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Lo specchio di Narciso
Secondo Goethe, i matematici sono come i francesi: ogni volta che gli si dice qualcosa, la traducono nel loro linguaggio e subito appare diversa. Cos, ogni volta che si dice loro simmetria, i matematici la traducono con invarianza rispetto ad un gruppo di trasformazioni e subito il concetto appare incomprensibile. Ma unimmagine si sa vale pi di mille parole
Quando mor Narciso, la fonte del suo diletto si mut da una tazza di dolci acque in una tazza di amare lacrime e le Oreadi vennero lacrimando attraverso i boschi, a cantare per la fonte e a darle conforto. Ma quando videro che la fonte si era mutata da una tazza di dolci acque, in una tazza di amare lacrime, sciolsero le verdi trecce dei loro capelli, e le dissero: "Noi non ci meravigliamo che tu pianga cos Narciso, tanto egli era bello". "Ma era bello Narciso?" chiese la fonte. "Chi meglio di te lo dovrebbe sapere?" risposero le Oreadi "A noi sempre egli passava accanto indifferente, ma te cercava e si adagiava sopra le tue sponde, e guardava gi verso di te, e nello specchio delle tue acque rifletteva la sua bellezza." La fonte rispose: "Ma io amavo Narciso perch, mentre stava adagiato sopra le mie sponde e guardava gi verso di me, io vedevo specchiata la mia bellezza nello specchio dei suoi occhi". "Poemi e racconti in prosa" - Oscar Wilde
Il fondamento della teoria di Lacan lo sviluppo della personalit, la quale riconosce tre tappe precoci.
La prima comporta un'indistinzione totale tra il bambino e il mondo esterno, in particolare la madre.
La seconda, la fase dello specchio, che va dal sesto al diciottesimo mese, caratterizzata dal fatto che, specchiandosi nell'immagine che la madre ha di lui, il bambino se ne appropria e definisce la sua identit in funzione di essa. Si tratta dunque di un'identit immaginaria, in conseguenza della quale il bambino desidera essere ci che la madre desidera ch'egli sia, vale a dire ci che ad essa manca [il Fallo]. Il Fallo in Lacan non ha alcun rapporto con l'organo anatomico: esso un significante metaforico, che fa riferimento alla mancanza ad essere costitutiva di ogni soggettivit.
La terza tappa - quella edipica - caratterizzata dall'intervento del padre che, separando il bambino dalla madre, lo introduce nell'ordine simbolico della Legge e del Linguaggio.
Nei suoi scritti, Jacques Lacan paragona il Fallo [il manque] a radice quadrata di meno uno.
La simmetria pu essere considerata un valore universale, un primordiale principio organizzativo delle conoscenze, presente in numerose discipline, dove spesso assume il connotato di ordine, proporzione, armonia, equilibrio. Tutti questi termini che si riferiscono effettivamente a qualche aspetto della simmetria e, come tali, intervengono anche a vario titolo in qualit di nozioni direttamente utilizzate dalla matematica, nel suo tentativo di comprendere in maniera razionale i fenomeni relativi alle forme dello spazio in cui viviamo.
La simmetria prima di tutto una propriet estetica. Con questo valore viene oggi considerata in ogni rappresentazione artistica ed in ogni figura. Ma allo stesso tempo chiaro che, fin dai periodi pi antichi, contiene in s i germi di una prima, rudimentale, forma di osservazione scientifica. Nellimmagine qui a fianco le semplici rappresentazioni del sole che risalgono a periodi antichissimi paleolitico superiore e poi neolitico colgono in maniera ingenua con la loro simmetria un dato che si manifestato chiaramente in seguito ed rimasto per lungo tempo presente nella coscienza dei ricercatori: lo spazio omogeneo ed isotropo il sole irraggia in ugual misura in tutte le direzioni.
La simmetria concorre direttamente alla bellezza degli oggetti in cui si manifesta, eppure questo collegamento pu esprimersi attraverso inaspettate relazioni. istruttiva la posizione espressa dal concetto giapponese: la vera bellezza una deliberata, parziale, rottura di simmetria, nel quale rientrano alcune categorie di pensiero che partecipano ad ogni autentica ricerca la negazione della tesi, lazione voluta e provocatoria. In merito al dire giapponese, vale la pena di citare almeno il concetto di wabi-sabi; volendo estremizzare, si ricordi di nuovo lavversione pitagorica pei numeri pari che erano da considerarsi subordinati ai dispari. Che questa idea sia anche presente nella nostra cultura testimoniato da numerose raffigurazioni, ad esempio in quella della figura qui a fianco, risalente ad una tomba di Saqqara, nella quale la rottura di simmetria traslazionale rende attuale il gesto ed in qualche modo conferisce allintera scena la vivacit del movimento reale.
Nel periodo classico, la simmetria di una figura era uno dei suoi caratteri geometrici pi importanti. Tale appariva sicuramente nei risultati teorici che, nel V secolo prima di Cristo, sono attribuiti a Talete di Mileto e che vengono riconosciuti come i primi autentici teoremi della cultura occidentale:
ogni diametro divide il cerchio in due parti uguali; gli angoli alla base di un triangolo isoscele sono uguali; angoli opposti al vertice sono uguali.
Per Vitruvio, nel De Architectura, la simmetria denota una relazione fra il tutto e le sue parti e qui sembra iniziare ma anche concludersi lesperienza di questo tema nel mondo latino. Anche il termine simmetria semplicemente scompare e si ripresenta solo nel Rinascimento, teso alla riacquisizione della cultura classica ed allo stesso tempo alla valorizzazione della osservazione e della costruzione umana. A Leonardo da Vinci, impegnato nello studio e nella migliore utilizzazione delle piante degli edifici, viene attribuito uno dei primi risultati relativi alla simmetria geometrica.