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LA STORIA DELLA CARTOGRAFIA

Dallantichit ai giorni nostri.

CHE COS LA CARTOGRAFIA?


La cartografia un ramo della scienza che ha per oggetto la rappresentazione in piccolo della superficie terrestre e dei fenomeni che su di essa si osservano e si svolgono e quindi la preparazione e la costruzione delle carte geografiche.

COME NATA LA CARTOGRAFIA?


Sin dallantichit, i documenti cartografici hanno risposto principalmente a due esigenze: -rappresentare i territori e le parti del mondo situati oltre lorizzonte, di cui, di conseguenza, non si ha visione, ma dei quali nota lesistenza. -creare un inventario di elementi ai fini di costruire uno strumento pratico che favorisca i movimenti e nel registrare le strutture spaziali (edifici e terreni), cos da definire i limiti di propriet.
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Sino a 50 anni fa, la cartografia era basata sulla cosiddetta storia eurocentrica: in base ad essa, lEuropa era sempre posizionata al centro delle cartine e rappresentata pi grande, secondo un rapporto di riproduzione che rispecchiava la mentalit del periodo, rispetto agli altri continenti, che risultavano schiacciati ai margini della cartina geografica

LINTERESSE PER LE CARTE GEOGRAFICHE:


Ne La storia della cartografia, Leo Bagrow cita l'episodio del monaco bizantino Planudes che, scoprendo un manoscritto (naturalmente copia) del Geographia di Tolomeo, celebr la sua scoperta in versi. Siccome il manoscritto era privo delle carte, Planudes stesso provvide a disegnarle (seguendo le indicazioni del manoscritto). Bagrow dice anche che, avendo il sultano Maometto II il Conquistatore ,dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, avuta notizia che nella biblioteca ereditata dai regnanti di Bisanzio era stato rinvenuto un manoscritto del Geographia mancante della mappa mundi, diede l'incarico a un filosofo del suo seguito di redarre una tale mappa, seguendo strettamente le indicazioni del manoscritto. L'espressione mappa mundi, di origine medioevale, era usata dai cartografi per indicare una rappresentazione geografica del mondo in piano. I cartografi per una rappresentazione cartografica in piano non usano la parola "mappamondo", ma "planisfero".

PERCH LE CARTE GEOGRAFICHE ANTICHE SONO COS DESIDERATE?


Essenzialmente per due ragioni: Forniscono un eccellente riferimento per fare il punto su un certo periodo della storia della civilt e garantiscono una gran quantit di informazioni sulle conoscenze del tempo. Sono opere d'arte: in esse concentrato un notevole sforzo intellettuale.

CARTE GEOGRAFICHE DI POPOLI PRIMITIVI


Sembra che un certo stimolo a favorire la redazione di mappe sia associabile alla propensione di certe comunit al movimento, allo spostarsi dal luogo d'origine. La tendenza di alcuni popoli primitivi al nomadismo deve aver affinato la loro attitudine a tracciare mappe. Il mezzo sul quale sono state redatte la maggior parte delle mappe primitive la pietra o il legno. Osso e pelli sono rari. La pittura su rocce si ha in tutto il mondo.

CARTOGRAFIA ANTICA MESOPOTAMICA:

Gli storici della cartografia hanno fornito differenti versioni su quelli che possono essere considerati i documenti cartografici pi antichi che ci siano pervenuti. Alcuni di questi consistono di incisioni su tavolette di argilla e variano come soggetto da descrizioni schematiche del mondo a rappresentazioni regionali.

Una di queste tavolette d'argilla, scoperta nel 1930 presso Ga-Sur. E' una piccola tavoletta di circa 7 cm che la maggior parte degli studiosi fa risalire al 2300 - 2500 a.C. circa. Su di essa l'interpretazione identifica due zone collinose bisecate da un corso d'acqua. Sono visibili anche delle iscrizioni. Si tende anche ad identificare il corso d'acqua rappresentato con l'Eufrate.

Possibile interpretazione della tavoletta di Gar-Sur

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CARTOGRAFIA ANTICA EGIZIA:


Anche lEgitto non ci ha lasciato quasi nessun documento cartografico. I faraoni organizzarono spedizioni militari, missioni commerciali e pure spedizioni esplorative. Uno di questi primi viaggi fu intrapreso negli anni 1493 -92 a.C. per mare alla mitica Terra del Punt (probabilmente la Somalia). Questo riportato in uniscrizione nel tempio di Der-el-Bahri. Liscrizione accompagnata da una nave, ma non da una mappa. Erodoto dice di un altro viaggio, ordinato dal faraone Necho (circa nel 596-594 a.C.) per il quale navi fenicie circumnavigarono lAfrica, dal Mar Rosso alle Colonne dErcole. Si hanno altre descrizioni su mura di templi o su papiri, di spedizioni, ma senza mappe. Soltanto nellEgitto ellenizzato abbiamo un approccio teorico alla cartografia al punto che possiamo ritenere che le mappe siano state un prodotto dellingegno greco. Sappiamo da Erodoto che durante la campagna contro gli Sciti da parte del faraone Sesostri (ca. 1400 a.C.) tutta la terra conquistata venne cartografata. Non vi possono essere dubbi che gli Egizi possedevano un archivio.

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LA GEOGRAFIA DI OMERO:

La concezione del mondo dei tempi omerici quale disco circolare piatto, circondato completamente dalle acque di un unico fiume, rimase una nozione popolarmente radicata nel mondo greco, anche dopo che molti filosofi e scienziati avevano accettato la nozione della sfericit della Terra, enunciata dai Pitagorici e altri, ed affermata con prove teoretiche da Aristotele. Secondo quella concezione, subito al di sotto della superficie si trovava la dimora dell'Ade, il regno della Morte, e, ancora al di sotto, il Tartaro, il regno dell'eterna oscurit. All'esterno del fiume Oceano si elevava la volta cristallina (solida) celeste.

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IN ANTICA GRECIA
Ad Anassimandro, allievo di Talete, attribuito da Erodoto il primo disegno di tutta la terra conosciuta. A lui viene attribuito il testo Sulla natura, di cui possediamo solo un frammento. Lo scritto era probabilmente un trattato di geografia e sembra inoltre che al suo interno vi fosse una tavola geografica. Sembra che Anassimandro abbia costruito una sfera astronomica in cui erano rappresentate le costellazioni, che abbia introdotto in Grecia la divisione del giorno in dodici parti e abbia costruito una squadra da misura e un orologio solare.
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A Ecateo di Mileto si devono altre carte, egli tent un primo abbozzo di reticolo mediante il disegno di una linea latitudinale, che correva circa al centro del Mediterraneo, e forse una longitudinale. Grazie ai suoi numerosi viaggi lungo l'ecumene, la terra abitata conosciuta allora e formata dall'impero persiano, dalla Grecia, dall'Egitto, dal bacino del Mediterraneo, egli disegn una carta geografica che perfezionava quella di Anassimandro e fu autore di una Perigesis, forse conosciuta da Erodoto.
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Nella carta di Eratostene i confini della terra conosciuta si allargano verso est e verso sud fino allIndia e allEtiopia. Fu Eratostene ad introdurre il termine Geografia () con il significato di descrizione della Terra. Pu essere considerato il fondatore della geografia matematica, avendo usato sistematicamente il sistema di coordinate sferiche costituito da latitudine e longitudine inventato da Dicearco da Messina. Compil una mappa dellEgitto, che descriveva il percorso del Nilo dal delta fino a Khartum, ed una mappa dell'intero mondo conosciuto, dalle isole britanniche (per le quali us il resoconto di Pitea) fino a Ceylon e dal Mar Caspio fino all'Etiopia. Nella sua Geografia in tre libri, Eratostene rifletteva anche sulla geografia omerica, che egli riteneva del tutto immaginaria.
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Ipparco diede un importante contributo attraverso la determinazione delle coordinate geografiche. Oltre che astronomo, Ipparco stato anche un grande geografo. Strabone, nella sua Geografia, ci testimonia la sua proposta di calcolare le differenze di longitudine con metodi astronomici, misurando le differenze tra i tempi locali di osservazione di una stessa eclissi lunare. Secondo quanto riporta Strabone, egli aveva inoltre dedotto l'esistenza di un continente che separava l'oceano Indiano e l'oceano Atlantico, basandosi sulle differenze fra le maree del Mare arabico, studiate da Seleuco di Seleucia, e quelle delle coste atlantiche di Spagna e Francia. Senza bisogno di caravelle, grazie ad una semplice deduzione, Ipparco aveva intuito l'esistenza dell'America.

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CARTA

DI ERATOSTENE

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LA CARTOGRAFIA ROMANA:
La civilt romana fu volta soprattutto alla costruzione di itinerari pratici, essendo a differenza di quella greca una civilt molto pi pragmatica. Gli antichi Romani si soffermarono soprattutto sull'aspetto pratico delle carte, quindi trascurarono gli studi di cosmografia e di geografia matematica, basti pensare alla Tabula Peutingeriana del IV secolo, basata sui rilievi eseguiti da corpi militari. Di un certo interesse per la cartografia futura fu la Forma imperii, una carta geografica raffigurante l'Impero.
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CARTOGRAFIA ROMANA

Pomponio Mela, scrittore latino del secolo I d.C., di origine spagnola, considerato il primo cartografo romano. La maggior parte delle informazioni geografiche a lui attribuite si rifanno a quelle risalenti ai greci Eratostene e Strabone. La sua conoscenza di alcuni aspetti del Nord Europa per migliore di quella degli scrittori greci (ad esempio il primo a citare le "Isole Orcadi"). Potrebbe darsi che la sua condizione di cittadino romano lo abbia favorito nel poter disporre di informazioni geografiche sulle regioni nordiche che stavano per essere conquistate. L'opera principale di Mela intitolata De chorographia, che significa "geografia regionale", ed una descrizione, in tre libri, dei paesi del Mediterraneo, del Nord Europa, e anche di Asia e Africa, regione per regione.

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Non si ha alcuna prova che l'opera fosse dotata di carte geografiche. Mela scrisse agli inizi dell'invasione romana dell'Inghilterra, e quindi le sue cognizioni sulle isole inglesi sono del tutto imprecise. Si hanno molti riferimenti che ci dicono dellesistenza di mappe nellantica Roma. Diverse mappe schematiche ci sono state trasmesse, attraverso il Medioevo. Si tratta di mappe che illustravano i testi di classici latini come le storie di Sallustio, Giovenale, Lucano, Macrobio e Cicerone. Varrone (scrittore latino del secolo I a.C.) cita una mappa dellItalia. Quando una colonia veniva fondata, o un territorio veniva suddiviso, venivano redatti dei piani in duplice copia, una in metallo o in pietra, da essere esposta pubblicamente, unaltra in lino, per gli archivi di stato. Ci sono giunti frammenti di marmo di un piano di Roma fatto fare dallimperatore Settimio Severo .

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Sappiamo anche di mappe costruite privatamente, come quella del mondo conosciuto, fatta costruire dal generale Marco Vipsanio Agrippa, che si suppone basata su misurazioni stradali fatte eseguire su tutto limpero dallimperatore Augusto. Si tratta chiaramente di rilievi a carattere unicamente militare e non astronomico. Sebbene delle copie siano state portate ad altre localit importanti dellimpero, non una singola copia sopravvissuta.
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Si per molto tempo creduto che la mappa di Agrippa potesse essere ravvisata, magari in una forma revisionata, nella famosa Tabula Peutingeriana, cos chiamata dal collezionista Konrad Peutinger (1508 - 1547) di Augsburg. Lumanista viennese Konrad Celtes, bibliotecario dellimperatore Massimiliano I, trovata la mappa in una biblioteca, la port a Peutinger, e da allora essa pass in possesso di costui e addirittura con il suo nome designata.
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Ma studi recenti hanno stabilito che non pu trattarsi della mappa di Agrippa perch non reca alcuna traccia di caratteristiche militari. Non conosciamo il nome dellautore della Tabula. Potrebbe darsi che esso fosse recato dal primo foglio, oggi mancante, dei dodici originali. Questo perch lAnonimo (parleremo di costui nella cartografia medioevale) cita il nome di un certo Castorius come quello della sua fonte, e quindi si potrebbe pensare che costui sia stato lautore.
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Senza dubbio la civilizzazione romana doveva possedere una buona cartografia. Il gran numero di strade da mantenere, le numerose guarnigioni disperse ai quattro angoli dellimpero, gli specialisti misuratori (agrimensores) sono tutti fattori che indicano una predisposizione a coltivare la costruzione di mappe. Ma tutto quello che oggi possediamo di cartografia romana poca cosa: la Tabula Peutingeriana di cui si detto, alcune mappe nel Notitia dignitatum Imperii romani, la rappresentazione di un frammento di Mar Nero sullo scudo di un soldato romano, schizzi di mappe e istruzioni per rilevatori compilati da Gromaticus Hyginus.

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LA CARTOGRAFIA DEL MEDIOEVO CRISTIANO:

Nel primo medioevo vi una completa decadenza nelle cognizioni cartografiche, quando alla tradizione scientifica antica si sostituiscono il mito e la fantasia. Nel Medioevo tardo (grossolanamente dal X al XV secolo) la cortina di oscurit a poco a poco si dissip. Molte forze contribuirono a ci. Il consolidamento della Cristianit e la sua espansione, la formulazione sistematica della dottrina cattolica su basi filosofiche, laffermarsi di stati nazionali, il sorgere di citt, la scoperta di reliquie del passato classico preservate in biblioteche di monasteri o tradotte dallarabo.
La Chiesa medioevale, quale erede spirituale della romanit, non trovava nulla da condannare nelle pratiche cartografiche dei Romani e dei Greci. La Bibbia non dava regole specifiche sullargomento..
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Giacomo di Edessa (circa 640 - 708) pur essendo vescovo, sottoscrisse la teoria aristotelica della Terra sferica. Ma in genere, la tradizione cartografica romana della mappa circolare venne adottata. Ci soddisfaceva tutte le richieste della Chiesa. In genere, le mappe della tradizione patristica sono piccole e schematiche. La schematizzazione si accordava con la visione cristiana (1) di proporre una scarsa esaltazione delle cose terrene e (2) di contrastare nello stesso tempo le acquisizioni scientifiche della paganit. Con il passar del tempo, comunque, esse si arricchirono, si ingrandirono e si colorarono (abbellendosi quindi), raggiungendo la dimensione di tre metri e mezzo di diametro nella mappa di Ebstorf (circa 1284), che come la mappa di Hereford, si trovava probabilmente dietro un altare. La scrittura su tali mappe in genere in latino, ma spesso i nomi di localit sono dati nei volgari locali. Cos la mappa di Ebstorf in basso tedesco e quella di Hereford nel dialetto normanno del vecchio francese. Il contenuto geografico di queste mappe tratto da Plinio, Solino e Isidoro di Siviglia. Quando una mappa veniva inserita in un codice, sotto forma di libro, cambiava forma, diventando ovale o rettangolare. Non rimangono tracce della cartografia secolare del medioevo carolingio. Sappiamo, ad esempio, che Carlo Magno (724 - 814) possedeva una ricca collezione di mappe, comprese due tavole dargento, due delle quali erano piante di Roma e di Costantinopoli, e la terza una mappa del mondo (totius mundi descriptio). E probabile comunque che lultima non avesse un carattere secolare, perch a quel tempo let doro della cartografia ecclesiastica incominciava appena, sotto il patrocinio di papa Zaccaria (741 - 752), che aveva dipinto lui stesso una mappa del mondo in Laterano (orbis terrarum descriptionem depinxit). Difficilmente una biblioteca di un monastero o di un nobile era sprovvista di mappe. Sappiamo ci da molti cataloghi di biblioteche medioevali. Fanno menzione non solo di mappe del mondo (mappae mundi) ma anche mappe della Terra Santa e perfino di carte nautiche.Ma le mappe della tradizione monastica servivano principalmente per lillustrazione di testi. Queste mappe, in cui lest di solito posto in alto, possono essere suddivise in tre gruppi:

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Primo gruppo: mappe di puro tipo romanocristiano,che mostrano un disco, con lAsia che occupa la met superiore e lEuropa e lAfrica i due quadranti inferiori. Il Mediterraneo dato da una fascia verticale, ad angolo retto con la prima, per cui queste mappe sono anche dette mappe a T.

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Secondo gruppo: mappe di tipo Cratete di Mallo, che derivano il nome dal classico prototipo, il globo di Cratete. Questo tipo abbastanza raro nella cartografia ecclesiastica, perch la Chiesa contrastava lesistenza degli antipodi. Abbiamo una suddivisione in zone.

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MAPPA DI TIPO DI CRATETE:

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Il terzo tipo un incrocio degli altri due, e comprende le molte mappe dette del Beatus. Queste mappe differiscono grandemente per forma, dimensioni ed apparenza. Sono invariabilmente orientate allest (est in alto), e la superficie terrestre talvolta suddivisa, come nel tipo (2) in quattro parti.

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Le mappe del Beatus e dei suoi seguaci, sono tra quelle che lasciarono maggiormente il loro segno nella cartografia monastica. Beatus di Valcavado, monaco benedettino spagnolo.

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I testi medioevali contengono spesso riferimenti ad altre mappe che erano state realizzate o che erano in progetto, ma che non ci sono giunte. Tali mappe sono state ricostruite da studiosi moderni, sulla base di testi sopravvissuti, o frammenti, ma naturalmente una ricostruzione del tutto fedele impossibile.

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LA CARTOGRAFIA ISLAMICA:
Non del tutto corretto chiamare questo gruppo di mappe mappe arabe, perch in esso sono contenute opere di Persiani, Siriani e persone di altra nazionalit, ma siccome tutti i cartografi di questo gruppo scrivevano in Arabo, il complesso stato chiamato con il termine di Cartografia Islamica. Pu essere suddiviso in tre fasi.La prima fase, che fu influenzata da Tolomeo ed altri autori greci La fase intermedia, di cartografia puramente islamica La fase Arabo-Normanna

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LA CARTOGRAFIA NAVALE

I lunghi viaggi per mare richiedevano speciali ausili, sotto forma di informazioni scritte, di disegni, o sequenze di segni convenzionali. Abbiamo visto che una specie di "cartografia nautica" esisteva perfino tra popoli che non possedevano una scrittura. Le carte nautiche pi antiche occidentali datano dallinizio del 1300, ma la loro relativa maturit suggerisce che una cartografia mediterranea si sia sviluppata ben prima di quellepoca. La guida tipica per la navigazione dei tempi classici era stato il periplus, il portolano dellantichit grecoromana, un manuale per la navigazione costiera e portuale. Alcuni testi di peripli ci sono pervenuti. Il pi antico periplo che ci sia pervenuto, composto dallammiraglio cartaginese Annone allincirca nel 450 a.C. descrive il viaggio lungo la costa dellAfrica occidentale fino alla latitudine di circa 7 sud.

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I portolani, cos come li intendiamo oggi, fecero la loro comparsa in un'epoca posteriore a quella strettamente medioevale. Un esempio tipico La sfera di Leonardo Dati, del 1360, o di suo fratello Gregorio, unopera molto popolare nel tardo medioevo. Dati scriveva in versi, dando informazioni sul mondo, sulla bussola ed altre cose marinaresche, aggiungendo osservazioni, note di viaggio e disegni. In certi manoscritti della Sfera questi disegni sono abbastanza sviluppati, rappresentando porti, capi, isole, uniti da linee. Vi furono portolani per navigazioni anche tra il continente e le isole. Questi speciali portolani erano detti Isolarii. Il pi antico che ci sia pervenuto un isolario di Cristoforo Buondelmonte del 1420.

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La cosiddetta carta genovese del mondo, del 1457, rappresenta la scuola italiana. La sua forma non usuale, essendo lenticolare, allungata. Malgrado abbia una rete di linee di rotta e somiglianze con carte nautiche del Mediterraneo, ha anche alcune differenze, in particolare imprecisioni che suggeriscono che il cartografo non era un professionista.

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TOLOMEO E IL RINASCIMENTO

Levento culturale del secolo XV fu larrivo in Italia del Geographia di Tolomeo in seguito alla caduta di Costantinopoli. Limpatto sulla cultura europea fu enorme. La cartografia del Geographia apparve subito come qualcosa di enormemente superiore alla cartografia contemporanea europea (e risaliva a pi di mille anni prima!).

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La stampa dei manoscritti del Geographia rappresent un evento eccezionale. Ledizione stampata a Ulm nel 1482 (e ristampata nel 1486) includeva mappe di Spagna, Italia, Gallia, Palestina, paesi del nord e, per la prima volta, paesi dellEuropa orientale nella Tabula Moderna Prussiane, Norbegiae, Gotcie et Russie, extra Ptolemeum posita. Ledizione del Geographia di Roma del 1507 aveva sei mappe moderne. Nelledizione di Roma del 1508, una ristampa di quella del 1507, abbiamo una prima carta mondiale moderna. Questa carta, di Johan Ruysch, basata su una carta di G.M. Contarini, stampata due anni prima, ed ha il testo descrittivo seguente Nova Orbis Descriptio.

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LA STAMPA DELLE PRIME CARTE GEOGRAFICHE

Prima dellavvento della stampa, quando la riproduzione di copie era lavoro di amanuensi era inevitabile che non si avesse la riproduzione fedele dei contorni geografici di un territorio, o di un qualsiasi disegno. Plinio il Vecchio, discutendo di mappe in genere, soleva dire I disegni possono essere fuorvianti. Quindi ammissibile concepire che le successive copiature manuali potessero introdurre errori sempre diversi. Daltro canto, si deve ammettere che la stampa implicava un primo passaggio di interpretazione del manoscritto, passaggio nel quale potevano essere commessi errori, e allora questi errori si sarebbero ripercossi su tutte le copie stampate.

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Lincisione su legno (xilografia), si afferm in Italia dopo la met del Quattrocento, particolarmente a Venezia. La stampa su carta da piastre di rame incominci qualche anno dopo. Quando le prime carte geografiche furono stampate (circa tre decadi dopo lintroduzione della stampa a caratteri mobili) la xilografia aveva gi una certa esperienza. La lastra di rame, con il disegno inciso, richiedeva una pressione maggiore e una seconda operazione di stampa.
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LA CARTOGRAFIA DELLE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE


Poche carte geografiche disegnate da esploratori del periodo delle Grandi Scoperte sono arrivate fino a noi. Nel secolo XV ebbero inizio i viaggi oceanici, quindi si accentuarono i progressi nella struttura delle navi e nelluso di strumenti nautici. Ci comport un riflesso sulla cartografia. Delle carte geografiche che indubbiamente Colombo redasse nei suoi quattro viaggi, solo una sopravvissuta. E lo schizzo della costa nordovest di Hispaniola, eseguito nel dicembre 1492. Esistono anche due carte derivate da informazioni di uomini che avevano partecipato ai viaggi colombiani.

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COSTRUZIONE DI UNA CARTA DI MERCATORE


Geografo (e matematico) olandese Gerard Kremer, comunemente conosciuto con il nome latinizzato di Mercatore, costru le prime carte secondo il principio della conservazione del rapporto tra meridiano e parallelo. E se il Medioevo aveva dato lago magnetico unito alla rosa, cio la bussola, i Tempi Moderni diedero la carta di Mercatore, la carta nautica per eccellenza, insostituibile e intramontabile. Delle prime due invenzioni non conosciamo con esattezza linventore (o probabilmente gli inventori), ma la terza indubbiamente legata al nome di Mercatore.

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MERCATORE:
Inizi l attivit cartografica con una carta della Palestina ed in seguito altre riproduzioni cartografiche. Stamp la Grade Carta d Europa, La Carta delle Isole Britanniche ed infine Il Planisfero ad Usum Navigantium rimasto famoso per la proiezione cilindrica-isogona a latitudini crescenti detta ancora oggi di Mercatore . Mercatore scrisse anche trattati filosofici e letterari e viene considerato il riformatore della cartografia scientifica moderna, avendo modificato il materiale esistente al suo tempo in modo organico. Il prodotto del suo lavoro fu largamente utilizzato, in seguito, dai cartografi italiani.

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PLANISFERO AD USUM PLANETARIUM:

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Cartina dellAfrica della prima met del 1600

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TOPOGRAFIA DELLO STATO DI FERRARA, CARTA CHE PRIVILEGIA LA RETE IDROGRAFICA E STRADALE, DATATA 1709.

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CARTINA REALIZZATA DURANTE LA GUERRA DEI 7 ANNI, PRECISAMENTE PER LA BATTAGLIA DI BERGEN CHE HA AVUTO LUOGO 13 APRILE 1759, FRA LE TRUPPE COMANDATE DA HANNOVER, FERDINANDO DI BRUNSWICK-LNEBURG, FRATELLO DEL DUCA DI BRUNSWICK E LE TRUPPE FRANCESI SOTTO FRANOIS-VICTOR DE BROGLIE.

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CARTINA RAPPRESENTANTE LINVASIONE NAPOLEONICA DEL 1812. VENGONO INDICATE LE VIE PRINCIPALI ATTRAVERSATE DALLESERCITO.

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PIANTINA DI BOLOGNA DEL 1850.

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CARTINA DI BELLUNO REALIZZATA NEL 1914.

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SECONDA GUERRA MONDIALE:

PLANIMETRIA DI ROMA IN CUI SONO SEGNALATI I SITI DI MAGGIOR INTERESSE DELLA CITT.

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OPERAZIONE AVALANCHE. LA DISLOCAZIONE


DELLE FORZE ITALIANE E TEDESCHE ALLA VIGILIA DELLO SBARCO DI SETTEMBRE 1943.

SALERNO. 8-9

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LA CARTOGRAFIA MODERNA: LE FOTO SATELLITARI..


Oggi le carte sono costruite grazie alle nuove tecniche il rilevamento planimetrico e altimetrico del terreno attraverso luso di foto aeree e prima dalla mongolfiera. La prima immagine ottenuta dallo spazio fu presa durante un volo suborbitale. Gli Stati Uniti d'America lanciarono un vettore V2 il 24 ottobre 1946, in grado di scattare una fotografia ogni 1,5 secondi.

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FOTOGRAFIA SATELLITARE DI ANVERSA


DEGLI ABRUZZI

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Immagini satellitari ricoprono diversificate applicazioni in meteorologia, agricoltura, geologia, conservazione della biodiversit, pianificazione territoriale, educazione, guerra. questo metodo permette la realizzazione di carte pi dettagliate.

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A seconda del sensore utilizzato, le condizioni climatiche possono peggiorare la qualit delle immagini: ad esempio la presenza di frequenti nuvole sulle cime delle montagne ne rende difficile l'acquisizione. Altro svantaggio il costo delle immagini satellitari, soprattutto quelle ottenute da satelliti commerciali, nati appositamente per venderle. Inoltre le elevate risoluzioni comportano anche problemi di privacy.

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