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Silvio Vigliaturo, HELP!

A cura di Cinzia Folcarelli, Andrea Rodi 25 maggio - 1 luglio 2012 Museo Regionale di Scienze Naturali - Torino Collaboratori Ermanno Benna Pierangelo Cauda Tonino Tancredi Valerio Vigliaturo Claudio Zucca Giulia Zucca Zucca Grafica - Pessione Video Enrico Schenardi Testi catalogo Andrea Rodi Rapporti con gli organi di informazione Ufficio Stampa MACA Organizzazione e coordinamento Oesum led Icima

Museo Arte Contemporanea Acri

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In collaborazione con:

Silvio Vigliaturo

HELP!

a cura di Cinzia Folcarelli e Andrea Rodi

ede padti laide te helpen h j lp a ldzt a cuidi p cuidi appi segtsetek kmk HELP! apua laide ede Tulungan apua axudar! te helpen msaada HELP! pomoi axu dihm n

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Silvio Vigliaturo
Cinzia Folcarelli
Intense vibrazioni cromatiche e molteplici livelli di significato improntano l'arte di Silvio Vigliaturo, un'arte creata dalla forza del fuoco che plasma la materia

dialogando con essa, un'arte molto antica ma estremamente moderna al tempo stesso: l'arte della lavorazione del vetro. Animo sensibile ed eterno sperimentatore, Vigliaturo si avvicina al fare artistico fin da giovanissimo, sotto la guida del padre, disegnando paesaggi dove il colore gi protagonista, e omaggi a grandi artisti come Matisse e Czanne. Con un unico filo di ferro realizza una piccola bicicletta avvicinabile ai lavori giovanili di un altro grande artista come Calder. Pittura e scultura fanno parte quindi fin da subito del mondo di Vigliaturo e nel corso della sua vita avranno alternativamente maggiore o minore importanza nella sua produzione artistica. Nato ad Acri, Cosenza, nel 1949, dopo la morte prematura del padre, Silvio si trasferisce, ancora ragazzo, dalla natia Calabria a Chieri, vicino Torino, e qui inizia a lavorare in una bottega del vetro e continua a disegnare, allievo di Luigi Bertagna prima e Edoardo Ferrero poi. Le sue opere pittoriche su sfondo nero, a cui l'artista lavora per un decennio, raffigurano paesaggi e situazioni del cuore: Acri, Chieri, ma anche l'amata Venezia. Ma la visita alla mostra Futurismo & Futurismi, allestita proprio a Venezia, a Palazzo Grassi, nel 1986, che determina la svolta nel suo approccio all'arte. Boccioni lo affascina ed egli scopre in quell'occasione anche l'opera di un altro artista acrese, Luigi Roccati. La scultura Uccello planetario che Silvio realizza l'anno successivo un Concorde con cui spicca il volo verso la grande arte. Un'arte fatta di passione e sentimento, fortemente cercata e voluta, andando avanti, giorno dopo giorno, alla ricerca di quella cifra stilistica personale che caratterizza le sue opere, memori per anche dei grandi Maestri dell'Ottocento e del Novecento. Picasso sicuramente un punto fermo nell'arte di Vigliaturo, che ha fatto della scomposizione della forma una caratteristica fondamentale. E, del resto, L'Apocalisse del 2011, olio su tela di grandi dimensioni, giocato sui toni del rosso e del bianco, ricorda molto da vicino Guernica, oltre che strutturalmente, anche per il pathos insito in entrambe. Mir presente nelle opere di Vigliaturo per il richiamo a quella componente infantile che parte di ognuno di noi e che l'artista riesce poeticamente a svelare. Stilisticamente la linea di contorno, nera e marcata, che avvicina la sua pittura a quella del Maestro spagnolo. Chagall un punto di riferimento per la libert espressiva che permette di volare con le ali della fantasia pur rimanendo ancorato a temi importanti, siano biblici, mitologici o d'attualit, come l'anoressia o la politica. Inoltre, la violenza coloristica dei Fauve e la potenza liberatrice dell'Espressionismo si fondono nelle opere di Vigliaturo per creare un'arte solo apparentemente ludica, in realt carica di valenze segniche e simboliche. Sebbene affascinato dalla pittura, l'artista, nella met degli anni Ottanta, si volge nuovamente all'arte della lavorazione del vetro, dando vita ad una vetreria artistica a Chieri, in Piazza Duomo, e successivamente accetta la committenza per le vetrate per lo stesso Duomo di Chieri, Santa Maria della Scala. Intanto, da eterno sperimentatore qual , si avvicina all'arte della vetro fusione, divenendone col tempo uno dei principali protagonisti in campo mondiale.

I vetri di Silvio sono l'acqua cristallina nella quale voleva portare la sua pittura, scrive Monsignor Giovanni Carr. Infatti, proprio la forza del colore della sua pittura che l'artista trasferisce nelle opere in vetro, dando vita a lavori dal forte impatto visivo, capaci di interagire con i nostri sensi e con la nostra mente, suscitando sensazioni ed emozioni. Per Adriano Berengo, che tanta importanza ha nella storia artistica di Vigliaturo, per la fiducia nelle sue potenzialit artistiche, l'interesse dimostrato dai collezionisti dell'artista risiede proprio nell'impatto con l'opera che sprigiona sempre un'energia forte, positiva, convogliata poi in osservazione introspettiva dei contenuti. Grazie alla Berengo Fine Arts, l'arte di Vigliaturo, nel Duemila, si apre al mercato statunitense. In occasione dell'elezione di Barack Obama, nel 2008, l'artista realizza una serie di opere di speranza per il futuro. A parte la contemporaneit, il pantheon artistico di Vigliaturo guarda alle radici della civilt ed ricco e articolato. Sempre presenti sono i riferimenti alla sua terra natia e alla sua storia millenaria, e quindi grande importanza hanno anche i poemi epici, in primis l'Iliade, l'Odissea e l' Eneide. I suoi cavalieri achei e le sue amazzoni sono capolavori nati dalla potenza del fuoco e dalla resistenza della materia che combattono battaglie policrome nella fucina del novello alchimista Vigliaturo. I cavalli sono destrieri legati al mito ancestrale della forza, ma anche a un tenero ricordo di fanciullo, di quel cavalluccio bramato nello studio del fotografo che ritraeva la sua famiglia in una ormai storica foto in bianco e nero presente nella prima sala del Museo Vigliaturo di Acri, sito in Palazzo Sanseverino, frutto del pensiero illuminato di quanti per una volta hanno voluto privilegiare l'arte su ogni altra cosa. Una sala del museo dedicata all'installazione dei Generali, totemiche figure realizzate in vetro fusione che troneggiano su un cerchio di sabbia dove poggiano lacerti di corpi di soldati morti in battaglia. Sullo sfondo di questa Stanza del Potere, un gigantesco murales in bianco e nero occhieggia di nuovo a Guernica. Va in scena la follia della guerra e di chi manovra lo scacchiere mondiale. L'uomo e il suo doppio, angelo e diavolo al tempo stesso, il tema di un'altra installazione, in cui figure intessute d'oro e d'argento sono poste davanti a uno specchio che ne mostra il lato nascosto. Il lato oscuro di ognuno di noi. Ma quella di Vigliaturo un'arte positiva, un inno alla vita. Ne sono la prova le numerose opere raffiguranti Gli Amanti e soprattutto le maternit, in cui il nascituro gi visibile e presente nel grembo materno, quel grembo che nel Museo ricreato in un'altra installazione molto suggestiva, impreziosita dalla musica del figlio dell'artista, Valerio. La musica un altro tema importante nelle opere di Vigliaturo. Le sue Vibrazioni musicali sono delicate sinfonie di colore che ci coinvolgono emotivamente con la loro presenza scenica. Di forte impatto sono anche le opere del ciclo degli Equilibristi, realizzate in vetro e acciaio, che alludono al nostro difficile equilibrio interiore, realizzati con la consueta maestria tecnica che contraddistingue tutte le sue opere, frutto di un lungo e sapiente lavoro alchemico. La tecnica, da sola, non sarebbe bastata a creare opere cos fortemente presenti ed emozionanti. , infatti, la vera passione dell'artista che rende uniche le sue opere. La stessa che ci trasmette parlando della sua arte che lo ha portato da Acri in tutto il mondo, tanto da divenire un punto di riferimento per l'arte del vetro.

HELP!
Andrea Rodi

Larte di Silvio Vigliaturo ha una grande peculiarit: anche quando affronta delle tematiche di disperata attualit, come in questa mostra che trova nella Crisi il suo principale tema, lo fa con una leggerezza di spirito di cui grandi filosofi del calibro di Voltaire e Nietzsche sarebbero andati estremamente fieri. Essa riverbera tanto nello stile, in quel segno sinuoso e inconfondibile che dai dipinti si specchia nelle sculture in vetro, che nel dipanarsi del discorso affrontato in mostra. Ognuna delle 25 opere che compongono questa personale, infatti, il singolo capitolo di un racconto che trova nella redenzione, in una risurrezione tutta umana, il suo motore immobile. Sin dai primi episodi, segnati dallangoscia necessariamente provata da chiunque affronti la realt quotidiana con spirito di verit, la voce di Vigliaturo stentorea, non trema di costernazione di fronte alle difficolt, forte di chi nutre una sincera speranza nella possibilit di uscire vivi da questo impasse globale. Le soluzioni non mancano, dunque, e lartista le raccoglie e le dissemina allinterno del percorso espositivo sotto forma di installazioni (Help! e La lunga marcia), di personaggi (Adamo ed Eva), busti e volti di vetro e dipinti di grandi dimensioni (Il grande nido e Festa sui prati). Limportante non fermarsi al primo suggerimento, ma proseguire fino al termine del discorso e fare una sintesi di tutto ci che si visto, delle esperienze che lartista stato capace di regalare. Lintera mostra una presa di posizione contro i nichilismi, i relativismi e i frammentarismi assiologici. Solo se presi nel complesso della mostra che li raccoglie, i singoli suggerimenti artistici si profilano come una soluzione effettiva ai drammi del XXI secolo, una raccolta di valori fondamentali che hanno accompagnato luomo sin dalla sua comparsa sulla terra. La famiglia, nellesempio ancestrale di Sara e Abramo, come suggerisce linstallazione di quattro sculture Matrimonio ancestrale, la natura, rappresentata dai maestosi fichi dindia di Mediterraneo, e ancora, la bellezza, ideale che immancabilmente muove il fare artistico di Vigliaturo e che egli restituisce negli incanti cromatici delle sue opere, sono le basi primordiali su cui cominciare a costruire una nuova umanit.

FOTOINSTALLAZIONE scrivere dida

Non vivere su questa terra come un estraneo e come un vagabondo sognatore. Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi all'uomo.

Cos scriveva il grande poeta polacco Nazim Hikmet nella poesia Prima di tutto luomo (Lettera a un figlio). Le grida daiuto che, in questa installazione, si intervallano alle due coppie di genitori e figli, sono il controcanto disperato di una societ che ha posto il denaro davanti alluomo, facendone una vera e propria divinit, uno spirito che regola ogni ambito dellesistenza quotidiana di ciascuno di noi. Ci siamo dimenticati che la moneta, qualunque essa sia Euro, Dollaro o la vecchia Lira, non importa non ha alcun valore di per s, ma solo nel momento in cui sono gli esseri umani a conferirglielo. Le grida di costernazione derivano dallassurdit della dittatura di un pezzo di carta, spesso sporca, e di misere monete di metalli vari. Il grano, la terra e il mare, come suggerisce Hikmet, posseggono tutti un valore infinitamente superiore a quello delle banconote, che dovrebbero essere solamente un mezzo per aiutarci a vivere meglio e, invece, si tramutano nel nostro fine ultimo e spesso unico. Ama le nuvole, le macchine, i libri, prosegue il poeta, senza mai citare il vile denaro. Ma soprattutto ama luomo.

Ama le nuvole, le macchine, i libri. Ma soprattutto ama luomo.

Adamo ed Eva

Abramo e Sara

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Le due coppie ancestrali della tradizione ebraico-cristiana, Adamo ed Eva e Abramo e Sara, rappresentano, nellottica di Vigliaturo, lessenza stessa del matrimonio come inscindibile legame damore. Nella narrazione biblica, sia luna che laltra coppia, chi nellEden e chi tra Canaan e lEgitto, si trova a fronteggiare delle difficolt estreme, ma i suoi membri perseguono nel vivere luno accanto allaltra, nonostante tutto. Adamo ed Eva vengono cacciati dal Paradiso Terrestre, scoprendo, per la prima volta, il dolore e la fatica. Abramo e Sara affrontano la carestia e aspettano per lungo tempo un figlio che sembra non arrivare mai. Isacco nasce quando oramai entrambi i genitori sono vecchi e sembrano aver perso le speranze. Lartista utilizza questi due matrimoni alla stregua di un augurio rivolto agli uomini e alle donne contemporanei, perch essi sappiano riconoscere, quando gli si presenta di fronte agli occhi, quellamore indissolubile che sia rifugio in cui trovare riposo e fonte di ristoro dai turbamenti della vita, oltre che una base solida su cui costruire la coppia, la famiglia e, come Abramo e Sara, interi popoli e nazioni.

ADAMO
2011 cm. 250x66

EVA
2011 cm.249x64

ABRAMO
2011 cm.245x63

SARA
2011 cm.244x64 sculture in vetro

Armonia.

Il buono bello in quanto retto dalla giusta misura, dall'equilibrio complessivo, dalla mediet stabilita dalle esatte leggi della virt, che armonia
Diogene Laerzio,

Gi gli antichi greci avevano colto limportanza della sovrapposizione verticale dei suoni e della loro concatenazione in accordi, dandogli, per primi, il nome di Armonia. Per Pitagora, ad esempio, essa non era un concetto applicabile esclusivamente alla disciplina musicale; si trattava, anzi, di un importante valore morale e ontologico. Secondo il filosofo greco: la virt, la sanit fisica, ogni bene e la divinit sono armonia: perci anche l'universo costituito secondo armonia. Anche l'amicizia uguaglianza armonica. Trecento anni pi tardi, Diogene Laerzio, il pi importante storico della filosofia greca, riprendeva lo stesso tema, dimostrando quanto esso fosse importante e connaturato allesistenza umana. Il buono bello in quanto retto dalla giusta misura scriveva nell VIII libro delle Vite dei filosofi , dall'equilibrio complessivo, dalla mediet stabilita dalle esatte leggi della virt, che armonia. La figura del Compositore diviene, allora, il simbolo dellumanit alla ricerca dellarmonia perfetta, dellequilibrio e della sanit. Non deve sorprendere il fatto che essa sia affiancata alla rappresentazione di Jimi Hendrix. Le sue appassionate sfuriate chitarristiche trovavano la loro solida base in un concatenarsi di accordi tanto intricato quanto armonioso. Con questa installazione, Silvio Vigliaturo intende ricollegarsi a una visione della musica come espressione artistica capace di restituire, a livello sonoro, quellarmonia che dovrebbe contraddistinguere le relazioni umane e lesistenza tutta.

JIMI HENDRIX 2010 scultura in vetro cm.248X60

IL COMPOSITORE 2011 scultura in vetro cm.213x60

Mediterraneo

scontorno fico dindia

Quella sul fico dindia una riflessione tesa al risveglio. Le menti contemporanee, infatti, sempre eccessivamente sintonizzate su di un presente multiforme, un labirinto orizzontale sconfinato, cedono allassoluto oblio del proprio passato e della storia in generale. Questa riflessione intende ricostruire una memoria dinamica capace di tramutarsi in curiosit verticale, cogliendo nelle tracce del passato le origini delle esistenze attuali. Questo procedere archeologico del pensiero ci porta a scoprire, dove meno ce la saremmo potuta aspettare, la sorgente della Mescolanza una categoria che intride di s lavanzare delluomo, dettando le regole del susseguirsi delle epoche storiche. La forza simbolica del fico dindia viene esaltata in questa scultura di Silvio Vigliaturo. Eppure questa pianta, che nellimmaginario comune rappresenta lemblema della mediterraneit, non giunse in Italia prima del 1493 anno del ritorno di Cristoforo Colombo dal primo viaggio in America. Il fico dindia , infatti, originario dellAmerica Latina, e solo in seguito ha trovato nel bacino del Mediterraneo un clima perfetto per il suo sviluppo. I suoi semi sono i semi metaforici di ogni mescolanza e ci svelano quanto una pianta, o una persona, che sembrano apparire cos legati al territorio in cui si trovano, possano nascondere delle origini sorprendenti.

MEDITERRANEO 2007 scultura in vetro cm.250x180

CONTROCORRENTE 2012 scultura in vetro cm. 69x46

BIG FACE 2012 scultura in vetro cm.102x32

L'ALTRA META' DI ME 2012 scultura in vetro cm. 102x30

AMANTI 2012 scultura in vetro cm. 70x40

Babele

BABELE 2004 scultura in vetro alt. cm.360

La volont di innalzare un monumento fino a raggiungere Dio, a toccarlo. Poi, il crollo, il caos, il miscuglio di linguaggi, per non capirsi mai pi. A distanza di millenni, ho voluto costruire una scultura intitolata Torre di Babele per sottolineare lincapacit di comunicare tra essere umani che tuttora persiste e non solo a causa della differenza di linguaggi, ma, soprattutto, per via del nostro ego straripante, la nostra cecit e la nostra sordit alla voce del diverso, colui che, proprio perch diverso, ci porterebbe a riflettere su noi stessi. La Torre di Babele il simbolo della volont di non riconoscersi. Questa mia opera vuole essere laugurio a destarsi, saper vedere e sentire. Ogni uomo un altro me stesso, qualunque linguaggio o dialetto egli parli. Silvio Vigliaturo

Mescolanze

Quello della mescolanza un processo alchemico, lento e silenzioso; un incedere occulto fatto di lievi trasformazioni e metamorfosi delicate, ma costanti, di cui ci si accorge con estrema difficolt. Intravedere una mescolanza destabilizzante nei confronti delle certezze acquisite; esibirla pu apparire addirittura offensivo. Scoprirla significa osservare con attenzione estrema un oggetto, bucarne la superficie per penetrarne i tessuti, la struttura interna, svelarne la storia e le origini, scovare i nomi e i luoghi atavici che stanno al di sotto della spessa patina dellovviet. Il grande nido ritratto da Vigliaturo il luogo in cui sta avvenendo questa silenziosa, ma inevitabile, mescolanza di razze e popoli; loccidente che viene pacificamente invaso da nuove culture e di esse si intride e arricchisce per dare vita a una nuova cultura di insieme.

MESCOLANZE IL GRANDE NIDO 2011 olio su tela cm. 150x25

MESCOLANZE PREVALENTI 2011 olio su tavola cm.110x110

MESCOLANZE, L'URLO DI PACE 2011 olio su tavola cm. 150x150

MESCOLANZE, TEMPO D'ESTATE 2012 olio su tavola cm.150x150

MESCOLANZE, UNA FESTA SUI PRATI 2012 olio su tavola cm.150x150

MESCOLANZE, TUTTI QUANTI PER MARIA 2012 olio su tavola cm.110x110

La Lunga Marcia

La lunga marcia racconta di un fallimento. O meglio, di come libridazione di due sistemi fallimentari non possa che generarne uno ancor peggiore. Limpeto rivoluzionario che muoveva le centinaia di persone che, nel 1934, avevano seguito Mao Tse Tung, per oltre 12 mila chilometri, in uninterminabile ritirata che aveva fatto da premessa alla vittoria del Fronte di Liberazione del Popolo guidato dal Grande Timoniere, del tutto assente nelle figure pressoch interamente trasparenti che, meccanicamente, in fila indiana, superano il limite del dipinto per trasformarsi in scultura. Sono volutamente prive dei vibranti colori dellumanit che caratterizzano, in genere, le opere di Silvio Vigliaturo. I personaggi, che nascono sotto il rosso vessillo cinese, si muovono stancamente e a capo chino, segnando la ritirata della dignit e dei diritti delluomo, calpestati a pi riprese da un governo che non ammette la bench minima voce di dissenso. Gli ideali di Mao sono scomparsi, deformati e celati, come il suo sguardo, da un paio di occhiali da sole di una famosa marca americana, a testimonianza della svendita del progetto comunista al miglior offerente capitalista. Lartista si impossessa della celebre icona di derivazione warholiana, liberandola dalla dittatura della superficialit, tipica della Pop art, riattualizzandola e rendendola il simbolo di una problematica da affrontare con attenzione e urgenza estreme.

LA LUNGA MARCIA 2012 - installazione dipinto olio su tela e sculture in vetro - cm.250x400

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