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La storia di Pinu

Postfazione
di Ida Rampolla del Tindaro

Memorialistica Popolare

di Giuseppe Albanese

Sommario La Storia di Pinu un diario ispirato a episodi di vita vissuta; appartiene alla memorialistica popolare, che oggi desta un interesse particolare. Sono nate Banche della memoria che ospitano ricordi scritti dogni genere, spesso assolutamente unici, opere utilissime per conoscere le microstorie, che sono poi il nucleo e il fondamento della grande storia. La Storia di Pinu affronta un tema finora non molto trattato nei libri di memorie, quello dellemigrazione interna, dal Sud al Nord dItalia. I ricordi di Pino Albanese ci permettono di conoscere la penosa epopea dei siculi emigranti che giungevano in Piemonte o in Lombardia dopo un viaggio di 24 ore in treno con le valigie di cartone legate con lo spago, arrivando in luoghi di cui non comprendevano il dialetto e in cui avvertivano subito unostilit preconcetta. Il libro contiene uno spaccato di storia italiana, che rivive attraverso i continui riferimenti ai fenomeni di quegli anni, dal 60 in poi, che videro la trasformazione dellItalia da paese agricolo a paese industriale, con la prima motorizzazione, il boom economico ecc. Tutto questo sullo sfondo degli avvenimenti politici nazionali e internazionali dei 4 decenni: 60 [conquista dello spazio, moti del 68], 70 [gli anni di piombo], 80 [lautunno delle nazioni, caduta del muro di Berlino del 1989], 90 [lalba dell'era dell'Informazione, nasce google, entra in vigore l'Euro]. Copertina: Immagine: letteratura.jpg sito: welfarenetwork.it

Indice

Premessa Memorialistica Popolare Lemigrazione interna, dal Sud al Nord dItalia Il montanaro delle Madonie e quello del Monte Bianco Attenzione al contesto Rapporti umani basati sulla stima reciproca Voglia di apprendere Stile di scrittura espressivo ed efficace

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Tag: Ida Rampolla, emigrazione nord-sud Italia, memorialistica popolare, morgex, pinu, polizzi generosa, storia di pinu. Link: La storia di Pinu http://www.scribd.com/doc/73807615/La-storia-di-Pinu

Un libro come La Storia di Pinu pu avere diverse chiavi di lettura. Di solito, le presentazioni riguardano libri di poesia, romanzi, o, pi raramente, opere di storia o di saggistica. La Storia di Pinu non appartiene a nessuna di queste categorie, anche se vi sono spunti romanzeschi, storici e a tratti perfino poetici. Si tratta di un diario ispirato a episodi di vita vissuta e allemigrazione. Questo tema stato affrontato, com noto, da tanti illustri scrittori e poeti, da De Amicis a Capuana a una scrittrice scoperta dal nostro G. A. Borgese, Maria Messina e da tanti altri ancora. Ma si trattava, in questi casi, di opere letterarie scritte da persone che non avevano fatto personalmente questesperienza e che descrivevano le emozioni e le sofferenze degli emigrati in pagine certamente di alto livello letterario, ma dettate dallimmaginazione e dalla fantasia. Pi autobiografica e certamente di interessante e piacevole lettura, lopera di un famoso oriundo polizzano, Vincent Schiavelli, Broccolino America: ma si trattava, anche in questo caso, dellemigrazione oltre Oceano, nelle Americhe, il tipo di emigrazione che ha ispirato il maggior numero di opere sullargomento. Una delle pi recenti e delle pi note La spartenza di Tommaso Bordonaro, un contadino di Misilmeri semianalfabeta che ha scritto il diario tragico e doloroso della vita dei siciliani emigrati in America. Questopera (ma se ne potrebbero citare tante altre) ci offre lo spunto per parlare del genere letterario a cui appartiene anche La Storia di Pinu e cio la

memorialistica particolare.

popolare,

che

oggi

desta

un

interesse

Memorialistica Popolare E sorto addirittura un centro italiano di diari, autobiografie, memorie, epistolari, che sorge in quella che dal 1984 diventata famosa come la citt del diario, Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo. Larchivio dei diari, che diventato un vero e proprio Museo, attira gi visitatori e curiosi provenienti da tutto il mondo. E in effetti un luogo straordinario, ideato da un giornalista e scrittore oggi scomparso, Saverio Tutino, che in un primo tempo aveva pensato Lenzuolo di Clelia (dettaglio) di chiamarlo Banca della memoria e che ospita ricordi scritti dogni genere, spesso assolutamente unici (come la storia della contadina Clelia Marchi che aveva scritto la storia della sua vita su un grande lenzuolo). Proprio a Pieve Santo Stefano, che ogni anno bandisce un concorso per memorie popolari, stata premiata La spartenza di Tommaso Bordonaro, che poi Einaudi ha voluto pubblicare, facendone un best seller. Le iniziative si sono poi moltiplicate: c ad esempio la Rete italiana di cultura popolare, che si propone di non disperdere lenorme patrimonio di saperi locali, realizzando il dialogo con le nuove generazioni. 1

E ricordiamo anche il progetto Abbraccia lItalia, che ha coinvolto venticinque localit con interviste legate alla cultura del territorio, fatte anche alle persone pi modeste. Il materiale stato poi archiviato nella Bibliomediateca di Civitella dAgliano, un vero e proprio scrigno di memorie che rischiavano di andare perdute per sempre. Tutto questo rivela limportanza che oggi si d ai diari popolari, opere non di studiosi di storia o di scrittori di professione, come coloro che un tempo scrivevano le proprie memorie, ma opere utilissime per conoscere le microstorie, che sono poi il nucleo e il fondamento della grande storia. L' Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano un archivio pubblico che raccoglie documenti cartacei italiani in forma diaristica, epistolare e memorialistica autobiografica. L'Archivio viene fondato nel 1984 nella biblioteca comunale di Pieve Santo Stefano, quasi al confine fra Toscana, Umbria e Romagna, su iniziativa di Saverio Tutino e dietro autorizzazione dell'allora sindaco Pietro Minelli (www.archiviodiari.it/). A luglio 2012 l'Archivio conserva oltre seimilaquattrocento testi tra diari, memorie ed epistolari. Link reteitalianaculturapopolare.org patrimonioimmateriale.it

Inoltre, i ricordi e le memorie servono a dare la consapevolezza che ogni vita ha qualcosa di valido e di interessante da tramandare ai posteri e a dare la sensazione che, trasmettendo agli altri le proprie esperienze, qualcosa di noi rimane nel tempo.

Lemigrazione interna, dal Sud al Nord dItalia Questa lunga premessa serve a comprendere limportanza de La Storia di Pinu, che affronta un tema finora non molto trattato nei libri di memorie, quello dellemigrazione interna, dal Sud al Nord dItalia. I ricordi di Pino Albanese ci permettono quindi di conoscere la penosa epopea dei nostri emigranti che giungevano in Piemonte o in Lombardia dopo un viaggio di 24 ore in treno con le valigie di cartone legate con lo spago, arrivando in luoghi di cui non comprendevano il dialetto e in cui avvertivano subito unostilit preconcetta, a cominciare dal cartello esposto in tante case: Non si affitta ai meridionali. LAutore cita tanti episodi significativi, come la raccomandazione che gli viene fatta di stare attento, quando fa freddo, ad aprire le maniglie delle porte, perch le mani potevano restarvi attaccate Si accorge cos che c unaltra maniera di offendere i meridionali, quella di prenderli in giro, specialmente se giovani e ancora ingenui. E a ci si aggiungano altri scherzi, a volte anche pesanti per non dire crudeli, volti sempre a screditare il terrone, il quale per, come dimostrato dal protagonista di questo libro, si rivela sempre moralmente superiore, perch non reagisce mai con la violenza ma attraverso la persuasione e il buon senso, sfatando cos un altro luogo comune, quello che vuole i meridionali passionali e impulsivi. Gli scherzi offensivi destano inizialmente nel giovane emigrato complessi di inferiorit che a loro volta alimentano desideri di rivalsa mai astiosi, bens dettati sempre dal desiderio di apprendere e di dimostrare le proprie capacit: il 3

libro infatti tutto pervaso dallansia di sapere e di conoscere, di accrescere non solo la propria abilit nel lavoro ma anche la propria cultura generale. Lo dimostrano le numerose notizie riportate nel libro in appositi riquadri, tratte da manuali, riviste o pubblicazioni varie, che rivelano la cura dellAutore nel documentarsi su tutto. Il montanaro delle Madonie e quello del Monte Bianco Anche nella maniera di reagire contro le provocazioni Pinu rivela, forse senza nemmeno rendersene conto, la propria natura di ragazzo sano e onesto, che in breve tempo riesce a riscuotere stima e rispetto. I continentali, che nel caso specifico sono i valdostani, finiscono anzi per rivelare anche loro una natura fondamentalmente buona, che dietro la scorza di rudi montanari nasconde tutto un tesoro di buoni sentimenti. Polizzi Generosa (Fonte: coro-ouverture.it)

Abbiamo dunque uno scontro-incontro tra due diversi tipi di abitanti delle montagne: tra il polizzano e i valdostani appaiono certo divergenze ma anche punti dincontro, tutti puntualmente rilevati attraverso annotazioni rapide e incisive, senza alcun compiacimento descrittivo. Una caratteristica del nostro Autore infatti lestrema semplicit e sinteticit, che non escludono mai lefficacia. Il tono sempre chiaro e discorsivo, come dimostrano i frequenti intercalari non vero? che ne pensate? non cos? volti a stabilire un diretto contatto con il lettore, con il quale lAutore crea un colloquio, coinvolgendolo nella vicenda raccontata. Attenzione al contesto Ma, per tornare a quanto detto nella premessa, il libro contiene uno spaccato di storia italiana, che rivive attraverso i continui riferimenti ai fenomeni di quegli anni, dal 60 in poi, che videro la trasformazione dellItalia da paese agricolo a paese industriale, con la prima motorizzazione, il boom economico ecc. : e tutto questo sullo sfondo degli avvenimenti politici nazionali e internazionali, dai moti del 68 ai problemi economici, come dimostra linserimento di due articoli tratti da Il Sole 24 ore sulleconomia italiana al Nord e al Sud e sulla politica industriale per rilanciare il Sud [Nord e Sud, 150 anni di economie a confronto: nel 1861 Pil e industrie alla pari, poi il crollo, Il Sole-24 Ore, 30 maggio 2011]. E non mancano altri articoli, come quelli sullImpressionismo, che rivelano unaltra grande passione del nostro Autore, quella per la pittura. Egli inoltre si documenta anche sulla storia della Val dAosta e sulla sua cucina, leggendo diversi classici della letteratura culinaria. 5

Tutto questo rivela unencomiabile voglia di conoscere e di apprendere, che si manifesta non solo attraverso la lettura , ma anche attraverso losservazione diretta e le domande specifiche agli esperti. Le sue richieste al taciturno e diffidente pasticciere Franco, della provincia di Cuneo, sui processi della lievitazione naturale, danno la sensazione al burbero piemontese che anche le persone del Sud hanno unintelligenza, unanima e un cuore. Cos anche una spiegazione sugli enzimi saccaromiceti serve a colmare il divario Nord-Sud o meglio a far cadere pregiudizi e preconcetti. Il libro tutto pieno di episodi del genere, che nella loro apparente semplicit contengono sempre grandi lezioni. Rapporti umani basati sulla stima reciproca Lo stesso avviene per quanto riguarda la narrazione del periodo di naja, in cui, dietro la rigidit della vita militare e delle regole severe della caserma, lautore riesce a far apparire elementi e momenti umani. Anche in questo caso la professionalit e il comportamenti serio e disciplinato del giovane soldato cuoco e pasticciere contribuiscono a sfatare dei preconcetti, come dimostra il complimento del tenente per di pi di origine siciliana: Non mi sarei aspettato tanto da un ragazzo siciliano professionalmente preparato e responsabile soprattutto! Con questo si dimostra che i pregiudizi non sono solo nordici, ma spesso caratterizzano anche i siciliani. Ma si dimostra anche che la bravura , la seriet nel lavoro e il senso di responsabilit rendono pi costruttivi i rapporti umani, quando sono basati sulla stima reciproca. E questa unaltra delle grandi lezioni che si ricavano dal libro. Sono proprio queste qualit a favorire lintesa tra il siciliano e i valdostani e a far scoprire, alluno e agli altri, le qualit positive che entrambi possiedono. 6

Lago di Arpy, Valle dAosta Altre acute annotazioni riguardano le differenze di vita e di abitudini non solo tra Polizzi e la Val dAosta, ma anche tra altre localit italiane visitate durante i luoghi percorsi dal sud al nord e viceversa, come Napoli e la Calabria. LAutore ha un grande spirito di osservazione, sa cogliere i particolari pi significativi, mette a confronto realt diverse, contribuendo a far conoscere le varie sfaccettature della nostra variegata Italia. E anche questo uno dei meriti del libro. Voglia di apprendere Unaltra testimonianza della voglia di apprendere e delle molteplici capacit del nostro Autore riguarda la sua attivit pittorica. Anche nella pasticceria, del resto, egli realizzava piccoli capolavori decorativi, con la riproduzione di interni domestici fatti con pasta di mandorle, cioccolato fondente e creme varie. Ma la pittura diventa per lui ci che realmente devessere, cio un modo di ricreare la realt trasferendo nellimmagine un ricordo o un paesaggio. 7

Anche per questarte egli fa tesoro degli insegnamenti di un maestro al quale dedica un commosso ricordo, il pittore Martino Martini, al quale grato anche per le lezioni di vita ricevute. Tra i due si stabilisce infatti una vera intesa artistica e umana. Allamore per la pittura bisogna aggiungere poi la passione per il cinema amatoriale che risponde, come gli dice anche il suo insegnante, alle stesse motivazioni per cui si dedicava alla pittura: losservazione della natura per ricreare delle immagini, questa volta non statiche ma in movimento. Anche per affrontare questa tecnica e larte di far parlare le immagini egli si documenta con cura, frequenta corsi serali, acquista volumi specifici.

La conoscenza non pi una cosa da acquisire ma una attivit che deve durare tutta la vita.
In fondo, larte della pasticceria con le sue decorazioni, sia la pittura e sia il cinema amatoriale non sono per lui che tre modi di osservare e amare la natura, riproducendola in ci che ha di bello o comunque in ci che ispira la sensibilit dellartista. E bisogna anche sottolineare che, nel riprodurre pittoricamente i paesaggi, si ispira spesso alla sua Polizzi, mai dimenticata. Particolarmente profonda e degna di essere citata una sua considerazione a proposito della natura: Dio lha creata e luomo sapiens pieno dintelletto deve proteggerla anche a spada tratta, perch essa non venga mai molestata, deturpata, avvelenata e violentata in mille maniere. Forse il mio pensiero chiede troppo? Non penso proprio. Voi cosa ne pensate?

Quanto ai sentimenti umani del nostro Autore, impossibile non fare un cenno alla tragedia della sua vita, la morte della giovanissima sposa per un male incurabile. Tutto descritto con profonda commozione, sempre contenuta anche se non per questo meno intensa. Ancora una volta egli si documenta, spinto per questa volta dall'affetto pi che dall'ansia di sapere, su tutti gli aspetti del male, riporta articoli scientifici sull'argomento, cerca tutti i possibili rimedi, ma trova una riposta solo nella fede, confortato dallaccettazione della triste sorte da parte della sposa ventenne. E anche questa intesa cos bella e intensa tra una donna del nord e un uomo del sud unulteriore dimostrazione della possibilit di incontro che si pu realizzare attraverso una comunit di intenti. Sono forse le pagine pi commoventi del libro, ricche di pathos ma sempre controllate, piene di delicate sfumature e di grande calore umano. Stile di scrittura espressivo ed efficace Unultima considerazione riguarda lo stile. LAutore chiede scusa, alla fine del libro, per gli errori grammaticali e di sintassi e per quella che egli chiama la sua presunzione letteraria: non questa, egli dice, la sua professione. Certo, un insegnante di lettere troverebbe in questo testo molto da ridire. Ma il continuo sforzo di migliorarsi, lautoapprendimento, lo studio personale e le buone letture portano lAutore a risultati degni di essere sottolineati anche dal punto di vista linguistico: possibile riscontrare spesso anche luso di termini appropriati e persino, a volte, ricercati.

Ecco ad esempio come descrive, in un locale valdostano, lacqua contenuta nella caraffe: Lacqua era fredda e una limpidezza come il puro diamante; prerogativa attribuita solamente alle acque di sorgenti che scorrono nei meandri bui delle montagne e incontaminati dalle polveri e impurit esistenti nellaria. Ed ecco una descrizione della Val dAosta: Con il suo cielo azzurro, i suoi monti perennemente innevati, le foreste sempre verdi , i casolari semplici costruiti in pietra e legno del posto, i prati erbosi e costellati di vita animale, i ruscelli gorgoglianti dacqua fresca che sgorga dalle numerose sorgenti e le figure delle persone che camminano per i sentieri protetti da quelle staccionate ricavate dai tronchi dalbero in parte semicontorti, erano, per Pinu, qualcosa di magico. Anche attraverso la prosa egli rivela dunque quellarte descrittiva e quella capacit di rappresentare gli aspetti della natura gi espressi attraverso la pittura, il cinema e perfino le decorazioni della pasticceria. Siamo inoltre ben lontani dallo stile aspro, sgrammaticato e dialettale de La Spartenza di Bordonaro o di opere consimili come Terra matta di Vincenzo Rabito, che pure hanno vinto premi letterari: ma i criteri di valutazione di questo tipo di memoriali non si basano, come noto, sulla forma letteraria, bens sulla forza espressiva e sullefficacia e la spontaneit della rappresentazione. Come in quei libri, troviamo anche nella Storia di Pinu uno spaccato di vita vissuta e unabbondanza di particolari utili a conoscere meglio la storia dItalia di quel periodo: e vi troviamo, oltre allamore per la natura, quello per luomo e per tutte le qualit morali e spirituali che rendono grande la natura umana. Tutto questo evidente nelle pagine in cui parla dei profondi insegnamenti del maestro Martino Martini, che si rammarica di non aver conosciuto prima. 10

Ma la provvidenza (e questa un'altra bella frase del libro degna di essere citata) prima o poi, egli dice, si fa viva, disponibile ad essere inserita nella memoria di quella "grigia materia misteriosissima racchiusa nel cranio umano. Oltre a tutto ci, troviamo in questo libro lanima di un cittadino polizzano che ha fatto onore al suo paese con le sue capacit, il suo attaccamento al lavoro e le sue qualit umane, morali e artistiche: un cittadino di cui Polizzi pu essere orgogliosa.

Prof.ssa IDA RAMPOLLA DEL TINDARO Presidente della Biblioteca Comunale di Polizzi Generosa PA, francesista e saggista, gi Ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione. Presidente Sezione Italiana dellAMOPA (Associazione dei Membri dellOrdine delle Palme Accademiche/ Association des Membres de lOrdre des Palmes Acadmiques che riunisce coloro che hanno ricevuto le Palmes Acadmiques, cio la prestigiosa onorificenza creata nel 1808 da Napoleone per onorare i docenti di francese). Per l'opera svolta in favore del francese e degli scambi culturali franco-siciliani, Ida Rampolla del Tindaro stata insignita Commandeur de l'Ordre National du Mrite dal Presidente della Repubblica Francese.

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