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4 Stati di deformazione e tensioni nelle travi prismatiche

Corso di Scienza delle Costruzioni dott. ing. Pasquale Lucia


Trazione e compressione;
Flessione;
Torsione e taglio;
Esempi di calcolo.
Le tensioni interne in un tratto di trave sufficientemente lontano da sezioni
caricate o vincolate non mutano se alle forze esterne reali si sostituisce un
sistema equivalente con uguale risultante e momento risultante del sistema
reale.
Principio di De Saint-Venant
2/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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La sollecitazione in una sezione S di una trave si riduce al solo sforzo assiale di trazione o
compressione, quando la retta di azione della risultante delle forze esterne agenti sul tronco
compreso fra una delle due estremit e la sezione S coincide, se la trave ad asse rettilineo,
con lasse geometrico (baricentrico), oppure tangente alla linea dasse in corrispondenza del
baricentro se la linea dasse curvilinea.
Si considera un esperimento ideale di trazione: si
assume che il regime deformativo nella barra sia ovunque
uniforme.
E evidente che a parit di forza, barre di dimensioni
diverse subiranno allungamenti l diversi, che
diminuiranno allaumentare di A
0
e invece cresceranno con
laumentare della lunghezza l
0
del provino.
l l l A =
0
Sono significativi i valori delle deformazioni:
l l
l

c =
0
0
t
d d
d

c =
0
0
def. longitudinali def. trasversali e della tensione:
F
A
o =
0
tensione normale.
E o = c
t
c = v c
Legame elastico:
Legge di Hooke (1635-1703)
E
v
modulo di Young
coefficiente di Poisson
3/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Trazione e compressione
Si considera unasta omogenea di lunghezza l, sottoposta
ad un carico assiale centrato F. Lasta quindi soggetta a
sola azione assiale N = P.
Gli sforzi nella barra sono uniformi e pari a:
N l
l e l
E A

A = = c =

N
A
o =
Tramite la legge di Hooke possibile calcolare le deformazioni (pure uniformi):
N
E EA
o
c = =
Lallungamento della barra l (= e) vale:
Oss: la relazione precedente valida se lasta presenta sezione A costante e se lazione assiale N pure costante lungo tutta lasta,
altrimenti, per calcolare lallungamento complessivo, necessario suddividere lasta in conci e sommare i diversi contributi.
4/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Trazione e compressione
Risposta elastica di unasta sollecitata assialmente
Allungamento totale e:
Esempio:
1 1 2 2 2 3
1 2 3
1 1 2
N l N l N l
e e e e
E A E A E A

= + + = + +

E MPa = 206000
3 3 3
3 3 3
500 10 200 300 10 200 300 10 400
e 4.21 mm
206 10 600 206 10 600 206 10 200
| |
= + + =
|

\ .
5/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Trazione e compressione
Si supponga di riscaldare una barra appoggiata senza attrito su di un piano. Se lincremento della
temperatura pari a T si osserva che la barra si allunga di una quantit e
t
proporzionale alla lunghezza
della barra e allincremento di temperatura tramite un parametro del materiale a detto coefficiente di
dilatazione termica:
t
e T l = o A
Oss: il coefficiente di dilatazione termica ha le dimensioni dellinverso della temperatura.
Si definisce una deformazione di tipo termico:
t
T c = o A
Tale deformazione si va a sommare alla deformazione elastica per formare la deformazione totale della
barra:
e t
T
E
o
c = c +c = +o A
Analogamente gli allungamenti complessivi valgono:
e t
N l
e e e T l
E A

= + = +o A

Oss: sono gli allungamenti totali (e non quelli elastici) a dover rispettare la congruenza con i vincoli esterni.
6/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Trazione e compressione
Deformazioni termiche
Per il calcolo delle azioni interne e delle reazioni vincolari di strutture iperstatiche reticolari necessario
tener conto contemporaneamente di:
equazioni di equilibrio che legano tra loro grandezze statiche (forze F
i
e azioni assiali N
j
);
equazioni di congruenza che legano gli allungamenti totali delle aste e
j
= e
j
e
+ e
j
t
agli spostamenti dei nodi
u
i
compatibili con i vincoli;
legame costitutivo che lega grandezze statiche (azioni assiali N
j
) a grandezze cinematiche (allungamenti
elastici delle aste e
j
) e che nel caso semplice di barre elastiche tese o compresse si esprime come:
j j j j e e
j j j
j j j
N l E A
e ; N e
E A l

= =

Esempio:
Trave una volta iperstatica:
A B
H H F + + = 0
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Trazione e compressione
Calcolo di strutture iperstatiche reticolari
Lequilibrio possibile per qualunque valore di H
A
ed H
B
=-F-H
A
, ma vi un solo valore che comporti allungamento
globale nullo (rispetto della congruenza).
= = = = +

a b A B
a b
N N H H
e a a; e b b
E A E A E A E A
Per imporre la condizione di congruenza occorre esprimere lallungamento in funzione delle azioni interne:
Condizione di congruenza:
0 + = + =

A B
a b
H H
e e a b
E A E A
H
A
H
B
0
0
+ + =

+ =


A B
A B
H H F
H H
a b
E A E A
Soluzione:
l a b = +
A B
a b
b a
H F ; H F
l l
F ab F ab
e ; e
EA l EA l
= =
= =
( )
( ) ( )
a
b
b
u x x F x per x a
EAl
a
u x u(a) x a F (l x) per a x l
EAl
= c = s s
= + c = s s
0
8/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Trazione e compressione
c m m
m c m c
m c c
E

E E E
o o
c = c = o = o
Esempio:
F=40MN
l=15m
Si suppone la perfetta aderenza tra i due materiali:
Condizione di equilibrio:
m m c c
A A F o +o =
Soluzione:
m
c m c c c
m
c
m c
c
E F
A A F
E
E
A A
E
o + o = o =
+
c m
MN
=11.55 MPa; . MPa . MPa (compressione)
. m . m
o = o = =
| |
+
|
\ .
2 2
40 11
11 55 42 35
11 3
0 636 1 131
3
Accorciamento del piastro:
c
11.55
h h 15 m=1.16 m
15000
A = c =
9/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Trazione e compressione
Barre in parallelo
Esempio:
6 1 6 1
200 105
11 7 10 20 9 10
a o
a o
E GPa; E GPa
. ( C ); . ( C )

= =
o = o =
DT=120C
6 3
6 3
11 7 10 120 1 404 10
20 9 10 120 2 508 10
t
a a
t
O O
T . .
T . .


c = o A = =
c = o A = =
a o
X X; X X; = =
t e t e
a a o o
e e e e ; + = +

= =
e e
a o
a a o o
X L X L
e ; e
E A E A
34 87 = X . KN
10/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Trazione e compressione
La sollecitazione in una sezione S di una trave si riduce al solo momento flettente M, quando
le forze esterne che precedono (o che seguono) la sezione equivalgono ad una coppia agente
su un piano normale a quello della sezione
Flessione retta
Si consideri una trave rettilinea di sezione costante priva di vincoli e soggetta a due coppie uguali
e contrarie di valore M agenti agli estremi. Le due coppie agiscono su di un piano, detto piano di
sollecitazione, la cui traccia sulla sezione un asse di simmetria per la sezione stessa (asse s).
La trave si inflette e, dato il momento
costante, ogni tronco di trave si
deforma della stessa misura. Le fibre
longitudinali si incurvano,
evidenziando allungamenti nelle
fibre inferiori e accorciamenti in
quelle inferiori. Alcune fibre
intermedie mantengono inalterata la
loro lunghezza.
11/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione
Ipotesi fondamentali:
a) nel processo deformativo, le sezioni rette della trave si mantengono piane e ortogonali alle
fibre longitudinali deformate (ipotesi di Bernoulli);
b) ogni fibra longitudinale, di area dA, si comporta come un elemento in regime uni assiale, teso o
compresso dalla forza infinitesima
x
dA (ovvero si suppone che la contrazione trasversale di ogni
fibra non sia contrastata dalla fibre adiacenti).
per lipotesi a) e stante la simmetria della sezione rispetto ad s le fibre che non si deformano
stanno su una retta ortogonale ad s denominata asse neutro n
z
1
z
2
12/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
per lipotesi a) le deformazioni normali
x
di ogni fibra longitudinale variano linearmente con la
distanza z dallasse neutro:
( ) c =
x
z k z
per lipotesi b) la tensione normale
x
vale: ( ) ( ) ( ) o = c = =
x x
z E z k E z K z
Le forza infinitesime
x
dA devono dar luogo, come risultante, solo a un momento M rispetto
allasse neutro n=y:
( ) = o =
}
0
x
A
N z dA
( ) = o =
}
y x
A
M z zdA M
( ) = o =
}
0
z x
A
M z ydA
verificata per la simmetria rispetto allasse z
1)
2)
3)
13/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
=
}
0
A
K zdA
=
}
2
A
K z dA M
1)
2)
lasse neutro baricentrico
calcolo della costante K
( ) = o =
}
y x
A
M z zdA M
=
y
M
K
I


=
y
M
k
EI
rigidezza flessionale

( ) o =
x
y
M
z z
I
( ) c =
x
y
M
z z
EI
formula di Navier
Per effetto della contrazione trasversale, la sezione si deforma anche nel suo piano: in virt
dellipotesi b) le deformazioni trasversali lungo gli assi y e z valgono:
c = c = vc
y z x
o =
x,max max
y
M
z
I
=
1 2 max
z max( z ; z )
o =
x,max
y
M
W
dove rappresenta il modulo di
resistenza elastico della sezione (rispetto lasse
y).
=
y y max
W I z
14/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
Relazioni globali deformazione della trave
Legame M- momento-rotazione (angolo di flessione)
c
= =
x
y
dx M
d dx
z EI
u = =
}
l y
M
d l
EI
(con l intera lunghezza dellelemento soggetto a momento costante)

= ~

1 d d
d dx

=
y
d M
dx EI
Detta lascissa curvilinea
dellasse deformato
Il suo raggio di curvatura vale
= u
y
EI
M
l
= ~ dx d cos d
Ipotesi di piccoli spostamenti:
15/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
Si introduce la curvatura flessionale definita come linverso del raggio di curvatura:
_ =

1
= _
y y
M EI
Oss: nel caso in esame (trave a sezione costante sollecitata da un momento costante) le relazioni
introdotte stabiliscono che lasse della trave si inflette trasformandosi in una curva a raggio di curvatura
costante ovvero in una circonferenza.
possibile calcolare la freccia,
massima inflessione con semplici
considerazioni geometriche:
( )
| |
= +
|
\ .
2
2
2
2
l
f
+ =
2
2
2 0
4
l
f f
16/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
Nel caso di momento variabile a rigore necessario considerare il contributo del taglio. Dal punto di
vista dello sforzo le azioni taglianti danno luogo a sollecitazioni di natura diversa (sforzi tangenziali) e
pertanto non vanno considerati nel calcolo delle tensioni normali legate alla flessione. E possibile
ancora applicare la formula di Navier considerando la variazione del momento lungo lasse x.
Dal punto di vista deformativo opportuno rilevare come gli spostamenti dipendano anche dal taglio
e che tale contributo pu essere trascurato solo nel caso di travi snelle. In tal caso di pu scrivere:
( )
( )
o =
x
y
M x
x, z z
I
( )
( )
_ =
y
M x
x
EI
17/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
Travi soggette a momento variabile
Si consideri un tratto di trave indeformata e a deformazione avvenuta e sia w(x) labbassamento
(spostamento trasversale) dei punti dellasse geometrico e (x) la rotazione della sezione
( )

_ =
d
x
dx
~ =
dw
tan
dx

=
2
2
d d w
dx dx
( ) _ =
2
2
d w
x
dx
( )
=
2
2
y
M x
d w
EI dx
E stato cos definito un legame differenziale tra il momento flettente e lo spostamento dellasse
geometrico della trave. Esso consente il calcolo dello spostamento trasversale in ogni punto della trave
stessa, da cui si pu risalire al valore della rotazione della sezione. Tale relazione alla base del metodo
della linea elastica che consente il calcolo di travi iperstatiche.
(1)
18/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
Il segno che compare nella
relazione differenziale (1)
dovuto alle convenzioni
assunte nei calcoli. Il termine a
sinistra della relazione
positivo: rotazioni positive se
antiorarie e concordi con il
segno positivo della curvatura
dovuta a momento positivo
(sono tese le fibre inferiore). Il
segno del termine a destra
negativo perch dipende dal
verso positivo assunto per
lasse z (w).
Convenzioni sul segno per lequazione della linea elastica
19/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione retta
Si consideri una trave avente sezione di forma qualunque e si supponga che su di essa agisca un momento
flettente M, il cui piano di sollecitazione sia comunque orientato e che lo sia quindi anche lasse di
sollecitazione s, che ne rappresenta la traccia nel piano della sezione.
Il momento M caratterizzato da un asse momento r ortogonale allasse di sollecitazione s. Se si
introduce un sistema di assi principali dinerzia baricentrici y e z (essendo x la linea dasse della trave)
= =
}
0
y
A
S zdA = =
}
0
z
A
S ydA = =
}
0
yz
A
I yzdA
il momento M pu essere scomposto in due componenti secondo y e z:
= 0
y
M Mcos
= 0
z
M Msen
Oss: M
y
positivo se tende le fibre
corrispondenti a z>0, mentre M
z

positvo se tende le fibre y<0
20/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione deviata
E lecito impiegare le stesse ipotesi assunte nel caso di flessione semplice e quindi scrivere:
( ) c = +
1 2 x
y, z k z k y
e quindi di impone lequivalenza statica:
( ) o = +
1 2 x
y, z K z K y
=
=
1 2 i i con i ,
K Ek
( ) = o = = = 0
} } }
2
1 2 2 z x z
A A A
M y, z ydA K zydA K y dA K I Msen
( ) = o = + =
} } }
1 2
0
x
A A A
N y, z dA K zdA K ydA
( ) = o = + = = 0
} } }
2
1 2 1 y x y
A A A
M y, z zdA K z dA K yzdA K I Mcos
Oss: il segno dellultima espressione deriva dal fatto che una forza infinitesima
x
dA positiva (di
trazione) posta nel quadrante positivo fornisce un valore negativo di M
z
.
0
= =
1
y
y y
M
Mcos
K
I I
0
= =
2
z
z z
M Msen
K
I I
| |
0 0
o = =
|
|
\ .
y
z
x
y z y z
M
M cos sen
(y, z) z y M z y
I I I I
21/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione deviata
La condizione
x
=0 identifica lasse neutro, la cui equazione si pu esprimere come:
= | z ytan | = 0
y
z
I
tan tan
I
Lasse neutro quindi una retta passante per il
baricentro della sezione In generale ovvero lasse
neutro non ortogonale allasse di sollecitazione. Lo
sforzo uniforme su ogni segmento parallelo allasse
neutro n e diviene tanto pi grande, in valore assoluto,
quanto pi il segmento si allontana da n
con
Le deformazioni normali
x
delle fibre longitudinali si
calcolano evidentemente dalla relazione:
| | | |
0 0
c = =
| |
| |
\ . \ .
1
y
z
x
y z y z
M
M M cos sen
(y, z) z y z y
E I I E I I
Ogni sezione ruota attorno allasse neutro e le fibre longitudinali si incurvano in un piano ortogonale ad
n, detto piano di inflessione. Questo piano che contiene lasse geometrico deformato, ha come traccia la
retta f (non coincidente con lasse di sollecitazione) ortogonale a n e passante per il baricentro.
22/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Flessione deviata
La condizione
x
=0 identifica ancora la posizione dellasse neutro:
| |
0 0
o = + = +
|
|
\ .
y
z
x
y z y z
M
M N N cos sen
(y, z) z y M z y
A I I A I I
La soluzione in termini di tensioni/deformazioni in caso di sollecitazione composta sforzo
normale e momento flettente si ottiene sovrapponendo i risultati ottenuti nei due casi
= | z ytan b
| = 0
y
z
I
tan tan
I
con =
0
1
y
I
N
b
A M cos
e
Lasse neutro quindi una retta che ha lo stesso coefficiente
angolare del caso di pura flessione, ma non pi baricetrica
e ha una distanza dal baricentro pari a
|
= | =
0
y
I
N cos
d bcos
A M cos
23/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Tenso-flessione/Presso-flessione
Il caso di tenso(presso)-flessione pu essere riguardato come relativo a una forza N parallela allasse x,
ma applicata in un punto P a una distanza e (detta eccentricit) dal baricentro della sezione.
equivalenza statica
N applicato nel
baricentro ed Ne indica il
momento di trasporto
Il problema di unazione assiale eccentrica riveste particolare interesse nel caso di una materiale
capace di trasmettere solo sforzi di compressione.
Tale comportamento non evidentemente elastico lineare e richiede
in generale una trattazione particolare. E evidente come per non
sussistano differenze nel caso di fibre tutte compresse ovvero quando
leccentricit tale da portare lasse neutro in posizione
completamente esterna alla sezione. Il luogo di tali eccentricit
evidentemente corrisponde al nocciolo centrale di inerzia.
24/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Tenso-flessione/Presso-flessione
e
z
=h/6 la sezione completamente reagente (compressa)
La sezione si parzializza e gli sforzi di compressione si
ridistribuiscono in modo da salvaguardare lequilibrio: la risultante
degli sforzi di compressione deve avere lo stesso modulo e retta
dazione della forza applicata. La nuova sezione reagente
definita dalla condizione che la retta dazione per P si collochi
allestremo del suo nocciolo centrale dinerzia.
Oss: il problema si complica notevolmente nel caso di presso-
flessione deviata e richiede metodi pi sofisticati di calcolo.
25/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Tenso-flessione/Presso-flessione
Esperimento su un cilindro cavo fissato su un estremo e soggetto ad una coppia torcente sullaltro. Se il
materiale isotropo si osserva che le sezioni rette ruotano mantenendosi piane e che per piccole
rotazioni le fibre longitudinali si conservano rettilinee e non variano in lunghezza. Il regime
deformativo governato dalla rotazione
Prova di torsione su cilindro cavo
0 = O
x
(x)
l
0(x)
dove la rotazione allestremo libero.
O
26/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
La deformazione locale pu essere espressa dallangolo che la generica fibra longitudinale assume
rispetto la sua posizione originaria parallela allasse x:
O
=
R
l
Tale parametro noto come scorrimento angolare e misura la variazione dellangolo tra due fibre
originariamente ortogonali.
Le sezioni rette si scambiano sollecitazioni radenti nel loro piano che data la simmetria del cilindro
rispetto allasse x saranno indipendenti da .
Si ipotizza che tali sollecitazioni siano dirette come la tangente alla linea media della sezione.
27/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Si configura un flusso q di forze per unit di lunghezza della linea media, ovunque costante, il cui valore
si determina imponendo la condizione di equivalenza statica con il momento torcente applicato.
Il flusso q rappresenta la risultante delle tensioni t sullo spessore b, che se sottile possono essere
assunte costanti.
t =
t
2
2
W
R b
tensione tangenziale agente nel piano della sezione, la quale
identifica la sollecitazione associata allo scorrimento angolare.
28/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
La tensione tangenziale non presente solo sulle sezioni
rette. Lequilibrio dellelemento infinitesimo in figura nei
confronti della rotazione attorno a un asse ortogonale
alla superficie del cilindro richiede che anche due fibre
longitudinali contigue si scambino sforzi tangenziali, il cui
valore dato ancora dalla:
Ottenuti sperimentalmente i valori di associati ad ogni valore di W possibile definire il legame fra le
tensioni tangenziali e scorrimenti angolari per un dato materiale. Per piccole deformazioni, questo
legame si presenta praticamente lineare:
in termini di quantit globali si possono scrivere le relazioni:
t =
t
2
2
W
R b
t = G
t
= O
3
2 R b
W G
l
con G modulo di elasticit tangenziale
O=
t
3
1
2
l
W
G R b
29/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Oss: gli sforzi tangenziali appaiono qualitativamente diversi da quelli normali. La differenza, tuttavia,
dipende essenzialmente dal modo in cui lelemento infinitesimo stato isolato dal suo contesto ovvero
dal sistema di riferimento adottato,
si suppone ds=sx=a (con a abbastanza piccolo in modo da trascurare
la curvatura del cilindro).
si immagini di sezionare lelemento infinitesimo con un
piano ortogonale allasse , inclinato di 45 rispetto ad x.
Per lequilibrio del prisma sul piano di normale , deve agire
una forza che equilibri la risultante delle tensioni
tangenziale che agiscono sulle sue facce ortogonali. Tale
forza sar prodotta da tensioni normali:

o = t
30/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Un elemento quadrato di lato a viene estratto
dalla superficie del cilindro (soggetto a
torsione) secondo due orientazioni diverse, in
un caso con lati ortogonali agli assi x e z e
nellaltro secondo giaciture inclinate di 45.
Lo sforzo relativo al cilindro cavo si manifesta,
nei due riferimenti, attraverso componenti
apparentemente diverse, anche se tra loro
relazionate e rappresentative del medesimo
stato di sforzo.
E possibile pertanto evidenziare una propriet fondamentale dello stato di sforzo, le cui componenti
scalari variano con il riferimento adottato, seguendo una legge di trasformazione che garantisce
linvarianza della grandezza fisica che rappresentano.
Come conseguenza, almeno nei materiali isotropi, il modulo G non rappresenta unulteriore costante
del materiale, esso infatti legato alle costanti E e v attraverso la relazione:
( )
=
+ v 2 1
E
G
31/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
La soluzione ottenuta in precedenza valida solo per cilindri di parete sottile. In generale le tensioni
tangenziali sono diverse, sia per valore sia per orientamento, nei diversi punti della sezione ed il loro
andamento deve essere determinato dal calcolo applicando la teoria matematica dellelasticit.
O
=
max
R
l
Nel caso di cilindro pieno soggetto a torsione la soluzione
pu essere calcolata con procedimenti diretti. Per effetto
del momento torcente le sezioni ruotano mantenendosi
piane e indeformate (se la sezione non circolare ci non
si verifica) e le fibre rimangono sostanzialmente rettilinee.
Nel processo deformativo le fibre appartenenti alla superficie del cilindro ruotano di un angolo pari ad :
rappresenta lo scorrimento angolare tra le fibre longitudinali
e quelle tangenti al bordo della sezione.
32/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Fibre parallele a queste ultime a distanza r dal baricentro della sezione avranno uno scorrimento
angolare pi piccolo:
( )
O
= =
max
r
r r
R l
Le tensioni tangenziali (r) sono dirette parallelamente alla tangente al bordo e variano linearmente
lungo il raggio, annullandosi nel baricentro e raggiungendo il valore massimo sul contorno r=R.
La quantit nota come torsione e rappresenta la rotazione relativa tra due sezioni a
distanza unitaria.
O
| =
l
pertanto: e ( ) =| r r ( ) t = | r G r
33/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Considerando un settore della sezione sotteso dallangolo d, si rileva come la forza infinitesima dA
che dista r dal baricentro della sezione fornisce un contributo al momento torcente pari a:
= t dW r dA
Essendo il momento polare della sezione si scrive:
con
= o dA rd dr
( ) ( )
t t
t
= t = | o = | o = |
} } } } }
2 2
3 4
0 0 0 0
2
R R
A
W rdA G r r rdrd G d r dr G R
t
=
4
2
G
I R
= |
G
W G I
Pertanto la torsione vale e le altre grandezze caratteristiche: | =

G
W
G I

O =

G
W l
G I
( ) t =
G
W
r r
I
( ) t = t =
t
3
2
max
R W
R
34/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Se la sezione ha forma qualsiasi il problema della torsione diviene ben pi complesso: le sezioni pur
ruotando rigidamente nel loro piano non si conservano piane, subiscono un ingobbamento in
conseguenza del quale le rette della sezione si inclinano in modo vario rendendo problematica la
definizione geometrica dello scorrimento angolare tra le diverse fibre.
Per le sezioni di pi comune impiego sono stati ottenuti risultati numerici.
Ad esempio per una sezione rettangolare di lati a e b (ab) sono valide le seguenti formule:
t =

2 max
W
K
a b
| =

3
W
k
G a b
35/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Andamento qualitativo delle tensioni tangenziali da torsione
analogia idrodinamica (alla velocit di un liquido
incomprimibile, privo di attrito in moto piano rotatorio,
corrisponde la tensione tangenziale nel caso di torsione).
Attraverso tale analogia semplice constatare la maggior
efficienza di profili chiusi rispetto a profili aperti: a parit di
sforzo tangenziale massimo un profilo chiuso in grado di
equilibrare un momento torcente assai pi elevato che non un
profilo aperto.
Rigidit torsionale: capacit di un elemento di opporsi a un momento torcente subendo rotazioni di
entit limitata.
= | W GJ
=
1
G
J I
m
rigidit torsionale
J una propriet geometrica della sezione e dimensionalmente equivale ad un momento di inerzia
(viene detto momento di inerzia torsionale):
dove m1 un coefficiente numerico, noto come fattore di torsione. Per sezioni compatte vale:
= k
2
4
G
I
m
A
e s k s 35 45
36/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Nel caso di profili chiusi in parete sottile monocellulari (con un unico circuito chiuso) si ha:
( )
O
=
}
2
0
4
a
J
ds
b s
Oss: s una coordinata curvilinea che percorre, a partire da un
punto arbitrario, la linea media del profilo, di cui a rappresenta la
lunghezza totale. b(s) lo spessore e rappresenta larea racchiusa
dalla linea media.
Nel caso di profili chiusi in parete sottile monocellulari (con un unico circuito chiuso) si ha:
se b(s)=b = O
2
4
b
J
a
Nel caso di profili aperti in parete sottile una ragionevole approssimazione per J vale:
( ) =
}
3
0
1
3
a
J b s ds se b(s)=b =
3
1
3
J b a
37/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Tensioni tangenziali nel caso di profili chiusi in parete sottile
Analogia idrodinamica presenza di un flusso q indipendente da s corrispondente
allintegrale delle tensioni tangenziali sullo spessore:
+

= t
}
2
2
b
b
q dn
Linsieme di queste forze deve essere uguale al momento torcente W:
=
O 2
W
q

( )
( ) ( )
t = =
O 2
q W
s
b s b s
Formula di Bredt
38/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
rappresenta il valore medio di tensione nel caso di pareti sottili e per b<<a tale
valore paragonabile a (s) (s)
Nei profili aperti in parete sottile, invece, le tensioni tangenziali presentano su ogni corda
ortogonale alla linea media un andamento a farfalla. Esse assumono il loro valore massimo in
corrispondenza della superficie laterale n=b/2.
( ) ( ) t =
max
W
s b s
J
( ) =
}
3
0
1
3
a
J b s ds
con
39/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Torsione
Anche le azioni taglianti producono sforzi tangenziali nella sezione di una trave. La formulazione
esatta del problema basata sulla teoria matematica dellelasticit di non facile applicazione.
Il procedimento semplificato per il calcolo della soluzione approssimata dovuto a Jourawsky.
Si considera un tratto di trave a sezione rettangolare di lunghezza infinitesima dx sollecitata da un
taglio costante T diretto secondo lasse z. Per equilibrio il momento flettente aumenta di una
quantit Tdx.
Sulle due sezioni estreme del concio di trave agiscono tensioni normali
x
dovute al momento
flettente e tensioni tangenziali
xz
dovute al taglio.
o =
x
M
z
I
co +
o + =
c
x
x
M Tdx
dx z
x I
40/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
Alla base della trattazione di Jourawsky sta losservzione che, data una corda parallela allasse y che
suddivide la sezione in due porzioni A e A, il solo equilibrio permette di determinare la tensione
tangenziale media su di essa. txz
+

t = t
}
2
2
1
b
xz
xz
b
dy
b
Si isoli la porzione inferiore del tronco infinitesimo, gli sforzi normali sulle due facce valgono:
o
= o
}
x
A''
R dA
o o
co
| |
+ = o +
|
c
\ .
}
x
x
A''
R dR dx dA
x
Le sole tensioni normali non garantiscono lequilibrio: le tensioni che agiscono sulla sezione di
destra eccedono quelle di sinistra di una quantit:
o
co
= =
c
} }
x
A'' A''
T
dR dxdA dx zdA
x I
41/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
Lequilibrio ristabilito dalle tensioni tangenziali che agiscono sulla superficie di normale z di area
bdx di risultante
+
o t

= = = t = t
} }
2
2
b
zx
zx
A'' b
T
dR dx zdA dR dx dy dx b
I
per equilibrio:
=
}
A''
S'' zdA
pertanto:
+
t

= t
}
2
2
b
zx
b
dR dx dy
momento statico dellarea A rispetto lasse y
t = t
xz zx
(per teorema di reciprocit delle tensioni tangenziali)
( )
t =

xz
T S'' z
I b
formula di Jourawsky
42/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
Nel caso di sezione rettangolare:
( )
| |
| | | |
= = + =
| | |
\ . \ .
\ .
2 2
2
1 4
2 4 2 8
'' '' ''
G
h h z h z
S z A z b z b
h
| |

|
| |
\ .
t = =
|
\ .

2 2
2 2
2
3
1 4
8 3
1 4
1
2
12
xz
h z
b
h T T z
b A h
b h
Tale espressione definisce landamento del valore medio della
componente verticale della tensione tangenziale lungo la corda generica
parallela ad y.
Lapprossimazione introdotta con lespressione di Jourawsky consiste nellaver identificato le
tensioni effettive con le tensioni medie. Tale approssimazione peggiora al crescere di b/h
comportando un errore del 12% gi per sezioni quadrate. La formula di Jourawsky risulta
assolutamente accettabile nel caso di profili in parete sottile, infatti, quando b/h < 0.25, lerrore
risulta inferiore all1%.
andamento reale
43/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
La trattazione svolta per una sezione rettangolare si generalizza a sezioni di forma qualunque.
( )
t
= t = t
}
0
b
xs
xs
dR dx r dr bdx
Oss:
- se T non diretto secondo un asse principale di inerzia, pu essere scomposto in due
componenti diretti secondo y e z e si sovrappongono gli effetti;
- il momento statico pu essere calcolato indifferentemente per le due aree A e A che vengono
individuate dalla corda r infatti: S+S=0;
- se T non passa per il centro di taglio, alla soluzione legata al taglio necessario sovrapporre
leffetto dovuto al momento di trasposizione.
- La formula di Jourawsky direttamente utilizzabile per la valutazione delle tensioni tangenziali
qualora sia valida la relazione:
44/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
| |
= +
|
\ .
2
1
12
a f
I h hb db
=
2
'
s f s
h
S b s
( | |
= +
|(
\ .
2
2
1
2
2 4
'
a f a
h
S hb d b z
( ) =
2
'
i f i
h
S b d s
t =
1
2
f s(i )
T
hs
I
( | |
t = +
|(
\ .
2
2
2
4
f
a
a
b T h
hd z
I b
E importante rilevare la continuit del flusso: i due contributi relativi alla flangia superiore si
sommano congiungendosi nellanima e si risuddividono separandosi nella flangia inferiore.
45/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
Profili aperti in parete sottile
Data la piccolezza dello spessore legittimo supporre che le tensioni tangenziali siano ovunque
dirette secondo la linea media e presentino variazioni trascurabili lungo corde normali alla linea
media stessa. La soluzione di Jourawsky risulta praticamente esatta.
Profili aperti in parete sottile
| |
= +
|
\ .
2
1 1
2 6
a f
I h hb db
=
1
2
'
f
h
S b s
( | |
= +
|(
\ .
2
2
2
1
2 4
'
f a
h
S hb d b z
( ) = +
3
2
2
'
f
h
S b h d s
46/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
Centro di taglio
La risultante delle tensioni
tangenziali sulla sezioni a C
corrispondono a due forze
ortogonali a T
= t =
}
2
0
4
d
f f
T
H b ds h d b
I
Nel caso di profili aperti in parete sottile, il centro di taglio C rappresenta il punto per cui passa la
retta dazione della risultante delle tensioni tangenziali previste dalla soluzione di Jourawsky (se il
taglio passa per il centro di taglio langolo unitario di torsione nullo ovvero leffetto del taglio e
del momento torcente risultano disaccopiati). Il centro di taglio sta sugli assi di simmetria.
Ed una forza equivalente a T
(agente sul lato // alla
direzione di T).
q= q= =
f
f
h d b T h
T H h hd b
I T I
2 2
2
1
4 4
Pertanto deve risultare:
47/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
Profili chiusi in parete sottile
In profili con connessioni multiple, la suddivisione della sezione in due parti coinvolge almeno due
corde. In tal caso la formula di Jourawsky definisce il valor medio delle tensioni sullinsieme di
queste due corde, ma non consente di stabilire come si ripartiscono in ciascuna di esse. Ci
possibile se la sezione simmetrica e simmetricamente sollecitata e presenta un unico circuito
chiuso.
E evidente che, se si opera la suddivisione secondo
corde simmetricamente posizionate, su di esse le
tensioni tangenziali risulteranno uguali. Se il profilo
in parete sottile, queste possono ancora pensarsi
dirette secondo la linea media e uniformemente
distribuite su una corda a essa perpendicolare.
( )
( )
t =
2
'
S s
T
I b s
48/50 a.a. 2010-11 STATI DI DEFORMAZIONE E TENSIONI NELLE TRAVI PRISMATICHE
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Taglio
La deformabilit a taglio
Le azioni taglianti causano deformazioni globalmente rappresentabili come una traslazione relativa
nella direzione del taglio T tra due sezioni di trave a distanza dx. Questa dovuta allo scorrimento
angolare tra le fibre longitudinali e quelle verticali sulla sezione, che tuttavia non uniforme sulla
sezione stessa.
Nel caso di sezione rettangolare landamento
degli scorrimenti parabolico e proporzionale
allandamento delle tensioni tangenziali. In
corrispondenza delle fibre estreme =0 (le fibre
longitudinali si mantengono ortogonali alla
sezione retta) mentre lo scorrimento massimo
nel baricentro ne consegue che la sezione si
ingobba.
Si assume, come parametro rappresentativo della deformazione globale, lo scorrimento medio t e
definito in modo che tdx rappresenti lo spostamento relativo tra due sezioni a distanza dx.
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Taglio
Nel caso di sezione rettangolare si dimostra che la relazione che lega lazione tagliante e lo
scorrimento medio vale:
dove A rappresenta larea della sezione retta.
=
5
6
T G A t
In generale si pu scrivere:
dove A* una propriet della sezione, nota come area di taglio:
con >1 definito fattore di taglio. Per sezioni compatte si discosta si poco dal valore 1.2 valido
per le sezioni rettangolari.
=
*
T G A t
=

1
*
A A
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Taglio

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