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TENDENZE CONTEMPORANEE

SECOLO DITALIA

DOMENICA 25 MARZO 2012

Una parata nazionalsocialista a Berlino

UNAMERICANA A BERLINO ATTRATTA DAI GIOVANI NAZISTI


Alberto Samon
un anno dalluscita nelle librerie americane, il destino che accompagna Il giardino delle bestie di Erik Larson gi segnato e promette di essere pi che roseo. Tom Hanks ha infatti preannunciato che ne ricaver un lm, proprio come avvenuto con The Devil in the White City, il precedente volume di questo scrittore, interpretato sul grande schermo da Leonardo di Caprio. Uscito da qualche settimana anche in Italia per Neri Pozza (con la traduzione di Raffaella Vitangeli), il libro di Larson racconta la vicenda di William Dodd, mite professore di storia nominato nellestate del 1933 ambasciatore americano a Berlino, e di sua glia Martha, ammiccante bionda, particolarmente incline alle compagnie maschili e a molteplici infatuazioni lampo. Il volume appare sostanzialmente come un saggio dal fortissimo accento narrativo e questa di certo la ragione che negli Usa lo ha portato in vetta alle classiche, ma anche il suo limite, perch certe considerazioni e commenti sembrano decisamente pi adeguati a un romanzo. In 560 pagine sono raccolti i resoconti dei diari dellambasciatore e della glia, da cui viene fuori uno spaccato interessante sia per comprendere quanto avvenuto in quegli anni nella Germania nazionalsocialista, che per mettere a fuoco latteggiamento statunitense nei confronti di Hitler e dellantisemitismo. S, perch leggendo le pagine de Il giardino delle bestie, ci si accorge che lambasciatore Dodd, almeno in un primo tempo, non soltanto non nutriva alcuna avversione nei confronti di Hitler e del suo governo, ma anzi mostrava una certa disponibilit, tanto che dopo un incontro con il cancelliere tedesco, scrisse parole inequivocabili al segretario di Stato americano: Leffetto complessivo del colloquio stato molto pi favorevole di quanto mi sarei aspettato per quanto attiene al mantenimento della pace mondiale. Oltre allatteggiamento del diplomatico, quel che colpisce anche lentusiasmo iniziale della glia rispetto al nazismo. La giovane, infatti, si mostrava eccitata dalle idee nazionalsocialiste, esaltata nel vedere la nuova generazione di tedeschi e pronta a tentare di giusticare anche atti violenti addebitati ai seguaci di Hitler: I

giovani hanno volti luminosi, pieni di speranza scriveva Martha nel suo diario [] questi ragazzi tedeschi sono belli e oridi, ma anche buoni, sinceri, ricchi, mistici, selvaggi, rafnati, speranzosi, aperti allamore e alla morte, profondi, meravigliosi Strane creature questi giovani della nuova Germania dalla croce uncinata. Il rapporto fra la glia del diplomatico e i nazisti ulteriormente rafforzato dalla storia damore da lei vissuta con lallora capo della Gestapo, Rudolf Diels. Ma non tutto, perch quel che emerge dal libro di Larson anche come lantisemitismo di quegli anni non fosse prerogativa della Germania hitleriana, come viene spesso fatto credere, ma un sentimento coltivato anche da buona parte della democratica societ americana e dai suoi stessi capi. Anzi, nel migliore dei casi negli Usa la presenza ebraica in importanti istituzioni era considerata come un fastidio, tanto che lo stesso ambasciatore statunitense a Berlino parlava con estrema naturalezza di problema ebraico. Il disincanto verso Hitler da parte dellambasciatore nacque soltanto a seguito della famigerata Notte dei lunghi coltelli, quando a ne giugno del 1934, il capo del nazionalsocialismo elimin centinaia di avversari interni di partito, molti dei quali giustiziati senza alcun processo e senza possibilit di dimostrare la propria estraneit rispetto a paventati complotti anti-hitleriani, addotti quali giusticazioni di arresti e fucilazioni. Da quel momento il diplomatico americano incominci a rivolgere pressanti appelli al governo statunitense per avvertirlo delle reali intenzioni del Fhrer e della deriva della situazione tedesca, sia rispetto agli ebrei, sempre meno tollerati in Germania, che rispetto alle nazioni vicine e alla guerra. Appelli, rimasti inascoltati dal potere Usa e dallo stesso presidente Roosevelt, tanto che nel Natale del 1937 lambasciatore Dodd fu costretto a dimettersi, sostituito da Hugh Wilson. Per comprendere cosa pensassero i vertici

Usa dellantisemitismo e del nazismo bastano le parole del diplomatico scelto da Roosvelt per sostituire il lamentoso Dodd. Il neo-ambasciatore Wilson, infatti, una volta insediatosi a Berlino accus la stampa americana di essere controllata dagli ebrei e di cantare inni ispirati allodio proprio mentre in Germania ci si sforzava di costruire un futuro migliore. Lod Hitler, denendolo luomo che ha trascinato il suo popolo dalla disperazione morale ed economica allorgoglio e alla palese prosperit che oggi lo caratterizzano. Giusto per capire, poi, il ruolo di Martha, la storia delle infatuazioni politiche e sentimentali della giovane particolarmente turbolenta, poich dopo lalto ufciale nazista, si innamor anche di un certo Boris, funzionario dellambasciata sovietica a Berlino, in realt spia di Stalin. E dopo essere rimasta delusa dal nazionalsocialismo, Martha stessa divenne spia al servizio dellUrss, mentre il padre Dodd, tornato negli Stati Uniti, tenne numerose conferenze in tutto il paese per avvertire, inascoltato, della minaccia costituita da Adolf Hitler.

ERIK LARSON SPIEGA,


ATTRAVERSO LE MEMORIE DELLAMBASCIATORE DODD E DI SUA FIGLIA MARTHA, COME GLI USA SOTTOVALUTARONO LANTISEMITISMO

Lo scrittore Erik Larson

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