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Fotoepilazione con luce pulsata

Il problema dei peli superflui o indesiderati Ormai da secoli, in gran parte del mondo, milioni di uomini e donne considerano i loro peli indesiderabili per ragioni puramente estetiche: sempre pi crescente la domanda di nuovi prodotti e metodiche per risolvere pi o meno efficacemente questo problema. I metodi tradizionali pi diffusi sono la ceretta, il rasoio, la crema depilatoria, le pinzette o gli epilatori elettrici. Ci che accomuna tutte queste tecniche la temporaneit del risultato ottenuto: i peli ricrescono infatti nel giro di due quattro settimane. Negli ultimi anni si sono sempre pi affermati sistemi di epilazione a lunga durata che sono costituiti da: ago o elettrolisi: si ottengono buoni risultati ma, per contro, richiede lunghi tempi di trattamento (numerose sedute e tecnica pelo per pelo), doloroso, c' il rischio di causare cicatrici perifollicolari e i risultati sono fortemente dipendenti dalla bravura e dall'esperienza dell'operatore. laser medicali: si ottengono risultati valutati tra il medio e l'eccellente, a seconda della zona trattata, dell'esperienza dell'operatore e soprattutto della natura della pelosit del paziente.

lampade flash a luce pulsata: si ottengono risultati comparabili a quelli ottenuti coi laser.

Il ciclo di crescita del pelo Il pelo una struttura cheratinizzata (fanera) prodotta dallepidermide. E costituito da un fusto che fuoriesce dalla superficie della cute, che il pelo propriamente detto, e da una parte invisibile impiantata pi o meno in profondit. Qui si trova la radice del pelo contenuta in un "sacco" chiamato follicolo pilifero. L'estremit inferiore della radice (il bulbo) riceve il nutrimento dalla papilla vascolare. Il numero di follicoli piliferi nel corpo determinato, in modo definitivo, durante la vita embrionale. Si distinguono tre tipi diversi di peli:

la peluria o lanugine: fine, incolore o poco colorata, di lunghezza inferiore a 2cm; il pelo intermedio: ha una colorazione media rispetto alla maggiorparte degli altri peli; il pelo terminale: lungo, spesso e pigmentato, pungente.

La lanugine si pu trasformare in pelo intermedio prima, e poi in pelo terminale, solo sotto l'azione di ormoni androgeni. questo che, durante la pubert, succede in alcune zone (come ascelle e pube) dove appunto la peluria si trasforma in peli terminali. Nella donna, la peluria del dorso e del torso rimane tale senza subire evoluzioni. Questo perch la produzione di androgeni scarsa. Di norma nessun fattore esterno (come la ceretta o l'uso del rasoio) pu trasformare la lanugine in peli terminali. Quindi, contrariamente a quanto si sente spesso dire, non vero che rasando i peli, questi ricrescono pi rapidamente e pi grossi. Solo in alcuni particolari soggetti, e in certe zone ormone-dipendenti, rasare o estirpare i peli pu stimolare la trasformazione da lanugine a pelo terminale. Questo pu succedere anche utilizzando sistemi laser o a luce pulsata. importante individuare prontamente questi pazienti, effettuando dei test su aree limitate, per evitare trattamenti inutili e/o dannosi. Il pelo ha un'esistenza "effimera". Passa attraverso un periodo di crescita cui segue uno di riposo. Si parla di ciclo pilare, che si divide in tre fasi: fase anagen o di crescita: un nuovo pelo generato dal follicolo che affonda nel derma e diventa molto attivo (sintesi di cheratina e melanina). fase catagen: una fase di regressione. Lattivit di sintesi cessa. Il bulbo si stacca dalla papilla e resta collegato tramite un cordone epiteliale formato dalla guaina epiteliale esterna. Questa fase dura circa 2 3 settimane. fase telogen o fase di riposo: durante questa fase non si produce nessun pelo. La sua durata variabile e dipende da molti fattori (sito anatomico, fattori esterni e fattori interni). Al termine della fase telogen il pelo viene espulso prima della successiva fase anagen

La durata di un ciclo pilare, cos come la percentuale dei peli in fase anagen e quella dei peli in fase telogen in un dato momento, come pure la densit dei peli, il diametro, l'angolo e la profondit di impianto del pelo, e la loro velocit di crescita, sono variabili secondo l'area anatomica considerata. Nell'uomo i follicoli non sono in generale sincronizzati, quindi non si avranno mai tutti i follicoli di una stessa area contemporaneamente in fase anagen. Per questo necessario ripetere pi volte il trattamento di fotoepilazione: per ogni seduta si vanno a colpire i peli che si trovano in quel momento in fase anagen (20-30% dei peli presenti). Fotoepilazione o epilazione con la lampada flash a luce pulsata La fotoepilazione un processo basato sulla fototermolisi selettiva, grazie al quale la luce fortemente assorbita dalla melanina contenuta nel pelo, che conseguentemente raggiunge alte temperature. Il calore accumulato trasmesso alle strutture vitali del follicolo e per un processo di

Poich ottimale. risultato Ad un ciclo le ascelle,

la luce pulsata efficace solamente nella fase di crescita del pelo, sono necessarie pi sedute per ottenere il risultato Un ciclo variabile da 5 a 10 trattamenti, a seconda della zona interessata e dalle caratteristiche individuali, assicura un esteticamente valido. iniziale di trattamenti, intervallati da uno o pi mesi, seguiranno delle sedute di mantenimento. Zone come l'inguine e che presentano peli grossi e scuri, rispondono pi rapidamente di altre.

La particolare flessibilit dell'apparecchiatura a luce pulsata Photosilk Plus permette di impostare i parametri in rapporto alle caratteristiche di cute e peli, rendendo cos possibile personalizzare il trattamento secondo le specifiche esigenze. Prima di sottoporre la pelle al flash di luce pulsata ad alta intensit, si provvede all'applicazione di un apposito gel che agisce da protettore della cute. Si procede quindi all'invio degli impulsi di luce, emessi dal manipolo ad intervalli regolari. La dimensione dei manipoli, molto pi grande rispetto al laser, permette di trattare velocemente ampie superfici cutanee. Si possono trattare aree anche estese (come ad esempio le gambe), ma anche circoscritte come il labbro superiore o la zona del mento. I risultati sono molto pi veloci quanto maggiore il contrasto tra pelle chiara e pelo scuro. A distanza di circa un mese, cresceranno i peli i cui bulbi non si trovavano nella fase attiva all'epoca del trattamento precedente, pronti ora per essere colpiti dalla luce pulsata. Il metodo molto tollerato: anche utilizzando alte potenze, il paziente pu avvertire solo una sensazione come di "leggero colpo di elastico" sulla pelle. altamente consigliato di non esporsi al sole immediatamente prima o dopo le sedute per non incorrere in possibili effetti indesiderati come le iperpigmentazioni. Gli effetti collaterali sono pressoch nulli, occorre comunque una preparazione professionale specifica. Principio di funzionamento dei sistemi a luce pulsata

La luce visibile ha una lunghezza donda che va da 400 nm a 800 nm. Al di sotto di 400 nm si trova la luce ultravioletta (UV), e al di sopra di 800

nm

la

luce

infrarossa

(IR).

La luce di una lampada flash a luce pulsata ha una forte intensit emessa in tempi molto brevi. Solitamente lo spettro di emissione va dallultravioletto al vicino infrarosso (da 300 nm a 1200 nm). A seconda delle diverse applicazioni, sono poi usati dei filtri che limitano opportunamente lo spettro. Al contrario, un laser (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiations) emette luce ad una sola lunghezza donda (ovvero un solo colore). Per questo si dice che lemissione del laser monocromatica. Nella tabella sono messe a confronto le caratteristiche di una lampada flash a luce pulsata e di un laser.
Lampada flash a luce pulsata Luce (spettro di emissione con pi lunghezze donda) Luce non coerente (onde non in fase) Luce non collimata (pi direzioni di propagazione della luce) Laser policromatica Luce (una sola lunghezza donda) Luce coerente (onde in fase) Luce collimata (una sola direzione di propagazione) monocromatica

Con il sistema Photosilk Plus sono disponibili tre diversi filtri: Interazione della luce pulsata con la superficie cutanea Quando la luce emessa dal sistema incontra una superficie pu:

essere riflessa (rischio oculare, per cui vi l'obbligo di indossare occhiali di protezione);

essere diffusa (bisogna fare attenzione alla radiazione diffusa perch, se eccessiva, pu danneggiare le strutture vicine al bersaglio che si vuole realmente colpire);

essere assorbita: idealmente quello che si vorrebbe ottenerenel trattamento con luce pulsata!

utilizzato quindi possibile colpire un

Riflessione e diffusione sono sostanzialmente delle perdite denergia. Solo lassorbimento presenta un reale interesse terapeutico: l'energia assorbita convertita in calore, che va a danneggiare le strutture su cui si vuole agire: nel caso della fotoepilazione il follicolo pilifero. Le sostanze colorate che assorbono luce sono chiamate cromofori. I principali cromofori che si trovano nella cute sono la melanina, lemoglobina (ossiemoglobina), lacqua. Ogni cromoforo ha un differente assorbimento in funzione della lunghezza donda. A seconda dell'intervallo di lunghezze d'onda bersaglio piuttosto che un altro.

Il cromoforo, assorbendo la luce, si scalda e trasmette il calore ai tessuti circostanti. Il tempo necessario perch questo avvenga tanto pi breve quanto pi piccolo il bersaglio: peli fini -> tempo pi breve; peli spessi -> tempo pi lungo. Nel caso della fotoepilazione, il bersaglio rappresentato dal follicolo pilifero che contiene al suo interno il pelo. La luce assorbita dalla melanina contenuta nel pelo (tranne nel caso di peli bianchi), che funziona da intermediario per trasmettere il calore, e quindi il danno, allintero follicolo. Il sistema Photosilk Plus ha uno spettro di emissione che interessa principalmente il cromoforo melanina. Carnagione e rischio pigmentario

La pigmentazione della cute funzione della quantit di melanina contenuta nelle cellule epidermiche. Pi queste contengono melanina e pi la cute scura. La sintesi della melanina dipende da due fattori: genetica e esposizione solare. Nel caso di esposizione solare, la quantit di melanina, e la rapidit della sua sintesi, sono funzione delle caratteristiche genetiche. Gli individui sono stati classificati in fototipi seguendo una scala che va da 1 a 6. Prima di intraprendere un trattamento con luce pulsata, necessario valutare il colore della pelle (chiaro, medio, scuro indipendentemente dallabbronzatura) e lo stato di stimolazione dei melanociti che possono trovarsi in uno strato di attivit crescente, decrescente o in piena stimolazione. Pi la cute pigmentata e maggiore il suo contenuto di melanina. La melanina cutanea rappresenta una barriera che impedisce ad una parte della luce di raggiungere il suo bersaglio, ovvero il pelo. Questo comporta una perdita di efficacia (la fluenza che arriva al bersaglio in pratica ridotta) e il rischio di provocare bruciature alla cute. Per questo motivo si sconsiglia di trattare pelli abbronzate o fototipi 5 e 6 senza unadeguata esperienza nellimpiego delle apparecchiature a luce pulsata. In modo schematico, nel caso di trattamento di fototipi I, difficile causare discromie; nei rari casi in cui questo accade, si tratta di ipocromie. Analogamente, il trattamento di fototipi V presenta un elevato rischio di produrre delle ipercromie.
Fototipo I II III IV V VI Colore della cute chiaro chiaro medio scuro scuro scuro Si brucia al sole sempre sempre spesso raramente eccezionalmente no Abbronzatura no leggera scura abbastanza scura intensa nera Stato di stimolazione dei melanociti attivit decrescente attivit decrescente attivit crescente piena stimolazione piena stimolazione piena stimolazione Rischio pigmentario scarso scarso medio elevato elevato elevato

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