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* educazione

* istruzione
* formazione
* lavoro
nello scenario europeo
dicembre 2010

a cura di maurizio tiriticco


maurizio tirit

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INDICE
0. I nonni e i padri dellEuropa
1. Un po di storia europea
2. La cultura, la ricerca, la proposta educativa
oltre le due culture:

pensiero lineare e pensiero spaziale

3. Dalla Costituzione europea del 2004 al Trattato di


Lisbona del 2007/09
4. Conoscenze e competenze
5. Gli obiettivi di Lisbona
6. Un po di storia italiana
7. LItalia verso lUnione Europea
8. LItalia: il nuovo obbligo e la svolta verso le
competenze
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i costruttori dellEuropa

Carlo Cattaneo (1801-1869) Vincenzo


Gioberti (1801-1852) Giuseppe Mazzini (18051872) Carlo Pisacane (1818-1857)
Alcide De Gasperi (1881-1954) Ernesto
Rossi (1897-1967) Altiero Spinelli (1907-1986)
Eugenio Colorni (1897-1944) Konrad Adenauer
(1876-1967) Robert Shuman (1886-1963) Jean
Monnet (1888-1979) Paul Henri Spaak (18991972)
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Un po di storia europea
- dal 51 agli anni 90
- dalla CECA allUE
- dalla formazione professionale
allistruzione
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Formazione e Istruzione in Europa


1. Trattato di Parigi del 1951
Nasce la CECA, Comunit Europea del Carbone e dellAcciaio.
Viene instaurato il mercato comune per il carbone e i minerali di
ferro. I sei Paesi, Italia, Francia, Germania, BElgique, NEderland,
LUXembourg (BENELUX) sopprimono i dazi doganali e le restrizioni
quantitative sulle materie prime

2. Trattati di Roma del 1957


Il Trattato che istituisce lEURATOM, la Comunit europea
dell'energia atomica
Il Trattato che istituisce la CEE, Comunit Economica Europea
- la formazione professionale come leva delle politiche del lavoro
al servizio del mercato pi che della persona: resiste il concetto
della FP come addestramento alluso delle macchine nei processi
lavorativi

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3. Anni Sessanta e fine anni Settanta


Levoluzione delle tecnologie,
dellautomazione e dellinformatica trasformano i
processi di lavorazione e richiedono competenze
elevate e complesse
Nella Formazione Professionale si
tendono a superare
il concetto e la pratica di addestramento

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4.

1975 nasce il

ll Centro europeo per lo sviluppo della


formazione professionale, stato fondato nel
1975 ed lagenzia europea incaricata di
promuovere e sviluppare listruzione e la
formazione professionale nellUnione europea.
La sede del Cedefop, originariamente a
Berlino, stata trasferita nel 1995 a Salonicco.
Il Centro dispone di un ufficio di collegamento
a Bruxelles
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I compiti del Cedefop sono i seguenti


- raccogliere una documentazione selettiva e provvedere
allanalisi dei dati
- contribuire allo sviluppo e al coordinamento della ricerca
- garantire lutilizzazione e la diffusione delle informazioni
- promuovere unimpostazione concertata dei problemi di
istruzione e formazione professionale
- costituire un forum di discussione e scambio di idee
Per il periodo 2009-11, il Cedefop ha definito le seguenti
priorit a medio termine in relazione alle proprie attivit e alle
informazioni che fornisce:
- migliorare laccesso allapprendimento, alla mobilit e
allintegrazione sociale
- stimolare e valorizzare lapprendimento
- sostenere le reti e i partenariati nellUE allargata

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5. Atto Unico del 1987


Si procede ad una revisione dei trattati di
Roma al fine di rilanciare l'integrazione europea e
portare a termine la realizzazione del mercato
interno. Si modificano le regole di funzionamento
delle istituzioni europee e si ampliano le competenze
comunitarie, in particolare nel settore della ricerca e
sviluppo, dell'ambiente e della politica estera
comune. Si avvia un primo embrione di Unione
politica

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6. Trattato di Maastricht del 91


- nasce lUE - listruzione diventa fattore di sviluppo
- con la Dimensione Europea dellEducazione non si modificano gli
ordinamenti scolastici dei singoli Paesi, ma si individuano
tre percorsi curricolari comuni
le origini storiche, culturali, civili
la ricerca scientifica e le tecnologie
le competenze linguistiche

7. Maastricht 15 dicembre 2004


32 ministri dellistruzione europei sottolineano la necessit di
giungere ad un sistema unitario di formazione e qualificazione
professionale per rilasciare certificazioni leggibili e spendibili in tutti
i Paesi dellUnione

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La cultura e la ricerca
per lEuropa
della conoscenza
e delle competenze
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Una premessa necessaria


Dalla
"Dichiarazione mondiale sull'educazione
per tutti: dare risposta ai bisogni
fondamentali di apprendimento
(UNESCO - Conferenza mondiale sull'educazione 1990)

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Articolo1
"Ogni persona - bambino, giovane e adulto - dovr poter
beneficiare di opportunit educative progettate per
rispondere ai loro fondamentali bisogni di
apprendimento. Questi bisogni comprendono sia gli
strumenti essenziali di apprendimento (literacy,
espressione orale, numeracy e problem solving) sia i
contenuti di base (conoscenze, abilit, valori e attitudini)
necessari agli esseri umani per poter sopravvivere,
sviluppare le loro capacit, vivere e lavorare
dignitosamente, partecipare pienamente allo sviluppo,
migliorare la qualit della loro vita, prendere decisioni
informate e continuare ad apprendere"
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Alcune definizioni di "literacy


per IALS (International Adult Literacy Surveys)
"la capacit di capire e utilizzare l'informazione
scritta nelle attivit quotidiane per raggiungere i
propri obiettivi e sviluppare le proprie conoscenze e
potenzialit"
per PISA 2000 (Programme for International
Student Assessment) la "reading literacy" "la
comprensione e l'utilizzazione di testi scritti e la
riflessione su di essi al fine di raggiungere i propri
obiettivi, sviluppare le proprie conoscenze e
potenzialit e svolgere un ruolo attivo nella societ"
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Alcune definizioni di "numeracy


per ALL (Adult Literacy and Lifeskills Survey) sono
"le conoscenze e le capacit necessarie per gestire le
richieste matematiche delle diverse situazioni;
per PISA 2000 la "mathematical literacy" "la
capacit di identificare, capire, utilizzare la matematica,
e di dare giudizi fondati sul ruolo che la matematica
gioca nella vita privata, presente e futura degli individui,
nella vita lavorativa, nella vita sociale e nella vita di
cittadini impegnati e riflessivi
per PISA 2000 la literacy scientific "la capacit di
usare le conoscenze scientifiche, di identificare i
problemi, di trarre coclusioni basate sulle prove per
poter assumere decisioni in merito al mondo naturale e
ai cambiamenti operati su di esso dall'attivit umana
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COMPETENZE ESSENZIALI PER RIUSCIRE NELLA VITA


E PER IL BUON FUNZIONAMENTO DELLA SOCIETA
Agire in modo autonomo
Capacit di difendere e affermare i propri diritti, interessi, responsabilit,
limiti e bisogni
Capacit di definire e realizzare programmi di vita e progetti personali
Capacit di agire in un quadro d'insieme, in un contesto ampio
Servirsi di strumenti in maniera interattiva
Capacit di utilizzare la lingua, i simboli e i testi in maniera interattiva
Capacit di utilizzare le conoscenze e le informazioni in maniera interattiva
Capacit di utilizzare le nuove tecnologie in maniera interattiva
Funzionare in gruppi socialmente eterogenei
Capacit di stabilire buone relazioni con gli altri
Capacit di cooperare
Capacit di gestire e risolvere i conflitti
dal Rapporto DeSeCo/Ines (DEfinition and SElection of
COmpetencies) del 2003

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Francia, 2006 socle commun de connaissances et comptences


per la scuola dellobbligo organizzato in sette competenze
1. padronanza della lingua francese
2. uso di una lingua straniera moderna
3. competenze di base in matematica e nella cultura scientifica e
tecnologica
4. padronanza delle comuni tecnologie dell'informazione e della
comunicazione
5. cultura umanistica
6. competenze sociali e civiche
7. autonomia e capacit di iniziativa
Ciascun gruppo di competenze una combinazione di
1) conoscenze fondamentali per il nostro tempo
2) capacit di utilizzarle in situazioni diverse
3) comportamenti indispensabili nella vita, come la disponibilit a
rapportarsi agli altri, il gusto per la ricerca della verit, il rispetto
di s e degli altri, la curiosit e la creativit

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Libro Bianco di Jacques Delors - 1993


Crescita, competitivit, occupazione
Libro Bianco Cresson-Flyn - 1995
Insegnare e apprendere: verso la societ
conoscitiva
Ceri-Ocse 1996
Apprendere a tutte le et: le politiche
educative e formative per il XXI secolo
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Jacques Delors 1996


rapporto Unesco Learning: the Treasure within
i quattro pilastri delleducazione
1) Imparare a conoscere
2) Imparare a fare passaggio dal concetto di abilit
a quello di competenza, in forza della progressiva
dematerializzazione del lavoro e dello sviluppo dei servizi
3) Imparare a vivere insieme muoversi alla scoperta
dellaltro e tendere verso obiettivi comuni
4) Imparare ad essere limpresa pi difficile in una
societ complessa, globalizzata, frammentata.
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Carta dei diritti fondamentali dellUnione europea


Nizza, 7 dicembre 2000
diritto alla vita, proibizione della tortura e della schiavit,
diritto alla libert e alla sicurezza, diritto di propriet e di
asilo, diritto di voto e di eleggibilit, protezione dei dati
personali e diritto di accesso ai documenti, libert di
pensiero, religione, espressione, informazione, riunione,
associazione, impresa, delle arti e delle scienze, diritto
allistruzione, uguaglianza davanti alla legge, non
discriminazione delle diversit culturali, religiose,
linguistiche, parit U/D, diritti dei bambini e degli anziani,
divieto del lavoro minorile, inserimento dei disabili,
libert di circolazione e di soggiorno, sicurezza,
assistenza sociale, protezione dellambiente
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Edgar Morin
Les sept savoirs
ncessaires lducation
du futur
Unesco- Paris, 2000

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1. potenziare lo studio dei caratteri mentali, culturali della


conoscenza umana per evitare errori o illusioni
2. insegnare a cogliere le relazioni che corrono tra le parti
e il tutto in un mondo complesso
3. insegnare la condizione umana per mostrare il legame che
corre tra lunit e la diversit
4. insegnare come tutti gli esseri umani siano di fronte agli
stessi problemi di vita e di morte
5. insegnare a navigare in un oceano di incertezze
attraverso arcipelaghi di certezze
6. insegnare la reciproca comprensione perch le relazioni
umane escano dallo stato di incomprensione;
7. educare ad una nuova etica: lessere umano allo stesso
tempo individuo, parte di una societ, parte di una specie, in
funzione di una cittadinanza terrestre.
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commento al secondo e al quinto


dei sette saperi di Morin
Un soggetto, posto di fronte ad un ordine lineare di elementi, passa
dalluno allaltro secondo successioni oggettivamente PREDETERMINATE
Un soggetto, posto di fronte ad un insieme non ordinato e complesso di
elementi, COSTRUISCE le relazioni secondo sue personali scelte

Sono i due percorsi


con cui opera il nostro cervello

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Lemisfero sinistro presiede alle operazioni


lineari, discrete, digitali, sequenziali, diacroniche
Si tratta delle operazioni convergenti comuni a
tutti i soggetti e da tutti condivisibili
ordinare dal pi piccolo al pi grande, dal pi leggero al pi
pesante, dal pi corto al pi lungo // 3 x 3 = 9 // una camicia una
camicia // una mela non una pera // cercare tutte le scarpe n. 42

Lemisfero destro presiede alle operazioni


spaziali, continue, analogiche, reticolari, sincroniche
Si tratta delle operazioni divergenti che
caratterizzano un soggetto e lo distinguono da un altro
posso sempre dire che 3 x 3 fa 10!!! // la cravatta stupenda per chi
la regala una schifezza per chi la riceve // ad alcuni piacciono le
mele, ad altri no!

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emisfero destro
operazioni spaziali
reticolari continue

emisfero sinistro
operazioni lineari
sequenziali discrete

cervello

Le successioni
lineari
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Le relazioni
spaziali
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il pensiero lineare discreto


sequenziale necessario
per

discriminare, associare, ordinare,


classificare, seriare, indurre, dedurre, elencare,
estrapolare, eseguire procedure, applicare
regole, analizzare, misurare, valutare secondo
criteri dati
la numerazione
oggettiva!!!

cos procede un testo cos corre un treno

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Riassumendo
La logica ti porta da A a B.
Limmaginazione ti porta
ovunque!

Albert Eistein
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Oggi i processi di insegnamento nei


Paesi ad alto sviluppo non possono non tener
conto delle ricadute che le ricerche di Delors,
Morin e tanti altri comportano. Le Indicazioni
per il curricolo (Fioroni) e il documento
De Toni, Persona, tecnologia, professionalit,
gli Istituti Tecnici e Professionali come scuole
dell'innovazione (Fioroni) sono direttamente
ispirati a tali orientamenti!
La Gelmini ha fatto propri i documenti
relativi allistruzione tecnica e professionale.
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dalla Costituzione europea Roma 2004


al Trattato Lisbona 2007/09
Si ricordi che la Costituzione, bocciata dai referendum
francese e olandese, attualmente non pi in vigore.
Tante speranze sono andate in fumo!
Ma domani un altro giorno!

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Costituzione europea Roma, 29 ottobre 2004


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dalla Costituzione dellUnione europea, sottoscritta in Roma il 29


ottobre 2004 da 25 capi di Stato e di governo
oggi purtroppo superata
motto Uniti nelle diversit
articolo II 74 Ogni persona ha diritto allistruzione e
allaccesso alla formazione professionale e continua. Questo diritto
comporta la facolt di accedere gratuitamente allistruzione
obbligatoria.
articolo III 282 LUnione contribuisce allo sviluppo di
unistruzione di qualit incentivando la cooperazione tra Stati membri e,
se necessario, sostenendone e completandone lazione. Rispetta
pienamente la responsabilit degli Stati membri per quanto riguarda
il contenuto dellinsegnamento e dellorganizzazione del sistema di
istruzione, come pure le diversit culturali e linguistiche.
articolo III 283 LUnione attua una politica di formazione
professionale che sostiene e completa le azioni degli Stati membri.

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dal Trattato firmato il 13 dicembre 2007 a Lisbona dai capi di Stato e di


governo dei 27 Stati membri dellUnione europea
articolo 13 Libert delle arti e delle accademie
Le arti e la ricerca scientifica sono libere. La libert accademica
rispettata.
articolo 14 Diritto allistruzione
Ogni individuo ha diritto allistruzione e alla formazione
professionale e continua.
Questo diritto comporta la facolt di accedere gratuitamente
allistruzione obbligatoria.
La libert di creare istituti dinsegnamento, nel rispetto dei principi
democratici, cos come il diritto dei genitori di provvedere
alleducazione e allistruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni
religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi
nazionali che ne disciplinano lesercizio.

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33

articolo 15 Libert professionale e diritto al lavoro


Ogni individuo ha il diritto di lavorare e di esercitare una
professione liberamente scelta o accettata.
Ogni cittadino dellUnione ha la libert di cercare un lavoro, di
lavorare, di stabilirsi o di prestare servizio in qualunque Stato
membro.
I cittadini dei Paesi terzi che sono autorizzati a lavorare nel
territorio degli Stati membri hanno diritto a condizioni di lavoro
equivalenti a quelle di cui godono i cittadini dellUnione.
articolo 22 Diversit culturale, religiosa e linguistica
LUnione rispetta le diversit culturali, religiose e linguistiche.

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Trattato di Lisbona 13 dicembre 2007


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Lapprovazione del Trattato di Lisbona non


ha avuto vita facile. Fino al giugno 2008 era
stato approvato da Austria, Bulgaria,
Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,
Germania, Grecia, Lettonia, Lituania,
Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo,
Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria.
LIrlanda, con il referendum popolare del 13
giugno 2008, aveva bocciato il Trattato con
il 53,4% dei voti. Poi con il nuovo
referendum del 2 ottobre 2009 lo ha
approvato ed infine
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Finalmente, 2009!!!
L'Unione Europea, grazie alla tanto attesa firma
della Repubblica Ceca, ha una specie di
Costituzione, il Trattato di Lisbona,
Lisbona ratificato
infine da tutti i 27 Stati membri. La neonata
carta costituzionale adotta ufficialmente la
Carta dei diritti fondamentali dell'UE (edizione
del 2000 rinnovata a Strasburgo il 12/12/2007)
che, cos, acquisisce pari valore con le
legislazioni in atto nei vari paesi.
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conoscenze e competenze
del cittadino lavoratore
nella societ complessa
del nuovo millennio
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al cittadino/lavoratore oggi
a qualsiasi livello di responsabilit e attivit si
richiedono
* conoscenze/competenze di base
(livello 1 QEQ - EQF)
* conoscenze/competenze trasversali
* conoscenze/competenze specialistiche (liv. 2- 8 QEQ - EQF)
nonch
* fluidit, flessibilit e divergenza cognitiva
* disponibilit al cambiamento
* competenze organizzative e relazionali
* competenze progettuali
* capacit di valutazione e di autovalutazione
* capacit di scelta e di decisione
* capacit di apprendere per tutta la vita
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una politica europea per un


riconoscimento di crediti,
qualifiche, titoli, diplomi
dallECTS - 1989
al ECVET - 2009
e al QEQ - EQF maurizio tirit

2006 - 2008

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le qualifiche in Europa e in Italia


Nel 1989, nell'ambito del programma Erasmus, stato introdotto
lECTS, un sistema di riconoscimento di crediti da utilizzare a livello
istituzionale, regionale, nazionale ed europeo. E uno dei principali
obiettivi del Processo di Bologna del giugno 1999

il livello 1 riguarda luscita dallobbligo


ECTS

Italia
IFP

Italia
durata

Italia
anni di et

livello 2

qualifica

triennale

17

livello 3

diploma

quadriennale

18

livello 4

diploma
superiore

quinquennale

19

European Credit
Transfer System

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Il sistema ECTS
stato rielaborato e ha dato luogo nel
2009 al sistema ECVET
European Credit Trasfer System
for Vocational Education and Training
sempre al fine di facilitare la
capitalizzazione e il trasferimento dei
risultati dellapprendimento di una persona
che passa da un sistema di apprendimento o
di qualifica ad un altro
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Quadro Europeo delle Qualifiche


European Qualifications Framework
Raccomandazione del Parlamento
europeo e del Consiglio del 5 settembre
2006
(vedi edizione 23 aprile 2008)

Prescrive che tutti i sistemi di istruzione e formazione


professionale dellUE dichiarino entro il 2012 a quale
degli 8 livelli europei corrispondano i loro titoli,
qualifiche, diplomi, lauree, specializzazioni nazionali
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Quadro Europeo delle Qualifiche


Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 settembre 2006
possibili corrispondenze dei livelli di uscita italiani con quelli indicati dallUE

Italia

?
?

Fine obbligo
Qualifica triennale 17 anni
Qualifica o diploma quadriennale 18 anni
Qualifica o diploma quinquennale 19 anni
Istruzione Tecnica Superiore biennale
Istr. Tecn. Sup. triennale o Laurea breve
Laurea magistrale
Dottorato, master
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QEQ - EQF

nodi da sciogiiere
entro il 2012

Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 4
Livello 5
Livello 6
Livello 7
Livello 8

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Competenze indicate dal Quadro Europeo delle Qualifiche


Livello 1 lavorare o studiare sotto supervisione diretta in un
contesto strutturato NB - nel caso italiano si lavora solo dopo i 17 anni
Livello 2 lavorare o studiare sotto supervisione diretta con una
certa autonomia
Livello 3 (omissis)
Livello 4 autogestirsi allinterno di linee guida in contesti di
lavoro o di studio solitamente prevedibili, ma soggetti al
cambiamento supervisionare il lavoro di routine di altre persone,
assumendo una certa responsabilit per la valutazione e il
miglioramento delle attivit di lavoro e di studio
Livelli 5, 6, 7 (omissis)
Livello 8 dimostrare un grado elevato di autorit, innovazione,
autonomia, integrit scientifica e professionale, e un impegno
sostenuto verso lo sviluppo di nuove idee o processi
allavanguardia in contesti di lavoro o di studio, tra cui la ricerca

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45

gli obiettivi di Lisbona

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46

Consiglio europeo di Lisbona


del 2324 marzo 2000
I sistemi europei di istruzione e formazione devono
essere adeguati alle esigenze della societ dei saperi
e alla necessit di migliorare la qualit e il livello
delloccupazione
Devono evitare che le competenze acquisite siano
rese obsolete dai rapidi cambiamenti
Tre concetti forti:
* sviluppo dei centri dellapprendimento
* promozione di nuove competenze di base
soprattutto nelle TIC
* qualifiche pi trasparenti
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47

La strategia di Lisbona
Consiglio europeo del 2000
obiettivo strategico
l'economia dellUnione europea basata
sulla conoscenza pu diventare la pi
competitiva e dinamica del mondo, in grado di
realizzare una crescita economica sostenibile
con nuovi e migliori posti di lavoro e una
maggiore coesione sociale
i 5 obiettivi da realizzare entro il 2010
da tutti gli Stati membri
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48

I cinque obiettivi di Lisbona per il 2010


abbandono precoce: meno 10%
laureati in matematica, scienze e
tecnologia: pi 15%
diplomati: almeno l85% dei 22enni
difficolt literacy dei 15enni: meno 20%
lifelong learning: almeno il 12%
della popolazione di 25/64 anni
sembra che fino ad oggi nessun Paese li abbia
raggiunti
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Un po di storia italiana
evoluzione dellistruzione
e della formazione
professionale
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50

evoluzione dellistruzione
professionale in Italia
Costituzione del 47, art. 117
listruzione professionale e artigiana viene
affidata alla competenza delle Regioni insieme
allassistenza scolastica
Ma le Regioni vengono istituite solo agli inizi
degli anni Settanta, per cui lo Stato avvia corsi statali di
istruzione professionale che pi tardi daranno luogo
allIstruzione Professionale Statale, concorrente con la
Formazione Professionale Regionale
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51

legge quadro 845/78 (articolo 1)


riordino del sistema professionale regionale
la Repubblica promuove la formazione e
l'elevazione professionale al fine di rendere effettivo il
diritto al lavoro ed alla sua libera scelta e di favorire la
crescita della personalit dei lavoratori attraverso
l'acquisizione di una cultura professionale
la formazione professionale strumento della
politica attiva del lavoro, si svolge nel quadro degli
obiettivi della programmazione economica e tende a
favorire l'occupazione, la produzione e l'evoluzione
dell'organizzazione del lavoro
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52

legge 196/97 legge Treu


necessario valorizzare i rapporti di lavoro
con contenuti formativi, quali lapprendistato e
il contratto di formazione e lavoro, al fine di
creare occasioni di impiego delle specifiche
tipologie contrattuali Dovr altres essere
definito un sistema organico di controlli sulla
efficacia delladdestramento e sul reale
rapporto tra attivit lavorative e attivit
formative
articolo 16
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53

la legge 30/03 legge Biagi


e il dlgs applicativo 276/03
!?! punti di criticit ?!?
? flessibilit ? frammentazione ?
precariato ?
? personalizzazione ? desindacalizzazione ?

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54

le diverse tipologie del nuovo lavoro

1/2

(si veda anche la Cm 40/04 del Mlps)

1. apprendistato:
a) per lespletamento del diritto-dovere di istruzione
e formazione dura non pi di 3 anni qualifica da
conseguire in base ai titoli e i crediti posseduti dal
soggetto
b) professionalizzante - percorso breve per specifica
qualificazione sul campo
c) per lacquisizione di un diploma - percorsi di alta
formazione per un titolo di livello secondario o
universitario o di specializzazione IFTS
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55

le diverse tipologie del nuovo lavoro


2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.

2/2

contratto di inserimento (ex contr. form-lavoro)


progetto individuale di inserimento (ex cococo)
lavoro intermittente o a chiamata
lavoro ripartito o a coppia
lavoro interinale o in affitto
lavoro occasionale
lavoro a tempo parziale (part time)

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56

lalternanza
formazione/lavoro
* legge 53/03, art. 4
per i giovani 15/18 anni
* decreto legislativo 77/05
ma la Conferenza Unificata
espresse a suo tempo la mancata intesa

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57

l'istituzione scolastica o formativa,


tenuto conto delle indicazioni fornite dal
tutor formativo esterno, valuta gli
apprendimenti degli studenti in alternanza
e certifica, sulla base del modello
predisposto dal Miur le competenze da
essi acquisite, che costituiscono crediti, sia
ai fini della prosecuzione del percorso
scolastico o formativo per il conseguimento
del diploma o della qualifica, sia per gli
eventuali passaggi tra i sistemi ivi
compresa l'eventuale transizione nei
percorsi di apprendistato
dlgs 77/05, art. 6

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58

la dimensione lavoro
nella formazione universitaria
Dichiarazione della Sorbona del 1998
sottoscritta dai ministri dellistruzione di
D, F, I, UK
occorre realizzare unarea comune europea
dellistruzione superiore, dove le identit
nazionali e gli interessi comuni possono
interagire e rafforzarsi reciprocamente a
beneficio dellEuropa, degli studenti e, pi in
generale, dei cittadini europei
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59

1999 - Processo di Bologna


sottoscritto da 29 ministri europei dellistruzione
obiettivi comuni da realizzarsi nellistruzione superiore
univesitaria entro il 2010
* un sistema di titoli di semplice e comparabile
leggibilit;
* un sistema formativo fondato su due cicli, di cui il
primo almeno triennale;
* un sistema comune di crediti didattici;
* incremento della mobilit di studenti, ricercatori,
docenti;
* cooperazione nella valutazione della qualit;
* dimensione europea in tutta listruzione superiore.
maurizio tirit

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60

lItalia verso una interazione


tra formazione e lavoro
crediti e competenze nel nuovo esame di Stato
(leggi 425/97 e 1/2007)
istituzione dellobbligo formativo,
dei corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore
e di Educazione degli adulti
(artt. 68 e 69 legge 144/99)
obbligo di istruzione decennale (dm 139/2007)
istituzione dellIstruzione Tecnica Superiore e dei Poli formativi
(dpcm 25/01/08) e riordino del secondo ciclo di istruzione
(regolamenti Gelmini)

maurizio tirit

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61

Istituzione del 3 + 2
laurea professionalizzante + laurea
specialistica (DM 509/99)
Riordino del 3 + 2 nel sistema ad Y
(DM 270/04)

laurea professionalizzante triennale

1+
2 + 2
maurizio tirit

laurea magistrale quinquennale


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62

lItalia verso lEuropa


la normativa UE
e le recenti scelte italiane
maurizio tirit

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63

Consiglio europeo di Stoccolma


del marzo del 2001
I tre obiettivi strategici dellistruzione e della
formazione
* migliorare qualit ed efficacia
* facilitare laccesso di tutti
* apertura al resto del mondo

maurizio tirit

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64

Comunicazione della Commissione CE del 21/11/2001


per uno spazio europeo di apprendimento permanente
1. Lattuale clima di incertezza economica
ribadisce e sottolinea limportanza dellapprendimento
permanente. Le politiche e le istituzioni tradizionali
sono sempre meno adatte a rendere i cittadini capaci di
far fronte in modo attivo alle conseguenze della
globalizzazione, dellevoluzione demografica, della
tecnologia digitale e del degrado ambientale

maurizio tirit

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65

2. Occorre giungere alla realizzazione di uno spazio


europeo dellapprendimento permanente volto, da un
lato, a porre i cittadini in grado di spostarsi a loro agio
tra contesti di apprendimento, lavori, regioni, e Paesi,
traendo il massimo profitto dalle loro conoscenze e
competenze e, dallaltro, a consentire allUE e ai Paesi
candidati di raggiungere i loro obiettivi in termini di
prosperit, integrazione, tolleranza e democrazia

maurizio tirit

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66

Risoluzione del Consiglio europeo


del 27 giugno 2002
Lapprendimento permanente va inteso come
qualsiasi attivit di apprendimento intrapresa nelle varie
fasi della vita al fini di migliorare le competenze in una
prospettiva personale, etica, sociale, occupazionale

maurizio tirit

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67

Dichiarazione di Copenaghen dei Ministri


europei dellIstruzione e della Formazione e della
Commissione europea
29 e 30 novembre 2002
Si assumono impegni per intensificare la cooperazione
nella Vocational Education Training
Occorre conseguire gli obiettivi fissati dal Consiglio
europeo di Lisbona del marzo 2000: verso un'Europa
dell'innovazione e della conoscenza
Occorre garantire trasparenza, formazione, orientamento
e qualit
Occorre
riconoscere
le competenze
maurizio
tirit
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68

Risoluzione del Consiglio UE


del 19 dicembre 2002
I sistemi di istruzione e formazione professionale
svolgono un ruolo centrale nella diffusione delle
competenze e delle qualifiche. Sviluppare lEuropa
basata sulla conoscenza costituisce una sfida
fondamentale per i sistemi di istruzione e formazione
professionale in Europa e per tutti i soggetti
interessati
Occorre garantire lapertura e laccessibilit del
mercato europeo del lavoro a tutti
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69

Risoluzione del Consiglio UE


del 20 luglio 2006
Occorre incoraggiare lo sviluppo di un elemento
specifico per i giovani, confrontabile e trasparente,
nellambito dellEuropass, per individuare e
riconoscere le capacit e le competenze acquisite dai
giovani attraverso lapprendimento non formale ed
informale, da allegare alle diverse certificazioni al fine
di permetterne una lettura omogenea e comparabile
Vedi il QEQ/EQF del 5 settembre 2006
maurizio tirit

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70

Comunicazione della Commissione CE al Consiglio e


al Parlamento europeo dell8 settembre 2006
Efficienza ed equit nellistruzione e nella formazione
Occorre attuare riforme che garantiscano che i
sistemi di istruzione e formazione, fin dalla prima et
e per tutta la vita, siano di elevata qualit e tanto
efficaci quanto equi. Occorre evitare di indirizzare
precocemente gli studenti prima che abbiano
raggiunto le necessarie competenze di base. Il che
non aiuta n i giovani n lo stesso sistema
socioeconomico

maurizio tirit

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71

*
*
*
*

Le quattro sfide imposte allUE


la globalizzazione e lemergenza di Paesi poco
industrializzati e fortemente competitivi
linvecchiamento della popolazione europea e i flussi
migratori
i cambiamenti nel mercato del lavoro
la rivoluzione nelle/delle Tecnologie dellInformazione
e della Comunicazione

La risposta dellUE alle sfide


Realizzare efficienza ed equit nellistruzione, nella
formazione e nellapprendimento permanente

maurizio tirit

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72

Commissione CE del 23 novembre 2006


per leducazione degli adulti

Listruzione e la formazione sono fattori


cruciali per il raggiungimento degli obiettivi di
Lisbona relativi alla crescita economica, alla
competitivit e allinclusione sociale
Cinque messaggi chiave
* incrementare lapprendimento adulto e renderlo pi
equo
* investire nei metodi e nei materiali didattici
* attuare convalida e riconoscimento degli
apprendimenti formali e non formali
tiritper gli formaz/lavoro/europa
* maurizio
investire
anziani e per i migranti

73

La decisione n. 1904/2006/CE del


Parlamento europeo e del Consiglio del 12
dicembre 2006 ha istituito il programma "Europa
per i cittadini" mirante a promuovere la
cittadinanza europea attiva e a sviluppare
lappartenenza ad una societ fondata sui principi
di libert, democrazia e rispetto dei diritti
delluomo, diversit culturale, tolleranza e
solidariet, in conformit con la
Carta dei diritti fondamentali dellUnione
europea, proclamata il 7 dicembre 2000 (riscritta il
12 dicembre 2007

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74

Raccomandazione del Parlamento europeo e del


Consiglio del 12 dicembre 2006 per la mobilit
relativa allistruzione e alla formazione
professionale
I 10 punti della
Carta europea di qualit per la mobilit
1. Informazione e orientamento 2. Piano di
apprendimento 3. Personalizzazione
4. Preparazione generale 5. Aspetti linguistici
6. Sostegno logistico 7. Tutoring
8. Riconoscimento 9. Reintegrazione e valutazione
10. Impegni e responsabilit
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75

Raccomandazione del Parlamento


europeo e del Consiglio
del 18 dicembre 2006
Viene redatta la Carta europea di qualit per la
mobilit su 10 punti
informazione e orientamento piano di
apprendimento personalizzazione preparazione
generale aspetti linguistici sostegno logistico
tutoring riconoscimento reintegrazione e
valutazione impegni e responsabilit
maurizio tirit

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76

CARTA DEI VALORI, DELLA CITTADINANZA E


DELLINTEGRAZIONE
Roma, 2006
incipit
LItalia uno dei Paesi pi antichi dEuropa che affonda le radici nella
cultura classica della Grecia e di Roma. Essa si evoluta nellorizzonte del
cristianesimo che ha permeato la sua storia e, insieme con lebraismo, ha
preparato lapertura verso la modernit e i principi di libert e di giustizia.
I valori su cui si fonda la societ italiana sono frutto dellimpegno di
generazioni di uomini e di donne di diversi orientamenti, laici e religiosi, e
sono scritti nella Costituzione democratica del 1947.
La Costituzione rappresenta lo spartiacque nei confronti del
totalitarismo, e dellantisemitismo che ha avvelenato lEuropa del XX secolo
e perseguitato il popolo ebraico e la sua cultura.
La Costituzione fondata sul rispetto della dignit umana ed ispirata ai
principi di libert ed eguaglianza validi per chiunque si trovi a vivere sul
territorio italiano.

maurizio tirit

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77

Partendo dalla Costituzione lItalia ha partecipato alla costruzione


dellEuropa unita e delle sue istituzioni. I Trattati e le Convenzioni
europee contribuiscono a realizzare un ordine internazionale basato
sui diritti umani e sulla eguaglianza e solidariet tra i popoli. La
posizione geografica dellItalia, la tradizione ebraico-cristiana, le
istituzioni libere e democratiche che la governano, sono alla base del
suo atteggiamento di accoglienza verso altre popolazioni.
Immersa nel Mediterraneo, lItalia stata sempre crocevia di
popoli e culture diverse, e la sua popolazione presenta ancora oggi i
segni di questa diversit.
Tutto ci che costituisce il patrimonio dellitalia, le sue bellezze
artistiche e naturali, le risorse economiche e culturali, le sue
istituzioni democratiche sono al servizio degli uomini, delle donne,
dei giovani, e delle future generazioni.
La nostra Carta costituzionale tutela e promuove i diritti umani
inalienabili, per sostenere i pi deboli, per garantire lo sviluppo delle
capacit e attitudini di lavoro, morali, spirituali, di ogni persona.

continua
maurizio tirit

formaz/lavoro/europa

78

Le scuole per il 21 secolo 11 luglio 2007


La Commissione UE propone 8 domande
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.

Come possono le scuole fornire a tutti le competenze di base?


Come motivare i giovani ad un apprendimento permanente?
Come pu la scuola sostenere la crescita economica?
Come si pu garantire lequit, considerando le diversit e la
necessit di ridurre gli abbandoni?
Come si possono soddisfare le esigenze di ciascun alunno?
Come formare cittadini ai valori della pace e della tolleranza?
Come sostenere e rafforzare la preparazione degli operatori
delleducazione?
Come possono cambiare le scuole per rispondere alle nuove
esigenze di formazione?

maurizio tirit

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79

La Certificazione EPICT (European


Pedagogical ICT Licence) attesta la
competenza dei docenti nelluso
pedagogico delle Tecnologie
dellInformazione e della
Comunicazione.
Per uso pedagogico delle tecnologie si intende la capacit di
utilizzare gli strumenti hardware e software per progettare e gestire
scenari di apprendimento innovativi e usare tali tecnologie per
raggiungere con gli studenti obiettivi sia disciplinari sia educativi.
La Certificazione EPICT si ispira allo Standard delle
Competenze tecnologiche dei docenti sviluppato dallUNESCO e basa la
valutazione delle competenze acquisite sulla base di tale Standard.
La Certificazione EPICT viene rilasciata dal Consorzio
Internazionale EPICT (www.epict.org) rappresentato in Italia dal
DIST Dipartimento di Informatica Sistemistica e Telematica
dellUniversit di Genova.

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80

Quadro europeo delle competenze per i docenti sulle


tecnologie della comunicazione (Unesco 2008)
sezione

Livello 1

ICT

Livello 3

Livello 4

introduzione strumenti di
base

strumenti
complessi

strumenti
complessi
integrati

pedagogia

introduzione livello di
base

tecnologie
integrate

problem
solving
complesso

curricolo e
valutazione

introduzione conoscenze
di base

conoscenze
applicate

competenze
informatiche
per il XXI sec.

sviluppo
professionale

autodidatta

attivit di
gruppo

collegamenti
in rete

maurizio tirit

Livello 2

corso
strutturato

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81

-19 dicembre 2008


Comunicazione della Commissione al Parlamento
europeo, al Consiglio, al Comitato economico e
sociale europeo e al Comitato delle Regioni
- 12 maggio 2009
La Commissione individua e declina
quattro sfide strategiche
fatte proprie dal Consiglio

Si avvia la sfida ET2000


Education and Training 2020
maurizio tirit

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82

1. fare in modo che l'apprendimento permanente


e la mobilit divengano una realt
necessario proseguire i lavori di attuazione delle
strategie di apprendimento permanente, di sviluppo dei
quadri nazionali delle qualifiche collegati al QEQ e di
creazione di percorsi di apprendimento pi flessibili.
Occorre intensificare la mobilit e applicare i principi
sanciti nella Carta europea di qualit per la mobilit
2. migliorare la qualit e l'efficacia dell'istruzione
e della formazione
tutti i cittadini devono essere in grado di acquisire le
competenze fondamentali; leccellenza e lattrattiva
dell'istruzione e della formazione devono essere
sviluppate a tutti i livelli
maurizio tirit

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83

3. promuovere l'equit, la coesione sociale e la


cittadinanza attiva
le politiche d'istruzione e di formazione devono fare in
modo che tutti i cittadini siano in grado di acquisire e
sviluppare le loro competenze professionali e le
competenze essenziali necessarie per favorire la propria
occupabilit e l'approfondimento della loro formazione, la
cittadinanza attiva e il dialogo interculturale. Lo
svantaggio educativo dovrebbe essere affrontato
fornendo un'istruzione della prima infanzia di qualit
elevata e unistruzione inclusiva

maurizio tirit

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84

4. incoraggiare la creativit e l'innovazione,


inclusa l'imprenditorialit, a tutti i livelli
dell'istruzione e della formazione
occorre incoraggiare l'acquisizione di competenze
trasversali da parte di tutti i cittadini e garantire il
buon funzionamento del triangolo della conoscenza
(istruzione/ricerca/innovazione). Occorre
promuovere i partenariati tra il mondo
imprenditoriale e gli istituti di formazione, e
incoraggiare comunit di insegnamento pi ampie,
comprendenti rappresentanti della societ civile e
altre parti interessate

maurizio tirit

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85

Strategia ET2020
Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 in materia di Education and Training

Sono stati fissati cinque obiettivi relativi ai traguardi che l'UE dovrebbe
raggiungere entro il 2020
abbandoni inferiori al 10%
competenze di base i 15enni insufficienti in literacy, matematica e
scienze inferiori al 15%
diplomati dellistruzione superiore almeno il 40% tra i 30 e i 34 anni
di et
istruzione della prima infanzia almeno il 95% dei bambini tra i 4 anni
e let dellistruzione primaria debbono partecipare allistruzione per
linfanzia
apprendimento permanente almeno il 15% degli adulti devono
partecipare ad attivit di apprendimento

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86

European quality assurance in vocational education


and training, EQAVET

L'European Quality Assurance in Vocational Education


and Training Network comprende rappresentanti degli
Stati membri dell'Unione europea, paesi candidati e
paesi dello Spazio economico europeo, parti sociali,
consulenti scientifici e la Commissione europea. Il
lavoro della Rete sostenuto dal Segretariato e da
esperti collaboratori.

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87

Il programma di lavoro di EQAVET per il periodo 2010 -2012


delinea una serie di attivit chiave per contribuire al miglioramento
della garanzia della qualit nell'istruzione e formazione
professionale in tutta Europa e sostenere le strategie nazionali per
l'attuazione e l'uso del quadro di riferimento. Occorre:
- impostare una comunit ben funzionante di prassi per la
garanzia della qualit dell'istruzione e formazione professionale a
livello europeo che riunisca gli Stati membri, le parti sociali e la
Commissione europea
- fornire supporti tecnici per la qualit grazie a punti di
riferimento di garanzia nazionale
- rafforzare i collegamenti con il programma di
apprendimento permanente e il progetti Leonardo da Vinci
- garantire la qualit di accreditamento attraverso una
solida cooperazione con altri strumenti europei per favorire la
mobilit e la trasparenza come ECVET e EQF.
Le attivit principali della Rete sono gruppi di lavoro, di
discussione / riflessione, seminari, forum annuali ed altre iniziative.

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88

RACCOMANDAZIONE
DEL PARLAMENTO EUROPEO
E DEL CONSIGLIO
del 18 giugno 2009
istituzione di un quadro europeo
di riferimento per la garanzia della
qualit dell'istruzione e della
formazione professionale
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89

Strategia Europa 2020 1/2


Il 3 marzo del 2010 la Commissione europea ha lanciato la
strategia Europa 2020 al fine di uscire dalla crisi e di preparare
l'economia dell'UE per il prossimo decennio. Tale strategia stata
adottata dal Consiglio europeo il 17 giugno 2010
Sono stati individuati tre motori di crescita, da mettere in atto
mediante azioni concrete a livello europeo e nazionale
crescita intelligente (promuovere la conoscenza, l'innovazione,
l'istruzione e la societ digitale)
crescita sostenibile (rendere la produzione pi efficiente sotto
il profilo delle risorse e rilanciare contemporaneamente la
competitivit)
crescita inclusiva (incentivare la partecipazione al mercato del
lavoro, l'acquisizione di competenze e la lotta alla povert)

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90

Strategia Europa 2020 2/2


Sono stati fissati cinque obiettivi relativi ai traguardi che l'UE dovrebbe
raggiungere entro il 2020
il 75% delle persone di et compresa tra 20 e 64 anni deve avere un
lavoro;
il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S;
occorre ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 20%
rispetto ai livelli del 1990 o del 30% se sussistono le necessarie condizioni,
portare al 20% la quota delle fonti di energia rinnovabile nel nostro
consumo finale di energia e migliorare del 20% l'efficienza energetica
il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al
10% e almeno il 40% dei giovani deve avere una laurea o un diploma
20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povert

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91

Strategia Italia 2020


Piano di azione per
loccupabilit dei giovani attraverso
lintegrazione tra apprendimento e
lavoro
a cura di Miur e Mlsps 23 settembre 2009

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92

Comunicazione della
Commissione al Parlamento europeo,
al Comitato economico e sociale
europeo e al Comitato delle Regioni
Competenze chiave per un
mondo in trasformazione per
lattuazione del programma di lavoro
Istruzione e Formazione 2010
Bruxelles, 25 novembre 2009
maurizio tirit

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93

EDUCATION AT
A GLANCE 2010
OECD Indicators
UNO SGUARDO
SULLISTRUZIONE 2010
Indicatori OCSE
I livelli di spesa variano considerevolmente da
paese a paese, sia in termini assoluti che relativi. I paesi
OCSE spendono il 6,2% del loro PIL complessivo per le
istituzioni educative, variando da oltre il 7% speso da
Danimarca, Israele, Islanda, Stati Uniti e del paese
partner della Federazione Russa al 4,5% o meno speso da
Italia e Repubblica slovacca (Indicatore B2).
maurizio tirit
formaz/lavoro/europa
94

Di fatto lItalia occupa il penultimo posto nella classifica Ocse della spesa
per l'istruzione in rapporto al PIL, seguita solo dalla Slovacchia (4,5% del
Pil, contro una media OCSE del 5,7%). Anche la spesa per l'istruzione in
rapporto alla spesa pubblica totale in Italia modesta: il 9% contro il 13,3%
della media Ocse.
Per quanto riguarda gli insegnanti, quelli tedeschi lavorano molto di pi di
quelli italiani, e con un maggior numero di alunni. Un insegnante tedesco di
scuola secondaria di primo grado percepisce, dopo 15 anni di carriera,
57.978 euro l'anno, contro i 32.859 del collega italiano, ma ha una media di
14,9 studenti contro 10,2, e resta in classe per 758 ore contro 601 (il 26% in
pi).
Lo stipendio dellinsegnante tedesco del 76% superiore a quello del
collega italiano, e il suo orario di servizio sviluppa 11.294 ore/studente per
anno, contro le 6.130 del suo omologo italiano (+84%).
Se ne deduce che il costo orario di un docente tedesco di circa 77 euro,
rispetto ai 55 del docente italiano (+40%).
Linsegnante tedesco, occupandosi di pi studenti per pi ore, pur
costando (e quindi guadagnando) di pi, assicura una maggiore
produttivit. In media, ovviamente.

maurizio tirit

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95

OCSE: quattro priorit per la scuola


del XXI secolo
Il 4 e 5 novembre 2010 si svolta a Parigi la riunione dei ministri
delleducazione dei 33 Paesi attualmente membri dellOCSE, cui
hanno partecipato anche rappresentanti di altri Stati, tra cui la
Russia.
Il tema dellincontro era Investing in Human and Social Capital:
New Challenges: fronteggiare gli effetti della crisi sui sistemi
educativi; adeguare le competenze lavorative ai nuovi bisogni;
formare insegnanti preparati per il XXI secolo; rafforzare le positive
ricadute sociali dello sviluppo dei sistemi educativi.
Sul primo punto laccento caduto sulla prevenzione della
dispersione, un obiettivo che va raggiunto non tanto aumentando la
spesa quanto concentrando i piani di studio sulle competenze chiave
e rendendo pi efficaci i metodi di insegnamento e i sistemi di
valutazione.
maurizio tirit
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96

Sul secondo punto si insistito sulla necessit di prevedere per


tempo e anticipare i fabbisogni di nuove competenze adeguando
tempestivamente i contenuti dei curricoli.
Sulla formazione di buoni insegnanti molti Paesi hanno
evidenziato lostacolo costituito dalla pi difficile educabilit dei
giovani di oggi, accompagnata dal declino del prestigio sociale dei
docenti.
Problemi che lOCSE suggerisce di fronteggiare migliorando la
formazione iniziale (essenziale il tirocinio) ma soprattutto
incrementando le opportunit di carriera dei docenti.

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97

Quanto alle ricadute sociali del miglioramento dei sistemi


educativi, che lOCSE da tempo considera assai importanti
(pi produttivit, minore criminalit, maggiore partecipazione
e impegno politico, pi tolleranza e cos via), il documento
insiste sulla necessit di sistemi pi inclusivi e che offrano
reali opportunit a tutti.
Da questo punto di vista, conclude lOCSE, non basta
rafforzare le competenze di base (Literacy and foundation
skills).
Occorre valorizzare anche le competenze a carattere non
cognitivo (non-cognitive skills) come la creativit, il pensiero
critico, il problem solving e la capacit di lavorare in gruppo:
competenze importanti sia per lo sviluppo economico che il
buon funzionamento delle societ.

maurizio tirit

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98

Italia
la svolta verso le competenze
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99

Le competenze
secondo il Quadro Europeo delle Qualifiche
(Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 5.9.06)

La COMPETENZA la capacit
dimostrata di utilizzare le conoscenze, le
abilit e le attitudini personali, sociali e/o
metodologiche in situazioni di lavoro o di
studio e nello sviluppo professionale e/o
personale. Nel QEQ le COMPETENZE
sono descritte in termini di
responsabilit e autonomia
maurizio tirit

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100

le 8 aree di competenze chiave proposte dallUE


Programma dettagliato del 20 febbraio 2002

1. numeracy e literacy
2. matematica, scienza e tecnologia
3. lingue straniere
4. TIC e uso della tecnologia
5. imparare a imparare
6. social skills
7. capacit imprenditiva
8. cultura generale
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101

Comm. UE 21/11/05 - le competenze chiave


* per conseguire la realizzazione personale
* per conseguire la partecipazione attiva
* per migliorare loccupabilit
- capacit di comprensione nella lingua madre
- conoscenza di due lingue straniere
- competenze di base matematiche, tecnologiche,
scientifiche
- competenze digitali
- imparare ad apprendere
- competenze interpersonali, interculturali, sociali e
civiche
- competenze nella cultura imprenditoriale
- capacit di espressione culturale
maurizio tirit
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102

Competenze chiave UE
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio
del 18 dicembre 2006

Comunicazione nella madre lingua


Comunicazione nelle lingue straniere
Competenza matematica e competenze di
base in scienza e tecnologie
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze interpersonali, interculturali e
sociali e competenza civica
Imprenditorialit
Espressione culturale
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103

La scelta italiana ambiti e definizioni delle


competenze chiave di cittadinanza
Costruzione del s
La persona
Imparare ad imparare
una e trina
Progettare
Il s
Relazioni con gli altri
Il s e gli altri
Comunicare
Il s e le cose
comprendere
rappresentare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Rapporto con la realt
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire ed interpretare linformazione

maurizio tirit

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104

i tre vettori
delle competenze chiave di cittadinanza

IL SE LIDENTITA PERSONALE
autonomia responsabilit
FORMAZIONE

LE RELAZIONI CON GLI ALTRI


partecipazione collaborazione
EDUCAZIONE

maurizio tirit

I RAPPORTI CON IL REALE


le cose i fenomeni gli eventi
ISTRUZIONE

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105

Raccordi di massima con le 8 competenze chiave europee


(Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006)

Assi del biennio italiano Competenze chiave UE

c
o
n
o
s
c
e
r
e

dei linguaggi
matematico
scientifico-tecnologico

storico-sociale

maurizio tirit

Comunicazione nella madre


lingua
Comunicazione nelle lingue
straniere
Competenza matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologie
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze interpersonali,
interculturali e sociali e
competenza civica
Imprenditorialit
Espressione culturale

formaz/lavoro/europa

operare

essere per
interagire

106

Attenzione!

Per conoscere

i sistemi scolastici europei e


le riforme in corso
lobbligo di istruzione in
Europa
occorre accedere al sito di Eurydice
o allUnit italiana presso lIndire, oggi
Agenzia nazionale per lo sviluppo
dellautonomia
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107

LItalia arrivata molto tardi allobbligo di istruzione


rispetto agli altri Paesi europei
1861 Casati: 2 anni scuola elementare
1877 - Coppino: 3 anni di scuola elementare
1904 - Orlando: 5 anni di scuola elementare
1923 - Gentile: obbligo fino a 14 anni rimasto sulla carta
1947 - Costituzione: obbligo almeno ottonnale
1962 - Legge 1859: obbligo dai 6 ai 14 anni
1998 - Berlinguer: dai 6 ai 15 anni
2003 - Moratti: dai 6 ai 14 anni
2007 - Finanziaria: dai 6 ai 16 anni!!!

Era ora!!!

Lobbligo di istruzione in alcuni Paesi europei


maurizio tirit

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108

percorsi obbligatori in continuit


sono indicate le et di inizio e di fine in rosa lobbligo prescolare

Danimarca

16

Estonia

16

Finlandia

16

16

Lettonia

Portogallo

15

Slovenia

15

Svezia

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16

109

percorsi obbligatori in due segmenti


sono indicate le et di inizio e di fine in rosa lobbligo prescolare

Cipro

Grecia

Lituania
Lussemb.

7
4

Malta

Scozia
Spagna

maurizio tirit

15

12

15

10

16

12

Romania

12

15

11
6

16

10

5
6

formaz/lavoro/europa

16
12

16

12

16

110

percorsi obbligatori in tre o pi segmenti


sono indicate le et di inizio e di fine in rosa lobbligo prescolare

Austria

Belgio fi fr te

Francia

Germania

Irlanda

ITALIA

10
11
12
11

Polonia

15

16

15

16

15

16

14
12

15
18

Paesi Bassi

14

16
15

13

17
16

Inghilterra

11

14

16

Galles

11

14

16

11

14

16

Irlanda del Nord

maurizio tirit

formaz/lavoro/europa

111

scheda riassuntiva: limiti di inizio e di fine obbligo


et

ITALIA

15

Lussemb

Inghilt

Cipro

Belg fia fr

18

16
16

15
6

15

18
6

Finlandia

18
7

Grecia

Francia

maurizio tirit

17

15

Austria
Ungheria

16

16
15

formaz/lavoro/europa

16

112

maurizio tirit

formaz/lavoro/europa

113

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