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TRIFOGLIO RIFOGLIO

CONGREGAZIONE FIGLI DELLA SACRA FAMIGLIA *** SEMINARIO NAZARETH ROMA

RIVISTA ONLINE

La comunit del Seminario Nazareth augura vi augura di poter far posto a Ges La comunit del Seminario Nazareth augura vi augura di poter vivere questo tempo con la gioia del Cristo Risorto! PA SANTA PASQUA

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AMICI DEL SEMINARIO E ESPERIENZE NAZARENA

TRIFOGLIO ONLINE

Rivista on line del Seminario Nazareth Roma Dicembre- Gennaio Febbraio - Marzo- 2011 Anno I n 4 Seminario Nazareth Viale della Primavera, 43 00172 Roma Italia Tel. 06 241 10 03

INDICE

Editoriale....P. Antonio Incontro del Papa Benedetto XVI con i sacerdoti di Ro.......P. Oscar Festa di San Giuseppe Manyanat e incontro con gli amici del seminario...Fra. Vinicius Settimana di formazione sulla Pastorale Giovanile.....Fra. Jeronimo Vacanze a Loreto...........Fra. Esteban Padre Emanuel Escribano va alla casa del Padre..........................................Fra. Vagner Accolitato dei confratelli Vagner e Jeronimo.Salvatore Amici del seminario e esperienza Nazarena..Fra William Collaboratori: P. Antonio Ortenzio, P. Oscar Pulido, Fra. Vagner Simino, Fra. Paulo Borges, Fra. Jeronimo Garcia, Fra. Douglas Vinicius, Fra. Esteban Castano,Fra. William Ruiz, Asp. Salvatore Fusci

Cari Amici il 16 di Dicembre abbiamo vissuto insieme una festa di congregazione con i laici e i religiosi. In primo luogo vi racconto sul gruppo amici del seminario , che vuol dire? Semplice: altri amici nel seminario, cio persone di buon cuore e amanti di Ges che pregano per i seminaristi del seminario Nazareth di Roma, e per noi un lieto alito di perseveranza il sapere che non siamo da soli, anzi abbiamo tante persone che ci accompagnano materialmente e spiritualmente. Il loro obbiettivo soprattutto pregare per noi e vivere la spiritualit della famiglia, conoscere un poco di pi nostro carisma , attraverso il nostro fondatore e seguire con noi il camino verso la santit della famiglia, perch diventino come la famiglia di Nazareth, scuola di amore , carit , rispetto umano. In secondo luogo, vorrei raccontarvi che il 16 di dicembre celebriamo la festa del nostro amato padre San Giuseppe Manyanet "Profeta della famiglia" sacerdote catalano che dono la sua vita per il servizio delle famiglie bisognose di valori ma soprattutto vuote di Dio. Il Padre Manyanet nacque a Tremp un paese bello di natura che invita al raccoglimento, serenit e gente amabile e servizievole. La data della sua nascita il 7 gennaio 1833. I sui genitori Buenaventura e Antonio, ebbero 8 figli dal quale lui stato il piccolo. Sua madre lo educo nella fede cristiana e coltiv la sua vocazione sacerdotale. Lavoro con sforzo, studio con bravura, amo tutti senza distinzione, ha sofferto malattie con pazienza e amore. Fu ordinato sacerdote il 9 aprile 1859; Nel 1864 fond il primo collegio per la educazione dei ragazzi per iniziare da l ad evangelizzare alle famiglie propor rendo il esempio della sacra famiglia di Nazareth, allo stesso tempo fond i Figli della Sacra Famiglia, sacerdoti maestri che passavano il loro tempo nelle aule, nella preghiera e nel servizio dei fratelli. Mor in santa pace nel collegio Madre di san Andres de Palomar a Barcellona il 17 dicembre 1901. Beatificato il 25 di novembre 1984 da Giovanni Paolo II che poi il 16 di maggio 2004 lo elev alla gloria dei santi. Dunque l occasione propizia per celebrare insieme la festa del padre fondatore stata il 16 di dicembre prima celebrando la messa in parrocchia dove hanno offerto anche unomaggio floreale al santo, dopo in seminario abbiamo celebrato il vespro e poi una condivisone a tavola. E cosi quindi finisco questo bel racconto del gruppo Amici del seminario e del giorno della festa del Padre fondatore.Diceva il Padre Manyanet : la pace interiore la pi grande felicit di questa vita.

ACCOLITATO DEI CONFRATELLI VAGNER SIMINO E JERONIMO GARCIA FRANCO Domenica 11 dicembre 2011 ricorrendo la terza domenica di avvento gaudete, nella nostra parrocchia di Santa Bibiana, dove Vagner svolge la sua attivit pastorare con la catechesi dei bambini, nella celebrazione eucaristica delle ora 10,00 P. Antonio Ortenzio , Delegato della Provincia Italiana ha conferito il ministero dellaccolitato al nostro caro confratello Vagner. Erano presenti i sacerdoti della parrocchia di Santa Bibiana P. Augusto e P. Everino, poi P. Atanasio della Parrocchia della Sacra Famiglia, P. Oscar nostro prefetto e infine don Bartolo dei missionari del Preziosissimo Sangue, padre spirituale di Vagner , con i suoi seminaristi venuto da Albano, tutti noi seminaristi Figli della Sacra Famiglia e anche alcune suore missionarie Figlie della Sacra Famiglia di Nazaret. Momento molto forte e stato quello della preghiera di conferimento del ministero con le parole che esprimono veramente il senso profondo del servizio dellaccolito: ama di amore sincero il corpo mistico di Cristo che il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi. Tutto questo certo non sminuendo limpegno a vivere sempre pi intensamente il sacrificio eucaristico nellaiuto dei presbiteri nel distribuire lEucarestia. Dopo la celebrazione abbiamo vissuto un momento bello pieno di fraternit nello stile della nostra famiglia di Nazaret con un lauto pranzo per tutti i membri delle comunit di Roma le suore e alcuni amici invitati per loccasione.Domenica 25 marzo invece nella nostra parrocchia della Sacra Famiglia adiacente al nostro seminario, ricorrendo la quinta domenica di quaresima, quasi alle porte delle grandi feste pasquali, durante la celebrazione eucaristica delle ore 10,00 il confratello Jeronimo ha ricevuto dalle mani del Delegato provinciale P. Antonio Ortenzio il ministero dellaccolitato con la presenza dei sacerdoti della parrocchia P. Sergio, P. Atanasio, P. Renato e anche di P. Everino, venuto da Santa Bibiana e il nostro prefetto P. Oscar. Erano presenti anche un gruppo di suore missionarie Figlie della Sacra Famiglia di Nazaret e tutti noi seminaristi che abbiamo prestato il nostro servizio liturgico in questa celebrazione che vedeva gioire la nostra comunit insieme al nostro caro confratello. Dopo la celebrazione come da consuetudine ,in queste occasioni ci siamo riuniti nel refettorio del seminario per condividere insieme la nostra gioia con il lauto pranzo preparato apposta per loccasione. Ai nostri cari fratelli Jeronimo e Vagner laugurio pi grande da parte di tutta la comunit di poter vivere a pieno quaesto ministero piccolo gradino che porta al diaconato e poi al presbiterato, affinch come veri Figli della Sacra Famiglia possano essere veri figli testimoni ed apostoli non solo del vangelo di Nazaret ma anche del mistero eucaristico di cui sono pi intimamente partecipi nella liturgia dellaltare.

Editoriale Carissimi e gentilissimi lettori, sicuramente vi sarete chiesti: che fine ha fatto Trifoglio-on line?, non doveva farci vivere in diretta la vita dei nostri chierici del seminario internazionale?. Nessun problema!!! Mai come in questo periodo il seminario Internazionale ha vissuto momenti cos belli e intensi di attivit: larrivo di fra Jimmy e fra Jaime che fanno crescere la famiglia, la visita di tanti nostri Padri venuti a Roma per condividere con gli studenti momenti di vita fraterna: Prestiamo attenzione gli uni gli altri, per stimolarci a vicenda nella carit e nelle opere buone, ci ricorda il Papa Benedetto XVI, nel messaggio della quaresima, lattenzione reciproca ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore. Grazieper la visita!!!!il seminario la vostra Casa!!! A Roma sarete sempre benvenuti!!! Il tempo compiuto, il Regno di Dio vicino. Convertitevi e credete al Vangelo linvito di Ges che puntualmente ci rivolge soprattutto nel periodo quaresimale. Il Signore ci ricorda che finito il tempo di stare a discutere , finito il tempo delle incertezze, il tempo di dubitare del Suo Amore. Oggi il tempo il tempo della decisione, il tempo della scelta. La Buona Novella che Dio costruisce giorno per giorno, uomo per uomo; il Suo progetto per noi qui, in mezzo a noi, Ges stesso che parla ed opera. Ges la Parola di Dio, il suo Vangelo. Il tempo di quaresima sia per tutti occasione nel cercare spazi di silenzio, riempiti dalla Parola di Dio, che infonde nella mente e nel cuore pensieri di verit e sentimenti di bellezza e bont. Antonio P. Ortenzio,sf

INCONTRO DEL PAPA BENEDETTO XVI CON I SACERDOTI DI ROMA Anche questanno noi sacerdoti che stiamo a Roma abbiamo avuto l`opportunit di essere accolti dal papa il 23 febbraio 2012 nellaula Paolo VI come di consueto nel gioved dopo le Ceneri. Questanno il papa ci ha tenuto una bella catechesi sulla lettera agli Efesini 4, 1-6. Dice il papa che i sacerdoti dobbiamo essere fedeli alla chiamata che abbiamo ricevuto per portare la speranza della santit al mondo. Se mancano vocazioni in Europa, perch la chiamata di Dio non ascoltata. Dio chiama sempre e la chiamata dipende dell ecclesialit e dalla testimonianza dei sacerdoti. Per poter rendere questa testimonianza i sacerdoti dovremmo coltivare in ogni momento le seguenti virt: 1. La virt dellumilt: Cos come Ges ha umiliato se stesso, noi dobbiamo imitarlo. Cio dobbiamo avere una giusta misura su noi stessi. Dobbiamo superare la tentazione di voler essere superbi per apparire davanti agli altri come persone importanti. Dobbiamo imparare dalla nostra piccolezza, perch io sono un pensiero di Dio. Nella mia piccolezza sono grande e questo vivere nella verit. Accettare laltro amore per la Verit, ma per farlo dovr accettare me stesso con i miei limiti. Ogni giorno bisogna fare atti dumilt e chiedere al Signore di liberarci dalla Vanagloria. Dobbiamo capire e sentire che l`umilt mi da la capacit della libert perch sia nella verit. 2. La virt della dolcezza, cio della mitezza: Questa un altra virt Cristologica. Non una debolezza, ma il sacerdote deve essere mansueto; deve agire con bont. Questa virt in contrasto con la violenza e il sacerdote mite aiuta a costruire la pace. 3. La virt della Magnanimit: Dio magnanimo, perci il sacerdote che un uomo eletto da Dio per gli altri, dovr essere generoso, cio dovr distribuire i doni spirituali e materiali con generosit. Il sacerdote dovr sempre accettare laltro che diverso perch la differenza la sinfonia di Dio. 4. Queste virt ci servono a costruire il Corpo di Cristo come ci dice S. Paolo nella lettera agli Efesini: queste virt sono virt che portano allunit.

Conobbi padre Manolo nellanno 2000 quando sono entrato nellaspirantato della congregazione nel seminario P. Manyanet a Curitiba, egli era il superiore della casa, un uomo bassetto, capelli bianchi che subito mi ha fatto una buona impressione principalmente per il senso umano che aveva, sempre preoccupato per i seminaristi, per la casa, per le piccole cose las cosas de casi nada come diceva lui. Sempre ci domandava: avete coperte sufficienti? A Curitiba quando fa freddo, fa veramente freddo. Mi ha fatto riflettere questa cosa: il superiore delegato, superiore della casa, professore della Pontificia Universit Cattolica preoccupato se ho freddo durante la notte? Ecco un uomo diverso degli altri, una persona che sa trasformare la quotidianit della vita, cercando in ogni momento una opportunit per essere felice e fare gli altri felici, nei piccoli gesti, nelle cose quasi da niente. Un altro aspetto che sempre mi ha colpito del padre era il suo amore per la congregazione, al carisma e al padre fondatore, ogni giorno la sua agenda cominciava con il GMG, e diceva: dobbiamo iniziare e finire tutto nel nome de Ges, Maria e Giuseppe. Quando faceva formazione a noi seminaristi non si stancava di affermare: Essere Figlio della Sacra Famiglia non essere uno qualsiasi utilizzando una espressione tipica brasiliana. Ho avuto lopportunit di vivere a lungo vicino a lui, durante gli anni di seminario a Curitiba, quando ero a casa egli era parroco della mia parrocchia a Camb e quando sono stato inviato per gli studi di teologia a Roma, siamo venuti insieme e nonostante il fatto che egli era nella comunit di Palmoli sempre mi stato vicino, con le sue visite e la sua comunicazione, una presenza che invocava e ancora oggi invoca dentro di me il senso della perseveranza e obbedienza. Perseveranza per la vita donata alla Chiesa nella congregazione ed obbedienza per il fatto che a 78 anni avere accettato di venire dal Brasile in Italia per una necessit della congregazione. Nel giorno 22 di dicembre di 2011 abbiamo perso il nostro confratello e amico qua in questa terra, ma abbiamo guadagnato un confratello in paradiso, andato a godere i suoi amati Ges, Maria e Giuseppe, al suo funerale abbiamo letto alcuni dei suoi scritti la meditazione 4, che parla sulla speranza, verso la fine afferma il padre: E posso affermare che la mia speranza sempre cresciuta grazie ai rapporti con le persone; anzi dico di pi: certi rapporti, Signore, aperti al dialogo e alla collaborazione, hanno generato in me la speranza, perch mi sono sentito accolto e cercato di stimolo grazie padre perch lei stato questa persona che ha generato in noi la gioia, lamore e la speranza.

parrocchia della Sacra Famiglia e San Camillo, che ormai porta tanti bei ricordi di tempi passati l, che pur non abbiano passato molto tempo, parlando di quantit, lhanno vissuto in qualit. Dicono che quando si gode quello che si fa il trascorrere del tempo non si sente, Cos passato il tempo per William e Stefano che tra una e altra cosa hanno passato bei momenti con delle persone della parrocchia, amichevoli come sempre, che li invitano nelle loro case per stare insieme condividendo le loro vite. Pure hanno conosciuto padre Antonio DAmbrosio, sacerdote della Congregazione, gran cantore e parla un spagnolo molto fluido. Le parole non sono sufficienti per esprimere tutti quei sentimenti passati a Loreto.. Grazie mille a tutti per la vostra accoglienza

Davanti allanalfabetismo della fede nel mondo doggi ci ha detto il Papa, dobbiamo i sacerdoti far conoscere la fede, anche dentro della nostra Chiesa e da parte di tutti approfittando lanno della Fede che ci ser questanno. Alla fine di questa catechesi il papa ha consegnato il libro I sacerdoti sono stati eletti da Dio per gli uomini, frutto dellanno sacerdotale 2010, che si costituisce come regola di compromesso e formazione per i presbiteri, e un invito a tutti noi a leggerlo e a farlo vita.

FESTA DI SAN GIUSEPPE MANYANET E INCONTRO CON GLI AMICI DEL SEMINARIO Abbiamo cominciato a celebrare il Natale gi nel tempo dellavvento, quando nella prima settimana di dicembre ci siamo messi a decorare il seminario. Poi nel giorno della festa di San Giuseppe Manyanet (16 dicembre) ci siamo incontrati con le signore della parrocchia che fanno parte della comunit delle amiche del seminario, alla fine del incontro abbiamo cantato il tradizionale canto di natale composto da Sant Alfonso Maria de Liguori: tu scendi dalle stelle, o re del cielo e viene in una grotta al freddo e al gelo. Quella serata manyanetiana fu conclusa con il primo giorno della novena di natale colombiana, rallegrata con il canto de los villancicos. Nelle nostre celebrazioni di natale abbiamo fatto una doloroso parentesi, che stata la malattia e la scomparsa del nostro caro fratello di consacrazione P. Manuel Escribano, il cui funerale fu celebrato la mattina del 24 dicembre a Palmoli. Eravamo tutti unaltra volta a Roma gi la sera del 24 per le celebrazione nella parrocchia, nel seminario e nelle suore francescane. Nel seminario ci aspettava la sorella e il padre del P. Renato che hanno preparato la cena della vigilia di natale, che per noi stranieri un pu diversa, perch non mangiamo la carne, ma sempre una cena a base di pesce. La Mesa di natale fu celebrata a mezzanotte nella parrocchia e dalle suore francescane. Un vero incanto sono i presepi che fanno nelle chiese. Nel tempio della Sacra Famiglia cosi come a Santa Bibiana, il presepio segue ancora lo stile del P. Domenico di Benedetto, che ha vissuto una vita dedicata tra le altre cose alla devozione del presepio.

PADRE EMANUEL ESCRIBANO VA ALLA CASA DEL PADRE Mi hanno chiesto di scrivere su Padre Manuel Escribano, confesso che ho fatto fatica a sedermi davanti al computer e iniziare a digitare queste poche righe, non perch non ho niente da dire, e neanche perche mi mancava il tempo, ma perche il ricordo del padre Manolo porta con se tanta tristezza, tristezza della perdita, tristezza di sapere che solo nelleternit potr unaltra volta sentire la sua voce che diceva al vedermi: che allegria fratello e quando gli domandavo come stava mi rispondeva: tutto bene, sempre tutto bene poi me prendeva per il braccio e iniziava a raccontarmi della sua vita, del futuro, della congregazione So che abbiamo un altro Figlio della Sacra Famiglia nella Nazareth eterna e questo riempie il mio cuore di gioia, per lemozione ancora presente in questi ricordi me fanno bagnare gli occhi, e non sono passati ancora cinque minuti di quando ho iniziato a scrivere e la voglia di piangere forte dentro di me, comunque continuer a scrivere nella certezza che bello emozionarsi principalmente quando questo ci fa ricordare chi si vuole bene. Dicono che quando una persona se ne v sempre si parla bene di lei, questa volta non sar diverso, non perch il padre era perfetto, ma si perch ho imparato proprio con lui che dobbiamo vedere sempre il lato positive. Delle persone, affermava: Ho imparato questo da padre Morera, lui sempre aveva una visione positiva delle persone.

Dopo le celebrazione di natale siamo stati inviati alle nostre parrocchie di Palmoli e Loreto, dove il freddo e il gelo della canzone napoletana ha fatto pi incantevole e indimenticabile le feste di capodanno e dell epifania. In questa festa ci hanno sorpreso con unaltra tradizione italiana, la Befana, una vecchietta che ci porta dolci o carbone, dipende del comportamento, tutto avviene tra la notte del 5, in modo che la mattina del 6 abbiamo trovato nella nostra porta pacchi di dolci ma anche di carbone. E come dice il detto popolare: lepifania ogni festa porta via, abbiamo finito le celebrazione per tornare ai lavori e studi nelluniversit.

essere stimolata dalla gioia di poter amare come LUI ed essere amati da LUI come egli stesso vuole. Per concludere vorrei sottolineare questa affermazione: la semina dipende da noi, i frutti no. E cos apro il mio modesto invito a non chiuderci nella pastorale con i giovani, che pur essendo la pi complicata, anche ricca in possibilit, e tutto sommato, come dice San Paolo, tutto posso in colui che mi da la forza (Flp. 4, 13), e se non trovo questa forza e veramente ci tengo al carisma, sempre bello ricordare che altri miei confratelli possono servirci di fonte di ispirazione, per la loro preparazione ed esperienza, perche i giovani gustino dalle mie mani e poi da quelle loro il sapore dellacqua viva che Ges.

SETTIMANA DI FORMAZIONE SULLA PASTORALE GIOVANILE Una frase provocante come quella di Dio scrive su righe storte fa parte della formazione ricevuta dal P. Juan Hueso sulla Pastorale Giovanile nel nostro seminario Nazaret a Roma nei giorni dal 7 all 11 novembre del 2011 che si concluder col ritiro spirituale del sabato 12. Non pretendendo trattare ampliamente il contenuto da lui argomentato, per la sua ampiezza, vorrei s condividere alcuni dei suoi pensieri assai interessanti e prudenti per il nostro lavoro pastorale, sia gi con i gruppi giovanili, catechesi, scout, oratori, scuole, e tutto quel che ha a che fare con la societ del domani. Partendo dal soggetto evangelizzatore, noi tutti, consacrati al Signore per il servizio della Chiesa con un carisma specifico, dobbiamo avere sempre presente che il punto dincontro e la base della pastorale Ges Cristo. Questa premessa molte volte scontata da formalismi o conoscenze povere o limitate che i giovani hanno su di noi o che noi abbiamo su di loro, dove invece di collegare la nostra attivit in riferimento a Cristo diventiamo soli professori, direttori o animatori. Da cui importante essere coscienti che il Figlio della Sacra Famiglia deve fortificare in s i tre profili del educatore manyanetiano (sviluppato anche dalla pedagogia del P. Josep Roca, S.F.) che sono: Umano, Spirituale e Professionale. A cui il P. Juan Hueso definisce con queste caratteristiche: Umano: autorit, amore e vocazione; Spirituale: pace, pazienza, vita interiore, gloria di Dio, santit come meta, coerenza; Professionale: intellettuale, pedagogia, oratore, conoscenza degli allievi e lintorno sociale, e voglia dimparare. Questa formazione stata anche un richiamo a cercare lentusiasmo come sinonimo di essere posseduti da Dio, dove amare significa comunicare allaltro la pienezza come dono della presenza di Dio, anche se questo vuol dire assumere sacrifici o rischi, che senza scordarci della sua natura gratuita, deve

VACANZE A LORETO Lo scorso dicembre i fratelli William e Esteban partono verso le Marche. Lanno quasi finito e il prossimo e quasi arrivato, Dunque, il giorno 30 quando lorologio d le 14:00 escono dalla stazione Termini, Il paesaggio e tutto nuovo per loro due, infatti dove sono loro molto strano contemplare un albero spogliato dalle sue foglie, che adesso non addobbano pi le sue braccia ma si stendono lungo il suolo come un bel tappeto con delle sfumature di marrone e forme diverse. Nel treno loro vedevano tante persone, nelle sue labbra potevano contemplare dei sorrisi, sorti da pensare nel primo abbraccio a le sue persone care; nei loro occhi vivaci, con una piccola scintilla dillusione mentre pensano alle cose che potranno fare il prossimo anno pur essendoci tanta crisi in giro, comunque lillusione pi forte. Insomma, questi sorrisi e quelle scintille pure si potevano vedere nelle labbra e negli occhi dei nostri confratelli, ma aggiungendo il loro cuore, che nel frattempo batte, porta i bellissimi ricordi passati nei loro paesi assieme ai suoi amici e familiari, che ogni volta aumentano di pi grazie alla nostra grande famiglia dei Figli della Sacra Famiglia, J.M.J. Nel trascorrere del tempo, questi pensieri e bei ricordi si muovono nelle loro teste fin che arrivano nella Stazione di Loreto ove il padre Vincenzo Mattia li riceve con un forte abbraccio e ci porta in comunit, nella bella

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