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IL PAZIENTE CON

PATOLOGIE
DELL’APPARATO
URINARIO
INFEZIONI DELLE VIE URINARIE
Sono causate dalla presenza di microorganismi patogeni nel
tratto urinario.
CLASSIFICAZIONE
Infezioni vie urinarie inferiori Infezioni vie urinarie superiori
Cistite, prostatite, uretrite pielonefrite acuta e cronica, ascesso
renale, nefrite interstiziale, ascesso
perineale

Non complicate Complicate


Di origine ambientale nosocomiali, associate a
cateterismo, ad anomalie
urologiche, immunodepressione,
diabete, ostruzione VU
IVU
La sterilità della vescica è mantenuta da diversi
meccanismi:
 barriera anatomica dell’uretra
 Il flusso dell’urina
 La giunzione uretro-vescicale
 Enzimi antibatterici e anticorpi
 Effetti antiadesivi delle cellule della vucosa vescicale

Anomalie e disfunzioni di tali meccanismi espongono allo


sviluppo delle IVU. La maggior parte delle infezioni alle
vie urinarie origina da microrganismi fecali che migrano
dal perineo alla vescica, dove aderiscono alla superficie
della mucosa
IVU
Il reflusso uretrovescicale è l’inversione del flusso normale
dell’urina dall’uretra alla vescica, causata da un’ostruzione del
flusso normale, oppure da disfunzioni della giunzione uretro-
vescicale, frequenti in menopausa
Il reflusso vescicoureterale è rappresentato dal reflusso di urina
dalla vescica agli ureteri, che si realizza in caso di disfunzione
della valvola ureterovescicale, dovuta a patologie congenite o
ad anomalie ureterali. In questi casi i batteri possono arrivare
ai reni e danneggiarli gravemente
La batteriuria è definita come la presenza di più di 105 colonie
di batteri in 1ml di urina prelevata sterilmente. I germi più
frequentemente responsabili delle IVU sono l’Escherichia
coli, l’Enterococco, lo Pseudomonas.
I batteri entrano nel tratto urinario risalendo lungo l’uretra,
attraverso il circolo ematico, o attraverso una fistola
intestinale
IVU
Sintomatologia.
Circa la metà dei casi è asintomatico. Possono esserci:
 Disuria, dolore sovrapubico o pelvico, dorsalgia
 Pollacchiuria
 Nicturia
 Incontinenza
 Ematuria
 Febbre
 Malessere generale, cefalea

Nelle infezioni complicate le manifestazioni possono variare


dalla batteriuria asintomatica, alla sepsi con shock. In questi
casi frequentemente sono coinvolti ceppi batterici resistenti al
trattamento antibiotico, e c’è alto rischio di recidive.
IVU
Accertamento.
 Conta colonie in un campione di urine prelevate con la tecnica
del mitto intermedio, positiva se > 105 unità/ml di urina
 Ricerca di cellule. Ematuria> 4 emazie per campo; piuria >4
leucociti per campo
 Urinocoltura con antibiogramma. Permette di identificare il
germe patogeno ed individuare l’antibiotico specifico
 Ecocrafia transrettale. Viene praticata negli uomini con
infezioni urinarie ricorrenti o complicate, per valutare la
prostata e la vescica
 Pielografia endovenosa. Permette la visualizzazione degli
ureteri, per rilevare stenosi o calcoli, per una diagnosi accurata
della nefropatia da reflusso.
IVU
Trattamento
Antibiotico mirato che abbia effetti minimi sulla flora
vaginale e intestinale e sulla possibilità di sviluppare
infezioni fungine, e che sia a costo contenuto. La
posologia è variabile, da un’unica somministrazione, a
regimi terapeutici di 7-10 giorni. Gli antibiotici più
comunemente utilizzati sono le cefalosporine,
ciprofloxacina, levofloxacina, nitroflurantoina.
In caso di infezioni recidivanti possono essere prescritti
cicli antibiotici a lungo termine oppure cicli ripetuti per
brevi periodi per 6-7 mesi
ASSITENZA INFERMIERISTICA
Accertamento
Rilevare i segni e sintomi di IVU. Raccogliere
informazioni circa lo svuotamento della vescica,
sintomi urinari associati a rapporti sessuali,
pratiche contraccettive, igiene intima. Si
esaminano volume, colore, concentrazione,
torbidità e odore delle urine.
Diagnosi infermieristiche
 Dolore acuto e malessere correlati ad IVU

 Insufficiente conoscenza dei fattori che


predispongono ad una IVU e a recidive, ai fattori
utili per la prevenzione ed individuazione delle
recidive e alla terapia farmacologica
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Potenziali complicanze
Insufficienza renale per danno d’organo
Sepsi

Obiettivi
Alleviare il dolore e il malessere
Maggiore conoscenza delle misure preventive e
delle modalità di trattamento
Assenza di complicanze
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Interventi
Alleviare il dolore. Somministrare la terapia antibiotica ed
antalgica prescritta dal medico. Incoraggiare il paziente a
bere abbondantemente acqua per favorire la diuresi e
l’eliminazione dei batteri. Evitare l’assunzione di vino,
cioccolata, alcoolici, caffè. Invitare a svuotare la vescica ogni
2-3 ore per ridurre la carica batterica urinaria.
Prevenire le complicanze. Istruire la persona a saper
riconoscere precocemente i segni e sintomi di infezione per
rivolgersi tempestivamente al medico. In caso di infezioni
ricorrenti può essere consigliato il monitoraggio periodico
della funzionalità renale. Evitare l’uso di cateteri vescicali a
permanenza, e comunque mantenerli in sito per il tempo
strettamente indispensabile. Il caso di paziente portatore di
catetere vescicale, usare tecniche asettiche per l’inserimento,
usare un catetere di calibro piccolo, utilizzare un sistema di
drenaggio chiuso, assicurare una scrupolosa igiene quotidiana,
controllare l’aspetto delle urine, ed eseguire urinocolture in
caso di sospetta infezione. Rilevare i parametri vitali
Insegnare l’autocura. Attuare un piano di educazione sanitaria
che tenga conto delle specifiche necessità individuali
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Risultati attesi.
Diminuzione del dolore e del malessere
Corretta assunzione della terapia prescritta
Il paziente riconosce e spiega le caratteristiche
delle infezioni urinarie
Non ci sono complicanze
CASO CLINICO N° 11
Il sig. Oreste è ricoverato in Istituto di
riabilitazione in seguito ad incidente stradale e a
frattura vertebrale, che hanno determinato
paraparesi degli arti inferiori e paralisi spastica
dello sfintere uretrale. Per tale motivo il paziente
è portatore di foley siliconato a permanenza, che è
stato introdotto da 20 giorni. Da un giorno si è
rilevata febbre intermittente che esordisce con
brivido.
Formula almeno una diagnosi infermieristica ed il
relativo piano di assistenza:
Diagnosi reale dominio sicurezza e protezione
Diagnosi potenziale dominio sicurezza e protezione
Diagnosi reale dominio benessere
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
Improvvisa e quasi completa perdita della funzionalità renale
che si realizza in pochi giorni o ore.
La portata urinaria in alcuni casi può essere conservata, ma
generalmente si ha oliguria (<400ml) o anuria ( <50ml). La
creatinina e l’azotemia sono elevate e si ha la ritenzione di
altri prodotti del catabolismo che vengono eliminati dai
reni.
Distinguiamo 3 categorie di IRA:
 Prerenali: dovute a ipoperfusione renale conseguente a
ipovolemia, alterazioni della funzionalità cardiaca,
vasodilatazione
 Intrarenali: dovute a danno parenchimale ,come nella
necrosi tubulare acuta conseguente a lesioni da
schiacciamento, infezioni, esposizione a sostanze
nefrotossiche
 Postrenali: dovute ad ostruzione distale del rene (calcoli,
tumori, iperplasia prostatica, stenosi, coaguli), che provoca
aumento della pressione all’interno dei tubuli renali.
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
L’IRA comprende 4 fasi cliniche:
 Fase iniziale: inizia con il danno renale ed evolve fino
all’oliguria,
 Fase oligurica, con aumento dei valori ematici di urea,
creatinina, acido urico, acidi organici, potassio e
magnesio
 Fase diuretica: la produzione urinaria aumenta
gradualmente, e i parametri chimico-clinici tornano a
valori accettabili. La funzionalità renale è ancora
ridotta e il paziente è a rischio di disidratazione
 Fase di remissione: la funzionalità renale migliora
progressivamente nell’arco di 3-12 mesi. I valori
emato-clinici tendono a normalizzarsi; nell’1-3% dei
casi si verifica una riduzione permanente e non
significativa del tasso di filtrazione renale
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
Manifestazioni cliniche
 Astenia, letargia, emicrania
 Nausea, vomito e diarrea
 Fetor uremico
 Alterazione delle caratteristiche delle urine:
ematuria, ps basso, concentrazione del sodio> di 40
mEq/ml, presenza di cilindri e mucopproteine
 Cambiamento dell’immagine renale all’ecografia
 Aumento di azotemia, creatinina, fosforo e potassio
ematici
 Progressiva acidosi metabolica
 Anemia per ridotta produzione renale di
eritropoietina
Prevenzione. Monitorare la funzionalità renale nei
pazienti sottoposti a terapie prolungate con
antibiotici e FANS
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
Trattamento.
Ha l’obiettivo di ristabilire il corretto bilancio idrico ed
equilibrio chimico evitando l’accumulo di liquidi, prevenire le
complicanze, eliminare le cause di danno.
Vengono infusi liquidi, controllando il BI, la PVC, il peso, la
P/A, i valori ematochimici.
Può essere necessario ripristinare un flusso ematico
adeguato per i reni con la somministrazione di emoderivati,
ed effettuare dialisi.
In caso di iperpotassiemia si somministrano resine a scambio
ionico (Kayexalate) che facilita l’eliminazione di ioni
potassio a livello intestinale. Possono essere somministrati
diuretici e dopamina a basse dosi per favorire la
perfusione renale. Vanno evitati farmaci che vengono
metabolizzati dal rene. In caso di acidosi potranno essere
somministrati bicarbonati.
E’ necessario somministrare una dieta ipoproteica, evitare
alimenti ricchi di potassio e fosforo
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
L’infermiere si prende cura del paziente, controlla
ed individua prontamente le eventuali
complicanze, partecipa ai trattamenti di
emergenza degli squilibri idro-elettrolitici, valuta
i progressi del trattamento, offre sostegno
fisico e psicologico
Monitoraggio del BI. Controllo e registrazione dei
liquidi in entrata e in uscita, controllando i valori
serici degli elettroliti; i liquidi e i farmaci assunti
devono essere selezionati e devono essere privi
di potassio; controllare il peso, e riferire al
medico eventuali alterazioni del BI
Riduzione del metabolismo. Riposo a letto, controllo
di febbre e prevenzione delle infezioni, che
aumentano il metabolismo
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Sostegno della funzione polmonare. Favorire la
mobilità e la tosse efficace
Prevenzione delle infezioni. Osservare le norme
asettiche per la gestione di cateteri e linee
invasive
Cura della cute. La cute può essere secca o
facilmente lacerabile per via dell’edema; può
essere presente prurito per il deposito di
sostanze irritanti nei tessuti. Garantire una cura
igienica accurata
Sostegno del paziente. In caso di dialisi e terapie
sostitutive continue della funzionalità renale, il
paziente e la famiglia devono essere informati e
educati sul trattamento e le modalità di gestione.
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
Deterioramento progressivo e irreversibile della
funzionalità renale, con alterazione dell’equilibrio
metabolico e idroelettrolitico, fino all’uremia.
Può essere causata da patologie sistemiche, come il
diabete mellito, l’ipertensione, la
glomerulonefrite cronica, la pielonefrite, rene
policistico, lesioni vascolari, infezioni, sostanze
tossiche.
Per mantenere in vita la persona possono rendersi
necessari la dialisi e il trapianto di reni.
Si distinguono tre stadi di nefropatia cronica:
riserva renale ridotta, insufficienza renale,
malattia renale terminale
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
Manifestazioni cliniche
 Ipertensione, insufficienza cardiaca congestizia,
edema polmonare, pericardite
 Prurito intenso
 Nausea, vomito, singhiozzo, anorressia
 Riduzione del tasso di filtrazione glomerulare
(clearance della creatinina)
 Edemi
 Acidosi metabolica per incapacità del rene di
eliminare ammoniaca
 Anemia, per insufficiente produzione di eritropoietina
 Alterazione del metabolismo calcio-fosforo, con
perdita di calcio e ridotta produzione di vit. D, e
conseguente osteodistrofia renale.
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
Trattamento medico
Ha l’obiettivo di preservare la funzionalità renale il
più a lungo possibile e mantenere l’omeostasi.
Terapia farmacologica.
 Antiipertensivi e farmaci cardiovascolari

 Eritropoietina

 Integratori di ferro e calcio

 Antiacidi per contrastare l’iperfosforemia e


l’ipocalcemia
Terapia nutrizionale.
 Dieta ipoproteica, iposodica e ipopotassica

Dialisi e trapianto renale


ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Diagnosi infermieristiche
 Eccessivo volume di liquidi correlato a diminuzione della
produzione urinaria, eccessi dietetici, ritenzione di sodio e
acqua
 Nutrizione inferiore al fabbisogno correlata ad anorressia,
nausea e vomito, restrizioni dietetiche, compromissione
della mucosa orale
 Insufficiente conoscenza della propria condizione clinica e
del regime di trattamento
 Intolleranza all’attività, correlata a fatigue, anemia,
mancata eliminazione dei prodotti di scarto, dialisi
 Scarsa autostima correlata alla condizione di dipendenza,
cambiamento della propria immagine corporea e del proprio
ruolo e ad alterazioni della funzione sessuale
 Problemi collaborativi: iperpotassiemia, pericardite,
effusione pericardica, tamponamento cardiaco,
ipertensione, anemia, patologie ossee
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Obiettivi
 Mantenere il peso corporeo e il BI

 Mantenere un adeguato apporto nutrizionale

 Aumentare le conoscenze sulla condizione


patologica e sul suo trattamento
 Partecipazione alle attività entro i limiti di
tolleranza
 Aumento dell’autostima

 Prevenzione delle complicanze


ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Interventi
Mantenimento del BI. Valutare lo stato di
idratazione e il peso corporeo, il BI, il turgore
delle vene del collo, la P/A, polso, ritmo cardiaco;
limitare l’assunzione di liquidi al volume prescritto;
spiegare al paziente e alla famiglia il motivo delle
restrizioni; incoraggiare l’igiene orale
Mantenimento dell’apporto nutrizionale. Valutare il
peso, le misure antropometriche, i valori degli
esami di laboratorio; valutare le abitudini e i gusti
alimentari del paziente e i fattori che
contribuiscono all’alterazione dello stato
nutrizionale; predisporre una dieta iposodica e
ipoproteica; spiegare il rationale delle limitazioni
dietetiche
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Aumentare le conoscenze: valutare il livello di
conoscenza del paziente della malattia, delle cause, e
del trattamento; fornire spiegazioni in termini
comprensibili; aiutare il paziente ad assimilare i
cambiamenti dello stile di vita; fornire un prospetto
scritto con tutte le indicazioni sui comportamenti da
osservare
Partecipazione alle attività. Valutare le condizioni che
determinano fatigue ( anemia, squilibri
idroelettrolitici,, accumulo di prodotti di scarto del
metabolismo, depressione); aiutare l’assistito a
riconquistare l’autonomia e a prendersi cura di sé;
alternare le attività al riposo
Aumentare l’autostima. Valutare le razioni alla malattia,
il rapporto con la famiglia; favorire lo scambio di idee,
sentimenti e relazioni
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Problemi collaborativi
 Iperpotassiemia: monitorare la potassiemia e segnalare al
medico valori >5mEq/L; valutare la presenza di diarrea,
alterazioni ECG ed informare il medico
 Pericardite: valutare la presenza di febbre, dolore
toracico,sfregamento pericardico; in caso di pericardite
valutare se c’è ipotensione grave, polso periferico debole,
alterazione dello stato di coscienza, turgore delle giugulari
 Ipertensione: misurare regolarmente la P/A, somministrare
i farmaci antiipertensivi prescritti, far osservare le
restrizioni dietetiche, informare il medico in caso di
cefalea, edemi, alterazioni della vista, convulsioni
 Anemia: monitorare i valori dell’emocromo, somministrare i
farmaci prescritti ed eventuali emoderivati, limitare i
prelievi ematici a quelli necessari, evitare sforzi che
predispongono al sanguinamento
 Patologie ossee: monitorare Ca, Fosforo, alluminio; favorire
l’esercizio fisico; somministrare i farmaci prescritti.
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Valutazione
Il BI e il corretto apporto nutrizionale sono conservati;
i PV sono nella norma; non sono evidenti edemi,
turgore delle giugulari, dispnea; le mucose sono
adeguatamente idratate; vengono rispettate le
limitazioni dietetiche; il peso corporeo è mantenuto
Il paziente dimostra di conoscere la malattia, le cause
che l’hanno generata, le motivazioni del regime
terapeutico e dietetico; rispetta il protocollo
terapeutico e modifica lo stile di vita
Il paziente partecipa alle attività, le alterna a periodi di
riposo, aumenta la cura e la stima di sé
Sono conservati i livelli serici del potassio, del calcio,
fosforo, alluminio, non si manifestano cefalea,
disturbi visivi ed altre complicanze; non si riscontra
anemia, non ci sono emorragie
CASO CLINICO N° 13
Il sig. Rossi, diabetico, cardiopatico, ha sviluppato
una nefropatia diabetica. Recentemente sono
stati registrati valori della creatinina di 4,5
mg/dl, per cui si è deciso di sottoporlo a dialisi.
Formula almeno una diagnosi infermieristica ed il
relativo piano di assistenza.
Diagnosi reale dominio eliminazione/scambi
Diagnosi potenziale dominio nutrizione
Individua un Problema collaborativo e il relativo
piano di interventi

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