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Corso di Analisi Matematica 2 per Fisici (a.a.

2006-07)
(prof. Alfonso Villani)
Una raccolta di testi di esercizi
(ultimo aggiornamento: 31-1-2007)
1 Sia f : R
2
R la funzione denita nel modo seguente:
f(x, y) =
_
|xy|
p
se xy = 0 ,
0 se xy = 0 ,
dove lesponente p `e un numero positivo.
Risolvere, al variare di p > 0, i seguenti quesiti:
a) studiare la continuit`a della funzione f;
b) calcolare le derivate direzionali di f nel punto (0, 0);
c) studiare la dierenziabilit`a di f nel punto (0, 0);
d) calcolare, in tutti i punti in cui esistono, le derivate parziali prime della funzione f;
e) stabilire se nel punto (0, 0) sono vericate le ipotesi del teorema del dierenziale totale;
f) studiare la continuit`a di f
x
nel punto (0, 0);
g) studiare la dierenziabilit`a di f e la continuit`a delle sue derivate parziali prime nei punti di R
2
\{(0, 0)}.
3 Sia f : R
2
R la funzione denita nel modo seguente:
f(x, y) =
_
y|y|
x
2
se y = 0 ,
0 se y = 0 .
a) Provare che f `e continua in R
2
.
b) Calcolare, in tutti i punti in cui esistono, le derivate parziali prime e seconde miste della funzione f.
c) Vericare che il limite lim
(x,y)(0,0)
f
xy
(x, y) non esiste.
d) Decidere se f `e dierenziabile in R
2
.
4 Sia f la funzione reale di due variabili reali:
f(x, y) = |x y
3
|(x
3
y) .
Dire, giusticando le risposte,
a) se esiste il limite lim
(x,y)
f(x, y) ;
b) in quali punti esiste la derivata parziale f
x
(risp. f
y
);
c) se f `e dierenziabile nel punto (2, 2);
d) se f `e dierenziabile nel punto (0, 0).
5 Sia f : R
2
R la funzione denita nel modo seguente:
f(x, y) =
_
xy arctg (y x)
2
se y = x,

2
x
2
se y = x.
Provare che f `e continua in R
2
.
1
Provare che le derivate parziali f
x
, f
y
esistono in tutto R
2
e che risulta
xy(f
x
(x, y) +f
y
(x, y)) = (x +y)f(x, y) (x, y) R
2
.
Decidere se f `e dierenziabile in R
2
.
6 Sia f : R
2
R la funzione denita nel modo seguente:
f(x, y) =
_
_
_
|xy|
p
x
2
+y
2
se xy = 0 ,
0 se xy = 0 ,
dove lesponente p `e un numero positivo.
Risolvere, al variare di p > 0, i seguenti quesiti:
a) studiare la continuit`a della funzione f;
b) calcolare le derivate direzionali di f nel punto (0, 0);
c) studiare la dierenziabilit`a di f nel punto (0, 0);
d) calcolare, in tutti i punti in cui esistono, le derivate parziali prime della funzione f;
e) studiare la continuit`a di f
x
nel punto (0, 0);
f) studiare la dierenziabilit`a di f e la continuit`a delle sue derivate parziali prime nei punti di R
2
\{(0, 0)}.
8 Sia f : R
2
R la funzione denita mediante la legge:
f(x, y) =
_
_
max{x
2
, |y|}
_
p
se (x, y) = (0, 0) ,
0 se (x, y) = (0, 0) ,
dove p `e un numero positivo.
Risolvere, al variare di p > 0, i seguenti quesiti:
a) provare che f `e continua in R
2
;
b) calcolare, in tutti i punti in cui esistono, le derivate parziali f
x
e f
y
;
c) calcolare, in tutti i punti in cui esistono, le derivate parziali f
xx
, f
xy
, f
yx
e f
yy
;
d) trovare tutti i punti di R
2
nei quali la funzione f `e dierenziabile.
10 Provare che la funzione
F(v) =
_
e
v
0
usen (u
2
+v)
2
du
`e derivabile in R ed esprimere la derivata F

(v) mediante le funzioni elementari.


11 Trovare i punti di minimo e di massimo relativo per la funzione
f(x, y) = (y
2
x
4
)(x
2
+y
2
20) .
12 Trovare i punti di minimo e di massimo relativo per la funzione
f(x, y) = (y
2
x
2
)|y x
2
+ 2| .
13 a) Trovare i punti di estremo relativo per la funzione
f(x, y) = x
4
+y
3
xy + 1 .
b) Trovare il minimo ed il massimo assoluti della restrizione di f allinsieme
C = {(x, y) R
2
: y
2
x 1} .
2
14 Trovare gli eventuali punti di minimo e di massimo relativo per la funzione
f(x, y) = sen (x +y) + cos x + cos y .
15 Trovare il minimo ed il massimo assoluti della funzione
f(x, y) = log
37
(4x
2
+y
2
+ 1)
nel cerchio C = {(x, y) R
2
: (x 1)
2
+y
2
4}.
16 Trovare il minimo ed il massimo assoluti della funzione
f(x, y) = x
2
(1 +y) +y
2
nellinsieme T dei punti (x, y) R
2
tali che x
2
+y
2
8 , max{x, y
2
} 2 .
17 a) Calcolare, in tutti i punti in cui esistono, le derivate parziali prime della funzione
f(x, y) = xye
|yx
2
|
.
b) Trovare tutti i punti di R
2
nei quali f `e dierenziabile.
c) Provare che non vi sono punti di estremo relativo per f.
d) Trovare il minimo ed il massimo assoluti della restrizione di f allinsieme K = [0, 1]
2
.
18 Per ognuna delle seguenti funzioni trovare gli eventuali punti di estremo relativo:
f(x, y) = arctg
_
(y x
2
)(y 1)
2

, g(x, y) = e
(x
2
+y
2
4)(4x
2
+y
2
16)
,
h(x, y) =
_
1
2
_
cosh
_
x
2
y
3
(x+y2)

.
19 Sia C = {(x, y) R
2
: 4x
4
+ 16y
2
5} .
a) Dimostrare che linsieme C `e compatto.
b) Trovare il minimo ed il massimo assoluti della funzione (y x
2
)
2
nellinsieme C.
c) Trovare lestremo inferiore e lestremo superiore della restrizione della funzione e
(yx
2
)
2
allinterse-
zione tra il suo insieme di denizione e linsieme C, precisando se si tratta, rispettivamente, di minimo
e di massimo.
20 Trovare il minimo ed il massimo assoluti della funzione
f(x, y, z) = xy +xz +yz
nel tetraedro di vertici (0, 0, 0), (1, 0, 0), (0, 1, 0) e (0, 0, 1) .
21 Per ognuna delle seguenti funzioni trovare gli eventuali punti di estremo relativo:
f(x, y, z) = x
2
+y
4
+y
2
+z
3
2xz , g(x, y, z) = xy +xz x
2
y
3
z
2
,
h(x, y, z, w) = x
2
+ 2y
2
+z
2
+ 2w
2
+yz 2xw .
3
22 Trovare gli eventuali punti di estremo relativo, di estremo relativo proprio e di estremo assoluto per la
funzione di due variabili
f(x, y) = (y x
3
) |y
3
x| .
23 Provare che la restrizione della funzione f(x, y) = x +y allinsieme
C = {(x, y) R
2
: cosh x + cosh y = 4}
`e dotata di minimo e di massimo assoluti e trovarli.
24 Sia C linsieme dei punti (x, y, x) R
3
tali che
x
2
+ (y 1)
2
+ 4z
2
= 1 , 2x +y 1 = 0 .
Trovare i punti di C che hanno minima (risp. massima) distanza dallasse z.
25 Vericare che la curva in R
2
di rappresentazione parametrica
x = t(1 t) , y =

t +t
50
2
, t [0, 1] ,
`e una curva regolare.
Provare quindi che la forma dierenziale lineare
e
x
2
y
(1 + 2x
2
y) dx + (x
3
e
x
2
y
+ (1 +y
2
)
1
) dy
`e esatta in R
2
e calcolarne lintegrale curvilineo lungo la curva .
Integrare, inne, la suddetta forma dierenziale.
26 Vericare che la curva in R
3
di rappresentazione parametrica
x =
1
t
, y = e
2t
, z =
_ 1
t
1
2e
tu
u
du , t [1, 2] ,
`e una curva regolare e calcolarne la lunghezza.
27 Sia la curva semplice in R
2
che ha come sostegno il graco della funzione
f(x) =
10

x , x [0, 1] ,
ed `e orientata nel verso che va da (0, 0) a (1, 1).
Provare che `e una curva regolare.
Calcolare lintegrale curvilineo
_

2(y + 1)
(x +y + 1)
2
dx +
_
x y
10

2x
(x +y + 1)
2
_
dy .
28 Calcolare lintegrale curvilineo
_

x
4
+y
4
+ 2xy(xy 1)
(x
2
+y
2
)
2
dx +
x
2
y
2
(x
2
+y
2
)
2
dy ,
dove indica la curva semplice in R
2
che ha come sostegno il graco della funzione
f(x) = cos x , x [0, 2] ,
4
ed `e orientata nel verso delle ascisse crescenti.
29 Trovare la costante k R tale che la forma dierenziale lineare
_
log(x +y) +
x
x +y
_
dx +
x +k
x +y
dy
sia esatta.
Della forma dierenziale cos` ottenuta trovare quella primitiva F tale che F(0, 1) = 0.
30 Decidere se linsieme aperto
A = R
2
\ {(x, x
2
) : x ] , 0]}
`e, oppure no, stellato rispetto ad un punto.
Decidere quindi se la forma dierenziale lineare
y
x
2
+y
2
dx +
x
x
2
+y
2
dy
`e esatta, oppure no, nellinsieme A.
31 Trovare una funzione g(y), g C
1
(R), in modo che la forma dierenziale lineare
_
log
_
x +g(y)
_
+
x
x +g(y)
_
dx +x
g(y) 2
x +g(y)
dy
sia esatta nellinsieme aperto A(g) = {(x, y) R
2
: x+g(y) > 0} e che il punto (1, 0) appartenga alla
frontiera di A(g).
Integrare quindi la forma dierenziale cos` ottenuta.
32 Sia la curva in R
2
di rappresentazione parametrica
x =

t , y =
_

t
0
sen u
_
sen
2
u + 2 du , t [0,

4
] .
Provare che `e retticabile e calcolarne la lunghezza.
33 Per ogni n N, n 2, sia C
n
linsieme dei punti (x, y) R
2
tali che x 0, y 0,
n

x +
n

y = 1.
a) Provare che C
n
`e il sostegno di una curva semplice
n
.
b) Provare che
n
`e generalmente regolare e trovare le coordinate del punto P
n
C
n
che determina
due archi di
n
di uguale lunghezza.
c) Provare che
n
`e regolare.
d) Sia L
n
la lunghezza di
n
. Provare che L
n
2 n 2 (suggerimento: usare la disuguaglianza

1 +a
2
1 +|a|) e che lim
n
L
n
= 0.
34 Provare che la forma dierenziale lineare
2x
3
2xy y x
2
(x
2
y)
2
dx +
x
2
+y +x
(x
2
y)
2
dy
`e esatta nellaperto A = {(x, y) R
2
: x
2
y > 0} e trovarne quella primitiva F che si annulla nel
punto (0, 1).
35 Sia (x, y) f(x, y) una funzione reale, denita in un insieme K R
2
, e sia x (x) una funzione
implicita relativa allequazione f(x, y) = 0, denita in un insieme I R.
Provare che, se valgono le ipotesi:
5
i) linsieme K `e compatto;
ii) la funzione f `e continua in K;
iii) la funzione : I R `e lunica funzione implicita (della variabile x) relativa allequazione
f(x, y) = 0 avente come insieme di denizione linsieme I,
allora f `e continua in I.
Mostrare inoltre, con appropriati esempi, che ognuna delle ipotesi i), ii) e iii) `e essenziale al ne di
garantire la continuit`a di f.
36 Provare che esiste una ed una sola funzione x (x), denita in tutto R, la quale `e una una funzione
implicita relativa allequazione
e
x+y
x +y 1 = 0 .
Studiare la funzione e disegnarne il graco.
37 Provare che esiste una ed una sola funzione x (x), denita in tutto R, la quale `e una una funzione
implicita relativa allequazione
1
2
x +y arctg (x +y) = 0 .
Studiare la funzione e disegnarne il graco.
40 Calcolare lintegrale doppio
__
T

y
2
|x|

dxdy ,
essendo
a) T = [1, 1] [1, 1] ; b) T = {(x, y) R
2
: x
2
y 1} ;
c) T = {(x, y) R
2
: 0 y
2

arcsen
x1
2
} .
41 Calcolare lintegrale doppio
__
T
x
_
1 +y
1 y
dxdy ,
essendo
a) T = {(x, y) R
2
: |y|
1
2
, y
2
+x
2
2x 0} ;
b) T = {(x, y) R
2
: |y|
1
2
, y
4
+x
2
2x 0} .
42 Calcolare lintegrale doppio
__
T
dxdy
4 +y +|y x
2
|
,
essendo T = {(x, y) R
2
: x 0 , y 0 , x +y 2} .
43 a) Provare che linsieme
T = {(x, y) R
2
: 1 x y e , (x y)
log(xy)
x + 2y e}
`e un dominio di R
2
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan.
b) Calcolare lintegrale doppio
__
T

log
x y
x + 2y

1
(x y)(x + 2y)
dxdy .
6
44 Calcolare lintegrale triplo
___
T
z dxdy dz ,
essendo T = {(x, y, z) R
3
: |x| 1 , 0 z y min{(x 1)
2
, (x + 1)
2
} .
45 a) Provare che linsieme
T = {(x, y, z) R
3
: x 0, y 0, x
3
+

y z 1}
`e un dominio limitato di R
3
, misurabile secondo Peano-Jordan.
b) Scrivere tutte le possibili formule di riduzione a tre integrazioni semplici consecutive per lintegrale
triplo
___
T
f(x, y, x) dxdy dz ,
dove f `e una funzione reale continua in T.
46 a) Provare che linsieme
T = {(x, y, z) R
3
: 0 x + 2y 2, 0 2y z 2, z 2y x 2z (x + 2y)
2
}
`e un dominio limitato di R
3
, misurabile secondo Peano-Jordan.
b) Calcolare lintegrale triplo
___
T
|x +z| dxdy dz .
47 Calcolare lintegrale doppio
__
T
y dxdy ,
essendo T = {(x, y) R
2
: 1 xy 2 , 2 (x 2)y 1} .
48 Calcolare lintegrale doppio
__
T
(2x y)
_
x
2
+y
2
dxdy ,
dove T denota linsieme dei punti (x, y) R
2
che appartengono al triangolo di vertici (0, 0), (1, 0),
(1, 1) e vericano la disuguaglianza 5(x
2
+y
2
) 1 .
49 Calcolare lintegrale doppio
__
T
|2x +y| log
_
1 + 4x
2
+y
2
_
dxdy ,
essendo T = {(x, y) R
2
: 4x
2
+y
2
1} .
50 Calcolare lintegrale doppio
__
T
|x +y 1|
(x
2
+y
2
)
2
dxdy ,
essendo T = {(x, y) R
2
:
1
4
x
2
+y
2
1} .
51 Calcolare lintegrale triplo
___
T
_
e
z
2
_
x
2
+y
2
+ z sen
_
1 x
2
y
2
_
2
_
dxdy dz ,
7
dove T denota linsieme dei punti (x, y, z) di R
3
tali che
_
x
2
+y
2
z 1 .
52 Sia T linsieme dei punti (x, y, z) di R
3
che vericano le disuguaglianze
x y z , 1 (x y)
2
+ (y z)
2
, (x y)
2
+ (y z)
2
+ 4z
2
4 .
Provare che T `e un dominio di R
3
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan, e calcolare lintegrale
triplo
___
T
1
_
(x y)
2
+ (y z)
2
dxdy dz .
53 a) Provare che linsieme:
T = {(x, y, z) R
3
: 0 z xy , x
4
x
2
y
2
+z
2
4x
2
, 1 x 2}
`e un dominio di R
3
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan.
b) Calcolare lintegrale triplo
___
T
_
xy
2
+
z
2
x
_
dxdy dz .
54 Calcolare lintegrale triplo
___
T
|z| arctg (x
2
+ 4y
2
) dxdy dz ,
dove T `e linsieme dei punti (x, y, z) di R
3
tali che x
2
+ 4y
2
z
2
1 .
55 a) Provare che linsieme:
T = {(x, y, z) R
3
: z 0 , 1 4x
2
+y
2
+z
2
4}
`e un dominio di R
3
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan.
b) Calcolare lintegrale triplo
___
T
|z 1| dxdy dz .
56 Calcolare
__
T
xy
(x
2
+y
2
)
3
e
(x
2
+y
2
)
1
dxdy ,
dove T denota linsieme dei punti (x, y) R
2
tali che min{x, y} 1 e x
2
+y
2
4 .
57 Calcolare lintegrale doppio
__
T
|x
2
y
2
|
x
2
+y
2
log(x
2
+y
2
) dxdy ,
essendo T = {(x, y) R
2
: 1 xy 2 , x

3y 3x} .
58 Sia T il dominio di R
3
ottenuto facendo ruotare attorno allasse z linsieme
D = {(x, y, z) R
3
: x = 0 , 0 z 3 , 0 y
4

z + 1} .
Calcolare
___
T
e
x
2
+y
2

z + 1
dxdy dz .
8
59 Calcolare lintegrale triplo
___
T
arcsen y dxdy dz ,
essendo T = {(x, y, z) R
3
:
1

2
y 1 , y
2
z
2
+x
2
y
2
0} .
60 Calcolare lintegrale doppio
__
T

x
2
9
+
y
2
4
1

arctg
_
x
2
9
+
y
2
4
dxdy ,
essendo T = {(x, y) R
2
: x 0 , y 0 , 4x
2
+ 9y
2
144} .
61 Calcolare lintegrale triplo
___
T
log(x
2
+y
2
+z
2
) dxdy dz ,
essendo
a) T = {(x, y, z) R
3
: 1 x
2
+y
2
+z
2
4 , 0 x y , 0 z
_
x
2
+y
2
} ;
b) T = {(x, y, z) R
3
: x
2
+y
2
+z
2
2z 0 , x
2
+y
2
2z
2
, 1 z 2} .
69 Determinare una soluzione dellequazione dierenziale
y

=
|y|
1 +x
2
tale che (0)) = 1 .
71 Risolvere lequazione dierenziale
y

= x
2
_
2y 1 .
72 Risolvere lequazione dierenziale
y

+ 2xy = x
2
e
x
2
.
73 Trovare le eventuali soluzioni comuni alle due equazioni dierenziali
y

= |y| , y

= |y| .
74 Determinare una soluzione dellequazione dierenziale
y

= |y log x|
tale che
_
1
2
_
= 3 .
75 Integrare in ]0, +[ la seguente equazione dierenziale:
y

=
y
x
+ sen
y
x
.
9
76 a) Provare che il problema di Cauchy
_
y

= sen
2
y + sen y + 1 ()
y(0) = 0
ha ununica soluzione , denita in tutto R.
b) Provare che `e monot`ona.
c) Calcolare

(0) e

(0) .
d) Determinare le costanti c
1
, c
2
R in modo che la funzione (x + c
1
) + c
2
soddis la (*) ed assuma
il valore 2 per x = 1.
77 Risolvere lequazione dierenziale
y

=
x
y
e
(
y
x
)
2
+
y
x
.
78 Trovare le eventuali soluzioni comuni alle due equazioni dierenziali
y

5y = 3e
2x
, y

3y

+ 2y = e
5x
.
79 Risolvere lequazione dierenziale
y

=
5x
2
3xy +y
2
x
2
.
80 Trovare una funzione : ] , 0[ R che sia soluzione nellintervallo ] , 0[ del problema di Cauchy
_
_
_
y

= e
|y|
x
+
y
x
y(1) = 0
.
Dimostrare inoltre che tale funzione `e unica.
81 Risolvere lequazione dierenziale
y

+y =

2 cos
_
x

4
_
.
82 Risolvere lequazione dierenziale
y

5y

+ 8y

4y = x
2
1 .
83 Risolvere lequazione dierenziale
y
(IV)
2y

3y = x + e
x
.
84 Risolvere lequazione dierenziale
y

+ky = k
2
x + sen x ,
al variare del parametro k R.
85 Risolvere lequazione dierenziale
y

3y

+ 2y = sen
2
2x .
10
86 Determinare una coppia di funzioni , : R R in modo che la forma dierenziale
_
3x
2
y (y)

dx +
_
(x) 2xy

dy
sia esatta in R
2
e che risulti (0) = 0, (0) = 1 .
Successivamente integrare la forma dierenziale cos` ottenuta.
87 Risolvere lequazione dierenziale
y

= (y x)
2
.
88 Risolvere il problema di Cauchy
_
_
_
y

= e
(2x+3y)

2
3
y(0) = 1
,
precisando lintervallo nel quale `e denita la soluzione massimale.
89 Trovare, in ognuno dei due intervalli ], 1[ e ]1, +[ , lintegrale generale dellequazione dierenziale
y


2x
2
1
x(x
2
1)
y = x
2
_
x
2
1 .
90 Risolvere lequazione dierenziale
y
(VIII)
2y
(IV)
+y = 0 .
91 Sia la soluzione del problema di Cauchy
_
y

+ 9y

+ 20y = e
3x
sen e
x
y(log ) = y

(log ) = 0
.
1) Dimostrare che la funzione `e decrescente nel punto x = log .
2) Esprimere (x) mediante le funzioni elementari.
92 Scrivere lequazione dierenziale lineare il cui integrale generale in ]0, +[ `e
y(x) = c
1
e
x
+c
2
e
x
+c
3
cos 2x +c
4
sen 2x + log x ,
dove c
1
, c
2
, c
3
e c
4
rappresentano delle costanti arbitrarie.
Determinare poi i valori del parametro a R, per i quali esistono integrali y
1
(x) di tale equazione
vericanti le condizioni
y
(V)
1
(1) = a
2
, y

1
(1) = 0 , y

1
(1) = a .
93 Risolvere lequazione dierenziale
y

=
1

x
y + e
4

x
y
3
.
94 Determinare una funzione : R R in modo che la forma dierenziale
ye
x
dx +
_

(x) +(x) +y
2

dy
sia esatta in R
2
e che risulti (0) = 0 ,

(0) = 1 .
Trovare le primitive della forma dierenziale cos` ottenuta.
11
95 Risolvere lequazione dierenziale
y

+y =
_
1 + e
x
_
e
2x+e
x
.
96 Risolvere lequazione dierenziale
y

4y =
2xe
6x
3

y
.
97 Sia una funzione reale, denita e continua in [0, ], tale da aversi
(x) =
_

0
sen (x +t) (t) dt + x x [0, ] .
1) Dimostrare che `e derivabile in [0, ] .
2) Dimostrare che `e indenitamente derivabile in [0, ] .
3) Dimostrare che `e unica ed esprimerla mediante le funzioni elementari (suggerimento: deter-
minare unequazione dierenziale lineare di cui `e soluzione).
98 Risolvere lequazione dierenziale
y

+
y
x + 1
= y
2
.
99 Risolvere il problema di Cauchy
_
y

= xy +x
4

y
y(1) = 1
.
100 Risolvere il problema di Cauchy
_
_
_
y

=
x
x
2
+ 1
y
1
(x
2
+ 1)
2
1
y
y(0) =

2
.
101 Risolvere il problema di Cauchy
_

_
y

=
y
x
+xy
2
sen x
y(

2
) =
4

.
12
Soluzioni di alcuni esercizi
1 a) La funzione f `e continua in tutto R
2
, qualunque sia p > 0.
b) Si ha f
x
(0, 0) = f
y
(0, 0) = 0 p > 0; invece, se v `e un qualunque vettore unitario diverso da (1, 0) e
da (0, 1), la derivata
f
v
(0, 0) esiste soltanto se p >
1
2
, nel qual caso risulta
f
v
(0, 0) = 0.
c) La funzione f `e dierenziabile in (0, 0) per p >
1
2
.
d) Risulta
f
x
(x, y)
_

_
=
p|xy|
p
x
se xy = 0 ,
= 0 se x = 0, y = 0 e p > 1 ,
se x = 0, y = 0 e p 1 ,
= 0 se y = 0 .
e) Si verica facilmente che, per p > 1, le derivate parziali f
x
e f
y
, che esistono in tutto R
2
, sono
continue in (0, 0), quindi sono vericate le ipotesi del teorema del dierenziale totale. Invece, per p 1,
nessuna delle due derivate esiste in un tutto un intorno di (0, 0), quindi non sono vericate neanche le
ipotesi della versione pi` u ne del teorema del dierenziale totale.
f)
`
E stato gi`a detto che per p > 1 la derivata f
x
`e continua in (0, 0).
Per p 1 la derivata f
x
esiste nellinsieme D = R
2
\{(0, y) : y = 0}, insieme che contiene (0, 0) e per
il quale (0, 0) `e un punto di accumulazione. Per p = 1 la f
x
`e continua in (0, 0); ci`o segue facilmente dal
fatto che la restrizione di f
x
allinsieme A = {(x, y) R
2
: xy = 0} `e innitesima per (x, y) (0, 0);
infatti:
lim
(x,y)(0,0)
f
x
|
A
= lim
(x,y)(0,0)
|xy|
x
= lim
(x,y)(0,0)
|x|
x
|y| = 0
(prodotto di una funzione innitesima per una limitata). Invece, per p < 1, la f
x
non `e continua in
(0, 0); infatti il limite
lim
(x,y)(0,0)
f
x
|
A
= lim
(x,y)(0,0)
p|xy|
p
x
= lim
(x,y)(0,0)
|x|
x
|x|
p1
|y|
p
non esiste (la restrizione al graco della funzione (x) = |x|
(1p)/p
`e oscillante per (x, y) (0, 0)).
g) Nellinsieme aperto A = {(x, y) R
2
: xy = 0} le derivate parziali f
x
e f
y
esistono e sono continue,
e conseguentemente f `e dierenziabile, qualunque sia lesponente p > 0.
Per i punti dellinsieme C = {(x, y) R
2
: xy = 0} \ {(0, 0)} si ha:
se p 1, una delle due derivate parziali non esiste, quindi f non `e dierenziabile;
se p > 1, le derivate parziali f
x
e f
y
sono, come `e facile vericare, continue in tutto R
2
, quindi f `e
dierenziabile.
3 a) Per provare la continuit`a di f nei punti (x
0
, 0) `e conveniente osservare che in tutti i punti della
striscia {(x, y) R
2
: |y| 1} risulta |f(x, y)| |y|.
b) Si ha:
f
x
(x, y) =
_
2xy|y|
x
2
log |y| se y = 0 ,
0 se y = 0 ,
f
y
(x, y) =
_

_
(1 +x
2
)|y|
x
2
se y = 0 ,
0 se y = 0, x = 0 ,
1 se x = y = 0 ,
13
f
xy
(x, y) =
_
2x|y|
x
2_
(1 +x
2
) log |y| + 1

se y = 0 ,
0 se y = 0 ,
f
yx
(x, y) = f
xy
(x, y) (x, y) R
2
\ {(0, 0)} ;
invece, nel punto (0, 0), la derivata f
yx
non esiste .
c) Il limite, per (x, y) (0, 0), della restrizione di f
xy
ad una qualunque retta passante per (0, 0) `e
uguale a zero. Invece, se si considera la restrizione al graco della funzione (della variabile x) e

1
|x|
(graco per il quale (0, 0) `e un punto di accumulazione), si trova:
lim
x0
f
xy
_
x, e

1
|x|
_
= lim
x0
2xe
|x|
_

1
|x|
|x| + 1
_
= 2 .
d) Studiando la continuit`a delle derivate parziali prime si trova che f
x
`e continua in R
2
, f
y
`e continua
in R
2
\ {(0, 0)}, mentre il limite lim
(x,y)(0,0)
f
y
(x, y) non esiste. Per il teorema del dierenziale totale
possiamo allora concludere che f `e dierenziabile in tutti i punti di R
2
\{(0, 0)}. Per`o, per la versione pi` u
ne del teorema del dierenziale totale (che richiede lesistenza, in un intorno del punto considerato, e la
continuit`a, in tale punto, di una delle due derivate parziali e soltanto lesistenza, nel punto considerato,
dellaltra derivata) la f `e dierenziabile anche in (0, 0).
La dierenziabilit`a di f nel punto (0, 0) si pu`o anche acquisire in base alla denizione, osservando che
il rapporto
f
(0,0)
(x, y) df
(0,0)
(x, y)
_
x
2
+y
2
=
f(x, y) y
_
x
2
+y
2
`e uguale a zero nei punti (x, 0), x = 0, mentre, per y = 0, applicando il teorema di Lagrange alla
funzione t |y|
t
nellintervallo di estremi 0 e x
2
, si ha
f(x, y) y
_
x
2
+y
2
=
y
_
x
2
+y
2
_
|y|
x
2
1
_
=
y
_
x
2
+y
2
x
2
|y|

log |y| ,
con 0 = (x, y) x
2
, e quindi
lim
(x,y)(0,0)
f
(0,0)
(x, y) df
(0,0)
(x, y)
_
x
2
+y
2
= lim
(x,y)(0,0)
y
|y|
x
_
x
2
+y
2
x|y|

|y| log |y| = 0 ,


dal momento che le funzioni
y
|y|
e
x

x
2
+y
2
sono limitate, |y|

`e, per (x, y) (0, 0), denitivamente


limitata (infatti |y|

1 per 0 < |y| 1) e


lim
(x,y)(0,0)
x = 0 , lim
(x,y)(0,0)
|y| log |y| = lim
y0
|y| log |y| = 0 .
6 a) La funzione f `e continua in ogni punto di R
2
\ {(0, 0)}, qualunque sia p > 0; invece, nel punto (0, 0),
f `e continua se e soltanto se p > 1
b) Si ha f
x
(0, 0) = f
y
(0, 0) = 0 p > 0; invece, se v `e un qualunque vettore unitario diverso da (1, 0) e
da (0, 1), la derivata
f
v
(0, 0) esiste soltanto se p >
3
2
, nel qual caso risulta
f
v
(0, 0) = 0.
c) La funzione f `e dierenziabile in (0, 0) per p >
3
2
.
14
d) Risulta
f
x
(x, y)
_

_
=
|xy|
p
x(x
2
+y
2
)
2
[p(x
2
+y
2
) 2x
2
] se xy = 0 ,
= 0 se x = 0, y = 0 e p > 1 ,
se x = 0, y = 0 e p 1 ,
= 0 se y = 0 .
e) Calcolando la restrizione di f
x
allinsieme dei punti, diversi da (0, 0), di una retta di equazione
y = mx, con m = 0, si trova:
f
x
(x, mx) =
|m|
p
(1 +m
2
)
2
_
p(1 +m
2
) 2

|x|
x
|x|
2p3
;
ne segue facilmente che il limite, per (x, y) (0, 0), di tale restrizione esiste, e vale zero, se p >
3
2
,
mentre, per p
3
2
, il limite esiste (e vale zero) soltanto se p(1 +m
2
) 2 = 0, cio`e m =
_
2
p
1; se ne
conclude che, per p
3
2
, il limite
lim
(x,y)(0,0)
f
x
(x, y)
non esiste, dunque f
x
non `e continua in (0, 0). Per decidere sulla continuit`a di f in (0, 0) nel caso p >
3
2
,
osserviamo che la restrizione di f
x
allinsieme aperto A = {(x, y) R
2
: xy = 0} pu`o scriversi come
segue:
() f
x
(x, y) =
|x|
x
|x|
p1
|y|
p
x
2
+y
2
_
p
2x
2
x
2
+y
2
_
(x, y) A
e che le funzioni
|x|
x
e p
2x
2
x
2
+y
2
sono limitate, mentre, per la funzione g(x, y) =
|x|
p1
|y|
p
x
2
+y
2
, usando le
coordinate polari, si ottiene la maggiorazione
|g(x, y)| = |g( cos , sen )| =

2p1

2
| cos |
p1
|sen |
p

2p3
=
_
(x
2
+y
2
)
2p3
,
da cui segue che
lim
(x,y)(0,0)
g(x, y) = 0
se p >
3
2
. Se ne deduce facilmente che, per p >
3
2
, la f
x
`e continua in (0, 0).
f) Nellinsieme aperto A = {(x, y) R
2
: xy = 0} le derivate parziali f
x
e f
y
esistono e sono continue,
e conseguentemente f `e dierenziabile, qualunque sia lesponente p > 0.
Per i punti (x
0
, 0) dellinsieme X = {(x
0
, 0) : x
0
R\{0}}, utilizzando lespressione (*) per la restrizione
di f
x
allinsieme A e lanaloga espressione per la f
y
, si hanno i seguenti risultati:
la derivata parziale f
x
esiste in un intorno di (x
0
, 0) ed `e continua in (x
0
, 0), qualunque sia lespo-
nente p > 0;
per p > 1 la derivata parziale f
y
esiste in tutto R
2
ed `e continua in (x
0
, 0);
per p 1 non esiste ne la derivata f
y
(x
0
, y
0
) ne il limite
lim
(x,y)(x
0
,0)
f
y
(x, y) .
Analoghi risultati si hanno per i punti dellinsieme Y = {(0, y
0
) : y
0
R \ {0}}.
Di conseguenza, per quanto riguarda la dierenziabilit`a di f nei punti (x
0
, y
0
) dellinsieme X Y =
C = {(x, y) R
2
: xy = 0} \ {(0, 0)}, si pu`o concludere che f `e dierenziabile in (x
0
, y
0
) solo se p > 1.
15
11 I punti (0,

10) sono di minimo relativo proprio; i punti (


2
3

10, 0) sono di massimo relativo proprio.


12 I punti (
1
2
_
11
2
,
1
2
) sono di minimo relativo proprio; il punto (0,
4
3
) `e di massimo relativo proprio; i
punti (x, x
2
2) sono di minimo relativo (non proprio) se |x| < 1 o |x| > 2 e di massimo relativo (non
proprio) se 1 < |x| < 2.
13 a) Il punto
_
1
5

48
,
4
5

48
3
_
`e di minimo relativo proprio.
b) max
C
f = 2 +
2
3

3
= f
_
1,
1

3
_
; min
C
f = 1
5
3
5

48
4
= f
_
1
5

48
,
4
5

48
3
_
.
14 Le soluzioni del sistema f
x
= f
y
= 0 sono i punti:
a) (

2
+ 2h,

2
+ 2h + 2k) , b) (

6
+ 2h,

6
+ 2h + 2k) , c) (
5
6
+ 2h,
5
6
+ 2h + 2k) ,
d) (

2
+ 2h,
3
2
2h + 2k) (h, k Z) .
Dallesame delle derivate seconde si deduce che i punti del tipo b) e c) sono, rispettivamente, di minimo
e di massimo relativo proprio. Nei punti del tipo a) e d) si annullano tutte le derivate seconde; per`o,
considerando le restrizioni di f alle rette parallele alla retta y = x, passanti per i punti in questione, si
trova che i punti del tipo a) e d) non sono di estremo relativo.
15 min
C
f = 0 = f(0, 0) ; max
C
f = 2 = f(3, 0) .
17 a) Posto
A = {(x, y) R
2
: y > x
2
} , B = {(x, y) R
2
: y < x
2
} ,
si ha:
f
x
(x, y) = y(1 2x
2
)e
yx
2
, f
y
(x, y) = x(1 +y)e
yx
2
(x, y) A ,
f
x
(x, y) = y(1 + 2x
2
)e
x
2
y
, f
y
(x, y) = x(1 +y)e
x
2
y
(x, y) B .
Nei punti (x
0
, y
0
) C = {(x, y) R
2
: y = x
2
} i limiti laterali del rapporto incrementale rispetto alla
variabile x [y] valgono y
0
(1 2x
2
0
) e y
0
(1 + 2x
2
0
) [x
0
(1 +y
0
) e x
0
(1 y
0
)], pertanto lunico di tali punti
in cui esiste la derivata parziale f
x
[f
y
] `e (0, 0) e si ha f
x
(0, 0) = 0 [f
y
(0, 0) = 0].
b) La funzione f `e dierenziabile in tutti i punti di A B {(0, 0)}.
Per i punti di A B ci`o segue subito dal teorema del dierenziale totale. In (0, 0) si ha
lim
(x,y)(0,0)
f(x, y) f
x
(0, 0)x f
y
(0, 0)y
_
x
2
+y
2
= lim
(x,y)(0,0)
xye
|yx
2
|
_
x
2
+y
2
=
= lim
(x,y)(0,0)
x
_
x
2
+y
2
ye
|yx
2
|
= 0 ,
dato che
x

x
2
+y
2
`e una funzione limitata.
c) Il sistema f
x
= f
y
= 0 ha come unica soluzione (0, 0), pertanto non vi sono punti di estremo relativo
in AB. Daltra parte, essendo f(x, y) = x
3
(x, y) C, neanche i punti di C sono di estremo relativo
per f.
d) min
K
f = 0 (viene preso nei punti (x, y) K tali che x = 0 o y = 0); max
K
f =
_
e
2
= f(
1

2
, 1).
25 La rappresentazione parametrica data assicura che la curva `e semplice (infatti la funzione
2
(t) =

t+t
50
2
, t [0, 1] , `e crescente) ma non che sia regolare (
2
non `e derivabile per t = 0). Per avere
16
una parametrizzazione regolare di basta eettuare il cambiamento di parametro t = s
2
, s [0, 1]; si
ottiene cos` la parametrizzazione regolare di :
x = s
2
(1 s
2
) , y =
s +s
100
2
, s [0, 1] .
Per quanto riguarda la forma dierenziale assegnata si trova:
_

e
x
2
y
(1 + 2x
2
y) dx + (x
3
e
x
2
y
+ (1 +y
2
)
1
) dy =

4
,
_
e
x
2
y
(1 + 2x
2
y) dx + (x
3
e
x
2
y
+ (1 +y
2
)
1
) dy = xe
x
2
y
+ arctg y + k.
27
2
3
.
28 2 1 +
1
4
2
+1
.
35 Supponiamo, per assurdo, che vi sia un punto c I nel quale la funzione non sia continua, cio`e esista

> 0 tale che


> 0 x ]c , c +[ I : |(x) (c)|

,
e quindi, in particolare (prendendo =
1
n
, n N),
n N x
n
]c
1
n
, c +
1
n
[ I : |(x
n
) (c)|

.
Poiche K `e compatto, la successione {(x
n
, (x
n
)}, che si viene cos` a determinare, ha unestratta,
{(x
n
k
, (x
n
k
)}, convergente ad un punto (x, y) K, cio`e:
lim
k
x
n
k
= x , lim
k
(x
n
k
) = y .
Poiche, per costruzione, la successione {x
n
} `e tale che:
|x
n
c|
1
n
, |(x
n
) (c)| n N ,
si ha:
x = lim
k
x
n
k
= lim
n
x
n
= c , |y (c)| = lim
k
|(x
n
k
) (c)|

;
inoltre, dalla continuit`a di f nel punto (c, y), si ricava che
f(c, y) = lim
k
f(x
n
k
, (x
n
k
)) = lim
k
0 = 0 .
Allora la funzione
1
: I R, denita ponendo

1
(x) =
_
(x) se x I \ {c},
y se x = c,
`e una funzione implicita relativa allequazione f(x, y) = 0, denita nellinsieme I e diversa dalla funzione
. Questa conclusione `e per`o assurda in quanto viene ad essere contraddetta lipotesi iii).
Controesempi. i) f(x, y) = (xy 1)(x
2
+y
2
).
Lunica funzione implicita , denita in tutto R, `e (x) =
_
1
x
se x = 0,
0 se x = 0,
che non `e continua.
ii) f(x, y) =
_
y 1 se x 0,
y + 1 se x > 0.
17
Anche in questo caso lunica funzione implicita , denita in tutto R, cio`e (x) =
_
1 se x 0,
1 se x > 0,
non
`e continua.
iii) f(x, y) = x
2
+y
2
1, K = [1, 1]
2
, (x) =
_
1 x
2
se x [1, 0[ ,

1 x
2
se x [0, 1] .
40
a)
__
T

y
2
|x|

dxdy = 4
__
[0,1]
2

y
2
x

dxdy =
= 4
_
_
1
0
dy
_
y
2
0
(y
2
x) dx +
_
1
0
dy
_
1
y
2
(x y
2
) dx
_
=
22
15
;
b)
__
T

y
2
|x|

dxdy = 2
__
D

y
2
x

dxdy =
_
essendo D = {(x, y) R
2
: 0 x 1 , x
2
y 1}
_
= 2
_
_
1
0
dy
_
y
2
0
(y
2
x) dx +
_
1
0
dy
_

y
y
2
(x y
2
) dx
_
=
23
70
;
c)
__
T

y
2
|x|

dxdy =
_
1
0
dy
_
3
1+2sen

2
(x y
2
) dx =
7
3

4

3
_

2
4 + 8
_
.
41
a)
__
T
x
_
1 +y
1 y
dxdy =
_ 1
2

1
2
_
1 +y
1 y
dy
_
1+

1y
2
1

1y
2
xdx = 2 ;
b)
__
T
x
_
1 +y
1 y
dxdy =
_ 1
2

1
2
_
1 +y
1 y
dy
_
1+

1y
4
1

1y
4
xdx = 2
_ 1
2

1
2
_
1 +y
1 y
_
1 y
4
dy =
= 2
_ 1
2

1
2
(1 +y)
_
1 +y
2
dy = 2
_ 1
2

1
2
_
1 +y
2
dy + 2
_ 1
2

1
2
y
_
1 +y
2
dy =
= 4
_ 1
2
0
_
1 +y
2
dy = 2
_
y
_
1 +y
2
+ log
_
y +
_
1 +y
2
_
_1
2
0
=

5
2
+ 2 log

5 + 1
2
.
43 a) Le disequazioni che deniscono linsieme T suggeriscono di cercare un cambiamento di variabili
(x, y) = (u, v) per il quale si abbia
()
_
x y = e
u
x + 2y = e
v
.
Infatti, se si riesce a trovare una funzione : A R
2
(A aperto di R
2
) soddisfacente le ipotesi del
teorema di cambiamento delle variabili negli integrali multipli (in particolare lipotesi di iniettivit`a), con
(A) T, e tale, inoltre, che, per ogni (u, v) A, posto (x, y) = (u, v), riescano vericate le (*),
allora, per (u, v) A, valgono le equivalenze
(u, v) T
_
1 e
u
e
e
u
2
e
v
e

_
0 u 1
u
2
v 1
(u, v) D ,
18
dove D `e il dominio normale rispetto allasse v cos` denito:
D = {(u, v) R
2
: 0 u 1, u
2
v 1} ;
si ha, pertanto, T = (D) e quindi, grazie al teorema di cambiamento delle variabili negli integrali
multipli, si pu`o concludere che T `e, al pari di D, un dominio di R
2
, limitato e misurabili secondo
Peano-Jordan.
Cerchiamo di determinare la funzione . Osserviamo che, per ogni (u, v) R
2
, il sistema (*) (nelle
incognite x e y) ha ununica soluzione:
() x =
1
3
_
2e
u
+ e
v
_
, y =
1
3
_
e
v
e
v
_
,
pertanto la funzione cercata `e la : R
2
R
2
denita ponendo:
(u, v) =
_
1
3
_
2e
u
+ e
v
_
,
1
3
_
e
v
e
v
_
_
(u, v) R
2
.
Tale funzione `e denita in un insieme aperto, `e di classe C
1
ed il suo determinante jacobiano
J

(u, v) =

2
3
e
u 1
3
e
v

1
3
e
u 1
3
e
v

=
1
3
e
u+v
`e sempre diverso da zero; inoltre `e iniettiva; infatti il sistema (**), nelle incognite e
u
e e
v
, `e un sistema
di Cramer e quindi lo stesso sistema, considerato nelle incognite u e v, ha al pi` u una soluzione. Inne,
tenendo presente che linsieme immagine di R
2
mediante la funzione (u, v) (e
u
, e
v
) `e il quadrante
]0, +[ ]0, +[ , si prova facilmente che linsieme immagine B = (R
2
) `e linsieme aperto
{(x, y) R
2
: x y > 0 , x + 2y > 0} ,
che, ovviamente, contiene T.
b) Per calcolare lintegrale doppio
__
T

log
x y
x + 2y

1
(x y)(x + 2y)
dxdy
utilizziamo il cambiamento di variabili (x, y) = (u, v) trovato in a):
__
T

log
x y
x + 2y

1
(x y)(x + 2y)
dxdy =
__
D

log
e
u
e
v

1
e
u
e
v
1
3
e
u+v
dudv =
=
1
3
__
D
|u v| dudv =
_
1
0
du
_
u
u
2
(u v)dv +
_
1
0
du
_
1
u
(v u)dv =
11
180
.
44
___
T
z dxdy dz =
__
D
dxdy
_
y
0
z dz =
_
essendo D = {(x, y) R
2
: |x| 1 , 0 y min{(x 1)
2
, (x + 1)
2
}
_
=
_
0
1
_
(x+1)
2
0
_
y
0
z dz +
_
1
0
_
(x1)
2
0
_
y
0
z dz =
1
21
.
19
45 a) Possiamo scrivere linsieme T come insieme normale rispetto al piano xy nel modo seguente:
T = {(x, y, z) R
3
: 0 x 1, 0 y (1 x
3
)
2
, x
3
+

y z 1} =
= {(x, y, z) R
3
: (x, y) D, x
3
+

y z 1} ,
avendo posto
D = {(x, y) R
2
: 0 x 1, 0 y (1 x
3
)
2
} .
Linsieme base D `e, a sua volta, un insieme normale rispetto allasse x e, dato che le funzioni 0 e
(1 x
3
)
2
sono continue in [0, 1], vericano la disuguaglianza 0 (1 x
3
)
2
x [0, 1] e non esiste alcun
sottointervallo aperto di [0, 1] in ogni punto del quale sia vericata luguaglianza 0 = (1 x
3
)
2
, si pu`o
aermare che D `e un dominio limitato di R
2
, misurabile secondo Peano-Jordan. Per lo stesso motivo,
dato che le funzioni x
3
+

y e 1 sono continue in D, vericano la disuguaglianza x


3
+

y 1 (x, y) D
e non esiste alcun disco aperto contenuto in D in ogni punto del quale sia vericata luguaglianza
x
3
+

y = 1, si pu`o concludere che linsieme T `e un dominio limitato di R


3
, misurabile secondo Peano-
Jordan.
b)
`
E possibile considerare T dominio normale rispetto ad ognuno dei piani xy, xz e yz; inoltre, in
ciascuno dei tre casi, `e possibile considerare il dominio base D dominio normale rispetto a ciascuno
dei due assi coordinati che individuano il suo piano. Si ottengono cos` le sei formule di riduzione:
___
T
f(x, y, x) dxdy dz =
=
_
1
0
dx
_
(1x
3
)
2
0
dy
_
1
x
3
+

y
f(x, y, x) dz =
_
1
0
dy
_ 3

y
0
dx
_
1
x
3
+

y
f(x, y, x) dz =
=
_
1
0
dx
_
1
x
3
dz
_
(zx
3
)
2
0
f(x, y, x) dy =
_
1
0
dz
_ 3

z
0
dx
_
(zx
3
)
2
0
f(x, y, x) dy =
=
_
1
0
dy
_
1

y
dz
_ 3

y
0
f(x, y, x) dx =
_
1
0
dz
_
z
2
0
dy
_ 3

y
0
f(x, y, x) dx .
47 Prima soluzione. Possiamo considerare T dominio normale rispetto allasse y. Si ha:
T = T
1
T
2
,
T
1
= {(x, y) R
2
: 1 y
3
2
,
1
y
x 2
1
y
} ,
T
2
= {(x, y) R
2
:
3
2
y 2 , 2
2
y
x
2
y
} ,
pertanto
__
T
y dxdy =
_
3
2
1
y dy
_
2
1
y
1
y
dx +
_
2
3
2
y dy
_
2
y
2
2
y
dx =
_
3
2
1
(2y2) dy +
_
2
3
2
(42y) dy =
1
4
+
1
4
=
1
2
.
Seconda soluzione. Le disequazioni che deniscono linsieme T suggeriscono di cercare un cambiamento
di variabili (x, y) = (u, v) tale che
()
_
xy = u
(x 2)y = v
20
(infatti un cambiamento di variabili di questo tipo trasforma il dominio di integrazione nel rettangolo
[1, 2] [2, 1]).
Risolvendo il sistema (*) rispetto alle incognite x e y si trova che:
se u = v vi `e ununica soluzione: x =
2u
uv
, y =
uv
2
;
se u = v il sistema `e impossibile per u = 0 ed indeterminato (con le innite soluzioni (x, 0) , x R)
se u = 0.
Pertanto, considerata lapplicazione (x, y)
_
xy, (x 2)y
_
=
_
xy, xy 2y
_
, da R
2
in R
2
, si ha che la
sua restrizione allinsieme = {(x, y) R
2
: y = 0} (insieme che, ovviamente, contiene il dominio
T) `e una bigezione tra e A = {(u, v) R
2
: u = v} e linversa di `e lapplicazione : A R
2
, data
da: (u, v) =
_
2u
uv
,
uv
2
_
(u, v) A.
Lapplicazione verica le ipotesi del teorema sul cambiamento delle variabili negli integrali multipli;
essa `e, infatti, denita in un insieme aperto, `e iniettiva e di classe C
1
ed il suo determinante jacobiano
J

(u, v) =

2(uv)2u
(uv)
2
2u
(uv)
2
1
2

1
2

=
1
v u
`e sempre diverso da zero nellinsieme A.
Come abbiamo gi`a anticipato, linsieme
1
(T) `e il rettangolo D = [1, 2][2, 1], pertanto, eettuando
il cambiamento di variabili (x, y) = (u, v) nellintegrale da calcolare, si ha:
__
T
y dxdy =
__
D
u v
2

1
v u

dudv =
(dato che nellinsieme D risulta v u < 0)
=
__
D
1
2
dudv =
1
2
.
50
__
T
|x +y 1|
(x
2
+y
2
)
2
dxdy =
_
2
0
d
_
1
cos +sen
1
2
1 (cos sen)

3
d +
_
2
0
d
_
1
1
cos +sen
(cos sen ) 1

3
d +
+
_
2

2
d
_
1
1
2
1 (cos sen)

3
d = 2(2 1) .
51 Posto, per ogni r [0, +[ ,
T
r
= {(x, y) R
2
: x
2
+y
2
r
2
} ,
si ha
___
T
_
e
z
2
_
x
2
+y
2
+ z sen
_
1 x
2
y
2
_
2
_
dxdy dz =
=
_
1
0
e
z
2
dz
__
T
z
_
x
2
+y
2
dxdy +
__
T
1
sen
_
1 x
2
y
2
_
2
_
1

x
2
+y
2
z dz =

12
_
7 3 cos 1
_
.
21
52 Osserviamo che le disuguaglianze che deniscono T possono scriversi:
x y 0 , y z 0 , 1 (x y)
2
+ (y z)
2
, (x y)
2
+ (y z)
2
+ (2z)
2
4 ,
pertanto, se consideriamo lapplicazione = (
1
,
2
,
3
) : R
3
R
3
, denita ponendo
(x, y, z) =
_
x y, y z, 2z
_
(x, y.z) R
3
,
abbiamo che T `e uguale alla controimmagine
1
(D) dellinsieme
D = {(u, v, w) R
3
: u 0 , v 0 , 1 u
2
+v
2
, u
2
+v
2
+w
2
4} ,
insieme che, come facilmente si verica, `e un dominio di R
3
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan
(basta scrivere linsieme D come insieme normale rispetto al piano uv:
D = {(u, v, w) R
3
: (u, v) E , (u, v) w (u, v)} ,
dove linsieme base E `e dato da
E = {(u, v) R
2
: u 0 , v 0 , 1 u
2
+v
2
4}
e le funzioni e sono
(u, v) =
_
4 (u
2
+v
2
) , (u, v) =
_
4 (u
2
+v
2
) ,
ed osservare che E `e un dominio di R
2
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan, le due funzioni
e sono continue in E, vericano la disuguaglianza (u, v) (u, v) (u, v) E e non esiste alcun
sottoinsieme aperto, non vuoto, A di E tale che (u, v) = (u, v) (u, v) A).
Osserviamo ancora che lapplicazione `e una bigezione tra R
3
e R
3
; infatti, per ogni (u, v, w) R
3
,
lequazione (x, y, z) = (u, v.w), cio`e il sistema x y = u, y z = v , 2z = w, ha ununica soluzione:
(x, y, z) = (u + v +
w
2
, v +
w
2
,
w
2
), sicche `e una bigezione ed `e uguale allinversa della funzione =
(
1
,
2
,
3
) : R
3
R
3
, data da
(u, v, w) =
_
u +v +
w
2
, v +
w
2
,
w
2
_
(u, v, w) R
3
.
La funzione verica le ipotesi del teorema di cambiamento delle variabili negli integrali multipli; essa,
infatti, `e denita in un insieme aperto (lintero R
3
), `e iniettiva e di classe C
1
ed il suo determinante
jacobiano `e sempre diverso da zero:
J

(u, v, w) =
(
1
,
2
,
3
)
(u, v, w)
=
1
2
(u, v, w) R
3
.
Il teorema di cambiamento delle variabili assicura allora che linsieme T = (D) `e, al pari di D, un
dominio di R
3
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan; inoltre, eettuando il cambiamento di
variabili (x, y, z) = (u, v, w), si ha:
___
T
1
_
(x y)
2
+ (y z)
2
dxdy dz =
1
2
___
D
1

u
2
+v
2
dudv dw .
Per calcolare lintegrale del secondo membro osserviamo che dalle disequazioni che deniscono D si
deduce che
D(w) = 1 4 w
2
|w|

3
e per tali valori di w la sezione D(w) `e data da
D(w) = {(u, v) R
2
: u 0 , v 0 , 1 u
2
+v
2
4 w
2
} ,
22
dunque si tratta di un dominio limitato e misurabile di R
2
(settore di corona circolare), se |w| <

3,
ovvero di un insieme di misura nulla (graco della funzione v =

1 u
2
, u [0, 1]), se |w| =

3. Per
|w| <

3, adoperando le coordinare polari, si trova:


__
D(w)
1

u
2
+v
2
dudv =
_
2
0
d
_

4w
2
1
d =

2
_
_
4 w
2
1
_
;
osservando che, per |w| =

3, si ha

2
_

4 w
2
1
_
= 0, possiamo allora concludere che luguaglianza
__
D(w)
1

u
2
+v
2
dudv =

2
_
_
4 w
2
1
_
`e vera per ogni w [

3,

3], dunque
w
__
D(w)
1

u
2
+v
2
dudv
`e una funzione continua in [

3,

3].
`
E allora lecito applicare, per il calcolo dellintegrale esteso a D,
la formula di riduzione per sezioni parallele al piano uv:
___
T
1
_
(x y)
2
+ (y z)
2
dxdy dz =
1
2
___
D
1

u
2
+v
2
dudv dw =
1
2
_

3

2
_
_
4 w
2
1
_
dw =
(dato che la funzione integranda `e pari)
=

2
_

3
0
_
_
4 w
2
1
_
dw =

2
_
2arcsen
w
2
+
w
2
_
4 w
2
w
_

3
0
=

2
_
2
3

3
2
_
.
53 a) Prima soluzione. Riscriviamo in maniera opportuna le disequazioni che deniscono T:
_

_
0 z xy
x
4
x
2
y
2
+z
2
4x
2
1 x 2

_
1 x 2
0 z xy
x
2
(x
2
y
2
) z
2
x
2
(4 y
2
)

(dalla seconda riga, tenuto conto della prima, segue y 0; dalla terza riga si ha 4 y
2
0 e quindi
y 2)

_
1 x 2
0 y 2
0 z xy
x
2
(x
2
y
2
) z
2
x
2
(4 y
2
)

_
1 x 2
0 y 2
0 z xy
max
_
0, x
2
(x
2
y
2
)
_
z
2
min
_
x
2
(4 y
2
), x
2
y
2
_

23
(dallultima riga segue x
2
(x
2
y
2
) x
2
y
2
e da questa, tenuto delle prime due righe, segue ancora
x

2
y)

_
1 x 2
x

2
y 2
0 z xy
max
_
0, x
2
(x
2
y
2
)
_
z
2
min
_
x
2
(4 y
2
), x
2
y
2
_

_
1 x 2
x

2
y 2
_
max
_
0, x
2
(x
2
y
2
)
_
z
_
min
_
x
2
(4 y
2
), x
2
y
2
_
.
Abbiamo cos` provato che T `e un insieme normale del tipo
_
(x, y) D
(x, y) z (x, y)
.
Per tale insieme sono vericate tutte le ipotesi atte a garantire che si tratti di un dominio limitato di
R
3
, misurabile secondo Peano-Jordan; infatti:
linsieme base D = {(x, y) R
2
: 1 x 2 ,
x

2
y 2} `e un dominio di R
2
, limitato e
misurabile secondo Peano-Jordan (`e un trapezio);
le funzioni (x, y) =
_
max
_
0, x
2
(x
2
y
2
)
_
e (x, y) =
_
min
_
x
2
(4 y
2
), x
2
y
2
_
sono denite e
continue in D e risulta, come facilmente si verica, (x, y) < (x, y) (x, y) D

.
Seconda soluzione. Losservazione che
_

_
0 z xy
x
4
x
2
y
2
+z
2
4x
2
1 x 2

_
1 x 2
0
z
x
y
x
2
y
2
+
_
z
x
_
2
4x
suggerisce di considerare un cambiamento di variabili (x, y, z) = (u, v, w) per il quale si abbia
x = u , y = v ,
z
x
= w ,
vale a dire
x = u , y = v , z = uw .
Consideriamo pertanto la funzione : A =
_
R \ {0}
_
R R R
3
denita ponendo
(u, v, w) = (u, v, uw) (u, v, w) A .
Tale funzione `e una bigezione tra linsieme A e linsieme A stesso, `e di classe C
1
ed il suo determinante
jacobiano
J

(u, v, w) =

1 0 0
0 1 0
w 0 u

= u
24
`e sempre diverso da zero in A; sono quindi soddisfatte tutte le ipotesi del teorema sul cambiamento delle
variabili negli integrali multipli.
`
E ovvio che T A e

1
(T) = {(u, v, w) : 1 u 2 , 0 w v , u
2
v
2
+w
2
4} .
`
E inoltre facile vericare che linsieme S =
1
(T) `e un dominio di R
3
, limitato e misurabile secondo
Peano-Jordan; infatti si ha
_

_
1 u 2
0 w v
u
2
v
2
+w
2
4

_
1 v
2
+w
2
4
0 w v
1 u
2
v
2
+w
2
1 u 2

_
1 v
2
+w
2
4
0 w v
1 u
_
v
2
+w
2
,
sicche S `e un insieme normale rispetto al piano vw:
S = {(u, v, w) R
3
: (v, w) E , (v, w) u (v, w) (v, w) E} ,
per il quale sono vericate le ipotesi che assicurano che si tratta di un dominio di R
3
, limitato e
misurabile secondo Peano-Jordan: linsieme base E `e un dominio di R
2
, limitato e misurabile secondo
Peano-Jordan (settore di corona circolare) e le funzioni (v, w) = 1 e (v, w) =

v
2
+w
2
sono continue
in E e soddisfano la disuguaglianza (v, w) < (v, w) (u, v) E

. Per il teorema sul cambiamento


delle variabili negli integrali multipli possiamo concludere che anche linsieme T = (S) `e un dominio
di R
3
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan.
b) Utilizzando il cambiamento di variabili introdotto in a) (seconda soluzione) si ha:
___
T
_
xy
2
+
z
2
x
_
dxdy dz =
___
S
u
2
_
v
2
+w
2
_
dudv dw =
=
__
E
_
v
2
+w
2
_
dv dw
_

v
2
+w
2
1
u
2
du =
1
3
_
E
_
v
2
+w
2
_
_
_
v
2
+w
2
_3
2
1
_
dv dw =
=
1
3
_

4
0
d
_
2
1
_

d =

12
_
127
7

31
4
_
.
54
___
T
|z| arctg (x
2
+ 4y
2
) dxdy dz =
_
dato che (x, y, z) T = (x, y, z) T , f(x, y, z) = f(x, y, z)
_
= 2
___
T
1
|z| arctg (x
2
+ 4y
2
) dxdy dz =
_
essendo T
1
= T {(x, y, z) R
3
: z 0} = {(x, y, z) R
3
: x
2
+ 4y
2
1 ,
_
x
2
+ 4y
2
z 1}
_
= 2
__
D
arctg (x
2
+ 4y
2
) dxdy
_
1

x
2
+4y
2
z dz =
__
D
_
1 (x
2
+ 4y
2
)
_
arctg (x
2
+ 4y
2
) dxdy =
_
essendo D = {(x, y) R
2
: x
2
+ 4y
2
1}
_
25
=
1
2
_
D

_
1 (u
2
+v
2
)
_
arctg (u
2
+v
2
) dudv =
_
D

= {(u, v) R
2
: u
2
+v
2
1}
_
=
1
2
_
2
0
d
_
1
0
(1
2
) arctg
2
d =
=

4
_

2
1
_
2
arctg
2
log
_

2
+ 1
_
_
1
0
=

4
_
1 log 2
_
.
55 a) Riscriviamo le disequazioni che deniscono linsieme T nel modo seguente:
_
z 0
1 4x
2
+y
2
+z
2
4

_
z 0
1
_
4x
2
+y
2
_
z
2
4
_
4x
2
+y
2
_

_
4x
2
+y
2
4
z 0
max
_
0 , 1
_
4x
2
+y
2
__
z
2
4
_
4x
2
+y
2
_

_
_
_
4x
2
+y
2
4
_
max
_
0 , 1
_
4x
2
+y
2
__
z
_
4
_
4x
2
+y
2
_
.
Ne segue che T `e un insieme normale del tipo
_
(x, y) D
(x, y) z (x, y)
,
per il quale sono vericate tutte le ipotesi atte a garantire che si tratti di un dominio limitato di R
3
,
misurabile secondo Peano-Jordan; infatti:
D `e un dominio di R
2
, limitato e misurabile secondo Peano-Jordan (`e un dominio regolare a un
solo contorno);
le funzioni (x, y) =
_
max
_
0 , 1
_
4x
2
+y
2
__
e (x, y) =
_
4
_
4x
2
+y
2
_
sono continue in D
(ricordiamo che, se f e g sono due funzioni continue, allora anche max{f, g} `e una funzione continua;
infatti max{f, g} =
1
2
(f +g +|f g|));
risulta (x, y) (x, y) (x, y) D e non esiste alcun insieme aperto non vuoto A D tale
che (x, y) = (x, y) (x, y) A (infatti luguaglianza (x, y) = (x, y) `e vericata solo nei punti
dellellisse E = {(x, y) R
2
: 4x
2
+y
2
= 1}).
b) Per calcolare lintegrale triplo conviene cercare di adoperare la formula di riduzione per sezioni
parallele al piano xy. Osserviamo che
_
z 0
1 4x
2
+y
2
+z
2
4

_
z 0
1 z
2
4x
2
+y
2
4 z
2
,
pertanto la proiezione di T sullasse z `e lintervallo [0, 2] e, per quanto riguarda le sezioni T(z), si ha:
T(z) =
_

_
{(x, y) R
2
: 1 z
2
4x
2
+y
2
4 z
2
} se 0 z < 1 ,
{(x, y) R
2
: 4x
2
+y
2
4 z
2
} se 1 z < 2 ,
{(0, 0)} se z = 2 ,
26
quindi T(z) `e o un dominio regolare (a due contorni oppure a un solo contorno, a seconda che sia
0 z < 1 ovvero 1 z < 2) oppure un insieme di misura nulla (se z = 2). Osserviamo che, se z [0, 1[ ,
si ha
1 z
2
4x
2
+y
2
1
x
2
_
1
2

1 z
2
_
2
+
y
2
_
1 z
2
_
2
e, se z [1, 2[ , risulta
4x
2
+y
2
4 z
2

x
2
_
1
2

4 z
2
_
2
+
y
2
_
4 z
2
_
2
1 .
Di conseguenza, ricordando che la misura di un dominio regolare ad un solo contorno, la cui frontiera `e
unellisse di semiassi a e b, `e uguale a ab, si ha che
_
T(z)
|z 1| dxdy =
_

_
(1 z)

2
_
4 z
2
(1 z
2
)
_
=
3
2
(1 z) se z [0, 1[ ,

2
(z 1)(4 z
2
) se z [1, 2[ ,
0 se z = 0 ,
dunque
z
_
T(z)
|z 1| dxdy
`e una funzione continua e pertanto `e lecito concludere che
___
T
|z 1| dxdy dz =
_
2
0
dz
__
T(z)
|z 1| dxdy =
=
3
2
_
1
0
(1 z) dz +

2
_
2
1
(z 1)(4 z
2
) dz =
11
24
.
56
_
T
xy
(x
2
+y
2
)
3
e
(x
2
+y
2
)
1
dxdy =
_
dato che (x, y) T = (y, x) T , f(y, x) = f(x, y)
_
= 2
__
T
1
xy
(x
2
+y
2
)
3
e
(x
2
+y
2
)
1
dxdy =
_
essendo T
1
= T {(x, y) R
2
: y x} = {(x, y) R
2
: x
2
+y
2
4 , 1 y x}
_
= 2
_
4

6
cos sen d
_
2
1
sen
1

3
e
1

2
d =
1
2
e
1
2

5
8
e
1
4
.
57
__
T
|x
2
y
2
|
x
2
+y
2
log(x
2
+y
2
) dxdy =
_
3

cos
2
sen
2

d
_

2
cos sen

1
cos sen
log
2
d =
= log

3
2
_
log
4

3
8

2
+ 1
_
.
27

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