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Il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia sullapposizione di riserve alla Convenzione sul genocidio.

Una riserva una dichiarazione unilaterale fatta da uno Stato quando sottoscrive, ratifica o aderisce ad un trattato, attraverso la quale esclude o modifica leffetto giuridico di una parte del trattato nella loro applicazione allo Stato medesimo. La questione sorta in seguito allemanazione della Convenzione sulla Prevenzione e la Punizione del Crimine di Genocidio, cui una serie di Stati hanno apposto delle riserve. In particolare alcune di queste erano relative allart. XII della Convenzione che sanciva la possibilit degli Stati parte di non estendere lefficacia della Convenzione a territori delle cui relazioni internazionali aveva la responsabilit, cio territori non autonomi e sottoposti al potere del governo centrale. Si tratta di territori dove era assai pi probabile che si verificassero genocidi. La riserva apposta prima dalla Bierlorussia e poi da una serie di Stati dellEuropa dellest a questo articolo prevedeva lestensione della convenzione a tutti i territori indistintamente senza possibilit di opzione. Il governo dellEcuador notificava al Segretario generale delle Nazioni Unite la sua contrariet a queste riserve affermando che le riteneva non applicabili al trattato e che per questo motivo tali Stati dovevano essere esclusi dalla Convenzione. Lassemblea generale pose la questione alla Corte Internazionale di Giustizia, chiedendo se uno Stato che avesse formulato una riserva potesse considerarsi parte della Convenzione pur in presenza di obiezioni. E in caso affermativo quali sarebbero stati gli effetti della riserva nei rapporti tra lo Stato riservante e quelli obiettanti. La Corte rispose che nessuno Stato pu essere vincolato senza il proprio consenso da alcuna riserva. Nessuno dei contraenti pu distruggere o compromettere con decisioni unilaterali quello che lo scopo e loggetto di un trattato multilaterale per salvaguardare lintegrit dello stesso. Nel caso di specie per bisogna riconoscere una maggiore flessibilit per quanto riguarda la possibilit di apporre riserve alla Convenzione, poich essa stata largamente approvato dagli Stati, e per quello che il suo obiettivo si vuole cercare di darne la maggiore efficacia possibile. Per questo motivo sembra infondata la richiesta di escludere dalla Convenzione quegli Stati che hanno apposto delle riserve sullart. XII, volte ad estendere la sua efficacia anche in quei territori che erano in qualche modo stati esclusi. Bisogna quindi prendere in considerazione loggetto della riserva e la sua compatibilit con la Convenzione e in questo caso sembra pi che positivo. In realt questo parere della Corte mette in luce come sia cambiata nel tempo la disciplina relativa allapposizione di riserve nei trattati internazionali. Secondo il diritto internazionale classico la possibilit di apporre riserve ad un trattato doveva essere tassativamente prevista nella fase di negoziazione e figurare nel testo stesso. Inoltre si richiedeva che tutti gli Stati parti al trattato dovessero accettare la riserva (principio della unanimit). Adesso la riserva non pi una parte del negoziato principale, ma gode di una disciplina molto pi flessibile, che porta sicuramente ad una maggiore frammentazione dei regimi giuridici nei singoli Stati, ma che comunque assicura una maggiore partecipazione degli Stati ai trattati internazionali. RISERVA Consente di far aderire ai trattati Stati che non accettano un articolo o pi articoli, facendo esprimere loro una riserva su tali articoli. Vengono indicate dagli artt. 19 a 23 della Convenzione di Vienna del

1969. Ha senso solo nei trattati multilaterali con lo scopo di facilitare una pi larga adesione. In quelli bilaterali lo stato che non voglia assumere certi impegni, non ha che da escluderli La regola adesso che il trattato pu contenere delle disposizioni specifiche in materie di riserve (divieto di riserve, ammissione solo su determinati articoli, ecc.), se tace la regole che si possono mettere ma comunque una riserva non pu essere contraria allo scopo ed alloggetto del trattato Nel diritto internazionale classico la possibilit di apporre riserve tassativamente concordata nella fase delle negoziazioni Oggi, una riserva pu essere formulata allatto della ratifica, purch sia compatibile con loggetto e lo scopo del trattato Una riserva pu essere contestata da unaltra parte contraente e se, tale contestazione non viene manifestata entro 12 mesi, la riserva si intende accettata Contestazione della riserva, qualunque stato manifesti apertamente la contestazione di una riserva, ha una sorta di potere di veto, costringendo cos lo stato che ha posto la riserva a due soluzioni: Toglie la riserva: pu aderire al trattato Non toglie la riserva: non pu aderire al trattato Una volta nel diritto consuetudinario le riserve potevano essere indicate solo nel trattato, mentre levoluzione del diritto consuetudinario attuale ha portato un favore Riserva interpretativa: intendono una accettazione di una o pi clausole del trattato se non in un determinato significato. Significati diversi non potranno essergli opposti Riserva tardiva: normalmente non ammessa, la Francia che voleva una riserva tardiva poich non era stata concessa, uscita dal trattato e vi rientrata con la riserva Convenzione di Vienna: le riserve sono viste con favore in quanto favoriscono ladesione degli stati. Di fatto ora le riserve ci sono anche sullo scopo e sulloggetto del trattato; gli altri stati contestano tali riserve ma le cose finiscono l Convenzione dei diritti del fanciullo (molti paesi hanno aderito con riserve anche su scopo e oggetto)

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