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Raccolta di appunti degli studenti del Corso di Storia dellArchitettura Antica e Medievale

Sintesi di storia egiziana.

La storia egiziana si divide in Antico Regno, Medio Regno e Nuovo Regno. E molto difficile stabilire delle date precise per la storia egiziana, perch la memoria storica degli egiziani aveva a che fare con le dinastie, non consideravano il tempo rispetto ad un evento, coma la nascita di semidei, fondazioni di citt sacre, etc.. Gli egiziani non hanno un evento fondativo, quindi si riferivano alla reggenza presente al momento. Gi in epoca tolemaica, intorno allanno 0, quando la civilt egizia entra a far parte dellImpero Romano e cessa di avere dinastie autonome, si abbandona luso di contare il tempo in base a queste ultime. Sempre in questa epoca per la prima volta un sacerdote ha tentato di ricostruire la sequenza cronologica di faraoni, dividendola in tre regni. Fra un regno e laltro ci sono dei periodi intermedi, circa un centinaio di anni, di anarchia totale: si arresta il conto della successione delle dinastie perch in questi intermezzi ci sono state delle divisioni statuali e regni locali. In questi periodi intermedi ci sono anche momenti in cui lEgitto viene vinto dai popoli vicini, come fra il medio ed il nuovo regno. Per questo le date che vengono fornite sono assolutamente contestabili a seconda dei diversi studi, perch vi sono dei problemi insormontabili sul stabilire la sequenza dei faraoni: questo perch ogni faraone poteva avere cinque nomi diversi, che potevano essere ad esempio (banalizzando) Protetto dal Dio R, Signore del Nord e del Sud, epiteti che possono essere utilizzati al posto del nome stesso. Quindi chi ha stabilito la sequenza non sempre in grado di capire esattamente i documenti. Siamo intorno al 1600 a.c. per gli inizi dellAntico Regno. Qualche cenno sullorganizzazione sociale, economica e politica dellEgitto. Una caratteristica particolare della societ egiziana lorganizzazione con una sorta di monarchia, dove il regnante divinizzato. Lo stato egiziano organizzato con un potete centrale che controlla tutta larea geografica. A differenza della Mesopotamia, lEgitto una terra abbastanza isolata, nata per la presenza del Nilo, ed il terreno abitabile e coltivabile solo quello bagnato dallo stesso fiume, mentre il resto desertico. E un territorio facilmente difendibile perch sostanzialmente isolato. Questo produce una civilt autoctona, senza molti contatti, prima ragione della lunga vita di questo regno. E unorganizzazione centralizzata al massimo, con un altro potere molto forte che quello sacerdotale. Questi due grandi enti sono proprietari, possiedono ed organizzano tutto il terreno che inondato annualmente dal Nilo. Oggi lodierno Egitto non ha pi niente dellorganizzazione naturale dellantico Egitto, perch con le grandi dighe come quella di Assuan la portata del Nilo controllata. Questo territorio collegato essenzialmente ad una via acqua, e quindi un popolo che fa scarso uso del trasporto su ruota, invenzione che giunge solo molto pi tardi. Solo dopo linvasione degli Hiksos si arriva alladozione della ruota per i carri della cavalleria. Unaltra caratteristica del territorio sono le cave, che prima forniscono arenarie, e con levoluzione tecnica degli egizi si passa al granito rosso dEgitto, al basalto ed al porfido, tutti materiali difficili da lavorare, tanto pi nellet del bronzo (non ci sono ancora strumenti in ferro da utilizzare, ma solo in bronzo, pi teneri ed usurabili). Per la lavorazione di queste pietre durissime, si usa unaltra pietra ancora pi dura, la diorite.

Cos questa civilt ha lavorato la pietra con degli strumenti arcaici, utilizzando un trasporto combinato con guide su piani inclinati e fluviale. Il faraone rappresenta unalleanza fra basso ed alto Egitto, unito ai due simboli quali il Papiro ed il Giglio, dei due regni che vanno di pari passo. A capo della piramide sociale egiziana vi la persona del faraone, ed esiste una casta di sacerdoti ed un olimpo di divinit collegate. Nella visione religiosa degli egiziani esiste una vita dopo la morte, simile a quella terrena. Esiste quindi una tradizione di tombe, testimonianze del culto per il faraone, cos come esistono una serie di spazi architettonici che garantiscono al defunto la vita nellaldil con un palazzo, dei corredi funerari, etc il tutto trasposto allinterno di questi grandi complessi tombali. Larchitettura effettiva, come il palazzo del faraone o le citt, non la conosciamo, a differenza di altre civilt, ma del mondo egiziano non possiamo figurarci altro che i complessi funerari. Questo perch larchitettura di tutti i giorni era costruita con mattoni di terra cruda, mente la pietra era utilizzata solo per uso sacro, in quanto garantisce limmortalit, un tratto comune sia nellarchitettura egiziana che in quella greca. Dobbiamo anche pensare che 3500 anni fa larchitettura che visitiamo oggi era unofferta votiva per leternit, tutta la fatica di costruire la pietra era per uso sacro, tutto era consacrato al significato religioso. Piramide di Zoser a Saqquara NellAntico Regno, nel 2600 a.C. , s da la prima opera

monumentale in pietra che larchitettura occidentale ricordi. Il primo faraone, Zoser (o Djoser a seconda delle trascrizioni), aveva alle dipendenze larchitetto Imothep, il primo architetto conosciuto nella storia. Sono tutti nomi tradotti dal geroglifico, e ci sono delle traduzioni sempre abbastanza diverse. Mille anni dopo, in epoca tolemaica, Imothep era diventato una divinit, si era connesso, sommato alle caratteristiche di Mercurio, ed era insieme il Dio della Medicina ed il Protettore dellIngegno e dellOpera degli Uomini. Solo con gli scavi del recinto funerario della Piramide di Zoser lo si collegato ad unarchitettura vera e propria. E una figura storica straordinaria divenuta immortale, il primo architetto che sia riuscito a fabbricare un edificio di pietra per un faraone, organizzando un monumento funerario che fino a quel momento aveva una forma diversa (come le fabbriche in mattoni crudi, prima utilizzate) realizzando qualcosa tendente alleternit. Il faraone sceglie di essere seppellito in una tomba di tipo monumentale. La tomba precedente alla piramide la Mastaba. Le mastabe consistevano in grandi tumuli di mattoni di terra cruda, grandi 30 volte il sarcofago, con allinterno un pozzo, che comunicava con una cella funeraria non accessibile dove era effettivamente il deposito funebre del faraone. C poi una seconda stanza, con una finta porta, una statua con il faraone sedente, che dagli occhi comunicava con lesterno, per far s che il faraone si rendesse conto dei riti che venivano organizzati in suo onore davanti alla tomba. Allinterno troviamo il cadavere mummificato con una serie di procedure, con un sarcofago ed un altro sarcofago con le viscere separate. La tomba monumentale di Zoser invece una piramide, come vediamo in questa incisione che rappresenta quello che sembrava essere il mistero dellEgitto. In passato con difficolt si capito a cosa servissero le piramidi, e difficilmente si capito che la piramide non fosse un edificio isolato, ma parte di unorganizzazione complessa con architetture e spazi collegati, poi degradatisi a causa della mancanza di manutenzione, presentandosi spesso degradati gi in epoca romana. La collocazione di queste tombe monumentali non mai avvenuta nelle terre fertili, quanto piuttosto in zone desertiche, non abitabili. Nellincisione sono anche raffigurati i buchi per i quali si entra nella grotta delle mummie. Vediamo immagini afferenti alla campagna di Napoleone, impresa scientifica e di predazione. Solo dal 900 esiste anche una documentazione fotografica delle scoperte, come quella della tomba di Tutankhamon, e la finta

apertura della tomba da parte di Carter (in quanto era gi avvenuta il giorno prima). Allinterno dei corredi funerari ci sono ricchissime opere artigianali, insieme ad oggetti di uso casalingo, alimentare, etc La tomba a piramide anche un modo per rendere pi sicura questa attrezzatura funebre, in quanto, in particolare durante i periodi intermedi, ci furono innumerevoli casi di furto: anche unarchitettura di protezione, che vuole allontanare i predoni durante lanarchia. La prima piramide, quella di Zoser, una piramide a gradoni, un po somigliante a quelle del Messico (volendo fare paragoni rozzi). Se andiamo per ad analizzarla capiamo che la prima costruzione avrebbe dovuto essere una mastaba, in quanto, grazie a dei sondaggi geologici sappiamo che in sezione questo edificio costituito da una mastaba iniziale poi ingrandita fino ad arrivare a nove strati diversi, che formano una costruzione sempre pi grande. Una forma che nasce in pietra e viene man mano amplificata ed ingrandita, laspetto finale per non era quello che vediamo oggi, deprivato dalla sua faccia esterna, ma dobbiamo pensare che questa mastaba si presentava con un rivestimento, sempre a gradoni, di pietra liscia, che stato sottratto per altre realizzazioni. Quello che vediamo lanima, linterno di questo grande cumulo. Cambia anche la tecnica, perch avendo lorigine in questa mastaba, le superfici di accrescimento vedono la disposizione parallela a quella della mastaba iniziale, accostandosi per garantire una maggiore solidit alla fabbrica. E molto difficile anche garantire allinterno della cella la possibilit di accesso attraverso dei corridoi, dunque vi sono delle tecniche particolari per questi corridoi e per la volta della camera funeraria. Era necessario poter introdurre il sarcofago e poi chiudere il passaggio, per poter proteggere il sonno del faraone ed impedire la profanazione della tomba. Come accennato, ledificio non nasce isolato: abbiamo al centro la piramide a gradoni, che ha un suo recinto monumentale, rettangolare, innalzato dagli archeologi per renderlo comprensibile ai turisti. La porta effettiva si trova sul basso verso sinistra, e vi sono tante false porte rappresentate. Dentro il recinto si trova unorganizzazione piuttosto complessa, con rovine di molti edifici, fra cui un ippodromo. Lipotesi pi accreditata quella che il complesso abbia fornito, oltre la funzione di tomba per il faraone, una rappresentazione in pietra di una festivit, il Giubileo del Faraone. Questo consisteva in una serie di festivit che venivano organizzate ogni tot di anni di regno, un festeggiamento al ventesimo anno di governo del faraone. Questo veniva festeggiato in citt attraverso corse di cavalli e padiglioni momentanei, che rappresentavano larchitettura delle diverse province egiziane, ed erano sostanzialmente in paglia, tela, legno etc. . Si pensa che il recinto funerario di Saqqara rappresenti in pietra quel giubileo, una scultura di quei padiglioni della festa. Si trovano una serie di edifici allineati da una parte e dallaltra, cubi di 5-6 metri che si presentano tutti con porte che non danno a nessuna sala interna. Questi padiglioni della festa sono rappresentanti come se fossero sculture giganti. Si garantisce la celebrazione per leternit di questo Giubileo. E un ricordo di qualche cosa che attraverso larchitettura passa leternit. Tutto il recinto funerario rappresenta una pietrificazione della vita corrente. La grande maestria raggiunta dagli egiziani per il trasporto fluviale. Vediamo una barca in miniatura, la barca anche il mezzo col quale si spostano le divinit attraverso il fiume. Il luogo in cui si stabilisce il tumulo del faraone sempre un luogo di approdo, anche limbarcazione utilizzata per il trasporto del corpo del faraone viene seppellita nei pressi della tomba. Le pietre vengono trasportate dal sud al nord attraverso i sistemi fluviali. Nelle cave si lavora con i cavatori, migliaia di persone che non sono propriamente schiavi, in quanto tutta la societ egiziana era al servizio del faraone. Questo perch lorganizzazione del lavoro egiziana era

stagionale, e tantissimi contadini egiziani erano cooptati nellarchitettura. Nei mesi in cui larchitettura non funziona c il lavoro della pietra, con una squadra di militari che assicurava lo svolgimento di questo faticassimo lavoro. Per il lavoro abbiamo lallineamento di scanalature con due cunei metallici che si consumano in continuazione, ed una volta stabiliti i fori vi si inserivano dei cunei di legno, che bagnati aumentano di volume e provocano lo spacco della pietra. Per i tagli orizzontali si utilizza invece la falda naturale della pietra. Una volta tagliato il blocco alla cava questo deve essere trasportato, ed anche qui ci rifacciamo a dei rilievi egiziani. Abbiamo dei buoi aggiogati, che trasportano una sorta di slitta (che quindi poteva andare solo su rampe). Vediamo poi il trasporto di una grande statua di un faraone seduto, della XVIIII dinastia, legata con delle corde a una sorta di slitta, con una persona che getta un liquido dalla slitta per bagnare la pista e diminuire lattrito. La finitura dei blocchi stessi. C una parte di lavorazione, quella rozza, fatta in cava, e poi i blocchi a seconda della loro destinazione, sono destinati ad essere lavorati e rifiniti secondo le esigenze. Larchitettura egiziana non fa del resto uso di calce e legante, unarchitettura di forme geometriche sovrapposte che si tengono per il loro peso pi che per luso di leganti, realizzando quindi varianti del sistema trilitico. Ricollegandoci alla persona di Imothep: 3500 anni fa un architetto cosa sa fare? La risposta pu desumersi dai papiri (non abbiamo per carte di architetti), abbiamo dei manufatti di uso cultuale egiziano, che ci permettono di capire che gli egiziani avevano dimestichezza sia con i modelli sia con i disegni darchitettura. Abbiamo una sorta di plastico, realizzato in ceramica invetriata, sappiamo quindi che 3500 anni fa si sapeva riflettere sui modelli, e quindi un architetto pu lavorare per modelli in scala. La stessa cosa pu dirsi per questa immagine, che viene da una rappresentazione parietale: complessa ma non incomprensibile. Abbiamo un giardino con alberi rappresentati in alzato, una rampa che ci permetta di far vedere che si entra attraverso un recinto, con una porta ribaltata (stipiti dellingresso ribaltati), qualcosa comunque simile a quanto usiamo fare oggi. Sono frammenti di pietra calcarea morbida, incisa, che potrebbero essere la pianta di unarchitettura. Nelle vicinanze di una costruzione possono ritrovarsi anche questi frammenti che potrebbero essere stati utilizzati dagli architetti e poi gettati. Siamo arrivati al recinto di Zoser: abbiamo una piramide a gradoni, in mezzo ad un recinto rettangolare, con una sola porte effettiva, ed il recinto ha tante porte, come dire, apparenti, che non danno ingresso e sono suggerite. Questo grande recinto pu essere anche una riproduzione delle mura urbiche di una citt egiziana, ora completamente perdute essendo state realizzate in terra cruda. C anche unanalogia fra limmagine del recinto e limmagine di un sarcofago, dove si vede lo stesso motivo, organizzato in questa geometria, e si pu pensare che anche questo sarcofago voglia rappresentare laspetto esterno della citt o del palazzo del faraone. E una rappresentazione sacra ed eterna della citt dei vivi che noi non conosciamo. La lavorazione della pietra calcarea perfettamente squadrata, con una lavorazione finale in sito che rende complanari i blocchi. Vediamo poi due dei padiglioni temporanei. Nel primo notiamo linfiorescenza del papiro, che rappresenta il basso del paese ed il delta, dove viene rappresentata una forma ad Arco, una forma curva, dove in realt dentro non c niente. Quindi pu darsi che sia una pietrificazione di un edificio realizzato con materiali flessibili, canne ed altri elementi che possono essere legati, anche perch in nessuna parte dellEgitto vi sono conifere o foreste da cui ricavare travature lignee. Dallaltra parte vediamo delle prime

infiorescenze superiori che possiamo chiamare capitelli, con un larghissimo anticipo possiamo gi riconoscere qualcosa con un fusto verticale ed una sorta di capitello. Gli altri padiglioni, anche se molto ricostruiti, rappresentano dei padiglioni pietrificati di elementi vegetali. Sono strutture esili, non vengono dalla tradizione greca del grande fusto che diventa pietra. Qui a diventare pietra un elemento slanciato, che, cosa molto importante, presenta gi delle scanalature, elementi che vengono generalmente dallosservazione naturale. Gli elementi verticali sono sempre connessi con un capitello, un qualcosa che viene piegato e flesso, quasi come un fiore di loto (?). Unarchitettura in blocchi di arenaria, con una lavorazione rifinita in sito. Dalla III alla IV dinastia si arriva alla forma tradizionale della piramide. Questa la piramide a tre livelli di Medium. Riscontriamo una tendenza alla verticalit, abbiamo gi solo 3 livelli rispetto ai 9 di Zoser. Dallo schemetto possiamo pensare di vedere come si fa tecnicamente a costruire una piramide: lipotesi che stata fatta che si sia costruito un edificio a gradoni, ognuno dei quali raggiungibile da rampe, in quanto la mancanza di ruota implica anche la mancanza di una carrucola per elevare dei carichi. La piramide a gradoni rimane sempre come cuore della piramide effettiva. Complesso funerario di Giza. Vi sono le piramidi di Keophe, Keprenh, Micerino

mentre oggi si d una trascrizione diversa dal greco, chiamandole Khufu [ma anche Khufwey, Suphis, Horo Medjdo], Kahfra [ma ancheSuphis, Rakhaef, Chefren, Horo Useryeb], Menkhaure [ma anche Menkaura, Mencheres, Horo Kakhe], secondo i nomi provenienti dalla pi recente cultura di lettura fonetica dei geroglifici. Abbiamo tre piramidi in sequenza, da Keophe a Micerino. La piramide ha sempre davanti a s un corridoio, un passaggio, separato da mura dalla citt, e che inizia in un luogo dove c un santuario vicino alle acque del fiume, ed legato al fiume stesso attraverso un canale dacqua. Abbiamo un approdo, con una parte scoperta ed una coperta (dove abbiamo le statue del faraone, che avendo 5 nomi, ha spesso 5 statue diverse). Attraverso il dromos si arriva al luogo dei riti funerari annuali o giubilari che ivi si esplicavano. Questa la parte che simbolicamente comunica con la cella del faraone, lo spirito del faraone. Tutti gli altri rettangoli sono mastabe. La Piramide di Keprenh ha perso larga parte della sua superficie, e la mantiene solo nella parte sommitale. La piramide aveva dei percorsi allinterno, e tutte queste tre piramidi sono state depredate dallenorme quantit di oro e preziosi che queste contenevano. Possiamo solo immaginare quale fosse la ricchezza di questi arredi funerari dalla rapporto con larredo della tomba di Tutankhamon, faraone che regn per un brevissimo periodo. Il sarcofago generalmente lavorato in porfido. Il corridoio essenzialmente un passaggio in salita dentro la piramide, ottenuto non con blocchi lavorati in conci come per un arco, ma con progressivi restringimenti della muratura, ottenuti con lo sporgere di ogni blocco del filare successivo sempre pi in avanti. Ogni piramide nasconde quindi obbligatoriamente almeno un passaggio. (Causa efficiente organizzazione degli esami, questa parte di appunti stata sub-appaltata)

Nuovo Regno

Il 1 periodo intermedio lungo e complesso, vedendo linvasione da parte

dei popoli vicini. Durante questo periodo frequenti sono leffrazioni delle tombe funerarie dei faraoni. A causa di ci la piramide viene percepita come un luogo non pi sicuro per il riposo eterno del faraone. Si afferma cos un nuovo modo di procedere alla sepoltura delle tombe. Il Nuovo Regno comprende la reggenza di Tutmosi I, II e II a partire dal 1500 a.C.. La zona scelta per i nuovi edifici ora nella Valle dei Re, una zona impervia, di difficile accesso, piena di grotte e nascondigli segreti. Unintera casta di funzionari si occupare dalle sua manutenzione. NellAntico Regno la capitale era Memphis, mentre nel nuovo si sposta pi a sud, a Tebe. E proprio intorno a Tebe viene posizionata anche la Valle dei Re (Deir-el-Bahari: nome non egizio ma trascrizione occidentale dalla lingua araba). E posta fra il fiume Nilo ed una catena montuosa (cos da garantire comunque lapprodo dalla via dacqua e la navigazione fluviale). Anche la Valle dei Re, nei secoli seguenti, viene depredata. Il Tempio funerario si fa molto pi grande, diventa una costruzione a s stante, la sepoltura in un luogo sempre pi nascosto. Insomma, cambia la tradizione funeraria. La tomba non viene costruita da Tutmosi I stesso ma da sua figlia Hatceps-Hut, figura unica di donna che ha regnato a lungo come fosse un faraone (figlia e moglie di un faraone). Ma come ci riuscita? Il faraone ha pi mogli e colui che lo succede non detto che sia obbligatoriamente il primogenito: quello che il faraone liberamente sceglie. Il ruolo della prima moglie considerevole e, se nascono solo figlie femmine, queste vengono date in moglie ai fratelli maschi, fatti con altre mogli. Hatceps-Hut era figlia di Tutmosi I e sposta il fratellastro Tutmosi II. Ma Tutmosi II muore abbastanza giovane lasciando il trono al figlio molto piccolo (figlio non di Hatceps-Hut ma di unaltra moglie). In questo modo Hatceps-Hut si garantisce 20 anni di regno. Quando Tutmosi III arriva alla maggiore et provveder a distruggere tutte le immagini dellodiata Hatceps-Hut. La regina, durante gli anni della sua fortuna, fa erigere un grande tempio funerario, in onore del padre Tutmosi I per evidenziare che, in quanto figlia del faraone, ha diritto a regnare. Ella ha alle sue dipendenze un architetto, uomo politico di rango. Allavvento di Tutmosi II, questo distrugge tutte le immagini e le statue di Hatceps-Hut, gettandone i resti nella sabbia (cos sono state ritrovate e ricostruite dargli archeologici).

Valle dei Re

La Valle dei Re si trova nellAlto Egitto. Larchitetto della regina Hatceps-Hut

Sen-mut: di cui abbiamo tracce storiche, tracce che lo rappresentano. Deve, evidentemente, aver fatto cose straordinarie. Larchitetto, nelle immagini che lo ritraggono, si presenta con un rotolo, una corda legata da un sigillo (su cui impresso il volto del faraone). Limmagine ( una statua) lo presenta insieme ad un rilevatore. E importante, infatti, fare una puntualizzazione: ogni anno il fiume Nilo straripa ed il limo seppellisce tutti i campi. Quindi, ogni anno dopo linondazione, gli agrimensori devono rimisurare tutti i campi e riassegnarli ai rispettivi proprietari. Poich le terre appartengono in parte allo stato, in parte alla casta sacerdotale, sono i funzionari del faraone a compiere queste misurazioni. Cos, si svilupparono tutta una serie di tecniche per misurare in piano, realizzando piattaforme perfettamente rettilinee e piane. Gli Egizi vi riuscirono grazie allosservazione che il piano dellacqua sempre perfettamente orizzontale. Cos riempiendo dacqua un recinto, una vasca se ne segna il contorto ottenendo una perfetta complanarit. Si tratta di unarte che si sviluppata a partire dallosservazione del dato naturale. Cos la figura del misuratore si associa e si sovrappone a quella dellarchitetto proprio per questa capacit di misurare, che poi alla base della costruzione. Per accedere alla Valle dei Re bisogna prima percorrere un lungo [corridoio] murato, non scavalcabile perch sacro. Fiume == Approdo == Corridoio E stata fatta unipotesi molto affascinante: il tempio costruito sulla fascia pi bassa della roccia, le celle sono scavate nella montagna stessa. Bisognerebbe considerare la piramide come una riproduzione della montagna naturale. Ora, invece di costruire la piramide, si usa la montagna con tutti i suoi segreti ed i culti connessi. Il tempio presenta cappelle dedicate alle divinit tradizionali ed al Faraone (e a sua figlia) divinizzati. La grande festa della Valle ha a che fare con lo spostamento di statue di divinit molto importanti, tutta una serie di processioni durante le quali le statue cultuali vanno a trovare le altre muovendosi lungo il Nilo. Tutmosi III sostituisce a tutte le immagini di Hatceps-Hut e di Sen-mud il culto di s stesso e di Tutmosi II. Come si presenta questo tempio e quali sono le novit? Le statue di Hatceps-Hut monumentalizzano il : ai due lati ci sono in ripetizione una serie di sfingi e animali fantasiosi che proteggono lentrata. Quindi non solo un passaggio recintato da due muri. Sfinge: il volto da donna, gli attributi da faraone maschio (la barba finta cerimoniale, la parrucca e il copricapo, tutta una serie di attributi di modo perch tutti capiscano che lei in quel momento ad avere il potere assoluto). Le orecchie ed il corpo sono da animale. E stato ritrovato un papiro su cui vi un disegno eseguito a posteriori dalla casta dei sacerdoti che riporta cosa c dentro la tomba, in modo che se ne possa assicurare la manutenzione. E, quindi, un rilievo dello stato dei fatti eseguito in corrispondenza dei controlli periodici che venivano effettuati alle tombe. Questo ci permette di osservare uno dei primi disegni di architettura, una rappresentazione che vede tanti sarcofagi (involucri) luno dentro laltro. Gli ingressi vengono rappresentati come porte ribaltate. Sembra quasi unindicazione di sezione: si tratta di un ragionamento spaziale che somma piani orizzontali e verticali (le linee tratteggiate). Questo tipo di disegno alla base della progettazione dellarchitettura monumentale (per piani verticali e piani orizzontali). Il tempio con la piramide sovrastante presenta ancora il seppellimento del faraone allinterno della piramide. Risale, infatti, al Medio Regno, quindi rimane abbastanza simile ( una diretta citazione della piramide dellAntico Regno, realizzata in formato pi piccolo). Le piattaforme danno verso la pizza mediante

un porticato (non pi un muro) e sono collegate attraverso rampe (allarchitettura monumentale non si accede con scalinate ma rampe orientate verso il Nilo). Con lavvento del Nuovo Regno Manca totalmente la piramide che pu essere pensata

come la stessa roccia retrostante. A differenza dellAntico Regno c la costruzione di terrazzamenti artificiali, sorretti da pilastri. Come sono ottenute tecnicamente? Essenzialmente con il sistema trilitico ed elementi orizzontali (travi in pietra che non hanno una luce molto grande perch devono sostenere il peso della pietra stessa) e un addensarsi di pilastri e sostegni molti ravvicinati (quasi una foresta) per tenere questi pesantissimi soffitti. La prima rampa porta al primo terrazzamento, che prospetta verso la valle con una serie di pilastri, da cui diparte una seconda rampa. In questi grandi spiazzi si sono trovati i resti di enormi radici: vi erano piantati moltissimi alberi. Si presentava, quindi, come una serie di giardini luno dopo laltro. Vi era una piantumazione regolare. Si presentavano fra pilastro e pilastro non spazi vuoti ma tante statue in pietra arenaria vivacemente colorata (con pittura a stucco che oltre a decorarle le colorava). Il santuario stato ampliato in epoche successive dai Tolomei. Allinterno del grande tempio funerario di Hatceps-Hut vi sono statue di ben 2 architetti: Sen-mud (il suo) e successivamente limmagine di Imothp (nel frattempo divinizzato). Tutmosi III ha provveduto a distruggere tutte le immagini di HatcepsHut, sostituendole con le sue. C inoltre una corte aperta dedicata al culto di Amon-r (nel Nuovo Regno il faraone distrugge le vecchie sistemazioni per sostituirle con il culto della nuova divinit, appunto Amon-r). Riassumendo: Cappelle funerarie dove le gesta di Sen-mud sono allinterno della cappella di Hatceps-Hut Insieme di cappelle dedicate alla divinit Aton (Dio Sole), ricostruita completamente in epoca tolemaica con forme molto pi moderne. Linterno delle cappelle ha pareti costituite da pietra calcarea squadrata, rivestite da gesso decorato, disegnato o inciso. Le fasi decorative della lavorazione della pietra dimostrano la capacit di osservare la natura, gli elementi vegetali e la capacit di rappresentare con modi fortemente legati ai piani verticali. Questo entra fortemente allinterno della stessa architettura: ad esempio, le decorazioni floreali, o comunque vegetali, dei capitelli. Colonne e capitelli: prendiamo ad esempio il portico laterale connesso al tempio di Anubi. La collina parte da riferimenti naturali per diventare progressivamente la base dellarchitettura classica. Le colonne egizie gi appoggiano su una base in pietra. E la rappresentazione in pietra di elementi vegetali. Questo portico ci ricorda per molti elementi la colonna dorica greca. Si esprime cos una notevole capacit di lavorare la pietra e si presume che probabilmente, determinate forme sono passate dallEgitto alla Grecia. Il rapporto tra la base e il fusto delle colonne di 6/7, abbastanza vicino a quello che verr utilizzato in Grecia. Struttura: base pi una serie di rochi, (che una volta sovrapposti vengono lavorati e rifiniti con scanalature in loco) pi capitello. Le scanalature sono molto diverse da quelle greche. Gli Egizi sono abituati a lavorare con materie due e anche statuaria cerimoniale qualcosa che si pu inscrivere in un parallelepipedo. Le colonne si ottengono scavando un blocco parallelepipedo, dunque partendo dal blocco scolpito. Lo stesso vale, appunto, per le colonne che partono da una struttura con facce essenzialmente rettilinee e lisce piuttosto che come elementi incavati. I Greci, invece, lavorano pi con la creta, quindi un

materiale morbido e plasmabile. La scanalatura greca si presenta, come un incavo nella colonna. Il capitello un elemento rettangolare non sovrapposto allultimo roco, ma deriva piuttosto dal blocco stesso, in cui pure scavata la colonna. La faccia complanare alla scanalatura, compare, perci, un collarino (tipico dellordine dorico). I portici hanno lo scopo ben preciso di proteggere le pareti decorate e lingresso effettivo del tempio. Tempio della Dea Athor Questo tempio stato rivisitato in epoca tolemaica. Compaiono dei capitelli molto speciali (detti appunto capitelli atorici) connessi strettamente ai templi dedicati a questa divinit. Sostituiscono al capitello limmagine della dea, quindi hanno molto a che fare con larte della scultura. Questi capitelli impressionano fortemente le civilt successive (Greca e Romana). Si presentano con due facce (una avanti laltra dietro) fortemente stilizzate. Il capitello atorico ha un suo uso specifico. Un altro tipo di capitello deriva dal mondo vegetale: elementi leggeri, gruppi di fiori, di piante intrecciate. La colonna realizzata come fosse di giunchi raggruppati da cordoni. Il diametro fatto da un insieme di piante messe insieme e legate: ovvio pensare che molta architettura dei vivi fosse fatta di colonne, di elementi vegetali sommati e raggruppati. Qui se ne da una visione monumentalizzata in pietra e poi decorata: la parte sommitale fiorita, ha uninfiorescenza a campana. Organizzazione del tempio. Nellorganizzazione dello stato egizio ci sono 2 poteri: il faraone (quasi divino) e la casta sacerdotale (il 1 sacerdote di Amon proviene dalla famiglia del faraone). Vi un forte legame fra i due poteri. E c anche una forte organizzazione economica. I sacerdoti hanno delle rendite enormi provenienti dai possedimenti terrieri. La casta ha al suo interno una gerarchia molto netta e precisa. La statua ha una sua giornata abituale, vive. Viene svegliata dalla processione di un corteo di sacerdoti. Quindi, nel tempio, vi il riparo della statua, luogo dove dorme e, al mattino, viene svegliata, lavata e vestita. E mangia anche: sono le offerte. E un rituale molto complicato, che garantisce la vita della statua e, quindi, richiede spazi articolati. La statua abita nel suo tempio e, a seconda del suo calendario, si muove spostandosi lungo il fiume con una barca sacra, portata attraverso il [corridoio] allinterno dello stesso tempio (non attraccata lungo il Nilo). Quindi, nel tempio ci doveva essere anche il deposito della barca sacra. La statua, infatti, va a trovare altre divinit in altri luoghi, in altri templi. Tempio di Amon-Ra a Karnac E situato a Luxor, nellAlto Egitto. E un complesso

estremamente intricato, articolato con tutta una serie di spazi speciali. Il porta direttamente al Nilo. La storia di questi santuari ricchissima. DallAntico Regno al Nuovo Regno la religione si mantenuta immutata.Quindi questi santuari nel corso del tempo si sono ingranditi sempre di pi con una particolare modalit di crescita. Il tempio iniziato per volont di Amenophis III (che regna tra il 1408 e il 1372 a.C.) viene in seguito completato da Ramsete II. Le varie parti rivelano, quindi, limpronta di gusti e scelte stilistiche eterogenei. Questo tempio si inserisce nellambizioso programma edilizio promosso da Amenophis III, un documento storico di straordinaria importanza, in quanto , almeno in parte, stato risparmiato dallusura degli anni. Il tempio espressione della potenza e della ricchezza del faraone, era dedicato ad Amon, una delle divinit locali che col Nuovo Regno era stata associata al Dio Sole.

Il fossato iniziale ha la forma della barca, quindi doveva evidentemente essere il deposito della barca stessa. Il tempio iniziale era in terra creda, e quindi, andato completamente perduto. I primi templi erano tutti in terra cruda. Il tempio si accresce in maniera abbastanza prevedibile: il nucleo (quello pi sacro dove cera la statua della divinit andato perso) preceduto da una cella orientata non casualmente (la statua si risveglia quando il primo raggio dellalba la colpisce). Larchitettura direttamente collegata allorientamento solare, proprio sulla direzione del raggio di sole si ingrandisce il Tempio. Il percorso cerimoniale si fa architettura. I piloni erano porte monumentali poste allingresso del recinto antistante il nucleo. Il tempio cresce lungo la direzione del sole e del percorso. In epoche diverse e successive i vari imperatori aggiungono piloni (pylon) e lo spazio del cortile pu essere utilizzato in modo diverso, coprendolo in parte con colonnati, che possono essere pieni (realizzando una sala ipostila, cio abitata da tantissime colonne, una vera e propria selva di colonne). Man mano che ciascun faraone impiega denaro al Tempio, si aumentano i piloni (si costruisce un nuovo pylon). Quindi, il santuario diventa pietra e ha un sistema di accrescimento additivo, rendendo il percorso cerimoniale sempre pi lungo. Dagli scavi archeologici, nella parte posteriore e pi antica, sono risultate tre soglie di porta in granito rosa, che fanno parte di una zona totalmente perduta, quella che conteneva la cella con la statua. Thutmosi I fa costruire il 4 ed il 5 pilone (numerazione non cronologica). Thutmosi II fa eseguire molti lavori. Fa costruire una copertura, creando quasi una sala . Inoltre fa ricostruire un altro pilone (il 6) allinterno dello stesso tempio e organizza lo spazio antistante come cortile per le offerte votive. La sua riorganizzazione spaziale ancora parzialmente conservata. I colonnati non sono semplicemente una teoria di colonne ma vanno pensati come una serie ripetuta di nicchie che ospitano altrettante statue. Nel cortile si presentano colonne piuttosto interessanti. Le basi sono in pietra lavorata, di forma cilindrica da cui si alza un fusto costituito da tanti elementi legati insieme. Questo deriva da una osservazione pi approfondita della natura. Gli steli non partono direttamente diritti a ciuffi, che poi vengono raggruppati. Quindi, si crea una curvatura della colonna. Il capitello ha una forma di bocciolo chiuso. La terminazione del capitello potrebbe quasi essere assimilato allabaco (fiore di loto chiuso). Quella che oggi vediamo come pietra arenaria era ravvivata dalluso a profusione della doratura. Nelle colonne trovate spezzate non ci sono segni indicanti particolari sistemi di sovrapposizione. E il solo peso del blocco sullaltro che garantisce la stabilit. Sempre nel cortile vi un altro elemento importante: pilastri che, attraverso il simbolo del papiro e del fiore di loto, ripresentano il fatto che il regno si fondava sullalleanza tra lAlto e il Basso Egitto. Luso dellelemento vegetale , in questo caso, stemma ed emblema riconoscibile di questa alleanza e non va visto come mera decorazione. Latrio di Amenophis III ispira un senso di sobria eleganza, di tuttaltro tono invece, il cortile di Ramsete II, che emana piuttosto unimpressione di potenza e grandiosit. Come si presenta oggi? Il si conservato in tutta la sua monumentalit: si presentano ripetute tante e tante volte sfingi, una teoria di sfingi (animali con la testa che rappresenta la configurazione di Amon-ra). Le sfingi proteggono lingresso dagli estranei e dai nemici. Questo viale di sfingi dalla testa di ariete conduce ad altri 5 piloni successivi al primo che scandiscono la struttura interna del tempio. Il viale delle sfingi (ciascuna delle quali presenta fra le zampe anteriori statue del faraone recanti le chiavi della vita) conduce a un imbarcadero cui approdava la barca di Amon-r per essere condotta allinterno del tempio in processione.

I piloni hanno sempre la stessa forma. E, probabilmente, una riproposizione della porta urbis. Ha la base molto pi larga, restringendosi man mano che sale verso lalto. Ricorda la geometria della mastaba, ripresa dalle necessit tecniche di costruzione in mattoni crudi. Mantiene, quindi, un rapporto diretto con il ________ (?) in terra cruda. Il portale ha da una parte e dallaltra tratti di mura, connesso per qualche metro al muro. Il portale incorniciato da una cornice a Toro. E un elemento celebrativo = le mura erano decorate con le gesta del faraone, rappresentazioni colorate a grandissima scala. Gli alloggiamenti di pennoni: enormi pali di legno della Siria alloggiati nel muro a scarpata dove vi sono sistemati di ancoraggio del pennone stesso che porta un qualcosa che oggi chiameremmo bandiera. Il pilone una porta monumentalizzata, una rappresentazione degli eventi storici del faraone che ha donato il pilone stesso e quindi la storia dellEgitto stesso. Si presenta, poi, anche un allineamento diverso da quello del fiume. E un percorso ortogonale a quello in direzione di un altro santuario. Quindi, nel suo accrescimento il tempio si orienta verso 2 direzioni. Il 7 pylon finanziato da Hatceps-Hut mentre l8 da Thutmosi III. Il 7 complicato dal fatto che lapparato decorativo realizzato non solo con decorazioni parietali ma anche con enormi statue di sedenti. La maggior parte delle statue sono state completata da Ramsete II. Scomparsa la colossale statua di Amon, che si conservava nel santuario, gli eventi pervenutici mostrano che questo scultura, in granito nero e rosso, pur lavorata con superba maestria, si presentava intrinsecamente legata agli intenti celebrativi e propagandistici del potere assoluto. (Fine del subappalto. Riprendono gli appunti cruelty-free) Il complesso molto simile a quelli visti, complicato dal fatto che si conservato un apparato monumentale non disegnato ma composto da statue monumentali che sono a guardia di unarea interna. E da osservare lallineamento fra il primo ed il settimo pilone, indicato come Cortile del Nascondiglio. Infatti scavando il battuto di quel pavimento si trovato un enorme quantitativo di statue, ben undici, anche preziose. Si pensa quindi che nei tempi di crisi del santuario, la classe di sacerdoti non sia stata in grado di far funzionare tutto, e pi che unoperazione di tipo politico si pu pensare che i sacerdoti abbiano voluto seppellire e preservare con cura le statue dal saccheggio (quindi non stato un seppellimento per motivi politici come nel caso di Tukmosi III). Nel fronte dell8 pilone, presente solo con due frammenti, vediamo Tukmosi III, rappresentato nellatto di vincere i nemici. I nemici sono descritti non con tratti del popolo egiziano, ma con quelli degli avversari del tempo, con una rappresentazione del tutto astratta in quanto la figura del faraone sproporzionata e ciclopica. Ei contribuisce a cambiare la direzione del tempio, istituendo fra il 1 ed il 4 pilone una sala ipostila, fortemente monumentale. Inoltre si duplicano gli ingressi, da una parte lingresso del faraone, dallaltra quella dei sacerdoti. Ecco due rappresentazione di Tukmosi III, qui lo vediamo sottoforma di sfinge (come la sua matrigna), mentre qui dentro il cortile del nascondiglio un suo ritratto in forma frammentaria. Qui viene ancora rappresentano Tukmosi III con statua colossale, perch questo avendo cinque nomi pu essere rappresentato in modi diversi.

Nella piantina rappresentato in nero quanto realizzato da Tukmosi III . Iniziamo a vedere una sorta di soffitto, due colonnati paralleli a cui sono sovrapposti degli architravi di pietra. La copertura non permette di distanziare le colonne pi di quanto hanno fatto gli egiziani. Si quindi avanzata lipotesi che questi spazi venissero mano mano riempiti di sabbia, con un sistema di rampe immenso. La cosa che costava di pi in Egitto era il legno, ed oltre per la costruzione questo sarebbe stato necessario era necessario anche per la centina. Quindi per la realizzazione di queste sale ipostile vennero utilizzati dei terrapieni poi svuotati. Vediamo nella zona superiore quello che stato chiamato Il grande salone delle feste. Dietro la cella, immediatamente dietro, troviamo uno spazio molto grande contrassegnato da tante colonne di due dimensioni diverse. Non si sa effettivamente a cosa servisse questo spazio nella parte pi segreta del tempio, ed ha quindi un nome fittizio. Visto in pianta presenta elementi di sostegno con diametro diverso. In questa specie di colonnato non avremmo nessun modo per illuminare la sala, in quanto non possiamo avere finestre o luci laterali. E importante illuminare il percorso centrale, e realizzando una soluzione con colonne di altezza diversa, dove le quelle centrali hanno diametro maggiore. Ponendo quindi le colonne pi alte nella parte centrale esiste la possibilit di far prendere luce alle sale ipostile. Gli obelischi si trovano spesso dinnanzi al pilone, sono quasi una trasposizione in pietra di quei pennoni. Lobelisco si presenta nellarchitettura egizia sempre in coppia, mentre nella Roma imperiale o papale sar presentato in altro modo. E un monolite, quindi un blocco unico, che descrive le incredibili capacit degli egiziani di trasportare pietre di queste dimensioni. Il metodo per erigere un obelisco in epoca moderna pi o meno conosciuto, mente per lEgitto si pensato nuovamente a piani inclinati e rampe di sabbia. E importante notare che la cosa pi preziosa dal punto di vista tecnico e del trasposto non viene dedicata alla tombe monumentali ma piuttosto alla divinit. Questo cortile nasce come spazio aperto e successivamente viene monumentalizzato con una gigantesca sala ipostila, quindi si capisce che questi grandi spazi coperti nascono con una direzione e con un recinto gi fatto (un recinto sacro contrassegnato dalla sequenza dei piloni). E uno spazio curioso rispetto ad una sala propriamente detta. La barca sala viene sistemata in una sala monumentalizzata ed appositamente preparata. Vediamo colonne pi basse con capitelli a forma di fiore chiuso, con sopra un architrave, fatto di elementi di pietra da taglio (reticolato di travatura in pietra) ed al di sopra tutta una serie di lastre, talvolta elementi di legno e sopra di questi vi necessit di istituire qualcosa di pi complesso di un andamento semplicemente rettilineo. La pietra spesso ha una sua venatura, quindi molto spesso si tratta di pietre con venatura orizzontale disposta in verticale. Le colonne maggiori si rappresentano vivamente istoriate, decorate, ricche di geroglifi. Lilluminazione poteva variare stagionalmente. Larchitrave formato da due elementi accostati con al disopra la copertura. Non si tratta di singole pietre, ma 3 o 4 rocchi su piani orizzontali ogni volta ottenuti e che non si sarebbero mai dovuti vedere. Le griglie che permettono lilluminazione sono anchesse in pietra, inserite in montanti di pietra opportunamente sagomati: sono prese di luce modeste che avrebbero dato comunque luce al percorso, racchiuso da una selva di colonne con tantissimi elementi ravvicinati. Per costruire una sala simile lipotesi pi probabile che la sala fosse stata man mano coperta di terra. Quindi pu essere che anche tutta la sistemazione sommitale di questa copertura sia stata ottenuta similmente. Cos abbiamo risposto alla domanda: Come funziona una sala ipostila egiziana?

Grecia, secolo VI a.C. - V a.C.

Abbiamo visto come lEgitto possieda caratteristiche piuttosto

uniche nel mondo mediterraneo. Un luogo isolato e non contiguo ad altre popolazioni. Se si parla invece del mondo greco, si pu vedere un primo confronto con lEgitto proprio per il fatto che a questultimo stata concessa una lunga e stabile civilt, mentre per quella che oggi chiamiamo Grecia vi sono fratture molto pi evidenti. Ci sono antiche testimonianze di insediamenti, per lo pi di popolazioni provenienti dal nord. Si pu dire che fra il 1600 ed il 1400 si sia verificata una et delloro, con centro nellisola di Creta. Qui, localizzate nella citt di Cnosso, vi sono gigantesche rovine di una citt straordinaria, che stata distrutta dalle invasioni doriche (non consentendo quindi prosecuzioni), che ha portato alla diaspora la popolazione. Se linvasione dei Dori distrugge una civilt, porta anche alla distruzione delle popolazioni meno evolute stabilite nella Grecia continentale. Gi al 1350 a.C, meno di un secolo dopo linvasione si ha traccia di unarchitettura molto importante nella citt di Micene. Si parla quindi di civilt egee riguardo queste tre civilt (cretese/minoica achea/micenea dorica/ionica). Il palazzo di Cnosso non presente nel programma perch abbiamo privilegiato per lo pi larchitettura in pietra, e perch non c sostanzialmente continuit rispetto allarchitettura posteriore greca. Il palazzo di Cnosso, scoperto nel corso dell800, stato largamente restaurato, e presenta una caratteristica che passer nellarchitettura vera e propria, ovvero una grande profusione di portici costruiti con pietra meno nobile e ricoperti con stucco, in particolare nellabitazione del palazzo reale. La composizione ed il solidificarsi del miti intorno alla Troia di Omero, datati intorno al 1000 a.C. , fa entrare nella cultura greca dellepoca al Palazzo di Cnosso associato al grande labirinto. E un mondo per molto chiuso, da una parte una civilt cretese in rapporti commerciali con egizi e fenici, e dallaltra linvasione che porta un popolo guerriero, il cui centro maggiore sar a Micene. Intorno allanno 1000 a.C. una nuova onda di popolazioni, provenienti dallAsia, invade la stessa penisola greca, e cos ha fine anche la civilt micenea senza una continuit, come poteva essere per quella egiziana. Bisogna quindi pensare la storia greca con queste grandi cesure, lultima delle quali causata dallinvasione degli achei. Anche questi ultimi sono abbastanza meno civilizzati degli abitanti precedenti, ma allinterno della cultura greca successiva permarr parte di questa conoscenza, concretizzata dalla la possibilit di visitare le rovine di questa citt distrutta. Avviene inoltre il riconoscimento della tomba di Agamennone allinterno della cittadella di Micene, edificio che sappiamo oggi essere artefatto. Come memoria eroica e come rovina visitabile la cittadella di Micene rimarr comunque a disposizione dei greci del tempo. Allinterno della cittadella di Micene invece privilegiato luso della pietra. La cittadella era la parte fortificata della citt stessa, lultima linea difensiva. La Cittadella, era una citt murata, dotata di una cinta di mura composta da pietre rozzamente squadrate di grandi dimensioni, che oggi descriviamo come opera ciclopica. La citt di Micene ha pi fasi, e allinterno del recinto circolare sono state rinvenute tombe pi antiche. Fra queste il Tesoro di Atreo o la Tomba di Agamennone, a seconda delle dizioni. Sono tombe di qualcuno che stato un re guerriero, tombe totalmente differenti da quelle egiziane, ma piuttosto luoghi dove si ammassavano insieme alla tomba dei tesori. La tomba di Agamennone stata scoperta da Schliemann, lo stesso scopritore di Troia. Il nome fittizio deriva dal riconoscimenti di Schliemann, in un periodo in cui gli

archeologi andavano a cercare tutti i riferimenti dei testi classici, in particolare quelli dei testi omerici. Ad esempio nel suo rinvenimento di Troia, ha rinvenuto la 4 o 5 rifondazione della stessa citt, superiore di alcuni livelli alle rovine di Omero. Ricordiamo nuovamente che unarchitettura in pietra non nasce mai come tale, ma pietrifica qualche cosa, una costruzione fatta per durare in eterno che rappresenta qualcosa della vita corrente. In questo caso rappresenta una capanna circolare, un tipo di abitazione che noi non conosciamo nella sua materia effettiva perch deperibile, per pensabile che una costruzione a pianta circolare potesse essere considerata unabitazione di questo popolo sopravvenuto nella penisola greca, e che confida alla morte una rappresentazione di questa capanna circolare. Questa sostituisce anche alcune tombe precedenti che erano scavate nel terreno, perch nonostante sia parzialmente interrata, si presenta costruita dalle fondamenta. Lingresso ha a che fare con un cumulo artificiale, la cui parte esterna non si conservata, mentre possiamo leggere agevolmente la parte interna. C da notare che non ha fondazioni, ma poggia su 30-35 registri di piani orizzontali, fino a costruire uno spazio con 15 metri circa di diametro, definendo una sorta di cupola che cupola non . Non si comporta cio dal punto di vista statico come una cupola, non c una ripartizione delle forze fra orizzontale e verticale. Lo sporgere progressivo delle pietre si congiunge in cima, ma non costituisce ovviamente un arco perch non vi sono cunei, ma sempre la solita lavorazione per piani orizzontali. Anche in questo caso dobbiamo constatare come questo popolo sapesse lavorare e trasportare pietre di grandissima dimensione. Allingresso si arriva attraverso un dromos, chiuso da un muro rivestito in opera ciclopica, ma che presenta qualche cosa di importante a questo livello: larchitrave. Questo ha poi un alleggerimento nella muratura sovrastante con il sistema gi visto dei conci sovrapposti. Larchitrave un monolite in pietra di grande forma, c quindi un alleggerimento che denota una necessit di tipo pratico. Questa struttura denota la capacit da parte di questa civilt di trasportare pietre di dimensioni gigantesche. Da un punto di vista dellassetto delle pietre vi sono diversi registri di pietre, mentre larchitrave un blocco unico. Sempre riguardo alla parte costruttiva-tecnica delledificio, per la pietra dellarchitrave dobbiamo pensare ad una pietra piana lunga 9 metri e larga 3-4 metri. Si tratta quindi di tagliare e spostare una pietra di dimensioni colossali, cercando di rendere attraverso la pietra la rappresentazione della capanna del re o qualcosa di simile, sicuramente una persona di rango straordinario, di posizione elevata allinterno della piramide sociale. Non quindi una costruzione paragonabile a quella egiziana, datata intorno al 14 secolo a.C. , dove il tipo di lavorazione di pietra impiegato per un utilizzo abbastanza simile (funerario) ma con esiti diversi. Potremmo anche cercare di ricostruire lassetto decorativo dellingresso, dobbiamo sempre pensare che mai queste opere che vediamo restituite dagli archeologi come nuda pietra non erano riccamente decorate. Nella restituzione dellimmagine vediamo infatti qualcosa di molto pi complicato. In tutti i conci pi bassi scolpito e ricostruito lassetto di una porta con i rispettivi stipiti (studiando lassetto delle soglie si capito che erano presente 2 o pi porte, al di sotto dei conci giganti, che conducevano allo spazio centrale). Vediamo poi delle colonne di alabastro verdastro, sistemate ai due lati dellingresso, e che proseguivano superiormente con elementi simili, e quello che lo spazio per lalleggerimento si presentava ricco di decorazioni di tipo geometrico. Queste erano applicate a qualcosa che conosciamo abbastanza bene, colonne con fusto e capitello abbastanza riconoscibile. Sono entrambe fortemente decorate: vedendo un dettaglio della colonna di sinistra (conservata in parte seppure non sia pi in loco), stata fatta lipotesi che

questa colonna rappresenti una colonna in legno con decorazione in metallo inserita nella colonna stessa. Infatti questo tipo di decorazione non deriva dallarte di lavorare la pietra, ma dallincisione e successivo riempimento con metalli nobili di colonne lignee, utilizzate per larchitettura residenziale. Tutto questo ha una sua fioritura eccezionale, ed al contempo una forte cesura dal punto di vista storico, causata da unaltra invasione asiatica. Diventa quindi un luogo in cui la civilt greca riflette sul suo passato remoto. Linterno si presenta con ricorsi successivi, ma dalle analisi della pareti si pensa fosse riccamente decorato con linserimento di rosette metalliche, che avrebbero denotato una camera riccamente decorata, assolutamente diversa da quella che vediamo oggi. Non abbiamo pi architetture in pietra per alcuni secoli. Succede qualcosa di importante rispetto alla disposizione delle popolazioni, abbiamo visto che molti cretesi si trasferiscono in altre isole, e la stessa cosa succede quando arriva linvasione dei dori, e molto popolazioni emigrano poi dalla regione greca alla costa turca e allAsia minore, costituendo le colonie ioniche. Dalla prima partizione fra cultura della madrepatria dorica e delle colonie ioniche ha origine anche una differenziazione dellarchitettura fra le due popolazioni. Si pu anche dire che intorno all8 secolo a.C. i Dori, fusi con le popolazioni locali rimaste, come accedde per le citt ioniche, formino citt molto popolate e ricche. Non abbiamo ancora parlato del grande numero di isole, che sono state anchesse soggette alle invasioni subite dalla madrepatria. Si pu quindi dire che intorno al 6 - 7 secolo a.C. ci sono citt importanti su entrambe le sponde del Mar Egeo. C anche da dire che allinterno della cultura e dellorganizzazione di questa citt esiste anche una cultura molto importante, che quella della fondazione di nuove citt, fondate sia dai Dori, sia dalle popolazioni ioniche, fino ad arrivare nella MagnaGrecia o al sud della Francia. Queste popolazioni condividono la stessa lingua e lo stesso Olimpo, che ha sostituito un culto pre-esistente connesso alla madre terra, sostituendola con una divinit piuttosto maschile come quella di Zeus. Tutte le divinit minori vengono ricostituite e generate partendo dal matrimonio fra Zeus ed Era (Giunone per i latini). Larchitettura monumentale viene tutta impegnata nella costruzione di templi, non nellarchitettura funeraria, ma nellorganizzazione del tempio greco. Il tempio greco ha una sua costanza nella forma che dura per secoli, nella pianta, nellalzato e nelle singole parti che lo costituiscono. I singoli elementi del tempio greco sono poi passati nel linguaggio classico dellarchitettura, con ordini architettonici e che hanno contrassegnato larchitettura occidentale per tutta lepoca romana, e dopo questa nel medioevo, con una grande ripresa durante il rinascimento, il barocco ed il neo-classico. Il tempio greco quindi alla base della costruzione di un linguaggio riconosciuto per larchitettura occidentale. Alle origini: che cos il tempio, quando diventa monumentalizzato Thermos Gli scavi archeologici hanno restituito qualcosa che si presenta in modo complesso, una sovrapposizione di tempi diversi, in strati diversi tante costruzioni addossate luna sopra laltra. Possiamo leggere una pianta sotto forma di strati luno sopra laltro. A e B sono indicate come abitazioni, o come templi, perch non abbiamo indicazioni sullutilizzo di queste costruzioni. Il tempio deriva comunque dalla casa, sostanzialmente la casa del Dio. Mai si presenta una venerazione dellOlimpo intero, quanto piuttosto ogni citt o luogo ha un suo culto particolare. In altri c piuttosto una divinit o laltra, che allinizio erano divinit locali che poi sono state riconosciute in un Olimpo Comune. Il tempio dedicato ad una divinit alla volta, e possiamo pensare che le prime statue di culto, erano degli arredi lignei che

rappresentavano la divinit stessa. Alla divinit greca si offrono piuttosto sacrifici, e si richiede quindi uno spazio pubblico e non chiuso come quello dellAra, dove praticare sacrifici animali. Il luogo deve essere antistante alla rappresentazione della divinit (luogo di riparo della statua della divinit, contenente un elemento ligneo che poteva essere restaurato). Altro elemento importante quello del tesoro, perch cera la necessit di poter conservare ci che era donato alla divinit stessa. Vediamo una cella A, un ingresso che rimarr costante, ed una cella retrostante con una conformazione absidale che dopo diventa retta. Lelemento B presenta invece una importante aggiunta, una serie di elementi puntiformi intorno alla costruzione. Queste costruzioni erano in mattoni crudi, e quindi riparati con una copertura a capanna, le cui falde vennero presumibilmente allungate con dei pali di legno, elementi di legno infissi tuttintorno alla cella stessa. Era una muratura in mattoni crudi, quindi un qualcosa che poteva rovinarsi con le precipitazioni, a differenza dellEgitto che presenta precipitazione scarsissime se non nulle. Compare per la prima volta lelemento architettonico della falda. Dobbiamo anche pensare che la pioggia battente, porta alla rovina delle murature verticali, e deve quindi essere allontanata. Per evitare che questi legni marcissero a contatto col terreno, ciascuno di questi erano contenuto in un cilindro, origine del basamento della colonna, e sono stati proprio questi basamenti ad essere stati rinvenuti. Si presenta inoltre come portico esterno, ma non adatto a camminarci o sostarvi perch molto stretto. E possibile pensare che col portico il tempio si monumentalizzi, si d una maggiore importanza a questa costruzione attraverso la costruzione di questi elementi lignei, ricordando la fortuna dei portici nel palazzo di Cnosso. Questo palazzo si presentava ricchissimo ed immenso, divenendo un modello che si volle imitare, e tutti questi elementi permettono di ingrandire laspetto esterno del tempio. Parte fondante del tempio greco il dover ospitare la statua e poco altro, differente da un tempio cristiano. Alla statua pu accedere solo laddetto, il sacerdote. Anche se in alcuni santuari erano possibili funzioni accessorie come la predizione del futuro, non sono comunque spazi che dovevano contenere folle. Vediamo in nero le parti pi antiche del tempio, mentre in bianco le fasi pi recenti. Se facciamo ora attenzione al disegno rappresentato in bianco possiamo vedere una base in pietra pi evidente, ma con elementi che derivano sicuramente dal tempio pre-esistente. Osserviamo una serie di elementi che sono pi comprensibili analizzando la ricostruzione lignea: sono necessari una serie di pali sistemati lungo lasse mediano, alti quanto il colmo del tetto che sostengono. Il tempio di Apollo a Thermos nel 630 a.C. non pi un tempio ligneo, ma in pietra, e si presenta con elementi derivanti dal tempio in legno, come anche il tempio di Herion. Entrambe le strutture hanno una cella molto allungata, con dei sostegni centrali. LHerion (o Tempio di Hera) di Samo ha allinterno delle strutture per lo pi in legno. In entrambi i casi il tempio nasce come ricovero della statua, in entrambi i casi la statua sistemata in fondo, ed un portico posteriore solo nel caso di Thermos, con un retro del tempio che si presenta sostanzialmente uguale allingresso principale. Ai visitatori si presentava un tempio a due navate, ed in futuro uno degli scopi principali della costruzione del tempio quella di evitare questa disposizione per mettere in maggiore risalto la statura del Dio. Lo spazio della cella il [naos], lo spazio antistante coperto il pronao ed abbiamo infine lepistodomo, il portico posteriore, molto importante perch uguale in entrambi gli ingressi. Architettura dorica: larchitettura della madrepatria che dal legno si trasforma in pietra, ma che conserva in gran parte elementi della struttura lignea. Vitruvio gi in epoca augustea, intorno allanno 0,

racconta molto del mondo greco e ci consegna lunica fonte classica che si conservata non relativa alla storia o alla produzione artistica, ma un trattato che parla solo di architettura. Ci dice che il tempio grecodorico nasce come pietrificazione del tempio ligneo, cio del tempio che avrebbero costruito le prime popolazioni greche, che civilizzatesi ne hanno mantenuto la forma. I pali del legno si trasformano in [peristilio], un giro di colonne intorno al tempio. In queste due rappresentazioni del tempio, leggiamo: Terracotta House Model from Argive Heraeum: davanti a questa casa greca con falde visibili, abbiamo pareti decorate, due pilastri ed un architrave, un qualcosa che si presenta monumentale, oltre allingresso con due colonne. Drawing of a temple on the Franois Vase: c un ingresso che ci fa vedere una statua lignea molto pi grande, nascosta da un battente chiuso. Vediamo anche qualcosa di simile al nostro pronao, una colonna con una base di capitello. Dobbiamo immaginare il pronao, con un elemento murario che prosegue, chiamate ante (prolungamenti del muro della cella), e qui vediamo una cosa caratteristica dellarchitettura greca e fondamentale perch diversa dallarchitettura romana, dove lanta anchessa decorata, ma presenta una decorazione differente dal capitello (altra foto?). Abbiamo una colonna, un abaco, un echino, un fusto scanalato, cio tutto quello che sar poi riconosciuto come ordine dorico. Sopra abbiamo un architrave, di cui non conosciamo il modello, ed un elemento mediano detto fregio ed un elemento terminale che si chiama cornice: il tutto forma la trabeazione. Al di sopra della cornice abbiamo per un elemento che dovrebbe essere il triangolo con cui le falde si presentano. I greci sostengono di aver inventato due cose nellarchitettura: le tegole ed il frontespizio. Il tempio anche una costruzione essenzialmente a falde, e quindi la costruzione implica da s un frontespizio. Pare che le tegole siano state inventate a Corinto. La tegola un elemento di protezione delle falde di legno, e la prima copertura di protezione delle falde era stata costituita da elementi vegetali adatti a costituire qualcosa di impermeabile. Corinto diventa un centro dove la produzione della terracotta archeologicamente accertata. Sicuramente non uninvenzione egiziana perch gli egiziani non avevano necessit di coprire costruzioni a falde. Il tempio a falde ha un problema molto forte di immagine, che viene risolto con uno spazio lasciato alla decorazione scultorea. Abbiamo una serie di elementi ripetuti chiamati triglifi inseriti nella parte mediana del fregio, insieme a parte pi semplici chiamate metope. C unalternanza fra metope in triglifi in rapporto al tempio ligneo: se si pensa ad unorganizzazione lignea bisogna pensare a questi elementi lignei come delle teste che sporgono dalla travature sorretta da colonne, dove sporgono tutti gli elementi di travatura del tetto. Queste teste segate delle trave sarebbero state coperte come ci dice Vitruvio, con delle piccole tegole quadrate che fungevano da protezione. Esiste anche unobiezione molto forte ed interessante, parla della convenzione di questo tipo rappresentazione, perch in facciata non avremmo nessun tipo di elemento sporgente, queste travi sporgenti si troverebbero solo sui lati dello stesso. Dobbiamo pensare a qualcosa che presumibilmente nato come risposta funzionale sui lati del tempio, diventato decorazione. I primi templi sono di legno, con murature a sacco. Il primo tempio nella parte superiore sicuramente ligneo, ma dal momento dellinvenzione della terracotta, si inventa anche il fronte decorativo del tempio stesso. Qui vediamo il frontespizio di Gela, ritrovato grazie agli scavi archeologici. E un tempio in cui in tutte la parti doveva difendersi dallacqua e dallumidit, e si presenta fortemente colorato e decorato.

Erano tutte costruzioni che proponevano con materiali pi duraturi la stessa squillante cromia dei primi templi. In Sicilia, a Siracusa, abbiamo un tempio che si presenta piuttosto arcaico, che presenta gli stessi elementi del vaso Franois. Abbiamo una base che contorna il tempio stesso, il suo fianco costituto da un [peristilio], un giro intorno di colonne, dov importante notare le proporzioni dello stesso. Il tempio costruito da una pietra porosa, facile da lavorare, stuccata e colorata. Quindi si presentava qualcosa che non denunciava la natura del materiale. C ovviamente un rapporto fra la dimensione dellarchitrave e la dimensione della cornice. Oltre a questo c un rapporto fra il diametro alla base della colonna, e laltezza della colonna stessa, che si presenta piuttosto tozzo, che ci fornisce un modo di datare le colonne in base al rapporto che queste hanno. Fin dal 5 secolo a.C. si costituisce una sorta di trattatistica che definisce quali siano le dimensioni migliori per i templi, che verranno costruiti in forma simile per un tempio abbastanza lungo: si cercher essenzialmente di dare la giusta proporzione alle parti del tempio stesso. Il canone si originava dal rapporto delle varie componenti del corpo umano. Cos come Policleto ha stabilito che pu essere stabilita una rappresentazione perfetta delluomo, viene rapportata allarchitettura con una misurazione base che quella del diametro alla base della colonna. C un rapporto fra base della colonna ed altezza che sta 1:5, quindi piuttosto tozzo. La stessa cosa pu dirsi per il capitello dorico, ad ogni architetto scultore a che si cimentava nella costruzione un tempio greco, era assegnato pi il compito di calibrarne esattamente le proporzioni dei vari ordini, pi che lincarico di inventare un nuovo capitello. Paestum VI secolo a.C. Nellodierna Campania, unaltra colonia greca. Si tratta di una colonia dorica andata poi rapidamente in rovina, a causa dellopposizione delle popolazioni italiche, una fortuna per noi in quanto ha permesso la conservazione dei templi greci originari, mentre nella madrepatria sono stati mano mano sostituiti e modificati. Abbiamo una cella, con un ingresso, un pronao, con due colonne, e quelle ante del tempio connotate, da questi elementi con una connotazione caratteristica, essendo i capitelli danta. Ha due facciate praticamente identiche. Ai lati della cella abbiamo un colonnato, un sistema originatosi ai lati che viene poi riportato allingresso e nel retro, denotando un giro di colonne che viene a contornare ledificio templare. Si arriva quindi a prendere sui 4 lati lo stesso sistema del [peristilio] di colonne, con la stessa decorazione di metope e triglifi. La copertura nasce dalla copertura a falde. Qui la soluzione per eliminare la spina centrale dei sostegni di passare da 2 navate a 3 navate, passare cio al raddoppio del sostegno. Si rompe lasse che troppo grande per essere sostenuto con una sola fila di sostegno. Questa organizzazione rimarr pi o meno sempre stabile in futuro. Lo Stilobate lelemento dove poggiano le colonne, lultimo gradino, mentre i due gradini sottostanti prendono il nome di Stereobate. Linsieme, circa 3 gradini, un numero che si mantiene relativamente stabile. E un tempio costruito su una parte in pietra. E un tempio, che come vediamo anche dalla successiva fase, stato connotato non dalla necessit ma dal desiderio di avere il fronte principale identico alla parte posteriore. E un tempio pensato sostanzialmente per essere osservato dallesterno. Con lesempio di Atena a Siracusa e quello di Poseidone a Paestum, abbiamo visto due esempi di architettura dorica. Ora un nuovo elemento caratterizzante il capitello ionico. Le colonie ioniche hanno sicuramente un rapporto verso loriente molto pi pronunciato. Se il tempio dorico si mantiene con una forma stabile, pi o meno allo stesso modo in tutte le colonie e nella madrepatria salvo qualche novit nel rapporto

fra le parti e nelle proporzioni, il tempio ionico molto pi difficile da definire perch non ha un suo canone stabile. Tempio di Artemide Efeso, VI secolo a.C. . Il numero di colonne denota una selva di colonne tutte uguali, che contraddistinguono un tempio di straordinaria importanza. I templi ionici si caratterizzano per la loro dimensione straordinaria e per lunicit della pianta. C la volont di arrivare ad una magnificenza ottenuta attraverso la replica delle colonne. Il capitello ionico del tutto differente da quello dorico, ha un elemento molto pi scultureo, ma anche questo non si mantiene costante, non esiste quindi una forma che si mantiene stabile, esiste un carattere orientale di questo tipo di architettura ionica che molto pi decorato con elementi di scultura delle parti. Sempre nel tempio di Artemide, si pu vedere come non si pu dare n un capitello canonico dello stile ionico, n una base canonica, mentre nellarchitettura dorica come in quella egiziana la colonna poggiava immediatamente sul basamento. Altro elemento il fatto che le proporzioni sono del tutto differenti da quellordine dorico. Guardiamo la pianta del Tempio di Artemide ad Efeso in rapporto alle colonne. Una delle caratteristiche principale dellarchitettura ionica che le colonne sono molto molto pi slanciate. Se misuriamo il rapporto in diametri, si pu parlare di 10 diametri ed anche di pi. Quindi se si riflette sulleffetto che poteva fare leffetto di questo tipo di selva di colonna, avremmo avuto un effetto molto differente da quello dellarchitettura dorica. Abbiamo variabili di luogo e cronologiche, lunico elemento costante sono le due volute del capitello, una forma pur sempre riconoscibile nella variet delle realizzazioni. Il Partenone E un tempio dorico del V secolo, ed probabilmente il pi famoso tempio

greco al mondo, costruito fra il 447 ed il 432 a.C. dagli architetti Ictino e Callicrate, coadiuvati dal famosissimo scultore Fidia, e foraggiati dallaltrettanto noto committente Pericle. Non il primo tempio costruito nel sito dellAcropoli di Atene, questo banco roccioso che in epoche pi remote era stato una cittadella militare, diventa poi lacropoli dedicato alla protettrice della citt, Atena. La stessa origine mitica della citt trova il luogo di consacrazione nellacropoli. Con la costruzione nel V secolo dellultimo Partenone si arriva ad una evoluzione di tutti gli elementi che abbiamo visto finora. Il Partenone non un tempio totalmente dorico, ma presenta al suo interno diversi elementi e proporzioni ioniche, si presenta quindi come un edificio che rappresenta anche architettonicamente tutta la Grecia unita dalla lingua, che aveva combattuto vittoriosamente contro i Persiani. C quindi il desiderio di portare allinterno molte tradizioni provenienti da diverse patrie, ora unificate. Precedentemente vi era un tempio noto come tempio lungo 100 piedi (circa 30m), di questo tempio vi una restituzione ipotetica, che si presentava con una cella divisa con un allineamento centrale come tutti quelli che abbiamo visto finora. Nel 490 a.C. i Greci sono vittoriosi a Maratona, e nei dieci anni successivi decidono di ricostruire in forme molto pi monumentali il tempio cosiddetto del Primo Partenone, che si presentava simile al tempio di Paestum. Questo viene distrutto quando era ancora in costruzione dai Persiani, nel 480 a.C. quando la citt viene messa a ferro e fuoco. Quindi dopo il 480 si ha un tempio rovinato e bruciato in larga parte, che viene abbandonato nella sua pianta, e nel 440 viene ricostruito in altre forme. Il Tempio a sei colonne: vediamo un plastico del tempio definitivo, 8 colonne in facciata ed un numero di colonne sul fianco che si caratterizza secondo il canone: il doppio pi uno delle colonne in facciata, quindi 17 colonne. Precedentemente nei templi pi arcaici non cera alcun rapporto fra i numeri

della colonne di lato e di facciata. Il progettista greco non lavora pi sulle misure, in piedi, ma lavora sul diametro delle colonne, che decidono il perimetro della costruzione. Questo importante, perch niente obbligava i greci ad utilizzare come base per le misure il diametro delle colonne. Vediamo tutti gli elementi del Partenone dal punto di vista costruttivo: man mano viene abbandonato il legno e la terracotta, e si arriva ad unarchitettura totalmente di pietra, forse causata dai rapporti della Grecia con lEgitto, in quanto gi dal VI secolo a.C. abbiamo testimonianza di rapporti politici ed economici, tanto che viene fondata dai greci una colonia sul delta del Nilo, Nukratis. Si pensa quindi che questo scambi abbiamo influenzato anche larte di lavorare la pietra. Limmagine che vediamo presenta tutti gli elementi del Partenone sotto forma di blocchi squadrati e tagliati. Il Partenone costruito in marmo, non in pietra da costruzione, ma con un marmo utilizzato normalmente per la scultura, non per larchitettura. Dobbiamo pensare che il Partenone stato costruito utilizzato cave aperte appositamente, un edificio costruito con un materiale normalmente utilizzato per larte dello scultore. E completamente costruito in marmo pentelico, anche le mura della cella sono costituite da blocchi di marmo, anche le tegole sono di marmo, quindi sono tegole molto pesanti che nascondono unincavallatura lignea, sempre utilizzando marmo statuario. Seconda osservazione: unarchitettura di questo tipo unarchitettura che va progettata prima, perch in cava necessario conoscere le forme dei pezzi necessari per il montaggio. Quindi tutte le parti sono progettate a priori per poi essere montate. Terza osservazione: non si pu quindi cambiare progetto in corso di costruzione, tutto quello che c sopra stabilito di conseguenza. Tutta larchitettura costruita a partire dalla pianta, la misura dello stilobate ci d la misura base, ed una costruzione dove tutto si stabilisce grazie a dei rapporti. Oggi sullacropoli si montato da qualche anno un gigantesco cantiere di restauro, che ha smontato i templi per rimediare ai guasti dei precedenti restauri effettuati con il cemento armato, in quanto il ferro contenuto si stava ossidando e stava rovinando i vecchi conci. Si stanno quindi nuovamente smontando tutti i vecchi templi per rimediare a questi cattivi restauri, che a partire dallindipendenza greca del 1820, che avevano provveduto a restituire la forma originale di questi templi. Questo spaccato assonometrico d quindi anche limmagine del Partenone attuale. Nella nostra analisi delledificio, il punto di partenza capire come avveniva il trasporto del marmo: ci sono delle cave a 15 km da Atene, e questi blocchi devono poi essere portati sullAcropoli della citt. Rispetto allEgitto qui cambiano i sistemi di trasporto: sia dalla cava al cantiere, sia per la manovra dei blocchi in cantiere, vi sono altri sistemi oltre la slitta ed i piani inclinati. Nellimmagine vediamo due ipotesi di trasporto di grandi blocchi di pietra, che vengono portati attraverso dei carri. Il problema di un masso pesantissimo, quello del trasporto: i buoi aggiogati ed accoppiati possono trasportare anche grandi pesi, il problema la resistenza dellasse. Per non spaccare questasse si sono inventati sistemi assai ingegnosi, come quello rappresentato, dove intorno al blocco di pietra vengono costruite due ruote di legno ai lati. Dal mondo egiziano al mondo greco cambia anche la struttura della societ, dalla figura piramidale (faraone, casta sacerdotale, etc che posseggono quasi per intero il territorio coltivabile) si passa ad una popolazione divisa in comunit-citt, disperse su un territorio molto frastagliato. E difficile pensare, in un sistema che comincia ad approssimare uno stato di diritto, a grandi masse di popolazione da sfruttare, e pertanto si inventano nuovi sistemi di trasporto che alienano la fatica umana. Si abbandonano determinati

sistemi di trasporto, per favorire un montaggio di pezzi pi piccoli, progettati con estrema cura, ma che non eccedono mai e si rinuncia ad ottenere la sacralit delledificio attraverso il trasporto di pietre di dimensioni eccezionali, che quasi sembrano spostate dagli dei. Tempio di Se gesta, Magna Grecia presenta tutti i conci montati, ma un tempio che non stato finito. Vediamo quindi con che tipo di lavorazione arrivavano dalla cava i blocchi, e osservando i tipi di finitura. Nei gradini dello stilobate, ed alla base delle colonne, i blocchi non sono rozzamente squadrati, ma presentano delle sporgenze molto evidenti: sono gli elementi che vengono lasciati in cava a sporgere, affinch si possa trasportarli e sollevarli con delle corde. Il sollevamento dei blocchi avviene in maniera molto semplice, invece di rifilarlo si lasciano delle maniglie a cui aggrappare delle corde. Se si osservano tutte le rovine del mondo greco, si vedr che questi sistemi si sono molto raffinati, arrivando a degli incavi, dove si aggrappavano degli elementi in metallo che trattenevano strettamente il blocco. Questo significa che conosciuto il sistema della puleggia, che ovviamente non utilizza blocchi di dimensioni colossali. Dobbiamo quindi pensare a qualche cosa che pu essere trasportato con carri, ed un blocco che collocabile in alzato con precisione: possiamo quindi metterlo e sistemarlo nella posizione esatta. Si garantisce quindi anche una precisione assoluta durante la costruzione delledificio. Il blocco arriva dalla cava semilavorato, e gli archeologi sono andati proprio in cava per capire, magari dai blocchi abbandonati perch rovinati, le fasi della lavorazioni. Il blocco arriva 3-4 cm pi spesso,con la cosiddetta superficie di sacrificio. Per le colonne si eseguono quindi le scanalature solo una volta arrivati in cava. I rochi sono 8-9-10 per le colonne, lunica lavorazione che sar gi completata a rifinita prima dellarrivo in cantiere sar la complanarit delle facce. In unarchitettura realizzata completamente senza malta, importante che le facce inferiori e superiori, essendo le superfici di appoggio, siano trattate con la massima precisione. La sistemazione dei piani orizzontali: il disegno schematico ci dice che come superficie dappoggio per i rochi delle colonne non si possono avere cilindri disassati uno rispetto allaltro. Partendo dallesterno abbiamo una superficie bianca perfettamente complanare, che la parte di contatto, che richiede una precisione estrema. Al primo anello esterno segue una parte lasciata un pochino pi bassa di livello, pi scabra, che serve ad aumentare lattrito delle varie componenti: questa garantisce meno lavoro e non ostacola la sovrapposizione. Poi una parte nera pi scura, ancora pi bassa, ed un ultimo cilindro centrale, nuovamente perfettamente complanare. Abbiamo poi una cavit dove veniva inserito un blocchetto di legno, che al suo mezzo ha foro circolare. Con questo foro, in cui inserito un perno circolare, avviene il posizionamento senza errori dei due rocchi. Abbiamo un qualcosa che legno, che non ha una funzione ancorante, il legno serve solamente per avere un punto di riferimento con cui infilare il rocco successivo. Solo dopo la sua posa si pu poi pensare alla lavorazione finale. Le scanalature sono tutte a filo in quanto si voleva far apparire le colonne come monolitiche. Lo stesso ragionamento pu essere fatto per le pareti della cella. Non quindi solo la colonna, dobbiamo pensare che qualsiasi elemento murario, che sia un sistema trilitico o altro, deve essere costruito alla stessa maniera. Si organizza quindi un muro fatto di conci, sistemati in un modo sempre uguale. Ci sono i blocchi dove inizia la costruzione, i blocchi pi in basso, che sono sistemati con il lato lungo verso lesterno ed i lati corti verso linterno. Per quanto riguarda la base del tempio si usano quindi blocchi disposti ortostati, non replicando quindi la venatura naturale della pietra, per dare un effetto maggiore di monoliticit al muro stesso. Si posano quindi alla base del tempio dei blocchi ortostati per dare unidea di monoliticit, mentre sono solamente ribaltati. Non necessario che la complanarit sia garantita in tutta la superficie del blocco,

ma baster costituire una fascia di 3-4-5 cm perfettamente complanare, mentre il centro pu essere leggermente pi scabro. Tendenzialmente il Partenone un edificio tutto di marmo: ci non pu ovviamente essere vero perch nessun edificio pu essere completamente di marmo, ma necessita di un sistema di capriate lignee. Questa vuole essere una tendenza, in particolare per la cella, ma si vuole dare lidea che tutto ledificio sia di marmo. Si copre quindi il tetto con tegole di marmo pentelico, si inserito un elemento pesantissimo per dare lidea che tutto ledificio sia di marmo. Vediamo le tegole del partenone stesso: sono formate da due tipi di embrici. C anche da ricordare che chi andr oggi in Grecia per le Olimpiadi, vedr il Partenone con una immensa gru. Il Partenone stato presente nella coscienza iconografica occidentale da molto tempo, attraverso una serie di disegni e vicissitudini che ne hanno minato la stabilit. Il primo disegno del Partenone di (?) di Ancona, la prima informazione pervenuta in Italia della forma del Partenone. Uno dei grandi disastri incontrato dal Partenone durante la sua vita, stata durante la guerra nel 1680 contro i Veneziani, che colpiscono con una bomba la sommit dellacropoli della citt, dove lesercito ottomano teneva la polveriera (avvenne quindi un riutilizzo della cittadella ad uso militare). Una cannonata veneziana fa s che il Partenone esploda, distruggendo completamente la cella. Dopo la grande esplosione il Partenone ha ospitato al suo interno una piccola moschea. Laltra immagine un acquarello che rappresenta il Partenone agli inizi dell800. Lambasciatore inglese ottiene dallautorit turca il permesso di portare via alcune delle sculture ancora conservate, portandole in UK dove arrivano poi al British Museum of London. Da qui gli inglesi rifiutano ancora di restituirle alla Grecia, nonostante anni addietro siano anche riusciti a danneggiarle cercando di sbiancarle. Le vicende hanno a che fare con la sovrapposizione sullacropoli di ben 3 templi. Abbiamo una testimonianza del vecchio Partenone, poich si trova al di sotto del nuovo Partenone, e perch osservando lacropoli di Atene dalla citt possono vedersi a completare lacropoli naturale, una serie di elementi che paiono rochi di colonne. Quindi parte dei materiali portati in situ per la costruzione dopo lincendio, perdendo molte delle loro caratteristiche, sono stati trasportati ed utilizzati per consolidare il pianoro dellacropoli. Sistemare questi rocchi verso la citt serviva anche a lasciare un monito, legato al giuramento che non si sarebbero pi costruiti templi in Grecia finch non si sarebbero cacciati via i Persiani. Laltra possibilit e che questi blocchi, una volta consacrati ad Atena, non potessero pi essere riutilizzati, e sono dovuti rimanere nella stessa area. Non tutti i blocchi sono stati messi nella parete nord, ma alcune irregolarit nel portico retrostante del Partenone, delle discordanze di misura e problematiche mascherate, fanno pensare che alcuni blocchi siano stati riutilizzati. Pianta: vediamo che il tempio costruito a partire da uno stilobate. Questo rettangolo di base dove montato poi il tempio realizzato anchesso in marmo pentelico. Questo piano dappoggio non un piano, se vogliamo definire la sua geometria un rettangolo disegnato su una sfera di dimensioni molto grande, con cinque chilometri di raggio. Abbiamo un piano di appoggio molto pi difficile da realizzare, curvo su tutti i lati. E una realizzazione molto complessa per cui la base del tempio non una base piana. Le spiegazioni: una molto banale quella per il deflusso dellacqua. Una seconda spiegazione possiamo ricavarla da Vitruvio: esistono nella costruzione del tempio una serie di correzioni ottiche. Non qualcosa interno alla logica delledificio, ma nella logica dellosservatore. E un edificio che tiene conto del nostro modo di vedere, che secondo i greci tenderebbe a vedere incurvata e scorciata agli angoli una superfiche piana. Si tratta quindi di

pensare a qualcosa di complicato, che mette qualcosa in pi affinch i mortali considerassero perfetta larchitettura del Partenone. Sappiamo che i rochi si reggono per peso, e quindi questa stessa curvatura viene portata in alto, ma in modo particolare. Questo primo blocco non ha quindi superfici complanari, ma avremo dei blocchi a specchio con la stessa curvatura. Dovendo poggiare e costruire la colonna qui sopra, avremo un primo rocco che non avr le due superfici parallele. Arrivati nella soluzione terminali riabbiamo la stessa curva anche sulla trabeazione, le linee del basamento e della trabeazione sono quindi parallele: la stessa curvatura riportata nella parte terminale attraverso il blocco del capitello. Altre correzioni ottiche si verificano per gli allineamenti verticali. Il Partenone in qualche modo il pi perfetto esempio della teorizzazione greca sul tempio. I rochi delle colonne presentano tutti piani orizzontali, ma una volta terminata la colonna non sar esattamente simmetrica, ma tendente verso linterno, queste colonne convergono tutte verso un centro, seppure lontanissimo (qualcosa a diversi km in cielo). Tutte le colonne del [peristilio] sono convergenti verso il centro: per venire incontro allimperfezione del nostro modo di vedere, sempre un accorgimento ottico, perch il nostro occhio tenderebbe a slargare ledificio. Questo effetto ottenuto attraverso lavorazioni difficili e complesse: esiste questa necessit da parte degli architetti di raggiungere la perfezione. E qualche cosa che non si costruire mattone su mattone in cantiere, ma qualcosa che prima va cavato perfettamente. Due immagini a confronto: abbiamo visto che si tratta di una pianta con un sistema di cella, contornata da un [peristilio]. C anche da dire che il Partenone presenta, nellevoluzione dei templi che abbiamo visto, una regolarizzazione sulle misure di larghezza e lunghezza del tempio. Si tratta di misure relative in base al diametro della colonna: in genere un tempio un tempio rettangolare. Solitamente abbiamo un fronte di 6 colonne e lati di 13 colonne. La distanza fra colonna e colonna in facciata ed in fianco uguale, con differenze minime di localizzazione, Nel primo Partenone vi sono 6 colonne, mentre nellattuale Partenone ve ne sono 8 ed una novit straordinaria. Negli altri vi erano 6 colonne in quanto si rispettavano gli allineamenti delle due colonne inserite allinterno del pronao, insieme alla prosecuzione e allallineamento delle pareti. In una struttura come questa, in epoca arcaica, se la distanza in facciata poteva essere fissata, non influenzava la distanza nelle colonne laterali. Nei templi del V a.C. abbiamo molti templi molto pi fitti nella colonnata laterale, in quanto rispondevano ad esigenze statiche. Nel Partenone abbiamo quindi lunificazione della distanza fra colonna e colonna, fra quello che in pianta e quello che in fronte (?). Rispetto a questo sistema arcaico il Partenone quindi diverso, tale per cui si presenta con 8 colonne. La misura della facciata in rapporto a quella dei lati definisce un rapporto fisso di 2 ed (9 su 4), una proporzione che ritroveremo anche nellalzato della facciata (dove laltezza presa senza il frontespizio). E un rapporto che comunque noi umani passeggiando intorno possiamo difficilmente percepire. Questo numero viene considerato perfetto perch se andiamo a guardare la distanza degli interessi delle colonne rispetto al diametro andiamo a ritrovare questo rapporto, derivato da questo rettangolo perfetto. Esistono comunque dei luoghi dove le colonne hanno delle distanze diverse, perch solo genericamente 2 ed , mentre in alcune emergenze il rapporto viene variato. Abbiamo quindi una ricerca di proporzioni che possiamo vedere nella distanza fra colonna e colonna. Vitruvio ci nuovamente daiuto, ricordandoci che il rapporto fra proporzioni perfetto per i Greci proprio di 2 ed .

Il Nuovo Partenone, un tempio che ha una novit assoluta nel mondo greco, poich ha 8 colonne. Di fatto lorganizzazione della pianta del Partenone la pi monumentale fra quelle che abbiamo visto. La necessit dovrebbe essere stata stabilit dallo scultore pi che dallarchitetto. Il termine [Partenon] in origine descriveva la cella retrostante del tempio stesso, ma gi dallantichit passato al tempio intero. La prima cosa che chiede Pericle a Fidia, quanto Atene era diventata centro della Lega, era la necessit di una statua divinatoria di dimensioni colossali. Molte parti della statua di Atena erano costituite in avorio, sopra un grande impalcato in legno, tutte le parti relative alla armature, ai vestiti erano invece in metallo preziosismo, la parti vive erano realizzate in avorio, tanti minuti frammenti sistemati fino ad ottenere una statua straordinaria. Le ultime tracce si hanno fino allImpero Romano dOriente, quando tutti i tesori vengono poi portati nella capitale Costantinopoli. Le proporzioni interne della cella sono molto pi grandi di quelle utilizzate solitamente. Bisogna poi organizzare un tetto sovrastante, un tetto ligneo, capriate a cui era appeso un contro-soffitto piano. Tutto questo aveva bisogno di appoggi intermedi, e quindi anche qui abbiamo una serie di elementi che distinguono delle navate. Intorno alla statua cultuale, il colonnato gira, anche se queste colonne erano inutili dal punto di vista statico, ma dava solo la possibilit di ammirare da tutti i lati la statua della Dea. Pausania nel II secolo d.C. scrive di essere entrato nel tempio e di aver potuto girare intorno allo stessa statua. Abbiamo una cella anteriore ed una posteriore. In quella dellingresso abbiamo ante piuttosto ridotte, e davanti un colonnato di 6 colonne. Abbiamo quindi unorganizzazione quasi uguale ad un tempio, attorno alla quale si ricostruisce il [peristilio]. Osservando dal fronte il Partenone vediamo quindi 8 colonne, a cui corrispondono 6 colonne nel retro, ed un ingresso in asse. Le colonne hanno diametro diverso, dalle pi grandi esterne a quelle pi piccole interne. La colonna si costruisce in rapporto a quello che viene considerata la perfezione nellordine dorico ed ionico. Vi sono quindi dei canoni che dichiarano la proporzione delle componenti nelle varie parti. Esiste un canone,parola che viene dalla trattatistica antica, esistono una serie di proporzioni classiche che sono considerate obbligatorie, come che il diametro della colonna sia contenuto 4 volte e (tempio dorico) o 10 volte (tempio ionico) nellaltezza. Il Partenone sta in un rapporto di 5 e , quasi 6, quindi molto slanciato, pare quindi che si tenda verso lo ionico. Quindi il luogo pi sacro di Atene non rappresenta pi la sola identit dorica, ma quella di tutto il popolo greco. Questo slancio verticale si connette anche ad una necessit effettiva: una volta stabilite le 8 colonne, si arriverebbe a qualcosa di molto largo e molto basso, mentre slanciandolo Intercolunnio: questo non fisso in ogni parte del tempio, ma per ragioni duso ed ottico varia spesso. Abbiamo quindi un intercolunnio di 2 e allingresso in facciata, mentre si riduce a 2 negli spigoli. E importante osservare inoltre che la colonna dangolo ha un diametro maggiore. Abbiamo sistemati in asse con la colonna i blocchi dellarchitrave. Vi sono sostituzioni in resina dei vecchi fregi, il cui patrimonio quasi completamente monumentalizzato. Troviamo in corrispondenza di ogni asse delle colonne un triglifo. Vediamo invece che il triglifo stato spostato sullo spigolo, fino a che lo stesso si presenti con due triglifi piegati a libro. Tutto questo porta ad un allineamento piuttosto complicato. Si parla di conflitto angolare, avendo spostato la colonna che non rimane pi in asse sotto il triglifo. Vediamo unimmagine tratta da un commentario di Vitruvio, per ricordarci lorigine lignea del triglifo. Vitruvio molto chiaro nel III e IV libro (i romani in futuro saranno meno rigidi), spiegando come i Greci non desiderassero delle metope negli spigoli. I triglifi sono in asse con le colonne centrali, mentre sui lati questo rapporto viene abbandonato. Se noi volessimo organizzare un triglifo che si presenta con la pre-soluzione di

quel sistema gi dato, se si tiene la distanza di due moduli ed un quarto il fregio si conclude con una mezza metopa. La mezza metopa non accettata nellarchitettura greca, mentre lo sar in futuro (Libreria Marciana a Venezia dellarchitetto SanSovino). E qualcosa che attiene sostanzialmente al carattere iniziale dellarchitettura dorica. Quant lunga la facciata di un tempio, di un Partenone? La misura dello stilobate, che lelemento di partenza, va stabilita dal diametro della colonna e degli intercolunni, che vanno tutti sommati, sapendo gi come funzioner in alzato. La cornice composta di Mutuli (lastre disposte orizzontalmente, un po' inclinate) ornati di tre file di sei gocce ciascuno, del gocciolatoio e di una gola. Regulae: sono elementi che dovrebbero aiutare nello sgocciolamento dellacqua.Doccioni: sono delle teste di leoni, che rappresentano lo sfogo dellacqua. Acroteri in terracotta dietro questi ultimi, che si presentano a distanza regolare. Esista una cella molto grande con la statua cultuale (diretta verso Est), ed una cella retrostante. Esiste un orientamento dei templi greci (quelli egiziani erano orientati in base al sole), gi la stessa parola etimologicamente significa disporre verso oriente. Il sole nascente viene considerato qualcosa di importante per le religioni, e quindi la statua e la porta sono sistemate verso Est. Proprio lo spazio retrostante aveva il nome di Partenone, che pare conservasse anche il tesoro della Lega Delica (dalla prima sede nellisola di Delo). C da notare limpianto, nuovo rispetto al tempio di Paestum: abbiamo ante molto corte, un [pronaos] cortissimo. Per le colonne abbiamo diametri diversi che implicano altezze diverse: questo perch un greco non pu sopportare la vista di colonne con rapporti di snellezza diversi. Non accettabile avere due colonne doriche con dei rapporti daltezza diversi: devono avere lo stesso rapporto fra la base e laltezza. Quindi gi osservando la pianta noi sappiamo che abbiamo colonne di altezze diverse. La soluzione porre dei gradini sotto le colonne pi piccole, in modo da non mostrare larchitrave ai visitatori. Man mano che le colonne sono pi piccole tutto il resto diventa pi piccolo. Anche questo non accettabile da parte dei greci, difficilmente si riesce a risolvere il problema di un fregio e triglifi pi piccoli. Si risolve il problema con un fregio continuo (ionico) al posto di un fregio dorico, che presenta per elementi di doricizzazione nella presenza dei mutuli. Il fregio rappresentava le panatenaiche. Lultima ipotesi molto affascinante che rappresenti il mito fondativo del sacrificio di Efesto. Questo perch difficilmente allinterno di un tempio greco si pu rappresentare un avvenimento comune, ma dobbligo piuttosto un accadimento sacro/mitologico. Fra i due colonnati abbiamo delle lastre di marmo lavorato che simulano i cassettoni lignei tradizionali. C un soffitto che si sistema allaltezza della cornice, ed in questa posizione in effetti non c legno. Nelluso dei templi ionici il fregio non ha metope, ma una fascia continua. C sempre una forma che deriva dalla necessit di far sgocciolare lacqua, oppure unaltra definizione pu essere quella degli elementi che sarebbero potuti servire a fermare le tavolette di legno. E una continuazione dellarchitrave dorico, perch contiene le parti inferiori dei triglifi (c quindi una contaminazione dei due stili). Rimane da vedere la dimensione delle colonne interne. Abbiamo due risposte diverse, una per la cella cultuale, e laltra per la cella posteriore. Paradosso importante dellarchitettura greca: lorigine lignea si pu riconoscere, ma una volta che monumentalizzata del tutto perduto questo rapporto. Lincavallatura lignea non pi in rapporto con questi triglifi. Lorigine lignea solo unorigine rinvenuta ed accettata anche dagli stessi greci, ma oramai slegata dalla decorazione. Nella cella centrale si arriva al soffitto attraverso la

sovrapposizione di due ordini, con delle regole importanti. Finora abbiamo parlato genericamente di fusto e di colonna, come se fosse un fusto cilindrico oppure poligonale, mentre sappiamo tutti dellentasi e della rastremazione. Comunque sia la colonna non un cilindro. In questa cella interna, con due ordini sovrapposti, la colonna superiore deve avere il diametro di partenza pari alla cima del fusto della colonna sottostante. La cella antistante dorica, la cella retrostante forse ionica. Osserviamo inoltre un fregio continuo, uno slancio delle colonne doriche, ed una cella posteriore con evidentissimi caratteri dellAsia Minore. Anche la scultura era un mondo colorato, lintera classicit era un mondo colorato: i triglifi erano dipinti di blu, perch fra i pochi colori naturali ottenibili al tempo il blu era qualcosa che poteva essere ottenuto facilmente. Le metope hanno un fondo sicuramente colorato, c un colore rossiccio, rosato, che apparteneva a tutta la parte superiore: un tempio che nessuno di noi riesce ad immaginarsi. Solo nel 1830-1840 alcuni archeologici francesi contro lostracismo dei professori, che professavano il culto del candore, riuscirono a ristabilire la verit cromatica sui templi greci. Il timpano del Partenone abbastanza arretrato per ospitare le sculture (non dei semplici bassorilievi, ma quasi a tutto rilievo) di Fidia. Tempio di Atena Nike Nel 449 a.C. stata votata la costruzione di questo piccolo

tempio per celebrare la vittoria sulla Persia, e larchitetto era Callicrate. E un tempio del tutto ionico di un architetto che era connesso al Partenone. E stato costruito fra il 427 ed il 424 a.C. . In questo ritardo di venti anni si pensa che larea di costruzione si sia resa molto pi piccola, cos lo spazio utilizzabile si contratto. Vi un grosso bastione, ricoperto di marmo, che era un bastione militare dellAcropoli precedente. Ci sono dei limiti alluso dellacropoli derivati da culti precedenti. Questi hanno ostacolato sia la costruzione del tempio di Atena Nike sia i Propilei perch quegli spazi non erano disponibili. Il frontespizio perduto, e ospitava una statua rappresentante la vittoria. E un tempio anfiprostilo, lo stesso Callicrate ha costruito nei ventanni di pausa un altro tempio, presso il fiume Ilisso, vicino ad Atene. Ha una cella, un pronao, 4 colonne in facciata, quindi non un tempio periptero, ha solo le colonne davanti e le colonne di dietro. Le architetture di ordine ionico costruite in Attica, hanno basi molto complicate. Dora in poi la Base Attica sar una particolare tipologia di base che ritroveremo fino al Barocco. Abbiamo una base, un fusto che per essere ionico abbastanza tozzo (non sono sicuramente dieci diametri), perch siamo in Attica, non siamo in Asia Minore, in pi le colonne del tempio sono esattamente la met di quelle usate nei propilei, c quindi un coordinamento fra i due edifici. Il fatto che siano attigui fa s che ci sia stata una scelta di coordinare le colonne. Vi sono tre fasce tripartite, con un fascio di sculture di incerta origine, che potrebbero rappresentare la battaglia di Platea del 479 a.C. (?). La Atene del V a.C. di Cimone e di Pericle quella che conduce a fortunate battaglie contro i Persiani, che verranno cacciati fuori dai confini. Esiste una grande Grecia, con centro il mar Egeo, ed Atene a capo della Lega (nel mentre Sparta parzialmente distrutta da un grave terremoto). Siamo quindi in un periodo in cui lalleanza con le citt della ionia fortissima, e la ricostruzione dellAcropoli avviene dopo la distruzione del 480 a.C., che precede la vittoria navale di Salamina. Ci si avvia pertanto ad una fusione fra larchitettura dorica e quella ionica: la Grecia una sola, per sancire questa nuova alleanza, ad Atene si costruisce anche con il denaro che arriva per mantenere la flotta

del grande nuovo porto del Pireo. Oltre alla manutenzione ed alla costruzione delle navi, bisognava pagare il soldo dei rematori e dei mercenari. Il tempio ionico molto pi difficile da definire rispetto a quello dorico. Non esiste un tempio ionico standard, tutti hanno proporzioni e forme diverse. La caratteristica comune il capitello scultoreo con la voluta, che forse trae le sue forme da elementi naturali, forse una trasposizione, al di sopra della voluta labaco (c sempre) e la sovrastante trabeazione. La caratteristica principale dellordine ionico una maggiore snellezza, il rapporto pu andare fino a 10 moduli. Per il dorico siamo invece fra 5-6, numeri notevolmente diversi. Il tempio di Atena Nike ed il Partenone sono entrambi esempi di associazioni fra i due ordini: anche lo ionico trasportato allinterno dellacropoli di Atene cambia. Il tempio di Atena Nike ha una storia complessa dal punto di vista della datazione, ha un autore che Callicrate, ed una esecuzione dal 427 al 424. LEretto invece iniziano intorno al 421 (e terminato nel 409405). E un tempio che viene progettato prima ed eseguito dopo, con qualche cosa che successo nel frattempo, ovvero una riduzione dello spazio disponibile, e quindi il tempio come ridotto nella sua lunghezza. Viene ridotto sulla lunghezza e non nella larghezza, con tre pilastri in sostituzione delle ante. La sua costituzione lo porta ad essere connesso in maniera molto stretta con i propilei. Precedentemente cera un ingresso differente ed un santuario dedicato ad Artemide (Diana), che impedir la simmetria in pianta dei nuovi propilei, che appaiono quindi mutilati. Il tempio dedicato alla Vittoria, ha una caratteristica importante: sito presso lingresso, sopra un bastione pre-esistente dellacropoli arcaica. Questo bastione viene foderato di lastre di marmo pentelico. C ora una fodera in parte restaurata, nel medioevo sul bastione era stata costruita una torre che aveva inglobato il tempio, che scavando stato recuperato dagli archeologi. Questa fortificazione poi servita per erigere un bastione fortificato, ed attualmente il tempio non c pi perch giace smontato in magazzino. In verit tutto ci che vediamo di queste epoche remote frutto del lavoro degli archeologi, per lo pi si tratta di scavi, disseppellimenti e ricostruzione effettuati in diversi fasi, in particolare dopo lIndipendenza della Grecia. E un tempio a due facce, identiche, con 4 colonne davanti e 4 colonne di dietro. Il retro ha un ruolo considerevole, perch si presenta come il fronte verso la citt. Gi dallinizio, dal tempio di Apollo a Thermos, iniziamo ad avere due fronti equivalenti dal punto di vista monumentale. Vi sono delle ante molto ridotte, con capitelli danta replicati anche dietro, per esprimere lequivalenza dal punto di vista architettonico dei due lati del tempio. Lingresso anche in questo caso ad est. Dal fronte dove si entra, tutto quello che vediamo manca del frontespizio (anche se ci sembra proporzionato cos), sta montato su tre gradini tradizionali (mentre il tempio ionico tradizionale stava su 2 gradini), esempio di doricizzazione, vediamo anche lingresso e i capitelli danta su entrambi i lati. Il capitello danta diverso da quello delle colonne, questo perch era solito che i capitelli fossero diversi. Le proporzioni sono di compromesso: non sono ioniche piene. La colonna non al livello di 10 diametri, siamo a 6,8, qualcosa che sicuramente pi delle proporzioni doriche, ma molto di meno di quelle ioniche. Abbiamo rapporti piuttosto interessanti anche negli altri edifici ionici che stanno nellAcropoli. Queste proporzioni misurate sono lesatta met di quelle dei propilei che sono affianco, progettato successivamente ma in rapporto con questo. Lintercolunnio di Atena Nike la met esatta del tempio dellEretteo, sono sempre misure che ritornano.

La pianta la contrazione di un tempio che doveva essere diverso. Rispetto al tempio sul fiume Ilisso spariscono le due colonne retrostanti lingresso e quasi scompaiono le ante. La chiusura del tempio era assicurata con una cancellata metallica. Lordine ionico presenta una decorazione ad ovolo (1/4 di cerchio decorato) , sottostante alla voluta spiraliforme, e si conferma in modo pi regolare rispetto alle citt ioniche (mentre in quel secolo andava assomigliando ad una infiorescenza), con una flessione rappresentante il peso che flette il capitello. Sovrastante abbiamo larchitrave, il fregio e la cornice. Tradizionalmente nellordine ionico la cornice non semplice come nellordine dorico, ma abbiamo 3 fasce parallele. Qui vediamo anche un architrave doricizzante, molto semplice. Il fregio ionico continuo, con cicli continui figurativi. E poi la cornice superiore. Attraverso il capitello danta, viene rivestito il pilastro, abbiamo dei capitelli danta che possono decorare il muro, vestito da colonna, la base da colonna ionica lo stessa del capitello danta, non si tratta di un muro continuo ma di una soluzione innovativa. Langolo nellordine ionico: abbiamo visto le problematiche nel tempio dorico (per lestetica greca del V a.C. lo spigolo doveva terminare con un triglifo e non con una mezza metopa. Per lo ionico il problema dello spigolo si pone sempre (sono edifici che si guardano pi dallesterno che dallinterno), la maggior parte dei riti si compiono fuori dal tempio guardando verso lo stesso, costruito pi sullarchitettura dellesterno. Il problema dellangolo ionico, diventa inoltre molto pi complesso in un tempio periptero []. Viene quindi costruito il capitello dangolo, fatto in modo speciale dagli altri: abbiamo due facce identiche verso langolo esposto alla vista, con le volute nello spigolo che piegano a 45 per incontrasi. Quindi il fianco del tempio si presenta con due volute ioniche che danno la faccia, mai il fianco. Si scelse di deformare il capitello ionico in una posizione particolare che langolo, garantendo la possibilit di vedere sempre la faccia frontale del capitello e mai quella laterale. Si deformano gli elementi costituenti e portanti in rapporto alla situazione. Sono volute che non sono complanari, perch connesse fra loro. Guardiamo la base di questo tempio: una base speciale, nuova, che non era in uso in Asia Minore. La base ionica costituita da molti elementi, molto alta, con varie modanature (Tempio a Magnesia sul Meandro di Artemide), diverse da tempio a tempio. Qui abbiamo una base attica, fortemente semplificata, costituita essenzialmente da un toro, una modanatura a sezione semi-circolare, con toro-scozia, che diventer nellEretto toro-scozia-toro, che diverr molto in uso nellarchitettura romana e rinascimentale (SanPietro ed il Palladio). Viene da questa unione fra cultura dorica ed ionica allinterno dellacropoli. Altra cosa da osservare il passaggio fra ordine architettonico delle colonne e muro della cella. C qualche cosa di nuovo che non abbiamo nel Partenone (le mura sono piuttosto semplici). Abbiamo due passaggi di decorazione: in tutta la parete della cella, la base del muro viene costruita come fosse la base di una colonna, e superiormente abbiamo una continuazione della decorazione, una trasposizione sulla cella degli elementi delle colonne. Negli elementi sovrastanti vediamo un architrave tripartita: questarchitrave avr un profilo a tre fasce, date da un leggero aggetto delle pietre. Al di sopra fregio continuo con decorazione continua. Non abbiamo fonti antiche, o romane, che descrivano questa parte dellacropoli. Tutta la rappresentazione del tempio quella della vittoria contro un popolo che aveva lingua e religione diversa. Altri elementi degli spigoli, inseriti dagli archeologici come apparati didattici, sono stati messi per ricordarci le parti mancanti come i frontespizi.

Il tempio fu recintato, cinquanta o ottanta anni dopo, con un parapetto in lastre per proteggere chi passeggiava intorno. Abbiamo rappresentata tante volte la figura di Atena Nike. Era quindi un tempio fasciato con una parte fortemente legata allarte della scultura, una delle 3 parti insieme al fregio ed al frontespizio. Delo Costruzione votiva detta Tesoro sotto forma di tempio. Vicino a Corinto ed Atene, era

uno dei santuari pi celebrati della Grecia Antica, dove Apollo forniva responsi. Sono piccoli templi ciascheduno costruito dalla patria che lha donato (il tesoro contenuto nel Tesoro), con tradizioni architettoniche diverse. Se guardiamo la base di questo tesoro, di una costruzione votiva di una citt dellAsia Minore costruito a Delo, possiamo vedere la stessa decorazione basamentale del muro della cella. E quindi in uso inserire nei basamenti delle celle delle decorazioni. LEretteo Non abbiamo dato precise, ma solo presunte (421 a.C.), collegato abbastanza da

vicino alla costruzione del tempio di Atena Nike. Abbiamo una sola testimonianza collegata allo scultore Callimaco, inventore dellordine corinzio, e di una lampada votiva appesa dentro lEretteo. Lipotesi pi accreditata, solo per analogia e senza basi documentarie, vedrebbe larchitetto Mnesicle, autore dei propilei, proporsi lui stesso per anche per lEretteo. La base dellaffermazione nasce dalla complessit dei rapporti, simili fra i propilei e lEretteo, come dai rapporti degli ordini fra loro. C una pianta molto complessa. La citt verso nord, con i rochi bruciati dai persiani. Erodoto dice che nel santuario, distrutto nel 480 a.C., vi era un serpente sacro che rappresentava Erittonio Eretteo. Era un serpente allevato dai sacerdoti, che ogni giorno mangiava un pane dolce. Il giorno in cui gli ateniesi abbandonarono Atene e lAcropoli, il serpente non aveva mangiato il pane. Se ne deduce che le divinit avevano abbandonato lacropoli. Quando i greci ritornano, trovano i templi completamente rovinati e bruciati, insieme allulivo sacro. Questo nonostante fosse del tutto bruciato, diede un getto verde nuovo e ricrebbe. Ricrescendo lulivo sacro, i greci capirono che il tempio era di nuovo abitato dagli dei, e poteva tornare ad essere costruito. Ha a che fare con la nascita piuttosto mitica con i primi governanti della citt di Atene. La divinit maggiore Atena, vergine, ma pare che avesse avuto un incontro con Efesto, da cui nato Erittonio Eretteo, personificato dal serpente. Nel tempo stesso questo era un luogo sacro anche per unaltra ragione: questo perch dal principio ci sarebbe stata una disputa fra due divinit, Atene e Poseidone. Queste si sarebbero disputata la protezione della citt. Ciascuno avrebbe offerto dei doni: Poseidone scagliando il forcone sullacropoli fece sorgere una fonte di acqua salata, mente Atena don un ulivo. Abbiamo quindi anche un culto di Nettuno, la cui offerta era stata rifiutata, ma che viene considerata per la potenza marittima della citt. Atena polias [lAtene antica]: altro culto di Ciclope, un altro dei primi re dellAttica. Tutti questi santuari insistono sulle rovine di un tempio precedente. Vi un rapporto diretto con la memoria degli antichi templi, nel modo in cui vi si sovrappone. Abbiamo una cella con 6 colonne, e dietro due comparti. Nella parte est, le due celle retrostanti sono connesse al santuario di Atena. E poi una parte nord con un colonnato. Poi abbiamo una loggia a sud, e ad ovest abbiamo un recinto basso con lulivo sacro. A complicare una pianta gi cos complessa, c una

differenziazione dei livelli, tutte le costruzioni sono a livello diverso. Vi sono quindi evidenti difficolt per connettere tutti questi elementi. Questultimo santuario raccoglie tutta una serie di culti dellacropoli arcaica. Osserviamo questa immagine superiore: il tempio osservato dal fronte est. Davanti le sei colonne (ne manca una), la rappresentazione archeologica del fronte est. Di fronte il tempio dedicato ad Atene, con trabeazione e frontespizio. Retrostante, ad un livello pi basso, il fronte nord. 6 colonne ioniche, trabeazione tripartita, stiamo allinterno di unarchitettura ionica ma di proporzioni abbastanza vicine a quelle del tempio di AtenaNike. C un capitello molto pi ricco di quello di AtenaNike, con un elemento nuovo, lAnthenion [Collarino], inserito per esigenze decorative. E una voluta molto pi scultorea con questa fascia, uninterposizione molto forte. Vediamo la parasta, il capitello di parasta, lestensione del capitello di parasta sul muro della cella, ed un basamento toro-scozia-toro fortemente decorato. Qui ritroviamo gli ortostati alla base del tempio. Se osserviamo la foto a colori, possiamo vedere che la pietra utilizzata per il fregio, totalmente diversa da quella del resto del tempio: c una pietra grigia, diversa dal marmo pentelico. Probabilmente erano lavorate sotto forma di bicromia, con figure bianche su sfondo grigiastro-celeste, per farle risaltare maggiormente. Confrontiamo gli elementi decorativi: la voluta dangolo spaccata e distrutta. E molto pi ricco del tempio di AtenaNike, con una fascia decorata, che si ripresenta nel capitello danta. Siamo ad un livello di raffinatezza scultorea con elementi vegetali molto elevato. Osserviamo il portico nord, in questa rappresentazione abbastanza dubbia del XIX secolo. Questo sicuramente il sito dove sarebbe caduto il tridente di Nettuno, dove sarebbe scaturita la fonte di acqua marina. Questo lingresso del tempio di Poseidone, che d verso la citt, e si presenta con 4 colonne in facciata ed una forma di pronao totalmente fuori norma. Ha un ingresso, in cui il contrasto con laltra fascia risolto sistemando il tutto ad un livello pi basso, per non far incontrare i due fregi. Le colonne sono di dimensioni diverse, con proporzioni diverse. Qualche cosa di molto importante: nel parlare di templi, non abbiamo mai parlato dellingresso, perch del Partenone abbiamo perduto lingresso, e non possiamo ricostruirlo. Nel portico nord abbiamo la fortuna di aver conservato lingresso, un portale fortemente decorato (412-405, nel 404 si sa che riprendono i lavori). E un portale che si sa essere un portale ionico, anche i portali delle celle possono essere dorici o ionici. Vitruvio ci soccorre, con una testimonianza sostanzialmente fedele ai rinvenimenti archeologici: il portale ionico ha la caratteristica di avere lelemento superiore della cornice sorretto da mensole. La porta fatta di una mostra (una parte che rigira), al di sopra di una mostra abbiamo una cornice sommitale, ed il tutto fortemente decorato, come con rosette e decorazioni floreali a palmette nella parte superiore. Dopo aver visto gli elementi pi importanti, il portico est e nord. Ci sono due spazi largamente incomprensibili. Abbiamo un fronte templare, dedicato ad Erittonio Eretteo, che il retro delledificio nord, con sotto un paio di metri e davanti un recinto. Vi una cella sottorenna a questa, con dei riti collegati ai miti di cui abbiamo parlato. E un fronte parzialmente occluso da muri, in quanto la cella di Poseidone. Due metri sotto abbiamo un ingresso, con un ulivo piantato laltro ieri per i turisti. Si arriva a questo livello di meno due-tre metri attraverso la loggia delle Cariatidi, nientaltro che un padiglione che nasconde una scala per scendere, arrivando al recinto sotto questa cella. Altro elemento fondante, questo muro a cavallo fra i due livelli del terreno, un muro che il tempio di Atena Polias, si pensa possa avere un rapporto simbolico molto forte. Il tempio nuovo poggia senza demolirlo, si accede alla zona consacrata proprio attraverso il passaggio sul pre-esistente. Lo loggia non ha

mai avuto frontespizio, ma aveva una copertura piana di travature di marmo, che per non ha a che fare con larchitettura templare. Loggia delle cariatidi. Le cariatidi sono donne della Caria, abbiamo questo nome da Vitruvio

che connette le cariatidi come succedaneo delle colonne ad unorigine mitica. Sarebbero le mogli dei carii condotte prigioniere in Atene, perch alcune citt della Caria si sarebbero alleate col nemico. Quindi i greci vittoriosi sui persiani, avrebbero condotto come bottino di guerra anche le donne della Caria, cha avrebbero sfilato per Atene con tutto quanto era stato conquistato, e sarebbero dopo state vendute come schiave: nellantichit infatti la popolazione sconfitta veniva sempre dispersa al mercato degli schiavi. E quindi un significato anti-persiano, contro il nemico per eccellenza e contro il nemico interno che avrebbe preferito lo straniero. Qualcuno obietta che sono piuttosto fanciulle che matrone, e che non sembrano rappresentare prigioniere. Possiamo immaginare lelemento come una colonna, abbiamo una gamba diritta ed una gamba che avanza, che suggerisce una leggerezza, la gamba ritta coperta da un drappo con righe parallele, quasi a copiare una colonna. Al di sopra, per portare questi pesi, le donne avrebbero un obolo, per il collegamento. Nella trabeazione vediamo larchitrave e la cornice (oggi ci sono solo repliche delle statue e sono stati tolti i ferri: una statua a Londra, le altre sono tutte museualizzate perch altrimenti linquinamento le distruggerebbe). Al di sopra vi una trabeazione, con architrave e cornice ionica. La cornice ionica caratterizzata da una sequenza di dentelli. Da questa immagine di fianco (sempre con la sua bella campagna di lavori) vediamo che la loggia presenta la scala, fa da tetto alla scala che scende. Ultima osservazione: questo fianco del tempio, quanto d verso il Partenone, ed un fronte piuttosto importante, perch percorso dalla processione delle panatenaiche. Questa processione entra dai propilei, passa fra i due templi, per poi piegare verso est allingresso del Partenone. Tempio di Apollo a Bassae Riflessione su Atene ed sul rapporto fra dorico ed ionico al suo

interno. Il tempio di Apollo a Bassai in Arcadia, in una zona storicamente greca. Ha delle caratteristiche importanti, il primo edificio templare o il primo edificio in assoluto dove si pu vedere il corinzio, prima testimonianza di questa forma diversa di capitello. Secondo Vitruvio questo capitello ha unorigine legata allinvenzione di un artista, Callimaco, e non con tradizioni antiche. Lavorando come scultore a Corinto, avrebbe incontrato la tomba di una giovane, attorno alla quale sarebbe cresciuta una pianta di acanto. Vitruvio racconta qualcosa che non possiamo verificare o smentire, siamo attorno al V secolo a.C. , e levidenza archeologica ci permette di collegare questo accadimento al Tempio di Apollo. Ha caratteristiche abbastanza curiose, un tempio peripetero, con una cella preceduta da un pronao in antis a due colonne, dietro il portico retrostante. La cella vera e propria diversa, qualcosa che si capisce molto poco: c una porta di fianco alla cella, che non si riesce a spiegare in rapporto al culto. Le colonne non sono disposte sotto forma di colonne libere, diversamente dal Partenone. Le colonne sono molto molto vicine alla parete della cella. Nellevidenza effettiva archeologica vediamo colonne di grande dimensione, che sporgono di dai muri della cella, suggerendo una navata che di fatto non esiste. Lo spazio pi interno della cella di un gradino pi basso. Le basi delle colonne sono abbastanza complesse, una base attica con proporzioni strane, una scozia esagerata ed un toro modesto. Lordine ionico si adatta ad una situazione strana, una veduta perennemente di spigolo, ci sar sempre una veduta di queste colonne

di spigolo. La sistemazione della parte superiore, vi un salto rispetto allo ionico di Atena Nike. L abbiamo visto che lordine ionico l dov lo spigolo raddoppia la sua voluta, qui lo ionico perde completamente il fianco del capitello, ed fatto solo di volute. La voluta quindi replicata 3 volte, quante sono le facce che si vedono. Quindi si ha una riorganizzazione, una re-invenzione del capitello ionico, che tendenzialmente avrebbe tutte le facce uguali. Qui alcuni degli archeologi pensano che sia nato luso del capitello corinzio: il capitello del fondo del tutto diverso da quello dei fianchi. In altri disegni troverete che i capitelli di stile diverso non sono solo quelli di fondo, ma le ultime tre colonne (dellultima fila). Il capitello corinzio non nasce come un ordine, ma nasce come soluzione particolare molto decorativa di qualche cosa che considerato mondo ionico. Il corinzio verr molto usato in futuro a Roma nei monumenti maggiori, come nel rinascimento. Non un caso perch il corinzio elimina il problema principale delluso dello ionico e del dorico, ovvero luso in contesti che non siamo templari. Il corinzio sarebbe quindi qualche cosa che, nelle proporzioni dello ionico e con una base attica, risolve i problemi inerenti alle viste dai vari lati. In questa complessa sistemazione sarebbe infatti complesso ottenere uno ionico con volute su 4 lati. E un canestro, una struttura svasata, tronco-conica, una base marmorea che regge il peso effettivo, ed una decorazione essenzialmente vegetale. Comunque una decorazione, pi tipica delle citt dellAsia Minore piuttosto che della madrepatria. Durante gli scavi stato rinvenuto un capitello corinzio, disegnato in un modo che ci ricorda abbastanza lo ionico, con piccole volute nella sommit, di spigolo a 45. Negli scavi dell800 questo capitello stato trovato, stato riconosciuto come il primo ad essere utilizzato, ma poi stato perduto, stato pubblicato solo sotto forma di disegno e poi non s mai pi visto. Abbiamo un fusto, un primo registro di foglie, delle volute che si incrociano (volute che stanno diagonalmente). E alto un diametro rispetto alla base, in futuro diventer alto un diametro e mezzo rispetto alla base, per dare maggior slancio verticale allo ionico stesso. Vediamo un capitello speciale, questo, ne vedremo dopo un altro, non sono esempi generici, ma invenzioni localizzate, per risolvere esigenze progettuali dello stesso edificio. Possiamo quindi girare intorno alla colonna senza avere direzioni specificate. La pianta di acanto comunissima, nella sua versione di acanto spinoso piantata appositamente nei recinti archeologici. Nella versione di acanto spinoso somiglia fortemente al capitello corinzio, e laspetto scultoreo ottenuto attraverso limitazione della stessa pianta. Acropoli di Atene. Oltre ai templi gi visti, c qualche cosa di molto importante che sono i

Propilei, costruiti da Mnesicle, architetto molto conosciuto gi nellantichit. E un edificio con statuto dubbio, di confine, non sicuramente un tempio, il primo edificio che usa tutti i modi di costruzione del tempio (marmo pentelico, dorico e ionico), qualcosa che dai templi prende tutto. Pu farlo perch un recinto di unarea sacra, per la prima volta possiamo estendere questa architettura, per qualcosa che funzionalmente un ingresso, non un luogo di culto. E quindi unarchitettura civile, con problemi straordinari, di difficolt e dimportanza. Qualche cosa che, nato per essere il [peristilio] di un tempo rettangolare, diventa un linguaggio flessibile, che non implica pi un rettangolo ma unarchitettura complessa. Qui dentro abbiamo le soluzioni a quasi tutti i problemi dellarchitettura civile greca. Esisteva sicuramente un ingresso nellAtene Arcaica. Dopo la distruzione di questo, gli ateniesi hanno costruito un primo ingresso intorno al 480 a.C., durato molto poco, perch nel 437-432 a.C. si demolita la ricostruzione del 480 a.C. per arrivare alla situazione attuale.

Ledificio che vediamo non mai stato definitivamente completato, a causa delle guerre del Peloponneso, che hanno portato a difficolt economiche evidenti. Al V secolo a.C. i Propilei si situano alla sommit sul livello dellacropoli, lingresso monumentale dalla citt, qualche cosa di molto importante anche allinterno della vita civile ateniese. Esiste infatti anche una vita cerimoniale ateniese, con delle feste panateinache, grandi e piccole, in forma grandiosa ogni 4 anni ed in forma modesta a cadenza annuale. Vi sono cortei piuttosto imponenti che prevedevano lingresso non solo di cittadini, ma anche di bestie che dovevano venire sacrificate agli dei dellacropoli. I vecchi Propilei Avevano una pianta rettangolare, e non erano orientati come quelli nuovi, oltre ad essere costituiti in maniera molto pi semplice. Si presenta come qualche cosa che ingloba una scalinata, perch nei vecchi propilei, cos come nei nuovi dobbiamo ricordare che si tratta di un edificio monumentale che intercetta una scalinata che sale. Non c quindi uno stilobate piano, ma la continuazione di una scala. E una copertura monumentale che ha in basso il suolo a piano inclinato. Vediamo anche che dovendo costituire un monumento, un ingresso monumentale, alla fine non si molto distanti dal tempio. Lingresso allacropoli, ha le sue colonne, doriche, corredato da un frontespizio, ma non periptero. I nuovi propilei (astraiamo dagli edifici tratteggiati). Lingresso organizzato sotto forma di salita monumentale con una grande scala. Abbiamo un fronte templare evidente, sei colonne come elemento di partenza, poi appena dietro vediamo dai tetti che c unorganizzazione e poi uno scarto sullaltezze dei tetti (sullorganizzazione delle coperture), per ovviare alla ripida salita, con uno scarto che ovviamente non era visibile agli ateniesi. Abbiamo quindi anche un altro fronte templare di 6 colonne dallaltra parte. Dietro le sei colonne abbiamo tre pilastri e tre pilastri. Dal punto di vista funzionale dobbiamo ripensare questa organizzazione come segue. Abbiamo tre gradini prima dellaccesso, e due gradini verso lacropoli. Ma se fate caso questi gradini non sono continui, si interrompono al centro delledificio, perch previsto lingresso anche di cortei con buoi aggiogati. Quindi allinterno vi sar un percorso che questo, utilizzato per le grandi feste. A causa dello scarto di altezze, quello che vediamo sotto forma di cinque pilastri, una parete piena con delle porte, la cui porta centrale cerimoniale gigantesca: una parete con degli ingressi. Gli ingressi prevedono delle cancellate, lingresso effettivo quello vicino al muro, mentre lo spazio coperto serviva per accogliere i visitatori, con delle panche, che attendevano lapertura dellacropoli. Dal punto di vista funzionale ci sono cinque cancelli, uno molto grande, ed altri due per lato che diventano pi piccoli, una sala daspetto. Mentre dal punto di vista architettonico un tempio esastilo dorico, quindi un edificio piuttosto complesso. Abbiamo colonne doriche senza base che poggiano direttamente sullo stilobate. La facciata si presenta anche con lo scarto di altezza, anche se difficilmente potremmo vederla. Sullangolo abbiamo il triglifo dangolo, quindi lintercolunnio avr una distanza pi breve nel lato (2 ed piuttosto che 2 ed 1/3). Succede qualcosa di nuovo in rapporto allingresso principale, qui in mezzo abbiamo una distanza molto forte, di 3 e che serve a garantire il grande passaggio alle processioni. Se guardiamo lorganizzazione di triglifi e metope, in questo caso abbiamo due triglifi nellintercolunnio piuttosto che uno ed avremo in mezzo una metopa. Le metope fin dallinizio non dovevano ospitare scultore. Seconda conseguenza, allargare a 3 e lintercolunnio significa complicare lorganizzazione sovrastante, richiedendo una trave molto pi grande e pesante. Attualmente non abbiamo nessuna prova che ci racconti se e come fossero state sistemate allinterno delle sculture. Riflettiamo: abbiamo verso lesterno la base dorica, ed allinterno una base ionica di tipo attico con toro-scozia-toro ed un elemento terminale cilindrico. Le colonne che stanno allinterno sono ioniche: servono

a coprire la distanza fra i due muri, dovendo utilizzare travature lignee si pone lo stesso problema del Partenone. Le travature cambiano direzione nei due fronti del tempio. Pausania scrive C qualche cosa qui di straordinario, il tetto di marmo. Abbiamo orditure di marmo con travi principali e secondarie di marmo, anche se sopra abbiamo comunque un tetto a capanna di marmo. Quindi esiste una capacit tecnica maggiore rispetto al Partenone di fabbricare un soffitto in marmo pentelico. Disegno con lorganizzazione delle travature di soffitto. Disegno col prospetto dei propilei verso il basso. Vi unorganizzazione che prevede un peso maggiore proprio l dove pesa di pi, perch qui sopra c il culmine del frontespizio. Se andiamo a vedere lorganizzazione, osserviamo che larchitetto Mnesicle ha organizzato le lastre di marmo che servono a presentare il timpano verso la citt sotto forma di lastre doppie, salvo che sopra lingresso. Pu un frontespizio di questo genere ospitare una decorazione scultorea? Difficilmente! E possibile che fin dallinizio si fosse deciso di non poggiare degli elementi scultorei. I blocchi sono ancorati, per tendere, per pesare il meno possibile nel punto pi pericoloso che quello centrale. E quindi un blocco alleggerito nel suo spessore. Andiamo allaltra facciata templare (la foto scattata poco prima della sortita dai propilei). Chi si portasse al di l del cancello vede il fronte principale ovest del partenone, con il percorso che continuava costeggiandolo per arrivare allAra. Il retro si configura anchesso in modo significativo, retro di un tempio che pu essere osservato da tutte le parti, perch si entrava, si osservava il fronte ovest, con al centro del timpano un programma iconografico con uomini e dei, si costeggiava il lato con le metope delle amazzoni, ed si arrivava al fronte principale con gli dei e la rappresentazione di Atena. Vediamo i due fronti templari. Gli ingressi erano calanti verso i lati nella loro dimensione (?). Gli ingressi sono quasi identici, salvo che per gli edifici affiancati. Se osserviamo ledificio in questa pianta, restituiva del progetto originale-definitivo di Mnesicle, vediamo unorganizzazione simmetrica dei due lati. Verso lentrata avevamo due ambienti con colonne, e verso lacropoli due spazi pi grandi di incerta destinazione, che comunque non sono mai stati costruiti. Osserviamo il tipo di coperture che avrebbero dovuto avere questi spazi accessori: non si tratta di una copertura a capanna, ma di falde pi complesse. Non si presentavano quindi come un tempio. Ledificio anche abbastanza complesso perch ha unarchitettura templare, con molte delle regole che sovraintendono alla costruzione dei templi. La curvatura dello stilobate non compare alla base dei propilei, ma invece compare al livello della trabeazione. Nel caso dei propilei abbiamo uno stilobate spezzato che rettilineo, le colonne sono dritte, e per la trabeazione ugualmente ricurva. Sembrava quindi obbligatorio allinterno di questa estetica replicare la caratteristica curvatura, altrimenti leffetto ottico sarebbe stato per loro inaccettabile. Nei fianchi, che presentano coperture daltro tipo, e tutti i blocchi dei lati si presentano ancora come sono stati portati dalla cava e non rifiniti. Il problema fondamentale di questo edificio luso dello ionico e del dorico insieme. Labbiamo osservato allinterno del Partenone, ma con dei problemi formali molto pi grandi. Nel Partenone avevamo 4 colonne ioniche per allinterno di una cella chiusa, isolate. Qui invece abbiamo un confronto molto netto (abbiamo anche una gradinata che divide i due fronti templari). Abbiamo allinterno delle colonne ioniche che sono pi alte (gilosai), ed abbiamo quindi dei diametri pi sottili per le colonne ioniche per arrivare ad unaltezza maggiore. Il livello del soffitto si trova ad un livello in corrispondenza del

timpano dellingresso, di fatto entriamo in un mondo totalmente diverso, e ci troviamo con un soffitto in marmo. Pausania era assolutamente estasiato nellammirare unarchitettura trilitica di queste dimensioni e tale perfezione. Vecchia foto con una delle colonne ioniche. Abbiamo un capitello con uno ionico estremamente elegante, in rapporto con quello di Atena Nike (con le stesse proporzioni le colonne di AtenaNike sono la met di quelle dei Propilei). Lo ionico sistemato in modo di presentare la faccia migliore con le volute, verso il passaggio centrale. Sopra abbiamo poi un architrave tripartito, e sopra sistemiamo delle travature marmoree, e sopra ancora abbiamo delle lastre, anchesse di marmo, con disegnato al disotto un cassettonato. Al di sopra del capitello vediamo solo larchitrave (niente fregio n cornice perch non servono: nel tempio c tutto, ma nelluso civile alcuni elementi possono mancare). Quindi abbiamo il trave traverso di marmo, e delle tavole di marmo con allinterno un disegno cassettonato. Nella sezione del capitello vediamo degli alloggiamenti con delle barre di ferro, che connettono insieme queste travature, con scavato allinterno del marmo un canale dove sono inserite delle barre di ferro con del legante (anche se pare che in quella posizione non servano assolutamente a niente). Il disegno cassettonato scavato allinterno delle lastre marmoree. Lunico edificio costruito nella sua interezza (Pausania docet) forse a un uso invalso dopo. Allinterno Pausania ha visitato la pinacoteca, un tesoro di pittura greche. Non sappiamo per se questuso fosse gi quello del V a.C., piuttosto poteva anche essere una sala per banchetti. Fin dallinizio dallaltra parte non si potuto costruire, perch vi era un recinto consacrato ad Artemide, nel quale i sacerdoti hanno impedito la costruzione. Vi quindi la fittizia sensazione di entrare in un edificio simmetrico. I propilei presentano due problemi enormi: il primo avere lo ionico ed il dorico uno accanto allaltro, cessa quindi la differenza fra caratteri di edifici, e si pu utilizzarli insieme. Altro problema quello di vedere insieme dorico grande e dorico piccolo, perch abbiamo dei fronti laterali con dimensioni diverse. Quindi abbiamo allingresso due facciate laterali pi basse dove Mnesicle elimina i frontespizi, coniugando un dorico ridotto. Altro elemento caratteristico, che fa parte della complessit di questo progetto. Nella sala laterale abbiamo un elemento particolare, abbiamo una cella che avrebbe dovuto avere 4 colonne, non c per simmetria, in quanto abbastanza complesso mettere delle colonne in questa posizione: abbiamo quindi un pilastro addossato vestito da colonna. Eliminando il rapporto del parallelepipedo, una volta che si mettono insieme spazi diversi con unorganizzazione pi complessa c un problema molto grande. Areopago Ledificio permetteva la riunione dei 500 cittadini dellaristocrazia ateniese. Quanti

erano i cittadini di Atene? Dobbiamo prima di tutto escludere gli stranieri, gli schiavi, le donne, etc Vi erano quindi circa 10000 cittadini, non solo quelli che abitavano dentro la citt ma anche i possedenti terrieri delle vicinanze. Questa schematizzazione importante ai fini della comprensione dellarchitettura civile. Bisogna quindi allestire degli spazi per 500 cittadini, oltre ad uno spazio virtuale dove raccoglierli tutti gli abitanti. Esiste quindi uninvenzione tutta greca di questi spazi, da questa organizzazioni politica nascono delle strutture. Pnice Sulla collina di Pnice dentro la citt, molto vicino al suo centro, avevano luogo le

assemblee naturali, dove si potevano organizzare questi momenti importanti. Al centro della citt abbiamo poi la piazza o [agor]. E uno spazio che sar poi alla base del teatro, che avr un futuro

considerevole. Prima di essere il luogo del teatro lo spazio per la gestione pubblica. C una collina che scende, un declivio naturale, ed al suo interno si scava una cavea (termine latino per teatro), profittando della pendenza naturale della collina erigendo lo spazio delloratore. Allinizio era organizzata in senso bruto, si andava in collina perch li si poteva sentire meglio loratore. Dopo si organizzato un palco ligneo e delle panche. Un elemento fondante dellarchitettura greca per una tipologia che prima non esisteva. Non unarchitettura in elevato, non unarchitettura con un sistema trilitico, una sistemazione di un declivio naturale. Si vede soprattutto in Atene una grande partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Allinterno della citt, vicino al centro, previsto un luogo dove possono teoricamente riunirsi tutti i cittadini. La piazza sottostante non mai una fondazione iniziale (a meno di nuovi accampamenti), mentre per le citt antiche si procedeva demolendo man mano le abitazioni della zona centrale. Sono stati eretti anche monumenti celeberrimi, ora perduti, connessi allevoluzione sempre pi democratica del sistema di governo della citt-stato. Vi erano poi dei luoghi dove avvenivano le votazioni. Vediamo un fianco della [agor], della grande piazza, che mostra un tempio. La data non molto diversa da quella del Partenone, ma mancano molte delle novit di questultimo. E consacrato ad Efesto, una semidivinit connessa agli artigiani (per il dono del fuoco). Riconoscono quindi un doppio santuario. E un tempio a 6 colonne, e si trova al di sopra di un rilievo che presidia la [agor]. Pi in basso vediamo costruzioni di tipo diverso. Profittano del declivio diverse costruzioni, come questo edificio circolare, il Pritaneo (ledificio dove stavano i Pritani, dei funzionari che dovevano vegliare su alcune attivit della citt). E una capanna circolare con tetto conico. A destra vediamo in nero un altro edificio, coperto, che la sala dei cinquecento. Questa sala viene poi riorganizzato sotto forma di gradinata circolare coperta. Sto di Zeus [Portico di Zeus] E un edificio molto importante. Il portico coperto qualcosa

che troviamo in tutte le citt greche, qualcosa che caratterizza tutti gli abitati. E utilizzato per commerci ed incontri, ci sono molte fonti al riguardo. Ospitavano anche pitture, rappresentazioni molto importanti della storia della citt, come della battaglia navale di Salamina. La pianta si presenta con un fronte, un portico che d verso la [agor], e questa struttura ha la sua fondazione nel 430 a.C. . Questa architettura ha qualche cosa di nuovo, che finora non abbiamo visto. Unarchitettura dorica-templare presenta caratteri particolari, avendo solo angoli esterni. Poi abbiamo visto le complessit dei propilei, dove essenzialmente non c langolo linterno perch non c contatto fra il corpo e le due ali. Una volta che si passa ad una pianta a C, ad un portico con questa pianta, abbiamo sempre degli angoli esterni ed un angolo interno che non abbiamo mai visto, una pianta molto pi complicata. Prima di tutto vediamo come risolto questo fronte: diviso essenzialmente in una gerarchia: i fronti dei due lati sono fronti templari, con 6 colonne in facciata disposte come i templi. Non sono tutte equidistanti, ma abbiamo uno slargo nel centro ed una restrizione nellangolo. Nel corpo del porticato c invece lintercolunnio pi grande possibile, ovvero da 3 a 3 e . Dove rigira nei lati interni ancora un intercolunnio che risponde allorganizzazione templare. Nelle organizzazioni di questi portici il numero di triglifi sempre maggiore. Cosa accade nellangolo interno. Langolo interno non pu prevedere due mezze metope, deve sempre avere due mezzi triglifi, esattamente lo speculare dellaltro angolo. Al di sopra della colonna i greci vedono piuttosto una trave, quindi dovendo trovare la trave della copertura saranno pi appropriati dei triglifi. Questo edificio presenta sempre luso dello ionico e del dorico utilizzati insieme per ragioni funzionali. Dove abbiamo tre colonne in facciata rispetto al colmo del tetto ne vediamo piuttosto due. Questo perch dal punto

di vista funzionale si capisce bene: allinterno era necessario avere quanto pi spazio coperto possibile senza ostacoli. Dal punto di vista tecnico c una spiegazione molto semplice: da una parte abbiamo la citt, con un architrave fatto di elementi lapidei che stanno luno accanto allaltro, sempre di marmo statuario. Lorganizzazione interna ha una copertura con un tetto ligneo, che dobbiamo intercettare per sistemare essenzialmente un architrave che regga le due falde del tetto. Il colmo del tetto non ha alcuna necessit di essere in pietra, ma in legno. La distanza dellintercolunnio esterno circa di 3 metri, mentre allinterno, dove si usano travi lignei, abbiamo intercolunni di 6-7 metri. In sezione ci troviamo ad avere altezze diverse, verso lesterno una colonna dorica, con architrave fregio e cornice, e qui sopra unorganizzazione lignea. E necessario trovare un qualcosa che sostenga il colmo del tetto, viene quindi utilizzato lordine ionico che permette di raggiungere laltezza desiderata. Ledificio si presenta quindi come architettura di pietra, ma ha poi unorganizzazione sostanzialmente lignea. Tutte le architetture dei portici sono sostanzialmente fatte a questo modo, sia per portici a.C. sia per unorganizzazione ripetuta. Dobbiamo anche pensare che esiste un ingombro della base ionica, e la distanza notevole permette di sistemarle (?). Sto di Attalo E del 120 a.C. . Attalo non una divinit, ma un re, il re di Pergamo. E una

citt dellAsia minore, in questo momento sotto della dinastia degli Attalidi, strettamente alleata di Roma. Attalo quindi riconosce la grandezza della civilt greca donando un portico a due piani, con due ordini uno sopra laltro. Abbiamo visto finora colonne sopra colonne solo nel caso della cella interna del Partenone. L avevamo colonne doriche, un architrave ed al disopra unaltra colonna. La [agor] si presenta attualmente con una zona archeologica, che ha demolito tutti i quartieri sovrastanti. Il portico di Attalo ha una storia abbastanza curiosa, da ci che stato ritrovato ne stato ricavato un modello che diventato il museo della [agor] di Atene. Si tratta di una costruzione del 1950 circa, che si presenta costruita con materiali moderni: una bella anastilosi, una ricostruzione dellintero edificio. E una pianta banalmente rettilinea, che non presenta fronti templari. Da una parte e dallaltra dei due lati minori presenta le scale fra i due piani. Abbiamo un colonnato dorico, uno ionico e retrostante, invece del muro, delle botteghe commerciali, unarchitettura civile che non si limita ad essere uno spazio coperto generico, quanto piuttosto uno spazio commerciale con botteghe ad entrambi i piani. Il fronte: abbiamo i tre gradini, un ordine dorico con distanza da sto (3 diametri e con metopa centrale), al di sopra un ordine ionico molto pi piccolo con delle transenne marmoree ed una trabeazione ionica a concludere. Al di sopra dellordine dorico vi un ordine ionico. Sovrapporre due ordini dorici? Capiamo perch non possibile! Le piante sono stabilite a partire dal rettangolo di base. Quando poi procediamo allalzato la trabeazione nei templi del VIsecolo a.C. era altissima mentre dal V secolo a.C. avremo dei moduli. Il diametro in alto, essendo il fusto della colonna rastremato, sar minore di quello alla base, e non si pu quindi ripartire con un fusto uguale a quello sottostante. Non possiamo poi avere rapporti di snellezza diversi fra le varie colonne. Avremo quindi al livello sovrastante una colonna sicuramente pi bassa. Al secondo livello avremo sicuramente una trabeazione pi bassa, e per avere metope allineate con quelle sottostanti queste saranno pi distanti o allungate (mentre allinterno del Partenone avevamo s due ordini di dorico, ma avevamo solo larchitrave senza fregio, in quanto non serve allinterno della cella, in quanto al fregio collegato con lorganizzazione lignea).

I Greci hanno risolto sfruttando le due differenti proporzioni provenienti da due diverse culture. Usando lo ionico possiamo quindi alzare maggiormente il livello superiore, qui con qualcosa di meno dei dieci diametri. Plastico del Portico. Abbiamo davanti colonnato inferiore e superiore. C da osservare nel rapporto fra lo ionico ed il dorico. Abbiamo una tradizione forte, che sono i portici precedenti, come quello di Zeus. Quindi abbiamo una trave in marmo in facciata, una seconda trave in legno sulle colonne ioniche. Ma perch dobbiamo qui avere una colonna ionica, quando non c nessuna ragione? Lo ionico aveva infatti la funzione specifica di essere pi slanciato. La ragione quella della riconoscibilit del tipo edilizio, larchitetto si mostra fedele a quella ripartizione, allocchio tradizionale di chi progetta i portici bisogna conservare questa caratteristica, che viene mantenuta con uno ionico piuttosto tozzo. La trave sta sopra le colonne, ed i triglifi effettivamente rappresentano laltra orditura. Chi passeggia nel porticato superiore si trova in un colonnato ionico: ci si chiede cosa corrisponde rispetto allo ionico esterno? Vediamo quindi che allo ionico esterno non corrisponde un altro ionico, ma con una soluzione unica (vedi immagine). Anche il piano di sopra bisogna garantire un colmo. Se noi mettessimo qui una colonna ionica, il problema non si pone perch avremmo una colonna da 10 diametri: ma avremmo per una colonna verso il fronte abbastanza doricizzante ed una colonna abbastanza snella verso linterno, cosa INACCETTABILE da tutta la societ greca del tempo, per i greci le proporzioni devono essere perfette o almeno devono essere costanti: se lo sguardo permette di osservare delle colonne ioniche, devono avere tutte lo stesso rapporto. Per una condizione straordinaria stato deciso di mettere un capitello fuori regola, un capitello strano che non viene dalle citt ioniche n da quelle doriche, un unicum che viene definito come capitello pergameno, un capitello asiatico che non corrisponde esattamente a nessun modello di architettura greca. Ha delle parentele con i capitelli egizi, somiglia abbastanza al mondo mediterraneo, oltre al capitello corinzio e protocorinzio. Questo perch ha una campana (lelemento effettivo che sostiene il peso) piuttosto alta, un capitello che permette di allungare ancor pi laltezza di una colonna. Altra caratteristica evidente che un capitello che ha tutte le facce possibili, radiale, sembrano tanti petali che sono uguali dappertutto senza problemi di visione dangolo o laterale. Questa una foto dal vero-finto: leffetto che fa. C un colonnato esterno molto fitto, questo colonnato allinterno si organizza con un altro passo. Architettura ellenistica Corrisponde pressappoco allascesa della Macedonia come potenza

militare, dal 250 a.C. fino circa al 160 a.C. . Ha una zona di produzione molto pi vasta, che comprende lItalia (dove esiste la nuova potenza militare di Roma, ora con un governo repubblicano), e tutti i territori conquistati dai macedoni. Si pu parlare di architettura romana delle origini come una delle varianti dellarchitettura ellenistica. Dal 480 a.C. le citt ateniesi non hanno un nemico importante. Questo funziona fino al 359 a.C., quando con lascensione di Filippo II di Macedonia linizia lepopea militare di questo stato, che assesta gravi sconfitte agli ateniesi, come nel 338 a.C. . Il figlio accede al trono nel 336. a.C. e governer per soli 13 anni, che porteranno il giovane Re, Alessandro Magno, insieme al suo esercito, a compiere una delle pi grandi imprese militari della storia. Tutto quello che era la grande macchina dellImpero Persiano sparisce completamente, sostituita dal suo impero, che per arriva a disgregazione dopo la sua morte, a causa delle

spartizioni dei generali. Nel V secolo a.C. vi una potenza straordinaria, che dobbiamo per considerare come una Grecia allargata come cultura, lingua ed architettura. I regni finiscono pi o meno tutti nel II secolo a.C. , quando sono inglobati dalla potenza di Roma. Attalo un re federato con la Repubblica Romana. Cleopatra lultima regnante di un Egitto autonomo, che termina intorno allanno zero del nostro calendario. Il nome deriva da ellenico viene comunque usato il greco come lingua franca anche da tutti gli eredi materiali del suo regno (i generali che danno sequenza ai vari regni con successioni dinastiche). Questo regno che va da un oriente molto lontano, condivide la lingua franca, e larchitettura che si basa essenzialmente sui principi e sulle forme che abbiamo visto nel V secolo a.C. . Atene rimane come centro di eccellenza culturale anche dopo essere stata vinta dai Romani. Abbiamo visto la storia della successione edilizia della [agor] di Atene, nel V secolo a.C. . Nel passaggio fra le due sto abbiamo un importante passaggio dal punto di vista architettonico, in quanto il secondo usa questo linguaggio per ledilizia civile. Il dorico e lo ionico diventano con larchitettura ellenistica dei linguaggi astratti rispetto agli edifici che ne avevano visto la nascita. C lestensione di questo linguaggio alledilizia civile, ad una edilizia che pone in modo pi moderno il problema delle funzioni della citt. Templi nuovi sicuramente vengono costruiti, per larchitettura ellenistica anche larchitettura delle piazze, della sistemazione di edifici nuovi, con unattenzione allo spazio interno ed alla sala coperta, piuttosto che allo spazio che doveva essere osservato dallesterno come nel tempio greco. Iniziando nel 500 a.C. con un tempio dorico di Agrigento, analizziamo ora 3 templi di straordinaria dimensione, gli ultimi due in Asia Minore. Gi lontano dalla madrepatria ci sono stati degli esempi straordinari in dimensione. Si tratta di templi con una lunghezza, intorno ai 120-130 metri ed una larghezza sui 40, le misure massime raggiungibili da dei templi con il sistema trilitico. Sono caratteristiche di alcuni grandi santuari dellAsia Minore, ma sono stati anche studiati precedentemente. Non possiamo ingrandire un tempio a dismisura, perch prima o poi incontriamo il limite della lunghezza possibile di una trave in pietra. E un tempio iniziato e mai completamente terminato, perch Agrigento ha incontrato una fortissima resistenza delle popolazioni interne. Questo tempio vuole apparire con un [peristilio] di colonne, ma in realt non un tempio periptero. Pseudo-peripetero significa che, invece di avere vere colonne, tutte le colonne sono piuttosto unite perch non si in grado, con un interasse di 6 metri fra le varie colonne, di sistemare una trabeazione. E qualcosa che presenta allesterno semi colonne, collegate ad un muro. E un colonnato dorico apparente, ed alla cella si accede piuttosto da ingressi collocati in maniera simmetrica. Abbiamo questa grande colonna col suo capitello, e poi al di sopra una trabeazione completa, e non abbiamo traccia della copertura. Notiamo per qualcosa di interessante dal punto di vista dellorganizzazione: anche data questa colonna enorme, non si tratta di rochi, ma di blocchi di pietra tutti della stessa altezza. Procede gigantesca fino alla costruzione finale, ma con elementi abbastanza maneggevoli. C qualcosa di nuovo in rapporto a chi tiene larchitrave, nel punto in cui questa pu cedere, vediamo delle figure maschili che tengono, detti telamoni. Sono colossali figure che aiutano a sostenere, analogamente alle cariatidi o agli atlanti. In questa immagine vediamo le dimensioni colossali di uno di questi telamoni ricomposto in orizzontale a terra. Laspetto restituito al tempio. Il frontone con il timpano allinterno probabilmente di restituzione perch non c unidea chiara di come potesse essere a causa della sua difficile storia.

Tempio di Artemide ad Efeso

Nella definizione finale che vediamo sono templi del IV

secolo a.C. con delle campagne architettoniche che arrivano fino a II a.C. . Sono santuari dellAsia Minore, e che dal 480 a.C. vedevano un rapporto pi stretto con Atene, che ha portato lo ionico allinterno della ricostruzione dellAcropoli. In questi grandi santuari i templi venivano costruiti e ricostruiti sempre pi grandi, ad esempio dove le cicliche distruzioni. Vediamo qui la versione E (la quinta versione trovata dagli archeologi). E un edificio che compare nelle VII meraviglie del mondo, definite da Erodoto e dallarchitettura moderna. E un edificio straordinario che veniva per considerato del tutto perduto, solo verso il 1860 (con John Turtle Wood e Sir Charles Leepton Hais Tee) che scavi archeologici tedeschi hanno tirato fuori le rovine. E un tempio iniziato intorno al VI secolo, totalmente distrutto e demolito da un incendio applicato da Erostato intorno al 21 luglio del 356 a.C. . Filippo II paga poi la ricostruzione del tempio finale, poi totalmente distrutto dai Goti nel 262 d.C. . San Giovanni Crisostomo impedisce ufficialmente che sia possibile coltivare altri culti intorno al 401 d.C. . Ha una caratteristica fondante che quella di essere il santuario di Artemide o Diana. In quella zona prima che vi si stabilissero le popolazioni delle citt ioniche, vi erano culti dedicati a Cibele, la MadreTerra, cos come veniva chiamata in Frigia ed in Oriente. Vediamo un confronto evidente fra una Diana Romana, figlia di Giove e Giunone, e come prima licona di Artemide Cibele veniva venerata allinterno del tempio, fortemente legata a culti precedenti ed orientali. E una statua cultuale che si muove, come le statue egiziane. La statua che abita nel mezzo si muove ed appare per andare a visitare le altre divinit. E una statua cultuale anche molto grande, e che appare in determinati luoghi del tempio stesso. Il numero delle colonne straordinario, lo stilobate misura 78-171 metri, ciascuna colonna alta 20 metri per 128 esemplari. Come si pot costruirle? Si parlato, come nelle fonti antiche, di foresta di colonne, tutte di ordine ionico. Le colonne non sono tutte uguali, ma ne sono state ritrovate di due tipi: una ionica in tutta la sua altezza, con basi piuttosto complesse, e nel secondo tipo sempre una base ricchissima e poi una parte nuova, un tamburo istoriato (con in pi una parte molto pi ricca e scultorea). LArtemision di Efeso ha anche ospitato sculture straordinarie, aveva sculture di Prassitele, e sappiamo che lultimo termine aveva dei tamburi scolpiti da Scopas. Non c per una ricostruzione su quali fossero le colonne normali e quali quelle speciali. Questo tempio, cos diverso dagli altri, e la sua architettura ha delle caratteristiche straordinarie legate a questo particolare culto. E stata fatta lipotesi che non tutta la cella fosse coperta, ma vi fosse un qualche cosa diverso dal previsto, dei templi con cella scoperta (una possibili varianti del tempio). Dentro il frontespizio, nellapparato scultoreo del timpano, vi erano tre finestre da cui si immagina che potesse apparire la statua stessa, oppure immagini cultuali connesse alle amazzoni. Vi un recinto, unara ad una certa distanza, e dallorganizzazione sembra che fosse fatto in corrispondenza dellorganizzazione del timpano, in cui il sacerdote eseguiva il sacrificio guardando verso il tempio. Il sacerdote non guarda al cancello del tempio, ma piuttosto guarda in alto, al timpano. Questo tempio non orientato, non abbiamo informazioni al riguardo. Questo tamburo altro non che un cilindro che costituiva la base della colonna, parzialmente celata da questo apparato scultoreo. I capitelli si presentano in due varianti: dei capitelli floreali e degli ionici con voluta spiraliforme scanalata. Se si perduta ogni memoria stato proprio a causa di queste distruzioni. Per, grazie allausilio della numismatica e delle monete antiche, che da una parte hanno il regnante e dallaltra parte abbiamo delle rappresentazioni di templi, possiamo ricostruire qualcosa di questo tempio. Vediamo qui tre monete

diverse, il cui retro presenta un forte legame con lArtemision di Efeso. Vediamo una statua cultuale di modello asiatico-orientale, in particolare per la posa statica, del tempio di Artemide Efesino. La statua era nelle Collezioni Farnese, una riproduzione ora nei nostri musei, un modello che ci ricorda che era fatta di due marmi diversi, che possiamo ricostruire con molta evidenza confrontandola con questa moneta. Vediamo un ordine ionico nellaltra moneta (il disegno per non significa certo che il tempio avesse 4 colonne essendo una rappresentazione semplificata), pi la rappresentazione della statua e mostrava questa organizzazione con le aperture, una centrata ed altre laterali. Dalle fonti antiche sappiamo che la statua si comportava come una statua egiziana, vi erano dei cortei di importanza straordinaria, che prevedevano luscita della statua. Questo santuario rimase importante per secoli, perch era un luogo dasilo inviolabile, garanzia che in realt non veniva rispettata spesso. Sembra di capire dalla base di quelle colonne che fosse fatta di colonne celate, con quei tamburi celati. Ancora nella parte superiore si dovrebbe vedere almeno una di quelle aperture, quella centrale, che una delle caratteristiche fondamentali. Le colonne in realt sono 127 e sono colonne ioniche, bisogna solo riflettere che una quantit simile di colonne, produce un effetto totalmente diverso, pi che lidea di una struttura solida d unidea di qualcosa estremamente ripetuto. Nellarchitettura ellenistica si consegue infatti lo sfarzo e la grandezza attraverso la ripetizione di un elemento fisso come la colonna, ripetuta tantissima volte che pregiudica per anche la comprensione della struttura architettonica. Tempio di Apollo a Didyma Siamo verso il Mar Egeo, il santuario antico, e vuole essere di dimensione colossali, molto simile ai 40*120 che abbiamo visto precedentemente. Siamo anche qui ancora in un tempio ionico, con una scelta che abbiamo visto, la scelta della foresta di colonne. Chi entra non si ritrova dentro una cella, ma colonne su colonne su colonne. Dal punto di vista strutturale si capisce abbastanza bene: bisogna moltiplicare i sostegni. Come si fa a coprire lo spazio interno: semplice, il tempio non prevede la copertura dello spazio interno. C uno stilobate, che non pi i 3 gradini tradizionali del tempio dorico, ma vi sono diversi gradoni, pi dei gradini per laccesso in determinati punti. Abbiamo un atrio coperto, un aula chiusa con due colonne che aiutano a sostenere il soffitto e poi dobbiamo scendere per arrivare al cortile, uno spazio totalmente aperto, e qui un tempio molto piccolo ed abbastanza tradizionale, anche qui ionico. E unorganizzazione che in sezione verso linterno si presenta allinterno sotto forma di pilastri ionici, sono tutti elementi che somigliano abbastanza (paragone improprio ma non sbagliatissimo) alla soluzione del tempio gigantesco di Agrigento. Abbiamo poi delle complicazioni, delle scale ai lati dellatrio, che permetterebbero di arrivare al tetto del tempio. Questa sarebbe una contaminazione orientale, rispetto al Sole (Apollo contaminato con il Sole, com avvenuto per Artemide). Vediamo quindi questo spazio aperto, dove il sole importante riguardo luso effettivo. C un carattere ionico fondante, una certa flessibilit organizzativa ed un tentativo di raggiungere dimensioni straordinarie attraverso la ripetizione delluguale, raggiungendo limiti massimi. Intorno al 401-430 tutti i templi sono non pi officiati. Allinterno del V secolo non pi possibile officiare i riti della vecchia religione a causa del culto unico imposto dalla chiesa. Priene E una citt di nuova fondazione, che non dista che qualche centinaia di km da Efeso.

Siamo allinterno dellurbanistica, osservando lorganizzazione di citt ippodamea. Ippodamo, dicono le poco precise fonti letterarie, viene riconosciuto come linventore dellorganizzazione razionale dellimpianto della

citt. In realt solo una fortuna storiografia che questo signore abbia inventato questa programmazione per maglie, infatti citt con questa organizzazione preesistevano anche nei secoli precedenti. E stato chiamato per la riorganizzazione del Pireo, ed avrebbe sistemato anche tutto labitato connesso al porto. Girava con bellissime vesti e capigliature straordinarie, ma per traslazione si definisce citt ippodamea un tipo di organizzazione di ambito greco che ha a che fare con un progetto a priori della citt stessa, che organizza lassetto viario, e lorganizzazione degli spazi pubblici e privati. LAtene che abbiamo osservato era sostanzialmente una citt confusa, disordinata, in cui si evidenziava e regolamentava solo ledilizia pubblica monumentale, non abbiamo unorganizzazione che presentava case lussuose, sappiamo per che lorganizzazione della [agor] era uno spazio aperto irregolare dai contorni mobili, che vengono man mano monumentalizzati. E fondata in un luogo difendibile, con una cinta muraria importante. E stato scelto un altipiano protetto naturalmente, al di sopra c un piano inclinato, e poi ancora c una struttura geologica che ha a che fare con una sommit naturale: una rocca. Lorganizzazione delle mura: seguono il percorso naturale, lorganizzazione naturale. Salgono su fino a comprendere un tratto significativo della rocca superiore. C la porta est e la porta ovest, collocate in posizioni tali da poter essere facilmente difese. Le mura seguono un contorno naturale, e racchiudono unorganizzazione stradale interessante, ed allinterno di questa organizzazione del tutto naturale vediamo piuttosto unorditura regolare, con una strada principale che va da porta a porta, ed una sezione stradale che corrisponde alla larghezza della porta. Chi ha stabilito la larghezza delle strade, lha stabilita in base ad una gerarchia di funzioni: dunque unorganizzazione a partire dal consumo di traffico che vi passa. Quindi la strada principale incontra lo spazio pubblico. Tutto quello che si era costruito man mano nelle altre citt greche viene qui attentamente pianificato. Lo spazio vuoto costituito da lotti non edificati. Le altre strade hanno delle sezioni minori, e la [agor] si affaccia sul corso principale. C una rete stradale complanare in senso orizzontale, e piuttosto inclinata o con scalinate nellaltro senso degradante. Quello tratteggiato edilizia civile, con uso pubblico, quindi unorganizzazione sia degli spazi vuoti, [agor] e strada, sia degli spazi pubblici, oltre ai lotti privati tutti uguali. Abbiamo poi il tempio di citt dedicato ad Efesto (?), e poi verso la rocca il tempio dellacropoli, si replica la dualit che abbiamo visto ad Atene con due templi dedicati ad Atena ed Efesto. Questa una rappresentazione in grande scala dello spazio centrale della citt. Abbiamo unorganizzazione di portici, che piega con due bracci simmetrici colonnati che proseguono nel corso principale (quindi una strada con due colonnati). C un marciapiede con forma monumentale. Limmagine del portico nord: abbiamo un colonnato antistante, con colonne che non possono che essere doriche, e dietro vediamo delle grossi basi quadrate, corrispondenti alla pianta della colonna, dove ogni 3 colonne dellesterno ne corrispondono due. Vediamo poi alcuni monumenti celebrativi di vario tipo, allinterno della [agor] (?). E ellenistica anche la struttura urbanistica della citt: c una perdita di autonomia delledificio, c unorganizzazione continua di spazi di uso diverso, oggetti diversi allinterno di lotti diversi. Non si tratta di un edificio con due ali monumentali, ma un qualcosa che prolungato da entrambi i lati, che a chi cammina si presenta come una citt dei portici che proseguono e che continuano. Tutto questo sta in parte a Berlino ed in parte a Londra: possiamo vedere due elementi, una campata pi questo. Mentalmente possiamo ricostruire attraverso questi pezzi la sto (si trovano in Germania perch gli scavi nellAsia Minore sono stati effettuati da tedeschi grazie ai buoni rapporti intrattenuti con la Turchia), vediamo due triglifi

piuttosto che uno sopra lintercolunnio. Tutte le colonne ioniche sono scanalate sopra il terzo e non nella base inferiore. Porta della [agor]. E sistemata lungo lasse centrale della citt, un arco, delinea uno spazio urbano nuovo. Questa porta si situa intorno alla met del secondo a.C. . Siamo unepoca che segna il passaggio della Grecia sotto Roma. Questo arco: abbiamo superato il sistema rigidamente trilitico, ed abbiamo un elemento in pietra di tanti singoli conci con un taglio radiale, in modo da costituire un arco. Si tratta di unarchitettura in pietra totalmente diversa, con ogni concio tagliato in relazione sua posizione, tutti incatenati fra loro e formano qualcosa di diverso dalle strutture che abbiamo visto prima. Archi: hanno una storiografia piuttosto combattuta fra i vari storici dellArchitettura. Si legge ancora in molti libri che larco sarebbe uninvenzione degli etruschi, passata poi ai Romani. Non si tratta per di uninvenzione etrusca, ma di una pratica ellenistica, che si pu vedere in Asia Minore ed in molti altri luoghi della Grecia allargata. In Etruria, cos come circolavano vasi e raffinate lavorazioni greche, si pu pensare che sia arrivata larte di tagliare le pietre. Vediamo una trabeazione compatta, che non presenta tutti gli elementi dellordine. Guardiamo il teatro: una cosa piuttosto importante la sistemazione elevata del teatro. Si pensava ad unorganizzazione allaperto che permettesse al maggior numero di persone di vedere. Il teatro greco si basa su un declivio naturale, con lo spettacolo vero e proprio che ha luogo in basso. In questo caso, avendo una citt gi in forte pendenza, il teatro sar sistemato dov la maggiore pendenza, quindi verso la rocca dove si poteva scavare agevolmente. Il teatro di forma tendenzialmente circolare, si trova inscatolato in questo piano ortogonale. Altro elemento importante lassemblea dei cittadini, che ha luogo in uno spazio chiuso. E una versione, sono spazi coperti per usi speciali: finora abbiamo visto spazi scoperti, per spazi coperti abbiamo visto qualche esempio in Atene. In questo caso, date le dimensioni molto minori di Priene, si pensava che questo edificio potesse ospitare i cittadini di Priene. E una struttura dove linterno piuttosto importante, mentre lesterno ha un apparato non monumentale. Lorganizzazione vede disposta i seggi dei cittadini come un traslato del teatro naturale, che organizza una gradinata ad esedra. Gli elementi verticali sorreggono una copertura lignea sempre pi raffinata, della capriate lignee composte. Vi un corridoio per il deflusso del dei partecipanti, dei pilastri che non limitano la luce della sala, ed un altro arco piuttosto complesso, unaltra di quelle realizzazioni con questo sistema sostitutivo. Abbiamo delle nuove strutture come lippodromo, che troveremo in molte altre citt. Prima di passare al teatro, si analizza il problema degli spazi coperti allinterno dellarchitettura greca. Esistono, oltre agli spazi civici, degli spazi religiosi complessi: di questi il pi importante quello che ha luogo a Eleusi. E un pellegrinaggio notturno, da Atene in un giorno alla citt di Eleusi. Allinterno gli iniziati ai misteri aspettano lalba allinterno di un luogo abbastanza importante, dov accesso un fuoco, che quindi richiede che una parte delledificio sia scoperta. E un edificio religioso, ma che non un tempio, contiene un rito piuttosto complesso. In questa possibile restituzione (della sala dei Misteri Eleusini). C una parte sommitale che ha a che fare con lorganizzazione di questo fuoco che deve ardere. Ora rimane molto poco, molto deludente. Ci sono dei gradini scavati sulla roccia naturale. E stato ricostruita una successione dargli archeologici, che stato demolito varie volte per essere costruito pi grande. Nellultimo abbiamo una selva di colonne che permettono una copertura importante. Il primo dei progetti stato quello di Ictino, larchitetto del Partenone, che avrebbe anche dato un progetto per ricostruire questo edificio. Se si vuole costruire un edificio di grandi dimensioni come questo, e questo deve

essere coperto. Se deve essere un sito sacro, e non pu che avere un frontone, allinterno si costituir con una selva di colonne e varie navate. Vediamo in questa immagine la copertura della loggia della cariatidi. LEretteo prima degli scavi si presentava come una fortificazione medioevale, ed il tempio di Atena Nike era inglobato nella torre. Il teatro. Lacropoli di Atene, riconosciamo lEretteo, etc. Alla base del fronte sud, dalla parte opposta della citt, lungo il declivio della citt, viene creato il teatro di Dioniso. E il primo teatro, diventa un tipo edilizio che prima era sconosciuto alle precedenti citt, la testimonianza pietrificata dellorganizzazione democratica della citt di Atene. Qui era previsto anche la partecipazione dei cittadini ai componenti scelti attraverso concorsi fra pi poeti, ed i vincitori vedevano la loro tragedia rappresentata. Dobbiamo pensare ad un santuario nella zona sud dellacropoli, e poi ad una cavea naturale. Lo stato di rovina attuale del teatro ci fa ricordare proprio quelle che furono le sue umili origini. In basso c qualcosa che essenzialmente lorchestra, uno spazio dove agisce il coro, e dietro di questa aveva una scena mobile, di legno e stoffa senza forma architettonica. Il teatro nasce intorno ad Atene, intorno ad un luogo che era il santuario di Dioniso, e si pone allinterno di uno spazio che circolare. Abbiamo un elemento lorchestra, essenzialmente circolare: una volta che diventa architettura riorganizzer in forma radiale lintero impianto del teatro. Abbiamo poi una scena fissa, uno proscenio pi basso e delle rampe di salita. Si organizza una struttura essenzialmente rettangolare che sta dietro la scena, ed un portico collegato al santuario di Dioniso. Civilt Etrusca Intendiamo la civilt etrusca come diffusa in due zone principali della

penisola, letruria meridionale (lodierno lazio) e settentrionale (odierna toscana). Abbiamo finora visto lItalia come terra di conquista e colonizzazione da parte delle citt madre greche, colonie che non raggiungeranno per uno sviluppo pari a quelle della madrepatria a causa della resistenza della popolazione indigena. Le caratteristiche dellarchitetture religiosa etrusca Esiste un tempio

cosiddetto toscano: ce lo racconta Vitruvio, che con larchitettura romana citeremo pi spesso. Descrive qualcosa di molto pi antico, parla di unarchitettura diversa da quella greca, descrivendo un modo di costruire templi toscano, ovvero etrusco. Roma stessa viene fondata allinterno dellEtruria, e dunque deriva in parte da quella tradizioni. Il tempio toscano ha proporzioni diverse, un modello diverso. Una caratteristica saliente che la cella non una, ma sono piuttosto tre, luna accanto allaltra. Queste hanno a che fare con la cosiddetta triade capitolina, Giove Giunone Minerva, tre divinit che vengono venerate insieme. Antistante abbiamo un porticato formato da due registri di colonne che formano un pronao molto pi lungo e spazioso di quelli visti nellarchitettura greca, descrivendo insieme alle celle una specie di quadrato diviso a met. Esiste una tradizione religiosa etrusca, dove i sacerdoti traggono auspici dal volo degli uccelli: siamo quindi nello stesso olimpo greco ma con riti diversi. Questa osservazione pi essere fatta dallinterno del pronao del tempio, ed per questo che si pensa sia pi spazioso e pi lungo. E un tempio che ha un fronte molto evidente e non ha un retro. Mentre il tempio greco era essenzialmente periptero, qui il tempio fortemente orientato, ed il retro o non dove essere visto oppure trascurato. Altra importante caratteristica che passer al tempio romano e la mancanza dei tradizionali 3 gradini, che sono in numero maggiore, ed avendo il tempio un fronte la gradinata si trova solo allingresso. Il tempio sostanzialmente montato su unpodio, e la scalinata in diretto rapporto con lingresso del tempio. Questo tipo di templi pu trovarsi allinterno delle citt, nelle piazze e nei fori, ed il podio lo solleva allinterno della piazza. Avevamo visto

anche a Priene come il tempio stesse separato nel suo recinto , mentre nellarchitettura romana il tempio entra in citt, e si differenzia con un cambio di livello. Dal punto di vista architettonico Vitruvio parla anche di un ordine toscano, che avrebbe una caratteristica tosco-italica-etrusca. Vediamo un tempio essenzialmente ligneo, che ha la caratteristica di presentare una sorta di dorico molto semplificato, che avr molta fortuna nel rinascimento. E un dorico fornito di base, un capitello molto simile, ed una trabeazione molto pi semplice, che nella descrizione di Vitruvio presenta un architrave semplice, un fregio liscio ed una cornice. E un dorico privato della caratteristica alternanza di metope e triglifi. Alcune architetture romane citeranno piuttosto lordine toscano che lordine dorico. Nella descrizione di Vitruvio osserviamo la mancanza di un timpano, con le falde del tempo appoggiate con uno spazio vuoto sottostante, oltre ad una porta particolare con stipiti non perpendicolari, che passer poi allarchitettura romana. Gli acroteri sono di dimensione gigantesca, e realizzati essenzialmente in terra cotta, come gi in uso nella Magna Grecia. Roma E il centro delletruria meridionale che vede lemergere della citt di Roma, potenza

di origine etrusca, che si espande senza difficolt per arrivare alla met del II secolo a.C. a controllare anche la Grecia e quello che rimaneva in mano agli eredi di Alessandro Magno. Osservando dalloggi, dalla modernit, distinguiamo unarchitettura egiziana, una greca ed una romana, e queste ultime differiscono sotto molti aspetti. Vediamo una pianta al VI secolo a.C., con la cinta di mura serviana, che in realt molto pi tarda di quella che ci dice la tradizione. La citt sorta in questo punto grazie allisola Tiberina, guado naturale in un fiume come il Tevere, largo e difficile da attraversare. E una citt che si costituisce a partire da un guado, a partire dal controllo dello stesso e trova il suo punto di nascita in due colli, il Campidoglio ed il Palatino. Nel Palatino vi sono tracce di un abitato che risale al VII secolo a.C. , e fra questi due sorge il primo luogo pubblico della citt, il foro. Tempio della Fortuna Virile E il nome tradizionale, ma infondato, mentre una

denominazione pi probabile quella di Tempio di Portumno, ricavata da delle iscrizioni. Essenzialmente si conservato perch stato una chiesetta per duemila anni, e i restauri moderni hanno levato tutto quello che era chiesa. Si tratta di un tempio del II secolo a.C. . Siamo nella stessa epoca dellarchitettura ellenistica, unarchitettura di un periodo in cui Roma ha lasciato i confini dellItalia, e questo tempio presenta tutte le caratteristiche dinsieme dellarchitettura greca e dellarchitettura tosco-italica. Questo tempio collocato nel foro Boario, vicino al Tevere, ed in sua prossimit si svolgevano importanti commerci. Si presenta come tempio greco: un ordine ionico, uno ionico che somiglia nelle sue proporzioni al tempio di Atena Nike, con 4 colonne in fronte, e 7 colonne sui fianchi. Il podio ha un numero di gradini considerevole, si presenta del resto in mezzo alla citt ed in luogo abitato, in mezzo alla citt che usa questo porto. Il podio continuava fino ad arrivare fino al limite delle scale stesse. Il podio presenta una cornice inferiore, una superiore, ed una serie di ortostati, come abbiamo visto nelle celle greche. Allesterno si presenta con un basamento monumentale di pietra. 4 colonne ioniche che si presentano agli spigoli nelle due condizioni con quella soluzione dangolo che abbiamo visto nel tempio di Atena Nike. Di fianco presenta i capitelli sempre di fronte, e quindi il capitello dangolo presenta due facce principali. La soluzione viene quindi riproposta, testimonianza di unarchitettura che ha imparato dallarchitettura greca le soluzioni pi raffinate. Come lo ionico vuole abbiamo larchitrave tripartito, la base attica (uno ionico gi nella sua versione ateniese) ed una pianta fortemente legata a quel modello etrusco, con un pronao molto ampio, uno spazio antistante,

testimonianza di questa tradizione molto forte che permane nellarchitettura romana. E un tempio semiperiptero: qui le colonne libere solo sono di fronte, mentre le colonne dei fianchi sono addossate ai muri, rappresentate sotto forma di semi colonne. Abbiamo gi visto questa caratteristica nel tempio di Apollo a Didima, ma qui abbiamo una caratteristica tosco-italica: grande pronao, e fronte importante molto pi del retro. Sul fianco abbiamo le semicolonne alla distanze regolare, e delle bugne o dellopera quadrata, come se noi stessimo vedendo attraverso le colonne la parete della cella in opera quadrata. Materiale interessante: ci distanziamo dellarchitettura greca e del Partenone. Finora abbiamo visto unarchitettura che in quanto architettura sacra, unarchitettura monumentale, ed in quanto monumentale era costruita in marmo statuario, costruita con i sistemi pi costosi e pi raffinati. Qui invece si tratta di una tradizione diversa, meno raffinata, che solo dopo la conquista della Grecia entrer in Roma e solo allora Roma diventer una citt di marmo. Al momento non si ancora in grado di lavorare e produrre il marmo come si faceva in Grecia: tecnicamente Roma non pu fornire al suo tempio alla Greca lo stesso materiale. Le cave storiche sono a Luni, lodierna Carrara, abbastanza vicine a Roma. Dal retro del tempio vediamo un aspetto che non quello originale, perch era in realt stuccato, mimando appunto il marmo bianco. Non si presentava quindi molto dissimile da quei templi della Magna Grecia che erano realizzati con una pianta calcarea e poi stuccati. Abbiamo due componenti, che si trovano entrambe nellarea laziale, importanti per la tecnica romana, che sono materiali vulcanici: da una parte abbiamo il tufo (colore giallastro, molto facile a tagliare e lavorarsi) e dallaltra il travertino (altra pietra vulcanica). Il podio rivestito con lastre. Tutto ci che muro essenzialmente fatto di tufo, con una differenza su ci che di spigolo, fatto in travertino. Per le colonne portanti sul fronte abbiamo la pietra, i capitelli sono tutti di pietra perch devono essere lavorati. La finitura di questa parete in tufo era uno stucco, dove erano disegnati e parzialmente incisi dei conci di pietra: era mimata unorditura per conci regolari, e dove erano le colonne era mimata unorditura fatta di tamburi regolari. Tempio di Ercole Vincitore O altrimenti detto Tempio di Vesta (denominazione senza

fondamento, un nome suggerito solo dalla consuetudine che vedeva a pianta circolare tutti i templi di Vesta). Possiamo vedere a confronto questo secondo tempio, a poca distanza sempre nel foro Boario. Nella sua forma a cella circolare vediamo una tradizione ellenistica: erano dei santuari abbastanza comuni nellarchitettura del II secolo a.C. . Questo tempio viene pi che dallincontro della tradizioni, dalla trasposizione diretta dal mondo greco. Ci si accorti che i capitelli corinzi sono stati eseguiti in marmo pentelico, un marmo che non si trovava nelle zone vicino a Roma. E quindi probabile che Roma, avendo in quel periodo il controllo militare della Grecia, acquisti un tempio e dei capitelli eseguiti altrove e trasportati a Roma. Vi quindi il montaggio di un tempio che come architettura un modello ellenistico, che viene direttamente costruito da maestranze greche. Questo tempio ha poi incontrato una rovina, e dei capitelli sono stati sostituiti con marmo italiano. Siamo in una fase di forte potenza militare romana, e forte dipendenza dai modelli dellarchitettura ellenistica greca. Per capire comera fatto ci aiuta una restituzione di SanGallo. C un colonnato radiale, una cella che sembra costruita in opera quadrata, cos come abbiamo visto essere costruita la cella del Partenone. Se si osserva invece ledificio reale, si vedr che questo tipo di opera quadrata suggerita, in realt un rivestimento con lastre di marmo, spesse una decina di cm circa, forse di pi, che sono messe allintorno a mimare una costituzione in opera quadrata che non stata mai eseguita. Abbiamo una porta e due finestre, capitelli corinzi e base attica. La terminazione che vediamo oggi

un tetto moderno: la terminazione antica vedeva sicuramente una trabeazione, e questa parte superiore avrebbe dovuto essere coperta con una calotta. Sicuramente dobbiamo pensare che un cilindro devessere coperto da una volta, quindi qualcosa di diverso dal sistema trilitico, ma non abbiamo alcun elemento per poter ricostruire con certezza quale fosse la tipologia di copertura. Di questi due templi non si pu osservare il portale, n linterno della cella, a causa del loro mutato utilizzo, abbiamo solo le forme esterne e nulla dellinterno. Tecniche edilizie Abbiamo un nuovo elemento, una volta, della quale dobbiamo vedere con

quale materiale fatta e con che tecnica fatta. Per la parte relative alle tecniche romane edilizie ci riferiremo a Larte di costruire presso i romani, di Jean-Pierre Adam. Da questo libro sono tratte alcune nozioni necessarie per il nostro programma: abbiamo due immagini a confronto per vedere come la tecnica edilizia romana si differenzi da quella greca. Vediamo la Porta dei Leoni di Micene (risalente al 1250 a.C. , quindi XIII secolo a.C.) ed a confronto abbiamo Arpino in Italia, una porta del VI secolo a.C. , sempre in opera ciclopica. Non si tratta di archi, ma di pietre man mano collocate pi ravvicinate, che si comportano come archi ma non sono realizzati come archi: le pietre sono sistemate a filari orizzontali, avvicinandosi sempre di pi. Quello che vediamo nella greca arcaica anche ci che vediamo allinterno dellItalia con le varie popolazioni: ci sono tecniche molto antiche, ma MAI autoctone. Osserviamo qui unimmagine celebre: la bocca sul Tevere della Cloca Massima. I conci sono tagliati e sistemati in modo radiale, prevedendo quindi il taglio ad hoc dei singoli conci: una tecnica edilizia diversa da quella che abbiamo finora visto. Tradizionalmente sempre stato scritto che larco sarebbe uninvenzione degli etruschi, che esisterebbe una caratteristica dei popoli italici che avrebbero perfezionato un sistema di lavorazione dei conci tagliati in modo radiale per formare archi. Ma noi gi nella [agor] di Priene abbiamo visto un ingresso con un arco, organizzato pi o meno come questo. C un problema storico importante, perch lo cloaca massima ha una datazione piuttosto dibattuta. Tito Livio, che scrive della Storia di Roma, la fa risalire allultimo re etrusco: se risale al VI a.C. , questo sarebbe qualcosa di piuttosto precoce, per di fatto i nuovi studi storici che hanno guardato molto meglio il percorso di questa fogna, ci fanno capire che questa una ricostruzione del I secolo a.C. . Larco quindi non uninvenzione autoctona, ma nato dal forte rapporto che la cultura greca ha con lEtruria, si pu pensare che sia esistita una cultura greca allargata con forti rapporti con le popolazioni italiche. C quindi un rapporto molto ricco e diretto con la civilt ellenistica. Vediamo larco di Porta Giove a FaleriNovi, del 241 a.C. , che sostituisce una citt conquistata agli etruschi e totalmente distrutta. Siamo un 100 km a nord di Roma, e questa nuova citt ha delle mura in tufo, conservate molto bene e di dimensioni imponenti, realizzata con conci lavorati a cuneo. I vari elementi dellarco (gilsai): intradosso, piedritto, imposta con elemento architettonico, ghiera, concio dasse, etc. E una costruzione che pu realizzarsi solo con una centina, una costruzione di legno provvisoria che serve a montare queste pietre. Questo arco sostituisce quindi il tradizionale sistema trilitico, qualche cosa che svincola il problema ineludibile dellarchitettura greca, cio la massima lunghezza di un architrave in pietra. Qui si tratta di uno sviluppo molto forte di tecniche che abbiamo gi visto in Priene, che ora diventano fortemente utilizzate. A Perugia vediamo una delle porte della citt, si pensava quando vi era una sorta di storiografia molto nazionalista, che questa porta fosse del VI a.C. , invece etrusca solo nella parte sottostante, mentre in quella sovrastante stata ricostruita dai romani. Vediamo a confronto due edifici totalmente diversi: il Tesoro di Atreo (costituito da una serie di elementi organizzati orizzontalmente che costituiscono la pianta circolare)

e il Tempio di Mercurio a Baie (vicino Pozzuoli, che uno spazio circolare costituito con una tecnica del tutto diversa, una tecnica molto legata allesperienza architettonica romana). Stiamo parlando dellopus cementicium [opera cementizia calcestruzzo], qualcosa di molto differente anche rispetto allarco. La pianta circolare, la geometria si costruisce con un cilindro, dobbiamo immaginare uno spazio coperto da una volta semi-sferica: una diversa geometria e una diversa edilizia che andiamo a descrivere. Lopera cementizia E costituita dallunione di diversi elementi: prima di tutto la calce, che si

ottiene facendo cuocere ad alte temperature materiali calcarei, ottenendo a fine cottura della calce viva, delle pietre del tutto calcinate. Questa calce viva poi viene idratata e diventa una sorta di pasta col nome di calce spenta. Questa calce viene unita alla sabbia e costituisce la malta, che un legante. Finora non abbiamo visto un legante, ma grappe metalliche che nei templi collegavano le pietre perfettamente squadrate. Questo legante: non era sconosciuto in epoca pi antica, il legante sotto forma di gessi viene utilizzato, anche se poco, nellarchitettura greca, abbastanza nel medio oriente, ma non era considerato lelemento fondante di unarchitettura. Era utilizzato per collegare fra loro le pietre, ma non aveva il posto che avr nellarchitettura romana. Vitruvio parla di ricette per preparare la malta: 3 parte di calce ed una di sabbia. Parla poi di una sabbia pozzolana, che ha delle particolari caratteristiche. Quindi se si unisce la calce con la pozzolana, ha delle caratteristiche maggiori, e diventa una calce non aerea ma idraulica: pu asciugarsi in zone umide, anche in parte sottoacqua, pu avere un rapporto di presa maggiore, rispetto alla malta normale che pu presentare problemi di non perfetta essiccazione: pu arrivare alla consolidazione anche in assenza daria. Vitruvio non era ovviamente in grado di dare una spiegazione chimica, ma il risultato ottenuto con la malta straordinario. Questo legante viene sommato ai cementi (materiale inerti che vengono immessi insieme alla malta), mentre oggi con la parola cemento si intende il legante. Quindi esiste uno sviluppo straordinario di una nuova tecnica: un composto fatto di un legante che somma inerti, un composto semiliquido che ha bisogno di casseforme. E totalmente diverso dalle architetture trilitiche e dalle architetture con archi. E la grande scommessa dellarchitettura di coprire grandi spazi attraverso un impasto di materiali facili al trasporto, che si solidificano attraverso una cassaforma. Qualche cosa di molto simile alla nostra esperienza del cemento armato. Casseforme che sono lignee, e che talvolta sono costituite in rapporto a dei rivestimenti. Una delle prime opere costruita a Roma del II secolo a.C. , stiamo parlando di magazzini sul bordo del fiume Tevere, sullodierna via Marmolada, vicino al Foro Boario. Abbiamo dei frammenti di questa pianta di Roma del II secolo a.C. , una pianta che rappresenta la citt di Roma intera, recuperata nei suoi frammenti a partire del 500: la Forma Urbis Romae. Esisteva un luogo della citt dove era presentata la pianta della citt stessa. Abbiamo degli spazi che si ripetono tante volte, e sono stati interpretati come magazzini. Se guardiamo questo elemento, vediamo tante gallerie parallele, che gli archeologici hanno ricostruito essere magazzini, con volte a botte semi-circolari, sicuramente costruite in opera cementizia, con una centina lignea che pu essere riutilizzata pi volte facendola scorrere. Sono segmenti di volta a botte che permettono lilluminazione dalla parte sovrastante e dai fianchi ove possibile. E unarchitettura duso, unarchitettura che pu essere costruita in tempi pi veloci e con minor spesa rispetto a quando abbiamo visto finora: in pi sono architetture che non si incendiano, ed abbiamo visto che molti opere finora osservate hanno subito roghi e rovine connessi al fuoco. Questa architettura permette di trasportare elementi piccoli, che possono essere assommati allinterno del cantiere. Per costruire questa architettura abbiamo bisogno di centine, che dopo la chiusura del cantiere possono essere smontate e riutilizzate. Fra il legno e la parete

vengono posizionati degli elementi che saranno la finitura esterna della parete. La tecnica pi antica lopus incertum, formata da elementi di piccola dimensione, con geometria variabile, che posti in questa dimensione costituiscono una fodera del muro stesso. Tutto questo probabilmente non doveva essere poi visto, ma doveva essere presente unaltra finitura esterna. Fra le diverse gettate abbiamo poi elementi di raccordo. Altro tipo di rivestimento lopus reticolatum, rombi sistemati allinterno essenzialmente di tufo tagliato. Vediamo qui unopera mista, di mattoni ed opera reticolata. Il grande rivestimento utilizzato dai romani il mattone, definito opus mixtum reticulatum. Tutte le opere romane in grande parte si presentano esternamente di mattoni. Ma tutto quello che appare sotto forma di mattone nellarchitettura romana non una muratura piena in laterizio, ma sono semplicemente dei rivestimenti, due cortine di mattoni. La cortina di mattoni era qualcosa di prezioso, ed in moltissimi luoghi stata sottratta. Questa architettura ha delle casseforme di mattoni, e riempite di malta e cementi. Qui subentra unindustria molto importante, che quella di fabbricazione dei laterizi in terracotta. Il mondo greco non aveva per utilizzato i laterizi in cos grande dimensione. Questi laterizi sono prodotti in diversi formati, fino ai bipedali, che sono i pi grandi. Un piede intorno ai 30 cm, ed un mattone lungo circa 60 cm ed alto 5 cm utilizzato allinterno di queste strutture per costituire degli archi di scarico. Allinterno c sempre il nucleo di opera cementizia, l dove c unapertura e bisogna costituire qualcosa che tenda a ripartire le forze i mattoni sono sistemati a forma di arco, con allinterno presumibilmente ci sono altri mattoni. Lopera cementizia quindi unopera complessa e con molte varianti possibili. Tabularium E un edificio romano della tarda repubblica, che sfrutta a pieno larco e lopera

cementizia. E collocato nel fronte del campidoglio verso il foro, fra il palatino ed il campidoglio, che nella tarda repubblica aveva la funzione di conservare le tabulae di bronzo con le leggi e gli atti ufficiali dello stato romano. Vediamo conservato un basamento ed unarcata originale. Il basamento in opera quadrata. Dal punto di vista architettonico si presenta sotto forma di un colonnato, trabeato (quindi con architrave fregio e cornice), che allinterno presenta un arco. E uninvenzione formale che sar ripresa in un numero enorme di architetture romane, come il Colosseo, i circhi, etc. Vediamo sommati due mondi, il mondo del sistema trilitico ed il mondo degli archi, legato alle porte urbiche. Abbiamo unarchitettura costruita in tufo, color marrone-giallastro, materiale della Repubblica e della tarda Repubblica, che doveva poi essere presentato in maniera definitiva stuccato. Gli elementi pi scultorei sono di travertino: fin dove una costruzione che pu essere realizzata in tufo si cerca di risparmiare. E un sistema trilitico apparente, mentre la portanza assicurata dagli archi. E un linguaggio romano molto evidente, che sar la facciata monumentale di molte architetture costruite in opera cementizia. Se guardiamo dietro alle arcate troveremo delle volte a botte, una volta che pu essere costruita solo in opera cementizia, un sistema che si lega stabilmente ad una volta a botte ed usa lopera cementizia nella parte retrostante. Osserviamo i rochi della colonna di tufo: sappiamo che questa architettura dorica perch guardando larchitrave questo si presenta con una serie di elementi che sono un gocciolatio, qualche cose che sta sotto i triglifi, ora scomparsi. Santuario della fortuna Primigenia, Palestrina [Prenestre] E il pi imponente/importante

edificio della tarda repubblica. Un santuario di grandissime dimensioni, del II secolo a.C. , addossato ad una montagna di fronte al mare. E un edificio costruito a terrazze, con un tempio quasi del tutto perduto. Dalla sommit del tempio si pu vedere il mare, ed unarchitettura di forte ispirazione ellenistica: si presenta

sotto forma di terrazzamenti, con quei caratteri che erano nella citt di Priene che tendeva ad unificare molto gli spazi (?). Quello che si conservato lesito di storie complesse, perch nel medioevo diventato una fortificazione inespugnabile, ed poi diventato un palazzo signorile con un borgo sottostante che stato demolito per tirare fuori il santuario pre-esistente. C da osservare qualcosa di importante: nel II secolo a.C. c insieme luso di unarchitettura monumentale greca e dellopera cementizia. Abbiamo una rampa che sale priva della copertura superiore. Questa rampa per essere costruita in questo modo sicuramente una volta a botte, ma una volte a botte che segue il pendio, dimostrando una grande abilit nellutilizzare questa tecnica costruttiva. E una volta che sale e pu avere una geometria pi complessa. Abbiamo un colonnato che abbiamo imparato a riconoscere come proprio alla civilt ellenistica, che per si inflette e curva. Abbiamo qui una forma che presuppone una tecnica edilizia interessante: una volta a botte che si inflette e costituisce unesedra semi-circolare. Questo colonnato non tanto dissimile dalle sto greca, dentro non ha la copertura tradizionale greca in legno, ma una copertura voltata, con possibilit ed elasticit difficilmente attribuibili ad unarchitettura in legno. Vediamo cosa n rimasto: abbiamo colonne ioniche in blocchi di travertino (non posso essere eseguite in opera cementizia), scanalate, base attica, molto rovinate, che si presentano con un architrave ed un fregio e coperte dietro con una volta a botte. Linterno della volta a botte decorato a cassettoni, si mima con i cassettoni il sistema di legno e marmo usato in Grecia. Il cassettonato ottenuto sempre attraverso la forma della cassaforma, con dei vuoti che servono anche ad alleggerire la volta a botte stessa. Difficilmente le volte a botte romane si presentano con la loro geometria semisferica. Qui abbiamo un opus incertum, con in alcuni elementi fondamentali, nei passaggi principali, dei mattoni. Guardando il fronte: abbiamo un architrave, e sopra un paramento di circa un metro di muratura continua, perch dobbiamo nascondere il sistema voltato. Quindi al di sopra dellarchitrave non vi il fregio e la cornice, ma il mascheramento della volta retrostante. Il sistema fregio-cornice rappresenta una copertura in legno, e qui non pu essere utilizzato, e si opta per un terrazzamento al di sopra del colonnato. La parte superiore si presenta in opus incertum ed avr avuto un rivestimento che non conosciamo. Il tempio superiore: nelle ricostruzione ha una scalea, ha un sistema di archi inquadrati fra colonne nella parte superiore, ed una scala a base semi-circolare della quale si ricorder larchitetto Bramante. Qui vediamo una vecchia foto, prima della costruzione di tutta la valle antistante. Vediamo poi unimmagine del Palladio che ha ripensato in altro modo la terminazione. Si presenta sotto forma di colonnati sistemati scenograficamente lungo il pendio, fortemente ancorati a questa innovazione nelle tecniche edilizie, perch la colonna s un sistema che viene dellarchitettura greca, ma tutto quello che lo connette viene da questa nuova tecnica, che lascer allarchitettura romana una grandissima libert in pianta, cambiando nel mondo antico anche lorganizzazione degli spazi, organizzandoli soprattutto come spazi semicircolari o arcuati. Pompei E qualche cosa di ben conservato, che non stata riabitata successivamente alla

grande eruzione del I secolo d.C. , e quindi possiamo osservarla in un momento storico determinato. Roma invece una citt con fondazione mitica del VII secolo a.C. ed ancora abitata (!). Siamo fra il II secolo a.C. ed il I secolo d.C. e parliamo delle case romane: queste erano ovunque, e le meglio conservate sono quelle di Pompei ed Ercolano, qui abbiamo unevidenza che altrove manca. Torniamo ad osservare la forma urbis di Roma: negli altri frammenti c unorganizzazione ripetuta pi volte, dei lotti che prospettano in una strada in alto. Vediamo che in un quartiere con usi anche complessi abbiamo anche case romane: un lotto rettangolare allungato, un ingresso sistemato sulla strada che porta ad uno spazio centrale, qualche

cosa che porta ad uno spazio porticato fino al termine ultimo del lotto. Ogni casa romana ha una confermazione di questo tipo, o quasi. Ad Ostia, il porto sul Tevere di Roma che essendosi interatto in epoche successive si conservato, avevamo raccolti i poveri, tutti i liberti, che abitavano piuttosto in case a pi piani, in insulae. Questo perch il grande sviluppo di Roma ha portato a tipologie pi complesse, ad un moderno edificio ad appartamenti. Qui vediamo la casa romana tradizionale, cos come descritta da Vitruvio (fra qualche settimana avremo gli estratti su CD per poterli confrontare con il testo antico). Ricordiamo che Pompei ha un termine, la citt sparita negli anni 70 dopo Cristo, circa nel 79 d.C. . La citt stata totalmente obliterata: vediamo la pianta di Pompei prima degli scavi, realizzata da un agrimensore nel 1748. C qualcosa di abbastanza evidente, ed il cerchio che vediamo nella distribuzione dei campi sono le mura che affiorano, come lanfiteatro. Leruzione porta su materiale lavico, dopo che i gas hanno ucciso le persone. Il materiale vulcanico di due tipi: la lava vera e propria, che solidificandosi diventa simile alla roccia, mentre nelle zone pi lontana abbiamo i lapilli. Ercolano che era pi vicina alleruzione stata seppellita da un magma lavico che si poi solidificato, mentre Pompei stata sommersa da lapilli. La scoperta delle citt avviene per caso: ad Ercolano cera una residenza nobiliare estiva, e scavando un pozzo si arriva nel mezzo del teatro di Ercolano, potendo camminare nello spazio pi importante del teatro, dal quale vengono sottratte le statue. Questo traffico viene intercettato da un nobile tedesco, che prende le statue e le vende a Vienna. Tutto questo viene poi scoperto dal re che si impossessa degli scavi. Parte cos la moda (!), e si procede per escavazione a Pompei, che oggi quasi del tutto liberata, mentre ad Ercolano si fa molta fatica. I lapilli bruciano, hanno calcinato tutto, mentre la lava arrivata molto pi lentamente, e quindi alcuni infissi di legno sono pi conservati ad Ercolano. Quindi mostreremo Pompei e per quando riguarda le parti lignee ci riferiremo ad Ercolano. Gli infissi si sono conservati in due modi: questi che sono effettivi (salvo la tenda che un allestimento dell800), dallaltra parte vediamo una porta, come quelle che possono vedersi anche in Pompei, calando il gesso nei luoghi dove le porte sono scomparse calcinate. Sono infissi che non vediamo quasi mai e che ci restituiscono gli scavi archeologici. Nel II secolo Pompei abitata da una popolazione osca, ma che vive molto della cultura ellenistica greca. E una citt allinterno, che appartiene ad una popolazione diversa da quella greca, ma al momento la cultura pi raffinata in Campania quella greca, e che deva la sua ricchezza al commercio del vino. La dimensione delle residenze straordinarie, con un lusso che non ha paragoni con Roma, dove avevamo molto per ledilizia pubblica e poco per quella privata, seppur senatoria. Il vino era commerciato sicuramente nelle coste dellattuale Grecia e dellattuale Francia, perch sono state ritrovate delle anfore, con il bollo dei proprietari di Pompei, quindi questi erano sicuramente grandi commerciati di vino, con una ricchezza personale straordinaria, altrimenti non si spiega il perch di tutte queste ricchezze, causate da un rapporto di scambi molto inteso. Chi vende vino ha bisogno di acquistare prodotti artistici, vasellame e maestranze, ed una serie di beni di lusso, come varie suppellettili molto ben conservate, ed anche larchitettura ha molto a che fare con la cultura ellenistica. Possiamo vedere il trapasso da una cultura ellenistica ad una romana, in quanto nel 79 a.C. Pompei diventa essenzialmente una citt romana, facendo parte della repubblica romana in senso lato. Se guardiamo lorganizzazione dellatrio, questo ha qualcosa di molto importante al centro. Latrio ricoperto da un tetto, che per lascia al centro una parte scoperta, dove vi un bacino di raccolta delle acque. E la cisterna connessa ad un pozzo che permette la raccolta delle acque. Solo quando la citt diventa romana arriva lacquedotto, e limpluvio diventer piuttosto una fontana ornamentale, il senso viene trasferito altrove e diventa qualcosa di tipo decorativo. Non sempre lorganizzazione come in questo caso. Entriamo nel

vestibolo, vediamo le parti relative alle botteghe su strada, abbiamo le ali ed il tablinio organizzato in asse, e quando le case diventano pi ricche le travi vengono sostituite con qualcosa di pi monumentale, con le falde dei tetti sostituite da colonne. Quindi man mano che il tipo edilizio aumenta di dimensione si dovr trovare una soluzione architettonica per reggere la copertura dellatrio, arrivando ad un atrio voltato che per non funge per la raccolta delle acque. Le mura di Pompei nell89 a.C. sono state oggetto di assedio: in questa foto sono visibili i colpi di ariete, quindi le mura sono state danneggiate dalla conquista da parte romana. Nel 62 d.C. c un terremoto che precede leruzione, quindi la citt soggetta di crolli eccezionali ed abbandono parziale da parte degli abitanti. La casa romana La casa pompeiana obbedisce abbastanza alla lettera alla descrizione di

Vitruvio. Vi un ingresso sulla strada chiamato vestibolo, poi un atrio che pu essere di diversi tipi, e che questo atrio era fiancheggiato da due ali, da una parte e dallaltra, due ali simmetriche. In corrispondenza dellaltro vi il tablinio, la sala pi importante dove il padrone di casa riceve. Al di l di questo, attraverso i fauces [o moderni corridoi], si arriva alla parte pi importante della casa, con un [peristilio] ed un triclinio estivo a scopo conviviale. Nella zona dellingresso abbiamo invece qualcosa che spesso non attiene direttamente alla casa. In genere gli spazi affiancati allingresso, pur facendo parte del lotto ed essendo di propriet del padrone della casa stessa, possono essere utilizzati in botteghe, e molto spesso il padrone affida ai propri liberti la possibilit di avere unattivit commerciale. Lattivit commerciale dipende dalla famiglia, ed anche una residenza modestissima di sopra, una sorta di mezzalino dove alloggiano delle famiglie che dipendono economicamente dal padrone della casa. E una casa che non ha un esterno, come invece siamo oggi abituati, qualche cosa che si presenta dal punto di vista monumentale essenzialmente dalla porta, e che ha poi una parte pi riservata allinterno. Il tablinio comunque il luogo pi rappresentativo della casa. Possiamo vedere che latrio ha anche uno sfogo importante allinterno delleconomia della casa. Casa del Fauno Si trova nella regione VI. Ha una pianta di circa 3000 mq, molto

complessa, che ci racconta anche che ha una sua storia edilizia di accorpamenti differenti. La propriet come la vediamo unica, ma fu unificata nel II secolo a.C. . Abbiamo due ingressi e due vestiboli, due volte. Abbiamo un primo [peristilio], ed un secondo ancora pi grande. E una casa che si ampliata a spese di altre case. Nella fondazione secoli prima cerano due abitazioni diverse, con due abitazioni nellaltra fronte, anche qui inglobate. E una casa che viene utilizzata molto spesso per illustrare la casa del II secolo a.C., perch si conservata la decorazione musiva, a mosaico, dei pavimenti. Si pu restituire la forma della casa in alzato a partire da quello che si trova. Lingresso principale quello superiore, un atrio di tipo tradizionale, le due ali col tablinio, attraverso fauces si passa al primo [peristilio] e poi al secondo. Abbiamo due piani e mezzo ai lati. Lingresso caratterizza questa edilizia per essere in opera quadrata, realizzata in tufo vulcanico e squadrato, con unorganizzazione di architettura che parla un linguaggio greco, con due paraste e capitelli allingresso. In alcune di queste abitazioni, non nella casa del fauno, questa attenzione allopera quadrata presenta non solo paraste con semplici ordini architettonici, ma anche capitelli figurati. Qualcosa che vedeva appaiati i proprietari al culto greco di Dioniso, quindi qualcosa che non attiene alla tradizione osca, ma ad una cultura allargata nel mediterraneo. Lingresso che vediamo della casa del Fauno. Vediamo questa parete, che si presenta con

unorganizzazione monumentale dellingresso, con paraste, stipite, e finestra sovrastante. Se guardiamo linterno, piuttosto complicato abbiamo unorganizzazione con due colonne, con un saluto sul pavimento Ave, quindi abbiamo una lingua parlata osca, una dipendenza molto forte dalla cultura greca, ma abbiamo anche traccia della lingua dei romani. Allinterno abbiamo un larario, un luogo dei culti dei lari, un qualche cosa che ha a che fare con il culto dei defunti della stessa famiglia, con delle edicole, connesse alla commemorazione degli stessi. Il vestibolo si divide in una parte pi pubblica verso la strada, e una pi privata verso linterno. Vediamo una rappresentazione di questa edicola, stiamo osservando lalzato, vediamo una falsa porta, uno spazio dedicato al culto degli antenati. Abbiamo un ingresso molto ricco, dato dalla lavorazione di questa pietra vulcanica, anche i capitelli che abbiamo visto era poi stuccati, un fronte in opera quadrata e paraste. Questa casa non ha un esterno sotto forma di finestre, una casa tutta verso linterno, verso latrio ed il [peristilio]. Abbiamo un impluvio che nasce in rapporto con le acque di raccolta e diventa alla fine qualcosa di molto monumentale. Vediamo il fauno danzante (nome dinvenzione dato alla statua). E una statua di piccole dimensioni in bronzo, ma che viene da un prototipo greco di scultura di grande qualit che viene replicato in piccole per essere diffuso sotto forma di replica dai ricchi che vogliono acculturarsi sui modelli ellenistici effettivi. C la diffusione di un prototipo di una statua molto famosa, che questi produttori vinicoli acquistato per dimostrare di essere alla pari col mondo greco. Il tablinio presenta uno spazio in diretto rapporto con latrio, ed in basso della paraste scanalate in rapporto con lasse principale. Abbiamo una decorazione in stucco che simula unarchitettura in pietra con riferimenti diretti alla rappresentazione di conci regolari. Immagine importante di cattiva qualit: la scena di una battaglia a cavallo, con una figura in posizione preminente, nel mosaico del tablinio. E importante perch allinterno di quella battaglia si riconosce Alessandro Magno, del IV secolo a.C. , e si riconosce la rappresentazione di una celebra battaglia combattuta negli anni 30 del IV secolo a.C. , di cui oggi conosciamo il nome ma non lopera. Tutta la cultura storica rappresentativa greca perduta. Avere una riproduzione di una pittura famosissima, di un re macedone che rappresenta la cultura greca, una cosa poco probabile allinterno di una citt come Pompei. E anche quindi una attenzione alla pittura ellenistica, attenzione ad avere le riproduzioni delle opere pi celebri di quattro secoli primi. Il commerciante osco che commercia vino, riesce ad avere i capolavori dellantichit, e se non quelli originali, le riproduzioni di questi. E inoltre molto raffinato, quindi o sono venuti dei maestri greci, oppure stato spostato e proviene comunque da un artigiano greco la cui opera stato venduta nelle colonie. Tutti questi peristili sono costituiti da colonnati, che finora conoscevamo come colonnati duso civile, che diventano colonnati duso privati, dando uno spazio coperto a quelli che sono giardini. Questi diventeranno via via monumentali quando arriva lacqua corrente, con giochi dacqua e fontane. Il centro cittadino La citt osca molto ricca, ed al contempo non ha, a differenza della

Grecia o di Roma, importanza politica, una citt di abitanti ricchi senza essere potente, non ha una politica sua propria, e quindi ha delle caratteristiche straordinarie nel mondo antico. Se si confrontano le abitazioni con quelle che abbiamo visto di Priene, si vedr c uno scarto dimensionale notevole. La citt di Priene organizzata come una citt libera, ha un centro civico importante, una sala per lassemblea dei cittadini, attrezzature per il governo democratico. Pompei invece emerge come citt del privato, la residenza del fauno ha circa 3000 mq di spazio coperto, contro i 300 mq per cittadino di Priene. I greci investivano piuttosto nella loro attivit pubblica, e non ostentavano nella loro abitazione privata un lusso considerevole. Nel mondo

delle colonie greche esiste invece una cultura diversa, con grandi ville suburbane, grandi citt agricole, che usano unarchitettura abbastanza ricca. Lo stesso pu dirsi nel confronto fra la Grecia e Roma, la Roma della Repubblica un luogo dove fin dal principio si investe in una edilizia civile, vi sono donazioni considerevoli degli abitanti per costruire spazi di uso pubblico, ed considerato non accettabile che qualcuno costruisca grandi spazi per s stesso: esiste la consuetudine di rinunciare al lusso. In Pompei non esiste unattivit politica, e quindi la ricchezza individuale, come si vede nello studio di Zampter, che produce considerazioni di Pompei fino allarrivo dei Romani. Dalle piante possono riconoscersi con certezza le case di origine osco-sannita: sono i lotti della regione VI, quindi esiste allinterno della citt una forte differenza fra le case precedenti allarrivo dei romani e quelle successive. C un investimento architettonico modesto nelle zone pubbliche come teatri e fori rispetto allepoca. E una citt in cui le case sono molto ricche, sappiamo che la cultura ellenistica era una cultura ricercata attraverso il commercio. Se facciamo un confronto fra le citt che abbiamo finora visto, la [agor] di Atene, Priene (citt di nuova fondazione dellAsia Minore con abitazioni modeste), possiamo fare un confronto sulleccesso di lusso nelle case pompeiane in confronto alla scarsa attenzione rispetto agli spazi civili. La citt Priene ha degli spazi di grandi dimensioni, sappiamo anche ha un teatro ed una sala coperta che poteva contenere suppergi 5000 persone. A Pompei vediamo questa mancata spesa verso la citt pubblica. Abbiamo finora guardato questi grandi lotti, c una via daccesso molto importante, la Porta Marina, che percorsa per un certo tratto porta ad uno spazio aperto piuttosto grande che il foro. Lo spazio principale della citt prosegue, oltrepassa questa zona dove c lorganizzazione civile e prosegue con la Via dellabbondanza, per arrivare alla zona dei teatri e dei templi. Il discorso presto fatto: se questo il foro abbiamo nel II secolo a.C. vediamo unorganizzazione di edifici civili, poi vi un tempio piuttosto importante pre-esistente, di Apollo, ed possibile che in alto ci sia stato un tempio su podio. Limportante lorganizzazione di uno spazio che una basilica, tipologia abbastanza importante nel mondo romano: una grande sala coperta utilizzata per i commerci, e per lorganizzazione della giustizia: nel cosiddetto tribunal. Dallaltra parte vediamo lorganizzazione della parte connessa ai teatri, tuttora esiste solo il numero 6, mentre il numero 7 arriva successivamente. E un teatro alla greca, con caratteristica ellenistiche, ma che vi ricordo unorganizzazione con una cavea semicircolare a partire da unorchestra che circolare e non a ferro di cavallo come sar successivamente. E una cavea in gran parte scavata, che a sua volta costruita su un terreno geologicamente fatto dalla eruzioni precedenti. E questo fa s che vi siano dei livelli diversi della citt, e questa organizzazione in parte scavata. Abbiamo poi laccostamento di elementi in legno fronte-scena poi monumentalizzati. Quando il teatro si romanizza, i due passaggi che costituiscono lorganizzazione del teatro (per il pubblico e gli attori) fanno s che la scena diventi un elemento totalmente isolato dalla cavea. Il numero 10 un tempio, scoperto alla met del 700, dedicato ad Iside, quindi ad una divinit egiziana, quindi ha a che fare con una complicazione dellOlimpo Greco. Si parla greco in tutto il mediterraneo, siamo in rapporti molto stretti con un mondo che anche nella denominazione dellEgitto parla ormai greco. Nella foce del delta del Nilo abbiamo una colonia greca abbastanza importante, Nukratis. Vi quindi una contaminazione fra le due divinit, si sviluppano culti che sommano per arrivare ad un sincretismo di tipo religioso, caratteristica del periodo. Avevamo gi visto questo nel IV secolo a.C., Artemide si era sovrapposta a Cibele. Abbiamo un mondo di Pompei che parla la lingua di Alessandro Magno, cos come abbiamo il culto di una divinit egiziana. E un culto complesso con riti notturni, che hanno una forma complessa e diversa dal solito, piuttosto importante non per larchitettura in s, ma perch ci dice che nel

II secolo a.C. , tutti questi mondi che man mano vengono occupati e militarmente conquistati portano con s una serie di culti precedenti. Anche nel tempio della Fortuna Palestrina abbiamo testimonianza dellinfluenza egiziana e del mediterraneo figurativa ed architettonica. A causa del Palazzo baronale successivamente insediatosi rimane per lo pi il pavimento che lalzato della costruzione pre-esistente. C un gigantesco mosaico con scene nilotiche, sono scene che rappresentano la vita sul fiume Nilo, perch si riconoscono degli ippopotami, e viene da una serie di rappresentazioni dellEgitto, con piante di quelle terre, ed animali delle fauna africana. Quindi nella parte pi importante di questo santuario si trovano rappresentazioni dellEgitto. Nell89 a.C. Pompei diventa una citt romana. Viene conquistata militarmente, diventa una colonia, ed ha lobbligo di ospitare i veterani. Durante lespansione di Roma, le citt potevano o federarsi, oppure cercare di contrastarla. Una volta combattuto il potere romano e persa la battaglia, sono stati confiscati molti dei beni delle famiglie, come i terreni, che venivano regalati ai veterani dellesercito, combattenti anziani, dal governo della Repubblica, venivano regalati questi terreni. Quindi si stabiliscono allinterno della comunit nuove genti che parlano latino, che costruiranno edifici diversi. La zona del teatro obbligata in qualche modo, anche in Priene non vi una identit foro-teatro, perch il teatro ha bisogno di un declivio naturale. Nel foro abbiamo un settore di edilizia civile, non monumentalizzato, e c un altro edificio costruito prima della romanizzazione della citt di Pompei. Quali sono le novit date alla pianta una volta che questa diventa una citt romana. Lorganizzazione militare romana tale per cui riesce a controllare benissimo contro i nemici esterni, la stessa Roma per molto tempo riuscita a fare meno delle mura. La Roma della massima potenza militare una citt che non ha bisogno di mura, perch ben controlla i lontanissimi confini. Le citt murate sono citt che si devono difendere da un nemico, le citt dellItalia romana sono citt che a partire dal I secolo a.C. sono citt che non avranno pi bisogno di mura. E una citt che non ha pi un interno ed un esterno, e la zona verso Porta Marina vedr la costruzione di nuove case, che svilupperanno un rapporto diretto con il panorama. E poi una citt vinta, dove sicuramente sono stati fatti degli espropri, ed in colore scuro vediamo i luoghi dove pi evidente il nuovo impianto. Fu costruito un nuovo tempio per Venere, sostituendo un vecchio tempo osco, che avr due campagne di costruzione prima della sua distruzione. Esistono inoltre una serie di basamenti, di statue onorarie, dedicate agli amministratori, che si facevano eleggere grazie a donazioni personali per strutture cittadine. Pompei una colonia dedicata a Venere, che vede la sua entrata in una zona importante come quella di Porta Marina. Vediamo poi un tempio su podio dedicato alla triade capitolina, quindi con 3 celle. Compare qui un tempio sul podio con la cella tripartita, qui le 3 divinit caratteristica della tradizione romana trovano posto. Abbiamo visto la basilica pre-esistente, gli edifici pubblici che hanno variato la loro posizione diventando allineati, e se poi guardiamo in alto lorganizzazione del tempio. Questo precedentemente era un tempio di Giove ed ora diventa un tempio tripartito ospitante la triade capitolina. Dobbiamo pensare che oltre ai lavori in corso fra il terremoto e leruzione, per il foro non si era ancora organizzata la ricostruzione di questa zona. Nella zona del foro abbiamo quindi solo la base, perch era lunica cosa che non poteva essere riutilizzato da chi conservava memoria storica del luogo e torno qui a riutilizzare i resti delle costruzioni. Il podio garantisce lunidirezionalit del tempio romano, che costruito in mezzo allo spazio pubblico vero e proprio distinto con un cambio di livello, non ha un retro ed un pronao molto grande. Siamo allinterno di una monumentalizzazione: vediamo un elemento che risolve un problema prima trascurato,

ovvero lorganizzazione sotto uno spazio unificato del foro, perch nella citt osca quel lato aveva taverne e negozi, ed ora si sostituiscono alle disordinate case private degli edifici importanti, tutti pubblici. Abbiamo un macellum, interpretato sotto forma di mercato, ed altri edifici dedicati al culto imperiale: a partire dal 31 a.C. cessa lorganizzazione sotto forma di Repubblica, con Ottaviano che nel 31 vince la battaglia di Anzio, ed inizia la Roma Imperiale. Una volta che Augusto assume la figura di Imperatore si divinizza, rifacendosi ai culti orientali ed ellenistici. Vediamo che lorganizzazione del potere in tutto limpero ed il suo consolidamento anche ottenuto attraverso la sua costituzione sotto forma di potere che viene dalla divinit. La famiglia di Augusto si rif ad un origine mitica, come cerc di fare Cesare, si costituiscono famiglie imperiali collegate a diverse divinit, su tutte Venere. La religione romana cambia fortemente a cavallo della nascita di Cristo, i cui primi adepti non riconoscendo un potere con due facce, terreno e celeste, entrano in conflitto col potere divinizzato, per poi rifarsi nei seguenti due millenni. Si iniziano ad avere citt imperiali, dotate di aule dedicate al culto imperiale. Si costruisce un portico che maschera la differenza delle altezza dei diversi edifici, la variet degli edifici pre-esistenti: un colonnato di pietra, una tecnica edilizia pi ricca di quella della basilica, che era organizza in laterizi opportunamente sagomati. Abbiamo visto il superamento della citt murata: questo avviene perch non ha pi senso difendersi da un nemico, quindi in tutta questa zona le mura sono scavalcate e distrutte, in particolare per collocare le case dei veterani. Anche nei lotti urbani allinterno della citt cambia lorganizzazione: ci sono tipologie che beneficiano di questa ricchezza idrica, e si inizia a portare la cultura della villa allinterno della citt. La basilica di Pompei C un tipo edilizio nuovo, la basilica, nella quali i fori hanno un

loro centro di importanza. La basilica qualche cosa che ha insieme la funzione di spazio coperto per aste, mercati, vendite e per lamministrazione della giustizia. E uno spazio coperto polifunzionale che procede la specializzazione degli edifici. Vitruvio specifica che cos una basilica nel V Libro: lunica sua opera di architetto fu infatti la basilica di Fano, della quale purtroppo non abbiamo testimonianze. Il centro di Pompei si situava l dove si era pi vicini al mare. Il foro ha la forma di rettangolo allungato, rapporto che vedremo anche allinterno dei fori monumentali di Roma, quindi questa forma qualche cosa di costante allinterno delle piazze romane. La basilica ha un ingresso vero il Foro. La basilica anchessa un rettangolo allungato, con pi o meno la proporzione dei due quadrati, con un ingresso e portico antistante, e si entra poi in una struttura a tre navate. Possiamo schematizzare la pianta: ingresso monumentale dalla piazza, uno spazio antistante, e la basilica vera e propria a 3 navate, che gira allingresso. Ad ogni colonna sulla parete corrisponde una semicolonna. Se osserviamo la parte terminale vediamo una variazione della pianta: abbiamo delle forme pi piccole di colonne, 4 colonne libere, pi alcune teste di pilastro con rappresentazione di colonna, dove per arrivare alla copertura dello spazio coperto non si potr che utilizzare due ordini. Questo elemento in posizione principale, in asse con lingresso, il tribunal, una loggia allinterno della basilica da dove si amministra la giustizia, una struttura che affaccia su questo spazio coperto che pu avere forme diverse, come quella di una loggia a pi piani, e con rampe laterali si arriva allo spazio superiore. Secondo la descrizione pi semplice una basilica si configura come (non quella di Pompei, ma una basilica UNI9001 standard) abbiamo le 3 navate, unarea porticata da una parte ed unarea porticata dallaltra, uno spazio centrale, una parte terrazzata da entrambe le parti, ed una possibilit daffaccio da entrambe le parti parzialmente impedita da balaustre di marmo. Le navate laterali possono essere a uno o due piani, ed il problema fondamentale di questo tipo di spazi garantire lilluminazione al corpo centrale.

Questo spazio centrale com coperto? Dove vediamo colonne bisogna pensare ad una copertura lignea, non si pu avere una volta ad opera cementizia che ha spinte laterali troppo forti. Bisogna pensare sempre, ogni volta che vediamo il colonnato, ad una copertura come quella della sto. Tutte le volte che abbiamo 3 navate abbiamo il problema di dare illuminazione alla parte centrale, quindi ci sar bisogno di aperture in alto. La basilica uno spazio coperto, con una parte costituente che il tribunale, e che la basilica un tipo edilizio molto importante per la citt romana e che avr una sua importante evoluzione con lopera cementizia. Vediamo una sezione praticata guardando il tribunal, sezionando dov larcata principale. Prima di tutto osserviamo la parte pi alta, lo spazio medio, la parte principale. Riconosciamo le colonne laterali, abbastanza alte, sezionate dalle fondazioni. Le altre due colonne senza fondazione sono quelle che rigirano intorno al tribunal. Guardiamo il muro che corrisponde alla via marina. E un muro chiuso che arriva fino a met dellaltezza e prosegue con un ordine pi piccolo, una colonna pi piccola che arriva un po pi in alto. La parete decorata con due semicolonne, separate dal solaio: c un colonnato libero e fra colonna e colonna passa la luce. C una navata principale alta sorretta da colonne, abbiamo delle murature fino ad una certa altezza. Poi abbiamo una travatura che copre il tutto. Abbiamo un ordine composito, un corinzio con volute ioniche, ed abbiamo qui un ordine ionico con al disopra un ordine ionico. Cosa c in fondo: il tribunal presenta unaltra sovrapposizione di ordine, un ordine corinzio a cui sovrapposto un ordine minore sopra. Il tribunal si distanzia da quellorganizzazione dellinterno della basilica, attraverso la reiterazione del corinzio. Le pareti si presentano apparentemente in opera quadrata, una stuccatura che rievoca lorganizzazione della parte pi bassa del tempio. La materia della costruzione molto pi povera: per le mura si tratta di tufo vulcanico, e mattoni per le colonne, che saranno stuccate di bianco per fare un edificio simile ad uno in marmo. Vediamo una serie di laterizi disposti come un fiore, delle forme speciali che hanno al loro interno anche delle scanalature. Invece di rochi di colonne abbiamo dei mattoni che disponendosi luno sopra laltro formano la stessa: una capacit di lavorazione molto pi complessa, si sostituisce alla capacit di lavorazione del marmo quella di lavorare materiali pi poveri e pi trasportabili. Vediamo poi la colonna, in parte con lo stucco originale ed al di sopra dov rovinato appare in laterizio. Notiamo poi la base attica. Nellassetto attuale del tribunal, che quello posteriore ai lavori di restauro il colonnato antistante si blocca molto in basso, mentre linterramento ha protetto maggiormente il tribunal. Vediamo in pi una restituzione standard delle pareti interne alla basilica, con due semicolonne ioniche. Il tribunal ha una loggia sovrastante,che affaccia nello spazio pi ampio della basilica stessa, chiusa con delle barriere. Sono sempre edifici con copertura lignea e con profusione di stucco bianco. Odion o Teatro coperto Questo teatro coperto viene datato dopo la romanizzazione della

citt, dove si potevano riunire fino 3500 persone sedute, ovvero i nuovi abitanti e padroni della citt. Non un teatro propriamente detto, ma uno spazio di incontro su pianta quadrata per i veterani. E una sala con i posti disposti su gradinata, e con una copertura che non pu che essere lignea, qualche cosa di quello simile a quei modelli perch del tutto perduti nelle coperture superiori lignee. Terme Stabiane-Terme del Foro Ricordiamo sempre che sono denominazioni di comodo.

Sono tradizionalmente legate allarchitettura romana, hanno uno spettacolare sviluppo soprattutto nella regione campana rispetto al resto dItalia, perch qui esistono molte terme naturali di origine vulcanica.

Anfiteatro

Abbiamo poi il primo anfiteatro conosciuto, una sorta di cavea raddoppiata, un

doppio teatro, che al tempio veniva chiamato spectacula. Questo ospitava manifestazioni molto diverse dal teatro, e non sappiamo che rappresentazioni vi fossero inscenate. Nel teatro si pensava che vi fossero spettacoli in lingua osca o in greco, delle grandi opere del tempo. Il teatro tiene circa ventimila persone, un numero molto maggiore rispetto agli abitanti di Pompei, quindi una struttura che funziona per un bacino molto pi ampio di quello cittadino. E il primo anfiteatro che si conservato e che pu essere osservato da vicino: uninvenzione tipicamente romana, che acquista solo dopo un nome greco. Per costruirlo, siamo a Pompei nel I a.C., non abbiamo un edificio auto-portante, stato utilizzato un terrapieno che gi esisteva, lovale principale stato ottenuto scavando, una struttura diversa dal teatro perch implica anche un diverso accesso degli spettatori. Non esistevano gallerie di distribuzione o passaggi coperti nel teatro. Si organizza qualche cosa che in parte ha degli accessi dallesterno, ed in parte ha qualcosa in galleria. Abbiamo unipotesi di mezzo, una costruzione che ha ancora bisogno di scavare per essere realizzata. Lungo lasse dellovato si vedono degli ingressi per larena, passando al di sotto della scalinata. Dal punto di vista tecnico ci sono passaggi in galleria, che sono ottenuti da volte a botte in opera cementizia. Il fronte ha una faccia urbana, legata per lo pi allimmagine del teatro di Dioniso. Il prospetto dellanfiteatro ottenuto allo stesso modo del tabularium. E una sorta di prototipo, ancora organizzato sotto forma di scavo. Allesterno si presenta sotto forma di archi, con una galleria per arco, che sostengono la cavea sovrastante. Assistiamo qui ad una sorta di prototipo. Anche nel teatro abbiamo unaggiunta, un ingrandimento realizzato attraverso una galleria anulare di distribuzione, che sorregge un ingrandimento del teatro, anche questo alla base di quello che sar il grande teatro monumentale romano. Ora nel teatro romano la cavea e la scena diventano elementi uniti. Lacqua corrente La casa romana tipica ha limpluvium con al di sotto una cisterna che viene

ripescata con un pozzo. Grazie allacquedotto l impluvium non ha pi quella funzione, ma l dove dovrebbe essere raccolta lacqua sta una statua monumentale. Lelemento pi importante della romanizzazione larrivo delle opere pubbliche, fra le quali lacquedotto. La capacit di questi ultimi di trasportare lacqua anche a grande distanze, garantita attraverso condotte dacqua sopra una reiterazione darcate, descriventi un piano inclinato continuo, o sfruttando il principio dei vasi comunicanti. Abbiamo uno schema con tutte le possibili situazioni: lacquedotto di Pompei connesso da una diramazione di un acquedotto per uso militare. Dov una valle il percorso corre attraverso lerezione di arcate, come il Pont du Gard. La arcate sono disposte sotto con conci a cuneo di pietra, e costruite con lavoro schiavistico. Lacqua arriva con la citt romana. Vediamo la pianta con la distribuzione dellacqua, con molte fontane pubbliche che si sono conservate e di cui possiamo vedere la distribuzione dellacqua. Abbiamo un castello dellacqua, un deposito idrico, dal quale viene distribuita pubblicamente ed allinterno delle domus. Lacqua sar una delle glorie di Roma, come anche lo spreco dacqua delle varie ville e giardini. Una foto presa sulla via dellabbondanza, che quella via in asse con Porta Marina, dove abbiamo una delle fontane. Allinterno della vasca c un elemento romano dellarchitettura romana: limpermeabilizzazione. Attraverso luso del concio pesto, una malta che si ottiene mischiando la calce a polvere di mattone, otteniamo una malta con capacit di tenuta idraulica, che riveste linterno delle vasche e delle piscine,certamente una grande novit che sta alla base di molte costruzioni, anche imponenti, perch i romani riescono ad impermeabilizzare anche grandi superfici. Questa una citt che presenta strade lastricate, e dove fra il marciapiede ed il piano stradale c qualcosa

che raccoglie le acque bianche, piovane, quindi una citt dotata di fogne. Ieri abbiamo visto a lezione la cloaca massima, che ora ha una datazione del I secolo a.C. . Sempre connesso al tema abbiamo le latrine di Ostia Antica. Funzionano sotto forma di latrine solo per uomini, in quanto le donne fanno una vita molto pi ritirata nelle abitazioni. La latrina romana unattivit collettiva, che si presenta con altrettante sedute, tutte insieme si presentano come uno spazio pubblico che gli uomini possono utilizzare per i loro bisogni. A ciascuna seduta corrisponde un canale di scarico che prevede acqua corrente continua. Difficilmente si era visto nel mondo antico qualcosa di simile, capace di assicurare una tale salubrit alle costruzioni. ROMA E sopravvissuta la sede storica del Senato, la Curia. Ora si pu utilizzare la piana

compresa fra le due alture, il Palatino ed il Campidoglio, i colli che vennero fortificati e difesi agli albori di Roma. Nel foro vediamo poi diverse basiliche, delle strutture (una struttura temporanea in legno tratteggiata, precursore dellanfiteatro), riconosciamo la forma specifica dellanfiteatro, le basiliche come ne abbiamo visto in Pompei, e riconosciamo la Curia che si conservata perch trasformata in chiesa. Ci sono altre strutture che si sono sovrapposte durante il periodo della repubblica, come avviene nel foro di Pompei: lo spazio sempre quello e si costruisce per migliorarlo. A Roma invece questo foro viene ampliato, non tanto ricostruendo gli edifici, ma demolendo parti di citt attigue, presumibilmente occupate da edilizia comune ed aumentando lo spazio pubblico: sono quelli che vengono chiamati i fori imperiali. Ciascuno porta il nome di un imperatore, fino ad arrivare ad unarea molto pi grande, circa 6-8 volte lo spazio del foro repubblicano. Giulio Cesare, pur non riuscendo a diventare imperatore, stato il primo ad ampliare i fori. Nei suoi atti, nella met del I secolo a.C. , aveva gi avviato una serie di atti tipici della politica imperiale: una politica urbana dove c un dono personale, si acquistano una serie di terreni attigui e si dona un nuovo foro alla citt. Fa unoperazione molto simile a quella che avevano fatto in piccolo alcuni cittadini di Pompei per farsi eleggere, ma qui la dimensione assolutamente maggiore. Giulio Cesare stato anche responsabile dellultima ricostruzione della Curia, una delle tante ricostruzioni, che oggi un edificio pressoch finito perch ricostruito dagli archeologi nel corso del 900, ripristinando loriginale e demolendo la chiesa barocca che vi era sorta. Quando andremo a vedere questo edificio, che qui si presenta interrato, ed andremo ad osservare la cornice romana, dove conservata in parte lo stucco originario, ed costruito in opera quadrata fittizia, con in mattoni, opus cementicim. La sede del senato venne costruita da Tullio Ostilio, e lultima ricostruzione del 50 a.C. . A partire dalla curia, che ha lingresso verso il foro romano, Giulio Cesare regala un nuovo foro. La curia aveva un ingresso storico verso il foro repubblicano, e diventa la base, lasse e lortogonale per il nuovo ampliamento della citt. E qualche cosa di nuovo, una parte di citt che viene regalata ai cittadini, che si presenta con degli elementi caratteristici. Sono degli spazi chiusi contornati da muri, uno spazio dordine e pubblico con degli ingressi, con un porticato che d verso linterno, con un centro molto importante che il tempio, dedicato a Venere Genitrice. Genitrice della Gens Iulia, della famiglia di Cesare. Qui gi vediamo una pratica dei successivi imperatori, di costituire una genealogia mitica, legata a divinit dellOlimpo. Non sono gli avi storici ad essere divinizzati, ma piuttosto lo stesso imperatore: dichiarandosi erede di Venere si diventa semi-dei, qualcuno che ha fatto la sua carriera allinterno dellesercito annette la sua persona allOlimpo pagano. Anche tutti gli altri hanno costituito la loro forma di potere a partire da questa divinizzazione della famiglia.

Lo spazio: la struttura piuttosto deludente dal punto di vista archeologico, in quanto quasi del tutto sepolta dalle costruzioni successive, per si pu ricostruire linsieme. Abbiamo uno spazio rettangolare allungato, ed un tempio che la parte terminale. Una delle novit dellarchitettura religiosa romana: i templi non si configurano come edifici che possono essere osservati da tutti i lati, ma hanno un fronte importante e spesso un retro che pu anche non esistere: qualche cosa che si configura prospetticamente e che porter delle variazioni di pianta. E un doppio colonnato, restituito con un ordine corinzio, in questa epoca spariscono tutte le tematiche dellarchitettura greca dorica ed ionica, viene scelto piuttosto il linguaggio costruito su una variante delle ionico, il corinzio, con colonne finemente decorate e slanciate, e con un capitello molto alto (fino ad un diametro e mezzo del diametro). Ha quella decorazione caratteristica delle foglie dacanto, acanto spinoso come quello scelto da Callimaco. Il portico ha un doppio colonnato, con nessuna delle raffinatezze ed attenzioni che abbiamo visto nelle sto greche: fronte dorico, colonnato ionico, ed una alternanza di spazi. C un organizzazione molto pi semplice, con travi lignee, c un organizzazione antistante identica per le due file: sono colonne molto ricche che fanno fuori tutta la tematica progettuale dellarchitettura greca, utilizzando forme e materiali, ma semplificando moltissimo, tutto allineamenti orizzontali, provenendo la trabeazione corinzia da quella ionica. Diventa un linguaggio comune senza che si producano pi opere teoriche (tutte perdute), che parlavano e discutevano dellutilizzo del dorico e dello ionico, e si procede con la reiterazioni degli elementi. Rimane un intercolunnio molto largo, connesso ad architravi lignei, che ricorda la necessit di avere meno ingombri possibili l dove si entra e si esce da questi spazi pubblici. E di grande interesse il tempio, di cui ci rimasto un miserabile muro, poco o niente. Ha delle caratteristiche molto romane: non ha un colonnato allinterno, ma piuttosto unorganizzazione frontale, ci si pu salire solo davanti. Nel caso di Cesare ancora pi complicato, vi sono due podi. Dallo spazio della piazza a destra si arriva centralmente al primo podio. C un sistema di podio doppio, un ulteriore allontanamento dal foro, ed il tempio si colloca quindi su un piano molto pi alto. Questo spazio serviva anche al ricevimento di Cesare, lo spazio antistante alla cella del tempio, per mostrarsi ai cittadini, con una confusione abbastanza evidente fra la divinit e limperatore, per offrire la presentazione di s stesso come un monarca divinizzato. Questo spazio, il pronao, ha uno spazio doppio, tradizione del tempio romano e di quelli successivi. I templi greci avevano un pronao molto complesso, mentre nei templi etruschi cera la tradizione di osservare il volo degli uccelli. A questo punto si conosce molto bene tutto il mondo ellenistico e greco, e si sceglie per di conformarsi ad una tradizione etrusca, con uno spazio molto ampio. Se guardiamo lintercolunnio, con una restituzione con ordine ionico, un intercolunnio molto molto ristretto, che sta su 1 e , lontano dal 9 su 4 del Partenone. Perch? Perch sono colonne molto pi slanciate, che si configurano molto pi alte, e vengono a costituirsi molto pi vicine fra loro. Altra caratteristica, che le falde della copertura sono pi pronunciate di quelle dei templi greci, costruiti dove le piogge sono minori, il timpano dellarchitettura romana ha quindi degli angoli alla base maggiori. La parte terminale vede un colonnato che gira e che termina con una sorta di pilastro rettangolare, conformato allordine della colonna. Il tempio tagliato da un muro che ha che fare con la terminazione del foro stesso. Anche questa una novit rispetto al capitello danta dellarchitettura greca: i romani semplificano questo elemento, per cui tutto ci che del sistema trilitico avr lo stesso linguaggio architettonico del muro, avr una struttura molto simile. Altro elemento questa estensione, una cella rivestita di paraste: una rappresentazione sul muro in corrispondenza di ciascuna colonna, con un capitello a parete. Non c pi quella differenza fortissima che il

progettista greco instaurava fra muri e colonne, si organizza la parete in rapporto alla proiezione di queste colonne sul muro. In corrispondenza di ciascuna colonna questo muro viene avanti, con una rappresentazione della colonna disegnata sul muro, connessa ad un capitello ed una trabeazione sovrastante, con degli elementi architettonici proiettati. Quindi anche quello che era nato come elemento trilitico, colonna pi architrave, diventa un linguaggio che decora anche la parete, non pi comera nel Partenone. Qui non data alcuna attenzione alla lavorazione della pietra, quanto piuttosto a questo linguaggio. C da notare labside, che prima di diventare elemento riconoscibile delle chiese cristiane, stato un elemento di invenzione del tempio romano, una terminazione che implica due caratteristiche: implica tecnicamente un catino absidale, che si raccorda ad un quarto di sfera, che non pu essere realizzato in altro modo che in opera cementizia. Abbiamo quindi la forma del tempio tradizionale greco, connesso alla tradizione italica, con una nuova tecnica edilizia, che per in epoca augustea non viene presentata ma bens nascosta. C da notare che il tempio in s rimane indiscusso e la nuova tecnica viene confinata in uno spazio dove non pu essere osservata, perch incassata allinterno di un muro, in un retro non pubblico. C una nuova forma spaziale allinterno, che per non ha il coraggio di conformare in altro modo il tempio. C un rapporto molto forte con la cultura greca, di dipendenza dalle lavorazioni, e si pu dire che il tempio anche con le varianti tuscaniche, non viene variato e re-inventato in altro modo, ha una sua inerzia a riprodursi sempre uguale, e dove ci sono delle varianti queste vengono nascoste. Questo pi avanti varr sempre, nascondendo allinterno queste possibilit date dalle nuove geometrie, nuovi spazi coperti dati da queste tecniche. Un tempio visto da sotto, con una restituzione in corinzio: vediamo il discorso di organizzazione della parete della cella, con un abside che si nasconde sia di lato che sopra con delle falde: da nessuna parte si pu osservare la costruzione dellesedra terminale, dove collocata la statua di Venere. Del tempio rimasto poco o nulla, quindi vediamo restituzioni con 6 o 8 colonne a seconda degli studi di riferimento. Foro di Augusto Questi fori imperiali, ampliano notevolmente il foro repubblicano. Cesare regala questo primo spazio pubblico, ortogonale alla curia opera dello stesso Cesare, una prima piazza ed un primo foro. Successivamente abbiamo un secondo foro orientato diversamente, il foro di Augusto, che si configura sotto forma di replica ingigantita di qualche cosa che abbiamo gi visto: la dimensione diventa pi grande, come accadr per il foro di Traiano. Il sistema dei fori diventa qualcosa di gigantesco, compreso fra il Colosseo, il Quirinale ed il Palatino, unarea piana straordinariamente grande. Qui vediamo un limite, un limite di divisione netto fra la citt pubblica con i vari fori, e quartiere tradizionale, poverissimo, la suburra, composto principalmente da insulae, che avrebbero potuto prendere facilmente fuoco. Quindi per proteggere questa grande opera si erige un muro terminale molto alto, un muro in pietra, che separa la citt ufficiale dai quartieri pi poveri, per evitare gli incendi e anche per separare da tutta la confusione dei vicoli larea della celebrazione. Celebrazione della divinizzazione di Augusto. Abbiamo il tempio dedicato a Marte Ultore , un tempio che consente lidentificazione dellimperatore come una persona che governa con degli attributi divinizzati. Quando Augusto muore, i riti che seguono a cadenza regolare intorno a questo tempio, consacrano la memoria di Augusto come fondatore dellimpero e padre dellidentit romana di questo tempio. Vi sono molto aree allinterno dei vari fori cittadini che si configurano per rappresentazioni di Augusto o della moglie. Osserviamo come funziona: lo spazio sempre un rettangolo allungato, questi portici sono complicati da due grandi esedre, con un tempio molto pi grande di

quello gi visto. Possiamo riconoscere delle caratteristiche: un grande spazio antistante, caratteristica del tempio romano, una struttura con allinterno un abside che anche questa volta nascosta. Sottostante alla strada attuale possibile pensare che vi fosse un ingresso in asse. E un tempio ad 8 colonne, su un podio, ed allinterno della scalinata c uno spazio dedicato allara dei sacrifici, sistemata allinterno della gradinata stessa in questa posizione. La snellezza delle colonne del tutto diversa da quella del Partenone, abbiamo sempre la distanza di 1 e , per evitare che queste colonne slanciatissime si trovino distanti fra loro alla sommit, quasi che fossero una colonna ed uno spazio vuoto di pari dimensione. Questa la tipica distanza fra colonna e colonna, ma con alcune correzioni ottiche: la distanza fra colonne a colonna allingresso modificata, la distanza allestremit non ha gli obblighi del dorico, manca totalmente lattenzione alla curvatura dello stilobate e della trabeazione. Il sistema del podio riorganizza in altro modo le leggi dellottica, quindi non cera necessit di modificare lo stilobate sopra il podio. Abbiamo poi degli spioventi molto accentuati, delle falde di tetto molto pi ripide, a causa delle maggiori precipitazioni. Guardiamo da vicino il muro: ne rimasta gran parte. E un muro terminale, siamo allinterno del recinto del tempio, e possiamo osservare il muro. Presenta tante tracce di opere successive, dobbiamo immaginare che alla caduta dellimpero gli usi sono stati di tutti i tipi, si sa che dal 500 in poi il tutto stato inglobato in un convento che stato demolito alla fine dell800 per tirare fuori le rovine. Usiamo la pietra di Gabi, simile al tufo, in blocchi regolari, insieme a degli allineamenti orizzontali con travertino, quindi abbiamo due pietre diverse che connotano questo grande muro terminale. Guardando questo muro con attenzione vedremo che non stagno, ma ha due porte, che possono essere aperte o chiuse, che possono garantire laccesso al foro, e che sono costituite con delle arcate e dei conci in sistema radiale. I conci di chiave terminato con una allineamento orizzontale che permettono di montare su i successivi tenendo lo stesso allineamento. Abbiamo un muro di conci di pietra, molto alto nella sua configurazione iniziale, quindi qualcosa che anche pi alto del tempio stesso. Immagine del 500: abbiamo la porta, 3 colonne oggi perse e qualcosa del frontespizio. Oggigiorno: osserviamo la scalinata che si conservata, il sito dellara, abbiamo perso il fianco del foro, abbiamo parzialmente restituite la prima colonna. Abbiamo la scalinata, la restituzione parzialmente archeologica delle 8 colonne. Sicuramente del tutto originario un piccolo pezzo del muro di fianco, che osserveremo durante la visita. Guardando questo muro e ricordando la pianta del tempio, anche in questo punto esiste una terminazione absidata che non visibile da nessuna parte. Il tempio si pu osservare solo frontalmente o lateralmente, non si presenta per mai un tempio che non sia formato da elementi trilitici. La pianta del tempio: in nero quello che si conservato, puntinato ci che presunto. La pianta piuttosto complessa, le 8 colonne hanno un ritmo molto ravvicinato, un colonnato di fianco e un colonnato di lato, un grande pronao, e lorganizzazione di questa abside del tutto nascosta l dove piega il muro della suburra per ragioni topografica. Sezione del Palladio osservando il taglio di un fronte laterale, con la sezione della copertura. Ricordiamo che allepoca il Palladio ha potuto vedere molto di pi di noi. Sezione longitudinale: rappresentazione delle colonne e rappresentazione del tutto ipotetica dellinterno del tempio. Osserviamo un capitello di parasta: un capitello figurato, che parte dalle forme del capitello corinzio, ma al posto delle volute ha dei pegasi. Questi ultimi sono elementi molto decorativi che potevano

essere allinterno della cella, della quale non rimane pressoch nulla, che ci fanno pensare che linterno era decorato con un doppio ordine. Abbiamo una base attica con astragalo. Riflettiamo sul fatto che di questo tempio si conservata questa parte, una serie di 3 colonne a partire da una parasta sistemata in rapporto al muro. Abbiamo una parasta non scanalata con capitello, e poi le 3 colonne conservate. Vediamo poi larchitrave tripartito che ha perduto il fregio e la cornice. E unorganizzazione che prevede scanalature continue, ed una base attica pi raffinata. Quindi esattamente come abbiamo gi visto nel tempio di Atena Nike, con la stessa base della parasta allintera cella, in questo caso la stessa base della colonna e specchiata sul muro. Altra citazione dellarchitettura greca, la prima parte della cella si presenta liscia come vi fossero degli ortostati, poi vi una fascia con un fregio ad onda molto importante nella cultura del rinascimento italiano (perch di unepoca augustea che viene molto considerata) da Palladio ed altri, segno che questo edificio stato osservato con grande attenzione. Vediamo ben conservato un paramento, che rappresenta unopera quadrata, un paramento in marmo di Carrara, con lastre bloccate da un ancoraggio in ferro che mimano lopera quadrata. A questo proposito di dice che Augusto abbia ricevuto una citt in mattoni e labbia restituita in marmo, tante furono le sue opere. Fra il muro della cella ed il colonnato conservata la copertura originale, quindi abbiamo la possibilit di osservare non solo le 3 colonne e la parasta, ma anche cosa succede l sotto, per farci capire com organizzato il soffitto di quella parte di edificio. Qui Palladio rappresenta lo spigolo del tempio, visto da sotto in su il soffitto di questa parte del tempio, e nellaltra sezione possiamo vedere il soffitto cassettonato, ed allinterno larchitrave ha lo stesso disegno e funziona con delle lastre di marmo dove ciascun elemento costituito in modo complesso, e fra trave e trave c un cassettone. Il colonnato esterno si presenta con un architrave, e sopra di questo in corrispondenza della colonna vi sono delle travi di marmo, senza decorazione. Il cassettone scavato allinterno riporta quella cassettonatura tipica dellarchitettura dei propilei, qualche cosa che viene dalla tradizione greca. Torniamo ad unimmagine generale, che mostra lorganizzazione del foro. E molto pi complesso e monumentale di quello di Cesare. C una complicazione maggiore nellorganizzazione del fronte del porticato laterale, e degli spazi semi-circolari, che sono sicuramente grandi esedre, con mura in opera cementizia e rivestimento di diverso tipo, che viene configurato in copertura solo ipotizzandola, perch non sappiamo assolutamente nulla rispetto al rapporto fra colonnato ed esedra. Chi cammina qui allinterno ha difronte un mondo ricchissimo di marmi di unarchitettura trabeata, che nasconde unopera cementizia. Non unarchitettura che ha un esterno, ci vorr molto tempo perch i romani abbiano certezza delle loro produzioni tecniche e le propongano allesterno. Noi abbiamo unesperienza visiva connessa a queste grandi superfici incurvate, perch osserviamo delle rovine, mentre i romani avevano limpressione di una citt di marmo. Il colonnato molto pi largo di quello organizzato da Cesare, e dobbiamo pensare ad una copertura a due falde, che qui si presenta sotto forma di doppio ordine. Restituzione: abbiamo un colonnato continuo con un ordine composito, con una sua trabeazione ed al disopra quello che sembrava un secondo ordine un attico. Un attico qualche cosa che non secondo ordine, ma viene dalla tradizione degli archi trionfali. Un arco trionfale un fornice, qualche cosa con una trabeazione, un ordine architettonico che ospita al disopra la grande iscrizione dedicatoria. Proprio la parte superiore dedicata alliscrizione, qualche cosa che non si pu costituire come secondo ordine, perch non

ci sono queste proporzioni. Quindi in genere in questa seconda parte ci sono della pareste prive di capitelli, c unorganizzazione decorativa priva di ordine riconosciuto, non ci sono le proporzioni dellordine. Cosa vediamo: in asse a ciascuna colonna vediamo una citazione evidente dallarchitettura greca, una cariatide. Se osserviamo bene una riproduzione di una opera architettonica greca del V a.C. . Augusto per celebrare il suo potere lo rappresenta utilizzando delle forme architettoniche, che conservano la tradizione tusco-italica, ma citando opere di centinaia di anni prima, citando direttamente dallEretteo, una tradizione totalmente diversa e precedente ma che qui rivive. Fra cariatide e cariatide vediamo degli spazi a forma quadrata, con un grande scudo con allinterno una testa barbuta. E qualcosa di lontano dalla tradizione autoctona di Roma, che ci riporta al mondo mediterraneo. E un Giove sincretico, che ha conosciuto le divinit egiziane, un Giove Ammone, un Giove che si mischiato ad Amon-R, e quindi si presenta sotto forma di una divinit che cita direttamente anche lEgitto. Allinterno dellEgitto romano si costruiscono anche templi dedicati alle divinit egiziane, come del resto abbiamo visto a Pompei, e qui vediamo citato tante volte quanto serve per questo programma decorativo, una testa rappresentato sotto forma di Amon-R. Del resto da questo momento in poi la potenza militare e tecnica di Roma permetter ai militari di trasportare in Italia anche molte delle opere originali dei vari paesi conquistati. Ultimo edificio di epoca augustea: siamo allinterno del foro tardo-repubblicano, abbiamo una ricostruzione importante di questo basilica, dopo un incendio, con un portico dotato di botteghe verso lesterno. Di questa pianta c da notare il portico antistante, che stato demolito nel corso del 500, ma abbastanza tardi per essere stato disegnato dagli architetti del tempo. Come tema progettuale essenzialmente una basilica, che presenta una pianta somigliante allo sto di Attalo. In sezione si presenta come: la basilica, piuttosto complessa a tre navate tenuta su colonne e copertura lignea. Il presentarsi di un portico in epoca augustea, una nuova versione. Abbiamo delle semi-colonne, che portano una trabeazione con un ordine dorico-romano: hanno una base attica, proporzioni un po slanciate per essere un dorico, e si presenta fortemente decorata la trabeazione ed il fregio, con decorazione scultoree ripetute, con teste di bove. Dal sistema trilitico effettivo, abbiamo una somma di elemento figurato ed elemento strutturale che quello sottostante. Quello che apparentemente si configura come sovrapposizione di ordini in realt una pelle che viene proiettata su una struttura che funziona in tuttaltro modo: dentro non abbiamo una copertura lignea a travi ma una volta in opus cementicium, dove per il linguaggio greco non perduto ma citato. E uninvenzione piuttosto importante, qui datata al II d.C. , una struttura essenzialmente con un fronte di arcate costruite in conci disposti radicalmente, una struttura connessa in pietra, con volte sempre nascoste allinterno di questa struttura. Questo blocco rappresentato nel foro, ed una metopa, ed quello che rimane del Portico di Gaio e Lucio. Notazione di tipo linguistico sullarchitettura dei Claudii (da Augusto fino a Nerone, fino agli anni 60 d.C.). C un uso molto forte della pietra, del marmo di Carrara, e questo rapporto anche molto evidente con larchitettura greca, e con una forte accentuazione della lavorazione della pietra, come appare anche nel Claudianum, la sala per il culto imperiale. Abbiamo la porta maggiore, il punto dove lacquedotto entra in citt, e non una porta di citt, l dove arriva dentro la citt le arcate sono fortemente monumentalizzate. C una accentuazione molto forte delle pietre che compongono questa architettura. Si tratta un tentativo volontario di mostrare questi conci non lavorati in modo definitivo. C una scelta molto forte di rapportarsi

agli elementi che compongono questa architettura. E qualche cosa che ha avuto uno straordinario successo con larchitettura del 500 e manierista. Unarchitettura che usa il bugnato sotto forma di pietra naturale non finita. E un qualche cosa che non possiamo spiegare attraverso fonti, e non capiamo quindi questa scelta espressiva molto forte, per far vedere con tutta evidenza il ruolo dei vari conci, del sistema dellapparecchio murario, contraddetto da questi elementi che sono quello dellordine greco applicato, un sistema molto evidente e non celato di come funzionano questi archi. Domus Aurea In queste opere assistiamo alla piena conquista dellopus cementicium:

luso sicuro di una tecnica edilizia che non quella tradizionale greca. Le pi precoci realizzazioni con questa tecnica edilizia si trovano in Campania, qui siamo a Baia, e vediamo il tempo di Nettuno a Baie, una rotonda di natura termale. Le sue caratteristiche sono essenzialmente quelle di essere un grande spazio a base circolare, con delle esedre, una volta a semisfera, dotata di una illuminazione dellalto grazie ad un oculo terminale. Larea in cui si attestano queste prime costruzioni essenzialmente questa, perch vicina a Pozzuoli (dove si trova una sabbia di natura vulcanica con fornisce caratteristiche importanti alla malta ottenuta, come la possibilit di legarsi in zone umide o bagnate, costruendo cos qualche cosa che pu tenere al suo interno acqua, come vasche, piscine, ed altre strutture simili). A Roma abbiamo visto il grande magazzino sul bordo del Tevere, ed abbiamo ancora visto il Tempio della Fortuna Primigenia a Palestrina. Quello di Nerone un impero importante allinterno della storia edilizia, perch un incendio vede la rovina di tantissima delledilizia abitativa del centro, colpendo moltissime case povere che facevano largo uso di legno e di altri materiali infiammabili. In concomitanza a questi grandi incendi Nerone acquisisce unimportante quantit di aree dove costruire una villa di dimensioni eccezionali. Dove ora c il Colosseo dobbiamo immaginare un lago, realizzato per dare un ingresso agli straordinari giardini della residenza. E una villa che avrebbe privatizzato gran parte della citt, ed una villa che mai si era vista nella Roma storica, come abbiamo visto nel confronto con Pompei. La residenza di Augusto nel Palatino era molto limitata, perch abitava l precedentemente alla sua nomina imperiale, non era una casa che volesse mostrare il lusso straordinaria di quella di Nerone. La dimensione quella di una vallata intera, e loperazione consiste nel portare quelle che erano le grandissime residenze agricole allinterno di Roma. Alla morte di Nerone nel 68 tutti i terreni che aveva requisito vengono donati al popolo romano, tutto quello che Nerone aveva sottratto alla citt viene restituito. Il lago sar il luogo dove viene eretto il Colosseo, che viene realizzato proprio come regalo, come atto dovuto ai cittadini stessi. E la damnatio memoriae, concretizzatasi anche con la distruzione di questa grande residenza, che noi conosciamo per solo per un caso. Questo perch tutto o quasi stato demolito, salvo una parte sopra la quale vennero edificate le terme di Tito, che utilizzarono la Domus Aurea come base, come terrazzamento. Ancora dopo, Traiano, intorno al 110,costruir nuove terme con un orientamento ancora diverso. Con esplicito gesto gli imperatori successivi hanno utilizzato la Domus Aurea come base per attrezzature pubbliche, che vengono a mettersi sopra la residenza di un singolo, di un privato. Queste costruzioni sono finite sottoterra, e solo agli uomini del rinascimento venuta la curiosit di andare a vedere queste rovine: si sono introdotti sotto in galleria ed hanno scoperto che le volte erano tutte dipinte, ed artisti del calibro di Raffaello, iniziarono a trarvi ispirazione. Questi dipinti prendono da allora il nome di grotteschi, termine con il quale indichiamo rappresentazione floreali, o uccelli, cos come era nella decorazione degli antichi. Queste strutture sono poi sono state successivamente liberate, qualcosa in cui si entra sotto e che

non hanno poi un esterno, con un esterno che non conosciamo e possiamo solo immaginare. Abbiamo per anche una fonte letteraria, Svetonio, che ci descrive il lusso straordinario della Domus Aurea, di cui parla a pi riprese, con cascate dacqua, soffitti che girano, parti delle coperture che si muovono grazie allidraulica. Dobbiamo immaginare una costruzione a met costa, in rapporto col paesaggio antistante. Possiamo vedere la differenza fra gli appartamenti estivi ed invernali (ipotesi), qualche cosa che distinguerebbe il lato sinistro come appartamenti estivi, e quelli a destra come appartamenti invernali. Abbiamo poi un frammento, casualmente conservato al di sotto delle terme, di una grande esedra. Possiamo dire che tutta questa parte costruita come verso un paesaggio. Somiglia allarchitettura delle ville, di cui conserviamo pochi esempi. Sono esistite tantissime ville con portici e terrazzamenti, e questa realizzazione qualcosa che attiene la villa agreste: pare che molte di queste ville in campagna dei ricchi romani guardassero verso il mare, ed esisteva quindi una grande quantit di ville organizzate su terrazze verso lesterno. Dobbiamo immaginare questa struttura con un fronte essenzialmente porticato. Una delle parti pi interessanti quella della sala ottagona, che qualcuno ha pensato risalisse alla descrizione di Svetonio, ma in cui larcheologia non ha ritrovato elementi bastevoli a confermare la localizzazione. Sala Ottagona Si presenta oggi qualche cosa privo di decorazione, lha perduta completamente. Nel 60 d.c. circa mostra una raffinatezza estrema nelluso dellopera cementizia e nellarchitettura. Una regola generale che difficilmente ha eccezioni: se guardiamo la struttura e la foto, la sala principale ha una copertura che parte dallottagono e diventa una copertura semisferica con oculo terminale. Quindi abbiamo sicuramente degli sforzi laterali notevoli, e con cupole di queste dimensioni (siamo sui 20 m di diametro circa) dobbiamo pensare a delle contraffortature laterali, le sale non sono mai isolate ma costruite luna affianco allaltra. Quando vediamo una struttura pi grande, tutte le strutture radiali allesterno assorbiranno gli sforzi laterali dati da questa. La stessa pianta delledificio romano costituita dalla necessit di contraffortare le sale pi alte. Abbiamo un fronte perduto, dei collegamenti di servizio, questa sala ha tutta una serie di aperture sugli spazi accessori. Prima di tutto vediamo tratteggiato la proiezione in pianta dellovulo, tutte le volte che abbiamo una struttura semisferica voltata avete unilluminazione dallalto. Lateralmente abbiamo la 24 e la 29 che sono essenzialmente volte a botte, radicalmente a questa direzione abbiamo una contraffortatura della volta principale costituita dai due muri laterali, ed una volte a botte sistemata in questo modo, cos come la sala 26 in alto. La numero 25 e la 28 sono pi complesse. Alla 28 abbiamo una struttura, che con i corridoi permette di arrivare alle altre sale, e qui vediamo delle volte a crociera, mentre finora abbiamo visto volte a botte in opus cementicium. La volta a crociera ottenuta dallincrocio di due volte a botte. La sala 28 e 25 sono coperte da volte a botte, quindi noi in questo spazio, purtroppo difficilmente fotografabile, abbiamo gi delle strutture radiali, che per sono costituite con delle espansioni radiali e sale di forme piuttosto complesse. La sala 26 include anche una terminazione absidata. Si deve poi pensare ad un problema abbastanza complesso: come si possono illuminare tutte queste strutture: il fronte sicuramente aperto, oscurato in parte da un pergolato. Poi abbiamo visto una serie di altre strutture, come le volte laterali, che non sono tagliabili per prendere luce ma si dovr pensare ad unaltra soluzione. Il fronte stato restituito senza il colonnato antistante, e delle volte a botte che sono abbastanza alte per prendere la luce, arrivando quasi al livello della copertura superiore della cupola: c un secondo perimetro in ottagono in rapporto alle 5 sale che vi prospettano, che prendono luce anchesse dallalto attraverso la parte antistante, che lunica che pu prendere al luce da qua. Non abbiamo del resto unidea chiarissima del resto delle coperture.

Oramai si presa pienamente coscienza delle grandi possibilit progettuali dellopus cementicium, non pi solo qualcosa che pu essere impiegato per sostituire in maniera pi conveniente alcuni sistemi trilitici, non avendo nessuna novit di pianta. Una piena complessit nel 60 d.C. ci dice che cambia anche la logica compositiva delledificio romano: il sistema greco si basa concettualmente sempre a partire dal sistema trilitico, difficilmente abbiamo visto pareti curve. Si tratta di unarchitettura romana che fortemente debitrice dellarchitettura greca, mentre qui nella Domus Aurea, nel modo in cui costruito questo spazio straordinario, anche senza leffetto di ricchezza dei materiali, gi questa ci dice che uno spazio nuovo completamente diverso: lopus cementicium porta ad utilizzare spazi a pianta centrale. A differenza della basilica che deriva dallimpianto rettangolare, ha sempre un andamento prevedibile. E il portato di una tecnica edilizia del tutto diversa, che d una nuova libert agli architetti, costruendo spazi innovativi. Il Foro di Traiano Siamo nel 100 d.C. , circa 40 anni dopo la Domus Aurea. Di questa

struttura conosciamo larchitetto, Apollo Doro di Damasco (citt della Siria). Limpero romano ha alle sue dipendenze anche artisti che non sono essenzialmente romani, ma possono venire da qualsiasi parte dellimpero. Lopus cementicium cambia il tipo di progetto. In asse col foro di Cesare ed Augusto, fra i due bracci, nasce un foro molto molto pi grande, un nuovo dono imperiale. Vi anche uno sbancamento considerevole delle pendici meridionali del colle del Quirinale, parte del piano stato quindi ottenuto livellando il terreno pi in basso. Tutte le strutture a nord fanno parte dei mercati, assegnati allo stesso architetto da Augusto. I mercati si presentano terrazzati, quindi tutti quegli elementi che costituiscono i mercati traianei sono realizzati tenendo conto di questi cambi di livello. Vediamo qui una pianta che non la pi aggiornata, ci sono novit importanti: pochi anni fa stata scavata la terminazione del foro, e si capito che questo tempio non esiste. In realt questo tempio era stato sistemato in rapporto allassetto consolidato dei fori, allassetto dei precedenti fori. Era stato sistemato in fondo al foro un tempio per Traiano divinizzato, ma gli scavi non ne hanno rinvenuto traccia. Un elemento importante, una moneta, che rappresenta lingresso al foro di Traiano. A partire da questa moneta, che reca impresso il nome di Traiano, vediamo un lingresso monumentale con pi fornici al foro di Traiano, che dobbiamo considerare a sinistra dellimmagine, non esistendo il tempio. Poi sappiamo come da questa parte, e si arriva a uno spiazzo molto pi grande di quelle precedenti, che presente traccia del basamento dove era la statua equestre di Traiano. I portici sono una replica di quelli di Augusto, ed incontriamo una basilica di grandissima dimensione, la Basilica a cinque navate detta Ulpia, e passata questa incontriamo la colonna Traiana, una colonna con un bassorilievo che corre a spirale per tutto il suo fusto, rappresentante gli episodi delle vittorie militari di Traiano contro i daci, ovvero la conquista dellodierna Romania. Ai lati della colonna abbiamo due strutture, di cui non c alcuna certezza ma che vengono chiamate biblioteca greca e latina, ma non sappiamo e se fossero o no qua. Quindi abbiamo una struttura molto pi grande, limpero pi ricco e si possono spendere pi danari. Guardiamo la Basilica Ulpia. Siamo in una struttura a cinque navate: dobbiamo individuare il tribunal, ma di fatto abbiamo una serie di punti interrogativi su dove fosse effettivamente il tribunal della basilica Ulpia. E una foresta di colonne con copertura lignea: una volta a botte montata su colonne non regge, perch le spinte laterali hanno un ruolo considerevole, una struttura come questa non pu che essere coperta con una struttura lignea. La struttura prende luce da pi punti, ha cinque navate che si illuminano ciascheduna lateralmente. Vediamo una delle sezioni possibili, trasversale: a tripla altezza con un attico finestrato. Allinterno abbiamo una struttura con un doppio ordine colonnato, e lordine superiore avr delle

transenne marmoree. Poi abbiamo unipotesi che vede delle volte nei punti a galleria dov pi facile, ed agli estremi laterali. Era struttura che teneva allinterno i soliti uffici, difficilmente collegabile ad una sezione il recinto dellabside. La struttura terminale molto difficile da pensare in elevato, e si pensa che fosse coperta con un catino, per questa la basilica pi grande mai costruita dai romani. La basilica di Massenzio costruita 200 anni dopo avr tutte le coperture in opus cementicim ma con pianta totalmente diversa. Oggi osserviamo la Colonna Traiana come isolata nella citt, la colonna sempre rimasta in piedi, perch stata riconsacrata, la statua di Traiano stata sostituita con la statua di San Pietro. Noi oggi guardiamo lunica parte conservata di questo mondo che sparito. La colonna non si doveva vedere come la vediamo oggi. I rilievi della colonna, che rappresentano tutte le fasi delle guerre di Traiano potevano essere visti solo dallalto, con una basilica ed altre strutture in elevato abbastanza vicino, queste potevano essere raggiunte e lette in funzione alla sua collocazione originaria. Vediamo inoltre delle colonne monolitiche, fusti di un solo pezzo, si abbandona il sistema dei rochi, si usa qualche cosa di diverso: un monolito di pietra, un granito grigio che viene dallisola dElba o dallisola del Giglio, che viene tagliato sotto forma di colonna e viene portato in nave. Il granito non si lavora facilmente in scanalature, non accetta una lavorazione raffinata come il marmo, quindi essenzialmente sono colonne a fusto liscio, con capitelli corinzi. Siamo nel pieno dellarchitettura romana, la ricchezza data dallimpiego di questi monoliti, poi ci sono i graniti rosso-rosa che vengono dallEgitto (grazie al predominio navale romano del mediterraneo, soprannominato mare nostrum). La Basilica Emilia che abbiamo visto in marmo africano, ed anche questi sono marmi colorati. Le basi della colonna sono in marmo di Luni. La Colonna Traiana difficilmente viene considerata una colonna, ma piuttosto un monumento scultoreo. Leggendolo dallordine architettonico per funziona: abbiamo un piedistallo con una porta, che con una scala elicoidale permetteva di arrivare nel soffitto, con due falde dovute ad un uso improprio successivo, c una colonna montata su piedistallo, un toro scolpito e decorato. Nella parte sommitale un abaco ed un echino, una colonna dorica fuoriscala, gigantesca. Qui una invenzione di Apollo Doro, un obelisco che parla greco e latino, un dorico totalmente fuori scala, con proporzioni slanciate. I mercati Fra il foro di Augusto e quello di Traiano ci doveva essere un passaggio. In rapporto alla prima esedra ve nera unaltra, e poi vediamo qui una restituzione possibile della stessa. C una struttura molto complicata i mercati: una serie di strade daccesso che conducono a pi livelli, dove si passa e si accede a questi ingressi per le varie botteghe dei piani superiori. Questa struttura ha il punto massima capacit tecnica nella galleria superiore che ha botteghe a destra e sinistra, una parte abbastanza conservata perch facente parte di un declivio: si ha unidea abbastanza chiara di come possono funzionare questi mercati. Questi sono costruiti dalla necessit di dare accesso a queste botteghe. Il progetto parte dal forte declivio del Quirinale, si individuano una serie di terrazzamenti, con ogni bottega che ha una strada daccesso. A differenza delle botteghe pompeiane, qui si tratta di un mondo solo di botteghe, vicino ai fori ma ben separato da essi da un muro, un muro netto come quello che separava il foro di Augusto dalla Suburra. C un esedra in opus cementicium, di cui non conosciamo la finitura. In questo caso vediamo una scala che permette di andare ai terrazzamenti superiori: qui riconosciamo due botteghe da una mostra in travertino ed una finestra sul mezzalino, dove spesso abitavano anche i negozianti. Dal punto di vista strutturale, lapertura proprio in asse, proprio perch scarica il peso nel punto pi complicato di questa architrave, perch costituisce un vuoto, non qualche cosa di una massa inerte che viene buttata, sappiamo benissimo che utilizzano degli archi di scarico, c al di sopra di questa porta un arco di scarico costruito attraverso

mattoni bipedali (forse normali, ora ho cambiato idea e direi che sono mattoni ordinari) Sono mattoni di dimensione maggiore, di 60 cm, di forma quadrata, abbiamo in profondit questa struttura che fa un arco. Quindi prima di mettere il getto dellopera cementizia abbiamo sistemato un arco di scarico: quasi tutte le realizzazioni, le pi ardite come quella del pantheon, che funzionano solo grazie a questi accorgimenti degli archi di scarico. Una struttura di questo tipo va letta in questo modo, con un arco di scarico che garantisce la resistenza della struttura. Laspetto architettonico del terrazzamento superiore: sono tanti archi che si aprono, risolti con due file di mattoni, ed abbiamo poi una trabeazione con un disegno molto complicato di frontespizi per cui uno s ed uno no si legge tutto insieme come disegno, ed interessato moltissimo agli architetti del rinascimento. Vediamo una struttura di mercato, con due livelli di botteghe da una parte e dellaltra, e si presentano con una galleria centrale coperta, una serie di botteghe al piano terra e una pianta di botteghe al piano superiore. Abbiamo una galleria coperta in cui danno una serie di botteghe: ciascuna ha i suoi piedritti, un architrave, ed un mezzalino. C poi un corridoio che affaccia al piano di sopra, in cui le botteghe saranno pi corte. Abbiamo una volta a crociera, con degli elementi di contraffortatura laterale, quindi tutte queste strutture servono a contraffortare queste volte a crociera. Questa galleria prende luce dallalto e queste botteghe sono illuminate solo dalla porta e dalla finestra sovrastante. Vediamo la cosiddetta finestra termale, qualche cosa di molto comune allinterno dellarchitettura: una finestra che nasce come fronte, configura una finestra che sta dentro il fronte di una volta a botte oppure in una delle facce di una volta a crociera, una nuova forma. Solo alcune botteghe godono di finestre, quelle verso la strada, ma dallaltro lato non hanno finestre n sopra n sotto perch sono addossate al colle. Del resto, conoscendo la vita urbana, abbiamo testimonianza di molti traffici e rumori della strada, e di conseguenze gli stessi edifici cercavo di isolarsi da questa. Esistono comunque vetri romani molto belli e lavorati, ma non hanno dimensioni che arrivano alla lastra o alla vetrata. Le vetrata uninvenzione prettamente medievale. Sezionando una volta a crociera lungo lasse centrale avremo una linea retta! Le botteghe si organizzano con delle volte a botte che poi si saldano alla crociera. Non una forma monumentale ma uno spazio godibile dallinterno. Non sono volte a crociera perfette, non sono campate quadrate ma rettangolari, quindi abbiamo una volta pi basso che si collega ad una pi grande, non c un collegamento perfetto perch non sono della stessa altezza. Il Teatro e lAnfiteatro. Il teatro come forma di spettacolo era qualcosa che non poteva essere costruito in forma stabile, il primo ad essere realizzato cos il teatro di Pompeo (nella met del I secolo a.C.), durante lagonia della repubblica. Quindi dobbiamo pensare che gli spettacolo teatrali sicuramente cerano, ma che questi per le leggi che vigevano della repubblica doveva essere smontabili, non poteva essere unarchitettura monumentale. Con Pompeo si riesce a realizzare questopera con un escamotage: ponendo in cima a questo teatro un tempio dedicato a Venere, tutta la costruzione diventa di tipo religioso, e sfugge al bando. Ora non c praticamente nulla del teatro, stato inglobato dalla citt moderna, e possono vedersi solo poche tracce. Comera fatto? Era un teatro alla romana, come quelli che abbiamo visto in Pompei. Non sfruttava una collina, e quindi non aveva necessariamente lobbligo di essere costruito fuori dal centro cittadino. Siamo nel centro cittadino, vicinissimo a Piazza Navona, e c una novit considerevole: questa architettura ha un esterno monumentalizzato. Ha una sua facciata, ha tutta una serie di elementi

artificiali che portano la cavea ad essere costruita da terra, e questo porta allesistenza di un fronte monumentale, donato dal generale vittorioso che aveva ambizioni politiche. Vediamo ancora dei frammenti della Forma Urbis: in alcuni abbiamo dei frammenti riconoscibili con scritto Teatro Marcelli, che corrispondono allo posizione dello stesso nellodierna Roma. Prima di tutto osserviamo lorganizzazione dellorchestra: nel teatro greco era circolare, ma nellevoluzione delle forme circolari il coro avr un ruolo sempre meno importante, e prender il sopravvento la scena, una scena che abbiamo visto nascere sotto forma di scena effimere. Abbiamo anche visto che in epoca romana si organizza con qualcosa di simile a questa pianta, ed in epoca augustea acquisisce una galleria superiore. Siamo nei primi anni del I secolo a.C. , ed abbiamo un semicerchio, e qualcosa di molto monumentale ed ingombrante che una scena fissa. Il muro si presenta sotto forma di colonnati liberi, semicolonne su pi livelli, una scena fissa che conteneva anche unimportante decorazione scultorea dei donatori, dei regnanti, un organizzazione celebrativa del partito storico a cui Pompeo fa riferimento. Della scena non c pi niente, neanche lorganizzazione a terra. Nel medioevo diventato un castello imprendibile, e successivamente un palazzo gentilizio. Abbiamo quindi conservato parte della fascia esterna, per possiamo osservare qualcosa di importante: possiamo considerare il teatro romano come un palazzo pubblico, come qualcosa che ha un suo aspetto esterno molto evidente. Nel lessico tedesco questa sistemazione si chiama motivo del Colosseo/motivo del teatro, perch una struttura ad arcata che si presenta decorata con tante semicolonne, architrave fregio cornice, un ordine superiore, etc Le arcate si presentano vestite, non nude, vestite dei panni di architettura ellenistica, greca, un linguaggio che viene riconosciuto come linguaggio dellarchitettura aulica e consono alluso che di questo teatro viene fatto. Dal punto di vista dellimmagine: abbiamo un sistema di arcate che poi vestita con delle colonne, con la chiave tangente o abbastanza vicina ad essere tangente allarchitrave che passa l sopra. Abbiamo poi un architrave, un fregio ed una cornice. C poi una sorta di capitello del piedritto, con una sorta di cornice che segnala linizio dellarco. Abbiamo una galleria di distribuzione, ed in asse con tutti questi archi, tanti muri radiali, una galleria e radialmente tante volte a botte. Abbiamo ingressi con usi differenziati. La cavea tenuta da tante volte a botte inclinate, che garantiscono anche la distribuzione del pubblico. Questo quanto rimane, e quanto osserveremo, in travertino molto consumato ed usurato dal tempo, con sopra Palazzo Orsini, ed una parte di quella organizzazione che si detto. Dal punto di vista del linguaggio architettonico abbiamo un problema di sovrapposizione degli ordini. C un dorico al piano terra, uno ionico al piano sovrastante. Dobbiamo pensare fra laltro che il dorico a Roma quasi sparito, non quasi mai utilizzato, lo abbiamo trovato solo nel portico di Gaio e Lucio nella Basilica Emilia, e poi lo troviamo in questa occasione nel teatro di Marcello, utilizzato come citazione dellarchitettura greca della sovrapposizione di ordini, perch dallordine superiore avevamo i soliti problemi di diametro. Le volte non possono che essere in opus cementicium, mentre il fronte deve essere di pietra essendo unarchitettura pubblica, con una decorazione non carica, perch locchio romano non tollera la facciata troppo piena. Antiteatro Flavio Colosseo Il teatro diventa un edificio pubblico con un suo esterno.

Lanfiteatro Flavio, il pi importante, almeno per dimensione, dItalia. Il Colosseo inaugurato intorno allanno 80 dopo Cristo. Siamo poco prima dei mercati traianei. E un tipo edilizio che fa la prima comparsa

con larchitettura romana, ha uno i suoi primi esempi con Pompei, dove era un anfiteatro parzialmente scavato nella collina tufacea. Il Colosseo nasce in una parte pianeggiante, e si configura come un raddoppio di un teatro. Abbiamo una forma ovata, allungata. Allinterno della cultura romana viene chiamata spectacula, il posto dove si allestivano degli spettacoli. Verano spettacoli pagati per tutti gli ordini di cittadini, compresi i pi poveri, e vi venivano rappresentati anche spettacoli navali, con lotte fra imbarcazioni, grazie al parziale allagamento dellarena, prima della costruzione dei sotterranei. E una cultura che nasce negli accampamenti militari. Limmagine da sopra ci restituisce laspetto archeologico, larena si presentava coperta da un tavolato ligneo, ed al disotto vi era una serie di strutture architettoniche complesse, che garantivano laccesso alle fiere in tutte le parti dellarea attraverso botole. Larena non il nucleo terreno, ma una piattaforma artificiale con un complesso reticolo di corridoi. La struttura ruinata che vediamo ci parla di crolli di volte a botte che tenevano tante strutture gradinate: il Colosseo che vediamo non conservato nella sua integrit. Per una buona parte manca un anello, tutto linterno ed il fronte sud manca totalmente degli anelli pi esterni, che sono stati rubati per procurarsi materiale edilizio, e parte di questo materiale anche caduto gi con terremoti. Guardiamo il colore giallo. Sono gli assi che garantiscono lentrata per gli ingressi di servizio, entrando in galleria direttamente nella parte sottostante allarena di legno. Laccesso a tutta questarea di servizio avveniva in galleria, da diverse strutture come le caserme dei vigili, le abitazioni dei gladiatori, etc. Molte delle forme che abbiamo allinterno posso anche essere lette come elementi mobili che permettono la risalita di strutture. Esiste quindi tutto un mondo sotterraneo che si organizza in una struttura che permette di accedere anche alle parti sotterranee. Dallaltra parte vediamo unorganizzazione di questo tipo: abbiamo un ingresso a 3 navate come in tutti gli ingressi assiali, per un ingresso di massa del pubblico, che poteva entrare direttamente e prendere il posto che gli era assegnato, dove pi in alto si va e pi degrada la condizione sociale. C anche da dire che il Colosseo potrebbe essere stato coperto, che parte della cavea del colosso potesse aver avuto coperture di tela, sarebbero esistiti dei velari, ma noi siamo scettici a tal proposito. Rispetto al teatro di Marcello le dimensioni sono maggiori, cos come il flusso di spettatori. E stato costruito da 4 imprese diverse con 4 diversi cantieri per ogni spicchio, collegandolo poi parte e parte. Non unellisse ma piuttosto un ovato, questovato ha degli grandi ingressi a 3 navate, propriamente pubblici. Rispetto allunica galleria anulare del Teatro di Marcello qui abbiamo due gallerie anulari, anche se di sezione diversa. Il fronte delledificio un pietra, in opera quadrata, in travertino. Aveva unapparenza bianca allesterno, ed allinterno tutte le gallerie non si presentavano rossicce, ma piuttosto bianco stuccato, e tutte le gallerie erano ricoperte di stucco, decorato sotto forma di decorazione scultoree decorate e non che mimano cassettoni bianchi. Al livello sotterraneo abbiamo i famosi passaggi. Al primo livello abbiamo ancora due gallerie di distribuzione, che permettono di circolare ed uscire da porte diverse.Vediamo una foto della seconda galleria, fatta a crociera, mentre la prima era una galleria con volte a botte. Era una galleria interna, sono botti perch allesterno abbiamo una galleria pi alta, perch abbiamo insieme una galleria anulare e poi i setti che corrono radialmente. E fatta da pilastri in travertino, poi una cornice dimposta della volta, e questopera in opera cementizia. Abbiamo poi volte a botti ascendenti che sostengono le rampe di scale. Si vede abbastanza il confronto fra la rovina, che non doveva essere visto, ed il paramento in pietra.

Lesterno del Colosseo pi complesso di quello del teatro di Marcello: abbiamo 3 ordini di arcate ed al di sopra un piano attico. Si presenta come anfiteatro, non vi a data unaccentuazione speciale l dove vi sono gli assi di ingresso, non ci sono accentuazioni particolari e ce ne si accorge solo entrati. Gli ingressi avevano dei numeri romani incisi, abbiamo unorganizzazione architettonica molto simile a quella del teatro di Marcello. Tutta la struttura in opera quadrata, ha insieme due strutture diverse, due famiglie diverse, una di opera quadrata ed una con trattamento delle pietre a cuneo. Al primo ordine si tratta di tuscanico, basi, fusti di colonna non scanalate, un capitello abbastanza semplice con abaco ed echino e fregio liscio di ordine tuscanico. Al di sopra un piedistallo, non vi una sovrapposizione diretta fra colonna, anche perch qui in mezzo vi una volta, c una copertura voltata, una copertura pi spessa, ed al di sopra dellordine dorico c un ordine ionico, al di sopra un corinzio. Questa diventer una regola per molta parte dellarchitettura successiva. In corrispondenza dellultimo piano, dove non c galleria, abbiamo una struttura diversa chiusa, che non ha bisogno di arcate perch non abbiamo setti radiali, con al di fuori delle paraste corinzie. Al di sopra delle finestre vi sono degli elementi che avrebbero potuto sostenere dei velari. La distanza fra chiave dellarco ed architrave abbastanza alta. Pantheon E uno dei grandi capolavori insieme al Partenone, un riassunto, lapogeo

dellarchitettura romana. Questa avrebbe raggiunto il suo massimo espressivo sia sul piano tecnico, ed anche dal punto di vista stilistico primi decenni del secondo secolo dopo Cristo, perch presenta ununione fra larchitettura in opus cementicium e le grandi architetture di area ellenistica: abbiamo in mano tutta larchitettura romana. Adriano limperatore che acquista il potere come figlio di Traiano, allinterno di una carriera dentro lesercito, ma Adriano come persona ci stata tramandato come costruttore ed uomo di grande cultura. Abbiamo una serie di fonti, non molte, che insistono fortemente sul fatto che avrebbe avuto la passione di costruire. Limpero del secondo secolo dopo Cristo un impero importante, dalla Palestina fino al vallo di Adriano in Inghilterra, un Imperatore che ha viaggiato moltissimo, sicuramente in Grecia, sicuramente era molto legato alla cultura greca, stato anche in Egitto dove mor il suo favorito, Antinoo. Costruisce la Villa Adriana, una villa dove avrebbe ricostruito molte delle meraviglie architettoniche viste in Grecia ed in Egitto, testimonianza di un rapporto fra architettura ed impero molto importante. In Atene responsabile del completamento di diversi templi ed altri edifici. La figura dellimperatore connessa anche alledificio, pi importante, il Pantheon. E stata fatta lipotesi di un Adriano Architetto: abbiamo a questo proposito alcuni dati di partenza: del Pantheon non conosciamo il nome dellarchitetto, non possiamo legarlo ad unartista, e quindi si anche pensato che Adriano stesso fosse committente ed architetto. Oltre questo prima punto interrogativo, alcune fonti ci dicono che Adriano si intendeva di architettura. Ci riportano ad un episodio, quando non ancora imperatore e non era stato individuato come erede. Traiano aveva come architetto Apollo Doro di Damasco, responsabile della costruzione del Foro, della Basilica Ulpia (per certo) e presumibilmente immaginabile che sia anche linventore dello straordinario spazio dei mercati. Apollo Doro avrebbe anche costruito un ponte sul Danubio, che sostituiva un ponte di barche, fatto su piloni e quindi di arcate fra piloni e piloni, quindi aveva anche una solida formazione di ingegneria. Questo sarebbe stato demolito a causa della forte pressione dei barbari, non potendo lasciare una simile opera a disposizione degli invasori. Adriano avrebbe dato il suo parere in una discussione fra i due, ed Apollo Doro avrebbe risposto sprezzante Vai a disegnare le tue zucche [Kolokunta V].Tu non capisci nulla di questi argomenti.

Se osserviamo una volta a spicchi, su base ottagonale, piuttosto raffinata che sta allinterno di una struttura di sicura epoca adrianea, che non pu che essere stata realizzata che in opus cementicium. E possibile pensare che Adriano avesse delle basi per poter decidere ed aver a che fare con i progetti di architettura (sappiamo questo dalle varie fonti, biografie o libelli). Adriano avrebbe messo a morte, o liberato Apollo Doro di Damasco. Duranti i primi anni dellimpero, Adriano avrebbe richiesto un parere per la progettazione di un tempio, che a Roma nelle vicinanze del Colosseo, il Tempio di Venere in Roma, quasi del tutto sparito, con due celle unite per labside, due semi-rotonde allinterno che separavano Venere e Roma, la citt stessa fatta divinit. Prima di metterlo a morte, Adriano avrebbe chiesto rispetto a questo tempio, mostrandogli un disegno, avrebbe fatto alcune osservazioni sul fatto di non essere stato abbastanza sollevato, se lo fosse stato si sarebbe potuto conservare la scenografia del Colosseo nelle sue strutture sotterranee. Attualmente le rovine ci parlare di un podio dove al di sotto ci sono spazi, stanze. Seconda cosa: Adriano avrebbe sbagliato, le porte del tempio sarebbero state troppe basse per le statue che avrebbe dovuto ospitare il tempio, mentre queste devono essere commisurate alle dimensione delle statue. Questo ci indica un Apollo Doro molto sicuro di s, un personaggio straordinario, come appare sulla Storia Augusta, della quale limportante ricordarsi che una storia dedicata agli imperatori, e se Apollo Doro compare cos spesso, vuol dire che era un artista con capacit straordinarie. Tutto quello che si conserva dallantichit del tutto casuale. In Germania gli architetti hanno la buffa tradizione di chiamare Adriano i figli. E un artista che per nessuno riesce a connettere al Pantheon, essendo una artista cos straordinario. Il Pantheon stato conservato, non solo abbiamo lesterno ma anche linterno, unico caso oltre a Pompei che per provincia, solo periferia ricca, non abbiamo nessun altro edificio romano di cui possiamo vedere gli interni. Il Pantheon ha quindi moltissimi dei marmi al loro posto, ma ovviamente non le statue. Questa fortuna ha una sua storia: dopo il 313 limperatore Costantino organizza limpero sulla religione cristiana, e sappiamo anche intorno alla fine del quarto secolo i culti pagani vanno abbastanza in crisi, fino ad arrivare alla chiusura dei templi nel 430. Da allora tutti i templi pagani non vennero pi mantenuti e cos nessun tempio pi conservato. La grande fortuna del pantheon fu quella di trovarsi nel centro abitato di Roma, mentre molte altre zone erano state abbandonate: infatti dopo il crollo degli acquedotti la collocazione vicino al Tevere era lunica che permettesse lapprovvigionamento dacqua. Il Pantheon non rimane inutilizzato e diventa una fortificazione, cos come successo al Mausoleo di Adriano, che diventato Castel SantAngelo, dove vediamo una base circolare che la base circolare residua della tomba di Adriano. Si salvato, perch nel 608 stato donato dallimperatore dOriente alla Chiesa, ed diventato una chiesa dedicata alla Madonna, quindi questo grosso oggetto ha tuttora uno strano statuto di monumento pubblico in parte chiesa. Una volta che sappiamo ed abbiamo la fortuna di poter vedere un interno dellarchitettura imperiale, chiediamoci come appariva questo tempio. Abbiamo davanti una piazza,che moderna. Prima di pensare al Pantheon come edificio simbolo, dobbiamo pensare al Pantheon nella sistemazione originale, un edificio che preceduto da un portico, con le proporzioni del doppio quadrato, con un ingresso in asse, e centralmente un arco onorario con al di sopra una statua di Adriano. Traiano era limperatore che aveva ampliato maggiormente i fori, c stato un ampliamento sempre pi importante di spazi pubblici, e poi connessi a templi o basiliche. Con Traiano era stato terminato tutto lo spazio utilizzabile, tutta la parte compresa fra i due colli era stata resa pubblica e resa monumentale, quindi il

passo successivo di Adriano quella di cambiare zona, andando in quella di Campo Marzio, campo di Marte perch luogo delle esercitazione militari, dunque una zona ad uso militare. Questa man mano si amplia, ed allinterno cominciano ad essere costruiti diversi edifici, e si pu dire che qui Adriano sistemi il suo foro. Si tratta di uno spazio coperto colonnato, un ingresso monumentale ed un tempio in fondo. Il tempio ha qualche problema allinterno della sua definizione, perch non si sa a che cosa fosse dedicato. Il nome grecizzato allinterno delle fonti classiche, e si pensa allintero cumulo delle divinit pagane. Adriano riceveva allinterno, compariva l dentro per amministrare la giustizia, per eseguire atti di governo in pubblico, quindi possibile che ci sia nuovamente una certa confusione fra tempio ed aula imperiale. Ne esisteva una di Augusto (?), dove limperatore sedente si manifestava al pubblico ed appariva, si tratta in questo periodo di un imperatore che concede apparizioni allinterno del tempio. Questa continuit fra la persona dellimperatore non tanto strano, perch alla sua morte limperatore viene divinizzato. Dobbiamo interpretarlo come un tempio nonisolato, con una visione fortemente limitata rispetto a quella che abbiamo oggi: possiamo ora girarci tutto intorno, accorgersi che ha un davanti, un dietro e dei fianchi. Ancora una volta larchitettura si mostra con una veduta molto limitata, si vede un pronao di architettura trabeata, e non si vede lelemento retrostante, che sta allinterno di un costruito. Siamo allinterno di unarchitettura forense, si ha davanti una struttura molto conosciuta, dietro alla facciata templare una cella ipertrofica (?), ma questa non poteva essere osservata. Finora non abbiamo visto esempi di architettura in opus cementicium che mostrino un esterno. Attenzione! Non il primo pantheon costruito su questa zona: il primo fu edificato intorno allanno 0 da Agrippa (genero di Augusto), e se ne pu dare unipotetica forma. Questo pantheon sarebbe stato costruito da Augusto. La nuova ipotesi pi accredita parla di un tempio di questo tipo, che avrebbe occupato larea del portico con una cella. E una tipologia diversa, che ha un portico di colonne, e con una cella retrostante di forma rettangolare. Adriano avrebbe riconosciuto il pantheon di Agrippa/Augusto mettendo il suo nome sulla trabeazione dellingresso, come testimonianza del primo tempio perduto nel primo 80 dopo Cristo, ed Adriano lo fece ricostruire facendo unopera di piet per la memoria storica del passato, incidendo Agrippa Fecit, restaurando e reinstallando anche la dedica iniziale. Questo ha portato ad una confusione grandissima, durata per tutto il rinascimento, che ha visto attribuire una datazione errata al Pantheon solo per il fatto che cera scritto Agrippa Fecit. Abbiamo 8 colonne di dimensione notevole. Oggi il terreno della citt molto cresciuto, la piazza ora comunica direttamente con il colonnato, non c pi il podio che sollevava ed evidenziava il tempio. Invece nelle citt il suolo va salito anche di 4-5 metri, perch si costruisce sulle rovine altrui. Tempo fa era stata scavata una parte della pavimentazione del cosiddetto foro, ed apparsa la pavimentazione di fontane, con lastre sotto il suolo. Abbiamo davanti un pronao; abbiamo 8 colonne come il Partenone, che si presentano con lintercolunnio pi largo al centro e pi stretto ai fianchi, quindi vi sono quelle stesse citazioni dellarchitettura greca, dove non serve pi un rapporto con la trabeazione dorica, rimane questa regola, di due moduli ed un quarto. Vi era uniscrizione che correva sul fregio che stata ricostituita a partire dai perni, perch liscrizioni era di metallo, dai perni, dai buchi sul marmo stata ricostruita liscrizione del fregio, Agrippa fecit nel III consolato. Le colonne sono monolitiche, di dimensioni massime, non ne esistono pi grandi nellarchitettura romana. Sono stati condotti studi approfonditi sul trasporto navale delle stesse e sulla loro attivit di cava

dallEgitto. Basi e capitelli sono invece di marmo pentelico, quello del monte vicino Atene: quindi invece di andare a prelevarlo a Luni il marmo viene direttamente dalla Grecia. Pianta. Abbiamo un ordine corinzio. Il frontespizio non aveva decorazione scultoree, dal tipo di perni stata fatta lipotesi che potesse essere una colonna, come simbolo imperiale, e non un apparato scultoreo iconografico, solo un chiaro simbolo imperiale di una donazione imperiale. Le basi. I fusti sono di granito egiziano, base attica, toro-scozia-toro, pi monumentalizzata poich presenta un toro, una scozia con doppio astragalo, ancora una scozia ed un toro. Ha due anelli fra il toro di sotto ed il toro di sopra, una base attica pi complicata da questi due anelli. Il capitello nella sua versione originale, ha perso molte foglie, ma sicuramente le possedeva, abbiamo ancora la campana, la parte strutturale del capitello stesso. Si presenta con il doppio registro di colonne e le volute. E largamente perduta la sua decorazione esterna, ma si presenta molto ben conservato allinterno, forse c la migliore conservazione in assoluto degli elementi formali dellarchitettura romana. Il pronao diverso. Ha a che fare con il tempio italico-etrusco, una ripartizione in 3 navate, una navata centrale con ingresso verso la cella, e due laterali che hanno a che fare con una terminazione absidale. La complessit enorme mettere insieme unarchitettura trabeata come quella del tempio, ed uno spazio con unaltra logica: un oggetto circolare con un oggetto rettangolare, e c quindi uno spazio di compromesso, in tutti i templi sar un problema declinato dagli architetti sempre in modo diverso. Abbiamo due spazi che obbediscono a due logiche diverse dal punto di vista costruttivo. Sopra le colonne abbiamo larchitrave, poi qualcosa di strutturale che non doveva vedersi (ma ora si vede, vi spiegher poi perch). Non si doveva vedere perch chi entrava si trovava in un pronao a 3 navate coperto con una volta a botte, realizzata in legno e metallo. Veniva suggerita unarchitettura a 3 navate, ora perduta. Abbiamo basi bianche, colonne grigie, capitelli bianchi e qualche cosa di metallico come soffitto. Vi un arco a botte cassettonato fra il pronao e lingresso del tempio, quindi probabile che questo arco cassettonato proseguisse sotto forma di un soffitto cassettonato apparente. Tema principale dellarchitettura romana, con qui la sua didaticizzazione strutturalmente pi evidente. C un problema di conflitto delle forme, in un punto specifico. Come si risolvono questi punti importanti di rapporto fra il sistema trabeato e murario? Si usano dei pilastri a pianta quadrata dietro le ultime colonne, che appiano come una parasta poi ripetuta, quindi dobbiamo pensare che allinterno del mondo progettuale romano esiste la concezione che la colonna pu diventare decorazione di muro sotto forma di pilastro e sotto forma di parasta. La parasta serve a dare di fianco una visione di un colonnato continuo, in parte effettivo, ed in parte apparente, c una continuit fra il pieno ed il vuoto, data dallestensione dellordine architettonico, lordine qualche cosa che pu passare da un elemento a qualche cosa che veste il muro, ma la trabeazione la stessa. Il fianco del tempio si veste di colonnato, la stessa cosa pu dirsi ai lati della navata centrale, con un pilastro che si presenta con la stessa base, tutto rivestito in marmo e si presenta scanalato. Al contrario dove c unesposizione straordinaria di granito egiziano non si usano scanalature, perch lo stesso durissimo da lavorare. Quando la colonna incontra il muro diventa semicolonna, ed allinterno dellingresso viene replicato questa organizzazione di paraste. E qualche cosa di molto importante, alla base della piena sintesi fra gli elementi pi importanti dellarchitettura greca e del sistema trilitico e gli elementi di novit del sistema romano: il muro e pronao partecipano uno stesso linguaggio grazie alla proiezione degli ordini architettonici, modalit fatta propria anche dallarchitettura rinascimentale. Nella parte sommitale della porte stessa avevamo una grata per far entrare dalle luce. I battenti della porta sono in parte quelli antichi, e

se si conservata fino ad adesso dovuto a restauri e ricostruzioni parziali, ed stata smontata per lanno santo. Avevamo un sistema particolare di meccanica, non tradizionale, perch il peso dei serramenti non permette certo di appenderli. Tutto quello che fra parasta e parasta condivide lo stesso linguaggio di decorazione con ghirlande. Invece tutti i capitelli danta del tempio greco non partecipavano al linguaggio esterno, qui invece si proietta la forma della colonna sulla parete, con un capitello ovviamente a base quadrata invece che circolare. Sui lati esterni, la trabeazione oltrepassa il portico ed arriva fino ad un punto di crisi incrociando la parete curva, interrompendosi. Momento di Crisi. Ma per questo dobbiamo pensare al fatto che il pantheon non si leggeva completamente. Introduciamo il discorso del corpo intermedio. Una volta che si mette un passo (?) e sarriva a questa architettura di muro, si dentro un sistema diverso, fatto di un cantiere umido con unopera allesterno costituita da una cortina in mattoni (NON E TUTTO DI MATTONI, NON E TUTTO DI MARMO, non diciamo scemenze allesame, per favore!). E un opus cementicium con rivestimento in mattoni, con laterizi speciali ed archi di scarico. Avevamo inoltre tegole di bronzo, che sono sopravvissute poco (solita cupidigia di metallo da parte degli uomini medievali). Momento di Crisi: la rotonda non trabeata. Aveva solo delle cornici pi rozze, che devono essere osservate da lontano, e che non partecipano allo stesso atteggiamento del pronao. Loculo. Labbiamo visto gi nella sala ottagona, ed importante precisare che CI PIOVE DENTRO, NON ESISTONO CORRENTI DARIA O ALTRE INVENZIONI CHE IMPEDISCANO QUESTO FENOMENO NATURALE (questo solo per il 20% degli studenti). C sempre attenzione ai culti solari, derivati dai rapporti con gli egizi, ed al ruotare della volta celeste, con giochi di luce. La dimensione maggiore sta allintorno dei 150 piedi romani: tutte le opere romane lette con questa unit di misura diventano pi comprensibili. Col sistema metrico decimale abbiamo circa 45 m. Pi precisamente abbiamo 43,30 m, poi lo spessore del cilindro pari ai 5-6 metri, circa sui 20 piedi. Per altre realizzazioni di questo tipo dovremmo aspettare molti secoli. Questa pi o meno la distanza massima, ci vorr il 400 per rifare una struttura di questo genere. La cupola abbastanza facile da pensare sotto forma di semisfera, abbiamo un cilindro che alto come il diametro della una sfera. Abbiamo un cilindro che per la prima volta non contornato da contrafforti radiali, ma contiene allinterno, nel grosso spessore del cilindro, contiene gi i setti radiali che posso controbilanciare le spinte. Sotto il Pantheon osserviamo fondazioni di 4m e , in asse a questa struttura, ha un profilo gradinato verso lesterno, per controbilanciare la parte superiore con una struttura molto sottile. Tutto questo pacchetto fino allultima cornice stata fatto in opus cementicium con rivestimento in laterizio, forse anche senza bugne in stucco come si era pensato. Dalla terza cornice abbiamo poi unopus cementicium privo dellopera in laterizi, e presentano allo stesso tempo materiali ed inerti pi leggeri, come la pietra pomice. Nella parte sommitale abbiamo loculo di 8,70-9 m. C anche un esempio di centina, unipotesi piuttosto intelligente, ovvero si procede per anelli con gettata unica ed organizzata (e tenendo conto che stato costruito in 10 anni, si tratta di una celerit straordinaria per lepoca). Quindi visto che ciascun anello incatenato al precedente, e qui abbiamo unipotesi per montare una centinatura dallinterno. Abbiamo unincastellatura appesa a questa struttura, che man mano si amplia. Attenzione alle contraffortature laterali e alla struttura dellopus cementicium. Vediamo linterno del Pantheon in una posizione particolare, allesterno un cilindro, con uno spessore, se si a guardare

dallinterno cilindrico, organizzato piuttosto con un ingresso, un abside terminale, altre due absidi, e varie espansioni radiali. Allinterno di quel cilindro, di quel pacchetto di 6 metri dobbiamo pensare situazione differenti, chi sta allinterno lo percepisce come uno spazio che si amplia, e questi spazi sono anche utilizzati come setti radiali di sostegno. Se allesterno ci pare una banale ciambella, allinterno abbiamo queste espansioni radiali, che sono schermate con coppie di colonne. Nel muro interno esteso il sistema delle colonne, quindi vi continuit allinterno del pantheon, vi una trabeazione che gira tutta la rotonda, con il muro rivestito da colonna. Dal punto di vista strutturale, mettere delle colonne in questa posizione obbliga ad una serie di archi di scarico considerevoli (qui vediamo limmagine senza marmi di rivestimento). Lelemento pi fragile sono sicuramente le colonne, sopra la colonna abbiamo elementi in travertino, in pietra. Gli archi di scarico sono ottenuti apparecchiando dei mattoni ad archi prima della gettata, con vari archi di scarico con al di sopra di ogni nicchia aperta una finestra. E complicato il rapporto fra larco di scarico e la muratura, in alcuni punti sono addirittura passanti, cio coprono tutta la struttura interna al pantheon, affacciandosi allesterno della colonna. Non sono archi di scarico senza rapporto con lesterno, ma coprono lintero spessore della struttura con due file di mattoni bipedali, qualcosa intorno ad 120, costruito con una centina apposita ed al disopra del calcestruzzo. Allinterno: vediamo lorganizzazione architettonica dellinterno. Abbiamo delle finestre vere e delle finestre finte. In rapporto al muro, qui dov pilone, la finestra finta. Queste finestre hanno lo scopo abbastanza importante di dare luci agli spazi interni, prelevandola sempre dalloculo centrale. Parte la luce delloculo, e va fino alle cappelle, attraverso queste finestrature del piano attico. Lesedra principale non si presenta schermata da colonne, e si presenta piuttosto con una nicchia. Abbiamo delle colonne spostate sui muri. Linterno del Pantheon totalmente rivestito in marmi colorati, i capitelli sono ben conservati, abbiamo un connesso marmoreo, una decorazione che in genere del tutto perduta, con porfido che contraddistingue molti di questi elementi, rosso scuro che contrasta fortemente con gli elementi dellarchitrave e della cornice. Qui sono i colori ottenuti dalla ricchezza di marmi, non come nellantica Grecia. Stessa cosa pu dirsi del pavimento, che alterna porfidi e marmi gialli, ed abbiamo anche utilizzato il marmo verde-antico nellarchitrave piccolino applicato alle murature. I cassettoni era probabilmente decorati in stucco, stucco dorato, piombo e piombo decorato, forse con rosette. Allinterno il livello di conservazione di questi elementi molto buono. Lattico del Pantheon non quello che attualmente esiste, lattico si conservato per secoli, poi non pi tardi di poco tempo fa, nella met del 700, per restaurare lattico, lo stesso stato completamente demolito per unarchitettura moderna, per incapacit tecnica di consolidare lattico moderno. Nel 1935 hanno fatto un attico antico falso, ed hanno costruito questo con un cantiere molto povero, con solo stucchi dipinti, cemento e pittura che funge solo visto da lontano, abbiamo quindi una parte mal restituita. Villa Adriana. Plinio ci d lelenco di tutto quando vi allinterno, di strutture di grandissimi dimensioni, non una villa moderna ma un mondo a parte, allinterno di grandi possedimenti agricoli, dove i rappresentati delle famiglie romane potevano avere delle ville del lusso immenso, con anche delle attrezzature termali. Le residenza del singolo poteva sfoggiare un lusso analogo a quello delle attrezzature pubbliche. La villa stata conservata perch finita sepolta fra i rovi e nella vegetazione, e perch si trova in una zona del Lazio finita disabitata dopo la caduta dellImpero Romano. Il primo che ci parla di questa villa Pio II, che parla del ritrovamento di una citt. E ancora Pio II che collega queste rovine di citt a dei testi

classici, come lHistoria Augustea, c anche una descrizione di questa villa. Qui Adriano avrebbe replicato molte delle architetture che avrebbe visto in giro per limpero, luoghi diversi che ospitano le meraviglie della tecnica. Oramai unarea archeologica, con diverse denominazioni come quelle dei 5 canopi, avuti dalle fonti storiche, ma per i quali non abbiamo alcuna certezza che i nomi corrispondano agli edifici a cui li abbiamo attribuiti. E una struttura piuttosto complicata, una grande villa, con una serie di fabbricati. Abbiamo una rete di servizi, come strade, caserme dei vigili e delle guardie, poi piccole e grandi terme. Per ospitare tutta la corte, abbiamo sale di banchetto, piazze, con sale che danno verso lesterno e linterno, e abbiamo altre strutture definite senza alcuna certezza biblioteca greca e latina, una grande serie di strutture di grande invenzione architettonica, che ha affascinato molti maestri, con una grande libert nella disposizione degli edifici, oltre al libero rapporto che hanno fra di loro. Non c una griglia, ma le varie architetture sono sistemate in rapporto alla vista ed al paesaggio, ciascun edificio ha un asse di simmetria ma tutti insieme sono montati con una libert molto forte, come ritroviamo la libert nelle varie strutture, non ci sono sale uguali, diversi alzati, c una grande attivit di sperimentazione. Stiamo ad un 30 km dallUrbe, e da una zona in particolari condizioni atmosferiche era possibile osservare la citt di Roma. Abbiamo poi una struttura artificiale contornata da un portico. Per avere una vasca dacqua di quelle dimensioni, ottenuta con un terrapieno artificiale, al di sotto osserviamo una serie di arcate e travature lignee, forse con unabitazione cos organizzata. Si vede poi una via daccesso basolata, che si infila in galleria, ed unorganizzazione di passaggi di servizio e per carri che si avvale di una rete sotterranea di percorsi. Tutto ci che era servizio veniva nascosto per privilegiare in superficie la vita della corte. Sullasse principale si sistemano le piccole e grandi terme, ed una struttura che si chiama canopo: nellEgitto sarebbe stato un canale artificiale che si trova nel delta del fiume, costituito come opera di ingegneria per facilitare la navigazione da una parte allaltra del delta stesso. E la vasca dacqua pi lunga di tutte, che occupata una valle molto stretta, un canale scavato su questo fondo di valle, un asse che potrebbe essere stato stabilito a partire dal canopo, replica del canale dellantico Egitto sotto forma ludica e forma di padiglione delle feste. Ancora caserme dei vigili in alto, mentre dallaltro lato gli appartamenti pi privati dellimperatore, con appartamenti estivi ed invernali. Ed in fondo una struttura di un certo uso, il Padiglione dellOro, di straordinaria ricchezza, perduto in larga parte ma di grande ricchezza per la pianta. C unaltra struttura che viene chiamato Teatro del Mare, della quale non abbiamo ancora sicurezza delluso e della denominazione. Vi ricordo sempre che qui, a differenza delle scuole superiori, abbiamo un dibattito critico riguardo la storia dellarchitettura: ci sono delle evidenze materiali, da confrontare con le fonti antiche, e dobbiamo rivedere necessariamente le sintesi della storiografia precedente. Teatro Marittimo: un padiglione circolare, per invece di essere una costruzione centrale una sorta di rovescio: c un cilindro molto alto, con delle aperture limitate, che protegge qualche cosa che avviene allinterno. Qui vediamo un primo anello, che corrisponde a delle colonne, chi era allinterno passeggiava allinterno di un portico di forma circolare, non percependo la grande altezza del cilindro. Abbiamo poi la corona dacqua, ed unisola, che si collega alla terraferma con due ponti mobili, perduti, che venivano abbassati ed alzati. Lacqua non profonda, siamo sui 70-80 cm, ed allinterno c una struttura molto difficile da immaginare, con vuoti e pieni, con cortili e spazi coperti, e ci sono tante ipotesi per la distribuzione in alzato. Esistono due assi di simmetria, e delle piccole stanze. Il Teatro marittimo poteva

essere un teatro di corte dove un piccolissimo numero di persone assisteva ad una rappresentazione dal colonnato. Appartamento privato di Adriano: in questa ipotesi abbiamo qualche cosa di molto sicuro e privato, dove allinterno aveva il suo appartamento pi sicuro e riservato, ma non abbiamo fonti che collegano questo edificio al suo uso, sta di fatto che un unicum allinterno dellimpero romano. E una struttura piuttosto complessa, un portico coperto con una forma piuttosto complessa al centro, una parte quella di sopra regalata allingresso, ed altre 3 strutture sono destinate alle stanze. Si muovono dei porticati con delle geometrie pi complesse, questo porticato di forma quadrata, di fatto sono geometrie molto pi complesse costituite a base di archi di cerchi, con delle costruzioni geometriche con centri molto pi lontani. Abbiamo poi delle sale con terminazioni non absidate, ma terminanti con un arco di cerchio. Canopo: guardiamo con attenzione questa struttura, una struttura dacqua che per a differenza del teatro marittimo prevede anche dei giochi dacqua, acqua in movimento, che ha quindi bisogno di acquedotti. Guardando lass vediamo delle colonne, in parte crollata unabside, e degli spezzoni di muri crollati di acquedotti: arrivano quindi due condotte dacqua, e possiamo rappresentarci questo edificio come una mostra dacqua. Si pensa che questo padiglione potesse essere stato utilizzato come ricevimento dellimperatore, che accetta omaggi di tipo divino, comparendo come un dio allinterno del suo tempio, allinterno di una concezione sempre fortemente legata ad unidea di regalit orientale, e riceve in questo modo. Questo ninfeo potrebbe quindi servire anche come luogo di banchetti estivi, e mostrarsi alla corte mentre banchetta. I rami dellacquedotto portano lacqua alla sommit di questabside, labside presenta una serie di nicchie, dove ogni nicchia gettava acqua. Poi la nicchia in asse connessa dietro ad una struttura architettonica che va allinterno della valle, con una volta a botte, in modo che potesse essere osservato in una posizione non raggiungibile, aveva una figura quasi divinizzata, era al di l degli altri allinterno di questa struttura. Altra possibilit che anche questo potesse servire a spettacoli teatrali. Tutti gli elementi dellantiteatro buttavano gi acqua, con soluzioni abbastanza complicate perch lacqua non cadeva su di un pavimento piano, ma su elementi ad arco di cerchio che fabbricano livelli diversi. Lungo lasse abbiamo poi unaltra vasca, un solaio con volta a botte per permettere larrivo di scene: il tutto descrive una visione quasi magica. Lacqua ha lo scopo di essere mostrata, lacqua ha una parte preponderante. E un architettura molto libera nelle intenzioni, non ci sono ripetizioni, c uninvenzione in ogni sito, non ci sono analogie fra strutture come questa ed altre nellimpero romano, si vuole inventare a scopo ludico per esprimere anche nelle opere dellarchitettura quel lusso di vita che si poteva avere solo nel II secolo. Questa vasca dacqua si presenta con telamoni e cariatidi alternate, tutto in gran parte ricostruito. La cariatide stata creata nel V a.C., ed un elemento ripetuto nellattico del foro di Augusto stesso. Non una variante della cariatide stessa, si tratta di una citazione di qualcosa che veniva riconosciuto come greco, e quindi ha aveva valore storico-formale. La ritroviamo sotto forma di decorazione, di preziosit negli apparati decorativi della villa, che serve solo a tenere un pergolato, solo per arricchire limmagine architettonica. Non un riferimento del tutto gratuito, anche limperatore Adriano noto per aver impiegato vasti capitali per restaurare molti templi Greci, un omaggio ad una civilt di 6-700 anni prima, in omaggio ad una continuit fra le due culture. E anche qualche cosa connessa allarchitettura vegetale.

Linterno della Villa Adriana, le piccole terme: sono due strutture, due impianti termali, che sono abbastanza comuni allinterno di case private dellimpero: di terme allinterno delle ville se ne sono sempre trovate. Qui si tratta di qualcosa di importante, per lasimmetria, per le coperture, per la posizione che vede da una parte lasse che si incrocia con un asse stradale diverso. Ha 3 sale principali, sono sale che hanno forme diverse, coperture del tutto diverse, eppure si basano su una geometria dimpianto circolare con lo stesso diametro. Sono sistemate senza un chiaro rapporto fra di loro. Ciascuna delle 3 sale parte da un rapporto circolare, con un ottagono costruito da due rettangoli, con concavit su 4 lati e pareti lisce sugli altri. Ciascuna di queste sale ha delle porte non simmetriche, che d su sale adiacenti. Partiamo da una base ottagona, qui abbiamo una partenza pi complicata, che possiamo vedere con una copertura che si presenta del tutto diversa da quella del pantheon: una copertura a spicchi che abbiamo visto ieri, si pensa di abitare in una sala, che alterna pareti rettilinee con archi di circonferenza, con una copertura essenzialmente a spicchi, con una forte connotazione in spazi diversi dal solito. Quindi abbiamo unaula ottagona, che in alzato si costituisce in questo modo. Unaltra sala si apre nelle due sale accessorie (vasche?), con una copertura a crociera. Unaltra sala ha a che fare con un fronte che prende lacqua, ed abbiamo piuttosto un banale taglio, con il fronte che prende luce sulla strada, abbiamo un esterno di terme con quella tipica finestra termale, con una copertura con dei raccordi fatti sotto forma di abside sotto forma di catino absidale. Le terme come impianto: ha a che fare con una tecnica di riscaldamento e distribuzione dellacqua, e di sale riservate a diversi bagni. Allinterno avevamo bagni tiepidi, caldi e freddi, nelle sale del calidarium, tepidarium, frigidarium, natatio, laconicum ed allinterno anche palestre sportive- Avevamo bagni per uomini e per donne, i primi pi grandi e pi belli. Hanno due ingressi, ma dal punto di vista del funzionamento limpianto lo stesso. Non si sa chi fossero i destinatari, se le terme fossero divise per censo o classi sociali. E certo per che le terme hanno grande successo, Pompei ne ha addirittura 3 , fatto eccezionale per una citt cos piccola. Vediamo unimmagine: unarchitettura tutta di opus cementicium, tutta voltata e permette il concatenamento fra le sale. Lacqua si scalda con dei grandi recipienti di metallo, e non abbiamo conservato nessuno di questi grandi contenitori di metallo. Altra tecnologia interessante il controllo ambientale della sala, che riscaldata attraverso il pavimento. Lo stesso pavimento riscaldato, e connesso a delle strutture di servizio. Larco comunica ad un livello molto basso la sala termale con la struttura di servizio, in mano agli schiavi, che dovevano tenere sempre accesi i fuochi. Il pavimento poggia su delle file di mattoni, una sorta di gattoiolato, si tratta di qualcosa che sospende il pavimento sopra questi mattoni. Ci sono dei pavimenti a 5060 cm di battuto, che costituiscono la base della sala termale vera e propria. Abbiamo poi un trattamento diverso della vasca con il concio pesto, con polvere di mattoni che produce qualche cosa che diventa abbastanza impermeabile alle acque. La struttura ventilata attraverso dei tubuli, per garantire laerazione: sono dei laterizi a sezione quadrata, che vengono sistemati luno sullaltro addossati alla parete (con uno strato di gesso), e poi una finitura esterna in lastre di marmo. Questo il pacchetto sezionato perch in fase di rovina, i tubuli sono messi luno sopra laltro. Altro impianto termale: vediamo luscita del troppo pieno di una vasca, condotte in esterno ricavate nel muro in opera laterizio con un finto arco.

Impianto delle terme studiane a Pompei: limpianto delle terme diviso in maschi e femmine, pi parti di palestre e cortile scoperto, piscine dimmersione, una struttura stile pantheon nel tipo di copertura, con molte altre volte a botte, sono strutture che evitano accuratamente le coperture lignee, anche perch solo lo spessore dellopus capace di fare schermo della reazione termica fra lesterno e linterno. Abbiamo poi opera strigidata di decorazione, a fasce parallele allinterno. Vediamo poi unopera molto elegante realizzata in stucco, e possiamo ancora vedere gran parte della decorazione originaria, non uno stucco bianco ma tutto rivestito in oro, che brilla in rapporto alla luce. Anche il Pantheon che abbiamo visto ieri si trova ad essere man mano connesso alle terme di Agrippa, di cui si conservata ad una rotonda, poi degli scavi, e poi un disegno fantasioso di Palladio, che ci dice che le terme di Agrippa erano connesse direttamente al Pantheon. Il retro del pantheon che noi non potevamo osservare possiamo iniziare a pensare che fosse connesso ad una grande sistemazione. Le terme di Agrippa, per il tipo di grandezza non possono che essere di ricostruzione adrianea. Gli impianti termali iniziano ad essere sempre pi grandi. Andando da Tito, dall80 d.C. , sono strutture che diventano sempre pi grandi, che non hanno quelle caratteristiche di concatenazione spaziale che abbiamo visto allinterno della villa di Adriano, e sono rigidamente simmetriche su degli assi riconosciuti. Il circo ha una posizione importante rispetto al Palatino. Questo grande circo in rapporto ai palazzi imperiali, strettamente connesso al palazzo imperiale, cos limperatore si affacciava dallinterno del suo palazzo al circo. Le Terme di Diocleziano sono state trasformate in chiesa da Michelangelo, le Terme di Caracalla sono rimaste allo stato di rovina, una struttura termale di grandissime dimensioni. Abbiamo recinti termali in pi quartieri della citt, possiamo pensare che in tutta la citt vi erano diverse terme, come quelle di Caracalla, costruite nel 188-197, nel tardo secondo secolo, e le Terme di Diocleziano (256-205). Terme di Caracalla. Abbiamo conservati impianti termali dellintera Europa, la dimensione pi straordinaria degli impianti quella raggiunta nella capitale. Sono strutture molto simili, con caratteristiche generali. Lasse centrale di questo insieme lasse caldo-freddo (nella rotonda marcata n6 tutte queste esedre sono vasche di acqua calda, ed i forni sono strutture sotterranee intorno a questo anello). Nello stesso asse abbiamo il frigidarium il tepidarium e la vasca termale. Intorno abbiamo una monumentalizzazione straordinaria degli impianti termali, che erano costruiti come dei grandi recinti, dei complessi amplissimi, dei recinti con allinterno degli spazi non costruiti, che presumibilmente venivano adibiti ad attrezzature sportive, abbiamo anche qui dimensioni monumentali. Abbiamo un recinto interno ed un blocco esterno. Ha un impianto fortemente simmetrico: queste terme sono finite in una parte di Roma completamente disabitata, quindi sono poco ruinate, salvo ovviamente il marmo che stato spogliato e tirato via, in questo luogo scavando sono stati trovati dei gruppi scultorei di grande rilevanza, come il Laoconte, lErcole Farinense, era qualche cosa che solo la rovina dellarchitettura e del colore dellopus cementicium, ma allinterno straordinario per i suoi marmi e per lapparato scultoreo, oggi nei musei vediamo tante sculture qui rinvenute. Facciamo attenzione allandamento orografico della collina: gli ingressi alle terme si trovano in basso vicino alla strada, mentre lungo lasse si sale. Il muro dellingresso non complanare al complesso delle terme, c un salto, e, lungo la strada abbiamo delle tabernae, botteghe, con un colonnato antistante. Si poteva entrare con delle scale, si arriva con una spianata da una parte e dallaltra. Vediamo l la collina, lacqua non pu che arrivare alla parte pi alta, unacqua utilizzata con grande ricchezza per mostre dacqua. Larrivo dellacquedotto ha a che fare con delle riserve (16): stato prima interpretato come

gradinata per il pubblico delle corse, oggi si tende ad interpretarlo come fontana monumentale, poi ci sono altre strutture che potrebbero essere considerati castelli dacqua. Le terme sono un grande iceberg, tutte le gallerie di servizio sono di sotto. E una grande struttura degradante. Abbiamo 3 gallerie in parallelo, abbastanza grandi da poter ospitare carri con cavalli, che passano perpendicolarmente allasse allaltezza della sala calda. C unintera popolazione di schiavi che vive nelle gallerie per far funzionare questa grande macchina. E stato calcolato che il volume di unintera riserva di materiale combustibile poteva funzionare per lunghi periodi. La galleria girava intorno alla rotonda, e lacqua veniva scaldata attraverso stufe di metallo. La rotonda del tutto perduta, non abbiamo nemmeno tracce per terra, ci sono soltanto dei grandi avvallamenti. La rotonda offre dei problemi abbastanza complessi nella restituzione tridimensionale. Una rotonda espansa in una serie di vasche radiali, e nelle parti pi in basso ci sono invece tracce di vasche. Se guardiamo i piloni, vediamo delle strutture che hanno degli elementi di alleggerimento allinterno, come il Pantheon ne aveva scavate di simili, con allinterno poteva contenere delle strutture per riscaldare le acque. C una volta di un nuovissimo tipo, una volta diversa da quella del Pantheon, con una copertura poco pi piccola pi alta e pi leggera, che concentra piuttosto ripartizioni del peso su dei grandi piloni piuttosto che su un cilindro. Questa pianta devessere anche interpretato con la copertura: tutto coperto, tranne due cortili di servizio ai lati del tepidarium. Conosciamo bene il frigidarium, perch una struttura che stata replicata tante e tante volte (conservata bene nelle Terme di Diocleziano), e la basilica di Massenzio ha lo stesso sistema strutturale (esempio civile del IV secolo). Abbiamo come copertura una struttura molto grande rettangolare con 3 crociere: la parte centrale ha una grande piscina scoperta, con dei fronti monumentali, mentre ora siamo abituati a vederla senza recinti, una sala senza soffitto. Ha poi due fronti, un muro verso lesterno che si presenta come un muro alto 10m, senza decorazione, dallaltro lato una serie di edicole (coppia di colonne, frontespizio e statua) due ordini di edicole una sopra laltra, che oltre ad ospitare statue avevano giochi dacqua, che da unaltezza di 5-6 metri cadevano allinterno della piscina. Abbiamo poi situazioni diverse che hanno sempre a che fare con situazioni monumentali: il frigidarium funziona quasi come una basilica, un grande spazio coperto pubblico, con un rapporto diretto con le altre sale. Quindi si apre questo spazio con delle vasche a livello. Fra il frigidarium e la piscina, cera una vasca centrale (?), quindi dobbiamo pensare ad uno spreco dacqua gigantesco, che portano tantissima acqua. Restituzione del fronte, che sempre schermato da colonne. E unarchitettura, che vi dicevo, si presenta schermata da colonne. Abbiamo poi 8 colonne, connesse in alzato con la copertura principale, del frigidarium, erano le vasche dacqua. Guardiamo la palestra: allinterno di un sistema complesso vediamo le vasche del tiepidarium stavano ai lati, mentre nel frigidarium erano ai 4 estremi dei due lati lunghi. Vediamo dei mosaici di fattura abbastanza modesta, con delle proporzioni da crisi dellarte classica. Abbiamo una corte antistante di forma rettangolare, che ha perduto completamente il portico. E poi perduto del tutto il portico che era allintorno. Abbiamo una grande volta, un mezzo Pantheon. La stessa struttura lavevamo vista nel foro di Augusto. E un motivo che prosegue nei secoli successivi, una grande esedra monumentale con catino absidale, spazio straordinario prima di entrare nel frigidarium. Il colonnato da una parte poggia sul muro e dallaltra poggia sul muro: se sopra un colonnato non mettiamo una travatura lignea, avremo uno spazio molto alto per nascondere la volta a botte, abbiamo uno spazio antistante che un piano attico, esattamente come si presentava nel foro di Augusto.

Qui ci sono tracce abbastanza evidenti dellinterno: vi lopus cementicium, la camicia esterna in opera listata-mattoni, poi buchi che rimandano a grappe, e vi sono anche in alcune parti degli elementi ancorati di pezzi di marmo vari, residui di lavorazione del marmo che sono rimasti incollati alla volta e che servivano ad incollare la decorazione successiva. Abbiamo quindi la decorazione di qualche piccola parte. E rimasta la trabeazione infissa di una parte piccolissima del colonnato, vi un architrave ed un fregio. Il muro presenta dei fori, che sono serviti al montaggio delle impalcature, (a Massenzio ogni m20 di altezza sono serviti a dei costoni per un impalcatura mobile, siamo ancorarti man mano che la costruzione sale). E un architrave fregio-cornice identico a quello che stava allesterno, tutto linterno presentava un architrave fregio-cornice. Restituzione piuttosto interessante su come venivano gettate le volte in opus cementicium. Dobbiamo pensare ad una centina di legno, .. abbiamo poi mattoni fuoriformato, poi mattoni pi piccoli che sono posti al di sopra molti nella sistemazione che immaginate ed altri di taglio, che servono a meglio collegare il laterizio con il getto di opus cementicium. 3 volte su 8 piloni ortogonali , 4 per ogni lato lungo, per la copertura con 8 colonne. Massenzio limperatore battuto da Costantino, che ebbe visione della Croce prima dello scontro finale con Massenzio, ed a causa di questo fatto si convert al cristianesimo. La Basilica di Massenzio a noi interessa perch la prima basilica costruita dopo la basilica Ulpia, che ha un ruolo simile. Il confronto molto istruttivo, perch lUlpia colossale, a 5 navate ma con coperture lignee per la navata maggiore e volte per le galleria, ma la stessa dimensione ottenuta da Massenzio con lopus cementicium. La pianta essenzialmente la stessa del frigidarium quindi si passa da una parte allaltra, ed chiusa dopo i piloni. Ha una storia complessa, si entrava in asse e dalla parte opposta un abside, quando Massenzio stato battuto ed morto, Costantino eredita anche il cantiere e lo trasforma in altro modo. Sposta lingresso in un altro posto, sul lato lungo, e costruisce un piccolo portico colonnato, e costruisce una nuova esedra. Sono state conservate delle colonne di porfido: questo materiale nellarchitettura egiziana veniva riservato essenzialmente ai sarcofagi, ed essendo durato veniva lavorato con altre pietre come la diorite. Si tratta di grandi colonne, ed il porfido si connota come attributo imperiale, perch color porpora, il porfido era una connotazione del potere piuttosto che del lusso. E possibile che in questo punto dellabside fosse esposta una statua colossale dellImperatore Costantino, e ne sono rimaste delle dita, una gigantesca statua allinterno di questa basilica. Abbiamo 6 nicchie, divise da 8 colonne, e dobbiamo illuminare la parte centrale, laula basilicale. Abbiamo 3 crociere che costruiscono a partire da due botti incrociate. In corrispondenza dellinizio di ciascuna volta abbiamo una volta a crociera che per non ha funzione portante. Abbiamo grandi finestre termali in sommit, qualcosa di non molto dissimile dai mercati di Traiano. Le finestre arrivano dalla sezione delle crociera sopra linizio dei setti, ed il tetto in origine era ricoperto da tegole sostenute da incavallature lignee, con tegole non di bronzo ma di laterizi. Gli spazi sopra le nicchie sono coperti (che per le terme contraddistinguevano le vasche dacqua) da contraffortature molto forti per le volte a crociera, e sono coperti con volte a botte, che si sistemano ortogonali a questa struttura, e assorbono le spinte laterali di questo sistema cos complesso. E un sistema con 3 crociere, un sistema di volte a botte cassettonate, quindi tessute su questa direzione. Si ritorna sul sistema di cui abbiamo parlato: le sale di dimensione straordinarie quando sono coperte in opus cementicium hanno delle spinte laterali

molto forti, e sono assorbite da degli spazi laterali, spazi accessori che corrispondono a delle strutture pi basse di servizio. C quindi da fare una riflessione sulla pianta, sullorganizzazione delle pianta delle terme di Caracalla: difficile se non impossibile pensare ad una stanza che non si regge nemmeno da sola, c una gerarchia fra spazi pi alti e pi bassi, quindi esisterebbe se vogliamo un principio compositivo, con gli spazi pi alti al centro, e poi unorganizzazione radiale o lineare, con unorganizzazione di spazi accessori sugli stessi assi. Sono tutte costruzioni luna che regge le spinte dellaltra, labilit dellarchitetto quella di conformare spazi sempre nuovi, ma con lo stesso sistema: il crollo delle volte dovuto alla mancanza di manutenzione dei templi, mentre questo stato sempre utilizzato come chiesa. Sempre nellarea dellImpero, vediamo cosa accade nel IV secolo: in particolare a Roma, a Milano e Costantinopoli. Spostiamo il nostro punto di vista sulle strategie urbane, e sulle diverse configurazioni che assumono queste citt. Su questo argomento, lo studioso tedesco Krautheimer Richard, ha scritto Tre capitali cristiane, Einaudi, un libro a cui per essere perfetto manca solo un capitolo su Ravenna, per stessa ammissione dellautore. La religione non pi legata alla divinizzazione dellimperatore: osserviamo quindi succede quando cambia totalmente una religione, quando diventa ufficiale un nuovo modo di pensare e di organizzarsi. Queste tre citt vengono investite da cambiamenti piuttosto importanti dal punto di vista organizzativo, esemplificato dal cambio di baricentro politico delle stesse, dal senato si passa alla cattedrale. Nel 312, con la vittoria su Massenzio, e nel 323 su Licinio Crispo in oriente, Costantino ritorna lunico reggente dellimpero dopo la precedente divisione in quattro parti. Abbiamo visto la basilica di Massenzio, costruita dal nemico Costantino il Grande, che allinterno della tradizione romana ha finito di costruire questa basilica, invertendo lorientamento, con ora un ingresso nel senso trasversale, col porfido come collocazione imperiale delledificio. Arco di Costantino E una struttura del tutto celebrativa, che nasce come una sorta di porta

urbica trasposta fuori dalla cinta muraria, e serviva alla celebrazione del trionfo del ritorno del comandante militare vincente. Per lasciare un ricordo di questa vittoria veniva eretto un monumento. Larco di Costantino ha una storia allinterno dellarchitettura e della scultura, piuttosto interessante. E un arco a tre fornici, uno maggiore dedicata ai carri, e le altre due ai pedoni. Gli archi sono inquadrati da un ordine di 4 colonne su piedistalli, poi una trabeazione ed un piano attico (in quanto il secondo piano ha uno spazio troppo basso per poter reiterare un ordine), ed abbiamo 4 statue che rappresentano popoli assoggettati. Durante il restauro si approfondito il tema dei rilievi ivi presenti, di fattura molto ineguale, che fa s che ci siano delle lavorazioni di qualit molto differente, comera stato notato gi nel 500, unendo in un unico monumento arte della scultura alta e arte della decadenza. Pare sia un assemblaggio di pezzi antichi e nuovi, dove i pi antichi presentano una qualit molto alta. Le novit dei restauri degli ultimi anni, quelli pi accettabili, ci dicono che larco era stato gi costruito quanto stato decretato il trionfo di Costantino, e sarebbe stato un arco di epoca Adrianea, completato poi con dei partiti scultorei pi tardi. Nel IV secolo larte della scultura era unarte in profonda decadenza, rispetto a quanto visto precedentemente. Nel 313 ricordiamo nuovamente leditto di Milano, una data fondamentale per la storia dellEuropa, in quanto a partire da quella tutti i cittadini dell'impero avevano il diritto di scegliere la loro religione e di

praticarla senza impedimenti. Solo da quellanno in poi si pot dire che vi fossero delle chiese in territorio italiano e nellimpero doccidente, ci sono dei luoghi utilizzati per la nuova religione. Vi furono periodi di persecuzione e di tolleranza: bisogna capire dal punto di vista teologico perch i cristiani erano perseguitati, il potere romano fortemente collegato allidea che ciascun imperatore alla sua morte diventa divino, capite bene che il rifiuto da parte dei cristiani di fare offerte alle statue del potere divinizzato, un atto di insubordinazione politica che non pu essere accettato. Daltra parte ogni cittadino romano poteva professare nella sua abitazione il culto che voleva, gi con Adriano abbiamo visto limportanza di Iside della religione egiziana, abbiamo visto nella Pompei riscoperta vi era un Iseo, un santuario dedicato ad Iside, anche nelle Terme di Caracalla, nella parte inferiore dove lavoravano gli inservienti, stata rinvenuta una sala dedicata al culto di Mitra, dunque cera una forte libert di culto. Due immagini a confronto: vediamo da un lato San Martino ai Monti, nelle cui fondazioni si trovata una domus, quella che viene chiamata domus ecclesiae. Accadeva cio che una parte della casa di un privato cittadino fosse trasformata in chiesa, in quanto ciascun romano allinterno della propria propriet poteva dedicare una sala ad un culto di qualsiasi tipo, ed era libero di pratica il culto che desiderava allinterno del proprio territorio. Infatti, molte delle chiese pi antiche dItalia e di varie parti dellImpero, sono nate allinterno delle propriet dei cittadini convertiti. Abbiamo poi le catacombe, tombe che vengono realizzate in cunicoli realizzati fuori dalle mura di Roma. Le cappelle che vediamo allinterno delle catacombe, sono cappelle funerarie, al di fuori delle mura urbiche della citt vi sono anche catacombe ebraiche, o tombe di gruppi familiari, che sempre utilizzano scavi sotto forma di cunicoli ed altre sistemazioni cimiteriali di questo tipo. Dobbiamo pensare ad un culto permesso, basta che questo fosse privato. Nel 312 dopo la battaglia vinta a PonteMilvio, Costantino fa due doni di straordinaria importanza, permettendo col suo denaro la costruzione di due basiliche: San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano, costruite in stretta contemporaneit con il completamento della Basilica di Massenzio al foro. La prima donazione San Giovanni in Laterano, che si situa ad est piuttosto che nellarea centrale, in unarea compresa allinterno delle mura ma connessa ad una parte di citt mai fittamente abitata, ma sede di tantissime grandi ville. Ville che per nel corso del IV secolo erano tutte poco abitate, in quanto Roma perdeva popolazione, avendo perso il suo ruolo di capitale. Infatti anche lo stesso Costantino non ha mai riseduto a Roma stabilmente, e la sua la corte si spostava di citt in citt, ma non ha mai tenuto corte a Roma. Costantino, seppure lui stesso fosse convertito e professasse libert di culto, situa la chiesa ad una distanza notevole dal centro, perch il senato, in quel momento ancora molto forte, era ancora formato in maggioranza da famiglie pagane. Costantino ha paura di una sollevazione violenta da parte del senato e del popolo in caso di provocazioni eclatanti allinterno del foro romano, quindi realizza tutto questo allinterno di una propriet privata, in parte della sua famiglia ed in parte una caserma. Pare che quesultima fosse una caserma di cavalleria fedele a Massenzio, poi rasa al suolo. Il terreno confiscato viene utilizzato per una chiesa, che dobbiamo comunque pensare come una domus ecclesiae, allinterno di una propriet imperiale, che diviene sede del vescovo di Roma. San Giovanni in Laterano E una fabbrica costruita in breve tempo, nel periodo della Basilica

di Massenzio, ma molto differente sul piano della tecnica edilizia. La basilica di Massenzio una costruzione civile, costruita in opus cementicium, dove la copertura della sala centrale era realizzata con 3 grandi

crociere, qui invece si tratta di una struttura di tipo diverso: una basilica che viene utilizzata per radunare i cristiani, che ha delle caratteristiche diverse anche dal punto di vista delluso, dove i partecipanti devono seguire e partecipare al rito. Ha un ingresso sul lato corto ed una direzionalit verso laltro lato dove sistemato laltare. Unaltra possibile strutture da cui nasce la chiesa laula imperiale, sono grandi aule terminanti con un abside. Quello che cambia sono i tempi, il danaro e la connotazione: i tempi di costruzione sono molto brevi e costringono ad utilizzare strutture di diverso tipo. Abbiamo cinque navate organizzate longitudinalmente, ed uno spazio terminale a cui si d il nome di transetto. E uno spazio verso una direzione, con delle pareti che si sostengono su colonnati, e che solo successivamente alla fine del IV secolo saranno realizzati con colonne di spoglio. Qui trattandosi ancora di unorganizzazione di tipo imperiale, abbiamo colonne di grande importanza. Al di sopra delle colonne corrono archi piuttosto che una trabeazione, qualche cosa pi facile da costruire con materiali di piccolo taglio, che sostituiscono le grandi travature di pietra, al di sopra abbiamo una struttura finestrata per dare luce alla navata principale. Nel 1650 Borromini d allintero della basilica un aspetto totalmente diverso, con pareste ed edicole accoppiate. Per la descrizione della condizione pre-esistente stiamo osservando un quadro del 600, che non per unimmagine certa. Strutturalmente abbiamo due fondazioni di dimensioni colossali, e dobbiamo pensare a strutture imperiali di dimensioni molto grandi, costruite molto in fretta, con sistemi molto pi celeri del sistema degli archi a crociera e delle volte, con coperture a capriate lignee, realizzate con legni provenienti dal nord Europa. Quando a San Pietro nell800 queste travature saranno da sostituire, nessuno sarebbe stato in grado di intervenire se non fosse intervenuto Carlo Magno che organizz e pag questo trasporto. San Pietro in Vaticano E anchesso un luogo distante dal centro della citt, una

parte che non era mai stata compresa nel recinto della citt stessa. Abbiamo unansa del Tevere, vicino il mausoleo di Adriano (se c una tomba vuol dire che siamo fuori dalla citt, tutte delle tombe dovevano essere sistemate fuori dal perimetro urbano), vi erano gli Horti Neronis, e vi era anche il circo di Nerone con un obelisco, che finito trasportato in Piazza San Pietro nel 500. Esiste una zona con due strade preesistenti, il circo, poi esiste un centro piuttosto importante, il centro della chiesa attuale, che stato scavato intorno al 1980, sotto laltare di San Pietro, per vedere se effettivamente vi era la tomba di Pietro. Hanno scoperto una struttura, riconosciuta essere effettivamente una tomba, e forse proprio quella di SanPietro. Quindi questo impianto trova origine non in una donazione imperiale, ma in un santuario molto importante gi precedente, il cui luogo non era mai stato dimenticato, con altri morti seppelliti nellintorno. Laltare principale corrisponde esattamente qualche metro sottoterra alla tomba di Pietro. Il SanPietro attuale e quello Costantiniano coincidono per il centro, che corrisponde al luogo dellaltare principale. La chiesa del San Pietro costantiniano, di enormi dimensioni, una basilica comparabile a quella di San Giovanni, dove per la seconda ha una sua preminenza perch sede della Diocesi di Roma, dove prima risiedeva il Papa, e dobbiamo pensare ad un SanPietro dedicato al Santo Martire, non importante per come San Giovanni in Laterano. La basilica preceduta da un portico quadrato, che nella sua fattura stato anche modificato successivamente, cera una struttura antistante formata da un quadriportico, che allinterno delle prime chiese cristiane ospitava i catecumeni, c questo portico antistante (nartece) con gli ingressi effettivi, poi cinque ingressi in rapporto allorganizzazione delle navate, ed uno spazio fortemente longitudinale, con le navate laterali pi basse. Abbiamo trabeata la navata principale, e con arcate la navate laterali. Abbiamo poi

un claristorio, dove sono aperte delle finestre solo una certa altezza in poi, e non abbiamo finestrature per la navata intermedia. Il SanPietro antico scompare definitivamente quando Bramante decide un nuovo progetto per il Papa, una struttura che scompare abbastanza tardi e quindi ci ha lasciato molte testimonianze. Nella parte terminale abbiamo un coro a T, uno spazio molto grande, con una navata trasversale che destinato in questo tipo di liturgia a banchetti funebri, ed i vani ai lati, schermati da colonne, che pare fossero destinati ad ospitare le donazioni alla Chiesa stessa. La terminazione absidata, qui sta a completamento dellaltare. Laltare aveva una pergula, una struttura formata da 4 colonne tortili forse di ripiego, con fusto a spirale che tenevano al di sopra una sorta di baldacchino. Vediamo anche un elemento che verr chiamato arco trionfale, lelemento di transizione fra corpo longitudinale e coro, detto cos perch ospita nella maggior parte dei casi rappresentazioni del trionfo di Cristo o trionfi simili. Allinterno abbiamo architravi su colonne, e gli archi sono limitati alle navate laterali. Vi sono trabeazioni connesse allordine, e possiamo immaginare le pareti interne con connesso marmoreo, per arricchire linterno delle pareti stesse. Abbiamo strutture meglio conservate a Santa Maria Maggiore, con rappresentazioni varie, addirittura degli stucchi. C una struttura del tutto perduta, di grande ricchezza iconografica, in un quadro architettonico molto ricco. Non c ancora decadenza ma necessit di costruire grandi spazi per un numero di fedeli sempre maggiore. A lato dellantico SanPietro abbiamo una rotonda, assimilabile alla rotonda di Santa Costanza. Infatti molte di queste basiliche erano collegate a delle rotonde: erano un luogo di sepoltura per una persona di massimo rango, e anche luoghi dove si veneravano santi martiri, dei martiria. Questa pratica viene dalloriente ed ha un rapporto molto forte con il cristianesimo, il culto per uomini che sono stati particolarmente importanti nella vita dei mausolei stessi. Santa Costanza Accanto alla basilica di SantAgnese, connessa ad un grande cimitero, si

presentava una grande rotonda, nota come SantaCostanza. Costanza connessa alla famiglia di Costantino, la sorella figlia di Elena, anchessa convertitasi al Cristianesimo, responsabile del trasporto in occidente della Croce di Cristo, testimonianza della conversione dellintera famiglia, oltre che di Costantino. Questo mausoleo una costruzione di forma circolare, ci si entra attraverso non un porticato, ma piuttosto da un atrio, che lo connetteva alla perduta basilica di SantAgnese. Questo atrio viene definito atrio a forcipe (un bellattrezzo oggi in disuso), si tratta di un arco colonnato che nella zona terminale costituito da due absidi, una struttura tardo-antica piuttosto frequente, che ricorda molto da vicino quella spazialit romana che nelle due basiliche si cercava di negare. C nuovamente la tematica di mettere insieme una rotonda ed un colonnato, una struttura molto diversa da quello che potrebbe essere un pantheon, si tratta di una struttura ad anelli concentrici, dove solo lanello pi allinterno pi alto fa prendere luce. Nellatrio abbiamo poi due nicchie a terminazione quadra, abbiamo poi una galleria anulare ed una parte centrale. Abbiamo un cilindro pi alto, con allintorno una galleria. Il cilindro allinterno devessere sorretto dalle fondazioni, con lartificio di tenere archi di colonne, due colonne disposte radialmente, con al di sopra una frammento di trabeazione, e coppie di colonne collegate luna con laltra con una serie di archi. Qui c una sorta di volta a botte anulare che corre intorno al cilindro. Queste colonne sono ancora una dotazione imperiale, sono cantieri voluti dalla grande ricchezza della famiglia imperiale. Nella foto attuale avevamo un aspetto in mattoni, severo, mentre prima era presente una ricca decorazione, con attici luno sopra laltro, che inquadravano delle finestre luna sopra laltra, dove i cilindri erano inquadrate con una struttura architettonica data dagli assi delle colonne. Abbiamo un dettaglio che viene dalla volta a botte, uniconografia sicuramente

cristiana, che per riprende i modelli della pittura antica romana, dellarte pittorica del tempo, che viene piegata alliconografia della nuova religione. E una volta sicuramente connessa alla spazialit dellarchitettura romana, qui invece il mosaico tende a smaterializzare, abbiamo diversi pattern geometrici, che tendono a dare alla struttura della volta una smaterializzazione, qualche cosa di simile alle pareti bidimensionali di SanPietro e San Giovanni. Costantino non amava Roma, lui era cristiano in una citt dove il senato era molto forte, composto da famiglie che non aderirono al cristianesimo se non alla fine del IV secolo. Costantino aveva la forte preoccupazione delle invasioni barbariche. Quindi anche per ragioni di sicurezza la Corte di Costantino una corte itinerante, e grazie alle diverse vittorie militari Costantino sar lultimo imperatore dellimpero unito. Bisanzio Costantinopoli Istanbul Nel 324 decide di fondare una citt a suo nome,

Costantinopoli, e ne fa una seconda Roma. Invita molte famiglie romane a stabilirvisi, quindi dobbiamo pensare ad una Roma dove lassenza di un potere politico, con palazzi imperiali svuotati, rende sempre pi importante il ruolo della chiesa di Roma. La scelta di questa citt non casuale. Le capitali pi importanti fino a quel momento erano state a Roma, Milano, Treviri e Bisanzio, che fu ampliata per lultima volta da Settimio Severo. Il problema pi pressante era quello di controllare i confini presso le popolazioni barbariche. Ora pi considerevole il ruolo di Milano, perch permette di raggiungere con maggiore velocit tutte le parti pi a nord. Bisanzio permetteva di controllare tutto il confine orientale, ed era collegata dalla Via Ignazia e da una via a nord presso il Danubio. Abbiamo il primo recinto che era la colonia greca di Bisanzio, una citt non particolarmente importante, e vi poi un accrescimento come citt romana. Costantino per prima cosa costruisce delle mura molto pi avanti, a 4 km dalle precedenti, chiudendo una zona molto pi estesa. La citt viene organizzata a partire dalla Via Ignazia. Un imperatore che si sposti ha bisogno di un palazzo imperiale, ed un ippodromo, entrambi molto importanti allinterno del cerimoniale dellimperatore, perch anche questo imperatore appare al pubblico come i precedenti, anche Costantino non rinuncia alla sua apparizione sacrale. La prima cosa che si costruisce un grande palazzo imperiale, connesso ad un ippodromo. Altro elemento importante una basilica, e poi un foro, il foro di Costantino, ed ultimo elemento la tomba, il mausoleo. E una citt che viene connotata da donazioni di domus, di terreni, e di vari incentivi di tipo economico per portare cittadini romani a Costantinopoli, invitati a spogliare una citt che rimane priva della grande attrattiva. Trivial: che cosa ha potuto fra un imperatore fra gli anni 20 e gli anni 30, durante il suo regno? Trivial: un imperatore fra gli anni 20 e gli anni 30, durante il suo regno ha potuto fare abbastanza grazie a capacit organizzative straordinarie. Il palazzo imperiale viene sistemato nella citt romana, dal quale pu apparire in due luoghi, attraverso dei corridoi nellippodromo, come nella basilica. Apre poi il foro di Costantino, una piazza circolare porticata, con allinterno una colonna di porfido, molto alta, con sulla sommit una statua di Costantino, piuttosto complicata dal punto di vista cristiano, perch lui si rappresentava come una divinit solare. Teneva un globo dove vi era la statua della fortuna, una rappresentazione abbastanza tradizionale delle figure imperiali, dove lunica differenza dai precedenti imperatori la comparsa del simbolo cristiano visto in sogno. Questa forte rappresentazione era anche collegata ad un culto di Costantino, che veniva pregato come fosse una divinit, limperatore s cristiano, ma una figura abbastanza divinizzata.

Il mausoleo di Augusto era stato costruito fuori dalle mura serviane, poi le mura erano state ricostruite, quindi lo strappo non era stato cos evidente come quello di Costantino, che colloca in una basilica degli apostoli la sua tomba. Era a pianta cruciforme, nel mezzo della croce vi era la tomba di Costantino, con allintorno le effigi dei 12 apostoli, come se lui fosse un nuovo Cristo, che viene definita irrituale gi dopo la morte, e gi il figlio provveder a spostare la tomba, costruendo un mausoleo a lato di forma rotonda, e mantenendo la basilica degli apostoli. Vediamo quello che rimane: il foro del tutto perduto, compresi i portici a due livelli. Costantinopoli una citt che gi in antico stata oggetto di terremoti, e quindi non ne sono rimasti che pochi metri. Ha una curiosa base a cipolla costruita nel 600, ed ha un diametro di 2,40 m. Ledicola col quadriportico esisteva gi in antico, dove veniva offerto qualche cosa alla figura di Costantino. Osserviamo questa rappresentazione dei Tetrarchi, collocata a San Marco in Venezia. Proviene sicuramente da Costantinopoli, perch Venezia nel corso delle Crociate aveva saccheggiato anche la stessa Costantinopoli, a pare che questo elemento fosse nel foro di Costantinopoli, che somiglia a quel ritratto enorme di Costantino che abbiamo visto prima. Vediamo una moneta con Costantino ed il suo compagno divino il Sole, oppure il suo esempio Alessandro Magno. Dellippodromo rimane la spina, dove sono gli obelischi, poi sappiamo che tutta la zona, tutta questa zona era quella dei palazzi imperiali, connessa anche a grossi impianti termali. La spina centrale dellippodromo aveva una serie di monumenti ora del tutto perduti. Se sommiamo le due immagini quanto ci rimane della memoria dellippodromo. Abbiamo una rappresentazione dellapparizione dellimperatore, della loggia che affaccia sullippodromo. Vi era unimportante tradizione precedente: linizio delle gare di corsa era caratterizzato dal passaggio di una biga con leffige dellimperatore, e questo corteo dava apertura ai giochi. Questo stato sostituito con unorganizzazione di diverso tipo, ma limperatore continuava ad apparire nel modo pi tradizionale, che appare dal suo palco in tutta la sua maest, e d inizio con un segnale convenzionale alle gare. Queste diverranno sempre pi importanti, ed un diverbio fra due fazioni dopo una gara porter ad un incendio che distrugger una parte della citt. Volendo costruire una seconda Roma necessario replicare lo stesso rapporto fra circo e palazzo. Vediamo poi unimmagine abbastanza importante della basilica di Costantinopoli, che stata quasi completamente sostituita dalla Basilica di Santa Sofia. Se osserviamo per le due piante sovrapposte, come in San Pietro, vi una costante fra queste due strutture, c sempre la tradizione che tutto il terreno consacrato comunque riutilizzato nella nuova architettura. Vediamo essenzialmente fondazioni, una struttura a cinque navate, priva di transetto, con una navata che termina con labside in fondo, e fra una navata e laltra non posso che esservi colonne, poi vediamo lelemento del portico quadripartito come a San Pietro. Questa quindi la seconda Roma Cristiana, con una replica della grande basilica, che viene replicata in modo abbastanza simile rispetto a quella che era in Roma. Milan San Lorenzo A Roma osserviamo una storia di topografia e politica, una lotta fra

senato del foro e la chiesa che sta allesterno, mentre invece a Costantinopoli limperatore pu agire in piena libert. A Milano invece c una storia diversa, di lotta fra cristiani e cristiani, dove esiste una forte contrapposizione fra i seguaci di Ario, e la chiesa di SantAmbrogio. Leresia riguarda un problema prettamente teologico, e divide i Vescovi Ariani, e Vescovi non-ariani, da Ario che non accetta le posizioni

del concilio di Nicea. Lorganismo di Milano stato riconosciuto come la celebre basilica porziana, erede delle lotte combattute nella basilica del IV secolo, con Ario che rifiutava i risultati del Concilio di Nicea. Ora la Chiesa Cattolica una chiesa nicena, dogmatica, a-scientifica ed omofoba. Milano era allepoca un centro nevralgico, sede del potere di Massimiano, ed era stata una delle capitali, venendo dotata di chiese piuttosto importanti. La Basilica Nova che sta nelle vicinanze dellattuale Duomo, la Basilica degli Apostoli su una via colonnata, ed abbiamo poi la basilica di San Lorenzo, che nascerebbe come basilica porziana, una basilica citata fortemente dentro le fonti del IV secolo. Sempre queste fonti parlano della pensante lotta, che prevede il coinvolgimento delle figure imperiali che seguono, a seconda che limperatore sia o meno ariano, dove gli ecclesiastici iniziano a contendersi luso di questi edifici sacri. Per la basilica di San Lorenzo stata fatta lipotesi che fosse una chiesa Ariana, connessa a Quintiliano, imperatore ariano. Questo perch gli scavi archeologici hanno dimostrato che la platea su cui sorge ledificio monumentale costituita da un pavimento fatto di spoglio di edifici monumentali, come la demolizione dellanfiteatro. In questo periodo nessuno pu ovviamente demolire qualsiasi attrezzatura imperiale, seppure in rovina, a meno che non sia autorizzato, e si pensa quindi che sia una chiesa di fondazione imperiale, che avrebbe favorito la fazione ariana. SantAmbrogio il totale sopraffattore della fazione ariana, ed era pervenuto a Milano come funzionario civile, arrivando alla conversione dellimperatore e della madre al culto ufficiale. La basilica porziana in un terreno neutro rispetto alla cinta della citt. Per la fondazione di San Lorenzo abbiamo due ipotesi: quella del 378 vede il coinvolgimento di Aussenzio I, allora vescovo, ma per il periodo abbiamo solo cronache politiche. Cera la contrapposizione fra il vescovo ariano, che muore nel 378, e questa contrapposizione un riflesso della politica imperiale. Dopo di lui viene eletto un funzionario civile, Ambrogio, che il primo grande soldato della chiesa contro leresia ariana, riuscendo anche a convertire la madre dellimperatore, fino a quel momento la maggiore sostenitrice degli ariani. E anche possibile che sia stata costruita prima del 378, dando alla fazione ariana la possibilit di costruire la sua chiesa fuori dalle mura cittadine. E una chiesa su una via colonnata, lungo quelle che erano le strade daccesso alle principali citt, porticate con colonne, che hanno una loro dignit monumentale piuttosto importante. Abbiamo la strada colonnata, dove si conservata un colonnato residuo sopravvissuto proprio davanti a San Lorenzo. Abbiamo un colonnato corinzio, con in corrispondenza del recinto della chiesa il colonnato ha un passo maggiore, segnalato con un arco. Ora abbiamo perso la copertura, , ed abbiamo una struttura abbastanza curiosa. Abbiamo una struttura disegnata in pi colori, per distinguere da tutte le strutture successive che si sono sovrapposte essenzialmente nel 500. Anche in questo caso come a San Pietro abbiamo un portico a 4 lati che lo precede, ma che ci fa entrare in una struttura totalmente diversa da quelle che abbiamo finora visto: qui abbiamo una struttura centrica molto pi grande, costituita da una chiesa ad impianto centrale, e poi due rotonde collegate, attualmente denominate SantIppolito e SantAquilino, quando invece presumibilmente quella struttura in alto poteva essere un mausoleo imperiale, mentre la struttura con 2 volte a botte poteva essere un mausoleo del vescovo Aussenzio. Abbiamo un nuovo tipo di spazialit, sono strutture che vengono denominate a doppio involucro, ed hanno principi di organizzazione delle coperture e delle murature diverse, basati su due strutture indipendenti. Una struttura centrale, che essenzialmente formata dal quadrato allinterno, ed una struttura che funge da secondo involucro.

Abbiamo una spazio centrale con volta a crociera, su pianta quadrata, che ha delle spinte laterali che dovremo risolvere. Dalle 4 aperture assiali abbiamo uno spazio che si allarga con 4 colonne per lato, formanti un arco di cerchio, richiamanti lidea dellesedra. Collegate ai 4 spigoli del quadrato, abbiamo 4 torri, a pianta quadrata. Una volta capita la funzione dei pilastri e delle torri, in questa struttura si replicano le aperture con altre esedre. Abbiamo due strutture: quella interna portante in s, e 4 torri che sostengono questi pilastri. Possiamo demolire totalmente queste pareti laterali, linvolucro esterno costituisce lo spazio interno ma dal punto di vista strutturale possiamo demolirlo e non succede niente, il rovescio del pantheon. La spazialit cos complessa si collega anche a riti che sono diversi, che hanno a che fare con la divisione fra il clero ed i fedeli, che sono sistemati allinterno delle gallerie. Lo spazio centrale a tutta altezza, mentre gli spazi laterali hanno due altezze, abbiamo una galleria superiore, i matronei, a cui si accede attraverso le scale-torri. Funzionano similmente tutte le chiese di questo periodo: abbiamo un uso diverso della chiesa. Nella basilica abbiamo un sacerdote disposto nel foro, qui invece abbiamo un clero centrale, ed unorganizzazione diversa allintorno. Come si costruisce questo spazio. C una scelta piuttosto importante allepoca, di costituire delle esedre sostenute da colonne, che al di sopra tengono archi e non architravi, e quindi su questo spazio su pianta semi-circolare viene a costruirsi una esedra di tipo non-murario. Abbiamo slegato totalmente lesedra dal suo spessore murario, col massimo della leggerezza. Abbiamo sostituito al piano murario delle colonne, ed un collegamento ottenuto sempre attraverso un catino, definendo uno spazio molto interessante dal punto di vista delle viste allinterno. Successivamente stata ridotta come struttura ad un tipo di ottagonale, i pilastri sono stati del tutto ricoperti da una muratura del 500, ricostituendo ununit di pilastro, cancellando la struttura, chiudendo gli spigoli del quadrato centrale definendo un triangolo. Abbiamo quindi perduto del tutto la basilica nella sua origine architettonica. Tutta la decorazione perduta. Potevamo avere della lastre accostate, come dei mosaici ed ancora stucchi che indicano forme architettoniche e sostituiscono le decorazioni in pietra. Lesterno. Prima di tutto potremmo demolirlo senza alterare la struttura in s. Le due rotonde annesse erano intese piuttosto come mausolei, uno imperiale ed uno vescovile. Uno ha una pianta cruciforme, con spazi accessori, formato da due volte a botte incrociate, e laltra una struttura a botte pi assimilabile a quelle che abbiamo visto. Santa Sofia Questa basilica scompare nel 532, durante una rivolta dopo la quale la citt va a

fuoco, insieme a molto di quello che aveva costruito Costantino. Viene dopo il 476, che segna una data fondamentale, la fine dellimpero romano doccidente. La divisione dei due imperi era stata decisa da Diocleziano, dove limpero doccidente era debole e doveva difendersi dai barbari del nord. La successione degli imperatori nel corso del V secolo una successione debole, con molte divisioni interne, al termine dellimpero lultimo imperatore non aveva oramai nessuna caratteristica. Non esiste pi autorit o imperatore, e nelloriente le cose vanno molto meglio. I palazzi imperiali di Roma sono messi a disposizione dei funzionari imperiali dOriente, e nel periodo che viene ad essere garantito dai funzionari imperiali a Roma, ha un grande ruolo Ravenna, che viene connessa per via di mare a Costantinopoli. E a nord di Roma, dove si pu meglio contrastare lavanzata dei barbari. I grandi edifici non possono che essere costruiti con un mare controllabile, grandi ricchezze e forza lavoro disponibile. SantaSofia a Costantinopoli costruita dal 532 al 537. I materiali provengono dalloriente,

dallEgitto e dallodierna Francia, e sono espressione molto chiara del potere navale di Giustiniano, che poteva ancora controllare gran parte del mediterraneo. Nellimmagine vediamo tratteggiate le fondazioni della chiesa di Costantino. Abbiamo una dimensione di 70*77 m, circa 240 piedi bizantini. Allinterno il quadrato misura 100*100 piedi bizantini. 100 piedi sono circa 30m per 30m, quindi abbiamo una pianta piuttosto complessa, che si sostituisce alla precedente basilica costantiniana. E una chiesa molto ricca, un nartece ed un eso-nartece esterno, che fa parte del quadriportico, una struttura raddoppiata, con un altro portico da questa parte. Nel 537 sarebbe stata inaugurata, ma subito nel 558 sarebbe caduta la volta per la prima volta, ed stata ricostruita nel 563, che nuovamente caduta. E stata infine ricostruita nel 16 secolo da Sin-Am, contemporaneo di Palladio, che ha ricostruito e consolidato in gran parte SantaSofia. Nel 1453 abbiamo la caduta dellImpero Romano dOriente, e vi un governo diverso, con una religione diversa che quella islamica. I 4 minareti sono stati aggiunti dopo il 1453, viene poi dotata di unaltra cupola sul disegno di quella precedente, e seguono molte opere di consolidamento.E stata cancellata la decorazione musiva del cristianesimo, ed allinterno vi sono 4 grandi scudi che presentano iscrizioni coraniche. E una struttura a doppio involucro, e qui abbiamo il nome degli artisti, che non sono proprio architetti ma matematici, esperti di idraulica e geometria, che vengono chiamati per inventare una struttura. E un azzardo tecnico di Isidoro da Mileto e Antemio da Tralle, che avrebbero scritto dei trattati ed erano in grado di rappresentare attraverso disegni questa spazialit. Si tratta di un doppio involucro, molto simile a SanLorenzo, con una dimensione molto maggiore e molto pi complessa. Come detto abbiamo un quadrato centrale di 100 piedi per 100 piedi, con sopra una cupola che produce sforzi laterali imponenti. Dobbiamo individuare i pilastri, che sono sempre agli spigoli, e sono di forma rettangolare appoggiati sui lati laterali. In realt il pilastro essenzialmente pi grande, descrivendo un rettangolo verso lesterno, dove si passa allinterno. Verso lingresso e verso il termine abbiamo due esedre, che si suddividono in 3 esedre pi piccole. Linvolucro esterno non regge alcunch, molto pi esile di quello interno. Il quadrato di base sopra avr una cupola, e vediamo che questa cupola ha questi sostegni, ed ai due estremi abbiamo un abside, che si connetter con un catino absidale al parallepipedo, ed a loro volta le due piccole esedre laterali e quella in asse si collegheranno ed appoggeranno al catino absidale della pi grande. Ma questo catino absidale svolge funzione di contenimento? Chiediamocelo anche noi. Osserviamo questo bel bastione rosso. Un cubo, poi questo grande pilastro che quando siamo allinterno di SantaSofia non ci accorgiamo di camminare allinterno di un pilastro. Allinterno di uno spazio circolare abbiamo una geometria molto chiara, e non si sa in che periodo sia stata messa la sommit, per contraffortare la strutture esterna, pur buttare allesterno delledificio quanto serve a tenerlo, separiamo quindi quello che nel Pantheon era insieme, qui si tratta di separare i due elementi. Il catino absidale tangente alla sommit di quel cubo. Tipica domanda desame: come si costruire una cupola su un cubo? I romani per costruire una cupola partivano da una pianta circolare, ed infatti non abbiamo nessuno spazio romano rettangolare con al di sopra una cupola, ma piuttosto botti o crociere. Attraverso uninvenzione di tipo geometrico, i pennacchi sferici, possiamo soddisfare questa necessit. Ora questa pratica comune in tantissime chiese italiane ed europee, ma nasce dal cantiere di SantaSofia. Costituiamo una geometria che racconta i muri alla cupola,

demolendo gli spigoli sommatali. Vediamone la costruzione: abbiamo il quadrato, e dobbiamo costruire una cupola tangente allinterno del quadrato. Se costruiamo un cerchio tangente agli angoli esterni, e su questo costruiamo unipotetica semi-sfera, che resechiamo qui dove ci sono i lati del quadrato. Abbiamo quindi una sfera costruito sul piano tangente agli angoli esterni, ed abbiamo questa struttura. Su questa montiamo la nostra cupola fatta come vi pare. Questi 4 pennacchi consentono la transizione dalla cupola ai 4 pilastri di base. Sotto la cupola abbiamo dei costoni portanti, e delle aperture, aprendo una serie di finestre alla base della cupola stessa, possiamo dare la luca della base dellimposta stessa. I mosaici sono stati conservati sono solo quelli ani-comici, mentre tutti gli altri sono stati scialbati, ricoperti di pittura doro. Ricordiamo inoltre che la volta precedente era pi bassa. Ad est ed ovest abbiamo le absidi, e dallaltro lato abbiamo un arco che fa vedere le finestre. Queste finestre sono tantissime, perch questo muro compreso allinterno dellarco non deve reggere la cupola, ma deve solo schermare ledificio. Osserviamo lesonartece a due livelli, che permette di salire alle gallerie. Il numero delle colonne che vi sono in basso non corrisponde ad il numero di colonne che vi sono alto, sparisce una di quelle regole dellarchitettura antica. Non si usa pi larchitrave che fragile, con quale era impossibile montare una colonna sovrastante non in asse, per cui il numero delle arcate inferiore e superiori pu essere diverso. Ha mantenuto la decorazione interna. Troviamo una chiesa di impianto longitudinale, con una sorta di navata centrale ed un abside con forma particolare. Allinterno avevamo una liturgia particolare, con spazi diversi da quelli che ci possono apparire da turisti. E in realt una chiesa palatina, dove il pubblico era chiamato allinterno della grande chiesa ad occupare la galleria al piano terra ed al piano sovrastante, e lo spazio dov la grande cupola pu essere coperto solo dalle due grandi autorit del momento, il clero e la corte imperiale. In molte altre chiese si riscontra lesistenza in basso in corrispondenza del dado del quinto della colonna, di grandi lastre marmoree, di transenne, che separano lo spazio riservato al pubblico e lo spazio riservato al clero. Potevano esserci delle transenne mobili, possibile pensare che questi spazi fossero schermati da tende, che potevano essere aperti o chiusi. Quindi uno spazio con un cerimoniale molto complesso, che prevedeva la sistemazione in una posizione del fedele, e dallaltra lapparizione dellimperatore che prendeva posto nellaula centrale difronte al clero. Questo ci ricorda molto da vicino la sacralizzazione della figura dellimperatore nellimpero romano. Ora la figura dellimperatore divinizzata allinterno della chiesa, non pi in contrapposizione. Limperatore incontrava il clero a pari potenza, le due organizzazioni si incontravano allinterno della celebrazione eucaristica di Santa Sofia. Abbiamo un ruolo abbastanza importante per questi spazi accessori, da cui si poteva osservare linterno e dai quali si poteva difficilmente avere unidea dellintero spazio. In questo tipo di architettura cos complessa con degli spazi dove si pu osservare gli uni dagli altri attraverso arcate, la lettura pi difficile. Ruolo fondamentale della luce: tende ad essere immateriale, tende ad illuminare le parte interne non esaltandone la configurazione tridimensionale, ma tende a far brillare i paramenti musivi dorati sui manufatti, la luce che entra principalmente dallalto si riverbera sui paramenti musivi, testimonianza di una ricchezza, portata al piano terra dalluso di marmi e colonne monolitiche proveniente dalla Francia, e paramenti marmorei che hanno una novit: le venature. Allinterno della cultura bizantina prevale una disposizione a macchia, con una conformazione dove il disegno della venatura del marmo costituisce il disegno generale della composizione. Anche la disposizione dei marmi si conforma a questo modello, come a SanMarco, dove

tutti i marmi sono disposti a macchia, a causa della fortissima influenza bizantina-orientale. E una chiesa fortemente luminosa, abbiamo una luminosit molto maggiore degli edifici romani, ed abbiamo molte pareti che possono essere aperte non essendo portanti. Abbiamo una strappo molto forte col linguaggio classico, con la mancata sovrapposizione di colonna su colonna. I capitelli vengono dopo il IV secolo, quando avevamo gi una forte crisi nellarte della scultura. Abbiamo capitelli corinzi, con un tipo di lavorazione del tutto diverso, non naturalistico. Finora invece larte del capitello era unarte naturalistica, dove gli scultori greci hanno avuto come modello luomo cos comera. C un abbandono delle rappresentazioni del fogliame, c un rapporto molto pi forte con la decorazione della singola foglia, piuttosto che la scultura di foglie riconoscibili. Allo scalpello si sostituisce in gran parte anche il trapano, che allinterno della decorazione del marmo, permette di costituire una trina, strutture ornamentali scavate da dietro, fino ad arrivare ad una trama decorativa. Gli ordini classici non sono pi legati a riconoscibili rapporti fra diametro di base ed altezza, si dimette totalmente quel sistema in uso fino a Costantino. Sono capitelli essenzialmente compositi, corinzi con le volute dello ionico. Labaco piuttosto grande, ingombrante, perch deve raccogliere le spinte degli archi sovrastanti. E un capitello ridotto ad una sua forma geometrica: c una riduzione della decorazione, una campana molto compatta, ed una decorazione molto minuta, molto schematica ed astratta, ed un forte contrasto fra bianchi e neri. Il tutto visto in una struttura piuttosto compatta. Il trapano permette di bucare questa struttura, ma permette anche di ampliare questo vuoto allinterno, con una trina allesterno, per far risaltare la parti esterne delle foglie. E una decorazione che a volte ha allinterno delle inserzioni di pietre dorate ed altri elementi: qualche cosa di molto decorativo con geometria molto compatta. E una vittoria della superfici sullarticolazione tridimensionale. E oltrepassata definitivamente larte della scultura greca-romana. Vediamo il capitello composito: al di sopra un abaco ipertrofico. Labaco tende ad essere un tronco di piramide, un abaco di dimensione enorme quasi a tronco di cono, con una serie di decorazione come memoria delle decorazioni classiche che abbiamo visto, con degli ovoli che vediamo nella 4 riga, formati da sfere e sferette nellarchitettura classica, qui sono ridotti ad una rappresentazione bidimensionale, a citazione grafica. La stessa cosa con le volute, che non sono pi collegate. E esaltato il rapporto col marmo fra bianco e nero, grazie a queste trine che per rendono la decorazione fragilissima. C una sensibilit spaziale del tutto diversa a partire da questi elementi classici. Limperatore si fa seppellire in un sarcofago di porfido. Ravenna Confronto fra Ravenna (capitale dellEsarcato) e Costantinopoli. Vediamo la pianta

di Ravenna, col porto di Classe, ed il rapporto col mare ora differente. Quindi abbiamo una rappresentazione della citt che ha avuto un importante rapporto con larchitettura costantiniana. Tutte le innovazioni architettoniche di grande portata, hanno bisogno di cantieri costosissimi, e di una committenza imperiale ed importante che riesce a chiamare le menti migliori per realizzare queste grandi imprese. Abbiamo unevidenza architettonica precedente, con il Mausoleo di Teodorico, realizzato intorno al 520, quando dagli anni 30 agli anni 60 sar una Ravenna Bizantina. Teodorico viene fortemente influenzato dalla cultura romana, cercando una definizione della sua tomba che sia alla romana, conformandosi abbastanza. La realizzazione non si conforma per a quella romana, che prevedeva lopus cementicium, nella forma vuol essere un mausoleo alla romana, con un sarcofago di porfido di re-impiego. E una struttura di pietra con caratteristiche piuttosto interessanti riguardo lorganizzazione di questi archi: abbiamo una serie

di arcate, con al di sopra qualche architettura che s perduta. Abbiamo un arco a conci cuneiformi, di tradizione etrusco-repubblicana-romana. Se guardiamo con attenzione la disposizione di questi conci, vediamo che hanno un piccolo taglio nel mezzo, la linea non rettilinea, ma leggermente diversa: ogni concio ha una leggera sporgenza, i vari conci sono ancorati con un inserto ed un taglio, quasi che si fosse persa la sicurezza e la certezza della funzione del sistema a conci. Queste strutture compaiono a questo modo nel medio-oriente, mentre in Italia non si trovano altri esempi. In Italia si perso il know-how su come si fa una volta in opus cementicium, e nellusare la pietra ci si rif a maestranze che vengono da zone molto lontane. E segno della crisi definitiva del costruire romano, anche se il modello ancora il modello imperiale. La parte terminale una pietra di dimensioni colossali, in quanto perdendo totalmente la nozioni sulle volte e sulle cupole, si rimedia con quello che essenzialmente un monolite, cercando unimpresa straordinaria che con questo trasporto eccezionale oblia la perdita della tecnologia per una volta in opus. Allinterno vediamo il sarcofago, posto nella cella sovrastante, ed un sarcofago che vuol essere romano, e dargli tutte quelle dignit che erano state connesse allimpero romano ormai defunto. SantApollinare Esiste una rinascita: si arriva ad una pianta piuttosto semplificata

rispetto al disegno delle basiliche, dove manca totalmente quello spazio interposto che era il transetto, connesso a dei riti di banchetto funerario. Abbiamo una struttura a 3 navate con abside terminale, sfaccettata. Sono murature in mattoni, colonnati, con al di sopra interposto fra il capitello e larco abbiamo interposto un elemento chiamato pulvino, che abbiamo visto gi presente in Santa Sofia a Costantinopoli, si tratta di costituire un abaco con gi la forma a tronco di cono, che media molto meglio il passaggio degli sforzi. Osserviamo la decorazione musiva, tanto importante allinterno della cultura bizantina di questo secolo. Abbiamo una materializzazione progressiva di questa parete. Abbiamo dei mosaicisti bizantini che si trasferiscono a Ravenna. Abbiamo poi della capriate a vista, ed un claristorio, sopra le arcate da dove entra la luce. Vediamo una chiesa sconosciuta, trasformata in moschea, dedicata ai Santi Sergio e Bacco. Abbiamo un nartece, con un aspetto estremamente elegante dovuto a rifacimenti del XVIII secolo ristrutturato nellinterno. SanLorenzo parte da un quadrato ed aveva una copertura non nuova, con una copertura a crociera. Si da un ottagono per arrivare ad un cerchio. Abbiamo un ottagono con 8 piloni, con unorganizzazione sulle diagonali, che si presentano sotto forma di esedra, poi abbiamo delle pareti rettilinee colonnate lateralmente, ed entrata-abside longitudinalmente. Dallottagono molto pi facile impostare il diametro della cupola. Le decorazioni sembrano quasi un foglio frapposto a nascondere il capitello classico. Osserviamo gli ottagoni dei Santi Sergio e Bacco, con espansioni radiali a forma di esedra, che ricorda in piccolo lalternanza che cera a Santa Sofia fra espansioni ad esedre e rettilinee. Mentre a SanVitale abbiamo qualcosa di simile come ottagono, cambia la rappresentazione delle espansioni che sono condotte in altro modo. Ora stiamo parlando di unItalia che periferia, in questo caso si ritorna allestetica gi sperimentata con la geometria dellottagono. Vi qualche cosa di curioso, a differenza della geometria di questo primo ottagono, lingresso non organizzato in asse, ma abbiamo un nartece posto di spigolo, che non appartiene a nessuno dei due lati. Questo permette di avere un nartece a forcipe, con le due terminazioni laterali absidate, ed un attacco di questo ottagono di spigolo rispetto al nartece. Abbiamo poi da entrambi i lati delle

torri scalari, uno spazio centrale con un matroneo sovrastante. A causa dei noti problemi del suolo di Ravenna, i costruttori dovettero obbligatoriamente realizzare una cupola molto leggera. Abbiamo una volta notevolmente alleggerita ottenuta attraverso delle costolonature realizzate attraverso degli elementi fittili, dei tubi di terracotta, tubuli connessi fra loro pi una struttura lignea (NIENTE ANFORE). In questo caso abbiamo una committenza povera, assolutamente non paragonabile a quella imperiale, e nonostante tutto abbiamo uninvenzione interessante. Le analisi che sono state fatte per la struttura di Santa Sofia indica una struttura di mattoni disposti di taglio, con letti di malta. Organizzazione dellAltare: vi unorganizzazione diversa, con un altare ed un coro al primo livello. Poi abbiamo due spazi accessori, che si chiamano Prothesis e Diaconicon, a destra e sinistra degli altari due spazi accessori che compaiono allinterno di queste chiese orientali in questi secoli. Limmagine in colore celeste ci fa vedere come funzionano i matronei, larea calpestabile del piano superiore, che permette di seguire le forme liturgiche. Cosa resta oggi? Tutta la parte sommitale della volta, qualche cosa di successivo. Si vede per bene la disposizione a macchia del connesso marmoreo. Abbiamo una struttura pi semplice, meno ardita, dove al piano superiore alle due colonne sottostanti corrisponde una coppia di colonne. La decorazione originale perduta, abbiamo poi dei capitelli ancora pi semplificati. I capitelli di Sergio e Bacco sono straordinari nella loro eleganza, simulano, de-materializzano il marmo. Qui la lavorazione pi modesta. Teodora. Limmagine presenta un interno di quello che possiamo definire o Santa Sofia a Costantinopoli, o una di queste nuove chiese. Abbiamo una rappresentazione tridimensionale di una parete. Abbiamo un colonnato, che contraddistingue il piano terra, ed al piano superiore un analogo colonnato collegato dal punto di vista struttura. Abbiamo una veduta depoca cos come percepita dalla cultura dellepoca stessa. Non vi rapporto di tipo dimensionale fra le colonne al piano terra e quelle matroneo, che hanno delle dimensioni minori. Abbiamo colonne riconoscibilmente corinzie, con un abaco abbastanza grande, che sono risolte in modo decorativo. Attraverso il mosaico si rappresenta la decorazione in oro, e possiamo pensare che la smaterializzazione realizzata attraverso loro. Abbiamo degli angeli con ghirlande che si connettono ad unaltra decorazione. Prima che arrivasse la religione islamica con la caduta di Costantinopoli, loriente cristiano stato travolto dalla lotta iconoclasta. In questa rappresentazione abbiamo quello che stato largamente perduto altrove. Al piano di sopra abbiamo delle colonne grasse, ed una schermatura di altro materiale. Abbiamo poi tende tese fra capitello e capitello al di sotto. Si poteva quindi vedere allinterno solo in alcuni momenti della celebrazione e non in altri. Islam Si tratta di un importante capitolo della storia dellarchitettura, importante anche

nellarte europea, in particolare riguardo al VII secolo. Osserviamo la carta dellImpero Romano dOriente alla morte di Giustiniano. Durante questultimo si avuta unespansione militare, in arancione pi chiaro abbiamo tutte le conquiste ottenute dagli eserciti e dalla marina di Giustiniano, tutti quelli pi collegabili per la via dacqua, quindi Spagna del Sud, Tunisia ed Italia. Gran parte di queste riconquiste, ottenute quasi alla fine del VI secolo, sar completamente rovesciata nel secolo seguente, e limpero doriente si trover molto pi ridotto su entrambi i fronti, quasi solo allodierna Turchia. Perch si afferma una grande potenza militare che quella dellIslam, che riuscir a governare fino al 750 dei territori che vanno dallodierna Persia fino alla Spagna. Abbiamo un nuovo impero, un califfato, che governa con una nuova religione.

In questo corso parliamo abitualmente di architettura straordinarie, enormi, che hanno implicato cantieri straordinari. Quindi architettura di popoli vincenti e vittoriosi, che avevano molte risorse disponibili, e che avevamo anche bisogno della sicurezza nei trasporti, quindi hanno a che fare con imperi al massimo della loro potenza, come sar per la dinastia degli Omaidi, che governer fra il 630 ed il 750, giungendo con le sue conquiste quasi fino allIran. Osserviamo la penisola Araba prima dellavvento di Maometto. Maometto morto nel 632, ma lanno dinizio del calendario mussulmano il 622, che segna il ritorno di Maometto alla Mecca, tornando da Madinat an-nabawi, poi diventata Medina, dove ha predicato ed ha costituito una nuova religione che avr grande successo. La Mecca una citt comunque santa anche allinterno della religione pre-islamica. La Mecca un santuario molto importante di epoca antichissima, costituita sul culto della pietra nera, un oggetto che presumibilmente un meteorite, che ha dato adito ad un culto da epoche remote. Maometto ha viaggiato nel nord, incontrando la Siria, che al tempo era romanizzata, e che poi era passato allImpero dOriente di lingua greca, e poteva conoscere le due religioni pi importanti al momento, quella cristiana e quella ebraica, a partire dai vangeli e dalla bibbia. Maometto non una persona che mai si arrogata il titolo di divinit, ma piuttosto il ruolo di profeta, di una religione che risulta abbastanza sincretica rispetto alla lettura dei testi sacri occidentali, e che coniugandone diversi aspetti risulta comunque pi avanzata in quanto posteriore. NellArabia pre-islamica avevamo uno Yemen, il leggendario regno della regina di Saba, che aveva avuto un periodo florido conclusosi nel V secolo. Nella zona meridionale, la pi facilmente irrigabile, era in quel momento una civilt che stava alle spalle, ed a Nord avevamo i grandi monumenti romani, coma la citt di Petra in Giordania, ed avevano un ruolo considerevole le popolazioni arabe divise in trib per il commercio, e poi un ruolo che avr un significato straordinario per le vittorie militari, per il fatto che le popolazioni arabe facevano parte delle truppe utilizzate dallImpero e dai Persiani luno contro laltro. Vi un fortissimo contrasto con limpero sassanide, collocato nellodierno Iran, una guerra endemica, dove avevamo gli arabi come mercenari. Il Corano parla abbastanza chiaro: c bisogno di un pellegrinaggio una volta alla vita alla Mecca, oltre alle 5 preghiere quotidiane, ed al giorno di incontro dove si ascolta una sorta di sermone, dato allImam, insieme capo religioso e politico. Vediamo linvenzione di un nuovo tipo edilizio, ledificio religioso per eccellenza che la moschea: vediamo una restituzione del tutto arbitraria, ottenuta in base a testi scritti. Maometto si rifugia a Medina, ed apre la sua casa alla predicazione: labitazione costituita come la casa araba del tempo, ci sono alcune certezze. Una parte privata, appartamenti su di un lato, per le nove mogli (prima ne aveva solo quattro), con degli spazi per ciascuna delle famiglie connesse. Abbiamo poi una parte che aveva a che fare con la casa pre-islamica, con un recinto molto grande. Dentro la sua casa Maometto predicava, e per contenere i fedeli ha costruito dei porticati, che allinizio erano formati da tronchi di palma segati, utilizzati come elementi strutturali verticali, e per lombra foglie di palma intrecciate. Ha un ruolo considerevole la posizione verso la Mecca, una parete orientata verso la Mecca, e nella parete della moschea, in direzione della Mecca, vi un luogo specifico, che ha nome architettonico di rango, che segnala un edicola lungo questa parete, verso sud abbiamo unedicola chiamata Mihrab. Qui vediamo una struttura del tutto diversa, che la moschea. La struttura affianco prosegue da scavi risalenti allepoca pre-islamica, ed forse chiamata Al-Haram, nel costituire la moschea ci si infatti

rifatti a modelli di culti precedentemente praticati, nelle forme architettoniche potrebbe essere legata a forme precedenti che conosciamo poco, e dobbiamo ricordare che solo il culto che nuovo. Alla morte di Manometto, prende il potere la dinastia degli Omaidi, una dinastia discendente da una delle nove mogli del profeta, e che terr come unica dinastia tutto limpero fino al 750. Poi abbiamo una grande congiura di palazzo, dove i componenti della famiglia sono dove tutti trucidati, tranne uno che fuggir in Spagna, dove erano rimasti dei notabili fedeli. Alla met del VII secolo vediamo cosa resta allImpero Romano dOriente. Il califfato riesce a controllare lEgitto, la Siria, la Mesopotamia, la parte costiere dalla Tunisia, del Marocco, Libia ed Algeria, e grazie ad unaggressione totale e distruzione dellimpero sassanide, le parti che erano ad est dellimpero stesso, fin dove si era spinto Alessandro Magno nelle sue spedizioni verso loriente. Nel 750 gli Omaidi perdono la vita ed il potere, e succede unaltra famiglia, quella degli Abbasidi, che conservano il potere fino al XI secolo, e poi si suddividono in diverse famiglie. Dal 650 al 750, con una serie di fortunatissime campagne militari una sola famiglia riesce a controllare in gran parte quello che era stato limpero romano doriente. Analizziamo ora tre delle principali architetture del periodo. Andiamo prima di tutto a Gerusalemme. Abbiamo una dinastia che governa uno spazio immenso, che non ha tradizione precedenti dal punto di vista architettonico. NellArabia avevamo quasi unassenza di evidenze archeologiche di epoca precedente, ed in questo territorio non leggiamo nessuna tradizione artistica indigena. Si consolida la tradizione dellimpero romano doriente e quello sassanide, che propongono un sincretismo fra le due tradizioni, che porter nuove forme e nuove forme di decorazioni, quindi abbiamo avuto artisti ed architetti bizantini e persiani. Le tipologie sono invece diverse, dove il tipo principale la moschea. Col tempo il califfato si lega molto con le tradizioni reali sassanidi, che avevano un culto verso i rituali orientali, tali per cui il califfato si adegua ai modi persiani, anche a quei modi del potere, tali per cui il palazzo diventa un tema architettonico di grande rilevanza, ma molti edifici furono costruiti in terra cruda e quindi poco si pu vedere. La prima grande costruzione che conosciamo ed osserviamo la cupola della roccia, completata nel 691, e che sorge in unarea storicamente molto importante, unarea dove vi era stato il grande tempo di Gerusalemme e degli ebrei, incendiato e distrutto dallimperatore Tito. Questo grande recinto ha una parte bassa, che quello che viene definito il muro del pianto dagli ebrei. Questo tempio ha delle origini complesse: un tempio circolare, non definibile una moschea, perch contiene nel bel mezzo la roccia. La moschea si trova di lato, lanello al suo interno mostra la roccia nuda, che la tradizione successiva a quella coranica, che sappiamo essere una roccia speciale, quella su cui si sarebbe posato Maometto dopo il suo volo notturno. Il profeta nella notte sarebbe stato trasportato per effetto di un miracolo altrove, su una roccia che aveva una tradizione precedente Altra ipotesi piuttosto interessante, piuttosto che il sogno pu essere visto come una celebrazione della dinastia omaide, come celebrazione della vittoria, perch allinterno abbiamo molte decorazioni musive, con simboli della regalit persiana e bizantina, che altrimenti troverebbero difficile spiegazione allinterno di un edificio sacro. Dal punto di vista architettonico abbiamo una pianta con una geometria piuttosto complessa, la parte sacra dellottagono rivestita da lastre di marmo. E la parte superiore rivestita di ceramiche, dopo un rifacimento di epoca ottomana. E preceduta da un portico di pi colonne, e poi ha una struttura a cupola molto evidente, una copertura a doppia calotta di legno, che viene soprattutto dalla tradizione navale, con una tecnica, quella del legno incurvato, che viene dagli scafi delle barche, in cui i

bizantini erano maestri, e di cui gli arabi diventano competenti. Lo spazio centrale molto in mostra e molto evidente. Nella pianta che vediamo sparita una colonna. Osserviamo nuovamente il meccanismo a doppio involucro. La geometria evidentemente pi complessa: si parte da due quadrati, che si incrociano a 45 quadri, che danno la posizione degli 8 pilastri. Poi abbiamo il doppio quadrato, che permette di costruire un cerchio che ha come raggio la diagonale del quadrato. Poi colleghiamo questi pilastri formando una maglia quadrata, e dal quadrato interno costruiamo i 4 pilastri interni, e lo inscriviamo in un cerchio sempre col raggio della diagonale. Per la cinta esterna abbiamo delle pareti parallele a quelle che vediamo, allottagono inscritto che vediamo. Si tratta di una serie, di un edificio che si costituisce a partire dalla geometria dei quadrati. E una struttura con elementi pesanti e leggeri: nellarchitettura islamica tutti i capitelli e le colonne sono di reimpiego. Se ci sono degli atelier che fabbricano capitelli o colonne non possono che essere bizantini, non esiste un atelier arabo che lavori il marmo, non esiste una lavorazione che venga dalla tradizione araba. Abbiamo due immagini: in questa miniatura indiana, ma non tutti i luoghi dove si propaga rifiuta la rappresentazione degli uomini e degli animali. Dal punto di vista della decorazione musiva, seppure non sia esplicitamente dichiarato allinterno del corano, scritto chiaramente di rifiutare statue ed idoli, quindi allinterno del corano la formulazione dubbia, allinterno della vita civile e culturale di questi secoli, mentre nel 5, 6, 7 secolo idoli e statue coincidevano abbastanza. Quindi la statua e lidolo era qualche cosa che permetteva una lettura cos evidente. Ma questo non stato preso alla lettera non in tutti i luoghi ed in tutti i templi, infatti qui osserviamo Maometto che guarda un Dio senza faccia. La roccia pare sia la stessa Abramo abbia tentato di immolare Isacco, ed il recinto databile allepoca di Erode, governatore della Palestina. Abbiamo una contrapposizione fra pilastri e colonne libere. Abbiamo dei rapporti evidenti con il SanVitale di Ravenna e SantaSofia di Bisanzio. Queste strutture erano sicuramente pi innovative, dove tutto quello che era pilone, serviva a formare degli spazi a pilone. Linterno presentata presumibilmente allinterno una decorazione musiva continua. Vediamo degli elementi lignei che collegano colonna a colonna, rivestiti di bronzo, una struttura di incatenatura che arriver alla lunga persino nelle chiese veneziane, partendo da una tradizione nata in questo secolo. Abbiamo un importante elemento su sui riflettere, gran parte degli archi costruiti dallislam vengono dalla tradizione orientali, e sono degli archi a doppio centro. E una tradizione propria dellislam. Sono quindi due settori di cerchio che non fanno parte della stessa circonferenza. Abbiamo due centri che sono poco distanti dalla met, dal centro della base. Viene dalla tradizione persiana-sassanide, che aveva a che fare con volte in pietra o laterizi, e che rompe completamente con la tradizione di opera cementizia. Tutto questo opera in pietra, non pi massa muraria ma una costruzione per elementi trasportabili. Vediamo un dettaglio della qualit della decorazione. Il tirante orizzontale si trasforma in qualcosa di molto decorato simile ad una cornice. Abbiamo poi un doppio sistema di arcato, un capitello simile allarte bizantina. Lintera superficie della cupola e tutti i pilastri murari erano presumibilmente allinizio rivestiti in mosaico, mosaici con vivacissimi motivi vegetali, senza rappresentazione n umana n animale, con elementi delle regalit persiana e bizantina. Nel 750, data molto importante allinterno della storia politica dellIslam, si rompe quellunit di una sola dinastia, e si trasferisce la capitale a Bagdad nellodierno Iraq. Prima la capitale era alla Mecca e poi a Damasco, ma a quanto punto la capitale si deve spostare per seguire lespansione dellimpero. Il palazzo a Damasco perduto, e quando la dinastia viene vinta si fonda una nuova capitale, lodierna capitale, una citt

nata con le mura circolari ed il palazzo al centro, con restituzioni fatti a partire da un testo scritto. Di questa citt circolare con 2 km di diametri non c n nessuna traccia nellattuale citt di Bagdad. Nella parte orientale erano rimasti dei vassalli fedeli, per il discendente che ricever poi il titolo di califfo di Cordova. Prima avevamo i barbari cristiani, i Visigoti, con architetture del V secolo molto interessanti. Erano architetture ovviamente modeste, per lo pi consistenti in piccole chiese estremamente interessanti. Abbiamo un regno barbaro, con poca consistenza dal punto di vista politico-amministrativo. Proprio l dove aveva conquistato Giustiniano si vanno da insediare gli ottomani. Spagna Mussulmana. Ha una storia molto lunga. Negli anni 600 conquistata dai bizantini, dal 750 arrivano gli islamici e Granada cade solo nel 1492. A partire dallanno 1000 avviene la riconquista, i cristiani riorganizzeranno poi la riconquista, e rimarr alla fine solamente la citt di Granada, lultima a cadere, con la cacciata degli ebrei che arriveranno a Ferrara chiamati dalla signoria. Moschea di Cordova Abbiamo ampliamenti fino all11 secolo. Le date: ha 4 campagne edilizie, e si accresciuta diverse volte. Vi una prima data, il 784, sul sito di una chiesa cristiana viene costruita una prima moschea con 7 campate, ciascheduna larga 7 metri, salvo quella centrale larga 8. Ha una dimensione di 190*140m, con 17 navate di 32 campate ciascuna: insomma una grande sala ipostila di dimensioni straordinarie. Abbiamo un primo recinto, un recinto sacro, e sulla direzione della Mecca su questa parete abbiamo un elemento importante chiamato kibla, e poi abbiamo una parte scoperta un cortile scoperto dal lato opposto. La seconda addizione del 833, poi nel X secolo abbiamo gli ultimi due ampliamenti monumentali. Quindi abbiamo uno spazio coperto. Dalla prima fondazione man mano si allargata ed allungata, raggiungendo una dimensione sempre maggiore, ed una monumentalizzazione sempre maggiore, perdendo la sua simmetria, con un kibla sotto forma di stanza pi che di edicola. Dal punto di vista strutturale abbiamo una novit: oltre alle colonne di re-impiego, di modesta dimensione, rispetto alla necessit di fare una struttura molto alta. Si inventa quindi un nuovo sistema: c un primo sistema di archi, ed al di sopra di questi abbiamo un sistema di muratura dei pilastri, che sono collegati da un secondo arco al di sopra. Abbiamo una struttura ripetitiva, enorme, tutto costruito di elementi ripetuti, si tratta di una foresta di colonne, che configuravano una vera e propria sala ipostila, che abbiamo visto allinterno della cultura egiziana. LEgitto diventa una regione islamizzata, che adotta entusiasticamente la nuova fede in odio allodioso dominio bizantino precedente. Abbiamo le colonne di re-impiego, sopra labaco ripartono gli abachi, poi abbiamo dei pilastri in pietra con altri archi. Le ghiere degli archi sono essenzialmente costruite in pietra bicolore, o con pietra alternata a mattoni, con una ricerca cromatica nella bicromia che si ritrova in molte opere. Il soffitto ligneo, cassettonato, che fa riferimento a delle coperture, a capriate. C stata uninserzione molto importante e pesante di una chiesa di architettura gotica, che viene costruito nel corso del 500, che riutilizza parte dello spazio per cappelle, e ne distrugge la riconoscibilit. Osserviamo la pianta pi monumentale: con la 3 ricostruzione, si arriva al momento pi alto di questo edificio. Abbiamo una kibla sotto forma di vano, una stanza, non sul muro come edicola, ma una struttura e poi abbiamo una terza ricostruzione, realizzata da Al-Hakam, non un nome ma piuttosto un epiteto, qualcosa tipo il vincitore. La monumentalizzazione avviene con la costruzione di 3 cupole, di straordinaria struttura decorativa e tecnica costruttiva, e poi una particolare copertura a cupola nello spazio

antistante. Lo spazio antistante di fronte alla kibla, pare fosse il luogo per lesercizio della sua piet religiosa da parte del regnante. Prima di tutto osserviamo che qui cambia la forma delle arcate. Gli archi sono polilobati, ed il disegno di questi archi pi complesso, perch sono archi che si incrociano e legano due arcate insieme. Dal punto di vista strutturale la stessa cosa. Dal punto di vista dellincatenamento di questi archi, abbiamo unorganizzazione dove quelli superiori rimangono uguali e quelli intermedi vanno dalla volta alla volta, con un aspetto fortemente decorativo. Ha una riconoscibile identit come elemento dellarchitettura precedente. Si pensa che sia esistito un linguaggio comune, di unarea geografica di enorme rilevanza, unorganizzazione che ha a che fare con quelle arcate che sono tutte intorno alla kibla, dove sono sistemati gli archi pi belli. Procediamo nella nostra visita, osserviamo le navate ai lati della kibla, ed il portale cerimoniale che d adito allo spazio principale. Altra caratteristica importante: linterno dellarco profilato a ferro di cavallo. Una spiegazione possibile per la nascita di questa forma decorativa quella di procedere alla costruzione di arco risparmiando molto del legno necessario alla centinatura, perch in molte delle zone dellEgitto e dellArabia il legno scarso ed pensabile che per risparmiare la centina da terra, si avranno due strutture a partire dai piedritti, e lo spazio sarebbe coperto da una struttura decorativa. Abbiamo poi uninquadratura di tipo rettangolare, anche questo tipica dellarte islamica. Limportanza della scrittura. Abbiamo una decorazione musica, aniconica, con dei testi coranici inseriti nella parete. Nel mondo islamico non conosciamo nessun architetto, ma conosciamo i nomi dei calligrafi, persone con grandi capacit artistiche nello scrivere la grafia del corano. La decorazione oggettivamente dimensionale, come la scrittura, la parete diventa un luogo dove si scrive, con una rappresentazione tessile. Abbiamo una struttura su pianta ottagona, con una serie di colonnette. Vediamo poi delle cupole, di grande interesse: partono da una pianta quadrata, col problema tecnico uguale a quello di SantaSofia a Costantinopoli. Questa tecnica di costruzione entra in Europa dopo lanno mille. E fatta con elementi di transizione che vengono definite trombe. Prima di tutto arriviamo per transizione dal quadrato allottagono, e poi via via aumentando i lati. Quindi sullangolo costruiamo un elemento a ponte, costruendo un arco ed una parete sovrastante, e costruiamo quindi un tamburo ottagonale, e su questo la cupola. Per costruire il tamburo ottagonale utilizziamo il sistema degli archi, per passare dai due lati abbiamo fatto un arco che oltrepassa gli spigoli. E un ottagono che su 4 lati poggia in continuit sui lati, e per 4 lati poggia sugli archi. Il tamburo ottagonale, molto decorato, ha delle colonnette, che tengono elementi, arcate incrociate, che sono elementi portanti. Quindi elementi portanti in pietra, che sembrano gi preannunciare una struttura gotica, con delle parti portanti e delle parti portate, ed invece lanalisi delledificio ha visto che in quel periodo non era ancora presente una conoscenza cos forte di queste nozioni. Il sistema sempre quello di passare da quadrato in ottagono, e poi ad elementi intrecciati che magari costituiscono un ottagono minore poi coperto, oppure passare ad elementi con 16 lati o sempre pi. Leredit di questa architettura islamica in Spagna, ovvero ci che stato portato allinterno delloccidente, stato oggetto di forte polemiche storiche in particolari nel secolo scorso: queste novit non potrebbero invece venire da una Siria Cristiana? Da una parte abbiamo una copertura che funziona, con un passaggio dal quadrato allottagono, un discorso molto importante per larchitettura gotica successiva, e dallaltra parte larco ogivale che sar anchesso molto importante. Oltre alla Spagna, dopo lXI secolo

abbiamo le crociate, che arrivano a costituire un regno in TerraSanta, potendo quindi conoscere meglio tutte le architetture costruite dai mussulmani. Altro edificio importante sono le terme, le terme del palazzo reale di Granada, che hanno una volta forata che permette lilluminazione, difficilmente immaginabile a partire dallarchitettura romana. Bagdad Costruita a partire dal 762, una Bagdad di forma circolare di cui niente si sa.

Dall836 al 883, per una cinquantina danni umani, la capitale sar trasferita a Samarra, e successivamente nella vecchia capitale dellimpero, Tesifonte. Bagdad una capitale di nuova fondazione, durata pochissimo, e poi seppellita totalmente e quindi conservata. Le foto aeree sono straordinarie, tutto in mattoni a causa della difficolt di rinvenire materiale lapideo. A Samarra abbiamo conservati invece alcuni degli edifici principali, perch dopo essere stata abbandonata la citt stata totalmente seppellita. Dallaereo abbiamo unimmagine di una dimensione colossale, con giardini e palazzi. Vengono usate delle pietre di piccole formato ed una struttura in laterizio, e si presenta sottoforma di 3 grandi arcate di accesso, con coperture voltate con la struttura di transizione attraverso trombe. I romani per avere una copertura a catino avremmo avuto una pianta semi-circolare, qui invece abbiamo una pianta quadrata. I mattoni possono essere crudi o cotti, e consentono anche la decorazione parietale variando la loro posizione. Vediamo le due grandi moschee di Samarra, una delle quali considerata la pi grande moschea del mondo, di cui rimane qualcosa fortemente restaurato. Funzionano con dei recinti di dimensione gigantesca, ed allinterno abbiamo colonnati. Abbiamo un recinto in mattoni fortemente restaurato, dallaspetto fortificato, con un interno di dimensione sterminata, ed unaltra caratteristica che qui ha una forma particolare: parliamo del minareto. Qui le torri del minareto hanno una caratteristica straordinaria: al posto di avere la scala interna, ha una scala esterna spiraliforme, che porta in sommit. Vediamo una torre tutta piena allinterno, attigua al recinto stesso: questo minareto costituito come torre, con la scala allesterno. Ipotesi affascinate: potesse essere collegata allidea di Babilonia, non cos distante, una babilonia assira, una torre che aveva una sua traccia letteraria abbastanza forte. Allinterno del recinto tutto perduto, ed il recinto fortemente restaurato). Questi minareti non hanno eguali in nessuna parte dellIslam, sono creazioni uniche. La moschea pi piccola si chiama Abu-Dulaf - Al-Abbas. Capiamo che difficilmente si poteva recuperare dallimpero romano, e quindi si costruisce in mattoni ed arcate, con un minareto pi basso e piccolo. Aquisgrana - Aix-la-Chapelle - Aachen Siamo allinterno del periodo temporale del Sacro Romano Impero, del quale Carlo Magno ottiene il titolo nellanno 800 a Roma. Il Papa gli conferisce titolo di diretto erede dellImpero Romano. Abbiamo delle nuove architetture da osservare, sono architetture che sorgono in questa zona, con un fortissimo richiamo con limpero caduto. La corte di Carlo Magno era stata fino al 794 una corte itinerante, Carlo Magno ha fondato diverse residenze reali, diversi conventi, si dice che abbia abitato in 65 residenze, oltre ai 232 monasteri ed alle 16 cattedrali che ha finanziato. Infine scelse Aachen come capitale, che serviva in antichit come ricambio per

le truppe nei confini pi a nord. Dallanno 814 ha risieduto stabilmente qui, perch vi erano delle fonti termali naturali. Costru unimportante residenza imperiale ed un palazzo perduto, ora per perduti, e la cappella palatina che, seppure inglobata, possiamo ancora osservare nei suoi tratti originari. Tratto costante la forte attenzione allImpero Romano caduto: ad esempio nellattivit di monetazione, nel ritratto dellImperatore si voleva ricordare la rappresentazione dellImpero Romano. Quindi avviene una ri-organizzazione nel nome e nella forma del perduto impero. Vediamo un piccolo bronzo del Museo del Louvre, un modello di una statua equestre, che sarebbe stata posta allinterno del suo palazzo. Quindi il palazzo imperiale presentava un elemento molto simile alle opere romane, come abbiamo visto con la statua di MarcoAurelio, che si trovava nella Basilica Lateranense. E quindi un simbolo che viene replicato. Il suo palazzo aveva unaula regia, molto grande, sul modello delle aule regie dei palazzi imperiali del palatino. La cappella ha il titolo di basilica, un titolo che viene dalla Roma Cristiana, dunque un impero romano-cristiano. La cappella era costituita allinterno del palazzo. Vi era un corridoio coperto, che arrivava fino alla parte pi importante dei palazzi, dove risiedeva Carlo Magno. Allinterno di questa vi era unaula dove si amministrava la giustizia. La cappella una cappella di forma circolare, preceduta da un atrio di cui rimangono le fondazioni. Questa cappella serviva a 3 funzioni. Una di queste quella di ospitare le reliquie, un uso che viene dalla Siria Cristiana. C un vero e proprio culto delle reliquie, vi sono chiese che diventano straordinariamente importanti perch conservano al suo interno parti del corpo di Cristo e dei Santi. Carlo Magno si procura delle reliquie di grandissima importanza allinterno del mondo cristiano. Altro uso molto importante quello della raccolta del tesoro. Il secondo uso quello di cappella di palazzo, personale, entro cui servire i servizi religiosi. E terzo elemento quello dellapparizione dellimperatore, che in epoca imperiale aveva luogo nellaula regia, sta di fatto che limperatore aveva una loggia che prospettava difronte alla chiesa, su un sedile che risale a qualcosa di precedente. Quali sono i riferimenti: sono fortemente legati alla regalit bizantina, pi che allimpianto basilica. Abbiamo riferimenti agli impianti centrici. Vediamo una restituzione priva delle costruzioni successive. Ad un primo paragone viene in mente il SanVitale a Ravenna, abbiamo due ottagoni. E un diametro di 144 piedi, una misura pressoch perfetta, in un sistema che va di dozzina in dozzina. SantaSofia si pone come modello nel tipo edilizio, non rispetto alla dimensioni, per la committenza sufficiente che abbia allinterno decorazioni e ricchezze paragonabili. Per chi fosse interessato a questo periodo si consiglia di leggere la Storia dellArte Italiana di Einaudi. Il modello diventa mitico, trasmesso attraverso disegni semplificati, che viene replicato solo per parti. Cos un altro modello molto importante per loccidente cristiano sar quello della chiesa di Gerusalemme. I materiali sono in parte romani, che vengono da Verdun, dove molti edifici pubblici sono stati smontati per recuperare le pietre squadrate. Qui le pietre sono tutte di altissima qualit, quindi stata fatta unattenta scelta da parte degli architetti, dei quali per non abbiamo nessuna informazione. Il modello parte da un ottagono con 8 arcate, che si complica al piano di sopra con una galleria altissima illuminata da due registri di colonne sovrapposte. E una forte semplificazione del modello bizantino. Ricordiamo che Carlo Magno sicuramente non aveva mai visto Bisanzio, mentre certo il confronto con le architetture di Milano. Se ricordiamo SanVitale, il modello ha dei pilastri paragonabili, ma ha una complicazione spaziale, in quanto si apre in trasparenza. Qui c una semplificazione, come abbiamo visto nella cupola della roccia, si fortemente semplificata quella complessit spaziale che abbiamo visto in Santa Sofia, Santi Sergio e Bacco e San Vitale.

Abbiamo due archetti, con al disopra di ciascuna coppia di colonna abbiamo degli archi. Nella parte pi bassa vi la chiesa per tutti, nella galleria c la chiesa di corte. La torre (ora sparita), aveva due usi: da una parte prospettava verso la corte, quindi aveva una loggia che permetteva a Carlo Magno di affacciarsi, e dallaltra le reliquie, che potevano venire conservate. Guardiamo la parte sommitale: abbiamo una copertura con mosaici (fortemente restaurati), stiamo parlando di un edificio di 1200 anni fa che ha subito molte trasformazioni. Abbiamo una bicromia lungo gli archi, come a Cordoba.La colonna arriva sugli archi senza nulla al di sotto, soluzione strana, e ricorda abbastanza la finestra termale romana con la sua tripartizione, poco elegante ma che pu avere una sua memoria. Anche nella corte di CarloMagno, ora che lEgitto non esporta pi la cristianit. Ora il porfido viene dallImpero Romano, un porfido raro. Nella parte superiore oltre al livello delle grandi arcate a doppia altezza oltre la galleria, vi una copertura che prima era lignea, oppure una copertura che non si conosce bene a causa dei restauri, ma dove il mosaico era la decorazione principale. Tutti gli spazi avevano mosaici o pietre, quindi un riferimento diretto alla decorazioni che potevano esserci nella parte interne delle basiliche, ma anche al modello orientale. Insieme ai riferimenti del tipo edilizio, seppure riducendo le complessit tridimensionali a piani, c una riduzione della spazialit bizantina, una semplificazione per piani. Questo perch larchitettura bizantina aveva unarchitettura in pianta che discendeva dalla complessit delle copertura, complessit che qui non esiste, avendo solo una copertura a spicchi. C anche da dire che c una gerarchia allinterno della sistemazione di questo spazio centrato in pi parti. Le colonne non sono tutte uguali: dove Carlo Magno osserva la funzione in galleria su seggiola, dove saluta e compare di fronte ai suoi sudditi, le colonne sono sicuramente le colonne pi belle, sono costituite da una variet di marmo pi raro. E qualche cosa che agli occhi del tempo era testimonianza di una ricchezza immensa, perch i marmi antichi erano diventati dei tesori rarissimi. Questi elementi di spoglio vengono cercati e trasportati, c una grande ricerca di questi materiali antichi, e la loro disposizione riflette il valore che viene dato a ciascuno di essi: come le reliquie cristiane esistono le reliquie dellimpero, sono preziosissimi reperti. Anche allinterno del tesoro di Carlo Magno compaiono sigilli ed agate lavorate. Poniamo un problema che avr a che fare con lorganizzazione della chiesa nel periodo romanico. Laltare in origine orientato verso oriente, verso est e verso Gerusalemme. Se osserviamo questa pianta, possiamo notare una cosa: una volta che si costituisca il potere imperiale, la posizione dellimperatore nelle chiesa diventa particolarmente importante, ed ha dei riferimenti diretti con la realizzazione dellarchitettura. Abbiamo quindi una tribuna imperiale, dal lato opposto dellaltare e coro, abbiamo quindi un corpo orientale ed un corpo occidentale, ed in uno trovava posto il trono. Esiste quindi una figura importante, limperatore doccidente, che sta a pari con lautorit ecclesiastica del momento. Si specchia direttamente nellarchitettura, perch iniziano a vedersi degli organismi, con massicci occidentali, o meglio WestWerk. La galleria rispetto alla coperture altissima, ma che allinterno ha un solo livello. Vediamo questo discorso che si fatto intorno alla chiesa, con due absidi contrapposte, uno riferito al clero, ed un riferito allimperatore o un suo funzionario. Altro documento importante del IX secolo: una celebre pergamena, qui ridisegnata, perch espone con molta chiarezza il discorso fra abside occidentale ed orientale. Il monastero quello di SanGallo, per difficile altrimenti leggere questa pianta se non si pensa che vi sono due absidi contrapposti, vi una contrapposizione fra gli elementi terminali della chiesa.

Osserviamo il rapporto fra una chiesa di grandissima importanza, del tutto perduta di epoca giustinianea, e SanMarco a Venezia. Facciamo un salto fra un modello del VI secolo che era a Bisanzio. Osserveremmo un rapporto che occupa un salto di mezzo millennio circa. La ricostruzione della pratica dellarchitettura nelloccidente, dopo la caduta dellimpero romano e la ricostituzione sotto Carlo Magno, ha visto una catastrofe tecnica, una perdita di capacit e possibilit immane. Nella ricostruzione di Costantino, vicino alle mura teodosiane ed allinterno delle mura costruite da Costantino vi era la basilica dei Santi Apostoli. Presumibilmente aveva una struttura centrale, e qui probabilmente avvenuta la sepoltura di Costantino contornato dai dodici apostoli. Questa chiesa viene anchessa bruciata totalmente, e totalmente perduta. Questa chiesa era cos importante per linvenzione architettonica, che si ritrova lo stesso modello architettonico replicato ad Efeso, in Turchia vicino al mare. Di quella chiesa sussistono molte rovine, che permettono di restituire la sua forma originaria, perch stato successivamente modello per molte chiese cristiane. In alzato vediamo replicato tante volte delle cupole, immaginiamo una re-invenzione del tipo basilicale, ripensandola sotto forma di struttura voltata. Qui a partire da questa grande invenzione (della volta su pianta quadrata) riformuliamo un modello sotto forma di basilica voltata, che permette oltretutto di levare il legno dalle coperture ed impedire gli incendi. Quindi abbiamo una struttura che parte da un centro, e corrisponde ad una struttura dove partendo da un piano quadrato ricostituendo la possibilit di montar su una volta. Quindi reiteriamo questa struttura, costituiamo lunit della chiesa, fra laltro, qualche cosa che troviamo in Italia, a nord a Venezia, a sud a Palermo, che ha una storia pi complicata a causa della dominazione araba. Come a SantaSofia abbiamo una parete che possiamo svuotare del tutto, possiamo anche eliminarla perch non ha alcun rapporto con la cupola. Osservazione piuttosto importante, una struttura con qualche elemento di interesse. Da un punto di vista strutturale, questo sicuramente il pilone, per non basta, quindi il pilone come a SantaSofia doppio, un rettangolo allungato, abbiamo degli elementi laterali, che servono a prendere le spinte laterali della volta. Dobbiamo pensare ad una struttura che fa uso di volte, con un impianto basilica a croce, un portico antistante ed una struttura interna tutta voltata. Questa chiesa ad Efeso, e nellanno 1000 stava in piedi ancora, sia questa chiesa sia quella dei Santi Apostoli. Ovviamente non vediamo il pennacchio sferico da fuori, dove invece c un pieno murario. La struttura esterna quindi un cubo, dove esce fuori solamente la volta. Se fate caso questo pilone affiancato da un altro pilone, che si trover ad avere delle ali esterne, che sono quelle che assorbono la spinta laterale, che nascono dallosservazione che sono due piloni in alzato che tengono, due piloni accoppiati. San Marco a Venezia La presunta fondazione il 1060, su impianto precedente pi piccolo, mentre la facciata posteriore. E una basilica a tre navate, con transetto molto sviluppato, una navata longitudinale abbastanza breve. Se osserviamo il tipo di disposizione degli elementi costruttivi, vedremo il rapporto con San Giovanni ad Efeso. Iniziamo ad analizzare partendo dal punto di collegamento: la basilica di San Marco tutta a copertura voltata, non ha coperture a capriate. Proviamo ad osservare la parte centrale: possiamo iniziare a pensare che il pilone che tiene la chiesa tutto questo, tecnicamente lunione dei 4 pilastri, nonostante ci si possa passare dentro. La stessa struttura specchiata oltre il transetto, con altri 4 piloni. Congiungendo

gli elementi estremi troviamo la cupola al centro di questa struttura, e poi verso lentrata e nei bracci laterali possiamo fare lo stesso discorso, descrivendo altre 3 volte. E una chiesa a tre navate con questi elementi abbastanza importanti, con piloni che partono da 4 elementi, che vanno in alzato e servono a tenere la struttura dei pennacchi sferici di questi vani. Questi elementi che vanno in alzato, nonostante siano passanti, si organizzano sotto forma di unico pilone. Le cupole della basilica marciana, alla base vi un registro di finestre, grande novit perch mai si erano viste nellarchitettura del mondo cementizio. Quindi sicuramente una fondazione religiosa piuttosto importante come simbolo della Repubblica Veneta, che prende come modello la pi nuova, migliore ed insuperata architettura dellImpero Romano dOriente. Questa coperta a cupola, e la riprende anche nel tipo di lavorazione di questi marmi, e la riprende anche nel tipo di lavorazione che contraddistinguono le parti sommatali della chiesa. Molte delle facce esterne della basilica esterna si presentano con opere di connesso marmoreo estremamente eleganti, ed il fronte laterale si presenta con lavorazioni analoghe alla Santa Sofia a Costantinopoli. Tutte le finestre si aprono alla base della cupola stessa, e poi abbiamo delle strutture aggiunte successivamente per dare pi slancio alla cupola, con la caratteristica terminazione a cipolla, che viene dal mondo arabo-bizantino. Le due pareti rosa, con tre finestroni o due registri, altro non sono che una citazione diretta di quelle parti sommatali di SantaSofia o San Giovanni di Efeso, quindi solo con questo sistema della cupola su pennacchi sferici che possiamo far osservare. La Sicilia - Tutto il resto in ombra Dall831 al 1072 abbiamo avuto la dominazione araba

(nel 1066 i Normanni intanto erano arrivati in Inghilterra). Nel 1072 la Sicilia ridiventa cristiana, ma non abbiamo memorie di costruzioni arabe, come di moschee, del dominio delle dinastie successive con centro di potere nellodierno magreb. E una dinastia diversa, che per non ha lasciato traccia. NellXI secolo, quando i Normanni si insediano, hanno un atteggiamento di forte attenzione per larchitettura precedente. Questi edifici che vediamo hanno sicuramente utilizzato maestranze indigene, che non vengono cacciate ma continuano a produrre. La Zisa di Palermo E la costruzione pi dimpatto. Il nome arabo significa splendido e

gioioso, il toponimo di questo edificio rimasto cos. Il quartiere della calza deriva dal nome del palazzo del governo arabo, che poi non stato riutilizzato dai Normanni. Questo edificio un casino di delizia, qualche cosa che a che fare con una sistemazione del tutto perduta di un giardino, che in Italia ci ricorda quanto queste architetture siano collegate allacqua, alle piante ed alla sistemazione esteriore degli spazi. Questo edificio costruito nel XII secolo, per un uso di corte come palazzo di delizie estivo, per una corte che finita 800 anni fa, e tutto quello che vediamo frutto di molti restauri. Ricordiamo nuovamente che tutto quello che andiamo a visitare tutto frutto essenzialmente di forti campagne di restauro del XIX e XX secolo. Ledificio in pianta formato da due quadrati, un blocco rettangolare, ed ha abbastanza analogia con i palazzi che si sono conservati in Siria e nellimpero abbaside, molto chiusi verso lesterno, ed in comunicazione con una via dacqua, nascosta allinterno delledificio. Questacqua corre sul pavimento centrale della sala di questo edificio, va allesterno e si collega con lo spiazzo antistante. In rapporto allo spazio centrale poteva esistere un padiglione, al centro di una vasca.

E una pianta, abbiamo tre piani, con volte molto complesse, ed ogni piano ha spazi voltati molto diversi. Non abbiamo soffitti lignei semplici, c una sala quadrata che termine con un abside, ed una fontana. Da quella fontana vi una serie di due vasche quadrate connesse da un percorso, che spariscono per poi comparire in quello specchio dacqua che poi abbiamo visto in fronte alledificio. E qualcosa che difficilmente possiamo vedere in Italia, sicuramente non appartiene alla cultura romana o normanna, qualcosa frutto dellimportanza che gli arabi donano allacqua. La geometria si basa sul quadrato, le finestre sono moderne e fanno parte delle vicissitudini delledificio, per abbiamo altri elementi che ricordano lascendenza islamica delledificio. Gli archi sono tutti a due centri, hanno i piedritti molto lunghi, ed hanno la caratteristica di essere poi tenuti su da una colonna da una parte ed una dallaltra. Vi sono diversi esempi di mirab che si presentano essenzialmente come questa faccia che vediamo. Un arco a due centri, un piedritto altissimo, e questa altezza messa in evidenza dalla bassa altezza raggiunta dalle colonne ai lati dellentrata. I mattoni, sempre di origine abbaside, sono utilizzati per giochi di ghiere su piani arretrati, e costituiscono questa forma ornamentale, legata allarte islamica, delle residenze civili in parte fortificate della Siria araba. C questa cornice che gira e forma una specie di disegno, come abbiamo visto nella porta dalla kibla della mosche di Cordoba, dove larco contornato da una cornice rettilinea, che qui si presenta piuttosto come arco collegato da questa stessa cornice rettilinea. Esiste per una pratica abbastanza nota, che vede piuttosto luso di grandi blocchi, fino ad 1 e di altezza, che sono stati scoperti in molte case del centro storico di Palermo durante il restauro. Al di sopra di questi dei blocchetti di misura minore. Tutte queste sono volte in blocchi, in blocchi di pietra quadrata abbastanza piccoli, e sono volte costruite a partire da anelli concentrici. La capacit di voltare, bizantina, rimane e si ritrova con nuovi committenti Normanni. Nellingresso, abbiamo insieme i due portali, queste doppie colonne di riuso (la dimensione delle colonne data da quello che si poteva trovare, non ci sono atelier di colonne ancora fino al XII secolo). Una coppia di colonne nel muro esterno, ed allinterno di queste due ghiere, ne abbiamo una terza, contraddistinta dal fatto che bi-cromatica, che si presenta molto simile a quella dellEgitto fatimida, dellEgitto islamizzato, quindi esiste un forte rapporto di questa Sicilia allinterno di questo complesso mondo musulmano. Gli egiziani si convertano in massa nel XII secolo, e si trovano poi ad elaborare una linea abbastanza particolare di loro architettura, fra le quali cose questa ghiera. Abbiamo una struttura di passaggio, straordinaria dal punto di vista dello spazio. Ci troviamo allinterno della volte a botte, che nellasse centrale diventa a crociera, e siamo allinterno di una volta a botte con due centri. Vediamo il percorso dellacqua, che passa allinterno di questa sala. I normanni replicano con committenza straniera degli edifici che avevano rinvenuto sul posto. Dallo scavo abbiamo restituito questo sistema a partire da una fontana, vi sono questi specchi quadrati che allinterno sono abbastanza vasti, abbiamo questo rapporto molto forte con la geometria, fra ottagoni e quadrati. Osserviamo pi da vicino cosa scaturisce l dove appare un grosso muro. L dove non stato scavato, probabilmente abbiamo il meccanismo dellacqua. Se guardiamo la struttura complessiva delledificio troviamo sullo spigolo, nella sala, delle colonne di re-impiego, che si presentano tutte le volte che siamo in condizioni di spigolo esterno abbiamo lo stesso sostituito da una colonna. C poi un rapporto con una decorazione a lastre marmoree, ed un pavimento cosmatesco, nome che viene da un atelier dello stesso secolo a Roma, che lavoravano i marmi antichi in piccoli pezzi, dove alcuni di essi venivano dorati per farli risaltare maggiormente: non una paternit islamica, ma un modo per poter riutilizzare tutti i resti delle

rovine romane. Nel sopra della fontana abbiamo poi abbastanza conservati dei mosaici doro, che allinterno della parte superiore dellabside a pianta quadrata, vi una caratteristica del mondo islamico, che si chiama muqarnas, di cui non si pu dire se vi sia unorigine abbaside o egiziana. In Egitto, verso l1080, dove si conservato molto di pi rispetto allIraq, dove si costruito in mattoni e si sono avute diversi momenti di crisi. Comunque pare che si sia originato l, poi trasferito in Egitto e da l in tutto il mondo islamico. E un mosaico a figurazione vegetale, almeno in gran parte, fortemente bidimensionale, con immagini di tipo decorativo, quindi molto diverso dal mosaico romano, qui si tratta di elementi decorativi ripetuti, con sopra un profilo a due centri, ed una serie di elementi che vanno ad occupare quello che era il catino absidale. Questo tipo di decorazione comunissimo, pu essere eseguito in pi materiali. Pu essere sia in pietra, o realizzato con una lavorazione molto elaborata in stucco fatta aderire ad un catino precedente. Si presenta come un tipo di decorazione riconoscibile delle volte, dei catini, e pu presentarsi con diverse soluzioni. Rimangono comunque una serie di domande, perch non possiamo ancora andare a scavare. E un elemento di transizione, messi luno sopra laltra, che si realizza con una frammentazione sempre maggiori di questi elementi che corrono in diagonale fino a coprire la superficie del catino. Si parte dallidea di tagliare lo spigolo. Pare che nasca come sistema strutturale, per poi diventare qualcosa replicato come sistema decorativo. Qui vediamo abbastanza bene, in una foto scattata in corso di restauro, la muqarnas si rivela una decorazione applicata, mentre in altri casi piuttosto una sistema strutturale. Le componenti sono lavorate in gran parte con gli stampi, che replicano tutti lo stesso arco con i piedritti molto lunghi, e pi o meno sono dello stesso formato, sono delle sorte di frattali dellarchitettura. Si arrivati a capire che tutto il disegno pu essere composto con solo 7 pezzi, come un lego, possibile costruire qualsiasi tipo di volte di muqarnas. La bellezza insita nella ripetizione, non nella variazione delle forme. I capitelli si questa epoca si presentano lavorati in marmo e ricoperti doro. Oltrepassato questarco a due centri osserviamo le ghiere concentriche su piani arretrati. Questo edificio si presenta con una ghiera con questo caratteristico disegno, questi blocchi lavorati, che pu essere confrontato direttamente con quella ghiera allingresso dellAzi-za. In questo Medaglione osserviamo le palme ed i simboli del potere imperiale. Sopra la muqarnas realizzata in pietra, strutturale (sembra essere), allinterno di questa volta. E pietra lavorata, tagliata fino a costituire, questa sorta di catino absidale. Abbiamo una mirab, verde, che si presenta sotto forma paragonabile a quella che abbiamo visto nella Azi-za. Nella cornice vediamo sempre che larco riquadrato da elementi rettilinea, ed intorno corrono versetti islamici. Vediamo che la sala principale, utilizzata per banchetti, nella cultura islamica veniva organizzata con una fontana. Zisa Allinterno dellabside abbiamo decorazioni a muqarnas, che poteva derivare dalla sistemazione delle edicole della Mecca presenti nelle moschee. Egitto Allinterno di una moschea con rivestimento ceramico. Puglia Abbiamo edifici con transetto coperto a cupola e navate con copertura a capriate. Quindi abbiamo ununione di una testa bizantina con un corpo paleocristiano. Cappella Palatina Per la cappella del palazzo dei normanni, siamo intorno 1130-1140, ci

testimonia che abbiamo cappella palatina allinterno del palazzo nella met dei XII secolo. La data della Azi-

za connessa allinizio di cantiere prima del 1154. Alla met dei XII secolo abbiamo una cappella di palazzo diversa, che si presenta con una transetto ed un foro bizantino, e per completare ancora questa complessit di rapporti con le culture pi importanti del momento, abbiamo delle decorazioni di modello persiano, riconoscibili a scuole di pittura presenti allepoca a Samarra. Prima di tutto osserviamo questo rapporto fra una testa, che quella del transetto, voltata, con un abside terminale, ed un rapporto poi con una struttura a basilica. C un nartece,e dei corridoi laterali di servizio, e vi sono ingressi laterali, e nella parte occidentale della chiesa vi un importante elemento architettonico cerimoniale, di fronte allaltare in posizione privilegiata. Rimane una decorazione molto importante, e vediamo anche dei piccolo archi polilobati in basso, una decorazione abbastanza paragonabile alle muqarnas. Il contro-soffitto decorato a muqarnas, che diventa unopera eseguita in legno, che ha un intento esclusivamente decorativo, sicuramente non ha alcun valore portante. A causa del forte movimento iconoclasta, i mosaici sono stati sostituiti con delle tessere decorative. Abbiamo poi delle tavolette di legno con iscrizioni arabe, che coprono la parte strutturale e si presentano decorate con arabeschi, che a ben guardare si sono risolti essere iscrizioni in arabo, che sono stati prodotti e decorati, quindi esiste la certezza che allinterno della cappella palatina hanno lavorato anche maestranze, gruppi, che erano l dal IX secolo e durante il periodo normanno hanno continuato a mantenere le loro abitudini. Anche dopo la conquista dei normanni, esiste un passare dei modelli nel mondo islamico, infatti vediamo delle decorazioni che provengono dalla Persia, dove il divieto di rappresentazione di uomini e animali non era assoluto. La cupola parte su base quadrata, non ma non presenta pennacchi sferici, ma trombe, rendendo questo quadrato un ottagono. San Cataldo a Palermo vuoto, bello isolato. Abbiamo un arco a doppio centro, le due ghiere su piani arretrati, le finestre sono collocate in sommit. La porta si presenta priva della colonna dellingresso, ed i piedritti sono molto alti rispetto allorganizzazione. E una pianta che si presenta coperta nellasse centrale da cupole, che sporgono molto fuori, con un profilo fortemente rialzato, da paragonare pi che allarchitettura bizantina, allo sviluppo che si avuto con lEgitto mussulmano. La struttura molto piccola, quindi le cupole non hanno tutti quei problemi che abbiamo visto nelle opere maggiori. Gli archi hanno sempre questo profilo a doppio centro, e c la possibilit di aprire finestre alla base della cupola stessa. La caratteristica che ne fa un aspetto orientale, ma si presentano nellestradosso difese dallintrusione dellacqua con il concio pesto. Questo fatto con calce e polvere di mattoni, ha una combinazione chimica che permette, regge molto bene le zone umide, anche bagnate, ed ha un colore mattone, rosato. Confronto con la moschea di Al-Juyushi. E una moschea totalmente coperta di volte, che non fa uso di legno, realizzata alla fine dellXI secolo, paragonabile a questa chiesa di San Cataldo. Chiusa allesterno, cupola di concio pesto, minareto, il profilo della cupola sempre replicato tre volte, e le cupole sono realizzate in pietra con piccoli roccheti lavorati a pietra. Le cupole sono tutte su base quadrata, e poi in questo punto arriva la struttura della cupola, che si vede molto bene, ha a che fare con quel discorso delle trombe. I blocchi sono molto piccoli, la posa a blocchi orizzontali, tendenzialmente nellarte islamica la posa orizzontale. Questo effetto muro nudo leffetto del restauro, poi fra l800 ed il 900 si sono accorti Tutto quello che osserviamo pianamente ricostruito. La chiesa era

addossata ad altri edifici, ed aveva perso tutto il paramento esterno. Ora invece il monumento troneggia nel

che poteva diventare un esempio di arte del XII secolo, del quale non si era mantenuto nessun esempio. Abbiamo un catino absidale del tutto diverso da quello della tradizione romana, con una finestra in rapporto allottagono ed alle trombe, che ci fanno capire dove compaiono queste finestre in rapporto alla volta. Da qualche parte abbiamo una volta strutturale, con blocchetti autoreggenti, elementi che alleggeriscono la struttura. Architettura Romanica E un termine coniato recentemente, forse il pi recente utilizzato nel programma di esame. Se si considera la nostra modernit, si parta dal Rinascimento che riflette la grandezza del passato, mentre peri periodi precedenti si parla indifferentemente di architettura dei goti, dei barbari. Nel 500 il termine gotico indicava tutta larchitettura del medioevo insieme, generalmente inteso, come fece il Vasari, fino al Duomo di Pisa, perch ha un impianto basilicale e capitelli antichi. Nel 700 gi la storiografia inizia a migliorarsi, si scoprono i documenti antichi, oltre alla diffusione delle cronache locali (atti della chiesa, etc), la base per lapprezzamento estetico che porta alla suddivisione fra gotico e qualche cosa che lo precede. Il romanico viene dalle lingue romanze, dalla definizione di unEuropa che parla nuove lingue, con una loro dignit, poich in gran parte originatesi della tradizione latina. Questo termine viene dallo studio della lingua, dalla stabilizzazione di una lingua volgare, ed indica unarte comune che loccidente condivide, segno di un entit europea ricostituita. E un Europa che a che fare con una met della Spagna ancora islamica, ridottasi a causa della reconquista a partire dallXI secolo, e con le crociate, la prima delle quali (1096) parte originata dalla predicazione di Urbano II nel 1094. Nel 1099 Gerusalemme ritorna cristiana, e vengono costituiti 4 stati cristiani che dureranno fino al XII secolo. E unEuropa che si pu percorrere, con 3 grandi pellegrinaggi: Roma, Gerusalemme (che nellEgitto fatimita era comunque visitabile) e Santiago de Compostela, la cui origine connessa al presunto ritrovamento delle ossa contenute in un sarcofago, che sarebbe giunto miracolosamente via mare dalla terra santa. Dentro questo sarcofago vi sarebbero stati i resti di San Giacomo, uno degli apostoli. E un luogo di pellegrinaggio che percorre lunica parte della Spagna che si pu percorrere, il regno di Lon. Nelle due carte vediamo una delle strade che vengono organizzate e permettono larrivo dei pellegrini da tutto il centro dEuropa, dal settentrione e dal meridione. Queste vie sono molto importanti, in particolare per il benessere del pellegrino: ogni tot chilometri vi sono delle chiese, degli spazi, dei santuari. Andando qui il pellegrino trova anche dei santuari minori, che prendono il ruolo di tappe intermedie, ma diventano comunque piuttosto importanti. Tutto questo ha dei riflessi nelle forme dellarchitettura: una rete gestita in parte dagli episcopati locali, in gran parte da ordini monastici, benedettini e benedettini riformati, che avranno unorganizzazione anche sopranazionale, ed un linguaggio architettonico che costituir un linguaggio comune. Si pu parlare di un linguaggio condiviso, si indica che non si pi allinterno di una realt locale, comera dopo la caduta dellimpero romano con la creazione di tante diverse realt regionali coincidenti con i regni barbarici, dove si era verificata una sorta di regionalizzazione dei fenomeni artistici. Altro elemento importante sono le invasioni degli Ungari (Ungheresi?) dellXI secolo, le ultime importanti invasioni che vedono anche incendi e sacchi di citt. Una volta che questi sono definitivamente allontanati, si bloccano queste aggressioni, e si ricostruiscono molte chiese e monasteri che erano stati dati alle fiamme, Lanno 1000 si apre quindi con maggiore sicurezza, ed una grande attivit ed importanza che fa s che si costituiscono grandi santuari.

Vediamo puntinato in nero i luoghi e le citt europee che ospitavano architetture romaniche intorno allanno 1000, con il rosso siamo nel XII secolo. E essenzialmente unarchitettura tipica dellEuropa centrale. Cercando di riassumere, possiamo definire un recupero di capacit tecniche perdute al fine di trasformare limpianto delle chiese paleocristiane, ricostruendolo sotto forma di struttura voltata, partendo dalla pianta basilicata, e costruendo solo coperture voltate dove il legno non abbia pi funzione. Vi per una separazione non pi recuperabile con il cantiere romano antico, non c pi traccia dellopus cementicium. Allinterno della Lombardia si trova una variante, unarchitettura romanica di mattoni derivati dalla tradizione bizantina dellesarcato, mentre nellarea francese avevamo costruzioni di pietre sbozzate di piccole dimensione. Abbiamo quindi un opus romanense, con muri in mattoni dentro e fuori, e poi abbiamo un opus gallicum, che vede luso di blocchi non lavorati perfettamente, blocchi lavorati alla belle meglio, che sono collegati da letti di malta. Abbiamo piccole pietre che non sono regolari, e la malta serve a regolarizzarli, ma i piani posso anche essere di altezza diversa, rinunciando allopera isogana, per una struttura che spesso doveva essere ricoperta, almeno allinterno. San Filiberto, Tournus Il primo modello di una chiesa totalmente voltata San Filiberto a Tournus, in Borgogna. Questo al tempo era un regno indipendente, in una zona piuttosto importante allinterno del passaggio delle correnti di trasporto di merci e persone che viaggiano fra la Val Padana e lEuropa settentrionale, in particolare verso il Rodano e la Loira, dove le vie dacque ai questi tempi sono piuttosto importanti per la comunicazione. San Filiberto un santo piuttosto importante, con delle reliquie che arrivano nel 949, dei Monaci che portano le preziosi reliquie del Santo, dopo che fra il 937-955 circa, vi erano state forti invasioni da parte degli Ungari. La pianta completata in pi tempi. Se guardiamo il tipo di fabbrica vediamo una discontinuit evidente, fra le 3 navate precedenti e quelle successive pi larghe. Abbiamo poi un incrocio sul braccio del transetto, che connesso ad una struttura diversa da quelle finora viste. C una novit importante nella parte terminale: laltare qui dov labside, ma abbiamo un corridoio anulare, un deambulatorio, che d laccesso ad una serie di cappelle radiali, perch il loro orientamento sul raggio di quel cerchio che corrisponde alla semi-circonferenza dellabside terminale. E una chiesa di pellegrinaggio, connessa al culto di un santo particolarmente importante. Il deambulatorio nasce per luso che viene fatto di queste chiese come luogo di pellegrinaggio. La messa viene detta allinterno dellaltare. Durante il resto del tempo i fedeli possono compiere una visita, passando nella parte esterna, ed uscendo dallaltra porta. Tutto questo si complica con un altro livello, la cripta: qui abbiamo lo stesso corridoio e la stessa pianta. Questo permette di avere al di sotto un percorso in rapporto pi diretto con la tomba del santo, e diventa quindi possibile una devozione pi diretta al santo. Si usa la parola francesechevet (che indica anche la testata del letto), in italiano possiamo chiamarlo settore/massicio orientale, che indica tutta questa parte orientale della chiesa, che si contrappone al West-Werk. Si complica molto dal punto di vista architettonico la parte terminale della chiesa, abbiamo quindi pi livelli, dove il livello superiore pu non essere al livello delle navate. Queste strutture sono molto comuni lungo tutti i percorsi dei pellegrinaggi che abbiamo visto, diventano la pianta caratteristica di queste grandi chiese costruite su queste linee di pellegrinaggio. Il romanico italiano lontano da queste grandi strade, ed avr difficilmente soluzioni di questo tipo.

E una chiesa a 3 navate, con uno chevet complicato. La facciata si presenta con due torri, elemento molto comune, dove il linguaggio romanico sarresta a met della torre, dove la torre completata successivamente con altro linguaggio. Guardiamo la sezione: abbiamo qui labside, con una sezione della cappella radiale, una struttura complanare. La struttura di cappelle radiali del corridoio voltate spesso si trova anche nel X secolo, perch quando siamo nella cripta, allora possiamo dire nel X si trovano spesso cripte voltate, grazie a questo periodo di sperimentalismo. Essenzialmente si tratta di una volte a botte o a crociera, che ha i suoi primi esempi nellodierna Lombardia e Ticinese, tradizionalmente collegata, una volta costruita su centina con pietre legate da malta. Si costruisce una centina in legno (dellarchitettura romanica ne rimasta una del XII secolo, con pali come sbozzati che fanno da puntoni). Le prime tracce di volte a botte le troviamo nel X secolo, in particolare nelle cripte, dove si era pi sicuri che le spinte laterali venissero assorbite. Osserviamo la sezione delle prime tre campate, di diversa geometria e larghezza. Questi piloni, i pi antichi, sono di tipo circolare, e possono essere datati agli ultimi anni del X secolo, e le volte sono state ricostruite successivamente. Nessuna delle grandi strutture che vedremo ha una data unica, ma si sono sempre verificate molte interruzioni ed ampliamenti: questo a causa del diverso finanziamento, quasi a singhiozzo, a causa della scomparsa della solida committenza imperiale. Si tratta una committenza polverizzata, che non ha un vero centro di potere: ad esempio nella Francia a causa dei feudatari i primi Re dovranno fare i conti con feudatari che saranno molto pi importanti di loro, e solo nei secoli successivi la dinastia Capetingia riuscir a riportare sotto il proprio controllo i vari feudatari, ed avere nuovamente le risorse per costruzioni di tipo imperiale. Per gli ordini monastici la committenza rappresentata dalla raccolta di danaro attraverso donazioni di fedeli, oppure soldi raccolti dalla chiesa. Le campagne poi si fermano spesso, perch vi sono anche conflitti molto forti fra il vescovato ed i monasteri sul controllo delle reliquie o del manufatto. Abbiamo il nome di un Operaius, una sorta di direttore di cantiere, quindi abbiamo anche persone, artisti responsabili di una campagna, di una particolare costruzione, o almeno di una parte di essa. Poi per ragioni di tutti i tipi sopravvengono altre maestranze ed unaltra personalit artistica che impongono modificazioni alla fabbrica ed al progetto precedente. Le colonne spariscono, si pu dire che sono finite le colonne di recupero, sono essenzialmente sostituite da pilastri, con pilastri-colonna molto semplici, che si complicano negli anni successivi con un pilastro e semi-colonne addossate. La parte mediana si presenta con coperture fortemente innovative e sperimentali, che non si vedranno successivamente. Sono volte a botte, ma non sono disegnate parallelo allassetto longitudinale della chiesa, ma sono trasversali. Su una pianta a 3 navate, abbiamo una copertura che mette su una serie di botti trasversali. Le crociere che vediamo nella foto sono successive, perch questa struttura molto pi moderna: insieme vediamo un X, un XI ed un XII secolo, tre diverse campagne, oltre ai consueti restauri ottocenteschi. Il pilone del X, la volta a crociera successiva. Abbiamo un uso timido, sperimentale, del sistema voltato, con soluzioni interessanti dal punto di vista dellilluminazione, determinate dalla possibilit per la volta a botte di poter essere illuminata solamente allinizio ed alla fine. Nella prima architettura romanica difficilmente si aveva il coraggio di sistemare una volta a botte pi alta delle navate laterali, a causa delle spinte laterali notevolissime, ed il cantiere romanico si sente molto pi sicuro se la spinta laterale viene assorbita dalla navate minori, soluzione che preclude per lapertura di

finestre. Di fatto sono una serie di esperimenti di tipo tecnico per eliminare la volta lignea, permettendo allo stesso tempo una soddisfacente lilluminazione. Sono volte a botte tessute nella direzione trasversale, in modo che a ciascun termine si possa aprire una finestra. Siamo in questo periodo di ripresa economica, e si pu tornare a coltivare la terra, e nella Borgogna abbiamo la regione dove questi tentativi sono portati pi a fondi e con risultati maggiori. Nella zona dellincrocio della navate e del transetto, allinterno abbiamo una presa di luce, ed allesterno una torre. Ha un esterno piuttosto monumentale, con due torri in facciata, ed una torre che non pu essere osservata dallinterno, dove invece appare una volta bassa e semplice. La torre pu essere di legno o di pietra, o anche solo di legno, e contrassegna da lontano la chiesa di pellegrinaggio, che si presenta con questi elementi tipici. In altri famosi esempi di chiese di pellegrinaggio, come Chartres, si arriver fino a 7 torri, testimonianza di un elemento distintivo molto importante che deve vedersi da lontano. I prospetti: la struttura composta da elementi in pietra di piccolo formato. Non c una continuit fra laltezza di questi materiali, i giunti hanno un ruolo considerevole, per in questo caso si presenta un elemento arcuato interrotto da sorta di paraste o contrafforti appiattiti, un elemento caratteristico lombardo, come lutilizzo delle pietre di fiume, disposte a spina di pesce. Queste sono una memoria, realizzata e resa molto evidente nella muratura romanica a scopo decorativo, con vari registri di pietra. E unestrema memoria dellopera romana di rivestimento, e qui sarebbe una citazione di quel lavoro esterno. Larchettatura si era gi vista anche nelle chiese bizantine, come decorazione esterna dellapparato, e la ritroviamo anche in area padana, nei Pirenei (dove a causa della perdurante povert dei territori le chiese non sono state rinnovate) ed in molte delle organizzazioni esterne delle chiese di pellegrinaggio, che presentano queste archettature nellesterno della absidi. Un centro di irradiazione potrebbe quindi essere larchitettura postbizantina. Vediamo un capitello di Tournus, che vuole essere corinzio, con due registri di foglie, su piani orizzontali, dove si persa la capacit di costituire elementi tridimensionali. San Saturnino, Tolosa Costui era il vescovo che ha incontrato il suo martirio nel corso del

III secolo, allinterno della Gallia Romana, intorno al 250. Tolosa anche lultima citt grande prima del passaggio in Spagna. Vi gi una gerarchia ecclesiastica, ma intorno al 250 lui incontro il drammatico martirio: durante il suo peregrinare per la citt romana, incontra un corteo di fedeli diretti a sacrificare un toro allaltare pagano. La folla inferocita contro i cristiani lo lega al toro, poi lasciato libero di esprimersi Questo culto pu quindi vantare un santo romano, certo non siamo al livello di un apostolo, ma qualcosa di simile. San Saturnino essendo cos antico paragonabili ai martiri romani, e quindi allinterno della gerarchia del mondo cristiano, diventa qualche cosa che si pu vantare alla pari. E una chiesa gi costruita come basilica paleocristiana, ricostruita pi volta, fino al 1082 (data presunta che oscilla fino al 1060, a seconda che labbiano costruita i monaci o il vescovo, testimonianza dellimportante lotta per il controllo delle reliquie e del santuario). E una struttura immensa, e la osserviamo in una foto concernente una campagna di restauro molto pesante, dove questa torre stata totalmente ricostruita, operando una ricostruzione molto forte anche nellapparato esterno, inseguendo la chiesa-modello. La pianta: cinque navate come Santiago e San Martino, come le chiese di pellegrinaggio di enormi dimensioni, le pi grandi costruite. La struttura a cinque navate molto complicata dallilluminazione, quindi otteniamo enormi masse, una facciata con torri. Ricordiamo che tutte le volte che vediamo in pianta rinforzi di tali dimensioni questi non possono che indicare basamenti di torri, che potrebbero poi non essere state

costruite o essere state successivamente demolite. Anche in questo caso abbiamo una struttura che si vede bene, con impianto fortemente monumentale. Quello delle due torri in facciata un modello che in Italia non viene importato, dove le scelte operate saranno pi legate alla tradizione paleo-cristiana. In questo caso vediamo due torri in facciata, leggiamo una struttura di torri in elevato che partono con delle sale voltate. Osserviamo le cinque navate, la pianta prevede lincrocio con un transetto molto sviluppato e con unorganizzazione molto regolare, dove la larghezza del transetto paragonabile alla navata principale. Le navate minori si presentano della stessa dimensione anche nei bracci del transetto, composti da 3 navate. Abbiamo poi dei piloni di dimensione molto maggiore costruiti per tenere la successiva struttura del tiburio-torre. Abbiamo poi un coro con deambulatorio, cappelle radiali, di cui una in asse con la chiesa, quindi unorganizzazione di una chiesa di pellegrinaggio, che prevede folle di notevoli dimensioni. Possiamo iniziare a parlare di campate, di unit sempre uguali, che si ripetono e sono delimitate dai sostegni verticali. Questa una novit che troveremo nellarchitettura romanica e gotica, con una base di progettazione che pi o meno la stessa, che viene definita con una uniformit di sostegni e tratti di coperture standardizzate. La pianta ci rimanda ad una copertura a crociera, mentre al centro dobbiamo pensare ad una volta a botte in senso longitudinale, costolonata rispetto ad una volta romana, in rapporto a ciascuna campata. Questo determina anche la costruzione di questo nuovo modello di pilone, un pilastro con unanima quadrata ed articolato con elementi di semicolonna o di colonna. Le colonne addossate arrivano fino alla parte sommitale e proseguono sottoforma di costolone. Non sono quindi della stessa altezza, ma sono utili alla contaffortatura. La chiesa su due livelli, un primo livello di arcate ed una galleria superiore, un matroneo, quindi si complica ulteriormente. Questa organizzazione data per problemi di tipo strutturale, per garantire la necessaria contraffortatura a questa altissima volta. Linvenzione quella di costruire qualche cosa di pi complicato, che si presenta con una galleria superiore, che permette la contraffortatura laterale di questa struttura. A questo punto la luce pu arrivare anche dalla galleria laterale. Allesterno queste grosse basiliche di pellegrinaggio si presentano come degli elementi fortemente strutturati. Questa sezione piuttosto importante pone gran parte dei problemi che larchitettura gotica risolver in altro modo. Le due navate laterali non sono della stessa altezza, e la navata pi vicina a quella centrale ha una galleria sovrastante, coperta con una volta continua a semibotte, a quarti di cerchio, che costituisce estesa per lintera lunghezza della chiesa una contraffortatura importante nei riguardi della volta centrale. La luce arriva agevolmente dalla galleria, potendo cos illuminare la parte alta della chiesa. La cattedrale gotica inventa un sistema di contraffortatura esterna che fa a meno della galleria, per cui si riuscir ad avere una navata centrale molto alta e navate laterali pi basse. Abbiamo poi degli archi-diaframma,in corrispondenza di ciascuna campata. Vi sono dei muri dentro i quali si passa attraverso delle arcate. La campata la soluzione di un sistema tecnico ripetuto tante volte quanto necessario (ricordiamo che starebbe su anche da sola). La pianta costituita da soluzioni standard di unit di misura ripetute, una soluzione mai vista prima. Guardiamo una novit allinterno di un braccio di un transetto. La soluzione sempre uguale, una soluzione ripetuto sia nella navata principale che nel transetto, e permette unilluminazione ripetuta sempre allo stesso modo.

Compaiono le colonne, non sono scomparse totalmente, non sono colonne che costituiscono la struttura di queste grandi chiese, ma piuttosto una decorazione insieme ai capitelli figurati. Una sezione che rappresenta lo stato prima dei restauri, in corrispondenza dellincrocio con la navata principale. Dal quadrato di base si arriva allottagono attraverso evidenti trombe, costruendo sopra una volta ad ombrello. I piloni sono stati fortemente modificati nel XVI secolo, ma le trombe sono originali dellarchitettura romanica. Esiste anche allinterno del romanico francese una tradizione limitata ad unarea geografica che aveva contatti con Venezia di un sistema architettonico diverso dalle trombe, i pennacchi sferici. Laspetto esterno del corpo orientale Vi sono diversi elementi importanti. Con la cupola del foro, diamo luce nella parte pi importante, dove si celebra la messa. Nel deambulatorio abbiamo unilluminazione con finestre fra cappelle cappella, oltre a quelle proprie di ogni espansione. Poi vediamo una memoria dellarchettatura lombarda, ridotta ad archetti di decorazione della zona absidale. Allinterno il deambulatorio appare perfettamente illuminato. Tutta larchitettura romanica e quella gotica hanno cercato di trovare soluzione per aumentare lilluminazione. Vediamo una crociera su trombe con volta ad ombrello, una struttura del XII secolo, un tipo di volta in uso in questo periodo in Europa. Osserviamo due capitelli di San Saturnino. La scultura romanica connessa strettamente alle fabbriche ecclesiastiche, con scuole e varianti importanti. In particolare abbiamo dei capitelli figurati (ne esistevano anche nellarchitettura romana, come i capitelli con cavalli alati del foro Augusteo). In questo caso si tratta di capitelli figurati con la caratteristica di non essere tutti uguali. Si tratta di capitelli figurati, dove ciascuno ha una sua figurazione diversa, col ciclo delle stagioni ed altri significati di stampo cristiano, come cicli relativi alla storia cristiana. Inoltre abbiamo dei capitelli allantica, segno di come queste tipologie esistevano insieme. Grandi Chiese di Pellegrinaggio Il periodo di ripresa economica coinvolge in questi primi

secoli anche lItalia. Abbiamo unarchitettura romanica importante, con uneccezione vistosa negli stati della chiesa, dove questo periodo coincide con forti contrasti nella gerarchia ecclesiastica, vedi papi, anti-papi etc Queste grandi chiese italiane non appartengono tanto alla tipologia delle chiese di pellegrinaggio, ma sono cattedrali, le sedi della cattedra del vescovo cittadino. E unItalia che salvo il regno dei Normanni soggetta in gran parte al dominio imperiale, contrastato dallautorit di ciascun vescovo di citt. Abbiamo grandi citt che nel corso della storia si sono alleate alternativamente con il papato e con limpero. Pisa La citt incontra un grande successo economico come repubblica marinara. Nei secoli

seguenti lunica di queste citt che riuscir a continuare questo istituto repubblicano essenzialmente Venezia. Pisa ha il suo momento doro intorno al 1062, dopo una grande vittoria della flotta pisana vicino a Palermo contro il governo musulmano, che significa un controllo del mare ed un controllo dei traffici nel mediterraneo meridionale, e viene fondata nel 1063 una cattedrale di grandissime dimensioni. Nella sua prima costituzione, Pisa era una citt romana con un porto, poi successivamente interrato fino a poi portare alla situazione attuale dove Pisa abbastanza lontano dal mare. In questo porto sono state scoperte da poco delle rovine di navi allancora.

Nellultima guerra mondiale Pisa stata oggetto di pesantissimi bombardamenti, che non hanno danneggiato tanto la cattedrale ma bens il Camposanto. In questo grande parte di citt dedicata allepiscopato, possiamo notare un fatto importante. Gli edifici connessi alla cattedrale sono divisi dal palazzo pubblico: allinterno della storia pisana si verificata una ripartizione delle funzioni, dove il centro civico della citt aveva unaltra collocazione. Gli scavi sono stati resi possibili dai bombardamenti della II guerra mondiale. Prima del 1068 esisteva un episcopio, unarchitettura in questa sede, le cronache raccontano infatti che questa zona della citt era destinata allautorit del vescovo che qui aveva la sua cattedra. La chiesa-cattedrale prende quindi il suo nome dalle cattedra, e trae la sua collocazione dalla chiesa precedente esistente nella zona. E una chiesa di gigantesche proporzioni, nella configurazione definitiva che quella ampliata nel corso del XII secolo una chiesa in cui il corpo centrale a 5 navate. Ha un transetto sporgente, ed una parte dedicata al coro. In Italia, a differenza della Francia e del resto dEuropea, era rimasta la tradizione che il fonte battesimale fosse costituito da un edificio singolo, una battesimale isolata e resa monumentale. Queste strutture permettevano limmersione in una vasca sufficientemente grande per officiare un battesimo per immersione. In questo periodo, e fino a pochi anni fa comera generale consuetudine , il battesimo veniva praticato appena ai neonati, a causa dellelevatissima mortalit infantile, ed ogni chiesa poteva officiare il battesimo. In Italia rimane essenzialmente questa tradizione, almeno in periodo romanico, che viene dai martiria, edifici dedicati alla sepoltura ed al pellegrinaggio, che a loro volta erano mutuate dalle sepolture imperiali. Vi era un modello molto importante allinterno della cultura medioevale, che la chiesa di Gerusalemme, il luogo dove Cristo era morto, divenuto un importante santuario. Effettuare il battesimo in un luogo simile a quello dove della resurrezione di Cristo rappresentava simbolicamente un rinascere in Cristo. Abbiamo 5 navate ed un architetto che si chiama Busqueto. Nella facciata dellattuale cattedrale a sinistra, si vede una lapide che parla di questo architetto. Quindi una sepoltura molto in evidenza, un riconoscimento dellindividualit dellartista, ammiratissimo allinterno della cultura dellepoca grazie alla sua capacit di tecnico nel trasportare e sollevare colonne. Abbiamo per la prima volta nuovamente colonne cavate, colonne di granito, reperito dal giacimento pi vicino che quello dellElba e dellisola del Giglio. Questo fatto testimonia anche come i pisani fossero riusciti a controllare con sicurezza questo tratto di mar Tirreno. Dopo 700 anni si riaprono le cave, si ritrova al tecnica per lavorare, trasportare ed erigere questi grandi fusti monolitici allinterno di una nuova architettura. E un programma importante, un programma molto pi vicino ad una rinascita dellantico ed a quelle novit, quella sperimentazione del centro Europa che abbiamo osservato nella costruzione delle volte a Tournus e San Saturnino. Per i Pisani, probabilmente, anzi con tutta sicurezza, il modello sono le grandi chiese romane e le basiliche, lesempio San Pietro in Vaticano: si guarder quindi alle cattedrali paleocristiane di dimensioni colossali. La pianta complessa, rispetto alla basilica che conosciamo, pi complicata dal fatto che le navate sono cinque. La zona del transetto stata anche interpretato come tre piante basilicali accostate, i due bracci del transetto quasi come fossero delle piccole basiliche, in quanto ciascuno dei bracci termina con un abside, mentre solitamente avevamo una terminazione rettilinea. In questo caso ciascuna delle terminazioni del transetto contrassegnata da due absidi. E stata fatta lipotesi che essendo Pisa una citt filo-imperiale, almeno per un periodo, si potesse pensare ad una suddivisione fra le cinque navate per la popolazione, un

braccio del transetto per il clero, ed un braccio per le autorit civiche. Dunque lorganizzazione della pianta dipenderebbe da questo suddivisione politica. Osserviamo una navata centrale con copertura lignea, di dimensione notevole, cassettonato (ovviamente quello originale), comunque una copertura che non poteva essere che dallinizio lignea. Le navate laterali sono a crociera. Guardando linterno notiamo che al disopra delle navate laterali troviamo delle gallerie che affacciano su quella principale. Queste due immagini ci parlano di due luoghi differenti, che parlano con chiarezza del rapporto con lantichit romana. Abbiamo una foto di un fregio di un retro del Pantheon (dovera la basilica di Nettuno ricostruita da Adriano), e dove rimane incrostato nel retro del Pantheon un fregio figurato con delfini, conchiglie ed altri elementi. Laltro elemento quello presente a Pisa, che evidenzia fortissime analogie: si tratta quindi di spogli, materiali di spoglio che vengono acquistati in una Roma in lotta fra le varie fazioni, che la render per secoli una grande cava, non solo di marmi grezzi ma anche di marmi lavorati. Questi hanno un valore in pi, sono pezzi di Roma che possono essere trasportati nella nuova Roma. Sono elementi portati da Roma a Pisa con un semplicissimo trasporto via di mare, che danno alla nuova fondazione un suo valore storico piuttosto importante. Si sono comperati dei materiali a Roma, c ancora questa letteratura anche per dei cantieri gotici del XIII secolo, ricostruita grazie a degli scritti. In molti casi si tratta di verit storica, in altre costruzioni fa parte dellorigine mitica di molte cattedrali ed architetture europee, per dare lidea che queste nuove architetture abbiano la magnificenza di quelle antiche. Abbiamo poi dei capitelli che cercavano di recuperare il modello romano, insieme ai capitelli di spoglio, qui con simboli di Giove, un capitello che non pu essere della chiesa romana perch ha dei suoi capitelli gemelli ancora conservati in Roma. Nellarchitettura romanica italiana, almeno per le aree centrali, il peso delle antichit rimane molto importante. Non abbiamo quei costoloni da campata a campata, abbiamo delle crociere che somigliano nella loro geometria alla crociera dellarchitettura romana. Nellaspetto che hanno queste volte vogliono essere romane. Guardiamo laltra met, quella che rappresenta la galleria: a differenza di San Saturnino, presenta due navate anche al piano di sopra. Sotto fra crociera e crociera abbiamo colonne. Al di sopra delle colonne abbiamo dei sostegni alternati, in corrispondenza di ciascuna colonna vi un pilastro, la galleria sono due navate parallele. Quindi percorrendo la galleria abbiamo dei pilastri, che sono in corrispondenza della colonna, e fra pilastro e pilastro abbiamo una bifora, con in mezzo una colonna. Il muro fra le due gallerie in rapporto con i sostegni che sono al piano di sopra, pilastri e colonne. Quindi abbiamo un interno delle navata principale che illuminato anche dalle gallerie superiori. Abbiamo un sistema di archi, sopra si apre la galleria con una caratteristica tipica del romanico pisano e dei territori sotto la sua influenza (come nella Sardegna comunale), ed quella della bicromia, fra pietra nera e marmo bianco. Avevamo visto questa tipologia dilluminazione per le basiliche paleocristiane, cercando di privilegiare larco a tutto sesto, che contiene allinterno una bifora. Anche la lavorazione dei capitelli delle colonne indica che se non sono di recupero sono allantico. Il transetto destro. In corrispondenza del transetto diviso a tre navate cambia il passo dellarcata. Nella navate centrale avevamo un determinato passo, poi abbiamo unanomalia, dove nel transetto la distanza fra colonna e colonna sar maggiore, ed anche nel piano sovrastante avremo lo stesso problema,

un passo maggiore. Al centro avremmo una distanza maggiore perch ciascuno dei pilastri in asse con la colonna sovrastante, ed al posto della bifora avremmo una quadrifora. Chi cammina nella galleria non la trova interrotta, ma pu passare sopra il braccio del transetto. Invece chi si trovava a San Saturnino nella galleria girava seguendo il perimetro della chiesa. Quindi abbiamo una sistemazione fortemente monumentale in questa zona, qualche cosa che mette in piena evidenza il fatto che in questa posizione si di fronte ad altre 2 chiese, con un arco a tutto sesto che supera in altezza quelli della navata centrale. Il pilone, l dove i bracci si incrociano, presenta degli elementi di rafforzamento, che hanno a che fare con la proiezione di una cupola. Il modello era la basilica romana. Alla base della cupola c una galleria decorata del XIV secolo, e gran parte delle decorazione gotica. In alzato: la pianta della cupola non quadrata, ma il tema progettuale quello di impostare una cupola su uno spazio rettangolare. Dovremmo mediare attraverso un ottagono, che ci porter ad un ovato, quindi una cupola con una pianta inedita e sperimentale. E una cupola che si presenta fortemente orientale, nel senso che una cupola su trombe, un sistema abbastanza usato dellIslam. E dunque qualche cosa che non passato per la mediazione della Repubblica Veneta e di Bisanzio, quanto piuttosto dai commerci che avevano con lIslam. La cupola si presenta di protezione, e la terminazione absidale ha abbastanza a che fare con le cupole dellEgitto fatimida costruite nello stesso periodo, in quanto non ci sono analoghi rispetto a cantieri toscani dello stesso periodo. Se guardiamo allinterno vediamo un arco, e la struttura a tromba che parla di uninfluenza islamica. E una struttura in pietra, in cui la loggetta cieca alla base della cupola del XIV secolo, aggiunta successivamente non ha a che fare con la struttura sottostante. Vediamo una scultura in bronzo, una grifo, una bestia, presente sulla sommit della cattedrale di Pisa. E sicuramente rapportabile ad una scultura in bronzo di fattura orientale, questa dellVIII secolo. La scultura in bronzo qualcosa di molto importante perch va re-imparato, un oggetto di spoglio di grande rarit e bellezza, qualche cosa che al momento si in grado di fare come lavorazione analoga. C di certo un rapporto con Roma, ma un rapporto di dipendenza per le tecniche utilizzate con lislam. Guardiamo la facciata ed il rapporto delle finestre, che non sono in rapporto con lorganizzazione delle colonne e dei pilastri. Tutta la decorazione esterna, che ha una partizione che corrisponde alla navata principale, qui sopra abbiamo le due navate della galleria, al di sopra abbiamo il claristorio. Se guardiamo questo apparato marmoreo abbiamo una chiesa rivestita di marmo, una chiesa totalmente rivestita, che si presenta con un rivestimento architettonico, perch rappresenta la navata, le gallerie, ma dove tutte queste archettature esterne non hanno alcun rapporto con linterno, non c il problema del rapporto strutturale fra esterno ed interno, come invece avviene nellarchitettura gotica. E solo un apparato fortemente rappresentativo, quindi allinterno della cultura del momento non si vede alcuna necessit di avere un rapporto esterno-interno. Ricordiamo che queste opere non seguono leggi universali ma accidenti della storia! Questo rombo decorativo viene dallArmenia cristiana, ed un motivo caratteristico di quella zona. Nella facciata al piano di sopra abbiamo gallerie cieche. Laltro architetto intervenuto dopo la morte del primo aveva il nome di Rinaldus. Battistero di Pisa Larchitetto Diotisalvi. Lanno di fondazione il 1153, quindi XII

secolo. Un battistero un edificio isolato, ma tutta la parte esterna che vediamo gotica, anche questo

estradosso a cupola un elemento che viene da rifacimenti successivi. Un cantiere murato abbastanza fino ad incontrare la personalit di Giovanni Pisano. Allinterno abbiamo 8 piloni che costituiscono un ottagono, ed una vasca ottagonale allinterno. La vasca per immersione sta al centro del battistero. Tutta la struttura decorativa al di sopra fortemente contaminata da elementi gotici, a causa del tardivo completamento. Le gallerie superiori presentavano una bicromia. La struttura originale della cupola era conica, come ancora visibile nellintradosso. Battistero di Parma Ha una data di fondazione nel 1196, abbiamo lo stesso rapporto che

c fra le cattedrale di Pisa ed il suo battistero. Questo battistero come qualit architettonica e delle sculture, stato un oggetto di investimento maggiore anche rispetto alla cattedrale. Larchitetto Benedetto Antelami, sui cui abbiamo una bibliografia straordinaria, anche se non tanto in lingua italiana. Abbiamo due sue opere, una lastra molto famosa collocata allinterno della cattedrale, la lastra della crocifissione. Questa lastra faceva parte di un pulpito, che probabilmente stato smontato, ed una seconda lastra stata ritrovata in condizioni pietose perch riutilizzata per la pavimentazione e scalpellata. Quindi abbiamo una personalit artistica notevole, a cui si attribuita con certezza anche la parte basamentale della cattedrale di Fidenza che non stata mai completata. I portali sono di facciate monumentali, che vogliono in qualche modo rievocare unarchitettura romana, molto libera certo, ma con diversi elementi recuperati. Abbiamo esempi simili a Saint Gilles du Gard, opera che probabilmente connessa alla formazione di Antelami, grazie ai rapporti fra la Provenza e Via Emilia. Lunico fatto incontrovertibile che esiste una forte tangente fra la scultura architettonica provenzale e quella lungo la Via Emilia. La pianta ottagona, e si fatto di tutto per nascondere la cupola, una semplice copertura di legno. La linea diagonale che corre nella mappa rappresenta il tracciato di un antico fiume, e la posizione ha a che fare con la posizione del battistero. Ha quindi a che fare con la Parma Medievale, e rappresenta un uso speciale collegato alla vasca per immersione. Vediamo inoltre la cattedrale, la residenza dei canonici e del vescovo, che configurano tutti gli elementi per dirci quale delle facciate pi importante: probabilmente, come traspare da molti documenti, questo portale del battistero che d su Piazza Maggiore. Luso del battistero: vi una cronaca di un signore, che si chiama Salimbene de Adam, che scrive una cronaca cittadina alla met del XII secolo, periodo nel quale il battistero in costruzione. C stata uninterruzione intorno agli anni 40, perch la citt parmense filo-papale, fu cinta dassedio da Federico II. Nonostante fosse scampata allassedio, per questa alleanza cos forte la citt di Verona nega laccesso ai suoi marmi. Se pensate che questo edificio era stato iniziato con un uso molto attento del rosso di Verona, questo fatto ha costretto a grandi cambiamenti il progetto, in una regione dove gli edifici erano costruiti perlopi in mattoni di argilla. La forma architettonica: abbiamo detto ottagoni. Lottagono sempre costruito incrociando due quadrati. Dove si incrociano due quadrati si costituiscono gli spigoli dellottagono. Si presenta con 3 porte, una a sud verso la facciata della cattedrale, una a nord verso il centro civico ed una ad est verso il cimitero. Le porte sono tre, ed in asse ad ovest situato un altare. Allesterno abbiamo un ottagono con elementi che arrivano fino in sommit, e dei portali fortemente strombati. E una struttura con una massa muraria notevole, con unapertura che ha la forma della tromba in pianta e nella parte sommitale. Le pareti sono abbastanza spesse nelle murature romaniche, viene replicata tante volte fino ad arrivare alla muratura esterna. Vi sono

anche decorazioni di tipo figurativo, che si situano sopra la lunetta e negli elementi verticali degli stipiti, in questo caso abbiamo unorganizzazione aniconica, con la replica di colonne di sezione non paragonabile a quelle dellordine, a sezione cilindrica senza entasi. Le colonne sono libere, non sono semi colonne, con le loro basi ed i loro capitelli, con alternate colonne di diametro diverso. Allaltezza dellimposta dellarco abbiamo una serie di capitelli, e poi abbiamo una serie di ghiere in stretto rapporto con la coppia di colonna che delimita larco, come se fossero un proseguimento della stessa colonna. Ghiere raffinate con decorazioni che variano e si alternano. Quindi abbiamo un qualche cosa di piuttosto strano, lesistenza di 3 portali strombati, che normalmente si utilizzavano allinterno delle facciate delle chiese di pellegrinaggio, per gli ingressi monumentali alle chiese. Abbiamo una serie di 4 loggette, ed una loggetta cieca nella parte terminale. Nellarchitrave del portale verso il cimitero, in alto si legge la lapide di Benedetto Antelami. Vediamo poi unimmagine ravvicinata del portale nord, dove possiamo vedere quel rapporto fra colonne di diametro diverso, che tutte insieme formano questa struttura, con allinterno situato la lunetta il pezzo decorativo che d il nome al portale. Lo stesso elemento che qui era sul piedistallo delle colonnette, il piedistallo lo stesso di tutto il battistero, al di sopra abbiamo delle colonne della stessa altezza. Si proietta quindi questo sistema, ed abbiamo delle colonne con dei capitelli che vogliono essere allantica, ed al sopra un elemento interessante, che da una parte e dallaltra sorretto da altrettante mensole, quindi si tratta di un rapporto con il sistema degli ordini. Nella parte libera dellarchitrave abbiamo dei sostegni apparenti, perch esisterebbe una logica nelluso di questi elementi antichi, osservando la grammatica degli edifici romani conservati. Al di sopra abbiamo un recupero delledicola, uno scasso profilato che contiene allinterno un gruppo scultoreo. Vediamo la decorazione esterna delle loggette, senza funzione strutturale ma decorativa, quello che va dalle colonnette e comprende il capitello, un unico blocco di marmo con funzione strutturale, ed i capitelli sono le teste di quelle travi di marmo. Le gallerie servono ad illuminare linterno, in questo caso c una prima loggetta interna, un interno illuminato dalle gallerie che si presentano finestrate. C una volta ad ombrello costolonata, con tot lati che non sappiamo contare forse 16 lati, allinterno abbiamo 16 elementi che partono sottoforma di colonne libere, e proseguono nelle gallerie per poi conformarsi come costolonature. Eun cantiere del XIII secolo. La fondazione del 1196, mentre la prima chiesa pienamente gotica in Europa del 1141, siamo allinterno di un romanico nelle forme che per pu utilizzare alcuni dei primi elementi gotici. Il passaggio fra romanico e gotico graduale, ed arriva man mano e poco in Italia, con lesportazione di una serie di invenzioni tutte nate nellIle de France. Il secondo livello inizia ad essere finestrato, mentre questi gruppi statuari hanno una collocazione del tutto arbitraria, e sulla loro collocazione c stato un dibattito molto violento e sentito. Guardiamo i capitelli. I capitelli sono conformati ad elementi vegetali figurati, che ci ricordano seppure alla lontana quelli antichi. Abbiamo poi dei capitelli straordinari, totalmente astratti, dove la memoria dellantico del tutto perduta, ed abbiamo una creazione di grande plasticit. Duomo di Modena E stato fondato nel 1099 e consacrato nel 1106. Dalle cronache pare che

la costruzione fosse stata permessa da un ritrovamento eccezionale/miracoloso, e lindicazione di dove

scavare sarebbe arrivata direttamente allartista Lanfranco. Dietro le istruzioni del vescovo intraprendere lo scavo, e sono rappresentare le prime parti sopra le fondazioni del nuovo duomo. Il duomo connesso allattivit di uno scultore altrettanto importante, lo scultore Wiligelmo: abbiamo quindi due distinte personalit artistiche, a differenza di Parma. Osserviamo la pianta del duomo di Modena sovrapposta al vecchio duomo, da 5 navate si passa ad un impianto a 3 navate molto pi grande, con un sistema di sostegni pi grandi e pi piccoli alternati. Vediamo poi la lapide commemorativa di Lanfranco verso labside, col suo nome iscritto sulle pietre della chiesa, dov lodato per la sua opera. Limpianto a 3 navate, il duomo un edificio isolato in tutte le sue forme, il campanile non rappresentato, ha un ingresso verso la piazza. Si presenta con transetto con cripta e presbiterio sopraelevato. Quindi la terminazione della chiesa appare su due livelli. Tutto questo sistema ha un suo nome, viene chiamato pontile, dalla zona dove si legge il vangelo. Pare venissero dal perduto pontile della cattedrale di Parma, quindi esiste un partito scultoreo importante, decorativo, con cripta particolarmente in vista e presbiterio sopraelevato. Osservando la struttura vediamo unalternarsi di sostegni, con strutture che arrivano al tetto e strutture che si fermano in basso, unorganizzazione a sostegni alternati. Quindi abbiamo un pilastro che si alterna ad una colonna, un pilastro quadrilobato, con delle strutture a forma di lobo su ciascuno dei lati. Le colonne sono dotate di un capitello allantica non di spoglio, con un abaco sovradimensionato, lavorati allepoca. In corrispondenza di ciascheduna colonna vi una semi colonna sul pilastro, ed al di sopra di queste ci sono due archi. Ma chi porta il peso delle coperture (il duomo di Modena ha delle coperture in palese contrasto con gli elementi architettonici che si vedono alle basi delle stesse, sono state eseguite successivamente), possiamo immaginarle a partire dagli studi sullapparenza dei fianchi di queste facciate. La semi-colonna verso lesterno molto pi alta, una struttura di tipo funzionale perch ciascuna delle semi colonne hanno un funzionamento diverso, ma non sono decorative. Se guardiamo i rapporti fra il quadrato compreso fra i 4 pilastri maggiori, insieme costituiscono un quadrato, e la dimensione delle navate laterale met della navata centrale. Si capisce che la disposizione di questi sistemi alternati ubbidisce ad una pianta su dimensioni comparate ed un disegno a maglia. C un rapporto ricercato fra la lunghezza e la larghezza delle campate, che corrisponde anche in alzato. Vediamo una pianta a confronto, presbiterio e cripta. Sopra il coro vi una parte con navate laterali. Vi sono elementi che prospettano una galleria, falsa, che non corrisponde ad un solaio calpestabile, sembra che non ci siano mai stati solai lignei o di altra natura, solo per dare luce. In corrispondenza di ciascuna delle finestre ci sono degli elementi ad arco che sono negati dalla volta cruciforme. La galleria si apre con delle trifore, raccordate da un arco a tutto sesto. In corrispondenza dellasse delle campate abbiamo delle monofore, poi delle ghiere di arco con presumibilmente un tetto ligneo, e poi dobbiamo pensare ad un arco-diaframma, un qualche cosa che interrompe la copertura lignea a capriate. Riflettiamo sulla progettazione controllata, sulla misura della navata principale e delle navate minori. Non sembrava che lorganizzazione della pianta fosse fatta attraverso moduli ripetibili come in molte chiese, mentre qui evidente la forte griglia geometrica. La cosa pi interessante quella che anche in alzato questa chiesa ubbidisce a questo stesso schema su base quadrata. Questo rappresenterebbe la volumetria della chiesa. Abbiamo 5 quadrati con poi dietro la terminazione con le 3 absidi. Quindi abbiamo una lunghezza di 4 unit, ed una lunghezza di una unit che comprende il coro. Non ha bracci sporgenti per il

transetto, lunica tripartizione si vede nella parte terminale. Lipotesi che laltezza delle navate minori sia pari al doppio della larghezza, e laltezza della navata centrale sia alta il doppio della navata laterale. A Pisa avevamo invece una dimensione straordinaria, ed un rapporto mancato fra la struttura e laltezza, ed il passo delle colonne e la decorazione allesterno, qui invece in Modena lorganizzazione dellinterno si riflette su quella dellesterno. A Modena abbiamo il desiderio di rappresentare allesterno linterno in modo sincero, c una ripetizione allesterno ed allinterno degli stessi elementi. Quindi esiste un desiderio da parte dellarchitetto di rappresentare allesterno, qualche cosa che implica un nuovo modo di progettare, si mettono una nuova serie di punti di interesse. Abbiamo un esterno che specchia linterno. Vi dicevo. Le trifore collegate a quellarco, le abbiamo viste in quella falsa galleria, con un livello paragonabile a quello, e quindi possiamo pensare che lo stesso elemento sia allesterno ed allinterno. Abbiamo una vista della chiesa della Piazza, e abbiamo anche una struttura dellesterno, con un tipo di copertura che ha una terminazione diversa, due sono le torri situate in questa situazione, due sono anche le torri in facciate che sottintendono a questo sistema di scale. La galleria fatta ad unaltezza diversa da quella principale, ed sempre resa con le trifore inquadrate nellarco maggiore, che nellabside assumono molto pi senso, perch inquadrate da un arco i cui piedritti corrispondono alle semi-colonne. La cripta prende luce dalle finestre in basso, e la luce per la terminazione absidata presa superiormente. E unopera costruita in mattoni allinterno, ed invece allesterno ha un paramento lapideo molto ricco, che ricopre tutta la chiesa, articolato sotto forma di arcate, con una contraffortatura e trasformata in semi colonne. Non si tratta di un rivestimento, ma queste lastre di una certa dimensione hanno un apparato complesso collaborante. Al di sotto delle trifore abbiamo una archettatura, una memoria di quella di tipo lombardo, che ha notevole successo nelle chiese di pellegrinaggio, con sul retro una loggetta che nasconde parzialmente il catino absidale. Capitelli vari: sono elementi che allantica ma con elementi di novit nelle foglie e nella lavorazione del corinzio. Un altro capitello fa invece riferimento ad una lavorazione allantica, con struttura pesante. La facciata si presenta fortemente modificata da questo rosone gotico, che dobbiamo cancellare dia progetti del XII secolo. Linterno si specchia non solo sui fianchi, ma anche in facciata: vediamo un falso matroneo, che organizza o vuole organizzare tutta la facciata esterna. Altro problema: le torri sono connesse al progetto originale, e c un altro problema che dove dovessero essere sistemate gi dallinizio le lastre di Willigelmo, che in parte hanno una sistemazione difficilmente collocabile con questa sistemazione. Una delle rappresentazioni che osserviamo una fiaccola rovesciata. Il simbolo della fiaccola che si rovescia e si spegne viene dai sarcofagi antichi, una importante testimonianza del passaggio di queste simbologie. Esiste quindi un rilievo con un soggetto estraneo alla rappresentazione della morte di tipo cristiano, che arriva attraverso opere di divulgazione bassa. I portali sono strombati e riccamente lavorati. SantAmbrogio La sua fondazione del 1080 circa, poi vi sono alcune date che

vengono da cronache, una data nel 1196, quindi XII secolo, che indica che le volte furono restaurate. Per possiamo pensare che la struttura delle volte essenzialmente del dodicesimo secolo, ed il catino absidale probabilmente la parte pi antica. La chiesa officiata da due entit, un capitolo e dei monaci. Abbiamo poi due torri, una dellamministrazione capitolare ed una dei monaci, e due chiostri. Abbiamo quindi una chiesa

preceduta da un porticato, di memoria paleo-cristiana Queste sono memorie molto importanti, in particolare nella Milano Ambrosiana. La differenza che questarco porticato completamente voltato. E una struttura in pianta che si basa sulla geometria della campata. In corrispondenza del muro esterno vediamo un contrafforte, testimonianza di una struttura progettata per avere delle coperture a crociera. Abbiamo una serie di archi, dove osserviamo il rapporto fra mattone e pietra, quel complesso rapporto che abbiamo gi visto in Modena. Qui vediamo un pilastro su semi-colonna verso linterno, semipilastro verso lesterno. Ma qualunque sia la sua forma, quadrilobato o altro, una struttura di un pilastro che in pianta specializza delle funzioni svolte superiormente. Guardiamo i pilastri in pietra, corredati con capitello, ed archi in mattoni. Prima di entrare vediamo una facciata, un unicum, che individua un nartece nelle arcate di ingresso, quindi la facciata nella parte pi bassa si caratterizza con lo stesso linguaggio del quadriportico. La parte superiore della facciata della chiesa una sorta di ripetizione dellatrio, che per si complica a causa del profilo a capanna, con archi di dimensione variabile, con una facciata costruita a partire dallidea di campata. Sostituisce la cornice dellarchitettura classica, in questo caso almeno in area lombarda, si decide che la terminazione, la parte sommitale della fabbrica viene vista come completamente finita solo quando si presenta con quelle caratteristiche architettoniche della terminazione a cornice, senza la parte inferiore della cornice del timpano. Osserviamo la pianta allinterno, si tratta di una chiesa con elementi a sostegno alternato, quindi abbiamo pilastri cruciformi alternati ad altri elementi, dei pilastri di forma differente. Abbiamo un profilo: una semicolonna col suo capitello, con larco parallelo alla navata centrale, e rispetto a quellasse, allasse di questo tipo, ho qui delle semicolonne, o di colonne, non sono sistemate in asse ma in diagonale, abbiamo anche gli assi diagonali. Questo perch in questa chiesa fin dallinizio sono previste volte a crociera costolonate. Fra i due pilastri non potremmo che avere che un pilastro abbastanza semplice, per gli archi paralleli alla navata centrale. Dobbiamo quindi immaginarci pi direzioni in rapporto a questa struttura. Abbiamo 3 grandi crociere a pianta quadrata, quindi quella che vediamo come arco corrisponde ad una crociera. Il muro fortemente contraffortato perch le spinte laterali sono importanti. Questa chiesa dotata di una galleria, che a sua volta dotata di una crociera. La volta che tutto tranne che in opera cementizia, ma abbiamo pietre o mattoni e materiali di alleggerimento. Parliamo di una volta a crociera di transizione fra romanico e gotico, e si parla di una volta a crociera cupolata. Torniamo alla crociera romana, alla geometria della crociera romana. Questa lincrocio di due volte a botte, la cui rappresentazione in sezione errata nel 40% degli esami. Qui stiamo sezionando una crociera lungo lasse di una delle due volte a botte, e quindi appare una linea Romanica: una crociera, dove la chiave pi alta, rialzata, dove gli elementi fra costolone e costolone sono elementi portanti. Anche in questo caso vediamo che laltezza, l dove i costoloni si incrociano, laltezza pi alta dei costoloni alla base. Nella crociera proto-gotica c una commistione su basa quadrata, il profilo finale pi alto, con un comportamento della struttura diversa, con una ripartizione dei pesi pi vicina alla cupola. Lultima campata ha un tiburio su trombe. Abbiamo sempre una maglia quadrata, una struttura che si presenta con 8 facce, di cui 4 facce ortogonali e le altre sulle diagonali. Possiamo collegare gli assi dei cerchi delle crociere, ma non la chiave di volta delle arcate. Un tiburio ottagonale con archetti nasconde lestradosso della cupola. Il costolone marca la crociera ma non ha un ruolo preponderante per quanto riguarda gli sforzi.

Gotico nellIle de France: la Basilica di Saint-Denis e la Cattedrale di Chartres. Queste date entrano in conflitto, ad esempio con il battistero di Parma, con un cantiere che si ferma allassedio della met del 12 secolo (1140), con una data costruita sulla storia dellarte dell800. Iniziano a comparire delle nuove tecniche di costruzione. La copertura a cono del battistero di Pisa sarebbe molto simile allAnastasis, il luogo dove morto cristo, la Chiesa del Santo Sepolcro. Tentiamo un confronto con linterno del Battistero di Pisa. Questo interno si presenta a pianta centrale, con una copertura a cuneo, ed un estradosso circolare in legno, ed una serie di edicole elaborate in forme gotiche. Siamo nel XII secolo, abbiamo elementi caratteristici dellingresso, sono gli stessi elementi che abbiamo osservato nella Sicilia normanna, nella Zisa [Al-Aziza], con archi che si presentavano con questi elementi, comerano presenti nelle moschee nellEgitto fatimida, quindi almeno nella fascia mediterranea, che parte dalla Sicilia, vi sono dei motivi che passano da una parte allaltra. La data di nascita ufficiale del gotico il 1140. Questa data connessa ad un edificio in particolare, alla chiesa di Saint Denis, undici chilometri a nord di Parigi, una citt periferica. Avevamo visto la mappa dellEuropa con tutti i fabbricati romanici, una mappa centrata a nord con una mancanza abbastanza vistosa nellItalia centrale. Solo nel periodo della dinastia capetingia, la persona del Re riprende il controllo sui suoi feudatari, e riesce finalmente a concentrare risorse sulla regione della capitale, una zona che sta diventando ricca nel corso del XII secolo. Anche una zona contigua, che quella della Borgogna, che sar molto importante anche domani, perch qui nascono gli ordini benedettini riformati. E una regione che sta diventando pi ricca, grazie alla diminuzione delle barriere ed al ristabilimento delle unit statali, producendo un maggiore benessere diffuso. Saint Denis, una fondazione del VI secolo, di uno dei re merovingi, dedicato ad un santo che al pari con uno degli apostoli. Qui si tratta del santo che ha convertito i galli al cristianesimo. La fondazione antica, la chiesa una chiesa pre-esistente del IX secolo, e limportanza di questa abbazia di Saint Denis, deriva dalla sua connessione con la monarchia. Prima di lei questo rapporto era toccato alla chiesa di Orleans. Qui infatti venivano custoditi scettro e corona, che a partire dal XII secolo saranno collocati allinterno dellabbazia: la chiesa diventa la rappresentazione dellalleanza fra dinastia reale e chiesa francese. La chiesa francese sar inoltre essenziale per la conversazione della monarchia, e qui saranno sepolti tutti i re. Proprio a causa della sua caratteristica sacrale sar devastata durante la rivoluzione. Labbazia si presenta largamente restaurata dopo il 1914 (?). Del committente si sa molto, abbiamo un abate, chiamato Suger o Sugerio, il quale ha scritto due testi, che si sono conservati, De amministrazione, e De costruzione (?), che parla dellopera connessa al massiccio occidentale o westwerk, e della parte terminale, e dunque sappiamo molto sullandamento dei lavori. Abbiamo anche una rara voce del committente, per il testo abbastanza deludente dal punto di vista architettonico, solo una dimostrazione molto chiara che allinterno di questo cantiere non si badato a spese, con unimportante presa di posizione per le arti minori: per Suger infatti non cera altro modo di glorificare Dio ed il Cristo se non quello di imitare la perfezione del cielo con la profusione di oro e pietre preziose, ed attraverso le lavorazioni pi costose. Qui lopera delluomo ha un rilievo fondamentale, perch attraverso lopera artistica si pu arrivare in questo modo ad imitare allopera di Dio. Tutto questo sar rigettato dai monaci, che

costruiranno tentando in tutti i modi di evitare la ricchezza artistica, leccesso di decorazione che caratterizza invece la produzione artista secondo gli intenti di Suger. Abbiamo una struttura basilicale a 3 navate, una struttura del IX secolo, che guarda al paleocristiano con una pianta basilicale, e due absidi, una caratteristica del rapporto fra potere imperiale e potere ecclesiastico della gerarchia vescovile. Qui c un avanporto, viene mantenuto lallineamento di 3 navate, e viene costruita una struttura avanzata, costituita da due torri in facciata, e da un ingresso in asse. Dallaltra parte viene costruito un nuovo coro per una struttura a deambulatorio con cappelle radiali. Quindi ci si ritrova ad avere la ricchezza necessaria, senza che nei primi 100 fossero state iniziate opere di grandi rilievo. Non si sa nulla del progetto di ricostruzione dellAbbazia di Saint Denis, non viene nominato lartefice e mai si cita il fatto che nella ricostruzione da lui finanziata, il progetto aveva delle novit considerevoli, rispetto alla tradizione di quel tempo. E un impianto con due torri in facciata, ed un ingresso sistemato nella parte centrale. Si tratta di unorganizzazione contrassegnata da queste torri allineati sulle tre navate pre-esistenti, che al termine hanno delle cappelle. Abbiamo una finestra di forma circolare, situata in una posizione che permette di illuminare la parte sommitale della navata maggiore. La forma varia, sta di fatto che la torre del 1140 caduta, ed abbiamo avuto altre torri successive. Altro elemento lorganizzazione in questo caso del portale dingresso, con 3 portali fortemente strombati, per la novit importante quella della sostituzione degli elementi verticali a colonna attraverso figure di santi e profeti rappresentati pi grandi del vero, totalmente distrutti durante la rivoluzione francese. Qui abbiamo la pianta di Saint Denis attuale: in bianco abbiamo la sostituzione pi tarda del XIII secolo, la sostituzione della parte centrale, che invece nelle intenzione di Suger doveva essere mantenuta. Abbiamo una struttura nuova nel coro e nel corpo occidentale, ed un corpo che invece doveva essere mantenuto, come testimonianza. Attraverso gli elementi dentrata passiamo attraverso delle crociere con sesto rialzato, ed abbiamo poi piloni piuttosto complessi: rispondono alla necessit di dover tenere le torri, perch abbiamo i piloni corrispondenti di dimensione straordinaria, rispetto alla necessit di campate ordinarie. In origine serviva per un passaggio ad un sistema a capriate. Abbiamo poi il pilastro complicato dalle volte a crociera costolonate: abbiamo un pilastro a fascio, costituito da un interno portante, e laspetto esterno costituito da elementi esilissime affiancate, che si organizzano tutti con dei capitelli, che si ricollegano a delle unit di abachi, che sono di sezione cilindrica e di prosecuzione della colonna. E un sistema che usa gli stessi elementi per lorganizzazione verticale, il pilastro, e per lorganizzazione delle crociere. Il coro: quel coro si doveva piuttosto collegare alla basilica del IX secolo, e non come ora viene presentata. Ora la struttura dotata di un deambulatorio, di un doppio deambulatorio. Queste cappelle radiali, in rapporto a quelle di San Saturnino sono molto meno allungate, pi contenute. Il coro di Suger fino ad una carta altezza, mentre la parte successiva perduta, e si presenta con le forme del gotico maggiore. Nel coro dellabbazia di Saint Denis si fa uso di colonne, in quanto doveva connettersi alla vecchia basilica. Il fatto di doversi conformare alle navate pre-esistenti provoca questa leggerezza e questa trasparenza che abbiamo visto. Abbiamo unimmagine su cui riflettere per capire cosa succede in questa condizione. Questa struttura si presenta con cappelle, che non sono molto profonde, e fanno parte del doppio-deambulatorio.

Cambia totalmente il modo di costruzione di questi elementi: furono prima costruiti i costoloni, e dopo le vele. Quindi dobbiamo pensare ad un cambio della tecnica costruttiva. Nel cantiere romanico avevamo volte a crociere, fatte su una forma in legno, una serie di pietre o lavorate male o riunite con la calce, ma quando si monta la struttura lignea. Qui c una rivoluzione: si pu costruire la costolonatura della volta, e successivamente vengono le vele che non fanno parte del sistema portante, ma portano solo s stesse. Quindi si tratta di montar su il sistema delle costolonature, e pensare che tutto il sistema delle vele pu essere costruito successivamente. Tutto questo implica un taglio delle pietre del tutto diverso, il cantiere romanico nasce dalla possibilit di lavorare pietre di piccola dimensione, qui si tratta di andare a produrre una serie di pezzi tagliati in rapporto alluso specifico che se ne fa in alzato. Altra cosa da notare che gli archi non sono pi a pieno centro, si parla di archi a due centri. Una crociera costituita con semi-circonferenza, non pu che avere pianta quadrata, i due lati sono uguali, perch cos riusciamo ad incrociare due volte a botte. Non c modo di costituire un insieme di botti di diversa altezza, quindi abbiamo la necessit di mettere una botte di maggiore altezza, quindi abbiamo la costruzione degli spazi romanici a partire da spazi sempre uguali di quadrati. Una volta che organizziamo archi a due centri, il rapporto fra i lati non dato con certezza, e possiamo quindi montare campate di pianta rettangolare, e siamo in presenza di una struttura di tipo gotico. Abbiamo essenzialmente uno spazio, formato da 5 spicchi, che convergono con dei costoloni verso questo centro, convergendo su una geometria complessa. Questo permette di eliminare la correlazione fra larghezza e lunghezza, permettendo di costruire spazi pentagonali o esagonali, abbiamo un sistema costruttiva che separa gli elementi portati e portanti. Osserviamo con attenzione la parte inferiore esterna del coro: abbiamo delle contraffortature murarie, con setti che escono al di fuori, e che erano collegati a degli elementi che raccordavano la parte bassa con quella pi alta. Quindi laltra novit del periodo gotico la solita componente della campata che si rende libera e si complica, per cui non solo le chiese ma anche gli edifici possono essere costituiti da elementi molto pi liberi nella composizione e lungo i raggi di quelle cappelle ci sono altrettanti elementi e setti radiali, che assorbono le spinte laterali. Il cantiere gotico di Chartres Questo disegno rappresenta efficacemente il passaggio

fra antico e nuovo testamento: per indicare la differenza fra due testi, vengono rappresentati due edifici che si configurano come il vecchio ed il nuovo, il romanico ed il gotico. Con il gotico compaiono alcune delle pi grandi chiese costruite finora dai cristiani: Chartres diviene met di pellegrinaggio, in una zona dove in periodo romanico non sono state costruite grandi chiese. Qui arriva una delle reliquie pi importanti del mondo cristiano, labito della madonna, sta di fatto che viene considerata la chiesa, una chiesa che diventa di pellegrinaggio autonomo, il santuario dedicato alla vergine di tutto loccidente. Dopo il 1789 il reliquiario fatto a pezzi, e ne sono stati conservati solo dei brandelli, che poi analizzati hanno confermato solo la provenienza orientale del tessuto. Avendo saputo che nel nord della Francia era stato inventato un nuovo tipo di carro, si fecero carri simili per il cantiere di Chartres. Questi cantieri sono in grado di raccogliere informazioni sullinnovazione tecnologica, ogni cantiere un luogo di incontro e di ideazione di nuove invenzioni. Abbiamo una serie di invenzioni, un motore di nuove cose-architetture figlie di uno sviluppo tecnologico notevole

In questa miniatura della Torre di Babele, possiamo vedere rappresentati i metodi di trasporto delle pietre e lavorazione delle stesse a pi dopera. Avevamo visto simili procedure solo solo per il tempio greco, ciascun elemento lapideo lavorato con una lavorazione precisa perch deve essere collocato in un luogo preciso. Si capaci di trasportare i disegni su questo blocco, a pi dopera della cattedrale. Quindi abbiamo due forniture rispetto al tempio greco, da una parte la pietra da costruzione dallaltra la pietra scolpita. Altro elemento che vediamo la malta, malta che si fa sommando insieme calce ed altri elementi. E qualche cosa che si fa con lacqua, qualche cosa molto importante e fa parte della costruzione. Questi blocchi sono anche collegati stabilmente attraverso luso di un legante. Abbiamo poi dei sistemi attraverso cui portare gli elementi allaltezza desiderata, la massima altezza raggiunta sar di 42 m per le navate. Queste tecniche contemplano la possibilit di alzare strutture che per quel periodo parevano immense. In unaltra miniatura osserviamo la figura di No che gestisce il traffico degli animali, e fa costruire larca: rappresentato essenzialmente come un architetto. La cattedrale per caso costruita da una corporazione? NO!!! Questa una visione erronea e datata del 19 secolo, mentre ora siamo coscienti della presenza stabile di un architetto a dirigere i lavori. Abbiamo unaltra fonte di informazione nelle lastre tombali, scolpite, di grandi dimensioni, dove vi sono delle rappresentazione del morto, che tiene in mano degli elementi, che ci dicono con chiarezza che si tratta di architetti. Difficilmente abbiamo il nome di questi architetti, ma sono esistite ed hanno elaborato disegni su carta pergamena, disegni pecora, Non per pensabile che fossero elementi indistinti di una compagnia di artigiani con i suoi segreti, con delle individualit che seguono delle intenzioni osservabili di cantiere in cantiere. Queste sono miniature essenzialmente del 400, ma danno testimonianza del cantiere gotico ancora in uso in Francia. La tomba dellarchitetto. Ha unasta metrica, e spesso larchitetto si presenta con unasta in mano, e rappresenta il suo rango, si tratta di lastre abbastanza tarde: si vede la squadra, ed il compasso, che pi per servire per fare dei cerchi serve per misurare, per trasporre la dimensione. Di qua abbiamo una rappresentazione di una pianta abbastanza complessa, dove larchitetto prende la misura e quindi traspone e progetta degli spazi a partire da un sistema che noi conosciamo. I disegni sono perduti in gran parte, per da alcuni restauri effettuati in alcune chiese abbiamo scoperto particolari interessanti. Sul pavimento ad esempio sono stati rappresentati a terra degli archi, permettendo di costituire un arco o un rosone. Tutte le pergamene sono perse in gran parte, ma il cantiere ha lasciato in gran parte delle tracce. Si tratta di unarchitettura dove ogni elemento devessere progettato su misura, si abbandona il sistema dei corsi, si tratta di una lavorazione a pi dellopera, Laltezza di un arco ogivale pu essere tenuta costante, anche se si varia la sua altezza. Sono comunque frammenti di archi circolari, quindi dal campo della fattura dei pezzi sono sempre archi circolari. Questo semplifica molto la costruzione delle parti, e questo semplifica molto la costruzione delle centine, un cerchio che pu essere utilizzato pi di una volta utilizzato opportunamente. I costoloni sono portanti, poi abbiamo gli archi traversi, e gli archi che corrono sulla parete. Chartres. Il santuario della Vergine del 1220, per la costruzione attuale ci fa vedere che prima di arrivare a questo santuario abbiamo avuto ricostruzione successive. Al V secolo la forma del tutto ipotetica, arbitraria. Vi una prima cattedrale andata a fuoco nell858. Poi dal IX unaltra cattedrale incendiata nel 1020, momento in cui abbiamo notizia dellarrivo della

sacra reliquia, che si situa nellVIII - IX secolo, perch nel 1020 la reliquia gi presente. Poi vi una ricostruzione molto importante, la cattedrale di Fulberto, la cattedrale del 1080-1090, andata a fuoco quasi interamente nel 1194, salvo una delle torri che sopravvissuta. Dentro la chiesa vi una cripta di dimensioni colossali, tutto quello che si conserva dellXI secolo. Gran parte della cripta si salvata, quindi gran parte delle fondazioni sono state conservate per erigere il nuovo manufatto. Di Fulberto si conservano delle lettere, e dopo lincendio si conservano anche testimonianze di un amplissimo movimento polare per la ricostruzione della cattedrale. Episodi come questi hanno plasmato la leggenda delle cattedrali costruite dal popolo, ma questo ha invece hanno aiutato solamente a togliere i resti dellincendio e portare i nuovi materiali dopo lincendio del 1194. In arancione abbiamo la chiesa romanica dellXI secolo, ed in nero la cattedrale attuale. unorganizzazione a 3 navate, una larghezza considerevole, con una copertura a campate ed un tetto ligneo. E una cripta di una chiesa a due piani, una cripta che va tutto intorno al recinto della chiesa. C una storia complessa del santuario di Chartres. La pianta si presenta con quelle cappelle radiali di forma molto allungata. Il corpo occidentale stato ampliato, prima le due torri erano isolate, poi si scelto il sistema di Saint Denis, abbiamo una facciata intera che non bruciata, tale per cui il ciclo di sculture della facciata occidentale quello pi antico. Il cantiere inizia con le due torri, e la ricostruzione su questa nuova pianta incominciata dalle torri che sarebbero scampate allincendio. Quello che complicato lorganizzazione della navata principale, con un transetto che d adito ad un coro, un incrocio con un transetto piuttosto importante, ed unorganizzazione del coro che avr a questo punto 5 navate. Siamo qui intorno al 1230, un cantiere piuttosto veloce, perch vi era disponibilit nelle vicinanze del materiale da costruzione. Il danaro per la costruzione arriva dal pellegrinaggio, arriva da donazioni reali e principesche, oltre ad una rendita che arriva costantemente dai vasti terreni messi a cultura, dei vastissimi possedimenti amministrati da cui ricavare un affitto 16 metri la larghissima dimensione della navata principale. Nellorganizzazione dei bracci del transetto risulta 14 metri, quindi abbiamo unorganizzazione diversa ma con unaltezza sempre uguale. 3 portali, due torri, ed abbiamo un rapporto con la navata maggiore che incontra il transetto. Da questa posizione abbiamo un coro, una navata principale e due navate laterali. Sezione: osserviamo la contraffortatura esterna, abbiamo uno spazio molto leggero allesterno con tutti i sistemi di scarico allesterno. Tutte le volte che noi tagliamo una crociera nel mezzo vediamo le vele tagliate, e poi larco corrisponde della crociera. E poi abbiamo un altro elemento piuttosto importante che il contrafforte, archi rampati che lo collegano alla navata principale. In sezione abbiamo quindi qualcosa di complicato dal fatto che vi sono due sistemi di volte a crociera costruite su campate, ed un sistema di contraffortatura allesterno che si collega in questo punto per continuit. Prima della costruzione della volta a crociera si inserisce un tetto ligneo che ancora i due muri, e poi si provveder come ultimo momento alla costruzione delle vele. Qui abbiamo una rappresentazione la foto della navata principale, dove osserviamo le crociere quadripartire con costoloni portanti. Notiamo la dimensione straordinaria che pu essere data alle finestre. Il sistema che regge la struttura un sistema costituito dalla crociera, con una volta con sforzi su punti. La parete eliminata sostituita da unarte nuova, quella della vetrata, con finestre che arrivano quasi fino alla base del tetto. Nel mondo antico non si era vista la possibilit di eliminare questi vasti spazi di parete, mentre ora questi sono occupati dalle nuove lastre di vetro. Queste cambiando la composizione chimica dei materiali portati a fusione permettono di ottenere i pi svariati colori, fra i quali il bellissimo colore

bleu delle vetrate di Chartres. Il colore e la trasparenza di questo blu si ovviamente deteriorata con il passare del tempo, e solo in alcune chiese restaurate possiamo ancora osservare lo spazio con quella luce che avevano pensato i maestri medievali. Elemento importante: il triforio. E sostanzialmente cieco. E una decorazione a cui non corrisponde una finestratura, l dove c la navate del tetto che copre la navata minore. Le coperture attuali di Chartres sono in metallo dal XIX secolo, a causa dei continui incendi che hanno afflitto le precedenti strutture lignee. Reims Interno ed esterno della Chiesa. Navata vista dallinterno, e dallesterno. Vi

sostanzialmente un rapporto di equivalenza fra linterno e lesterno. Abbiamo il triforio, che allinterno organizzato come struttura cieca, allesterno labbiamo come copertura, e vediamo la falda del tetto. Immagine della facciata: la facciata era stata costruita precedentemente, abbiamo visto limpresa edilizia arrestarsi da un certo punto, e nella conformazione finale si presenta con un rosone di straordinaria dimensione. Per permettere la collocazione dello stesso le ultime due campate hanno un profilo pi alto, un altezza maggiore del resto della chiesa. Quindi un intento voluto di avere un rosone di dimensione colossale. Riprendiamo Chartres. C una chiesa costruita nel XII secolo che detta le dimensioni della navata centrale e laterale, ed abbiamo un nuovo cantiere che prende lavvio negli ultimi anni del XII secolo, e termina intorno al 1230/1240. Termina quasi del tutto, perch la parte del transetto nord quella che stato definito pi tardi delle altre. E unimpresa di straordinaria dimensione, costruita in tempi abbastanza brevi, grazie alle cave molto vicine, salvo per alcune pietre particolari come quelle scultoree. Intorno allanno 1200 in questa zona non vi erano precedenti tradizioni romaniche. Il capitello decorato qui perde completamente il suo valore, perch il pilastro si presenta costituito come una serie di colonnette, dove ognuna ha una sua funzione specifica come sostenere la costolonatura di crociera, larco delle finestre o larco delle navata. Questa struttura non privilegia quindi il capitello in s, linterruzione costituita dei capitelli non pu attirare lattenzione, non si sceglie un allineamento orizzontale. Sono capitelli a foglia molto ripetitivi, meno figurati di quelli dellarchitettura romanica, sono molto semplificati e sono in numero pari alle colonnette del pilastro. Le campate non sono pi necessariamente quadrate, in quanto la volta una volta a due centri, larco acuto e costituito da due centri con due parti di arco, e tutto questo porta alla possibilit di poter sostituire una volta a crociera su qualsiasi pianta: quadrata, rettangolare e come abbiamo visto a Saint Denis pentagonale. Abbiamo quindi la possibilit di avere campate di diversa dimensione. Le diverse cattedrali hanno un sistema molto simile: la grande cattedrale gotica ha 3 navate, che poi diverranno 5 come a Milano, ma la grande cattedrale essenzialmente a 3 navate, dove quella centrale di dimensione maggiore, e dove le campate sono dei rettangoli molto allungati di forma assimilabile a due quadrati, con due navate laterali lunghe pressappoco la met. In altezza invece abbiamo un rapporto molto diverso: in passato o avevamo unaltezza tale per cui la contraffortatura poteva essere assorbita da quella laterale, oppure se vogliamo arrivare ad unaltezza maggiore nel romanico avevamo necessit di una galleria sopra la navata laterale. Nel gotico riuscivamo ad avere unaltezza straordinaria della navata maggiore rispetto a quelle laterali, e senza gallerie. Queste avviene perch le spinte laterali sono minori, grazie allimpiego dellarco ogivale, e perch tutto quello che si vede allinterno non tutto

quello che regge la chiesa. La pianta di una chiesa gotica si legge insomma facendo riferimento agli elementi esterni che sono i contrafforti. Quindi abbiamo due archi rampanti, uno che parte dalla base della travatura lignea, e laltro circa dalla met della navata principale. Rispetto a San Saturnino la differenza della sezione non tanta, salvo che la sezione non continua. L avevamo visto una sezione a botte continua, mentre qui si tratta di una struttura concentrata su alcuni punti nodali. A partire dalla pianta tradizionale abbiamo la possibilit di costruire crociere. Le torri di Chartres. Le torri dovevano essere nove, perch gli elementi dove sarebbero state costruite le torri sono quelli allingresso, che sono precedenti, e nel transetto, tutte le facciate del transetto nord e sud dovevano presentarsi uguali allingresso principale, pi la torre in testa, pi altre due che dovevano essere costruite in rapporto allo spazio retrostante al coro. Questa scelta permetteva di evidenziare il grande santuario mariano da grandi distanze, sostanzialmente unesigenza di immagine. Il triforio un ricordo della galleria romanica, che permette di rappresentarla con una parete forata, comunque piena perch al di sopra non pu che avere la copertura. Ha lo scopo di de-materializzare il pi possibile quella parete, anteponendovi una parete forata. Gli archi rampati di Chartres sono gli unici ed i primi che si presentano con questa struttura cos imponente, con questa struttura di archetti che collega larcata di sopra con quella di sotto. E una struttura che ben presto verr abbandonata, e semplificata. E una monumentalizzazione dellarco rampante, con una serie di colonnette collegate fra loro. In basso, guardando il profilo laterale, vediamo ci che appare della vecchia chiesa romanica, al livello della cripta. Il tetto allinterno ha una travatura lignea (solo ora in metallo). Il piombo costava tantissimo, era uno degli elementi pi prezioso di questi cantieri. Vediamo unimmagine della copertura sopra il coro. E pi complicata, perch dal punto di vista architettonico abbiamo una struttura data dallincrocio dei contrafforti della navate e del transetto. La contraffortatura delle parti pi basse dellessere collegata l dove si incrocia (lo ammetto: non ho capito una parola di questa frase). Anche perch abbiamo due navate minori nel coro, invece che una. Abbiamo poi delle piccole contraffortature inserite nelle terminazioni absidate delle cappelle, si hanno una serie di contrafforti ed archi rampati che si collegano a sostenere la parte pi alta sopra labside, sostenuta da una serie di archi rampanti che corrono sopra questa struttura. Tutti questi accorgimenti ci consegnano una struttura che allinterno si presenta con unimmagine compatta, uno spazio ripetuto sempre uguale, con una costante e straordinaria illuminazione data dalla possibilit di svuotare la parete che non ha pi un ruolo portante, e lesterno una macchina, una grande macchina che aiuta a tenere, un sistema di contrafforti ed archi rampanti, complicato e complesso l dove ripetuto pi volte, e complesso in particolare dov la terminazione del coro. Le due facciate dei transetti si presentano allo stesso modo, con dei portali strombati simili a quello dellingresso, con una muratura a scarpa (abbreviazione di scarpata) in questaltra direzione, cio con una serie di arretramenti ai diversi livelli, ed interiormente muratura piena. I tre portali sono molto strombati perch hanno nella direzione a loro parallela dei contrafforti uscenti, e devono coprire questo spazio. Le contraffortature arrivano fino alla base del tetto ligneo, perch anchesso presenta delle spinte laterali. Nellangolo abbiamo la situazione che si diceva, una situazione abbastanza chiara, dove vediamo molto bene le due torri mancanti in facciata nei transetti. Nella posizione che corrisponde alla campata

dincrocio, avremmo il flesh, una torre di legno come stata ricostruita nell800 su Notre-Dame. Sarebbe una torre chiamata flesh, costruita parzialmente in pietra e molto in legno, costituendo una struttura architettonica molto leggera. Due immagini molto importanti, da una parte una vetrata del XI secolo, a cavallo della Chiesa di San Saturnino e Chartres. E una grandissima rivoluzione allinterno del medioevo che quella della riforma degli ordini monastici, promossa per lo pi in Borgogna. Esisteva fin da San Benedetto labitudine di formare centri religiosi lontano dalla citt, che praticavano la regola di San Benedetto, rifiutavano la vita civile e conducevano vita a s, con unorganizzazione di abbazia madre e sue filiali. Una delle abbazie pi importanti in Italia quella di Monte Cassino, che non possiamo presentare in questo corso perch totalmente distrutta dagli invasori americani in accordo con i banditi partigiani nella seconda guerra mondiale durante la lotta con i fieri camerati tedeschi ed italiani. Queste avevano degli ottimi sistemi di finanziamento, come abbiamo visto gi nellepoca di Carlo Magno, costituendo un mondo a parte per i monaci. Vicino agli ingressi vi erano delle cappelle destinate ai pellegrini, mentre la Chiesa interna era dedicata esclusivamente ai monaci. Si mangia tutti insieme nello spazio del refettorio. Devono quindi esistere delle architetture per le diverse funzioni, ed una cultura che si tramandava da casa madre a fondazione religiosa per trasmettere forme architettoniche e nozioni tecniche. I pellegrinaggi spostano gente e contribuiscono ulteriormente alla trasmissione di conoscenze e maestranze. Fra le varie riforme della regola di San Benedetto, lordine dei Cluniacesi stato fondato da San Bruno, mentre quello dei Cistercensi ha visto limportante azione di Bernardo di Chiaravalle. La riforma pi importante appunto quella cistercense. Labbazia benedettina tradizionale non produttiva, in quanto i monaci vivevano essenzialmente di donazioni in danaro ed in terra che davano loro propriet e rendite. Questa maggiore ricchezza derivava dal fatto che i monaci e tutti gli uomini di chiesa (e solo loro) hanno potere di intercessione nelle alte sfere celesti, e pregando con devozione per il defunto sono in grado di fargli passare il check-in al purgatorio senza troppi fastidi, sveltire pratiche per San Pietro, etc Intorno allanno 1000 entrano in crisi e sono riformati da queste figure straordinarie (allinterno della storia della chiesa). Cistercensi viene da Citeaux, che in Borgogna. Nel 1098 c un signore che si chiama Robert, che prender il nome di Robert de Moleste. Costui abbandona un convento benedettino andando nella zona boscosa, fuggendo non solo la citt ma anche gli agi del convento. E la prima comunit di quello che diverr lordine Cistercense. Fino al 1112 piuttosto lordine ha un seguito piuttosto modesto, con due nuove fondazioni, che avevano avuto il benestare del vescovo e dellautorit centrale (questi ordini sono nuovi movimenti non eretici che hanno lappoggio della chiesa). Larrivo di Bernardo, convinto da questo nuovo ordine, insieme ai suoi 30 fratelli (di cui 5-6 originali) e sar lenergia fondante di questo nuovo movimento monastico. Questa riforma arriva in momenti in cui le fondazioni erano gi abbastanza in crisi, mentre alla sua morte le fondazioni sono diventate pi di un centinaio. E una riforma che ha un successo immediato, e si basa su qualche cosa di molto importante: si rifiutano le donazioni esterne, ci si rifiuta di vivere in una comunit esterna alla citt ma da esse mantenuta, ma si fonda su delle propriet auto-sufficienti, e si costituisce il monastero come unit-produttiva. Questo significa che il convento sar sistemato in delle zone dove vi una forza idrica, importante per lagricoltura e per le altre lavorazioni di tipo pre-industriale. Queste fondazioni sono anche importanti agenti di trasformazione del territorio, in quanto vanno ad insediarsi in terreni fino ad allora disabitati. Si avviano dei lavori di deforestazione, si rendono possibili la coltivazione dei campi dove prima non era avvenuto. Queste fondazioni sono regolarmente in contatto con la

casa madre, e questo rapporto di rete fra le fondazioni fa s che si trasmettano saperi importanti, che si costituiscono al momento sullidraulica e sulla meccanica dei mulini. Abbiamo quindi una filosofia totalmente opposta a quella di Suger, che vedeva nelluomo artefice di opere dispendiose dedicati unicamente alla gloria di Dio. Bernardo di Chiaravalle scrive che non devono essere utilizzate per le costruzioni vetrate colorate, ma invece vetrate monocrome. Come appunto vediamo in questa immagine di una chiesa cistercense. Sono inoltre bandite allinterno della chiesa le figurazioni, che invece erano cos evidenti allinterno dei chioschi, e nei capitelli romanici. Queste figurazioni contro cui si scaglia Bernardo sono quelle dei mostri fantastici, uomini a tre teste, etc tutte quelle fantasie che si utilizzavano nel medioevo. Le miniature sono bandite, mentre esisteva labitudine di copiare i manoscritti con decorazioni eccezionali ad ogni capoverso. Lui accetta al massimo la bicromia allinterno dei codici, dove la prima lettera poteva magari essere di colore rosso. E quindi uno spazio religioso per monaci, persone che sanno leggere. Quindi a loro pu dire che hanno bisogno allinterno della Chiesa di avere raffigurazione dei testi sacri, i monaci non hanno questa necessit come invece lavevano i villici. E unarchitettura che si depurata. Molte delle chiese romaniche sono chiese dipinte, mentre le chiese cistercensi bandiscono completamente questo aspetto. Il chiostro il luogo centrale del complesso, attorno al quale si distribuiscono tutti gli ambienti del monastero. Abbiamo unorganizzazione quasi sempre simile, essendo unorganizzazione strutturata. Molte delle fondazioni che vengono allestite, anche in zone lontane dalla Borgogna, tendono ad utilizzare la stessa organizzazione planimetrica. Vi uno schema funzionale di disposizione delle fabbriche che piuttosto costante allinterno delle varie fondazioni. Abbiamo poi la sagrestia, il capitolo (sala di riunione) ed il refettorio dei conversi (cio quelli che non hanno ancora presi i voti e stanno allesterno), quindi esiste una rigida separazione. Spesso vi anche il cimitero, il capitolo sempre vicino alla zona del foro, il refettorio si situa fra il dormitorio dei monaci e quello dei conversi. Sono strutture cintate, siamo ancora in periodi difficili, tutto pu ancora succedere allinterno del sistema feudale. Abbazia di Fontenay Qui c anche uno scrittorio, una fontana monumentale, ed una

struttura industriale, unofficina che si conservata, in rapporto stretto con lacqua. Com costruito: una struttura a campata dove ancora non sono disegnate le crociere. Una chiesa del 1139-1147 (periodo in cui il santo era ancora vivo), ed abbiamo una struttura che si situa vicino cronologicamente a Saint Denis, qui si tratta per di vedere sistemi ancora romanici. Abbiamo tante campate che non utilizzano ancora crociere, con una terminazione rettilinea dellabside, e dei bracci del transetto. Si rifiuta la complessit del coro, una scelta molto netta. Allinterna della regola riformata ogni monaco obbligato a dire messa ogni giorno, e quindi si costituiscono tanti spazi che costituiscono una moltiplicazione degli absidi, verso est. Abbiamo una facciata che ha perso il nartece, e possiamo vederne conservata solo per una parte. Il portale strombato, anche se di poca dimensione, e rifiuta tutti i passaggi, ottenendo una semplificazione assoluta dei capitelli che possono accettare solo motivi vegetali. Il profilo della chiesa semplicemente a capanna, una facciata assolutamente semplice con un fianco altrettanto privo di decorazione architettonica. Laspetto molto povero, ma per ottenere questo effetto spoglio non abbiamo unarchitettura povera: c una tecnica costruttiva molto complessa, un tipo di decorazione molto semplice ma che necessita di

unattenta lavorazione, si utilizza la pietra con grande abilit, lavorando ogni concio con il massimo della cura. E qualcosa di molto spoglio, ma non per questo un cantiere che non costa. Sono cantieri complessi che spesso sono connessi ad opere idrauliche che danno vita al complesso. Abbiamo una novit straordinaria dal punto di vista formale: alla ricchezza viene sostituita unidea di Dio che luce. Questa ottenuta attraverso labbandono dellabside romanica con volta a catino, perch difficilmente si potevano aprire finestre. Una volta che si scelta una terminazione rettilinea possiamo aprire due registri di finestre, e sopra larcata altre ulteriori finestre. Abbiamo quindi una terminazione molto luminosa, si cerca la luce da est. Questa struttura coperta con una volta a botte, costolonata, in rapporto a ciascuna della campata, ma il profilo della volta ogivale. Quindi abbiamo una volta a botte a profilo ogivale, costolonata, con una caratteristica propria dellarchitettura cistercense, che vedremo spesso: si trova una semplificazione evidente allinterno del pilastro polistilo, alcuni degli elementi si fermano e non proseguono pi in altezza, diventando pi semplice. Abbiamo una volta a botte continua, con degli sforzi laterali importanti. La parete esterna laterale dotata di contraffortatura, mentre dalla parte costruita il ruolo del braccio del chiostro piuttosto importante per la contraffortatura. E sempre uguale lorganizzazione che porta ai dormitori, che permettono ai monaci di arrivare direttamente alla parte pi alta della loro organizzazione. Willard Honnecourt lautore dellunico taccuino di disegni medievali di questa epoca che conosciamo. E un volume di dimensione modesta, e non si sa bene se il proprietario fosse un committente o un architetto, ha un taccuino con disegni tecnici, di macchine e di architetture. Allinterno troviamo una pianta, che leggiamo come possibile pianta cistercense. Questo mondo inventa delle forme che passeranno nel gotico italiano, gotico che arriva per lo pi attraverso le fondazioni monastiche che attraverso le grandi fabbriche delle cattedrali. La sala capitolare molto importante allinterno della gerarchia, ha un portale strombato. E ancora presente il motivo vegetale, e vi una riduzione, una semplificazione massima. Diventa quasi astratto ed ha solo un ricordo e tende a costituirsi come forme semplici. La sala capitolare a crociere, si sostiene attraverso pilastri centrali, per ciascuno dei pilastri escono fuori otto direzioni, le 4 delle arcate e quelle dangolo. Scrittorio e dormitorio dei monaci: larchitettura molto simile a quella della chiesa, anche allofficina, c un sistema di ripetizione, essenzialmente accettato il sistema della campata costolonata il sistema con cui costruire questi edifici. E unofficina che in pianta fatta dagli stessi elementi, ed allesterno si presenta con gli stessi materiali. Osserviamo un altro esempio di chiesa. C una volta a botte non costolonata, che termina con abside con tre monofore, una semplificazione assoluta che ha eliminato anche capitelli e costolonature, ha eliminato tutto quello che pu essere elemento scultoreo allinterno dellarchitettura, con un muro liscio che rifiuta ogni articolazione. Tutta la luce viene comunque concentrata attraverso le aperture terminali. Si utilizza questa architettura sacra anche per edifici di uso corrente, che altrimenti in quel periodo sarebbero eseguiti con tecniche molto povere. Ledificio pi francese del gotico italiano. Il rinnovamento dellordine benedettino arriva anche in Italia. La citt di Assisi connessa a San Francesco. Francesco dAssisi ha un tipo

diverso didentit di santo: inventa una predicazione del tutto diversa, una associazione, una societ fra persone che si fanno frati che non si allontanano dalla citt, non costituiscono un mondo a parte, ma scelgono di essere predicatori in citt, portando la parola fra la gente. Il movimento si basa sulla nonpropriet, si vive di elemosina, si vive predicando ed itinerando, si dedica alla predicazione della parola di Dio agli illetterati. Tutto questo ha a che fare con lapprovazione ecclesiastica, un nuovo ordine deve sempre essere approvato dal Papa, ed alla sua morte nel 1126, la sua eredit si ripartisce fra un rame spirituale ed uno conventuale. Il ramo spirituale preferisce non avere delle sedi definite, e dagli spirituali si svilupperanno dei movimenti in gran parte eretici. La chiesa per tutti, non destinata solo alle pratiche religiose monastiche, ma accoglie tutti coloro che lo desiderano, ed situato nei bordi, vicino alla cinta muraria. Assisi la sede della casa madre, e diventer meta di pellegrinaggio da tutto il mondo. Vediamo la citt di Assisi con una forma piuttosto allungata, e nella citt murata vi era una parte antistante alle fortificazioni, una parte della difesa militare della citt che viene donata alla comunit di francescani affinch possano situare l la chiesa principale dellordine e costituire il convento. LAssisi romana ha il suo foro rimasto inglobato allinterno della chiesa principale. I Francescani scelgono di non costruire sulla spianata, ma lasciarla come spazio antistante. Questa chiesa costruita fin dallinizio, dalla morte del santo, gli anni di costruzione sono dal 28 al 39 del 200, ed il movimento decide che la spianata serve per la predicazione allaperto. Abbiamo una struttura su due livelli: una chiesa superiore ed una chiesa inferiore, su uno sperone naturale. La scelta di Bernardo di Chiaravalle stata quella di un deambulatorio intorno alla tomba del santo. In Italia abbiamo una scelta differente: una chiesa inferiore dove si rende omaggio al santo, ed una chiesa superiore dove si officia la messa. Abbiamo un campanile isolato, mantenendo la scelta italiana di una torre isolata. Questa tradizione era rimasta a Ravenna nel VI secolo, una torre isolata senza rapporto stretto con la chiesa. Le forme materiali sono in pietra bianca lavorata, una tradizione che quella romanica dellItalia Centrale. Abbiamo una chiesa inferiore a navata unica, ed anche quella superiore navata unica. Uno degli elementi pi importanti della missione dei francescani quello della predicazione: una chiesa a 3 navate una chiesa dispersiva, perch nella navate minori difficile ascoltare il sermone. Notiamo una cosa piuttosto importante. Non abbiamo le carte che ci dicono chi ha costruito le due chiese. Queste date ci vengono da cronache del capitolo dei monaci. Per si notano delle discrepanze notevoli nellesecuzione tecnica della chiesa superiore e della chiesa inferiore (costruita da maestranze italiane), mentre quella superiore pare sia stata costruita da maestranze francesi. Le due piante si equivalgono, essendo costruite luna sopra laltra. Quindi abbiamo una chiesa inferiore con una serie di campate quadrate, dove la campata gotica italiana essenzialmente una campata quadrata. Abbiamo quindi unorganizzazione essenzialmente uguale, con una navata costituita da tante crociere costruite luna dietro laltra. C da ricordare il tipo di geometria con cui sono costruite le volte: si tratta di crociere cupolate, sono strutture che utilizzano i costoloni ma dove le vele sono ancora portanti. La chiave dellarco non alta come laltezza dellarco trasversale, ma pi alta. Quindi una struttura che si comporta sia come crociera che come volta. Sono volte a pieno centro costolonate, con una geometria tale per cui queste vele sono portanti e pertanto abbiamo una cupola. E una chiesa che parla, ma che parla attraverso la pittura, una caratteristica importante del medioevo italiano. Non esistono quindi

comparabili cicli decorativi a quelli doltralpe. La pittura fa le veci della vetrata decorativa, in una chiesa che tendenzialmente frequentata da illitterati, la pittura ha una funzione importante, perch ospita cicli di decorazione di importanza liturgica. E una tendenza tutta italiana a tenere la parete, che invece nel gotico tende a sparire. Abbiamo dei contrafforti molto curiosi, con una forma arrotondata, dei contrafforti piuttosto unici nel panorama italiano, una contraffortatura arrotondata allesterno, per assorbire le spinte laterali. Poi tutto questo sistema risale ad epoche successive, ed oggi abbiamo la possibilit di entrare in una serie di cappelle aperte lateralmente. La chiesa superiore pi lunga di una campata, e lincrocio fra transetto e navata organizzato sotto forma di crociera, ed ha una terminazione finale con una piena copertura con unabside a terminazione poligonale (pentagonale). E corrisponde ad unorganizzazione sotto forma di volte costolonate, con finestre che arrivano fino in sommit e sono quindi legate al cantiere gotico. C un forte salto allinterno della chiesa inferiore, per la geometria delle volte non pi questa, ma pienamente moderna, utilizzando degli archi a due centri, poi la geometria, la campata quadrata. La chiave dellarco qui pari fra costoloni ed archi trasversali. Se tiriamo una linea prendiamo diritto tutti i centri, essendo allo stesso livello. Le volte sono quindi costituite prima con i costoloni, poi le vele che non sono portanti ma portate. Nellepisodio drammatico di alcuni anni fa sono caduti due delle vele, una delle campata ed una dellabside, mentre se fosse stato un sistema romanico non sarebbe mai potuto succedere. E possibile che gli architetti vengano dalla Francia, a causa di questo elemento, una crociera pienamente gotica e non cupolata. E pienamente sviluppato il pilastro polistilo, con elementi pienamente allungati. Dove nasce larco abbiamo una serie di capitelli con decorazione vegetale molto semplificata ed astratta, che vengono dalla tradizione gotica e dal cantiere cistercense. La copertura sono tante volte su costoloni, che si raccordano tutte, quindi si pu avere una forte illuminazione nella parete terminale senza ricorrere a quella terminazione rettilinea dellarchitettura cistercense. Se questa struttura, totalmente contraffortata allesterno, permetterebbe di aprire delle finestre di dimensioni considerevoli, si scelto di non aprirle, mentre si sarebbe potuto illuminare questa parete in modo molto pi forte, visto che nulla lo impedirebbe avendo un sistema francese. E una scelta essenzialmente italiana, maturata allinterno dellordine, che sceglie di continuare ad utilizzare lo spazio murario per ospitare uno straordinario ciclo di dipinti, con pareti che diventano una sorta di quadri luno dietro laltro, dove ciascuno di essi continua una storia. Altro elemento che si trova anche in Francia, questo salto della muratura che permette di costituire un passaggio sopraelevato, che pi o meno allaltezza del triforio, e che permette di manovrare le finestre. Una soluzione identica ad una chiesa in Francia. Riguardiamo lesterno: abbiamo un arco rampante successivo, che si appoggia ai contrafforti di curiosa forma a torre, vuoti allinterno (almeno nella parte superiore). Queste strutture sono invece connesse a degli ampliamenti della chiesa stessa, alle cappelle aggiunte in tempi successivi, come anche il campaniletto aggiunto nel 500. Vediamo la testa del transetto, si vede bene come funge tutto alla stessa altezza, ed in corrispondenza alla testa del transetto una grande bifora. La facciata essenzialmente piena, non sono previste delle torri ai lati, vi sono solo delle torri di servizio che emergono dietro la cuspide per raggiungere le parti alti del tetto. Abbiamo una sola apertura con un portale strombato, con nel partito superiore un grande rosone. Questo rosone arriva e viene del tutto

privato della sua funzione allinterno di quel sistema costruttivo, e diventa un elemento altamente decorativo. La cuspide non corrisponde alle coperture del tetto ligneo retrostante, alle falde, ha un profilo molto pi alto e diagonale, e si presenta come facciata senza un rapporto strutturale certo con la fabbrica retrostante, una caratteristica del gotico italiano, come vediamo anche nel Duomo di Ferrara. Quindi abbiamo ununit di facciata, con delle unit molto riconoscibili, con un forte influsso francese ma con una tradizione italiana che rimarr nella massa muraria e nella mancata accettazione degli elementi murari a gabbia e sostituzione del muro attraverso la vetrata. Cattedrale e Duomo di Firenze e Siena Dopo aver girato per lantichit, con il romanico ed il gotico nellEuropa del nord il corso si conclude in Italia, collegandosi strettamente a quello del prossimo anno, che sar quasi interamente di arte italiana. La prima parte della nostra analisi si concentra su due storie a confronto: la cattedrale di Siena prima e quella di Firenze poi, insieme allorganizzazione del centro civico. A Siena abbiamo due realt piuttosto evidenti, con due centri ben distinti. Tutti questi cantieri sono stati lunghi e complessi, a causa della struttura dellorganizzazione ecclesiale italiana: infatti rispetto ad altri paesi europei ci sono delle differenze di scala delle diocesi. Quelle italiane, a cui corrisponde un vescovo, ricalcano ancora lItalia romana, unItalia fortemente popolata con molti centri civici. E nel passaggio fra la crisi dellimpero romano e la gerarchia cristiana, le sedi vescovili vengono a coincidere con le citt pre-esistenti. Se ne deduce che la cattedrale, il centro connesso a questa ripartizione della gerarchia, ha a che fare con una circoscrizione territoriale molto limitata rispetto al resto dEuropa. Essendo limitata la grandezza, anche il bilancio delle diocesi pi contenuto: di fatto tutte le storie delle costruzioni delle grandi cattedrali italiche sono storie pi secolari, che durano molto a lungo. Inoltre per lungo tempo non abbiamo sostanzialmente dimensioni paragonabili a quelle di Chartres, e per le costruzione che si avvicinano non abbiamo edifici progettati e costruiti dal medesimo architetto, seguendo il medesimo progetto o nel medesimo arco di tempo. La Cattedrale di Siena La citt presumibilmente in competizione con Firenze e con

Santa Maria Maggiore. Il duomo di Siena ha una fondazione che risale al 913, nel X secolo, fondazione di cui poco sappiamo dal punto di vista fisico. Nel XII secolo, intorno al 1126, intrapresa una ricostruzione di questa struttura secondo lo stile romanico, su cui possiamo solo fare ipotesi perch non abbiamo evidenze archeologiche. La data del 1126 segnala una ricostruzione importante di questa istituzione religiosa, Santa Maria Assunta, in una zona importante della citt gi dallepoca romana. Ripartiamo dal 1126. Quella chiesa, pi piccola, ha delle navate laterali inferiori a quelle attuali, ma ha gi una novit considerevole: un organismo a tre navate, che incontrano un transetto ed oltre quello la solita zona del coro. Se osserviamo cosa c nel transetto, vediamo una novit: finora abbiamo osservato una struttura pi o meno sempre uguale. Lincrocio fra la navata principale ed il transetto, tutto questo faceva si che lincrocio non fosse pi largo della navata principale. Qui invece abbiamo una novit considerevole: abbiamo i 4 pilastri in asse, ma lungo il transetto abbiamo due pilastri pi arretrati, che descrivono insieme un grande esagono. Ci si trova in uno spazio fortemente dilatato, una geometria che corrisponde a 6 pilastri. Essenzialmente si tratta della base di una cupola, il cui diametro pi largo della navata principale. Abbiamo un rapporto diretto con un impianto basilicale con cupola, con questa novit dello spazio a sei lati. E una

scelta che non ha precedenti, e che non avr molto seguito, perch provoca lasimmetria del braccio del transetto. La pianta del 1226 non arrivava alla facciata attuale. La fabbrica stata iniziata dalla zona orientale, e quando si arrivati alla zona occidentale si deciso di rialzare il livello del claristorio (che comunque stato demolito nelle fasi successive). Non possiamo collegare a questa pianta un nome, in quanto ne compariranno solo in fasi successive. Abbiamo uno scarto fra le due altezze, che ci dice che il progetto si sta ampliando, man mano che si costruisce si pensa sempre pi in grande. E una citt che gode di una straordinaria ricchezza fino al 1348, anno della grande epidemia. Allinterno abbiamo qualche cosa che ricorda anche abbastanza Pisa, con pietra bicolore, caratteristica del romanico pisano, marmo di Carrara e pietra verde. Gli archi sono archi a tutto sesto, dove a ciascuna delle campate corrispondeva un tipo di volta, su base rettangolare con una struttura che non conosciamo. Linnovativa parte centrale: i pilastri della navata principale non si differenziano rispetto a quelli del grande esagono, abbiamo una struttura organizzata su semicolonne, quasi di colonne, ed unorganizzazione che corrisponde alle ghiere dei grandi archi. Al di sopra abbiamo un esagono, e per passare al cerchio si usano essenzialmente trombe, che sono mascherate da edicole di tipo classico. Dovendo ridurre questo esagono ad un dodecagono abbiamo dei muri diagonali travestiti da edicole, con in mezzo una statua al di sopra di una colonna. E quasi una colonna romana del foro, che tiene al di sopra una statua onoraria. A differenza di quanto visto, qui la semicolonna addossata non ha funzione strutturale, si formula come singola colonna con un capitello allantica, e sopra una statua lavorata che si situa allinterno di quella sorta di nicchia. Il fatto che le navate laterali fossero pi strette di quelle attuali si vede molto bene dalla collocazione della torre campanaria. E solo in secondo momento, quando si deciso di ampliare le navate laterali si ritrovato il campanile in posizione Incongrua. Il paramento esterno si presenta, seppure con passo diverso, con la bicromia che abbiamo visto, anche allesterno ha un paramento di pietra. La pianta attuale si presenta con linsieme degli elementi che si sono man mano sommati nel tempo. E una costruzione che inizia nel secondo decennio del 200, e vede il suo completamento negli anni 60 del 300, con la sola fedelt allesagono centrale mentre il resto un assemblaggio, che comprendiamo attraverso gli atti dellopera del duomo, unorganizzazione comunale che provvede al finanziamento fra i cittadini e chiama commissioni formate da massimi artisti del tempo. Lopera del Duomo larchivio naturale dove sono depositati disegni e modelli del complesso. Siena - La facciata Poco dopo, abbiamo negli inizi degli anni 80 vengono demolite diverse

case che stavano fra la prevista facciata della chiesa ed il fronte-stante ospedale. Cos si d inizio alla costruzione della facciata: per questa, a partire dal 1295, documenti ci dicono che la direzione affidata al celebre Giovanni Pisano, che forse avrebbe gi lavorato negli anni 80. Nel 97 Pisano cacciato dallOpera del Duomo, perch vengono trovate delle irregolarit molto gravi nel cantiere, poi sar re-integrato e morir a Siena. I lavori hanno visto la demolizione di alcuni edifici fra i due poli, ospedale e chiesa, con sistemazione della faccia della cattedrale la quale viene portata avanti. Gi la facciata cos com progettata e costruita presuppone unaltezza della fabbrica maggiore. La nuova facciata inoltre pi alta della fabbrica cos come stata progettata, venendo a costituirsi una differenza rispetto ai paesi del resto dEuropa. Abbiamo una facciata non collegata al sistema delle torri, che diventa un elemento decorativo. In Italia la facciata viene

costruita come tema senza rapporto strutturale forte, senza allineamenti con linterno, tale per cui il tema progettuale non presenta collegamenti forti con linterno. Abbiamo una data, 1284, nella quale viene iniziata la costruzione della facciata. Il primo documento conosciuto ci parla di Giovanni Pisano, che nel 1297 viene cacciato e poi richiamato. Il problema principale della facciata il mancato allineamento delle parti inferiori con quelle superiori. Abbiamo tre portarli strombati con cuspide, ma si verifica poi un mancato allineamento in posizione abbastanza evidente, con degli elementi verticali che mal si allineano con la parte pi bassa della chiesa. E stata fatta lipotesi, collegata alla presenza di documenti indicanti la rottura del rapporto di fiducia fra lopera del Duomo e Pisano, che ascrivono al primo solo la parte sottostante. Questo rosone inoltre pu esistere solamente considerando la nuova altezza maggiore. Quindi quando si inizia questa facciata si inizia a pensare di ricostruire in altezza le coperture della chiesa, o altrimenti utilizzare un trucco stile Chartres, dove le ultime due campate erano pi alte. La facciata stata terminata per intero solo posteriormente, da Giovanni De Cecco. Rispetto alle opere che abbiamo visto si nota molto lassenza delle due torri, lelemento pi evidente, e come la tripartizione venga portata in altezza, con un profilo che viene organizzato da pinnacoli che inquadrano la cuspide principali e quelle laterali: una decorazione caratteristica del 300 italiano e tale rimarr per circa un secolo. Siena - La cupola La copertura della cupola collegata alla data del 1264, data della

copertura piombata della cupola. Gi negli anni 60 abbiamo la sistemazione esterna della cupola. Un altro elemento piuttosto importante: sulla navata principale stiamo osservando larco trionfale. Si voleva da qui far prendere luce alla chiesa, ma una volta che si sopraeleva, ci si trova con una curiosa caratteristica: si riesce ad osservare il tamburo della cupola che sarebbe rimasto fuori dalla cupola, ma che invece stato inglobato allinterno. La cupola ha quindi una parte di tamburo esternamente in vista, mentre il resto della corona visibile dallinterno. Questa cupola stata quasi mangiata da questa struttura salita sempre pi in alto. Allinterno si vede quindi una struttura che era stata progettata per essere vista dallesterno. Siena- Il battistero Questo desiderio di ampliare porta anche alla scelta, piuttosto importante

di costruire un nuovo battistero, che probabilmente esisteva anche prima. Il cantiere parte nel 1316, ma pare che gi dal 1296 si pensava con Pisano ad un nuovo battistero, in una zona piuttosto curiosa, a causa dellorografia. La cattedrale insiste su un colle piuttosto importante allinterno della citt romana. Al termine della chiesa avevamo un declivio abbastanza evidente, che portava alla piazza pi vicina: dietro al coro della chiesa niente era costruibile perch si trattava di un declivio naturale. Si scelto di sistemare il battistero l dove era utile per ampliare la chiesa ed il coro. Il declivio quindi ricostruito sotto forma di due costruzioni luna sopra laltra. Cera anche unaltra struttura piuttosto importante, dove si era completamente murata una struttura esistente a 3 navate, situata sotto la cupola ed il coro. Qui questa struttura non compare perch sono scavi che sono stati fatti negli ultimi anni, che ci fanno capire che anche la parte terminale della prima chiesa era costruita su una struttura sottostante, a cui corrisponder il disegno dei piloni. Avendo questa nuova possibilit di prolungare il coro, la chiesa aumenta notevolmente di lunghezza. Anche questo fronte delledificio dotato di una facciata, che si compone essenzialmente di tre parti: un ingresso con 3 entrate, ed al sopra una parete essenzialmente cieca. Il coro ora ampliato diventa una struttura a 4 campate.

In questa pergamena vediamo il progetto conservato allopera del Duomo, uno dei pochi conservati. Questo progetto della facciata posteriore della cattedrale, la realizzazione del partito inferiore corrispondente allinterno abbastanza fedele a ci che era stato progettato, mentre per la parte centrale, completata negli anni 50 del 300, con una messa in funzione pi o meno datata negli anni 10 o 20, con una parte sommitale del tutto priva di veste architettonica. Vediamo per una cosa guardando il progetto e lesecuzione contrastante: qui gli allineamenti verticali sono essenzialmente seguiti, come probabilmente era negli intenti di Pisano anche per la facciata principale. E importante il rapporto con la citt, da un lato abbiamo il rapporto con la citt vescovile, e dallaltra parte il rapporto con la facciata che da una parte lingresso al battistero. Siena Il progetto per la nuova cattedrale Nel 1226 iniziata la costruzione, nel 1321 vi

una commissione di cui fa parte Lorenzo Maicani, che, insieme ad una ristrettissima cerchia di esperti, redige un documento dove si parla per la prima del Duomo Nuovo, di qualche cosa che diverso rispetto a quello che abbiamo visto finora. A partire dal 1321, abbiano notizia di una nuova organizzazione assolutamente straordinaria. Tutto quello che il Duomo Vecchio sarebbe dovuto diventare il transetto di una chiesa ancora pi grande. Una struttura che rovescia ed inverte lorientamento. Si decide di ingrandire di pi della met, una volta e mezzo, per cui tutto quello esistente al tempo sarebbe diventato lingresso del transetto, e si va a costruire un nuovo coro orientato verso nord, con una nuova struttura costruita da 6 nuovi grandi campate. E un progetto grandioso, si tratta di costruire la cattedrale pi grande possibile. La dimensione della navata maggiore altro non che la distanza che c allinterno dellesagono trasversalmente. Ci sono ovviamente dei problemi, come lostacolo abbastanza forte rappresentato dal pilastro che si sarebbe dovuto trovare in asse allingresso. Questo progetto ebbe un terribile fermo dei lavori dato dalla peste nera. Per le citt del centro Italia stata infatti unepidemia violentissima e tragica, e si pensa che un terzo/met della popolazione sia morta a causa della peste, che non si poteva curare in alcun modo. Nel 1355 i lavori non erano mai stati fermati del tutto, erano ripresi, ed in questo anno una commissione viene chiamata a decidere sullopportunit o meno di proseguire i lavori, e decidere cosa fare dei lavori fino a quel momento eseguiti, ovvero la costruzione della navata minore, ed il muro del facciatone che costruito fino ad unaltezza considerevole. La navata minore costruita con delle arcate a tutto sesto, delle crociera ed una copertura pi moderna. Nel 1355 Francesco Talenti e Benci di Cione decidono di abbandonare totalmente lidea di poter costruire una cattedrale di tali dimensioni. Da una parte evidente la portata della crisi, ma dallaltra sono evidenti della carte che sono rimaste dallaltra riunione, dei vari grandi difetti di progettazione, che facevano s che la fondazione e la dimensione dei pilastri costruiti non avrebbe permesso di costruire archi a tutto sesto di quella luce. Quanto costruito diverr spazio pubblico, ora adibito a museo. Altro problema piuttosto importante che cosa si sarebbe dovuto fare della torre campanaria, che allinterno della navata minore avrebbe costruito un ingombro. Anche la parte del coro nuovo si sarebbe dovuto costruire con delle sotto-fondazioni. Nel 1357 la citt di Siena decide che mai si costruir questo duomo nuovo, e ci si concentra sul duomo vecchio, provvedendo al rialzamento della navata principale. Inoltre si nota abbastanza bene una differenza, una differenza abbastanza chiara fra i pilastri polistili e quelli della nuova cattedrale. I pilastri del 200 con i pilastri del 300 sono differenziati da questa variazione cromatica, che rompe fortemente il senso del pilastro a fascio, che in rapporto con le strutture superiori,

mentre la struttura rettilinea distrugge abbastanza questo rapporto. Nellarchitettura del 300 vi la necessit di tenere questa bicromia, per si cerca di eliminare questa forte bicromia per arrivare a degli elementi che tendono piuttosto ad essere letti come elementi verticali, con in pi una forte semplificazione della struttura. Firenze Siamo una sessantina danni dopo linizio della ricostruzione del duomo di

Siena, ricordiamo che questi grandi edifici sono costruiti in competizione abbastanza forte, come per il palazzo civico di Siena e Firenze. Questa si pu vedere anche nellorganizzazione degli spazi pubblici civili, ovvero gli spazi dove si mostra lautorit civica. La cattedrale un organismo che viene costruito sotto stretto controllo civico, ed finanziato in larghissima parte dal comune stesso. I comuni italiani, rispetto ai liberi comuni di tradizione tedesca, che sono essenzialmente una citt murata, sono anche parte di un contado, unentit territoriale pi grande. Quindi la popolazione che allinterno del Comune, che ha delle cariche, i quali man mano nel corso di lotte e momenti di crisi, si promulgano una serie di regole che escludono progressivamente le classi magnatizie, i feudatari che stavano allesterno della citt e che vantavano diritti sul territorio. Fra il 200 ed il 300 si consolidano una serie di istituzioni che comprendono una serie di maggiorenti che vengono dai mestieri nuovi della citt. Firenze era dotata di cave allinterno delle mura stesse, di pietra forte e pietra serena. Il fatto che ci fossero allinterno della citt stessa permetteva di evitare quelle tasse che erano richieste allentrata dei materiali allinterno della citt, ed una relativa facilit per procurarsi il materiale da costruzione. A Firenze osserviamo le diverse cinta di mura, abbiamo le mura romane, la citt romana con strade ortagonali e parallele. Allinterno della citt romana possono vedersi la traccia dellanfiteatro che stato inglobato nella case successivamente costruite. Abbiamo poi la cinta di mura bizantine. Gli organismi comunali si dividono generalmente in questo secolo, in due edifici: un edificio ospita gli organismi elettivi e la loro assemblea, ed un altro potere indipendente che lamministrazione della giustizia e della milizia urbana. In questo periodo viene meno il potere dei clan, costituendosi una milizia urbana comunale. Il capitano del popolo, per il quale ogni citt italiana ha un nome diverso, un personaggio straniero, che per evitare contrasti fra le famiglie cittadine viene eletto e stabilisce un contratto, e risiede allinterno di un apposito palazzo. Abbiamo due realt allinterno della citt, con due palazzi che rappresentano questa separazione dei poteri. Al di fuori della citt murata possiamo vedere una componente del grande sviluppo urbano delle citt medievali. Firenze una citt che cresce con i suoi borghi, una serie di abitazioni che si costruiscono lungo le strade pi importanti di uscita dalle citt, che vengono man mano inglobate allinterno della citt. E anche importante vedere questa crescita notevole sia di tipo economico, sia tipo demografico, con Firenze che arriva fino a circa 50000 abitanti, e la sua ricchezza costituita dalla lavorazione della lana, ed ha anche un momento di forte stabilit di tipo finanziario. La monetazione diventa regolare grazie al fiorino doro, coniato dal Comune di Firenze, che allinterno di tutta lEuropa diventa una moneta di scambio di grande rilevanza. Nascono anche delle dinastie fiorentine di banchieri, con filiali nella maggiori citt commerciali europee. Tutto questo significa uscire dai limiti ristretti della citt e del contado, e fare riferimento ad una ricchezza che ha a che fare con dei traffici a livello nazionale. La crescita funziona sempre fino al 1348, la data della grande pestilenza. Altro elemento piuttosto importante era la cinta di mura di costruzione bizantina del VI secolo e le prima mura comunali.

Battistero di San Giovanni

Abbiamo un edificio che il Battistero di San Giovanni, che

presumibilmente un edificio del IX secolo, nonostante i rifacimenti successivi. Semplificando un edificio romanico, un battistero separato a pianta centrale, assimilabile a quello di Parma, una struttura connessa fin dallinizio alla chiesa a cui collegato. Il battistero ha fatto le funzioni di cattedrale, tali per cui s detto che la cattedrale di Firenze fosse allinizio questo edificio ottagonale, nei momenti in cui la chiesa fosse in costruzione o ricostruzione. Duomo di Firenze La chiesa arnolfiana Qui sappiamo delle preesistenze architettoniche

grazie agli scavi effettuati. Nel 1293-1296, con la decisione di ricostruire la chiesa pre-esistente, compare un nome importante: Arnolfo di Cambio, che viene da Siena dove aveva lavorato. Nel 1296 diventa il responsabile di questo nuovo progetto, anche se non sappiamo identificare bene quale fosse il progetto originale. Arnolfo muore in una data che non sappiamo bene qual , gli storici pensano vari dal 1300 al 1308, secondo le diverse interpretazioni dei documenti. Prima della nuova costruzione avevamo la Chiesa di SantaReparata, a 3 navate con nartece, con una cripta, ed una parte sopraelevata con un presbiterio, poi unabitazione dei canonici con un chiostro ed una situazione di cimitero, ed unaltra chiesetta, quella di San Pietro Vis-Domini. Primo problema: qual la chiesa di Arnolfo? Sicuramente non la chiesa attuale, bisogna pensare a qualcosa di dimensione minore. Lunica cosa certa di questi documenti, che la chiesa arnolfiana arretrata rispetto alla chiesa precedente, ampliando quindi lo spazio della piazza, non potendo ovviamente essere toccato il battistero. Poi la facciata costruita, una restituzione piuttosto interessante, dove possiamo vedere lo stato di Santa Maria del Fiore, intorno al primo decennio del 300. Santa Reparata, ancora in funzione, stata segata e qui gi si vede una nuova fabbrica, con una faccia monumentale opera di Arnolfo di cambio. Quindi a differenza della Chiesa di Siena, dove si cominciato dallesagono seguito da campagne nelle varie direzioni, in questo caso la campagna edilizia incominciata dalla facciata. Abbiamo poi un altro disegno della faccia di Arnolfo che non ci assolutamente pervenuta. La facciata poi rimasta spoglia per secoli, e solo dopo lunit dItalia si svolge un concorso per trovare una facciata in stile neogotico italiano. La facciata stata quindi completata per interno nel 1875-87, su progetto di un certo Signor De Fabris. Quindi non abbiamo pi conservato, non pi osservabile quanto aveva fatto Arnolfo, ma possiamo solo ristabilirlo da questo disegno. Osservando la pianta in rapporto alla ricostruzione, possiamo vedere che dopo la larghezza della navata laterale minore di Santa Separata, il muro della nuova cattedrale arriva tangente alle torri, quindi dobbiamo pensare ad un cortile interno durante la costruzione. Lorganizzazione laterale di monofore non entra assolutamente in rapporto con lapparato interno, quindi pensabile che la chiesa di Arnolfo di cambio una chiesa sicuramente a tre navate, per una chiesa che presumibilmente non aveva coperture voltate, ma una organizzazione di pilastri in rapporto a quanto si vede allesterno, e con una copertura esterna di tipo lignea. Duomo di Firenze La chiesa di Talenti Guardiamo la pianta. Nel 1357 troviamo Talenti

che ridisegna totalmente lorganismo di Arnolfo di Cambio. Abbiamo unorganizzazione con grandi campate quadrate. La zona del transetto risolta con un coro ripetuto sui tre lati, dando origine ad un impianto triconco, ed un ottagono su cui organizzato il rapporto fra navata principale e cupola. Queste due idee si pensa siano derivate da Arnolfo, anche se non abbiamo alcuna certezza. Le certezze documentarie iniziano

solamente alla met del 400. Lottagono riesce ad organizzare in modo pi armonioso il rapporto fra i bracci della navata, con una tipologia a cupola. Allinterno di Santa Maria del Fiore abbiamo i pilastri del Talenti, crociere, e la campata italiana. Se osserviamo la pianta noteremo che la campata, la navata principale organizzata con una quadrato e due rettangoli ai lati. In questo caso abbiamo dimensioni notevoli, abbiamo unorganizzazione dove non c nessuna contraffortatura allesterno. La situazione nasce da questa diversa geometria, che implica un rapporto diverso fra laltezza delle navata centrale e quella laterale, qui le navate laterali non sono tante basse come in Chartres. Quindi queste navate minori sostengono lateralmente gli sforzi laterali. La sezione trasversale: la volta della navata laterale sezionata con un profilo non rettilineo, poi un pilastro rettilineo, che nega gli allineamenti verticali, a causa di un capitello frapposto. Vediamo poi un arco pi basso proiettato, poi abbiamo la crociera che arriva pi in alto: significa che sono crociere cupolate, volte a crociera cupolate, dove la chiave dellarco ben al di sopra degli archi che sono fra campata e campata. Abbiamo quindi strutture dove portante anche lelemento della vela. Abbiamo poi una contraffortatura sistemata superiormente la navata laterale. Il diametro della cupola di 42 metri, e non conosciamo purtroppo la cupola immaginata da Talenti. La parte iniziale della cupola, il tamburo del 1421, ma senza quelle pareste esterne ora presenti. Questi capitelli rompono totalmente con la tradizione doltralpe dei capitelletti, ma si cerca di ottenere un capitello interno che circonda il pilastro. Al di sopra degli archi abbiamo una fascia orizzontale per tutto la lunghezza della chiesa, che si frappone fra la parte inferiore e quella superiore, quasi come una trabeazione classica, un elemento fortemente orizzontale del tutto estraneo alla tradizione europea del tempo. Guardando lapparato esterno della Chiesa capiamo che una chiesa che nasce isolata, che cresce a spese della citt, un edificio totalmente isolato rivestito in pietra. E un risultato forse orientato ai rapporti che larchitettura italiana ha con la scultura. Osserviamo il lato sud, il pi interessante per apprezzare il succedersi dei progetti. La porta capita male rispetto allorganizzazione delle campate, lorganizzazione di queste bifore ha unaltezza minore, ed un passo che non saccordo con il rivestimento esteriore di tutto il resto del duomo. Quindi questo spigolo, questa svolta in diretto rapporto col facciata, denota un progetto differente, un ampliamento, lo stesso discorso che si visto per Siena. Il campanile si attribuisce a Giotto, chiamato nel 1334, che stato eseguito sul suo disegno nel primo registro, nella parte sommitale abbiamo un progetto diverso. Giotto muore nel 1337. Mentre in Francia conoscevamo nomi di architetti e tecnici, in Italia si tratta di scultori, pittori, artisti vari, etc Si chiamano anche persone che non hanno esperienze di azzardo tecnico, ma un artista esperto in disegno bidimensionale, visto che il campanile non presentava grandi novit dal punto di vista strutturale. San Michele Altro edificio importante il San Michele, che nasce come loggia di mercato

coperto, e poi a seguito di unimmagine miracolosa l conservata diventa una chiesa, seppure di insolita forma. E costituito in pianta da nove campate, con una struttura molto semplice. Ha una pianta essenzialmente quadrata un gioco del tris con sole croci. In alzato costituito con volte, su due livelli, a parit di pianta un mercato coperto, ed al piano di sopraha il deposito dei grani stessi. E una struttura di tipo funzionale, che controlla un elemento importante che quello dei grani, e permette di rifornire i cittadini di pane. Abbiamo dei pilastri di pianta quasi ottagona, con quel capitello che abbiamo gi visto allinterno di Santa Maria del Fiore, il rifiuto delle colonnette con i loro piccoli capitelli, per assimilare il pilastro alla colonna con un capitello unico. Tutto questo si affaccia con una facciata in pietra, abbastanza simile a quella di

Palazzo Vecchio, chiamato cos perch il Comune di Firenze ha costituito una Signoria, che andranno ad abitare qui, ed il nome cambier in contrapposizione rispetto alla residenza di Palazzo Pitti. Nella parte bassa di San Michele, l dovera il mercato, le edicole esterne hanno un linguaggio che ricorda quello del Pantheon. San Michele diventa il santuario dedicato allimmagine miracolosa, tutti i muri vengono occlusi perch diventa una cappella, e poi presentano una serie di nicchie, che ospitano sculture di Donatello o di altri artisti famosi altrettanti, con ciascuna delle statue che ospita una delle arti minori o maggiori (come la lavorazione della lana) della citt, le arti che sono organizzazione di tipo corporativo, a cui devono partecipare tutti coloro che intendono praticare quel mestiere. In questo periodo la vita religiosa della citt e la vita civile sono strettamente collegate, come allinterno della pittura e della decorazione lo sono soggetti religiosi e civili. Palazzo Pubblico di Firenze E costruito a partire dal 1293-1310, collegato sempre ad

Arnolfo di Cambio, anche in questo caso abbiamo lautore di Santa Maria del Fiore. La piazza antistante: una piazza conquistata, non era un luogo esistente, ma si ampliata notevolmente. Si costruito allinterno della citt gi esistente uno spazio pubblico, attraverso demolizioni. Dal lato abbiamo Piazza degli Uberti, gi esistente, che stata ampliata perch la famiglia aveva complottato contro lorganizzazione comunale. Una famiglia che si trovata a dalla parte sbagliata, vede la conquista del suo territorio di case-torri, che potevano essere fortificate nelle parti basse. Quindi abbiamo una piazza che si allarga a spese delledilizia pre-esistente, ed un palazzo che si costituisce con due parti, un porticato, ed una sua connotazione simile ad un castello. E limmagine della comunit, che rappresenta il governo della citt, che si veste dei panni dellarchitettura del castello. E una societ turbolenta, quindi nella parte bassa devessere comunque sempre difendibile, e la terminazione superiore una terminazione che viene dalle fortificazioni dei castelli. Ha una merlatura, una parte su beccatelli, una galleria e sopra ancora una merlatura. Vi poi collegata una torre, che fa parte della dotazione di base, ogni palazzo pubblico provvisto di una serie di sale che serve allinterno per uffici e la vita democratica, per la torre un momento piuttosto importante, perch contiene la campana, che chiama i cittadini ai momenti pi importanti, di pace e di guerra. Esiste quindi allinterno della citt italiana anche le torri campanarie che contraddistinguono ledilizia civile. E un campanile piuttosto curioso dal punto di vista dellorganizzazione architettonica, che ha una parte in aggetto. E costruito sulla base di una torre precedente, di case torri che gi si trovavano in quel luogo. Elemento piuttosto importante, ora scomparso, era la ringhiera, una sorta di elemento pi alto, una piattaforma essenzialmente pi alta, che in parte serviva a montare e smontare da cavallo. Allo stesso modo si utilizzava per manifestazioni, cerimonie e condanne pubbliche (un bel rogo). Avevamo una scalinata esterna che qui manca, che permette lesplicazione del cerimoniale cos importante nella vita del 300. Si tratta di un palazzo isolato, che si contrappone ad una piazza pubblica molto ampia per lepoca, mentre in altri palazzi avevamo delle strutture di mediazione. Vediamo rappresentato il rogo del ferrarese Savonarola, una delle tipiche attivit delluso cerimoniale della piazza. La piazza era pavimentata con mattoni di coltello a spina di pesce, con ricorsi di pietra chiara. Di pari passo ai vari cantieri che abbiamo visto, avanza anche la pavimentazione della citt, la citt diventa quasi completamente pavimentata, con una serie di decreti che obbligano i cittadini antistanti le strade di provvedere alle spese per la pavimentazione pubblica. Questo processo parte dalle piazze principali.

E unarchitettura di tipo militare. Allinterno troviamo i dipinti del Vasari, su commissione dei Medici. Erano poi presenti una serie di ballatoi che ora non vediamo, che erano sostenuti grazie pali infissi, i cui fori possono ancora vedersi allesterno. Alla base abbiamo un profilo di arcate a tutto sesto, cos come sono a tutto sesto gli archi delle bifore gotiche delle aperture. C un forte richiamo quindi allarcata romana, un richiamo agli elementi pi riconoscibili dellantichit. La torre, per dare maggiore monumentalit, si presenta con un azzardo tecnico, questo aggetto. La cella campanaria vera e propria collocata sopra un altro elemento castellato in sommit, ed costruita da 4 grandi colonne a fusto liscio e degli enormi capitelli allantica fuori misura. In rapporto alla tradizione antica si citano 4 colonne, con un collegamento ottenuto attraverso archi a tutto sesto. Si traveste allantica, costruisce con i riferimenti dellarchitettura antica qualche cosa di simile alla cella campanaria. Lorditura della muratura in pietra, lorditura delle mostre con chiavi darco sistemato, con allesterno una conformazione ad arco acuto, mentre lintradosso a tutto sesto. La pietra lasciata sbozzata, e si presenta con un bugnato fortemente accentuato, sempre per ricordare larchitettura castellare. Loggia del Lanzi Intono allanno 37 del 300, viene costruita la loggia, che poi prese il nome

di Loggia dei Lanzi, durante la calata dei Lanzichenecchi. E in posizione dangolo rispetto al Palazzo, una loggia costruita con il sistema delle campate, essenzialmente tre, uno spazio coperto accessorio che serve come baldacchino monumentale per lesplicazione delle cerimonie pubbliche di cui s detto. Se si analizza lorganizzazione spaziale della rappresentazione del potere civico fiorentino nella piazza principale, questultima si amplia sfruttando i palazzi delle famiglie perdenti. Vi la scelta sempre uguale, di costituire quel grosso capitello, una grossa fascia orizzontale, con tre registri di foglie fortemente stilizzati. Chiese Domenicane e Francescane In queste citt lattivit delle nuovi predicazioni, come i

Francescani e Domenicani, un fenomeno importante. Sono entrambi nuovi ordini, che non si costituiscono come monasteri fuori dalla citt, ma cercano la predicazione al suo interno. Questi ordini vanno a sistemare i loro centri religiosi proprio nei borghi, per andare a trovare una religiosit pi facile, verso questi ceti urbani nuovi. Le citt italiani hanno questa caratteristica abbastanza importante, di avere l dove sono i borghi questi monasteri dei nuovi ordini. Abbiamo infatti Santa Maria Novella, dei Domenicani, e Santa Croce, dei Francescani. Il modo di sistemarsi anche molto simile a Bologna, i due ordini non si mettono in competizione nella stessa zona ma stanno agli antipodi rispetto alla citt. Francescani e Domenicani non hanno un loro bagaglio culturale architettonico cos importante come gli ordini europei, che sono invece diffusori ed esportatori di modelli di architettura. Questi ordini tendono invece piuttosto a conformarsi alle pratiche locali, non c un modello da esportare, ma anche a causa del rapporto con comunit particolari ricche di donazioni e lasciti, in ogni citt si affidano al costruire corrente, ispirandosi di volta in volta allarchitettura cittadina, con strutture che parlano una lingua fiorentina pi che una lingua universale dellordine. Santa Maria Novella Nel 1279 si arriva alla ricostruzione della Chiesa di Santa Maria

Novella. Si pu parlare con chiarezza di gotico italiano, una cinquantina danni dopo gli inizi della costruzione di San Francesco ad Assisi. La facciata stata poi risistemata dallAlberti. La costruzione si completa anche questa con una facciata costruita successivamente. La fabbrica posteriore da poco rispetto a Fra Sisto e

Fra Ristoro, con una costruzione gotica che si organizza in crociere, con pianta quadrata, lo stesso sistema di Santa Maria del Fiore, con unaltezza paragonabile anche se di proporzioni minori. La terminazione absidale vede un influsso dei modelli cistercensi, con un transetto a T (un impianto a croce commissa), una terminazione dellabside centrale e del coro rettilinea, qualche cosa che abbiamo visto nellarchitettura di marca cistercense del XII secolo, con una grande parete rettilinea vetrata. Altra citazione, che nel bracci del transetto verso il coro, vediamo cappelle da una parte e dallaltra. Questo si spiega perch queste chiese sono anche pagate attraverso la possibilit delle famiglie pi importanti di avere una cappella privata, che viene decorata a spese della famiglia, cappelle private che come sappiamo trovano posto con affreschi e decorazione di straordinaria qualit. Sono chiese italiane essenzialmente murate, che usano laffresco e non la vetrata. In questo caso a causa di accidenti storici le vele hanno perso la decorazione, fino ad arrivare ad una pulizia e limpidezza interiore che non corrisponde allaspetto originale. Tiriamo una sezione come faremo allesame, ricordando che le chiese gotiche italiane non hanno bisogno di archi rampanti e di contrafforti. Con una linea dritta prendiamo tutti i punti di centro dellarco gotico, cio laltezza uguale a quella della crociera, la chiave dellarco esattamente alta come quella della crociera. Siamo in una condizione di costoloni portanti e vele portate. Vediamo nella sezione delle semicolonne con dei capitelli. Gli archi paralleli alla navata principale sono alla stessa altezza degli archi trasversali delle navate laterali, che alla massima altezza arrivano ai capitelli delle semi-colonne. Se mettiamo le finestre, vanno da poco pi in basso del capitello, fino quasi al culmine dellarco della navata laterale. Le finestre oculari della navata principale, sono molto limitate, perch abbiamo uno spazio laterale a disposizione molto limitato, a causa della falda del tetto sulla navata laterale. Il gotico italiano funziona con uno scarto fra navata centrale e navata laterale che totalmente diverso da quello francese. C ovviamente la preponderanza del muro, dove non possiamo assolutamente aprire delle vetrate colossali come quelle gotiche. Ricordiamo sempre che sono chiese di predicazione, tendenzialmente a navata unica che vengono percepiti come spazi unificati. Santa Croce Anchessa ha una facciata del tutto posticcia. Caratteristica evidentissima che

si tratta di una chiesa con copertura lignea, forse collegata ad Arnolfo di Cambio. Il progetto originario di Santa Maria del Fiore doveva essere a coperture lignee, quindi possibile che vi siano collegamenti fra questi due fabbricati. Vediamo poi la scelta fiorentina di sostituire i pilastri polistili con i pilastri ottagoni, poi vediamo fra arco e arco la divisione in campata, che completamente negata fra la galleria di servizio che corre per tutta la lunghezza, che serve a manovrare le finestre. Guardando alla sistemazione del transetto, anche qui molto evidente la derivazione cistercense dello spazio della chiesa. Una delle cose pi belle che la larghezza del coro non corrisponde alla larghezza della navata, perch la parete terminale data dallabside e da due pareti luminosissime, ottenute con molte aperture, con un inquadramento che si rapporta a questa terminazione, con un transetto pi alto della navata principale. C una terminazione esterna di tipo poligonale nellabside, che permette lapertura di monofore molto allungate, e cinque cappelle da una parte e dallaltra, un sistema di cappelle che serve anche a finanziare la chiesa stessa. E una copertura a capriate, notevolissima. Per le navate laterali il solaio tessuto ortogonalmente rispetto alla navata centrale, che funziona quasi come contraffortatura legando muro e muro laterale, e permette di aprire un oculo al termine. Otteniamo in questo modo un arco diaframma, una condizione che negli archi trasversali

delle cappelle, in corrispondenza di ciascuna campata abbiamo un muro sopra larco ogivale che sostiene le falde laterali. Anche nel transetto la copertura lignea. Tendenzialmente una chiesa del tutto dipinta. Siena Palazzo Civico La citt appare stabilizzata gi nellXI secolo, a lato della Via

Francigena, che porta da Roma alla Francia. Quindi abbiamo questa zona, quella pi antica della citt, connessa allacropoli. Qui costruita Santa Maria Assunta, intorno al 913, in una citt organizzata su unorografia piuttosto movimentato, con una divisione in terzi (?). Esiste listituzione del Consiglio dei Nove, ed il Capitano Militare che ha le stesse prerogative che abbiamo visto in Firenze. In Siena questi edifici si configurano tutti in continuit, si organizzano intorno ad un unico intervento architettonico. La citt di Siena, murata, nel 300 rappresentata da due elementi: la cattedrale che vediamo rappresentata con la caratteristica bicromia della pietra verde e bianca (ma che pu anche essere anche interpretata come bianco e nero) ed un palazzo pubblico dotato anchesso di una sua torre. Ledificio ha conservato in gran parte la decorazione originaria. Abbiamo ora un percorso fra le sale allinterno, che snatura abbastanza quello che erano le tre realt distinte dei tre palazzi. La presenza ancor oggi dei cicli pittorici degli anni 30 del 300 la dice lunga sulla successiva crisi della citt, che altrimenti avrebbe rinnovato. Nel 1337-1140 abbiamo un famoso affresco rappresentante nelle due pareti contrapposte gli effetti del buon governo e gli effetti del cattivo governo. Una figura piuttosto importante allinterno di questa rappresentazione di queste virt del Comune, la Pace, che siede su una armatura e tiene in mano uno scudo. Ci d la rappresentazione di una Siena che funziona, di un centro citt prospero, con edifici che si presentano fortemente connessi anche ad elementi sospesi e ballatoi di legno che ora non ci sono pi. Nel 200, anche nel tardo dodicesimo secolo, una citt costruita in pietra che diventa di mattoni e laterizi. Vi sono una serie di regolamenti che limitano, comera limitato laccesso delle famiglie magnatizie, la costruzione di queste strutture castellate favorendo piuttosto ledilizia in mattoni. Ora Siena una citt in mattoni, grazie allottima terra dei suoi territori, e c una forte incentivazione da parte dei regolamenti comunali. Laspetto delle case era del tutto diverso da quello che noi oggi vediamo. Vi erano molti sporti, sostenuti da ballatoi di legno, costruiti con travi di legno. In periodi pi difficili, agli inizi del 200, potevano essere smontati e ed utilizzati per fortificare la parte inferiore. Nelle foto vediamo chiaramente i buchi utilizzati per la costruzione ed allestire i ponteggi. E una citt dotata di acquedotti, di fontane pubbliche, ed di notevole impegno per la pavimentazione della strade. vediamo la Fonte Gaia, una delle fontane pubbliche organizzate nelle diverse zone della citt, dove si d questa distribuzione dellacqua. Dagli atti dellopera del Duomo si legge che in alcuni momenti la fabbrica stata ferma, perch tutti gli uomini erano impiegati per la costruzione delle opere idrauliche: il Comune aveva la possibilit di spostare le persone impiegate a seconda delle necessit. Vediamo il palazzo comunale composto di 3 parti. Lo spazio pubblico com ricavato? Qui c una situazione differente da quella fiorentina: linsieme dei palazzi pubblici costruito su una parte di citt dove iniziava una sorta di avvallamento fra le colline, un inizio di valle che va sempre pi in basso ad imbuto. La Piazza del Campo, cos com costruita, con una parte pi alta e pi bassa, parte da una situazione orografica naturale. Il comune lunica autorit civica che pu affrontare le spese molto forti necessarie per costruire in questa zona. Non vi dunque la demolizione di opere urbane, ma lo sfruttamento di una zona complicata, in uno spazio precedentemente non utilizzato a pieno. La forma a ventaglio permette la canalizzazione delle acque, parte del complesso di opere per la distribuzione dellacqua di cui si detto.

Questi spazi tutti insieme costituiscono un fronte, dove ledilizia che prospetta della piazza ha degli obblighi di conformarsi per esigenze di decoro, dove ad esempio le finestre devono tutte essere bifore. Viene dato un disegno conservato, con certezza si sa che tutta ledilizia che prospetta sulla piazza del campo ha dovuto confermarsi ai regolamenti edilizi che prevedevano una sorta di spazio unificato. Nel complesso del palazzo civico vediamo il Palazzo del Bargello, la nuova sala del Consiglio, la cappella di Piazza con la grande torre del Magna. Questa torre stata costruita nel corso del 300, e va in confronto con la torre di Firenze del Palazzo Vecchio, e riesce a superare la sua altezza con la campana di ferro. Nella parte centrale abbiamo il Torrione, con il simbolo di Bernardino da Siena messo nel 400, e ledificio originale una parte pi bassa, Ledificio si presenta con finestre molto ampie, tutte allineante, che presentano una facciata unificata. Questo modello di trifora, con sottostante larcata senese (un arco ribassato con due archi di scarico di profilo ogivale) diventa un modello per ledilizia pubblica della citt di Siena. Cattedrale di Orvieto Siamo nel 1290 e qualche cosa. E costruita una grande cattedrale,

cominciata alla fine del 200, e si presenta con molti rapporti con larchitettura fiorentina per la forma e con larchitettura senese per la decorazione bicromatica. E un edificio molto tardo, con un gotico italiano che ha molte caratteristiche che ne ostacolo la comprensione come edificio gotico, a causa dei ritorni molto forti alla tradizione romana. Prima di tutto quello che salta subito allocchio una copertura a capriate lignee, che possiamo comunque rapportare a SantaCroce, dove era stata fatta una scelta neo-paleocristiana, con il rifiuto del sistema a crociere. Ci sono una serie di pilastri, pilastri che somigliano tantissimo a colonne, con base ottagonale, un fusto semi-circolare che vediamo contrassegnato da questi blocchi di colore bianco e verde, e questo capitello che abbiamo imparato a vedere nellarchitettura religiosa e civile, essenzialmente dei grossi capitelli con al di sopra un abaco ottagonale, con tre registri di foglie molto semplificati. Le arcate sono a pieno centro e poi una fascia orizzontale, come a Santa Maria del Fiore, una scelta contro lallineamento verticale del gotico francese. Il tipo di alternanza fra bianco e verde ricorda pi il primo cantiere di Siena, rispetto al secondo. E molto evidente anche il rapporto con linterno di Pisa. Quindi la Comune di Orvieto pensa alla costruzione della sua cattedrale sceglie piuttosto di conformarsi alla copertura lignea che era quella di SantaCroce, con una spazialit che pu essere romana. Notiamo inoltre lalternanze delle colonne ottagonali e circolari. Dobbiamo pensare ad unenorme contraffortatura, perch la pianta verso est della chiesa costruita con sotto-fondazioni, l dov la rocca e dove ci sono sempre stati dei problemi di consolidamento, che hanno provocato questa forma piuttosto curiosa. La parete si connota con unorganizzazione di nicchie, intervallate da finestre. Se guardiamo bene lorganizzazione del passo dei pilastri e della navata, non corrisponde assolutamente al passo delle cappelle, ma su questo non abbiamo documenti che ci dicano quale delle due opere fosse precedente o discordante. Dunque lungo le pareti abbiamo finalmente unarticolazione tridimensionale, in una chiesa che da un lato si conforma piuttosto verso il modello della chiesa paleocristiana di proporzioni imponenti, e dallaltro unarticolazione spaziale che vuole essere romana, che si espande attraverso esedre. Ciascuna delle cappelle ha unorganizzazione esterna simile a quella romana, con una contraffortatura esterna con arcatella. Linterno della chiesa, una parete muraria che si inflette, con un catino

absidale, che entra in conflitto abbastanza evidente con una copertura gotica a spicchi che avrebbe potuto essere utilizzata. La facciata: molto importante, una delle poche iniziate e costruite in Italia con uno stile pienamente gotico. Lautore Lorenzo Maitani. Abbiamo una fabbrica iniziata alla fine del 200, con un completamente di tipo diverso, con una facciata diversa rispetto a quella di Siena, che non presenta quelle incongruenze che abbiamo finora osservato. Le tre navate corrispondono a tre portali, ciascuno strombato e cuspidato. C una costante, nel prendere le facciate italiane senza la torre, ma piuttosto avere lateralmente degli elementi che somigliano ai contrafforti, per cui la facciata si presenta completata da pinnacoli, anche centralmente. E una sorta di via italiana alla facciata, cos slegata dalle fasi costruttiva della fabbrica. Pu darsi che il cantiere, tirato su ledificio sotto forma di muratura nuda, faccia s che il tema della facciata sia considerato slegata, e spesso viene completata a met, oppure lasciata totalmente spoglia aspettando tempi migliori. Abbiamo una pittura l dove non arrivata la scultura come mezzo principale. Ai lati abbiamo il palazzo comunale e del potest, connessi insieme. Il palazzo pubblico non ha finestre al primo piano, per esigenze difensive. E pero costruita una scala monumentale, necessaria a fini architettonici. Duomo di Milano E inaugurato nel 1387. Siamo circa 100 anni dopo Firenze Santa Maria

del Fiore. Abbiamo la costruzione dellultima delle grandi cattedrali gotiche. Durante la Signoria di GianGaleazzo Visconti, con una ricchezza che sicuramente c, di una signoria alleata al potere imperiale. A Milano molto ben documentata lopera del Duomo. Si comincia con una volont da parte del committente di costruire un edificio pienamente gotico, ma si sceglie per questa cattedrale gotica una tipologia che ne mina fin dallinizio lorganizzazione. Questa cattedrale ha 5 navate invece che 3. Una scelta di grandezza senza dubbio, con un braccio del coro contornato da un deambulatorio, con un settore grandioso riservato alla navata principale. Nel 1387 chiamato Simone da Orsenigo. La scelta dellarchitetto spesso cambiata da l a pochi anni, nell88 dopo irregolarit accertate, chiamato il primo degli stranieri (solitamente cercando fra esperti francesi, svizzeri e tedeschi), Nicolas de Bonaventura, chiamato il 7 maggio 1389, e cacciato subito dopo, il 31 luglio 1390 dopo aver fornito il disegno dei finestroni absidali, aperti a traforo. Nel 99 sono terminati i pilastri fino allaltezza di impostare le volte a crociera, e sostanzialmente lelevato concluso. A partire dal 1391 maestri italiani e stranieri si susseguirono, avvicendandosi nella fabbrica: i tedeschi Giovanni da Friburgo, Enrico Parler da Gmunden, Giovanni da Fernach, e gli italiani Bernardo da Venezia, Gabriele Stornaloco, piacentino, Marco da Carona, Giovannino de' Grassi e Giacomo da Campione. Questi ultimi due rimasero legati stabilmente alla fabbrica dal 1392 e dettero al nascente Duomo la loro impronta decisiva, quello stile "gotico fiorito", caratterizzato dall'esuberanza decorativa. Alla morte del grande maestro, il parigino Jean Mignot critic aspramente i lavori ma, trovando l'opposizione di Bernardo da Venezia e di Bertolino da Novara, fu ben presto licenziato: da questo momento che la fabbrica del Duomo di Milano verr diretta esclusivamente da maestri italiani. In tutto questo tempo lunica volont chiara da parte dellopera del Duomo fu quella di post-porre la decisione da prendere sulle coperture. Avendo cinque navate, la pianta qualcosa di complicato dal punto di vista dellalzato: quando sono cinque piuttosto che tre pi difficile mantenere lilluminazione. Le campate le riconosciamo come doltralpe, rettangolari, e due campate quadrate laterali. Osserviamo le diverse soluzioni proposte:

Il primo schema corrisponde ad Antonio di Vincenzo: uno schema tendenzialmente italiano, costruito sulla larghezza di novanta braccia milanesi: poi su una scala di altezza di dieci braccia si pu ricostruire uno schema italiano. Si ottiene una perfezione di questa sezione con un quadrato. I problemi: le finestre che possiamo aprire in questa sezione sono di modesta entit Unaltra soluzione viene da un matematico di Pavia, Gabriele Stornaloco. Accetta questo sistema, ma il rapporto di questa altezza non pu essere fissato con una quadrato, ma si ottiene con un triangolo. La cosa pi importante che laltezza complessiva della chiave darco pi alta data da un triangolo equilatero, con altri triangoli che incrociano una serie di elementi fondamentali. Abbiamo poi uno schema chiaramente non italiano, ma che permette una perfetta illuminazione, con una navata centrale molto molto pi alta, e due navate minori ai lati. Lo schema di Taller (?) propone di trasformare in cappelle le navate pi esterne, ed adottare una struttura con archi rampanti. Tutto questo indica chiaramente come lopera del Duomo proceda a vista, senza un progetto definitivo, con una pianta stabilita ma la necessit di elaborare un piano per lalzato, affidato alle mani pi diverse. Su questa vicenda si susseguiranno i commenti pi impietosi di tutti i critici per i secoli a venire, tutti concordi nellindividuare lorigine del problema nella scelta iniziale delle 5 navate. Il risultato finale sar una scelta essenzialmente italiana, con 5 navate, arrivando ad unaltezza di 70 braccia, realizzando un profilo tendenzialmente a capanna a causa dei 96 metri di larghezza. Della cattedrale di Milano non abbiamo la facciata, che ottocentesca: tutte quelle strutture che noi conosciamo come gotico sono essenzialmente neo-gotiche. Ci sono poi solo dei lavori di San Carlo Borromeo, conservati allinterno del gotico. Un altro degli elementi che non accettato da nessuno degli architetti chiamati, questa soluzione per quanto riguarda il capitello/colonnette. Vediamo un pilastro a fascio, di carattere pienamente gotico. Vediamo degli elementi che sono alti pi di un metro, una serie di edicole, sistemate luna intorno allaltra. Queste edicole si presentano tutte cuspidali, e ciascuna edicola contiene una statua di un santo allinterno. Completando la fabbrica secondo proporzioni italiane si torna quindi ad una situazione che si conosce e si controlla, e si mettono le forme del tardo gotico allinterno come elemento decorativo.

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