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Le Coniche

Introduzione storica. Le coniche sono curve studiate sin dallantichit e molti matematici hanno dato
il loro contributo allo studio di tali curve. Sembra che per primo Menecmo
(375-325 a.C.), un matematico greco discepolo di Platone e di Eudosso di Cni-
do e maestro di Alessandro Magno, si sia imbattuto nelle coniche nel tentativo
di risolvere uno dei tre famosi problemi della matematica greca (i problemi di
Delo). Apollonio di Perga (262-190 a.C.), conosciuto come il Grande Geome-
tra, consolid ed approfond i precedenti risultati sulle coniche nellopera Le
Coniche, esponendo la maggior parte delle propriet tuttora note. Apollonio di
Perga fu il primo a dimostrare che era possibile ottenere tutte e tre le sezioni
coniche intersecando un cono con un piano e facendo poi variare l'inclinazione
di tale piano. Fu anche il primo ad attribuire i nomi di ellipsis (mancanza),
hyperbola (lanciare al di l), parabola (porre accanto o confrontare).
Apollonio di Perga

Tali nomi erano adattamenti di termini usati precedentemente forse dai pitagorici nella soluzione di e-
quazioni di secondo grado mediante lapplicazione di aree.



Successivamente le leggi di Keplero (1609 1618) sui movimenti dei pianeti diedero una notevole appli-
cazione delle coniche e delle loro propriet geometriche. La prima legge di Keplero afferma che l'orbita
descritta da un pianeta un'ellisse, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi.

Lo studio matematico delle coniche iniziato storicamente per via geometrica stato poi sviluppato e ap-
profondito da Cartesio nella sua opera La Geometria (1637), con la quale il noto filosofo e matematico
francese introduce la Geometria Analitica. Cartesio espone la scoperta che le equazioni indeterminate in
due incognite corrispondono a luoghi geometrici, cio ad insiemi di punti del piano che verificano deter-
minate propriet. Le curve cartesiane che verificano unequazione algebrica di secondo grado sono pro-
prio le coniche di Apollonio, e questo il motivo per cui le coniche vengono anche dette curve del secon-
do ordine.





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Caratterizzazione geometrica

Il termine conica un aggettivo sostantivato che sostituisce abi-
tualmente lespressione esatta ma pi lunga sezione conica; si
indica cos una curva ottenuta secando un cono di rotazione con
un piano non passante per il suo vertice.

Siano a una retta dello spazio e r unaltra retta che incontri la
prima in un punto V formando un angolo minore di 90; si
chiama superficie conica indefinita la superficie generata in una
rotazione completa della retta r attorno alla retta a.
Le due porzioni della superficie conica, quella superiore e quella
inferiore si chiamano falde della superficie conica, la retta a si
chiama asse, la retta r si chiama generatrice e langolo aper-
tura della superficie conica.






Chiamiamo un generico piano non passante per il vertice del cono e chiamiamo langolo acuto che
esso forma con lasse della superficie conica.
Se il piano secante forma con lasse a un angolo maggiore dellangolo e diverso da 90 cio se
> la sezione conica una ellisse (fig. 1).
Se il piano secante perpendicolare allasse della superficie conica cio se = 90, la sezione una
circonferenza (fig. 2).
Se il piano secante forma con lasse a un angolo minore dellangolo cio se < la sezione
uniperbole (fig. 3).
Se il piano secante parallelo alla direttrice cio se = , allora taglia una sola falda della superfi-
cie conica e la sezione si chiama parabola (fig. 4).



fig. 1 ellisse fig. 2 circonferenza
- 3 -


fig. 3 iperbole fig. 4 parabola



Le coniche in Astronomia.
In termini moderni possiamo dire che
ogni corpo dotato di massa determina
intorno a s una zona di spazio in cui
le altre masse risentono della sua at-
trazione, un campo gravitazionale. Un
corpo che si muove in un campo gra-
vitazionale, pu descrivere tre diversi
tipi di traiettorie: ellittica, iperbolica o
parabolica. Tali traiettorie dipendono
dalla velocit iniziale e dalla direzio-
ne del corpo. Nel caso di orbite ellitti-
che si parla di traiettoria chiusa (per
es. la terra intorno al sole, la luna in-
torno alla terra). Nel caso di orbite i-
perboliche e paraboliche si parla di
orbite aperte (per es. una cometa in-
torno al sole).


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Le Sezioni Coniche nel Disegno Geometrico



ellisse parabola iperbole

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Parabola

Definizione. La parabola un luogo di punti,
cio un insieme di punti del piano che verifica-
no tutti una stessa propriet; essa si definisce
come il luogo geometrico dei punti del piano le
cui distanze da un punto fisso F detto fuoco e da
una retta fissa detta direttrice sono uguali. Con
riferimento alla figura si ha A P F P = e
B F F Q =
.
Restringiamo lanalisi alle parabole con asse pa-
rallelo allasse delle ordinate y.
Si trova che lequazione generale della parabola
con asse parallelo allasse y delle ordinate :
c bx ax y + + =
2

con a 0.


Se a > 0 la parabola rivolge la concavit verso
lalto (regge lacqua).
Se a < 0 la parabola rivolge la concavit verso
il basso (non regge lacqua).





Asse. La parabola ha un asse di simmetria, consistente in una retta verticale, di equazione
a
b
x
2
=

Vertice. Il vertice della parabola lintersezione della parabola stessa con il suo asse. Esso ha coordinate:
|

\
|
=
a a
b
V
4
;
2
dove ac b 4
2
= , come di consueto.
Fuoco. Il fuoco della parabola ha coordinate
|

\
| +
=
a a
b
F
4
1
;
2

Direttrice. La retta direttrice una retta orizzontale ed ha equazione
a
y
4
1
=

Intersezioni della parabola con lasse y. Lintersezione I
y
della parabola con lasse y si ottiene risolven-
do il sistema tra lequazione della parabola e lequazione dellasse y:

=
+ + =
0
2
x
c bx ax y

Si ottiene cos semplicemente:
( ) c I
y
; 0 =

Intersezioni della parabola con lasse x. Le eventuali intersezioni I
x1
e I
x2
della parabola con lasse x si
ottiene risolvendo il sistema tra lequazione della parabola e lequazione dellasse x:

=
= + +

=
+ + =
0
0
0
2 2
y
c bx ax
y
c bx ax y

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Le ascisse delle intersezioni si ottengono quindi risolvendo lequazione di II grado 0
2
= + + c bx ax . Si a-
vr dunque:
|
|

\
|
+
|
|

\
|

0 ;
2
0 ;
2
2 1
a
b
I
a
b
I
x x .

Grafico della parabola. Per tracciare il grafico della parabola si disegna in primo luogo lasse, poi il ver-
tice, si trovano ancora le intersezioni con lasse y e con lasse x. Si tenga presente che per ogni punto A
della parabola trovato, esiste il simmetrico rispetto allasse di simmetria, posto alla stessa altezza e a u-
guale distanza dallasse, ma dalla parte opposta rispetto a questo.
Infine, se i punti trovati non fossero sufficienti, si ricavano altri punti con la tabella x-y e i loro simmetrici
rispetto allasse.

Casi particolari.
Se b = 0 la parabola c ax y + =
2
ha per asse lasse y, di equazione x = 0.
Se c = 0 la parabola bx ax y + =
2
passa per lorigine.
Se b = c = 0 la parabola
2
ax y = passa per lorigine e ha per asse lasse y.

Propriet ottiche della parabola. La parabola gode di unimportante propriet ottica, detta propriet
focale: ogni raggio passante per il fuoco F si riflette in un raggio parallelo allasse della parabola e,
viceversa, ogni raggio parallelo allasse della parabola si riflette nel fuoco F.

Se poniamo nel fuoco F della parabola una sorgente luminosa puntiforme e la parete interna della para-
bola rivestita da materiale riflettente, ogni raggio luminoso che parte dal fuoco si riflette in un raggio
perpendicolare alla direttrice, cio parallelo allasse della parabola. I fari delle automobili, tutti i fari in
genere, le torce elettriche, vengono realizzati in base a questa propriet.
inoltre proprio per questo che il punto F viene chiamato fuoco. La retta d viene chiamata direttrice per-
ch stabilisce la direzione dei raggi riflessi (tutti perpendicolari ad essa).

Viceversa, se dei raggi paralleli allasse di una parabola vengono riflessi dalla superficie della parabola
stessa, essi saranno tutti concentrati nel fuoco. Le ben note antenne paraboliche, i radiotelescopi, i tele-
scopi a riflessione, i microfoni parabolici funzionano proprio in questo modo.



fig. a: i raggi uscenti dal fuoco vengono riflessi dalla
superficie della parabola tutti parallelamente allasse
fig. b: i raggi paralleli giungono sulla superficie della
parabola da grande distanza e convergono nel fuoco

La propriet focale conosciuta fin dallantichit, infatti in questo modo furono costruiti i fari
allimbocco dei porti. Ricordiamo la famosa leggenda degli specchi ustori di Archimede di Siracusa: se-
condo tale leggenda Archimede avrebbe infatti distrutto la flotta romana durante lassedio di Siracusa nel
213 a.C. concentrando i raggi solari con appositi specchi.
Gli specchi, le antenne paraboliche, i fari, ecc. sono in realt figure tridimensionali, chiamate paraboloidi.
Un paraboloide si ottiene facendo ruotare una parabola attorno al proprio asse di simmetria.
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Circonferenza

Definizione. La circonferenza un luogo di punti,
cio un insieme di punti del piano che verificano tutti
una stessa propriet; essa si definisce come il luogo ge-
ometrico dei punti del piano le cui distanze da un punto
fisso C detto centro sono tutte uguali. Con riferimento
alla figura si ha
raggio r R C Q C P C = = = =
.

Utilizzando la formula della distanza tra due punti si ot-
tiene lequazione generale della circonferenza di centro
C (x
0
; y
0
) e raggio r:
( ) ( )
2 2
0
2
0
r y y x x = +
(eq. 1)

e, eseguendo qualche passaggio:

0
2 2
= + + + + c by ax y x
(eq. 2)

Centro. A partire dallequazione 2 le coordinate del centro si ricavano mediante le formule:

( )
2 2
;
0 0 0 0
b
y e
a
x con y x C = =


Raggio. A partire dallequazione 2 e dalla conoscenza del centro, la misura del raggio si ricava mediante
la formula:

c y x r + =
2
0
2
0


Casi particolari.
Se b = 0 il centro della circonferenza 0
2 2
= + + + c ax y x giace sullasse x:
( ) |

\
|
= 0 ;
2
;
0 0
a
C y x C
.
Se a = 0 il centro della circonferenza 0
2 2
= + + + c by y x giace sullasse y:
( ) |

\
|
=
2
; 0 ;
0 0
b
C y x C
.
Se a = b = 0 la circonferenza 0
2 2
= + + c y x ha il centro nellorigine:
( ) ( ) 0 ; 0 ;
0 0
C y x C =
.
Se c = 0 la circonferenza 0
2 2
= + + + by ax y x passa per lorigine.

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Ellisse

Definizione. Lellisse, come la parabola e liperbole, un luogo di punti, cio un insieme di punti del
piano che verificano tutti una stessa propriet; lellisse il luogo geometrico dei punti del piano le cui di-
stanze da due punti fissi F e F detti fuochi, hanno somma costante (=2a). Con riferimento alla figura si
ha
costante F R F R F Q F Q F P F P = + = + = + ' ' '




Si trova che lequazione dellellisse in forma canonica :
1
2
2
2
2
= +
b
y
a
x


(Nella nostra analisi supponiamo a > b).

Semiassi, assi. Il segmento AA detto asse maggiore dellellisse, di lunghezza 2a; OA e OA sono i se-
miassi maggiori, di lunghezza a. Analogamente, il segmento BB detto asse minore dellellisse, di lun-
ghezza 2b; OB e OB sono i semiassi minori, di lunghezza b.

Distanza focale. Il segmento FF detto distanza focale;i segmenti OF e OF, di lunghezza c, rappresen-
tano la semidistanza focale (distanza dei fuochi dal centro).
Tra i parametri a, b e c sussiste una relazione:
2 2 2
b a c = oppure
2 2
b a c =

Vertici. Lellisse ha 4 vertici, di coordinate A(-a; 0 ), A ( a; 0), B( 0; -b), B ( 0; b).

Fuochi. I fuochi hanno coordinate F(-c; 0 ) e F (c; 0 ).

Eccentricit. Leccentricit, indicata con il simbolo e, misura lo schiacciamento dellellisse. Essa si defi-
nisce:

a
c
e =


e per quanto detto prima risulta
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2
2 2 2
1
a
b
a
b a
a
c
e =

= =
.

Poich nellellisse risulta a c < , leccentricit varia da 0 ad 1 ( 1 0 < e ).

Costruzioni geometriche.
Le costruzioni geometriche pi usate sono:
a) la costruzione del giardiniere, che fa uso di una cordicella inestensibile, i cui estremi sono fissati
ai fuochi;
b) la costruzione dei due cerchi o del doppio ribaltamento, che si ottiene tracciando due circonferen-
ze di raggi a e b.



costruzione del giardiniere costruzione dei due cerchi o del doppio ribaltamento

Equazioni esplicite. Risolvendo lequazione in forma canonica rispetto alla variabile y, si ha:

2 2
x a
a
b
y =


So osservi come le equazioni siano due, una per le y positive, nel I e II quadrante, laltra per le y negative,
III e IV quadrante.
Come si pu osservare, la variabile indipendente x non pu assumere tutti i possibili valori, ma
devessere:

a x a

Analogamente si verifica per la variabile dipendente y:

b y b


Costruzione geometrica attraverso lequazione esplicita. Per tracciare il grafico dellellisse, oltre alla
costruzione attraverso il metodo delle due circonferenze, si possono seguire i seguenti passi:
1) Si traccino sul piano cartesiano i vertici A, A, B e B.
2) Utilizzando lequazione esplicita, tramite la tabella x-y si ricavino vari punti in successione con
ascissa x a partire da 0 e fino al valore a.

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Circonferenza come caso particolare dellellisse. Se nellequazione dellellisse
1
2
2
2
2
= +
b
y
a
x
risulta
b a = , lequazione diviene
1
2
2
2
2
= +
a
y
a
x
e, infine
2 2 2
a y x = + , che rappresenta una circonferenza di cen-
tro lorigine e raggio a. Pertanto la circonferenza unellisse con gli assi congruenti. I fuochi di una cir-
conferenza risultanti coincidenti con il centro della circonferenza stessa. Leccentricit e di una circonfe-
renza risulta pari a 0.

Propriet dellellisse. Anche lellisse, come la parabola, ha interessanti propriet ottico-acustiche. Sup-
poniamo di avere uno specchio di forma ellittica: se si pone una sorgente di luce in uno dei due fuochi,
tutti i raggi riflessi convergono nellaltro fuoco; questo ci d una spiegazione del nome attribuito a tali
punti F, F'. Supponiamo adesso di essere in un ambiente di forma ellittica. Il suono emesso in uno dei due
fuochi, anche se molto debole, si sente molto distintamente nellaltro fuoco. La spiegazione di tali feno-
meni deriva dal fatto che in entrambi i casi sia le onde luminose che quelle sonore vengono riflesse dalle
pareti e, percorrendo tutte la stessa distanza, giungono contemporaneamente (in fase) allaltro fuoco.



Riflettore ellittico G.L. Bernini S. Andrea al Quirinale


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Iperbole

Definizione. Liperbole il luogo geometrico dei punti del piano le cui distanze da due punti fissi F e F
detti fuochi, hanno differenza costante in valore assoluto (=2a). Con riferimento alla figura si ha
costante F Q F Q F P F P = = ' '




Si trova che lequazione delliperbole in forma canonica :

1
2
2
2
2
=
b
y
a
x


Semiassi, assi. Il segmento AA detto asse trasverso delliperbole, di lunghezza 2a; OA e OA sono i
semiassi trasversi, di lunghezza a.

Distanza focale. Il segmento FF detto distanza focale;i segmenti OF e OF, di lunghezza c, rappresen-
tano la distanza dei fuochi dal centro.
Tra i parametri a, b e c sussiste una relazione:
2 2 2
b a c + = oppure
2 2
b a c + =

Vertici. Liperbole ha solo 2 vertici, di coordinate A(-a; 0 ), A ( a; 0).

Fuochi. I fuochi hanno coordinate F(-c; 0 ) e F(c; 0 ).

Asintoti. Gli asintoti delliperbole sono due rette passanti per lorigine, centro delliperbole, di equazioni
rispettive:
x
a
b
y =
e
x
a
b
y + =
. Gli asintoti sono rette tangenti alliperbole allinfinito. Si pu cio vede-
re che la distanza tra asintoto ed iperbole tende a zero via via che ci si allontana dallorigine.

Eccentricit. Leccentricit, indicata con il simbolo e, paria a
2
2 2 2
1
a
b
a
b a
a
c
e + =
+
= =
. Poich
nelliperbole a c > , leccentricit sempre maggiore di 1 ( 1 > e ).
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Costruzione geometrica. Esiste una costruzione del giardiniere
anche per liperbole, ma risulta leggermente pi articolata rispetto
a quella dellellisse. Occorrono una cordicella inestensibile ed
unasticella rigida. Liperbole pu essere costruita congiungendo
lestremo libero X dellasticella rigida F
1
X, dove F
1
il fuoco, e
laltro fuoco F
2
con la corda F
2
PX.
Mentre lasticella viene ruotata intorno ad F
1
and P tenuto teso
contro lasticella stessa, il punto P descrive un ramo delliperbole.

Equazioni esplicite. Risolvendo lequazione in forma canonica ri-
spetto alla variabile y, si ha:

2 2
a x
a
b
y =


Anche qui le equazioni sono due, una per le y positive, nel I e II quadrante, laltra per le y negative, III e
IV quadrante.
Per quanto riguarda i valori possibili per la variabile indipendente x, si ha:

a x a x U


La variabile dipendente y pu invece assumere tutti i possibili valori reali.

Costruzione geometrica attraverso lequazione esplicita. Per tracciare il grafico delliperbole si posso-
no seguire i seguenti passi:
1) Si traccino sul piano cartesiano i vertici A e A e i punti B(0; b) e B(0; -b), come se volessimo di-
segnare lellisse. Successivamente si disegni il rettangolo con centro nellorigine e passante per i 4
punti suddetti. Liperbole tutta al di fuori di questo rettangolo.
2) Si traccino le diagonali del rettangolo e le si prolunghino; i prolungamenti di tali diagonali rappre-
sentano i due asintoti delliperbole.
3) Utilizzando lequazione esplicita, tramite la tabella x-y si ricavino 5 o 6 punti con ascissa x supe-
riore al valore a.

Propriet delliperbole. Liperbole, come gi visto per la parabola e lellisse, possiede propriet ottiche.
Supponiamo di avere un riflettore di forma iperbolica, e poniamo una sorgente luminosa in uno dei due
fuochi ad esempio F. Allora i raggi vengono riflessi come se provenissero dallaltro fuoco F. Le traietto-
rie dei raggi riflessi si ottengono cio congiungendo laltro fuoco F con il punto di riflessione.



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Iperbole equilatera. Liperbole equilatera uniperbole particolare in cui i semiassi a e b sono uguali.
Imponendo nellequazione delliperbole che b a = , si ottiene
1
2
2
2
2
=
a
y
a
x
o anche pi semplicemente

2 2 2
a y x =


Gli asintoti delliperbole equilatera sono le rette bisettrici dei quadranti:
x y =
.

La semidistanza focale c vale: a a a a c 2 2
2 2 2
= = + =

Leccentricit e uguale a
414 , 1 2
2
= = = =
a
a
a
c
e



Iperbole equilatera riferita agli asintoti. Poich nelliperbole equilatera i due asintoti sono ortogonali,
possibile assumere come assi del riferimento cartesiano proprio le due bisettrici. Ci corrisponde ad effet-
tuare una rotazione di 45 gradi in senso orario.
In questo caso lequazione delliperbole equilatera diviene pi semplicemente
2
2
a
xy = , oppure
k xy =
.
Questa lequazione della proporzionalit inversa. Ricordiamo infatti che due grandezze sono inversa-
mente proporzionali se il loro prodotto costante.



k xy =
2 2 2
a y x =
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Problemi con le coniche

Posizione di una conica e di una retta. Per determinare la posizione di una conica e di una retta occorre
impostare il sistema di equazioni tra la conica e la retta:

+ = q mx y
conica della equazione


Tale sistema, risolto, fornir le eventuali intersezioni tra la conica e la retta.

Sostituendo nellequazione della conica alla y la sua espressione y = mx + q si ottiene unequazione di II
grado, il cui discriminante pu essere:
1) > 0 . In tal caso esistono due soluzioni reali e distinte, cio due intersezioni diverse tra la conica
e la retta; pertanto la retta sar secante la conica;
2) = 0 . In tal caso esistono due soluzioni reali e coincidenti, cio ununica intersezione tra la coni-
ca e la retta; pertanto la retta sar tangente alla conica;
3) < 0 . In tal caso non esistono soluzioni reali, cio non vi sar alcuna intersezione tra la conica e
la retta; pertanto la retta sar esterna alla conica.




> 0 = 0 < 0


Rette tangenti condotte da un punto fisso P
0
( x
0
; y
0
) ad una conica assegnata. Per determinare le
equazioni delle rette tangenti ad un una conica bisogna:
1. in primo luogo determinare lequazione del fascio proprio di rette passanti per il punto P
0
;
( )
0 0
x x m y y =
2. impostare il sistema tra lequazione della conica e il fascio di rette appena trovato;
( )

+ =
0 0
x x m y y
conica della equazione

3. sostituire alla variabile y nella 1 equazione lespressione della seconda, ottenendo cos ununica e-
quazione di II grado nel parametro m.
4. Imporre che il discriminante di tale equazione sia pari a 0. Si otterr cos unequazione in m.
5. Risolvendo tale equazione , avremo i coefficienti angolari delle rette tangenti cercate.



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QUADRO RIASSUNTIVO DELLA PARABOLA ( asse // asse y )
equazione in
forma canonica
c bx ax y + + =
2

equazione dellasse
a
b
x
2
=

vertice |

\
|

a a
b
V
4
;
2

fuoco |

\
| +

a a
b
F
4
1
;
2

equazione della
direttrice
a
y
4
1
=

intersezione con
lasse y
( ) c I
y
; 0
intersezioni con lasse
x
|
|

\
|
+
|
|

\
|

0 ;
2
0 ;
2
2 1
a
b
I
a
b
I
x x

QUADRO RIASSUNTIVO DELLA CIRCONFERENZA
equazione
0
2 2
= + + + + c by ax y x opp.
( ) ( )
2 2
0
2
0
r y y x x = +
centro ( )
2 2
;
0 0 0 0
b
y e
a
x con y x C = =

raggio
c y x r + =
2
0
2
0



QUADRO RIASSUNTIVO DELLELLISSE
equazione in
forma canonica
1
2
2
2
2
= +
b
y
a
x

semiasse maggiore a
semiasse minore b
semidistanza focale
2 2
b a c =
vertici sullasse x A(-a; 0 ) A ( a; 0)
vertici sullasse y B( 0; -b) B ( 0; b)
centro O(0;0)
fuochi F(-c; 0 ) F ( c; 0)
eccentricit
2
2 2 2
1
a
b
a
b a
a
c
e =

= =

equazione esplicita
2 2
x a
a
b
y =


QUADRO RIASSUNTIVO DELLIPERBOLE
equazione in
forma canonica
1
2
2
2
2
=
b
y
a
x

semiasse trasverso a
semidistanza focale
2 2
b a c + =
vertici A(-a; 0 ) A ( a; 0)
centro O(0;0)
fuochi F(-c; 0 ) F ( c; 0)
asintoti x
a
b
y =

x
a
b
y + =

eccentricit
2
2 2 2
1
a
b
a
b a
a
c
e + =
+
= =

equazione esplicita
2 2
a x
a
b
y =

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