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Filippo Celata (filippo.celata@uniroma1.

it)

ECONOMIA URBANA
LEZIONE 5

http://geostasto.eco.uniroma1.it/utenti/celata/economiaurbana.html

LA RENDITA URBANA

Rendita urbana

Rendita: la differenza tra ricavi (vantaggi) e costi (dello spazio, degli input e di trasporto) nelle aree pi o meno prossime al centro

Centro

(Distanza)

Periferia

La teoria della rendita: Lo spazio urbano (o agricolo) una risorsa scarsa e non espandibile + Uninsieme di vantaggi di agglomerazione accresce la domanda di spazio nelle aree pi centrali (o pi fertili) = Aumentano i gradienti di densit nelle aree pi prossime ai luoghi centrali (entro i limiti posti dalla tecnologia e dai piani regolatori) + Aumenta il costo dello spazio nelle aree pi prossime ai luoghi centrali =

1. Il costo dello spazio sar funzione de: grado di elasticit dellofferta (es. possibilit di aumentare la superficie o la densit urbana), livello della domanda (disponibilit a pagare un prezzo superiore al costo di produzione) e grado di elasticit della domanda (es. grado di sostituibilit).

Domanda e offerta di terra e rendita fondiaria (breve periodo)

S D

p** D p* D c D 0 T* TERRA D D

Domanda e offerta di terra e rendita fondiaria (lungo periodo)


S D D p** p* D D

T*

T**

TERRA

2. Si determina una rendita = - (micro) la quota di remunerazione di un particolare fattore (lo spazio, labitazione) che eccede il suo costo di produzione (il costo del suolo, il costo della costruzione). - (macro) la quota di reddito (nazionale o urbano) che differisce sia dal profitto che dal salario e che remunera coloro che posseggono la risorsa scarsa (lo spazio urbano), per il solo fatto di possederla.

Al crescere della domanda (di suolo), la citt cresce e occupa terreni via via pi marginali (o meno fertili), consentendo: - un aumento dellofferta di terra che per, nei terreni ultramarginali, non comporta la formazione di rendite. - un aumento della rendita per i terreni via via pi centrali (o pi fertili)

Il modello di Ricardo

r s

PmgL R

T Domanda di lavoro e di Terra c W T* T** Lavoro e terra

b S

w W 0

IMPLICAZIONI DEL MODELLO DI RICARDO: a) La differente di produttivit delle terre (es. centralit), determina una rendita differenziale. b) Il rispetto delle condizioni micro-economiche marginaliste determina un equilibrio che implica situazioni di monopolio. c) Il prezzo dei beni pari ai costi (salari e profitti) nelle terre marginali, ma determina una rendita via via crescente nelle terre pi fertili (o centrali). d) Chi gi gode di una rendita si oppone al progresso (in agricoltura, o al miglioramento dei trasporti), perch aumenta il valore delle terre meno fertili (o meno centrali). e) La propriet della terra separata dal suo sfruttamento. f) Al crescere del reddito, aumenta la domanda di spazio e quindi la rendita. g) Anche se la terra fosse di propriet pubblica, il prezzo dovrebbe includere la rendita.

g) Anche se la terra fosse di propriet pubblica, il prezzo dovrebbe includere la rendita.

Propriet privata (PP) o libero accesso (LA)? -La propriet privata pi efficiente, massimizza il prodotto, ma il surplus appropriato dai proprietari (il problema della tassazione). - Il libero accesso garantisce una remunerazione maggiore a chi utilizza la terra; i luoghi centrali (o pi fertili) sono sfruttati pi intensamente (tragedy of the commons, problema dei criteri di distribuzione, problema del controllo); il costo di congestione sostituisce la rendita come criterio di distribuzione delle funzioni.

Il mercato di per s un elemento ordinatore dello spazio, ma implica a sua volta diverse distorsioni

Per i marginalisti i proprietari dei terreni pi centrali possono agire come monopolisti, la rendita non determina un aumento dellofferta (che limitata), ma agisce come criterio di ottimizzazione: - nella distribuzione delle funzioni urbane: lo spazio urbano centrale verr acquistato da chi meglio di altri pu metterlo a profitto (Walras: la giusta remunerazione della differente produttivit della terra). - per i proprietari: massimizzano la rendita (e concedono lo sfruttamento imprenditoriale della terra ad altri, appropriandosi del surplus) - per la societ nel suo complesso: la terra sfruttata in maniera ottimale, e in modo da minimizzare i costi di trasporto complessivi.

Altre possibili letture: - la rendita un reddito non guadagnato improduttivo e fonte di inefficienza (va tassato) (Keynes, economia del benessere, gli aspetti macroeconomici e distributivi). - la propriet della terra apporpriazione originaria che garantiscono la rendita ad una particolare classe sociale (Marx). - grazie a vantaggi specifici di tipo tecnologico o di mercato, il costruttore si appropria di parte della rendita del proprietario (Lipiez). - la rendita un valore di posizione (Marshall) (rendita di posizione). - alcuni spazi insostituibili (es. strategici, fertili o di prestigio), godono di una rendita assoluta di monopolio / la rendita relativa dovuta a economie di agglomerazione (Camagni) - anche nelle terre marginali ci sar una rendita (e anche nel caso le terre abbiano tutte uguale qualit) (Marx) = - si determiner una scarsit permanente di spazio disponibile, che implica la formazione di una rendita assoluta, aggiuntiva rispetto alla rendita differenziale (Marx).

I paradossi della pianificazione: fissando dei limiti allaumento delle densit e allespansione urbana, la pianificazione pu: - limitare la speculazione edilizia. - distorcere i meccanismi di ottimizzazione impliciti nel mercato (?). - premiare coloro che sono gi proprietari e contribuire a rafforzare la rendita assoluta - aumentare il valore delle concessioni edilizie ammesse in deroga. Camagni: lazione pubblica pu guidare e assecondare lo sviluppo urbano, ma non cercare di limitarlo, e tassare la rendita per finanziare lo sviluppo urbano a vantaggio di tutti

Altre letture

- la terra un bene fittizio (Polanyi): non prodotta per la vendita dalluomo, il suo scambio non regolato solo dal mercato, e ci nonostante considerata come una qualsiasi merce di scambio.

-(Harvey) la natura del bene spazio lo rende oggetto di fenomeni speculativi che influiscono pesantemente sullo sviluppo urbano. In un quadro di progressiva finanziarizzazione, la speculazione destabilizza il mercato degli immobili (e lintero sistema economico), gonfia il costo dello spazio (case vuote), scollegando il prezzo dello spazio dal suo valore attuale, dalla sua utilit/funzione e della sua capacit di produrre reddito, e producendo unorganizzazione urbana funzionale agli interessi delle classi dominanti.

LA LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVIT PRODUTTIVE E LO SVILUPPO ECONOMICO URBANO

La localizzazione delle industrie; il modello di Alfred Weber: Lo spazio (continuo, isomorfo, isotropo) Limpresa: la funzione di produzione immodificabile (non sostituibilit) e i costi sono indipendenti dalla localizzazione; concorrenza perfetta. I costi di trasporto (lavorazione a pesi lordi) Il modello (isolinee, isodapane)

Il modello (isolinee, isodapane)

Il triangolo di localizzazione (M1F . p1 + M2F . p2 + FC = minimo)

Le eccezioni (fattori esterni) al modello generale:

Lo spazio non isotropico (la rete dei trasporti)

Le eccezioni (fattori esterni) al modello generale: Lo spazio non isomorfo (la localizzazione dimpresa avviene su un territorio che ha una particolare distribuzione della popolazione) Lorientamento al mercato (prodotti fragili o deperibili / lavorazione a pesi netti e vantaggi aggiuntivi) La soglia di profitto soddisfacente (dal punto di minimo trasportazionale allarea di localizzazione, lisodapana critica) Lorientamento al lavoro

Geografia ed economia neoclassica (Isard, 1956)


Dalla meccanica razionale allanalisi (micro)economica: integrare la considerazione dello spazio (o meglio della distanza) nelleconomia neoclassica e marginalista

Lanalisi sostitutiva: isoquanto e isocosto.

Isoquanto (B): curva di sostituzione corrispondenti alle varie combinazioni fra le quantit di M1 e di M2 (limitatamente alla distanza AC) Isocosto (C): funzione del costo di trasporto data dal rapporto tra i due pesi delle materie prime utilizzate.

Altri modelli: localizzazione ed equilibrio economico generale (Losch), modelli funzionalisitici della localizzazione dei servizi (Christaller) e dello sviluppo regionale (Parte II):

- in che modo la localizzazione dimpresa si traduce in un processo agglomerazione / urbanizzazione?

Le economie di agglomerazione in Weber: Il risparmio di agglomerazione dovuto allutilizzazione comune di infrastrutture: spese per l'adduzione di energia, reti di trasporto (strade, ferrovie, porti, aeroporti), smaltimento dei rifiuti. (economie di urbanizzazione)

Risparmio di agglomerazione e costi di trasporto

L'agglomerazione fra pi imprese fattibile solo nel caso in cui le rispettive isodapane critiche si intersechino fra loro:

La necessit di una teoria complessiva della citt come fattore di localizzazione e dello sviluppo economico urbano

Industrializzazione e urbanizzazione
Localizzazione di una nuova impresa Crescita occupazione e demografica Qualificazione e formazione della forza lavoro Infrastrutturazione del territorio Sviluppo di economie esterne Aumento delle entrate fiscali Sviluppo di imprese in settori ausiliari Sviluppo dei servizi

Attrazione di nuove imprese

Crescita del reddito e del benessere

Myrdal: Economie di urbanizzazione + economie di localizzazione: lo sviluppo come processo cumulativo di specializzazione e squilibrio Lo sviluppo polarizzato: lorganizzazione dello spazio (urbanizzazione / flussi di beni, persone, informazioni) intorno a poli industriali (Perroux, 1957)

La Banana Blu

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