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Le numerose attivit di un insetto

INTERVISTA CON LA SOCIEVOLE APE MELLIFICA


Nell'alveare i segnali vengono trasmessi e ricevuti, creando una rete comunicativa paragonabile a quella telefonica Jurgen Tautz - Markus Riederer
Le api mellifiche trascorrono la maggior parte del loro tempo negli alveari. Questi vengono usati come spazio per immagazzinare il cibo e allevare la prole, ma svolgono anche un ruolo fondamentale per il flusso comunicativo nella colonia, fatto che in passato non stato tenuto nella dovuta considerazione. Nell' ambito di un progetto di ricerca sulle propriet fisiche e chimiche degli alveari interessato alla comunicazione e alle sue connessioni con la tecnica di costruzione del nido e con il comportamento comunicativo l'argomento stato studiato con il seguente titolo: "Materiali per la costruzione del nido come vettori di segnali comunicativi nella societ delle api". Alcuni semplici fattori hanno trasformato il favo in parte integrante del flusso informativo nel corso dell'evoluzione. Le api trascorrono la maggior parte della loro vita dentro gli alveari. Per le api estive questo significa tre settimane su quattro della loro vita adulta, per quelle invernali quattro mesi, mentre l'ape regina trascorre quasi tutta la sua vita, e cio diversi anni, nell'alveare. Questo significa che le api di una colonia possono, e in effetti hanno bisogno, di comunicare in uno spazio limitato. Le api mellifche esercitano un controllo assoluto sul loro favo. Sintetizzano la cera come materiale da costruzione e svolgono anche la funzione di architetti. La cera un fantastico materiale da costruzione che viene prodotto da quattro coppie di ghiandole poste sulla parte ventrale dell' addome dell' ape. La composizione chimica e la struttura dei cristalli di cera viene studiata per mezzo di una gas cromatografia-spettro metria e di un' analisi strutturale ai raggi x. stato scoperto che la cera d'api soggetta a un rapido processo di decadimento e che la proporzione dei componenti principali della cera varia in continuazione. Come risultato si ha un mosaico chimico, poich i singoli favi

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Favo con le api, dal Theatrum sanitatis, Biblioteca Casanatense, Roma

dello sCiame vengono costrultl se e quando necessari. precisamente questo aspetto che consente alle api di orientarsi nell' alveare buio. Se si s fi o r a l'a n t e n n a di un'ape con una goccia di acqua zuccherata, questa tira fuori la "lingua" con un riflesso automatico. Se lo stimolo dell'acqua zuccherata viene accoppiato a un altro stimolo inizialmente neutro, i due vengono associati. Alla fine lo stimolo inizialmente neLltro sar sufficiente di per s, dopo un certo numero di prove, a far tirare fuori la lingua all'ape. Lo strumento comportamentale ottenuto pu essere usato per trovare un'espressione comprensibile per intervistare le api. Se ora chiediamo alle api in questo semplice esperimento comportamentale con quale abilit riescono a distinguere i tipi di cera, i risultati sono sorprendenti: esse riescono a ricoUna fase dellA metarllorfo"i dell'ape regina noscere le differenze tra i vari tipi di cera e sono in grado di stabilirne l'et con una ma viene anche inglobata e stesa a strati in pareti sottili precisione paragonabile a quella di metodologie tecni- come ostie in quantit microscopica. L'uso di tali proche come la gas cromatografia. Tu travia, per fare questo priet ha lo scopo di includere sostanze antibatteriche non utilizzano indistintamente le sostanze presenti nella nell'alveare, ma anche quello di modificare le propriet cera ma reagiscono in modo particolarmente sensibile meccaniche del favo. Queste propriet meccaniche sono importanti per il ad alcuni gruppi di esse. Ci consente loro di determinare la posizione in cui si trovano nell'alveare buio in ruolo del favo come conduttore di segnali vibratori. I ogni momento, o almeno a capire in quale favo stanno. segnali meccanici che vengono trasmessi su lunghe diLa "dance Aoor" un posto speciale nell'alveare. Oc- stanze sono particolarmente importanti nel buio alveacupa non pi di circa l 00 centimetri quadrati del totale re. Gli allarmi generali della colonia e le comunicazioni intime della danza si basano analogamente su vibrazioni dell'area riservata ai favi (circa cinque metri quadrati) ed il posto in cui le api bottinatrici si incontrano per del favo. Misurazioni effettuate con contatori sensibili scambiare nuove informazioni sulla localizzazione di ri- alle vibrazioni hanno dimostrato che il favo possiede sorse nettarifere. L'individuazione della dance floor propriet meccaniche estremamente complesse. una all'interno dell'alveare obbliga le danzatrici a mettersi rete di comunicazione nel vero senso della parola. Se si alla ricerca. Si pu ipotizzare che il sistema usato per in- osserva un favo (o una sua sezione) composto di celle dividuare la dance Aoor nell'alveare buio sia anche basa- vuote, si nota subito che le estremit superiori delle celto sulla marcatura chimica. Oltre alla cera, materiale le sono rinforzate. Questi rigonfamenti raggiungono che producono da sole, le api usano anche resine vege- diametri superiori ai 0,5 millimetri, mentre invece le tali - come la propoli - cio materiali da costruzione pareti della cella hanno uno spessore di 0,07 millimetri. prodotti esternamente. L'analisi strutturale ha dimostra- Queste aree rinforzate sono le "passerelle" (catwalk) delto che la propoli non usata soltanto in grumi in vaste le api. Le parti rinforzate del favo possono essere consiaree dell'alveare per sigillare luoghi "pieni di fessure", derate nel loro complesso come una griglia composta di

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celle esagonali. Le vibrazioni meccaniche vengono trasmesse attraverso la griglia, e sono pill facilmente diffuse nella forma di movimenti delle celle paralleli alla loro superficie. Le vibrazioni vengono originate dai muscoli di volo delle api durante la danza dello scuotimento (waggle dance). Durante la vivace danza esse si aggrappano alle estremit delle celle con le zampe. Durante voli in riposo il torace dell'ape vibra a circa 260 hertz. I movimenti della danza waggle originano soltanto vibrazioni di circa 15 hertz, probabilmente viene usato un espediente meccanico per potenziare l'attaccamento dell'ape al favo e cos incorporare effettivamente l'onda di 260 hertz. Se le vibrazioni vengono trasmesse arrificialmente nel favo nel corso di un esperimento fisico, possibile misurare quali frequenze vengono trasmesse bene e quali no. Si scoperto che le vibrazioni possono diffondersi per l'ampiezza complessiva del favo, persino se il loro input energetico soltanto una frazione della potenza di un'ape mellifica. A cerre frequenze si ottengono ampiezze pi grandi dopo una certa distanza rispetto a

quelle della fonte della trasmissione. particolarmente evidente e accertato che una frequenza di circa 260 hertz viene trasmessa particolarmente bene. incredibile notare che questa precisamente la frequenza degli sciami di impulsi prodotti dalle api durante la danza waggle. La moderna tecnica di apicultura che utilizza telai di legno per i favi smorza la trasmissione vibraroria. Poich questa metodica parte essenziale della produzione commerciale di miele, l'apicoltore inconsapevolmente distrugge i mezzi di comunicazione delle api alterando la loro "rete telefonica". stupefacente comunque osservare come le api reagiscono a questo intervento. Non restano "mute" ma invece creano rosicchiando delle fessure pi o meno grandi tra il favo e l'intelaiatura di legno. Queste fessure restaurano la capacit complessiva del favo di trasmettere gli stimoli vibratori. Lattivit simultanea di migliaia di api sullo stesso favo crea un livello di rumore di sottofondo costante nel quale le api hanno bisogno di riconoscere i segnali pill deboli. Un'inaspettata propriet meccanica del favo pu evidentememe aiutare le api a sei zampe: se vengono usati due coma tori vibrato l'i specifici e vengono effettuate almeno con due posizioni simultanee misurazioni delle vibrazioni nelle estremit delle celle - che le api possono svolgere almeno in sei posizioni - emerge un chiaro modello geometrico. Questo modello pui> probabilmente aiutare l'ape imeressata al bottino a riconoscere la Dresenza della danzatrice. Gli il~setti che vivono in colonie possiedono meccanismi di comunicazione per coordinare le attivit di una complessit insuperata da altri invertebrati e anche dalla maggioranza dei vertebrati. Gli insetti sociali sono perci soggetti privilegiati per studiare i problemi riguardanti i meccanismi e l'evoluzione di segnali differenziati e ricchi di contenuto. Nella biologia comportamentista le biocomunicazioni richiedono un approccio metodologico molto ampio. Il rilevamento quantitativo dei segnali prodotti e la loro trasmissione dipendono in modo particolarmente notevole dal grado di perfezione delle misurazioni fisiche e chimiche se facciamo un paragone con altre ricerche sugli aspetti delle biocomunicazioni. LUSO di metodi aggiornati ha rivelato il modo particolare con cui le api mellifiche coordinano il loro favo di cera, i segnali vibratori e la trasmissione reci proca nel corso dell' evoluzione. Il risultato che la costruzione di cera dell'alveare funziona sia come "memoria chimica" che come "rete telefonica". Jiirgen Tautz Markus Riederer
Tradllzionl! di Ahzrirzgrazifl Pc!aia

Api che jbbricallo piccoli favi cosh'lIiti con la cera

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Rivista trimestrale di scienze e storia

Armo 23 Numero 91

Arnoldo lVIondadori Editore

Settembre 2005

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50 o 9 1

770394163001

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