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sin t =
MAX
sin t
che `e il usso in forma sinusoidale.
e
2
= N
2
d
dt
=
V
1
N
2
N
2
cos t
I valori ecaci di e
1
ed e
2
sono:
|E
1O
| = 4, 44fN
1
MAX
|E
2O
| = 4, 44fN
2
MAX
|V
1
| = |E
1O
|
|V
2O
| = |E
2O
| (V
2
a vuoto)
Il rapporto di trasformazione teorico `e:
N =
|E
1O
|
|E
2O
|
=
N
1
N
2
=
|V
1
|
|V
2O
|
Con N < 1 il trasformatore `e elevatore, mentre con N > 1 il trasformatore `e abbassatore.
Trasformatore a vuoto. Non si possono pi` u trascurare:
la resistenza degli avvolgimenti;
linduttanza di magnetizzazione;
i ussi dispersi.
14 1.2 Trasformatore
I
0
`e la corrente di linea, assorbita dal primario a vuoto:
I
0
= I
m
+I
a
dove:
1. I
m
: corrente magnetizzante; crea ;
2. I
a
: corrente attiva, in fase con la tensione (in anticipo di 90
su I
m
). Determina la potenza
attiva assorbita dal trasformatore a vuoto per compensare le perdite per isteresi e le correnti
parassite nel nucleo.
Circuito equivalente. Il circuito equivalente del trasformatore `e riportato in gura 1.14.
V
1
L
1
N
1
V
2
L
2
N
2
E
1
E
2
R
1
R
2
I
a
I
m
Figura 1.14: Circuito equivalente del trasformatore
L
1
, L
2
: induttanze di dispersione (del usso);
R
1
, R
2
: resistenze degli avvolgimenti;
N
1
, N
2
: avvolgimenti accoppiati perfettamente (senza perdite).
Dati caratteristici.
Tensione secondaria nominale (a vuoto).
Corrente secondaria nominale (a pieno carico).
Potenza nominale (apparente): A
n
= |V
2n
| |I
n
|.
Rendimento: =
P
2
P
1
=
P
2
P
2
+P
pFe
+ P
pCu
95% (considerando le perdite nel ferro e
nel rame).
CAPITOLO 2
Convertitori AC/DC (raddrizzatori)
Funziona meglio se si mette la spina.
- Legge di Sattinger -
2.1 Raddrizzatore ideale
Un raddrizzatore ideale presenta una resistenza di carico eettiva R
e
rispetto allalimentazione
AC. La potenza, apparentemente consumata dal R
e
, `e trasferita alla porta duscita del raddrizza-
tore (in DC). In un raddrizzatore ideale trifase, la resistenza dingresso `e ottenuta in ogni fase. In
entrambi i casi, monofase e trifase, la porta duscita si comporta come un generatore di potenza
dipendente dalla rete AC.
I raddrizzatori ideali possono raddrizzare le armoniche di basso livello senza necessitare di
elementi reattivi in bassa frequenza.
In un sistema monofase, la potenza AC `e a impulsi, mentre la potenza DC `e costante. Quando
le due potenze non sono istantaneamente uguali, il raddrizzatore ideale deve accumulare ener-
gia. Di solito si usa un condensatore di grande capacit`a: la sua tensione deve poter variare in
maniera indipendente, per poter immagazzinare o cedere energia. Una retroazione lenta regola
la componente continua della tensione del condensatore, per assicurare che le potenze medie in
AC e DC siano bilanciate.
2.1.1 Propriet`a
Resistenza emulata. Il raddrizzatore ideale deve comportarsi come un carico resistivo
rispetto a una sorgente AC: quindi PF = 1 (tensione e corrente AC hanno la stessa forma
donda). Il raddrizzatore presenta una resistenza emulata R
e
=
v
AC
(t)
i
AC
(t)
.
Trasferimento di potenza. La potenza apparentemente consumata da R
e
`e da essa
trasferita alla porta di uscita in DC. Dimensionando R
e
si regola la quantit` a di potenza:
P
media
=
V
ACRMS
2
R
e
_
v
control
(t)
_
Energia. Il raddrizzatore ideale non ha perdite e non accumula energia. La potenza istan-
tanea in ingresso `e uguale a quella in uscita. Poiche `e indipendente dal carico, la porta di uscita
si comporta come un generatore ideale dipendente di potenza (gura 2.1).
p(t) =
v
AC
2
R
e
_
v
control
(t)
_ = v(t) i(t)
Comportamento a carico. Quando si connette un carico R valgono:
V
RMS
V
ACRMS
=
_
R
R
e
,
I
ACRMS
I
RMS
=
_
R
R
e
16 2.1.2 Regolatori DC/DC contenenti raddrizzatori ideali
Figura 2.1: Raddrizzatore ideale [Eri97]
(a) Tipologie (b) Caratteristica I V
Figura 2.2: Generatori dipendenti di potenza [Eri97]
2.1.2 Regolatori DC/DC contenenti raddrizzatori ideali
Convertitori DC/DC boost e modelli simili, che incrementano la tensione di rete, possono essere
adattati alle applicazioni di raddrizzatori ideali. Infatti, solitamente si desidera che v
out
sia
regolata con grande accuratezza usando una retroazione a banda larga.
Se il carico `e costante, anche la corrente e la potenza lo sono:
p
L
(t) = v(t) i(t) = V I
La potenza istantanea in ingresso di un raddrizzatore ideale non `e costante:
p
AC
(t) = v
g
(t)i
g
(t) =
V
2
M
R
e
sin
2
(t) =
V
2
M
2R
e
_
cos(2t)
_
Bisogna aggiungere un elemento che accumuli energia (condensatore):
p
C
(t) =
d E
C
(t)
dt
=
d
_
1
2
Cv
2
C
(t)
dt
= p
AC
(t) p
L
(t)
v
C
(t) deve poter variare, in accordo con lequazione, in maniera indipendente da v
out
e v
AC
.
Figura 2.3: Alimentatore con raddrizzatore ideale [Eri97]
Il sistema `e in grado di:
controllare in banda larga v
out
e v
AC
;
immagazzinare internamente energia in maniera indipendente.
Convertitori AC/DC (raddrizzatori) 17
Laccumulo di energia interna permette il funzionamento quando p
AC
= p
L
(ad es. brevi
interruzioni nellalimentazione di rete).
Hold-up time. Tempo durante il quale v
out
rimane regolata, a partire da quando v
AC
= 0.
Durante lhold-up time il carico `e alimentato solo dallenergia accumulata nel condensatore. Un
tipico requisito progettuale `e che la tensione rimanga regolata per un ciclo AC (50 Hz).
Per accumulare energia si possono usare indierentemente condensatori o induttori, ma a
parit` a di energia immagazzinata il condensatore `e pi` u piccolo, leggero ed economico. Di contro,
un problema del condensatore `e il grande usso di corrente richiesto allavvio per caricarlo; ci`o
richiede circuiti aggiuntivi per il controllo di usso.
Modello a BF del DC/DC. Il DC/DC produce una tensione continua ben regolata (V ). Il
carico assorbe una corrente I costante. Allora, sul carico, P
L
= V I.
Trascurando le perdite interne, allora P
in
= P
L
per il DC/DC senza curarci di v
C
del
condensatore. Ci`o signica che la porta dingresso del DC/DC si comporta come un utilizzatore.
Figura 2.4: Modello a BF del DC/DC [Eri97]
Le dierenze tra la potenza del raddrizzatore e quella del DC/DC vanno sul condensatore. In
equilibrio, le due potenze devono essere uguali. Serve un controllo su R
e
per regolarla in modo
che la potenza media raddrizzata sia uguale alla potenza richiesta dal carico. Infatti, maggiori
richieste da parte del carico faranno scaricare C, e viceversa. Quindi si deve bilanciare per
regolare lenergia immagazzinata.
Boost Buck-boost,
Cuk, SEPIC
- I
RMS
sui transistor minima - I
RMS
sui transistor maggiore
- massima ecienza - minore ecienza
- possibili tipologie isolate - possibili tipologie isolate
(con maggiore stress dei transistor) (senza ulteriore stress sui transistor)
- nessun limite alla I di carica - possibile limitazione alla I di carica
- V
out
deve essere maggiore di V
inMAX
- nessun vincolo su V
out
rispetto a V
inMAX
Tabella 2.1: Confronto tra DC/DC per raddrizzatori ideali
2.2 Raddrizzatori monofase a diodi
Per semplicit`a si ipotizzano i diodi ideali, con V
ON
= 0 V e t
rr
= 0 s.
2.2.1 Raddrizzatore a singola semionda
Il raddrizzatore a singola semionda `e in gura 2.5.
v
in
R
L
Figura 2.5: Raddrizzatore a singola semionda
18 2.2.2 Raddrizzatori a onda intera
Le caratteristiche sulle quali basarsi per dimensionare il diodo sono:
V
RRM
> V
inMAX
tensione inversa (picco ripetitivo)
I
FRM
>
V
inMAX
R
L
corrente diretta (picco ripetitivo)
Se V
in
`e luscita di un trasformatore, dal raddrizzatore giunge sul secondario una corrente continua
che d` a problemi di saturazione del nucleo.
2.2.2 Raddrizzatori a onda intera
Il raddrizzatore a onda intera con trasformatore `e in gura 2.6.
v
in
v
in
R
L
Figura 2.6: Raddrizzatore a onda intera con trasformatore a presa centrale
I due avvolgimenti al secondario sono due raddrizzatori a singola semionda, con correnti uguali
e contrarie, quindi non ci sono problemi di saturazione del nucleo. Le caratteristiche sulle quali
basarsi per dimensionare ognuno dei diodi sono:
V
RRM
> 2V
inMAX
tensione inversa (picco ripetitivo)
I
FRM
>
V
inMAX
R
L
corrente diretta (picco ripetitivo)
Il raddrizzatore a onda intera a ponte `e in gura 2.7.
v
in
Figura 2.7: Raddrizzatore a onda intera a ponte
Le caratteristiche sulle quali basarsi per dimensionare il diodo sono:
V
RRM
> V
inMAX
tensione inversa (picco ripetitivo)
I
FRM
>
V
inMAX
R
L
corrente diretta (picco ripetitivo)
Funzionamento del raddrizzatore a onda intera a ponte
Figura 2.8: Raddrizzatore a onda intera con ltro LC [Eri97]
Alcuni motivi per includere il ltro L C:
Convertitori AC/DC (raddrizzatori) 19
1. avere una buona v
out
(C grande) e i
g
di linea accettabile (L grande);
2. ltrare linterferenza elettromagnetica (EMI) generata dal carico (L e C piccoli).
(a) CCM (b) DCM
Figura 2.9: Forme donda di raddrizzatore a onda intera con ltro LC [Eri97]
Funzionamento continuo (CCM). Si ha con L grande. Quando L + la corrente i
g
approssima unonda quadra (gura 2.9(a)).
D =
I
1RMS
I
RMS
=
4
2
= 90%
THD =
_
1
D
2
1 = 48, 3%
Funzionamento discontinuo (DCM). Si ha con L piccola. Quando L 0 la corrente i
g
approssima una serie di impulsi (gura 2.9(b)). THD cresce, D cala (D 55 65%).
Talvolta il ltro LC `e presente solo per rimuovere linterferenza elettromagnetica ad alta
frequenza generata dal carico, e non `e pensato per modicare la corrente di linea. Se L = C = 0,
il carico (connesso direttamente al ponte di diodi) riceve una corrente sinusoidale pura.
Il ltro LC ha eetti trascurabili sulla corrente di linea, purche la sua impedenza di ingresso
Z
i
abbia fase nulla sulla seconda armonica della frequenza di rete (2f
L
).
2.2.3 Parametri dei raddrizzatori
Tensione media in uscita (V
DC
). V
DC
=
1
T
_
T
0
v
L
(t) dt.
Per la singola semionda (v
L
(t) = 0 per met`a ciclo):
V
DC
=
1
2
_
0
V
m
sin(t) d(t) =
V
m
= 0, 318V
m
Per londa intera (v
L
(t) = V
m
sin(t)
):
V
DC
=
1
_
0
V
m
sin(t) d(t) =
2V
m
= 0, 636V
m
Tensione ecace in uscita (v
LRMS
). v
LRMS
=
1
T
_
T
0
v
2
L
(t) dt.
Per la singola semionda:
v
LRMS
=
V
m
2
Per londa intera:
v
LRMS
=
V
m
2
20 2.3 Raddrizzatore trifase a onda intera a ponte
Correnti media ed ecace in uscita (I
DC
, i
LRMS
). Il valore medio di i
L
`e I
DC
, poiche
R `e puramente resistivo si ha:
I
DC
=
V
DC
R
, i
LRMS
=
i
LRMS
R
Fattore di raddrizzamento (). Misura lecacia del raddrizzamento.
=
P
DC
P
L
=
V
DC
I
DC
v
LRMS
i
LRMS
Per la singola semionda:
=
(0, 318V
m
)
2
(0, 5V
m
)
2
= 40, 5%
Per londa intera:
=
(0, 636V
m
)
2
(0, 707V
m
)
2
= 81%
Fattore di forma (FF). Misura il rapporto tra il segnale utile (ai ni della potenza) e il
valore medio.
FF =
v
LRMS
V
DC
=
i
LRMS
I
DC
Per la singola semionda:
FF =
0, 5V
m
0, 318V
m
= 1, 57
Per londa intera:
FF =
0, 707V
m
0, 636V
m
= 1, 11
Fattore di ripple (RF). Sapendo che V
AC
=
_
V
2
L
V
2
DC
:
RF =
V
AC
V
DC
=
_
V
L
V
DC
_
2
1 =
_
FF
2
1
Per la singola semionda:
RF =
_
1, 57
2
1 = 1, 21
Per londa intera:
RF =
_
1, 11
2
1 = 0, 482
Figura 2.10: Parametri di raddrizzatori monofase a diodi [Ras01]
2.3 Raddrizzatore trifase a onda intera a ponte
Il raddrizzatore trifase a onda intera `e in gura 2.11. Per semplicit`a si ipotizzano i diodi ideali,
con V
ON
= 0 V e t
rr
= 0 s, e perdite nulle nel trasformatore.
Convertitori AC/DC (raddrizzatori) 21
Z
L
v
A
v
B
v
C
N
D
1
D
2
D
3
D
4
D
5
D
6
L
C
i
a
i
L
Figura 2.11: Raddrizzatore trifase a onda intera a ponte, con ltro LC
In gura 2.11 i diodi sono numerati in ordine di conduzione; ognuno conduce per
2
3
. La
sequenza delle coppie di diodi ON `e: 12; 23; 34; 45; 56; 61.
I
m
=
3
V
m
R
L
V
DC
=
6
2
_ 2
3
3V
m
sin d = V
m
3
= 1, 654V
m
v
LRMS
=
_
9
_ 2
3
3
(V
m
sin )
2
d = 1, 655V
m
Sulle fasi:
i
aRMS
= i
bRMS
= i
cRMS
= I
m
_
2
6
+
3
4
_
= 0, 78I
m
Sui diodi:
i
DRMS
= I
m
_
1
6
+
3
4
_
= 0, 552I
m
Figura 2.12: Parametri di raddrizzatori trifase a diodi [Ras01]
Con L + si ottengono correnti come in gura 2.13.
Funzionamento continuo (CCM). La corrente di fase i
a
`e simile ad unonda quadra, ma
mancano le armoniche multiple della terza.
THD = 31% D =
3
= 95, 5%
22 2.4 Filtri di ripple
Figura 2.13: Correnti di linea di raddrizzatore trifase a onda intera (con L ) [Eri97]
La mancanza di queste armoniche migliora D rispetto al raddrizzatore monofase.
i
a
(t) =
n=1,5,7,11,...
4
n
I
L
sin
_
n
2
_
sin
_
n
3
_
sin(nt)
i
L
contiene la sesta armonica. Questa, sovrapposta a i
a
, inuenza le sue armoniche di ordine 5
e 7.
Funzionamento discontinuo (DCM). La corrente di fase i
a
contiene impulsi in corrispon-
denza di massimi e minimi delle tensioni concatenate v
ab
e v
ac
. D e THD crescono (D
71%).
(a) CCM (b) DCM
Figura 2.14: Forme donda di raddrizzatore trifase a onda intera con ltro LC [Eri97]
2.4 Filtri di ripple
I ltri possono essere:
induttivi: sono utilizzati per alte potenze; si riduce il FF della corrente, quindi loperazione del
trasformatore `e pi` u eciente;
capacitivi: sono utilizzati per basse potenze, perche sono volumetricamente pi` u ecienti anche
se richiedono correnti talvolta eccessive per laccensione.
2.4.1 Filtri induttivi
In gura 2.15 sono riportati i ltri di tipo induttivo.
Figura 2.15: Filtri induttivi: a) semplice; b) LC [Ras01]
Nel caso a) serve L
f
sucientemente grande, cosicche L
f
R. Funziona molto bene con
carichi grandi.
v
out
v
L
=
R
_
R
2
+ (2f
r
L
f
)
2
Convertitori AC/DC (raddrizzatori) 23
dove v
L
valuta il ripple prima del ltraggio, v
out
il ripple dopo il ltraggio; f
r
`e la frequenza di
ripple.
Nel caso b) serve R
1
2f
r
C
f
per avere:
v
out
v
L
=
1
1 (2f
r
)
2
L
f
C
f
Figura 2.16: Forme donda con ltro induttivo applicato a raddrizzatore a ponte intero [Ras01]
La gura 2.16 mostra landamento delle forme donda di tensione e corrente nel caso di un
ltro induttivo applicato ad un raddrizzatore a ponte intero. Linduttanza critica, cio`e il minimo
valore richiesto per mantenere la corrente continua, vale:
L
c
=
R
6f
in
Nel caso senza condensatore, dato un valore di RF si pu` o ricavare L
f
da utilizzare:
RF =
0, 4714
_
1 +
_
4finL
f
R
_
2
2.4.2 Filtri capacitivi
In gura 2.15 sono riportati i ltri di tipo induttivo.
Figura 2.17: Filtro capacitivo (circuito equivalente) [Ras01]
La tensione di ripple (picco-picco) `e: V
rPP
=
V
m
f
r
RC
.
V
DC
= V
m
_
1
1
2f
r
RC
_
V
AC
=
V
m
2
2f
r
RC
La gura 2.16 mostra landamento delle forme donda di tensione e corrente nel caso di un
ltro induttivo applicato ad un raddrizzatore a ponte intero.
24 2.4.2 Filtri capacitivi
Figura 2.18: Forme donda con ltro capacitivo applicato a raddrizzatore a ponte intero [Ras01]
Alimentatore non stabilizzato a singola semionda
Per dimensionare il condensatore C si deve valutare il ripple sulla tensione duscita (V
out
):
V
out
=
I
out
C
T =
I
out
fC
V
out
= V
SMAX
kV
F
V
out
2
dove V
F
`e la caduta di tensione diretta sui diodi, mentre k `e il numero di diodi in conduzione
contemporaneamente. La resistenza duscita `e R
out
=
1
2fC
.
Il fattore di ripple `e:
r =
V
out
eff
V
out
=
V
out
2
3
V
out
=
1
2
3fCR
L
dove R
L
=
V
out
I
out
, e il ripple `e supposto triangolare (quindi V
out
eff
=
V
out
3
).
La corrente media sui diodi `e:
I
D
media
= I
out
e va confrontata con I
F
media
oppure I
out
.
La tensione inversa massima (PIV) su un diodo `e V
DMAX
= 2V
SMAX
, e va confrontata con
V
RRM
.
La tensione ecace al secondario del trasformatore `e V
S
eff
=
V
SMAX
2
.
La corrente ecace al secondario del trasformatore `e I
S
eff
= I
D
eff
(ma vale anche nel caso
di raddrizzatore a onda intera con trasformatore a presa centrale).
La potenza del trasformatore `e P = V
S
eff
I
S
eff
.
Alimentatore non stabilizzato a onda intera
Per dimensionare il condensatore C si deve valutare il ripple sulla tensione duscita (V
out
):
V
out
=
I
out
C
T
2
=
I
out
2fC
V
out
= V
SMAX
kV
F
V
out
2
dove V
F
`e la caduta di tensione diretta sui diodi, mentre k `e il numero di diodi in conduzione
contemporaneamente. La resistenza duscita `e R
out
=
1
4fC
.
Convertitori AC/DC (raddrizzatori) 25
R
L
V
out
v
in
V
out
C
Figura 2.19: Alimentatore non stabilizzato a onda intera
Il fattore di ripple `e:
r =
V
out
eff
V
out
=
V
out
2
3
V
out
=
1
4
3fCR
L
dove R
L
=
V
out
I
out
, e il ripple `e supposto triangolare (quindi V
out
eff
=
V
out
3
).
La corrente media sui diodi `e:
I
D
media
=
I
out
2
e va confrontata con I
F
media
oppure I
out
.
La tensione inversa massima (PIV) su un diodo `e V
DMAX
= V
SMAX
, e va confrontata con
V
RRM
.
La tensione ecace al secondario del trasformatore `e V
S
eff
=
V
SMAX
2
.
La corrente ecace al secondario del trasformatore `e I
S
eff
=
2I
D
eff
(ma non vale nel caso
di raddrizzatore a onda intera con trasformatore a presa centrale).
La potenza del trasformatore `e P = V
S
eff
I
S
eff
.
2.5 Raddrizzatori controllati
2.5.1 Raddrizzatori monofase a linea commutata
Raddrizzatore a singola semionda
Figura 2.20: Raddrizzatore a singola semionda controllato con SCR [Ras01]
Si pu` o accendere a piacimento il tiristore dopo il punto naturale di accensione (gura 2.20),
cio`e lasciando trascorrere un certo angolo a partire dal punto di intersezione della sinusoide di
tensione con lasse delle ascisse.
Sapendo che la tensione di rete ha espressione v
s
= V
MAX
sin(t) si pu` o scrivere:
V
d
=
1
2
_
V
MAX
sin(t) d(t) =
V
MAX
2
(1 + cos )
Supponiamo ora un carico di tipo LR (gura 2.21).
v
L
= v
s
v
R
= L
d i
d
dt
26 2.5.1 Raddrizzatori monofase a linea commutata
Figura 2.21: Raddrizzatore a singola semionda con SCR e carico LR [Ras01]
i
d
(t) =
1
L
_
t
v
L
d
cio`e i
d
= 0 quando le aree A
1
e A
2
sono uguali. Ci`o signica che il tiristore conduce anche
quando v
s
< 0.
Raddrizzatore a onda intera a ponte
Figura 2.22: Raddrizzatore a onda intera a ponte controllato con SCR: a) ponte totalmente controllato; b) ponte
semi-controllato [Ras01]
In gura 2.22 sono riportati i raddrizzatori a onda intera, realizzati con ponti di tiristori: nel
caso a) tutto il ponte `e realizzato con SCR, quindi ogni ramo `e singolarmente controllabile; nel
caso b) solo due rami sono pilotabili, e gli altri due (con diodi tradizionali) si comportano di
conseguenza.
Nel caso di ponte totalmente controllato:
T
1
, T
2
devono essere ON (simultaneamente) quando v
s
> 0;
T
3
, T
4
devono essere ON (simultaneamente) quando v
s
< 0.
La corrente totale erogata dallingresso `e i
s
= i
T1
+i
T4
(gura 2.23(a)).
Nel caso di carico ohmico-induttivo, con L , la corrente `e perfettamente ltrata: allora
T
1
e T
2
rimangono accesi anche oltre la propria semionda, causando la presenza di valori negativi
istantanei della tensione duscita v
d
(gura 2.21). Agire su T
3
e T
4
, allora, ha due eetti:
1. spengono T
1
e T
2
;
2. dopo la commutazione conducono la corrente di carico.
Per questi motivi, tale raddrizzatore `e chiamato a commutazione naturale o di linea.
V
d
=
1
_
+
V
MAX
sin(t) d(t) =
2V
MAX
cos
La corrente di ingresso `e unonda quadra quando il carico `e perfettamente ltrato. i
s
`e traslata
di rispetto a v
s
.
I
sMAXn
=
4
I
d
n
(n = 1, 3, 5, 7, . . . ) in serie di Fourier
Convertitori AC/DC (raddrizzatori) 27
(a) Carico R (b) Carico RL (L )
Figura 2.23: Forme donda di raddrizzatore a onda intera controllato con SCR [Ras01]
I
sn
RMS
=
I
sMAXn
2
=
2
I
d
n
valore ecace delle armoniche
I
s1
RMS
=
2
I
d
= 0, 9I
d
armonica fondamentale
1
= cos
1
= cos
i
sRMS
= i
DRMS
Con correnti non sinusoidali:
P =
1
T
_
T
0
v
s
(t)i
s
(t) dt = v
sRMS
i
sRMS
cos
1
S = v
sRMS
i
sRMS
PF =
P
S
=
i
s1
RMS
i
sRMS
cos
A causa della corrente in ingresso non sinusoidale, il PF del raddrizzatore `e inuenzato negati-
vamente da e dalla distorsione di i
s
.
Commutazione dei tiristori
Finora si `e considerato un tempo istantaneo di commutazione. Ci`o non `e vero a causa della
presenza dellinduttanza di linea L, che rende impossibile una variazione istantanea della corrente.
A un certo periodo, corrispondente al tempo di commutazione, corrisponde un angolo di
commutazione durante il quale tutti i tiristori coinvolti conducono.
v
d
= 0 t +
Vale anche:
v
s
= L
d i
s
dt
= V
MAX
sin(t) t +
che integrata d` a:
_
ID
ID
d i
s
=
V
MAX
L
_ +
sin(t) dt
cos( +) = cos
2L
V
MAX
I
D
Aumentando L oppure I
D
si causa laumento del tempo di commutazione .
28 2.5.2 Raddrizzatori monofase a PF unitario
(a) Circuito (b) Forme donda
Figura 2.24: Processo di commutazione dei tiristori [Ras01]
La commutazione riduce anche il valore di V
D
:
V
D
=
1
_
+
+
V
MAX
sin(t) d(t)
=
V
MAX
_
cos( +) + cos
_
=
2
V
MAX
cos
2L
I
D
Raddrizzatore in modalit`a invertente. Quando > 90
V
out
rimane costante mantenendo costante il prodotto V
in
t
ON
: quindi a t
ONMAX
corri-
sponde V
inmin
.
MAX
=
V
out
V
inmin
2L
P
R
L
T
V
out
= V
inmin
MAX
_
R
L
T
2L
P
Convertitori DC/DC switching 45
Funzionamento in modo continuo. I graci con landamento delle grandezze coinvolte, in
modalit` a CCM, sono in gura 4.9.
Figura 4.9: Forme donda in CCM di regolatore yback [Ras01]
S ON.
I
P
= I
P
(0) +
V
in
t
ON
L
P
cresce linearmente
I
PMAX
= I
P
(0) +
V
in
T
L
P
I
P
(0) alla ne del tempo di ON
Solitamente I
P
(0)
V
in
T
L
P
.
S OFF.
I
SMAX
=
N
P
N
S
I
PMAX
=
N
P
N
S
I
P
(0) allistante di spegnimento
d I
S
dt
=
V
out
L
S
decresce linearmente
Prima che I
S
arrivi a 0, linterruttore viene commutato su ON. Una quota di energia `e
conservata sul secondario del trasformatore. In tal modo aumenta la potenza disponibile,
senza aumentare i valori massimi di corrente.
P
out
= V
out
I
S
T t
ON
T
V
out
I
SMAX
T t
ON
T
P
in
=
P
out
= V
in
I
P
t
ON
T
V
in
I
PMAX
t
ON
T
V
out
=
N
S
N
P
V
in
1
V
out
(
MAX
) =
N
S
N
P
V
inmin
MAX
1
MAX
La tensione di collettore V
Q1
`e massima quando V
in
`e massima:
V
Q1
= V
inMAX
+
N
P
N
S
V
out
I
CMAX
= I
PMAX
=
P
out
V
in
MAX
MAX
=
1
1 +
N
S
N
P
V
inmin
V
out
Passando dal modo continuo al discontinuo, le relazioni di V
out
devono mantenersi. Ugua-
gliando i due casi:
V
inmin
MAX
_
R
L
T
2L
P
=
N
S
N
P
MAX
1
MAX
V
inmin
46 4.8.2 Forward isolato single-ended
quindi
L
p
limite
=
1
2
TR
L
_
(1
MAX
)
N
p
N
s
_
2
=
1
2
T
V
2
out
P
out
_
(1
MAX
)
N
p
N
s
_
2
=
1
2
T
2
MAX
V
2
inMAX
P
out
Il valore di L
p
scelto determina il modo duso:
se L
p
< L
p
limite
, si lavora in modo discontinuo;
se L
p
> L
p
limite
, si lavora in modo continuo.
A prescindere dal modo operativo scelto, si devono rispettare alcuni criteri di progetto:
linterruttore deve reggere la corrente massima di collettore (in accensione) e la tensione
massima di collettore (in spegnimento)
1
;
il trasformatore deve essere progettato per non lavorare in saturazione.
CCM DCM
Vantaggi - Maggiore potenza senza dover - L minore risposta pi` u veloce
aumentare le correnti (di picco) (a variazioni di carico o V
in
)
- fdt senza zeri (controllo facile)
Svantaggi - Transistor pi` u costosi - maggiori picchi di corrente
(perche pi` u robusti) (a parit` a di potenza)
- transitorio pi` u lungo del picco di
corrente sul secondario in spegnimento
Tabella 4.1: Confronto tra modo CCM e DCM per regolatori yback
La modalit` a discontinua `e sicuramente quella preferita. I regolatori yback sono normalmente
utilizzati per potenze no a 100 W, oppure per tensioni elevate ma in contesti di potenza ridotta.
Alcuni vantaggi molto apprezzati sono:
semplicit`a;
basso costo;
non serve un ltro induttivo in uscita (risparmio di denaro e oneri progettuali), anche se
ci`o causa un ripple di corrente elevato nel trasformatore e sulluscita.
4.8.2 Forward isolato single-ended
Assomiglia a un yback, ma si comporta molto diversamente. Il verso del secondario del trasfor-
matore `e messo in modo che D
2
`e ON quando S `e ON. Quindi lenergia non `e immagazzinata
nel primario del trasformatore, che funge solo da isolatore e da elevatore e riduttore di tensione
e corrente.
`
E necessario un elemento che accumuli energia, in uscita.
Diversamente dal yback, il forward `e ottimo per lavorare in modalit` a continua. In modalit` a
discontinua `e dicile da controllare, perche c`e un polo doppio al ltro duscita, quindi non `e
molto usato.
D
1
D
2
D
3
N
1
N
2
N
3
L
C
S
V
out
V
in
Figura 4.10: Regolatore forward
1
Se la tensione `e troppo elevata, si pu` o utilizzare uno schema double-ended con due BJT comandati in sincrono:
ripartendosi il carico di lavoro, hanno V
Q1
MAX
= V
in
.
Convertitori DC/DC switching 47
Funzionamento in modo continuo. I graci con landamento delle grandezze coinvolte, in
modalit` a CCM, sono in gura 4.11.
Figura 4.11: Forme donda in CCM di regolatore forward [Ras01]
S ON. La corrente scorre sul primario e sul secondario: attraverso D
2
e il ltro LC arriva al
carico.
I
P
=
N
S
N
P
I
S
La corrente di polarizzazione sul primario `e: I
pol
=
V
in
t
ON
L
P
.
I
P
= I
P
+I
pol
V
S
=
N
S
N
P
V
in
V
L
= V
S
V
out
trascurando le cadute sui diodi e le perdite
I
L
=
(V
S
V
out
)t
ON
L
cresce linearmente
Al termine del tempo di ON si ha:
I
PMAX
= I
P
(0) +
V
in
T
L
P
I
LMAX
= I
L
(0) +
(V
S
V
out
)T
L
S OFF. Si ha inversione di polarit`a del trasformatore. Poiche D
2
`e spento (quindi D
1
e D
3
sono accesi), viene fornita energia al carico attraverso L e D
3
. D
1
e lavvolgimento N
S
forniscono un percorso per la corrente di polarizzazione che proviene dallingresso.
I
SMAX
=
N
P
N
S
I
PMAX
=
N
P
N
S
_
I
P
(0) +
V
in
T
L
P
_
quando nisce t
OFF
.
I
L
= I
D3
48 4.8.3 Forward isolato a ponte intero
d I
L
dt
=
d I
D3
dt
=
V
out
L
decresce linearmente
V
out
=
1
T
_
T
0
N
S
N
P
V
in
dt =
N
S
N
P
V
in
I
CMAX
= I
PMAX
=
N
S
N
P
_
I
P
(0) +
V
in
T
L
P
_
quando nisce t
OFF
. Allo spegnimento:
V
Q1MAX
= V
inMAX
+V
TMAX
= V
inMAX
_
1 +
N
P
N
T
_
dove V
T
`e la tensione sullavvolgimento N
T
.
Il duty-cycle massimo si ottiene uguagliando gli integrali di V
in
in t
ON
e di V
T
in t
OFF
:
_
T
0
V
in
dt =
_
T
T
V
T
dt V
in
T = V
T
(1 )T
MAX
=
1
1 +
N
T
N
P
che dipende dal rapporto di trasformazione tra i due avvolgimenti primari. Non bisogna superare
MAX
per evitare la saturazione.
I
pol
deve essere portata a 0 alla ne di ogni ciclo, altrimenti si va in saturazione. Il regolatore
non pu` o lavorare a vuoto, altrimenti produce tensioni eccessive.
Poiche il trasformatore non accumula energia, a parit` a di potenza pu` o essere pi` u piccolo che
in un yback. La I
out
`e ragionevolmente costante grazie a L, quindi il ltro C pu` o essere pi` u
piccolo e il suo ripple di corrente minore rispetto al yback.
Le limitazione alluso in alta potenza sono legate alla capacit`a dei transistor di manipolare
tensioni e correnti stressanti. Si pu` o, alternativamente, utilizzare un circuito double-ended, rad-
doppiando il numero di transistor e ripartendo la potenza su di essi qualora il singolo transistor
non riesca a sopportare il carico previsto.
4.8.3 Forward isolato a ponte intero
In ogni intervallo di commutazione due interruttori sono commutati su ON e due su OFF simul-
taneamente, cos` che lintera V
in
`e ai capi del primario. Ci`o produce unonda quadra di valore
V
in
al primario. Questa tensione `e ridotta, raddrizzata e ltrata per ottenere V
out
continua. C
1
previene la saturazione sul trasformatore, dovuta a imperfezioni sui transistor (bilancia la non
idealit` a dei tempi di commutazione).
Q
1
Q
2
Q
3
Q
4
D
1
D
2
x
x
x
x
V
in
V
out
C
1
C
L
N
p
N
s1
N
s2
Figura 4.12: Regolatore forward a ponte intero
Q
1
, Q
4
ON.
V
s
=
N
S
N
P
V
in
V
L
=
N
S
N
P
V
in
V
out
trascurando diodi e perdite
d L
dt
=
V
L
L
=
1
L
_
N
S
N
P
V
in
V
out
_
cresce linearmente
Convertitori DC/DC switching 49
Figura 4.13: Forme donda di regolatore forward a ponte intero [Ras01]
I
LMAX
= I
L
(0) +
1
L
_
N
S1
N
P
V
in
V
out
_
T al termine di t
ON
d L
dt
=
V
out
L
decresce linearmente durante un intervallo
Q
1
, Q
4
OFF. Ci`o signica Q
2
, Q
3
ON: `e riprodotto il medesimo comportamento.
Complessivamente:
V
out
= 2
1
t
_
_
T
0
_
N
S1
N
P
V
in
V
out
_
dt +
_
T/2+T
T/2
V
out
dt
_
=
N
S
N
P
2V
in
P
out
= P
in
= V
in
I
P
media
dove I
P
media
`e misurata al centro della rampa di salita o discesa.
Le correnti massime di collettore per i transistor sono:
I
CMAX
= I
P
media
=
P
out
V
in
MAX
Rispetto a un regolatore a mezzo ponte, a parit` a di P
out
si ha met`a corrente sui transistor; a
parit` a di V
in
e I
in
si ha P
out
doppia.
V
CMAX
= V
inMAX
quando Q
1
e Q
2
vanno OFF
In denitiva si tratta di un regolatore complesso e costoso, il cui uso `e giusticato solo per potenze
elevate (oltre 500 W).
CAPITOLO 5
Convertitori DC/AC switching (inverter)
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
- Antoine Lavoisier -
Un inverter si comporta come un amplicatore di potenza. La dierenza consiste nellobiettivo
perseguito in fase di progettazione, che per un buon DC/AC deve essere il rendimento massimo
possibile (superiore all80%).
Si considerano nel seguito casi semplici, in cui la forma donda duscita `e quadra e (con un
ltro) si eliminano le armoniche no a lasciare solo la fondamentale, come richiesto. A ne
capitolo si mostrano altri metodi per eettuare la conversione, senza ltraggio dellonda quadra.
5.1 Realizzazione di inverter monofase
Gli inverter possono essere:
Voltage Source Inverter (VSI): tensione AC contrallata in uscita (elevato
d v
dt
);
Current Source Inverter (CSI): corrente AC contrallata in uscita (elevato
d i
dt
).
La struttura `e formata da interruttori di potenza, quindi la forma donda AC `e comunque
composta da valori discreti. Per fornire continuit` a bisogna eettuare delle transizioni rapidissime.
Usualmente la forma donda di tensione prodotta ha tre livelli (due picchi e lo zero), quindi
non `e assolutamente sinusoidale come ci si aspetta: in compenso, la componente fondamentale si
comporta come tale. La forma della componente fondamentale `e assicurato da una modulazione
opportuna dei comandi, che regola i tempi di ON e OFF.
A titolo di esempio, in gura 5.1 `e riprodotto lo schema a blocchi di un inverter per applicazioni
fotovoltaiche, quindi dotato di tutti i controlli di sicurezza nonche di meccanismi per migliorare
lecienza in ogni situazione si possa presentare.
5.1.1 Filosoe costruttive
A transistor. Una coppia di transistor connette lalimentazione da convertire a due met`a del
primario di un trasformatore, che dovr` a determinare la v
out
. La frequenza di v
out
dipende da
V
in
.
A tiristori. Il principio di funzionamento `e analogo alla realizzazione a transistor, col problema
dello spegnimento dei tiristori.
Inverter con trasformatore a presa centrale: uguale al modello a transistor (gura 5.2(a)),
la frequenza dipende dal segnale di gate.
v
outMAX
= V
in
N
2
N
1
Inverter a mezzo ponte: lo schema `e in gura 5.2(b). Serve lalimentazione a presa centrale.
v
out
=
V
in
2
V
in
2
Convertitori DC/AC switching (inverter) 51
Figura 5.1: Inverter per applicazioni fotovoltaiche (fonte: Francesco Groppi, Carlo Zuccaro. Impianti solari
fotovoltaici a norme CEI. UTET Periodici - Editoriale Delno, 2000)
(a) Con trasformatore a presa
centrale
(b) Mezzo ponte (c) Ponte
Figura 5.2: Inverter a tiristori [BS05]
Inverter a ponte: lo schema `e in gura 5.2(c). Connette lalimentazione al carico senza
prese centrali, ne su V
in
, ne sul trasformatore.
v
out
= V
in
V
in
PWM.
`
E utilizzata per ridurre il contenuto armonico, infatti i ltri sono sempre molto ingom-
branti. La frequenza dipende dal segnale di comando degli interruttori.
5.1.2 Inverter VSI a mezzo ponte
Lo schema dellinverter a mezzo ponte `e in gura 5.3.
C
+
e C
devono essere grandi, per assicurare che N sia un punto neutrale di massa: su
ognuno deve cadere
Vin
2
. La dimensione notevole li aiuta poiche sono emesse armoniche di basso
ordine.
La potenza media, assorbita dal carico in un periodo, deve essere uguale alla potenza media
fornita dal generatore DC:
_
T
0
V
in
(t) I
in
(t) dt =
_
T
0
v
out
(t) i
out
(t) dt
_
T
0
I
in
(t) dt =
1
V
in
_
T
0
2V
out1
sin(t)
2I
outRMS
sin(t ) dt = I
in
52 5.1.3 Inverter VSI a ponte intero
V
in
I
in
Vin
2
Vin
2
V
out
C
+
D
+
S
+
C
N
Figura 5.3: Inverter a mezzo ponte
S
+
S
STATO v
out
Componenti ON
ON ON X (indesiderato) - -
ON OFF 1
Vin
2
S
+
se i
out
> 0
D
+
se i
out
< 0
OFF ON 2
Vin
2
D
se i
out
> 0
S
se i
out
< 0
OFF OFF 3
Vin
2
o
Vin
2
D
se i
out
> 0
D
+
se i
out
< 0
Tabella 5.1: Stato degli interruttori in inverter a mezzo ponte
dove V
out1
`e larmonica fondamentale e lo sfasamento introdotto dal carico.
I
in
=
V
out1
V
in
I
outRMS
cos
5.1.3 Inverter VSI a ponte intero
Lo schema dellinverter a ponte intero `e in gura 5.3.
Un solo interruttore in ogni ramo deve essere ON, e devono esserlo contemporaneamente quelli
opposti.
V
in
(t) I
in
(t) = v
out
(t) i
out
(t)
I
in
=
1
V
in
2V
out1
sin(t)
2I
outRMS
sin(t )
=
V
out1
V
in
I
outRMS
cos
V
out1
V
in
I
outRMS
cos(2t )
. .
2a armonica
Si nota che la componente di seconda armonica ha ampiezza molto simile alla fondamentale.
5.2 Tecniche di pilotaggio
Vengono analizzate le pi` u importanti tecniche per controllare gli interruttori che operano la
conversione, con riferimento allo schema a mezzo ponte. Si vuole v
out
= v
aN
che segua una forma
stabilita (di solito sinusoidale) commutando opportunamente gli interruttori.
5.2.1 PWM basata su portante (SPWM)
La tecnica compara una segnale modulante v
c
(la tensione duscita desiderata) con una forma
donda triangolare v
(portante).
v
c
> v
: S
+
ON, S
OFF.
v
c
< v
: S
+
OFF, S
ON.
La tecnica `e denita SPWM (Sinusoidal PWM) perche v
c
`e una sinusoide (di frequenza f
c
e
ampiezza V
c
). v
ha frequenza f
e ampiezza V
, m
f
=
f
f
c
v
out
= v
aN
`e una sinusoide con armoniche di altro ordine. Alcune osservazioni importanti:
1. lampiezza della fondamentale `e: V
out1
= V
aN1
=
v
in
2
m
a
;
2. per valori dispari di m
f
normalizzato, le armoniche su v
out
(AC) appaiono alla frequenza
normalizzata f
h
centrate attorno a m
f
e ai suoi multipli, specicamente:
h = l m
f
k con l = 1, 2, 3, . . .
k = 2, 4, 6, . . . con l dispari , k = 1, 3, 5, . . . con l pari
3. lampiezza delle armoniche in uscita `e funzione di m
a
ed `e indipendente da m
f
quando
m
f
> 9;
V
in
I
in
Vin
2
Vin
2
V
out
C
+
S
1+
S
2+
S
1
S
2
C
N
Figura 5.5: Inverter a ponte intero
54 5.2.1 PWM basata su portante (SPWM)
Figura 5.6: Forme donda ideali di inverter a ponte intero pilotato con SPWM (ma = 0, 8, m
f
= 8): a) portante
e modulante; b) stato di S
1+
; c) stato di S
2+
; d) vout; e) spettro di vout; f) iout; g) I
in
; h) spettro di I
in
; i)
corrente su S
1+
; j) corrente su D
1+
[Ras01]
4. le armoniche nella corrente DC di collegamento (dovute alla modulazione) appaiono alla
frequenza normalizzata f
p
centrate attorno a m
f
e multipli:
p = l m
f
k 1 con l = 1, 2, 3, . . .
k = 2, 4, 6, . . . con l dispari , k = 1, 3, 5, . . . con l pari
Nella regione di sovramodulazione (m
a
> 1) alcune intersezioni tra portante e modulante man-
cano: ci`o provoca armoniche di ordine basso, ma si ottiene una fondamentale elevata. Sfor-
tunatamente la linearit`a tra m
a
e V
out1
, ottenuta nella regione lineare, non `e mantenuta in
sovramodulazione; inoltre si osserva un eetto di saturazione (onda quadra, gura 5.7).
Figura 5.7: Fondamentale SPWM (normalizzata su V
in
) in funzione di ma [Ras01]
Il PWM ricrea la forma donda voluta: la forma donda di tensione `e funzione dellindice di
modulazione; le armoniche hanno frequenze e ampiezze ben denite. Ci`o semplica la proget-
tazione di stadi di ltro. Il limite `e nella massima ampiezza della fondamentale, che `e
Vin
2
. Si
Convertitori DC/AC switching (inverter) 55
pu` o avere tensione maggiore sovramodulando (m
a
> 1), ma cos` compaiono armoniche di ordine
basso. Valori molto elevati (m
a
> 3, 24) portano ad avere unonda totalmente quadra in uscita.
5.2.2 Square-Wave Modulating Technique (SWMT)
S
+
e S
V
in
2
.
3. Lampiezza delle armoniche `e: V
out
h
=
V
out1
h
.
v
out
non pu` o essere modicata dallinverter, ma solo modicando V
in
.
5.2.3 Selective Harmonic Elimination (SHE)
Si vuole ottenere una tensione sinusoidale la cui armonica fondamentale si possa regolare arbi-
trariamente entro un certo intervallo, eliminando selettivamente le altre armoniche. Un calcolo
matematico determina con precisione i tempi di ON e OFF.
Per motivi di simmetria dispari, mancano le armoniche pari.
La forma donda v
out
= v
aN
dovrebbe essere aettata N volte per ogni semiperiodo per
regolare la fondamentale ed eliminare N 1 armoniche.
Supponiamo di voler eliminare un numero pari di armoniche (ad esempio, la 3a e la 5a). Allora
N = 3.
_
_
cos(
1
) cos(
2
) + cos(
3
) =
1
4
_
2 +
V
out1
V
in
_
cos(3
1
) cos(3
2
) + cos(3
3
) =
1
2
cos(5
1
) cos(5
2
) + cos(5
3
) =
1
2
1
,
2
,
3
sono angoli trovati con algoritmi iterativi. Non ci sono soluzioni analitiche. Le terne
sono ricavate con vari valori di
Vout
1
Vin
. Il caso esaminato `e in gura 5.9.
Figura 5.9: Forme donda ideali di inverter a mezzo ponte pilotato con SHE: a) vout dopo leliminazione della 3a
e 5a armonica; b) spettro di a); vout dopo leliminazione della 3a, 5a e 7a armonica; d) spettro di c) [Ras01]
56 5.2.3 Selective Harmonic Elimination (SHE)
Espressioni generali per eliminare un valore pari N 1 di armoniche (quindi N dispari):
k=1
(1)
k
cos(
k
) =
2 +
Vout
1
Vin
4
k=1
(1)
k
cos(n
k
) =
1
2
con n = 3, 5, 7, . . . , 2N 1
Deve essere soddisfatta la relazione:
1
<
2
< <
N
<
2
Espressioni generali per eliminare un valore dispari N 1 di armoniche (quindi N pari):
k=1
(1)
k
cos(
k
) =
2
Vout
1
Vin
4
k=1
(1)
k
cos(n
k
) =
1
2
con n = 3, 5, 7, . . . , 2N 1
sempre soddisfacendo la relazione:
1
<
2
< <
N
<
2
CAPITOLO 6
Amplicatori di potenza
Le macchine sono tutte degli amplicatori.
- Legge di Cooper -
In gura 6.1 `e riportato lo schema generale di un amplicatore di potenza. La classe di
funzionamento di un amplicatore `e denita in funzione dellangolo di circolazione della corrente
nel circuito di uscita del componente attivo (
c
).
Figura 6.1: Amplicatore di potenza [CDLDS98]
R
B
e V
BB
determinano il punto di funzionamento a riposo (V
BEQ
, I
BQ
) del componente
attivo. v
s
si sovrappone alla tensione continua di polarizzazione.
Le classi principali, classicate per
c
(gura 6.2), sono:
A:
c
= 360
(la corrente di uscita scorre per tutto il periodo). Il componente lavora in zona
attiva.
B:
c
= 180
(V
BEQ
= V
, quindi i
B
e i
C
scorrono per mezzo periodo).
AB: 180
<
c
< 360
C:
c
< 180
c
=
P
L
P
CC
La gura di merito serve per dimensionare il componente attivo (poiche si valuta la potenza su
di esso dissipata P
D
):
F =
P
DMAX
P
LMAX
58 6.1 Amplicatori di classe A
Figura 6.2: Classi di amplicatori [CDLDS98]
Distorsione. Le caratteristiche dei componenti attivi non sono lineari. Per piccoli segnali non `e
un problema; per grandi segnali, invece, ci`o genera conseguenze notevoli poiche il punto di lavoro
normalmente eettua spostamenti notevoli lungo la caratteristica. Questo genera distorsione in
uscita, dovuta alla non linearit`a del rapporto tra ingresso e uscita.
Riepilogo delle classi.
Classe A: amplica il 100% del segnale. Tutti i comuni amplicatori di segnale sono in classe
A. Non `e molto usata per via del basso rendimento di conversione.
Classe AB: amplica tra il 50 e il 100% del segnale. Una porzione di segnale `e amplicata da
entrambi i dispositivi attivi, cos` da ridurre la distorsione di cross-over.
Classe B: amplica il 50% del segnale. Poiche viene tagliata la semionda negativa, si genera
unelevata distorsione. Bisogna ricostruire il segnale: per amplicarlo tutto si usano due
amplicatori, in controfase.
Classe C: amplica meno del 50% del segnale. Lavora in alta frequenza ed `e ottimo per singoli
toni sinusoidali. v
s
produce un impulso di corrente (pi` u o meno ampio e breve) e un carico
risonante ricostruisce londa. Ha un rendimento molto elevato (tra il 70 e il 90%).
Classe D (switching): amplica segnali digitali. Il segnale `e trasformato in un treno dimpulsi.
Il rendimento `e molto vicino al 100%.
Classe E (switching): amplica segnali con alto livello di ecienza, poiche in ogni istante
almeno una tra tensione e corrente assume valore molto basso (basso potenza dissipata).
6.1 Amplicatori di classe A
Schema e graci caratteristici dellamplicatore in classe A sono in gura 6.3.
Il punto di riposo Q `e circa a met`a della retta di carico, quindi il segnale in uscita pu` o avere
la massima escursione possibile (pari allalimentazione). Il carico R
L
`e direttamente connesso al
collettore ed `e percorso dalla corrente di riposo I
CQ
. Nella semionda positiva il punto di riposo
pu` o arrivare no a Q
1
, in cui V
CE
= V
CESAT
0; nella semionda negativa il punto di riposo pu` o
arrivare no a Q
2
, in cui V
CE
= V
CC
.
A riposo `e erogata I
CQ
. La potenza derivante dallalimentazione `e P
CC
= V
CC
I
CQ
(rettangolo
0123). La potenza dissipata sul BJT `e P
D
= V
CEQ
I
CQ
(rettangolo 0453). La dierenza tra le
due potenze (rettangolo 4125)
P
CC
P
D
= I
CQ
(V
CC
V
CEQ
) = R
L
I
2
CQ
`e la potenza dissipata in continua, sul carico.
Amplicatori di potenza 59
Figura 6.3: Amplicatore di classe A [CDLDS98]
A regime (`e fornito il segnale v
s
) Q si sposta generando sinusoidi di ampiezza V
ceMAX
e
I
ceMAX
, che si sovrappongono ai segnali di riposo.
i
C
= I
CQ
+ i
c
..
sinusoidale
quindi il valor medio della potenza erogata non cambia: la corrente che la genera `e sempre I
CQ
.
Ora, per`o, sul carico `e dissipata la potenza P
L
=
V
ceMAX
I
cMAX
2
(triangolo 657).
Consideriamo, ora, la zona di saturazione come se fosse V
CESAT
= 0 (coincidente con lasse
delle ordinate). Lescursione massima del segnale prevede:
V
ceMAX
= V
CEQ
=
V
CC
2
I
cMAX
= I
CQ
P
LMAX
=
1
2
V
CC
2
I
CQ
per cui si ottiene, nel caso migliore:
cMAX
=
P
LMAX
P
CC
=
VCC
4
I
CQ
V
CC
I
CQ
=
1
4
= 0, 25
F =
P
DMAX
P
LMAX
=
V
CEQ
I
CQ
1
2
V
CEQ
I
CQ
= 2
Per migliorare il rendimento di conversione si deve eliminare la componente continua sul carico
1
.
Una soluzione consiste nellaccoppiare il carico al collettore mediante un trasformatore: col
primario pilotato dal collettore, la resistenza di carico vista `e
R
C
=
_
n
1
n
2
_
2
R
L
per cui si migliora
cMAX
= 0, 5 e F = 2.
Concludendo:
la distorsione `e molto contenuta;
il rendimento `e basso;
i valori di rendimento sono teorici (sono stati trascurati: la zona di saturazione, le perdite
dovute a R
E
, le perdite del trasformatore, le perdite nelle reti di polarizzazione). Quelli
reali si attestano su
cMAX
0, 2 0, 4;
lutilizzo `e limitato ad applicazioni per le quali `e fondamentale mantenere la linearit`a tra
v
out
e v
s
.
1
Ci` o riduce anche le perdite per saturazione del nucleo, su carichi induttivi.
60 6.2 Amplicatori di classe B
6.2 Amplicatori di classe B
Schema e graci caratteristici dellamplicatore in classe B (di tipo push-pull, o in controfase)
sono in gura 6.4.
(a) Circuito (b) Retta di carico
Figura 6.4: Amplicatore di classe B push-pull [CDLDS98]
Il BJT conduce solo per una semionda, quindi bisogna ricostruire il segnale. La tecnica
push-pull utilizza due BJT in controfase, ognuno dei quali lavora per un semiperiodo.
Trascurando V
CESAT
:
a riposo: v
s
= 0 (BJT interdetti), |V
CEQ
| = 0, I
CQ
= 0;
nella semionda positiva: T
1
ON e T
2
OFF determinano v
out
= v
s
(congurazione ad
inseguitore di emettitore). Il punto di lavoro si muove no a Q
1
, con escursione V
CC
;
nella semionda negativa: T
1
OFF e T
2
ON determinano v
out
= v
s
(congurazione ad
inseguitore di emettitore). Il punto di lavoro si muove lungo lasse delle ascisse (I
C1
= 0!),
con escursione massima V
L
= V
CC
, per cui V
CE1
= 2V
CC
.
Quindi v
out
varia da +V
CC
a V
CC
.
La potenza media erogata dallalimentazione duale `e:
P
CC
=
1
T
_
_
T/2
0
V
CC
i
C1
dt +
_
T
T/2
V
CC
i
C2
dt
_
=
2
V
CC
I
outMAX
. .
=IC
MAX
P
CC
cresce linearmente col segnale sul carico. La potenza dissipata sul carico vale:
P
L
=
V
outMAX
I
outMAX
2
=
V
2
outMAX
2R
L
=
R
L
I
2
outMAX
2
che `e massima quando V
outMAX
= V
CC
.
P
CC
P
L
= 2P
D
=
2
V
CC
I
outMAX
V
outMAX
I
outMAX
2
=
2
V
CC
V
outMAX
R
L
V
2
outMAX
2R
L
P
D
dipende da V
outMAX
ed `e massima quando V
outMAX
=
2
V
CC
:
P
DMAX
=
V
2
CC
2
R
L
0, 1
V
2
CC
R
L
Ci`o non avviene alla massima ampiezza di v
out
, ma circa al 64 della sua ampiezza.
Il rendimento vale:
c
=
P
LMAX
P
CC
=
1
2
V
outMAX
I
outMAX
2
V
CC
I
outMAX
=
4
V
outMAX
V
CC
ed `e massimo per V
outMAX
= V
CC
:
cMAX
=
4
78, 5% reale: 60
Amplicatori di potenza 61
F =
P
DMAX
P
LMAX
=
0, 1
V
2
CC
RL
V
2
CC
2RL
= 0, 2
Distorsione di cross-over. I BJT sono polarizzazione allinterdizione (V
BE
= 0) ma sul
carico non pu` o scorrere corrente nche non si ha V
BE
> V
,
la base del BJT deve essere polarizzata con una tensione inferiore alla soglia V
k=1
V
n
cos(nt
n
)
i(t) = I
0
+
k=1
I
n
cos(nt
n
)
In un periodo:
W =
_
T
0
v(t) i(t) dt
P
media
=
W
T
=
1
T
_
T
0
v(t) i(t) dt
Sostituendo le espressioni di Fourier si verica che i prodotti incrociati tra armoniche di tensione
e di corrente, a causa della loro ortogonalit`a, valgono zero:
_
T
0
_
V
n
cos(nt +
n
)
__
I
m
cos(mt +
m
)
_
=
_
0, n = m
V
n
I
n
2
cos(
n
n
), n = m
P
media
= V
0
I
0
+
k=1
V
n
I
n
2
cos(
n
n
)
Lenergia `e trasmessa al carico solo quando v(t) e i(t) contengono armoniche alla stessa frequenza,
cio`e dello stesso ordine.
A.2.2 Valore ecace
v
RMS
=
1
T
_
T
0
v
2
(t) dt =
_
V
0
2
+
n=1
V
n
2
2
Le armoniche aumentano il valore ecace. Aumentare il valore ecace signica aumentare le
perdite.
Le armoniche non necessariamente aumentano la potenza media.
68 A.2.3 Fattore di potenza
A.2.3 Fattore di potenza
Per avere una trasmissione eciente dellenergia bisogna avere una potenza media elevata e un
valore ecace di v e i basso.
PF =
P
media
v
RMS
i
RMS
, 0 PF 1
Carico resistivo lineare, tensione non sinusoidale. Poiche il carico `e lineare, le armoniche
di corrente sono proporzionali e in fase rispetto alle armoniche di tensione.
I
n
=
V
n
R
i
RMS
=
v
RMS
R
n
=
n
cos(
n
n
) = 1
P
media
= V
0
I
0
+
n=1
V
n
I
n
2
cos(
n
n
)
=
V
0
2
R
+
n=1
V
n
2
2R
v
RMS
=
_
V
0
2
+
n=1
V
n
2
2
PF = 1
Carico dinamico non lineare, tensione sinusoidale. Le armoniche non sono presenti in
P
media
perche la tensione `e sinusoidale pura (v
RMS
= V
1
). Le armoniche di corrente invece
incrementano i
RMS
, dunque cala PF.
P
media
=
V
1
I
1
2
cos(
1
1
)
i
RMS
=
_
I
0
2
+
n=1
I
n
2
2
PF =
I
1
2 i
RMS
. .
fatt. di distorsione
cos(
1
1
)
A.2.4 Fattore di distorsione
`
E denito solo per tensioni sinusoidali. Indica lincidenza dellarmonica fondamentale rispetto al
valore ecace, al quale concorrono tutte le armoniche.
D =
I
1RMS
i
RMS
=
1
_
1 + (THD)
2
THD =
n=2
I
n
2
I
1
Total Harmonic Distorsion
A.2.5 Fasori in sistemi sinusoidali
Unaltra denizione di fattore di potenza `e:
PF =
P
media
P
APP
con P
APP
= v
RMS
i
RMS
la potenza apparente.
In assenza di armoniche si usa un sistema di potenze del tipo:
Parametri di qualit`a di una rete elettrica 69
Figura A.4: Relazione tra D e THD [Eri97]
P: potenza attiva;
Q: potenza reattiva;
S = P +jQ = V I
1
)
in virt` u del fatto che D = 1 (sistema sinusoidale puro).
La potenza reattiva Q non `e coinvolta nel trasferimento d energia tra sorgente e carico. Con
Q = 0 si hanno i
RMS
e P
APP
maggiori del minimo indispensabile per trasmettere P.
A.3 Potenza e armoniche in reti trifase
La presenza di armoniche in reti trifase pu` o provocare la presenza di correnti di neutro, che
possono facilmente superare la portata prevista dal conduttore.
Inoltre, i condensatori di rifasamento possono rompersi dovendo sopportare incrementi signi-
cativi di i
RMS
.
A.3.1 Rete trifase con conduttore di neutro
Figura A.5: Rete trifase con conduttore di neutro (3F+N) [Eri97]
_
_
i
A
(t) = I
A0
+
k=1
I
A
k
cos(kt
A
k
)
i
B
(t) = I
B0
+
k=1
I
B
k
cos
_
k(t 120)
B
k
_
i
C
(t) = I
C0
+
k=1
I
C
k
cos
_
k(t + 120)
C
k
_
i
N
(t) = i
A
(t) +i
B
(t) +i
C
(t)
_
V
AN
(t) = V
m
cos(t)
V
BN
(t) = V
m
cos(t 120)
V
CN
(t) = V
m
cos(t + 120)
Se il carico `e sbilanciato, le correnti di neutro hanno spettro simile alle correnti di linea.
Se il carico `e bilanciato le armoniche delle tre fasi hanno stessa ampiezza e fase:
I
A
k
= I
B
k
= I
C
k
= I
k
k
A
k
=
B
k
=
C
k
=
k
k
70 A.3.2 Rete trifase senza conduttore di neutro con carico a stella
Allora la corrente di neutro assume la forma:
i
N
(t) = 3I
0
+
k=1
3I
3k
cos(3kt
3k
)
cio`e si cancellano la maggioranza delle armoniche (tra cui le fondamentali) e rimangono, sommate,
le componenti DC e le armoniche multiple della terza.
i
NRMS
= 3
_
I
0
2
+
k=1
I
3k
2
2
A.3.2 Rete trifase senza conduttore di neutro con carico a stella
Figura A.6: Rete trifase (3F) con carico a stella [Eri97]
Se il carico `e bilanciato, come nel caso col neutro vale:
i
N
(t) = 3I
0
+
k=1
3I
3k
cos(3kt
3k
)
per`o i
N
(t) = 0 perche non c`e la connessione di neutro. Quindi le correnti di linea non hanno le
armoniche multiple della terza e le componenti continue (sono tutte contenute in v
N
N
).
Se il carico non `e bilanciato, le correnti di linea possono contenere qualsiasi armonica.
A.3.3 Rete trifase senza conduttore di neutro con carico a triangolo
Figura A.7: Rete trifase (3F) con carico a triangolo [Eri97]
Se il carico `e bilanciato, come nel caso col neutro vale:
i
N
(t) = 3I
0
+
k=1
3I
3k
cos(3kt
3k
)
per`o i
N
(t) = 0 perche non c`e la connessione di neutro. Quindi le correnti di linea non hanno le
armoniche multiple della terza e le componenti continue. Le correnti di carico possono contenere
le componenti continue e le armoniche multiple della terza. Se il carico `e bilanciato, la corrente
di carico circola attraverso il triangolo.
APPENDICE B
Motori AC e DC
Ogni motore ruoter`a nella direzione sbagliata.
- Legge di Kipstein -
Preliminarmente allanalisi dei motori, in tabella B.1 si riportano le principali grandezze di
interesse.
Simbolo Signicato
V
a
Tensione di armatura
E
g
= K
E
Forza contro-elettromotrice che si oppone a v
a
durante il moto
I
a
Corrente di armatura
R
a
Resistenza di avvolgimento
L
a
Induttanza di avvolgimento
C
f
Coppia di attrito costante
C
L
Coppia resistente, opposta al carico
C
m
= K
T
I
a
Coppia motrice
C
s
Coppia di spunto (coppia per velocit` a nulla)
D Coppia di attrito viscoso
J = J
m
+J
L
Momenti dinerzia del motore e del carico
K
E
Costante di tensione
_
V s
rad
K
T
Costante di coppia
_
N m
A
K
T
K
E
R
a
= C
s
R
m
P
L
= C
m
=
K
E
K
T
C
m
mentre R
a
I
2
a
`e dissipata sugli avvolgimenti.
A parit` a di V
a
:
n cala, aumentando la coppia;
n `e massimo, con coppia nulla;
n = 0 alla coppia massima (spunto);
A parit` a di coppia, n aumenta con V
a
.
`
E importante che il motore lavori in SOAC (Safe Operating Area, Continuous) cio`e larea
operativa di sicurezza per funzionamento continuativo, entro la quale P
D
non raggiunge valori
pericolosi per lintegrit`a del motore.
Funzione di trasferimento.
C
m
= J
d
dt
+D +C
f
+C
L
Si assume C
L
= C
f
= 0. La funzione di trasferimento `e:
(s)
V
a
(s)
=
K
T
(sL
a
+R
a
)(sJ +D) +K
E
K
T
74 B.1.4 Motore DC brushless
del II ordine. Considerando D = 0:
(s)
V
a
(s)
=
K
T
s
2
L
a
J +sR
a
J +K
E
K
T
p
1,2
=
R
a
J
_
(R
a
J)
2
4L
a
JK
E
K
T
2L
a
J
Quando i poli sono reali negativi, il motore va a regime in modo aperiodico; quando sono complessi
coniugati, va a regime in modo oscillante smorzato.
Solitamente L
a
`e di piccolo valore, per cui i poli sono reali negativi. Se L
a
R
2
a
J
K
E
K
T
, allora:
p
1
=
R
a
L
a
=
1
e
, p
2
=
K
E
K
T
R
a
J
=
1
m
dove:
e
=
L
a
R
a
costante di tempo elettrica
m
=
R
a
J
K
E
K
T
costante di tempo meccanica
In conclusione:
(s)
V
a
(s)
=
K
T
L
a
J
_
s +
1
e
__
s +
1
m
_
La costante di tempo meccanica `e almeno quattro volte maggiore di quella elettrica. Se
m
e
:
|p
1
| =
, |p
2
| =
e p
2
`e con ottima probabilit` a il polo dominante.
B.1.4 Motore DC brushless
Il commutatore meccanico a collettore, facilmente soggetto a usura, `e sostituito da un commu-
tatore elettronico (senza spazzole).
Struttura.
Statore: avvolgimenti (tre fasi A, B, C, ognuna sfasata di 120 gradi rispetto alle altre);
rotore: magnete permanente;
commutatore elettronico:
sensore ottico o magnetico di posizione,
logica di commutazione,
interruttori elettronici.
Funzionamento.
1. Il commutatore legge la posizione.
2. Il commutatore attiva la fase che pu` u generare il campo perpendicolare al rotore.
Un grande vantaggio risiede nel fatto che gli avvolgimenti non ruotano, quindi non servono
dispositivi in movimento per alimentarli.
Vale la stessa relazione fondamentale del motore a magnete permanente:
v
a
= R
a
i
a
+L
a
d i
a
dt
+e
g
Motori AC e DC 75
Confronto con motore a magnete permanente.
+ Maggiore adabilit` a.
+ Maggiore rendimento.
+ Minore necessit`a di manutenzione.
+ Coppia di spunto pi` u elevata.
+ Velocit` a di risposta superiore.
+ Banda passante maggiore.
+ Minore momento di inerzia.
- Maggiore complessit`a.
B.1.5 Motore DC passo-passo
Il motore passo-passo `e un attuatore pilotato da segnali elettrici digitali. Ruota di un angolo
sso (passo) ad ogni commutazione. Tra i vantaggi:
1. versatilit`a.
2. precisione.
3. non `e necessaria alcuna retroazione.
4. robustezza (non ha parti soggette a usura).
Principali svantaggi sono:
1. complessit`a degli azionamenti.
2. rapporto potenza/volume sfavorevole.
Tipologie di motori passo-passo
I motori passo-passo si distinguono per costruzione e per tipo di controllo.
A magnete permanente (PM). Ha il rotore a magnete permanente.
Bipolari: lo statore ha due avvolgimenti e un doppio comando (due segnali).
Unipolari: lo statore ha quattro avvolgimenti e comando unico.
A riluttanza variabile (VR). Lo statore ha fasi unipolari; il rotore presenta un numero di
espansioni polari (denti ) inferiore rispetto alle fasi.
Il rotore ruota, mosso dalle fasi, alla ricerca della minore riluttanza del percorso magnetico.
Vantaggio: velocit` a elevata.
Svantaggi: coppia limitata, costo elevato.
Ibrido (HY). Il rotore `e a magnete permanente, con denti in ferro dolce.
Vantaggi: velocit` a elevata; coppia elevata; angoli di rotazione piccoli; inerzia bassa; preci-
sione angolare elevata.
Svantaggio: molto costoso.
I principali azionamenti per motori passo-passo sono:
1. una fase per volta;
2. due fasi per volta: il campo magnetico `e obliquo, quindi la coppia `e molto elevata, perche
prodotta da due fasi;
3. mezzo passo: la coppia `e poco regolare.
76 B.2 Motore universale
Metodi di pilotaggio per motori passo-passo
In tensione: si applica V
a
alle fasi secondo la sequenza opportuna. La corrente e la coppia
arrivano al valore nominale dopo un transitorio, dipendente da R e L della fase: ci`o pone
un limite alla velocit` a massima.
RL: si pone una resistenza R
s
in serie alla fase, quindi si applica una tensione di alimentazione
pi` u elevata (maggiore di quella nominale). Il problema `e che la maggior parte della potenza
dellalimentazione nisce su R
s
.
Con doppia tensione: allavviamento viene fornita una prima tensione, elevata, per sovrecci-
tare rapidamente lavvolgimento; successivamente si alimenta con la tensione nominale, per
mantenere la corrente. Serve un circuito di controllo complesso.
A corrente costante: la corrente `e mantenuta costante, indipendentemente da . Sono classi-
cati in base alla frequenza:
chopper: tra 1 e 5 kHz;
switching: sopra i 20 kHz.
La fase `e sovreccitata con una tensione elevata (interruttore ON); quando la corrente rag-
giunge il valore nominale, allora si pone linterruttore OFF. Linduttanza di fase si scarica
su un diodo di free-wheeling: quando la corrente scende e raggiunge un certo valore di
soglia, allora si rialimenta la fase. In tale modo la corrente `e mantenuta quasi costante (ha
solo piccole variazioni attorno al valore nominale).
B.2 Motore universale
Pu`o funzionare sia in DC, sia in AC.
Il campo magnetico di statore `e prodotto non da un magnete, ma da un avvolgimento in serie
allarmatura.
Regime continuo: funziona come un DC.
Regime alternato: quando I
a
(fornita attraverso le spazzole) cambia verso, il campo magnetico
del rotore cambia verso; contemporaneamente si inverte il campo magnetico di statore
(prodotto dalleccitazione), quindi la rotazione continua nello stesso verso.
Presenta lo svantaggio di non poter cambiare il senso di rotazione invertendo la polarit`a dellali-
mentazione, infatti come visto la rotazione prosegue nel verso iniziale. Si pu` o, per`o, regolare la
velocit` a agendo sulla tensione di alimentazione; in AC si cambia il valor medio parzializzando la
forma donda con interruttori a semiconduttore (di solito tiristori).
B.3 Motori in corrente alternata
B.3.1 Motore AC monofase a induzione
`
E un motore di tipo asincrono.
Struttura.
Statore:
avvolgimento motore;
avvolgimento ausiliario di avviamento (a 90
C/W]
La resistenza termica si misura in gradi al watt (
C/W.
Contatto diretto e contenitore metallico: 0, 4
C/W.
Contatto con mica e contenitore plastico: 1, 7
C/W.
Contatto con mica e contenitore metallico: 1, 4
C/W.
R
th
da
: resistenza termica tra dissipatore e ambiente. Dipende dal dissipatore (forma
geometrica, dimensioni).
`
E inversamente proporzionale al volume del dissipatore.
R
thja
: resistenza termica tra giunzione e ambiente.
R
thjc
: resistenza termica tra giunzione e contenitore. Dipende dal tipo di contenitore.
Analisi termica e dissipazione di potenza 79
I dissipatori trasmettono allambiente lenergia termica sviluppata allinterno di un semicon-
duttore.
P
D
= k(T
d
T
a
)
n
con k costante del dissipatore e n 1, 25.
T
jMAX
= P
DMAX
R
thjc
+T
c
viene maggiorata in
T
jMAX
= P
DMAX
R
thja
+T
a
e normalmente `e
T
j
= P
D
R
thja
+T
a
C.2 Curva di derating
Per componenti a semiconduttore di media e alta potenza, la curva di riduzione (derating, -
gura C.1) della potenza dissipata P
DMAX
descrive landamento della potenza dissipata, senza
superare T
jMAX
, in funzione della termperatura del contenitore (T
c
). Maggiore `e T
c
, minore `e la
potenza dissipabile. Inoltre P
D
= 0 quando T
c
= T
jMAX
.
Figura C.1: Curva di derating [CDLDS98]
P
D
=
_
_
_
P
D
25
C
, T
c
< 25
T
c
R
thjc
+
T
jMAX
R
thjc
, T
c
25
C con pendenza
1
R
thjc
Talvolta la curva `e espressa tutta in funzione di T
a
, invece di T
c
, senza perdita di signicato.
Glossario
B)
BCT. Bidirectional Controlled Thyristor
BF. Bassa Frequenza
BJT. Bipolar Junction Transistor
C)
CCM. Continuous Conduction Mode
CSI. Current Source Inverter
D)
DCM. Discontinuous Conduction Mode
DMT. Depletion-Mode Thyristor
E)
EMC. ElectroMagnetic Compatibility
EMI. ElectroMagnetic Interference
F)
FCTh. Field-Controlled Thyristor
FET. Field-Eect Transistor
FF. Form Factor
G)
GCT. Gate-Commutated Turn-o thyristor
GTO. Gate Turn-O thyristor
I)
IGBT. Insulated-Gate Bipolar Transistor
L)
LFR. Low-Frequency Rectier
M)
MCT. MOS-Controlled Thyristor
MOSFET. Metal-Oxide Semiconductor FET
P)
PF. Power Factor
PIV. Peak Inverse Voltage
PUT. Programmable Unijunction Transistor
PWM. Pulse-Width Modulation
R)
RF. Ripple Factor
RMS. Root Mean Square
S)
SCR. Silicon Controlled Rectier
SHE. Selective Harmonic Elimination
SITh. Static Induction Thyristor
SOAC. Safe Operating Area, Continuous
SPWM. Sinusoidal Pulse-Width Modulation
SR. Syncronous Rectier
SWMT. Square-Wave Modulating Technique
T)
THD. Total Harmonic Distorsion
V)
VSI. Voltage Source Inverter
Z)
ZCS. Zero-Current Switching
ZVS. Zero-Voltage Switching
Elenco delle gure
1.1 Quadranti di utilizzo degli interruttori [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.2 Interruttori a corrente bidirezionale [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.3 Interruttore a tensione bidirezionale [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.4 Interruttori a quattro quadranti [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.5 Panoramica degli interruttori [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.6 Diodo [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.7 MOSFET [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.8 BJT e IGBT [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.9 SCR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.10 Caratteristica I V del SCR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.11 MCT di tipo depletion (DMT) [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.12 Panoramica degli interruttori a semiconduttore [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . 12
1.13 Trasformatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
1.14 Circuito equivalente del trasformatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.1 Raddrizzatore ideale [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
2.2 Generatori dipendenti di potenza [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
2.3 Alimentatore con raddrizzatore ideale [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
2.4 Modello a BF del DC/DC [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
2.5 Raddrizzatore a singola semionda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
2.6 Raddrizzatore a onda intera con trasformatore a presa centrale . . . . . . . . . . 18
2.7 Raddrizzatore a onda intera a ponte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
2.8 Raddrizzatore a onda intera con ltro LC [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
2.9 Forme donda di raddrizzatore a onda intera con ltro LC [Eri97] . . . . . . . . 19
2.10 Parametri di raddrizzatori monofase a diodi [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . 20
2.11 Raddrizzatore trifase a onda intera a ponte, con ltro LC . . . . . . . . . . . . . 21
2.12 Parametri di raddrizzatori trifase a diodi [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
2.13 Correnti di linea di raddrizzatore trifase a onda intera (con L ) [Eri97] . . . 22
2.14 Forme donda di raddrizzatore trifase a onda intera con ltro LC [Eri97] . . . . . 22
2.15 Filtri induttivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
2.16 Forme donda con ltro induttivo applicato a raddrizzatore a ponte intero [Ras01] 23
2.17 Filtro capacitivo (circuito equivalente) [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
2.18 Forme donda con ltro capacitivo applicato a raddrizzatore a ponte intero [Ras01] 24
2.19 Alimentatore non stabilizzato a onda intera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
2.20 Raddrizzatore a singola semionda controllato con SCR [Ras01] . . . . . . . . . . 25
2.21 Raddrizzatore a singola semionda con SCR e carico LR [Ras01] . . . . . . . . . . 26
2.22 Raddrizzatore a onda intera a ponte controllato con SCR [Ras01] . . . . . . . . . 26
2.23 Forme donda di raddrizzatore a onda intera controllato con SCR [Ras01] . . . . 27
2.24 Processo di commutazione dei tiristori [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
2.25 Forme donda di raddrizzatore in modalit` a invertente (trascurando L) [Ras01] . . 28
2.26 Raddrizzatore boost . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
2.27 Duplicatore di tensione [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
2.28 Raddrizzatore a ponte PWM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
3.1 Schema a blocchi di un alimentatore [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
3.2 Regolatori lineari [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
3.3 Regolatore switching [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
3.4 Regolatore a diodo zener . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
3.5 Regolatore serie e diodo zener . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
82 Elenco delle gure
3.6 Regolatore serie con amplicatore derrore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
3.7 Regolatore serie con amplicatore derrore a op-amp [Ras01] . . . . . . . . . . . . 35
3.8 Regolatore shunt e diodo zener [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
4.1 Regolatore buck [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
4.2 Regolatore push-pull . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
4.3 Regolatore boost [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
4.4 Regolatore buck-boost [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
4.5 Regolatore
Cuk [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
4.6 Regolatore SEPIC [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
4.7 Regolatore yback [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
4.8 Forme donda in DCM di regolatore yback [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . 44
4.9 Forme donda in CCM di regolatore yback [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . 45
4.10 Regolatore forward . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
4.11 Forme donda in CCM di regolatore forward [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . 47
4.12 Regolatore forward a ponte intero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
4.13 Forme donda di regolatore forward a ponte intero [Ras01] . . . . . . . . . . . . . 49
5.1 Inverter per applicazioni fotovoltaiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
5.2 Inverter a tiristori [BS05] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
5.3 Inverter a mezzo ponte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
5.4 Forme donda ideali di inverter a mezzo ponte (SPWM) [Ras01] . . . . . . . . . . 53
5.5 Inverter a ponte intero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
5.6 Forme donda ideali di inverter a ponte intero (SPWM) [Ras01] . . . . . . . . . . 54
5.7 Fondamentale SPWM (normalizzata su V
in
) in funzione di m
a
[Ras01] . . . . . . 54
5.8 Forme donda ideali di inverter a mezzo ponte (SWMT) [Ras01] . . . . . . . . . . 55
5.9 Forme donda ideali di inverter a mezzo ponte (SHE) [Ras01] . . . . . . . . . . . 55
6.1 Amplicatore di potenza [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
6.2 Classi di amplicatori [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
6.3 Amplicatore di classe A [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
6.4 Amplicatore di classe B push-pull [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
6.5 Amplicatore di classe AB [BS05] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
6.6 Amplicatore di classe C [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
6.7 Polarizzazione del BJT in classe C [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
A.1 Spettri delle armoniche di carichi tipici [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
A.2 Filtri per armoniche [Ras01] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
A.3 Rete monofase [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
A.4 Relazione tra D e THD [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
A.5 Rete trifase con conduttore di neutro (3F+N) [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . 69
A.6 Rete trifase (3F) con carico a stella [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
A.7 Rete trifase (3F) con carico a triangolo [Eri97] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
B.1 Motore in corrente continua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
B.2 Piano della curva di coppia di un motore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
B.3 Pilotaggio di motori DC [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
C.1 Curva di derating [CDLDS98] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
Elenco delle tabelle
1.1 Bilancio delle caratteristiche di un diodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.2 Bilancio delle caratteristiche di un MOS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.3 Bilancio delle caratteristiche di un BJT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.4 Bilancio delle caratteristiche di un IGBT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.5 Bilancio delle caratteristiche dei tiristori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
2.1 Confronto tra DC/DC per raddrizzatori ideali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
3.1 Confronto tra regolatori lineari e switching . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
4.1 Confronto tra modo CCM e DCM per regolatori yback . . . . . . . . . . . . . . 46
5.1 Stato degli interruttori in inverter a mezzo ponte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
B.1 Grandezze di interesse per motori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
Bibliograa
[Ale06] Marco Alessandrini. Alimentatori switching. Tesina per lesame di Maturit`a,
Istituto Tecnico Industriale Statale Guglielmo Marconi (Forl`), Elettronica e
Telecomunicazioni, 2006.
[BS05] Giuseppe Biondo and Enrico Sacchi. Manuale di Elettronica e Telecomunicazioni.
Hoepli, 5th edition, 2005.
[CDLDS97] Elisabetta Cuniberti, Luciano De Lucchi, and Bruno De Stefano. Elettronica, volume
2 - Componenti e tecniche circuitali. Petrini, 1997.
[CDLDS98] Elisabetta Cuniberti, Luciano De Lucchi, and Bruno De Stefano. Elettronica, volume
3 - Dispositivi e sistemi. Petrini, 1998.
[Eri] Robert W. Erickson. Fundamentals of Power Electronics.
[Eri97] Robert W. Erickson. Fundamentals of Power Electronics - Instructors slide. 1997.
[FV99] Fabio Filicori and Giorgio Vannini. Convertitori DC/DC operanti in commutazione.
Esculapio, July 1999.
[MUR95] Ned Mohan, Tore Undeland, and William Robbins. Power Electronics. Wiley, 1995.
[Ras01] Muhammad H. Rashid. Power electronics handbook. Academic Press, 2001.
CC BY:
$
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