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Alessio Merigo Franco Piavoli Valerio Prignachi Silvia Razzi

StRaDE E quaRtIERI

PENSIERI DI

Villaggio Badia Villaggio Violino


HINtERlaND

N. 8 ANNO 1,20

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BsNews.it pelo e coNtropelo matti da slegare qui e l cricket Bacheca videoteca

le reti dimpresa

3 DODICI MESI // settembre 2011

IN QUESTO NUmerO

Editoriale I costi della politica Prodotto & mercato Valerio Prignachi: Programmare la mobilit guardando al futuro Silvia Razzi: Eliminare gli sprechi e valorizzare lesistente Alessio Merigo: Un manager con la passione per la scrittura Franco Piavoli: Un artigiano del cinema dei sensi Santa Giulia: Unesco, una vittoria che viene da lontano Strategia dimpresa Lavoro Bacheca Le reti dimpresa: Incontrarsi e non dirsi addio Le banche del tempo

7 9 11 12 15 19 23 26 35 37 39 41 49

55 Strade e quartieri: Villaggio Violino e Villaggio Badia 59 Hinterland: Flero e San Zeno Naviglio 68 Viaggio in Provincia. Bassa bresciana/Ovest: Palazzolo S/O, Chiari, Castelcovati, Orzinuovi 91 Tu e il fisco 93 Politica e societ 94 Pelo e contropelo 96 Brainstorm 99 Matti da slegare 107 BSNews.it/Il sondaggio: Escort, trappola per inesperti? 111 Brescia capitale del cricket 116 Il viaggio slow nella bassa Valle Sabbia 119 Qui & l 122 Gentile Farmacista 124 Specchio delle mie brame 127 Videoteca 128 successo

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Brescia e dal mondo. Settembre 2011 Anno III - Numero 8 Rivista mensile - 1,20 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 www.dodicimesi.com redazione@dodicimesi.com Direttore Responsabile Giorgio Costa direzione@edizioni12.it Coordinamento Donatella Car donatella.care@dodicimesi.com Hanno collaborato Alice Aimo, Eva Alessandri, Giovanni Altuni, Stefano Anzuinelli, Davide Bacca, Fiorenzo Bandirali, Luce Bellori, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Mario Conserva, Enrico Filippini, Bruno Forza, Emanuela Gastaldi, Rolando Giambelli, Roberto Giulietti, Immanuel, Viola Ladi, Lucrezia Lombardi, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Cristina Minini, Fedele Morosi, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Irene Panighetti, Francesco Rastrelli, Libero Rosellini, Federico Rossi, Massimo Rossi, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Andrea Tortelli, Silvia Valentini.
Questo periodico associato allUnione Stampa Periodica Italiana

DODICI MESI

MESI

Editore Edizioni 12 Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Impaginazione Sales Solutions Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Umberto Favretto Agenzia Reporter, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Tiber Spa - Brescia Pubblicit Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 segreteria@salesolutions.it

MESI 12settembre 2011

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E
Lestate
sta finendo

DITORIALE

estate sta finendo e un anno se ne va. Era l85 quando il tormentone dei Righeira trapassava le nostre orecchie; quattro anni dopo, nel novembre dell89, la caduta del muro di Berlino ci stup come avrebbe potuto fare solo lannuncio di uno sbarco di alieni. Passarono altri due anni e, nellagosto del 91, emozionati ed entusiasti, plaudemmo al rubicondo Boris Eltsin che, dalla torretta di un carro armato sulla piazza rossa di Mosca, annunciava la riuscita del rapido e incruento colpo di stato che pose fine alla guerra fredda e riport (in buona parte) la libert a quasi 300 milioni di persone. Qualche anno dopo, a luglio del 97, con molto meno rumore (ma non per questo meno epocale) Hong Kong torn alla Cina dopo un secolo di controllo inglese. Ancora qualche anno e, sempre destate, l11 settembre 2001 vedemmo in diretta tv le immagini del crollo delle Torri gemelle di New York. Pi di recente, il 13 settembre 2008, la banca americana Lehman Brothers ha annunciato il fallimento per oltre 600 miliardi di dollari, con le conseguenze che ben conosciamo. Anche questanno, sul finire dellestate, si stanno profilando eventi che purtroppo non possiamo e non dobbiamo considerare meno epocali e traumatici di quelli ricordati. Anzi. Nell89, un miliardo di persone, il cosiddetto mondo occidentale (Europa e America del nord), era ricco o benestante; i restanti cinque miliardi di abitanti del pianeta erano poveri, poverissimi, se non addi-

rittura sotto la soglia di sopravvivenza, e alla fame. Oggi i ricchi, i benestanti, e comunque chi non soffre di fame, sono quasi un miliardo in pi, e quindi la ricchezza viene divisa fra due miliardi di persone, anzich uno. Ma siamo ancora a due miliardi di abitanti da una parte (quelli ricchi) e quattro dallaltra (quelli poveri), mentre probabilmente nei prossimi ventanni la ricchezza totale del mondo sar divisa fra tre miliardi di abitanti e non pi fra due. Il che significa per il mondo occidentale unulteriore riduzione della ricchezza media. La vera differenza rispetto a ventanni fa che allora erano i muri fisici a dividere i ricchi dai poveri, mentre oggi i muri sono virtuali, digitali, impalpabili, anonimi. In Cina sono trecento milioni i molto ricchi sui quasi due miliardi di abitanti di quel paese; cento milioni i ricchi in India, a cui vanno aggiunti i tanti tycoon russi e arabi e degli altri paesi emergenti. Ma la giustizia sociale e la pace civile sono rese sempre pi difficili dalle oligarchie, le caste, le multinazionali e gli speculatori. Le ricette per non cadere nel baratro dellingiustizia sociale, sul cui ciglio stiamo camminando, non sono poi molte e ne parleremo nei prossimi numeri. Ma, al di l delle ricette, dobbiamo convincerci che dovremo comunque cambiare lo stile di vita a cui siamo abituati per adottarne uno pi sobrio. Forse non sar necessariamente un sacrificio, ma potr essere appagante e, perch no, fonte di serenit. Giorgio Costa
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MIA MAMMA FA LA SPESA PER LA CASA E IO PER LA SCUOLA.

O
di ANtONIO PANIGALLI

PINIONI

deLLa poLitica

i costi

n Italia il tema dei costi della politica viene sepolto e resuscitato a seconda dellaria che tira. I cittadini, per, si aspettano che chi solleva il problema si sforzi anche di trovare una soluzione. Il che non un dettaglio di poco conto, dato che a dover risolvere il problema sono proprio quelli che lhanno creato. Praticamente irrisolvibile, dunque. Eppure, che si tratti di province, di doppi incarichi, di nomine nelle partecipate, non c che da iniziare a fare pulizia: semplicemente con un po di buon senso si potrebbero gi fare miracoli, se solo si volesse. Il punto proprio qui: quelli che possono non vogliono. E allora va da s che anche il ritornello dellestate 2011 finir dimenticato come quello di ogni anno. Si sente dire che il vento cambiato: qui non importa se cambiato davvero, ma se i cittadini possono approfittarne per fare davvero qualcosa. Secondo Paola Caporossi, giovane e nota ricercatrice e analista di temi politici e sociali, non si tratta di scendere ancora in piazza con slogan antisistema, n di costringere i media ad occuparsene per qualche giorno. Quale sarebbe il risultato? Che i politici si esibirebbero per un po in dichiarazioni tuonanti, si affretterebbero a confezionare proposte di legge bellissime, ma poi tutto riprenderebbe come prima. Il popolo viola, il movimento delle donne, e tutti gli altri, sono espressioni genuine di partecipazione, della volont di non rassegnarsi, e senza di loro la situazione politica e culturale, in Italia, sarebbe sicuramente meno articolata. Ma bisogna essere realisti: i movimenti non bastano, perch le riforme si decidono altrove, ed l che bisogna intervenire.

E se i cittadini non possono fare le leggi, possono cambiare le persone chiamate a farle: i rappresentanti in parlamento, in comune, in regione. Questo non passa dal disertare le urne, come talora si invita a fare, perch qualcuno voterebbe comunque e basterebbe per lasciare intatta la casta. N servirebbe raccogliere le firme per una proposta di legge popolare, che tanto finirebbe in un cassetto. E allora, cosa rimane? Una soluzione semplicissima a portata di mano ed praticamente a costo zero (che di questi tempi non poca cosa): lanagrafe pubblica degli eletti. I radicali la propongono da anni, ma nessun partito delluno come dellaltro polo lha mai degnata di attenzione. Come del resto i media. Si tratta di questo: per ogni eletto deve essere pubblicato su web il curriculum, il patrimonio immo-

biliare e non, le eventuali partecipazioni societarie e gli incarichi amministrativi. Accanto a queste informazioni che fotografano lidentikit delleletto, vanno rese note anche quelle relative al suo mandato elettorale: quali proposte ha presentato e su cosa, come ha votato sui vari provvedimenti (ha difeso la scuola pubblica o votato agevolazioni per quella privata?). Il punto non secondario: se questi dati fossero pubblici, i cittadini saprebbero farne buon uso al momento del voto, generando, nel tempo, una nuova classe dirigente. Si tratta di un processo lento, che va ad incidere su una cultura politica e civica deformata da decenni di opacit, ma consentirebbe ai cittadini di agire, senza pi ridursi alla mera protesta. Non lunico passo da fare, ma sicuramente uno dei primi possibili.

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Autunno, calda e soffice stagione di piumini

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di sILVIO bettINI

UBRICA

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PRODOTTO & MERCATO


iMpeRatiVo ResisteRe

s, Ma coMe?
uandanche non ci bastassero i nostri problemi: un governo che non governa, il Pil che non cresce, le banche che non finanziano, il debito pubblico che galoppa e via di questo passo, veniamo presi di mira dalla speculazione internazionale ispirata, come ormai noto a tutti, dai volponi degli istituti di rating. Certo, noi non siamo stati declassati come Grecia e Portogallo, ma lepidemia sulla scarsa appetibilit dei bond (titoli di stato) emessi dai paesi in difficolt ha contagiato anche il prodotto del nostro Tesoro facendo schizzare il differenziale sul bund tedesco, esempio virtuoso di attivit finanziaria priva di rischio, a circa 300 punti base, ovvero il 3%. Evidentemente gli investitori istituzionali hanno preso in scarsa considerazione le parole del nostro Tremonti secondo il quale sarebbe di gran lunga preferibile gestire un elevato debito pubblico accompagnato da un bassissimo debito privato, che sarebbe il nostro caso, rispetto al caso contrario (esister davvero?). Il contagio potrebbe portare non solo alla difficolt di rifinanziare il 26% del nostro debito pubblico in scadenza entro fine anno, ma anche ad un incremento esponenziale nel servizio al debito stesso, ovvero alla spesa per interessi da sostenere. Il conto semplice: abbiamo un debito pubblico pari a 2.119 miliardi di euro di cui 570 scadranno entro la fine dellanno e dovranno esse rifinanziati, ogni punto percentuale di aumento dei tassi costa a tutti noi oltre 21 miliardi lanno, noccioline? Ma, numeri a parte, il problema vero consiste nellauto avverarsi delle profezie; prendiamo ad esempio la Grecia: lanno scorso stata salvata da Fmi e Ue a con-

dizione che varasse severe politiche di austerity e tornasse a rifinanziarsi da sola nel 2012. Il governo ha dunque varato un piano di privatizzazioni da 50 miliardi di euro, ma si stima che per rispettare gli impegni presi dovrebbe riuscire a realizzare una privatizzazione ogni settimana, impossibile secondo gli investitori istituzionali che quindi continuano a vendere i bond greci facendo schizzare alle stelle il famoso differenziale, oggi al 20%, va da s che nel 2012 la Grecia sar costretta a chiedere un altro pacchetto di aiuti, saranno concessi o sar default? Nella tabella di fianco mettiamo a confronto rating e spread sui bond decennali. Se per la Grecia sar default, quali altri paesi ne saranno coinvolti? Quanto netta la spaccatura tra paesi forti e paesi deboli e debolissimi nellarea delleuro? Chi si trova a met del guado come noi e gli spagnoli che fine far? Verr risucchiata verso il basso o riuscir ad innalzarsi con i virtuosi? Che sar delleuro? La partita la gioca chi governa, ma tanto per tornare in casa nostra: il nostro ministro Tremonti, nonostante i dissidi con il Premier, riuscito in una notte a far approvare da un parlamento che si autodefinisce eroico la manovra finanziaria. Che fantastica impresa! A parte la patetica scenetta sulla tanto decantata stretta sui Suv, ridicolizzata dopo laffermazione di La Russa, secondo il quale non avrebbe avuto senso per il governo tassare i suoi stessi elettori, ci si chiede, ma sembra che tutta Italia tramite la rete se lo stia chiedendo, dove abbiamo intenzione di andare se il nostro parlamento altro non riesce a deliberare se non raschiare a fondo un barile gi raschiato a dismisura. Va bene che il 30% dei mezzi della polizia rimane fermo in attesa di riparazioni che

rating e spread sui bond decennali s&P moodys spread Austria belgio Francia Germania Grecia Irlanda Italia Olanda spagna AAA AA+ AAA AAA CCC BBB+ A+ AAA AA Aaa Aa1 Aaa Aaa Caa1 Baa3 Aa2 Aaa Ba2 Aa2 62 119 56 1354 938 218 36 1.056 266

Portogallo BBB-

non si fanno perch non ci sono i soldi, va bene che delle restanti la met rimane in garage perch manca la benzina, va bene che a scuola non si fanno le fotocopie per motivi analoghi; ora si provveduto, tanto per fare un esempio, a tagliare il contributo per i figli a carico. Per, tanto per fare un esempio di politica oculata, abbiamo ben 110 provincie, ma potrebbero diventare presto addirittura 136, che costano 14 miliardi di euro lanno, garantendo s un posto di lavoro a 61.000 concittadini (al costo di 2 miliardi e mezzo), ma anche la poltrona a 110 presidenti, 110 vice presidenti, 863 assessori, 3.023 consiglieri ecc. ecc. ecc.. Dal 1970, anno di nascita delle regioni, si dice che le provincie vanno abolite, ma certo non si pu fare in una notte; in una notte eroica si pu solo trovare il modo di ridurre la spesa per gli asili, non certo spazzare in un sol colpo 4.207 poltroncine. Limperativo rimane quello: resistere, s ma fino a quando?
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ENSIERI DI

Intervista a tutto campo con Valerio Prignachi, presidente di brescia mobilit.

pRoGRaMMaRe La MoBiLit

GUaRdando aL fUtURo

di rObertO GIULIettI

etro e suo prolungamento, parcheggio sotto il Castello e parcometri, autobus, biciclette, ma anche strade, treni, aeroporto, tutto questo deve essere inserito in una logica integrata in cui il sistema delle infrastrutture, della viabilit e dei trasporti, devono esse pensati come una cosa unica e soprattutto devono poter dialogare tra di loro. Quella di Valerio Prignachi, presidente di Brescia Mobilit, una visione da Google earth, quella, per capirci, che dal molto grande arriva per zoomate successive, al molto piccolo, al particolare. la visione generale, e non sempre e non solo quella particolare, che serve per programmare la mobilit di una citt capace di guardare al futuro. Ecco allora che la pregressa esperienza come assessore provinciale ai trasporti pubblici pu diventare un valore aggiunto importante che si integra con lattuale

ruolo di manager di una societ pubblica controllata del Comune. Ecco allora che lagire per la collettivit nella logica di una particolare attenzione anche ai costi di una infrastruttura diventa un elemento fondamentale per valutare un progetto. E tanti ne ha sul tavolo Mister Mobilit. Ma prima di arrivare al particolare, partiamo dal generale. Attualmente ha incarichi politici? No anche se alle spalle ho 25 anni di attivit amministrativa. Sempre eletto, non nominato. Lei ha un passato di socialista, cosa rimasto di quelle idee nel Popolo della Libert? La radice culturale socialista e riformista, soprattutto in Lombardia, ha dato un contributo non banale alla vita politica di Forza Italia prima e del PdL poi. Oggi meno, ma quella politica che non esiste pi, come non c pi la stessa societ. Il rapporto fra societ e politica mutato, ma sta sempre alla politica interpretare i bisogni della gente e tradurli

in azione. Questo almeno il principio a cui mi sono sempre ispirato. In un momento di crisi profonda come quella attuale, lo Stato dovrebbe alleggerirsi, magari vendendo anche i tesori di famiglia? Se utile ovviamente s, prima passando per attraverso una gestione molto pi attenta che eviti i tanti sprechi e poi facendo cassa, vendendo quello che pu essere meno strategico. Attenzione per, senza svendere niente perch una volta che si venduto non si pu tornare indietro. Penso allex ASM quando, al tempo dellaccordo con la municipalizzata milanese, Brescia non riuscita ad avere una contropartita adeguata. Laeroporto? Un contributo importante per la metropolitana?. Cosa pensa delle decine di quadri negli scantinati della Pinacoteca Tosio Martinengo che dovrebbero essere ristrutturati prima di essere esposti, non si potrebbero vendere per pagare alcune opere necessarie alla citt?

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Credo che dovremmo chiederci che interessi ha la collettivit? Che peso diamo allarte, alla cultura? Siamo noi i proprietari di un bene comune per poterne disporre in qualche modo? Solo un esempio: oggi a Vienna, la prima industria quella dei musei. Lo stesso percorso che stato fatto con Omb e per la quale stata ventilata la possibilit di venderla per pagare la metropolitana? Omb stata unoperazione formidabile con pi di 90 dipendenti eccezionali che hanno contribuito alla riuscita di un progetto straordinario. Un intervento che ha evitato crisi e licenziamenti, che si gi ripagata con la sola rivalutazione dellimmobile e che oggi ci consente di progettare un distretto per la mobilit sostenibile nella nostra citt. Pensiamoci prima di fare scelte irreversibili. Il Comune dispone di un patrimonio immobiliare consistente, si potrebbe pensare di vendere qualcosa? Certo che s, ma il mio ruolo quello di presiedere la societ e il gruppo che a Brescia deve garantire il completamento della metropolitana e sviluppare un adeguato sistema di mobilit. Tali decisioni spettano ad altri. Credo comunque che limportante sia il metodo con il quale si arriva a certe decisioni e, ribadisco, il primo passo definire quale citt del futuro si vuole secondo criteri utili alla collettivit poi, se serve, si possono fare altre scelte. E Lei che citt del futuro immagina per quanto riguarda la mobilit? Vedo una citt che ha gi una struttura da area metropolitana e che con Brescia Trasporti riunisce 14 comuni e 300mila abitanti circa. Una citt che si organizza attraverso le infrastrutture, anche quelle in centro citt come il parcheggio sotto il Castello. Penso al potenziamento di unesperienza positiva come quella di BiciMia, ma anche allintroduzione di scooter elettrici in tutte le fermate del metr, ad una rete urbana della mobilit che dialoga con quella extraurbana, nellinteresse dei cittadini e della qualit del servizio erogato. A proposito del parcheggio sotto al Castello, le critiche al progetto dicono di costi eccessivi per unopera che andr a penalizzare luso della metropolitana.

Una premessa: credo fermamente nellimportanza di avere trasporti pubblici di alta qualit, ma con altrettanta energia credo che gli utenti debbano poter avere la possibilit di scegliere. Il parcheggio sotto il Castello unopera che alla collettivit non coster nulla perch, ci tengo a sottolinearlo, sostenuto da un piano finanziario che ne garantir la copertura di spesa con la gestione ed destinato ad un target di utenti completamente diverso da quello della metropolitana. Abbiamo messo a confronto il progetto con alcune esperienze europee di successo e si dimostrato che, al contrario di quanto qualcuno sostiene, lintegrazione fra infrastrutture come quella che verr realizzata alla galleria Tito Speri e le reti di trasporto contribuisce in modo significativo al miglioramento della qualit della vita delle citt, garantendo peraltro anche nuovi parcheggi ai residenti e nello specifico caso bresciano garantir una migliore fruibilit del centro storico e di quello straordinario patrimonio che il Colle Cidneo. Arriviamo alla metro e allidea del suo prolungamento rispetto al tracciato attuale. Per essere funzionale e redditizia la metropolitana dovrebbe essere estesa nellhinterland perch in questo modo si potrebbero garantire un +8% di passeggeri rispetto ai 50 milioni lanno del piano originario oltre a far diventare linfrastruttura cittadina davvero baricentrica rispetto al sistema trasportistico della Lombardia orientale. Nel dettaglio? Per il quadrante est lipotesi migliore sarebbe quella di prolungare lattuale linea a raso, la tipologia che costa meno, fino allintersezione delle tangenziali che portano a Sal, Desenzano e Mantova. L si potrebbe realizzare il nuovo capolinea del metr, con un adeguato parcheggio scambiatore, da far dialogare e integrare con la stazione ferroviaria di Rezzato. A Ovest manca lintegrazione con la Brescia-Iseo-Edolo, sulla quale si possono attivare corse cadenzate e frequenti ogni 5-10 minuti dalla Mandolossa alla stazione ferroviaria. Ricordiamo che alla Mandolossa si trover linnesto con Brebemi. Per il resto del territorio mi preme rammentare, anche per rispon-

dere a qualche sterile polemica estiva, che esiste un Piano provinciale trasporti, approvato allunanimit nella primavera del 2009 da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione presenti in Consiglio provinciale. In quel piano sono contenute linee guida dedicate anche alla metropolitana provinciale, condivise attraverso decine di incontri tenutisi su scala provinciale. Non mi pare che a oggi quel piano sia stato modificato. Altri costi per? Lopera in fase di realizzazione ha un costo di circa 900 milioni di euro. Se con questa spesa enorme non si raggiunge il risultato atteso credo valga la pena aggiungere ancora qualcosa per rendere lopera funzionale e con altri 50 milioni circa si potrebbe gi prevedere lampliamento a Est e a Ovest. Se si vogliono dare priorit si pensi alladeguamento della Brescia-Iseo-Edolo, che si pu fare con 25 milioni, compreso il parcheggio scambiatore, mettendo cos davvero il metrobus al centro del sistema di viabilit e trasporti, almeno per larea urbana. Saranno sufficienti questi interventi per rendere economicamente sostenibile il metrobus? Di certo serviranno molte altre cose: accordi con gli enti regolatori, sinergie tra le societ, ununica societ di gestione della bigliettazione e quindi un biglietto integrato, cio un unico biglietto per tutto il sistema dei trasporti. Senza contare il coordinamento con le altre ferrovie regionali (Brescia-Parma, Brescia-Cremona, Brescia-Bergamo). Ma la strada comunque tracciata. Per avere uno scenario di sostenibilit bisogner, da un lato operare, come detto, creando sinergie e integrazioni, dallaltro dando a Brescia Mobilit autonomia patrimoniale e finanziaria. La creazione di due societ quindi funzionale? Lo scorporo di Brescia Mobilit in due societ, una patrimoniale e una gestionale, credo possa essere una buona soluzione, funzionale anche a risolvere il problema del finanziamento a breve per sostenere i costi della metropolitana. Commenta questo articolo su

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Contessi Communication

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eLiMinaRe GLi spRecHi


e VaLoRiZZaRe Lesistente
Gli obiettivi prioritari di silvia razzi da poco pi di sei mesi alla guida dellassessorato al turismo della Provincia.

di rObertO GIULIettI

iovane (39 anni), pi incline alla concretezza del fare che alle facili enunciazioni, (mi considero un assessore anomalo), con una eredit non facile da gestire, con un budget di spesa risicato allosso (75mila euro disponibili) dai tagli imposti dalle esigenze di bilancio, ma soprattutto con le idee chiare sul lavoro che la attende: Riorganizzare, eliminare gli sprechi, valorizzare lesistente. Cos si presenta Silvia Razzi che da poco pi di sei mesi guida lassessorato al Turismo della Provincia di Brescia dopo linterim del presidente Daniele Molgora.

Come sono stati i primi mesi del suo incarico alla guida di un assessorato cos importante per la Provincia di Brescia? Impegnativi. Ho trascorso la prima parte del mio mandato nellanalisi e nella conoscenza degli interlocutori e mi sono resa conto di quanto poco i bresciani conoscano il proprio territorio. Un territorio che tra valli e laghi, dal patrimonio artistico a quello naturale, dalle proposte enogastronomiche al turismo sportivo, ha delle enormi potenzialit. Dobbiamo soprattutto farlo conoscere meglio puntando non solo su un turismo straniero ma anche italiano.

In questo scenario che ruolo hanno e avranno gli Iat (Informazione e accoglienza turistica)? Gli Iat sono il nostro front office sul territorio ma mi sono accorta che non sono identificabili come luoghi gestiti dalla Provincia. Occorre rilanciarli come brand dellAmministrazione provinciale rendendoli identificabili, rivalorizzandone il ruolo e lidentit. Lobiettivo, infatti, quello di garantire location e servizi allaltezza dellimportante compito che si trovano a dover svolgere queste strutture che sono il biglietto da visita del territorio e rappresentano uno snodo di fondamentale importanza per il nostro potenziale turistico.

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ENSIERI DI

Ritiene quindi gli Iat ancora utili? Ne sono convinta anche se oggi gli utenti sono pi esigenti e devono essere accontentati in modo diverso. Penso soprattutto ad un maggior coordinamento, che di fatto non c mai stato, con altre realt esistenti come le agenzie per il territorio o le strutture gestite dai Comuni. Ma il vero punto di forza di questa strategia la scelta di aprire al privato. Mi spiego meglio con un esempio: ad Iseo abbiamo da poco realizzato una convenzione tra lo Iat, il comune, lagenzia del territorio e una cooperativa che da oltre 40 anni presente sul territorio svolgendo attivit di promozione turistica. Nessun taglio quindi? Sar necessaria una riorganizzazione e qualcosa andr sacrificato ma con lobiettivo di ottimizzare le strutture e il personale. Penso ad esempio al Garda, dove in pochi chilometri sono presenti tre sedi di Iat e dove, per il tipo di turismo presente in quella zona, non credo sia necessario restare aperti dodici mesi lanno. Necessaria anche una ristrutturazione degli uffici perch dovranno essere accessibili soprattutto ai disabili. Si predica tanto ma poi si fa poco ed io voglio invertire questa impostazione ed per questo che sta partendo, proprio dal Garda, un progetto pilota in questo senso. Avete intenzione di ridurre il vostro coinvolgimento in Bresciaturism? Non assolutamente vero che vogliamo uscire da Bresciaturism che continuer ad essere anche per il futuro il nostro braccio operativo soprattutto per lestero. Credo per che le realt, anche private, esistenti sul territorio vadano maggiormente coinvolte, e se questo pu accadere cedendo delle quote della nostra partecipazione nella societ, perch non parlarne, perch non prevedere questa possibilit?. Come intende muoversi per il futuro? Credo sia necessaria una profonda riflessione su tutta la nostra strategia di
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Per realizzare i progetti andremo a prendere i soldi dove ci sono, attraverso i bandi ministeriali ed europei.

interventi individuando degli asset strategici sui quali puntare. Penso alla partecipazione alle fiere di settore che cos come sono strutturate hanno perso gran parte del loro significato. Ritengo sia pi funzionale ai nostri obiettivi focalizzare il territorio per brand e dividerli per settori: laghi, terme, golf, enogastronomia. E la via per arrivarci? Attraverso il dialogo con tutti. Un esempio concreto il comitato interprovinciale del Garda tra le province di Verona, Mantova e Trento che ha gi dato i primi risultati con uno studio molto utile sulle piste ciclabili. Ma penso anche alle potenzialit dellAccademia Arti e Mestieri della Buona Tavola, lassociazione, nata dalla volont della Provincia e delle principali associazioni che rappresentano le attivit agroalimentari e le produzioni del territorio, che pu trasformare le eccellenze enogastronomiche in un formidabile richiamo turistico. Anche per questo abbiamo creato Made in provincia di Brescia, un marchio che vuole essere insieme garanzia di qualit e di territorialit. Ma dove andrete a prendere i soldi per realizzare i progetti? Dove ci sono, attraverso i bandi ministeriali ed europei. Come giudica la tassa di soggiorno e casa avete in progetto di fare per dare ossigeno agli operatori turistici? Credo che sia importante capire che cosa ne pensa il territorio e per questo ho iniziato una serie di consultazioni con le amministrazioni comunali. Si deve capire bene il metodo per applicarla ricordando che la percentuale che verr richiesta a discrezione dei Comuni che a loro volta devono pensare di far ricadere qualcosa sul territorio. Stiamo inoltre preparando un bando con lassessorato alle attivit produttive per formalizzare un accordo con una banca che metter a disposizione degli importi consistenti a tassi interessanti e finalizzati a favorire la ristrutturazione, lammodernamento delle strutture ricettive.

Occorre rilanciare gli Iat come brand dellAmministrazione provinciale rendendoli identificabili, rivalorizzandone il ruolo e lidentit.
Come ha valutato laccordo sullAeroporto di Montichiari? Sono convinta si sia ottenuto un ottimo risultato anche se gli sviluppi dellaccordo si vedranno solo tra un paio di anni. Di certo si perso il treno dei voli low cost e ora recuperare quel mercato sar pi difficile anche se non impossibile. E nel frattempo? Abbiamo gi avuto i primi contatti con laeroporto di Verona per riuscire a portare sul territorio bresciano un maggior numero di turisti facilitandone il trasferimento dallaeroporto con bus navetta. Recentemente stata costituita la Fondazione Provincia di Brescia Eventi. Che ruolo giocher nello sviluppo turistico-culturale della provincia? Sar il nostro braccio operativo per investire sulle realt gi esistenti e creare nuovi eventi puntando sulla valorizzazione delle eccellenze. Avr la funzione di snellire la parte burocratica e di reperire fondi partecipando a bandi mirati oltre a coinvolgere sponsor privati che di volta in volta decideranno di sostenere le nostre iniziative. Chieder al presidente Molgora di avere pi soldi? No di certo. Nellanno e mezzo nel quale stato anche assessore al turismo, il presidente ha gi fatto un ottimo lavoro di scrematura eliminando molti sprechi e credo sia utile proseguire su questa strada. Oggi, pi che mai, visto il difficile momento economico generale, si deve lavorare con quello che disponibile, che non molto, ma la sfida, proprio per questo, ancora pi stimolante e poi si cercher la collaborazione di tutti e si vedr chi davvero interessato, oltre ogni interesse personale, allo sviluppo turistico della nostra bellissima provincia. Commenta questo articolo su

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I BRESCIANI

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peR La scRittURa
sulle tracce di everet ruess lultimo impegno letterario di Alessio merigo dirigente della Confesercenti e scrittore per passione della storia e della cultura dei nativi dAmerica.
di LIberO rOseLLINI

Un ManaGeR con La passione

n viaggio Sulle tracce di Everet Ruess per continuare la conoscenza dellOvest americano e di quei popoli che da sempre lo vivono, della loro storia e della loro cultura. Un viaggio alla ricerca delle tracce di un ragazzo che a ventanni si butta nellOvest e scompare, dallanimo inquieto, felice solamente a contatto con la natura ma consapevole che ogni giorno speso nella solitudine, guadagnato nelle profondit dellanimo. Questo e tanto altro ancora, si

legge nel secondo romanzo di Alessio Merigo, dirigente della Confesercenti e scrittore per passione. Con Capelli neri, pubblicato tre anni fa, iniziata la sua attivit letteraria frutto di una passione per lovest dAmerica e per i nativi americani. Oggi con Sulle tracce di Everet Ruess prosegue su questo filone raccontandoci ancora una certa America vissuta in prima persona. Rispetto a qualche anno fa ha notato delle differenze? LOvest americano che conosco e che voglio raccontare quello lontano dalla

civilt come siamo abituati a conoscerla, dove a farla da padrone sono sempre la polvere e la sabbia, dove il tempo si fermato, dove gli stili di vita possono essere paragonati al pre boom economico che abbiamo vissuto in Italia. In questi posti non si percepita la crisi se non attraverso il rialzo del prezzo della benzina. Nelle grandi citt, invece, la depressione economica si sente, e alcuni amici mi hanno raccontato di cali dei valori delle case anche del 30% in pochi mesi. Quello del protagonista del libro, Harvey Duke, lultimo viaggio?

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Forse dovrebbe andare in pensione perch stanco. Ha visto tanto, ha raccontato molto ma potrebbe anche far continuare il suo viaggio ai figli. Ha pensato a una versione on-line del libro? Non prevista ma stiamo invece pensando a una versione in inglese. Grazie al contributo di Achille Fornasini, con il quale condivido la grande passione per quella parte di America e grazie alla sua profonda conoscenza di quelle terre e di quelle genti, nel libro abbiamo dipinto un Ovest cos ricco di dettagli che anche un americano potrebbe ritrovarci qualcosa che non conosce o non sa. Di che cosa parla questo libro? Lo spunto arrivato da una vicenda reale, quella della scomparsa, nei primi del 900, di Everet Ruess un giovane esploratore del quale si sono perse le tracce dopo che si era inoltrato nei canyon dello Utah. Con il mio protagonista, Harvey Duke, vado alla ricerca del suo corpo, ma anche di un leggendario tesoro e racconto del popolo degli Hopi, delle loro profezie e della loro concezione della vita e della morte, dellindiscriminata rapina del territorio e dellemarginazione dei nativi americani. Quanto cambiato Alessio Merigo durante questo lungo viaggio? Tantissimo. Soprattutto nella percezione delle cose, delle persone, dei luoghi cos diversi dai nostri e che quasi ti costringono a vivere esperienze e situazioni estreme, che ti fanno scoprire emozioni, sensazioni ma anche risor-

Nel libro abbiamo dipinto un Ovest cos ricco di dettagli che anche un americano potrebbe ritrovarci qualcosa che non conosce o non sa.
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se che non pensavi di avere. Oggi ho maggiore consapevolezza dei danni che la nostra cosiddetta civilt ha fatto sulla storia e la cultura dei popoli nativi dellAmerica impedendo, di fatto, che vivessero secondo le loro tradizioni, tagliando le loro radici. Cosa si portato dietro e dentro dopo queste esperienze? Si sente cambiato oltre che come uomo anche come manager? Non mi sono mai posto il problema ma forse s. Accettare le sfide, aver scoperto risorse che possono essere utilizzate, sapere cosa mettere in gioco nel momento dellimprevisto, andare oltre, non accettare di avere davanti agli occhi muri di alcun tipo, guardare verso lunghi orizzonti aver scoperto il valore di cose essenziali come lacqua sono stati passaggi fondamentali nella mia vita. Tanti cambiamenti che hanno riguardato anche la nostra citt. Come si trasformata Brescia in questi anni? Ho visto un cambiamento strisciante nei tempi ma impetuoso negli effetti. Brescia ha perso pezzi importanti della sua storia, non ha pi una banca, una sua municipalizzata, non ha un sistema di infrastrutture adeguato, non ha ancora un sistema fieristico unificato e competitivo ma, al contrario, in continuo divenire. I recenti sviluppi sullaeroporto di Montichiari daranno frutti tra alcuni anni, mi spaventa la pochezza della ricerca, di sperimentazione, di innovazione. Brescia sempre stata una locomotiva trainante in molti settori, oggi vedo che arranca, che fa fatica per le tante chiacchiere che hanno preso il posto della capacita di fare scelte strategiche. Le colpe per questa situazione? La responsabilit principale credo sia della classe politica e non solo di quella attuale, anche se sarebbe necessario fare alcune doverose distinzioni, opposizioni comprese, che non stata in grado di disegnare per la nostra citt, una strategia economica ma anche sociale. Anche il sistema associativo ha le sue belle responsabilit perch non stato in grado di capire che non basta fare dichiarazioni sui giornali, oggi serve mettere al centro delle nostre battaglie, gli imprenditori che rappresentiamo. Non

serve essere politically correct, il dato di fatto che il mondo imprenditoriale attraverso le sue rappresentanze fatica ad essere di stimolo, poco propositivo. Ha parlato di battaglie, ne pu indicare alcune? Mi riferisco allimportanza di dare ossigeno alle imprese attraverso un pi facile accesso al credito. Oggi il problema la liquidit delle aziende e se anche qualcosa stato fatto, come ad esempio dalla Camera di Commercio, segnali pi positivi devono arrivare dal sistema bancario, dalla Provincia. Un altro punto importante il superamento delle frammentazioni che nascono dai Pgt (Piani di Governo del territorio, gli ex Prg) dove ogni Comune ha il suo senza una visione dinsieme che sarebbe invece necessaria, infine permane il nodo delle infrastrutture che, fatta eccezione per la Brebemi, sono nettamente inadeguate. Brescia ha perso A2A? Non ho elementi sufficienti per dare una risposta. Quello che vedo che certamente la sua brescianit si andata perdendo. Chiudiamo con il libro, alluscita del suo primo romanzo Lei aveva dichiarato di averlo scritto soprattutto per se stesso. stato cos anche per Sulle tracce di Everet Ruess? Non credo si possa scrive solo per il mercato, come non si dipinge per chi comprer il quadro e non si compone musica per chi dovr ascoltarla. Quanto tempo ha impiegato per scriverlo? A scriverlo circa sei mesi ma non compreso tutto il tempo dedicato alla ricerca, ai viaggi, alla conoscenza diretta dei posti e dei personaggi molti dei quali sono reali. previsto un nuovo romanzo tra i suoi impegni letterari? S, in cantiere un nuovo libro il cui titolo dovrebbe essere Sangue di toro, una storia ambientata in Spagna, una metafora della nostra vita cos simile a quella di un toro che quando entra nellarena sa che, pur combattendo con tutte le sue forze, non avr alternative al suo destino. Ma, nonostante questa realt immutabile, pu un incontro cambiare definitivamente la tua vita?.

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deL cineMa dei sensi


Intervista a Franco Piavoli, il regista di Pozzolengo cantore della natura, del tempo e dellamore.
era una volta un avvocato. Si era gettato a capofitto tra libri prima e aule di tribunale poi. Laurea, praticantato, studio legale. Conquist le tre tappe fondamentali della professione forense, pur sapendo di non esserne portato. Il suo destino era altrove, oltre tappeti, arredi legnosi e sedie in pelle. Oltre tutte quelle date che ricordava a malapena. Nel suo dna cera altro: una concezione diversa della vita e dello scorrere del tempo, ma anche uninestinguibile sete di esperienze. Dopo labbandono della toga racconta Franco Piavoli ho insegnato per 20 anni e stando coi ragazzi ho imparato molto. Poi sono andato in pensione e mi sono potuto dedicare a pieno regime a ci che amavo fin da ragazzo: pittura, fotografia e cinema.

Un aRtiGiano
Cosa deve avere un regista nel dna? Lattenzione dei sensi. Non da tutti portarla a galla, ma innata in ognuno di noi. Il compito guardare la realt e restituirla agli altri attraverso la propria interpretazione. lattenzione ai sensi ad averla guidata? I miei film pi che da una sceneggiatura nascevano proprio da unattenzione ai sensi. Uscivo di casa con la cinepresa e mi facevo guidare da occhi, naso e orecchie catturando tutto ci che mi attirava. Il sonoro irruppe nella sua filmografia nel cortometraggio Le stagioni, frutto di una ricerca importante. S, vi ho inserito soltanto suoni naturali rinunciando al valore denotativo della parola. Sono tornato allessenza della comunicazione. Pensiamo al neonato che parla attraverso gemiti apparentemente incomprensibili, oppure agli adulti che piangono, ridono, o fanno lamore. Espressioni primitive, ma che sono ancora chiamate ad esprimere i significati pi profondi. Chi sono stati i suoi maestri? Ejzenstejn e Dovzenko, poi devo citare Bresson. In Italia ammiro Olmi. Abbiamo avuto e abbiamo grandi registi. Dai giovani c sempre da imparare. Una volta ha dichiarato: Solo se si ama si difende la vita. Lamore un valore fondamentale. listinto di base dellesistenza e fa scavalcare i momenti pi tragici. A proposito di tragedie come ripresero la guerra i suoi occhi da bambino? Furono colpiti dalla vicenda di un ufficiale tedesco che doveva impedire le cure ai partigiani. Qualcuno mor per la mancanza di soccorsi. Poi un giorno ricevette la notizia della distruzione di casa sua a Solingen e della morte dei suoi familiari. Cambi radicalmente.

di brUNO FOrZA

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Ricordo quando disse a mio padre, medico condotto: mi avverta quando intende visitare certi pazienti. So quando viene il tenente e posso darle il via libera. Torniamo allamore. Nei suoi film quanto ne ha messo? Il pi possibile, anche se a volte leccesso di passione va a scapito dei tempi cinematografici. Oggi il pubblico educato a grandi accelerazioni, funzionali ad alcuni film, trailer o pubblicit, ma che trasferite in altri contesti sono sinonimo di superficialit. Con Il pianeta azzurro ha raggiunto il suo apice. Quanto deve a Silvano Agosti per il successo di questo film? Moltissimo. stato lui a mettermi a disposizione lattrezzatura e a promuovere e distribuire il film in Italia e allestero. Mi ha dato totale fiducia e libert. Cosa pensa dellAgosti uomo, regista e scrittore? eccezionale. Un uomo di sensibilit e libert di pensiero profonde che emergono nei suoi film e libri, alcuni dei quali sono di importanza universale. La sua passione, per, a volte lo conduce a superare certi limiti che, in un mondo conformista come il nostro, fanno scattare una reazione contraria che rischia di trasformare i suoi messaggi in provocazioni. Cosa si prova ad arrivare in concorso al festival di Venezia? Grande soddisfazione. Olmi volle conoscermi e complimentarsi con me. Ero felice perch Il pianeta azzurro era

Uscivo di casa con la cinepresa e mi facevo guidare da occhi, naso e orecchie catturando tutto ci che mi attirava.
stato un lavoro artigianale. Abbiamo girato tutto io e mia moglie. Lo definisco un film coniugale, ma se Agosti mi sente si arrabbia. Perch? Perch dice che il matrimonio un giogo. Invece nella vita ognuno libero di scegliere. Io ho avuto la fortuna di incontrare una donna fantastica e ho sempre pensato che non ce ne fosse unaltra al mondo per me. La amavo moltissimo e la amo moltissimo anche adesso che non c pi. Cosa ricorda con pi affetto di questo film coniugale? Quando mi chiam dallaltra parte dello stagno. Franco, corri qui!. Aveva notato delle bolle che sembrava si baciassero. Ne scatur uno dei fotogrammi pi belli. Invece unaltra volta ero tanto concentrato su un ruscello da non schiodarmi pi, per ore. Lei, stufa, mi disse: adesso basta, io vado a casa a far da mangiare. Dietro al film cera la nostra vita quotidiana unita allamore per cinema e natura. La sua filmografia ha affrontato anche il tema dellimmigrazione. Qual il suo punto di vista a riguardo? Cercare una vita migliore naturale, e lo altrettanto aprire le porte. Un tempo tocc a noi, oggi tocca ad altri. Limportante trattare questo tema con equilibrio, senza estremismi come certi partiti politici che fanno la voce grossa e poi, nellombra, sfruttano questi flussi per interesse. Il suo cinema anche un manifesto damore per lambiente. Tutti amiamo la natura, ma chi infatuato del denaro ha una scala di priorit distorta. Cos ci rimettono lambiente, larte e il turismo. Per fortuna vivo nella zona delle colline moreniche, un luogo unico ancora indenne rispetto a tanti scenari gardesani maltrattati.

LA SCHEDA
Franco Piavoli nato a Pozzolengo il 21 giugno 1933. Lungometraggi: Il pianeta azzurro (1982); Nostos - Il ritorno (1989); Voci nel tempo (1996); Al primo soffio di vento (2002). Principali riconoscimenti: Premio Agis e Premio Bcv al Festival di Venezia (1982); Nastro dargento (1982); Premio Vittorio De Sica (2004). Zefirofilm: societ di produzione fondata nei primi anni 80. Dal 1999 opera nel settore della produzione video ed oggi anche unassociazione culturale. gestita dal figlio Mario.
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DAnnunzio aveva dipinto Ulisse come un superuomo, lei gli ha conferito umanit e nostalgia. Perch? Le sue avventure lo hanno segnato, prova rimorso per il dolore che ha seminato e sente il bisogno di tornare alla sua terra, alla sua donna e alle sue origini. Credo che nella vita sia cos un po per tutti. Lei invece non ha mai lasciato la sua Itaca. Per fortuna no. Sono legato da sempre a queste terre, che conosco sasso per sasso. Oggi provo gioia e consolazione nel percorrere i sentieri dove passeggiavo con Neria. Mi fanno sentire, nella sua assenza, la sua presenza. Questa terra nostra madre e figlia. Perch il genere documentaristico non arriva al grande pubblico? Si vuole dare spazio ai film che trasmettono in modo diretto un contenuto politico o commerciale. Non una scelta degli spettatori. Per fortuna esistono circuiti di nicchia davvero interessanti. Qual lultimo bel film che ha visto? Le quattro volte di Frammartino. Levoluzione tecnologica del cinema la spaventa? Il sogno di Zavattini si realizzato perch la cinepresa diventata come la penna dello scrittore. Anche nel montaggio sono stati fatti grandi passi avanti. Il rischio, tuttavia, cadere vittime dellabuso di effetti speciali. Quanto le ha dato il cinema a livello economico? Investivo i fondi statali nei miei lunghi tempi di produzione e nei costi elevati delle pellicole. Volevo girare senza limiti di tempo e di ciak. Sono riuscito a farlo grazie ad Agosti e dopo aver fondato la Zefiro (casa di produzione, ndr.). Il mio metodo di lavoro non era compatibile con le esigenze dei produttori. Non ci ho perso niente, ma non sono nemmeno diventato ricco. Esistono film immortali? Non vedo n un principio n una fine nel tempo. Quello che lascer passer ad altri e li arricchir, come ogni evento della vita e come questa conversazione, che mi ha arricchito e che metter nelle scatole dei ricordi e dei progetti futuri.

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Unesco

Una VittoRia cHe Viene da Lontano


santa Giulia patrimonio dellumanit. ecco le tappe che hanno portato al riconoscimento.
Camonica, primo sito italiano ad essere dichiarato patrimonio dellumanit, nel 1979. Per la rete dei siti longobardi il cammino verso il timbro Unesco iniziato nel 2006. Studi, scavi, ricerche per sostenere il buon esito della candidatura. Brescia, in realt, lavora da molto pi tempo attorno al suo gioiello longobardo, al cui recupero dalla met degli anni Novanta ha dato un contributo fondamentale la Fondazione Cab. Basti pensare ai

o scorso 25 giugno il board dellUnesco ha inserito la via Langobardorum tra i beni mondiali, accogliendo per la prima volta una candidatura seriale. I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.) questo il nome ufficiale comprende infatti le pi importanti testimonianze monumentali sparpagliate sul territorio nazionale, da Cividale del Friuli a Monte SantAngelo, in Puglia. Un percorso da nord a sud che traccia una sorta di prima nazione italiana, proprio nellanno del 150 dellunificazione nazionale. Per il nostro Paese si tratta del 46 sito iscritto nella celebre lista. Per Brescia il secondo, dopo le incisioni rupestri della Valle

ItALIA LAngobArDorum
LAssociazione riunisce in una rete di reti i sette Comuni che hanno presentato la candidatura seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C). Le aree inserite nel sito Unesco sono: il Tempietto longobardo a Cividale del Friuli (Ud), il complesso monastico S. SalvatoreSanta Giulia a Brescia, il castrum con la chiesa di S. Maria foris portas a Castelseprio (Va), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (Pg), la Basilica di S. Salvatore a Spoleto (Pg), la Chiesa di S. Sofia a Benevento con lannesso chiostro, il Santuario di S. Michele a Monte SantAngelo (Fg).

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LongobArDI: CHI ErAno CoStoro?


I Longobardi erano una popolazione germanica che, abbandonate le terre scandinave, risal nellarco di secoli il corso del fiume Elba, fino ad attestarsi sul medio Danubio. Da qui, nel 568, mossero verso lItalia, oltrepassarono le Alpi, dilagarono nel Veneto, e, grazie alla scarsa resistenza incontrata (i Bizantini avevano ormai ritirato dalla penisola le loro truppe migliori), ebbero in breve ragione perfino delle citt fortificate meglio difese. Nel 572, vinta dopo lungo assedio Pavia, il re longobardo Alboino la elesse capitale del suo regno. Negli anni successivi i Longobardi sottomisero al loro controllo anche larga parte dellItalia centro-meridionale. Tra il VII e linizio dellVIII secolo giunsero a rappresentare una potenza di rilievo europeo, per poi disgregarsi, nel 774, di fronte alla dura sconfitta subta ad opera dei Franchi di Carlo Magno. Ma, in tutto questo, Brescia che ruolo ebbe? Lallora Brixia fu uno dei pi insigni ducati longobardi sin dal tempo della prima invasione, quando, da subito, il suo Duca Alachis ne fece ricostruire le imponenti mura romane. Ben due furono i re che Brescia offr al regno: il celebre Rotari e, ultimo a fregiarsi della corona, il famoso Desiderio. Questultimo era padre di quellAdelchi cantato dal Manzoni, della bella Desiderata (meglio nota come Ermengarda), che il poeta descrisse morente nel convento della sorella Anselperga, badessa di San Salvatore. Desiderio, sposatosi con una nobile bresciana di antico lignaggio, fond molti importanti monasteri in zona: la Badia Leonense a Leno, quello di Sirmione e, naturalmente, lallora complesso monastico femminile di San Salvatore, oggi Santa Giulia. Sergio Masini

che le valso il primo riconoscimento internazionale per un lavoro ancora in itinere. In pratica, lavallo non giunto come al solito a coronamento di lavori eseguiti e conclusi, ma sulla fiducia di una proposta seriale di valorizzazione programmatica ben ancora l dal potersi considerare chiusa: un segno di rispetto che comporter ora vivo impegno per potersene dire degni. Gran parte del successo (oltre che ai molti ambasciatori, consoli e politici che hanno operato al fine di garantirci credito sulla scena europea) dovuto allassociazione Italia Langobardorum, che unisce in s i sette comuni della candidatura longobarda. Brescia ne capofila e dallo scorso 1 luglio lassessore alla Cultura della Loggia Andrea Arcai ne diventato presidente. Si conclude una grande avventura, dunque, ma si apre una stagione ricca di possibilit e che deve dare prova una volta ancora del carattere imprenditoriale bresciano: dobbiamo dimostrarci meritevoli della fiducia accordataci e mettere a frutto questimportante vetrina internazionale.

lavori sulla Domus dellOrtaglia, che si sono protratti dal 1980 al 2002. Ancor pi lunga la storia di scavo nellarea del foro romano, riscoperta dopo secoli di oblio (era stata sepolta da una frana del Cidneo) solo allinizio dell800. Nella primavera del 2009, per, arriv una doccia fredda: la candidatura non pass il vaglio della commissione e venne rimandata. Su suggerimento della stessa Unesco si decise allora di tentare un ancor pi coraggioso traguardo, allargando la richiesta alle vicine vestigia roma-

ne, integrandola con nuove indagini e ipotizzando un lavoro ad ampio raggio. A fine giugno, come detto, laccoppiata Santa Giulia-Capitolium ha finalmente ottenuto il via libera. Dei luoghi della rete Italia Langobardorum la citt di Brescia pu cos vantare la maggior estensione, dapprima limitata al monastero, ora estesa anche larea archeologica della Brixia romana. Oggi festeggiamo un lavoro di sinergia che ha portato nuovo lustro alla nostra provincia, particolarmente se si pensa

AnCHE LE pALAfIttE DEL gArDA trA I SItI unESCo


Due giorni dopo il riconoscimento a Santa Giulia, anche le palafitte del Garda sono entrate a far parte del patrimonio dellumanit. Le testimonianze preistoriche bresciane fanno parte del vasto progetto Siti palafitticoli preistorici dellarco alpino che si estende sui territori di ben sei Paesi: Svizzera (il Paese capofila), Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia. Dei circa 1.000 abitati dellepoca delle palafitte rinvenuti nellarco alpino ne sono stati selezionati 152 (quelli pi interessanti). Di questi 25 si trovano nel Nord Italia e tra questi quattro sono sul Garda bresciano: si tratta dei villaggi di Lavagnone di Desenzano, di Lucone di Polpenazze, di Sirmione e de Il Gabbiano di Manerba. Nella pagina a fianco, veduta del chiostro meridionale di Santa Giulia; qui a sinistra, larea archeologica delle domus dellOrtaglia. Per concessione dei Civici Musei dArte e Storia di Brescia.
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LECHI: ORA ABBIAMO BISOGNO DI UN GURU DELLA COMUNICAZIONE


Giulia. Parlo di interventi di manutenzione straordinaria, la sistemazione dellilluminazione, alcuni lavori sulla sicurezza e la messa a nuovo della tensostruttura dingresso. Poi, a medio termine, abbiamo in mente un grande progetto sui Longobardi. Di che cosa si tratta? Per il 2013-2014 vogliamo attuare una rivisitazione del museo in ottica longobarda. Non una mostra. il tentativo di far rivivere con innovazioni narrative e ricostruzioni virtuali il mondo longobardo. Un po quello che ha fatto Piero Angela con le domus romane. Il progetto si svilupper in modo graduale e coinvolger anche quei comuni della provincia dove vi sono tracce longobarde. Lidea partire con lallestimento di una mostra propedeutica su Santa Giulia e il monastero di Leno (distrutto alla fine del 1.700, ndr), entrambi fondati da Desiderio. Nel frattempo continuerete con le grandi mostre S, anche se il programma ipotizzato inizialmente con Artematica sar modificato. I tagli alla cultura e le difficolt di bilancio ci hanno costretto ad alcune modifiche. La nostra intenzione comunque quella di proseguire con grandi eventi dedicati allarte. In parallelo allestiremo anche esposizioni fatte in casa da Brescia Musei. e poi, nel 2013, riaprir anche la Pinacoteca S, e quello sar davvero un grande evento. Un progetto che ha visto lievitare i costi e allungare i tempi di consegna, ma il risultato sar di alta qualit. Per questo lapertura dovr essere accompagnata con qualcosa di importante, in modo da valorizzare i tesori importanti che contiene. Insomma, in vista dellexpo brescia potr proporre un sito Unesco allargato? Il riconoscimento potr essere loccasione per rilanciare la citt, in modo nuovo. Penso per che sia necessario individuare una figura che sappia valorizzare e rinnovare limmagine di Brescia. Le iniziative singole possono essere importanti, ma servirebbe la regia di un guru della comunicazione. Per questo presenter al Comune una proposta. Abbiamo bisogno di farci conoscere meglio a livello nazionale e internazionale. E serve una comunicazione dimpatto. D.B.

Un grande progetto di rivisitazione di Santa Giulia, il coinvolgimento dei comuni bresciani che hanno tracce longobarde e la riapertura della pinacoteca. Ma soprattutto lindividuazione di un mago della comunicazione che sappia rilanciare limmagine di Brescia. fitta dimpegni lagenda di Fausto Lechi, presidente di Brescia Musei, la fondazione creata per gestire i musei cittadini e diventata fucina di progetti culturali. Il riconoscimento Unesco un grande risultato spiega Lechi ma ora dovremo raddoppiare i nostri sforzi. Presidente, da dove partirete? Per prima cosa dovremo lavorare per migliorare la fruibilit di Santa

ARCAI: LA NOStRA pROpOStA SERIALE, UNA SORtA DI vIAGGIO IN ItALIA


Un successo del made in Italy, nellanno del 150 dellUnit dItalia. Cos lassessore alla Cultura del Comune di Brescia Andrea Arcai commenta linserimento di Santa Giulia tra i patrimoni dellumanit. Tra poche settimane si terranno i festeggiamenti con lapposizione delle targhe Unesco in ogni sito. Si partir da Cividale, poi Brescia e quindi gi gi fino a Monte SantAngelo, in Puglia. Sar una sorta di viaggio in Italia sorride Arcai che rievocher il progetto longobardo di Unit della Nazione. Quasi una prima Italia. Quello sar uno dei primi impegni che lassessore bresciano dal 1 luglio presidente dellassociazione Italia Langobardorum dovr affrontare. Ma i prossimi saranno mesi di gran lavoro. La prima cosa da fare spiega potenziare la struttura di
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gestione, sia a livello di rete che di singola citt. Poi cercheremo di coinvolgere altre realt del territorio, a partire dalle Regioni e dalle Province e passando poi ai privati. Oltre alla Fondazione Cab, presente fin dallinizio, si sono gi dette interessate la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e la Banca Popolare di Spoleto. Abbiamo anche fatto richiesta per un finanziamento di 270mila euro al Ministero prosegue Arcai. Nel frattempo partita la fase promozionale: cartellonistica, totem e manifesti che pubblicizzano il timbro Unesco. Anche in questo caso lidea fare rete, illustrando in ciascun sito i tesori presenti nelle altre sei citt. Ma questo, precisa Arcai, solo linizio. Dovremo lavorare molto. A Brescia, in particolare, vogliamo valorizzare la storia dei longobardi.

Erano ritenuti barbari incalliti, invece si sono rivelati un popolo di grande cultura. Senza contare aggiunge lassessore che dopo la sconfitta di Desiderio, Brescia divenne il centro, anche se per poco, del Sacro Romano Impero. Un fatto, anche questo, da valorizzare. D.B.

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BRescia

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LUnesco La tUa GRande occasione


Il sindaco Adriano Paroli spiega i progetti per promuovere il riconoscimento e valorizzazione il sito di santa Giulia: ricostruzioni virtuali delle domus e una rivisitazione della sezione longobarda. ma il sogno recuperare il teatro romano.

di DAVIDe bACCA

enere insieme marketing e cultura, archeologia e business. Brescia dovr riuscire a coniugare questi binomi se vorr far fruttare a pieno il riconoscimento Unesco. la stessa agenzia dellOnu a pretendere il risultato economico: non basta avere delle straordinarie testimonianze del passato, bisogna saperle valorizzare in modo che producano sviluppo e benessere per la citt. Ecco perch il sindaco Adriano Paroli e tutti gli attori della partita non fanno che ripetere che il riconoscimento non che linizio e che ci sar ancora molto da lavorare. Un impegno che si dipaner almeno per i prossimi ventanni. La mossa che la Loggia vorrebbe tentare allora doppia: da un lato sfruttare il marchio patrimonio dellumanit per sdoganare una volta per tutte Brescia nellOlimpo delle capitali dellarte e della cultura, trasformando la citt in un polo turistico (culturale, ma non solo) di primordine; dallaltro rimettere mano al sito, riorganizzare la sezione longobarda di Santa Giulia, predisporre percorsi di visita virtuali per le domus, e riaccarezzare lidea ardita e affascinante della met degli anni Novanta: vale a dire completare rilievi e scavi dellarea del teatro romano, ricostruirlo almeno in parte e restituirlo alla sua funzione scenica. Ma andiamo con ordine. Sindaco Paroli, che valore ha per Brescia questo riconoscimento? un segnale straordinario che ci d la consapevolezza di essere una grande citt, una citt con un patrimonio culturale eccezio-

nale. La soddisfazione dunque enorme, ma ora ci attente una grande responsabilit: essere allaltezza del riconoscimento. In che modo? Dovremo fare in modo che questo patrimonio possa giovare a tutto il sistema Brescia. Sappiamo di dover fare molto, da subito, ad iniziare dalla prosecuzione delle grandi mostre e dalla valorizzazione del sito di Santa Giulia. Ma allo stesso tempo bisogner mettere in campo azioni di promozione per far sapere che Brescia patrimonio Unesco e sfruttare a pieno le potenzialit culturali, economiche e turistiche - del riconoscimento. unoccasione importantissima per la citt. Dovremo coinvolgere tutte le componenti, le associazioni di categoria, i cittadini. Per valorizzare larea archeologia che progetti avete in mente? Dovremo capire che risorse avremo a disposizione, tenendo conto che si tratta di un momento difficile per lintero Paese. Il nostro riferimento temporale lExp del 2015, quello sar il nostro vero banco di prova. Per lesposizione universale arriveranno milioni di visitatori, dovremo farci trovare pronti. Come? Sotto il profilo archeologico abbiamo in mente alcuni progetti per migliorare il sito: vogliamo valorizzare le domus romane con unaffascinante percorso virtuale, cos come stato fatto a Roma; si tratta di tecnologie che danno la possibilit di vedere un luogo nel suo splendore (anche se solo virtualmente), dando il modo di apprezzare quello che stato conservato. E a Santa Giulia le domus sono conservate molto bene. Anche le testimonianze longobarde saran-

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Nella pagina a fianco, linterno di San Salvatore. Qui a sinistra, laula occidentale del Santuario tardorepubblicano.

no riorganizzate e riallestite. Punteremo poi a valorizzazione il foro romano e ci che lo circonda, costruendo un percorso unitario con Santa Giulia. Per il 2013 contiamo di riaprire al pubblico il Capitolium. Ma quello che mi piacerebbe davvero fare recuperare il teatro romano; recuperarlo nella sua funzione scenica, come sede di possibili rappresentazioni, non solo come testimonianza del passato. Crede che sia unoperazione fattibile, sia nei tempi che nei modi e nei costi? un sogno, ma ci proveremo. Sapendo che non possiamo fare recuperi superficiali e che quindi tutto andr valutato nel modo migliore. Di certo noi vorremmo rendere lintero sito - ma anche larea che gli sta attorno, dal castello alla pinacoteca - una zona viva e non un semplice luogo di visite. Qui si innesta laltra azione che dovrete mettere in campo: la promozione. la parte per certi versi pi urgente. Con Bresciatourism non abbiamo perso tempo e abbiamo chiuso un accordo in modo da vendere subito il sito Unesco ai turisti del Garda e dei laghi bresciani. Il timbro Patrimonio dellumanit qualcosa di incommensurabile per una citt come la nostra; ora per quanto banale possa sembrare - dobbiamo far sapere di aver ottenuto questo riconoscimento. Opuscoli informativi, materiale di promozione, roadshow nelle fiere internazionali dovranno avere al centro il riconoscimento Unesco. Poi dovremo studiare modalit nuove e pi accattivanti. Diciamo che partiamo in configurazione minima, ma bisogner valutare cosa fare in termini strategici. Santa Giulia patrimonio dellumanit potrebbe essere la leva per rilanciare il turismo daffari in citt? Certo, ma quello che chiedono i manager e le aziende unaccoglienza alberghiera di livello. A Brescia c una buona qualit, ma manca il livello deccellenza che quello che fa rappresentanza. Lhotel Vittoria sta facendo importanti passi avanti, ma credo che ci sia spazio anche per una nuova struttura. Parlo di un albergo che

abbia tutti i comfort e i servizi che oggi ci si attende da un gran hotel, qualcosa per cui valga la pena di starci, in quellalbergo, non solo per dormire. chiaro che il riconoscimento Unesco pu essere uno stimolo per andare in quella direzione. E lipotesi di un Centro congressi? Anche questa unopzione alla quale guardare. Con Bresciatourism c la possibilit di ragionarci. Anzi, in verit ci stiamo gi pensando. Passando invece al turismo del Garda e degli altri laghi bresciani, che sinergie si possono mettere in campo per portare queste persone a Brescia e a Santa Giulia? Per noi importante poter intercettare i turisti del lago, ma anche per il Garda importante avere unofferta culturale di primo piano come quella di Santa Giulia. Per questo abbiamo deciso di prolungare e spostare verso lestate il periodo delle grandi mostre. Prima finivano a marzo, questanno Matisse. La seduzione di Michelangelo si chiusa il 26 giugno. Brescia oggi ha le qualit per potersi promuovere con forza su tutto il bacino gardesano, al pari di Verona o Mantova. Si potrebbe pensare anche a bus navette magari gratuite - che dal lago portino i turisti in citt per una visita a Santa Giulia, ma non solo. Sono tutte opzioni da valutare e di certo qualche cosa andr fatto. Dopo di che ciascuno deve fare la sua parte. Noi possiamo dare risposte in termini di strutture e servizi, ma il turismo lo si porta da fuori, non lo si fabbrica in casa. Ecco perch io conto molto su Bresciatourism che potrebbe essere davvero lo strumento giusto per coordinare tutte le operazioni di promozione. Facciamo un salto indietro. Quando c stata lufficializzazione a Monte SantAngelo, in Puglia, i frati del santuario di San Michele hanno suonato le campane a festa. A Brescia, invece, c stata qualche polemica di troppo su chi dovesse prendersi i meriti del riconoscimento. Non trova?

S, e non a caso ho parlato di vittoria che viene da lontano, distribuendo i meriti a tutta la citt e ai sindaci che hanno contribuito a raggiungere questo risultato. indubbio che un ruolo fondamentale stato giocato dalla Fondazione Cab che ha creduto fortemente in questo progetto investendo risorse importanti per rendere Santa Giulia quello che oggi. Al presidente Folonari e al segretario Mantovani va il mio grazie e quello di tutta la citt. Ma poi ho citato anche Vasco Frati, assessore alla cultura negli anni Settanta che gi nel 1975 aveva proposto Santa Giulia come potenziale patrimonio del nostro Paese. Devo per ricordare che nel 2009 la candidatura non pass lesame. L ci fu la svolta. Avremmo potuto mollare. Invece ampliammo larea del sito includendo il Capitolium - e ripresentammo il progetto. La decisione finale stata presa a Parigi la tarda sera del 25 giugno scorso, un sabato, e lex sindaco Corsini ha subito chiamato i giornali. Noi sapevamo dal gioved che la cosa sarebbe andata in porto ma volevamo comunicare la notizia insieme alla Fondazione Cab, al Ministero e agli altri sei siti della candidatura. Ho definito quello dellex sindaco un gesto scaturito da un eccesso di entusiasmo. Mi fermo qui. Di certo lessere sempre in campagna elettorale non fa bene alla politica, alle persone che fanno politica in quel modo e non aiuta la citt e il Paese.

Adriano Paroli, sindaco di Brescia.


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Un soGno ReaLiZZato

ANTA gIULIA

oRa seRVe Una Gestione iMpRenditoRiaLe


Alberto Folonari, presidente della Fondazione Cab, ripercorre le tappe del recupero di santa Giulia, della stagione delle Grandi mostre e della candidatura Unesco. e rilancia la sfida: turismo e cultura potranno essere il volano economico di brescia dei prossimi anni.

odici anni fa Santa Giulia era ancora un grande cantiere. Oggi insieme allarea del Foro romano, in fase di recupero il fiore allocchiello della citt, il simbolo della sua rinascita culturale, patrimonio dellumanit dallo scorso giugno. Una trasformazione che porta una firma ben precisa, quella della Fondazione Cab - Istituto di Cultura Giovanni Folonari. stata infatti la Fondazione attorno alla met degli anni Novanta, a dare limpulso finale per il recupero dellex monastero sottoscri-

di DAVIDe bACCA

Alberto Folonari, presidente della Fondazione Cab.


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vendo un accordo di partnership con il Comune di Brescia (che aveva iniziato il restauro 30 anni prima). Da allora, sia per gli investimenti strutturali - dal recupero delle Domus dellOrtaglia al nuovo impianto di condizionamento che per le grandi mostre, la Fondazione ha investito circa 25 milioni di euro. Ecco perch il presidente Alberto Folonari pu parlare oggi, dopo lapprovazione Unesco, di sogno realizzato. Un sogno precisa - vissuto insieme con le diverse amministrazione comunali che si sono succedute, prima Martinazzoli e lassessore Comboni, poi Corsini e infine Paroli e lassessore Arcai. Presidente, quando avete deciso di investire su Santa Giulia lo avete fatto con una precisa convinzione, creare a Brescia un nuovo fatto economico. S, nel 1993, quando divenni presidente, ci fu un cambio di strategia per la Fondazione e, dagli interventi a pioggia, passammo a progetti mirati su cui concentrare le risorse. Commissionammo uno studio approfondito alla Wunderman Cato Johnson, multinazionale di marketing. Venne fuori che la stragrande maggioranza dei bresciani, ai quali erano state poste diverse opzioni su come rilanciare la citt, sposava lidea delle grandi mostre. Comune e Fondazione adottarono volentieri questa tesi non per realizzare semplici esposizioni darte, pur di grande pregio, ma come mezzo per dar vita a una nuova corrente turistica, quindi come fatto economico, fonte di ricchezza e sviluppo per la citt e il suo territorio. Serviva per un contenitore.... E cos avete pensato a Santa Giulia.

La proposta venne dal nostro consigliere Antonio Spada. La scelta cadde su Santa Giulia perch nel cuore della citt, oltre che per il suo valore straordinario. Lidea di realizzare un museo della citt fu una sfida che diede luogo allinnovativo rapporto pubblico-privato; per la Fondazione Cab non fu mecenatismo fine a se stesso, ma la partecipazione a un progetto che realizzasse gli interessi di Brescia. Ieri come oggi non vogliamo essere un semplice sponsor, ma un ente promotore. Il 16 luglio 1999 il Museo di Santa Giulia venne inaugurato e i risultati furono subito sotto gli occhi di tutti. Oggi il riconoscimento UNESCO lulteriore testimonianza. Ma sotto il profilo di driver economico che giudizio d dellesperienza? A mio avviso abbiamo ottenuto risultati importanti. Il nostro obiettivo, lo ripeto, era consegnare alla citt un bene che potesse far aumentare il turismo e con esso migliorare il flusso economico di molti settori. Cos, sempre dintesa con il Comune e con i civici musei portammo avanti un programma di Grandi Mostre. La prima, proposta dal nostro consigliere Angelo Rampinelli, fu Il futuro dei Longobardi, che ebbe grande successo. Seguirono per 4 anni altre esposizioni importanti, ma che non ci dettero sufficienti soddisfazioni sotto il profilo dei visitatori. Allora fu deciso di cambiare strada e realizzammo un accordo, sempre di partnership, tra Comune di Brescia, Fondazione Cab, Brescia Musei e la societ Linea dOmbra di Marco Goldin. Brescia Musei si era resa necessaria sia per interfacciarsi sul piano operativo con Linea dOmbra, sia per rea-

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A destra, larea archeologica delle domus dellOrtaglia; sotto, linterno di San Salvatore dalla base del campanile.

lizzare una gestione pi manageriale di tutti i musei cittadini (S. Giulia, la Pinacoteca, i Musei del Castello). Il rapporto con Linea dOmbra si dimostr subito allaltezza delle aspettative: per tre anni consecutivi Brescia fu la prima citt dItalia per numero di visitatori di mostre e, considerando anche gli anni successivi, per le mostre di Brescia si contarono quasi due milioni di visitatori. Il cambio di amministrazione non ha modificato sostanzialmente questo trend, tant che lultima mostra, chiusa da pochi mesi, si piazzata al secondo posto. Pieno successo dunque, oppure qualcosa da modificare o da migliorare? Da migliorare sicuramente. Soprattutto per superare la scelta del mordi e fuggi occorre pianificare la presenza turistica con una serie di iniziative sulle quali la citt deve impegnarsi meglio e di pi. Inoltre, per catturare, nel modo migliore, una corrente turistica bisogna lavorare sulla distanza; per dire che non

bastano certo cinque e nemmeno dieci anni di impegno e di investimenti promozionali. Resta il fatto che i numeri di presenze turistiche sono stati significativi. Una ricerca dellUniversit Bocconi pubblicata nel 2006 ha evidenziato che, a fronte di un investimento di sette/otto milioni, limpatto economico generato un giro di affari pari a oltre settantasei milioni. Quasi dieci volte!. Il riconoscimento Unesco forse arrivato al momento opportuno per rilanciare Santa Giulia e dare nuovo impulso a quel fattore economico da Lei citato. Certamente il riconoscimento pu essere una base straordinaria per insistere sul lancio economico, turistico, culturale di Brescia. Turismo e cultura potranno essere il volano economico dei prossimi anni. Purch siano realizzati con uno spirito imprenditoriale. Vale a dire? Abbiamo bisogno di unanalisi del prodotto turistico-culturale che vogliamo vendere, unindagine seria e approfondita per tracciare il profilo del turista che visita Santa Giulia: che cosa si aspetta di trovare, come potrebbero evolvere i suoi gusti nei prossimi anni. Quando avremo le risposte a questi quesiti sapremo investire bene in promozione e sapremo realizzare al meglio il piano di gestione previsto dallUnesco. Lesperienza passata ci dice che per le mostre almeno il 30% delle risorse va investito in comunicazione. A volte servono anche cose semplici, ma essenziali. Per questo la Fondazione Cab capofila per realizzare a Brescia una nuova guida turistica del Touring Club. Questa guida, oltre che in italiano e in inglese, sarebbe bene stamparla in altre lingue e magari anche in cinese. Forse per oggi c un po troppa frammentazione. Ciascuno fa la sua

proposta, ma chi dovrebbe occuparsi di coordinare tutte queste attivit? In particolare per la promozione occorrerebbe concentrare su un unico ente operativo le varie iniziative che nascono nella nostra citt e nel suo territorio. Oggi in effetti sono troppo frammentate. Su Santa Giulia e sullarea Romana che cosa si potrebbe o dovrebbe fare. La Fondazione aveva alcuni progetti: un ascensore che, partendo dal Foro Romano, arrivasse al castello e la sostituzione dellattuale tensostruttura di Santa Giulia. chiaro che ogni scelta compete allAmministrazione Comunale che, nella sua autonomia, ha optato per altre priorit. Attualmente la Fondazione Cab impegnata nel recupero della Chiesa di Santa Maria della Carit (detta anche del Buon Pastore) monumento di straordinario pregio e di grande storia. La Chiesa in via dei Musei a met strada tra Santa Giulia e le Piazze del Centro Storico e a restauro ultimato rappresenter un monumento artistico culturale, oltre che religioso, capace di incrementare lofferta turistica della citt. Ma insisto su un punto: se vogliamo far fruttare questi tesori serve una gestione dinamica e imprenditoriale della proposta complessiva. Credo infatti, solo per fare un esempio, che lattuale allestimento di Santa Giulia debba essere pi calibrato sulle moderne aspettative del turista. Servono soluzioni scenografiche pi accattivanti, magari studiate da qualche regista. Senza mortificare gli aspetti scientifici, che vanno preservati per gli addetti ai lavori, bisogna andare incontro alle aspettative dei visitatori e soddisfarli il pi possibile. Cosa ne pensi del tema trattato in questo servizio? Dai il tuo parere su

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di mArIO CONserVA

UBRICA

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STRATEGIA DIMPRESA
cooRdinaMento peR iL ManifattURieRo
peR paRLaRe deLLindUstRia ReaLe

orniamo a parlare dellindustria manifatturiera perch un tema fondamentale per leconomia italiana ed europea, e questo lo dicono i numeri, lo dice il fatto che il 25% delloccupazione complessiva in UE concentrata in questo settore e lo afferma levidenza statistica che da qui si finanzia l80% di tutte le iniziative di ricerca e sviluppo condotte nel settore privato in Europa. La crisi economica dello scorso biennio ha lasciato segni indelebili sul panorama mondiale dellindustria manifatturiera; il mondo cambiato, di colpo il baricentro produttivo si spostato verso i paesi emergenti asiatici, che sono saliti al 29,7% sul valore della produzione industriale mondiale. LItalia indiscutibilmente un paese ad alta vocazione industriale e mantiene a livello europeo la sua seconda posizione rispetto alla Germania, ma la crisi dello scorso biennio ha gravemente colpito la nostra industria manifatturiera, facendola retrocedere dal quinto al settimo posto a livello globale, per una quota percentuale mondiale calata dal 2007 al 2010 dal 4,5% al 3,4%. Si tratta di una situazione preoccupante, perch non si vedono serie alternative a una industria manifatturiera solida, strutturata e competitiva per creare posti di lavoro e condizioni di benessere, in particolare tenendo conto del peso sostanziale delle piccole e medie aziende che sono il nerbo del manifatturiero in Italia e in Europa. In questo contesto si pone come elemento di forte positivit liniziativa tutta italiana del Coordinamento per il ma-

nifatturiero, partita ad opera delle filiere della carta, della ceramica e laterizi e di quelle dei metalli e della meccanica, con lo scopo di mettere insieme le voci del sistema manifatturiero italiano e raccogliere suggerimenti e proposte per garantirne lo sviluppo. Quindi abbiamo un gruppo che crede nel fare sistema, si tratta degli otto presidenti delle Associazioni del Coordinamento (Amafond, Anima, Assocarta, Assofond, Assomet, Federacciai, Federazione Confindustria ceramica e laterizi, Unacoma), che insieme valgono 167 miliardi di euro di fatturato e oltre 615.000 addetti diretti, i quali si sono seduti intorno a un tavolo con unagenda unica e con lobiettivo di riportare leconomia reale al centro del dibattito. Il ventaglio delle proposte del gruppo a tutto campo, dalle liberalizzazioni allenergia meno cara e un fisco a livelli europei, dalla necessit di ripartire con le infrastrutture alla sostenibilit della normativa ambientale, ad una politica commerciale che assicuri di gareggiare con concorrenti stranieri sulla base di regole comuni e rispettate. Tra le proposte operative messe in pista dal Coordinamento sullenergia il gruppo richiede una politica efficace e coerente inserita in un disegno industriale di sostegno allindustria manifatturiera, che in molti casi caratterizzata da elevato consumo di energia. Per uscire dal generico, il gruppo indica come passo obbligatorio lo sviluppo delle infrastrutture necessarie a unindispensabile diversificazione delle fonti di approvvigionamento, per lampliamento dellofferta e una maggiore concorrenzialit del mercato. Riguardo alla normativa

ambientale e alla sostenibilit dei relativi impatti, il gruppo chiede attenzione alla reciprocit degli accordi presi a livello internazionale, ma mette in guardia contro lassunzione di nuovi impegni UE troppo gravosi, come ulteriori obiettivi di riduzione di emissioni e relative implementazioni del protocollo di Kyoto, che peraltro non stato firmato da molti paesi concorrenti. Sulle materie prime, i problemi di fondo sono il difficile accesso a condizioni competitive e la volatilit dei prezzi internazionali, e su questi temi si chiede una particolare sensibilit e attenzione, suggerendo la revisione dellelenco dei materiali strategici, con lopportuno inserimento anche di quelli fondamentali per il manifatturiero, la eliminazione dei dazi sullimport di materie prime strategiche per lindustria della trasformazione, in modo da scongiurare il rischio di trasferimento di importanti quote di produzione in paesi non sottoposti a questi oneri aggiuntivi, il sostegno alle attivit di riciclo per poter sfruttare le risorse presenti nei rifiuti in termini di possibile recupero di materie prime ed energia. Non facile mettere daccordo tante teste, ma al momento si pu dire che il Coordinamento del Manifatturiero nasce con idee chiare e precise, un tavolo ove diverse associazioni decidono di lavorare insieme su delle priorit comuni per la difesa di un comparto fondamentale nel sistema industriale del paese, che ha svolto una funzione essenziale in questi ultimi anni di profonda crisi e che pu e deve avere il suo spazio nel futuro del nostro paese.
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LAVORO
di emANUeLA GAstALDI

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La capacit innoVatiVa

non QUestione di Genio, Ma di taLento. e Va coLtiVata.

ella Dichiarazione Internazionale di Navarra sul Talento, scritta nel 2009, un gruppo di esperti riuniti nel I Forum Mondiale sul Talento nellera della conoscenza tenta un superamento della definizione di talento come semplice inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attivit, per giungere alla definizione di innumerevoli talenti, ciascuno legato ad una specifica capacit. Ecco comparire, quindi, il talento tecnico (legato alla conoscenza di una materia), il talento imprenditoriale (legato alla propensione ad assumere il rischio), il talento civico ed etico (legato alla difesa dei valori, al rispetto della legge e alla tolleranza verso altre culture), il talento sociale (legato allabilit di integrarsi socialmente e interagire con altre persone), il talento emotivo (legato allabilit di gestire le proprie emozioni e rispettare quelle altrui) e il talento innovatore (legato alla capacit creativa). Difficile non scorgere nella declinazione e definizione di questi talenti la serie di competenze cognitive, gestionali e relazionali che un individuo chiamato oggi ad esercitare e a sviluppare nellarco della sua attivit professionale. Non a caso, la dichiarazione si conclude con laffermazione che in futuro avremo bisogno di tutti questi

e di nuovi talenti, individuando come veramente essenziale la necessit di imparare ad imparare lungo lintero arco di vita, personale e professionale. Il talento per eccellenza, dunque, la capacit di integrare i diversi saperi, le diverse abilit, le diverse competenze. Avere talento, essere un talento, significa avere la capacit di aprire indistintamente tutti i cassetti della mente, possedere un giusto mix di abilit creativa e abilit logica ed usarle entrambe. Perch fiorisca, per, il talento non pu essere abbandonato a se stesso: va continuamente coltivato, deve vivere e nutrirsi in un ambiente che gli garantisca la possibilit di crescere. La gestione del talento deve dunque entrare in un processo strutturato che ne consenta la formalizzazione, per il singolo e per lorganizzazione, in modo che la conoscenza acquisita dal singolo individuo venga anche diffusa in maniera sistematica allinterno dellorganizzazione per farla crescere tutta. Lattuale situazione di crisi ha modificato gli approcci e le politiche di gestione anche dei talenti, passando da obiettivi di retention a logiche di just in time, che funzionano solo a seconda dello scenario che circonda il singolo datore di lavoro. A fronte di aziende che non hanno (o hanno perso) la possibilit di fare piani di investimento per lo sviluppo dei talenti, qualcuno

dovrebbe invece preoccuparsi di far crescere le risorse, perch se tutto il sistema non si dedica a coltivare i talenti, e si limita invece a pescare nel bagaglio altrui se occorre, leffetto sar catastrofico, bloccando la spinta innovativa e pregiudicando la crescita futura del sistema tutto: quanto sta accadendo per esempio negli Stati Uniti, dove le logiche di just in time stanno prevalendo, come puntualmente osservato da Peter Capelli, studioso di capitale umano e consulente del governo americano, nel suo saggio Talent on Demand. Unorganizzazione che ambisca ad essere innovativa non pu prescindere dallinvestimento sul talento. Deve puntare a identificare e attrarre talenti, ad attivarli e a trattenerli. Deve puntare a individuare risorse umane con il giusto potenziale di abilit integrate, e strutturarsi per processi lungo i quali i talenti vengano garantiti, in modo che il talento dellorganizzazione sia qualcosa di pi che la somma algebrica delle sue componenti. Unorganizzazione di talento avr quindi la lungimiranza di dotarsi di capacit diverse, sapr farle coesistere, sapr integrare al proprio interno la creativit e loriginalit con il metodo e la struttura, divenendo abile a tradurre le idee geniali in prodotti reali, processi attuabili e servizi fruibili, innovativi e di successo.
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ecceLLenZa BResciana peR La LoMBaRdia oRientaLe


Dal 1989 un valore permanente per le aziende delle province di brescia, bergamo, Cremona e mantova grazie allAib e ad Achille Fornasini, animatore e amministratore delegato dellistituto presieduto da saverio Gaboardi. e dal 1999 un crocevia del rapporto tra scuola e mondo del lavoro.
di ALessANDrO CheULA

isfoR 2000

ORMAzIONE

n asset culturale e professionale bresciano. Meglio, un patrimonio formativo per le imprese dellintera Lombardia Orientale. Quella periferia del Nord Ovest e anticamere del Nord Est di cui Brescia, in quanto cerniera tra luna e laltra, idealmente o oggettivamente la capitale. Cos pu essere definito Isfor 2000, lIstituto Superiore di Formazione e Ricerca costituito nel 1989 dalla Associazione Industriale Bresciana insieme alla Camera di Commercio e quattro associazioni territoriali, con uno sforzo finanziario che allora poteva apparire azzardato o quantomeno temerario ma che poi si rivelato uno dei migliori investimenti nella storia industriale bresciana. Per il semplice fatto che qualunque investimento in formazione e ricerca per definizione linvestimento migliore che si possa ipotizzare. Le cifre dellattivit di un ventennio, come spiega Achille Fornasini, sono pi eloquenti di qualsiasi discorso. Dalla fondazione a oggi Isfor 2000 ha formato oltre 100mila iscritti, con una media dai 4 ai 6mila allanno nellultimo decennio. Unattivit di alta formazione massiva e imponente, degna

delle migliori realt similari di livello nazionale, che ha contribuito in misura decisiva alla moderna qualificazione e valorizzazione delleconomia delle quattro province interessate. Dallepoca della sua costituzione, lassetto societario di Isfor 2000 si ampliato fino ad accogliere 112 soci. Alla societ consortile partecipano, infatti, 85 primarie imprese bresciane mentre le organizzazioni imprenditoriali di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona detengono il 60% del capitale insieme a Confesercenti e Cna di Brescia. Obiettivi, finalit, contenuti. Due filoni operativi, come puntualizza Fornasini: formazione permanente interaziendale e formazione continua aziendale. Vale a dire fornire a tutti coloro che operano in azienda in posizioni dirigenti gli strumenti conoscitivi per rispondere alle nuove complessit delleconomia, vale a dire le sfide del mercato e le dinamiche dei processi di globalizzazione. Un percorso didattico e un patrimonio formativo che, oltre a specifici corsi brevi e seminari specialistici su tutti i temi della gestione aziendale, investe anche i grandi progetti formativi finanziati da fondi interprofessionali (Fondimpresa e Fondirigenti) e dal Fondo Sociale Europeo. Accanto alle attivit istituzionali sono nel tempo fiorite significative attivit formative complementari, tra cui la Scuola Superiore del Commercio e del Turismo, costituita nel 2000 grazie allimpegno della Camera di Commercio, della Confcommercio e della Confesercenti di Brescia. In tale ambito Isfor 2000 realizza presso le sedi dei Comuni della provincia di Brescia una cinquantina di seminari lanno che hanno coinvolto a tuttoggi oltre 5.000 operatori del commercio e del turismo.

Consorzio Universit & Impresa. una societ consortile costituita nel 1999 su iniziativa dellUniversit statale di Brescia, della Camera di Commercio, dellAib, di Isfor 2000 e delle principali associazioni imprenditoriali bresciane per favorire la cooperazione tra universit e mondo del lavoro. Il Consorzio, come precisa Fornasini, si dedica alla progettazione e programmazione di master post-esperienziali, destinati a chi gi in possesso di una solida esperienza professionale, e di master post-laurea destinati a giovani in cerca di occupazione qualificata. A tuttoggi sono 15 i master realizzati, 12 dei quali frequentati da imprenditori e manager appartenenti a diversi filoni dellattivit economica. Tra questi, di grande successo il master in economia e gestione della piccola e media impresa, frequentato dallottobre 2010 da un quarantina tra imprenditori e manager. Per i giovani neolaureati il Consorzio si concentrato sulla pianificazione di master innestati nellalta formazione in apprendistato, cio full-immersion in imprese bresciane. Insomma, una sfida che continua tuttora sul terreno strategico della formazione, anticamera e condizione dellinnovazione. Entrambe permanenti.

Achille Fornasini.

Saverio Gaboardi.

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Francesco Mensi nel Consiglio direttivo nazionale della Fippa
19/06 Si tenuta a Roma lassemblea generale ordinaria e straordinaria della Federazione Italiana Panificatori (Fippa). Presenti allincontro una delegazione di panificatori bresciani del Sindacato Panificatori (Associazione Artigiani) accompagnata dal Presidente Francesco Mensi. La buona reputazione di cui gode il Sindacato Panificatori di Brescia, gi riconosciuta anche per limpegno a livello regionale, stata confermata nel momento del rinnovo delle cariche sociali federali con la formalizzazione dellincarico a Consigliere del direttivo nazionale per il triennio 2011/2014 del Presidente Francesco Mensi.

ACHECA

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Riva e Sirmione, nasce lalleanza del Garda per sfondare nel mercato tedesco
05/07 Riva del Garda Mice, Terme di Sirmione e Turismo e Congressi Sirmione del Garda hanno stilato un accordo per una comune attivit di promozione e commercializzazione sul mercato tedesco. La sinergia, messa in atto con la collaborazione dellagenzia PSnetwork Marketing & Pr di Monaco di Baviera, nasce con lo scopo di far percepire Riva del Garda e Sirmione come destinazione con unimmagine unica in ottica congressuale e incentive. Per approfondimenti vai al sito: www.bsnews.it

Paolo Arena, nuovo Presidente degli aeroporti di Verona e Brescia


27/06 Paolo Arena il nuovo Presidente della Societ Catullo Spa, che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia. Lo ha eletto allunanimit lAssemblea dei Soci con mandato triennale. La vicepresidenza stata assegnata per il terzo mandato consecutivo a Pierluigi Angeli. Designato anche il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto complessivamente da sette membri. Entrano a fare parte del nuovo cda della Catullo, oltre al presidente Arena, indicato dalla Camera di Commercio di Verona (primo azionista con il 21,68%), e il vicepresidente Pierluigi Angeli espressione della Provincia di Trento (che insieme alla controllata Tecnofin trentina detiene complessivamente il 19,25% delle azioni, seconda quota dopo la Camera di Commercio veronese), Giorgio Bontempi per Camera di Commercio e Provincia di Brescia (8,38%), Giancarlo Conta indicato dal Comune di Verona (socio al 6,87%), Maurizio Marino, espresso da Banca Popolare e Fondazione Cariverona (8,06% in tutto), Ermes Martini per conto della Provincia di Verona (terzo azionista con il 17,17%), Enio Meneghelli, presentato dalla Provincia di Trento. Da sinistra, Miozzi, Bettoni, Tosi e Arena.

Nasce Uptrend, progetto di consulenza per lexport delle pmi bresciane


15/07 nato il Gruppo Giovani della Confesercenti Provinciale Brescia. La nuova realt si costituita ufficialmente in unassemblea svoltasi presso la sede di Confesercenti, in via Emilio Salgari. Allincontro hanno preso parte Stefania Quaranta, Francesca Merigo, Francesco Chiappi, Giannicola Carmeli, Davide Capretti, Massimo Capretti, tutti giovani imprenditori nei settori: commercio, moda, turismo o somministrazione. Alla guida del neo sodalizio stato eletto presidente Massimo Capretti di 39 anni. Il Gruppo Giovani di Confesercenti si formato con lo scopo di rappresentare la realt dei giovani (di et massima 40 anni) aderenti alle varie categorie dellassociazione, portando vivacit, innovazione, nuovi stimoli, occasioni di incontro e confronto. Per approfondimenti vai al sito: www.bsnews.it

Consulenza Inps presso lo sportello Aib


Associazione Industriale Brescia e Inps di Brescia rafforzano la sinergia per migliorare i servizi alle imprese. Aib e la direzione 19/07 provinciale dellIstituto di Previdenza, infatti, hanno siglato un protocollo dintesa, attraverso il quale, in via sperimentale a partire dal primo settembre, verr attivato nella sede degli industriali di via Cefalonia uno sportello con un funzionario Inps, che offrir consulenza alle imprese associate con dipendenti e/o collaboratori in tema di flussi assicurativi, contributivi e conti Individuali Aziendali. Per approfondimenti vai al sito: www.bsnews.it

Futurimpresa entra in Rem, la societ che integra fotovoltaico e agricoltura.


01/07 Parte da Brescia la nuova frontiera del fotovoltaico italiano: basta distese sterminate di pannelli, ma integrazione tra alta tecnologia e coltivazione dei campi. Rem (Revolution Energy Maker), una holding industriale con sede a Coccaglio, ha infatti sviluppato impianti agro-voltaici, ovvero strutture che integrano perfettamente la produzione di energia solare con lagricoltura e il territorio. Sopra, a 4.5 metri di altezza, i pannelli; sotto le colture, con tutto lo spazio per il passaggio di trattori o trebbiatrici. Un progetto innovativo e dalle ottime potenzialit che ha attirato lattenzione di Futurimpresa. Il fondo di private equity promosso dalle Camere di Commercio di Milano, Bergamo, Brescia e Como, arrivato ad avere un capitale di oltre 70 milioni, sottoscriver una quota di capitale che la porter a detenerne circa l11% del totale. Un investimento di circa 3 milioni di euro, ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Brescia Francesco Bettoni. Per quello che il primo intervento su Brescia di Futurimpresa.

Brebemi due anni dopo tempi rispettati, autostrada in arrivo.


25/07 A due anni dallinizio dei lavori Brebemi annuncia, durante un evento dedicato presso il cantiere di Calcio (Bg), di essere a met della costruzione dellinfrastruttura che collegher Brescia a Milano. Tempi rispettati nonostante le lungaggini e la burocrazia con investitori che continuano a sottoscrivere il loro supporto. Brebemi viene realizzata in completo autofinanziamento, per un costo di 1,6 miliardi di euro (il fabbisogno finanziario complessivo di 2,4 miliardi di euro compresi gli oneri finanziari e lIva). Lautostrada sar lunga 62 km, collegher Brescia, Treviglio e Milano attraversando 5 province e 43 comuni. Per approfondimenti vai al sito: www.bsnews.it
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VIA BISSOLATI: Disponibilit di Trilocali


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CONOMIA

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Le Reti diMpResa
incontRaRsi e non diRsi addio
solisti, non pi individualisti, poich solisti bene, ma concertisti meglio. singolari e insieme plurali, poich nel mercato globale la piccola impresa, da singolarista qual sempre stata, deve diventare pluralista. Qualcosa finalmente si sta muovendo anche a brescia, anche grazie alle reti dimpresa ma pi ancora sotto la spinta del mercato. solo pochi esempi, ma significativi e potenzialmente propulsivi.
sta di una mutazione genetica nella cultura industriale bresciana? Siamo alle soglie di una svolta epocale nella manifattura locale? Siamo di fronte al superamento dellatavico solipsismo dellimprenditoria nostrana? Alcuni tentativi in atto sembrano confermare come si stia facendo strada una nuova mentalit associativa, premessa di probabili alleanze e aggregazioni tra aziende della stessa filiera. Una rivoluzione culturale foriera di novit importanti che va sostenuta e incoraggiata. Anzi, ove possibile, sollecitata e guidata, non solo dalle associazioni imprenditoriali di appartenenza le prime per ragioni istituzionali ad essere direttamente interessate e coinvolte ma anche dalle istituzioni pubbliche sia economiche (Camera di Commercio) sia politiche (Comune, Provincia, Regione). CINQUe CAsI embLemAtICI una rivoluzione solo al suo inizio ma che promette bene. I segnali in atto, timidi bench non incerti, sono eloquenti e inequivocabili. Cominciamo dal primo, quello che per metodo li coinvolge tutti. Sotto il cappello delle reti di impresa, la connessione telematica conoscitiva permanente tra imprese voluta da Aldo Bonomi, imprenditore lumezzanese vicepresidente della Confindustria con delega alle reti e ai distretti, si stanno realizzando significative alleanze di scopo e importanti aggregazioni di prodotto. Le reti di impresa sono il primo su cinque casi censiti. Gli altri quattro sono pi circoscritti ma altrettanto interessanti. Il primo di questi, pi maturo per anzianit in quanto nato anni fa in tempi non sospetti, lItg di Bovezzo, unalleanza che raggruppa quattro imprese appartenenti alla filiera dellimpiantistica meccanica (forno-pressa-transfer-robot) il cui attore trainante il transfer, tecnologia che conta a Brescia le aziende migliori del mondo trattandosi di una eccellenza in cui la nostra provincia leader assoluta; il secondo, di recente concezione ma di sicure potenzialit, la sede commerciale comune che gli armaioli della Val Trompia, i migliori del pianeta, stanno costituendo negli Stati Uniti, principale mercato di sbocco dei fucili e delle pistole bresciane; il terzo, ancora a livello di ipotesi ma realisticamente possibile, la costituzione di un gruppo di acquisto per il grande arcipelago bresciano dellautomotive, la componentistica per automobili, seconda in Italia dopo Torino; il quarto, forse il pi importante di tutti per le dimensioni delle aziende

di ALessANDrO CheULA

olisti un conto, solipsisti un altro. Essere solisti va bene, poich significa valorizzare e realizzare se stessi contando sulle proprie forze (ogni imprenditore, in questo senso, un solista). Ma essere individualisti oggi non va pi bene, in particolare in tempi di dilatazione dei mercati e di globalit della competizione, poich significa chiudersi in se stessi rischiando di rimanere sordi alle novit o miopi ai cambiamenti. Ma qualcosa, anche nella provincia pi individualista dItalia, si sta muovendo. Dopo oltre mezzo secolo di singolarismo dinamico questa la domanda siamo finalmente alla vigilia dellatteso e agognato salto culturale? La risposta, come vedremo, affermativa (sia pure con prudenza). Siamo in vi-

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coinvolte ma appunto per questo di pi ardua realizzazione, laggregazione tra le due maggiori aziende bresciane (e italiane) di tondo per cemento armato. Unaggregazione che sembrava fino a poco tempo fa a portata di mano ma che ostacoli di natura soggettiva, culturale e familiare, hanno per ora sospeso (rinviato, non cancellato, poich sar il mercato a imporre quelle scelte oggettive che le famiglie per ora non sono da sole in grado di compiere).

rendo nei pi svariati settori stimolanti input alla aggregazione, sollecitati da una migliore relazione e conoscenza tra imprese. Ci perch il monitoraggio continuo in tempo reale tra aziende mette le stesse in condizione di svolgere uno scambio di informazioni on-line e in tempo reale dal quale possono nascere nuove idee, nuove intuizioni o nuovi intravvisti. Torniamo alle alleanze. Perch parliamo di alleanze verticali di filiera, di processo, in luogo delle alleanze orizzontali di prodotto? Perch queste ultime, le alleanze di prodotto, in molti comparti hanno mostrato di essere superate non avendo sortito gli effetti sperati (si pensi ad esempio ai casalinghi di Lumezzane) ma avendo invece moltiplicato le inefficienze e le diseconomie delle imprese associate. ci che hanno fatto in passato i distretti industriali, in particolare quelli del Nord-Est, esperienza benemerita ma superata. Diverso invece il caso delle alleanze verticali di filiera. Qui le imprese appartenenti alle diverse fasi della sequenza possono dare vita ad ununica realt in grado, come nellimpiantistica complessa o nelle tecnologie di processo, di presentarsi unite sul mercato per competere con i colossi francesi e tedeschi, quelli frut-

Amato Stabiumi.

to del sistema-Paese che a noi manca e proprio per questo quasi sempre imbattibili. Reti e filiere sono due facce della stessa medaglia. Mentre le prime sono un dato orizzontale, le seconde sono un fatto verticale. Integrate, possono generare quel mix virtuoso e quelle sinergismo industrioso in grado di saldare la competitivit della singola impresa alla forza della filiera produttiva. La filiera, insomma, fa la differenza per quanto attiene alla capacit competitiva poich va oltre limpresa distrettuale (territoriale) e oltre quella meta-distrettuale per diventare una realt funzionale. UNA rIVOLUZIONe CULtUrALe Incontrarsi e dirsi addio, recitava il titolo di un noto film degli anni 50. Esortazione che, riferita alle imprese bresciane, oggi va declinata allopposto. Nei settori trainanti della manifattura locale (la siderurgia, le armi, la componentistica automotive) come nei comparti ad alta tecnologia (la filiera dellimpiantistica e le macchine transfer) sta venendo avanti una novit importante: la consapevolezza della necessit di aggregazioni allaltezza delle sfide imposte dalla globalit del mercato. E il primo passo verso tale traguardo, ripetiamo, ladesione alle reti di imprese, momento conoscitivo propedeutico allo strumento operativo e prodromico al momento aggregativo.

Aldo Bonomi.

retI e ImPrese (DAI DIstrettI ALLe FILIere) Dalle alleanze orizzontali di prodotto alle alleanze verticali di processo e di filiera. Ma prima di affrontare tale argomento necessaria una breve premessa. C una cosa che, pur passata quasi sotto silenzio, non va dimenticata. La spinta pi importante ed efficace allassociazionismo stata innescata dalle reti dimpresa. Si tratta per ora di una connessione (consultazione) reciproca tra imprese (una sorta di matching on line permanente tra aziende) ma la novit degna di nota poich sta generando quel salto di qualit culturale di cui si parlava in premessa, condizione preliminare per salti di qualit successivi. Dalle reti, insomma, stanno scatuMESI 12settembre 2011

Giuseppe Pasini.

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Ruggero Brunori.

Ebbene, se il buongiorno si vede dal mattino, quella di cui stiamo parlando potrebbe costituire linnovazione pi radicale nella storia della manifattura bresciana. Un cambiamento degno dellappellativo di rivoluzione culturale. Qualcosa, infatti, sta cambiando nella mentalit degli imprenditori pi individualisti della Penisola. Non siamo ancora al superamento del genetico solipsismo dimpresa o alla rimozione dellatavico familismo aziendale, ma cominciano ad essere numerosi i casi

di alleanze operative e aggregazioni di scopo per competere sui mercati internazionali. Una mutazione culturale che pu preparare una svolta epocale, ossia quel cambiamento comportamentale che da alcuni decenni viene auspicato e sollecitato per rendere pi forti e competitive le aziende bresciane. Coesione, condivisione, collaborazione. Sono tre numeratori di un comun denominatore: aggregazione. Sta finendo il tempo dellindividualismo, potente e glorioso coefficiente di sviluppo delle Pmi bresciane per oltre mezzo secolo? Lindividualismo, nel mercato globalizzato, da fattore di crescita virtuosa come stato fino a ieri, si veda Lumezzane, oggi rischia di tramutarsi nel suo contrario, una spirale perdente e un circolo vizioso. Il problema per i bresciani restare grandi solisti senza essere prigionieri dellindividualismo. Ma per trovare tale formula aurea occorre imparare a fare squadra, sistema o sinergia. Magari passando attraverso la fase delle rete, dove la specificit della singola impresa pu migliorare la propria competitivit collegandosi alla forza della filiera produttiva. UNA GrANDe OCCAsIONe PerDUtA (Per OrA) La presa datto pi autorevole di una nuova mentalit imprenditoriale che sta emergendo nellindustria pi individualista dItalia venuta recentemente da due protagonisti della siderurgia bresciana, titolari delle due pi grandi acciaierie della provincia e tra le maggiori della Penisola: Amato Stabiumi, amministratore delegato dellAlfa Acciai di Brescia, e Giuseppe Pasini, presidente della Feralpi di Lonato e numero uno di Federacciai, lassociazione che rappresenta le imprese siderurgiche italiane. Stabiumi stato chiaro, con il consueto ruvido disincanto che lo distingue. Nel corso della presentazione del bilancio 2010 dellAlfa Acciai, il coriaceo imprenditore ha detto chiaramente che, essendo la sovrapproduzione di tondino per cemento armato superiore del 40% rispetto al fabbisogno del mercato, occorre unirsi per razionalizzare lofferta. Stabiumi, a sostegno della sua tesi,

ha spiegato dati alla mano come tutto il consumo di tondino italiano potrebbe essere soddisfatto da due sole aziende (nella fattispecie Alfa Acciai e Feralpi). Un ragionamento ineccepibile, quello della riduzione concordata e graduale dellofferta, visto che la Ceca (Comunit europea del carbone e dellacciaio) non esiste pi. La Ceca, per inciso, il benemerito organismo comunitario sciolto allinizio del decennio scorso

Attilio Camozzi.

Marco Bonometti.
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che, nel corso di cinquantanni esatti di attivit, ha dato vita al pi colossale e riuscito esempio di politica industriale sovranazionale mai visto nella storia delleconomia moderna. Una politica che, attraverso tre successive stagioni di smantellamenti concordati e finanziati nel corso di un quindicennio, ha bonificato il settore siderurgico europeo in modo strutturale, vale a dire pressoch definitivo. Ma se fino a ieri le crisi, in particolare siderurgiche, erano fenomeni congiunturali quindi reversibili allinterno di un sostanziale equilibrio dei fondamentali del mercato (il bilanciamento tra domanda e offerta) la crisi attuale e il mercato globale, ponendo problemi mai visti fino ad oggi, richiedono risposte altrettanto inedite e incisive. Non essendoci pi la Ceca a

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coscienti della sua ineluttabile urgenza rette da importanti famiglie quali Pasini, Lonati, Stabiumi e Brunori siano le stesse che da anni non riescono a portare a termine concretamente progetti aggregativi di cui i rispettivi titolari sono i primi a riconoscerne la improrogabile necessit.
Pierluigi e Paolo Streparava.

risolvere gli squilibri, occorre uniniziativa consensuale e consapevole da parte degli stessi imprenditori. Limperativo dunque, nel comparto del tondo per cemento armato di cui Brescia leader nazionale ed europea, razionalizzare. O meglio, allearsi per razionalizzarsi, cio per autoridurre le produzioni. AGGreGAZIONe, NON seLeZIONe, DeLLA sPeCIe Stesso discorso da parte di Giuseppe Pasini che, pochi giorni dopo Stabiumi, nel corso della presentazione del bilancio del Gruppo ha condiviso lappello di Stabiumi riconoscendo realisticamente la necessit di essere pi coesi. Pasini ha precisto di credere nelle aggregazioni, un dato culturale oltre che una necessit. Aggregarsi, pi chiaramente, per prevenire la selezione della specie. Anzi, ora e tempo di parlare di aggregazione, non selezione, della specie. Per la ragione che la selezione della specie, lungi dallessere naturale come avviene in natura (e come diceva Lucchini, anchegli vittima della selezione della specie da lui stesso invocata quando andava bene) lascia sul campo morti e feriti. Ma se lesigenza di unirsi cos matura e condivisa, dove sta in concreto lostacolo che la impedisce? Il problema culturale ha risposto Pasini qualcosa comunque bisogna fare: che si tratti di una alleanza a due, a tre o quattro, qualcosa bisogna fare. Cosa? Come? La lucidit con cui i due citati imprenditori ammettono la necessit di allearsi contrasta, al solito, con lincertezza dei comportamenti. di poche settimane fa, infatti, la nota con cui quattro grandi aziende siderurgiche

italiane di cui tre bresciane (Feralpi, Alfa Acciai e Valsabbia pi Pittini di Udine) hanno comunicato ufficialmente il tramonto di un progetto aggregativo cui le stesse aziende stavano seriamente attendendo da due anni. La resa di fronte ad un progetto straordinariamente positivo per il futuro del pi importante ed omogeneo settore industriale bresciano una grande realt dellacciaio che avrebbe collegato Catania, estremo Sud dEuropa, a Riesa in Sassonia, ossia il centro prussiano dEuropa, passando per Brescia (Lonato, Calvisano e Odolo) e Pordenone, inglobando altres grazie allAlfa Acciai una quota significativa della maggiore impresa tedesca di rottame dimostra quanto sia ancora lunga la strada delle aggregazioni made in Brescia. Ma il fatto che gli stessi interessati ne riconoscano la ineludibile necessit mostra quanto la partita non sia ancora chiusa, ma resti aperta a conclusioni positive. Certo, come dice Pasini occorre spersonalizzare le aziende, nel senso che va superata la cultura familista delle stesse pur conservandone la struttura familiare, cio fare posto a persone (manager) e risorse (capitali) esterni alla famiglia senza cancellare questultima. Ma occorre anche rendersi conto che il tempo utile per tali decisioni sta scadendo, e che le aggregazioni o si fanno ora che la crisi morde o mai pi, poich nella beneaugurata ipotesi di una ripresa della domanda interna e internazionale il rischio che il discorso sulle aggregazioni torni di nuovo in alto mare, alla faccia di tutti i buoni propositi e le realistiche ammissioni. Ma, sia detto a conclusione di tale capitolo, stupisce che proprio le tre aziende culturalmente pi mature per tale passo e pi

sQUADrA, sINerGIA, sIstemA Ma ci sono altri tentativi di aggregazione in settori ancora pi trainanti. Intendiamo la meccanica, che col 40% degli addetti dellindustria bresciana costituisce il comparto pi diffuso della manifattura locale. Meccanica che per oltre la met costituita dallautomotive, ovvero la componentistica per lindustria automobilistica e dei trasporti. Ebbene, se la componentistica italiana la seconda in Europa dopo limmancabile Germania, la componentistica bresciana la seconda in Italia dopo Torino. Un complesso che, se a livello nazionale comprende qualcosa come 1.700 aziende che danno lavoro a 161mila persone per un fatturato di 40 miliardi di euro di cui il 18% allexport, a livello bresciano conta 300 aziende con 20mila addetti e sette miliardi di fatturato, il 4% del quale destinato a innovazione

Ettore Lonati.
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e ricerca. Hanno ragione quindi alcuni dei maggiori protagonisti del settore Attilio Camozzi, Marco Bonometti, Paolo e Pierluigi Streparava, Giancarlo Dallera a lanciare la proposta della creazione di un consorzio o gruppo di acquisto per il comparto bresciano dellautomotive. La ragione evidente, come osserva Camozzi: un centro di acquisto per lintero comparto sarebbe in grado di negoziare prezzi delle materie prime pi favorevoli. Un conto, infatti, la singola azienda che tratta lacquisto di una partita da 1.000 tonnellate, un altro un buyer che tratta una partita da 1 milione di tonnellate per conto di tutto il settore. Laltro caso di specie quello che sta scaturendo da un altro settore portante della manifattura bresciana, forse il pi illustre per storia e specificit del prodotto: le armi. Il Consorzio degli armaioli della Valtrompia, sotto la guida dellinstancabile Pierangelo Pedersoli, figura storica delle armi bresciane, sta allestendo negli Stati Uniti un centro operativo unificato. Si tratta di una sede commerciale, di assistenza e distribuzione, non ancora di unaggregazione vera e propria, ma tanto pi significativa quanto pi si pensi che scaturisce dal comparto pi gelosamente individua-

Giancarlo Dallera.

Francesco Meschini.
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lista e cocciutamente solipsista dellindustria bresciana. Le armi, infatti, sia quelle sportive come i fucili da caccia sia quelle militari leggere come le pistole, sono per loro stessa natura espressione pi esclusiva di creativit industriale, i cui brevetti sono frutto di inventivit individuale spesso coperti da segreto industriale e sempre da quello militare. Gli Stati Uniti costituiscono da tempo il principale mercato di sbocco delle armi bresciane, sia fucili da caccia come Beretta o Fabbri e da tiro come Perazzi (solo per fare alcuni nomi), sia armi militari leggere come le pistole Beretta. Le stesse che dal 1985, lanno in cui la casa di Gardone Valtrompia si aggiudic il contratto del secolo vincendo la gara mondiale per la fornitura al Pentagono, sono diventate una leggenda avendo sostituito il mito delle pistole made in Usa. Infine, ultimo ma non ultimo, parliamo del caso pi emblematico di aggregazione in quanto finora pi riuscito perch pi compiuto, sia giuridicamente che operativamente. anche lesempio pi tipico, e per questo potrebbe essere clonato e proposto come modello per altri settori, solo se le associazioni imprenditoriali ne assumessero liniziativa (cosa che purtroppo fino ad oggi non avvenuta). Si tratta di unaggregazione nata

nella automazione, la filiera pi avanzata della meccanica bresciana leccellenza pi attrezzata e dotata di cultura industriale che conta le aziende di macchine transfer migliori del mondo (per chi non lo sapesse, il miglior transfer del pianeta, mix inarrivabile tra meccanica ed elettronica, non tedesco n giapponese ma bresciano). unaggregazione che comprende la filiera forno-pressatransfer-robot. E lItg di Bovezzo (Italian Technology Group) che raggruppa la Maestri di Calcinato (forni da riscaldo), la Hydromec di Gussago (presse per lo stampaggio), la Btb di Bovezzo (tansfer) e la Automazioni Industriali di Gussago. Fautori principali, anche se non unici, sono Francesco Meschini (Hydromec) e Mansueto Bonomi (Btb). Un precedente importante nella breve storia delle aggregazioni bresciane di cui lAib s accorta con molto ritardo. Per dire quanto sia tardiva, anche a livello di vertice, lacquisizione di una moderna cultura aggregativa. Ma se il buon esempio viene dal basso, il buon consiglio deve venire dallalto.

Mansueto Bonomi.

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caccia aL...
Le banche del tempo, strumenti per il cittadino e per luomo: si scambiano i servizi pi svariati ma si pu fare anche amicizia.
di ALessANDrA tONIZZO

teMpo
zio si equivale democraticamente. Unora di babysitting, ad esempio, equivale ad unora di traduzione linguistica, cos come la preparazione di una torta per una festa equivale alla manutenzione del pc, la coda in posta alla lezione di grafica, il massaggio shiatsu alla seduta di t. Le bdt, pur avendo ognuna la propria inclinazione, non hanno scopi o servizi gi delineati, ma seguono in toto le esigenze dei membri che le compongono, i quali barattano i propri bisogni in maniera non necessariamente lineare: offrire a Tizio un passaggio allaeroporto non significa che dobbiamo aspettarci proprio da lui il saldo della nostra ora di credito, potrebbe essere benissimo Caio, magari, la persona adatta ad accompagnarci alla mostra che vorremmo tanto visitare. Spesso, grazie alle bdt, nascono rapporti damicizia e si riscopre il pia-

rimasto ancora qualcosa che sfugge, oggi, alla portata del nostro portafogli? Qualcosa che non potremmo mai davvero comprare? Ebbene, il tempo rientra nella ristretta categoria degli off-limits, a tenere compagnia a una manciata di virt e qualche anelito del cuore. Se ci pensiamo bene, questo possibile proprio perch il tempo non denaro, alla faccia del noto proverbio: il tempo tempo, e spesso ci scivola tra le dita con la sua multiforme essenza, come sabbia nella clessidra. Sembrerebbe quindi un paradosso lesistenza delle banche del tempo, se non fosse che lo scopo di queste associazioni proprio quello di educare la collettivit ad un uso consapevole del tempo stesso, allontanandosi dallidea della remunerazione, del profitto,

della rincorsa sterile dei propri piccoli interessi quotidiani. Le banche del tempo (bdt) nascono a fine 800 in un momento di grave crisi economica, basandosi sul principio del mutuo soccorso: una sorta di baratto che prevede lo scambio di servizi, pi che di merci o prodotti. Ad oggi, secondo il portale Tempomat, lOsservatorio Nazionale sulle Banche del Tempo, nato nel 1995, si contano ben 137 associazioni in tutta Italia: 3 sono nella nostra citt, consultabili comodamente tramite il sito del Comune. Ad una bdt si pu iscrivere chiunque, senza nessun vincolo, e pi che un impegno un aiuto reale nella vita di tutti i giorni. Infatti, con il proprio carnet dassegni, a seconda delle proprie necessit, ci si scambiano servizi prestando fede a due semplici principi: lunica moneta di scambio lora, ogni servi-

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cere di fidarsi dellaltro, di essere una comunit, uscendo dalla solitudine. Cos non c da stupirsi se, accanto a chi offre unora di stiro, c chi cerca compagnia per la vacanza al mare. E se, cambiando gradualmente la propria ottica, sinizia orgogliosamente a far proprie parole come il tempo non si trova... si prende! (Mario de Santis, medico italiano). IL temPO sOLIDALe I punti in comune tra le tre Banche del tempo bresciane, certo, ci sono, ma ci che pi colpisce, parlando con i referenti di ciascuna di esse, sono le diverse sfumature di pensiero che le caratterizzano. Lo capiamo subito con Giuliana Arrigotti, socio fondatore della Bdt Il tempo solidale del Villaggio Prealpino, sei anni desistenza (da poco diventata Associazione), 25 iscritti (let media attorno ai 35-40 anni: c anche chi pi giovane, chi in pensione, qualche anziano) e loratorio di Santa Giulia come punto dappoggio (elemento neutro: nel gruppo, c anche chi non credente). Sto tenendo la figlia di una socia racconta Giuliana, lo sguardo ri-

lassato sui quaderni di scuola , il baby sitting, essendo quasi tutti con figli piccoli, va per la maggiore. Poi ci sono gli aiuti in cucina, chi fa giardinaggio, chi stira, chi accudisce gli animali, chi insegna a lavorare al pc, si offrono passaggi in auto, lezioni di matematica, lavori di bricolage, cucito. Abbiamo i nostri assegni, cos teniamo nota di tutte le ore. Il clima disteso quello di una casa in cui ognuno bada allaltro, e nessuno direbbe che c lo zampino di una banca del tempo, tanto che ci viene il dubbio che qui, pi che altro, si coltivino soltanto delle sane relazioni di buon vicinato. Lo scopo quello di allargare le relazioni e aiutarsi lun laltro: il buon vicinato, vero spiega Giuliana , ma a volte non cos facile, perch si cerca sempre di farcela da soli, magari tirandosi il collo. La banca del tempo uno stimolo in pi, per conoscersi, soprattutto per chi solo e cerca un appoggio. Differenza tra lofferta di disponibilit (molto alta) e la domanda di prestazioni (pi bassa), e la motivazione degli iscritti come degli indecisi, sono i punti pi critici delle bdt bresciane, cui Il tempo solidale non fa eccezione. Ma, nonostante tutto, il nostro obiettivo resta quello di allargarci, anche se faticoso continua Giuliana , abbiamo capito che quello che funziona di pi, aldil degli stand fuori dagli asili o al parco, ancora il passaparola tra conoscenti: cos riusciamo a far capire che la bdt non un impegno in pi, anzi, un aiuto. Le persone, poi, si fanno molto riguardo a chiedere Ci che ci fa contenti che molti, purtroppo, perdono la motivazione lungo la strada, mentre a Il tempo solidale c uno zoccolo duro che tiene le fila da anni. temPO PreZIOsO Ma iscriversi ad una banca del tempo cambia veramente la propria visione del tempo, della socialit? Lo abbiamo chiesto a Tina Leonzi, presidente nazionale Moica (Movimento Italiano Casalinghe) e della Bdt dellassociazione, Tempo Prezioso: Credo di s. Le banche del tempo sono uno scambio intrecciato, una solidariet che si riproduce, in maniera diversa dal volontariato, che a

senso unico. La propria visione cambia anche in relazione alla disponibilit: al Tempo Prezioso non tutti sono attivi allo stesso modo, ma ci sono anche legami damicizia che si rafforzano, conoscenze che nascono. Tempo Prezioso lunica bdt in Brescia con dimensione provinciale (esiste da un anno e mezzo e conta un centinaio discritti) ed nata sotto la spinta dellesempio trainante di altri gruppi Moica (da 30 anni in Italia), specialmente quello delle Marche, che da anni d ottimi risultati. Questa bdt legata a doppio filo con la figura della casalinga che, oggi, pu anche esserlo non per scelta, o diventarlo dopo anni di lavoro fuori casa. Le assicuro che c ancora chi lo fa per scelta ci dice Tina come Barbara, che presta servizio come contabile a Tempo Prezioso e ha deciso di dedicarsi ai suoi tre figli. Anche se, per le nuove generazioni, cambiato tutto: oggi c lesigenza di far quadrare il bilancio familiare, uno stipendio spesso non basta. Adesso, infatti spiega Tina ci sono casalinghe a tempo pieno e tempo parziale: pur avendo un lavoro esterno, credo che non ci sia donna che, alla sera, non debba sistemar casa e/o gestire i figli. Scopriamo che, al Tempo Prezioso, i servizi che vanno maggiormente sono lezioni di inglese, di latino, il giardinaggio, la preparazione di dolci, il confezionamento di gioielli, gite, incontri culturali e artistici, laccompagna-

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mento a teatro. Funzionano meno, invece, le pulizie di casa, pur essendocene la richiesta: gi questi lavori pesanti si fanno in casa propria, forse non si ha voglia di farli anche altrove! sPAZIO AL temPO Decisamente pi ristretto il contesto della bdt Spazio al Tempo, della Agogh Societ Cooperativa Sociale Onlus, nata in seno allo Spazio coccola, uno spazio ludico-aggregativo, libero e gratuito, dedicato ai bambini tra gli zero e i sei anni e ai loro adulti di riferimento. Usufruiamo dei finanziamenti previsti dalla legge 23 (della Regione Lombardia, a sostegno dellassociazionismo e delle famiglie, ndr.) ci spiega Silvia Frizza, coordinatrice progetti di aggregazione giovanile della cooperaIntervista

CLAUDIA tAURISANO, ASSESSORE AI tEMpI E ALLA SUSSIDIARIEt


Nel 2010 nata la rete di coordinamento tra le banche del tempo cittadine: quali sono gli ultimi dati raccolti in merito? Ora ci stanno chiedendo collaborazione sulla formazione, per capire su cosa specializzarsi. Le banche del tempo allacciano rapporti tra persone molto vicine tra loro, quindi seguono le esigenze implicite dei membri: dal quarto a carte bellissimo esempio di socialit , allaccompagnamento in vacanza. Uno dei punti deboli delle bdt la scarsa pubblicizzazione delle stesse. Cosa si sta facendo, cosa si pu fare al riguardo? Limportante la promozione delle bdt, basata sul grande rapporto di prossimit, di fiducia e conoscenza, sulla propriet transitiva i miei amici diventano i tuoi amici. Linclusione sociale avviene in maniera molto semplice, spontanea, allargando la propria visione di quartiere e citt, guardando allindividuo e non al proprio tornaconto personale, al profitto. educhiamo alluso del tempo, disse tempo fa. Cosa intendeva? Intendo il guardare ai sistemi orgaMESI 12settembre 2011

nizzativi degli altri, perch spesso pensiamo solo alle nostre esigenze personali senza valutare le ricadute sullorganizzazione altrui. Ad esempio, penso che le persone anziane, le quali hanno una gestione del proprio tempo pi morbida e tranquilla, possano evitare il sabato mattina dal parrucchiere, la pausa pranzo al supermercato, le analisi alle 7 di mattina, quando una mamma che lavora, e deve incastrare mille faccende, si ritrova sempre ferma in coda. quasi specifico che quel tempo dovrebbe essere ad uso di chi ha problemi organizzativi. Le banche del tempo servono ad educare a questo tipo di sguardo sugli altri. I tempi dei servizi di brescia non seguono i ritmi di lavoro dei bresciani. Le bdt sono pi un antidoto a questo o alla solitudine cittadina? Laspetto sociale delle bdt molto forte, e varia anche in base alle fasce det: il Moica, ad esempio, ha tra i propri membri anche persone det avanzata che con il pensionamento sono diventate casalinghe e cercano e/o offrono tempo per la compagnia. Altro il discorso sullorganizzazione

della citt, ponderata sulle esigenze organizzative delle famiglie e del mondo del lavoro: lequilibrio molto difficile. Non pi servizi e basta, ma servizi mirati, che consentano, ad esempio, ad una mamma che vuole lavorare a tempo pieno per pagare il mutuo ed avere il secondo figlio, di realizzare tutto ci.

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tiva e referente della bdt , e aderiamo al Coordinamento delle Banche del Tempo cittadine patrocinato dallAssessorato alle politiche temporali e sussidiariet del Comune di Brescia. Capiamo che i servizi pi quotati sono tutti quelli legati alla gestione dei bambini: dal baby-sitting allorganizzazione spicciola dei tempi, ad esempio per sbrigare delle commissioni, o aiutare a cucinare per una festa di compleanno, fino al rammendo e al cucito eseguito

dalle nonne. Ci chiediamo, ancora, perch far parte di una banca del tempo, e Silvia ci risponde naturalmente: perch si riscopre il piacere dello stare insieme, ma soprattutto di fare cose che prima erano un peso, mentre poi, condivise, non lo sono pi. Allo Spazio al tempo non conta tanto labilit nel fare qualcosa, quanto, appunto, lo stare insieme. Si vede che lessenziale, innanzitutto, la fiducia nei membri. E Spazio al tempo parte avvantaggiata,

perch tra le mamme si sono creati dei rapporti di vera e propria amicizia e, per vincere le resistenze che inevitabilmente si creano in chi vorrebbe iscriversi ma incerto sul primo passo, si organizzano molti momenti conviviali. Tra famiglie conclude Silvia ritrovarsi importante. Ritrovare se stessi, ritrovarsi insieme allaltro, sempre fondamentale, specialmente al giorno doggi. E le banche del tempo, in questo, danno una mano.

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VioLino e Badia
a John Lennon ai poeti, da padre Marcolini a John Fitzgerald Kennedy. Passeggiando tra Violino e Badia ci si pu imbattere nel ricordo di figure uniche nel loro genere, portatrici di note, strofe, croci e parole che si mescolano allinterno di uno spartito che lega in un unico pentagramma questi quartieri gemelli dellovest bresciano, paesi in miniatura che rispettano, in tutto e per tutto, la loro essenza di villaggi dettando i tempi di una modernit che qui va un po pi lenta, forse troppo a detta di residenti, commercianti e soprattutto giovani. Vivere una giornata da queste parti, tuttavia, fa provare invidia per gli abitanti della zona, cos ricchi di spazi verdi e di chilometri quadrati di azzurro ancora visibili grazie alla larga diffusione delledilizia marcoliniana, che non osa sfidare il cielo. Le biciclette e le scarpe da ginnastica, in questo pezzo di Brescia, tengono testa ai motori e sono i mezzi preferiti da chi si aggira tra vie e traverse per fare due compere e raggiungere gli amici al bar o alloratorio, un luogo che continua a costituire la vera e propria piazza del villaggio: un approdo dove trascorrere il proprio tempo libero, fare sport e sfruttare importanti occasioni di cresci-

i GeMeLLi deLLoVest
ta. qui che la tranquillit dei gemelli dellOvest trova interessanti note di colore capaci di spezzare quella che per la maggior parte dei residenti una calma piatta su cui le istituzioni dovrebbero intervenire venendo incontro soprattutto alle necessit degli under 25. Violino e Badia, comunque, sono esempi da seguire, anche se nello spartito esistono note stonate da riscrivere, prime fra tutte quelle riguardanti la sicurezza (troppi furti) e linquinamento dei corsi dacqua su cui si allungano le ombre dellincivilt dei singoli. Recentemente il Comune ha deciso di limitare laccesso al Parco dei Poeti con reti di cinta e restrittivi orari di chiusura. Lobiettivo? Garantire maggior quiete e spegnere il fuoco del vandalismo. Chi vive in zona scuote il capo perch gli altri parchi restano comunque accessibili a tutte le ore e le nuove strutture in ferro e plastica non hanno fatto altro che da paravento ai delinquenti che si divertono a imbrattare e spaccare muri. Qualcuno reclama i tanto annunciati poliziotti di quartiere o le telecamere. Altri auspicano quella collaborazione tra cittadini vista come panacea di ogni male dagli ottimisti e come mera utopia dai pessimisti. Sicurezza s, insomma, ma senza alzare barriere nelle terre di chi vive con i poster di Padre Marcolini, Lennon e Kennedy in camera. CI RACCONTANO VIOLINO e bADIA DON AGOstINO bAGLIANI Parroco del Villaggio Violino Ci descriva il Villaggio Violino. una realt composita con strutture abitative sorte in epoche diverse nel corso di 55 anni. Ci sono gli abitanti storici, i figli che dopo il matrimonio se ne erano andati e che ora sono tornati, e persone nuove che hanno arricchito il tessuto sociale. E la questione immigrazione? Gli immigrati sono alcune centinaia su circa 4.000 abitanti. Parecchi ragazzi vengono a giocare in oratorio, ma gli altri contatti sono ancora agli albori. C un po di diffidenza da parte dei residenti storici. Parrocchia ed oratorio riescono ad essere il centro della vita comunitaria? Tutto ci che riguarda il tempo libero strettamente connesso alle attivit parrocchiali. Dal cinema allo sport passando per teatro, incontri e feste. Ci sono alcuni interventi della Circoscrizione, ma in ambiti ridotti. E dal punto di vista religioso? In termini di partecipazione consapevole siamo in crescita. Il catechismo

di brUNO FOrZA

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TRADE E QUARTIERI

Violino e Badia

ha numeri importanti, facciamo invece pochissimi matrimoni. Sono molti di pi i corsi per fidanzati, che spesso si sposano altrove. Che significato assume oggi la figura di Padre Marcolini? La sua figura va tenuta viva perch i due terzi degli abitanti non sanno pi chi sia. Non pu e non deve finire nel dimenticatoio. Il suo insegnamento stato quello di partire dalla famiglia per costruire una societ migliore. Padre Marcolini non ha solo costruito case. Oltre ai muri doveva esserci lanimo. Cosa non funziona al Violino? I giovani hanno bisogno di molte pi attenzioni. Quanto al quartiere, in passato sono state rimarcate vicende negative, come aggressioni, furti ed episodi di microcriminalit, ma da qui a descrivere il Violino come luogo di disagio sociale ce ne passa.

FLAVIO GheDA (GAstrONOmIA GheDA e FeNArOLI) Via Padre Marcolini, Vill. Violino Contento di aver aperto unattivit qui al Violino? una zona che non d grandi soddisfazioni dal punto di vista lavorativo. Diciamo che piuttosto morto. Un quartiere dormitorio. Chi vive in questa zona della citt? Famiglie e anziani, anche se la vicinanza del bar porta qui qualche giovane.

Quali sono i problemi pi sentiti in quartiere? La gente ha il vizio di lamentarsi, ma la verit che grossi problemi non ce ne sono. Consiglierebbe a una giovane coppia di prendere casa qui? Direi di s perch si vive sicuramente meglio che in altre zone di Brescia, anche se io essendo della Badia sono un po di parte.

EUGENIO GANDELLINI, pRESIDENtE vOLONtARI pROtEZIONE CIvILE OLtREMELLA


Quando nato il vostro movimento? Verso la met degli anni 90, quando la zona era afflitta dalle continue inondazioni de La Canale. Ci siamo rimboccati le maniche e siamo diventati i portavoce degli abitanti della zona presso le istituzioni. In quelloccasione doveva intervenire la Regione, ma per fortuna fu Martinazzoli a prendere in mano la situazione. Fece sborsare al Comune un miliardo di vecchie lire e tutto and per il meglio. Da tre anni a questa parte, invece, c un altro grosso problema: la continua moria di pesci e volatili nei torrenti della zona. un problema che si trascina da tre anni senza soluzioni. Il Comune ha passato la patata bollente allArpa, che ha rilevato ne La Canale e nel Gandovere tracce di olio industriale. Noi non possiamo approfondire le indagini ed entrare in casa daltri. LArpa s, ma non si ancora mossa. Sono intervenuti anche i vigili e i carabinieri, ma la situazione non si sblocca. Casualmente la contaminazione avviene sempre nei fine settimana. Ci sono altre problematiche che affliggono la zona?
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In quei canali sono arrivate le nutrie, che fanno dei cunicoli negli argini danneggiando i corsi dacqua. Ne abbiamo catturate alcune. Poi c il problema della manutenzione degli alberi, che va fatta anche per ragioni di sicurezza, ma il Comune dice di non avere soldi a disposizione. La situazione, insomma, non delle migliori. Direi di no, ma noi continueremo a sensibilizzare le istituzioni e a coinvolgere con il nostro impegno i bambini e i ragazzi delle scuole. Ogni cittadino deve capire di avere grandi responsabilit ed agire di conseguenza su tutti i fronti. Poi speriamo che anche le istituzioni facciano il loro dovere.

Flavio Gheda.

NAbIL sOLImAN (PIZZerIA DAsPOrtO VIOLINO) Via Violino di Sopra Da quanto tempo vive in Italia? Da 17 anni, ma lattivit nuova, ha solo qualche mese di vita e per il momento c poco lavoro. Si vedono pochi clienti. Com il suo rapporto con gli italiani? Buono, anche se come in tutti i Paesi la gente non tutta uguale. C lamico e c il razzista, ma sono di pi le persone positive. In Italia si sta bene, simile allEgitto.

Nabil Soliman.

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FrANCA CUCChI (eDICOLA) Via Violino di Sopra Ci descriva il Violino. Il quartiere composto da aree diverse tra loro, ma diventato una zona vecchia. Come vanno gli affari? Potrebbero andare meglio. La crisi si respira ancora in tutti i settori. Le vendite di giornali e riviste calano. Immigrazione e integrazione. A che punto siamo? Ci sono abbastanza stranieri che si stanno integrando nel modo giusto. LIDIA DI FeDe (bAr bOULeVArD CAF) Via Vallecamonica Da quanto tempo avete lattivit qui? Abbiamo aperto il bar tre anni e mezzo fa e ne siamo contenti. una zona tranquilla e si lavora bene. Alla Badia vivono soprattutto famiglie e anziani. Ci descriva la sua clientela quotidiana. Al mattino serviamo soprattutto chi lavora in zona, qualcuno del quartiere e gente di passaggio. Facciamo parecchie colazioni e aperitivi.

Aspetti positivi della Badia. un villaggio servito dove non manca nulla. E quelli negativi? Lunica segnalazione da fare riguarda la presenza qui fuori di senza tetto che di tanto in tanto si accampano davanti al bar.

Cosa bisognerebbe fare per vivacizzare la situazione? Servirebbero pi realt sportive come piscine e campi da tennis, luoghi in cui la gente si possa divertire. Limmigrazione intensa in questa zona della citt? Non ancora. Gli stranieri sono pochi e i proprietari delle case preferiscono vendere agli italiani, anche se i cinesi sono in crescita.

Lidia Di Fede.

sALVAtOre GAGLIANI (GeLAterIA sIberIA) Traversa VII, Vill. Badia Qual il suo parere sulla Badia? Questo quartiere mi piace molto, anche se vecchio e troppo tranquillo.

Salvatore Gagliani.

C QuALCoSA CHE non VA

ANNAmArIA beLLerI (LA CArtOFANtAsIA) Traversa IV, Vill. Badia Come descriverebbe la Badia a chi non la conosce? una zona famigliare dove vivono persone cordiali. il classico villaggio di una volta, un piccolo paese dove si vive davvero bene. Molte persone dicono che queste sono zone vecchie. vero? Diciamo che non sono a misura di giovane. Le istituzioni, in effetti, dovrebbero pensare di pi ai ragazzi e organizzare pi eventi per creare occasioni di incontro e di festa.

Inquinamento dellacqua: i responsabili dormono sonni tranquilli Da oltre due anni ne La Canale, corso dacqua che scorre tra Badia, Cellatica e Gussago per poi sfociare nel Gandovere, si verificano episodi apparentemente inspiegabili come la moria di pesci e uccelli che hanno fatto di quelle zone il loro habitat naturale. Dal 2009 ad oggi ne sono morti a migliaia. Spesso nei fine settimana le acque di questi corsi dacqua vengono invasi da chiazze oleose e maleodoranti. LArpa ha rilevato tracce di oli industriali e gli abitanti della zona non hanno dubbi: qualche

irresponsabile dalla zona industriale scarica liquidi inquinanti in acqua. Chiss se ci vorranno ancora tanti anni per avere un nome e un cognome e porre fine a questo scempio. Decoro pubblico: la scuola Kennedy sempre pi grigia Let dellinfanzia merita colori e vivacit, ma i bambini che frequentano la scuola Kennedy alla Badia devono fare i conti con un istituto scolastico sempre pi scrostato, sporco e con colate di grigio che divorano il giallo. Non sarebbe ora di dare una bella rinfrescata alledificio?
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La citt caMUffata
roprio cos: Flr, paese con pi di 8.000 abitanti, a sud di Brescia, sembra una cittadina in miniatura, multietnica, affaccendata, efficiente. Anche troppo, a detta di alcuni fleresi, affezionati a uno scorrere della vita meno caotico, a pi verde e meno abitazioni. Ma questo, forse, il prezzo da pagare per stare al passo con i tempi. E a Flero la sensazione che nessuno venga lasciato indietro di proposito. Lo sa la componente straniera, presente a livelli sensibili sul territorio: in tarda mattinata, non incontriamo nessuno a

fLeRo

di ALessANDrA tONIZZO

zonzo per le strade, e la parrocchia sta facendo sforzi pregevoli per rendere realt una coesione sociale che troppo spesso resta solo sulla bocca dei pi. Il tempio dei Sikh, secondo per grandezza solo a quello di Reggio Emilia, resta alle porte del paese, spaccando lopinione pubblica. Il commercio, pur tra gli alti e bassi dellonnipresente crisi, fiorisce. Ed ecco che si fa gruppo con altre realt limitrofe per costituire un distretto, nascono nuove vetrine ( recente il nuovo complesso Le Sorgive: una piazza, tra Flero e Poncarale, incorniciata da botteghe), e spiccano alcune curiose eccellenze. Come la cantina vinicola

di Andrea Prilo, che ha partecipato, il maggio scorso, alla London International Wine Fair. Flero decolla, in fermento, verso nuovi scenari. Le facciamo un in bocca al lupo, confidando che cresca senza tradirsi mai. CI RACCONTANO FLerO

DON VALerIO sCOLArI, PArrOCO Lanno scorso, in oratorio, il corso di alfabetizzazione per stranieri, molto presenti sul territorio, stato un successo: un caso isolato? Neanche per sogno! Anche nel 2011 labbiamo ripetuto, con 51 partecipanti e 39 diplomi ( una cosa seria, e chiediamo almeno il 75% delle presenze durante i corsi mattinieri e serali). Poco fa c stata la consegna dei diplomi, uno spettacolo: ognuno con i propri costumi tradizionali, i piatti tipici Queste esperienze aprono la mente della gente, servono a far capire a queste persone che il clima attorno a loro sta cambiando, che la parrocchia pu essere un punto di riferimento, daiuto, e vuole il loro bene: non siamo qui a fare proseliti. Sono partiti anche corsi di igiene e alimentazione, lavori manuali, stata assegnata loro la bandiera italiana e una copia della Costituzione; anche in progetto un calendario corredato di foto, usi e costumi, poesie, ricette tradizionali abbiamo tante idee per il futuro, tutte utili allaggregazione sociale.

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INTERLAND Flero

Come convivono i fleresi con la comunit sikh? Queste persone vengono perlopi da fuori paese, si ritrovano nella zona industriale di Flero per le loro cerimonie, e non sono agganciabili come quelli che seguono i corsi di cui abbiamo parlato. Ogni tanto, dai fleresi, arriva qualche battuta che fa capire come non tutti siano cos tolleranti, ma in generale posso dire che il clima abbastanza positivo. CLAUDIO GAbrIeLI (CArtOsFerA, CArtOLerIA) Via V. Emanuele II Ha aperto a gennaio: come sta andando? Io e mia moglie abbiamo acquisito questa attivit, ma purtroppo questo un periodo fiacco, un po per la crisi, un po perch ci sono dei mesi in cui i ragazzini hanno gi tutto per la scuola. Che idea s fatto di Flero? Ho partecipato alle riunioni dei commercianti, che da poco hanno creata lassociazione, per conoscere e farmi conoscere. Mi d limpressione che sia un paese che si d da fare, a livello commerciale e delle istituzioni: questo nuovo sindaco ha mostrato interesse per il pubblico e le piccole medie imprese, per il centro storico, vedremo. Insieme a Castel Mella, Torbole e Roncadelle, poi, si creato un distretto commerciale. Cosa mi dice del complesso Le Sorgive?

Da quanto si sente, sta soffrendo. La posizione non felice, e poi la gente ne ha abbastanza dei centri commerciali, che in questi anni sono cresciuti come funghi. FILIPPO PADerNO (CALZOLAIO) Via V. Emanuele II

La maggior parte delle clienti sono donne. Poi, a chi ha i soldi non importa niente di farsi sistemare le scarpe: se le portano qui sono appena uscite dal negozio, io applico il tacco e la gomma e via. Magari sono le persone anziane quelle che fanno durare le proprie scarpe. DAVIDe merONI (eDICOLA) P.za IV Novembre Qual il maggior cambiamento di Flero che ha notato, nel tempo? Sicuramente laumento di popolazione: molti si sono spostati dalla citt. Ce integrazione con i numerosi stranieri presenti? S e no, si fa fatica. Una nota positiva e una negativa sul paese. Siamo vicini alla citt, ma stiamo diventando troppo caotici.

vOCE AI pASSANtI
Anna, 60 anni Al sindaco chiederei di smetterla di costruire case: ce ne sono gi abbastanza, vuote, e il paese stato cementificato selvaggiamente. Basta vedere via De Gasperi. milena, 45 anni Di cosa abbiamo bisogno? Di un ricovero per i nostri anziani. marco, 20 anni Qui per il divertimento di noi giovani c solo loratorio, o il bar. Giuseppe, 36 anni I sikh? Tolti i disagi, soprattutto di circolazione la domenica, nella via industriale del paese, non c nessun problema.
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Filippo Paderno.

Come mai ha scelto di aprire la sua attivit a Flero? Dopo aver lavorato un anno a Bovezzo, mi sono spostato qui, ormai da 4 anni. Ho scelto Flero perch non cera nessun calzolaio sul territorio. Come le sembra Flero? Non sembra un paese, ma il prolungamento della citt c di tutto. Vivo qui da poco e la gente pare disponibile, anche se credo provenga quasi tutta da fuori: erano in 2.000 ora sono in 8.000 abitanti. Mi parli del suo cliente tipo: in tempo di crisi, si va dal calzolaio per far durare al massimo le proprie calzature?

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san Zeno naViGLio

di ALessANDrA tONIZZO

embra strano, eppure questa la spaccatura che pi ci ha colpito a San Zeno, paesino di circa 5.000 anime a soli 6 km dalla citt: quella tra chi qui ci nato e chi invece vi approdato, attratto dalla posizione strategica e il clima tranquillo, una distanza che pare incolmabile. vero, Sn Z sembra un borgo con tutte le carte in regola: ottimi servizi, molto volontariato e dimensione umana, il tutto lontano dalla folle frenesia cittadina. Ma ad uno sguardo pi attento notiamo piccole crepe che si aprono sul territorio, chiedendo di essere sanate prima di aprirsi in un gap di scontentezza. Sono le falle sui muri lisi dal passaggio dei tir che, pur essendo diminuiti in seguito alla recente bretella (la variante alla 45 bis Gardesana occidentale, lunga quasi 3.000 metri e costata al Comune 2.600.000 euro), denotano una viabilit ancora da proporzionare, con sensi unici e marciapiedi. Sono gli strascichi di una mentalit arcadica che vede nel cittadino (non nellimmigrato, che non pu permettersi il caro vita sanzenese) il forestiero in via dintegrazione, proprio in quello spaccato dellhinterland che, giusto alle propaggini della city, dovrebbe mostrarsi pi aperto. Gli sguardi di chi si muove a San Zeno luccicano di contentezza, tanto che nessun sanzenese riesce a pronunciare verbo che non sia positivo sulla propria terra nata: un attaccamento alle origini che, oggi, commuove. Ci auguriamo di scorgere presto lo stesso brillo anche nelle numerose, e italianissime, famiglie di forestr.

CI RACCONTANO sAN ZeNO

DON ANDreA Si avverte ancora, in paese, la spaccatura tra i sanzenesi storici e i nuovi venuti? Eccome. Ci vuole del tempo per integrarsi a tutti gli effetti, inoltre, la vicinanza alla citt rende difficile costruirsi unidentit precisa. San Giovanni Bosco vissuto dai ragazzi? Loratorio si movimenta nei momenti forti e nelle occasioni (grest, ecc.), ma langue nel quotidiano. San Zeno risponde, se sollecitato, ai grandi eventi. Cosa manca in paese? Manca il fare comunit, nel vero senso della parola. Anche se c grande collaborazione tra parrocchia, enti e comune. Lo scorso anno, Don Fausto ci raccontava che le pareti della chiesa vibravano ad ogni passaggio di tir Oggi, con la nuova tangenziale, la situazione un po rientrata. Manca il sottopasso, poi si spera che tutto migliori nettamente. sImONe CAmPettI (ACCONCIAtUre) via A. Diaz Cosa dice del traffico in paese post tangenziale? Ho sotto gli occhi questa strada tutto il giorno: mentre prima cera limmancabile coda dei tir, ora unaltra vita. Il traffico pesante deviato, e anche le macchine, con il tempo, impareranno. Un pregio e un difetto di San Zeno? Qui sono nato e cresciuto, non trovo qualcosa che non va. Penso che il bene pi

Simone Campetti.

grande del paese sia la sua collocazione, comodissima. E poi si vive bene: c amicizia, volontariato, ci sono sinergie positive a livello doratorio, di comune, non mancano feste, sagre e mercatini, di modo che anche il forestiero possa integrarsi. Cosa chiederebbe al sindaco? Di continuare cos, perch ha gi fatto tanto, nei propri limiti. Oltre alla tangenziale, poi, presto arriver il sottopasso. sAVIO VOLtOLINI (FrUttA e VerDUrA) via A. Pertini

Savio Voltolini.

Da quanto esiste questo porticato con nuovi negozi? Da circa sei anni: io sono un pioniere, qui non cera nessuno quando ho iniziato.

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San zeno Naviglio

Ci ha spinto il fatto di vedere molte costruzioni, e la gente inizia adesso ad accorgersi di noi, a cambiare le proprie abitudini. Come si manifesta la crisi, nella sua attivit? Ovviamente nei consumi, perch il cliente non sparito, ma dimezza la spesa. Le cose che costano rimangono sugli scaffali. E che idea si fatto di San Zeno? Se devo essere sincero, quando sono arrivato qui sono rimasto un po deluso: abito a Borgosatollo, e mi aspettavo che questa fetta di hinterland avesse respirato laria della citt invece un paese quasi rurale, anche se non c campagna. sebAstIANO DI PIetrO (PrINt, FOrNItUre Per UFFICIO) via A. Pertini 30

ta, lo smog si ridotto, e poi, prossimamente, via Fornaci sar completamente pedonalizzata. Verrebbe ad abitare qui? Sicuramente, vicino alla citt e c tutto, dai negozi ai servizi: molto organizzato, sia per loratorio che per il comune. Voi commercianti siete compatti? Eccome: esiste unassociazione commercianti I mercanti del Naviglio di cui io sono presidente. Facciamo due feste lanno, l8 dicembre (mercatini di Natale) e il 26 giugno (sport). Che rapporti avete con i colleghi di via Pertini? Si sono uniti a noi, il clima disteso.

vOCE AI pASSANtI
Cristina, 35 anni Nonostante io abiti a 20 metri dalla scuola elementare non posso lasciare andare da solo mio figlio perch lingresso su quel lato (ex ingresso principale) non viene aperto, e lalternativa un percorso pieno di rischi. Cos tutte le mamme, per pochi metri, si spostano in auto: pazzesco. Giovanni, 41 anni La nuova tangenziale? Altroch deviare i tir dal centro: l non ci passa nessuno, perch in paese non esistono multanova, dossi o vigili che disincentivino questa condotta. Spero che, oltretutto, non sostituiscano il semaforo con una rotonda.... massimo, 60 anni in progetto la ristrutturazione del centro storico, con marciapiedi e doverosi sensi unici: guardi il muro della cascina di via Roma, eroso dai camion. Cristian, 37 anni Per la tangenziale aspettiamo il sottopasso: speriamo risolva meglio il traffico.

Lucia Roversi. Sebastiano Di Pietro.

Da quando ha aperto? Dal 2004. La posizione qui non male, c un ampio parcheggio, con possibilit di carico-scarico. Con chi lavorate? Principalmente con aziende esterne, ma anche con i privati, soprattutto del paese, che acquistano articoli da regalo, o cartucce di stampanti per uso domestico. Com il traffico in paese? So che il nodo cruciale la nuova rotonda per laccesso alla tangenziale che crea problemi. Cosa chiederebbe al sindaco? Per quanto riguarda i commercianti di via Pertini, importante che il comune capisca che esiste anche questa via. LUCIA rOVersI (LAVAseCCO) via Roma Come ha visto cambiare San Zeno, nel tempo? In mille modi: sia nella viabilit che nellestetica. La prima molto miglioraMESI 12settembre 2011

Intervista

ANGIOLINO SERpELLONI, SINDACO DI SAN ZENO NAvIGLIO


traffico post-bretella: alcuni auspicano dei dissuasori o dei multanova per chi fa ancora in furbo... Di sicuro abbiamo fatto bingo costruendo la tangenziale, perch a qualsiasi ora del giorno il traffico notevolmente diminuito. Certo, chi vuol fare il furbo, magari con il camion, di notte, c, ma non possiamo essere presenti al 100%, con soli due vigili. Tutto ci che riguarda larredo urbano dissuasori, ma anche marciapiedi stato spostato in seguito alla seconda grande opera di viabilit a San Zeno, che il sottopasso (costo circa 2 milioni e mezzo, inizio lavori ad agosto 2012). Come incentivare leffettivo inserimento delle molte famiglie che si sono insediate a san Zeno dalla citt e dai paesi limitrofi? Sono sette anni che lavoriamo per te-

nere unita la comunit: manifestazioni, mercati, feste, palii da poco sono finite le Cinque giornate di San Zeno, con un concorso di complessi rock per i giovani. Non dimentichiamo la marea di volontari, il cui lavoro ha rinnovato il senso stesso di comunit (servizi agli anziani, pulizia del Naviglio).

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IAggIO IN PROVINCIA

Bassa BResciana
LoVest cHe non tRaMonta
Palazzolo sullOglio, Chiari, Castelcovati e Orzinuovi: tra industria e agricoltura.

l nostro viaggio verso lOvest bresciano inizia da Palazzolo sullOglio, comune di quasi 20.000 abitanti, equidistante da Brescia e Bergamo. Il fiume scorre al centro del territorio, diviso in numerosi rioni e frazioni (tra cui San Pancrazio la pi densamente popolata, mentre Mura avrebbe bisogno di maggiori cure), diventando fulcro dellattivit sportiva zonale (cayak, pesca, arrampicata), grazie anche alla riqualificazione del parco, ben tenuto e frequentato. I palazzolesi vivono dei prodotti agricoli (cereali, frumento, foraggi, vite, prodotti dellorto), dellallevamento
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di ALessANDrA tONIZZO

dei bovini e di suini, nonch del lavoro offerto dallindustria operante nei comparti edile, tessile, manifatturiero, del materiale plastico e della metalmeccanica; il paese, dotato di molte potenzialit (ma a detta dei commercianti poco valorizzato), lamenta la carenza di botteghe fondamentali, mitigata solo in parte dal mercato agricolo del venerd. Una decina di chilometri pi a sud troviamo Chiari, cittadina di pianura (il titolo di Citt, concesso con Regio Decreto e poi toltole, stato da poco reintegrato) con circa 19.000 abitanti, di antica origine, che presenta un quadro economico fiorente grazie allo sviluppo dellagricoltura (ottimale la presenza di

molti canali irrigui per le colture cerealicole; vivace il settore lattiero-caseario), delle attivit industriali (metallurgia) e dellartigianato (lavorazione della seta). I clarensi, le cui residenze si trovano anche nelle localit di Lumetti, Monticelli e Santellone, sono fieri dello scenario di stampo medievale del proprio comune: una serie di tortuose viuzze sfocianti nella piazza centrale, dove si erge il duomo, che vedr presto tornare il mercato settimanale. Chiari impegnata in un importante restyling, partendo da viale Mazzini che vuole diventare il salotto del paese e passando per via Roccafranca (con la nuova caserma), viale Pietro Cadeo (auditorium e centro

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anziani), via S.S. Trinit (bar e bocciodromo), per terminare con i lavori allex magazzino merci FS e la nuova scuola L. Einaudi ITCG, pronta a settembre. Ma la nota dolente di Chiari resta il traffico, contro il quale valgono ben poco rotonde scalcagnate e vigili posticci, mentre la componente straniera (2.934 regolari, la maggioranza albanesi) sembra perlopi integrarsi, soprattutto grazie al servizio scolastico. Al confine con Bergamo, Castelcovati resta un paesino (poco pi di 6.500 abitanti, pochissime attivit commerciali) dimpronta agricola, nonostante lestensione dei campi coltivati sia passata dalla maggioranza del territorio (pi del 60%)

a una parte della periferia, caratterizzata dalle colture di mais, frumento e orzo. Una buona percentuale dei suoi abitanti svolge attivit nel campo delledilizia, e si registra un indice di vecchiaia inferiore alla media: in atto un notevole incremento demografico locale, in controtendenza al noto stato generale dello Stivale. Orzinuovi sorge nella riserva Il bosco di Barco, a sud-ovest della provincia, a confine con quella cremonese e in prossimit di quella bergamasca. Su 48 mq, divisi in 11 localit, oltre 12.000 orceani vivono di uneconomia basata sui prodotti agricoli (cereali, frumento, foraggio, frutta e ortaggi), sullallevamento dei bovini e suini, sulle industrie

alimentari (in particolare lattiero-casearie), edili, tessili, automobilistiche e metalmeccaniche. Orzinuovi, anchessa denominata citt, il polo commerciale dei paesi limitrofi e fa della sua piazza unallettante vetrina ricca di negozi di qualit, nonostante non manchi la cattiva abitudine, ormai dilagante, di voler fare shopping con lauto fuori dalluscio. Restano, purtroppo, ai margini iniziative giovanili che vadano aldil dellhappy hour. Nel 2011, il nostro Ovest punta sempre dritto, senza concedersi battute darresto, (crisi permettendo): per arrivare davvero al massimo, non resta che potenziare i servizi alla persona.
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ci Hanno detto
PALAzzOLO SULL OGLIO
di ALessANDrA CAsCIO

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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


ciano, nata a Opulenta cittadina dellOvest bres te in comunicacavallo dellOglio, Palazzolo met lla bergamasca. zione la nostra provincia con que di un meraviglioso Ricca di monumenti e dotata sicuramente una parco sulle sponde del fiume, a storia alternato zona ideale per fare un tuffo nell del centro. a qualche ora di relax nei negozi

UGO mOLINArI (AbbIGLIAmeNtO) P.za Roma Pregi e difetti di Palazzolo? Potrebbe essere potenzialmente una piccola city viste le numerose banche e gli uffici presenti sul territorio. Sicuramente dovrebbero incentivare maggiormente lo sviluppo del centro storico perch, tranne che al mattino, il paese un po spento. Inoltre, mancano da tempo le piccole attivit di una volta come la macelleria e il fruttivendolo. Come si vive qui? Abbastanza bene, anche se negli ultimi 15 anni cambiato parecchio: prima era molto pi vivo, ora il pomeriggio non gira quasi pi nessuno e la sera ci sono solo i frequentatori dei bar e dei pub. Cosa si aspetta dal neonato distretto del commercio? Un programma che permetta una ripresa delle attivit, magari con degli aiuti sistematici, come lorganizzazione di manifestazioni periodiche che possano portare la gente a vivere il paese. mArIA rADICI (LAVAseCCO mUrA) Via Galignani Come si evoluta la zona di Mura negli ultimi anni? Siamo qui da 15 anni e posso dire che la zona non si evoluta, anzi peggiorata. In che senso? Qui non ci sono pi negozi, siamo rimasti in pochi. Hanno costruito tutto al di l del fiume e qui non hanno fatto niente. Inoltre, c in progetto la costruzione di un altro centro commerciale nelle vicinanze, che sicuramente non giover alla nostra economia. Buona parte della popolazione di Palazzolo straniera, ritiene che queste persone siano integrate? Sembrerebbe di s, anche se non posso dirlo con sicurezza.

FrANCO LOCAteLLI e PALmIrA bArONI (PAstICCerIA FrANCO) Via Galignani Com cambiato Palazzolo dopo la nascita del distretto del commercio? Fino allanno scorso non si era mosso nulla, ora qualcosa inizia a vedersi anche se ci vorranno degli anni prima che la cosa ingrani. In centro ci sono solo banche, negozi ce ne sono pochi, e per far s che il commercio riparta servono sicuramente degli incentivi da parte del Comune. Ritiene che gli extracomunitari siano sufficientemente integrati? Acquistano da voi? Non saprei darle un giudizio, certamente ce ne sono tanti. Sporadicamente qualche badante viene ad acquistare qualcosa.

Cosa ne pensa della realizzazione di una discarica di rifiuti nel vicino comune di Telgate? Da un certo punto di vista sono contrario perch ho sentito che gli scoli delle acque potrebbero finire nellacquedotto, dallaltro lato credo che, se il Comune, la Provincia o la Regione hanno rilasciato il permesso al proprietario del terreno, la decisione sia da rispettare.

vOCE AI pASSANtI
Paola, 16 anni Anche se non c molto per i ragazzi, mi trovo bene lo stesso. Mi piace molto come paese. Giovanna, 16 anni Sono di un paese vicino e qui ci vengo occasionalmente, per lo trovo molto accogliente. Felice, 73 anni Io sono di Palazzolo e lo trovo un bel paese, vivibile. Catia, 31 anni Sicuramente una bella cittadina che dovrebbe essere un po pi vissuta. Offre parecchi servizi anche se, a differenza di altri piccoli centri, non poi cos attiva nellorganizzazione delle manifestazioni.
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Franco Locatelli.

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mArCO POZZebON (AteLIer tAPPeZZerIA) Via Sgrazutti Un po tutti: famiglie con bambini, gente che fa footing, giovani. Ritiene che lopera di bonifica sia stata indovinata? S, stata azzeccata anche se manca qualcosa, come lilluminazione notturna che ci limita un po nellapertura notturna. Il parco sorvegliato? C il custode che controlla che venga mantenuta la pulizia, per il resto lattivit di controllo lasciata alla polizia municipale. Lambiente rispettato da chi frequenta il parco? Diciamo che su centro persone che entrano, novantotto contribuiscono molto a mantenere lordine e la pulizia; al resto ci pensa il custode.
Intervista

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Marco Pozzebon.

Da quanti anni siete presenti sul territorio? Il negozio aperto da un anno, anche se veniamo da unesperienza decennale in laboratorio. Come vive un giovane a Palazzolo? Abbastanza bene, ma la sera il paese un po spento. Bisognerebbe migliorare lofferta per i giovani magari dando pi spazio ai locali esistenti e offrendo la possibilit di organizzare eventi e serate musicali. Favorevole o contrario al distretto del commercio? Sono favorevole perch un punto dinizio per far s che Palazzolo venga vissuto e conosciuto anche dalla gente dei paesi limitrofi. Sicuramente di strada da fare ce n ancora molta. In qualit di giovane, quale consiglio darebbe alla sua Amministrazione? Date spazio ai giovani, ascoltateli. Lasciateli fare e non legategli sempre le mani. mArZIO FACChINettI (bAr CONtrOCOrreNte) P.le Giovanni XXIII Chi frequenta il parco G. Metalli, al cui interno collocato il suo bar ?

pIERGIORGIO tURRA, ASSESSORE AL COMMERCIO DI pALAZZOLO S/O


Quali sono gli ultimi risvolti relativi alla cava Ateg39 (Ambiti territoriali estrattivi) e allattivazione di una discarica per rifiuti inerti prevista a telgate, sul confine con il comune di Palazzolo? Il comune di Palazzolo ha ribadito pi volte la sua contrariet al progetto di allestimento di una discarica di rifiuti inerti previsto nel limitrofo Comune di Telgate. Qualche mese fa abbiamo approvato una mozione ostativa trasmessa alla Regione, alle Province di Bergamo e Brescia e allo stesso Comune limitrofo per dire No alla discarica. Oggi intendiamo perseguire tutte le iniziative necessarie finalizzate ad impedire lapprovazione del progetto in quella zona. I risultati attesi a seguito della creazione del Distretto del Commercio si sono fatti attendere? Quali sono state le maggiori criticit riscontate? Il distretto del commercio oggi in fase di aggiornamento e costante rinnovo. Questanno abbiamo proposto alcune importanti manifestazioni che hanno coinvolto diversi operatori i quali, hanno risposto positivamente alliniziativa tenendo aperti i locali e le botteghe per le intere giornate interessate. Il distretto del commercio a Palazzolo nato recentemente; sicuramente un progetto che devessere seguito negli anni, e affinato. Allinizio le cose non sono state facilissime, ma dal mio punto di vista sono state poste le basi per valorizzare il territorio, quindi non parlerei di criticit. La zona mura attualmente poco valorizzata, pensate di rilanciarla? In quella zona ci sono diverse associazioni che il Comune sta cercando di coinvolgere attivamente. Si pensato di spostare lattenzione dei visitatori e dei residenti sulla zona di Mura in concomitanza di determinate manifestazioni, che saranno organizzate appositamente per quella parte della citt adattandole al tipo di territorio e agli spazi presenti nel posto.

Marzio Facchinetti.

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CHIARI
di ALessANDrA tONIZZO

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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRES SIONI


A un anno di distanza dalla un paese sfiduciato: Ch nostra visita, troviamo iar dinferiorit tipico di chi i soffre del complesso avrebbe tutte le carte regola per arrivare al in massimo, e invece arr anca. Quel condizionale rod e, lo si legge negli sgu ardi degli intervistati.

ALessANDrO LeGreNZI (eDICOLA) P.za Martiri della Libert

Alessandro Legrenzi.

Com oggi Chiari? Un luogo urbanisticamente bello, anche se tanti negozi del centro storico stanno morendo. Cosa pensa del ritorno del mercato in piazza? Che molto meglio per tutti i commercianti perch li aiuta: prima era decentrato, invece ora il passaggio della gente, per tre volte a settimana, porter i suoi effetti. Lanno scorso uno dei problemi erano i parcheggi centrali, tutti a pagamento Questo uno dei problemi maggiori di Chiari e non mai stato risolto: il centro soffre anche per questo. emANUeLe bArA (LArIOs CAFF) Viale Cesare Battisti Lavora qui da pi di sette anni, che idea si fatto di Chiari?

Emanuele Bara.

Allinizio sembrava che potesse dare qualcosa di pi, adesso, con ogni anno che passa, il paese sta perdendo: troppi extracomunitari lazzaroni, troppa delinquenza, pochi vigili e polizia. Verrebbe qui ad abitare? Tutti i paesi hanno i loro problemi, non

sarei venuto ad aprire qui lattivit se non gradissi Chiari ma no, ad abitarci proprio no. Cosa mi dice della viabilit? Hanno fatto tante promesse: la situazione messa male, c sempre la colonna di traffico, e con il vigile anche peggio.
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Per me no: le manca la mentalit. Chiari un gran bel grosso paese, punto. Viale Mazzini in restyling: i lavori servono, procedono? Spero che porti miglioramento, bisogna vedere i risultati. Se un abbellimento, ben venga, per deve anche migliorare la viabilit delle auto che ora problematica. LUCA ZANI (estAsI, CALZAtUre e AbbIGLIAmeNtO) Via De Gasperi PAOLO rOCCO (strUmeNtI mUsICALI rOCCO mArIO) Via Bettolini Lavorate qui da 35 anni: a quali cambiamenti avete assistito? Il centro di Chiari sempre stato molto attivo, anche se ha perso qualcosa in questi anni a causa della crisi.

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Come vivete la prospettiva del ritorno del mercato? Non sarebbe male: un incentivo, sia per la visibilit che per il passaggio. Un pregio e un difetto di Chiari. Qui si vive bene e i servizi non mancano, il traffico resta sempre la nota dolente. Il non aver fatto, anni fa, un parcheggio sotterraneo in piazza Rocca, allimbocco del centro, ha impedito una bella valvola di sfogo.

vOCE AI pASSANtI
michele, 31 anni Il commercio di Chiari per molto tempo stato troppo appeso al mercato. Giovanni, 38 anni Gli immigrati? Tolta la propaganda contro della Lega, in merito non c nessun problema. milena, 51 anni Il nostro centro soffre ancora la concorrenza della grande distribuzione, dove si trova tutto subito, parcheggio compreso. Ilario, 28 anni Per noi ragazzi qui in paese non ci sono happy hour decenti, non si riesce a fare gruppo: Chiari si sta spegnendo.

Luca zani.

Raccolta differenziata porta a porta: s o no? Se serve a migliorare la situazione dei rifiuti s: solo questione dabitudine. Chiari di nuovo citt: un titolo reale?

Paolo Rocco.

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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


CASTELCOVATI
Pochi negozi, molte abitazioni, tanta gente riversata nei bar che ti guarda di sottecchi come un intruso e molta diffidenza a farsi avvicinare. Il viaggio in questo paese non stato tra i pi semplici, ma ha avuto un epilogo positivo grazie alla disponibilit di coloro che ci hanno aperto la porta del negozio lasciando fuor i pregiudizi e perplessit.

di ALessANDrA CAsCIO

ALbINA beLUssI (LA GALLerIA DeLLANtIChIt) Via Marconi Com cambiato il paese negli anni? Con la crisi qui da noi un po dura perch Castelcovati nato come paese di impresari edili che lavoravano prevalentemente a Milano. Oggi molta gente a casa ed automaticamente il paese ne ha risentito. Com il tessuto commerciale di Castelcovati? Non male, anche se i diversi supermercati presenti nella zona hanno rovinato tutto. A questo si aggiunge la crisi che non consente alla gente di acquistare determinati beni, come quelli del mio negozio. Gli extracomunitari sono numerosi? Prima lo erano perch questo era un paese che prometteva bene. Molti oggi, non avendo pi un lavoro, sono ritornati nei loro paesi e, quindi, qui ci sono anche molti appartamenti sfitti. Un pregio di Castelcovati? Siamo tutti dei gran lavoratori, ottimisti. E un difetto? Forse non ne abbiamo!

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meLIssA bArVOGLIO e CrIstIAN FALettI (NeW stYLe AbbIGLIAmeNtO) Via Marconi Come sta andando il commercio? Gestiamo il negozio da quattro anni e possiamo dire che nellultimo periodo il commercio non si sta evolvendo benissimo, anzi. La gente non gira siamo un po depressi. Cosa offre il paese ai giovani? Castelcovati non un paese di passaggio e questo lo penalizza parecchio. Qui non c villeggiatura, non ci sono locali un paese molto tranquillo che non offre nulla ai giovani. State organizzando qualcosa per rilanciarlo? In realt vengono organizzate alcune manifestazioni, come la sfilata di moda, il mercatino, la notte magica, ma sono fine a se stesse. sILVIA bArVOGLIO (h2O - FIOrIstA) Via Marconi Come mai tutte queste attivit chiuse in paese? Oggi siamo in presenza di una crisi totale: non c lavoro, non ci sono soldi che girano, le tasse sono alte e molti non riescono a pagare, quindi, lunica soluzione la chiusura delle attivit. Le persone oggi comprano, per con la formula del pagher, ed davvero un rischio soprattutto per chi, come me, lavora molto con gli ordinativi telefonici. Ritiene che il paese sia sufficientemente attivo nei confronti dei giovani? N, mancano tante cose. Ad esempio sono dieci anni che stiamo aspettando lAdsl ed ancora niente. Avevamo anche
Intervista

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una bella piscina che stata chiusa per motivi di spazio e di carenza di personale che la tenesse pulita. Un vero peccato! Attirava molta gente. Ritiene che gli extracomunitari siano integrati? Sono tanti e poco integrati, ma questo forse dovuto anche alla mentalit del paese.

CAMILLA GRIttI, SINDACO DI CAStELCOvAtI


Cosa sta facendo il Comune per rilanciare il centro storico? Il centro storico di Castelcovati ha dimensioni molto piccole e si riduce sostanzialmente a quello che noi abitanti chiamiamo il giro della Torre, cio quel nucleo di case antiche sorte sul perimetro del vecchio fossato che circondava un fortino fortificato. Attualmente non esiste una vera piazza e questamministrazione ha recentemente approvato un progetto che prevede la riqualificazione di unarea attigua al centro storico dove sorgeranno una piazza di circa 2.500 mq e un nuovo edificio municipale. Dal punto di vista economico, il paese quanto ha sofferto la crisi? Castelcovati ha uneconomia prevalentemente basata sulledilizia e circa l80% della popolazione maschile impegnata in questo settore. Da pi di un anno, anche qui da noi la crisi economica, e in particolare quella del settore edilizio, si fatta sentire in modo drammatico: pesa soprattutto la mancanza di welfare. Quali sono le principali problematiche che oggi Castelcovati sta vivendo? Come intendete risolverle? Oltre al problema economico e alla carenza di lavoro, unaltra criticit quella della viabilit. Castelcovati ha ununica strada che lo attraversa da est a ovest sulla quale si affacciano la scuola elementare, la scuola materna e il cimitero. La nostra Amministrazione riuscita ad ottenere allinterno della contrattazione per il Piano strategico darea vasta Ovest Bresciano Valle dellOglio , con

gli oneri della costruzione del polo logistico Sma-Auchan, che si sta costruendo sul territorio di Chiari al confine con Castelcovati, una bretella che devier il traffico pesante dal centro e lo porter direttamente al casello duscita della Brebemi. Le incertezze che ruotano attorno alla cava brebemi, al confine tra Castelcovati e Chiari, sono fondate? Quale messaggio vorrebbe arrivasse ai suoi concittadini? Castelcovati non direttamente coinvolta dallautostrada BresciaBergamo-Milano anche se i problemi connessi alla sua realizzazione dovevano essere affrontati dalla precedente Amministrazione Comunale che ha disertato le conferenze di servizio per cui, essendo ormai i giochi fatti, non abbiamo voce in capitolo. Comunque, pur non essendo alcuna parte del nostro territorio interessata direttamente da escavazioni Brebemi, sar nostra premura vigilare attentamente affinch eventuali cave vicine al nostro territorio non si trasformino in discariche fuori controllo.
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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI
limite dello snoOrzinuovi chiusa, diffidente, al delle grandi bismo. Dal paese pardon, citt i a lucido, che ama mettersi firme, dei portici tirat ancora una volin mostra, ci saremmo aspettati, ta, pi savoir faire.

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ORzINUOVI

di ALessANDrA tONIZZO

mArIA mOrettI (mOrettI teNDe) P.za Garibaldi

Gestisce questa attivit da 40 anni: che cambiamento lha stupita di pi, in paese? Quello della societ, che diventata prepotente: prima si andava a fiducia, ora non pi possibile. Con che clienti lavora? Sia giovani che anziani. Abbiamo il cliente fisso e loccasionale, anche se devo dire che lavoriamo di pi con gente esterna che orceana. Tenere i parcheggi in piazza o pedonalizzarla? Il nuovo parcheggio esterno resta vuoto: chiss perch, la gente non ci va. La piazza starebbe bene senza

Maria Moretti.

vOCE AI pASSANtI
Federico, 45 anni Viabilit? Ma ha visto che rotonde senza senso ci sono in paese?. Irene, 25 anni Per noi ragazzi a Orzinuovi dura: tolto loratorio, ci resta ben poco!. Laura, 35 anni Se il paese organizza eventi? A me piace molto liniziativa estiva dei ristoranti in piazza: buon cibo e socializzazione.
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Linnovativo sistema automatico di noleggio biciclette a Brescia stato ampliato fino a raggiungere i 39 punti di prelievo. Da oggi sar ancora pi semplice usufruire del servizio e spostarsi in citt velocemente, senza problemi di parcheggio e senza inquinare.
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macchine, certo, ma oggi la gente vuole entrare in negozio con lauto. Invece dovremmo rispettare lambiente ed essere pi educati!. Citt di Orzinuovi: davvero? Siamo il punto di riferimento dei paesi limitrofi, ma secondo me restiamo un bel paesotto. rOsseLLA ChIrOLI (JUNIOr AbbIGLIAmeNtO 0-16) P.za Garibaldi A chi non conosce Orzinuovi, come lo descriverebbe? Come un paese vivace, ricco rispetto anche ai paesi circostanti (lavoriamo di pi con gente esterna) specialmente dal punto di vista commerciale, meno per la cultura. Una lode e una mancanza di Orzinuovi. In paese mancano iniziative per coinvolgere di pi la giovent, impegnarla nel sociale e responsabilizzarla. La cosa positiva che gli abitanti si danno da fare. C affiatamento tra commercianti? Inizia adesso, forse per la crisi: mal comune mezzo gaudio. Per i negozi delle

vie laterali alla piazza restano pi sacrificati, il comune dovrebbe essere pi collaborativo. Iniziative? Mi vengono in mente la notte bianca, e lo sbarazzo: buttar fuori dal negozio quello che ci pesa, un pretesto per attirare la gente.

ANtONIO rUOCCO (PIZZA DAsPOrtO beLLA NAPOLI) via Roma Da quanto qui e perch proprio Orzinuovi? Sono qui da ventanni, mi sono fermato qui dopo aver girato Brescia e provincia ed aver gestito per un periodo un ristorante in un paese vicino. La sua clientela? Un po di tutto, ma qui non siamo sul lago o al mare, quindi gente di fuori poca. Un aggettivo per descrivere il paese. Uno dei migliori paesi della bassa, dove si lavora, c movimento, c di tutto: una piccola cittadina. Secondo lei qui manca qualcosa? No, anzi, per me Orzinuovi sovrastimata rispetto alla gente che ci abita in fondo sono solo 11mila abitanti.
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ROFESSIONI

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roberto Pinelli, chirurgo e direttore dorchestra, direttore scientifico dellIlmo (Istituto laser microchirurgia oculare) che da oltre 10 anni ha portato brescia ad essere conosciuta nel mondo anche per loculistica.

aLLa RiceRca

di rObertO GIULIettI

hirurgo, direttore dorchestra, manager e probabilmente, se avesse tempo, molto altro ancora. Cos si presenta Roberto Pinelli, direttore scientifico dellIlmo (Istituto laser microchirurgia oculare), ma anche docente di Lettura della Partitura al Conservatorio di Trento. Una vita sempre in movimento, la sua, equamente distribuita tra le partecipazioni a convegni internazionali anche in qualit di relatore per illustrare la sua tecnica chirurgica di correzione della presbiopia e brevettata nel mondo con il nome di P-Curve, il suo istituto, la sua famiglia, ma soprattutto i suoi pazienti. Scorrendo il suo curriculum si legge di un diploma in pianoforte al conservatorio di Brescia, di una lau-

rea in medicina e chirurgia alla Statale di Milano, dove si specializza in oculistica. E poi lAmerica, a Boston, dove studia direzione di orchestra al Tanglewood Music Center sotto la guida del maestro Seiji Ozawa e affina la sua formazione in chirurgia refrattiva a San Diego con il professor Michael Gordon. Nonostante la disponibilit, fermarlo per lintervista non stato semplice. Facile, al contrario, stato invece farsi raccontare della passione che mette in tutto quello che fa, dei circa 50 libri letti allanno, della gioia che gli danno i due figli gemelli e della moglie che da sempre la sua principale collaboratrice. Si sente pi direttore dorchestra, manager o chirurgo? Non credo sia incompatibile essere tutte e tre le cose insieme, anche perch quello che sono. pi facile che siano

gli altri a definirti e, in questo modo, cercano spesso di catalogarti. Perch la scelta di tornare a Brescia dopo aver approfondito la sua formazione in chirurgia refrattiva al Gordon Binder Weiss Vision Institute a San Diego? Brescia comunque la mia citt e tornarci avendo in mente di creare qualcosa di importante era una sfida decisamente pi stimolante e pi difficile rispetto a quella di restare e continuare ad operare negli Stati Uniti. Quali sono state le motivazioni che lhanno spinta ad aprire un istituto come lIlmo e non piuttosto ad accasarsi in qualche struttura pubblica? Da sempre sono stato ritenuto originale dal mondo accademico locale e forse anche per carattere mi sono sentito poco propenso ad essere inquadrato

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ROFESSIONI

in strutture convenzionali. Volevo fare qualcosa di speciale, creare, inventare, dare una firma da stilista al mio lavoro di chirurgo oftalmologo ed esserci riuscito una grande soddisfazione. Si riferisce al brevetto della sua tecnica chirurgica P- Curve? Esattamente. Cosa ha dovuto sacrificare per arrivare a questi risultati? Onestamente poco. Da sempre mi piace studiare e dedicarmi alla cura delle persone. Se a questo si aggiunge una costante ricerca scientifica abbinata alla sperimentazione, allinnovazione, al continuo aggiornamento, i risultati alla fine si ottengono. Tra i suoi pazienti anche molti Vip che vengono un po da tutto il mondo. Non era questo il mio obiettivo ma i risultati ottenuti mi hanno dato una certa notoriet. Se per fosse stata solo una moda, sarebbe durato poco, ma non stato cos. Chi sceglie lIlmo per correggere i propri difetti visivi conosce bene il mio curriculum scientifico, cos come sa di trovare altissima professionalit da parte di ogni singolo elemento del mio team. Vorrei anche aggiungere che la stragrande maggioranza dei miei pazienti gente comune e i nomi noti sono solo un ulteriore piccolo riconoscimento del lavoro di tutti. Quali i punti di forza che hanno portato il suo istituto ad essere riconosciuto come uno dei migliori in Europa per la correzione dei difetti visivi? Lalta professionalit, la molta tecnologia, la personalizzazione totale che dedichiamo ai nostri pazienti, che si contrappone ad una standardizzazione che troppo spesso vedo in giro. Ma il vero valore aggiunto dellIlmo credo sia nella condivisione da parte del team di un modo di lavorare in cui il cuore e la passione sono alla base di tutto. stato un lavoro lungo ma oggi ho un gruppo di collaboratori eccezionali che mi rappresentano perfettamente. Con quali caratteristiche? Sono caratteristiche umane, come il coraggio necessario per essere innovatori nella vita cos come
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nella scienza; la leggerezza che nella vita ti aiuta ad affrontare nel modo migliore le difficolt e nel lavoro necessaria per essere un buon chirurgo; la generosit che ti fa guardare agli altri in modo diverso, cos come dovrebbe fare qualunque medico rapportandosi con i pazienti. E a livello personale? Credo che una tappa fondamentale della mia vita sia stata quella in cui ho capito che dovevo rispettare la mia natura pi profonda. stato molto importante prendere coscienza del mio Io come punto di partenza, e da l partire per crescere. Tutto questo si tradotto in scelte di vita di estrema regolarit, come andare a dormire presto dopo aver letto un buon libro e alzarsi la mattina di buonora o come laver privilegiato unalimentazione vegetariana. La famiglia e i miei figli hanno fatto il resto. Di certo non mi pongo limiti e credo sia importante pensare di andare sempre avanti e magari verso lalto. Accentratore? S, anche se non lo vorrei, ma con la pancia cos.

Ha dei modelli di riferimento per la sua vita personale e professionale? Tanti, da Paracelso a Jung, da Steve Jobs a Borges, a Castaneda, ma la cosa fondamentale provare a vedere il mondo che ti circonda con i tuoi occhi, e ogni riferimento non puramente casuale. Cosa si aspetta dal futuro? Di continuare a crescere come uomo e come professionista. E per lIlmo? Che si continui a puntare sulla grandissima professionalit e sul lavoro, con una costante attenzione al benessere del paziente. Un paziente che in ogni caso resta di lite, visto che listituto privato. A questo proposito cosa ci pu dire? Ad esempio, perch non avete mai chiesto di essere convenzionati con il sistema sanitario nazionale? Lautorizzazione che abbiamo ottenuto tre anni fa dalla Regione Lombardia allattivit di Day Surgery ha significato introdurre ulteriori miglioramenti in ambito organizzativo e predisporre la nostra struttura ad un eventuale accreditamento di alcuni servizi. Il poter accogliere per lintera giornata, se occorre, un paziente dopo un intervento chirurgico ha comportato modificazioni degli spazi, delle dotazioni, del personale, che ora ci pongono a tutti gli effetti tra le cliniche lombarde. Ho offerto pi volte alle istituzioni la possibilit di proporre le nostre innovazioni chirurgiche anche a chi nella nostra citt non penserebbe mai di potersi rivolgere a una clinica privata, ma pare che lunica strada percorribile sia quella dellaccreditamento con il Sistema Sanitario Nazionale, che per questo forse un giorno prenderemo in considerazione. Intanto ci rechiamo gratuitamente nei Paesi del mondo dove la nostra presenza molto richiesta e un buon intervento agli occhi pu veramente cambiare il corso di una vita. Certo che nessuna convenzione dovr mai influire sulla mia libert e sulla mia indipendenza da qualsiasi tipo di condizionamento che non sia il benessere del paziente.

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TU E IL FISCO
di FerDINANDO mAGNINO

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415,5 MLn in pi di Rendita catastaLe daLLa ReGoLaRiZZaZione

iMMoBiLi fantasMa

n incremento di rendita catastale pari a 415,5 milioni in pi (l1,2% della rendita catastale nazionale) soggetta a imposta grazie allemersione di quasi 561mila (560.837 per lesattezza) unit immobiliari con la regolarizzazione spontanea. Questo il dato principale emerso dal consuntivo, al 30 aprile 2011, dellattivit dei fabbricati mai dichiarati al Catasto o che hanno subito variazioni non dichiarate dalla parte (i cosiddetti immobili fantasma), presentato recentemente dallAgenzia del Territorio nel corso di una conferenza stampa. Nel dettaglio ha comunicato lAgenzia attraverso un processo di foto identificazione, basato sulla sovrapposizione delle orto foto aeree ad alta risoluzione alla cartografia catastale, stato possibile individuare 2.228.143 particelle di Catasto terreni, allinterno delle quali sorgono fabbricati non presenti nelle banche dati catastali. Su 1.065.484 particelle, i tecnici dellAgenzia hanno gi completato laccertamento, da cui emerso che, per 572.503 di queste, gli immobili rilevati non possiedono i requisiti per laccatastamento. Allinterno delle rimanenti 492.981, invece, sono state identificate le unit immobiliari regolarizzate entro il termine del 30 aprile 2011. Si ricorda, infatti, che tale data era lultimo giorno utile per denunciare al Catasto Fabbricati le unit

immobiliari fantasma, ossia i fabbricati o porzioni di fabbricato scoperti dallAgenzia del Territorio nel corso delle attivit di monitoraggio condotte a partire dal 2007. Il DL n. 78/2010 aveva riaperto i termini per dichiarare in catasto tali immobili, fissando la data al 31 dicembre 2010. Successivamente, in sede di conversione in legge, il termine del 31 dicembre 2010 stato ulteriormente differito al 30 aprile 2011. Su 1.162.659 particelle ancora da accertare, invece, a partire dal 2 maggio 2011 stato avviato il processo di attribuzione della rendita presunta, che sar determinata tramite lindividuazione della destinazione duso e di altri parametri tecnico-estimali degli immobili oggetto di accertamento. Tali operazioni si legge in un comunicato stampa saranno svolte dal personale dellAgenzia che, in alcune Province, avr il supporto dei tecnici professionisti (geometri, dottori agronomi e forestali, periti agrari, periti industriali), con le cui associazioni sono state siglate apposite convenzioni. I tecnici eseguiranno le attivit propedeutiche allattribuzione della rendita presunta, attraverso leffettuazione di sopralluoghi e la redazione di schede tecniche. Puntiamo a concludere questa seconda fase ha spiegato il direttore dellAgenzia del Territorio, Gabriella Alemanno entro fine anno, con possibili slittamenti nei primi mesi del 2012. Per

questa seconda fase pi complessa sar chiesta la collaborazione dei comuni e delle forze dellordine in particolare Guardia di Finanza e Forze di Polizia, sia per avere accesso alle zone pi impervie, sia per funzione preventiva: Finora ha aggiunto Alemanno non c stato alcun problema e non credo ce ne saranno. Da questa seconda emersione coatta potrebbe essere recuperata una rendita catastale di valore pari a quella ricavata dalla fase uno. A operazione ultimata, lemersione di tutti gli immobili fantasma dovrebbero rappresentare il 2,2% della rendita nazionale totale, che ammonta a circa 34 miliardi di euro. LAgenzia del Territorio non ha voluto fornire stime sullammontare delle entrate che questi beni renderebbero allo Stato e ai Comuni, rimandando allAgenzia delle Entrate. Differenti, infine, le destinazioni delluso degli oltre 560mila immobili fantasma messi in regola. Il 35% sono abitazioni (196.808 unit), il 29% sono magazzini (159.686 unit), il 21% sono autorimesse (120.408 unit) e il restante 15% sono uffici, negozi, laboratori ma anche alberghi, scuole o uffici pubblici, per un totale di 83.935 unit. Proprio da questo ultimo gruppo arriva lincremento maggiore di rendita catastale pari a ben 296.898.133 euro ha sottolineato lAgenzia del Territorio. Forse aveva ragione il presidente Berlusconi a dire che tutti gli italiani hanno una casa
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POLITICA E SOCIET
di eNrICO mAttINZOLI

UBRICA

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iL capitaLe sociaLe
Un Bene pUBBLico

l capitale sociale, termine che risale alla sociologia classica del diciannovesimo secolo, diviene a partire dagli anni Novanta sempre pi ricorrente per indicare fiducia, cooperazione sociale, partecipazione inclusiva, ovvero un bene pubblico e come tale inalienabile. Il capitale sociale un sistema di valori diffusi nella cultura politica di un territorio in grado di produrre ricadute importanti sullo sviluppo economico, politico-istituzionale, in un legame di fiducia reciproca tra gli attori, al punto che la sua assenza genera chiusura, isolamento, esclusione, ovvero familismo amorale. Nel nostro paese in particolare, i distretti industriali sono il prodotto di questo legame fiduciario tra politica economica e i grandi partiti di massa nati negli anni Venti, fino agli anni Sessanta del secolo scorso, che nelle regioni del Centro (zone rosse) e del Nord-est (zone bianche) accompagnavano lindividuo dalla culla alla tomba; in una sorta di intreccio benefico tra politica, imprese e lavoro sono stati determinanti a partire dai primi anni Settanta per la nascita di migliaia di piccole imprese. Questo processo venuto meno verso la fine del secolo scorso, modificando via via il rapporto tra istituzioni e cittadino, in un clima di insoddisfazione, in un crescente atteggiamento critico verso la politica. evidente che laccelerazione imposta dalla globalizzazione richiede e richieder da parte delle istituzioni risposte a problematiche sempre pi complesse;

si pensi ad esempio alla crescente incertezza per il futuro delle giovani generazioni, al grado di congestione e occupazione del suolo, al degrado ambientale. Risulta, quindi, difficile immaginare che senza un contesto di reciproca fiducia tra societ e politica, con un conseguente ritorno a un legame partecipativo che era alla base della nostra democrazia, si possano creare le condizioni di uninversione di tendenza. La crisi economica dei paesi industrializzati, dovuta in parte a un eccesso di offerta/sovrapproduzione (forse in questo e solo in questo, non nel crollo del capitalismo e la conseguente rivoluzione proletaria, Marx, anche se con un secolo di ritardo, ha avuto ragione) e limpossibilit-incapacit dello Stato di dare risposte alle attese dalla societ hanno creato uninarrestabile, macroscopico divario in termini di distribuzione di ricchezza tra cittadini. La conseguente e crescente crisi di valori ha determinato una sorta di rigetto nei confronti nella classe politica e nelle istituzioni pubbliche, tale da richiedere un radicale ripensamento della nostra struttura sociale. allinterno di questo quadro che si inserisce il crescente indebolirsi dei canali tradizionali di partecipazione politica, intesa come liscrizione ad un partito o la partecipazione stessa al voto, in cui i partiti vengono progressivamente delegittimati e percepiti come apparati parassitari lontani dalla gente, venendo meno la loro capacit del dopoguerra di fornire rappresentanza, trasmettere significati, senso di appartenenza e di identit.

Il partito tradizionale lascia spazio a una sorta di partito elettorale, a comitati che si attivano solo a ridosso delle consultazioni elettorali per sciogliesi automaticamente il giorno dopo le elezioni, viene, quindi, ridimensionato (anche per mancanza di idee e argomenti, se non quello di vincere la competizione) il rapporto con la base che viene sostituita da esperti di sondaggi, dellimmagine, della comunicazione e del marketing. Tutto ci ha prodotto i risultati che tutti conosciamo: lallontanamento dalla politica ideale concepita da Weber, quel vivere di politica inteso come vivere per la politica di chi ne fa una ragione di vita nellinteresse generale. Si produce, quindi, una base elettorale pi eterogenea, meno fidelizzata e di conseguenza pi volatile, la quale viene intercettata attraverso sofisticati canali di comunicazione che privilegiano messaggi pi che programmi (pare non interessino pi a nessuno perch sostanzialmente sovrapponibili e intercambiabili). Una politica che non appare pi in grado di essere riferimento del territorio, che dipende sempre pi da decisioni prese da pochi e talvolta da un unico soggetto che in alcuni casi si identifica come lanima fondamentale della nascita del partito stesso e che inizia inevitabilmente ad essere messo in discussione. In conclusione, il consolidarsi di un nuovo capitale sociale che sappia ricreare elementi di aggregazione, attraverso valori e ideali condivisi e partecipati, pu essere lelemento di svolta e di rinascita della politica.
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OST-IT

Pelo e
di iMManU
immanuel

eL

@dodicimesi.com

LeGA NOrD: IL mALessere CresCe QUALe bresCIA Per DOmANI?


Metrobus, A2A, torri, campus, parcheggio del Castello, addizionale Irpef, dismissioni. Ma quale Brescia si vuole per il futuro? la domanda principe, che pochi si pongono e a cui nessuno risponde. Si possono anche chiedere i soldi ai bresciani, ma bisogna anche dare spiegazioni e proporre un progetto. Spiegazioni per il metrobus, anzitutto. Perch non sono bastati i soldi? Dove sono finiti? Ci sono stati errori nei preventivi? Si pu dare certezza che i costi di gestione siano stati calcolati con maggiore avvedutezza? Si dice che si vuole vendere A2A per fare fronte ai maggiori costi. E poi? Senza i dividendi di A2A come far il Comune? Ce la far a quadrare i conti? Ma non sarebbe meglio risparmiare i soldi del parcheggio Si cerca di nasconderlo, naturalmente, com giusto che sia, ma il malessere c, e si vede. Attraversa trasversalmente il partito, in maniera profonda, e i mugugni girano anche tra lo zoccolo duro, tra quelli di Roma ladrona, che ora stentano a ritrovare nellattuale situazione quella forza vitale, quella carica di rinnovamento, quel desiderio di ripristinare equilibri, quellavsotto il Castello? Fossa Bagni sempre semivuota, ed l a 200 metri, tutto sommato. Ecco, ci vuole un progetto. Chiaro, preciso, organico, che i bresciani possano capire e sul quale possano pronunciarsi. Lo faccia il progetto, signor Sindaco, e i bresciani capiranno, anche se saranno chiamati a sacrifici. Se non lo far, i bresciani capiranno, e non sar un bel periodo quello che si aprir. versione alla politica politicante, quel desiderio di costruire unItalia nuova, partendo dal nord, insomma quei valori fondanti che aveva fatto grande lidea di Bossi, che ha preso sempre pi piede nelle diverse fasce sociali, professionisti compresi. Roma sempre quella, se non addirittura peggiorata, di riforme nemmeno lombra, il governo sempre pi evanescente, la crisi imperversa incontrastata, le famiglie soffrono, i giovani sempre pi privi di prospettive valide. Ma Bossi resiste, sempre l. Magari coltiva al mattino spunti di sano orgoglio leghista con i suoi fermi no, a mezzogiorno minaccia la crisi, ma poi nella notte trova sempre la quadra. E cos nulla cambia, gattopardescamente, mentre lItalia scivola. E mentre scivola anche la Lega. un vero peccato, perch la Lega era nata per sostenere il cambiamento, il passaggio da un vecchio modo di fare politica a un modo nuovo, pi coerente con i bisogni di un territorio che deve crescere. Ma non cambiato niente, anzi, se qualcosa cambiato, stato in peggio, secondo il sentire pi diffuso. Forse giunto il momento di trovare davvero la quadra, anzi di ritrovarla, ritrovando la rotta originaria. Si pu ancora fare, ma la sterzata deve essere rapida e forte, senza soggezioni e senza collateralismi. Bossi pu farlo, se vuole, e soprattutto se lo vorr, con la sua antica determinazione, mattino, mezzogiorno e sera.

CrOLLA IL PILAstrO?
Si parla, in queste ore, di mettere il TFR in busta paga, per dare ai lavoratori pi soldi da spendere. Come se i lavoratori non sapessero che i soldi sono sempre i loro Ma ci che preoccupa di pi la disinvoltura con cui si pensa di cancellare con un semplice tratto di penna riforme definite epocali. Ricordate il secondo pilastro? quello della previdenza complementare, che dovr integrare, in futuro, la pensione Inps, sempre pi
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magra con il regime contributivo. Per finanziare il secondo pilastro si tolse il TFR alle aziende (ne soffrono ancora, e le conseguenze si vedono) per darlo ai fondi di previdenza integrativa. Se ora si dovessero mettere quei soldi in busta paga, cosa succederebbe in futuro? Che fine far il secondo pilastro? Se croller, cosa faranno gli anziani di dopodomani? Diventeremo unItalia di vecchi con molti malanni e poche risorse?

AIb sCrIVe A 12 mesI


Gentile Direttore,

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leggo sul numero di luglio/agosto del mensile 12 Mesi da Lei diretto larticolo LAIB in assemblea, il pasticcio servito in cui viene pesantemente criticata, anche con riferimenti diretti alla mia persona, lorganizzazione dellultima assemblea dellAssociazione Industriale Bresciana, svoltasi il 30 maggio u.s.. La rubrica Pelo e contropelo, in cui contenuto larticolo, non nuova a certi e talvolta pungenti attacchi allAssociazione da me diretta. Tuttavia, mentre nelle precedenti occasioni i testi degli articoli potevano essere considerati e letti anche con senso di accettabile ironia, questa volta si tratta di un articolo che, per la ricostruzione dei fatti e per le parole utilizzate, va ben al di l della satira e sconfina ampiamente nellinsulto e nella derisione/diffamazione dellintera struttura imprenditoriale ed organizzativa di AIB. Per ci che riguarda la mia persona, mi riservo di agire nelle opportune sedi per tutelare la mia dignit umana e professionale. Ritengo, invece, doveroso e necessario difendere, subito, qui e in qualunque altra sede, la professionalit e limmagine di tutti coloro (imprenditori, dirigenti, funzionari, impiegati di AIB) che, a vario titolo e ruolo, hanno collaborato con grande dedizione e impegno allorganizzazione dellAssemblea annuale: il loro lavoro stato estremamente puntuale, ineccepibile e altamente professionale, senza che nulla, nellorganizzazione dellAssemblea, fosse lasciato al caso o allimprovvisazione; e di ci sono pronto ad offrire ampia e documentata testimonianza, peraltro non dovuta, a Lei, ai Suoi lettori e a colui o a coloro che, per ragioni al momento ignote, avessero ispirato larticolo in questione. Non mi sono mai piaciute le cosiddette teorie del complotto ma davvero difficile e mi duole scomodare Seneca e limmortale tragedia Medea non chiedersi: cui prodest? A chi giova tutto ci? Probabilmente a qualcuno che, attraverso le colonne del mensile da Lei diretto, ha un interesse particolare a gettare discredito su AIB e su coloro che in AIB lavorano. Comunque sia, credo che la tecnica dello spargere fango sulle istituzioni e sulle persone, alla lunga, non solo non paghi, ma addirittura si ritorca contro coloro che la praticano. Certamente e ne sono fiero quella dellinsulto, della denigrazione, della derisione o, addirittura, della vendetta, una tecnica che non appartiene n al mio bagaglio professionale, n al mio vissuto comportamentale. Pertanto, mentre Le chiedo formalmente di voler rettificare i contenuti dellarticolo in questione in quanto gravemente lesivi della immagine di AIB e di tutto il personale che in essa opera, dichiaro sin dora la mia disponibilit a qualsivoglia civile dibattito e confronto con il mensile da Lei diretto su temi di comune interesse, di attualit economica e realmente utili per il sistema delle nostre imprese bresciane. Grato per lattenzione che vorr riservare alla presente, Le invio distinti saluti Pubblichiamo volentieri e integralmente la lettera di precisazioni del Direttore dellAssociazione Industriale Bresciana, Piero Costa, che ringraziamo per lattenzione che ci dimostra. Non cera e non c nulla di personale, da parte di 12 Mesi, nei suoi confronti, n verso i suoi organi direttivi o della sua struttura. Riteniamo, anzi, che siano tutte persone assolutamente stimabili e non era nostra intenzione lederne in alcun modo la rispettabilit. Cos come guardiamo con rispetto e considerazione allAIB, che vanta una secolare tradizione di impegno nella difesa dellindustria bresciana. La libert della stampa , tuttavia, una garanzia per tutti, da valutare positivamente anche quando si hanno visioni differenti. Abbiamo scritto dei nomi, vero, contrariamente al nostro stile e, pur rammaricandocene, non potevamo fare diversamente in quella occasione, altrimenti non ci sarebbe stata chiarezza sulla nostra posizione. Noi crediamo, infatti, che AIB abbia un ruolo importante da svolgere, anche nei confronti della politica, se non guidandone le scelte, quantomeno stimolandole. Certamente non subendole, soprattutto nelle fasi pi difficili per il Paese. Anche per questo il maPiero Costa linteso tra la presidente Marcegaglia e il ministro Tremonti durante lAssemblea dellAIB spiaciuto a noi per primi. nostro preciso impegno cercare di non mancare al nostro dovere di informazione chiara e precisa, in ogni situazione, e assicuriamo al Presidente e alla dirigenza di AIB che continueremo a seguire la loro organizzazione con grande attenzione, auspicando di avere molto presto motivo di sottolineare nuovamente in positivo lazione dellAIB. Ne saremo molto lieti, anche per il ruolo importante che lindustria bresciana riveste, e lo faremo molto volentieri e con ampio rilievo.
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UBRICA

BRAINSTORM
di steFANO ANZUINeLLI

aL Via La pRiMa ediZione deL

diGitaL natiVe sUMMeR caMp

ambini, dagli 8 ai 10 anni. Un piccolo gruppo, entusiasta e curioso. Sono loro ad avere inaugurato, rigorosamente con iPad alla mano, i banchi di Digital Accademia. Una classe di dodici giovanissimi alunni che, dal 4 all 8 luglio, si sono immersi nel mondo del digitale seguiti dagli Apple Education Mentor, docenti con pluriennale esperienza dinsegnamento, che utilizzano le tecnologie pi innovative, per catturare tutta la loro fantasia e voglia di fare. Domizio Baldini, Apple Education Mentor Europe, ha seguito i ragazzi durante questi cinque giorni ricchissimi. Mr. iPad, cos stato subito soprannominato dai bambini, ha condotto i propri alunni attraverso un percorso ludicoformativo che ha reso tutti entusiasti. iPad alla mano, gli undici del Digital Native Summer Camp si sono sbizzarriti fra foto, video, interviste e mini film con alcune tra le pi celebri applicazioni della suite iLife: Garage Band, iMovie, ecc.. Hanno scaricato giochi e allenato la mente con esercitazioni di logica. Digital Native Summer Camp - First edition il nome delliniziativa promossa dalla neonata Digital Accademia, in collaborazione con una scuola internazionale che ne ha diretto il coordinamento didattico e pedagogico. Giuliamaria Dotto, responsabile della Digital Accademia, assieme a Riccardo Donadon, che socio delliniziativa come H-Farm (di cui abbiamo scritto qualche numero fa), ha accolto subito con grande favore lidea di iniziare un

percorso che si ripeter negli anni a venire. Il team della scuola internazionale ha messo a disposizione la propria competenza ed esperienza nella stesura di un programma di lavoro settimanale che ha visto i piccoli alunni dividersi tra attivit prettamente digitali e momenti esperienziali e ludici proposti da insegnanti madrelingua inglesi e americani. Digital Accademia ha messo a disposizione il luogo, che splendido per ospitare dei bambini, e latmosfera digital che pervade questi luoghi grazie alla presenza delle tante startup di HFarm.

Le scuole internazionali operano in un ambiente di business completamente diverso, quale listruzione, ma il denominatore comune la grandissima passione per linnovazione e la valorizzazione dei fattori umani alla base della formazione e delle tecnologie multimediali. Questa passione per linnovazione ha consentito alle scuole internazionali di poter contare sul supporto di Apple per la formazione dei propri docenti attraverso proprio gli Apple Education Mentor, affinch potesse partire, dallinizio del prossimo anno scolastico, il progetto One-To-One, basato sullutilizzo di un iPad per ogni alunno. Il filone D-Life stato inaugurato quindi dai bambini; lo scopo di questo percorso, per, sviluppare delle iniziative che coinvolgano anche i genitori, che devono poter affiancare i figli in un mondo sempre pi digitalizzato, e i cosiddetti silver surfers, ovvero gli anziani che sempre di pi non vogliono essere messi da parte e desiderano essere al passo con la comunicazione nei social network. Digital Accademia, che pu contare su un comitato scientifico diretto da Luca De Biase, ex caporedattore dellinserto Nva 24 de Il Sole 24 Ore, un centro per lo sviluppo della cultura del digitale. Collocato in una vecchia casa colonica, di fronte alla laguna di Venezia, nasce con lo scopo diventare uno dei punti di riferimento per lo sviluppo della conoscenza del digitale, sia nei confronti dei giovani sia nei confronti delle aziende ed un progetto promosso da H-Farm.

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da sLeGaRe
Viaggio nella nuova psichiatria tra rilevanti progetti di recupero e un non ancora sopito e strisciante pregiudizio comune. Lopera preziosa e fondamentale del Centro s. Giovanni di Dio Fatebenefratelli.
di mAssImO rOssI

Matti

robabilmente se volessimo ripercorrere il vasto repertorio della letteratura e della saggezza popolare (malignit, tuttavia, il termine pi adatto) che parla della sofferenza psichica e delle sue inconsapevoli vittime non basterebbe un libro. Gi, poich la psichiatria come moderna scienza medica affare relativamente recente e il suo percorso di repentina quanto necessaria trasformazione forse non stato ancora colto appieno, soprattutto dal pubblico e dalla societ in genere. Da qui una lunga sequenza di falsi luoghi comuni che hanno portato a identificare il paziente psichiatrico come qualcuno da isolare opportunamente in luoghi e spazi ben circoscritti e sorvegliati. I manicomi, dunque, come moderni lazzaretti per troppo tempo hanno stimolato la fantasia popolare e hanno sclerotizzato una cultura sociale davvero poco solidale e indulgente verso lo stesso mondo della psichiatria. Guarire da un disagio psichiatrico, tuttavia, possibile come anche possibile, nel caso di una sofferenza protratta, recuperare ampi spazi di normalit personale e sociale. Questi cammini di liberazione sono ormai una realt quotidiana, frutto di anni di ricerca e di sperimentazione, frutto di unimportante riforma avvenuta nel 1978, ma anche (e soprattutto) frutto del lavoro di professionisti dalle non comuni doti di competenza e carisma.

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SICHIATRIA

AntIpSICHIAtrIA
Oggi qualcuno preferisce parlare di antipsichiatria per discostarsi dal trattamento antecedente la legge 180 che, come noto, prevedeva misure invasive e coercitive nei confronti del paziente (dosi elevate di psicofarmaci, medicinali ancora in fase di sperimentazione, elettroshock, custodia cautelare, ecc.). La nuova psichiatria punta, al contrario, alla tutela dei diritti di queste persone, alla loro libert di esprimersi e di reinserirsi nel tessuto sociale. A posteriori si pu senzaltro dire che grazie alla legge Basaglia e al nuovo orientamento psichiatrico stato possibile portare allattenzione dellopinione pubblica le molte storture del vecchio trattamento, dalla ghettizzazione dei malati alla violenza pi o meno esplicita che, sovente, era considerata un male minore e necessario. Con la legge 180 molte persone malate hanno potuto vivere una vita abbastanza normale, accanto ai familiari, avendo la possibilit di muoversi liberamente, di laMESI 12settembre 2011

vorare, di essere seguiti a distanza da un quipe terapeutica che si occupava di migliorare, in tutti i modi, la loro esistenza. Purtroppo, per, non tutti i familiari hanno il tempo, la forza e le risorse per farsi carico dei tanti problemi che sorgono quando qualche familiare si trova in condizioni di disabilit mentale e non sempre i servizi sociali si sono mostrati in grado di sopperire a queste carenze. In questo senso la legge Basaglia andrebbe forse rivista, in modo da ampliare ulteriormente laiuto delle istituzioni alle famiglie che hanno un malato mentale in casa e che non possono essere abbandonate a se stesse. Strutture come il Centro San Giovanni di Dio rappresentano, in tal senso, un irrinunciabile punto di riferimento per le famiglie in difficolt, anche se va fatto presente che Ospedali come il San Giovanni sono punti di approdo successivi ad una valutazione dei pazienti in quelli che, dislocati sul territorio, sono i Cps facenti capo alle Asl territoriali.

UN GIOrNO AL s. GIOVANNI DI DIO Capire il mondo della psichiatria e le significative novit legate alla sua profonda evoluzione non affare da poco, soprattutto per via di quellinnegabile pregiudizio che ancora la circonda. A spiegarcelo sono alcuni tra i responsabili del Centro S. Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) Fra Marco Fabello, direttore, Giuseppe Rossi, medico psichiatra, e Giosu Caletti dellamministrazione che ci accolgono con grande disponibilit. Nel loro racconto la storia di questo antico ospedale psichiatrico cittadino, che a partire dallinizio degli anni 80 (successivamente, quindi, alla celebre riforma Basaglia del 1978), ha avviato un percorso di profondo cambiamento fino a diventare un centro di eccellenza per la riabilitazione di persone con disturbi mentali gravi e persone affette dalla malattia di Alzheimer. La legge 180 del 1978, meglio nota come legge Basaglia (Franco Basaglia, morto nel 1980, fu un celebre neurologo e psichiatra, ndr.), uno spartiacque

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decisivo per la trasformazione del trattamento psichiatrico, ci dice Fra Marco. Siamo passati, per cos dire, dal mucchio alla singolarit. Il fatto stesso che si sia passati dai potenziali 800 degenti dei tempi passati ai 250 di oggi la dice lunga: , innanzitutto, una questione di qualit del trattamento. La legge 180 ha imposto cambiamenti sostanziali non tanto e non solo a livello strutturale, ma soprattutto a livello di metodologie di intervento. Una riforma resa possibile da una farmacologia decisamente pi adeguata. Insomma, la parola dordine anche per quanto riguarda il mondo della psichiatria recupero. Un recupero fattivo che prevede il coinvolgimento dei degenti e degli ospiti in percorsi individualizzati. Insomma, siamo oramai lontani anni luce da quello che era il trattamento psichiatrico prima della 180. Basti pensare che, fino al 1978, un ricovero psichiatrico di oltre trentuno giorni significava lospedalizzazione coatta con tanto di segnalazione nel casellario giudiziario. LA rICerCA sCIeNtIFICA Il Centro S. Giovanni di Dio Fatebenefratelli non solamente un centro di recupero e di accoglienza di persone psichicamente deboli. anche un importantissimo centro di ricerca in sinergia internazionale con stati membri dellUE, ma anche con gli USA ( iniziata, in tal senso una collaborazione con la Fondazione Reagan per lo studio dellAlzheimer). Dal 1996 il Centro divenuto Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) per la riabilitazione psichiatrica e le demenze, in seguito al riconoscimento del Ministero della Salute. Nel 2002 seguito laccreditamento Internazionale Joint Commission International per U.O. Ospedaliere. Il curriculum ancora lungo. Nel panorama nazionale il Centro S. Giovanni di Dio capofila delle 42 strutture a carattere scientifico del nostro Paese, nonch leader nella realizzazione di importanti progetti europei. Allinterno della struttura di via Pilastroni lavorano, in un continuo turnover, poco pi di cento ricercatori impegnati essenzialmente su tre fronti: lo studio dellAlzheimer, la preclinica-genetica e la psichiatria in senso stretto. Risultati? Una media annua di circa 120 pubblicazioni su riviste specializzate che, in termini di ritorno economico commisurato a un punteggio assegnato dal Ministero della Salute realizzano pi di due milioni di euro di finanziamenti governativi, cui si aggiungono altri fondi regionali ed europei, nonch altri prodotti concorsuali di non poco conto. Ma questi soldi alla fine bastano unicamente a coprire il settore della ricerca. Alla causa del San Giovanni di Dio concorre anche il settore privato con nomi prestigiosi del mondo bancario, delle telecomunicazioni e dello stesso comune di Brescia. La struttura del San Giovanni per la sua vocazione al mondo della psichiatria non necessita di macchinari particolari, ma i costi di gestione (della struttura e del personale) non sono propriamente robetta. IL resIDeNCe PAmPUrI e I sUOI OsPItI Lo psichiatra Giuseppe Rossi e il dottor Caletti ci accompagnano in visita ad alcune delle strutture esterne al nucleo antico dellOspedale: siamo in quello che si chiama Residence Pampuri, ossia una comunit protetta allinterno di unarea verde che ospita una sessantina di pazienti dislocati in dieci appartamenti progettati come una sorta di corte con spazi per

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le attivit e la vita comune. La comunit Pampuri suddivisa nei due ambiti della media assistenza e dellalta assistenza. Creato nel 1992 e destinata ad espandersi (nuove strutture dovrebbero essere inaugurate il prossimo anno), il complesso un ambiente che concettualmente abbraccia e cinge i suoi inquilini e allo stesso tempo ne libera il cammino fisico e mentale. Molti degli uomini e delle donne che vivono allinterno del residence, infatti, lasciano abbastanza liberamente i cancelli del San Giovanni per recarsi nel vicino centro commerciale a fare la spesa. Allinterno del residence si trovano le aule ludico-didattiche: nel laboratorio artistico facciamo la conoscenza di Giuseppe che ci omaggia di un paio delle sue opere. Non c che dire: queste persone travalicano abbondantemente la normalit, poich non c un attimo della loro vita, un solo passo o un solo gesto che siano banali. Larte stessa che abbiamo, ora, tra le mani non banale. Lo conferma il fatto che, in occasione di alcune importanti mostre realizzate con le opere degli ospiti della comunit, alcuni galleristi abbiano mostrato un interesse che andato ben oltre la semplice ammirazione. Del resto se camminando per Brescia, accanto al Cristal Palace, doveste per caso passare nei pressi del Parco Tarello, alzate gli occhi: la stele-obelisco che si

Linterno del Residence Pampuri.


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SICHIATRIA

innalza al centro dellarea verde (volo libero) opera dellartista Guglielmo, un ospite, per lappunto, del Pampuri. DIstUrbI DeLLA PersONALIt: UN PreOCCUPANte FeNOmeNO IN CresCItA La comunit Pampuri accoglie una sessantina di ospiti (30 uomini e 30 donne). Circa il 60% ha unet compresa tra i 45 e i 55 anni. 5 pazienti hanno meno di 22 anni e 10 hanno tra i 24 e i 34 anni. Molti di loro hanno conseguito il diploma di scuola superiore, ma vi sono anche dei laureati. Al di l della classica vocazione dellIstituto allaccoglienza e al trattamento di patologie riferibili allo spettro della schizofrenia precisa lo psichiatra Giuseppe Rossi da sottolineare come a livello sociale si stia verificando una preoccupante crescita di ci che genericamente possiamo definire disturbi della personalit. Molti dei nostri pazienti ora sono affetti da comportamenti compulsivi o impulsivi di tipo alimentare, sessuale o riconducibili al gioco dazzardo (gambling). Un fenomeno, questo, che colpisce anche una porzione relativamente giovane del tessuto sociale. Il fatto che non esistono cure farmacologiche di provata efficacia. Anche per quanto riguarda il discorso dellalcool e della droga le strategie e le modalit di cura sono differenti: chi, oltre alla patologia psichiatrica, soffre di una qualche forma di dipendenza e necessita della cosiddetta doppia diagnosi viene curato presso la comunit protetta La Celeste di Orzinuovi (sempre facente capo al S. Giovanni di Dio), una struttura riabilitativa nata appositamente per dare una risposta a questo tipo di problemi. Ci che fa davvero la differenza tra il declino di un paziente e la sua guarigione precisa il dott. Rossi , spesso, la nostra capacit prognostica, a volte troppo bassa: la via del recupero passa, innanzitutto, dalla volont della famiglia e dei medici di affrontare con mentalit vincente una scommessa certamente mai facile. Le storie di guarigione e di recupero di normalit qui al S. Giovanni di Dio sono tante: del mese scorso il caso di Diana, una giovane donna affetta da diMESI 12settembre 2011

IL CEntro S. gIoVAnnI DI DIo fAtEbEnEfrAtELLI


LIstituto San Giovanni di Brescia dedicato al Sacro Cuore di Ges. Inizia la sua attivit nel 1882 come ospedale psichiatrico per una donazione ai Padri Fatebenefratelli destinata alla cura dei malati alienati. Funziona come tale per quasi un secolo, sino al 1978, anno della riforma psichiatrica Basaglia. Allinizio degli anni 80 viene attivato un profondo processo di cambiamento che passa attraverso un preciso percorso formativo degli operatori: il rinnovamento degli edifici e lattivazione di progetti sperimentali orientati allo sviluppo di competenze e strutture innovative per la riabilitazione di persone con disturbi mentali gravi e alla riabilitazione delle persone affette dalla malattia di Alzheimer, ambito per cui lIstituto entra a far parte di un progettopilota della Regione Lombardia. Negli stessi anni vengono attivati servizi riabilitativi diurni per anziani. Insieme a questo processo di importante cambiamento prende avvio anche unintensa attivit di ricerca scientifica che contribuisce al riconoscimento dellIstituto come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per la riabilitazione psichiatrica e per la riabilitazione della malattia di Alzheimer. Il 19 dicembre 1996 con il nome del Fondatore dei Fatebenefratelli, lOspedale acquisisce il nome di Centro San Giovanni di Dio - Fatebenefratelli. LIstituto oltre alle unit operative di

degenza, di day hospital, alle strutture per la residenzialit psichiatrica e agli ambulatori vede attive diverse unit organizzative di ricerca sia nella forma di veri e propri laboratori, come quelli di genetica, neurobiologia, neuroimaging, neuropsicologia e neurofisiologia che di quipe, come quelle della ricerca psico-sociale e della ricerca clinica sulla malattia di Alzheimer che impegnano un importante numero di ricercatori e di giovani borsisti.

sturbi della personalit: dopo la perdita del lavoro e un tentato suicidio, oggi una persona felice e perfettamente reintegrata nella societ. Lo stesso dicasi per Alberto, giovanissimo, ricoverato per tre anni con diversi mesi di letto senza soluzione di continuit: oggi lavora e ha una vita sociale attiva e di grandi soddisfazioni. Il S. Giovanni prosegue il dott. Rossi non solo un ospedale. Intorno ad ogni paziente ruota unquipe multidisciplinare che si fa carico del malato a

360 gradi: dallavvocato (chi inizialmente ha perso il lavoro con un mutuo sulle spalle ha rischiato la perdita dei suoi beni e dei suoi averi) allassistente sociale, dal religioso allinsegnante. Certamente la nostra scommessa va un po al di l della semplice competenza professionale: dietro alle capacit e al carisma dei singoli operatori ci sta un discorso di fede: una fede tutta umana, se vogliamo, da una parte, e anche una fede nel divino dallaltra. Insieme non sono cosa da poco.

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escoRt, tRappoLa peR inespeRti?


sul numero di giugno abbiamo pubblicato un servizio dal titolo escort on line. trappola per inesperti, chiedendo ai nostri lettori di esprimere il loro parere votando il sondaggio sul sito www.bsnews.it. ecco i risultati.
risultati del sondaggio offerto allattenzione dei nostri lettori non sembrano lanciare segnali di particolare disagio n tantomeno di una disinformazione sul tema. Il fenomeno della prostituzione si trasforma, ma non per questo cessa di essere un costume sociale nel complesso riconosciuto e comunque tendenzialmente accettato. Non il caso di cimentarsi in falsi moralismi. Del resto qualcuno ha pure commentato allinu-

www.Bsnews.it

tilit di una simile inchiesta per via del fatto che il fenomeno sarebbe materia arcinota alla pubblica opinione. Forse, a questo proposito, il caso di aggiungere ununica postilla allinutilit generale di molte nostre azioni. Il problema, alla fine, proprio questo: forse al presente la disperazione pi grande che possa impadronirsi di una societ il dubbio che vivere rettamente sia inutile (C. Alvaro). Linchiesta prodotta non , quindi, in ultima analisi, da considerar-

si una lezione ad usum Delphini (al delfino di Francia, figlio del re Luigi XIV si confezionavano testi epurati dalle immoralit e semplificati per la sua nota cocciutaggine). , semmai, unesperienza che vuole richiamare lattenzione alle mille quanto imprevedibili variabili del caso. Nessuno nasce imparato n tantomeno col dono dellinfallibilit. Molta attenzione, quindi, alle tante sorprese. Ed ora alcune considerazioni in merito alle risposte offerte al sondaggio:

LA proStItuzIonE?
La maggioranza dei votanti (53%) opta per una regolamentazione della prostituzione e una quota ugualmente significativa (22%) orientata a perseguire gli sfruttatori. Piuttosto bassa la percentuale di chi vorrebbe un procedimento a carico delle prostitute (13%) e dei clienti (6%) mentre un residuo meno significativo (5%) quello di coloro che vorrebbero vietare del tutto il fenomeno.
Va regolamentata Va vietata Sanzionare solo i clienti Sanzionare solo le prostitute

Che dire? Niente di nuovo sotto il sole. La storicit del mestiere pi antico del mondo un tema falsamente scomodo: piuttosto forse proprio il caso di depurare il problema dalle molecole pi velenose e pericolose, rappresentate dagli sfruttatori, in molti casi i veri detentori del business, i moderni mercanti di schiavi. La libert e la sicurezza delle persone, quindi, prima di ogni cosa.
Sanzionare solo gli sfruttatori Non so

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ONDAggIO

LE proStItutE Lo fAnno pEr?


Se il mestiere della prostituta ritenuto fondamentalmente una necessit (43%), i partecipanti al sondaggio sono poi abbastanza convinti del fatto che sia una costrizione (37%) pi che una libera scelta (19%). Il lato criminale della questione, insomma, quello che ancora spaventa di pi. Lo conferma, del resto, un certo orientamento contro gli sfruttatori confermato nei dati della tabella precedente.

Scelta

Necessit

Obbligo

Non so

pAgHErEStI pEr IL SESSo?


Perch il 59% dei votanti si dice disposto a pagare per una prestazione sessuale? I motivi potrebbero essere molti e assai diversi: dalla semplicit nella gestione di un capriccio (niente complicazioni sentimentali, in buona sostanza) alle difficolt nei rapporti di coppia. Dalla solitudine
S No

alla compulsivit sessuale patologicamente intesa (casi tuttavia, questi, assai poco rilevanti). Ma forse anche la semplice e atavica attrazione per il proibito, nonch il primordiale istinto del possesso. Il 36% invece si dice contrario. E solo il 5% non ha unopinione in proposito.
Non so

CHE CoSA fA pI pAurA nELLInContro Con unA proStItutA?


La malattia (38%) ancora uno spauracchio non da poco anche se le multe o il sequestro dellauto raccoglie il 29% dei voti. Segue (ma terzo) la paura di essere scoperti da mogli o fidanzate (ma forse la parola fidanzata insieme a moglie ha falsato lorientamento: 24%). Anche la paura di essere riconosciuto da qualcuno (6%) ha la sua importanza. Le idee sono abbastanza chiare, insomma.

Malattie Ricatti

Essere scoperto dalla moglie / fidanzata Essere riconosciuto da conoscenti

Multe / sequestro auto Non so

ComE SCEgLIErEStI unA proStItutA?


Il 39% dei votanti il quesito sceglierebbe la sua donna consultando i siti internet, mentre il 37% preferirebbe agganciarla per strada. Segue il consiglio degli amici (13%) e lannuncio su giornale (8%). Chi ha votato questo sondaggio non certo per labolizione della prostituzione. SenPer strada Su internet Tramite gli annunci dei giornali Su consiglio degli amici

nonch vi forse un po troppa buona fede nei confronti dei siti specializzati, dato che su internet non si sono quasi mai foto vere. Siamo di fronte a esperti? Molti, del resto, preferiscono ancora vedere anticipatamente con i loro occhi loggetto del desiderio prima di andare allavventura.
A caso Non so

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PORT

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BRescia capitaLe
Con linaugurazione del campo di cricket nel parco del quartiere di san bartolomeo, gli atleti potranno allenarsi e giocare in un impianto in regola con le direttive federali. In via di soluzione anche la ricerca di spazi adatti al gioco amatoriale dello sport pi popolare degli asiatici.
potete non notare unarea verde strana, piccola ma diversa rispetto alle solite. il pitch, unarea rettangolare larga solo 3 metri dalla quale si effettuano i lanci nel gioco del cricket. Uno sport e un divertimento che sempre pi praticato nella nostra citt e che lo sport nazionale di pakistani, indiani e cingalesi. Brescia la capitale del cricket ripete spesso Simone Gambino, presidente della Federazione Cricket Italiana, lente che organizza i campionati di serie A, B, C oltre a tante iniziative di formazione. Gambino si riferisce al potenziale umano, che nel nostro territorio

deL cRicKet
davvero imponente, poich si tratta di uno sport popolarissimo tra le persone di origine asiatica, che nel bresciano sono tantissime: tra indiani, pakistani, cingalesi e bengalesi si superano le 30mila persone. Per cui verosimile pensare che almeno 8.000 ragazzi giocano a cricket, uno sport nato in India tra il XIV ed il XV secolo, molto praticato nei paesi del Commonwealth (le ex colonie britanniche), mentre in alcuni paesi asiatici, come India, Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh, il cricket lo sport pi popolare, al pari del calcio in Italia: il calcio, e cos il cricket, non signifi-

rescia cambia, e con lei i suoi cittadini, gli stili di vita, gli sport, lalimentazione e lo stesso profilo urbanistico della citt. Non solo nelle nostre strade ci sono molti pi kebab di gelaterie, pi centri massaggi, parrucchieri e bar gestiti da cinesi piuttosto che da italiani. Anche le aree verdi della citt sono cambiate, basta passeggiare in un parco pubblico per rendersene conto. Provate a fare un giro al parco del Mella, o a quello pi nascosto del quartiere di San Bartolomeo: non

di IreNe PANIGhettI

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cano solo campionati e calciatori miliardari: questi sport sono il sogno e la passione di quasi tutti i ragazzini e, sempre pi spesso oggi, anche delle ragazzine. Per cercare di dare una risposta allesigenza sportiva dei tanti giocatori, la Federazione Cricket Italiana ha organizzato incontri nelle scuole e anche corsi specifici per istruttori di cricket, finalizzati a formare insegnanti che siano in grado di portare questo sport nelle scuole, dove, vista la presenza di alunni di origine asiatica, lesigenza si fa sempre maggiore, ha spiegato Luca Bruno, segretario della Federazione. Anche a Brescia nei mesi scorsi stato proposto un corso che, con tanto di esame, si rivolgeva a giocatori e a insegnanti di educazione fisica, che oggi si trovano ad avere sempre pi spesso alunni di origine asiatica che vorrebbero fondare una squadra di cricket, o semplicemente allenarsi, e i professori hanno bisogno di essere preparati. Perch lo sport anche un modo per fare integrazione, mettere a contatto le esigenze degli italiani nativi e dei nuovi italiani. Sebbene siano diverse decine le squadre presenti a Brescia e Provincia, solo due sono ufficialmente iscritte alla Federazione: il Lions Brescia Cricket Club e lIndian Punjab Club. Tutti gli altri si auto organizzano, giocando dove si pu: il vero ostacolo la mancanza di spazi. Fino a qualche mese fa mancava ogni genere di spazio, da quello omologato per le partite vere e proprie ai posti dove fare i classici due tiri tra ragazzi. Il secondo problema ad oggi ancora irrisolto, con tantissimi ragazzini che giocano in tutte le aree verdi della citt provocando spesso attriti con gli altri frequentatori. A que-

sto si aggiungono le multe previste dal regolamento di polizia urbana che vieta il gioco del cricket nei parchi pubblici e gi comminate in diversi casi, soprattutto nellautunno dellanno scorso, scatenando una serie di polemiche e contenziosi anche legali. Ma la questione potrebbe essere risolta a breve, bilancio permettendo: lassessore ai lavori pubblici e al verde Mario Labolani ha, infatti, precisato che non ci sono problemi a creare piccoli campetti per amatori in diverse zone della citt, perch non pensabile che un ragazzino che abita nella zona sud della citt si debba spostare in quella nord per allenarsi. Vedremo di allestire degli spazi, o nelle aree verdi che gi ci sono in citt o creandone di nuove. Le Aree AttreZZAte Diversa la situazione per le squadre ufficiali, che ad oggi hanno due aree attrezzate e sono in attesa di una terza. Le tre aree sono distribuite in diversi punti della citt: il parco Ori Martin in zona nord; il Giardino di via Strada Antica Mantovana a est e larea di via Stassano in zona industriale. Nel luglio dello scorso anno il Comune aveva individuato queste tre zone da destinare a campi da cricket, accogliendo cos le sollecitazioni venute nei mesi scorsi dai giocatori e dalla Federazione Cricket Italiana, aveva spiegato il vicesindaco Fabio Rolfi nellillustrare liniziativa. Sono zone che rispondono ad una necessit emergente e diffusa continuava Rolfi alla quale abbiamo deciso di dare ascolto per dimostrare la nostra volont di favorire lintegrazione reale, dato che si tratta di uno sport ad oggi praticato dagli stranieri. Per noi il cricket in s non un problema di sicurezza, ma lo pu diventare se viene praticato nei parchi dove ci sono utenti che hanno interessi diversi e per i quali non certo piacevole ricevere una pallina neMario Labolani, assessore ai lavori pubblici e al verde del Comune di Brescia.

gli stinchi. Anche lassessore Labolani ha riconosciuto limportanza del cricket nella nostra citt: Abbiamo una squadra cittadina di alto livello e un elevato numero di persone che pratica questo sport, quindi il Comune ha ritenuto giusto trovare degli spazi appositi. Il 15 maggio di questanno stato ufficialmente inaugurato il campo da cricket parco Ori Martin, a San Bartolomeo, dato in gestione alla squadra dei Lions, per una spesa totale stimata dalle autorit attorno ai circa 10mila euro. Mancano per delle reti di sicurezza e questo potrebbe causare dei problemi di sicurezza, non solo per gli altri utenti del parco, ma anche per le automobili che sfrecciano nelladiacente tangenziale. Le reti non ci sono state richieste ha precisato Labolani noi ci siamo basati su ci che ci hanno detto i tecnici della federazione. Comunque in questo parco non ci sono tanti frequentatori. Il parco di San Bartolomeo, dato in gestione ai Lions ma lAssessore ai lavori pubblici assicura che tutti potranno venire. Il punto sar capire, con il tempo e luso, se la mancanza di reti provocher effettivamente dei disagi e se il quartiere accetter senza problemi la presenza di tanti ragazzi che praticano uno sport che per gli anziani di San Bartolomeo potrebbe sembrare alieno. Ho fatto un giro in quella zona continua lassessore ai lavori pubblici e non mi sembra proprio che il campo da cricket possa creare problemi. Certo, qualsiasi sport, dal baseball al calcio pu creare problemi, pensiamo alle questioni legate allo stadio, c sempre qualcuno che per motivi pi o meno validi si lamenta ma sono attriti che possono essere facilmente stemperati. Le prospettive, dunque, sono buone. E anche a noi piace pensarla come due residenti del quartiere, secondo i quali il campo da cricket una buona cosa, perch va sempre bene favorire lo sport, basta che ci sia rispetto delle regole e pulizia, poi cricket, calcio o altro sono davvero i benvenuti.

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LE rEgoLE DEL CrICKEt
Per capire il cricket importante sapere alcune informazioni di base. Di seguito quindi una scheda che illustra le caratteristiche fondamentali di questo sport che altrimenti, osservato senza alcuna nozione, potrebbe risultare davvero ostico da interpretare.

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Lo spirito del gioco

Il cricket un gioco che deve molto della sua unicit al fatto che dovrebbe essere giocato non soltanto secondo le relative leggi ma anche secondo lo Spirito del Gioco. Qualsiasi azione che vista come contraria a questo Spirito causa un danno al gioco stesso. La responsabilit principale di assicurarsi che il gioco sia condotto secondo lo spirito del fair play dei capitani. Questo il preambolo che precede lelenco delle Leggi del cricket una serie di regole che solitamente negli altri sport non sono scritte ma sottintese. Comprendono il rispetto verso lavversario e gli arbitri, contro i quali espressamente vietato indirizzare insulti e sottolineano soprattutto la condanna assoluta di qualsiasi atto violento tra i giocatori sul campo di gioco.

Partita e giocatori

La partita viene disputata tra due squadre di 11 giocatori. Si gioca in un campo in erba dalla forma ovale o rettangolare e dalle dimensioni non precisate (solitamente tutto lo spazio disponibile). Al centro del prato collocata una corsia, lunga 20 metri e larga 3, chiamata pitch, ai cui estremi sono posti i tre paletti che formano il wickets. Le due squadre non schierano entrambe tutti e undici i giocatori: ogni frazione di gioco, detta innings, vede impegnati gli undici di una squadra nel lanciare la palla e difendere il campo e un singolo avversario alla battuta dove, una volta eliminato, viene sostituito da un compagno di squadra fino alleliminazione del decimo battitore. Tra un innings e laltro, le squadre invertono i propri ruoli. Scopo del gioco quello di mettere a segno pi punti possibile e di non farsi eliminare quando si in battuta, oltre a non far segnare punti e eliminare i battitori avversari

quando questi sono al lancio. Vince chi realizza pi punti. I battitori si posizionano sul pitch ognuno davanti ad uno dei due wickets. Il lanciatore, collocato ad una delle due estremit della corsia, indirizza il lancio verso il battitore allestremo opposto. Il battitore quando colpisce la palla pu correre lungo il pitch scambiandosi di posto con il compagno. Ogni corsa vale 1 punto per la squadra in battuta. Una battuta cos potente da far uscire la palla dal campo rotolando vale 4 punti, 6 invece se la palla esce al volo senza aver toccato il terreno. Nella squadra in battuta lunico ruolo quello del battitore, che deve segnare il maggior numero di punti possibile evitando per di essere eliminato. Viene eliminato se: la palla lanciata abbatte il ticket, se ferma con la gamba una palla sicuramente diretta sul ticket, se la palla battuta viene presa al volo da un giocatore avversario, se il fielder, che raccoglie la palla battuta, abbatte il wicket mentre il battitore, intento ad eseguire una corsa, fuori dalla propria base (run out). Non c limite al numero di lanci che un battitore pu ricevere; egli pu, quindi, colpire solo le palle che giudica meno pericolose e limitarsi a fermare con la mazza le pi insidiose oppure, se ritiene la palla non diretta sul wicket, lasciarla passare senza colpirla. Nella squadra al lancio vi sono: 1. il lanciatore: deve lanciare a braccio teso e concedere pochi punti alla squadra avversaria, eseguendo lanci difficili da ribattere da parte dei

battitori (lanci veloci o con effetto). Deve inoltre cercare di eliminare i battitori avversari dirigendo i lanci con precisione verso il ticket. 2. il ricevitore. 3. i fielders: disposti sul campo dal capitano devono intercettare la palla battuta dal battitore cercando di prenderla al volo se possibile e rinviarla al lanciatore o al wicket-keeper prima che i battitori effettuino una o pi corse.

Principali strumenti del gioco

La mazza: deve essere di lunghezza non superiore a 96,5 cm mentre la parte piatta, fatta esclusivamente di legno, non deve superare i 10,8 cm in larghezza. La parte piatta pu inoltre essere ricoperta con un materiale di protezione o di riparazione, purch questo non superi 1,56 mm di spessore e non sia tale da danneggiare la palla. Secondo le leggi del cricket, sia il guanto che la mano del battitore fanno parte integrante della mazza. La Palla: deve avere un peso compreso tra 155,9 g e 163 g e una circonferenza tra 22,4 e 22,9 cm. 2 wickets: sono tra gli elementi pi importanti del cricket. Sono disposti uno di fronte allaltro sulle due bowling crease (cio alle due estremit pi lontane del pitch) alla distanza di 20,12 m luno dallaltro. Un wicket composto da tre stumps di legno (i paletti verticali) inseriti in fila nel terreno per una larghezza complessiva di 22,86 cm e unaltezza di 71 cm, sopra i quali vengono appoggiati i due bails (le traverse) anche loro di legno.
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EMPO LIBERO

Natura, storia e cultura sulla pista ciclabile Vobarno-Gavardo. Un percorso che si snoda lungo il fiume e le colline, alla riscoperta di luoghie di siti produttivi che hanno segnato la storia industriale della nostra provincia tra Otto e Novecento.

iL ViaGGio SLOW

neLLa Bassa VaLLe saBBia


di ALessANDrA tONIZZO

etti un giorno di sole. Metti la voglia di fare qualcosa di diverso. Aggiungi la volont di fare un po di moto, aprendo gli occhi sul territorio circostante. Unisci il tutto e voil, il viaggio slow pronto per essere vissuto. Dal luglio 2011, infatti, su quel tratto di pista ciclabile che collega Vobarno a Gavardo (e che a sud si biforca in altri itinerari verso pianura, citt, lago di Garda , mentre a nord raggiunge il lago dIdro) stato creato il progetto regionale Il fiume e la fabbrica, attraverso lallestimento di un tragitto che porta il titolo Percorsi storico-letterari delle scrittrici e degli scrittori lombardi del 900: i loro territori, le loro genti. A piedi o in bicicletta,

insieme alle migliaia di persone che, ogni weekend, gi percorrono questa strada, possibile fare unesperienza che riporta indietro nel tempo, tra stralci libreschi da Eugenio Bertuetti, a Lorenzo Gigli, a Giuseppe Solitro e le emergenze darcheologia industriale che segnarono profondamente la storia di questo territorio: la Ferriera di Vobarno, la Ferrovia Rezzato-Vobarno, il Cotonificio di Ro, quello di Villanuova e il Lanificio di Gavardo. Attraverso una lunghezza complessiva di 10,5 km di pista, il gorgoglio del fiume Chiese in sottofondo, si pu partire da una delle due stazioni preposte Sopraponte di Gavardo e la Biblioteca civica di Vobarno per poi pedalare in tranquillit, lasciandosi il tempo di visualizzare i pannelli illustranti la storia delle grandi aziende, riportanti brani letterari e sug-

gestive foto depoca. Due punti di sosta (a Villanuova e Vobarno), permettono di rendere totalmente slow questo percorso, prevedendo panche, cestini e rastrelliere adatti a una gita per tutti. Un modo innovativo per non essere semplicemente distratti turisti o anonimi abitanti, ma per vivere e apprezzare meglio questi luoghi: la didascalia della guida al percorso spiega cos il significato del minuzioso lavoro di ricostruzione storica, di recupero delloriginaria identit dei comuni lambiti dal Chiese. Lavoro che vuole partire dal territorio, imbevendosi di tradizione, per migrare anche altrove grazie a degli spettacoli teatrali itineranti centrati sul progetto stesso. loperato della Cooperativa Teatro Telaio Onlus un teatro natura che fa rivivere il territorio trasfigurando i luoghi, riap-

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propriandosi dei contesti che mette in scena la natura, leconomia e lartigianato di questa parte della Valle Sabbia, velandola di concezioni mitiche e archetipiche. Lorco e il fiume, ovvero La citt airone e la citt istrice, liberamente ispirato a Lultimo orco, fantasy di Silvana de Mari, il titolo della rappresentazione naturalistica che, inscenata a Ro, Villanuova e Vobarno, aspetta di salpare altrove. Ma cosa raccontano questi giganti muti, gli enormi scheletri che furono protagonisti della rivoluzione industriale valsabbina, legati a doppio filo con la forza del fiume Chiese? Riconvertiti in spazi di pubblico servizio, mantenendo intatta la propria architettura originaria, fanno parlare di s tramite suggestivi resti ponti, colonne , grazie alle parole di chi ne segu la storia. Cos leggiamo le parole di Giuseppe Solitro, professore di lettere a Sal nel 1883, che descrive la Ferriera di Vobarno come il grandioso Stabilimento siderurgico () considerato uno dei pi importanti dItalia, e gode fama anche allestero;

gli scritti del giornalista Gigli, che parla dellex Ferrovia Rezzato-Vobarno: 25,992 km di linea, tre locomotive a vapore per la prima strada ferrata italiana a capitale privato; le lettere del commediografo Eugenio Bertuetti, che parla di un paese dal quale giungono i colpi dei magli, quelli del Cotonificio di Ro, i cui 2.250 operai lavoravano i

cotoni America, Mac e India; i versi di Vittorino Ravasio, in cui i figli nascevano e crescevano nel puzzo del cotone e, allet di dodici anni, puntualmente, erano davanti alla portineria a chiedere lassunzione allopificio di Villanuova, nel quale anchegli entr quindicenne; i fondi di Arnaldo Baruzzi, impiegato gavardese con la passione della scrittura, che narra i bagni adolescenziali nel fiume, allombra del Lanificio di Gavardo, definito ai primi del 900 il pi grande del genere in Italia.

IL fIumE E LA fAbbrICA
Il fiume e la fabbrica un progetto nato dalla compartecipazione dei comuni di Vobarno (capofila), Ro Vociano e Villanuova sul Clisi, finanziato anche con il contributo della Regione Lombardia che ha creduto nelle potenzialit attrattive del programma, per la sua valenza turistico-culturale e per la valorizzazione del territorio anche ad uso degli stessi cittadini. Il fiume e la fabbrica - Un itinerario storico-letterario del Novecento nei territori di Villanuova sul Clisi, Ro Volciano e Vobarno anche un libro curato da Marcello Zane, coordinatore del progetto che descrive in modo ampio e minuzioso litinerario storico-letterario presentato attraverso i territori su cui si snoda la pista ciclabile valsabbina. Al volume-guida stata affiancata anche una dettagliata cartina geografica che consente ai ciclisti di percorrerne tutte le tappe. Libro e mappa sono a disposizione presso la Biblioteca di Vobarno. Le mappe del percorso si possono trovare anche presso gli uffici turistici e sono scaricabili dai siti dei tre comuni che hanno partecipato al progetto.
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UI E L

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trofEo DI goLf IguSSAgo


Le attese non sono state deluse. Si registrato il tutto esaurito, infatti, al trofeo di golf iGussago, che si tenuto domenica 3 luglio al Cherv Golf San Vigilio (www. chervogolfsanvigilio.it) di Pozzolengo. La giornata iniziata al mattino, poco dopo le 7, ed proseguita, tra competizione e momenti di relax, fino a sera. La gara una louisiana a coppie con formula stableford ha visto la presenza di molti giocatori bresciani, ma diverse sono state anche le presenze da fuori provincia. Al tramonto la cerimonia di premiazione con i preziosi premi offerti da iGussago in collaborazione con la Maison Orologiera Hamilton. Il primo premio due orologi Hamilton Khaky stato vinto da due giovani golfisti i fratelli Michela e Nicola Orlini.

QUI & l
ALbErto fortIS & tHE 47 bAnD In pIAzzA LoggIA
La musica dautore tornata in Piazza Loggia. Oltre 3.500 spettatori entusiasti allappuntamento del 18 luglio per il concerto Live, a ingresso gratuito, del cantautore italiano Alberto Fortis col suo Love the City Tour. Alberto Fortis, uno degli artisti pi amati degli anni 80, si esibito con la sua nuova The 47 Band al completo suonando il suo repertorio dai pezzi che lhanno reso famoso, come Milano, Vincenzo, La sedia di Lill. Presente in piazza anche un megaschermo con immagini tratte dal libro autobiografico AL Che Fine ha fatto Yude?. Sul palco la vocalist Betty Vittori, Marco e Charlotte Ferradini, Silver (la rivelazione di X Factor), Rolando Giambelli e Leo Pedrazzani.

a cura di rOLANDO

GIAmbeLLI

bLumon mArAtHon 2011


La 13 edizione della Blumon Marathon, svoltasi il 17 luglio, si conclusa con successo e con oltre 370 partecipanti. Vincitori: Denis Brunod, per il secondo anno consecutivo, ed Emanuela Galesi. La competizione organizzata dalla Promosport Valli Bresciane e dallAics (Associazione Italiana Cultura e Sport) e valida anche quale 13 Memorial Alfio Marca ha riservato tanto spettacolo e forti emozioni, nonostante la leggera pioggia che ha caratterizzato lintera mattinata. La Blumon Marathon ha proposto ai suoi numerosi, infaticabili podisti un bellissimo percorso di 25 km e 2400 m. di dislivello complessivo, con partenza ed arrivo alla piana del Gaver.
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moDA & DESIgn portA A brESCIA CArnAbY StrEEt


Nellambito dellevento dedicato alla valorizzazione del centro storico, il 17 settembre Corso Cavour diventer Carnaby Street, la celebre strada del centro di Londra divenuta famosa per la presenza delle grandi rock star degli anni 60, come Beatles, Rolling Stones, Who, Hendrix, ecc., ma anche di registi, scrittori, attori, inventori di moda come Mary Quant, hippies. Beatlesiani dItalia Associati installer nei negozi che lo desiderino immagini della Swinging London e dintorni, oltre ai pannelli fotografici, poster a tema ed eventuali oggetti di collezionismo della british Invasion ovvero dellInvasione pacifica della musica britannica e dellintramontabile moda inglese. Ovviamente non mancher la musica inglese, che sar interpretata dalla band dei Beatops.

ACouStIC frAnCIACortA 2011


Acoustic Franciacorta, il Festival chitarristico itinerante che ha debuttato nel 2004 tra le mura del monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio di Iseo, questanno ospita musiche e suoni dal mondo tra le colline della Franciacorta. Il festival, giunto allottava edizione, diventato punto di riferimento nazionale per esperti e addetti ai lavori, ma anche per curiosi e appassionati di musica. Il programma, iniziato il 25 agosto a Nigoline di Corte Franca, prosegue nei fine settimana successivi, fino alla giornata conclusiva di domenica 11 settembre a Provaglio dIseo. Numerosi i musicisti che per la prima volta arrivano in Franciacorta, grazie al direttore artistico del Festival Giorgio Cordini (in foto) che cerca di far scoprire talenti inediti. Per informazioni: info@franciacortalaif.it.

18 SEttEmbrE: 2 JImI HEnDrIx DAY


Il secondo Jimi Hendrix Day, organizzato da Beatlesiani dItalia Associati & Friends per celebrare il 41 anniversario della morte del grande chitarrista americano scomparso a Londra nel 1970, a soli 27 anni, si terr a Brescia dalle ore 17,30 in poi, domenica 18 settembre presso La nave di Harlock adiacente al Parco Ducos Due, San Polo. Musicisti cultori del grande Jimi, Hendrix Tribute-Band e vari ospiti provenienti da tutta Italia parteciperanno gratuitamente alla manifestazione, a sostegno dellUnicef, il fondo dellOnu per linfanzia, e di Essere Bambino, lAssociazione che sinteressa dei piccoli sieropositivi, presso la Clinica Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia. Nella foto alcuni partecipanti delledizione 2010: Enzo Gentile, Emi Baronchelli, Omar Pedrini, Albertino Marozzi, Rolando e Tristano Giambelli.

fotoSAfArI DA brESCIA A nEW YorK


Un viaggio fotografico a New York, pensato nei giorni del Columbus Day, partir da Brescia dal 7 al 12 ottobre. Chi fosse interessato potr rivolgersi al Fotogramma Studio di Brescia. Liniziativa vuole anche essere un omaggio damore italiano alla Citt delle Torri Gemelle a dieci anni dal loro annientamento. Nelle fondamenta delle Twin Towers cera anche tanto lavoro bresciano diretto dallingegnere Francesco Brunner. Molti bresciani hanno anche collaborato al libro Twin Towers Forever che racconta la storia delle torri in immagini. Una mostra di quelle fotografie sar allestita nel Centro di Central Park, a New York. Per informazioni: tel. 030.303092, rolandog@numerica.it.

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UBRICA

GENTILE FARMACISTA...
di FrANCesCO rAstreLLI
Presidente dellOrdine dei Farmacisti della Provincia di Brescia

Manda la tua domanda a: francesco.rastrelli@dodicimesi.com

IL FARMACISTARISPONDE
D// Il rientro dalle vacanze sempre difficile e stressante. Potrebbe darci qualche consiglio per affrontarlo al meglio? Anna R// Cara Anna, stordimento, stanchezza, mal di testa, digestione difficile e tanta, tanta, malinconia. questa la fotografia del cosiddetto stress da rientro. Per evitare di rendere il ritorno in citt pi difficile e fastidioso fondamentale non iniziare a lavorare o a studiare a capofitto il giorno dopo il rientro. Meglio cominciare gradualmente. importante anche riequilibrare lalimentazione attraverso lassunzione di una buona dose di frutta e verdura, fonti preziose di antiossidanti. Da non sottovalutare poi lacqua: al rientro bene berne due litri al giorno, in modo da depurare lorganismo. Infine, anche un po di attivit fisica non guasta. Fa bene allorganismo e aiuta a perdere un po di peso. Inoltre, possono essere utili integratori, contenenti sostanze ad attivit adattogena, con la funzione di ristabilire lottimale equilibrio psico-fisico dellorganismo. D// Le scrivo perch vorrei avere informazione sui farmaci antidolorifici. Sul mercato ne esistono di vari tipi. Ma sono tutti uguali? Grazie Matteo R// Caro Matteo i farmaci antidolorifici non sono tutti uguali. Per questo motivo, necessario sempre specificare al farmacista, specialista del farmaco: il tipo di dolore, durata, localizzazione ed eventuali altri sintomi (potr consigliarvi la forma farmaceutica pi adatta); let del paziente (non tutte le forma farmaceutiche e non tutti i principi attivi possono essere impiegati sotto i 12 anni); lo stato di gravidanza; la presenza di patologie in atto e lassunzione contemporanea di altri farmaci (il fai da te pu risultare molto pericoloso); se necessario assumere un gastro protettore da banco. D// Ultimamente soffro spesso di mal di testa. Cosa mi consiglia di fare? Cristiano R// Caro Cristiano il mal di testa o cefalea la sindrome dolorosa pi diffusa in Italia. I sintomi pi comuni sono: dolore insopportabile alla testa, accompagnato da mal di stomaco, vomito, vertigini, insofferenza e ipersensibilit alla luce e ai rumori. Il mal di testa si pu manifestare come disturbo occasionale oppure presentarsi con modalit periodica: ogni fine settimana, ogni mese, di pomeriggio o di sera, a volte, pu durare per tutta la vita. La cefalea si distingue in primaria e secondaria, la cefalea secondaria prende origine da altre cause o patologie (traumi, ipertensione, disturbi cardiovascolari, artrosi cervicale, ecc.); la cefalea primaria, a seconda della sintomatologia, classificata in: emicrania, cefalea muscolotensiva e cefalea a grappolo. In genere, la cause ricorrenti della cefalea sono: stress, cattiva alimentazione, fumo, alcool, tensioni in ambito lavorativo e familiare, sonno non regolare, assunzioni di inquinanti e tossine, abitazioni con carichi elettromagnetici. fondamentale, tuttavia, effettuare delle analisi specialistiche che individuino con chiarezza la causalit del disturbo.

PILLOLA

QUALCHE

trato che che hanno dimos Evidenze scientifi e il rilascio di ado di stimolar liraglutide in gr di glucosio sono quando il livelli insulina solo corporeo uzione del peso la rid elevati, di favorire sione es ivamente sulla pr e di influire posit torizzata al lutide stata au arteriosa. Lirag ciale Victoza. il nome commer commercio con

UN FArmACO INteLLIGeNte

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LUte

Il resveratrolo, po lifenolo contenut o principalmente nera e nei frutti nelluva di bosco, oggi considerato la mi molecola anti-et gliore . Oltre allazion e anti-radicalica resveratrolo nel , per il corso dellultimo decennio sono sta evidenziate attiv te it antinfiammat orie, antineopla immunoregolator stiche e ie, sfruttabili pe r prevenire linso di numerose cond rgenza izioni patologich e e degenerativ migliorare il bene e e per ssere generale de llorganismo.

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Agrigelateria sullAia

Il buon Agrigelato
Dal nostro caseificio e dalla nostra produzione di latte prende vita lazienda agricola Agrigelateria sullAia, dove si pu gustare tutta la nostra produzione, dal gelato della nostra gelateria, ai nostri formaggi, dal latte allo yogurt, dal miele ai salumi. E come dimenticare i nostri gustosissimi spiedi e le grigliate, adatti per qualsiasi evento, cene in compagnia, compleanni, matrimoni, comunioni ed ogni tipo di ricorrenza e iniziativa privata.
CASEIFICIO - CANTINA - AGRITURISMO AGRIGELATERIA SULLAIA CORTE FENILAZZO Loc. Fenilazzo, 1 - 25015 Desenzano del Garda (Brescia) Tel. 030 9110639 - info@cortefenilazzo.it - www.cortefenilazzo.it

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UBRICA

SPECCHIO DELLE MIE BRAME


a cura di eNrICO FILIPPINI

aLiMentaRsi, inteGRaRe

diMaGRiRe,

reparazioni proteico-aminoacidiche ci consentono oggi di realizzare programmi dietoterapici di dimagrimento, e non solo, con eccellenti risultati in tempi rapidi e soprattutto duraturi. Perdere peso non vuol dire dimagrire: la riduzione del tessuto adiposo legata al comportamento alimentare e motorio in un evidente sistema di apporto e consumo, quindi se vogliamo dimagrire dobbiamo modificare questi due parametri. Se, ad esempio, assumiamo un diuretico, possiamo perdere anche 2 kg in peso, ma non abbiamo minimamente intaccato il nostro tessuto adiposo. Se vogliamo dimagrire dobbiamo fare in modo che lorganismo sia costretto ad utilizzare i nostri depositi di grasso come fonte energetica. Per ottenere ci, una via quella di privarlo della sua fonte energetica prevalentemente costituita dai carboidrati (macronutrienti non essenziali) poich sappiamo che lorganismo umano ugualmente in grado di fabbricare carboidrati (glicogeno) sia dai grassi che dalle proteine (mentre non possibile il contrario). Non potendo impoverire la nostra struttura biologica della sua componente proteica, ne deriva un regime alimentare, da seguire per periodi limitati di tempo, dove le proteine saranno assolutamente

presenti, ma i grassi verranno ridotti ad un minimo qualitativo e i carboidrati limitati ad un minimo quantitativo. In passato sono sorte alcune problematiche correlate a questo particolare regime alimentare, messo per lo pi in relazione a un eccesso di scorie azotate; fortunatamente oggi disponiamo di particolari fonti proteiche che praticamente non producono scorie metaboliche. Vediamo perch. Se noi assumiamo 100 gr di prosciutto crudo ingeriamo circa 22-24 gr di proteine, quello che nessuno evidenzia il fatto che il nostro organismo ne utilizza realmente circa il 44-48%, mentre tutto il resto va a costituire quelle scorie metaboliche che andranno a sovraccaricare i reni, fegato, intestino, cute e tutti i meccanismi di eliminazione. Le specifiche preparazioni proteico-aminoacidiche attualmente in commercio, che ricalcano nella loro composizione quella del latte materno, vengono invece totalmente riconosciute e dunque sono biodisponibili al 9697%. Ci vuol dire che le scorie metaboliche sono soltanto un 3-4% ovvero una percentuale irrisoria. Abbiamo cos trovato il modo di fornire senza alcun rischio la quantit di proteine necessaria per costruire la parte nobile del nostro corpo, senza dover ricorrere alle proteine animali, che ci por-

terebbero troppi grassi saturi dannosi, o alle proteine vegetali, che finirebbero per farci assumere anche i troppi carboidrati che le accompagnano. Possiamo pertanto utilizzare queste preparazioni proteico-aminoacidiche, gradevoli al palato, per realizzare programmi dietoterapici di dimagrimento, con eccellenti risultati in tempi rapidi soprattutto duraturi (se il paziente collabora). Tuttavia questa indicazione fortemente restrittiva delle plurime applicazioni che si possono realizzare nellalimentazione. Per esempio nella cura della cute siamo tutti attenti a nutrire ed a portare al derma quanto pu servire per fabbricare collageno, elastina, sostanze reticolari e per dare turgore, tonicit, spessore, compattezza e luminosit al nostro aspetto. Tutto questo non pu avvenire se non c la disponibilit degli aminoacidi necessari ed ecco, quindi, che anche in questo campo le nostre preparazioni proteico-aminoacidiche trovano indispensabile assunzione come alimento semplicemente integrativo. Infine, ma non ultimo, giusto ricordare anche una loro utilizzazione in campi meno effimeri come quello della nutrizione degli anziani (notoriamente deficitaria per apporti proteici usuali) o in tutti quei pazienti che hanno difficolt di alimentazione.

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T
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Regia: Danny Boyle Cast: James Franco, Lizzy Caplan, Kate Mara, Amber Tamblin, Clemnce Posy Genere: autobiografico Durata: 90 minuti Produzione: USA, Gran Bretagna 2010 Uscita nelle sale: 25 febbraio 2011 A noleggio: 22 giugno 2011 In vendita: 22 giugno 2011 Trama: Aron Ralston ha 26 anni, ama lo sport e la natura incontaminata. Decide di concedersi una giornata di trekking e biking in un canyon nello Utah e parte senza avvisare nessuno della sua destinazione. Scendendo in un crepaccio smuove inavvertitamente un masso che lo trascina verso il fondo e gli imprigiona un braccio. Aron si trova solo, bloccato senza cibo e acqua e in cinque giorni scoprir di avere il coraggio di liberarsi ad ogni costo.

EMPO LIBERO

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Videoteca

a cura di eLIZAbeth bertOLI

I rAGAZZI stANNO beNe


Regia: Lisa Cholodenko Cast: Annette Bening, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutchensons Genere: commedia Durata: 104 minuti Uscita nelle sale: 11 marzo 2011 A noleggio: 8 giugno 2011 In vendita: 20 luglio 2011 Trama: Nic e Jules sono una coppia di mezza et sposata da tempo che tramite linseminazione artificiale hanno avuto due figli, Joni e Laser. Dopo aver raggiunto la maggiore et Joni decide di contattare la banca del seme dove si sono rivolte le sue madri per scoprire lidentit del padre biologico. Entra cos nelle loro vite Paul, un dongiovanni che scombiner la routine quotidiana della loro famiglia.

pRoMosso
Carlo, 51 anni, operaio: Bellissimo, tensione dallinizio alla fine del film, davvero ben fatto. Alice, 32 anni, odontoiatra: Una storia potenzialmente noiosa, un tizio e un sasso per unora e mezzo, invece un gran bel film. Vittoria, 35 anni, medico: Franco e Boyle strepitosi, un film semplice ma geniale. Giovanna, 27 anni, barista: Non male, carino e strano, mi aspettavo qualcosa di meglio per. matteo, 44 anni, consulente: Ottima storia e regia originale, mi ha molto colpito lintensit del protagonista. Claudio, 29 anni, musicista: Un film impressionante, forse un po troppo crudo in alcuni frangenti. Veronica, 21 anni, studentessa: emozionante e coinvolgente, sono rimasta col fiato sospeso anche se sapevo come andava a finire. Valerio, 38 anni, manager: Non finiva pi, come si fa a guardare un sasso per cos tanto tempo?. Nora, 31 anni, parrucchiera: Secondo me un po noioso e troppo cruento, mi veniva quasi da star male. raffaele, 43 anni, artigiano: Non mi ha detto niente, mi sono annoiato.

pRoMosso
Gabriella, 41 anni, impiegata: Una bella commedia con delle belle tematiche, gli attori sono molto bravi. Alessandro, 27 anni, bancario: Mi piaciuto, una commedia con una storia profonda e interessante. Carlotta, 36 anni, casalinga: La storia moderna attuale, in pi stata trattata con allegria e fa sorridere. Giusy, 33 anni, commerciante: Una commedia americana carina, la storia interessante, le due attrici sono sempre pi brave!. marika, 25 anni, impiegata: Bel film originale e simpatico, magari solo un po scontate alcune scene. Nicola, 32 anni, elettricista: Non mi ha proprio preso, troppi dialoghi che annoiano. Alessandra, 22 anni, studentessa: La storia non male, ma i personaggi sono stereotipati, quasi delle macchiette. Pierluigi, 48 anni, infermiere: Nonostante gli attori siano bravi, i personaggi sono terribili Una lesbica non deve per forza vestirsi male e avere i capelli corti!. sarah, 39 anni, avvocato: Pieno di clich e troppo lungo, stata una delusione. Vittoria, 35 anni, medico: Un po troppo buonista, la sceneggiatura non ben curata e la psicologia dei personaggi appena abbozzata.
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Bocciato

Bocciato

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SUCCESSO

//08.agosto Rapporto 2010 sulla pena di morte: diminuisce il numero di Paesi che applicano la pena di morte (scesi a 42), ma aumenta quello delle esecuzioni capitali (5.837, un centinaio in pi del 2009).

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20 11

Attacco alla Norvegia, strage: 98 morti, una ventina di feriti gravissimi. Confessa il killer fermato sullisola di Utoya, un 32enne, Anders Behring Breivik, bianco, cristiano fondamentalista con simpatie di estrema destra. Si cercano i complici.

//18.agosto Ennesimo record storico delloro al mercato di New York. Il metallo prezioso volato a 1.829,40 dollari loncia. La crescita legata ai timori sul rallentamento delleconomia globale e al drastico ribasso di Wall Street. Solo in agosto, loro ha guadagnato il 10%, mentre in aumento del 26% rispetto allinizio dellanno.

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//09.agosto Crolla Wall Street, gi le Borse. Luned nero sui mercati di mezzo mondo: New York perde il 5,5%. La Bce avvia gli acquisti di titoli italiani e spagnoli, ma lEuropa brucia 200 miliardi. //8.novembre //26.agosto

//22.agosto Tripoli, lultima notte del regime. I ribelli entrano nella capitale accolti dalla folla festante, che saluta dopo quarantanni la fine del regime. Il portavoce del ras chiede il cessate il fuoco. Presi i tre figli di Gheddafi. Voci sullarresto del Colonnello.

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Steve Jobs lascia la guida di Apple e passa il testimone a Tim Cook. Lannuncio a sorpresa di Jobs, malato da tempo, fa tremare il titolo in Borsa, che arriva a cedere oltre il 7%.

//15.agosto Indignados, da Madrid, a Puerta del Sol, il movimento si espande in Israele e Cile. Chiede che leconomia di mercato abbia come finalit il benessere della gente: Non siamo noi contro la politica, la politica che contro di noi.

Benedetto XVI a Madrid per la 26 Giornata mondiale della giovent accolto da cinquecentomila ragazzi provenienti da tutto il mondo. Nella capitale spagnola il papa parla di etica, crisi e delle nuove generazioni: Creare lavoro e proteggere il pianeta.

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successo...
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MONDO
//24.agosto Forte terremoto, panico negli Usa. Una scossa di grado 5.9 della scala Richter, con epicentro in Virginia, ha colpito tutta la East Coast. Sgomberati Casa Bianca, Pentagono e Congresso. Nessun ferito.

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//19.agosto

20 11

//23.luglio

//08.agosto

Londra, la polizia spara a un nero, 29 anni, 4 figli. Scoppia la guerriglia. Violenti scontri con auto e negozi incendiati nel quartiere multietnico di Tottenham Hale.

20 11

Roma formalizza la candidatura a ospitare le Olimpiadi 2020. Madrid, Tokyo e forse Istanbul le concorrenti. Il comitato organizzatore diretto da Mario Pescante.

successo...
20 11

ITALIA

20 11

//04.luglio

No Tav, guerriglia in val di Susa. La protesta pacifica di sindaci e famiglie oscurata dagli scontri scatenati da gruppi di Black bloc. Feriti 200 agenti. Ferma condanna di Napolitano. La sinistra si spacca.

//13.luglio Via libera al testamento biologico. Scrutinio segreto alla Camera per il ddl approvato a larga maggioranza e modificato nel suo impianto che lascia, in sostanza, al medico lultima parola sul fine vita. Ora il testo al senato. Beppino Englaro: provvedimento incostituzionale.

20 11

//12.agosto

Decreto anticrisi, la manovra somma allintervento di luglio di 47 miliardi altri 45 per un oltre 90 miliardi complessivi entro il 2013. Tra le misure introdotte: anticipati i tagli per i ministeri, riduzione delle Province sotto i 300mila abitanti e accorpamento dei Comuni pi piccoli, contributo di solidariet per i redditi superiori ai 90mila euro. Il ministro Tremonti accusato di avere fatto macelleria sociale. Bersani lancia la contro-manovra del Pd.
20 11

20 11

//15.luglio

SUCCESSO

129

//12.agosto Panico nelle Borse, Milano crolla. Giornata nera per le piazze finanziarie europee: bruciati 298 miliardi, di cui 20 a Piazza Affari, che perde il 6,15%. Ribasso a doppia cifra per Fiat, male i bancari.

Cirio: condannati Sergio Cragnotti e Cesare geronzi. Nove anni di reclusione allex patron della Lazio e quattro al banchiere per il processo sul dissesto da 1.125 milioni che ha coinvolto 35mila risparmiatori. Assolto Fiorani.

//05.luglio

//21.agosto Autunno nero per loccupazione. A fine anno, secondo Unioncamere, le persone che avranno perso il posto di lavoro saranno 88mila. Meno del 2010, quando persero il lavoro in 178mila, ma un dato comunque allarmante. //29.luglio

//19.agosto Truffe allInps per 48 milioni. La Guardia di Finanza scopre 3mila finti poveri e invalidi. Ciechi con la patente e pensionati defunti. Scoperti anche pi di 3mila falsi ricorsi di braccianti agricoli, gestiti da 14 avvocati del foggiano.

20 11

20 11

Ministeri, scontro tra la Lega e il Quirinale sulle sedi distaccate dei dicasteri inaugurate a Monza. Napolitano: Decentramento contro la Costituzione. Bossi: Restano dove sono. Berlusconi: tenere conto dei rilievi del Quirinale.

20 11

MESI 12settembre 2011

130

SUCCESSO

//13.luglio Urgenze: 112 il numero unico. I numero dovr essere composto per chiamare la Polizia, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e per lemergenza sanitaria (lattuale 118). Brescia sar sede di una delle tre Centrali operative regionali.
20 11 20 11

//10.agosto Brescia e provincia. Morti sul lavoro, dimezzate in 5 anni. Per lAsl gli infortuni mortali sono passati dai 17 del 2006 ai nove del 2010. Quelli gravi nel 2008 erano 1.933 e nel 2010 sono stati 1.073.

20 11

//07.agosto

Isorella, casa esplode, due morti. Lo scoppio, causato da una fuga di gas, allalba, in una palazzina di due piani. Le vittime sono i coniugi Gianni e Anna Medini, di 64 e 58 anni. //23.agosto Ancelle della Carit, suor Gabriella Tettamanzi eletta superiora generale dellOrdine (che a Brescia ha la casa madre in via Moretto) sino al 2017. Originaria della Brianza e preside a Desio cugina dellex arcivescovo di Milano.

20 11
MESI 12settembre 2011

//12.agosto Immobili di pregio, un mercato senza crisi. Nel primo semestre dellanno, questa nicchia di mercato ha registrato addirittura una crescita del 2% delle contrattazioni. La maggior parte degli investitori si indirizza verso trilocali ristrutturati in zone prestigiose del centro storico. Il rendimento atteso dallinvestimento intorno al 3%.

20 11

successo...

BRESCIA
20 11

20 11

//24.agosto

//13.agosto

Prevalle, blitz allalba, liberata Emanuela. I carabinieri sono intervenuti nella comunit di Fiorella Tersilla Tanghetti alla ricerca di una donna ritenuta vittima del gruppo. La presunta santona accusata di averla ridotta in schiavit. Per gli inquirenti viveva prigioniera da 20 anni, senza poter avere alcun contatto con lesterno.

Omicidio in fabbrica a Montichiari. Michele Peroni, 27enne di Ghedi, ucciso con un colpo di pistola alla testa e incappucciato. Il corpo trovato da un collega vicino ad un forno nello stabilimento Fassa Bortolo.
20 11

20 11

//01.agosto

La corsa della memoria. Arriva in Piazza Loggia la staffetta, partita da Milano, che tocca le citt ferite da stragi terroristiche: 300 km per non dimenticare le vittime e la storia. Il finale a Bologna.

//22.agosto

Emergenza caldo. Asl e Comuni mobilitati a 360. Estate bollente. In citt e provincia 72mila soggetti a rischio. Tra i rimedi anche stanze refrigerate per chi soffre.

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