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Corso di Formazione per docenti di Scuola Superiore:

Il calcolo infinitesimale nei licei non scientifici


Febbraio-Marzo 2013 LaboratorioDidattico effediesse Dipartimento diMatematica Politecnico di Milano Prof. Marco Bramanti
Pagina web del corso (materiale scaricabile ecc.):

www1.mate.polimi.it/~bramanti/corsi/corso_formazione_analisi_2013.htm
Raggiungibile anche dalla pagina web effediesse:

http://fds.mate.polimi.it/ formazione, formazione docenti, calcolo infinitesimale, link a fondo pagina.

Lezione 4. Calcolo integrale


Dalle indicazioni nazionali per il 5 anno dei licei non scientifici. Matematica, Relazioni e funzioni
Lo studente acquisir i principali concetti del calcolo infinitesimale in particolare () lintegrabilit anche in relazione con le problematiche in cui sono nati (() calcolo di aree e volumi).

Non sar richiesto un particolare addestramento alle tecniche del calcolo, che si limiter (...) alla capacit di integrare funzioni polinomiali intere e altre funzioni elementari, nonch a determinare aree e volumi in casi semplici.
Lobiettivo principale sar soprattutto quello di comprendere il ruolo del calcolo infinitesimale in quanto strumento concettuale fondamentale nella descrizione e nella modellizzazione di fenomeni fisici o di altra natura.

Problemi da cui nasce il calcolo integrale


(Come per il calcolo differenziale, occorre partire da qui)

1. Il problema di definire (e non solo di calcolare!) l'area di una regione a contorni curvilinei.
Occorre riandare ai calcoli di aree della geometria elementare per comprendere come la stessa nozione di area si sia via via estesa. Idea di misura come rapporto tra quadratino unit di misura e regione da misurare; idea di equiscomponibilit; idea di additivit dell'area. E poi? Manca ancora qualcosa per le regioni a contorno curvilineo. 2. Problema di calcolare lo spazio percorso da un punto mobile con velocit istantanea variabile. Nel caso v=at ci si arrivati prima

La definizione di integrale
L'integrale come limite di somme. (Questo lo slogan che vogliamo rimanga).

Consideriamo f:[a,b]R continua (se f>0 pi intuitivo).


Approssimiamo larea sotto il grafico di f con le somme di CauchyRiemann relative a una partizione in intervalli di uguale ampiezza, con f calcolata in un punto arbitrario scelto in ogni intervallino. Enunciamo il teorema: la successione delle somme di C.R. converge, e il limite non dipende da come abbiamo fatto le scelte arbitrarie in ciascun intervallino e a ciascun passo della costruzione.

Definizione: il numero s limite di (qualsiasi) successione di C.R. relativa a f in [a,b] si dice integrale (definito) di f in [a,b] e si indica col simbolo

La definizione di integrale
Osservazione sul simbolo: un simbolo, cio ha un significato complessivo (il dx non ha un significato indipendente), per, come per il simbolo di Leibniz per la derivata, ricorda la definizione del concetto. (v. le due simulazioni Mathematica delle somme di Riemann). Per una motivazione dettagliata di questo modo di procedere, v. articolo su Emmeciquadro, nr. 36 - agosto 2009. (Scaricabile dalla pagina web).

Significato geometrico
Se f(x) > 0 su [a,b] l'integrale ha il significato geometrico di area, anzi ne la definizione (se i contorni sono curvilinei). Se f cambia segno lintegrale unarea con segno. (Se vogliamo unarea in senso geometrico per una funzione di segno variabile, dovremo calcolare l'integrale del modulo di f(x)). Il fatto che nei casi elementari l'integrale restituisca l'area elementare andrebbe verificato. Si pu osservare che cos per: il rettangolo (f(x)=c), il trapezio (f(x)=mx+q),

quindi, per ladditivit dellintegrale rispetto allintervallo di integrazione, per i poligoni,


infine per il cerchio (ev. si vedr in seguito).

Cenno al calcolo numerico dellintegrale, con la definizione.

Significato cinematico
Se v(t) la velocit di un punto mobile sulla retta, lo spostamento netto in un intervallo di tempo [0,T] pari allintegrale di v(t) in [0,T]: vederlo ragionando sul limite di somme, non sull'area. Invece, lo spazio totale percorso lintegrale di | v(t) | in [0,T] (che il punto vada avanti o indietro, voglio in ogni caso sommare le lunghezze percorse). Altri significati fisici: la massa di una sbarra non omogenea l'integrale della densit lineare di massa; il lavoro l'integrale rispetto allo spostamento ds della componente della forza nella direzione dello spostamento. (vedremo esempi).

Il calcolo degli integrali


Abbiamo gi citato la possibilit di usare una somma integrale finita come approssimazione numerica dellintegrale. Si pu fare l'esempio dell'integrale di x2 su [0,1] con le somme di C.R. per mostrare che luso della definizione caso per caso solo occasionalmente praticabile per il calcolo esatto.

Veniamo al risultato centrale (abbiamo gi detto cos una primitiva e mostrato che determinata a meno di costante additiva; notare che non abbiamo introdotto la funzione integrale, n il teorema della media, n le altre propriet base dellintegrale definito, tranne ladditivit rispetto allintervallo di integrazione).
Teorema fondamentale del calcolo integrale. Se f:[a,b]R continua e G una sua primitiva in [a,b], allora

Il calcolo degli integrali


Si pu dimostrare il teorema fondamentale del calcolo integrale direttamente, come applicazione del teorema di Lagrange e dellintegrabilit delle funzioni continue. Si pu segnalare il Teorema (puramente accademico!): Ogni funzione continua su un intervallo ammette ivi primitiva

(c ma non detto che noi la sappiamo trovare, n che sia sempre esprimibile come composizione di funzioni elementari: ad es. la Gaussiana exp(-x2)). In un approccio elementare, il calcolo delle primitive non deve diventare un capitolo del corso: si limita a pochi fatti, da dire ora che sappiamo cosa serve, non prima.

Il calcolo degli integrali


1. Si ricava la tabella delle primitive elementari, ragionando a ritroso sulla tabella delle derivate elementari:

2. Loperazione di primitiva lineare, cio (senza parlare della linearit dellintegrale definito, che pure vera)
3. Osservare il caso molto particolare di integrazione per sostituzione:

Il calcolo degli integrali


Lo studente quindi in grado di calcolare integrali come:

e questo sar sufficiente per applicazioni significative. Qualche altro fatto di calcolo integrale che pu essere utile per qualche applicazione (es. in probabilit; lo si introdurr al momento quando eventualmente servir, non fa parte dellirrinunciabile): integrazione per parti; idea di integrale generalizzato; idea di funzione integrale. Ora v. file 4b.

Applicazioni del calcolo integrale


1. Applicazioni geometriche: calcolo di aree e volumi significativi.
Premessa: la geometria elementare non va dimenticata: vietato usare integrali per larea dei poligoni e del cerchio. Per tutto il resto, per

Esempi: Volume del cono, della sfera (e area della superficie sferica), volume della piramide di base qualunque, area dellellisse, del segmento di parabola, volume dellellissoide di rotazione, della scodella parabolica, della tromba di Torricelli.
Raccomandazioni: 1. Usare calcoli dimensionati, cio introdurre i parametri raggio, altezza, ecc., non fare tutto coi numeri puri perch pi semplice. 2. Quando possibile e significativo, esprimere il risultato finale come formula di geometria sintetica (v. segmento di parabola).

Applicazioni del calcolo integrale


2. Applicazioni fisiche: lavoro, spazio percorso. Esempi: Lavoro del campo gravitazionale ed energia potenziale; energia potenziale di una molla; spazio percorso nella caduta libera nel vuoto e nellaria. (Abbiamo anche gi usato le primitive per integrare qualche equazione differenziale).

Applicazioni del calcolo integrale


3. Applicazioni al calcolo delle probabilit (variabili aleatorie continue).

Esempi: calcoli con legge uniforme, esponenziale, Gaussiana


Anzich pensare (didatticamente irrealistico) che le v.a. continue si fanno dopo gli integrali, si pu dare unidea su qualche v.a. continua senza integrali, e dopo gli integrali fare qualche esempio di che cosa il calcolo integrale permette di fare in pi. Vediamo esempi

Applicazioni al calcolo delle probabilit


1. Distribuzione uniforme su un intervallo [a,b]. Senza integrali: Probabilit che X abbia valore in un certo intervallo; Valore atteso (intuitivo). Con integrali: Si definisce la densit e si calcola la probabilit che X abbia valore in un certo intervallo; si pu calcolare il valore atteso; si pu calcolare la varianza.

Applicazioni al calcolo delle probabilit


2. Legge esponenziale (istante del primo arrivo in un processo di Poisson di "arrivi casuali" di intensit ).
Senza integrali: Probabilit che X<t; Valore atteso (intuitivo) e varianza si possono segnalare. Con integrali:

Occorre introdurre la funzione integrale e mostrare che la sua derivata lintegranda (anche per via intuitiva).
Si pu calcolare la densit dalla funzione cumulativa, e con questa si pu calcolare il valore atteso (serve lintegrazione per parti per xeax); si pu calcolare la varianza.

Applicazioni al calcolo delle probabilit


3. Legge Gaussiana
Senza integrali (serve almeno lidea di area sotto la curva): Legge normale standard N(0,1): si definisce la probabilit che Z<t come area sotto la curva della Gaussiana, e si definisce la funzione cumulativa (tabulata); il valore atteso 0 intuitivo. Si definisce poi la normale N(,2) come la legge di una variabile X= Z+ , e se ne pu calcolare media e varianza. Per standardizzazione si riduce il calcolo sulle normali al calcolo con la normale standard. Con integrali: Si pu ricavare la densit della normale N(,2). Si pu calcolare valore atteso e varianza della normale standard (serve lintegrazione per parti).

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