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Unit 2

Le grandezze e il Sistema Internazio nale


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Alcuni valori

U02 Le grandezze

Il sistema internazionale
La descrizione completa di un fenomeno spesso richiede che si misurino le propriet dei corpi che vi partecipano.

DallOttocento, si sono tentati sistemi di unit di misura comuni. Finalmente, nel 1954, nato il Sistema Internazionale (SI), oggi il pi diffuso.

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La lunghezza
Una delle prime grandezze che luomo ha avuto necessit di misurare la lunghezza. Probabilmente per questo motivo essa stata anche una delle prime per le quali fu stabilita ununit di misura.

Nel 1791 lAccademia delle Scienze di Parigi defin il metro come la decimilionesima parte dellarco di meridiano terrestre che collega lequatore con il polo Nord passando nei pressi di Parigi.

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Nel corso dei secoli, il riferimento stato cambiato pi volte. Attualmente, il metro corrisponde alla distanza percorsa dalla luce nel vuoto in 1/299 792 458 s.

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La massa
La grandezza che pi intuitivamente si collega alla fisicit degli oggetti che ci circondano la massa.

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Uno strumento col quale si pu misurare la massa di un corpo la bilancia a due bracci. Grazie a essa, il corpo in esame viene confrontato con alcune masse campione, ossia con alcuni corpi la cui massa nota. Loperazione si chiama pesata e, pertanto, nel linguaggio comune si dice che si determina il peso di un oggetto.

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In realt, parlando in tal modo, si confondono la massa, ossia la quantit di materia che forma il corpo, indipendente dal luogo in cui esso si trova, e il peso, che la forza con cui il campo gravitazionale terrestre attira la massa del corpo stesso, e pu dunque variare da luogo a luogo. Il peso di un corpo dipende infatti dallaccelerazione di gravit. Precisamente, si ha:

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La differenza tra il peso e la massa di un corpo pu essere messa in evidenza con bilance basate su differenti principi di funzionamento. In una bilancia a due bracci si confronta ogni volta loggetto da misurare con delle masse campione. Laccelerazione di gravit agisce allo stesso modo sui due bracci della bilancia, per cui la misura che si ottiene, che una misura di massa, indipendente dallaccelerazione di gravit del luogo in cui ci si trova. In una bilancia a molla la misura viene letta su una scala preparata utilizzando dei campioni di massa nota. In questo caso, ci che si misura il peso del corpo. Tali bilance danno perci misurazioni diverse se si opera a una gravit diversa da quella a cui sono state tarate.

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Il tempo
Anche il tempo una grandezza che gli uomini hanno sempre sentito la necessit di misurare.

La definizione del secondo ha subto vari cambiamenti nel corso degli anni. Per molto tempo, ci si basati a questo scopo su riferimenti astronomici. Attualmente, si definisce il secondo come la durata di 9 129 631 770 oscillazioni della radiazione emessa dallisotopo 133 del cesio posto in un campo magnetico.
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La temperatura
Tutti i campi scientifici ricorrono alla grandezza temperatura per descrivere i fenomeni studiati. Nelle produzioni industriali e anche nella vita di tutti i giorni essa riveste un ruolo determinante. La vita stessa degli organismi, del resto, pu avvenire solo entro limiti ristretti di temperatura.

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Sulla Terra la temperatura si mantiene entro valori molto ristretti, se confrontati con quelli che incontriamo nellUniverso.

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Per le esigenze quotidiane, ancora molto usato il grado centigrado o Celsius (C). La scala centigrada, basata su di esso, arbitraria, cio legata a stati fisici della materia scelti come punti di riferimento, ai quali sono stati assegnati valori di temperatura di comodo. I riferimenti scelti sono il punto di fusione del ghiaccio e il punto di ebollizione dellacqua in condizioni standard di pressione (1 atm). A questi punti sono stati attribuiti rispettivamente i valori 0 C e 100 C. Ad essi si fa riferimento per la costruzione dei termometri.

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I termometri tradizionali si basano sulla propriet dei liquidi di dilatarsi o restringersi al variare della temperatura ma esistono anche altri modi per misurare la temperatura.

I termometri digitali, ad esempio, sfruttano la variazione delle propriet elettriche dei corpi in funzione della temperatura. Oppure, la temperatura di un corpo si pu misurare rilevando la quantit di raggi infrarossi che esso emette: in tal modo, la misura si pu effettuare senza entrare in contatto con il corpo stesso.

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Confronto fra le tre scale termometriche pi usate

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Le grandezze derivate

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Il volume
una tipica grandezza derivata, visto che si ottiene come prodotto di tre lunghezze.

Unaltra unit di misura del volume non definita dal SI, ma molto usata sia in chimica sia nella vita di tutti i giorni, il litro, che equivale a 1 dm3.

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La densit
Unaltra grandezza derivata la densit.

Quando si indica la densit di un corpo si deve sempre precisare la temperatura alla quale la misura stata effettuata. Con laumentare della temperatura, infatti, mentre la massa dei corpi rimane costante, il loro volume di norma aumenta. La densit sar perci in generale tanto pi bassa quanto pi cresce la temperatura. Tale variazione, minima nei solidi, diviene pi significativa nei liquidi, come si visto costruendo il termometro.

Nei gas, la densit fortemente collegata, oltre che alla temperatura, anche alla pressione.
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Per i solidi, la densit si ricava misurando separatamente massa e volume e poi facendone il rapporto. Per i liquidi, si pu sfruttare il densimetro, un galleggiante tarato. Poich la spinta che riceve dal liquido , per il principio di Archimede, tanto pi grande quanto pi denso il liquido stesso, dal livello di galleggiamento si pu ricavare la densit del liquido.

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Strumenti per misurare la densit


Picnometro

Bilancia idrostatica

Densimetri

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Lenergia
intuitivo associare lenergia a masse in movimento come una cascata dacqua, un cavallo in corsa o un atleta che sollevi pesi. Anche la benzina, per, possiede energia: infatti, se viene bruciata in un motore, in grado di far muovere una macchina. Analogamente, per, anche un masso immobile sulla cima di una montagna ha in s una grande energia. Lenergia si presenta insomma sotto varie forme ed necessario darne una definizione abbastanza generale da comprenderle tutte; per questo motivo si ricorre al concetto di lavoro.

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Un principio fondamentale della fisica afferma che lenergia non si crea n si distrugge. Essa, tuttavia, si trasforma continuamente dalluna allaltra delle sue forme. Cos, i composti chimici contenuti in una pila trasformano la loro energia chimica in energia elettrica, che a sua volta pu mettere in azione un motore, che fornisce energia meccanica. La stessa energia elettrica pu causare il riscaldamento di una resistenza e tramutarsi in energia termica. Anche il calore infatti una forma di energia.

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Per tutte le forme di energia si utilizza sempre la stessa unit di misura, il joule. Il joule ununit derivata da quelle fondamentali del SI: 1 J = 1 N 1 m = 1 kg 1 m2 1 s2 Vi anche unaltra unit ancora molto usata per la misura dellenergia, soprattutto in riferimento agli alimenti: la caloria (cal), che non appartiene al SI e per la quale vale la conversione: 1 cal = 4,184 J

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Quando si devono indicare grandi quantit di energia, si utilizza talvolta come unit di misura la tep (tonnellata equivalente di petrolio). 1 tep la quantit di energia mediamente ottenibile dalla combustione di 1000 kg (ossia una tonnellata) di petrolio e si ha: 1 tep = 42 GJ

1000 kg
di petrolio corrispondono approssimativamente a 5,5 barili

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NON confondiamo temperatura e calore! La temperatura di un corpo dipende dallenergia cinetica media delle sue particelle; il suo calore lenergia termica complessiva che possiede. Facciamo un paragone. Cadendo da uguale altezza, corpi diversi cedono quantit di energia diverse a seconda della loro massa. Analogamente, una tazza e una pentola piene di acqua bollente hanno la stessa temperatura, ma il calore che possono cedere e gli effetti che possono produrre sullambiente sono ben diversi.

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La pressione
Anche la pressione una grandezza derivata del SI.

Una stessa forza pu esercitare pressioni diverse a seconda della superficie su cui agisce, come succede camminando sulla neve fresca: con i soli scarponi si affonda facilmente, ma se usiamo le racchette da neve si cammina senza difficolt; lo stesso peso (forza) esercita ora sulla neve una pressione minore, perch si distribuisce su una superficie pi ampia.
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Anche se spesso non ci pensiamo, laria, che ha ovviamente una massa, a causa della forza di gravit che lattira verso la Terra esercita sul suolo una pressione. Laria esercita una pressione diversa anche a seconda che sia pi umida o pi secca, pi calda o pi fredda. Quando masse di aria molto grandi con caratteristiche diverse vengono a contatto, si possono produrre fenomeni atmosferici spettacolari e devastanti.

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La pressione la grandezza che, assieme alla temperatura, determina lo stato fisico di un corpo. Il nucleo interno della Terra ha temperature tali che i suoi costituenti, essenzialmente nichel e ferro, dovrebbero essere allo stato liquido: invece solido a causa della fortissima pressione prodotta dalle enormi masse che gravano su di esso. Alcuni minerali si formano solo in determinate condizioni di temperatura e pressione. La loro presenza in una roccia ne indica pertanto le condizioni di formazione. La coesite, per esempio, la versione ad alta pressione del comune quarzo: se una roccia la contiene, deve essersi formata a decine di kilometri di profondit o aver subito un impatto meteorico.
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Lunit di misura della pressione, il pascal (Pa), corrisponde alla pressione esercitata da una forza unitaria su una superficie unitaria. Si ha quindi: 1 Pa = 1 N m2 Ricordando dunque che 1 N = 1 kg m s2, si pu scrivere: 1 Pa = 1 kg m1 s2 Il pascal ha un valore molto piccolo, per cui usato frequentemente un suo multiplo, il kilopascal (kPa).
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Sono spesso usate anche altre tre unit di misura, non incluse nel SI: il bar, che la pressione equivalente a 100 kPa; il millimetro di mercurio (mmHg), chiamato anche torr, che la pressione esercitata da una colonna di mercurio alta 1 mm; latmosfera (atm), che la pressione esercitata dallaria, al livello del mare, a una latitudine di 45 e che viene equilibrata da una colonna di mercurio alta 760 mm. Fra queste tre unit di misura della pressione vale la relazione:

760 mmHg = 1 atm = 101,325 kPa = 1,01325 bar

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Grandezze intensive ed estensive


Le grandezze vengono divise in due categorie fondamentali: grandezze intensive e grandezze estensive. Consideriamo, per esempio, la densit. Essa costante per una data sostanza, indipendentemente dalla quantit che se ne considera. La densit del rame, infatti, uguale sia che se ne prenda in esame un grammo, sia che ci si riferisca a 1000 kg. Un discorso del tutto analogo pu essere fatto per la temperatura, per la pressione o per la velocit.

Un comportamento esattamente contrario ha la massa. La massa di una sostanza dipende ovviamente dal corpo a cui ci riferiamo. Lo stesso discorso vale per la lunghezza o il volume di un corpo.

Grandezze intensive ed estensive

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Errori
facile riscontrare che quando una stessa misura viene effettuata pi volte, si trovano generalmente valori discordanti. E questo perfino se a effettuarla la stessa persona e utilizzando lo stesso strumento. Questo fatto si spiega considerando che ogni misura soggetta a errore. Gli errori che si compiono eseguendo una misura, pur di diversa natura, si possono classificare in due gruppi: errori sistematici ed errori casuali.

Errori

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Gli errori sistematici sono legati allabilit con cui si effettuano le misure e alla qualit degli strumenti impiegati. Per esempio, un analista che non sia in grado di percepire velocemente un cambiamento di colore o una bilancia che presenti un difetto di fabbricazione compiono tipicamente errori sistematici. Gli errori sistematici, per la loro natura, hanno la caratteristica di ripetersi in modo costante; si possono quindi smascherare confrontando i risultati delle misure con quelli ottenuti da unaltra persona o con un altro strumento.
Errori
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Gli errori casuali sono invece dovuti a fattori non determinabili n prevedibili. Possono essere provocati da particolari situazioni, come fluttuazioni di temperatura e di pressione, dallaffaticamento dellocchio, dalla disattenzione dovuta alla stanchezza ecc.
La natura casuale di tali errori fa s che a volte le misure ottenute si discostino dal valore vero talvolta per eccesso e talvolta per difetto. Ci consente di minimizzarli ripetendo pi volte la misurazione e considerando la media dei risultati ottenuti.

Errori

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La bont di una misura viene valutata in base a due parametri: accuratezza e precisione.

buona accuratezza e scarsa precisione

scarsa accuratezza e buona precisione


Errori
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scarsa accuratezza e scarsa precisione

buona accuratezza e buona precisione


Errori
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Per quanto detto a proposito degli errori, si pu facilmente osservare che unaccuratezza elevata si raggiunge quanto pi si riducono gli errori sistematici. Analogamente, una buona precisione si ha quando sono ben bilanciati gli errori casuali. La precisione di una serie di misure pu essere valutata grazie a una funzione matematica, la deviazione standard (s), che data dallespressione:

Errori

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Errori

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Calcolare la deviazione standard facile!

Spesso, per riportare una misura e la sua precisione, si utilizza una formula pi semplice, anche se meno significativa: si fa la media delle misure e si esprime il risultato come:

dove xmax e xmin rappresentano il valore massimo e quello minimo della serie in questione. Allora, lespressione:

si dice errore assoluto del risultato ed esprime la precisione della serie di misure. Talvolta, necessario rapportare lerrore assoluto al valore medio della serie e si parla allora di errore relativo:

Errori

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Al contrario della precisione che, come si visto, si determina a partire dalle sole misure, laccuratezza pu essere valutata solo se noto il valore vero, nel qual caso si possono calcolare direttamente lerrore assoluto e quello relativo. In genere, per, il valore vero non si conosce e al suo posto si usa quello ritenuto pi probabile perch basato su prove generalmente accettate.

Errori

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Alcuni valori

Alcuni valori

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Alcuni valori

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Alcuni valori

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Le cifre significative
Quando diciamo che la statura di una persona 1,83 m, intendiamo che essa 1,83 volte lunit di misura delle lunghezze, rappresentata da 1 m. Per esprimere una misura, in effetti, sempre necessario indicare un numero e lunit rispetto alla quale la misura effettuata. Ogni strumento consente una misura, ma non tutti hanno la capacit di ottenere dati ugualmente accurati. Se consideriamo per esempio due bilance digitali, notiamo che esse possono misurare la massa di uno stesso oggetto con un numero maggiore o minore di cifre decimali.

Cifre significative

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La misura, infatti, viene espressa con un numero di cifre che riflette le caratteristiche dello strumento; in particolare, la sua sensibilit.

Proviamo a misurare la larghezza di un foglio di carta con un metro da sarto e con un righello. Con il metro da sarto se ne pu agevolmente determinare la larghezza in centimetri. Con il righello, tuttavia, possibile effettuare la misura anche in millimetri. Il foglio largo 14 cm; anzi, no: 148 mm.
Cifre significative
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Entrambe le misure della larghezza del foglio che abbiamo ottenuto, dunque, sono corrette. Se invece avessimo scritto 14,81 cm o 148,53 mm avremmo sbagliato: i nostri strumenti non hanno laccuratezza indicata da queste cifre e le misure cos espresse sarebbero risultate ingannevoli. In pratica, il valore che si ricava quando si misura una grandezza viene espresso utilizzando solo le cifre che sono chiaramente definibili, dette cifre significative. La misura effettuata con il metro da sarto ha tre cifre significative, quella con il righello ne ha quattro. Le cifre di una misura correttamente eseguita sono tutte significative, a eccezione degli eventuali zero iniziali.

Cifre significative

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Esiste un modo per esprimere le misure in maniera che siano subito evidenti le cifre significative: la cosiddetta notazione scientifica.

Cifre significative

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Per esprimere un numero in notazione scientifica si procede nel modo seguente. Se il numero considerato maggiore di dieci: si scrive il numero in questione come un decimale minore di dieci; lo si moltiplica per una potenza di dieci il cui esponente uguale al numero delle cifre rimaste a destra della virgola; si eliminano gli zero finali.

Se al contrario il numero da rappresentare in notazione scientifica minore di uno: si eliminano gli eventuali zero iniziali spostando la virgola verso destra; si moltiplicano cifre rimanenti per una potenza negativa di dieci, il cui esponente corrisponde al numero degli spostamenti effettuati.

Cifre significative

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