You are on page 1of 23

Giovanni Montanaro ha 27

anni, vive a Venezia ed un


avvocato. Tra una sentenza ed
unaltra trova anche il tempo
di scrivere dei libri. Tutti i
colori del mondo edito da
Feltrinelli (2012) il suo terzo
romanzo.
Si tratta di una lunga lettera di
una donna, Teresa Senzasogni,
al grande Vincent Van Gogh
quando per non era ancora
un pittore di fama mondiale,
ma solo un ragazzo con le idee
confuse.
di Giovanni
Montanaro

Un giorno ho chiesto al fotografo Paolo Della Corte qual il posto pi


straordinario che abbia mai visto.
Gheel, mi ha risposto, e tutto nasce da l. Dalla scoperta di questo piccolo
straordinario villaggio nel Belgio, che non un villaggio come tutti gli altri.
Non solo perch Gheel significa Giallo ma soprattutto perch a Gheel,
dal Medioevo, ogni famiglia ospita un matto in casa. I matti vengono mandati a
Gheel per chiedere la grazia, ma raramente guariscono, e cos restano l, ad
attendere i miracoli che non accadono.
Ma forse il miracolo proprio questo, che nessuno li rinchiude, nessuno li
separa...
Mi sembrava un luogo pieno di storie. E cos ho aspettato, di
sapere quale fosse la mia. Ho cominciato a capirlo quando ho
scoperto che nel 1880 a Gheel passato un ragazzo dai
capelli rossi, con le lentiggini, di nome Vincent van
Gogh.

Ma chi aveva accolto Vincent, il suo destino?

E subito ho visto questa ragazza bruna, di quindici anni,


nata a Gheel, che non matta ma figlia di una matta, della
vecchia Senzasogni che muore nel darla alla luce.

stata Teresa a svelare i colori a Vincent.


S, Gheel non era un luogo letterario, unutopia; mi metteva
in crisi.
Anche io non sapevo pi cosa normale e cosa no.

Solo Teresa poteva dirmelo, perch aveva inteso la cosa pi


i colori sono il
importante; non solo che
linguaggio del mondo
ma anche che i colori esistono al
buio, e che se anche non c luce per
mostrarli, se anche nessuno vuole
vederli, loro comunque
All'inizio Van Gogh ha imparato a
ritrarre il suo ambiente visuale in
modo accurato e naturale. Era,
tuttavia, profondamente colpito e,
in definitiva, dominato
dall'intensit della sua esperienza
emotiva interiore. A un certo
punto, le sue tele hanno
cominciato a riflettere questa
intensit interiore. Dopo circa dieci
anni della sua carriera, c' stato
un cambiamento nel suo uso dei
colori, con particolare riguardo alla
loro dimensione materica.

L'intensit dei colori usati da Van Gogh pu essere un segnale


evidente delle sue problematiche mentali.
Secondo la teoria dei colori di base, il colore ha tre dimensioni
fisiche (lunghezza d'onda, l'intensit e purezza) che corrispondono
a 3 elementi psicologici: tonalit, luminosit e saturazione. Il lavoro
di Van Gogh ha mostrato un cambiamento distintivo in tutte queste
caratteristiche psicologiche.

Parte del suo interesse per il colore e la luminosit di carattere


tecnico e si focalizza sulla forma, ma il cambiamento dinamico nel
suo uso del colore, soprattutto per quanto riguarda l'intensit,
riflette un cambiamento nella sua esperienza emotiva.

Nell'ultima parte della vita il suo lavoro stato dominato dalla forza
della sua esperienza psicologica e meno dalla precisione della sua
esperienza sensoriale.
Van Gogh, nel corso di 10 anni, ha prodotto un corpo notevole di
lavori, oltre 700 pezzi. Ha anche ripetuto le stesse immagini pi e pi
volte, in modo tale da consentire l'esame longitudinale del
cambiamento dei colori nel corso del tempo.

Vincent van Gogh, Vincent van Gogh, Vincent van


Tournesols, Sunflowers, Gogh,Tournesols,
(Girasoli), 1888, (Girasoli), 1888, (Girasoli), 1888,
Van Gogh Museum, National Gallery, Londra Neue Pinakothek, Monaco
Amsterdam
Il Seminatore
Un esempio del cambiamento, contemporaneo, del suo uso dei colori
e del significativo deterioramento del suo stato mentale si vede nel
Seminatore. Vincent venne profondamente colpito dalla pittura di
Millet e durante i suoi primi anni ne fece molte riproduzioni. Il suo
lavoro iniziale tendeva a una riproduzione meticolosa e fedele
dell'originale, sia in forma che stile :

J.-F.Millet, Il seminatore, 1850, olio Vincent Van Gogh, Il seminatore,


su tela, 101x82,5cm. Boston, inchiostro e matita, 1882.
Museum of Fine Arts
Durante un breve soggiorno a Parigi nel 1886, Van Gogh ha iniziato a
scoprire le potenzialit pi intense del colore, e il suo lavoro si
allontanato sempre di pi dalle origini olandesi, spingendosi verso
tinte brillanti e toni di colori impressionisti.

Nel giugno del 1888, mentre


vive ad Arles, Van Gogh usa il
colore come linguaggio e i suoi
simboli diventano ancora pi
forti. Giudica il "seminatore di
Millet" come grigio ed incolore,
e si chiede se sia possibile
"dipingere il Seminatore a
colori, con un contrasto
simultaneo di giallo e viola ..."
Allo stesso tempo, mentre la sua tavolozza di colori sta
esplodendo, l'intensit della sua vita psicologica ed emotiva
diventa sempre pi difficile da tenere sotto controllo.
Quando Van Gogh realizza il suo primo "Seminatore" a colori,
ottimisticamente in attesa dell'arrivo di Gauguin per iniziare la
loro collaborazione artistica.

Nel novembre del 1888, tuttavia, il


rapporto tra i due era diventato
intollerabile. Van Gogh era deteriorato
mentalmente mentre Gauguin era
sempre pi frustrato ed impaziente. A
dicembre Van Gogh minacci Gauguin
con un rasoio, poi si auto mutil il lobo
dell'orecchio. Dopo quell'incidente,
Gauguin lasci Arles e i due non si
rividero mai pi.
Paul Gauguin
Forse prevedendo ci che era imminente, nel novembre del 1888
Van Gogh produsse una seconda tela del Seminatore che ha
mostrato un uso ancora pi drammatico del colore:
La Notte
Nellastellata
Notte stellata Van
Gogh lascia sullo sfondo i
ricordi del suo paese natio
olandese cos ordinato e
tranquillo, con la sua
chiesa.
Una corrente ascensionale,
informe e vigorosa, come
una nera fiamma, espressa
nel cupo cipresso, lo porta
in un vortice di sfere di luce
e di fuoco che vorticano in
Il pittore si lascia prendere dalla luce, dallaun cielo sereno,
passione, abbagliano
dal vorticoso
movimento per partecipare alla tormentata e stupiscono.
vita dellUniverso, privo
delle sue certezze ma immerso su uno sfondo azzurro sereno e saldo.
Il cielo, le stelle, la luna sono uniti da un movimento ondulatorio che
coinvolge lo spettatore in unosservazione estatica. Una misteriosa
energia sospinge il movimento delle stelle.
Pare che.. la notte sia pi viva e pi riccamente
colorata del giorno, scrive Vincent Van Gogh in una
lettera al fratello Theo. Nella notte stellata Van Gogh cerca di
rappresentare quell'angosciosa vita che attribuisce alla notte.

Il tormento che si sente nella Notte stellata, il fuoco,


la luce, sono il riflesso del proprio tormento
esistenziale che partono direttamente dal cuore e si
esprimono nei tratti incisivi, forti, quasi violenti della pittura.
Tulipani, tetti,
brivido di
donna, capelli
di Van Gogh

HERMANN HESSE (1877-1962)


Nel componimento Garofano il rosso il colore
dellamore e della passione:

Garofano rosso fiorisce in giardino,


irradia profumi d'amore,
non vuole dormire, non vuole aspettare,
un impulso, uno solo, ha il garofano:
pi in fretta, pi ardente e selvaggio fiorire!

E vedo una fiamma rifulgere viva,


e il vento ne attizza il rossore,
e lei trema, lei palpita di desiderio,
un impulso ha la fiamma, uno solo: pi in fretta bruciare e
finire!

O tu nel mio sangue, nell'intimo mio,


che vuole il tuo sogno, tu amore?
Non vuoi scorrere in piccole gocce,
in fiumane, in schiumanti maree tu vuoi solo
dissiparti, esaurirti, morire!
PAUL VERLAINE (1844-1896)
Con la stessa febbrile e violenta
sensualit con cui scriveva versi,
Verlaine visse la sua esistenza di poeta
maledetto tra fughe e redenzioni, idilli
amorosi e deprimenti malinconie. Nell
Arte poetica azzurro il richiamo al
chiarore delle stelle e della fuga
dellanima irrequieta verso altri cieli:
E musica, ancora, e per
sempre!
Sia in tuo verso qualcosa che
svola,
lazzurro opaco delle chiare stelle!

Perch ancora bramiamo


sfumature,
Sfumatura soltanto, non colore!
Oh! Lo sfumato soltanto
accompagna
Castelli, Il sogno al sogno e il corno al
notte flauto!...
Morte, campi, vecchiaia,
carciofi, frumento e
brughiera, stelle
Alberi, coleottero,
sguardo della madre
di Van Gogh, olive che
Van Gogh portava a
Saint-Rmy
GIOSUE CARDUCCI (1835-1907)
Nel 1883 il poeta rievoca linfanzia sotto laspetto di
unimmagine mitica e luminosa che esprime il ritmo vitale. In
Visione la rivede come unisola verde e lontana in una serenit
immobile, da cui ne deriva unimmagine-simbolo:
E al cuor nel fiso mito fulgore
Il sole tardo ne l'invernale di quella placida fata morgana
ciel le caligini scialbe vincea, riaffacciavasi la prima et,
e il verde tenero de la novale senza memorie, senza dolore,
sotto gli sprazzi del sol ridea. pur come un'isola verde, lontana
entro una pallida serenit.

Correva l'onda del Po regale,


l'onda del nitido Mincio correa.
Apriva l'anima pensosa l'ale
bianche de' sogni verso un'idea.
MARINA CVETAEVA (1842-1941)
tronchi umidi di
Nel componimento seguente del 1918 pioggia, fiumi di
tratto da Insonnia, lautrice fa uso di fretta, corvi
soli due colori, il bianco e il nero,
analogia di luce e ombra, di vita e
morte:

Io sono una pagina per la tua penna.


Tutto ricevo. Sono una pagina bianca.
Io sono la custode del tuo bene:
lo crescer e lo ridar centuplicato.
Io sono la campagna, la terra nera.
Tu per me sei il raggio e lumida
pioggia.
Tu sei il mio Dio e Signore, e io
sono terra nera e carta bianca.

schiuma della birra, brina,


tomba di Dafni, statue
Giovanni Montanaro, Tutti i colori del mondo

You might also like