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I LIMITI DELLA GLOBALIZZAZIONE

Dalle letture emerge che la globalizzazione un fenomeno cos complesso che gli stessi limiti che le si imputano sono, in realt, originati dallinterpretazione della globalizzazione stessa. Talvolta lanalisi di tale fenomeno non stata sufficientemente approfondita o, comunque, stata limitata per poterla studiare.

Quali sono questi limiti?

Istituzioni

Nelluguaglianza tra paesi

Crescita

Migrazione ed altri fattori

How did economist get it so wrong?


di Paul Robin Krugman

NYT September 6, 2009

Paul Krugman: i limiti della disciplina


La perfetta modellizzazione matematica non implica la conoscenza dei fenomeni reali;
Levoluzione del pensiero macroeconomico nel tempo; La crisi del 2008 e il pensiero macroeconomico; Le nuove strade per la macroeconomia; La nascita della Economia Neo-istituzionale

La critica di Krugman alla perfetta modelizzazione matematico-statistica


Ha portato ad una convergenza tra le due principali teorie macroeconomiche;
Differenza tra gli economisti delle universit freshwater e quelli delle universit saltwater.

Ha prodotto la grande moderazione; Non stata in grado di prevedere la crisi; In periodi in cui non ci sono crisi diventa predominante la visione di un capitalismo perfetto;

Dove si dovrebbero muovere gli economisti?

Storia della Macroeconomia fino agli anni 70: liberismo, keynesismo, neoliberismo.
Smith: bisogna fidarsi del mercato; La visione classica: crisi e giustificazioni (Schumpeter); Keynes (1936): La Teoria Generale. Il timore della finanza e la necessit di un intervento pubblico; Limportanza di focalizzarsi della domanda; Le recessioni riguardano la domanda: esempio della cooperativa di baby sitting. Friedman: Capitalismo e Libert (1962): il monetarismo. Lintervento dello Stato va limitato, anche se non escluso. Le aspettative adattive Critica dellintervento della FED per combattere la crisi. Lucas & altri: la nuova macroeconomia classica continua e incrementa lavversione verso le idee di Keynes; La teoria dei mercati efficienti e delle aspettative razionali; I Neokeynesiani: continuano a credere in un ruolo attivo del governo, ma si aprono alla possibilit di mercati efficienti.

Nella Nuova Macroeconomia Classica non c spazio per le crisi


Lucas Altrimenti elementi della scuola freshwaters: Prescott Il concetto della disocuppazione volontaria; Mankiw e Blanchard: neokeynesismo e il tentativo riconciliare la teoria keynesiana con la teoria della Nuova Macroeconomia Classica: Le crisi sono trainate dalla domanda; Anche i modelli neokeynesiani iniziarono ad incorporare aspettative razionali e mercati perfetti; Risultato di questo tentativo: nei modelli pi importanti non c modo di tenere in considerazione fatti come le bolle speculative e collassi del sistema bancario (Crisi Asiatica 1997 e in Argentina nel 2002); Nelle scuole freshwater non viene pi preso in considerazione il lato della domanda come determinante delle recessioni

Storia della Macroeconomia 80-07: le crisi non esistono!!!!


Tra il 1985 e il 2007 le dispute tra freshwater e saltwater riguardano solo la teoria; I neokeynesiani rifiutano la politica fiscale come strumento per combattere la recessione, ma credono che solo la politica monetaria sia efficace.

Tra il 1985 e il 2007 le dispute tra freshwater e saltwater riguardano solo la teoria;
La crisi dimostra come i modelli prevalenti fossero sbagliati: Non possibile prevedere le crisi con dei modelli che incorporano concetti quali: aspettative razionali, disoccupazione volontaria e mercati finanziari perfetti.

Post 2007: nessuno avrebbe potuto prevedere


Solo pochi economisti capirono che le fluttuazioni dei prezzi delle case errano un segnale, ma questi venivano ignorati. Robert Shiller 1991: lindice Case-Shiller sullandamento del prezzo delle case e le conseguenze dello scoppio della bolla; La scuola prevalente e i policy makers presero sotto gamba il segnale delle fluttuazioni dei prezzi. Il fatto che si credesse alla perfetta efficienza dei mercati finanziari ha reso ciechi la maggior parte degli economisti.

Come si arrivati a escludere la possibilit delle crisi?


Gli anni della Grande Moderazione; Falsa convergenza tra pensieri freshwater e saltwater e la necessit di una teoria che guardi ai problemi della domanda; In periodi lontani dalla crisi diventa pi difficile capire che queste esistono.

Dal 2007: zero lower bound la risposta della teoria keynesiana


Il problema dello zero lower bound Questo rende le normali politiche monetarie inefficaci; La risposta che Keynes diede quasi un secolo prima: forti politiche fiscali. Lamministrazione Obama adott effettivamente le politiche keynesiane; La perdita di credibilit dei concetti e dei modelli della nuova macroeconomia classica. Le posizioni della Nuova Macroeconomia Classica sono lontane anche da Friedman. Questo dimostra perch ci fosse un generale rifiuto per lesistenza delle crisi.

I consigli di Krugman sulle nuove strade della Macroeconomia.


Gli economisti dovrebbero relazionarsi con la sconveniente realt che i mercati finanziari non sono perfetti; Dovrebbero fare dei modelli basati sulla teoria keynesiana in modo da tenere adeguatamente conto delle crisi; Anche i modelli con un approccio pi realistico alla finanza sono egualmente chiari e completi;

LEconomia Neo-istituzionalista: una nuova possibile nuova strada?


Il Neoistituzionalismo: i maggiori esponenti. Williamson; Coase; Acemoglu; Rodrick.

Epilogue: Mechanics and Causes of Economic Growth


di Daron Acemoglu

Introduction to Modern economic growth, Princeton 2009

Daron Acemoglu: il ruolo e i limiti delle istituzioni


Le domande che si pone Acemoglu:
Perch la crescita di lungo periodo iniziata a partire dal 1800? Perch le crescite esplosive delleconomie sono iniziate nellEuropa Occidentale?

Perch alcune societ riescono a beneficiare delle nuove tecnologie e delle nuove forme di organizzazione che sono emerse a partire dal 1800 e altre no?

Da dove parte lanalisi di Acemoglu?


Le risposte preliminari della Economia neoistituzionale: Sistemi autoritari vs sistemi partecipativi: un diverso atteggiamento proattivo verso la crescita; Non esiste per un sistema istituzionale perfetto: sia i sistemi partecipativi che quelli autoritari hanno dei punti di criticit.

I Domanda: perch la crescita di lungo periodo iniziata nel 1800?


Differenza qualitativa tra le esperienze di crescita prima e dopo del 1800: 4 fattori
Breve durata vs lunga durata; La tecnologia come motore della crescita; Le istituzioni finanziarie; Le istituzioni politiche.

Esempi di crescita prima del 1800:


Roma antica e Grecia antica; Limpero cinese; Limpero ottomano; La monarchia spagnola.

II Domanda: perch la crescita iniziata in Europa?


LEuropa Occidentale stata la culla di importanti trasformazioni strutturali: Il declino delle relazioni feudali; Riduzione della popolazione e aumento del reddito pro capite: un mercato cittadino pi grande; Il crollo delle monarchie e la nascita dei regimi costituzionali;

III Domanda: perch alcune societ non sono riuscite a beneficiare delle nuove tecnologie e altre si?
Le istituzioni e gli atteggiamenti dei paesi verso le nuove tecnologie Paesi con un atteggiamento proattivo verso le nuove tecnologie: USA; Canada.
Paesi che non hanno beneficiato delle nuove tecnologie: Caso dellAfrica subsahariana; Caso del Brasile.

Dai limiti delle istituzioni di fine 800 ai limiti delle istituzioni pi moderne
Il Ruolo del Washington Consensus: Per la scuola economica stata la risposta alla mancata crescita nei paesi in via di sviluppo. Il pensiero di Rodrik: La critica del Washington Consensus.

Dani Rodrik
uno dei maggiori economisti che ha studiato (e studia) la globalizzazione. stato (ed tuttoggi) il maggiore critico dellesaltazione di politiche per la liberalizzazione come unico mezzo per il raggiungimento della crescita.

Goodbye Washington consensus, hello Washington confusion?


di Dani Rodrik
A Review of the World Banks, Economic Growth in the 1990s:Learning from a Decade of Reform, JEL 2006

WASHINGTON CONSENSUS
una lista di politiche economiche, ideate da Williamson nel 1989.
Sono destinate ai paesi in via di sviluppo per la crescita economica.

POLITICHE PRINCIPALI
- Liberalizzazione finanziaria e commerciale - Privatizzazioni - Apertura agli investimenti esteri

Queste politiche nei fatti per non hanno funzionato

In un suo rapporto la Banca Mondiale sostiene che la maggior parte dei paesi dellAmerica Latina, lAfrica e parte dei paesi asiatici negli anni 90 non sono cresciuti. INVECE paesi come India e Cina, che non hanno seguito le politiche del Washington Consensus (erano chiuse al commercio fino al 1990), hanno avuto una grande crescita economica.

Le conclusioni della Banca Mondiale


Le pi importanti conclusioni della Banca Mondiale in un suo rapporto (Economic Growth in the 1990s: Learning from a Decade of Reform) sono: 1. Le abituali politiche adottate dai governi non portano alla crescita del paese in quanto non stimolano le forze che portano alla crescita. 2. Contesti differenti richiedono riforme e politiche differenti. 3. Gli obiettivi della riforma economica, come la stabilit macroeconomica, non si traducono in un unico set di azioni politiche. 4. Le riforme devono concentrarsi sui vincoli alla crescita economica (i vincoli rendono inefficaci le riforme adottate).

Quale alternativa?
Secondo Rodrik sono necessarie le riforme istituzionali per permettere ai paesi n via di sviluppo di crescere: senza istituzioni solide le riforme economiche non hanno successo.

PER
1. Nella maggior parte dei paesi i via di sviluppo non vengono fatte riforme istituzionali. 2. In molti paesi ci sono ancora diversi problemi istituzionali:
Debolezza delle istituzioni per la regolamentazione e la vigilanza nei mercati finanziari e dei prodotti Corruzione e la debolezza del governo Inefficienza della magistratura e dei tribunali poca flessibilit delle istituzioni che regolano il mercato del lavoro

LA STRATEGIA DI CRESCITA
3 FASI:
1. Fare unanalisi per identificare i vincoli alla crescita 2. Fare un progetto politico volto a colpire i vincoli. 3. Istituzionalizzare il processo di analisi e la risposta politica per non far esaurire la crescita. 1. I possibili vincoli possono essere i bassi rendimenti degli investimenti privati o gli alti costi della finanza. Bisogna identificare quali sono i fattori che causano questi problemi. 2. La risposta politica deve andare pi vicino possibile alla sorgente della distorsione. Non sempre la risposta pi logica quella migliore, bisogna anche adottare risposte alternative (es. Cina e Sud Corea). 3. Sono necessarie 2 riforme istituzionali, cio il dinamismo produttivo (per la crescita di lungo periodo) e il rafforzamento di istituzioni nazionali di gestione dei conflitti (per affrontare senza problemi eventuali shock esterni).

How to save globalization from its cheerleaders


di Dani Rodrik

I PARADOSSI DELLA GLOBALIZZAZIONE


I paradossi della globalizzazione:
I beneficiari della globalizzazione non sono necessariamente i paesi con le politiche economiche pi aperte.

Infatti i paesi che hanno beneficiato maggiormente della globalizzazione sono stati quelli che non hanno seguito le politiche tradizionali, come Cina e India.
Invece lAmerica Latina ha agito secondo le regole del Washington Consensus e negli anni 90 ha avuto un tasso di crescita inferiore rispetto a quello degli anni 80, in cui vigeva il protezionismo. La globalizzazione ha portato frequenti crisi finanziarie e grande instabilit.

LA NUOVA CONCEZIONE
Negli ultimi anni emersa una nuova concezione, che sostiene:
1. improbabile che lapertura finanziaria e commerciale porti alla crescita economica senza numerose riforme istituzionali complementari. 2. La globalizzazione richiede riforme istituzionali per avere benefici nel lungo periodo. I paesi avanzati necessitano di reti di sicurezza sociale, quelli in via di sviluppo di riforme nei mercati finanziari e del lavoro.

Lintegrazione economica
Sotto certe condizioni, lintegrazione economica pu promuovere una rapida crescita economica dei paesi. Questo il caso degli USA e dellUnione Europea. Questi due sono modelli di profonda integrazione; in contrasto c il modello di integrazione superficiale, in cui non c unintegrazione politica. Questultima la situazione in cui si trovano i paesi in via di sviluppo: in questo contesto economico, questi paesi non dovrebbero aprirsi subito al commercio internazionale. Infatti paesi come il Messico, che hanno abbassato bruscamente le barriere al commercio non hanno ottenuto dei benefici, mentre quelli hanno fatto tutto con pi cautela (come la Cina), con una liberalizzazione esterna graduale e degli investimenti pubblici, hanno avuto una crescita importante.

I VINCOLI ALLA GLOBALIZZAZIONE


Nei paesi avanzati: problemi causati dal commercio, riguardanti il lavoro domestico, le imprese domestiche e la regolamentazione del commercio. Nei paesi in via di sviluppo: vincoli nel regime commerciale (restrizioni alle strategie economiche che funzionano nei paesi in via di sviluppo) e nel regime finanziario internazionale (impossibilit di svalutazione della moneta nazionale).

Soluzioni: adozione di un sistema politico nazionale, adozione di regole per gestire i conflitti internazionali e spazio politico ai paesi, per affrontare i problemi che lapertura al commercio crea.

Growth strategies
di Dani Rodrik

IMPLEMENTARE IL WASHINGTON CONSENSUS


Secondo molti economisti, le politiche contenute nella lista originale del Washington Consensus non sono sufficienti a far crescere un paese e devono essere quindi integrate con altre politiche, quali: 1. lanti-corruzione, 2. la flessibilit del mercato del lavoro 3. l'adesione alle discipline del WTO e a codici finanziari internazionali 4. le banche centrali indipendenti 5. le reti di sicurezza sociale e la riduzione della povert Queste nuove politiche sono necessarie per vari motivi: Le politiche orientate al mercato sono inefficaci senza unimportante riforma istituzionale, nelle aree come la burocrazia e il mercato del lavoro. La liberalizzazione finanziaria porta alle crisi economiche, in assenza di una delineata struttura macroeconomica.

Principi economici e riforme istituzionali


Lesperienza dei paesi asiatici mostra che ci sono diversi modi di confezionare i vari principi economici con le disposizioni istituzionali.
I diversi pacchetti hanno costi e benefici differenti, a seconda dei vincoli politici, dei livelli di competenza amministrativa e dei fallimenti di mercato.

Un paese pu quindi scegliere una vasta gamma di riforme istituzionali, limportante che scelga quella giusta e pi adatta alla situazione del paese.

I FATTI STILIZZATI
La crescita rapida dei paesi in via di sviluppo associata a poche riforme politiche. Le riforme politiche, che permettono ai paesi in via di sviluppo di avere una crescita rapida, sono costituite sia da pratiche istituzionali tradizionali, sia non convenzionali. Le riforme politiche, associate con le rapide crescite economiche dei paesi, sono diverse da paese a paese. Sostenere la crescita pi difficile che iniziarla e richiede unampia riforma istituzionale.

LA DUPLICE STRATEGIA DI CRESCITA


Le strategie di crescita di successo sono basate su: 1. una strategia di breve periodo che mira a stimolare la crescita 2. una strategia di medio e lungo periodo volta a sostenere la crescita

La strategia di investimento per far partire la crescita


Per permettere ad un paese di iniziare a crescere necessario che ci sia un importante afflusso di investimenti dallestero.

A volte per questo non avviene in quanto ci sono: 1. Fallimenti del governo: barriere agli investitori, inadeguati diritti di propriet, incertezza e rischio politico, instabilit macroeconomica, alta inflazione).
2. Fallimenti di mercato: esternalit nella conoscenza (come lo scarso adattamento alle tecnologie esistenti e lincapacit di creare nuove tecnologie) e esternalit nel mercato dovute a economie di scala. Per far partire la crescita quindi necessario che il governo rimuova gli ostacoli allattivit imprenditoriale e che vengano offerti incentivi positivi per attrarre un grande numero di investimenti.

La strategia di sviluppo per sostenere la crescita


Nel lungo periodo, per mantenere la crescita bisogna avere delle istituzioni di alta. Queste istituzioni devono avere diversi compiti: Creazione del mercato (servono diritti di propriet e applicazione dei contratti). Regolazione del mercato (servono organismi di regolamentazione contro labuso del potere di mercato e altri meccanismi per correggere fallimenti di mercato). Stabilizzazione del mercato (servono accordi fiscali e monetari, bisogna affrontare problemi di disoccupazione e inflazione). Legittimazione del mercato (necessitano democrazia, protezione e assicurazione sociale). Le istituzioni di alta qualit possono per assumere forme diverse tra i vari paesi: questo dovuto principalmente alle differenze nelle preferenze sociali e negli accordi istituzionali.

International migration and the integration of labor markets


di B. Chiswick T. Hatton

Globalizzazione del mercato del lavoro


Le migrazioni internazionali del fattore di produzione uomo rappresentano un aspetto spesso trascurato della globalizzazione Rispetto al commercio di beni, servizi, capitali il commercio di capitale umano qualitativamente diverso, per ovvi motivi La comprensione dei flussi migratori da un punto di vista storico ed economico pu permettere di capire meglio la realt macroeconomica, e la situazione odierna

Adam Smith: man is of all sort of luggage the most difficult to be transported Il fattore umano della globalizzazione viene analizato da Chiswik (Un. Illinois) Hatton (Un.Essex) e commentato da Faini (Un. Brescia) Breve storia dal 1600 Cosa guida limmigrazione Impatto dellimmigrazione Opinione pubblica

Fino alla fine del 1700 i flussi di migranti verso le Americhe erano in grande maggioranza composti da schiavi, detenuti o forme di servit a contratto. 1807 abolizione commercio schiavi US. Solo dopo il 1830 il flusso di emigranti liberi verso le Americhe supera quello degli schiavi, e solo dopo il 1880 la somma cumulativa della immigrazione europea supera gli schiavi neri (Eltis 1983).

Aspetti storici

In Australia il numero di coloni supera il numero di detenuti solo negli anni 1840s , a seguito degli incentivi allimmigrazione del 1834 Solo dopo il 1850 (fino al 1913) iniziano i veri fenomeni di migrazione di massa dallEuropa, inizialmente da IRL, Germania, Scandinavia, poi dal 1880s da Italia e altri paesi. Allinizio del secolo si nota anche un fenomeno un fenomeno di ritorno soprattutto in Italia Grecia. Lemigrazione asiatica viene frenata dal US Chinese Exclusion Act 1882 e da un agreement col Giappone nel 1908.

Dopo WWI si arresta il processo di globalizzazione e si arrestano anche i flussi migratori, comincia un periodo di restrizioni per gli ingressi. Durante la depressione, negli US, i ritorni superano gli ingressi. Post WWI i costi di trasporto crollano e crescono le informazioni. Anche lEuropa distrutta diventa approdo per migranti, soprattutto la Germania. LAmerica latina si trasforma da destinazione a fonte di migranti. Aumenta limmigrazione dallAsia. Il golfo Persico diventa destinazione di migranti, ove si favorisce limmigrazione (temporanea) non araba, pi facile da segregare e rimpatriare.

La politica del controllo delle frontiere


Barriere: le porte allimmigrazione sono state chiuse gradualmente, in qualche caso tardi. Argentina e Cile abbandonano i sussidi nel 1890-91 , nel 1880 Australia e NZ riducono progressivamente lassistenza Nel 1917 gli US introducono per ingresso prove di scrittura Post WWII le politiche sono molto variegate In Germania, fino al 1973, 1 milione di assunzioni annue dalla Turchia. Nel 1965 US terminano la chiusura de facto verso lAsia, anche a seguito del mancato flusso europeo.

Cosa guida limmigrazione


Elemento economico: differenziale tra salari e % disoccupazione. La differenza deve compensare, oltre al viaggio, i costi psichici di separazione dalla famiglia, dallambiente conosciuto e dalla lingua nota. Lultimo punto spiega perch per es. gli italiani sono immigrati prevalentemente in Sud-America quando il differenziale salariale avrebbe di gran lunga favorito il Nord-America.

Barriere e immigrazione
Ogni 1000 migranti generano un flusso annuale di 50-100 nuovi migranti. Le differenze tra salari e tra % occupazione tra paesi fonte e paesi destinazione, sono molto pi elevate che non prima del 1914 Questi dati suggeriscono che la liberalizzazione delle persone avrebbe effetti devastanti. Limmigrazione illegale tende ad essere low skilled

Limpatto degli immigrati


Scendono salari nei paesi di destinazione e crescono nei paesi di provenienza con tendenza alla convergenza. Gli effetti locali sono mitigati. Esperimenti naturali sono Miami Mariel e Israele. Gli immigrati attirano capitali ed il flusso di capitali mitiga leffetto sui salari. Australia e NZ favoriscono high skilled immigrants. Post immigrazione il GDP/person cade ma cresce per i nativi (Barry-Soligo) , a seguito di un crescita reddito sui capitali.

Opinione pubblica , politica e futuro


Lopinione pubblica nei paesi democratici destino molto pi anti-immigrati della politica. I pi istruiti tendono ad essere meno antiimmigrati. Le barriere tenderanno sempre pi a favorire high skilled immigrants e impedire low skilled Questo determina perdita per i Paesi fonte in termini di perdita di capitale umano e carenze rimesse; high skilled tendono a trasferirsi con famiglia e non inviare soldi verso il Paese origine (Faini).

Does globalization make the world more unequal?


di P. Lindert J. Williamson
Tratto dal volume Globalization in Historical Perspective pubblicato dal National Bureau of Economic Research

Leconomia mondiale andata presentando sempre maggiori disparit negli ultimi due secoli. In base ai paesi lineguaglianza aumentata paesi in via di sviluppo diminuita paesi sviluppati e industrializzati, anche se con uninversione di tendenza negli ultimi tempi

MA lineguaglianza non tanto interna agli Stati, quanto TRA gli Stati.

5 conclusioni della storia economica sulla globalizzazione:


1. Ha ridotto il gap di entrate nei Paesi integrati. 2. Ha ridotto lineguaglianza nei Paesi con abbondanza di lavoro prima del 1914 ( lemigrazione di massa). 3. Ha aumentato lineguaglianza nei Paesi con scarsit di lavoro prima del 1914 ( lemigrazione di massa). 4. Diminuitodisparit mondiale (inter/intra-nazionale). 5. Sebbene entrare inique, lineguaglianza minore che inun mercato completamente segmentato.

Quali dimensioni?
A. Componenti dellineguaglianza mondiale
TRA gli Stati
entrate procapite

NEGLI Stati
prezzi dei fattori quota distributiva delle entrate.
MIGRAZIONE

B. Origini della globalizzazione: cambiamenti politici (liberalizzazione) o altra natura (es. aumento della produttivit).

C. Attuale grado di globalizzazione di ogni Stato: i Paesi nel mercato globale, a parit di altri fattori, tendono a convergere. D. Periodo storico
1. Pre-industriale (prima del 1820) 2. Il lungo XIX secolo (dal 1820 alla Prima Guerra Mondiale) 3. Le due Guerre Mondali e linstabilit di quegli anni. 4. Seconda met del XX secolo.

MA la divergenza globale ha origini pi antiche della globalizzazione

integrazione dei mercati di beni e fattori

1820

MA il gap delle entrate aumentato dal 1600 o prima.

GREAT DIVERGENCE tra e in Stati europei.


PERCH SI FERM? 1. NO scoperte dopo le Americhe e viaggi di de Gama. Ancora monopolio tratte commerciali per Veneziani e Arabi i beni importati non competitivi o destinati solo ai ricchi no modifica stile di vita. 2. Non vi era alcun movimento di capitali n di lavoro.

Globalizzazione ultimi due secoli

precedenti 400 Grande divergenza anni

responsabilit della Globalizzazione crescente disuguaglianza mondiale

La prima globalizzazione (1820-1914)


Driver commercio
riduzione dei costi di trasporto convergenza dei prezzi dei beni altri fattori economici flussi migratori di massa mercato del capitale

politiche

Giappone (1858) e poi per altri Paesi dellAsia

effetti della liberalizzazione


INDICATORI della diseguaglianza intra-paese di quegli Stati che partecipano alleconomia globale I trend del rapporto tra GDP per lavoratore e tasso del salario dei lavoratori non specializzati
CRUDE INEQUALITY INDICATOR

I trend del rapporto tra laffitto delle fattorie per acri e il salario dei lavoratori non specializzati
THE RATE-WAGE RATIO

TRENDS in THE RATE-WAGE RATIO


Paesi abbondanti di lavoro allinizio Paesi scarsi di lavoro e con commerci liberi

Paesi con scarso lavoro e protezionismo agricolo

TRENDS in CRUDE INEQUALITY INDICATOR


Paesi abbondanti di lavoro allinizio

Paesi scarsi di lavoro e con commerci liberi

TRA PAESI

convergenza dei livelli di vita e del salario reale


MIGRAZIONE
Come? Senza migrazione cosa sarebbe successo?

assenza di migrazione di massa avrebbe accresciuto la disparit tra Paesi del Nuovo e del Vecchio mondo

Risultati:
I salari sono diminuiti del 28%, anzich aumentare del 7%. Il GDP per lavoratore diminuito del 29% anzich del 9%. Il GDP procapite diminuito del 18%, invece del 9%. Il gap tra i salari tra nuovo e vecchio mondo diminuito dal 108 all85%, anzich aumentare al 128%.

altre forze pro e anti convergenza


flussi internazionali di capitale divergenza di salari
PARADOSSO DI LUCAS i flussi di capitale vanno verso i paesi ricchi, aumentando i salari e la produttivit del lavoro nei Paesi del Nuovo Mondo con risorse pi abbondanti.

NEI PAESI

GLOBALIZZAZIONE

Maggiore ineguaglianza nei paesi inizialmente abbondanti di terra

Meno ineguaglianza nei paesi inizialmente con poca terra

sostanziale uguaglianza: i possidenti di terra persero pi dei lavoratori non specializzati.

effetto compensativo
GLOBALIZZAZIONE

ineguaglianza tra i Paesi ricchi e con abbondanza di terre E Paesi poveri e con scarsit di terra del Nuovo Mondo

ineguaglianza tra i Paesi ricchi e con abbondanza di terre E Paesi poveri e con scarsit di terra del Vecchio Mondo

forze contrastanti
MIGRAZIONE

uguaglianza

ineguaglianza con movimenti di capitali

favorito alcuni Paesi un tempo poveri


Deindustrializzazione paesi periferici

Arresto della globalizzazione (1914-1950)


TRA PAESI

divergenza

Cause: attuazione di nuove politiche


barriera alla globalizzazione regredire dellintegrazione commerciale

NO a causa della Grande Depressione o conseguenze dei conflitti.

Arresto della globalizzazione (1914-1950)


NEI PAESI

divergenza

MA la disuguaglianza aument nei paesi OECD poveri e abbondanti di lavoro

NON per assenza di spinte verso la globalizzazione

Il secondo boom di Globalizzazione (dopo II GM)

Prima globalizzazione

gap internazionale

divergenza

migrazione meno determinante esportazioni di capitali meno determinanti nuova politica Statunitense = libero scambio e restrizione dellimmigrazione inferiori barriere al commercio

Il secondo boom di Globalizzazione (dopo II GM)


TRA PAESI

Cause: liberalizzazione del commercio terzo mondo

= divergenza
entrano nella economia globale gi integrati

Paesi industrializzati

Il secondo boom di Globalizzazione (dopo II GM)


NEI PAESI
modello Stopler-Samuelson

libero commercio promuove luguaglianza tra paesi, portando i Paesi abbondanti di lavoro non specializzato, verso una produzione intensiva di lavoro non specializzato e aumentando i salari dei lavoratori non specializzati
Es. America Latina liberalizzazione = gap di salario Asia liberalizzazione = gap di salario. ? Causa: profonda diversit del contesto storico i giganti (Cina, Russia, India e Indonesia) liberalizzazione = gap di salario Causa: incompletezza liberalizzazione

Sfatare un preconcetto
nellimmaginario comune alla globalizzazione vengono associate le multinazionali e lo sfruttamento del lavoro (anche minorile)

Interazione sul gap tra Paesi poveri e ricchi.

Nessuna relazione con la globalizzazione

Dati empirici
crescente gap salariale (tra diverse categorie) NEI Paesi membri dellOECD (soprattutto in USA e UK, molto meno Germania e Italia).

Situazione USA: grande divergenza


a. Aspetti legati alla globalizzazione b. Aspetti apparentemente non legati alla globalizzazione progresso tecnologico

conseguenza o driver della globalizzazione?

investimenti internazionali
dei Paesi ricchi in quelli poveri

Disuguaglianza tra paesi


Solo se: - nessunaltro oltre gli investitori guadagna dagli investimenti - i guadagni dei ricchi investitori internazionali corrispondono ad una perdita altrettanto grande dei paesi in cui si investito

Conclusioni
A. chi guadagna dalla globalizzazione non sono sempre tutti ricchi, n coloro che perdono sono tutti poveri. B. chi partecipa alla globalizzazione avvantaggiato su chi non partecipa, sia allinterno di uno Stato che tra gli stessi Stati. C. non detto che grandi economie integrate causino una maggiore ineguaglianza.

Aid for trade. A report for the Commonwealth


di Stiglitz J. Charlton A.
Report in occasione del primo forum internazionale tenuto dalle Nazioni Unite nel 2006

AID FOR TRADE


(2003, Kofi Annan) insieme di mezzi per sviluppare laccesso al mercato per i Paesi in via di sviluppo, non metodi per sostituire il mercato.
I fondi: Colgono ed implementano tutte le opportunit derivanti dalla globalizzazione e della liberalizzazione. Aiutano i Paesi a sviluppare le proprie capacit di offerta, la competitivit e le infrastrutture volte al commercio per raggiungere le opportunit di crescita ed efficace accesso al mercato. Perch? Laccesso al mercato non un processo automatico: sono necessari dei fondi per la liberalizzazione del commercio.

dubbi sulla credibilit, realisticit ed erogazione degli AfT,

REGOLE

criteri di scelta dei beneficiari


i partecipanti sono tutti i paesi in via di sviluppo, in particolare gli LDC (Less Economically Developed). Tra questi i paesi pi piccoli ed economicamente pi vulnerabili.

AfT come bonus per quei paesi che avrebbero liberalizzato in modo significativo.

selezione basata sulle negoziazioni del Doha Round (ovvero il congresso precedente).

Criteri degli AfT


ADDIZIONALI: differenti da altri fondi, poich devono implementarli e non sostituirli. PREDICIBILI: deve essere possibile prevedere quale sar il loro effetto. Non una caratteristica semplice da possedere, poich non si vorrebbe legare lerogazione degli AfT al WTO o ad altre organizzazioni. Essendovi pochi fondi, per, sono necessari dei meccanismi di monitoraggio indipendenti che ne verifichino lefficacia. NON CREATORI DI DEBITO, perci possono essere anche delle politiche che si associano ad altri fondi.

Usi degli AfT


Per sviluppare capacit di offerta nei paesi in via di sviluppo. Per investire sui risultati di altri piani. In risposta a processi di liberalizzazione che possono anche aumentare i costi di sviluppo. Per migliorare il sistema informativo di raccolta di dati sullo sviluppo. Per costruire infrastrutture fisiche o di relazione commerciale oppure riabilitare certe regioni, anche attraverso delle banche e dei sistemi finanziari sviluppati da questi stessi fondi. Per aiutare laddove i mercati sono pi soggetti a shock esterni, a imperfezioni, a deboli strutture oppure su quei mercati caratterizzati dallassenza di sicurezza sociale.
NB. AfT erogati per laggiustamento dei costi di adattamento al mercato globale, ma NON devono vanificare gli sforzi di liberalizzazione

Quanto?
La stima della necessit dipende da studi sulla soglia minima necessaria ad ottenere dei risultati effettivi e da un programma realizzabile di assistenza al commercio. Sono stati proposti diversi meccanismi di analisi. Es. valutazione della crescita dei paesi.

Come?
le implementazioni devono essere delle consultazioni intense ed estensive, ovvero che comprendano tutti gli stakeholders e che si basino sullesperienza passata.

diverse opzioni:

Qualunque meccanismo deve avere dei costi di transazione e di implementazione esigui e la sua efficacia deve essere monitorata

Il settore privato spesso svantaggiato nel confronto internazionale a causa della disponibilit finanziaria bassa, costi di intermediazione molto elevati e alla tecnologia e infrastrutture inadeguate, diverse politiche di liberalizzazione degli altri Paesi.

E il settore privato?

Perci gli AfT potrebbero sviluppare la competitivit del settore privato e rendere prodotti e servizi esportabili. mediazione dello Stato piano di business necessit

Al contempo il settore privato pu contribuire agli AfT

RISULTATI
a) Coerenza a livello del Paese: coordinamento interministeriale di tutti gli stakeholders strategie di sviluppo nazionale. b) Coerenza tra i donatori. c) Coerenza delle agenzie internazionali.
specifiche funzioni ad ogni organizzazione dellAdvisory Goup : WTO mobilitatore e profiler. IMF interviene fiscalmente. World Bank sviluppo delle infrastrutture. Banche regionali e multilaterali erogano AfT. UNDP sviluppano gli AfT. Le Nazioni Unite (UNCTAD) migliorare gli AfT.

Poverty reduction in Africa


di Paul Collier

La povert in Africa cresciuta nellultimo quarto di secolo, mentre diminuita nel resto del mondo in via di sviluppo. Il problema che contraddistingue lAfrica che le sue economie non sono cresciute. Le problematiche delleconomia dellAfrica derivano dalle politiche internazionali contro la povert.

Geografia: tre gruppi di opportunit


La geografia dellAfrica si presenta come una terra grande divisa in 44 Stati , con una bassa densit di popolazione. LAfrica una terra abbondante, ancora con basse entrate, con una scarsa dotazione di risorse naturali.

Nel mondo in via di sviluppo, esclusa lAfrica. Quasi l88% della popolazione vive in una zona vicino alla costa, povera di risorse; l11% in una ricca di risorse; solo l1% nellentroterra povero di risorse.

Entroterra e risorse scarse


In Africa le ripercussioni della crescita per le economie dellentroterra e povere di risolrse solo lo 0.2% Nellentroterra, la scarsit delle risorse nei Paesi dipende dalle popolazioni vicine e da quelle vicine alla costa le quali hanno accesso al mare. Potenzialmente, lintegrazione dei mercati regionali colpisce di pi chi sta nellentroterra che i vicini.

Ricchi di risorse
In Africa stanno prendendo pi importanza i Paesi ricchi di risorse, in parte come risultato di prezzi di beni pi alti, in parte come risultato della scoperta di nuove risorse. Globalmente, prezzi alti dei beni sono un mix benefico per i Paesi che esportano risorse.

Ci sono anche processi che danno origine ad effetti negativi nel lungo periodo. Uno, ad esempio, il declino degli Olandesi, che hanno reso le esportazioni delle risorse non competitive: in Nigeria le esportaziopni di petrolio hanno portato ad un rapido declino delle esportazioni agricole.

Scarsi di risorse e costieri


La rapida ed eccezionale crescita della popolazione dellAfrica ha cambiato anche questi vantaggi. Nella pratica, lagire del governo non dovrebbe essere attivamente volto a frenare lemergenza del nuovo settore dellexport attraverso onerose regolamentazioni, tassazioni o prelievi forzosi.

Geografia umana
La geografia politica dellAfrica senza dubbio particolare: divisa in molti Stati, molto pi che tutte le altre regione. Un altro aspetto socio-politico della geografia dellAfrica lalta diversit etnica dei Paesi tipici. Questultimo aspetto di diversit rende la societ pi propensa a scatenare conflitti violenti.

Conclusioni: metodi per ridurre la povert in Africa


La riduzione della povert in Africa dipende dallaaumento della crescita in Africa. La popolazione africana nellentroterra scarso di risorse rispetto a quella sulla costa e ricca di risorse da sola riduce di un punto percentuale il tasso di crescita dellAfrica rispetto a quanto facciano le altre zone. La riduzione della povert in queste societ necessiterebbe di aiuti in entrata considerevoli e sostenuti. Questi servirebbero non tanto per investimenti per lo sviluppo economico, ma quanto per la crescita diretta a livello dei consumi.

After Developmentalism and Globalization, What?


di I. Wallerstein

Lo sviluppo stato un insieme di azioni concrete messe in atto dagli Europei per aumentare i propri profitti derivanti dalle risorse dei Paesi non Europei. Lidea di sviluppismo assume diverse forme. LUnione Sovietica lha chiamato "socialismo, che, poi alla fine, divenne communismo. Gli Stati Uniti lo chiamarono economic development.

possibile alla fine che ogni parte del mondo raggiunga (in un futuro non troppo lontano) gli standard di vita della Danimarca ad esempio (e anche le istituzioni politicamente e culturalmente simili)?"

La Danimarca (e la maggiorparte dei Paesi OECD) ha un livello di vita tutto sommato soddisfaciente per la maggior parte della popolazione. La prima evidenza risiede nel storia delleconomia mondiale capitalistica. In secondo luogo, vi sono alti livelli di profitto, e quindi unelevata possibilit di accumulare surplus-value, correlato direttamente con il grado di monopolizzazione dellattivit produttiva.

Se anche non fosse possibile per tutti i Paesi raggiungere gli standard di vita danesi nel contesto globale in cui vivono, sarebbe per possibile per lattuale sistema mondiale, altamente iniquo e sbilanciato, perdurare?"

Le persone al livello pi basso di povert, o quei gruppi molto ampi, sono destinati a ribellarsi. Questo processo quello che solitamente viene chiamato rivoluzione. Lapice di questi movimenti stato raggiunto fra 1945 e 1970, cio il periodo the diffusione dello sviluppismo, ma si sa anche che negli anni 1970-2000 si assistito allalternarsi dei pi grandi movimenti di potere. Questo periodo massimo espressione della globalizzazione.

La fase di globalizzazione (1970-2000) nota per essere il periodo di grande delusione, a causa di movimenti storici Leconomia capitalistica mondiale attualmente una struttura molto instabile. E particolarmente vulnerabile a shock improvvisi.

Se non cos, quali tipi di alternative ci offre adesso?" Nel grande contesto geopolitico, ci sono tre principali fratture. La prima la battaglia a tre tra USA, Europa Occidentale e Giappone/ Asia Orientale, per assumere il centro dellaccumulazione del capitale.

Basta solamente guardare alle due principali istituzioni del mondo moderno universit e ospedali per capire che, almeno fino a ventanni fa, noon si ponevanop il problema di dover agire come istituzioni no profit, senza un capitale azionario. Il problema non come magicamente risolveremo i dilemmi del nostro sistema, ma le basi sulle quale noi creeremo il sistema futuro.

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