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FACOLT DI INGEGNERIA

Corso di Laurea in Ingegneria Nucleare e della


Sicurezza e Protezione

Crescita e Distacco di una Bolla:
Studio analitico ed evidenze
sperimentali

Candidato: Giacomo Saccone
Relatore: Prof. Ing. Paolo Di Marco

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Crescita e Distacco di una Bolla:
Studio analitico ed evidenze sperimentali
Indice:
1) Scopo del Lavoro
2) Studio analitico delle forze agenti allinterfaccia
3) LEquazione di Capillarit
4) Bilancio di Quantit di Moto per crescita quasi statica
5) Strumentazione
6) Raccolta dei dati sperimentali
7) Risultati evidenziati
8) Conclusioni

Scopo del Lavoro

Questo studio si inquadra nella comprensione del fenomeno dellebollizione in liquido. Lebollizione in
convezione forzata si incontra in molte applicazioni, quali ad esempio la produzione di energia. Lanalisi
importante per il perfezionamento dei processi industriali che coinvolgono fluidi bifase con scambi di massa e
calore, ed oltremodo indispensabile per i sistemi che utilizzano un liquido bollente per lo scambio termico.
Infatti in questo modo possibile asportare notevoli quantit di calore, e lo studio della dinamica delle bolle
utile per il perfezionamento di tali sistemi. Per quanto concerne le applicazioni spaziali, la presenza del campo
elettrico, atto a subentrare alla carenza della forza di galleggiamento, pu essere di grande aiuto. Il campo
elettrico fornisce una forza aggiuntiva che in alcuni casi facilita il distacco, favorendo lasportazione delle bolle
dalle fonti di calore. E proprio in campo spaziale, dove le aspettative per i satelliti da telecomunicazione e le
piattaforme spaziali cresceranno rapidamente, laumento delle prestazioni comporter inevitabilmente un
corrispondente aumento delle potenze termiche in gioco. Conseguentemente, sar necessario progettare
sistemi di raffreddamento pi sofisticati ed in grado di rimuovere elevate quantit di calore. Una strada da
percorrere per asportare maggiori quantit di potenza termica per andare incontro alle nuove sfide spaziali
quella di progettare sistemi di raffreddamento che operano con cambiamento di fase, specie in convezione
forzata. Detti sistemi, particolarmente efficienti perch sfruttano il trasporto del calore latente di
vaporizzazione, sono quindi molto importanti per ridurre la dimensione ed il peso di piattaforme spaziali e
satelliti. Il primo passo nella comprensione dellebollizione consiste nello studio della dinamica della
formazione e del distacco delle bolle; tale fenomeno di interesse anche per molti processi industriali,
dallindustria chimica a quella alimentare, caratterizzando separatori di fase, caldaie, condensatori.

Studio analitico delle forze agenti allinterfaccia

stato riscontrato che, ai fini della comprensione dei fenomeni connessi al distacco delle bolle, utile
separare gli effetti termici da quelli meccanici. In questo caso, studiando la crescita di bolle di gas in assenza di
scambi di calore e di massa, il processo di crescita di una bolla regolato dallequilibrio tra le
forze di galleggiamento, pressione, tensione superficiale, azioni dinamiche e campo elettrico,
ove presente. Queste forze sono in equilibrio durante la fase di crescita della bolla. Alcune
tendono a favorire il distacco, altre ad impedirlo. Per quanto riguarda una porzione di
interfaccia S con bordo BS (Figura 1), scrivendo il bilancio per un volume di altezza
trascurabile che la circonda (pillbox), si ha:

Bilancio di massa:


Bilancio di quantit di moto:

[ ( ) ( )] 0
A A A B A B
S
n v w n v w dA =
}}
m o
m o
A
n
B
n
b
t
A
S
B
S
s
m
Figura 1
[ ( ) ( ) ]
[( ) ( )]
A A A A B A B B
S
A A A A A B A B
S BA
n v w v n v w v dA
n n p n n p dA m ds
+ =
+ o
}}
}} }
T T
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Scrivendo tutti gli integrali come integrali di superficie, ed eguagliando gli integrandi, possibile giungere alle
equazioni di equilibrio in forma differenziale:

Bil. Massa:

Bil. QdM:


Ora, considerando le componenti tangenziali e normali risultanti, in assenza di flusso di
massa:




Da cui si pu dedurre come la forza elettrica dia luogo ad una
differenza di pressione addizionale. Ci si traduce in una forza
addizionale (pu essere di distacco o meno).

Il tensore in questione il tensore degli sforzi di Maxwell, le cui componenti, in assenza di carica libera,
possono essere espresse come:

Dove il simbolo di Kronecker.
Il termine detto termine elettrostrittivo. Assume valori prossimi a 0 per gas, per liquidi non
polari il suo valore dato dalla relazione di Clausius-Mosotti:
Mentre, per liquidi polari stato proposto:
con n: indice di rifrazione

LEquazione di Capillarit

In condizioni statiche quindi si ha:


Che, tramite le relazioni di Stevino, sia per il gas che per il liquido, e lequazione modificata di Laplace-Young*,
conduce allEquazione di Capillarit modificata:



La quale descrive la forma di equilibrio dellinterfaccia sotto lazione della tensione superficiale (valida per
bolle e gocce). (R
0:
raggio di curvatura allapice della bolla)
I termini gravitazionali ed elettrico sono i responsabili della deviazione della bolla dalla forma sferica.
Sostituendo le espressioni delle curvature, si ottiene unequazione differenziale ordinaria non lineare.



*= In condizioni statiche (1)
ed essendo le pressioni idrostatiche:
dove p0,g, p0,g sono le pressioni allapice della bolla nelle due fasi, legate sempre dallequazione (1).
Combinando queste 3 equazioni si giunge allequazione di Capillarit suddetta.
/2
1 2
1 1
[ 2 ] where 2
s
BA A
m ds K n dA K
r r
| |
o = V o + o = +
|
\ .
} }}
( ) ( ) 0
A A B B
v w v w =
' ( ) ( ) ( ) 2
A B A A B B s
m v v n n p n n p n K = V o o T T
Forza di recoil Sforzi viscosi e di pressione
Forza di Marangoni
Tensione superficiale

dove:
0
d
dt
o
o +
0
o
, nt A
t
, nt B
t
Figura 2
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0
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
V/V Tate
R
0
/ a


R0
-0.5 -0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
y [mm]
x

[
m
m
]
Bilancio di Quantit di Moto per crescita quasistatica

Considerando un volume di controllo intorno alla bolla, delimitato dal liquido
nella zona dellinterfaccia S, e dal gas nella zona asciutta A (Figure 3 e 4), il
bilancio di QdM si scrive:














Ora, trascurando i termini viscosi e quelli inerziali, lintegrazione dellequazione
nella componente verticale diviene un bilancio di forze, nel quale compaiono la
forza di galleggiamento, quella di sovrappressione interna, la tensione superficiale
e la forza elettrica:







Durante la crescita quasi statica della bolla, questo bilancio deve essere soddisfatto ad ogni passo (figura 8),
attraverso un continuo aggiustamento dellangolo di incidenza
0
a bordo orifizio. Il distacco avviene quando
non pi possibile soddisfare ulteriormente laumento di volume.

In assenza di campo elettrico, lunica forza diretta verso la superficie la tensione superficiale. Poich F

deve
essere massima, alla condizione di distacco langolo di incidenza deve essere di 90. Per dimostrare questo
equilibrio di forze, stata risolta lequazione di capillarit mediante delle tecniche numeriche.





















Figura 3
Figura 4
Figura 5: diverse fasi di crescita di una bolla
Figura 6: raggio di curvatura allapice della bolla (R
0
)
Figura 5: diverse fasi di crescita di una bolla
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V/V Tate [=]
F
o
r
c
e

[
m
i c
r
o
N
]


Pressure
Surf. tension
Buoyancy
Total
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-2
10
-1
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0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
V/V Tate
a
l f
a


alfa 0












(tutti i grafici sono realizzati in funzione del volume della bolla normalizzato rispetto al Tates Volume: )

La soluzione dellequazione di capillarit dimostra come il raggio di curvatura allapice della bolla inizialmente
decresca fino al valore corrispondente ad una semisfera con diametro uguale al diametro dellorifizio. In
questo punto langolo di incidenza di 90. Successivamente, il raggio di curvatura decresce con lespansione
della bolla, langolo di incidenza decresce anchesso, per poi tornare a crescere pi repentinamente. Il bilancio
di forze mostra come nei primi frangenti di formazione della bolla, la crescita sia controllata principalmente
dalla forza di sovrappressione e da quella di tensione superficiale. In seguito, con il decrescere del raggio di
curvatura, il termine di sovrappressione perde importanza e il bilancio di forze regolato dalla forza di
galleggiamento e da quella di tensione superficiale.

Strumentazione

Lapparato sperimentale costituito da una vasca di Lexan (Figura 9), un sistema di iniezione daria (Figura 13)
formato da una siringa guidata da una slitta micrometrica, una fotocamera con obiettivo microscopico, una
termocoppia, un generatore di tensione (20 kV), una luce led con ventola di refrigerazione (Figure 11e12) e
due armature del condensatore elettrico: una fatta calare dallalto, tramite un posizionatore regolabile cui
viene applicata lalta tensione, laltra costituita dalla base in materiale conduttore da cui si forma la bolla
(Figure 10e11).

















111





Figura 10: particolare orifizio
Figura 11: led e armature del condensatore
Fotocamera con
obiettivo
microscopico
Sistema di
iniezione aria
Vasca per fluido
sotto raffreddato
Filo al
generatore di
tensione
Luce led con schermi
diffusori
Piastre del
condensatore
Distanza: 4mm
Armature del
condensatore

bollicina
Figura 7: angolo di incidenza Figura 8: bilancio di forze
Figura 9: vista generale
Posizionatore
regolabile
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Raccolta dei dati sperimentali

Il primo passo eseguito ai fini di questo studio stato la misurazione del diametro dellorifizio, effettuata
tramite 10 fotografie a microscopio ottico effettuate comparando la dimensione dell'orifizio con quella di un
filo di dimensione nota. Misurando il rapporto tra i pixel del diametro e i pixel di larghezza del filo (10 volte e
con media aritmetica) stato trovato, nota la larghezza del filo, il diametro dellorifizio: 3.03x10
-4
m.
Il secondo step la messa a fuoco (Figura 15). un punto molto importante: da esso dipende la risoluzione
(fattore di scala), che influenza in maniera determinante lanalisi computazionale.
Una volta trovato il fuoco ottimale, sono state scattate diverse fotografie ad elementi di cui si conosce la
misura diametrale (tramite calibro). Il fattore di scala indispensabile in quanto il calcolatore fornisce misure
delle immagini in pixel. Conoscendo il fattore di scala (pixel/mm) siamo in grado di trasformare le misure in
uscita dal calcolatore in grandezze del Sistema Internazionale.
Per determinare il fattore di scala sono state scattate (naturalmente
dopo aver messo a fuoco le bolle!) fotografie ad un filo di rame
(diametro 0.7 mm) appoggiato sullorifizio (Figura 14).


Fluid
Density (liquid)
Density (satured
vapour) Surface Tension
Relative Dielectric
Constant Dynamic Viscosity
FC 72
rho liquid rho vapsat sigma epsilon r mi
C6F14
[kg/m3] [kg/m3] [N/m] [Pa s]
T = 25C
1680.04 4.33 1.104E-02 1.74415 6.431E-04
Generatori luce
e fotocamera
Generatore di
alta tensione
(20kV)
scarico
Alimentatore
ventola led
Termocoppia
Termocoppia
siringa
Slitta di precisione
(2 giri = 1mm)
Figura 12: vista
generale del tavolo da
lavoro
Figura 13: particolare sistema di iniezione aria
Figura 15: confronto tra due
diverse regolazioni di fuoco
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A questo punto comincia la vera raccolta delle immagini. Tramite il sistema di
iniezione dellaria stato possibile creare bolle statiche. Inoltre, grazie alla slitta
di precisione, era possibile far crescere e decrescere la bolla quasi a piacimento
(perturbazioni troppo brusche inducevano il distacco). In questo modo stato
creato un database di circa 450 immagini, processate tramite la Image Processing
Toolbox (IPT) di MATLAB. I programmi in MATLAB hanno permesso di estrarre dati geometrici della bolla. Il
lavoro di analisi complesso, ma affascinante: allimmagine della bolla (Figura 16), viene sottratto lo sfondo e
fatto il negativo (Figura 17), successivamente si converte limmagine in bianco e nero (Figura 18) e si ricava il
perimetro con il metodo del Canny, per poi farne il negativo (Figura 19).







Adesso il programma in grado di identificare il perimetro in una matrice
utilizzabile dal programma regionprops per estrarre le misure della bolla
(diametro equivalente, coordinate del baricentro, pixel del perimetro).
Il volume stato calcolato tramite il teorema di Pappo-Guldino (Il volume di un
solido di rotazione ottenuto ruotando di un angolo [0:2] attorno allasse z
una figura piana K V=*x*A con x: ascissa del baricentro della figura piana e A:
area di K) applicato ad ogni pixel della bolla, considerata come un corpo
assialsimmetrico.
Per quanto riguarda invece langolo di contatto, sono
stati condotte diverse prove sullo stesso database di immagini al variare sia delle
curve di regressione, che del numero di punti da considerare. stato trovato che il
miglior tipo di curva di regressione quello cubico (regressione ai minimi quadrati).
La derivata prima in zero fornisce direttamente la tangente dellangolo di contatto
cercato.
Simile il discorso per il raggio di curvatura allapice della bolla: vengono selezionati
i punti pi alti del perimetro della bolla e si effettua una regressione con curva
parabolica ai minimi quadrati di questi punti. La derivata seconda dellequazione della parabola fornisce il
raggio di curvatura.
Le caratteristiche della bolla vengono fornite in pixels e poi convertite in millimetri dal fattore di scala.

Risultati Evidenziati

La raccolta e la successiva elaborazione dei dati sperimentali raccolti, hanno permesso di verificare i grafici
teorici precedentemente mostrati (Figure 5-8). La prima parte del lavoro stata condotta solo in presenza di
campo gravitazionale. Le bolle risultano meno allungate che sotto leffetto combinato di campo gravitazionale
ed elettrico.











Gravn14-3
Tensione 0 kV
Volume (mm^3) 0.33
Raggio di curvatura allapice (mm) 0.39
Volume/Volume di Tate 5.3E-01
Angolo di contatto 54.5
Forza di sovrappressione (N) 2.85
Forza di galleggiamento (N) 5.39
Forza di tensione superficiale (N) -8.24
Forza risultante (N) 0.00
Errore 0.00%
-0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
profilo digitalizzato
in blu, curva dati
profilo in rosso,
curva di
regressione
Figura 14: immagine per la regolazione della
messa a fuoco
Figura 16
Figura 17
Figura 18 Figura 19
Figura 20: esempio di bolla in gravit
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V/V Tate [=]
F
o
r
c
e

[
m
i c
r
o
N
]


Pressure
Surf. tension
Buoyancy
Total
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0
20
40
60
80
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V/V Tate
a
l f
a


alfa 0
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0
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
V/V Tate
R
0
/
a


















Purtroppo per le bolle troppo piccole (V/VTate10
-2
) molto difficile per il calcolatore rilevare langolo di
contatto. Questa la ragione dellaumento dellerrore e della mancanza dei dati sotto un certo valore del
volume (Figura 22).

































Figura 21: bilancio di forze in campo gravitazionale
Figura 22: bolla con rapporto
Vol/Vol di Tate = 1.2x10
-2

Figura 23: angolo di contatto
Figura 24: raggio di
curvatura allapice della
bolla
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La seconda parte del lavoro stata condotta sotto il duplice effetto di campo gravitazionale ed elettrico. Sono
state condotte 3 prove, alla differenza di potenziale (V) di 20 kV e a distanza crescente tra gli elettrodi: 4 mm;
5mm e 6mm (Figure 26-31). Qui sotto riportata limmagine di una bolla e il calcolo delle forze ad essa
associato. importante sottolineare un fatto: la forza elettrica netta negativa. Ne consegue che ha lo stesso
segno (e quindi lo stesso verso) della forza di tensione superficiale. come se il campo elettrico stesse
schiacciando la bolla sulla superficie, mentre dallimmagine si evince tuttaltro. Infatti, la forza elettrica
risultante negativa, ma quella dovuta alla pressione interna aumenta e quindi la compensazione solo
parziale, la bolla viene in definitiva spinta verso l'alto e si stacca prima.














































6mm57
Tensione 20 kV
Distanza armature (mm) 6
Volume (mm^3) 0.41
Raggio di curvatura allapice (mm) 0.24
Volume/Volume di Tate 6.7E-01
Angolo di contatto 62.6
Forza di sovrappressione (N) 4.75
Forza di galleggiamento (N) 6.73
Forza di tensione superficiale (N) -8.94
Forza elettrica (N) -2.53
Figura 25: esempio di bolla sotto
leffetto del campo elettrico
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V/V Tate [=]
F
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c
e

[
m
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N
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Pressure
Surf. tension
Buoyancy
Electric
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-3
10
-2
10
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0
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60
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120
140
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V/V Tate
p
h
i


angolo di contatto
Figura 26: bilancio di forze con
V=20kV e distanza tra gli
elettrodi di 4mm
Figura 27: variazione dellangolo di
contatto con V=20kV e distanza tra
gli elettrodi di 4mm
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10
-4
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-3
10
-2
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-1
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0
-15
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-5
0
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V/V Tate [=]
F
o
r
c
e

[
m
i c
r
o
N
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Pressure
Surf. tension
Buoyancy
Electric
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-4
10
-3
10
-2
10
-1
10
0
20
40
60
80
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120
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V/V Tate
p
h
i


angolo di contatto
Figura 28: bilancio di forze con V=20kV e distanza
tra gli elettrodi di 5mm
Figura 29: variazione dellangolo
di contatto con V=20kV e
distanza tra gli elettrodi di 5mm
10
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-10
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0
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V/V Tate [=]
F
o
r
c
e

[
m
i c
r
o
N
]


Pressure
Surf. tension
Buoyancy
Electric
10
-4
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-3
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-2
10
-1
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0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
V/V Tate
p
h
i


angolo di contatto
Figura 30: bilancio di forze con
V=20kV e distanza tra gli elettrodi
di 6mm
Figura 31: variazione dellangolo di
contatto con V=20kV e distanza tra
gli elettrodi di 6mm
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Dai grafici, soprattutto da quelli riguardanti langolo di contatto, si ricava un valore maggiore rispetto a quello
caratterizzato solo dal campo gravitazionale. Ci d conferma del fatto che la bolla viene tirata. Invece, dai
grafici del bilancio di forze, possibile notare un valore maggiore della forza di sovrappressione. Lequilibrio
con il campo elettrico si stabilisce ad un valore maggiorato di questa forza. Ci si pu dedurre anche
dallimmagine in quanto il raggio di curvatura allapice della bolla minore del caso in sola gravit (Figure 32-
34). Il tutto, naturalmente, dovuto alla presenza di p
el
.










































Conclusioni

In questo lavoro stata studiata la dinamica del distacco delle bolle di gas da un orifizio con particolare
attenzione allinfluenza dei campi di forze esterni, gravitazionale ed elettrico. I risultati ottenuti affermano che
la forza elettrica agente tende a schiacciare le bolle contro lorifizio. Tuttavia si viene a creare una maggior
sovrappressione interna, la bolla assume una forma pi allungata e il distacco avviene prima.
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0.3
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0.5
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m=1
m=2
raggio di curvatura apice con 4 mm
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-3
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0
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
V/V Tate
R
0
/
a


m=1
m=2
raggio di curvatura apice con 5 mm
10
-4
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-3
10
-2
10
-1
10
0
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
V/V Tate
R
0
/
a


m=1
m=2
raggio di curvatura apice con 6 mm
Figura 32: raggio di curvatura allapice
della bolla con V=20kV e distanza tra gli
elettrodi di 4mm
Figura 33: raggio di curvatura allapice
della bolla con V=20kV e distanza tra gli
elettrodi di 5mm
Figura 34: raggio di curvatura allapice
della bolla con V=20kV e distanza tra gli
elettrodi di 6mm
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