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La buona notizia Mensile di riflessione libera su vari temi

ANNO I, N.2 FEBBRAIO - MARZO 2012

Indice

Prima Parte
La buona notizia del mese. Editoriale pag. 5 A cura di: Mascolo Emanuele

Seconda Parte
La buona notizia del cammino di fede : il cammino di fede pag. 14 A cura di: Mastropasqua Grazia

La buona notizia per eccellenza: il La buona notizia della testiVangelo delle domeniche del mese monianza:Santa Gianna Bedi febbraio 2012 pag . 6 retta Molla . A cura della redazione pag. 15 A cura della redazione La buona notizia del Santo Padre La buona notizia del pregapag. 7 re insieme: le preghiere del A cura di Don Di Maio Ferdinando mese di febbraio. pag. 20 A cura della redazione La buona notizia della Vergine Maria pag . 1 1 A cura di: Mascolo Emanuele La buona notizia della preghiera: limportanza della preghiera nella vita pag. 12 A cura di: Conte Angela

Parte prima

La buona notizia del mese. Editoriale La preghiera come mezzo necessario per la crescita nella vita di ogni uomo.

Nel mese di febbraio la Chiesa celebra il mese della vita. La buona notizia filo conduttore di tutti gli articoli di questo numero la vita,per essere pi precisi, la preghiera come mezzo necessario per la crescita nella vita di ogni uomo. Sarebbe bene e anche bello, se ogni famiglia pregasse insieme, ma tante volte questo non possibile, allora invochiamo lo Spirito Santo, gli Angeli, i Santi, la Madonna affinch si uniscano alle nostre preghiere. Sarebbe bene e anche bello, se sin da piccoli i bambini imparassero, insegnati dai loro genitori, a pregare, a nutrirsi di quella forza necessaria per andare avanti. Sarebbe bello se, i n ogin casa, in ogni famiglia si trovasse ogni giorno un momento di silenzio, per far risuonare la Parola di Dio, poich abche il silenzio preghiera. Riporto un sermone di R. A. Torrey La potenza della preghiera seppur evangelico, ma rende lidea. Vi porto un messaggio da Dio contenuto in cinque brevi parole. Eppure c' cos tanto in queste poche, semplici parole, da trasformare molte vite e trasformare operai inefficienti in strumenti potenti per il Signore. Pronunciai queste cinque parole alcuni anni fa a una conferenza biblica a New York. Alcuni mesi dopo la conferenza, ricevei una lettera dall'uomo che aveva presieduto alla conferenza, uno dei ministri del vangelo pi noti in America. Egli mi scrisse: "Non ho potuto allontanarmi dalle cinque parole di cui parlaste, esse sono state con me giorno e notte. Hanno trasformato le mie idee, trasformato i miei metodi, trasformato il mio ministero". Quest'uomo da allora stato quello che probabilmente il pastore pi noto tra tutte le chiese evangeliche del mondo. Confido che quelle parole possano discendere nel cuore di qualcuno di voi oggi come accadde per lui, e che nei futuri mesi e anni possano dire: "Non ho potuto allontanarmi da quelle cinque parole, esse sono state con me giorno e notte. Hanno trasformato le mie idee, i miei metodi, la mia vita, e il mio servizio per Dio". Troverete queste cinque parole in Giacomo 4:2, le ultime parole che concludono il verso: "Non avete, perch non domandate".

Mascolo Emanuele

La buona notizia per eccellenza: il Vangelo delle domeniche del mese di gennaio
Domenica 5 febbraio 2012 + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Ges, uscito dalla sinagoga, subito and nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicin e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasci ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la citt era riunita davanti alla porta. Guar molti che erano affetti da varie malattie e scacci molti demni; ma non permetteva ai demni di parlare, perch lo conoscevano. Al mattino presto si alz quando ancora era buio e, uscito, si ritir in un luogo deserto, e l pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: Tutti ti cercano!. Egli disse loro: Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perch io predichi anche l; per questo infatti sono venuto!. E and per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demni. Parola del Signore Domenica 12 febbraio 2012 + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, venne da Ges un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: Se vuoi, puoi purificarmi!. Ne ebbe compassione, tese la mano, lo tocc e gli disse: Lo voglio, sii purificato!. E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacci via subito e gli disse: Guarda di non dire niente a nessuno; va, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mos ha prescritto, come testimonianza per loro. Ma quello si allontan e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Ges non poteva pi entrare pubblicamente in una citt, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore Domenica 19 febbraio 2012 + Dal Vangelo secondo Marco Ges entr di nuovo a Cafrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era pi posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo per portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta unapertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Ges, vedendo la loro fede, disse al paralitico: Figlio, ti sono perdonati i peccati. Erano seduti l alcuni scribi e pensavano in cuor loro: Perch costui parla cos? Bestemmia! Chi pu perdonare i peccati, se non Dio solo?. E subito Ges, conoscendo nel suo spirito che cos
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pensavano tra s, disse loro: Perch pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa pi facile: dire al paralitico Ti sono perdonati i peccati, oppure dire lzati, prendi la tua barella e cammina? Ora, perch sappiate che il Figlio delluomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te disse al paralitico : lzati, prendi la tua barella e va a casa tua. Quello si alz e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne and, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: Non abbiamo mai visto nulla di simile!. Parola del Signore Domenica 26 febbraio 2012 + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, lo Spirito sospinse Ges nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Ges and nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: Il tempo compiuto e il regno di Dio vicino; convertitevi e credete nel Vangelo. Parola del Signore

La buona notizia del Santo Padre


BENEDETTO XVI UDIENZA GENERALE Aula Paolo VI Mercoled, 11 gennaio 2012 La preghiera di Ges nell'Ultima Cena Cari fratelli e sorelle, nel nostro cammino di riflessione sulla preghiera di Ges, presentata nei Vangeli, vorrei meditare oggi sul momento, particolarmente solenne, della sua preghiera nell'Ultima Cena. Lo sfondo temporale ed emozionale del convito in cui Ges si congeda dagli amici, l'imminenza della sua morte che Egli sente ormai vicina. Da lungo tempo Ges aveva iniziato a parlare della sua passione, cercando anche di coinvolgere sempre pi i suoi discepoli in questa prospettiva. Il Vangelo secondo Marco racconta che fin dalla partenza del viaggio verso Gerusalemme, nei villaggi della lontana Cesarea di Filippo, Ges aveva iniziato a insegnare loro che il Figlio delluomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere (Mc 8,31). Inoltre, proprio nei giorni in cui si preparava a dare laddio ai discepoli, la vita del popolo era segnata dall'avvicinarsi della Pasqua, ossia del memoriale della liberazione di Israele dallEgitto. Questa liberazione, sperimentata nel passato e attesa di nuovo nel presente e per il futuro, tornava viva nelle celebrazioni familiari della Pasqua. LUltima Cena si inserisce in questo contesto, ma con una novit di fondo. Ges guarda alla sua Passione, Morte e Risurrezione, essendone pienamente consapevole. Egli vuole vivere questa Cena con i suoi discepoli, con un carattere del tutto speciale e diverso dagli altri conviti; la sua Cena, nella quale dona Qualcosa di totalmente nuovo: Se stesso. In questo modo, Ges celebra la sua Pasqua, anticipa la sua Croce e la sua Risurrezione.
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Questa novit ci viene evidenziata dalla cronologia dellUltima Cena nel Vangelo di Giovanni, il quale non la descrive come la cena pasquale, proprio perch Ges intende inaugurare qualcosa di nuovo, celebrare la sua Pasqua, legata certo agli eventi dellEsodo. E per Giovanni Ges mor sulla croce proprio nel momento in cui, nel tempio di Gerusalemme, venivano immolati gli agnelli pasquali. Qual allora il nucleo di questa Cena? Sono i gesti dello spezzare il pane, del distribuirlo ai suoi e del condividere il calice del vino con le parole che li accompagnano e nel contesto di preghiera in cui si collocano: listituzione dellEucaristia, la grande preghiera di Ges e della Chiesa. Ma guardiamo pi da vicino questo momento. Anzitutto, le tradizioni neotestamentarie dell'istituzione dell'Eucaristia (cfr 1 Cor 11,2325; Lc 22, 14-20; Mc 14,22-25; Mt 26,26-29), indicando la preghiera che introduce i gesti e le parole di Ges sul pane e sul vino, usano due verbi paralleli e complementari. Paolo e Luca parlano dieucaristia/ringraziamento: prese il pane, rese grazie, lo spezz e lo diede loro (Lc 22,19). Marco e Matteo, invece, sottolineano laspetto di eulogia/ benedizione: prese il pane e recit la benedizione, lo spezz e lo diede loro (Mc 14,22). Ambedue i termini greci eucaristen eeulogen rimandano alla berakha ebraica, cio alla grande preghiera di ringraziamento e di benedizione della tradizione dIsraele che inaugurava i grandi conviti. Le due diverse parole greche indicano le due direzioni intrinseche e complementari di questa preghiera. La berakha, infatti, anzitutto ringraziamento e lode che sale a Dio per il dono ricevuto: nellUltima Cena di Ges, si tratta del pane lavorato dal frumento che Dio fa germogliare e crescere dalla terra e del vino prodotto dal frutto maturato sulle viti. Questa preghiera di lode e ringraziamento, che si innalza verso Dio, ritorna come benedizione, che scende da Dio sul dono e lo arricchisce. Il ringraziare, lodare Dio diventa cos benedizione, e lofferta donata a Dio ritorna alluomo benedetta dallOnnipotente. Le parole dellistituzione dellEucaristia si collocano in questo contesto di preghiera; in esse la lode e la benedizione della berakha diventano benedizione e trasformazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Ges. Prima delle parole dellistituzione vengono i gesti: quello dello spezzare il pane e quello delloffrire il vino. Chi spezza il pane e passa il calice anzitutto il capofamiglia, che accoglie alla sua mensa i familiari, ma questi gesti sono anche quelli dellospitalit, dellaccoglienza alla comunione conviviale dello straniero, che non fa parte della casa. Questi stessi gesti, nella cena con la quale Ges si congeda dai suoi, acquistano una profondit del tutto nuova: Egli d un segno visibile dellaccoglienza alla mensa in cui Dio si dona. Ges nel pane e nel vino offre e comunica Se stesso.Ma come pu realizzarsi tutto questo? Come pu Ges dare, in quel momento, Se stesso? Ges sa che la vita sta per essergli tolta attraverso il supplizio della croce, la pena capitale degli uomini non liberi, quella che Cicerone definiva la mors turpissima crucis. Con il dono del pane e del vino che offre nell'Ultima Cena, Ges anticipa la sua morte e la sua risurrezione realizzando ci che aveva detto nel discorso del Buon Pastore: Io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo il comando che ho ricevuto dal Padre mio (Gv 10,17-18). Egli quindi offre in anticipo la vita che gli sar tolta e in questo modo trasforma la sua morte violenta in un atto libero di donazione di s per gli altri e agli altri. La violenza subita si trasforma in un sacrificio attivo, libero e redentivo.
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Ancora una volta nella preghiera, iniziata secondo le forme rituali della tradizione biblica, Ges mostra la sua identit e la determinazione a compiere fino in fondo la sua missione di amore totale, di offerta in obbedienza alla volont del Padre. La profonda originalit del dono di S ai suoi, attraverso il memoriale eucaristico, il culmine della preghiera che contrassegna la cena di addio con i suoi. Contemplando i gesti e le parole di Ges in quella notte, vediamo chiaramente che il rapporto intimo e costante con il Padre il luogo in cui Egli realizza il gesto di lasciare ai suoi, e a ciascuno di noi, il Sacramento dell'amore, il Sacramentum caritatis. Per due volte nel cenacolo risuonano le parole: Fate questo in memoria di me (1Cor 11,24.25). Con il dono di S Egli celebra la sua Pasqua, diventando il vero Agnello che porta a compimento tutto il culto antico. Per questo san Paolo parlando ai cristiani di Corinto afferma: Cristo, nostra Pasqua [il nostro Agnello pasquale!], stato immolato! Celebriamo dunque la festa con azzimi di sincerit e di verit (1 Cor 5,7-8). Levangelista Luca ha conservato un ulteriore elemento prezioso degli eventi dell'Ultima Cena, che ci permette di vedere la profondit commovente della preghiera di Ges per i suoi in quella notte, lattenzione per ciascuno. Partendo dalla preghiera di ringraziamento e di benedizione, Ges giunge al dono eucaristico, al dono di Se stesso, e, mentre dona la realt sacramentale decisiva, si rivolge a Pietro. Sul finire della cena, gli dice: Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perch la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli (Lc 22,31-32). La preghiera di Ges, quando si avvicina la prova anche per i suoi discepoli, sorregge la loro debolezza, la loro fatica di comprendere che la via di Dio passa attraverso il Mistero pasquale di morte e risurrezione, anticipato nellofferta del pane e del vino. LEucaristia cibo dei pellegrini che diventa forza anche per chi stanco, sfinito e disorientato. E la preghiera particolarmente per Pietro, perch, una volta convertito, confermi i fratelli nella fede. L'evangelista Luca ricorda che fu proprio lo sguardo di Ges a cercare il volto di Pietro nel momento in cui questi aveva appena consumato il suo triplice rinnegamento, per dargli la forza di riprendere il cammino dietro a Lui: In quellistante, mentre ancora parlava, un gallo cant. Allora il Signore si volt e fiss lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricord della parola che il Signore gli aveva detto (Lc 22,60-61). Cari fratelli e sorelle, partecipando all'Eucaristia, viviamo in modo straordinario la preghiera che Ges ha fatto e continuamente fa per ciascuno affinch il male, che tutti incontriamo nella vita, non abbia a vincere e agisca in noi la forza trasformante della morte e risurrezione di Cristo. NellEucaristia la Chiesa risponde al comando di Ges: Fate questo in memoria di me (Lc 22,19; cfr 1Cor 11, 24-26); ripete la preghiera di ringraziamento e di benedizione e, con essa, le parole della transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue del Signore. Le nostre Eucaristie sono un essere attirati in quel momento di preghiera, un unirci sempre di nuovo alla preghiera di Ges. Fin dallinizio, la Chiesa ha compreso le parole di consacrazione come parte della preghiera fatta insieme a Ges; come parte centrale della lode colma di gratitudine, attraverso la quale il frutto della terra e del lavoro delluomo ci viene nuovamente donato da Dio come corpo e sangue di Ges, come auto-donazione di Dio stesso nell'amore accogliente del Figlio (cfr Ges di Nazaret, II, pag. 146). Partecipando allEucaristia, nutrendoci della Carne e del Sangue del Figlio di Dio, noi uniamo la nostra preghiera a quella dellAgnello pasquale nella sua notte suprema, perch la nostra vita non vada
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perduta, nonostante la nostra debolezza e le nostre infedelt, ma venga trasformata. Cari amici, chiediamo al Signore che, dopo esserci debitamente preparati, anche con il Sacramento della Penitenza, la nostra partecipazione alla sua Eucaristia, indispensabile per la vita cristiana, sia sempre il punto pi alto di tutta la nostra preghiera. Domandiamo che, uniti profondamente nella sua stessa offerta al Padre, possiamo anche noi trasformare le nostre croci in sacrificio, libero e responsabile, di amore a Dio e ai fratelli. Grazie COMMENTO I DON DI MAIO FRDINANDO Pace e bene fratello, sorella. Abbiamo una Buona Notizia che ci pervenuta dal Santo Padre Benedetto XVI nell'udienza generale del mercoledi 11 gennaio scorso. Prima di comunicartela, voglio farti ricordare una bellissima canzone che ancora ascolto di Paolo Vallesi di diversi anni fa. E' intitolata la Forza della vita. Solo dopo un p di tempo ho realizzato che questa forza la Santa Eucaristia. Ebbene della "Forza della vita" ha parlato Papa Benedetto nella catechesi dell'11 gennaio. La stessa stata incentrata sulla sua istituzione la sera del Giovedi Santo, alla vigilia della sua Passione. Ad un certo punto del suo intervento, il Pontefice ha fatto notare che "l'Eucaristia cibo dei pellegrini che diventa forza anche per chi stanco, sfinito e disorientato". Benedetto XVI aveva accennato al tradimento di Pietro che avrebbe ricevuto forza, una volta ravveduto, di confermare nella fede tutti gli altri discepoli. Questa fortezza, che riceviamo nella Santa Eucaristia, partecipando alla Santa Messa, oppure adorandola nel tabernacolo, dove conservata per noi, ci aiuta nel cammino della vita. Ecco: con Essa puoi superare tutte le prove, senza cadere nello scoraggiamento o nella disperazione. Quando sei, come ha detto il nostro caro Papa, sfiduciato e ti viene quasi di "farti cadere le braccia", corri in Chiesa davanti a Ges Eucaristia e, se sei impossibilitato, dove ti trovi recita la famosa "Comunione spirituale": <<Ges, io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell'anima mia. Poich ora non posso riceverti sacramentalmente, ti chiedo di venire almeno spiritualmente nel mio cuore(Pausa di silenzio). Come gi venuto, io ti abbraccio e mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te. Amen>>. Ti auguro ogni gioia e pace, cos anche di avere uno straordinario desiderio di accostarti a Ges Eucaristia, continuamente. Ti benedico+e ti affido al Cuore Immacolato di Maria, nostra dolcissima Madre.

Don Di Maio Ferdinando

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La buona notizia della Vergine Maria Maria Donna della Vita


Angelus Domini nuntiavit Mari, et concepit de Spiritu Sancto. In questo modo esemplare, con lannunciazione, Maria pur restando Vergine, diviene Madre di Dio e perci, grazie al suo si al volere di Dio, possiamo considerarla la Donna della vita. "E questa maternit di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste...fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti". E"...Mediante tale "ardente carit", intesa a operare in unione con Cristo la restaurazione della "vita soprannaturale delle anime", Maria entrava in modo del tutto personale nell'unica mediazione "fra Dio e gli uomini", che la mediazione dell'uomo Cristo Ges. Se ella stessa per prima ha sperimentato su di s gli effetti soprannaturali di questa unica mediazione - gi all'annunciazione era stata salutata come "piena di grazia", - allora bisogna dire che per tale pienezza di grazia e di vita soprannaturale era particolarmente predisposta alla cooperazione con Cristo, unico mediatore dell'umana salvezza. E tale cooperazione appunto questa mediazione subordinata alla mediazione di Cristo...Dopo la dipartita del Figlio, la sua maternit permane nella Chiesa come mediazione materna: intercedendo per tutti i suoi figli, la Madre coopera all'azione salvifica del FiglioRedentore del mondo..Con la morte redentrice del suo Figlio, la materna mediazione della serva del Signore ha raggiunto una dimensione universale, perch l'opera della redenzione comprende tutti gli uomini". Papa Giovanni Paolo II nella "Declaratio" conclusiva del Sinodo sull'Europa il 14 dicembre 1991 disse "Maria Madre del Signore e causa della nostra speranza, ci insegna ad essere aperti agli impulsi di Dio e ad attendere umilmente la salvezza. Ci insegna ad accogliere in noi la Parola di Dio e a metterla in pratica con tutto il cuore: "E sua madre serbava tutte queste parole nel suo cuore" (Luca 2,51). Cos ella ha accompagnato, a fianco di suo Figlio, l'inizio dell'evangelizzazione. Anche oggi dimora "concorde nella preghiera", come prima della Pentecoste (Atti 1,14), nel cuore della Chiesa , e invoca insieme a noi lo Spirito Santo. "Possa ella rifulgere come Stella dell'evangelizzazione da rinnovare sempre", indicandoci la via per giungere a Cristo e alla piena unit tra i suoi discepoli, "affinch il mondo creda" (Giovanni 17,21). Cos ella, anche in questi giorni, ci prender per mano come madre dolcissima e ci condurr al Bambino nella mangiatoia, a Colui che insieme il Signore e il Redentore del mondo".

Mascolo Emanuele

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La buona notizia della preghiera. L'importanza della preghiera nella vita.


L'importanza della preghiera nella vita e il primo passo in assoluto per accostarci in modo semplice a Dio avere un dialogo privato con Lui.......... Se solo tutti conoscessimo quanti sono i doni che Dio costantemente ci offre ogni momento noi non smetteremmo MAI di pregare ! Matteo nel vangelo ci racconta che Ges disse : quando pregate non siate simili agli ipocriti che amano stare ritti nelle sinagoghe o negli angoli delle piazze , ma quando preghi entra nella tua camera chiudi la porta e prega il Padre tuo nel segreto ... e il Padre tuo nel segreto ti ricompenser . Pregare VITA ci viene rivelato quando il Verbo si e fatto carne ed e venuto ad abitare in mezzo a noi. Ha pregato anche Ges sul Golgota e questo perch??? Perche la preghiera nella vita l' ARMA che il Signore ci dona per sconfiggere il male e allo stesso tempo ci dona ..forza ,coraggio serenit , amore verso gli altri , non c' odio , rancore,rabbia gelosie ,invidie .......ecco perch fondamentale dire SI a Dio senza alcuna riserva !!! Angela Conte

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Parte seconda

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La buona notizia del cammino di fede: Il cammino di fede

Il cammino di fede: come ogni cammino richiede, una volta intrapreso, costanza e impegno se si vuole arrivare alla meta. Il cammino di fede senza lincontro con Ges Cristo che ci aspetta alla messa domenicale incompleto. Lesperienza ci insegna che per convertirsi a Cristo non sufficiente vivere in un contesto sociale cristiano e nemmeno conoscere nel dettaglio i contenuti del catechismo. La cosa fondamentale sentire la vera conversione in Dio. Diventare cristiani richiede un cammino con diverse tappe, composto da elementi importanti come; laccoglienza del vangelo che porta alla conversione, la professione di fede, il battesimo, leffusione dello Spirito Santo e laccostarsi alla comunione eucaristica. Vi posso assicurare che il percorso di queste tappe scandiscono un cammino che riempie il cuore pieno di gioie. Grazia Mastropasqua

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La buona notizia della testimonianza: Santa Gianna Beretta Molla.


Gianna Beretta Molla nacque a Magenta (Milano), nella casa di campagna dei nonni paterni, da genitori profondamente cristiani, entrambi Terziari francescani, il 4 ottobre 1922, festa di San Francesco dAssisi, e l11 ottobre, nella Basilica di San Martino, ricevette il S. Battesimo con il nome di Giovanna Francesca. Era la decima di tredici figli, cinque dei quali morirono in tenera et e tre si consacrarono a Dio: Enrico, medico missionario cappuccino a Graja, in Brasile, col nome di padre Alberto; Giuseppe, sacerdote ingegnere nella diocesi di Bergamo; Virginia, medico religiosa canossiana missionaria in India. La famiglia Beretta visse sino al 1925 a Milano, in Piazza Risorgimento n.10; durante i 18 anni della sua residenza milanese, frequent assiduamente la Chiesa dei Padri Cappuccini in Corso Monforte. Nel 1925, dopo che linfluenza spagnola si era portata via tre dei cinque figli che morirono in tenera et, e a seguito di un principio di tubercolosi della sorella maggiore Amalia, di sedici anni, la famiglia si trasfer a Bergamo in Borgo Canale n.1, dove laria di collina era pi salubre. Il pap di Gianna, Alberto, nato come lei a Magenta, era impiegato al Cotonificio Cantoni, e fece enormi sacrifici perch tutti i figli potessero studiare sino alla laurea, riducendo tutte quelle spese che riteneva essere spese inutili, come quando, di punto in bianco, smise di fumare il suo sigaro. Uomo dalla fede profonda, dalla piet sincera, convinta e gioiosa, fu loro di grande esempio cristiano: ogni giorno si alzava alle 5 per recarsi alla S. Messa ed iniziare cos, davanti al Signore e nel Suo nome, la sua giornata di lavoro. Anche la mamma, Maria De Micheli, nata a Milano, era donna dalla fede profonda, dallardente spirito di carit, dal carattere umile e al tempo stesso forte, fermo e deciso. Si recava anchella ogni giorno alla S. Messa, insieme ai suoi figlioli, dopo che il marito era partito per raggiungere con il treno, a Milano, il suo posto di lavoro. Mamma Maria si occup di ciascun figlio come se ne avesse avuto uno solo; correggeva i suoi figlioli aiutandoli a capire i loro sbagli e talvolta bastava il solo sguardo. Fu loro sempre vicina: impar persino il latino e il greco per seguirli meglio negli studi.La giovinezza Gianna, sin dalla prima giovinezza, accolse con piena adesione il dono della fede e leducazione limpidamente cristiana che ricevette dai suoi ottimi genitori, che con vigile sapienza la accompagnarono nella crescita umana e cristiana e la portarono a considerare la vita come un dono meraviglioso di Dio, ad avere una fiducia illimitata nella Divina Provvidenza, ad essere certa della necessit e dellefficacia della preghiera. Fu da loro educata allessenziale, alla sensibilit verso i poveri e le missioni, secondo lo stile francescano. Immersa in questa atmosfera familiare di grande fede e amore per il Signore, Gianna ricevette la sua Prima Comunione a soli cinque anni e mezzo, il 4 aprile 1928, nella Parrocchia Prepositurale di Santa Grata a Bergamo Alta. Da quel giorno and con la mamma tutte le mattine alla Messa: la S. Comunione divenne il suo cibo indispensabile di ogni giorno, sostegno e luce della sua fanciullezza, adolescenza e giovinezza. Il 9 giugno 1930 ricevette la S. Cresima nel Duomo di Bergamo. Crebbe serena, prodigandosi per i fratelli e le sorelle, senza mai stare in ozio: amava tutte le cose belle, la musica, la pittura, le gite in montagna. In quegli anni non le mancarono prove, sofferenze e difficolt, che per non produssero traumi o
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squilibri in Gianna, data la ricchezza e la profondit della sua vita spirituale, ma anzi ne affinarono la sensibilit e ne potenziarono la virt. Nel gennaio 1937 mor la sua carissima sorella Amalia, allet di 26 anni, e la famiglia si trasfer a Genova Quinto al Mare, citt che era anche sede universitaria e favoriva, cos, lo stare tutti insieme, come era sempre stato desiderio di pap Alberto. Qui Gianna si iscrisse alla 5 ginnasio presso lIstituto delle Suore Dorotee. Negli anni della residenza genovese, Gianna matur profondamente la sua vita spirituale. Durante un corso di S. Esercizi Spirituali, predicato per le alunne della scuola delle Suore Dorotee dal Padre Gesuita Michele Avedano nei giorni 16-18 marzo 1938, Gianna, a soli quindici anni e mezzo, fece lesperienza fondamentale e decisiva della sua vita. Di questi Esercizi rimasto il quadernetto, di trenta paginette, di Ricordi e Preghiere di Gianna, tra i cui propositi si legge: Voglio temere il peccato mortale come se fosse un serpente; e ripeto di nuovo: mille volte morire piuttosto che offendere il Signore. E tra le sue preghiere: O Ges ti prometto di sottomettermi a tutto ci che permetterai mi accada, fammi solo conoscere la tua Volont. Contribu in modo determinante a far maturare in pienezza il cammino spirituale di Gianna anche lazione pastorale dellottimo Parroco di Quinto al Mare, il noto liturgista Mons. Mario Righetti: egli, che divenne suo direttore spirituale, lebbe attiva collaboratrice nellAzione Cattolica come delegata delle Piccolissime, e le inculc lamore alla liturgia, che fu per lei una fonte di vita spirituale; proprio a Genova ella acquist il messale quotidiano del Caronti, che us ogni giorno. Finita la quinta ginnasiale, i genitori di Gianna credettero bene farle sospendere le scuole per un anno affinch rinforzasse la sua delicata costituzione, e lei si sottomise docilmente, passando cos un anno in dolce compagnia dei genitori, contenta di avere loccasione di conoscerli maggiormente per poter poi imitare sempre pi le loro virt. Nellottobre 1939 riprese gli studi, frequentando il liceo classico nellIstituto delle Suore Dorotee di Lido dAlbaro. I bombardamenti su Genova provarono molto mamma Maria, gi debole di cuore, e cos la famiglia, nellottobre 1941, ritorn a Bergamo, nella casa dei nonni materni a San Vigilio. Fu qui che Gianna, proprio nellanno della maturit classica, perse entrambi i genitori, a poco pi di quattro mesi di distanza luna dallaltro, prima la mamma, il 29 aprile 1942, allet di 55 anni, e poi il pap, il 10 settembre, allet di 60 anni. La maturit Dopo la morte dei genitori, nellottobre 1942 Gianna ritorn, con tutti i fratelli e le sorelle, a Magenta, nella casa dove era nata. Nel novembre dello stesso anno si iscrisse e frequent la Facolt di Medicina e Chirurgia, prima a Milano e poi a Pavia, dove si laure il 30 novembre 1949. Negli anni delluniversit fu giovane dolce, volitiva e riservata, e and sempre pi affinando la sua spiritualit: quotidianamente ella partecipava alla S. Messa e alla S. Comunione, nel Santuario dellAssunta nei giorni feriali, faceva la Visita al SS. Sacramento e la meditazione, recitava il S. Rosario. Furono questi gli anni in cui, insieme alle sorelle Zita e Virginia, Gianna si inser nella vita della comunit parrocchiale di San Martino, offrendo la propria collaborazione al Parroco, Mons. Luigi Crespi, e lavorando intensamente nelleducazione della giovent nellOratorio delle Madri Canossiane, che divenne la sua seconda casa. Mentre si dedicava con diligenza agli studi di medicina, tradusse la sua grande fede in un impegno generoso di apostolato tra le giovani nellAzione Cattolica e di carit verso i vecchi e i bisognosi nelle Conferenze delle Dame di San Vincenzo, sapendo che a Dio piace chi dona con entusiasmo (2 Cor. 9,7): amava Dio e desiderava e voleva che molti lo amassero. Limpressione che lasciava riassunta da una sua compagna di liceo: Gianna donava il suo sorriso aperto, pieno di dolcezza e di calma, riflesso della gioia serena e profonda dellanima in pace. Dopo la laurea in Medicina, il 1 luglio 1950 Gianna apr un ambulatorio medico INAM a Mesero, mentre a Magenta continu a sostituire, al bisogno, il fratello medico Ferdinando. Si specializz in Pediatria a Milano il 7 luglio 1952, e predilesse, tra i suoi assistiti, poveri, mam16

mamme, bambini e vecchi. Mentre compiva la sua opera di medico, che sentiva e praticava come una missione, premurosa di aggiornare la sua competenza e di giovare al corpo e allanima della sua gente, accrebbe il suo impegno generoso nellAzione Cattolica, prodigandosi per le giovanissime, e, al tempo stesso, continu a sfogare con la musica, la pittura, lo sci e lalpinismo la sua grande gioia di vivere e di godersi lincanto del creato. Si interrogava, pregando e facendo pregare, sulla sua vocazione, che considerava anchessa un dono di Dio, perch: Dal seguire bene la nostra vocazione dipende la nostra felicit terrena ed eterna. Le lettere del fratello padre Alberto, che parlavano del lavoro cui doveva far fronte da solo ogni giorno, maturarono in lei la specifica vocazione missionaria e la decisione di raggiungerlo a Graja per aiutarlo. Ma la sua costituzione fisica non era robusta, e il suo direttore spirituale riusc a convincerla che questa non era la sua strada. Gianna si rasseren e attese che il Signore le desse un segno. L8 dicembre 1954, in occasione della celebrazione della Prima Messa di padre Lino Garavaglia da Mesero, Gianna ebbe il suo primo incontro ufficiale con luomo della sua vita, lingegner Pietro Molla, dirigente della S.A.F.F.A., la famosa fabbrica di fiammiferi di Magenta, appartenente egli pure allAzione Cattolica e laico impegnato nella sua parrocchia di Mesero; Gianna e Pietro erano stati entrambi invitati da padre Lino Garavaglia. Il fidanzamento e il matrimonio Il fidanzamento ufficiale si tenne l11 aprile 1955, luned di Pasqua, con la S. Messa celebrata da Don Giuseppe, fratello di Gianna, nella Cappella delle Madri Canossiane a Magenta. Gianna e Pietro vissero il loro amore alla luce della fede. Carissimo Pietro, gli scrisse Gianna nella sua prima lettera, il 21 febbraio 1955, ora ci sei tu, a cui gi voglio bene ed intendo donarmi per formare una famiglia veramente cristiana. Ti amo tanto tanto, Pietro, - gli scrisse il 10 giugno 1955 - e mi sei sempre presente, cominciando dal mattino quando, durante la S. Messa, allOffertorio, offro, con il mio, il tuo lavoro, le tue gioie, le tue sofferenze, e poi durante tutta la giornata fino alla sera. Gianna godette il periodo del fidanzamento, radiosa nella gioia e nel sorriso. Ringraziava e pregava il Signore. Era chiarissima nei suoi propositi e nelle progettazioni della nuova famiglia, e, al tempo stesso, era meravigliosa nel trasmettere a Pietro la sua grande gioia di vivere, nel chiedergli come doveva essere e ci che doveva fare per renderlo felice, nellinvitarlo a ringraziare con lei il Signore per il dono della vita e di tutte le cose belle. Si prepar spiritualmente a ricevere il Sacramento dellAmore con un triduo, S. Messa e S. Comunione, che propose anche al futuro marito: Pietro nella Chiesetta della Madonna del Buon Consiglio a Ponte Nuovo, lei nel Santuario dellAssunta a Magenta. Pietro ringrazi Gianna del santo pensiero del Triduo, e lo accolse con tutto lentusiasmo. Gianna e Pietro si unirono in matrimonio il 24 settembre 1955, nella Basilica di San Martino a Magenta. Si stabilirono a Ponte Nuovo, nellaccogliente villetta riservata alla famiglia del Direttore degli Stabilimenti S.A.F.F.A., a pochi metri di distanza dalla Chiesetta della Madonna del Buon Consiglio, dove Gianna si rec quotidianamente a pregare e a partecipare alla S. Messa. Nella piccola frazione di Ponte Nuovo Gianna, dal 1956, svolse con dedizione il compito di responsabile del Consultorio delle mamme e dellAsilo nido facenti capo allOpera Nazionale Maternit e Infanzia (O.N.M.I.), e prest assistenza medica volontaria nelle Scuole Materna ed Elementare di Stato. Fu moglie felice, e il Signore presto esaud il suo grande desiderio di diventare mamma pi che felice di tanti bambini: il 19 novembre 1956 nacque Pierluigi, l11 dicembre 1957 Maria Zita (Mariolina) e il 15 luglio 1959 Laura, tutti e tre nati nella casa di Ponte Nuovo. Gianna seppe armonizzare, con semplicit ed equilibrio, i suoi doveri di madre, di moglie, di medico a Mesero e a Ponte Nuovo, e la sua grande gioia di vivere. In questa armonia, continu a vivere la sua grande fede, conformando ad essa il suo operare e ogni sua decisione, con coerenza e gioia.
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Nella comunione di vita e damore della famiglia, che la nascita dei figli aveva reso ancora pi ampia ed impegnativa, Gianna si sent sempre pienamente appagata. Il mistero del dolore e la fiducia nella Provvidenza Nel settembre 1961, verso il termine del secondo mese di una nuova gravidanza, Gianna fu raggiunta dalla sofferenza e dal mistero del dolore: si present un voluminoso fibroma, tumore benigno, allutero. Prima dellintervento operatorio di asportazione del fibroma, eseguito nellOspedale San Gerardo di Monza, pur ben sapendo il rischio che avrebbe comportato il continuare la gravidanza, supplic il chirurgo di salvare la vita che portava in grembo e si affid alla preghiera e alla Provvidenza. La vita fu salva. Gianna ringrazi il Signore e trascorse i sette mesi che la separavano dal parto con impareggiabile forza danimo e con immutato impegno di madre e di medico. Trepidava e temeva anche che la creatura che portava in grembo potesse nascere sofferente e pregava Dio che cos non fosse. Alcuni giorni prima del parto, pur confidando sempre nella Provvidenza, era pronta a donare la sua vita per salvare quella della sua creatura. Mi disse esplicitamente - ricorda il marito Pietro - con tono fermo e al tempo stesso sereno, con uno sguardo profondo che non dimenticher mai: Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete - e lo esigo - il bimbo. Salvate lui. Pietro, che conosceva benissimo la generosit di Gianna, il suo spirito di sacrificio, la ponderatezza e la forza delle sue scelte e delle sue decisioni, si sent nellobbligo di coscienza di doverle rispettare, anche se potevano avere conseguenze estremamente dolorose per lui e per i loro figli. Per Gianna la creaturina che portava in grembo aveva gli stessi diritti alla vita di Pierluigi, Mariolina e Laura, e lei sola, in quel momento, rappresentava, per la creaturina stessa, lo strumento della Provvidenza per poter venire al mondo; per gli altri figli, la loro educazione e la loro crescita, ella faceva pieno affidamento sulla Provvidenza attraverso i congiunti. La scelta di Gianna fu dettata dalla sua coscienza di madre e di medico e pu essere ben compresa solo alla luce della sua grande fede, della sua ferma convinzione del diritto sacro alla vita, delleroismo dellamore materno e della piena fiducia nella Provvidenza. Il sacrificio e il dono della vita Nel pomeriggio del 20 aprile 1962, Venerd Santo, Gianna fu nuovamente ricoverata nellOspedale S. Gerardo di Monza, dove le fu provocato il parto, per espletarlo per vie naturali, ritenuta la via meno rischiosa, senza esito favorevole. Il mattino del 21 aprile, Sabato Santo, diede alla luce Gianna Emanuela, per via cesarea, e per Gianna inizi il calvario della sua passione, che si accompagn a quella del suo Ges sul Monte Calvario. Gi dopo qualche ora dal parto le condizioni generali di Gianna si aggravarono: febbre, sempre pi elevata, e sofferenze addominali atroci per il subentrare di una peritonite settica. Gianna, ricorda la sorella Madre Virginia, che, rientrata inspiegabilmente e provvidenzialmente dallIndia pot assisterla nella sua agonia, solo raramente svelava le sue sofferenze. Ha rifiutato ogni calmante per essere sempre consapevole di quanto avveniva e presente a se stessa. Non solo, ma per essere lucida nel suo rapporto con il suo Ges, che costantemente invocava. Sapessi quale conforto ho ricevuto baciando il tuo Crocifisso!, le disse Gianna, Oh, se non ci fosse Ges che ci consola in certi momenti!. Attingeva la forza del suo saper soffrire, ricorda ancora Madre Virginia, dalla preghiera intima manifestata in brevi espressioni di amore e di offerta: Ges ti amo Ges ti adoro Ges aiutami Mamma aiutami Maria, seguite da silenziose riflessioni. Nonostante tutte le cure praticate, le sue condizioni peggiorarono di giorno in giorno. Desider ricevere Ges Eucaristico anche gioved e venerd: causa lincoercibile vomito, con suo grande rincrescimento, per non mancare di rispetto al Signore, si accontent di ricevere sulle labbra una minima parte dellOstia. Il fratello Ferdinando aveva accettato da Gianna lincarico di avvisarla quando fosse giunto il momento della sua morte con una frase stabilita. Ferdinando non ebbe il coraggio di eseguirlo: ne incaric Madre Virginia, che, al momento opportuno, disse a Gianna:Coraggio, Gianna, Pap e Mamma sono in Cielo che ti aspettano: sei conten18

ta di andarvi? Nel movimento del suo ciglio, ricorda Madre Virginia, si pot leggere la sua completa e amorevole adesione alla Volont Divina, anche se velata dalla pena di dover lasciare i suoi amati figli ancor tanto piccoli. Gianna, come il suo Ges, si consegn al Padre. Allalba del 28 aprile, Sabato in Albis, venne riportata, come da suo desiderio precedentemente espresso al marito Pietro, nella sua casa di Ponte Nuovo, dove mor alle ore 8 del mattino. Aveva solo 39 anni. I suoi funerali, celebrati nella Chiesetta di Ponte Nuovo, furono una grande manifestazione unanime di profonda commozione, di fede e di preghiera. Fu sepolta nel Cimitero di Mesero, dove riposa tuttora nella Cappella di famiglia, mentre rapidamente si diffuse la fama di santit per la sua vita e per il gesto di amore grande, incommensurabile, che laveva coronata. Fonte: www.giannaberettamolla.org La redazione

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La buona notizia del pregare insieme Le preghiere del mese di febbraio


Iniziativa di preghiera per la vita [...] urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero. (Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Ors dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Ges, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. *** O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita: guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta piet. F che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volont, la civilt della verit e dell'amore a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Evangelium Vitae sul valore e l'inviolabilit della vita umana, n.105

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Battesimo dei bambini non nati.


Prega per prima il Credo! Poi prendi dell'acqua Santa, spargila in tutte le direzioni e di queste parole: "A voi tutti che siete nati morti di giorno e nella notte. Voi tutti che siete stati uccisi nel corpo della madre nel giorno o nella notte e che ancora verrete uccisi, affinch raggiungiate attraverso Ges Cristo la vita eterna ( e qui da collettivamente il nome di battesimo, Maria, Giuseppe, Giovanni e il Santo del giorno), io vi battezzo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo". Infine d un Padre nostro, un'Ave Maria, un Gloria al Padre. PREGHIAMO O Dio, nostro Padre, che nel tuo infinito amore per noi, vuoi che tutti gli uomini siano salvi,con la fede e l'amore della Chiesa che porta nel suo cuore di Madre il "Desiderio del battesimo" per tutti i bambini del mondo, desidero esprimere questa sua carit, battezzando nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo tutti i bambini che oggi saranno uccisi nel grembo delle loro madri con l'aborto. Con questo atto di fede e di carit intendo con tutta la Chiesa: 1.- Offrire, per le mani immacolate di Maria SS.ma, con il sangue di Ges e quello di tutti i bambini uccisi con l'aborto, implorando per il sacrificio delle loro vite, piet e misericordia per l'umanit. 2.- Riparare il grave delitto dell'aborto che, mentre sopprime la vita del concepito lo priva della grazia del Battesimo. 3.- Pregare per la conversione di tutti gli operatori e collaboratori dell'aborto, orribile delitto "che, sottoscrive la condanna dell'uomo della donna, del medico, dello Stato" (Giovanni Paolo II). 3.- Pregare per la conversione di quanti, con i potenti mezzi della comunicazioni sociale, sostengono, giustificano e difendono questo gravissimo peccato, disconoscendo il Magistero della Chiesa e di Cristo. 5.- E infine, per invocare misericordia su quanti ingannati e sedotti da questi mezzi potenti si allontanano dall'amore di Dio Padre Recitare il Credo, il Padre nostro e un Ave Maria.

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O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, consolatrice degli afflitti, Tu conosci i miei bisogni, le sofferenze; degnati di volgere su di me uno sguardo a mio sollievo e conforto. Con l'apparire nella grotta di Lourdes, hai voluto ch'essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue grazie, Anch'io vengo pieno di fiducia ad implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera, e colmato dei tuoi benefici, mi sforzer d'imitare le tue virt, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Cos sia.

IL SANTO ROSARIO. GAUDIOSI: (luned e sabato) LANNUNCIO DELLANGELO A MARIA Signore, piet LA VISITA DI MARIA AD ELISABETTA LA NASCITA DI GESU Cristo, piet LA PRESENTAZIONE AL TEMPIO DI GESU IL RITROVAMENTO DI GESU Signore, piet. DOLOROSI: (marted e venerd) LAGONIA DI GESU LA FLAGELLAZIONE DI GESU LA CORONAZIONE DI SPINE DI GESU GESU PORTA LA CROCE GESU MUORE IN CROCE GLORIOSI: (mercoled) LA RISURREZIONE DI GESU LASSUNZIONE IN CIELO DI GESU LEFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO LASSUNZIONE IN CIELO DI MARIA LINCORONAZIONE DI MARIA LUMINOSI: (gioved) IL BATTESIMO DI GESU LE NOZZE DI CANA LANNUNCIO DEL REGNO DI DIO LA TRASFIGURAZIONE DI GESU LISTITUZIONE DELLEUCARISTIA Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici. Padre del Cielo, che sei Dio; Abbi piet di noi Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio; Abbi piet di noi Spirito Santo, che sei Dio; Abbi piet di noi, Santa Trinit, unico Dio; Abbi piet di noi, Santa Maria, prega per noi Santa Madre di Dio, prega per noi Santa Vergine delle vergini, prega per noi Madre di Cristo, prega per noi Madre della Chiesa, prega per noi Madre della divina grazia, prega per noi Madre purissima, prega per noi Madre castissima, prega per noi Madre sempre vergine, prega per noi 22

Madre immacolata, prega per noi Madre degna d'amore, prega per noi Madre ammirabile, prega per noi Madre del buon consiglio, prega per noi Madre del Creatore, prega per noi Madre del Salvatore, prega per noi Madre di misericordia, prega per noi Vergine prudentissima, prega per noi Vergine degna di onore, prega per noi Vergine degna di lode, prega per noi Vergine potente, prega per noi Vergine clemente, prega per noi Vergine fedele, prega per noi Specchio della santit divina, prega per noi Sede della Sapienza, prega per noi Causa della nostra letizia, prega per noi Tempio dello Spirito Santo, prega per noi Tabernacolo dell'eterna gloria, prega per noi Dimora tutta consacrata a Dio, prega per noi Rosa mistica, prega per noi Torre di Davide, prega per noi Torre d'avorio, prega per noi Casa d'oro, prega per noi Arca dell'alleanza, prega per noi Porta del cielo, prega per noi Stella del mattino, prega per noi Salute degli infermi, prega per noi Rifugio dei peccatori, prega per noi Consolatrice degli afflitti, prega per noi Aiuto dei cristiani, prega per noi Regina degli Angeli, prega per noi

Regina dei Patriarchi, prega per noi Regina dei Profeti, prega per noi Regina degli Apostoli, prega per noi Regina dei Martiri, prega per noi Regina dei veri cristiani, prega per noi Regina delle Vergini, prega per noi Regina di tutti i Santi, prega per noi Regina concepita senza peccato originale, prega per noi Regina assunta in cielo, prega per noi Regina del santo Rosario, prega per noi Regina della famiglia, prega per noi Regina della pace, prega per noi.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi piet di noi. Prega per noi, Santa Madre di Dio. E saremo degni delle promesse di Cristo. Preghiamo. Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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La buona notizia un mensile esclusivamente online del gruppo facebook la comunit della buona notizia. Redazione: Responsabili: de Martino Ornella, Mascolo Emanuele Responsabile online e progettazione grafica: Mascolo Emanuele Hanno collaborato: Don Di Maio Ferdinando: Rubrica la buona notizia del Santo Padre Conte Angela : Rubrica la buona notizia della preghiera. Mastropasqua Grazia: Rubrica la buona notizia del cammino di fede.

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