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Riconoscere i segnali della violenza

Seminario informativo 8 marzo 2012

Intervento dellAvv. Alessandro Melis

Brevi osservazioni su: 1) persona offesa dal reato; 2) querela; 3) istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

1) PERSONA OFFESA DAL REATO. La persona offesa dal reato il soggetto titolare dellinteresse penalmente protetto che viene offeso dalla commissione del fatto-reato. E la vittima del reato. E soggetto, ma non parte del procedimento. Pu diventare parte processuale, tramite un difensore, attraverso la costituzione di parte civile. Il suo ruolo quello di accusa privata, sussidiaria e accessoria rispetto a quella pubblica spettante al pubblico ministero. Tale ruolo si manifesta attraverso forme di adesione o di supporto dellattivit del Pubblico Ministero, oppure di controllo su di essa o anche di sollecitazione. Linteresse punitivo che fa capo alla vittima del reato si sostanzia, sul piano processuale, in unampia serie di diritti e facolt, distinti e indipendenti da quelli che spettano al medesimo stesso soggetto, nella sua eventuale ulteriore qualit di soggetto danneggiato dal reato. Infatti la qualit di persona offesa non va confusa con quella di persona danneggiata dal reato, la quale ha sofferto un danno, patrimoniale o morale, per il cui risarcimento ha diritto di azione e quindi di costituirsi parte civile. Certo nella maggior parte dei casi le due figure le ritroviamo nella

stessa persona, ma potrebbero essere anche persone diverse. Per esempio nel reato di omicidio il deceduto persona offesa mentre danneggiati sono i congiunti superstiti. E importante anche ricordare che gli Enti e le Associazioni senza scopo di lucro ai quali, anteriormente alla commissione del fatto per cui si procede, sono state riconosciute, in forza di legge, finalit di tutela degli interessi lesi dal reato, possono esercitare, in ogni stato e grado del procedimento, i diritti e le facolt attribuiti alla persona offesa dal reato. Tale esercizio

subordinato al consenso della persona offesa, deve essere dato con atto pubblico o scrittura privata autenticata, pu essere revocato in qualsiasi momento e pu essere dato solo ad un Ente o Associazione. In caso contrario il consenso inefficace.

2) QUERELA. Ogni persona offesa da un reato per cui non debba procedersi dufficio o dietro richiesta o istanza, ha diritto di presentare una querela. In estrema sintesi la querela unesposizione di fatti costituenti reato che la vittima vuole portare allattenzione dellAutorit Giudiziaria affinch persegua penalmente il/i soggetti responsabili. Si differenzia dallesposto che una semplice esposizione di fatti costituenti reato senza che venga manifestata la volont di far iniziare un procedimento penale a carico dellaccusato. Si differenzia poi dalla anche dalla denuncia, che riguarda lesposizione di fatti perseguibili dufficio e pu essere presentata da chiunque (cio non solo dalla vittima di quel reato). Prima di esporre i fatti bene valutare, anche con lassistenza di un difensore, se i fatti lamentati siano perseguibili dufficio o a querela di parte. Infatti la querela un atto soggetto a remissione, salvo i casi in cui sia dichiarata irrevocabile dalla legge. Cio la querela un atto che pu essere revocato ovvero ritirato. La denuncia no. Alcuni sostengono che la remissione pu essere considerata come una sorta di perdono privato.

Il termine ordinario per proporre la querela di tre mesi, dal fatto (o dalla conoscenza del fatto se successiva, ma nei reati di violenza sessuale e atti persecutori il termine concesso pi lungo, infatti di sei mesi.

3) ISTANZA DI AMMISSIONE AL PATROCINIO A SPESE DELLO STATO. La persona offesa dal reato pu nominare un difensore di fiducia e se le sue condizioni di reddito non gli consentono di provvedere al pagamento delle spese legali pu presentare (nelle forme e nei termini di legge) una istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Attualmente per poter accedere a tale beneficio il limite massimo di reddito (reddito che comprende ogni introito, anche quelli esenti o soggetti a ritenuta oppure a imposta sostituiva) pari a euro 10.628,16, oltre a euro 1.032,00 per ogni altro componente della famiglia anagrafica. Il reddito complessivo da considerare costituito dal reddito del solo dichiarante nel caso in cui lo stesso non conviva con alcun familiare. In caso di convivenza invece costituito dalla somma dei redditi conseguiti da ogni componente della famiglia anagrafica, compreso il richiedente. Mentre si tiene conto del solo reddito di questultimo nei processi in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi.

Avv. Alessandro Melis, Patrocinante in Cassazione

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