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Dallenciclopedismo dei programmi allavventura della conoscenza: caratteri di una formazione per competenze

Michele Pellerey

I d'arte Bellisario - Branco o comunit? strategie di civilt

Montesilvano 19 marzo 2010

Le transizioni in atto a livello europeo: a) dalla descrizione dei percorsi formativi alla considerazione dei risultati dellapprendimento ai livelli formativi secondo, terzo e quarto del QEQ

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Montesilvano 19 marzo 2010

b) dallinsegnamento allapprendimento dei singoli e dei gruppi; la centralit del soggetto che apprende e il ruolo di facilitatore dellapprendimento e di costruttore di un ambiente nel quale lo studente possa e voglia apprendere in vista dei risultati da conseguire alla fine dei vari percorsi formativi
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La descrizione dei risultati dellapprendimento secondo il QEQ


(quadro europeo delle qualifiche):

- conoscenze - abilit - competenze Il ruolo della dimensione affettiva, motivazionale e volitiva


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Le competenze nel QEQ: indicano la comprovata capacit di usare conoscenze, abilit e capacit personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilit e autonomia
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IL concetto di competenza nella prospettiva europea deriva da alcune domande: a) quali bisogni in termini di conoscenze e abilit avranno i giovani adulti per essere capaci di giocare un ruolo costruttivo come cittadini nella societ? b) come possono tali giovani essere preparati a far fronte alla richieste e sfide della loro vita futura?
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Per inciso, sono in sostanza le questioni affrontate da Aristotele nellEtica a Nicomaco: a) quali competenze esperte (virt) consentono alluomo di condurre una vita buona? b) come si sviluppano tali competenze (attraverso la pratica)? c) pi profondamente: perch promuoverne lo sviluppo (la vita buona intimante legata alla citt buona)?
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Le indicazioni per lelaborazione del curricolo nel primo ciclo di istruzione parlano di traguardi per lo sviluppo delle competenze, in genere allinterno di un quadro disciplinare (es. matematica)
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Limpianto del sistema degli Istituti Tecnici diretto alla promozione di un insieme di competenze descritte nel profilo educativo, culturale e professionale sia generale, sia relativo ai singoli indirizzi, che prospettano una integrazione degli apporti disciplinari in vista del loro raggiungimento
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Le linee guida per lIstruzione Tecnica esplicitano le conoscenze e abilit che entrano in gioco nello sviluppo delle varie competenze. Non solo viene indicato lapporto che i vari insegnamenti danno alle competenze caratterizzanti larea di indirizzo.

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Negli istituti tecnici e professionali per quanto riguarda il biennio iniziale vengono assunte per la parte comune o generale le competenze incluse nellimpianto normativo riferibile allobbligo di istruzione

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Pi incerta la situazione per quanto concerne le linee guida per i Licei, anche se sia nel profilo personale, culturale e professionale contenuto nel Regolamento, sia nei profili relativi alle singole discipline (nelle linee guida), si usa un linguaggio aperto a una progettazione per competenze

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Linterpretazione nelle linee guida per gli istituti Tecnici

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DISCIPLINA
Risultati di apprendimento di riferimento per la disciplina Selezionare quelli pertinenti dallAllegato A , riportando il numero o il codice (vedi tabelle precedenti)

Primo biennio
Monte ore annuo previsto
Competenze specifiche da raggiungere nel biennio Nel caso dellarea generale, riprendere le competenze dellobbligo di istruzione, di riferimento per la disciplina. Nel caso dellarea di indirizzo, declinare le eventuali competenze specifiche intese come articolazioni dellAllegato A e/o dei profili i indirizzo

Abilit

Conoscenze

Esempio di format per le discipline


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ISTITUTO TECNICO INDIRIZZO ARTICOLAZIONE AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING ESITI DI APPRENDIMENTO (competenze, abilit, conoscenze) Regolamento, Allegato A Art. 2.2 Competenze di indirizzo in esito del quinquennio
Competenza N. 1 Leggere, riconoscere e interpretare: le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali cogliendone le ripercussioni in un dato contesto; i macrofenomeni economici nazionali e internazionali connettendoli alla specificit di unazienda i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e nella dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e cultura
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SETTORE ECONOMICO

PRIMO BIENNIO

DISCIPLINE DI RIFERIMENTO: Diritto ed economia (132); Economia aziendale (132). DISCIPLINE CONCORRENTI: Geografia (198); Informatica (132); Lingue straniere (396); Storia, cittadinanza e Costituzione (132); Abilit Conoscenze 1. Individuare le esigenze fondamentali che Fondamenti dellattivit economica ispirano scelte e comportamenti Soggetti economici economici, nonch i vincoli a cui sono subordinati Forme, leggi di mercato e fattori che le influenzano 2. Riconoscere le modalit con cui lintrapresa diventa impresa Mercato della moneta Inflazione 3. Individuare la variet e larticolazione delle funzioni pubbliche (locali, nazionali Processi di crescita e squilibri dello sviluppo e internazionali) a seconda degli obiettivi da conseguire Sviluppo e sottosviluppo 4. Riconoscere la funzione economica delle Sistemi economici: strutture e attivit non profit dinamiche Azienda come sistema 5. Individuare variet, specificit e dinamiche elementari dei sistemi Aziende diverse nel sistema economico economici Le abilit e le conoscenze relative a questa competenza verranno consolidate, approfondite e tradotte su un piano concreto mediante la trattazione di uno o pi Elementi del sistema aziendale
casi aziendali.
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Tale quadro di riferimento sollecita la progettazione e lattuazione progressiva di una coerente pratica didattica. Segnalo alcuni principi che si riferiscono in particolare agli Istituti Tecnici

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Primo principio Una competenza sia generale, sia di studio, sia di lavoro si sviluppa in un contesto nel quale lo studente coinvolto, personalmente o collettivamente, nellaffrontare situazioni, nel portare a termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano lattivazione e il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri.
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Secondo principio La progettazione di unattivit formativa diretta allo sviluppo di competenze dunque deve tener conto della necessit: a) che le conoscenze fondamentali da questa implicate siano acquisite in maniera significativa, cio comprese e padroneggiate in modo adeguato;
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b) che le abilit richieste siano disponibili a un livello confacente di correttezza e di consapevolezza di quando e come utilizzarle; c) che si sostenga il desiderio di sviluppare conoscenze e abilit nellaffrontare compiti e attivit che ne esigono lattivazione e lintegrazione.
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Terzo principio La consapevolezza, che tutti gli insegnanti dovrebbero raggiungere circa il ruolo degli apporti delle loro discipline allo sviluppo delle competenze intese, favorisce la presenza di un ambiente di studio nel quale studenti e docenti collaborano in tale direzione.
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Si tratta di promuovere una pratica formativa segnata dallesigenza di favorire unacquisizione di conoscenze e abilit del cui valore ai fini dello sviluppo personale, culturale e professionale indicate nelle competenze finali da raggiungere siano consapevoli sia i docenti, sia gli studenti.
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Ci implica luso di metodi che coinvolgono lattivit degli studenti nellaffrontare questioni e problemi di natura applicativa (alla propria vita, alle altre discipline, alla vita sociale e lavorativa) sia nellintrodurre i nuclei fondamentali delle conoscenze e abilit, sia nel progressivo padroneggiarli.

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Quarto principio Lambiente nel quale si svolgono le lezioni dovrebbe assumere sempre pi le caratteristiche di un laboratorio nel quale si opera individualmente o in gruppo al fine di acquisire e controllare la qualit delle conoscenze e delle abilit progressivamente affrontate, mentre se ne verifica la spendibilit nellaffrontare esercizi e problemi via via pi impegnativi sotto la guida dei docenti.
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Quinto principio Infine, occorre ribadire che nella promozione delle varie competenze previste, anche a livello di biennio iniziale, va curata con particolare attenzione lintegrazione tra quanto sviluppato nellarea generale, comune a tutti gli indirizzi, e quanto oggetto di insegnamento nellarea specifica di ciascun indirizzo.
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Il Regolamento per gli Istituti Tecnici prevede la possibilit della costituzione di dipartimenti, quali articolazioni del funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa.

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Tali dipartimenti dovrebbero assumere compiti collaborativi in ordine alla progettazione, realizzazione e valutazione di concreti percorsi formativi, anche selezionando e/o producendo materiali a supporto delle didattica e predisponendo opportuni strumenti di valutazione dei progressi dei singoli studenti.
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In particolare per il primo biennio si dovrebbero attivare dipartimenti in ordine alla progettazione e valutazione di attivit di consolidamento delle competenze di padronanza della lingua italiana, della matematica e della lingua straniera, e dellintegrazione tra gli insegnamenti che concorrono alla promozione delle competenze proprie dellarea di indirizzo.
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Un particolare suggerimento: valorizzare il lavoro per progetti individuali e collettivi. E una pratica educativa che coinvolge gli studenti nel lavorare intorno a un progetto che abbia una sua rilevanza, non solo allinterno dellattivit scolastica, bens anche fuori di essa. Favorisce linteriorizzazione del senso di quello che si apprende a scuola, cio del fatto che conoscenze e abilit apprese in tale contesto hanno raggiungere uno scopo pi vasto.
Montesilvano 19 marzo 2010

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