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CARBOIDRATI

•Classe più abbondante di molecole organiche in


natura.

•Il nome deriva dalla formula molecolare (C·H2O)n, idrati


del carbonio, in cui n≥ 3.

•Sono aldeidi o chetoni poliossidrilici

•Si legano covalentemente ad una serie di altre


molecole per dare luogo a glicoconiugati (glicoproteine
o glicolipidi).
RUOLO DEI GLICOCONIUGATI
• Componenti della parete cellulare e delle strutture
extracellulari di piante, animali, batteri.

• Coinvolti nei processi di riconoscimento cellula-cellula o


di strutture cellulari da parte di altre molecole
(fecondazione, normale crescita cellulare,
trasformazione delle cellule).
CARATTERISTICHE DEI
CARBOIDRATI

• Presenza di almeno un centro di asimmetria.

• Possibilità di assumere sia una struttura lineare che una


struttura ad anello.

• Capacità di formare polimeri.

• Potenzialità di dare legami a idrogeno con l’acqua o altre


molecole presenti nel loro ambiente.
NOMENCLATURA DEI CARBOIDRATI
• Monosaccaridi: non possono essere scissi in zuccheri
più piccoli in blande condizioni.

• Oligosaccaridi: costituiti da due a dieci zuccheri semplici.

• Polisaccaridi: polimeri formati da zuccheri semplici e loro


derivati che possono presentare catene lineari o
ramificate.
MONOSACCARIDI
(da tre a sette atomi di C)

aldosi chetosi

Aldoso più semplice: chetoso più semplice:


gliceraldeide diidrossiacetone
MONOSACCARIDI

• I monosaccaridi possono essere definiti anche in base al


numero di C presenti: triosi, tetrosi, pentosi, etc.
(Gli esosi sono gli zuccheri più abbondanti in natura)

• Ai monosaccaridi, sia aldosi che chetosi , vengono dati


nomi generici che descrivono i gruppi funzionali
importanti e il numero di atomi di C: es. aldoesosi,
chetopentosi, etc.
STEREOCHIMICA
Aldosi con tre o più atomi di C e chetosi con quattro o più
atomi di C contengono centri chirali.

La maggior parte degli zuccheri presenti negli organismi viventi


sono isomeri D
• Le due possibili configurazioni di un atomo di C chirale sono
immagini speculari, non sovrapponibili dette enantiomeri.

• Le molecole enantiomeriche possiedono attività ottica; la


direzione della rotazione ottica può essere specificata nel
nome del composto usando un (+) per indicare composti
destrogiri e un (-) per indicare composti levogiri.

• Nel sistema D, L gli isomeri (+) e (-) della gliceraldeide sono


indicati come D-gliceraldeide e L-gliceraldeide

• Nei monosaccaridi con più di un centro chirale i prefissi D e


L si riferiscono alla configurazione del C asimmetrico a
numerazione più alta.
Alcune definizioni:

• Enantiomeri: stereoisomeri che sono immagini


speculari.
• Diastereoisomeri: coppie di isomeri che hanno
configurazione opposta in uno o più centri chirali
ma che non sono immagini speculari.
• Epimeri: due zuccheri che differiscono nella
configurazione di un solo centro chirale.

Una molecola con n centri chirali può avere 2n


stereoisomeri
FORME CICLICHE DEI MONOSACCARIDI

In soluzione:

• Il glucosio (un aldoesoso) può ciclizzare e formare un


emiacetale ciclico. L’anello a sei termini contenente
ossigeno è simile al pirano ed è detto piranosio.

• Il fruttosio (un chetoesoso) può ciclizzare e formare un


emichetale ciclico. L’anello a cinque termini che si forma
è simile al furano ed è detto furanosio.
PROIEZIONI DI HAWORTH
• Rappresentano le strutture del furanosio e del piranosio
come anelli esagonali e pentagonali, posti
perpendicolarmente al piano del foglio, con le linee più
spesse ad indicare il lato dell’anello più vicino al lettore.

• Per gli zuccheri della serie D, il gruppo ossidrilico


anomerico giace al di sopra del piano del foglio
nell’anomero α e al di sopra nell’anomero β. Per gli
isomeri L è vero il contrario
CONFORMAZIONI DELL’ANELLO PIRANOSIDICO
DERIVATI DEI MONOSACCARIDI
Una varietà di reazioni chimiche portano alla formazione di derivati degli zuccheri
semplici:

• zuccheri acidi

• zuccheri alcolici

• deossizuccheri

• esteri fosforici

• amminozuccheri
Zuccheri Acidi
Zuccheri Alcolici
Deossizuccheri
Esteri Fosforici
Amminozuccheri
LEGAME GLICOSIDICO
Gli emiacetali e gli emichetali possono reagire con gli alcoli
in presenza di acido per formare acetali e chetali.

Le forme piranosiche e furanosiche dei monosaccaridi


reagiscono in questo modo con gli alcoli per formare i glucosidi,
mantenendo la conformazione α- o β- sul carbonio C1.
Il nuovo legame, tra il C anomerico e l’atomo di ossigeno
dell’alcol, viene detto LEGAME GLICOSIDICO
OLIGOSACCARIDI
Si formano a partire da un numero relativamente limitato di
unità monosaccaridiche diverse: glucosio, fruttosio, mannosio
e galattosio, ribosio e xilosio.
POLISACCARIDI
costituiti dai monosaccaridi e dai loro derivati

omopolisaccaridi eteropolisaccaridi

Contengono un solo tipo di Contengono più di un tipo


monosaccaride di monosaccaride
POLISACCARIDI
costituiti dai monosaccaridi e dai loro derivati

La capacità di formare strutture ramificate distingue i polisaccaridi


dalle proteine e dagli
acidi nucleici che sono presenti solo come polimeri lineari.
RISERVA
Glicogeno,amido

STRUTTURA
Chitina, cellulosa
I Z NUF

PROTEZIONE
Acido ialuronico, mucopolisaccaridi
I DI RACCASI L OP
I NO

RICONOSCIMENTO
Glicoproteine, proteoglicani
AMIDO
omopolisaccaride ramificato di D-Glc

E’ la forma più comune di polisaccaride di riserva nelle piante,


costituito da amilosio (10-30%) e amilopectina (70-90%)
AMIDO
omopolisaccaride ramificato di D-Glc
GLICOGENO
omopolisaccaride ramificato di D-Glc

• Forma principale di polisaccaride di riserva negli animali

• Costituisce fino al 10% della massa epatica e l’ 1-2% di


massa muscolare

• L’unica differenza con l’amido (legami α1,4 e legami


α1,6) è il numero di ramificazioni (12- 30 residui vs 8-12)
AMIDO E GLICOGENO
Riserve energetiche

•Osmolarità della cellula

•Avvolgimento elicoidale

•Glicogeno e amido sono presenti nelle cellule sotto forma di


grossi granuli, molto idratati

•Nel fegato i granuli di glicogeno contengono anche gli enzimi


necessari per la sintesi e la degradazione
Degradazione del glicogeno:
reazione della fosforilasi
CELLULOSA
omopolisaccaride lineare di D-Glc
• E’ il polimero strutturale più abbondante sulla Terra, presente
nelle pareti cellulari di tutte le piante

• E’ costituito da unità di D-glucosio uniti da legami glicosidici


β-1-4
• La conformazione maggiormente stabile attorno al
legame β (1-4) implica una rotazione alternata di 180°
delle unità di glucosio lungo la catena, in modo che la
catena adotti una conformazione distesa (nastro esteso).
• La formazione di legami a H intercatena sta alla base
della resistenza caratteristica della cellulosa
CHITINA
omopolisaccaride lineare di N-acetil-D-glucosammina

•Polisaccaride simile sia per funzione biologica che per struttura


alla cellulosa
•Si trova nella parete cellulare dei funghi ed è il materiale
fondamentale dell’esoscheletro di crostacei, insetti e ragni
•La struttura è identica a quella della cellulosa tranne che per il
gruppo –OH su ogni C2 che è sostituito da un gruppo –
NHCOCH3.
•Una differenza significativa tra cellulosa e chitina sta nella
disposizione delle catene: per cellulosa sono parallele, per la
chitina sia parallele che antiparallele.
•La chitina ha diverse applicazioni di tipo industriale e
commerciale.
GLICOSAMMINOGLICANI
eteropolisaccaridi lineari
catena lineare di unità ripetitive di disaccaridi, in cui una delle unità
è un amminozucchero e l’altra (o entrambe) contiene un gruppo
solfato o carbossilato. Presenti nella matrice extracellulare.
Polisaccaridi coinvolti nel
riconoscimento

• Le strutture molecolari presenti su una cellula sono


riconosciute e rispondono alle molecole presenti sulle
cellule adiacenti o alle molecole presenti nella matrice
extracellulare.

• Molte di queste interazioni coinvolgono le glicoproteine


sulla superficie cellulare e proteoglicani della matrice.
GLICOPROTEINE
proteine legate covalentemente a gruppi oligo- o
polisaccaridici

• Comprendono: proteine strutturali, enzimi, recettori di


membrana, proteine di trasporto, immunoglobuline.

• Le porzioni di carboidrati possono essere legati alla


catena polipeptidica attraverso i gruppi OH di residui di
serina, treonina e idrossilisina (legami O-glicosidici)
oppure attraverso l’N ammidico di un residuo di
asparagina (legami N-glicosidici)
PROTEOGLICANI

Sono una famiglia di glicoproteine nelle quali le porzioni


zuccherine sono costituite principalmente da
glicosamminoglicani

solubili e situati nella proteine


matrice extracellulare integrali di membrana

Entrambe le categorie interagiscono con una varietà di altre molecole tramite le


loro componenti glicosamminoglicaniche e attraverso specifici domini recettoriali
presenti sul polipeptide stesso.

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