richiedono i seguenti documenti, a) Pro- ti votanti uno per ciascuno. Perchè l'a-
venienza de'fondi.£) Trascrizione a favo- spirante sia ammesso alla prelatura di
re dell'aspirante, e) Fede catastale dell'e- giustizia, occorre che riporti due terzi di

stimo de'fondi.^) Perizie de'fondi. e) Fe- voti favorevoli, altrimenti resta escluso.

de d'iscrizioni anteriori all'acquisto.^) Fe- Ottenuto il candidato il pieno de' voti ne-
r
de del conservatore delle ipoteche , che mg. ponente gliene dà subito l'av-
cessari,

provi se vi sono iscrizioni posteriori,e qua- viso dell'esito favorevole^ ed allora l'aspi-

lora non vi sieno, documento negativo. rante eletto prelato per la prossima se-

g) Se non è sacerdote,
1' atto di emanci- gnatura si porta in veste talare a far vi-
pazione dal padre, h) Fede del parroco sita a tutti i votanti, e poscia nel giorno
provante il numero de' figli viventi per dell'adunanza si trova nella sala del tri-

calcolare le legittime. Devesi però nota- bunale dei palazzo apostolico ove abita
re, che fra le rendite che si possono esi- il Papa, e dal prelato ponente viene in-

bire per la prelatura, in primo luogo vi trodotto nella sala dell'adunanza. Quivi
sono le rendite de' benefizi ecclesiastici. fa la spiegazione di due testi, uno civile,

Pronti che sieno tutti questi documenti, l'altro canonico, e poi esce lasciando soli

e previo il rescritto del Papa che ammet- i prelati votanti giudici, dai qualideve si

tendo alla prelatura di giustizia l'aspiran- per la seconda volta votare. Ultimata la
te, autorizzi il cardinal prefetto del su- votazione, di nuovo mg. r ponente intro-
premo tribunale della Segnatura di giu- duce nella sala l'aspirante eletto e ringra-
formazione del processo,
stizia (/^.), alla ziail Iribunaledelln definiti vaammissio-

il le carte a quel
candidato presenta tutte ne concessa nella prelatura della s. Sede.
prelato Potante di segnatura {f), il qua- Quindi presta il solito giuramento, fa la
le destinato dal cardinale deve formare il prescritta professione difede, e vieneara-
processo e che perciò prende il nome di po- messo tra'prelati Referendari dell'una e
nente. Dal votante consegnano i docu-
si dell'altra segnatura. 11 cardinal prefetto
menti al cancelliere, e questi compila il gì' impone la mantelletta nera, la quale
processo. Allorché tutto è compito, 1' a- col resto dell' abito si porta nero, finché
spirante con due testimoni che conosca- il Papa non conferisceal nuovo prelato di
no perfettamente candidato e la sua il giustizia qualche carica, ovvero Io dispen-
T
famiglia, sono chiamati presso mg. po- sa, per cui dal color nero passa al pao-
nente e prestano il giuramento per con- nazzo, assumendo poi il Rocchetto (f.),
fermare la verità e la lealtà de'documen- come nelle funzioni delle Cappelle pon-
ti inseriti nel processo. Dopo ciò, nella i." tificie. Dopo il prestato Giuramento (/^.)
adunanza del tribunale di segnatura pre- T eletto e novello prelato deve tosto pre-
sieduta dal cardinal prefetto, si propone sentarsi in abito al bacio dei piedi del Pon-
il candidato, ed a questo oggetto alcuni tefice, e così vestilo visitare tutti i cardi-
voi. tv. io
i46 PRE PRE
nali ed i primari prelati. Quanto alla vo- nella vacanza della prelatura le rendi*

luta rendita, si suole derogare alla com- te si rinvestino in aumento de' fondi del-
pleta cifra indicata, però non meno d'an- la prelatura stessa, altre che sieno godu-
nui scudi 1000. Pio VII colla bolla Post te dalla famiglia. Una delle ultime isti-

diulurnas del 1800, De/urisd. trìb. etfu- tuzioni di questo genere la fece Pio Vili
diclini § 1 1, decretò: » Si avrà in conto (F.) a favore de'suoi nobili congiunti. Vi
di requisito per coloro che aspirano met- sono de'municipii e delle corporazioni che
tersi in prelatura , la frequenza da essi hanno la nomina delle prelature istitui-
praticata dello studio di alcuno dei Po- te da che loro gliene concesse il
quelli
nenti di consulla, come lo è la frequen- conferimento. Per privilegio de'Papi di-
za dello studio di uh qualche Isolante di verse dignità ecclesiastiche godono il ti-

segnatura, e l'assistenza in qualità di se- tolo e le prerogative di prelati domesti-


greto presso gli Uditori di rota. Merita- ci della s. Sede; altre e molti capitoli, tut-
no leggersi le gravi parole pronunziate teo parte delle vesti prelatizie. Anche in
da Leone XII sulle promozioni-, che ri- alcuno degli ordini equestri gli ecclesia-
portai nel voi. XXXVIII , p. 69. Il re- stici che ne sono decorati godono l'abito
gnante Pio IX col moto-proprio de' 12 prelatizio ed i privilegi de' prelati dome-
giugno 1847, dichiarò nel cap. 3, §20: stici, come quello di s. Michele di Bavie-
« Le nomine sovrane de'prelati a qualun- ra (F~.)j altri godono i privilegi de'pro-

que carica o impiego sarannospedite dal- tonotari apostolici; in altri i soli superio-
la segreteria di stato indipendentemen- ri o dignitari di tali ordini sono insigniti
te dal consiglio de' ministri. Si ritengo- della prelatura per concessioni pontifìcie.

no come nomine prelatizie quelle del- Nel voi. XIX, p. 36, descrivendo la con-
l'avvocato dei Poveri (F.) , dell'avvoca- gregazione di s. Ivo di Roma, che difen-
to generale del Fisco (F.), del procura- de i miseri che non hanno mezzi da far
tore fiscale generale, e del Commissa- valere le loro ragioni, parlai della prelatu-
rio della camera apostolica (Fedi: per- ra di abbreviatore che si gode da uno dei
chè questi 4 pielati sono volgarmente confrati. Appresso la pubblicazione e ac-
chiamati prelati di mantelletlone dalla clamazione fatta nella congregazione ge-
forma dell' abito, lo dissi a Mantellone), e nerale di s. Ivo, dell'elezione al l'ahbre via-
quelle pure degli avvocati concistoriali". toria majoris praesidenliae , il cardinal
Le nomine fanno per biglietto del car-
si protettore della medesima, consuo bigliet-
dinal segretario distato, e per moltissime to e nomina formale, con ferisce tal prela-
occorre quindi la spedizione del breve a- tura all'eletto. Merita poi particolare de-
postolico. scrizione la benefica istituzione della cele-
Diverse famiglie magnatizie per fon- bre prelatura Amadori, della quale feci

dazione di qualche illustre individuo del- parola altrove e nel detto 3q, die voi. p.

le medesime posseggono prelature con amministra l'arciconfraternita di s. Gi-


apposite rendite, che sono del genere dei rolamo(F.). Felice Amadori nobile fio-

legati pii , ed inalienabili senza il bene- rentino, commiserando Io stalo di tante

placito apostolico j le quali rendite si povere vedove, pupilli, orfani ealtre per-
fruiscono da quel parente o altri, secon- sone indigenti, che non aveauo in Roma
do le disposizioni dell' istitutore della il modo di sostenere in giudizio i loro di-
prelatura, che viene nominato prelato. ritti per mancanza de'mezzi necessari, ed
Il possessore di questa rendita doman- avendo esso un pingue patrimonio, pen-
da al Papa, che per la via di giustizia o sò per quanto poteva provvedervi colle
di grazia sia annoverato fra i prelati. Al- proprie sostanze, ed a tale effetto con te-
cune di queste istituzioni preseli Tono che stamento aperto li 29 aprile 1G39 pergli
PRE PRE j4 7
alti del Forizza notaro dell'A.C, istiluì to pel godimento della prelatura
1." al

dopo la morte del fra-


colia sua eredità e Amadori, Antonio Malagonelli Amadori
tello ultimo di una prela-
sua famiglia , che recitò quelle due orazioni che nomi-
tura che doveva sempre appellarsi prc~ nai nel voi. XL1X, p. 5i, e stampate in
latura Amadori, acciò il prelato tutto si Roma, la i."n*li66q, la 2/ nel 16760
dedicasséal patrocinio de' veri poveri, do- sta ancora nelle sue Oralioncs , Romae
vendo chi la goderebbe assumere il suo 1 Gq5. Egli morì a'9 settembre 709 di 1

cognome e stemma, e destinando per pre- anni 63, come riporta Novaes, Dissert. t.
lato, prima uno de'suoi parenti, ein man- 1
,p. 266 e 299. Forse il 2. a godere
canza di questi un nobile fiorentino, e se questa prelatura fu quel prelato Vincen-
questinon vi fosse, altro idoneo soggetto, zo Amadori già Manieri, avvocato conci-
accordando la nomina al decano de'pre- storiale, votante e referendario di segna-
lati uditori di rota ed altri uditori, col- tura, che in concistoro a'26 aprile 1
7 12
le norme da esso prescritte di scegliere pronunziò l'orazione perla canonizzazio-
il migliore tra' concorrenti, ingiungendo ne che Clemente XI fecedelb. Felice da
che il prelato scelto dovesse essere lau- Canlalice, come leggo in Chiapponi, Ada
reato in legge e farsi sacerdote se non lo canon., p. 72. Leggo pure nel Renazzi ,

fosse. Volle pure che il prelato avesse sem- Storia dell' università L 4> p- ^9, 61 e
pre per assistenti un uditore e un solle- 62, diverse notizie del Manieri qual ret-
citatore o curiale, i quali dovessero subi- tore della medesima, votante di segnatu-
re esame in pieno uditorio della rota, e ra, lodalo per la sua gran perizia nel di-
dal tribunale ricevesseroapprovazioneal fendere le liti nel foro. A Lanfredim A-
merito , applauso alla dottrina ed ecci- madori celebrai tale prelato che meritò
tamento alla virtù, come riferisce Berni- questa prelatura in un modo distinto e
ni, II tribunale della rota, p. 55. Dispo- 1 poi il cardinalato. 11 vivente cardinal Pie-
se inoltre che tutti e tre dovessero atten- colomiui, di cui feci parola nel voi. LII,
dere al patrocinio gratuito di tutte e sin- p. 292, godè questa prelatura, che però
gole le liti civili e di povere vedove, pu- a cagione de'tempi essendo diminuite le
pilli, orfani e altri miserabili di qualun- rendile, il prelato che la gode ora riceve
que nazione, che avessero causa in Ro- annui scudi 600, adempiendo le dispo-
ma ; provvedendo che registri di tutti i sizioni del benigno istitutore con l'assi-
gii atti delle cause difese fossero sottoscrit- stenza d'un curiale, per lo stipendio del
ti dal decano della rota , e si conservas- quale e per le spese inerenti del foro s'im-
sero in libri conformi negli archivi del piegano circa altri scudi 200 all' anno.
nominato sodalizio e nello studio del pre- L' attuale possessore della prelatura A-
lato. Il testamento assegnò al prelato scu- madori è l'avv.° Pellegrini, ma non ha
di 1 200 all'anno, vietandoal medesimo di indossato le insegne prelatizie; percepi-
far coabitar seco parenti e di tenere con- sce gli scudi 600 annui e difende le cause.
versazione, dovendo egli coabitare e con- Il Parisi nel citato luogo , riferisce :

vivere coi detti suoi assistenti, a'quali sta- » Che il titolo ordinario de' prelati, sta-
bili congruo stipendio mentre il resto , bilito dalla congregazione ceremoniale, è
delle rendite si dovevano impiegare nel- quello d' Illustrissimo e Reverendissimo
le liti da sostenersi. Destinò per abitazio- {V.), e di Monsignore (F.). Nel che tut-
ne del prelato l'appartamento del i.° pia- ti i prelati si cousiderauo egualmente ;

no al Corso, allora presso l'arco così det- né veruno di essi, benché nato di fami-
r
to di Portogallo (di cui a Palazzo Or- glia che gode Y Eccellenza (? .), può pre-
toboni FiANo),ed ora nella stessa via n.° tender di più. Egli è vero che da qual-
i65. Per opera di Clemente IX fu scel- che tempo, non si sa però con quale au-
148 PRE PRE
torità, si è insensibilmente introdotto con- ha P uso, e la Cappa (F.), la quale in
tro il divieto de' decreti della s. congre- Roma non si spiega che dal Commenda-
gazione ceremoniale , nelle lettere, non tore dì s. Spirilo (F.) nella sua chiesa, e
già nelle stampe, il titolo di Eccellenza dagli Uditori di rota nella messa che a-
Reverendissima per i prelati di nascita scoltano nella riapertura del tribunale.
principesca, e per alcuni ch'esercitano Usano ancora il Rocchetto (F.), eia Ber-

le principali magistrature. I cardinali per retta(F.) clericale nera, quale un servo


altro, osservando le regole prescritte uei porta dentro un velo di seta paonazza.
già detti decreti, non debbono a qualun- 1 prelati vicari delle basiliche e altre
que) prelato dare altro titoloche quello chiese di Roma incedono nelle medesi-
d' Illustrissimo e Reverendissimo. 11 ce- me in mantelletta ;.così i prelati primi-
remoniale che deve usare un prelato con ceri o governatori delle confraternite.
ciascun ceto di persone, potrà vedersi ne- Nelle cavalcate pei Possessi de' Papi (F.)
gliesempi delle lettere che porremo qui cavalcano al modo che dissi ai relativi
appresso ". Il titolano per un cardinale articoli di ciascun ceto o carica ed a Man-
dà l' Illustrissimo e Reverendissimo Si- tellone. Per le diversità darò un cenno,
gnore a tutti i patriarchi, ai nunzi, ai ve- traendolo da quello del 1846 descritto
scovi principi di Germania, purché loro dad. Giovanni Arcieri segretario del mae-
non competi altro trattamento per na- stro di camera. 1 camerieri soprannume-
scita in corpo della lettera Mostra Si-
: rari e d'onore, non che partecipanti, ca- i

gnoria Illustrissima e Reverendissima. valcarono cavalli bardati con gualdrappe


Meno questo ultimo titolo nel corpo del- e testiere di panno nero, staffe e fibbiami
la lettera,nelrestoiltrattamentoèeguale dorati, vestiti di sottane efasciepaonazze,
ai 4 prelati di fiocchetti , all' uditore e con cappe di saia rossa con mostre e cap-
maestro di camera del Papa, ai segretari puccio di amuerre scarlatto, il quale por-
delle prime congregazioni , ai prelati in tavano in testa, con guanti di seta paonaz-
cariche cardinalizie , ed a tulli prelati i za a maglia, che usarono tutti i seguen-
di case principesche, ed a tutto il resto ti. I cappellani segreti crocifero e cauda-
della prelatura, con qualche variazione tario procederemo con cavalli similmen-
nella chiusa della lettera e nella sotto- te forniti , ma il i.° in mantellone pao-
scrizione. Ai prelati di mantellone car- i nazzo, il 2. come i camerieri segreti. 11

dinalidanno ['Illustrissimo Signore. Di- governatore di Roma


con rocchetto e
ce Urbano Vili in una bolla che tutti , mantelletta, cappello usuale, e gualdrap-
i sono eguali pel titolo. Fatto è
prelati pa di panno paonazzo, con frangie di se-
che l'Eccellenza Reverendissima è dive- ta di tal colore e fiocchi intarsiati in oro,
nuto un titolo che a tutto pasto si dà a essendola testiera del cavallo di velluto
chi gode Monsignore,coù non
il titolo di paonazzo con guaruimeuti dorati. 11 mae-
vi è più distinzione tra i gradi della Ge- stro di camera con rocchetto e mantel-
rarchia ecclesiastica della romana pre- letta paonazza cappello usuale e gual-
,

latura, ed aCamera segreta dichiarai di drappa paonazza. Il maggiordomo come


quali prelati compone. Gli abiti del pre-
si il governatore, ma in vece della mantel-
lato si compongonodel Cappello (F.) con cappa col cappuccio in testa coi
letta, la

quei cordoni e fiocchi che dichiarai a quel- cappello pontificale nero foderato di se-
l'articolo ed agli altri delle rispettive ca- ta paonazza e cordoni coi. fiocchi rossi.
tegorie cui appartiene; del Collare (/*.) Gli arcivescovi e vescovi in rocchetto e
di seta paonazza , del quale colore sono cappa con cappello pontificale nero fo-
la Sottana (F.), la Fascia (F.), la Man- derato di seta verde, con cordoni e fioc-
telletta (F.) t la Mozzetla ( F.) per chi ne chi simili , cavalcando cavalli con guai-
,

PRE PRE 149


frappe di panno paonazzo, guarnite di re missive oggi usa un piccolo suggellet-
seta simile e guarnimenti di metallo. I to; dice doversi credere che i prelati ab-
protoffotari apostolici vestiti di cappe e biano richiamato quando il
l'uso antico,
cappuccio e cappello pontificale nero Sigillo (7^.) non era più grande della pie-
foderato di seta paonazza con cordoni e tra d'un anello, colla quale suggellavano
fiocchi rossi con gualdrappe di panno
, nella cera; perchè prima che s'inventas-
paonazzo e testiera guarnita di seta si- se l'ostia, colla cera delle Lettere episto-
mile con guarnizioni di metallo. Gli udi- lari o missive (V.) si chiudevano, come
tori di rota sopra cavalli bardati di pan- oggi more majorum il Papa usa ne'bre-
no paonazzo con testiera di seta simile e vi. Noterò che Sarnelli sembra parlare
guarnimenti di metallo, con cappa e cap- propriamente del sigillo de'prelati vesco-
pello pontificale nero foderato di pao- vi. Il l'oiianni, Gerarchia ecclesiastica,

nazzo, con fiocchi e cordoni di tal colo- p. 398, riporta la figura del prelato in
re. I camera con cavalli simil-
chierici di mantelletta con berretta aperta in mano,
mente bardati, con cappe e cappelli pon- quale tengono chiusa nel fare le visite,
tificali simili. I votanti di segnatura in deponendola quando vanno a\\' Udienza
rocchetto e cappa , cappelli e cavalli e- delPapa (P.). Del colore paonazzo o vio-
gualmente ornati. Il reggente della can- laceo degli abiti de'prelati, e dell'origine
celleria e gli abbreviatoli, con bardatu- dell'abito prelatizio, oltre i citati articoli

re del cavallo di panno nero, rocchetto, riguardanti le vesti di essi, ne trattai nei
cappa e cappello semi-pontificale sopra voi. VII, p. 28, XXIII, p. 36, Coloriec-
la testa. I referendari con gualdrappe ne- clesiastici, Mantellone. Ne tratta pure
re , in rocchetto, mantelletta e cappello il citato Bernini. Nel voi. XVIII, p. 265

semi-pontificale. All' articolo Cappello dissi come i prelati portano la croce di


de' prelati parlai ancora del fiocco pao- decorazione siili' abito corto nero detto di
nazzo concesso temporaneamente per abbate : si può vedere anche Commenda»
qualche circostanza, come per gli Alle- tore di s. Spirito, Collana,Croce pet-
gati (V.) delle Berrette cardinalizie e torale. Con detto abito i prelati porta-
altro (per cui sono a vedersi gli articoli no il collare paonazzo, del quale colore
Cardinale, Cappello cardinalizio, Rosa sono le calze, e il ferraiuolo di panno nel-
d'oro, Stocco e berrettone, Fascie be- l'inverno, che usano pure sull'abito pre-
nedette, per alcuna delle quali cose al ren- latizio, Guanti (fr-), non che il cap-
ed i

ditore si dà talvolta il titolo di nunzio), as- pello ecclesiastico con fiocco del colore
sumendo pure le calze paonazze. Ivi dissi ch'è proprio di sua condizione. Tanto con
pure de'fiocchi de'cappelli prelatizi, che tale abito, che colla mantelletta incedo-
sovrastano gli stemmi de'prelati. 11 Parisi no col servo, e colla seconda anche colla
t. 3, p. 1 66, parlando dell'ornamentodel- carrozza. A Conclave narrai che in tale
Ie armi gentilizie ne' cappelli cardinalizi tempo, prima di Clemente XII diversi ,

e prelatizi , dice che il cappello co' suoi prelati avevano le vesti di coruccio. Nel
cordoni ha 3 ordini di fiocchi pendenti, voi. Vili, p. igo ed altrove notai come
cioè6 fiocchi per parte, benché alcuni as- devono vestire i prelati in sede vacante,
segnino ai cardinali 5 ordini, agli arcive- cioè di nero , così nelle cappelle de' no-
scovi 4» ai vescovi e prelati semplici 3, e vendiali pel Papa defunto, tranne quelle
agli altri che hanno il privilegio di porta- eccezioni che rimarcai ancora nel voi. IX,
-

re sulle insegne gentilizie il cappello, come p. ii) ). A stabilire con più regolarità il

i protonota ri non partecipanti, 2 ordini, i metodo con , cui debba accedersi all' u-
e 2, ovvero 1,2 e i. Sarnelli, Leti. eccl. t. dienza del sommo Pontefice, volendosi
6,lett. 5g: Perchè la prelatura nelle lette- provvedere al decoro ed all'onore non del-
i So PRE PUE
le persone soltanto, ma ben ancodelle lo- a p. 171 come in quelle à^ Possessi dei
ro dignità, per comando del Papa Pio IX Papi, anche quando si procedeva in pa-
fu pubblicato il decreto, Firma perma- ramenti sagri, e di quanto si praticò sen-
nente, che voltato in italiano dice: » Ri- za lecavalcate solenni; a p. 2i5 de'pre-
manendo ferma la regola che gli Em. Sig.i lati che hanno luogo in cappella, e ordi-
cardinali ed prelati vadano all'udienza
i ne di loro precedenza , anche nel sedere
ordinaria vestiti cogli abiti cardinalizi a e nelle processioni , nel recarsi al trono
seconda del tempo, ovvero coi rispettivi pontificio eall'adorazione della croce (per
abiti prelatizi , si comanda che relativa- la quale meglio a p. 3oge nel voi. XVII I,
mente alle udienze private, cioè ne'gior- p. 23g). A p. 227e23oil modo col qua-
7
cappelle (Z Ca-
ni e nelle ore nellequali vacano le udien- le i prelati si recano alle .

ze ordinarie, gliEm. Sig.i cardinali ed i vallo, Carrozza e il voi. XLIX, p. 1 1 e


prelati non usino più gli abiti corti, o co- 12). A p.23i notizie generiche, come sul-
me chiamano d' abbate , ma i cardinali l'ordine della processione e delle messe che
indossino la veste talare nera colle orla- cantano i vescovi. A p. 270 de'libriche
ture, bottoni ed asole rosse, colla fascia nel dì delle Ceneri si dispensano per le o-

rossa senza i fiocchi d' oro , ma soltanto razioni delle Stazionij qui poi aggiunge-
con una frangia alta circa 4 dita , e col rò, che ilceremonierenel distribuirli av-
ferra iuolone. rossoo paonazzo a seconda visa il cardinal decano ed prelati deca- i

del tempo prelati abbiano la sottana


: i ni de' diversi collegi prelatizi, che dopo
nera colle orlature, bottoni ed asole co- spogliatoi! Papa Camera de'para-
nella
lor rubino, colla fascia paonazza senza i menti(V.), vadino a domandare le indul-
fiocchi, e col ferraiuolone paonazzo; i pre- genze per le stazioni da lucrarsi nelle lo-

lati poi di mantellone usino la veste ne- ro privatecappelle, i cardinali ed i prelati


ra, coi bottoni, asole, orlature paonazze, de' collegi prelatizi. Dopoché il Papa ha
colla fascia paonazza senza i fiocchi, e col deposto gli abiti sagri e ripreso la moz-
ferraiuolone nero. Tal sorte di vesti po- zetta, il cardinalegli baciala mano,ipre-
tranno adoperarsi nell'uso della vita pri- lati il piede, domandano V indulgenza e
vata. Dalla segreteria della ceremo- s. e. loro viene accordata. A p. 2 36 delle pre-
riiale li
7 gennaio 1 85 1. V. Card. Macchi diche o sermoni o orazioni de'prelati, di
prefetto. Giuseppe de Ligne segretario". che trattai anche a Orazione per l' ele-
A Cappelle pontificie e cardinalizie zione de'Papi, e Orazioni funebri pei Pa-
ho descritto tuttociò che riguarda il po- pi, mentre per quelle de' sovrani si può
sto che vi hanno prelati e la parte chei vedere p. 1c)5 e il voi. XXVIII , p. 63
hanno nellefunzioni ecclesiastiche, equau- (per l'intervento de'prelati alle prediche
do assumono paramenti sagri o la cot-
i palatine, V. Predicatore apostolico). A
ta, contenendosi I* articolo ne' voi. Vili p. 241 e nel voi. IX, p. 56 e 57, come
e IX (le pontificie incominciano a p. i >4 i prelati sono intimati all'intervento del-
deli. , le cardinalizie a p. 122 del 2. ): le cappelle. A p. 243 quanto si pratica
indicheròqui qualche cosa, mentre quei nelle cappelle ordinarie, tutto avendo de-
prelati che non hanno posto in cappella, scritto nelle altre (chi deve genuflelteie
se v'intervengono in abito prelatizio si , quando il Papa benedice osi lava le ma-
collocano in piedi a eornu epistolae del- ni, ne ragionai eziandio ne* voi. X\l\ (

l'altare. Nel voi. Vili, p. i43 dissi dei p. 23, XXXVII, p. 188). A p. 252 co-
ministri e inservienti delle cappelle pa- sa si pratica e ove siedono i prelati nel-
latine, come de'3 prelati canonici delle pa- l'assenza del Papa, dovendoci egualmen-
triarcali; a p. l5l come prelati incede- i te intervenire la prelatura, per (pianto di
vano nelle Cavalcate delle cappelle, ed rimarchevole notai a p. 253. A voler di-
PRE PRE i5i
chiarare con più precisione quanto riguar- cenza pei pontificali, ed intima l'ora ai
da prelati, se nelle funzioni palatine,an-
i prelati suoi colleghi. Il custode de' cappel-
corchè si celebrino nelle chiese di Roma, la ni cantori della cappella pontifìcia pren -

non interviene il Papa, aggiungerò que- de l'ora da detto decano, l'intima al 3.°

ste notizie, che ricavo dalle Indicazioni e 4-° maestri delle cerenionie , ai quali spet-
r
pei maestri di ceremonie di rng. Forni- tano queste cappelle, ai ministri sagri, ai

ci, come pure nltre spettanti alle Cappel- chierici, sottochierico e al collegio di det-

le prelatizie (f^.). Ordine di sedere as- ti Per ogni cappella sono fissati
cantori.
sente il Papa. I vescovi assistenti prendo- scudi 8o,da pagarsi 3 parli dal Papa, 2
no luogo tra'non assistenti, conservando dal rotolo del s. collegio, una dalla date-
la precedenza di loro consagrazione (ma ria, altra dalla segreteria de'brevi, e l'al-

dopo i prelati di fiocchetti). La prelatura tra dal monte di pietà : mg/ maggiordo-
conserva lostesso ordine, esollanto quan- mo presiede a tutte queste spese. Per la
do è iu piedi si alza e si trattiene avan- paratura e cera, in ogni chiesa si dà un

ti gli scalini rivolta verso l'altare. I prin- compenso. La Floreria apostolica pensa
cipi assistenti al soglio, i conservatori di ai banchi ed ai parati o tappeti pei me-

Roma e la famiglia pontificia, sono i soli desimi. I prelati si adunano nel luogo per
che non intervengono. Tutti gli altri che es->i preparato ed assumono le cappe quan-

hanno luogo in cappella dovrebbero in- do il vescovo è vestito. Nel sortire dalla
tervenire e siedonoai loro stalli. Per quel- sagrestia ricevono l'aspersorio per conlat-
lo poi che riguarda ogni funzione, a suo to dal sagrestano o altro sacerdote in col-
luogo ne tratto. Descrivo le Cappelle pre- portano prima alla visita del Sagra
ta. Si -

latizie nel voi. IX, p. 1 47 sebbene ne> mento, quindi al luogo destinato, prece-
riparli negli articoli relativi : per quan- duti dal 3.° ceremoniere che poi va ad
,

to riguarda le cappelle funerali meglio assistere il vescovo , mentre il 4-° lo ha


nel voi. XXIX, p. 55eseg., 66 eseg.,per fatto vestire e resta con esso. Nell'acces-
tutti prelati, e con più dettaglio ne'ri-
i so prelati salutano
i il vescovo,che loro cor-

spettivi articoli de' collegi e cariche dei risponde alzandosi in piedi. Non si pren-
prelati, anche di mantellone. Noterò, che de licenza per cominciare la messa , ma
r
essendo morto a'3 agosto 1 845 nig. A- arrivali allo stallo, il vescovosaluta i pre-
lessi segretario del concilio e della resi- lati ecomincia la messa. La messa si can •
denza de' vescovi, ed abbreviatoredi par- ta de die infra octavam, Gloria, Credo,
co maggiore, lasciò nel testamento ad ar- unica orazione, senza neppur quella del-
bitrio di Gregorio XVI (cui lasciò un di- la domenica, la quale però esiste nel mes-
voto ed elegante quadretto, che posseggo sale falto stampare da BenedettoXIV, e
per dono pontificio) di destinare il luo- si dice nella domenica che cade fra l'ot-

go della sepoltura ed il funerale. Il Papa tava. Nella Commemorazione di s. Pao-


stabilì perla prima la chiesa di s. Carlo ai lo si canta la propria, comeanche nell'ot-
Catinari, perchè il prelato abitava nella tava. 1 prelati sonoturificatiffajt?//ci ductu
contigua casa; quanto alla pompa funebre e ricevono la pace ( oltre quanto dissi a
la lasciò a beneplacito dell'esecutore te- Cappelle pontificie, si veda Incenso e In-
a
stamentario. Perle sette (l'8. la celebra- censazione, Pace della messa). Finita la
no i cardinali) cappelle poi prelatizie che messa visitano, oltre il ss. Sagramento,
in Roma si celebrano nelle chiese indi- in s. Paolo l'altare del Crocefisso (il de-
cale in detto articolo, per l'otta vario so- cano de' vescovi assistenti prima doman-
leunedella festa de'ss. Pielroe Paolo(f/^.) )
dava il rescritto per celebrare sull'altare
il decanodi ciascun collegio prelatizio in- papale, ma per quanto riportai nel voi.
vita il vescovo celebrante ,
prende la li- Ll,p. il 5, e nel voi. IX, p. <5i pel re-
ifc» PRE PRE
scritto cìi autorizzazione di Benedetto XIV si un ceremòniale, che! prelati si scuo-
in
che riprodussi, non ha più luogo l'istan- pronodel berretlinoai soli cardinali, con-
za), in s. Pudenziana l'altare di s. Pietro, siderandoli come tanti vescovi in diocesi.
in s. Maria in via Lata la cappella de'ss. Per la ricorrenza del s. Natale eperl'an-
Pietro e Paolo nel sotterraneo, in s. Pietro niver sarto della coronazione del Papa t
jn Vincoli la cappella del sotterraneo, co- i prelati si portano in anticamera ponti-
sì in s. Pietro in Carcere, in s. Pietro Mon- ficia per segnarsi nel fòglio delle felicita-

torio la cappella nel cortile del chiostro o zioni, il quale poi vienedal prelato mae-
tempio di Bramante. Di tutte queste chie- stro di camera sottoposto alla lettura del
se trattai ai loro articoli, e per quella di s. Pontefice. Dice il Parisi t. 2, p. 237, che
Pietro in Carcere nel voi. LUI, p. 20. Ab- ordinariamente i prelati scrivono lette-
biamo di Gio. Pietro Simonetti Breve : re di buone feste al proprio sovrano ,

ragguaglio delle 8 chiese destinate da Be- quando il prelato sia di famiglia prima-
nedetto XI F per Voltavano de'ss. Pietro ria e incarica distinta; ai cardinali, ai nun-
e Paolo, Roma 744- Delle memorie dei
1
zi, ai ministri principali del suo sovrano,
ss. Apostoli che sono in dette chiese, ne e ad altri signori cui hanno o dipendenza
parlai pure nel voi. IX, p.i5o. Della cu- o relazione. Allorché cardinali si reca- i

stodia del conclave affidata ai prelati e no alla visita della basilica Vaticana , e
quali, in uno al Maestro del s. palazzo del cardinal decano, dopo avere ricevu-
(F.), ragionai ne' voi. XV, p. 3oo, 3o5, to il Cappello cardinalizio (^.), come se
XLI, p. 29/L Dei prelati chehanno Ino prendono Possesso delle Protettone e ilei
go in Concistoro, vedi tale articolo. Del loro Titoli e Diaconie, ovvero si portano
le precedenze de'prelati parlai ancora ne ad assistere alle Co/ic/hsio/h (/'^lorode-
voi. XVI, p,i35, XXIX, p. 77, a Conci dicate, incedono con prelati nella propria
storo, a Maestro di camera, come nel voi carrozza, Inoltre i prelati fecero corteggio
XV, 227, 246, 247, essendo dispen
p. ne'pubblici Ingressi in Roma (Pr.) ai car-
Rati daW'Esame prelati esaminatori, u
i dinali ed ambasciatori. Narra il diarista
ditori di iota, consultoridel s. offizio, fa* Cecconi, che ne' pontificati di Clemente
tendo la sola presentazione ; come lo fu XI e Benedetto XIII, il cardinal Albani
un avvocatoconcistoriale, Io dissi nel voi, nipote dei primo si portò ad un'accade-
XXII, p. 72. Delle precedente nelle Pro* mia nel collegio Nazareno dedicata al Pa-
mozioni [V.) cardinalizie de'prelati, ob pa, col corteggio di5o prelati nel 1718;
tre quanto notai a Cardinale, ne'luoghi in un'accademia del collegio romano il
analoghi e nel voi. L, p. 84, eccone l'oiv medesimo vi si recò con 60 prelati nel
dine di precedenza patriarchi, arcivescor : 1720; ed allorché l'ambasciatole impe-
\ i, vescovi, prelati di fiocchetti, protono- riale Raunitz fu all'udienza formale di
tari apostolici partecipanti, uditori di ro- Benedetto XIII, avea nel seguito 5o pre-
ta, essendo per tale considerato ilp. mae- lati. Di questi corteggi di prelati nelle fun-
stro del s. palazzo , chierici di camera , zioni, ed anche coi cardinali legati per l'a-

segretari. L'assessore della Congregazio- pertura e chiusura delle Porle sante (F.),
ne del s. ojjlzio (F.) s. Inquisizione ( V.), tenni proposito ai loro luoghi. Nelle bio-
qualora non sia vescovo o prolonotario grafie de'cardinali e in altri articoli nar-
apostolico partecipante, non baia prece- rai come anticamente i cardinali nella lo -
denza sopra prelati segretari allorché
i ro splendida corte avevano vescovi , al-
sono creati insieme cardinali. Per ultimo tri prelati e personaggi dotti ed eruditi.
sono promulgati religiosi, ancorché sie-i Ai rispettivi articoli dico di quanto han-
110 generali del proprio ordine o congre- no di onorario i prelati secondo le cari-

gazione, tranne il detto p. maestro. Les- che, e nel voi. XXXVII, p. 288 ripor-
PRE PRE i53
lai gli assegnamenti de'prelati pro-legali, remoniale), distinzioneche godonoanche
\\ce-legali, delegati, presidente della Co- i Patriarchi (Vedi, avendo pure parlato
marca di Roma e commissario apostoli- delle visite che fanno a'prelati di fiocchet-
co di Loreto. Sino al termine del secolo ti), usando 1' uditore della camera l'om-
pascalo, oltre i prelati palatini, ia prela- brellino, ne'vol. VIII,p. 23o, X, p. 121,
tura era registrata ne' ruoli del palazzo Xl,p. 36,XLlX,p. 1 1. 11 prelato vescovo
apostolico per la parte di palazzo (voi. Vicegerente (V.) ha l'uso de'fiocchi e ciuffi,
L, p. 2o5, 206), cioè pane, ciambelle e verdi a'cavalli; non pare che risultino da
vino. La godevano i vescovi assistenti al concessioni quelli che tal volta adoperano
soglio, i prelati di fiocchetti, i protonota- alcuni vescovi nelle solenni funzioni. Per
ii,gli uditori di rota, i chierici di came- le cappelle pontificie e altre sagre fun-
ra,} segretari di diverse congregazioni, i zioni papali sono intimati dai Cursori a-
votanti di segnatura, i ponenti di consul- postolici(V.), così ai Concistori (V.). Nel-
ta, igiudici di Montecitorio, i prelati do- le cappelle siedono come dissi nel voi. VII f,
mestici, quelli della penitenzieria, della p. 2 18 é 222; se sono arcivescovi, come
cancelleria in uno agli abbrevia tori, della dichiarai parlando del maggiordomo nel
dateria, de'brevi, i referendari, gli avvo- voi. XLI, p. 290 e 291, assumono il pi-
cati concistoriali, ec. Molle cariche car- viale e prendono luogo fra gli assistenti
dinalizie erano anticamente prelatizie, e al soglio, così l'uditore della camera e il

Je notai ne'rispettivi articoli, per cui per tesoriere (ricevendo egualmente la palma,
molto tempo alcune conservarono il prò, la candela e gli Agnus Dei come i. car-
e da ultimo lo usava il segretario de'me- dinali), tranne il governatore per ciò che
morìalij lo conserva ancora il datario. notai nel voi. XXXII, p. 29; dicendo al-
Meglio è a vedersi loro articoli , così i tresì che quando i vescovi assumono il

quello di Cancelliere di s. Chiesa, per- piviale, i prelati di fiocchetti passano al


chè s'intitola vice. In diverse cariche pre- banco de'protonotari apostolici, che sie-
latizie , se vengono ritenute dal prelato dono dopo loro. Come incedono nelle pro-
divenuto cardinale, o per poco o per lun- cessioni, oltreildettonel voi. Vili, p.2 16,
go tempo, prende il titolo di prò. è notato nella descrizione delle proces-
I Prelati di fiocchetti, così denominati sioni. Sul modo d'incedere all'adorazio-
per quelli che usano ai cavalli delle loro ne della croce, può leggersi anche i voi.
carrozze in uno ai ciuffi, sono: Governa- XVIII 289, XLI, p- 29
, p. Nelle in- . .

tore di Roma come ice- Camerlengo V , censazioni vieneprima incensato il gover-


Uditore della camera, Tesoriere, Mag- natore, poi il principe assistente al soglio,
giordomo (F.), Questi sono primi pre- i indi gli altri prelati di fiocchetti, poscia
lati della romana prelatura della s. Se- i vescovi assistenti chesiedono dopo dies-
de, e propriamente il primo è l'Uditore si. Il prete assistente nelle cappelle ordi-
della camera, sebbene lo preceda il Go- narie, e P uditore di rota ne' pontificali
vernatore di Roma come Vice- Camer- danno la pace al governatore, e quest'ila
lengo, come noto a tali articoli. Oltre ciò comunica ai colleghi prelati di fiocchet-
che di loro ho detto di sopra particolar- ti, l'ultimo de' quali la passa ai vescovi
mente e genericamente, ed oltre quanto non assistenti nelle cappelle ordinarie, ai
dico negli articoli loro oche li riguarda- protonotari ne' pontificali. In conseguen-
no, solo qui aggiungerò o ripeterò che za, quando è assenteil governatore, tan-
parlai de'loro treni di frullone e altra car- to l'incensazione che la pacela riceve pri-
rozza, i cui cavalli hanno ciuffi e fiocchet- ma il detto principe, poi gli altri prela»
ti di seta paonazza (il colore rosso fu proi- ti di fiocchetti. Questi, come tutta la pre-
bito per decreto della congregazione ce- latura, sono tenuti a fare le visite ai cai-
! 54 PRE PRE
dinali nuovi, patriarchi, prelati di fioc- le immagini coronate dal capitolo di s.
chetti, ambasciatori ec.,al modo detto e- Pietro^.Z, p. 2, che mg/Lodovico Bian-
ziaudio a Patriarca. Nell'odierno ponti- chetti maggiordomo di Gregorio XIII e
ficato cessando la carica di governatore canonico della Vaticana nel 1579, Ol
'
no
di Roma, mg. r Savelli che n'era investi- di scelti marmi 1' altare della Madonna
to ,
restando colla cospicua qualifica di della Colonna di detta basilica (di cui nel
Vice- Camerlengo di s. Chiesa (V.), con- voi. XII, p. 276), altri abbellimenti a-
tinuò a godere le prerogative inerenti e vendoli fatti il fratello cardinal Lorenzo
sedere sopra l'uditore della camera, con Bianchetti (V.) t al quale articolo Io dis-
precedenza sul Principe assistente al so- si in véce Maestro di camera, e meglio
glio (V.), laonde va alla sua destra nelle XLI, p.i 33,
nella serie di questi nel voi.
processioni e prima di lui riceve l'incensa- non avendolo trovato maggiordomo nel-
tura, la pace, le candele, le ceneri, le pal- le ricerche da me fatte neh' archivio del
me ,
gli Agnus Dei. Cessando ancora il Palazzo apostolico. Siccome tali esempi
le so rie re {f7 .), nel rinunziare la carica sono antichissimi, forse in quelle epoche
mg. r Monchini , il Papa gli conservò gli non erano quelle cariche di fiocchetti :

onori annessi ai prelati di fiocchetti, co- certo è che Urbano Vili concesse ciuffi i

me riporta iln.°7 i della Gazzetta di Ro- e fiocchi rossi ai cavalli de'cardinali; Cle-
ma de'2.5 aprile 1848. Nel Giornale di mente XII fiocchetti neri al maggior-
i

Roma n." 64 del 1 852 si legge , che il domo, e Clemente XIV confermò quelli
Papa nominò commissario straordinario pure neri de' patriarchi, poi cambiati in
per le 4 legazioni di Romagna mg.r Ga- paonazzo; laonde pare che in tal conces-
spare Grassellini, cogli onori di prelato sione fosse allora il maggiordomo dichia-
di fiocchetto. E
perchè l'illustre pre-
ciò rato prelato di fiocchetti. A'giorni nostri
r
lato, essendo stato governatore di Roma furono fatti, maggiordomo mg. Naro
e vice-camerlengo, era stato ancora pre- (V.) poi cardinale, mg/della Porta (V.)
lato di fiocchetto. Nel voi. XXVIII , p. uditore della camera poi cardinale, i qua-
56, 57, 58, 66 e 67, descrissi i funerali li conservarono il canonicato Vaticano,
de' prelati di fiocchetti, e del loro inter- perchè ambedue erano giubilati. Sopra
vento medesimi, notando perchè ad
ai il prelato si possono leggere: Mosconii,
up funere intervenne il solo maggior- De majestale mililiaeecclesiasdcae, Ve-
domo. Ordinariamente prelati di fioc- i netiis 602. Tamburinio, Dej'ure abba-
1

chetti non sono mai canonici delle pa- in aliorum praelatorwn, Lugduni
'ii et

triarcali basiliche di Roma; nondimeno 1 64o. Castori Istituzione cristiana per


,

trovo due esempi in contrario. Monsi- chi desidera vivere in corte, Roma i (54 2.
gnor Giuliano Cesarini^P'.) era canoni- Manzini, // principe ecclesiastico, Bolo-
co della basilica Vaticana, ed insieme u- gna 644- 1 Da Ponte, Specchio del vesco-
ditore generaledella camera, come appa- vo e del prelato, Roma 169 1. Più gli ar-
risce da islromento degli 1 marzo i4 2 7 1 ticoli relativi in questa mia opera; il Gior-
per gli atti del Toti notaro pubblico e nale della voce della ragione, che s' in-

della basilica: Martino V segretamente cominciòa pubblicare nel i832; e le mol-


lo creò cardinale a'24 maggio 1 426, o ai te opere erudite di mg. Mario Felice Pe-
1*

26 secondo Ciacconio, ma avendolo ri- raldi chierico di camera vi venie, sulla ro-
servato in petto, solo lo pubblicò agli 8 mana prelatura. Cancellieri ne' Possessi
novembre "pò, come dichiara Ratti
1
,
tratta qual sia la probabilità che hanno
Della famiglia Sforza t. 2, p. 253 e 266, i nella Let-
prelati di divenir cardinali :

divenendo poi arciprete della stessa ba- tera al d. r Ko reff racconta che il p. Cor-
silica. Leggo nel iìombeWì, Raccolta del- dala scrisse una utile e lunga Istruzio-
PRE PRE 1 35
neper un giovine che vuole entrare ih pre- PREMISLIA o Przemislia ( Premi-
latura, a l'indirizzò a mg. ^Bonaccorai se- slien). Vescovato di rito greco-ruteno, il

gretario de' vescovi e regolari. Lunadoro, cui vescovo risiede \i\ Premislia (V-), ove
Relazione della corte di Roma (ediz. del ha la cattedrale del proprio rito e al Ire

1646), p. 241, tratta: Ordine della pre- cbiese. Vi è il monastero di s. Salvatore,


cedenza degli ecclesiastici o prelati. La i cui monaci posseggono le ville Slrazo-
precedenza tra'patriarchi si chiamò Pro- vica e Busoca, reclamate però dall'ordi-
catedria, vocabolo greco che significaprio- nario, essendo state donate nel «292 da
1 ila di sedere o precedenza nel consesso Leone duca di R.ussia. Nel sinodo di Za-
de' patri archi. m osci a fu stabilito di ridurre i monaste-
PRELATURA. F. Prelato. ri della gran Russia in congregazioni, e ciò
PREMISLIA oPrzemisliaoPrzemysl specialmente nella diocesi di Premislia.
{Premislien). Città con residenza vesco- In seguito di che, nel capitolo generale
vile nella Gallizia, della Polonia austria- tenuto nella cattedrale di Leopolifu po-
ca , capoluogo di circondario a 6 leghe sta in opera la riduzione e furono i mo-
da Jaroslaw e 1 9 da Leopoli o Lembergh, naci esentati dalla giurisdizione de' vesco-
è cinta di mura con castello sopra alta vi, ciò che approvò Benedetto XIV nel
rupe, presso il fiume San. La cattedrale 1 y44 c °H a bolla Inter plures. Havvi an-
è solido ed elegante edificio , sotto l' in- cora lo spedale, il ginnasio e la scuola. La
vocazione di s. Gio. Callista, con baltiste- sede vescovile fu eretta nel secolo Xlll ,

rio eh' è l'unico della città : le è vicino secondo Coni man vi Ile, suffraganeadiKio-
l'episcopio, ampio e decente. 11 ca piloto via dello stesso rito ruteno, ed un tempo
si compone delle dignità del preposto, fu riunita a Riovia. Il vescovo Michele
decano e scolastico, avendo la 1/ I' uso Ropistenski sottoscrisse la lettera del con-
della mitra, e di altrettanti canonici. Vi cilio di Russia, mandata nel i5q5 a Cle-
sono 4 vicari, cui è affidata la cura d'a- mente Vili per l'unione colla chiesa ro-
nime sotto la direzione di un canonico che mana. 11 vescovo Silvestro Ulebitzi fu al
è il parroco della cattedrale, altro cano- concilio di Moldavia nel 1642, Oriens
nico è rettore del seminario, gli alunni christ. 1. 1, p. 1 284. Il vescovo di Premi-
«lei quale servono alla divina oflìciatura. slia con quello di Leopoli nel 17^1 do-

Non vi è altra parrocchia, bensì un mo- mandarono a Benedetto XIV di passare


nastero di benedettini, altro di monache, ma il Papa col breve P'e-
al rito latino,

confraternite e ospedale. La sede vesco- strae ad nos, de' 18 settembre, Bull, de


vile fu eretta nel 1 3j5 da Gregorio XI se- prop. fide, Appendix t. 2, p. i5g, glielo
condo Commanville, sufliaganea di Leo- vietò,a tenore del decreto ditJrbano VIII.
a
poli, di cui Io è tuttora. I vescovi del se- Nella 3. divisione della Polonia tutti i

colo passato sono riportati nelle Notizie vescovi ruteni passarono sotto il domi-
di Roma. Per morte di mg.r Saverio Za- nio della Russia, tranue quelli di Presmi-
?
cliariasievicz, a 27 luglio 1 847 P'° IX lia e Leopoli. In questa diocesi furono
dichiarò vescovo l'attuale mg. r France- ridotte le feste stabilite nel sinodo di Za-
sco Saverio Wierzchleyski diViznia-Po- moscia a' 18 settembre 780, come lo era- 1

remba diocesi di Tarnovia, già canonico no slate negli altri domimi della casa di
della metropolitana di Leopoli. La dio- Austria. Pio Vllcolla bolla Operosa, dei
cesi è vasta, comprende if5 parrocchie 24 settembre i8o5, Bull. coni, t.12, p.
e molti luoghi. Ogni nuovo vescovoè tas- 38 distribuì
i , luoghi in varie diocesi
i

sato iu fiorini i5o, essendo le rendiledel- della Polonia austriaca come in quella ,

la mensa circa i4>ooo fiorini di conven- di Premislia. Inoltre Pio VII nel 1807
zione. elevando Leopoli {Tr.) di rito ruteno al
i56 PRE PRE
grado arcivescovile, ne dichiarò suffra- Ger-
fare l'uffizio de'ss. Gilberto abbate,
ganeo il vescovo di Premislia , che lo è laco eremita, Scardo confessore, de' bb.
ancora, al quale unì i titoli vescovili di Godifredo, Federico, Ermanno Giusep-
Sanoehìa e Samboria del medesimo ri- pe e Gertrude vergine, tutti del medesi-
to, coi quandi denomina. Sanochia o Sa- mo ordine a questo inoltre a* 12 apri-
;

ìioky città della Gallicia-polono-austria- le con altra bolla Etnanavil > accordò

ca,é capoluogo di circolo, situata in mez- l'uffizio e messa di 3 loro santi vescovi,
zo ad una pianura assai estesa sulla spon- Eumodo , Isfrido e Lodolfo. I premon-
da sinistra del San. Ha castello munito stratensi aveano in R.oma il collegio di s.

e la scuola. Samboria o Sambor, altra cit- Norberto, fondato nel 1 63 1 da Giovan-


tà della Gallicia-polono-austriaca, è capo» ni da Preuk canonico della cattedrale di
luogo di circolo, in un'ampia pianura sul- Varmia, ricco di benefìzi ecclesiastici che
la sponda sinistra del Dniester, che un volle impiegare con questa istituzione a
poco inferiormente riceve lo Strwiaz. E vantaggio de' prossimi ed alla conversio-
assai ben fabbricata. Ha chiesa decanale ne de'parenti infetti di eresia. Ne affidò
di rito latino, e altra di rito greco-rute- la cura ai premonstratensi e vi doveano
no, ospedale, ginnasio, scuola ch'eia prin- essere ammessi pei primi i suoi parenti
cipale del circolo, ed il tribunale crimi- nati nella Prussia reale o ducale, o nel
nale , oltre l' intendenza delle saline di vescovato di Varmia : pel collegio il fon-
Drohobicz. Pio VII neli8i8 fece vesco- datore prescrisse il tempo, la nomina, gli
vo di Premislia , Sanochia e Samboria , studi, i fondi, le rendite. Vi risiedeva il

Giovanni Snigurski. Pio IX nel 1848 gli procuratore de'premonstratensi di Pra-


die per successore mg. r Gregorio Sachi- ga , che amministrava le missioni della

mowiez di Podberga arcidiocesi di Leo- Lusazia, delle quali parlai ne' voi. XXIX,
poli che Gregorio XVI nel 1841 avea
,
p.io3,e XLIV, p. i46. L'ultimo presi-
fitto vescovo di Pompeiopoli inpartibus. dente del collegio morì nel 18 12, e fino
Questo Papa a'27 febbraio 1846 indiriz- al 1817 ne fu amministratore Giacomo

zò la lettera Inter gravissimas, presso gli Enea di Chataud allora restava al col- :

a
annali delle scienze relig. serie 2. , voi. legio, oltre il locale e la chiesa, i giardini
a, p. 385, al predecessore, ed al vesco- e una vigna monti Parioli. Il mona-
ai

vo di rito latino di Premislia, acciò in- stero e la chiesa Gregorio XVI la diede
culcassero ai loro diocesani la fedeltà e alle monache figlie del Calvario [V), che

l'ubbidienza all'imperatore d'Austria lo- dirigono e curano le donzelle dell' Ospi-


ro sovrano. La mensa vescovile ha di zio di s. Maria degli Angeli (F.), i qua-
rendita circa scudi 1200. li edilìzi il Papa
molte volle per visitò

PREMONSTRATENSI o PREMO- la benevolenza con cui riguardava le ot-

STRATENSl. Ordine de' canonici re- time religiose che beneficò in vita e in
golari, chiamati anche Canonici bianchi, morte, ond'esse gli celebrano due annui
istituiti da s. Norberto (P.) poi arcive- anniversari di gratitudine, virtù tanto
scovo di Magdcburgo (F.), de'quali trat- più mirabile in quanto che ai nostri in-

tai nel voi. VII, p. 265 266. Inoltre il


e felici giorni è divenuta rara. La chiesina
santo istituì anche le Canonichesse Pre- e monastero di Norberto è situata nel
s.

monstralcnsi (V .). Nell'ordine fiorirono rione Monti , lungo la bella strada che
canonici illustri per dottrina e per san- dalle Quattro Fontane conduce a s. Ma-
tità di vita , oltre il cardinal Giovanni ria Maggiore. E adorna con buoni mar-
Bucca [V.), Benedetto XIII colla bolla ini e altri abbellimenti due quadri de- : i

Etnanavit, degli 8 marzo 1728, conces- gli altari laterali sono pitture di Stefano

se a tutto l' ordine nremonstratense di Pozzi discepolo di Masucci. Vi si celebra


PRE PRE i5 7
la festa di s. Norberto a'6 giugno e non norevole Y esercizio di tale prepositura.
agli 1 1 luglio come altri scrissero. 11 Do- Nelle congregazioni de'chierici regolari, il
limi ni,Catalogo degli ordini 1. 1, p. a 2, superiore generale ordiuariameute si de-
23, 24» tratta de'canonici premonstraten- nomina Preposito, come in quelle de'tea-
si e riporta 3 figure vestite con rocchet- tini, barnabiti, somaschi, gesuiti, chierici
to e alniuzia d' armellino, con tonaca e minori, scuole pie, dottrinari, pii operai,
scapolare, e quella dell' abbate in cap- passionisi, lo che si può vedere ne'loro ar-
pa, mozzetta e croce pettorale , teneudo ticoli : vedi pure Generale de' religio-
il pastorale. Nel t. 2 parla delle monache si. Dicesi Prepostura, Propostato, Prepo-
premonstratensi, e riproduce la figura di stalo, Prevoslura, Prcposilura, Propo-
esse presa dall' immagine di s. Gertrude situra, Propostia, Pràeposilura, l'ufficio
maestra delle medesime nel monastero e la dignità di preposto. A Cella parlai
d'AIdeberga. dell'antiche prepositure monastiche. Nar-
PRENETO o PRONETTO. Sede ve- di,De' parrochij chiama Prevosto la di-
a
scovile della i. Bitinia, eretta nel VI se- gnità omonima del capitolo, che antica-
colo, sotto la metropoli di Nicomedia.L' O- mente era Prelato (V•) quando presie-
riens dir. 1. 1, p. 621 riporta 5 vescovi. devano domesticamente alle canoniche o
PREPENESSO o PREPENNISSO. case canonicali , di cui erano capi cosi ,

Sede vescovile della Frigia Salutare, eret- chiamandoli il concilio d'Aquisgrana del-
ta nel V secolo, suffraganea di Sinnada, l'83o, ed in una epistola dell'imperato-
di cui un solo vescovo registra 1' Oriens re Lodovico, prelato chiamò s. Gregorio
chr. t. 1 , p. 84g. VII il prevosto di Chiusi; era prelato, per-
PREPOSTO, PROPOSTO, PRE- chè avea giurisdizione sul buon ordine
POS1TO PREVOSTO. Praepositus,
, della canonica, che inoltre avea altri mi-
Magisler. Ufficio e titolo di dignità e di nistri e cariche canonicali, come il Vice-
beneficio ecclesiastico in alcuni capitoli domino o economo, da cui dipendeva il

ed in altre chiese cattedrali, collegiale; canonico Cellerario. Il prevosto presiede-


ed alcune volte, come osserva Alacri in va alla casa e vita comune de'chierici (del-
Praepositus, significava ne' primi secoli la quale trattai anche a Canonico, a Cle-
il vescovo ( cosi Berlendi , Oblazioni, p. ro, non esigendosi Decima dai beni dei
1 16), altre volle il vicario, ovvero l'eco- canonici viventi in comune, i quali dalla
nomo della chiesa (lo dissi nel voi. XIX, canonica ricevevano vitto, alloggio e ve-

p. 2g5) in tempo di sede vacante. Mor- stito) e portamento degl'individui entro


cellichiama Magisler, Praepositus il pre- la medesima, i quali erano parecchi ol-
posto Praepositus anche il vicario fora-
: tre i canonici, suddiaconi, minoristi cat-
neo e il prevosto delle chiese. Il prevo- , vivendo in comune
tedrali, seminaristi
sto in alcuni ordini militari equestri è il con auche i vescovi. In conseguenza
essi
grande uffiziale che ha cura delle cere- dice Nardi che il prevosto non era an-
,

monie: vi furono molti prevosti neglior- ticamente dignità capi tolareo per dir me-
ditii di s. Michele, dello Spirito santo, di glio dignità ecclesiastica, ma era il cano-
s. Luigi, di s. Lazzaro,del Carmelo. Pre- nico capo delia casa canonicale; talvolta
posto dicesi pure il capo, il prefetto, il era prevosto un canonico diacono , ora
superiore di diversi uffici civili. Osserva un canonico prete, ora l'arciprete o l'ar-
Adami, Storia di Volseno t. 2, p. 1 45, cidiacono, ed era eletto dagli altri cano-
che tra gli uffizi militari degli antichi io- nici per un tempo determinato. Non so-
maui eravi il Preposito, impiego poco di- lo era eletto dai canonici, ma negli aflari
verso da quello de' tribuni militari, coi d'importanza doveva consultare i mede-
quali comandavano le coorti, e si tenue o- simi. Fu in tempi più bassi anche chiù-
i58 PRE p a e
unito Prìor canonicontm. Egli col ve- dio preposto di Ginevra. Del prevosto
scovo stabiliva le preghiere nell' alzarsi, s'incontrano frequenti menzioni anche dei
il martirologio, ed altre cose per vari tem- tempi più bassi, come nel concilio di Ma-
pi dell'anno. Avea l'incombenza di visi- gonza dell'8 3, e successivamente in quel-
1

tare nelle domeniche coll'arcidiacono le li di Reims dell'87 1 (il prevoslodella cat-


carceri per vedere com'erano ben tenu- tedrale viene chiamato Praesides 3 ed a-
tele puniva i trasgressori delle leggi ca- vea giurisdizione esterna sugli uomini del -
nonicali, contro il buon ordine della ca- la chiesa), di Vienna, di Bourges. Anche
nonica. Per le di lui belle attribuzioni fu le collegiate a veano il loro prevosto, e nel-
pure chiamato Archicanonicus, come nel le città grandi erano frequenti, sebbene
conciliott' Aquisgrana dell' 8 16 nel si- , più. comunemente fu detto Priore il pre-
nodo di Veroli dell'i i i i, in cui il prevo- vosto delle collegiate e talora anche arci-
sto o archicanonico era l'arcidiacono. Nel- prete. Del prevosto di Verona si fa men-
a
l'azione 2. del concilio generale Niceno 2. zione nel 1 o38. Urbano
II chiamò eximio

vi è sottoscritto Leone prete dellas. chiesa Praeposito quello della collegiata di Gesù
Costantinopoli tana a nome dell'arci vesco- Nazareno in Ispagna. Nella bolla di Boni-
vo di Sida; e nella 3. a azione si sottoscrive facio VII Idei i3oi al vescovo d'Anagni, si
Leo Praepositus , et locum retinms me- legge che il prevosto era eletto dai canoni-
tropoleos Sidae. All'unno 523 abbiamo ci (di sue insegne parlai nel voi. II, p. 34),
il preposi to della bas.lica Vaticana, cioè che vi veano in vita comune, poteva sco-
ilcapo di quel capitolo. In una lettera municare e sospendere tutti gl'individui
d'incmaro di Reims è nominato il Prae- del clero cattedrale, e correggere le man-
posilo et canonicis ecclesiae Remensis : canze leggiere, riservando al vescovo le

Lamberto vescovo d'Arras, scrivendo a gravi. Il preposto poi non poteva essere so-
Manasse preposilo, al decano e agli altri speso o scomunicalo dal vescovo, senza il

del capitolo di Reims, dà loro i titoli di consenso della maggior parte del capi-
Reverendìs Patribus, e l'epiteto di San- tolo. Ne' bassi tempi ed anche oggidì in
clitalis vestrae. A'iempi d' Incraaro era molti luoghi il prevosto o il decano del
prevosto de'canonici di Reims Gislolclo. capitolo ha la cura d'anime dei canonici
Nel concilio di Chalonssur Saondell'837 e altri beneficiati della cattedrale. Non
o 83q mentovasi Leuterio prevosto e av- faquindi specie che in certe cattedrali sia
vocato d'un capitolo di canonici. Nel 1 og5, divenuta una Dignità ecclesiastica^.),
come rilevasi dal concilio di Piacenza,! come riporto a'ioro luoghi (parlando iti

prevosti delle cattedrali mettevano degli molti delle loro prerogative e distinzio-
ecclesiastici o preti minori nelle cappel- ni concesse loro dai Papi), quella che una
le o oralorii urbani del capitolo. Nel ca- volta era la sola presidenza della canoni-
pitolare Aquisgranense dell' 8 3, ancor-
1 ca, e di essa capo domestico.
ché non fosse prete , il preposto poteva PRESAGIO. V. Predizioni.
dare la benedizione al lettore, e poteva PRESANTIFICATE. Ostie consagra,
scomunicare nel furto occulto. In un di- tene'giorni precedenti, quindi dicesi Mes~
ploma delio55del capitolo di Piacenza, sa dei presanli/ìcati quella in cui il cele-

tra'capitolari vi è un diacono preposito. brante olire all'altare e consuma alla co-


Il vescovo di Soissons s. Arnolfo fu pri- munione le specie Eucaristiche consagra-
ma arcidiacono Mormorimi et ecclesiae te nella vigilia o ne' giorni precedenti ,

s. Audomari Praepositus, Nel secolo XII laonde tale messa è senza consagrazio-
s. Anselmo, prima di essere vescovo, fu ue. Nel 692 decretò il concilio di Carta-
Praepositus della chiesa di Ginevra :s. gine che in quaresima si debba celebra-
Francesco di Sala 4 secoli dopo fu cziau- re tulli i giorni la messa de' presantificati,
PRE PRE i5 9
tranne i sabbali, le domeniche e il gior- cui marito è stato ordinalo prete, sia a-
no della ss. Annunziala. Nella chiesa la- natema. Altrettanto aveano fulminato i
lina si celebra la messa de* presanlificati concilii di Calcedonia nel 45 e d'Orleans 1

solo nel venerdì santo- ( che il cardinal nel 533, per quelle donne che aveano ri-
Tommasi chiama uffizio della feria VI cevuto la consagrazione di presbiteresse
in Parasceve),come descrissi ne' voi. Vili, o diaconesse. Altre diaconesse o presbi-
p. 3o4, XLIV, 271 ; ma nella chiesa
p. teresse erano alcune donne vergini , di
greca viene celebrala ancora in tutta la senno e prudenza mature, almeno di 4»
quaresima eccettuati sabbati e le do-
,
i anni, le quali al dire di Davanzati, No-
meniche. Questa disciplina fu stabilita da tizie del pellegrino , p. 121, in un certo
diversi concilii. V. Pane azzimo e fermen- modo venivano come ordinate e consa-
tato. Christ. Claii, Disputatici hislorica grate dal Papa (comedissia Diaconessa)
de die magnae Parasceve, Lipsiaei697. e dai vescovi coll'imposizione delle ma-
Vili ibrord Deschardes, Feria VI sive ej'us ni; per la quale funzione sebbene non ,

dignitas , et opera sacra ejusdem diei, ricevevano Ordine [V.) alcuno, essendo
Mechliniae 653. Jo. Dav. Thoenuiker,
1 di questoalfatto incapaci lefemmine(nul-
De missa praesanctificaloi uni, Vitteber- la visarebbe di più sconvenevole che di
gaeiyi 1. Hen.Rixnerus, De communio- dar loro l'impero sopra l'uomo nelle co-
neprae$anctifìcalorum,}le\imteà\\i6'/o, se sante, perciò nessuna femmina fu mai
e nel libro, De laica, et peregrina commu- onorata del sacerdozio nella vera reli-
ni one. Al'azio, De concord, eccles. orient. gione, né sotto la legge mosaica, uè sotto
etoccid. Le Brun, Exphcationde la mes- l'evangelica), con tuttocin venivano di-
se, t. 2, p. 372. Benedetto XIV, De fé- stinte con questi nomi: di questa ordina-
slis, p. 146. Sarnelli, Leti. eccl. t. 9, lett. zione o benedizione si fa menzione nel

4, Spiegazione della forma del presbi- canone 1 5 di Calcedonia, ove si nota che
terato e della messa del venerdì santo. prima di detta età era alla donna proi-
PRESB1TERA o PRESB1TERES- bito tal consagrazione, ed anche nel si-

SA, Presbylera. Presso gli ebrei ed i pa- nodo Trullano. AggiungeDavanzali,che


dri della primitiva chiesa fu costume de- nel decreto di s. Bai tolomeo apostolo si

putare alcune vergini al ministero eccle- prescrive la forma di della ordinazio-


siastico, cioè alla custodia de' templi, ed a ne, nella quale il vescovo alla presenza
quanto descrissi a Diaconessa (7^.)^ per- de'preti e diaconi imponeva le mani al-
chè erano così chiamate, o Presbiteres- le ordinando colla recita di alcune pre-
se o Prelesse j imperocché quelle donne ci;e perchè questa ordinazione non im-
maritate le quali consentivano che i loro primeva carattere alcuno, e non è sagra-
mariti si ordinassero Suddiaconi o Dia- mentale, perciò le diaconesse e le presbi-
coni (V.), venivano appellate suddiaco- teresse in chiesa rimanevano nel solito
nesse e diaconesse, se Preti {V.), Presbi- luogo laicale. Dell'uflizio e impiego del-
tere o Presbiteresse o Pretesse, se Vesco- le presbiteresse, dice Davanzati, che avea-
vi {V .),Vescove, Epìscopae. Se mori va- no cura delle vedove perchè adempisse-
no iloro mariti, egualmente non poteva- ro le costituzioni apostoliche e prestas-
no congiungersi con altri in Matrimonio sero ubbidienza ai vescovi , ai preti , ai
(V.), essendo loro proibito, e costumava- diaconi, ec. Istruivano quelle che dovea-
no ritirarsi ne'monasteri e larvi anche la no ricevere il battesimo per immersione;
professione religiosa. Nel concilio di Ro- assistevano alle porte e steccali delle chie-
ma del 731 , s. Gregorio II (come dissi se, e come ostiarie introducevano in es-
nel voi. XLVI, p. $), decretò: Se alcu- se le donne nel malroneo o luogo sepa-
no sposa una presbileressa, cioè quella il rato dagli uomini; dispensavano le olici-
i6o PRE PRE
te eie limosine che si raccoglievano per trovano particolarmente in Ginevra, e so-
le vedove e altre donne bisognose; vigi- no assai numerosi in Inghilterra ,ove di-
lavano sui costumi delle donne e perciò sprezzando gli episcopali , vi furono tra

aveano autorità di entrare liberamente ledue sette forti e deplorabili dissensioni;


nelle loro case, per osservare e informar- dappoiché gli episcopali protestanti han-
ci come del tenore di vita, cosìi de' loro no ivi conservata la gerarchia ecclesiasti-
bisogni, per aiutarle secondo le necessità, ca j qual era nella chiesa romana, ad on-
e rimuoverle dai pericoli, laonde colle lo- ta che se ne divisero, e sebbene professi-
ro visite le tenevano in soggezione, come no molti degli errori de'calvinisti, credo-
insinuano le costituzioni apostoliche. Nei no che non vi possa essere religione cri-
monasteri le diaconesse e le presbiteres- stiana senza la successione dell'episcopato.
se portavano abito distinto e aveano po- PRESBITERO, Cardinale. Nelle tem-
destà di dar principio alle ore canoniche, pora di dicembre 1 1 38 Innocenzo II Io

cornee registi-aio nel Pontificale roma- creò cardinale prete di Pudenziana e


s. ,

no, tit. de benedici, et consecr. Virg. Ri- sottoscrisse una bolla nel i4° a favore
i

naldi all'anno 34> n.° 289, riferisce che di s. Salvatore di Viviano.


presbilera fu delta non solo la moglie PRESBITERO o PRESBITERIO,
di chi si fosse ordinato prete, che vive- Presbylerium. Questo vocabolo, oltre il
\ano separatamente celibi, ma ancora la significare la dignità sacerdotale, Prcsby-
donna vecchia e le vedove, come dichia- ter,sebbene ne'primi secoli il solo vesco-
ra il concilio di Laodicea , facendosene \o chiamava Sacerdote (V.), esprime
si

menzione anche ne'concilii diTours e di ancora quattro cose. r.° La parte interio-
Auxerre. Riferisce Piazza, Gerarchia, p. re del coro della chiesa, vicino all'altare

7 1 che le presbitere o presbiteresse so-


6, maggiore, destinato pei preti. 2.°La casa
no mogli de'sacerdoli Greci (V.), quali i parrocchiale coni igua alla chiesa. 3.° L'an -

tutti, tranne monaci, ne prendono una


i tico senato del Papa, ora sagro collegio,
soltanto e vergine, prima di ricevere il e del vescovo o sia l'odierno capitolo.4-*
diaconato. Attesta Macri, Vocaboli eccl. I donativi di moneta che facevano Pa- i

alla voce Presbytera , che le presbiteresse pi al clero di Roma e ad altri della curia
greche dopo la morte del marito non pos- romana; ed anche le distribuzioni cano-
sono più maritarsi; e che questo nome si- nicali de' vescovi.
gnificò ancora le matrone che custodiva- i.° Macri, Noi. de vocaboli eccl. , chia-
no le chiese, chiamate anche Matricuriae. ma Presbylerium la parte interiore del
PRESBITERATO. V. Sacerdozio. Coro{V .), maggio-
vicino a\V Altare (V.)
PRESBITERI AN 1 . Eretici Calvinisti re, notando che s. Cipriano disse, Exci'
r
(/ .) rigidi che seguono alla lettera gli er- tari de presbiterio , in significato di de-

rori e le riprovevoli massime dell'eresiar- gradazione dall'ordine presbiterale, ov-


ca Calvino, per cui pretendono debba es- vero essere scacciato dal coro assegnato
sere la Chiesa governala dai soli Preti{V.y, ai presbiteri e altri ecclesiastici. A Chie-

che la scrittura non fa alcuna differenza sa, parlando della struttura delle antiche
tra' preti ed i vescovi; e che il vescovato, chiese, dissi del luogo più cospicuo ove
come venne stabilito dalla Chiesa, non è sedeva il vescovo o capo degli ecclesiasti-
d' istituzione divina; che se in principio ci , detto Sintrontoj del luogo destinato
della Chiesa vi furono de'preti che ven- ai soli ecclesiastici ossia il Santuario, il

nero chiamati vescovi , era questa sem- Sagrario o Berna vicino all' altare lo ,

plice denominazione esteriore, che pre- i stesso luogo chiamato Coro o Presbiterio,
ti stessi aveano data ai loro confratelli, e Abside, contenente il trono del vescovo
che potevano rivocare. I presbiteriani si e le sedie pei preti in semicerchio, esseu-
1 -

PRE PRE 161


done interdetto l'accesso ai laici, per de* ri. Il presbiterio non solo fu proprio della
creto di s. Leonel: V. Coro. .Nel santua- chiesa occidentaleo latina, ma anche del-
rio vi erano due luoghi, l'uno destinato l'orientale. Il can. Stracchi, Serie de* ve-
alle oblazioni, l'altro pei diaconi e per- scovi faentini p. 66, riferisce che fino dai
ciò detto Diaconico, ed occupava Io spa- tempi degli apostoli ciascun vescovo del-
zio fra l'altare e i cancelli, ora chiamalo lachiesa d'oriente aveva il suo clero det'
Presbiterio, sebbene Diaconico si chia- to anche presbiterio, che si componeva
mò pure la Sagrestia , ed il luogo pel de' diversi ordini degli ecclesiastici del-
ministero ecclesiastico, ed anche per al- la rispettiva diocesi. Erano tra' primi i

loggiarvi pellegrini. Costadoni, Osser-


i preti o seniori, e i diaconiche assisteva-
vaz. intorno alla chiesa cattedrale di Tor- no il vescovo nelle sagre funzioni uni-
cetto, presso Calogeri t. 43 , ne riporta tamente ai chierici minori, ai quali tutti
il disegno del presbiterio antico posto in si concedeva nella chiesa un luogo distin-

fondo alla mezzo , ove il clero


navata di to, ove non erano ammessi laici, deno- i

sfava assiso secondo suo rango nelle ec-


il minato Presbyterium, come si chiama pu-
clesiastiche funzioni, lenendo in mezzo il re al presente. Una con tesa insorta in Ilo-
vescovo, conforme al costume antichissi- veredo tra il i fratelli d'una laica
clero e
mo della Chiesa, secondo le prescrizioni compagnia , che in esclusione di quello,
delle costituzioni apostoliche. Questo pre* a titolo ili padronato, volevano arrogar-
sbiterio chiamossi ne' primi secoli anche si gli scanni più distinti del recinto inte-
Exedra per la Cattedra o Trotio (f\) del riore o sia del presbiterio, indusse 1' ab.
vescovo, ma Origene, il concilio d'And- Gio. Battista Graser a comporre e pub-
ra, altri concilii e molli autori antichi e blicare: Dcpresbyterio, et in eo sedendo
de'tempi di mezzo lo denominarono pre- jure dispula thy Tridenti 1779, avendolo
sbiterio, ed ove il vescovo in conscssupre- già fatto stampare nel 17^2 in italiano a
sbyterorum sublimior sedeal, che essen- Mantova. Pertanto colle antichità ebrai-
do in fondo alla chiesa tutto il popolo che, cristiane e gentilesche prova che sem-
facilmente lo vedeva in uno all'alta rc.Gal- pre ai ministri del culto fu accordato un
Jetti, Del primicero, p. 3, narra che giun-
i luogo distinto e separato dagli altri; do-
to il Papa nel mezzo del presbiterio, qui- po aver ben definito il presbiterio, non
vi si levava la mitra dal capo : del pre- pregiudicando la moderna struttura del-
sbiteriodella cappella pontificia parlai nei le chiese all'antica disciplina del luogo
voi.VIIl,p.22 l. Anche al presente chia- distinto che debbono occupare gli eccle-
masi presbiterio il luogo della chiesa in siastici , combattendo con solide ragioni
cui trovasi la sedia del prelato, cogli stal- l'insorto abuso.
li pei sacerdoti e altri ministri, o che la 2. Presbiterio e altresì una casa vici-
sedia sia dietro l'altare maggiore, o che na alla chiesa peralloggiarequelli che la
sia di fianco almedesimo, venendo ordi- ulìiziano e custodiscono, onde essere più
nariamente munito di balaustrata o can- pronti al divino servigio ed all'assisten-
celli per impedirne l'ingresso al popolo, za spirituale del popolo. I concilii e par-
dovendosi nel presbiterio celebrare la mes- ticolarmente quellodi Trento, statuirono
sa e le sagre funzioni. Il presbiterio che che ciascuna chiesa parrocchiale debba a
contiene l'altare principale, si fa più alto vere un presbiterio per alloggiare il Par*
del piano della chiesa, per godere le fun- roco (P^.) a spese degli abitanti o delle
zioni, che riescono più maestose, comu- rendite della parrocchia. Si chiamò Dia-
nemente con forma quadrilatera; deve es- conico, oltre una parte interioredel tem-
sere spazioso e proporzionato alla cele- pio e la sagrestia, anche quel luogo con-
brazione de'diviui uffici e de'sagri miste- tiguo alle chiese ove il vescovo ospitava i

VOL. LV, 1
162 PRE PRE
pellegrini, e le antiche Diaconie cardina- vedesi contraili Presbylerium della chie-
r
lizie {f .) di Roma aveano propinquo alle sa romana per qualche affare, come dal-
chiese l'ospizio e l'ospedale per soccorrere la lettera di s. Vittore I delig4. Ne'pri-
i poveri e curare gl'infermi, dette anche mi secoli il sacro collegio o senato o pre-
case ministeriali, e vi abitavano i diaconi sbiterio della s. romana chiesa conviveva
stessi. I cardinali preti ebbero case e abi- col sommo Pontefice, come si apprende
tazioni annesse alle loro chiese titolari o da Baronio e dalle lettere di s. Pio I del
r
Titoli cardinalizi (J .), come Canonici ei i58, da quella di s. Cornelio del 254 e
il Clero (V.) la canonica o abitazione,! da altri monumenti, ciò che rendeva an-
vescovi presso le cattedrali l' Episcopio che più facili le adunanze consigliar'!. Nel-
(Z^.), i patriarchi in Roma annesso alle Yepist. 55 s. Cipriano chiama cardina- i

basiliche patriarcali il Patriarchio {V.). nah^oWegxo florentissimum elcum Cor-


3." Presbiterio venne appellato l'anti- nelio praesidenlem. Questo Papa nella
a
co senato del Papa e del vescovo, corri- lettera 5. dice omni igilur aclu ad me
:

7
spondente all'attuale Sagro collegio (T .), periato placuit contraili Presbylerium.
ed al Capitolo (V.) o corpo e collegio ca- Adfuerunt eliani episcopi auinque. Lo
nonicale. Macri e Zaccaria chiamano col- stesso VanEspen conviene che questo
legio o radunanza di sacerdoti della chie- presbiterio era il collegio de'preli e dia-
sa romana, l'antico Presbyteri uni, ora sa- coni o sia il senato della chiesa romana.
gro Concistoro {fr.) de' Cardinali (>^.), Nel 253 per la sede vacante di s. Fabia-
cleri romani se/ratiis, Compresbyterium, no il presbiterio romano assumendo il go-
come dichiarai a Concistoro succeduto verno della Chiesa, secondo il consueto te-
al presbiterio de'primi Papi, in cui discu- da s. Cipriano del li secolo, scrisse
stificato

tevano e risolvevano gli affari della Chie- alpresbiteriodi Cartagine, «essendo i pre-
sa universale. Chardon, Storia de' Sagra- sidi ed i custodi del gregge in luogo del
menti t. 2, p. 83, riferisce che nella pri- Padre, Noi tutti vegliar dobbiamo per il
mitiva Chiesa essendo i fedeli governa- corpo della Chiesa universale, cui mem- i

ti dal vescovo , insieme coi sacerdoti la bri sono sparsi per tutte le varie provin-
confessione facevasi a lui, e qualche vol- cie". Però il presbiterio romano lasciava
ta dinanzi a lui e agli altri sacerdoti, che irresoluti quegli affari di esclusiva spet-
si chiamavano il senato o il presbilerioj tanza del Papa. S. Sisto HI del 432 ra-
dipoi essendo il vescovo e il senato eccle- dunò il presbiterio de'preli e diaconi per
siasticotroppo aggravato d'altre occupa- trattarvi importantissime cose , e vi fece

il Penitenziere {V .) per
zioni, fu destinato gran figura Leone diacono, forse il car-
ascoltare Penitenti (/^.).Nardi, De parrò-
i dinale che gli successe col nome di s. Leo-
chi t. 2, p. 1 5 1, eruditamente tratta del- ne 1. Neil' epistola di s. Felice II dello
le antiche prerogative de' cardinali di s. HI del 483 contro Gnaffeo vescovo in-
romana dicendo che preti e dia-
chiesa, i truso d' Antiochia, dice Papa « Fir- il :

coni del presbiterio romano, o siano car- i ma sii haec tua deposilio a me, et ab bis
dinali,formavano il consiglio del romano qui una mecum apostolicum thronum re-
Pontefice, che consultava in tulle le oc- gunt". Daiconcilii romani risulla, che nel
correnze. A questi erano quasi di conti- presbiterio del Papa sempre interveniva-
nuo uniti i P escovi suburbicari (f/ e .) , no cardinali preti e diaconi, quali vi
i i

qualche al Irò vescovo che fosse stato chia- sottoscrivevano, ciò che non accadeva ai
mato a consulto; per cui questo consesso presbilerii delle altre chiese, ove tenevan-
era quel concilio permanente del Papa, del si dette sottoscrizioni non
concili], e nelle
quale si fa menzione in tanti monumen- aveano luogo quelle degli oltii semplici
ti de'primi secoli. Nell'antichità spesso preti e diaconi , essendo singolare privi-
,

PRE PRE i63


legio del presbiterio romano il sottoscri- palazzo apostolico, secondo la costituzio-
versi ne'concilii. Nella lettera di s. Boni- ne di s. Leone IV, » propter sollicitudi-
facio 1 1 del 53o,si legge : »Quam ad rem nem clericorum earum-
ecclesiarum , et
faciendam memorato Episcopo mea di- demdisciplinam ".Era il concistoro, e co-
veda secundaprotinusquae Praesbyterio me riflette Tomassini » Quis ambiget, :

uni verso complacuitauctoritatem manda- quin hujusmodi presbyterorum et dia-


vi". Quando frequentemente de' Papi dei conorum collegiura in eamdem cupida-
primi secoli leggesi: hicfecitconstitntum in retur gloriae , et auctoiitatis societatem
basìlica N. } non erano che adunanze del cum apostolicae sedis Praesule". Anche
presbiterio, oggidì diciamo Concistoro, fuori di Roma il Papaeraassistitodal pre-
ch'è sinonimo del cum concilio sedis snae sbiterio cardinalizio, cioè dal consiglio di
di s. Felice III, ch'era il concilio perma- que'cardinali che seco conduceva. Nel se-
nente de' vescovi suburbicari, de* preti e colo XI, nel concilio di Reims, s. Leone
diaconi del presbiterio, tutti cardinali di IX fu circondato dai cardinali nelle fun-
s. Chiesa. I monumenti de'seguen ti seco- zioni,come Alessandro II nella consagra -
li sono corrispondenti in tutto. Piutto- Monte Cassino. Nel
zione della basilica di
sto è da rimarcarsi , che già nel IX se- secolo seguente Arnulfo vescovo Luxo-
colo 1'
eletto Papa faceva una protesta, viensechiama il corpo de' cardinali Col'
che naturalmente doveva essere in uso legiunisanctum, come appunto denomi-
assai prima, dopo l'Elezione^.), di man- niamo il sagro collegio, vocabolo che
tenere le cose spirituali e temporali, e di venne sostituito al Presbiterio della chie-
far tutto col com\g\\o fìliorummeorum S. sa romana. Del presbiterio del Papa e
R. E. Cardinalium, ciò che si fa anche de'diversi tre gradi di quelli che lo com-
oggidì, come descrissi a Professione di ponevano, trattai a Primicerio della s.

fede, parlando pure del giuramento del Sede, come pure nel voi. XV, p. 1 89 e
nuovo Papa. Nello Giovanni
stesso secolo 190. Zaccaria nell' Anti-Ftbbronìo t. 2,
VIII nella costituzione intitolata dejure p.464? ''iporta la disciplina che osserva-
Cardinalium, prescrive che due volte al vano Papi nel mandare loro decreti
i i

mese si radunino in un titolo o diaconia o dal loro presbiterio o da un concilio


per esaminarvi la condotta degli eccle- romano. Anche il Presbiterio del vesco-
siastici inferiori; e riguardo agli ecclesia- vo esisteva ne' primi secoli della Chiesa^
stici superiori , come quilibel praepositi come descrive Tamagna, Origini de car-
se erga subdilos habeant , ed ecco le o- dinali par. 2, p. 79, ricercando l'origi-
dierne Congregazioni cardinalizie (Z7".). ne del Clero. Gli apostoli in molte chie-
Dalla medesima si apprende che i cardi- se posero a presiederle un vescovo e un
nali facevano gli abbati de' monasteri diacono , ove i neofiti non erano molti.
quando mancavano, dandone parte al Pa- Nelle altre chiese in cui fioriva la molti-
pa. Riconosce ne' cardinali il sagro col- plicità de'fedeli, più copioso era il nume-
legio, ed i70 seniori che assistevano Mo- ro de'preti e de'diaconi, forma ntiuna spe-
sè. Vi si confermano loro beni, e l'uso
i cie di presbiterio, capo de'qualiera il ve-
antichissimo loro, che »in principalibus scovo, che ne' piccoli paesi e luoghi ru-
ecclesiis juxta primatum vestrae emise- rali governava a mezzo de'parrochi. Da
crationis vicissim officia divina peragere", tale clero ebbero origine le Collegiate{V .) t
come fanno appunto al presente nelle ed ove probabilmente non eranvi Core-
Cappelle pontificie e cardinalizie. Ma ciò piscopi(V.)o altri rappresentanti vesco-
che più conta per questo argomento, vi vili : dipoi le collegiate furono introdot-
si vede l'uso che tutti cardinali due vol- i te anche nelle città vescovili per aiuto
te alla settimana si dovessero portare al della cattedrale. Della città poi egli coi
164 l'RE PRE
«noi preti, diaconi e chierici area cura, e il consenso del suo presbiterio dispor-
Questo clero si disse fin dai primi secoli, re di veruna cosa riguardante i beni di
Presbiterio del vescovo, col quale il ve- chiesa, espressamente lo comanda il 4 '

scovo regolava tutti gli affari della chie- de'canoni apostolici, i canoni antioche-
sa; e quando nelle città si aumentarono ni del canone 33 del concilio a-
34' , il

le chiese e le parrocchie, tutte lefunzio- fricano. Qualunque


volta che il vesco-
ni parrocchiali si fecero sempre dal ve- vo solennemente e pubblicamente agi-
scovo col suo presbiterio; laonde la prin- va, era circondato e assistito dal presbite-
cipale chiesa del vescovo fu detta matri- rio o collegio del suo clero e senato. Tra
ce e cattedrale, ed i suoi preti e diaconi, le altre ingerenze die spettavano al pre-

principalijOrdinari e poi canonici, forman- sbiterio del vescovo, era il dover istruire
ti il clero episcopale, il consiglio, il pre- i parrochi, consigliare assiduamente il ve-
sbiterio, il senato del vescovo. Di questo scovo in qualunque causa. Morto il ve-
presbiterio episcopale parla s. Ignazio nel scovo, tutti gli all'ari della diocesi erano

li secolo agli efesii, composto di preti e affidati alla cura del presbiterio, celebra-
diaconi, dicendo dell'unità necessaria del va il funerale, faceva l'inventario di tut-
presbiteriocol vescovo, come lecordeso- ti beni della chiesa, governandola chie-
i

no unite alla cetra. Nell'epistola ai ma- sa finché durava la sede vacante, come

gnesiani si esprime quasi nello stesso mo- Io faceva nell'assenza del vescovo, tran-

cio "Presiedendo il vescovo in luogo di


: ne l'esercizio degli atti giurisdizionali, che
Dio, preti in luogo del senato apostoli-
i sono privativi del vescovo. Ai concilii ge-
co, ed i miei carissimi diaconi, ai quali è nerali interveniva qualche membro del
affidato il ministero di Gesù Cristo. Nul- presbiterio, o come compagno del vesco-
la sia in voi che possa dividervi, ma vi- vooquale ambasciatore o legato della sua
vete unanimi col vescovo e co'presiden- chiesa. Osserva Nardi, che se il presbite-
ti per rappresentare e insegnare l'incor- rio nulla poteva fare dei sagro ministero

ruttela". Nelle costituzioni apostoliche si senza il vescovo, anche il vescovo nei ca-
legge: » I preti occuperanno il luogo de- nonici avea consiglieri e senatori non ili

gli apostoli , come consiglieri del vesco- nome, ma di fatto. Non faceva cosa im-
vo e corona della chiesa ; giacché il sine- portante senza sentirli, benché non fosse
drio sono ed il senato ecclesiastico ". I obbligalo a seguirne il parere; ed alcuni
componenti il presbiterio, coi vescovo bat- appunto come l'odierna disciplina,
atti,

tezzavano, imponevano la penitenza, con- erano nulli se non avesse sentito il pre-
ferivano gli ordini, catechizzavano, pren- sbiterio o sia il capitolo, come non po-
devano cura del funerale pel vescovo de- leva giudicar le cause senza l'intervento
funto, ad essi ne' primi secoli era riser- del suo senato , essendo il presbiterio il

bata l'elezione del successore eia scelta collegio de'preti ediaconi cattedrali. An-
sopra un di loro per lo più cadeva, esem- che i canonici diaconi erano e chiama-
pie le maggiori dignità del clero erano vansi in presbyterii /to/ion?, cioè di esse-
ai medesimi conferite. Se v'era distinto- re del presbiterio. Così i canonici delle
zione ,
privilegio, onorificenza ecclesia- collegiate,preti e diaconi, furonodetti po-
stica, pel presbiterio ecclesiastico sembra- sbyterium. Per onorare i melili slraor-
va istituita. Questi dunque erano quasi dinari d'un Confessore della fede (A'.),
sempre e in ogni affale i consiglieri, gli talvolta si fece membro del presbiterio,
assessori, i coadiutori del vescovo: senza come praticò s. Cipriano col presbiterio
di essi non poteva il vescovo disporre in cartaginese, ciò ch'era una grande ele-
veruncontode'beni della sua chiesa. Che vazione, come si esprime Tomassini che
il vescovo non poteva senza il consiglio riporta diversi esempi di questo onore,
PRE PRE i65
che comparti anco a qualche prete o
si sentavano ad osculimi pacis. Macri, ver-
diacono minore. Dice Nardi: » i canoni- bo Axiomatici, li chiama officiali della
ci fanno circolo al vescovo assistente alla Chiesa voce greca che dice significare
,

messa cantata, al Kyrie, Gloria , Sanctus habenles dignitatem : il salario che si da-
e Agnus Dei (come fauno i cardinali nel- va a questi officiali chiama vasi axioinad-
le cappelle col Papa); e tale è il signifi- cum. Neil' Ordo offleiorum ecclesiae La-
calo di formare i canouici un corpo solo teranensis si legge che nel dare il prio-
col vescovo pioppo, che non debbono fa- re de' cardinali diaconi certe monete ai

re detto circolo a ^ laluuque altro , an- cantori laleranensi ,


questi a quello ba-
corché si trattasse di l 7 superiore al pro- ciavano la mano, presenti Papa e il pre- il

prio vescovo, il quale a. ìstessealla mes- sbiterio romano o sagro collegio. A Can-
sa cantata, fosse anche il metropolitano, i tori roNTincnePitANzo narrai dell'inter-
o uu cardinale, o legato pontificio, o an- vento del primicero de'cantori alla men-
che un vescovo amministratore, evicario sa papale, del vino che riceveva la scuo-
apostolico della stessa chiesa ". Insegui- la de'cautori dal Papa, e de'presbiterii di
to il presbiterio prese il nome di Capi- un bizanzio nella mattina di Pasqua e di
tolo. Natale , mentre al primicero avea dato
4.° Presbiterio si appellò altresì quel 3 soldi e la mancia, e 2 al secondicela»;
donativo di monete che gli antichi Pa- le bibitesi davano anche ne'vesperi. In

pi facevano al clero e alle chiese di Ro- quello della 3. a domenica dell'avvento il


ma , agli ufiiziali del palazzo apostolico Papa metteva in bocca una moneta d'o-
a
e della curia romana, come presbiterio ro a chi aveva intonala la 5. antifona,
furono chiamate le distribuzioni cano- come notai nel voi. IX, p. 99. Nei voi.
nicali de'vescovi. Riferisce Macri, che il Vili, p. 169, XLVI, p. riportai no
vocabolo presbylerium significa ancora che ceremonie della cousagrazio-
tra le
uu certo donativo, il quale soleva fare il ne del Papa, già neh' 827 era in uso il
Papa che pigliava possesso
nel giorno solenne banchetto o pranzo ed i donati-
nella chiesa Lateranense , ove ai cardi- vi detti presbiterii al senato romano, ai
nali poneva nella mitra due scudi d'oro giudici, agli avvocati, agli scrinar!, ec. e
per ciascuno, con due grossi d' argento. al popolo romano : altrettanto si prati-
Ai vescovi e altri prelati uno scudo d'o- cò nell'847 P er s Leone I V, il quale nel-
-

ro e un grosso d'argento. Forse fu così l'ottava dell'Assunta distribuì moneta ef-


denominato perchè si distribuiva dentro fettiva. A Moneta raccontai le ribellio-

il presbiterio della chiesa, sebbene Cen- ni de' romani del secolo XII, e la con-
cio Camerario nel suo Ceremoniale fa cordia fatta nel 1 188 con Clemente III,
menzione d'altra sorte di moneta, la qua- cui restituirono il diritto di battere mo-
le soleva in quel secolo distribuire il Papa neta, obbligandosi il Papa di dare nuo-

per presbiterio. All'articolo Denari trat- vamente ai senatori benefizi e presbi- i

tai del valore di quelli che si distribuivano terii; nonché ai giudici, avvocati e seri-

dai Papi nel dare il presbiterio, chiamali nari, ordinati dal Pontefice, ed agli uf-
denari di Pavia o pavesi, bizantini, provi- ficiali del senato i soliti presbiterii. Fino
sini, marabottini,malechini soldi e altre a'tempi di Gregorio VI I presso la Chie-
s.

specie di Moneta(fr.). Abbiamo da Gio- sa di s. Maria in Acquiro (F.) si usò


vanni Diacono 1. 2, n.° 26, che s. Gre- questa ceremonia. » Sabbato de Albis....
gorio I del 5go nel giorno di Pasqua di- omnes archipresbyteri xvm diaconia-
stribuiva delle monete d'oro ai vescovi rum, expeclant d. Papa in campo, ante
e cardinali preti e diaconi, et aliisaxio- Palatium, sub Fullonia.... Deinde archi-
niaùcis cioè persone in dignità, che si pie- presbyter cum clericis pouuut coronas
166 PRE PRE
ad pedes ejus Domnus archipresby- primicero de'giudici 4j g u &Uri propor-
ter s. Maria in Aquiro coronanti et gal- zionatamente. Garampi, Sigillo della
1 1.1 ni, et accipi l unum bizantino) et quar- Garfagnanap. 74eseg.,riferisceche per
tana Archipresbyter s. Maria in via s. Marco universi mitrati per-
le litanie di
Lata ( della qual chiesa era commenda cepivano separatamente dal rimanente
coronam et vulpeculam>nonliga-
l'altra) del clero 4° soldi dalla Confessione di s.

tam, quae fugit, et Papa dat archipre- Pietro, ossia dalle Oblazioni (V.) che i

sbyterobyzaulium".Nei vol.XlX,p.3o, fedeli facevano ai Liminì degli Apostoli


XXI, p. 160 e 161, cioè a Curia roma- (/^.Jjfra'quali mitrati eranocompresi car-
na ed Elemosiniere, descrissi la strada dinali, vescovi e abbati privilegiati (del-
che faceva il Papa recandosi dal Vatica- le oblazioni chespettavano al vescovo di
no alla basilica Lateranense, ed il getti- Porto e Selva Candida, Vedi). Se in oc-
to de' denari che in diversi punti della casione del presbiterio che distribuivasi
strada papale si faceva al popolo dal si- solennemente per Natale o per Pasqua,
niscalco o soldano, e dai curiali (già si aliquis abbas mitralus praesens fuerit
praticava ne'primi del secolo XII: a dar- (d. Papae), dat ei unum melequinum,
ne un'idea dirò, che per tutta la regio- et 12 den. papienses; e questa era la di-

ne di Parione si davano 6 libbre di pro- stribuzione che competeva a ogni cardi-


visini; sino alla casa de'Massimii2 soldi nale. Il malechino era moneta d'oro co-
Oddone figlio
provisini; sino alla torre di mune in Europa nel secolo XII , inter-
di Romano io come si
soldi provisini , messa sulla metà del seguente , equiva-
legge in Mabillon, Mus. Ilal. t. 2, Ordo lente a 6 soldi e 3 denari tornesi piccoli;
romanus XII, § 17, De presbyterio quo poco piò valeva il bizanzoe l'obolo d'o-
dalur prò arcubus t ossia della tassa che ro: quando il malechino cessò d'aver cor-
il camerlengo pagava ne'di versi luoghi so, nel secolo XIV i presbiterii si distri-
di Roma, dove solevano erigersi degli ar- buivano in monete correnti, ragguaglia-
chi per festeggiare il Papa nella sua ca- te al valore antico de'malechini e de'pa-
valcata, in certi giorni dell'anno) che ri- vesi, cioè computando per ogni male*
cevevano il presbiterio, cioè dopo la co- chino 6 grossi tornesi buoni d' argento,
ronazione pel possesso, nella 3. festa di 10 de' quali equivalevano a un fiorino
Pasqua ed in altre circostanze; inoltre d'oro. Il p. Casimiro, Meni. dis. Maria
notai a p. 1 56 che il Papa usava iltSbe- in Araceli, già una delle abbazie privi-
ci rito rio (f.) per sostenere la borsa del- legiate, a p. 5 dice che nella processio-
1

le limosiue che faceva di propria mano, ne di s. Marco, dalla basilica Lateranen-


insieme al rito di spargere due volte mo- se alla Vaticana, col Papa, vescovi, i i

nete nelle ceremouie del possesso, pro- cardinali e tutto il clero di Roma, rice-
nunziando alcune sentenze scritturali, ciò veva per questa funzione tre soldi, cia-
che ricordai pure nel voi. Vili, p. 173 ed scunode'qualiPanvinio valutò uno scudo
a Povero. De' presbiteri"! distribuiti nel- e mezzo d'oro e Ciacconioqualtro. A Li-
le sagre funzioni a quelli che vi assiste- tanie maggiori parlai del presbiterio che
vano, iuclusivamente ai Mandatari ed tuttora si distribuisce nella propria ba-
ai Maggiorènti (F.) o stimolati, trattai silica dal capitolo Vaticano ai capitoli
a Cah'eile pontificie e De' l'elativi arti- delle basiliche e collegiate di Roma , al
coli, come ne' voi. Vili, p. 1
1
7 e 6eg., e camerlengo del clero, ed a tutti i parro-
JX, p. io,i 16, ricevendo gli abbati dal- chi della città, nel giorno di s. Marco per
ie abbazie privilegiate 3 soldi ciascuno la processione. Cancellieri nelle Notizie
per presbiterio nel giorno di Natale
: il della festa di Natale a p. 37, parla del
Prefetto di Roma (V.) uvea 20 ioidi, il doppio presbiterio clic il Pupa dopo la
1

PRE PRE 167


a
3. messa celebrata nella basilica Vatica- nali baciando la mano sotto l'aurifrigio
na o Liberiana, nel Patriarchio Lalera- del manto nel recarsi in paramenti sa-
tiense (P.), ove l'accompagnava in pro- gri all' ubbidienza, e baciando la mano
cessione tutta la curia , dava a tutti gli nuda dopo avere ricevuto nella mitra il
ordini, come nel giorno di sua coronazio- presbiterio di due medaglie d'argento.
ne, del giovedì santo e di Pasqua. Il can. Nel ceremoniale di Gregorio X del r 27
Benedetto ne fece la descrizione prima pubblicato da Mabillon, ecco il modo con
dellametà del secolo XII. » Ibi dat pre- cui distribuì vasi dal Papa il presbiterio
sbyterium omnibus ordiuibus. Iste vero nel giorno di sua coronazione, nel gio-
die Natalis Domini, et die s. Paschae dat vedì santo e nel Natale. wlpsePapa se-
omnibus prioribus rnanum , idest pre- det in sede, et quilibet cardi nalis et p rac-
sbyterium duplum. Praefecto scilicet 20 coram eo,et flexis genibus e-
la tus vadit

solid. Dominus Papa, et manum; Primi- xuetsibimet cardinalissive praelatus mi-


cerium judicum 4 solid. et manum; u- tram, et tenet apertam ante Papam; et
nicuique judicum 4 solid. Priori episco- ipse proiicit illam pecuniam, quam dat
pò 4 solid. et manum; unicuique episco- ei in uno scypho argenteo camerarius ;

porum 3 solid. Priori cardinali 4 solid. et et ille qui recipit pecuniam in mitram,
manum; unicuique cardinali 3 solid. Ar- oscula tur genu domini Papae". Dopo la
chid. 3 solid. et manum ; unicuique dia- distribuzione del presbiterio seguiva il so-
conorum 3 solid. Primicerio cantorum 3 lenne Convito. Osserva Garampi, che del-
solid. et manum. Secundicerio cantorum le distribuzioni di presbiterio nel giove-
2 solid. Priori basilicario 2 solici, et ma- dì santo e nel Natale, ne ha trovate me-
num et 8 denarii prò konorantia; uni- morie anche sulla metà del secolo XIV,
cuique cantori 2 solid.; unicuique sub- allorché i Papi risiedevano in Avignone.
diacono 2 solid. Priori regionario 2 solid. Si continuava la stessa tassa anticamen-
et manum; unicuique eorum 2 solid.; u- te prescritta , se non che le monete ivi

nicuique acolytho 2 solid. Duobus dilun- nominate, che allora erano disusate, li-
gariis 8 solid. Scrinariis io solid. Majo- ducevansi alla corrente, secondo la tra-
rentibus 5 solid. Draconariis 3 solid. et dizione che si avea del loro antico valore.
aliis ordinibus,sicutmosest". Cencio Ca- Siccome il Papa anticamente dopo es-
merario che fece eguale descrizione nei sersi consagrato e coronalo nella basili-

primi del secolo XII l'incomincia in al- ca Vaticana, passava subito alla Latera-
tro modo. » Deinde judices ducunt eum nense a prendervi possesso, nella strada
usquead locum illuni, ubi datur presby- che percorreva, dalle chiese in essa esi-
terium. Tunc vero exuunt eum pianeta, stenti riceveva da ognuna l'incensazione
et apposito manto super scapulas, sedet con l'Incensiere^.), per cui dava a que-
Cathedra, et largitur
in Fonslatorio, seu ste chiese il presbiterio prò thuribulo da-
presbyterium cunctis ordinibus propria to, che Mabillon enumera nel § xvm col
maim taliter". Qui descrive questo rito quantitativo de'soldi, descrivendo nel se-
con termini diversi, nominando oltre i guente quello che si distribuiva alle scuo-
marabolinos el de>
soldi, melequinos, et t
le e Università artistiche, e persino 20
narios papienses. Mabillon spiegò il vo- soldi agli ebrei, pei servigi che presta-
cabolo Mancia per derivazione di ma- vano alla curia romana. Nel voi. Vili,
num usato dal can.° Benedetto, ma Can- p.173 notai, che con Leone X termina-
cellieri crede che voglia soltanto indicar-' rono molte delle ceremonie che facevan-
si il bacio della mano, che il Papa accor- sine' Possessi (J*.), la qual funzione es-
dava ai più degni, dopo aver loro dato il sendo poi stata separata da quella della
presbiterio, come fanno tuttora i cardi- Corona%ione{F.) invece dell'antico pre -
}
i68 PRE PRE
sbiterio Papi incominciarono a dispen-
i losmelequinos habent: quod tamen non
sare medaglie d'oro e di argento sommi- fìtinaliqua praedictarum soletnnitalum.
nistrate loro dal cardinal primo diacono, Non (lanini- enim eis, sìcut ibidem scri-
che le riceve dal prelato Tesoriere (I7 .). ptum plenius invenilur, eliamsi 3o vel
Come e da chi si ricevono queste meda- amplius essent 12 melechini. Uni versa e
glie, e ciò che si suole incidervi, oltre il etiam scholae palatii clerici romauis pio
citato articolo Possessi, si può vedere nei thuribulis, judaeis prò repraesentalione
Tol.VIII : p.i84,i85,XLl,p.i48,XLIV, legis, laicis romanis prò arcu, tale pre-

p. 76, Lll,p. 70: per gli altri che rice- sbyterium datur, et taliler, qualiterda-
vono le medaglie lo notai ai Ioroartico- tur incoronalionibus aliis d. Papae. Pio-
li. Per gli Avvocali concistoriali o Di- cerna insuper, et marescallus tam de co-
fensori,\\Cailav\,Advocat. syllabum } xxq mestione, quam de aliis donariis remu-
tratta a p.1 1 7, dicendo ancora di quello neranti!!' similiter, excepto quod capita
che ricevevano dagl'imperatori, insieme porcorum aplata non habent, neque cla-
ad altri , nella loro coronazione. Nella retum (specie di vino). Familia quoque,
lettera di Clemente V per la coronazio- et curiales presbyterium habeut juxta ca-
ne dell'imperatore Enrico VII, dice Vi» merarii voluntalem". Innocenzo 111 nel
la\e, De' senatori p. 209, che nel n.°i3 si 1 1 98 diede il presbiterio» inLaleraneu-

parla de' presbiteri! soliti darsi dagl'im- se palatio in domum majorem, quae Leo-
peratori nell' atto della coronazione, ai niana vocatur, presbyterio per ordiucm
cardinali, con lori, uni versila del clero ro- distributo, solemue convivium celebra -
mano, cappellani, ec., non che si dovea- vii". Di Urbano VI del i 378 si dice: nel-
no dare al prefetto di Roma, al senatore la basilica Lateranense » certuni nume-
e ad Quando propriamen-
altri officiali. rum monetarum, quae in coronalione
te lemedaglie d'oro e d'argento si so- summi Pontificisconsueverunt cardina-
stituirono al presbiterio nella funzione libus dari, receperunt". anche Liguano
del possesso s'ignora; solo si conosce che riferisce che fu distribuita » certa pecu-
Pio VI fu l'ultimo a dare ai cardinali il niae summa inter cardinales, quae pecu-
presbiterio, dopo avergli baciato la mar nia vocatur presby Ieri uni." Nel possesso
no sotto il fregio del manto, d'una me- d'Innocenzo Vili nel i4^4> e g'' Sl
P ose
daglia d' oro ed altra d' argento nella a sedere nella cappella di s. Silvestro e
mitra, dopo che gli ribaciarono la mar die il presbiterio, che riceveva dal teso-
no nuda (i cardinali a Pio Vili per re- riere: i cardinali lo riceverono tenendo
cargli meno incomodo baciarono solo la in mano la mitra, indi baciandogli la ma-
mano nuda, e ricevuto il presbiterio par* no, gli altri baciarono il piede. I cardi-
tirono), ePio VII il primo a distribuir- nali ebbero 2 ducati e 2 carlini; i prelati
ne due di argento nella stessa guisa, fa- un ducato e un carlino, cioè i suddiaco-
cendone dare due simili al senatore co- ni, gli uditori di rota, i chierici di came-
me principe assistente al soglio. Nondi- ra, gli accoliti e gli altri inclusive ai pre-
meno farò qualche estratto dalla colle- fetti navali, ed il maestro delle ceremo-
zione che de' Possessi ci diede Cancellie- nie Burcardo. Altrettanto si praticò da
ri. Nella coronazione d'Innocenzo II del Giulio II nel i5o3 , dai cardinali e dai
1 i3o si legge: » dat presbyterium sine protonotari ai prefetti navali, e compresi
manibus in palatio Lateraucnse, celebrat i canonici e cappellani Lateranensi. Leo-
convivium." In quella di Celestino II del ne X nel 1 513 ai cardinali distribuì per
I 1 43: » tale presbylcrium, et taliler da- presbiterio due ducati e due giuli, agli al-
lum acci pinot quale in die Paschae re- tri un ducato e un giulio. Paolo III nel
1 ipiunl. Snbdiaconi autcm sjngulisingu- j533feceesoguire!edislnbuzioindeMc-
PRE PRE 169
naro,che soleva gitlarsi in vari luoghi, e Io V nel i6o5 diede ai cardinali il pre-
diede il presbiterio a'cardinali. Paolo IV sbitero, mediante una medaglia d'oro e
nel 1 denari al popolo, altret-
555 bultò l'altra d'argento nelia sala Lateranense,
tanto fece Pio IV nel i55g, ma per rac- al solilo dopo le Laudi{V.). Urbano Vili
coglierlo ne morirono i o, e 4° restarono non distribuì il presbiterio delle meda-
malconci; per cui il successore s. Pio V glie, ma le fece dare dal tesoriere, secon-
neli566,adevitaresimili disgrazie, ne a- do la distribuzionedelle candelee palme,
boli l'uso,efece distribuire a'poveri quan- a chi spettano, incominciando dai cardi-
to soleva gettarsi, ond'ebbe origine la di- nali, cui le consegnò il Papa, ed inclusi-
spensa del paolo e del grosso che fa ì'Ele- vamente agli ambasciatori e principi as-
mosiniere del Papa [F.). Sisto Vnel i585 sistenti al soglio. Innocenzo X neh 644»
non distribuì presbiterio, riferendo Gat- dice Novaes, che distribuì ai cardinali e
tico, Ada caeremonialia: » Ponti (ex n ul - principi romani medaglie d'oro e d'ar-
luiu presbyterium,necmedaliasdeditcar- gento. Cancellieri riporta, che le meda-
dinalibus, sicut multi ahi Pontificesfece- glie furono distribuite a tutti quelli cui
runt in ecclesia s. Joannis." Egualmente appartengono, anche con porzioni dop-
non lo diedero Gregorio XIV e Innocen- pie e triple secondo gli ufììzi: dalla log-
zo IX, affermandolo anche Gattico. Gre- gia Lateranense cardinali Este e Orsi-
i

gorio XIV separò la funzione della co- ni, ed il maggiordomo Cibo gettarono

ronazione da quella del possesso, onde es- monete nuove d'argento al popolo. Al-
sendovi tempo a coniare le medaglie, que- trettanto nel 1 655 fecero i cardinali e il

ste furono sostituite ai presbiteri'! j ma tesoriere per AlessandroVII colle sue mo-
nella funzione dal Papa si diedero ai so- nete nuove d'argento. Le medaglie del
li cardinali, e agli altri particolarmente presbiterio furono majoris formae: a
dal tesoriere, maggiordomo e maestro di quelli che aveano più d'un ullìcio per o-
camera. Il cardinal Gesualdo decano del gnunofudata una medaglia d'oro. A Me-
s. non an-
collegio e prefetto de'riti, acciò daglie pontificie dissi che il conio più
dasse in disuso ceremonia del presbi-
la antico della zecca pontificia di quella del
terio, procurò chesi ristabilisse per Gre- possesso è di Alessandro VII del iG55,
a
gorio XIV e Innocenzo IX, ma non es- e la i. colla parola Possessio quella del
sendo inordine le monete e medaglie non successore Clemente IX. Per questo Pa-
ebbe luogo, per cui e pel 2° il tesoriere pa il tesoriere diede le medaglie agli am-
se ne scusò con diversi cardinali. Nel 1 5ga bascia tori ed ai principi assistenti al so-
persuase Clemente Vili di ripristinarlo, glio. Per Clemente X i cardinali ebbero
onde questo Papa distribuì tuedaglied'o- per presbiterio duo numisma ta intusmi*
ro e d'argento colla sua effigie, e collo stes- tram: agli ambasciatori e principi del so-
so vocabolo di presbiterio le distribuì po- glio le distribuì il tesoriere. D'Innocen-
nendole nelle mitre de'cardinali, sommi- zo XI del 1676 si legge, che diede per
nistrandole il tesoriere. Al decano ne die- presbiterio a ciascun cardinale nell'aper-
de 4> due d'oro e due d'argento, e altret- tura della mitra due mortele, una d'oro,
tante ai cardinali che solevano aver dop- l'altra d'argento di diverso conio da quel-
pie lo Candele e le Palme (F.), così al- le per distribuirsi al popolo, ciò che per la
l'arciprete per l'orazione fatta, ed al car- calca non fu eseguito. Il successore Ales-
dinal Montalto 6,agli altri cardinali una sandro Vili die medaglie per presbite-
d'oro e l'altra d'argento: per essere il Pa-> rio, così Innocenzo XII e tutti, gli altri
pa stanco non die il presbiterio ai vesco- fino al presente. Benedetto XI II le fece
vi, ma ordinòche si mandasse a casa; gli dare anche a tutto il clero Lateranense,
altri prelati euflìziali non l'ebbero. Pao? Chiamasi anche presbiterio l'oblazio-
i
7o
PRE PRE
ne che Papa lascia sull'altare papale La -
il sam canta tatn? hoc remiti! arbitrio ca*
et
teranense in una borsa, come notai a Pos- nonicorum, et meo; et fecimus, quod pri-
sesso. Nel voi. VII, p. 3o3 trattai delle o- mus canonicus cum archidiacono dona-
blazioni che fanno al Papa per la ca-
si vi!bursellam Papae de raso cai-basino
nonizzatone, ed a p. 3 8 di quelle che i rubro, con i5 solidis, et ipse postea eam
fa il Papa alla chiesa in cui la celebra. donavit cardinali de Petruciis, qui Evan-
Quando il Papa canta pontificalmente la gelium dixit." Finalmente farò menzio-
messa riceve dal cardinal arciprete e dal ne degli stipendi o distribuzioni canoni-
capitolo Vaticano perla Coronazione,Pa- cali,che si chiamavano Presbyteria, ap-
squa, s. Pietro e Natale il presbiterio di punto, come dice Nardi, perchè il vescovo
25 giulii yoro missa bene cantala; ed an- distribuiva ai preti e diaconi cattedrali
cora riceve eguale presbiterio dal cardi- o sia canonici, gli stipendi e le oblazioni,
nal arciprete e dal capitolo Liberiano, e talora anche faceva delle straordinarie
per quella che canta la notte di Natale: largizioni a ciascuno de'medesimijcheap-
tutto ciò, come dell'uso di tal presbiterio, pellavansi parimenti Presbyteria e se ne
descrissi nel voi. IX, p. 32, 8 r, 1 18. Di fa frequente menzione nelle vilede'Pa-
simile presbiterio pel pontificale della ca- pi: il Pontefice s. Zaccaria » dilettele-
nonizzazione, parla Chiapponi, Ada ca- rum valde, atque presbyteria eis annue
nonizationis p. 236. Gattico p. 4 2 4 vv ~ in duplo et amplius ejus tribuit;" e che
ferisce il presbiterio presentato dal car- anco il Papa avea le sue distribuzioni,
dinal arciprete Vaticano dopo la messa esse pure appellate presbyteria, q spesso
della coronazione d'Innocenzo XI. Nel ne'monumenti antichi s'incontra, pre*
diario di Alaleona si legge, che Paolo V sbyleria dimisìt clero. Il concilio di Me-
avendo nel 6 14 cantato pontificalmen-
1 nda del 666 stabilì, che delle oblazioni
te la messa in s. Agnese fuori le mura, de'fedeli raccolte in chiesa nella festa, il

il cardinal Sfondrati commendatario del- vescovo ne faccia 3 parti, una per se, una
la medesima diede al Papa una borsa di pei preti e diaconi o sia canonici, secon-
tela d'argento con monete prò missa be- do la dignità e l'ordine, senza alcuna ri-
a
ne cantata, et solito presbyterio. Nel voi. serva; quindi la 3. parte si distribuisse
Vili, p. 2 i5 riportai un altro caso, che dal primicero ai suddiaconi e agli altri
pontificando Benedetto XIII in s. Agosti- norma della diligenza di cia-
chierici, a

no ricevè dal litolare il consueto presbi- scuno.V. Prebenda. Su di tutto questo


il cardinal Cozza ti-
terio, altrettanto fece argomento eruditamente scrisse il cano-
tolare di Maria in Araceli, quando Be-
s. nico di s. Maria in Trastevere Pietro Mo-
nedetto XIII viandòa pontificare la mes- retti, danài presbyterium Papae,
Rilus
sa. Nel voi. XIX, p. 284 dissi che il Papa cardinalibus et clericis nonnullarum ec-
donandolo al cardinal diacono ministran- clesiarum Urbis Romae investigalus, et
te, questi lo regala al proprio caudata- explanatus, Lucubralio aereis tabulis et

rio. Questo uso è antico, attestando Ma- notis ornata, Romae 17126 1741- Bo-
cri in Presbyterium, di aver veduto nel n a nni, Numismata Ponlificum t. 2, p.
1649 il cardinal Raggi donarlo al suo 709. Giyl\.\co,Acta caeremonìalia p. 4g3.
caudatario. Il presbiterio prò missa be- PRESBURGO, Posonium. Città li-
ne cantata non è stato sempre lo stesso, bera e. regia d'Ungheria, antica capitale
poiché narra Paride de Grassis, che a Leo- di questo regno, capoluogo di comitato
ne X in Firenze nel giorno di Natale ri- e di marca, residenza ordinaria dell'ar-
chiese: « an canonici praeparare debe- civescovo di Gran o Strigonia^.),* 12
rentbursellam, sicut canonici s. l'etri de leghe da Vienna, sulla sinistra sponda del
Urbe, quam donaut Pontifici post rais- Danubio, che vi si divide in più rami e clic
PRE PRE i
7 i

si varca per un ponte volante. Giace so- Dio che diede origine alla
nel tempio, il

pra una collina che domina vasta pianu- festa in discorso che celebrasi a' 21 no-

ra, a pie d'un ammasso di montagne, con vembre,chiumata dai greci Entrata della
castello; non ha più le fortificazioni che s. tergine nel tempio. Questa festa della

la separavano dai suoi sobborghi, in cui Presentazione è più antica fra'greci che
migliori piaz- fi «'Ialini. Se ne fa menzione ne'più an-
sono le più belle case e le

ze, delle quali però la città ne ha due as- tichi martirologi, ne parla il Sinassario
sai belle e decorate da fouti ed altro. La di Basilio Porfirogenito, la costituzione

cattedrale è sotto l'iu vocazione di s. Mar- dell'imperatore Emmanuele Comneno


tino, di stile gotico, spaziosa e sormon- del 143 riferita da Balsamone, in No-
1

tata da alto campanile: nella cappella di mocan. Pholii tit. 7, e. , e le Tavole Mo- 1

s.Giovanni facevasi un tempo l'incoro- schov iticheti Papebrochio,percui abbia-


nazione de're d'Ungheria. Vi sono altre mo molti discorsi sulla medesima festa,
chiese, conventi e monasteri, due prepo- di Germano patriarca di Costantinopoli
sture, orfanotrofio, ospedale, accademia nel secolo XI II, dell'altro patriarca s. Tu -
di letteratura slava, archiginnasio, semi- ribio, come di altri. In occidente incomin-
nario, non che sinagoga pegli ebrei e gin- ciò a celebrarsi d'ordine di Gregorio XI
nasio luterauo, il principale del regno. E' nel 1372, quando Filippo di Maiziers can-
notabile il palazzo del principe palatino, celliere e ambasciatore di Pietro II re di

quello della città, quello del governatore, Cipro, a nome di questi presentò al Papa
il mercato e le caserme: vicino alla città l'uffizio di tal festività messo in note co-
è un amenissimo passeggio, il paese din- me si cantava in oriente, acciò l'appro-
torno è fertile in grano ebuoni vini. Sem- vasse e ne introducesse l'osservanza tra
bra che Presburgo fosse fondata dai ja- i latini. Gregorio XI l'approvò con de-
zigi lungo tempo prima che romani sog- i creto, fece celebrare la festa nella chiesa
giogassero il paese. Fu capitale dell'Un- de'frati minori d'Avignone ove risiedeva,
gheria sino all'imperatore Giuseppe li, e stabilì per la festa il detto giorno. Si
che ne trasferì il titolo a Buda. Molto sof- ricava dal diploma riportato da Launojo,
fri per assedi ed incendi: enti ole sue mu- Ilistor.SchoLNavarrae par. i,cap. io,
ra in diverse epoche accaddero sangui- p. 78, che Carlo V
re di Francia, a cui
nose fazioni tra gl'imperiali e i malcon- l'ambasciatore avea notificato tale festa
tenti ungheresi. Dopo la guerra del 1 8o5 de'greci, la fece solennizzare a Parigi nel-
tra la Francia e l'Austria, quivi fu con- la s. Cappella, in presenza del nunzio apo-
chiuso un trattalo di pace a'26 dicem- stolico, quindi si propagò quasi per tutto

bre. Presburgo il celebre cardinal Gen-


Iti l'occidente. Macri in Praesenlatio dice
tile Parano da Monlefìore legalo diCle- che detto uffizio mss. è nel codice Vit-
}
inente V in Ungheria, tenne un concilio torino di Parigi. Pio II e Paolo II, che

a' 1 o novembre 1 309, in cui furono fatti gli successe nel«464» vieppiù conferma-
9 canoni di disciplina. Nel 7.°si trattano rono questa festa per secondare la pielà
da eretici tutti quelli quali restauo sco-
i di Guglielmo duca di Sassonia, accordan-
municati per un anno. JNeH'8.° fu proi- do varie indulgenze, le quali Sisto IV con-
bito alle donne cristiane di maritarsi co- cesse per la festa della Concezione nel
gl'infedeli. Labbé t.
9. 1477 e l'aggiunse a quelle di precetto.
PRESENTAZIONE della B. Vergi- Avendo Pio V soppresso il breviario
s.

ne al Tempio. Festa in cui la Chiesa ce- del cardinal Quiguones, ove la medesima
lebra tale memoria della Madre di Dio, festa era inserita, fu levata la celebrazio-
perchè l'antica tradizione insegna che la ne della Presentazione come poco antica,
ss. Vergiue fino dall' infanzia fu offerta a e tolta dal breviario romano da lui ri-
4 °.

i
73 PRE PRE
formato, finché si esaminassero le lezio- v;|mna di Cambiay, non ebbe poi effetto.
ni. Nondimeno Gregorio XIII suo suc- 2." La fondò Nicola Sanguin vescovo di
cessore,alle premure di Filippo II re di Senlis, ove la stabilì nel i63o per l'ap-
Spagna, condiscese che si celebrasse nei provazione di Urbano VIII del 1628,0011
suoi domimi. Ad istanza del dotto p. Tur- la regola di s. Agostino, e ne compilò le

riaui gesuita, e uer aver dimostrato col- costituzioni, che poi cambiò il successore
l'autorilà de' ss. padri greci e latini che Dionisio Sanguin, in vigore delle quali
la festa anticamente si celebrava non me- le monache furono obbligate a fare già -

no nella cbiesa orientale, die nella occi- tuitamenle la scuola alle fanciulle, reci-
dentale, Sisto V con decreto del i585 la tare ogni giorno l'uffizio breve della Ma-
ripristinò nel calendario, mediante la co- donna, digiunare nelle vigilie del ss. Sa-
stituzione Intemeralae, del i. "settembre,
gramento, delle feste di precetto della B.
Bull. Rom. t. 2 del Cherubini, e
t.
4, par. Vergine, di s. Agostino, e nel dì prece-
4, p. 1 2 del Cocquelines, e con rito dop- dente all'elezione della superiora; asti-
pio per tutta la Chiesa, come all'erma Zac- nenza ne'mercoledì, disciplina ne'veuer-
caria, Dissevt. t. 2, dissert. 5, § 7. Il zelo dì, dopo la festa della Presentazione e do-
«lei gesuita meritò d'essere chiamato
gli po fatti gli esercizi. Per abito fu statuito,
da questa mortai vita nel giorno di tal veste di saia bianca lunga olirei piedi e
festività, come osservò Niccolo Antonio, altra di saia nera legata con cintura di
Bibl. Hisp. Però l'uffizio del
t. 2, p. 372. lana, soggolo di telabianca, benda e velo
quale oggi si fa uso, venne corretto ed nero; per le converse il vestito fu asse-
emendato sotlo Clemente Vili. Grato il gnato più corto. 3.° Nel 1664 la fondò
piissimo Ferdinando li re delle due Si- inMorbegno nella Valtellina il visitatore
cilie ai segnalati favori da lui ottenuti apostolico di questa, Federico Borromeo
da Dio, per l'intercessione della li. Ver- poi arcivescovodi Milano e cardinale, ad
gine a favore del regno, domandò e ot- istanza di Carlo Busca arciprete del luo-
tenne per esso dal Papa Pio IX la cele- go e di alcune zitelle di famiglie distiate
brazione di questa festa, col decreto Ut che desideravano vivere e ritirarsi in co-
Btalissimam Fìrginem, de'3o novembre mune a servire Iddio. L'istituto fu poco
1849, che si legge nel n.° 146 del Gior- dopo approvato dall'ordinario mg. 1 Tur- '

naie di Roma. Sotto questo titolo della giani, in n." di 33 olitele converse, con
Presentazione della B. Vergine furono voti solenni, rigorosa clausura, regola di
istituite leseguenti congregazioni religio- s. Agostino, e costituzioni scritte dal p.
se. Vedi Bollandisti, Acta ss. Mail t. 8, Bartolomeo Pusterla gesuita, ed estratte
p. 110; Lamberlini, Defestis B. M.V. da quelle della sua compagnia, con veste
cap. 1 4, n.° 7.i *en. Cathsio gesuita, De nera, scapolare bianco, e velo sul quale
jMaria Deipara Virgine lib. 2, cap. 12, fu posta la croce nera. Ne riporta la ligu-

n." 96; Raynaud, Oper. t. 7, pun. 3, 11. la Bonanni, Catalogo p. 85, e ne trat-
il

1, in Dipiicis Marianis ; Gavanto, De ta pure come di quelle di Senlis il p. da


f-stis ss. di'cemb . sed. 7, cap. 1 3, n.° 2 1 Latera, Compendio della storia degli or-
Morcelli denominò questa festa, Mariae dini regolari, p.227 e 229. 4-° La con-
/Irginis ad
leniplum (leditela?, D. N. gregazione delle sorelle religiose eretta
Virgini puellae a parcnlibus in teinplum nella città di Cork in Irlanda, per cui ne
deductae. feci parola a quell'articolo, per la carita-
J'RLSENTAZIONEdella B. Vagi- tevole istruzione nelle scuole delle fan-
ne. Congregazioni di religiose: ne cono- ciulle, specialmente povere, ne' principi!
*co4 s otlo questa denominazione. ."Pro- 1 della religione e della pietà cristiana pre-
gettata nel 1618 dalla pia donzella Giù •
cipuamente, con clausura e voti. Fu fon»
PRE PRE i
73
data ila Onorata Nagle e approvala da gìore, partorì il figlio di Dio, che pei ri-

Pio VI e dal successivo decreto della con- gori del freddo e dopo averlo adorato Io

gregazione di propaganda, il quale fu con- fasciò con pannicelli e lo pose nel prese-
fermato da Pio VII ad istanza del vesco- pio o mangiatoia di legno sopra fieno, ac-
vo di Cork Francesco Moylan, colla bolla costandovi il bue che seco avea condotto
Pastorali sofficii, de'gapiile 8o5, ripor- i per sagrificare (altri aggiungonoe lo stes-

»tata colle regole e costituzioni approvate so Sarnelli altrove, ch'era vi pure l'asino)
dai vescovi d'Irlanda, in cui si propagò Tornato s.
acciò col fiato lo riscaldasse.
con successo la congregazione, nel Bull, Giuseppe vide nel presepio una luce ri-
de prop. fide t. 4> P- 3o6, e nel t. 1 2, p. splendente, trovò il nato Dio e l'adori.
278 del Bull. coni. Intanto un angelo annunziò ai vicini pa
PRESEPE o PRESEPIO, Praesepe, stori ch'era nato il Salvator del mondo
Praesepium. Stalla, ed anche la mangia- e che lo troverebbero fasciato e giacente
. toia che si pone nella stalla, detta pure in una mangiatoia ,
positum in praese-
greppia, arnese o luogo dove si mette il piOj indi cantando con altri angeli l'in-

mangiare innanzi alle bestie: però per il no Gloria in excelsis Deoj poscia i pa-
luogo ove nacque Gesù Cristo, comedi- stori portarono ad adorarlo, ed altret-
si

venuto il più degno, si chiamò 5. Prese- tanto più tardi eseguirono ss. Magi. Del i

pio la mangiatoia e il luogo stesso. A Ma- bue e dell'asino s. Luca non ne fa men-
ria Vergine ed a Gesù Cristo narrai l'av- zione; pure si crede comunemente che vi

venturoso parto della divina Madie e la fossero presso la mangiatoia, l'orse fonda-
nascita temporale del Salvatore del mon- lisopra i vaticini d'Abacuc e d'Isaia r,
do, la quale sublimò il cuore umano, ren- 3.Garampi, Memorie^. 71, osserva che
dendogli agevolissimo loamarlo. Volendo in vari antichi monumenti è rappresen-
parlare dell'origine de' presepi che si rap- tato il presepio di Gesù Cristo, col bue
presentano nelle private abitazioni o nel- e coll'asino; e fin dal IV secolo si crede
le pubbliche chiese, nell'annua festevole di cosi poter alludere alla conversione dei
ricorrenza del Natale, portentoso prin- popoli, gentile ed ebreo (o all'uno e al-
cipio di nostra religione, trovo opportu- l'altro testamento, dalla cui lezione si ac-
no di prima ricordare i principali luoghi quista la cognizione di Dio; ovvero che
premetten-
in cui trattai dell'argomento, si rimproverino gli ebrei d'ingratitudine
do maggiore intelligenza che
inoltre a , in non riconoscere i benefìzi ricevuti da
la B. Vergine da Nazareth (f^.), recan- Dio, quantunque il bue riconosca il suo
dosi a Betlemme con s. Giuseppe (^.), e padrone e l'asino la sua mangiatoia), on-
non avendo potuto trovare un posto, un de la Chiesa dice nell'uffizio della Cir-
alloggio nell'albergo o osteria, detto Di- concisione: In medio duo rum ammaliarli
versorium, si rifugiarono nella stalla del jacehat in praesepio, et fulgebat incoc-
medesimo, ch'era una grotta o caverna loj e nell'ullizio della Natività, ut amma-
scavata nella rupe e da alcuni chiamata lia viderent Dominimi natimi jacentem
capanna. Il dotto vescovo Sarnelli, Lelt. in praesepio. Inoltre Garampi cita vari
eccl. t. 4> 'ett. 1 2 : Diversorio che cosa autori che illustrarono gli antichi mo-
sia, riferisce ch'era fuori «Iella città verso numenti spettanti al presepio di Cristo.
s. Giuseppe ad essa tornò
oriente, per cui Donati, De dittici p.2o5, descrivendo un
per pigliar lume e altre cose necessarie. trittico col presepio, il Bambino ravvolto
Quindi la B. Vergine rapita fuori de'sen- in fasce sopra la mangiatoia (gli ebrei con
si nel punto della mezzanotte, in un luo- fasce erano soliti di ravvolgere anche i
go più appartato e in una giotticella o defunti, come gli egizi), ove sono scolpite
piccola stalla a sinistra della grotta roag- le teste del bue e dell'asino in allo di vi-
-

i
74
PRE PRE
scaldare il nato Bambino, come nel ve- a mezzanottenacque il Riparatore del ge-
tro aulico del museo Vettori, dice che nere umano; che volendolo Erode sagri -
quantunque questi due animali si veda- ficare fu portato in Egitlo(\edi voi. XXI,
nosempre ne'monumenti rappresentanti p. 127) da Maria e da Giuseppe, indi se-
questo sagro mistero, tuttavia non è si- gui la strage degl' Innocenti (V.)j del-
curo che si trovassero presenti alla na- le profanazioni cui soggiacque il santo

scita del Redentore: il Baroni o, che ad- luogo del Presepio, detta cappella o grot-
duce molti padri per l'opinione favorevo- ta della Natività, della sontuosa basilica
le, viene contraddetto da quegli scrittori nella quale fu racchiuso e che descrissi,
che opinano potersi spiegare in senso al- détta anche della Natività, in uno ai Pel-
legorico, e nella stessa maniera viene in- legrinaggi a tal santuario; che la città fu
terpretalo da s. GregorioNazianzeno e da eretta in sede vescovile e arcivescovile
Prudenzio, quali pare che ammettino
i (ad onore di essa furono istituiti gli or-
per vera questa tradizione, che si è resa dini di Betlemme, de' Betlemmiti^de Bel- .

così celebre da'pittori e scultori italiani. lemmiticl, Vedì,\\ 2.°coll'insegna della


Però Cancellieri nelle Notizie della notte stella de' Magi, 3.°
con quella del Pre-
il

e festa di Natale, cap. 33 Se nel prese-


: sepio); chi custodisce il s. luogo (anche

pio /ossero il bue e l'asino, dice che seb- ne'vol. XXX, p. 48 e 5g, LI, p. i\, ed a
bene gli evangelisti nulla ne scrissero, pu- Guardiano del s. Sepolcro) e il villag-
re anlicbissimi monumenti e la non in- gio de'Pastori in amenissima pianura ad
terrotta tradizione della chiesa greca e un 4-°di lega dalla città in fondo alla valle.
latina non ce ne lascia dubitare, siccome Nel 1. 1 SdeW'Album p. 366 si legge la nar-
fondata sulla fede de'primitivi cristiani, razione della festa della nascita di Gesù
ed appoggiata agli oracoli de'profeli. Can - Cristo, celebrata aBetlemme dai france-
cellieri cita gli scrittori ed i ss. padri che scani che ne abitano il con vento, con pro-
difesero o parlarono di questa tradizio- cessione che nel i845 rifecero dopo 80 an-
ne, la quale secondo Tillemont, Baillet ni di sospensione, per le prepotenze ed u-
e Calmet non è anteriore al secolo, ciò V surpazioui dei greci scismatici sul santua •
che non si può accordare, vedendosi rap- rio dels. Presepio, cioè partendo dalla lo-
presentala in monumenti molto più an- ro chiesa di s. Caterina vergine e martire,
tichi, quali sono il citato vetro detto pa- e ponendo nella s. Grotta il s. Bambino di
sta aulica, illustrato da Vettori e da Go- cera situato in un canestro di fiori esalan-
ri, attribuito alla metà del III secolo, e il ti i più grati profumi, poi ravvolto in pan-
sarcofago riferito da Bottari e da altri, nicelli, indi deposto nella mangiatoia ri-

più avendone ragionato Trom-


di tutti petendosi le Et recli-
parole del vangelo :

belli, De cultu sanclorum t. 4> cap. Zj. navi t eumin Praesepio, quia non erateis
1 Quaresm io, Elucid. Terrae sanctae lib.
1 locus in Diversorio. Dopo di verse cereuio-
6, e. '), riferisce che alcuni credono che nie e preghiere allusive al gran mistero,
la B. Vergine venissea Betlemme seden- il divin simulacro fu riportato nella chie-
do sull'asino, e che il bue fosse portato sa di s. Caterina. A Palestina e negli ar-
da s. Giuseppe per venderlo o per sagri- ticoli ivi citati parlai diffusamente di quei
ficarlo. Ma senza ricorrere a questo mo- santi luoghi e loro custodie affidate ai re-
tivo, niente di più facile che si trovassero ligiosi cattolici europei, detti franchi o la-
nella stalla, ch'era destinata per ricevere tini, ciò che risale al secolo XI avanti le
gli animali. Crociate, venendo protette dai sultani fi-

A Betlemme dichiarai che il presepio, no al secolo XIII. Ma nel seguente inco-


capanna, diversorio che serviva di stalla minciate le persecuzioni,re Roberto eSan
ad un albergo era fuori della città; che ciad'Angiò comprarono ai religiosi le ca-
PRE PRE l
75
se che abitavano, come si ha dalla bolla a Costantinopoli tra Francia e la Por-
la
Graiias agimus, di Clemente VI, e dai ta ottomana, wllsig. Lavallette ha otte-
posteriori diplomi turchi del i5o4ei6ao nuto pei cattolici il libero uso della chie-
J
conceduti alla Francia per l'antico pro- sa di Betlemme, colla proprietà de due
tettorato sui luoghi santi. Nondimeno giardini che vi sono congiunti, la parte
l'ingordigia de'pascià e la gelosia de'greci inferiore della chiesa del s. Sepolcro, la
scismatici non rispettarono più i diritti di partecipazionedel sepolcro diMaria ss. sul
proprietà, ne i trattati. Gli scismatici nel Cedron, la facoltà di edificare una nuova
1 63 i incominciarono le loro mene per chiesa a Béjetdjella vicino a Betleem, e di
ispogliarei cattolici della chiesa della Na- fare qualunque aumento o miglioria alle
tività in Betlemme,colgiardinoall'orien- chiese ed ai conventi che ora essi posseg*
te, finche illuminato il sultano dell'in- gono. Né contento a questi così reali van-
giustizie e venalità de'suoi ministri, rese taggi ha inserito nella trattazione la for-
giustizia ai cattolici per le proprietà sui inola di riserva pei diritti antichi e inalie-
luoghi santi. Ciò risulta dai trattati colla nabili} co\\a quale fassi luogo per l'avve-
Francia del 1673 e 1690, in cui fu de- nire a chiedere condizioni anche miglio-
finito; doversi riguardare come proprie- ri". Essendo questo accordo riuscito sfa-
tà de' religiosi franchi le due cupole del vorevole ai greci scismatici , essi ne re-
s. Sepolcro, metà del Calvario, 7 ar-
la i starono dolentissimi. Intorno alla magni-
chi della Madonna, la Pietra dell'unzio- Betlemme, già luogo del na-
fica chiesa di

ne, la chiesa, il giardino e il cimiterio di scimento del Salvatore, si può vedere:


Betlemme, non che la cappella della Na- Viaggio da Venezia al .*. Sepolcro e al
tività. Tali possessi furono goduti paci- Monte Sinai, del p. Noè francescano,
ficamente sino 17^7, quando greci
al i Treviso 79 1 La Terra Santa (Torino
1 .

scismatici ingiustamente eper denaroot- 1837) p. 99 eseg., con la descrizione di


tennero la cappella sotterranea del s. Se- Betlemme, dell'interno della chiesa e del-
polcro e della B. Vergine, la cupola del la messa della mezzanotte di Natale, a
s. Sepolcro, la chiesa di Betlemme, una quell'ora di riscatto, in cui in tutte le chie-
chiave della grotta dellaNati vita. Pei nuo- se dell'uni verso cattolico il bambino Gesù,
vi insulti e incendio del s. Sepolcro ope- ricevegli omaggi di tutti quanti fedeli cri i

rato nel 1808 dagli scismatici onde poter stiani che sono sulla terra. Presso queslo
ricostruire il tempio affine d'impossessar- santuario divotamente lungo tempo di-
sene, la Francia protestò appellando al morarono s. Girolamo, s. Paola e s. Eu~
trattato del 1690. Da quell'epoca a oggi stochia (V.) sua figlia, queste sepolte nella
corsero anni di fluttuazione, finché per chiesetta presso Betlemme, il s. dottore
l'alta protezione che godono dalla Russia fu trasportato in Roma e posto propin-
i greci scismatici, si temeva che la Porla quo alla cappella del Presepio in s. Ma-
ottomana volesse finirla, accordando alle ria Maggiore, affinchè neppure le ossa
due confessioni eguale facoltà d'usai e dei restassero divise dal s. Presepio che tanto
luoghi santi. Se ciò effettuavasi , inutil- avea venerato vivente, colle dette san-
mente avrebbe V Europa cattolica pro- te divotissime di gran tesoro. All'ar-

digato fatiche, sangue e tesori, per la li- ticolo Fascie (perchè in memoria delle
berazioneeacquistode'luoghi santi, prin- quali Papi donino Fascie benedette ,
i

cipali de'quali sono il santuario di Bet- meglio lo dissi nel voi. LI V, p. 27o)par-
lemme e il s. Sepolcro. Però leggo con re- lai de' pannilini cui fu ravvolto il divi-
ligiosa consolazione nella Civiltà cattoli- no Infante, di loro venerazione e dove
ca 852, t. 9, p.108, la pub-
dell'aprile 1 si conservano. A Gloria in excelsis Deo,
blicazione del nuovo trattalo conchiuso dissi di quest' inno dagli angeli cantato
i
76
PRE PRE
nette nascita di Gesù Cristo, e adottato ne della pietra su cui nacque il Salvato-
dalla Chiesa che Io tralascia per mestizia re, e parte dellas. Culla o legni o tavole

nella festa de'ss. Innocenti, mentre il ve- grosse e rozze che formavano la mangia-
scovo di Betlemme lo cantava ogni gior- toia del presepio sul quale giacque ap-
no, con quanto si pratica nel santuario pena nato il Redentore nella grolla di Bet-
di Loreto (/^.). Dichiarai a Pastori che lemme. Bianchini nel t. 3 d'Anastasio ci
furono i primi adoratori fra gli ebrei del diede De translalione sacrorum Cuna-
:

ii;»lo Bambino nel presepio, per avviso bulorum, ac Praesepio Domini, nec non
dell' angelo cui loro annunziò la seguita corporis b. Hieronymi ab ecclesia Bel-
nascila,del loro numero e ove sono i cor- Iheemiiica adbasilicam Liberianam. Più,
pi. Sarnelli Quanti furono
t. 7, lett. 32 : DedominicaeNativitatis Praesepi, ac ve-
gli Erodi, e perche l'Angelo non disse ai nera bilibus Cunis infantiae Christi Domi-
pastori, andate a tal presepio. Seguen- ni, Romae 1727. In detto articolo dissi

do s. Cipriano, dice che ne fu guida 1' an- dellesagre Fasce e pannicelli (delle quali
gelo, con una luce invisibile ; ovvero al insigni reliquie parla ancora Severano,
dire di Natale Alessandro, per superno Memorie p.j 11 e 71 3), come del fienosi!
istinto si diressero al presepio. A Magi cui riposaronoefurono ravvolte le divine
notai chi fossero, e come preceduti da membra, narrando che laCulla si conserva
una stellasi recarono al presepio per of- nella cappella del Crocefisso; che Sisto V
frire doni al Bambino nel i3.° giorno di nella magnifica cappella da lui edificata
sua nascita, figurando essi leprimiziedei fece trasportare l'antica cappella del Pre-
gentili inadorare Gesù Cristo; mentre sepio,che descrissi insieme al suo altare pa-
a Epifania e Befana dissi con quali riti pale; che il Papa nella vigilia di Natale tal-
ecostumanze se ne celebra la memoria. volta celebra all'altro -«iltare papale il ve-

A Natale la celebrai metropoli dellefe- spero pontificale, il Mattutino (/'.) nel


ste, che die principio e\Y Era cristiana inedesimoaltareo in quello della cappel-
(!' 3 in uno al significato delle 3 Messe
\)
la del Presepio, e la Messa (A'.) solenne
a
(/^.), la 2. ricordando l'adorazione dei prima della mezzanotte nel i.° altare, as-
pastori, e quale propriamente fu il fau- sistendo poi i cardinali ai secondi vespe-
sto giorno della nascita del Redentore. ri che la Culla chiusa in cas9a d'argen-
;

A Festa narrai quella stravagante degli to, framezzata di cristalli affinchè possa

asini che avea luogo per la solennità del osservarsi dai divoli fedeli, insieme a quel-
Natale, abolita poi con censure ecclesia- la porzione del le s. Fasce e del Fieno col-

stiche ; ed a Beauvais a'i4 gennaio per locate in due vasetti, colla figura del s.

rappresentare il ritorno di Maria Vergine Bambino in oro effettivo in atto di he-


cols. Bambino dall'Egitto, nella cui mes- nedire,da un altare della cappella inter-
sa il popolo replicava Hinharn, imitan- na della sagrestia ove si espone e s'incen-
do il ragghiare dell'asino (di quello ca- sa nella notte di Natale, viene trasporta-
valcato dal Redentore nell'ingresso in Gè- ta sotto baldacchino (^.Ombrellino) con
I usalcmmc, parlai a Palma e IIosann a). solenne processione per tutta la chiesa,
II Zaccaria nelle Dissertazioni, ci die la recandola- sopra le spalle 4 canonici pre-
7."; Sul tempo in cui Cristo bambino di- ceduti da tutto il capitolo, esponendosi
morò in Egitto. A Chiesa di s. Mari a Mag- sopra l'altare maggiore (se il Papa ivi ar-
giore detta ancora s. Maria del Pre-
, siste al mattutino, la s. Culla ti porta ed
sepe, notai che con questo titolo Gre- espone in tempo del canto del Te Dram),
gorio IV (.-resse un altare nella Chiesa ove resta al pubblico culto fino alla sera
di s. Maria in Trastevere (/ '.), perchè seguente, riportandosi con poinpn "ella
circa il (i \>. ivi si trasportò una poi zio- sagrestia; funzioni tutte celebranti la uà-
PRE PRE 177
<?cita di Gesù Cristo e il suo Presepio, che la sua morte nel luogo fu eretta di vo-
eziandio e insieme alle auliche descrissi ta cappella, con altare dov' era il prese-
nel voi. IX, p. ioo, 106, 108, 1 1 1, 1
14, pio. Tanto afferma il p. Frediani, nell'O-
146- In onore del divin Infante fu istitui- de, s. Francesco nel bosco eli Grecio, Pra-
congregazione delle uaouache del ss.
ta la to 1845. Quindi la rappresentazione del
r
Bambino Grsu(l .). presepio divenne famigliare e comune
L'origine de'presepi diesi rappresenta- non solo e principalmente ne'suoi frati mi-
no nelledomestiche abitazioni de'divoti nori, pel pio e bell'esempio che ne a veano
del gran mistero e nelle pubbliche chiese ricevuto dal loro istitutore, ma ancora
dalla notte del s. Natale alla festa inclusive in altri ordini religiosi, tra le monache,
dell'Epifania, cuoprendosi il giorno della nelle pubbliche chiese e nelle case pri-
strage de'ss. Innocenti, perchè in quel gior- vate. Si suole rappresentare il presepio
no Gesù era già in salvo e viaggiava per con la stalla e mangiatoia, col bue e l'asi-

l'Egitto, onde non trovavasi più in Bet- no in atto di riscaldare col loro fiato il

lemme, ha sicura origine da s. Francesco divino Infante giacente sulla paglia, colle
d'Asisi, perquanto narra il p. Benoffi, i5V. figure laterali della B. Vergine e di s. Giu-
Minoriùca p< 34, che io riportai nel voi. seppe, coi pastori genuflessi in atteggia-
XXVI, p. 63,cioè in Grecio nella valle di mento di fare qualche offerta, venendo
Bieli nel 1223 circa, probabilmente in sovrastata la grotta da una gloria d'an-
quella foggia che si usa ancora.Poichè nel- geli, uno de'quali sorregge il principio
la notte di Natale in una specie di grotta dell'inno Gloria inexcelsis Deo. Per l'E-
del bosco di Grecio fece portare una man- pifania si aggiungono le figure de'Magi
giatoia col fieno, le figure del bue e del- coi lorodonativi, onde alcuni protraggo-
l'asino, ed il simulacro del s. Bambino, no a tenere il presepio per tutta l'ottava
cui impresse affettuosissimi baci, dicen- di tal festa. Diversi presepi si abbellisco-
dosi che poi le paglie, per la fede di chi no con vedutedi paesaggi, di campi, mon-
implorò l'aiuto del divin Infante, opera- tagne e altro, con figure di varie forme,
rono non pochi prodigi. A questa festa ma ordinariamente in costume villerec-
s. Francesco avea invitato convicini abi- i cio, oltre quelle degli animali, illuminan-
tanti, e per la venerazione che tutti avea- • dosi con lumi artifi-
colla luce naturale o
no di lui grande ne fu il concorso, scen- ciali. aggiungono le figure de'piffe-
Altri vi
dendo pastori suonando le cornamuse
i rari suonando detti strumenti, per quei
i

e pive armoniosamente. Nella messa che pastori i quali sogliono in Roma e altrove
vi fu celebrata , il santo esercitò I' uffi- scendere dalle montagne per la novena
zio di levita leggendo il vangelo, dopo il dell'Immacolata Concezione e per quella
quale pronunziò un fervoroso sermone di Natale, e nel novendiale tempo innan-
per accendere a divozione gli ascoltanti, zialle immagini della B. Vergine nelle
ad amore e tenerezza per il Dio fatto Bam- pubbliche vie o nelle case domestiche suo-
bino onde operare la redenzione. Rac- nano, alternando alcune analoghe strofe
contano le storie francescane che volen- e terminando col suono detto la pastora-
do s. Francesco festeggiare colla maggior le, che nelle feste natalizie suona pure l'or-
solennità la memoria del nascimento del gano. Questi innocenti suoni comechè ri-
Redentore, chiese ed ottenne da Giovan- cordano il gran mistero e la gioconda ri-
ni Veleta signore del castello di Grecio correnza, nella più parte de'fedeli promo-
tutto l'occorrente; e che questi ebbe ivi vono sensazioni di vote e di allegria. Si di-
una visione nella quale un vago e gentil ce volgarmente che i pifferar! rappresen-
bambino posato in quella greppia, dol- tano i fortunati pastori, che si recarono
cemente carezzò e baciò il santo. Dopo al Presepio a venerare il nato Bambino:
VOL. LY< 12
i
78
PRE PRE
l'origine di siffatte novene è immemora- li vi portano i figliuoli a recitare un ser-
bile. Anche Cancellieri conviene che l'uso mone relativo al mistero o un dialogo;
di rappresentare il s. Presepio nelle chie- ed altrettanto si pratica nella Chiesa di
se e nelle case, derivi dall'introduzione s. Maria dì Araceli (Vi), de'minori os-
che ne fece s. Francesco, citando Gori, servanti, nella quale ancorasi forma al-

Osservazioni sopra il s. Presepio, il quale trograndee bellissimo Presepio, del qua-


è di parere che intorno al secolo XIII in- le e del miracolosissimo s. Bambino che
cominciata sia la pia e divota costumanza vi si venera, trattai nel voi. XXVI, p. 63
con tavole dipintee figure di rilievo, nel- e 64- L'uso della recita di siffatti sermo-
lequali si distinse Ltica della Rohbia, fa- ni è antico, e si suole donare a 'giovanetti
cendole di terra colta e dipinte con ver- de'due sessi, che li recitano anche nelle
nice a vari colori, come tuttora si fanno case domestiche e religiose, divoziona-
benissimo in Roma, ed napoletani so- i li, portogalli e paste dolci. Innumerabi-
no valentissimi nel formare presepi ele- li sono i componimenti o Azioni pasto-
ganti ed artistici. Inoltre Cancellieri nel rali, celebranti il Presepio, le Buone fe-

descrivere i riti delle chiese di Laon, di ste cristiane, gli Oracoli cristiani, i

Nantes e di Siena in rappresentare nella Trionfi cristiani nella fuga del fanciul-
notte di Natale la chiamala de'pastori al lo Gesù in Egitto, e sopra aliti simili ar-
Presepio, narra l'usanza della chiesa di gomenti sul Presepio. A Epifania raccon-
Rohan descrittada Marlene e Du Can- tai come nella chiesa di s. Andrea del-
ge. »» Ergesi dietro l'altare un vago Pre- la Valle sono diversi anni che la pia so-
sepio colla Madonna e col nato Bambi- cietà di Maria Begina degli Apostoli vi
no, e dopo che nella notte si è cantato il ha introdotto la celebrazione del solenne
Te Deum, un fanciullo graziosamente ve- ottavario per l'Epifania con le immagini
stito da angelo colle ali comparisce alla più. grandi del naturale, rappresentanti
sommità del coro, e rivolto a 5 canonici il mistero dell'adorazione di Gesù Cristo
deputati a sostenere le persone de'pasto- fattadaiMagi, le quali si benedicono. Que-
ri, annunzia loro la giocondissima novel- sta macchina elegante e grandiosa, con
la della nascita del Redentore. I 5 cano- figure maestrevolmente eseguite, ènobi-
nici pastori partono immediatamente
si • le dono del principe d. Alessandro Tor-

dal coro e vanno processionalmenle al Ionia. In Roma un grandissimo numero


Presepio, cantando giulivamente Pax in di famiglie fanno il Presepio nelle loro
lerris , ed ivi salutano la ss. Vergine e case domestiche, pubblico o privalo. Ta-
adorano il di vin Pargoletto. Tornano poi le e tanta fu la tenera divozione pel s.

al primo posto, ed assistono alla messa mistero e pel divin Bambino, che la mia
solenne, dopo la quale il celebrante a lo- piissima ava materna Francesca (degna
ro si volgee cantando gl'inlerroga, Quern moglie dell' ingegnoso e colto mio avo
x'idistis Paslores? e allora canonici lie- i che celebrai nel voi. XLV, p. i5j, e de-
tamente rispondono, Natimi vid'unus,con gna madre di Caterina virtuosissima au-
ciò che segue ". In Roma quasi in tutte trice di mia esistenza, la quale con pa-
le chiese nella notte di Natale si espone role riverenti e affettuose, con modera-
la figura del s. Bambino, e vi resta per zione accennai nel voi. XIII, p. 54senza i

tutta l'ottava, ed anche sinoall'Epifània. nominarla), che costantemente e fino al-

Nella chiesa di s. Francesco a Ripa (di l'ultimo anno di sua ben lunga vita, nella
cui nel voi. XXVI, p. 1 5o,) de'minori ri- propria camera fece di tutto punto il Pre-
formali, si fa un bellissimo e grandioso sepio con ogni accessorio, tenendo cuslo-
Presepio con figure più grandi del natu- ditelultele figure come un tesoro. Egual-
i ale, con molto concorso di di voti, iqua- mcntefece sempre eseguire du'pifferari la
PRE PKE 179
novena, della quale moltissimi romani so- donna e s. Giuseppe genuflessi e due-pa-
no di voli. Che la pia e di vota costumanza stori in piedi. In due monete d'argento
di rappresentare in musaici, in pilline, in battute in Pesaro nel pontificato di Leo-
inculture, in medaglie, in gemme, in ve- ne X, nel rovescio è figurato il Presepio:
tri, in monete e dittici sagri la nascita di di Pesaro vi sono pure due grossi o giuli
Gesù Cristo collocato nel Presepio, sia col Presepio nel rovescio, per non ripor-
tanto antica che risalga sino a'pri mi tempi tare altri monumenti diesi possono ve-
del cristianesimo, si apprende dagli scrit- dere in Cancellieri , riprodotti dal prof.
ti di s. Giustino, da Eusebio Panfilo, da Parati nel t. i/\.òc\V Album p. 357, ìn ~
Ippolito Tebano e da altri antichi auto- sieme alla descrizione e rame del bel Pre-
ri, essendone evidente prova i molli mo- sepe esimia pittura di Lorenzo di Credi,
numenti che abbiamo, incominciando dal esistente nella galleria del principe Bor-
più vetusto che rammentai di sopra, che ghese in Roma, del quale posseggo una e-
si vedeva in Roma nel famoso museo Vet- leganle copia in disegno, egregio lavoro
tori, il cui rame pubblicò il p. Mamachi, di Giuseppe Ferretti.
de'quali natta Cancellieri a p. i32. Al- PRESIDATI DELLO STATO PONTIFICIO.
tro ne pubblicò il p. Allegranza, che si Governi e tribunali con giudici che esi-
conserva in Milano nel museo Trivulzio; sterono nella provincia d'Urbino e nella
allroconsimileènel museo Borgia in Vel- Marca, formandosi di varie città, terre
e
lelri. Nella Dissertazione dello stesso p. A 1- e castella, istituiti nel i3 )
r
? dal celebre
legranza sopra il gran sarcofago cristia- legato cardinal Egidio Albornoz, quando
no, esistente sotto Ambro- il pulpito dis. divise la curia generale della Marca e
gio di Milano e che slima lavoro del IV Piceno (F'.) in 3 presidati. Nella provin-
secolo, vi è scolpito Gesù Bambino in fa- cia d'Urbino fu ilPresidalodi s. Lorenzo
sce collocalo sopra dure tavole, con una in Campo, al presente comune soggetto
stella sul capo, fra il bue e l'asino. Nel al governo e diocesi di Pergola {f/ -), con
sotterraneo della cattedrale d'Ancona vi belli e numerosi fabbricati chiusi da mu-

è un sarcofago, che han- diversi scrittori ra , con borgo esteso e piacevole paese ,

no creduto appartenere a quel Gorgonio che vuoisi derivato dalle rovine di Suasa
cui Valentiniano nel 386 diresse una leg- (come Corinaldo di cui trattai nel voi.
ge, ov'è rappresentato il Presepio in una XXXVI, p. 274), del cui tempio magni-
maniera molto simile a quella espressa fico d'Adone si ammirano 4 grosse co-
da Gori. In un codice siriaco del VI se- lonne di granito nella chiesa abbazialc
colo che si conserva nella biblioteca Lau- matrice. Ne'dintoini si scoprirono molte
renziaua, si vede effigialo il Bambino fa- antichità di fabbriche grandiose e diversi
sciato e giacente in un'alta atea bislun- monumenti di bronzo, di marmo e di ter-
ga. In somigliante maniera si osserva di- ra cotta. Leggo in Lub'iiì, A bbatiarum I-
pinto in una delle camere del cimilcrio taliae p. 76, che verso il 9.89 in s. Lo- 1

«li s. Giulio I e di s. Valentino, riportato renzo in Campo diocesi di Fano fu eretta


dal Bosioedall'Arringhi nella Romasub- un'abbazia di benedettini che divenne
terranea. Nel sarcofago cristiano di villa nullius.Da Amiani, Memorie istorichedi
Borghese il Bambino è in fasce, sopra una Fano, apprendo le seguenti notizie, sic-
mensa parata, col bue, l'asino e due pa- come terra già soggetta a Fano. Nel C)3 1 1

stori.Nel Menologio l'alto nel IX secolo esisteva il monastero, ed era castello sul
d'ordine di.Basilio imperatore, si vede il quale avanzò nel 1202 pretensioni Sini-
Presepio di figura quadrata composto di gaglia. Nel i348 si ribellò a Fano e si die
pietre commesse, insiemecol Bambino fa- al rettore della Marca, con altri paesi, che
scialo vicino al bue e all'asiiio, fra laMa- inutilmente i fattesi tentarono ricuperare
i8o PRE PRE
«otto Gregorio XI, essendo divenuto pre- senza affermale che propriamente fosse
.siclato nel i357 per disposizione del le- presidato. Leggo in Nardi, De' parrò-
gato cardinal Albornoz. Nel 39 rera pre- i cliil. 2,p. 200, che nel 129.5 Nicolò sud-
sidente del Presidatodis.LorenzoinCam- diacono e cappellano pontificio era ret-
pò e del vicariato di Mondavio, Filippo tore della Massa Trebaria e giudicava spi-
Onorati di Camerino che capitanava le ritualmente. Più in Amiani, Memorie di
soldatesche fanesi nella guerra de'Mala- Fano t. i,p. 2 18, che neh 272 sotto Gre-
lésta loro alleati , contro Antonio conte gorio Xfu divisa la rettoria della provili-
d'Urbino. Nel 1 3q2 si chiamava anche eia in più giudici, ch'erano destinati chi al
commissarialo e soggiacque alle infeste governo politico, chi all'economico, chi
truppe di Boldrino. L'anno i3g6 Cristo- mentre Guglielmo da s.
allo spirituale;
foro de Bari da Terni era giudice e com- Lorenzo cappellano del Papa e vicario
missario del vicariato di Mondavio e di generale estendeva la sua giurisdizione
s. Lorenzo in Campo. Bonifacio IX nel privativa nella Massa Trebaria e in Ur-
1398 diede s. Lorenzo in Campo in feu- bino. Torelli nelle Lettere su Castel Du-
do ai figli di Cante di Monlevecchio con- rante oggi Urbania, presso Colucci, A'li-

ti con altre terre e castella


di Mirabello, tichila picene t. 1 3, p. 172, riferisce che
già della signoria di Fano. Nel 1 436 era nel 1 355si trova unito il vicariato di Du-
commissario del presidato Pier Antonio rante sotto un medesimo preside col ret-
Amiani, e vicario di Mondavio allora ap- torato di Massa Trebaria e della terra di
partenente aiMalatesta. Sottomesso s. Lo- s. Agata, cioè Brancaleone de'Brancaleo-
renzo in Campo a Francesco Sforza, nel ni, magnifico e polente milite. Per la ve-
1439 Sigismondo Malatesta lo riacqui- nuta in Italia del cardinal Egidio Albor-
stò. Nel 1 473Fano fu reintegrata diMon- noz legato, dipoi e nel i35g avendo re-
davio, non però di quelle terre comprese presso il potere de'Brancaleoni, si trova
nel commissariato di s. Lorenzo in Cam- in quell'anno rettore Massa Trebaria
di

po, continuando a ubbidire ai conti di e annessi per la chiesa romana Bartolo-


Monte vecchio, quali nel i474 ottenne-
i meo Ricciardi; lo furono successivamen-
ro da Sisto lVnuova investitura conjnero te, nel i36o Francesco di Davadoli, nel
emisloimpero,cioè castelli di s. Loren- i 1 362 forse Giorgio Fidesmini, nel 1 363
zo in Campo, di Montevecchio,di Monte Consalvo Roderici, ed altri fino a Filip-
al Foglio, e del Forte di Mirabello. Nel po Corsini del 372 che aveva in vicario
1

i5oa Cesare Borgia figlio di Alessandro a Castel Durante Tommaso Gherardi.


VI promisea Fano la restituzione del vi- Quindi Brancaleoni ricuperarono il po-
i

cariato di Mondavio e il presidentato di tere, onde Brancaleone nel 1 376 era ret-
s. Lorenzo in Campo. Sebbene il presi- tore della Massa Trebaria per la s roma- k

dato della Marca, come dichiarai nel voi. na chiesa, finché Bonifacio IX die loro
XXIII, p. 1G8, dicendo dell'estensione di in investi lina e in vicariato tutto o parte
quello di s. Lorenzo in Campo, fu diviso del rettorato di Massa Trebaria, e vica-
in 3 parli, cioè il nominato e quelli di Ca- riato di Castel Durante, del quale li spo-
merino^ di Fai fa che poi di vennedi Mon- gliò Martino V per non avere pagato il
d'Urbino ebbe
tallo, forse nella provincia censo di ricognizione alla s. Sede «piale
la slessadenominazione o di rettorato il suprema signora di quelle terre. Sareb-
governo della Massa Ti ebaria che è la 2." be toccalo altreltautoa Bartolomeo Rraii -

provincia d'Urbino, di cui è capo Villa- caleone pel rettorato di Massa , ma per
nia (/'.), ove nel secolo passato risiede- la protezione presso il Papa di Guidan-

va il giudice «Ielle appellazioni, come ri- tonio Fellrio, egii restò nel dominio; Che
ferisce Ueposali, percui nedarò un cenno, .Massa Trebaria possa essere stata anche
PRE PRE 181
presidalo, me Io fa sospettare quanto di- del i632. L'abbazia di Farfa avea giu-
cono Colucci, Antichità picene l. 3 i
, p. risdizione anchespirituale sopra s. Vitto-
<)2, e Compagnoni nella Reggia picena ria, Monte Falcone e Monte Giorgio, nel
p. 3o5. Questi a p. 222 afferma che do- 1572 Gregorio XIII li smembròdall'ab-
po la pace conchiusa per Urbano V col bazia farfense e li die al vescovo di Fer-
Visconti di Milano dal cardinal Albornoz, mo; ma insorte liti, Benedetto XIV nel
volendo ridurre a huono stato il governo 174^ obbligò l'arcivescovo di Fermo a
delle provincie e riformar la curia gene- compensare l'abbazia con annue 3o lib-
rale e stabilirla in Macerata (V.),\\ car- bre di cera. Colucci nel t. 29 dell' Anti-
dinale ordinò che de'tre giudici de'/Ve- chità picene pubblicò il Codice diploma-
sidati nominati nelle sue famose Costi- tico della terra di s. Vittoria, una delle
che dal suo nome furono dette
titzioni, più cospicue del presidato, riguardante
Egidiane (stabilendo la giurisdizione ci- la distruzione del monastero farfense, e
vile e criminale ne'giudici, nel lib. li, cap. sull'origine del monastero di s. Vittoria
(i)promulgateinFanoil 1. "maggio 357 1 che divenne la principal sede dell'abba-
ìsel parlamento generale, il Farfense, il zia, i privilegi accordati dai Papi, come
Camerìnense, e di s. Lorenzo in Campo, di Nicolò IV, di eleggere il podestà e al-
ne'qualiavea divisa la curia generaledel- tri uflìziali, e da altri per l'esercizio della
la stessaMarca, quel di Camerino (V.) giurisdizione ne'luoghi dipendenti dal-
dovesse risiedere in Macerata, luogo più l'abbazia, la decisione delle cause in i.'e
a
adatto d'ogni altro della provincia, come 2. istanza. Inoltre pubblicò loslatuto mu-
notai nel voi. XLI, p. 4g. Di Camerino e nicipale della terra di s. Vittoria; e nel t.

della sua Marca, oltre il suo articolo, par- 3 Memorie /'storiche dell' abbadia di
1 le

lai in più luoghi, come Piceno, Marca, Farfa, in uno alla serie degli abbati colla
Macerata, Fermo, ec.jdichiarando Com- Dissertazione, del Presidato farfense, sua
pagnoni, che suoi duchi Varani furono
i origine, estensione, vicende e suo governo
i più potenti signori della Marca. politico, ed il Supplemento al codice di-
Del Presidalo farfense parlai a Farfa, plomatico di s. Vittoria. Le memorie del

aMoNTALTO perchè in tal città passò, co- Presidato farfense rimontano al secolo
me pure nel voi. XXIV, p. 8 e altrove, XIII ed anche più addietro, essendo più
trattando di s. Vittoria, come luogo in antico il dominio temporale di Farfa nel-
cui l'abbate di Fai fa teneva
il preside per la regione. Questa celeberrima abbazia
reggere governo temporale delle estese
il di Sabina fu nell'immediata protezione
possessioni della celebre abbazia nelle de' re franchi e longobardi, indi degl'im-
Marche. Santa Vittoria ebbe origine quan- peratori, e Carlo il Calvo nell'875 le ac-
do 1' abbate Pietro fuggendo da Sabina cordò l'esenzione dalla giurisdizione dei
per le barbare devastazioni de' saraceni giudici e messi imperiali; laondeavendo
nell'897 circa colla maggior parte de'te- dovuto l'abbazia costituire de'giudici per
sori dell'abbazia, edificò sul Monte Nano amministrare la giustizia in tutte le loro
M
o 'alenano oMateri ano nellaMarcaFer- terre se ne sarà fino d'allora formata
:

niana il monastero e la chiesa ove si tra- come una particolare provincia detta/Ve-
sportò circa 3o anni dopo il corpo di s. sidalo, forse dal nome antico di Praeses
Vittoria che die il nome all'odierno pae- dato a tali giudici. Le possessioni tempo-
se, che ha governo con di versi luoghi sog- rali dell'abbazia si estendevano nell'A-
getti : dipoi venne fabbricata la bella chie- bruzzo, nella Marca, nell'Umbria, nella
sa collegiata di s. Vittoria, dichiarala tale Sabina, nella Toscana, nella provincia di
da Urbano VI II, quando ne fece canoni- Campagna e fino ai luoghi suburbani a
ci i monaci, col moto -proprio Cum nos Roma. Ma le guerre civili, le invasioni e
,

i8 2 PRE PRE
scorrerie de' saraceni e ungheri sommi imperiali, dappoiché gl'imperatori avea-
danni recarono al celebre monastero sa- no diviso la Marca in più giudicature
binese, dovendo i monaci salvar la vita quando la invadevano colla prepotenza
colla fuga. Falalmentedegli abbati inlru- del le armi. Costretti gl'imperatori dai Pa-
m si divisero i beni della ricchissima ab- pi Innocenzo III e successori a rinunzia-
bazia in 3 parti: una toccò con Farfa e re alle loro pretensioni, la Marca tutta
le possidenze sabine a Dagiberto, l'altra tornò al pieno dominio pontificio, com-
de'beni nella diocesi di Rieti e luoghi a- prese le terre farfensi. Las. Sede rispet-
diacenti fu. data a Campone, la 3/ com- tando le pie donazioni fatte all'abbazia
prese le possidenze della Marca e ducato di Farfa, la lasciò pacifica posseditrice dei
di Spoleto che prese Ildebrando. Riunita suoi dominii temporali, solo volle che la

questa ultimaabbaziasotloun medesimo sovranità fosse a se riservata come supre-


capo, sembra chele possidenze picene fa- ma signora. Quindi sotto il governo dei
cesserosempre un corpo a parte, gover- Papi fu costituito nel Presidato farfense
nato da un vicario generale, che per or- un giudice subordinato alla curia gene-
dinarioera il vicario dis. Vittoria, equal- rale della Marca, ed abbiamo nel 1275
che voltai priori d'Oflida, Rotella, s. Sal- Gerardo Gogò giudice di questa parte di
vatore Maggiore e altri personaggi spe- provincia, il qua! s'intitola giudice dal
diti dagli abbati farfensi. Anche il giudice Tenna e Tennacolo fino al regno, pel ret-
temporale fu ristabilito, ed era giudice tore della Marca. Tutte le terre e castelli
generale di tutte le possidenze abbaziali del presidato furono sottomesse al censo,
della Marca. E
siccome ne' primi tempi tranne s. Vittoria, forse come capitale del
la sola s. Vittoria era il luogo fortificato, medesimo, e per la sua costante fedeltà
e che avea servito di residenza anche al- olla sede apostolica. In tale luogo i giudi-
l'usurpatore Ildebrando, e prima di lui ci vi fecero l'ordinaria residenza, mentre
;«d altri abbati farfensi quando Farfa era talvolta per islraordinarie cagioni dimo-
in potere de'saraceni, così ins. Vittoria rarono altrove, come nel turbolentissimo
fecero i giudici la loro residenza, conside- secolo XV, in cui risiederono un tempo in
rala come capitale di tutto quello stato, Ascoli, finchétornarono a s. Vittoria, a
ivi decidendosi le questioni dal giudice seconda eziandio del convenuto nel 44^ 1

generale, e si portavano in grado di ap- trai!comune e il cardinal Scarampo Mez-


pello le cause de'giudici locali e subalter- zanità, quando si liberò dalle armi Sfor-
ni. Questo sistema fu invariabile fino al zesche. Dipoi la giudicatura si trasferì a
secoloXII e finche Farfa si tennedal par- Ripatransone, ma dopo
metà del seco-
la

tito degl'imperatori. Con miglior consi- lo XVI e verso il 1570 non esisteva più,
glio ravveduti gli abbati da siffatto con- per essere slato come soppresso il Presi-
tegno, Pandolfo meritò il cardinalato da dato di Farfa, di cui non rimase che il
Celestino 111 nel i 193, ma convien dire nome, riguardandosi sempre il presidato
che poco vivesse, non facendone memo- come una provincia a parte. L'autorità
ria biografi de'cardinali. Sembra quin-
i di questi giudici, dall'islituzionedel pre-
di che gl'imperatori annullassero i pri- sidato al cominciamento del secolo XIV,
vilegi concessi per ogni giudicatura, a ven- era indipendente da ogni autorità de'ret-
do la farfense per suoi confini , il Tron- tori della Marca e altri simili presidi ge-
to e il Tenna in largo, monti A penni-
i nerali, perquantosi rileva dal cap. 7 della
ni e il mare in lungo, detta Giudicatura costituzione emanata nel 1 334 dal legalo
dell'abbazia finfame, e talora de' comi- Bertrando Deuxo arci vescovo d'Embruu
tali fermano e ascolano. Fu perciò sotto- poi cardinale,poichè potevano liberameli
posta a tributi e imposizioni dai vicari te giudicare de'casi anche gravi e de'de-
PRE PRE i83
Jitti atroci fino alla sentenza, ch'era ben tornato cardinale, prese il titolo: Iti Mar-
proferita senza permesso del rettore; raa chia Anconitana, et Praesidatu Farfensi
a frenarne gli abusi, col cap. 8 il legato cani pò testate legati a latere vicariusgene -
proibì le transazioni e composizioni, pei ralis. Come egualmente fecero i cardinali
delitti competenti al rettore e tesoriere legati Gabriele Conditimi eri (poi Eugenio
della provincia. Prima e nel i 3oo il car- IP), Latino Orsini eallri; ed loro i vice-
dinal Napoleone Orsini legato avea già legati, luogotenenti e tesorieri, i quali s'in-
tarpate le ali nella giudicatura, con pre- titolarono: In provincia Marchiae An-
scrivere la somma di i5 libbre nella co- conilanae, Praesidatu Farfensi et Mas-
gnizione delle cause di appellazione, che sae Trabarìae, ec. Ma il Presidato far-
il cardinal Pio legato nel 1 538 estese fi- fense ormai era divenuto puro titolo di

no a!le4o. Meglio dichiarò le giurisdizio- quella parte di provincia in cui era com-
ni il mentovato cardinal Albornoz nel preso. Finalmente e al modo narrato nel
i357 quando istituì o divise in 3 presi- voi. XLVI, p. 147, Sisto V ristabilì con
dati la curia generale della Marca. Seb- maggior lustro V estinto presidato colla
bene il Presidato farfense altro non fosse bolla Postquam, de'i3 dicembre i586
che una parte della Marca e nella Marca (Sappi, al codice di s. littoria p. 52),
intieramente compreso, nel secolo si XV con minore estensione del precedente, li-
•vede considerato come una provincia se- mitandolo ai luoghi che enumerai, in-
parata. Infatti quando Giovanni XXIII clusi vamente a Ripatransone, Monte Mo-
spedì nella regione il cardinal Pietro An- naco, Monte Fortino, che qui aggiungo
nibaldi (di cui meglio ne! voi. XXV li, con Colucci e con enumerazione
l'altra

p. 73), coi titoli di vicario generale in


j che feci nel voi. XXXI, 3o6, col no-
p.
Roma e nelle provincie di Marittima e me di Presidato di Montalto perla città
Campagna, Sabina, Patrimonio, ducato in cui faceva l'ordinaria residenza il pre-
di Spoleto, Marca, espressamente vi spie- side prelato governatore deputato dalla
gò il Presidato Farfense, come anche le s. Sede con autorità e giurisdizione tem-
Terre Arnolfe. Clemente VI neh347 s e porale precaria su tutto il presidato, di-
Innocenzo VI neh 353 egualmente con- slaccandolo Sisto Vda tutto il governo
tarono 6 provincie, cioè il Patrimonio di generale della Marca^ colla dipendenza
s. Pietro, la Marca d'Ancona, il ducato soltanto dalla sede apostolica e dai su-
Romagna, la Campagna, la
di Spoleli, la premi tribunali di Roma destinati al go-
Maremma, come pure si legge nel diplo- verno di tutto lo stato. Inoltre Colucci
ma col quale Innocenzo VI costituì vi- riporta le serie cronologiche de' giudici
cario di tutto lo stato ecclesiastico il car- dell' abbazia farfense, incominciando da
dinal Albornoz. Né rechi meraviglia che D. Oldofredus judex abb. Farfensis, et
in altre carte di que'tempi si mentovino Comilalum Firtnani et Asculanì, fino a
come provincie della chiesa romana il D. Severinus de Camerino judex Presi-
Montefeltro,la Massa Tra bari a e Ter- le dalus del 1462 ; de' vicari generali del-
re Arnolfe, poiché queste, sebbene tali l'abbazia farfense nella Marca, princi-
fossero, non formavano ad ogni modo piando da F. Laurenlius perusinus del
corpo a parte, ma d'ordinario dipende- 1260, fino ad Aloysius Lenti del 1 70 3;
vano, il Montefeltrodal rettore della Ro- de' vescovi della città di Montalto; de'pre-
magna, la Massa Trabaria da quello del- sidi di Montalto in n.°di 70, incomincian-
la Marca, eie Terre Arnolfe da quellodel do da Mgs Giulio Sclafinalo milanese.
ducato di Spoleto, come osserva Borgia, del i58r>, a Mg. Francesco Brivio mi-
1'

Alerti di Benevento t. 3 p. 2 97 E Grego -


.
,
. lanese del 1798, diversi de'qualì dipoi
rio .À'7/dopo hinunzialo il pontificalo, ri- furono elevati al cardinalato. Dalle No-
184 PRE PRE
tizie di Roma, cioè da quelle che furono le magistrature gli eretici e gli scismati-
stampate, ricavo i seguenti presidi. 1 80 1 ci, si determinò che i presidi delle pro-
Dolt. Pier Simone Galli.802 Mg. r Lui- 1 vincieegli altri magistrali cristiani,quan-
808 Mg.'' Do-
gi Pandolfì poi cardinale. 1 do erano promossi ricevessero le lettere

menico de Simoni. Occupato Io stato pon - ecclesiastiche, ed i vescovi de'luoghi te-


tifìcio dai francesi, nella ristorazione del nessero cura di loro e bisognando li ca-
governo Pio VII non ripristinò il presi - stigassero col le censure del la Chiesa. Com-
dato, ma ne assegnò luoghi alle Dele- i pagnoni, De' presidi della Marca, dice
gazioni (V.) di Fermo con s. Vittoria ,
che preside nel suo nome generale com-
e di Ascoli con Montalto. prende ogni reggente di provincia: lo stes-
PRESIDE e PRESIDENTE, Praeses, so che pretore o proconsole, il consolare,
Magister, Praefectus, Praepositus. Co- il correttore, il prefetto, il legalo, l'esar-
lui che presiede a qualche cosa o a qual- ca, il conte, il marchese, il rettore, il luo-
che opera, ad uffizio; che è il capo d'una gotenente, il vice-legato, il governatore ge-
adunanza o corporazione, congregazione, nerale. Si possono vedere gli articoli di
concilio, accademia, tribunale, e per Io detti nomi distinti in carattere corsivo,
più si dice de'magistrati; che ha carica, SoVRANlTAPONTIFICIAe Pp.IMICEHIODEI.L A.
da presedere o presiedere, soprintende- s.Sede, ove notai che ne'primi tempi del
re, aver maggioranza, autorità, governo dominio di essa primati e magnali seco-
i

o presidenza, aucloritas, magisleriumj lari aveano parte nel governo, ed erano


dicendosi presidato il dominio, il gover- impiegati nelle legazioni per a Ha ri diffi-

no, il distretto del preside, Praesidalus; cili e nel governo delle città. In Roma
presidentato l'ufficio, la dignità, il domi- nella curia e governamento della s. Se-
nio del presidente. Il titolo di preside nel- de e nello stato pontificio, molte cariche
la s. Scrittura è dato ai governatori della ebbero ed hanno il titolo di Preside, col
Giudea, dopo che il paese fu ridotto a quale genericamente si appellano Lega- i

provincia romana. I presidi delle provin- ti e Delegali delle provincie, e di Presi-


cie o procuratori di Cesare erano uffi- dente. A Delegazioni e Legazioni aposto-
ziali istituiti da Augusto per governare liche dello stato pontifìcio e negli articoli
le provincie più esposte alle incursioni ne- che li risguardano parlai de' presidi delle
miche, munite di piazze forti e castella provincie antichi e odierni, come del pre-
con presidio di guarnigione d'armati, se- sidente della legazione e provincia d' Ur-
condo la divisione da lui fatta, lasciando bino cardinale o prelato, ed era posto car-
al senalola cura di quelle più tranquille: dinalizio, con altro prelato vice-presiden-
essierano luogotenenti o legati consolari te; del presidente d' Avignone e contea
o semplicemente consolari: avevano di- Venaissina prelato, e del preside del Pre-
ritto di portar la spada e l'abito militare sidato di Montalto egualmente prelato.
e di poter condannare a morte un rnili^ In Romaeravi il prelato presidente della
r
te, che non potevano i consoli. Avevano Contorca di Roma (? .) , ma a Pio IX dissi

il costume di scrivere le cose di gran mo- come nel fine d'ottobre 1847 ces sò, ve-
mento all'imperatore, e Claudio li teme- nendo conferita subito la carica ad un
va assai, perchè erano macchinare soliti cardinale col titolo di Presidente di Ro-
cose nuove, mentre Adriano punì seve- ma e Comarca, con l'esercizio della su-
ramente presidenti e procuratori delle
i periore autorità non solo sopra tutta la

provincie trovati in colpa, come riporta Comarca, come l'avea esercitata il prela-
l'annalista Rinaldi. Da questi pur si ap- to, ma eziandio sopra il consiglio e ma-
prende, che nel concilio d'Ailesove in- gistratura municipale di Roma, conser-
tervenne Costantino, yenendoesclusidal- vandosi quel medesimo ministero che a-
4

PRE PRE 1
8-»

\ea assistilo il prelato, onde assisterlo ne- del consiglio di stalo istituito da Pio IX
comunali eprovinciali. Nell'arti-
gli affari (^.), o Segretario di stato {f^.)j il cardi-
coloPio IX dissi ancora cerne in novembre nal presidente del convitto ed istruzione
1 85o aumentò il Circondario di Roma e de'sordo-muti presso l'Ospizio di s. Ma-
Comarca colle provincie di Viterbo, Ci- ria degli Angeli (Z^.). Prima era presiden-
vitavecchia e Orvieto, conferendo al car- te della Congregazione speciale sanitaria
dinale le attribueioni di legato. Inoltre (P .) il cardinal segretario per gli affini

in detto articolo riportai che nell'otto- di stato interni, ed ora lo è il prelato mi-
bre 1847 cessò la carica del carcuna ' l>ve ' nistro dell'interno. Vi sono i prelati pre-
sidente della Congregazione di revisione Musaico (^ •), dei
sidenti dello studio del
r
(K.), e in diversi tempi le cariche prela- Tribunalidi Roma(P .), dell' Accademia
tizie de' Chierici di Camera (J7 .), cioè del ecclesiastica (F), restaurata da Pio IX
presidente delle armi o Milizie pontifi- (/^.): di più ad Accademie parlai de'di-
cie (V), del presidente d' Acque e. Strade versi presidenti delle medesime, ecclesia-
(f.), del quale pure parlai a Congrega- stici e secolari, Ira 'primi nominerò quello
zione delle acque: ai chierici di camera prelato dell'accademia di religione cat-
appartengono le presidenzedegliy^rc/t'V/ tolica, talvolta cardinale come al presen-
{[''.)-, AeW Annona [F.) e grascia (ne par- te; tra'secondi quello dell'accademia di s.

laianche a Prefetto e in più luoghi); Luca (dell'attuale suo locale parlai nel
delle Zecche (F.), e degli uffizi del bollo voi. L II, p. 278) che gode il titolo di prin-

ori ed argenti; deW Ospizio apostolico di cipe e quegli onori riportati a Cavalieri
s. Michelejed al decano la presidenza del- ordine de'presidenti, ec, ordine che pel
la congregazionecriminalecamerale, che i.° ebbe il celebre barone Vincenzo Ca-

si compone del prelato uditore del ca- muccini.Di frequente si conferisce dal Pa-
merlengo ed\ due giudici camerali. A Ca- pa il titolo di presidente a qualche precaria
mera apostolica e nel vol.IX,p. 198, nar- commissione o congregazione attual- :

rai che fino al 1828 ebbe un prelato pre- mente vi sono ancora il cardinal presidente
sidente. Vi è il cardinale presidente dei della commissione per l'ammortizzazio-
sussidi, di cui parlai a Elemosiniere, Po- ne della carta monetata, ed il prelato pre-
vero, Ospizio dis. Maria degli Angeli, sidente della commissione degli ospedali
istituito da Leone XIIj il cardinal pre- di Roma, de'quali parlai a Pio IX che li
sidente de' Spogli (F.), che riunisce la pre- nominò. Antichissimo è l'uffizio nella Can->
fettura dell'economia nella Congregazio- celleria di s. Chiesa del presidente del
ne di propaganda fide (f.)j il cardinal piombo , ora depositario generale del
presidente del Censo (/r.), di cui meglio piombo, che essendo prelato godequel di-
a Congregazione del censo (Galletti, Fri- stintivo che accennai a Piombo, indicando
micero p. 1 82, pubblicando un documen- i luoghi ove parlo di lui, come ne' voi. VII,

to dell'822, parla del Magister censio Ur- p. 158,XV1, p. 292, ed ha posto in cappel-
bis Romae, e pensa che fosse stato uffizio la come dissi nel voi. VII, p. 299. Dei 1
secolare del comune della città, pei censi presidenti de' Rioni di Roma e loro presi-
e tributi che gli doveano i romani); il denze regionarie ne trattai a Capo Rioni
cardinal presidente della Congregazione e nel voi. XXXII, p. i3 e 16, cioè a Go-
speciale per la riedificazione della basi- vernatore di Roma, ove ragiono della po-
r
lica di s. Paolo (^ .)j il cardinal presi- lizia (anche a Prefetto, a Pompieri e al-
dente della Congregazione della visita trove per l'antica), attualmente per di-
apostolica (?'.), che è il cardinal vicario, sposizione di Pio IX affidata al prelato
essendone prefetto \\ Papa; il cardinal pre- direttore generale, da cui dipendono i
sidente del consiglio de* Ministri (!'.) e presidenti regionari. A Museo e Proto ?
i86 PRE PRE
motecaCipitoi ina dissi del presidente an- tolava come discendente da un Giovan-
tiquario, a Università romana de'presi- ni preie nestoriano. Altri vogliono che sia-
tli-nti de'collegi, ed in altri articoli de'di- sicosì chiamato per umiltà. Volterrano,
versi presidenti: hanno finalmente que- Diario t. a 3, Rer. Ilalicar. p. 56, dice: 1

lito titolo superiori generali delle con-


i » Christian! sunt, quibus rex le imperi- i 1

gregazioni benedettine de' Cisterciensi e tal, quem nos Presto Joanne vulgo dici-

de'Cassinesi (V.), non che la presidente mus".Si possono vedere^ Damiano Gioes,
delle Oblate di S.Francesca romana(fr.). Defide Religione moribusque aethiopurn,
Morcelli riporta molti eleganti vocaboli sub imperio preciosi Johannis 3 quemvul-
latini del titolo di preside e presidente. guru PresbylerumJohannem vocanl,Va-
PRESTI MONIO , Praestimonium. risiis i54i. G. Lodolfo, Hist. Aethiopae,
Beneficio ecclesiastico senza titolo di be- sive regni Abyssinorum ,quod vulgo per-
nefìcio, onde differisce dal beneficio sem- peram Presby teri Johannis vocantur 3 iz-
plice, col peso di qualche opera pia, ol- nae 676.Dicterico Luders, DehisL imp.
1

tre le Ore canoniche da eseguirsi ( V.), Abyssin. quod sub Presb. Joh. esse di-
dal possessore, o destinato a qualche gio- ci tur, Viteb. 167 1.

vane ecclesiastico per aiutarlo a termina- PRETESTATO ( s. ) , vescovo di


re suoi studi ed a servire la Chiesa. Il
i Rouen. Non si conosce il tempo e il luo-
concilio di Trento usò questo vocabolo go della sua nascita. Fu eletto vescovo di
quando decretò la tassa da imporsi dal Rouen nel 54g ed assistè al concilio di
vescovo sopra beni i ecclesiastici pel man- Parigi nel 55j, non chea quello di Tours
tenimento del seminario. Dice Macri, che tenuto nel 566. Lo zelo con cui s'oppo-
in Ispagna si praticano i preslimoni , e neva alle ingiustizie della regina Frede-
sono cosi denominati perchè il possessore gonda moglie di Chilperico, e ne censu-
deve prestare qualche opera pia imposta rava le sregolatezze, gli attirò l'odio di
dal fondatore. Cecconi, De''seminari , os-
:

questa malvagia principessa e l'espose a


serva che in vigore del decreto Tridenti- crudeli persecuzioni. Dopo la morte di
no, preslimoni o presti moniali si possono
i Sigeberto re d'Austrasia, che Fredegon-
unire eapplicareal seminario, perchè so- da avea fatto assassinare , Chilperico re
no benefizi semplici senza obblighi perso- di Parigi e di Soissons mandò suo figlio

nali, qua lifìcandoli, sii pendio detratto dai Meroveo per impadronirsi di Poitiers e
beni ecclesiastici che suol dividersi tra i di altri luoghi soggetti al regno d'Austra-
canonici ovvero tra'chierici in vantaggio sia. Meroveo invece di eseguire gli ordi-

del loro onesto trattamento; e quando ni di suo padre, recossi segretamente a


questo assegnamento sia stabile e perpe- Rouen, ov'era la sua zia Brunechilde, ve-
tuo, assume la natura di beneficio, e non dova di Sigeberto, per la quale avendo
avendo annesso I' obbligo personale po- una violenta passione, le propose di spo-
trà unirsi al seminario. Preslimoni si dis- sarla né ella ricusò. Pretestato, temen-
,

sero pure certi uffizi perpetui dati ai sa- do le conseguenze d' un commercio sì
cerdoti attaccali a capitoli o altre chiese, scandaloso, li congiunse in matrimonio.
od ti religiosi ai quali pagavansi delle mes- Chilperico irritato contro Pretestato, che
se, che celebravano a titolo di loro sus- gli fu dato a credere complice della ri-

sistenza. bellione del figlio, convocò a Parigi un


PRETE. V. Sacerdote e Preti. concilio per farlo condannare, l'anno 577.
PRETEGIANNI o JANNI. V. Nesto- S. Gregorio di Tours prese ivi le sue di-
riani, Abissisia, Etiopia, ossia i voi. 1, p. fese ,e Pretestato confessò di aver fallo
a8,XX.II,p. 35, 139, i4«- Aggiungerò
1 ilmatrimonio, ma sostenne di non ave-
con Du Cange, che questo re cos'i s'inti- re avuto alcuna parte alla ribellione di
PRE PRE .87
Meroveo. Se non che essendo sialo male si usa nella Chiesa per significare il prete
consiglialo da alcuni officiali della cor- o sagro ministrodell'altare, eziandio non
te, che gli rappresentarono essere impru- provvisto di veruna dignità, benefìcio, l'i-
denza il questionare col re, e che più gli tolo o prebenda, ed i cardinali litolari

gioverebbe confessarsi reo del supposto piuttosto sono stati chiamati preti diesa-
delitto, assicurandolo che avrebbe otte- cerdoti, come più cospicuo nella Chiesa,
nuto grazia dal re, il credulo vescovo fu lasciato secondo come più comune a
il

colto al laccio, ed ebbe la debolezza di tutto il clero; prete come proprio della

acconsentire a ciò che si esigeva da lui per legge nuova, sacerdote come universale
perderlo. Su questa confessione Pretesta- e già comune agli ebrei e gentili, come
condannato dal concilio, ed il re lo
to fu osserva Piazza, Gerarchia cardinalizia
mandò in esilio in una piccola isola della p. 363. Ad Arciprete Io dissi i.° e su-
bassa Normandia presso Coulances. Pre- periore tra'preti. Questo titolo, al dire di

testato espiò nell' esilio la sua debolezza Piazza, significa capo,priore,seniore-, pre-
colla penitenza, e diede un luminoso esem- sidenteo primo de'preti, perchè presiede
pio delle più eroiche virtù. Dopo la mor- loro in ordine dell'uffìzio sacerdotale; non
te di Chilperico, trucidato a Chelles nel che primo tra le dignilà de'capitoli, co-
584, il santo vescovo fu rimesso sulla sua me de'gradi minori il i.° è il presbite-
sede, e l'anno susseguente assistè al 1° rato o sacerdozio. primo de'cardinali
Il

concilio di Macon, ove fece molti discor- preti si denominò fino dalla più remola
si e propose delle saggie regole per la con- antichità col titolo di arciprete, sino al
servazione della disciplina. Continuò ad secolo XII in cui incominciò a intitolar-
invigilare con sollecitudine alla diletta sua si Prior presbyterorutn cardinalium, co-
greggia , e procurò colle sue esortazioni me il primo de Diaconi Cardinali (V.J,

di far conoscere a Fredegonda l'enormi- e arcidiacono , Prior diaconorum car-


tà de' suoi delitti ,
per cui essa deliberò dinalium. V, Priore. Nel concilio li Ni-
di spacciarsi di lui. II santo vescovo fu ceno del 787 uno de'legali apostolici era
assassinato mentre cantava il mattutino il cardinal arciprete, che viene chiamalo

col suo clero, in giorno di domenica nel Pe.tr uni priinuin presbyterum, cioè nella

586. 1! martirologio romano ne fu men- vita di s. Tarasio. In detto concilio poi


zione a'24 di febbraio : alcuni autori met- vi è espressamente chiamato anche Pri-
tono la sua morte a'i4 eli aprile, suppo- ma tem presbyterorwn, e certo era pri- il

nendo che fosse stato trucidato il giorno mo prete del mondo, non che Archipre-
di Pasqua. sbylerum apostolicae cathedrae. A Pe-
PRETI CARDINALI.Dell'origine,di- nitenziere maggiore dissi cheanticamen-
gnità, prerogative, vesti, insegne, creazio- te lo era l'arciprete di s. romana chiesa
ne e funerali de'cardinali dell'ordine dei o i.° cardinale dell'ordine de'preti. Mei
preti, il secondo de'tre di cui si compone 1 1 18 si trova Amicus presbyler cardi-
la gerarchia cardinalizia del Sagro Col' nalis Crucis S. R. E. Archipre sby ter,
s.

legio (V.), de' Vescovi) Preti e Diaconi, e forse fu una delle ultime volte, poiché
diffusamente ragionai a Cardinali di s. nel 1 i43 comincia a leggersi Prior pre-
ROMANA CHIESA, TlTOLI CARDINALIZI, PRE- sbyterorum, come negli anniseguenti. Gli
SBITERIO, e negli altri moltissimi articoli ordini gerarchici de'cardinali preti e dei
in cui trattai di lutto quanto può riguar- cardinali diaconi è di remotissima ori-
dare i cardinali preti, che lungo assai sa- gine, ed anteriori all'ordine de'cardinali
rebbe se volessi semplicementeaccennar- Vescovi (V.): per lungo tempo s'ignorò
li, ed ove riportai eziandio le tante opere il nome di cardinale vescovo. Stefano 111
che ne parlano. 1 1 nome di Sacerdote (F.) nel concilio del 769 fa di loro menzione,
88 PRE PRE
.miai! vescovi cardinali ebdomadari e ce- vo l'ordine sagro; preti mettevano il titolo i

lebranti per turno in luogo del Papa nel- (non erano già chiamati cardinali dal ti-
la patriarcale basilica o Chiesa dis. Gio- tolo, ma cardinali della s. Sede o s. roma-
vannini Laterano (f7 .). Egualmente nel- na chiesa il titolo era un aggiunto poste-
;

le patriarcali basiliche o Chiese di s. Pie- riore alla sostanza della cosa), e i diaconi
tro, di s. Maria Maggiore
Paolo, di s. ora la chiesa diaconale o diaconia, ora la
e di s. Lorenzo fuori le mura {f7.), sette regione sulla quale aveano giurisdizione
cardinali preti facevano ogni giorno l'uf- inclusivamente al clero. Nel 494 sol os ' -

ihÀaluvaEbdomadaria (P .), e quali li no- Gelasio I si trovano i nomide'cardiuali


minai a quegli articoli ed a Titoli, cele- preti coi loro titoli e poscia un gran nu-
brando pel Pontefice sull'altare papale. mero di arcipreti. I cardinali preti e dia-
JNel i 8 il i.° de'cardinali vescovi s'in-
1 i coni nella chiesa romana furono sempre
titolava Episcopus Ostiensis Prior, sive affattodi versi dal numeroso stuolo di pre-
decanus episcoporum. V. Decano del s. ti e diaconi minori, i quali trova vansi in
Collegio. Nel i 85 si ha Albertus de 1 , Roma o capitoli, per la
in tanti collegi
M^orra bcneventanus presbyter cardina- diurna e notturna salmodia, pel servigio
lis ti tuli s. Lati reni ii in Lucina S.R. E. in comune, e per hebdomadas distribui-
cancellarius Prior presbyterorumj e nel to agl'individui, pei bisogni del popolo,
i 187 Diaconus cardinalis s. Marine in malati, ec. In detto pontificato si vedono
Cosmedin Prior diaconorum.Tlranoc[ue- 28 preti cardinali, quanti erano allora i

sii i capi d'ordine de'cardinali vescovi, titoli cardinalizi presbiterali, il i.°de'qua-


preti e diaconi: il solo i.° de' vescovi ri- li è segnato Presbyter in titillo s. Praxc-
."
tenne il titolo di decano, gli altri lascia- dis S. R. E, Arclvpresbyter, cioè il r dei
r
l"ono quello di Priore (/ .), giacché co- preti cardinali; poi vedonsi 7 diaconi
i


minciava ad essere con frequenza assun- cardinali, il 1 de'quali si segna S. R. E.
to da ecclesiastici minori; e s'intitolaro- A rchidi aconiti, et in regione terlia dia-
no Primo Prete e Primo Diacono. conus cardinalis etdecima. Quel segnar-
Anticamente e per quanto dichiarai ai si prete ed arciprete della s. romana chie -

loro articoli, i cardinali diaconi forse su- sa, diacono ed arcidiacono, mostra l'im-
perarono in potere cardinali preti, stante
i portanza diesi metteva nell'apparlenere
le particolari ingerenze sul Patrimonio al Presbiterio pontificio, o senato apo-

della Chiesa, ed altre gravi e importanti stolico de'cardinali, ad onta della poten-
iucumbenze. I Papi però sempre si ser- za immensa della carica di arciprete e ar-
virono indifferentemente, anche nella ca- cidiacono, che mentova come aggiun-
si

rica di Legato(Pr.), de'cardinali preti, co- to. Inoltre vi di 28 ti-


sono 28 arcipreti
me de' cardinali diaconi. In Sede vacan- toli diversi, per ognuno de'quali vi è men-
te (?'.)> come gli odierni capi d'ordine, il tovalo il cardinale: non erano ne parrò-
1

de'preti e il i.° de'diaconi reggevano chi, ne preti semplici. In tale secolo non
le redini della s. Sede e la governavano: eravi che un arciprete per diocesi, e que-
."
ciò che fanno al presente lo dichiarai a sto era il 1 de'preti cattedrali, i quali
Congbeg azioni cardinalizie che si aduna- per lo meno doveano 7 essere 12, con
no nella sede vacante, a Conclave, a E- diaconi, i.° de'quali era l'arcidiacono: in
lezione del Papa; avendo trattatoa Con- Roma però non si trovano arcidiaconi
sagrazionedel PApA,diquanto si fa se l'e- subalterni, essendo troppo grande la po-
letto è semplice prete diacono nell'or- tenza della carica del cardinal arcidiaco-
dine sagro. Ne'concilii si sottoscrivevano no, perchè questo nome si accomunasse
tanto i cardinali preti, che i cardinali dia- ad ecclesiastici inferiori. Se in Roma fu-
coni (prima de' vescov imperché eguali,sal- rono parecchi arcipreti, e ne feci il novero
PRE PRE 189
nel ARCIPRETE DELLE CHIESE E BASILICHE DI ri, de'quali egli era il i.° e ne tenea cu-
Roma, mio solo come altro ve era l'arcipre- ra.Arroge quanto leggo in Crescimbe-
te del presbiterio del Papa o sia del sagro ni, s. Giovanni a porta Lati'
Istoria di
collegio; gli al tri si con veni vano alla nobil- na p. 368, parlando della differenza tra
tà delle Collegiate della chiesa romana i cardinali preti de'titoli di Roma e gli
(i canonici delle basiliche e collegiale di arcipreti de'medesimi titoli, alfermamlo
Roma precedono i canonici cattedrali an- che essi non erano né cardinali, ne tito-

che nelle rispettive diocesi, non quanto lari, ma capi de'collegi o per meglio di-
all'antichità, ma all'essere del clero ro- re delle collegiate in essi titoli esistenti,

mano, che dopo i cardinali più da vicino e a differenza del prete cardinale, appel-
rappresenta la chiesa romana e suo pre- lato prete del titolo, si chiamavano ar-
sbiterio:un canonico di s. Giovanni in cipreti nel titolo, nella qual guisa si di-

La tetano è sempre il prete assistente al cevano anche preti che loro erano su-
i

celebrante nelle Cappelle pontificie, ed bordinati, comesi raccoglie da un conci-


è Prelato, Vedi), alla maestra della capi- lio romano di s. Simmaco, ove si leggo-

tale del cristianesimo, al servizio della no sottoscritti 3 col medesimo titolo di


sede apostolica in tanti impieghi subal- s. Anastasia, cioè: » Anastasius presb.
terni, come
lo erano 28 arcipreti che i card. tit. s. virg. et mari. Anastasiae ".
in sostanza erano preti minori e diverta Quesloera il cardinal titolare. >• Julianus
del tutto ai 28 preti cardinali magnali archipresb. in titulos. virg. et marf. A-
e senato della slessa chiesa romana, che nastasiae". Questo era l'arciprete." Julia-
facevano il memorato servizio ebdoma- nus presbyler in titulo s. virg. et mari. A-
dario in 4 patriarcali basiliche, 7 per ca- naslasiae". Questo era un semplice prete
dauna. Questi arcipreti minori bensì a- della collegiata. La ragione poiché così
veano preti e diaconi nelle loro chiese, si chiamassero e sottoscrivessero, la reti-

come può vedersi in Ciacconio, Panvi- dePiazza, Gerarchia cardinalizia p.328.


nio,Tamagna e Nardi. Per esempio, in » Ed
è da singolarmente osservarsi che
vn monumento antico si trova notato : la maggior parte de'titoli cardinalizi era-
Setvus Dei Preshyter in ùlulo s. Cimieri- no collegiate de'canonici secolari, nelle
tis, vede anche l'arciprete di s. Cle-
e vi si quali erano loro arcipreti, l'autorità e
i

mente ed il cardinal preledi s. Clemen- la prerogativa dei quali, perchè non pa-

te ; così dicasi di altri titoli, ove vedon- resse competere all'eccellenza del prete
si preti, l'arciprete e il cardinale tito- cardinale nella medesima chiesa, s'inti-
lare del titolo , e questo solo assume il tolavano non arcipreti della detta chie-
titolo di cardinale prete. Nel pontificalo sa, ma arcipreti in essa; e li preti car-
di s. Simmaco del 499> l'arciprete car- dinali, per ragione di maggioranza, chia-
dinale era allora Lorenzo ùluli s. Praxe- ma vansi assolutamente Preti di tal titolo.
dis e'eoutemporaneamente vi si vedono Così pure li preti di qualche chiesa, che
altri preti nello stesso titolo, come vari fosse titolo di cardinale, non si chiama-
se ne vedono in ciascun titolo, in guisa vano Preti del titolo, ma Preti nel tal ti-

che titoli erano a quell'epoca 28, ed i


i tolo." Talvolta questi arcipreti si trova-
preti ivi mentovati 68 preti cardinali : i no detti A rchipresby Ieri titilli j non per-
occupano il i.° posto, gli arcipreti il 2. ,
tanto può concludersi che fossero cardi-
laonde si deduce che gli arcipreti erano nali titolari, mentre gli uni erano distinti
minori de'prcti cardinali, ina dopo il car- dagli altri, come ne convince l'intitola-

dinal titolare di quel titolo erauo i capi zione della bolla o lettera di Gregorio
s.

delle collegiate e per questo titolo ono- 1, esistente in marmo nella Chiesa de' ss.
rati, per dignità rispetto ai preti inferio- Gio. e Paolo, in cui si legge: » Gregorio*
1
9o PRE P B E
Episcopusservusservorutn Dei. Dilectis- ra. Diversi Papi aumentarono i titoli dei
simis in Christofìliis Deusdedil Cardina- cardinali preti, e Sisto V li stabilì a 5o.
li, et Johanni Archìpresbytero tiluli ss. A tempo di s. Marcello I del 3o4 tito- i

Jonnnis et Pauli ". JNel concilio romano li cardinalizi erano riguardali come dio-
del 5o2 l'arciprete vero della chiesa ro- cesi, riferendolo Anastasio Bibliotecario.
mana o sia l'arciprete cardinale s'intitola ATitoli dico che cardinali preti vi hanno
i

Presbyter cardinalis in titillo s. Silvestri giurisdizione vescovile o quasi vescovile,


Archipresbyler S. R. E., cioè non arci- potendo scomunicare anche nel circonda-
prete delle basiliche Laleranense o Va- rio, benedire, conferire benefizi ecclesia-
ticana, o di un titolo primario o di altra stici, anche in altre chiese, come nel voi.
chiesa, come face va noi ricordati arcipreti XII, p. 3 16, ec. AOzione trattai del pas-
minori, ma arciprete della romana chie- s. saggio de'cardinuli diaconi all'ordine dei
sa, come l'arcidiacono appellavasi Sedis cardinali preti, e di questi a quello dei
apostoticae ovvero S. R. E., non mai del- cardinali vescovi subui bicari. I cardina-
la diaconia o regione. li preti possono essere arcipreti di alcu-
L'arciprete non avea un titolo che fos- na basilica patriarcale (de'quali tratto ad
se fisso al primo de'preti cardinali, come Arciprete delle chiese e basiliche pa-
non eravialcunadiaconia o regione fissa triarcali di Roma, e meglio negli artico-
per I' arcidiacono cardinalizio, come no- li delle medesime; nel voi. XII, p. 3o8
tai a Diaconie cardinalizie; nondimeno riportai che venne detto Protopresbyler)
Piazza riconosce per .°
i titolo cardi indizio e ritenere per indulto pontificio il titolo,

l'insigne Chiesa dis. Mariani Trastevere come al presente il cardinal Barberini ar-
(Z^.), che ha le prerogative d' essere la ciprete Laleranense, del titolo di s. Maria

I." in Roma dedicata alla B. Vergine, co- in Trastevere; egualmente cardinali ve- i

me lai." ad essere consagrata da unPa- scovi suburbicari perdispensa apostolica


a
pa martire, e la i . Parrocchia di Roma possono ritenere in commenda il titolo

(/^.). AdeltoarticoIoCHiESAdichiaraiche che prima aveano, come l'attuale cardinal


il titolare era pure arciprete, o qualei.° Brignole vescovo di Sabina, commenda-
prete o perchè eravi annessa la dignità tario del titolo di s. Cecilia. Un cardi-
arcipretale, sebbene in progresso di tem- nale dell'ordine de'preti può oltre il tito-

po fu stabilito dalla consuetudine, che al lo averne altro in commenda, come fece


cardinali. prete venga conferita per ti- il cardinal Fesch (F.) i.° prete, morto
tolo la Chiesa di s. Lorenzo in Lucina nel 839, ciò che meglio dichiarai a Com-
1

7
(A .), della quale e del palazzo già del ti- menda, con altri analoghi esempi. A Dia-
tolare parlai ancora ne'vol.L,p. 72, LII, conie cardinalizie feci menzione di alcu-
1
p. 281, essendo per la l. in Roma de- no di quei cardinali dell'ordine de' dia-
dicata al s. arcidiacono della chiesa ro- coni, che a un tempo erano vescovi or-
mana , dicendo Piazza che in compenso dinari e abbati nullius; di que' diaconi
del palazzo i Chierici regolari minori as- cardinali che si ordinarono preti senza
segnarono al
1

prete annui scu-
cardinal passate a quest'ordine; di que' preti che
di 800, e celebrandola quale uno de'pri- creati cardinalifurono posti nell'ordine
mi e più antichi titoli cardinalizi e pos- de' diaconi; viceversa de' cardinali preti
seduta dal cardinal 1

prete. Anticamen- che ricevettero il presbiterato dopo mol-
le prestavano l'accennala assistenza ebdo- ti anni che appartenevanoaU'ordine,non

madaria il s. Maria
titolare cardinale di essendolo quando vi furono collocati :
dis-

in Trasteveredomenica in s. Pietro,
la si pure delle diaconie conferite per tito-

il titolare cardinale di s. Lorenzo in Lu- li presbiterali , e di questi dati per dia-


cina il martedì ins. Lorenzo fuori le imi> conie. A Ordinazioni DE'PoHMWCiripor-
PRE PRE 191
lai il numero de' pie li ordinati dai Papi zi alPapa, intuonare vesperi efare le al- i

ne'primi secoli. I) cardinale i.° prete, co- tre funzioni, con le particolarità proprie
me il cardinale i

diacono, ne godono il d'ognuna, anche assente il Papa. Piazza
titoloancorché sieno assenti da Roma ,
nel Menci, remano, p. 2 3, dice che car- i

ed il i.° anche il titolo presbiterale di s. dinali preti solevano nelle feste più solen-
Lorenzo in Lucina. Vi furono cardinali ni celebrare col Papa,dal quale riceve va no

primi preti che non ebbero tale titolo : anche l'Eucaristia, per rappresentare Ge-
l'ultimo esempio lo die il cardinal B ran- sù Cristo nell' ultima cena cogli aposto-
ca doro (F.), arcivescovo di Fermo, mor- li. E per questo celebrando il Papa pon-
to nel 1837. I cardinali preti, se insigniti tificalmente,! cardinali preti vestono la
della dignità vescovile, possono consagra- Pianeta [V.) , mentre i vescovi porta-
re in Roma i vescovi, ed esercitale altre no il Piviale (che prima ne' vesperi as-
funzioni proprie del grado episcopale, co- sumevano tutti i cardinali, ed ora i car-
me toccai nel voi. LI, p. 3oo e ne' rela- dinali preti nelle funzioni che lo prescri-
tivi luoghi. Per assenza e impotenza del vono, come nelle solenni assoluzioni dei
cardinal 1

prete, come del cardinal i.° Novendiali pel Papa defunto) perchè as-
diacono, il più antico cardinale dell'or- sistono e non concelebrano. Il Nardi, Dei
dine per promulgazione ne esercita le ve- parrochi, tra le tante nozioni che riporta
ci. In sede vacante per turno tutti i car- sui caldina li preti, riferisce che anticamen-
dinali dell'ordine de'preli esercitano l'uf- te nella messa pontificale si comunicavano
fìzio di capo d'ordine, con quelle partico- i vescovi, cardinali preti e diaconi, e for-
larità che notai ai citati articoli. Delle se i primari prelati. A Cappelle pontifi-
particolari prerogative dell'ordinede'car- cie parlai ani he del sedere e del modo

dinali preti , del cardinal 1 prete e dei d'incedere nelle processioni. In mancan-
preti cardinali discorro ai rispettivi arti- za de'cardinali diaconi suppliscono i car-
coli.Nel 1780, come si ha dal n.° 562 dinali preti, come per Pasqua 1846 fece
del Diario di Berna, Pio VI stabilì che il cardinal Piccolomini nel porsi lateral-
in mancanza d'un cardinaledella Marca mente all'altare poco prima del Pre/a-
d'Ancona, il i.° cardinale prete sia pro- zio.Leggo nelle Brevi indicazioni pei ce-
tettore della cappella Sistina nella Chie- remonieri pontificii che in qualunque fun-
sa dis. Diaria 111 aliare (/-"'.), della fina- zione, nel caso che mancassero cardina-
le feci parola eziandio nel voi. LII,p. 3o2. li diaconi, devonosuppliregli ultimi car-
Anticamente le chiese subui bicarie ve- dinali preti, ma in abiti diaconali. Quan-
nivano proposte in concistoro dal cardi- do vi è un solo cardinale diacono, fa da
nali. prete, dopo averne fatto il proces- 2.° un cardinale prete all'assistenza del
so, ciò che ricordai nei voi. X, p. 5, XV, 1 trono del Papa, sebbene nelle altre cose i

p. 221. A Famiglia de' cardinali ed a cardinali preti hanno la precedenza sui


Palafreniere dissi quanto spetta alle fa- cardinali diaconi. Se oltre i cardinali dia-
miglie de'cardinali preti, massime la no- coni assistenti al trono ve n' è un altro
mina al palafrenierato o compenso per solo, questi siede nello stallo de'cardinali
ogni nuovo Papa, e per quando muore al- preti, dopo l'ultimo di questi, come notai
cun palafreniere, pel rimpiazzo che si fa anche nel voi. XIX, p. 281. Similmente
dai primi cardinali preti. nelle processioni se vi è un solocardinal
A Cappelle pontificie ed in tutti gli ar- diacono, si accompagna con l'ultimo car-
ticoli riguardanti le sagre funzioni ho det- dinale prete. Il cardinale 1. "prete in tutte
tagliatamente descritto tutto quanto il ri- le funzioni pontifìcie esercita particolari
guardante cardinali preti, quando loro
i incumbenze,assislito dal 4-° ceremoniere;
incombe celebrare pontili calciente inuau- a ricapitolarne le principali dirò. Uno de-
192 PRE PIE
.gli uffizi del cardinali. prete è di som- tornalo al Irono, dopo aver incensalo l'al-

ministrare I' Papa nelle


Incenso [V.) al ta re. Scende ini inedia tamente dal suo stal-
messe, vesperi, ed in qualunque altra cir- lo dopo aver lai." volta nella messa dei
costanza, in cui debba servire 1* incenso, vivi somministrato l'incenso al Papa do-
edi porgergli \' Aspersorio (/^.Jcoll'acqua po la sua ubbidienza; nella 2/ dopo il van-
benedetta quando ne debba far uso, in- gelo va al suo posto nel circolo cogli al-

elusivamente alle benedizioni della Rosa tri cardinali quando vi sia il Credo, ed
d'oro e dello Stocco e berrettone, che si allo stallo quando vi sia il discorso : in
fanno nella Camera de'paramenti (F.). tutte le oltre funzioni nelle qualideve
Tre volte nella messa de' vi vi somministra somministrare l'incenso o l'acqua bene-
a
l'incenso, cioè la dopo aver resa l'ub-
i . detta, ritorna per breviorem in mezzo ai
bidienza Papa e salutati cardinali as-
si i conservatori, sempre al suo stallo quando
a
sistenti; la 2. quando il prelatodiacono il Papa ha fallo l'incensazione. Per l'as-

ha baciato il piede al Papa prima del van- sistenza al Trono {V.) è sempre avver-
gelo; la 3." quando il celebrante ascende tito ed accompagnalo dal ceremoniere.
all'altare dopo aver letto l'offertorio. Nel- Sul ripiano del trono siede su sgabello a
le messe de'morti due volte somministra sinistra del Papa voltando le spalle all'al-
l'incenso, cioè dopo letto l'offertorio, ed tare, in cappa sciolta, colla berretta in ma-
allorché si ripete il Libera me Domine per no e col capo scoperto, alquanto distan-
l'assoluzione, finita la messa. Nei vesperi te dal cardinal 2. diacono.Ogni volta che
somministra l' incenso quando si canta portasi alla delta assistenza, fa prima ri-

l'antifona dei Magnificai. Riceve sempre verenza all'altare e quindi al Papa, come
la navicella dell'incenso dal ceremonie- dopo incensato il Papa torna al suo stal-

re, prende il cucchiarino, lo bacia e nel lo o al circolo cogli altri cardinali, fa in-

consegnarlo al Papa gli bacia l'anello di- chino prima al Papa e quindi all'altare.
cendo: Benedicite Beatissime Pater, me- Assiste al trono quando si canta il Glo-
no che quando il ss. Sagramento è espo- ria, l'Epistola,]' Evangelo, il Credo, Y Of-
sto e nell'assoluzione de'morti, nelle qua- fertorio fino al Fere digiuna ec. del Pre-

li circostanze non bacia l'anello, ma di- fazio. Nelle messe di requiem e feriali va
ce: Benedìcite, e colle medesime forma- all'assistenza dopo I' orazione quando si

lità riprende il cucchiarino e postolo nel- canta l'epistola. Ne' vesperi al principio
la navicella restituisce tutto al ceremo- deli. salmo fino al termine. Altro offi-

niere. Incensa il Papa genuflesso per cio del cardinal prete assistente è di som-
(
quanto dissi ne' voi. Vili, p. 248, X, p. ministrare al Papa la Pace della messa
266) sull'ullimograclinodel trono,quan- (V.). Falla la genuflessione ulroque ge-
do il Papa è seduto, 1' incensa in piedi nti, dopo aver detto al circolo de'cardi-
quando il Papa è egualmente in piedi. nali l'Agnus Dei, è avvertito ed accom-
Tre volte incensa il Papa nelle messe dei pagnato dal ceremoniere per ascendere
vivi la 1." quandoè compita l'ubbidien-
: colla cappa distesa all' altare. Ivi giunto
za de'cardinali diaconi la 2.' dopo che ; alla destra del celebrante genuflette ulro-
a
ha baciato il vangelo la 3. dopo che il ; que. genti, bacia fallare, riceve la pace dal
celebrante ha incensato l'altare per l'of- celebrante, e ripetuta la slessa genuflessio-
fertorio. Quindi peli." tra 'cardinali vie- ne si porta al trono e comunica la pace al

ne incensalo dal prelato diacono, al suo Papa dicendo : Pax tecuinj e quindi senza
posto nel ripiano del trono. Nelle messe fai e inchino a'diaconiassislenlisceude/;*'/'
ila morto incensa il Papa una sola vol- breviorem al suo stallo, ove dopo esservi
ti», dopo l'incensazione del celebrante. Nei asceso, comunica la pace al prelato pieU:
vesperi iuceusa il Papa quando questi è assistente dell'altare che ivi si trova in
o j

PRE PRE H)3


piviale, dicendogli: Pax tècum j \tvi\ det- era in uso anche nella domenica delle Pal-
to prelato la comunica al cardinal i.° ve- me, nel sabbato santo, nel giorno di Pa-
scovo, al cardinal saprete* ali." de'car- squa e nella processione di sua coronazio-
dinali diaconi del loro stallo, e agli altri ne, Come si ha dal Gallico, Ada caeremo-
personaggi. Standoal trono per l'assisten- nialia. A Portogallo notai, che il car-
quando fannoaltrettanto
za, sta in piedi dinal Enrico divenuto re, ed usando in
i cardinali diaconi assistenti. Mentre il vece della corona la berretta cardinali-
.° narrate a- zia, fu detto Prete-Re.
cardinale i prete eseguisce le

zioni, il detto ceremoniere sostiene lo stra- PRETORE, Praelor. Nome che in o-


scico della cappa. Inoltre nella Lavanda rigine si diede a molte magistrature pres-
delle mani (/'.) del Papa spelta al car- so i romani, anche militari. Si disse Prc-
dinal i.° prete di presentargli in un piat- loria la dignità del pretore, Praelura
to il manlile o asciugamano, avendo no- Pretorio[V ,)\\ luogo dove risiedeva il pre-
talo a tale articolo quando ciò incombe tore a rendere ragione, ed anco quartie-
al cardinal vescovo, e descrivendo le fun- ree padiglione. Il 2. ° onore del magistra-
zioni a Cappèlle pontificie , ove ripor- to ordinario fu in Roma quello del pre-

tai tutte le altre azioni e assistenze in cui tore. Seguì la creazione del 1 nel 387 o
ha parte il cardinal i.° prete, principal- 388 di Roma in Spurio Furio Camillo,
r
mente nel canto delle Laudi (f .), nella per amministrare la giustizia e per due
a
Consagrazione o benedizione del Papa e cause; i. acciò si comunicasse il conso-
7-
nel Possesso (J .), come perla benedizio- lato de'patrizi colla plebe; 2." per giudi-
r
ne (\e'Pallii(P .). Nei vesperi e messe pon- care le differenze de'cittadini, mentre es-
tificali del Papa il cardinal vescovo de- sendo! consoli impegnati in continueguer-
cano o altro del suo ordine funge l'uffi- re, non potevano assistere a ogni cosa, e
zio di vescovo assistente all'altare e al perciò il pretore poneva le bilancie nelle

trono, riunendo ancora gli uffizi del cardi- sue monete. Bisognava essere di famiglia
nal i ."prele. Nel concilio romano celebra- patrizia per ottenere la carica di pretore;
to da Benedetto XIII, fece da prete assi- ma nel 4' 7 di Roma vi furono abilitati

stente un cardinale prete in piviale, così anche i plebei '.quando il popolo nel387
quando il Papa celebrò la solenne messa ottenne che uno de'consoli fosse preso dal
pei padri del concilio defunti. Notai a Pro- suo celo, avea concesso a' senatori il pre-
cessione che recandosi in esse il Papa a tore dell'ordine de'patrizi. Colla istitu-
chiese che non hanno arci prete o al Irò car- zione di questo magistrato diminuì l'au-
dinale persuperiore,il cardinal i /'prete torità del Prefetto di Roma ( J7 Fu crea-
".).

più anziano gli presenta a baciare il Cro- to il pretore ne' comizi delle curie colle
cefisso, glisomministra l'aspersorio e lo medesime facoltà de'consoli, e perciò tal-
incensa. A Concistoro dissi
che in queslo volta si nominò loro collega. Nel 5io o
dopo il cardinal i.° prete sedevano pri- i 5 di Roma si aggiunse altro pretore det-
1 1

mogeniti de're e le regine. Nel vol< IX, p. to Pellegrino o giudice degli stranieri, che
19 riportai il significato del bacio e am- giudicasse tra' cittadini e pellegrini ,
pél
plesso dei 3 ultimi cardinali preti ne'pon- gran numerodegli stranieri stabiliti inRo-
tifìcali, quando vanno incontro al Papa, ma; mentre l'altro doveva giudicare i soli

che dal trono ove ha intonato l'ora di Ter- Urbano, cioè


cittadini, e perciò detto giu-
za s'incammina processionalmente all'al- dice de'cittadini, il quale avea più pote-
tare. Qui aggiungerò che il bacio e am- re del pellegrino. Nel 5a6 furono eletti
plesso di detti cardinali nell'altare, e de' 3 due pretori pet'la Sicilia edue per la Sar-
primi cardinali diaconi dopo che il Papa degna; indi anche due per la Spagna, do-
tra salilo all'altare, prima d' incensarlo, po la conquista di quelle e altre regioni.
VOL. LV. i3
j
94 PRE PRE
Questi pretori delle provincie erano ma- ma. Usavano l'asta e il coltello o spada,
gistrati che le governavano , che ammi- l'una segno di giurisdizione, l'altro di li-

nistravano la giustizia e comandavano le tigio o questione. Il potere de'pretori era


truppe in tempo di guerra durante l'an- molto esteso, potevano modificar le leg-
no della loro magistratura. Siila nella sua gi,abrogarle e farne delle nuove, donde
dittatura enei 672 di Roma creò due altri avviene che nelle leggi romane si fa spes-
pretori. Essendo varie le opinioni sul nu- so menzione dell'itilo del pretore. Essi
mero de'pretori, si dice che Giulio Cesare convocavano il senato e il popolo, quan-
nelyoydi Roma necreòioepoi aumentò do lo credevano a proposito; in una pa-
di altri e 5, ritornando a io dopo la
4 rola, quando consoli eranoassenti e an-
i

sua morte: altri dicono chene creasse due davano a comandar le armate, essi avea*
soli chiamati cereales, per aver cura dei no tutta l'autorità in Roma. Spettava a
viveri e far trasportare in Roma il fru- loro registrare nomi degli schiavi ai i ,

mento, mentre altri vogliouoche fossero quali davasi la libertà, ed aggiudicare ai


edili. Augusto ne fece 1 2 e successivamen- creditori i beni dei debitori loro. Erano
te 16 Claudio ne aggiuuse due che giu-
: altresì i vedove e degli or-
protettori delle
dicassero le cause de'fedecornmessi, detti fani. Le matrone romane raduna vansio-
fedecommes sarti perchè ,
li giudicassero gni anno nel loro palazzo pretoriale per
in ultima istanza, ma Brio a una certa som- celebrarvi la festa e i misteri di Cibele,
ma. Di questi Tito ne levò uno, che poi a' quali era vietato sotto pena di bando
rimise Nerva acciò giudicasse tra'privati uomini. Ai pretori era af-
di assistervi gli
e il fisco e fu chiamato Fiscale. M. Au-
y
fidata la cura de'sagrifizi che si facevano
relio istituì il pretore tutelare pei delitti a spese pubbliche, comede'giuochi, mas-
di tutela. Nella decadenza dell' impero sime que' del circo, come i Megalensi, i

diminuì il numero de'pretori, ed a'tem- Floreali che si eseguivano con grande spe-
pi di Valentiniano e Marciano se ne crea- sa e pompa facendosi de'regalijdi esigere
vano soli 3 , finché furono aboliti sotto sarta teda , essendo la censura vacante,
Giustiniano Idei 527 di nostra era. I pre- con ordine del senato : l'uffizio più spe-
tori erano eletti dal popolo convocalo per ciale era la giurisdizione, laonde e pei mol-
centurie, nel i.° giorno dell'anno, dopo teplici uffizi non potevano assentarsi da
aver fatto preci e offerto unsagrifizioin Roma che per io giorni. Consisteva la
Campidoglio. Per essere pretore bisogna- giurisdizione in lutti i giudizi privati o
va avere 4° anni. Le distinzioni della di- pubblici : ai privati presiedevano l'urba-
gnità de' pretori erano primieramente no e il pellegrino; ai pubblici aulicamen-
l'accompagno di 6 littori co'fasci, almeno te assisteva il popolo, che per esercitare
fuori della città e non meno di 2 ave- : la giudicatura creavano il questore o il

vano uffiziali subalterni, come gli scribi, dittatore; i triumviri giudicavano i servi
gli accensi ec. Vestivano la Toga (/'.) e quelli d'infima condizione ; gli edili le

pretesta ornata di porpora, come con- i cose spettanti al loro offizio. Aumentati
soli, sedevano nella sedia curule in tri- gli affari della repubblica, fu stabilito nel
bunale ch'era luogo eminente, ed erano 6o5 di Roma, che i due pretori urbano
portati in sedia d'avorio: quando con- e pellegrino esercitassero la consueta giu-
dannavano a morte o ad altro supplizio, risdizione nelle cause privale de' parti-
lasciavano la veste ordinaria e ne vesti* colari, e gli altri 4 soprintendessero al-
vano una di lutto. Dall' onore della di- le questioni delle cause capitali di delit-
gnità grande di questo uflìzio fu chiama- ti pubblici, decretale dal senato e dette
to j'us hoiiorarium; Biondo dice il preto- perpetue. Le prime questioni perpetue
re urbano 3.°magislralodidignilàinRo- furono quelle delle estorsioni commesse
PRE TRE 191?

dai magistrati e dai giudici; l'ambito os- suol dire de plano


o per libello, (o ritto),
sia il broglio; i delitti di lesa maestà ro- e ciò faceva ne' giorni nefasti, perchè le
mana o contro il popolo e la libertà o , suddette 3parolesi ponevano ad esecuzio-
contro i privilegi de'romani; il peculato ne in questi giorni. Tutte le suddette co-
o furto del denaro pubblico; titoli delle i secon piena podestà furono esercitate dai
quali sono detti \n Ialino: de Rrpctundis, pretori nella libertà della repubblica, ma
de Ambi tu, deMajeslale > de Peculato, e poi negli ultimi dell'impero non rimase
varie altre: Siila aggiunse quelle del Fai loro altra facoltà, che la ispezione de'giuo-
so,\\ qual giudizio si estendeva contro gli chi e pubblici spettacoli, essendosi prefet-
adulteratori della moneta, sicari, parrici- ti (F.) del pretorio usurpate tutte le loro
di, venefici. I pretori si dividevano a sor- funzioni. A questi pretori successero i Po-
te le questioni risolute nel senato, e molte destà, Governatori, Giudici [V.) e altri:
volte due pretori presiedevano ad una vedi pure Tribunale, Legge. In fatti l'A-
causa, altre volte unonegiudicava due. Il dami, Storia di Volseno t. 2 , p. 124 e
pretore urbano era il più onorevole degli seg., nel parlare delle diverse specie de-
altri , come conservatore del diritto ro- gli antichi pretori e loro uffìzi, di quel-
mano ecustode de'dirilti de'quiriti, e dai li dell'Elruria e dell'Umbria, narra che
suoi editti si regolavano gli altri preto- i 1 1 5 nel nuovo magistra-
fiorentini nel 1

ri ; perciò fu detto maggiore e massi- to compresero due pretori simili a quel-


vi

mo : d'ordinario era solo, ma la molte- li degli antichi romani, uno urbano, l'al-

plicità delle liti obbligò a dargli un col- tro pellegrino con annua podestà. Ver-
lega. Il pretore urbano o di Roma man- so questa epoca anche di versi luoghi del-
dava i prefetti alle Prefetture {V .) d' I- lo stato pontificio istituirono un magistra»
lalia. Nel principio del magistrato il pre- to che chiamarono pretore. A Ravenna
tore urbano proponeva la formola, cioè e altre città di Romagna parlai dei loro
1' editto, secondo il quale nell'anno del pretori ; così negli articoli delle città del-
suo esercizio dovea giudicare di quelle co- la Marca dei medesimi magistrati. Bai-
se spettanti alla sua giurisdizione, edillo dassini, Memorie di Jesi, parlando a p*
che rinnovandosi ogni anno era detto leg- 388 de'podestà (che dice originati dopo
ge annua. Ma perchè pretori o per far i cessato il dominio de' consoli, soppresso
grazia o per ambizione soventeabusava- da Papa Alessandro III), dice che eser-
no e non giudicavano a dovere, nel 686 citando nelle città libere poco meno che
di Roma, a raffrenarli, dalla legge Corne- sovrana autorità , la loro corte si chia-
lia di C. Cornelio tribuno della plebe, fu mava pretoria per servizio della giusti-
ordinato che i pretori dovessero onnina- zia; che neh 3oy fu pretore di Firenze
mente giudicare a tenore dell' editto da un Bisaccione succeduto da Or-
di Jesi,
essi pubblicalo. A tempo d'Adriano, Sai- manno; 1462 Angelo Ghisi-
e che nel
vio Giuliocosommogiureconsullo raccol- lieri jesino andò pretore a Lucca e la-
se in un volume tutti, gli editli de'preto- sciò di sé gran nome. Calcagni, Memo-
ri. II pretore esercitava la sua podestà col- rie storiche di Recanati, p. 109, raccon-
le parole : Do, Dico, Abdico, che espri- ta che tale città lungamente si governò
mevano la sua giurisdizione. La i
.' signi- a repubblica, poiché dalle memorie an-
ficava la podestà de beni, delle possessio- tiche, che cominciano nel i<±i5, rilevasi
a
ni, delazioni, ec; la 2. della ragioneo sen- ch'ebbe la dignità di pretore, dei duum-
tenza da darsi; la 3.* di giudicare e d'e- viri ed altre. Il pretore era eletto dal con-
seguire. Giudicava il pretore nelle cause sigliogenerale e godeva decoroso tratta»
leggiere sedente nel tribunale, e negli af- mento. Dovea essere insignito di qualche
fari più rilevanti o per decreto o come si carica militare ed equestre; dovea tene-
1 96 PRE PRI
re due giudici, uno de' quali fosse slato città romana erane uno. Si dà nel van-
laureato in legge nelle università di Bo- gelo il nome di pretorio alla casa del go-
logna o Perugia o Padova. Avea 4 nota* vernatore di Gerusalemme (F .), manda-
ri, 4 staffieri, 2 paggi e4 cavalli, coll'ob- tovi dai romani : ivi tenevasi anche il tri-

bligodi farne la comparsa ogni settima- bunale di giustizia , dove fu presentato


na avanti il magistrato. Il giudice delle Gesù Cristo. Pretorio si disse pure la ca-
appellazioni riceveva le accuse contro il sa delle sontuose villeggiature de'grandi
pretore e altri magistrali. Pel manteni- di Roma. Il pretorio o padiglione o ten-
mento della pace v'erano 4 deputati det- da del capo supremo dell' esercito , era
ti Pennonieri, ai quali il pretore dava a collocato nel sito più acconcio a soprav-
ciascuno una bandiera coll'arme della cit- vedere tutto il campo e nel mezzo d'una
tà, alla presenza del magistrato. Ancheal- piazza quadra, avente negli angoli le ten-

tre città ebbero i pretori , come Osi/no de dell'esercito. Nel pretorio il generale
(V.), poiché i governatori delle città e adunava gli uffiziali per deliberare e di-
luoghi dellostato ecclesiastico furono chia- sporre; ivi stavano le aquile delle legio-
mati pretori. Leoni, Ancona illustrata erano le are o altari, ivi era il tri-
ni, ivi

p. 221, all'anno i44-^> dice che a quest'e- bunale ove amministravasi la giustizia ci-
poca pretore e podestà era la stessa cosa. vile e criminale fra' soldati.Per segnale
In moltissime città e luoghi dello stato del combattimento ergevasi sopra il pre-
pontifìcio in progresso di tempo essendo torio lo stendardo rosso.
cessali i pretori, Leone XII li ripristinò PREVALITANA. Antica provincia
uniformemente nelle Delegazioni e te- Miri a orientale, che ta-
della diocesi deh'
gazioni(F.), proseguirono sotto Pio Vili, ceva parte dell' antica Macedonia , ed e-
e Gregorio XVI li tolse, per quelle prov- stendevasi da Epidamno alla Dalmazia,
videnze narrate a detto articolo. comprendendo gran parte della Dalma-
PRETORIO, Praetorium. Luogo do- ziamediterranea. A tempo di s. Gregorio
ve risiede il Pretore (P.) , e rende ra- I avea per metropoli Scodra o Scutari
gione nel tribunale. Il vocabolo Pretore, capitale dell' Albania, chiesa che succes-
Praelor, derivando dal verbo protette sivamente passò sotto i metropolitani di
o praeire s come osservano Tito Livio Dormo, di Dioclea, d'Anti vari, secondo
e Cicerone, significa presidente, coman- YOriens chr. t. 2,p. 275.
dante, generale e capitano d' armata ; e PREVESA. r. N.copoli d'Epiro.
coloro i quali comandavano le truppe di- PREVOSTO. V. Preposto.
venivano giudici delle cause civili e cri- PRIA o PRIE Renato o Reginaldo,
minali durante il quartiere d' inverno o Cardinale. D'illustre e nobile famiglia di
in tempo di pace. Per questa ragione ap- Bourges, datosi ne' verdi anni alla vita ec-
punto cliiama vasi pretorio il padiglione clesiastica , ottenne la dignità di grande
del generale, la casa del pretore e il luo- arcidiacono in patria , e nel i5o2 Ales-
go ove amministrava la giustizia, il quar- sandro VI lo fece vescovo di Bajeux. Giu-
tiere dove alloggiavano in Roma preto- i lio Il a'4 gennaio 1 507 lo creò cardinale
riani, guardia imperiale comandata dal prete di s. Lucia inSeptisolio. Si diceche
Prefetto (J'.)del pretorio, col quale no- alla nuova di sua promozione non dasse
me si chiamò pure il luogo o tribunale segno di allegrezza, ricevendo le insegne
di tal prefetto, ovvero la sala d'udienza cardinalizie in Lione nella chiesa de'do-
per la giustizia nel palazzo imperiale. Pre- menicani dal cardinal d' Amboise , alla
torioancornsi disseil luogo o palazzo do- presenza di Luigi XII. Dipoi a'9.4 otto-
ve risiedeva il pretore provinciale e do- bre i5i l il Papa lo depose dalla dignità
ve i magistrati facevano ragione; in ogni cardinalizia e vescovile, non tanto per es-
Pili PRI 97 i

sere stato uno óV Scardinali autori del per quella festa. In tempo delle prime Per-
conciliabolo di Pisa {F-), quanto per es- secuzioni (F.) i cristiani celebravano le

sere partito da Roma senza


suo permes- il sagre adunanze nelle carceri. A Carcere
so essendosi obbligato con giuramento
,
parlai delle prigioni di diverse nazioni, e
e sotto pena della privazione di qualun- di quelle cui soggiacquero! Papi, mas-

que dignità ecclesiastica a non assentai*- sime de' primi secoli, come delle carceri
sene. Avendo poi detestato e condannato ove furono s. Pietro (F~.) e s. Paolo (F.).
l'empia con venticola, e accettato il concilio A Carceri di Roma descrissi le antiche eie

generale di Letterario V (P.), fu da Leo- pi esenti, in uno alle benefiche istituzioni

ite X restituito atutti gli onori, e nel 5 \ i i a favore de' prigioni, di che riparlai a s.

trasferito a Limoges, a cui era stato elet- Girolamo della carità ed aGovERNATORE
to fin dal i5io ritardato avendone il
,
di Roma, dicendo della visita graziosa. Nel

possesso le li ti mosse dai competitori. Do- voi. XL1X notai l'esonerazione del peso
po aver celebrato solenni funerali allai che avea l'ospedale del ss. Salvatore per
regina Anna, cui intervennero 3 vescovi, le carceri Capitoline, che ora non esisto-
morì in Beziers nel 5 1 6. Fu sepolto nella
1 no più; nel voi. L, p. 8 e 9 ricordai i luo-
cappella di s. Fausto con magnifico epi- ghi ove ragionai del luogo pei ragazzi di-
tau*ìo,nel monastero de'cisterciensi di Pra- scoli, delle prigioni per le donne di mala
tea, che Jongelino crede ne fosse abbate. vitao ree di delitti comuni. Inoltre si può
PRIENE.Sede vescovile di Caria sot- vedere Maresciallo, Luogotenente, Ca-
to la metropoli d'Efeso, eretta nel V se- stel s. Angelo, Marina e Porti, in cui
colo e da alcuni chiamata Cadmaea,al' discorsi de'bagni, delle darsene e delle ga-
l'imboccatura del Meandro, che vuoisi lere. E
veramente cosa mirabile che Ro-
patria di Biante, uno de'7 sapienti di Gre- ma suo furono sem-
cattolica e lo stato
cia. Riporta 4 vescovi i'Oriens chr. t. 1, pre alla testa de' savi e veramente pro-
p. 717.. ficui progressi. Così prima che i cittadi-

PRIGIONE, Career. Luogo pubblico ni di Filadelfia ponessero mano a miglio-


destinalo a custodirei delinquenti, e tal- rare su nuovi metodi ogni specie di ca-
volta anche gli Schiavi (f.) , ed i debi- se e di prigioni, prima che apparisse Io
tori se obbligati colla persona, o per truf- stabilimento di Gand, e che i desideriidi
fa o per fallimento, di che feci parola a Howard si compissero a Glocester , già
Mercante. Ad Amburgo le pene del fal- in Roma il gran Clemente XI ne avea
limento fraudolento, per legge del seco- dato il segnale e fruttuosi saggi nel me-
lo XIV , in cui la lega anseatica era al raviglioso carcere di s. Michele. Ora neh
colmo di sua grandezza, consistono nel le carceri di Termini o Terme Dioole-
porre sulla porta principale della borsa zianesi proseguono alacremente! restau-
un gran cartello nero, in cui a caratteri ri cominciati, tanto per le sale de'giova-
bianchi è il nome del fallito, indi si suo- netti, quanto per quelle dell'età più at-
na per due ore la campana della torre tempate. Delle 1 che dovranno essere
1

della medesima, delta del disonore: an- rifatte, 6 sono intieramente compiute.
ticamente il carnefice bruciava sulla piaz- Ciascuna fu resa più ampia, e potrà con-
za pubblica le lettere di cittadinanza e tenere comodamente sino a 60 detenuti :

le patenti di commerciante del fallito. le finestre tolte dalla facciata esteriore


Delle pie istituzioni per l' aiuto cari- dell' edilìzio riescono ai cortili interni e
tatevole de' carcerati e prigioni trattai ai giardini ; e con ciò le sale guadagna-
in diversi articoli , così di quelle per la no di luce e di aria ; ed i ventilatori alti
redenzione degli schiavi avendo notato ; e bassi sono già stabiliti da per tutto. La
a Pasqua que'carcerati che si liberavano cappella nuovamente costrutta, fu beue>
,

K|8 PIÙ PR1


<lella nell'aprile i85a. A Carceri ecclk- nato al delitto, e dà agio alla sua imma-
siASTicnE,aCoRN£To ed a Cellerario tenni ginazione di meditare di continuo nuovi
proposito delle prigioni pei chierici, e di misfatti. Accordandosi la metà del gua-
quelle del Palazzo Lateraneuse, di cui dagno a favore del recluso, affinchè all'e-
XL1, p. 245. 11 concilio di
parlai nel voi. poca specialmente della sua liberazione
Orleans decretò: quelli che sono in prigio- si trovi provveduto di quanto basta al
ne per delillosaianno visitati ogni dome- primo momento, per non dovere, rien-
nica dall' arcidiacono o dal preposto della trando in seno della società, trovarsi e-
chiesa, per conoscerei lorobisogui e prov- sposto all'imperiose necessità della vita,
vederli di alimento e delle cose necessa- e per esse far ritorno al delinquere. Sui
rie a spese della chiesa. 11 concilio di Ver- nuovi sistemi penitenziari scrisse ancora
neuil dell'844 ordina che imonaci apo- il cooim. 1 Primo Ronchivecchi , // /mo-
stati saranno custoditi in prigione. Di al- vo stabilimento penitenziario in Firenze
tre leggi ecclesiastiche trailo a' loro ar- Vienna 843. Sulla prigione
1 dello Spiel-
ticoli. Delle prigioni usate dalla Chiesa, si berg e dello stato attuale di altre prigio-
ha Antonio Bombardini: De carcere
di ni, con alcuni cenni sull'origine e progres-
ti ej'us usu, Pataviaei7i3. Tra
antiquo so chi miglioramento della disciplina dei
gli studi onde si rese in questi tempi co- stabilimenti penitenziari in Inghilterra e
sì benemerita la pubblica economia, oc- in America, col rapporto intorno al con-
cupano un posto distinto quelli che si ri- gresso scientifico di Gratz, Firenze 1 844-
feriscono al miglioramento del sistema Considerandola Francia che condannati i

penitenziario. La condizione dell'infelice racchiusi nelle galere gravitavano sull'e-


che sta espiando nel carcere il proprio fal- rario d'un peso enorme, si depravavano
lo, ispirò giustamente un allo interesse ognor più e minacciavano di continuo la
diretto a potere raggiungere in modo più società, di recente adottò il sistema della
sicuro il supremo fìue della pena, l'emen- deportazione pei condannati in perpetuo
da cioè del traviato. Quindi sotto tale a- ed a tempoai lavori pubblici detenuti nel-
spetlo quelle prigioni denominate Case le darsene e altrove. Con questi provve-
di forza dischiusero recentemente un va- dimenti rese le pene di tali lavori più ef-

sto campo di ufficiali discussioni, e fra le ficaci ,


più morali, meno dispendiose al

controverse teorie insorte sulle varie ri- governo, più utili al progresso delle sue
forme da adottarsi nel loro ordinameli- colonie, ed eziandio più umane per aver
to, una sola verità fu generalmente sen- liberati dal carcere quelli che aderirono
tita, quella dell'utilità del lavoro, il qua- all'invito di andarvi.Quindi fu stabilita
le mentre con giovamento morale rende la Gujana francese nell' isola di Cujenna
più sopportabile al condannato la dura (di cui a Prefetture apostoliche) del-
azione della legge, serve anche al prospe- l'America meridionale, per sede degli sta-
ramento del suo fisico togliendolo dal- , bilimenti penitenziari della Francia , ed
l'inerzia, e inoltre fa del detenuto un es- ivi si trasportarono le galere che detur-
quando nel-
sere ancor utile alla società, pavano anche la metropoli, siccome cli-

l'ozio non sarebbe che a tulio suo peso. ma salubre , con suolo fertile e proprio
L'individuo colpito da una condanna, nel- pei l'esigenza di questo novello ordine di
la sua prigionia non ha che due modi per cose. Siffatti stabilimenti penitenziari o
riparare il suo passato e far ritorno al be- carceri più miti sono circoscritti e isolati
ue, la religione e il lavoro. L' ozio è per con tutte le norme volute dal buon or-
lui la causa più terribile di demoralizza- dine e dalla sicurezza della colonia, non
zione : lo degrada e serve a maturare tut- che dalla morale e dalla religione, pei sag-

ti i pensieri colpevoli che l'hanno tiasei- gi regolamenti peniteuziari ,


pei quali il
,

IPRI tenuto diesi diporta bene


sibilità di divenir proprietario del
è nella pos-
suolo
PRI
nio, con energia difese quelle
dalle scorrerie dei soldati dell' antipapa
m
provincie

da lui stesso fecondato. Clemente VII. Ne'molti viaggi di Urba-


PRIGIONI ROMANI. Sotto questo ti- no VI fu sempre indivisibile suo com-
tolo il Buller riporta a'9 di aprile la festa pagno, ad onta della turbolenta condir
di molti confessori cbe soffrirono il mar- zione de' tempi. Dopo di essere interve-
tirio nella Persia. Avendo i persiani fatto nuto all'elezione di Bonifacio IX, mori
una scorreria nel territorio de'cristiani, neh 394 in Asisi ove trovavasi la curia,
presero d'assalto il castello di Betzardo e trasferito a Pisa fu sepolto presso
il co-

sopra il Tigri, e trucidatane la guarnigio- ro di quella primaziale o nella sagrestia


ne, fecero qooo prigioni, che condussero con breve iscrizione, che mostra l'errore
seco loro. Fra questi prigioni trovavan- d'Ughelli e Lucenzi che lo dissero mor-
si il vescovo Eliodoro, Dausas e Marim- to nel i383.
be vecchi preti, parecchi altri ecclesiastici PRIMA. Così chiamasi la prima delle
e gran numero di monaci e religiosi. Essi Ore canoniche {T'.). Dice Macri che si

radunavansi ogni dì con Dausas, che E- deve dire nel nascer del sole (fu stabili-
Jiodoro, morto lungo il viaggio, avea or- to di cantarsi appena spuntalo il giorno,
dinato suo successore, ed assistevano alla come indica 1* inno Jam lucis orto side'
celebrazione de'divini misteri. Arrivati re), e fu istituita prima de'tempi di Cas-
sulIefrontiered'Assiria.fu intimato a3oo siano , facendone menzione s. Clemente,
-di loro di adorare il sole, ovvero disporsi Const. apost. lib. 8, e. 4o, e s. Atanasio,

a morire. Soli i5 apostatarono, ma gli de Virg. I canonisti, De celebr. Miss. e. 1

altri 275, perseverando costantemente dicono che l'ora prima si recita in me-
nella confessione di loro fede, furono tru- moria della risurrezione del Salvatore ;
un col vescovo Dausas, l'anno
cidati in ma però ss. padri comunemente ten-
i

362 diG. Ce 53 del regno di Sapore II. gono che risuscitasse verso la mezzanot-
Mg. r Assemani pubblicò i loro atti origi- te o circa l'aurora. Si può ben dire che •

nali, scritti in lingua caldaica. Lo stesso nell' ora di prima fosse manifestata alle

Butler a' 6 di detto mese e sotto detto re sante donne dall'Angelo. In questa me-
riporta i Martiri dell' Adiabene. A Mar- desima ora, al riferire di Ruperto, Cristo
tiri parlasi di quo' martiri e degli altri fu sputacchiato e percosso con schiaffi, e
martiri i cui nomi nella maggior parte inoltre condotto al preside Pilato. Le ru-
s'ignorano o perchè sono conosciuti ge- briche degli dicono che que-
uffizi divini

neralmente con tali speciali denomina- sta ora fu detta Prima, perchè si recita-
zioni. V. Persia e Persecuzionb della va nello spuntar del sole, eh 'è la prima
CniESA. ora del giorno. Mazzinelli, Uffizio della
PRIGNANO MORICOTTI France- settimana santa, parlando di quest' ora
sco, Cardinale. Napoletano o secondo al- nel giovedì santo, osserva che fu antico
cuni da Vico diocesi di Pisa , nipote di costume nella Chiesa che a dì nascente si

Urbano VI come figliodella sorella, pri- radunassero i fedeli pe'divini uffìzi, e fu-
micerio e poi nel 1 363 arcivescovo di sua rono dette Prima quelle preghiere che si
patria Napoli, a' 18 o 28 settembre 1 3 78 facevano spuntato ilsole. Benché ciò non
fu dallo zio creato cardinale prete di s. Eu- si dica e non si faccia nel tempo di Pas-
sebio, poi vescovo di Palestrina e reggen- sione, pure è bene sapere che la Chiesa
te della cancelleria in luogo del vice-can- per fare un degno e cristiano impiego del
Monturco che ricusò da
celliere cardinal tempo, chiede negli altri uffizi sulle pri-
Avignone portarsi a Roma. Qualelegato me ore del giorno la benedizione sopra
di Marittima e Campagna, e del Pati imo- le opere nostre da quel Dio, che nel prin-
200 PRI PRI
cipio appunto de' tempi benecTi i giorni no esse medesime considerate come ca-
della prima settimana, ed in essi tutti gli pitali relativamente a moltegrandi pro-
anni che sarebbero venuti appresso; e col- vincie o regni, furono chiamati patriar-
Ja benedizione lo prega di darle lume e chi. La loro autorità e la loro giurisdi-
fòrza di camminare rettamente nelle vie zione estendevasi anche sui primati e ter-
de'suoi santi comandamenti, per giunge- minò coll'assoi bire intieramente 1' auto-
re al conseguimento dell'eterna beatitu- rità di questi ultimi. Fu particolarmen-
dine, per mezzo de'soccorsi del suo di vi- te della chiesa greca o d' Oriente che le
no liberatore. Garampi, Memorie ^p.3 19, suddette dillerenli denominazioni furono
parla de'riti nell'assoluzione del capitolo ammesse anche con altri titoli. La chie-
dopo Prima. Diclich dice che questa ora sa latinacontinuò per lungo tempo a di-
canonica si deve recitare dopo levato il stinguere vescovi delle primarie sedi col-
i

sole perdovere in coro, e perconseguen- la qualità di arcivescovi; che sei nomi di


za extra chorum. Ceillier t. 6 p. 384 ,
patriarca o di primate vennero poscia ri-

confutò solidamente Bulteau, il quale nel- cevuti anche in Occidente, ciò fu però
la sua Storia monastica d'oriente, lib. 2, in un senso meno esteso e con preroga-
avea osato dire che l'ora di Prima era tive assai inferiori a quelle de' prelati ri-
sconosciuta al tempo di s. Basilio ai mo- vestiti de' medesimi titoli nella chiesa o-
naci di Cappadocia, mentre quel santo rientale o con altre equivalenti denomi-
ne parla nella regola 3j.* nazioni. Inoltre si vuole che sebbene si

PRIMATE, Frimas, Antistes. Dignità trovi talvolta il titolo di primate accor-


ecclesiastica e principale che soprasta agli dato ad alcuni vescovi o arcivescovi del-
altri, cioè sopra i metropolitani, gli ar- la chiesa latina, quel titolo però non por-
civescovi e vescovi delle provincie sogget- tava seco gli stessi vantaggi, come aveva-
te alla sua giurisdizione,dicendo Macri e no i vescovi orientali. Altri scrittori so-
citando l'autorità di Papa s. Anacleto del stengono, come dissi ad Arcivescovo eM e-
io3, Epist. 3, ad Episc, che alcune vol- tropolitano , che questi furono stabiliti

te era chiamato Patriarca (V.), alla qua- dagli stessi apostoli a reggere gli allàri
le dignità è peròinferiore. Il nome di prir pubblici o comuni di parecchie chiese nel-
mate, che porta con sé un titolo di digni- le grandi provincie. Egualmente sosten-
tà, non s'introdusse nella Chiesa, secondo gono che i primati e metropolitani an-
alcuni, che qualche secolo dopo lo stabi- ticamente aveano incerti luoghi una giù-»

limento del cristianesimo; così nomi di i risdizione molto estesa sopra le loro pro-
r
Arcivescovo, Patriarca e Papa{P .). I ca- vincie e sopra i loro suffragatici, la qua-
pi delle chiese più distinte si contenta- le fu poscia ristretta dai canoni entro as?
vano ne' primi tempi della sola denomi- sai angusti confini. Ella sussiste ancora,
nazione di Vescovi (V.), ch'era loro co- massime ne'metropolitani, in alcuni pun-
mune coi capi delle sedi meno conside- ti; ma la discussione delle cause maggio»
revoli : amala pena prelati delle prima-
i ri è rimandata o ai concilii provinciali o
rie città assumevano, benché di rado, quei alla s. Sede. La giurisdizione de'primati
titoli : alla fine poi l'uso prevalse, e chia- si estende sopra molti metropolitani; ma
mossi arcivescovo o metropolitano il ve- essa fu pure assai ristretta dai canoni e
scovo della principale città di ciascun di- dagli usi particolari : vi sono molli pri-
stretto. Fu dato il nome di Primate odi mati che lo sono di solo titolo. L' anna-
arcivescovo a quelli ledi cui sedi trova- Rinaldi all'anno 639, n. "9, ri portan-
lista

vansi collocate nelle città che tenevano do un brano d' Anastasio Bibliotecario,
il rango di capitali relativamente a mol- dicendo che in Roma i primati (forse in
li distretti. 1 vescovi delle città eh' era- senso di principe eh' è sinonimo di pi i-
FRI PR I MI
male) della Chiesa furono mandati in esi- siede a più provincie ecclesiastiche. Aldo
lio dagli eretici monoteliti ministri im- grado ecclesiastico della gerarchia orien -
periali, pei primati della Chiesa egli in- tale è il Cattolico (^.), dignità patriar-
tende preti e diaconi Cardinali (F.), per
i
cale, talvolta denominata primaziale. Nel
dignità e autorità superiori agli altri. Nar- concilio generale di Costantinopoli I tlel

di, Deiparrochi, t. 2, p. 170 e 171, ri- 38 1 fu dato a quel vescovo


primato do- il

ferisce che altro nome d' onore partico- po il Papa supremo Gerarca, ma s. Da-
lare ai cardinali era quello di Primi, Pri- rnaso I non l'approvò, né successori fi- i

mates, anch'egli riportando il memorato no ad Innocenzo III. Tale prerogativa


esilio e spiegando omnes Primates eccle- l'ebbe il vescovo di Costantinopoli per la
siae pei cardinali, secondo l'addotta os- preminenza della città imperiale. Dice
servazione del Binio:»>Presby teros et Car- Sirmondo che l'origine de'primati deri-
dinaie* Diaconos, qui dignitate et aneto- va dalle grandi Provincie^.) suddivise
ritate reliquosantecellunt ";quindi è che dagl'imperatori, che le une nominavansi
5oo anni dopo i cardinali sono così men- prime (ciò che toccai a Metropoli) e le
tovati nel concilio di Compostella del altre seconde secondarie, terziarie, ec;
1 1 18. » Pontifici atque aposto-
i4, can. quindi chiamaronsi primati metropoli- i

licae Sedis Primatibus referaturet deter- tani, cioè vescovi delle città eh' erano
i

tninetur". Primi sono chiamati cardi- i capitali della provincia avanti la divisto*
nali da s. Martino I del 649 nella lette- ne, e perciò superiori trovavansi ai ve-
ra 5; e Primates di nuovo in Adriano I
1 scovi di quelle provincie inferiori, sepa-
nel 772 souochiamati. A Primiceriodel- rate dalla primaria provincia. I primati
ia e. Sede dissi, con Cenni e Galletti, me- furono stabiliti per la maggior parte nei
glio Primati e Proceri, il 2. grado delle regni, perchè una giurisdizione esercita-
dignità palatine ; anzi parlai ancora dei vano sui vescovi del regno medesimo.
primati laici. Papa s. Aniceto del 167 dicesi che ab-
Primaziale chiamasi il titolo e la di- bia decretato che niun arcivescovo, sen-
pendenza de'primati; quindi sede prima- za particola!' prerogativa, si prendesse il

ziale, chiesa cattedrale primaziale e me- titolo di primate. Papas. Zeferinodel2o3,


tropolitana, autorità primaziale ec. : sic- dice l'Anastasio, che ordinò che nessun
come chiamasi primazia la giurisdizione patriarca, primate ed arcivescovo potes-
del primate, od il capoluogo dell' esten- se sentenziar vescovi senz'autorità del
sione territoriale su cui esercita il prela- Papa. De /ure divino il sommo Pontefì.-
to primate la sua autorità. Questo pri- ce(/^.)hail Primato {V!) sopra tutta la
mate, che ha una superiorità digiurisdi- Chiesa; inoltre è patriarca d' Occidente e
zioue sopra metropolitani, arcivescovati primate d'Italia: il VI sinodo lo chiamò
e vescovati, è un arcivescovo {V.) , che Primate della Chiesa. Durante il corso
come notai a Gerarchia ecclesiastica e de' primi secoli il vescovo di Cartagine
Metropolitano, è superiore ai metropo- (J7 assumeva
.) il titolo di primate d'A-
litani, benché questi nella frase degli an- frica , ed era indipendente dal patriarca
tichi canoni furono denominati primati. d'Alessandria: sui primati dell'Africa può
Quello ch'è nell'Occidente il primate, è anche vedersi il voi. XL1V, p. 3i6, di-
nell' Oriente 1' Esarca (V.), inferiore al cendo Zaccaria, in africa tot erant Pri'
patriarca, superiore ai metropolitani e mates,quol Provinciale. Il Terzi pure nel-
presidente di più provincie ecclesiastiche la Siria sacra, p. 389, descrive il prima-
dette Esarcalo. Il Mafriano (V.) è una te di Cartagine e la sua amplissima giu-
dignità ecclesiastica de'giacobiti, simile a risdizione, immediatamente soggetta alla
quella de'primati orientali, poiché pre- s. Sede, da cui riceveva il Pallio (^-)>
4

202 PRI PRI


insegna d'onore e d'autorità propria an- coW'EpisL a4 feCe primate dellaSpagna
cora dei primati. Sei erano le provincia il vescovo di Tarragona , confermando
ecclesiastiche subalterne di questo pri- quello di Siviglia con prerogativa per-
,

mate, ed in esse si numeravano 545 chie- sonale soltanto, ossiasuo Sicario. A Me-
se arcivescovili e vescovili sulìraganee , tropolitano ricordai i contrasti incomin-
sebbene Ferrari non gliene ammise che ciati nel V secolo
primato tra' vesco-
pel
125. Però nell'Africa, come altrove, tal- vi d'Arles e di Vienna. Nel 545 Papa Vi-

volta fu dato anche primate il titolo di gilio fece primate il vescovo d'Arles nel
al vescovo d' un semplice luogo o per , regno di Francia soggetto a Childeberto
l'anzianità dell'ordinazione o per l'an- I , commettendogli le sue veci in quelle

tichità della chiesa, perciò eletta chiesa Provincie, ma con prerogativa persona-
madre o prima sede. Dal Pontefice s. le. Si vuole che l'arcivescovo di Sens otte-

Zosimo I del 4' 7 fu fatto vicario o pri- nesse iltitolodiprimatedaGiovanni VI II

mate nelle Gallie (P.) l'arcivescovo di dell'872. Alessandro II nel 1068 ornò il

Reims, ciò che confermò Adriano I ciò : vescovo di Lucca, del titolo di primate,
che concesse s. Zosimo a quello d'Arles ritenendo egli il governo di quella chie-
lo dissi nel voi. XLIV, p. 3i8.Ne'primi sa. Alcuni pretendono che prima di s. Gre-
XI secoli della Chiesa nelle Gallie fu il ti- gorio VII deli 073 nonsi conoscesse nel-
tolo di primate un semplice titolo d' o- le Gallie propriamente l'autorità di alcun
nore, accordato tal volta all'antichità del- primate, traune titoli o qualche nomi-
i

l'ordinazione e talvolta al merito perso- na personale, ovvero di vicario o Legato


nale, ma senza alcuna preminenza e su- (ff.) del Papa nella regione quel Pon- :

periorità di diritto. Malgrado tutto il cre- tefice però accordò il diritto di primazia

dito che s. Leone I erasi giustamente ac- all'arcivescovo di Lione sulle 4 provincie
quistato colle sue virtù e colla sua dot- lionesi, cioè di Lione, di Rouen, di Tours

trina, non potè riuscire a fare accettare e di Sensj quindi l'arcivescovo di Rouen
alla chiesa delle Gallie che fossero in es- ne fu sottratto con bolla di Calisto II del
sa stabiliti differenti primati , dai quali 1 1 19 e per diritto di possesso allegato da
dovessero dipenderei vari metropolitani. quel prelato, nel quale fu mantenuto con
L'attaccamento della chiesa gallicana al- decreto del consiglio di stato del 1702.
le sue antiche usanze non diede accesso La primazia di Bourget sopra il vescovo
ad una tale innovazione. Avendo s. Ilario diAlby come primate d'Aquitania (per
vescovo d'Arles deposto dalla sede di Be- privilegio fu Patriarca, V.) fu stipulata
sancon Celidonio,per I' Appellazione^.) nel 1678 all'atto dell'elevazione del ve-
che questi fece a s. Leone I, fu reintegra- scovato d'Alby in metropoli, e indi coli-
to. Papa s. Simplicio nel 482 fece primo fermato con provvisorio decreto sovrano.
primate della Spagna o Andalusia e Por- Tutti suddetti primati di Francia, in uno
i

togallo il vescovo di Siviglia, con prero- a quello di Bordeaux, non ne hanno che
gativa personale, che consisteva nel com- il titolo e lo portano ancora perchè alcu-
mettergli Papa le sue veci per l'osser-
il ni de'loro predecessori hanno una volta
vanza de'canoni, come dichiaraPagi,Z?/'ci\ goduto delle prerogative che vi erano ag-
Pont., e senza pregiudizio de' metropo- giunte : altrettanto dicasi di alcuni pri-
litani; e come Gregorio I nel lib.
dice s. mati di altri stati e regni. L'arcivesco-
5, Epist. 54. per meglio conservare l'in- vo di Lione è il solo in Francia che eser-
tegrità della fede cattolica ,
per togliere citi lagiurisdizione primaziale. Urbano
le discordie tra' fratelli e per definii* le li nel1088 dichiarò primate di tutta la
cause, dovendosi le più importanti ripor- Spagna 1' arcivescovo di Toledo. Di al-
tare alla i. Sede. Papa s. Ormisda del 5 1 tri primati come dell' arcivescovo di
,
PIÙ PRI ao3
Braga pel Portogallo, dell'arcivescovo lo, conformemente a quanto era stato già
eli Cantorbery per 1' Inghilterra , del- stabilito in quello di Firenze, disse e de-
l' arcivescovo d' Armagli per V Irlanda cretò: Che il sommo Pontefice è il P'i-
(anche lord gran Bretagna ), di
della cario di Dio (F.) su questa terra e che
Scozia, di Polonia, d'Ungheria, di Ger- ha primazia suprema su tutte le chiese.
mania, della Dalmazia eh' è il patriar- Sess. 6, De Reform. cap. i.Sess.i5, De
ca di Venezia, ec, ne tratto ai loro ar- Poenit. cap. 7. Bergier , Diz. teologico ,
ticoli, [/ultimo arcivescovo primate isti- co'comtnenti del p. abbate Biagi, all'arti-
tuito dalla s. Sede è quello di Costanti- colo Primato, dice: » Alla parola Papa
nopoli (P~.), pegli armeni, per disposizio- provammo che il Sommo Pontefice iu
ne di Pio Vili. Giusta la vigente disci- qualità di successore di s. Pietro nella se-
plina, i primati hanno la precedenza su- de di Roma, ha nella chiesa universale
gli arcivescovi dipendenti dalla loro giu- il primato non solo di onore e di prefe-
risdizione, convocano e presiedono ai co/i- renza, ma di autorità edigiurisdizioue".
cìUi nazionali composti de'loro metropo- Il dotto Zaccaria ned' Anti-Febbronio o
litani, e giudicano in appello delle cau- sia Storia del primato del Papa ne pri-
a
te trattale nelle provincie soggette alla mi 8 secoli della chiesa, par. 2. ,egregia-
loro primazia, per non dire di altre pre- ineute trattò i seguenti punti : wll Papa
minenze e prerogative: sul sedere ne'cou- può essere sotto vari aspetti considera-
cilii, l'indicai nel voi. XV, p. 170, 178. to, i quali aspetti talvolta furono confu-
1

11 Papa Dell'inviare l Encìcliche o Lette- si ne'loro diritti. Suo primato come spie-
re apostoliche all' episcopato di tutto il gato da Febbronio {V. Hontheim), è pri-
mondo cattolico, usa la forinola: » Ad mato di vera e propria giurisdizione uni-
ouunes Patriarchas, Prirnales, Archiepi- versale, anche sopra la chiesa adunata in
scopos et Episcopos, VenerabilesFratres, concilio, di giurisdizione immediata so-
Salulem henediclionem".
et apostolica in pra tutta la chiesa. Il Papa iu virtù del
Sui primatisipossonoconsultare, Touias- suo primato può far leggi che obblighi-
sini, Uc benefic. e. 3. 7. 8; Leone Ailazio, no tutta la chiesa, né v'ha mestiere che
De concord, utriusqne eccles. lib. 1 , e. a5; la chiesa leaccetti perchè obblighino. Co-
quelle opere che citai nella biografìa di de me sia soggetto ai canoni. Non può es-
Marca; Zaccaria, Onontaslicon rituale, sere spogliato del suo primato , che ad
in Fri mas ed Exarchus. altro vescovo si trasferisca. E' infallibile
PRIMATO, Primatus. Diritto di oc- Tempora suo do-
nelle decisioni di fede. I

cupare il primo posto. 11 principaleluogo minio, se abbia contribuito a stabilirne


i>ì d'onore, si d'autorità. Per diritto e i- la spiritual monarchia ( V. Sovranità*
stituzione divinai! Sommo Pontefice (F.) pontificia). Se il suo primato sia d'osta-
gode il primato tanto d'onore che di giu- colo alla riunione de' protestanti. Disci-
risdizione, ed è il capo augusto di tutta plina che osservavano i Papi nel manda-
la chiesa universalequestue venerando : re i loro decreti , o dal loro Presbiterio
domina di fede cattolica. Essendo egli il (/^.), o da un concilio romano. Autori-
Pastore (f.) di tutta quanta la chiesa tà de'loro detti in propria causa". Il dot-
cattolica, ed il Successore (F.) del prin- tissimo p. ab. Cappellaio, poi gran Pon-
ha come quello l'i-
cipe degli Apostoli, teficeGregorio XVI, nella sua opera: 77
slessa sua suprema autorità e giurisdi- trionfo dellas. Sede e della Chiesa, magi-

zione nella medesima quindi tutti Fe- : i stralmente sviluppa il sublime argomen-
r
deli (l .), senza eccezione veruna, gli de- to del pontificio primato, provandolo:
vono rispetto e ubbidienza; ed è perciò Inseparabile dalla persona del Papa. Al
che il sagrosanto concilio generale diTreu- dogma del primato è essenziale il privi-
ao [
P R l PRI
\e»\o dell'infallibilità. La distinzione tra suoi successori, quale organo infallibile di
Sede e Pontefice, introdotta dai novato- verità costituito da Dio a salute degli uo-
ri, tende alla distruzione del primato del mini; onde questa Roma (F.) è fatta ca-
romano Pontefice. E' intrinseco al pri- po e centro del cristianesimo, vincolo di
mato il diritto di rappresentare la chie- comunione e maestra universale a tutte
sa e 1' esercizio libero di questo diritto. le genti, e donde scaturiscono tutte le sue
a
Nel voi. i, serie 2. , p. 292 degli anna- glorie e grandezze. Non debbo qui fare da
li delle scienze religiose fu pubblicato uu teologo, pure il miglior metodo per di-
monumento prezioso dell'antica fede del- fendere la religione cattolica e il suo pri-
la chiesa d'oriente sul primato della chie- mato, provarne la verità e celebrarne le
sa romana, di un antico patriarca di Co- glorie, è il raccontarne la storio. Qui dun-
stantinopoli, scritto in vasta opera gre- que mi limiterò ad accennare analogo 1'

ca in difesa delle sagre immagini contro contenuto di alcuni che indiche- articoli,
gì' iconoclasti, anteriore oltre mezzo se- rò in piccole maiuscole, distinguendo in
colo allo scismatico Fozio e contempora- carattere corsivo altre voci, alle quali pu-
neo a quella persecuzione. La nuova pro- re ne tratto , altrimenti riuscirebbe as-
va alla gravissima autorità che ci sommi- sai prolissa una completa dimostrazione,
nistra la vetusta tradizione su tal punto in raccogliere qui come in un fuoco tutti

di dottrina dommatica, dice così « Fu : i raggi sparsi in questa mia opera in fa-
radunato il Niceno II concilio equissima- vore dell'origine e natura del primato e-
mente e con somma legittimità; poiché sistente nel Papa e nella sua chiesa ro-
secondo le stabili antiche divine regole, mana ,
per le testimonianze che ricaviti

vi teneva il più degno luogo e presiede- dalla s. scrittura e dall'ecclesiastica e uni-


va parte notabile dell'occidentale supre- versale tradizione. A Chiesa dichiarai che
mo clero, cioèdell'antica Roma; senza il il Papa è il capo visibile della chiesa mi-
quale unni domina, che nella chiesa si e- litante o società de' fedeli, sulla terra vi-

sauiini, quantunque per decreti canonici cario di Gesù Cristo che ti' è il capo in-

e per sacerdotale consuetudine fosse sta- visibile : come Papa sempre ri-
tale fu il

to già ammesso, ciò nulla ostante non mai conosciuto, e denominato nel 3.° concilio
si riguarderà come approvato e dedotto generale vescovo Universale (F.) e del-
ad assoluta definizione e pratica ; impe- la chiesa cattolica, dicendo degl'innume-
rocché quella chiesa gode il primato del rabili epiteti e titoli onorevolissimi con
sacerdozio; e tale dignità ritiene cornea cui venne chiamato il Pontefice romano
lei trasmessa dai due supremi apostoli Pie» (anche a Nome de'Papi). Che la chiesa è
ti o e Paolo
". inoltre indefettibile e noti può perire, co-
In tutto questo mio Dizionario tratto me una per lo Spirito santo che abita in
del primato del romano Ponte/ice (F'.), lei, santa, cattolica e apostolica, com'è
con un copioso complesso d'erudizioni, sic- infallibile; inutilmente quindi fu combat-
come immenso e sagro argomento,di que- tuta la chieia cattolica nel suo principio
sto domma della cattolica fede; ed esso è vitale dell'unità, sotto il governo del ro-
tale che non ve n'ha di maggior impor- mano Pontefice, il quale n'è il centro. Ag •

tanza per la Romana Sede e per Roma giungerò che Marcello! del 3o4 scris-
s,

cristiana e papale, vogliati] dire le prero- se a'vesoovi d'Antiochia, chela chiesa ro-
gali ve conferite da Cristo a s. Pietro, nel- mana dovea chiamarsi primateecapodi
le quii li è riposto cjuel di vino primato d'u- tutte le altre, e che niun concilio polca-
nni e ed eccellenza e di vera su prema giu- si celebrare senza l'autorità del Papa. Il

risdizione nel reggimento della chiesa di primato della latina chiesa è anche indi-
Cristo, indi trasfuso rte'romani Pontefici cato nel cauto che faceasi in Costantino-
Pili PR I 20?
poli dell'Evangelo latino prima del gre- zione tanto sopra gli apostoli, che sopra
co , come notai nel voi. IX, p. 2 r
,
per la chiesa universale; il patronato della
quello che si canta in Roma ne' pontifi- casa di Dio, la tutela delia città di Dio;
cali del Papa. A Gerarchia ecclesiasti- il potere di emanare leggi spirituali , di
r
ca dissi che n' è supremo Gerarca (T .) confermare i suoi fratelli riuniti o disper-
il Papa, gerarca de'gerarchi; ch'è fonda- si nelle loro pasture; poteri tutti di cui
ta da Gesù Cristo nel principe degli apo- godono i di lui successori Pontefici roma-
stolici. Pontefice s. Pietro, alla cui bio- ni, ai quali di mano in mano passa la cu-
grafìa eziandio parlai del suo primato e ra pastorale del cristianesimo. Ne ripor-
di quello de' successori, fonte d'ogni ec- anche per que'mo
tai gli altri significati,

clesiastica giurisdizione, e come da esso minienti che rappresentano s. Pietro con


emani l'armonico ordinamento di tutta 3 chiavi. A Fede o credenza di nostra s.

l'ecclesiastica gerarchia, per le due pote- religione rimarcai che le decisioni in ma


stà che in sé riunisce, di ordine e di giuris- teria di fede, fatte dalla chiesa universa-
dizione. A Patriarca osservai che il Pa- le e dal Papa ,
per Condanne di errori
pa è il patriarca de' patriarchi, pastore e (F'), e sui donimi, sono di fede. A Bea-
giudice universale di tutte le chiese e di tificazione e Canonizzazione riportai co-
tutto il mondo, come lo sarà sino alla fi- me il Papa nella pienezza di sua autori-
ne de' avendo pure il concilio di
secoli ; tà ordina a tutte le chiese ed a tutti i fe-

Firenze riconosciuto il primato della se- deli di venerare per beati e santi chi ne
de apostolica su tutta quanta la terra, se- crede meritevoli: può vedersi anche Cul-
condo gli altri concilii ecumenici. Dell'au- to, Liturgia, Riti, per l'autorità die vi
torità principale del Papa sopra tutta la esercita il Papa, dottore e maestro uni-
cbiesa, esercitata eziandio nel conferma- versale. A Disciplina ecclesiastica nar-
re o riprovare le elezioni de' patriarchi rai che appartiene principalmente al Pa-
orientali; come dell'autorità patriarcale pa il modificarla o variarla senza cam-
de'Papi sulle elezioni primaziali, arcive- biare il suo spirito e l'esteriore discipli-
scovili e vescovili del patriarcato occiden- na, e ciò secondo le particolari circostan-

tale sempre esercitata, spettando al solo ze de'tempiede'luoghijCon prudente con-


Papa sciogliere vescovi dal vincolo spi-
i discendenza. A Matrimonio, sacramento
rituale che hanno colle loro chiese. A Pri- e unione indissolubile dell'uomo e della
mate e Metropolitano egualmente trat- donna, dimostrai come il Papa può scio-
tai della supremazia del Papa compren- glierlo e accordare il Divorzio (F.), con-
sivamente alla deposizione, e ne riportai cedendo Dispensa [V.) dagl'impedimen-
esempi; riproducendo l'opinamento del ti. A Penitenziere, Penitenziere maggio -

p. Amort,non parzialissimo della papale REj Penitenzieria trattai della podestà di


giurisdizione, ch'è meglio le cause de' ve- ritenere e rimettere i peccali, dell'asso-
scovi si giudichino a Roma, che ne'con- luzione dei casi riservati privativamente
cilii provinciali. ACmAviragionai di que- al Papa, inclusivamenle ai voli religiosi,

sto simbolo del supremo potere spiritua- disciplina antichissima della chiesa. A In-
le di legare e sciogliere^ di aprire echiu- dulgenza tenni proposito della remissio-
dere il cielo, di governare la chiesa colla ne della pena canonica e temporale do-
suprema cura pastorale di tutto il greg- vuta pel peccato che concede la chiesa ,

ge Cristiano j siccome attributi del Papa a mezzo de'vescovi e del Papa con potere
conferiti da Gesù Cristo nella persona di di giurisdizione ; ma che lutti riguardo
s. Pietro, come solo fondamento e capo al Papa sono convenuti, ch'egli solo ab-
della chiesa universale ; cioè gli diede il bia senza limiti potere e autorità di con-
primato di onore e il primalodi giuriseli- cedere indulgenze a lutti i fedeli, sì pie-
ao6 PRI PRI
narie the avendo Papi stabiliti gli
«il Ire, i no giammai forza sulla chiesa , di cui è
r
Anni Santi ed Giubilei (T .)i notandoi pietra fondamentale; cheha diriltodi-con-
quali limitate indulgenze possono conce- vocare i concilii generali e di presiederli,

dere i cardinali e vescovi. i Quanto al po- anche per mezzo de'suoi Legati (^.), al-
r
tere d'infliggere e togliere le censure, il trimenti non sono Ecumenici {J .)j che
Papa dopo Monitorio ( V.) pubbl ica V In- iconcilii non hanno autorità senza la con-
terdetto e la Scomunica (J7 -), con inter- ferma del romano Pontefice, cui va sem-
dire e separare dalla chiesa chi ne puni- pre unita l'adesione della chiesa cattoli-
sce; poscia colla slessa potestà assolve e ca, né occorre che la dieno in un sinodo

concede le Assoluzioni dalle censure e Pe- romano; della potestà del Papa sopra il
r
ne ecclesiastiche (T .). Ad Appellazioni concilio; avendo ancora detto delle scan-
alla Sede provai che il Papa per ne-
s. dalose reità delle appellazioni dal Papa
cessaria conseguenza del suo primato di al concilio. A Mano ed a s. Pietro spie-
diritto le riceveda tutte le parti del mon- gai che la diversa situazione come talvol-
do cattolico , affinchè giusta la sua sen- ta sono rappresentate ne' monumenti e
tenza pronunziata con pienissima giuris- sigilli Pietro ePaolo, non
le effigie de'ss.

dizione, venga riformato il giudizio, co- pregiudica affatto primato del primo
al

me quello che per divina istituzione ne e alla suprema potestà a lui unicamente
ha il potere, qual successore di s. Pietro, concessa da Gesù Cristo, avendo mostra-
stabilito pastore della chiesa universale, to in quella biografìa: che le prerogative
nella quale tiene il primato anche al di conferite da Cristo a Pietro furono pro-
sopra di tutti i vescovi: come n'esercitò prie e singolari di Pietro solo; acchiuse-
il diritto sino dai primi secoli del Cristia- ro un'intrinseca eccellenza sopra quello
iiesiino, ne riportai esempi e prove. Inol- che fu da Cristo compartito a tutti gli
tre a Commissioni dichiarai che di legit- ; contennero una vera su-
nitri apostoli
tima conseguenza il Papa può commet- periore autorità e giurisdizione nel go-
tere ad alcuno da lui delegato le cause, verno della chiesa, dai quali elementi si
delle quali èstatointerposto l'appello del- formò il divino primato del principe de-

la sede apostolica, essendo di loro natu- gli Apostoli come Pietro esercitò
: tutte
ra i pontificii giudicali irreformabili, pel le parti di supremo capo, maestro, legis-

suo venerando capo d'ordine e di giuris- latore, vindice, giudice, quali si addice-
dizione dicendo pure delle norme che
, vano al suo primato. Finalmente a Giu-
hanno luogo. Non la finirei più, se di lutti ramento, formale religiosa promessa, rac-
primato volessi par-
gli articoli relativi al contai come Papi con autorità aposto-
i

lare: principalmente si possono vedere gli lica li sciolsero, eparlai del Dictatus Pa*
articoli de'concilii generali di Laterano, pae attribuito a s. Gregorio VII, in uno
di Costantinopoli, di Firenze, di Trento, all'autorità de' Papi sopra i sovrani, i

di Costanza, di Basileacsiio conciliabolo, quali la riconobbero ne'tanti modi chece-


Missioni pontificie, Sede apostolica , s. lebrai in molti articoli a loro onore; men-
Gregorio VII, Innocenzo III, Pio IX. A tre ad Imperatore discorsi del ristabili-

Concilio dissi che i condili confessano il mentodell'impero occidentaleoperato dai


primato pontificio,esistito prima di loro; Papi, e quanto riguarda le due podestà,
che Papa ha giurisdizione su tutta la
il argomento che svolsi in non pochi luo-
chiesa, che non potrà mai eirarenella fe- ghi, come a Concordato, a Pace. A Pa-
de (eziandio a s. Pietro ed u Papa), se- squale II e Pio VII riportai le loro eroi-
condo la divina promessa, che la sua fe- che ritrattazioni per le concessioni fatte
de non verrà mai meno e che gli sforzi agl'imperatori Enrico V e Napoleone.
dell'inferno non prevaleranno né avran- Alle relative opere che qua e là citai
,

PRI PRI 307


sipossono aggiungere: Giuseppe Esleve, detta pretesa chiesa il cardine della con-
De pò testa le Pontifici:, Coloniae i58o. troversia sta nel punto del primato del
// primato del romano Pontefice difeso, Papa, ma ci diede succinta, importante e
Bavenna 1769. Orsi (F.) cardinale, le lucida analisi di sua opera. Nel voi. 5 poi
sue opere. S. Bernardo, De romani Pon- a p. 1 14 la Civiltà annunciò la pubbli-
lificis furisdictione, Romae 79 Rosko- 1 1 . cazionee fece rilevarci grandi meriti del-
vany , De
primatu romani Pontificis l'esimia e dotta opera del celebre: Caro-
Aug.Vindel. 834- Giuseppe Ignazio Mo-
1 li Passaglia e soc. Jesu in romano col'
reno, Saggio sopra il primato del Papa, legio theol. prof. Commenlarius de prae-
specialmente per quanto spetta alla isti- rogativìs h. Pelri aposlolorum principia
tuzione de'vescovi, Lima 836. Opera as- 1 auctorilate divinar um litterarum compro-
sai lodata nel voi. 6, p. 4^6 degli Annali batis, Ratisbonae i85o. Imperocché il
delle scienze relig., per dottrina e robu- profondo teologo ben meritò della verità
stezza d' argomenti contro le perniciose e scienza cattolica, per aver ex professo
dottrine de' nemici del primato. Nel voi. vittoriosamente confutato e combattuto
8, p.i 55 viene encomiata qual tesoro di colle stesse loro armi i protestanti avver-
vasta erudizione e di prove trattate con si al primato di s. Pietro, i quali, come
r
logica profondità, l'opera delD. Rolhen- d'ogni altro domma cattolico, si accam-
see // primato del Papa in tutù i secoli
: pano e si trincerano nella sola s. Scrit-
dclcrislianesimo,Nagouia i836. Il pri- tura, il cui vero senso sempre con nuove,
malo della sede apostolica e l'autorità dei capricciose, sofistiche e cavillose interpre-
concilii generali di fesi inuna serie di let- tazioni applicano , onde sostenere la de-
tere indirette al Rmo. d. r J. H. Hopkins plorabile originedel protestantesimo, che
vescovo della chiesa episcopale protestan- nata nel negar il domma del primato, il

te di Pennoni, da mg.r Francesco Pa- protestante torna al vero ovile col ricono-
trizio Kenrick, vescovo di Araili, e coa- scerlo. Terminerò col ricordare Che \[ :

diutore del vescovo di Filadelfia, ivi838.


1 romano Pontefice è monarca supremo
Nel voi. g, p. 146 della 2.* serie, con ben nella chiesa e come tale nel governo del-
giusti elogi encomia l'autore dell'opusco- la medesima non puòesseregiudicato da
lo : La Cattedra di Pietro fondamento 11css.no. Questa proposizione è di fede ;
della Chiesa, fonte della giurisdizione ,
e Antonio de Oominicis , che negava il
centro dell'unità, per Tommaso Gugliel- regime della chiesa essere monarchico, fu
mo Allies autore dell' opuscolo intitolato: condannato siccome scismatico ed ereti-
La Chiesa anglicana purgala dall' im- co. Scrive Gersone , De sta tu ecclesiae :
putazione di scisma, Napoli i85o. Così «L'ordine episcopale va ragionevolmen-
questo chiaro scrittore anglicano riparò te soggetto ad un monarca supremo, per
agli errori contenuti nella 1." opera e si conservare l'unità della fede ".Quando s.

fece fervente cattolico; con che condan- Simmaco nel 5oo convocò il sinodo Pal-
nò di scisma e di eresia quellachiesa an- mare nel portico Vaticano e si volle sog-
glicana che prima avea diféso e di cui gettare al giudizio di 125 vescovi, questi
era stato ministro, riconoscendo che al- nel dichiarar la sua innocenza protesta-
tra vera chiesa non v'ha, che quella fon- rono: «11 vescovo della romana sede noti
data nella Cattedra di s. Pietro (F.) , e deve so£[«iaceie all'esame de'vescovi mi-
in comunione con essa ( F. Eresia). La nori ". Per le istanze di s. Leone III in-

P- 4 '5, non
Civiltà cattolica, nel voi. 4> vitati i vescovi delle Galliee d'Italia da
solo ricolmò di lodi per sì capitale argo- Carlo Magno a pronunziare giudiziosul-
mento di domma cattolico il medesimo le accuse fatte contro di s. Leone ili me-
valoroso controversista Allies, perchè in desimo, risposero concordemente:» Noi
j

2o8 PR I PRI
non giudichiamo capo di tutte le chiese,
il e d' insegnare, nel pontifìcio primato di
poiciiè si appartiene a questa cattedra e divino giure, fu sempre confessato e ri-
al suo pastore* vicario di Gesù Cristo, il conosciuto dall'Occidente e dall'Oriente
giudicare noi tutti. Quanto ad essa sap- cattolico. Risalendo all'antica civiltà ro-
piamo per antica consuetudine che ninno mana, sempre si fa innanzi questo potere
Jo giudica. E noi ubbidiamo a ciò che il medesimo, questa cattedra apostolica di
sommo Pontefice avrà stabilito ". Nel- s. Pietro, grandeggiante e autorevole in
I' assemblea del clero di Francia del 20 tutte le chiese dell'orbe cristiano. Nou vi

gcnuaioi626 venne proclamato solenne- è monarchia europea che possa a gran


mente Che tutti vescovi rispetterebbe-
: i pezza aggiungere la sua antichità bensì :

ro il santo Padre il capo visibile della , il pontificio primato ha veglialo sul pri-
chiesa universale e successore di s. Pie- mo nascere di loro tutte, ne ha educato
tro, sul quale Gesù Cristo ha fondato la 1' incremento, assistito allo svolgimento,
sua chiesa dandogli le chiavi del cielo col- resa durevole la loro maturità. Mentre
l'infallibilità della fede,che si è veduto mi- ogni cosa intorno a lui , imperi , razze,
racolosamente durare immutabile ne'suoi costumi, coltura, lettere, sede di politico
successori sino al presente. Nell'assemblea potere, sede di civile preponderanza, di
del 1682 disse il gran Bossuet : «Non si continuo si Ira mula, esso solo, senza esem-
dica che il ministero di s. Pietro finì con pio somigliante, da ben 18 secoli si sta sal-
lui. sempre nella sua sede...
Egli parlerà do, inalterabile e tenace de'suoi diritti. A.

La chiesa romana ammaestrala da s. Pie- queste poche testimonianze sul primato


tro e dai suoi successori non conosce e- del Papa e sua chiesa romana ,
porrò il

resia. La fede romana è sempre la fede suggello colle parole del dottore s. Ago-
della chiesa. Pietro rimane sempre il fon- stino: « Quod credunt, credo; quod te-
damento de'fedeli ne'suoi successori". In nent, teneo; quod praedicant, praedico;
forza del primato d'autorità appartiene istis crede et mihi credis; acquiesce islis,

al Papa la potestà suprema e indipen- et quiescis me. Quod invenerunt in Ec-


dente di far leggi universali per tutta la clesia tenuerunl; quod didicerunt, quod
chiesa, di regolarne la disciplina, e di ob- a patribus acceperunt, hoc filiis tradide-
bligare i fedeli, a qualunque nazione ap- runt ". V. Pontificato.
partengano, alla loro osservanza, costrin- PRIMICERIO oPBIMlCERO, Fri-
gendo anche con salutari penei ripugnan- micerius. Il primo, il capo, nome che si
ti e contumaci. La proposizione contrad- attribuì ai principali ulliziali di ciascun
dittoria a questa fu già riprovala come e- ordine. Il primicerio nelle dignità eccle-
relica dalla facoltà di Parigi nel 161 7, e siastiche VA reidiacono e V Arcipre-
dopo
r
come tale anche risulta nella condanna te. (fegualmente teneva ili. posto, e
.)
a
della proposizione 4- del sinodo o con- questo titolo si può applicare a qualun-
ciliabolo di Pistoia, fatta da Pio VI nel- que capo o primo in qualunque corpo-
la bolla dommatica , Auclovem fidei. Il razione, congregazione e in qualunque
Papa non è solo il difensore, il custode, altra adunanza, inclusi vamente alle Ar-
l'interprete de'sagri Canoni (/'.); egli ha ciconfraternite o Confraternite e Univer-
r
pienissima autorità di stabilirne de'nuo- sità artistiche {f -), a quello che nel ruo-

vi. Canonum Condilorem lo appella lo lo , albo o tabella viene pel primo de-
stesso Bossuet nella prefazione alla Dife- scritto, per lo più prelato, che talvolta
ta della dichiarazione e nella Gallia or' ha il titolo di governatore. In latti nel
lodo ssa confessa che come capo della chie- diritto civile e nell'ecclesiastico si fa men-
sa ha lnii.i l,i forza di far eseguile i suoi zione del primicerio; nel codice civile ili
decreti. Questo doppio potere di reggere Giustiniano vi è il titolo: Del Frunice-
riu PR I 209
r/Ojl* il, t. 7; ed in tutti gli uffici auli- B. Vergine : Virginum primiceria. Nel
camente eravi il primicerio, come il se- sermone 2 1 di s. Agostino, il i.° martire
condicerio, terzicerio, ec, per designare della chiesa cattolica s. Stefano è deno-
il 1 .°, il 2. , il 3.°ec. Cujacio fa menzione minato primicerio de' Martiri. Macri nel-
del primicerio de'cubiculari, de'mensori, la Nat. de' vocaboli eccl., alla voce Pri-
de'tesorieri: Cassiodoro parla del primi- micerius,\o definisce: talvolta dignità ec-
cerio de'JYotari (f'.),che noi chiamiamo clesiastica, la quale era capo di tutti i chie-
capo notaro ; in somma il primo in or- rici e di grande autorità, ovvero il i.°o
dine, in qualunque impiego, carica e oc- capo di qualsivoglia ufficio, come il pri-
cupazione: notari della chiesa di Costan-
i micerio o capo de Cantori (P.); il pri-
tinopoli ancora aveano il primicerio o micerio o capo de' Lettori (Pjj ilsopra-
gran primicerio e arcidiacono, secondo stante di palazzo, primicerius aulaej il

Nardi. Egualeappellazioneebberoi mem- primicerio de' Difensori (P.), capo degli


bri degli uffici militari e altri civili, e gli avvocati, del quale parlai in diversi ar-
imperatori sene servirono per distingue- ticoli (edanche a Primicerio della s. Se-
re i primari delle loro corti, come Papi
i de, in uno ai difensori); il capo dell'or-
nome, ed
nella propria. Si è usato questo dine de' Diaconi{V.) cardinali, diaconus
ha secondo alcuni avuto la sua origine, cardinalis primicerius (o Prior). Per In
perchè prima dell'invenzione della carta medesima ragionefu dalncmarodiReims
e delle membrane si scriveva in tavolet- chiamato primicerium Drogone vescovo,
te, foglie e altre materie preparate con perchè era stato destinato dal Papa suo
cera, sopra delle quali si scriveva con u- vicario in Francia. Quanto al primicerio
no stile di ferro o di altra materia (come capo de'cantori o maestro del coroe nelle
facciamo noi colla Penna, V.), e quello chiese Cattedrali dignità ecclesiastica, ne
che veniva pel i.° notalo dicevasi/jw/i/- parlai ad Arcicantore, Cantore, Pre-
ctrio, chi nel i.° poslo secondicerio, chi centore: coi'due primi vocaboli si chia-
per ultimo ulti micelio. Dallo scrivere sul- mò propriamente il primicerio de'can-
la cera, Capicerio fu sinonimo di Primi- tori, col 3.° il secondicerio de'medesimi,

cerio, cioè il i.° inscritto nella matricola ossia il compagno dell'altro, sebbene in
o catalogo che chiama cera, secondo
si alcune chiese anch'egli ebbe il nome di
alcuni. Cassiodoro chiama il sigillatore primicerio, come fu pure dignità eccle-
delle pubbliche patenti protocerius. Al- Dice Sarnelli che Celestino III
siastica.
tri credonoche il capicerio fosse una spe- accordò la mitra alle 4 dignità della me-
cie di Sagrista, raccoglitore delle Can- tropolitana di Manfredonia: arciprete,
itele, come custode de' Lumi (F.). Galletti arcidiacono, primicerio o cantore, secon-
coIl'autoritàdelBrissonioe di Suida spie- dicerio o precettore; notando che in al-
ga il vocabolo Primicero, il primo nel- cune cattedrali chiama corista un sem-
si

l'ordine, vale a dire che la voce Primi- plice prete direttore de cantori, Borgia,
cero non è congiunta, ma semplice, e uni- Memorie di Benevento t. 3, parla del pri-
Tersale a tutti quelli che tengono i primi micerio di quella chiesa capo delle scuole
luoghi in qualsivoglia ordine. Perciò da del 1236, cui si apparteneva deputarvi
s.Agostino e neh' Istoria di Gerusalem- i maestri, intitolandosi: » D. Robertus
me di s. Basilio di Nola, s. Pietro è chia- Dei gratia ecclesiae Beneventanae Pri-
malo primicerio degli apostoli : I.vone di micerius, et magister scholarum ". Leggo
Chartres parlando del suo primato, nel in Vermiglioli, Lezioni di diritto canoni-
Semi, in Calli, s. Petr. scrisse: conslitui- co, voi. 1, p. 235: dell' officio del Pri-
tur pos t Deuin primicerius. In questo sen- micerio, che questi ossia il 1 ."cantore ven •

so s. Bernardo elegantemente chiamò la ne chiamalo anche maestro di scuoiare


vol. ir. '4
2 IO PIÙ PR I

i chierici minori apprendevano il canto Quanto poi al Primicerio, altra dignità


e primi erndimenti della grammatica.
i ecclesiastica delle Cattedrali, detta Pri-
Che al medesimo spelta la distribuzione micerialo, egli esercita uffizi, giurisdizio-
de'cerei da portarsi, e secondo altri por- ne, e gode prerogative secondo i luoghi.
lava il cereo avanti il vescovo o avanti Nardi, Dei p arrochì t. 2, cap. 28: Sulle
il re. Inoltre che 'vi era altra scuola per antiche cariche capitolari ,d\ce che quella
quelli che apprendevano la teologia e le diPrimicerio incominciò di buon'ora, poi-
cose sagre, e chi era il i.° dicevasi Pri- ché il concilio di Merida del 666 vuole
micerio e si distingueva dal cantore. Os- che in ogni cattedrale non manchi l'ar-
serva Nardi, Deparrochi t. 2, che il pri- cidiacono, l'arciprete, elPrimiclerum } c\\e
micerio de'cantori era un primicerio dei dal can. 14 vedesi essere quello che pre-
minori, cioè primicerio d'una sola scuo- siedeva al clero minore, cioè ai suddiaco-
la, come primicerio minore era il primi- ni e altri chierici inferiori; quasi Primi-

cerio della scuola de'lettori ; che furonvi clerium, cioè primo o capo del clero mi-
ancora il primicerio della scuola degli o- nore. Ne'concilii di Toledo del 655, 683
stiari, ed esisteva una tale scuola in Tar- e 688 si mentova il primicerio di Tole-
ragona nel 5 16; il primicerio degli ac- do, come pure parlasi del primicerio nella
de'notari e altri primiceri più o me-
coliti, regola di Grodogango, in s. Isidoro e in
no glandi, più o meno rispettabili secon- altrimonumenti. In un diploma del 903
dochè era in maggiore o minore stima il è mentovato, dopo l'arciprete e l'arcidia-
collegio al quale presiedevano. Talvolta cono, il primicerio di Piacenza; in altro
un canonico presiedeva-a ciascuna di tali del 967 la chiesa di Ferrara avea il pri-
scuole. Dopo il primicerio minore capo micerio; in altro del 996 si trova il pri-
della scuola o collegio, vi erano il secon- micerio, il custode, il cantore, cariche ca-
dicelo che faceva le veci in caso di bi- pitolari della chiesa di Arezzo. Nel mede-
sogno del primicerio, quindi il tertius } simo secolo X già l'avea la cattedrale di
quàrlus, quintus, sexlus, seplimus, senza Parma, e considerata dignità, del quale
aggiunta di cerius, i quali doveano ren- fecicenno nel voi. LI,p, 214, parlando
dere conto del loro operato, come i no- ancoradeliSV/grwta^.^edi opuscoli che
lari, al capitolo o presbiterio. Così erano trattano ancora genericamente del pri-
mentovati i notali della chiesa di Raven- micerio delle cattedrali. Tra' canonici
r
na. Il Primicerio della s. Sede (f .) lo era cattedrali di Milano nel 1 1 44 sonovi
/
i\e Notati e poi de' Giudici (^ ). Nella il primicerio prete ed il primicerio dei

chiesa romana vi fu il Primicerio de'caii' lettori, il maestro de' cantori. Nel 1290
tori, prelato dignitario della s. Sede eca- la chiesa di Rimini avea il primicerio dei

po delle loro scuole : ne parlai a Bacio di chierici. Oltre il primicerio maggiore ca-
Pace, Cantori pontificii, Musica sagra, nonico che presiedeva al clero minore,
Orfanotrofio, Pranzo, Feruia, Presbi- vi furono (e forse sonovi) primiceri mi- i

terio^ altri articoli, come nel voi. Vili, nori, detti pure secondiceri, quali pre- i

p. 46. Questa scuola e collegio in-


i45, 1 siedevano ai collegi privati,chiamati scuo-
terveniva all'elezione del Papa, ed il pri- le. II primicerio vero o sia il maggiore,
miceriosi sottoscriveva dopo l'ultimo car- oltre la detta presidenza, avea cura degli
dinale diacono. Tuttora è illustre il col- oratorii,de'chierici e loro ordine nel sal-
legio de'cappellani cantori della cappella meggiare, correggeva i suoi inferiori de-
forma un ceto canonicale,
pontificia, e linquenti; hasilicarios ipse consti tuit, in-
dovendo essere ciascun cantore almeno combenza di grande autorità, cioè quel-
chierico tonsurato, vivere in istato celibe la di mettere gli ecclesiastici che crede-
ed incedere in obito ecclesiastico. va nelle basiliche; ed in tempi posici io-
PRI PRI 211
ri matricularios disponi t, vicarie che ve- furono : Primicerio, Secorulicerio, Arca -
nir doveano alla città a certe uffiziatu- rioo Tesoriere, Sacellario, Proloscrina-
re, le quali erano composte di varie se- rio, Primicerio de'DiJensori, Nomencla
aveano ciascuna il
zioni di clero, che lo- tore. Di tutti scrissi articoli : il vocabolo
ro primicerio minore.Della cera che ri- Primicerio , che Galletti chiama Primi-
maneva nelle basiliche, tre parti tocca- cero, Io spiegai a Primicerio: col Secondi-
vano al primicerio e al prete che vi di- cerio furono così per eccellenza denomi-
ceva messa
la , forse canonico ; giacché nati quelli del collegio de'notari regiona-
a
si dice che la 4- palle sarà del basilica- ri ovvero Primicerio e Secondicerio del-
rio. Nel Ma itene possono vedersi le mol- la s. Sede. Cenni dichiara che 3 memo- i

te scuole, e forse nel V secolo esisteva il rati scrittori seguendo Giovanni Diaco-
primicerius cantorum s. Ecclesiae Nea- no della basilica Lateranense nel trattato:
politemele. Noterò che in quella metropo- De ecclesia La leranensi (sulla critica di
litana vi è V Arciprimicerio, e l'ebbero Cenni contro Giovanni va letto Cancel-
ancora altre chiese. Nardi rileva dal con- lieri, Meni, delle sagre leste, p. g), inter-

cilio d'Auxerre del 578 YArchisubdia- pretavonoi' A


nwiiniculalor per l'uvvoca-
conus per primicerio o capo de'suddia- to de Poveri (Z7.), mentre quell'uffizio fu
coni. Nella cattedrale di Metz era vi il pri- adatto ignoto agli antichi, e probabilmen-
micerio o primiero, qual i.' dignità. La te fu preso Nominculalor o Nomenclato-
metropolitana di Venezia aveva il primi- re, uffizio celebre palatino, per Ammini-
cerio di s. Marco, che godeva prerogative culator, chiamato da Paminioeda altri
vescovili e l'uso de'ponlificali. Di molli" erroneamente Adminiculator. Galletti lo
primiceri delle cattedrali e altre chiese credette sinonimo di Nomenclatore (/'.).
fo menzione ai come del Se-
loro articoli, Vuole Cenni il primicerio de'notari regio-
condicerio (Z7 .).
Fra le altre hanno pri- nari tanto antico quanto lo sono notai i 1

micerio dignità, Borgo s. Donnino, Reg- medesimijche in principio nonfu altroché


gio, Mantova, Metz, ec. Di altri primi- il primo u decano eli quel corpo o collegio.

ceri tratta Chiapponi, Ada canoniz. p. Siccomeinotari,aImodoeperl'uffizioche


284 : De primicerio, ed anche dell' au- narrai al loro articolo, furono istituiti dui
la imperiale di diverse specie, delle de- discepolo e successore di s. Pietro Papa
nominazioni e uffizi de'quali parlai aCoR- s. Clemente I del 93, così dopo il colle-
te e in molti analoghi articoli. Galletti, gio o Presbiterio (F.) de' Preti e Diaconi
Del primicero della s. Sede, discorre an- è il più antico della chiesa romana, ed
cora delle diverse qualità de' primiceri in questa istituzione fu imitata dalle al-
dell'impero, de'collegi, degli uffizi, di or- tre, come dissi a Notari e altrove, come
dinazioni e di arti. lo fu nei Difensori (f^.), e Secondiceri
r
PRIMICERIO Primicero della s. (I .).\\ Pontefice divise Roma in 7 regio-
Sede. Dignità e maggiore della
uffiziale ni ecclesiastiche, non unendone due delle
Sede apostolica edel Palazzo Lateranen- antiche in una,comechè ripartita da Au-
se{F.), Primicero tle'collegi de'7 Notari gustoin 1 4 legioni o Rioni di Roma [f^.),
poi detto de'7 Giudici palatini^.). Gae- ma piuttosto assegnando confini propor-
tano Cenni, Dissert. l. 1 : Disseriazione zionati più o meno ampli, secondochè i

ir, dell'origine, incombenze e dignità del cristiani ne'rispettivi luoghi più o meno
Primicerio e Secondicerio della chiesa abbondavano, al dire di Galletti. Queste
romana, con severa critica volle ripur- 7 regioni s. Clemente I le assegnò ai 7
gare questi due primari de'sette uffizi pa- nolari regionari, perchè ciascuno tenesse
latini dal di più che loroattribuironoPan- nella sua conto degli a\.i\à& Martiri ( f^ .),
vinio, Rasponi e Mabillon. I selle uffizi ritenendoli il Papa necessari per animare
ai ->. PR I PIÙ
i fedeli a imitarne gli esempi, donile tras- La prima e più antica era quella di
sero origine i Martirologi (P-), come il presiedere all' uffizio de' notari. Questa
cospicuo collegio de'prelati Prolonotari non era limitata ai soli atti pubblici di
apostolici (F-). Anticamente questi no- donazioni, permutazioni e simili, come
tari furono un grado in-
chierici, ma di delle cause de' chierici , sostituite da s.

feriore ai suddiaconi, forse il i.° grado Giulio I dopo le persecuzioni, alla com-
del chiericato; in seguito si coniugarono, pilazione e registro degli atti de'marliri,
indi tornarono ad esser chierici. Dappoi- delle quali si trovano esempi sino al se-

ché e pei tanti esempi che riporterò e per colo XI in Bianchini, Anastasio t. 3, p.
aver eziandio letto in Zaccaria,i5Vo/7Vz lelt. 8; ma estendevasi alle scritture domina-
t. 6, p. 579, che il p. ah. Nerini, De tem- do-
tiche, agli atti de'concilii e agli altri
pio et coenobio ss. Bonifacii et Alexii (p. cumenti che formavano la Biblioteca del-
r
3 84 avendolo riscontrato), dimostra ave- la s. Sede (^ -), la quale per lungo tem-
re mg. r Giorgi avuto ragione di scrivere po perseverò indistinta dal suo Archìvio
nelle note al Baronio all'anno 8176 924, (Z^.). Al primicerio fu affidata la custo-
che i primiceri e così pure i secondiceri dia dello scrigno o archivio pontificio ,

della sede aposlolica potevano aver mo- donde poi estraeva ed esibiva ne'concilii
glie, anzi aggiungerò che l'ebbero e no- romani documenti per decifrare e ri-
1

bilissime quelli che lessi nel Nerini stesso solvere le questioni. Quindi abbiamo che
e nel Galletti. Inoltre trovo in Garampi, Papa Vigilio nel 544> dopo aver fatto
Memorie della b. Chiara p. 54o, che ap- leggere parte del poema sagro di Ara-
provando l'asserto dal p. Nerini, riporta tore ligure (cardinale secondo Cardel-
una testimonianza del ioi3 di altro pri- la e Pasolini , il quale lo vuole raven-
micerio maritato, ed osserva, che il pri- nate), fatto da re Teodorico conte del-
miceriato della sede apostolica nel secolo le cose domestiche e private, forse sud-

XI non era uffizio che esigesse ordine sa- diacono della chiesa romana (errò Mu-
gro, e che soslenevasi da persone nobili ratori nella patria e nel grado ecclesia-
e potenti, che anco a veano moglie. Quali stico), alla sua presenza sedente nel Pre-
uffizi calamitosi esercitassero il primicerio sbiterio (/".), e a quella numerosa de've-
e i Notari in tempo delle Persecuzioni scovi, de' cardinali e dell'alto clero in-
(^V), a quell'articolo lo riportai, in uno nanzi alla Confessione di s. Pielro{V.) t
alle nuove incombenze loro affidate da s. e dopo di averlo replica tamente fatto leg-
GiulioI del 336, espressamente nomi- gere tutto in più giorni nella chiesa di s.

nandosi nella disposizione, Primiceriuni Pietro in Vincoli per soddisfare le bra-


notariorum, il quale era stato applicato me universali del clero,aviclo a que'tem-
in una delle 7 regioni a raccogliere gli alti pi di simile sacro pascolo, il Papa conse-
de'marliri, come ciascuno de'colleghi nel- gnò il codice a Surgenzio primicerio dei
la sua. Pel decreto però di s. Giulio I, il notari perchè lo riponesse nell'archivio
primicerio divenne presidente del colle- della chiesa romana, scrinioecclesiae, co-
gio con uffizi così ragguardevoli, che lo me contenente in versi eroici gli Alti de-
costituirono uno de' principali ministri gli Apostoli descritti da s. Luca. Stefano
della s. o incombenze
Seóe. Di tali uffizi III detto IV allorché nel 769 volle in-
con Cenni e con quanto altrove riportai, formare il concilio Lateranense dell'ini-
ne descriverò tre più singolari e che ab- qua invasione di Costantino, disse ai pa-
bracciano diverse delle minori, comuni dri » Ecce dilectus filius noster Chri-
:

anche ad altri uffizi palatini; due spet- slophorus Primicerius, quae scit ea di-
tanti al governo di s. Chiesa, ed una al cat". Ond'egli che già avea fatto epilogar
servigio del Papa nel divin ministero. gli alti di essa dallo scrinano, ne prò-
3

PRI PR I 3 1

dusse compendio, premettendo le do-


il rio presiedesse all'archivio e alla biblio-
vute scuse. Gran prova del continuato e- teca, benché questa avesse già il suo par-
sercizio di questa prima incombenza sa- ticolare uffizio o ministro, poiché il i.°

rebbero i privilegi, le lettere e Bolle{F'.) bibliotecario di cui si fa menzione è del


ponlificiescritte dallo scrinano notaro re- collegio sottoposto al primicerio, cioè s.

gionario dipendente dal primicerio* seb- Gregorio II, il quale sotto s. Sergio I fu
bene non tutte hanno la data di questi, fatto suddiacono e saccellario , e gli fu

come l'hanno quelle di Adriano I pel mo- commessa la cura della biblioteca. Ma in-
nastero di s.Dionisio; «scriptum per ma- di in poi salendo a poco a poco in ripu-
numChristophori notarii et scrinarli se- tazione il bibliotecario, per essere dive-
dis noslrae in mense junio, ind. ix. Be- nuto uffizio de' prelati de' monasteri, e
nevalete (di questa forinola parlai a Di- de'diaconi, preti e vescovi cardinali, tut-
ploma ; della differenza della scrittura ti ordini superiori al collegio di cui era
dalla spedizione, aData: qui aggiungerò, presidente il primicerio, fu stabilito che
che scrivendosi le bolle da un notaro re- l'incombenza di datare e segnar le bolle
gionario, alle volle anche scrinano, o da e Diplomi (Iz.) pontificii, non l'avesse
i

un semplice scrinano della s.Sede, il da- il primicerio senon in due casi, o in man-

ta/7*,cioèlaspedizionedelle medesime fa- canza del bibliotecario, o per non essere


cevasi o dal primicerio o da altri ufllziali tale uffizio in persona di alcuno degli or-
maggiori della s, Sede). Datum calendis dini superiori. E poi certissimo, che il bi-
julii per manum Anastasii Primicerii". bliotecario della s. Sededopo la metà del
Le hanno pure le bolle di s. Leone III IX secolo era in auge di dignità, e che il

per la rinnovazione del primato diCantor- primicerio esercitò l'uffizio di segnar le

bery, per manum Eusta thii Prìrniceriij bolle, benché interrottamente, sin verso
molte di s. Nicolò I, per manum Tiberii la metà del secolo X, cioè finché l'eser-
Primicerii; molte altre di Giovanni VIII, citarono privatamente il bibliotecario e
per manum Christophori Primiceriij di cancelliere della s. Sede. Né si oppongo-
Stefano V per la cattedrale di Piacen- no da Cenni le bolle tolte dal
all'asserto
za, per manum Zachariae Primicerii j registro di Subiaco e attribuite a s. Gre-
e finalmente quella bolla di Leone VII gorio I.

del g38 per manum Nicolai Primice- L'altra incombenza del primicerio
rii sttmmae aposlolicae sedis. Dopo la spettante al governo di s. Chiesa, sebbe-
quale epoca o poco appresso (anche ciò ne non tanto antica né di lunga durata,
facevano i Secondiceri t 'e ne riporterò e molto più ragguardevole della prima,
prove anche più innanzi di detta epoca) fu il celebre triumvirato che compone-

si trova privativamente esercitato tale uf- va con l'arciprete o primo cardinale Pre-
fizio dal Bibliotecario (Vittore II dichia- ['Arcidiacono (Z^.), sopra cui si
te (A'.) e

rò perpetuo bibliotecario il cardinal ve- appoggiava tutto il governo della s. Se-


scovo di Selva Candida, secondo le con- de, vacante la medesima, come notai nel
cessioni di Marino I e Sergio III, di cui voi. XXI, p. 2 i5,di che abbiamo qualche
7
trattai a Porto) e dal Cancelliere (P .). ombra nei cardinali capi d'ordine nella
Tuttavolla si legge aver segnato bolle e Sede vacante e Conclave (^.), avendo
privilegicontemporaneamente Teofilat- di loro trattato il libro Diurno (V.) :
to secondicelo, Teodoro e Gregorio no- III. Archipresbyler, III. Archidiaconus,
menclatori, e Stefano primicerio de Di- 111. Primicerius servanles locus s. Sedis
r
fensori della chiesa romana (^ .) J e so- aposlolicae. Lo slesso accadeva nell' as-
pra tutto il bibliotecario. Cenni è d'av- senza del Papa, comesi rileva pure dal-
viso, che fin dall'VIII secolo il primice- la lettera di s. Martino I(F.) aleoùo'
,

£i4 PRi PR1


io,con cui dolendosi dal luogo del suo Cenni, convengo quanto ai cardinali dia-
esilio,per essergli stato creato il succes- coni, perchè distingue i tempi della pre-
sore s. Eugenio I »In absenlia Pontifi-
: caria assistenza del primicerio e secondi-
cis, Archidiaconus et Archipresbyter et cerio al Papa, da quella immemorabile e
Primicerius locum praesentat Pontifì- continua de'due primi cardinali diaconi;
cis". Quanto al variato ordine di nomi- ma tèmo che abbia confuso gli Uditori
narsi da s. Martino I prima l'arcidiaco- di rota (V), cappellani e suddiaconi a-
no e poi l'arciprete, non deve intendersi postolici già difensori e giudici palatini,

come spiegarono Garnier e Pagi senio- il primicerio de'quali come il secondice-


re, poiché avverte Cenni, che molto di- rio in progresso furono chiamali quelli
verso era governo della s. Sede allor-
il de' notari , cogli Avvocati concistoriali,
ché era vacante, da quello dell'assenza del come apparirà dal contesto che vado a
Papa imperocché allora triumviri si
,
i riportare, sulle funzioni del primicerio e
scrivevano; servanles locum s. Sedis. Ma secondicelo de' notari regionari. Della
assente il Papa, locum praesentabanl parte che questi due ufh'ziali ne avevano,
Ponlìficisy quindi non deve meraviglia- comedi quella del primicerio de' difen-
re che l'arcidiacono Vicario del Papa sori, con l'autorità di Galletti, lo descris-
(V.), come insegnano gli Ordini romani si a Cappelle pontificie [V.) e in lutti i

(l:/ .) antichi e la disciplina della chiesa luoghi ove ne riparlai, come a Presbite-
/
romana, vivente il Papa tenesse il pri- rio {T .) per quello che ricevevano dal Pa-
mo luogo e dal Papa medesimo fosse pre- pa, e segnatamente nei voi. Vili, p. 1 1
7
ferito all'arciprete. Baronio scrive che il 1 18, 119, 120, XVII,
11 5, riportan- p.
primicerio benché semplice chierico po- do la coronazione fatta da Clemente li
teva crearsi Papa : « Nisi contigeret, ut nel 1046 di Enrico III imperatore, e la
ex illis tribusunuseligereturPontifex". parte assai onorifica che vi ebbero il pri-
Queste due singolarissime incombenze micerio e il secondicerio de' Giudici pala-
del primicerio erano da gran tempo an - tini, che allora erano gli stessi primicerio
date in disuso, cioè quando scrisse ve- e secondicerio de' notari : ne'quali luoghi
ramente o quando si pretende dai sun- dissi pure dell'intervento de'notari regio-
nominati tre scrittori corretti da Cenni nari, de'difensori e de'giudici, figurando
che scrivesse Giovanni Diacono della ba- principalmente il primicerio de'notari re-
silica Lateranense che viveva nel i i5o, gionari, il quale col primicerio de'difen-
(nel 684 già era cessato il governo trium- sori, col secondicerio de'notari prestava
virale nella sede vacante de'3 mentovati assistenza al Papa, come fanno due i car-
personaggi), i quali scrittori commen- Pranzo (V.) di
dinali primi diaconi, e nel
tandolo spossessarono del loro antichis- Pasqua,pressola mensa del Papa si asside-
simo diritto i due cardinali diaconi assi- va in quella de'5 cardinali preti e altret-
stenti, egli avvocali concistoriali, che sen- tanti diaconi. Nelle funzioni papali molti
za dubbio sono gli antichi difensori re- primari ufliziali della s. Sede indossavano
gionari, dell'onore loro dovuto, cioè par- il Piviale (r.),comc i difensori, i giudici,
lando delle funzioni e cappelle pontificie, gliscrinari, i prefetti navali, de'quali uf-

l'intervento alle quali del primicerio e se- fiziali laici parlai nel voi. XLII1, p. ?.?.,

condicerio, Cenni qualifica terza loro in- dicendo che assumevano, oltre la cotta e
combenza, volendo anche in questo cor- il camice, il piviale all'apostolica, cioè col
reggerei ci tati autori.con dichiarare quan- braccio dritto scoperto, nel modo che ora
to propriamente si conviene ai due ufi* usano gli avvocati concistoriali. Di que-
ziali maggiori palatini e della s. Sede. Con sti l'antico ceremoniale romano dice: "Se
tutta l'ammirazione pel dotto e critico 'telai ii et advocati super vestes coiti u
,

PRI PRI 2*5


nes habeant pluviale eum apertura super per manus, elducuntusque in canterani:
huraerum dextrum, et almucia super si- e il giorno di Pasqua nello stesso modo,
nistruca". In luogo dell'alrauzia ora han- che suscipilur a Pri-
colla sola diversità,
no le pelli di armellino sulla cappa a : micerio, et Secundiceriusjudicum depo-
Mattutino dissi come vestivano, se il Pa • nitcoronam. Del resto anche dopo il i ooo
pa assumeva la cappa. si troverà Papa sostenuto da due dia-
il

Narra Cenni che nelle processioni so- coni, laonde Cenni dichiara falsissimo che
lenni il Papa incedeva in Cavalcata (al i cardinali diaconi abbiano ereditato dal
quale articolo col Galletti descrissi l' in- primicerio e dal secondicerio l'onore d'as-
tervento di tutti gli uffiziali in discorso sistere il Papa, come pretesero gl'inter-
allecavalcate per l'elezione del Papa, ed preti di Giovanni Diacono, Panvinio, Ra-
altre funzioni : si può vedere anche Ca- sponi e Mabillon. Non è già affatto falso
vallo e Possesso), e il primicerio de'no- che il primicerio e secondicerio de'nota-
tarilo precedeva : «Qui antera eum equi- ri esercitassero 1' uffizio de' due diaconi
tantes praecedunt hi sunt , Diaconus,Pri- assistenti, ma in 3 sole occasioni suppli-
micerius, et duo Notarii regionarii,Defen- vano ai medesimi occupati in altro, in-
sores regionarii,subdiacon. regionarii" se- sieme col primicerio de' difensori , cioè
condo gli Ordini romani i .°e 3.°E quando quando i diaconi accompagnato dexlra
il Papa sceso da cavallo entrava in chiesa, laevaque il Papa nel sagrario, uscivano
vientrava wsustentatus a Diaconibus,qui a vestirsi degli abiti sagri alla porta di
eum susceperint de sellano descenden- esso; mentre contemporaneamente ve-
lem", o come si legge in altro Ordine:»qui stendosiin pontificali il Papa,servito come
eum descendentem a sellano accipiunt ob- oggi clegl' indumenti pontificii dai Sud-
viis, utaiuntmanibus". Tal era la pratica diaconi (F.), il primicerio e secondicerio
del IX secolo, in cui maggiormente fioriva de'notari,come attestano d'accordo ice-
1'
uffizio del primicerio de'notari regio- remoniali antichi, cotnpomintvestimenla
a
nari. Perciò Pasquale primicerio enipote ejus ut benesedeant.La 2. occasionedel-
di Adriano I, quando si feceincoutroas. la supplenza del primicerio e secondice-
Leone III (V.) pieno di mal talento per rio avveniva quando occupati cardi- i

l'esecrando sacrilegio che meditava, non nali diaconi all'altare in dell' O-


tempo
si scusò altrimenti diaver mancato al suo blazione {f^.) 3 il Papa descendit ad Se-
preteso dovere d'accompagnarlo col se- natorium tenente manuin ejus,dexleram
condicerio dexlra laevaque , ma pregò primicerio notar iorum, et primicerio de-
il Papa a perdonargli l'essere senza 1' a- fensorum sinislram, e tornava al Soglio
bito sagro Quia infinnus surn, et ideo (F.) sostenuto dal secondicerio a sinistra.
:

sine piartela veni. Dopo il iooo quando £ finalmente, quando in tempo della
nelle sagre funzioni era più. onorato il comunioue similmente occupati diaconi i

Primicerio de' cantori (ne parlai a Pri- assistenti,! due primiceri accompagnava-
micerio), che quello de'notari, allora chia- no il Papa al senatorio o luogo ove sta-
mato Primicerius judicum in due sole vano magnati secolari. I cardinali dia-
, i

occasioni, nemmeno spettanti alla funzio- coni poi appena vestiti e rientrati nel sa-
ne, si trova accempagnato il Pontefice g rari o, il Papa vestito anch'esso,» elevati»
,

dexlra laevaque dalla basilica di Zacca- se dat inanimi dexteram arcidiacono (o


ria fino in camera il giorno di
: Natale priore o i.° de'cardinali diaconi), et sini-
quando tornato da s. Maria Maggiore era stranti secundo, vel qui fuerit in ordine".
soeso da cavallo, dopo le solite Laudi ( Fe- Così dopo l'oblazione, sbrigatisi dal lo-
di, cioè di acclamazioni), Primicerius de- ro uffizio, » ascendimi diaconi ad Pon-
fensorum, etsecundicerius suscipiunt eum tiiìcem.Quos videntcs primicerius, secuu-
216 PKI PIÙ
diceri ns , el primicerius defensorum re- esso all' Elezione del Papa (F.), di assi-
giooariorumj et notari regionarii,et de- sterlo ne'grandi affari in Roma coll'ope-
feusores regionarii, descendunt de acie- ra e col consiglio, pressoi principi col ca-
bus, ut sedent in loco suo". Terminata la rattere di Legati (F.) ; ma volle anche
comunione, » surgitPontifexcum archi- queste attribuzioni ripurgare da quanto
diacono, ec. "Con questi racconti, crede ne dissero più volle nominati interpre-
i

Cenni di avere rivendicato dalle altrui ti di Giovanni Diacono, fino ad asserire,

interpretazioni i cardinali diaconi e l'an- che al primicerio ed al secondicelo, ob-


tichissimo illustre collegio degli avvocati sequebanlurornnes palatii ordines, et of-
dels. Concistoro, dalle usurpazioni in fa- ficia. Quanto al primicerio conviene nel-
vore del primicerio e secondiceriode'no- lasublimità del grado, riguardo aisecon-
tari regionari. Agli esternati miei dubbi, dicerio con testimonianze di s. Gregorio
aggiungo l'invito di consultarsi Bernino, I apparisce soltanto notaro regionario.
11 tribunale del s. Rota, p. 1 20 e seg., e All' incontro, Cristoforo primicerio da
per l'analogia dell'assistenza che presta- Stefano IV viene chiamato Primicerius
no al Papa modi , gli artico-
in diversi et Consiliarius, illustre ufficio di cui trat-

li Uditori di Rota, Protonotari apo- tai a Presbiterio e che i Papi conferiva-


stolici, Falda Manto, Genuflessorio ;
, no a'vescovi e cardinali, e fino agl'impe-
mentre dagli uffizi degli avvocati conci- ratori Carlo il Calvo e Lodovico il Bal-
storiali non mi pare che risulti l'asser- bo, per disposizione di Giovanni Vili: Te
zione del benemerito Cenni. Questo inol- quoque, carissime fili, auctoritate s. Spi-
tre parla del diritto attribuito da Gio- ritus Dei nostri . . . . a secretis constititto
vanni Diacono della lettura della 7." e meum Consiliarium. E di Teodoro pri-
a
8. Lezione (F.) del Mattutino (V.) al micerio, dice Anastasio 1 Dudum Pos. et
primicerio e secondicelo, riportando al- duce, postmodum vero Primicerio t. no-
cuni ceremouiali delle uffiziature. In quel- slrae Ecclesiae. Da tali singolari esempi,
la notturna di s. Pietro la cantava il i.° dice Cenni, che non si deve inferire, che
suddiacono de' 7 basilicali o palatini o il Primiceriato fosse maggiore del con-
priore basilicario; così as. Maria Maggio- sigliere, del console, del duca. Proceri o
re, ed a s. Paolo ovei monaci leggevano primati del clero romano furono chiama-
le tre prime. Solo nella festa di s. Pietro } ti da Anastasio il primicerio e il secon*
dopo i canonici, leggevano la4- a e la 5. a dicerio de' notari: Proceribus ecclesiae,
i giudici , rimanendone una ai vescovi, Primatibus ecclesiae j ma dopo i Sacerdo-
altra ai cardinali, perchè l'S." impreteri- tes che comprendeva dapprima i soli car-
bilmente dovea leggersi dadetlosuddia- dinali preti e diaconi, detti Primati[F.)
cono; finché fu stabilito che le 3 ultime della chiesa romana ,
poi anche i 7 ve-
le leggessero idue cardinali diaconi as- scovi cardinali suburbicari, e per ultimo
sislenti, e dopo il Papa. Nel voi. IX, p. gli abbati o prefetti de' monasteri. o ab-
1 08 e seg. parlai del mattutino e lezio- bazie privilegiate (di cui nel voi. Vili, p.
ni che cantano nella notte di Natale
si i16 ed altrove), che formavano ili. "gra-
nella cappella papale, riportando diversi do della gerarchia ; il 2. si componeva
ceremouiali , colle varianti avvenute di di tutti gli uffìzi palatini , tranne quelli
tempo tempo.
in della I." classe e in conseguenza de'detli
Altre incombenze del primicerio e se- proceri e primati ; la 3." de' notari, sud-
condicerio de'nolari, ch'ebbe in comune diaconi e difensori senza dignità palatina,
cogli altri primari uffizi palatini, Cenni accoliti o ceroferari, e gli altri ordini mi-
dice che furono l'intervento ai congressi nori. Cenni ravvisa ora nellai." il Sagro
1
ilei clero o Presbiterio, di concorrere con Collegio, nella 2.' la Prelatura, ucllu3,'
PRI P B. I 217
il Clero romano. La somma dignità del pa, secondo il loro antichissimo privile-
primicerio e secondicerio era d' avere il gio; non mai sedevano presente il Papa
u
i. luogo in tulle le sagre funzioni, nel- in tali congressi, presbiteri! o concilii,ove
l 'assistenza o servizio del Papa , e nelle secondo Cernii non era lecito che seder-
legazioni tra quei della a." classe. Allor- vi vescovi e cardinali. Noterò con Nar-
ché Papa Costantino nel 710 si portò a di, che il primicerio, il secondicerio, i

Costantinopoli alla corte di Oriente, lo notari doveano rendere conto del loro
accompagnarono vescovi, preti e diaconi, operato in conspectu presbyterorum et
e dopo di essi Giorgio secondicerio, Gio- diaconorum. Nel concilio di Stefano III
vanni primo difensore, Cosimo mediano, detto IV del 769, in cui intervennero
Sisiunio nomenclatore, Sergio •orinario, i proceri del clero, fra questi in piedi e
Doroteo e Giuliano suddiaconi. Nel753 fuori del circolo fu ammesso Cristoforo
accompagnarono alla corte di Francia primicerio de'notari della Sede e con- s.

Stefino li dello III, olire i vescovi, preti sigliere con questa testimonianza Cen-
:

e diaconi,Ambrogio primicerio, Danila- ni ribatte le asserzioni di Giovanni Dia-


ciò secundum, Leone e Cristoforo regio- cono e suoi interpreti, che gli accordaro-
nari. Papa s. Zaccaria spedi a Pavia al no la precedenza sui vescovi, che anzi per-
re Luitprando per legali, Denedetto ve- derono quella sui suddiaconi quandu il
scovo Vicedomino (P'.), dignità del palaz- suddiaconato divenne ordine sagro mag-
zo apostolico (cui successe il maggiordo- giore^! più lardi nel secolo XI. Da indi
mo ) che avea cura di tutta la famiglia in poi il primicerio e secondicerio , non
pontifìcia e de'forastieri, insieme ad Am- perchè cogli altri 5 uffìzi palatini fossero

brogio primicerium notariorum, con let- creati cardinali da Alessandro III del
tere e con doni. Nel 743 da Ravenna s. 1 i5g come Panvinio e Mabillon inse-
,

Zaccaria vi rispedì Stefano prete e Am- gnano, ma perchè furono introdotti dai
brogio primicerio per notificargli il suo Papi altri più rispettabili uffizi, restaro-
arrivo e poi si recò da lui. Stefano III sud- no poco distinti dai laici, com'è notato ne-
detto inviò una legazione ad Astolfo re dei gli ordini romani, che gli accompagnano
longobardi , cioè suum germanum san- col Prefello di Roma (Vedi, però cospi-
ctissimo scilicet Paolo diacono (cardina- cua dignità): così conchiude Cenni.
le e poi Paolo l),con Ambrogio primice- La dissertazione di Cenni con altre i-
rio ( nel 752 , con doni per conchiudere nedite, fu da lui letta neh' accademia di
la pace, ed ottennero tregua di 4" anni, Benedetto XIV e alla sua presenza, come
che il barbaro non osservò, per cui il Pa- all'erma Novaes nella vita di quel Papa,
pa intraprese col medesimo il detto viag- quindi nel 1
778 furono dopo la di lui mor-
gio di Francia). Adriano I del 772 spedi te pubblicate in Pistoia dal nipote, cioè
legali a re Desiderio, Pardo prefetto del dopo che il p. ab. Pier Luigi Galletti nel
monastero di s. Saba, e A nastasipi." di- 1776 in Roma avea stampala e dedica-
fensore, essendo antichissima costuman- ta a Pio VI: Del Primicerio della s. se-
za di preferir gli abbati alla a." classe de apostolica e di altri uffizioli maggiori
della gerarchia. Se la legazione si com- del sagro palagio Laleranense , opera.
metteva ai primati o uffizi palatini della Laonde ognuno seguì il proprio partico-
2.* classe, questi aveano la precedenza fi- lare proponimento. Senza detrarre del
no dai suddiaconi, La slessa prerogativa merito della dissertazione di Cenni, auto-
aveano primati, eperconseguenza il pri-
i re eziandio di quella del governo in Sede
micerio e secondicerio ch'erano più rag- i vacante del primicerio de'notari, e di cui
guardevoli, ne'congressi del clero, ne'qua- parlerò a quell' articolo, certamente mi
li col medesimo sedevano assente il Pa- sembra più assai interessante l'opera del
2.8 FRI PRI
Galletti, per avere con grande erudizio- secondicero e altri uffiziali di cui tratta
ne e critica trattato-di lutti i
7 summen- Galletti, già dichiarai che colla scorta di
tovati uffiziali maggiori palatini, e per a- questi lo descrissi a'ci tati articoli. Avverte
verla arricchita di note e d'un'appendice Galletti, che Panvinio nell'opuscolo, /««
di documenti. Da questa estrarrò quelle terpretatìo vocimi, non fece bene a distin-
nozioni che non trovai in Cenni, in uno guere e considerare per tre uffizi diver-
olle varianti, e parlerò meglio del Secon- si il Primicero della s. Sede, dal Primi-

dicero per unità d' argomento, e così ne cero de'notari e dal Primicero de'giudi-
risparmierò uno speciale articolo, ripor- ciche sono veramente la stessa cosa e
tando d'aruhedue gli uffizi le serie dateci importano il medesimo uffizio; come ri-
da Galletti, come ho fatto delle altre di- pugna all'assertiva che il primicerolegges-
a
gnità palatine, ancorché non trattate da se l'8. lezione sopra de' vescovi, secondo
quel, benemerito scrittore, tranne del Ve- il libro di Giovanni Diacono che censu-
statario, di cui pubblicò un Discorso, e ra , dicendolo accozzamento di vecchie
ne profittai e rimarcando nelle notizie
,
memorie degli uffiziali palatini dell'or-
d'ognuno le cose più importanti al primi- dine chericale, peraltro* da non doversi
cerato e secondicerato. Non si può sapere trascurare affatto e ne dà erudite notizie.
con certezza se si ascendeva dal notaria- Ne'concilii,dice Galletti, che il primicerio
to al primicerato per anzianità o per e- suggeriva ai Papi e faceva loro istanze,
lezionedelPapa; nondimeno Galletti in- ch'erano supplicati di voler trattare; col
clina a credere che piuttosto si ottenesse di lui mezzo si concedeva l'ingresso a quei

per anzianità, avendola veduta osservare che in essi aveano da ragionar di loro cau-
da altri collegi della chiesa romana, co- se, e talvolta eslraeva dai padri le dottri-
me in quello de'cantori : nella corte im- ne opportune, perspiegare e confermare
periale , che avea pure il suo primicero il domma cattolico. Abbiamo veduto Cen-

de'notari, n'era eletto al grado quello che ni alquanto deprimere il primicero nel
adempiuto l'uffizio del notariato n'era di- concilio: però come lui Galletti dice che
venuto il più degno. Inoltre ritiene che uelI'VIII secolo sono detti ora Proceres,
probabilmente l'uffizio di primicero non ora PrìmatesW Primicero ecoloro che oc-
terminava colla morte del Papa, ma era cupavanoglialtri uffizi palatini, cioè il Se-
perpetuo in chi una volta l'occupava. Cen- condicene Arcario o Tesoriere, il Sacci-
ni nulla disse de'primiceri e secoudiceri lario, il Nomenclatore, il Primicero dei
coniugati; Nerini , Zaccaria e Garampi, Difensori, ed il Proloscrinarioj avverten-
coll'autorilà eziandio de' quali lo notai, do che Baronio malamente intese, che si

pubblicarono lelorooperenel 752, 754 1 1 dovessero credere i cardinali preti e diaco-


e 1755. Galletti dice, che dal primicero ni (e con lui Nardi, onde lo dissi a Prima-
dipendevano gli altri uffiziali palatini del- te); i suddetti uffiziali erano primi nell'or •

l'ordine chericale, i quali tulli erano al- dine de'chierici, non già per rapporto ai
le volte coniugati. Che nel secolo XI Ser- cardinali, quali per la loro dignità, dopo
i

gio e Giovanni primiceri della s. Sede eb- ilPapa, non potevano avere nella chiesa
bero moglie, non essendo cosa nuova, die romana chi potesse essere di maggior gra-
uomini impiegati nel medesimo uffizio do, ma per rapporto al restante del cle-
fossero coniugati, poiché Geronziodel565 ro, ed agli uffizi importantissimi che e-
l'avea nvuta e fu sepolto con un suo pic- sercitavano con vera giurisdizione. Vi e-
colo figlio, come leggesi nel suo epitaffio. rano poi anche primati laici, com'era-
i

L'intervento alle funzioni papali delle no duchi e consoli, quali aveano il ti-
i i

Cappelk pontificie, Cavalcate, e Coro- tolo di eminenlissimi, i maestri de'miliii


nazione dell' imperatore, del primicero, e sopra tutti il superista, ch'era il l.°dei
PRI PRI »*9
Magnati secolari, secondo il continuatore to Primicero dellaSede del quale si
s. ,

di Luif piando: Ex printalibus Romanae trova memoria auchene'tempi dis. Giu-


vivila tis Stephanusfilius Johannis stipe- lio I del 336, capo de' notari regionari

rista, dopo de'quali ne annovera altri o. i della chiesa romana, detti poi Protono-
11 Leone IV fa men-
libro pontificale dis. tari apostolici, principale collegio prela-
zione di Graziano em nientissimo maestro tizio della corte pontificia.
a1e' mìliti, e del romano palagio egregio Serie de' primiceri della s. Sede
poco pia sotto
stipe.risia e consigliere, e apostolica.
lo chiama Gratianus Romanae Urbis sii- 544 Surgenzio fiorito sotto Papa Vi-
perìsta. Dal ceto di questi primati si as- gilio, già ne parlai. 565 Geronzio di cui
sumevano governatori delle città, du-
i i ne celebrai le preclare gesta, morendo ric-
chi de'militi, ed erano anch'essi non me- co d'anni e di meri ti. 593 Stefano che fa \n
no del primicero e degli altri chierici uf- Dalmazia per affari rilevanti dis. Grego-
fiziali adoperati ne' più scabrosi affari e rio I. 5g3 Gaudioso ebbe nello stessoan-
nelle più difficili legazioni; anzi ne'primi. no il p'rimicerato ovvero lo fu prima del
tempi della Sovranità pontificia [V.) a- precedente. 640 Giovanni, sotto del qua-
veano parte nell'amministrazione del go- le la chiesa romana nella sede vacante e
verno. Neh" Vili secolo tali pontificii m'i- finché l'eletto Papa non era confermato

nibii erano "anche detti servilia, cospicui {V. Elezione) e consagra lo o benedetto,
personaggi con questo titolo Adriano I : o nella sua assenza, era retta dall'arcipre-
chiamò il bibliotecario, il sacellario, il te, dall'arcidiacono e dal primicero dei
notaio, il giudice. Galletti afferma che notari, e con singolare esempio da un 4°
non può dubitare che il primicero del-
si personaggio chiamato consigliere; rap-
la s. Sede non fòsse la prima dignità del presentanza o luogotenenza riguardante
Palazzo apostolico (f^.), e non ottenes- fammi Distrazione particola re dell'econo-
se quella che oggi nella corte de' prin- mico, e non quello ch'era esercizio di po-
cipi dicesi di primo ministro e nella pon- destà pontificia sulla chiesa universale;
tificia si detrominaòegyeftz/70 distalo^ V.). nondimeno nel primicerato di Giovanni
N' è una prova il trasmettere che face- essendo stato elètto Giovanni IV, il clero
vano i vescovi al primicero gli alti delle romano rispose alla lettera de' .vescovi e
loro cause }
acciocché perle di lui mani abbati irlandesi sullaPasquaesuI pelagia-
passassero poi in quelle del Papa: il pri- nismo. Nel titolo della lettera si legge pri-
micerio Geronzio d'illustre stirpe, coll'o- ma il nome dell'arciprete, Ilarioarcipre-
pera sua e ministero contribuì alla glo- te, etservans locum s. Sedis aposlolicae,
ria del pontificato del suo parente s. Or- poi di Giovauoi diacono Papa, per cui (il

misda (V.) del 5i4, per la destrezza e Novaes disse che Deino-
la scrisse lui), in

nobiltà del pensare, nel condurre e ma- mine eleclusjtem Johannes pr'unicerius
neggiare gli affari. Da s. Paolo I si ap- etservans locum s. Sedis aposlolicae, e
prende che Cristoforo primicerio era sta- Giovanni servus Dei consiliarius ejusdeni
° ministro e consigliere di Stefano
to il i aposlolicae sedis. Avverte Galletti, che
II detto III suo fratello, e lo era di lui tuttavolta a tre soli spettava siffatto go-
slesso. Ne'secoli anteriori aliooo, come vernamento e maeslevole uffizio,, non a-
i Papi, i primiceri usavano di appende- vendovi luogo l'eletto Papa, altrimenti
re ai loro atti la bolla di piombo col no- ivi sarebbe stalo nominalo prima degli

me proprio da una parte chiamando


, altri, tanto vi ebbe luogo Papa Giovanni
Galletti princi polissimo il posto del pri- perchè si trovava arcidiacono; quanto al
mi cerato, come primo Primicero e mag- consigliere aggiunto, può credersi che so-
giore di quello de'difensori; e perciò del- stituisse un 4-° personaggio, allorché uno
220 PIÙ PRI
de'triumviri fosse eletto a Papa, essendo suo nobile epitaffio e da insigni monu-
il una delle più ragguardevoli
consigliere menti: narrai le sue solenni legazioni, e
dignità della chiesa romana, e nelle cause s. Zaccaria si prevalse di lui per magni-

temporali di maggior importanza era in- ficamente decorare il Triclinio suo nel
terrogato per udirsene il suo parere. 649 patriarchio Lateranense. Nel memorato
Teofìlatto, il quale come assai versato ne- viaggio con Stefano detto III morì di feb-
gli studi teologici, fece singoiar comparsa bre nel 753 nel monastero Mauri-
di s.

nel concilioLateranensedi io5 vescovi, o- zio de'Vallesi, e trasferito il corpo in Ro-


ve fu il .°a parlare, pregando s. Martino I
1 ma fu sepolto nella basilica Vaticana. 764
chedichiarasseal sagro consesso la cagio- Cristoforo anche consigliere, come dissi
ne per cui l'avea ivi convocato, ciò che di sopra con altre sue notizie, potentis-
dal Papa prontamente si fece. Indi Pa- simo, onde nel 768 col' figlio Sergio sa-
squale no taro regionario lesse le lettere cellario, e Valdiperlo prete, potè cac-
di scusa di Mauro vescovo di Ravenna, ciare V Antipapa Costantino (fr.) } fratel-
per non esservi potuto venir in persona. lo di Tolone duca o governatore di Ne-
Nella 2.'sessioneil Papa ordinò col mezzo pi (f.) , cogli aiuti somministrati da re
dilectissimum primicerium et nolarios, Desiderio e da Teodicio duca di Spoleto,
s'introducessero quelli che avevano da cooperando Demetrio secondicerio che
esporre circa la causa dei monoteliti. Al- con Grazioso cartolario o archivista (poi
lora Teofìlatto ottenne dal Papa ches'in- duca o governatole di qualche città) uc-
troducesseil vescovo di Dori, indi gli fece cisero Tolone. Insorto quindi l'Antipapa
istanza che si ricevesse il suo libello in Filippo (f^.), abbate della Chiesa de ss.
greco, per cui un notaro regionario lo les- Vito e Modesto (f^.), Cristoforo l'indus-
se in latino. Inoltre Teofìlatto propose al se a tornare al monastero, indi nel se-
Papa, che molti abbati, preti e monaci guente giorno fece adunare primati del
i

greci, che da parecchi anni abitavano in clero e delia milizia, l'esercito e i citta-
Roma, chiedevano di essere presentati, e dini, e tulli dopo maturo esame conven-
furono esauditi. Di più si ha dagli atti di nero nell'elezione di Stefano IV. Questi
questo concilio, che il prirnicero de'no- nel celebre rammentato couciliodel 769
tari d'ordine di s. Martino 1 estrasse dai ingiunse a Cristoforo di fare un'esatta e-
ss. padri i testimoni che facevano a pro- sposizione dell'intrusione di Costantino,
posito del domina cattolico, ed i testimo- il quale pure fu udito, sebbene privo de-
ni degli eretici per mostrar la novità del- gliocchi (cavatigli secondo il frequente
l'opinione monotelitica. 65g Gaudenzio, barbaro coslume d'allora e durò sino ver-
dai monumenti del quale si prova la pre- so la fine del secolo XII), ed in mezzo al
rogativa del prirnicero, che i vescovi gli sinodo il prirnicero fece quell'eloquente
trasmettevano gli atti delle loro cause, narrativa che riporta Galletti, dicendo
perchè li sottomettesse al Papa; proba- che la faceva ex persona universalis Dei

bilmente quel Gaudenzio di cui Mura- s. romanae ecclesiae, dalla quale espres-
tori riporta la bolla plumbea, leggendosi sione si comprende che dopo quella del
da una banda Gandenlii, dall'altra Pri- Papa, non poteva esser maggiore la rap-
micerii; venne riferita ancora da Fico- presentanza della di lui dignità primice-
ronzii quale attribuì al prirnicero inge- rale. Ma Stefano IV, prevalendosi dell'o-
j-enzeche non gli spellano, almenoa quel- pera di Cristoforo e di Sergio suo figlio
lo della s. Sede. Agatone fiorì soltos. Zac- secondicerio e nomenclatore, già sacella-
caria del 7 4 e ne fa menzione Anasta-
• > rio,per indurre Desiderioa restituir quan-
«io.743^/H/>rog70,unode'più illustri per- to avea usurpato alla Chiesa, condottosi
sonaggi de'suoi tempi, come rilevasi dal in Roma quel principe con inganni fece
PIÙ PR I 221
cavnrgli occhi a Cristoforo che ne morì di cerio santissimo della sede apostolica sot-
spasimo nel 769, e Sergio imprigionalo tos. Nicolò I dell' 858. 872 Sergio in-
fu poi ucciso in Anagni: più tardi Adria- tervenne ad un placito. Gregorio il cui fi-
no I fece seppellire onorevolmente loro i glio Giorgio vestarario fu scomunicato
cadaveri in s. Pietro. 770 Teodato pa- neU'876 da Giovanni VI II, reo di molti
rente di Adriano I, da console e duca di- delitti. 876 Cristoforo fiorì sotto Gio-
venne primicero, e col figlio fu insigne vanni Vili. 889 Zaccaria visse nel pon-
benefattore e ristoratore da'fondamenti tificato di Stefano detto VI. 900 leeone
della Chiesa di s. Angelo in Pescheria primicero a'tempi di Benedetto IV. 924
{V), prò intercessionem animae suae et Sergio che colla moglie Agata nobilissi-
remedium omnium peccatorum. Giovan- ma donarono al monastero di s. Vito l'o-

ni senz'anno; così Mastalo che però fiori ratorio e la casa di s. Teodoro presso Por-
sotto Adriano I del 772,3! quale moren- ta Maggiore. g3 Stefano trovasi nel pa-
1

do lasciò a sua disposizione porzione del- pato di Stefano VII detto Vili. g38 Ni-
l'eredità, perchè l'erogasse in sollievo dei colò viveva sotto Leone VII. 947 Ste-
poveri; gli eredi piamente vi unirono la fano sottoscrisse una donazione. Galletti
parte loro spettante e consistente in 200 qui pone Angelo primicero che pare ri-
soldimancosi d'oro (circa 420 scudi), in vestito della dignità cardinalizia (non lo
fondi colla chiesa di s. Leucio nella via trovo in Cardella). 963 Giovanni. 963
Flaminia presso Tordi Quinto (pochi pas- buonfigliuolo o Buonfiglio (V-), cardi-
si dopo, e Galletti ne vide gli avanzi), che nale diacono e primicero, ed intervenne
il Papa ristorò e donò con altre posses- pure al conciliabolo del 963 contro Gio-
s. Pietro. 786 Anastasio vissesot-
sioni a vanni XII (V.): Bonfilius e gran primi-
to Adriano I. 799 Pasquale primicero cerio palatino lo chiama Nardi, De par-
e indegno nipote di Adriano I, di cui già rochi t. 2, p. 2o4> mentre a p. 202 de-
feci cenno, crudelissimamente fece di tut- nomina questa dignità Primicerio mag-
to con Campolo sacellario per uccidere giore. Egli opina che ogni collegio pre-
s. Leone III[V.) } che rifugiossi in Fran- latizio maggiore o minore avesse il pri-
ciada Carlo Magno, al quale sacrileghi i micerio ed il secondicerio, tutti soggetti
calunniarono il Papa e incendiarono al- al gran primicerio e secondicerio palati-
cuni fondi di s. Pietro. Ritornato ilPapa ni. Osserva Galletti, che il primicerato si
a Roma, i ribaldi furono esiliati. 802 jEm- occupava ora da chi era coniugato, edora
stazio subito successe a Pasquale appena da chi era e dovea esser celibe. g83 Ste-
fu privato del primicerato, forse quell'Eli- fano intervenne al piacilo tenuto nella
stazio che essendo duca e poi diacono di- basilica Vaticana innanzi Benedetto VII
spensatore o amministratore, donò vari e ne lesse le carte. 986 Pietro prete e pri -

beni a s. Maria in Cosmedin. 82 Teo- 1 micero. Orso sotto Silvestro 999- il del
doro primicero con Floro furono manda- ioti Giovanni per provvidenza di Dio
ti da s. Pasquale I legati a Lodovico I,per primicero, con Giovanni primicero de'di-
assistere alle nozze di sua figlia, indi nel- fensori e altri, fu al placito o giudicato te-
T82 3 con Leone suo genero e nomencla- nuto per lechiesedi s. Maria es. Benedet-
tore, dai loro emoli furono privati prima to (di cui parlai ne' voi. XII, p. 7 7, XXV I,

degli occhi e poi della vita, essendo im- p.228), in seguilo di altro placito, ed ebbe
probabili le calunnie sparse sulPapa. 829 in moglie Sette nobilissima donna. roi3
Cirino intervenne a un Placito (f^) } che Gregorio aRipa primicero. oi^Benedct- 1

si tenne nel palazzo Laleranensee riguar- to intervenne ad un concilio di Giovanni


dantela Camera apostolica. 843 Nicolò. detto XX, Dei gr alia solertissimo primi-
852 Leone. Dopo 1852 Tiberio primi- cerio s. apostolicae sedis. 1 o44 Teudaldo
o.ii PRI PRI
fu al sinodo di Benedetto IX. i o5o Sicone. minori. In questo articolo poi ho rilevato
iiel Leone IX per la cano-
concilio di s. cogli antichi monumenti, che quando Uro-
nizzazionedi s.Gerardo vescovo di Toul, vasi un soggetto detto assolutamente Pri-
si sottoscrisse primicerio della chiesa ro- micero, si deve intendere che fosse pri-

mana, dopo i diaconi e prima degli ab- micero dejwtari regionari, cos'i avviene
bati. 1060 Giovanni. 1098 Paolo fau- eziandio del Secondicero, il quale in quel
toredelPantipapaClementellI. 1 xo'jFe- nobilissimo collegio occupa va il 1. ° posto,
rucio. 38 Galgano. 139 Pietro giu-
1 1 1 nella chiesa romana costituiva una del-
dicee primiceri). 1 60 Pietro come pre-
1 il le più ragguardevoli dignità, e nel pa-
decessore Galgano consultò il senato ro- lazzoLaleranense era il 2." uffiziale mag-.^
mano in una causa a sentenziare in fa- gioie della Sede apostolica. Inoltre ne
s.

vore d'una delle parti ecclesiastiche liti- ho indicato le incombenze, citando luo- i

ganti. 191 Cencio.


1 195 Sassone pri- 1 ghi ove trattai di lui e degli altri secon-
micherii, cui il senatore di Piuma delegò dicela, sia per l'inlervento nelle solenni
l'appellazione della causa tra'monasteri comparse della corte pontifìcia, che alle
di s. Silvestro in Capite e di s. Maria in sagre funzioni che celebrava o assisteva
Via Lata, primicerum judicumj ma poi il Papa. 11 secondicero come il primicero
Innocenzo III dichiarò quanto al senato- fu esercitato dai Papi in diversi impor-
re, che giudici laici non hanno giuris-
i tantissimi ministeri, tanto all'estero con
dizione sulle persone e beni degli eccle- legazioni, quanto in Roma per l'alta di-

siastici. 1 1 2 o
1 1 227 Pietro di Paolo Ru- rezionedegli affari, oltre l'essere il 2.°no-
bei forse primicero de'giudici. Consolino taro regionario tra'7 che formavano il ce-
primicero de'giudici e scrinarlo. 1297 lebre collegio, cui successe quello de'pro-
Stefano della nobilissima famiglia Papa- lonolari apostolici. In sostanza e in molla
ioni, primicerius judicum. Dopo questo parte, le ingerenze del secondicero erano
tempo e principalmente nel seguente se- quelle stesse che si esercitavano dal pri-
colo pel Irasferimentodella residenza pon- micero, e qualche altra più particolare
tifìcia in Avignone, essendosi dai Papi l'andrò descrivendo nel riportare la se-
creali altri uffizi nella Curia e Famiglia rie che ne formòGallet ti, tenni nando que-

pontificia, cessarono quelli nobilissimi e sta dignità come l'altra nel secolo XIV.
ragguardevoli del primicero e secondi- Il 1
."
secondicero di cui si ha memoria
cero, avendo ne'rispettivi articoli trattato è Mena. Vacando la s. Sede nel 536 per
delle sostituite dignità e cariche palatine. morte di s. Agabito I, seguila in Costan-
L'antichissima Chiesa di s. Salvatore in tinopoli, nel concilio che si celebrò dal
Primicero, nel rione Ponte, di cui parlai patriarca Menna, comparisce un Mena
ne'vol. 11, p. 309, XI, p. 279, s'iguora se lettore e secondicero de'notari dell'antica
la fondò un primicero o vi abitò vicino, o Roma. Dopo lesottoscrizioni de'padri, al-
se appartenesse al primicero della chiesa l'azione 1
.''
si soggiunge; » Et post leclio-
romana. nem libellorum Meuas venerabili* leclor,

acsecuudiceriusnotarioruniantiquaeRo-
Del secondicero della s. Sede apostolica.
mae, ptotulit actum synodalis epistolac
Il secondicero o secondicerio, Secundi' scriptae a sanclae memoriae Agapeto, et
cerins, come ho dello a Primicerio, nel- legit per dictiones latiuas; interprelatio-
l'antichità l'ebbero diversi ullizi,corpora- nem auteni legit Christodorusdiaconus,
zioni, chiese, scuole e collegi, cioè quelli e et notarius secretarius, quae sic habet,
quelle ch'ebbero il primicerio, e iu di verse eie." nella qual forma egli è altra volla
cattedrali e collegiate vi furono ancora i mentovato negli atti di quel concilio. Al-
canonici secondiceli, detti pui e primiceri cuni auni prima un Meua notaio, che può
FRI PRI 223
benissimo esser questo, era asceso poi al donna : che de'secondiceri ve ne furono
grado di secondicene nel concilio romano diversi coniugati, lo provai in principio
che s. Bonifacio II tenne in consistono dell'articolo. 843 Giorgio intervennealla
b. Andrene ripostoli nel 532, e lesse tutti stipulazione di un contratto. 854 Teo-
gli atti che bisognarono. 60 i s. Palerio filalio si legge in una bolla di s. Leone
famigliare di s. Gregorio I e perciò chie- IV, per manum Teoflacli secundicerii s.
rico e degno per santità e dottrina, da Sedi* apostolicae. Nell'ottobre 855, e nel-
lui fatto secondicerio, ex libris ipsiiu ali- J'857 spedì diplomi per Benedetto III e
qua ulilia defloravit. Sotto di lui il se- continuava nell'uffizio neil'872. Galletti
condicerio aveva l'uffizio di portare al Pa- non dice niente, perchè il seguente sem-
pa l'ambasciata di chi desiderava presen- bri alterare la cronologia de'secondiceri.
targlisi, come esercita ora il Maestro di 855 Adriano insigne secondicene si tro-
camera {V.). Forse questo s. Paterio è vò all'elezione di Benedetto III, ed il de-
quello stesso notaro della chiesa romana, creto d'elezione fu mandalo a Lotario I
cui s. Gregorio I dettò la lettera a Vin- e Lodovico II imperatori, onde ricono-
co ruale difensore nel 5g5. Egli è poi quel- sciuta la validità dell'elezione spedissero
lo che pubblicò il volume, Testimonio' imessi per assistere alla solenne consa-
rum, preso dai libri di quel Papa: Mau-
i grazione,costume saggiamente introdot-
rino diedero per intiera l'opera di Pale- tonon per aspettare l'assenso, come dice
rio e gli attribuirono il titolo di santo, Muratori, ma per così impedire gli scismi,
come è nominato negli antichissimi co- lo che provai a Consacrazione e Esclu-
martirologio romano. 7 ìoGre-
dici e nel siva. Intanto insorto V Antipapa Anasta-
gorio s'imbarcò in detto anno con Papa sio [V) , i cui partigiani procurata con
Costantino pel viaggio di Costantinopoli, inganno l' imperiai protezione di Lodo-
come accennai superiormente, e altri lo vico li questi mandò
,
suoi messi in i

chiamano Giorgio, abitando colà il pa- Roma, che Benedetto HI volle far in-
lazzo di Galla Placidia augusta, destinato contrare presso la chiesa di s. Leucio da
pei Papi e pe'suoi nunzi quando anda- due vescovi venerabili e forniti di scien-
vano a Costantinopoli. ySi Bonifazio ac- za, ma l'intruso fece arrestare i due ve-
compagnò in Francia Stefano dello III Benedetto III spedì ai messi
scovi. Allora
come descrissi. 768 Demetrio fu uno de- Adriano insignem secundicerium s. Sedis
gli uccisori di Totone duca di JSepi, in apostolicae, con Gregorio duca. I messi
difesa della s. Sede per lo scisma narra- ritenuti sotto buona custodia Adriano e
to. 768 Sergio figlio del celebre Cristo- Graziano superista del sagro patriarchio
foro pi irnicero e già sacellario, in detto (principale dignitario pala tino coniugato,
anno Stefano detto IV lo elevò alle di- Romance w bis superista si dice Graziano
gnità palatinedi secondicelo e di nomen- sotto s. Leone IV), con Teodoro scrina-
clatore, fu spedilo in Francia per trattare no, si portarono a Ponte Molle oveavea-
gravi affari con Pipino e Carlomanno,ed no invitato il clero, il senato e popolo ro-
ebbe quell'infelice lì ne che raccontai. Gre- mano per intendere la mente dell'impe-
gorio fiorì sotto Adriano I del 772, e re- ratore. Con questo prelesto condussero
sta incerto se dell'eredità del primicero Anastasio in Roma, il quale subito fece
Masullo lasciò la sua porzione al Papa arrestare e spogliare Benedetto HI. Op-
per averlo elevato al posto di secondice- postosi energicamente il popolo, e veden-
lo, ovvero che tali suoi beni dovessero do imessi che non si poteva sostenere il
restare addetti alla mensa dello stesso uf- pseudo-papa, lo cacciarono e riconobbe-
fìzio. 822 Trasmondo santissimo secon- ro il legittimo. 872 Paolo si legge sotto-
dicelo fu marito di Filippa illustrissima scritto nella bolla di Adriano 11 diretta
2 24 P«'l PRI
a Giovanni vescovo d'Arezzo con la con- dae ecclesiaeet bihliothecariis. Sedis apo-
cessione di poter edificare monastero il stolicae". Nelle carte antiche riguardanti
dis. Maria in Bagno ne'confini di Tosca- Giorgio, bensì è detto: » Georgius vir
na e di Emilia Scriptum per inanimi : venerabilis et ex apostolicae Secondiano
Pan li scrina rii secu n elicei in s s. Sedi* apò •
religiosus abbas. " 1014 Giovanni nel
stoheae. 876 Stefano, forse figlio di Gre- placito con cui Benedetto Vili restituì
gorio primicero e fratello di Giorgio ve- a Farfa Bocchignano si dice: qui et Me-
slarario: fucondannatoe scomunicato da Ho secundicerius,annoveinlo con altri uf-
Giovanni Vili, per avere aperta «'sara- fìziali maggiori intervenuti all'atto. Egli
ceni di lui /àmiliarissi.mi la porta s. Pan- qui non si sottoscrisse, ma bensì: Bene'
crazio per danneggiare Roma, per aver diclus Dei gratia secundicerius s. Sedis
spogliato diverse chiese, accresciuti i vec- apostolicae, ciò che Galletti procura con-
chi tributi con estorsioni, ed acconsentito ciliare, che il i.° già fosse stato secondi -

n tutte le malvagità commesse dal fra- cero e ne ritenesse il titolo per onore, ed
tello. q43 Gregorio si trova in una bolla il 2. surrogato ne esercitasse le funzioni
di Marino II. » Datum.... per manum nel xoi4- Opino che altrettanto possa
GregoriiDei providentia secundis cerii s. congetturarsi de'secondiceri Adriano e
Sedis apostolicae anno Dei propitio pon- Teofilatto sotto s. Leone IV e Benedetto
94 5 Giorgio intervenne ad
tificatus,ec." III. Benedetto secondicelo visse nel pon-
una donazione d'Alberico principe sena- tificato di Giovanni detto XX del 1024
tore di Roma e altri del castello diMaz- e intervenne al suo concilio Lateranense
zano alla chiesa dei ss. Andrea e Gregorio: di cui s'ignora l'anno. 1060 Sassone giu-
>- Dei providentia secundicerus s. Sedis dice e secondicero che intervenne all'atto
apostolicae". In una bolla di Giovanni di Stefania vedova di Giorgio arcario col
XII del 957 riportata da Mabillonsi leg- monastero dis. Ciriaco, insieme ali'arca-
ge: » Datum per inanimi Georgii secon- rio, al protoscrinario ed al i.° difensore.

di episcopi s. Sedis apostolicae." Galletti In un istromento di Nicolò II si sottoscris-


nota \'
evvore óe\ secundi episcopi, doven- se: » Ego Saxo Domini gratia secundi-
dosi scrivere secundieerii. Nel 9 58 il Pa- cerius sanctae apostolicae sedis interfui".
pa si recò a Subiaco per rogare un at'to 1086 Fenicio. 1 107 Leone con Fenicio
pel monastero, alla presenza de' venera- primicero dierono fine alla controversia
romani giudici Gior-
bili vescovi.... e de' fra s. Cosmato in Mica aurea (di questa
gio secondicerio, Leone protoscrinario,ec. voce nel voi. XLV, p. 189) e Obicione:
In altra sottoscrizione si legge: » Geor- probabilmente fu sepolto in s. Paolo fuori
giusDei providentia secundicerius judi- lemura. rio Gregorio Dei gratia se-
1

cum". Dopo aver firmato altri diplomi, cundicherius si legge in una carta. 1 1 53
verso il 963 si dimise o gli convenne de- Gregorio è mentovato un atto ch'ebbe in
porre i'ulìizio di secondicerio, si fece mo- luogo con Roberto i-.° difensore e abbate
naco nel monastero di Subiaco e ne di- di Grotlaferrata, alla presenza di Ana-
venne abbate. Quindi errò Marlene nel ri- stasio IV e di molti cardinali : continua-
portare la bolla dell'erezione di Magde- va ad essere secondicelo nel 162, in cui r

borgo in arcivescovato, comedi Giovanni con altri giudici intervenne alla sentenza
Xll,mentrcèdi Giovanni XIII del 9670 pronunziata dal senato romano a favore
968: Data per manum Georgii sreundia- dellemonache di s. Maria in via Lata o
lii (secondari s\ dicevano quelli che atte- s.Ciriaco, per la Colonna Traiana e at-

nevano il secondo luogo) s. Sedi s apostoli- tinenze. 1191 Fenicio intervenne alla
cae. Si deve
probabilmente leggere: « per concordia tra dette monache-per una tor-
immi'im Guidonis episcopi Sylva e Candì* re. 1 iq5 Oddone Pazzi secondicero è
PRI PRI fc>$
mentovato* nella carta in cui i Caparro- per prudenza, erudizione e saviezza co-
nis rifiutano a Celestino III la loro por- spicuo, essendosene servito il Papa ne-
zione suCivita Castellana. 12 17 Giovan- gli affari più ardui della s. Sede.

ni già protoscrinario intervenne allo stru- PRIMlSCRINIOoPROTOSCRINA-


mento col quale l'abbadessa di s. Ciriaco RIO. V. Archivisti dellachiesaromana
costituì Simeone in precettore della chie- e Sgrinari.
sa e spedale di Lorenzo de Obras se
s. PRIMNESIA; Sede vescovile della
cundicerii judicum. INel secolo XII era in Frigia Salutare sotto la metropoli di Sin-
Roma la chiesa di s. Maria del Secondi- nada, eretta nel IV secolo, indi chiama-
cero: Sini baldo n'era arciprete nel 1 1
19, ta Prornisus. L'Orienschr. riporta 7 ve-
e nella chiesa di s. Giovanni all'Isola si scovi, t. 1, p. 844-
sottoscrisse tra'principali del clero roma- PRIMOeFELICIANO (ss.), martiri;
no, laudo et confirmo, alla lettera con cui Erano fratelli e vissero più. anni a Roma
fu confermala l'elezione di Calisto li av- nella pratica di tutte le opere buone, di-
venuta Cluny, Panciroli e Martinelli
in stribuendo larghe limosine ai poveri , e
la crederono situata nel rione Ponte, ma confortando nella persecuzione confes- i

da una carta del 1243, riportata dal Ne- sori di Gesù Cristo, ai quali prestavano
ridi) si apprende che esisteva e confinava assiduamente servigio nelle prigioni. A-
colla chiesa di s. Maria in Gradellis, la vendo gl'idolatri domandata la loro mor-
quale era poco lungi dal Seltizonio tra te, Diocleziano e Massimiano Ercole cir-
il Colosseo e le chiese di s. Gregorio e di s. ca il 286 ordinarono che fossero presi e
Stefano Rotondo nel rione Monti. Nell'or- posti in carcere, e fattili crudelmentefla-
dine romano di Cenciosi diceche avea- gellare li mandarono a Promoto giudice
110 per presbiterio, s. Maria de Gradella di Nomento» Ivi furono insieme assogget-
6 denari, s. Mariae Secundicerii 6 de- tatia di verse torture, poscia separatamen-
nari. te tormentati per indurli ad offrire in-
PRIMI o PRIMIS Giovanni, Cardi- censo agl'idoli; ma nulla potè smuovere
nale. T)\ Messina, vestì nel 1422 l'abito la loro costanza e furono condannati a
cassinese in s. Giustina di Padova, dove perdere la testa, ciò che fu eseguito a'g
per la sua insigne pietà e scienza fu fat- di giugno. I cristiani raccolsero i loro cor-
to abbate, passò poi in Roma al gover- pi e li seppellirono presso Nomento. I no-
no del monastero di s. Paolo e due volte mi di questi due sauti sono registrati in
fu presidente della congregazione, nella detto giorno negli antichi martirologi di
quale per i5 anni fu ancora defìnilore. occidente e nel Sagramentariodi s. Gre-

Per quanto fece per pacificare re Alfon- gorio I il Grande; Verso l'anno 645» Papa
so d'Aragona con Renato d'Angiò pre- Teodoro I ordiuò che le loro reliquie fos-
tendente al regno di Napoli, per la quie- sero trasportate a Roma e deposte nella
te d'Italia, Eugenio IV ne ricompensò Io chiesa di s. Stefano sul monte Celio.
zelo a' 16 dicembre 1 44^ creandolo car- PRIMOLO (s.), martire. V. Monta-
dinale prete di s. Sabina. Fondò in Ca- no (s.).

tania l'università a vantaggio e decoro PRINCIPATO, Principalus, Domi-


ed ottenne da detti re e Papa
di Sicilia, natus. Titolo del dominio e grado del
amplissimi privilegi. Morì in Napoli nel Principe {V.), ed esercizio del potere so-
449> dopo 2 5 mesi di cardinalato, e fu
1 vrano per metafora vale, preminenza,
:

sepolto nella chiesa cassinese di s. Seve- maggioranza, princeps focus* Principati


rino con iscrizione in versi, meritando un è anche nome di una delle gerarchie del
illustre elogio nelle opere di s. Antoni- Coro degliangeli f P'.). Principati si chia-
no, dicendolo zelatore della religione, e marono Feudi (F.). Per principato di-
i

voi. I.V, i5
aa6 PRI PRI
cesi lo sfato d'un un Regno, Impero, di Iteri,Meni, delle sagre Teste de' ss. Pie*
d' una Repubblica d' un Granducato , , Irò e Paolo, parla d'una moneta coll'e-
d'un Ducato, d'un Margraviato (F'.) ec, pigrafe, Romani Principesj e s. Bernar-
d'una estensione di paese sotto la
in fine do li acclamò gloriosi principes terrae.
dominazione di un capo istesso o di un 1 cardinali sono i principi della s. romana
medesimo governo qualunque. Sagro chiesa, e moltissimi vescovi, arcivescovi
principato si dice il Pontificato (F.), sia ed abbati sino agli ultimi tempi furono
per l'augusta dignità spirituale e prima- sovrani degli stati temporali col titolo di
ziale che ha su tutta la Chiesa il Papa principe, molli de'quali tuttora ci si de-
(F,), sia pel dominio temporale che e- nominano. Rileva Macri , che ne' bassi
sercita sulla Sovranità della s. Sede^F.). tempi si appellò Princeps monasterii il
I sovrani elevano al grado di principati superiore maggiore. Inoltre questo no-
le signorie e possessioni per ricompensa me si prende qualche volta perii primo,
di servigi prestali dai possessori, o ad i- il principale , come si dissero i principi
stanza di questi, donde gliene deriva il delle tribù d'Israele, i principi de'sacer-
titolo e le prerogati ve principesche di No- doti che servivano al tempio di Gerusa-
bile (F.) di primo rango. lemme, od i capi delle famiglie sacerdo-
PRINCIPE, Dynasta.Que-
Princeps, talide'medesimi israeliti, quali denomi- i

gli che gode il dominio e il grado del narono principe della sinagoga quello
Principato (F.), ed è il titolo onorifico che presiedeva alle loro assemblee reli-
che generalmente si dà ad ognuno che giose. Osserva il cardinal de Luca, che il
hastatoesignoria grande,dicendosi prin- titolo di principe presso gli ebrei, greci,

cipi fratelli e nipoti del principe. Prin-


i Ialini e altre nazioni per lungo tempo al-

cipe ereditario primogenito o


si dice il tro non significò che capo, che primo, il
l'erede presuntivo dello stato, degl' im- più degno nelle assemblee ed autore di
peratori, de're e di altri sovrani cui deve alcunacosa; in questo senso in epoche più
succedere, egualmente chiamandosi prin- "vicine i più grandi ed illustri letterati ed
cipi semplicemente o con titoli di signo- artisti sono stati chiamali per antonoma-
rie gli altri figli, fratelli o nipoti, ed an- sia principi della lelteratura,deII'erudìzio-

che duchi e conti. In Portogallo , nella ne, della poesia, della musica, del disegno,
Spagna, in Parma (F.) tutti gì' indivi- della pittura, della scultura e così in al-
dui della famiglia reale hanno il titolo tre scienze ed arti belle: a Cavalieri pre-
A' Infante ed'Infanta (F.). Oltre quan- sidenti DELLA. PONTIFICIA ACCADEMIA DI S.

to ho detto su questo titolo principesco Luca, dissi che hanno il titolo di prin-
ai citati articoli, aggiungerò: che alcuni cipe, il quale lo hanno pure altre acca-
credono provenire il nome dai romani o demie. Nella milizia romana si appella-
a
dai greci che costumavano chiamare in- vano principi i soldati della 2. fila, più
funli figli, henchè avanzati in età
i al- : validi e prodi nelle armi, seguitanti l'e-
a
tri credono che in Ispagna sia derivalo il sercito dopo la i. fronte. E così nomi-
nome d'infante dall'innocenza de'popo- navano principe chi nella città era sopra
poiché non solo non debbono offen-
li, glialtri autorevole, ed occupavail i. "luo-

dere alcuno, ma seguire e mantenere la go, come il console, il dittatore e simili,


giustizia , non che uhhidire al re come sebbene non assoluti signori delle altrui
gl'infanti. Principessa, Princeps Femina sostanzee della vita, ma solo distinti nel-
seu Foemina, è la moglie ola vedova del le prerogative, negli ossequi e in altre
principe. Il Papa è il successore del prin- onorificenze. I romani avevano in uso di

cipe degli apostoli s. Pietro, principe so- chiamare principe del senato il Patrizia
r
vrano de'dominii della s. Sede. Cancel- ( F .),c\ic soprastaudo agli altri per merito
PM P Pi I %ij
ed autorità, rappresentava il l." iti quel- tàj sia per autorità ricevuta dal re, sia
rntiguslo consesso. Giulio Cesare pare che proveniente dall'elezione del popolo, o
pel i

assumesse il nome di principe, che peraltro titolo legittimo usato dalle gen-
allora nulla più significava che il i.°fra i ti.Preso più strettamente questo nome,
cittadini. Indi A ugusto bramoso che suoi i anticamente conveniva ai soli imperato-
nipoti Caio e Lucio s'innamorassero della ri, reo signori, che non di pende vano dalla
virtù, voi le infiammar! chiamandoli prin-
i superiorità di alcun signore temporale.
cipi della gioventù, titolo che poscia gli Sotto il dominio de're longobardi e fian-
imperatori diederoai loro figli, edaquelli chi, anzi anche sotto gl'imperatori di Ger-
che adottavano per successori. In Italia, mania, il ruolo di questi principi minori
incominciando dall'impero di Giustinia- era costituì lodai duchi diBenevento,Spo-
no I, mentre crescevano le novità per le leto, Toscana e Friuli, de'quali parlai an-

incursioni de'barbari, la dignità princi- che a Italia. Abbattuto il regno de'lon-


pesca si cube per titolo minore a quella goliardi, beneventani cominciarono ad
i

A' Imperatore e di Re {V), come d'ogni attribuirsi l'autocrazia o potere indipeu-


altro che fosse sovrano e indipendente, dente e assoluto; ma questa fu lungo tem-
ma prossimo ad essi e superiore al Duca, po instabile, studiandosi gl'imperatori di
al Marchese, al Conte, e più tardi a\ Mar- mantenere anche sopra quelle contrade
gravio, al Lord (f^.), ed a quegli altri iloro diritti. Verso il 774 il duca Arigiso
titolali o dignitari di cui trattai ai loro Il prese il titolo di principe nel suo più
articoli, ed a lutti quelli riguardanti l'e- stretto significato, per essere considerato
rudizione diplomatica ed araldica. Mol- qual supremo sovrano del ducato di Be-
tissimi di quelli che godono questo ono- nevento, non soggetto a Carlo Magno, il

revolissimo e nobilissimo titolo presso le quale colla depressione di Desiderio re


nazioni in cui è in uso, non posseggono al- de'longobardi, s'era impadronito del ri-
cun diritto sovrano, risolvendosi nel solo manente del regno. Cosi i dominanti di
nome principesco e in quello meramente Salerno e Capua, nati più tardi, assun-
di appartenere alla più elevata classedei sero il titolo di principi, cioè di sovrani,

Nobili (/'.), bensì godendo distinzioni e tuttoché signori di Napoli restaronocon -


i

prerogative secondo i luoghi e le consue- tenti del nome di duchi, maestri de'rni-
tudini araldiche di precedenza. liti o generali della milizia o consoli, seb-
Muratori, Dissertazioni sopra le anti- bene erano da annoverarsi tra i principi:
a
chità italiane, dissert. 54- tratta: Dei eletti questi ultimi dal popolo, da cui e
principi e tiranni d! Italia. Dopo aver talvolta dagl'imperatori d'oriente conse-
egli descritto i popoli liberi d'Italia, rac- guivano l'autorità. Non dissomiglianti fu-
r
conta come
maggior parte d'essi passò
la rono una volta i Dogi{P .) di Venezia.
sotto il dominio de'principi, oppure op- Inoltre ne' vecchi secoli nella classe dei
pressi dai tiranni impararono ad ubbi- principi entravano anche i duchi, i mar-
dire, con riposar poi sotto il buon go- chesi e conti, essendo per tali riguardati,
verno di legittimi signori. L'Italia non fu così purealcuui arcivescovi e vescovi, co-
mai priva ili principi, da che l'invasero me ipotenti abbati, venendo chiamati
le barbare nazioni. Muratori preude in primiores regni, principes regni. Quello
largo significalo il nome di principe, per cheavvenue in Italia si praticò parimenti
significar coloro, che non già portavano in Germania e in Francia (F.), chia-
il titolo d'imperatore o di re, ma pure e- mati regniprincipum. Ma di tanti antichi
rano gran signori, e primi maggioren- i duchi,inarchesiecontiprincipeschi,tran-
ti, perchè comandavano a qualche po- nele sovrane case di Modena e di Savoia,
polo o reggevano qualche provincia od!- e tranne i Colonna, gli Orsini, i Caeta-
22&x PR I PRI
ni, gli Sforza-Cesarini e Baroni ro-
a\lv\ V lmpero(F.), ùe'quaW trattò imbolilo-
mani (al qualearticolo dissi che non pren- tizia de'principi del sagro tornano impe-
devano investitura dai Papipei feudi che ro. I esempi si possono leggere negli
tanti
passavano per discendenza, onde enfati- articoli Milano, Ferrara, Verona, Ra-
camente Cancellieri disse ne Possessi p. venna, Mantova, Padova, Pavia, Lucca,
162, che potrebbero meritamente chia- Rimini, ForlÌjBologna, Urbino, Foligno,
marsi lauti regoli baroni e principi ro-
i Camerino, ec. in molti de'quali furono
,

mani) che conservano le reliquie delle lo- costretti Papi accordare le città in vi-
i

ro già possenti famiglie, tutti sparirono cariato con investiture mediante annui
col decorrere i secoli. tributi e censi, onde poi ne'secoli XIV e

Quanto alle città libere e come la loro XV principalmente repressero molte u-


signoria passò in mano di principi o ti- surpazioni. Quanto ai Feudi (F.), Papi i

ranni ne'secoli addietro, la principal ca- regolarono il potere de'principi e baroni


gione della mutazione di governo s'hada dello stato pontificio colla Congregazio-
attribuire al furore delle fazioni Guelfa e ne del Buon governo ( F,), colla Congre-
Ghibellina (F.). Ad altre città fu imposto gazione della s. Consulta (F.), colla Con-
il giogo o dal volere degl' imperatori, o gregazione sopra i baroni dello stalo ec-
dalla potenza superiore delle vicinecittà elesiastico. Talvolta
i Comuni (V.) con-
o de'principi confinanti; o puredall'indu- servarono parte d'autorità e giurisdizio-
stria o dalla prepotenza di qualche ambi- ne,dimodoché il principe non era che ca-
zioso cittadino, talvolta col consenso, e podel popolo, capitanodella milizia, am-
talvolta a dispetto degli altri concittadi- ministratore della pace e della guerra, e
ni. Non si devono però trattar da tiranni godente parte delle regalie proprie della
senza veruna differenza tutti i principi, sovranità. Non si può del tolto negare che
come fecero alcuni con tutti quelli che si- dopo il 1200 l'Italia producesse di non
gnoreggiarono dopo il secolo XII, se pu- pochi tiranni, che imposero il giogo della
re non usarono la voce nell'antichissimo servitù alle proprie città e perciò tiran-
suo significato denotante i re e i regoli. nicamente ne cominciarono il dominio e
Se le città per le intestine ed ostinate di- ilprincipato, per la cieca cupidigia di re-
scordie e conflitti de'signorotti talvolta gnare a loro talento; e siccome trovaro-
elessero per capo, capitano, Podestà (F.) t no opposizione in chi difendeva la patria
o signore qualche illustre personaggio, libertà, insorsero crudelissime oppressio-

questi con la prudenza unita al potere, ni, sostenendosi nel procuratosi principa-
riuscirono a dominar gli animi e fecero to colla forza, onde miseri cittadini li i

colle loro saggie provvidenze rifiorire le proclamarono per tiranni, e tali furono
città; seda Omero l'impero di molti non anche tra congiunti, cui tolsero la vita per
fu creduto buono, preferendo il governo soppiantarli nella signoria. Per più secoli
monarchico, tanto più questo sidoveaa- poi durò la razza di questi tirannetli, né
dottare da quellecittàsconcertatee piene solamente nel la storia d'Italia, ma in quel-
d'irreconciliabili fazioni o tirannelti,che laancora delle altre nazioni, s'incontrn
il principe o capo del popolo repressero alcuno di simili malvagi e prepotenti
o pacificarono. Però avvenne, che o per uomini. Proprio di questi piccoli tiranni
ineriti o per prepotenza quei capopopoli era di suscitar guerra contro i men po-
o podestà o principi conservarono il po- tenti, e d'infestar le strade a guisa d'as-

tere nella discendenza e formarono prin- sassini, talmente che non era mai sicuro
cipati fatti riconoscere e consolidare da- il passare per la loro giurisdizione. Quanto
gl'imperatori, divenendo così vicari im- più nobili o ricchi erano i pellegrini o
periali, o marchesi, conti o principi del- viandanti, tanto più grande era il loro
PRI PRI 229
pericolo di essere imprigionati, e forzati prammatica civile, che sarebbe tanto uti -
poscia a redimere la loro libertà con e- le e impedirebbe molti gravi mali, è poco

sborso di molto oro. Coll'andar de'secoli distinta, come Dell'ostentante Lutto e nel
e nello stabilirsi i diversi sovrani princi- rovinosissimo Lusso (F.). Cancellieri,
pali cui è divisa l'Italia ed il resto d'Eu- Campane p. 184, dice ch'era privilegio
ropa, cessarono questi piccoli e infesti pre- degli ambasciatori e de'principi teneresui
polenti. loro palazzi la Campanella il:simile dissi
;

Fra gli stali d'Italia in cui il numero dei a questo articolo, in uno all'uso chese ne
principi titolari è maggiore, debbonsi no- faceva. Molti sono gli articoli in cui di-
minale quelli de'dominii pontifìcii e del scorro delle prerogative antiche e odier-
regno delle due Sicilie, e tra le città in ne de'principi, massime romani, come Pa-
cui abbondano Roma e Napoli. Nel rea- lazzo, oltre la descrizione de' loro prin-
mcdelledue Sicilie ebbe origine dalle di- cipali palazzi che riportai a F'alazzi diRo'
verse dinastie che vi regnarono o prete- ma (F.), dicendo ancora delle loro gal-
sero il dominio, onde per le guerre tra leriedi superbi quadri, musei, biblioteche
glisvevi,gli angioini egli aragonesi, o- e ville. De'funerali de'principi e princi-
guuua delle parli rimeritò con soverchia pesse, comedi altri signori romani, parlai
abbondanza di titoli propri fautori ese-
i nel voi. XXVI li,
6i, 63, 69, 7 1. A.
p.
guaci. In Roma derivò dagli antichi e po- Famiglie nobili di Roma, a Nobile e No-
tenti baroni, alcuni de'quali ancora con biltà, a Famigliare, ed ancora Famiglia
lustro fioriscono, anche per le disposizio- de'cardinali e Palafreniere, comein al-
ni di Fidecommesso (nel voi. XXVII, p. tri relativi articoli, dissi moltecose riguar-
2()o dissi che la prima primogenitura di danti le famiglie principesche romane e
cui si ha notizia in Roma, l'istituì Luca i loro famigliari, ed anche morali. Tut-
Massimo col titolo di marchesato, in Prof- tora sogliono Papi decorare mediante
i

sedi, acquistato nel 544)> non cne da di-


i breve apostolico qualche personaggio e
plomi imperiali in tempi che si rilascia- famiglia del titolo e prerogative di prin-
vano con molta facilità e con troppi esle- cipe, come di duca e altri, come praticò
si privilegi e prerogative, ovvero per libe- Gregorio XVI;edaPio IX riportai quelli
ralità de'Papi, particolarmente coi loro da lui fatti, oltre la rinunzia de' Feudi
Parenti(F.) y quali furono fregiati di
\ tito- (al qual articolo vi sono nozioni appar-

li e onorificenze anche da altri monarchi, tenenti ai principi romani) di quelli che


come descrivo ne'moltissirai articoli delle tuttora li possedevano; così a Pio Vili,
principali famiglie. Abusando i principi e aLeone XII, a Pio VII, Di questo ulti-
baroni romani delle principesche Frati' mo e come notai altrove, si legge nel nu-
clugie (F-), di tempo in tempoi Papi ne mero 25 del Diario di Roma b* 6, di a- 1 1

dovettero frenare gli abusi e finirono con ver elevato alla dignità di principe ro-
abolirle, eziandio per togliere gli eccessi mano, mediante il consueto breve aposto-
derivali da quelle degli ambasciatori; a- lico^ tenente maresciallo austriaco conte
vendo Alessandro VII proibito loro il ti- Nugent, quale consegnò tal diploma
al
tolo di Altezza {F.) % che godono molti mani; avendo già rimarcato a
colle sue
principi di Germania, in uuo all'altro ti- Carrozza (F.), che Pio VII fece ascen-
tolo di Serenissimo (F.). Loro proprio ti- dere nella sua il detto principe. Riporta

tolo è quello di Eccellenza ( V.), ed anche Artaud, Storia di Leone XII, 1. 1, p. 106,
di Don (F.) } e di Donna (F.) alle princi- che conferì l'onorevole titolo di principe
pesse; ma particolarmente del primoa'no- romano per sé e suoi discendenti nell'or-
stri giorni se ne fa un intemperante e ri- dine che piacesse al titolare di stabilire,
dicolo abuso, in modo che la gerarchia e al visconte fratello del cardinal derilioni
a3o PR1 PIÙ
Tonitene, di cui e famiglia, comechè degli grazia con ammetterlo all' Udienza (/".)

antichi Chiaramonti, parlai anche a Pio in quella occasione con la Spada (/'.)
VII. A Camerlengo di s. Chiesa dichia- e il cappello. Ne'possessi de'Papi inter-
rai, che dehhono prestare giuramento di veniva baronaggio e nobiltà romana
il

fedeltà alias. Sede a quel cardinale, i no- risplendente per preziose e superbe vesti,
delli principi, duchi, marchesi e conti, tempestate di gemme di gran valore, con
«piando il titolo viene conferito per bre- magnifiche collane d'oro, cavalcando ge-
\e. Riporta il n.° 64^0
Ro- del Diario di nerosi ca vali i, e ci rconda la di stallieri pa ,
-

ma iy58.»> Giuseppe Grillo


Il duca d. lafrenieri, paggi e lacchè elegantemente
si portò avanti il cardinal camerlengo a vestiti, essendovi gara fra 'principi e altri

prestare il giuramento di fedeltà come titolati per figurare e fare onore al Pa-
principe romano, di poi in forma pub- pa.Erano preceduti dai loro Gentiluo-
blica si presentò a'piedi di ClementeXIII, mini e Maestri di camera (F.) , ince-
dov'ebbe il trattamento da principe ro- dendo il baronaggio ordinariamente do-
mano di i.° rango, ed in questa occasio- po Camerieri del Papa (F.) portatori
i

ne fece mostra di sontuosa corte, carroz- de'4 cappelli pontificali; talora, per le-

ze e bellissime livree; nello stesso giorno vare etichette, cavalcarono avanti la fa-

dopo il pranzo fu alla visita del cardinal miglia pontificia o coi camerieri di spa-
decano e poscia visitò lutti cardinali". E- i da e cappa del Papa o coi loro Foriere
gualmente descrivendo le funzioni de'Pa- e Cavallerizzo, e più aulicamente coi Ca-
pi e il loro possesso, ed altre pubbliche po-Rioni e Gonfaloniere del senato e po-
e solenni comparse, dico quanto è relati- polo romano(F.):pub vedersi anche Mae-
vo ui principi romani e alle loro prece- stri di Strada, Paggio, Prefetto di Ro-
denze, delle quali parlai eziandio nel de- ma, Ingressi solenni in Roma, nel quale
scrivere il loro intervento alle Cavalcate dicendo di quello de cardinali, raccontò
e Cappelle pontificie (V-), chiamati già de'genliluominiche vi mandavano prin- i

minoris polenliae ne ceremoriuxW, ne' voi. cipi, come ora fauno nella loro promozio-
Vili, p. 222, 224, ALI, p. 187 ed in al- ne alla porpora, oltre la visita personale
tri.Mei Ceremoniale stampato d'ordine colle nobilissime consorti. Tale assisten-
di Leone X, lib. 3, sect. 2, de ordine se- za e intervento alle pontificie cappelle e
dtndi in cappella, si assegna il luogo al cavalcale terminò nel secolo passato, ed
soglio pontificio pel senatore di Roma, ora oltre il Maestro del s. Ospizio, il Se-
conservatori, ambasciatori e altri baro- nalore di Roma coi conservatori in rap-
ni romani nel 2. e 3." grado del soglio; presentanza del baronaggio e popolo ro-
ciò diesi conferma ne\Ceremoniale stam- mano, non intervengono alle funzioni pa-
pato nel 1 56o, lib. 5, de incensatione al- pali altri nobili laici, ad eccezione del
taris, ove si parla de' duchi minori. Al- Principe assistente al soglio pontificio
lorché i Papi nel recarsi alle cappelle e- (F.) } che come il più degno prende luo-
rano accompagnali a cavallo dal Princi- go nel ripiano del trono. A Carrozza par-
pe assistente al soglio (f.), facevano al- lai dc'trcni de'cardinali principi, de'prin-
trettanto alcuni principi o baroni roma- cipi assistenti al soglio, degli ambascia-
ni ; per cui osservando Clemente XI che tori e de' principi romani, e del gran nu-
il duca Al, ilici (voi. ALI II, p. 3oo) noti mero di carrozze che si videro in alcu-
lasciava di corteggiarlo nelle funzioni del- ne solenni pompe o d'Ingressi in Roma
le cavalcate, portando anche seco a caval- (F.\, ed anchedell'ombrellino che si por-
lo il suo figlio, nella cavalcata per la ss. ta sulle carrozze e avanti i detti perso*
Annunziata deli 7 19 Io dichiarò princi- uaggi ,anche nei funerali. A Cavalli ,

pe di i.° rango, egli fece godere questa degli ornamenti d'oro usati dai cardi-
PRI PRI *3i
nali principi, dai principi assistenti al al soglio pontificio. Questa prerogativa
soglio, dagli ambasciatori e dai principi de'ciuffi e seterie di colore rosso, si vuole
romani, nei finimenti de'medesirai, e di derivata da s. Pio V,
quale nel 1572 il

quelli funebri simili, ancbe per le prin- elevando Paliano (^.)in principato, con
cipesse. A Baldacchino, insegna di di- moto-proprio posto poi in forma di breve
gnità principesca, notai che 1' usano in da Paolo V, concesse ai Colonna tutte le
sala e nella camera del trono, o d'udien- preminenze che godevano principi mag- i

za o d' etichetta , oltre gli ambasciatori giori, come gli altri grandi principi feu-
ed i principi assistenti al soglio, gli al- dataiide'dominii della Chiesa, cioè i du-
tri principi romani ed alcuni marchesi. chi di Urbino, di Ferrara, di Parma e
Ad Ombrellino, altra insegna di distin- Piacenza. Tutti gli altri comunemente
zione principesca, ed eziandio di giuris- adoperano ne'baldacchini il colore rosso,
dizione , meglio de' baldacchini
riparlai e negli ombrellini e seterie de'cavalli il

e loro uso che ne fanno delti ambascia- i celeste, qualcuno il verde: altri usano bal-
tori, principi assistenti al soglio, altri prin- dacchini, ombrellini e seterie de'cavalli,
cipi e marchesi romani, come de'loro di- tutto celeste o verde: i cuscini si fanno
versi colori, dichiarando altresì con più del colore dell'ombrellino. A lcuni poi dei
precisione quanto riguarda cavalli e car- i uominati personaggi tengono il baldac-
rozze, anche del magistrato municipale chino solo in sala. 11 Baldacchino si alza
di Roma
per le ultime pontifìcie dispo- nella sala e nella camera detta del tro-
Tuttavolta e siccome argomento
sizioni. no. Insala il baldacchino è di panno con
che niuno in Roma trattò, almeno e per trine e frangie di seta, ordinariamente
quanto sia a mia cognizione, di tutto farò gialle o di altro colore proporzionato a
più completa dichiarazione. Fra le pre- quello del medesimo. Simile al baldac-

rogative de'principi assistenti al soglio, chino è il dossello, eziandio nelle guar-


degli altri principi o duchi romani, dei nizioni, nel cui mezzo è lo slemma gen-
marchesi delti di baldacchino, oltre gli tilizio. Innanzi e a ridosso del dossello si

ambasciatori, vi sono le seguenti sui bal- elevaun bancone con copertone del me-
dacchini e treni di carrozze e cavalli. desimo panno ( o di pelle di corame o
Quanto ai colori essi variano a seconda di altra specie colorate sulla tavola), egual-
quelli adottati per tradizione o per qual- mente colle dette trine e frangie. So-
che memoria illustre dalle rispettive fa- pra alla tavola e accosto alla parete del
miglie come colori gentilizi. Per cui molti dossello si pone uno o due scalini o cas-

adoperano il colore rosso, altri il celeste, sette oblunghe (3 scalini usano alcuna
qualcuno il verde anche per avvicinarsi delle famiglie che s'imparentarono con
in certo modo alla tinta del precedente, sovrani, come segno de'gradini del trono
non essendovi propriamente una pram- reale, come la Doria, le quali famiglie
matica di uniformità, laonde riescono dif- costumano in questi stemmi di non in-
ficilile ricerche e la trattazione di que- quartale l'arme della moglie se non è di
ste particolarità, per cui mi furono ri- stirpe sovrana), per custodire le torcia di
chieste come per l'argomento del Lullo cera, le quali si pongono sul torciero (co-

e altri non pochi. Osserverò che Colon- i me si pure nella sala del Papa, la qua-
fa

na per privilegio, oltre baldacchini, usa-


i le non ha baldacchino, e in quelle de'car-

no il colore rosso anche nelle seterie dei dinali, nelle occasioni che vado a dire)
finimenti e flocchi de'cavalli, i quali or- nelleseredi visite oconversazioni,o quan-
nano con ciufficome cardinali (a que-
i do è venuto un cardinale, un ambascia-
sti li concesse Urbano Vili), massime nel tore, un principe o simili personaggi. A-
treno del Colonnese principe assistente vauti al tavolone molti per maggior de-
33i PRI PRI
coro erigono una balaustrata di legno co- carsi alle cappelle e funzioni pontificie,
lorata, che armonizzi col resto, he por- portandosi innanzi da un servo (come si

tiereo tende delle porle, nel drappo tal- pratica nella pompa funebre), ponendosi
volta sono più nobili del baldacchino, e- sul cielo della carrozza nel destro lalo
guale essendo il colore, con guarnizioni della parte posteriore, cioè quando den-
simili e stemma in mezzo. Nella stanza tro la medesima è il principe. Le seterie
chiamata del trono o dell'udienza, il bal- ed ifiocchi de'fìnimenti de'cavalli e le lo-
dacchino e il dossello sono d'eleganti drap- ro intrecciature, sono di seta frammiste
pi di damaschi o altri intessuli, talvolta a oro, cioè ai cavalli della carrozza no-
frammisti a oro, come d'oro o intarsiate bile, la quale pure si guarnisce con se-

con seta sono le fiangie, le trine e altri terie e ornamenti d'oro relativi, pel tre-

ornamenti. Nel centro del dossello si ap- no di formalità, ed i principi assistenti al


pende il quadro col ritratto del Papa re- soglio l'usano nel recarsi a dette funzio-
gnante (gli ambasciatori quello del pro- ni, con altra di seguito e due nelle feste
prio sovrano, cornei nunzi all'estero quel- o ricorrenze solenni, le quali carrozze di
lo del Papa). Rivolta al dossello è una se- corteggio tanto nelle seterie che nel la qua-
dia a bracciuoli coperta di seta o di vel- guarnizioni devono distinguersi pro-
lità e

luto, con dorature e altri ornati; gli scalini porzionatamente al grado. Prima gli am-
o predelle non hanno luogo, ma un pic- basciatori ed i principi usavano fiocchi
si pone sotto la se-
colo strato o tappeto d'oro ai cavalli delle loro carrozze di eti-

dia. L'addobbo della camera nelle pareti chetta, cosi romani: eccone ut)
i principi
e nelle finestre, 'come il tappetodel pavi- esempio, che servirà pure per altre no-
mento, deve armonizzare col baldacchi- tizie analoghe a questo articolo, e lo ri-

no edosselloanche nel colore, così le sup- cavo dal n.° 6780 del Diario di Roma
r
pellettili. Lunadoro, Relazione della cor- del 1760. » Sua eccellenza il sig. d. Fi-
te dì Roma i38
(edizione del
1646) p. lippo Orsini, martedì mattina all'effetto
dice: «Può e deve tenere il cardinale un di portarsi all'udienza della Santità di No-
baldacchino di panno rosso ben ricamato stro Signore, partì dal palazzo regio in
con sue armi in sala sopra la credenza, piazza Farnese, ove dimora con l'Eni.
et un altro baldacchino nell'anticamera; Orsini suo genitore, ministro plenipoten-
l'hanno sempre usato tenerlo i cardinali ziario di S. M. il re delle due Sicilie, con
di nascita eminente. Come ancora i car- treno nobile nuovo di carrozze,fìocchi d'o-
dinali nati principi ne sogliono tener più ro, ombrello,e servitù in pomposa nuova
di due, et a'piedi de'baldacchini, che si livrea di scarlatto rosso ben guarnita di
tengono per le stanze, vi va sempre un trina, e camisciuole gallonate d'argento,
bello strato di tappeto, o altro panno, et e con suoi paggi in una delle carrozze di
sotto il baldacchino vi si tiene una sedia seguito riccamente vestiti, e con tal de-
voltala dove si siede, alla cascata di detto corosa comparsa si condusse al Quirina?
baldacchino." L'ombrellino è di seta, tal- le, ove quasi contemporaneamente giun-
volta damascata, con cordoni e fiocchi si- se ancora in altro treno nobile ilsig/ car-
mili frammisti a oro, con copertina di dinale suo padre, secondo il giorno e l'ora
tela del medesimo colore. Si appende in all'eminenza sua accordata, quale entra tu
sala da un lato e fuori del dossello: dalla all'udienza di Nostro Signore, essendosi
parte opposta si attacca un cuscino co- fermato anticamera d'onore sua eccel-
in
perto dello stesso drappo o di panno, con lenza il sig. r
duca di Gravina suo figlio,
trine e frangi e come il baldacchino. L'om •
fu poi fatto passare da mg. maestro di
1
'

brellino si adopera nelle uscite di forma- camera nella camera segreta, e di lì, quan-
lità, i principi assistenti al soglio nel re- do la Santità Sua comandò, fu introdotto
PR1 PRI 233
covi ispada e cappello all'udienza di Sua cali loro contro i diritti ecclesiastici, dan-
r
Santità, presentandolo Io stesso sig. car- no forza e vigore ai nemicijsono prospe-
dinale al Papa come nuovo duca di Gra- rati quando perseguitano l'empietà. Il ti-
vina ; rassegnandosi così alla Santità Sua mor di Dio recò solo ai principi la feli-

il sig.
r
duca fu accolto con atti di somma cità, e l'oifesa di lui è la rovina loro. Deb-
r
clemenza, come pure il sig. cardinalesuo bono venerare non maltrattare le cose
,

padre; e datogli Sua Santità il congedo ecclesiastiche. principi malvagi furono


I

si condussero unitamente prima alla vi- lascialida Dio regnare, e lungamente pei
sita dell'Em. Rezzonico nipote di Nostro peccati degli uomini. Con l'ubbidienza e
Signore, indi a quella dell'Erri. Torreg- venerazione verso la sede apostolica sta-
giasi segretario di sialo, ne' loro rispetti- biliscono se stessi e lo stalo, facendo al
vi appartamenti nello stesso palazzo Qui- contrario si tirano addossoogui male:coin-
rinale, e trattenutisi qualche tempo iu battendo la chiesa eoffendendola, distrug-
discorso coi suddetti porporati, si resti- gono il proprio regno. Nell'emendazione
tuirono ciascuno coi loro treni di carroz- de' peccali de' fedeli si deve incominciar
ze, separatamente alla loro suddetta re- dai principi, altrimenti vana torna ogni
sidenza in piazza Farnese. Come poi so- fatica e mortificazione.Fu degna idea d'un
gliono praticare i novelli principi dipor- principe cristiano (così s. Luigi IX e al-
tarsi nel giorno stesso il dopo pranzo alla Enrico imperatore: prima che si
tri), s.

-visita di s.Pietro in Vaticano, e dell'Era, ponesse a giudicare ed a trattare gli af«


decano del s. collegio, vi andò l'eccellen- fari del regno, faceva orazione e limosi-

za sua verso ore 22 nella medesima


le ne. I principi facilmente dalla virtù pas-
pubblica forma " indi ne'seguenti gior- sano Manuello imperatore die e-
al vizio.

ni visitò tutti i cardinali. Altrettanto tut- sempio di ottimo principe annullando ,

tora si pratica dai principi, duchi e altri con legge quello che avea malamente or-
signori,quando succedono ai genitori, o dinato. Molte altre analoghe erudizioni
se mancanti di essi, quando sono dive- si possono leggere nelle Sluore del p. Me-
Muli maggiori di età. nochio. De'doveri de'principi, ed anche
Diverse erudizioni sui principi anche de'sudditi, tenni proprosilo in più luoghi,
sovrani, possono leggere nell'indicedel-
si come a Re. De' donativi che i Papi so-
l'annalista Rinaldi: eccone alcune indi- gliono fare ai principi, V. Rosa d'oro, Fa-
cazioni dedotte dalla storia. I principi dei scie,Stocco e Berrettone; ed a Funerali
sacerdoti non aveano nel sinedrio prero- quelli che celebrano pei sovrani defunti.
gativa di luogo, né altro segno d'onore, II cardinal de Luca ci die 77 principe :

per prescrizione d'Erode. I principi sono cristiano pratico , Roma


1680. Andrea
d'ordine inferiore ai sagri ministri (quan« Mendo, Il principe perfetto, ed i mini-
lo alle distinzioni del bacio del libro del- stri adattali,documenti politici e morali
X Evangelo o Messale, del bacio di Pace corredali d'emblemi, Roma 1816.
della Messa dell' Incensazione e altro che
, PRINCIPE assistente al soglio pon-
la chiesa accorda ai principi, in questi e tificio, Stator proxirnus a solio Pontifi-
iu altri articoli lo notai, come a Laico), cis maximi, come lo chiama Morcelli. La
ed i cristiani devouo essere ubbidienti e maggiore tra le dignità laicali che hanno
soggetti ai principi. Esempiodi modestia luogo nella cappella pontificia, ed in tut-
cristiana die s. Atanasio nello scusaregli te le sagre funzioni che assiste e celebra
errori de'principi. Quando procurano il il Papa, oltre ai concistori pubblici , co-

bene della religione sono prosperati da me quello che in tutto il tempo della fun-
Dio. I principi facilmente sono sospinti in zione sta in piedi sopra il ripiano del Tro-
erroreedifliciliucnle si correggono. 1 peo- no (fy .) pontificio a destra del cardinale
2.34 P^ 1 PRI
i.° diacono che siede accanto al lato de- astenga, intervenendo egli soltanto quan-
stro del Papa, ricevendo dopo il gover- do il Pontefice la celebra o vi assiste, essen-
natore come vice-camerlengo e prima de- do il di lui uffizio specialmente addetto
gli altri Prelati [V.) di fiocchetti sul tro- alla sua augusta persona. Quando il prin-
no medesimo l'incensazione e la pace. Di cipe interviene si reca nella camera se-
questo onorevolissimo posto ne dà la ra- greta contigua a quella ove risiede il Pa-
gione mistica Mucanzio, presso i Bollati- pa, e col Governatore di Roma (P.) lo
disti, Ada ss. Jan. t.
7, p. 166, n.°438. precede camera de' paramenti. Se
alla la
1 principi assistenti al soglio pontificio, funzione si celebra nelle chiese di Roma,
per privilegio perpetuo fino dal secolo il principe si porta ad attendere il Papa
XVI sono due nobilissimi capi delle ec-
i nelle sagrestie delle medesime; ma se il

celse e antichissime famiglie romane Co- Papa abita nel palazzo Vaticano e la fun-
lonna e Orsini (F.) che a vicenda uno ,
zione ha luogo nella propinqua basilica,
per volta adempiono allo splendido uffizio. il principe si reca nella delta camera se-
Talvolta Papi compartirono questo o-
i greta, alla quale dopo la funzione accom-
nore e il cospicuo grado di assistente al pagna il Papa, ciò praticando sempre con
soglio per concessione personale anche , quelle delle cappelle pontificie palatine
ad altri principi e insigni personaggi. An- del palazzoche abita il Papa. Allorquan-

ticamente assistevano eziandio al trono do i portavano in quattro di det-


Papi si

papale il Prefetto di Roma, gli Ambascia' techiese con Cavalcata (P.) solenne, ciò
-

tori (F .) ed altri Principi (^.), simulta- che durò sino e inclusive a Pio VI, v'in-
neamente a questi due principi Colonna terveniva il principe a cavallo col gover-
e Orsini, detti per eccellenza principi as- natore di Roma, servito da due paggi, dal
sistenti al soglio pontificio, uno de'quali decano e dai suoi staffieri , seguiti dalla
con un ambasciatore e standoli principe croce papale e circondati dalla guardia
alla sinistra del trono (perchè gli amba- svizzera, dopo aver sostenuto al Papa la

sciatori aveano la precedenza sui princi- staffa per montare sul suo cavallo e que-
) contemporanea-
pi assistenti al soglio sto guidato a mano sino alla metà delle
mente somministravano al Papa le can- piazze Vaticana o Quirinale, subentran-
dele e le palme benedette per la dispen- do poi a prendere le redini i conservato-
sa e gli prestavano tutti quei distinti uf- ri e priori de'caporioni, uffizio che eser-
fizi che qui accennerò, avendone tratta- citarono imperatori , re e altri sovrani,
to di tutti e colle particolarità che gli sono come descrissi a Palafreniere; ed il car-
proprie in tutti i relativi articoli e princi- dinal vescovo di Selva Candida (di cui a

palmente a Cappelle pontificie. Lunado- Porto) anticamente per sostenere la staf-


10, Relazione della corte di Roma (ediz. fa avea in dono pontificii guanti. La car-
i

del 1646), p.io4, dice che cardinali do- i rozza del principe col maestro di came-
po avere resa sul ripiano del trono l'ub- ra e il gentiluomoseguiva quelle del Papa.
bidienza al Papa salutano i due cardi- , Siccome questi dopo la funzione tornava
nali diaconi assistenti ,
gli ambasciatori, alla sua residenza in carrozza, il princi-
ed principi del
i soglio, ciò che tuttora fan- pe reslava Se poi il Papa
in sua libertà.
no, meno i secondi che non più assistono. in dette cavalcate solenni vi andava in
Riceve dal cursore apostolico l'intimo e carrozza , questa precedevano a cavallo
con i -elicili ila quando vi è, a tutte le cap- il governatore e il principe. Prima sole-
pelle, solenni funzioni papali e concistori vano i Papi portarsi alle funzioni delle
pubblici. Qualora il Papa non intervie- cappelle delle chiese di Roma in carroz-

ne alla funzione, il prelato maestro di ca- za o in sedia scoperta con l'accompagna-


mera ne previene il principe, perchè se ne mento a cavallo del principe assistente
,

PR I PRI a35
al soglio, di nitri principi e del magistra- re cogli ambasciatori. Nel i6o5 per Leo-
to romano. Questo accompagnamento a ne XI cavalcò Virginio Orsini, seguito da-
cavallo del principe assistente ebbe luo- gliambasciatori. Ordinariamente prin- i

go anche quando il Papa si recòsempli- cipi assistenti ne' precedenti possessi era-
cernente a visitarequalche chiesa. Ne por- no andati cogli altri principi e baroni ro-
terò due esempi. Leggo nel n.° ^43 del mani. Ed i nipoti de'Papi cavalcavano e-
Diario di Roma i 7 1
9, che Clemeute XI gualmente innanzi o con gli ambasciato-
dal Quirinale si portò in carrozza alla ba- tori, essendo spesso Generali di s. Chie-

silica Vaticana per la cappella della Cat- sa (^.). Neh623 pel possesso d'Urbano
tedra dopo la quale passò a visitare il
,
VIII vi fu questione tra conservatori di i

ss. Sagramento solennemente esposto in Roma e d. Filippo Colonna, che


primi i

s. Marcello, servito a cavallo dal conte- volevano precedere-.il Papa decise in fa-
stabile Colonna e conservatori del popo- vore del principe assistente al soglio e lo
lo romano che aveano assistito al soglio. fece andare a sinistra del proprio nipote
E nel n.° 68 del Diario eli Roma 1 72
1 1 d. Antonio Barberini, ma i conservatori
che Innocenzo XIII per la festa di s. Ce- protestarono sul j'us della precedenza.
cilia andò a visitarne la chiesa , accom- Narra Cancellieri ne Possessi, p. 202, che
pagnalo a cavallo dal duca di Polidichia- la pretensione de'conservatori si fondava
rato principe assistente al soglio. Le altre per aver preceduto d. Virginio Orsini nel-
cavalcale in cui cavalcava il principe as- la cavalcata di Leone XI; ma d. Filippo
sistente al soglio erano quelle del Pos- Colonna rispose che si servissero del lo-
sesso (/^.) del Papa, nelle quali rendeva ro privilegio con casa Orsini, ma non con
al capo della Chiesa il narralo omaggio, casa Colonna, che loro avea sempre pre-
nel montare a cavallo e nel condurre que- ceduto , come nella cavalcata del gene-
sto per un tratto di strada, subentrando rale Aldobrandini nel 1^95. Dipoi in quel-
i conservatoli pel resto della via. la pel prefetto di Roma Barberini, d. Mar-
Nella raccolta delle relazioni de Pos- c' Antonio ebbe la mano diritta dall'Or-
sessi che pubblicò Cancellieri, trovo per sini. Altra grave controversia insorse sul-
a
la i. volta l' intervento del principe nel la precedenza tra'priucipi e il Savelli am-
1 5 1 3 per quello di Leone X. Dopo il se- basciatore imperiale, nel possesso d'In-
natore, Principes de solio cum officiali- nocenzo X , e lutti cavalcarono innanzi
bus honorariis , indi il duca d'Urbino pre- al governatore, il quale sempre ebbe su
fetto di Roma: in altra relazione sono e- lutti la mano. In altra relazione le<™oche
DO
numerati Fabrizio Colonna e Giulio Or- i principi e baroni romani cavalcarono
avendo in mezzo Gio. Giordano Or-
sini, prima de'cubiculari del Papa, e che Sa-
sini, quindi i Savelli, i Conti e altri baro- velli andò alla sinistra del governatore,

ni, come altri Orsini; dunque erano quei essendo anche maresciallo di s. Chiesa
principi che collettivamente assistevano (/^.). Nel 1667 chiaramente si legge, che
il trono, tranne il Colonneseche già era per Clemente IX, il governatore proce-
insignito della singolare qualifica di prin- deva in mezzo all'ambasciatore di Frauda
cipe assistente oper dir meglio esercita- ed al contestabile Colonna. A Pbesbite-
va sua assistenza nel ripiano del tro-
la rio raccontai che in questa funzione es-
no, mentre gli altri ne occupavano gra- i sendo succeduta agli antichi presbiterii
dini siccome toccai a Pbinciì'e. Nel posses- la dispensa delle medaglie ai soli cardi-
so di Gregorio XIV deli 5go Michele Pe- nali e poi pai ticolarmenle agli altri, i Pa-
retti cavalcò avanti gli ambasciatori, do- pi volleradistinguereil principe assisten-
po i quali il Governatore, nel quale arti- te con farglielesomministrare subito ap-
colo riportai più esempi del suo incede- pena distribuite al trono, a mezzo del te-
236 PRI PR l

sonerò, così agli ambasciatori. Anche nella scico il Senatore ed i Conservatori, e do-
cavalcata del possesso il principe del so- po essi il Maestro del sagro ospizio (F.)',

glio era corteggiato dai suoi paggi, deca- il principe versa per ultimo, come il più
no e staffieri in ricche livree. Nel 1676 degno, t'acqua sulle pontificie mani. Les-
pel possesso di Innocenzo XI altra con- si d'un pontificale di Clemente XI, che

troversia ebbe luogo sulla precedenza, non l'acqua alle mani la dierono, 1." l'amba-
volendo gli ambasciatori cavalcare col sciatore di Ferrara, 2. il secondo conser-
principe, al modo riportato a Governa- vatore, 3.° il pri uio conservatore, 4-° l'am-
tore. Per Alessandro Vili dopo gli am- basciatore veneto, non essendo interve-
basciatori cavalcarono il principe Ode- nuto il principe del soglio. Inoltre il prin-
scalchi generale di s. Chiesa, col conte- cipe assistente al soglio cogli ambascia-
stabile Colonna; dopo la funzione il Papa tori sosteneva l'asta del baldacchino, sot-
ritornò al palazzo Quirinale egualmente to il quale procedeva Papa dopo l'aper-
il

com'era andato in Lettiga (f^.), servito tura della Porla santa (A.). Leggo nel
dai principi del soglio, prelati, litolati e Diario mss. del ceremoniere di Clemen-
r
cavalieri.Per Innocenzo XII neh 6q~i ca- te XI mg. Cassina , che nel vespero so-
valcarono il contestabile Colonna, gli am- lenne della festa di s. Pietro deh 707, es-
basciatori e il governatore. Nel voi. I, p. sendo intervenuto l'ambasciatore veneto
3oo eseg., trattando del posto degli am- Nani, che si ricusava di dare la pace al
basciatori ne' possessi e cappelle, pallai contestabile principe assistente al soglio,
della precedenza che 1' ambasciatore di per 1' abuso in ciò introdotto uel 1692
Bologna voleva sul contestabile, di quel- dal suo predecessore Contarmi e dal ce-
la di Marti nilz ambasciatore imperiale sareo Lieclrestciu, per cui la repubblica
che esigette in detto possesso sul princi- aveagli inculcalo di nulla innovare; laon-
pe medesimo, per cui il Papa ordinò al de e di consenso del Papa il principe si

Colonna che senza pregiudizio di sue ra- collocò a sinistra del soglio restando solo
gioni precedesse: dipoi Martinitz voleva a diritta il veneto. Molli furono i discor-
esigerla anche sul governatore, e non vol- si e ricorsi fatti col cardinal Otloboni (for-
ledare la pace sul trono al contestabile se come protettore della cappella ponti-
Colonna, col pretesto di essere feudatario eia, di cui nel voi. Vili, p. 37) e con d.
d'un sovrano della sua imperiale famiglia Orazio Albani fratello del Papa. Questi
austriaca; inoltre la pace fu pure negata si portò dal Cassina a domandargli se vi

sotto Clemente XI dall' ambascialo!' ve- erano esempi sull'assistenza al trono nel-
neto e poi passata nel 1 709 da altro am- le due parli destra e sinistra, egli rispo-
basciatore imperiale, questioni che ripro- se affermativamente, massime nelle fun-
dussi anche altrove, come nel voi. IX, zioni delle candeleedelle palme per som-
j). 36 1. E siccome per queste pretensio- ministrarle al Papa , come dai seguenti.
ni nel pontificato di Clemente XI cessa- Nel 1 656 l'ambasciatore di Venezia era
rono gli ambasciatori d'intervenire alle a destra e d. M, A. Colonna a sinistra col-
funzioni ecappelle pontificie, ovesostene- le palme. Nel 67 71'amba sciatore diFrau-
1

Aimo lo strascico della Fulda e del Man- cia a destra e il principe a sinistra colle
/o(/".) pontificio, e som ministra vano l'ac- palme, Ncllostesso modo colle candele si

qua per la Lavanda delle mani(F.) al- praticò neh678, 1679, 1682, nel quale
ternativamente col principe assistente al auno eravi l'ambasciatore di Francia e
soglio, a questo restò l'onore di essere il Lorenzo Colonna duca di Paliano. Nel
solo laico sul ripiano del trono papale, 1695 l'ambasciatore veneto e il Colonna,
oltre il sorreggere Io strascico, e in sua ih .° a destra, il 2. a sinistra, palma de-
uiancauza suppliscono a sostenere lo stia- UtlerunC, Ma ostinandosi il Nani di non
o

PR1 PR I 33 7
voler passare la pace al principe assisten- (dicuipurene'vol.XVHT,p.'239,XXXH,
te ni soglio, per le ulteriori istruzioni a- p. 3o, avendo nel voi. XLI, p. 29 notato 1

vute dalla sua repubblica, uè convenen- un caso, in cui procedendo col governato-
do a Clemente XI tollerare ulteriormente re e maggiordomo, ebbe su quest'ultimo
siffatte pretensioni, non fece più invitare la precedenza ), il principe assistente in-

alla cappella l'ambasciatore, terminando cedeva col governatore di Roma a sini-


così la cumulativa assistenza al trono de- stra, ed al presente col prelatodi fiocchet-
gli ambasciatori, coi principi assistenti al tiVice-camerlengo di s. Chiesa (/^.), ri-
soglio pontificio, che restò unicamente a cevendo dopo di questi l' incensazione e
questi. Già lo stesso Papa non avea voluto la pace, e dalle mani del Papa e sul tro-
permettere nel suo possesso , che il duca no riceve le candele, le ceneri, le palme, gli
di Parma gli sostenesse la staffa eguidasse Agnus Dei j\a comunione nelle solennità
il cavallo, ma si servì del contestabile Co- di Pasqua e Natale pel .° la riceve tra'no- 1

lonna principe assistente al soglio, che da bili laici che visonoammessi,dopo cardi- i

allora in poi senza il concorso degli amba- nali diaconi.Egualmente ai luoghi ricor-
sciatori continuò a farealtrettantone'pos- dati ho detto quando e come sostiene i

sessi dei seguenti pontificati sino e inclu- lembi dello strascico della falda e manto
sive a Pio VI che lo prese a cavallo, do- dpi Pontefice (uffizio che esercitarono di-
po il quale incedendo i successori in car- versi sovrani), il quale comincia a sorreg-
rozza a detta solenne pompa, il principe gere quando il Papa dalla camera de'pa-
assistente al soglio non vi ha luogo nel- lamenti o sagrestie si porta in cappelle
l'andata e ritorno, bensì si trova nel por- nelle chiese al luogo della funzione; non
tico della basilica Lateranense pel resto che quando e come versa l'acqua sulle
della funzione. Ne' possessi di Clemente pontificie mani genuflesso. Il Papa nella
XIII e Clemente XIV, il governatore di funzione delle candele benedette ne ri-

Roma e il principe assistente al soglio li ceve tre, due grandi ed una piccola, li

accompagnarono a cavallo, benché quei prefetto delle ceremonie ripone pel Pa-
Papi nel ritorno andassero in carrozza. pa una delle grandi, altra simile conse-
Neil' ultimo possesso preso nel 1846 da gna al principe assistente al soglio, il qua-
Pio IX, il principe Orsini assistente al so- le la tiene accesa nella processione e nel-
glio e senatore di Roma, ricevè da mg/ la messa a' suoi tempi; dopo la quale la

tesoriere due medaglie d' argento, dopo lascia smorzata un lato del trono, ove
in
che il Papa le avea date per presbiterio si reca a prenderla un suo famigliare per-

ai cardinali. E per finirla colle cavalca- chè rimane al principe. Il medesimo pre-
te aggiungerò, che nel voi. XXlV,p.i47 fetto consegna la candela piccola al ca-
rimarcai, che nel solenne ingresso di Cle- meriere segreto coppiere, il quale la reg-
mente Vili in Ferrala, fu preceduto dai ge quando non la tiene il Papa, e poi gli

principi del soglio pontificio, cavalcando resta insieme al paramano. 1 tempi in cui
dopo gli ambasciatori. ilPapa tiene questa candela piccola, so-
Ripeto, che tultociò che riguarda l'in- no quando incede in processione sulla
tervento alle pontificie funzioni de'prin- sedia gestatoria , e nella messa durante
cipi assistenti al soglio pontifìcio, e quan- la lettura dell'evangelo, e dall'elevazio-
to in esse esercitano nel servire il Ponte- ne sino dopo la comunione ; pe' quali
fice vestito degli abiti pontificali, con det- tempi il cameriere segreto coppiere la
taglio lo descrissi a Cappelle pontificie, consegna al cardinale i.°diacono che la

negli articoli citati ed altri, come a Ca- pone in mano al Papa. Nella funzione
nonizz azione ed in quelli analoghi. Nel- e messa delle palme benedette, in tut-
le processioni e all'adorazione della croce to quanto si pratica lo stesso. Quando il
238 PR I PRI
principe assistente alsoglionon intervie- pa fino al 1846: ne riporta la figura Fa-
ne alte pontifìcie funzioni ninno occupa laschi, La gerarchia ecclesiastica,^, ii".
il suo decoroso posto: lo strascico allora Esso si compone di calze di seta, calzoni
lo sorreggono il senatore o il conservato- corti, gonnella , abito di corte o di città
re di Roma più antico, e dal proprio po- come vogliam dire, corpetto, mantello
sto; i medesimi in vece del principe as- grandioso di seta e nelle solennità lista-
sistente, nelle funzioni delle candele e to di alti merletti pure neri; cappello, e
delle palme sostengono quelle del Papa scarpe con fibbie; collare o bragiuole, e
e restano ad essi. Inoltre il principe as- manichetti di merletto bianco; spada al
sistente al soglio, quando pei soli cardi- fianco con impugnatura di acciaio. Nelle
nali la sera della vigilia di Natale si fa- Notizie di Roma
principi assistenti al i

ceva la cantata e la cena nel palazzo a- soglio sono riportati dopo mg. r vice-ca-
postolico, e quando nel medesimo s' im- merlengo e prima degli altri prelati di
bandivano i pranzi (questi e quella de- Ora vado a parlare della ori-
fiocchetti.
scritti ne'vol.Vili, p. 3oi e 3 5, IX, p. i gine degli attuali principi assistenti al so-

i o4) nel giovedì e venerdì santo (per cui glio , le cui nobilissime famiglie godono
Galletti lo paragona all'antico Primice- in perpetuo dell'onorificenza; e degli al-
rio della s. Sede, Vedi, anche nel prece- tri che fecero i Papi nelle persone sol- ,

dere il Papa quando non sostiene lo stra- tanto di alcuni personaggi, senza che la
scico,poiché nel giorno di Pasqua pran- prerogativa passasse alla loro famiglia.
zava con io cardinali nell'ultimo luogo Due sono stale sempre le famiglie no-
alla mensa pontificia), aveva la singolare bilissime romane che hanno goduto il pri-
distinzione di esservi egli soltanto ammes- vilegio di assistere al soglio pontificio, la
so. Il principe assistente al soglio si reca Colonna e la Orsini ne' loro primogeni-
alle nominate funzioni pontificie con l'ac- ti, inmancanza de'quali i secondogeniti,
compagno delle così dette cappe nere gen- i quali hanno portato il titolo di Prin-
tiluomo e maestro di camera, e con quel cipi assistenti al soglio pontificio. Ripor-
treno nobile che indicai ne'vol. Vili, p. ta Cancellieri ne Possessi, p.202,che nel-
23 i, X, p. 12 i, e meglio a Principe, ove lo Statuto di Roma si nomina prima la

dico ancora del baldacchino che alza in casa Orsina che la Colonna, omnesex n-
sala e nella camera del trono (al quale traque domo Ursinorum , et Colomnen-
articolo discorro pure della pompafune- sium. Nel ceremoniale ove si prescrive
bre), ed altro, ricevendo gli onori mili- l'incontro dell'imperatore, si diceche ve-
tari dai quartieri delle milizie innanzi ai nendo a Roma, il capo della casa Orsina

quali passa. Con questo medesimo treno coi suoi parenti devonoincontrarlo a Pon-
principesco visita i nuovi cardinali, con te Molle, e il capo di casa Colonna a Vi-
quelle particolarità che notai ne'vol. IX, terbo, come ebbe luogo nel i4?2 per Fe-
p. i
77, XV, p. 243 e altrove;avendo det- derico III, e lo notai nel voi. XXXV, p.
to a Campanella, prerogativa de'principi, 174. Per lo che sembra che la preceden-
che nel fare le visite ai nuovi cardinali i za tra le due case dovesse averla la Or-
principi assistenti al soglio, come gli am- sina, ma la Colonna trovasi di avere as-
basciatori e nipoti del Papa la campa- , sistito prima di essa al trono papale nel-
nella del visitato doveva suonare nell'en- la cappella palatina e altre pontificie (un-
trata e nella partenza. Quanto alle ve- zioni. Giulio II beneficòe s'ini[):irentòcoi
sti che indossa e l'abito antico tutto ne- Colonna^ cogli Orsini, onde vuoisi da al-

ro de'principi romani, semplice e nobile, cuno, che pel famoso trattato di pace col
ed era eguale a quelli del Foriere mag- quale pacificò le due potenti famiglie, al
giore e del Cavallerizzo maggiore del Va •
modo narratoa quegli articoli, sia derivata
PRI PRI a3 9
alla i /la singolare prerogativa di principe ut dux, habuit locum iu solio Papae. Sac-
assistente al soglio pontificio. Però comu- Clem. VII i529diedom. i,mens.ang.
nemente si crede che Giulio li abbia com - in cappella habita prò publicatione foe-
partito questo onore ai Colonnesi fino dal deris inter Papam et imperatorem ac
, ,

i5o3, mentre la detta concordia si sti- regem Ferdinandum Hungariae regem,


pulò nel i5i i. In prova di che si legge supervenit princeps d. Filiberlus Oran-
ne' Diari dei ceremoniere con temporaneo ges, qui stelit in solio et apud eum A- ,

Paride de Grassis, che i5 agosto i5o3 a' scanniti) Columma ,


qui dux Taleacotii,
nella festa dell'Assunzione di Maria Ver- inde sena toc, licetPapanoluisset,de Asca-
gine, nella messa in s. Maria Maggiore, niodixi, quod alia sicstelit, et tuncacquie-
Papa praesente, Prospero Colonna tam- vit ". A Paolo III narrai che nel ponti-
quam dux Trajectifu it in stala ducis idem ficale celebrato nel 1 536 alla presenza di
ante mazzeriis ad dexleram Papae, et Carlo V , a questi gli levava e metteva
d. Constanti nus adsinislras. Ma deve es- la corona Ascanio Colonna, ed il berret-
sere sbaglio di data,imperocchèallora vi- tino sotto la corona il marchese del Va-

veva Alessandro VI ed era infermo, mo- sto. Nel voi. XLIX, p. 1 5 1, dichiarai che

rendo a' 18 o 19 agosto i5o4- *» P. Co- Pio IV nel i56o favorendo Paolo Gior-
llimila dux
Trajecti etFundorum comes dano Orsini, con erigere in ducato Brac-
in vig. Epiphaniae ad vesperas stelit in ciano (Z7".) e in marchesato Anguillaia,
gradibus solii supra senatorem,quod mul- feudi degli Orsini ,
questi in quell'anno
ti prima facie quasi improbarunt caere- cominciarono ad assistere al soglio pon-
moniariis. Tamen memor, quod de anno tifìcio senza pregiudizio dei Colonna; ed
superiori jam stetisset Prosper in eo lo- in fatti il contemporaneo storico Rossi
cum in die Assumplionis B. M.V. inec- riferisce che nel i568 die 12 funi» in ve~
cles. s. M. M. posui eumdem,ut alio qui speris Trinitatis, M. Ani. Columna dux
positus fuerat, quoti card, de Medicis, qui Taleacotii (di questo ducato parlai a Pe-
fuit postmodum Leo X, dixit verum es- scina ) caudam pluvialis portavit } et in

quod caeremoniarius dixerat,


se, et bo- cappella fuit in solio sibi debito, tamquant
num esse, quod fccerat. i5j4 diei 1 febr. principi de minoribus. Apprendo da Gal-
inanniversuriisJulii II, Prospei Columna tico, Acta caerem., p. 395, che nel 1 585»
dux Trajecti comparuit infra missam, et perla coronazione di Sisto V: In solio ste-
Papa jussit eum poni ad dexleram suam lerunt senator Urbis pritnus, deinde ora-
subduce Bari, filioMediolani ducis. i5i6 tor Galliae, oralor Venetiarum ) nipo- i

dom. Adventus Prosper Columna stetit ti del re di Giappone, d. Giacomo Bon-


in gradu solii sublimi apud Papam sic , compagno duca di Sora e generale della
Papa volente et jubenle. 5i 7 die pe-
, 1 Chiesa, marchese di Soriano governa-
il

nult. maii in vig. Pentecostes fuerunt ve- tore di Borgo, il marchese di Riano luo-
sperae Papa praesente, qui mihi manda- gotenente generale della Chiesa in g'a- :

ci, ut honorem d. Prosper de Columna dibus solii sederunt conservatores Urbis,


ducem Trajecti, et petii, analiquid par- ed altri nobili giapponesi e altri baroni.
ticulare placent, et remisit omnia mihi. » Primi, qui tulerunt baldacchinum ad
Sic ego feci, quod portare! caudam plu- aula ducali usque ad porticum s. Petri
vialis , et in cappella esset stans ad de- fuerunt oratores , et nobiles majores de
xleram solii, de senatore si veneri t, con- solio. Secundi a porticu usque ad aliare
currentis quod faceret , ut sibi placeret. ss. Sacramenti in capellas. A ndreae fue-

Ex Diar. Blas. de Caesena sub Hadriani runt nobiles barones. Tertii a capellas.
Vi. i52i die veneris 26 dee. in festo s. Andreae " a quella di s. Pietro ove do-
Stephani lll.mus d. Ascanius Columna, vea il Papa celebrare, furono cavalieri i
a4o PRI PRI
di s. Pietro. Quarti, dopo la messa da det- lesue pronipoti, Flavia a Virginio Orsini
ta cappella di s. Pietro al luogo della co- duca di Bracciano, Orsina a M.Antonio
ronazione portarono le aste il senatore, Colonna duca di Paliano {f^.). » Ad in-
i conservatoli,! caporioni. Leggo in Rat- tuito di queste nozze, tanto il Colonna
Della famiglia Sforza 1. 1 p. 288, che
ti, , che l'Orsini (erano cugini e tenevano in
Gregorio XIII (egli sbaglia o per errore Roma la maggioranza e il i.° luogo fra
di stampa in dire Gregorio XlV)avea tutti baroni romani) furono fatti assi-
i

fatto assistente al soglio pontifìcio il pa- tenti al soglio, e sembra che una tale o-
fi

rente Mario I Sforza conte di s. Fiora , norifìcenza perpetuata in ambedue le fa-

luogotenente generale di s. Chiesa. Nella miglie da quel tempo si abbia a ripetere,


messa solenne che il Papa celebrò nel Na- e che alla medesima si debba riferire ciò
tale 1 584 scrive Alaleona:» Adfuit ora tot* che racconta il Tempesti, che Sisto V per
regischristianissimi paratus (eli quel ve- togliere qualunque motivo di differenza
lo che si pone sulle spalle a chi versa l'ac- tra'due primari baroni romani, dichiarò
qua sulle mani pontifìcie, voi* XXXVII, che precedesse chi avanzasse l'altro in etìi"
p. 186), et orator Poloniae simililer pa- ( aggiungerò col Tempesti, decretandoli
ratus, gubernalor (forsedi Borgo, voi. VI, nel resto eguali). Altrettanto riporta No-
r
p.6),et quatuor nobiles sedentes (bisogna vaes nella Storia di Sisto I > e che dichia-
dire che prima sedessero, ora stando sem- rò ambedue le famiglie con quelle de' Con-
pre diritti, se pure non sedevano sui gra- ti e Savelli le più. illustri e più antiche di
di o dopo come conservatori che sie- i , Roma, e tra le principali d'Italia. 11 si-

dono sotto il senatore o sul gradino do- mile riportai ne'vol. XIV, p. 292, XLIX,
po la predella dello stesso ripiano del tro- p.159 ed altrove. Dal medesimo Ratti, t.
no ove siede il senatore mentre prin- , i 3oi e 3o3 abbiamo che Paolo I
i, p. ,

cipi stanno sempre diritti sul ripiano) in Sforza marchese di Proceno fu luogote-
solio, qui dederunt aquarn manibus Pa- nente generale di s. Chiesa sotto Grego-
pae. Ponti fex quatuor lavit manus in
. . . rioXIV eInnocenzo IX, e come tale, per
m'issa; primus fuit ut supra dixi qui de- testimonianza d'Alaleona, ne'due ponti-
dit aquam manibus Papaejsecundus fuit ficati in tutte le funzioni venne annove-
marchioRianijterliuslllmusMariusSfor- rato tra gli assistenti al trono pontifìcio.
tia; quartus orator Bononiae". Pag. 35 1 Come tale intervenne alla solenne caval-
e 36o, che Sisto V nel 585 fece il pro- 1 cata che fece in Roma il duca di Monte

nipote Michele Peretti, d'anni otto, assi- Marciano, dallo zio Gregorio XIV dichia-
slente al sogliopontifìcio, governatore di rato generalissimo delle truppe ecclesia-
Borgo, carica propria de'nipoli del Papa, stiche contro gli ugonotti, nella qual fun-
e poi capitano della sua guardia. Il cere- zione il Papa benedì le bandiere e die al
pioniere Alaleona descrivendo la funzione duca il bastone del comando in s. Ma-
della2.'\lomenica dell'avvento 1 585 regi- ria Maggiore alla presenza di 38 cardi-
strò (Tempesti, Stor.di Sisto V p.8, dice
t
nali; la 1 .'delle quali bandiere portò Pao-
a
che l' Alaleona descrive nel Diario de 1
7 lo , la 2. Pietro Caetani comandante la
maggio 1 586, che Roma vide sedere in cavalleria. »»In sequela di questa sua de-
parte presso l'augusto trono di Sisto V, corosa carica, Paolo godette ancor l'ono-
Michele Peretti): filmo D. Michael?. Pe- re di essere principe assistente al soglio,
rdio pronepotc Ponlifìcis,et Burgiguber- quale erasi similmente goduto dal di lui
nalore annorumoclo in solio. HPapal'a- fratello Mario ".

vea emancipato dalla podestà paterna. Alaleona nel descrivere l'ordine della
Ratti aggiunge a p. 35g, che Sisto V nel cavalcata pel possesso di Gregorio XV
medesimo giorno 20 marzo 58q maritò 1 nel 1621, racconta. » Jo. Geoigius Al-
-

PRI PRI i4»


dobrandinus, princeps Bassani, marilus na, il quale diede a lavare le mani al Pa-
Excmae d. comilissae Hippolitae nepotis pa "Stando in piedi i cardinali, i patriar-
Papae, quem Exc.mo d. Jo. Georgiurn Pa- chi, gli arcivescovi e vescovi, assistenti e
pa declaravit suum nepotera cum omni- non assistenti al soglio ,
e inginocchioni
bus honoribus, et privilegiis nepolum Pa- tutto il resto della prelatura, capi degli
pae. Idcirco erit unus de stanlibus in so- ordini religiosi, e principi laici che hanno
lio". V. Ludovisi famiglia. A questo arti- luogo in cappella, come prescrive il ce*
colo ancora che Nicola Ludovisi ni-
dissi remoniale romano (e lo dimostrai a La-
pote di Gregorio XV
sposò d. Costanza vanda delle mahi), nel lib. 3,cap. Quan-
Pamphilj^V.) nipote d'Innocenzo X, il do Papa lavat manus ".Pel possesso pre-
quale lo dichiarò principe assistente al so a'24 settembre! 72-4) dice Cancellieri^
soglio pontificio, generale della Marina e che il nipote d. Filippo Orsini duca di
galere pontificie. Bisogna dire che gli Or- Gravina, Princeps pontificio solio assi-
sini avessero intermesso l'assistenza al tro- stens, i conservatorie priore de'caporio-
no pontificio) giacché Clemente XI di- avendo il
ni, stratoris officio functi sitnt,

chiarò principe assistente al soglio d. Fi- duca condotto pel cordone il cavallo su
lippo Orsini duca di Gravina, edì Colon- cui era montato il Papa dal Quirinale ,

nesi gli contrastarono tale prerogativa. alla chiesa di s. Silvestro, ivi subentran-
Senza garantirlo, riporterò l'asserto da do i primi due conservatori, reggendo le

Falaschi. » Nel secolo XVII si accese una staffe il terzo conservatore e il priore dei
viva questione fra le due grandi famiglie capo-rioni, Osservò Novaes nella Storia
Colonna e Orsini, la quale fu finita me- di Benedetto XIII , ed io nel voi. V, p.
diante una transazione di perfetta alter- ig, che il contestabile Colonna cedette a
nativa, approvata da Alessandro VII, Cle- questo Papa le sue ragioni, per le quali
mente X e Benedetto XIII ". Nel 1721 dal pontificato di Clemente non co- XI (e

a' 14 maggio Innocenzo XIII dichiarò con me disse Falaschi), contraslava al duca
breve apostolico principe assistente al so- di Gravina (forse perchè di altra linea,
glio d. Carlo albani nipote del predeces- per essersi estinta nel 1698 quella cui fu
sore Clemente XI, come leggo in Novaes fatta la concessione), mediante la conve-
t.12, p. 3, e riportai nel voi. XIV, p.6 r. nuta alternativa tra'principi e capi del-
Con l' autorità di tale storico nel voi. le due illustri case, nella perpetua prero-

XV1I, p. 80 narrai, che Innocenzo XIII gativa dell'assistenza al trono pontificio.


fece pure principe assistente al soglio il Clemente XII eletto nel 1730 nell'anno
proprio fratello d. GiuseppeLotario Con- seguente con breve de'2 3 giugno (come
ti
C7 .)» mediante breve apostolico dei rq notai nel voi. XVII, p. 282, ed il Novaes
novembre 1721, data o sbagliata ovve- nel 1. 1 3, p. 1
5g),nominò il nipote d. Bar-
ro il breve fu spedito dopo l'esercizio del- tolomeo Corsini principe assistente al so-
l' eccelso uffizio perchè trovo ne' Pos-
,
Nelle poche funzioni che assistè quel
glio.
sessi di Cancellieri, che Innocenzo XIII Papa quasi cieco, d. Bartolomeo talvolta
prese possesso a' 16 di detto mese »ed a intervenne al trono insieme al contesta-
r
sinistra di mg. Ill.mo governatore caval- bile Colonna, come neh 731 alla cappel-
còl'Ecc.mo ti. Giuseppe Lotario Copti du- la della 2.' domenica dell'avvento ( n.°
ca di Poli fratellodi N. S. dichiarato prin- 2242 Diario di Roma)j nella 3.' vi fu il

cipe del soglio". contempora-


Il diarista solo contestabile, che fu purealla canta-
neo Cecconi, nella Roma sacra e moder- ta ecena della vigilia di Natale (n.i 2i4^>
na di Posteria, p. 7 io, riferisce che nella 2248); quindi perla Pasqua deli 733 (n.°
coronazione di Benedetto XIII nel 1723 2447 ) assisterono al soglio il principe
assisteva al soglio il contestabile Colon Corsini ed il contestabile d. Fabrizio Co-
vol. i.v. 16
*4a PR\ PIÙ
lonna ; cantò la messa il cardinal sotto- sua eccellenza il sig. d. Filippo^Orsini du-
decano, checomunicò i soli cardinali dia- ca di Gravina, che andò col suo pom- vi

coni. Benedetto XIV nel 1743 creò car- poso nobilissimo treno nuovo di carroz-
dinale il principe assistente al soglio d. ze con paggi in una di esse di seguito,
,

Domenico Orsini, pronipote di Benedet- e con numerosa servitù in vaga e ricca


to XIII; e nel 1747 accordò al contesta- livrea; e fu onorata l'eccellenza sua, se-
bile Colonna, come principe assistente al condo la benigna concessione di sua San-
soglio, che in occasione che si porli con tità , della presentazione delle armi dalle

treno nobile o forma pubblica alle cap- guardie de'cavalleggieri, corazze e solda-
pelle e altre funzioni, gli vengano pre- ti rossi, nel passare avanti di esse. Oltre
r
sentate armi dai quartieri di Berna e
le di tale assistenza al soglio del sig. duca,
di Castel s. Angelo, non che dai palatini ebbe anche sua Beatitudine quella de'si-
corazze ecavalleggierì (cui successero le gnori conservatori e priore del popolo ro-
Guardie nobili), come si può vedere nel mano, del sig. r ambasciatore di Bologna
n.° 4659 del Diario di Roma. Divenuto e del maestro del sagro ospizio, ciascuno
maggiore il duca di Gravina d. Filippo ai loro luoghi destinati ".Nella seguente
Orsini figlio del suddetto cardinale, come cappella fu al soglio d. Lorenzo Colonna
principe romano e assistente al soglio, nel gran contestabile, giusta l'alternativa nel
modo e con quella pompa che descrissi porlarsialpontifìciosogliofra'suddettidue
a Principe, si portò a farsi riconoscere da principi. Nel n.° 68 9 del Diario di
Ro'
1

Clemente XIII, indi visitò la basilica Va- mai 761 si dichiara, che Clemente XIII
ticana e il sagro collegio. Si legge nel n.° avea nominato il proprio nipote d. Lo-
6783 del Diario di Roma del 1760, che dovico Rezzonico principe assistente al
a
avendo il duca supplicato il Papa a con- soglio, che assistè la volta nel mattut- 1 .

cedergli la presentazione delle armi da ino delle tenebre del mercoledì santo
,

tutti i guardia della milizia pon-


corpi di insieme all' altro principe Orsini. Dipoi
tifìcia, come Benedetto XI V 1' avea ac- il Papa fece senatore di Boma l'altro ni-
cordata all'altro principe assistente al so- pote d. Abbondio Bezzonico. Fino a tutto
glio , Clemente XIII con biglietto di se- il pontificatodi Pio Vii principi assisten-
greteria di stato de' 19 dicembre l'esau- ti al soglio a veano la parte di pane, ciam-
dì, per quando avesse preso possesso del- belle e vino dal palazzo apostolico, detta
la sua nobilissima prerogativa , il quale panetn honoris, e venivano registrali fra i

lo implorò il duca dallo stesso Papa con signori graziosi della corte papale ; T a-
permettergli intervenire ad una delle cap- veano pure i cardinali, gli ambasciatori,
pelle delle ss. feste di Natale, a vendo quasi la prelatura e persino la regina vedova
esaurite le visite ai cardinali; laonde Cle- di Polonia quando dimorò in Boma : di
mente XIII gli fece sapere pel prefetto queste parti trattai nel voi. L, p 2o5 e
delle ceremonie che vi si recasse nella 2.* 206, ed i registri sono ne' ruoli dell'ar-
festa, ed a tale effetto ricevè pure l'invito chivio del palazzo apostolico. In essi lessi
dal cursore pontificio. Allora il duca si ne'ponlificali di Clemente XI II, Clemen-
recò a partecipare il tutto al suo illustre te XIV e Pio VI i principi assistenti al
collega contestabile Colonna, che si portò soglio, Bezzonico, Colonna e Orsini, ri-
a ringraziarne ilPapa. Quindi nel ^"6786 cevere tali parti.-

dello stesso Diario, nel pubblicarsi la ce- Eletto nel 1800 a Venezia Pio VII,
lebrazione della cappella di s. Stefano, si essendo morto il principe Bezzonico, e
dice ancora: » In questa cappella si por» trovandosi il contestabile d. Filippo Co-
tò per la 1.* volta ad assistere al soglio lonna avanzato in età, ivi si portò il se-
pontificio come principe del medesimo, natore Bezzonico e domandò al Papa di
PRI PRI 243
potere assistere al trono come il fratello, feri il titolo di principe assistente al so-

ed il Papa lo dichiarò principe assisten- glio pontificio, aumentando cos\ le no-


te al soglio, continuando ad essere sena- bilissime prerogative gentilizie e perso-
tore di Roma, onde come principe assi- nali, di cui è dovizioso questo eminente
stente al soglio assistè in Venezia al pon- personaggio. Delle glorie di sua celebre
tificale della coronazione. Per sua mor- famiglia discorro in più luoghi, come nei
te Pio VIIneli8i4 fece senatore il mar- voi. Ili, p. i5i, XXXV, p. 178 e seg.,

chese Patrizi, e perchè non mancasse l'as- XLVII, p. 87, LII, p. 24, LUI, p. 78.
sistenza al trono, essendo assente da Ro- PRINCIPIO (s.), vescovo di Soissons.
ma il principe Orsini e il contestabile più Fratello di s. Remigio vescovo
di Reims,

vecchio (mori nel 1 8 1 6), per mezzo di bi - fu formato alla perfezione da maestri ch'e-
ghetto del cardinal segretario di stato e rano vissuti nel celebre monastero di Le-
del n.°48 del Diario di Roma i 8 \/\ di- rins. Governò santamente la sua diocesi
r marchese Patrizi
chiarò: » S. E. il sig. pel corso di molti anni , e mori sul co-
senatore di Roma è stato autorizzato a minciare del VI secolo. Le sue reliquie,
poter assistere al trono pontificio". Al- ch'erano state trasportate nella cattedra-
la morte di questi Pio VII elesse sena- le di Soissons, furono bruciate dagli u-

tore il principe d. Tommaso Corsini nel gonotti nel secolo XVI: si conserva un di
1 8 1 8, e con altro simile biglietto l'abili- lui braccio nella collegiata di s Amato a

tò allamedesima assistenza, comefece per Douai. Il martirologio romano nota la


la sua rinunzia col nuovo senatore prin- sua festa ai 25 di settembre. S. Sidonio
cipe d. Emilio Altieri, al cui tempo il prin- Apollinare rende a lui e a s. Remigio la

cipe d. Domenico Orsini (divenuto nel più onorevole testimonianza.


1824 xvui duca di Gravina) alternati- PRIORATO. V. Priore.
vamente assistette al trono, indi per mor- PRIORE (s.), eremita. Originario di
te dell'Altieri nel 1 834 u ^atto senato-
f* Egitto, abbandonò in età giovanile la ca-
re di Roma da Gregorio XVI. Però que- sa paterna e andò a porsi sotto la guida
sto Papa dichiarò con biglietto del car- di s. Antonio, di cui fu uno de'primi di-
dinal segretario di stato a'primi due mae- scepoli. Fatti rapidi progressi nella perfe-
stri delle cereraonie, che d'allora in poi zione, chiese a s. Antonio il permesso di
il senatore non potesse più esercitare l'uf- menare vita eremitica, e pose sua stanza
fizio di principe assistente al soglio, vo- nel deserto di Nitria, ove distaccalo dal
lendo che esclusivamente lo godessero i mondo e da sé stesso, visse nella morti-
capi delle famiglie Colonna e Orsini; ficazione nutrendosi di solo pane e di
,

laonde il senatore tornò a sedere suli.° alcune olive. Dopo circa 5o anni da che
gradino dopo la predella alla stessa par- era uscito della sua patria, per comando
te destra del soglio. Tutto e meglio nar- di s. Antonio andò a visitare sua sorella
rai ne' voi. I, p. 288, Vili, p. 223. L'al- cbe desiderava di vederlo: le parlò ad oc-
ternativa fu ripristinata colla venuta in chi chiusi e non volle entrare neppure
Roma del principe d. Giovanni Colonna in casa. Si mise poscia a far orazione, e
che riassunse la prerogativa nel pontifi- ritornò nella solitudine. Mori in età di
cale di Natale 1847, come riporta il n.° quasi 100 anni , alla fine del IV secolo.
io4 del Diario di Roma. Il regnante Pio Leggesi Palladioche fu favorito del do-
in
IX, volendo dare una solenne dimostra- no dei miracoli , ed è onorato dai' greci
zione di stima e benevolenza a d. Alfon- il 1 7 di giugno.
so d'Avalos marchese di Pescara e Va- PRIORE, Prior. Colui eh' è nell' uf-
sto (di cui nel voi. LUI, p. 2 1
7), nel no- fizio del Priorato o Prioratico (Magiste-
vembre 85o con breve apostolico gli cou-
1 riunì, Praefeclura, Prioralus^o magi-
-

244 pRI PRI


strale» (ìe'priori,<licendosi PrioHa o Pria- Prócedamus pace ed anche nel voi
in j

rea la chiesa che ha cura d'anime, ed è VIII, p.264. Nel voi. VII, p. 3oo e 3o 1,
di mezzana dignità tra la Parrocchia e dissi che il cardinale 1

diacono nelle ca
la Pieve (F.). Così il Diz. della lingua nonizzazioni invita gli astanti a pregare
italiana. Il vocabolario latino chiama colla forinola Orate j indi il cardinal
Anlisles, Praeses, Prior, colui ch'è nel- 2. diacono dice , Levate : pronunzialo
l'uffizio del prioratico: per dignità eccle- dal Papa il decreto, il cardinal i.° diaco-
siastica, cavalleresca, ec. Zaccaria, Ono- no primo invoca santi canonizzali.
pel i

masticon rituale,aì vocabolo Prior lo de- Nel. voi. XXXVIII, p. 292 parlai delle
finisce seu decanum canonicoruni, et gè- formole pronunziate dai cardinali i.°e
nera tini collegiorum. Sebbene quelli che 2. diacono ne'concilii generali, con l'in-

hanno nomee autorità di priore nelle di- tervento del Papa. Anticamente la scuo-
verse denominazioni gli hodescritti, non- la de'pontificii Cantori [Vedi, e ne par-
dimeno qui dirò di quelli più meritevoli lai anche a Primicerio e Precentore
)
di speciale menzione: i.° come dignità ebbe il priore, di cui tratta pure Chiap-
ecclesiastica; 2. "corae carica odignità re- poni, Ada canonìz. p. 277: Prior scho-
golare; 3.° come magistrato civile quale lae cantorum quis fuerit. Fu celebre Del-
capo di magistratura municipale, aven- l' antichità il priore della basilica di s.

do inoltre il priore molte corporazioni e Lorenzo ad Sanctorum o Scale sante


s.

confraternite, Magisler sodalium, Prior {V.) il quale dava il Possesso (F.) al


,

collegii : gli ospedali , ospizi e altri sta- nuovo Papa della basilicale teranense, al-
bilimenti benefici hanno il priore per gli lorché gli poneva in mano la Ferula (F.)
uomini, la priora per le donne. i.° Co- e le Chiavi (F.) delle Porte della chiesa
medignità ecclesiastica la primaè il prio- (F.) , indi gli cingeva la cintura da cui
re de'cardinali diaconi di s. Chiesa, ossia pendevano 12 sigilli impressi in altrettan-
il primo cardinale dell'ordine de'diaconi te pietre o Gemme preziose (F.); dipoi
àeì Sagro Collegio [F.), detto pure Pri- nella funzione della Lavanda de' piedi
micerio , Arcidiacono della chiesa ro- {F.) il Papa vi comprendeva questo prio-
mana, Vicario del Papa(F.), Prior dia- re. A Pranzo notai, che il priore basili -
conorum, e Morcelli lo disse, Protodiae cario nel giorno di Pasqua era invitalo
cardinalis. Egli ha per insegna di digni- a mensa dal Papa , il quale gli poneva
tà lai*<?/7//tf (/^.),anchecome giudice del- in bocca un pezzo d'agnello. Molte chie-
le pontificie processioni, ed a tale effet- se particolarmente Collegiate (F.) eb-
to nella Coronazione del Papa, dopo det- bero ed hanno pure in Roma la digni-
ta Terza si pone all'egresso del presbite- tà del priore, come in s. Maria in via
rio, in questa circostanza dicendo il Pro- Lata, al presente arcivescovo in parti-
cedamus in pace il 2. cardinale diaco- bus, talvolta chiamala Preposto {F .). Di-
no che è subentrato a lui nell'assistenza ce Piazza nella Gerarchia, p. 327 , che
del Papa. Nella processione del Corpus sono istituite le prime dignità di prio-
Domini (F.) } per esercitare lo stesso uf- re e altre nella chiesa, secondo il concilio
fizio si pone a sedere fuori del portone di Trento, 24 de Reform. e. 12, ad
sess.
degli svizzeri, al modo che riportai nel voi. conservandam , et promovendam ecvh-
IX, p. 53 e 58. Del cardinal i.° diacono siasticam disciplinam. E perciò la loro
ho diffusamente trattato negli articoli dignità si conosce dalla prelazione stes-
Cardinalp, Diaconi cardinali, ed in tutti sa, che seco porta il nome. In molti ar-
quelliche lo riguardano, inclusivamente ticoli di chiese cattedrali e altre ne par-
a Preti caroin ali, in cui parlo del ."car- 1 lo, come delle loro insegne e prerogative.
dinale dell'ordine de'prcti. Ivi parlai del 2. La Chiesa di s. Lorenzo fuori le
PIÙ PRI 245
mura (F.) presso la quale è il pubblico chiesa cattedrale era annesso alla carica
Cimiterlo di Roma (P-), una delle 5 pa- di priore dei monastero. Si fa distinzione
triarcali che Panvinio considerò come
, del priore d' un Convento o Monastero
tante cattedrali del Papa, fu abbazia car- (/^.) di religiosi o priore claustrale , dal
dinalizia, perchè ilsuo abbatecome quel- priore conventuale. 11 priore claustrale è
lo di s. Paolo erano primari e principa-
i quello che governa i religiosi nelle abba-
li abbati di Roma e per essere i medesi- ziedipendenti da abbati s'ieao regolari o
simi di frequente esaltati al cardinalato. commendatari, e chiamasi priore clau-
Questo abbate avea pure il titolo di prio- strale perchè ha la superioritàdel chiostro
re e nella Coronazione e Possesso (P*.) o monastero. Il priore conventuale rego-
del Papa cantava le Laudi (^.), ciò che lare è quello che governa il monastero
ora eseguisce il cardinal i.° diacono. La come capo e i.° superiore, colla medesi-
prima basilica del cristianesimo o Chiesa ma autorità dell'abbate. 11 priore clau-
di s. Giovanni in Laterano (P^.), prima strale èamovibile ad nutum dell'abbate
che Bonifacio Vili vi togliesse Canoni- i regolare, ma non già del commendatario.
ci regolari Laleranensi (P '.), il loro capo Il priore conveutualenonè amovibile che
era il priore ( per uu tempo vi furono i per ragione e giusta la forma del diritto.
monaci di Monte Cassino, fedi), ed avea Dicesi priorato il Beneficio ecclesiastico
giurisdizione eziandio sulla iusigne Chie- (P'.) del priore. Vi furouo priorati sem-
sa di s. Giovanni a Porta Latina (J^-), plici, priorati dignità con podestà di con-
Io storico della quale a p. 292 riportò la ferire benefizi, e priorati-parrocchie uf-
serie di que' celebri priori, cominciando flziati e assistiti in tuttociò che abbiso-
dal 1 i44* Dipoi la basilica ebbe un car- gnava dai canonici regolari di s. Agosti-
dinale per arciprete, e la chiesa un car- no e dipendenti dalle loro canoniche o
dinale titolare. Antichissimo è il titolo di monasteri. I priorati in origine nella mag-
priore tra' Monaci e i Frati (P ".), detto gior parte furono semplici possessioni di-
anche Superiore (P^^j come tra le Mo- pendenti dall'abbazie, cui l'abbate man-
nache (/^.)la priora, chiamata pure Supe- dava un numero di religiosi che l'ammi-
riora^.). Al presente chiamanti: priore nistravano egli rendevano conto annual-
della gran certosa, il superiore generale mente. Tali priorati si chiamarono anche
de' Certosini^.); priore generale, quello obbedienze e prepositure, ed il religioso
degli agostiniani (P*-)j priore generale, che soprastava agli altri si denominava
quello de' carmelitani calzati ; priore ge- preposto o priore. Col cominciar del se-
nerale, quello de' Servi di Maria detti colo XIII religiosi mandati nelle posses-
i

T
Servili {P .). Anche negli ordini militari sioni si vollero considerare indipendenti
ed equestri vi è il priore e il gran prio- e usufruttuari; aumentandosi l'abuso, fu-
r
re, come Gerosolimitano (P .), che ha
il rono considerali nel secolo seguente be-
i gran -priori di Roma (che sono sempre nefìzi, ed ecco l'origine de'priorati sem-
cardinali), del regno lombardo- veneto, plici. I priora ti- parrocchie, che di sem-

ec. cuihanno giurisdizione sul priorato. plici amministrazioni, eranoessi pure di-

Morcelli chiamò il i.°, Maglster Prlor ventati benefizi, non ebbero la medesima
Urbanus ordinis Hierosoly marti j il 2. origine: alcuni non erano parrocchie pri-
Ecjues major Melltensls maglsterium or- ma che appartenessero ai religiosi, altri lo
dinlsui apud
Anticamente mol-
venetos. diventarono sotto monasteri. Di questa i

te cattedrali erano governate dai monaci seconda specie di priorati-parrocchie in


che facevano da canonici, capo de' quali principio era la cappella particolare del-
era il priore. Nella storia d' Inghilterra la possessione, che tra'cisterciensi, premo-
si legge, che l'officio d'arcidiacono d'una slratensi e altri si disse Grangia^.). I
2 46 PJM FUI
sacerdoti religiosi celebravano la messa, 67 , e divenne supremo magistrato pel
i conversi lavoravano le terre e adem- 1 282, quando fu tolto via quello de'con-
pivano altre incombenze. In seguito fu soli; erano prima 6 e poi 8. Prevalendo

permessa al priore l'amministrazione dei il parlitode'popolani contro i grandi, nel


stranienti a quelli che abitavano nel ter- i 2g3 vollero intitolarsi priori delle ar-
ritorio della possessione, e poscia anche ai benché taluni non l'esercitassero. Nel
ti,

dimoranti ne'luoghi convicini alla gran- i458 questi priori s'incominciarono a di-
gia, laonde la maggior parte di tali cap- re priori di libertà : la potente famiglia
pelle divennero chiese parrocchiali e fl- deMedici produsse 00 priori circa. Trat- 1

uirono con altrettanti titoli perpetui di tando Muratori de'magistrali delle città
benefizi ecclesiastici. Essendo priorati di- _
libere d' Italia, conviene che i fiorentini
pendenti dogli abbati, per le tante esen- furono i primi a istituire la carica civi-

zioni che loro furono accordate, l'abba- ca del priore, imperocché, egli dire, pel-
te delmonastero cui era soggetto il prio- le frequenti e gravi differenze che insor-
rato ne visitava le chiese, approvava i gevano nelle magistrature de'consoli, nel
confessori e ascoltava le confessioni del declinar del secolo XII fu eletto un pru-
popolo di sua giurisdizione; si riserbava dente personaggio estraneo pel governo
i casi, giudicava nelle cause matrimonia- e amministrazione della giustizia, che fu
li, e dava lettere dimissoriali ai chierici chiamato podestà; poscia furono introdot-
secolari per essere ordinati dai vescovi. ti il capitano del popolo, e i tribuni della
Passate le abbazie o canoniche in mano plebe, de'quali parlai aPodestà e altro-
di priori commendatati secolari, ne eser- ve. Ma essendo frequenti mutamenti del- i

citarono le precedenti giurisdizioni, tran- le forme governative ne' pubblici uffizi,

ne quelle annesse alta benedizione abba- furono quindi istituiti i priori e poiigon-
ziale. falonieri dellabandiera del popolo, che
3.° 11 priore uiunicipaleè il capo e pre- loro era consegnata , introducendo fio- i

sidente della magistratura del Comune rentini per la 1


."
volta tale carica nel 1 2o,3;
( V.\ una specie di Gonfaloniere {V?), poi- ma con Vettori ne riportai anteriore l'i-
ché meno il titolo, la diversità delle in- stituzione di molti auni. Piuttosto poco
segne e qualche particolare attribuzione, sembra credibile quanto si asserisce sul-
nel resto esercita nel suo comune la princi- l'istituzione del priore avanti il secolo XII.
pale giurisdizione civica e lo rappresenta. L'Adami, patrio storico di VolsenooBol-
In Roma fìnoali 84.7 vi fu l'antichissima setta, parlando di quel civico magistrato,
dignità municipale del nobile Priore dei dopo il gonfaloniere che Io disse equiva-
Capo-Rioni (A\) , che Mot-celli chiama, lere al prefetto delle città , paragone) la
Summo magislro regionum Urbis. L'isti- potestà del 1

e 2. priore a quella con-
tuzione del magistrato municipale deno- solare, scegliendosi dalle famiglie patrizie
minato priore vuoisi introdotta nel de- nel pubblico consiglio, e crede che ivi fos-

clinar del secolo XII o meglio ne' pri- sero introdotti nel secolo X. Che prima
mordi del XIII e sembra che fiorentini
i de'gonfalonieii in moltissimi luoghi ven-
l'avessero pe'pritni. Leggo in Vettori,i<Yo- nero introdotti'! priori, parecchi esempi
rino d'oro, che si chiamò priorato e prio- ne riporta Col ucci nelle antichità picene.
ratico il magistrato de'priori del popolo Aggiungo con Muratori che ai podestà ,

fiorentino, ch'era il supremo nella repub- furono dati alcuni saggi uomini per as-
blica di Firenze, cui fu sostituito il goti- sistenti, che poi lo divennero de' priori,
fulonicralo. L'ufficio de'priori fiorentini senza il consiglio de'quali non poteva spe-
si trova mentovalo nelle storie fin dal dirgliaftàri rilevanti, appellati perciò con-
i j.o\, come scrive l'Ammiralo, hb. 1, p. siglieri , savi e più comunemente ansia*
PRI PRI 247
ni. Da! Martorelli, storico patriod'Osimo, eleggere tutti gli altri consiglieri ediver-
si rileva che la città neh 177 incominciò si uffiziali. Questi priori furono chiamati
ad avere il podestà, più tardi il gonfa- pure conservatori, con autorità di giudi-
loniere, ed i priori ai quali furono dirette ci ordinari nelle cause di danni dati e

molte lettere e brevi, anzi nel i4^4 dal dell*Occupazione de'terreni pubblici. Pa-
concilio di Basilea con questo titolo: Di- risi, Istruzioni per la segreteria, riportfi

lectis ecclesiae filiis Prioribus, populo, et varie lettere di priori municipali, come
communitati civitatis Auximanae salu- de' priori di Perugia del i5g6 al Papa,
tali et omnipolentis Dei benedictionem. del priore e savi di Ravenna del 6 14> 1

I brevi sono di Eugenio IV del 1 4-4-3, di del gonfaloniere e priori di Fano del
Pio II, Sisto IV, Alessandro VI. Anche 1621, de'priori di Fermo del 1623.
Recanati ebbe per tempo priori, poiché i Dell'origine del governo municipale
leggo nel Martorelli una lettera d'Osimo delle città, castella, terre, ed altra specie
diretta al magistrato deli473: «Priores, di comuni ne trattai a Comunità o Comu-
consilium, et Commune civitatis Recane- ne. Di quello parziale de'luoghi e de'lo-
ti. Magnifico domino Confabulerò, Prio- ro civici magistrati ne parlai in moltis-
ribus, Consilio et Communi ci vi tatis A uxi- simi articoli de'luoghi stessi. In progres-
mi fratribus nostri* amatissimis salutem, sodi tempo, stabiliti nello stato pontificio
animum semper ad grata paraturi ". Il i maestrati comunali con uffiziali di titolo

Calcagni, Meni, di Recanati, p. 1 12, di- uniforme, comunemente si determinaro-


scorre del magistrato de'priori o signori no il Gonfaloniere } il Priore, il Sindaco,
della città che duravano nell'offizio due eleggendosi a queste onoranze pubbliche
mesi. Proponevano gli affari con l'assen- i primari della città, comune o luogo, quel-
so degli anziani o 4 nobili consiglieri. La li che si distinguevano per senno , spe-
residenza era nel pubblico palazzo e ve- rienza negli affari e probità ,
per lo più
sti vano abito senatorio di velluto nero nel- preferendosi i nobili e quelli d'illustri e
l'inverno,di damasco nell'estate. Ne'tem- antiche famiglie, possidenti e altri idonei,
pi antichi pranzavano nel medesimo pa- principalmente i benemeriti; qualità per
lazzo a spese della città. Il i.° della ma' altro che non sempre si verificarono del
gistratura comunale era il capo priore, tutto, per la malizia delle passioni uma-
il 2. il dicitore o dittatore, gli altri prio- ne, e per legare cittadine e municipali,
retti, regolandosi la precedenza con l'età. nulla essendo perfetto tra gli uomini;giac-
Apprendo da Borgia, Istoria di Fellemi, chè il potere desta gelosia, ed è segno al-
p. 3o,5 che avendo nel i5ii Giulio II
, la facile censura, massime degl'inscienti
diretto alla città un breve conquesto ti- e degl'indiscreti. Come sono ragguarde-
tolo Dilectis filiis Prioribus, et camera
: • voli i gonfalonieri delle città , così sono
rio civitatis noslrae Vellilrarum, è cer- rispettabili i priori delle comuni rappre-
ta prova che esisteva l'omonimo magi- sentanti e capi del luogo e del popolo (co-
strato. Prima
maestrato de'Nove eravi il me nelle debite proporzioni lo sono i Sin-
buoni uomini o de'Signori dei nove, co- daci, Fedi). Le quali cariche onorano e
me in tanti altri luoghi. Quello de'prio- nobilitano la persona e la famiglia, se già
ri,camerlengo, sindaco , due consiglieri non lo fossero, per la civica amministra-
maggiori, 9 contestabili de' balestrieri, 2 zione cui presiedono ,
perchè ad essa fu •

pacieri, 9 consiglieri, 3 soprintendenti al rono chiamati per l'onorevole riputazio-


monte di pietà, ed il poco dif-
cancelliere, ne che godevano, dalla maggioranza dei
feriva dall'anteriore; perchè se l'antico consiglieri e per l'approvazione che me-
durava 6 mesi, i priori vennero eletti in ritarono dal governo pontificio, esercitan-
n.° di 3 per ogni bimestre con facoltà di do autorità e giurisdizione; come doven-

^48 PRI PRI


do fare gli onori del paese, curarne le reti- cora, come damigliaiadi tantidocumen-
dite,il decoro e incremento del comune,l'e- ti apparisce, si dava comunemente il ti-
secuzione degli statuti comunali,in somma tolo di Nobili, nella stessa guisa che si

figurando il primo cittadino nella nobile dava af magistrati delle Ciltà{F.). Cosa
e autorevole rappresentanza di tutti* sul che al presente cagionerebbe grande am-
quale di conseguenza naturale riverbera- mirazione presso taluni individui di qual-
no i pregi e le prerogative patrie. Dissi a che Città, dovesi pensa che questo titolo

Nobile che l'occupare i seggi delle prin- sia una privativa delle sole Città. Eppu-
cipali magistrature sempre recò lustro al- re la condizione di esse Terre di que'tem-
la persona e alla famiglia, tanto più che i pi era la stessa che quella de' tempi no-
corpi municipali aggregano alla loro no- stri voi. 28 delle Antichità
pubblicò il
(
biltà e cittadinanza gli estranei in segno picene che contiene il Discorso nel «796,
di particolare considerazione. Dichiarai morì nel 1809, lo celebrai nel voi. LII,
pure che si diviene nobile anche per l'e- p. 2g5), e come oggi le Città sono distin-
onorarne pubbliche, del de-
sercizio delle te dalle Terre, così egualmente allora si

curionato e cariche civili, colla gradua- distinguevano, senza pregiudizio però dei
zione relativa; mentre tra le antichissime titoli che a ciascuna si competeva di no-

nazioni reputatami nobili coloroche ve- biltà rispettiva. E a dir vero qual sareb-
nivano distinti dalla pubblica fiducia della be mai la ragione, per cui si volesse ciò
comunità del popolo, in affidargli il loro contrastare alle Terre in concorrenza col-
governamento. Fra' romani eziandio l'e- le Città, e per cui le sole Città se ne vor-
sercizio delle magistrature edilizie, di cui rebbero stare con una tal privativa? Se
onorando e nobi-
parlai in tanti articoli, basta il solo titolo di Città la cosa ando-
litando le persone, tramandavano inoltre rebbe in piano; ma questo a* mio credere
il titolo di nobile ai discendenti. Trovo non porta seco una simile privativa as-
a proposito di riportare quanto nel cita- soluta, ma al più potrà essere rispettiva,
to articolo indicai delColucci, tanto pro- per cui la un
nobiltà delle Città avesse
fondamente istruito delle prerogative co- maggior pregio di onore proporzionato al
munali, e servirà per altri argomenti an- grado maggiore che le distingue sopra le
cora. Nel Discorso istorico di Afonie Casi Terre, ma non mai tale da escludere un
siano, Terra del Piceno, di Scaramuccia, tal grado minore competente alle Terre,
a p. 60 questi riporta del celebre e poi le quali si regolano colle proprie muni-
tente Carlo Malatesta, chesi era insignori cipali leggi comesi regolano le Città;han-
to della medesima, la lettera che neh 4* 5 no i magistrati distinti in gradi hanno ,

scrisse al magistrato comunale, con qtie* questi i titoli di Gonfalonieri e di Prio-


sto titolo : Nobilibus,ct egregi is viris, Po- ri, come le Città. Vestono colle insegne
testali, Prioriùus, et Communi Monlis s, simili a quelli della Città; escludono dal
Mariae in Cassiano, Amicis carissimis, i.° grado ha esercitato o esercita ar-
chi
Alla parola e titolo Nobilibus il Colucci te meccanica, e prima di farlo ascendere
fece questa nota. «Osservo che al magi- ad esso grado fanno che passi per gl'in-
strato delle Terre (dicesi Terra per luo- fimi, come
nelle Città; e quel che più in •
go, provincia, paese, regione, locus, regio; teressa, le Terre non riconoscono che la
nel senso nostro, per Castel murato, Op- dipendenza del principe sovrano, ch'è il
pidum. A
Città dissi perchè la s. Sede sommo romano Pontefice, e supremi i

nelle bolle chiama paese e terra la città tribunali da lui destinati nella città me-
quando non è vescovile) anche da perso- 7
tropoli dello stato (J Congregazione so-?
.

ne graduate e in carica, com' era il Ma- fra i baroni dello stato ecclesiastico,
latesta nel secolo XV e prima e dopo au- Congregazione Fermana, Cpngregazionk
PRI PR I 249
DEL BUON GOVERNO, CONGREGAZIONE DELLA tanto erudita e dotta dissertazione il ce-
*. Consulta, Ponenti delle medesime), da lebre e infelice insieme ab. Ruggieri, che
cui si manda i giusdicenti col titolo di Po- si conserva inedita presso l'ab. Fortuna-

destà odi Governatori {V.)i a quellegui- to Benigni. Forse a suo tempo o questa
se che ad alcuna delle Città si manda il verrà inserita in uno de'miei volumi, o
Prelato a governarle. Che se questi re- io scriverò fondatamente e più a lungo su
spetlivi podestà governatori non prelati di tale argomento, intorno a cui ho detto
dipendono dal prelato governatore 'della così di corsa quel che basta per una no-
città in cui questo risiede, ciò accade per ta. Non lascio per altro di qui preveni-
facilitare ai tribunali supremi il buon re- re il cortese lettore , che per quanto io

golamento, e la spedizione degli affari ri- credo doverosamente convenire alle Ter-
spettivi, né può bastaread indurne a dan- re della provincia nostra il titolo di No-
no Terre la privativa di certi ti-
di esse non intendo per questo
bile, di sostenere,

toli, che non si possono loro contendere., che un tal genere di nobiltà dir si possa
anche per la ragione del possesso in cui nobiltà generosa suflìciente a provare le
troviamo essere slati da molti secoli in qualità d'un soggetto per essere creduto
qua. E per questo io credo certamente, abile agli onori delle croci più insigni ca-
che adunanze generali
ne' registri delle valleresche , o delle più nobili religioni
della provincia, che si tengono di tempo (cioè ordini equestri regolari). Perciò dis-
r
in tempo inLoreto colla presidenza dimg. si da principio doversi considerare que-
go vernatoi e generale della Marca, coll'in- sta nobiltà come rispettiva, e di quel gra-

tervenlo di un individuo perciascuna co- do che conviene ad una Terra in con-


si

munità, tanto delle Città che delle Ter- fronto delle Città che sono per grado mag-
re, a qualunque di essi soggetti o sia di giori delle Terre, onde la nobiltà della Cit-
Terreo sia di Città, o sia nominalo in tà sarà più cospicua, ma non per questa
comune, o sia nominalo particolarmente, esclusiva di quella nobiltà chesi conviene
senza la menoma eccezione, e senza che i alle Terre fino al segno di pretendere che
deputati delle Città che vi sono, l'abbia- ai primi cittadini di queste non si per-
no mai contrastato, si dà il titolo di No- metta di dare il titolo di Nobile, nel tem-
bilis Vir, che equivale all'italiano Nobil po che primi cittadini delle
i Citlà abu-
Uomo ; i quali atti non già privati , ma sivamente si arrogano esi danno il tito-
pubblici quanto è pubblica 1' adunanza
,
lo di Eccellenza (f.) proprio solo dei
stessa chiamata Congregazione generale Principi (r.), come quello deW Illustris-
delia Marca, si stampano ogni volta esi simo sempre proprio dei pri-
{P".} è stato
mandano ai supremi tribunali di Roma, mi cittadini ( si dà quasi a
ora poi che
dai quali non si è mai veduto impedii' tutti e che è tanto degradato, molto più

questo che lalun altro crederebbe abuso sarà convenevole distinguere il Priore co-
(altri ignoranza o adulazione per parte munale nella sua onorifica rappresentan-
di quello che dà questo giusto titolo, tot za di tutti gli ordini del Castello, Terra o

che finalmente pel vitale riflesso, che seb- Paese o Comunità) sì delle Terre, che del-
bene ad alcuno aristarco o saccente non le Città, dopo che cessò l'uso del titolo di

credesse meritarlo la persona cui si dà, Messer (F.) ".


sostengo che sempre lo si dovrà alla rap» A Governatore riprodussi la nota de-
presentanza ) di titolo, nel tempo che è gli antichi governi dello stato ecclesiasti-
un dovere, ed una conservazione di usan- co ne' primi del secolo XVII. A Delega-
za più antica, autenticata da migliaia di zioni e Legazioni riportai la divisione in
documenti. Sopra di questo punto scris» provincie sotto Pio VI coi presidi cardi-
se già un tempo una bellissima e alti et •
nali, prelati, e governatori nominati dal-
2?0 PRI PRI
Ja consulta; l'istituzione di Pio VII del- in quell'idi 5." Un numero di consiglieri
le delegazioni, coi governatori nominali stabilito in proporzione delledi verse clas-
per breve, e la classificazione delle pro- si de' comuni è destinato alla magistra-
vincie; il riparto più regolare del terri- tura, la quale si compone: di un capo e

torio de' pontificii dominii effettuato da 8 magistrati ne' comuni di i.' classe; di
Leone XII nel 1827, in uno alla relativa un capo e 6 magistrati ne'coniuni di 2/
divisione per podesterie, con disposizioni e di 3.' classe; di un capo e di 4 magi-
sulle comunità: finalmente le disposizio- strati ne'comuni di 4-* classe; di un capo
ni emanate da Gregorio XVI sull'ordi- e di due magistrati ne comuni di Sgelas-
namento amministrativo delle comunità se. Il solo capo della magistratura può

e provincie,con aumento del numero delle essere scello anche fuori del consiglio;
delegazioni, facendo pubblicare nel 1 833 qualora sia scelto tra 'consiglieri, il di lui
il riparto territoriale; soppresse pode- i posto viene rimpiazzato. Questi nelle cit-

stà, ed accrebbe il numero de' governa- tà si distingue col nome di Gonfalonie-


tori laici sottola dipendenza del cardinal re, negli altri chiama Prioreji
luoghi si

segretario per gli affari di stato interni, membri della magistratura si chiamano

cui sottopose le comunità pur da lui rior- anziani. Un Sindaco e due aggiunti rap-
ganizzate, insieme ai consigli comunita- presentano gli appodiati. I capi delle ma-
ti vi e provinciali, tutto potendosi vedere gistrature di Roma e Rologna portano il

nella Raccolta delle leggi voi. 6. Quanto nome di Senatori j i magistrati portano
riguarda i Gonfalonieri, i Priori, i Sin- quello di Conservatori. Fanno parte di
daci , Io indicai a Gonfaioniere. Il re- ogni consiglio con voto due deputati ec-
gnante Pio IX fece nuova divisione ter- clesiastici nominati dall'ordinario, che
ritoriale e decretò la legge sui comuni rappresentano il clero secolare e regola-
dello stato, nel declinar deli 85o, che bre- re ed i luoghi pii. Vi è un solo deputa-
vemente indicai nel voi. LIII,p. 229. to ecclesiastico ne'consigli de' comuni di
a a
Quanto ai comuni furono classificali in 4- e5. classe. I capi delle magistrature
a
5 classi: i. di quelli che hanno una popo- ed i sindaci si rinnovano al finire di cia-

lazione maggiore di 25,ooo abitanti; 2/ scun triennio nel giorno di s. Lucia. Si


di quelli che hanno una popolazione mag- rinnovano in ogni triennio per metà i

giore di 10,000 e non eccedente Ì20,ooo;3. consiglieri ed i magistrati : lai." voltacol


di quelli che hanno una popolazione mag- mezzo dell'estrazione a sorte, quindi per
giore di 5,ooo e non superiore di 10,000; turno di anzianità. Uno de'due deputati
a
4- di quelli che hanno una popolazione ecclesiastici , e 1' unico deputato ne' con-
a
superioreaiijOooenon eccedente 5,ooo; i sigli di edi5." classe, come pure uno
4-
5.'' di quelli
che hanno una popolazione dei due aggiunti negli appodiati, si rin-
non maggiore di 1,000 abitanti. I luoghi novano nello stesso modo in ogni trien-
aggregali si ritengono come frazioni di nio. Le funzioni de'consiglieri, del capo
un solo ed individuo comune : gli appo- e de'membri della magistratura, del sin-
diaticonservarono la propria esistenza , daco e degli aggiunti sono totalmente
abbenchèdipendenti dal comune princi- gratuite. L'autorità del governo provve-
pale. Quanto alle rappresentanze muni- de alla nomina de'capi e de'membri delle
cipali fu disposto. Ogni comune è rap- magistrature,alla osservanza delle norme
presentato da un consiglio e da una ma- opportune per la elezione de'consiglieri,
gistratura municipale, Ilconsiglioècom- alla regolarità degli atti e della gestione,
a
posto di 36 individui ne' comuni di i. ed ai bisogni straordinari de' comuni. I

classe; di 3o in quelli della 2.*; di 24 in capi delle magistrature nelle città o Gon-
quelli di 3.*; di 16 in quelli di 4-*; di io falonieri sono nominali dui Papa : i ma-
FRI PRI 2^1
gi si rati, i Priori, i Sindaci e gli aggiun- della tradizione di Roma, la quale porta
ti dal delegato; tutti sulle terne proposte che s. Pietro consagi ò un altare nella chie-
da'consigli. Occorrendoal capo della ma- sa di s. Prisca, e vi battezzò in un'urna
gistratura per l'esercizio dellesue funzio- di pietra ancora esistente. Crede proba-
ni 1' uso della forza pubblica, egli ne fa bile che ivi fosse la casa d'Aquila e Pri-
la richiesta all'autorità governativa. Il scilla di cui parla s. Paolo, il quale chia-
cardinal legato può destituire i membri ma anche col nome di Prisca l'ebrea Pri-
della magistratura, il sindaco, gli aggiun- scilla, ed ivi da loro fu alloggiato: che i

ti, i consiglieri, disciogliere il consiglio e greci celebrano l'uffizio di Aquila, co- s.

ordinarne la rinnovazione. La destituzio- me d'un apostolo, a'4 luglio,ma nel mar-


ne del capo della magistratura gonfalo- tirologio romano agli 8 insieme alla fe-
niere e priore è riservata al Papa. 1 distin- sta di s. Priscilla, ed onorati nella chie-
tivi e abiti decurionali de'priori e degli sa di s. Prisca vergine e martire, di cui
anziani ordinariamente sono il rubbone sono con essa patroni titolari, veneran-
nero, con fascia e fiocchi , e berretta ; e dosi parte delle loro reliquie sotto l'al-
molti con que' pai ticolari distintivi pro- tare maggiore. Ciò concorda col citato
pri de' privilegi che godono. Piazza, il quale a p. 463, parlando agli
PRISCA (s.), vergine e martire. Dama 8 luglio della festa de' ss. Aquila e Pri-
romana, battezzata da s. Pietro (F.), chia- scilla li dice dall'Asia venuti in Roma, e
mata la protomartire delle donne nell'oc- che presero casa o la fabbricarono sul-
cidente, siccome s. Tecla lo è dell'orien- l'Aventino, e quivi fecero amicizia con s.
te, come leggo in Piazza, Emerologio di Pietro , il quale ad una fonte detta di
Roma p. 591. Dopo aver solìerto molti Fauno diede il battesimo a molti. Con-
tormenti per la fede di Gesù Cristo, fu vertirono perciò la casa in chiesa,
qua- la

decapitata verso l'anno 275, al dire di le da essi prese il nomee


Cac- il titolo.
Butler. Le sue reliquie o meglio il suo ciati poi gli ebrei di Roma da Claudio

corpo si custodisce a Roma in un'antica Cesare, andarono a Corinto, ove trovaro-


chiesa che porta suo nome, e ch'è un
il no s. Paolo e con esso si trattennero, di-
7 cendoli poi morti in Efeso, donde mo-
titolo cardinalizio. Z Chiesa di s. Prisca. . i

Ivi si vuole che fosse battezzata, ed ove naci greci portarono in detta chiesa lo- i

si crede che abitasse s. Paolo (^.), il ro corpi in tempo che


degl'iconoclasti. E
quale de' suoi parenti fa menzione nelle ove aveano abitato co'ss.
la loro chiesa,

epistole, secondo il citato Piazza. Essa è Pietro e Paolo, poi prese il nome di s.
nominata nel Sagramentario di s. Gre- Prisca s. Pietro battezzando
: fedeli, s. i

gorio 1 il Grande, e in quasi tutti i mar- Paolo lavorando con loro i padiglioni.
tirologi latini ai 18 di gennaio. Questa s. Anche il dotto Raoul-Rochette, Le ca-
Prisca fu confusa e chiamata col nome tacombe di Romana p. 3g, parlando del-
di s. Priscilla moglie di s. Aquila, ambo la chiesa di s. Prisca, la chiama figlia di

ebrei, onde vanno letti citati articoli e i senatore romano »che fu, come si crede,
quanto dissi nel voi. XXI, p. 3j. Altra battezzata da s. Pietro medesimo, ed è
s. Priscilla fu moglie e madre de'due ce- venera ta siccome la 1 .' fra le donne a pa-
lebri Pudenti che albergarono in Roma tire il martirio. Il corpo suo fu deposto

s. Pietro, de'quali trattai in tanti luoghi, in un'urna che ha la forma d'un altare
come nel voi. L, p. 23o, ed abbiamo il antico. Questo sepolcro fu posto a Prisca
celebre cimiterio o catacomba di s. Pri- in mezzo alla sua propria camera, nel pa-
scilla , di cui parlai ne' voi. X, p. 234, lazzo di suo padre, di cui si veggono an-
XIII, p. 1 49 e r ^° eu< altrove. Il critico che oggidì le fondamenta sul monte A-
ed erudito annotatore di Butler avverte ventiuo". Lasciando io la questione, se
253 PIÙ PRI
In chiesa di s. Prisca fosse la casa di que- Ut (f.), e le abbominazionì de Gnostici
sta ode' Aquila e Priscilla, e le altre
ss. (P-). L'errore che sembra a lui proprio, è
intricatissime sui loro nomi, mi limiterò di aver insegnato eh' è permesso di fare
ad un opinamento sull'epoca della mor- de' falsi giuramenti pei pFopri interessi ;
te di s. Prisca che Butler riporta ali an- e che gli uomini erano soggetti a stelle
no 275 , che sarebbe anacronismo con fatali. A vendutitelo nel suo partito mol-

l'asserto di tanti scrittori, ciò facendo ti del popolo e alcuni vescovi, si fece or-

siccome seguace del dottissimo e bene- dinare vescovo d' Avila , quindi fu con-
merito biografo de'santi. Pertanto osser- dannato co' suoi segnaci nel concilio di
vo, che nel 275 regnava Aureliano suc- Saragozza (F.) del 38o. Si portò a Ro-
cessore di Claudio il Gotico che sembra ma per giustificarsi con s. Damaso I; ma
morto nel 270 ,
quindi gli scrittori del questi non neppure ammetterlo al-
volle
martirio di s. Prisca o protraendolo di po- la sua presenza. Nel 385 fu eziandio con-

chi anni o sbagliandone la data, invece dannato co' suoi errori e seguaci da Pa-
di riportarlo al tempo dell' imperatore _|)a s. Siricio e dal concilio di Bordeaux.

Claudio Cesare figlio di Druso che espul- Essendosi appellato a Massimo, cheavea
se gli ebrei da Roma,
forse seguirono l'e- usurpato l' impero e risiedeva a Treve-
poca di Claudio Gotico o poco dopo, il ri, fu condannato alla decapitazione coi

come altri fecero con epoca anticipata di suoi settari, ciò che fu eseguito. S. Leo-
s. Tolomeo promulgatore dell'evangelo ne I nel 447 s applicò con energico ze-
*

in Polimarzio (F.), che fiori sotto Clau- lo ad abbattere il priscillianismo che re-
dio il Gotico, non nell'impero di Claudio cava gravi danni, con lettera che scris-
Cesare. Mi conferma in questo sospetto se a s. Turribio vescovo d'Astorga, con-
quanto il marchese Melchiorri descriven- fermando tutte le precedenti condanne,
do la chiesa di s. Prisca dice di essa nella che letta nel concilio di Braga del 563,
Guida di Roma: » Sotto Claudio Goti- ed essendosi da questo prese le stesse de-
co spenta col martirio s. Prisca, vi fu de- terminazioni ,
questi settari non tarda-
positato il suo corpo". rono a sparire. Vedasi Gii- vesti , De hi-
PRISCA o PR1SNA. Sede vescovile di storia priscillianistaruni disserlalio 3 Ro-
Macedonia sotto la metropoli di Durazzo, mae 1750.
eretta nel V secolo. Il p. Bremond, Bull, PRISCO, MALCO ed ALESSAN-
crd. praed. 47°> a crede lo stesso
t. 2, p. ' DRO (ss.), Vivevano santamen-
martiri.
che derida o Ocrida{V^). Due vescovi te ritirati nella campagna, presso Cesarea
latini la governarono: Andrea morto nel in Palestina, allorché riaccesosi il fuoco
i4°4> e Giorgio Pandusio domenicano della persecuzione sotto l'impero di Va-
eletto da Bonifacio IX nello stesso anno leriano, desiderando essi di dare il pro-
a' 12 maggio. Oriens chr. t. 3, p. g54- prio sangue per la fede, recaronsi a Ce-
PR l SCI LLI A N I ST I , Priscillianistae. sarea, ovesi presentarono spontaneamen-
Eretici discepoli di Priscilliano spagnuo- te al governatore e gli dichiararono di
lo, nobile, ricco, dotto, eloquente, auste- essere cristiani. Il loro generoso conle-
ro ne'costumi e nel modo di vivere. Fu gno, che fece maravigliar tutti, accese di
istruito da Marco quale dal- di .Melili, il furore il giudice, il quale ordinò all'istan-
l'Egitto passato nella Spagna vi avea o- te che fossero posti a diverse maniere di
peralo molti prestigi e inganni di false ap- tortura, e poi li condannò ad essere di-
parenze. Priscilliano non fu minore del vorali dalle bestie feroci. In questo modo
suo maestro, nò in scienza magica, né in i consumarono il loro martirio l'anno 260.
ipocrisia. Sostenne principali errori dei i Questi tre santi sono nominati nel mar-
Manichei e di Noeto maestro de'Noczia- tirologio romano il giorno 28 di marzo.
PRI PRI a53
PRISCO (s.), martire. Fu decapitato nezia, incontrato a mezze 9cale dal do-
a Toussi sulla Yonne, nella diocesi d'Au- ge. Il cardinale donò all' ablegato 5oo

sérre, con molli altri cristiani. Si collo- scudi e una collana del valore di i5o.
ca il suo martirio sotto Aureliano verso Tanto e meglio si può vedere in Parisi,
l'anno 273, e se ne celebra la festa ai 26 Istruzioni t. i, p. 233 e seg. Portatosi il

di maggio. Cotto suo discepolo ne rac- cardinale in Roma, gli fu conferita per

( V. s. Cotto ), che fu poi


colse la testa titolo la chiesa di s. Maria in Traspon-
miracolosamente scoperta da s. Germa- tina. In Venezia giltò la prima pietra per

no d' Auxerrej e posta in una chiesa da la chiesa de' teatini, abbellì la facciata
esso fatta fabbricare. Si collocarono delle della patriarcale di scelti marmi, e trasfe-
relique di s. Prisco e di s. Cotto presso i rì in nobile altare le reliquie del b. poi
frati del 3." ordine Picpus a Parigi. s.Lorenzo Giustiniani. Continuando il
PRIULI Lorenzo, Cardinale. Vene- suo pastorale ministero, tutto amorevole
to di senatoria stirpe, esercitò con deco- pel gregge, passò al Signore ne'primidel
ro splendide ambascerie per la sua re- 1600 e fu sepolto nella patriarcale con
pubblica nelle primarie corti d'Europa, breve iscrizione, lasciando memoria e ri-

fra le quali a granduca di


Francesco I putazione di personaggio di carattere gra-
Toscana, a Filippo II re di Spagna, a ve e serio, fermo e costante nelle risolu-
Enrico III re di Francia, ed a Gregorio zioni , esatto nei proprio dovere ed a-
XIII e Sisto V. Siccome istruito non me- mante della giustizia.
no nelle umane, che nelle divine lettere, PRIULI Matteo, Cardinale. Figlio
nel i5c)i fu eletto patriarca di Venezia. di Antonio che fu poi doge di Venezia, fu
Penetrato dal zelo per l'onore di Dio e chiamato a Roma da Paolo V e fatto ca-
por la salute delle anime, si applicò con meriere d'onore, indi a' 19 settembre
sollecito fervore alla riforma del clero e 1616 lo creò cardinale diacono e poi pre-
delle monache, nella quale opera diede te di s. Girolamo degli Schiavoni, cam-
luminosi contrassegni di pietà, religio- biato in seguito col. titolo di s. Marco.
ne, prudenza e fermezza d'animo. Due Quantunque fosse d' un temperamento
volte celebrò il sinodo, in cui promulgò satio e robusto, divenuto appena cardi-
utilissimi decreti; assegnò stabile abita- nale, cominciò a dare in calli va disposi-
zione ai chierici del seminario, veglian- zione, per cui ridottosi a estrema debo-
do con indefessa cura sulla loro condot- lezza, uscì dal mondo nel 1624, d'anni
ta, sui costumi e sul progresso degli stu- 47, dopo essere intervenuto a due con-
di. Pel suo raro merito e senza che nep- clavi. Ebbe sepoltura nella sua titolare
pure lo immaginasse, Clemente Vili a' presso l'altare maggiore, col solo nome
5 giugno 1596 lo creò cardinale prete e inciso a lettere maiuscole sopra la lapi-
gl'invio la berretta cardinalizia per Al- de sepolcrale.
fonso Colonna, il quale fu alloggiato no- PRIULI Pietro, Cardinale. Nacque
bilmente dal cardinale e ben accollo dal in Venezia da senatoria famiglia e nipo-
doge. La presentazione della berretta eb- te dal canto materno d'Alessandro VIII,
be luogo nella basilica patriarcale di 9. sotto Innocenzo XII si pose in prelatu-

Pietro di Castello il giorno 2 1 dello stes- ra e divenne presidente, indi chierico di


so mese, e poscia privatamente il cardi- camera. Clemente XI a' 17 maggio 1706
nale 91 recò a visitare il doge, che colla lo creò cardinale diacono di s. Adriano,
signoria solennemente gli restituì la vi- per gratitudine alla memoria d'Alessan-
sita. Dipoi il cardinale formalmente si dro Vili, da cui avea ricevuto la porpo-
portò in collegio con numeroso corteg- ra. Nel 1 708 contro sua voglia il Papa lo
gio e con tulli i prelati ch'erano in Ve- promosse a vescovo di Bergamo, consa-
2 ?4 p R! Pili
glandolo in s. Maria Maggiore. Gover- te egregiamente, col suo busto espresso in
nò quella chiesa 4 lustri, applicato inde- fino marmo, sotto cui leggesi onorevole
fessamente a promuovere il cullo divino iscrizione. Con suobenefìco testamentodi-
e la salute delle anime, che efficacemen- spose generosamente di sua eredità- a fa-
te procurava per mezzo dell'esercizio fre- vore de'suoi parenti o concittadini, per la

quente de' catechismi e della dottrina buona educazione della gioventù nobile,
cristiana delle fervorose prediche die
, , da mantenersi in Roma in qualche colle-
faceva egli slesso, e dell' assistenza con- gio, cioè di vitto e, difunzioni. Ne attribuì
tinua e mai interrotta onde prestavasi a- lanomina al cardinale veneto e uditore di
gli esami non meno de' confessori , che rotaprò tempore. Inoltre dispose, che in
degli ordinandi. Celebrò nel 1725 il si- mancanza di nobili parenti o nobili con-
nodo diocesano in cui furono stabilite sa- cittadini da nominarsi a detti posti, le
vissime leggi per la riforma de' costumi rendile si erogassero in vantaggio, metà
e per la disciplina del clero. Ad esempio alla fraternità di Venezia , metà all' O-
r
degli antichi vescovi si spogliò di tutta spizio della ss. Trinità de' pellegrini (l .)

l'argenteria, compresa quella della cap- di Roma. .Ora questa n'è l'amministra-
pella domestica, per contribuire alle spe- trice, e siccome le rendite costituite in
se della guerra contro turchi. Genero- i luoghi di Monti sono diminuite, così per
so co' poveri, talvolta pagava le tasse per due posti contribuisce mensilmente a o-
le dispense matrimoniali per coloro che gnuno circa scudi quindici, de' quali il
vivendo nel peccato non aveano modo Collegio dementino
r
(J ) che fu lo stabi-
.')

onde supplirvi. Dimessa la diaconia pas- lito a ricevere ideltigiovani,ora ne pren-


sòall'ordine de'preti e al titolo di s. Mar- de pel vitto 1, restando al nobile alun-
1

co; e dopo essere intervenuto a due con- no quasi scudi 4 per vestirsi e per tutte le
clavi, chiuse con santa morte la lodevo- altre spese che sono alquanto superiori;
le vita nel 1728 in Venezia, d'anni 5q. poiché spetta all'alunno fornirsi di letto,
Trasferito il corpo a Bergamo, fu sepol- mobilie, biancherie e altro, come se in-
to nella cattedrale. fermo il curarsi, ec. In mancanza del car-
PR1ULI Luigi, Cardinale. Di sena- dinale veneto, occorre l'intervenzione del
toria famiglia veneta e nipote del cardi- Papa per effettuare le nomine, per le au-
nal Basadonna per cauto di madre, in- torizzazioni necessarie.
clinato fin dall'adolescenza allo stato ec- PR1ULI Antonio Marino, Cardina-
clesiastico, fu provveduto d' insigni ab- le. Nobile veneziano, nacque a'2 5 agosto
bazie e fatto da Alessandro Vili nel 1689 1 707, e dedicatosi al servizio della Chie-
uditore di rota , in cui con fama di sin- sa,dopo relativi studi, fu ammesso nella
i

golare probità e giustizia perseverò qua- romana prelatura e da Clemente XII nul
si 5 lustri, onde in premio Clemente XI concistoro de'ig dicembre 738 fu pre- 1

a' 1 8 maggio 1 7 2 lo creò cardinale pre-


1 conizzato vescovo di Vicenza. Esercitan-
te di s. Marcello, donde ottenne il titolo do lodevolmente tutti i doveri d'un ec-
di s. Marco, venendo annoverato in di- cellente pastore, il suo concittadino Cle-
a
verse congregazioni cardinalizie. Nel voi. mente XI 1 1 nella 1 . promozione del suo
XI, p. 1 3 riportai il ceremcuiiale col qua- pontificato, agli 11 settembre 1758 lo
le Clemente XI formalmente creò cava- creò cardinale dell'ordine de'preti. Nel
liere aurato l'ambasciatore Duodo, con- ii.° 6438 del Diario di Roma si legge che
dotto in carrozza da questo cardinale. l'ambasciatore della repubblica veneta,
Mot) in Roma nel 1720, d'anni 70, e fu con ricco treno e corteggio si portò dal
tumulato nella titolare in magnifico e son- Papa a ringraziarlo anche per parte del
t uoso monuoiento/Jinato di statue scolpi- doge e signoria, dell'onore compartito a
PIÙ PRI a55
questo patrizio veneto; e che Clemente di suonatori; mentre l'ambasciatore ve-
XIII spedi ablegato al cardinalecolla ber- neto nelle medesime sere illuminò a tor-
retta rossa no g. r Felice Savorgnano ve- eie ed a fiaccole il Palazzo di s. Mar-

neto, suo cameriere segreto partecipan- co. Di tutto ne riporta la descrizione il

te. Portatosi il cardinaleinRoma nel i


7^9 n.° 654o del Diario di Roma. Quindi

per ringraziare di persona il Papa e ri- il cardinale ricevè per titolo cardinalizio
cevere le insegne di sua dignità, aven- la chiesa di s. Marco, e fu annoverato al-
dolo Clemente XIII dispensato dal fare le congregazioni del concilio, vescovi e
V Ingresso solenne in Roma (Z^.), da lui regolari, riti, indulgenze e sagre reliquie.
gli fu imposto il cappello cardinaliziosab- 11 cardinale colle sue virtù e zelo vesco-
bato 2 giugno (
perchè il Papa essendo vile meritòdi essere dallo stesso Clemen-
indisposto non potè far la funzione a'3 1 te XIII a'6 aprile 1767 trasferito alla
maggiocomeavea stabilito)vigi!iadiPen- sede di Padova, già governata nel car-
tecoste, laonde a cagione del vespero so- dinalato dal Papa. Mentre il cardinale
lenne eseguì nel dì seguente le visite del- trovavasi in Treville, luogo di villeggia-
la basilica Vaticana e del cardinal deca- tura di sua nobilissima casa, a'26 otto-
no con gran corteggio. Essendo allora u- bre 1772 fu colpito dalla morte, in età
so (come notai nel voi. IX, p. 8 e 3 2) 1 1 1 di 65 anni, dopo essere intervenuto al
che nuovi cardinali pel ricevimento del
i conclave per Clemente XIV. Trasportato
cappello ornavano con maestosi abbel- il cadavere in Padova, fu sepolto nella
limenti le facciate de'palazzi ove abita- cattedrale, lasciando di se onorevole me-
vano, il cardinale alloggiando nel Pa- moria, per le belle quali là di cui era ador-
lazzo Oitoboni Fiano ne die commissio- no. Di questa cospicua famiglia vi sarebbe
ne all'architetto Giansimoni, che vi cor- stato probabilmente un 6.°cardinale,se
rispose con grandiosa macchina di nobi- non moriva nel fiore dell'età. Fu questi
le disegno, e decorazioni di statue sim- il prelato Giovanni Priuli patrizio vene-

boleggianti le 4 Virtù, cardinali, la Po- to, che nel 1 790 la sua repubblica no-
testà pontifìcia e la Clemenza, di colon- minò uditore di rota e fu l'ultimo. Eser-
ne, di pilastri, di animali in rilievo, di citò l'uditorato sino ai primi del 1 798, in
pitture fra le quali la veneta -Repubblica cui fu invasa Roma dai francesi, onde fu
personificata, lo stemma gentilizio del costretto ripatriare.Nel 1800 ripristina-
porporato, le Virtù teologali, la Giusti- lo governo pontificio tornò ad eserci-
il

Pace. Campeggiava l'arme di Cle-


zia e la tare il suo onorevole uffizio, quando col-
mente XI II ornatissima e con analoga pito da penosissima malattia, ne morì
iscrizione,con laterali pitture a chiaro- d'anni 38 nell'ottobre 180 i,venendotu-
scuro esprimenti l'Idolatria abbattuta mulalo nella chiesa di s. Marco con mar-
dal Zelo; la Chiesa trionfante dell'ere- morea iscrizione. Fu pianto dalla ma-
sia, assistila dalla Fede e dalla Carila; dre, da due fratelli e da quanti ammi-
Roma presentata dalla Chiesa alla Fe- ravano in lui un vero ministro del Si-
de, colla Mansuetudine accanto che cal- gnore, pel tenore di vila esemplare che
pesta le armi dell'antica potenza demen- modestamente menava, per cui si rese a
tili e rompe l'asta marziale, con a lato tutti amabile ed accettissimo.
il Tevere co 'suoi attributi. Tutta la mac- PRI V ATO (s.), vescovo e martire. Era
china per 3 sere fu splendidamente il- vescovo del paese di Gevaudan in Fran-
luminata, incominciandosi da quella di cia, la cui sede vescovile al presente è a
Pentecoste, nelle quali nel palazzo si di- Mende. E" probabile che risiedesse nel-
spensarono decorosi rinfreschi alla nobil- l'antica città di Anderita, la quale prese
tà, rallegrando il popolo due orchestre poscia il nome di Gabaies; perciò s. Gre-
256 PRO PRO
goi io di Tours chiama vescovo di Ga-
Io diChardon, t. i,p. 333, opina: Che pro-
bales, e i suoi successori prendevano an- cessione anticamente chiamavasi non so-
cora questo titolo nell'876, né comincia- lo quel giro che ora si fa, ma eziandio la
rono ad essere chiamati \escovi di Men- radunanza del popolo nella chiesa: in tal
de se non nel secolo XI. Leggesi nella sua senso l'adopraronos. Leone I, Epist. 82,
vita che ritiravasi spesso in una grotta
, ad Diosc. episcj Ennodio in vit. s. Epi-
jiosta sopra la cima d' un monte presso phan.; Girolamo nell' Epist. 22, sicco-
s.

Mende, e che ivi si deliziava tra l'orazio- me esserva il Menard, m not.adSagram.


ne, le veglie e il digiuno. Mentre faticava s. Greg. p. 177. Per altro anche nel no-
alla sua santificazione e a quella del suo stro senso la processione è molto arili-
gregge, germani fecero un'irruzione nel-
i ca, poiché s. Ambrogio nel l'£/?w/. 29 de-
le Gallie , sotto la condotta del loro re scrive i cristiani, che ordinati cantavano
Croco. Questi barbari essendo entrati nel per via. Spetta al vescovo l'indicare e re-
Gevaudan , trovarono il santo nella sua golare le processioni e le altre preghiere
grotta, e lo uccisero a furia di percosse, pubbliche, come decise il conciliodiTren-

per avere rifiutato di sagrificare ai loro to, sess. 25, cap. 6, de Beform.j avendo
idoli. S. Privato è nominato nei più an- inoltre commendate quelle della ss. Eu-
tichi martirologi il giorno 2 1 di agosto. opposizione agli errori di Be-
caristia, in
Secondo s. Gregorio di Tours ed altri, rengario, WiclefTo, Calvino, Lutero e di
esso viveva poco dopo la metà del HI se- tutti i loro seguaci. L'osservanza o va-
colo, al tempodegl'imperatori Valeriano riazione della disciplina appartiene alla
e Gallieno: altri locollocano nel V secolo. Congregazione de' riti (/^.), a ciò depu-
PROBATA. Sede vescovile della me- tata dal Papa. Nelle processioni pontifi-
tropoli d'Adrianopoli in Tracia, eretta cie, regolate dai Maestri delle ceremonie

nel IX secolo. Riporta un vescovo YO- pontificie^ .^xì e giudice il cardinalfV/o-


riens chr. t. 1, p. 1 1 85. re (/z.) de' diaconi o 1 ,° diacono, per cui
PROBIANO, Cardinale. Prete del ti- in segno di giurisdizione usa in esse la
tolo di s. Eusebio, vivente nel 4q4 sotto Ferula(E.)\ se è impotente o assente, con-
s. Gelasio I. segna la ferula al 2.° che lo supplisce.
PROBO (s.), martire. V. Taraco(s.). Nelle processioni si procede a coppia, due
PROCESSIONE, Processio, Suppli- a due, e denota, secondo Macri, la mis-
catto, Pompa. L'andare che fanno per sione de'discepoli inviati da Cristo a pre-
Io più gli ecclesiastici attorno in ordinan- dicare, citando s. Bernardo, in Semi, de
za,cantando salmi e altre orazioni in lo- Purif. j altrettanto diceSarnelli. Aggi un-
de di Dio, e perciò fu detta anche /Ve- geMacri,chei greci nelle processioni sem-
ghiera {f^-)- Altri la definiscono cammi- pre portano il libro de'santi Evangeli:
no o marcia solenne del clero e del po- nella chiesa di Costantinopoli chi avea
polo che si fa nell'interno delle chiese, l'ofiìzio di portarlo era detto Praejeclitf
rei anche fuori, cantando Inni, Salmi, Li- Evangelio. Anticamente nella processio-
tanie, ec. Zaccaria, Onomasticon ritua- ne della benedizione delle palme che fa-
le : Processio et Processus, idem sunt, et ceva il Papa, eravi pure il rito di por-

prirnum processus, et processio signi/i- tare sopra feretro il testo del vangelo, e
rat, incessimi militimi, populi, cleri, ad lo notai nel voi. Vili, p. 282. Ruperto,
locum aliquem ordinatim cunciis ; Itine De Divin. off. cap. 8, dicecheanlicamen-
cum impevalores aliquo irent,puta in vil- te in tutte le domeniche si faceva la pro-
lani processione/il, ani processimi facere cessione in memoria della resurrezione
dicebantur. Il p. Bernardo da Venezia di Cristo, nella quale il prelato o altro
annotatore della Storia de' Sugl'amenti superiore andava avanti a lutti gli ec-
PRO PRO a5?
cleslastici, i quali lo seguivano, in me- distanze, per la loro avanzata età sole-
moria degli apostoli e discepoli che se- vano riposarsi, e anche fare la Lavanda
1
guirono Cristo risuscitato,che li avea pre- de piedi (V.), imbrattati di fango o di
ceduti nella Galilea, per cui il luogo do- polvere. Diverse pontificie processioni,ol-
ve terminava la processione si diceva Ga- tre quelle del Possesso, furono celebrate
lileac.Y)\ molte processioni particolari che con medaglie, così quelle d'Innocenzo X
nelle chiese fanno in memoria di qual-
si per l'apertura della Porla santa (f7 .), in
che mistero, o altro, ne parlo ai loro luo- cui fu rappresentato in processione sotto
ghi. Precedono le processioni i Manda- baldacchino; d'Alessandro VII figurato
tari, i Mazzieri, i Mansionari (antica- sulla macchina (il i.°ad usarla), portato
mente pei Papi, Maggiorenti^ Vedi, detti
i in alto sotto baldacchino per la proces-
stimulad, e altri nominati a Guardie, a sione del Corpus Dominij di Clemente
Cursori, ec), i chierici mazzieri o custodi XI in processione coli' immagine del ss.
ostiari della chiesa, seguono le insegne Salvatore di Sancta Sane tortini, prece*
di Stendardi o Bandiere, la Croce asta- duto da padiglione; di BenedettoXI II con
ta, il Crocefisso (I">), e le sagre Imma- processione per l'incominciamento del-
gini (^.)j accompagnate da Lumi {V.)i V Anno santo (V.), al quale articolo par-
mentre quelle delle basiliche di Roma so- lai delle principali processioni che si fe-
no pure precedute dal Campanello e dal cero in ciascuno.
Padiglione (V.), non invece delle trom- Secondo l'opinione piò comune le pro-
be e de'padiglioni campali secondo l'or- cessioni incominciarono presso i cristiani
dinanza militare cui marciarono gl'israe- quando gli antichi vescovi solevano cele-
liti portando l'Arca, come vorrebbero brare il servigio divino non solamente
spiegare Macri (tuttavoltain alcune pro- nella loro chiesa cattedrale, ma anche nel-
cessioni hanno luogo i suonatori di mu- le altre chiese della città vescovile, prin-
sicali strumenti) e Sa nielli, avendo detto cipalmente alle tombe de' Martiri {V!)
r
a Ombrellino o Baldacchino (f .) quan- nel giorno delle loro feste dette Natale^
to oltre la ss. Eucaristia^ può portare ovvero per la Traslazione delle loro Re-
processionalmentesottodiesso. Dellean- liquie (V.), e v'incedevano col clero e po-
tiche processioni che facevano i Papi alle polo , ciò che pure si chiamò Stazione.
Basiliche^StazionieChiese di Roma{f/'.) i Così quando il vescovo doveva celebrare
come di quelle che oggi celebrano o as- nella chiesa cattedrale, il clero delle altre
sistono, ampiamente ne feci la descrizio- chiese vi andava in processione col popolo
ne a Cappelle P0NTiFiciE,insieme alle pro- per assistere alla messa pontificale. Non
cessioni delle candele o Purificazione^.), pare che le processioni colla ss. Eucari-
dellePalme Corpus Dominij a Ca- r
stia (I .)
e del si facessero ne' primi tre secoli
nonizzazione, negli altri loro articoli, ed della Chiesa, come tempi di persecuzio-
in quelli che poi ricorderò parlando del- ne e in cui tenevano nascoste le cose
si

l'origine di diverse processioni e di quel- sante; precauzione che fu altresì osserva-


le fatte per bisogni e pubbliche calami- ta nel principio del IV secolo, in cui fu
tà, o avvenimenti straordinari. A Letto data pace alla Chiesa da Costantino, an-
de paramenti (V.), che si erige nella Ca- che inriflesso de'molti ebrei egentili che
mera de'paramenti {V.\ ove il Papa si accedevano nelle sagre radunanze e tem-
veste degli abiti sagri, lo dissi derivato pli de'cristiani, oltre l'intervento de' neo-
dall'andare i Papi talvolta a piedi scalzi filie catecumeni, ai quali si occultavano
nelle processioni, stazioni o altre sagre la piena conoscenza de'divini misteri, per
funzioni, o semplicemente a piedi, onde le prudentissime ragioni che dissi in più
in diversi luoghi, a motivo delle lunghe luoghi, volute dalla disciplina deW'arca-
VOL. LV. '7
2 58 PRO PRO
ho, per cui alcuni protraggono ilpriucipio 58, lì." £ 1 2, in cui si dice ch'erano soliti i

delle processioni della ss. Eucaristia ver- fedeli di porgereaDio divote preghiere
so VII secolo circa, le solennissime per
il andando in processione, e farsene men-
la festadel Corpus Domini spettando al zione nel concilio di Laodicea del 1 V se •

secolo XIII come dirò. L'origine e l'uso colo. Inoltre Baronio all'anno 3q8 rife-
delle processioni si pretese erroneamen- risce altra testimonianza sull' uso antico
te da alcuni derivatodal gentilesimo, col- delle processioni. Narra di s. Porfirio ve-
le Lustrazioni ed Espiazioni (P.) super- scovo di Gaza, che avendo gl'idolatri at-
stiziose, nelle quali costumavano i pagani tribuito alla sua venutala siccità che pa-
far precedereun giramento, e l'andare tiva il paese } i cristiani lo pregarono a
circondando uomini, città ecampagne che orare per impetrare da Dio la bramata
si doveano purgare. I romani antichi fa- pioggia. II santo perciò ordinò il digiuno,
cevano di queste processioni per ottenere ed in chiesa la celebrazione delle vigilie
la pioggia, con portare dentro Roma la in continua orazione; indi fatto giorno,
pietraManale che si conservava nel tem- cam-
preceduti dalla croce, recitando nel
pio di Marte fuori di porta Capena, con mino andarono processionalmente
inni ,

diverse ceremonie. Ripugna questa sup- a pregare in due chiese, e poco dopo cad-
posta derivazione alla sana critica, e piut- de dal cielo acqua abbondante. A Litania.
tosto come opina Marangoni, Delle cose o Letama ne riportai i diversi significa-
gentilesche e profane trasportate a uso det- ti, principalmente come Processioni e sup-
p.97, le processioni ebhero origi-
te chiese, plicazioni pubbliche. A Litanie de'san-
ne dalla divina scrittura edall'evangelo. ti parlai di queste, che si sogliono can-
Egli pertanto ritiene, che l'ordine di Dio tare nelle processioni. Mamerto ve- A s.

dato agli ebrei nell'accompagnare l'Ar- scovo di Vienna nel Delfìnato di comun
ca, nel trasportarla da unluogoad un al- consenso si attribuisce nel 4^2 o dopo
tro, fu senza dubbio di processione , in l'istituzione o ripristinazione delle Lita-
una Davide coll'arpa la pre-
delle quali nie minori delle Rotazioni (V.) , che il

cedeva cantando suoi salmi. Già colla i concilio di monumenti


Magonza e vari
medesima Arca sette volte erasi girato chiamano Litania maggiore } come notò
intorno alle mura di Gerico. Similmen- Marlene, De amia, eccl. disciplina cap.

te solenne fu la processione fatta da Sa- 17, e ciò pel gran concorso di popolo a
lomone nel portare l'Arca, H Tabernaco- preferenza di altre processioni;quindi nel
lo ed vasi sagri nel tempio di Gerusa-
i
798 o 80 si adottarono nella chiesa ro-
1

lemme {V.). Si può vedere il p. Meno- mana da s. Leone III. Sono tre proces-
chio, Stuore t. », p. 234: Alcuni riti de- sioni che si celebrano ne'3giorni che pre-
gli antichi ebrei appartenenti all'orazio- cedono la festa dell' Ascensione. Le Ro-
ne pubblica e corrispondenti alle nostre gazioni o preghiere pubbliche furono or-
litanie e processioni. Modello poi delle dinate dalla Chiesa in questa stagione co-
nostre processioni fu il solenne ingresso me tempo in cui d'ordinario si fa la guer-
diGesù Cristo in detta città fra gli Ro- ra, e nel quale i frutti della terra essen-
r
sanna {I .), co' suoi discepoli, accompa- do ancora in fiore sono esposti a molti
gnato dalle turbe co'rami di Palma (A.) pericoli, come dichiarò il concilio di Co-

e olivo; quindi l'uso delle processioni non lonia del i536. In Roma fu tralasciato
fu dedotto dai gentili, ma si ha per la tra- il digiuno ,
perchè non adattato alla le-
dizione degli apostoli, parlandone Ter- tizia del tempo pasquale,benchè coman-
tulliano, lib. 1 , f/xor., e s. Basilio nella vi- dato dal concilio d' Orleans nel secolo :

ta di Gregorio Taumaturgo, oltre mol -


s. XIII erano chiamate le Rogazioni, Jcju-
ii antichi padri presso Baronio all'anno nium triduanum in vigilia Ascensioni* ,
PRO PRO a5 9
e nel ceremouiale di Gregorio X si pre- ma pompa, 6 miglia fuori della città, on-
scriveva la sola astinenza dalle carni nei sé e alla Chiesa. V.
de averlo favorevole a
primi due giorni., e nel 3.° poi il digiu- Ingressi solenni inRoma. Della celebre
no. Quello che fa la chiesa ambrosiana processione ordinata da s. Leone IV in
dopo l'Ascensione è in compenso del di- R.oma della immagine acheropita del
,

giuno ommessone'primi 3 giorni di Qua- ss. Salvatore per la festa dell' Assunta ,

resima. Le Rogazionio processioni dun- parlai ne' voi. IX 83, XXXVII , p.


, p.
que furono stabilite per tutto il cristia- 2o3, XLI, p. 195. Oltre le antichissime
nesimo, per V allontanamento dei divini accennate processioni della ss. Eucaristia,
flagelli, e la conservazione de'frulti del- ed oltre quella della messa de' Presantifì-
r
la terra. Sarnelli, Leti. eccl. t. g, lett. 35: cati{f .)Ae\ venerdì santo (la congrega-
Della istituzione delle Rogazioni o Lita- zione de' riti proibì che in detta processio-
nie minori, e di altre processioni. Le Li' ne si portasse il calice entro una bara: ben-
tanie maggiori (V.) furono ampliate e sì permise la processione del Cristo morto,
propagate da s. Gregorio I del5c)0, e so- come dissi di quella di Macerata nel voi.
no una processione solenne che si cele- XLI, p. 1 4 ; in alcuni luoghi era proibito
bra a'^5 aprile, dalla chiesa dis. Marco con scomunica l'interventoalle donne, co-
alla basilica di s. Pietro. Nel medesimo me leggo nel Suppl. al Gior.eccl. diRoma
articolo dissi perchè fu detta Processio 17 91, p. i5), nel secolo XI o prima s'in-
septiformis, e parlai delle altre processio- cominciò quella di portarla nella dome-
ni ordinate in Roma da s. Gregorio! per nica delle Palme racchiusa in un' arca o
la Pestilenza (P.), incui si portarono di- cassa con que'riti che riporta Chardon,
verse prodigiose immagini della B. Ver- Storia de' Sagr. t. 1, p. 335 , dicendola
gine, fra le quali si vuole ancora quella istituita per onorare il trionfale ingresso
ch'è nella chiesa de'ss. Domenico e Sisto del Salvatore in Gerusalemme seguito in
delle monache dell'ordine de' Predicato- tal giorno. Inoltre descrive quella di Ro-
ri (V-). Dice Macri che la processione di han, prima del mattutino, perchè antica-
litanie maggiori fu chiamata Processio mente la ceremonia s'incomincia vaa mez-
nigra, perchè si ricoprivano le croci e gli zanotte. Ivi fa menzione di altra antichis-
altari con veli neri. Qui noterò, che Ni- sima processione in memoria della Ri-
colò V per implorare da Dio pace alla surrezione di Gesù Cristo, in Beauvais e
Chiesa e tra'principi cristiani, n'%5 aprile altri luoghi, con prendere nella mattina
1 44^ con solenne processione dalla ba- di Pasqua solennemente il calice in cui
silica Vaticana, siccome abitava il conti- sta il Corpo del Signore, ove un fanciul-
guo palazzo, si recò a piedi alla Chiesa lo fa da Angelo. Le più celebri proces-
di s. Marco, accompagnatodal s. collegio sioni in tutta la chiesa cattolica sono quel-
e dalla corte, non che da tutti quelli che le solennissime del ss. Sagramento, fat-
sono obbligati intervenire alla Litania te nel giorno e durante tutta l'ottava del-
maggiore j dichiarando con una costitu- la festa del Corpus Domini. V. Corpo di
zione che per-avere invertito l'ordine an- Cristo. Al fine di santamente regolare e
tico ,
per cui la processione dalla chiesa insieme accrescere ne'fedeli il culto di la-
di s. Marco si porla a quella dis. Pietro, tria interno , e l'esterno conseguente al
niun pregiudizio derivasse al rito, ed al- domma cattolico della presenza reale di
la basilica e capitolo Vaticano. Gesù Cristo nell'eucaristico sagramento,
Nel 663 portandosi in Roma l'impe- venne istituita da Urbano IV la solenne
ratore Costante, benché eretico monote- festività del Corpus Domini. Dalla sua
lita, Papa s. Vitaliano l'incontrò proces- celebrità e per la particolare venerazio-
sionalraente con tutto il clero e con som- ne per Gesù Sagrameotato , torna sem-
a6o PRO PRO
prc lielissima e con spirituali vantaggi mitre e i triregni; la croce papale si por-
pei fedeli; imperocchècollesolenni e pom- ta dal suddiacono della cappella parato
pose ceremonie che accompagnano la pro- in tonacella;si portano due soli candel-
cessione, mostra la Chiesa la vittoria ri- lieri dagli accoliti della cappella, i quali
portata su tutti gli eretici e gli errori vo- portano ancora gl'incensieri; il prete as-
mitati dalle esecrande loro bocche contro sistente fa da diacono, il diacono da sud-
1' Eucaristia, volendo eziandio in tal mo- diacono. Interviene il maestro del sagro
do la Chiesa riparare le irriverenze che ospizio, così il governatore o vice-camer-
ne'sagri templi si commettono verso il Si- lengo che suol precedere il Papa pel
gnore, a vista del più bel testimonio del buon ordine, ma incede dopo il Santissi-
suo infinito amore per gli uomini, poiché mo coi prelati di fiocchetti. Non interven-
con un prodigio di affetto trovò la manie- gono il principe assistente al soglio, ne il

ra di restar fra noi corporalmente fino al senatore e conservatori di Roma, per cui
terminare de'secoli. Delle pubbliche e so- le aste del baldacchino le sostengono dai
lenni processioni colla ss. Eucaristia che acqua santa fino all'altare del-
pili dell'

nelle festede'ss. Martiri specialmente eb- la Confessione quelli che ne sono soste-
bero luogo nellaChiesa verso il secolo VI F, nitori avanti il senato romano. I prelati
feci cenno di sopra: della pubblica esposi- come intervenisse
referendari pei primi e
zione di essa, oltre quanto dissi a Euca- ilPapa devono portare le aste del bal-
ristia, V. QuARAisTOREesua processione, dacchino nel 1684 si ricusarono, e con
:

ed Ostia. Come si celebra la festa e la edificazione supplirono gli uditori di ro-


processionedel Corpus Domini dal Papa ta ed alcuni chierici di camera. Leguar-
in Roma ( il cui regolamento ogni volta die nobili e le altre palatine non inter-
pubblica il cardinal vicario), diffusamen- vengono, per cui non ha luogo il cordo-
telonarraine'vol. IX, p. 43 e seg.,XVH, ne che le seconde sogliono tirare in mez-
p. 249, XLI, p. 29 r, XLIX,p. 2o3, in- zo alla chiesa di S.Pietro: gli svizzeri non
sieme alla descrizione di simili processio- assumono corazza, altrettanto si pratica
ni che si fanno con intervento del Papa ne'pontificali. Si rileva dal n.°4i del Dia-
dalle basiliche Lateranense e Vaticana, rio di Roma 1 845, che sebbene Grego-
come si celebra assente o impotente il rio XVI non v' intervenne, vi mandò i

Papa, ed in sede vacante. Ivi parlai al- bussolanti^ i came-


cappellani segreti, i

tresì dell'origine della festa e processio- rieri di onore e segre ti, tanto secolari qua n-

ne ordinate da Urbano IV , confermate to ecclesiastici. Nel secolo passato la pio-


e ampliate da Clemente V, massime da cessione era assai più numerosa, per l'in-

Giovanni XXII propagatore della pro- tervento de' Vacabilisti (V.) ealtri di cui
cessione e promotore zelante della cele- feci cenno nel detto volume, p. 62, il cui
brazione della festa, per la quale alcuni novero del 653 si legge in Cohellio, No-
1

erano renitenti. Per l'origine della festa titia card. p. 243. Inoltre in Roma le
si può ancora leggere la moderna ope- basiliche e le chiese celebrano altre so-
ra del p. V. Decharopes liguorino : La lenni processioni, anche coli' intervento
pih bella memoria della storia di Lie- delle Arciconfraternile e Confratcr/iile
gi, ivi i845- Allorché Papi si trovaro- i (V.) molte delle quali ivi e altrove fu-
,

no a Castel Gandolfo (F'.) non manca- rono istituite per accompagnare proces-
rono d'ivi celebrare festa e processione, sionalmente il ss. Sagramento agl'infu-
mentre il s. collegio fece altrettanto in mi, pure per Viatico (J7 .), a vendo noia-
Roma. Oltre quanto dissi nel voi. IX, p. to nel voi. II, p. 3o5 cheqtiella della chie-
G3,se Papa non interviene, aggiunge-
il sa di Maria sopra Minerva si fa pre-
s.

rò, che non si portano in processione le cedere dal Padiglione , come tenuta la
PRO PRO 261
i." che venne istituita ad onore del ss. Sa - pel ricevimento della Testa dell'apostolo
gramento. Nel voi. IX, p.128, i33, 1 34 s. Andrea, forse discepolo di s. Gio. Bat-
narrai come v' intervengono i cardinali, tista, 1
,° discepolo di Gesù Cristo cui con-
eziandio a quelleche celebrano alcuni so- dusse il fratello s. Pietro ( a questa bio-
dalizi, e delle due cappelleche celebrano grafia aggiunsi altre nozioni sul fratello
in onore della pubblica esposizione del e se era maggiore d'età), ed il quale bat-
ss. Sagramento. Tra le processioni solen- tezzò ambedue e fece suo vicario s. Pie-
ni che pel Corpus Domini ban no luogo tro,argomento che dovetti trattare in più
nello stato ecclesiastico, meritano ricor- luoghi. Ed in fatti a Patrasso parlai del-
darsi quelle di Bologna che in giro de- l'apostolato, martirio e crocefissione ivi
cennale spettano di farsi ad ogni parroc- seguita di s. Andrea e di sua croce (del-
chia urbana, e che col nome di Addobbi l'uso che ne fanno i cardinali nella Cel-
di Bologna sono molto rinomate , con- la, Vedi), per la quale fu istituito il co-
correndovi gli stranieri ad ammirarne la spicuo ordine del Town d'oro (Fedi: a
magnificenza della pompa e la vaghezza Russia e Scozia dico de'due ordini eque-
degli apparati. Questa solenne funzione stri di s. Andreà)j de' luoghi ove si ve-

porge motivo al progressivo restauro e nerano le sue reliquie (inclusivamentea


abbellimento interno della città,dappoi- quelle date da Pio li alla chiesa dell' 0-
chè proprietari degli edifici per ove pas-
i spedale di s. Spirito), come di quelle che
sa la processione con nobile gara gradata- vado a descrivere. Nel 1 4^3 occupata Co -
mente rendono più decorosa l'illustre Bo- stantinopoli (V .) da Maometto II impe-
logna, oltre il perenne benefizio di dare ratore de' turchi , coli' uccisione di Co-
lavoro agli artisti. L'istituzione risale al stantino XII Paleologo ultimo impera-
1 5(36 per opera del vescovo cardinal Pei' tore de'greci, ebbe fine l'impero ài Orien-
leolli. Interrotta nelle politiche vicende te. I fratelli del Paleologo , Demetrio e

del fine del passato e principio del corren- Tommaso Despoti (V.) del Peloponne-
te secolo, l'odierno cardinal arcivescovo so o Morea {V\ ad onta del sommo ze-
Opizzoni la ristaili ed ebbe la soave
Ti , lo che poneva Nicolò V per indurre i
compiacenza di vedersi con plauso com- principi cristiani alla ricupera del gre-
piutamente ubbidito dall'amore de'suoi co impero e degli sforzi fatti dal succes-
figli bolognesi, onde dal 1816 al i845 sore Calisto 111 per abbassare 1' orgo-
già avea celebrato un trentennio, e tre glio ottomano, vedendo impossibile riac-
volte rinnovato il decennale turno, per quistare il perduto trono, ed avendo do-
cui fu ivi pubblicato 1' importante opu- vuto cedere Corinto, Patrasso ed altre
scolo: La pompa decennale dell' Elica' delle migliori città Demetrio acquistò ,

ristico Sacramento per la parrocchia me- delle possessioni , e si pose sotto la pro-
tropolitana di s. Pietro di Bologna, ed i tezione de'lurchi; ma Tommaso fu co-
restauri massimi nel i845, Relazione di stretto dalle armi turchesche, colla mo-
Salvatore Mazzi. All' articolo Genzano glie e diversi nobili greci, a rifugiarsi nel-
descrissi la processione del Corpus Do- l'isola di s. Maria vicino all'Epiro, por-
mini colla famosa infiorata. tando seco la preziosa Testa con altre
Tra le processioni fatte colla massima reliquie di s. Andrea, perchè temeva che

pompa nella traslazione delle reliquie in- in Patrasso sarebbero profanate e distrut-
signi di principali santi, certamentee pel te. Diversi principi cristiani gli offrirono
complesso delle circostanze e per quanto grosse sommedenaro per possedere
di
citai in vari articoli , va descritta quella un tanto tesoro, e Pio li come quello che
eseguita in Roma dal gran Pio II, col s. teneva rivolta la mente all'oriente e che
collegio e gerarchia ecclesiastica e civile, in cima de'suoi pensieri aveva di guer-
262 PRO PRO
reggiare coi principi cristiani la crescen- Narni, in custodia di quel castellano pre-
te potenza ottomana, con porsi alla testa fetto e con molti lumi di continuo accesi;
della crociata a salvamento del cristia- indi passati alcuni mesi e terminate le
nesimo, inviò a Tommaso ambasciatori guerre coi Malatesta, Nar- il Papa inviò a
onde gliela concedesse, poiché da niuno ni tre cardinali a prenderla e condurla
fuori che dal Papa si poteva convenien- in Roma, capo de'quali era il celebre Bcs-
temente custodire, dovendo la lesta del sarione (di cui anchenel voi. XXXIII, p.
s. Apostolo riposare ove giacevano le ossa 58). Pieno di fervoroso zelo, Pio II vol-
del suo glorioso fratello, altrimenti sareb- le celebrare sì faustissima circostanza con
be caduto ncir indignazione del santo : molti preparativi, ed a tale effello pub-
promise Tommaso di contentare Pio II, e blicò per tutta Italia indulgenza di gene-
di portare il sagro capo egli slesso. Narra- rale perdono, anche a tutti quelli che si

no, Leoni, Ancona illustrata, p. 227 , e fossero trovati in Roma nel giorno del
Peruzzi, Storia d' Ancona, p. 329, che ricevimento della s. Tesla. Abbiamo da
nel 1462 da Corfù approdò in Ancona il Cancellieri, Meni, delle Teste de' ss. Pie-
despota (a' 16 novembre dice il 2. ) col- tro e Paolo, p. 33 , che voleva il Papa
la lesta di s. Andrea, quasi a titolo di per accrescer pompa alla splendidissima
raccomandazione per ricuperare suoi i processione, condurvi le medesime sacre
dominii, e fu ricevuto dal cardinal Oliva Teste, ma non si potè eseguire pel gran
(/^.) speditoappositamentedal Papa qua- peso de' busti che allora
le contenevano

le legato a latere per ricevere l' insigne e altriimpedimenti, come pel riflesso di
reliquia. Ambedue furono accolli degna- perdere qualche gemma di quelle che le
mente dagli anconitani, e trattati splen- ornavano, onde si contentò di stabilire,
didamente a pubbliche spese. Riconosci u che quando in avvenire fosse occorso por-
tasi dal cardinale l'autenticità della reli- tare iu processione la testa di s. Andrea,
quia, da lui e dal principe fu con solen- nel dopo pranzo nella basilica Lateranen-
ne pompa di processione, accompagnala se si dovessero mostrare quelle de' prin-
dal clero, dal senato e dal popolo con fiac- cipi degli apostoli. Sulle leste de'principi

cole e doppieri, tra l'armonia de' sagri degli apostoli qui avvertirò con Cancel-
cantici e suono festoso delle campane,
il lieri, che prima del secolo XIV erano por-
alla chiesa di s. Onofrio fuori porta Ca- tabili,avendo io notato nel voi. XXXII,
po di Monte e quivi depositala alla pub- p. 260, che nella processione fatta a pie-
blica venerazione. Lo stesso Pio li , che di nudi da Gregorio IX alla basilica Va-

ne' Commentari lib. 8 riporta la descri- ticana portandoegli il legnodella ss. Cro-
zione di questo racconto, dice chiaramen- ce, si condussero le ss. Teste, le quali poi
te che la s. Testa approdò in Ancona nel ilPapa mostrò ai popolo siili' ambone.
1461 felicemente e non senza prodigio, Egualmente in processione eransi porta-
per le tante tempeste che in quell'anno te dal predecessore Onorio III alla basi-
vi furono in mare. Intanto e come dissi lica Liberiana a piedi ignudi per la cro-
ne' voi. XVIII, p. 57,XLIX, p.2g4,Tom- ciala di Terra santa. Nel voi. Vili , p.
maso si portò in Roma , benignamente 3o5, coll'autorità dell' Ordine romano
accollo da Pioli che gli assegnò per a- XI Ideilo stesso Onorio III, narrai che nel
bitazione le case dell'ospedale di s. Spi- venerdì santo si estraevano dalla custo-
rito e 3oo scudi il mese, cui i cardinali ne dia le ss. Teste per venerarle e baciarle.
aggiunsero 200, poscia in quaresima gli Nel medesimo Ordine si apprende ancora
donò la Rosa d'oro. D' ordine del Papa che per la festa dell'Esaltazione della cro-
il cardinal Oliva portò la s. Testa colla do- ce il Papa faceva altra estrazione delle
vuta venerazione e pompa nella rocca di ss. Tote, che consegnava ai cardinali col
,

PRO PRO a63


legno della ss. Croce, per pollarsi in pro- ne al popolo della reliquia, tra gli altis-

cessione alla vicina chiesa di s. Silvestro. simi gridi di compunzionedegli spettatori,


I cardinali deputati a prendere in Narni intuonò il Te Deum t
e poi l'inno, Primus
la testa di Andrea, con ogni riverenza
s. hic Jesum sequitur vocanlem, composto
arrivarono a Ponte Molle o Milvio^f.) per suo ordine dal vescovo d'Ancona A-
nella domenica delle Palme io aprile gapitoCenciRuslici romano, scese in mez-
1 4.62, la posero nella torre del ponte, re- zo ad una vasta siepe di lumi (trentami-
stando in custodia nella notte due arci- la torcie e candelotti dissi nel voi. VII
vescovi. Nel dopo pranzo il Papa si recò p. 2o5 seguendo Cancellieri, Novaes e
,

nel convento della Chiesa dis. Maria del altri ) portando egli stesso 1' urna fino
,

Popolo per essere più vicino nel di seguen- alla città, accompagnato dal s. collegio,
te al gran ricevimento, pernottando nel prelatura e da tutti summentovati con i

medesimo. A fronte del tempo minaccio- palme nelle mani, secondo 1' ordine ge-
sissimo , i tre cardinali legati incolumi rarchico, ma stentatamente per l'indicibi-
giunsero nella mattina seguente in delta le calca ( nel luogo ove si fermò il Papa
chiesa; quindi il Papa da loro preceduto colla s. Testa, Giulio III eresse il bellis-

in magnifica cavalcata si recò al Ponte, simo tempietto in onore del santo , per
accompagnato da lutto il clero romano, quanto dissi nel voi. VII, p. 193 ). Ar-
da'principi romani, dagli oratori dei prin- rivato il Papa alla Porta Flaminia , fu
cipi, dagli abbati, vescovi ecardinali, tut- venerata la s. reliquia profondamente da
ti con palme in mano ricevute nel dì pre- una porzione del clero romano che ivi
cedente (così nel voi. LI, p. 68), oltre una 1' aspettava, ed entrato nella propinqua

immensa quantità di popolo. Presso il chiesa di s. Maria del Popolo la depositò


Ponte erasi eretto un gran palco capace sull'altare maggiore, lasciando custodi di-
di contenere Pontefice e clero, sorgendo versi vescovi, e passando egli a dormire
nel mezzo l'altare. Alla vicinanza di que- in una stanza contigua. Dirottissima piog-
sto luogo, ciascuno smontò da cavallo, ed gia cadde in tutta la notte, che afflisse il

assunti gli abiti sagri bianchi e lemitrechi Pontefice, romani e forestieri che in im-
ne avea l'uso, con ordine la processione e menso numero da Italia e oltremonte e-

cantando ascese una delle due scale del pal- ransi recati per vedere questa solennità.
co, per l'altra salendo il cardinal Bessario- Non senza prodigio un sole brillante venne
ne in mezzo ai due colleghi, colla s. Testa a rallegrare il seguente mattino martedì
dentro urna, che depositò sull'altare, tra' santo 12 aprile (pridie idus aprilis dice
sagri cantici e innumerabili lumi. 11 car- Pio li, benché diversi scrittori dissero ai
dinale aprì la custodia, e riconosciuti i si- 1 3, altri ai 2 1 e ai 23). Giulivo il popolo
gilli consegnò nelle mani del Papa con
, romano e vestito a festa, abbellì le strade
religiose lagrime la testa di s. Andrea per cui dovea transitare la processione,
apostolo; e Pio II tutto profondamente volendo in ogni modo onorare l'augusto
commosso inginocchiatosi innanzi la re- fratello del suo gran protettore, con fre-
liquia pronunziò con tremula voce quel- schi e olezzanti fiori, drappi e altri orna-
l'eloquente sermone che leggesi ne Coni- menti, avendo congegnato rami d'alberi
mentari: Advenisti tandem sacratissi' a riparo del sole in alcuni luoghi avea
:

munì. Questa orazione fece lagrimar tut- eretto altari, ove ardevano lumi e profu-
ti e invocare il patrocinio del s. Aposto- mi; in altri sagri cantici erano accom-
i

lo. Il Papa baciato pel primo il veneran- pagnati dal suono degl' istrumenti , con
do Capo, lo die a baciare a tutto il clero fanciulli vestiti da angeli ed ovunque ,

che lo circondava e disse un Oremus da vedevasi effigiato il s. Apostolo. Le abi-


lui composto. Fatta da Pio II l'ostensio- tazioni e le loggie de'grancli, come i bai-
,

264 PRO PRO


coni, erano mirabilmente adornate, mas- facondia die termine alla funzione, di cui
sime quelle de'cardinali decorate con va- Roma non più videe forse giammai po-
ghi disegni, fra'quali per isquisitezza di trà rivedere lasomigliante. A Ospizio del-
gusto portò il vanto il vicecancelliere car- la ss. Trinità" de'pellegrini indicai l'e-

dinal Borgia poi Alessandro VI ivi l'oro : dicola o tempietto eretto da Pio 11 colla
era profuso, con altre cose, orchestre ar- statua di s. Andrea, nel luogo ove ricevè
moniose, parati eleganti e carmi in lode la s. reliquia, ed accanto una piccola cap-
del santo e di Pio II. In somma tutti gli pella con indulgenza plenaria, luoghi che
abitanti fecero a gara per fare omaggio s. Pio V concesse al sodalizio , onde pei
a tant'ospite. Ad onta che le strade fos- restauri che vi fece nel 1 566 e per la ca-
sero fangose, il Papa per riverenza volle setta che propinqua vi costruì, dissi con
che si procedesse a piedi; solo permise ai Nibby eretta la cappella da U'arcicon fra-
cardinali e prelati più vecchi e malsani ternità ; Pio VII fece voltar la statua dal-
di aspettarlo in s. Pietro, ma tranne un la parte del Ponte quando lo restaurò ,

cardinale e pochi prelati, tutti si assog- sostituendo alla pesante cupola quella o-
gettarono al lungo e disagiato cammino. dierna di lavagne a squamine. Pel di più,
Vi erano tutti i sacerdoti delle chiese di come pel cinuiterio che pure accennai, ve-
Roma, portandole reliquie de'santi. An- dasi T importante opuscolo ( lodato nel
davano in isplendide veslimenta citta- i Suppl. al n.°6 del Diario di Roma 847 ):
i 1

dini romani i conservatori, i caporioni


, Solenne ricevimento della testa di s. An~
col priore e gli altri magistrati civici, gli drea apostolo e cappella presso al Pon-
i baroni romani
oratori de'principi esteri, te Milvio a lui consagrata , narrazione

con ceri ardenti e palme secondo l'ordi- islorica di Egidio Fortini, Roma 1 847 e
ne del grado. Parte degli oratori e dei 1848. A Chiesa di s. Pietro in Vatica-
baroni incedevano vicini a Pio II, por- no raccontai, come Pio II collocò la te-
tando le aste del baldacchino. La pro- sta di s. Andrea nel ciborio e altare che
cessione entrò nella basilica Vaticana fabbricò in una cappella (dotata da Fran-
mentre il Papa ancora avea da uscire cesco Bandi ni Piccolomini, ed eretta da
dalla chiesa percorrendo le vie di Ri?
,
Pio II con obbligo di messe), nella quale
pelta, Pantheon, s. Eustachio, via Papa? fu sepolto, come lo furono il nipote Pio
le sino al palazzo Massimi, Campo di tia- III e Adriano VI; che Paolo V demolen-
re, Cancelleria ( allora nel Palazzo Cer do la cappella, le sculture furono traspor-r
sarini), Ponte s. Angelo e Borgo. Fu spet? tate nelle grotte Vaticane ne'luoghi che
tacolo di commovimento generale e divo- indicai, i corpi di Pio 11 e Pio III nella
10 il giunger del Papa nella piazza Va- Chiesa di s. Andrea della Valle (f.),
ticana colla preziosa urna, e salita lanuor quello di Adriano VI nella chiesa di s.

va scala da lui fatta alla basilica, rivolto? Maria dell' Anima (V.)j e perchè la s,
si alla moltitudine le mostrò la reliquia Testa fosse in luogo più sicuro, Paolo V
e con essa tutti benedì. Entrato il Papa la collocò nella nicchia o pilone di s. E-
nell' augusto tempio risplendente per la Iena (dal diroccamento della cappella ove
copia della luminaria , tra il canto dei stava sino al collocamento ove trovasi, la
tori eilsuonodegliorgani, furesolospet- s. Testa, col Volto santo e la sagra Lan-
tacolo più toccante e sorprendente. Pio cia furono portate nell'archivio della ba-
11 depositò sull'altare papale che sovra- silica e chiuse in una cassa di ferro con
ita la tomba di s. Pietro il prezioso Ca- 3 chiavi, una delle quali la custodì il Pa-
po del fratello, e permise che tutto il cie- pa : nel i656 la volle vedere Alessandro
lo lo venerasse e baciasse. Allora il dot- VII colle altre nominate reliquie nella
Ifnimo cardinal Bcssarione con nobile nicchia ove gelosamente si conservano e
,

PRO PRO 265


poi fu riportata al suo luogo ) ove si e- tristissimo avvenimento, quando si seppe
spone la coltre de'ss. Martiri. Nella lette- che prodigiosamente erasi ritrovata l'in-
ra chei romani scrissero neh 522 a Adria- signe reliquia fuori di Porta s. Pancrazio,
no VI perchè dalla Spagna si portasse in coi sigilli intatti e l'argento liquefatto e
Roma, ov'era stato eletto benché assen- ammassato colle pietre preziose, il giubi-
te, per affrettarlo gli dissero, come leggo lo fu universale come la luminaria, com-
in Cancellieri, Meni, p.35: Dimmi ti pn* presa la cupolae tempio Vaticano, suonan-
go,o santo Padre, che cosa più gloriosa, do per mezz'ora tutte le campane della
più grata e più beata in questa vita pub città, e si cantarono inni di ringraziamen-
essere, che venerare e baciare le Teste dei to a Dio. Portatasi immediatamentealPa-
principi degli apostoli e capitani della pa,tripudiante la espose nella sua cappella
Chiesa, com'è di s. Pietro, di s. Paolo e segreta delQuirinale,ovenefece la legale

di s. Andrea? Questa triplice e inespri- ricognizione alla presenza del s. collegio,


mibile consolazione ,
per mia gran ven- firmandosi l'attoda due protonotari a-
tura provai. Imperocché, rinnovandosi postolici. Nella mattina del 5 dal capito-
nel 1 84o le autentiche alle reliquie della lo di s. Pietro fu trasportata processio-
basilica Vaticana, il Pontefice Gregorio nalmente nella chiesa di s. Andrea della
XVI volle venerare nelle sue camere la Valle, indi nelle ore pomeridiane seguì
testa di s. Andrea. Gli fu portala nella il trasferimento nella basilica Vaticana
domenica di Passione a' 5 aprile dai ca- con solennissima processione. Procede-
nonici, e si degnò colle sue mani darme- va il clero regolare e secolare colle pro-
la a baciare, donandomi della bambagia prie insegne, avendo ciascun individuo
ch'era dentro nel cranio. Questo fu uno un cereo acceso e cantando inni e sal-
de'più bei giorni memorabili di mia vi- mi. Dopo due accoliti cogl' incensieri
ta, fra 'quali devo celebrare quelli in cui 4 canonici vaticani in dalmatiche rosse
e per due diverse volte il medesimo be- sostenevano l'elegante urna contenente
nigno Papa mi fece baciare nel luogostes- la testa dis. Andrea, intorno alla quale

so ove si custodiscono le reliquie maggio- incedevano 4 vescovi in piviale rosso e


ri della ss. Croce, della s. Lancia e del mitra. Le aste del baldacchino che la ri-
Volto santo. A cagione poi di grato ani- copriva, erano sostenute dai camerieri se-
mo verso 1' ottimo mg. r Antonio Rossi- greti e di onore ecclesiastici. Ai lati pro-
Vaccari prete assistentedella cappella pon- cedevano ancora il senatore e conserva-
tificia e canonico Lateranense per suo ,
tori di Roma, ed religiosi teatini in cot-
i

gentile invito mi die a baciare e fervoro- ta con torcie accese, facendo corona alla
samente ribaciare i principali tesori del- reliquia stessa le guardie nobili, i mazzie-
l'alma Roma mia patria, intendo dire le ri pontificii e gli svizzeri, come al Papa
Teste de' ss. Pietro e Paolo, in occasione che in mozzetta e portando la torcia se-
di quanto rimarcai nel voi. LUI, p. 23 1, guiva coi cardinali in cappe rosse egual-
A p. 195 e 196 deplorai il desolante ra- mente con torcie. Queste tenevano anco-
pimento della Testa di s. Andrea nel mar- ra i patriarchi, gli arcivescovi, i vescovi,
zo 1848 (a' io si conobbe 1' esecrabile i collegi de'prelati, i camerieri segreti di
rubamento), quanto si fece per rinvenir- spada e cappa e altri; indi procedevano il

la» ciò che avvenuto ih. aprile, il Papa tenente generale della guardia civica con
Pio IX consolennissima processione dalla un seguito di ufficialità d'ogni arma. Im-
chiesa di s. Andrea della Valle la restituì menso fu il popolo accorso,a vendo il Papa
«'dia basilica Vaticana, tutto descrivendo concesso indulgenza plenaria, ed essendo
la Gazzetta di Roma ne'n.i 54, 55, 56 e sfarzosamente adornati balconi e le fine- i

57. AflJittissimi ilPapaetiUta, Romane! stre. Giunta la sagra reliquia uella basilica
,

266 PRO PRO


tli s. Pielro, e recitatesi le analoghe preci, e 265, che Leone Xa'12 maggioi5i8,
colla stessa il Papa benedì tutti. Nella se- pei gravi pericoli che sovrastavano all'I-

ra vi fu generale illuminazione, in uno talia pei guerreschi movimenti che fa-


alla cupola e tempio Vaticano per invito cevano i turchi, a piedi nudi col s. col-
del senato romano. Colla stessa indulgen- legio e il clero romano processionalmen-
za fu nella basilica celebrato solenne tri- te si s. Pietro a s. Maria sopra
portò da
duo in ringraziamento a Dio, ed in ono- Minerva, colla Testa di s. Andrea, colla
re del s. Apostolo, la cui testa fu ripor- s. Lancia, colle ini magini di s.Maria Mag-

tata al suo luogo e munita di più forte giore e di s. Maria in Portico, e con la
custodia. Testa di s. Gio. Ranista che si conserva
A Lancia reliquia insigne, e ad In- in s. Silvestro in Capite. Nelle strade fu-
gressi solenni in Roma, descrissi come da rono eretti 1 5 altari ornati con molte in-
Ancona e per Narni con somma venera- signi reliquie,ed ove di quandoin quan-

zione e solenni processioni fu portata in do si posavano quelle della processione.


Roma, e con quale splendidissima pro- Il concorso fu così numeroso, che sem-
cessione, nella quale intervenne l'amba- brò tutta Italia fosse concorsa in Roma.
sciatore turco, Innocenzo Vili la collocò Di altra processione di s. Pio V per lo
nella basilica Vaticana. Processo e Pro- stesso grave motivo parlai nel voi. XVIII,

cessione chiamavasi il Possesso (^.) che p. 70. Nel i5y6 per quell' epidemia che
prendono Papi della i basilica Lateranen • ricordai nel voi. XIII, p. 2*>6, che afflis-
se, nome che incominciò sotto Sisto IV, se la Germania, Francia, Spagna, Italia
perchè in questa solenne funzione, cogli e incrudelì aspramente negli Ve-
stati di

che a veano servito per la


stessi abiti sagri nezia e Milano , Gregorio XIII oltre le
Consacrazione del Papa, in maestosa ca- molte orazioni e limosine fatte per implo-
valcata si procedeva dalla basilica Vati- rare da Diomisericordia,andò processio-
cana alla Lateranense, colla ss. Eucari- nalmente a piedi scalzi con tutto il clero
stia che precede i Papi ( P.), per ultima- e la corte dal Vaticano alla chiesa di s.

re alcune ceremonie: sulla ss. Eucaristia Maria del Popolo. Altre due solenni pro-
si veda Chardon, Storia de' sacramenti cessioni fece Gregorio XIII, nel 1 578 per
t. 1, p. 346. Giulio II del i5o3 fu ih. a collocare nella basilica Vaticana l'imma-
separare dalla funzione della Coronazio- gine della E». Vergine del Soccorso, nel-
ne la processione Possesso, sebbene an- l'altare detto della Madonna,ene\i5So
ch'egli lo prese in uno a quelli che caval- per riporvi in questo il corpo di s. Gre-
carono in abiti sagri. Tultavolta fu il suc- gorio Nazianzeno: ne trattai ne' voi. IV,
cessore Leone X che nel i5i3 per ulti- p. 3o6,XII, p. 260, XIV, p. 22. Sisto V
mo prese possesso coi paramenti sagri introdusse l'uso di pubblicarsi dal Papa
facendosi precedere dalla ss. Eucaristia, nel principio del pontificato uo Giubileo
laonde non avendo questa luogo nei
più. straordinario con indulgenza plenaria ,

posteriori possessi, come neppure le ve- per implorare da Dio un salutare gover-
sti sagre, e l'erezione degli altari eretti no della repubblica cristiana, con pro-
da tutte le chiese nel passaggio della pro- cessioni (eglilafece dalla chiesa d'Araceli
cessione, incensandosi da ognuna il Papa, a quella di s. Maria Maggiore) che fino

il possesso cessò d' essere propriamente a Pio VI (v'intervenne nel 1779 e fu di


processione e divenne una solenne caval- penitenza per la inaudita siccità) celebra-
cala per la funzione della formalità col- rono i Pontefici, con tutto il clero seco-
la basilicaLateranense loro cattedrale , lare e regolare, col s. collegio e con tutti
per riguardo al vescovatodi Roma. Leg- quelli che hanno luogo nella cappella pa-
go in Torrigio, Grotte valicane p. 232 pale, compresi il principe assistente al so-
PRO PRO 2G7
glio, il senato romano, gli ambasciatoli lare, dalla basilica Vaticana alla chiesa
delle città suddite. Ordinariamente la di s. Spirito in Sassia, intervenendovi do-
processione partiva dalla Chiesa dis. Ma- po aver celebralo la messa nel coro dei
ria degli Angeli, traversava la Villa canonici, concedendo Indulgenza piena*
Montallo ora Massimo, per abbreviare ria {V.) in forma di giubileo, e così se-
recava nella Chiesa di s.
la strada, e si guitò ogni anno del suo pontificato, on-
Maria Maggiore, essendo la Piazza di de l'imitarono diversi de'suoi successo-
Termini, ed viali della villa coperti di
i ri. In questa funzione il Papa celebrava
tende, come si pratica nella pontificia pro- messa bassa alla presenza del s. collegio;
cessione del Corpus Domini, recitando all'offertorio i cantori pontificii cantava-
tutti le litanie de' santi, seguita dalle no il mottetto Exullate Deo, a due cori,
guardie palatine, dalle milizie e dal po- del Palestrina, cioè dopoché il Papaavea
polo. Il Papa talvolta celebrava la mes- detto: Dominus vohiscum e 1' Oremus.
sa nella detta cbiesa, ricevuto alla porta Si diceva ancora un altro mottetto nel-
dal cardinal litolare, che gli offriva l'a- l'Elevazione. Terminatala messa, i can-
spersorio e poi gli somministrava il mari- tori portavano all'altare papale, ov'e-
si

tile nelle lavande delle mani : alla pro- ra esposto il ss. Sagramento. Venuto il
cessione v'incedeva con mozzelta di la- Papa coi cardinali, due soprani davano
na, stola e camauro, con la corona e il li- principio all'antifona: Sancta Maria, et
bro delle litanie e preci in mano, ed car- i omnes sancti, e poi alle litanie maggio-
dinali con abito paonazzo. Alla metà del ri e dopo Sancta Maria ora prò nobis,
;

cammino si staccava il cardinale arcipre- cominciavano cantori a defilare due a i

te di s. Maria Maggiore, per ricevervi il due appresso camerieri segreti. Giun-


i

Pontefice, sulla porta dandogli a baciare to il Papa alla chiesa di s. Spirito, can- i

r
il Crocefisso, mentre il Papa era genu- tori terminavano Yv\\\a\oKyrie\I .), do-
flesso sopra un cuscino, indi gli presen- po del quale il Papa intonava il Pater
tava l'aspersorio e l'incensava tre volte, noster. Seguiva il canto del salino, la re-
Di tutte queste processioni, come di altre cita de' versetti che faceva il Papa, cui
che si fecero per pubbliche calamità, e rispondevano i cantori e in fine dell'ora-
del ceremoniale, ne tenni proposito nei zione rispondevano Amen. Detto da due
voi.Vili, p. 2 1 o, XXXI, p. 1 26 e seg. soprani Exaudiat nosec. R. Et
il verso,
Di quelle che traversarono la detta villa eustodìatnos ec.,il Papa diceva: \. Sit
da Clemente IX nel 1667 all'ultima di nomen Domini benedictum. Rj. Ex hoc
Pio VI nel 1779, ne riporta ancora le mine, et usaue in saeculum. yty. Adjulo-
notizie il principe Massimo: Notiziedella rium nostrum in nomine Domini. R>. Qui
villa Alassimo. Nel voi. XXV, p. 20, ed jecil coelum, et terram, e data la bene-
a Pokte Rotto, parlai della magnifica dizione, i cantori rispondevano Amen,
processione seguita sotto Clemente Vili, terminandosi la funzione. Non interve-
coll'intervenlo del s. collegio, per la tras- nendo il Papa, il cardinale più degno fa-
lazione de' corpi de' Proto e Giacinto
ss. ceva egual funzione. Clemente XI fece
nella chiesa di s. Giovanni de'fiorenlini. molte processioni, con indulgenza plena-
Narra Adami, Osserv. per regolare 1/ co- ria, che riportai ne' voi. Vili p. 21 r, ,

ro della cap. pont. p. 73, che Innocen- XXXI, 128, per tutli que'molivi che
p.
zo XI nel 1678 per implorare dalla di- ivi narrai. Le celebrò pure pei terremoti
vina pietà l'aiuto pei bisogni di s. Chiesa del 1703 e 705 con abito
1
di penitenza,
e pace tra'principi cristiani, fece fare nel- dalla chiesa dt Maria in Trastevere a s.
1
la 2.' festa di Pentecoste una solenne pro- s. Pietro, ordinando quel digiuno nella
cessione di tutto il clero secolare e rego- vigilia della Purificazione , e quel Te
2 G8 PRO PRO
Deurn dopo la messa della cappella pon- le Confraternite {V'.)cou processioni nel-
tificia che tuttora si osserva, come indi- le diverse chiese in cui sono le loro me-

cai nel voi. Vili, p. 267, e siccome il vo- morie le processioni fatte alle mede-
:

to della vigilia per Roma erasi termina- sime nel 1844 e descrive il n.° 5j del'

to nel i8o3, Pio VII lo rinnovò in per- Diario di Roma. Delle processioni fatte
petuo. Altra processione fece Clemente da LeoneXII nell'anno santo senza^c^r-
XI alla basilica Vaticana, prima di con- pc(fr.)e coi soli Sandali (^.), ne parlai
dannar le opere di Qttesnello. Altra nel nel voi. II, p. i43 e i44- Quelle fatte da
i 709 dalia chiesa della Minerva a s. Pie- Gregorio XVI per la pestilenza del cho-
tro per l'occupazione di Cotnacchio, col- lera coll'immaginedi s. Maria Maggiore,
l' immagine acheropila del ss. Salvato- le notai nel voi. LII, p. 237 ; quelle di
re, che fece esporre nella basilica per 8 Pio IX, al suo articolo. Sulle processioni
giorni, dopoi quali con altra solenne pro- abbiamo Nic. Sera ri i De sacris eccl.
: ,

cessione si portò alla basilica Laleranen- cath.processionibus , Coloniae 1607. Jac.


se e dopo restituì la sagra immagine al Gretsero, De calli, ecclesiae processioni'
santuario delle Scale sanie. Chiapponi, bus et supplicationibus,\n«okla(ìi\ 734. 1

Ada canonìz., descrive alcune processio- Nic. Sanderi, Accelariolum adSerarium,


ni, Processìo seti supplicatici generalis, Grelscrumque, De ritu catholicarum pro-
di Clemente XI, quella per la canoniz- cessionimi, Ipris 1640. Jacob. Eveillon,
zazione da lui celebrata; quelle cogli sten- De processionibus ecclcsiaslicisj Parisiis
dardi, Vexdli, de' nuovi beali canoniz- 1641 .Christ. Lupi, Dissert. ix de sacris
zali; quella a s. Spirito, in cui il cardinale processionibus, Bruxellis 1690. Elide du
prete più anziano sulla porta della chie- Pin, Bibl. eccl. scriptor. 1. 1
8, p. 1 35. Pro-
sa die a baciar la croce o Crocefisso al Anibrosianum, aliaque a Li-
cessionale
Papa, presentò l'aspersorio e fece porre theol. atipie Euchologium
perno in Bibl.
l'incenso nell'incensiere per incensarlo Jac. Goari p. 770. Gisb. Voetius, t. 3,
(inoltre il detto i.° prete suppliva pei ti- Dito, select. p. 960, De variis proces-
tolari o altri cardinali superiori di chie- sionimi generibus Menardus ad Sacra-
se non presenti); quelle delle Litanie mag» vientariuin Gregorii M. p. 77. M. Va- 1

gioii e delle Litanie minori o legazio- tar, Des processions de l'Eglise, des leurs
ni. Le processioni di Benedetto XIII le antiqiiilez, ulilitez, et des manieres dey
notai a Giubilei, che cambiò il rito di bien assister, Paris 1705. Catalani, Ri-
andare a s. Maria Maggiore, recandosi tuali Roni.: Ritus eccl. rom. in processio-
dalla chiesa della Minerva del sud onli- nibus sacris, t.M. Quar-
2, p. i5o. Paoli
ne de'predicatori a quella de'fìlippini co- ti, Diga aelherea de processionibus ec-
me divotissiino di s.Filippo; lo variò pu- clesiaslicis, de Lilaniis sanclorum, de sa-

re nella processione del Corpus Domini, cris benediclionibus , Venetiis 1 665 et


incui a piedi volle portare il Santissimo, Coloniae 1672. Sarnclli, Lett. eccl. t. 5,
ad esempio di altri predecessori: nel 1
724 lett. 1 1 : Processioni sono come sagre spe-
col rosario e appoggiato al suo baston- dizioni : Che una confraternita debba a-
cello, segui la solenne processione che per vere l'insegne diverse dalle allre. Sallu-
la festa del ss. Rosario (T'.) celebrano i sti, Storia delle missioni t. 1, p. 8 1 e seg.:
domenicani nella chiesa di s. Maria so- Delle pubbliche processioni di Genova.
pra Minerva. Nel voi. LUI, p. 2 dichia- 1 Diclich, Diz, sacro -liturgico : Delle pro-
rai la disposizione di Benedetto XIV per cessioni e loro regole generali.
celebrare solennemenle Voltavano de'ss. PROCESSO e MARTINI ANO (ss.),

Pietro e Paolo, la mattina dai Prelatizi7'.) martiri. Erano nel numero di quelli che

con cappelle, nelle ore pomeridiane dal- abbracciarono il cristianesimo per la pie-
,

PRO PRO 269


dicazione di s. Pietro e di s. Paolo. Se- di Mopstiestia , e la risposta che diede
condo 1' autore de' loro atti , essi erano loro nel 436, è la più celebre delle sue o-
guardiani del carcere Mamertino , ove i pere. Egli vi condanna la dottrina di cui
due apostoli gl'istruirono e battezzarono si trattava, come favoreggiante il nesto-
mentre vi stavano rinchiusi. Anch' essi nanismo , e spiega quella della Chiesa
suggellarono la loro fede col martirio, che sopra l'Incarnazione, esortandogli arme-
subirono sotto Nerone, non molto tempo ni a seguire la dottrina di s. Basilio e di
dopo dei gloriosi loro maestri. S. Grego- s.Gregorio Nazianzeno. Nel terremoto
rio I il Grande neh' omelia intorno alla che aftlisse diverse contrade dell'oriente
loro festa, che recitò in una chiesa ove ri- nel 44?> s Proclo seguì suoi diocesani,
- i

posavano i loro corpi, dice che a quelle che avendo abbandonato Costantinopoli,
tombe gli ammalati ricevevano la salute, erravano qua e là ne'campi; li consolava
gli energumeni erano liberati, egli sper- ed esortavali ad implorare la divina mi-
giuri tormentati da'demoni. Caduta in sericordia, col ripetere il Trisagio (?'.).
rovina quella chiesa, il Papa Pasquale I Morì a'24 ottobre dello stesso anno 447>
trasferì le reliquie dei due martiri in quel- nel qual giorno si celebra la sua festa ,

la di s. Pietro sul monte Vaticano. 11 lo- essendo nominato nei menologi de'greci
ro nome si legge nei più antichi marti- e nel calendario moscovita. Dalle opere
rologi, e sono onorati il giorno 2 di luglio. che ci restano di s. Proclo si vede che
A Chiesa di s. Pietro in Vaticano par- i suoi lumi erano eguali al suo zelo. Le
lai della sontuosa cappella che ivi è loro sue lettere hanno per oggetto precipuo
dedicata. le questioni che insorsero al suo tempo
PROCLO (s.), arcivescovo di Costan- sopra l'Incarnazione. Alcunedellesue o-
tinopoli. Nacque a Costantinopoli ed an- melie, che abbiamo in numerodi 20, so-
cora assai giovine fu fatto lettore di quella no un elogio della B. Vergine, e vi si pro-
chiesa. Si dedicò con ardore agli studi e va che le viene dato a giusta ragione il

fu per qualche tempo discepolo di s. Gio. titolo di Madre di Dio; le altre trattano
Crisostomo, che Io unì a se in uflìzio di in gran parte dei misteri di Gesù Cristo,
segretario. Successivamente fu elevato al e contengono delle istruzioni sulle prin-
diaconato e al sacerdozio. Sisinnio arci- cipali feste dell'anno. Gli orientali attri-
vescovo di Costantinopoli l'ordinò arci- buiscono a s. Proclo V ultima revisione
vescovo di Cizico metropoli dell'Ellespon- della liturgia di s. Gio. Crisostomo o del-
to; ma questa ordinazione essendo stata la chiesa di Costantinopoli, e quella di s.

senza effetto per l'opposizione di que'di Giacomo o della chiesa di Gerusalemme.


Cizico , Proclo rimase a Costantinopoli, PROCONSOLE. F. Pbomncia.
dove si acquistò grande riputazione col- PROCOPIO (s.), martire in Palestina.
le sue predicazioni. Eletto Nestorio alla Nato in Gerusalemme, si ritirò a Belhsan
sede di Costantinopoli, cominciò sparge- o Scitopoli, ove fu ordinato lettore ed e-
re a poco a poco suoi errori, cui Pro-
i sorcista. Visse in una perfetta castità e
clo non temè di combattere pubblicamen- nella pratica delle più grandi austerità ,

te in di lui presenza. Nestorio fu deposto cibandosi di solo pane ed acqua, e passa-


nel 1; gli successe Massimiano che mo-
43 va anche due o tre giorni senza mangia-
rì anni dopo, ed allora fu eletto Proclo.
tre re. Possedeva perfettamente la scienza dei
Governò con bontà e dolcezza, e visse in greci, ma era ancor più versato nella co-
perfetta unione col Papa, con s. Cirillo gnizione dei libri santi , colla lettura e
d'Alessandria econ Giovannid' Antiochia. meditazione de'quali nudriva e rafforza-
I vescovi armeni lo consultarono circa la va l'anima sua. Giunti in Palestina gli
dottrina e gli scritti di Teodoro vescovo editti di Diocleziano contro i cristiani
270 PI o PRO
nell'aprile del 3o3, Procopio fu il pri-
s. tu morali e religiose, nell'onesto eserci-
mo fedele di quella contrada che versò zio del loro nobile, importante e geloso
il sangue per Gesù Cristo. Arrestato a uffizio, ed insieme periti nella giurispru-
Belhsan e condotto a Cesarea con molti denza, onde riuscire decorosamente nel-
altri cristiani^ fu da Paolino governato- l'esperimento legale che si fa innanzi al
r
re della provincia condannalo ad essere prelatodecanodcgli Vditoridi rola(f .),

decapitato. S. Procopio è onorato dai gre- ed aumentare il lustro del ceto. A mag-
ci col titolo di gran marlire,e\a sua fe- gior chiarezza delle mieerudite ricerche,
sta si celebra il giorno 8 di luglio. premetterò quanto del collegio scrisse
PROCOPIO, Cardinale. Prete del ti- l'autore (Villetti nel 1781) della Pratica
tolo di s. Ciriaco, fiori nel 743 sotto Pa- della curia romana t opera ristampata
pa s. Zaccaria. con osservazioni alle seguite variazioni
PROCURATORI di Collegio del sa- nel 1 8 1 5, t. 2, cap. 2 Della sacra Rota.
:

grò palazzo apostolico, Sacri palalii » Questo tribunale della rota ha pure i
apostolici causarum e collegio patroni. suoi curiali, che si chiamano Sacri pa-
JVJorcelli chiama il curiale o procuratore latii causarum patroni, dei
apostolici
di collegio, di palazzo in Roma, Palronus quali perònon è prefisso il numero, ma
decurialis sacri palatii; il procuratore, si ammettono ad arbitrio del tribunale
r
iVoc-Mrafor.Collegioantichissimo, rispet- previo examme avanti mg. decano e due
tabile e illustre, composto di 24 indivi- de'curiali di collegio; e questa ammissio-
dui presi dal fiore de' difensori e procu- ne si fa ogni 5 o 6 anni. Questi soli cu-
ratori del sagro Tribunale della rota ro- riali così approvati, de'quali se ne stam-
mana^.). Il seniore di essi ha titolo di il pa l'elenco, possono scrivere nelle cause
decano. Gode molte e distinte prerogative che si trattano in rota. Dal ceto di que-
e privilegi, fra'quali la libertà di sceglie- sti curiali se ne scelgono 24,iquali si chia-
re esclusivamente fra' procuratori rotali, mano Curiali di collegio, e godono gli
quelli chegiudica meritevoli di rimpiazza- onori e prerogative che competono agli
re posti vacanti; l'onored'intervenireedi
i
avvocati. Hanno inoltre l'uso della fascia
siedere nelle Cappelle pontificie, al quale e berretta, ed ascendono alle cariche di
articolo riportai tuttociò che li riguarda commissario gerierale della r. camera e
nelle sagre funzioni e processioni cui ce- di sostituticommissari per ohilum di da-
lebra o assiste il Papa, con abito decoroso teria, presidente della segreteria de'mon-
di cappa spiegata e nera (non paonazza ti (luoghi), e fiscale della rev. fabbrica
come legge a p. 26 del Commentario
si di s. Pietro in vigore di una costituzio-
sulla processione del ss. Sagramento ne di Clemente XIII, e questo numero
),
che descrissi nel voi. Vili, p. 92, oltre de'curiali di collegio, quando si trova
la fascia e berretta ecclesiastica. La cappa mancante, si riempie a scelta del collegio
fuori delle cappelle pontificie non si spie- medesimo. Gli avvocati possono scrivere
ga, ponendosi sulle spalle come una man- in questo tribunale, e chi vorrà mettersi
tella, ciò i procuratori praticano nella fe- in avvocatura basterà che abbia il pri-
sta di s. Michele, e in altri luoghi e circo- vilegio del dottorato, faccia un memo-
stanze, come ne'loro funerali, ed in quel- riale a mg. 1 decano della
'
rota, e se non
li degli uditori di rota cui intervengono, è del ceto de'curiali rotali, allora sotto-
ciò che notai nel voi. XXVIII, p. 68; scriverà una scrittura come curiale, ed
laonde si suol dire cappa rivolta, la cap- il giorno dell'informazione si presenti a
pa non ispiegata. Sempre il collegio eb- tutti gli uditori di rota, pregandoli a vo-
be impegno co'suoi suffragi di eleggere lergli permettere di esercitare l'avvoca-
procuratori rotali idonei e chiari per vii- tura". I curiali o procuratori rotali, ed
PRO PPiO 271
iprocuratori di collegio intervengono a norma della prassi giudiziaria, quando
quella pompa chiamala, Cavalcata de- sono procuratori alle liti, per cui pro- i

gli uditori della s. Rota romana (V.) , curatori altri sono quelli che vengono co-
per la riapertura del tribunale, inceden- stituiti pegli affari, altri alle liti, e questi
dovi al modo che ivi descrissi, tanto del- diconsi difensori j generalmente il pro-
l'antiche cavalcate, insieme a quanto ora curatore da Cicerone fu detto Sicario
praticasi. Del nobilissimo e gravissimo, dell'altrui diritto. Aggiunge, che secondo
dignitoso e paterno officio di avvocalo, l'antico diritto non poteva giudizialmen-
di difensore, di patrocinatore, parlai in te agirsi che per sé stesso e in propria
molti articoli e particolarmente a Curia persona e non per altri, mentre nessuno

romana, Avvocati concistoriali, Difen- ordinariamente poteva agire per altri,


sori, Difensori della chiesa romana, Po- perchè l'agire essendo atto civile e legit-
vero, Giurisprudenza, Legge, Diritto, timo, questo richiede il principale, e sic-
Tribunali. Si chiama procuratore colui come l'azione è un diritto di agire in giu-
il quale è incaricato della procura di un dizio per a ver quello che si compete al pe-
altro, e che traila in suo nome, Actor: tente, così essendo un altro chechiede non
neli835ein 7 voi. Carlo Chiappini pub- chiederebbe per sé, ma per altri. Da que-
blicò in Macerata, // Procura tote. Quin- sta regola dice ch'erano eccetluate le cau-
di procuratore ad negolia dicesi quello se che riguardavano il popolo, la liber-

cui si dà procura per trattare gli all'ari tà, la lutela, ed in forza della legge Osti-

negoziare: procuratore ad lites quegli lia pei furti che si commettevano contro
che ha procura per difendere le cause dei quelli ch'erano presso i nemici o assenti
clienti in giudizio, le cui funzionigli ven- pel pubblico servizio, per le quali perso-
gono attribuite per decreto giudiziario. ne ognuno che poteva stare in giudizio
Il procuratore ad lites, rappresentando i poteva soltanto agire, attesa la difficoltà
clienti, è incaricalo e responsabile deci- che tulio il popolo potesse convocarsi a
toli e documenti che gli sono affidati, di trattar le loro cause, ed anche per que-
stendere gli atli nelle debite forme per sto non distrarre da tante opere che ta-
la regolarità, l'ordine giudiziario,e di por- ceva a pubblico vantaggio, pel comodo
re le liti in istalo da poter essere giudi- d'agire per urgenza e per togliere la con-
cate. Può il procuratore ad lites difen- fusione che ne sarebbe avvenuta. Quin-
dere le cause tanto verbalmente, che per di Vermiglioli passa a fare la dislinzio-
iscritto, purché ne sia espressamente au- nesulle diverse specie de'procuratori, fra
torizzalo, il chealtribuisceal procuratore i quali annovera gli apocrisari o Nunzi
ad lites anche le funzioni di avvocato; (}'.), avvertendo però che il nunzio ese-
di modo che può patrocinare ogni que- guisce soltanto e manifesta il semplice e
stione di diritto, o di formatila senza il nudo fatto, come organo che annunzia
ministero dell'avvocato; ma questi non ed eslerna la volontà del committente.
può dispensarsi dal ministero del procu- Dichiara in fine,non convenire agli ec-
ratore ail lites perchè incaricato di rap- clesiastici fare da procuratori, per le ra-
presentare le parti esclusivamente a qua- gioni che si adducono dal 3.° concilio di
lunque altro. Vermiglioli, Lezioni di di- Cartagine, meno che pegli affari della

ritto canonico t. 1, lez. 38 Dei procu- : Chiesa, di misere persone e per loro stes-
ratori, li dichiara differenti dagli avvo- si, se non avessero congruo patrimonio,
cati, mentre quelli non fanno che assi- o ecclesiastico benefìcio bastante per de-
stere la persona e scrivono in diritto, corosamente sostentarsi. Ecco il canone
quando procuratori sono quelli che as-
i del concilio: » Ut episcopi, et presby te-
sumono in sé la causa e la mutano sulla ri , et diaconi , vel clerici non sint con-
. 9

272 PRO PRO


ductores, neque procuratores privato- ria; ne riporta fòrmola Piazza,
l'intiera

rum, neque ullo turpi., vel inhonesto ne- Eusevologio romano,lval. 3,cap. 5, laon-
gotio victumquaerant quia respicere de- de riporterò quanto ommise il breve, do-
bent quia scriptum est: Nemo militari po la parola negabo. » Salvisbeneficiis,
Deo implìcetse negotiis saecularibus " quae babemus ab ecclesiis, vel aliis; et
Potrà bensì l'ecclesiastico far l'avvocato exceptis sententiis valentibus duodecim
ne'tribunali ecclesiastici, scrivendo solo denarios quae gratis, et sine exceptione
in diritto. Delle diverse specie de'procu- nobisofferuntur; baec omnia observabo
ratori eavvocali della curia romana trat- bona fide, sine fraude, et malo ingeuio,
tano ancora: Cohellio, Notilia Cardino.- quamdiu Papa Innocentius, vel succes-
latus, etdepraecipuis romanaeaulae of- soribus suis centum libras valentem, de-
fici alibus j Plettenberg, Notilia Congre- nariorum Papalium, nobis advocatis, et
gationum,el Tribunalium Curiaeroma- judicibus annis singulis solvere perseve-
naej Manzi, De advocatis, procuratori- rabnnt ". In conferma ebe il collegio dei
bus defensor/bus età; Golini, Deprocu-
, procuratori ripete il suo principio da In-
raloribusj Costantini, De officio procu- nocenzo II, o almeno gli diede una specie
ratoris fiscalis, del quale parlai a Fisco. di forma di corporazione, leggo nel n. 1
1

L'origine de'procuratori di collegio ri- dell'officiale Giornale, di Roma 85o, ebe


i
1

sale al pontificato d Innocenzo II [V.) il ceto de'procuratori di collegio volendo


del 1 i3o, dicendosi nel breve apostoli- felicitare il ritorno alla sua sede del re-
gnante/,/o/^L(F.),mg. vAngeloM. Van-
,,

co Superni: Nani ree. me. Innocentini


II, qui in liane apostolicam sederti an- nini (attuale commissario generale della
no Domini 1 i3o invitta assumptus est, rev. cani, ap.), decano del collegio, ac-
annuum stipendium, sivehonorariumju- compagnato dagli altri componenti lo
dicibus (F. Gitroicie il vol.XLVI,p. 1 1
3), slesso collegio, gli significò con acconce
advocalis, vel patronis romanae Urbis, parole i sentimenti di singoiar attacca-
de Camera sua constituisse traditur eo- mento verso la s. Sede onde il collegio dei
rum fide solemni j tiramento adstricta in procuratori erasi sempre distinto, ram-
haec verba. «Ego etc. juro, quod ab bac mentando la sua antiebissima istituzio-
bora in antea piacila, vel negolia romano- ne, ed i benigni riguardi avuti da In-
rum, in quibus advocalus ero, vel patro- nocenzo li. In pari tempo il prelato de-
nns, romanos maliliose non impugnabo, cano partecipò al Papa come il collegio,
vel defendam, sedpro conscientia a Deo giusta il diritto ebe ne ba dalle sue co-
milii praestita secundum conslituliones, stituzioni, avesse nominati altri 8 a com-
et leges, ac bonos mores ea tractabo; et pletare il numero di 24 di cui esso col-
postquam justitia de iisdem causisame legio si compone,avendo in vista di pre-
cognita fuerit, si requisitus fuero, judi- scegliere tra ''curiali rotali persone non
cibus patefaciam; et eis in ipso judicio meno meritevoli per dottrina e onestà
assensum meum adliibebo; pretium ex- che per provata fedeltà alla causa del Pa-
inde non accipiam, uec per me, nec per pato, onde la curia romana e segnata-
inlerpositam personam suscipi permit- mente il collegio de' procuratori ebbe in
Udì; susceptum fuerit, postquam
et si ogni tempo a segnalarsi. Il santo Padre
sci vero, infra quindecim dies illud reddi corrispose con parole amorevoli, e si de-
faciali) ; et patrocinium meum alieni ba- gnò mostrare gradimento. Nel citato bre-
lenìi causanti, si ab eorogatus fuero, ma- ve, e come indicai nel voi. XIX, p. 3o e
Io studio non negabo". Questo giuramen- 33, inoltre è dello, che nel 54 8 Paolo 1

to si prestava sotto Innocenzo II anebe III per dimostrare l'animo suo alle be-
dai giudici e avvocali della corte roma- nemerenze del collegio, con lettera apo-
PRO PRO 273
stolica in forma di breve, gli concesse luo- de'poveri senza alcun premio,ma solo per
go nelle cappelle pontificie e nelle pub- carità e per amor di Dio. In ciò teneva-
bliche processioni,dopo gli avvocati con- no quest'ordine. Imbossolavano le poliz-
cistoriali. Qui noterò, che antichissimo ze coi nomi e cognomi de' collegiali, e
è simile intervento degli avvocati e per- quello che ne usciva dovea prendere con
sone di curia, massime i curiali e giudici pietà, gran cura e diligenza la difesa di
palatini (anche alla Elezione de Papi), quel povero che avea implorato il patro-
alle pontifìcie funzioni, come descrissi nei cinio. Qualora poipovero fosse sospet-
al

avendo ricordato a
citati e altri articoli, to l'uscito a sorte o per qualche giusta
Curia gl'intervenliallecavalcatepei Pos- ragione non ne avesse piena fiducia, se
sessi, ne'quali ricevevano il Presbiterio n'estraeva altro per contentarlo piena-
(Z7 .). Nel 1601 fu pubblicato in Roma mente. Renazzi, Storia dell'università di
l' importante Trattato delle opere pie di Roma voi. 4» P- 4°j come Fanucci riten-
Roma, di Fanucci, sul quale io e chi mi ne l'originedi questo antico collegio con-
precedette studiammo. Nel cap. 3 del lib. temporanea a quella degli avvocati con-
i : Del collegio de'procura lori delle cau- cistoriali:dovea dire piuttosto riordina-
se, si apprende. Che dopo gli uditori di mento, necessario dopo il trasferimento
rota e notali del sagro palazzo, e gli av- della residenza del Papa e della curia in
vocali concistoriali con bell'ordine fu po- Avignone (F.), ove rimase in 7 pontifi-
sto il collegio de' procuratori delle cau- cati, restandone pi iva Roma dal i3o5al

se, ordinato nel i 34o (in Avignone) da 1


3y7, perchè quando Papi risiedeva-
i

Benedetto XII insieme con quello degli no in Avignone, come formossi la ma-
avvocati concistoriali. Avere una bella tricola degli avvocati che soli potessero
cappella sotto l'invocazione di s. Miche- in avvenire perorare in concistoro avanti
le arcangelo suo protettore {coelestìs fu- alPapa le cause contenziose, così egual-
stiliae ministri, dicono gli Stallila del col- mente la matricola si formò de'procura-
legio), nella Chiesa di s. Eustachio (F.) 3 tori,aiqua!i soltanto fosse ivipermessodi
dal collegio fornita d'ornamenti e sagri proporle e atlitarle. Afferma Renazzi che
paramenti necessari, con cappellano che questa è l'opinione d'alcuni, citando Ve-
continuamente vi celebra la messa. Nel- prax. e Fanucci, adottata dal car-
stri III

la festa di s. Michele si cantava la messa dinal de Luca, Relal. Rom. Cur. cap. 2,
e il vespero solennemente e con musica, Disc. 46, § v, n.° 106, che chiaramente
avendo fatto un bell'apparato. Celebra- scrisse in Avignone e nel 1 34o da Bene-
vano ancora la festa di s. Lorenzo mar- detto XII avesse principio il collegio dei
tire nella chiesa di Lorenzolo in Bor-
s. Procuratori concistoriali jàoèslabilmen-
go {de'Scolopi, Fedi), a\\a quale interve- te eresse in collegioil ceto. Siccome però

nivano quasi tutti collegialmente. Avea- in progresso non più le cause contenzio-
no il luogo del loro collegio nella Riton- se (come notai a Concistoro e Congre-
da (o Chiesa di s. Maria ad Martyres gazioni cardinalizie, ma più tardi) agi-
o Pantheon, Fedi)j e quando vacava l'ar- ronsi nel. concistoro pontifìcio, ma ven-
cipretato della medesima, erano soliti a- nero dai Papi delegate a diversi ceti ec-
verneil giuspatronatoe la presentazione. clesiastici, addetti al loro servizio, donde
Morendo alcuno del collegio l'accompa- provennero i tribunali degli uditori di
gnavano alla sepoltura e dentro l'oliava rota (lo credo e dimostrerò assai ante-
gli celebravano l'uffizio de'defunti,e nel- riore) e de Chierici di Camera (F.) apo-
la commemorazione di questi un anni- stolica ; perciò non occorrendo ulterior-
versario generale per le anime de'colle- mente nel concistoro l'opera de'procura-
ghi trapassati. Difendevano le cause e liti tori, cessò a questi la primitiva denomi-
VOL. tv. 18
1

*74 PRO PRO


nazione di concistoriali, e con quella in- hanno illustrato anche con opere legali
cominciarono essi a designarsi di Piocu- date alle stampe, come pure per le di-

ratori delle cause del sagro palazzo a- gnità cui furono innalzati,eziandio avanti
postolico, cioè attitabili ne' tribunali eser- Paolo V; imperocché nel i5gg era sla-
centi nel dello palazzo la cognizione e de- to sublimato alcardinalalo Domenico To-
cisione delle cause contenziose, qual de- sdii, ed io aggiungerò nella biografia che
nominazione ancora ritengono (stampò lo si voleva acclamar Papa. Anche Re-
l'opera nel i8o5). nazzi parla del privilegio di Paolo 111,
Superni si celebra
Inoltre nel breve dell'intervento di due procuratori colle-
Paolo V
deli6o5, il quale con breve ri- giali nelle cappelle papali, e dell'intiero
portato da Costantini, Rot. Decis. 5 8, collegio nelle processioni e altre funzio-
n.° 45 (come quello che qual membro ni pubbliche, procedendovi dopo gli av-
di questo collegio copiosamente ne trat- vocati concistoriali. Dice pure che il col-
ta), rimarcando essere stalo costante uso, legio godeva il gius di nominare l'arci-
in parità di circostanze, di preferire nelle preledella chiesa collegiata di s. Maria ad
ammissioni i figli e nipoti di quelli che Marlyres. Noterò che aulicamente il col-
furono al collegio già ascritti, nell* ap- legio officiava nella suddetta chiesa di s.

provare e confermare gli usi e gli Stallila, Lorenzolo, poi passò a quella di s. Maria
the avea fatti rivedere al celebre prelato ad Marlyres: accantoa s. Lorenzolo vi è il

Gio. Battista Coccino decano degli udi- palazzo Serristori, sul quale il collegio go-
tori della romana rota , die più stabile de annuo canone, dicesi per disposizione
forma che secondo l'espres-
al collegio, del cardinal Armellini. L'Amydeno, De
sioni di Renazzi, essendo stalo sino allora pietale romana, pubblicata neh 625,par-
recettizio,\o rese numerario, delerm ina li- landò della caritatevole difesa de'poveri,
do che iu avvenire fosse composto di 24 rende il seguente elogio ai procuratori di
procuratori, scelti tra'procuratori appro- collegio:» Praestaturetiam juxlacaussa-
vati dalla s. rota più abili e accredi tati per rumdefensioabalio longe antiquiori Cu-
onestà, costumatezza, probità e dottrina riaeProcuratorumins.Eustachiifundato
nell'esercizio di aitila re e trattare le cau- collegio, e quo pauperibusassigna tur pro-
se del foro, dovendosi un riguardo alla curatores, qui eorum caussis adsint ini-
nobiltà de'uatali. Concesse Paolo V al col- mo ipsum sacrae Rotae tribunal siquis
legio diversi privilegi, ed in segno delle pauperem se ostenderit ne ob inopiam,
prerogative di poter patrocinare le cau- caussam, et ex ea jus oriens deserei e co-
te nel tribunale della rota, come di trat- gatur eidem procuratorem, etadvocalus
tare qualunque negozio, gli accordò la destinai, ac scriptum abactuario nullo
Berretta ecclesiastica ed il mantel- praemio exhibendas decernit." Leggo nel
(#\J
lo.Paolo V encomiò titoli di lodevoli
i Traclatus s. Rotae del decano della me-
benemerenze del collegio nel trattare i desima Emerix, tit. 36: De Collegio pro-
pubblici negozi, la gratuita difesa e pa- curalorum causarum palatii apostolici,
trocinio de'po veri, per cui si meritò dai che prima di Paolo V si componeva di
predecessori che dal loro celo si prendes- 1 o, onde quel Papa l'aumentò a 2.4, do-
te Commissario generale della came-
il po che il decano Coccino rivide e corres-
ra ( V.\ Prelato (V.) di Manlellone, il se gli statuti. Che alla cavalcata e alle ese-
per obititm (P.) della dateria
Prefetto ,
quie degli uditori di rota erano invitati
i Luogotenenti (V.) civili e del Tribuna' i procuratori di collegio, i quali per la
le del Governo {P-), ed altri oflìci. Os- festa di s. Michele invitavano gli uditori
serva ttenazzi che il collegio fiorì sempre e gli avvocati concistoriali nella lorocap-
nella curia romana per soggetti che lo pella. Che nel 1676 insorse controversia
PRO PRO a75
tra i procuratori collegiali e i procura- le presidenze di tribunali e governi, men-
tori rotali, circa lo scrivere nel tribuna- tre Mario Perusco fu promotore della fe-
Fé, ma
sebbene composta dagli uditori de al concilio di balenino V. Dice anco-
Taja e Visconti poi si rinnovò. Vedasi la raché il ven. Innocenzo XI ebbe in sì gran
Decis. cor. Moline* 24 martiix 702, lam stima la fedeltà, prudenza e rettitudine
super petilorio, quarn super possessorio. de' procuratori di collegio, che ordinò
Piazza nella Gerarchi a cardinalizia che ad essi soli doversi affidar le cause più
pubblicò nel 1 703 (oltre quanto analoga- gravi e più gelose, anche delle beatifica-
mente neìSanluario romano pub-
disse zioni e canonizzazioni, decreto che pun-
1675 a p. 326, e nell' Emerolo-
blicato nel tualmente osservò la congregazione dei
giostampatoneh7ig ap. 607) h p. 854 riti. In fine che tra le sue prerogative il

descrivendo i pregi della diaconia cardi- collegio gode la precedenza a tutti gli al-

nalizia di s. Eustachio, dice che ivi il col- tri curiali, e che vennero ammessi quali
legio de' procuratori della s. rota aveva consultori nella congregazione di rifor-
il giuspatronato della cappella di s. Mi- ma, comechè tenuti oracoli nelle mate-
chele arcangelo, al quale celebrava con rie più ardue della romana curia.
solennità la festa della dedicazione a'29 Apprendo da Berniuo // tribunale, ,

settembre, come suo protettore e difen- della s. Rota, Roma 1 7 7, p. 20 1, par- 1

sore della chiesa, perchè gli si attribuisce lando della giudicatura del medesimo,
tenere le bilancie della giustizia de'meriti che le cause che si propongono nell'au-
e demeriti de'fedeli. In questa cappella ditorio e diconsi rotali, ad esclusione d'o -

intervenivano gli uditori di rota, gli av- gni altro, solo è permesso avanzarne la

vocati concistoriali e tutti gli avvocali e procura a distinti e precisi procuratori


curiali della curia romana, recitandovi che parimenti diconsi rotali, da'quali è
il sermone un alunno del collegio Naza- formato un collegio, che si mantiene iu

reno degli scolopi. Anche Piazza crede tanta riputazione e onore, che in man-
che la prima origine del collegio derivi canza d'alcuno di essi s'affollano i con-
nel 1 34o da Benedetto XII, e che dopo correnti per riempirne il luogo. Da essi

varie vicende riprese il suo antico lustro poi si richiede un forte esame avanti il

e splendore per Paolo V, il quale sliman - decano della rota coll'assislenza de'più
dolo molto utile al pubblico e di decoro anziani de'procuratori collegiali, con la

alla romana curia, gli die nuove regole cui approvazione essi riportano un po-
e statuti, e acciocché fosse più cospicuo tente attestato di soli poter essere am-
lo compose di 2.4scelti procuratori di ma- messi alla procura delle cause rotali. Pre-
tura età, di esemplari costumi, di lunga gio non men decoroso a loro che rimar-
sperienza legale, passando prima d'esse- cabile al tribunale, al progetto delle cui
re ammessi a severo esame per scanda- cause è scelto il fiore della curia roma-
gliarne il merito. Quindi dover giurare na. A'25 dicembre i5o2 il cardinal Pic-
fedeltà alias. Sede, patrocinargralù ipo- colomini diacono di s. Eustachio, il ca-
veri, vedove e pupilli, astenersi dal di- pitolo ed i canonici aveano concesso al
fendere cause ingiuste, per cui il collegio collegio de'procuratori l'uso della cap-
acquistò grandissimo credito, chiaman- pella di s. Michele iu detta chiesa, per e-

dolo seminario di pubblici manlenitori sercitarvi le loro opere di pietà, celebrar-


della giustizia, strenui difensori delle leg- vi la festa con dare due ducati d'oro al
gi civili e canoniche ; laonde alcuni fu- capitolo se vi assisteva, eziandio con fa-
rono elevati alla porpora cardinalizia, al- coltà di celebrare i funerali a que'pro-
la dignità vescovile, alla custodia del pa- curatori che si tumulavano nella sepol-
trimonio apostolico, alle prelature ed al- tura dui coll«gio fabbricata. Insorte rè-
276 PRO PRO
plicate vertenze per l'ufficiatura, avendo buona musica facevano cantar due
vi

il collegio chiusa la cappella con ferrata, messe l'anno, una pei defunti del colle-
non che pel l'istauro (riuscì maestosa e gio, l'altra per mg/ProsperoTurchi com-
vi fu eretto un bellissimo deposito di pie- missario della camera; e con simile mes-
tre rare a mg.r Cavalieri segretario di pro- sa è suffragato ciascun procuratore in
paganda) e altra sepoltura, Benedetto morte, coll'assistenza del collegio a tut-
XIII imposto silenzio alle liti, rivocò la te. Qui hanno la loro sepoltura con que-
concessione col moto-pi opvìoEssendoper A.
sta iscrizione: Colleg.S. P. Caus. — —
anche, de'26 marzo 1729, Bull. Rom. Patron. In questa cappella detti religio- i

t. i3, p. 3cji. Per dette controversie ri- si solevano rappresentare il Presepio. Cle-

levo da Reuazzi che fino dal 1708 per mente XIII, già uditore di rota, amore-
annuenza del collegio rettorale i procu- vole con questo rispettabile collegio, do-
ratori di collegio incominciarono a ce- po aver esaminare i riformati sta-
fatto
lebrare con nobile apparato la festa di s. li confermò con paiole
tuti dal collegio,

Michele nella chiesa dell' Università ro- di lode e con compartire nuovi privilegi
mana (P.), coll'intervento degli uditori e onori, aumentando il numero de'cospi-
di rota, avvocati concistoriali e altri di- cui impieghi legali da conferirsi privati-
stinti avvocati (si prosiegue tuttora, poi- vamente ai procuratori collegiali, e attri-
ché il n.° 226 del Giornale di Roma 85o 1 buendo loro di usare nelle funzioni e atti
Io riporta, insieme ai nomi degli 8 nuo- pubblici la berretta già da Paolo V con-
vi procuratori suindicati di recente am- cessa, e di cingere sulla veste talare una
messi nel collegio), ai quali si fa la di- fascia nera a contrassegno di distinzione
stribuzione di mazzi di fiori finti; canta e di onore. Il Papa ciò fece col mento-
la messa solenne il i.° custode della Bi- vato breve, Superni disposinone consi'
blioteca Alessandrina, e dopo recita una Hi, de'3o marzo 1 765, e v'inserì gli Sla-
orazione latina in lode del Arcangelo s. ttila,stampandosi a parte in detto anno
un alunno del Seminario Vaticano. Ol- cogli autori che trattano delle preroga-
tre a ciò Renazzi rimarca checirca a tal tive del collegio. E' riportato pure da Re-
tempo deve anche il collegio aver otte- nazzi a p. 44 2 senza gli Slatina, e con
nuto la facoltà di adunarsi in una delle questi dal Bull. Rom. coni. t. 3, p. 108.
sale dell'università. Leggo nel p. Erra, In questi statuti nel cap. 3 è stabilita la
Storia della chiesa di s. Maria in Por- forma dell'ammissione, da farsi nella sala

tico di Campitela {P .), che i padri Chie- dell'università romana a pluralità di suf-
rici regolari della Madredi Dio jtiel 1 738 fragi decomponenti il collegio. Dopo se-
concedettero al collegio de' procuratori guita la elezione, si eleggono dal ceto stes-
delle cause del s. palazzo apostolico la so tra'seniori due esaminatori, quindi se
cappella di s. Michele (la i.'a destra del- ne dà partecipazione al decano della rota
l'ingresso della chiesa), la quale fino al perchè stabilisca il giorno, onde avanti
1728 era servita per passare dalla chie- di lui gli eletti subiscano l'esame di quel-
sa alla sagrestia vecchia e nel decennio la decretale che debbono spiegare, pas-
seguente era stata dedicata Croce- al ss. sate le 24 ore dacché a loro è stata co-
fisso. Il collegio in parie l'ornò con iscel- municata, dovendo in giure quanto in
te pietre, ed il quadro di s. Michele (tra- pratica rispondere a que' punti che agli
sportalo da s. Eustachio, come rileva- esaminatori e al decano della rota pia-
no 'fili, Descriz. delle pitture j e Nibby, cerà proporre. Riusciti idonei, in altro
Roma urli 838) al quale dedicò la cappel- giornoalla presenza del collegio e del me-
li, the è una delle bellissime opere del cav. desimo decano della rota, in ginocchio
.Sebastiano Conca. Dice inoltre che con fanno la professione e il giuramento: di
PRO PRO 377
fedelmente per la giustizia e senza ter- sue concessioni pose il suggello al com-
giversazioni difendere le cause, je di ricu- plesso di sì decorose e utili prerogative.
sar quelle che sembrassero ingiuste, ve- Primamente con l'onorevolissimo bre-
gliando poi all'esecuzione del promesso ve Magnimi quiddam,de'2. giugno 1 82.5 1

i due deputati difensori. Il cap. i i.° trat- e stampato , con ampli encomi esaltò il

ta del patrocinio de'poveri; il 12. che collegio, rammentando i suoi pregi e le


possono scrivere e difendere le cause co- grazie de'suoi predecessori,ripristinò l'in-

me gli avvocati. Confermando dunque terrotto intervento alle cappelle pontifi-


Clemente XIII gli anteriori privilegi, e cie con quelle vesti che nominai: » Ve-
nominatamente gl'impieghi che al col- ste cuculiata, qua utuntur s. concistoria-
legio si conferivano per disposizione di lis aulae advocati, cum sola differenza,
Paolo V e notati di sopra, in perpetuo quod loco saguli coloris violacei habeant
confermò pure quelli de' 3 procuratori o sagulum coloris nigri, quodque capu-
sostituti della Camera apostolica (F.), tium, loco mustellae albae, et serici ru-

di fiscale della Congregazione della rev. bei, sit omni tempore serico nigro sub-
fabbrica di s. Pietro {V.) , di segretario sulum; eaque vestis superponatur tuni-
e amministratore de Luoghi di Monte cae panni nigri tempore hyemis, et se-
(V.). Renazzi che fece di comune ragio- rici nigri tempore aestivo, ornatae, utso-
ne la sua Storia ne'primi del corrente se- let, fascia cum floccis nigris". Stabili
1
colo e quando mg. Nicola M.' Nicolai
'
che dovessero intervenire due procura-
(profondamente erudi lo nelle cosecame- tori nelle funzioni ordinarie, non meno
rali di cui ci die pregiate opere) fu fatto di 4 né più di 6 nelle solenni, dovendo
commissario generale della camera, ce- sedere e incedere nelle processioni dopo
lebra i tanti pregi del collegio, si gloria i procuratori generali e il Confessore del-
di avervi fatto parte suo degno geni-
il la famiglia pontificia (F.). Conferman-
tore qual i.° sostituto commissario del- do tutti i privilegi goduti dal collegio per
la camera apostolica; e qual primario e ulterior premio alla sua dottrina, probi-
onorevolissimo collegio tra'procuratori tà e diligenza. Finalmente col moto pro-
che trattano le cause nella curia roma- prio de' 2 1 dicembre 1828, del quale par-
na, ebbe sempre sopra di essi il diritto lai a Congregazione delle acque (Nico-

di precedenza, in contraddittorio giudi- lai, Presidenza delle strade e acque ne fa

zio solennemente comprovato, citando le menzione nel t. 2, p. 1 66 ; Fea nella Sto-


Rot. Decis. rjfì. e 773 cor. di Molin; ria delle acque a p. 86), LeoneXII con-
1

laonde avere il collegio sempre esatto e ferì al collegio gl'importanti uffici di Fi-
godere tuttora in Roma la pubblica sti- scale delle Strade e di Fiscale delle Ac-
ma e i riguardi di tutti i tribunali della que, Fiscalis viarum, Fiscalis aquarum.
curia romana, specialmente di quello del- Il successore Pio Vili fece decidere

la rota nelle materie di pratica forense, una questione insorta tra il rispettabile
su cui nasca controversia, la quale suole decano della rota ed il collegio de' pro-
richiederei! voto del collegio: ed inoltre curatori, sull'antica prerogativa che ili."
l'esame pel notariato, il privato diritto gode d'un autorevole commendatizia nel-
di esser scelti in curatori de'futuri ai fi- la presentazione che suol fare al collegio

decommissi o primogeniture chiamati, d'un curiale o procuratore rotale, nel ca-


oltre il godere parecchie lucrose e con- so di concorso ai posti vacanti de' procu-
siderabili cariche legali per antica con- ratori del medesimo. Pertanto deputò
suetudine o concessione de'Papi annesse una congregazione di cardinali composta
Continuando il collegio nella
al collegio. degli eminentissimi Pacca, Dandini e Cri -

generale estimazione, Leone XII con le staldi, la quale dopo avere attentameli-
378 PRO PIIO
teesamiuate le ragioni addotte tarilo da GLI' ORDINI RELIGIOSI, Procuralo-
mg. r decano della rota , quanto dal de- res generales ordinimi. Religiosi che eser-
cano de'procuratori di collegio, decise ad citano la ragguardevole carica e offizio di

unanimità che la presentazione solita far- trattare i negozi, gli affari e le cause dei
si dali.° in caso di vacanze aperte nello rispettivi Ordini religiosi o Congrega-
stesso collegio »-non può e non deve esse- zioni di comunità {J^.), e de* loro indi-
re considerata che come una commendati- vidui correligiosi o confratelli, in Roma
zia autorevole, e che essa non deve rigi-tai - presso la s. Sede, nel le congregazioni car-
darsi come un diritto a cui non possa far- dinalizie, ne'tribunali ecclesiastici e altri.
si opposizione". Questa decisione fu ap- L' offizio di procuratore generale è una
provala dal Papa, e di suo ordine a' 16 carica onorevole e distinta che talvolta
agosto 1829 comunicata alle parti con- il superiore generale, ed ordinariamente
tendenti dal segretario di stato cardinal l'ordine o la congregazione conferisce ad
Albani, il quale scrisse inoltre aldecano alcuno de' primari e sperimentati suoi in-
de'procuratori : » Tanto si notifica, on- dividui per la fiducia che vi ripone, sce-
de specialmente per la espressa sanzione gliendo al delicato e laborioso incarico
data dal santo Padre a questa decisione, quello di cui hanno prove di attività, dili-
deliba colla medesima imporsi silenzio ad genza, prudenza, e che fornito sia di quelle
ogni ulteriore reclamazione., e si passi cognizioni necessarie al trattamento de-
senz'altroa provvedere in conformità del- gli affari. Questa elezione ha luogo ne'ca-
la medesima tanto la vacanza attualmen- pitoli generali per lo più ad triennium,
te aperta nel collegio de'curiali, quanto dopo il quale il definitorio generale con-
ogni altra che col decorso del tempo verrà ferma gli attuali procuratori o ne elegge
ad aprirsi".Il fatto del 1829 si rinnovò fra altri. Talvolta generali sogliono propor-
i

mg/ decano della rota ed il collegio dei re ai capitoli e definitorii qualche reli-
procuratori nel 85o. Laonde il Papa Pio
1 gioso che credono opportuno. Siffatta di-
IX, con dispaccio de'20 settembre della sciplina varia secondo le regole e costi-
prefettura de'sagri palazzi apostolici, or- tuzioni de'rispettìvi ordini e congregazio-
dinò :» che in vista delle particolari cir- ni, essendovene anche ad setsennium. I

costanze avea disposto che l'installazione procuratori generali degli ordini e con-
de'nuovi curiali di collegio , senza nulla gregazioni monastiche e quelli de' cano-
innovare alle disposizioni preesistenti, do- nici regolari sono anche abbati, e talvol-
vesseaverluogoperqueslasola volta pres- ta eziandio abbati di governo de' mona-
so lo stesso cardinal prefetto de'sagri pa- steri e canoniche di Roma. In alcuni or-
lazzi apostolici " ed il giorno 27 settem- dini vi è il vice procuratore generale, al-

bre i85o ebbe il suo pieno effètto. I mem- meno per assenza o impotenza de'procu-
bri del collegio col decano si leggono nel- ratori, quali sogliono avere un religio-
i

le annuali Notizie di Roma, nella cate- so compagno, oltre il converto. Anche


goria Collegio de' Procuratori del s. Pa- le monache nelle loro clausure hanno le

lazzo. Allorché sono eletti, -si pubblicano procuratrici, come le hanno alcune loro
nel giornale officiale di Roma, ed ai me- congregazioni e denominate procurataci
morati esempi aggiungerò il n.° 72 del generali. Destinato il procuratore gene-
Diario di Roma i829,ediln.° 17 dello rale al servizio di tutto I' ordine o con-
stesso Diario i844> ,,en dendo conto delle gregazione, è in conseguenza di tutte le

sessioni perciò tenute nelP università ro- sue provincie, conventi, monasteri, col-
mana presiedute dal decano o pro-deca- legi o case , il rappresentante del mede-
no del medesimo. simo, quello che veglia al suo decoro, ai

PROCURATORI GENERALI DE- suoi bisogni. L'origine de'procuratori gè-


PRO PRO 27^
nerali nella curia romana è antichissima, hanno de'procuratori delle missioni loro
come ho rimarcato negli articoli speciali affidale, delle quali parlai ai loro artico-
che li riguardano, ed incominciò in dif- li. F. Religiosi e Religiose.
ferenti epoche, a seconda di quelle dell'i- PRODIGIO. F. Miracolo.
stituzione di sua corporazione, o de'loro PROFESSIONE DI FEDE, Projes-
bisogni spirituali e temporali colla sede sio F'idei, Sac'ramentum exformula ca-
apostolica, per ottenere dalla sua mater- thoì cae professionis dicere. Dichiarazio-
na benignità indulti, dispense, benepla- ne. pubblica„ed in iscritto sulla credenza
citi, privilegi, indulgenze e altre grazie, della Fede (F.) Cattolica (F.) , o Con-
non che per rispondere del proprio or- fessione /li fede (F.)j dichiarazione so-
cline o congregazione. Anteriore o con- lenne della propria credenza sulla reli-

temporanea all'origine de'procuratori ge- gione, che anticamente si faceva innanzi


nerali fu quella del Protettore [F.) de- le reliquie de'martirio sull'ambone, co-
gli ordini e congregazioni religiose, nel me dissi a Pulpito, sul quale ne'concilii

quale articolo pure parlo de'procuratori si pronunzia dal Papa e dagli altri , al
generali. I procuratori generali dimora- modo che descrissi nel voi. XV, p. i
74-
rono sempre ne' conventi monasteri e , E antichissima, e nel libro Diurno (F.)
ospizi di Roma o de'luoghi ne'quali per sono registrate le forinole delle profes-
le vicende de'tempi si trasferì la romana sioni di fede fatte dai romani Pontefici.
curia col Papa; quindi furono a Perugia, F. Simbolo. Dichiara Derni no, Istoria di
Orvieto, Asisiy Filerbo, Anagni e pre- tutte l'eresie, che la confessione o profes-
cipuamente in Avignone, ove fecero re- sione di fede spetta al Pontefice della me-
sidenza diversi Papi. Avvicinando i pro- desima, il Papa, senza la cui approvazio-
curatori generali i Pontefici, i cardinali, ne, o consenso de'suoi legati, mai in tutti i

la prelatura, poterono essere conosciuti t concili*! fu stabilita alcuna confessione o


ineriti di moltissimi, venendo impiegati professione di fede. Quella che il dottore
in gravissimi affari della Chiesa e fatti con- s. mandò a Giuliano apostata, era
Basilio
sultori, esaminatori, vescovi e cardinali, concepita così » Secundum immacula-
:

e qualcuno fu degno del sommo ponti- tam idem chrislianorum quam divini-
f
,

ficalo, come Sisto IV, Sisto V e Grego- tus sumus sorliti , confiteor et polliceoi
rio XVI. Piacque alla s. Sede di qualifi- unum Deum Patrem omnipo-
credere in
care molti de'procuratori generali, massi •
Deum Patrem Deum Filium
tentem, , ,

me degli ordini Mendicanti (F.) t


con dare Deum Spiritimi sanclum unum Deum,
ad essi luogo nelle Cappelle pontifìjcie{f''.), tria adoro et glorifico. Confiteor auteiu
anche delle congregazioni monastiche o- incarnatati! Filii dispensationem, et Dei
rientali, e con ammetterli a sermoneg- genitricem s. Mariam qùae illuni secun-
giare e predicare nelle slesse cappelle in dum cameni peperit. Suscipioautem,et
tempo messa solenne, cioè nelle do-
della sanctos Apostolos, Prophetas et Marty-
meniche dell'avvento e di quaresima, co- res, et ad supplicalionem quae est a Deum
me per altre ricorrenze, e con quelle pre- hos invoco, ut per eos, idestper jnterven-
cedenze che con diffusione descrissi al ci- tionetn eorum, propitius mi hi sit mise-
tato articolo. I procuratori godono ne'lo- ricors Deus,etculparum mihi redemptio
roordi ni e congregazioni distinzioni e pri - fiat, et condonetur. Unde et characlere*
vilegi, venendo eletti per quel tempo che Imaginem eorum honoro et adoro. Prae-
prescrivono le loro regole e costituzioni. cipue cum hoc traditimi a sanctis Apo-
Ordinariamente procuratori hanno pro-
i stolis, et non prohibitum quiu et in
sit,

prio sigillo , il quale andò sottoposto a omnibus ecclesiis nostris ostenditur de-
cambiamenti. In alcuni ordini regolari vi pictum ". Papa s. Ormisda del 5i4 *•
?.8o PRO PRO
endo ricevuto dall'imperatore Anasta- ra Torrigìo, Grotte Vaticane,^. 177, che
sio ambasciatori laici in negozio di reli- Felice arcivescovo di Ravenna, avendo
gione e scoperti quali eretici, li rimandò fatto in Roma la professione di fede con-
a Costantinopoli, notificando all'impera- tro sua voglia , e di ciò accortosi Papa
tore, che la nostra volontà si conosce più Costantino, nel 713 la fece porre in i-

dai fatti che dalle parole; ed acciocché scrittura sull'altare di s. dove mi-
Pietro,
il cattivo esito del l'affare si attribuisse ai racolosamente fu trovata quasi tutta bru-
raggiri dell'imperatore e non a lui, spe- ciata, laonde Felice pentitosi dell'errore
di in oriente molte lettere pei suoi legati e fatta penitenza, divenne di vita santis-
al medesimo, al vescovo, al clero e altri sima. A Chiesa di s. Pietro in Vaticano,
personaggi, tutte ripiene di santo zelo, e parlando dell'aitare papale che sovrasta
loro diede una nuova confessione di fede, la tomba del principe degli apostoli, ho
acciò la sottoscrivesse chi voleva comuni- detto che avanti di esso gl'imperatori cat-
car colla s. Sede, tutto narrando il citato tolici si d'oriente che d'occidertte faceva-
Bernino, parlando di questa professione di no la professione di fede, ed i calunniati
fede prescritta agli orientali. L' impera- dichiaravano la propria innocenza. Nel-
tore Giustino I fu ili. ° imperatore ad es- l'opuscolo, «Se al romano Pontefice con-
sere incoronato nel 525 dal Papa che fu venga di abitare a s. Pietro , p. 44> os *

s. Giovanni I , ma prima della benedi- serva 1' Olstenio che nella basilica Vati-
zione fece la professione di fede a voce cana il Papa nella sua consagrazione pre-
e in iscritto, rito che poi fu sempre pra- slava il giuramento sul corpo di s. Pie-
ticato nella coronazione dell'Imperatore tro , de bene administrando Pontifica-
(J7 con formola che ivi riportai. Ve-
.), tu,con formola riportata nel Diurno cap.
dasi Marlene , De anliq. eccl. ritib. lib. 9. Qui nel medesimo tempo il Pontefice
2, cap. 9. Quando l'imperatore Giovan- faceva la professione di fede, e ne man-
ni I Paleologo abiurò gli errori de'greci dava copia a' principi e patriarchi ,
po-
a Urbano V, fece la professione di fede. nendo l'originale sul corpo di s. Pietro,
Giustiniano I nel 536 voleva obbligare come si ha dal cap. iodi detto libro. In-
Papa Agapito I a comunicare con An-
s. di faceva la prima e solenne allocuzione
timo vescovo eretico al che vigorosa- , al popolo, pregando poi pel felice gover-

mente ricusandosi il Pontefice, a questi no della cristianità nel Pontificato (P.),


I imperatore ravveduto trasmise la pro- il che corrisponde- alle odierne Encicli-

fessione di fede, di proprio pugno sotto- che e Giubilei (^.). Si può eziandio ve-
scritta, che si legge in Labbé, Condì, t. dere Elezione de' sommi pontefici, ed E-
4, p. 1801. Papa s. Gregorio I nel 590, sclusiva.
dopo la sua elezione, nel la lettera che scris- Novaes nel t. 2 delle Dìssert. sulle vi-
se ai patriarchi di oriente, inserì la sua te de' Papi, a p. 58 dice che nel VI se-
professione di fede, secondo la disciplina colo era in uso che i Pontefici dopo la
d'allora, e confermò il decretato cle'con- loro elezione facessero immantinente la
cilii di Pficea, Costantinopoli I., Efeso, professione di fede , in cui confessavano
Calcedonia e quello di Costantinopoli di tener la fede del concilio di Calcedo-
detto Quinto sinodo. V. Lettere apo- nia (P.) e degli altri concilii generali, e
stoliche , Giudizi di Dio, Giuramento, poi l'inviavano alle altre chiese. Ciacco-
Purgazione, in cui parlo delle diverse spe- lilo afferma che Bonifacio Vili la fece
cie delle professioni di fede. Teodoro I nella sua consagrazione; ma il Pagi lo
nel 648 scomunicò il patriarca Paolo ,
confuta nel Breviar. gesl. Rom. Pont., di-
perchè ad onta della professione di fede cendola supposta, e che già Pontefici da i

era tornato agli errori dc'monotcliti. Nar- gran tempo prima erano soliti di fai la,
PRO PRO 281
com'è manifesto dalla solenne profes- eruditamente di questa professione di fe-
sione , eh' essi prestavano allorché eletti de, ed è di sentimento chei Papi comin-
Papi erano sul punto di consagrarsi , la ciassero a cessare di farla fino da Clemen-
qual forinola viene riferita da Baronio, teV, quando trasferì la residenza in A-
Annoi, eccl. an.
869, n.° 5g, e da molte vignone,dove trascurarono questo uso
altre pubblicate da Garnier nel libro romano.
Diurno Rom. Pont.- Oltre di che s. Ge- Al presente appena eletto il Papa sot-
lasio I eletto nel 4g 2 in una lettera pres- J
toscrive le lettere di partecipazione di sua
so Labbé, Concil. t. 4> P- « '63, dice a- esaltazione ai cardinali che non si reca-
pertamente »Mos : romanae ecclesiae
est rono al conclave, ed a tutti i sovrani, co-
sacerdoti noviterconstituto formam fidei me di Gregorio XVI dissi nel voi. XV ,

suae ad s. Ecclesiam prorogare". Di s. Gre- p.'3l7. Quindi nel i.° concistoro segreto
gorio 1, allegato da Novaes, lo dissi diso- checonvoca, visi reca in pivialerossoemi-
pra. La stessa professione di fede, dopo la tra d'oro (mentre agli altri segreti ince-
loro canonica elezione, trasmettevano ai de colla falda, mozzetta e stola), ringra-
sovrani, chiamandola sinodica,
-
non solo zia il sagro collegio di averlo elevato al
per autenticare la legittima loro promo- pontificato, poi giura formalmente di os-

zione, ma anche per dare ad essi una re- servare le bolle e costituzioni apostoliche
gola di credere dovendo ai donimi del
,
o pontificie (le notai nelvol.XV, p. 24^
romano Pontefice uniformarsi ogni prin- e 287 ed altrove), dopo la loro lettura, e
cipe cattolico, ogni imperatore, ogni re, pronunzia la professione di fede. Tutto
come disse Venanzio Fortuna lo adJust. 7
dissi a Concistoro e articoli relativi, e no-

lib., p. 3^1. Stima dunque il critico Pa- minatamente parlando di Gregorio XII F,
gi che l'usanza di fare la professione di BenedettoXIII, Clemente XIV, Pio Vili,
fede, subito che il Papa è eletto, sia ces- Gregorio XVI. Nella schedula stampata
sata iu Urbano II del 1088, poiché dal- chedistribuisconoi cursori apostolici per
la lettera circolare di sua elezione, pres- detto concistoro si dice (per quelle di Pio

so Mabillon, Mas. Ital. t. 1, par. 2, p. Vili e Gregorio XVI): » MoxSan-


di

4^, si legge: wConstat Urbanum II non ctitas sua, rebus consistorialibus abso-
ernisisse fidei professionem , a romani* lutis, inviolabilem nonnullarum praede-
Pontificibus emitti solitam , sed tantum cessorum suorum constitutionum obser-
declarasse se in omnibus Gregorii VII ,
vantiam promittet, atque jurabit ". Nel
decessoris sui vestigiis inhaesurum". Sem- voi. XV, p. 245 riportai come Gregorio
bra però a Garnier, nelle note al citalo XVI prestò il giuramento di osservare le
libro Diurno cap. i, §§ 33 e 35, p. 170, costituzioni apostoliche , enumerando le

che tale uso cominciasse a cessare nel- principali, ratificandolo col tatto degli e-
l'intervallo tra il pontificato di Bonifacio vangeli. Nel n.° 60 del Diario di Roma
"Vili, mentre il Ciacconio da questi lo fa 1846 si legge come il regnante Pio IX
derivare, al concilio di Costanza. «Nana nel suo i.° concistoro espresse le più di-
Constantientes eam formulam velut an- stinte grazie al s. collegio con dotta ed
tiquitatam, aliquatenus revocare velie ad elegante allocuzione, cui rispose il cardi-
usum visi sunt cum sess. 3g statuerunt, nal Macchi sotto decano in nome e per
qua formula summusPontifex, antequam parte de'suoi colleghi con analogo discor-
ipsius electio publicaretur , fidem suam so. In fine il Papafece giusta il costume
profiteretur". Vedasi Lambertini, De ca- la professione della fede, e prestò il giu-
non, ss. lib. 8, cap. 12, n.° 3. Il p. Bec- ramentoallccoslituzioni apostoliche. An-
chetti, descrivendo nella Storia ecclesia- ticamente nei conclavi sisolevanodai car-
stica i fasti del concilio di Costanza, tratta dinali formare, sottoscrivere e giurare
,

282 PRO PRO


alcuni capitoli, perla buona amministra- vere il Viatico, alla presenza de'suoi fa-

zione del pontificato e altro, quali rati- migliari, avendo assunto i preti gli abiti
fjcava l'eletto Papa : ne parlai inpiu luo- sacerdotali , fece leggere dal maestro di
ghi e ne' voi. XV, p. 280,284, 285, LI I, camera la professione di fede cattolica ro-
p.275 e 276. Inoltre a Presbiterio del mana, l'accompagnò coli' intelletto, indi
Papa dissi che questo già nel IX secolo la confermò col porre una mano sul pro-

era solito di promettere ilmantenimen- prio petto, l'altra sopra l'evangelo.


to delle cose spirituali e temporali. Leg- I cardinali prima di ricevere il cappello
go in Riganti, De Prolonotariis, p. 3i, cardinalizio, e nel giorno del loro ingres-
che anticamente spettava ai notari della so in conclave giurano le medesime e al-
s. Sede lo scrivere la professione di fede, tre costituzioni apostoliche, e nella i," di
che Papi facevano avanti la consagra -
i dette funzioni fanno ilgiuramento anche
zione dopo di che notari la sottoscri-
, i di fedeltà alias. Sede ed al Papa, il qua-
vevano per autenticità del seguito atto. le giuramento rinnovano in altre parti-
Inoltre Papi rinnovano la professione di
i colari circostanze: lo si può vedere ne' voi.
fede prima di morire, ed a Penitenziere IX, 177,184, i85, 25i,XVjp. 269,
p.
maggiore notai che talvolta essi la lessero XVI p. 3oo e 3 io. II cardinale poi che
,

per mancanza di forze nell'agonizzante fuori di Roma riceve la Berretta cardi-


Pontefice. A Estrema unzione parlai di nalizia {V.) deve prima fare il giura- t

quei Papi che la ricevettero due volte, e mento di fedeltà al Papa nelle mani del-
che peraltreltante fecero la professione di Yablegato apostolico, ed alla presenza di
fede'. Il ven. Innocenzo XI toccò colla ma- persona costituita in ecclesiastica dignità,
no la formola della professione di fede come dissi a Ravenna, parlando del giura-
in segno di piena adesione. Clemente XI mento del cardinal Baluffi. Ogni cardinal
Ja fece sottoscrivere dal maggiordomo nel Camerlengo del s. Collegio (P.) presta
timore che gli si volesse far firmare qual- giuramento al Papa pel fedele esercizio del
che carta bene del cardinal nipote: glie-
in suo uffizio. Benedetto XIV fece stampa-
l'avea presentata il prefetto de' ceremo- re in Roma neh 755: Conslitutiones a-
nieri. Innocenzo XIII la sottoscrisse a te- postolicae et decreta consistorialia quae
nore del costume. Egualmente volle sot- furanlur, acformula /tiramenti praesta-
toscriverla Benedetto XIV, dopo diche ri solita a S. R. E. Cardinalibus, durn
segnò ancora il decreto di beatificazione ad cardinalalum promoventur. Il giura-
del ven. Francesco di Girolamo gesuita, mento de'cardinalt viene da alcuni chia-
al dire di Novaes; leggo però nell'interes- mato anche professione di fede, ed è un
hanlissimo Mss. del successivo conclave, trasunto delle bolle e costituzioni pon-
che il decreto constare de virtutibus di tificie e.dei che giu-
decreti concistoriali
tal servo di Dio l'avea pubblicatone! gior- rano ; a me
propriamente non pare, co-
no avanti, per cui uscì il motto Infine
: me si potrà dedurre da' seguenti argo-
dilcxit eos. Più, che il Papa due volte si menti , non riguardanti dommi di fede.

comunicò per Viatico, ricevè l'estrema Le bolle e costituzioni pontificie sono:


unzione e fece la professione di fede, cioè 1
.* Admonet nos, di s. Pio V , in cui si

nel 1756 e nel 1758 epoca della morte. proibisce alienare e infeudare le città e
Temendosi della vita di Clemente XIII, luoghi del dominio temporale e Sovra-
dopo l'estrema unzione gli fu letta la for- nità della s. romana chiesa. 2.* Roma-
inola della professione di fede, ed egli la nus Ponlifex, di Sisto V, sulla visita dei
sottoscrisse seguendo il costante costume sagri Limi ni ( prima anche quelle dello
de' buoi predecessori , indi guarì. E per stesso Papa sul tesoro da lui riposto in
non dire di altri, Pio VI avanti di rice- Castel s. Angelo : Ad clavum, Anno su-
PRO PRO a83
periore, Elsi nos). 3." Qtiac ab hac s. te ai trasferimenti alle cattedrali, ezian-

Sede, d'Innocenzo IX, di estensione e con- dio esistenti nelle parti degl'infedeli; la
ferma della bolla di s. Pio V e delle np- quale professione di fede, come dissi nel
provazioni di Gregorio XIII Sisto e , V voi. XV, p. nuovi vescovi la fan-
226, i

Gregorio XIV. 4-* 4d Romani, di Cle- no in curia avanti' la Proposizione [V.)


mente Vili, confermatola di quelle di s. del concistoro; se fuori di Roma, ai nun-
Pio Ve Innocenzo IX. 5." Romanum de- zi o a chi n'è deputato dalla s. Sede; se
cet, di Gregorio XV, di applicazione al- presenti in curia, all' Uditore del Papa
la congregazione depropagandafidejsuV (F.), con quelle avvertenze ivi notate e
l'emolumento dell'anello cardinalizio. 6." oltre il giuramento, ivi parlandodi quello
Ad Romani, di Urbano Vili, di confer- edella professione di fede de'vescovi cardi -
ma alla bolla di Gregorio XV, su\Y ele- nali. La forinola del giuramento di fedeltà

zione de' Papi e suo ceremoniale. 7/ Mi- da prestarsi dai vescovi e da altri prelati
li tantis ecclesiae,à' Innocenzo X, in fa- che sono tenuti a prestarlo, con qualche
vore del titolo, iusegne ed eguaglianza dei variazione secondo la persona ed i casi, si
a
cardinali. 8. Inter caeteras,d\ Alessan- legge neWeDec retali 1. 2, tit.24, Dejurejti-
dro VII, pel divieto di alienare i domimi rando,c. 4 che incomincia: Ego N. Episco-
a
della Chiesa. g. Romanum
decet Poti- pio, Il concilio di Trento ricevette con ve-
tijlcem, d'Innocenzo XII, sul beneficare nerazione il decreto di Pio IV, il quale fu
con moderazione i parenti. I decreti con- poi appio vaio colle bolle di Gregorio XIV
cistoriali sono : i

Sanctissimus Domi- nel «591, di Urbano Vili uel 1627, di
nus, di Clemente Vili, declaratorio cir- Benedetto XIV nel 1740 e 1757. Sicco-
ca la disposizione di Gregorio XIV e re- me pel decretato nel i63o da Urbano
lativo alla bolla dis. PioV. 2. Cognitus, Vili cardinali doveano emettere la pro-
i

di Urbano Vili , sulla devoluzione del fessione di fede nelle mani di chi li con-
ducato d' Urbino. 3° Probe, di Alessan- sagrava , furono dispensati dallo stesso
dro VII, suir incorporazione ai dominii BenedeltoXIV, autorizzandoli a farla nel-
della s. Sede del ducato di Castro e del- la propria cappella innanzi 1' immagine
lo slato di Roiìciglione. del Crocefisso, prescrivendo che dovesse-
Paolo IV fu l'autore della professione ro sottoscrivere la forinola in principio e
di fedeche fanno Fescovi {V.), nel pren-
i nel fine della stessa, per poi inserirsi nel
dere possesso del vescovato; ed altrettan- processo formatosopra lostatodellechie-
to voleva prescrivere ai Predicatori (!'.), se , sia nelle promozioni, sia nelle trasla-
ai quali poi venne imposta. Pio IV colla zionij essendo la professione di fede ne-
bolla In sacrosancla, de' i3 novembre cessaria a tutti i vescovi ne'due casi, an-
i564> Bull. Rom. t. 4j P«t- 2 y p. 201, zi indispensabile, giacché è per rationeec-
istituì la forinola e professione di fede da clesìae , non ratione personam. Sisto V
recitarsi da qualunque persona, che fosse colla bolla Romanus Pontifex,\\ aggiun-
promossaa qualsivoglia magistero di scuo- se il giuramento di fedeltà alla s. Sec\e ed

le pubbliche, di università e arti libera- al Papa. Poscia Urbano Vili ordinò nel
li. Inoltre nello stesso giorno Pio IV col- 1625, che nell'Italia ed isole adiacenti il

la bolla lnjunctum nobis, riportata a p. giurameli tosi debba fare insieme alla pro-
204, prescrisse la forinola della professio- fessione di fede entro il termine di tre
ne di fede ortodossa da farsi dai provvisti mesi; in Germania, Ungheria, Francia e
de'beneflzi ecclesiastici curati, cauonici, e Spagna dentro quattro mesi ; Polonia e
dalle dignità, come delle chiese abbazia- Portogallo nello spazio di cinque, e nel-
li e monasteri nullius, ed altri luoghi di )' Indie orientali e occidentali entro tre
ordini regolari e militari, inclusivamen- anni. I cardinali presenti incuria presta-
284 PR° PRO
no giuramento nelle mani del Papa al
il (Z7.) di povertà, di castità e ubbidienza,
fine del concistoro in cui sono preconiz- ed altro a seconda dell'istituto, non che
zati: cardinali assenti lo mandano in Ro-
i la regola dell' ordine o congregazione che
ma e talvolta non lo prestano, non es- abbracciò.
sendo ai cardinali strettamente obbliga- PROFETA, Propheta, Vales. Que-
torio di prestarlo, dopo quello emesso pri- gli cheantivede e annunzia il futuro, col-
ma di ricevere il cappello cardinalizio. A. la Profezia, Prophetia, Vaticinium, os-
chi e come in Roma i vescovi fanno la sia quel che si predice: Profetessa, Pro-
professione di fede lo dissi a Concistoro, phetissa, donna che profeta o profetiz-
e precisamente nel voi. XV, p. 235. Ve- za. Osserva Macri che Profeta, oltre il

dasi Rrocardo, Professio Fidei Catholi- significare quelloche predice le cose fu-
cae secundum veras verae fidei regulas ture, Videns, nel nuovo Testamento si è
explicata , Venetiis 1760. Ferrari, Bi- ** estesa a maggior significazione, partico-
blioteca canonica, verbo Fidei profes- larmente presso s. Paolo, dove significa
sio, in cui enumera tutti quelli che devono espositore che dichiara le cose oscure del-
fare la professione di fede, incoraiuciando la Scrittura, e di tali persone, uomini e

dai battezzandi, giudici, medici, chirur- donne, ve n'era nella primitiva chiesa
ghi , confessori, ec. Anche in diversi or- tanta quantità, che fu necessitato 1' apo-
dini militari ed equestri, chi vi è ammes- stolo a ridurli a qualche ordine e regola
so deve fare la professione di fede : la for- nel parlare in pubblico. Agli ebrei fu det-
inola di quella de' ss. Maurizio e Lazza- to: Prophetabunt filii veslri etfiliaeve-
ro si legge nel Ceremoniale del mede- slrae, e contano 7 profetesse. Se ne co-
simo ordine a p. 8. JNel Pontificale Ro- noscono 6, l'altra è contro versa, cioè: Ma-
inanimi : De consecral. electi episcopi, vi ria sorella di Mosè, Deboia che giudicò
è formola del giuramento; e nell'Or-
la gl'israeliti e combattè per es>i, Anna ma-

bo ad Synoduni pure vi è la formola del dre di Samuele, Abigail, Holda, Esther:


a
giuramento. Delle professioni di fede de- la 7- chi dice le 4 ostetrici o levatrici del-
gli orientali e degli acattolici o eterodos- l'Egitto riunendole in una, chi vuole Sa-
si ritornati alla fede cattolica, ne parlo ai ra, i più propendono per Giuditta. Pro-
loro molti articoli. Delle strane diversità fetesse de'gentili furono le Sibille. La
di confessioni
o professioni di fededei set- Scrittura chiama i profeti uomini di Dio,
tari ed eretici, egualmente parlo ai loro angeli e inviati del Signore. La via or-
articoli, come ad Augustana confessio- dinaria perla quale Iddio comunicavasi
ne, Confessione di fede, Interim, Lute- ai profeti era l'ispirazione, illuminando
rani Protestanti. Vedasi I' opuscolo
, : il loro spirito, ed eccitando la loro volon-
Cerimonie sagre o solenne professione di tà a pubblicare ciò eh' egli faceva loro
fede al catlolicismo di Giacomo Lom- conoscere interiormente. E" in questo sen-
broso, letterato israelita, nella chiesa dei so che si ritengono profeti tutti gli au-
pp. Barnabiti di Moncalieri il dì 28 ot- tori de'libri canonici. Dio si comunicò al-
tobre 1 84-4-- tresì per mezzo di sogni e di visioni, co-
PROFESSIONE RELIGIOSA, Pro- me a Giacobbe ed a s. Pietro; in una
fessio volorumj Professione solenne, Pro- nuvola come ad A bramo, a Giobbe ed
fessio solernnisjV rofessionedi 3 voti, Pro- a Mosè, ed a quest'ultimo anche per mez-
fessio ternaria^ Professione di 4 v oli Pro- , zo d'una voce articolata nel roveto ar-
fessio quaternaria: così FelicintW'Ono- dente e sul Monte Sinai, ed a Samuele
masticarli romanum. Promessa pubblica mentre dormiva nel tempio. Degli Ora-
r
e solenne che fa un Religioso (P .) od li- coli (F.) che Dio rese a mezzo dell' urini
na Religiosa (f.) di osservare 3 Foli i e ihuininini feci paróla a Efod. A Giudea
PRO PRO 285
riportai la cronologia de'profeti, cioè 4 le relative ai misteri della nostra s. reli-

maggiorinosi chiamati perchè le loro pro- gione. Nella basilica Lateranense, prima
fezie sono più lunghe e più estese, !2 mi- chiesa del mondo, decorano la nave prin-
nori , i5 che sogliono porsi nel
e altri cipale, oltre le sta tue colossali de'i 2 Apo-
novero de'profeti ebrei: Baruch viene or- stoli, sopra di esse altrettanti quadri in
dinariamente compreso con Geremia. forma oVale dipinti a olio da abili artisti

Nell'antico Testamento abbiamo gli scrit- rappresentanti ii2Profeli,secondoleloro


ti de'profeti maggiori e de'profeti mino- predizioni e con analoghe epigrafi, essen-
ri: degli altri non è rimasto alcuno scrit- do fra ledette statue ed ovali egual nume-
to oalmeno non giunse sino a noi. Nel ro di bassorilievi di stucco esprimenti fi-

nuovo Testamento si rammentano altri gure dell'antico e nuovo Testamento. Si


profeti, e sono celebri negli Atti degli a- vede il profeta Abdia in atto di ascoltare
postoli le 4fig'ie vergini di Filippoevan- la tromba del giudizio universale; Isaia
gelista, le quali profetizzavano, oltre s. in atto di leggere il codice profetico su
Giovanni per la sua Apocalisse: nello cui è il nome di Maria, e sotto il piede
stesso nuovo Testamento si contano 3 al- il motto della sua predizione; Michea che
tre profetesse, la B. Vergine, s. Elisabet- predisse a Betlemme la nascila del Re-
ta ed Anna figlia di Phanuele. I profeti dentore, figurala col presepio e la croce;
del nuovo Testamento sono di missione Joele sedente in atto di meditare la ve-
straordinaria, come gli apostoli e gli e- nuta dello Spirilo santo, simboleggiata
vangelisti. Secondo s. Agostino i profèti daliacolomba e dalle lingue di fuoco;
erano teologi,
i dottori e le guide del
i Giona assiso sopra un colle sotto albero
popolo ebreo nelle vie della salute. Essi d'edera secco, colla balena alla sinistra
viveano d'ordinario separati dal popolo e l'Angelo in aria che rimette la spada
nel ritiro alla campagna o fra comunità, nel fodero, in segno del perdono dalo da
ove occupavansi co'loro discepoli nella Dioa'penitenti niniviti; Osea con un fan-
preghiera ,nello studio e nel travaglio ma- ciullo a'piedi con chiodi, e alla destra il

nuale, in un modo però che non fosse in- Redentore col vessillo trionfale in segno
compatibile colla tranquillità richiesta di sua risurrezione da lui predetta; Da-
dal loro carattere. Le loro dimore fab- niele tra due Angeli, uno de'quali gli ad-
bricate da medesimi erano semplicis-
essi dita la croce, l'altro accenna in terra due
sime. I loro abiti erano dimessi ed il lo- leoni, dal lago de'quali uscì illeso, olire
ro cibo assai frugale. Benché tutti non la fascia del zodiaco per indicar il mese
osservassero la continenza, non tenevano di marzo, nella cui luna fu consumata la
donne nelle loro comunità, e scorgesi in passione di Gesù Cristo, da Daniele va-
tutti i loro scritti la loro riservatezza a ticinata; Barue colla croce sostenuta da
riguardo del sesso. Molti vennero assai un Angelo e con tavola nelle mani in cui
maltrattati a motivo delle loro predizio- scrisse la venuta del Figlio di Dio nel
ni: alcuni furono pure messi a morte in mondo Geremia piangente, coll'Angelo
;

modo crudele. La Chiesa gli onora, li no- che gli tocca il ginocchio con verga, e gli
mina nelle litanie de'santi, legge le loro accenna in aria la pentola ardente in si-
profezie, e ne venera alcuni; ad altri fu- gnificato dell'ira divina, ed in lontanan-
rono erette delle chiese, e Macri dice che za Gerusalemme che rovina; Ezechiele
si chiamò Propheteum tale chiesa, par- che vede la gloria di Dio, figurala nel
lando delle reliquie di s. Samuele pro- misterioso carrotiralo da 4 animali, che
feta. In molle chiese vediamo le imma- indicano gli attributi de'4 evangelisti;
gini de'profeti o le rappresentazioni del- Amos pastore con alcune pecorelle e la
le cose da loro profetizzale, massime quel- croce in alto colla luna e il sole eclissa-
,

?.S6 PUÒ PRO


lo nell'ora in cui Cristo spirò; Nuhum parlai delle Lamentazioni (/'.), o me-
«edente, con Angelo che tiene la croce e stissimi cantici di Geremia, che si canta-
la palma, in segno del trionfo riportato no negli uffizi delle tenebre della setti-
da Cristo sul peccato. mana santa; e della profezia d'Osea che
Si chiamano profezie gli scritti e le pre- si dice il venerdì santo: nel voi. JX, p.
dizioni de'profeti, ed esse vennero sempre 5 XII Lezioni^.) della scrit-
parlai delle
considerate nella Chiesa come una delle tura che sono dette profezie, dopo la be-
prove più costanti e più sensibili della nedizione del Cereo; le quali profezie si
verità della religione cristiana. L'aposto- leggono senza titolo e sono tramezzate
lo s. Pietro avea per l'autorità delle pro- da'eantici, tratti, orazioni, collette, che
fezie sì grande deferenza, che preferì le tuttealltidorioalZ?rf/te.?i//io J ch'è la prin-
parole de'profeti a quanto vedeva co' suoi cipale funzione del sabbato santo, come
propri occhi; giacché dopo aver riferito il i . e più necessario sagra mento. Nella
il gran miracolo della trasfigurazione di vigilia di Pentecoste dopo l'ora di nona
Gesù Cristo,di cui fu testimonio, aggiun- si leggono le 6 profezie, col l'ordine no-
ge che noi ne abbiamo una certezza an- tato nel messale romano, senza titolo e
cora maggiore della di vi uilà di Gesù Cri- senza candele accese sino al priuci pio del-
sto, del suo regno e della sua «loria ne- la messa, come nel sabbato santo, in fi-

gli scritti de'profeti. La ragione che ne ne delle quali si dicono le orazioni, sen-
adduce si è che la conoscenza dell'avve- za l'invito alla Preghiera (/^.), del Fle-
nire non appartiene che a Dio, e che è ctamus genita, per essere tempo pasqua-
impossibile ch'essa pervenga (ino agli uo- le, come dichiarano i commentatori li-
mini maniera che per divina ispi-
in altra turgici. Terminato il canto delle profe-
razione. Cosi le parole de'profeti sono le zie, dove vi è il Fonte battesimale, si os-
parole di Dio stesso. Egli è perciò che serva il prescritto dal messale, premesso
Gesù Cristo nel vangelo, gli apostoli nel- l'intiero titolo; non essendovi, finita l'ul-
le loro epistole, ed i padri nelle apologie tima profezia colla sua orazione, si can-
che hanno fatte in difesa del cristianesi- tano le Litanie de'santi. Nel voi. XXIV,
mo, particolarmente dimostrano che le p. 223, ricordai l'uso di certe rappresen-
profezie de'profeti si verificarono collo tanze di profeti con recite di profezie,
stabilimento della religione cristiana. Es- che si facevano in quelle feste, che poi la
si non potevano in fatti convincere gl'in- Chiesa proibì. Amplissimo numero di va-
creduli in un modo più efficace, e s. Ago- ticini e predizioni de* profeti raccolsero
stino osserva che pagani non trovaro-
i Eusebio nel lib. i della Dimostrazione
no nitro mezzo di resistere alla forza di evangelica, e l'autore dell'opera, De prò-
queste prove, se non che dicendo che le missionibus et praedictionibus Dei, par.
profezie erano stale fatte dopo avvenute 3, cap. 35; poscia altri fecero il simile,
le cose predette: ma il santo medesimo come Uezio, in Dem. Ei'ang.j Wils in
dimostra in più luoghi la falsità di que- Miscel. sacr.j ed il Fabricio, Salutari*
sta obbiezione. Egli si appella alla testi- lux Evangelii toti orbi per divina m gra-
monianza stessa degli ebrei, nemici di no- tiani exoriens. Ruperli Abbatis, Coni'
stra religione, e prova colla loro stessa meniti riorum in prophetas et alia opera,

confessione l'antichità delle nostre pro- i 52y. Elarione, 1 dodici profeti minori
fezie, di cui essi medesimi furono de- i Foligno i/49- Antonino Barcellona, Pa-
positarli, e che vennero sin da principio rafrasi delle profezie de'profeti maggio-
scritte nella loro lingua. La Chiesa ha ri,Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele:
introdotto molle di queste profezie nei Parafrasi delle profezie de' profeti mi-
suoi uffizi. Nel voi. Vili, p. 2.85 e 3o6 nori: Osea, G ioide, Amos, Abdia, Gio-
PRO PRO 287
na, Michea, JVahum, Alante, Sofonia, neslrier gesuita che nel 1689 levò la ma-
Aggeo, Zaccaria, Malachia, "Venezia schera a tali imposlure,talmente che stol-
1 827. Navarro, Illustrazioni sui profeti to sarebbe chi ora non le tenesse per quel
Ezechiele e Davide con il testo, Napoli che sono, come dichiara Novaes nella StO'
1 845. Heumann de Lehniun, Prophetie ri-a de' Pontefici j sebbene nel t. 3, p. 4^

avec nolespar Z?om>ero/., Bruxelles 846. 1 e seg. le riporta, per compiacere quelli
Cancellieri, Notizie sulla nascila del Re- che si dilettano di simili profezie, con ap-
dentore, ap. 48 riporta un elenco di scrit- plicate una qualche stentata spiegazione
che la predissero coi loro
tori sui profeti ;id ognuna, che a dire il vero non può

vaticini ; imperocché la venuta del Mes- essere più stiracchiata, laonde non lecre-
sia [V.) fu annunziata dai profeti e con do convenienti di riproduzione. In fatti
varie figure adombrata nel vecchio Te- presso i critici, ad onta della loro rino-
slamento, principalmente da Giacobbe, manza, queste sedicenti profezie presto
Davide, Isaia, ec. Fu attribuito a Papa caddero in discredilo, onde sensati le i

s. Telesforo del 142 un libro di profe- disprezzano e non curano. Ebbero non-
zie,che mss. si conservava in Venezia; dimeno tenaci difensori, per un malin-
ma questo, secondo critici, è opera dii teso spirito di pietà e di eccessiva credu-
nitro Telesforo romito del 1 386, come lità, che li strascinòsenza badarealla pru-
attestano Wion, in Ligno Crucis, e Pos- dente Oltre che Wion non sep-
critica.

sevino, in Apparati!. Avvertirò poi con pe rendere ragione da chi ricavasse que-
Sarnelli, Leti. eccl. t. 7, lelt. 5i, come ste profezie, niuno scrittore a s. Malachia
alcuni limino slimato, che oltre a'sacer- coevo ne fa menzione, inclusivamente al
doti e re,si ungessero ancora profeti, i suo amicissimo s. Bernardo, il quale ne
fondandosi nelle parole del 3.° libro de' scrisse la vita con molla diligenza. Inol-
Re, cap. 19, dove Dio 01 dina a Elia, che tre in quesle profezie 8 antipapi si po-
unga redi Soria Azael, d'Israele Jehu, ed sero tra'legil timi Pontefici, meno dueche
Eliseo profeta; ma quella parola ungere li qualifica per quel che furono,senza vo-
significa solamente designare e deputa- lere rimarcare i gravi sbagli cronologici,
re, come nel cap. 98 de' Giudici. E di fat- mentre Dio non rivela le cose false, ed
to Elia non unse Azael, e Jehu fu unto è perciò che niun caso fecero di queste
da ; ne si trova nella Scrit-
altro profeta fallaci profezie Baronio, Spondano, Bzo-

tura che questa ceremonia di ungere si vio, Rainaldi e molti altri. Novaes slima
facesse coi profeti. che sieno state composte nel 5go e fab- 1

Sono famose le profezie fatte sui roma- bricate nel tempo del conclave in cui usci
ni Pontefici, per cui non posso tralascia- eletto Gregorio XIV, dai partigiani del
re di riportarne qualche erudizione. A cardinal Simoncelli (F.) di Orvieto, che
s. Malachia {Tr .
) arcivescovo d'Armagli essi designarono colla profezia: De anti-
furono attribuite volgarmente quelle pro- quitale Urbis. Quindi è ch'essendo faci-
fezie sui Papi che incominciano con Ce- le l'indovinar le cose passate, queste pro-
lestino Il del 1 143, mentre il preleso fezie dal suo principio fino a detto an-
autore morì nel 1 148. Il primo a pub- no, cioè da Celestino II a Gregorio XIV,
blicarle fu il p. Arnoldo Wion benedet- facilmente si accomodano ai Papi suc-
tino, Ligno vitae, lib. 2, cap. 4°, p. 3o, cessivamente eletti; agli altri poi inco-
il quale vivendo nel 1 595, cioè
447 ann i minciando da Gregorio XIV, siccome bi-
dopo s. Malachia, non dice da chi le ri- sognava indovinare il futuro, esse non si
cevette. Varie edizioni ne furono fatte, possono applicare se non che con violen-
correndo ognuno a questi libri sibillini, za e coti isforzo. Finora furono applicate
cornea fogli caduti dal cielo. Fu il p. Me- b 101 tra Papi e pseudo-pontefici; re
,

288 PRO PRO


stano le seguenti: 102 Lumen in coelo. nel Propylaeo ad Act. ss. Maxi, par. 1
io3 Jgnis ardens. io4 Religio depopu- append. 4- Francesco Carriere conven-
lata. 1 o5 Fides intrepida. 106 Pastor tuale, Hist. cronol, Pontificum rom. cum
angelicus. 1 07 Pastor et nauta. 1 08 Flos praesignationefulurorum ex s. Malachia
fio rum. 109 De, medieUile luna. 1 io De Lugduni 1602, i663, 16945 Venezia
labore solis. 1 1 r Gloria olivae. 111 In 1697. Gio. Pietro Graffio, diretto da Sa-
persectilione extrema s. r. ecclesiaesede- muele Andrea, volle sostenere contro la
bit Petrus (vedi Nome de'Papi) romanus lodata opera di Carriere la verità delle
(in alcuni codici si legge secundus), qui profezie: Disquìsilio hislor. de successio'
pascei oves in'multis tribulationìbus,qui- nibus Pont.Rom. secundum praenota-
bus transactis civilas Seplicollis dime- tionum Malachiae hiberno adscriptam,
tur, etjudex treme.ndusju.dica.bit (altri Marburgi 1677. Claudio Fr. Menestrier
leggono vindicabit) populum suum. A- gesuita celebre per la sua erudizione, fu
men. Se altro non vi fosse per doverle il più forte avversario di queste profezie:
credere una favola, basterebbe l'osser- Réfulalion des prophetiesfaussement al-
vare che per mezzo di esse noi non po- tribuées à s. Malachie sur les elcclions
tremmo più ignorare l'epoca della finedel des Papes, Paris 1689. Contro di lui e
mondo, che Gesù Cristo espressamente il Carriere insorse il luterano Teodoro
disse non avrebbero saputo mai suoi ca- i Grugero: Commentano hist. de succes-
ri apostoli ne seguaci suoi. Stando a
, i sione continua Pont. Rom. secundum va-
quesle volgari profezie di poco si potreb- licinia Malachiae, a dubiis vindicata,
be sbagliare il tempo dell'estremo giu- Wittebergae 1723. Angelo Gastaldi dot-
dizio, che da esse viene determinato. Ad to barnabita confutò benissimo queste
onta delle tante marchecherendonosup- profezie inventate dal capriccio d'un am-
positi/.ie le dette profezie, tuttavia furo- bizioso, con dissertazione inserita nel t.

no pubblicate moltissime volte, trovan- 2 della Nuova raccolta degli opuscoli


do in ogni tempo creduli che le ritenne- scientifici, Venezia 1787.
ro per tali. Dopo il Wionchenel i5g5 Altre profezie sui Papi priucipalmen-
le stampòin Venezia, abbiamo Girola- te, e conobbero prima di quelle sedi-
si

mo Giannini domenicano, Vaticini del- centi di s. Malachia, sono del p. Gioac-

l' abbate Malachiaarcivescovo Armaca •


chino abbate della congregazione di Fio-
no, tradotti dal latino, Venezia 1601, rì o Florense e di Anselmo vescovo di
,
r
i65o, 1689. In questo anno si pubbli- Marsico Nuovo (P .) suo contempora- ,

carono pure in Roma e in diversi altri neo, che furono pubblicate dopo Bonifa-
luoghi, come si ha daMassingam che l'in- /
cio Vili. Del dotto e b.p. Gioacchino(f .)
serì nel Florcleg. ss. Hiber., Parisiis 1 624. cisterciense, nato in Colico di Cosenza in
Daniele G. Mollerò, Dissert. hist. de Ma- Calabria, fondatore di sua congregazio-
lachia propheta pontificio, Altorf 706. 1 ne eabbate del monastero di Coraci, mor-
Profezia veridica di tutti i sommi Pon- to prima deli2i5, e che visse ne'ponti-
tefici (cioè da Celestino II) sino alla fi- ficati di Lucio III, Urbano 111, Gregorio
ne del mondo, fatta da s. Malachia, Ve- Vili, Clemente III, Celestino 111 e Inno-
nezia 1670, 1075, 172 1. Gio. Germano cenzo III, colla noia di sue opere che sot-
cisterciense, Addizione apologelico-isto- topose al giudizio della Chiesa, parlai an-
ritaalla predizione circa i romani Pon- che ne' voi. XI 11 , p. 217 , 2 18 , 2 19 ,

tefici ec, Napoli 1675. Profezia de' som- XXXVII, p. i54- Ivi dissi mol-
che tra le

mi Pont. rom. con illustrazioni e note, te grazie, di cui Dio volle arricchirlo, una
Ferrara '794- fra critici che le con- i fu quella del dono della profezia , colla
futarono souo da preferirsi i ISolluudisli, «piale gli venne fallo di predire molte co-
a

PRO PRO 289


se, e clie Innocenzo III condannò una ticini dell'abbate Gioacchino e del vesco-

delle sue opere sulla ss. Trinità, ma fu vo Anselmo furono ancora riprodotti nei
errore di mente, non di volontà : d'ordi- Vaticini ovvero predizioni d' uomini il-
ne di Clemente III scrisse sul commen- lustri della successione de' sommi Ponte-
to dell'Apocalisse. Tali profezie conob- si fici , comprese in sei ruote stampate in
bero neli25o, ePapebrocbio in Co nata ratnej colle dichiarazioni e annotazioni
Chron. hist. dissert. 4 f >P- 34 2 confutò > di Girolamo Giovannini}Yenez\ai6oOi
le 5 profezie da Nicolò III a Urbano VI>
1 Inoltre abbiamo: Gabriele Bari france-
le quali furono più volte pubblicate e so- scano , Vaticinia Joachimi ahbatis de
damente confutate in uno alle tante in- quindecim Ponlijìcibus 3 Venetiis i5g8.
terpretazioni die loro si diedero. Si dice Di alcuna di queste edizioni fece memo-
cbe furono opera del p. Gioacchino, o ese- ria Cancellieri nelle Dissert. epistolari t

guite secondo lesuepredizioui,a!cuneem- p. 81, parlando delle predizioni del giu-


blematiclie figure di animali in mosaico dizio finale: dice che dagli autori che ci-
nel pavimento della chiesa di s. Marco in ta è stata abbastanza scoperta l'impostu-
Venezia, che si vogliono allusive alle ri- ra delle profezie che girano sotto il no-
voluzioni e guerre civili che successero me del p. Gioacchino sopra i Pontefici
dopo di lui ; così pure le immagini de'ss. che seguiteranno a reggere la Chiesa, ma
Francesco e Domenico sopra l'arco della bensì ad esso debbono attribuirsi altre o-
porta del Tesoro, che si pretendono poste pere, dalle quali si credette predetto tut-
per vaticinare gli ordini Francescano e to quello eh' era per accadere a tempo
dei Predicatóri non ancora istituiti, seb* di lui, fino alla venuta dell'Anticristo e
bene vivessero i suddetti due santi che poi alla fine del mondo ; e siccome molti
li fondarono. Le accennate figure si crede prestarono lede a queste predizioni , ri-
che fossero eseguite prima che venissero porta gli autori cbe trattarono dell'ar-
alla luce le profezie, sulle quali tanto spe- gomento anche , a p. 3y8. A Marcello
cularono i curiosi per indovinare la suc- II dissi che dimostrò la falsità del presa-
cessione dei Papi. In Venezia sembra che gio sul diluvio universale, a tempo di Cle-
le sue opere perla i .'
volta fossero stampa- mente VII. Si possono vedere: Astrono-
te nel \5i<] apud Lazzarum de Soardis, mia, Divinazione, Indovino, Magia, Ma-
indi neh 5 19 per Simeonde Le vre, poscia lefizio ed i relativi articoli. Il p. Meno-
nel 5i<j in aedibusFrancisci Bindoni ac
1 chio, Sluoret. 3,p.5^:Dell'ab. Gioac-
Maphaei Pasini sodi i Exposilio magni chino e delle sue profezie de futuri Pon-
propheta ab. Joachim, etc. ; di queste e tefici, osserva che i creduli di e:?i sono si-

altre edizioni tratta Tafuri, negli Opu- mili a quelli che con grande attenzione
scoli di Calogerà t. 24, p. 283, mentre consideravano le figure in basso rilievo
nel t. 33, p. 5o4 si ricordano le due se- che sono nelle porte di bronzo della chie-
guenti j Vaticini ovvero profezie dell'ab* sa di s. Pietro, scioccamente persuasi che
Gioacchino e di Anselmo vescovo di Mor- ivi si contenessero gli stemmi o tri sim- I

sico, con le immagini intagliate in rame boli j co' quali oscuramente mostrano
si

di correzione e vaghezza maggiore, che quelli che di mano in mano devono esse-
gli altri finora stampatit per l'aiuto di re assunti al pontificato.
molti esemplari scritti a penna; e per le A Palazzo Braschi, parlando delle
pitture e disegni di varie immagini, ai pasquinate o mordaci satire , ricordai i
anali è aggiunta una ruota ed un oraco- divieti sulle satire, massime pei promo-
lo turchesco di grandissima considera- vendi al cardinalato e pontificato, come
zione insieme colla prefazione di Pa-
, delle scommesse che si facevano contro o
squalino Regiselmo, Venezia 1 589. 1 va- in favore d'alcun Papa sulle basi di pre-
voi,, tv. '9
290 PRO PRO
dizioni, tristi presagimenti, superstizioni o Sandro s. Francesco
III; altrettanto fece

fini venali,con deplorabili conseguenze. d' Asisi con Gregorio IX del 1277. Ad
Nelle biografie de' Papi ho parlato del- Adriano r V
(J .), s. Filippo Beuizi pre-
le loro particolari predizioni al Pontifica- disse il papato con presagio infausto, e la
to {Vedi ) ove riportai qualche aneddo- breve durata. Nel 1277 coll'elezione di
to sulla durata e riguardante i presagi) JNicolòlII si verificò il vaticinio di S.Fran-
di molti, come de'presagi infausti verifi- cesco , che sarebbe Protettore (V.) del-
cati. Neil' accennarli qui riuniti , ne ag- l'ordine e Papa. Nel 1288 fu Papa Nico-
giungerò alcun altro. Talvolta qualche lò IV mentre ancor giovinetto lo era
,

avvenimento fu permesso per particolari stato preconizzato dal b. Corrado Miglia-


disposizioni della divina provvidenza, la ni d'Ascoli ancli'egli fanciullo,
poiché ri-
quale, come vuole s. Giovanni Damasce- verendolo sempre genuflesso, ed interro-
uo, si serve alle volte delle cose naturali gatone rispose Io glifo riverenza, per-
:

per annunziare qualche evento, che quel- che gli vedo in mano le chiavi del regno
le per se stesse non sono atte a significa- de' cieli, come riporta Cecconi, Storia di
re, come l'apparizione d'una colomba per Palestrina, p. 265. Nel 1 294 divenne Pa-
diversi Papi, lo sciame d'api che si posò pa Bonifacio Vili per predizione del pre-
sulla Cella (Z^.) nell' elezione d'Urbano decessores. Celestino V. Nella coronazio-
Vili, la colomba su quella d'Innocenzo ne di Clemente in Lione (V.) accad-V
X avanti la sua esaltazione, i quali vola- dero gravi disgrazie, il Papa rovesciò dal
tili facevano parte del loro stemma. Di- cavallo e la tiara cadde per terra: tutto fu
ce l'autore della descrizione del conclave preso per presagio infausto e si verificò,
d'Urbano Vili, che quel segno e altri si- massime col trasporto della residenza pa-
mili talora sono inviati da Dio, per di- pale in Avignone (F.). Nel i342 eletto
mostrare qual fosse la volontà sua intor- Clemente VI secondo il vaticinalo da Ste-
no alla persona che si dovea eleggere, fano priore benedettino fin da quando era
come abbiamo di diversi santi vescovi ,
monaco, lo compensò coli' arci vescovato
massimamente de'primi di Ravtnna(J'.), d'Arles, poi di Tolosa. L'abbate dis. Ger-
e per darequalchelumeai sagri elettori, mano d'Auxerre Grimoardi, lagnandosi
nel mezzo della caligine de'privati inte- coll'arcivescovo di Sens Guglielmo, che
ressi e dissensioni. A Epoca riportai al- lo aggravava con esigenze, questi gli dis-

cune erudizioni sulle coincidenze di epo- se ironicamente: Vi vendicherete quan-


che memorande di alcuni Papi e cardi- do sarete Papa. Senza essere cardinale
nali sui Giorni, ed anche gli antichi eb- nel 1362 col nome d' Urbano V vi fu crea-
bero i giorni fasti e nefasti come toccai to. Questi chiamò l'arcivescovo e gli di-
a quell'articolo. De'buoni augurii tenni chiarò : Non intendo vendicarmi dell' ol-
proposito a Lettere epistolari, Natale, traggio , di cui non vi sarete dimentica'
Pasqua e relativi articoli. Nel 238 i sagri toj voglio all'opposto elevarvi in dignità.
elettori si mossero a crear Papa s. Fabia- Voi non avete che una semplice croce, ne
no perla colomba posatasi sul di lui ca- avrete finora due perchè vifo Patriarca
r
po. Nel 5 4 1° divenne s. Ormisda, se-
1
(P .) di Gerusalemme in partibus. L'ar-
condo la predizione di s. Cesario d' Ar- civescovo nulla rispose, si ritirò confuso,
les. Nel 5go ricusando la dignità s. Gre- perchè spogliato in un punto delle sue
gorio I,scuoprì il nascondiglio una splen- grosse rendile, che il Papa per altro gli
dente colomba. A' 19 aprile io54 mori conservò, lasciandogli l'arcivescovato ad
s. Leone IX a tenore di sua predizione. Giovanni lire di Francia. Ur-
istanza di
Un ebbe rivelazione del tempe-
religioso bano V dimora pontificia in
ripristinò la
stoso pontificalo di Pasquale 1 1 [F.).¥.\\- Roma, ma poi volendola riportare in A-
genio HI predisse il pontificato ad Ales- vignone, s. Brigida gli profetizzò la mor-
PRO PRO 29T
te, per rivelazione avuta dalla B. Vergi- l'ebbe battezzato. Gregorio XIII da car-
ne, ed ebbe subito effetto. Nell'elezione dinale fu mandato in Ispagna legato a
e conclave per Urbano VI fu sinistro pre- Filippo II, coi religiosi Peretti e Bonucci
ludio del funesto e lungo scisma che poi per teologhi, ed i prelati Castagna e Al-
afflisse la Chiesa, il fulmine caduto nella dobrandini mentre erano a pranzo col
:

camera de'cardinali Ginevra e di Luna, re, a questi uu facetodisse Vostra mae- :

poscia antipapi Clemente VII e Benedet- stà si trova a desinare con tre Pappi, con
to XIII ,
percuotendo ancora le chiavi allusione alla pappa della mensa. Fatto
insegne della Chiesa e traforando lo stem- è che il cardinale divenne Papa, Peretti
ma XI. L'infelice
del defunto Gregorio Sisto V, Castagna Urbano VII, precisa-
pontificato di accompagna- Urbano VI fu mente uu dopo l'altro; Aldobrandini e Bo-
to da sinistri presagi egli cadde da ca- : nucci furono cardinali. La morte di Gre-
vallo partendo da Perugia; un romito gli gorio XIII giustificò il funesto preludio
annunziò la morte, e seguì di veleno per fatto, quando gli cadde la mitra in con-
profezia di s. Caterina. Delle diversepre- cistoro. Sisto V tenendo a pranzo il car-
dizioni al pontificato, alla durata ed alle dinal Castagna gli predisse il pontificato
disgrazie di Eugenio IV ne feci parola a e fu presago della vicina sua morte, cioè
quell'articolo. Il b. Nicolò Albergati pro- quando trovate alcune pere guaste di den-
fetizzò papato a Nicolò V, che ne prese il
il tro, Papa con ischerzo disse, con allusio-
il

nome; glielo avea predetto anche Euge« ne al suo cognome ed a quello del com-
nioIV cui successe, dal capo del quale ca- mensale :I romani ormai abborriscono le
dendo la mitra si fermò sul suo. A Calisto pere; presto avranno le castagne. Gli sue-
III (V.) predisse il triregno s. Vincenzo cesseimmediatamentecol nome di Urba-
Ferreri, per cui egli lo teneva tanto sicuro no VII. A Gregorio XIV avea predettala
(come nel voi. XV III, p. 55) che da cardi- suprema dignità s. Filippo Neri. Furono
nale sottoscrisse il giuramento di far guer- presagi felici al successore Innocenzo IX
ra a'turchi col nome che poi prese, e perciò la mitra del predecessore caduta sul pro-
fu il i marina pontificia. A

a formare la prio capo , e che la sua cella trovossi e-
Pio li 5 prognostici di sua ele-
riportai retta sul luogo del trono concistoriale. A
vazione: a Paolo II che prima lo zio Eu- Clemente VI II presagirono il papato Pao-
genio IV, e poi la Madonna glielo avvi- lo IV e s. Filippo Neri, anzi questi pure
sò in Loreto. Questi nell'imporre il cap- ilnome. Inoltre questo santo e s. Maria
pello a Rovere , lo disse successore e fu Maddalena lo vaticinarono a Leone XI;
Sisto IV, cui s. Giacomo della Marca a- s, Filippo vi aggiunse: durerete poco, e
vea predettoledignitàdi generale degni- visse 26 giorni. A Paolo V notai come
noli , cardinale e Papa. Pio IH non ve- fu presagita l'esaltazione. A Gregorio XV
dendo ardere la stoppa che si brucia nel- (V.) annunziarono il papato Gregorio
la coronazione, lo prese per sinistro au- XIII, ed il maresciallo Lesdiquiries cal-
gurio e visse 26 giorni. A Giulio II fece vinista, che al verificarsi promise la sua
la profezia s. Francesco di Paola. Narrai conversione, come Innocenzo
effettuò. A
a Paolo IV che alla madre fu progno- X predisse il pontificato s. Felice da Can-
sticalo Papa essendo nel suo ventre. Le termine della vita e indicante
talice. Il
predizioni e coincidenze che precedettero l'annodi Alessandro VII, fu prognosti-
e accompagnarono 1' esaltazione di Pio cato dall' autore di questa cianografica
IV, a questo articolo le riportai. Nel voi. precazione: oreMVs prò pontlflCe no-
XXI, p. 26 raccontai che s. Pio V volle stro aLeXanDro. Clemente IX nel crea-
la conversione dell'ebreo, che nel profe- re cardinale Altieri, stando a letto gra-
targli il papato , diceva che allora si sa- vemente infermo, gli disse che lo avreb-
292 PRO PRO
he successo immediatamente , come si sa ? vedasi Menochio, Stuore, Centuria
verificò co! nome di Clemente X. Fu pre- 6.', p. 2 5^. Hieronymus Sche ver, De con •

so per prognostico infausto ad Alessan- temptu prophelae in patria, stampato nel


dro Vili, quando in concistoro gli cad- 1660. Giuseppe Lanzoni, Sopra l'intrin-
de la mitra, e non tardò a verificarsi. A. seca ragione del proverbio : Nessun prò-

Benedetto XIII prognosticò il papato d. feta alla sua patria è caro, Ragionamen-
Fabio Caracciolo; ed a Clemente XIV to con prolusione latina di Celtrini De :

fece altrettanto un suo correligioso ; ma viris sapientibus patriae invisis, Ferrara


essendo caduto da cavallo nel possesso 1729. V. Patria, Letterato.
furono fatti funesti presagi. A Pio VI no- PROFEZIA. V. Profeta.
tai che non pare che il h. Leonardo gli PROFEZIE DE' PONTEFICI. V.
profetasse ad un curioso che
il triregno ; Profeta.
in Vienna gli domandò se la permanenza PROJETTIZIO, Cardinale. Dell'or-
sarebbe lunga, rispose che sapeva d'es- : dine de'preti, cardinale di s. Lorenzo nel
ser Papa, non Profeta. Della sua morte titolo di s. Damaso, fiorì nel pontificalo
n'ebbe presagi mento, perchè essendo vi- di s. Gelasio I del 4<P.
cina la festa di s. Agostino, avea rimar- PROMOTORE DELLA FEDE, Pro-
cato che in essa 5 volte erasi inalalo gra- moter fidei. Morcelli lo chiama, Qttaesi-
vemente. Che fu. di cattivo augurio il ter de hoiwribits caelestium. Uffizio ec-
prendere il nome di VI, lo dichiarai nel clesiastico ragguardevolissimo che sem-
voi. XLVIJI, p. 90. A Pio VII predisse pre si esercita da un Avvocalo concisto-
il pontificato ed i sofferti penosi trava- riale (de'quali anche a Difensori della
gli la propria madre monaca: il cardi- chiesa romana, e in tutti gli articoli che ri-
nalato glielo aveà prognosticato l'abbate guardano questo cospicuo collegio), qua-
Bocci cassi nese della stessa sua congrega- lificandolo il cardinal de Luca , Relal.
tone; e nel giorno che terminò di vivere Rom. Cur. disc. 18, n.° i.\, e nel Car-
Pio VI, una colomba entrò nella sua ca- dinale pratico, p. 3 9, oppositore fisca-
1

mera e vi si trattenne gran tempo. Cristia- le della s. cardinalizia Congregazione dei


no Valer scrisse la Dissertazione intorno riti(F.). Fu in passato l'onorevole ca-
i presagi di vita e dì morte , che accre- rica sempre unila all'avvocato del Fisco
sciuta da Tissot fu nel 783 stampata in 1 (V.) } avendo il medesimo officio, cioè di
Padova. Chiuderò questo articolo Pro- sostenere e difenderei diritti della s. Chie-
feta con alcuneerudizioni sull'antico pro- sa, giacche il promotore della fede sostie-
verbio Nemo prophela in patria sita.
: ne la parte fiscale nelle cause di cano-
Questo è applicabile principalmente ai nizzazione, ossia prepara tutte le possi-
letterati, che talvolta in propria patria so- bili difficoltà in queste cause, essendo in-
no attraversati da occulte animosità, de- teresse della Chiesa, che si accordino gli
rivanti o per rapporti d'origine, o d'in- onori degli altari a quelli soli, la morie
teressi di famiglia o di controgenio, o
, de* quali consti giuridicamente che sia
di scuola, odi condotta. Uno de'sagrifi- preziosa agli occhi di Dio ; ora essendo
cati fu il fiorentino dottissimo Benedet- affatto da detto importante uffizio dis-
to Menzini, che dovendo espatriare tro- giunta, né potendo essere riunita all' al-
vò in Roma nella regina Cristina una ge- tro avvocato concistoriale avvocato dei
nerosa mecenate: fu allora che scrisse l'i- Poveri {P'.), come dichiarai nei relativi
nedito trattato, De invidia hominis lite- articoli. Leggo in Novaes, che Clemente
rati, che subito si rese raro. Sul detto di XI nel 17 08, a mg/ Prospero Bollini ar-
Gesù Ci i»to che : Nemo est prophela ac- civescovo di Mira avvocato del fisco e
,

ceptus in patria ,c aitale di ciò sia la cau~ promotore della fede, diede pcrcoadiu-
PRO PRO 295
tore con futura successione l'avv." Lam- vi sia chi rappresenti il fìsco. L' officio

bertini nell'officio di promotore della fe- del promotore della fede è antichissimo,
de, e mg. 1 Bottini nipote di Prospero
*
ni dire di Benedetto XVI, De canoniz.
nell'officio di avv.° fiscale, e così vennedi- lib. i,cap. 18: la 1.'. volta che se ne fe-
viso l'uno dall'altro. Quindi come pro- ce speciale menzione, fu sotto Leone X
motore della fedeLambertini per 20 anni nella causa della canonizzazione dell'ai-
egregiamente esercitò l'uffizio (perchè os- lora beato, poi s. Lorenzo Giustinia-
serva Cardella nella sua biografia, che ri- ni. L' assessore di detta congregazione
tenne la quando fu fatto segretario
carica è ancora sotto-promotore della fede : il

del concilio, donde nel 1728 fu elevato benemerito collettore dei decreti della
al cardinalato) in uno all'avvocatura con- congregazione de' riti, mg.r Luigi Car-
cistoriale, e divenuto Benedetto XIV se dellini, fu il i.° ad esercitare questi due
re gloriò che vado a
nella costituzione onorevoli uffizi. Il sotto-promotore del-
ricordare, avendo dichiarato, Raccolta la fede è antico e prima d'Innocenzo XI,
di Notificazioni, ti, p. 1 1 5, di aver con- come lo appresi dal de Luca ne' luoghi
sumata la propria vita nelle sagre con- citati. Nella Relazione della corte di Ro*
gregazioni di Roma. Quindi Benedetto ma di Lunadoro colle note di Zaccaria,
XIV volendo dare all'illustre collegio, cui t. 2, p. 5j eio5, si paria delpregievolis-
avea appartenuto, un perpetuo pegno di simo uffizio di promotore della fede; «il
sua benevolenza ed estimazione, colla ce- cui uffizio è di rispondere alle scritture,
lebre costituzione Inter cospicuos, de'29 che vengono proposte nella congregazio'
agosto 1744) nell'appiovarne e ampliar- ne de'riti per la beatificazione di qualche
ne le prerogative, dichiarò espressamen- eroico e pio personaggio, di fare obbie-
te incompatibile 1' uffizio di promotore zioni e di produrre più difficoltà, le quali
della fede, chefa parte di tal collegio, con esser devono dichiarate e tolte di mezzo,
quello di avvocato fiscale; e siccome al- onde più sicuramente decidere si possa
lora i due uffizi erano riuniti per specia- de' veri meriti del servo del Signore che
le disposizione di Clemente XII in mg/ si vuole beatificare o canonizzare ". A
Luigi Valenti, ordinò che non si dovesse Beatificazione parlai della parte che ne
estendere ad imperocché
altri tal grazia; ha il promotore della fede, nella proce-
già avea separato Clemente
i due uffìzi dura dellecause de Beali e delle animaci-
XI con breve de'7 aprile 1708, mentre versioni che fa alle medesime in ogni con-
con altro de'3o aprile (714 avea stabi- gregazione, nelle quali propone eziandio
lito l'annuo assegno del promotore del- le più piccole difficoltà alle cause scritte
la fede in scudi 3oo, togliendoli dall'asse- dagli avvocati che le trattano. Ne' Con'
gnamento dell'avvocato fiscale, e gli at- astori pubblici {V.) il promotore s' inti-
tribuì la parte di pane, ciambelle e vi- ma a intervenirvi, ed è specificatamente
no dal Palazzo apostolico^.), come go- nominato nella schedala , così in quelle
devano gli altri avvocati concistoriali, ed de' concistori semipubblici. Nella pero-
altri emolumenti; concessioni tutte che razione che ne'concistori pubblici fanno
Benedetto XIV confermò colla nomina- gli avvocati concistoriali , secondo il di-
ta costituzione. 11 promotore della fede sposto di Urbano Vili de' 27 gennaio
fa parte della s. congregazione de' Riti i63r (anche nella bolla Coelestis Hìe-
(F.), ed interviene a tutte le congrega- rusalem, degli 1 1 luglio 1 634, Bull. Roni.
zioni che si adunano nel pontificio palaz- t. 6, par. 1, p. 4 '2, Urbano Vili parla
zo, come quelle che si adunano nelle re- del promotore della fede, il cui ulfizio con-
sidenze de' cardinali ponenti, ed alle al- ferì a Cerri, poi cardinale), con quel me-
tre particolari, interessando sempre che todo che notai altrove, per le cause dei
2 *j4 PRO PRO
venerabili servi di Dio, domandandone la se a chine facesse istanza. Al presenleso-
beatificazione al Papa, a questi il promo- no: promotore della fede mg. v And rea M. a
tore della fede fa la consueta protesta (ri- Frattini prelato domestico, protonotario
cordata da Chiapponi , Ada canonizat. apostolico partecipante e canonico Vati-
p. 2 1 o) e istanza di fare osservare in ta- cano; sotto-promotore della fede e asses-
r
le causa tutto ciò che è stabilito dalle co- sore de'riti mg. Pietro Minetti avvocato
stituzioni apostoliche, di procedere nelle concistoriale coadiutore e canonico di s.

solite formole e di rimettere la causa al- Maria in via Lata. Il sotto-promotore del-
la piena cognizione della congregazione la fede sino al 1824 fu un aiutante di stu-
de' s. riti, per cui il Papa ad essa la ri- dio amovibile ad nulum del promotore.
mette con quella formula che riportai a- Nella elezione che questi stesso ne face-
gli analoghi luoghi, e nel voi. XV, p.2 1 8. va, si stipulava un istromento alla pre-

Al decreto poi che fa il Papa per la bea- senza degli avvocati concistoriali. Bene-
tificazione, vi è presente il promotore del- detto XIV, De canoniz. sancì, lib. 1 , cap.
la fede. A Canonizzazione, nel descrivere 1 8, n. 1
3, porta un
esempio d'un sot- solo
come procede, narrai che il Papa nella to- promotore, che per breve di Benedet-

congregazione generale ascolta la prole- to XIII fu confermato advilam nella sua


sta emessa in iscritto dal promotore del- carica. Pei meriti straordinari, di cui era
la fede , cui spetta questo ufficio a guisa fornito mg. 1 '
Gardellini sotto-promotore
di fisco, o
proporre le obbiezioni o l'as-
il della fede, fu fatto anche assessore della
soluta sua adesione. Avanti che s'intimi congregazione de' sagri riti, e quindi da

il Concistoro segreto (V.) s il promotore Leone XII con moto-proprio de'3 mag-
della fede presenta a tutti i cardinali i gio 1824, in cui gli assegnò per coadiuto-
r
compendi della vita, virtù e miracoli dei re mg. Frattini encomiato, stabili quan-
beati chesidevonocanonizzare,acciò pos- to segue. «La carica dell' assessore della
sano ben ponderare il sentimento che do- congregazione de'sagri riti, di cui trovasi
vranno dare tanto in detto concistoro, che in possesso mg. r Luigi Gardellini Nostro
ne' Concistori semìpubblici (^-)- Indi nel cameriere segreto soprannumerario, sarà
concistoro pubblico si fanno le perorazio- permanente e perpetua. L'assessore ap-
ni dagli avvocati concistoriali, essendovi parterrà alla classe degli ufiiziali della stes-

presente il promotore della fede. Inter- prendendo luogo im-


sa congregazione,
viene eziandio ne'concistori semipubbli- mediatamente dopo il promotore della
ci e siede nel banco incontro al segreta- fede, ed avrà il voto come gli altri con-
rio de'riti, ed ivi si determinano le cano- sultori. A detto assessorato andrà sempre
nizzazioni. In queste, come nelle beati- unito l'impiego di sotto-promotore della
ficazioni, promotore della fede ed il sot-
il fede; cosicché i soggetti, che da Noi e dai
to-promotore della fede, oltre soliti e- i Nostri successori verranno destinati nel-
molumenti, immagini e vite dei beati o le rispettive vacanze a coprire il posto di
santi, ricevono le loro reliquie ed un qua- assessore, conseguiranno simultaneamen-
dro dipinto a olio di grande dimensione, te di pieno diritto e senza bisogno di nuo-
che rappresenta I' effigie di ciascuno; il va nomina, o di altro qualunque atto o
quale quadro i medesimi lo ricevono an- dipendenza, ancor quello di sotto-promo-
che tieir introduzione della causa tanto tore, né potranno essere rimossi dall'imi'
de' beati, che de' santi. Nel voi. VII, p. piego che per autorità pontificia .... Af-
3 3 notai che Benedetto
1 XIV in una let- finché poi queste Nostre determinazioni
tera a mg. r Veterani promotore della fe- ottengano pienamente quei fini che ci ,

de, dichiarò non potersi canonizzare fan- i siamo prefissi, ordiniamo, che secondo
ciulli e per quali moli vi,onde li partecipas- l'antico sistema il sotto promotore tenga
PRO PRO a95
studio nella propria abitazione per am- che gli sì rimettono dalla congregazione
mettervi que'giovani, che desiderano a- de'sagri riti; deve prestarsi alla revisione
a poter trattare come procura-
bilitarsi di tulle le File de' servi di Dio che si

tori o come avvocati le cause de' servi di stampano in Roma, e di tutte le pie con-
Dio e le altre di competenza della con- siderazioni, meditazioni e preghiere che
gregazione de'sagri riti; e che debba inol- ivi si vogliono stampare. In fine deve e-

tre prestarsi nella sua qualifica di asses- saminare e porre il nihil oslat a tutte le
sore a ricevere in detto studio ancor quel- preghiere ed opere pie, per cui si brami
li che desiderassero istruirsi nelle mate- dalla s. Sede qualche indulgenza o ple-
rie ceremoniali e liturgiche". L'assesso- naria o parziale ; ed essendo consultore
re poi, essendo sotto-promotore, deve as- nato della Congregazione delle indulgen-
sistere come promotor fiscale in tutti i ze e sagre reliquie {F.j , deve fare pur

processi apostolici che si fanno in Roma anco que'voti che da quest'altra congre-
nelle cause de' servi di Dio o beati , ed gazione gli venissero commessi.
anche ne'processi apostolici fuori di Ro- PROMOZIONI PONTIFICIE. Di-
ma, se vi è destinato dal promotore del- cesi Promozione il conferire grado o di-

la fede. Per altro in questi processi extra gnità ad alcuno, Promolio. Con questo
xirbem rare volte interviene il sotto-pro- vocabolo nella Curia o Corte Romana
motore, essendone impedito dalle varie (F.) si qualificano le promozioni che fa
e molteplici cure del suo uffizio, e ordi- il Papadi Cardinali, Prelati (F.) e al-
nariamente il promotore in tali processi tri,ordinariamente nel Concistoro, o per
si sceglie due sotto- promotori del luogo Biglietto o per Breve (V.), alle cariche
stesso ove si fa il processo, unode'quali o dignità cardinalizie, prelatizie e altre,
è quasi costantemente il promotor fisca- in servizio della s. Sede {F.) o al go- }

le della curia. E' poi ufficio del sotto-pro- verno delle chiese, o per presiedere ai do-
motore della fede di fare lo spoglio di lut- mimi temporali della Sovranità pontifì-
ti i si propongo-
processi nelle cause che cia, ovvero per far parte della Famiglia
no, per compilare quindi sommarii ob- i pontificia (F.), e all'immediato servizio
biezionali, se occorrono, e le opportune del Pontefice, o per conferire distinzio-
annotazioni, le quali servono di base al ni e onorificenze. Ai rispettivi articoli ho
promotore della fede per fare lesueani- detto come sono promossi agli onori, al-
inadversioni. Queste animadversioni ap- le dignità, alle cariche quelli che sono no-
partengono esclusivamente al promotore, minati a goderne, ed in moltissimi quan-
ed il sotto-promotore non deve far altro to devono fare dopo le loro promozioni.
che prepararne, per modo di dire, ma- i A Carica, Dignità ecclesiastica, Gerar-
teriali. Deveinoltre esaminare tutti som- i chia ecclesiastica, e ad altri corrispon-
marii, le informazioni e le scritture che si denti articoli, notai come cautamente si

propongono nelle cause de'servi di Dio o regolarono diversi Papi in conferirle, con
beati, e porvi il Revisaj che anzi , rap- qualche sentenza per quelli che hanno la
porto sommarii, deve anche corregger-
ai debolezza di provocar la loro promozio-
ne le stampe, confrontandole coi proces- ne. Sulla prerogativa della Nobiltà si può
si documenti autentici.
originali o altri vedere Nobile. A Pontificato trattai che
Può inoltre comparire in alti avanti il la bassa origine non è ad esso impedi-
notaro, segretario e cardinali della con- mento. A Ordinazioni pontificie ripor-
gregazione de'sagri riti per concordare i tai quelle de'Papi de primi secoli che fe-
dubbi e far tutt'altro che occorre a no- cero di vescovi, di preti e diaconi della
me del promotore. Poi come assessore romana chiesa, i quali formavano il Pre-
deve esaminare tulti quei dubbi liturgici sbiterio pontificio (F.) t o Sagro collegio
396 PRO PRO
de'cardinali, rimarcando i tempi in cui Promotore della fede (f.)}
delle quali è il

ed il numero de'promossi in cia-


le fecero, per promuovere al cardinalato prelati e
scuno de'3 ordini; alle quali ordinazio- altri meritevoli, come del loro numero
ni successero prima in determinale epo- e relative erudizioni ; per promuovere al

che, poi in qualunque tempo, le promo- governo delle chiese di tutto il mondo
zioni cardinalizie: della disciplina e ce- cattolico,p7/nVzrc/i/j primati, arcivescO'
remoniale antico, come del successivo e vi, vescovi ed abbati nulliusdioecesis. Ad
dell'odierno, trattai a Cardinali ed in di- Avignone riportai cronologicamente tut-
versi corrispondenti articoli e luoghi, pu- te le promozioni cardinalizie cle'7 Papi
re nel voi. XII, p. i34; dicendo anco- che vi fecero residenza; quelle anticardi-
ra, come a Cappello cardinalizio ed a naliziede'falsi PapiClemente VII eBener
Concistoro, le particolarità usate nelle detto XI 11 : a Basilea le promozioni anti-
promozioni de'principi di famiglie sovra- cardinalizie dell' ultimo antipapa Felice
ne, e dei festeggiamenti che hanno luo- V. Nelle città e luoghi poi ove i Papi fece-
go promozioni cardinalizie,
in tutte le ro promozioni, non manco di notarlo. A
delle antiche avendone prodotto altro Cappello cardinalizio, Porpora, Cardi-
esempio nel cardinal Antonio Priulì. In- nali discorro della consuetudine di quel-
oltre a Cardinali notai le dignità ecari- le promozioni che volgarmente si dicono
che che sono loro conferite, tutte avendo restituzione di cappello o diporpora, cioè
speciali articoli. A Porpora trattai del- quando un Papa per grato animo eleva
la rinunzia o deposizione del cardinala- al cardinalato un parente, o un individuo
to: ve' Diari di Roma del iy3i, numeri di quell'ordine o congregazione, cui ap-
2 43, 2 6 1 , 21 94, 22 2, si legge che
1
1 1 partenne quel Papa che promosse a Io

essendo partito da Roma il cardinal Co- tanta altezza di grado. Ad Ozione, Car-
scia, famoso favorito di Benedetto XIII, dinali, Prelato, ed altri simili articoli,
contro il divieto di Clemente XII, ven- parlai sulle rispettive precedenze de'pro-
ne pubblicato e dichiarato incorso nelle movendi ; e siccome negli articoli Gre-
censure, sequestrati suoi emolumenti e
i gorio XVI e Pio IX riportai le loro pro-
benefìzi, venduta per conto della came- mozioni cardinalizie con quell'ordine ge-
ra apostolica la sua roba, pubblicata la rarchico, con cui furono falle, possono
sospensione di qualunque giurisdizione riuscire di esempi, mentre per la preco-
ed esazione, e rinnovate le intimazioni, nizzazione de' vescovi ne trattai a Con-
essendo decorsi i 6 mesi accordati per cistoro, Ozione e altri articoli. Ad Or-
presentarsi a rendere ragione delle in- dine quanto riguarda promovendi agli
i

colpazioni. Al detto articolo Cardinali ordini sagri, del luogo e del tempo in cui
§ IV e nelle biografie de'Pontefìci rile- siconferiscono gli ordini, e delle pene di
vai col numero delle loro promozioni, colorocheordinanoosonoordinati epro-
quello de'cardinali che crearouo; rimar- mossi contro le leggi ecclesiastiche, fatte
cando come i Papi procedono alle pro- dalla Chiesa per l'idoneità de'promoven-
mozioni cardinalizie,, a quelle dette delle di agli ordini stessi, con quanto è neces-
corone, cioè ai promossi a preghiera e pre- sario subirsi e praticarsi dai promoven-
sentazione de'sovrani da Clemente V in di. Il dotto vescovo Sarnelli, Lettere ec-
poi, e dell'alternativa di siffatte promo- ci.1. 1, Lett. 8 Che i preti virtuosi e dot-
:

zioni introdotta e stabilita da Benedetto tidebbono essere tenuti in pregia dai loro,
XIV. A Concistoro, succeduto all'antico prelati. Lett. 24: Che nelle promozioni
Presbiterio nn\W\ de'principali tenuti dai
}
alle ecclesiastiche dignità, non al nasci-
Papi per promuovere e accrescere il cul- mento, ma alla virtù edalla dottrina si
to de' Beati colla Canonizzazione, fiscale deve riguardare.
PRO PRO 297
Novaes nella Storia ile Pontefici inco- dos ". Tanto notò Oldoino nelle Addi-
minciò a registrare le promozioni cardi- zioni a Ciacconio. Innocenzo VI nel gioì'*
nalizie con Calisto II del i 19, avendo i no di Natale i35a creò cardinale il ni-
prima di lui parlato di quella fatta in O- pote Alberti. Eugenio IV avendo creato
simo nel io5g da Nicolò II, cui si può cardinali Parentucelli e Carvajal, men-
aggiungere con Cordella, che Pasquale tre erano Gerjnania,mandò loro
legati in
Il del 1099 creò 81 cardinali. Questo incontro fino a Porta del Popolo (V .)
ultimo biografo de'cardinali incominciò i cappelli cardinalizi, perchè entrassero
la compilazione delle biografìe de'cardi- in Roma più onorati. A Ingressi solen-
nali fioriti sotto ogni pontificato, da s. ni ijt Roma trattai del ceremoniale pei
Gelasio I del 49 3 e
>
' e proseguì a tutto cardinali che veni vano a prendere il Cap-
il pontificato di Benedetto XIV. Nel ri- pello, ed a quest'articolo quello che per
produrle con qualcbe rettificazione, ho distinzionePapi mandarono a qualcu-
i

la compiacenza di avere riempita la no- no contemporaneamente alla loro pro-


tabile lacuna dal 1 y58 a oggi, colle bio- mozione. Nel Gattico, Aclacaerem. p. 87
grafie de'cardinali che in questo mio Di- e seg. è riportato il novero de' giorni, in
zionario vado pubblicando, e tanto alle guì non si adunava il concistoro. Leone
biografie estratte daCardella,che in quel- X in una promozione creò 3 cardinali. r

le di olia compilazione, non manco ri- Osserva Piazza nella Gerarchia cardi-
portale quanto è relativo all'epoca e al- nalizia p. 358, che avendo il Papa pen-
tro della promozione. Il novero delle pro- sato di crearne 3o, e trovando di avere
mozioni falle in Concistoro, a questo ar- dimenticato un personaggio di merito
ticolo (od alle biografie de'Papi) lo ripor- grande, ve lo aggiunse, per cui ebbe ori-
tai, da Gregorio IX del 1227 finoe in- gine volgare motto: Chi fa trenta fa
il

clusi ve aquelledi Pio VII, notando l'epo- trentuno. Fu il i.° a passare il numero
che, giorni e altre analoghe notizie, co-
i di 53 cardinali, essendo nel suo pontifi-
me il numero de'cardinali delle promo- calo giunti al numero di 65 viventi, se-
zioni, cogli aneddoti, e rimarcando car- i condoPiazza. Tra 'cardinali LeoneXcom-
dinali divenuti Papi; laonde qui appres- prese più d'una terza parte de' Protono-
so noterò quanto credei meglio riserba- tari apostolici, al quale articolo notai i

re per questo articolo, in gran parte a- 6 camera creali cardinali da


chierici di
vendovi già supplito colle riepilogazioni Alessandro Vili nel suo breve pontifi-
fatte di sopra. Anticamente adunandosi cato. Nel voi. IX, p. 287 parlai del nu-
il concistoro 3 volte per ogni settimana, mero di tali cardinali e di quello degli
e facendosi principalmente le promozio- altriPapi che ne crearono molti, inclu-r
ni nelle Quattro tempora, spesso ebbero sivamente a Pio VII che superò tutti,
luogo nel dì delle ceneri e ne'sabbati san- perchè in 2 1 promozioni ne creò 98. Ri-
ti. Come Clemente IV, Onorio IV del leva Ratti, Della famiglia Sforza, t. 1,
1285 creò un solo cardinale. 11 fratello p. 399, che Gregorio XIII creò cardinale
Pandolfo Savelli loavea stimolato a pro- Francesco Sforza con improvvisa promo-
muoverne degli altri, e per moltiplicare zione, senza averne dato precedente av-
imonumenti alla sua memoria ne'poste- viso al s. collegio in altro concistoro, co-
ri, qualcuno de'suoi con-
e per beneficare me era costume, e dell'averla eseguita in
sanguinei; ma Onorio IV rispose costati- giorno di lunedì, quando fino allora co-
temente: >» Monumenta, quae ab alio- stantemente il venerdì era il giorno del-
rumfactispendent,essefallacesatqueina- le promozioni cardinalizie, come si rileva
nesraerces; ad romanam purpuram vi- dagli Atti concistoriali e dai Diari dei
ros tantum bouosac doctos esse assumen- maestri delle ceremonie. Rimarcai nei
398 PRO PRO
menzionali articoli che nel i585 Sisto V potè pubblicare. Dei primi, 5 furono re-
stabilì il numero de'cardiuali a 70, e che ligiosi,
7 promossi ad istanza de'sovra ni,
fossero eletti da tutte le nazioni; e che le 24 romani, io statisti e altrettanti fio-

promozioni cardinalizie si debbano fare rentini, 18 italiani, fra'quali 6 genovesi,


nel solo mese
dicembre in giorni di
di 5 francesi, 4 spagnuoli, 2 tedeschi e un
Digiuno {V-), secondo l'antico costume polacco. Tra'medesimi 5 erano suoi pa-
durato più di 600 anni, cioè nelle Quat- renti, 12 stati famigliari, 7 de'quali in-
tro tempora (f/ .). Questa ultima dispo- timi. Alessandro VII nel i.° concistoro
sizione non fu osservata, neppure dagli ripetè al s. collegio nel ringraziarlo quello
immediati successori. Gregorio XIV con- che gli avea detto nella sua promozione
fermò il decretato di Pio IV sulle scom- al pontificato: » Che s. Francesco di Sa-
messe che si facevano nelle promozioni, les insegna che l'uomo ecclesiastico nulla
con tristi conseguenze: ne parlai nel voi. deve cercare e nulla deve ricusare, e per-
L, p. 3oi. Nel breve pontificato di Leo- ciòsi era uniformato al volere de'cardi-

ne XI non volle creare cardinale nem- nali"(^. Rinunzia del pontificato). Nel
meno il nipote, ad onta degli stimoli che promuovere il nipote alla porpora, non
ne ricevette. Paolo V in io promozioni volle farlo solo comeaveano praticato i

creò 60 cardinali, cioè 3 romani, 1 o sta-


1 predecessori coi loro; onde in una fece
tisti,7 fiorentini, 5 napoletani e veneti, due promozioni, il nipote lo proclamò
9 spagnuoli e francesi, 6 lombardi, 5 ge- in principio del concistoro e nel fine 8
novesi, 4 tedeschi e un savoiardo: fra'qua- cardinali, fra'quali Paolucci che da 3o
li io stali famigliari di sua casa Borghese anni era segretario del concilio edelPim-
o suoi, 4 parenti, 3 domenicani e un con- munilà. Ad istanza di Cristina regina di
ventuale. Non badando ai natali, tenne Svezia elevò Conti al cardinalato. Cle-
per fermo che le sole azioni distinguono mente IX per quelle della madre del re
gli uomini, volendo premiare il solo me- di Spagna fece il simile coti Portocarre-
lilo. Avrà avuto presente la sentenza di ro; e siccome in questa promozione creò
Minuzio: Omnes pari sorte nascimur, so- ancora un cardinale a premura del redi
la virlule distinguitnur. Su questo pro- Francia, l'imperatore pretese che si do-
posito ricorderò che Sigismondo impe- vesse fare anche quel personaggio da lui

ratore preferiva nella sua corte i nobili nominato. Ma il Papa fece rispondere che
per virtù e per dottrina ai nobili per san- la s. Sede poteva procedere alla promo-
gue, dicendo: »> Che gli uomini d'inge- zione di tali cardinali senza mescolarvi
gno e di valore eccellenti hanno la loro leconvenienze di altri monarchi; altri-
nobiltà dalla natura e da Dio; e gli altri menti Venezia, Portogallo e Polonia po-
da' principi, che agli antenati de'medesi- tevano affacciare egual pretensione. In-
mi diedero titoli eslati". Si può aggiun- nocenzo XI in due promozioni creò 43
gere il riflesso di Vasari, che riportai nel cardinali, per le quali si fece quel disli-
voi. XXIII, p.2o3. eo che riportai nel voi. VI, p. i53. Fra
AvendoVannozzimanifestatocheGre- essi 4 d'ano concittadini e 7 religiosi: non
gorio XV voleva promoverlo alla porpo- curò commendatizie de'principi quan-
le

ra, il Papa gli ordinò colla propria pen- do non erano degne di lui e di loro. In-
na di cassare il suo nome dalla nota dei nocenzo XII solo dopo 4 <inni e 5 mesi
promovendi, come narrai nel voi. IX,p. e benché di 80 anni, fece la prima pro-
3o8,insiemcal nome che tra'promoven- mozione. Clemente XI promosse 70 al
di fece segnare Alessandro Vili all'Alba* cardinalato in ri concistori: nel creare
ni, poi Clemente XI. In r) promozioni Ur- cardinale il b. Tonimasij che non voleva
bano Vili creò 78 cardinuli e altri 4 non accettare, gli addusse le medesime ragio-
2

PRO pao 2 9 r)

niche a lui avea portato per costringer- prese 2 teatini, un camaldolese, un cassi -
lo adare il suo consenso al pontificato nese, un domenicano e un barnabita. Fra'
quando vi fu promosso. A Porpora ho 7 3 ne promosse 1 4 che erano vescovi, 1 o
parlato di quelli che la rinunciarono. Il nunzi, 4 governatori di Roma, 2 uditori
s. collegiodeputò due cardinali pei* rin- generali della camera, 3 tesorieri gene-
graziar Clemente XI per la promozione rali, 4 maggiordomi e altrettanti mae-
al cardinalato di Casini. Benedetto XIII stri di camera, il decano e uditori di
in 1 promozioni creò 29 cardinali, e vi
1 rota, 3 decani de* chierici di camera, 2
comprese 5 napoletani e beneventani, 7 commendatori di s. Spirito, un presiden-
religiosi, 4de'quali del suo ordine de'pre- te di Urbino, 2 segretari della congre-
dicatori. In Giambattista Altieri restituì gazione de' vescovi e regolari, ed altret-
la dignità che avea egli ricevuto dal suo tanti segretari di quelle del concilio e di
pro-zio Clemente X, mentre da 20 anni consulla, un segretario di propaganda
eia chierico di camera, onde giunse alla dopo aver esercitato la carica 18 anni,
qualifica di loro decano. Clemente XII 2 uditori del Papa, un assessore del s.
lasciò un solo cappello vacante, perchè offizio, un presidente d'Avignone, un vi-

in 1 5 promozioni creò 35cardinali, fra celegato di Bologna. Da questa enume-


i quali 8 connazionali toscani, 3 religiosi razionesi possono rilevare le cariche pre-
e 2 parenti. Benedetto XIV in 7 promo- latizie che portavano ordinariamente al

zioni die al s. collegio 65 cardinali, niu- cardinalato^ trannealcune eccezioni tut-


110 de'quali divenne Papa, e si oppose al- tora si osserva l'antica consuetudine. Pri-
l'Esclusiva (^.), che la corte imperiale ma eranvi quelle di fare in una promo-
pretendeva dare pure a card na la to. Do - I i zione i nunzi di i.° rango, così i decani
po lunga carriera promosse Serbelloni, de'collegi prelatizi mentovati, così i se-
onde il cardinal Pacca si servì di questo gretari delle indicate congregazioni car-
esempio per fare il confronto di que'pre- dinalizie, alle quali ormai può aggiun-
lali che dopo pochi anni aspirano al car- gersi quella degli all'ari ecclesiastici: al-
dinalato, comeaccennai nel voi. XLVI1I, tre analoghe e speciali notizie di ogni ce-

p. 63. Nelle biografie de'cardinali si può


1 lo le riportai ai loro individuali articoli.
vedere la diversità che passa tra il siste- Alcune sedi vescovili sono onorate per
ma antico e l'odierno. consuetudine nel loro pastore della di-
Clemente XII 1 in 7 promozioni fece gnità cardinalizia, nel modo e con quel-
52 cardinali, cioè 9 romani, 1 5 statisti, le regole chedichiarai ai loro articoli, co-
1 8 italiani, fra 'quali 3 genovesi, 4 con- me Lisbona, Toledo, Siviglia, Napoli,
nazionali veneti, ed altrettanti milanesi Palermo, Capua, Lione, Reims ec: nello
e napoletani, 3 toscani, 4 francesi, 2 te- stato papale, oltre li 6 vescovati subur-
deschi ed unospagnuolo. Vi comprese 2 bicari, gli arci vescovati di Benevento, Bo-
domenicani ed un conventuale, che fu il logna, Fermo, Ferrara, Ravenna, ed i
successore Clemente XIV. Questi in ter* vescovati di Ancona, Jesi, Imola, Mon-
rogato sevoleva accettare il pontificato, te Fiascone, Orvieto, Osimo e Cingoli,
cui era stato promosso, rispose: Non bi- Sinigaglia, Viterbo: tuttavolta vi sono

sogna ne desiderarlo, né ricusarlo. In 1 esempi che in alcuna delle nominate se-


promozioni creò 17 cardinali, perchè ne di, in qualche vescovo ebbe interruzione

pubblicò uno o due per ciascuna. Pio VI tal consuetudine. Dellepiomozioni di Pio

in 23 promozioni dièal s. collegio 73car- VII feci cenno di sopra e alla biografia;
(liliali; 3 divennero decani del s. collegio, solo noterò che nella promozione degli
e tra questi il i.° e l'ultimo cardinale 8 marzo 1816, come Leone X, creò 3 r
che creò, Antonelli e Somaglia. Vi com- cardinali, ma soli 21 né pubblicò, gli al-
3oo PRO PRO
lii serbò in pel lo. Delle promozioni di sciando alla sua morte due soli cappelli
Leone XII (colla protesta che non vole- vacanti, mentre avea creato e riservato
va farle che eli meritevoli) e Pio Vili, ne in petto 5 cardinali. Finalmente a com-
trattai alle loro biografie. Negli articoli piere le memorate promozioni cardina-
Gregorio XVI ePio IXcronoiogicamen- lizie di Pio IX, poiché l'articolo giunge

te riportai le loro promozioni cardinali- a'28 dicembre i85i, epoca in cui rividi
zie, di vescovi e abbati nullius, specifi- gli stamponi, riporteròquella de' 1 5 mar-

cando, oltre l'epoca di ciascuna, il no- zo i852, in cui creò e pubblicò cardina-
me, cognome, patria e altro di ogni car- li; Domenico Lucciardi di Sarzana, già
dinale in altrettanti periodi: questo esat- patriarca e segretario del concilio, ora ve-
to dettaglio mi assolve dall'errore tipo- scovo di Sinigaglia, prete di
s. Clemente;

grafico sul calcolo del complessivo nu- Francesco Augusto Ferdinando Donnet
mero XVI, che
de'cardinalidi Gregorio dell'arcidiocesi di Lione, arcivescovo di
in vece di dire74 u impresso 82 a tut- f' Bordeaux, prete; Girolamo d'Andrea
to aprile 845.E siccome fra'74 v 6 n'era-
1 di Napoli, arcivescovo in partibus e se-
no compresi 4 creati e riservati in petto gretario del concilio, prete di s. Agnese
nel concistoro de' 2 i aprile 184^, av- fuori le mura; Carlo Luigi Monchini,
vertii che non erano pubblicati; così nel nato in Roma, arcivescovo in partibus e
rettificare l'errore numerico aggiungerò già tesoriere generale, presidente della
t\i\c altri cardinali creati e riservati in commissione degli ospedali, pretedi s. O-
petto a'22 luglio i844; laonde sino a nofrio.
quell'epoca il Papa Gregorio XVI avea PROPAGANDA FIDE o Propaga-
creato 76 cardinali, ma pubblicati soli zione della fede, Propagatio fide i, Chri-
70. Dopo la stampa del volume che con- stiana nomini propagando Propagatio ,

tiene l'equivoco, e fino alla tanto pianta nominis chrisliani. La propagazione e dif-
sua morte, Gregorio XVI creò e pubbli- fusione della religione cattolica, secondo
cò con due altre promozioni i seguenti il divino comando di Gesù Cristo fonda-
porporati. Nel concistoro de'24 novem- tore della sua chiesa, sublime argomen-
bre i845 pubblicò i due cardinali riser- to che con diffusione ho trattato in lutti
bati in petto nel 1
844i CIOe: Lorenzo Si~ que'molti articoli che lo riguardano. E'
monelli, nato in Roma e assessore del s. conforto ai figli della vera chiesa il ve-
ollizio, prete di s. Lorenzo in Pane e Per- dere come anche a' giorni nostri questa
ria;Giacomo Piccolomini di Siena, de- nostra madre dotata dal celeste suo Spo-
cano de'chierici di camera, diacono e poi so di quella fecondità prodigiosa che l'ha
prete di s. Balbina. Nel medesimo con- sempre contraddistinta dalle infelici set-
cistoro creò e si riserbò in petto un car- te da essa separate, adempiere il coman-
dinale. Nella promozione o concistoro dei do fatto agli apostoli ed ai loro succes-
19 gennaio 1846 creò e pubblicò cardi- sori di andare per. tutto il mondo, di pre-
nali Guglielmo Enrico de Carvalho di
: dicar l'evangelo a tutte le creature e di
Coimbra, patriarca di Lisbona, prete; Si- istruire legenti, coi più ubertosi e splen-
stoMario Sforza di Napoli e arcivesco- didi successi che vado celebrando con re-
vo della medesima, prete di s. Sabina j ligiosa soddisfazione e riverente ammi-
Giuseppe Dernel di s. Flour, arcivescovo razione in tanti articoli. Propagata per
d'Air, prete, morto a'5 luglio, 4 giorni 1' universo la religione cattolica ,
per le
dopo Papa. Laonde risulta da questi
il insorte eresie e scismi, parti della malizia
calcoli che Gregorio XVI nelle sue nu- del Demonio, Papi spedirono sino dai
i

merose promozioni cardinalizie creò 80 più antichi tempi missionari in varie re-
cardinali, de' quali ne pubblicò 7 5, la- gioni a convertire caduti, confermare i
i
PRO PRO '
3ot
fedelied illuminare le popolazioni an-
, ne di propaganda nel suo apostolico mi-
cora idolatre. Imperocché appartiene ;il nistero dal suo Collegio Urbano (^.) t
Papa e alla Chiesa istruire sudditi e re, dalla congregazione delle Missioni stra-
ricchi e poveri, e le nazioni tutte, come niere (F.), e dal seminario delle Missio-
maestro universale, prerogativa tutta ni straniere {F .), i cui alunni si resero be-
propria dell'augusta cattedra di s. Pietro nemerentissimi della diluzione del salu-
su cui siede. L'apostolato universale del- tifero evangelo, perla gloria di Gesù Cri-
la propagazione della fede il sommo Pon- sto ,
per la salvezza eterna di tanti mi-
tefice principalmente l'esercita con la be- seri e per ridurre l'universo sotto un so-
nemerita e veneranda cardinalizia Con- lo ovile e un solo pastore. Il seminario

gregazione de propaganda fide (F.), i- delle missioni straniere, da due secoli in


slituita da Gregorio onde promuo- XV qua ha dato tanti missionari all' Indie,
vere la dilatazione del cristianesimo, per tanti vescovi alla Chiesa, tanti martiri al
Girolamo
le efficaci sollecitazioni del p. cielo, poiché la vocazione al ministero a-
da Narni cappuccino e valente predica- postolico tra gì' infedeli, suppone la vo-
tore apostolico, e del p. Domenico di Ge- cazione al martirio. Nella sala del semi-
sù Maria generale de'carmelilani scalzi, nario detta de' martiri riposano le ossa
religioso di molta pietà. La sagra congre- venerande di tanti illustri campioni del-
gazione adempie la grande opera dell'al- la fede, che hanno ai nostri dì resa col

ta sua missione con tutti que' vasti mezzi sangue testimonianza di amore a Gesù
e ampia giurisdizione conferitale dai ze- Cristo. Ivi si trovano dipinti per mano
lanti Papi istitutori delle Missioni ponti- di testimoni oculari la storia de'loro sup-
ficie (^.), dei Missionari (F.), dei Fica- plizi, e gl'istromenti del martirio, le fu-
riati apostolici (F.), delle Prefetture apo- ni, le catene, le canghe, vera scuola di
stoliche {Fi) y che tanto santamente e flo- eroismo cristiano. Tra le quattro con-
ridamente corrisposero all'aureo fine, e- gregazioni di preti missionari che sono
minentemente cooperandovi il clero se- in Napoli, vi è quella de Propaganda fi-
colare e precipuamente il regolare di tan- de, fondata nel 1646 dal can. Carnevale,
ti illustri ordini e congregazioni , anche coli' intendimento di educare e tenere
di recenti istituzioni, come a cagione di pronti a'cenni della congregazione di pro-
onore nominerò le congregazioni de Pie- paganda di Roma sacerdoti da spedirsi
pus, de'Maristi, degli Oliali di Pinero- alla conversione degl'infedeli. In molti ar-
lo, della Carità, non che l' Indigeno clero ticoli notai le istituzioni della propaga-
(F.) }
come la pia e prodigiosa opera del- zione della fede, come in Londra ec, Que-
la Propagazione della fede, del quale i- bec ec. Eziandio utili servigi rendono al-

stituto nacque il primo pensiero in quel- le missioni le figlie o sorelle della Cari-
lo appunto delle missioni straniere per tà (F.) } istituite da s. Vincenzo de Paoli
supplire ai suoi bisogni, che Lione (F.) fondatore della congregazione della Mis-
fra tutte le città dellaFrancia avendo com- sione (F.) t con aiuti spirituali e corpora-
preso meglio di ogni altra le miserie degli li a vantaggio de' sani , e singolarmente
infedeli,ne divenne la nudrice e la madre degl'infermi. Ormai il nome di suore del-
della meravigliosa sua impresa, che tan- laCarilà basta ovunque a indicare affet-
te ubertose missioni fondò. Quest'opera to di sorelle e di madri vero conforto ,

grandiosa fu suscitata dalla divina prov- della languente umanità , operose e sol-
videnza per confortare la sua Chiesa com- lecite insegnatrici delle fanciulle.
battuta fra noi, collo sviluppo meraviglio- Dell' opera della Propagazione della
so delle missioni tra gl'infedeli. Immensi fede parlai a Lione, ove fu fondata a' 3
aiuti riceve sempre la sagra congregazio- maggio 1 822 con appio vazionedi PioVI 1,
3o2 PRO PRO
comedel suo scopo per aumentare i mez- fece in Roma a mezzo del cardinal vica-
zi alla sagra congregazione de propagati- rio dichiarare l'importanzadeH'istitulo e
da fi.de onde sempre più
, diffondere e inculcare l'associazione per l'accrescimeli •

consolidare la religione cattolica tra gl'in- to del numero de'missionari, non che del-
fedeli ne'due mondi , avendo pur detto le risorse per le missioni tra tanti infeli-
del suo stupendo incremento e dell' im- ci popoli ancora seduti all' ombra della
menso bene che fa. Pio VII, Leone XII, morte; esaltando l'eccellenza della pia
Pio Vili e Gregorio XVI compartirono associazione e la sua efficacia ad untine
e successivamente confermarono a lutti i così sublime. Il Papa fece espressamente
membri dell' associazione e contribuenti comandare che di questa opera si formas-
limosino le seguenti indulgenze applica- se un Consìglio centrale in Roma, unito
bili anclie alle anime del purgatorio. i.° e nello stesso scopo e cogli stessi metodi
Indulgenza plenaria nel giorno dell' In- a quelli già preesistenti di Lione e di Pa-
venzione della Croce, anniversario della rigi, sotto la presidenza del cardinal Bri-
fondazione della pia opera in Lione; al- gnole, venendo stabilita dal Papa la chie-
tra eguale nella festa di s. Francesco Sa- sa di s. Maria della Pace (ove ha pur se-
verio protettore dell'associazione, e così de la Pia unione di s. Paolo, f.), per ce-
una volta il mese, lasciando il giorno al- lebrare le due annue funzioni prescritte
l'arbitrio dell'associato,purché abbia e- dall'istituto per lucrarvi l'indulgenza con-
gli in lutti giorni del mese recitato il
i cessa agli associati , invitando tutti » a
Pater e X Ave nella mattina o nella sera procurare con questo mezzo di certissima
per la prosperità della pia opera, aggiun- riuscita, la salute di tante anime redente
gendovi sempre l' invocazione : s. Fran- col prezioso sangue di Gesù Cristo, e ri-
cesco Saverio pregate per noije purché cordarsi ch'è promesso di aver salva l'ani-
somministri la limosina d'un bajocco la ma propria a chi procura di salvar quelle
settimana. Per 1' acquisto di tale indul- de'loro prossimi". A tale effetto subito si

genza è prescritto di confessarsi e comu- formò il Consiglio centrale di F\oma. Il


nicarsi, di visitare divolamente la chiesa metodo perascriveregli associati e racco-
parrocchiale, ove non esista la propria gliere le oblazioni è semplicissimo. Di o-
della pia unione, pregando Dio per 1' e- gni decina uno ha l'incarico di riscuoter-
saltazione della Chiesa e secondo l'inten- le dagli altri 9 ; il collettore di io asso-
zione del Papa. Gli associati che per in- ciazioni ne versa il prodotto tra le mani
fermità non possono prestarsi alla visita d'un altro associato, che riunisce io simi-
della chiesa, lucrano tuttavia l'indulgen- li collette, ossia il prodotto di 100 asso-

za , adempiendo còme possono agli altri ciazioni, per versarle in mano d'un 3.°,
obblighi , seguendo il consiglio del con- il quale ha l'ingerenza di riunire 1 o som-

fessore. 2.° Indulgenza di i oo giorni tut- me dello stesso valore, cioè il contributo
te le volte che contrito di cuore 1'
asso- di 1000 associali, riunione diesi appel-
ciato reciterà le indicate preghiere, e da- laChilarchia, diramandosi all' uopo le
rà qualche limosina per la pia opera o opportune pagelle. Oltre quella di baj.
eserciterà qualche allodi religione o di 52 annui, ognuno può somministrare ai
carila. In breve spazio di tempo l'opera collettori qualunque altra sovvenzione.
della propagazione della fede da Lione, Nello stato pontifìcio tutte le somme rac-
ove ebbe culla, si diramò in molte regio- colte si consegnano ai vescovi diocesani,
ni d' Europa e di altre parti. Gregorio per farle versare nella cassa del consiglio
XVI assai la protesse , ed ebbe la com- centrale di Roma. Questo e gli altri due
piacenza di vederla nel suo pontificato consigli distribuiscono di comune accor-
dilatala e accresciuta. Nel settembre 1 838 do e con l'intesa della sacra concregazio-
PRO PRO 3o3
ne di propaganda le raccolte limosine al- corrono al gran mistero della Redenzio-
le diverse missioni, con imparzialità e in ne. Nel 184» fu pubblicata in Roma l'O-
proporzione de'loro bisogni. Il consiglio razione sulla propagazione della fede,
centrale di Lione pubblica ogni anno in Nel preceden-
dell'ab. Isaia Rossi di Salò.
varie lingue il prospetto di tulle le som- te anno Gregorio XVI pubblicò un'en-
me incassalee della loro erogazione, spe- ciclica, raccomandando a tutte le chiese
cificando le oblazioni riscosse in ciascuna l'associazione della propagazione della
diocesi , non ebe i soccorsi trasmessi ad fede, per eccitare i fedeli a contribuir li-
ogni missione. Oltre il prospetto e fin dal mosine a questa pia istituzione, col quale
1827 stampa il ridetto consiglio lionese atlo la collocò fra le comuni istituzioni
di bimestre in bimestre , e in varie lin- religiose della cristianità: di più in ono-
gue, un fascicolo intitolato : Annali del' re di essa fece coniare una bellissima me-
la propagazione della fede , contenente daglia monumentale, come già dissi nei
le relazioni più importanti de'capi delle voi. XXXII, p. 3?.2,XLV, p. 24.6.' I chi-
missioni e de'missionari, onde giungano liarchi del consiglio diocesano di Roma,
alla conoscenza di tutti i progressi e sta- affine di suffragare le anime de'loro ze-
to della fede cattolica ne'due emisferi (a latori e consoci defunti, celebrarono in s.

Dublino si stampano in inglese). I fasci- Andrea della Valle solenne funerale, con
coli vengono distribuiti gratuitamente ad recita dell'ofGzio de' defunti, messa can-
ogni collettore di io associazioni, ebe de- tata e orazione necrologica, con indulgen-
ve farli circolare tra gli altri g associati, za plenaria concessa da Gregorio XVI,
restandone a lui la proprietà. Il consiglio come ha dal n.° 6 del Diario di Roma
si

centrale di Roma eziandio pubblica que- i845. Quest'opera mirabile è stata lo-
sto breve ragguaglio. Nel n.°i o5 del Dia- data anche dall'episcopato che potente-
rio di F\oniaiS3S, si legge come il Papa mente vi ha contribuito, eccitando dio- i

per la congregazione di propaganda , in cesani all'associazione, e ne furono reli-


vista de'benelizi recali alia religione dal- giosamente corrisposti, qualificandola la
l' opera della propagazione della fede di più religiosa creazione de'tempi moder-
Lione, mercè de'soccorsi pecuniari da lei ni, pel fine sublime di strappar dal seno
abbondali temente sommi nistra ti alle mis- dell'ignoranza e dalle tenebre dell'idola-
sioni straniere, spedì a quel consiglio cen- tria popoli selvaggi, nazioni intere, e re-
trale in attestalo di gradimento una splen- care la luce del vangelo in tutti i luoghi
dida urna con entro riccamente vestito della terra che non ne sono ancora il-
,

il corpo del martire s.Esuperio. Si legge luminati; perciò meritò d' essere racco-
ancora la descrizione della solenne pro- mandata da tutti vescovi, arricchita di
i

cessione e del successivo festevole triduo spirituali tesori e delle benedizioni dei
pel trasporto nella metropolitana delle s. Papi, come del regnante Pio IX inclusi-
reliquie, con pompa ed entusiasmo reli- vamente alle limosine ingiunte per conse-
gioso. Nel 1 839 in Roma nella detta chie- guire l'indulgenza nel giubileo del i852,
3
sa di s. Maria della Pace, perlai. volta acciò vieppiù si stabilisca e propaghi per
si celebrò dalle thilarchie della propaga- renderne copiosi fruiti. Si può leggere di
zione della tede la festa dell' Invenzione mg. r Piervisani vescovo di Nocera la Let-
della Croce. Di poi nella medesima chiesa tera pastorale sulla sacra opera della
fu statuito di annunziare in ogni ultima propagazione della fede, Roma 1 838. In-
domenica del mese con discorso analogo oltre, come notai altrove, vi è l'istituzio-
l'eccellenza di questa opera pia ai biso- ne Leopoldina stabilita pel medesimo og-
gni delle missioni, e ai grandi meriti di getto delle missioni , con imperiale per-
coloro che sebbene con piccoli mezzi con- messo del monarca austriaco, nell'Austria
3o4 PRO PRO
e in altri paesi vicini, la cui direzione ri- va e santificava come parroco, inviò fi-

siede in Vienna capitale dell'impelo, ed no dui 1 6 marzo i852 sette missionari al-
]iaper presidente l'ai ci vescovo della me- la volta di quella perigliosa missione. Si
desima. £' questa un altro potentissimo può vedere l'opuscolo : La partenza de
ausiliare dalla divina provvidenza ispi- missionari lombardi per V Oceania M»- _,

ralo a utililùdella propagazione della fe- lanoi852.


de con missioni straniere. Della sterilità delle missioni de'prote-
Quanto fece per la propagazione del- slanli parlai altrove, ed a Missionari, a
la fede il servo di Dio d. Vincenzo Pal- Bibbia. Pure le loro entrale pervengono
loni romano, lo dissi a Regina degli a- a somme veramente incredibili. In una
rosTOLi , ove feci cenno della congrega- statistica del 1 85 1 si rileva che le quattro
zione e pia società dell'Apostolato catto- principali società di missioni in Inghil-
lico da lui fondata, e di altre sue istitu- d'un
terra raccolseroespe9ero nello spazio
zioni conducenti a tale santissimo fine. me7zo secolo 275 milioni Si può calco- 1

Di recente in Milano si eresse un colle- lare nella medesima somma il totale del-
gio per le missioni estere, onde facilitare l'entrata e della uscita delle altre società
al religioso zelo de'lombardi, non meno in America e sul continente europeo. L'o-
generosi che intraprendenti, un tale apo- pera delle sedicenti missioni evangeliche
stolato, fino allora reso da circostanze lo- assorbe ogni anno almeno dodici milioni,
cali quasi inaccessibile. L'attuale zelan- e questa cifra tende all'aumento. Quat-
r
tissimo vescovo di Pavia mg. Angelo Ra- tro società trattano da se sole 1 438 mis-
mazzotti della congregazione degli oblali Se tante enormi somme si sagri-
sionari.
missionari di s. Carlo, ne h\ il promoto- beano per propagare l'errore, cosa do-
re e fondatore principale. Nel consiglio e vremmo far noi cattolici per propagar I;»
nell'opera venne coadiuvato da tutto l'e- veiilà e rendere la salute eterna a tanti
piscopato lombardo, ma principalmente milioni di vittime 1 Vero èperòchesilfat-
dall'odierno arcivescovo di Milano, che te aggregazioni protestanti, mentre pub-
da Savonno, dove nell'abitazione del ve- blicano ampollose statistiche dei pregiu-
scovo pavese il collegio ebbe principio ai dizievoli libri diffusi e de' missionari spe-
3o luglio i85o, lo trasportò nel 85 in 1 1 diti, non ci danno la statistica delle con-
Mihino, cedendogli provvisoriamente il versioni ottenute collo spreco di tanti mi-
locale e il santuario della 6. Vergine a lioni I Osserva egregiamente il giornale
s. Calocero, onde in seno a quella insi- 1' Armonia » Se noi ci contentassimo
:

gne e benefica capitale potesse più rapi- di chiedere loro un convertito-al cristia-
damente sotto ogni rapporto prosperare. nesimo , e che ne abbia seguilo almeno
Il cardinal Fransoni prefettodella s. con- per qualche tempo i dettami, per ogni
gregazione di propaganda fide, da cui u- milione di franchi che vi spesero, credia-
uicamenle dipende [' istituto , non solo mo che sarebbero ancora imbarazzali a
l'approvò e favorì, ma gli assegnò anco- soddisfarci. Con tanta potenza di mezzi,
ra la diffìcile missione della Polinesia e con tanta alacrità e perseveranza di la-
della Micronesia ne\V Oceania (/"''.), che voro, donde deriva tanta sterilità? Non è
andava ad essere abbandonala come im- forse perchè tutte le chiese , fuori della
praticabile. E già mediante lo zelo illu- cattolica romana, non sono le spose del
minalo e santo di chi vi assiste e preci- divino Redentore, ma le adultere da lui

puamente del sacerdote d. Giuseppe Ma- ripudiate? £ questa sterilità tanto più si

rinoni, chiamato alla direzione di questa fa notevole, quanto si mette a confronto


pahia impresa dall' Ospizio apostolico di coll'abbondantissima messe che la chiesa
s. Micliele di Roma, che da 1 2 anni dirige- cattolica va raccogliendo di continuo coti
,

PR O PRO 3o5
sì pochi mezzi a sua disposizione. D'al- sono le sedi patriarcali, arcivescovili, ve-
tra parte non sappiamo se debba riusci- scovili , le abbazie o monasteri nullius
re più a vergogna, per l'indolenza di quei dioecesis, cioè le chiamate abbazie con-
cattoliciche sono così ristretti nell' aiu- cistoriali (di tutte le quali parlai ai loro

tare secondo loro potere , la diffusione


,
articoli, a Diocesi, Monasteri ec. ), che
della vera fede che hanno ricevuta in
, sono vacanti o stanno per vacare per tras-

dono da Dio o a stimolo per quelli che


,
lazione : egualmente in concistoro si con-
già cooperano secondo le loro circo-
vi feriscono le chiese situale nelle parti de-
stanze, vedere che tanti sforzi si fanno e gl'infedeli, o titoli in partibus, patriarca-
tanti denari sono sprecati per propinare li, arcivescovili e vescovili, tranne quelli
il veleno ". Nel Discorso pubblicato nel che conferisce il Papa per breve pontifi-
i85r dal dotto arcivescovo di Nuova- cio, massime a mezzo della Congregazio-
York mg. r Hugues, positivamente asse- ne de propaganda fide(V.), la quale ne
r
risce che 1' Inghilterra e gli Stali Uniti dà parte all' Uditore del Papa {t .), co-
ove trovasi, spesero milioni e milioni, spe- me segretario del concistoro. Raccontai a
dirono centinaia e migliaia di missionari Concistoro che Paolo IV istituì il Pre-
per propagare il protestantismo nelle re- conio (A7 .), ossia la proposizione che un
gioni idolatre, senza portare verun risul- cardinale faceva in concistoro per prov-
tato. Questa cattiva riuscita nella con- vedere le chiese cattedrali e abbaziali , o

versione de' pagani porge senza dubbio in partibus, sia al Papa perchè vi prov-
nel protestantismo sintomi di decadimen- vedesse nel prossimo concistoro (pubbli-
to; mentre d'altra parie esso declina an- candosi ne Diari di Roma, ora Giorna-
che per le frequenti e numerose conver- le di Roma, finché i cardinali proposero
sioni de' protestanti alla vera fede, ces- le chiese, veniva specificato da chi era-
sando di far parte di una comunità con- no stale preconizzate), sia al sagro colle-
sistente in circa 5o milioni di persone ,
gio per notificargli quali chiese sarebbe-
ed in vece entrando nella grande socie- ro in esso conferite , acciocché intanto i

tà cattolica che conta più di 200 milio- cardinali potessero osservare lo stato del-
ni di persone,che unite in ispirilo di ca- le chiese medesime, perdarneal Papa nel
ritàchinano tutte il capo al Pontefice e detto futuro concistoro il loro individua-
padre che risiede nell' alma Roma. V. le parere; giacchèPio IV decretò che nou
Protestanti , Eretici, Scismatici, Reli- potessero accordarsi le chiese e benefizi
gione. concistoriali, senza il consenso di due parti
PROPOSIZIONE CONCISTORIA- de'cardinali presenti. Che Gregorio XIII
LE, Proposito consistorialig. Memoria- per abbreviare la durata de' concistori,
le stampato dalla tipografia del-
foglio allora frequenti e lunghissimi, perchè an-
la rev. cam. apostolica o di propaganda, cora Sisto V non a vea accresciuto il nu-
e indirizzato ad ogni cardinale, contenen- mero delle Congregazioni cardinalizie
te la proposizione della chiesa da prov- (^.), e meglio stabilite le poche preesi-
vedersi dal Papa nel concistoro segreto, stenti, ordinò che la memorata Proposi-
per cui si distribuisce alcuni giorni prima zione si stampasse e dispensasse col tito-
di questo individualmente a tutti i car- lo Propositio, ond' ebbero origine i fogli
dinali dal sostituto del concistoro , per delle Proposizioni concistoriali. Con que-
mezzo de'procuratori, agenti o Spedizio sto metodo i cardinali vedono nelle pro-
Dateria e di Cancelleria (/r.) dei
nieri di posizioni lo stato della chiesa residenzia-
promovendi. Le chiese o benefizi mag- le o titolare, per la morte o traslazione
giori detti concistoriali , ossiano quelle di chi vaca o va a vacare, di chi è la no-
chiese che si provvedono in concistoro ,
mina o presentazione o raccomandazione
vol. tv. 20
3o6 PRO PRO
o supplica (il Papa però nel dichiararci si da lui medesimo stesi. Questi trascin-
vescovi e gli abbati nullius, non fa men- ìi o ristretti, dal sostituto, dopo avere

zione della presentazione o nomina ) , le esaminati quelli del notaro ( perchè pel
qualità de'promovendi,in quali mani ab- pontificio breve di sua nomina gli appar-
biano fatto il giuramento, secondochè so- tiene la revisione de'processi fatti lam in
no presenti in curia oda essa assenti, co- curiam auam extra) si sottomettono al-

me e da chi ne sia stato fatto il proces- la revisione del prelato Uditore del Pa-
so, per quindi darne in concistoro al Pa- pa (come suo uditore perpetuo nelle ma-
pa il loro libero e giusto voto , allorché terie concistoriali), dopo la cui approva-
glielo richiede per ogni chiesa residen- zione il sostituto accorda V imprimatur
ziale o titolare, colla forinola: Quid vo- colla formola potcrit imprimij quindi si

bis videlur ? Sui diversi modi antichi e stampano col nome di Proposizioni e in-
forinole di provisione e decreti, cornee dividualmente Proposilio che si distri- ,

da chi si proponevano le chiese in Con- buiscono a ciascun cardinale e sono le ,

cistoro, a questo articolo ragionai, ed an- presenti proposizioni, mentre le antiche


che in altri relativi , riportando esempi erano lunghe e più dettagliate, come
più.

delle antiche e delle attuali forinole di rilevai dall'esame che ne feci. Nel mede-
provisione e decreti, anche di monasteri simo articolo Concistoro dichiarai che
nullius; le quali prima da Pio VII e poi qualchegiorno innanzi il concistoro segre-
da Gregorio XVI talvolta furono abbre- to , il prelato uditore consegna al Papa
viate pel gran numero delle cinese che tulle le proposizioni stampate, colla no-
preconizzavano, cioè quantoallo stato di ta corrispondente dei promovendi e del-
ciascuna di dette chiese, il quale stato già le chiese residenziali e titolari che deve
ogni cardinale l'avea letto nelle proposi- preconizzare in dello concistoro, insieme
zioni concistoriali che loro restano. Nel al libretto mss. o fogli concistoriali con-
medesimo articolo e precisamente nel voi. tenenti il compendio di tali proposizio-
XV, p. 2 25 e seg. riportai una Proposi- ni, colle formole di provisione e il decre-
zione tal qualecome si dispensa, colle va- to che deve leggere il Papa al sagro col-
rianti e particolarità secondo casi, per i legio in concistoro (per cui tali fogli sono
darne una chiara cognizione; laonde da denominati Parole del Papa ), dopo il

essa si può vedere il contenuto di ciascu- quale il libretto si ripone neh' archivio
na proposizione concistoriale. Queste prò - che è in custodia del sostituto, restando
posizioni si compilano dal sostituto del al Papa la nota colle proposizioni stam-
concistoro e dal notaro de processi ( dei pate. Da queste proposizioni e in forza
quali e del loro importante uffizio trattai della cedola concistoriale si formano e
a Concistoro), cioè dal formale e giurato spediscono le bolle apostoliche , per au-
processo dello stalo della chiesa (
per la torizzare i promovendi al possesso delle
Venela ebbi l'onore di fare da testimo- chiese loro destinate. La cedola concisto-
nio nel provvedersi dell'odierno patriar- riale si fa dalla segreteria <\e brevi in vir-
ca), e dal processo delle qualità del pro- tù dell'attestato che rilascia il cardinale
movendo (per quelle dell'attuale vescovo vice Cancelliere pel registro che fa dei
di Verona ebbi l'onore di fare da testi- decreti pronunziati dal Papa in concisto-
monio): questi due ufficiali del concisto- ro, del quale è notaio, per cui nel gior-
ro formano le proposizioui concistoria- no avanti il concistoro il sostituto di que-
li, col li. i-nulo clic fanno di detti proces- sto gli porta i fogli concistoriali o ristret-
si; il sostituto lo rileva dai processi fur- ti delle preconizzazioni in uno ai detti de
inali dai nunzi o da altri che delegò il cieli. Anche il cardinal Camerlengo del
Papa, il notaio lo compone dai proces- s. collrg ; o (F.) riceve nel giorno avanti
PRO PRO 3o 7
il concistoro dal sostituto del medesimo il nome
Sequenza perchè seguila do-
di

i fogli concistoriali o ristretti delle pre- po il Graduale e 1' Alleili] a. Fu detta


conizzazioni uniti in libretto chiamato Prosa perchè non si osserva in essa la
delle Proposizioni , col quale confronta legge del metro né della prosodia, cioè la
le chiese che vengono proposte , indi fa regola per le sillabe da pronunziarle bre-

notare, registrare e sottoscrivere gli alti vi o lunghe; mentre per prosa diciamo
concistoriali. Il Pontefice Gregorio XVI pure il favellare sciolto, a distinzione dei
si degnò donarmi tutta la collezione del- versi, prosa, or alio, oratio numeris so-

le proposizioni concistoriali a lui distri- luta, soluta oratio. Il ritmo della prosa
buite nel cardinalato, e la collezione di si vuole inventato da Noterò o Notche-
quelle del pontificato, in uno alle note che ro abbate di s. Gallo, il quale scriveva
ricevette dai prelati suoi uditori. Non so- verso l'88o; ma egli dice nella prefazio-
lo curai di proseguire diligentemente sì ne del libro, in cui ne parla, che ne avea
preziosa collezione ma mi riuscì avere
,
veduto in un antifonario dell'abbazia di
anche tutte quelle de' concistori che de- Jumieges, la quale fu bruciata nell'84'
scrissi a Pio IX, e da lui tenuti in Gae- dai normanni. Altri ne fecero sul di lui
ta e Portici, le quali non sono certamen- esempio, e ben tosto ve ne furono per
te comuni. Come notai a p. 235 del ci- tutte le feste e per tutte le domeniche
tato volume, colle più recenti proposizio- dell'anno, eccettuatala seltuagesima fi-

ni concistoriali procedei alla descrizione no a Pasqua. Macri, Not. de'voc. eccl.,

dello stato attuale delle chiese residen- in Prosa, dice che s. Nicolò I ordinò che
ziali e de'titoli in partibus. si cantasse nella messa. Osserva Bergier,
PROPOSIZIONI CONDANNATE. Diz.encicl., che le prose ad esempio di
V. Bolle per condanna di errori, Con- Notchero composte da altri riuscirono
danne di errori in globo, congregazio- imperfette, ondesi lodarono certosini ed i

ne dell' inquisizione o s. offizio, Con- i cistercieusi per non aver messo le pro-
gregazione dell'indice, Inquisizione, In- se ne'loro messali; e che in alcuna dio-
dice e gli articoli analoghi. cesi vi è 1' uso di dire una prosa invece

PROPOSIZIONI GALLICANE. Le d'un inno ne' secondi vesperi delle fesle


riportai nel voi. XXVI, p. 48 e seg. Inol- doppie. La chiesa romana non ne am-
tre si può vedere l'articolo Francia, par- mette che 4 principali: quella di Pasqua,
ticolarmentealle epoche $ Innocenzo
XI, Victimae Paschalisj quella della Pen-
Alessandro FUI, Innocenzo XIIj più tecoste, Treni sancle Spirilusj quella del
GALLU,ove tratto delia Chiesa gallica- Corpus Domini, Lauda Sionj quella che
si dice pei defunti, Dies irae. La
*
na, e riparlo delle quattro proposizioni è di i

gallicane j Immunità ed altri relativi ar- un autore sconosciuto. La 2." è attribui-


ticoli. ta da Durando, lib. 4, e. 22, a Roberto

PROPOSIZIONI DI GIANSENIO. II re di Francia del 996; da Ecckardo

Queste cinque proposizioni le produssi in Mabillon, Saec. V Bened. p. 1 8, ad In-


nel voi. XXVII, p. 33 e seg. Si può ve- nocenzo III ,
per cui ne parlai nel voi.

dere Giansenismo e gli articoli che vi XXXV, p. 216, ricordandone altra più
hanno relazione. antica che si vuole del re e la quale dice-
PROSA. Ritmo o Inno (/^compo- XI; ed altri
vasi dai cluniacensi nel secolo
sto di versi senza misura, ma che han- credono più probabile che sia stata com-
no un certo numero di sillabe con rime, posta da Ermanno Contratto che scrive-
il quale si romana do-
canta nella chiesa va verso il 1040. La 3." a s. Tommaso

po f Epistola detto comunemente Se-


, d'Aquino, sebbene altri ne credono auto-
quenza, Sequentiao Juhìlatìo. Acquistò re s. Bonaventura, come rilevai nel voi.
3o8 PRO PRO
IX, 46- Della 4-" si fanno autori i ci-
p. vette Della correzione e della
il libro
tati a Dies ibae, e nel voi. XLV, p.a 5, 1 grazia, di s. Agostino. Essendo stato que-
ove dissi pure quando s'incominciò a can- sto libro attaccato da alcuni ecclesiasti-
tare ; ma la comune opinione è pei car- ci, come tendente a distruggere il libero
dinal Latino Frangipane MalabrancaOr- arbitrio , s. Prospero ad insinuazione di
sini. Mg. r Alfieri , Ristaiti, del canto e Ilario, uomo pio e dotto, scrisse a s. A-
della musica, dice che il mettere la mo- gostino per informarlo degli errori dei
dulazione della prosa in falso bordone è preti di Marsiglia; e il santo dollore'per
proprio snaturarla e farla divenire un confutarli ed istruirli compose i libri: Del-
canto assai rozzo. Dichiara Le Bvun, Spie- Del dono
la predestinazione de' santi, e
gaz, delle cerem. 1. 1, par. 2, n.° 6, che della perseveranza. Nonpertanto semi- i

dopo quel tempo furono composte alcu- pelagiani continuarono a difenderei loro
ne prose di uno stile più poetico e di un errori e a sollevarsi contro s. Agostino.
maggior gusto delle antiche. La chiesa Prospero ed Ilario si recaronoa Roma per
ambrosiana di Milano non ha mai am- far consapevole Celestino I di quanto era
messa alcuna sequenza, né graduali. Vi accaduto, e quel Papa scrisse una lettera
sono bensì nell'uffizio qualche volta dei dommatica diretta al vescovo di Marsiglia
responsori graduali, ma non consta che ed ai vescovi vicini, nella quale combat-
a'tempi di s. Ambrogio fossero questi in teva i nemici della grazia e vi faceva gran
uso. Cantata l'epistola, in alcune giorna- lodi alla dottrina di s. Agostino : questa
te i suddiaconi davano l'incenso nel co- lettera fu scritta nel 43 i, dopo la morte
ro ai chierici ed ai laici, secondo l'ordi- del santo vescovo d'Ippona. In quel tem-
ne antico di Beroldo. La forma più an- po s. Prospero prese egli stesso la penna,
tica di Poesia [V.) cristiana è l' inno ec- e compose il suo poema contro gl'ingra-
che rimonta ai primi
clesiastico latino ti, cioè contro i semi-pelagiani , eh' è il

tempi della Chiesa, ed in essi si distinse- suo capolavoro, sì per l'eleganza, che per
ro i ss. Ilario, Ambrogio e Agostino: delle la sostanza delle cose. Divenuto Papa nel
loro poesie sagre le più andarono smar- 44° s- Leone I il Grande, invitò s. Pro-
rite o almeno non ci pervennero nella lo- spero a Roma, lo fece suo segretario, e
ro fórma originaria. La poesia ecclesia- l'impiegò con successo nei più importanti
stica si distingue colla sua ingenua gran- affari della Chiesa. S. Prospero distrusse
dezza e verità, col suono puro d'un cuo- intieramente il pelagianismo che inco-
re credente e collo slancio sublime d'u- minciava sorgere nella capitale del cri-
no sempre volto all' eternità. Si
spirito stianesimo; e dice Fozio, che si dovette
dice la lingua latina morta da gran tem- al suo zelo, al suo sapere ed allesue con -

po, eppure queste sagre canzoni vivono tinue fatiche l'intiera estirpazionedi que-
ancora, vengono cantate in tutto il mon- sta eresia. Divenne vescovo di Reggio di
do cattolico, con un mirabile prodigio e Modena , che lo venera per principale
colla durata dell'immortalità. suo patrono. Non si sa l'anno della di lui
PROSPERO (s.), dottore della Chie- morte : dalla cronaca di Marcellino sem-
sa, soprannominato A'Àquitaniu, per di- bra che vivesse ancora nel 463. Leggesi
stinguerlo da alcuni altri del medesimo il suo nome nel martirologio romano ai

nome. Nacque in Aquitania nel 'jn'ì, se- 7,5 di giugno. Delle opere dis. Prospero
condo la più comune opinione , e si ap- furono fatte molte edizioni: quella pub-
plicò non meno allo studio delle belle let- blicata da Mangeant e da Le Brnn des
tere , che alla intelligenza della s. Scrit- Mareltes a Parigi del 7 i r 1 , arricchita di
tura. Ritirossi poscia in Provenza, e sem- un indice amplissimo e di una vita del
bra ch'egli fosse a Marsiglia allorché rice- santo tolta dalle Memorie di Tillemont,
PRO PRO 3o 9
contiene: le Lettere di s. Prospero e di I- moteo soprannominato Eluro, loro ca-
lario Agostino ed a Ruffino, coi due
a s. po, ottenne aforza di cabale d'essere pro-
trattati del vescovo d'Ippona che servo- clamato solo patriarca d'Alessandria, es-
no di risposta; il Poema contro gl'ingra- sendosi fa Ito ordinare da due vescovi del-
ti succitato; V Epitaffio delle eresie di Ne- la sua fazione. Avendolo l'imperatore non
storio e di Pelagio, con alcune brevi poe- molto dopo esiliato, gli eutichiani se ne
sie ; molte Risposte ai partigiani del pe- vendicarono con Proterio, e il loro furo-
lagianismo, e fra gli altri a Cassiano; una re giunse a tale, che lo inseguirono sino
parte del Commentario sui salmi, com- nel battisterio adiacente alla chiesa di s.

pendiato da quello di s. Agostino; una Quirino,ove barbaramente l'uccisero,nel


Raccolta di sentenze, tolte dalle opere di venerdì santo del 4^7 5 quindi ne stra-
quel s. dottore; finalmente una Cronaca scinarono il cadavere per Je vie, e ridot-
che termina coll'anno /\.55. Le altre o- to in pezzi l'abbruciarono e ne disperse-
pere che fanno parte di questa edizione ro le ceneri al vento.I vescovi di Tra-

non possono essere attribuite a s. Pro- cia reserouna gloriosa testimonianza al-
spero d'Aquitania. Esso compose altresì la memoria di s. Proterio in una lettera

un Ciclo Pasquale (F'.) di 84 anni, ma che scrissero poco dopo la di lui morte
non giunse fino a noi. all'imperatore Leone, onorandolo come
PROSPERO (s.), vescovo d'Orleans. martire. E menzionato nei calendari gre-
Contemporaneo di s. Prospero d'Aqui- ci a'28 di febbraio.
tania. Successe verso l'anno 4^4 sulla se- PROTESTANTI, Protestanles. Que-
de d'Orleansas. AnianOjCheaveaingran sto nome da principio si die ai discepoli
venerazione. Alcuni scrittori lo hanno di Lutero, poscia ai seguaci di Calvino
preso, ma senza fondamento, per il ve- ed a quelli della pretesa riforma d' In-
scovo omonimo che assistette ai concilii ghilterra o anglicana ; laonde si stabilì
tenuti a Vaison e a Cai pentrasso nel seco- l'uso di comprendere indifferentemente
lo V 1. S'ignora in quale anno morisse ; e- sotto questo nome tutti i pretesi riforma-
glie però nominato nei martirologi a*2q li, i luterani, i calvinisti, gli anglicani e
di luglio, ed anche in quello che porla le ahic sette nate tra essi, delle quali par-
il nomedi s.Girolamo L'opinionedi quel- lai sotto il loro nome particolare. Il pro-
liche gli attribuiscono il libro Della vo- testantismo fu l'opera delle umane pas-
cazione dei gentili, non ha solido fonda- sioni,non meritando affatto e sotto qua-
mento. lunque aspetto questa nuova religione
PROSTAMA. Sede vescovile di Pisi- il nome di riforma che le diedero suoi i

dia sotto la metropoli d'Antiochia, eret- come vittoriosamente dimostra-


seguaci,
ta nel IV secolo. Registra un vescovo rono un grandissimo numero di scritto-
YOriens chr. t. I, p. io56. ri cattolici. Il protestantismo agghiaccia
PROTASIO(s.), martire, ^.ss. Ger- e perde tuttociò in cui il suo alito spi-
vasio e Pbotasio. ra: il caltolicismo invece comunica la vi-

PROTERIO(s.), patriarca d'Alessan- ta a tutto quello che tocca. Nel recente


dria. Fu ordinato prete da s. Cirillo pa- Discorso dell'arcivescovo di Nuova York
triarca d'Alessandria, eilsuccessoreDio- mg. r Hugues, egli definisce il protestan-
scoro lo elesse arciprete della stessa chie- tismo, ritenuto come un termine gene-
sa, per trarlo al partito d'Eutiche cui pro- rale, nell'individuo che lo accetta, prima
teggeva; ma egli rimase costantemente di lutto protesta esplicitamente controia
fedele alla dottrina cattolica. Innalzato chiesa cattolica, ed implicitamente con-
a quella sede nel 4^2, i settatori di Dio- tro ogni autorità umana ; si attribuisce
scorogli mossero fiera persecuzione, e Ti- quindi il diritto d' interpretare da sé la
3io PRO PRO
Bibbia {V?) o s. Scrittura, e di ritenere sarsi ad un'abbadessa,dopo avere assun-
le opinioni che se ne formò, e la luce che to la qualità di ecclesiaste di Wittem-
esse riflesselo nella sua mente, come re- berga , la quale città divenne il primo
ligione di Cristo. Parlando della ineffi- centro de'teologi e delle eresie luterane.
cace Propaganda (F,) del protestanti- Perciò grande fu il numero de'proseliti,
smo edel suo progressivo decadimento, il ed principi lo sostennero colle armi; per
i

quale notai in diversi articoli, enumera cui fu facile all'eresiarca, con una dot-
circa 5o milioni di seguaci, mentre dà al trina cosi favorevole alle depravate pas-
cattolicismo più di 200 milioni di fedeli, sioni e umane inclinazioni , diffonderla
secondo la comune opinione. Nel secolo con somma Germania,
rapidità in tutta
XVI la prelesa riforma figlia dell'orgo- nella Svizzera, Svezia, Norvegia,
Dani-
glio e della libidine la più sfrenata, na- marca (F.). Contemporaneo a Lutero fu
ta per lacerare la chiesa di Gesù Cristo, Giovanni Calvino francesedi Noyon,con-
fuori della quale non vi è salvezza del- tinualore dell'eresia luterana ; anzi supe-
l' eterna salute, si ripartiva in tre gran- rando lo stesso istitutore, insegnò l'orri-
di divisioni : la Luterana, la Calvinista, bile proposizione : Che Dio ha creato la
l'Anglicana,fondate dai caporioni del pro- maggior parte degli uomini apposita-
testantismo. Lutero,Cal vino, Enrico Vili mente per dannarli. Calvino anch'esso a-
già confutatore di Lutero; il i.° nella postata, dopo scorsi molti paesi, andò a
Germania, il 2. nella Francia e nella stabilire la sua cattedra in Ginevra, don-
Svizzera, il 3.° ue\V Inghilterra. Nella em- de mandò in ogni parte suoi discepoli i

pietà delle dottrine e nella effeminatezza ad acquistar nuovi proseliti, diffonden-


de'costumi a niun altro eretico secondi, do suoi fatali errori in. Francia, nella
i

tutti e tre colla schiera de'loro proseliti, Svizzera, penetrando ancora in Italia.
ribellatisi alla madie, che li avea rige- In Ginevra Calvino, dopo aver fallo cac-
nerati a salute, si dislaccarono ingrata- ciare i preti cattolici, assunse le qualità
mente dal suo seno. Da essi quindi co- di pastore di Ginevra. Gli effetti del cal-
me da fonie principale ebbero origine vinismo furono orrendi , massime nella
lutti mali che da tre secoli miseramen-
i Francia meridionale, per quanto di feroci
te affliggono i sedicenti paesi riformati massacri, e con lunghe e accanite guerre
d'Europa, e tutti gli altri per le conse- fecero gli Ugonotti (?'.), nulla rispar-
guenze lagrimevoli che ne derivarono. Il miando il loro fanatico furore. Poco ap-
.°ad alzar la bandiera contro la chiesa
1 presso alle eresie di Lutero e di Calvino
di Gesù Cristo fu l'apostata Martino Lu- sopraggiuuse Enrico Villa strazia-
il re
tero d'Eisleben nella Sassonia, che affi- tremendo sci-
re la Chiesa di Cristo col
ne di procacciarsi miglior appoggio a pro- sma d'Inghilterra (F.), perchè non se-
pagare suoi pestiferi errori, cominciò
i condato daClemente VII nel ripudiodel-
dal solleticare i Germania
principi di la moglie, per sposare la sua druda An •

coll'attribuir loro un dominio maggiore na bolena, per la quale indegna passio-


sopra quello della Chiesa, e dichiarando* ne si abbandonò perdutamente ad ogni
lipadroni assoluti d'impossessarsi de' pin- sorta di eccesso. Non volle più riconosce-
gui beni ecclesiastici e delle sovranità an- re l'autorità del supremo capo del la Chie-
nesse, onde molli da piccoli principi di- sa, e si fece dichiarare forzatamente dal
vennero potenti sovrani. Di più permise parlamento e dal fanatico popolo capo
loro il divorzio e la poligamia, insegnan- della chiesa anglicana riformata. L' ori-
do ai sacerdoti, ai religiosi, alle mona- gine puramente civile della chiesa angli-
che eli' erano obbligati al matrimonio, cana fu stabilita per legge del parlamen-
ed egli stesso ebbe l'impudenza di spo- to britannico nel 1 534; quindi dal sedi-
PRO PRO 3iì
cente sinodo di Londra del 1^62 fu «sta- (Z7 .), ove si fecero molti decreti contro
bilita la confessione di fedeanglicana,che Lutero e suoi settari. Nella dieta di Spi •

insorsero a impugnare i Presbiteriani ed ra {V) del i526 fu accordata la libertà


i Puritani (P.). Al citato articolo enu- di coscienza finoallacelebrazionedel con-

merai le vittime di sua brutalità, de'suoi cilio. Nell'altra del 1 529, alla quale Cle-
capricci,avendo riempito il regnod'inau- mente VII spedì il suo nunzio, afìine di
dite crudeltà. Da quel tempo in poi l'i- conciliare gli animi de'luterani, che in-
sola della Brettagna, già chiamata Iso- gegnandosi di pescare nel torbido, si rin-
la de' santi, divenne nido e il centro il forzavano molto più colle perturbazioni
di tutti gli errori, d'onde più tardi usci- d'Europa, Ferdinando I fratello di Carlo
rono i maestri d' empietà che recarono V imperatore stabilì (il decretosi legge
tante stragi in Europa especialmente al- in Goldasti t. 3, p. 494)> co " a maggior
la Francia, sotto lo specioso nome di fi- parte de'principi e delle città imperiali,
losofia. Questi sono i tre principali fon- chesi osservasse il decreto imperiale pub-
datori del superbo colosso del Protestan- blicato a Worms contro gli eretici, con
tismo, che tentava nel suo sterminato or- altre ordinazioni che arrestavano e fre-
goglio di scattolicizzare tutta l'Europa, na vanoi progressi dell'eresia. Ma prin- i

per quanto narrai a tutti quanti gli ar- luteranismo, cioè Giovan-
cipi infetti dal

ticoli che lo riguardano. Nondimeno in ni elettore di Sassonia, Giorgio elettore


questo dichiarerò meglio 1' origine del di Brandeburgo, Ernesto e Francesco
nome, parleròdel suo progressivo deca- duchi di Luneburgo, Filippo landgravio
dimento, ricordando alcuni di que' re- d'Assia e Wolfango principe d'Anhalt,
centi valorosi che ne combatterono gli er- colle r4 città di Argentina, Norimber-
rori per illuminarlo al ravvedimento, co- ga, Ulma, Costanza, Rutelingia, Wi'-se-
me per opporsi ai potenti tentativi di dif- mio, Meminga, Lindo, Campaduno, Ail-
fonderlo nella cattolica Italia. Imperoc- brun, Isnat, Wissemburg, Norlinda e s.
ché se esamina questa religione prete-
si Gallo, tutti protestarono contro il decre-
sa riformata, sia negli autori che l'han- to della dieta, appellandosi all'imperato-
no inventata, sia nei mezzi di cui si sono re e al futuro concilio, per la quale pro-
serviti per stabilirla, sia negli effetti che testa acquistarono i luterani il nOme di
ne risultarono, porta essa in fronte tutti Protestanti, che un tempo dagli altri ere-
i più chiari e visibili contrassegni di una tici li distingueva. Questo nome, prima
religione falsa e riprovata da Dio. particolare ai luterani, si rese poi comu-
A Luterani feci la biografia di Lute- ne a tutte le altre sette, le quali tutte a-
ro, il più famoso novatore del secolo XVI dottarono tale protesta contro un decreto
e malaugurato apostolo e sovvertitore che le feriva tutte egualmente. Vedasi
della florida Germania, descrivendo la Pallavicini, Hisl. cono. Tridenl., lib. 2,

sua erronea dottrina colla quale misera- cap. 18, e Thuauo, Hist. lib. 1, p. 85.
mente avvelenò gran parte del cristia- Quindi si può giudicaredei progressi che
nesimOjCome delle tante sette che dai suoi avea fatti il luteranismo pochi anni do-
aberramenti derivarono: ivi diedi un cen- po la sua origine. Ma questa fu l'opera
no storico di loro false credenze e de'fre- della politica,anzichèdella religionejque-
quenti mutamenti nella loro pretesa re- non meno for-
sta lega protestante erasi
ligione riformata, col novero degli stati mata contro la Chiesa cattolica, che con-
che le seguono, in uno ai protestanti E tro la suprema autorità dell'imperatore,
^angelici (P.). Dilaniata Germania dalle come narrai a Luterani, Germania e re-
conseguenze della crescente eresia lute- lativi articoli. Nella dieta d'Augusta del
rana, nel 1 5i 1 si adunò la dieta A\Worms i53o i protestanti vi presentarono la lo-
3.2 PRO PRO
io confessione di fede, che prese il nome ta delle proteste del pontificio nunzio,
di Augustana confessione (/^.) , quale condannandola Innocenzo X come per-
Carlo V fece proscrivere dai deputali cat- versa ed empia. Di altre paci e trattati
tolici che vi formavano la maggiorità. A favorevoli ai protestanti, come degli al-
r
Confessione difede (P .)
parlai delle tan- tri beni ecclesiastici con dominii sovrani
tespeciedi Professione di Fede (V .) 3
delle dati nel principio del corrente secolo ai
diversesettede'prolestanti, di sovente da principi protestanti e altri, ad onta delle
Joro cambiale. Bossuet nella Storiadelle energiche rimostranze di Pio VII, trattai
variazioni delle chiese protestanti, dimo- a Reo ali a, Germania, Luterani e altri ar-

strò l'incostanza e lecontraddizioni di tut- ticoli; mentre a Concordati (altri li ripor-


te queste confessioni di fede. A riparare to negli articoli degli stati coi quali furono
i gravi danni delle molteplici eresie, Pao- conchiusi) e Matrimonio riportai le pon-
lo Illstabilì la celebrazione del concilio tificie concessioni, per quei motivi che no-
generale, a fronte delle contrarietà dei tai a Pace, parlando dello spirito de'con-
principi tedeschi fautori delle medesime, cordati e delle cause che li determina-
e si aprì in Trento (F.) nel 1 54-5 • In- rono.
terrotto dalla peste e dubitando Carlo V Al focolare di PViltetnberga, donde si
in tale intervallo di qualche sconvolgi- propagava da Lutero e suoi discepoli la
mento, concepì il chimerico disegno di pestilenza della supposta riforma, suc-
pacificar Germania con conciliar la fede cesse Berlino; dappoiché avendo Alberto
colleresia, a mezzo di una formola di fe- gran maestro dell'ordine teutonico ab-
de che fosse interinalmente dottrinale re- bracciato la confessione augustana, la
gola pei cattolici e protestanti, sino alla Prussia (P-), per la celebre università di
decisione del concilio. Fatto comporre Berlino sua capitale, divenne come il nu-
questo mostruoso regolamento prowi- cleo del protestantismo di Germania; in-

sorio, col nome d'Interini {F.) } lo fece di Berlino per opera principalmente di
pubblicare nel 1 548 nella dieta d'Augu- Federico li fu stabilito come un punto
sta. Disgustò lutto il cristianesimo e mol- principale del triangolo della strategica
ti protestanti lo rigettarono, onde deri- protestante. Altro divenne Ginevra, ove
varono altre sette e guerre, venendo ri- Cai vi no esercitò un assoluto potere,quan-
provato dalla s. Sede. Quindi nel i552 do Rousseau e compagni vi propagaro-
nella dieta di Passavia (ove per errore no il protestantismo e il filosofismo. Ter-
tipografico fu impresso 1 522) si conchiu- zo punto centrale del protestantismo di-
se il fumoso trattalo, chiamato la Pace ventò Londra, dopo l'apostasia di Enri-
(/^.) religiosa, definito in Augusta nel co Vili. Da questi Ire luoghi principal-
i555, che protestanti riguardano co-
i menle si diffuse e sostenne il piolestau-
me la gran carta, il fondamento e il prin- tismo, per le caltedredi errore che vi fu-
cipio delle loro libertà religiose. Nella rono erette, per le stampe corruttrici, pel
pace Wesifalia (^-), conseguenza dei
di convegno de'protestanti più ardenti, on-
famosi Congressi di Munstere di Osna- de rovesciare troni ed altari. In mezzo a
bruch ( V.), per un nuovo sistema politico tante sciagure cagionate dai protestanti,
e religioso d'Europa, fu concessa la li- la divina provvidenza oppose l'intrepido
bertà di coscienza, ed il libero esercizio zelo e costanza de'Papi, e la cooperazio-
della pretesa riforma protestante, ai prin- ne di tanti benemeriti vescovi e scrittori
cipi della quale comunione furono con- ecclesiastici, che si fecero baluardo ine-
cessi molti beni ecclesiastici, anche delle spugnabile onde resistere ai progressi del-
molte sedi vescovili abolite, con egua- la sedicente riforma. Contro di questa per
glianza Ua'cattolici e protestanti, ad on- mirabile disposizione della divina piov-
PRO PRO 3i3
videnza suscitò s. Ignazio fondatore dei che appartengono alla setta degli episco-
Gesuiti (P.), per opporli ai pretesi rifor- pali, di cui parlai a Inghilterra. Questa
matori apostati contemporanei. Questi a- setta è figlia della chiesa anglicana, colla
postolici combattenti colla voce,col!a pen- quale conserva una specie d'unione, mal-
na ecoll'esempio fecero fronte al torrente grado la separazione politica degli Stali
dell'eretica pravità, ed a compensare le Uniti dall'Inghilterra. Il partito puseista
perdite della Chiesa le procacciarono altri è in maggioranza tra'vescovi protestanti
figli e nazioni nell'Asia enell'America, in d'America, ed i ministri americani tengo-
che furono eziandio benemeriti altri or- no vive relazioni colla scuola puseista di
dini religiosi, che la provvidenza di trat- Oxford: si cercano a gara de'lumi e degli
to in tratto pose a difesa e sostegno della schiarimenti. I luterani alemanni si con-

Chiesa; onde isterilito il protestantismo servano America come corpo distinto


in

dalla lunga lotta, trionfò più vigorosa e da circa due secoli, in numero di circa
più potente la religione cattolica, colle 5oo,ooo,con un 600 loro ministri. L'u-
immense nuove conquiste di questo stes- nità costante e mirabile nella chiesa cat-
so secolo, in cui il protestantismo rice- tolica, governata dalla sapienza de'Papi,
vette colpi mortali. La luce della verità giudici infallibili de'suoi domini, è un'ul-
da una parte nelle menti de'più profondi teriore prova di crederla opera eli vinti;

pensatori anche protestanti, e la eman- tale unità si desidera ma non si osserva


cipazione de'ealtolici d'Inghilterra nel nel protestantismo, benché egli conosca
1829, fecero abiurare ad un gran nu- essere l'unità di dottrina un mezzo sicu-
mero gli errori della riforma protestan- ro per la conservazione e durata, e ben-
te, ed abbracciare con tenera edificazio- ché abbia provato e fatto ogni sforzo per
ne il cattolicismo, cioè ai seguaci di Lu- ottenerla, non vi riuscì giammai, perchè
tero, Calvino ed Enrico Vili. Le tre città il principio su cui si fonda non influisce
del cosi detto triangolo protestante, pel né tende all'unione, ma conduce per ne-
numero crescente de'cattolici e per l'ere- cessità alle dissensioni, ai dispareri. L'u-
zione delle chiese, vanno perdendo mol- nità e fermezza della chiesa cattolica, e
Ginevra per la Sviz-
to dell'antica forza. la debolezza del protestantismo ben si
zera, Berlino per la Germania, Londra, conobbe e confessò apertamente dai più
per l'Inghilterra (Ir-), non sono più il dotti e principali protestanti, avendo più
centro esclusivo de'soli protestanti; non forza la lode in bocca de'uemici, sicco-
sono più esclusive officine da cui si sten- me proveniente da solenne convinzione.
deva sopra l'Europa la fosca e pestifera Scrisse Lutero a Zuinglio: » Se lunga
Londra ormai
luce del protestantismo. sarà la durata del mondo, per le diverse
conta meglio che 200,000 cattolici, Gi- interpretazioni della Scrittura che al pre-
nevra più di 1 1,000, ed in Berlino il suo sente vanno in corso, sarà di nuovo ne-
novero è in progressivo aumento, anche cessario a conservare l'unità della fede,
per la tolleranza del governo e per la sti- di accogliere i decreti de'concilii, e rifug-
ma che ha il re pei cattolici. Inoltre Lon- gire ad essi". Melantone dichiarò»» che
dra ti presenta il protestantismo che si la monarchia del Papa varrebbe pur mol-
discioglie in un numero infinito di sette, to per conservare fra si diverse nazioni
le quali non hanno forse più nulla di co- l'uniformità di dottrina". Calvino enco-
mune fra di esse se nou l'avversione ere • miando l'unità della Chiesa è costretto
ditata dai primi padri della pretesa rifor- confessarla ancor divina: » Iddio collocò
ma contro la vera Religione {^-). Il movi- la sede del suo culto in mezzo alla terra,
mento religioso verso la chiesa cattolica a lei prepose un Pontefice unico, in cui
si scorge anche ne'protestauli d'America, tutti riguardando viemmeglio conservai-
3.4 PRO PRO
sero Panila". Tommaso
Beza nella let- renti. Sulla dichiarazionede' principi pro-
tera ad Andrea Dudizio, parlando della testanti fatta a Pio VII sulla elezione dei

«uà setta, angosciosamente si esprime: vescovi, parlai nel voi. Llll,p. 166. V.
»» Anche me
tormentarono que' pensieri Cattolicismo, Chiesa, Eresia, Eretico,
che tu descrivi: vedo che nostri vanno i Fede, Primato.
vagando ad ogni vento di dottrina, e tra- De la Forestci diede: Metodo d'istru-
sportati in alto ora piegano in questa, zione per ricondurre i pretesi riformati
ora in quell'altra parte. Potrai forse sa- alla chiesa cattolica romana, Roma
pere qual sia oggi la loro sentenza intor- 1 825.Giuseppe Bruna ti: Notizia de' pro-
no alla religione; ma qual sia per esser testanti convertiti alla religione catto-
domani non potrai con certezza affermar- lica dal 1794 al 1837, Milano 1837.
lo. In qual capo di religione fra loro con- Lo stato attuale del protestantismo in
vengono le chiese, che intimarono guer- Inghilterra, e massime le opinioni che
ra al sommo Pontefice? Se percorri da esprime intorno alla regola di fede, fu
capo a fondo tutte le cose, troverai che P argomento di quella dissertazione del
affatto nulla si afferma da uno, che tosto cardinal Wiseman che tra le sue opere
non sia taccialo dall'altro d'empietà ". citai all'articolo Mellipotamo già suo ,

Finalmente, per non dire di altri molti, titolo vescovile, donde Pio IX lo elevò al-
il saggio e dotto Grozio, che alcuni vo- la metropolitana di TVestminster (V.),
gliono morto cattolico, ci disse altre ve- nel ripristinare la gerarchia ecclesiastica
lila. Nell'opera, Votimi prò paceEccle- che accennai nel voi. LUI,
in Inghilterra,
."f/V/c,esplicitamente protesta che le dispu- p. 228. Nel 1841 io Parigi venne stam-
te non finiranno giammai senza il prin- pato: Tableau general des principales
cipato del Papa. In altra opera poi dice conversions qui ont eu lieti panni les prò-
i:he» i dommi della fede s'abbiano da de- teslants, et autres religi orinaires depuis le
cidere colla tradizione ed autorità della commencement du XIX siede. Nel 1842
Chiesa, non già colla sola s. Scrittura". in Barcellona il sacerdote spagnuolo Gia-
Parecchi polemici hanno trionfalmente como Balmes pubblicò : Il protestantesi-
dimostrato che la sola dottrina cattolica mo paragonato col cattolicismo ne' suoi
influisce essenzialmente al progresso ci- rapporti colla civiltà europea. Meritò la

vile; mentre il protestantismo non pre- traduzione in diverse lingue e gli encomi
sentando altro carattere che quello del- dei compilatori degli annali delle scienze
l'incostanza ne'suoi insegnamenti, è as- religiose e della Civiltà cattolica, che ne
solutamente incapace di provvedere ai diedero un estratto: gli AnnalineWn serie
a
bisogni del cuore umano, che lende o- 1 , t. 1 5 e 6; la Civiltà nel t.
5, serie 2." t.

gnora al conseguimento del suo destino. 6. H. Smith Breve istoria della rifor-
:

Inoltre il protestantismoco'suoiprincipii, ma protestante principalmente del suo ,

ben lungi dal giovare all'incivilimento, nascere e progredimento in Inghilterra,


ha tenuto ogni via di far ritornare po- i in una serie di conferenze, tenute dai piii
poli agli antichi morali disordini, essen- segnalati istorici protestanti de' tempi an-
done prova gli scandali dati da Lutero, dati e presenti, Londra 842. P. Giovan- 1

da Enrico Vili e da quanti ne seguiro- ni Perrone gesuita Sul titolo di Chiesa :

no leorine. A Itri polemici provarono,nel- cattolica che si attribuiscono le comu-


J'argomenlo sullo sviluppo esulleultime nioni separale dalla Chiesa romana. Ap-
Jasi del protestantismo, sua indole e na- pendice alla dissert. sulla denominazio-
tura, che il suo variare perpetuo ed il ne die la Chiesa cattolica dà alle co-
passare di assurdo in assurdo è un effet- munioni da lei divise di eretiche e di sci-

to naturale de'falsi principi! adessoine- smatiche. Annali serie i.' 1. 17, serie 2.
PRO PRO 3ii
t. Del medesimo Esame della Pasto-
8. : luterani e calvinisti non si ritrovano sif-

rale emanata dal sinodo della ehiesa e- fatti caratteri. Che Cristo nell'inviare al-
piscopale protestante negli Stati Uniti di la conquista del mondo pagano suoi a- i

America, Roma 845. In questo anno il 1 postoli, diede loro facoltà di operare pro-
r
d. Guglielmo Binder di Wiirtemberg digi conforme alla sua promessa. Ma gli

protestante rientrò nel grembo della chie- autori delle sette non hanno mai fatto
sa cattolica, già autore lodatissimo dell'o- alcun miracolo per autenticar la loro de-
pera : Protestantismo nella sua interna stinazione, anzi non hanno potuto mai
dissoluzione , con die scuoprì le piaghe risanare un cavallo storpialo. Cardinal
dell'eresia protestante. Egli imitò il suo Gaetano Balufli Intorno alla riforma,
:

degno amicod.'Hurter, inelogiodelqua- ed ai tentativi per introdurla in Italia^ \-


le pubblicò l'opuscolo Federico Hurtery : molai85o (Giornale di Romai85o, n.°
il rigenerato. Di questo dotto storico fe- 125). A Pio IX notaiquantoqueslo Pon-
ci anche io dovuti encomi nel mio ar-
i tefice declamò contro siffatti tentati vi. Nel
ticolo Innocenzo III, riportando in line n.° 2 3 del Giornale Romano del 1848
l'elenco di sue opere, anche riguardanti si IX pronunziato que-
legge, avere Pio
ilprotestantismo svizzero. D. H. Carus: ste memorabili parole nell'occasione che
Lettere a Emmanuele o immagini rap- indicai nel voi. LUI, p. 200. m A' nostri
presentatrici del tempo pei protestanti e tempi .... si osa introdurre nell' Italia
i Ausburgo i845. D. r F. A.
cattolici , tutta cattolica, e finanche nel centro del-
Staudenmaier: Essenza della Chiesa cat- la cristianità, il protestantismo; e che co-
tolica esposta in relazione ai suoi avver- storo, se dall'una porte palesano i desi-
sari, Friburgo di Drisgovia i845. Ivi nel deri ardenti della Bastonatila italiana ,

1846 del medesimo : Alla pace religio- vorrebbero dall'altra servirsi d'un mezzo
sa dell'avvenire, con una esposizione del -
abbominevole che è fallo proprio per di-
l'essenza e dello sviluppo del protestan- struggerla ; e mentre la Germania, ani-
tesimo (Annali 2.* serie, t. 5). P. Agosti- mata dallo stesso spirito, conosce che uà
no Theiner Storia del ritorno alla Chie-
: gravissimo ostacolo per ottenere l'inten-
sa cattolica delle case regnanti di Brun- to consiste nella diversità della religione,

swick e di Sassonia, e del ristabilimen- e i protestanti fanno progetti d' unione,


to del culto cattolico in quegli stali, con si vedono in Italia alcuni che con immen-
altre conversioni, Napoli i85o. Del me- so scandalo religioso e con immenso dan-
desimo: Dell'introduzione del protestan- no politico, pretendono d' introdurre il

tismo in Italia, tentala per le mene dei no- pessimo seme dèlia separazione dall'uni -
velli banditori di errori nelle recenti con- là della fede, per ottenere V unità della
giunture di Roma , o sìa la Chiesa cat- nazione. Ecco dove conduce 1' acceca-
tolica dìfesacolla testimonianza de' pro- mento delle passioni : pieghiamo Iddio
testanti , Napoli i85o (Civiltà cattolica che diradi queste tenebre, e stiamo si-
a
t. 3; Annali 2. serie, Tra'5o mo-
t. 9). curi delle divine promesse, che le porte
tivi che indussero il duca di Brunswick dell' inferno non prevarranno contro la

alla fede romana cattolica, vi furono : Che Chiesa ". A Posnania parlai dell' iniqua
la religione inventata daLutero e da Cal- e nuova confessione di fede di Ronge e
vino è un guazzabuglio di diverse antiche compagni, tra'quali insorse poi scisma, ed
dannate eresie. Che le vere no te della chie- ebbe origine la setta Protestante cattoli-
sa di Gesù. Cristo sono la sua unità, san- ca, divisione che desolò il protestantismo
tità, cattolicità ossia universalità, e l'ori- alemanno, dicendo pure quanto contro
gine apostolica: mentre nelle nuovamen- Ronge e seguaci operò Gregorio XVI, e
te riformale, o piuttosto deformate dai della riprovazione che ne fece Pio IX. P,
3i6 PRO PRO
a
Gabr. M. Bibbia, // proleslanlismo e la te cose. Ecco dove consiste il loro insegna-
moderna democrazia confrontali fra lo- mento. A chi possono dar fede le comu-
ro, Roma 85o (Civiltà
1 t. 4)- Il protestan- nità in mezzodì queste variazioni diame-
tismo e l'unità sociale,nel 1. 1 della Civil- tralmente opposte sovra punti fondamen-
tà cattolica. Nel n.°5 dell' Osservatore ro- tali? ... La chiesa luterana non ci olire su
mano dei i85a vi èunimportantearticdo questo nò principio, uè decisione. Essa
del giornale tedesco: Il Corrispondente ali opposto lascia i suoi ministri liberi di
del nord delC Alemagna, organo della set- decidere come meglio l'intendono; lesue
ta luterana a Meckleuibourg, uno fra' più pecorelle libere di vagare in questo labe-
ardenti avversari del cattolicismo al di là rinto di contraddizioni. Ma questo disac-
dal Reno, quale ora ha cambialo opinio-
il cordo si manifesta in tutto ciò che ha re-
ne e linguaggio, proclamando che la sola lazione col cullo esteriore, non meno che
Chiesa è l'arbitra legittima delle coscien- nell'insegnameulo teologico. In quasi tut-
ze, per cui una crisi salutare accenna ma- te le comuni le cose liturgiche souo ab-
nifestarsi nel protestantismo. Uditami bandonate al capriccio individuale , del
»Noi siamo luterani d'origine e di educa- pari che il vestiario de'dignitari della chie-
zione, e per vero non è una passione col- sa ... Povera ed umile serva del gover-
pevole quella che ci mena ad allontanarci no, chiesa luterana vive delle moleco-
la

dal luogo che ci vide nascere. Non abbia- le che cadono dalla tavola del suo padro-
mo in vista separandoci, né un bene tem- ne. Ecco il quadro dell'interno della co-
porale, né alcun personale interesse: ma munione luterana. La sua esistenza non
come potremmo noi rimanere più. a lun- offre che disunione, fiacchezza, impoten-
go in una chiesa in cui v' ha disunione, za ... E' un tronco putrido che il primo
debolezza, mine? Ora tal è la chiesa lu- sbuffo della tempesta getterà a terra. Non
terana. Noi abbiamo la presunzione di è delle nostre forze infondergli la vita, e
fondare la nostra fede sulla Bibbia e di non ci terremo stretti a lui per non corre-
respingere chi la combatte: ma tutti con- re con lui all'estrema ed inevitabile perdi-
vengono che la Bibbia è un libro pieno zione. Noi vogliamo salvare il nostro cri-
di oscurità e difficoltà . . . L' interpreta- stianesimo : noi andremo là ove la Chie-
zione sicura, invariabile, quale possiede la sa sa quello che la Scrittura dice : ove la
chiesa cattolica, manca ai luterani. Non Chiesa prescrive ciò che i suoi ministri
solo i nostri teologi disputano a diritto devono insegnare, ciòche i fedeli devono
od a rovescio sulla canonicità di tale o apprendere: ove si sopravvede alla uni-
cancellando con un trat-
tale altro libro, formità del culto ove lutto è solenne, :

to di penna o un capitolo od un para- eccelso, inarmonia col cuore ecoll'ado-


grafo, ma cadono altresì in gravi dispa- razioue:ove un capo spirituale non si chi-
reri allorquando si tratta della spiegazio- na innanzi alle potenze della terra , ma
ne dique'brani stessi, de'quali hannocon- solo innanzi a Dio: ove le comuni han-
fessata l'autenticità ...Questo è il caso no- no tuttora conservata la fede, la discipli-
stro. Pullula in mozzo a
un miscuglio noi na costumi religiosi ove la Chiesa è
, i :

di opinioni contraddittorie die danno o- realmente edifica la su d'una rupe contro


rigine alle più tristi riflessioni. Noi ab- la quale le porte dell'inferno non prevar-

biamo de'predica tori vecchi luterani, de- ranno. Dispiacenti ci separiamo dalla ca-
gli ortodossi, de'pielisli, de' sopranuatu- sa de' nostri padri, ma pur ci separiamo.
i alisti, de'razioualisti con tutte le mezze Sorgete, andiamo a Roma ". Finirò col
tinte che impaslanogli uni agli altri. Nelle dire : Che le armi de' protestanti contro
t> tesse cattedre si odono esposto le più con- i cattolici sono calunnie, discorsi indecen-
traddittorie opinioni sulle più sacro sa n- ti , e sfacciale bugie, senza alcun solido
PR O PR O 3 i
7
argomento, onde sostenere il loro assun- trizio a suo padrone o patrono o protet-
to. Che lo scadimento del protestantismo tore, di cui egli si chiamava perciò clien-

è generale. Che le vecchie sette sono ab- te, cliens, aderente o partigiano, cioè si

bandonale per l'indifferentismo religio- poneva sotto la sua protezione, e in ri-


so, o per nuovi errori falsamente più se- compensa parteggiava con lui } onde la
ducenti. Che la vera nostra religione rac- protezione e l'aderenza fu detta cliente-
coglie le membra sparse di quelle povere la , fides ,patrocinium, tutela Indicai l'uf- .

sedicenti chiese,, che sbalzate qua e là da fìzio delpadrone nel difendere il cliente,
ogni vento di erronee dottrine, senza ti- e fare per esso tutto ciò che il padre o-
mone, senza piloto, vanno più tosto o più pera pei figli; come pure parlai de'dove-
tardi a rompere contro lo scoglio della ri del cliente verso il padrone o protet-

fralezza che è inseparabile da lutto ciò


, tore, in aiutarlo colle proprie forze e so-
che non si solleva al di sopra dell'uomo. stanze;che se il cliente moriva senza te-
Il movimento poi religioso, che spinge stamento il padrone diveniva legittimo
,

verso il catolicismo gli uomini sinceri e erede e tutore de' superstiti figli. Se ai
illuminati della chiesa anglicana , è per palloni mancava denaro per collocare
certo uno degli avvenimenti più segna- in matrimonio le loro figliuole, clienti i

lati di nostra portentosa epoca; imperoc- vi concorrevano del proprio. Presi pa- i

ché vi ha contribuito \\Puseismo(V.). Il troni in guerra, i clienti li riscattavano,


ritorno alla fede cattolica continua in Ger- e trovandosi in Roma li corteggiavano.
mania. La chiesa vi gode finalmente, al- Quindi è che fra gli uni e gli altri era una
meno in certe conlrade di una parte dei
;
corrispondenza così perfetta e inviolabile,
suoi diritti e de' suoi legittimi privilegi. perchè fu creduta necessaria siffatta armo-
La voce dei missionari cattolici può far- nia pel mantenimentodegli stati tra'mem-
si ora sentire nella più gran parte della bri più cospicui della repubblica romana.
Confederazione, e delle missioni di recen- Nelle famiglie progrediva la clientela con
te fatte dai gesuiti e redentorisli toccherò egual sistema nella discendenza, e sempre
a Prussia. con tale religione, che agli ospiti ed ai con-
PROTETTORE, Proteclor , Patro- giunsi si preponevano clienti e si conside- i

nus, Cuslos, Defensor, Parens, Pretese*, ravano nel ."grado dopo pupilli, come
i i

Tutor, Propugnator. Quello che proteg- all'incontro patroni erano dai clienti su-
i

ge, difensore del protetto, che tiene pro- bitodopoi! padre n qualunquealtroante-
tezione di persone, luoghi, corporazioni, posti. De'padroni e delle clientele tratta-
ec, dicendosi protettorato, Patrocinami, rono molti scrittori, fra'quali Aulo Gellio,
l'ufficio del protettore, ed anche Padro- Noct. Attic. lib. 5, e. 3, e il suo commen-
i

nato o Patronato [V.), nel quale artico- tatore Doìeto; Sigonio, De antiquo jure
lo dissi che tali nomi si davano ai protet- Jtaliae lib. i ; Paolo Manuzio, De, Sena-
d
tori delle Città, Comunità, e Collegi 'ar- tu romano cap. i . Oltre le clientele pri-
ti o Università artistiche {f/ -). A Patri- vale istituite da Romolo, fra'patrizi ed i

zio narrai la divisione degli ordini della plebei, come abbiamo da Plutarco lib. e

città di Roma fatta dal suo fondatole Ro- Antiquit.,x\e furono eziandio altre usate
molo, in patrizi ed in cittadini o plebei; dai greci , chiamando i difensori PatrO'
quindi per unire i anche in-
patrizi (detti nos, vocabolo abbraccialo dai latini e pra-
genui e divisi in majorum genlium , ed ticato assai nelle lapidi. Molte di queste
altri minorimi, che cavandosi dalla plebe clientele privale ebbero di Ro-
i primari
divenivano senatori) coi cittadini con re- ma nelle provincie, onde Giulio Cesare,
ciproci legami ordinò che ciascun ple-
, Bel. civil.hb. i, scrisse che Pompeo gran
beo eleggesse di proprio arbitrio un pa- profìtto traeva da quelle che avea nella
3i8 PRO PRO
Spagna. Tra' romani furono ancora le gli allobrogi Q. Fabio; Durazzo e Capua
clientele pubbliche colle quali qualche
, Cicerone, cui aveano anche eretta una
onorato cittadino o cavaliere, Procura- statua dorata ; e così le altre tutte. Questi
tore s procurava in Roma
,
vantaggi di i patroni si acquistavano dalle città, parti-
alcuna città o repubblica forastiera e par- colarmente dopo che aveano loro dato o-
ticolarmente nelle liti ; poiché Asconio ,
spizio, come fecero 4 città d' Africa con
in Divinatione,dhse : Qui alterimi dcftn- C. Silio, come si ricava da 4 tavolette di
dit in judicio, Patronus dicilur si orator bronzo illustrate dai Malfai, Ist. diplom.,
est. Si apprende da Dionigi d'Alien nas- p. 38, nelle quali si legge che le città
se, Delle cose antiche di Roma, che le cit- lo elessero per patrono, esibendo esse a
tà, le comunità ed collegi delle artiche
i lui la loro clientela ed egli a loro la ,

si davano alla clientela de'cittadini roma- sua protezione. Ogni città ordinariamen-
ni più potenti, ch'erano tenuti di conto te eleggeva in Roma un protettore, pi-
e d' autorità in Roma, ivi aveano loro i solilo nella persona di qualche senato-
patroni, ai quali sovente rimetteva il se- re, ed eglino si gloriavano delle cliente-
nato lecontroversiedellecillàe dellegen- le delle città. Era officio del prolettore
ti che aveano in clientela, e ne ratificava il proteggere le città e i clienti in ogni
le decisioni. Anche Appiano, Guerre ci' loro occorrenza , come di difenderli se
vili,dice che ogni città avea in Roma il accusati , e di procurar loro quanto era
patrono; reca le fòrmule col le quali le cit- di maggiorutile e onore. Aggiunge Car-
tà eleggevano patroni, dove osserva, che
i li, che se nel romano governo era neces-
prendevano decreti per la loro elezione sità e costume che ogni città e Munici-

e gl'incidevano in tavoledi rame, faceva- pio (F.) avesse in Roma il suo protetto-
no la tessera ospitale (di che a Ospizio e re, il credere che l'I-
ragionevole cosa è
altrove); mandavano talvolta magistra-
i striapure avesse il suo, essendo in lei e
ti in figura di legati al patrono, col mez- municipi e colonie, ed in fatti avea in Ro-
IO de' quali lo pregavano a permettere ma per patroni i Crassi, già insigne fami-
che fosse posta nella sua casa la tavola glia popolare. Colucci, antichità picene
col decreto di elezione, e che frequente- t. 6, p. 1 06, riporta quanto scrisse sui pa-
mente innalzavano delle statue ai loro pa- troni il conte Macinici li. Egli dice che
troni, come si ricava da Cicerone, da Pli- in due classi ne' tempi antichi si distin-
nio, da Apuleio, dagli scrittori posteriori e guevano! patroni o protettori delle città.
dai monumenti che ci restarono. 1 colle- Furono que' della i/ distinti e primari
gi non solo aveano
e corpi degli artieri i personaggi di Roma, che dalle città non
loro patroni ma talvolta un solo corpo
, solo, ma anche dalle provincie e dalle stes-
o arte avea più patroni, tra 'quali uno il se nazioni venivano eletti in protettori ;
i posto occupava per lo spazio di 5 an-
, così Svetonio in Augusto avverte che i
ni, e questo era chiamato quinquennale, bolognesi erano allora sotto la protezio-
e chi era uscito di carica quinquennali' ne degli Antonii, «Antoniorum clientela
zio: in molte iscrizioni se ne trova fre- antiquitus erant ".Lo stesso autore par-
quente menzione. Leggo in Carli, Delle lando ili Tiberioriferisce »Per Siciliani :

antichità di Capodistria, eh' era princi- quoque et Achajam jam circumductus, et


pai cura d' ogni Colonia (F.) o città con- Lacedeoioniis publice,qui in tutela Clau-
federata (di cui anche a Prefettura), lo diorum erant demandatus; " e Cicero-
scegliersi in Roma un patrono ovvero pro- ne nell'orazione per L. Siila, parlando dei
lettore che vi agisse gli affari suoi; onde Pompeiani, che intorno a lui si vedeva»
Marsiglia ebbe Pompeo e Cesare; Sira- no, dice •» Ex hac frequenlia colonoruoi
:

cusa M. Marcello; Bologna gli Anlouii ; houestiss'unoi •imi homiuum, qui si adsunt
PRO PRO 3 19

(intelligere poleslis) laborant hunc Pa- stìanità. Analoghe nozioni riportai a Cri-
lionum , Defensorem , Custodenti illius stianissimo e Cattolico, titoli dati dai Pa-
coloniae, si in oroni fortuna, atque omni pi ai sovrani di Francia e di Spagna. A
honori incoi umera habere non potue- Difensori ragionai delle diverse specie
runt, in hoc tamen casu,quo afflictus ja- degli antichi difensore prolettori, visdo-
cet, per vos tutari conservarique cu- ,
niini, tutori, avvocati, procuratori (di cui
piunt". L'altra classe dei protettori si co- nel voi. XIX, p. 4o), oltre altre denomi-
stituiva dai più ragguardevoli cittadini nazioni, che proteggevano le città, le chie-
della stessa città, che dopo a ver esercitate se, i monasteri, le parrocchie, i roveri
nella propria patria le più cospicue ma- (V') %
\\ popolo; dissi della qualità de'loro
gistrature ed essere passati per tutti i
,
uffizi nel curare gl'interessi de'loro pro-
gradi di esse, erano dalla medesima a ca- tetti, difendendoli col loro patrocinio dal-
gione di onore eletti e denominati patro- le oppressioni, in giudizio e colle armi,
ni e protettori della slessa. Il medesimo vegliando mantenimento de'privilegi
al

Colucci, Treja illustrata, p. 4°, nell'af- e delle possessioni, massime nella sede va-
feimare in Romolo l'introduzionede'pro- cante. Questi protettori, ad esempio di
tettori e tutori de' plebei, aggiunge che quelli della repubblica romana, de'quali
ancora ai coloni e confederati del popo- parlai a Difensori, furono istituiti e de-
lo romano diede facoltà di eleggersi un putati dai Papi, dai vescovi, dai concilii,
patrono tra'cittadini romani, della cui o» dagl'imperatori e altri principi, a tutela
pera si potessero prevalere nelle occorren- e difesa delle chiese, dellecittà e delle per-
ze, oin Roma oaltrove; quindi parla di C. sone che ne abbisognavano se senza clien-
C'a m u rio procuratore di Augusto e pro- tela o protezione. Inoltre raccontai la dif-

tettore del municipio di Tieia, al quale ferente autorità di questi difensori patro-
i treiesi per decreto de'decurioni eresse- ni, ordinariamente laici, che in seguito
ro nella di lui patria Altidio una statua molti di vennero eredi lari e feudatari del-
con lapide. le chiese, e quindi terminarono per es-
Anticamente Papi dichiaravano pro-i sersi abusati del loro protettorato; onde
tettori della chiesa romana il Patrìzio di il concilio di Colonia del 1 3 o proibì ai
1

Roma (V .), V Imperatore (/'•), o altro so- protettori de'dirilti delle chiese di nulla
vrano, per cui conferivano all'imperato- esigere per le loro funzioni. I Papi po-
re i I Difensore della Chiesa o del-
ti tol odi sero sotto la protezione della s. Sede (F.)
la fede (V.)j ai quali articoli e ne'rela- i Patrimoni, gli Stali tributari (^-), le
tivijComeGERMANU, Placito, ben dichia- Chiese, le Monasteri, gli Or-
Diocesi, i

rai in che consistesse questo protettora- dini religiosi, Luoghi pii, e al tre corpo-
i

to o avvocazia, che gli scrittori nemici o razioni, concedendo ['Esenzione e V Im-


poco favorevoli alla Sovranità pontificia munità {F.), con privilegi e prerogati-
(F.), non poco alterarono a danno della ve. Egualmente molti sovrani accorda-
medesima, confondendo la podestà dele- rono la loro protezione e privilegi a chie-
gata a loro dai Papi, con l'autorità che se, abbazie, città e corporazioni civili ed

pretesero attribuire agl'imperatori. Fino ecclesiastiche. Ne'secoli XIII, XIV ese-


all'estinzione dell'impero romano- ger- guenti ebbero origine le protettone dei
manico, ne'primi del corrente secolo, gli Cardinali {P.), presso il Papa e la sede
imperatori s'intitolavano avvocati della apostolica, di ordini religiosi, chiese e mo-
s. Sede e della Chiesa, massime nelle al- nasteri; di pie istituzioni, come di ospe-
locuzioni che i loro rappresentanti face- dali, confraternite, conservatorii e altro;
vano ai cardinali in Conclave, usando an- di slati e nazioni, o regni e repubbliche,
che la frase di primo monarca della cri- di città, castelli e terre; di stabilimenti
320 PRO PRO
d'istruzione, collegi, università, accade- vrani, vescovi, nazioni, provincie, città e
mie e persino della biblioteca Vaticana ordini religiosi, accorda e assegna loro in
e della cappella pontifìcia; alcuna delle patrocinatori presso l'onnipotente Redei
quali protettone talora i cardinali esalta- re e Signore dei dominanti; essendo la
ti al pontificato sogliono ritenere. 1 moti- chiesa cattolica sotto la protezionedel suo
\i per cui furono istituite siffatte protet- divino fondatore Gesù Cristo, i\e\\a Ma-
tone, si rileveranno nelle descrizioni par- dre di Dio, la B. Vergine Maria, sine la-
ziali che vado a farne, come delle loro pre- be originali concepta, dell'arcangelo s.
rogative e autorità, oltrequantoaccennai Michele, equindi singolarmente de'prin-
nel voi. IX, p. 286 sulle diverse protetto- cipi degli apostoliss. Pietro e Paolo.
i

rie.Tutte queste e altre protettone, tran- 11 cardinal de Luca, parlando della sa-
ne l'eccezioni che farò, si conferiscono dal gra e cardinalizia Congregazione de' riti
Papa per biglietto di segreteria di stato, (J7 .^ avverte che nella medesima si tratta
cuisieguela spedizione -del breve apostoli- delle protezioni delle città, provincie, re-
co, dopo l'accettazionedelcardinaleeletto gni e nazioni, le quali vogliono eleggere
in protettore. Le protettone il Papa le qualche santo per tutelare e protettore,
attribuisce ai cardinali, o per spontanea non potendo ciò fare senza licenza e ap-
volontà o ad istanza di chi ne brama la provazione della sedeaposlolica ossia del
protezione. Accettata la protettoria^ il car- Papa, il quale procede col voto di tale
dinale ne prende possesso di persona se congregazione, come per assegnarne la
in Roma, per procuratore se nello stato celebrazione della Festa (/^.), dell'uffizio
papale o altrove, elevandosi il suo stem- e della messa, e con quale rito. Deve no-
ma sulla porta principale delle chiese, ca- tarsiche santi protettori, Coelestes Pa-
i

se religiose, stabilimenti e palazzi muni- troni, sono di diverse specie, protettori


cipali, nella principale sala de' quali luo- principali, comprotettori e protettori or-
ghi si suole collocare anche il suo ritrat- dinari, secondo la condizione de'quali la
to o dipinto o scolpito. Per le beneme- congregazione de'riti stabilisceil modo di
renze di tanti cardinali protettori, in mol- celebrarne le feste econ quali riti. Nel voi.
tissimi luoghi sono perpetuate le loro be- VII, p. 3 12 riportai come Urbano Vili
neficenze con iscrizioni e busti marmo- decretò che isoli santi canonizzati posso-
rei e con pitture. Il cardinal protettore no darsi in prolettori di regni, città, ordi-

ne'bisogni dei protetti raccomanda al Pa- ni religiosi, ec. ; e che la festa di precetto
pa od a chi si conviene le domande dei si osservasse pei soli protettori principali.
medesimi, e secondo il suo zelo e potere Nondimeno ivi riprodussi alcuni esempi
agisce a vantaggio di chi gode il suo pa- in contrario per ambedue i casi, per par-
trocinio, dei di cui effetti in un gran nu- ticolare indulto de'Pontefìci, e che anco
mero di articoli celebrai le tante memo- le sante possono essere protettrici prin-
rie, avendo notato in moltissime delle cipali. Nel voi. XXXVI, p. 27 notai che
loro biografie quali protettone ebbero : Innocenzo XI confermò l'elezione che i
il novero di quelle de' cardinali viventi vicari apostolici della Cina aveano fatta
si legge nelle Notizie di Roma. Ordina- di s. Giuseppe sposo della R. Vergine in
riamente i cardinali che non risiedono protettore delle loro missioni. Benedetto
nello stato pontificio non hanno protet- XIII dichiarò prolettore degli scolari s.

tone, ed alcuno che vi risiede ama d'es- Luigi Gonzaga della compagnia di Ge-
serne dispensato. Prima di parlare indi- sù, la quale venera per protettore della
vidualmente delle nominate protettone buona fama s. Giovanni Nepomuceno. In
cardinalizie, dirò qualche cosa de'santi moltissimi articoli di stati, regni, ordini
protettori che il Papa ad istanza di so- regolari e altre corporazioni, tratto dei
PRO PRO 32i
oro santi protettori, come delle solen- ctum de Patrono loci, etc. officium
erit
nità e dimostrazioni festive che si fanno c-ri t celebra ndiK» sub ritu secundae clas-
in questa occasione, degne di particolare sis cum octava ab omnibus sacerdotibus
menzione. Fino dai primi tempi le città saecularibus ejusdem.Si vero festum etc.
costumarono battere le loro monete col- eritTitulares tantum ecclesiae parochia-
l'immagine del santo protettore e difen- lis, officium celebrandum erit sub ritu
sore. A Reliquie notai con quanta gelosia primae classis cum octava, ab iis sacer-
le custodiscono le città e i luoghi che le dotibus tantum, qui addicti sunt servi-
posseggono. Pare che dal secolo XI II gli tio i I li us parochialis, et non ab aliis". Se
ordini religiosi ad ogni lovoProvincia^.) siano più patroni o più titolari, il di lo-
abbiano preso un santo per protettore. Di- ro offizio sarà doppio semplice, ma sen-
clich, Diz.sacro -liturgico, nell'articolo: za ottava, perchè questa concede al pa- si

Patrono principale del luogo e titolare trono principale o titolare d'una chiesa
d'una chiesa } dice che differiscono tra lo- soltanto; anzi nemmeno la loro festa sa-
a
ro, poiché patrono è quello che fu elet-
il rà di i. classe. La festa del detto patro-
to primo dall'ordinario insieme col po- no principale, ec. quantunque si escluda
polo, o perchè fu il i.° vescovo del luo- fra le ottave di Pasqua e di Pentecoste
go, o vi fu seppellito, o quai cittadino, e nella settimana santa, ha luogo però
ovvero perchè sovvenne mirabilmente nell'ottava dell'Epifania, la quale esclu-
alle necessità di quel popolo, o per altre de tutte le altre feste di rito doppio. Nel
simili cause. Il titolare poi d'una chiesa giorno poi 8.° dell'Epifania, se cade il
a quella spetta soltanto, sotto la cui in- detto patrono, si trasferisce. Tanta è poi
vocazione fu dedicata. Il patrono riguar- la di lui solennità, che se cade in qual-
da più. chiese, come preso a protettore che vigilia, che si prescriva nel calenda-
da molti cleri e da molti popoli in un so- rio con digiuno di precetto, non si fa al-
lo luogo abitanti, come in una città o in cuna commemorazione della vigilia nel-

una diocesi. Più, il titolare d'una chiesa l'uflizio; nella mensa però
deve digiu- si

è un solo, o se sono più non si prendo- nare, purché non il digiuno si anticipi
no che sotto il nome d'un solo: al con- nel giorno precedente. Questa solennità
trario vi possono essere più patroni d'un ha vesperi intieri, purché non concorra
i

luogo soltanto. Sì fa uffizio di rito dop- colle feste di Gesù Cristo di i." classe o
pio di i .' classe con ottava tanto del pa- della B. Vergine Assunta, ovvero della
trono principale, quanto del titolare di dedicazione della propria chiesa. Le le-
una chiesa. Pernia congregazione de'riti zioni del i.° notturno saranno del co-
decretò: m i.° De Protectore principalis mune, quando non ve ne sieno di pro-
civitatisdebet celebrari officium cum o- prie, e non mai de scriptum occurren-
ctava per civitatem et dioecesim sub ri- te, ad majorem celebrilatem. Del patro-

tu duplici primae classis, tam apud sae- no delle città si deve celebrare l'8.' dal
culaies, quam 3pud regulares utriusque clero secolare, ma non dal regolare, giu-
sexus, sed isti sine octava. Debet fieri in sta i decreti de'riti. I patroni poi meno
tota dioecesi officium cum octava Titu- principali d'un luogo o d'una chiesa si ce-
laris ecclesiae cathedralis, seu patroni : lebreranno sotto il rito di doppio mag-
i.° De Patrono,seuTitulari ecclesiae, de- a
giore senza 8. ; dovendosi attendere al
bet Meri officium sub ritu duplici primae decreto de'riti: » Religiosi nontenentur
classis cum octava a clero ipsi adscripto, recitare dePatronis minusprincipalibus,
etiamsi ecclesia non fu e ri t consecra ta, sed nisi sint descripti in calendario romano,

tantum benedicta: 3.° Si festum pi-aedi- vel dictorurn religiosorum proprio."


VOL. LV. 21
322 PRO PRO
Prole' tori degli ordini e congregazioni rità ". Acconsentì Innocenzo III alla do-
religiose. manda, e il cardinal Ugolino fu il 1 ."pro-
r
L'ordine Francescano (f .)de'm ino- tettore de'frati minori, ad imitazione dei
ri fu ih. "ordine ch'ebbe a prolettore un quali la maggior parte degli altri ordini
cardinale presso la s. Sede, e forse fu il si procurò colfandar del tempo de'car-

i.° ancora a godere questo vantaggio ,


d inali protettori. Alessandro IV del 1 2 54
non essendomi riuscito trovarealtre pro- non volle dare protettore all'ordine fran-
tettone cardinalizie avanti di questa. Nel cescano, riservando per sé questo officio,
voi. XXVI,
p. 5i e 57 dissi che Inno- lo che fece con molta utilità e consola-
cenzo ad istanza di s. Francesco d'A-
III zione dell'ordine. Nel 1279 essendo Pa-
sisi deputò il nipote cardinale Ugolino pa Nicolò III, dice il p. Piatti, il capitolo
Conti in protettore del suo ordine ; al- generale lo su pplicò che si degnasse essere
trettanto fece Onorio III che gli successe protettore o d'assegnargli un cardinale.
nel 1216, mentre nel 227 per morte di 1 Rispose Nicolò HI ch'egli stesso voleva es-
questi divenne Papa il cardinale col no- sere il protettore (secondo la predizione di
me di Gregorio IX, secondo la predizione s. Francesco); ma perchè la regola voleva
di s. Francesco. Anche il Bercastel con- che un cardinale fosse pure prolettore,
viene in questo principio de' cardinali vollesaperechi desideravano si nominas-
protettori di ordini, St. del cristianesi- se, ed avendo inteso il cardinai Matteo

mo t. i4, n.° 373. Egli riferisce che s. Rosso Orsini suo cugino, l'approvò ed a
Francesco ben informato che il suo or- lui rivolto gli disse: Fra tutte le grazie
dine avea de'nemici in Roma, e riceven- e onori che noi vi potremmo fare, nin-
do le lagnanze di molti de' suoi confra- no stimiamo maggiore di questa prote-
telli sulla durezza di alcuni prelati a lo- zione che vi diamo di questo sagro or-
ro riguardo, prese la risoluzione di chie- dine, quale sommamente vi raccoman-
dere allo stesso Innocenzo un protet-
III diamo, acciò lo difendiate e con somma
tore pei fratelli presso il Papa. Il cardi- cura proteggiate; sciogliendosi in lagrime
nal Conti gli avea protestalo in termini che commossero tutti. Ripresoli discor-
espressi di essere tutto suo: questi tor- so soggiunse Vi raccomandiamo que-
:

nato in Roma dalla sua legazione di To- st'ordine, avvertendovi che non ha biso-
scana, impegnò non senza stento l'umile gno che v'intromettiate nel governo, per-
Francesco a predicare alla presenza del- chè non mancano in esso uomini savi e
lo zio Innocenzo III e del sagro collegio; zelanti, che lo reggeranno come convie-
e l'eseguì prodigiosamente, per essersi di- ne: solamente sarà difen-
officio vostro
menticato quanto si era proposto, e con derlo nelle occasioni, e non permettere

tanta forza ed unzione,cheilPapae tut- che dai malevoli gli sia fatta ingiuria o
ta la corte ne restarono commossi, onde torto. Il 2. esempio che trovai sopra di
il Papa ricolmò di carezze dopo il ser- un protettore cardinale d'ordine religioso
mone s. Francesco alla presenza del ni- fu nel 1298, quando Bonifacio Vili diede
pote. Allora ilsantodissea Innocenzolll: la protettoria dell' ordine de' Guglielmiti
«Santo Padre, io sono confuso della tua {V.) al cardinal Boccatniti (f.) o Bocca-
bontà per me e per poveri nostri fra- i mazza. Gli stessi motivi che mossero s.
telli ma mi rimprovererei come tolti
; , Francesco a domandare un proiettore
alla Chiesa, momenti preziosi che noi in-
i presso la s. Sede, determinarono questo e
voleremmo al capo di essa, in mezzo agli gli altri ordini a tenere nella curia romana
importanti affari di cui esso è aggrava- o residenza papale un loro religioso Pro-
to. Accordaci questo cardinale per trat- curatore generale {V-)- Nel 370 Grego- 1

tare i nostri interessi, sotto lu tua auto- rioXI moderò gli abusi de'cardinali pio-
,
-

PB O PRO 3^3
lettori dell'ordine francescano, mediante mente quella de'regolari, e gli altri su-
la bolla Cu nato s Christifideles. Si appren- periori maggiori sogliono molto deferi-
de da Tomassini, De vel. etnov. eccl. disc. re al cardinal protettore, ed a quello mol-
t. i,l.?., ci 1.4,0. 1 1, che Martino V proibì: te cose ri mettere, ed anche appoggiargli
» ne prò ordinimi, religiosorumque, aut la presidenza de' Capitoli (A^.) e delle
personarum particularium protectione, congregazioni generali, quando seguono
Cardinalis aliquid pecunia percipiant, e- in Roma, conforme per la più frequen-
tiam a sponte ofTerenlibus". Il francesca- te pratica suol seguire; ed anche i reli-

no Sisto IV stabili i limiti di tal protezione giosi sogliono fare il ricorso al medesi-
colla bolla Sancta Minorimi religio j fa- mo cardinal protettore, quando si stima-
cendo altrettanto il nipote Giulio II, col- no gravati dal generale o dagli altri su-
la costituzione Exponi. Abbiamo poi la periori : quindi segue cbe la loro autori-
costituzione d' Innocenzo XII, cbe mo- tà sia grande, però non è in tutte le re-

derò l'autorità de' cardinali protettori : ligioni eguale, perchè inalcunesarà mag-
Chrisli/idelium, eleganti mclhodo, et or- giore ed in altre sarà minore, secondo-
dine memoralas confirmat , declami che porti l'introduzione dell'uso, ovve-
ampliai, et ad omnes regularium orili- ro l'ampiezza maggiore o minore delle
nes estendi lab omnibus cardinalibus prò- facoltà, che dal Papa loro si diano. Ed
tectoribus pracmanibus super habendas. auche gran parte ciò dipende dal ge-
in
Riferisce il cardinal de Luca nel Cardi- nio di quel cardinale, imperocché in una
nal pratico cap. 1 5, in cui tratta de'car- slessa religione la pratica frequentemen-
dinali protettori : » Nelle religioni così te dell'età nostra ha insegnato e tut-
dell'ordine monastico come del mendi- tavia alla giornata insegna, che un pro-
cante si può dire cbe sia una cosa gene- tettore ( forse più lodevolmente) mollo
rale, cioè cbe ogni religione o congrega- poco e quasi per nulla s'intrighi, eccet-
zione cbe sia separala dalle altre, benché to in quel che riguardi la prolezione del-
dell' istesso originario istituto , abbia il la religione, ch'è propriamente l'uffizio
suo cardinal prolettore. Ma nelle altre suo ; ed un altro suo predecessore o suc-
degli ordini chericali e militari ( lo ba cessore voglia riconoscere come si por-
r
l'ordine Gerosolimitano, f .) l'uso pitico- tano il cuoco, il canovaio e il portinaio,
mune è in contrario che non l'abbiano. non che superiori i locali o generali o pro-
E di queste protezioni non è proibita la vinciali; anzi intrigarsi ne'fatti de' reli-
moltiplicità in un cardinale, ad arbitrio giosi particolari tra essi, che però non è
del Papa. Regolarmente e di sua natura materia capace d'una regola certa e ge-
questa protezione non dà giurisdizione o nerale. Bensì che disponendosi lodevol-
prelatura nella religione; cbe però giu- mente per le costituzioni e decreti apo-
ridicamente il protettore non si può di- stolici, che le cause de'regolari non deb-
re d'essa prelato o superiore , conforme bano uscir fuori della propria religione,
si dicono il generale, i provinciali e gli ed i vanno compu-
superiori, tra questi
altri superiori locali, consistendo princi- Congregazione de' regolari (P.),
tati la s.

palmente I' uffizio suo nel proteggere e ed anche il cardinal protettore, al quale,
difendere appresso il Papa e nelle s. con- conforme si è detto, molte cose si soglio-
gregazioni cardinalizie, e coi principi e no rimettere, ovvero commettere". Il p.
altri co' quali faccia di bisogno, le pre- Menochio, Sluore t. 3, cent. 1 1, cap. 5 :

rogative e i privilegi della religione, e fa- Consigli dati dal p. Girolamo Piatti al
re il di più che riguardi il suo beneficio, cardinal Flaminio Piatti suo fratello ,
ed acciò non sia oppressa. Ma perchè il circa la prolezione delle religioni. Do-
Papa e le s. congregazioni ,
particola!' po avere riportato quanto disse Nicolò III
3^4 PRO PRO
al cardinal Matteo, il p. Piatti soggiun- golare, Monaco, Monaca, Canonici re-
ge: »Le ragioni per le quali conviene che golari, Religiosi. Dice Novaes nella Sto-
i protettori appunto
si governino con- ria di Giulio III, che questo Papa or-
a
forme sentimento di quel Papa, lai.
al dinò che i religiosi per essere promossi al
è perchè essendo il corpo della religione vescovato abbisognavano anche del con-
composto di superiori e di sudditi, la ra- senso del protettore. Nel voi. Vili, p. 2i5
gione vuole che questo buon concerto riportai che dopo l'elezione de'nuovi ge-
non s'interrompa o guasti , altrimenti si nerali, i cardinali protettori insieme ai
scomporrebbe tutta la costruzione della religiosi li portavano a baciare il piede
fabbrica, se chi non è superiore s'inge- al Papa nella cappella pontificia e seden-
risse a comandare e ordinare nella reli- te in trono, i protettori prendendo il luo-
a
gione. 2. I cardinali per molto virtuosi go in cui siede il cardinal i.° prete: ciò
che sieno e prudenti, ad ogni modo non avea luogo dopo la funzione , ed ordi-
essendo stati religiosi, non possono così nariamente dopo il canto del vespero.
bene sapere quello che alla religione e a Nelvoi. IX, p. 37 dissi che il cardinal
i

quelli che in essa vivono sia spediente e protettore degli Olivetani invita il s. col-
utile, ovvero al contrario inconveniente legio e Io riceve alla cappella cardina-
e dannoso, quanto lo sanno e intendono lizia di s. Francesca Romana; a p. i4r
a
i prelati delle medesime religioni. 3. Non che il cardinal protettore del collegio dei
possono i cardinali protettori avere tan- conventuali di s. Bonaventura invita e
ta cognizione delle qualità de' soggetti riceve i cardinali per la cappella cardi-
particolari, quanta ne hanno superiori, i nalizia in onore di tal santo; a p.i46 che
che con il lungo tratto intimamente li il cardinal protettore delle monache e
hanno conosciuti. 4'" Grande inconve- Conservatorio dis. Caterina, per la cap-
niente seguirebbe e danno alle religioni, pella cardinalizia per tal santa, invita e
se i religiosi si accorgessero di poter a- riceve il sagro collegio. Pio VI fu protet-
vere adito al protettore e col favore di tore dell'ordine de'predicatori. Pio VII
lui potersi sottrarre dall' ubbidienza e assunse le protettone della sua congre-
correzione del suo prelato regolare, per- gazione cassinese, dell'ordine de'predica-
chè così sarebbe indebolito il vigore del- tori, della congregazione del ss. Reden-
la disciplina, e sarebbe aperta una gran tore, e del conservatorio e monache di
porla alla rilassatezza dell'osservanza. s. Dionigio alle 4 fontane.
Non doversi dar facile ascolto alle dela- Riporterò qualche esempio de' solenni
zioni e querele senza ragione, lasciando possessi presi dai cardinali protettori de-
che provinciali provvedano ai disordi-
i gli ordini regolari o di qualche monaste-
ni, ed il generale o capitolo se riguardas- ro di monache, che desumo dai Diaridi
se i provinciali; dovendo sempre il pro- Roma, onde rilevarne l'ordinario ceremo-
tettore lasciar che le cose procedano per niale, e le variazioni secondo i luoghi e
la via ordinaria, senza intromettersi e gli non sono
ordini, le cui particolarità
turbare il governo de' prelati regolari. senza interesse, massime in argomento del
Che non po-
se le cose fossero ridotte a quale forse niuno si occupò. Nel n.° 1 5i 1

tersi dovrebbe tro-


rimediare, allora si dell' anno 1786 si riporta la descrizione
vare l'opportuno provvedimento con mo- del possesso preso dal cardinal Boncom-
derazione e maniera, che tutto si regoli pagni segretario distato,della protettoria
e riformi conforme all'istituto dell'ordi- di tutto l'ordine de' Cappuccini (P .), con-
ne, con scegliere dalla medesima religio- feritagli con Molo-proprio di PioVl. Por-
ne i meritevoli per la riforma". V. Men- tatosi alla loro chiesa con nobile treno
dicatiti, Ordini religiosi, Disciplinare- (preceduto dai servitori a piedi coll'om-
PRO PRO 32 5
brellino e ildecano alla portiera), si tro- relazioni de' possessi presi dal cardinal
varono alla portiera della carrozza il p. Braschi nipote di Pio VI, delle protet-
guardiano del convento coi segretari del tone della congregazione camaldolese e
p. generale, e fra il suono della banda mi- di tutto l'ordineFrancescano, attribui-
litare entrò in chiesa, ove ricevè l'asper- tegli dallo zio. Col treno di fiocchi e in a-
sorio dal p. generale, che era alla testa bito si condusse alla chiesa di s. Romualdo
del definitorio generale e provinciale. Do- de' Camaldolesi (F.), donde ascese al con •
po P adorazione del ss. Sagramento il , tiguo ospizio, ricevuto dal p. ab. procu-
cardinale por tossi in coro tutto nobilmen- ratore generale alla testa de' superiori e
te parato con damaschi e velluti, con fran- monaci della congregazione. Assiso in tro-
gieelrined'oro; ed assisosi sulla sedia sot- no con dossello e senza baldacchino, per
to baldacchino, e lettosi dal maestro delle non potersi erigere nelle case de'regola-
ceremonie il breve con cui il Papa lo de- ri, fu letta la bolla di destinazione al pro-
putava protettore, ammise all' amplesso tettorato; indi il cardinale ricevè all'am-
il p. generale ed superiori, al bacio del-
i plesso il p. procuratore, e al bacio della
la porpora i chierici ed i laici, mentre si mano gli altri. 11 p. ab. procuratore pre-
sparavano salve di mortari (di questi spa- sentò al protettore un prezioso reliquia-
li trovai diversi esempi ne' Diari, sia pel rio con entro un pezzo d'osso di s. Gre-
possesso delle protettone, sia al giungere gorio I,ed un commentario della propria
del cardinal protettore nella chiesa ove congregazione,facendo dispensare un lau-
si solennizzava la festa). Indi il cardinale to rinfresco adattalo a) tempo quaresima-
fece un discorso latino ai religiosi, in cui le. Collo stesso treno il cardinale in altro
dimostrò il suo contento, perchè alla na- giorno si portò al conventodi s. Maria in
turale propensione sua e di tutta la fami- Araceli ( la chiesa ha il suo cardinal li-
glia pei cappuccini, ora vedevasiaggiun - tolare, nondimeno si rileverà da altri ca-

to P aggradilo titolo di loro protettore, si che in altre simili i protettori degli or-
confidando che nelle ardue incombenze dini le visitarono) ricevuto dal p. procu-
affidategli dal Papa , gli avrebbero colle ratore generale e dagli altri superiori e
loro orazioni impetrala da Dio la neces- religiosi del convento , ed accompagnato

saria assistenza. Rispose il p. generale, di- nella biblioteca nobilmente fatta ornare
mostrando l'obbligazione che professava per uno speciale riguardo al nipote del
la povera religione de'cappuccini al Pa- Pontefice, ed ivi accolto dal p. generale.
pa, per averle dato un si degno protet- Si lesse il breve, il cardinal fece la con-
tore, e l'obbligazione che professava lo sueta allocuzione, ed ammise all'abbrac-
stesso ordine al cardinal protettore per cio il p. generale e superiori dell'ordine,
aver accettato tal caritativo impiego. Di ed al bacio della porpora gli altri religiosi.
poi il cardinale si portò alla cella del p. Il p.guardiano del convento gli offrì una
generale, ove amàbilmente si trattenne al- mappa di fiori finti con l'immagine in se-
quanto con esso e coi primari dell'ordi- ta di s. Francesco, ed altro religioso una
ne; indi parti dal convento (si suole fare lunga ed erudita iscrizione. Quindi il car-
un'abbondante limosina a' poveri). No- dinale passò al convento de' ss. Cosma e
terò, che nel n.° 117 del Giornale di Damiano del Ttrz' ordine di s. France-
Roma, descrivendosi egual possesso del sco , ricevuto a suono di banda di stru-
cardinal Fornari , si aggiunge, che fu menti dai superiori e religiosi. In una sa-
cantato il Te Deum, e che il cardinale lavagamente apparata il cardinale si as-
diede la benedizione, visitando poi nel- sise nel trono; quindi fu letto il breve, e
le celle i cappuccini infermi. Nei n.i 1272 pronunziata dal cardinale l'allocuzione,
e 1278 dell'anno 1787 si leggono le rispose con altra il p. generale, che pie-
òj.u può P lì O
sento al cardinale le reliquie de'ss. Fran- esatta osservanza delle proprie regole e
cesco, Cosma e Damiano, e fece servire il costituzioni; animò giovani
i studenti al-
rinfresco proporzionato al digiuno qua- onde porsi
la pietà e all'indefesso studio,

resimale. Nel u.°66 dell'annoi 8 16 si ri- in grado d'essere utili all'ordine, e alla
porta il possesso del cardinal Albani de- Chiesa nel sostenerla contro chi preten-
stinato da Pio VII protettore dell'ordine deva abbatterla, non che a giovarei pros-
de Servì di Maria (f.). Alla porta della simi. Vennein seguito cantalo il Te Deum
chiesa di s. Marcello il p. vicario genera- in ringraziamento al Signore, terminalo
le ricevè il cardinale, coi religiosi anche il quale e col medesimo nobile treno il
degli altri conventi dell'ordine esistenti in cardinale si restituì alla propria residen-
Roma. Dopo breve orazione al ss. Sagra- za, accompagnaloalla porta delconvenlo
mento, il cardinale sali nella libreria del e alla carrozza dal p. generale, dal p. pro-
propinquo convento nobilmente addob- curatore generale e dagli altri religiosi.
bata, ed ivi lettosi il breve del Papa e ri- Ne'seguenti Diari dì Roma dei 843 sono 1

cevuti gli omaggi del p. vicario e religio- riportati i possessi delle protettone con-
si, il cardinale nell'allocuzione rammen- ferite da Gregorio XVI. Nel n.° i quel- i

tò con lodi la storia della fondazione e la Acton dell'ordine della


del cardinal
progressi dell'ordine e degli uomini insi- Penitenza (V.), che portatosi nella chie-
gni in esso fiutiti , ed in seguito mandò sa di s. Maria delle Grazie,dopo orato, a-
ai religiosi un sontuoso presente di com- scese al trono, fece leggere il breve, ri-

mestibili da potersi godere da loro per cevè l'atto di ubbidienza dalla religiosa
più giorni (ordinariamente si manda li- famiglia, e cantatosi l'inno Ambrogiano
na vitella e altro, secondo il numero dei e le litanie Lauretane, il cardinale com-
religiosi e la generosità del protettore ;
parti la benedizione col ss.Sagramento.
altri offrono qualche arredo o paramen- Passato nel convento, il cardinale con pa-
to sagro). Nel n.°3o dell'annoi 838 è de- terna e commovente allocuzione animò
scritto il formale possesso preso dal cardi • i religiosi a corrispondere con zelo alla
nal Brignole,datodaGregorioXVIa pro- loro vocazione e a promuovere sempre
tettore del 3.° ordine di s. Francesco. 11 più il decoro del loro santo istituto. Nel
cardinale fu ricevuto sulla porta della n.° 12 vi è il possesso della protettoria
chiesa de'ss. Cosma e Damiano dal p. ge- del cardinal Acton della congregazione
nerale Conticelli coi religiosi del conven- Cassìnese (Z7".), concessa dal Papa ad i-
to. Venerato il ss. Sacramento, passò nel stanza del p. ab. procuratore generale.
convento, ove in una cappella inchinata Il cardinale corteggiato da due prelati
la Croce e assiso in sedia fece ad alta vo- in abito si portò nelle ore pomeridiane

ce leggere dal maestro delle cereraonie al monastero di s. Calisto, ricevuto alla


pontificie il breve; quindi ricevè all'am- porta dai monaci e dal p. ab. procura-
plesso il p. generale, al bacio dell'anello tore generale e abbate di governo dello
il p. procuratore generale e i religiosi sa- stesso monastero, ed accompagnato al-
cerdoti, al bacio della porpora i laici. Di- l'aula capitolare ornata dignitosamente
poi il p. generale diresse al cardinale pro- con damaschi e con magnifico trono. In
tettore un breve discorso, esternando in esso il cardinale si assise per sentire la let-

nome dell'ordine il gradimento perla ot- tura del breve apostolico, in cui colle pa-
tenuta grazia sovrana nella di lui perso- role più onorevoli e benigne era espres-
na, cui raccomandò sé e l'ordine. Il cai- sa la pontificia adesione di porre sotto il

dinalccon riposta desunta dalla s. Scrit- valevole patrocinio d' un porporato ri-

tura commendò il regolare istituto, im- eolmo d'ogni virtù l'intero ordine bc-
pegnò gl'individui di esso alla piena ed uedelliuo cassi nese. Alla quale lettura le
PRO PRO 32 7
ce seguilo l'allocuzione italiana del cardi- tato il possesso del cardinal Castracane,
nale, che commosse il cuore di tutti pel- della congregazione de' Canonici regolari
le espressioni tutte piene di dolcezza e di Lateranensi (V.) , a richiesta del defini-
spiritoveramente evangelico; per le di- torio generale concesso in protettore da
mostrazioni di zelo in ogni cosa che po- Gregorio XVI. Il cardinale in compagnia
tesse influire allo splendore dell'ordine di 3 prelati fu ricevuto alla porta della
monastico ; e per le savie considerazioni canonica di s. Pietro iti Vincoli da tutta
dette con bello stile oratorio intorno alle la comunità religiosa, e passato nelle de-
glorie del benemerito ordine. Il p. ab. corate stanze della procura generale, se-
procuratore rese ossequiose azioni di gra- dendo in trono dopo la lettura del bi-
,

zie al Papa per aver concesso un tanto glietto di nomina della segreteria di sta-
porporato a vigile protettore, e a questi to, recitò uà gravissimo discorso allusivo
per essersi compiaciuto corrispondere ai alla circostanza e onorevole per la con-
desideri dell'ordine. Indi egli e 3 altri p. gregazione. A questo fece dignitosa rispo-
abbati furono dal cardinale ammessi al- sta il p. ab. vice- procuratore generale, che
l'abbraccio, ed i monaci al bacio dell'a- descrivendo i benefizi recati al suo ordi-
nello cardinalizio. Nel n.° 58 è descritto ne dal defunto protettore , mostrava le
il possesso del cardinal Corsi protettore più vive speranze nella sapienza e nelle
della congregazione de' Vallombrosani ottime disposizioni del successore. Rice-
(f^.). Il cardinale col seguito di 3 prelati si vuto il cardinale il consueto omaggio di
portò al monastero di s. Prassede, rice- tutta la comunità, in altra sala, ov'erasi
vuto alla porteria dal p. ab. di governo eretto un altare , si cantò il Te Deuin,
del monastero medesimo, e da altri ab- dopo il quale il cardinal si trattenne be-
il p. procuratore generale,
bati, fra'quali nignamente coi religiosi canonici regola-
in uno monastica famiglia. Nel salo-
alla ri, coi capi di vari ordini regolari e con
ne decorosamente parato e con trono, ove altre distinte persone, che si sogliono in-
si assise il cardinale, il p. priore lesse il vitare in queste solennità. Nel n.° 4o del-
biglietto di nomina alla protettoria, ed a l'anno 1847 s riporta il solenne possesso
'

nome della congregazione pel procurato- del cardinal Ostini perla protettoria del-
re generale di essa indirizzò al porporato l'ordine Cisterciense[ V.) t per nomina del
paiole di comune esultanza e di amplis- regnante Pio IX. Con treno il cardinale
sime azioni di grazie. A queste il cardi- si portò nel monastero di s. Bernardo, ed

nale rispose con senno e zelo addimo- , assiso in trono in ampia aula interna e
strando il suo gradimento, ed animando facendogli corona tutti monaci, dopo il
i

ireligiosi vallombrosani a seguir gli esem- consueto atto di fedele sudditanza, rivol-
pi di virtù e di applicazione ad ogni ge- se loro un affettuoso discorso, e per 1' a-
nere di studi, dati dai loro padri sotto il morechegli portava dichiarò che sempre
vessillo del s. Istitutore. Ammise di poi gli avrebbe protetti. Il p. ab. visitatore

all'amplesso gli abbati, al bacio dell'anel- maggiore,ringraziato il Papa pel benefizio


lo i monaci., al bacio della porpora i con- di aver concesso sì illustre protettore, lo-
versi, terminando la ceremonia col pren- dò questi e chea vrebbe certamente adem-
dere dalle mani del p. ab. superiore il li- piuto a tutti que'sacri doveri, che sono gli
bro della regola di s. Benedetto, colle co- attributi necessari d'un sincero e operoso
stituzioni di s. Gio. Gualberto istitutore proteggitore. Intuonatosi il Te Deum dal
della congregazione. Indi calò nell'atti- p. ab. presidente generale, il cardinale con
gua chiesa e comparti la benedizione col tutti i monaci processionalmente reca-
Santissimo , esposto pel triduo di detto ronsi alla vicina cappella, ed ivi il protet-
santo. Nel u.° 76 dell'annoi 844 è ripor- tore a tulli impartì la trina benedizione.
-

3*8 PRO PRO


Anche le congregazioni e monasteri di vitella mongana viva. Nella suddetta chie-
monache hanno il cardinal protettore ,
sa i cardinali prolettori hanno consagrati
così i loro Conservatorii^.), presiedendo diversi vescovi; tra' benefattori protetto-
alle elezioni delle abbadesse e superiore. ri di queste monache ricorderò Clemente
^'.Clausura e Religiosa. Pel possesso ri- XII, che da cardinale n'era stato protet-
porterò esempi per quelli del monastero e tore.
chiesa delle agostinianemonache dei ss.
Protettori d'imperi, regni e nazioni.
Bambino Gesù ( V.) di Roma. Nel n.° g3o i

del Diario di Roma del 793 si legge, che i Dice il Plato, De Cardinalis p. 370,
avendo Pio VI fatto loro protettore il car- che leprotletoriede'regni sembrano con-
dinal Zelada 3 questi in abito e treno si sàgrate dalla gerarchia celeste, di cui è
condusse a detta chiesa, ove venerato Ge- copia l'ecclesiastica dappoiché abbiamo
:

sù sagramentato, si pose poscia a sedere da Daniele, io, e dall' Apocalisse, 2 e


sotto piccolo trono con dossello presso 3, che la Persia ha il suo Angelo protet-
l'altare maggiore, e lettosi biglietto di il tore {V. Coro degli Angeli, ove parlo di
nomina, le monache due a due si porta- s. Michele protettore primario della Chie-

rono a baciargli la mano, e le converse sa e di diversi ordini religiosi, e de' ss.

la sagra porpora ; ciò fatto il cardinale Angeli da Dio posti a nostra custodia e
intuonò il Te Deum ed in fine benedì , protezione); così Smirne e Laodicea era-
la comunità religiosa eil popolo accorso, no protette dal proprio Angelo presso il
passando quindi nel monastero. Nel n.° trono di Dio. Vari Papi econcilii rego-
2060 dell'anno 794 il nuovo protettore
1 larono il patrocinio de'cardinali sui re-
delle monache del monastero di Palesili gni e nazioni presso la s. Sede e l'augusto
na, cardinal Doria, deputò a prendere per suo Capo, avendo un tempo fallo a gara
r
lui il possesso mg. Graziosi vescovo d'A- col tributo del Denaro di s. Pietro (f^.),
nastasiopoli, vicario generale di tal dio- e col dichiarare i \ovo Slati tributari del-
cesi, il quale celebrò la messa nella loro las. Sede (F.). Nel voi. IX, p. 284, di-

chiesa di s. Andrea e poi intuouò il Te mostrando la sublimità della dignità del


Deum. Nel n.°i 16 dell'anno 1802 si di- cardinalato, vi compresi l'antica onore-
ce, che per morte del cardinal Zelada, Pio volissima e grave rappresentanza de'car-
VII die per protettore alle monachediRo- dinali nell'essere richiesti dai sovrani,
ma il cardinalRoverella, il quale si portò a dalle repubbliche e dai magistrati muni-
prenderne il possesso formale, ricevuto cipali per protettori presso il Papa e la
r
Milla porta della chiesa da mg. Riganti e sede apostolica degl'imperi, di legni, di
dagli altri deputati del monastero. Dopo stati, di città, quando i monarchi e le
avere orato avanti Gesù sagramentato, il nazioni invocavano il sommo Pontefice
cardinale si trasferì all'altare maggiore, arbitro ue'loro più grandi interessi, an-
ove postosi a sedere avanti il dossello, fu che a patrocinio de' sudditi e de' popoli
letto il breve di nomina; indi ammiseal- pei loro bisogni, precipuamente di que-
i'amplesso i deputati, al bacio della ma- gP individui che si recavauo nella curia
no monache, al bacio del lembo della
le romana, cioè ove risiedeva il Papa. Sic-
porpora le converse, e poscia diresse al- come questa protezione riusciva potente
la comunità un ben concepito discorso. ed efficace, essendone insorti non pochi
Dopo aver inluonato il Te Deum, per la abusi, dissi che Urbano VI del 378 vol- 1

sagrestia entrò nel monastero , ove pre- le porvi un freno nelle provvisioni, pen-
murosamente volle informarsi degl'inte- sioni e doni che ricevevano i cardinali
ressi del medesimo, e tornato a casa man- protettori, talvolta con pregiudizio della
dò in dono un gì ossopcsce ombrina euua Chiesa e della giustizia, dai principi, dui-
PR O PRO 329
le comunità, dalle persone ad cs.se appar- nal d '
Eslouteville e del cardinal Borgia
tenenti. Ricordai che Martino V fin dal de Montreal, e che Leone X avea con-
1 4» 7 dichiarò la sua disapprovazione su fermata questa determinazione : >» Gli
cjueste protettone, e poi proibì le protezio- ambasciatori de'principi, creati cardinali,
ni cardinalizie in favore de're e de'princi- cessino d' essere ambasciatori {?.), per-
pi, acciò fossero liberi i cardinali nel servi- chè diventano altrettante membra misti-
re la chiesaromana e il Papa; che Alessan- che del sommo Pontefice ". Di più l'Ar-
dro VIsu questo delicato punto rinnovò i taud riporta il seguente dispaccio del se-
rigori de'predecessori, e che Leone nel X gretario di stato cardinal Consalvi. » Un
concilio generale di Laterano V regolò cardinale fa parte del sagro collegio; e
siffatte protettone cardinalizie di princi- da questo procede che presso la Corte di
pi e comunità. L'influenza molte volte Roma {Jr.: osserva Artaud che mentre
pregiudizievole, per servire il sovrano del Consalvi usava questa espressione, il car-
di cui regno erano protettori, esercitata dinal Pacca nelle sue Memorie fa le me-
ne Conclavi) per l'Elezione o Esclusiva raviglie perchè i ministri esteri si giovino
de' Papi, dai cardinali protettori, ed a della stessa espressione) non è permesso ad
seconda delle istruzioni che aveano da un ambasciatore di spiegare il suo carat-
loro o dagli ambasciatori, si può osser- tere pubblico (con l'Ingresso solenne in
r
varla in quegli articoli, segnatamente Roma, f .) e d'ottenere una udienza pub-
quando riunirono la qualifica di amba- blica dal santo Padre, se oltre alle lettere
sciatori col nome di ministri presso la s, di credito indirizzate al sommo Pontefi-
ifc/ede'medesimi monarchi. Artaud nel- ce, egli non è latore delle lettere che l'ac-
la Storia di Pio VII, t. i, p. 293, par- creditano individualmente presso ciascun
lando della destinazione del cardinal cardinale, lettere che deve presentare
Fesch(F.) in ambasciatore della repub- egli stesso in una visita pubblica di for-
blica francese, per destinazione del nipote malità al cardinal Decano {V.\ Ciò po-
Napoleone, dice ch'era forse questa la pri- stole un cardinale potesse prendere pub-
ma volta che la corte di o Roma si affli"- blicamente il titolo di ambasciatore, sa-
geva nel vedere un cardinale succedere a rebbe allora nella medesima persona e
Cacault ministro laico. Artaud tutto di- nel medesimo punto l'attivo ed il passivo,
volo di questo ultimo e informatissimo il che si oppone ad ogni regola. Il cere-

di nostre cose, volle ignorare i tanti pre- moniale de'pubblici ambasciatori è fissa-
cedenti esempi, anche recenti di Francia to con una etichetta ed una regolarità
stessa. Aggiunge, che quanto al titolo di tali, che nel corpo diplomatico {V. Di-

ambasciatore la corte romana reclamò ,


plomazia) non ammettono eccezione al-
sostenendo che nessun cardinale avea cuna. Queste regole non potrebbero più
preso giammai questo titolo, e facendo osservarsi se fra'pubblici ambasciatori si

osservare che mg. r Rochechoart vescovo, ritrovasse un cardinale ; poiché le regole


ch'era ambasciatore in Roma nel 1761, e le onorificenze dovute alla dignità car-
pubblicato cardinale a*2 3 novembre, ces- dinalizia sarebbero in contraddizionecon
sò d'essere ambasciatore e prese il titolo quelle dovute alla rappresentanza di un
di ministro plenipotenziario. governo Il ambasciatore. Dietro questa riflessione il

pontificio, dice Artaud, s'appoggiava ad cardinal Fesch non può essere che mini-
una decisione del concilio di Basilea, sess. stro plenipotenziario". Conchiude Ar-
2 3, De qualit. cardinal.) che proibisce taud: » E questo in fatti era il titolo che
ai cardinali di prendere il titolo di am- prendeva allora il cardinal Fabrizio Ruf-
basciatori, anche del loro proprio sovra- fo j ed a' tempi del cardinale de Bernis
no; si citava inoltre l'esempio del cardi- questo augusto abbassamento era stato
VOL. LV. 21*
33o PRO PRO
spinto ancor più. in là, poiché quel car- della cattedrale di Brugnato e della in-
dinale si dava il solo titolo d' incaricato signe collegiata di Seslri, della chiesa col-
degli affari di Francia". Trovai opportu- legiata diPorto Maurizio, del santuario
no riportare qui questo importante docu- di s. Remo, della con-
Nostra Signora in
mento, sia per i rapporti che vi furono gregazione de'preti missionari di s. Carlo
tra i cardinali protettori degli stati este- in Savona, del monastero delle monache
ri, anche protettori delle corone, e
detti benedettine di Lapo diocesi di Fiesole ;

gliambasciatori di queste, onde nelle loro il cardinale Spinola è protettore del ca-
assenze o impotenze ne funsero le veci ; pitolo della cattedrale basilica di Parma:
sia per avvertenza che talvolta seguendo altre simili protettone tiene in Firenze
gli storici qualificai col titolo di ambascia- e in Fiesole il cardinal Corsi, per non

tori iessendomi di frequente


cardinali, dire di altri.Fino al declinar del secolo
avvenuto, come notò Artaud sul vocabolo passato aveano cardinali protettori V Im-
Corte di Roma, che mentre gli uni ne- pero, gli stati Austriaci, Francia, Spa-
ganoun titolo, una qualificagli altri l'ac- gna, Portogallo, due Sicilie, Sardegna,
cordano, essendo del pari ambedue au- Polonia, ec. l' aveano ancora regni a-
: i

torevoli. Osserva Parisi, Istruzioni, t. 2, cattolici, ma a cagione de collegi o altri

p. 1 5i, parlando della consuetudine col- stabilimenti nazionali. Talvolta i cardi-


la quale sovrani cattolici deputano in
i nali furono protettori di qualche cantone
Roma un cardinale col titolo di protet- cattolico della Svizzera, ed il cardinal
tore, che questi sogliono essere per lo più Cappellai'!, poi Gregorio XVI, nel luglio
nazionali, sebbene molti furono scelti 1 827 accettò di essere protettore di quel-
anche romani, co-
tra 'cardinali italiani e lo de'Grigioni. Dice Parisi, Istruzioni l.

me i cardinali Scipione e Francesco Bor- 2, p. 52, che i cardinali per le protetto-


1

ghese che furono protettori dell'impero, rie delle corone solevano tenere un se-
ed altri a'nostri tempi (1785). Talvolta gretario nazionale a parte, benché sotto
i cardinali protettori d' un regno ne fu- Innocenzo X il cardinal d'Este protettore
rono anche ministri plenipotenziari,
i di Francia operò colla corte in maniera
come due Sicilie il cardinal
lo fu delle che il suo proprio segretario servisse an-
morto 11^1789, il quale per un
Orsini, che per gli affari della protettoria. An-
tempo fu contemporaneamente protet- ticamente l'aveano pure altri regni, co-
tore interino della corona di Francia. In me Inghilterra, Irlanda, Scozia3 ec. Di-
pari tempo un cardinale fu protettore di verse prerogative proprie de' cardinali
regni e stati diversi, come il cardinal Al- protettori delle corone V esercitano gli
bani morto nel 1 834 protettore della
, ambasciatori ed i ministri diplomatici, sia
oanone Auslriaca,e degli antichi e nuovi nelle chiese, ospedali e ospizi nazionali,
slati del re di Sardegna, non che della che in altro, come rimarcai in detti ar-
1«pubblica di s. Marino. Al presente di ticoli o in quelli degli stati e regni. Nel
questa è protettore il cardinal Macchi, e voi. IX, p. i43 notai che per la cappella
degli stati sardi il cardinal Lambruschini. cardinalizia di s. Luigi IX redi Francia,
Qualche cardinale è protettore di alcu- il cardinal protettore della corona o il

na congregazione religiosa, confraternita cardinal ministro invitava e riceveva i

o capitolo, ancorché non sieno nello stato cardinali; in sua mancanza supplisce il

pontificio; come il cardinal Lambruschi- cardinal decano, ricevendo però insieme


ni che lo è della congregazione degli obla- all'ambasciatore o ministro. Ne' voi. I,p.
ti di Maria Vergine fondata in Pinero- 3o6, XLl,p. 290, dissi che i cardinali
lo; il cardinal Brignole della confraternita protettori di Polonia e degli Armeni no-
delle s. Stimmate in Firenze, dc'copiloli minavano un individuo per fare da pel-
-

PRO PRO 33i


leprino o apostolo alla lavanda de' piedi se e lo effettuò. Inoltre i cardinali protet-
che fa loro il Papa nel giovedì santo, cui tori trattavano ne'concistori gli affari del-
poi imbandisce la mensa e serve, spet- le corone, massime prima che fossero isti-

tando ora la nomina a quelli ivi notati. tuite le Congregazioni cardinalizie (/'.)

Leggo ne'n.i 57ge58o de Diaridi Roma da Sisto V (con che volle rimuovere e-
dei 1721, che permorte di Clemente XI ziandio gli abusi de'cardinali protettori,
e per parie de'sovrani delle loro corone che toccai nel voi. XV, p. 216), e pro-
fecero al s. collegio le condoglianze i car- ponevano tutte le chiese cattedrali, mo-
dinali protettori , Gualtieri d'Inghilterra nasteri nullius e benefìzi maggiori con-
(cioè pel re cattolico Giacomo HI resi- cistoriali (che qualificai pure nel voi. XV,
dente in Roma) e incaricalo d'affari di p. 2 3o), che erano sotto le loro protetto
sua maestà Britannica, Conti di Porto- rie, tanto elettivi, che a nomina o pre-
anche l'ambascia-
gallo (sebbene le facesse sentazione, e ne ricevevano emolumenti,
tore de Mel|o), Albani di Polonia, Allann confermati da Sisto V e altri Papi. In as-
comprotettore di Germania, de' regni, del- senza de'cardinali protettori delle corone,
le provincie e domimi ereditari di casa il proporre in concistoro le loro chiese era
d' Austria, e ministro dell'imperatore, qon incombenza del cardinal Camerlengo del
allocuzione che ivi si riporta. Dagli slessi s. Collegio^. ).Ma Clemente XI non po-

Diari di Roma rilevo che cardinali pro- i tendo tollerare che un cardinal prolet-
lettori solevano presentare al Papa la pri- tore d'un regno o repubblica talvolta pro-
ma volta il nuovo ambasciatore, con quel ponesse in concistoro un numero mag-
ceremoniaie che riportai nella biogra- giore di vescovati e abbazie del Papa
fìa del cardinale Luigi Prudi, parlando stesso, incominciò a proporle lui; in che
dell' ambasciatore di Venezia, tenendo- fu imitalo da'successori. A tenore delle
si eguale ceremoniaie per altri amba- disposizioni di Gregorio XI V e di Urba-
sciatori, come per quello di Portogallo. no VIII, i protettori facevano i processi
Nella Cronaca della venuta in Bologna domandandone prima licenza
agli eletti,
di Clemente VII e Carlo V} con note del al Papa per supplica o verbalmente, in
Giordani, a p. 99 e 08, 1 si dice che per ossequio della suprema di lui autorità,
asserzione con giuramento delle prodotte trattandosi di doverli compilare in Roma.
testimonianze del cardinal Accolti protet- Ma proponendo lo stesso Pontefice, i pro-
tore di Spagna, in favore dell'imperato- cessi li faceva l' Uditore del Papa, essen-
re Carlo V, Clemente VII ordinò in con- do regola generale di formarsi i processi
cistoro, presenti i cardinali, la coronazio- sempre avanti il ponente o relatore. Di
ne colla corona di ferro, che eseguì. Indi conseguenza con proporre il Papa tutte
nel pubblico concistoro tenuto a'?.!) feb- le chiese cessò ne'prolettori eziandio l'in-
braio i53o il cardinal Accolti nella sua gerenza de'processi./^. Concistoro, Pro-
dignità di protettore della Spagna pre- posizione, Chierici del s. collegio o na-
sentò nuova istanza, come avea fatto per zionali, de'quali parlo pure nel voi. XV,
l'altra coronazione, acciocché fosse rico- p. 23 7 .

nosciuto Carlo V per legittima elezione 11 cardinal de Luca, nel Cardinale


imperatore, allegando che per atti bene- pratico, cap. 1 5, n.°i6, ecco quanto dice
meriti del monarca dalla Santità sua non delle protettone de'cardinali. «L'officio
solo gli fosse conceduta l'imperiai corona, di protettori di regni e nazioni propria-
ma eziandio per le mani di sua Santità mente consiste nel promuovere in con-
venisse solennemente coronato. Dal Papa, cistoro (pubblicò l'opera avanti Clemen-
inteso il parere de'cardinali, fu determi- te XI ), ed altrove, dove abbisogna, ap-
nalo che nel modo richiesto s'iucoronas* presso il Papa, il s. collegio e altri, gì' in-
332 PRO PRO
teressi e le prerogative di que' regni e dinal de Luca, cap. 8., n.° 6, rammenta
principati, de'quali s'ha la protezione; sì a'cardinali i sagri obblighi della loro su-
che sono come una specie di promotori blime dignità, i giuramenti o Professio-
ne' collegi, ovvero di ponenti ne' tribu- ni di fede [V.) fatti, e quanto debbono
nali, come più informali de' costumi, dei alla s. Sede e al supremo suo capo, onde
privilegi e delle prerogative. E partico- nel procurare i vantaggi de' principi e
larmente per la più frequente pratica nazioni, il loro patrocinio non deve per
consiste tale officio nel proporre nel con- nulla vulnerare i riguardi, che devono
cistoro quelle chiese metropolitane, o avere sempre presenti alla loro duplice
cattedrali, o monasteri, così di qua, co- e gelosa qualifica di assessori e consiglie-
me di là da'monli, le quali si provvedo- ridel supremo giudice , eh' è il Papa ;

no a nomina o presentazione o postula- onde disdirebbe 1' uffizio di partigiano,


zione di quel re o principe, o veramente avvocato o procuratore delle parli.
ad elezione o postulazione de' capitoli ;
Protettori di città, terre e castella.
sicché conforme nelle altre chiese, le
quali sono di libera provvisione del Papa, Oltre quanto ho detto di sopra e nei
dal medesimo a suo arbitrio in ciascuna rispettivi articoli di città e comuni dello
si deputano cardinali perla proposizio-
i stato pontifìcio sui cardinali prolettori,
ne, e questo è officio lìsso del protetto- anche questi sono assai antichi, mentre
re di quel regno o principato. Come an- notai pure come nelle occorrenze o per
cora officio di questi suol essere in pro- fare omaggio al nuovo Papa le città e
muovere in nome del re o del regno la comuni spedirono a Roma, o nel luogo
Canonizzazione o Beatificazione ( P.) di in cui risiedeva Papa, oratori e amba-
il

qualche servo di Dio nazionale, oche per sciatori, quasi tutte costumando avere in
altro rispetto vi si abbia qualche parti- Roma un procuratore o un agente che
colare divozione, con altre somiglianti tratti i loro affari. Bologna e Ferrara
funzioni. Auzi in siffatta carica si soglio- (F.) tennero lungamente un ambascia-
no occupar due cardinali, uno con quel- tore residenziale in Roma, che interve-
la di protettore ordinario, e 1' altro con niva alle Cappelle e Cavalcale pontificie
quella di comprotettore, come un com- (J^.)con alternativa, e somministrava
pagno o sostituto del primo, le di cui veci l'acqua alle mani del Papa, come i Prin-
supplisca nel caso dell'assenza o di alcun cipi assistenti al soglio (A\). Nella morte
impedimento. Per que' cardinali nazio- de'Papi solevano fare le condoglianze al
nali o in altro modo affezionati per tito- sagro collegio, come ho letto ne' Diari di
li di gratitudine, e per altro rispello ai Roniaj l'ultimo esempio fu per la mor-
re e principi, tale ufficio si deve eserci- te di Clemente XIV, tanto dell'amba-
tare compatibilmente con quello del car- sciatore di Bologna (la serie de'quali dal
dinale, che vuol dire di giudice o di con- 1 554 al 1 79^ Sl ' e go e a '35 delle
P*
sigliere, come per una specie di pouente Notizie della chiesa de ss. Gio. e Petro-
ovvero promotore, come sopra, non
di nio, di Cancellieri ), che del residente o
già di parte interessata o veramente di rappresentante di Ferrara, come allora
avvocato e procuratore di quella; sicché sichiamava. Dice Parisi, nelle Istruzio-
le parli primarie e principali consistono ni t. 2, p. 2g3, che quando una città o
nella carica di cardinale, e questa di pro- alcune terre cospicue si determinano di
tettore è accessoria e consecutiva, ma non eleggere un cardinale protettore, fanno
già che 1' accessorio distrugga il princi- prima esplorare dal loro agente se il cardi-
pale, e che l'accidente tolga, ovvero im- nale che si ha in vista sia in grado di accet-
pedisca la sostanza". Finalmente il cai- tare la protettoria, e quindi annuendosi
PRO PRO 333
propone che senza mettere
in consiglio; protettore; per lo più qualche cardina-
in forse una cosa patentemente utile, né le concittadino, o ascritto alla nobiltà del
esporre la convenienza d' un porporato, luogo. In occasione di queste protetto-
lo elegge per acclamazione, ancorché per rie si fanno feste e dimostrazioni di gio-
solennità maggiore si suole fare prece- ia; ciòche praticò Ferrara pel cardinal
dere la formalità dello scrutinio, quindi Fransoni (delle sue beneficenze a Reca-
se ne dà avviso all'eletto, secondo l'esem- nati di cui è protettore ,
parlai a quel-
pio di lettera che produce. Di tale ele- l'articolo) lo riportai nel voi. XXIV, p.
zione si dà parte con altra lettera al car- 173 ; quello che praticò Gubbio pel car-
dinal segretario di stato o al cardinal ni- dinal Mattei, nel voi. XXXIII, p. i63.
pote, per sottometterla al Papa, ripor- In morte le città sogliono celebrare so-
tando altre module per domande diver- lenni funerali ai loro amorevoli protet-
se. Si torna a scrivere ringraziamenti do- tori, come eseguì Pergola (/^.) con Gre-
po I' accettazione, ed annualmente per gorio XVI, che da Papa ritenne la pro-
la ricorrenza del s. Natale per felicitare tettoria del capitolo e della città, assunta
il protettore e sempre più raccomandare da cardinale, avendola in più modi be-
alla sua protezione il comune. Nella bio- neficata. Pio VII da Papa fu protettore
grafia del cardinal Pelagrua dissi che della provincia di Sabina. Talvolta i car-
nel « 3 i i i holognesi l'elessero in prolet- dinali prendono possesso di
protettori
tore di Bologna. Un altro antico esem- persona, come fece il cardinal Tosti con
pio lo leggo in Acquacotta, Memorie di Gemano (F'.); tale altra deputano il ve-
Maidica p. 117, nelf elezione che fece scovo o altro prelato. Nel o.° 37 del Dia~
in di lei protettore del cardinal Giovan- rio di RomaiSfò si legge, che mg. r Pila
ni (Gaetano Orsini diacono) di s. Teodo- delegato di Prosinone si portò a Ponte-
ro, legato apostolico residente in Firen- corvo per prendere a nome
del cardinal
ze. Questi nel 1 326 accettò la tutela, prò- Ferretti il formale possesso di protettore
tectoriatn et polest ariani communis ve- della città, che Gregorio XVI annuendo
stris, e ringraziò Maidica con lettera per al voto unanime della popolazione con-
avergli fatto giungere la somma di 60 ferì tal protettoria al cardinale. Il pre-
fiorini a titolo d'onorario, promettendole lato fu perciò incontrato dal governatore
in ogni incontro assistenza e favore. A e dal magistrato municipale fuori della
Podestà notai che furono eletti a questo città, e quindi ricevuto all'ingresso della
uffizio nel 1288 Nicolò IV da Ascoli, nel medesima dalle altre autorità civili e
1
299 Bonifacio Vili da Velletri. Del do- militari e dai principali cittadini, al suo-
no di valore mandato da Jesi al cardi- no della banda civica e con festivo con-
nal s. Carlo Borromeo, quando nel i563 corso di numeroso popolo. Nel maggior
lo elesse a protettore, feci cenno nel voi. tempio vi fu messa solenne con iscelta ,

XXXVI, p. 3oo. Questi doni ai protet- musica vocale e istromentale: cantato il


tori sogliono farli diverse città tuttora, Te Deum, fu data la benedizione col ss.

mentre diverse città nella delta ricorren- Sagramento. Mentre quindi fra il giubi-
za della nascita del Redentore sogliono lo del frequente popolo, giusta il costu-
offrire un saggio di qualche prodotto più me, si ergeva nel palazzo comunale lo
particolare del luogo; delle quali dimo- stemma gentilizio del cardinale, si elar-
strazioui parlai a Natale, Pasqua ed ar- givano limosine a' poveri. Il gonfalonie-
ticoli ivi citati. Può essere protettore an- re con acconcie parole dichiarò il tripu-
che il proprio vescovo; tali furono i car- dio della città per godere di un protet-
dinali Falzacappa di Albano , e Macchi tore in personaggio così distinto, per a-
di Paleslrina. Talvolta vi è anche il com- vaio la città ammirato quando vi esercitò
-,

334 rR° PRO


ilsacro ministero del missionario, e per il magistrato dall' accompagnarlo, si re-

averne sperimentato il patrocinio quan- stituì in carrozza alla propria abitazione.


do era nunzio apostolico presso la real Nella sera fu elevato un globo apostati-
corte di Napoli. All'imbrunir della sera co di vaga forma, e generale fu l'illumi-
tutta la città si vide rischiarata da bril- nazione, intervenendo il rappresentante
lante illuminazione, distinguendosi per la del protettore all'accademia vocale e i-

ricchezza de' lumi e delle fiaccole il pro- strumentale che si tenne nella sala della
spetto del palazzo municipale. Fu final- filarmonica. Dal n.°6o, del Diario diRo-
mente incendiata una macchina di fuochi via del i845 apprende come la Terra
si

artifìziali ed innalzato un globo areosta- di Castel Bolognese avendo celebrato con


lieo, mentre tra concerti della banda e
i pubblici segni di gioia il giorno in cui il

tra'ripetuti colpi di ritortali udi vasi echeg- il suo benefattore cardinal Zacchia fu in-
giare il nomedel Papa edel cardinal pro- signito della porpora da Gregorio XVI,

tettore. Nel n.° 46delle Notizie del gior- quindi per averlo il Papa concesso a pro-
no i844» s* ' e SS e ' a descrizione del pos- tettore, lo accolse nelle sue mura con o-

sesso del cardinal De Angelis qual pro- noie voli dimostrazioni. Mossero ad in-
tettore della città di Corneto, di cui era contrarlo a Faenza le autorità civili ed
slato vescovo, presoda mg. r Milesi-Piro- ecclesiastiche del luogo, e nel giorno sta-
ui-Ferretli, preside della provincia di Ci- bilito per le maggiori feste furono sov-

vitavecchia, delegato a questo atto. Egli venuti i poveri con replicate limosino e
pertanto si trasferì in formalità alla re- 4 zitelle dotate; si cantò il Te Dcuni e
sidenza municipale, e fu alla porta rice- nella sera il cardinale si recò a Ila residen-
vuto dall'autorità governativa e dal ma- za comunaleonorevolmenle ricevuto, ve-
gistrato in abito decurionale. Asceso alle nendogli offerti alcuni componimenti poe-
camere del comune, si fece a rispondere tici, pregando il priore comunale, che ,

parole di tutta amorevolezza in nome del com' egli vi leggerebbe dentro espresso
cardinal protettore, a que' sentimenti di con sincerità l'animo del popolo alla sua
gioia e di rispetto che il magistrato ci vi- protezione affidato, così quelli volesse a
co gli esternava come interprete dell'in- ver cari, ed esso popolo conservare nella
tera città, dichiarando che avrebbe inde- sua grazia mai sempre. Poiché il magi-
lebilmente conservata la memoria di sì strato ebbe posto fine al suo dire, il car-
bel giorno, come quello che li ricongiun- dinale proferì un discorso molto affettuo-
geva amatissimo vescovo; intanto
al già so, del quale eccone un cenno. Comin-
che fra suono de'sagri bronzi, lo spa-
il ciò con render grazie degli onori fattigli,
io de' mortari ed concerti della banda i ed in particolar modo di averlo scelto a
civica, la popolazione applaudiva all' in- protettore.Toccò appresso delle obbli-
nalzamento dello stemma del protetto- gazioni che stringono un protettore, e di
re sulla facciata del palazzo municipale. quello insieme che protetti devono fa- i

Quindi il prelato, insieme alle nominate re che quanto è ufficio del primo cura-
:

autorità , accompagnato dalla milizia e re e difenderei vantaggi e i diritti de'se-

dalla banda, si portò a piedi e in forma condi, altrettanto s' appartiene a questi
pubblica alla cattedrale, dove ricevuto al- procacciare di meritarsi quelle cure con
la porta da) capitoloassislè alla messa so- la soggezione ed obbedienza alle leggi
lenne checelebrò mg. r Quaglia allora udi- alle autorità, al legittimo governo. Se-
tore di rota e cornetano, ed all'inno Airi- guì dichiarando, che quantunque il no-
hrosiano che venne eseguito dai cantan- me datogli di concittadino veramente, se-
ti della cappella. Terminata la funzione, condo i natali, non gli conveniva, egli

il prelato ringraziò il clero, e dispensato tuttavia se ne compiaceva, ed avealo già-


PRO PRO 335
to assai, per questa ragione, che non la si dichiarò protettore di quel sodalizio
sola nascita, tna la dimora altresì e le re- della ss. Vergine Addolorata.
Iasioni d'interesse e di parentela , che si
Proiettori di chiese, cappèlle, arcicon-
hanno con un luogo, giustificano quel ti-
frate mite e confraternite, ospedali e
tolo onde e come protettore, ecomecon-
:

collegi.
cittadino terrebbe egli in ogni tempo e
con ogni studio l'animo rivolto al bene Oltre quanto dissi di sopra sugli an-
di coloro, che gli si erano commessi dal tichi protettori e difensori delle chiese,
Papa. Volse in (ine la parola al magistra- ed oltre ciò che notai sui cardinali pro-
to, edi cuore lo confortò, che volesse con- tettori di chiese, sodalizi, stabilimenti di
giungere sollecitamente le sue alle cure beneficenza e d'istruzione, parlando dei
di lui e adoperare, qual buon padre di
, protettori di ordini religiosi e di religio-
famiglia, che sia conservata fra il diletto se; di regni e nazioni, sia in Roma e nel-
popolo la concordia e la pace senza di , lo stato pontificio, che fuori di questo;
che tornerebbe vano ogni intendimento come di città e terre, tutte queste specie
anche ottimo di chi regge. Il discorso fu di protezioni, di cui vado a parlare, sono
accolto con tali dimostrazioni di giubilo, antiche, e alcuna quanto le precedenti de-
che più volte la sala echeggiò di unani- scritte. II cardinal de Luca, nel Cardina-

mi e sincerissimi evviva. Nei citati arti- le pratico, n.°4, riferisce: «Che altre spe-
coli sulle città e comuni, ed in quelli dei cie di protettone de' cardinali sono quel-
magistrati municipali sonovi notizie sul le di alcune chiese, monasteri, ovvero
reggimento comunale, mentre a Priore congregazioni e corporazioni ecclesiasti-
dissi della distinzione che vi ètra le città che, particolarmente dentro di Roma, co-
e le terre, ma che ognuna ha la sua no- me per esempio sono le A reiconfrater-
biltà relativa, comecol titolo di nobili si nite della ss. Annunziata, del ss. Croce-
debbano distinguere gonfalonieri ed i i fisso di s. Marcello, della ss. Trinità dei
priori municipali. Nonsolo cardinali pro-
i pellegrini, del Gonfalone, de ss. Apostoli
tettori vengono aggregali al patriziato e (ne parlo anche a Povero), de' Catecu-
nobiltà de'luoghi da loro protetti, ma tal- meni e Neofiti, delle due cappelle Sisti-
volta si suole aggregarvi le loro famiglie, na e Paolina nella Chiesa di s. Maria
come pure si costuma coi presidi gover- Maggiore, e simili, in qualche copia; ed
nativi. Nelle città e nelle terre, diverse anche fuori di Roma vi è quella della s.
chiese, monasteri, ospedali, accademie, Casa di Loreto (^.), alla quale pare che
stabilimenti d'istruzione e di beneficen- fra tutte sia dovuto il primo luogo, per
za, confraternite , ed altre corporazioni, l'ampiezza della giurisdizione e moltitu-
sogliono avere un cardinale per protet- dine de'sudditi. E questa specie è di di-
tore particolare, che alcuna volta è quel- versa natura, perchè il cardinal prolet-
lo medesimo del comune. Il cardinal Gan- tore non solamente ha la soprintenden-
ganelli essendo protettore del capitolo e za del governo di quel luogo odi quella
canonici della cattedrale di s. Angelo in università, come di essa capo e presiden-
"Vado (della quale città il padre era sta- te, maancora è come un prelato ordina-
to medico), delle confraternite degli A- rio colla piena giurisdizione e cognizio-
Monte Falcone, e della Mi-
gonizzanti di ne delle cause appartenenti a quel cor-
foggio Mirteto, divenuto
sericordia di po o luogo, a guisa degli arcipreti delle
Clemente XIV volle ritenerle. Pio VII basiliche, con la privativa (a suo tempo
accettò la protettoria dell'arciconfrater- esisteva) ad ogni altro giudice o tribuna-
s. Maria degli Orti di Recanati. A
nita di le, per quel che nelle opere legali si di-
Perugia raccontai, come Gregorio XVI scorre. Anzi alcuui di essi e particola!-
-

336 PRO PRO


mente l'accennato Casa di Lore- della s. na rifusa, essendosi rotta quella rifusa e

to, sono come specie di vescovi e di or- benedetta da GregorioXVl. A suo luo-
dinari coi sudditi, anche nella cura sa- go notai, che pel vespero solenne della fe-
gramentale, oltre la giurisdizionale, con- sta della Madonna della Neve, l'invito dei

fórme più di proposito in occasione dica- cardinali e il ricevimento lo fa il cardi-


si seguiti di ciò si discorre nel Teatro sot- nal arciprete, essendo funzione del capi-
to la materia della giurisdizione, cosi del tolo. Ne' voi. VIII,p. 3 7 ,XLI,p. 288 rac-
suddetto protettore della s. Casa, come contai, che Sisto meglio il car- V stabilì

di quelli delle cappelle Sistina e Paolina dinal protettore de' Cantori della cap-
nella basilica di Maria Maggiore esi-
s. pella pontifìcia) ne feci il novero e di-
mili, non essendo materia capace d'una chiarai che uel 1798 l'abolì Pio VI. Qui
regola certa e generale egualmente ap- noterò che nel palazzo apostolico avvi un
plicabile a tutti per lo diverso tenore dei altro protettore, cioè della biblioteca Va-
privilegi di maggiore o minore ampiez- ticana o sia il bibliotecario di s. Chiesa,
za;sicchè il lutto dipendedallecircostan- e lo notai pure nel voi. XLII, p. 241- Le
ze del fatto e de'casi particolari, in quel notizie sui protettori delle chiese sono i-

modo che segue negli arcipreti delle ba- nerenti a quelli cui appartengono, come
siliche e in alcuni cardinali titolari". Nel ordini religiosi, monache, confraternite,
voi. LII, p. 3o2 e articoli relativi parlai ospedali, ec, per cui alle loro categorie
(oltre della proteltoria della chiesa di s. ne tratto. Solo qui aggiungerò, che è an-
Salvatore e collegio Piceuo) delle 3 pro- tico uso nelle feste o esposizioni solenni
tettone istituite da Sisto V pel cardinale del Sagrameuto, di esporre nelle chie-
ss.

più antico della Marca, del collegio Mon- se il Papa, e nelle chiese di
ritratto del
tallo di Bologna, del collegio di s. Bona- prolettone cardinalizie (o titolari o dia-
ventura di Roma (della cappella cardi- conie) anche quello del cardinal protet-
nalizia lo-toccai dicendo de'protettori de- tore, il quale suole mandare due nobili
gli ordini), e della cappella Sistina nella portiere col suo stemma, che si appendo-
chiesa di s. Maria Maggiore; mentre a no alle pareti. Nella Chiesa di s. Igna-
Preti cardinali, dichiarai chi supplisce zio {y.) nelle solennità tuttora si usano
t

in mancanza d'alcuno di detti cardinali. le ricche portiere della casa principesca


Quanto alla cappella Paolina e Borghe- Ludovisi,acui appartiene il cardinal La-
siana si può vedere Chiesa di s. Marca dovisi che l'edificò, essendovi sulla porta
Maggiore, ed il voi. IX, p. gy, ove dico principale il di lui stemma. Nelle chiese
perchè incombe al cardinal protettore nazionali si espone in dette festive circo-

della medesima cantare messa incap- la stanze il ritratto del Papa e quello del
pella pontifìcia per la festa dell'Imma- sovrano regnante; ma se il Papa vi ce-
colata Concezione. Questo protettore lo lebra o assiste alla funzione, il secondo
nomina il principe Borghese, ed è per lo non si espone. Per impedire che si espo-
più un parente di sua nobilissima fami- nesse il ritratto de' pretendenti al duca-
glia. Recandosi il Papa nella basilica a to di Milano nella chiesa di s. Carlo al
celebrare le funzioni in essa e nella cap- Corso, Clemente XI die origine alla cap-
pella, all'ingresso della prima lo riceve il pella papale che vi si celebra, come rac-
cardinal arciprete, all'ingresso della se- contai nel voi. IX, p. 92, venendo riee •

conda il cardinal protettore: l'ultimo e- vuto e accompagnato il EWpa dal cardi-


sempio si rileva dal n.° 7 del Giornale 1 nale protettore del sodalizio. A Chiesa dei
di Roma\S )2 f
t
poiché nella cappella Pio ss. Celso e Giuliano resi ragione perchè
IX celebrò messa, nella basilica benecli suole essere protettore della chiesa e del
«>olennemeutc la grande nuova campa capitolo il Papa; lo fu Pio VII comesi
PRO PRO 33 7
riporta nelle Notizie di Roma, lo è il re- quagesima; ed a p. i44 c^ e •' cardinal
gnante Pio JX. Leggo nel n.° 34 delle protettore dell' A rciconfraternita del ss.
Notizie del giorno847, che il Papa ac-
i Croce/isso, invita e riceve il s. collegio in s.

colse la deputazione del capitolo de'ss. Cel- Marcello perla cappella cardinalizia. Del
so e Giuliano di Roma, per ringraziar- cardinal protettore dell'arciconfra temila,
lod'essersidegnato ad esempio de' pre- ospedale e Ospizio della ss. Trinità de'
decessori accettarne la prolettoria. Del pellegrini,vedas\ tale articolo, ove dico co-
cardinal protettore della Chiesa di s. A- me riceve il Papa quando c'interviene. I

gnese in piazza Navona e sue dipenden- cardinali protettori de'sodalizi chedistri-


ze, e dell'abbazia nullius di s. Martino, buisconodoti,godono lanomina d'alcuna:
che nomina il principe Doria-Pamphilj di queste confraternite trattoancheadU-
ne parlai a Pamphilj famiglia, godendo mvebsita artistiche. L' origine di questi
prerogative e giurisdizione. sodalizi risalendo al secolo XIII, ed attri-
L' A rciconfraternite e le Confraternite buendosi la fondazione di quella del Gon-
hanno il cardinal protettore, che talvolta falone (ne parlai anche nel voi. LI, p.246)
è anche visitatore apostolico, e di sopra al cardinalBonaventura Fidanza.nesa-
s.

in diversi luoghi ne feci cenno, massime rà stato anebe protettore; certo è che siffat-
dicendodi quelli esistenti fuori di Roma. ti cardinali protettori sono antichissimi.

Nel voi. IX, p. 128 pallai delle proces- JNel voi. XX, p. 249 riportai che Paolo V

sioni cui intervengono i protettori. Lo- ritenne nel pontificato la protettoci! del-
nigo, Delle vesti purpuree p. 38, dice che l' arciconfraternila della Dottrina Cri-
i cardinali protettori o commendatori, stiana, quale affidò poi al cardinal Fica-
nelle chiese e luoghi di loro protezione rio ed a 'suoi successori. Il cardinal vicario
o commende vestono del colore confor- ed il cardinal prefetto della Congregazio-
me al tempo e giorno corrente, colla cap- ne di propaganda fide (/\)hannodiverse
pa paonazza, eccettuali 3 giorni di Na- i protettone annesse alla carica. Clemente
a
tale, Pasqua e Pentecoste, e nell'8. del XIV ritenne la protettori* che avea da
Corpus Domini alle processioni, messe e cardinale, della confraternita e universi-
esperi che si cantassero in dette protet- tà di s. Barbara de librari. Gregorio X VI
tone o commende col ss. Sagramento e- fece altrettanto coli' Arciconfraternitadel
'

sposto sopra l'altare, perchè in tali gior- ss.Sagramento e di s. Maria della Ne-
ni e azioni potranno portare lecappe ros- ve (P'.), nominando vice protettore il
se. Nel voi. Vili, p. i5o notai che do- cardinal Polidori. Quanto alle ceremo-
po la cappella della ss. A nnunziata il car- nie del possesso di queste protettone, ec-
dinal protettore di quest' arci confrater- cone qualche esempio. Nel n.° 1 276 del
nita sale al trono e siede nel luogo del Diario di Roma dell'anno 1787 si leg-
i.° prete, per assistere al Papa nell'am- ge, che il cardinal Antonio Doria in abito
ruetlere al bacio del piede alcune delle e treno si portò all'oratorio dell'arcicon-
dotate dal sodalizio per monacarsi; a p. fra temila del ss.Crocefìsso vagamenteap-
12 1 che prima il cardinal protettore del- parato pel suo possesso, essendo ricevuto
la congregazione dell'Assunta de'nobili, dai cavalieri deputati e fratellanza in sac-
esistente nella chiesa del Gesù (di cui an- co, e al suono di armoniosa sinfonia. Do-
che nel voi. XXX, p. 180), riceveva il s. po breve orazione, il cardinale si pose a
collegio e il Papa pel Te Deum nell'ul- sedere sotto il trono, ove lettosi il pon-
timo dì dell'anno; a p. i34che il mede- tifìcio breve di Pio VII colla nomina di
simo protettore anticamente faceva l'in- visitatore e protettore, ammise all'am-
vito e riceveva i cardinali in delta chie- plesso i deputati, ed al bacio della por-
sa, per la cappella cardinalizia di Quia- pora la fratellanza, terminando la fuu-
338 PRO PUÒ
zione col canlo del Te Deum in musica. Diario di detto anno si descrive il posses-
Indi il cardinale passato in sagrestia, il so del cardinal Patrizi della Chiesa e ar-
fratello guardiano con un complimento ciconfimaternità di s. Maria de' Miracoli,
gli presentò lo statuto del sodalizio no- accompagnato da 3 prelati uditori di ro-
bilmente legato, ed un'elegante mappa ta. Fu ricevuto alla porta della chiesa dal
di fiori fìnti ; poscia il cardinale par l'i, la- prelato primicerio in mantelletla, e dai
sciando ai poveri abbondante limosina. guardiani vestiti di sacco. Salutato Gesù
Nel n.° 45 del Diario di Roma 840 si 1 sagramentato, ascese al trono in mezzo a
dice che il cardinal Lambruschini, fatto numerosa fratellanza, e dal segretario fu
da Gregorio XVI protettore dell' Arci- Ietto l'atto del possesso, terminato il qua-
confraternita di s. Maria dell'orazione le intuonò l'inno Ambrosiano cantato
s'

e morie (di cui parlo ancora a Quaranta- da scelta musica. Dopo ciò furono ras-
ore, per averle istituiteinRoma), si portò segnate al cardinale, da mg. r primicerio
a prendere il possesso accompagnato da e dal guardiano, io un bacile, le chiavi,
3 prelati confrati, fra' quali mg. r Van- gli statuti e il campanello, a seconda del-
nicelli governaloredi Roma. Fu ricevuto le regole statutarie, ammettendo in segui-
alla porta della chiesa da mg. r Capacci- to il cardinale gli officiali maggiori al-
ni governatore del sodai izio,dalducaTor- l'abbraccio, i sacerdoti al bacio della ma-
Ionia e altri guardiani. Dopo avere orato no, la fratellanza aquellodellasagra por-
innanzi il ss. Sagramento solennemente pora. Indi il cardinale si recò nelP ora-
esposto, passò il cardinale nell'oratorio torio nobilmente ornato e illuminato, e
decentemente addobbato e corredalo di dal trono pronunziò un'allocuzione per
ben disposta illuminazione, venendo can- imprimere vieppiù nell'animo de' con-
tato nell'ingresso il versetto: Ecce Sa- frali la devozione alla B. Vergine, una
ccrdos magnus. Salito il cardinale sul reliquia della quale gli fu presentata in-
trono, il notaio del sodalizio lesse l'atto sieme a un carme che prese ad argomen-
del possesso, indi mg.r Capaccini in no- to il possesso; trattenendosi poscia al-
me di tutta la pia corporazione gli rese quanto in piacevole colloquio cogli uffi-
le grazie per l'onore compartitogli. Il car- ciali. Nel n.° 9 del Diario di Roma 844 1

dinale rispose con modi amorevoli e di si riporta la relazione del possesso di pro-
sua piena soddisfazione,dichiarandosi del tettore della chiesa e arciconfralernita
sodalizio padre e fratello. Dopo di che gli della ss. Trinità de'pellegrini,del cardi-
1
furono presentate da mg. Capaccini in nal Brignole, con treno nobile e il corteg-
un bacile le chiavi, gli statuti e il cam- gio di 3 prelati. Fu ricevuto col suono
1
panello, com'è di stile (crederei che la delle campane , da mg. primicerio "
in
presentazione delle chiavi fosse in segno mantelletla, dai guardiani e dalla fratel-
d'autorità, quella dello statuto perchè lo lanza nella chiesa riccamente addobbata e
faccia osservare, quella del campanello rischiarata da molti ceri. Asceso il cardi-
perchè con questo s'imponesilenzió nelle nale sul dossello entro il presbiterio del-
calorose discussioni e si chiamano su- i l'altare maggiore, dopo avere adorato il
balterni): il cardinale ammise all'abbrac- ss. Sagramento, il segretario del sodali-
cio superiori,
i la fratellanza al bacio della zio lesse l'atto del possesso, il prelato pri-
porpora, raenlre l'orchestra eseguiva ar- micerio presentò al protettore le chiavi
moniose suonate. Alzatosi il cardinale in - e lo statuto, indi dopo il consueto omag-
tuonò il Te Deum, che venne cantato da gio, il priore dell'ospizio intuonò l'inno
sceltamusica, terminato il quale si trat- Ambrosiano, proseguito dai cantanti, e
tenne graziosamente coi conflati, nella in fine il cardinale comparti a tutti la
sala delle congregazioni. Nel n.° 65 del triplice benedizione.
PRO PRO 33<j

I Collega le Accadetine } \t Università stimoli all'ottima indole della nobile gio-

ff.j hanno cardinali protettori, ed il car- ventù , esortandola a corrispondere con

dinal Cappellari, poi Gregorio XVI, fu impegno alle saggiecure de'religiosi, pro-
protettore dell' università di Macerala, mettendo zelo e impegno perchè il fonda-
della quale era stato visitatore apostolico tore sempre più sia corrisposto nel suo lo-
prima del cardinalato. Nel n.° 8a5o del devole di visamento. Si deve avvertire, che
Diario di Roma del 77 1
i si riporta il pos- quando non sono parenti della casa Al-
vi

sesso preso dal cardinal Marefoschi co- dobrandino e lo stesso si dica della Bor-
me protettore del regno d' Irlanda, nel ghese e di altre, rispettivi patroni implo-
i

convento francescani irlandesi di s.


<\e rano dal Papa il beneplacito e l'autoriz-
Isidoro, come per quel luogo e collegio, zazione di nominare un altro cardinale.
colle solite formalità. Nel n.°8286 dello Finalmente avendo anche gli ospedali il

slesso anno vi è la descrizione del pos- cardinal proiettore, e come dissi Ospe- a
sesso della protettola del pontificio Col' dale di s. Spirito il cardinal Macchi, ri-
legio ClemenlìnOy del cardinale Borghe- porterò poche parole del possesso preso
se, come più prossimo parente degli Al- dal cardinal Braschi deW Ospedale di s.
dobrandino perchè Clemente Vili di tal Giacomo, che leggo nel n.° 1278 del Dia-
famiglia lo fondò. 11 cardinale vi si recò rio di Roma del 1787. Fu ricevuto alla
in fiocchi con nobile treno di carrozze, porta della chiesa dal prelato e cavalieri
ricevuto dal p. assistente generale de'so- deputati, adorò il ss. Sagramento, si assise
maschi che l'hanno in cura e rettore del in ricco dossello, e fattasi lettura del bre-
collegio, dagli altri padri e dai cavalieri ve, il cardinale ammise all' amplesso i

convittori, e passò nella stanza de'Pon- deputali, al bacio della mano i sacerdo-
tefici, cosi detta per ivi riceversi quelli ti, terminando la funzione col TeDeum
che onorano l'istituto, ove fu servito in in iscelta musica. Passato il protettore nel
un alla sua corte nobile di copioso rin- contiguo appartamento, gli fu presentato
fresco. Indi si trasferì a visitare nella ma- il libro dello statuto ed una vaga map-
gnifica cappella il ss. Sagrauaenlo, don- pa di fiori finti, e poscia si condusse a vi-

desi portò nella bella libreria, ove fu let- sitar l'ospedale, distribuendo colle pro-
ta la bolla di Clemente Vili riguardan- prie mani due paoli a ciascun infermo o
te l'istituzione del protettore, e colle so- inferma.
lite formalità prese possesso della protet- PROTO e GIACINTO (ss.), martiri.
toria, recitando quel discorso che ripor- Secondo l'epitaffio ch'è nelle opere di s.
ta il Parisi bibliotecario della casa Bor- Damaso, essi erano fratelli Giacinto fu :

ghese, nelle Istruzioni t.2,p. 1 52, in cui il primo a combattere, ma Proto riportò

dichiarò il lodevole scopo che si propose avanti di lui la corona del martirio. Ne-
i I Papa fondatore nell'islituii e il collegio, gli atti di s. Eugenia leggesi ch'essi era-

cioè per rendere i giovani nobili , colla no ambedue eunuchi di questa virtuosa
pietà e colla disciplina delle buone arti, donna, e che soffrirono tutti tre sotto Va-
cittadini utili alla chiesa e allo stato, fine leriano nel 257; ma questa data non par
che il glorioso istitutore conseguì per i sicura, poiché si scorge dal calendario di
tanti eminenti personaggi che vi ricevet- Liberio, che s. Bassilla, la quale fu pro-
tero l'istruzione; the trovandosi perlai babilmente compagna di s. Eugenia, patì
bolla costituito protettore dell' insigne ai 22 settembre del 3o4 nella persecu-
collegio, e perciò obbligato di contribuire zione di Diocleziano. La festa de'ss. Pro-
a quell'eccellente fine per cui fu eretto, se to e Giacinto trovasi ne'più antichi mar-
ne compiaceva per quanto poteva ridon- tirologi, ed è uotata agli 1 1 settembre
dare a) pubblico bene, aggiungendo nuovi nel calendario di Liberio, in cui è detto
286038
34o PRO PRO
ci/essa celebravasi alla loro toraba sulla Nel i5qi Clemente Vili trasferì le re-
via Salaria nel cimitero di Bassilla. Pa- liquie de'due santi in Roma, e le depose
pa s. Damaso I del 367 fece levar la ter- nella chiesa di s. Giovanni de' Fiorentini
ra che ingombrava il loro sepolcro, ed con solenne Processione, come dissi pure
in quel tempo fu ivi eretta una chiesa. nel voi. XXV, p. 20.

FINE DEL VOLUME CINQUANTESIMOQUINTO.

Por P/f
BX 841 .1167 1840
SI1CR
doremi Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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